Vita eterna “fai da te” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Vita eterna “fai da te” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 Periscopio Mondo Pensioni: i sindacati pensano ad un nuovo sciopero Sono rimasti tesi i rapporti tra Governo e sindacati dopo il riuscito sciopero generale dello scorso 24 ottobre contro la riforma delle pensioni. Il ministro Maroni ha prospettato una timida apertura al dialogo. «Se le cose non cambieranno – ha replicato secco il leader della Cisl Savino Pezzotta – vedremo se mettere in campo altre iniziative. Senza escludere che ci possa essere anche uno sciopero generale». Per sabato 6 diSavino Pezzotta cembre, intanto, è prevista una manifestazione sindacale a Roma sui temi della difesa della previdenza. Presi gli assassini di D’Antona Grazie ad un’intensa attività di investigazione, eseguita utilizzando tecnologie d’avanguardia, le forze dell’ordine hanno scoperto gli autori dell’omicidio di Massimo D’Antona. Sette brigatisti rossi sono finiti in carcere. Si tratta di persone all’apparenza normali: impiegati, operai e tecnici. Divorzio veloce: la Camera lo respinge Non passa la riforma che prevedeva di ridurre da tre a un anno il tempo di attesa per il divorzio dalla sentenza di separazione. A scrutino segreto la Camera ha infatti approvato un emendamento della Lega e dell’Udc che sopprime l’articolo 1 della proposta di legge, contenente appunto il dispositivo chiave del provvedimento. ELEZIONI 1 / Bolzano, ancora un trionfo per la Svp La Sudtiroler Volskpartei resta il primo partito in Alto Adige. Con il 55,6 per cento dei voti ha infatti trionfato nelle elezioni provinciali di domenica scorsa 26 ottobre. ELEZIONI 2 / Trento, il centrosinistra al 60% Nelle elezioni provinciali svoltesi a Trento domenica 26 ottobre si è affermata la coalizione di centrosinistra capeggiata da Lorenzo Dellai. Primo partito è la Margherita con il 25,8 per cento dei voti. In Iraq non cessano gli attentati Il numero di caduti americani in Iraq in tempo di “pace” supera quello dei morti durante la guerra. Dopo gli ultimi attentati sono arrivati a 116 i soldati morti dallo scorso 1º maggio, giorno in cui il presidente Bush ha dichiarato la fine della guerra. In Veneto arriva la prima neve Temperature rigide e piogge sparse in questo ultimo scorcio di ottobre. Sulle Dolomiti sono caduti i primi fiocchi di neve. e L’AZiON Primo Piano Domenica 2 novembre 2003 e L’AZiON Primo Piano QUALE SPERANZA NELL’ALDILÀ? Due indagini indicano tanta incertezza sul “dopo” Vita eterna “fai da te” «A spetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen». Con queste parole chi partecipa alla messa domenicale chiude la sua professione di fede. Senza questa conclusione perderebbe di significato tutto quello che è dichiarato prima, perché la fede cristiana, alla fin fine, è la risposta all’interrogativo: quale sarà il destino ultimo della mia vita? Eppure questa conclusione oggi risulta molto incerta. Anche tra coloro che la pronunciano ogni settimana. Due dati. La recentissima inchiesta sul pluralismo religioso degli italiani, una delle inchieste più rigorose e attendibili sul comportamento religioso (il testo completo è stato pubblicato nel mese di ottobre da Il Mulino), registra che il 40% degli intervistati crede “in qualcosa ma non so che cosa” dopo la morte, solo il 17% si aspetta con sicurezza di “andare in paradiso o all’inferno”, il resto vaga tra la convinzione della fine di tutto o altre forme di sopravvivenza, come la immersione impersonale nella natura o la reincarnazione in altre vite. Più inquietante l’inchiesta commissionata dai vescovi italiani al Censis sulla religiosità dei giovani dalla quale emerge che il 52% è incerto sulla vita dopo la morte, l’11% la nega e solo il 29% l’afferma con sicurezza, mentre il 4% crede nella reincarnazione. Che cosa sta succedendo? È certamente un effetto di quella religione “fai da te” per cui ognuno si costruisce la propria fede, prendendo qualcosa qua e là, privilegiando ciò che gli è più comodo, e in questo bricolage religioso la cosa che per prima viene scartata è appunto tutto ciò che riguarda l’aldilà. In realtà si tratta dell’aspetto più oscuro della vita e anche il più conturbante. Non si fissa volentieri lo sguardo in questo punto nero. Aggiungiamo il clima di leggerezza in cui siamo immersi per cui viene meno la passione per la ricerca della verità, e una diffusa sfiducia che si possa trovare qualcosa di sicuro che si accentua di fronte agli interrogativi sul nostro destino ultimo. E poi, perché tanto affannarsi a dissipare le tenebre del “dopo” per Ma la fede cristiana ha come sbocco la vita eterna GIOVANNI PAOLO II E IL PENSIERO DELLA MORTE D urante il suo ultimo viaggio in Polonia, era l’agosto dello scorso anno, Giovanni Paolo II volle sostare per qualche minuto davanti alle tombe della madre, morta quando il piccolo Lolek (nomignolo di Karol da ragazzo) aveva nove anni, il fratello e il padre. Già in precarie condizioni di salute il Papa non scese dall’auto. Si tolse lo zucchetto, chinò il capo, benedì la tomba, pregò in silenzio, accese tre candele in memoria dei suoi cari. Cosa pensò il Papa in quei momenti? Sicuramente si confrontò con il tema della vita eterna. Un tema che, negli ultimi tempi con l’avanzare verso il crepuscolo della vita, è ritornato più volte nei suoi interventi. “Trovo una grande pace nel pensare al momento in cui il Signore mi chiamerà: di vita in vita! – scrisse nel 1999 in un’affettuosa e calorosa “Lettera agli anziani” –. Per questo mi sale spesso alle labbra, senza alcuna ve- trovarvi qualche consolazione, quando la vita presente ti offre tanto “ben di Dio” che smorza il desiderio dei beni di Dio futuri? Negli ambienti cristiani, di fronte a questo fatto, c’è chi alza la voce accusando di negligenza la Chiesa e coloro che in essa hanno responsabilità, in primo luogo i preti, per aver favorito questa oblio glissando su questi temi. È famosa la denuncia del grande teologo von Balthasar il quale, anni fa, diceva che sulle verità ultime della fede c’è un cartello che avvisa: “Chiuso per restauro”. Ora, mi pare, si sta reagendo, perché si capisce che ne va di mezzo l’autenticità e la permanenza della fede cristiana, la quale ha come sbocco la speranza di una vita eterna, e non una vita eterna fatta soltanto di puro spirito, ma di spirito e corpo ricomposti nella risurrezione finale: è questo, infatti, il significato finale dell’evento Gesù Cristo. In questi giorni la tradizione ci porta a pensare ai nostri “cari defunti” e volere o no può affacciarsi alla mente anche il pensiero della nostra sorte futura. La mentalità corrente ci invita a lasciarlo perdere. Ma non è la scelta più saggia. Noi, parlando di questo tema, vorremo aiutare a far prendere un atteggiamento più vero, senza rimuovere questo aspetto della vita e ricordando che non si dà fede cristiana senza accettare quanto essa dice sulla vita dopo la morte. (GpM) Giovanni Paolo II in visita alla tomba dei suoi genitori il 18 agosto 2002 na di tristezza, una preghiera che il sacerdote recita dopo la celebrazione eucaristica: In hora mortis meae voca me, et iuba me venire ad te (nell’ora della morte chiamami, e comanda che io venga a te)”. Anche nella raccolta di poesie “Trittico romano”, di recente pubblicazione, Giovanni Paolo II affronta il tema dell’aldilà parlando di quello che sarà il conclave che, dopo la sua morte, dovrà trasferire le chiavi del Regno. Lo scorso settembre, incontrando pellegrini polacchi il Papa citò a sorpresa una frase del poeta latino Orazio: “Non omnis moriar” cioè “non morirò del tutto”. Cosa ci sarà “dopo” secondo il Papa? Era il 1º novembre 1996. Mentre celebrava il 50º anniversario della sua ordinazione sacerdotale “gli occhi socchiusi, proiettato nel futuro dell’eternità, quasi in un sussurro, raccontava l’incanto della visione del volto del suo Signore: «Lo vedremo come egli è, lo vedremo a faccia a faccia, e lo vedremo insieme con quanti ci hanno accompagnato lungo il pellegrinaggio terreno»” (da “Karol il Grande” di Domenico Del Rio). (FC) IL PARROCO DI ODERZO “I funerali, sempre molto partecipati” U DON FURLAN, DA 30 ANNI VICINO AI MALATI Come affronta il tema dell’aldilà un cappellano di ospedale C on i modi delica- rarsi, che ciò corrisponde ti e rispettosi alla volontà di Dio, che che lo contrad- dobbiamo amare la vita. distinguono don Mosè Alle persone poi più graFurlan da 30 anni è vicino vemente malate cerco di a quanti sono ricoverati suggerire comunque spenell’ospedale di Vittorio ranza. Perché se è vero, Veneto. Dove oggi non si come dice l’adagio, che va più, come un tempo, “finché c’è vita, c’è speper morire: «Nelle clini- ranza”, si possono anche che di oggi, infatti, si ce- rovesciare i termini e dire lebrano tante vittorie, pic- che “finché c’è speranza, cole e grandi, sulla malat- c’è vita”. Non si può vivetia» sottolinea don Mosè. re senza, in qualche moMa accanto alle vittorie ci do, sperare». sono anche le “sconfitte”. Ma non c’è la sete di Compresa quella più trasapere cosa ci attengica: la morde dopo la te. morte? Don Mo«Il riferisè, condimento alla vivide i dati ta eterna si di una repone certo cente innella converdagine sesazione con condo cui le persone solo il 17 malate. Vorper cento rei, a questo degli itaproposito, osliani cre- Don Mosè Furlan, cappellano dell’ospedale ser vare che di Vittorio Veneto molte persode nell’esistenza ne non hanno del Paradiso e del- ben percepito l’annuncio l’Inferno come pre- cristiano della risurreziosentati dalla Chiesa ne dei corpi nell’ultimo cattolica? giorno, o non ci pensano». «Mi sembra una perLei fa spesso especentuale realistica». rienza di morte. Ha Ci sono malati che le mai momenti di scorivolgono interrogaraggiamento o dubtivi sull’aldilà? bio? «Più spesso in maniera «Non si può rimanere implicita. Si aspettano da indifferenti di fronte al dome una parola in questo lore. Accanto alla salma di senso. Di solito cerco di una persona si prova un non dirla al primo incontro sentimento di oppressioma solo dopo una serie di ne: esso nasce dalla compresenze al letto della per- passione per la persona sona. Bisogna che la pri- deceduta e anche dal fatma parola sia espressione to che in colui che ci sta di solidarietà umana. La davanti vediamo il simbodomanda, anche solo im- lo della nostra condizione plicita, sull’aldilà sorge mortale. Ma propriamenquando si fa più concreta te scoraggiamento o dubla prospettiva della morte. bio, no. Piuttosto nel conVorrei qui subito dire che fronto quotidiano con il il timore della morte è un dolore si sente il dovere di sentimento umano che ringraziare il Signore per merita grande rispetto». il dono della vita e della saCome parla dell’al- lute e il dovere di metterdilà? la a servizio degli altri co«Per la verità, con le me meglio si può». persone malate si parla soAssiste a trapassi di prattutto della loro condipersone lucide che zione presente, di malatserenamente lasciatia e di salute. Da parte no questo mondo? mia cerco di far compren«Desidero non rispondere che è un dovere cu- dere in maniera circo- stanziata, perché il mio ministero richiede riser vatezza. Voglio solo ricordare il caso di una persona anziana la quale ha lasciato questo mondo ringraziando, con voce flebile ma ben percettibile, e lodando il Signore per il dono della vita». Un tempo ci si preparava all’aldilà anche con i sacramenti. E oggi? «Frequentemente viene richiesta la Comunione. Con minore frequenza la Confessione. La celebrazione dei sacramenti richiede una notevole maturità nella fede. Per quanto si riferisce alle persone che sono vissute ai margini o lontane dall’esperienza cristiana, confido che un “Padre Nostro”, recitato bene, possa essere accolto dal Signore misericordioso come un loro atto di pentimento e di conversione. È qui anche da ricordare che ci sono persone che, al termine della loro vita, escludono di interrogarsi in senso cristiano. Nei loro confronti cerco di nutrire un sentimento di vicinanza umana e di rispetto. Rispetto, per così dire, esteriore e soprattutto rispetto interiore, nel senso che non possiamo – e il Vangelo ci dice che non dobbiamo – giudicare nessuno». Si accusa la Chiesa di parlare poco delle verità ultime. Condivide? «Distinguerei. Dell’aldilà nella dimensione più positiva delle promesse di Dio – la salvezza eterna, il Regno dei cieli – se ne parla certo e spesso. Invece mi sembra che parliamo poco del Purgatorio e mai, o quasi, dell’Inferno». Lei crede nell’Inferno? «Certo; ne parla in molti passi la Sacra Scrittura, e lo penso come la peggiore delle condizioni: il rifiuto e la separazione da Dio, il Sommo Bene». Federico Citron Domenica 2 novembre 2003 n fatto sociale, un momento religioso, ma, soprattutto, una grossa “occasione pastorale”. Non ha esitazioni monsignor Piersante Dametto, parroco del duomo di Oderzo, a individuare nella pastoralità l’elemento che maggiormente risalta dalla celebrazione dei funerali. «Nella nostra parrocchia non è venuto meno il senso della morte; indubbiamente anche qui da noi c’è quella sorta di “rimozione” indotta dalla cultura del momento storico che viviamo. Ciò non toglie che la conclusione della vita terrena sia sempre circondata da grande rispetto e partecipazione». Anzi, a Oderzo il funerale è ancor oggi una grande celebrazione, anche se non espropria ancora la messa dal ruolo di momento centrale per la comunità cri- stiana. «La morte non è un tabù – spiega monsignor Dametto –: parla ancora alla gente, dal punto di vista pastorale è un’opportunità eccezionale, offre l’occasione di avvicinare le persone, le famiglie, con particolare accoglienza e disponibilità. La celebrazione stessa è un momento molto intenso, vissuto dalla gente nelle sue implicazioni sociali e religiose – direi in egual misura – e che induce ad una forte riflessione su fede e speranza cristiana. Certamente essa implica attenzione e delicatezza, direi quasi che il funerale è una “sfida pastorale” che comporta la capacità di incontrare le persone e di dare loro l’aiuto a superare il momento dello “scacco” che inevitabilmente accompagna la morte. Uno scacco terribile quando colpisce i giovani». A Oderzo esiste un grup- 3 po di pensionati che partecipano a tutti i funerali offrendo il proprio canto. «I giovani partecipano poco – ammette monsignor Dametto – un po’ perché molti sono al lavoro, ma anche perché c’è chi manifesta indifferenza. Se di vera differenza si tratta – osserva ancora – perché invece potrebbe essere un atteggiamento involontariamente dissimulato, di imbarazzo psicologico...». Sono mediamente una novantina l’anno i funerali a Oderzo. Sono tutti partecipatissimi, taluni registrano “pienoni” come nelle grandi solennità. E in questi ultimi anni – attenzione – la partecipazione è andata crescendo. «Chi viene dall’esperienza delle grandi città – conclude il parroco – dice: “Lì non è come qua, la morte è burocratizzata”. E allora capisco che da noi la celebrazione del funerale è ancora sentita come valore della comunità, della tradizione, della cultura del territorio. La gente ci tiene ancora alla presenza del prete, alle pratiche di pietà. È una grande lezione di compostezza e dignità». (VC) Catechiste in difficoltà di fronte alla morte L’ aldilà, questo sconosciuto? Per qualcuno, anche a catechismo il tema della morte e il pensiero di cosa ci sarà dopo sembra coinvolgere poco i bambini, e i programmi vi si adeguano. «Domande sul tema non sono mai venute fuori, e finora non abbiamo previsto di trattarlo» dice Barbara Vian, 24 anni, di Sant’Andrea, che da due anni segue dei bambini ora in seconda elementare. Ma l’assenza di domande non nasce certo dal sapere tutto. «I bambini non hanno un’idea ben precisa della morte – dice Fiorenza Serafin Marchioni, una lunga esperienza come catechista in Cattedrale –. Parlano di un’entità che potrà esserci, ma non la sanno individuare con esattezza». A catechismo come a scuola, i bambini faticano sui concetti astratti: bisogna essere concreti perché ti capiscano. «Anche parlare dei santi, dello Spirito è difficile; faticano a capire anche l’idea di Chiesa… Noi cerchiamo di evitare l’argomento della morte, anche quando magari il Vangelo domenicale fornirebbe spunti: preferiamo puntare alle situazioni di vita quotidiana, al vissuto dei bambini». In parziale controtendenza quanto ci racconta un’altra catechista, con lunga esperienza con i bambini, che vuole restare anonima. «La morte non è un tabù – dice –. Per loro si tratta anzitutto del ricordo dei nonni scomparsi, che non è preso con apprensione, ma naturale, e quasi tutti si recano in cimitero per il 2 novembre. Anche se i bambini non esternano, né ai genitori né tanto meno alle catechiste, la paura della morte che magari hanno». «A volte mi chiedono: “ma come faccio a essere sicuro che mio nonno sia in cielo?” e io rispondo: “tu prega perché si avvicini sempre di più al Signore, il nonno è sulla strada verso il cielo”. Inoltre, per molti è una scoperta il fatto che i morti ci possano aiutare e proteggere dal cielo, e che possiamo rivolgere loro le nostre preghiere… “Beh allora preghiamoli!” ti dicono». Con quali parole parlare di ciò che viene dopo la vita? «Di sicuro non si parla di paradiso e inferno. È meglio parlare di bene e male». Anche se restano le difficoltà: «Tu parli della risurrezione, loro ti guardano, ma non sai fino a che punto siano convinti…». (TB) UN’INDAGINE TRA I GIOVANI: ristica che sfocia in una vi“Meglio credere che ci sia l’aldilà” sione generica dell’aldilà, L’ aldilà? Non so se c’è, ma preferisco sperare che ci sia davvero. È questo l’atteggiamento che hanno i giovani nei confronti del mondo ultraterreno, come emerge da un’indagine su giovani e fede che ha destato sensazione nell’aprile scorso, commissionata dalla Cei e realizzata dal sociologo Mario Pollo, della Lumsa di Roma. Intitolata “Il volto giovane della ricerca di Dio”, la ricerca evidenzia come solo una piccola parte di essi nega una vita dopo la morte e comunque mai in modo netto. La maggior parte tiene una porta aperta, uno spiraglio che pare «legato a un sentimento angoscioso di fronte all’idea della propria fine». Alcune risposte dei giovani intervistati sono eloquenti in questo senso: «No, però spero che ci sia una vita dopo la morte, non è che credo, spero, lo spero, credo che ci speriamo un po’ tutti». È insomma una “fede” consolatoria e utilita- lontana dalla tradizione cristiana. Infatti inferno e purgatorio non risultano essere considerati, anche dai giovani che frequentano la Chiesa. Mentre gode di maggior credito il paradiso, tuttavia, descritto senza che Dio vi sia presente e vicino. Ecco come si immagina il paradiso una delle ragazze intervistate: «È impossibile che viviamo su questa terra e finisce tutto quanto così. Quel mondo secondo me è bello, non ci sta tutto il male che c’è qui ma non c’è neanche tutta questa fretta che noi abbiamo, stai solo in pace con te stessa e con tutti gli altri, vedi le persone che non vedi più da tanto tempo». L’esistenza dell’aldilà è, insomma, auspicata, desiderata. Ma è una speranza che sembra proprio non incidere sull’“aldiqua”: la vita terrena, le proprie scelte di vita, il modo di vivere la fede. Il paradiso, quindi, sembra quasi destinato a gratificare il singolo a prescindere da meriti o demeriti. 4 e L’AZiON Attualità Domenica 2 novembre 2003 e L’AZiON Attualità Domenica 2 novembre 2003 5 FAMIGLIE NELLA MORSA DEL CARO-PREZZI NOTIZIE NordEst Veneto, l’altissimo costo sociale degli incidenti stradali È da brivido il “resoconto” di un anno di incidenti stradali nel Veneto, stilato dall’Automobil Club e presentato al Salone internazionale della sicurezza stradale che si è svolto a Verona. La nostra regione è al poco invidiabile quarto posto in Italia per morti e feriti: nel 2002 i sinistri stradali sono stati oltre 19 mila, con 634 morti e poco meno di 27 mila feriti. In media due vittime al giorno... Le strade urbane sono risultate le più pericolose, sabato e domenica i due giorni “neri” per eccellenza, distanze di sicurezza, distrazione e velocità i fattori-killer di questa ecatombe. ma il convegno ha fatto anche i conti in tasca ai “costi sociali” degli incidenti. Al Veneto costano qualcosa come 1 miliardo e mezzo di euro all’anno, a cominciare dalla spesa sanitaria, via via fino alla riabilitazione, alle invalidità. Bacco e tabacco: nella Marca a tutto spiano... Alcol a gogò e sigaretta accesa: a dispetto del moltiplicarsi degli allarmi per la salute, i veneti (e i trevigiani, nella fattispecie) non demordono. Lo appura una ricerca della Regione, durata due anni, che ha preso in esame 62 mila residenti. Ebbene, l’alcol tiene saldamente banco, con uno strabiliante 54 per cento di adolescenti che ne abusa. Ma anche i fumatori non scherzano. Pare che siano ancora il 23,5 per cento della popolazione i dediti alla nicotina, e tra questi i medici non sfigurano: 19 su cento. Ma che freddo che fa nel Veneto: è già inverno? Prime, gelide avvisaglie d’inverno in Veneto. E se questo è l’inizio... Soprattutto le temperature minime sono decisamente fuori norma: -16 a Cimabanche, 9 a Cortina e Falcade, -5 a Belluno e a Feltre. E secondo i meteorologi, non si tratta di episodi, di una “mattana” del tempo. È l’inizio dell’inverno. Si conferma così che le condizioni climatiche nel nostro Paese si stanno estremizzando, con una sorta di “scomparsa” delle stagioni intermedie e quindi della “gradualità” dei passaggi stagionali. Noi e l’acqua, convivenza da rifondare L’8 e 9 novembre, a Laggio di Cadore, sala congressi della Casa soggiorno alpino, convegno sul tema: “Noi e l’acqua, una convivenza da rifondare”. L’iniziativa cade opportunamente in occasione dell’Anno internazionale dell’acqua, ed è organizzata da Associazione Premio letterario Giuseppe Mazzotti, Associazione famiglie rurali “Sinistra Piave”, Centro internazionale “Civiltà dell’acqua”. I CONTI IN FAMIGLIA / 1 «Q uanto fa?». «Dieci euro». Dieci euro per un “leggero” – 4 etti in tutto – sacchetto di caldarroste. È capitato domenica scorsa a Montebelluna. Questo non è che uno dei tanti esempi dell’effetto del caro-prezzi che ormai da due anni sta creando non poche preoccupazioni ai consumatori italiani, specie alle famiglie con figli, agli anziani, ai giovani che desiderano sposarsi. Consumatori che stanno passando al contrattacco modificando le proprie scelte di spesa, sia in termini di quantità sia nella scelta dei negozi, come rivela una fresca indagine dell’Istat. In queste due pagine riportiamo le posizioni di consumatori e commercianti e alcune voci raccolte in diocesi. I PREZZI IMPAZZITI D opo i primi mesi di stordimento i consumatori hanno iniziato a reagire energicamente all’aumento dei prezzi conseguente all’introduzione dell’euro. Adottando tante “strategie” di... sopravvivenza. Qualche esempio? Acquisto solo di frutta e verdura di stagione. Preferenza per la grande distribuzione e per i discount piuttosto che per i piccoli negozi. Ricorso agli spacci aziendali per abbigliamento e scarpe. Ridimensionamento delle spese per ristorante, pizzeria o beni superflui (orologi, gioielli, calzature). È in atto - dice l’Istat - una revisione delle dinamiche di spesa. Tradotto: sta cambiando il modo di acquistare sia in termini di quantità che di luogo. Nel mese di agosto gli acquisti sono diminuiti dello 0,6 per cento rispetto l’anno prima. La batosta colpisce i piccoli negozi: meno 3,7 per cento. Mentre cresce la grande distribuzione: più 2,9 per cento. Evidente il motivo: quest’ultima è in grado di proporre prezzi molto più competitivi (pensiamo solo alle proposte “sottocosto”...). Conseguenza: 30 mila negozi e negozietti hanno chiuso. Secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltura) dall’entrata in vigore dell’euro ogni italiano spende 27 euro in più al mese per gli alimentari (77 euro a famiglia). I rincari record riguardano alcuni prodotti ortofrutticoli come zucchine, pomodori e fagiolini au- Tempo di “tagli” S mentati anche del 50 %. Conseguenza: i consumi di frutta e verdura sono calati del 10 % nei primi 10 mesi del 2003. Anche pasta, pane, latte formaggi non scherzano: sono rincarati tra il 5 e l’8 %. Più contenuti, invece, gli aumenti di carne e olio (anche se un recente calo di produzione delle olive fa temere un prossimo aumento). Il rialzo medio, nell’intero settore agro-alimentare, è stato del 15 % negli ultimi sei mesi. Poi c’è tutto l’extra alimentare: abbigliamento, calzature, scuola. Per non parlare di alberghi e ristoranti che, secondo le associazioni dei consumatori, in tre anni hanno aumentato del 22 % i prezzi. Solo il settore delle telecomunicazioni ha subìto un ribasso. GLI ANZIANI TRA I PIÙ COLPITI: Se mancano i soldi per il ticket... S embra una scommessa, una sfida, invece è la dura realtà di tanti, tanti anziani: vivere con un milione di vecchie lire al mese, o anche meno. Una recente indagine ha rivelato che tra le pensioni erogate in provincia di Treviso più della metà sono sotto la soglia del fatidico milione. Su di loro il caro-prezzi si abbatte come una mannaia. «Per tanti la pensione non è più sufficiente nemmeno per i beni indispensabili – spiega Giancarlo Cavallin, segretario provinciale dei pensionati Cgil, che hanno compiuto l’indagine –. Ora riscontriamo anche casi di anziani che rinunciano alle cure sanitarie, perché non hanno i soldi per il ticket, per la visita medica, per le terapie. E sta emergendo in modo chiaro che soprattutto da una certa età in poi, sopra i 70 anni, la situazione si fa sempre più critica: il potere d’acquisto cala vertiginosamente in rapporto al crescere dei bisogni. Anche perché tra i più anziani è molto diffusa la pensione minima». Tra questi, sono le donne quelle più in difficoltà: hanno pensioni mediamente inferiori, hanno più difficoltà di spostamento, vivendo più a lungo hanno più Le richieste dei consumatori Le battagliere associazioni dei consumatori hanno avanzato a Governo e commercianti alcune proposte per combattere il caro-prezzi e le sue conseguenze: riduzione del 10 % sui prezzi di prodotti alimentari e del 25 % sui non alimentari; fornire al consumatore più informazione sui prezzi all’ingrosso dell’ortofrutta; sospendere l’aumento delle tariffe (Autostrade, ferrovie, rifiuti...); ridurre l’Iva al 10 % per le famiglie meno abbienti. E per l’ormai vicino mese di dicembre le associazioni hanno programato la campagna “Salviamo la tredicesima” che comprende tante piccole battaglie. La più significativa sarà contro il caro-benzina con la segnalazione, dal 16 dicembre al 6 gennaio, delle marche più economiche. bisogno di cure e servizi. Un primo, importante passo per aiutare gli anziani sempre più schiacciati dall’aumento del costo della vita potrebbe essere un monitoraggio a tappeto sugli anziani, soprattutto oltre una certa età, per individuare i casi più difficili, Comune per Comune. Anche perché, come rivela un’indagine compiuta a Silea, si scopre che sono davvero tanti gli anziani che non sanno dell’esistenza di agevolazioni e servizi a loro disposizione, come il telesoccorso o l’assistenza domiciliare. E solo pochi osano chiedere. La maggior parte resta chiusa nelle sue difficoltà, in un tristissimo silenzio. (FP) SEGUE DALLA PRIMA M i hanno colpito, al riguardo, alcune riflessioni di Barbara Spinelli su La Stampa. La Spinelli sostiene che la laicità dello Stato non è una visione filosofica della vita e tanto meno una religione, che elimina filosofie e religioni diverse da essa, ma semplicemente un “metodo”, una serie di regole in vista di una pacifica convivenza in una società dove sono presenti più religioni o semplicemente in presenza di un’autorità religiosa accanto all’autorità dello Stato. Mi sembra corretta questa definizione, anche se a volte la laicità degenera nel laicismo che è una visione della vita contrapposta a quella religiosa che scatena, di conseguenza, la lotta per la preminenza dell’una sull’altra. Poi la giornalista continua scrivendo che la laicità rispetta le religioni “limitandosi a metterle tra parentesi in alcuni luoghi pubblici precisi: scuole, uffici postali, commissariati, ospedali parlamenti. In questi luoghi si entra lasciando fuori dalla porta la propria appartenenza ad una famiglia religiosa, ad una tribù”. Qui mi sorge un dubbio: è possibile svestirsi in questo modo? Che cosa resta se uno si priva delle sue identità? Mi sembra una posizione illuministica fare appello all’individuo fatto solamente di ragione e libertà. Un individuo così scarnificato non esiste. Uno entra nello spazio pubblico come persona con tutto quello che è. C’è, però, qualcosa che deve essere lasciato fuori: è l’arroganza di volersi affermare contro l’altro, la superiorità per cui non si sente il bisogno di confrontarsi con chi è diverso, il disprezzo per chi non è in tutto omologato a sé. Ma questi sono atteggiamenti negativi che in nessun luogo devono essere adottati. Sono contrari ai principi fondamentali della convivenza umana. È partendo da questi principi, vissuti con convinzione, che devono poi esse stabilite le regole concrete che sono diverse secondo i casi che si presentano. Se, per esempio, una minoranza religiosa, come l’Islam, entra in un paese a maggioranza cristiana, come il nostro, e pretende di eliminare i segni religiosi accettati e condivisi dalla popolazione, è espressione di aggressività inaccettabile. Per gli stessi principi, una religione minoritaria ha il diritto di avere dei luoghi dove esprimere il proprio culto, perché è fondamentale per la propria esistenza. Per altri aspetti secondari di volta in volta si deve verificare se sono compatibili con le leggi e le tradizioni. Le ragazze musulmane possono portare a scuola il velo che copre i capelli? Se è un semplice segno sia pur di appartenenza religiosa, non vedo perché debba essere proibito, a meno che non comporti, per la sua forma, un’offesa alla dignità della donna, come potrebbe essere il “burqa” afgano. Non sembra invece accettabile l’esonero dalla ginnastica perché è segno di discriminazione nei confronti della donna. Non tutto è risolvibile con facilità. È inevitabile che si creino tensioni nei casi concreti. La via da seguire sembra, però, abbastanza chiara: nonostante tutte le diversità, che non si devono eliminare, c’è qualcosa che ci unisce come esseri umani ed è la razionalità che anche le religioni devono accogliere per purificarsi e per stabilire una base comune di convivenza. (GpM) abrina Tonon – vittoriese, sposata con Alessio Faraon, due figli in età da asilo – non rientra nella categoria dei consumatori-ragionieri. Non si mette lì la sera a segnare, per filo e per segno, entrate e uscite. Ma anche se non tiene il “registro” delle spese familiari si è accorta, eccome si è accorta, dell’aumento dei prezzi. «Con 50 euro non si porta a casa niente mentre prima dell’euro con 100 mila lire si comprava un bel po’ di cose» osserva Sabrina. Sabrina, Alessio, Anna e Leonardo rientrano in quella che viene definita la “famiglia media”. Lei è com- L messa in un panificio, lui è ingegnere. «Rientriamo nella fascia di persone che hanno un buon standard di vita» riconosce Sabrina. Tuttavia anche su loro si è abbattuto il ciclone-euro: «Con mio marito abbiamo deciso di cambiare il modo di fare gli acquisti. Sugli alimentari non facciamo economie, continuiamo ad acquistare prodotti di qualità anche perché dobbiamo pensare alla salute dei bambini. Lo stesso discorso vale per i prodotti omeopatici. Piuttosto risparmiamo nell’abbigliamento e nelle calzature. Nei negozi del centro, dove andavamo nell’era ante-euro, i prezzi sono otta quotidiana al caroprezzi. Ecco i problemi concreti che riscontra nella vita quotidiana una famigliola: papà, mamma e bebè di un anno, con appartamento in affitto e due stipendi. Ne viene fuori un “giro di vite”, fatto di tante attenzioni e cambiamenti… e magari numerosi lettori potrebbero ritrovarsi specchiati. «Abbiamo diverse difficoltà concrete e quotidiane, in conseguenza delle quali abbiamo cambiato alcune abitudini e creato alcuni accorgimenti di contenimento della spesa familiare. Diffidiamo delle offerte, specialmente dei supermercati; guardiamo i prezzi per chilo o per litro e non il prezzo a caratteri cubitali; scegliamo un prodotto di qualità ma di marca inferiore. Non acquistiamo subito un prodotto ma nel luogo dove è più conveniente: ad esempio ieri le castagne in due negozi vicini erano a 4,99 euro al kg da una parte e a 3,78 il kg dall’altra. «S parare sulla Croce rossa», si dice, per indicare un’azione vile e fin troppo facile. Un’azione oltretutto controproducente, perché la Croce rossa è, per definizione, a servizio di tutte le vittime di una guerra, anche di chi le spara addosso. Ebbene, anche questo è successo in Irak. Un attentato, probabilmente realizzato con la tecnica dei kamikaze, ha distrutto un mezzo della Croce rossa internazionale che rientrava alla sede di Baghdad, provocando almeno due morti tra i dipendenti dell’organizzazione umanitaria e un’altra dozzina di morti tra i passanti, mentre varie decine sono stati i feriti. «Avevamo sempre pensato che il nostro lavoro umanitario ci avrebbe protetti da questi attentati. Pen- La famiglia Faraon di Vittorio Veneto raddoppiati. Per questo ora facciamo gli acquisti negli spacci. Un altro capitolo di “tagli” è quello di ristoranti, pizzerie e cinema, anche perché andarci in quattro comporta una spesa davvero considerevole». Non tiene conti precisi però a grandi linee Sabrina sa quanto spende in un mese: «Su per giù siamo intorno ai 2 mila euro tutto compreso (alimentari, assicurazione, ferie, meccanico...)». Come tante altre giovani coppie, Sabrina e Alessio hanno il problema della casa: «L’appartamento in cui abitiamo è di nostra proprietà ma inizia ad essere piccolo – spiega Sabrina –. Settanta metri quadrati per quattro persone sono pochini. Ma vedendo i prezzi che ci sono in giro, ci stiamo convincendo che il nostro appartamento sia bello e sufficiente». Per diverse ore al giorno la nostra “consumatrice media” sta dall’altra parte del bancone. Un ottimo punto di osservazione delle opinioni della gente. «C’è sempre più malcontento. Si critica l’euro, l’Europa e il Governo. I più arrabbiati sono gli anziani. Anche in panificio gli acquisti sono cambiati: il consumatore continua a comprare il pane, anche il più ricercato, mentre rinuncia a tutto il resto, dai cioccolatini alle marmellate». (FC) I CONTI IN FAMIGLIA / 2 Non parliamo dei due telefonini: conteniamo le telefonate al massimo, comprese quelle che riguardano gli impegni familiari ed extra lavoro. Abbiamo eliminato l’arredo floreale del giardino e fiori in casa, quotidiani, parrucchiera, il caffè al bar o le “ombrette”. A proposito di bar, un bicchiere d’acqua in un locale costa 45 centesimi e in un altro 70 centesimi. Un bicchiere di vino, invece, dopo l’euro è aumentato mediamente dai 10 ai 20 centesimi. Non andiamo al cinema, al ristorante o in pizzeria: tutte voci che comunque