Vita eterna “fai da te” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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Vita eterna “fai da te” - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Periscopio
Mondo
Pensioni: i sindacati pensano ad un
nuovo sciopero
Sono rimasti tesi i rapporti tra Governo e sindacati dopo il riuscito sciopero generale dello scorso 24 ottobre contro la riforma delle pensioni.
Il ministro Maroni ha prospettato una timida apertura al dialogo. «Se le
cose non cambieranno – ha replicato secco il leader della Cisl Savino
Pezzotta – vedremo se mettere in
campo altre iniziative. Senza escludere che ci possa essere anche uno
sciopero generale». Per sabato 6 diSavino Pezzotta
cembre, intanto, è prevista una manifestazione sindacale a Roma sui temi della difesa della previdenza.
Presi gli assassini di D’Antona
Grazie ad un’intensa attività di investigazione, eseguita
utilizzando tecnologie d’avanguardia, le forze dell’ordine hanno scoperto gli autori dell’omicidio di Massimo D’Antona. Sette brigatisti rossi sono finiti in carcere. Si tratta di persone all’apparenza normali: impiegati, operai e tecnici.
Divorzio veloce: la Camera lo respinge
Non passa la riforma che prevedeva di ridurre da tre
a un anno il tempo di attesa per il divorzio dalla sentenza di separazione. A scrutino segreto la Camera ha
infatti approvato un emendamento della Lega e dell’Udc che sopprime l’articolo 1 della proposta di legge, contenente appunto il dispositivo chiave del provvedimento.
ELEZIONI 1 / Bolzano, ancora un
trionfo per la Svp
La Sudtiroler Volskpartei resta il primo partito in Alto Adige. Con il 55,6 per cento dei voti ha infatti trionfato nelle elezioni provinciali di domenica scorsa 26 ottobre.
ELEZIONI 2 / Trento, il centrosinistra al 60%
Nelle elezioni provinciali svoltesi a Trento domenica
26 ottobre si è affermata la coalizione di centrosinistra
capeggiata da Lorenzo Dellai. Primo partito è la Margherita con il 25,8 per cento dei voti.
In Iraq non cessano gli attentati
Il numero di caduti americani in Iraq in tempo di “pace” supera quello dei morti durante la guerra. Dopo
gli ultimi attentati sono arrivati a 116 i soldati morti
dallo scorso 1º maggio, giorno in cui il presidente Bush ha dichiarato la fine della guerra.
In Veneto arriva la prima neve
Temperature rigide e piogge sparse in questo ultimo
scorcio di ottobre. Sulle Dolomiti sono caduti i primi
fiocchi di neve.
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 2 novembre 2003
e
L’AZiON
Primo Piano
QUALE SPERANZA NELL’ALDILÀ?
Due indagini indicano tanta incertezza sul “dopo”
Vita eterna
“fai da te”
«A
spetto la risurrezione
dei morti e
la vita del mondo che
verrà. Amen». Con queste
parole chi partecipa alla
messa domenicale chiude
la sua professione di fede.
Senza questa conclusione
perderebbe di significato
tutto quello che è dichiarato prima, perché la fede
cristiana, alla fin fine, è la
risposta all’interrogativo:
quale sarà il destino ultimo
della mia vita? Eppure questa conclusione oggi risulta molto incerta. Anche tra
coloro che la pronunciano
ogni settimana.
Due dati. La recentissima inchiesta sul pluralismo religioso degli italiani, una delle inchieste più
rigorose e attendibili sul
comportamento religioso
(il testo completo è stato
pubblicato nel mese di ottobre da Il Mulino), registra che il 40% degli intervistati crede “in qualcosa
ma non so che cosa” dopo
la morte, solo il 17% si aspetta con sicurezza di “andare in paradiso o all’inferno”, il resto vaga tra la convinzione della fine di tutto
o altre forme di sopravvivenza, come la immersione
impersonale nella natura o
la reincarnazione in altre
vite. Più inquietante l’inchiesta commissionata dai
vescovi italiani al Censis
sulla religiosità dei giovani
dalla quale emerge che il
52% è incerto sulla vita dopo la morte,
l’11% la nega
e solo il 29%
l’afferma
con sicurezza, mentre il
4% crede
nella reincarnazione.
Che cosa
sta succedendo? È certamente un
effetto di quella religione
“fai da te” per cui ognuno
si costruisce la propria fede, prendendo qualcosa
qua e là, privilegiando ciò
che gli è più comodo, e in
questo bricolage religioso
la cosa che per prima viene scartata è appunto tutto
ciò che riguarda l’aldilà. In
realtà si tratta dell’aspetto
più oscuro della vita e anche il più conturbante. Non
si fissa volentieri lo sguardo in questo
punto nero.
Aggiungiamo il clima
di leggerezza in cui siamo immersi
per cui viene
meno la passione per la
ricerca della
verità, e una diffusa sfiducia che si possa trovare
qualcosa di sicuro che si
accentua di fronte agli interrogativi sul nostro destino ultimo. E poi, perché
tanto affannarsi a dissipare
le tenebre del “dopo” per
Ma la fede
cristiana ha
come sbocco
la vita eterna
GIOVANNI PAOLO II
E IL PENSIERO DELLA MORTE
D
urante il suo ultimo viaggio in Polonia, era l’agosto dello
scorso anno, Giovanni
Paolo II volle sostare per
qualche minuto davanti
alle tombe della madre,
morta quando il piccolo
Lolek (nomignolo di Karol da ragazzo) aveva nove anni, il fratello e il padre. Già in precarie condizioni di salute il Papa
non scese dall’auto. Si
tolse lo zucchetto, chinò
il capo, benedì la tomba,
pregò in silenzio, accese
tre candele in memoria
dei suoi cari. Cosa pensò
il Papa in quei momenti?
Sicuramente si confrontò
con il tema della vita eterna. Un tema che, negli
ultimi tempi con l’avanzare verso il crepuscolo
della vita, è ritornato più
volte nei suoi interventi.
“Trovo una grande pace
nel pensare al momento
in cui il Signore mi chiamerà: di vita in vita! –
scrisse nel 1999 in un’affettuosa e calorosa “Lettera agli anziani” –. Per
questo mi sale spesso alle labbra, senza alcuna ve-
trovarvi qualche consolazione, quando la vita presente ti offre tanto “ben di
Dio” che smorza il desiderio dei beni di Dio futuri?
Negli ambienti cristiani,
di fronte a questo fatto, c’è
chi alza la voce accusando
di negligenza la Chiesa e
coloro che in essa hanno
responsabilità, in primo
luogo i preti, per aver favorito questa oblio glissando su questi temi. È famosa la denuncia del grande teologo von Balthasar il
quale, anni fa, diceva che
sulle verità ultime della fede c’è un cartello che avvisa: “Chiuso per restauro”.
Ora, mi pare, si sta reagendo, perché si capisce
che ne va di mezzo l’autenticità e la permanenza
della fede cristiana, la quale ha come sbocco la speranza di una vita eterna, e
non una vita eterna fatta
soltanto di puro spirito, ma
di spirito e corpo ricomposti nella risurrezione finale: è questo, infatti, il significato finale dell’evento
Gesù Cristo.
In questi giorni la tradizione ci porta a pensare ai
nostri “cari defunti” e volere o no può affacciarsi alla mente anche il pensiero
della nostra sorte futura.
La mentalità corrente ci invita a lasciarlo perdere. Ma
non è la scelta più saggia.
Noi, parlando di questo tema, vorremo aiutare a far
prendere un atteggiamento più vero, senza rimuovere questo aspetto della
vita e ricordando che non
si dà fede cristiana senza
accettare quanto essa dice
sulla vita dopo la morte.
(GpM)
Giovanni
Paolo II in
visita alla
tomba dei
suoi
genitori il
18 agosto
2002
na di tristezza, una preghiera che il sacerdote recita dopo la celebrazione
eucaristica: In hora mortis meae voca me, et iuba
me venire ad te (nell’ora
della morte chiamami, e
comanda che io venga a
te)”.
Anche nella raccolta di
poesie “Trittico romano”,
di recente pubblicazione,
Giovanni Paolo II affronta il tema dell’aldilà parlando di quello che sarà il
conclave che, dopo la sua
morte, dovrà trasferire le
chiavi del Regno.
Lo scorso settembre,
incontrando pellegrini polacchi il Papa citò a sorpresa una frase del poeta
latino Orazio: “Non omnis
moriar” cioè “non morirò
del tutto”.
Cosa ci sarà “dopo” secondo il Papa? Era il 1º novembre 1996. Mentre celebrava il 50º anniversario della sua ordinazione
sacerdotale “gli occhi socchiusi, proiettato nel futuro dell’eternità, quasi in
un sussurro, raccontava
l’incanto della visione del
volto del suo Signore: «Lo
vedremo come egli è, lo
vedremo a faccia a faccia,
e lo vedremo insieme con
quanti ci hanno accompagnato lungo il pellegrinaggio terreno»” (da “Karol il Grande” di Domenico Del Rio). (FC)
IL PARROCO DI ODERZO
“I funerali, sempre
molto partecipati”
U
DON FURLAN, DA 30 ANNI VICINO AI MALATI
Come affronta il tema dell’aldilà
un cappellano di ospedale
C
on i modi delica- rarsi, che ciò corrisponde
ti e rispettosi alla volontà di Dio, che
che lo contrad- dobbiamo amare la vita.
distinguono don Mosè Alle persone poi più graFurlan da 30 anni è vicino vemente malate cerco di
a quanti sono ricoverati suggerire comunque spenell’ospedale di Vittorio ranza. Perché se è vero,
Veneto. Dove oggi non si come dice l’adagio, che
va più, come un tempo, “finché c’è vita, c’è speper morire: «Nelle clini- ranza”, si possono anche
che di oggi, infatti, si ce- rovesciare i termini e dire
lebrano tante vittorie, pic- che “finché c’è speranza,
cole e grandi, sulla malat- c’è vita”. Non si può vivetia» sottolinea don Mosè. re senza, in qualche moMa accanto alle vittorie ci do, sperare».
sono anche le “sconfitte”.
Ma non c’è la sete di
Compresa quella più trasapere cosa ci attengica: la morde dopo la
te.
morte?
Don Mo«Il riferisè, condimento alla vivide i dati
ta eterna si
di una repone certo
cente innella converdagine sesazione con
condo cui
le persone
solo il 17
malate. Vorper cento
rei, a questo
degli itaproposito, osliani cre- Don Mosè Furlan, cappellano dell’ospedale ser vare che
di Vittorio Veneto molte persode nell’esistenza
ne non hanno
del Paradiso e del- ben percepito l’annuncio
l’Inferno come pre- cristiano della risurreziosentati dalla Chiesa ne dei corpi nell’ultimo
cattolica?
giorno, o non ci pensano».
«Mi sembra una perLei fa spesso especentuale realistica».
rienza di morte. Ha
Ci sono malati che le
mai momenti di scorivolgono interrogaraggiamento o dubtivi sull’aldilà?
bio?
«Più spesso in maniera
«Non si può rimanere
implicita. Si aspettano da indifferenti di fronte al dome una parola in questo lore. Accanto alla salma di
senso. Di solito cerco di una persona si prova un
non dirla al primo incontro sentimento di oppressioma solo dopo una serie di ne: esso nasce dalla compresenze al letto della per- passione per la persona
sona. Bisogna che la pri- deceduta e anche dal fatma parola sia espressione to che in colui che ci sta
di solidarietà umana. La davanti vediamo il simbodomanda, anche solo im- lo della nostra condizione
plicita, sull’aldilà sorge mortale. Ma propriamenquando si fa più concreta te scoraggiamento o dubla prospettiva della morte. bio, no. Piuttosto nel conVorrei qui subito dire che fronto quotidiano con il
il timore della morte è un dolore si sente il dovere di
sentimento umano che ringraziare il Signore per
merita grande rispetto».
il dono della vita e della saCome parla dell’al- lute e il dovere di metterdilà?
la a servizio degli altri co«Per la verità, con le me meglio si può».
persone malate si parla soAssiste a trapassi di
prattutto della loro condipersone lucide che
zione presente, di malatserenamente lasciatia e di salute. Da parte
no questo mondo?
mia cerco di far compren«Desidero non rispondere che è un dovere cu- dere in maniera circo-
stanziata, perché il mio ministero richiede riser vatezza. Voglio solo ricordare il caso di una persona
anziana la quale ha lasciato questo mondo ringraziando, con voce flebile
ma ben percettibile, e lodando il Signore per il dono della vita».
Un tempo ci si preparava all’aldilà anche con i sacramenti. E oggi?
«Frequentemente viene richiesta la Comunione. Con minore frequenza la Confessione. La celebrazione dei sacramenti
richiede una notevole maturità nella fede. Per quanto si riferisce alle persone
che sono vissute ai margini o lontane dall’esperienza cristiana, confido
che un “Padre Nostro”, recitato bene, possa essere
accolto dal Signore misericordioso come un loro
atto di pentimento e di
conversione. È qui anche
da ricordare che ci sono
persone che, al termine
della loro vita, escludono
di interrogarsi in senso
cristiano. Nei loro confronti cerco di nutrire un
sentimento di vicinanza umana e di rispetto. Rispetto, per così dire, esteriore e soprattutto rispetto interiore, nel senso che
non possiamo – e il Vangelo ci dice che non dobbiamo – giudicare nessuno».
Si accusa la Chiesa
di parlare poco delle
verità ultime. Condivide?
«Distinguerei. Dell’aldilà nella dimensione più
positiva delle promesse di
Dio – la salvezza eterna, il
Regno dei cieli – se ne parla certo e spesso. Invece
mi sembra che parliamo
poco del Purgatorio e mai,
o quasi, dell’Inferno».
Lei crede nell’Inferno?
«Certo; ne parla in molti passi la Sacra Scrittura,
e lo penso come la peggiore delle condizioni: il rifiuto e la separazione da
Dio, il Sommo Bene».
Federico Citron
Domenica 2 novembre 2003
n fatto sociale, un
momento religioso,
ma, soprattutto, una grossa
“occasione pastorale”. Non
ha esitazioni monsignor
Piersante Dametto, parroco del duomo di Oderzo, a
individuare nella pastoralità
l’elemento che maggiormente risalta dalla celebrazione dei funerali. «Nella
nostra parrocchia non è venuto meno il senso della
morte; indubbiamente anche qui da noi c’è quella sorta di “rimozione” indotta
dalla cultura del momento
storico che viviamo. Ciò
non toglie che la conclusione della vita terrena sia
sempre circondata da grande rispetto e partecipazione».
Anzi, a Oderzo il funerale è ancor oggi una grande
celebrazione, anche se non
espropria ancora la messa
dal ruolo di momento centrale per la comunità cri-
stiana. «La morte non è un
tabù – spiega monsignor
Dametto –: parla ancora alla gente, dal punto di vista
pastorale è un’opportunità
eccezionale, offre l’occasione di avvicinare le persone,
le famiglie, con particolare
accoglienza e disponibilità.
La celebrazione stessa è un
momento molto intenso,
vissuto dalla gente nelle sue
implicazioni sociali e religiose – direi in egual misura – e che induce ad una forte riflessione su fede e speranza cristiana. Certamente essa implica attenzione e
delicatezza, direi quasi che
il funerale è una “sfida pastorale” che comporta la capacità di incontrare le persone e di dare loro l’aiuto a
superare il momento dello
“scacco” che inevitabilmente accompagna la morte. Uno scacco terribile
quando colpisce i giovani».
A Oderzo esiste un grup-
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po di pensionati che partecipano a tutti i funerali offrendo il proprio canto. «I
giovani partecipano poco –
ammette monsignor Dametto – un po’ perché molti sono al lavoro, ma anche
perché c’è chi manifesta indifferenza. Se di vera differenza si tratta – osserva ancora – perché invece potrebbe essere un atteggiamento involontariamente
dissimulato, di imbarazzo
psicologico...».
Sono mediamente una
novantina l’anno i funerali a
Oderzo. Sono tutti partecipatissimi, taluni registrano
“pienoni” come nelle grandi solennità. E in questi ultimi anni – attenzione – la
partecipazione è andata crescendo. «Chi viene dall’esperienza delle grandi città
– conclude il parroco – dice: “Lì non è come qua, la
morte è burocratizzata”. E
allora capisco che da noi la
celebrazione del funerale è
ancora sentita come valore
della comunità, della tradizione, della cultura del territorio. La gente ci tiene ancora alla presenza del prete, alle pratiche di pietà. È
una grande lezione di compostezza e dignità». (VC)
Catechiste in difficoltà di fronte alla morte
L’
aldilà, questo sconosciuto?
Per qualcuno, anche a catechismo il tema della morte e il pensiero di cosa ci sarà dopo sembra coinvolgere poco i
bambini, e i programmi vi si adeguano. «Domande sul tema non sono mai venute fuori,
e finora non abbiamo previsto di trattarlo»
dice Barbara Vian, 24 anni, di Sant’Andrea,
che da due anni segue dei bambini ora in seconda elementare. Ma l’assenza di domande non nasce certo dal sapere tutto. «I bambini non hanno un’idea ben precisa della
morte – dice Fiorenza Serafin Marchioni, una lunga esperienza come catechista in Cattedrale –. Parlano di un’entità che potrà esserci, ma non la sanno individuare con esattezza». A catechismo come a scuola, i
bambini faticano sui concetti astratti: bisogna essere concreti perché ti capiscano. «Anche parlare dei santi, dello Spirito è difficile; faticano a capire anche l’idea di Chiesa…
Noi cerchiamo di evitare l’argomento della
morte, anche quando magari il Vangelo domenicale fornirebbe spunti: preferiamo puntare alle situazioni di vita quotidiana, al vissuto dei bambini».
In parziale controtendenza quanto ci racconta un’altra catechista, con lunga esperienza con i bambini, che vuole restare anonima. «La morte non è un tabù – dice –.
Per loro si tratta anzitutto del ricordo dei
nonni scomparsi, che non è preso con apprensione, ma naturale, e quasi tutti si recano in cimitero per il 2 novembre. Anche
se i bambini non esternano, né ai genitori né
tanto meno alle catechiste, la paura della
morte che magari hanno».
«A volte mi chiedono: “ma come faccio a
essere sicuro che mio nonno sia in cielo?” e
io rispondo: “tu prega perché si avvicini sempre di più al Signore, il nonno è sulla strada
verso il cielo”. Inoltre, per molti è una scoperta il fatto che i morti ci possano aiutare
e proteggere dal cielo, e che possiamo rivolgere loro le nostre preghiere… “Beh allora preghiamoli!” ti dicono».
Con quali parole parlare di ciò che viene
dopo la vita? «Di sicuro non si parla di paradiso e inferno. È meglio parlare di bene e male». Anche se restano le difficoltà: «Tu parli
della risurrezione, loro ti guardano, ma non
sai fino a che punto siano convinti…». (TB)
UN’INDAGINE TRA I GIOVANI:
ristica che sfocia in una vi“Meglio credere che ci sia l’aldilà” sione generica dell’aldilà,
L’
aldilà? Non so se c’è, ma preferisco sperare che ci sia davvero. È
questo l’atteggiamento che hanno i giovani nei confronti del mondo ultraterreno, come emerge da un’indagine su giovani e fede che ha destato sensazione nell’aprile scorso, commissionata dalla Cei e
realizzata dal sociologo Mario Pollo, della Lumsa di Roma.
Intitolata “Il volto giovane della ricerca di Dio”, la ricerca evidenzia come solo una piccola parte di essi nega una vita
dopo la morte e comunque mai in modo
netto. La maggior parte tiene una porta
aperta, uno spiraglio che pare «legato a
un sentimento angoscioso di fronte all’idea della propria fine».
Alcune risposte dei giovani intervistati sono eloquenti in questo senso: «No,
però spero che ci sia una vita dopo la morte, non è che credo, spero, lo spero, credo che ci speriamo un po’ tutti». È insomma una “fede” consolatoria e utilita-
lontana dalla tradizione cristiana. Infatti inferno e purgatorio non risultano essere considerati, anche dai giovani che frequentano la Chiesa. Mentre
gode di maggior credito il paradiso, tuttavia, descritto senza che Dio vi sia presente e vicino.
Ecco come si immagina il paradiso una delle ragazze intervistate: «È impossibile che viviamo su questa terra e finisce
tutto quanto così. Quel mondo secondo
me è bello, non ci sta tutto il male che c’è
qui ma non c’è neanche tutta questa fretta che noi abbiamo, stai solo in pace con
te stessa e con tutti gli altri, vedi le persone che non vedi più da tanto tempo».
L’esistenza dell’aldilà è, insomma, auspicata, desiderata. Ma è una speranza
che sembra proprio non incidere sull’“aldiqua”: la vita terrena, le proprie scelte di
vita, il modo di vivere la fede.
Il paradiso, quindi, sembra quasi destinato a gratificare il singolo a prescindere da meriti o demeriti.
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e
L’AZiON
Attualità
Domenica 2 novembre 2003
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 2 novembre 2003
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FAMIGLIE
NELLA
MORSA
DEL
CARO-PREZZI
NOTIZIE
NordEst
Veneto, l’altissimo costo
sociale degli incidenti stradali
È da brivido il “resoconto” di un anno di incidenti stradali nel Veneto, stilato dall’Automobil Club e presentato al Salone internazionale della sicurezza stradale
che si è svolto a Verona. La nostra regione è al poco
invidiabile quarto posto in Italia per morti e feriti: nel
2002 i sinistri stradali sono stati oltre 19 mila, con 634
morti e poco meno di 27 mila feriti. In media due vittime al giorno... Le strade urbane sono risultate le più
pericolose, sabato e domenica i due giorni “neri” per
eccellenza, distanze di sicurezza, distrazione e velocità
i fattori-killer di questa ecatombe. ma il convegno ha
fatto anche i conti in tasca ai “costi sociali” degli incidenti. Al Veneto costano qualcosa come 1 miliardo e
mezzo di euro all’anno, a cominciare dalla spesa sanitaria, via via fino alla riabilitazione, alle invalidità.
Bacco e tabacco: nella
Marca a tutto spiano...
Alcol a gogò e sigaretta accesa: a dispetto del moltiplicarsi degli allarmi per la salute, i veneti (e i trevigiani, nella fattispecie) non demordono. Lo appura una ricerca della Regione, durata due anni, che ha preso in esame 62 mila residenti. Ebbene, l’alcol tiene saldamente banco, con uno strabiliante 54 per cento di
adolescenti che ne abusa. Ma anche i fumatori non
scherzano. Pare che siano ancora il 23,5 per cento della popolazione i dediti alla nicotina, e tra questi i medici non sfigurano: 19 su cento.
Ma che freddo che fa
nel Veneto: è già inverno?
Prime, gelide avvisaglie
d’inverno in Veneto. E se
questo è l’inizio... Soprattutto le temperature minime sono decisamente fuori
norma: -16 a Cimabanche, 9 a Cortina e Falcade, -5 a
Belluno e a Feltre. E secondo i meteorologi, non si tratta di episodi, di una “mattana” del tempo. È l’inizio dell’inverno. Si conferma così che le condizioni climatiche nel nostro Paese si stanno estremizzando, con una sorta di “scomparsa” delle stagioni intermedie e
quindi della “gradualità” dei passaggi stagionali.
Noi e l’acqua,
convivenza da rifondare
L’8 e 9 novembre, a Laggio di Cadore, sala congressi
della Casa soggiorno alpino, convegno sul tema: “Noi
e l’acqua, una convivenza da rifondare”. L’iniziativa cade opportunamente in occasione dell’Anno internazionale dell’acqua, ed è organizzata da Associazione
Premio letterario Giuseppe Mazzotti, Associazione famiglie rurali “Sinistra Piave”, Centro internazionale
“Civiltà dell’acqua”.
I CONTI IN FAMIGLIA / 1
«Q
uanto fa?». «Dieci euro». Dieci euro per
un “leggero” – 4 etti in tutto – sacchetto
di caldarroste. È capitato domenica scorsa a Montebelluna.
Questo non è che uno dei tanti esempi dell’effetto del
caro-prezzi che ormai da due anni sta creando non poche preoccupazioni ai consumatori italiani, specie alle
famiglie con figli, agli anziani, ai giovani che desiderano sposarsi. Consumatori che stanno passando al contrattacco modificando le proprie scelte di spesa, sia in
termini di quantità sia nella scelta dei negozi, come rivela una fresca indagine dell’Istat.
In queste due pagine riportiamo le posizioni di consumatori e commercianti e alcune voci raccolte in diocesi.
I PREZZI IMPAZZITI
D
opo i primi mesi di
stordimento i consumatori hanno iniziato a
reagire energicamente all’aumento dei prezzi conseguente all’introduzione dell’euro. Adottando tante
“strategie” di... sopravvivenza. Qualche esempio?
Acquisto solo di frutta e
verdura di stagione. Preferenza per la grande distribuzione e per i discount
piuttosto che per i piccoli negozi. Ricorso agli spacci aziendali per abbigliamento
e scarpe. Ridimensionamento delle spese per ristorante, pizzeria o beni superflui (orologi, gioielli, calzature). È in atto - dice l’Istat - una revisione delle dinamiche di spesa. Tradotto:
sta cambiando il modo di acquistare sia in termini di
quantità che di luogo. Nel
mese di agosto gli acquisti
sono diminuiti dello 0,6 per
cento rispetto l’anno prima.
La batosta colpisce i piccoli
negozi: meno 3,7 per cento.
Mentre cresce la grande distribuzione: più 2,9 per cento. Evidente il motivo: quest’ultima è in grado di proporre prezzi molto più competitivi (pensiamo solo alle
proposte “sottocosto”...). Conseguenza: 30 mila negozi e negozietti hanno
chiuso.
Secondo la
Cia (Confederazione italiana agricoltura)
dall’entrata in vigore dell’euro ogni italiano spende
27 euro in più al mese per gli
alimentari (77 euro a famiglia). I rincari record riguardano alcuni prodotti ortofrutticoli come zucchine,
pomodori e fagiolini au-
Tempo di “tagli”
S
mentati anche del 50 %. Conseguenza: i consumi di frutta e verdura sono calati del
10 % nei primi 10 mesi del
2003. Anche pasta, pane, latte formaggi non scherzano:
sono rincarati tra il 5 e l’8 %.
Più contenuti, invece, gli aumenti di carne e olio (anche
se un recente calo di produzione delle olive fa temere un prossimo aumento). Il
rialzo medio,
nell’intero settore agro-alimentare, è stato del
15 % negli ultimi
sei mesi.
Poi c’è tutto
l’extra alimentare: abbigliamento, calzature, scuola. Per non parlare
di alberghi e ristoranti che,
secondo le associazioni dei
consumatori, in tre anni
hanno aumentato del 22 % i
prezzi. Solo il settore delle
telecomunicazioni ha subìto un ribasso.
GLI ANZIANI TRA I PIÙ COLPITI:
Se mancano i soldi per il ticket...
S
embra una scommessa, una sfida, invece è la dura realtà di tanti, tanti anziani: vivere con un milione
di vecchie lire al mese, o anche meno.
Una recente indagine ha rivelato che
tra le pensioni erogate in provincia di
Treviso più della metà sono sotto la soglia del fatidico milione. Su di loro il caro-prezzi si abbatte come una mannaia.
«Per tanti la pensione non è più sufficiente nemmeno per i beni indispensabili – spiega Giancarlo Cavallin, segretario provinciale dei pensionati Cgil,
che hanno compiuto l’indagine –. Ora
riscontriamo anche casi di anziani che
rinunciano alle cure sanitarie, perché
non hanno i soldi
per il ticket, per la
visita medica, per
le terapie. E sta emergendo in modo
chiaro che soprattutto da una certa età in poi, sopra i 70
anni, la situazione si fa sempre più critica: il potere d’acquisto cala vertiginosamente in rapporto al crescere dei bisogni. Anche perché tra i più anziani è
molto diffusa la pensione minima». Tra
questi, sono le donne quelle più in difficoltà: hanno pensioni mediamente inferiori, hanno più difficoltà di spostamento, vivendo più a lungo hanno più
Le richieste
dei consumatori
Le battagliere associazioni dei consumatori hanno
avanzato a Governo e commercianti alcune proposte
per combattere il caro-prezzi e le sue conseguenze: riduzione del 10 % sui prezzi
di prodotti alimentari e del
25 % sui non alimentari; fornire al consumatore più
informazione sui prezzi all’ingrosso dell’ortofrutta; sospendere l’aumento delle tariffe (Autostrade, ferrovie,
rifiuti...); ridurre l’Iva al 10
% per le famiglie meno abbienti. E per l’ormai vicino
mese di dicembre le associazioni hanno programato
la campagna “Salviamo la
tredicesima” che comprende tante piccole battaglie. La
più significativa sarà contro
il caro-benzina con la segnalazione, dal 16 dicembre
al 6 gennaio, delle marche
più economiche.
bisogno di cure e servizi.
Un primo, importante passo per aiutare gli anziani sempre più schiacciati dall’aumento del costo della vita potrebbe essere un monitoraggio a tappeto sugli anziani, soprattutto oltre una certa età,
per individuare i casi più difficili, Comune per Comune. Anche perché, come rivela un’indagine compiuta
a Silea, si scopre che sono davvero tanti gli anziani che non sanno dell’esistenza di agevolazioni e servizi a loro disposizione, come il telesoccorso o l’assistenza domiciliare. E solo pochi osano chiedere. La maggior parte resta
chiusa nelle sue difficoltà, in un tristissimo silenzio. (FP)
SEGUE DALLA PRIMA
M
i hanno colpito, al riguardo, alcune riflessioni di Barbara Spinelli
su La Stampa.
La Spinelli sostiene che la laicità dello
Stato non è una visione filosofica della vita
e tanto meno una religione, che elimina filosofie e religioni diverse da essa, ma semplicemente un “metodo”, una serie di regole in vista di una pacifica convivenza in
una società dove sono presenti più religioni o semplicemente in presenza di un’autorità religiosa accanto all’autorità dello Stato. Mi sembra corretta questa definizione,
anche se a volte la laicità degenera nel laicismo che è una visione della vita contrapposta a quella religiosa che scatena, di conseguenza, la lotta per la preminenza dell’una sull’altra.
Poi la giornalista continua scrivendo che
la laicità rispetta le religioni “limitandosi a
metterle tra parentesi in alcuni luoghi pubblici precisi: scuole, uffici postali, commissariati, ospedali parlamenti. In questi luoghi
si entra lasciando fuori dalla porta la propria appartenenza ad una famiglia religiosa, ad una tribù”. Qui mi sorge un dubbio:
è possibile svestirsi in questo modo? Che
cosa resta se uno si priva delle sue identità? Mi sembra una posizione illuministica
fare appello all’individuo fatto solamente di
ragione e libertà. Un individuo così scarnificato non esiste. Uno entra nello spazio
pubblico come persona con tutto quello che
è. C’è, però, qualcosa che deve essere lasciato fuori: è l’arroganza di volersi affermare contro l’altro, la superiorità per cui
non si sente il bisogno di confrontarsi con
chi è diverso, il disprezzo per chi non è in
tutto omologato a sé. Ma questi sono atteggiamenti negativi che in nessun luogo devono essere adottati. Sono contrari ai principi fondamentali della convivenza umana.
È partendo da questi principi, vissuti con
convinzione, che devono poi esse stabilite le
regole concrete che sono diverse secondo
i casi che si presentano. Se, per esempio, una minoranza religiosa, come l’Islam, entra
in un paese a maggioranza cristiana, come
il nostro, e pretende di eliminare i segni religiosi accettati e condivisi dalla popolazione, è espressione di aggressività inaccettabile. Per gli stessi principi, una religione minoritaria ha il diritto di avere dei luoghi dove esprimere il proprio culto, perché è fondamentale per la propria esistenza. Per altri
aspetti secondari di volta in volta si deve verificare se sono compatibili con le leggi e le
tradizioni. Le ragazze musulmane possono
portare a scuola il velo che copre i capelli?
Se è un semplice segno sia pur di appartenenza religiosa, non vedo perché debba essere proibito, a meno che non comporti,
per la sua forma, un’offesa alla dignità della donna, come potrebbe essere il “burqa”
afgano. Non sembra invece accettabile l’esonero dalla ginnastica perché è segno di
discriminazione nei confronti della donna.
Non tutto è risolvibile con facilità. È inevitabile che si creino tensioni nei casi
concreti. La via da seguire sembra, però, abbastanza chiara: nonostante tutte le diversità, che non si devono eliminare, c’è qualcosa che ci unisce come esseri umani ed è
la razionalità che anche le religioni devono
accogliere per purificarsi e per stabilire una base comune di convivenza. (GpM)
abrina Tonon – vittoriese, sposata con Alessio Faraon, due figli in
età da asilo – non rientra
nella categoria dei consumatori-ragionieri. Non si
mette lì la sera a segnare,
per filo e per segno, entrate e uscite. Ma anche se
non tiene il “registro” delle
spese familiari si è accorta,
eccome si è accorta, dell’aumento dei prezzi. «Con
50 euro non si porta a casa
niente mentre prima dell’euro con 100 mila lire si
comprava un bel po’ di cose» osserva Sabrina.
Sabrina, Alessio, Anna e
Leonardo rientrano in quella che viene definita la “famiglia media”. Lei è com-
L
messa in un panificio, lui è
ingegnere. «Rientriamo
nella fascia di persone che
hanno un buon standard di
vita» riconosce Sabrina.
Tuttavia anche su loro si è
abbattuto il ciclone-euro:
«Con mio marito abbiamo
deciso di cambiare il modo
di fare gli acquisti. Sugli alimentari non facciamo economie, continuiamo ad
acquistare prodotti di qualità anche perché dobbiamo
pensare alla salute dei bambini. Lo stesso discorso vale per i prodotti omeopatici.
Piuttosto risparmiamo nell’abbigliamento e nelle calzature. Nei negozi del centro, dove andavamo nell’era ante-euro, i prezzi sono
otta quotidiana al caroprezzi. Ecco i problemi
concreti che riscontra nella vita quotidiana una famigliola:
papà, mamma e bebè di un anno, con appartamento in affitto
e due stipendi. Ne viene fuori
un “giro di vite”, fatto di tante
attenzioni e cambiamenti… e
magari numerosi lettori potrebbero ritrovarsi specchiati.
«Abbiamo diverse difficoltà concrete
e quotidiane, in conseguenza delle quali abbiamo cambiato alcune abitudini e
creato alcuni accorgimenti di contenimento della spesa familiare.
Diffidiamo delle offerte, specialmente
dei supermercati; guardiamo i prezzi
per chilo o per litro e non il prezzo a caratteri cubitali; scegliamo un prodotto
di qualità ma di marca inferiore.
Non acquistiamo subito un prodotto
ma nel luogo dove è più conveniente: ad
esempio ieri le castagne in due negozi
vicini erano a 4,99 euro al kg da una
parte e a 3,78 il kg dall’altra.
«S
parare sulla Croce rossa», si dice,
per indicare un’azione vile
e fin troppo facile. Un’azione oltretutto controproducente, perché la Croce rossa è, per definizione, a servizio di tutte le vittime di una guerra, anche di chi le
spara addosso. Ebbene, anche questo è successo in Irak. Un attentato, probabilmente realizzato con la tecnica dei kamikaze, ha distrutto un mezzo della Croce rossa internazionale che
rientrava alla sede di Baghdad, provocando almeno due morti tra i dipendenti dell’organizzazione umanitaria e un’altra dozzina
di morti tra i passanti, mentre varie decine sono stati i
feriti.
«Avevamo sempre pensato che il nostro lavoro umanitario ci avrebbe protetti da questi attentati. Pen-
La famiglia Faraon di Vittorio Veneto
raddoppiati. Per questo ora
facciamo gli acquisti negli
spacci. Un altro capitolo di
“tagli” è quello di ristoranti, pizzerie e cinema, anche
perché andarci in quattro
comporta una spesa davvero considerevole». Non tiene conti precisi però a grandi linee Sabrina sa quanto
spende in un mese: «Su per
giù siamo intorno ai 2 mila
euro tutto compreso (alimentari, assicurazione, ferie, meccanico...)».
Come tante altre giovani
coppie, Sabrina e Alessio
hanno il problema della casa: «L’appartamento in cui
abitiamo è di nostra proprietà ma inizia ad essere
piccolo – spiega Sabrina –.
Settanta metri quadrati per
quattro persone sono pochini. Ma vedendo i prezzi
che ci sono in giro, ci stiamo convincendo che il nostro appartamento sia bello
e sufficiente».
Per diverse ore al giorno la nostra “consumatrice
media” sta dall’altra parte
del bancone. Un ottimo
punto di osservazione delle opinioni della gente. «C’è
sempre più malcontento. Si
critica l’euro, l’Europa e il
Governo. I più arrabbiati
sono gli anziani. Anche in
panificio gli acquisti sono
cambiati: il consumatore
continua a comprare il pane, anche il più ricercato,
mentre rinuncia a tutto il resto, dai cioccolatini alle
marmellate». (FC)
I CONTI IN FAMIGLIA / 2
Non parliamo dei due telefonini: conteniamo le telefonate al massimo, comprese
quelle che riguardano gli impegni familiari ed extra lavoro.
Abbiamo eliminato l’arredo
floreale del giardino e fiori in
casa, quotidiani, parrucchiera,
il caffè al bar o le “ombrette”. A
proposito di bar, un bicchiere d’acqua in
un locale costa 45 centesimi e in un altro 70 centesimi. Un bicchiere di vino,
invece, dopo l’euro è aumentato mediamente dai 10 ai 20 centesimi.
Non andiamo al cinema, al ristorante o in pizzeria: tutte voci che comunque non sono una regola, ma per
le quali ci può essere l’eccezione.
E per evitare i prezzi sempre più alti della verdura – e risparmiare così ancora qualcosa – un modo è anche quello di dedicarsi all’orto.
Qualcuno potrebbe considerare eccessivo un tale “giro di vite”, ma nella
realtà o si fa così o ci si ritrova in grandi difficoltà».
Cosa cambia in casa
con gli aumenti
Altro esempio: su un pacco di pannolini della stessa marca abbiamo riscontrato una differenza di oltre 5 euro. In un solo colpo, con un chilogrammo di castagne e quattro pacchi di pannolini abbiamo risparmiato 21 euro e
21 centesimi!