non sono una regola, ma per le quali ci può essere l’eccezione. E per evitare i prezzi sempre più alti della verdura – e risparmiare così ancora qualcosa – un modo è anche quello di dedicarsi all’orto. Qualcuno potrebbe considerare eccessivo un tale “giro di vite”, ma nella realtà o si fa così o ci si ritrova in grandi difficoltà». Cosa cambia in casa con gli aumenti Altro esempio: su un pacco di pannolini della stessa marca abbiamo riscontrato una differenza di oltre 5 euro. In un solo colpo, con un chilogrammo di castagne e quattro pacchi di pannolini abbiamo risparmiato 21 euro e 21 centesimi! Abbiamo riscontrato un aumento delle polizze assicurative a fronte di una diminuzione di oltre il 20% degli incidenti con il nuovo Codice. Quindi si cambia compagnia assicurativa e si cerca la più conveniente! E cerchiamo di contenere il consumo della benzina che costituisce una spesa grossa nel bilancio familiare usando poco l’auto e utilizzando il più possibile la bicicletta. savamo che la gente conoscesse il nostro lavoro. Pensavamo di essere diversi dagli altri», ha confessato la portavoce irakena dell’organizzazione. No: nemmeno la Croce rossa (che qui si chiama Mezzaluna rossa) è tenuta fuori dalla mischia selvaggia che si sta scatenando in Irak. Non è bastato alla Croce rossa internazionale essere stata, dal 1980 al 2003, l’unica organizzazione umanitaria costantemente presente nel Paese, fornendo aiuto alimentare e sanitario durante i terribili anni della guerra con l’Iran, al tempo della prima guerra del Golfo e nei successivi mesi di repres- circa 50. Dopo l’attentato del 26 agosto alla sede delle Nazioni e la morte di Vieira de Mello, la presenza di non irakeni negli uffici del comitato internazionale della Croce rossa nella capitale irakena era sceso a meno di 20. Ora i piani de lla Croce rossa in Irak verranno ulteriormente ridotti, proprio nel momento in cui, in teoria, con la risoluzione 1511, la presenza multinazionale nel Paese dovrebbe espandersi, accanto a quella angloamericana. Poche ore prima dell’attentato alla Croce rossa, i colpi di mortaio contro la sede del comando militare americano a Baghdad hanno GUERRA IN IRAK Ora si spara anche contro la Croce rossa sione, per tutti gli anni dell’embargo e ora, ai tempi dell’occupazione militare. C’è un solo precedente di deliberata strage di funzionari della Croce rossa: nel 1994, in Cecenia, quando sei tra medici e infermieri vennero uccisi nel sonno da un commando. La presenza di funzionari e operatori internazionali presso la Croce rossa irakena ha oscillato ampiamente in questi anni. La scorsa estate ce n’erano a Baghdad STUDENTI & AUMENTI Universitari, la vita è più dura! «S ai, volevamo fare un articolo sul caro prezzi…». «Bravo!», mi interrompe Simone, di San Giacomo, studente di architettura a Venezia. Il tema gli sta a cuore, o meglio gli sta nel portafoglio. «La mia impressione è che i prezzi siano cresciuti pian piano, da quando hanno adottato l’euro ad ora. Costa molto di più uscire con gli amici, ad esempio, e mi sembra che abbiano rincarato di più le pizze che non le bevande. Sono aumentate le tasse universitarie, anche se poi non così tanto, e anche l’abbonamento al treno: rispetto al 2002 pago circa il 6% in più per andare a Venezia». Come molti, Simone ha un lavoro part-time. «Lì però le paghe sono sostanzialmente rimaste uguali, le hanno aumentate solo di recente, ma di poco». E la coperta dell’autosufficienza economica è troppo corta. Martina, studentessa di giurisprudenza a Udine, vittoriese, ha visto il rincaro nella spesa quotidiana. «Nel settore degli alimentari tutto è stato quantomeno arrotondato per eccesso. Anche per una spesa minima, delle cose essenziali, paghi tantissimo. All’inizio pensavi tu di non essere capace, che i prezzi sembravano più alti perché non sapevi fare bene la conversione all’euro, però ora non più». Non cambia la situazione per i bar, ossia per le uscite che sono pane quotidiano (anzi serale) dei giovani. «Un esempio: in un pub che frequento, i succhi di frutta che pagavo nel 2001 3 mila 500 lire ora costano 2 euro e 20». Ossia 4 mila 260 lire. Pari a un aumento del 17,8%. Altro esempio della febbre dei prezzi del sabato sera lo fornisce Manuel di Fontanellette. «Le patate fritte costavano 5 mila 500 lire e ora sono a 3 euro, quindi con aumento abbastanza contenuto; ma la salsa rosa di accompagnamento costava 500 lire ed è passata a 50 centesimi». Questo lo dicono anche gli esperti: vengono arrotondati soprattutto i prezzi più bassi, perché ci fanno meno impressione. Il nostro interlocutore snocciola altre statistiche: «La pizza margherita costava mediamente 6 mila lire, e ora va sui 5 euro. I quaderni piccoli più semplici prima li trovavo tranquillamente a meno di mille lire, ora a meno di 50 centesimi no di certo! In generale, per le mie spese di una settimana, prima la media era sulle 50 mila, ora sui 50 euro». In fondo, non suona uguale? (TB) quasi ucciso il viceministro americano della difesa e teorico della “difesa preventiva”, Wolfowitz. Se le varie fazioni ribelli irakene volevano dimostrare che la sicurezza nel Paese è tutt’altro che sotto controllo, difficilmente avrebbero potuto inviare un messaggio più efficace. Non è solo stata dimostrata considerevole efficienza militare e logistica, ma soprattutto si è palesata un’assoluta mancanza di scrupoli. Le prime vittime di questi attacchi sono gli irakeni, quelli che muoiono negli attentati e quelli che si trovano a non disporre più del minimo di sostegno umanitario che la Croce rossa e le altre organizzazioni simili riescono a dare, nel collasso infrastrutturale che caratterizza lo stato attuale del Paese. (PDS) 6 Domenica 9 il raduno ambientalista In difesa del Cansiglio D omenica prossima, 9 novembre, avrà luogo l’ormai tradizionale “Marcia di alpinisti e ambientalisti in difesa dell’antica foresta del Cansiglio“. È la sedicesima volta che si tiene questo incontro, nell’ambito del quale viene fatto il punto su problemi e minacce che gravano su quest’area montana. A Forcella Palantina è previsto l’incontro tra veneti (con ritrovo a Pian Canaie alle 9.30) e friulani, a ribadire quanto sia indispensabile avere una visione unitaria degli “appetiti” che l’area del Cansiglio catalizza. E sono talmente tanti che anche solo a volerli elencare si rischia di dimenticarne qualcuno. Dal versante friulano viene il pericolo della ripresa dei vecchi progetti di costruzione di impianti sciistici sul Monte Cavallo, così come inserito non si sa bene come nel programma elettorale di Illy, su cui premono ora vari sindaci friulani e dell’Alpago per dare inizio fin da subito, alla stesura dei progetti, cui far seguire magari altri alberghi in Pian Cavallo e altri impianti sciistici in Friuli. C’è la minaccia costante dell’escavazione. A Farra d’Alpago continua l’attività nella Cava Col de Vi e ci sono le domande di ampliamento sul versante trevigiano, in Comune di Vittorio e L’AZiON Attualità Domenica 2 novembre 2003 Veneto. A Chies è stata aperta una nuova cava vicino a malga Cate e anche il Comune di Tambre avrebbe già autorizzato una nuova cava… così cresce il timore che si voglia creare un mega polo estrattivo da oltre un milione di metri cubi. Sulla foresta del Cansiglio, poi, si fanno sempre più espliciti gli “appetiti” dei cacciatori, in particolare per la presenza dei cinghiali e dei cer vi. E questi ultimi vengono appositamente “accusati” di essere diventati troppi e di rovinare la vegetazione… Ma anche il bracconaggio, soprattutto in questo periodo autunnale, è diventato im problema difficile da gestire. Si vocifera di sfruttamento eolico del monte Pizzoc, dove si ipotizza di collocare 19 pale alte ben 80 metri, come sta accadendo per un identico progetto sul monte Doc, sopra Quero. Un’idea balzana, impattante quanto costosa, senza la possibilità di una efficacia e una resa sufficienti. Questo mentre resta sospesa l’ipotesi del transito per l’Alpago dell’elettrodotto Cordignano-Lienz. Concretamente con questa manifestazione le associazioni ambientaliste chiedono «sia alla Regione Veneto che alla Regione Friuli Venezia Giulia l’istituzione di due riserve regionali contigue sui rispettivi demani regionali, come primo passo per ritrovare una forma di gestione unitaria e la creazione di una futura area protetta che occupi anche i territori circostanti: monte Pizzoch, Torrion, gruppo col Nudo-Cavallo». È una richiesta all’insegna di una maggiore tutela che è attesa da lungo tempo. Il fatto che in tutti questi anni, nonostante impegni e progetti, non si sia approdato a nulla fa temere. Perché significa che gli “appetiti” sono forti e riescono a frenare ogni segno concreto nella direzione di una maggiore salvaguardia dell’ambiente: un buon motivo per non allentare la tensione e l’attenzione. Ne sono convinte le numerose associazioni che anche quest’anno aderiscono al ritrovo in Cansiglio: Cai Veneto, Wwf Veneto, Legambiente Veneto e Friuli, Lega anticaccia Veneto, Mountain Wilderness, Italia Nostra, Lipu Veneto, EcoHimal Italia Comitato Fadalto, Comitato per il Parco del Cansiglio, Ecoistituto Alex Langer, Fmacu-Amici dei Tesori del Mondo dell’Unesco, Ass. Terzo Millennio. (FP) Cave, caccia, impianti turistici: tanti “appetiti” su cui vigilare REGIONE VENETO Legge urbanistica: c’è la quarta proroga È arrivata una quar ta proroga per l’approvazione della nuova legge urbanistica regionale. Giovedì scorso il Consiglio regionale del Veneto ha votato un rinvio del termine di validità fino al 15 febbraio 2004 della legge 35/2002, nota anche come “legge blocca-capannoni”. A chiedere il rinvio sono state questa volta le forze dell’opposizione, con un emendamento di Franco Frigo, della Margherita. Il Parlamentino regionale si prende quindi un po’ di più tempo per definire il nuovo testo della legge urbanistica per il Veneto – che rappresenta ora una “bozza condivisa” da forze politiche diverse, di maggioranza e minoranza – intorno al quale nei giorni scorsi si è aperto un ampio confronto con enti locali e associazioni di categoria, da cui stanno scaturendo tante osservazioni e critiche. Il cammino verso la nuova legge, quindi, non pare essere giunto ancora al rettilineo finale. Nel motivare la proroga, votata dall’unanimità, è stata ravvisata la necessità di dare indicazioni più chiare in alcuni passaggi e, in particolare, sulle distinzioni di competenze tra Regione e Province. Ma c’è dibattito acceso anche sulle norme transitorie. Incombe infatti il pericolo di una serie lunga di contenziosi con i Comuni, che hanno il proprio Piano regolatore già istruito. La riforma entro il 15 febbraio 2004 Attenzione: il sistema Eco NON È un depuratore o un impianto ad OSMOSI INVERSA. 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I luoghi evocano ricordi, memorie, dolori e silenziosamente parlano di ciò di cui sono stati testimoni. L’Isola dei Morti invece urla. Sono passati ottantacinque anni dalla fine della Grande Guerra, che qui ha lasciato, inanimati, i corpi di 35 mila giovani soldati. Sabato scorso, quando 380 giovani reclute alpine dell’Ottavo reggimento di Cividale e del Settimo reggimento di Feltre hanno giurato all’unisono fedeltà alla patria, l’atmosfera era molto diversa: migliaia di persone, difficili da quantificare, forse 6-7 mila, tra genitori, parenti, amici, fidanzate, nostalgici, curiosi e le immancabili autorità, hanno invaso il parco dell’Isola. Arrivando a Moriago, due enormi tricolori scendevano dal campanile della chiesa, poi bandiere e nastrini sventolanti dagli alberi che adornano la strada che corre fino all’Isola. Qui i ragazzi allineati, affiancati dalla fanfara della Brigata alpina Julia, circondati dagli sguardi di parenti e amici, prima del giuramento hanno ascoltato le parole di chi, come il sindaco di Moriago Pergentino Breda, con quest’isola ha un rapporto speciale: «Bisogna avere orgoglio e riconoscenza per i ca- C he cosa resta, rimane, avanza al fronte, sul campo di battaglia, quando tacciono le armi? In una parola: quando una guerra finisce? Per rispondere a questa domanda un giornalista americano, Donovan Webster ci ha scritto sopra un gran bel libro, già apparso col titolo “Le terre di Caino” ed ora riproposto da “Tea libri” con “Quel che resta della guerra”. «I resti di queste guerre (del XX secolo, ndr) – spiega l’autore nel prologo – sono ancora là fuori. Bombe e obici rimasti inesplosi, sciami di mine terrestri ancora sepolti, orde di mine marine tuttora alla deriva negli oceani. E corpi. Soldati che mai avranno una sepoltura… I resti di queste guerre continuano a rimanere in agguato nel suolo, pronti a scatenare altra morte». Webster racconta cinque duti di quest’Isola. In questo luogo, ora, si uniscono il dolore dei giovani caduti e la fede di questi ragazzi, che giurano su valori eterni e senza tempo – ha detto, Quei giovani che hanno giurato sul luogo dove 85 anni fa ci furono 35 mila caduti commosso, il sindaco –. In una società che rinnega i valori come retorica, voi siete i rappresentanti di categorie immortali come quella degli Alpini. Qui 35 mila giovani persero la vita, ma non i loro ideali. Guardate questo parco e ricordate, anche se oggi questo è un luogo di gioia». Qualcuno si commuove, qualcuno, tra i giuranti, sviene sopraffatto dalla fatica. Intervengono altre autorità civili e militari. Finiti i discorsi, l’urlo: «Lo giuro», seguito dalla preghiera alpina. Poi, finalmente, l’abbraccio con parenti e amici. «Non ho scelto io di fare l’alpino, mi ci hanno mandato, ma è sempre un grande onore» spiega un ragaz- 1915-18 Quel che resta della Grande Guerra “luoghi” sui quali le armi dell’uomo si sono ferocemente accanite, fra cui Verdun, in Francia, ma nella stessa epoca anche sul nostro Piave non si è scherzato. E qui la conta per aprire la via a Vittorio Veneto, di cui in questi giorni cade l’85º della battaglia che fece capitolare l’Austria, arriva a 38 mila morti nostri. L’armistizio, firmato a villa Giusti il 3 novembre, divenne operante alle 15 del successivo 4 novembre (1918), e così dopo 41 mesi tacquero finalmente le armi, zo di Cortina, mentre si affianca un amico di Salerno: «Di quest’Isola non sapevo molto, ho scelto di fare l’alpino per partecipare ad un concorso. Oggi è stata una bella giornata». Sembra che, in fondo, giurare in uno stadio o in una caserma, avrebbe fatto poca differenza: «Anch’io ho scelto di fare un concorso e prima di oggi, di quello che accadde qui, non sapevo molto. Ora capisco che il fatto che noi oggi abbiamo giurato in questo luogo ha molto significato» spiega un ragazzo di Cividale. Al suo fianco, mentre tormenta i tasti del telefonino, un altro giovane giurante cerca di contattare i parenti dispersi nel piazzale dell’Isola. Sparsi tra gli alberi, iniziano a levarsi i primi cori alpini, la gente si sperde tra i lunghi viali del parco, tirati a lucido per l’occasione. Ci si ritrova al rancio organizzato sotto alcune tende: tartine, pasticcini, panini, pasta, prosecco e cabernet. Per organizzare l’evento, il lavoro è stato immane: «Quello che abbiamo fatto per organizzare tutto questo non è nemmeno spiegabile» dice Enrico Tonelli, responsabile dell’orma non il lutto e i lutti. Calato il silenzio, il Piave, la nostra piccola grande “Verdun”, le sue sponde, i suoi dintorni più o meno immediati, erano tutto un intrico di reticolati, fucili, baionette, materiali vari, ferraglia, trincee, camminamenti, fortini di cemento armato… che ancora in buona parte resistono, e sopravvivono alle generazioni, come le bombe, grandi, grosse, ma anche piccole che affiorano con le “brentane” dai sassi, dai ciottoli, dalle sabbie profonde, come le povere ossa dei morti. E tutt’intorno, quasi a corona, cimiteri e cimiteri: da Cima Grappa a Nervesa, da Fagarè a Cittadella, da Quero a Tezze, fino a quello “dimenticato” di Follina (con 900 caduti austriaci ungheresi, slavi, bosniaci, ben 492 dei quali senza nome). (MS) Sabato scorso all’Isola dei Morti di Moriago il giuramento di 380 alpini ganizzazione e membro del gruppo di Moriago, che assieme a quello di Mosnigo, in oltre due mesi di lavoro, ha organizzato questa giornata. «Tribune, transenne servizi chimici, ambulanze, medici, la pulizia del parco e tante altre cose che è impossibile riassumere. Questo giuramento per noi è stato un grande evento e un grande onore». Ma non tutto è andato bene. I rappresentanti dallo Stato non si sono assunti impegni per la salvaguardia dell’Isola dall’erosione del Piave. Purtroppo la memoria è breve, dura un attimo. Oggi l’Isola urla, ma già domani, ad ascoltarla, non ci sarà più nessuno. Andrea Zampieri (qui sopra e in alto) il giuramento dei 380 alpini all’Isola dei Morti, a Moriago La Grande Guerra di nonna Maria “A l’è rivà i todeschi” è il titolo del robusto volume che Innocente Azzalini e Giorgio Visentin faranno arrivare in libreria a metà novembre, o giù di lì. Ancora una volta, come i due precedenti, si tratta del diario di un prete: il buon pastore don Domenico Dal Cin, che non se l’era sentita, come del resto tantissimi altri suoi colleghi, di scappare in tempo e per tempo oltre Piave, rimanendo così a San Vendemiano, accanto al suo popolo nel lungo ed interminabile anno dell’occupazione nemica. Quel che ci piace dei libri di questi due autori, oltre ai puntuali commenti, note, precisazioni e alle numerosissime fotografie per lo più inedite, sono in special modo le interviste riportate in appendice a chi ha visto, vissuto quegli eventi, e che ancor in vita ce li racconta come fosse “ieri”. “A l’è rivà i todeschi” ne contiene diverse di queste interviste, una più bella dell’altra, come quella di Maria Ghirardo, nata l’8 ottobre del 1900, e che diamo in anteprima su l’uscita del libro. «Nel nostro cortivo se era pieni de todeschi e de continuo se vegnèa bombardadi dai taliani che i sparea da de là del Piave. Un dì se era là co lori dai canon – così a Innocente Maria Ghirardo, classe 1900, di San Vendemiano Azzalini, lo scorso 22 giugno, a Cosniga – e tut su n’àtimo se sente un fis-cio forte rivàr par aria e dopo un colpo gròs a l’è sciopà su par la zharesèra che l’era de là del cortivo: l’à fat tuti tòc…». «Un dì i è vegnesti a portarne via le bestie da la stala e dopo i le à copade su qua de sòra. Quel che era restà de le bestie i à butà dò par le fòse. Noaltri che morìsi da fan – ricorda lucidamente ancora la signora Maria – sen ’ndadi là e ven tirà su la budelàda de le vache, i òs e tut quel che l’era bon da méter in pignata. Par un pochi de dì ven tirà avanti e dopo se à tirà la zhinghia…quanta fan. Quanta fan! Co le rivà qua i taliani dal Piave, i à dovù copar un caval par darne da magnar. Nessun sa quanti che ghe n’è mort da la fan e co quela malatia là, i ghe ciamèa, me par, la spagnola». Mario Sanson paese. Una sola fossa L’EX CIMITERO AUSTRIACO DI FOLLINA: contiene oltre duecento Quelle pietose lettere dei parenti salme sconosciute, così tumulate». ra “quel che resta della guerra” nel Una richiesta da Konstanz del ’29 «…vi nostro territorio c’è anche la trava- prego dunque di voler dirmi che numero la gliata storia dell’ex cimitero austriaco di Fol- tomba porta, in che condizioni si trova e se lina, dall’incertissimo futuro. È la prova che è provvista di una croce di pietra o di le“quel che resta della guerra” non sono sol- gno… se vi è possibile avere una cura partanto “bombe e obici d’artiglieria rimasti i- ticolare della tomba per un compenso di L. nesplosi… E corpi”, ma anche vedove, so- 50 all’anno. Se possiamo pure averne delle relle e madri inconsolabili. Su questo aspet- fotografie e a quale prezzo…». to, affatto irrilevante e che comunque coinUn capitano dei volontari cecoslovacchi volgeva come non mai il cimitero militare di (“disertori dell’esercito austroungarico e Follina quando non era ancora “ex”, il pro- che – precisa il professor Tessari – avevano fessor Roberto Tessari ha raccolto dagli ar- combattuto nella legione cecoslovacca al cochivi parecchia documentazione in merito, mando del generale italiano Graziani”) scridi cui diamo, col suo consenso, alcuni stral- ve per conto dei genitori di un commilitone ci significativi ed emblematici. Si tratta, in al- che era rimasto a combattere dall’altra partre parole, di una fitta corrispondenza di fa- te, per l’imperatore: … «i suoi genitori non miliari indirizzata all’allora podestà locale hanno abbastanza mezzi di poter viaggiare per saper di figli, fratelli, mariti mai più ri- in Italia per vedere la sua tomba. E per quetornati a casa. sto motivo ho l’onore di pregare la loro gen«Nessun documento fu lasciato nell’o- tilezza di far fotografare la sua tomba e di spedale da campo austriaco, si sa poi che i inviarla al sottoscritto. Le spese di francosoldati che morivano all’ospedale nei giorni bollo e della fotografia manderemo appena della disfatta – così nel 1927 il podestà in ca- conosciuta la somma». Fredda, burocratica rica alla famiglia di un dila risposta, «…nel cimitero sperso che chiede notizie – militare di questo Comune venivano sepolti alla rinfunon esiste la tomba del solsa, senza alcun segno di idato… è vero però che esidentificazione. Molti cadastono diverse fosse comuni, veri, abbandonati nell’oin cui furono sepolte molte spedale, vennero sepolti a salme delle quali non si coLapidi dell’ex cimitero austriaco di Follina nosce il nome». (MS) cura degli uomini di questo T 8 TREVISO: corso per volontari in carcere con “Per ricominciare” iannodare i legami tra la “città reclusa”, ossia il carcere e chi vi è detenuto, e quella “libera”. A Treviso opera con queste finalità l’associazione di volontariato penitenziario “Per ricominciare” che a partire da novembre organizza, nella propria sede in via Montello 5 a Treviso, il corso di formazione “Volontariato e giustizia”. Si parte venerdì 7 novembre (dalle 17 alle 19) con un inquadramento generale per poi affrontare nel cor- R e L’AZiON Veneto Sociale Domenica 2 novembre 2003 so dei seguenti incontri temi più specifici: le strategie di comunicazione più idonee per un corretto approccio con le persone recluse; i reclusi islamici e il loro mondo culturale e religioso; l’esperienza del carcere nel racconto di alcuni ex detenuti; e infine un confronto con i Servizi sociali. Tranne la prima, tutte le lezioni si svolgono al giovedì (dalle 17 alle 19). Per informazioni: 0422-423874. ULSS 7 / DAL CRISP DI CONEGLIANO EDUCAZIONE ALLA SALUTE PER I VENETI S i è svolto a Cison il convegno “La pianificazione delle attività del Dipartimento di prevenzione”. Protagonista la struttura della Ulss 7, che coordina a livello-Veneto la realizzazione del Piano triennale Sisp (ossia Servizio di igiene e sanità pubblica). Presenti al convegno i responsabili delle problematiche dell’igiene pubblica in tutta Italia. Il motivo? Afferma il dottor Sandro Cinquetti, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 7: «È stato proposto a un pubblico di tutta Italia, per un confronto, il modello veneto. Il rinnovamento dell’Igiene pubblica (che perseguiamo) passa per l’abbandono del sistema vecchio legato a certificati: serve, ma non è il cuore del lavoro. Ci si deve invece spostare verso i veri problemi della salute. La nostra proposta è di trasformare in una struttura permanente il Centro regionale di riferimento per l’innovazione in sanità pubblica (Crisp) di Conegliano» Gli scopi del Crisp? «Rinnova- LE DITTE SI AFFIDANO AL CLG DI MARENO E I DISABILI IMPARANO L’AUTONOMIA Lavoriamo per noi T utti li vogliono, tutti li cercano. Beh, forse non proprio tutti, però i numeri parlano chiaro: da ben 21 anni i lavori degli ospiti del Centro di lavoro guidato (Clg) “Angelo e Teresa Vendrame” di Mareno di Piave (una delle branche in cui si divide l’associazione La Nostra Famiglia) sono richiesti e commissionati da aziende locali. E non solo, visto che le ceramiche finemente realizzate nei laboratori di via Ungheresca sono richieste perfino dalle aziende di Nove (Bassano), nome sinonimo di qualità nel settore. È il coordinatore Eros Donadi ad accompagnarci nel breve viaggio all’interno del Clg: «Oggi sono nostri utenti 41 maggiorenni (provenienti da 13 diversi comuni) con problematiche motorie e/o intelletti- S ono associazioni, movimenti, gruppi costituiti per svolgere attività di utilità sociale senza scopi di lucro. Sono le cosiddette “istituzioni no profit”, realtà massiccia e consolidata anche in Veneto e oggetto di una indagine recente dell’Osservatorio economico della Provincia di Treviso sulla base di dati Istat. Quante? - Nella Marca si contano 3 mila 728 istituzioni no profit, pari a circa il 18% del dato regionale. Con 47,5 istituzioni ogni 10 mila abitanti, Treviso si colloca al trentanovesimo posto in Italia per numero di istituzioni sul totale della popolazione. Cosa fanno? - Le associazioni sono prevalentemente impegnate sul fronte culturale, sportivo e ricreativo (68% del totale) mentre la sanità e l’assistenza sociale vengono coperte dall’11% delle isti- ve – spiega – con loro lavorano nove operatori e l’équipe medica della sede di Costa di Conegliano, formata da psichiatra, psicologa, assistente sociale, infermiera…». Cosa fanno gli utenti del Clg? «L’“Angelo e Teresa Vendrame” lavora conto terzi per 12 ditte – spiega Donadi – ci occupiamo so- pare le autonomie degli utenti, renderli il più possibile sicuri nella loro vita quotidiana, grazie al lavoro ma non solo. «Chi può, tra i nostri ospiti, viene al lavoro con i mezzi pubblici o anche a piedi – sottolinea Donadi – un obiettivo più “pratico” che si pone il Clg è trovare ai nostri ragazzi (ma c’è anche chi 21 anni di storia alle spalle, 41 gli ospiti attualmente prattutto di realizzare assemblaggi, di produrre oggetti in ceramica e del laboratorio di informatica. Tutto questo con macchinari non particolarmente complessi. Da poco abbiamo avviato anche il laboratorio per sviluppare le autonomie in ambito domestico». Già, è proprio questo l’obiettivo: svilup- è arrivato agli “anta”) un impiego in ditte esterne». Insomma, il fine “pratico” del Clg è l’inserimento nel mondo del lavoro, obiettivo raggiungibile in diversi modi: «Tra gli ospiti c’è chi rimane al Clg tre mesi e chi è qui da 20 anni. Per chi ha meno possibilità di essere inserito nelle aziende ci sono le bor- 50 MILA I VOLONTARI Lavoro nel no profit per 12 mila trevigiani tuzioni no profit. Per intendersi: di questi gruppi fanno parte realtà come Fondazione Cassamarca, Advar, Coni. Chi? - Sono coinvolte nella Marca quasi 62 mila persone, poco meno dell’8% della popolazione. Di queste, l’82% (circa 50 mila persone) partecipa alle attività come volonta- rio mentre il 17% riceve un corrispettivo economico; il rimanente 1% presta la propria opera come religioso od obiettore di coscienza. Circa 12 mila addetti sono retribuiti, il 3% nel totale degli occupati provinciale, di cui mille 200 con la formula del co.co.co., a indicare come il settore crei anche occu- mento della metodologia, delle aree di attività e dell’organizzazione dei Servizi di igiene e sanità pubblica del Veneto; stabilizzazione dei percorsi di innovazione in tema di igiene e sanità trasformando lo sperimentale in ordinario; promozione della salute della popolazione del Veneto con programmi di sanità pubblica». Nello specifico, i programmi riguarderanno «la prevenzione degli incidenti stradali e di quelli domestici; il controllo e la sorveglianza delle malattie infettive; la prevenzione delle patologie che dipendono dal fumo; il controllo della qualità delle unità per la mammografia». Isabella Mariotto GIUSTIZIA E MINORI “Messa alla prova” e non riformatorio Il logo dell’Anno Europeo dei disabili ci accompagna nel viaggio nelle strutture per disabili della diocesi. se di lavoro, i laboratori interni e gli stage esterni con il Sild. Anzi, c’è una discreta percentuale di ragazzi che non ha come finalità il trovare un impiego, ma ai quali è offerta la possibilità degli stage. In 21 anni di storia del centro, e 101 ospiti, abbiamo organizzato 49 stage. Ventisei ragazzi sono stati inseriti nel mondo del lavoro, e altri 32 inseriti in altre strutture sociali. Oggi il nostro impegno consiste sia nel continuare a valorizzare le persone attraverso il lavoro, sia nel venire incontro a chi frequenta il centro da tanti anni. Per questo la speranza è quella di un ampliamento del centro», la cui ricchezza è costituita anche dal centinaio (!) di volontari che aiutano ospiti e operatori a chiudere le commissioni. Luca Anzanello pazione. In quanti? - Mediamente le istituzioni trevigiane hanno un numero di addetti inferiore sia a quello regionale che nazionale ovvero 16,6 addetti trevigiani contro i 17,4 e i 17,9 accertati rispettivamente in Veneto e in Italia. Le coop - A Treviso sono le cooperative ad avere un numero di addetti medio più elevato: 44,7. Il commento - «Il no profit è un settore molto diffuso – ha spiegato il presidente del Comitato scientifico dell’Osser vatorio Paolo Feltrin – ma ha scarsa capacità di rappresentanza a vari livelli». Ma c’è anche una nota pessimista. «L’indagine nulla ci dice però circa l’evoluzione nel tempo e la dinamica di queste istituzioni anche se noi purtroppo ci attendiamo un’altissima mortalità». Paola Fantin T rasformare la questione spinosa della giustizia minorile, spesso bistrattata da slogan e sterili strumentalizzazioni, in una materia accessibile a tutti. Nella logica del pieno rispetto del minore e dei principi di oggettività della legge. È una sfida coraggiosa, quella lanciata dal convegno “Il minore di fronte alla giustizia”, tenutosi al Centro studi della Fondazione Bernardi a Parè. Luogo significativo: la Fondazione esercita la sua accoglienza a stretto contatto, e talora in subordine, ai provvedimenti del Tribunale dei minorenni. Infatti in otto anni di attività come villaggio-famiglia, dei 74 ragazzi accolti nelle tre unità abitative e nell’unità di transito residenziale presenti nella Fondazione, ben il 48,5 per cento è stato ospitato su richiesta diretta del Tribunale. Relatrice protagonista è stata Graziana Campanato, presidente del Tribunale per i minorenni del Veneto e autrice di innumerevoli pubblicazioni in merito alla questione “i minori e la giustizia”. Si è soffermata, in particolare, sulla misura della “messa alla prova”, con cui si chiede al minore il riconoscimento delle proprie responsabilità e l’impegno a portare a termine (per un periodo non superiore ai tre anni) un adeguato programma rieducativo. In buona sostanza il minore s’impegna per uno stile di vita corretto, fatto di un progetto scolastico, lavorativo, di attività socialmente utili e conciliative nei confronti della vittima. Questa e altre misure mettono in luce un cambiamento rivoluzionario verso la dignità dei ragazzi, sancito anche dalla totale soppressione entro il 2006 degli istituti penitenziari di tipo correzionale-repressivo: niente più “riformatori”, insomma. Sul fronte statistico il Veneto fortunatamente non presenta un’attività di delinquenza minorile assai marcata, anche se si riscontrano alcuni casi di reati gravi come l’omicidio e le lesioni volontarie. Nell’ultimo anno dei 2 mila 368 minori responsabili di reati, mille 519 sono nomadi e provengono dall’Est europeo. Mentre il 7080% dei denunciati di origine italiana si dedica allo spaccio di sostanze stupefacenti in discoteca e locali ricreativi. Elena Pilato CORSI/ mediatore interculturale ta per partire al Ceis di Belluno un corso per mediatore interculturale specialistico: ossia professionisti in grado di collaborare con le istituzioni (scuole, servizi sociali, sanitari...) nell’incontro, che non sia scontro, con persone portatrici di culture diverse dalla nostra, gli immigrati anzitutto. Il corso dura 400 ore, serali o di sabato, ed è aperto a chi abbia il diploma di scuola superiore e un’esperienza di lavoro o volontariato almeno triennale nel campo dell’immigrazione. Il corso costa 175 euro e viene inaugurato venerdì 31 ottobre. Per informazioni: 0437-927793, [email protected] S e L’AZiON Economia IL PUNTO DI VISTA DI COLOMBAN DA SUSEGANA ALL’UNGHERIA... Alla Zanussi 400 posti a rischio I l gruppo Zanussi si prepara a delocalizzare nei Paesi dell’Est europeo la produzione di lavatrici e frigoriferi. E lo stabilimento di Susegana sta per perdere circa 400 posti di lavoro, mentre altri “esuberi” potranno esserci per l’unità produttive pordenonese di Porcia. É questa la pesante prospettiva che si sta materializzando e che avrebbe avuto conferma anche nel corso di una riunione europea del gruppo Electrolux svoltasi nei giorni scorsi. Infatti l’Electrolux ha in corso investimenti per 70 milioni di euro per costruire un nuovo stabilimento in Ungheria, in grado di produrre circa 250 mila frigoriferi l’anno, cioè il 17 % del milione e 400 mila pezzi che rappresentano il volume attuale della produzione di Susegana; mentre a San Pietroburgo, in Russia, dovrebbe essere realizzato un impianto per la produzione di 500 mila lavatrici, ora costruite a Porcia. L’operazione viene spiegata con l’opportunità di affrontare nelle migliori condizioni il mercato dell’Est nell’imminenza dell’ingresso nell’Unione europea di vari Paesi dell’area. L’azienda sarebbe intenzionata a concentrare a Susegana la produzione dei frigori di altà qualità. Ma intanto è allarme tra i lavoratori e i sindacati annunciano la loro intenzione di lottare contro questa prospettiva di delocalizzazione. Secondo Omiciuolo della Fiom Cgil questo è un segnale preoccupante, che creerà problemi occupazionali e che va nella direzione di un declino industriale. I delegati delle Rsu si ritroveranno nei prossimi giorni per concordare azioni unitarie di lotta. La sfida da Oriente? Aguzzerà l’ingegno L a madre di tutte le battaglie economiche, quella tra mondo occidentale e Asia, verrà vinta da chi investirà maggiormente in materia grigia. È la ferrea convinzione di Massimo Colomban, ieri “inventore” di Permasteelisa oggi proprietario di CastelBrando di Cison. «Non dobbiamo più produrre scarpe, maglie e mobili se non con un più massiccio uso di tecnologie – spiega Colomban –. Il vento dell’Est è ineluttabile e proseguirà per i prossimi venti-trenta anni: non c’è scampo al fatto che il consumatore finale scelga i prezzi più vantaggiosi. Ci sono popolazioni enormi che si sono messe a lavorare sei o sette giorni la settimana, qualche volta 10-12 ore al giorno come facevamo noi nel 1950: non vedo perché dobbiamo vietare a quella gente di ambire a AUTOTRASPORTO E UE “L ’autotrasporto guarda all’allargamento dell’Unione Europea, Preoccupazioni, opportunità?” è il tema del convegno in programma lunedì 3 novembre, a Venezia all’hotel Ramada, organizzato da FAI Veneto (Federazione Autotrasportatori Italiani). Alla vigilia dell’allargamento della UE ad est, al punto che le frontiere d’Europa si allargheranno alla Bielorussia, l’autotrasporto (come d’altronde tutto l’assetto economico italiano e veneto) si trova dinnanzi una sfida importante, ma anche un’occasione irripetibile di crescita e sviluppo. Il convegno intende esplorare tale dinamica e queste prospettive. Tra i relatori anche due ex ministri ai trasporti, i senatori Carlo Bernini e Tiziano Treu. Sportello del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI RICHIESTE DEI CONSUMATORI CONTRO IL “CAROVITA”... N el 2002 il passaggio all’euro è stato il pretesto di forti e ingiustificati aumenti dei prezzi, poi, via via, la guerra in Iraq, le gelate, la siccità, tutti eventi presi ad alibi per rincari a cascata in ogni settore. È quanto affermano in un documento congiunto i rappresentanti del Consiglio nazionale consumatori e utenti (Cncu, al quale aderisce l’Unione nazionale consumatori) che partecipano al Comitato tecnico dei prezzi istituito presso il ministero delle Attività produttive e che chiedono un aumento delle risorse per combattere il carovita con iniziative concer tate insieme ai Comuni e alle Camere di commercio, come prevede anche il decreto legge 269/2003. I rappre- Domenica 2 novembre 2003 sentanti del Cncu chiedono anche: - il recupero delle prerogative del Governo nazionale per gli inter venti nel settore del commercio, una maggiore liberalizzazione per una maggiore concorrenza nella distribuzione e l’incremento della percentuale dei banchi di vendita diretta degli agricoltori nei mercati ortofrutticoli; - il contenimento delle tarif fe nell’ambito dell’inflazione programmata; - il blocco temporaneo delle tarif fe professionali decise con decreto; - accertamenti fiscali sugli operatori commerciali che effettuano aumenti speculativi sui prezzi. Avv. Nicola Todeschini www.consumatori.net migliorare meno degli ole loro conrologi svizzedizioni di viri Swatch che ta». Nonohanno tenuto stante ciò, testa alla conper Colomcorrenza ban Cina e giapponese affini non che pareva sono un peimbattibile. ricolo se iniLa stessa coziamo a «insa può succevestire di Dal made in China, una sfida per crescere dere nell’ocpiù in matechialeria: si ria grigia e meno in mate- calcola che metà delle aria prima. Il libero merca- ziende siano destinate a to arricchisce i popoli per- chiudere. Con Sviluppo Iciò porre barriere sarebbe talia stiamo predisponendo anacronistico. Altro, inve- dei progetti che creeranno ce, è il discorso sul plagio degli “incubatori” in cui industriale che va combat- verranno generate nuove ituto. Ma, ripeto, è inelutta- dee, nuovo design, nuova bile la concorrenza di beni distribuzione. Dall’altra di consumo provenienti dai parte si deve puntare al dimercanti emergenti. I no- gitale, alle nanotecnologie stri imprenditori devono e alle biotecnologie. Sono mirare più in alto: quando convinto che vi siano infiun’azienda non ha più niti sbocchi per chi ha comercato deve necessaria- raggio, ottimismo, creatimente reinventare un pro- vità, per chi vuole lavoradotto. Pensiamo al feno- re». (FC) F PAC inalmente sono stati pubblicati sulla Gazzetta Uf ficiale dell’Unione europea del 21 ottobre i sette Regolamenti del Consiglio che costituiscono la riforma di medio termine della Politica agricola comunitaria (Pac). Sono fonte di preoccupazione per il mondo agricolo e anche di non facile lettura. Ecco allora che l’Unione provinciale agricoltori di Treviso ha avviato degli incontri affinché gli agricoltori possano conoscere i punti qualificanti della riforma, per potersi così orientare con consapevolezza nelle future scelte. Oggetto il Regolamento orizzontale che detta “norme comuni” per i vari settori, il Regolamento di modifica del regime di sviluppo rurale, cinque Regolamenti settoriali per cereali, riso, foraggi essiccati, latte (n. 1787 e 1788). Le nuove norme cambiano sostanzialmente le modalità di erogazione degli aiuti comunitari, in particolare con l’introduzione del cosiddetto “disaccoppiamento”: il sostegno non sarà più legato alla coltivazione o all’allevamento di una particolare spe- cie vegetale o animale ma sarà commisurato in base alle somme mediamente ricevute da ciascun agricoltore nel triennio 2000/2002. Questo sistema di distribuzione è destinato ad incidere profondamente sul mercato fondiario e sui rapporti tra proprietà fondiaria e conduzione, poiché i diritti al sostegno finora legati al fondo diventeranno di fatto dei diritti “ad personam”. Gli incontri informativi sono stati delocalizzati in più zone della provincia per ottenere la massima capillarità di informazione. Il direttore stesso dell’Upa, GianPaolo Casarin, è presente con i suoi collaboratori. Il presidente Domenico Mar tini sostiene: «Avvertito il bisogno di chiarezza per tutta la tematica in questione, l’Organizzazione ha voluto porsi al ser vizio del mondo agricolo». Il calendario dei prossimi appuntamenti: venerdì 31 ottobre, alle 16, all’Istituto Cerletti di Conegliano; lunedì 3 novembre, alle 20.15, a villa Benzi di Caerano S. Marco. Loretta Bellussi L’Unione agricoltori organizza incontri sulla nuova Politica agricola comunitaria 9 PREZZI Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino da 170,00 a 175,00 Buono mercantile da 165,00 a 168,00 Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 161,00 a 163,00 Ibrido giallo Friuli da 158,00 a 160,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 153,00 a 155,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 305,00 a 310,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 299,00 a 304,00 b) farine da pasticceria da 464,00 a 474,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 390,00 a 395,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 275,00 a 280,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 215,00 a 220,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,60 a 5,50 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 5,20 a 6,20 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,50 a 8,00 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00 a 5,50 Tocai del Piave Doc da 6,30 a 6,80 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 4,90 a 5,50 Pinot bianco del Veneto gr. 9,512,5 da 7,50 a 8,00 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 15,00 a 16,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 7,00 a 7,50 Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 10,50 a 11,50 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 10,10 cat. M grammi 53/63 a 9,10 Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,32 a 0,34 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,60 a 0,64 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 1,00 a 1,02 - pesanti da 1,11 a 1,13 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,21 a 0,23 - pesanti da 0,38 a 0,42 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,18 a 0,20 Anatre mute femmine da 1,75 a 1,79 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 1,86 a 1,90 Tacchini pesanti - femmine da 1,27 a 1,29 - maschi da 1,47 a 1,49 Galletti - polli a collo nudo da 1,60 a 1,65 - galletti livornesi da 2,05 a 2,09 Conigli - oltre kg. 2,5 da 2,26 a 2,32 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,37 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,36 Oltre 180 kg. fino a 1,24 Magroni da kg. 40 fino a 1,74 Magroni da kg. 50 fino a 1,72 Magroni da kg. 65 fino a 1,65 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,25 Lattonzoli da kg. 30 fino a 1,92 Prezzi aggiornati a martedì 28 ottobre 2003 e L’AZiON e L’AZiON Chiesa CONVEGNO SULLA LITURGIA ALLA MESSA DI DOMENICA IL CONVEGNO, OCCASIONE UTILE PER CAPIRNE IL SENSO Coro Sistina, lezione dal vivo di liturgia È don Fulvio Silotto, vice-direttore dell’Ufficio liturgico sezione musica sacra –. Così ha voluto rispettare lo spazio del presbiterio che non è il luogo della schola cantorum. Inoltre nell’esecuzione dei canti è stata coinvolta l’assemblea invitata a ripetere i ritornelli. Monsignor Liberto ha dimostrato concretamente cosa vuol dire mettere il canto al servizio dell’assemblea». L’attenzione e la partecipazione al concerto di sabato e alla messa di domenica sono indice di un nuovo interesse per il canto polifonico? «Penso che molti siano stati mossi dall’interesse culturale: poter sentire il Coro della Cappella Sistina dal vivo non è cosa che avviene tutti i giorni» conclude don Silotto. L’AZIONE: Incontro dei promotori usica sacra sì, ma anche una finestra aperta sull’enorme valore aggiunto alla cultura universale, nel corso di duemila anni di storia, da chi ha operato nel campo dell’arte e del pensiero ispirandosi alla Parola biblica: è questo il senso dell’originale Convegno nazionale di studi “Bibbia e musica” promosso dal Centro studi biblici di Sacile, venerdì 7 e sabato 8 novembre. L’incontro, organizzato col patrocinio, tra gli altri, della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Sacile, delle diocesi di Vittorio Veneto e di Concordia Pordenone, con la diretta partecipazione dell’Unione società corali della regione e di altri istituti culturali, si articola in due serate (venerdì 7 e sabato 8) di concerti corali nel duomo di San Nicolò e in un pomeriggio di studio, il giorno 8, nella sala Capitanio di Palazzo Carli. Quattro gli esperti: il professor Nino Albarosa dell’Università di Udine che parlerà su “Testo biblico D omenica 16 novembre nella parrocchia dell’Immacolata di Lourdes, a Conegliano, si tiene l’annuale incontro dei promotori del nostro settimanale. Sarà l’occasione per avviare la campagna abbonamenti 2004, anno nel quale L’Azione festeggerà il novantesimo anniversario di fondazione. Il programma prevede alle 10 la messa nella chiesa parrocchiale. Seguirà, nella vicina sala “Venturin”, l’incontro con la consegna dei materiali per la campagna abbonamenti. Il pranzo concluderà il ritrovo. D omenica scorsa in cattedrale a Vittorio Veneto con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo monsignor Piero Marini, maestro delle celebrazioni pontificie, si è concluso il convegno sulla liturgia iniziato venerdì 24. Il convegno è stato voluto per celebrare due eventi di straordinaria importanza: anzitutto il 40º anniversario della promulgazione della Costituzione conciliare sulla liturgia “Sacrosanctum Concilium” e per onorare la memoria di papa Luciani nel 25º anniversario dei suoi “33 giorni” di pontificato. Questo avvenimento è stato arricchito e reso ancor più solenne dalla presenza del Coro della Cappella musicale pontificia Sistina, con il maestro monsignor Giuseppe Liberto, che ha tenuto un indimenticabile concerto in cattedrale sabato sera 25 ottobre ed ha animato in maniera esemplare la celebrazione eucaristica di domenica scorsa. Il convegno si è sviluppato, nelle due prime gior- Riproposti i fondamenti della liturgia fissati dal Concilio (a sinistra) Il coro della Cappella Sistina durante il concerto di sabato scorso nella Cattedrale di Vittorio Veneto; (nell’altra pagina in alto) Monsignor Alceste Catella durante cla sua relazione, con il vescovo Magarotto e don Adriano Dall’Asta M nate di studio, su due fondamentali relazioni che hanno toccato due grossi temi dibattuti all’inizio del Concilio, ma già oggetto di profonda riflessione nel “Movimento liturgico” che lo precedette: il concetto di “partecipazione” nella liturgia, con una relazione di monsignor Alceste Catella, già preside dell’Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina, a Padova; la “centralità dell’Anno liturgico nell’educazione alla fede del popolo di Dio”, con una relazione di don Daniele Piazzi di Cremona, docente nell’Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina. Sono state due proposte a carattere chiaramente teologico, “formative” nel vero senso della parola. Infatti chi si aspettava da queste giornate solo qualche suggerimento pratico su come rendere la liturgia “più vicina al popolo” (!) è rimasto deluso, perché ciò che questo convegno voleva raggiungere era invece la riproposta dei fondamenti della liturgia così come ce li ha espressi il Concilio Vaticano II. Oggi, infatti, assistiamo purtroppo a qualche “ritorno di fiamma”, a nostalgie per un passato che non c’è più, oppure al desiderio di riaffermare un mal inteso senso di “tradizione” che nulla ha a che fare con l’autentica “Tradizione” della Chiesa, ma che è solo archeologismo sterile. La riforma conciliare ha invece segnato un “punto di non ritorno” sul quale è necessario che tutti insieme, pastori e comunità cristiane, lavoriamo uniti e con decisione. Certamente, come affermavano tra le righe i due relatori, per realizzare quest’opera occorre conoscere anche la storia della liturgia e il suo sviluppo teologico, base per comprendere appieno il senso delle “norme liturgiche”. La presunzione di sapere già tutto è cattiva consigliera, bisogna invece avere l’umiltà di conoscere, di cercare e di approfondire il senso di ciò che la Chiesa celebra, il perché lo ha sempre fatto nei secoli e perché lo vuole celebrare così ancor oggi! Rallegra e incoraggia constatare, in questa circostanza l’interesse dimo- Interessante relazione di mons. Catella sul concetto di “partecipazione” nella liturgia strato soprattutto dai laici verso questo convegno, i quali numerosi hanno preso parte sia alle due giornate di studio in Seminario sia agli altri due momenti in cattedrale. Ciò dimostra chiaramente che, nonostante i problemi attuali di diminuzione nella partecipazione liturgica domenicale, forse è in aumento la consapevolezza, in chi invece vi partecipa regolarmente, della centralità dell’esperienza liturgica nella vita di fede. Il nostro vescovo Alfredo, al quale deve andare la nostra riconoscenza, come Ufficio liturgico, per aver creduto in questo convegno e averlo sempre ap- poggiato, nell’appello inviato alla diocesi per invitare a parteciparvi, diceva fra l’altro che esso «costituisce una tappa molto importante nel cammino di rinnovamento spirituale e pastorale che la diocesi ha intrapreso sotto la spinta del Concilio Ecumenico Vaticano II… Considero il convegno un evento di grazia che il Signore ci concede di vivere, per ridare slancio, giusto orientamento e profondità all’azione formativa liturgica delle nostre parrocchie…». Concludendo, e nell’attesa di pubblicare quanto prima gli Atti del convegno, raccogliamo il “com- UFFICIO PER LA LITURGIA: Incontri di formazione per i ministri straordinari dell’Eucaristia L’ Ufficio diocesano per la liturgia ricorda che i corsi di formazione per i nuovi ministri straordinari della Comunione, partiranno nelle singole foranie, o in più foranie insieme, solo se richiesti dalla base. Intanto il prima possibile verrà concordato con la forania di Sacile il calendario degli incontri per quella zona e se volessero anche zone vicine. A SACILE UN CONVEGNO NAZIONALE IL 7 E L’8 NOVEMBRE Appuntamenti pastorali del mese di novembre Bibbia e musica e canto gregoriano”, il maestro Gianmartino Durighello del Conservatorio di Castelfranco Veneto che parlerà su “Testo biblico e creazione musicale contemporanea”; monsignor Guido Genero, liturgista, diocesi Udine, si occuperà invece de “Il canto nel culto: dalla pagina biblica all’esperienza ecclesiale” mentre il maestro Franco Colussi del Conservatorio di Trieste illustrerà il tema relativo a “Il canto del Missus est durante la novena di Natale in Friuli”. Quando si parla di “valore culturale aggiunto” alla cultura universale, varrà la pena di ricordare che tutta la musica occidentale deriva dal canto gregoriano (nato in- torno al V secolo nei monasteri cristiani dell’occidente) nel senso che è da qui che parte la codificazione scritta delle sette note. È anche questo un segno dell’immenso debito che la cultura musicale mondiale ha nei confronti delle “radici culturali cristiane” europee. Fra i nomi di spicco del convegno, con il professor Albarosa, personaggio di levatura internazionale e allievo di Dom Cardin di Solesmes (lo studioso e monaco francese che negli anni Sessanta ha dato inizi agli studi semiologici moderni sul canto gregoriano) va ricordato almeno quello del maestro Sante Fornasier, presidente nazionale dei gruppi corali italia- ni. Il convegno “Bibbia e musica” è aperto al pubblico: organizzato dal Centro studi biblici, una realtà culturale presente da oltre 25 anni sul Livenza, unica nel suo genere in tutto il Nord Est, si trova a Sacile, una cittadina di neanche 19 mila abitanti che, oltre ad una scuola media statale a indirizzo musicale, conta cinque scuole di musica private tutte ben frequentate e ben dieci formazioni corali. Insomma, il convegno giusto al posto giusto. Gabriella Sartori pito per casa” che ripetutamente ci hanno rivolto i relatori al convegno e anche monsignor Marini nella sua omelia: riprendere in mano e rileggere la Costituzione conciliare sulla Liturgia e i “praenotanda”(le premesse) ai libri liturgici, in particolare quelle relative al Messale e al Lezionario. È una proposta semplice, ma molto pratica che non potrà che farci bene e ci aiuterà non solo a celebrare bene i divini misteri, ma soprattutto a comprenderne il senso profondo: l’incontro con la Pasqua di Cristo, Mistero centrale della nostra salvezza. Don Adriano Dall’Asta Venerdì 7 e sabato 8 a Sacile: Convegno su Bibbia e musica Domenica 9: Giornata del ringraziamento per la terra, l’ambiente e il creato Domenica 16 a Conegliano, in Casa Toniolo, alle 15: Convegno interdiocesano pastorale dei circhi e lunapark Domenica 16 a Ponte della Priula: Assemblea Agesci della zona di Vittorio Veneto Venerdì 21-domenica 23 a Vittorio Veneto, Casa Esercizi: Esercizi spirituali per giovani proposti dalla Pastorale giovanile. Tema “La risurrezione di Gesù coinvolge tutta la nostra vita” Domenica 23: Giornata del Seminario. In Seminario rito di ammissioni di quattro seminaristi tra i can- Il primo incontro, invece, per i ministri che già svolgono il loro servizio sarà per la zona “bassa” della diocesi domenica 23 novembre a San Vincenzo di Oderzo. Per questo incontro come sempre giungerà l’apposita lettera di convocazione. Il direttore dell’Ufficio liturgico è presente in Curia ogni venerdì dalle 9 alle 11.30. didati al diaconato e presbiterato. Seguirà la benedizione dei lavori di ristrutturazione di parte del Seminario. Venerdì 28 a Conegliano: Incontro Agesci sul tema “Dieci regole d’oro per avere giovani responsabili” Sabato 29 in cattedrale a Vittorio Veneto: Ordinazione sacerdotale don Federico De Bianchi VOCAZIONI Domenica 9 in Seminario: gruppo David e gruppo Sirio (14-16 anni) Domenica 9 in Seminario: gruppo Miriam (ragazze 17-18 anni) Sabato 8 e domenica 9: gruppo Tabor (ragazzi 1718 anni) Sabato 15 a Castello Roganzuolo: gruppo Sicar (ragazze dai 19 anni in su) Sabato 22 e domenica 23: gruppo Diaspora (ragazzi dai 19 anni in su) Domenica 30 in Seminario: gruppo Samuel e grup- 11 PASTORALE GIOVANILE / PELLEGRINAGGIO Da Papa Giovanni XXIII e Turoldo, due profeti U La centralità della liturgia nell’esperienza di fede stato un privilegio, per la nostra diocesi, ospitare il Coro della Cappella Sistina. Un privilegio per cui si deve ringraziare papa Luciani. Perché i coristi “del Papa” difficilmente lasciano Roma. Se hanno accettato l’invito di cantare a Vittorio Veneto è per l’affetto che ancora li lega, almeno i più “anziani”, a Giovanni Paolo I. Il concerto di sabato sera ha legato idealmente papa Luciani al suo successore: il coro ha infatti eseguito, tra gli altri canti, un Magnificat composto dal direttore monsignor Liberto per i venticinque anni di pontificato di Giovanni Paolo II festeggiati lo scorso 16 ottobre. L’animazione della messa di domenica è stata, invece, una “lezione” dal vivo sul ruolo del coro nell’ambito della celebrazione: «Monsignor Liberto ha chiesto che il coro fosse collocato nel transetto, a lato dell’altare, così da essere più vicino all’assemblea – racconta Domenica 2 novembre 2003 n buon libro può riscaldare il cuore... Ma l’incontro con una persona ancor di più!... E tornano in mente un paio di lettere che Roncalli inviava ai suoi familiari, per dire che lui aveva dimenticato tanti libri, «ma quelle poche cose che ho appreso da voi in casa sono ancora le più preziose e importanti e sorreggono e danno vita e calore alle molte altre che appresi in seguito...» (Ai genitori, Sofia, 26 novembre 1930). Così abbiamo concluso anche noi: un conto è leggere un buon libro, un altro ascoltare un testimone... In un silenzio alto da impressionare, perché fatto da 63 persone, abbiamo ascoltato monsignor Loris Capovilla: carico ormai dei suoi 88 anni, esile, minuto, ma vivace, grintoso, profondo! C’erano anche dei giovanissimi, ma nessuno fiatava. Avido è stato l’ascolto di tante sue parole inedite, ciascuna delle quali, come una pennellata, costruiva un affresco suggestivo: «Su questo terreno hanno lavorato, sudato, sofferto i Roncalli... La mamma Marianna ha avuto 13 figli. S’è sposata a 23 anni, con il suo Giovanni Battista che aveva 23 anni anche lui». E di colpo tornava il ricordo d’una famiglia antica, giovane, feconda, sana... Una vita naturale, semplice che cominciava alle 5 del mattino con l’Angelus cui seguiva la messa. «E la sera, tutte le sere, non il dio televisore, o non la discoteca, ma il santo rosario chiudeva la giornata!». Partiva da casa «non con le scarpette da tennis o con un bel paio di stivaletti. Con gli zoccoli». Capovilla è stato un artista nel condurre tutto il po Ester (9-11 anni) AZIONE CATTOLICA Domenica 9 ad Aquileia: Consiglio diocesano Sabato 15 e domenica 16 a Casa Zardetto a Fregona: Week-end Giovani, per giovani dai 20 anni in su Venerdì 21 a Conegliano, Casa Toniolo, alle 20.30: Incontro biblico. Tema: “La Parola di Dio nella comunità cristiana”. Relatore: don Chino Biscontin Sabato 22 e domenica 23 a Casa Zardetto a Fregona: Week-end Diciottenni Domenica 23 a Conegliano, Casa Toniolo dalle 15 alle 18: Cammino diocesano fidanzati Mercoledì 26 in Casa Esercizi di Vittorio Veneto, dalle 9 alle 17: Giornata di spiritualità adulti - terza età. Guida don Pietro Bortolini Venerdì 28 a Conegliano, Casa Toniolo, alle 20.30: Incontro biblico per adulti e giovani. Tema: “Il cuore di Gesù nel Vangelo di Luca”. Relatore: don Chino Biscontin suo discorso sul filo d’un confronto tra il giovane Roncalli e i giovani d’oggi. E il suo dire arguto e mordace, ma non moralista, era capace di ridestare anche una coscienza assopita, narcotizzata, dal benessere, dal fumo, dalla droga, dal pallone, dalla moda... E suscitava l’orgoglio di essere uomini veri, cristiani autentici. «Io c’ero, quando lui è morto. E ho visto morire un bambino. I suoi occhi erano belli e puliti. Il suo sorriso non era di quelli televisivi o politici, di cui siamo proprio stanchi...». E alludeva ad una educazione che vorremmo far risuscitare. Serenamente preoccupato per la Chiesa, per il Con- che resta maestra: «Povertà... è lume. Il caldo lume della povertà... La povertà deve diventare la radice di ogni economia... La ricchezza frantuma la “pietas”...». Tanta importanza Turoldo ha assegnato alla coscienza, definendola come «il potere che ogni uomo ha». Ma è necessario preservare, alimentare “una coscienza resistente”: «Se tu non hai coscienza, anche Dio non è Dio...». Allora, bisogna «resistere e lottare». Cioè pregare! Preghiera come lotta, che ti mette dentro il flusso della vita, impastata di bene e di male. Padre Espedito, che è stato suo allievo, ha continuato Papa Giovanni XXIII e padre David Maria Turoldo cilio, per la pace, la giustizia, ma mai agitato, «abitato da Dio». Pacifico perché obbediente: «Oboedientia et pax!». A Fontanella siamo saliti per conoscere un altro “profeta”: David Maria Turoldo. Ce ne ha parlato con affetto padre Espedito D’Agostini. Turoldo aveva una fede dirompente, sposata ad una grande passione per l’uomo. Segnato dalla Resistenza, dal dolore, dalla povertà... Quel suo fratello, morto in una miniera del Belgio, lui l’ha cercato tanto, quasi per ritrovare le radici d’una povertà MONDO GIOVANE Venerdì 7 a Conegliano, collegio Immacolata, alle 20.30: “Giovani a servizio per un mondo migliore”, a cura del Centro missionario diocesano Giovedì 13 a Vittorio Veneto, collegio Dante, alle 20.30: “I giovani cattolici e la politica”. Tavola rotonda con padre Bartolomeo Sorge, on. Luca Volonté e Mario Segni Venerdì 14 a Oderzo, collegio Brandolini, alle 20.30: “Un mondo a colori”. Tavola rotonda: “Giovani e futuro” Martedì 25 a Moriago della Battaglia, scuola media, alle 20.30: “Bisogni e aspettative dei giovani nell’immaginario collettivo”. Relatore: Franco Santamaria (Università di Trieste) Venerdì 28 a Conegliano, parrocchia Immacolata di Lourdes, alle 20.30: “Dieci regole d’oro per avere giovani responsabili”. Relatrice: Maria Baldo, responsabile Agesci nazionale formazione capi parlandoci delle sue prediche: le cominciava in maniera sommessa, ma la parola diventata sempre più sferzante, urlata... Un oratore eccezionale... Tante frasi lasciate a metà. Ma si sapeva bene cosa veniva dopo... E poi la poesia, il canto... Interessanti i suoi inni, capaci di metterti dentro al mistero di una domenica. Ce l’aveva a morte con le canzonette in chiesa. Si sentiva che attingeva la parola da lontano. Ma dentro ad una profondità antica, biblica, radicale, padre David pescava il nuovo. Essere ripetitivi è come essere morti. «Dio è sempre nuovo. E tutti i giorni tu sei nuovo». Non era facile vivere con lui. Geniale. Capace di fare e di disfare. Ma di notte ti chiedeva perdono, se avevi fatto baruffa. Persona grandiosa, sempre in movimento, diceva di aver “arato” l’Italia. Si ricordava perfettamente ogni stradina. E, se tornando dalle sue conferenze, la sera tardi, trovava qualche luce accesa si fermava: «Santo Dio, Pina, cosa fai su a quest’ora?». Era di casa in ogni casa, con la capacità incredibile di stare dentro alle cose senza strafare: un amico eccezionale. Siamo tornati a casa con un desiderio: amare ancora Dio, la Chiesa e l’uomo, ma con un pizzico di poesia in più: «Dio, non lasciarci senza i tuoi santi, senza profeti... Dio, non lasciarci senza poeti!». Don Pierino Bortolini e L’AZiON Chiesa Domenica 2 novembre 2003 13 L’AGENDA del Vescovo I l mese di ottobre se ne sta andando lasciandomi nel cuore tutta la forza e la radicalità della testimonianza missionaria della Chiesa, presente ovunque ci sono dei cristiani. Infatti, la concretezza del messaggio evangelico si esprime spesso con verità là dove la propria vita diventa dono, dedizione, gratuità, non calcolo, ma condivisione reale della storia dei poveri, coraggio della fede, annuncio della luce dove c’è sempre buio, della speranza dove tutto è morte, della libertà dove c’è oppressione. Per questo ringrazio il Signore per tutti i missionari che nel mondo sono deboli strumenti nelle mani potenti di Dio e per tutte quelle persone che vivono tra noi con la stessa radicalità e semplicità dei missionari ad gentes, ricordandoci a tutti che forse la vita va vissuta con più essenzialità e che i beni che produciamo e utilizziamo sono stati pensati e creati all’inizio per la fame, la sete, la salute, la vita, la felicità di tutti i popoli. Mi ha sempre colpito come la logica paradossale del Vangelo si sia incarnata con forza in tanti testimoni, capaci di contare solo sull’amore di Cristo per essere, al di là dei risultati, “una pura goccia d’acqua in mezzo all’o- Domenica 2: In cattedrale presiede la concelebrazione eucaristica per tutti i fedeli defunti (19). Celebra la Messa a San Martino di Colle Umberto (10). Martedì 4: Al mattino udienze. Celebra la Messa a Ponte della Priula nella festa del patrono san Carlo (19). Giovedì 6: Al mattino incontra i sacerdoti della forania di Torre di Mosto a Ceggia, alla casa di riposo delle Suore Missionarie Saveriane. Presiede la concelebrazione eucaristica in duomo a Conegliano, nella festa di san Leonardo, patrono della parrocchia e della città (19). Venerdì 7: Al mattino udienze. Sabato 8: Celebra Messa e Cresima a Susegana (17) e a Moriago (18.30). Domenica 9: A Vazzola partecipa alla celebrazione del centenario della scuola dell’infanzia “Maria Bambina” e presiede l’Eucaristia (10.30). A Trichiana benedice i lavori di restauro della chiesa della frazione di Morgan e vi celebra la Messa (14.30). ALTRE CRESIME: Domenica 9 novembre, alle 11.30, a Carpesica. La santità a portata di mano ceano” come ripeté spesso Madre Teresa di Calcutta, oppure per «impazzire, perdere la testa per i brandelli di umanità ferita…», come scrisse nel suo testamento missionario Annalena Tonelli, laica cattolica, 60 anni, di Forlì, uccisa in una terra non ancora riconosciuta da nessuno, in Somalia, dopo 33 anni di presenza e cura tra i malati dell’Africa. Queste possono sembrare testimonianze eccezionali ma di eccezionale c’è solo ciò che Dio ha potuto fare in loro e con loro, attraverso i loro tanti sì impegnativi detti all’amore, in seguito ad esperienze vissute e a volte alla sem- plice, viva testimonianza avuta in famiglia. Mi ha colpito come la stessa Madre Teresa sia nata in una terra dove, nel tempo, ogni valore umano e cristiano è stato soppresso ma in una famiglia dove la giustizia e la carità era vita vissuta. Un santo ha sempre un’origine concreta perché ha incontrato Dio nella sua stessa storia, nei fatti e nelle persone che l’hanno educato e cresciuto e solo così ha potuto trovare il proprio modo originale di trasmetterlo agli altri. Seguendo la logica della concretezza, acquista ancora più senso celebrare la festa di Tutti i Santi proprio al termine del mese missionario, quasi a voler celebrare con maggior intensità il Mistero di Dio che si svelerà alla fine alla «moltitudine immensa… di ogni nazione, razza, popolo e lingua», quasi a poter vedere un po’ più da vicino quella terra promessa un tempo annunciata, quasi a poter respirare un po’ più a fondo in quella vita nuova in cui siamo stati introdotti con il battesimo, quasi a dar più ragione e vita alla nostra Speranza spesso affievolita o rimpicciolita. La visita al cimitero che faremo tutti in questi giorni non sarà allora solo un rievocare nell’affetto e la memoria il legame avuto con i nostri cari, ma potrà diventare occasione di scoprire e rinnovare ciò che soprattutto nella fede essi ci hanno lasciato, consentendoci, a volte e per grazia, di poter così, godere di quella comunione tra la Chiesa celeste e quella terrestre che permette di sentirci sempre in cammino e in buona compagnia. Un pensiero, in questi giorni, va anche a tutti i sacerdoti defunti in questi ultimi anni, molti dei quali sono stati pastori delle nostre comunità, perché il loro ricordo diventi per noi occasione di fede, speranza e carità da vivere e sviluppare dentro e fuori le nostre famiglie e parrocchie. Maria Carolina Sordon Terza settimana del salterio Memoria e gratitudine. Oggi ricordiamo tutti i nostri defunti. È un momento commovente, che per molti è segnato dal dolore per la mancanza di persone care che ora non ci sono più. Sono comprensibili il dolore e la sofferenza che possono accompagnare queste giornate. Tuttavia, in questo dolore non dobbiamo indugiare troppo: il ricordo di quanti ci hanno lasciato non deve rimanere uno sterile rimpianto. Piuttosto, deve aprirsi alla gratitudine per quanto i nostri cari ci hanno lasciato in termini di affetto, insegnamenti, amore... Speranza per tutti. La fede, inoltre, c’invita a sperare per loro e per noi. Essa afferma con chiarezza che la morte non è l’ultima parola sulla vita dell’uomo. Spesso si sente dire che oltre la morte non c’è più niente. Per il cristiano ciò non è vero. Il dato centrale della nostra fede afferma con decisione che Cristo è risorto da morte e che farà risorgere quanti credono in Lui. Di fronte alla morte il cristiano non ha paure invincibili, né terrore o tristezza inconsolabile, perché Cristo ha già vinto la morte e in Lui anche noi l’abbiamo già vinta. Se abbiamo fede, non periremo nel nulla. Quanti sono morti – i nostri cari e amici – non sono finiti nel nulla, ma un giorno li incontreremo di nuovo. Anche ora essi vivono nelle mani di Dio, nel regno dei cieli. Non sono né abbandonati né perduti. Intercessione. La Chiesa insegna da sempre che noi possiamo fare qualcosa per i nostri fratelli defunti. Attraverso la preghiera, l’elemosina e il digiuno, possiamo aiutarli a progredire nel cammino che li avvicina sempre più a Dio e che li rende sempre più capaci di amare secondo la misura di Dio. Ciò che la Chiesa indica con il termine “indulgenza” (che si può ottenere in questi giorni anche per i morti) e con il termine “suffragio per i defunti” sono due modalità attraverso le quali possiamo aiutare i nostri defunti a progredire nella capacità di corrispondere all’amore di Dio. Il modo più efficace per aiutare i nostri defunti, tuttavia, è vivere già adesso santamente, facendoci discepoli del Signore, nell’ascolto della sua Parola, nell’accostamento frequente ai sacramenti e vivendo il precetto della carità. I defunti continuano ad amare: Dio I l prossimo appuntamento delle “Manifestazioni d’autunno 2003”, quest’anno dedicate al tema “Mondo giovane”, è per venerdì prossimo 7 novembre alle 20.30. Al collegio Immacolata di Conegliano viene proposta una serata a cura del Centro missionario diocesano. Il tema è “Giovani a servizio per un mondo migliore”. Ci sarà un’introduzione proposta dal presidente della cooperativa “Pace e Sviluppo” Alessandro Franceschini. Porteranno la loro testimonianza volontari che sono stati in Mozambico, in Ciad, in Colombia. Inoltre sono previsti interventi di rappresentanti di varie associazioni e gruppi di volontariato: Operazione Mato Grosso, Africa Chiama, Bottega del mondo Armadillo. Moderatore sarà Gio-Batta Sacilotto, presidente dell’associazione nazionale “Rete volontari rientrati”. Animerà la serata con musiche e canti il gruppo di percussioni di Africa Chiama. SANTA LUCIA DI PIAVE: Un’icona dedicata al beato fra Claudio «L OGGI Domenica Domenica 2 novembre 2003 – XXXI del Tempo Ordinario – Commemorazione di tutti i fedeli defunti MONDO GIOVANE prima di tutto e in Lui anche tutti noi. La vita dopo la morte non è vuota ma piena di amore. La Chiesa insegna che anche loro possono fare qualcosa per noi, attraverso la loro preghiera di intercessione. Questo poter fare qualcosa gli uni per gli altri (i vivi per i morti e viceversa) è la “Comunione dei santi”: sebbene non ci vediamo, tra vivi e morti esiste una profonda relazione di comunione e di compartecipazione. Per la liturgia. I testi (letture, orazioni, prefazio) e i paramenti liturgici (di colore viola o nero) sono già di per sé molto espressivi. Per richiamare la centralità della fede nella resurrezione di Cristo non sembra fuori luogo valorizzare il cero pasquale. Può essere utile, inoltre, richiamare il senso dei gesti che si compiono in questi giorni: fiori (affetto, gratitudine); candele accese (preghiera di intercessione); visita in cimitero (fede e speranza nella vita dopo la morte). Don Alessio Magoga ’icona realizzata da Nikla De Polo, esposta sull’altare del beato Granzotto nella chiesa di Santa Lucia, ci propone la venerazione di fra Claudio, che è un ricordo vivente della benevolenza del Signore per la Chiesa e per il suo popolo. Nell’occasione della festività di Ognissanti, essa rappresenta