Abbiamo riscontrato un aumento delle polizze assicurative a fronte di una diminuzione di oltre il 20% degli incidenti
con il nuovo Codice. Quindi si cambia
compagnia assicurativa e si cerca la più
conveniente! E cerchiamo di contenere
il consumo della benzina che costituisce
una spesa grossa nel bilancio familiare
usando poco l’auto e utilizzando il più
possibile la bicicletta.
savamo che la
gente conoscesse il nostro lavoro.
Pensavamo di
essere diversi
dagli altri», ha
confessato la
portavoce irakena dell’organizzazione. No: nemmeno la Croce rossa (che
qui si chiama Mezzaluna
rossa) è tenuta fuori dalla
mischia selvaggia che si sta
scatenando in Irak. Non è
bastato alla Croce rossa internazionale essere stata,
dal 1980 al 2003, l’unica organizzazione umanitaria costantemente presente nel
Paese, fornendo aiuto alimentare e sanitario durante
i terribili anni della guerra
con l’Iran, al tempo della prima guerra del Golfo e nei
successivi mesi di repres-
circa 50. Dopo
l’attentato del
26 agosto alla
sede delle
Nazioni e la
morte di Vieira de Mello,
la presenza di
non irakeni
negli uffici
del comitato
internazionale della Croce rossa nella capitale irakena era sceso a
meno di 20. Ora i piani de lla Croce rossa in Irak verranno ulteriormente ridotti,
proprio nel momento in cui,
in teoria, con la risoluzione
1511, la presenza multinazionale nel Paese dovrebbe
espandersi, accanto a quella angloamericana.
Poche ore prima dell’attentato alla Croce rossa, i
colpi di mortaio contro la sede del comando militare americano a Baghdad hanno
GUERRA IN IRAK
Ora si spara anche
contro la Croce rossa
sione, per tutti gli anni dell’embargo e ora, ai tempi dell’occupazione militare.
C’è un solo precedente di
deliberata strage di funzionari della Croce rossa: nel
1994, in Cecenia, quando sei
tra medici e infermieri vennero uccisi nel sonno da un
commando.
La presenza di funzionari e operatori internazionali
presso la Croce rossa irakena ha oscillato ampiamente
in questi anni. La scorsa estate ce n’erano a Baghdad
STUDENTI & AUMENTI
Universitari,
la vita è più dura!
«S
ai, volevamo fare un articolo sul caro prezzi…».
«Bravo!», mi interrompe Simone, di San Giacomo, studente di architettura a Venezia. Il tema gli sta a
cuore, o meglio gli sta nel portafoglio. «La mia impressione
è che i prezzi siano cresciuti pian piano, da quando hanno adottato l’euro ad ora. Costa molto di più uscire con gli
amici, ad esempio, e mi sembra che abbiano rincarato di
più le pizze che non le bevande. Sono aumentate le tasse
universitarie, anche se poi non così tanto, e anche l’abbonamento al treno: rispetto al 2002 pago circa il 6% in più
per andare a Venezia». Come molti, Simone ha un lavoro
part-time. «Lì però le paghe sono sostanzialmente rimaste uguali, le hanno aumentate solo di recente, ma di poco». E la coperta dell’autosufficienza economica è troppo
corta.
Martina, studentessa di giurisprudenza a Udine, vittoriese, ha visto il rincaro nella spesa quotidiana. «Nel settore degli alimentari tutto è stato quantomeno arrotondato per eccesso. Anche per una spesa minima, delle cose
essenziali, paghi tantissimo. All’inizio pensavi tu di non
essere capace, che i prezzi sembravano più alti perché non
sapevi fare bene la conversione all’euro, però ora non più».
Non cambia la situazione per i bar, ossia per le uscite
che sono pane quotidiano (anzi serale) dei giovani. «Un esempio: in un pub che frequento, i succhi di frutta che pagavo nel 2001 3 mila 500 lire ora costano 2 euro e 20». Ossia 4 mila 260 lire. Pari a un aumento del 17,8%.
Altro esempio della febbre dei prezzi del sabato sera lo
fornisce Manuel di Fontanellette. «Le patate fritte costavano 5 mila 500 lire e ora sono a 3 euro, quindi con aumento
abbastanza contenuto; ma la salsa rosa di accompagnamento costava 500 lire ed è passata a 50 centesimi». Questo lo dicono anche gli esperti: vengono arrotondati soprattutto i prezzi più bassi, perché ci fanno meno impressione. Il nostro interlocutore snocciola altre statistiche:
«La pizza margherita costava mediamente 6 mila lire, e ora va sui 5 euro. I quaderni piccoli più semplici prima li
trovavo tranquillamente a meno
di mille lire, ora a meno di 50 centesimi no di certo! In generale,
per le mie spese di una settimana, prima la media era sulle 50
mila, ora sui 50 euro». In fondo,
non suona uguale? (TB)
quasi ucciso il viceministro
americano della difesa e
teorico della “difesa preventiva”, Wolfowitz. Se le
varie fazioni ribelli irakene
volevano dimostrare che la
sicurezza nel Paese è
tutt’altro che sotto controllo, difficilmente avrebbero
potuto inviare un messaggio più efficace. Non è solo stata dimostrata considerevole efficienza militare e logistica, ma soprattutto si è palesata un’assoluta mancanza di scrupoli.
Le prime vittime di questi
attacchi sono gli irakeni,
quelli che muoiono negli attentati e quelli che si trovano a non disporre più del
minimo di sostegno umanitario che la Croce rossa e
le altre organizzazioni simili riescono a dare, nel collasso infrastrutturale che
caratterizza lo stato attuale
del Paese. (PDS)
6
Domenica 9 il raduno ambientalista
In difesa
del Cansiglio
D
omenica prossima, 9 novembre, avrà luogo l’ormai
tradizionale “Marcia di alpinisti e ambientalisti in difesa dell’antica foresta del Cansiglio“. È la sedicesima volta che si tiene questo incontro, nell’ambito del quale viene fatto il punto su problemi e minacce che
gravano su quest’area montana. A
Forcella Palantina è previsto l’incontro tra veneti (con ritrovo a Pian Canaie alle 9.30) e friulani, a ribadire
quanto sia indispensabile avere una
visione unitaria degli “appetiti” che
l’area del Cansiglio catalizza. E sono
talmente tanti che anche solo a volerli
elencare si rischia di dimenticarne
qualcuno.
Dal versante friulano viene il pericolo della ripresa dei vecchi progetti
di costruzione di impianti sciistici sul
Monte Cavallo, così come inserito non
si sa bene come nel programma elettorale di Illy, su cui premono ora vari
sindaci friulani e dell’Alpago per dare inizio fin da subito, alla stesura dei progetti, cui far seguire magari altri alberghi in Pian Cavallo
e altri impianti sciistici in
Friuli.
C’è la minaccia costante
dell’escavazione. A Farra
d’Alpago continua l’attività
nella Cava Col de Vi e ci sono le domande di ampliamento sul versante trevigiano, in Comune di Vittorio
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 2 novembre 2003
Veneto. A Chies è stata aperta una
nuova cava vicino a malga Cate e anche il Comune di Tambre avrebbe già
autorizzato una nuova cava… così cresce il timore che si voglia creare un
mega polo estrattivo da oltre un milione di metri cubi.
Sulla foresta del Cansiglio, poi, si fanno sempre
più espliciti gli “appetiti”
dei cacciatori, in particolare per la presenza dei
cinghiali e dei cer vi. E
questi ultimi vengono appositamente “accusati” di
essere diventati troppi e di
rovinare la vegetazione…
Ma anche il bracconaggio, soprattutto in questo periodo autunnale, è diventato im problema difficile da gestire.
Si vocifera di sfruttamento eolico
del monte Pizzoc, dove si ipotizza di
collocare 19 pale alte ben 80 metri,
come sta accadendo per un identico
progetto sul monte Doc, sopra Quero. Un’idea balzana, impattante quanto costosa, senza la possibilità di una
efficacia e una resa sufficienti. Questo mentre resta sospesa l’ipotesi del
transito per l’Alpago dell’elettrodotto
Cordignano-Lienz.
Concretamente con questa manifestazione le associazioni ambientaliste chiedono «sia alla Regione Veneto che alla Regione Friuli Venezia Giulia l’istituzione di due riserve regionali contigue sui rispettivi demani regionali, come primo passo per ritrovare una forma di gestione unitaria e
la creazione di una futura
area protetta che occupi
anche i territori circostanti: monte Pizzoch, Torrion,
gruppo col Nudo-Cavallo».
È una richiesta all’insegna di una maggiore tutela che è attesa da lungo
tempo. Il fatto che in tutti
questi anni, nonostante
impegni e progetti, non si
sia approdato a nulla fa temere. Perché significa che
gli “appetiti” sono forti e riescono a
frenare ogni segno concreto nella direzione di una maggiore salvaguardia
dell’ambiente: un buon motivo per
non allentare la tensione e l’attenzione. Ne sono convinte le numerose associazioni che anche quest’anno aderiscono al ritrovo in Cansiglio: Cai Veneto,
Wwf Veneto, Legambiente
Veneto e Friuli, Lega anticaccia Veneto, Mountain
Wilderness, Italia Nostra,
Lipu Veneto, EcoHimal Italia Comitato Fadalto, Comitato per il Parco del Cansiglio, Ecoistituto Alex Langer, Fmacu-Amici dei Tesori del Mondo dell’Unesco,
Ass. Terzo Millennio. (FP)
Cave, caccia,
impianti
turistici: tanti
“appetiti” su
cui vigilare
REGIONE VENETO
Legge urbanistica:
c’è la quarta proroga
È
arrivata una
quar ta proroga
per l’approvazione della
nuova legge urbanistica
regionale.
Giovedì scorso il Consiglio regionale del Veneto ha votato un rinvio
del termine di validità fino al 15 febbraio 2004
della legge 35/2002, nota anche come “legge
blocca-capannoni”. A
chiedere il rinvio sono
state questa
volta le forze
dell’opposizione, con un
emendamento di Franco
Frigo, della
Margherita.
Il
Parlamentino regionale
si
prende quindi
un po’ di più
tempo per definire il nuovo testo della legge urbanistica per
il Veneto – che rappresenta ora una “bozza
condivisa” da forze politiche diverse, di maggioranza e minoranza –
intorno al quale nei giorni scorsi si è aperto un
ampio confronto con enti locali e associazioni di
categoria, da cui stanno
scaturendo tante osservazioni e critiche. Il
cammino verso la nuova
legge,
quindi, non
pare essere
giunto ancora
al rettilineo finale.
Nel motivare la proroga,
votata dall’unanimità, è
stata ravvisata
la necessità di
dare indicazioni più chiare in alcuni passaggi e,
in particolare, sulle distinzioni di competenze
tra Regione e Province.
Ma c’è dibattito acceso
anche sulle norme transitorie. Incombe infatti
il pericolo di una serie
lunga di contenziosi con
i Comuni, che hanno il
proprio Piano regolatore già istruito.
La riforma
entro il 15
febbraio
2004
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e
L’AZiON
IV Novembre
Domenica 2 novembre 2003
7
I SUOI RICORDI, A 103 ANNI
I n c o n t ro
con la storia
È
stato un forte,
commovente, incontro con la storia. I luoghi evocano ricordi,
memorie, dolori e silenziosamente parlano di ciò di cui
sono stati testimoni. L’Isola dei Morti invece
urla. Sono passati ottantacinque anni dalla
fine della Grande Guerra, che qui ha lasciato,
inanimati, i corpi di 35
mila giovani soldati.
Sabato scorso, quando 380 giovani reclute
alpine dell’Ottavo reggimento di Cividale e
del Settimo reggimento
di Feltre hanno giurato
all’unisono fedeltà alla
patria, l’atmosfera era
molto diversa: migliaia
di persone, difficili da quantificare, forse 6-7 mila, tra genitori, parenti, amici, fidanzate, nostalgici, curiosi e le
immancabili autorità, hanno invaso il parco dell’Isola.
Arrivando a Moriago,
due enormi tricolori scendevano dal campanile della
chiesa, poi bandiere e nastrini sventolanti dagli alberi che adornano la strada
che corre fino all’Isola. Qui
i ragazzi allineati, affiancati
dalla fanfara della Brigata alpina Julia, circondati dagli
sguardi di parenti e amici,
prima del giuramento hanno ascoltato le parole di chi,
come il sindaco di Moriago
Pergentino Breda, con quest’isola ha un rapporto speciale: «Bisogna avere orgoglio e riconoscenza per i ca-
C
he cosa resta, rimane, avanza al fronte,
sul campo di battaglia, quando tacciono le armi? In una
parola: quando una guerra
finisce? Per rispondere a questa domanda un giornalista
americano, Donovan Webster
ci ha scritto sopra un gran bel
libro, già apparso col titolo
“Le terre di Caino” ed ora riproposto da “Tea libri” con
“Quel che resta della guerra”.
«I resti di queste guerre
(del XX secolo, ndr) – spiega
l’autore nel prologo – sono ancora là fuori. Bombe e obici rimasti inesplosi, sciami di mine terrestri ancora sepolti, orde di mine marine tuttora alla deriva negli oceani. E corpi. Soldati che mai avranno
una sepoltura… I resti di queste guerre continuano a rimanere in agguato nel suolo,
pronti a scatenare altra morte». Webster racconta cinque
duti di quest’Isola. In questo luogo, ora, si uniscono il
dolore dei giovani caduti e
la fede di questi ragazzi, che
giurano su valori eterni e
senza tempo – ha detto,
Quei giovani
che hanno
giurato sul
luogo
dove 85 anni fa
ci furono 35
mila caduti
commosso, il sindaco –. In
una società che rinnega i valori come retorica, voi siete
i rappresentanti di categorie immortali come quella
degli Alpini. Qui 35 mila
giovani persero la vita, ma
non i loro ideali. Guardate
questo parco e ricordate, anche se oggi questo è un luogo di gioia». Qualcuno si
commuove, qualcuno, tra i
giuranti, sviene sopraffatto
dalla fatica. Intervengono altre autorità civili e militari.
Finiti i discorsi, l’urlo: «Lo
giuro», seguito dalla preghiera alpina. Poi, finalmente, l’abbraccio con parenti e amici.
«Non ho scelto io di fare
l’alpino, mi ci hanno mandato, ma è sempre un grande onore» spiega un ragaz-
1915-18
Quel che resta
della Grande
Guerra
“luoghi” sui quali le armi dell’uomo si sono ferocemente accanite, fra cui Verdun, in
Francia, ma nella stessa epoca anche sul nostro Piave non
si è scherzato. E qui la conta
per aprire la via a Vittorio Veneto, di cui in questi giorni
cade l’85º della battaglia che
fece capitolare l’Austria, arriva a 38 mila morti nostri.
L’armistizio, firmato a villa Giusti il 3 novembre, divenne operante alle 15 del
successivo 4 novembre
(1918), e così dopo 41 mesi
tacquero finalmente le armi,
zo di Cortina, mentre si affianca un amico di Salerno:
«Di quest’Isola non sapevo
molto, ho scelto di fare l’alpino per partecipare ad un
concorso. Oggi è stata una
bella giornata». Sembra
che, in fondo, giurare in uno stadio o in una caserma,
avrebbe fatto poca differenza: «Anch’io ho scelto di fare un concorso e prima di
oggi, di quello che accadde
qui, non sapevo molto. Ora
capisco che il fatto che noi
oggi abbiamo giurato in
questo luogo ha molto significato» spiega un ragazzo di Cividale. Al suo fianco,
mentre tormenta i tasti del
telefonino, un altro giovane
giurante cerca di contattare
i parenti dispersi nel piazzale dell’Isola.
Sparsi tra
gli alberi, iniziano a levarsi i primi
cori alpini, la
gente
si
sperde tra i
lunghi viali
del parco, tirati a lucido
per l’occasione. Ci si
ritrova al
rancio organizzato sotto alcune tende: tartine, pasticcini, panini, pasta, prosecco
e cabernet. Per organizzare
l’evento, il lavoro è stato immane: «Quello che abbiamo
fatto per organizzare tutto
questo non è nemmeno
spiegabile» dice Enrico Tonelli, responsabile dell’orma non il lutto e i lutti. Calato il silenzio, il Piave, la nostra piccola grande “Verdun”,
le sue sponde, i suoi dintorni
più o meno immediati, erano
tutto un intrico di reticolati,
fucili, baionette, materiali vari, ferraglia, trincee, camminamenti, fortini di cemento
armato… che ancora in buona parte resistono, e sopravvivono alle generazioni, come
le bombe, grandi, grosse, ma
anche piccole che affiorano
con le “brentane” dai sassi,
dai ciottoli, dalle sabbie
profonde, come le povere ossa
dei morti. E tutt’intorno, quasi a corona, cimiteri e cimiteri: da Cima Grappa a Nervesa, da Fagarè a Cittadella,
da Quero a Tezze, fino a quello “dimenticato” di Follina
(con 900 caduti austriaci ungheresi, slavi, bosniaci, ben
492 dei quali senza nome).
(MS)
Sabato scorso
all’Isola dei
Morti di
Moriago il
giuramento di
380 alpini
ganizzazione e membro del
gruppo di Moriago, che assieme a quello di Mosnigo,
in oltre due mesi di lavoro,
ha organizzato questa giornata. «Tribune, transenne
servizi chimici, ambulanze,
medici, la pulizia del parco
e tante altre cose che è impossibile riassumere. Questo giuramento per noi è stato un grande evento e un
grande onore». Ma non tutto è andato bene. I rappresentanti dallo Stato non si
sono assunti impegni per la
salvaguardia dell’Isola dall’erosione del Piave. Purtroppo la memoria è breve,
dura un attimo. Oggi l’Isola
urla, ma già domani, ad ascoltarla, non ci sarà più nessuno.
Andrea Zampieri
(qui sopra e in alto) il giuramento dei 380
alpini all’Isola dei Morti, a Moriago
La Grande Guerra
di nonna Maria
“A
l’è rivà i todeschi” è il titolo
del robusto volume che
Innocente Azzalini e Giorgio Visentin faranno arrivare in libreria a metà novembre, o giù di lì.
Ancora una volta, come i due precedenti, si
tratta del diario di un prete: il buon pastore don
Domenico Dal Cin, che
non se l’era sentita, come
del resto tantissimi altri
suoi colleghi, di scappare in tempo e per tempo
oltre Piave, rimanendo
così a San Vendemiano,
accanto al suo popolo nel
lungo ed interminabile
anno dell’occupazione
nemica.
Quel che ci piace dei libri di questi due autori,
oltre ai puntuali commenti, note, precisazioni
e alle numerosissime fotografie per lo più inedite,
sono in special modo le
interviste riportate in appendice a chi ha visto, vissuto quegli eventi, e che
ancor in vita ce li racconta come fosse “ieri”.
“A l’è rivà i todeschi”
ne contiene diverse di
queste interviste, una più
bella dell’altra, come
quella di Maria Ghirardo,
nata l’8 ottobre del 1900,
e che diamo in anteprima
su l’uscita del libro.
«Nel nostro cortivo se era pieni de todeschi e de
continuo se vegnèa bombardadi dai taliani che i
sparea da de là del Piave.
Un dì se era là co lori dai
canon – così a Innocente
Maria Ghirardo, classe 1900, di San
Vendemiano
Azzalini, lo scorso 22 giugno, a Cosniga – e tut su
n’àtimo se sente un fis-cio
forte rivàr par aria e dopo un colpo gròs a l’è sciopà su par la zharesèra
che l’era de là del cortivo:
l’à fat tuti tòc…».
«Un dì i è vegnesti a
portarne via le bestie da
la stala e dopo i le à copade su qua de sòra. Quel
che era restà de le bestie i
à butà dò par le fòse. Noaltri che morìsi da fan – ricorda lucidamente ancora la signora Maria – sen
’ndadi là e ven tirà su la
budelàda de le vache, i òs
e tut quel che l’era bon da
méter in pignata. Par un
pochi de dì ven tirà avanti e dopo se à tirà la zhinghia…quanta fan. Quanta fan! Co le rivà qua i taliani dal Piave, i à dovù
copar un caval par darne
da magnar. Nessun sa
quanti che ghe n’è mort da
la fan e co quela malatia
là, i ghe ciamèa, me par,
la spagnola».
Mario Sanson
paese. Una sola fossa
L’EX CIMITERO AUSTRIACO DI FOLLINA: contiene oltre duecento
Quelle pietose lettere dei parenti
salme sconosciute, così
tumulate».
ra “quel che resta della guerra” nel
Una richiesta da Konstanz del ’29 «…vi
nostro territorio c’è anche la trava- prego dunque di voler dirmi che numero la
gliata storia dell’ex cimitero austriaco di Fol- tomba porta, in che condizioni si trova e se
lina, dall’incertissimo futuro. È la prova che è provvista di una croce di pietra o di le“quel che resta della guerra” non sono sol- gno… se vi è possibile avere una cura partanto “bombe e obici d’artiglieria rimasti i- ticolare della tomba per un compenso di L.
nesplosi… E corpi”, ma anche vedove, so- 50 all’anno. Se possiamo pure averne delle
relle e madri inconsolabili. Su questo aspet- fotografie e a quale prezzo…».
to, affatto irrilevante e che comunque coinUn capitano dei volontari cecoslovacchi
volgeva come non mai il cimitero militare di (“disertori dell’esercito austroungarico e
Follina quando non era ancora “ex”, il pro- che – precisa il professor Tessari – avevano
fessor Roberto Tessari ha raccolto dagli ar- combattuto nella legione cecoslovacca al cochivi parecchia documentazione in merito, mando del generale italiano Graziani”) scridi cui diamo, col suo consenso, alcuni stral- ve per conto dei genitori di un commilitone
ci significativi ed emblematici. Si tratta, in al- che era rimasto a combattere dall’altra partre parole, di una fitta corrispondenza di fa- te, per l’imperatore: … «i suoi genitori non
miliari indirizzata all’allora podestà locale hanno abbastanza mezzi di poter viaggiare
per saper di figli, fratelli, mariti mai più ri- in Italia per vedere la sua tomba. E per quetornati a casa.
sto motivo ho l’onore di pregare la loro gen«Nessun documento fu lasciato nell’o- tilezza di far fotografare la sua tomba e di
spedale da campo austriaco, si sa poi che i inviarla al sottoscritto. Le spese di francosoldati che morivano all’ospedale nei giorni bollo e della fotografia manderemo appena
della disfatta – così nel 1927 il podestà in ca- conosciuta la somma». Fredda, burocratica
rica alla famiglia di un dila risposta, «…nel cimitero
sperso che chiede notizie –
militare di questo Comune
venivano sepolti alla rinfunon esiste la tomba del solsa, senza alcun segno di idato… è vero però che esidentificazione. Molti cadastono diverse fosse comuni,
veri, abbandonati nell’oin cui furono sepolte molte
spedale, vennero sepolti a
salme delle quali non si coLapidi dell’ex cimitero austriaco di Follina nosce il nome». (MS)
cura degli uomini di questo
T
8
TREVISO: corso per volontari in
carcere con “Per ricominciare”
iannodare i legami tra la “città
reclusa”, ossia il carcere e chi vi
è detenuto, e quella “libera”. A Treviso opera con queste finalità l’associazione di volontariato penitenziario “Per ricominciare” che a partire da novembre organizza, nella
propria sede in via Montello 5 a
Treviso, il corso di formazione “Volontariato e giustizia”.
Si parte venerdì 7 novembre (dalle 17 alle 19) con un inquadramento
generale per poi affrontare nel cor-
R
e
L’AZiON
Veneto Sociale
Domenica 2 novembre 2003
so dei seguenti incontri temi più
specifici: le strategie di comunicazione più idonee per un corretto
approccio con le persone recluse;
i reclusi islamici e il loro mondo
culturale e religioso; l’esperienza
del carcere nel racconto di alcuni ex detenuti; e infine un confronto con i Servizi sociali.
Tranne la prima, tutte le lezioni
si svolgono al giovedì (dalle 17
alle 19).
Per informazioni: 0422-423874.
ULSS 7 / DAL CRISP DI CONEGLIANO
EDUCAZIONE ALLA SALUTE PER I VENETI
S
i è svolto a Cison il convegno
“La pianificazione delle attività del Dipartimento di prevenzione”. Protagonista la struttura della
Ulss 7, che coordina a livello-Veneto la realizzazione del Piano triennale Sisp (ossia Servizio di igiene e
sanità pubblica). Presenti al convegno i responsabili delle problematiche dell’igiene pubblica in tutta Italia.
Il motivo? Afferma il dottor Sandro Cinquetti, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 7: «È
stato proposto a un pubblico di tutta Italia, per un confronto, il modello veneto. Il rinnovamento dell’Igiene pubblica (che perseguiamo) passa per l’abbandono del sistema vecchio legato a certificati: serve, ma
non è il cuore del lavoro. Ci si deve
invece spostare verso i veri problemi della salute. La nostra proposta
è di trasformare in una struttura permanente il Centro regionale di riferimento per l’innovazione in sanità
pubblica (Crisp) di Conegliano»
Gli scopi del Crisp? «Rinnova-
LE DITTE SI AFFIDANO AL CLG DI MARENO
E I DISABILI IMPARANO L’AUTONOMIA
Lavoriamo per noi
T
utti li vogliono,
tutti li cercano.
Beh, forse non
proprio tutti, però i numeri parlano chiaro: da
ben 21 anni i lavori degli
ospiti del Centro di lavoro
guidato (Clg) “Angelo e
Teresa Vendrame” di Mareno di Piave (una delle
branche in cui si divide
l’associazione La Nostra
Famiglia) sono richiesti e
commissionati da aziende
locali. E non solo, visto
che le ceramiche finemente realizzate nei laboratori di via Ungheresca
sono richieste perfino dalle aziende di Nove (Bassano), nome sinonimo di
qualità nel settore. È il
coordinatore Eros Donadi ad accompagnarci nel
breve viaggio all’interno
del Clg: «Oggi sono nostri
utenti 41 maggiorenni
(provenienti da 13 diversi
comuni) con problematiche motorie e/o intelletti-
S
ono associazioni,
movimenti, gruppi
costituiti per svolgere attività di utilità sociale senza scopi di lucro. Sono le
cosiddette “istituzioni no
profit”, realtà massiccia e
consolidata anche in Veneto e oggetto di una indagine recente dell’Osservatorio economico della Provincia di Treviso sulla base di dati Istat.
Quante? - Nella Marca
si contano 3 mila 728 istituzioni no profit, pari a circa il 18% del dato regionale. Con 47,5 istituzioni ogni 10 mila abitanti, Treviso si colloca al trentanovesimo posto in Italia per
numero di istituzioni sul
totale della popolazione.
Cosa fanno? - Le associazioni sono prevalentemente impegnate sul fronte culturale, sportivo e ricreativo (68% del totale)
mentre la sanità e l’assistenza sociale vengono
coperte dall’11% delle isti-
ve – spiega – con loro lavorano nove operatori e
l’équipe medica della sede
di Costa di Conegliano,
formata da psichiatra, psicologa, assistente sociale,
infermiera…». Cosa fanno gli utenti del Clg?
«L’“Angelo e Teresa Vendrame” lavora conto terzi
per 12 ditte – spiega Donadi – ci occupiamo so-
pare le autonomie degli utenti, renderli il più possibile sicuri nella loro vita
quotidiana, grazie al lavoro ma non solo. «Chi può,
tra i nostri ospiti, viene al
lavoro con i mezzi pubblici o anche a piedi – sottolinea Donadi – un obiettivo più “pratico” che si pone il Clg è trovare ai nostri
ragazzi (ma c’è anche chi
21 anni di storia alle spalle,
41 gli ospiti attualmente
prattutto di realizzare assemblaggi, di produrre
oggetti in ceramica e del
laboratorio di informatica.
Tutto questo con macchinari non particolarmente
complessi. Da poco abbiamo avviato anche il laboratorio per sviluppare
le autonomie in ambito
domestico». Già, è proprio
questo l’obiettivo: svilup-
è arrivato agli “anta”) un
impiego in ditte esterne».
Insomma, il fine “pratico”
del Clg è l’inserimento nel
mondo del lavoro, obiettivo raggiungibile in diversi modi: «Tra gli ospiti c’è
chi rimane al Clg tre mesi e chi è qui da 20 anni.
Per chi ha meno possibilità di essere inserito nelle aziende ci sono le bor-
50 MILA I VOLONTARI
Lavoro nel no profit
per 12 mila trevigiani
tuzioni no profit. Per intendersi: di questi gruppi
fanno parte realtà come
Fondazione Cassamarca,
Advar, Coni.
Chi? - Sono coinvolte
nella Marca quasi 62 mila
persone, poco meno
dell’8% della popolazione.
Di queste, l’82% (circa 50
mila persone) partecipa
alle attività come volonta-
rio mentre il 17% riceve un
corrispettivo economico;
il rimanente 1% presta la
propria opera come religioso od obiettore di coscienza. Circa 12 mila addetti sono retribuiti, il 3%
nel totale degli occupati
provinciale, di cui mille
200 con la formula del
co.co.co., a indicare come
il settore crei anche occu-
mento della metodologia, delle aree
di attività e dell’organizzazione dei
Servizi di igiene e sanità pubblica
del Veneto; stabilizzazione dei percorsi di innovazione in tema di igiene e sanità trasformando lo sperimentale in ordinario; promozione
della salute della popolazione del Veneto con programmi di sanità pubblica». Nello specifico, i programmi
riguarderanno «la prevenzione degli
incidenti stradali e di quelli domestici; il controllo e la sorveglianza
delle malattie infettive; la prevenzione delle patologie che dipendono
dal fumo; il controllo della qualità
delle unità per la mammografia».
Isabella Mariotto
GIUSTIZIA E MINORI
“Messa alla prova”
e non riformatorio
Il logo dell’Anno Europeo dei disabili
ci accompagna nel viaggio nelle strutture
per disabili della diocesi.
se di lavoro, i laboratori
interni e gli stage esterni
con il Sild. Anzi, c’è una
discreta percentuale di ragazzi che non ha come finalità il trovare un impiego, ma ai quali è offerta la
possibilità degli stage. In
21 anni di storia del centro, e 101 ospiti, abbiamo
organizzato 49 stage. Ventisei ragazzi sono stati inseriti nel mondo del lavoro, e altri 32 inseriti in altre strutture sociali. Oggi
il nostro impegno consiste sia nel continuare a valorizzare le persone attraverso il lavoro, sia nel venire incontro a chi frequenta il centro da tanti
anni. Per questo la speranza è quella di un ampliamento del centro», la
cui ricchezza è costituita
anche dal centinaio (!) di
volontari che aiutano ospiti e operatori a chiudere le commissioni.
Luca Anzanello
pazione.
In quanti? - Mediamente le istituzioni trevigiane hanno un numero di
addetti inferiore sia a quello regionale che nazionale ovvero 16,6 addetti trevigiani contro i 17,4 e i
17,9 accertati rispettivamente in Veneto e in Italia.
Le coop - A Treviso sono le cooperative ad avere un numero di addetti
medio più elevato: 44,7.
Il commento - «Il no
profit è un settore molto
diffuso – ha spiegato il
presidente del Comitato
scientifico dell’Osser vatorio Paolo Feltrin – ma ha
scarsa capacità di rappresentanza a vari livelli». Ma
c’è anche una nota pessimista. «L’indagine nulla ci
dice però circa l’evoluzione nel tempo e la dinamica di queste istituzioni anche se noi purtroppo ci attendiamo un’altissima
mortalità».
Paola Fantin
T
rasformare la questione spinosa della giustizia minorile, spesso bistrattata da slogan e
sterili strumentalizzazioni,
in una materia accessibile
a tutti. Nella logica del pieno rispetto del minore e
dei principi di oggettività
della legge. È una sfida coraggiosa, quella lanciata
dal convegno “Il minore di
fronte alla giustizia”, tenutosi al Centro studi
della Fondazione
Bernardi a Parè.
Luogo significativo:
la Fondazione esercita la sua accoglienza a stretto contatto, e talora in subordine, ai provvedimenti del Tribunale
dei minorenni. Infatti
in otto anni di attività
come villaggio-famiglia, dei 74 ragazzi accolti nelle tre unità abitative e nell’unità di transito residenziale presenti
nella Fondazione, ben il
48,5 per cento è stato ospitato su richiesta diretta
del Tribunale.
Relatrice protagonista è
stata Graziana Campanato, presidente del Tribunale per i minorenni del
Veneto e autrice di innumerevoli pubblicazioni in
merito alla questione “i minori e la giustizia”. Si è soffermata, in particolare, sulla misura della “messa alla prova”, con cui si chiede al minore il riconoscimento delle proprie responsabilità e l’impegno a
portare a termine (per un
periodo non superiore ai
tre anni) un adeguato programma rieducativo. In
buona sostanza il minore
s’impegna per uno stile di
vita corretto, fatto di un
progetto scolastico, lavorativo, di attività socialmente utili e conciliative
nei confronti della vittima.
Questa e altre misure mettono in luce un cambiamento rivoluzionario verso la dignità dei ragazzi,
sancito anche dalla totale
soppressione entro il 2006
degli istituti penitenziari di
tipo correzionale-repressivo: niente più “riformatori”, insomma.
Sul fronte statistico il
Veneto fortunatamente
non presenta un’attività di
delinquenza minorile assai
marcata, anche se si riscontrano alcuni casi di
reati gravi come l’omicidio
e le lesioni volontarie. Nell’ultimo anno dei 2 mila
368 minori responsabili di
reati, mille 519 sono nomadi e provengono dall’Est europeo. Mentre il 7080% dei denunciati di origine italiana si dedica allo
spaccio di sostanze stupefacenti in discoteca e locali ricreativi.
Elena Pilato
CORSI/ mediatore interculturale
ta per partire al Ceis di Belluno un corso per mediatore interculturale
specialistico: ossia professionisti in grado di collaborare con le istituzioni (scuole, servizi sociali, sanitari...) nell’incontro, che non sia scontro, con
persone portatrici di culture diverse dalla nostra, gli immigrati anzitutto.
Il corso dura 400 ore, serali o di sabato, ed è aperto a chi abbia il diploma di scuola superiore e un’esperienza di lavoro o volontariato almeno
triennale nel campo dell’immigrazione.
Il corso costa 175 euro e viene inaugurato venerdì 31 ottobre.
Per informazioni: 0437-927793, [email protected]
S
e
L’AZiON
Economia
IL PUNTO DI VISTA DI COLOMBAN
DA SUSEGANA ALL’UNGHERIA...
Alla Zanussi
400 posti a rischio
I
l gruppo Zanussi si
prepara a delocalizzare nei Paesi dell’Est europeo la produzione di lavatrici e frigoriferi. E lo
stabilimento di Susegana
sta per perdere circa 400
posti di lavoro, mentre altri “esuberi” potranno esserci per l’unità produttive pordenonese di Porcia.
É questa la pesante
prospettiva che si sta materializzando e che avrebbe avuto conferma
anche nel corso di una
riunione europea del
gruppo Electrolux svoltasi nei giorni scorsi.
Infatti l’Electrolux ha
in corso investimenti per
70 milioni di euro per costruire
un
nuovo stabilimento in Ungheria,
in
grado di produrre circa
250 mila frigoriferi l’anno, cioè il 17
% del milione
e 400 mila
pezzi che rappresentano il
volume attuale della produzione di Susegana; mentre a San Pietroburgo, in Russia, dovrebbe essere realizzato
un impianto per la produzione di 500 mila lavatrici, ora costruite a Porcia.
L’operazione
viene
spiegata con l’opportunità di affrontare nelle migliori condizioni il mercato dell’Est nell’imminenza dell’ingresso nell’Unione europea di vari
Paesi dell’area.
L’azienda sarebbe intenzionata a concentrare
a Susegana la produzione
dei frigori di altà qualità.
Ma intanto è allarme
tra i lavoratori e i sindacati annunciano la loro intenzione di lottare contro
questa prospettiva di delocalizzazione.
Secondo Omiciuolo
della Fiom Cgil questo è
un segnale preoccupante,
che creerà problemi occupazionali e che va nella direzione di un declino
industriale. I delegati delle Rsu si ritroveranno nei
prossimi giorni per concordare azioni unitarie di
lotta.
La sfida da Oriente?
Aguzzerà l’ingegno
L
a madre di tutte le
battaglie economiche, quella tra mondo occidentale e Asia, verrà vinta da chi investirà maggiormente in materia grigia. È la ferrea convinzione
di Massimo Colomban, ieri “inventore” di Permasteelisa oggi proprietario
di CastelBrando di Cison.
«Non dobbiamo più produrre scarpe, maglie e mobili se non con un più massiccio uso di tecnologie –
spiega Colomban –. Il vento dell’Est è ineluttabile e
proseguirà per i prossimi
venti-trenta anni: non c’è
scampo al fatto che il consumatore finale scelga i
prezzi più vantaggiosi. Ci
sono popolazioni enormi
che si sono messe a lavorare sei o sette giorni la settimana, qualche volta 10-12
ore al giorno come facevamo noi nel 1950: non vedo
perché dobbiamo vietare a
quella gente di ambire a
AUTOTRASPORTO E UE
“L
’autotrasporto guarda all’allargamento dell’Unione Europea, Preoccupazioni, opportunità?” è il tema del convegno in programma
lunedì 3 novembre, a Venezia all’hotel Ramada, organizzato da FAI Veneto
(Federazione Autotrasportatori Italiani).
Alla vigilia dell’allargamento della UE ad est, al punto che le frontiere d’Europa si allargheranno alla Bielorussia, l’autotrasporto (come d’altronde tutto l’assetto economico italiano e veneto) si trova dinnanzi una
sfida importante, ma anche un’occasione irripetibile di crescita e sviluppo.
Il convegno intende esplorare tale dinamica e queste prospettive. Tra
i relatori anche due ex ministri ai trasporti, i senatori Carlo Bernini e Tiziano Treu.
Sportello
del
CITTADINO
A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI
RICHIESTE DEI CONSUMATORI
CONTRO IL “CAROVITA”...
N
el 2002 il passaggio all’euro
è stato il pretesto di forti e
ingiustificati aumenti dei prezzi,
poi, via via, la guerra in Iraq, le gelate, la siccità, tutti eventi presi ad
alibi per rincari a cascata in ogni
settore.