un forte e rinnovato stimolo alla nostra fede, per divenire ciascuno di noi icone di Cristo come fece il beato fra Claudio». L’arciprete di Santa Lucia di Piave, don Italo Moras, sottolinea i significati e l’importanza della preziosa opera custodita da alcune settimane nella chiesa madre della comunità che ha dato i natali a fra Claudio. Come sottolinea la stessa iconografa Nikla, lo scopo della raffigurazione non è quello di suscitare nell’osservatore un sentimento umano naturale, ma quello di orientare verso la trasfigurazione il sentito di fede personale. Al centro dell’icona, in tutta la lunghezza, il beato Claudio è rappresentato frontalmente. La sua umiltà lo condusse in vita a cercare i lavori più servili, attuando così il proposito “Mi farò tutto a tutti. Aiuterò e consolerò tutti”. Per questo il beato Granzotto accettò con gioia il compito di frate questuante, e nell’icona stringe alla bisaccia della questua il Vangelo, di cui diventa annunciatore con la sua vita. E sul cingolo che cinge il saio sono posti da un lato i tre nodi simbolo dei voti solenni di povertà, castità e obbedienza, e dall’altro il nodo isolato simbolo dell’umiltà. La figura centrale del beato è inquadrata da sei scenette raffiguranti gli episodi della vita capaci di evidenziare il ritratto spirituale di fra Claudio nel suo cammino verso la santità. (MZ) te Offer Offerte del mese di ottobre 2003 Per la Casa Mater Dei - Padovan Fabio 2.000,00; Parrocchia di Meschio 100,00; In memoria di suor Elena Michelin: NN. 5.000,00, signora Maria 200,00, i parenti 2.000,00. Per il Seminario - Angela Feletti Dei Tos 33.000,00. Per il museo di scienze “Don Antonio De Nardi” - In memoria della signora Zambet-De Biasi 100,00. Domenica 2 novembre 2003 PRESTO UN LIBRO DI MARTOREL PERSONAGGIO RISCOPERTO Anselmo del Friuli duca di Ceneda S ta per concludersi a Nonantola (Modena) l’anno dedicato a commemorare il XII centenario della morte di sant’Anselmo del Friuli, fondatore della storica abbazia. Per tale straordinaria ricorrenza è stato predisposto un vasto programma, ad alto livello, di studi scientifici, celebrazioni religiose, manifestazioni artistiche etc. La diocesi di Vittorio Veneto è particolarmente interessata a tutto ciò che si riferisce a questo evento. E ne diamo ragione, brevemente, qui di seguito. A proposito delle manifestazioni nonantolane in corso L’Osservatore Romano del 20 settembre passato pubblicò l’articolo: “L’esperienza del monachesimo italiano dall’era longobarda a quella ottoniana”. In esso l’autore, Mariano Dell’Omo, scrive senza incertezze: “Anselmo L’abbazia di Nonantola del Friuli, duca di Ceneda, e cognato del re longobardo Astolfo, fu il primo abate del monastero nonantolano …”. Tale precisazione non è sfuggita ai vittoriesi cultori di storia locale, che l’hanno considerata come una autorevole adesione alla tesi ch’essi vanno da tempo dimostrando e cioè che sant’Anselmo, prima di diventare abate di Nonantola, fu duca di Ceneda. Questa, a dire il vero, non sarebbe proprio una novità perché se n’è discusso anche in passato come diremo più avanti. Ma a questo punto è indispensabile informare i lettori su un dato storico importante. La nostra diocesi dalle origini (fine VIII sec. d.C.) portava l’antico nome di Ceneda. Solo nel 1939 in- cominciò a chiamarsi diocesi di Vittorio Veneto, a motivo della sua nuova realtà sociale, economica, amministrativa che era venuta a crearsi dopo la metà del XIX secolo. Ma tutto ciò che si riferisce al passato rimane pur sempre legato alla più che millenaria denominazione “diocesi di Ceneda”. È documentato che durante il dominio dei Longobardi (ca. 568-774 d.C.) Ceneda fu sede di un ducato con territorio proprio e assai vasto. Ma l’autorevole storico friulano Pio Paschini nel lontano 1912 scriveva: “È certamente sfortunata la condizione dei Longobardi di fronte alla storia …”. Si lamentava così riferendosi in particolare alla scarsità di documenti e di altre fonti, da cui attingere tante e importanti notizie necessarie per conoscere meglio la loro presenza di governo nel nostro territorio, presenza che, come abbiamo scritto più sopra, durò circa due secoli. Non si conosce nemmeno la serie completa dei duchi longobardi che risiedettero nel nostro castello di Ceneda. Un po’ di luce, in proposito, è stata fatta per l’intraprendenza di alcuni storici locali che, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, svilupparono notevolmente le ricerche archivistiche, archeologiche, monumentali, eccetera. Così, tra l’altro, fu possibile accertare meglio la presenza di Anselmo quale duca di Ceneda nel periodo fra gli anni 744-749 d.C. (circa). Ma, a questo punto, la maggioranza dei lettori chiederà di conoscere almeno i dati biografici essenziali di sant’Anselmo “olim dux militum” che oggi sembra uscire dall’oscurità medievale dell’epoca longobarda. Risponderemo in merito nella prossima puntata. Rino Bechevolo (1. continua) CONEGLIANO: Corso di scrittura associazione letteraria Caffè inchiostro, insieme alla Piccola scuola di scrittura creativa di Giulio Mozzi e all’associazione Lanterna Magica Arci di Padova, organizza il corso di scrittura creativa “Il racconto”. Le prime sessioni sono fissate per l’8 (dalle 15.30 alle 19.30) e 9 novembre (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17) prossimi all’Informagiovani di Conegliano. La prima sessione è curata da Monica Benucci, la seconda da Fabio Fracas. La partecipazione è gratuita. L’ TEATRO Chi era Maddalena Battistella Moccia? Aperta al A San Museo Vendemiano dell’uomo Casello 24 apre un’esposizione la stagione C on “L’ospite inatteso”, commedia brillante messa in scena dalla compagnia Casello 24, inizia sabato 8 novembre, alle 21, la decima edizione della rassegna “San Vendemiano a teatro”. Sette appuntamenti con la prosa di altrettante compagnie amatoriali, collocati in un calendario lungo un’intera stagione: da novembre 2003 ad aprile 2004. I luoghi della rassegna saranno, come da tradizione, il teatro parrocchiale di San Vendemiano e il teatro parrocchiale di Zoppè. Il secondo spettacolo in programma sarà, sabato 29 novembre alle 21, la commedia in dialetto “El Fio”, proposta dalla compagnia Raize de tera di Mogliano Veneto. Ancora di sabato sera si potrà assistere alla commedia “Una corona per il sindaco”, lavoro del gruppo teatrale parrocchiale Lourdes (24 gennaio 2004), e allo spettacolo di burattini “Ajo ajo cipolla cipolla” di Gigio Brunello e Alberto De Bastiani (14 febbraio). Athos Tassi CONEGLIANO Patroni Griffi apre la stagione dell’Accademia G iuseppe Pambieri, Lia Tanzi, Debora Caprioglio, Gianfranco Jannuzzo, Zuzzurro e Gaspare. Sono solo alcuni degli artisti che calcheranno il palco del teatro Accademia nell’ambito della stagione teatrale 2003/2004. Il debutto è previsto alle 21 di giovedì 6 novembre con Sebastiano Lo Monaco in “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller per la regia di Giuseppe Patroni Griffi. Seguono altri sette spettacoli tra fine novembre e inizio marzo. L’abbonamento per gli otto spettacoli (platea e prima galleria 160 euro e numerati loggia 110) è acquistabile da venerdì 31 ottobre. I biglietti per il singolo spettacolo costano 22 euro (platea) e 16 euro (loggia). La stagione teatrale è realizzata dalla Accademia Srl e dal Gruppo attività teatrali Triveneto. A l suo nome è intitolato il nuovissimo auditorium “Maria Maddalena Battistella Moccia” inaugurato il 20 settembre scorso, giusto all’inizio di una settimana di incontri e appuntamenti culturali con i quali il Comune di Pieve di Soligo ha reso omaggio a tre donne, amiche in vita, che con il loro talento e la loro sensibilità artistica e sociale hanno offerto un contributo importante alla comunità non solo pievigina. Sì, perché Maria Maddalena Battistella Moccia, la scrittrice Emilia Salvioni e la scultrice Marta Sammartini occupano un ruolo significativo nella storia recente di Pieve. La nuova sala polivalente rappresenta l’ultimo tassello delle opere realizzate a Pieve e in altre parti d’Italia grazie alla generosità di una persona molto sensibile alle istanze di promozione e sostegno dei valori comunitari. Nata a Pieve di Soligo l’8 settembre 1896 da Giacomo Battistella e Maria Dalla Bortola, Maria Mad- delle macchine da lavoro ideate da Leonardo. Da non perdere D ynamis, ovvero le macchine da lavoro di Leonardo da Vinci così come l’uomo ha saputo realizzarle. Fino alla fine di maggio del prossimo anno al Museo dell’uomo di Susegana è possibile visitare una mostra di macchine da lavoro realizzate su disegno di Leonardo e modelli funzionanti di attrezzature e macchinari ricostruiti fedelmente partendo dai tanti progetti del genio toscano. Alberto Cosulich, proprietario del Museo dell’uomo, ha voluto festeggiare con una grande mostra il trentennale della “sua” istituzione e ha chiamato intorno a sé alcuni esperti come Paolo Galluzzi, direttore dell’Istituto e museo di storia della scienza di Firenze, Girolamo Covolan, che ha realizzato i modelli delle macchine leonardesche e dei laboratori didattici, Paolo Bordonali che ha curato le ricerche filologiche e filosofiche sui codici leonardeschi, Clara Bellotto che ha curato le ricerche storicoscientifiche sui reperti museali, Piero Ceschin che ha fatto da consulente e Lucia Da Re che ha progettato e coordinato l’evento. «Tra i tantissimi progetti realizzati da Leonardo spiccano per l’assenza dai musei italiani, e anche stranieri, le macchine leonardesche che veramente l’uomo ha utilizzato per lavorare – spiega Alberto Cosulich –. La mostra del nostro museo va a colmare questa lacuna con un percorso che non ho difficoltà a definire unico al mondo». Accanto alla macchina per fare corde c’è il paranco per sollevare senza fatica grossi pesi, ci sono le presse per stampa, un molinetto per cereali, un affilatoio, un orologio da torre, una foratrice. Ci sono poi una macchina che trasmette il moto del volano con ingranaggi in legno, una Molinetti, presse per stampa, orologi, foratrice... binda per sollevare i carri, una lanterna a fuoco variabile e un torchio per l’olio di ricino. Tutte queste macchine, una ventina circa, vengono presentate con un pannello che riporta, oltre alla descrizione didascalica, anche il disegno originale di Leonardo da cui sono state tratte. Ci sono poi altre 30 macchine coeve di quelle leonardesche che pur non essendo tratte da disegni del maestro, ben rappresentano l’ingegno dell’uomo in campo tecnico scientifico. Una sezione particolare e originale della mostra è rappresentata dai modellini realizzati da Girolamo Covolan, insegnante e ricercatore, direttamente dai disegni di Leonardo da Vinci. Il professor Covolan predispone anche delle apparecchiature leonardesche in legno in scatola di montaggio che vanno in tante scuole d’Europa e vengono utilizzate non solo per la didattica tecnicoscientifica. «Ben 2 mila 500 alunni all’estero hanno utilizzato lo scorso anno questi modellini in legno delle macchine di Leonardo – afferma il professor Covolan –. Diversamente che in Italia, negli altri Paesi d’Europa la manualità ha ancora un grande valore didattico, fa crescere l’autostima e dà soddisfazioni agli alunni ben diverse dalle lezioni al computer. Spero che la nostra riforma della scuola tenga conto di questo aspetto importante dell’istruzione». Il Museo dell’uomo, inaugurato nel 1972 alla presenza del senatore Francesco Fabbri e dell’allora sindaco di Susegana Emilio Boscheratto, raccoglie in due distinte strutture ben 7 mila reperti suddivisi in 40 sezioni e due grandi compartimenti: l’antica agricoltura con gli attrezzi, gli ambienti, le macchine e l’artigianato con la ricostruzione degli ambienti di lavoro tra Ottocento e Novecento. Come detto, la mostra delle macchine di Leonardo è aperta al Museo dell’uomo di via Barriera a Susegana fino al 30 maggio. Orari di apertura: da martedì a sabato 9-13, domenica 14-18. Ingressi: 5 euro, ridotti 3,50 euro. Le visite guidate possono essere prenotate allo 0438-738610. Antonio Menegon dalena Battistella risiedeva nella dimora di famiglia di piazza Vittorio Emanuele II. Il nonno materno, Giovanni Dalla Bortola, era stato sindaco di Pieve per diversi anni tra ’800 e ’900. Il padre, invece, Giacomo Battistella, dopo aver compiuto gli studi a Treviso aveva fatto brillante carriera al Ministero delle Finanze a Roma, raggiungendo ancor giovane il grado di direttore generale. In seguito, era stato chiamato ad amministrare importanti enti e società, tra cui il Banco di Roma, la Banca Nazionale dell’Agricoltura, l’Alfa Romeo, le Assicurazioni Generali di Venezia. Maria Maddalena Battistella sposò il generale Francesco Moccia, che secondo un racconto mai smentito fu colpito dalla bellezza dell’immagine che ritraeva la giovane in una scultura, opera di Marta Sammartini, e volle così co- PROMUOVE “TREMILIONI” noscere colei che poi divenne la sua consorte. Morì senza lasciare eredi il 20 marzo 1986 nella sua casa di Roma, spirando dinanzi a monsignor Beniamino Stella e al compianto don Mario Gerlin che si erano recati a farle visita. Volle donare l’ingente patrimonio di famiglia per scopi di autentica promozione sociale: si tratta di un complesso di strutture culturali, sanitarie e ricreative per un valore di alcuni milioni di euro, al centro del nuovo volume ormai ultimato e prossimo alle stampe a cura del professor Paolo Martorel, libro dedicato proprio ai lasciti Battistella Moccia. Nella sala d’ingresso di quella che era la sua abitazione e oggi è la sede della Biblioteca è stata posta una lapide che recita: “Maddalena Battistella Moccia questa sua dimora volle destinare a sede della biblioteca comunale in ricordo e onore dei genitori... per l’elevazione morale, civica e culturale della cittadinanza di Pieve». Marco Zabotti N MUSICA E DANZA VITTORIO Mercoledì 5 novembre, alle 20.45, al teatro Da Ponte spettacolo con la Nueva Compania Tangueros Buenos Aires. Biglietti da 15 a 25 euro. A cura di Teatri Spa. CISON Sabato 8 al teatro La Loggia inizia la rassegna “Soul e Strings, la musica suonata con le corde di una chitarra e con l’anima”. Il primo concerto è con il trio dello spagnolo Javier Gonzales. Alle 20.30 al teatro La Loggia. Per prenotazioni telefonare al Comune di Cison 043885449. INIZIATIVE VARIE CONEGLIANO Da venerdì 31 ottobre a giovedì 6 novembre all’oratorio dell’Assunta mostra di prodotti artigianali (pizzi, lampade, ceramica, fiori di perle) di Manuela Righetto e Maria Costa. Orari: 10-12.30 e 16-19. V PONTE DELLA PRIULA Fino a martedì 4 novembre, nell’oratorio parrocchiale, mostra dedicata a luci e trasparenza nei pastelli di Elio Poloni. Orari: festivi 912 e 14-22; prefestivi 14-22, feriali 20-22. CEGGIA Fino al 9 novembre prima personale di Luigi Doretto sul tema “Sguardi su Ceggia”. Orario: da lunedì a venerdì 914, sabato 16-18, domenica 10-12 e 1618. CONEGLIANO Domenica 16 novembre è l’ultimo giorno per visitare, nel foyer dell’auditorium Dina Orsi, la mostra fotografica “Il Trevigiano nella Grande Guer- a compagnia teatrale coneglianese “Tremilioni” organizza anche quest’anno, nel mese di novembre, per quattro sabati consecutivi (8, 15, 22, 29 novembre), la tradizionale rassegna all’auditorium “Dina Orsi” (inizio alle 21), giunta ormai alla sesta edizione. Nella prima delle quattro serate la compagnia “Il teatro delle lune” presenta lo spettacolo “Chiave per due” di Chapmann e Freeman, per la regia di R. Conte (brillante gioco scenico di “commedia” nella commedia!). La compagnia “Il satiro” (Gigi Mardegan) animerà la seconda serata con lo spettacolo “Mato de guera”, liberamente tratto dal racconto “La strada sotto il mare” di G. D. Mazzoccato (la drammatica confessione di un fante della prima guerra mondiale). Nella terza serata la compagnia di Venezia “El Garanghelo”, con la regia di P. Gia- enerdì 31 ottobre, alle 18, apre a palazzo Sarcinelli la mostra “Sironi, gli anni della solitudine 1940-1960” promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Conegliano in collaborazione con Bugnion e il contributo di Linea Blu e Gruppo Gpa. Interviene l’onorevole Vittorio Sgarbi, curatore dell’evento, Mariastella Margozzi e Romana Sironi cui si deve il progetto della mostra. Si riconosce in Mario Sironi (Sassari 1885-Milano 1961) MOSTRE ODERZO Chiude il 2 novembre a palazzo Foscolo “La fabbrica e… i sogni” Roberto Pezzetta Industrial designer. Orario da mercoledì a sabato 9-12 e 15.30-18.30, domenica e festivi 15.30-18.30. L SIRONI A CONEGLIANO CONEGLIANO: CORSO PER REGISTI uovi registi a Conegliano con i laboratori di riprese e montaggio audio-video del Progetto giovani Area Coneglianese e Quartier del Piave. I due laboratori, rivolti a giovani dai 16 ai 35 anni, hanno come obiettivo l’acquisizione delle competenze necessarie alla produzione di cortometraggi attraverso la ripresa e il montaggio digitale. Ognuno dei due percorsi potrà accogliere un numero massimo di 15 iscritti. Il primo laboratorio, condotto da Adolfo Culatti, è iniziato lunedì scorso nell’ex caserma Marras, adiacente al Progetto giovani di San Martino. Il laboratorio si svilupperà in altri 17 incontri, per un totale di 54 ore, con frequenza settimanale il lunedì sera dalle 19 alle 22. La quota di iscrizione è di 54 euro (40 per gli studenti). Il secondo corso sarà condotto da Nicola Mattarollo e avrà inizio giovedì 6 novembre alle 18. Il laboratorio si svilupperà in una decina di incontri per un totale di 20 ore complessive. Le lezioni si terranno sempre presso l’ex caserma Marras, il giovedì sera dalle 18 alle 20. La quota di iscrizione è di 30 euro. Per informazioni e iscrizioni è possibile telefonare al Progetto giovani in orario pomeridiano allo 0438.413252 oppure all’Informacittà-Informagiovani telefono 0438-413319 tutti i giorni dalle 9 alle 12 e il mercoledì, giovedì e venerdì pomeriggio dalle 16 alle 18. Al Dina Orsi teatro di qualità ra”. Orari: 10.30-12.30 e 15-18.30. TREVISO Fino al 16 novembre Lo spazio d’arte organizza la mostra “La luce d’oro - Copie d’autore di Cinzia Pavan”. All’hotel Tre Santi (zona Fiera). Orario: 15-23, sabato e domenica 10-12.30 e 15-23. CAPPELLA MAGGIORE Chiude il 23 novembre la mostra allestita a casa Cillo e dedicata a “Carri, Carrioti, Carradori”. Orari feriali: 10-12 e 16-20; orari festivi 10-12 e 14-20. SACILE È aperta fino al 15 dicembre la mostra “Riccardo Licata, un artista mediterraneo”.Allestita a palazzo Regazzoni-Flangini-Biglia e curata da Giovanni Granzotto, l’esposizione è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. comini, presenterà il dramma famoso “La famegia del santolo” di G. Gallina (il fallimento di una esistenza vissuta da parte di un povero diavolo nel ridicolo senza sua colpa). La rassegna si conclude con la commedia “Quando al paese mezogiorno sona” di E. F. Palmieri, messa in scena dalla “Compagnia vittoriese del teatro veneto” per la regia di D. Canzian. Toni Sartor, regista e anima della “Tremilioni”, sottolinea come «la rassegna, che gode del patrocinio del Comune, presenti spettacoli in grado di soddisfare curiosità, aspettative ed emozioni di molti amanti del teatro». Nel frattempo sta preparando il ritorno sulla scena col suo amatissimo Goldoni, mentre il gruppo giovani della compagnia, con la regia di Antonella Caniato, continua ad ottenere consensi con la commedia “L’albergo del libero scambio” di Feydeau. re t s o M una sorta di cantore epico del mondo moderno, capace di conferire un simbolismo aulico ai paesaggi – siano essi urbani o raccontino la montagna – e di avvolgere i suoi personaggi in un’aura eroica. L’esposizione rimane aperta fino al 1º febbraio con i seguenti orari: dal martedì al venerdì 913 e 15-19, sabato e domenica 10-19, lunedì chiuso. Ingresso: intero 5 euro, ridotto 3 euro. Informazioni e prenotazioni: 0438-413317. SARMEDE Fino al 21 dicembre XXI Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia “Le immagini della fantasia” nella sede municipale. Orario: feriali dalle 9 alle 13, dalle 14 alle 16 e dalle 20 alle 21.30; festivi e prefestivi dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 21.30. Nel Museo Zavrel è allestita la mostra della Collezione Bohem Press; apertura il sabato e la domenica; orario: 10-12.30 e 14.30-21.30. Ingresso libero. Per informazioni: telefono 0438-959582, http://www.tmn.it/sarmede/mostre.ht m MOGLIANO Fino al 18 gennaio 2004 è possibile visitare la mostra “Henri Matisse, la luce del nero” allestita al Centro d’arte e cultura “Brolo” di via XXIV Maggio. Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 escluso il lunedì. Per informazioni 041-5905151. BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre “Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art Gallery” e “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo del County Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro. TREVISO Fino al 7 marzo 2004 è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422-513161/62. Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli. Schegge di Storia Curiosando 1923, il Vescovo a Fais I consigli del medico C a cura della dottoressa Caterina Bisol Nella castagna carboidrati, potassio e calcio L a castagna è un frutto genuino e naturale visto che deriva da una coltura essenzialmente biologica che non richiede uso di fertilizzanti o di fitofarmaci. A differenza di altri frutti a polpa come le mele o le pesche ha un contenuto relativamente basso di acqua, circa il 50 per cento, mentre ha un elevato potere calorico: 160 kcal ogni 100 grammi di prodotto che sono rappresentate soprattutto da amidi e zuccheri. Per tale motivo è un alimento indicato nelle astenie fisiche e psichiche, per chi pratica sport od è soggetto a stress di vario tipo, mentre è sconsigliato ai diabetici. La fibra di castagna favorisce la motilità intestinale, nutre la flora batterica e riduce la colesterolemia. Oltre ai carboidrati il benefico frutto contiene potassio, cal- cio e vitamine essendo, nel contempo, praticamente privo di sodio, il che lo rende particolarmente efficace nel rafforzare la struttura ossea e quella muscolare. Nell’uso cosmetico si utilizza l’acqua di cottura delle castagne come rivitalizzante dopo shampoo e per esaltare i riflessi dorati dei capelli. Passando alla pianta merita segnalare come l’infuso di foglie essiccate e di corteccia di castagno agisca da astringente e da disinfettante della pelle: sciacqui e lavaggi con tale preparato sono indicati nei casi di arrossamenti e “couperose” del viso. Infusi in acqua e zucchero sia delle foglie che del prelibato frutto, essiccato per la conservazione, hanno proprietà espettoranti in corso di raffreddori e bronchiti e sedative nello spasmo della pertosse. osa c’è di strano in una visita del Vescovo a Fais, si chiederà il lettore. Oggi niente. Le strade asfaltate consentono di salire velocemente e tranquillamente nella frazione montana di Vittorio. Ma nel 1923 le cose erano diverse e la visita di monsignor Beccegato fece non poco scalpore. Il paese ospitava allora una trentina di famiglie, non c’era l’acqua, le strade erano malmesse, le case piccole ma decorose. “A quell’altezza, per la rapidità del cammino non vedono quegli abitanti che la maestra dei loro figlioli, il Curato di Santa Giustina, Mons. Prevosto di Serravalle e il Vicedirettore didattico – si legge ne L’Azione del novembre 1917 –. E lassù – continua l’articolo – volle portarsi anche S. Ecc. Mr. Vescovo per fare la visita Pastorale. La notizia produsse stupore... Fu entusiasmo di affrettati preparativi per accogliere meno indegnamente il Vescovo... Le vie sgombrate dai ciottoli, e le cottolose lavate, archi con fiori, con bandiere, con fazzoletti di seta delle spose che godevano di poter togliere dai loro cassettoni il buono e il meglio delle loro doti, i bianchi lenzuoli, le coperte colorate sulle finestre e le scritte su per gli alberi, sui muri delle case e sui sostegni sulla terra appoggiata sulla roccia. Salirono su per la scabrosa ascesa alla vigilia Mons. Panciera col Padre Torello e passando di casa in casa, dove tutti volevano offrire qualche cosa per poter parlare anche di domani, giunsero alla sala costruita nell’anno 1920 che, concessa dall’illustre signor Sindaco, venne preparata a provvisoria Chiesa, il piccolo oratorio, infatti, dedicato a Sant’Antonio del borgo Olivi (Segat), non poteva prestarsi per l’occasione”. (1. continua) L’atlante dei sapori La Grappa del Cerletti D opo quasi vent’anni di assenza, è ricomparsa la grande grappa della antica Scuola di Enologia di Conegliano. È riapparsa ufficialmente in occasione di MondoGrappa 2003 ed è giunta poi in pompa magna all’affollata 59^ Festa dei Marroni di Combai, dove ha conquistato l’ammirazione, in special modo, di un gruppo di albergatori a “4 stelle”. Insomma c’è movimento, ma anche qualche ombra per via dei suoi soli 40 gradi di alcool! «Di questi “soli” 40 gradi c’è una ragione fondamentale - commentano il professor Rosario Di Gaetano ed il mastro distillatore Roberto Dugar (entrambi in foto) -: crescendo l’alcool si perdono di pari passo i profumi che la caratterizzano, e che la rendono quasi unica, cioè l’odore di frutta agrumata, ginepro, vaniglia, mallo di noce e liquerizia». La nuova grappa della Scuola Enologica di Conegliano nasce da una sinergia della medesima scuola con Veneto Agri- coltura e la Provincia di Treviso, in stretta collaborazione con i Maestri Distillatori dell’Istituto Grappa Veneta. La produzione è realizzata dai docenti della stessa Scuola nella distilleria sperimentale del Centro Regionale per la Viticoltura, l’Enologia e la Grappa, a Conegliano. Al momento sono in commercio bottiglie da 50 cl ed in edizione limitata. Su quanta grappa bere si sono espressi, in un apposito convegno di MondoGrappa 2003, i professori Remo Naccarato e Annarosa Floreani del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche dell’università di Padova: «Moderate quantità di alcool possono avere effetti benefici sulle malattie cardiovascolari, commentano i due medici - e questo si ricava da studi epidemiologici in cui si è osservata una riduzione della mortalità per cause cardiovascolari e una riduzione degli eventi acuti legati all’insufficienza cardiaca nei bevitori moderati». (MS) VITTORIO: Amelia Bertorelli avvocato difensore dei... cani O ra Mirtillo può dormire placidamente nei divani ovattati del suo appartamento vittoriese di via Antonello da Serravalle. Ma sei anni fa ha rischiato di finire davvero male. E se non è finito in un canile o chissà dove, è per merito della sua tenace padrona che si è ribellata all’idea che la sua “creatura” non fosse tollerata in condominio, perché il regolamento lo vietava. Amelia Bertorelli si è rivolta così a fior di avvocati, ha scritto ad associazioni per denunciare il suo caso e alla fine è riuscita a vincere questa battaglia. Ora Mirtillo (nella foto), bellissimo esemplare maschio di razza Cirneco dell’Etna, è un cane felice di sei anni con 11 figli e nonno di 12 nipoti sparsi qua e là. E, soprattutto, vive con la sua “salvatrice”. Da un anno l’appartamento di Amelia è la sede di “Mondo cane” un’associazione per la difesa dei diritti dei cani. Assieme a Tiziana Da CONFIN / MADONNA DEL ROSARIO C CONFIN: La chiesa dedicata alla Madonna del Rosario ome un lampo, ogni lunedì sera alle 18, attorno alla Madonna del Rosario a Confin si ricrea l’atmosfera di un tempo non troppo lontano. S’apre la chiesa, e don Giovanni Dan celebra la messa. Sui banchi una decina di persone. «Ma a volte sono 7, a volte 4 o 5. Talvolta anche una persona sola assieme al sacerdote», racconta Maria Gabriella Monego. E questa triste statistica è l’ultimo tassello del malinconico declino della chiesetta, che un tempo era addirittura parrocchia. E non si parla di “un tempo” da preistoria: l’oratorio stesso è sorto nel Novecento, scrigno più di devozione che di arte. «A maggio si diceva il Rosario tutte le sere – prosegue Giovannina Dalle Crode – poi è diventato una volta alla settimana, poi basta Rosario». Aggiunge: «E negli anni Sessanta sono stati celebrati anche due matrimoni qui». Ricorda Monego: «La ieia Tona, ossia Lucia Borsoi, una vecchia nonna, faceva catechismo a tutti noi proprio dentro la chiesa». In declino anche l’arredo, racconta Dalle Crode: «C’erano i quadretti con le stazioni della Via Crucis, che qui celebravamo, ma poi chissà dove sono fini- Re, da poco eletta presidente del sodalizio, Amelia sta lavorando per dare maggiore dignità agli amici a quattro zampe. Amelia raccoglie dati, spulcia regolamenti… se la prende con il decreto Sirchia che prevede museruola e guinzaglio a un’infinità di specie canine… un’assurdità! Agguerrita più che mai, questa strenua paladina degli animali si è impuntata anche per la revisione del regolamento comunale, troppo severo, troppi divieti e nessun spazio per loro. Proprio una vita da cani! A suo dire. Insomma la sua è una battaglia per ricreare una corretta convivenza tra uomo e animale perché – dice – «il problema non sono i cani, ma una errata concezione che noi uomini abbiamo della città contemporanea. Più teniamo gli animali segregati e più diventano aggressivi». Francesca Gallo ti…». Malgrado il declino, l’affetto per la chiesetta è sempre forte. «È bellissima» dicono entrambe le signore, all’insaputa l’una dell’altra. Specialmente dopo i restauri eseguiti quattro anni or sono. E anche se a pregare ci vengono in pochi, la chiesetta non è dimenticata. «Vengono spesso dei visitatori – dice Monego – e la trovano aperta, grazie a Gisella Longo De Marchi, che se ne prende cura, e mette i fiori». E Monego si è anche fatta dipingere un quadro con la “sua chiesetta” dal pittore Lucio Broglio. Per avere la Madonna del Rosario di Confin sempre con sé. Anche se abita a pochi metri. E ora le informazioni per arrivarci. Da Vittorio per raggiungere la chiesa, prendere dalla piazza di Cozzuolo la strada che sale a destra. La Madonna del Rosario si trova dopo circa tre chilometri, prima del borgo: è sulla destra della strada, ma appollaiata in alto, e non la si vede. Più facile individuarla per chi arriva da Corbanese-Ponte Maset, e appena dopo il sottopassaggio ha girato a sinistra per Confin: troverà la Madonna del Rosario sulla propria sinistra lungo la strada principale. Tommaso Bisagno e L’AZiON Spettacoli C TELECHIARA enerdì 7 novembre alle 23.15, “Giorno dopo giorno” si occuperà di cosa leggono i bambini e i ragazzi: Guglielmo Frezza andrà a vedere quali sono i loro gusti nelle biblioteche frequentate dai più piccoli ed esaminerà le iniziative che sono state avviate per stimolare la fantasia e per far prendere confidenza con il mondo della letteratura. Ci sarà anche un servizio sull’uscita della traduzione italiana dell’ultimo romanzo su Harry Potter il 31 ottobre, aspettando fuori dalle librerie. La trasmissione viene replicata il martedì successivo alle 10.30. “Cammini”, martedì 4 novembre alle 23.15 avrà come reportage di apertura un servizio sull’associazione “Ali” di Valdobbiadene che accoglie disabili gravi. Internet: www.radioconegliano.it sabato domenica lunedì 1 novembre 7 novembre V martedì PIEVE Giovedì 6, alGioele Dix le 20.45, al teatro CaCINEMA reni Gioele Dix in “Edipo.com” spettacolo di prosa per la CONEGLIANO Giovedì 6 noregia di Sergio Fantoni.A cura di Tea- vembre, alle 21, ultima proiezione nell’ambito del cineforum “Proiezioni tri Spa. Biglietti da 10 a 15 euro. mentali” nella sala conferenze delCONEGLIANO Sabato 8, alle 21, l’Informagiovani.Viene proposto il film all’auditorium Dina Orsi la compa- “Moebius” di Gustavo Mosquera. gnia Il teatro delle lune presenta: “Chiave per due” di Chapmann e Free- VITTORIO Prosegue il cineforum man per la regia di R. Conte. Orga- promosso dall’Arci e dedicato a “Uonizza la compagnia teatrale Tremi- mini e montagne nel cinema”. Giovedì 6 novembre viene proposto il lioni. film “Il figlio prodigo” di Luis Trenker COL SAN MARTINO Sabato 8, (1934). Proiezioni in biblioteca civialle 20.30, nei locali della Mostra del ca di Vittorio Veneto. Ingresso 3 euProsecco di piazza Rovere la compa- ro. Per informazioni: 0438-553131. 2 novembre TREVISO Domenica 2 novembre, alle 16, all’Alcuni Teatro Sant’Anna va in scena lo spettacolo “La casa stregata” di Paolo Papparotto. Nell’ambito della rassegna “Una fetta di teatro per le famiglie”. Biglietto: 4 euro. Per informazioni: 0422421142. Sito internet: www.alcuni.it 3 novembre TEATRO PER BAMBINI 4 novembre CONEGLIANO Giovedì 6 novembre, alle 21, al teatro Accademia Sabastiano Lo Monaco in “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller per la regia di Giuseppe Patroni Griffi. Ingresso: platea 22 euro; loggia 16 euro. gnia Ponte Priula Teatro presenta la commedia “El diavol in canonica” di Alfredo Testoni. 17 Per un sabato sera un po’ più leggero lia 1. Un po’ popochi quiz “pudi chino, bisogna che permetGianfranco Da Re ri” ammettere. te di cimentarsi Per questo proporremmo con le domande, di imparare di spostare al sabato qualche cose nuove e di identificarsi programma della domenica, con i concorrenti. Raitre riquando davvero non si sa co- propone le appassionanti risa seguire: troppa grazia, co- costruzioni di Ulisse, il piaceme si dice. Raiuno presenta re della scoperta, di Angela la nuova serie di avventure del padre e figlio, che toccano i Maresciallo Rocca, con il più vari aspetti di civiltà, luosempre bravo Gigi Proietti, u- ghi e periodi storici. Su Italia na compagnia di interpreti be- 1 ci sono le trovate della Giane in parte, storie ben co- lappa’s Band che prende in gistruite e girate da Giorgio Ca- ro la tivù, in sketch brevi che pitani. Canale 5 oppone Chi si possono seguire anche sovuol essere milionario, pre- lo per pochi minuti senza persentato da Gerry Scotti: a- dere il filo; e poi vengono le indesso che hanno chiuso La cursioni delle Iene, un proruota della fortuna è uno dei gramma che, pur con toni un po’ troppo “urlati”, fa le inchieste che i Tg non fanno più. Retequattro presenta i telefilm della nuova serie 24, che segue la giornata di un distretto di polizia americano in tempo reale con storie che si intrecciano da un telefilm al successivo. Su Raidue si trovano i nuovi episodi di Jag Avvocati in divisa. Quello che si trova nelle serie americane, e non in quelle nostrane, e finisce per conquistare, è la libertà di mostrare poliziotti corrotti, giudici che sembrano favorire una parte, avvocati senza scrupoli: insomma quello che troviamo nella cronaca nera di ogni giorno. PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR 5 novembre SACILE Venerdì 31 ottobre, alle 21, al Piccolo Teatro di Sacile la compagnia Il Satiro Teatro propone “Castelfrankenstein”, testo e regia di Roberto Cuppone. T eatro 6 novembre TEATRO C inema & mercoledì L’attesa da sempre logora il film che la crea. A questa logica stringente non sfugge la quarta pellicola del regista prodigio Quentin Tarantino che, dopo un silenzio di parecchi anni, fa squillare nuovamente la tromba del pulp cinematografico con il suo Kill Bill. C’è chi ha gridato al capolavoro ma probabilmente, visto il suo spirito critico, farebbe lo stesso con gli scarabocchi di un bambino, scambiandoli per opere d’arte. Questo non vuol dire che sia un brutto prodotto, solo che per essere gustato appieno va completamente smitizzato, bisogna togliere la sua supposta aurea di pellicola di valore per comprenderne i meccanismi citazionisti e il desiderio del regista di fare un ottimo film di serie B. La storia ruota intorno alla vendetta di una donna (Uma Thurman) che viene pestata a sangue il giorno del suo matrimonio. In realtà le ficcano anche una pallottola in testa, ma questa non basta ad ucciderla e così dopo quattro anni di coma (un po’ come lo stesso Tarantino) torna tra i vivi per vendicarsi di chi ha rovinato il più bel momento della sua vita. Premesso che Tarantino non ha perso il tocco vellutato del regista di talento, il film non è altro che un frullato di sottogeneri meglio se italiani, meglio se degli anni Sessanta e Settanta. In un tripudio di mutilazioni e sangue talmente eccessivo da risultare perfino comico. (IDL) giovedì Regia: Quentin Tarantino Cast: Uma Thurman, Lucy Liu venerdì KILL BILL i sono tante serate, come il sabato, in cui la tivù offre una scelta estremamente ristretta di programmi a chi vuole passare una serata senza troppi pensieri. Raiuno e Canale 5 si contendono i telespettatori con i varietà che durano troppo e non sono sempre divertenti; il thriller di Raidue e i telefilm di Retequattro hanno spesso storie complesse e scioccanti. Restano i documentari di Raitre, interessantissimi, ma purtroppo gli argomenti si ritrovano anche in altre trasmissioni simili; le discussioni di Gad Lerner su La 7 sono quasi sempre interessanti: è un sabato alternativo, ma cosa fare se avessimo voglia di qualcosa di leggero e senza impegno? Adesso che Telechiara ha finito la serie di Maigret, rimangono i cartoni animati di Ita- 2 novembre 2003 TV O Santo con Roger Moore ni di Warner Show. E al(nella foto) alle 14 su La 7, le 21 su Italia 1 va in one la commedia Genio per da il cartone Il Principe amore di Fred Schepisi d’Egitto. Alla stessa ora con Meg Ryan e Tim Robsu Retequattro ci sono i bins alle 16 su Canale 5. telefilm per adulti della In serata su Raidue alserie Law & Order: Ule 19.45 si possono vedere i carto- nità speciale. A Passpartout di Philippe Daverio che parlerà della “Saga degli Hohenzollern” muovendosi dalla Svizzera alla Germania. Alle 15.30 Retequattro presenta il western Seminole con Rock Hudson e Barbare Hale. Alle 18.05 su Raidue va in on- da in diretta l’arrivo della Maratona di New York. In serata Raiuno presenta “Per fatto personale” per la serie Il Maresciallo Rocca alle 20.45. Alle 21 su Raitre Alberto Angela ricorda “La forza dell’Impero romano” in Ulisse. R con rissa”. Su Retequattro alle 17 va in onda il film d’avventura Tempesta sul Congo di Henry Hathaway con Robert Mitchum e Susan Hathaway. In serata alle 20.55 su Raiuno c’è “La ragazza col cagnolino” per la serie Il Maresciallo Rocca. Alle 21 Canale 5 presenta Il gladiatore di Ridley Scott con Russell Crowe, per adulti. Raidue trasmette “Ambulatorio Carter” e “Appuntamento al buio”, per E.R. - Medici in prima linea. Su Raitre va in onda il documentario La grande storia tricolore. N Storie del Fantabosco alle 15.45 e dal varietà La melevisione alle 16.30. Un western del 1954 con Clark Gable e Ava Gardner va in onda su Retequattro alle 17, Stella solitaria. Alle 20.55 su Raiuno c’è il film d’azione Spy Kids di Robert Rodriguez. Alle 21 su Canale 5 va in onda Distretto di polizia con gli episodi “Scomparso” e “Addio al celibato”. Alla stessa ora su Retequattro va in onda un altro western, Il cavaliere pallido di e con Clint Eastwood (nella foto). L da il telefilm “In giovane crudele”, nuovo episodio della serie Law & Order. Sulla stessa rete alle 21 c’è il film fantastico Frequency - Il futuro è in ascolto di Gregory Hoblit. Alla stessa ora su Canale 5 vie- ne trasmessa la commedia Bounce con Ben Affleck e Gwyneth Paltrow, e Retequattro trasmette “La strega” per la serie francese Il commissario Cordier. Alle 21.30 Andrea Monti presenta una nuova puntata di Sfera su La 7. A to un tetto, e alle 20.45 i cartoni di Tom & Jerry. In prima serata alle 21, arriva il film drammatico Dante’s Peak di Roger Donaldson con Pierce Brosnan. Alla stessa ora Retequattro presenta il nuovo quiz di Mike Bongiorno, Genius, riservato ai ragazzi delle scuole medie. Sempre alle 21 indaga La squadra del commissariato di Sant’Andrea su Raitre. Alle 23 su Retequattro va in onda Gattaca di Andrew Niccol con Ethan Hawk e Uma Thurman. Di notte all’1.25 segue il classico È nata una stella di George Cukor con Judy Garland. I telefilm della serie Jarod il cama- super specializzate anche in C.S.I. leonte. Miami su Italia 1. Alle 21 su Raiuno ritorIl meglio della serata è na Il commissario Rex però The Truman Show, il che indaga a Vienna con l’acapolavoro di Peter Weir ingente Alexander Pschill in terpretato da Jim Carrey “Nina a mezzanotte” e (nella foto), in onda alle “Roulette russa”. Indagini 23.40 su Raidue. ggi si festeggiano Tutti i Santi, e Raiuno presenta la sua rubrica religiosa A Sua immagine con Lorena Bianchetti, alle 10.30 seguita dalla Messa. Il pomeriggio cinematografico prevede il film d’azione L’organizzazione ringrazia, firmato Il lle 8.40 su Canale 5 va in onda Le frontiere dello spirito con monsignor Ravasi. Per gli appassionati di Motociclismo dalle 11 Italia 1 trasmette il Gran Premio della Comunità Valenciana. Alle 13.20 su Raitre ritorna aitre apre le trasmissioni alle 8.05 con La storia siamo noi, la rubrica di Giovanni Minoli. Italia 1 presenta la commedia Scappiamo col malloppo con Bill Murrau e Geena Davis alle 9.30 e alle 14.35 presenta i nuovi episodi di Dawson’s Creek con “Scenata el pomeriggio di Raitre ci sono rubriche per i più giovani: alle 15.10 GT Ragazzi di Paola Sansini, alle 15.25 Federico Taddia presenta i video degli studenti in Screen Saver, seguito dai cartoni di a rassegna dedicata a Jerry Lewis continua su La 7 con Il marmittone del 1957 alle 14.15. Alle 17 su Raitre Sveva Sagramola presenta il quiz Cose dell’Altro Geo e i documentari di Geo & Geo. Alle 19.05 su Raidue va in onlle 14.15 La 7 trasmette il film avventuroso La montagna dei setti falchi di William Dieterle con Alan Ladd. Italia 1 dedica ai più piccini il varietà Ziggie con Helen Holding alle 17.25. La stessa rete alle 18 presenta “Due mete da raggiungere” della serie Otto sotl pomeriggio cinematografico è aperto dal film commedia per adulti La ragazza di Tony di Larry Peerce su La 7 alle 14.15. Alle 16 Retequattro presenta Mogambo un film drammatico di John Ford con Clark Gable e Ava Gardner. Alle 17.50 La 7 manda in onda un 18 Domenica 2 novembre 2003 e L’AZiON L’Azione LA PREMIAZIONE DEL CONCORSO CAMMINAMONTI 2003 Con penna e fantasia a raccontare le Prealpi Sabato 8 novembre un ritrovo per 350 R accontare quel che fa provare la montagna, dar voce attraverso la penna alla “via del cuore” non è lasciarsi andare alla fantasia, ma è descrivere la realtà più profonda della nostra umanità. L’ha spiegato l’ambientalista-alpinista Toio De Savorgnani, sabato scorso a Refrontolo, ai presenti alla cerimonia di premiazione del secondo concorso letterario “Raccontiamo la montagna delle Prealpi bellunesi e trevigiane”. Don Giampiero Moret, direttore de L’Azione, anche a nome della giuria ha salutato il folto pubblico presente sottolineando come in questa seconda edizione numerosi siano stati i racconti di qualità notevole, con molti più dei 16 scelti che sarebbero stati meritevoli di pubblicazione. Francesco e Mariateresa Santin, di Teatro Orazero, hanno regalato le loro voci, capaci di dar vita e animazione alle parole, nel proporre i due racconti “votati” dal pubblico come i più belli dell’edizione 2003. E si può immaginare quale effetto possa aver suscitato, nel buio della sala, sentir leggere in pubblico le prime parole del proprio racconto, come hanno provato Simone Ros, studente di terza media di Cordignano, e Marita Ceccon di Falzè di Piave, i due vincitori di quest’anno. Un’interessante parentesi di riflessione e proposta è poi venuta da Toio De Savorgnani, che ha offerto ai presenti uno spaccato della sua esistenza, del suo amore per la montagna, delle sue convinzioni, proponendo una serie di suggestive fotografie del Cansiglio e dei suoi viaggi nell’Himalaya, nel Tibet. Ha parlato della sua infanzia in Cansiglio, delle storie e dei ricordi “ereditati” dai nonni, ma anche delle battaglie in difesa del territorio, a tutela del patrimonio ambientale. E De Savorgnani ha ribadito: «Non dobbiamo perdere quel rapporto con la natura, la “madreterra” che ci fa vivere. Maltrattare la natura è come combattere la nostra madre, le nostre radici, quindi noi stessi. L’uomo nelle sue attività è chiamato sempre a distinguere ciò che è utile e opportuno da ciò che non lo è». Agli otto ragazzi finalisti è stato consegnato un pre- mio originale: una copia del libro “Uomini, boschi e api” di Mario Rigoni Stern, con una dedica personalizzata dell’autore. E il grande scrittore, attraverso il presidente dell’associazione dei Cimbri Costante Azzalini ha inviato ai ragazzi un messaggio: “Ragazzi, giocate, giocate e giocate! E quando fuori piove e siete costretti a stare in casa, non accendete la televisione, leggete un libro!”. A conclusione della cerimonia Laura Ceccarini, responsabile della promozione de L’Azione, ha annunciato le novità e il tema dell’edizione 2004. Intanto, va detto che alla buona riuscita per l’edizione 2003 hanno contribuito varie associazioni: Agesci gruppo di Vittorio Veneto 1, Associazione culturale Cimbri del Cansiglio, Associazione culturale Al Mazarol, Associazione provinciale Dottori in Agraria e Forestali di Treviso, associazione La Via dei Mulini, gruppo Alpini di Tovena, Gruppo Marciatori di Refrontolo, Pro loco di Miane, Pro loco di Valmareno. Franco Pozzebon Simone Ros, di San Vendemiano, ora in terza media, si è visto designato dai voti dei lettori vincitore della sezione Ragazzi, davanti a sette ragazze. Ma il ritrovarsi vincitore non lo scompone più di tanto, quasi che se l’aspettasse. Simone è uno “scrittore in erba” che ha già preso parte a qualche altro concorso: «Avrei partecipato anche all’edizione dell’anno scorso, se l’avessi saputo in tempo». Quest’anno non si è fatto scappare l’occasione: ha tenuto d’occhio L’Azione della nonna e poi ha trovato il regolamento nel sito Internet del nostro settimanale. Come è nato “Cuore di montagna”? «Il mio – ha spiegato Simone – è un racconto di fantasia, nato da un’idea che ho poi elaborato». Marita Ceccon, di Falzè E ADESSO, L’EDIZIONE 2004: “Voci, suoni e silenzi” e tre sezioni S abato scorso a Refrontolo è stata annunciata la terza edizione del concorso di racconti, anticipando la novità delle sezioni in cui saranno divisi i partecipanti, che passeranno da due a tre. La giuria, infatti, ha giudicato troppo grande il divario tra gli elaborati dei ragazzi di terza media e quelli di quinta elementare. Pertanto nell’edizione prossima resterà una sezione Adulti che raccoglierà i racconti degli autori dai 15 anni in su. Ci sarà una sezione “Ragazzi” per alunni di seconda e terza media. E ci sarà una terza sezione Bambini riservata agli alunni di quinta elementare e prima media. Ed è stato reso noto anche il tema su cui dovranno cimentarsi i partecipanti: “Voci, suoni, silenzi”. Per tutti il “la” a farsi venire l’ispirazione… e poi via a scrivere. abato prossimo “Camminamonti” compie dieci anni. Si chiuderà infatti la decima edizione dell’iniziativa dedicata dall’escursionismo montano e promossa da L’Azione. La giuria si è ritrovata lunedì scorso per la valutazione dei libretti raccoglitimbri restituiti, che sono stati quest’anno 352, quindi più della scorsa edizione. E si è confermata la caratteristica di manifestazione per famiglie, oltre 60 quest’anno, o per gruppi di amici o di appassionati, stavolta dieci. Anche quest’anno i libretti propongono, attraverso i timbri, le fotografie, le descrizioni, tante avventure in montagna. C’è chi, come un gruppetto di Sacile, ha portato il libretto di Camminamonti fino all’Himalaya, posando per una foto con il mitico K2 sullo sfondo. C’è chi, come Antonio De Giorgi, si è affezionato a “Camminamonti”, pur abitando ad Ancona, ed ha assicurato che quest’anno verrà a Vittorio Veneto appositamente per partecipare alla cerimonia di chiusura. C’è chi, come Andrea Ferracin e Viviana Santarossa e di Pasiano, dentro al loro libretto tra le foto delle escursioni 2003 ne hanno inserito una anche del loro matrimonio, celebrato lo scorso 24 agosto, a conferma che si sentono parte di una... grande famiglia. C’è chi, come gli Amici della montagna “Nino Lot” di Cordignano, ha raggiunto quest’anno il ragguardevole numero di 50 partecipanti alle camminate con il libretto di “Camminamonti” nello zaino. Insomma tante e tante storie sul gusto dell’andar per sentieri montani che convoglieranno nella consueta, semplice, sentita festa finale di “Camminamonti 2003” che si tiene sabato prossimo 8 novembre nell’aula magna del Seminario, a Vittorio Veneto, con inizio alle 16. Ci sarà la distribuzione delle T-shirt a tutti i partecipanti. E ci sarà la consegna dei premi ai “camminamonti” con più timbri, ai gruppi, alle famiglie, al più piccolo e al più anziano. UN “BRAVO” A TUTTI I SEDICI FINALISTI I DUE VINCITORI “Quel racconto nato lavando i piatti...” S N I due vincitori dell’edizione 2003 del concorso di racconti Simone Ros e Marita Ceccon di Piave, non nasconde la sua sorpresa e la sua gioia: «Quando ho sentito leggere le prime parole del mio racconto e ho capito che la vincitrice ero io, è stata un’emozione fortissima. E pensare che io ero partita da casa tranquilla, interessata più che altro a gustarmi la lettura dei racconti vincitori». La signora Marita era già arrivata tra i finalisti nell’edizione del 2002. Vedova, madre di una figlia, ha la passione per lo scrivere: «Quando c’è da fare qualche relazione, qualche testo, all’Università degli anziani di Pieve, cui partecipo, lo chiedono sempre a me. E scrivo anche poesie. Scrivere, come anche leggere, mi piace tantissimo. La scrittura senza la lettura non può esserci». Neanche la signora Ceccon è nuova ai concorsi: dopo un terzo posto in un concorso di poesia nel ’99, nel giugno di quest’anno una sua composizione si è aggiudicata il primo posto al Premio di poesia di Colfosco. E il racconto “Un violino altrove” con cui ha vinto come è nato? «È frutto di fantasia e l’ho ambientato in un posto di montagna che mi piace tanto: Praderadego. E pensare che l’idea mi è venuta lavando i piatti!». (FP) el corso della cerimonia di sabato a Refrontolo, un riconoscimento è stato assegnato a tutti i sedici partecipanti che la giuria aveva selezionato per la pubblicazione nello “speciale” estivo de L’Azione. Un riconoscimento dovuto anche perché per l’assegnazione dei primi premi in entrambe le sezioni si è risolta per uno scarto di poche cartoline-voto. Questi i sedici finalisti: Ragazzi: Ines Ballarin di terza media-sez. C di Cordignano; Veronica Bardin di seconda media-sez. A di San Pietro di Feletto; Gianna Saviane di prima media-sez. C di San Fior; Chiara Callegher di quinta elementare di Refrontolo; Silvia Tonon di terza media-sez. A di Vittorio Veneto; Denise Consalvi di terza media-sez. C di Cordignano; Francesca Scarabel di terza mediasez. A di Vittorio Veneto. Adulti: Valentina Azzalini di Vidor, Daniela Da Dalto di Conegliano, Bruno Lorenzon di Roncade, Francesco Paloschi di Mestre, Giuseppina Piovesana di Chiarano, Elena Naglia Sartori di Vittorio Veneto, Marliviana Schilirò di Basalghelle di Mansuè. Il momento della premiazione (sopra) dei sette finalisti della sezione Adulti e (sotto) dei sette della sezione Ragazzi dai Nostri Paesi Vittorio Veneto RISPONDE ALLE CRITICHE Girardello: noi collaboriamo con tutte le associazioni G ioia e dolori, cultura e associazioni. Si conclude il viaggio de L’Azione nel mondo delle politiche culturali vittoriesi. Abbiamo incontrato l’assessore Fabio Girardello, che ha fatto il punto sui progetti in corso. A fare da controcanto alle istituzioni sono intervenuti il presidente della Pro Vittorio Dario De Bastiani, il presidente della Consulta delle associazioni culturali Massimo De Nardi, l’ex assessore alla cultura Serena Cesca. In chiusura, concediamo a Girardello diritto di replica. L’ACCUSA De Nardi: «Bello che ci siano tante iniziative culturali: ma perché le associazioni non so- VENERDÌ 31 OTTOBRE Nel 45º anniversario della fondazione del coro Ana alle 17.30 a palazzo Minucci inaugurazione della mostra delle attività della sezione Ana, aperta fino al 2 novembre. E alle 20.30 al teatro Da Ponte concerto corale con il coro Ana e il coro Col di Lana di Vittorio Veneto e il coro Mesulano di Cordignano. Alle 20.30 al patronato della Cattedrale incontro: “Guatemala - la pace calpestata”. Mancato rispetto degli accordi di pace e violazione dei diritti umani in Guatemala. A cura di Senza Frontiere. SABATO 1º NOVEMBRE Solennità di tutti i santi. Alle 11 il Vescovo presiede l’eucaristia in cattedrale. Alle 14.30 presiede la liturgia della Parola in suffragio no coinvolte ma trascurate?». LA DIFESA Girardello «Da parte nostra non c’è nessuna provocazione. Abbiamo collaborato con tutte le associazioni a 360 gradi e risposto alle richieste. Consideriamo interessante la Consulta come punto di riferimento per le associazioni, ma come un’organizzazione interna loro. Noi invece abbiamo trattato singolarmente con ognuna di loro». L’ACCUSA Cesca: «Vengono premiate solo le associazioni amiche». dei defunti nel cimitero di Sant’Andrea e alle 15.15 a Ceneda. DOMENICA 2 Commemorazione dei defunti. All’ex ghetto (via Manin) ultimo giorno per visitare la mostra: “Il riflesso della creatività”, con opere di Renza Pavan, e degli ospiti del centro diurno del Piccolo Rifugio e del Ceod di Cozzuolo. Orario: 1012 e 15-19. Dalle 9 alle 20 a Serravalle mercatino dell’antiquariato. LUNEDÌ 3 Dalle 15 alle 18 a Nove è aperta la ludoteca. Stesso orario venerdì. MARTEDÌ 4 Dalle 15 alle 18 a San Giacomo è funzionante la ludoteca. Stesso orario martedì, mercoledì e giovedì. LA DIFESA «I nostri rapporti sono ottimi con tutte le Associazioni, perché nessuna viene discriminata per eventuali colori politici, ma solo per il progetto che porta». L’ACCUSA De Bastiani: «Non riceviamo nessun contributo economico, e per noi della Pro Vittorio è perfino difficile avere contatti con la Giunta». Tra l’intervista e oggi, qualcosa è cambiato: si sono svolte riunioni in municipio tra Scottà ed esponenti della Pro, assente Girardello, e sono stati eMERCOLEDÌ 5 Alle 20.30 al patronato di Ceneda incontro “Il Wto dopo il vertice di Cancun”, a cura di Senza Frontiere. Alle 20.45 al teatro Da Ponte per la stagione concertistica va in scena la Nueva compañia tangueros Buenos Aires. Per informazioni: 0422-513310 e 0438-553836. GIOVEDÌ 6 Alle 20.30, alla biblioteca, per il ciclo: “Uomini e montagne nel cinema” proiezione di “Il figlio prodigo” di Luis Trenker. VENERDÌ 7 A palazzo Piazzoni è possibile visitare la mostra:“Scenari. Un’idea di teatro fra scenografia e pittura”, con sei artisti contemporanei. Orario: feriali 16-19, prefestivi e festivi 9-12 e 16-19. Fino al 9 novembre. Farmacia di turno: Farmacia comunale 2 San Giacomo, telefono 0438-500351. A CONFRONTO I protagonisti della nostra inchiesta sulla cultura. In alto l’assessore alla cultura Fabio Girardello; sotto, da sinistra, il presidente della Consulta dell’associazionismo culturale Massimo De Nardi, l’ex assessore alla cultura Serena Cesca e il presidente della Pro Vittorio Dario De Bastiani spressi progetti di future collaborazioni. LA DIFESA «I rapporti con la Pro Vittorio? No comment. Sono rapporti che ha ripreso il sindaco, secondo quanto ritiene opportuno». L’ACCUSA Cesca: «Poche iniziative per i giovani!». LA DIFESA «Non ho mai fatto differenza tra una cultura per giovani e per vecchi. Non sono per le riserve indiane, basta differenze. Un esempio: all’interno delle Giornate medievali si è inserita la mostra delle armi al Museo del Cenedese, con molti bambini e ragazzi tra i visitatori». L’ACCUSA «Manifestazioni troppo elitarie». LA DIFESA «All’interno delle circa 200 manifestazioni che abbiamo messo in piedi, abbiamo cercato di attuare un recupero delle tradizioni popolari. Il mandolino, ad esempio, era lo strumento più utilizzato in Italia, e nel Veneto in particolare moltissime persone lo suonavano. In questa globalizzazione gli indici della cultura sono sempre più bassi: non mi stupisco che ora sembrino colte, elitarie, quelle che un tempo erano manifestazioni di una cultura che identificava una comunità. Erano parte di una cultura raffinata pur nella loro semplicità». Un’ultima domanda, assessore. Si ripresenterà? «Non posso ancora saperlo. Però a differenza del passato difenderemo quello che abbiamo fatto e il nostro sindaco, perché siamo sicuri di come abbiamo operato». Isabella Mariotto PROTEZIONE CIVILE: corso per aspiranti volontari lluvioni e terremoti, ma anche gare di ciclismo e castagnate. In tutti questi ambiti la Protezione civile vittoriese è presente con i suoi volontari, per prestare il suo qualificato servizio di soccorso. Per formare altri volontari, o comunque per chi è interessato (purché con più di 16 anni), la Protezione civile vittoriese organizza anche un corso di primo soccorso in emergenza, con standard europeo e lezioni teoriche e pratiche condotte da medici e infermieri coadiuva- A ti da istruttori volontari di protezione civile. Si inizia il 5 novembre alle 20.30 al Criciuma, e si prosegue fino al 12 dicembre ogni mercoledì e venerdì sera. Il corso è propedeutico per ottenere la qualifica di allievo volontario soccorritore di protezione civile e accedere così al tirocinio presso il gruppo vittoriese per poi diventare volontario effettivo. Per informazioni: e-mail [email protected], telefono 3409605922. GRUPPO DI PREGHIERA DI CARPESICA NELL’ALLEANZA DIVES IN MISERICORDIA D opo anni di preghiera e di sacri- sciato al gruppo. ficio, finalmente il gruppo di pre«Il gruppo Divina Misericordia di Vitghiera “Divina Misericordia” di Carpe- torio Veneto è membro effettivo dell’assica ha per sua soddisfazione e gioia sociazione Alleanza dives in miseottenuto di essere inserito come ricordia (...), membro della Framembro effettivo nella trentina ternità cattolica delle associaAdim, Alleanza dives in miserizioni e comunità carismatiche cordia (Ricco nella misericordi alleanza. L’adesione all’Adia, come san Paolo definisce il dim scaturisce dalla libera acSignore: Efesini 2,4), espressiocettazione della missione finane di Rinnovamento nello Spilizzata alla diffusione della corito. Una sessantina i gruppi di La beata suor Faustina Kowalska noscenza e del culto della Dipreghiera che ne fanno parte in vina Misericordia (...). Tale aItalia, e che si rifanno alla figura della desione non ostacola, anzi, favorisce il mistica suor Faustina Kowalska. I loro modo di essere in Cristo e nella Chiesa scopi sono il cammino verso la santità di ogni singolo gruppo e non costituisce personale, e la proclamazione e diffu- impedimento alla eventuale appartesione in particolare della Divina Miseri- nenza ad altri gruppi o movimenti. La cordia, e poi di tutto il messaggio evan- crescita unitaria e sempre più allargata gelico. del movimento d’anime voluto da Gesù Il gruppo vittoriese si riunisce (e in- stesso per la sua ora della Divina Misevita tutti) ogni venerdì sera alle 20.30 nel- ricordia, rende ancora più forte l’obbela cappella della canonica di Carpesica. dienza all’invito del Signore a suor FauIl documento Qui di seguito ripor- stina Kowalska: “Oggi mando te a tutta tiamo parti dell’attestato ufficiale rila- l’umanità”». 24 IL NOBEL PER LA PACE 1980 A VITTORIO Pèrez Esquivel: la memoria e l’educazione, strade per il futuro C onferenza al collegio Dante: interviene a Vittorio il premio Nobel per la Pace del 1980, l’argentino Adolfo Pérez Esquivel, invitato a parlare sul tema dello Sviluppo Sostenibile e dei Diritti Umani. Figlio di pescatori, discendente di una famiglia di indigeni guaranì, laureato in architettura e scultura, professore di fama nella città natale di Buenos Aires, dichiara di ricevere il Nobel a nome dei più deboli e dei più po- veri, che lui chiama i “preferiti da Dio”, e per i quali si spende come attivista in campo umanitario in molte associazioni non violente dell’America Latina. La sua lunga esperienza dà grande valore alle sue parole: si sente la voce di un uomo che è stato vittima della sua società (ha passato 14 mesi della sua vita in carcere, torturato e minacciato di morte) e che impegna la propria vita per evitare la sua esperienza ad altri L’ATMOSFERA: “Ascolto il Nobel e penso alle elezioni...” D iciamocelo. La gran parte dei presenti non è venuta soltanto per Esquivel. Gli occhi erano puntati anche sui contendenti a distanza. Sul palco c’era Enzo Pavan, che tutti danno per candidato del centrosinistra, ma che non si è mai espresso palesemente al riguardo. Né l’ha fatto in questa occasione. I dietrologi possono sbizzarrirsi a interpretare in salsa vittoriese le sue parole e atteggiamenti; agli atti restano solo le sue idee. Ha detto in sintesi: «C’è una chiusura della società ricca nei confronti di quella in difficoltà, dovuta alla rivalità economica (ci si disputa PER IRENE SINZINKAYO BATTESIMO DI SOLIDARIETÀ Qui, Burundi B Ad ascoltarlo, una platea gremita ed eterogenea: in prima fila, presente a titolo personale, il nostro vescovo. Le parole Il premio Nobel pone l’accento sul profondo valore della memoria collettiva e la necessità, incombente in una società globalizzata come quella contemporanea, di recuperare i valori.. «È semplice quello che vi dico: con il coraggio che si ha nel presente si può costruire il futuro del mondo. gli stessi mercati) e per la paura che un beneficio agli altri privi noi di quelli già accumulati. Ciò provoca uno spaccamento del mondo che va risanato». Il sindaco Scottà e gli assessori Girardello e Braido, potenziali avversari di Pavan nelle elezioni della prossima primavera, erano tra il pubblico. Ma per pochissimo. Ad un certo punto, prima che gli oratori incominciassero a parlare se ne sono andati. Petrose e Leopold – e Irene – non vogliono le lodi per il loro gesto, ma l’ascolto dei vittoriesi, per farci conoscere il loro Burundi. Da cui sono fuggiti nel 1995, trovando asilo politico in Italia, mentre in patria era il caos: in 2 anni altrettanti presidenti della Repubblica uccisi, i militari spadroneggiano, ferve l’odio fra Hutu e Tutsi, che nel vicino Ruanda si trasformava in genocidio pianificato. O meglio tra alcuni dei due gruppi etnici. Ora ci dovrebbe essere la pace, e l’alternanza tra Hutu e Tutsi in vista di libere elezioni. «Ma il presidente hutu in realtà è senza potere, e il governo non esiste. E così il paese è fra gli ultimi dei poveri, anche se non è certo predisposto a esserlo, anzi è ricco di potenzialità». Chi come loro ha studiato e potrebbe contribuire a un paese migliore è stato costretto a scappare, e non può rientrare. Rientrano solo le offerte. E i pensieri di chi le ha fatte. (TB) raccialetti d’oro col nome. Preziose immagini sacre. Il primo album di foto. Vestitini eleganti. Il primo libretto colorato. Niente. Fra queste sei ipotesi di regali da ricevere per il battesimo, i genitori di Irene, battezzata ad ottobre a Santi Pietro e Paolo (Vittorio) hanno scelto la sesta. Fra gli invitati hanno raccolto offerte per La famiglia Sinzinkayo: papà Leopold, mamma 1200 euro, destinate agli Petrose e i figli Beni (dietro), Hector e Irene orfanotrofi del Burundi. Perché burundese è la certo! – racconta Leopold piccola Irene, terza figlia, – noi siamo un popolo tandi Leopold Sinzinkayo to solidale, e queste feste (laureato in economia, qui sono un’occasione per uoperaio) e di Petrose N- nirsi». A festeggiare Irene diyashimiye (in Burundi c’erano anche, con i genigiornalista, in Italia colla- tori, 6 amici di scuola di boratrice familiare, ma an- Beni e Hector, fratelli di Iche volontaria della Cari- rene. Tutti hanno portato tas). E burundese anche il anche i loro risparmi per i celebrante, vescovo di una bambini burundesi. diocesi di quel paese, in Italia per altri impegni, ma VITTORIESI ILLUSTRI: Tami recupera pronto ad accorrere: Leoun libro di Domenico Gismano pold è un suo amico da uova alzata d’ingegno del panettiere-letterato Gioi Tami. Stuzzitempo. cato nella curiosità di sapere chi fosse il Domenico Gismano cui E in stile burundese è stata anche la festa. Sono è intitolata una piccola via di Ceneda, si è dato a ricerche. E così arrivati da Lombardia, di questo vittoriese di via Scrizzi che fu scrittore, ma anche uomo Friuli e Veneto i connaziodi teatro e di sindacato, Tami ha recuperato l’ autobiografia “Ricornali… praticamente tutti di del papà dei comici”, tipi vittoriesi della Armellini, anno 1936. In quelli residenti nel Nord Icopia anastatica, in 8 fascicoli, uno a settimana, sarà regalato ai clientalia. Ma sono venuti così ti del panificio. da lontano apposta? «Ma N e L’AZiON Vittorio Veneto Domenica 2 novembre 2003 E questo solo grazie alla memoria!». Con profonda umiltà presenta brevemente il suo operato in Argentina, dove guida i progetti di istruzione al lavoro dei giovani delle favelas, per portarli via dalle strade e renderli autonomi. Spiega quali sono le difficoltà nel rapportarsi con queste realtà sociali intrise di violenza; «una violenza istituzionale, struttu- rale e sociale» che ha infettato la maggior parte dei giovani interessati da questo progetto. Afferma Esquivel riguardo alla sua martoriata patria: «L’Argentina non è un paese povero, è ricco, con molte possibilità, ma è stata saccheggiata ed ha perso tutti i valori; bisogna dare una seconda possibilità a questa gente rovinata da politici corrotti!». I problemi in questo paese sono molti, non ultimo la prostituzione minorile. Dice Pérez Esquivel: «Un bambino della strada viene sempre definito un delinquente, ma è invece vittima di una società ingiusta». Poi allarga lo sguardo: «Un mondo nuovo è possibile, e il fatto di avere le possibilità o no di costruirlo… questa è una sfida!». Ribadisce che non esistono Primo e Terzo Mondo, o Nord e Sud: il mondo è uno solo, ma mal distribuito a causa di certi comportamenti che vanno nettamente contro la coscienza umana e contro Dio. «È necessario educare, vale a dire generare una coscienza critica di uomini e donne. È il presupposto per avere la libertà, senza la quale non si può né vivere né amare!». Marco Bertondini FESTA DELLE SCUOLE PROFESSIONALI Sabato 18 ottobre si è svolta la festa-incontro degli ex insegnanti e allievi delle scuole di arti e mestieri, di avviamento industriale e commerciale, di tecnica industriale. Ben 180 le presenze. Durante il pranzo molti interventi, come quello del professor Mario Uliana, che ha ripercorso la storia delle scuole dalla fondazione nel 1896; e del novantunenne Pietro Antoniazzi, che ha ricordato e mostrato foto e articoli della scuola ad indirizzo aeronautico. Nel corso della giornata è stata anche raccolta una somma di denaro da devolvere in beneficenza. e L’AZiON Vittoriese / Bellunese IL PRESIDENTE POSSAMAI REPLICA A DE LUCA La Comunità svolge un ruolo importante L P ubblico record a Sarmede sabato scorso per l’inaugurazione della 21ª edizione della Mostra internazionale dell’illustrazione per l’infanzia. A dichiarare aperta la mostra sono stati il sindaco Pierina Dal Cin e il presidente della Fondazione Zavrel Leo Pizzol. Tra le autorità presenti all’evento il presidente della Provincia Luca Zaia, che ha espresso parole di elogio per il sito web della mostra (www.tmn.it/sarmede/mostre.htm), un rappresentante di Unicredito-Cassa- Giampiero Possamai dente: un dottore forestale o agronomo. Ma è importante, perché le Comunità montane siano più efficaci, che la Regione ci creda di più e affidi ad esse maggiori deleghe». “Succursale” di Zaia. «Come Comunità abbiamo buoni rapporti sia con la Provincia che con la Regione. E noi abbiamo creduto opportuno dedicare attenzione al turismo, per favorire l’aumento dell’offerta extra-alberghiera. Anche perchè il turismo può far da traino anche “C atechesi in carovana. L’Iniziazione cristiana al circo e al luna park”. È questo il titolo dell’incontro che ha dato modo alle catechiste della forania Pedemontana di incontrare il responsabile della Pastorale dei Fieranti e dei Circensi don Mirko Dalla Torre ed Emanuela Caveagna Orfei dell’omonimo Circo per conoscere da vicino queste realtà e per capire il ruolo delle comunità cristiane nell’ambito della catechesi che coinvolge gli operatori dello spettacolo viaggiante. «La vita dello spettacolo viaggiante – ha affermato don Mirko – è da vedere e da provare. Si tratta di gente che ha sete di incontrare Gesù Cristo e che chiede le venga annunciato il Vangelo. Per questo è importante la presenza dei gagi (nel gergo lunaparchista e circense gli stanziali) nella loro realtà». Da qui l’appello ai parroci affinché mettano a disposizione una catechista che si rechi in ca- rovana a effettuare degli incontri di catechesi durante i periodi di permanenza in paese di giostre o circhi. Ad Emanuela Caveagna Orfei è andato invece il compito di portare la propria testimonianza di circense. È così emerso come il circo sia ricco di valori. «La vita del circo – ha affermato – si fa sempre insieme. Cresci in famiglia e c’è, per esempio, un rispetto nei confronti dei genitori che è una cosa grandiosa». A ciascun catechista è stato consegnato una sorta di vademecum utile per porsi nello spirito giusto di accoglienza nei confronti delle famiglie dello spettacolo viaggiante. (GDN) Aperta la Mostra delle illustrazioni, questo week-end il primo laboratorio marca, sponsor della Mostra, i parlamentari Favaro, Luigi D’Agrò e Stiffoni. Trecento le tavole, illustrate da 43 artisti, che rimarranno esposte fino al 21 dicembre. Questo fine settimana La Corale Zumellese miete successi ncantati dalle esecuzioni di “Vustu vegnir co mi”, “Rosalie ma mie” e “Contrast” i giurati del prestigioso concorso “Ottobre canto” hanno assegnato alla Corale Zumellese il primo premio per la categoria cori misti (ex aequo con il coro Pieve del Seprio di Castronno) e il premio della giuria per la migliore esecuzione del canto in lingua straniera. All’annuncio, nella sala conferenze di Gressan (alle porte di Aosta) è esplosa la soddisfazione dei coristi zumellesi, per la pri- E le catechiste andranno al circo SARMEDE DUE PREMI AD AOSTA I per altre attività collaterali che abbiamo valorizzato: come i prodotti tipici, la tutela del paesaggio, ecc. Certo la delega per il turismo ora è passata alle Province, quindi sono esse le prime referenti». Progetto Sentieri. «È vero, non ci abbiamo creduto! 