È quanto affermano in un documento congiunto i rappresentanti
del Consiglio nazionale consumatori e utenti (Cncu, al quale aderisce l’Unione nazionale consumatori) che partecipano al Comitato
tecnico dei prezzi istituito presso
il ministero delle Attività produttive e che chiedono un aumento delle risorse per combattere il carovita con iniziative concer tate insieme ai Comuni e alle Camere di
commercio, come prevede anche il
decreto legge 269/2003. I rappre-
Domenica 2 novembre 2003
sentanti del Cncu chiedono anche:
- il recupero delle prerogative
del Governo nazionale per gli inter venti nel settore del commercio, una maggiore liberalizzazione
per una maggiore concorrenza nella distribuzione e l’incremento della percentuale dei banchi di vendita diretta degli agricoltori nei
mercati ortofrutticoli;
- il contenimento delle tarif fe
nell’ambito dell’inflazione programmata;
- il blocco temporaneo delle tarif fe professionali decise con decreto;
- accertamenti fiscali sugli operatori commerciali che effettuano
aumenti speculativi sui prezzi.
Avv. Nicola Todeschini
www.consumatori.net
migliorare
meno degli ole loro conrologi svizzedizioni di viri Swatch che
ta». Nonohanno tenuto
stante ciò,
testa alla conper Colomcorrenza
ban Cina e
giapponese
affini non
che pareva
sono un peimbattibile.
ricolo se iniLa stessa coziamo a «insa può succevestire di Dal made in China, una sfida per crescere dere nell’ocpiù in matechialeria: si
ria grigia e meno in mate- calcola che metà delle aria prima. Il libero merca- ziende siano destinate a
to arricchisce i popoli per- chiudere. Con Sviluppo Iciò porre barriere sarebbe talia stiamo predisponendo
anacronistico. Altro, inve- dei progetti che creeranno
ce, è il discorso sul plagio degli “incubatori” in cui
industriale che va combat- verranno generate nuove ituto. Ma, ripeto, è inelutta- dee, nuovo design, nuova
bile la concorrenza di beni distribuzione. Dall’altra
di consumo provenienti dai parte si deve puntare al dimercanti emergenti. I no- gitale, alle nanotecnologie
stri imprenditori devono e alle biotecnologie. Sono
mirare più in alto: quando convinto che vi siano infiun’azienda non ha più niti sbocchi per chi ha comercato deve necessaria- raggio, ottimismo, creatimente reinventare un pro- vità, per chi vuole lavoradotto. Pensiamo al feno- re». (FC)
F
PAC
inalmente sono stati
pubblicati
sulla Gazzetta Uf ficiale dell’Unione europea del 21
ottobre i sette Regolamenti del Consiglio che costituiscono
la riforma di medio termine della Politica agricola comunitaria (Pac).
Sono fonte di preoccupazione per il mondo
agricolo e anche di non
facile lettura. Ecco allora che l’Unione provinciale agricoltori di Treviso ha avviato degli incontri affinché gli agricoltori possano conoscere i punti qualificanti della riforma, per potersi così orientare con
consapevolezza nelle future scelte. Oggetto il
Regolamento orizzontale che detta “norme comuni” per i vari settori,
il Regolamento di modifica del regime di sviluppo rurale, cinque Regolamenti settoriali per
cereali, riso, foraggi essiccati, latte (n. 1787 e
1788).
Le nuove norme cambiano sostanzialmente
le modalità di erogazione degli aiuti comunitari, in particolare con l’introduzione del cosiddetto “disaccoppiamento”: il sostegno non sarà
più legato alla coltivazione o all’allevamento
di una particolare spe-
cie vegetale o animale ma
sarà commisurato
in base alle somme
mediamente ricevute da
ciascun agricoltore nel
triennio
2000/2002.
Questo sistema di distribuzione è destinato
ad incidere profondamente sul mercato fondiario e sui rapporti tra
proprietà fondiaria e
conduzione, poiché i diritti al sostegno finora
legati al fondo diventeranno di fatto dei diritti
“ad personam”.
Gli incontri informativi sono stati delocalizzati in più zone della
provincia per ottenere
la massima capillarità di
informazione. Il direttore stesso dell’Upa,
GianPaolo Casarin, è
presente con i suoi collaboratori. Il presidente
Domenico Mar tini sostiene: «Avvertito il bisogno di chiarezza per
tutta la tematica in questione, l’Organizzazione
ha voluto porsi al ser vizio del mondo agricolo».
Il calendario dei prossimi appuntamenti: venerdì 31 ottobre, alle 16,
all’Istituto Cerletti di
Conegliano; lunedì 3 novembre, alle 20.15, a villa Benzi di Caerano S.
Marco.
Loretta Bellussi
L’Unione agricoltori
organizza incontri
sulla nuova Politica
agricola comunitaria
9
PREZZI
Cereali (alla tonnellata + Iva)
Frumento tenero nazionale
Fino da 170,00 a 175,00
Buono mercantile da 165,00 a 168,00
Granoturco in granella nazionale (umidità 14%)
Ibrido giallo Veneto da 161,00 a 163,00
Ibrido giallo Friuli da 158,00 a 160,00
Estero giallo tenero
Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.)
da 153,00 a 155,00
Prodotti della macinazione
Prodotti del grano tenero
a) farine con caratteristiche di legge:
tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 305,00
a 310,00
tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 299,00
a 304,00
b) farine da pasticceria da 464,00 a
474,00
Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato)
farina bianca granita da 390,00 a 395,00
farina gialla nostrana (nazionale) da
275,00 a 280,00
spezzato di granoturco degerminato tenero da 215,00 a 220,00
Vini (alla produzione, lire per ettogrado)
Merlot del Veneto gr. 10-12 da
4,60 a 5,50
Merlot colli trevigiani gr.
10,5/12,5 da 5,20 a 6,20
Cabernet del Veneto gr. 11-13 da
5,50 a 8,00
Raboso rosso del Veneto gr. 9-11
da 5,00 a 5,50
Tocai del Piave Doc da 6,30 a
6,80
Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da
4,90 a 5,50
Pinot bianco del Veneto gr. 9,512,5 da 7,50 a 8,00
Pinot grigio del Veneto gr.
9,5/12,5 da 15,00 a 16,00
Chardonnay del Veneto gr.
9,5/10,5 da 7,00 a 7,50
Prosecco del Veneto gr. 10-11 da
10,50 a 11,50
Prodotti avicoli - conigli pollame
Uova fresche di gallina (100 pezzi)
cat. L grammi 63/73 a 10,10
cat. M grammi 53/63 a 9,10
Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,32
a 0,34
Pulcini femmine per uova (cadauno) da
0,60 a 0,64
(prezzi al chilogrammo)
Polli allevamento intensivo a terra a
pigmentazione gialla
- leggeri da 1,00 a 1,02
- pesanti da 1,11 a 1,13
Galline allevamento intensivo a terra
- medie da 0,21 a 0,23
- pesanti da 0,38 a 0,42
Galline allevamento intensivo in batteria
- medie da 0,18 a 0,20
Anatre mute femmine da 1,75 a 1,79
Faraone all. tradizionale “di voliera” da
1,86 a 1,90
Tacchini pesanti
- femmine da 1,27 a 1,29
- maschi da 1,47 a 1,49
Galletti
- polli a collo nudo da 1,60 a 1,65
- galletti livornesi da 2,05 a 2,09
Conigli
- oltre kg. 2,5 da 2,26 a 2,32
Bestiame suino (prezzi al chilogrammo)
Grassi da kg. 90-115 fino a 1,37
Grassi da kg. 145-160 fino a 1,36
Oltre 180 kg. fino a 1,24
Magroni da kg. 40 fino a 1,74
Magroni da kg. 50 fino a 1,72
Magroni da kg. 65 fino a 1,65
Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,25
Lattonzoli da kg. 30 fino a 1,92
Prezzi aggiornati a martedì
28 ottobre 2003
e
L’AZiON
e
L’AZiON
Chiesa
CONVEGNO SULLA LITURGIA
ALLA MESSA DI DOMENICA IL CONVEGNO, OCCASIONE UTILE PER CAPIRNE IL SENSO
Coro Sistina, lezione
dal vivo di liturgia
È
don Fulvio Silotto, vice-direttore dell’Ufficio liturgico sezione musica sacra
–. Così ha voluto rispettare lo spazio del presbiterio che non è il luogo
della schola cantorum. Inoltre nell’esecuzione dei
canti è stata coinvolta l’assemblea invitata a ripetere i ritornelli. Monsignor
Liberto ha dimostrato
concretamente cosa vuol
dire mettere il canto al
servizio dell’assemblea».
L’attenzione e la partecipazione al concerto di
sabato e alla messa di domenica sono indice di un
nuovo interesse per il
canto polifonico? «Penso
che molti siano stati mossi dall’interesse culturale:
poter sentire il Coro della Cappella Sistina dal vivo non è cosa che avviene tutti i giorni» conclude
don Silotto.
L’AZIONE:
Incontro dei
promotori
usica sacra sì, ma anche
una finestra aperta sull’enorme valore aggiunto alla cultura universale, nel corso di duemila anni di storia, da chi ha operato nel campo dell’arte e del pensiero ispirandosi alla Parola biblica: è questo il senso dell’originale
Convegno nazionale di studi “Bibbia e musica” promosso dal Centro studi biblici di Sacile, venerdì
7 e sabato 8 novembre.
L’incontro, organizzato col patrocinio, tra gli altri, della Regione
Friuli Venezia Giulia, del Comune
di Sacile, delle diocesi di Vittorio
Veneto e di Concordia Pordenone, con la diretta partecipazione
dell’Unione società corali della regione e di altri istituti culturali, si
articola in due serate (venerdì 7 e
sabato 8) di concerti corali nel
duomo di San Nicolò e in un pomeriggio di studio, il giorno 8, nella sala Capitanio di Palazzo Carli.
Quattro gli esperti: il professor Nino Albarosa dell’Università di Udine che parlerà su “Testo biblico
D
omenica 16 novembre nella parrocchia dell’Immacolata
di Lourdes, a Conegliano, si tiene l’annuale incontro dei promotori
del nostro settimanale.
Sarà l’occasione per
avviare la campagna abbonamenti 2004, anno
nel quale L’Azione festeggerà il novantesimo
anniversario di fondazione.
Il programma prevede alle 10 la messa nella chiesa parrocchiale.
Seguirà, nella vicina sala “Venturin”, l’incontro
con la consegna dei materiali per la campagna
abbonamenti. Il pranzo
concluderà il ritrovo.
D
omenica scorsa
in cattedrale a
Vittorio Veneto
con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo monsignor Piero Marini, maestro delle celebrazioni pontificie, si è concluso il convegno sulla liturgia iniziato venerdì 24.
Il convegno è stato voluto per celebrare due eventi di straordinaria importanza: anzitutto il 40º
anniversario della promulgazione della Costituzione
conciliare sulla liturgia
“Sacrosanctum
Concilium” e per onorare la memoria di papa Luciani nel
25º anniversario dei suoi
“33 giorni” di pontificato.
Questo avvenimento è
stato arricchito e reso ancor più solenne dalla presenza del Coro della Cappella musicale pontificia Sistina, con il maestro monsignor Giuseppe Liberto, che
ha tenuto
un
indimenticabile concerto in cattedrale sabato sera 25
ottobre ed
ha animato in maniera esemplare la celebrazione
eucaristica di domenica
scorsa.
Il convegno si è sviluppato, nelle due prime gior-
Riproposti i
fondamenti della
liturgia fissati dal
Concilio
(a sinistra) Il coro della Cappella Sistina
durante il concerto di sabato scorso nella
Cattedrale di Vittorio Veneto; (nell’altra
pagina in alto) Monsignor Alceste Catella
durante cla sua relazione, con il vescovo
Magarotto e don Adriano Dall’Asta
M
nate di studio, su due fondamentali relazioni che
hanno toccato due grossi
temi dibattuti all’inizio del
Concilio, ma già oggetto di
profonda riflessione nel
“Movimento liturgico”
che lo precedette: il
concetto di
“partecipazione” nella liturgia,
con una relazione di
monsignor Alceste Catella, già preside dell’Istituto
di liturgia pastorale di S.
Giustina, a Padova; la “centralità dell’Anno liturgico
nell’educazione alla fede
del popolo di Dio”, con una relazione di don Daniele Piazzi di Cremona, docente nell’Istituto di liturgia pastorale di S. Giustina.
Sono state due proposte
a carattere chiaramente
teologico, “formative” nel
vero senso della parola. Infatti chi si aspettava da
queste giornate solo qualche suggerimento pratico
su come rendere la liturgia “più vicina al popolo”
(!) è rimasto deluso, perché ciò che questo convegno voleva raggiungere era invece la riproposta dei
fondamenti della liturgia
così come ce li ha espressi il Concilio Vaticano II.
Oggi, infatti, assistiamo
purtroppo a qualche “ritorno di fiamma”, a nostalgie per un passato che
non c’è più, oppure al desiderio di riaffermare un
mal inteso senso di “tradizione” che nulla ha a che
fare con l’autentica “Tradizione” della Chiesa, ma
che è solo archeologismo
sterile. La riforma conciliare ha invece segnato un
“punto di non ritorno” sul
quale è necessario che tutti insieme, pastori e comunità cristiane, lavoriamo uniti e con decisione.
Certamente, come affermavano tra le righe i due
relatori, per realizzare quest’opera occorre conoscere anche la storia della liturgia e il suo sviluppo teologico, base per comprendere appieno il senso delle “norme liturgiche”. La
presunzione di sapere già
tutto è cattiva consigliera,
bisogna invece avere l’umiltà di conoscere, di cercare e di approfondire il
senso di ciò che la Chiesa
celebra, il perché lo ha
sempre fatto nei secoli e
perché lo vuole celebrare
così ancor oggi!
Rallegra e incoraggia
constatare, in questa circostanza l’interesse dimo-
Interessante relazione
di mons. Catella sul concetto di
“partecipazione” nella liturgia
strato soprattutto dai laici
verso questo convegno, i
quali numerosi hanno preso parte sia alle due giornate di studio in Seminario sia agli altri due momenti in cattedrale. Ciò dimostra chiaramente che,
nonostante i problemi attuali di diminuzione nella
partecipazione liturgica
domenicale, forse è in aumento la consapevolezza,
in chi invece vi partecipa
regolarmente, della centralità dell’esperienza liturgica nella vita di fede. Il
nostro vescovo Alfredo, al
quale deve andare la nostra riconoscenza, come
Ufficio liturgico, per aver
creduto in questo convegno e averlo sempre ap-
poggiato, nell’appello inviato alla diocesi per invitare a parteciparvi, diceva
fra l’altro che esso «costituisce una tappa molto importante nel cammino di
rinnovamento spirituale e
pastorale che la diocesi ha
intrapreso sotto la spinta
del Concilio Ecumenico
Vaticano II… Considero il
convegno un evento di grazia che il Signore ci concede di vivere, per ridare
slancio, giusto orientamento e profondità all’azione formativa liturgica
delle nostre parrocchie…».
Concludendo, e nell’attesa di pubblicare quanto
prima gli Atti del convegno, raccogliamo il “com-
UFFICIO PER LA LITURGIA: Incontri di formazione
per i ministri straordinari dell’Eucaristia
L’
Ufficio diocesano per la liturgia ricorda che i corsi di formazione
per i nuovi ministri straordinari della Comunione, partiranno nelle singole foranie, o in più foranie insieme, solo se richiesti dalla base. Intanto il prima possibile verrà concordato con la forania di
Sacile il calendario degli incontri per quella zona e se volessero anche zone vicine.
A SACILE UN CONVEGNO
NAZIONALE IL 7 E L’8 NOVEMBRE
Appuntamenti pastorali del mese di novembre
Bibbia e musica
e canto gregoriano”, il maestro
Gianmartino Durighello del Conservatorio di Castelfranco Veneto
che parlerà su “Testo biblico e
creazione musicale contemporanea”; monsignor Guido Genero, liturgista, diocesi Udine, si occuperà invece de “Il canto nel culto:
dalla pagina biblica all’esperienza
ecclesiale” mentre il maestro Franco Colussi del Conservatorio di
Trieste illustrerà il tema relativo a
“Il canto del Missus est durante la
novena di Natale in Friuli”.
Quando si parla di “valore culturale aggiunto” alla cultura universale, varrà la pena di ricordare
che tutta la musica occidentale deriva dal canto gregoriano (nato in-
torno al V secolo nei monasteri cristiani dell’occidente) nel senso
che è da qui che parte la codificazione scritta delle sette note. È anche questo un segno dell’immenso debito che la cultura musicale
mondiale ha nei confronti delle
“radici culturali cristiane” europee.
Fra i nomi di spicco del convegno, con il professor Albarosa, personaggio di levatura internazionale e allievo di Dom Cardin di Solesmes (lo studioso e monaco francese che negli anni Sessanta ha
dato inizi agli studi semiologici
moderni sul canto gregoriano) va
ricordato almeno quello del maestro Sante Fornasier, presidente
nazionale dei gruppi corali italia-
ni.
Il convegno “Bibbia e musica”
è aperto al pubblico: organizzato
dal Centro studi biblici, una realtà
culturale presente da oltre 25 anni sul Livenza, unica nel suo genere in tutto il Nord Est, si trova a
Sacile, una cittadina di neanche 19
mila abitanti che, oltre ad una
scuola media statale a indirizzo
musicale, conta cinque scuole di
musica private tutte ben frequentate e ben dieci formazioni corali.
Insomma, il convegno giusto al
posto giusto.
Gabriella Sartori
pito per casa” che ripetutamente ci hanno rivolto i
relatori al convegno e anche monsignor Marini nella sua omelia: riprendere
in mano e rileggere la Costituzione conciliare sulla
Liturgia e i “praenotanda”(le premesse) ai libri liturgici, in particolare quelle relative al Messale e al
Lezionario. È una proposta semplice, ma molto
pratica che non potrà che
farci bene e ci aiuterà non
solo a celebrare bene i divini misteri, ma soprattutto a comprenderne il senso profondo: l’incontro con
la Pasqua di Cristo, Mistero centrale della nostra
salvezza.
Don Adriano Dall’Asta
Venerdì 7 e sabato 8 a Sacile: Convegno su Bibbia e musica
Domenica 9: Giornata del ringraziamento per la terra, l’ambiente e il creato
Domenica 16 a Conegliano, in Casa Toniolo, alle 15: Convegno interdiocesano pastorale dei circhi e lunapark
Domenica 16 a Ponte della Priula: Assemblea Agesci della zona di Vittorio Veneto
Venerdì 21-domenica 23 a Vittorio Veneto, Casa Esercizi: Esercizi spirituali per giovani proposti dalla Pastorale giovanile. Tema
“La risurrezione di Gesù
coinvolge tutta la nostra vita”
Domenica 23: Giornata del Seminario. In Seminario rito di ammissioni di
quattro seminaristi tra i can-
Il primo incontro, invece, per i ministri
che già svolgono il loro servizio sarà per
la zona “bassa” della diocesi domenica
23 novembre a San Vincenzo di Oderzo.
Per questo incontro come sempre giungerà l’apposita lettera di convocazione.
Il direttore dell’Ufficio liturgico è presente in Curia ogni venerdì dalle 9 alle
11.30.
didati al diaconato
e presbiterato. Seguirà la benedizione dei lavori di ristrutturazione di parte del Seminario.
Venerdì 28 a Conegliano: Incontro Agesci
sul tema “Dieci regole d’oro per avere giovani responsabili”
Sabato 29 in cattedrale a Vittorio Veneto:
Ordinazione sacerdotale don Federico De Bianchi
VOCAZIONI
Domenica 9 in Seminario: gruppo David
e gruppo Sirio (14-16 anni)
Domenica 9 in Seminario: gruppo Miriam
(ragazze 17-18 anni)
Sabato 8 e domenica
9: gruppo Tabor (ragazzi 1718 anni)
Sabato 15 a Castello Roganzuolo: gruppo Sicar (ragazze dai 19 anni in su)
Sabato 22 e domenica 23: gruppo Diaspora (ragazzi dai 19 anni in su)
Domenica 30 in Seminario: gruppo Samuel e grup-
11
PASTORALE GIOVANILE / PELLEGRINAGGIO
Da Papa Giovanni XXIII
e Turoldo, due profeti
U
La centralità della liturgia
nell’esperienza di fede
stato un privilegio,
per la nostra diocesi, ospitare il Coro della Cappella Sistina. Un
privilegio per cui si deve
ringraziare papa Luciani.
Perché i coristi “del Papa” difficilmente lasciano
Roma. Se hanno accettato l’invito di cantare a Vittorio Veneto è per l’affetto che ancora li lega, almeno i più “anziani”, a
Giovanni Paolo I.
Il concerto di sabato
sera ha legato idealmente papa Luciani al suo successore: il coro ha infatti
eseguito, tra gli altri canti, un Magnificat composto dal direttore monsignor Liberto per i venticinque anni di pontificato
di Giovanni Paolo II festeggiati lo scorso 16 ottobre.
L’animazione
della
messa di domenica è stata, invece, una “lezione”
dal vivo sul
ruolo del coro nell’ambito della celebrazione:
«Monsignor
Liberto ha
chiesto che
il coro fosse
collocato nel
transetto, a
lato dell’altare, così da
essere più vicino all’assemblea –
racconta
Domenica 2 novembre 2003
n buon libro può riscaldare il cuore...
Ma l’incontro con una persona ancor di più!... E tornano in mente un paio di lettere che Roncalli inviava ai
suoi familiari, per dire che
lui aveva dimenticato tanti libri, «ma quelle poche cose
che ho appreso da voi in casa sono ancora le più preziose e importanti e sorreggono e danno vita e calore
alle molte altre che appresi
in seguito...» (Ai genitori, Sofia, 26 novembre 1930).
Così abbiamo concluso
anche noi: un conto è leggere un buon libro, un altro
ascoltare un testimone... In
un silenzio alto da impressionare, perché fatto da 63
persone, abbiamo ascoltato
monsignor Loris Capovilla:
carico ormai dei suoi 88 anni, esile, minuto, ma vivace,
grintoso, profondo! C’erano
anche dei giovanissimi, ma
nessuno fiatava. Avido è stato l’ascolto di tante sue parole inedite, ciascuna delle
quali, come una pennellata,
costruiva un affresco suggestivo: «Su questo terreno
hanno lavorato, sudato, sofferto i Roncalli... La mamma
Marianna ha avuto 13 figli.
S’è sposata a 23 anni, con il
suo Giovanni Battista che aveva 23 anni anche lui». E di
colpo tornava il ricordo d’una famiglia antica, giovane,
feconda, sana... Una vita naturale, semplice che cominciava alle 5 del mattino con
l’Angelus cui seguiva la messa. «E la sera, tutte le sere,
non il dio televisore, o non la
discoteca, ma il santo rosario chiudeva la giornata!».
Partiva da casa «non con le
scarpette da tennis o con un
bel paio di stivaletti. Con gli
zoccoli». Capovilla è stato un
artista nel condurre tutto il
po Ester (9-11 anni)
AZIONE CATTOLICA
Domenica 9
ad Aquileia: Consiglio diocesano
Sabato 15 e
domenica 16
a Casa Zardetto a Fregona: Week-end Giovani,
per giovani dai 20 anni in su
Venerdì 21 a Conegliano, Casa Toniolo, alle 20.30: Incontro biblico. Tema: “La Parola di
Dio nella comunità cristiana”. Relatore: don Chino Biscontin
Sabato 22 e domenica 23 a Casa
Zardetto a Fregona: Week-end Diciottenni
Domenica 23 a Conegliano, Casa Toniolo
dalle 15 alle 18: Cammino diocesano fidanzati
Mercoledì 26 in Casa Esercizi di Vittorio
Veneto, dalle 9 alle 17: Giornata di spiritualità
adulti - terza età. Guida don Pietro Bortolini
Venerdì 28 a Conegliano, Casa Toniolo, alle 20.30: Incontro biblico per adulti e giovani. Tema: “Il cuore di Gesù nel Vangelo di Luca”. Relatore: don Chino Biscontin
suo discorso sul filo d’un
confronto tra il giovane Roncalli e i giovani d’oggi. E il
suo dire arguto e mordace,
ma non moralista, era capace di ridestare anche una coscienza assopita, narcotizzata, dal benessere, dal fumo, dalla droga, dal pallone,
dalla moda... E suscitava l’orgoglio di essere uomini veri, cristiani autentici.
«Io c’ero, quando lui è
morto. E ho visto morire un
bambino. I suoi occhi erano
belli e puliti. Il suo sorriso
non era di quelli televisivi o
politici, di cui siamo proprio
stanchi...». E alludeva ad una educazione che vorremmo far risuscitare.
Serenamente preoccupato per la Chiesa, per il Con-
che resta maestra: «Povertà... è lume. Il caldo lume
della povertà... La povertà
deve diventare la radice di
ogni economia... La ricchezza frantuma la “pietas”...».
Tanta importanza Turoldo ha assegnato alla coscienza, definendola come
«il potere che ogni uomo
ha». Ma è necessario preservare, alimentare “una coscienza resistente”: «Se tu
non hai coscienza, anche
Dio non è Dio...».
Allora, bisogna «resistere e lottare». Cioè pregare!
Preghiera come lotta, che ti
mette dentro il flusso della
vita, impastata di bene e di
male.
Padre Espedito, che è stato suo allievo, ha continuato
Papa Giovanni XXIII e padre David Maria Turoldo
cilio, per la pace, la giustizia,
ma mai agitato, «abitato da
Dio». Pacifico perché obbediente: «Oboedientia et
pax!».
A Fontanella siamo saliti
per conoscere un altro “profeta”: David Maria Turoldo.
Ce ne ha parlato con affetto
padre Espedito D’Agostini.
Turoldo aveva una fede
dirompente, sposata ad una
grande passione per l’uomo.
Segnato dalla Resistenza, dal
dolore, dalla povertà... Quel
suo fratello, morto in una miniera del Belgio, lui l’ha cercato tanto, quasi per ritrovare le radici d’una povertà
MONDO GIOVANE
Venerdì 7 a Conegliano, collegio
Immacolata, alle
20.30: “Giovani a
servizio per un mondo migliore”, a cura del Centro missionario diocesano
Giovedì 13 a Vittorio Veneto, collegio Dante, alle 20.30: “I giovani cattolici e la politica”. Tavola rotonda con padre Bartolomeo Sorge, on. Luca Volonté e Mario Segni
Venerdì 14 a Oderzo, collegio Brandolini,
alle 20.30: “Un mondo a colori”. Tavola rotonda: “Giovani e futuro”
Martedì 25 a Moriago della Battaglia,
scuola media, alle 20.30: “Bisogni e aspettative dei giovani nell’immaginario collettivo”. Relatore: Franco Santamaria (Università di Trieste)
Venerdì 28 a Conegliano, parrocchia Immacolata di Lourdes, alle 20.30: “Dieci regole
d’oro per avere giovani responsabili”. Relatrice: Maria Baldo, responsabile Agesci nazionale
formazione capi
parlandoci delle sue prediche: le cominciava in maniera sommessa, ma la parola diventata sempre più
sferzante, urlata... Un oratore eccezionale... Tante frasi
lasciate a metà. Ma si sapeva bene cosa veniva dopo...
E poi la poesia, il canto...
Interessanti i suoi inni, capaci di metterti dentro al mistero di una domenica. Ce
l’aveva a morte con le canzonette in chiesa. Si sentiva
che attingeva la parola da
lontano. Ma dentro ad una
profondità antica, biblica, radicale, padre David pescava
il nuovo. Essere ripetitivi è
come essere morti. «Dio è
sempre nuovo. E tutti i giorni tu sei nuovo».
Non era facile vivere con
lui. Geniale. Capace di fare
e di disfare. Ma di notte ti
chiedeva perdono, se avevi
fatto baruffa. Persona grandiosa, sempre in movimento, diceva di aver “arato” l’Italia. Si ricordava perfettamente ogni stradina. E, se
tornando dalle sue conferenze, la sera tardi, trovava
qualche luce accesa si fermava: «Santo Dio, Pina, cosa fai su a quest’ora?». Era di
casa in ogni casa, con la capacità incredibile di stare
dentro alle cose senza strafare: un amico eccezionale.
Siamo tornati a casa con
un desiderio: amare ancora
Dio, la Chiesa e l’uomo, ma
con un pizzico di poesia in
più: «Dio, non lasciarci senza i tuoi santi, senza profeti...
Dio, non lasciarci senza poeti!».
Don Pierino Bortolini
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 2 novembre 2003
13
L’AGENDA
del Vescovo
I
l mese di ottobre se ne
sta andando lasciandomi nel cuore tutta la
forza e la radicalità della
testimonianza missionaria
della Chiesa, presente ovunque ci sono dei cristiani. Infatti, la concretezza del messaggio evangelico si esprime spesso con verità là dove la
propria vita diventa dono,
dedizione, gratuità, non
calcolo, ma condivisione
reale della storia dei poveri, coraggio della fede,
annuncio della luce dove
c’è sempre buio, della speranza dove tutto è morte,
della libertà dove c’è oppressione.
Per questo ringrazio il Signore per tutti i missionari che nel mondo sono deboli strumenti nelle mani
potenti di Dio e per tutte
quelle persone che vivono tra noi con la stessa radicalità e semplicità dei
missionari ad gentes, ricordandoci a tutti che forse la vita va vissuta con più
essenzialità e che i beni
che produciamo e utilizziamo sono stati pensati e
creati all’inizio per la fame,
la sete, la salute, la vita, la
felicità di tutti i popoli.
Mi ha sempre colpito come la logica paradossale
del Vangelo si sia incarnata con forza in tanti testimoni, capaci di contare
solo sull’amore di Cristo
per essere, al di là dei risultati, “una pura goccia
d’acqua in mezzo all’o-
Domenica 2: In cattedrale presiede la concelebrazione eucaristica per tutti i fedeli defunti (19). Celebra la
Messa a San Martino di Colle Umberto (10).
Martedì 4: Al mattino udienze. Celebra la Messa a Ponte
della Priula nella festa del patrono san Carlo (19).
Giovedì 6: Al mattino incontra i sacerdoti della forania di
Torre di Mosto a Ceggia, alla casa di riposo delle
Suore Missionarie Saveriane. Presiede la concelebrazione eucaristica in duomo a Conegliano, nella festa
di san Leonardo, patrono della parrocchia e della
città (19).
Venerdì 7: Al mattino udienze.
Sabato 8: Celebra Messa e Cresima a Susegana (17) e a Moriago (18.30).
Domenica 9: A Vazzola partecipa alla celebrazione del centenario della scuola dell’infanzia “Maria Bambina” e
presiede l’Eucaristia (10.30). A Trichiana benedice i
lavori di restauro della chiesa della frazione di Morgan e vi celebra la Messa (14.30).
ALTRE CRESIME: Domenica 9 novembre, alle 11.30, a Carpesica.
La santità
a portata di mano
ceano” come ripeté spesso Madre Teresa di Calcutta, oppure per «impazzire, perdere la testa per i
brandelli di umanità ferita…», come scrisse nel
suo testamento missionario Annalena Tonelli, laica cattolica, 60 anni, di
Forlì, uccisa in una terra
non ancora riconosciuta
da nessuno, in Somalia,
dopo 33 anni di presenza
e cura tra i malati dell’Africa.
Queste possono sembrare testimonianze eccezionali ma di eccezionale c’è
solo ciò che Dio ha potuto fare in loro e con loro,
attraverso i loro tanti sì impegnativi detti all’amore,
in seguito ad esperienze
vissute e a volte alla sem-
plice, viva testimonianza
avuta in famiglia. Mi ha
colpito come la stessa Madre Teresa sia nata in una
terra dove, nel tempo, ogni valore umano e cristiano è stato soppresso
ma in una famiglia dove la
giustizia e la carità era vita vissuta.
Un santo ha sempre un’origine concreta perché ha
incontrato Dio nella sua
stessa storia, nei fatti e nelle persone che l’hanno educato e cresciuto e solo
così ha potuto trovare il
proprio modo originale di
trasmetterlo agli altri. Seguendo la logica della concretezza, acquista ancora
più senso celebrare la festa di Tutti i Santi proprio
al termine del mese missionario, quasi a voler celebrare con maggior intensità il Mistero di Dio
che si svelerà alla fine alla «moltitudine immensa… di ogni nazione, razza, popolo e lingua», quasi a poter vedere un po’
più da vicino quella terra
promessa un tempo annunciata, quasi a poter respirare un po’ più a fondo
in quella vita nuova in cui
siamo stati introdotti con
il battesimo, quasi a dar
più ragione e vita alla nostra Speranza spesso affievolita o rimpicciolita.
La visita al cimitero che faremo tutti in questi giorni
non sarà allora solo un rievocare nell’affetto e la memoria il legame avuto con
i nostri cari, ma potrà diventare occasione di scoprire e rinnovare ciò che
soprattutto nella fede essi
ci hanno lasciato, consentendoci, a volte e per grazia, di poter così, godere
di quella comunione tra la
Chiesa celeste e quella
terrestre che permette di
sentirci sempre in cammino e in buona compagnia. Un pensiero, in questi giorni, va anche a tutti
i sacerdoti defunti in questi ultimi anni, molti dei
quali sono stati pastori delle nostre comunità, perché il loro ricordo diventi
per noi occasione di fede,
speranza e carità da vivere e sviluppare dentro e
fuori le nostre famiglie e
parrocchie.
Maria Carolina
Sordon
Terza settimana del salterio
Memoria e gratitudine. Oggi ricordiamo tutti i nostri defunti. È un
momento commovente, che per molti è segnato dal dolore per la mancanza di persone care che ora non ci
sono più. Sono comprensibili il dolore e la sofferenza che possono accompagnare queste giornate. Tuttavia, in questo dolore non dobbiamo
indugiare troppo: il ricordo di quanti ci hanno lasciato non deve rimanere uno sterile rimpianto. Piuttosto,
deve aprirsi alla gratitudine per quanto i nostri cari ci hanno lasciato in termini di affetto, insegnamenti, amore...
Speranza per tutti. La fede, inoltre, c’invita a sperare per loro e
per noi. Essa afferma con chiarezza
che la morte non è l’ultima parola sulla vita dell’uomo. Spesso si sente dire che oltre la morte non c’è più niente. Per il cristiano ciò non è vero. Il
dato centrale della nostra fede afferma con decisione che Cristo è risorto da morte e che farà risorgere quanti credono in Lui. Di fronte alla morte il cristiano non ha paure invincibili,
né terrore o tristezza inconsolabile,
perché Cristo ha già vinto la morte e
in Lui anche noi l’abbiamo già vinta.
Se abbiamo fede, non periremo nel
nulla. Quanti sono morti – i nostri cari e amici – non sono finiti nel nulla,
ma un giorno li incontreremo di nuovo. Anche ora essi vivono nelle mani
di Dio, nel regno dei cieli. Non sono
né abbandonati né perduti.
Intercessione. La Chiesa insegna da sempre che noi possiamo fare qualcosa per i nostri fratelli defunti. Attraverso la preghiera, l’elemosina e il digiuno, possiamo aiutarli
a progredire nel cammino che li avvicina sempre più a Dio e che li rende sempre più capaci di amare secondo la misura di Dio. Ciò che la
Chiesa indica con il termine “indulgenza” (che si può ottenere in questi giorni anche per i morti) e con il
termine “suffragio per i defunti” sono due modalità attraverso le quali
possiamo aiutare i nostri defunti a
progredire nella capacità di corrispondere all’amore di Dio. Il modo
più efficace per aiutare i nostri defunti, tuttavia, è vivere già adesso santamente, facendoci discepoli del Signore, nell’ascolto della sua Parola,
nell’accostamento frequente ai sacramenti e vivendo il precetto della
carità.
I defunti continuano ad amare: Dio
I
l prossimo appuntamento delle “Manifestazioni
d’autunno 2003”, quest’anno dedicate al tema “Mondo giovane”, è per venerdì prossimo 7 novembre alle
20.30. Al collegio Immacolata di Conegliano viene proposta una serata a cura del Centro missionario diocesano.
Il tema è “Giovani a servizio per un mondo migliore”.
Ci sarà un’introduzione proposta dal presidente della
cooperativa “Pace e Sviluppo” Alessandro Franceschini.
Porteranno la loro testimonianza volontari che sono
stati in Mozambico, in Ciad, in Colombia. Inoltre sono
previsti interventi di rappresentanti di varie associazioni e gruppi di volontariato: Operazione Mato Grosso, Africa Chiama, Bottega del mondo Armadillo.
Moderatore sarà Gio-Batta Sacilotto, presidente dell’associazione nazionale “Rete volontari rientrati”.
Animerà la serata con musiche e canti il gruppo di percussioni di Africa Chiama.
SANTA LUCIA DI PIAVE: Un’icona
dedicata al beato fra Claudio
«L
OGGI Domenica
Domenica 2 novembre 2003 –
XXXI del Tempo Ordinario –
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
MONDO GIOVANE
prima di tutto e in Lui anche tutti noi.
La vita dopo la morte non è vuota ma
piena di amore. La Chiesa insegna
che anche loro possono fare qualcosa per noi, attraverso la loro preghiera di intercessione. Questo poter
fare qualcosa gli uni per gli altri (i vivi per i morti e viceversa) è la “Comunione dei santi”: sebbene non ci
vediamo, tra vivi e morti esiste una
profonda relazione di comunione e
di compartecipazione.
Per la liturgia. I testi (letture, orazioni, prefazio) e i paramenti liturgici (di colore viola o nero) sono già
di per sé molto espressivi. Per richiamare la centralità della fede nella resurrezione di Cristo non sembra
fuori luogo valorizzare il cero pasquale. Può essere utile, inoltre, richiamare il senso dei gesti che si
compiono in questi giorni: fiori (affetto, gratitudine); candele accese
(preghiera di intercessione); visita in
cimitero (fede e speranza nella vita
dopo la morte).
Don Alessio Magoga
’icona realizzata da Nikla De Polo, esposta sull’altare del beato
Granzotto nella chiesa di Santa Lucia, ci propone la venerazione di fra Claudio, che è
un ricordo vivente della benevolenza del Signore per la Chiesa e per il suo popolo.
Nell’occasione della festività di Ognissanti,
essa rappresenta un forte e rinnovato stimolo alla nostra fede, per divenire ciascuno di noi icone di Cristo come fece il beato fra Claudio». L’arciprete di Santa Lucia
di Piave, don Italo Moras, sottolinea i significati e l’importanza della preziosa opera custodita da alcune settimane nella chiesa madre della comunità che ha dato i natali a fra Claudio. Come sottolinea
la stessa iconografa Nikla, lo scopo della raffigurazione non è quello di suscitare nell’osservatore un sentimento umano naturale, ma quello di orientare
verso la trasfigurazione il sentito di fede personale. Al centro dell’icona, in tutta la lunghezza, il beato Claudio è rappresentato frontalmente. La sua umiltà
lo condusse in vita a cercare i lavori più servili, attuando così il proposito “Mi
farò tutto a tutti. Aiuterò e consolerò tutti”.
Per questo il beato Granzotto accettò con gioia il compito di frate questuante, e nell’icona stringe alla bisaccia della questua il Vangelo, di cui diventa
annunciatore con la sua vita. E sul cingolo che cinge il saio sono posti da un
lato i tre nodi simbolo dei voti solenni di povertà, castità e obbedienza, e dall’altro il nodo isolato simbolo dell’umiltà. La figura centrale del beato è inquadrata da sei scenette raffiguranti gli episodi della vita capaci di evidenziare il ritratto spirituale di fra Claudio nel suo cammino verso la santità. (MZ)
te
Offer
Offerte del mese di ottobre
2003
Per la Casa Mater Dei - Padovan Fabio 2.000,00;
Parrocchia di Meschio 100,00; In memoria di suor Elena Michelin: NN. 5.000,00, signora Maria 200,00, i
parenti 2.000,00.
Per il Seminario - Angela Feletti Dei Tos 33.000,00.
Per il museo di scienze “Don Antonio De Nardi” - In memoria della signora Zambet-De Biasi 100,00.
Domenica 2 novembre 2003
PRESTO UN LIBRO DI MARTOREL
PERSONAGGIO RISCOPERTO
Anselmo del Friuli
duca di Ceneda
S
ta per concludersi
a Nonantola (Modena) l’anno dedicato a commemorare il XII
centenario della morte di
sant’Anselmo del Friuli, fondatore della storica abbazia.
Per tale straordinaria ricorrenza è stato predisposto un
vasto programma, ad alto livello, di studi scientifici, celebrazioni religiose, manifestazioni artistiche etc.
La diocesi di Vittorio Veneto è particolarmente interessata a tutto ciò che si riferisce a questo evento. E
ne diamo ragione, brevemente, qui di seguito. A proposito delle manifestazioni
nonantolane in corso L’Osservatore Romano del 20 settembre passato pubblicò
l’articolo: “L’esperienza del
monachesimo italiano dall’era longobarda a quella ottoniana”. In esso l’autore,
Mariano Dell’Omo, scrive
senza incertezze: “Anselmo
L’abbazia di Nonantola
del Friuli, duca di Ceneda,
e cognato del re longobardo
Astolfo, fu il primo abate del
monastero nonantolano …”.
Tale precisazione non è
sfuggita ai vittoriesi cultori
di storia locale, che l’hanno
considerata come una autorevole adesione alla tesi
ch’essi vanno da tempo dimostrando e cioè che
sant’Anselmo, prima di diventare abate di Nonantola,
fu duca di Ceneda.
Questa, a dire il vero, non
sarebbe proprio una novità
perché se n’è discusso anche in passato come diremo
più avanti.
Ma a questo punto è indispensabile informare i lettori su un dato storico importante. La nostra diocesi
dalle origini (fine VIII sec.
d.C.) portava l’antico nome
di Ceneda. Solo nel 1939 in-
cominciò a chiamarsi diocesi di Vittorio Veneto, a motivo della sua nuova realtà
sociale, economica, amministrativa che era venuta a
crearsi dopo la metà del XIX
secolo. Ma tutto ciò che si riferisce al passato rimane
pur sempre legato alla più
che millenaria denominazione “diocesi di Ceneda”.
È documentato che durante il dominio dei Longobardi (ca. 568-774 d.C.) Ceneda fu sede di un ducato
con territorio proprio e assai vasto. Ma l’autorevole
storico friulano Pio Paschini nel lontano 1912 scriveva: “È certamente sfortunata la condizione dei Longobardi di fronte alla storia
…”. Si lamentava così riferendosi in particolare alla
scarsità di documenti e di
altre fonti, da cui attingere
tante e importanti notizie
necessarie per conoscere
meglio la loro presenza di
governo nel
nostro territorio, presenza
che, come abbiamo scritto
più sopra, durò
circa due secoli. Non si conosce nemmeno
la serie completa dei duchi
longobardi che
risiedettero nel
nostro castello
di Ceneda.
Un po’ di luce, in proposito, è stata fatta per l’intraprendenza di alcuni storici
locali che, a partire dalla seconda metà del secolo scorso, svilupparono notevolmente le ricerche archivistiche, archeologiche, monumentali, eccetera.
Così, tra l’altro, fu possibile accertare meglio la presenza di Anselmo quale duca di Ceneda nel periodo fra
gli anni 744-749 d.C. (circa).
Ma, a questo punto, la maggioranza dei lettori chiederà
di conoscere almeno i dati
biografici essenziali di
sant’Anselmo “olim dux militum” che oggi sembra uscire dall’oscurità medievale dell’epoca longobarda. Risponderemo in merito nella
prossima puntata.
Rino Bechevolo
(1. continua)
CONEGLIANO: Corso di scrittura
associazione letteraria Caffè inchiostro, insieme alla Piccola scuola di scrittura creativa di Giulio Mozzi e all’associazione Lanterna Magica Arci di Padova, organizza il corso di scrittura creativa “Il racconto”. Le prime sessioni sono fissate per l’8 (dalle 15.30 alle 19.30)
e 9 novembre (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17) prossimi all’Informagiovani di Conegliano. La prima sessione è curata da Monica Benucci, la seconda da Fabio Fracas. La partecipazione è gratuita.
L’
TEATRO
Chi era Maddalena
Battistella Moccia?
Aperta al
A San
Museo
Vendemiano
dell’uomo
Casello 24 apre
un’esposizione
la stagione
C
on “L’ospite inatteso”, commedia
brillante messa in scena
dalla compagnia Casello
24, inizia sabato 8 novembre, alle 21, la decima edizione della rassegna “San Vendemiano a
teatro”. Sette appuntamenti con la prosa di altrettante compagnie amatoriali, collocati in un
calendario lungo un’intera stagione: da novembre
2003 ad aprile 2004. I luoghi della rassegna saranno, come da tradizione, il
teatro parrocchiale di San
Vendemiano e il teatro
parrocchiale di Zoppè.
Il secondo spettacolo
in programma sarà, sabato 29 novembre alle 21, la
commedia in dialetto “El
Fio”, proposta dalla compagnia Raize de tera di
Mogliano Veneto. Ancora
di sabato sera si potrà assistere alla commedia “Una corona per il sindaco”,
lavoro del gruppo teatrale parrocchiale Lourdes
(24 gennaio 2004), e allo
spettacolo di burattini
“Ajo ajo cipolla cipolla” di
Gigio Brunello e Alberto
De Bastiani (14 febbraio).
Athos Tassi
CONEGLIANO
Patroni Griffi
apre
la stagione
dell’Accademia
G
iuseppe Pambieri,
Lia Tanzi, Debora
Caprioglio, Gianfranco Jannuzzo, Zuzzurro e Gaspare. Sono solo alcuni degli
artisti che calcheranno il
palco del teatro Accademia
nell’ambito della stagione
teatrale 2003/2004. Il debutto è previsto alle 21 di
giovedì 6 novembre con Sebastiano Lo Monaco in “Uno sguardo dal ponte” di
Arthur Miller per la regia
di Giuseppe Patroni Griffi.
Seguono altri sette spettacoli tra fine novembre e inizio marzo.
L’abbonamento per gli
otto spettacoli (platea e prima galleria 160 euro e numerati loggia 110) è acquistabile da venerdì 31 ottobre. I biglietti per il singolo
spettacolo costano 22 euro
(platea) e 16 euro (loggia).
La stagione teatrale è
realizzata dalla Accademia
Srl e dal Gruppo attività teatrali Triveneto.
A
l suo nome è intitolato il nuovissimo auditorium “Maria
Maddalena Battistella
Moccia” inaugurato il 20
settembre scorso, giusto
all’inizio di una settimana
di incontri e appuntamenti culturali con i quali il Comune di Pieve di Soligo ha
reso omaggio a tre donne,
amiche in vita, che con il
loro talento e la loro sensibilità artistica e sociale
hanno offerto un contributo importante alla comunità non solo pievigina. Sì, perché Maria Maddalena Battistella Moccia,
la scrittrice Emilia Salvioni e la scultrice Marta
Sammartini occupano un
ruolo significativo nella
storia recente di Pieve. La
nuova sala polivalente rappresenta l’ultimo tassello
delle opere realizzate a
Pieve e in altre parti d’Italia grazie alla generosità
di una persona molto sensibile alle istanze di promozione e sostegno dei
valori comunitari.
Nata a Pieve di Soligo
l’8 settembre 1896 da Giacomo Battistella e Maria
Dalla Bortola, Maria Mad-
delle macchine
da lavoro
ideate da
Leonardo.
Da non
perdere
D
ynamis, ovvero
le macchine da
lavoro di Leonardo da Vinci così come
l’uomo ha saputo realizzarle.
Fino alla fine di maggio
del prossimo anno al Museo dell’uomo di Susegana
è possibile visitare una mostra di macchine da lavoro
realizzate su disegno di
Leonardo e modelli funzionanti di attrezzature e
macchinari ricostruiti fedelmente partendo dai tanti progetti del genio toscano.
Alberto Cosulich, proprietario del Museo dell’uomo, ha voluto festeggiare con una grande mostra il trentennale della
“sua” istituzione e ha chiamato intorno a sé alcuni esperti come Paolo Galluzzi, direttore dell’Istituto e
museo di storia della scienza di Firenze, Girolamo
Covolan, che ha realizzato
i modelli delle macchine
leonardesche e dei laboratori didattici, Paolo Bordonali che ha curato le ricerche filologiche e filosofiche sui codici leonardeschi, Clara Bellotto che ha
curato le ricerche storicoscientifiche sui reperti museali, Piero Ceschin che ha
fatto da consulente e Lucia
Da Re che ha progettato e
coordinato l’evento.
«Tra i tantissimi progetti realizzati da Leonardo
spiccano per l’assenza dai
musei italiani, e anche stranieri, le macchine leonardesche che veramente
l’uomo ha utilizzato per lavorare – spiega Alberto
Cosulich –. La mostra del
nostro museo va a colmare questa lacuna con un
percorso che non ho difficoltà a definire unico al
mondo».
Accanto alla macchina
per fare corde c’è il paranco per sollevare senza fatica grossi pesi, ci sono le
presse per stampa, un molinetto per cereali, un affilatoio, un orologio da torre,
una foratrice. Ci sono poi una macchina che trasmette il moto del volano con
ingranaggi in legno, una
Molinetti,
presse per
stampa,
orologi,
foratrice...
binda per sollevare i carri,
una lanterna a fuoco variabile e un torchio per l’olio
di ricino. Tutte queste
macchine, una ventina circa, vengono presentate
con un pannello che riporta, oltre alla descrizione didascalica, anche il disegno
originale di Leonardo da
cui sono state tratte. Ci sono poi altre 30 macchine
coeve di quelle leonardesche che pur non essendo
tratte da disegni del maestro, ben rappresentano
l’ingegno dell’uomo in
campo tecnico scientifico.
Una sezione particolare
e originale della mostra è
rappresentata dai modellini realizzati da Girolamo
Covolan, insegnante e ricercatore, direttamente
dai disegni di Leonardo da
Vinci. Il professor Covolan
predispone anche delle apparecchiature leonardesche in legno in scatola di
montaggio che vanno in
tante scuole d’Europa e
vengono utilizzate non solo per la didattica tecnicoscientifica. «Ben 2 mila 500
alunni all’estero hanno utilizzato lo scorso anno
questi modellini in legno
delle macchine di Leonardo – afferma il professor
Covolan –. Diversamente
che in Italia, negli altri Paesi d’Europa la manualità ha
ancora un grande valore didattico, fa crescere l’autostima e dà soddisfazioni agli alunni ben diverse dalle lezioni al computer. Spero che la nostra riforma
della scuola tenga conto di
questo aspetto importante
dell’istruzione».
Il Museo dell’uomo, inaugurato nel 1972 alla
presenza del senatore
Francesco Fabbri e dell’allora sindaco di Susegana
Emilio Boscheratto, raccoglie in due distinte strutture ben 7 mila reperti suddivisi in 40 sezioni e due
grandi compartimenti:
l’antica agricoltura con gli
attrezzi, gli ambienti, le
macchine e l’artigianato
con la ricostruzione degli
ambienti di lavoro tra Ottocento e Novecento.
Come detto, la mostra
delle macchine di Leonardo è aperta al Museo dell’uomo di via Barriera a Susegana fino al 30 maggio.
Orari di apertura: da martedì a sabato 9-13, domenica 14-18. Ingressi: 5 euro,
ridotti 3,50 euro. Le visite
guidate possono essere
prenotate allo 0438-738610.
Antonio Menegon
dalena Battistella risiedeva nella
dimora di
famiglia
di piazza
Vittorio
Emanuele
II. Il nonno
materno,
Giovanni Dalla
Bortola, era stato
sindaco di Pieve per diversi anni tra ’800 e ’900. Il padre, invece, Giacomo Battistella, dopo aver compiuto
gli studi a Treviso aveva fatto brillante carriera al Ministero delle Finanze a Roma, raggiungendo ancor
giovane il grado di direttore generale. In seguito, era
stato chiamato ad amministrare importanti enti e società, tra cui il Banco di Roma, la Banca Nazionale dell’Agricoltura, l’Alfa Romeo,
le Assicurazioni Generali di
Venezia. Maria Maddalena
Battistella sposò il generale Francesco Moccia, che
secondo un racconto mai
smentito fu colpito dalla bellezza dell’immagine che ritraeva la giovane in una
scultura, opera di Marta
Sammartini, e volle così co-
PROMUOVE “TREMILIONI”
noscere colei che poi divenne la sua consorte.
Morì senza lasciare eredi il 20 marzo 1986 nella sua casa di Roma, spirando dinanzi a monsignor Beniamino Stella e al
compianto don Mario
Gerlin che si erano recati a farle visita.
Volle donare l’ingente patrimonio
di famiglia
per scopi
di autentica
promozione
sociale: si tratta
di un complesso di
strutture culturali, sanitarie e ricreative per un valore di alcuni milioni di euro, al centro del nuovo volume ormai ultimato e
prossimo alle stampe a cura del professor Paolo
Martorel, libro dedicato
proprio ai lasciti Battistella Moccia.
Nella sala d’ingresso di
quella che era la sua abitazione e oggi è la sede
della Biblioteca è stata posta una lapide che recita:
“Maddalena Battistella
Moccia questa sua dimora volle destinare a sede
della biblioteca comunale
in ricordo e onore dei genitori... per l’elevazione
morale, civica e culturale
della cittadinanza di Pieve».
Marco Zabotti
N
MUSICA E DANZA
VITTORIO Mercoledì 5 novembre,
alle 20.45, al teatro Da Ponte spettacolo con la Nueva Compania Tangueros Buenos Aires. Biglietti da 15
a 25 euro. A cura di Teatri Spa.
CISON Sabato 8 al teatro La Loggia inizia la rassegna “Soul e Strings,
la musica suonata con le corde di una chitarra e con l’anima”. Il primo
concerto è con il trio dello spagnolo Javier Gonzales. Alle 20.30 al teatro La Loggia. Per prenotazioni telefonare al Comune di Cison 043885449.
INIZIATIVE VARIE
CONEGLIANO Da venerdì 31 ottobre a giovedì 6 novembre all’oratorio dell’Assunta mostra di prodotti
artigianali (pizzi, lampade, ceramica,
fiori di perle) di Manuela Righetto e
Maria Costa. Orari: 10-12.30 e 16-19.
V
PONTE DELLA PRIULA Fino a martedì 4 novembre, nell’oratorio parrocchiale, mostra dedicata a luci e trasparenza
nei pastelli di Elio Poloni. Orari: festivi 912 e 14-22; prefestivi 14-22, feriali 20-22.
CEGGIA Fino al 9 novembre prima personale di Luigi Doretto sul tema “Sguardi
su Ceggia”. Orario: da lunedì a venerdì 914, sabato 16-18, domenica 10-12 e 1618.
CONEGLIANO Domenica 16 novembre è l’ultimo giorno per visitare, nel foyer
dell’auditorium Dina Orsi, la mostra fotografica “Il Trevigiano nella Grande Guer-
a compagnia teatrale
coneglianese “Tremilioni” organizza anche quest’anno, nel mese di novembre, per quattro sabati consecutivi (8, 15, 22, 29 novembre),
la tradizionale rassegna all’auditorium “Dina Orsi” (inizio alle 21), giunta ormai alla
sesta edizione. Nella prima
delle quattro serate la compagnia “Il teatro delle lune” presenta lo spettacolo “Chiave
per due” di Chapmann e Freeman, per la regia di R. Conte
(brillante gioco scenico di
“commedia” nella commedia!).
La compagnia “Il satiro”
(Gigi Mardegan) animerà la
seconda serata con lo spettacolo “Mato de guera”, liberamente tratto dal racconto “La
strada sotto il mare” di G. D.
Mazzoccato (la drammatica
confessione di un fante della
prima guerra mondiale).
Nella terza serata la compagnia di Venezia “El Garanghelo”, con la regia di P. Gia-
enerdì 31 ottobre, alle 18, apre a
palazzo Sarcinelli la mostra “Sironi, gli anni della solitudine 1940-1960”
promossa dall’assessorato alla Cultura
del Comune di Conegliano in collaborazione con Bugnion e il
contributo di Linea Blu e
Gruppo Gpa. Interviene l’onorevole Vittorio Sgarbi, curatore dell’evento, Mariastella Margozzi e Romana
Sironi cui si deve il progetto
della mostra.
Si riconosce in Mario Sironi
(Sassari 1885-Milano 1961)
MOSTRE
ODERZO Chiude il 2 novembre a palazzo Foscolo “La
fabbrica e… i sogni” Roberto Pezzetta Industrial designer. Orario da
mercoledì a sabato 9-12 e 15.30-18.30,
domenica e festivi 15.30-18.30.
L
SIRONI A CONEGLIANO
CONEGLIANO: CORSO PER REGISTI
uovi registi a Conegliano con i laboratori di riprese e montaggio audio-video del Progetto giovani Area Coneglianese e Quartier del Piave. I due laboratori, rivolti a giovani
dai 16 ai 35 anni, hanno come obiettivo l’acquisizione delle competenze necessarie alla produzione di cortometraggi attraverso la ripresa e il montaggio digitale.
Ognuno dei due percorsi potrà accogliere un numero massimo di 15 iscritti. Il primo laboratorio, condotto da Adolfo Culatti, è iniziato lunedì scorso nell’ex caserma Marras, adiacente al
Progetto giovani di San Martino. Il laboratorio si svilupperà in altri 17 incontri, per un totale
di 54 ore, con frequenza settimanale il lunedì sera dalle 19 alle 22. La quota di iscrizione è
di 54 euro (40 per gli studenti).
Il secondo corso sarà condotto da Nicola Mattarollo e avrà inizio giovedì 6 novembre alle
18. Il laboratorio si svilupperà in una decina di incontri per un totale di 20 ore complessive.
Le lezioni si terranno sempre presso l’ex caserma Marras, il giovedì sera dalle 18 alle 20. La
quota di iscrizione è di 30 euro.
Per informazioni e iscrizioni è possibile telefonare al Progetto giovani in orario pomeridiano allo 0438.413252 oppure all’Informacittà-Informagiovani telefono 0438-413319 tutti i giorni dalle 9 alle 12 e il mercoledì, giovedì e venerdì pomeriggio dalle 16 alle 18.
Al Dina Orsi
teatro di qualità
ra”. Orari: 10.30-12.30 e 15-18.30.
TREVISO Fino al 16 novembre Lo spazio d’arte organizza la mostra “La luce d’oro - Copie d’autore di Cinzia Pavan”. All’hotel Tre Santi (zona Fiera). Orario: 15-23,
sabato e domenica 10-12.30 e 15-23.
CAPPELLA MAGGIORE Chiude il 23
novembre la mostra allestita a casa Cillo e
dedicata a “Carri, Carrioti, Carradori”. Orari
feriali: 10-12 e 16-20; orari festivi 10-12 e
14-20.
SACILE È aperta fino al 15 dicembre la
mostra “Riccardo Licata, un artista mediterraneo”.Allestita a palazzo Regazzoni-Flangini-Biglia e curata da Giovanni Granzotto,
l’esposizione è aperta tutti i giorni dalle
10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.
comini, presenterà il dramma
famoso “La famegia del santolo” di G. Gallina (il fallimento di una esistenza vissuta da
parte di un povero diavolo nel
ridicolo senza sua colpa).
La rassegna si conclude
con la commedia “Quando al
paese mezogiorno sona” di E.
F. Palmieri, messa in scena
dalla “Compagnia vittoriese
del teatro veneto” per la regia
di D. Canzian.
Toni Sartor, regista e anima della “Tremilioni”, sottolinea come «la rassegna, che
gode del patrocinio del Comune, presenti spettacoli in
grado di soddisfare curiosità,
aspettative ed emozioni di
molti amanti del teatro». Nel
frattempo sta preparando il ritorno sulla scena col suo amatissimo Goldoni, mentre il
gruppo giovani della compagnia, con la regia di Antonella Caniato, continua ad ottenere consensi con la commedia “L’albergo del libero scambio” di Feydeau.
re
t
s
o
M
una sorta di cantore epico del mondo moderno, capace di conferire
un simbolismo aulico ai paesaggi – siano essi urbani o raccontino la montagna – e di avvolgere i suoi personaggi in un’aura eroica. L’esposizione rimane aperta fino
al 1º febbraio con i seguenti orari: dal martedì al venerdì 913 e 15-19, sabato e domenica 10-19, lunedì chiuso. Ingresso: intero 5 euro, ridotto 3
euro. Informazioni e prenotazioni: 0438-413317.
SARMEDE Fino al 21
dicembre XXI Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia “Le immagini della fantasia” nella sede municipale. Orario: feriali dalle 9 alle 13,
dalle 14 alle 16 e dalle 20 alle 21.30;
festivi e prefestivi dalle 9 alle 12.30
e dalle 14.30 alle 21.30. Nel Museo
Zavrel è allestita la mostra della Collezione Bohem Press; apertura il sabato e la domenica; orario: 10-12.30
e 14.30-21.30. Ingresso libero. Per
informazioni: telefono 0438-959582,
http://www.tmn.it/sarmede/mostre.ht
m
MOGLIANO Fino al 18 gennaio
2004 è possibile visitare la mostra
“Henri Matisse, la luce del nero” allestita al Centro d’arte e cultura “Brolo” di via XXIV Maggio. Aperta tutti i
giorni dalle 10 alle 19 escluso il lunedì. Per informazioni 041-5905151.
BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre
“Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art Gallery” e “Da
Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo del
County Museum of Art di Los Angeles”.
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7
euro, ridotto 5,50 euro.
TREVISO Fino al 7 marzo 2004 è
possibile visitare a Casa dei Carraresi
la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori
del Sud da Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì
e domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti:
interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422-513161/62.
Gli appuntamenti della rassegna di teatro
per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro
nella pagina degli spettacoli.
Schegge di Storia
Curiosando
1923, il Vescovo a Fais
I consigli del medico
C
a cura della dottoressa Caterina Bisol
Nella castagna carboidrati, potassio e calcio
L
a castagna è un frutto genuino e
naturale visto che deriva da una
coltura essenzialmente biologica che non
richiede uso di fertilizzanti o di fitofarmaci. A differenza di altri frutti a polpa come le mele o le pesche ha un contenuto
relativamente basso di acqua, circa il 50
per cento, mentre ha un elevato potere calorico: 160 kcal ogni 100 grammi di prodotto che sono rappresentate soprattutto
da amidi e zuccheri. Per tale motivo è un
alimento indicato nelle astenie fisiche e
psichiche, per chi pratica sport od è
soggetto a stress di vario tipo,
mentre è sconsigliato ai diabetici.
La fibra di castagna favorisce la motilità intestinale,
nutre la flora batterica e riduce la colesterolemia.
Oltre ai carboidrati il benefico frutto contiene potassio, cal-
cio e vitamine essendo, nel contempo,
praticamente privo di sodio, il che lo rende particolarmente efficace nel rafforzare la struttura ossea e quella muscolare.
Nell’uso cosmetico si utilizza l’acqua di
cottura delle castagne come rivitalizzante dopo shampoo e per esaltare i riflessi
dorati dei capelli.
Passando alla pianta merita segnalare
come l’infuso di foglie essiccate e di corteccia di castagno agisca da astringente
e da disinfettante della pelle: sciacqui e lavaggi con tale preparato sono indicati nei casi di arrossamenti e
“couperose” del viso.
Infusi in acqua e zucchero
sia delle foglie che del prelibato frutto, essiccato per la
conservazione, hanno proprietà espettoranti in corso di
raffreddori e bronchiti e sedative nello spasmo della pertosse.
osa c’è di strano
in una visita del
Vescovo a Fais, si chiederà il lettore. Oggi
niente. Le strade asfaltate consentono di salire velocemente e tranquillamente nella frazione montana di Vittorio. Ma nel 1923 le cose
erano diverse e la visita
di monsignor Beccegato fece non poco scalpore. Il paese ospitava allora una trentina di famiglie, non c’era l’acqua, le strade erano malmesse, le case piccole ma
decorose. “A quell’altezza, per la rapidità del cammino non vedono quegli
abitanti che la maestra dei
loro figlioli, il Curato di
Santa Giustina, Mons.
Prevosto di Serravalle e il
Vicedirettore didattico –
si legge ne L’Azione del
novembre 1917 –. E lassù
– continua l’articolo – volle
portarsi anche S. Ecc. Mr.
Vescovo per fare la visita Pastorale. La notizia produsse stupore... Fu entusiasmo
di affrettati preparativi per
accogliere meno indegnamente il Vescovo... Le vie
sgombrate dai ciottoli, e le
cottolose lavate, archi con
fiori, con bandiere, con fazzoletti di seta delle spose
che godevano di poter
togliere dai loro cassettoni il buono e il meglio
delle loro doti, i bianchi
lenzuoli, le coperte colorate sulle finestre e le
scritte su per gli alberi,
sui muri delle case e sui
sostegni sulla terra appoggiata sulla roccia.
Salirono su per la scabrosa ascesa alla vigilia
Mons. Panciera col Padre Torello e passando
di casa in casa, dove tutti volevano offrire qualche cosa per poter parlare
anche di domani, giunsero alla sala costruita nell’anno 1920 che, concessa
dall’illustre signor Sindaco, venne preparata a provvisoria Chiesa, il piccolo oratorio, infatti, dedicato a
Sant’Antonio del borgo Olivi (Segat), non poteva
prestarsi per l’occasione”.
(1. continua)
L’atlante dei sapori
La Grappa del Cerletti
D
opo quasi vent’anni di assenza, è ricomparsa la grande grappa della antica Scuola di Enologia di Conegliano. È
riapparsa ufficialmente in occasione di
MondoGrappa 2003 ed è giunta poi in
pompa magna all’affollata 59^ Festa dei
Marroni di Combai, dove ha conquistato
l’ammirazione, in special modo, di un
gruppo di albergatori a “4 stelle”.
Insomma c’è movimento, ma anche qualche ombra per via dei suoi soli 40 gradi di
alcool! «Di questi “soli” 40 gradi c’è una
ragione fondamentale - commentano il
professor Rosario Di Gaetano ed il mastro
distillatore Roberto Dugar (entrambi in
foto) -: crescendo l’alcool si perdono di pari passo i profumi che la caratterizzano, e
che la rendono quasi unica, cioè l’odore di frutta agrumata, ginepro, vaniglia, mallo di noce e liquerizia».
La nuova grappa della
Scuola Enologica di Conegliano nasce da una sinergia della medesima
scuola con Veneto Agri-
coltura e la Provincia di Treviso, in stretta collaborazione con i Maestri Distillatori dell’Istituto Grappa Veneta.
La produzione è realizzata dai docenti della stessa Scuola nella distilleria sperimentale del Centro Regionale per la Viticoltura, l’Enologia e la Grappa, a Conegliano. Al momento sono in commercio
bottiglie da 50 cl ed in edizione limitata.
Su quanta grappa bere si sono espressi, in un apposito convegno di MondoGrappa 2003, i professori Remo Naccarato e Annarosa Floreani del Dipartimento
di Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche dell’università di Padova: «Moderate quantità di alcool possono avere effetti
benefici sulle malattie cardiovascolari, commentano i due medici - e questo si ricava
da studi epidemiologici
in cui si è osservata una
riduzione della mortalità
per cause cardiovascolari e una riduzione degli eventi acuti legati all’insufficienza cardiaca nei
bevitori moderati». (MS)
VITTORIO: Amelia Bertorelli
avvocato difensore dei... cani
O
ra Mirtillo può dormire placidamente nei divani ovattati del suo appartamento vittoriese di via Antonello da
Serravalle. Ma sei anni fa ha rischiato di finire davvero male. E se non è finito in un
canile o chissà dove, è per merito della sua
tenace padrona che si è ribellata all’idea
che la sua “creatura” non fosse tollerata in
condominio, perché il regolamento lo vietava. Amelia Bertorelli si è rivolta così a fior
di avvocati, ha scritto ad associazioni per denunciare il suo caso e alla fine è riuscita a
vincere questa battaglia. Ora Mirtillo (nella foto), bellissimo esemplare maschio di razza Cirneco dell’Etna, è un cane felice di sei anni con 11 figli
e nonno di 12 nipoti sparsi
qua e là. E, soprattutto, vive con la sua “salvatrice”.
Da un anno l’appartamento
di Amelia è la sede di “Mondo cane” un’associazione
per la difesa dei diritti dei
cani. Assieme a Tiziana Da
CONFIN / MADONNA DEL ROSARIO
C
CONFIN: La chiesa dedicata alla Madonna del Rosario
ome un lampo, ogni lunedì sera alle 18,
attorno alla Madonna del Rosario a Confin si ricrea l’atmosfera di un tempo non troppo
lontano. S’apre la chiesa, e don Giovanni Dan celebra la messa. Sui banchi una decina di persone. «Ma a volte sono 7, a volte 4 o 5. Talvolta anche una persona sola assieme al sacerdote», racconta Maria Gabriella Monego. E questa triste
statistica è l’ultimo tassello del malinconico declino della chiesetta, che un tempo era addirittura parrocchia. E non si parla di “un tempo” da
preistoria: l’oratorio stesso è sorto nel Novecento, scrigno più di devozione che di arte.
«A maggio si diceva il Rosario tutte le sere –
prosegue Giovannina Dalle Crode – poi è diventato una volta alla settimana, poi basta Rosario». Aggiunge: «E negli anni Sessanta sono
stati celebrati anche due matrimoni qui». Ricorda Monego: «La ieia Tona, ossia Lucia Borsoi, una vecchia nonna, faceva catechismo a tutti noi proprio dentro la chiesa». In declino anche l’arredo, racconta Dalle Crode: «C’erano i
quadretti con le stazioni della Via Crucis, che
qui celebravamo, ma poi chissà dove sono fini-
Re, da poco eletta presidente del sodalizio,
Amelia sta lavorando per dare maggiore dignità agli amici a quattro zampe. Amelia
raccoglie dati, spulcia regolamenti… se la
prende con il decreto Sirchia che prevede
museruola e guinzaglio a un’infinità di specie canine… un’assurdità!
Agguerrita più che mai, questa strenua
paladina degli animali si è impuntata anche
per la revisione del regolamento comunale, troppo severo, troppi divieti e nessun
spazio per loro. Proprio una vita da cani! A
suo dire.
Insomma la sua è una
battaglia per ricreare una
corretta convivenza tra
uomo e animale perché –
dice – «il problema non sono i cani, ma una errata
concezione che noi uomini abbiamo della città contemporanea. Più teniamo
gli animali segregati e più
diventano aggressivi».
Francesca Gallo
ti…».
Malgrado il declino, l’affetto per la chiesetta
è sempre forte. «È bellissima» dicono entrambe le signore, all’insaputa l’una dell’altra. Specialmente dopo i restauri eseguiti quattro anni
or sono. E anche se a pregare ci vengono in pochi, la chiesetta non è dimenticata. «Vengono
spesso dei visitatori – dice Monego – e la trovano aperta, grazie a Gisella Longo De Marchi,
che se ne prende cura, e mette i fiori».
E Monego si è anche fatta dipingere un quadro con la “sua chiesetta” dal pittore Lucio Broglio. Per avere la Madonna del Rosario di Confin sempre con sé. Anche se abita a pochi metri.
E ora le informazioni per arrivarci. Da Vittorio per raggiungere la chiesa, prendere dalla
piazza di Cozzuolo la strada che sale a destra.
La Madonna del Rosario si trova dopo circa tre
chilometri, prima del borgo: è sulla destra della strada, ma appollaiata in alto, e non la si vede. Più facile individuarla per chi arriva da Corbanese-Ponte Maset, e appena dopo il sottopassaggio ha girato a sinistra per Confin: troverà
la Madonna del Rosario sulla propria sinistra
lungo la strada principale.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Spettacoli
C
TELECHIARA
enerdì 7 novembre alle 23.15, “Giorno dopo giorno” si occuperà di cosa
leggono i bambini e i ragazzi: Guglielmo Frezza andrà a vedere quali sono i loro gusti nelle biblioteche frequentate dai più piccoli ed esaminerà le
iniziative che sono state avviate per stimolare la fantasia e per far prendere
confidenza con il mondo della letteratura. Ci sarà anche un servizio sull’uscita della traduzione italiana dell’ultimo romanzo su Harry Potter il 31 ottobre, aspettando fuori dalle librerie. La trasmissione viene replicata il martedì
successivo alle 10.30.
“Cammini”, martedì 4 novembre alle 23.15 avrà come reportage di apertura
un servizio sull’associazione “Ali” di Valdobbiadene che accoglie disabili gravi.
Internet: www.radioconegliano.it
sabato
domenica
lunedì
1 novembre
7 novembre
V
martedì
PIEVE Giovedì 6, alGioele Dix
le 20.45, al teatro CaCINEMA
reni Gioele Dix in “Edipo.com” spettacolo di prosa per la CONEGLIANO Giovedì 6 noregia di Sergio Fantoni.A cura di Tea- vembre, alle 21, ultima proiezione
nell’ambito del cineforum “Proiezioni
tri Spa. Biglietti da 10 a 15 euro.
mentali” nella sala conferenze delCONEGLIANO Sabato 8, alle 21, l’Informagiovani.Viene proposto il film
all’auditorium Dina Orsi la compa- “Moebius” di Gustavo Mosquera.
gnia Il teatro delle lune presenta:
“Chiave per due” di Chapmann e Free- VITTORIO Prosegue il cineforum
man per la regia di R. Conte. Orga- promosso dall’Arci e dedicato a “Uonizza la compagnia teatrale Tremi- mini e montagne nel cinema”. Giovedì 6 novembre viene proposto il
lioni.
film “Il figlio prodigo” di Luis Trenker
COL SAN MARTINO Sabato 8, (1934). Proiezioni in biblioteca civialle 20.30, nei locali della Mostra del ca di Vittorio Veneto. Ingresso 3 euProsecco di piazza Rovere la compa- ro. Per informazioni: 0438-553131.
2 novembre
TREVISO Domenica 2 novembre,
alle 16, all’Alcuni Teatro Sant’Anna va in
scena lo spettacolo “La
casa stregata” di Paolo Papparotto. Nell’ambito della rassegna
“Una fetta di teatro
per le famiglie”. Biglietto: 4 euro. Per
informazioni: 0422421142. Sito internet:
www.alcuni.it
3 novembre
TEATRO PER BAMBINI
4 novembre
CONEGLIANO
Giovedì 6 novembre, alle 21, al teatro Accademia Sabastiano Lo
Monaco in “Uno sguardo dal ponte” di Arthur
Miller per la regia di
Giuseppe Patroni Griffi. Ingresso: platea 22
euro; loggia 16 euro.
gnia Ponte Priula Teatro presenta la
commedia “El diavol in canonica” di
Alfredo Testoni.
17
Per un sabato sera
un po’ più leggero
lia 1. Un po’ popochi quiz “pudi
chino, bisogna
che permetGianfranco Da Re ri”
ammettere.
te di cimentarsi
Per questo proporremmo con le domande, di imparare
di spostare al sabato qualche cose nuove e di identificarsi
programma della domenica, con i concorrenti. Raitre riquando davvero non si sa co- propone le appassionanti risa seguire: troppa grazia, co- costruzioni di Ulisse, il piaceme si dice. Raiuno presenta re della scoperta, di Angela
la nuova serie di avventure del padre e figlio, che toccano i
Maresciallo Rocca, con il più vari aspetti di civiltà, luosempre bravo Gigi Proietti, u- ghi e periodi storici. Su Italia
na compagnia di interpreti be- 1 ci sono le trovate della Giane in parte, storie ben co- lappa’s Band che prende in gistruite e girate da Giorgio Ca- ro la tivù, in sketch brevi che
pitani. Canale 5 oppone Chi si possono seguire anche sovuol essere milionario, pre- lo per pochi minuti senza persentato da Gerry Scotti: a- dere il filo; e poi vengono le indesso che hanno chiuso La cursioni delle Iene, un proruota della fortuna è uno dei gramma che, pur con toni un
po’ troppo “urlati”, fa le inchieste che i Tg non fanno
più. Retequattro presenta i telefilm della nuova serie 24,
che segue la giornata di un distretto di polizia americano in
tempo reale con storie che si
intrecciano da un telefilm al
successivo. Su Raidue si trovano i nuovi episodi di Jag Avvocati in divisa. Quello che
si trova nelle serie americane,
e non in quelle nostrane, e finisce per conquistare, è la libertà di mostrare poliziotti
corrotti, giudici che sembrano favorire una parte, avvocati senza scrupoli: insomma
quello che troviamo nella cronaca nera di ogni giorno.
PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR
5 novembre
SACILE Venerdì 31 ottobre, alle 21,
al Piccolo Teatro di Sacile la compagnia Il Satiro Teatro propone “Castelfrankenstein”, testo e regia di Roberto Cuppone.
T eatro
6 novembre
TEATRO
C
inema &
mercoledì
L’attesa da sempre logora il film che la crea. A questa logica stringente non sfugge la quarta pellicola del regista prodigio Quentin Tarantino
che, dopo un silenzio di parecchi anni, fa squillare nuovamente la tromba del pulp cinematografico con il suo Kill Bill. C’è chi ha gridato al capolavoro ma probabilmente, visto il suo spirito critico, farebbe lo stesso
con gli scarabocchi di un bambino, scambiandoli per opere d’arte. Questo non vuol dire che sia un brutto prodotto, solo che per essere gustato appieno va completamente smitizzato, bisogna togliere la sua supposta aurea di pellicola di valore per comprenderne i meccanismi citazionisti e il desiderio del regista di fare un ottimo film di serie B. La
storia ruota intorno alla vendetta di una donna (Uma Thurman) che viene pestata a sangue il giorno del suo matrimonio. In realtà le ficcano
anche una pallottola in testa, ma questa non basta ad ucciderla e così
dopo quattro anni di coma (un po’ come lo stesso Tarantino) torna tra
i vivi per vendicarsi di chi ha rovinato il più bel momento della sua vita. Premesso che Tarantino non ha perso il tocco vellutato del regista
di talento, il film non è altro che un frullato di sottogeneri meglio se
italiani, meglio se degli anni Sessanta e Settanta. In un tripudio di mutilazioni e sangue talmente eccessivo da risultare perfino comico. (IDL)
giovedì
Regia: Quentin Tarantino
Cast: Uma Thurman, Lucy Liu
venerdì
KILL BILL
i sono tante serate,
come il sabato, in
cui la tivù offre una scelta estremamente ristretta di programmi a chi
vuole passare una serata senza troppi pensieri. Raiuno e
Canale 5 si contendono i telespettatori con i varietà che durano troppo e non sono sempre divertenti; il thriller di Raidue e i telefilm di Retequattro
hanno spesso storie complesse e scioccanti. Restano i
documentari di Raitre, interessantissimi, ma purtroppo
gli argomenti si ritrovano anche in altre trasmissioni simili; le discussioni di Gad Lerner su La 7 sono quasi sempre interessanti: è un sabato
alternativo, ma cosa fare se avessimo voglia di qualcosa di
leggero e senza impegno? Adesso che Telechiara ha finito la serie di Maigret, rimangono i cartoni animati di Ita-
2 novembre 2003
TV
O
Santo con Roger Moore
ni di Warner Show. E al(nella foto) alle 14 su La 7,
le 21 su Italia 1 va in one la commedia Genio per
da il cartone Il Principe
amore di Fred Schepisi
d’Egitto. Alla stessa ora
con Meg Ryan e Tim Robsu Retequattro ci sono i
bins alle 16 su Canale 5.
telefilm per adulti della
In serata su Raidue alserie Law & Order: Ule 19.45 si possono vedere i carto- nità speciale.
A
Passpartout di Philippe Daverio che parlerà della “Saga degli
Hohenzollern” muovendosi dalla Svizzera alla Germania.
Alle 15.30 Retequattro presenta il western Seminole con
Rock Hudson e Barbare Hale.
Alle 18.05 su Raidue va in on-
da in diretta l’arrivo della Maratona di New York.
In serata Raiuno presenta
“Per fatto personale” per la serie Il Maresciallo Rocca alle
20.45. Alle 21 su Raitre Alberto
Angela ricorda “La forza dell’Impero romano” in Ulisse.
R
con rissa”.
Su Retequattro alle 17 va in onda il film d’avventura Tempesta sul
Congo di Henry Hathaway con Robert Mitchum e Susan Hathaway.
In serata alle 20.55 su Raiuno c’è
“La ragazza col cagnolino” per la
serie Il Maresciallo Rocca. Alle 21
Canale 5 presenta Il gladiatore di
Ridley Scott con Russell Crowe,
per adulti. Raidue trasmette “Ambulatorio Carter” e “Appuntamento al buio”, per E.R. - Medici in
prima linea. Su Raitre va in onda
il documentario La grande storia
tricolore.
N
Storie del Fantabosco alle 15.45 e
dal varietà La melevisione alle 16.30.
Un western del 1954 con
Clark Gable e Ava Gardner
va in onda su Retequattro
alle 17, Stella solitaria.
Alle 20.55 su Raiuno c’è
il film d’azione Spy Kids di Robert
Rodriguez. Alle 21 su Canale 5 va in
onda Distretto di polizia con gli episodi “Scomparso” e “Addio al celibato”. Alla stessa ora su Retequattro
va in onda un altro western, Il cavaliere pallido di e con Clint Eastwood
(nella foto).
L
da il telefilm “In giovane crudele”, nuovo episodio della serie
Law & Order.
Sulla stessa rete alle 21 c’è il
film fantastico Frequency - Il futuro è in ascolto di Gregory Hoblit.
Alla stessa ora su Canale 5 vie-
ne trasmessa la commedia Bounce con Ben Affleck e Gwyneth
Paltrow, e Retequattro trasmette
“La strega” per la serie francese
Il commissario Cordier.
Alle 21.30 Andrea Monti presenta una nuova puntata di Sfera
su La 7.
A
to un tetto, e alle 20.45 i cartoni di Tom
& Jerry. In prima serata alle 21, arriva
il film drammatico Dante’s Peak di Roger Donaldson con Pierce Brosnan.
Alla stessa ora Retequattro presenta il nuovo quiz di Mike Bongiorno, Genius, riservato ai ragazzi delle scuole
medie.
Sempre alle 21 indaga La squadra
del commissariato di Sant’Andrea su
Raitre.
Alle 23 su Retequattro va in onda
Gattaca di Andrew Niccol con Ethan
Hawk e Uma Thurman. Di notte all’1.25
segue il classico È nata una stella di
George Cukor con Judy Garland.
I
telefilm della serie Jarod il cama- super specializzate anche in C.S.I.
leonte.
Miami su Italia 1.
Alle 21 su Raiuno ritorIl meglio della serata è
na Il commissario Rex
però The Truman Show, il
che indaga a Vienna con l’acapolavoro di Peter Weir ingente Alexander Pschill in
terpretato da Jim Carrey
“Nina a mezzanotte” e
(nella foto), in onda alle
“Roulette russa”. Indagini
23.40 su Raidue.
ggi si festeggiano Tutti i
Santi, e Raiuno presenta la
sua rubrica religiosa A Sua immagine con Lorena Bianchetti, alle 10.30 seguita dalla Messa.
Il pomeriggio cinematografico
prevede il film d’azione L’organizzazione ringrazia, firmato Il
lle 8.40 su Canale 5 va in
onda Le frontiere dello
spirito con monsignor Ravasi.
Per gli appassionati di Motociclismo dalle 11 Italia 1 trasmette il Gran Premio della
Comunità Valenciana.
Alle 13.20 su Raitre ritorna
aitre apre le trasmissioni alle 8.05 con La storia siamo
noi, la rubrica di Giovanni Minoli.
Italia 1 presenta la commedia
Scappiamo col malloppo con Bill
Murrau e Geena Davis alle 9.30 e
alle 14.35 presenta i nuovi episodi
di Dawson’s Creek con “Scenata
el pomeriggio di
Raitre ci sono rubriche per i più giovani: alle 15.10 GT Ragazzi di Paola Sansini, alle 15.25 Federico Taddia presenta i video
degli studenti in Screen Saver, seguito dai cartoni di
a rassegna dedicata a Jerry
Lewis continua su La 7 con
Il marmittone del 1957 alle 14.15.
Alle 17 su Raitre Sveva Sagramola presenta il quiz Cose dell’Altro Geo e i documentari di
Geo & Geo.
Alle 19.05 su Raidue va in onlle 14.15 La 7 trasmette il film
avventuroso La montagna dei
setti falchi di William Dieterle con Alan Ladd.
Italia 1 dedica ai più piccini il varietà
Ziggie con Helen Holding alle 17.25.
La stessa rete alle 18 presenta “Due mete da raggiungere” della serie Otto sotl pomeriggio cinematografico
è aperto dal film commedia per
adulti La ragazza di Tony di Larry
Peerce su La 7 alle 14.15. Alle 16 Retequattro presenta Mogambo un
film drammatico di John Ford con
Clark Gable e Ava Gardner.
Alle 17.50 La 7 manda in onda un
18
Domenica 2 novembre 2003
e
L’AZiON
L’Azione
LA PREMIAZIONE DEL CONCORSO
CAMMINAMONTI 2003
Con penna e fantasia
a raccontare le Prealpi
Sabato 8 novembre
un ritrovo per 350
R
accontare quel
che fa provare la
montagna, dar
voce attraverso la penna alla “via del cuore” non è lasciarsi andare alla fantasia,
ma è descrivere la realtà
più profonda della nostra
umanità. L’ha spiegato
l’ambientalista-alpinista
Toio De Savorgnani, sabato scorso a Refrontolo, ai
presenti alla cerimonia di
premiazione del secondo
concorso letterario “Raccontiamo la montagna delle Prealpi bellunesi e trevigiane”.
Don Giampiero Moret,
direttore de L’Azione, anche a nome della giuria ha
salutato il folto pubblico
presente sottolineando come in questa seconda edizione numerosi siano stati
i racconti di qualità notevole, con molti più dei 16
scelti che sarebbero stati
meritevoli di pubblicazione.
Francesco e Mariateresa Santin, di Teatro Orazero, hanno regalato le loro
voci, capaci di dar vita e animazione alle parole, nel
proporre i due racconti
“votati” dal pubblico come
i più belli dell’edizione
2003. E si può immaginare
quale effetto possa aver suscitato, nel buio della sala,
sentir leggere in pubblico
le prime parole del proprio
racconto, come hanno provato Simone Ros, studente
di terza media di Cordignano, e Marita Ceccon di
Falzè di Piave, i due vincitori di quest’anno.
Un’interessante parentesi di riflessione e proposta è poi venuta da Toio De
Savorgnani, che ha offerto
ai presenti uno spaccato
della sua esistenza, del suo
amore per la montagna,
delle sue convinzioni, proponendo una serie di suggestive fotografie del Cansiglio e dei suoi viaggi nell’Himalaya, nel Tibet. Ha
parlato della sua infanzia in
Cansiglio, delle storie e dei
ricordi “ereditati” dai nonni, ma anche delle battaglie
in difesa del territorio, a tutela del patrimonio ambientale. E De Savorgnani
ha ribadito: «Non dobbiamo perdere quel rapporto
con la natura, la “madreterra” che ci fa vivere. Maltrattare la natura è come
combattere la nostra madre, le nostre radici, quindi noi stessi. L’uomo nelle
sue attività è chiamato
sempre a distinguere ciò
che è utile e opportuno da
ciò che non lo è».
Agli otto ragazzi finalisti
è stato consegnato un pre-
mio originale: una copia
del libro “Uomini, boschi e
api” di Mario Rigoni Stern,
con una dedica personalizzata dell’autore. E il grande scrittore, attraverso il
presidente dell’associazione dei Cimbri Costante Azzalini ha inviato ai ragazzi
un messaggio: “Ragazzi,
giocate, giocate e giocate!
E quando fuori piove e siete costretti a stare in casa,
non accendete la televisione, leggete un libro!”.
A conclusione della cerimonia Laura Ceccarini,
responsabile della promozione de L’Azione, ha annunciato le novità e il tema
dell’edizione 2004.
Intanto, va detto che alla buona riuscita per l’edizione 2003 hanno contribuito varie associazioni: Agesci gruppo di Vittorio Veneto 1, Associazione culturale Cimbri del Cansiglio,
Associazione culturale Al
Mazarol, Associazione provinciale Dottori in Agraria
e Forestali di Treviso, associazione La Via dei Mulini, gruppo Alpini di Tovena, Gruppo Marciatori di
Refrontolo, Pro loco di
Miane, Pro loco di Valmareno.
Franco Pozzebon
Simone Ros, di San Vendemiano, ora in terza media,
si è visto designato dai voti
dei lettori vincitore della sezione Ragazzi, davanti a sette ragazze. Ma il ritrovarsi
vincitore non lo scompone
più di tanto, quasi che se l’aspettasse. Simone è uno
“scrittore in erba” che ha già
preso parte a qualche altro
concorso: «Avrei partecipato
anche all’edizione dell’anno
scorso, se l’avessi saputo in
tempo». Quest’anno non si è
fatto scappare l’occasione: ha
tenuto d’occhio L’Azione della nonna e poi ha trovato il regolamento nel sito Internet
del nostro settimanale.
Come è nato “Cuore di
montagna”? «Il mio – ha spiegato Simone – è un racconto di fantasia, nato da un’idea
che ho poi elaborato».
Marita Ceccon, di Falzè
E ADESSO, L’EDIZIONE 2004:
“Voci, suoni e silenzi” e tre sezioni
S
abato scorso a Refrontolo è stata annunciata la
terza edizione del concorso di racconti, anticipando la novità delle sezioni in cui saranno divisi i partecipanti, che passeranno da due a tre. La giuria, infatti, ha giudicato troppo grande il divario tra gli elaborati
dei ragazzi di terza media e quelli di quinta elementare.
Pertanto nell’edizione prossima resterà una sezione
Adulti che raccoglierà i racconti degli autori dai 15 anni in su. Ci sarà una sezione “Ragazzi” per alunni di seconda e terza media. E ci sarà una terza sezione Bambini riservata agli alunni di quinta elementare e prima
media.
Ed è stato reso noto anche il tema su cui dovranno
cimentarsi i partecipanti: “Voci, suoni, silenzi”. Per tutti il “la” a farsi venire l’ispirazione… e poi via a scrivere.
abato prossimo “Camminamonti” compie dieci anni.
Si chiuderà infatti la decima edizione dell’iniziativa dedicata dall’escursionismo montano e promossa da L’Azione.
La giuria si è ritrovata lunedì scorso per la valutazione dei
libretti raccoglitimbri restituiti, che sono stati quest’anno
352, quindi più della scorsa edizione. E si è confermata la
caratteristica di manifestazione per famiglie, oltre 60 quest’anno, o per gruppi di amici o di appassionati, stavolta dieci.
Anche quest’anno i libretti propongono, attraverso i timbri, le fotografie, le descrizioni, tante avventure in montagna.
C’è chi, come un gruppetto di Sacile, ha portato il libretto
di Camminamonti fino all’Himalaya, posando per una foto
con il mitico K2 sullo sfondo.
C’è chi, come Antonio De Giorgi, si è affezionato a “Camminamonti”, pur abitando ad Ancona, ed ha assicurato che
quest’anno verrà a Vittorio Veneto appositamente per partecipare alla cerimonia di chiusura.
C’è chi, come Andrea Ferracin e Viviana Santarossa e di Pasiano, dentro al loro libretto tra
le foto delle escursioni 2003 ne hanno inserito una anche del loro matrimonio, celebrato
lo scorso 24 agosto, a conferma che si sentono parte di una... grande famiglia.
C’è chi, come gli Amici della montagna “Nino Lot” di Cordignano, ha raggiunto quest’anno il ragguardevole numero di 50 partecipanti alle camminate con il libretto di
“Camminamonti” nello zaino.
Insomma tante e tante storie sul gusto dell’andar per sentieri montani che convoglieranno nella consueta, semplice,
sentita festa finale di “Camminamonti 2003” che si tiene sabato prossimo 8 novembre nell’aula magna del Seminario,
a Vittorio Veneto, con inizio alle 16.
Ci sarà la distribuzione delle T-shirt a tutti i partecipanti. E ci sarà la consegna dei premi ai “camminamonti” con
più timbri, ai gruppi, alle famiglie, al più piccolo e al più anziano.
UN “BRAVO” A TUTTI I
SEDICI FINALISTI
I DUE VINCITORI
“Quel racconto nato
lavando i piatti...”
S
N
I due vincitori dell’edizione 2003 del concorso di racconti Simone Ros e Marita Ceccon
di Piave, non nasconde la sua
sorpresa e la sua gioia:
«Quando ho sentito leggere
le prime parole del mio racconto e ho capito che la vincitrice ero io, è stata un’emozione fortissima. E pensare che io ero partita da casa tranquilla, interessata più
che altro a gustarmi la lettura dei racconti vincitori».
La signora Marita era già
arrivata tra i finalisti nell’edizione del 2002. Vedova, madre di una figlia, ha la passione per lo scrivere: «Quando c’è da fare qualche relazione, qualche testo, all’Università degli anziani di Pieve, cui partecipo, lo chiedono sempre a me. E scrivo anche poesie. Scrivere, come
anche leggere, mi piace tantissimo. La scrittura senza la
lettura non può esserci».
Neanche la signora Ceccon
è nuova ai concorsi: dopo un
terzo posto in un concorso
di poesia nel ’99, nel giugno
di quest’anno una sua composizione si è aggiudicata il
primo posto al Premio di
poesia di Colfosco.
E il racconto “Un violino
altrove” con cui ha vinto come è nato? «È frutto di fantasia e l’ho ambientato in un
posto di montagna che mi
piace tanto: Praderadego. E
pensare che l’idea mi è venuta lavando i piatti!». (FP)
el corso della cerimonia di sabato
a Refrontolo, un riconoscimento è stato assegnato a tutti i sedici partecipanti che la giuria aveva selezionato per la
pubblicazione nello “speciale” estivo de L’Azione.
Un riconoscimento dovuto anche perché per l’assegnazione dei primi premi in entrambe le sezioni
si è risolta per uno scarto
di poche cartoline-voto.
Questi i sedici finalisti:
Ragazzi: Ines Ballarin di
terza media-sez. C di Cordignano; Veronica Bardin
di seconda media-sez. A
di San Pietro di Feletto;
Gianna Saviane di prima
media-sez. C di San Fior;
Chiara Callegher di quinta elementare di Refrontolo; Silvia Tonon di terza
media-sez. A di Vittorio
Veneto; Denise Consalvi
di terza media-sez. C di
Cordignano; Francesca
Scarabel di terza mediasez. A di Vittorio Veneto.
Adulti: Valentina Azzalini di Vidor, Daniela
Da Dalto di Conegliano,
Bruno Lorenzon di Roncade, Francesco Paloschi
di Mestre, Giuseppina
Piovesana
di Chiarano, Elena
Naglia
Sartori di
Vittorio
Veneto,
Marliviana
Schilirò di
Basalghelle di Mansuè.
Il momento della
premiazione
(sopra) dei sette
finalisti della
sezione Adulti e
(sotto) dei sette
della sezione
Ragazzi
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
RISPONDE ALLE CRITICHE
Girardello: noi collaboriamo
con tutte le associazioni
G
ioia e dolori, cultura e
associazioni. Si conclude il viaggio de L’Azione nel
mondo delle politiche
culturali vittoriesi. Abbiamo incontrato l’assessore Fabio Girardello,
che ha fatto il punto sui
progetti in corso. A fare da
controcanto alle istituzioni sono intervenuti il presidente della Pro Vittorio
Dario De Bastiani, il presidente della Consulta delle associazioni culturali
Massimo De Nardi, l’ex assessore alla cultura Serena
Cesca.
In chiusura, concediamo a Girardello diritto di
replica.
L’ACCUSA De Nardi:
«Bello che ci siano tante iniziative culturali: ma perché le associazioni non so-
VENERDÌ 31 OTTOBRE
Nel 45º anniversario della fondazione del coro Ana alle 17.30 a
palazzo Minucci inaugurazione della mostra delle attività della sezione Ana, aperta fino al 2 novembre. E alle 20.30 al teatro Da
Ponte concerto corale con il coro
Ana e il coro Col di Lana di Vittorio Veneto e il coro Mesulano di
Cordignano.
Alle 20.30 al patronato della Cattedrale incontro: “Guatemala - la
pace calpestata”. Mancato rispetto
degli accordi di pace e violazione
dei diritti umani in Guatemala. A
cura di Senza Frontiere.
SABATO 1º NOVEMBRE
Solennità di tutti i santi. Alle 11
il Vescovo presiede l’eucaristia in
cattedrale. Alle 14.30 presiede la
liturgia della Parola in suffragio
no coinvolte ma trascurate?».
LA DIFESA Girardello
«Da parte nostra non c’è
nessuna provocazione. Abbiamo collaborato con tutte le associazioni a 360 gradi e risposto alle richieste.
Consideriamo interessante la Consulta come punto
di riferimento per le associazioni, ma come un’organizzazione interna loro.
Noi invece abbiamo trattato singolarmente con ognuna di loro».
L’ACCUSA Cesca: «Vengono premiate solo le associazioni amiche».
dei defunti nel cimitero di Sant’Andrea e alle 15.15 a Ceneda.
DOMENICA 2
Commemorazione dei defunti. All’ex ghetto (via Manin) ultimo giorno per visitare la mostra: “Il riflesso della creatività”, con opere
di Renza Pavan, e degli ospiti del
centro diurno del Piccolo Rifugio
e del Ceod di Cozzuolo. Orario: 1012 e 15-19.
Dalle 9 alle 20 a Serravalle mercatino dell’antiquariato.
LUNEDÌ 3
Dalle 15 alle 18 a Nove è aperta
la ludoteca. Stesso orario venerdì.
MARTEDÌ 4
Dalle 15 alle 18 a San Giacomo è
funzionante la ludoteca. Stesso orario martedì, mercoledì e giovedì.
LA DIFESA «I nostri rapporti sono ottimi con tutte
le Associazioni, perché
nessuna viene discriminata per eventuali colori politici, ma solo per il progetto che porta».
L’ACCUSA De Bastiani:
«Non riceviamo nessun
contributo economico, e
per noi della Pro Vittorio è
perfino difficile avere contatti con la Giunta».
Tra l’intervista e oggi,
qualcosa è cambiato: si sono svolte riunioni in municipio tra Scottà ed esponenti della Pro, assente Girardello, e sono stati eMERCOLEDÌ 5
Alle 20.30 al patronato di Ceneda
incontro “Il Wto dopo il vertice di
Cancun”, a cura di Senza Frontiere.
Alle 20.45 al teatro Da Ponte per
la stagione concertistica va in scena la Nueva compañia tangueros
Buenos Aires. Per informazioni:
0422-513310 e 0438-553836.
GIOVEDÌ 6
Alle 20.30, alla biblioteca, per il ciclo: “Uomini e montagne nel cinema” proiezione di “Il figlio prodigo” di Luis Trenker.
VENERDÌ 7
A palazzo Piazzoni è possibile visitare la mostra:“Scenari. Un’idea di
teatro fra scenografia e pittura”, con
sei artisti contemporanei. Orario: feriali 16-19, prefestivi e festivi 9-12
e 16-19. Fino al 9 novembre.
Farmacia di turno: Farmacia comunale 2 San Giacomo, telefono
0438-500351.
A CONFRONTO I protagonisti della
nostra inchiesta sulla cultura. In alto
l’assessore alla cultura Fabio Girardello;
sotto, da sinistra, il presidente della
Consulta dell’associazionismo culturale
Massimo De Nardi, l’ex assessore alla
cultura Serena Cesca e il presidente della
Pro Vittorio Dario De Bastiani
spressi progetti di future
collaborazioni.
LA DIFESA «I rapporti
con la Pro Vittorio? No
comment. Sono rapporti
che ha ripreso il sindaco,
secondo quanto ritiene opportuno».
L’ACCUSA Cesca: «Poche iniziative per i giovani!».
LA DIFESA «Non ho mai
fatto differenza tra una cultura per giovani e per vecchi. Non sono per le riserve indiane, basta differenze. Un esempio: all’interno delle Giornate medievali si è inserita la mostra
delle armi al Museo del
Cenedese, con molti bambini e ragazzi tra i visitatori».
L’ACCUSA «Manifestazioni troppo elitarie».
LA DIFESA «All’interno
delle circa 200 manifestazioni che abbiamo messo
in piedi, abbiamo cercato
di attuare un recupero delle tradizioni popolari. Il
mandolino, ad esempio, era lo strumento più utilizzato in Italia, e nel Veneto
in particolare moltissime
persone lo suonavano. In
questa globalizzazione gli
indici della cultura sono
sempre più bassi: non mi
stupisco che ora sembrino
colte, elitarie, quelle che
un tempo erano manifestazioni di una cultura che
identificava una comunità.
Erano parte di una cultura
raffinata pur nella loro
semplicità».
Un’ultima domanda, assessore. Si ripresenterà?
«Non posso ancora saperlo. Però a differenza del
passato difenderemo quello che abbiamo fatto e il
nostro sindaco, perché siamo sicuri di come abbiamo operato».
Isabella Mariotto
PROTEZIONE CIVILE:
corso per aspiranti volontari
lluvioni e terremoti, ma anche gare di ciclismo e castagnate. In
tutti questi ambiti la Protezione civile vittoriese è presente con i suoi
volontari, per prestare il suo qualificato servizio di soccorso.
Per formare altri volontari, o comunque per chi è interessato (purché con più di 16 anni), la Protezione civile vittoriese organizza anche un corso di primo soccorso in
emergenza, con standard europeo e
lezioni teoriche e pratiche condotte da medici e infermieri coadiuva-
A
ti da istruttori volontari di protezione civile.
Si inizia il 5 novembre alle 20.30
al Criciuma, e si prosegue fino al
12 dicembre ogni mercoledì e venerdì sera. Il corso è propedeutico
per ottenere la qualifica di allievo
volontario soccorritore di protezione civile e accedere così al tirocinio presso il gruppo vittoriese per
poi diventare volontario effettivo.
Per informazioni: e-mail [email protected], telefono 3409605922.
GRUPPO DI PREGHIERA DI CARPESICA
NELL’ALLEANZA DIVES IN MISERICORDIA
D
opo anni di preghiera e di sacri- sciato al gruppo.
ficio, finalmente il gruppo di pre«Il gruppo Divina Misericordia di Vitghiera “Divina Misericordia” di Carpe- torio Veneto è membro effettivo dell’assica ha per sua soddisfazione e gioia
sociazione Alleanza dives in miseottenuto di essere inserito come
ricordia (...), membro della Framembro effettivo nella trentina
ternità cattolica delle associaAdim, Alleanza dives in miserizioni e comunità carismatiche
cordia (Ricco nella misericordi alleanza. L’adesione all’Adia, come san Paolo definisce il
dim scaturisce dalla libera acSignore: Efesini 2,4), espressiocettazione della missione finane di Rinnovamento nello Spilizzata alla diffusione della corito. Una sessantina i gruppi di La beata suor Faustina Kowalska noscenza e del culto della Dipreghiera che ne fanno parte in
vina Misericordia (...). Tale aItalia, e che si rifanno alla figura della desione non ostacola, anzi, favorisce il
mistica suor Faustina Kowalska. I loro modo di essere in Cristo e nella Chiesa
scopi sono il cammino verso la santità di ogni singolo gruppo e non costituisce
personale, e la proclamazione e diffu- impedimento alla eventuale appartesione in particolare della Divina Miseri- nenza ad altri gruppi o movimenti. La
cordia, e poi di tutto il messaggio evan- crescita unitaria e sempre più allargata
gelico.
del movimento d’anime voluto da Gesù
Il gruppo vittoriese si riunisce (e in- stesso per la sua ora della Divina Misevita tutti) ogni venerdì sera alle 20.30 nel- ricordia, rende ancora più forte l’obbela cappella della canonica di Carpesica.
dienza all’invito del Signore a suor FauIl documento Qui di seguito ripor- stina Kowalska: “Oggi mando te a tutta
tiamo parti dell’attestato ufficiale rila- l’umanità”».
24
IL NOBEL PER LA PACE 1980 A VITTORIO
Pèrez Esquivel: la memoria e
l’educazione, strade per il futuro
C
onferenza al collegio Dante: interviene a Vittorio il premio Nobel per la
Pace del 1980, l’argentino
Adolfo Pérez Esquivel, invitato a parlare sul tema
dello Sviluppo Sostenibile e
dei Diritti Umani. Figlio di
pescatori, discendente di una famiglia di indigeni guaranì, laureato in architettura e scultura, professore di
fama nella città natale di
Buenos Aires, dichiara di
ricevere il Nobel a nome
dei più deboli e dei più po-
veri, che lui chiama i “preferiti da Dio”, e per i quali
si spende come attivista in
campo umanitario in molte
associazioni non violente
dell’America Latina.
La sua lunga esperienza
dà grande valore alle sue
parole: si sente la voce di
un uomo che è stato vittima
della sua società (ha passato 14 mesi della sua vita
in carcere, torturato e minacciato di morte) e che
impegna la propria vita per
evitare la sua esperienza ad
altri
L’ATMOSFERA: “Ascolto il Nobel
e penso alle elezioni...”
D
iciamocelo.
La gran parte
dei presenti non è venuta soltanto per Esquivel.
Gli occhi erano puntati
anche sui contendenti a
distanza. Sul palco c’era
Enzo Pavan, che tutti
danno per candidato del
centrosinistra, ma che
non si è mai espresso palesemente al riguardo.
Né l’ha fatto in questa occasione. I dietrologi possono sbizzarrirsi a interpretare in salsa vittoriese
le sue parole e atteggiamenti; agli atti restano solo le sue idee. Ha detto in
sintesi: «C’è una chiusura della società ricca nei
confronti di quella in difficoltà, dovuta alla rivalità
economica (ci si disputa
PER IRENE SINZINKAYO
BATTESIMO DI SOLIDARIETÀ
Qui, Burundi
B
Ad ascoltarlo, una platea
gremita ed eterogenea: in
prima fila, presente a titolo
personale, il nostro vescovo.
Le parole Il premio Nobel pone l’accento sul
profondo valore della memoria collettiva e la necessità, incombente in una società globalizzata come
quella contemporanea, di
recuperare i valori.. «È
semplice quello che vi dico:
con il coraggio che si ha
nel presente si può costruire il futuro del mondo.
gli stessi mercati) e per la
paura che un beneficio agli altri privi noi di quelli
già accumulati. Ciò provoca uno spaccamento del
mondo che va risanato».
Il sindaco Scottà e gli
assessori Girardello e
Braido, potenziali avversari di Pavan nelle elezioni della prossima primavera, erano tra il pubblico.
Ma per pochissimo. Ad un
certo punto, prima che gli
oratori incominciassero a
parlare se ne sono andati.
Petrose e Leopold – e Irene – non vogliono le lodi per il loro gesto, ma l’ascolto dei vittoriesi, per farci conoscere il loro Burundi. Da cui sono fuggiti
nel 1995, trovando asilo
politico in Italia, mentre in
patria era il caos: in 2 anni
altrettanti presidenti della
Repubblica uccisi, i militari spadroneggiano, ferve
l’odio fra Hutu e Tutsi, che
nel vicino Ruanda si trasformava in genocidio pianificato. O meglio tra alcuni dei due gruppi etnici.
Ora ci dovrebbe essere la
pace, e l’alternanza tra Hutu e Tutsi in vista di libere
elezioni. «Ma il presidente
hutu in realtà è senza potere, e il governo non esiste. E così il paese è fra gli
ultimi dei poveri, anche se
non è certo predisposto a
esserlo, anzi è ricco di potenzialità». Chi come loro
ha studiato e potrebbe
contribuire a un paese migliore è stato costretto a
scappare, e non può rientrare. Rientrano solo le offerte. E i pensieri di chi le
ha fatte.
(TB)
raccialetti d’oro
col nome. Preziose immagini sacre. Il primo album di foto. Vestitini eleganti. Il primo libretto colorato. Niente.
Fra queste sei ipotesi
di regali da ricevere per il
battesimo, i genitori di Irene, battezzata ad ottobre a Santi Pietro e Paolo
(Vittorio) hanno scelto la
sesta. Fra gli invitati hanno raccolto offerte per La famiglia Sinzinkayo: papà Leopold, mamma
1200 euro, destinate agli Petrose e i figli Beni (dietro), Hector e Irene
orfanotrofi del Burundi.
Perché burundese è la certo! – racconta Leopold
piccola Irene, terza figlia, – noi siamo un popolo tandi Leopold Sinzinkayo to solidale, e queste feste
(laureato in economia, qui sono un’occasione per uoperaio) e di Petrose N- nirsi». A festeggiare Irene
diyashimiye (in Burundi c’erano anche, con i genigiornalista, in Italia colla- tori, 6 amici di scuola di
boratrice familiare, ma an- Beni e Hector, fratelli di Iche volontaria della Cari- rene. Tutti hanno portato
tas). E burundese anche il anche i loro risparmi per i
celebrante, vescovo di una bambini burundesi.
diocesi di quel paese, in Italia per altri impegni, ma
VITTORIESI ILLUSTRI: Tami recupera
pronto ad accorrere: Leoun libro di Domenico Gismano
pold è un suo amico da
uova alzata d’ingegno del panettiere-letterato Gioi Tami. Stuzzitempo.
cato nella curiosità di sapere chi fosse il Domenico Gismano cui
E in stile burundese è
stata anche la festa. Sono
è intitolata una piccola via di Ceneda, si è dato a ricerche. E così
arrivati da Lombardia,
di questo vittoriese di via Scrizzi che fu scrittore, ma anche uomo
Friuli e Veneto i connaziodi teatro e di sindacato, Tami ha recuperato l’ autobiografia “Ricornali… praticamente tutti
di del papà dei comici”, tipi vittoriesi della Armellini, anno 1936. In
quelli residenti nel Nord Icopia anastatica, in 8 fascicoli, uno a settimana, sarà regalato ai clientalia. Ma sono venuti così
ti del panificio.
da lontano apposta? «Ma
N
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Domenica 2 novembre 2003
E questo solo grazie alla
memoria!».
Con profonda umiltà
presenta brevemente il suo
operato in Argentina, dove
guida i progetti di istruzione al lavoro dei giovani delle favelas, per portarli via
dalle strade e renderli autonomi. Spiega quali sono
le difficoltà nel rapportarsi
con queste realtà sociali intrise di violenza; «una violenza istituzionale, struttu-
rale e sociale»
che ha infettato la maggior
parte dei giovani interessati da questo
progetto. Afferma Esquivel riguardo
alla sua martoriata patria: «L’Argentina
non è un paese povero, è
ricco, con molte possibilità,
ma è stata saccheggiata ed
ha perso tutti i valori; bisogna dare una seconda possibilità a questa gente rovinata da politici corrotti!».
I problemi in questo
paese sono molti, non ultimo la prostituzione minorile. Dice Pérez Esquivel:
«Un bambino della strada
viene sempre definito un
delinquente, ma è invece
vittima di una società ingiusta». Poi allarga lo
sguardo: «Un mondo nuovo è possibile, e il fatto di
avere le possibilità o no di
costruirlo… questa è una
sfida!».
Ribadisce che non esistono Primo e Terzo Mondo, o Nord e Sud: il mondo
è uno solo, ma mal distribuito a causa di certi comportamenti che vanno nettamente contro la coscienza umana e contro Dio. «È
necessario educare, vale a
dire generare una coscienza critica di uomini e donne. È il presupposto per avere la libertà, senza la quale non si può né vivere né
amare!».
Marco Bertondini
FESTA DELLE SCUOLE PROFESSIONALI
Sabato 18 ottobre si è svolta la festa-incontro degli ex
insegnanti e allievi delle scuole di arti e mestieri, di avviamento
industriale e commerciale, di tecnica industriale. Ben 180 le
presenze. Durante il pranzo molti interventi, come quello del
professor Mario Uliana, che ha ripercorso la storia delle scuole
dalla fondazione nel 1896; e del novantunenne Pietro
Antoniazzi, che ha ricordato e mostrato foto e articoli della
scuola ad indirizzo aeronautico. Nel corso della giornata è stata
anche raccolta una somma di denaro da devolvere in
beneficenza.
e
L’AZiON
Vittoriese / Bellunese
IL PRESIDENTE POSSAMAI REPLICA A DE LUCA
La Comunità svolge un
ruolo importante
L
P
ubblico record a Sarmede sabato scorso
per l’inaugurazione della 21ª
edizione della Mostra internazionale dell’illustrazione
per l’infanzia. A dichiarare
aperta la mostra sono stati
il sindaco Pierina Dal Cin e
il presidente della Fondazione Zavrel Leo Pizzol. Tra
le autorità presenti all’evento il presidente della Provincia Luca Zaia, che ha espresso parole di elogio per
il sito web della mostra
(www.tmn.it/sarmede/mostre.htm), un rappresentante di Unicredito-Cassa-
Giampiero Possamai
dente: un dottore forestale o
agronomo. Ma è importante,
perché le Comunità montane
siano più efficaci, che la Regione ci creda di più e affidi
ad esse maggiori deleghe».
“Succursale” di Zaia.
«Come Comunità abbiamo
buoni rapporti sia con la Provincia che con la Regione. E
noi abbiamo creduto opportuno dedicare attenzione al
turismo, per favorire l’aumento dell’offerta extra-alberghiera. Anche perchè il turismo può far da traino anche
“C
atechesi in carovana. L’Iniziazione cristiana al circo e al luna park”. È questo il titolo
dell’incontro che ha dato
modo alle catechiste della
forania Pedemontana di incontrare il responsabile
della Pastorale dei Fieranti e dei Circensi don Mirko
Dalla Torre ed Emanuela
Caveagna Orfei dell’omonimo Circo per conoscere
da vicino queste realtà e
per capire il ruolo delle comunità cristiane nell’ambito della catechesi che coinvolge gli operatori dello
spettacolo viaggiante. «La
vita dello spettacolo viaggiante – ha affermato don
Mirko – è da vedere e da
provare. Si tratta di gente
che ha sete di incontrare
Gesù Cristo e che chiede
le venga annunciato il Vangelo. Per questo è importante la presenza dei gagi
(nel gergo lunaparchista e
circense gli stanziali) nella
loro realtà». Da qui l’appello ai parroci affinché mettano a disposizione una catechista che si rechi in ca-
rovana a effettuare degli incontri di catechesi durante
i periodi di permanenza in
paese di giostre o circhi.
Ad Emanuela Caveagna
Orfei è andato invece il
compito di portare la propria testimonianza di circense. È così emerso come
il circo sia ricco di valori.
«La vita del circo – ha affermato – si fa sempre insieme. Cresci in famiglia e
c’è, per esempio, un rispetto nei confronti dei genitori che è una cosa grandiosa».
A ciascun catechista è
stato consegnato una sorta di vademecum utile per
porsi nello spirito giusto di
accoglienza nei confronti
delle famiglie dello spettacolo viaggiante. (GDN)
Aperta la Mostra
delle illustrazioni,
questo week-end
il primo laboratorio
marca, sponsor della Mostra, i parlamentari Favaro,
Luigi D’Agrò e Stiffoni.
Trecento le tavole, illustrate da 43 artisti, che rimarranno esposte fino al 21
dicembre.
Questo fine settimana
La Corale Zumellese
miete successi
ncantati dalle esecuzioni di “Vustu vegnir co mi”, “Rosalie ma
mie” e “Contrast” i giurati del prestigioso concorso “Ottobre canto”
hanno assegnato alla Corale Zumellese il primo
premio per la categoria
cori misti (ex aequo con
il coro Pieve del Seprio di
Castronno) e il premio
della giuria per la migliore esecuzione del canto
in lingua straniera. All’annuncio, nella sala conferenze di Gressan (alle
porte di Aosta) è esplosa
la soddisfazione dei coristi zumellesi, per la pri-
E le catechiste
andranno al circo
SARMEDE
DUE PREMI AD AOSTA
I
per altre attività collaterali
che abbiamo valorizzato: come i prodotti tipici, la tutela
del paesaggio, ecc. Certo la
delega per il turismo ora è
passata alle Province, quindi
sono esse le prime referenti».
Progetto Sentieri. «È vero, non ci abbiamo creduto!
500 chilometri di sentieri da
sistemare e mantenere sono
troppi. Sarebbe stato meglio
valorizzare solo quei sentieri
con maggiore valenza naturalistica, affiancando aree attrezzate, attività didattica. Dopo l’indagine effettuata sullo
stato attuale, valuteremo insieme ai Comuni su quali sentieri vale la pena puntare. Ma
va comunque riconosciuto il
merito alle tante associazioni
di volontariato che hanno dato il loro contributo».
Strada di Praderadego.
«Anche qui si continua a insistere sul finanziamento che
sarebbe stato perduto… Ma
va detto che sono stati privi-
ma volta partecipi ad un
concorso nazionale con
la formazione mista. A iniziare dal maestro Manolo Da Rold cui va il merito di aver “amalgamato” le singole belle voci.
La partecipazione al
concorso di Gressan, che
si caratterizza per la pro-
partono anche i laboratori
rivolti ad insegnanti, illustratori e genitori. Veronica
Gonzalez propone, sabato
1º novembre dalle 15 alle 19,
domenica 2 dalle 9 alle 13,
lavori con la gommapiuma.
(RP)
mozione del plurilinguismo nel canto corale, era
una scommessa per la
Corale Zumellese. «Il
programma - commenta
il presidente del sodalizio Alessandro Raschi - era impegnativo e piuttosto rischioso per la difficoltà dei brani amplificata dall’emozione di esibirsi di fronte ad una giuria. Al di là dei risultati
conseguiti, il nostro obiettivo era di misurarci
con brani musicalmente
“importanti”». Un obiettivo sicuramente centrato.
25
PER ANNUNCIARE IL VANGELO
Dec. Dirig. 8 luglio 2002, n 59 (Qualifica Nazionale)
a Comunità Montana ha ancora senso
di esistere, svolge
un ruolo importante. Ne è
convinto il presidente della
Comunità Montana delle
Prealpi Trevigiani, Giampiero Possamai, che vuol replicare punto su punto alle critiche mosse dal consigliere
di minoranza Giusepe De Luca, di Cison di Valmarino in
un’intervista rilasciata a L’Azione. Tuttavia Possamai parte da una mezza ammissione,
riguardo alla conformazione
dell’ente e alla sua difficoltà
ad essere “utile”: «Il grosso
problema della Comunità –
sostiene Possamai - è quello
di avere ben 49 consiglieri in
rappresentanza di 16 Comuni, otto assessori, un vicepresidente e un presidente …e
solo quattro dipendenti. C’è
quindi un grande serbatoio di
progettualità ma con poche
braccia. Ora c’è un bando per
l’assunzione a tempo determinato di un quinto dipen-
legiati e finanziati i progetti di
carattere ambientali, non
quelli di asfaltatura strade».
Indennità. «Non è vero
che abbiamo raddoppiati le
indennità di carica. Nel 2000
c’è stato solo l’adeguamento
previsto dalla legge, come è
avvenuto in tutti gli enti locali. Anzi, gli assessori si sono
autoridotti la loro indennità,
da 3 milioni a 600 mila lire».
Servizi intercomunali.
«Prima c’era solo quello per
la pulizia delle scarpate, ora
ne abbiamo avviati numerosi,
che funzionano: quello della
spazzatrice, gradito; quello
del difensore civico, che fa risparmiare soldi ai Comuni; lo
sportello del Catasto, il primo
aperto in provincia; lo sfalcio
dei prati abbandonati con due
automezzi; gli sportelli per i
fondi Ue e per l’agricoltura.
Ora stiamo lavorando per altri due: uno è il Progetto sicurezza; l’altro per la gestione paghe del personale dei
Comuni».
“Palio delle Prealpi” e
“Prealpi in festa”. «Noi siamo soddisfati del loro andamento. Per il “Palio delle
Prealpi” stiamo addirittura
pensando di darle una cadenza non più biennale, ma
annuale».
Insomma la diversità di valutazioni tra Possamai e De
Luca rimane pressoché tutta…
Franco Pozzebon
Domenica 2 novembre 2003
ORARIO:
giorni feriali 15.00/21.00
sabato e giorni festivi 10.00/21.00
Longarone Fiere srl - Via del Parco 3 - 32013 Longarone (BL) Italy
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26
I DIPENDENTI DA 600 A 300 IN POCHI ANNI
Sev, sfiducia
e incertezza
D
ecisamente non
è un bel vivere
quello dei dipendenti della Sev di Premaor. Da almeno tre anni si
rincorrono voci di chiusura. La proprietà, ossia Zoppas, continua ad assicurare ai rappresentanti sindacali che l’attività andrà avanti. Sarà. Ma i fatti dicono altro. I dipendenti sono
passati in pochi anni da 600
a 290. La produzione è diminuita vuoi per la delocalizzazione, vuoi per la crisi
successiva all’11 settembre
2001, vuoi per il passaggio
di proprietà del maggior
committente, la Moulinex.
Chi se ne va non viene rimpiazzato. Da giugno è ripresa la cassa integrazione
almeno per alcuni reparti.
La delocalizzazione non riguarda più solo la Romania,
dove il Gruppo Zoppas conta 2 mila 500 dipendenti,
ma anche il Brasile, il Messico e la Cina. Sì, anche nell’ormai “vicinissima” Cina.
«Ci dicono che portano lì la
produzione per essere più
rapidi nella distribuzione
sui mercati asiatici e americani» affermano i rappresentanti sindacali della Sev
con cui abbiamo scambiato una lunga chiacchierata.
La preoccupazione in azienda si taglia con il coltello. Anche perché si assiste di continuo all’imballaggio di macchinari che
prendono la strada dell’estero. E quando se ne va il
macchinario se ne va pure
il lavoro. «La direzione dice di ragionare in termini
globali e di sentirsi libera
di portare le lavorazioni dove vuole. Anche di riportarle qui se più vantaggio-
e
L’AZiON
Vallata
Domenica 2 novembre 2003
so. Ma finora hanno solo
tolto e non aggiunto. E se
qualche macchinario si
rompe non viene immediatamente riparato. Questo ci
fa pensare che lo stabilimento di Premaor alla proprietà interessi poco. Per
questo attendiamo con ansia il nuovo piano industriale».
La Sev è ancor oggi, dopo i massicci tagli, la più
grande realtà produttiva
della Vallata. Ci sono famiglie che vivono grazie ad
essa. Più del 50 per cento
degli addetti è di sesso femminile perché «ci sono di-
versi lavori che devono essere eseguiti con cura»
spiegano i rappresentanti
sindacali. Qui si producono, infatti, resistenze per
ferri da stiro, frigoriferi, caffettiere, scaldapiedi, eccetera. «Ma non c’è più entusiasmo, non si vedono obiettivi per il domani». Nonostante ciò, alle ultime elezioni per il rinnovo delle
Rsu hanno partecipato 218
lavoratori su 290. Considerato che c’era gente a casa
per malattia, maternità o altro motivo, la percentuale
dei votanti è decisamente
elevata. E questo è in controtendenza rispetto al passato, quando i lavoratori parevano più concentrati a
salvare il proprio posto di
lavoro, magari a scapito dei
Nella fabbrica
la preoccupazione
si taglia
con il coltello
colleghi, che non a lottare
per la salvaguardia dell’azienda. Un esempio? Due
anni fa, quando la crisi con
la proprietà raggiunse il
culmine (venne annunciata la mobilità per 168 dipendenti poi ridotti a 115),
venne organizzato un picchettaggio. Vi aderirono
pochissimi lavoratori, tanto che non ne venne data
notizia ai mezzi di informazione per evitare una figu-
raccia. Oggi l’aria è diversa.
Allo sciopero contro la
riforma delle pensioni ha
preso parte
l’intero organico. Alle assemblee la
partecipazione è buona.
«All’inizio
della delocalizzazione –
spiegano i
rappresentanti sindacali – molti lavoratori pensavano si trattasse di un fenomeno passeggero. Già in passato alcune
lavorazioni erano state portate in Germania, ma senza conseguenze per la nostra produzione. Quando
hanno capito che stavolta
la musica era diversa, molti dipendenti hanno iniziato a guardare con attenzione al sindacato. E oggi c’è
addirittura qualcuno che
accusa i sindacati di non essersi fatti valere...».
Sono soprattutto le donne a vivere male per la situazione di incertezza che
si protrae da anni. «Oggi gli
sbocchi sono pochi – dice
una rappresentate sindacale –. Tutta l’economia locale viaggia con il freno tirato. Il tessile è in crisi nera.
I mobilifici, che sono le uniche aziende grosse della
zona, ancora non licenziano
ma hanno ridimensionato
di molto lo straordinario. E
poi lì cercano soprattutto
uomini. Tante delle donne
che lavorano alla Sev hanno più di quarant’anni: do-
ve possono ricollocarsi?».
L’insicurezza fa anche rinviare, o sospendere, le
grandi decisioni della vita: chi si avventura in un
mutuo per la
casa senza la
certezza del
lavoro?
Parlando
di delocalizzazione c’è una rassicurazione che gli
imprenditori ripetono ai
quattro venti: all’estero portiamo le produzioni dove è
richiesta una maggiore manualità e in Italia teniamo
quelle più complesse. «A
noi non risulta – affermano
i rappresentanti sindacali
della Sev –. Qui non arrivano macchinari nuovi e,
soprattutto, non vengono
organizzati corsi di formazione e aggiornamento. Sono arrivati a darci i manuali delle macchine e a dirci:
arrangiatevi a leggerli e applicarli».
Quando si addensarono
le prime nubi, i dipendenti
della Sev bussarono anche
alla porta dei sindaci della
zona chiedendo loro un interessamento. Venne organizzato un incontro pubblico a Miane. I primi cittadini si impegnarono a richiedere un incontro a Zoppas
in persona. «È finito tutto
lì. Nessun amministratore
si è fatto più vivo con noi lavoratori». Che pazientemente attendono ancora.
Federico Citron
Delocalizzazione
in Romania,
Sudamerica
e Cina
LE PRO LOCO TREVIGIANE COMBAI: GIOVANI ENOLOGI
LAGO: IN CHIESA RECITAL
GUARDANO A CIRÒ MARINA
SPIEGANO IL VERDISO DEL GRUPPO TEATRO DI MOTTA
«È
stata un’occasione davvero
speciale di incontro e conoscenza con la bella
realtà della Pro loco di Cirò
Marina: siamo stati accolti
con grande calore e amicizia dai dirigenti dell’Associazione e dagli amministratori comunali, ponendo le basi per rapporti futuri sempre più cordiali e
costruttivi grazie anche al
generoso scambio di prodotti tipici delle nostre terre avvenuto nella cittadina
ionica». Il presidente Unpli della provincia di Treviso, Giovanni Follador,
commenta soddisfatto i risultati della visita che una
delegazione di presidenti
e rappresentanti di undici
Pro loco della Marca ha
compiuto nei giorni scorsi
a Cirò Marina in occasione
dell’assemblea nazionale
Unpli svoltasi a Siderno, in
Calabria. I delegati trevigiani sono stati ospiti della locale Pro loco che ha
messo a punto un articolato programma di visite guidate e di accoglienza con il
patrocinio dell’Amministrazione comunale. La visita ha suggellato l’ottima
intesa raggiunta nei mesi
scorsi tra le Pro loco trevigiane e della cittadina calabrese nel corso della Biteg, la fiera internazionale
enogastronomica di Riva
del Garda. (MZ)
CISON: Al lavoro per il 15° corso
dell’Università terza età
L
o scorso 28 ottobre si è svolto il primo incontro preparatorio del 15º corso dell’Università Don Bosco della terza età di Cison le cui lezioni prenderanno il via il 27 gennaio. Il programma comprende 16 sedute settimanali con la
presenza di docenti di fama come il filosofo umanista Guido
Porro, il costituzionalista Mario Bertolissi, il neurologo Bruno Lucci, il professore universitario di diritto privato Paolo
Piva, lo psicologo don Severino De Pieri. Gli incontri dell’Università si terranno settimanalmente nell’ex latteria Buffon
di Cison di Valmarino; al mattino sono previste le lezioni dei
docenti mentre il pomeriggio sarà dedicato a uscite o attività
ricreative.
Anche quest’anno il curatore dell’iniziativa è don Gustavo Resi.
A
Combai, non solo
marroni e torbolin
(che è non ancora del tutto
vino, e neppure ancora tutto mosto, comunque di Prosecco col Verdiso), ma anche educazione a un bere
consapevole, e in special
modo di qualità. A farlo,
con l’accorta e sapiente regia del professor Rosario Di
Gaetano e del vice preside
professor Giovanni Follador, gli allievi della 6ª VT,
uno dei corsi d’eccellenza
dell’antica Scuola di Enologia di Conegliano. I ragazzi, davvero encomiabili,
mercoledì scorso 22 ottobre, hanno dato un saggio
di quanto hanno appreso, e
con profitto, presentando e
guidando alla degustazione
un pubblico qualificato di esperti e del mondo dell’alta ristorazione.
Per cominciare sono stati spiegati due Verdiso caserecci, ma di ottima fattura, per continuare poi con i
mitici Incrocio Manzoni
“6.0.13” e “2.15”, concludendo infine in gloria col
Conegliano Prosecco doc
(dalla Cantina della Scuola
Enologica), vino spumante
che si è aggiudicato lo scorso agosto e per il secondo
anno consecutivo la medaglia di bronzo al Concorso
internazionale “Bragato
Wine Awards”, ad Auckland in Nuova Zelanda.
(MS)
MIANE: L’8 novembre la rassegna
corale promossa dal Monte Cimon
I
l palazzetto dello sport di Miane ospiterà sabato 8 novembre, alle 20.45, la ventinovesima edizione della manifestazione d’ autunno “Musica, canto e spettacolo”, organizzata dal locale coro Monte Cimon, in collaborazione con
le pro loco di Miane e Combai e con il contributo del Comune di Miane.
Come tutti gli anni, il coro Monte Cimon ha invitato per
l’occasione due gruppi musicali che propongono generi musicali diversi dal canto alpino corale: la Chorus Band del maestro Mario Morelli e il Gruppo strumentale “Flauto dolce” diretto dal maestro Paolo Vian. Canzoni, brani jazz e classici,
colonne sonore e musica popolare proposti in una suggestiva cornice spettacolare. Biglietto d’ingresso 8 euro. (AT)
D
on Ezio Segat, amministratore parrocchiale di
Lago, invita giovani e non della forania della Vallata e della parrocchia sabato 8 novembre nella chiesa
di Lago, alle 20.30, per uno straordinario spettacolo dal
titolo “Uomo ritorna!”. Questo è il titolo del moderno e
originale recital che il Gruppo teatro della parrocchia di
Motta di Livenza propone. “Uomo ritorna!” racconta la
storia di un ragazzo che come tanti al giorno d’oggi è alla ricerca di una vita migliore; ma una volta lasciata la
casa del padre si ritrova in mondo avvolto dal caos del
disordine morale.
Il recital prende in considerazione tematiche di grande attualità, capaci di far riflettere e mettere in discussione.
TARZO: Gli ex Combattenti
passano il testimone agli Alpini
C
ome in tutto il resto d’Italia anche a
Tarzo il numero degli ex
combattenti e reduci si sta
assottigliando di anno in
anno. E tra coloro ancora in vita
molti sono afflitti da acciacchi o
malattie.
Per
questo la Sezione combattenti
guidata da Antonio Pancot (nella
foto) ha ben pensato di rivolgersi
ai due Gruppi Alpini di
Tarzo e Corbanese «affinché si impegnino un domani, quando non ci saremo più, a portare avanti e
mantenere vivo il ricordo
dei caduti». E gli Alpini
hanno accolto volentieri
l’invito così come il compito di curare la manutenzione dei monumenti.
Quindi saranno
presenti domenica 1° novembre
alle messa delle
10.30
quando
verrà fatta memoria dei caduti
di tutte le guerre.
Al termine gli
scolari
delle
quinte elementari leggeranno alcune riflessioni scritte a seguito
della visita al Sacrario di
Redipuglia svoltasi il 21 ottobre su iniziativa della Sezione combattenti.
e
L’AZiON
Quartier del Piave
ALLA SCUOLA DI FORMAZIONE DI FALZÈ
In 150 incuriositi
da Gesù Risorto
T
elefono a don Dino Milanese per
sentire come sta
andando il corso foraniale di
formazione cristiana. Con
mia grande sorpresa mi dice che gli iscritti sono 150.
Martedì scorso, incuriosito,
vado al quinto degli otto incontri in programma. Il salone dell’oratorio “Giubileo
2000” di Falzè di Piave è gremito. «Ma agli incontri con
don Firmino eravamo ancora di più» mi dice una partecipante. Prevalgono nettamente le donne. Le parrocchie più rappresentate sono
Falzè, Sernaglia, Moriago,
Barbisano.
Relatore della serata è
don Giorgio Scatto della comunità monastica di Marango (Caorle). Interviene
sull’esperienza del risorto
nella Pasqua domenicale. Il
tema è impegnativo, l’uditorio attento. Terminata la relazione iniziano le domande.
In tanti vogliono dire la loro
Sopra: I partecipanti agli incontri di formazione cristiana che si tengono a Falzè.
Sotto: Marisa Pisotti.
o porre domande. «La sua
relazione mi ha messo in crisi. Mi sono resa conto che
devo cambiare la mia vita»
afferma una signora di
Falzè. «Non riesco a vivere
la domenica come lei propone, né nella comunità né
nella mia famiglia» riconosce un mamma di Barbisano. «Non condivido del tutto l’invito a non parlare più
di obbligo della messa domenicale» sottolinea il parroco di Falzè. Il dibattito con-
tinua fino alle 22.15. Poi si
conclude con un canto e la
preghiera. Qualcuno ferma
PIEVE: 5 NUOVI MINISTRI STRAORDINARI
L
a comunità parrocchiale di
Pieve di Soligo arricchisce il
numero dei ministri straordinari
dell’Eucaristia che svolgono il loro servizio all’interno della comunità cristiana: domenica
scorsa in duomo, infatti, è
stato conferito il mandato a
due religiose di Maria Bambina che operano nella scuola
materna di via Cal Santa – la superiora suor Piera e suor Marika – e
a tre laici adulti che vivono la loro
vocazione cristiana come sposi e genitori e sono impegnati nell’attività
pastorale, Mariagrazia Granzotto
Bellè, Enrico Contessotto e Luigi
Dorigo. Parole di stima, gratitudine
e augurio ai cinque nuovi ministri
per il loro importante servizio nella comunità sono venute dal celebrante, don Marco Zarpellon, e dall’arciprete, monsignor Giuseppe Nadal. E proprio don Giuseppe, a nome
della parrocchia, al termine della Messa ha presentato in dono alle
religiose una bicicletta, a suo dire
«davvero utile per i quotidiani spostamenti delle suore a Pieve, anche
per portare la comunione a malati e
anziani».
MOSNIGO:
CONCORSO FOTOGRAFICO
don Scatto per ulteriori chiarimenti.
«Come spiego tanto interesse? I credenti hanno voglia di capire cosa ci stiamo
a fare in questo mondo e di
riappropriarsi della sostanza della fede – afferma Marisa Pisotti della Commissione catechesi foraniale, cui
si deve l’organizzazione del
corso –. Le persone restano
affascinate dagli stimoli che
vengono dai relatori perché
aiutano a conoscere meglio
Gesù il Vivente. Pensi che
in quaranta ci hanno chiesto
copia della registrazione dell’ultimo intervento di don
Firmino». «È un momento
di formazione importante
perché ci fa gustare la bellezza e l’efficacia della Parola di Dio» aggiunge Fabio
Zaccaron, sempre dalla
Commissione catechesi.
Per molti, questi appuntamenti autunnali sono ormai una consuetudine. Don
Firmino Bianchin, don Chino Biscontin e altri relatori
oramai sono di casa. E come per ogni persona di “casa” il loro ritorno è atteso.
Il prossimo incontro è
mercoledì prossimo, 5 novembre, con don Chino. Il
tema in sintonia con le feste
liturgiche: la morte e dopo?
L’11 novembre niente incontro ma adorazione in
chiesa del Volto risorto di
Cristo. (FC)
SERNAGLIA:
Corso di assistenza
a malati oncologici
M
artedì 4 novembre primo incontro a Sernaglia del corso
di formazione di volontari per l’assistenza domiciliare al malato terminale
oncologico. Nella sala comunale, alle
20.30, la dottoressa Capovilla – psicologa psicoterapeuta dell’Azienda ospedaliera di Padova – si soffermerà sul
ruolo del volontariato nell’assistenza al
malato terminale oncologico. Il corso,
promosso dall’associazione Fiorot in
collaborazione con i Comuni del Quartier del Piave, prevede 17 incontri.
PIEVE: NUOVA AREA GIOCHI
U
ltimi giorni utili per partecipare al concorso fotografico “Le mie stagioni” promosso
dalla Pro loco di Mosnigo in collaborazione con la
biblioteca di Moriago. Il termine ultimo per consegnare le foto, esclusivamente a colori, è mercoledì 5 novembre. La partecipazione è riservata a fotografi non professionisti.
L’esposizione delle opere è prevista da sabato 8
a domenica 16 novembre alla Casa degli Alpini di
Mosnigo. La premiazione è fissata per sabato 15 novembre alle 21.30. Al vincitore andranno 200 euro,
al secondo classificato 100 euro, al terzo 50 euro.
Per iscrizioni e informazioni rivolgersi alla biblioteca comunale di Moriago, a Roberto Contessotto (Pro loco Mosnigo) telefono 0438-892523, o
a Fotospina telefono 0438-82094.
PIEVE: Convegno
sull’urbanistica
abato 8 novembre alle 15 si tiene, all’auditorium Battistella Moccia di Pieve, un convegno su pianificazione e
sviluppo sostenibile nelle Prealpi trevigiane. Intervengono, tra
gli altri, Aldo Cosentino del ministero dell’Ambiente, Vincenzo Fabris della Direzione urbanistica della Regione Veneto,
Massimo Colomban, Antonio Padoin assessore regionale all’Urbanistica. Organizza la Comunità Montana delle Prealpi
Trevigiane.
S
L’
Amministrazione comunale di Pieve sta pensando all’installazione di punti luce sul percorso pedonale lungo il Soligo, così da valorizzare anche l’area del nuovo parco golenale presso il collegio Balbi Valier, ormai concluso e che molti consensi sta registrando tra i pievigini. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Dal Col Costruzioni di Nervesa della Battaglia, per un importo complessivo di
39 mila 990 euro. Dopo il riempimento e la sistemazione del terreno,
la ditta ha effettuato la posa di altalene e castelli di legno, di panchine
e di un tavolo da pic-nic completo, nonché la piantumazione di alberi
e di cespugli, l’impianto di una palizzata per il sostegno della base della scarpata e la demarcazione di un vialetto pedonale in ghiaino. (MZ)
Domenica 2 novembre 2003
27
SE NE DISCUTE DA ANNI
Per la piazza di Farra
qualche passo avanti
F
a un passettino avanti il progetto di sistemazione della piazza di Farra che praticamente oggi non
c’è. A ragionare del destino
del centro sono l’Amministrazione comunale, la parrocchia, la Pro loco e la Cooperativa del forno economico, che sono arrivati, la scorsa estate, ad una proposta
condivisa che prevede l’eliminazione
del capannone metallico ora presente
tra il municipio e la
chiesa, e la riqualificazione degli edifici retrostanti il municipio. «Con la
parrocchia c’è un accordo su
una proposta di sistemazione della piazza – spiega il sindaco di Farra, Francesco Arman – tanto che un progetto
generale di ristrutturazione
è già stato approvato. La questione da chiudere è quella
con il forno economico, che
ora occupa l’edificio retrostante il municipio, con il quale stiamo discutendo il trasferimento in altra sede. A
quel punto, chiuso quell’ac-
cordo e avendo a disposizione quello stabile, daremo incarico per redigere un progetto dettagliato della nuova
piazza del paese». In pratica,
l’idea sarebbe quella di recuperare l’edificio del forno
facendone la sede delle attività della Pro loco e di altre
associazioni del Comune, estendendo
l’intervento alla zona della pesa pubblica con una riqualificazione generale che prevede
nuove aree attrezzate e parcheggi, e
comprende anche la pregevole chiesa di Santo Stefano,
che dovrebbe diventare un
auditorium per rappresentazioni e concerti. Sparirebbe
quindi, come detto, l’attuale
prefabbricato che attualmente ospita le feste della
Pro loco, lasciando quindi aperto uno spazio tra municipio, chiesa parrocchiale e la
stessa chiesa di Santo Stefano che dovrà diventare fulcro del paese e che i progettisti dovranno pensare di utilizzare al meglio. (AZ)
Verso un
accordo “a
quattro”
COL SAN MARTINO: Per San
Martino “El diavol in canonica”
P
er l’Istadela de San
Martin arriva a Col
San Martino la compagnia
Ponte Priula Teatro che
propone, sabato 8 novembre, “El diavol in canonica”,
commedia brillante in tre
atti di Alfredo Testoni con
la regia di Gino Zanette. Lo
spettacolo verrà allestito
nei locali della Mostra del
vino.
Nei giorni dell’8 e 9 novembre, nella stessa sede,
sarà possibile visitare una
mostra di artigianato locale e gustare caldarroste
con vino novello. Come tradizione la sera di domenica
ci sarà la cena della comunità (alle 20) cui faranno seguito i fuochi artificiali.
Martedì 11, ricorrenza
di san Martino, verrà celebrata una messa alle 10.30
nella chiesetta in collina dedicata al santo di Tours la
cui protezione è invocata
dalle coppie che faticano ad
avere figli.
28
CODE SEMPRE PIÙ LUNGHE NEGLI
INCROCI DEL CENTRO. E QUESTO SENZA
LE 1.300 UNITÀ DELL’AREA ZANUSSI!
A passo d’uomo
A
Conegliano, chi
utilizza la macchina alla mattina per
recarsi al lavoro o la sera per
tornare a casa spera che, almeno, non piova. La pioggia,
oltre a infierire sull’umore,
trasforma in una vera e propria odissea i viaggi mattutini e tardo pomeridiani di
molti lavoratori, che approdano già con in nervi tesi in
fabbrica, in ufficio, a scuola,
in ospedale, nei negozi, e poi
di nuovo a casa. Tralasciando le facce rassegnate degli
automobilisti incolonnati
sulla statale 13, la famigerata “circonvallazione” Pontebbana, file di auto in coda
si scorgono anche in molti
punti del labirinto di strade
interne.
IL NODO
DEL CAVALLINO
Il nodo del Cavallino vanta uno dei primati peggiori,
che si provenga da via Garibaldi, da viale Spellanzon o
da via Manin. L’automobilista che dal centro va verso il
Cavallino mette in conto
un’attesa di almeno due semafori (sempre quando non
piove) prima di riuscire ad
attraversare l’incrocio, e non
solleva certo l’umore vedere che i passanti che si sono
incamminati con te, ma a
piedi, da piazza Duca D’Aosta tagliano il traguardo con
largo anticipo. Tempi biblici
anche per chi proviene da
via Manin o da via Cesare
Battisti: la fila di auto, nelle
ore di punta, raggiunge proporzioni notevoli e la luce
verde del semaforo in fondo
si spegne più velocemente
della speranza di potercela
fare (su questo tratto di viabilità coneglianese, peraltro,
pende la spada di Damocle
delle circa mille 300 unità
tebbana, mentre chi arriva
dalla direzione opposta è incolonnato dall’altezza del Fenekée. Chi viene da Tarzo e
magari deve andare a lavorare a Susegana sa invece
che la “pacchia” finisce all’altezza del cartello di Conegliano o poco più in su all’incrocio con la bretella di
via Lourdes: se non si ha l’accortezza di partire quei 5
minuti prima per anticipare
tutti gli altri, non bastano 20
minuti per fare quei 6 chilometri e mezzo di asfalto che
separano dal lato opposto
della città: si procede lentamente per tutto il percorso
con veri e propri impasse nell’ultimo tratto di via Lourdes
e in via XI Febbraio.
ALLA SERA
È ANCORA PEGGIO
Ma più “drammatico” ancora – stando alle testimonianze raccolte – il ritorno a
immobiliari previste per i
prossimi anni nell’area ex
Zanussi).
DA PARÈ
A VIALE SPELLANZON
Sempre più dura anche
per chi parte da Parè per
raggiungere il luogo di lavoro in centro o nella parte
opposta della città: con i lavori di viale Spellanzon i tempi di attraversamento si sono allungati e il serpentone
di macchine in coda inizia
addirittura dalla metà di via
Einaudi, per poi procedere a
passo d’uomo per via Zamboni fino all’incrocio con viale Spellanzon. Almeno dieci
minuti ci si impiega dal semaforo davanti alla chiesa di
San Pio X per raggiungere il
Cavallino, per cui c’è chi da
via XXVIII Aprile parte alle
7.30 per raggiungere l’ufficio per le 8 in Corte delle Rose, ben sapendo che il verde
del secondo semaforo «dura
soltanto quattro macchine».
LA DIRETTRICE NORD-SUD
Né se la passa meglio chi
da Monticella o San Vendemiano deve raggiungere la
Cadore Mare: scorrevole il
traffico in via Friuli, l’avanzata si arresta di colpo in via
Matteotti: dai 7 ai 10 minuti
di coda garantiti per guadagnare l’incrocio con la Pon-
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 2 novembre 2003
MANIERO: CI SALVERANNO
NUOVE STRADE E ROTATORIE
L
a ricetta dell’Amministrazione comunale contro il “mal di traffico” dei coneglianesi prevede interventi sia a livello di infrastrutture che di
modifica della viabilità corrente. Gli obiettivi principali individuati dal Pgtu
(Piano generale del traffico urbano) sono: eliminare, o almeno ridurre, il traffico di attraversamento del
centro urbano e dei centri
di quartiere e la messa in
sicurezza degli incroci più
pericolosi (specie di quelli sulla statale 13 che vantano il triste primato di incidentalità e mortalità).
Le nuove strade
Un’opera viaria prevista
per la riduzione del traffico di attraversamento è la
Tangenziale sud che, collegando la statale 13 all’altezza della zona industriale Campidui con la Cadore Mare nei pressi dei caselli autostradali della A27
e (si spera a breve) dell’A28, dovrebbe decongestionare il tratto coneglianese di Pontebbana. Altro
progetto consistente (per
Coda in via Rosselli; (a sinistra) coda al Calvallino
casa: attraversare Conegliano in direzione SuseganaTarzo richiede anche 40 minuti e c’è chi addirittura opta per percorsi più lunghi ma
più veloci: Susegana, Parè,
San Pietro di Feletto, le Mire, Tarzo. Anche l’attraversamento del ponte di San
Martino e dei tratti di via
Rosselli o via Fenzi richiede,
nelle ore di punta, tanta pazienza, così come via Papa
Giovanni XXIII in direzione
Colnù. Procedono a passo
d’uomo pure gli automobilisti-lavoratori che ogni giorno da via Colombo svoltano
verso via Pittoni e poi a sinistra verso via Istria.
Insomma, il tempo che a
Conegliano ci si “mangia” in
auto è uno spietato denominatore che ormai accomuna
tutti.
Francesca Nicastro
un tunnel sotterraneo la
ferrovia. Il progetto esecutivo è in fase di ultimazione, il bando di gara è
previsto per i primi mesi
del 2004, nel 2005 la realizzazione. Il costo dell’opera, già finanziata, è di circa 2 milioni di euro. Pare,
insomma, che il 2005 sarà
l’anno di svolta per la viabilità cittadina.
naudi, via Istria-viale Italia…) renderanno, invece,
più fluidi i flussi di traffico
e meno pericolosi gli attraversamenti.
Le rotatorie
L’assessore Alberto Maniero
investimenti e per polemiche) la Colombo est, la
nuova strada che collegherà via Verdi con via
Friuli all’altezza dell’incrocio di via Rosselli, passando con una sopraelevata,
parallela alla ferrovia, sopra il Monticano. L’Amministrazione ha per ora in
mano uno studio di fattibilità, la progettazione è prevista per il 2004 e la realizzazione è prevista per il
2005. Un altro intervento
interesserà invece la zona
di via Tolmino, dove verrà
ricavata una strada nuova
che, passando a lato della
Tecnos, collegherà via
Friuli con via Maggior Piovesana, attraversando con
La serie di rotatorie che
il Comune sta predisponendo negli incroci più a
rischio (via Carpenè-via
Da Vinci; via Filzi-viale Istria; via Ortigara-via Ei-
VENERDÌ 31
Prosegue fino a giovedì 6 novembre la mostra di artigianato
artistico di Manuela Righetto e
Maria Costa all’Oratorio dell’Assunta in piazza Cima. Orario di apertura 10-12.30 e 16-19. Ingresso libero.
SABATO 1
Da oggi pomeriggio e per una
settimana è di turno la farmacia
Carli-Della Libera, in via Matteotti 13.
Ricorre oggi la ricorrenza di Ognissanti. I cimiteri della città sono aperti per le visite ai defunti.
DOMENICA 2
In mattinata, al cimitero di San
Giuseppe, si svolge la commemorazione dei paracadutisti deceduti. A cura dell’Anpdi di Conegliano e Vittorio Veneto.
LUNEDÌ 3
Alle 20.30, nel salone parrocchiale di Santa Maria delle Grazie,
nell’ambito del corso informativo
sul tema “Educare al dolore: come?”, padre Sirio Zanoni interviene sul tema “L’adolescente di fronte alla morte, alla separazione”.
Il corso è a numero chiuso. Informazioni allo 0438-413383 (Marina, operatrice di Comunità).
MARTEDÌ 4
Prosegue fino a domenica 16 no-
Borgo Madonna:
si ricambia
Da metà novembre
cambierà ancora la circolazione in Borgo Madonna: la 4ª fase della sperimentazione prevede l’inversione del senso di marcia attuale tra via da Vinci
e via Carpenè, lasciando il
doppio senso di marcia in
via Trento e Trieste. Poi il
Comune deciderà quale
viabilità rendere definitiva.
vembre, all’auditorium Dina Orsi,
la mostra fotografica “Il Trevigiano nella Grande Guerra”. Orari di
apertura: 10.30-12.30 e 15-18.30.
A cura di Provincia di Treviso, Archivio fotografico storico trevigiano e amministrazione comunale.
MERCOLEDÌ 5
Prosegue fino a mercoledì 19, alle 20.30 alla sala riunioni dell’Informagiovani, il corso formativo in sei incontri per volontari della Rete Reale 2003. Informazioni
allo 0438-413488 oppure al 3394384097.
VENERDÌ 7
Da oggi e fino a lunedì 17 novembre è possibile visitare, all’oratorio dell’Assunta in piazza Cima, la mostra di addobbi natalizi, découpage e oggettistica “Fantasie natalizie”, a cura di Elena
Zangoni, Cristina Pol, Vanna Basile
e Fiorella Zanardo. Orari di apertura: tutti i giorni 10-12.30 e 1519.30. Sabato e domenica l’apertura pomeridiana è anticipata alle 14.30. Ingresso libero.
Alle 21, all’auditorium Dina Orsi,
parte “Montagna insieme - Spettacolo montagna”, rassegna di
proiezioni in multivisione e incontri culturali nell’Anno internazionale dell’acqua. Questa sera sono di scena le spettacolari diapositive di Carlo De Agnoi. A cura del Cai.
e
L’AZiON
Conegliano
INTANTO È STATO APERTO L’IPERMERCATO EDUCATORI
Bonifica dell’ex area Zanussi,
tempi allungati e ricorsi
A
rea ex Zanussi,
da 20 anni sotto i
riflettori. La nuova polemica riguarda la bonifica dei circa 165 mila
mq su cui dovrà sorgere la
cittadella Setteborghi. L’area è tuttora inquinata a
causa delle lavorazioni industriali che si sono succedute dalla fine degli anni Venti: le attività siderurgiche, meccaniche e di
galvanica hanno lasciato
nel terreno consistenti
tracce di cadmio, piombo,
nichel, arsenico, cianuro,
idrocarburi pesanti, cromo. Rimangono poi un
gran numero di cisterne
interrate per il deposito di
carburanti e altri liquidi.
Intanto, nella parte sud,
compresa tra via Battisti e
via Lamarmora, è sorto il
supermarket Interspar, inaugurato lo scorso 12 settembre, primo edificio del
piano di riqualificazione ad
aver visto la luce (su tale
scelta non sono mancate
forti critiche da parte delle minoranze). Intorno alla struttura commerciale,
la GDM costruzioni – una
degli otto soci che compongono la Conegliano Iniziative Immobiliari, la società proprietaria – si affretta a tirar su i primi
complessi residenziali del
futuro Borgo Porta, che
sarà completato entro il
2004. La bonifica, i cui tempi e modi sono scanditi dal
Decreto
ministeriale
471/99, procede di pari
passo all’edificazione. L’area ex Grandi
Impianti, quella su cui sta
sorgendo Borgo Porta, è
stata bonificata per due terzi, manca ancora il 3º lotto;
parte del terreno asportato è stato convogliato in discarica, parte giace ancora stoccato nell’area Nord.
Per l’area nord, invece,
compresa tra via Battisti,
via Pittoni e la ferrovia, su
cui sorgeranno gli edifici
di interesse pubblico (municipio, auditorium, parco,
piazza) e per l’area ex
Mensa, la bonifica non è iniziata e i tempi non sono
prevedibili: il piano di caratterizzazione (a cui devono seguire un progetto
preliminare e uno definitivo) necessita di ulteriori analisi, anche per verificare se l’inquinamento – come si teme – ha raggiunto
le falde acquifere. L’opposizione, con le interpellanze di Chiellino (La Margherita) e Bernardelli (Lega Nord), ha portato la
questione in consiglio comunale per conoscere i
tempi della bonifica e chi
la pagherà,
ma si è dichiarata insoddisfatta
della risposte
ricevute. Intanto, un contenzioso da
capogiro,
quasi 13 milioni di euro
(irrisorio, comunque, rispetto al valore complessivo della riqualificazione)
divide la Conegliano Iniziative Immobiliari e il
gruppo Electrolux: la società di Gino Pozzebon
vuole rivalersi sulla multinazionale del freddo dei
costi per la bonifica. Anche
il Comune di Conegliano
è stato coinvolto nella battaglia legale tra i due “giganti”: Electrolux ha fatto
ricorso al Tar del Veneto
contro il rifiuto degli Amministratori a consegnarle la documentazione relativa alla bonifica. (FN)
Conegliano
Iniziative
pretende 13
milioni di euro
dall’Electrolux
ANNIVERSARI PER 5 SUORE
Cinque Sorelle della Misericordia della comunità di Sant’Antonio di Conegliano, della
parrocchia del Duomo, ricordano il 9 novembre in Duomo i loro anniversari di professione
religiosa. Sono: suor Nicoleva il 70º, suor Adapia e suor Cesarinda il 60º, suor Florangelica e
suor Maria Silvana il 50º.
Padre Sirio
affronta il
problema del
dolore
L
unedì 3 secondo incontro del corso
informativo-formativo “Educare gli adolescenti al dolore: come?” tenuto da padre Sirio Zanoni. Il tema
dell’incontro, che inizia alle 20.30 nella sala parrocchiale di S. Maria delle Grazie, è “L’adolescente di fronte alla morte, alla separazione”. Il percorso è rivolto
a un massimo di 20 partecipanti. Per informazioni telefono 0438-413383 Marina.
Messa
in Duomo
per S. Leonardo
G
iovedì 6 novembre
si festeggia San
Leonardo, patrono di Conegliano. Alle 19, in Duomo,
c’è la Santa
Messa solenne cittadina
animata da
tutti i cori
parrocchiali.
Integrazione
scolastica degli
stranieri
D
alle 15 alle 18 di
mercoledì 5 novembre, nella sala riunioni del Centro studi mons.
Franco Costa di Conegliano, si parlerà di integrazione scolastica degli alunni stranieri. Inizia in
quella data, infatti, il corso
che si propone di promuovere momenti di formazione culturale sulle
problematiche inerenti il
disagio psicologico e culturale di ragazzi provenienti da etnie e culture diverse, per migliorare la relazione educativa e il rapporto con i coetanei. Il corso proseguirà fino al 3 dicembre. La partecipazione
e gratuita. Promuove la
Fondazione Figli Maria
Antonietta Bernardi.
Domenica 2 novembre 2003
29
HA RICEVUTO IL CIVILITAS
Don Fausto Scapin
entusiasmo contagioso
«H
o accettato questo premio in
quanto esso riconosce il lavoro fatto non da un prete
ma da una comunità. La comunità senza don Fausto
non so cosa sarebbe ma don
Fausto senza la comunità
sarebbe niente...». Così
commentava commosso il
parroco di Parè don Fausto
Scapin alla notizia di essere
uno dei prescelti a ricevere,
direttamente dalle mani del
sindaco Zambon, il prestigioso attestato “Civiltà nella comunità 2003”, un riconoscimento più che doveroso ad una persona così attenta a tutte le problematiche del tessuto sociale con
particolare riferimento a
bambini, giovani, anziani e
immigrati, una persona che
ha saputo trasformare una
comunità proprio con la collaborazione e l’amore dei
suoi parrocchiani.
Queste infatti le motivazioni della sua candidatura:
“Per essere l’anima infaticabile di mille iniziative con
coinvolgente intraprendenza e contagioso entusiasmo
ben oltre le aspettative del
mandato religioso. Per la
particolare attenzione alla
formazione dei giovani secondo canoni etici che ne
temprino la personalità e li
rendano adulti maturi e responsabili. Per la promozione della cultura della tolleranza e del dialogo tra le
etnie, educando al rispetto
delle diversità vissute come
ricchezza e non come limite”.
Chi sabato 11 ottobre ha
potuto seguire la cerimonia
nella sala dei Battuti o attraverso lo schermo preparato per l’occasione nel porticato del duomo avrà sicuramente visto un don Fausto emozionato e intimamente colpito: «Sono rimasto piacevolmente sorpreso
nel constatare quante persone della nostra città e dintorni si impegnino o si siano impegnate con estrema
semplicità, umiltà e discrezione nel portare avanti un
progetto di bene comune e
di aiuto gratuito a chi è più
bisognoso».
L’attestato ha però assunto per la comunità di
Parè una colorazione quasi
da Nobel vista la presenza
di una figura di spicco della
medicina italiana, Rita Levi
Montalcini, che ha ricevuto
invece il Premio “Civilitas”
2003 e un cospicuo contributo per la Fondazione Levi Montalcini. A 94 anni la
Montalcini ha dimostrato
una lucidità davvero straordinaria che ha commosso
tutti.
In un mondo frettoloso e
a volte troppo egoista questo Premio è per tutti un grido di speranza, una boccata d’aria fresca. Come ci insegnano il Premio Nobel e
don Fausto, se si crede in
un progetto è necessario
puntare tutto per realizzarlo, ancora di più quando esso è controcorrente perché
allora, forse, si potrà ancora cambiare qualcosa.
Fanny Z.
30
SAN VENDEMIANO / RESTAURO IN VISTA
PER IL CAPITELLO DEI DODICI APOSTOLI
R
estauro in vista per il capitello dei
“Dodici Apostoli” di San Vendemiano. Prima di effettuare tale intervento di recupero degli affreschi interni ed
esterni, il manufatto è stato spostato, alcuni mesi fa, dal luogo in cui venne costruito per arretrarlo rispetto alla via Mare in cui era posto. «Tale intervento – sottolinea il sindaco Guido Dussin – era necessario per sottrarre il capitello ai rischi
di degrado e al pericolo derivante dal transito dei mezzi lungo la provinciale». Tanto più che ora, all’incrocio della provinciale 15 con via Santa Rosa verrà realizzata una rotatoria per snellire il traffico e
garantire una maggiore sicurezza ai veicoli in transito.
I lavori di restauro riguarderanno an-
e
L’AZiON
Coneglianese
Domenica 2 novembre 2003
che la Trinità rappresentata dal Cristo crocifisso, dall’occhio del Padre e dalla colomba dello Spirito Santo. Pure all’esterno saranno riportati all’antico splendore
gli affreschi dell’Annunciazione e dell’Arcangelo con la spada. «I lavori – continua il primo cittadino – sono stati appaltati per un importo a base d’asta di 24
mila euro e procederanno ora con la predisposizione di campioni significativi di
pulitura di superfici da restaurare e saggi stratigrafici degli intonaci. Sono stati
infatti scoperti degli affreschi sottostanti
alla pittura a tempera eseguita all’incirca
trenta anni fa: i lavori di recupero permetteranno in tal modo di togliere tali pitture, riportando alla luce gli affreschi che
verranno puliti e sottoposti a trattamenti».
S
i intitola “Uomini e
storie” la nuova
pubblicazione
interamente dedicata a chiesette e capitelli sparsi nel
territorio comunale di
San Fior. L’iniziativa, che
viene proposta dall’Amministrazione comunale,
assessorato alla cultura,
guidato da Lucia Schincariol, si pone in continuità con il libro dato alle stampe lo scorso anno
e inerente le chiese di
San Fior. Ora verrà dato
spazio a luoghi di incontro e di preghiera quali la
chiesa di San Martino a
Castello Roganzuolo e
quella dedicata a San
Giovanni Battista in zona
industriale o ancora l’edi-
SAN FIOR
Il 7 la presentazione
di “Uomini e storie”,
il nuovo libro su
chiese e capitelli
ficio sacro di villa Soldi,
oltre alla decina di capitelli costruiti nelle varie
contrade.
La presenza di fiori sugli altari dei capitelli stessi testimonia che ancor
oggi è vivo l’attaccamento e la devozione ai santi
che nel tempo gli abitanti delle borgate e delle diverse zone del comune
hanno scelto come propri
protettori. Alcune opere,
antiche, sono particolarmente preziose dal punto di vista artistico e architettonico, altre, di recente realizzazione, pur
avendo un minor valore
artistico, denotano una
forte connotazione religiosa e popolare. In più di
un’occasione, infatti, i capitelli hanno trovato collocazione nei luoghi in
cui si sono sviluppate
nuove lottizzazioni.
Per presentare l’opera
si terranno due incontri
rivolti alla cittadinanza. Il
primo avrà luogo il 7 novembre alle 20.30 nella
sala polifunzionale, il secondo è fissato per il 21
novembre.
INTERVENTO URBANISTICO A ROVERBASSO
MARENO
MARENO DI PIAVE
Il complesso Mazzorin diverrà
area di insediamenti residenziali
A
Il sindaco Tocchet
alla loro festa:
“Coinvolgere gli
anziani nel sociale”
Gli incontri dell’Avis
esplorano l’attualità
Roverbasso il recupero del complesso Mazzorin,
di proprietà dell’Amministrazione comunale, passerà
attraverso la vendita dell’ex
canonica, delle ex scuole elementari e delle aree di pertinenza che verranno completamente trasformate in
zona residenziale. Nella frazione di Codognè la giunta
guidata dal sindaco Lorena
Andreetta intende poi, in seguito ai necessari interventi
di sistemazione, aprire alla
comunità la struttura del
Mazzorin. «Essa – spiega il
primo cittadino – è adatta a
scopi sociali e ricreativi. Potrebbe diventare sede di associazioni e luogo di incontro, od ospitare qualche iniziativa culturale, come piccole esposizioni». Per far
questo verrà utilizzato il ricavato dell’alienazione dell’ex canonica e delle ex scuo-
Il sindaco Lorena Andreetta
le elementari, sempre di Roverbasso. Il consiglio comunale sarà ora chiamato ad effettuare una variante al piano regolatore: l’ex plesso
scolastico infatti rientra ancora a far parte di una zona
a servizi. La proposta, invece, è di inserirlo in zona di
centro storico. Per prima cosa tuttavia è stata stabilita la
vendita dell’ex canonica. «Si
tratta – continua il sindaco –
di rivitalizzare un’area del
Ponte della Priula,
in pellegrinaggio a Pietralba
E
rano una cinquantina i fedeli pontepriulesi che
recentemente hanno partecipato al 7º pellegrinaggio nei luoghi dei Servi di Maria, sotto la “guida” del cappuccino padre Fiorenzo Silvano Cuman,
di Marostica, (meglio conosciuto come il “frate dei
capitei”). Quest’anno è stato scelto il santuario di Pietralba.
L’oramai tradizionale (e partecipatissimo...) pellegrinaggio è per i fedeli di Ponte della Priula l’atto conclusivo di un’intensa serie di iniziative religiose che
nel corso dell’anno si susseguono in onore di San Pellegrino Laziosi, taumaturgo invocato contro i tumori, e sempre più al centro di un vasto e sentito culto.
nostro comune e di dare
nuovi spazi abitativi. Chi si
aggiudicherà la gara dovrà
impegnarsi a partecipare anche all’alienazione del fabbricato delle ex elementari.
Sarà prevista inoltre la demolizione della parte di
struttura che costituisce
l’ampliamento delle scuole
stesse, in modo tale da liberare la visuale sulla chiesa di
Roverbasso. La volumetria
potrà essere recuperata in
un’altra parte dell’area. In totale si prevede una realizzazione di circa quindici appartamenti per una cubatura complessiva di 600 metri
cubi. Il costo dell’operazione sarà di circa 350 mila euro. Rimarrà di proprietà dell’Amministrazione comunale
una porzione di terreno che
verrà trasformata dai lottizzanti in parcheggio pubblico e area di campo sportivo».
Gerda De Nardi
A
l palazzetto dello
sport di Mareno di
Piave sono stati 450 gli anziani convenuti alla festa annuale. L’atmosfera è stata allietata da cori e musica.
Il sindaco Eugenio Tocchet nel suo discorso ha avuto parole per unapprezzata riflessione: «Quello dell’anziano è un mondo da valorizzare. Sappiamo bene che i ritmi
di vita imposti dalla moderna
economia tendono a privilegiare maggiormente chi produce. Dal punto di vista etico
ciò non rappresenta certo un
valore corretto. È una distorsione che bisogna cercare di
correggere». Tocchet ha annunciato che «con la Giunta
stiamo valutando di coinvolgere in futuro gli anziani in
attività destinate al sociale. Fiduciosi che questo sarà un
modo per migliorare l’integrazione dell’anziano stesso
nella nostra comunità». (LB)
l presidente dell’Avis di Mareno, Giancarlo Battistella, non ha
dubbi: «Una comunità
che si prende cura, vive la
prossimità, costruisce il
solo futuro possibile».
Ha voluto ripetere la
stessa frase sul volantino
distribuito
per invitare la cittadinanza a
partecipare ad una serie di incontri caratterizzati da forti tematiche sociali. Venerdì 24 ottobre
sono intervenuti Marisa
Durante, direttore Servizi sociali Ulss 7, Eros Donati, responsabile del
Centro lavoro guidato di
Mareno, Attilio Battistella assessore ai Servizi sociali di Mareno. L’argomento trattato è stato
“Scenari e tendenze dei
SAN FIOR
Nuovo anno accademico per l’Università
di adulti e anziani
IN BREVE
(telefono 0438-793289) o alla scuola media di Gaiarine (telefono
0438-76388). Quota di iscrizione
40 euro.
A San Fior ha avuto inizio il nuovo anno accademico dell’Università
degli adulti e anziani. È questo per
tale realtà il settimo anno di attività. L’Università sanfiorese, che fa
capo alla sede centrale di Conegliano guidata dalla presidente Luigina Balsarin Rossi, ha avviato i suoi
corsi il 20 ottobre. Le lezioni si terranno al lunedì, mercoledì, giovedì
con inizio alle 15. Tre le novità del
nuovo anno accademico il corso di
storia locale che partirà il 6 novembre. Oltre alle lezioni teoriche
sono previste uscite e visite guidate a luoghi quali Oderzo e l’abbazia di Follina. Altre materie affrontate nei primi di mesi di attività
saranno storia, medicina, tecniche
grafico-pittoriche, astronomia, psicologia, diritto, ecologia, estetica e
salute, cultura biblica, educazione
sociosanitaria. L’iniziativa è aperta
a tutti, per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria di Co-
negliano, telefono 0438-35881.
CODOGNÈ
Corso di psicoanalisi
Prenderà il via il 5 novembre il
corso di psicoanalisi organizzato da
Comune di Codognè, Biblioteca comunale e Scuola media di Gaiarine. L’ottava edizione dell’iniziativa
avrà luogo nei locali della scuola
media di Codognè dalle 20.30 alle 22.30. Si inizia il 5 novembre e
il 12 novembre con un duplice incontro dal titolo “Non è mai troppo tardi per pensare a se stessi”,
relatrice Chiara Nicolini, docente di
Teorie e tecniche del colloquio psicologico alla facoltà di psicologia
dell’Università di Padova. Mercoledì
19 e 26 novembre interverrà invece M. Vittoria Costantini, docente
di Psicologia dinamica alla facoltà
di psicologia dell’Università di Padova. Il tema da lei trattato sarà
“Accoglienza e ascolto nella stanza
della terapia”. Informazioni ed iscrizioni alla biblioteca di Codognè
I
GODEGA
Visita mostra
i Macchiaioli
L’attiva Biblioteca comunale di Godega di Sant’Urbano organizza un’uscita a Padova a palazzo Zabarella per visitare la mostra “I Macchiaioli prima dell’impressionismo”.
L’iniziativa è fissata per domenica
7 dicembre. Alle 7.30 è prevista la
partenza in pullman da Godega. Alle 9.30 e alle 10 l’ingresso dei due
gruppi all’esposizione. Nel pomeriggio la visita all’oratorio di San
Giovanni e del Battistero. Il rientro
è fissato per le 19.30. Le iscrizioni si chiuderanno il 5 novembre e
dovranno essere effettuate in biblioteca comunale il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19 e
il martedì dalle 10 alle 12. Per gli
adulti la quota è di 25 euro, per
i minori di 18 anni e gli studenti
di 22 euro.
bisogni e dei servizi di risposta nell’Ulss 7 nell’Anno europeo”.
L’Avis ha organizzato
gli incontri/dibattiti con
la collaborazione preziosa de La Nostra Famiglia
e dell’Amministrazione
comunale. Si svolgono
tutti al centro sociale di
Mareno, alle
20.30.
Venerdì
7 novembre
oggetto dell’incontro
sarà: “Quale famiglia nella trasformazione del welfare locale, quali tendenze nelle famiglie della zona?”. Gli interventi sono
di Sergio Dugone, dirigente de La Nostra Famiglia ed esperto di politiche locali, e di Eugenio
Tocchet sindaco di Mareno.
“Gli adulti ci percepiscono così ma noi giovani come siamo?” è invece
la materia proposta per
venerdì 14 novembre,
con un interessante sottotitolo “Il dialogo tra generazioni non è privo di
conflitti, ma ci sono gli
spazi per progettare insieme?”: Willy Mazzer,
per il Progetto giovani
del Coneglianese, osservatorio regionale giovani
assieme agli operatori di
strada, porterà il suo contributo e la sua testimonianza.
La conclusione del ciclo proposto dall’Avis
sarà dedicato al senso
dell’io sociale, tra stanchezza, individualismo,
reti di vicinanza senza
prossimità. Titolo “Volontariato, associazioni, il
fare insieme, il fare
per…”: Franco Moretto,
presidente della Consulta provinciale del volontariato, sarà chiamato a
dare il suo apporto.
Loretta Bellussi
e
L’AZiON
L’
Avis entra nelle
scuole. Al liceo
classico-linguistico di Oderzo l’Avis sarà presente con tre incontri, della
durata di circa un’ora ciascuno. «Ringrazio di cuore il gruppo docente dell’istituto per l’interessamento affinché questi incontri abbiamo una buona riuscita» dice Olindo
Cescon, presidente dell’Avis opitergina. Un’iniziativa accolta con favore
dagli studenti, perché
non ci si limita a parlare
della donazione del san-
MANSUÈ
Conto alla rovescia
per il nuovo municipio
Sarà pronto per
i primi mesi del 2004
Opitergino
ODERZO
L’Avis nelle scuole
Si stanno preparando
tre incontri, e c’è
grande interesse
gue. Fra i temi proposti
ad esempio c’è quello dell’alimentazione, e si sa
quanto “male” mangino
molti dei nostri ragazzi.
«Parlare di alimentazione
– sottolineano dall’Avis –
significa anche parlare
del sangue e dello stato
di salute di una persona».
Le domande degli allievi
fioccano anche su tossicodipendenza, Aids, alcolismo, temi che toccano molto gli adolescenti,
e sui quali gli esperti dell’Avis forniscono informazioni e consigli molto
utili ai fini di una efficace
prevenzione. Lo scorso
anno, al termine degli incontri, l’Avis ha donato
un contributo sotto forma
di buoni scuola, utilizzato
per l’acquisto di libri e
materiale didattico.
Domenica 2 novembre 2003
31
San Polo, cineforum al “Don Bosco”
L’
attività culturale del Comune di San Polo di Piave è sempre viva e piena di attività; teatro, film, fiere, feste. È giunto, infatti, alla ventesima edizione il cineforum proposto dall’associazione “Cultura cinematografica sanpolese” e dalla Biblioteca comunale. L’iniziativa del cineforum era stata forzatamente sospesa tre anni fa per l’esiguo numero di adesioni; l’associazione ha deciso ora di riproporre quest’attività offrendo al pubblico film di indubbio contenuto culturale. Sabato 25 ottobre è stato
programmato “Il pianista” del regista Roman Polanski con un buon successo di
pubblico. Il cartellone prevede per sabato 8 novembre la proiezione de “Il favoloso mondo di Amelie” del regista Jeunet e sabato 15 novembre “Parla con lei”
il commovente film di Almodovar, sabato 29 novembre “Il cuore altrove” e venerdì 12 dicembre “Cose di questo mondo” di Winterbottom. I film sono proiettati nella sala teatrale del patronato “Don Bosco” con inizio alle 20.45. Gli abbonamenti, del costo di 15 euro, sono già disponibili alla biblioteca comunale.
Sono inoltre disponibili biglietti per le singole proiezioni.
Alberta Bellussi
ODERZO/LO EVIDENZIA STUDIO ASCOM
La bottega di fiducia
torna alla ribalta...
Vecchie, care botteghe d’un tempo: a Oderzo piacciono molto
F
Il sindaco Luigino Rancan
D
ovrebbe essere
pronto per i primi
mesi del 2004 il nuovo municipio. L’intervento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigino
Rancan, è stato davvero radicale e, come succede in
questi casi, non esente da
critiche. Buona parte di
ciò che si trovava all’interno è stato demolito, compreso il bellissimo scalone
che accoglieva chi si affacciava alla soglia della casa comunale. Adesso è il
momento della realizzazione degli impianti: elettrico, idrotermosanitario,
di condizionamento. «Contiamo di avere i nuovi serramenti collocati per la fine di ottobre – sottolinea
l’assessore Enrico Anzanello – inoltre stiamo cercando di “definire” la facciata». La quale è la parte
più caratteristica di tutto
l’edificio, fra i pochissimi
complessi architettonici
che, in paese, hanno una
certa “storia”. Infatti, se si
escludono le chiese parrocchiali, la chiesetta di
San Mauro e alcune ville
di campagna, nel territorio
del comune non vi è una
grande presenza di edifici
storici. A maggior ragione
quindi il palazzo municipale merita di essere valorizzato e conservato nelle
sue linee architettoniche.
Una puntualizzazione necessaria per coloro che, al
contrario, sostengono che
era meglio aver buttato giù
tutto. (AF)
are la spesa: fino a
qualche anno fa era quasi un passatempo, oggi è diventata
una sorta di “incubo”. Perché con l’avvento dell’euro,
non è una novità, molti
prezzi sono rincarati e bisogna far molta attenzione
a ciò che si spende per non
ritrovarsi con brutte sorprese a fine mese. L’avvento della grande distribuzione ha modificato le abitudini dei consumatori. Uno studio dell’Ascom opitergina a suo tempo ha evidenziato come oltre il 28%
dei consumatori (dei quali
il 40% per l’abbigliamento)
vada a fare i suoi acquisti
fuori del comprensorio opitergino-mottense. In-
LUTRANO
Dina Stabellini
Spilimbergo, 86 anni,
travolta e uccisa
a pochi metri da casa
U
ccisa da un’auto a
pochi metri da casa,
mentre si recava a piedi a
comprare il pane. È mancata così Dina Stabellini Spilimbergo, 86 anni, residente
a Lutrano.
La disgrazia è accaduta
martedì scorso, in via Bornia, la strada che da Lutrano
porta a Visnà. La signora Stabellini (originaria di Faenza,
si era stabilita a Lutrano dopo il matrimonio) stava percorrendo sul ciglio asfaltato
della strada le poche decine
di metri che dista il panificio,
quando è stata travolta da
un’auto condotta da una signora di Fontanelle, che le
ha prestato subito soccorso.
Inutili purtroppo i soccorsi
rapidamente prestatile dall’elisoccorso del Suem.
somma prendere l’automobile per andare a far
compere a Marcon, piuttosto che a Villorba, ancora a
Castelfranco, ormai non è
più un problema. In questo
scenario però si sta verificando una controtendenza:
ci sono persone che stanno ritornando nei piccoli
negozi al dettaglio, la bottega di fiducia. Il motivo è
presto detto: far la spesa costa, perciò non si può sbagliare. Il consumatore vuol
essere informato, rassicurato, consigliato, attitudini
specifiche del piccolo negoziante piuttosto che del
grande centro commerciale. Una controtendenza
confermata da alcuni commercianti che da molti an-
T
ni sono sulla breccia, durante un incontro che si è
svolto all’Ascom nel corso
del quale è stato sottolineato l’impegno di questi
professionisti. Che hanno
al loro attivo chi cinquanta,
chi quaranta, chi venticinque anni di attività. «Il commercio si è evoluto parecchio in questi anni – spiega
Aurelio Zanardo, che a
Motta di Livenza gestisce
un negozio di casalinghi –
eppure stiamo notando che
molti consumatori, dopo il
boom degli shopping center, stanno ritornando nei
piccoli negozi, perché vogliono essere seguiti e consigliati». Osservazione condivisa anche dagli altri
commercianti presenti: An-
TEMPIO
rasformare la
“bellussera”, lo
storico vigneto
che si trova a
Tempio, lungo
la “strada dei
Socialisti”, in un
parco vitivinicolo: le speranze
per attuare questo progetto
sono concrete. In municipio
si sono ritrovati gli esponenti degli organismi ai quali il Comune ha chiesto aiuto per salvare la “bellussera”. «Erano presenti, fra gli
altri, i rappresentanti di Veneto Agricoltura, i consiglieri regionali Manzato e
Gerolimetto, il presidente di
Coldiretti con il suo staff –
annota il sindaco Bruno
Bianchi – e con tutti è stata
raggiunta un’intesa direi virtuale. Da sottolineare inoltre che Fondazione Cassamarca fin da subito ha dimostrato il proprio interesse per questa nostra iniziativa, volta a salvare quella
che è una pagina della nostra storia. Abbiamo raggiunto un’intesa di massima, ci ritroveremo fra un
paio di settimane per stabilire
nel dettaglio le
modalità operative per la salvaguardia
e
quindi la futura
gestione della
“bellussera”. In
questo progetto è coinvolta anche la Scuola Enologica di Conegliano».
Quella che si può ammirare
a Tempio è una “piantata”, le
viti cioè sono sorrette dai
gelsi anziché dai pali di legno o di cemento. A lanciare l’appello “Salviamo la bellussera” è stato l’assessore
all’Agricoltura Giuseppe
Fresch. Il proprietario del
vigneto ha già in mano i diritti di espianto e reimpianto secondo le nuove tecniche, ma non ha ancora dato
corso a queste operazioni
perché consapevole che la
“bellussera” costituisce un
patrimonio unico. Per contro il suo mantenimento,
con la potatura dei gelsi, è
un’impresa che va al di là
delle possibilità del proprietario, ormai piuttosto avanti con gli anni.
Un’idea brillante:
salvare la bellussera
e trasformarla in
“parco vitivinicolo”
drea Andrighetto (titolare
di una macelleria a Motta di
Livenza, 50 anni di attività),
Antonio Marin (alimentari
in via Spinè, 50 anni di attività), Enzo Casagrande
(gestore di una trattoria a
Cessalto, 40 anni di attività), Giuseppe Bertacco
(“consigliere” della figlia la
quale è titolare dell’omonimo albergo-ristorante, 40
anni di attività). Erano presenti anche i familiari di
Vincenzo Giacomini, noto
commerciante opitergino
mancato alcune settimane
fa, titolare del caratteristico
negozio di alimentare e
“goeosessi” che si trova in
via Dall’Ongaro. Tutte queste persone domenica hanno ricevuto dalla Fenacom
(la Federazione dei commercianti) il premio “50 &
Più”. Quasi tutte queste
botteghe sono state fondate nell’immediato dopoguerra, in quegli anni che
vedevano l’Italia cercare di
risollevarsi dalla miseria e
dalla distruzione. Persone
che hanno contribuito con
la loro attività alla crescita
dell’economia. «All’epoca –
ha sottolineato Bruno Andreetta, presidente dell’Ascom – le donne andavano
a far la spesa con la sporta
delle uova, barattandole in
cambio di zucchero, farina,
olio per il lampione». Paiono tempi remoti eppure sono trascorsi solo cinquant’anni.
Annalisa Fregonese
FONTANELLE/“ZEBRE” ROSSE,
SONO PIÙ VISIBILI ED EFFICACI
S
trisce pedonali “rosse”. Sono davvero originali e, a quanto sembra,
più efficaci delle classiche
“zebre” in bianco e nero. Sono state ricavate sulla strada provinciale Cadore-Mare e, manco a dirlo, questa
nuova segnaletica si sta facendo “notare” parecchio.
Già molta curiosità l’avevano suscitata fra gli abitanti gli addetti
del Comune che,
come prima cosa, avevano coperto le precedenti strisce con
un
uniforme
manto rosso. Sembrava un
bel tappeto steso per i pedoni. Sul rosso, che pare
scintillare e si vede dunque
molto da lontano, sono poi
state disegnate le strisce
bianche. «Abbiamo deciso
di adottare questa segnaletica – spiegano in municipio
– perché è molto più evi-
dente oltre, naturalmente,
ad essere consentita dal Codice della strada». «A volte
basta un semplice accorgimento – aggiunge l’assessore Pierangelo Turchetto –
per suscitare un rinnovato
interesse intorno alle cose.
Le strisce pedonali rosse sono ben diffuse in Lombardia, si notano di
più, a tutto vantaggio della sicurezza di coloro che percorrono la strada Cadore-Mare». La
quale attraversa
tutto il territorio
di Fontanelle e i
passaggi pedonali in centro
abitato sono numerosi. La
“Cadore-Mare” poi, visto l’elevato numero di veicoli che
la percorre, è una strada
piuttosto pericolosa da attraversare. Chissà che queste nuove strisce rosse contribuiscano a prevenire gli
incidenti. (AF)
32
e
L’AZiON
Mottense/Veneziano
Domenica 2 novembre 2003
IN CITTÀ PREVALE L’ATTESA DI SVILUPPI
CEGGIA VIVE MOMENTI DI INQUIETUDINE
Terrorismo islamico,
Motta ne è una base?
L’omicidio dei due albanesi:
“il dialogo contro la violenza”
K
L’
accusa è inquietante: associazione sovversiva
con finalità di terrorismo. È
quella mossa dalla Procura
distrettuale veneziana nei
confronti di cinque magrebini. Tre di loro abitano nella
Marca – a Cessalto, Ormelle
e Motta di Livenza – dove
qualche giorno fa le Digos di
Treviso e di Venezia hanno
effettuato perquisizioni nell’ambito di un’indagine maturata un anno fa, tesa ad accertare la presenza di una cellula terroristica legata ad Al
Qaeda, un’articolazione del
Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento.
La Procura di Venezia sospetta gli indagati di appartenere ad una cellula integralista islamica, che sarebbe
attiva nel proselitismo antioccidentale. Per quanto riguarda Motta i poliziotti sono
entrati in azione in via Einaudi. Ovviamente proseguono
le indagini e il riserbo è massimo; tra gli indagati residenti
a Motta, subito dopo la perquisizione, è stato sottolineato che: «Siamo lavoratori ben
integrati nel tessuto sociale.
Preghiamo e viviamo con le
nostre famiglie; per questo
siamo totalmente estranei alle accuse». Già la Procura di
Treviso, nel 2000, molto prima dell’attentato alle Torri
Gemelle, aveva aperto un fascicolo sull’attività di un Centro culturale islamico di Motta di Livenza, indagine svolta
dalla Digos trevigiana, e nella quale si ipotizzavano l’associazione per delinquere e
la violazione della legge 210
del 1995, che ratifica una convenzione internazionale approvata dall’Onu contro il reclutamento, l’utilizzazione, il
finanziamento e l’istruzione
di mercenari. Un’indagine
che affiorò nell’ottobre successivo all’attentato alle Twin
Towers, dopo una rivelazione ministeriale che si basava
I
naugurata sabato scorso, rimarrà aperta fino
al 9 novembre nella sala consiliare del municipio la mostra dell’artista ciliense Luigi Doretto. “Sguardi su Ceggia” è il titolo scelto per la sua
prima personale: si tratta infatti di una raccolta di opere
con cui l’artista narra il paesaggio e i luoghi più cari del
suo paese. Con questa esposizione restituisce al pubblico le rappresentazioni, le interpretazioni, le visioni degli
angoli più caratteristici di
Ceggia, ma anche scorci inusuali che ha saputo cogliere nella loro bellezza. Le
opere selezionate apparten-
su fonti dei servizi segreti secondo cui il centro di Motta
poteva avere nascosto terroristi islamici di un gruppo di
origine algerina (il Gspc, appunto) che poi avevano trovato rifugio in altri basi del Gspc, in Germania, Inghilterra e Canada. L’indagine, nel
settembre dello scorso anno,
si chiuse però
con una richiesta di archiviazione. Graziano
Panighel, sindaco di Motta: «È
bene che i giudici indaghino;
detto questo lasciamo che i
magistrati facciano i loro lavoro, per il momento prendiamo atto dell’apertura delle indagini». Gli
extracomunitari a Motta sono
circa 700, con un saldo in aumento di 80 unità all’anno tra
immigrati ed emigrati: ogni
anno infatti da Motta parto-
no circa 180 extracomunitari
e ne arrivano un centinaio. La
stragrande maggioranza di
essi è ben integrata, lavora di
solito nelle aziende della zona industriale ed alcuni di essi hanno raggiunto posti di rilievo all’interno dell’azienda.
Da segnalare a Motta l’organizzazione periodica della festa della comunità senegalese e del torneo
di calcio multietnico. Per cui
tra i mottensi
si giudica l’apertura delle
indagini un fatto importante
per la gravità
delle accuse: «Dappertutto –
hanno detto diversi cittadini
– esiste la mela marcia, ma di
solito a Motta è cosa assai infrequente un dissidio serio
tra comunità locale e quella
straniera».
Gianandrea Rorato
a Fer.vi.cr.eVITTIME vono subire le
do, associavittime, cozione di oltre cinstrette ad atquecento feriti, vittendere anni e
time e famigliari di
anni prima,
vittime della crimiforse, di venalità e del dovere,
dersi riconosi è radunata alla
sciute le invabasilica di Motta di
lidità acquisite
Livenza. Gli scopi
a causa di adella Fervicredo, alla quale zioni criminali» hanno spiesi è iscritta anche Annita gato i dirigenti della FerviBuosi, rimasta vittima di U- credo. «Stiamo operando, a
nabomber nel cimitero di tale proposito, per promuoSan Giovanni, sono due. Il vere il riconoscimento dello
primo è offrire assistenza status unico di vittime della
morale e psicologica a chi è criminalità. Oggi purtroppo
rimasto vittima di episodi si fa differenza fra vittime di
criminali che sono costati la episodi delittuosi simili, tanvita o gravi traumi, trasmet- to che lo Stato risarcisce chi
tere solidarietà e vicinanza ha subito danno da delinemotiva. Il secondo è com- quenti riconosciuti come asbattere i tempi lunghissimi sociati alla mafia o ad orgae le pastoie della burocrazia nizzazioni
terroristiche
statale che spesso ostacola- mentre non aiuta chi è rino e impediscono il risarci- masto vittima di malviventi
mento materiale. «Questa è di matrice diversa o isolati».
la seconda atrocità che de- (GB)
L
A Motta si è riunita
la Fervicredo, che
tutela chi ha subito
danni e violenza
MOSTRA
gono ad un arco
temporale che va
dagli anni Cinquanta fino ai
giorni
nostri.
Molti ritroveranno elementi del
paesaggio oggi
trasformati dalla
modernità, riconoscendovi magari un luogo
caro alla propria infanzia.
L’inaugurazione, presentata dal critico Carlo Sala, è
stata l’occasione per illustrare la riproduzione de “Il Padreterno”, il più recente e forse più sentito contributo di
Luigi Doretto al suo paese.
L’opera è il frutto di ricerche
appassionate
svolte
con
Maurizio Marchesin esperto
di storia di Ceggia, su un affresco deteriorato e oggi praticamente invisibile della facciata di una casa colonica di
via Prà D’Arca, una delle vie
più antiche del paese. Le minuziose ricerche hanno via
via lasciato che da indefiniti
contorni prendessero forma
personaggi e fisionomie di
volti. L’affresco risale probabilmente al tardo Cinquecento e la realizzazione della
“Sguardi su Ceggia”:
Luigi Doretto così
racconta il suo
“luogo per eccellenza”
renar Bazaj era
arrivato a Ceggia
nel ’91, con la prima ondata di sbarchi dall’Albania. E Ceggia era tra i
Comuni prescelti che avrebbero dovuto ospitare i
nuovi arrivati. Allora era giovanissimo, nemmeno ventenne. Una vita tutta da costruire. Poi, piano piano, l’inserimento nel contesto ciliense. Come tanti altri suoi
connazionali. Il lavoro, il matrimonio, la nascita del primo figlio.
La vita e il “sogno italiano” di Krenar si sono infranti
una notte di metà ottobre, lunedì dell’altra settimana. Il
suo corpo senza vita è stato
trovato riverso sui binari nei
pressi dell’ex zuccherificio.
Accanto al suo il cadavere
del cugino Eugeni Resuli, 25
anni.
La notizia della spietata esecuzione (un regolamento
dei conti è infatti l’ipotesi più
accreditata dagli inquirenti)
ha raggiunto rapidamente la
comunità di Ceggia. Sconcerto, amarezza, e paura i
sentimenti prevalenti. Ma
come, Krenar? Proprio lui,
che ormai tutti conoscevamo da una vita?
Dello sbigottimento dei
ciliensi si fa interprete il sindaco Rodolfo Viola: «Krenar
era molto ben conosciuto qui
da noi, quando abbiamo saputo cos’era successo dire
che siamo rimasti increduli
è dir poco; un vero fulmine
a ciel sereno. Non nascondo
che Ceggia vive questo
dramma con grande preoccupazione. Ma oltre alla
comprensibile inquietudine
e paura direi che c’è anche
un po’ di insofferenza. A nessuno piace finire in prima pagina per queste cose». Una
reazione umanamente comprensibile: «Fatti come questi sono il portato di mentalità che esulano completamente dal nostro modo di
pensare e di intendere i rapporti umani. Credo che come comunità civile aperta
dobbiamo attrezzarci perché
sua riproduzione a olio, pur
non potendo restituire con
precisione assoluta l’originale, rende bene l’idea di “come
poteva essere”.
Il suo percorso artistico
rivela una predilezione per una pittura che punta su valori fuori del tempo, l’amore
per la propria terra e per la
propria gente: a volte vivo e
solare, a volte malinconico,
è lo sguardo su Ceggia a dominare, paese eletto ad una
sorta di “luogo per eccellenza”. La mostra è aperta al
pubblico dal lunedì al venerdì
dalle 9 alle 14, il sabato dalle
16 alle 18 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Il sindaco Rodolfo Viola
non prendano piede questo
modo di vedere e di risolvere i problemi. La prima contromisura è il dialogo, serrato e reciproco. La posta in
gioco è enorme». Gli albanesi a Ceggia sono un centinaio, grossomodo una buona metà degli extracomunitari residenti in comune, e
rappresentano il gruppo etnico più consistente. Benché
siano i più chiusi, e quindi
propensi soprattutto a fare
comunità a sé, non sono stati finora mai protagonisti di
gravi fatti di cronaca. Anzi –
precisa Viola – quella di Ceggia è una realtà assoluta-
mente tranquilla, in virtù anche dell’attenta politica d’integrazione avviata dal Comune. Dai corsi di formazione linguistica (che vede
però i più assidui frequentatori tra i nordafricani) all’insediamento abitativo che,
pur continuando a costituire
forse il problema maggiore,
si è cercato di favorire facendo il possibile per evitare ghettizzazioni attraverso
un processo di “spalmamento” dei residenti extracomunitari nel contesto residenziale ciliense. Un elemento decisivo che, congiuntamente alla buona possibilità di trovare lavoro da
qui fino a varie zone contermini come Mottense e Sandonatese, ha evitato grossi
problemi relazionali con la
gente del luogo e il verificarsi di fatti di cronaca preoccupanti. Saranno le indagini
a stabilire la vera natura e la
dinamica del duplice omicidio, e a confermare o meno
la sua episodicità. Ceggia è
in attesa, preoccupata.
Valerio Cupidi
COSA NE DICE LA GENTE?
I
l giorno dopo il delitto, sui quotidiani si leggeva: “Ceggia reagisce con
l’indifferenza”. Raccogliendo in paese alcuni commenti, emerge un atteggiamento distaccato, ma non
disinteressato: i ciliensi sono consapevoli della gravità
del fatto, anche se lo sentono come un episodio che riguarda un gruppo di persone che fa comunità a sé, con
le sue regole, con il suo modo di vivere.
Non sembra avere dubbi
Manuela, casalinga: «Due
morti fanno notizia, certo,
ma non c’è stata grande sorpresa quando si è saputo chi
erano le vittime. Gli albanesi qui da noi aumentano a
vista d’occhio e li vedi durante il giorno fare gruppo
in piazza, sempre tra di loro e tutti uomini: ma come
fanno a vivere? Non lavorano?».
«Oltre alla preoccupazione c’è la rabbia», racconta Mansueto, negoziante e un’esperienza di emigrato in Svizzera alle spalle.
«Quando andavamo noi all’estero, dovevamo lavorare
sodo per vivere e procurar-
ci un alloggio. Non era facile, ma non ci sognavamo
nemmeno di buttarci nella
delinquenza».
Avevano costituito una
“comunità nella comunità”,
gli albanesi, solidali tra loro, ma poco inseriti nella vita del paese. Pochissimi a
Ceggia conoscono i loro nomi, qualcuno riconosce i
volti. Francesca, commessa
di un supermercato, è tra
questi: «Vedevo spesso Krenar Bazaj e gli altri compagni: venivano a fare la
spesa, una volta alla settimana. Facevano grandi
scorte e, come è loro abitudine, si muovevano in gruppo. Bazaj veniva con la moglie: mi sembrava una persona per bene, tranquilla».
«È facile e comodo pensare che la feroce esecuzione non ci riguardi – commenta Anna, impiegata –
ma non possiamo ignorare
che questa comunità è composta da oltre cento albanesi, che vivono nella porta accanto alla nostra, i cui figli
studieranno e cresceranno
con i nostri figli. Spero che
il fatto serva almeno a far intensificare i controlli». (BD)
TORRE / 4 NOVEMBRE
A
nche quest’anno l’85° anniversario della vittoria
di Vittorio Veneto viene ricordato a Torre di Mosto, con solennità. Domenica 2 novembre viene celebrata una santa Messa nel cimitero e deposta una corona
d’alloro sulle tombe dei caduti austroungarici. Domenica 9 novembre ci sarà la deposizione di una corona
d’alloro sulla lapide dei caduti di Boccafossa.
e
L’AZiON
Friuli/Memorie
Domenica 2 novembre 2003
COLLOQUIO COL PRESIDENTE FABBRONI
Anno strepitoso il 2003
per la nostra Pro Sacile
Un anno pieno di soddisfazioni, il 2003, per Sacile e la sua Pro loco...
V
a chiudendosi
un anno intenso
per quanto riguarda l’attività sociale
della Pro Sacile. Il 2003 si
è aperto con il cambio della guardia alla presidenza
dello storico sodalizio fondato nel lontano 1949. L’ultimo “discendente” di Giulio Piai, primo presidente
della Pro Sacile, è il professor Giuseppe Fabbroni, succeduto al decano
Umberto Carcò. Il primo
impegno della nuova dirigenza è stato quello di rinnovare l’immagine dell’associazione, stringendo
i rapporti con l’associazionismo cittadino, promovendo il territorio e le
sue peculiarità, lanciando
inedite iniziative culturali
e ricreative.
Ad un primo bilancio la
nuova linea sembra essere piaciuta, come ha confermato il presidente Fab-
broni. «Abbiamo avuto la
fortuna di incontrare sempre un tempo clemente
che non ha ostacolato lo
svolgimento delle principali manifestazioni. Il Carnevale dei ragazzi, la Fiera primaverile e la Sagra
dei osei, infatti, si sono
svolte esattamente secon-
do programma. Siamo,
perciò, nel complesso soddisfatti di questa prima
annata. Il merito va condiviso con l’ottima squadra della quale è dotata la
Pro Sacile e con il Comune che ha parzialmente
sostenuto
economicamente l’associazione. Cer-
to le spese di gestione sono notevolissime, in special modo per quanto attiene il programma della
Sagra. Quando chiudiamo
il bilancio della manifestazione in pareggio possiamo davvero essere contenti. Si tratta, infatti, di una macchina complessa
UN AUTUNNO DAVVERO RICCO
L
a Pro Sacile ha varato un interessante calendario di manifestazioni autunnali. Vediamo per novembre.
Spicca immediatamente il coinvolgimento delle scolaresche cittadine all’insegna della riscoperta delle tradizioni e del coinvolgimento delle famiglie nelle iniziative dell’associazione presieduta da Giuseppe Fabbroni. Il ricco programma si aprirà il 24 novembre con una mostra, curata dal circolo filatelico di Sacile, che nella sala caminetto di palazzo Flangini Biglia celebrerà fino al 30 novembre il 40° anniversario di fondazione del
circolo. A questo proposito il giorno 29 dal-
le 14 alle 18 sarà possibile richiedere l’annullo postale della mostra. Dal 27 novembre
all’8 dicembre nell’ex chiesa di San Gregorio sarà aperta al pubblico la mostra “I colori di un sogno” del pittore equadoregno Milton Chungandro, a cura dell’associazione
L’Altrametà. Il 5 dicembre si festeggerà il patrono san Nicolò che, per la gioia dei bambini, attraverserà la città fino a piazza del Popolo dove sarà acceso l’albero di Natale (alle 17). Al salone Ruffo, quindi, si terrà lo spettacolo della Filarmonica Clown di Milano
“Mastro Pinocchio” (alle 18) e il concerto
del coro Ana di Vittorio Veneto (alle 21).
da mettere in moto. Sicuramente i riscontri dalla
partecipazione di pubblico e dai giudizi critici sono risultati positivi e questo ci incoraggia a continuare».
Anche la nuova formula del Carnevale ha incontrato i favori della gente. «Certo. L’introduzione
dell’ingresso libero ha
permesso di incrementare notevolmente l’afflusso
di visitatori. È riuscita anche l’iniziativa del concorso fotografico per il
quale stiamo già lavorando, in vista della prossima
edizione del Carnevale dei
ragazzi che avrà luogo il
21 febbraio 2004».
E la Fiera primaverile?
«È riuscita piuttosto bene.
Abbiamo introdotto due
gradite novità: l’esposizione ornamentale di orchidee sotto la loggia e l’analisi e degustazione dei
vini a palazzo Biglia, che
ripeteremo. Per quanto riguarda la Sagra dei osei,
nell’ottica della promozione e della conoscenza delle tradizioni del nostro
territorio, abbiamo aperto al Museo dell’arte fabbrile di Maniago. Diciamo
che è cominciato un ragionamento nuovo». Fra
le iniziative culturali più
importanti vanno registrate una rinuncia, ormai
probabilmente definitiva,
e una conferma. La rinuncia è al prestigioso festival
Cinema ambiente, bocciato anche quest’anno per i
costi esorbitanti. «Questa
manifestazione sarà possibile solo creando un
consorzio di enti pubblici
che lo possano mantenere
con costanza di stanziamenti finanziari. I costi del
festival sono altissimi e
fuori dalla portata della
Pro Sacile. È un vero peccato perché continuano ad
arrivare telefonate di persone interessate, ma allo
stato presente il festival è
irrealizzabile».
Uscirà a fine anno o ad
inizio 2004 la seconda parte delle “Cronache sacilesi”, la ponderosa ricerca
sul Novecento cittadino
attraverso la pubblicistica
e la documentazione d’archivio.
Giacinto Bevilacqua
VILLANOVA DI PRATA LO HA FESTEGGIATO FRANCENIGO/CATECHESI ADULTI
Don Giacomo Da Rodda, parroco
da ben quarant’anni: auguri!
N
on capita tutti i giorni che una comunità
festeggi i quaranta anni di ininterrotta attività pastorale
nella stessa parrocchia del
proprio pastore. È avvenuto
domenica 26 ottobre scorso
nella parrocchia di Villanova di Prata. Alla Messa solenne delle 10 c’erano proprio tutti. Si sono stretti attorno al proprio monsignor
Giacomo Da Rodda per congratularsi con lui e ringraziarlo per la sua presenza tra
loro da quasi mezzo secolo.
Lo hanno fatto attraverso un
quarantenne che fra i primi
era stato battezzato dall’allora giovane don Giacomo. A
nome di tutti egli ha ricordato i quaranta anni di intensa attività e di opere realizzate: le strutture parrocchiali, come la canonica, gli
edifici per gli incontri, il catechismo, le feste, il campanile, il completamento e l’abbellimento della chiesa. Specialmente ha sottolineato la
caparbia fedeltà all’insegnamento del catechismo, la cura della liturgia, la preparazione ai sacramenti, la visita
alle famiglie, la cura degli
ammalati e degli anziani.
Non sono mancate altre
manifestazioni e attestazioni
di ringraziamento e di stima.
Innanzitutto il messaggio au-
I
n sintonia con il piano pastorale per l’anno
2003-2004 e in preparazione al tempo liturgico dell’Avvento, la parrocchia San Tiziano di
Francenigo ha organizzato i seguenti incontridibattito diretti da don Chino Biscontin: “Vale la pena di essere ancora cristiani?”, 10
novembre; “Perché battezzare i figli neonati? Non è meglio che decidano loro?”,
17 novembre; “Perché sposarsi in chiesa?
E come essere felici insieme?”, 24 novembre.
Tutti gli incontri avranno luogo a partire dalle 20.30 al centro ricreativo, situato presso la
chiesa di Francenigo, e sono aperti a tutti i fedeli della parrocchia. Data l’importanza dei temi trattati e la coinvolgente presenza di don Chino, l’invito è esteso anche alle persone interessate della forania e delle parrocchie limitrofe.
33
GHIRANO
on la festa di apertura tenutasi
sabato scorso (25 ottobre), ha ripreso l’attività la ludoteca comunale ospitata nella saletta della Casa
Famiglia di Ghirano. Il servizio, attivo dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18, è rivolto a tutti i bambini che
frequentano le classi seconda, terza,
quarta e quinta elementare. La ludoteca è fornita di giocattoli, dizionari e atlanti e organizza feste, picnic, gite, gemellaggi, letture animate, cacce al tesoro e laboratori manuali. Per i non residenti a Ghirano
su richiesta verrà effettuato un servizio di trasporto con il pulmino comunale. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi alla ludoteca oppure all’ufficio servizi sociali del
Comune dal lunedì al venerdì dalle
10 alle 12 (telefono 0434-425190).
C
COLLE UMBERTO-MENARÈ
BRUGNERA
TRICHIANA
PALMIRA TONON STEFFAN
n. 29.9.1936 - m. 6.11.1993
Sono trascorsi ormai dieci anni e pare ieri. Ti ricordiamo
con grande affetto portandoti
nel cuore.
I tuoi cari.
Una Messa sarà celebrata domenica 9 novembre, alle 11,
nella chiesa Madonna della
Pace-Menarè.
Mons. RAFFAELE PIVETTA
n. 28.10.1901 - m. 1.11.1994
Le persone che hai incontrato,
conosciuto e amato ti ricordano
con tanto affetto e riconoscenza.
suor ERMENEGILDA BONOMO
Compagnia di S. Orsola
Istituto secolare di S. Angela
Merici
n. 31.5.1915 - m. 5.11.1976
È ricordata con una Messa da
don Ezio.
Momento della festa tributata a don Giacomo Da Rodda
gurale di monsignor Vescovo, fatto pervenire attraverso
una lettera letta da don Domenico Tomè durante la
Messa; gli auguri del presbiterio della forania di Sacile; il saluto e l’augurio di
monsignor Sante Boscariol
già vicario generale della diocesi di Concordia-Pordenone; ma in particolare la benedizione e gli auguri del
Santo Padre espressi attraverso una pergamena consegnata al festeggiato alla fine della Messa. Il parroco,
evidentemente commosso,
dopo aver ringraziato tutti
per le felicitazioni e gli auguri, si è rivolto ai suoi parrocchiali per chiedere la lo-
ro collaborazione nel grande compito di pastore. Ha usato una immagine molto significativa: con il passare degli anni e le forze fisiche che
diminuiscono, il parroco può
tener fermo e diritto il timone; i collaboratori più vicini
e tutti i fedeli devono sentirsi impegnati a spingere il carro.
A conclusione della cerimonia tutti i partecipanti si
sono ritrovati nella sala parrocchiale per un abbondante e simpatico rinfresco durante il quale ognuno ha potuto manifestare personalmente al proprio parroco tutto l’affetto e la riconoscenza.
DA SOLO DA GENOVA ALLE CANARIE
carte navali e strumentazione satellitare per l’orientamento; e un lettore MP3,
con brani per circa 400 cd:
musica pop, new age, classica, celtica… mi piace un
po’ tutto, tranne il rock».
Curtolo sarà anche a terra. «Mi metterò a campeggiare in qualche posto tranquillo, e mangerò “le mie
schifezze” (cibo in scatola),
andando solo qualche volta
al ristorante. Sarà anche
l’occasione per avere notizie su cosa accade nel mondo, ma ciò non mi interessa
poi più di tanto».
Sveglia con le galline, e
otto ore di pagaia giornaliera bordeggiando, poi il ritorno a terra. E sulle coste
spagnole potranno scambiarlo anche per un bizzarro immigrante clandestino:
Curtolo non ha infatti nessuna intenzione di schierare la fanfara a raccontare la
sua superimpresa. Nessuno
lo saprà, né ci sono sponsor
a sostenerlo, tranne la ditta
che gli ha fatto uno sconto
sulla canoa in cambio delle
foto di viaggio da pubblicare nel sito.
Daniele Curtolo dovrebbe ritornare a Itaca... pardon
a Mel nell’agosto 2004. Carico di foto da mettere in
mostra, e di memorie che
invece non potranno che restare solo sue.
Tommaso Bisagno
Daniele Curtolo: in kayak
oltre le Colonne d’Ercole
È
andato. È partito.
Dal giorno di
San Francesco è
in mezzo al Mediterraneo
Daniele Curtolo, l’avventuriero di Mel. Non poteva più
resistere al tran tran quotidiano: e quindi, appena il
suo lavoro a Londra gli ha
permesso di raggiungere il
budget sufficiente, ha mollato tutto. È partito.
Come l’Ulisse dantesco,
né l’affetto per i genitori, né
per la morosa.., vincer potero dentro a me l’ardore, ch’i’
ebbi a divenir del mondo esperto, e de li vizi umani e del
valore. E così Daniele parte,
e supererà le Colonne d’Ercole.
L’ultima impresa fu l’andata e ritorno in kayak fino
a Rodi; ora si volge alle coste occidentali del Mare Nostrum. Salpato da Genova,
infatti, punterà verso Gibilterra; ma varcherà (come Ulisse, ma, per carità, con sorte diversa!) anche le Colonne d’Ercole (un passaggio a
rischio, spiega Curtolo, per
le forti correnti marine), co-
Nella mappa, il percorso di Daniele Curtolo.
Farà andata e ritorno.
steggiando il Marocco, nelle alte onde dell’oceano. Poi
il grande salto: cento chilometri sballottato nell’oceano, puntando a ovest; dall’Africa non le vede, ma laggiù ci sono le Canarie, che
spera di raggiungere in circa dieci ore. In queste sette
isole spagnole si fermerà
per un mese, esplorando soprattutto le meno note e più
selvagge; e sarà raggiunto
dalla sua ragazza, abituata
da anni di curtoliane avventure a godersi il moroso a
DONADEL E DALL’ACQUA,
IN SERIE A PER RESTARCI
A
ssaggi sempre più
consistenti di serie A per due giovani talenti del calcio diocesano.
Già 4 presenze in 8
partite di campionato, e
un paio di volte in campo
dall’inizio, Stefano Dall’Acqua, che da Camino
di Oderzo è finito alla
Reggina per guadagnarsi da vivere come centroavanti. Fa da sostituto
a Bonazzoli, altro attaccante di peso, ma anche
da suo partner quando la
Reggina vuole sbloccare il
risultato, come avvenuto
domenica nello 0 a 0 con
In campo contro il Modena, la grinta di
Marco Donadel, a caccia di un posto da
titolare nel centrocampo del Parma
l’Ancona. Ma le sue polveri sono rimaste bagnate, e l’apprendistato in A
piccole dosi. Dice Daniele:
«Voleva partire con me per
il viaggio, ma non mi sembrava il caso – dice – perché
non ha esperienza di
kayak». Mentre Ulisse partiva con una compagnia picciola, Curtolo sarà quindi
senza amici. In barca solo
tecnologia. Ci raccontava
prima di partire: «Porterò
con me un dissalatore per
l’acqua di mare; una cinepresa, due macchine fotografiche e i pannelli solari
per ricaricarne le batterie;
MESSA ALL’
AGNELEZZA
non è facile: pagelle finora non generose con lui,
Il derby della Via Emilia di sabato è stata la prima partita giocata da titolare in serie A da Marco Donadel, ventenne
centrocampista scuola
Milan, ora a Parma. In
campo contro il Modena
nel cuore del centrocampo, al posto di Blasi alle
prese col caso doping,
non si è certo lasciato
prendere dall’emozione,
come testimoniano i due
6,5 e il 7 ricevuti in pagella dai tre quotidiani
sportivi nazionali. Che dovrebbero permettergli di
giocare da titolare anche
domenica prossima, vincendo la concorrenza di
Bolano.
S P O R T
ono quarant’anni esatti (era il
1963) che è stata posta, da alcuni amici vittoriesi, la statuina della Madonna in una grotta sotto i
prati dell’Agnelezza (toponimo che
significa degli agnelli) sul sentiero
che da Vittorio-Valscura o da Fregona-Sonego porta al Pizzoc (Alta
via 6). E sono una quindicina d’anni che l’ultima domenica di aprile
e di ottobre, ad apertura e chiusura della stagione escursionistica, ci
si incontra per la Messa, celebrata
da don Giovanni Dan, che è il promotore dell’iniziativa. Anche domenica scorsa oltre duecento persone
si sono incontrate lassù, con una
giornata splendida in un clima di
festa; hanno pregato e cantato, e si
sono date appuntamento per la
prossima primavera.
S
&
FABIO STABILE E IL SUO COLLIE
Cane e padrone,
binomio perfetto
F
abio Stabile e il
suo cane Rush, dopo aver vinto il titolo di
campioni italiani 2003,
sono stati riconfermati
per il quinto anno nella
nazionale italiana di agility dog, specialità in cui
i cani devono eseguire esercizi di bravura e agilità, guidati dai loro padroni, il più velocemente possibile. Dopo anni
di allenamenti mirati a
raggiungere un’intesa
perfetta fra cane e conduttore Fabio Stabile e
Rush, border collie (razza di cane da pastore di
particolare pregio) di 6
anni si sono presentati al
Campionato del mondo
2003 a Lievin (Francia).
Ai Mondiali hanno rappresentato con grande onore l’Italia, come fanno
ininterrottamente dal
1999; dopo una prima
specialità in cui sono
giunti sesti, confermandosi miglior binomio italiano, e una seconda in
cui sono riusciti a dar
prova non solo di affiatamento ma anche di
precisione, Fabio e Rush
hanno risalito la graduatoria fino a raggiungere
la terza posizione assoluta. Mai prima di que-
Fabio Stabile e Rush, terzi al mondo
nell’agility dog
st’anno un binomio italiano era riuscito nell’impresa di piazzarsi sul
podio mondiale, ed è toccato a loro, Rush e Fabio, istruttore e presidente della Dog Energy
di San Vendemiano. Al
termine del Mondiale,
dopo essere stati premiati con la coppa del
mondo (per Fabio) e 20
chili di mangime (per
Rush), sono stati nominati dai giudici “miglior
binomio del mondiale”:
l’unico tra i partecipanti
ad aver effettuato i quattro percorsi proposti dai
giudici senza penalità e
in tempi brevissimi.
Alberta Bellussi
MONTAGNA DA VEDERE
4 SPETTACOLI A CONEGLIANO
pettacolo montagna”: ce lo mostrerà venerdì 7 novembre alle 21 Carlo De Agnoi, montebellunese, artista e montanaro. All’auditorium Dina Orsi di Conegliano proporrà sei proiezioni di diapositive in
multivisione, intitolati “Nepal”, “Ad
occhi aperti”,“L’equilibrio effimero”,
“La serata felice”,“Pergamene” e “Il
ritorno della Signora”. L’acqua è il
tema dominante delle proiezioni e
una di queste è anche dedicata all’handicap, illustrando la salita di u-
“S
na montagna da parte di un disabile.
L’ingresso alla serata è libero, e si
tratta della prima serata del ciclo
“Montagna insieme - Spettacolo montagna”, che proseguirà venerdì 21
con le avventure in Patagonia del
bellunese Giuliano De Marchi (che è
anche stato parte della giuria del
nostro concorso letterario sulla montagna), di Manrico Dell’Agnola di Mel
e altri. Altri due appuntamenti il 28
novembre e 5 dicembre.
B A N C A
Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave
Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Orsago · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano
Sacile · San Giacomo di Veglia · San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello
Soligo · Spresiano · Tezze di Piave · Valdobbiadene · Vidor · Villorba
Janna
38
Domenica 2 novembre 2003
OFFERTA
LAVORO
Per informazioni sulle seguenti offerte di lavoro rivolgersi all’Informagiovani di Vittorio Veneto, telefono 0438940371.
Azienda in Conegliano cerca venditore/trice responsabile area Veneto, monomandatario, età
25/35, presenza, attitudine ai contatti, cultura, minima esperienza. Offresi portafoglio clienti, primo periodo assistito, formazione, buone
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2004 dal lunedì al venerdì mattina e pomeriggio, cercasi signora
seria, con esperienza, come babysitter al proprio domicilio. Zona: asse stradale Cordignano-Vittorio Veneto (rif. 15192).
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cerca cameriera/e.Assunzione parttime per fine settimana (rif. 15191).
Albergo ristorante in località Malga Ciapela (BL) cerca cameriera sala/bar con esperienza per
la prossima stagione invernale.Vitto e alloggio compresi (rif. 15190).
Cercasi persone automunite
per letture contatori acqua (rif.
15177).
DOMANDA
LAVORO
Signora con esperienza si
rende disponibile come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica
o come lavapiatti/aiuto cucina in
ristoranti, trattorie e bar. Zona: Pie-
ve di Soligo, Follina, Miane, Cison,
Vittorio Veneto. Tel. 0438-975641.
Signora cerca lavoro come
operaia in qualsiasi settore. Zona:
Pieve di Soligo e limitrofi. Tel. 3291763536.
Signora 35enne seria, referenziata, automunita, cerca lavoro
come operaia, addetta alle pulizie,
collaboratrice domestica. Disponibile anche come aiuto cuoca o lavapiatti in ristoranti/pizzerie/trattorie. Zona: Cison, Miane, Pieve e limitrofi. Tel. 0438-975675, 3297641099.
Ragazzo con esperienza come operaio metalmeccanico e lapideo, magazziniere (uso muletto),
carico/scarico merci, saldatore, cerca lavoro in zona Vittorio Veneto,
Colle Umberto e limitrofi. Tel. 3477312219.
Ragazzo 23enne automunito, con esperienza nel settore plastica, cerca lavoro come operaio. Zona: Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 333-3939008.
Ragazzo 25enne automunito, frequentante Ipsia serale, cerca
lavoro nel settore elettronico. Zona: Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 338-2857922.
Ragazzo 28enne con esperienza come muratore e operaio
metalmeccanico, conoscenza uso
muletto, in possesso di patente B
e C, cerca lavoro. Tel. 340-6788464.
Cercasi lavoro nel settore edilizia o come operaio settore metalmeccanica. Zona Vittorio Veneto o
limitrofi. Tel. 339-1221809.
Signora cerca lavoro come
operaia o altro. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 339-1221809.
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Ragazza 19enne cerca lavoro come operaia in Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 328-3522319.
Signora rumena con esperienza, offresi per pulizie uffici o
come collaboratrice domestica. Disponibile nei giorni di lunedì e venerdì per 2-3 ore al giorno. Tel.
320-1566366; 0438-957024.
Ragazzo 33enne, con esperienza nel settore metalmeccanico
e vernici, cerca lavoro come operaio, lavapiatti o altro. Tel. 3392516231.
Ragazza automunita, con esperienza nel settore plastica, cerca lavoro come operaia in qualsiasi
settore. Zona: Vittorio Veneto, Conegliano e limitrofi. Tel. 340-6788464.
Ragazza con esperienza offresi per sostegno scolastico e ripetizioni di inglese a ragazzi di
scuole elementari e medie. Tel. 3478145210.
Ragazza 26enne cerca lavoro come operaia/banconiera nel
settore alimentare o come operaia
generica in altri settori. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3487248648.
Giovane signora cerca lavoro di assistenza anziani, baby-sitter, pulizie uffici, collaboratrice domestica. Zona Vittorio Veneto e San
Giacomo. Tel. 328-0097325 chiedere di Khadija.
Ragazza 21enne, diploma di
tecnico della gestione aziendale,
cerca lavoro come impiegata o segretaria in zona Vittorio Veneto e
limitrofi. Tel. 0438-940279, 3498775167.
Signora cerca lavoro come
pulizia uffici, collaboratrice domestica, baby-sitter, commessa. Disponibile alla mattina fino alle 13. Zona Vittorio Veneto. Tel. 0438-59831.
Ragazza 19enne con buona
esperienza cerca urgentemente lavoro come cameriera, pizzeria o altro locale per fine settimana + giovedì. Disponibile da subito. Tel. 3402647662.
Ragazza 20enne cerca lavoro come commessa in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 0438554624, 340-2522634.
Signora con diploma di scuola taglio cerca lavoro come operaia o magazziniera in qualsiasi
settore. Tel. 347-7016924, 0438200297.
Signora cerca lavoro parttime di mattina come baby-sitter,
collaboratrice domestica, pulizia uffici. Zona Vittorio Veneto. Tel. 3381412320.
Ragazzo 22enne con esperienza cerca lavoro come idraulico
o aiuto idraulico.Valuta anche proposte come operaio. Zona Vittorio
Veneto. Tel. 347-1105925.
Ragazza 19enne cerca urgentemente lavoro per venerdì, sabato e domenica anche pomeriggio come domestica, commessa o
cameriera. Disponibile da subito.
Tel. 340-2647662.
Ragazzo 24enne cerca lavoro come operaio in Vittorio Veneto e limitrofi. Disponibile anche
a turni. Tel. 0438-554483.
Ragazzo 18enne cerca lavoro come operaio oppure come i-
draulico/elettricista senza esperienza. Zona Vittorio Veneto. Tel. 0438550743.
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nitivo da piscina, usato una volta,
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sostegno per la gravidanza, usato
due volte, a 30 euro. Tel. 0438940073.
CERCO
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mountainbike e cucinetta/banco di
lavoro per bambino di 2 anni. Tel.
0438-940073.
e
L’AZiON
Lettere
& interventi
PER I TANTI IMMIGRATI CHE VI RISIEDONO
In missione anche...
nelle nostre parrocchie
C
aro direttore,
anche quest’anno l’ottobre missionario sta per
concludersi e con esso le preghiere, le offerte per le missioni. È stato consegnato il crocifisso a don Adriano che sostituirà don Tarcisio
che a sua volta presterà la sua opera missionaria in un’altra zona del
Ciad. Leggo su L’Azione di altre testimonianze di chi parte e offre un
po’ della sua vita fuori dell’Italia. Appunto fuori dell’Italia.
Ma non ho mai (o sufficientemente) sentito porre la questione
missionaria in Italia. Una volta P.
Congar diceva “La mia parrocchia
vasto mondo”, ma ora che il vasto
mondo è presente nelle nostre parrocchie, mi pare che manchi quella
spinta missionaria sempre presente nella vita della Chiesa, ma forse
oggi un po’ appannata. Mi riferisco
ai numerosi extracomunitari presenti nella nostra diocesi: senza contare i marocchini, pensiamo agli africani, ai cinesi, agli albanesi, agli
altri immigrati dell’Est. Per essi si è
mai improntato un piano pastorale
di evangelizzazione?
Sono a conoscenza che la Caritas
BESTEMMIA
Il buon cristiano
deve anche
sapersi
“far valere”
I
n questi giorni sono
particolarmente colpito da un problema: la bestemmia. Da giovane prima
di un tortuoso e benefico
cammino di conversione anch’io purtroppo ci sono caduto. Oggi non passa giorno che incontri persone(nell’ambiente di lavoro, al bar
dove leggo il giornale, e in
altri luoghi) incapaci di parlare senza alternare ad una
parola una bestemmia. È
per me motivo di disappunto e dolore; mi sono chiesto
spesso quale fosse la cosa
più giusta: se riprendere la
persona, evitarla, pregare.
organizza un percorso catecumenale
per coloro che intendono ricevere il
battesimo, e che vengono celebrate
qua e là delle liturgie per gli africani
senegalesi o di altro paese o per i latino americani. Ma questa non è evangelizzazione! È pastorale per gruppi
di diversa etnia.
Mi si potrebbe obiettare che l’evangelizzazione tout court è affidata alla vita cristiana dei fedeli che con il loro esempio dovrebbero annunciare la
fede in Gesù morto e risorto. Purtroppo la nostra società non è più una
società cristiana e sono pochi quelli
che cercano di vivere pienamente la
propria fede e forse più di qualcuno
non si è mai posto il problema.
E allora? È evidente che non ho la
soluzione, ma penso che sia doveroso
per lo meno agitare questa preoccupazione missionaria dell’annuncio a
coloro che abitano alla porta accanto
e non hanno ricevuto il battesimo.
L’Azione potrebbe farsi strumento
per la discussione e/o per una proposta pastorale? Chiedo anticipatamente scusa se già si lavora in questo ambito.
Camillo De Biasi
Ho concluso che per me come cristiano sia importante
non chiudermi a riccio, difendere Gesù con la preghiera, perdonare chi lo offende (“Padre perdonali
perché non sanno quello
che fanno”), cercare di dissuadere con il dialogo o altre forme di evangelizzazione. Sovente mi è capitato di riprendere delle persone, anche conoscenti, che
non l’hanno presa bene perché si sono sentiti offesi; o
di essere soggetto ad apprezzamenti e battutine anche sul lavoro. Ci sono state però anche delle persone
che non hanno più bestemmiato quando mi hanno incontrato e questo è già un
primo passo.
Oggi sono andato allo
stadio dopo tanto tempo: una passione che ho sempre
avuto è seguire la partita;
anche lì c’è sempre stata
questa piaga ma oggi in 45
No, non si fa molto in questo ambito. Intanto bisogna distinguere, come lei giustamente fa, l’evangelizzazione, cioè l’annuncio del vangelo a
chi non lo conosce, dall’attività pastorale per coloro che sono cristiani.
La prima è molto scarsa, ma ci sono
difficoltà oggettive. La religione non
cristiana presente da noi è soprattutto l’Islam, ora nei confronti di questa religione l’azione missionaria deve essere molto accorta, altrimenti ottiene effetti contrari. È soprattutto
con la testimonianza della vita, con
l’accoglienza, con l’aiuto del tutto disinteressato che si può annunciare
Gesù Cristo, secondo l’esperienza dei
missionari in paesi musulmani.
Ma importante è anche la cura
pastorale dei molti cristiani (sono la
maggioranza degli immigrati, ricordiamolo!) che provengono da altri paesi. Le messe “etniche” sono una buona iniziativa, perché non è
possibile una integrazione immediata. Bisognerebbe favorire la presenza di qualche sacerdote proveniente dai loro paesi, come è stato
fatto con i nostri emigranti. Anche le
singole comunità cristiane devono
mobilitarsi, cercando di avvicinare
gli immigrati cristiani presenti in
parrocchia, aiutandoli a superare le
difficoltà del primo inserimento, organizzando insieme qualche momento specifico per loro, in modo che
possano esprimere il loro modo di vivere la fede. Credo che una parrocchia può ricevere molti benefici da
questo contatto con esperienze cristiane diverse.
minuti è stata una cosa veramente oltre ogni limite.
Durante quei 45 minuti ne
ho sentite una valanga da
un paio di persone (tra le
quali il presidente di una società!). Ho avuto modo di udire, pregare, perdonare in
cuor mio anche se il desiderio di litigare inizialmente prevaleva: poi nell’intervallo ho lasciato lo stadio
pensando che scegliere Gesù era più importante che
assecondare una passione.
Per me personalmente se il
messaggio educativo dello
sport è questo gli stadi possono chiudere e le società
fallire.
Marco Pietrella
producenti) bensì manifestare con i dovuti modi il disappunto e il richiamo al rispetto delle convinzioni altrui. A volte, individui che
scatterebbero indignati se
qualcuno offendesse gli ebrei
o i musulmani, si sentono poi
bestemmiare tranquillamente. Spesso si scusano dicendo: non è disprezzo, ma
solo una forma espressiva
che fa parte della cultura.
Stupidaggini! Se è cultura, si
tratta di cultura degradata e
dannosa che bisogna correggere.
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Magari ci fossero tanti
credenti che sentissero il suo
disagio e che reagissero come lei! C’è troppa assuefazione alla bestemmia. Non
dico che bisogna lanciare delle crociate (sempre contro-
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
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Domenica 2 novembre 2003
SENTIERI
Se non sono
curati,di chi
è sul serio
la colpa?
L
eggo su L’Azione di domenica 5 ottobre a pagina 23 l’articolo “Troppi sentieri
non curati. Indagine della Comunità Montana”. Il messaggio
che traspare, e neanche troppo
velatamente, tra le righe del sopra citato articolo è quello di una
sottile critica rivolta alle associazioni del volontariato aderenti al
Progetto Sentieri e una più marcata critica indirizzata ai Comuni.
Afferma infatti il vice presidente
della Comunità Montana Paolo
Pasqualetto: «Ci aspettavamo
questo risultato. Ora convochiamo i Comuni, divisi per aree omogenee, per capire cosa vogliono fare. Se un Comune non
intende più sostenere la manutenzione non possiamo sostituirci. Fatti gli incontri tireremo le
somme». Premesso tutto ciò, mi
spiace dover prendere carta e
penna per manifestare la mia critica, comunque costruttiva, a questa lettura che viene data dell’attuale situazione del Progetto Sentieri. Un progetto che è bene ricordare è stata una grande idea
oltre che opportunità, in gran parte per altro realizzato, che ha permesso di conoscere, promuovere e valorizzare il nostro territorio. Per quanto riguarda “le volontà” dei Comuni, ho giustificati motivi per affermare che ci siano più luci che ombre al riguardo del loro impegno, e comunque un migliore risultato sarebbe stato raggiunto se anche l’attuale dirigenza della Comunità
Montana fosse stata maggiormente convinta del suo Progetto
Sentieri.
Comunque sia, preciso che
l’Amministrazione comunale di
Miane è ben convinta della bontà
del progetto. A dimostrazione di
quanto vado qui affermando stanno i programmi realizzati in questi anni e pensati in sintonia con
ABBONAMENTI 2003:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
Conto corrente postale n. 130310
“I dati forniti dai sottoscrittori degli
abbonamenti vengono utilizzati
esclusivamente nell’ambito della
nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.”
39
il Progetto Sentieri: 1) numero 5
depliants illustrativi descrittivi
“Miane sentieri”; 2) nuovo itinerario in mountain bike più segnaletica; 3) sentiero panoramico montano “Forcella MattiolaSalvedella Nuova”; 4) realizzazione e installazione nel territorio
montano di numero 5 bacheche
più altrettanti pannelli illustrativi
e descrittivi; 5) tre nuove aree attrezzate in zona montana comprensive di blocchi panche-tavoli.
Per quanto riguarda nello specifico gli itinerari inseriti nel Progetto Sentieri, l’Amministrazione
comunale di Miane è sempre stata attenta e sensibile, anche economicamente, alle esigenze delle associazioni, e la stessa attenzione l’abbiamo avuta per quelle
nuove iniziative cresciute nel nostro territorio in questi anni (Giornata della montagna promossa in
sinergia con la Provincia
2002/03, Malghe a Miane e Scargar montagna 2001/2002/2003).
La Comunità Montana in data 25 febbraio 2003 inviava ai Sindaci e alle Associazioni aderenti
al Progetto Sentieri una lettera
per comunicare che nel corso
dell’anno il dottor Marco Pianca
era stato incaricato della “verifica
della realizzazione e collaudo della manutenzione degli itinerari.”
Nella sopracitata comunicazione
il presidente Possamai ci informava inoltre che “al termine del
controllo verrà infatti dato completo resoconto e/o verifica della gestione alla Comunità Montana nonché ad ogni singolo Comune”, “inoltre ci si promette di
organizzare presso ciascun Comune un incontro con tutte le associazioni che hanno aderito al
Progetto”.
A tutt’oggi la Comunità Montana non ha tenuto nessun incontro, né ha inviato comunicazione ai Comuni e alle Associazioni della verifica eseguita.
Abbiamo letto invece, e non
senza stupore, l’intervista al vice
presidente della Comunità Montana Paolo Pasqualetto.
Claudia Comin
assessore a Turismo
e Attività produttive
Comune di Miane
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