500 chilometri di sentieri da sistemare e mantenere sono troppi. Sarebbe stato meglio valorizzare solo quei sentieri con maggiore valenza naturalistica, affiancando aree attrezzate, attività didattica. Dopo l’indagine effettuata sullo stato attuale, valuteremo insieme ai Comuni su quali sentieri vale la pena puntare. Ma va comunque riconosciuto il merito alle tante associazioni di volontariato che hanno dato il loro contributo». Strada di Praderadego. «Anche qui si continua a insistere sul finanziamento che sarebbe stato perduto… Ma va detto che sono stati privi- ma volta partecipi ad un concorso nazionale con la formazione mista. A iniziare dal maestro Manolo Da Rold cui va il merito di aver “amalgamato” le singole belle voci. La partecipazione al concorso di Gressan, che si caratterizza per la pro- partono anche i laboratori rivolti ad insegnanti, illustratori e genitori. Veronica Gonzalez propone, sabato 1º novembre dalle 15 alle 19, domenica 2 dalle 9 alle 13, lavori con la gommapiuma. (RP) mozione del plurilinguismo nel canto corale, era una scommessa per la Corale Zumellese. «Il programma - commenta il presidente del sodalizio Alessandro Raschi - era impegnativo e piuttosto rischioso per la difficoltà dei brani amplificata dall’emozione di esibirsi di fronte ad una giuria. Al di là dei risultati conseguiti, il nostro obiettivo era di misurarci con brani musicalmente “importanti”». Un obiettivo sicuramente centrato. 25 PER ANNUNCIARE IL VANGELO Dec. Dirig. 8 luglio 2002, n 59 (Qualifica Nazionale) a Comunità Montana ha ancora senso di esistere, svolge un ruolo importante. Ne è convinto il presidente della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiani, Giampiero Possamai, che vuol replicare punto su punto alle critiche mosse dal consigliere di minoranza Giusepe De Luca, di Cison di Valmarino in un’intervista rilasciata a L’Azione. Tuttavia Possamai parte da una mezza ammissione, riguardo alla conformazione dell’ente e alla sua difficoltà ad essere “utile”: «Il grosso problema della Comunità – sostiene Possamai - è quello di avere ben 49 consiglieri in rappresentanza di 16 Comuni, otto assessori, un vicepresidente e un presidente …e solo quattro dipendenti. C’è quindi un grande serbatoio di progettualità ma con poche braccia. Ora c’è un bando per l’assunzione a tempo determinato di un quinto dipen- legiati e finanziati i progetti di carattere ambientali, non quelli di asfaltatura strade». Indennità. «Non è vero che abbiamo raddoppiati le indennità di carica. Nel 2000 c’è stato solo l’adeguamento previsto dalla legge, come è avvenuto in tutti gli enti locali. Anzi, gli assessori si sono autoridotti la loro indennità, da 3 milioni a 600 mila lire». Servizi intercomunali. «Prima c’era solo quello per la pulizia delle scarpate, ora ne abbiamo avviati numerosi, che funzionano: quello della spazzatrice, gradito; quello del difensore civico, che fa risparmiare soldi ai Comuni; lo sportello del Catasto, il primo aperto in provincia; lo sfalcio dei prati abbandonati con due automezzi; gli sportelli per i fondi Ue e per l’agricoltura. Ora stiamo lavorando per altri due: uno è il Progetto sicurezza; l’altro per la gestione paghe del personale dei Comuni». “Palio delle Prealpi” e “Prealpi in festa”. «Noi siamo soddisfati del loro andamento. Per il “Palio delle Prealpi” stiamo addirittura pensando di darle una cadenza non più biennale, ma annuale». Insomma la diversità di valutazioni tra Possamai e De Luca rimane pressoché tutta… Franco Pozzebon Domenica 2 novembre 2003 ORARIO: giorni feriali 15.00/21.00 sabato e giorni festivi 10.00/21.00 Longarone Fiere srl - Via del Parco 3 - 32013 Longarone (BL) Italy Tel. +39 0437 577577 - Fax +39 0437 770340 - E-mail: [email protected] 26 I DIPENDENTI DA 600 A 300 IN POCHI ANNI Sev, sfiducia e incertezza D ecisamente non è un bel vivere quello dei dipendenti della Sev di Premaor. Da almeno tre anni si rincorrono voci di chiusura. La proprietà, ossia Zoppas, continua ad assicurare ai rappresentanti sindacali che l’attività andrà avanti. Sarà. Ma i fatti dicono altro. I dipendenti sono passati in pochi anni da 600 a 290. La produzione è diminuita vuoi per la delocalizzazione, vuoi per la crisi successiva all’11 settembre 2001, vuoi per il passaggio di proprietà del maggior committente, la Moulinex. Chi se ne va non viene rimpiazzato. Da giugno è ripresa la cassa integrazione almeno per alcuni reparti. La delocalizzazione non riguarda più solo la Romania, dove il Gruppo Zoppas conta 2 mila 500 dipendenti, ma anche il Brasile, il Messico e la Cina. Sì, anche nell’ormai “vicinissima” Cina. «Ci dicono che portano lì la produzione per essere più rapidi nella distribuzione sui mercati asiatici e americani» affermano i rappresentanti sindacali della Sev con cui abbiamo scambiato una lunga chiacchierata. La preoccupazione in azienda si taglia con il coltello. Anche perché si assiste di continuo all’imballaggio di macchinari che prendono la strada dell’estero. E quando se ne va il macchinario se ne va pure il lavoro. «La direzione dice di ragionare in termini globali e di sentirsi libera di portare le lavorazioni dove vuole. Anche di riportarle qui se più vantaggio- e L’AZiON Vallata Domenica 2 novembre 2003 so. Ma finora hanno solo tolto e non aggiunto. E se qualche macchinario si rompe non viene immediatamente riparato. Questo ci fa pensare che lo stabilimento di Premaor alla proprietà interessi poco. Per questo attendiamo con ansia il nuovo piano industriale». La Sev è ancor oggi, dopo i massicci tagli, la più grande realtà produttiva della Vallata. Ci sono famiglie che vivono grazie ad essa. Più del 50 per cento degli addetti è di sesso femminile perché «ci sono di- versi lavori che devono essere eseguiti con cura» spiegano i rappresentanti sindacali. Qui si producono, infatti, resistenze per ferri da stiro, frigoriferi, caffettiere, scaldapiedi, eccetera. «Ma non c’è più entusiasmo, non si vedono obiettivi per il domani». Nonostante ciò, alle ultime elezioni per il rinnovo delle Rsu hanno partecipato 218 lavoratori su 290. Considerato che c’era gente a casa per malattia, maternità o altro motivo, la percentuale dei votanti è decisamente elevata. E questo è in controtendenza rispetto al passato, quando i lavoratori parevano più concentrati a salvare il proprio posto di lavoro, magari a scapito dei Nella fabbrica la preoccupazione si taglia con il coltello colleghi, che non a lottare per la salvaguardia dell’azienda. Un esempio? Due anni fa, quando la crisi con la proprietà raggiunse il culmine (venne annunciata la mobilità per 168 dipendenti poi ridotti a 115), venne organizzato un picchettaggio. Vi aderirono pochissimi lavoratori, tanto che non ne venne data notizia ai mezzi di informazione per evitare una figu- raccia. Oggi l’aria è diversa. Allo sciopero contro la riforma delle pensioni ha preso parte l’intero organico. Alle assemblee la partecipazione è buona. «All’inizio della delocalizzazione – spiegano i rappresentanti sindacali – molti lavoratori pensavano si trattasse di un fenomeno passeggero. Già in passato alcune lavorazioni erano state portate in Germania, ma senza conseguenze per la nostra produzione. Quando hanno capito che stavolta la musica era diversa, molti dipendenti hanno iniziato a guardare con attenzione al sindacato. E oggi c’è addirittura qualcuno che accusa i sindacati di non essersi fatti valere...». Sono soprattutto le donne a vivere male per la situazione di incertezza che si protrae da anni. «Oggi gli sbocchi sono pochi – dice una rappresentate sindacale –. Tutta l’economia locale viaggia con il freno tirato. Il tessile è in crisi nera. I mobilifici, che sono le uniche aziende grosse della zona, ancora non licenziano ma hanno ridimensionato di molto lo straordinario. E poi lì cercano soprattutto uomini. Tante delle donne che lavorano alla Sev hanno più di quarant’anni: do- ve possono ricollocarsi?». L’insicurezza fa anche rinviare, o sospendere, le grandi decisioni della vita: chi si avventura in un mutuo per la casa senza la certezza del lavoro? Parlando di delocalizzazione c’è una rassicurazione che gli imprenditori ripetono ai quattro venti: all’estero portiamo le produzioni dove è richiesta una maggiore manualità e in Italia teniamo quelle più complesse. «A noi non risulta – affermano i rappresentanti sindacali della Sev –. Qui non arrivano macchinari nuovi e, soprattutto, non vengono organizzati corsi di formazione e aggiornamento. Sono arrivati a darci i manuali delle macchine e a dirci: arrangiatevi a leggerli e applicarli». Quando si addensarono le prime nubi, i dipendenti della Sev bussarono anche alla porta dei sindaci della zona chiedendo loro un interessamento. Venne organizzato un incontro pubblico a Miane. I primi cittadini si impegnarono a richiedere un incontro a Zoppas in persona. «È finito tutto lì. Nessun amministratore si è fatto più vivo con noi lavoratori». Che pazientemente attendono ancora. Federico Citron Delocalizzazione in Romania, Sudamerica e Cina LE PRO LOCO TREVIGIANE COMBAI: GIOVANI ENOLOGI LAGO: IN CHIESA RECITAL GUARDANO A CIRÒ MARINA SPIEGANO IL VERDISO DEL GRUPPO TEATRO DI MOTTA «È stata un’occasione davvero speciale di incontro e conoscenza con la bella realtà della Pro loco di Cirò Marina: siamo stati accolti con grande calore e amicizia dai dirigenti dell’Associazione e dagli amministratori comunali, ponendo le basi per rapporti futuri sempre più cordiali e costruttivi grazie anche al generoso scambio di prodotti tipici delle nostre terre avvenuto nella cittadina ionica». Il presidente Unpli della provincia di Treviso, Giovanni Follador, commenta soddisfatto i risultati della visita che una delegazione di presidenti e rappresentanti di undici Pro loco della Marca ha compiuto nei giorni scorsi a Cirò Marina in occasione dell’assemblea nazionale Unpli svoltasi a Siderno, in Calabria. I delegati trevigiani sono stati ospiti della locale Pro loco che ha messo a punto un articolato programma di visite guidate e di accoglienza con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. La visita ha suggellato l’ottima intesa raggiunta nei mesi scorsi tra le Pro loco trevigiane e della cittadina calabrese nel corso della Biteg, la fiera internazionale enogastronomica di Riva del Garda. (MZ) CISON: Al lavoro per il 15° corso dell’Università terza età L o scorso 28 ottobre si è svolto il primo incontro preparatorio del 15º corso dell’Università Don Bosco della terza età di Cison le cui lezioni prenderanno il via il 27 gennaio. Il programma comprende 16 sedute settimanali con la presenza di docenti di fama come il filosofo umanista Guido Porro, il costituzionalista Mario Bertolissi, il neurologo Bruno Lucci, il professore universitario di diritto privato Paolo Piva, lo psicologo don Severino De Pieri. Gli incontri dell’Università si terranno settimanalmente nell’ex latteria Buffon di Cison di Valmarino; al mattino sono previste le lezioni dei docenti mentre il pomeriggio sarà dedicato a uscite o attività ricreative. Anche quest’anno il curatore dell’iniziativa è don Gustavo Resi. A Combai, non solo marroni e torbolin (che è non ancora del tutto vino, e neppure ancora tutto mosto, comunque di Prosecco col Verdiso), ma anche educazione a un bere consapevole, e in special modo di qualità. A farlo, con l’accorta e sapiente regia del professor Rosario Di Gaetano e del vice preside professor Giovanni Follador, gli allievi della 6ª VT, uno dei corsi d’eccellenza dell’antica Scuola di Enologia di Conegliano. I ragazzi, davvero encomiabili, mercoledì scorso 22 ottobre, hanno dato un saggio di quanto hanno appreso, e con profitto, presentando e guidando alla degustazione un pubblico qualificato di esperti e del mondo dell’alta ristorazione. Per cominciare sono stati spiegati due Verdiso caserecci, ma di ottima fattura, per continuare poi con i mitici Incrocio Manzoni “6.0.13” e “2.15”, concludendo infine in gloria col Conegliano Prosecco doc (dalla Cantina della Scuola Enologica), vino spumante che si è aggiudicato lo scorso agosto e per il secondo anno consecutivo la medaglia di bronzo al Concorso internazionale “Bragato Wine Awards”, ad Auckland in Nuova Zelanda. (MS) MIANE: L’8 novembre la rassegna corale promossa dal Monte Cimon I l palazzetto dello sport di Miane ospiterà sabato 8 novembre, alle 20.45, la ventinovesima edizione della manifestazione d’ autunno “Musica, canto e spettacolo”, organizzata dal locale coro Monte Cimon, in collaborazione con le pro loco di Miane e Combai e con il contributo del Comune di Miane. Come tutti gli anni, il coro Monte Cimon ha invitato per l’occasione due gruppi musicali che propongono generi musicali diversi dal canto alpino corale: la Chorus Band del maestro Mario Morelli e il Gruppo strumentale “Flauto dolce” diretto dal maestro Paolo Vian. Canzoni, brani jazz e classici, colonne sonore e musica popolare proposti in una suggestiva cornice spettacolare. Biglietto d’ingresso 8 euro. (AT) D on Ezio Segat, amministratore parrocchiale di Lago, invita giovani e non della forania della Vallata e della parrocchia sabato 8 novembre nella chiesa di Lago, alle 20.30, per uno straordinario spettacolo dal titolo “Uomo ritorna!”. Questo è il titolo del moderno e originale recital che il Gruppo teatro della parrocchia di Motta di Livenza propone. “Uomo ritorna!” racconta la storia di un ragazzo che come tanti al giorno d’oggi è alla ricerca di una vita migliore; ma una volta lasciata la casa del padre si ritrova in mondo avvolto dal caos del disordine morale. Il recital prende in considerazione tematiche di grande attualità, capaci di far riflettere e mettere in discussione. TARZO: Gli ex Combattenti passano il testimone agli Alpini C ome in tutto il resto d’Italia anche a Tarzo il numero degli ex combattenti e reduci si sta assottigliando di anno in anno. E tra coloro ancora in vita molti sono afflitti da acciacchi o malattie. Per questo la Sezione combattenti guidata da Antonio Pancot (nella foto) ha ben pensato di rivolgersi ai due Gruppi Alpini di Tarzo e Corbanese «affinché si impegnino un domani, quando non ci saremo più, a portare avanti e mantenere vivo il ricordo dei caduti». E gli Alpini hanno accolto volentieri l’invito così come il compito di curare la manutenzione dei monumenti. Quindi saranno presenti domenica 1° novembre alle messa delle 10.30 quando verrà fatta memoria dei caduti di tutte le guerre. Al termine gli scolari delle quinte elementari leggeranno alcune riflessioni scritte a seguito della visita al Sacrario di Redipuglia svoltasi il 21 ottobre su iniziativa della Sezione combattenti. e L’AZiON Quartier del Piave ALLA SCUOLA DI FORMAZIONE DI FALZÈ In 150 incuriositi da Gesù Risorto T elefono a don Dino Milanese per sentire come sta andando il corso foraniale di formazione cristiana. Con mia grande sorpresa mi dice che gli iscritti sono 150. Martedì scorso, incuriosito, vado al quinto degli otto incontri in programma. Il salone dell’oratorio “Giubileo 2000” di Falzè di Piave è gremito. «Ma agli incontri con don Firmino eravamo ancora di più» mi dice una partecipante. Prevalgono nettamente le donne. Le parrocchie più rappresentate sono Falzè, Sernaglia, Moriago, Barbisano. Relatore della serata è don Giorgio Scatto della comunità monastica di Marango (Caorle). Interviene sull’esperienza del risorto nella Pasqua domenicale. Il tema è impegnativo, l’uditorio attento. Terminata la relazione iniziano le domande. In tanti vogliono dire la loro Sopra: I partecipanti agli incontri di formazione cristiana che si tengono a Falzè. Sotto: Marisa Pisotti. o porre domande. «La sua relazione mi ha messo in crisi. Mi sono resa conto che devo cambiare la mia vita» afferma una signora di Falzè. «Non riesco a vivere la domenica come lei propone, né nella comunità né nella mia famiglia» riconosce un mamma di Barbisano. «Non condivido del tutto l’invito a non parlare più di obbligo della messa domenicale» sottolinea il parroco di Falzè. Il dibattito con- tinua fino alle 22.15. Poi si conclude con un canto e la preghiera. Qualcuno ferma PIEVE: 5 NUOVI MINISTRI STRAORDINARI L a comunità parrocchiale di Pieve di Soligo arricchisce il numero dei ministri straordinari dell’Eucaristia che svolgono il loro servizio all’interno della comunità cristiana: domenica scorsa in duomo, infatti, è stato conferito il mandato a due religiose di Maria Bambina che operano nella scuola materna di via Cal Santa – la superiora suor Piera e suor Marika – e a tre laici adulti che vivono la loro vocazione cristiana come sposi e genitori e sono impegnati nell’attività pastorale, Mariagrazia Granzotto Bellè, Enrico Contessotto e Luigi Dorigo. Parole di stima, gratitudine e augurio ai cinque nuovi ministri per il loro importante servizio nella comunità sono venute dal celebrante, don Marco Zarpellon, e dall’arciprete, monsignor Giuseppe Nadal. E proprio don Giuseppe, a nome della parrocchia, al termine della Messa ha presentato in dono alle religiose una bicicletta, a suo dire «davvero utile per i quotidiani spostamenti delle suore a Pieve, anche per portare la comunione a malati e anziani». MOSNIGO: CONCORSO FOTOGRAFICO don Scatto per ulteriori chiarimenti. «Come spiego tanto interesse? I credenti hanno voglia di capire cosa ci stiamo a fare in questo mondo e di riappropriarsi della sostanza della fede – afferma Marisa Pisotti della Commissione catechesi foraniale, cui si deve l’organizzazione del corso –. Le persone restano affascinate dagli stimoli che vengono dai relatori perché aiutano a conoscere meglio Gesù il Vivente. Pensi che in quaranta ci hanno chiesto copia della registrazione dell’ultimo intervento di don Firmino». «È un momento di formazione importante perché ci fa gustare la bellezza e l’efficacia della Parola di Dio» aggiunge Fabio Zaccaron, sempre dalla Commissione catechesi. Per molti, questi appuntamenti autunnali sono ormai una consuetudine. Don Firmino Bianchin, don Chino Biscontin e altri relatori oramai sono di casa. E come per ogni persona di “casa” il loro ritorno è atteso. Il prossimo incontro è mercoledì prossimo, 5 novembre, con don Chino. Il tema in sintonia con le feste liturgiche: la morte e dopo? L’11 novembre niente incontro ma adorazione in chiesa del Volto risorto di Cristo. (FC) SERNAGLIA: Corso di assistenza a malati oncologici M artedì 4 novembre primo incontro a Sernaglia del corso di formazione di volontari per l’assistenza domiciliare al malato terminale oncologico. Nella sala comunale, alle 20.30, la dottoressa Capovilla – psicologa psicoterapeuta dell’Azienda ospedaliera di Padova – si soffermerà sul ruolo del volontariato nell’assistenza al malato terminale oncologico. Il corso, promosso dall’associazione Fiorot in collaborazione con i Comuni del Quartier del Piave, prevede 17 incontri. PIEVE: NUOVA AREA GIOCHI U ltimi giorni utili per partecipare al concorso fotografico “Le mie stagioni” promosso dalla Pro loco di Mosnigo in collaborazione con la biblioteca di Moriago. Il termine ultimo per consegnare le foto, esclusivamente a colori, è mercoledì 5 novembre. La partecipazione è riservata a fotografi non professionisti. L’esposizione delle opere è prevista da sabato 8 a domenica 16 novembre alla Casa degli Alpini di Mosnigo. La premiazione è fissata per sabato 15 novembre alle 21.30. Al vincitore andranno 200 euro, al secondo classificato 100 euro, al terzo 50 euro. Per iscrizioni e informazioni rivolgersi alla biblioteca comunale di Moriago, a Roberto Contessotto (Pro loco Mosnigo) telefono 0438-892523, o a Fotospina telefono 0438-82094. PIEVE: Convegno sull’urbanistica abato 8 novembre alle 15 si tiene, all’auditorium Battistella Moccia di Pieve, un convegno su pianificazione e sviluppo sostenibile nelle Prealpi trevigiane. Intervengono, tra gli altri, Aldo Cosentino del ministero dell’Ambiente, Vincenzo Fabris della Direzione urbanistica della Regione Veneto, Massimo Colomban, Antonio Padoin assessore regionale all’Urbanistica. Organizza la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. S L’ Amministrazione comunale di Pieve sta pensando all’installazione di punti luce sul percorso pedonale lungo il Soligo, così da valorizzare anche l’area del nuovo parco golenale presso il collegio Balbi Valier, ormai concluso e che molti consensi sta registrando tra i pievigini. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Dal Col Costruzioni di Nervesa della Battaglia, per un importo complessivo di 39 mila 990 euro. Dopo il riempimento e la sistemazione del terreno, la ditta ha effettuato la posa di altalene e castelli di legno, di panchine e di un tavolo da pic-nic completo, nonché la piantumazione di alberi e di cespugli, l’impianto di una palizzata per il sostegno della base della scarpata e la demarcazione di un vialetto pedonale in ghiaino. (MZ) Domenica 2 novembre 2003 27 SE NE DISCUTE DA ANNI Per la piazza di Farra qualche passo avanti F a un passettino avanti il progetto di sistemazione della piazza di Farra che praticamente oggi non c’è. A ragionare del destino del centro sono l’Amministrazione comunale, la parrocchia, la Pro loco e la Cooperativa del forno economico, che sono arrivati, la scorsa estate, ad una proposta condivisa che prevede l’eliminazione del capannone metallico ora presente tra il municipio e la chiesa, e la riqualificazione degli edifici retrostanti il municipio. «Con la parrocchia c’è un accordo su una proposta di sistemazione della piazza – spiega il sindaco di Farra, Francesco Arman – tanto che un progetto generale di ristrutturazione è già stato approvato. La questione da chiudere è quella con il forno economico, che ora occupa l’edificio retrostante il municipio, con il quale stiamo discutendo il trasferimento in altra sede. A quel punto, chiuso quell’ac- cordo e avendo a disposizione quello stabile, daremo incarico per redigere un progetto dettagliato della nuova piazza del paese». In pratica, l’idea sarebbe quella di recuperare l’edificio del forno facendone la sede delle attività della Pro loco e di altre associazioni del Comune, estendendo l’intervento alla zona della pesa pubblica con una riqualificazione generale che prevede nuove aree attrezzate e parcheggi, e comprende anche la pregevole chiesa di Santo Stefano, che dovrebbe diventare un auditorium per rappresentazioni e concerti. Sparirebbe quindi, come detto, l’attuale prefabbricato che attualmente ospita le feste della Pro loco, lasciando quindi aperto uno spazio tra municipio, chiesa parrocchiale e la stessa chiesa di Santo Stefano che dovrà diventare fulcro del paese e che i progettisti dovranno pensare di utilizzare al meglio. (AZ) Verso un accordo “a quattro” COL SAN MARTINO: Per San Martino “El diavol in canonica” P er l’Istadela de San Martin arriva a Col San Martino la compagnia Ponte Priula Teatro che propone, sabato 8 novembre, “El diavol in canonica”, commedia brillante in tre atti di Alfredo Testoni con la regia di Gino Zanette. Lo spettacolo verrà allestito nei locali della Mostra del vino. Nei giorni dell’8 e 9 novembre, nella stessa sede, sarà possibile visitare una mostra di artigianato locale e gustare caldarroste con vino novello. Come tradizione la sera di domenica ci sarà la cena della comunità (alle 20) cui faranno seguito i fuochi artificiali. Martedì 11, ricorrenza di san Martino, verrà celebrata una messa alle 10.30 nella chiesetta in collina dedicata al santo di Tours la cui protezione è invocata dalle coppie che faticano ad avere figli. 28 CODE SEMPRE PIÙ LUNGHE NEGLI INCROCI DEL CENTRO. E QUESTO SENZA LE 1.300 UNITÀ DELL’AREA ZANUSSI! A passo d’uomo A Conegliano, chi utilizza la macchina alla mattina per recarsi al lavoro o la sera per tornare a casa spera che, almeno, non piova. La pioggia, oltre a infierire sull’umore, trasforma in una vera e propria odissea i viaggi mattutini e tardo pomeridiani di molti lavoratori, che approdano già con in nervi tesi in fabbrica, in ufficio, a scuola, in ospedale, nei negozi, e poi di nuovo a casa. Tralasciando le facce rassegnate degli automobilisti incolonnati sulla statale 13, la famigerata “circonvallazione” Pontebbana, file di auto in coda si scorgono anche in molti punti del labirinto di strade interne. IL NODO DEL CAVALLINO Il nodo del Cavallino vanta uno dei primati peggiori, che si provenga da via Garibaldi, da viale Spellanzon o da via Manin. L’automobilista che dal centro va verso il Cavallino mette in conto un’attesa di almeno due semafori (sempre quando non piove) prima di riuscire ad attraversare l’incrocio, e non solleva certo l’umore vedere che i passanti che si sono incamminati con te, ma a piedi, da piazza Duca D’Aosta tagliano il traguardo con largo anticipo. Tempi biblici anche per chi proviene da via Manin o da via Cesare Battisti: la fila di auto, nelle ore di punta, raggiunge proporzioni notevoli e la luce verde del semaforo in fondo si spegne più velocemente della speranza di potercela fare (su questo tratto di viabilità coneglianese, peraltro, pende la spada di Damocle delle circa mille 300 unità tebbana, mentre chi arriva dalla direzione opposta è incolonnato dall’altezza del Fenekée. Chi viene da Tarzo e magari deve andare a lavorare a Susegana sa invece che la “pacchia” finisce all’altezza del cartello di Conegliano o poco più in su all’incrocio con la bretella di via Lourdes: se non si ha l’accortezza di partire quei 5 minuti prima per anticipare tutti gli altri, non bastano 20 minuti per fare quei 6 chilometri e mezzo di asfalto che separano dal lato opposto della città: si procede lentamente per tutto il percorso con veri e propri impasse nell’ultimo tratto di via Lourdes e in via XI Febbraio. ALLA SERA È ANCORA PEGGIO Ma più “drammatico” ancora – stando alle testimonianze raccolte – il ritorno a immobiliari previste per i prossimi anni nell’area ex Zanussi). DA PARÈ A VIALE SPELLANZON Sempre più dura anche per chi parte da Parè per raggiungere il luogo di lavoro in centro o nella parte opposta della città: con i lavori di viale Spellanzon i tempi di attraversamento si sono allungati e il serpentone di macchine in coda inizia addirittura dalla metà di via Einaudi, per poi procedere a passo d’uomo per via Zamboni fino all’incrocio con viale Spellanzon. Almeno dieci minuti ci si impiega dal semaforo davanti alla chiesa di San Pio X per raggiungere il Cavallino, per cui c’è chi da via XXVIII Aprile parte alle 7.30 per raggiungere l’ufficio per le 8 in Corte delle Rose, ben sapendo che il verde del secondo semaforo «dura soltanto quattro macchine». LA DIRETTRICE NORD-SUD Né se la passa meglio chi da Monticella o San Vendemiano deve raggiungere la Cadore Mare: scorrevole il traffico in via Friuli, l’avanzata si arresta di colpo in via Matteotti: dai 7 ai 10 minuti di coda garantiti per guadagnare l’incrocio con la Pon- e L’AZiON Conegliano Domenica 2 novembre 2003 MANIERO: CI SALVERANNO NUOVE STRADE E ROTATORIE L a ricetta dell’Amministrazione comunale contro il “mal di traffico” dei coneglianesi prevede interventi sia a livello di infrastrutture che di modifica della viabilità corrente. Gli obiettivi principali individuati dal Pgtu (Piano generale del traffico urbano) sono: eliminare, o almeno ridurre, il traffico di attraversamento del centro urbano e dei centri di quartiere e la messa in sicurezza degli incroci più pericolosi (specie di quelli sulla statale 13 che vantano il triste primato di incidentalità e mortalità). Le nuove strade Un’opera viaria prevista per la riduzione del traffico di attraversamento è la Tangenziale sud che, collegando la statale 13 all’altezza della zona industriale Campidui con la Cadore Mare nei pressi dei caselli autostradali della A27 e (si spera a breve) dell’A28, dovrebbe decongestionare il tratto coneglianese di Pontebbana. Altro progetto consistente (per Coda in via Rosselli; (a sinistra) coda al Calvallino casa: attraversare Conegliano in direzione SuseganaTarzo richiede anche 40 minuti e c’è chi addirittura opta per percorsi più lunghi ma più veloci: Susegana, Parè, San Pietro di Feletto, le Mire, Tarzo. Anche l’attraversamento del ponte di San Martino e dei tratti di via Rosselli o via Fenzi richiede, nelle ore di punta, tanta pazienza, così come via Papa Giovanni XXIII in direzione Colnù. Procedono a passo d’uomo pure gli automobilisti-lavoratori che ogni giorno da via Colombo svoltano verso via Pittoni e poi a sinistra verso via Istria. Insomma, il tempo che a Conegliano ci si “mangia” in auto è uno spietato denominatore che ormai accomuna tutti. Francesca Nicastro un tunnel sotterraneo la ferrovia. Il progetto esecutivo è in fase di ultimazione, il bando di gara è previsto per i primi mesi del 2004, nel 2005 la realizzazione. Il costo dell’opera, già finanziata, è di circa 2 milioni di euro. Pare, insomma, che il 2005 sarà l’anno di svolta per la viabilità cittadina. naudi, via Istria-viale Italia…) renderanno, invece, più fluidi i flussi di traffico e meno pericolosi gli attraversamenti. Le rotatorie L’assessore Alberto Maniero investimenti e per polemiche) la Colombo est, la nuova strada che collegherà via Verdi con via Friuli all’altezza dell’incrocio di via Rosselli, passando con una sopraelevata, parallela alla ferrovia, sopra il Monticano. L’Amministrazione ha per ora in mano uno studio di fattibilità, la progettazione è prevista per il 2004 e la realizzazione è prevista per il 2005. Un altro intervento interesserà invece la zona di via Tolmino, dove verrà ricavata una strada nuova che, passando a lato della Tecnos, collegherà via Friuli con via Maggior Piovesana, attraversando con La serie di rotatorie che il Comune sta predisponendo negli incroci più a rischio (via Carpenè-via Da Vinci; via Filzi-viale Istria; via Ortigara-via Ei- VENERDÌ 31 Prosegue fino a giovedì 6 novembre la mostra di artigianato artistico di Manuela Righetto e Maria Costa all’Oratorio dell’Assunta in piazza Cima. Orario di apertura 10-12.30 e 16-19. Ingresso libero. SABATO 1 Da oggi pomeriggio e per una settimana è di turno la farmacia Carli-Della Libera, in via Matteotti 13. Ricorre oggi la ricorrenza di Ognissanti. I cimiteri della città sono aperti per le visite ai defunti. DOMENICA 2 In mattinata, al cimitero di San Giuseppe, si svolge la commemorazione dei paracadutisti deceduti. A cura dell’Anpdi di Conegliano e Vittorio Veneto. LUNEDÌ 3 Alle 20.30, nel salone parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, nell’ambito del corso informativo sul tema “Educare al dolore: come?”, padre Sirio Zanoni interviene sul tema “L’adolescente di fronte alla morte, alla separazione”. Il corso è a numero chiuso. Informazioni allo 0438-413383 (Marina, operatrice di Comunità). MARTEDÌ 4 Prosegue fino a domenica 16 no- Borgo Madonna: si ricambia Da metà novembre cambierà ancora la circolazione in Borgo Madonna: la 4ª fase della sperimentazione prevede l’inversione del senso di marcia attuale tra via da Vinci e via Carpenè, lasciando il doppio senso di marcia in via Trento e Trieste. Poi il Comune deciderà quale viabilità rendere definitiva. vembre, all’auditorium Dina Orsi, la mostra fotografica “Il Trevigiano nella Grande Guerra”. Orari di apertura: 10.30-12.30 e 15-18.30. A cura di Provincia di Treviso, Archivio fotografico storico trevigiano e amministrazione comunale. MERCOLEDÌ 5 Prosegue fino a mercoledì 19, alle 20.30 alla sala riunioni dell’Informagiovani, il corso formativo in sei incontri per volontari della Rete Reale 2003. Informazioni allo 0438-413488 oppure al 3394384097. VENERDÌ 7 Da oggi e fino a lunedì 17 novembre è possibile visitare, all’oratorio dell’Assunta in piazza Cima, la mostra di addobbi natalizi, découpage e oggettistica “Fantasie natalizie”, a cura di Elena Zangoni, Cristina Pol, Vanna Basile e Fiorella Zanardo. Orari di apertura: tutti i giorni 10-12.30 e 1519.30. Sabato e domenica l’apertura pomeridiana è anticipata alle 14.30. Ingresso libero. Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, parte “Montagna insieme - Spettacolo montagna”, rassegna di proiezioni in multivisione e incontri culturali nell’Anno internazionale dell’acqua. Questa sera sono di scena le spettacolari diapositive di Carlo De Agnoi. A cura del Cai. e L’AZiON Conegliano INTANTO È STATO APERTO L’IPERMERCATO EDUCATORI Bonifica dell’ex area Zanussi, tempi allungati e ricorsi A rea ex Zanussi, da 20 anni sotto i riflettori. La nuova polemica riguarda la bonifica dei circa 165 mila mq su cui dovrà sorgere la cittadella Setteborghi. L’area è tuttora inquinata a causa delle lavorazioni industriali che si sono succedute dalla fine degli anni Venti: le attività siderurgiche, meccaniche e di galvanica hanno lasciato nel terreno consistenti tracce di cadmio, piombo, nichel, arsenico, cianuro, idrocarburi pesanti, cromo. Rimangono poi un gran numero di cisterne interrate per il deposito di carburanti e altri liquidi. Intanto, nella parte sud, compresa tra via Battisti e via Lamarmora, è sorto il supermarket Interspar, inaugurato lo scorso 12 settembre, primo edificio del piano di riqualificazione ad aver visto la luce (su tale scelta non sono mancate forti critiche da parte delle minoranze). Intorno alla struttura commerciale, la GDM costruzioni – una degli otto soci che compongono la Conegliano Iniziative Immobiliari, la società proprietaria – si affretta a tirar su i primi complessi residenziali del futuro Borgo Porta, che sarà completato entro il 2004. La bonifica, i cui tempi e modi sono scanditi dal Decreto ministeriale 471/99, procede di pari passo all’edificazione. L’area ex Grandi Impianti, quella su cui sta sorgendo Borgo Porta, è stata bonificata per due terzi, manca ancora il 3º lotto; parte del terreno asportato è stato convogliato in discarica, parte giace ancora stoccato nell’area Nord. Per l’area nord, invece, compresa tra via Battisti, via Pittoni e la ferrovia, su cui sorgeranno gli edifici di interesse pubblico (municipio, auditorium, parco, piazza) e per l’area ex Mensa, la bonifica non è iniziata e i tempi non sono prevedibili: il piano di caratterizzazione (a cui devono seguire un progetto preliminare e uno definitivo) necessita di ulteriori analisi, anche per verificare se l’inquinamento – come si teme – ha raggiunto le falde acquifere. L’opposizione, con le interpellanze di Chiellino (La Margherita) e Bernardelli (Lega Nord), ha portato la questione in consiglio comunale per conoscere i tempi della bonifica e chi la pagherà, ma si è dichiarata insoddisfatta della risposte ricevute. Intanto, un contenzioso da capogiro, quasi 13 milioni di euro (irrisorio, comunque, rispetto al valore complessivo della riqualificazione) divide la Conegliano Iniziative Immobiliari e il gruppo Electrolux: la società di Gino Pozzebon vuole rivalersi sulla multinazionale del freddo dei costi per la bonifica. Anche il Comune di Conegliano è stato coinvolto nella battaglia legale tra i due “giganti”: Electrolux ha fatto ricorso al Tar del Veneto contro il rifiuto degli Amministratori a consegnarle la documentazione relativa alla bonifica. (FN) Conegliano Iniziative pretende 13 milioni di euro dall’Electrolux ANNIVERSARI PER 5 SUORE Cinque Sorelle della Misericordia della comunità di Sant’Antonio di Conegliano, della parrocchia del Duomo, ricordano il 9 novembre in Duomo i loro anniversari di professione religiosa. Sono: suor Nicoleva il 70º, suor Adapia e suor Cesarinda il 60º, suor Florangelica e suor Maria Silvana il 50º. Padre Sirio affronta il problema del dolore L unedì 3 secondo incontro del corso informativo-formativo “Educare gli adolescenti al dolore: come?” tenuto da padre Sirio Zanoni. Il tema dell’incontro, che inizia alle 20.30 nella sala parrocchiale di S. Maria delle Grazie, è “L’adolescente di fronte alla morte, alla separazione”. Il percorso è rivolto a un massimo di 20 partecipanti. Per informazioni telefono 0438-413383 Marina. Messa in Duomo per S. Leonardo G iovedì 6 novembre si festeggia San Leonardo, patrono di Conegliano. Alle 19, in Duomo, c’è la Santa Messa solenne cittadina animata da tutti i cori parrocchiali. Integrazione scolastica degli stranieri D alle 15 alle 18 di mercoledì 5 novembre, nella sala riunioni del Centro studi mons. Franco Costa di Conegliano, si parlerà di integrazione scolastica degli alunni stranieri. Inizia in quella data, infatti, il corso che si propone di promuovere momenti di formazione culturale sulle problematiche inerenti il disagio psicologico e culturale di ragazzi provenienti da etnie e culture diverse, per migliorare la relazione educativa e il rapporto con i coetanei. Il corso proseguirà fino al 3 dicembre. La partecipazione e gratuita. Promuove la Fondazione Figli Maria Antonietta Bernardi. Domenica 2 novembre 2003 29 HA RICEVUTO IL CIVILITAS Don Fausto Scapin entusiasmo contagioso «H o accettato questo premio in quanto esso riconosce il lavoro fatto non da un prete ma da una comunità. La comunità senza don Fausto non so cosa sarebbe ma don Fausto senza la comunità sarebbe niente...». Così commentava commosso il parroco di Parè don Fausto Scapin alla notizia di essere uno dei prescelti a ricevere, direttamente dalle mani del sindaco Zambon, il prestigioso attestato “Civiltà nella comunità 2003”, un riconoscimento più che doveroso ad una persona così attenta a tutte le problematiche del tessuto sociale con particolare riferimento a bambini, giovani, anziani e immigrati, una persona che ha saputo trasformare una comunità proprio con la collaborazione e l’amore dei suoi parrocchiani. Queste infatti le motivazioni della sua candidatura: “Per essere l’anima infaticabile di mille iniziative con coinvolgente intraprendenza e contagioso entusiasmo ben oltre le aspettative del mandato religioso. Per la particolare attenzione alla formazione dei giovani secondo canoni etici che ne temprino la personalità e li rendano adulti maturi e responsabili. Per la promozione della cultura della tolleranza e del dialogo tra le etnie, educando al rispetto delle diversità vissute come ricchezza e non come limite”. Chi sabato 11 ottobre ha potuto seguire la cerimonia nella sala dei Battuti o attraverso lo schermo preparato per l’occasione nel porticato del duomo avrà sicuramente visto un don Fausto emozionato e intimamente colpito: «Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel constatare quante persone della nostra città e dintorni si impegnino o si siano impegnate con estrema semplicità, umiltà e discrezione nel portare avanti un progetto di bene comune e di aiuto gratuito a chi è più bisognoso». L’attestato ha però assunto per la comunità di Parè una colorazione quasi da Nobel vista la presenza di una figura di spicco della medicina italiana, Rita Levi Montalcini, che ha ricevuto invece il Premio “Civilitas” 2003 e un cospicuo contributo per la Fondazione Levi Montalcini. A 94 anni la Montalcini ha dimostrato una lucidità davvero straordinaria che ha commosso tutti. In un mondo frettoloso e a volte troppo egoista questo Premio è per tutti un grido di speranza, una boccata d’aria fresca. Come ci insegnano il Premio Nobel e don Fausto, se si crede in un progetto è necessario puntare tutto per realizzarlo, ancora di più quando esso è controcorrente perché allora, forse, si potrà ancora cambiare qualcosa. Fanny Z. 30 SAN VENDEMIANO / RESTAURO IN VISTA PER IL CAPITELLO DEI DODICI APOSTOLI R estauro in vista per il capitello dei “Dodici Apostoli” di San Vendemiano. Prima di effettuare tale intervento di recupero degli affreschi interni ed esterni, il manufatto è stato spostato, alcuni mesi fa, dal luogo in cui venne costruito per arretrarlo rispetto alla via Mare in cui era posto. «Tale intervento – sottolinea il sindaco Guido Dussin – era necessario per sottrarre il capitello ai rischi di degrado e al pericolo derivante dal transito dei mezzi lungo la provinciale». Tanto più che ora, all’incrocio della provinciale 15 con via Santa Rosa verrà realizzata una rotatoria per snellire il traffico e garantire una maggiore sicurezza ai veicoli in transito. I lavori di restauro riguarderanno an- e L’AZiON Coneglianese Domenica 2 novembre 2003 che la Trinità rappresentata dal Cristo crocifisso, dall’occhio del Padre e dalla colomba dello Spirito Santo. Pure all’esterno saranno riportati all’antico splendore gli affreschi dell’Annunciazione e dell’Arcangelo con la spada. «I lavori – continua il primo cittadino – sono stati appaltati per un importo a base d’asta di 24 mila euro e procederanno ora con la predisposizione di campioni significativi di pulitura di superfici da restaurare e saggi stratigrafici degli intonaci. Sono stati infatti scoperti degli affreschi sottostanti alla pittura a tempera eseguita all’incirca trenta anni fa: i lavori di recupero permetteranno in tal modo di togliere tali pitture, riportando alla luce gli affreschi che verranno puliti e sottoposti a trattamenti». S i intitola “Uomini e storie” la nuova pubblicazione interamente dedicata a chiesette e capitelli sparsi nel territorio comunale di San Fior. L’iniziativa, che viene proposta dall’Amministrazione comunale, assessorato alla cultura, guidato da Lucia Schincariol, si pone in continuità con il libro dato alle stampe lo scorso anno e inerente le chiese di San Fior. Ora verrà dato spazio a luoghi di incontro e di preghiera quali la chiesa di San Martino a Castello Roganzuolo e quella dedicata a San Giovanni Battista in zona industriale o ancora l’edi- SAN FIOR Il 7 la presentazione di “Uomini e storie”, il nuovo libro su chiese e capitelli ficio sacro di villa Soldi, oltre alla decina di capitelli costruiti nelle varie contrade. La presenza di fiori sugli altari dei capitelli stessi testimonia che ancor oggi è vivo l’attaccamento e la devozione ai santi che nel tempo gli abitanti delle borgate e delle diverse zone del comune hanno scelto come propri protettori. Alcune opere, antiche, sono particolarmente preziose dal punto di vista artistico e architettonico, altre, di recente realizzazione, pur avendo un minor valore artistico, denotano una forte connotazione religiosa e popolare. In più di un’occasione, infatti, i capitelli hanno trovato collocazione nei luoghi in cui si sono sviluppate nuove lottizzazioni. Per presentare l’opera si terranno due incontri rivolti alla cittadinanza. Il primo avrà luogo il 7 novembre alle 20.30 nella sala polifunzionale, il secondo è fissato per il 21 novembre. INTERVENTO URBANISTICO A ROVERBASSO MARENO MARENO DI PIAVE Il complesso Mazzorin diverrà area di insediamenti residenziali A Il sindaco Tocchet alla loro festa: “Coinvolgere gli anziani nel sociale” Gli incontri dell’Avis esplorano l’attualità Roverbasso il recupero del complesso Mazzorin, di proprietà dell’Amministrazione comunale, passerà attraverso la vendita dell’ex canonica, delle ex scuole elementari e delle aree di pertinenza che verranno completamente trasformate in zona residenziale. Nella frazione di Codognè la giunta guidata dal sindaco Lorena Andreetta intende poi, in seguito ai necessari interventi di sistemazione, aprire alla comunità la struttura del Mazzorin. «Essa – spiega il primo cittadino – è adatta a scopi sociali e ricreativi. Potrebbe diventare sede di associazioni e luogo di incontro, od ospitare qualche iniziativa culturale, come piccole esposizioni». Per far questo verrà utilizzato il ricavato dell’alienazione dell’ex canonica e delle ex scuo- Il sindaco Lorena Andreetta le elementari, sempre di Roverbasso. Il consiglio comunale sarà ora chiamato ad effettuare una variante al piano regolatore: l’ex plesso scolastico infatti rientra ancora a far parte di una zona a servizi. La proposta, invece, è di inserirlo in zona di centro storico. Per prima cosa tuttavia è stata stabilita la vendita dell’ex canonica. «Si tratta – continua il sindaco – di rivitalizzare un’area del Ponte della Priula, in pellegrinaggio a Pietralba E rano una cinquantina i fedeli pontepriulesi che recentemente hanno partecipato al 7º pellegrinaggio nei luoghi dei Servi di Maria, sotto la “guida” del cappuccino padre Fiorenzo Silvano Cuman, di Marostica, (meglio conosciuto come il “frate dei capitei”). Quest’anno è stato scelto il santuario di Pietralba. L’oramai tradizionale (e partecipatissimo...) pellegrinaggio è per i fedeli di Ponte della Priula l’atto conclusivo di un’intensa serie di iniziative religiose che nel corso dell’anno si susseguono in onore di San Pellegrino Laziosi, taumaturgo invocato contro i tumori, e sempre più al centro di un vasto e sentito culto. nostro comune e di dare nuovi spazi abitativi. Chi si aggiudicherà la gara dovrà impegnarsi a partecipare anche all’alienazione del fabbricato delle ex elementari. Sarà prevista inoltre la demolizione della parte di struttura che costituisce l’ampliamento delle scuole stesse, in modo tale da liberare la visuale sulla chiesa di Roverbasso. La volumetria potrà essere recuperata in un’altra parte dell’area. In totale si prevede una realizzazione di circa quindici appartamenti per una cubatura complessiva di 600 metri cubi. Il costo dell’operazione sarà di circa 350 mila euro. Rimarrà di proprietà dell’Amministrazione comunale una porzione di terreno che verrà trasformata dai lottizzanti in parcheggio pubblico e area di campo sportivo». Gerda De Nardi A l palazzetto dello sport di Mareno di Piave sono stati 450 gli anziani convenuti alla festa annuale. L’atmosfera è stata allietata da cori e musica. Il sindaco Eugenio Tocchet nel suo discorso ha avuto parole per unapprezzata riflessione: «Quello dell’anziano è un mondo da valorizzare. Sappiamo bene che i ritmi di vita imposti dalla moderna economia tendono a privilegiare maggiormente chi produce. Dal punto di vista etico ciò non rappresenta certo un valore corretto. È una distorsione che bisogna cercare di correggere». Tocchet ha annunciato che «con la Giunta stiamo valutando di coinvolgere in futuro gli anziani in attività destinate al sociale. Fiduciosi che questo sarà un modo per migliorare l’integrazione dell’anziano stesso nella nostra comunità». (LB) l presidente dell’Avis di Mareno, Giancarlo Battistella, non ha dubbi: «Una comunità che si prende cura, vive la prossimità, costruisce il solo futuro possibile». Ha voluto ripetere la stessa frase sul volantino distribuito per invitare la cittadinanza a partecipare ad una serie di incontri caratterizzati da forti tematiche sociali. Venerdì 24 ottobre sono intervenuti Marisa Durante, direttore Servizi sociali Ulss 7, Eros Donati, responsabile del Centro lavoro guidato di Mareno, Attilio Battistella assessore ai Servizi sociali di Mareno. L’argomento trattato è stato “Scenari e tendenze dei SAN FIOR Nuovo anno accademico per l’Università di adulti e anziani IN BREVE (telefono 0438-793289) o alla scuola media di Gaiarine (telefono 0438-76388). Quota di iscrizione 40 euro. A San Fior ha avuto inizio il nuovo anno accademico dell’Università degli adulti e anziani. È questo per tale realtà il settimo anno di attività. L’Università sanfiorese, che fa capo alla sede centrale di Conegliano guidata dalla presidente Luigina Balsarin Rossi, ha avviato i suoi corsi il 20 ottobre. Le lezioni si terranno al lunedì, mercoledì, giovedì con inizio alle 15. Tre le novità del nuovo anno accademico il corso di storia locale che partirà il 6 novembre. Oltre alle lezioni teoriche sono previste uscite e visite guidate a luoghi quali Oderzo e l’abbazia di Follina. Altre materie affrontate nei primi di mesi di attività saranno storia, medicina, tecniche grafico-pittoriche, astronomia, psicologia, diritto, ecologia, estetica e salute, cultura biblica, educazione sociosanitaria. L’iniziativa è aperta a tutti, per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria di Co- negliano, telefono 0438-35881. CODOGNÈ Corso di psicoanalisi Prenderà il via il 5 novembre il corso di psicoanalisi organizzato da Comune di Codognè, Biblioteca comunale e Scuola media di Gaiarine. L’ottava edizione dell’iniziativa avrà luogo nei locali della scuola media di Codognè dalle 20.30 alle 22.30. Si inizia il 5 novembre e il 12 novembre con un duplice incontro dal titolo “Non è mai troppo tardi per pensare a se stessi”, relatrice Chiara Nicolini, docente di Teorie e tecniche del colloquio psicologico alla facoltà di psicologia dell’Università di Padova. Mercoledì 19 e 26 novembre interverrà invece M. Vittoria Costantini, docente di Psicologia dinamica alla facoltà di psicologia dell’Università di Padova. Il tema da lei trattato sarà “Accoglienza e ascolto nella stanza della terapia”. Informazioni ed iscrizioni alla biblioteca di Codognè I GODEGA Visita mostra i Macchiaioli L’attiva Biblioteca comunale di Godega di Sant’Urbano organizza un’uscita a Padova a palazzo Zabarella per visitare la mostra “I Macchiaioli prima dell’impressionismo”. L’iniziativa è fissata per domenica 7 dicembre. Alle 7.30 è prevista la partenza in pullman da Godega. Alle 9.30 e alle 10 l’ingresso dei due gruppi all’esposizione. Nel pomeriggio la visita all’oratorio di San Giovanni e del Battistero. Il rientro è fissato per le 19.30. Le iscrizioni si chiuderanno il 5 novembre e dovranno essere effettuate in biblioteca comunale il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19 e il martedì dalle 10 alle 12. Per gli adulti la quota è di 25 euro, per i minori di 18 anni e gli studenti di 22 euro. bisogni e dei servizi di risposta nell’Ulss 7 nell’Anno europeo”. L’Avis ha organizzato gli incontri/dibattiti con la collaborazione preziosa de La Nostra Famiglia e dell’Amministrazione comunale. Si svolgono tutti al centro sociale di Mareno, alle 20.30. Venerdì 7 novembre oggetto dell’incontro sarà: “Quale famiglia nella trasformazione del welfare locale, quali tendenze nelle famiglie della zona?”. Gli interventi sono di Sergio Dugone, dirigente de La Nostra Famiglia ed esperto di politiche locali, e di Eugenio Tocchet sindaco di Mareno. “Gli adulti ci percepiscono così ma noi giovani come siamo?” è invece la materia proposta per venerdì 14 novembre, con un interessante sottotitolo “Il dialogo tra generazioni non è privo di conflitti, ma ci sono gli spazi per progettare insieme?”: Willy Mazzer, per il Progetto giovani del Coneglianese, osservatorio regionale giovani assieme agli operatori di strada, porterà il suo contributo e la sua testimonianza. La conclusione del ciclo proposto dall’Avis sarà dedicato al senso dell’io sociale, tra stanchezza, individualismo, reti di vicinanza senza prossimità. Titolo “Volontariato, associazioni, il fare insieme, il fare per…”: Franco Moretto, presidente della Consulta provinciale del volontariato, sarà chiamato a dare il suo apporto. Loretta Bellussi e L’AZiON L’ Avis entra nelle scuole. Al liceo classico-linguistico di Oderzo l’Avis sarà presente con tre incontri, della durata di circa un’ora ciascuno. «Ringrazio di cuore il gruppo docente dell’istituto per l’interessamento affinché questi incontri abbiamo una buona riuscita» dice Olindo Cescon, presidente dell’Avis opitergina. Un’iniziativa accolta con favore dagli studenti, perché non ci si limita a parlare della donazione del san- MANSUÈ Conto alla rovescia per il nuovo municipio Sarà pronto per i primi mesi del 2004 Opitergino ODERZO L’Avis nelle scuole Si stanno preparando tre incontri, e c’è grande interesse gue. Fra i temi proposti ad esempio c’è quello dell’alimentazione, e si sa quanto “male” mangino molti dei nostri ragazzi. «Parlare di alimentazione – sottolineano dall’Avis – significa anche parlare del sangue e dello stato di salute di una persona». Le domande degli allievi fioccano anche su tossicodipendenza, Aids, alcolismo, temi che toccano molto gli adolescenti, e sui quali gli esperti dell’Avis forniscono informazioni e consigli molto utili ai fini di una efficace prevenzione. Lo scorso anno, al termine degli incontri, l’Avis ha donato un contributo sotto forma di buoni scuola, utilizzato per l’acquisto di libri e materiale didattico. Domenica 2 novembre 2003 31 San Polo, cineforum al “Don Bosco” L’ attività culturale del Comune di San Polo di Piave è sempre viva e piena di attività; teatro, film, fiere, feste. È giunto, infatti, alla ventesima edizione il cineforum proposto dall’associazione “Cultura cinematografica sanpolese” e dalla Biblioteca comunale. L’iniziativa del cineforum era stata forzatamente sospesa tre anni fa per l’esiguo numero di adesioni; l’associazione ha deciso ora di riproporre quest’attività offrendo al pubblico film di indubbio contenuto culturale. Sabato 25 ottobre è stato programmato “Il pianista” del regista Roman Polanski con un buon successo di pubblico. Il cartellone prevede per sabato 8 novembre la proiezione de “Il favoloso mondo di Amelie” del regista Jeunet e sabato 15 novembre “Parla con lei” il commovente film di Almodovar, sabato 29 novembre “Il cuore altrove” e venerdì 12 dicembre “Cose di questo mondo” di Winterbottom. I film sono proiettati nella sala teatrale del patronato “Don Bosco” con inizio alle 20.45. Gli abbonamenti, del costo di 15 euro, sono già disponibili alla biblioteca comunale. Sono inoltre disponibili biglietti per le singole proiezioni. Alberta Bellussi ODERZO/LO EVIDENZIA STUDIO ASCOM La bottega di fiducia torna alla ribalta... Vecchie, care botteghe d’un tempo: a Oderzo piacciono molto F Il sindaco Luigino Rancan D ovrebbe essere pronto per i primi mesi del 2004 il nuovo municipio. L’intervento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigino Rancan, è stato davvero radicale e, come succede in questi casi, non esente da critiche. Buona parte di ciò che si trovava all’interno è stato demolito, compreso il bellissimo scalone che accoglieva chi si affacciava alla soglia della casa comunale. Adesso è il momento della realizzazione degli impianti: elettrico, idrotermosanitario, di condizionamento. «Contiamo di avere i nuovi serramenti collocati per la fine di ottobre – sottolinea l’assessore Enrico Anzanello – inoltre stiamo cercando di “definire” la facciata». La quale è la parte più caratteristica di tutto l’edificio, fra i pochissimi complessi architettonici che, in paese, hanno una certa “storia”. Infatti, se si escludono le chiese parrocchiali, la chiesetta di San Mauro e alcune ville di campagna, nel territorio del comune non vi è una grande presenza di edifici storici. A maggior ragione quindi il palazzo municipale merita di essere valorizzato e conservato nelle sue linee architettoniche. Una puntualizzazione necessaria per coloro che, al contrario, sostengono che era meglio aver buttato giù tutto. (AF) are la spesa: fino a qualche anno fa era quasi un passatempo, oggi è diventata una sorta di “incubo”. Perché con l’avvento dell’euro, non è una novità, molti prezzi sono rincarati e bisogna far molta attenzione a ciò che si spende per non ritrovarsi con brutte sorprese a fine mese. L’avvento della grande distribuzione ha modificato le abitudini dei consumatori. Uno studio dell’Ascom opitergina a suo tempo ha evidenziato come oltre il 28% dei consumatori (dei quali il 40% per l’abbigliamento) vada a fare i suoi acquisti fuori del comprensorio opitergino-mottense. In- LUTRANO Dina Stabellini Spilimbergo, 86 anni, travolta e uccisa a pochi metri da casa U ccisa da un’auto a pochi metri da casa, mentre si recava a piedi a comprare il pane. È mancata così Dina Stabellini Spilimbergo, 86 anni, residente a Lutrano. La disgrazia è accaduta martedì scorso, in via Bornia, la strada che da Lutrano porta a Visnà. La signora Stabellini (originaria di Faenza, si era stabilita a Lutrano dopo il matrimonio) stava percorrendo sul ciglio asfaltato della strada le poche decine di metri che dista il panificio, quando è stata travolta da un’auto condotta da una signora di Fontanelle, che le ha prestato subito soccorso. Inutili purtroppo i soccorsi rapidamente prestatile dall’elisoccorso del Suem. somma prendere l’automobile per andare a far compere a Marcon, piuttosto che a Villorba, ancora a Castelfranco, ormai non è più un problema. In questo scenario però si sta verificando una controtendenza: ci sono persone che stanno ritornando nei piccoli negozi al dettaglio, la bottega di fiducia. Il motivo è presto detto: far la spesa costa, perciò non si può sbagliare. Il consumatore vuol essere informato, rassicurato, consigliato, attitudini specifiche del piccolo negoziante piuttosto che del grande centro commerciale. Una controtendenza confermata da alcuni commercianti che da molti an- T ni sono sulla breccia, durante un incontro che si è svolto all’Ascom nel corso del quale è stato sottolineato l’impegno di questi professionisti. Che hanno al loro attivo chi cinquanta, chi quaranta, chi venticinque anni di attività. «Il commercio si è evoluto parecchio in questi anni – spiega Aurelio Zanardo, che a Motta di Livenza gestisce un negozio di casalinghi – eppure stiamo notando che molti consumatori, dopo il boom degli shopping center, stanno ritornando nei piccoli negozi, perché vogliono essere seguiti e consigliati». Osservazione condivisa anche dagli altri commercianti presenti: An- TEMPIO rasformare la “bellussera”, lo storico vigneto che si trova a Tempio, lungo la “strada dei Socialisti”, in un parco vitivinicolo: le speranze per attuare questo progetto sono concrete. In municipio si sono ritrovati gli esponenti degli organismi ai quali il Comune ha chiesto aiuto per salvare la “bellussera”. «Erano presenti, fra gli altri, i rappresentanti di Veneto Agricoltura, i consiglieri regionali Manzato e Gerolimetto, il presidente di Coldiretti con il suo staff – annota il sindaco Bruno Bianchi – e con tutti è stata raggiunta un’intesa direi virtuale. Da sottolineare inoltre che Fondazione Cassamarca fin da subito ha dimostrato il proprio interesse per questa nostra iniziativa, volta a salvare quella che è una pagina della nostra storia. Abbiamo raggiunto un’intesa di massima, ci ritroveremo fra un paio di settimane per stabilire nel dettaglio le modalità operative per la salvaguardia e quindi la futura gestione della “bellussera”. In questo progetto è coinvolta anche la Scuola Enologica di Conegliano». Quella che si può ammirare a Tempio è una “piantata”, le viti cioè sono sorrette dai gelsi anziché dai pali di legno o di cemento. A lanciare l’appello “Salviamo la bellussera” è stato l’assessore all’Agricoltura Giuseppe Fresch. Il proprietario del vigneto ha già in mano i diritti di espianto e reimpianto secondo le nuove tecniche, ma non ha ancora dato corso a queste operazioni perché consapevole che la “bellussera” costituisce un patrimonio unico. Per contro il suo mantenimento, con la potatura dei gelsi, è un’impresa che va al di là delle possibilità del proprietario, ormai piuttosto avanti con gli anni. Un’idea brillante: salvare la bellussera e trasformarla in “parco vitivinicolo” drea Andrighetto (titolare di una macelleria a Motta di Livenza, 50 anni di attività), Antonio Marin (alimentari in via Spinè, 50 anni di attività), Enzo Casagrande (gestore di una trattoria a Cessalto, 40 anni di attività), Giuseppe Bertacco (“consigliere” della figlia la quale è titolare dell’omonimo albergo-ristorante, 40 anni di attività). Erano presenti anche i familiari di Vincenzo Giacomini, noto commerciante opitergino mancato alcune settimane fa, titolare del caratteristico negozio di alimentare e “goeosessi” che si trova in via Dall’Ongaro. Tutte queste persone domenica hanno ricevuto dalla Fenacom (la Federazione dei commercianti) il premio “50 & Più”. Quasi tutte queste botteghe sono state fondate nell’immediato dopoguerra, in quegli anni che vedevano l’Italia cercare di risollevarsi dalla miseria e dalla distruzione. Persone che hanno contribuito con la loro attività alla crescita dell’economia. «All’epoca – ha sottolineato Bruno Andreetta, presidente dell’Ascom – le donne andavano a far la spesa con la sporta delle uova, barattandole in cambio di zucchero, farina, olio per il lampione». Paiono tempi remoti eppure sono trascorsi solo cinquant’anni. Annalisa Fregonese FONTANELLE/“ZEBRE” ROSSE, SONO PIÙ VISIBILI ED EFFICACI S trisce pedonali “rosse”. Sono davvero originali e, a quanto sembra, più efficaci delle classiche “zebre” in bianco e nero. Sono state ricavate sulla strada provinciale Cadore-Mare e, manco a dirlo, questa nuova segnaletica si sta facendo “notare” parecchio. Già molta curiosità l’avevano suscitata fra gli abitanti gli addetti del Comune che, come prima cosa, avevano coperto le precedenti strisce con un uniforme manto rosso. Sembrava un bel tappeto steso per i pedoni. Sul rosso, che pare scintillare e si vede dunque molto da lontano, sono poi state disegnate le strisce bianche. «Abbiamo deciso di adottare questa segnaletica – spiegano in municipio – perché è molto più evi- dente oltre, naturalmente, ad essere consentita dal Codice della strada». «A volte basta un semplice accorgimento – aggiunge l’assessore Pierangelo Turchetto – per suscitare un rinnovato interesse intorno alle cose. Le strisce pedonali rosse sono ben diffuse in Lombardia, si notano di più, a tutto vantaggio della sicurezza di coloro che percorrono la strada Cadore-Mare». La quale attraversa tutto il territorio di Fontanelle e i passaggi pedonali in centro abitato sono numerosi. La “Cadore-Mare” poi, visto l’elevato numero di veicoli che la percorre, è una strada piuttosto pericolosa da attraversare. Chissà che queste nuove strisce rosse contribuiscano a prevenire gli incidenti. (AF) 32 e L’AZiON Mottense/Veneziano Domenica 2 novembre 2003 IN CITTÀ PREVALE L’ATTESA DI SVILUPPI CEGGIA VIVE MOMENTI DI INQUIETUDINE Terrorismo islamico, Motta ne è una base? L’omicidio dei due albanesi: “il dialogo contro la violenza” K L’ accusa è inquietante: associazione sovversiva con finalità di terrorismo. È quella mossa dalla Procura distrettuale veneziana nei confronti di cinque magrebini. Tre di loro abitano nella Marca – a Cessalto, Ormelle e Motta di Livenza – dove qualche giorno fa le Digos di Treviso e di Venezia hanno effettuato perquisizioni nell’ambito di un’indagine maturata un anno fa, tesa ad accertare la presenza di una cellula terroristica legata ad Al Qaeda, un’articolazione del Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento. La Procura di Venezia sospetta gli indagati di appartenere ad una cellula integralista islamica, che sarebbe attiva nel proselitismo antioccidentale. Per quanto riguarda Motta i poliziotti sono entrati in azione in via Einaudi. Ovviamente proseguono le indagini e il riserbo è massimo; tra gli indagati residenti a Motta, subito dopo la perquisizione, è stato sottolineato che: «Siamo lavoratori ben integrati nel tessuto sociale. Preghiamo e viviamo con le nostre famiglie; per questo siamo totalmente estranei alle accuse». Già la Procura di Treviso, nel 2000, molto prima dell’attentato alle Torri Gemelle, aveva aperto un fascicolo sull’attività di un Centro culturale islamico di Motta di Livenza, indagine svolta dalla Digos trevigiana, e nella quale si ipotizzavano l’associazione per delinquere e la violazione della legge 210 del 1995, che ratifica una convenzione internazionale approvata dall’Onu contro il reclutamento, l’utilizzazione, il finanziamento e l’istruzione di mercenari. Un’indagine che affiorò nell’ottobre successivo all’attentato alle Twin Towers, dopo una rivelazione ministeriale che si basava I naugurata sabato scorso, rimarrà aperta fino al 9 novembre nella sala consiliare del municipio la mostra dell’artista ciliense Luigi Doretto. “Sguardi su Ceggia” è il titolo scelto per la sua prima personale: si tratta infatti di una raccolta di opere con cui l’artista narra il paesaggio e i luoghi più cari del suo paese. Con questa esposizione restituisce al pubblico le rappresentazioni, le interpretazioni, le visioni degli angoli più caratteristici di Ceggia, ma anche scorci inusuali che ha saputo cogliere nella loro bellezza. Le opere selezionate apparten- su fonti dei servizi segreti secondo cui il centro di Motta poteva avere nascosto terroristi islamici di un gruppo di origine algerina (il Gspc, appunto) che poi avevano trovato rifugio in altri basi del Gspc, in Germania, Inghilterra e Canada. L’indagine, nel settembre dello scorso anno, si chiuse però con una richiesta di archiviazione. Graziano Panighel, sindaco di Motta: «È bene che i giudici indaghino; detto questo lasciamo che i magistrati facciano i loro lavoro, per il momento prendiamo atto dell’apertura delle indagini». Gli extracomunitari a Motta sono circa 700, con un saldo in aumento di 80 unità all’anno tra immigrati ed emigrati: ogni anno infatti da Motta parto- no circa 180 extracomunitari e ne arrivano un centinaio. La stragrande maggioranza di essi è ben integrata, lavora di solito nelle aziende della zona industriale ed alcuni di essi hanno raggiunto posti di rilievo all’interno dell’azienda. Da segnalare a Motta l’organizzazione periodica della festa della comunità senegalese e del torneo di calcio multietnico. Per cui tra i mottensi si giudica l’apertura delle indagini un fatto importante per la gravità delle accuse: «Dappertutto – hanno detto diversi cittadini – esiste la mela marcia, ma di solito a Motta è cosa assai infrequente un dissidio serio tra comunità locale e quella straniera». Gianandrea Rorato a Fer.vi.cr.eVITTIME vono subire le do, associavittime, cozione di oltre cinstrette ad atquecento feriti, vittendere anni e time e famigliari di anni prima, vittime della crimiforse, di venalità e del dovere, dersi riconosi è radunata alla sciute le invabasilica di Motta di lidità acquisite Livenza. Gli scopi a causa di adella Fervicredo, alla quale zioni criminali» hanno spiesi è iscritta anche Annita gato i dirigenti della FerviBuosi, rimasta vittima di U- credo. «Stiamo operando, a nabomber nel cimitero di tale proposito, per promuoSan Giovanni, sono due. Il vere il riconoscimento dello primo è offrire assistenza status unico di vittime della morale e psicologica a chi è criminalità. Oggi purtroppo rimasto vittima di episodi si fa differenza fra vittime di criminali che sono costati la episodi delittuosi simili, tanvita o gravi traumi, trasmet- to che lo Stato risarcisce chi tere solidarietà e vicinanza ha subito danno da delinemotiva. Il secondo è com- quenti riconosciuti come asbattere i tempi lunghissimi sociati alla mafia o ad orgae le pastoie della burocrazia nizzazioni terroristiche statale che spesso ostacola- mentre non aiuta chi è rino e impediscono il risarci- masto vittima di malviventi mento materiale. «Questa è di matrice diversa o isolati». la seconda atrocità che de- (GB) L A Motta si è riunita la Fervicredo, che tutela chi ha subito danni e violenza MOSTRA gono ad un arco temporale che va dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri. Molti ritroveranno elementi del paesaggio oggi trasformati dalla modernità, riconoscendovi magari un luogo caro alla propria infanzia. L’inaugurazione, presentata dal critico Carlo Sala, è stata l’occasione per illustrare la riproduzione de “Il Padreterno”, il più recente e forse più sentito contributo di Luigi Doretto al suo paese. L’opera è il frutto di ricerche appassionate svolte con Maurizio Marchesin esperto di storia di Ceggia, su un affresco deteriorato e oggi praticamente invisibile della facciata di una casa colonica di via Prà D’Arca, una delle vie più antiche del paese. Le minuziose ricerche hanno via via lasciato che da indefiniti contorni prendessero forma personaggi e fisionomie di volti. L’affresco risale probabilmente al tardo Cinquecento e la realizzazione della “Sguardi su Ceggia”: Luigi Doretto così racconta il suo “luogo per eccellenza” renar Bazaj era arrivato a Ceggia nel ’91, con la prima ondata di sbarchi dall’Albania. E Ceggia era tra i Comuni prescelti che avrebbero dovuto ospitare i nuovi arrivati. Allora era giovanissimo, nemmeno ventenne. Una vita tutta da costruire. Poi, piano piano, l’inserimento nel contesto ciliense. Come tanti altri suoi connazionali. Il lavoro, il matrimonio, la nascita del primo figlio. La vita e il “sogno italiano” di Krenar si sono infranti una notte di metà ottobre, lunedì dell’altra settimana. Il suo corpo senza vita è stato trovato riverso sui binari nei pressi dell’ex zuccherificio. Accanto al suo il cadavere del cugino Eugeni Resuli, 25 anni. La notizia della spietata esecuzione (un regolamento dei conti è infatti l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti) ha raggiunto rapidamente la comunità di Ceggia. Sconcerto, amarezza, e paura i sentimenti prevalenti. Ma come, Krenar? Proprio lui, che ormai tutti conoscevamo da una vita? Dello sbigottimento dei ciliensi si fa interprete il sindaco Rodolfo Viola: «Krenar era molto ben conosciuto qui da noi, quando abbiamo saputo cos’era successo dire che siamo rimasti increduli è dir poco; un vero fulmine a ciel sereno. Non nascondo che Ceggia vive questo dramma con grande preoccupazione. Ma oltre alla comprensibile inquietudine e paura direi che c’è anche un po’ di insofferenza. A nessuno piace finire in prima pagina per queste cose». Una reazione umanamente comprensibile: «Fatti come questi sono il portato di mentalità che esulano completamente dal nostro modo di pensare e di intendere i rapporti umani. Credo che come comunità civile aperta dobbiamo attrezzarci perché sua riproduzione a olio, pur non potendo restituire con precisione assoluta l’originale, rende bene l’idea di “come poteva essere”. Il suo percorso artistico rivela una predilezione per una pittura che punta su valori fuori del tempo, l’amore per la propria terra e per la propria gente: a volte vivo e solare, a volte malinconico, è lo sguardo su Ceggia a dominare, paese eletto ad una sorta di “luogo per eccellenza”. La mostra è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14, il sabato dalle 16 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Il sindaco Rodolfo Viola non prendano piede questo modo di vedere e di risolvere i problemi. La prima contromisura è il dialogo, serrato e reciproco. La posta in gioco è enorme». Gli albanesi a Ceggia sono un centinaio, grossomodo una buona metà degli extracomunitari residenti in comune, e rappresentano il gruppo etnico più consistente. Benché siano i più chiusi, e quindi propensi soprattutto a fare comunità a sé, non sono stati finora mai protagonisti di gravi fatti di cronaca. Anzi – precisa Viola – quella di Ceggia è una realtà assoluta- mente tranquilla, in virtù anche dell’attenta politica d’integrazione avviata dal Comune. Dai corsi di formazione linguistica (che vede però i più assidui frequentatori tra i nordafricani) all’insediamento abitativo che, pur continuando a costituire forse il problema maggiore, si è cercato di favorire facendo il possibile per evitare ghettizzazioni attraverso un processo di “spalmamento” dei residenti extracomunitari nel contesto residenziale ciliense. Un elemento decisivo che, congiuntamente alla buona possibilità di trovare lavoro da qui fino a varie zone contermini come Mottense e Sandonatese, ha evitato grossi problemi relazionali con la gente del luogo e il verificarsi di fatti di cronaca preoccupanti. Saranno le indagini a stabilire la vera natura e la dinamica del duplice omicidio, e a confermare o meno la sua episodicità. Ceggia è in attesa, preoccupata. Valerio Cupidi COSA NE DICE LA GENTE? I l giorno dopo il delitto, sui quotidiani si leggeva: “Ceggia reagisce con l’indifferenza”. Raccogliendo in paese alcuni commenti, emerge un atteggiamento distaccato, ma non disinteressato: i ciliensi sono consapevoli della gravità del fatto, anche se lo sentono come un episodio che riguarda un gruppo di persone che fa comunità a sé, con le sue regole, con il suo modo di vivere. Non sembra avere dubbi Manuela, casalinga: «Due morti fanno notizia, certo, ma non c’è stata grande sorpresa quando si è saputo chi erano le vittime. Gli albanesi qui da noi aumentano a vista d’occhio e li vedi durante il giorno fare gruppo in piazza, sempre tra di loro e tutti uomini: ma come fanno a vivere? Non lavorano?». «Oltre alla preoccupazione c’è la rabbia», racconta Mansueto, negoziante e un’esperienza di emigrato in Svizzera alle spalle. «Quando andavamo noi all’estero, dovevamo lavorare sodo per vivere e procurar- ci un alloggio. Non era facile, ma non ci sognavamo nemmeno di buttarci nella delinquenza». Avevano costituito una “comunità nella comunità”, gli albanesi, solidali tra loro, ma poco inseriti nella vita del paese. Pochissimi a Ceggia conoscono i loro nomi, qualcuno riconosce i volti. Francesca, commessa di un supermercato, è tra questi: «Vedevo spesso Krenar Bazaj e gli altri compagni: venivano a fare la spesa, una volta alla settimana. Facevano grandi scorte e, come è loro abitudine, si muovevano in gruppo. Bazaj veniva con la moglie: mi sembrava una persona per bene, tranquilla». «È facile e comodo pensare che la feroce esecuzione non ci riguardi – commenta Anna, impiegata – ma non possiamo ignorare che questa comunità è composta da oltre cento albanesi, che vivono nella porta accanto alla nostra, i cui figli studieranno e cresceranno con i nostri figli. Spero che il fatto serva almeno a far intensificare i controlli». (BD) TORRE / 4 NOVEMBRE A nche quest’anno l’85° anniversario della vittoria di Vittorio Veneto viene ricordato a Torre di Mosto, con solennità. Domenica 2 novembre viene celebrata una santa Messa nel cimitero e deposta una corona d’alloro sulle tombe dei caduti austroungarici. Domenica 9 novembre ci sarà la deposizione di una corona d’alloro sulla lapide dei caduti di Boccafossa. e L’AZiON Friuli/Memorie Domenica 2 novembre 2003 COLLOQUIO COL PRESIDENTE FABBRONI Anno strepitoso il 2003 per la nostra Pro Sacile Un anno pieno di soddisfazioni, il 2003, per Sacile e la sua Pro loco... V a chiudendosi un anno intenso per quanto riguarda l’attività sociale della Pro Sacile. Il 2003 si è aperto con il cambio della guardia alla presidenza dello storico sodalizio fondato nel lontano 1949. L’ultimo “discendente” di Giulio Piai, primo presidente della Pro Sacile, è il professor Giuseppe Fabbroni, succeduto al decano Umberto Carcò. Il primo impegno della nuova dirigenza è stato quello di rinnovare l’immagine dell’associazione, stringendo i rapporti con l’associazionismo cittadino, promovendo il territorio e le sue peculiarità, lanciando inedite iniziative culturali e ricreative. Ad un primo bilancio la nuova linea sembra essere piaciuta, come ha confermato il presidente Fab- broni. «Abbiamo avuto la fortuna di incontrare sempre un tempo clemente che non ha ostacolato lo svolgimento delle principali manifestazioni. Il Carnevale dei ragazzi, la Fiera primaverile e la Sagra dei osei, infatti, si sono svolte esattamente secon- do programma. Siamo, perciò, nel complesso soddisfatti di questa prima annata. Il merito va condiviso con l’ottima squadra della quale è dotata la Pro Sacile e con il Comune che ha parzialmente sostenuto economicamente l’associazione. Cer- to le spese di gestione sono notevolissime, in special modo per quanto attiene il programma della Sagra. Quando chiudiamo il bilancio della manifestazione in pareggio possiamo davvero essere contenti. Si tratta, infatti, di una macchina complessa UN AUTUNNO DAVVERO RICCO L a Pro Sacile ha varato un interessante calendario di manifestazioni autunnali. Vediamo per novembre. Spicca immediatamente il coinvolgimento delle scolaresche cittadine all’insegna della riscoperta delle tradizioni e del coinvolgimento delle famiglie nelle iniziative dell’associazione presieduta da Giuseppe Fabbroni. Il ricco programma si aprirà il 24 novembre con una mostra, curata dal circolo filatelico di Sacile, che nella sala caminetto di palazzo Flangini Biglia celebrerà fino al 30 novembre il 40° anniversario di fondazione del circolo. A questo proposito il giorno 29 dal- le 14 alle 18 sarà possibile richiedere l’annullo postale della mostra. Dal 27 novembre all’8 dicembre nell’ex chiesa di San Gregorio sarà aperta al pubblico la mostra “I colori di un sogno” del pittore equadoregno Milton Chungandro, a cura dell’associazione L’Altrametà. Il 5 dicembre si festeggerà il patrono san Nicolò che, per la gioia dei bambini, attraverserà la città fino a piazza del Popolo dove sarà acceso l’albero di Natale (alle 17). Al salone Ruffo, quindi, si terrà lo spettacolo della Filarmonica Clown di Milano “Mastro Pinocchio” (alle 18) e il concerto del coro Ana di Vittorio Veneto (alle 21). da mettere in moto. Sicuramente i riscontri dalla partecipazione di pubblico e dai giudizi critici sono risultati positivi e questo ci incoraggia a continuare». Anche la nuova formula del Carnevale ha incontrato i favori della gente. «Certo. L’introduzione dell’ingresso libero ha permesso di incrementare notevolmente l’afflusso di visitatori. È riuscita anche l’iniziativa del concorso fotografico per il quale stiamo già lavorando, in vista della prossima edizione del Carnevale dei ragazzi che avrà luogo il 21 febbraio 2004». E la Fiera primaverile? «È riuscita piuttosto bene. Abbiamo introdotto due gradite novità: l’esposizione ornamentale di orchidee sotto la loggia e l’analisi e degustazione dei vini a palazzo Biglia, che ripeteremo. Per quanto riguarda la Sagra dei osei, nell’ottica della promozione e della conoscenza delle tradizioni del nostro territorio, abbiamo aperto al Museo dell’arte fabbrile di Maniago. Diciamo che è cominciato un ragionamento nuovo». Fra le iniziative culturali più importanti vanno registrate una rinuncia, ormai probabilmente definitiva, e una conferma. La rinuncia è al prestigioso festival Cinema ambiente, bocciato anche quest’anno per i costi esorbitanti. «Questa manifestazione sarà possibile solo creando un consorzio di enti pubblici che lo possano mantenere con costanza di stanziamenti finanziari. I costi del festival sono altissimi e fuori dalla portata della Pro Sacile. È un vero peccato perché continuano ad arrivare telefonate di persone interessate, ma allo stato presente il festival è irrealizzabile». Uscirà a fine anno o ad inizio 2004 la seconda parte delle “Cronache sacilesi”, la ponderosa ricerca sul Novecento cittadino attraverso la pubblicistica e la documentazione d’archivio. Giacinto Bevilacqua VILLANOVA DI PRATA LO HA FESTEGGIATO FRANCENIGO/CATECHESI ADULTI Don Giacomo Da Rodda, parroco da ben quarant’anni: auguri! N on capita tutti i giorni che una comunità festeggi i quaranta anni di ininterrotta attività pastorale nella stessa parrocchia del proprio pastore. È avvenuto domenica 26 ottobre scorso nella parrocchia di Villanova di Prata. Alla Messa solenne delle 10 c’erano proprio tutti. Si sono stretti attorno al proprio monsignor Giacomo Da Rodda per congratularsi con lui e ringraziarlo per la sua presenza tra loro da quasi mezzo secolo. Lo hanno fatto attraverso un quarantenne che fra i primi era stato battezzato dall’allora giovane don Giacomo. A nome di tutti egli ha ricordato i quaranta anni di intensa attività e di opere realizzate: le strutture parrocchiali, come la canonica, gli edifici per gli incontri, il catechismo, le feste, il campanile, il completamento e l’abbellimento della chiesa. Specialmente ha sottolineato la caparbia fedeltà all’insegnamento del catechismo, la cura della liturgia, la preparazione ai sacramenti, la visita alle famiglie, la cura degli ammalati e degli anziani. Non sono mancate altre manifestazioni e attestazioni di ringraziamento e di stima. Innanzitutto il messaggio au- I n sintonia con il piano pastorale per l’anno 2003-2004 e in preparazione al tempo liturgico dell’Avvento, la parrocchia San Tiziano di Francenigo ha organizzato i seguenti incontridibattito diretti da don Chino Biscontin: “Vale la pena di essere ancora cristiani?”, 10 novembre; “Perché battezzare i figli neonati? Non è meglio che decidano loro?”, 17 novembre; “Perché sposarsi in chiesa? E come essere felici insieme?”, 24 novembre. Tutti gli incontri avranno luogo a partire dalle 20.30 al centro ricreativo, situato presso la chiesa di Francenigo, e sono aperti a tutti i fedeli della parrocchia. Data l’importanza dei temi trattati e la coinvolgente presenza di don Chino, l’invito è esteso anche alle persone interessate della forania e delle parrocchie limitrofe. 33 GHIRANO on la festa di apertura tenutasi sabato scorso (25 ottobre), ha ripreso l’attività la ludoteca comunale ospitata nella saletta della Casa Famiglia di Ghirano. Il servizio, attivo dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18, è rivolto a tutti i bambini che frequentano le classi seconda, terza, quarta e quinta elementare. La ludoteca è fornita di giocattoli, dizionari e atlanti e organizza feste, picnic, gite, gemellaggi, letture animate, cacce al tesoro e laboratori manuali. Per i non residenti a Ghirano su richiesta verrà effettuato un servizio di trasporto con il pulmino comunale. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi alla ludoteca oppure all’ufficio servizi sociali del Comune dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 (telefono 0434-425190). C COLLE UMBERTO-MENARÈ BRUGNERA TRICHIANA PALMIRA TONON STEFFAN n. 29.9.1936 - m. 6.11.1993 Sono trascorsi ormai dieci anni e pare ieri. Ti ricordiamo con grande affetto portandoti nel cuore. I tuoi cari. Una Messa sarà celebrata domenica 9 novembre, alle 11, nella chiesa Madonna della Pace-Menarè. Mons. RAFFAELE PIVETTA n. 28.10.1901 - m. 1.11.1994 Le persone che hai incontrato, conosciuto e amato ti ricordano con tanto affetto e riconoscenza. suor ERMENEGILDA BONOMO Compagnia di S. Orsola Istituto secolare di S. Angela Merici n. 31.5.1915 - m. 5.11.1976 È ricordata con una Messa da don Ezio. Momento della festa tributata a don Giacomo Da Rodda gurale di monsignor Vescovo, fatto pervenire attraverso una lettera letta da don Domenico Tomè durante la Messa; gli auguri del presbiterio della forania di Sacile; il saluto e l’augurio di monsignor Sante Boscariol già vicario generale della diocesi di Concordia-Pordenone; ma in particolare la benedizione e gli auguri del Santo Padre espressi attraverso una pergamena consegnata al festeggiato alla fine della Messa. Il parroco, evidentemente commosso, dopo aver ringraziato tutti per le felicitazioni e gli auguri, si è rivolto ai suoi parrocchiali per chiedere la lo- ro collaborazione nel grande compito di pastore. Ha usato una immagine molto significativa: con il passare degli anni e le forze fisiche che diminuiscono, il parroco può tener fermo e diritto il timone; i collaboratori più vicini e tutti i fedeli devono sentirsi impegnati a spingere il carro. A conclusione della cerimonia tutti i partecipanti si sono ritrovati nella sala parrocchiale per un abbondante e simpatico rinfresco durante il quale ognuno ha potuto manifestare personalmente al proprio parroco tutto l’affetto e la riconoscenza. DA SOLO DA GENOVA ALLE CANARIE carte navali e strumentazione satellitare per l’orientamento; e un lettore MP3, con brani per circa 400 cd: musica pop, new age, classica, celtica… mi piace un po’ tutto, tranne il rock». Curtolo sarà anche a terra. «Mi metterò a campeggiare in qualche posto tranquillo, e mangerò “le mie schifezze” (cibo in scatola), andando solo qualche volta al ristorante. Sarà anche l’occasione per avere notizie su cosa accade nel mondo, ma ciò non mi interessa poi più di tanto». Sveglia con le galline, e otto ore di pagaia giornaliera bordeggiando, poi il ritorno a terra. E sulle coste spagnole potranno scambiarlo anche per un bizzarro immigrante clandestino: Curtolo non ha infatti nessuna intenzione di schierare la fanfara a raccontare la sua superimpresa. Nessuno lo saprà, né ci sono sponsor a sostenerlo, tranne la ditta che gli ha fatto uno sconto sulla canoa in cambio delle foto di viaggio da pubblicare nel sito. Daniele Curtolo dovrebbe ritornare a Itaca... pardon a Mel nell’agosto 2004. Carico di foto da mettere in mostra, e di memorie che invece non potranno che restare solo sue. Tommaso Bisagno Daniele Curtolo: in kayak oltre le Colonne d’Ercole È andato. È partito. Dal giorno di San Francesco è in mezzo al Mediterraneo Daniele Curtolo, l’avventuriero di Mel. Non poteva più resistere al tran tran quotidiano: e quindi, appena il suo lavoro a Londra gli ha permesso di raggiungere il budget sufficiente, ha mollato tutto. È partito. Come l’Ulisse dantesco, né l’affetto per i genitori, né per la morosa.., vincer potero dentro a me l’ardore, ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del valore. E così Daniele parte, e supererà le Colonne d’Ercole. L’ultima impresa fu l’andata e ritorno in kayak fino a Rodi; ora si volge alle coste occidentali del Mare Nostrum. Salpato da Genova, infatti, punterà verso Gibilterra; ma varcherà (come Ulisse, ma, per carità, con sorte diversa!) anche le Colonne d’Ercole (un passaggio a rischio, spiega Curtolo, per le forti correnti marine), co- Nella mappa, il percorso di Daniele Curtolo. Farà andata e ritorno. steggiando il Marocco, nelle alte onde dell’oceano. Poi il grande salto: cento chilometri sballottato nell’oceano, puntando a ovest; dall’Africa non le vede, ma laggiù ci sono le Canarie, che spera di raggiungere in circa dieci ore. In queste sette isole spagnole si fermerà per un mese, esplorando soprattutto le meno note e più selvagge; e sarà raggiunto dalla sua ragazza, abituata da anni di curtoliane avventure a godersi il moroso a DONADEL E DALL’ACQUA, IN SERIE A PER RESTARCI A ssaggi sempre più consistenti di serie A per due giovani talenti del calcio diocesano. Già 4 presenze in 8 partite di campionato, e un paio di volte in campo dall’inizio, Stefano Dall’Acqua, che da Camino di Oderzo è finito alla Reggina per guadagnarsi da vivere come centroavanti. Fa da sostituto a Bonazzoli, altro attaccante di peso, ma anche da suo partner quando la Reggina vuole sbloccare il risultato, come avvenuto domenica nello 0 a 0 con In campo contro il Modena, la grinta di Marco Donadel, a caccia di un posto da titolare nel centrocampo del Parma l’Ancona. Ma le sue polveri sono rimaste bagnate, e l’apprendistato in A piccole dosi. Dice Daniele: «Voleva partire con me per il viaggio, ma non mi sembrava il caso – dice – perché non ha esperienza di kayak». Mentre Ulisse partiva con una compagnia picciola, Curtolo sarà quindi senza amici. In barca solo tecnologia. Ci raccontava prima di partire: «Porterò con me un dissalatore per l’acqua di mare; una cinepresa, due macchine fotografiche e i pannelli solari per ricaricarne le batterie; MESSA ALL’ AGNELEZZA non è facile: pagelle finora non generose con lui, Il derby della Via Emilia di sabato è stata la prima partita giocata da titolare in serie A da Marco Donadel, ventenne centrocampista scuola Milan, ora a Parma. In campo contro il Modena nel cuore del centrocampo, al posto di Blasi alle prese col caso doping, non si è certo lasciato prendere dall’emozione, come testimoniano i due 6,5 e il 7 ricevuti in pagella dai tre quotidiani sportivi nazionali. Che dovrebbero permettergli di giocare da titolare anche domenica prossima, vincendo la concorrenza di Bolano. S P O R T ono quarant’anni esatti (era il 1963) che è stata posta, da alcuni amici vittoriesi, la statuina della Madonna in una grotta sotto i prati dell’Agnelezza (toponimo che significa degli agnelli) sul sentiero che da Vittorio-Valscura o da Fregona-Sonego porta al Pizzoc (Alta via 6). E sono una quindicina d’anni che l’ultima domenica di aprile e di ottobre, ad apertura e chiusura della stagione escursionistica, ci si incontra per la Messa, celebrata da don Giovanni Dan, che è il promotore dell’iniziativa. Anche domenica scorsa oltre duecento persone si sono incontrate lassù, con una giornata splendida in un clima di festa; hanno pregato e cantato, e si sono date appuntamento per la prossima primavera. S & FABIO STABILE E IL SUO COLLIE Cane e padrone, binomio perfetto F abio Stabile e il suo cane Rush, dopo aver vinto il titolo di campioni italiani 2003, sono stati riconfermati per il quinto anno nella nazionale italiana di agility dog, specialità in cui i cani devono eseguire esercizi di bravura e agilità, guidati dai loro padroni, il più velocemente possibile. Dopo anni di allenamenti mirati a raggiungere un’intesa perfetta fra cane e conduttore Fabio Stabile e Rush, border collie (razza di cane da pastore di particolare pregio) di 6 anni si sono presentati al Campionato del mondo 2003 a Lievin (Francia). Ai Mondiali hanno rappresentato con grande onore l’Italia, come fanno ininterrottamente dal 1999; dopo una prima specialità in cui sono giunti sesti, confermandosi miglior binomio italiano, e una seconda in cui sono riusciti a dar prova non solo di affiatamento ma anche di precisione, Fabio e Rush hanno risalito la graduatoria fino a raggiungere la terza posizione assoluta. Mai prima di que- Fabio Stabile e Rush, terzi al mondo nell’agility dog st’anno un binomio italiano era riuscito nell’impresa di piazzarsi sul podio mondiale, ed è toccato a loro, Rush e Fabio, istruttore e presidente della Dog Energy di San Vendemiano. Al termine del Mondiale, dopo essere stati premiati con la coppa del mondo (per Fabio) e 20 chili di mangime (per Rush), sono stati nominati dai giudici “miglior binomio del mondiale”: l’unico tra i partecipanti ad aver effettuato i quattro percorsi proposti dai giudici senza penalità e in tempi brevissimi. Alberta Bellussi MONTAGNA DA VEDERE 4 SPETTACOLI A CONEGLIANO pettacolo montagna”: ce lo mostrerà venerdì 7 novembre alle 21 Carlo De Agnoi, montebellunese, artista e montanaro. All’auditorium Dina Orsi di Conegliano proporrà sei proiezioni di diapositive in multivisione, intitolati “Nepal”, “Ad occhi aperti”,“L’equilibrio effimero”, “La serata felice”,“Pergamene” e “Il ritorno della Signora”. L’acqua è il tema dominante delle proiezioni e una di queste è anche dedicata all’handicap, illustrando la salita di u- “S na montagna da parte di un disabile. L’ingresso alla serata è libero, e si tratta della prima serata del ciclo “Montagna insieme - Spettacolo montagna”, che proseguirà venerdì 21 con le avventure in Patagonia del bellunese Giuliano De Marchi (che è anche stato parte della giuria del nostro concorso letterario sulla montagna), di Manrico Dell’Agnola di Mel e altri. Altri due appuntamenti il 28 novembre e 5 dicembre. B A N C A Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Orsago · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano Sacile · San Giacomo di Veglia · San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello Soligo · Spresiano · Tezze di Piave · Valdobbiadene · Vidor · Villorba Janna 38 Domenica 2 novembre 2003 OFFERTA LAVORO Per informazioni sulle seguenti offerte di lavoro rivolgersi all’Informagiovani di Vittorio Veneto, telefono 0438940371. Azienda in Conegliano cerca venditore/trice responsabile area Veneto, monomandatario, età 25/35, presenza, attitudine ai contatti, cultura, minima esperienza. Offresi portafoglio clienti, primo periodo assistito, formazione, buone possibilità di guadagno (rif. 15243). A partire da giugno/luglio 2004 dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio, cercasi signora seria, con esperienza, come babysitter al proprio domicilio. Zona: asse stradale Cordignano-Vittorio Veneto (rif. 15192). Ristorante in Vittorio Veneto cerca cameriera/e.Assunzione parttime per fine settimana (rif. 15191). Albergo ristorante in località Malga Ciapela (BL) cerca cameriera sala/bar con esperienza per la prossima stagione invernale.Vitto e alloggio compresi (rif. 15190). Cercasi persone automunite per letture contatori acqua (rif. 15177). DOMANDA LAVORO Signora con esperienza si rende disponibile come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica o come lavapiatti/aiuto cucina in ristoranti, trattorie e bar. Zona: Pie- ve di Soligo, Follina, Miane, Cison, Vittorio Veneto. Tel. 0438-975641. Signora cerca lavoro come operaia in qualsiasi settore. Zona: Pieve di Soligo e limitrofi. Tel. 3291763536. Signora 35enne seria, referenziata, automunita, cerca lavoro come operaia, addetta alle pulizie, collaboratrice domestica. Disponibile anche come aiuto cuoca o lavapiatti in ristoranti/pizzerie/trattorie. Zona: Cison, Miane, Pieve e limitrofi. Tel. 0438-975675, 3297641099. Ragazzo con esperienza come operaio metalmeccanico e lapideo, magazziniere (uso muletto), carico/scarico merci, saldatore, cerca lavoro in zona Vittorio Veneto, Colle Umberto e limitrofi. Tel. 3477312219. Ragazzo 23enne automunito, con esperienza nel settore plastica, cerca lavoro come operaio. Zona: Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 333-3939008. Ragazzo 25enne automunito, frequentante Ipsia serale, cerca lavoro nel settore elettronico. Zona: Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 338-2857922. Ragazzo 28enne con esperienza come muratore e operaio metalmeccanico, conoscenza uso muletto, in possesso di patente B e C, cerca lavoro. Tel. 340-6788464. Cercasi lavoro nel settore edilizia o come operaio settore metalmeccanica. Zona Vittorio Veneto o limitrofi. Tel. 339-1221809. Signora cerca lavoro come operaia o altro. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 339-1221809. Studente 22enne con esperienza come commessa e cameriera, cerca lavoro per i fine settimana. Tel. 349-8653646. Ragazza 19enne cerca lavoro come operaia in Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 328-3522319. Signora rumena con esperienza, offresi per pulizie uffici o come collaboratrice domestica. Disponibile nei giorni di lunedì e venerdì per 2-3 ore al giorno. Tel. 320-1566366; 0438-957024. Ragazzo 33enne, con esperienza nel settore metalmeccanico e vernici, cerca lavoro come operaio, lavapiatti o altro. Tel. 3392516231. Ragazza automunita, con esperienza nel settore plastica, cerca lavoro come operaia in qualsiasi settore. Zona: Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 340-6788464. Ragazza con esperienza offresi per sostegno scolastico e ripetizioni di inglese a ragazzi di scuole elementari e medie. Tel. 3478145210. Ragazza 26enne cerca lavoro come operaia/banconiera nel settore alimentare o come operaia generica in altri settori. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3487248648. Giovane signora cerca lavoro di assistenza anziani, baby-sitter, pulizie uffici, collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto e San Giacomo. Tel. 328-0097325 chiedere di Khadija. Ragazza 21enne, diploma di tecnico della gestione aziendale, cerca lavoro come impiegata o segretaria in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438-940279, 3498775167. Signora cerca lavoro come pulizia uffici, collaboratrice domestica, baby-sitter, commessa. Disponibile alla mattina fino alle 13. Zona Vittorio Veneto. Tel. 0438-59831. Ragazza 19enne con buona esperienza cerca urgentemente lavoro come cameriera, pizzeria o altro locale per fine settimana + giovedì. Disponibile da subito. Tel. 3402647662. Ragazza 20enne cerca lavoro come commessa in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438554624, 340-2522634. Signora con diploma di scuola taglio cerca lavoro come operaia o magazziniera in qualsiasi settore. Tel. 347-7016924, 0438200297. Signora cerca lavoro parttime di mattina come baby-sitter, collaboratrice domestica, pulizia uffici. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3381412320. Ragazzo 22enne con esperienza cerca lavoro come idraulico o aiuto idraulico.Valuta anche proposte come operaio. Zona Vittorio Veneto. Tel. 347-1105925. Ragazza 19enne cerca urgentemente lavoro per venerdì, sabato e domenica anche pomeriggio come domestica, commessa o cameriera. Disponibile da subito. Tel. 340-2647662. Ragazzo 24enne cerca lavoro come operaio in Vittorio Veneto e limitrofi. Disponibile anche a turni. Tel. 0438-554483. Ragazzo 18enne cerca lavoro come operaio oppure come i- draulico/elettricista senza esperienza. Zona Vittorio Veneto. Tel. 0438550743. VENDESI Vendo materasso di lana nuovo, a una piazza, confezionato da “Lanificio di Orsago” con lana vergine nuova, eseguito in più per sbaglio. Tel. 0438-32476 ore pasti. 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Congar diceva “La mia parrocchia vasto mondo”, ma ora che il vasto mondo è presente nelle nostre parrocchie, mi pare che manchi quella spinta missionaria sempre presente nella vita della Chiesa, ma forse oggi un po’ appannata. Mi riferisco ai numerosi extracomunitari presenti nella nostra diocesi: senza contare i marocchini, pensiamo agli africani, ai cinesi, agli albanesi, agli altri immigrati dell’Est. Per essi si è mai improntato un piano pastorale di evangelizzazione? Sono a conoscenza che la Caritas BESTEMMIA Il buon cristiano deve anche sapersi “far valere” I n questi giorni sono particolarmente colpito da un problema: la bestemmia. Da giovane prima di un tortuoso e benefico cammino di conversione anch’io purtroppo ci sono caduto. Oggi non passa giorno che incontri persone(nell’ambiente di lavoro, al bar dove leggo il giornale, e in altri luoghi) incapaci di parlare senza alternare ad una parola una bestemmia. È per me motivo di disappunto e dolore; mi sono chiesto spesso quale fosse la cosa più giusta: se riprendere la persona, evitarla, pregare. organizza un percorso catecumenale per coloro che intendono ricevere il battesimo, e che vengono celebrate qua e là delle liturgie per gli africani senegalesi o di altro paese o per i latino americani. Ma questa non è evangelizzazione! È pastorale per gruppi di diversa etnia. Mi si potrebbe obiettare che l’evangelizzazione tout court è affidata alla vita cristiana dei fedeli che con il loro esempio dovrebbero annunciare la fede in Gesù morto e risorto. Purtroppo la nostra società non è più una società cristiana e sono pochi quelli che cercano di vivere pienamente la propria fede e forse più di qualcuno non si è mai posto il problema. E allora? È evidente che non ho la soluzione, ma penso che sia doveroso per lo meno agitare questa preoccupazione missionaria dell’annuncio a coloro che abitano alla porta accanto e non hanno ricevuto il battesimo. L’Azione potrebbe farsi strumento per la discussione e/o per una proposta pastorale? Chiedo anticipatamente scusa se già si lavora in questo ambito. Camillo De Biasi Ho concluso che per me come cristiano sia importante non chiudermi a riccio, difendere Gesù con la preghiera, perdonare chi lo offende (“Padre perdonali perché non sanno quello che fanno”), cercare di dissuadere con il dialogo o altre forme di evangelizzazione. Sovente mi è capitato di riprendere delle persone, anche conoscenti, che non l’hanno presa bene perché si sono sentiti offesi; o di essere soggetto ad apprezzamenti e battutine anche sul lavoro. Ci sono state però anche delle persone che non hanno più bestemmiato quando mi hanno incontrato e questo è già un primo passo. Oggi sono andato allo stadio dopo tanto tempo: una passione che ho sempre avuto è seguire la partita; anche lì c’è sempre stata questa piaga ma oggi in 45 No, non si fa molto in questo ambito. Intanto bisogna distinguere, come lei giustamente fa, l’evangelizzazione, cioè l’annuncio del vangelo a chi non lo conosce, dall’attività pastorale per coloro che sono cristiani. La prima è molto scarsa, ma ci sono difficoltà oggettive. La religione non cristiana presente da noi è soprattutto l’Islam, ora nei confronti di questa religione l’azione missionaria deve essere molto accorta, altrimenti ottiene effetti contrari. È soprattutto con la testimonianza della vita, con l’accoglienza, con l’aiuto del tutto disinteressato che si può annunciare Gesù Cristo, secondo l’esperienza dei missionari in paesi musulmani. Ma importante è anche la cura pastorale dei molti cristiani (sono la maggioranza degli immigrati, ricordiamolo!) che provengono da altri paesi. Le messe “etniche” sono una buona iniziativa, perché non è possibile una integrazione immediata. Bisognerebbe favorire la presenza di qualche sacerdote proveniente dai loro paesi, come è stato fatto con i nostri emigranti. Anche le singole comunità cristiane devono mobilitarsi, cercando di avvicinare gli immigrati cristiani presenti in parrocchia, aiutandoli a superare le difficoltà del primo inserimento, organizzando insieme qualche momento specifico per loro, in modo che possano esprimere il loro modo di vivere la fede. Credo che una parrocchia può ricevere molti benefici da questo contatto con esperienze cristiane diverse. minuti è stata una cosa veramente oltre ogni limite. Durante quei 45 minuti ne ho sentite una valanga da un paio di persone (tra le quali il presidente di una società!). Ho avuto modo di udire, pregare, perdonare in cuor mio anche se il desiderio di litigare inizialmente prevaleva: poi nell’intervallo ho lasciato lo stadio pensando che scegliere Gesù era più importante che assecondare una passione. Per me personalmente se il messaggio educativo dello sport è questo gli stadi possono chiudere e le società fallire. Marco Pietrella producenti) bensì manifestare con i dovuti modi il disappunto e il richiamo al rispetto delle convinzioni altrui. A volte, individui che scatterebbero indignati se qualcuno offendesse gli ebrei o i musulmani, si sentono poi bestemmiare tranquillamente. Spesso si scusano dicendo: non è disprezzo, ma solo una forma espressiva che fa parte della cultura. Stupidaggini! Se è cultura, si tratta di cultura degradata e dannosa che bisogna correggere. e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Magari ci fossero tanti credenti che sentissero il suo disagio e che reagissero come lei! C’è troppa assuefazione alla bestemmia. Non dico che bisogna lanciare delle crociate (sempre contro- Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. Domenica 2 novembre 2003 SENTIERI Se non sono curati,di chi è sul serio la colpa? L eggo su L’Azione di domenica 5 ottobre a pagina 23 l’articolo “Troppi sentieri non curati. Indagine della Comunità Montana”. Il messaggio che traspare, e neanche troppo velatamente, tra le righe del sopra citato articolo è quello di una sottile critica rivolta alle associazioni del volontariato aderenti al Progetto Sentieri e una più marcata critica indirizzata ai Comuni. Afferma infatti il vice presidente della Comunità Montana Paolo Pasqualetto: «Ci aspettavamo questo risultato. Ora convochiamo i Comuni, divisi per aree omogenee, per capire cosa vogliono fare. Se un Comune non intende più sostenere la manutenzione non possiamo sostituirci. Fatti gli incontri tireremo le somme». Premesso tutto ciò, mi spiace dover prendere carta e penna per manifestare la mia critica, comunque costruttiva, a questa lettura che viene data dell’attuale situazione del Progetto Sentieri. Un progetto che è bene ricordare è stata una grande idea oltre che opportunità, in gran parte per altro realizzato, che ha permesso di conoscere, promuovere e valorizzare il nostro territorio. Per quanto riguarda “le volontà” dei Comuni, ho giustificati motivi per affermare che ci siano più luci che ombre al riguardo del loro impegno, e comunque un migliore risultato sarebbe stato raggiunto se anche l’attuale dirigenza della Comunità Montana fosse stata maggiormente convinta del suo Progetto Sentieri. Comunque sia, preciso che l’Amministrazione comunale di Miane è ben convinta della bontà del progetto. A dimostrazione di quanto vado qui affermando stanno i programmi realizzati in questi anni e pensati in sintonia con ABBONAMENTI 2003: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” 39 il Progetto Sentieri: 1) numero 5 depliants illustrativi descrittivi “Miane sentieri”; 2) nuovo itinerario in mountain bike più segnaletica; 3) sentiero panoramico montano “Forcella MattiolaSalvedella Nuova”; 4) realizzazione e installazione nel territorio montano di numero 5 bacheche più altrettanti pannelli illustrativi e descrittivi; 5) tre nuove aree attrezzate in zona montana comprensive di blocchi panche-tavoli. Per quanto riguarda nello specifico gli itinerari inseriti nel Progetto Sentieri, l’Amministrazione comunale di Miane è sempre stata attenta e sensibile, anche economicamente, alle esigenze delle associazioni, e la stessa attenzione l’abbiamo avuta per quelle nuove iniziative cresciute nel nostro territorio in questi anni (Giornata della montagna promossa in sinergia con la Provincia 2002/03, Malghe a Miane e Scargar montagna 2001/2002/2003). La Comunità Montana in data 25 febbraio 2003 inviava ai Sindaci e alle Associazioni aderenti al Progetto Sentieri una lettera per comunicare che nel corso dell’anno il dottor Marco Pianca era stato incaricato della “verifica della realizzazione e collaudo della manutenzione degli itinerari.” Nella sopracitata comunicazione il presidente Possamai ci informava inoltre che “al termine del controllo verrà infatti dato completo resoconto e/o verifica della gestione alla Comunità Montana nonché ad ogni singolo Comune”, “inoltre ci si promette di organizzare presso ciascun Comune un incontro con tutte le associazioni che hanno aderito al Progetto”. A tutt’oggi la Comunità Montana non ha tenuto nessun incontro, né ha inviato comunicazione ai Comuni e alle Associazioni della verifica eseguita. Abbiamo letto invece, e non senza stupore, l’intervista al vice presidente della Comunità Montana Paolo Pasqualetto. Claudia Comin assessore a Turismo e Attività produttive Comune di Miane Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA