magazine giovane cara italia, manchi solo tu! undici anni di

Transcript

magazine giovane cara italia, manchi solo tu! undici anni di
ULTIMO:ultimo misure precise 20/04/2013 21:43 Pagina 1
Numero 88, APRILE 2013 - 0,40 €
UNDICI ANNI DI
MAGAZINE GIOVANE
www.uozzap.com
pag. 2
la città della scienza riapre
pag. 3
a sei mesi dalla
legge Fornero, si
tirano le somme
pag. 4
saViano torna in libreria
pag. 5
pag. 6
pag. 5
the boss is
coming
E
ditoriale
renzo rU
bin
o
arriVano i
google
glass
pag. 7
anche in Francia le nozze
gaY
Cara ItalIa, manChI solo tu!
“I
l minimo che dobbiamo dare all’Italia in termini di modernità e per uscire dal Medio Evo è dare un riconoscimento alle coppie etero e omosessuali, fare una
legge contro la violenza omofoba, sulla quale il silenzio della
Chiesa è abbastanza inquietante”.
Ecco cosa diceva Nichi Vendola in una sua recente intervista riguardo i matrimoni e il riconoscimento alle adozioni
da parte delle coppie gay.
Tutto questo è diventato legge in Francia seguendo le tracce
di altri paesi come la Spagna, il Belgio, l’Olanda, tra poco
anche l’Inghilterra, in attesa dell’approvazione definitiva
dalla Camera dei Lord.
Basta dare un’occhiata alla cartina dell’Europa per rendersi
conto che in materia di diritti civili l’Italia rimane la grande
assente, del resto era stato cosi anche per le leggi sul divorzio e sull’aborto, arrivate da noi decenni più tardi rispetto
ad altri paesi occidentali.
Persino i paesi più conservatori e sovversivi come la Croazia o la Slovenia, hanno regolamentato le unioni tra omo-
sessuali come “unioni di fatto”, non sarà matrimonio, ma almeno se in Croazia dopo tanto tempo in cui due persone hanno
convissuto, malauguratamente uno dei due muore, l’altro ha gli
stessi diritti di una persona sposata, matrimonio o no. In poche
parole una legge simile ai famigerati e mai apporvati Dico o
Pacs contro cui nel 2007 la Chiesa mobilitò un Family Day a
cui parteciparono numerose cariche politiche pluridivorziate. Il
tempo ci ha poi detto che il divorzio era l’offesa minore che potessero fare alla famiglia, quando si dice “coerenza”…
Ciò che veramente non si riesce a capire, è cosa ci sia ancora
da chiedere a riguardo nel 2013, un’epoca in cui intere popolazioni partecipano ai gay pride, l’amore omosessuale si celebra nelle più svariate forme culturali, da musica a libri, un’epoca
in cui per fortuna vedere due uomini o due donne mano nella
mano non fa più scalpore.
Piùttosto fanno sorridere (o ridere) i pochi che ne restano scandalizzati, incapaci probabilmente di andare avanti e guardare
al futuro. Certo ognuno è libero di pensare ciò che vuole, il concetto di fondo però è che quello che é un pensiero personale,
non dovrebbe influenzare le scelte altrui.
Facile rifugiarsi dietro la scusa che la Chiesa in Italia riveste
un ruolo molto influente per cui non si riesce a fare alcuna
legge che allarghi il concetto di famiglia, la verità è che questo è uno dei casi in cui il popolo ha maggiore consapevolezza della sua classe dirigente, che resta dietro l’angolo e
ha paura di esporsi sull’argomento.
Se l’articolo 3 della Costituzione, forse il più bello, afferma
che “Tutti i cittadini italiani hanno pari dignità sociale e sono
uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razzo,
lingua e religione. È compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto
la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, parole scritte da uomini brillanti e certamente lungimiranti, perché ci si ostina ad impedire questo
diritto?
Dorotea De Vito
ULTIMO:ultimo misure precise 20/04/2013 21:43 Pagina 2
MAGAZINE GIOVANE
2
‘
P
A
TTUALITA
er la cronaca
napoLI, La cIttà deLLa scIenza
rIapre
C
ittà della Scienza riapre i battenti, l’annuncio è stato
detto nel corso della conferenza stampa tenutasi in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo il 5 aprile
scorso, una riapertura che seppure in forma ridotta, segna il
primo passo per la rinascita dopo l’incendio che lo scorso 4
marzo aveva devastato buona parte del complesso, la più importante, quella che da sul mare e costituiva il vero cuore di
Città della Scienza.
Tutta l’Europa si è mostrata solidale a Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione Idis-Città della Scienza, e alla città
di Napoli che ha accolto la notizia dell’incendio prima con
grande dolore e poi, come è tipico dei napoletani, con la forza
di reagire e di muoversi per ripartire e ricostruire: a Bruxelles
lo scorso 9 aprile il Parlamento Europeo ha organizzato un
evento per sensibilizzare le istituzioni communitarie sui danni
provocati dalle fiamme.
Dall’incontro, a cui hanno partecipato i vicepresidenti del Parlamento Roberta Angelilli e Gianni Pittella, il vicepresidente
della Commissione Antonio Tajani, l'ambasciatore italiano
presso l'Ue, Ferdinando Nelli Feroci, e numerosi altri eurodeputati, ne é uscita fuori una promessa: quella che gli eurodeputati si riuniranno ad una tavola rotonda ogni 3 mesi, per
verificare l’avanzamento dei lavori di ricostruzione. L’intento
comune è quello di fare bene e nel minor tempo possibile, per
dare nuovamente luce ad un progetto che, ironia della sorte,
fu presentato nel 1999 proprio a Bruxelles, dall’allora eurode-
storIa deL
vIbratore,
IL suo Museo coMpIe
un anno!
C
ompie questo mese un anno di vita il “Good Vibration’s
Antique Vibrator Museum”, il primo museo al mondo dedicato interamente al vibratore, a San Francisco.
Inaugurato ad aprile 2012, il museo è nato con lo scopo di illustrare attraverso questo strumento l’evoluzione della sessualità
all’interno della società.
Come ha infatto spiegato la curatrice del museo, la sessuologa
Carol Queen, “la mostra contestualizza il ruolo del vibratore nella
società ed evidenzia come l’atteggiamento verso il sesso ed il
piacere femminile si sia evoluto”.
Un’idea divertente e contemporaneamente intelligente, un modo
innovativo di affrontare il tema del sesso che ha riscosso grande
successo, con numerosissimi visitatori durante l’anno.
Curiosa è in effetti la storia del vibratore, in molti lo vedono oggi
come strumento di piacere, qualcuno lo associa al divertimento
o lo trova anche un modo divertente per fare dei regali scherzosi
agli amici, in pochissimi sanno che in realtà il vibratore è nato
per un’esigenza medica.
In passato (tra il ‘700 e l’800) veniva infatti usato per curare nelle
donne quella che veniva chiamata “isteria”: il medico scozzese
Robert Whytt indicò le manifestazioni isteriche come parossismi,
tremore, panico e senso di soffocamento riconducendo tutto ad
una forma di isteria. La cura consisteva nel massaggio perlvico
che avveniva manualmente e che portava le donne al “parossismo isterico”. Se qualcuno in questo momento sorride al pensiero di questa strana cura e pensa che i medici provassero
piacere si sta sbagliando, all’epoca era assurdo anche solo pensare a pratiche sessuali fuori dal matrimonio per cui la cura veniva vista come atto medico e non sessuale. Nelle riviste
mediche di allora anzi, i medici hanno scritto numerosi trattati
definendo la pratica noiosa e stancante, ed è proprio per questo
che nel 1889 vide la luce il primo vibratore, nato per velocizzare
il lavoro dei medici.
La vendita al pubblico la si deve alla Hamilton Beach che nel
1902 riuscì a portarlo in commercio per la prima volta, consentendo a tutte le donne di poterlo acquistare personalmente. Da
allora la storia del vibrattore è tutta in discesa avendo acquistato
sempre maggiore popolarità fino ai nostri giorni (indimenticabili
le numerose scene che Samantha Jones di Sex and City ci ha
regalato a riguardo).
Per i più curiosi, consigliamo vi vedere il film Hysteria che racconta in maniera brillante la nascita di questo curioso oggetto!
putato Giorgio Napolitano.
In passato,
ma anche oggi, si è ipotizzato che qualcuno volesse Città della
Scienza in un luogo diverso da Bagnoli, ma anche da Bruxelles
il monito è stato chiaro, quello di non muoversi da lì, per dare
un segnale alla criminalità e far capire che dove questa distrugge, lo Stato è pronto a ricostruire.
Speriamo non siano solo belle parole e intenzioni quelle di Bruxelles, speriamo che presto questo schiaffo morale alla criminalità venga dato e giunga forte e chiaro.
Nel frattempo l’invito è quello di andare a visitare le aree del
complesso che dalla scorsa domenica, 14 aprile, sono state
riaperte al pubblico con una serie di iniziative: dalle domeniche
dei bambini ricche di attività dedicate ai più piccoli, la mostra di
scienza naturali organizzata in collaborazione col Museo Tridentino, al giardino didattico e la riapertura del Planetario.
L’InghILterra
spaccata In due per
L’addIo a Margaret
thatcher
S
i è spenta lo scorso 8 aprile Margaret Thatcher, prima e unica
donna ad aver ricoperto l’incarico di Pirmo Ministro in Gran
Bretagna.
Conosciuta da tutti come The iron lady, la lady di ferro, è rimasta alla
guida della Gran Bretagna per oltre dieci anni, con tre diversi mandati: il primo, dal 1979 al 1983, il secondo dal 1983 al 1987 e l’ultimo
dal 1987 al 1990, quando decise di dimettersi dall’incarico dopo una
manovra fiscale che le aveva fatto perdere il favore di molti, e lasciò
quindi il numero 10 di Downing Street.
L’Inghilterra di fronte la sua maorte si è spaccata in due, proprio
come ai tempi in cui la lady di ferro era ancora alla guida del paese:
da una parte i suoi sostenitori che l’hanno sempre amata, dall’altra
parte chi invece è giunto addirittura a festeggiare la sua morte.
Numerosi sono stati infatti i cortei che hanno sfilato nelle strade di
Londra per “festeggiare” la morte dell’ex Primo Ministro, cortei a cui
hanno partecipato operai, femministe e persone appartenenti alle
classi sociali più disagiate. Online si trovano numerose parodie della
Thachter che hanno come colonna sonora la celebre canzone del
Mago di Oz “Din Don, la strega è morta”.
La Tatcher fu criticata soprattutto per le sue politiche economiche liberiste: se da un lato è vero che l’inghilterra dopo il suo arrivo inizò
a risollevarsi dalla crisi economica, dall’altro queste stesse politiche
che prevedavano l’aumento dell’iva e del tasso di interesse per ridurre l’inflazione, colpirono gravemente l’industria manufatturiera,
raddoppiando la dispoccupazione nel giro di un anno.
Il soprannome affibiatole si riferisce soprattutto alla fermezza che
ebbe nel gestire gli anni della crisi, come ricordano alcuni episodi
storici che l’hanno resa famosa.
Il primo, il 30 aprile 1980, quando un gruppo di sei terroristi arabi assaltò l'ambasciata iraniana a Londra, chiedendo il rilascio di 91 arabi
detenuti in Iran e minacciando di uccidere 26 ostaggi oltre a far saltare l'edificio. La Thatcher gestì in prima persona la situazione, ordinò
ai suoi di attaccare, lo scontro portò alla morte di cinque dei sei terroristi e alla cattura dell’ultimo.
La sua popolarità crebbe a dismisura e trovò conferma l’anno successivo quando, di fronte allo sciopero della fame di un gruppo di
appartenenti all'Ira, in sciopero della fame per vedersi riconosciuto
lo status di prigionieri politici, lei non cedette, neanche di fronte alla
morte di dieci prigionieri, tra cui il celebre Bobby Sands.
Seguirono poi la guerra delle Isole Falkland, lo sciopero die minatori
e la tragedia dell’Heysel, fino all’entrata in regime della pool tax,
uguale per tutti i cittadini, in contrasto con il regime liberista e criticata
dalle classi basse. Fu l’inizio del declino.
Amata o odiata, di certo la lady di ferro ha dato prova che anche le
donne possono rivestire ruoli di leadership. Non propriamente una
femminista (dopo di lei nessun’altra donna ha rivestito il prestigioso
incarico, e non ha spianato la strada all’interno del suo partito per
l’ascesa di una serie di donne brillanti in politica), tuttavia ha dimostrato di poter avere la stessa fermezza, determinazione e durezza
di un uomo.
dIecI pIccoLI
saggI…e poI
non ne rIMase
nessuno
L
a notizia del mese in campo politico è la nomina di Dieci
Saggi da parte del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, mossa messa in campo per tentare di sbrogliare la matassa venutasi a creare con il risultato delle recenti
elezioni politiche.
Come nel romanzo di Agatha Christie, l’invito dei Saggi può
rappresentare lo spunto per un avvincente giallo politico-istituzionale in cui i protagonisti ricevono un invito (in questo caso
la nomina) per partecipare ad una sorta di “allegra riunione”,
finalizzata stavolta a facilitare il farraginoso dialogo sulle riforme.
Anche qui, come nel romanzo della Christie, ogni partecipante è - più o meno manifestamente - accusato di nefandezze. I nostri dieci Piccoli Saggi, infatti, hanno compiuto le
loro, in pieno stile “Prima Repubblica” e come d’abitudine con
tal destrezza da non essere perseguibili dalla giustizia.
Ma perché affidarci ai Saggi? Siamo per caso stati in balìa di
un branco di stolti fino ad ora?
Il paese non ha bisogno di saggezza: di quella ce n’è anche
troppa. Il paese ha bisogno di slancio, ha bisogno di energia,
di orizzonti vasti, di idee nuove e nuova linfa istituzionale. Il
paese ha bisogno di giovani.
Si: persone anagraficamente G I O V A N I. Certamente competenti e necessariamente sensibili, nuovi e volitivi, con la
loro follia e la loro esuberante emotività.
Ma ancora una volta assistiamo al deprimente spettacolo
della stessa polverosa classe politica di sempre, che gigioneggia tra pseudo-risse dal gusto grottesco e meschine strategie da faccendieri istituzionali. Insomma: le solite classi
dirigenti dei soliti partiti politici. Roba da mercatino dell’usato,
con la differenza che, almeno lì, il riciclo serve a qualcosa. E
i giovani stanno alla finestra.
A guardare con una punta di tenerezza, e un malcelato imbarazzo, queste vecchie figure che “qualche briccone satirico
sostiene che abbiano barbe grigie, che le loro facce siano
grinzose, che i loro occhi spurghino ambra densa e gomma
di susino e che abbiano una gran deficienza di senno assieme a natiche molto deboli…tutte cose, signore e signori,
che, quantunque anch'io le creda possentemente e potentemente, non mi pare onesto metterle giù in questo modo”
(Shakespeare, Amleto).
La Christie però procede prudentemente alla progressiva eliminazione dei piccoli “saggi” secondo le modalità espresse
in una simpatica filastrocca popolare.
E noi, persa la speranza in una giustizia meno comica, restiamo con l’illusione di un pittoresco esito in rima:
“Solo, il povero negretto
in un bosco se ne andò:
ad un pino s'impiccò,
e nessuno ne restò”.
Gianluca Migliozzi
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge
7 agosto 1990, n.250
What’s up
Magazine giovane
Testata iscritta nella sezione per la stampa ed informazione
del tribunale di Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006
Direttore Responsabile
dorotea de vito
In redazione
gianluca Migliozzi
ugo rossolillo
Marica ciraci
Contatti
Website: www.uozzap.com
E-mail:
[email protected]
[email protected]
Distributore
s.e.r. srl
Via Domenico De Roberto, 44
80143 Napoli
Stampa
centro offset Meridionale s.r.l.
ZONA ASI
81100 Caserta
Editore
helpsos soc. coop.
P.zza di San Giovanni in Laterano 18/B
00184 Roma
ULTIMO:ultimo misure precise 20/04/2013 21:43 Pagina 3
MAGAZINE GIOVANE
3
F
ANNUNCI
DI
LAVORO
Costa CroCiere:
al via 320
assunzioni
I
nteressanti opportunità lavorative arrivano da Costa
Crociere S.p.A., l’agenzia è alla ricerca di numerose
320 figure professionali, sia di bordo che di terra.
Requisiti fondamentali per tutti i profili
sono una forte passione per il mondo
del turismo, propensione al cliente, ottima conoscenza della lingua inglese, motivazione, ottime
capacità relazionali.
Ecco le figure ricercate:
- 150 animatori per adulti, bambini e ragazzi;
- 20 c-wonder operator, ovvero promoter per i divertimenti ad alto contenuto tecnologico presenti sulle navi (cinema 4d, simulatore di Formula 1, ecc.);
- 80 guest service operator, ossia receptionist;
- 70 tour escort per l’organizzazione delle escursioni e
per quanto concerne il personale di crociera;
- 2 analisti per controllo di gestione;
- 2 hr specialist;
- 10 onboard hr officer;
- 15 sales & service phone agent per l’headquarter di
Genova.
Inoltre, la compagnia ricerca 31 figure professionali per la
propria sede di Genova, con ottima conoscenza della lingua inglese e/o spagnola. Si tratta di: 2 pricing & revenue
management junior analyst, laureati in ingegneria, economia, statistica o matematica; 2 analisti per controllo di gestione, con laurea in economia; 2 hr specialist e 10
onboard hr officer, con master in risorse umane; 15 sales
& service phone agent, con motivazione e passione per
la professione e ottima conoscenza della lingua inglese e
di una seconda fra spagnolo, tedesco e francese.
Sempre per la sede di Genova sono aperte posizioni di
stage nelle seguenti aree:
- Finanza e Amministrazione
Ha il compito di gestire le attività di amministrazione, budgeting, bilancio e controllo di gestione per l’intero Gruppo
Costa Crociere.
- Risorse Umane (S_HR_CW)
Ha l’obiettivo di assicurare lo sviluppo delle Risorse
Umane aziendali operanti sia negli uffici di Terra che a
bordo delle navi della flotta, gestendone la selezione, l’inserimento, la formazione ed i piani di sviluppo.
Se desideri candidarti per quest’area inviare curriculum a
[email protected]
Il processo di selezione inizia con un'attenta analisi organizzativa e si articola in tre fasi principali:
- colloquio individuale con i manager della direzione
Risorse Umane;
- prove di selezione;
- colloquio con i manager delle funzioni interessate.
Ci si candida inviando il curriculum vitae via e-mail agli indirizzi di posta elettronica [email protected]
(per il personale di bordo) e [email protected]
(per il personale di terra), o visitando la pagina Lavora con
noi del gruppo e compilando l’apposito form.
ormazione&lavoro
O
ppoprtunità
vola a
HollywooD Col
ConCorso
younG FilM
FaCtory
S
iete aspiranti registi e avete un’età compresa tra i 18
e i 35 anni? Allora il concorso “Young Film Factory”
è quello che fa per voi. Si tratta di un workshop gratuito promosso ed organizzato nell’ambito della terza edizione del festival cinematografico “Social World Film
Festival” dall’omonima associazione, con la partecipazione
della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la collaborazione
dell’Istituto di
Cultura Italiano
di Los Angeles e
il Comune di
Vico Equense.
I partecipanti,
attraverso una
propria troupe
(composta almeno da regista, attore/attrice e direttore della fotografia/operatore di
macchina), dovranno realizzare un cortometraggio sul
tema ambiente dal 5 al 9 giugno 2013 a Vico Equense.
Il cortometraggio finito, realizzato dai singoli partecipanti con
propria attrezzatura durante il workshop dovrà, pena l’esclusione dalla competizione:
a) essere riversato in formato DVD-VIDEO su supporto DVD
in duplice copia e consegnato alla Direzione del festival entro
e non oltre le ore 14.30 del sabato 8 giugno 2013;
b) avere una durata massima di 8 minuti, titoli di testa e coda
inclusi;
c) avere come tematica principale l’ambiente, la natura o la
biodiversità;
d) contenere il 60% in durata di immagini realizzate sul territorio del Comune di Vico Equense durante la permanenza
al workshop (il restante 40% della durata delle immagini
potrà essere stata registrata dal partecipante in altro luogo
e prima dell’arrivo al workshop).
JOB
NEWS
a sei Mesi Dalla
leGGe Fornero,
si tirano le
soMMe
A
sei mesi dall’entrata in vigore della discussa legge
Fornero sul mercato del lavoro, l’Osservatorio permanente sulla riforma del mercato del lavoro, promosso in collaborazione con Gi Group e OD&M
Consulting, ha tirato le prime somme su quanto stia accadendo.
L’indagine è stata condotta su un campione statistico di
543 persone tra HR Manager, imprese di piccole dimensioni, imprese di servizi e quelle no profit, ed ha evidenziato alcuni aspetti positivi ma soprattutto numerosi esiti
negativi.
Procediamo con ordine, e partiamo prima dai dati positivi:
stando all’indagine infatti, la riforma ha certamente il merito di aver ridotto, per il 54% del campione intervistato,
gli abusi legati all’utilizzo improprio di forme contrattuali
flessibili, come i contratti di collaborazione, i contratti a
progetto e Partite Iva. È aumentato invece il ricorso a contratti di apprendistato e ai contratti di somministrazione a
tempo determinato.
Altri tipi di contratti sono stati invece eliminati dal modus
operandi delle aziende o nel 76% dei casi, tramutati in
qualcosa di diverso: stiamo parlando dei contratti di inserimento, associazione in partecipazione, lavoro intermittente e collaborazione a progetto. Di questi (e qui iniziano
le note dolenti), solo il 24% dei casi è diventato contratto
a tempo indeterminato, mentre vanno per la maggiore i
contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione.
La riforma inoltre stando al 59% dei casi, non introduce
competitività nel sistema, per il 52% non favorisce i licenziamenti ma al contempo non favorisce l’instaurazione di
rapporti di lavoro più stabili e, soprattutto, per due terzi
delle imprese, non diminuisce il costo del lavoro e non
aumenta l’occupazione.
Il vincitore del concorso potrà vedere proiettato il suo cortometraggio durante l’evento “Social in the World @ Los Angeles – 2° edizione” che si terrà presso la Sala Rosselini
dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles.
Parteciperà, inoltre, ad incontri, attività ed eventi a Los Angeles presso le più importanti istituzioni cinematografiche
del mondo.
Il viaggio Roma-Los Angeles e ritorno e l’alloggio in hotel per
sei giorni nel mese di dicembre 2013, sarà a carico dell’Organizzazione.
Per maggiori informazioni basta visiatre il sito internet
www.socialfestival.com.
Anche dal punto di vista degli ammortizzatori sociali arrivano brutte notizie: se la riforma si era promessa di incrementare l’assunzione di giovani e delle donne in
particolare, così non è stato, almeno fin’ora.
Risulta infatti che il 50% dei rispondenti abbia affermato
che la riforma non solo non crea maggiore inclusione delle
donne nelle aziende, ma non favorisce neppure l’assunzioni di giovani né tantomeno crea agevolazioni alle
aziende per l’assunzione degli over 50, paralizzando le
scelte di assunzione delle imprese.
Tutto ciò, senza considerare la scarsa attenzione rivolta
alle politiche attive dove il legislatore si è limitato a dare
alle aziende dei semplici suggerimenti, insufficienti, per
concordare un progetto di supporto alla ricollocazione del
lavoratore che ha perso il posto.
In ultima analisi, va detto che per quasi tutte le imprese
di piccole e medie dimensioni intervistate, la riforma non
ha portato alcun effetto positivo sul mondo del lavoro
ed invece di semplificare i contratti ed il loro utilizzo, ha
introdotto elementi di complessità nella gestione della flessibilità in entrata ed elementi non sufficienti di flessibilità
in uscita.
ULTIMO:ultimo misure precise 20/04/2013 21:43 Pagina 4
MAGAZINE GIOVANE
4
...PUNTAMENTI
L
ibri e cinema
“bianca come iL
Latte, rossa
come iL sangue”:
daL Libro aL FiLm
W
hat’s up questo mese propone il romanzo d’esordio di Alessandro D’Avenia, “Bianca come il latte,
rossa come il sangue”, edito da Mondadori nel
2010 e tornato in vetta alle classifiche grazie alla trasposizione cinematografica uscita questo mese.
Un amore adolescenziale raccontato con estrema grazia
e sensibilità che ha saputo far innamorare lettori adolescenti ma ha colpito anche gli adulti.
Leo, protagonista del racconto, è un sedicenne come
tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le uscite
in motorino e non si separa mai dal suo iPod. Come ogni
adolescente, gran parte della sua giornata si svolge a
scuola, ore di strazio in balia degli odiati professori che
considera "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Leo non conosce le sfumature nella vita, conosce solo due colori: il bianco, quello di un foglio vuoto,
del silenzio, delle responsabilità e della noia, ed il rosso,
il colore delle passioni, dell'amore folle e dei capelli di
Beatrice, la ragazza che gli ha fatto perdere la testa.
Leo la ama di nascosto, incapace di dichiararle il suo
amore, fin quando un giorno Beatrice smette di andare a
scuola a causa di una leucemia che le sta strappando la
vita. Armato di forza e coraggio, il giovane adolescente rimarrà accanto a Beatrice durante tutta la malattia, aprendole il proprio cuore. Ad aiutarlo interverrà il supplente di
filosofia, in grado di fargli cambiare opinione sulla categoria dei professori, facendolo appassionare realmente
alla vita e spingendolo ad inseguire sempre i propri sogni.
Bianca come il latte, rossa come il sangue, non è il solito
libro d’amore per adolescenti, dimenticatevi di Moccia, è
un altro pianeta.
È un romanzo che affronta temi diversi, l’amore si, ma
anche la sofferenza che irrompe nella vita di un giovane
ragazzo in un’età difficile come quella dell’adolescenza,
e l’incapacità degli adulti che come tornati bambini, non
sanno come affrontare questo dolore.
Affidando la narrazione ai monologhi di Leo, ora brillanti,
ora ironici, ora intimi, D’Avenia col suo romanzo prova a
dare qualche risposta alle tante domande che gravitano
intorno al senso della vita, della morte e dell’amore, senza
avere la presunzione di fornire elementi esaustivi.
Da non perdere anche la trasposizione cinematografica,
affidata alla regia di Giacomo Campiotti.
saviano torna in
Libreria con un
viaggio neL
mondo deL
narcotraFFico
Z
ero Zero Zero, come la qualità di farina più pura, quella
che si usa per fare i dolci più buoni, quella bianco puro,
il cui odore ti porta con la mente a mattinate soleggiate
e a ricordi d’infanzia, magari quando in cucina preparavi i
dolci con la mamma.
Zero Zero Zero è la farina più pura, per Roberto Saviano questa farina si cela in realtà sotto un nome diverso, “cocaina”,
e non porta la mente a ricordi d’infanzia, non ha l’odore del
pane appena sfornato, ma piuttosto ha l’odore di morte e sangue.
Quello che colpisce in primo luogo del nuovo attesissimo romanzo di Saviano, è quanto l’impatto del narcotraffico possa
“iL grande
gastby” di
FitzgeraLd torna
aL cinema per La
quarta voLta
C
ast stellare per la quarta trasposizione cinematografica
del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, Il grande
Gatsby, in uscita il 16 maggio per la regia di Baz Luhrmann che torna sul grande schermo dopo capolavori come
il musical Mouline Rouge e il kolossal Australia.
Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Jason
Clarke e Isla Fisher, rivivono la tragica notte d’amore e passione raccontata da Fitzgerald nalla New York degli anni ‘20,
quando la vita vera si svolgeva nei bar segreti in cui si suonava
il jazz e s’incontrava gente di ogni tipo, tutto luccicava prima
della grave crisi del ‘29.
Come il libro, il film è ambientato durante l’estate del ‘22, Nick
e Gatsby sono vicini di casa. Il primo è un uomo semplice, lavora in borsa è ha un modesto stipendio, non conosce il lusso
né lo desidera da uomo sano di prinipi quale è. Gatsby al contrario è un uomo misterioso, ha una vita fatta di sfarzi e di feste
organizzate nella sua elegante dimora, dove c’è sempre qualcuno che balla al ritmo del jazz.
Presto le vite dei due uomini si incrociano, nel momento in cui
Nik viene invitato ad una delle famigerate feste del vicino, di
cui da quel momento in poi diventa il più stretto confidente.
È cosi che Nik si ritrova catapultato in un mondo lontano dal
suo, quello dei super-ricchi, fatto di feste folli, tradimenti, inganni e amori impossibili, uno in particolare: quello tragico tra
sua cugina Daisy e Gatsby.
Per chi non avesse mai letto il romanzo, un consiglio, anzi due:
il primo, quello di leggere questo capolavoro letterario, capace
oggi più che mai di far riflettere sulla condizione dell’uomo e
in grado di raccontare un amore cosi struggente con una malinconia tale che solo chi ha provato quelle sensazioni può descrivere così bene (non per niente per molti il romanzo è
autobiografico). Il secondo consiglio, per coloro che vedranno
il film, è di dare particolare attenzione alla figura di Nik (Tobey
Maguire) a cui è affidato l’intero racconto. Si spera che l’eterno
Spiederman sappia rendere giustizia al personaggio, Leonardo Di Caprio non ha certamente bisogno di presentazioni,
mentre il compito forse più duro spetta a Carey Mulligan che,
sconfitta la concorrenza per il ruolo di Daisy (tra cui Anne Hathaway), dovrà essere in grado di reggere il confronto con l’indimenticabile Mia Farrow interprete di Daisy nella
trasposizione del ‘74 di Francis Ford Coppola.
essere cosi devastante, quanto qualcosa che ha origini in una
terra cosi lontana da noi, quella del Messico, sia in realtà così
vicina.
Ne è la prova lo strabiliante primo capitolo di questo libro, dall’impatto molto forte, che potrebbe essere in sostanza il sunto di
tutto il libro: se mentalmente fai un elenco di tutte le persone che
conosci, o con le quali sei semplicemente in contatto, e pensi
che nessuno di loro faccia uso di cocaina, allora le alternative
sono due, o stai mentendo, o chi ne fa uso sei tu.
Quello che emerge da Zero Zero Zero è un mondo parallelo che
può irrompere nella vita quotidiana di tutti quando e come vuole.
Magari mentre sei con gli amici in discoteca, a goderti una serata, e nel bel mezzo della pista tra milioni di piedi danzanti vengono rovesciate teste di cadaveri, atto volto ad affermare la
presenza di un cartello che rivendica il proprio territorio.
Come Gomorra, Saviano ha come obiettivo la conoscenza, rendere le persone consapevoli di ciò che accade proprio sotto i nostri occhi, con lo stesso principio di sempre per cui con la
conoscenza e informazione, tutto si può combattere e col tempo
sconfiggere.
Come lui stesso ha affermato durante la puntata di Che tempo
che fa, in cui stavolta è andato non come co-conduttore ma in
veste di ospite, “Se anche una sola persona dopo aver letto il
“Le streghe di
saLem”,
un horror
d’autore!
Q
uest'anno, miei cari cinefili, vi attende una primavera... da brivido! Il 24 aprile, per tutti gli amanti
dell'Occulto, annunciamo il tanto atteso
ritorno di Rob Zombie e,
stavolta, in grande stile.
Dopo l'accoppiata La Casa
dei 1000 Corpi/La Casa del
Diavolo e i piuttosto deludenti omaggi a Halloween,
Zombie si sposta sul sovrannaturale, guidandoci
nella celebre cittadina di
Salem, teatro di stragi di giovani donne accusate di stregoneria nel 1692.
Le Streghe di Salem comincia quando Heidi, dj della stazione
radiofonica hard rock della città, riceve un vinile, in cui vi è incisa una strana ed inquietante nenia, e da quel momento per
lei non ci sarà più pace. Le signore del Male sono infatti tornate
dal passato per cercare colei che metterà al mondo il figlio di
Satana.
Regista, produttore e cantante metal, Zombie ha sempre palesato la sua passione per l'occultismo e in questa pellicola si
muove sicuro in un territorio già esplorato, a ritmo di hard rock.
Un andamento lento, stridente, disturbato e claustrofobico ed
una fattura squisitamente vintage, richiamano classici dell'horror anni '70 come Rosemary's Baby, La Casa dalle Finestre
che Ridono e i primi horror di Dario Argento, nonché capolavori
come Shining e La casa. Immancabile la musa ispiratrice del
regista, la moglie Sheri Moon, già notevole interprete dei precedenti film del marito.
Nel fiorente prolificarsi del panorama horror, spesso e volentieri
la quantità ha purtroppo superato la qualità e, mentre la potente scuola europea sforna found footage e torture porn al limite del sostenibile, gli studios americani propinano decine di
reboot, remake, prequel e sequel di vario genere che hanno
ormai stancato.
In libreria è inoltre disponibile anche il libro dell’opera, per chi
volesse un classico confronto letteratura/cinema.
Un regista come Zombie, capace di osare e creare prodotti
originali e visionari, è quindi più che apprezzabile. Da non perdere!
Denise Penna
libro penserà che sono cose lontane da noi, che il Messico è a migliaia di km di distanza e quel che
succede lì non ci riguarda, allora
avrò fallito”.
Ciò che in secondo luogo colpisce
del libro, a voler abbandonare tutte
le riflessioni che scaturiscono in
maniera del tutto naturale dal contenuto, è la forma. Più stilistica e
romanzata rispetto a Gomorra che
aveva invece più il tono di un’inchiesta giornalistica che di un
romanzo. Questa volta Saviano ha messo su carta la capacità acquisita nel corso delle puntate televisive, di raccontare
i fatti facendoli vivere in prima persona a chi ascolta o, in questo caso a chi legge.
Ogni lettore troverà qualcosa di diverso nel libro, riconoscerà
storie già sentite anche solo per caso, si avvicinerà alle vicende di personaggi come Kiki, infiltrato della DEA che prima
diventa uomo di fiducia di un boss del narcotraffico, e poi viene
tradito dai suoi stessi colleghi e ucciso in maniera atroce.
Un libro molto atteso, che non delude affatto le aspettative.
Dodi
ULTIMO:ultimo misure precise 20/04/2013 21:43 Pagina 5
MAGAZINE GIOVANE
5
...PUNTAMENTI
addio a
Jannacci e
califano
a SpaSSo tRa i
fuMetti,
toRna in Scena il
ComiCon
S
ulla banchina della stazione Università una donna si aggira
confusa tra strani personaggi; nei corridoi della stazione Toledo,
Biancaneve fugge da Freddy Krueger, Jason Voohres e Leatherface, finché non si rivela essere una cosplayer che corre per prendere la metropolitana, ormai passata, insieme ai suoi amici. Omaggio
efficace e suggestivo alla la nostra neonata stazione Toledo, definita
“la più bella del mondo” dal Daily Telegraph, nei due spot promozionali
del Comicon di quest'anno. Dal 25 al 28 aprile, la Mostra d'Oltremare
di Napoli riapre i battenti al salone internazionale del fumetto, giunto
alla quindicesima edizione. Dopo la relazione tra fumetto e musica
nel 2011 e tra fumetto e letteratura l'anno scorso, il tema di quest'anno
è, non a caso, la relazione tra fumetto ed architettura. Anche per questa edizione saranno numerosi gli espositi, le personalità del mondo
del fumetto che interverranno alla kermesse, tra i quali spiccano Tanino Liberatore, ormai habituè della manifestazione, e Roberto Rec-
I
chioni della Bonelli, mentre per il panorama internazionale presenzieranno Miguel Angel Martìn, Kiminori Wakasugi e Shane Davies.
A chi di fumetti non è propriamente un esperto, si consiglia comunque
di fare un salto alla mostra, per essere catapultati in un mondo del
tutto diverso, fatto di samurai, dragoni, ed eroi dei fumetti, e dove
inoltre potrà godersi gli stand più disparati di gadget e oggettistica in
stile cartoon, gli ampi spazi dedicati ai giochi di ruolo e da tavolo e le
divertenti performance dei cosplayer, con i loro originalissimi costumi
hand-made.
Info preziosa per chi, invece, è cresciuto a pane e fumetti: non perdetevi assolutamente la presenza del leggendario maestro Milo Manara.
Denise Penna
the boSS iS coMinG!
l 2013 è l'anno del rock per l'Italia. Da nord a sud, band
leggendarie come Deep Purple,
Depeche Mode, Black Sabbath,
Iron Maiden e chi più ne ha più ne
metta, terranno i fan incollati sotto al
palco, con il naso per aria e gli occhioni
luccicanti. Qui a Napoli si parte il 23
maggio con Bruce Springsteen e la EStreet Band che calcheranno il palco di
piazza del Plebiscito per soddisfare la
nostra sete di sano rock. Lo scorso anno,
le date esclusive per il nord Italia avevano
deluso i fan del Meridione: quasi non sembrava vero, nonostante i recenti rumors,
che il Boss del New Jersey giungesse qui, dai suoi seguaci partenopei.
Eppure è proprio dal capoluogo campano che partirà la seconda parte
del “Wrecking Ball Tour”, per poi giungere a Padova, Roma e ancora
Milano. Circa 10000 i biglietti già venduti per la data di Napoli, ticket acquistati da ogni parte d’Italia e persino all'estero. Per poter assistere
alla performance del rocker, che manca dalla città dal 1997, quando
registrò sold –out al Teatro Augusteo, è previsto anche un grande
flusso di turisti, elemento che gioverà sicuramente all’economia della
città.
I biglietti sono acquistabili oltre che nelle rivendite autorizzate anche sul
sito internet del circuito ticketone, al prezzo di 65€, mentre chi non riuscisse a conquistare il tagliando per Napoli, può avere pazienza fino
all’11 luglio per la data romana, e sarà subito rock. Un assaggio? Ecco
la scaletta della performance, comprendente le nuove hit dall'ultimo
album “Wrecking Ball” e brani ormai diventati classici leggendari:
Renzo Rubino:
«Mi hanno detto che
dovevo faRe pop»
H
L’
a vinto il premio della critica nella categoria giovani al Festival
di Sanremo, per molti è lui il vero vincitore e la sua canzone
“Il postino (amami uomo)” alcuni l’hanno definita addirittura
la più bella dell’intero Festival: stiamo parlando ovviamento di Renzo
Rubino, 25 anni originario di Martina Franca.
Da poco é uscito il suo disco, “Poppins”, 12 canzoni dai testi maturi
ed originali che il cantante ha presentato lo scorso 3 aprile in uno
showcase alla Feltrinelli di Napoli, durante il quale ha allietato il pubblico suonando alcuni brani del disco, e da vero showman (mancato?) ha saputo intrattenere gli ospiti con racconti ironici e brillanti.
Ma perché chiamare un cd “Poppins”?
Rubino l’ha spiegato più volte, e l’ha ribadito anche a Napoli, affermando: «Poppins come la famosa Mary Poppins, e in particolare
- Badlands;
- No Surrender;
- We Take Care Of Our Own;
- Wrecking Ball;
- Death To My Own Town;
- My City of Ruins;
- Spirit In The Night;
- Downbound Train;
- Jack of All Trades;
- Youngstown;
- Murder Incorporated;
- Johnny 99;
- Working On The Highway;
- Shackled and Drawn;
- Waitin’ on a Sunny Day;
- Apollo Medley;
- The River;
- Because The Night;
- Waitin’ on a Sunny Day;
- Apollo Medley;
- The River;
- Because The Night;
- The Rising:
- We Are Alive;
- Thunder Road;
- Rosalita;
- Born in the USA;
- Born to Run;
- Bobby Jean;
- Hungry Heart;
- Seven Nights to Rock (Moon Mullican cover);
- Dancing in the Dark;
- Tenth Avenue Freeze-Out
Denise Penna
come la sua magica valigia che poteva contenere di tutto, proprio come
il mio cd è un contenitore di idee, di sogni, di speranze e di possibilità,
racchiuse in canzoni tutte diverse tra loro».
La canzone che gli è valsa il premio della critica a Sanremo ha fatto discutere sin da subito per saver cantato l’amore omosessuale ma lui,
dice di non averci neppure pensato ad una simile reazione, piuttosto
l’ha scelta perché sentiva la necessità di raccontare quella storia.
Una frase, anzi un termine, colpisce particolarmente del testo, ed è “apparecchiami”: «Era ed è un omaggio al maestro Jannacci e alla sua
“Silvano” - ha affermato Rubino, che poi ironizza - ora è diventato un
hashtag per Twitter, ed io ho scoperto cos’è un hashtag solo poche settimane fa!».
Sempre sul filo dell’ironia, delizia il pubblico con “pop”, prossimo singolo
in uscita a maggio, e racconta come è nata la canzone, che sostanzialmente ironizza sui motivetti pop portati al successo da molti cantanti
italiani, passando da Scanu a Giorgia. «Prima di Sanremo ho fatto sentire la mia musica a tanti discografici, e una volta uno di loro definì le
mie canzoni belle, bellissime, con un ottimo intreccio melodico, ma con
un po’ troppo…un po’ meno…e poi finalmente uscì la parolina magica:
poco pop. E io mi sono chiesto tutto il giorno cosa fosse pop, da lì è
nata la canzone».
Italia ha perso due poeti della musica italiana, Enzo Jannacci e Franco Califano, due personalità del tutto diverse,
due modi di vivere la vita del tutto diversi che in comune
avevano senz’altro l’autenticità defilata dell’artista, la
cui vera personalità spicca
fuori quando scende dal
palco e, lontano dai riflettori,
mostra chi è realmente.
I funerali svoltisi nelle rispettive città, Milano e Roma il 2
aprile, hanno visto fiumi di
gente accorsa a dare un ultimo saluto ad un proprio
concittadino, a un maestro,
a un amico.
Tanti i personaggi del
mondo dello spettacolo che
hanno dato l’ultimo addio ai
due cantanti, Vasco sulla
sua pagina facebook ha
scritto “Scompaiono due artisti bravi e diversi. Uno simpatico e caro amico, l’altro un maestro….devo molto artisticamente a Enzo Jannacci, dentro il
cuore lui e Franco non moriranno mai”.
Franco Califano, ricordato da tutti come “Il Califfo”, ha vissuto
una vita spericolata, ma del
resto già la nascita era avvenuta in una situazione
particolare: in volo, su un
aereo che sorvolava Tripoli,
allora territorio italiano.
Eppure chi l’ha conosciuto
veramente, del Califfo ricorda soprattutto il suo gran
cuore e la bontà d’animo, la
voglia di mettere la popria
arte a servizio di altri cantanti che hanno dato voce
ai suoi testi.
Come la splendida Minuetto, interpretata da Mia Martini, o La
musica è finita, scritta per Ornella Vanoni.
Il primo a ricordare Califano è stato Fiorello, il suo più grande
imitatore, che di lui dice “È sicuramente uno che si è goduto la
vita”.
Jannacci, di giorno medico cardiologo di sera cantante, attore,
cabarettista, l’hanno ricordato i tanti accorsi alla Basilica di Sant’Abrogio, Adriano Celentano con poche parole lo descrive: “Era
una forza della natura”. Anche don Roberto Davanzo che ha
celebrato le esequie lo ha ricordato nel modo in cui lui avrebbe
voluto, attraverso le sue canzoni: “Si potrebbe andare tutti quanti
al tuo funerale…cantavi anni fa caro Enzo -ha esordito citando
la famosa Vengo anch’io-, per vedere se la gente poi piange
davvero”. La curiosità di Jannacci in questo caso è stata colmata:
la gente c’era, e piangeva.
Dopo Sanremo la sua vita è sicuramente cambiata, sempre in giro
tra presentazioni del disco e trasmissioni radiofoniche, ma Rubino
ricorda ancora quando per poter suonare, anche ad una festa di
paese, si inventava mille scuse, come la famosa volta che insieme
alla sua band ha colto l’occasione di aprire il concerto di Al Bano:
«Avevamo letto che la sera il maestro avrebbe fatto un concerto,
così abbiamo contattato il promotore e abbiamo finto di essere stati
contattati per aprire il concerto. Dopo molta insistenza perché lui
non ne voleva proprio sapere, alla fine ce l’abbiamo fatta. Aspetto
ancora che Al Bano mi conceda la cena promessami quella famosa
sera».
A sentirlo suonare e parlare col pubblico con una scioltezza innata,
sembrerebbe un cantante navigato, magari di quelli provenienti dai
talent show e abituati quindi ad essere constantemente sotto l’occhio della telecamera e a relazionarsi col pubblico, ma Rubino ci
regala un ultimo annedoto che tradisce invece la giovane età e
l’emozione: «La sera della finale di Sanremo, dopo la vittoria ero
cosi emozionato che ho appoggiato il premio su una sedia, ho finito
col sedermici sopra e l’ho rotto! ».
L’appuntamento per conoscere di più è nei negozi di musica o su
Itunes, dove potrete acquistare “Poppins”.
ULTIMO:ultimo misure precise 20/04/2013 21:43 Pagina 6
MAGAZINE GIOVANE
6
...Proposito
D
V
al web
invasioni digitali,
la cultura è social
ia libera alla cultura, dal 20
al 28 aprile si invadono i
maggiori musei, siti archeologici e beni artistici d’Italia,
è un’invasione digitale!
Di che si tratta? Presto detto: Fabrizio Todisco, in collaborazione
con la rete di travelblogger italiani
di Iofacciorete, Officina turistica,
Instagramers Italia e l’Associazione nazionale piccoli musei, ha
lanciato l’idea di “invadere” i
musei con ogni mezzo digitale
possibile: smartphone, video o
fotocamere per condividere sui
social network i propri siti preferiti.
L’obiettivo finale è quello di
creare una rete per far conoscere
dei beni artistici a volte sottovalutati e spesso dimenticati, l’iniziativa si rivolge a blogger, instagramer, appasionati di fotografia e qualsiasi persona attiva sui social media.
Le invasioni verranno organizzate attraverso una formula ben
precisa, quella del blogtour e saranno pubblicizzate sui tutti i
social network: in questo modo chiunque potrà decidere di
partecipare ad una di queste o creare spontaneamente degli
eventi per promuovere un particolare sito artistico.
È inoltre attivo anche un canale ufficiale su youtube, su cui
ogni partecipante potrà caricare un breve video ed esprimere
il proprio pensiero sul museo che
ha visitato.
L’iniziativa è espressione di un
manifesto che l’ideatore ha voluto
pubblicare sul sito ufficiale dell’evento, in cui si spiega che l’Italia è il primo paese al mondo per
turismo e cultura, con oltre 6000
musei e siti culturali che però non
esprimono appieno le proprie potenzialità.
Molto spesso ci si sofferma solo
sui siti maggiormente conosciuti,
quelli pubblicizzati dalle guide, e
si sottovalutano siti “minori” che
possono però offrire tantissimo.
Altre volte invece, siti stupendi e
anche famosi (vedi il caso di
Pompei), sono trascurati e poco
organizzati, lasciando inespresse molte loro peculiarità.
Per poter risollevare la situazione e avvicinare le persone al
mondo dei beni culturali, l’idea è stata appunto quella di puntare su ciò che oggi più di tutto utilizziamo nel corso della nostra giornata: i social network. Utilizzare la rivoluzione digitale
per uno svecchiare l’idea che si ha dei beni culturali, ed aumentarne l’appeal.
Per maggiori informazioni e conoscere le iniziative previste
nella vostra zona, basta consultare il sito www.invasionidigitali.it e, ovviamente, trovate l’evento su ogni social network
possibile, da facebook ad instagram.
GooGle Glass:
tutto pronto per i test degli
sviluppatori
E
ra il lontano 1300 quando a Firenze e
Pisa si vedevano per la prima volta indosso alle persone gli occhiali da vista,
allora chiamati “dischi per gli occhi”, inventati
da uno sconosciuto soffiatore di vetro.
Oggi all’immagine degli occhiali, qualcuno
può associare subito quella di uno studente
un po’ troppo zelante e sempre chino sui libri,
qualcun altro può immaginarsi su spiagge
bianche intento a godersi il sole riparandosi
coi propri sun glass, qualcun altro può invece
pensare agli occhiali come un accessorio
moda.
Nessuno, fino a qualche tempo fa (e forse
nemmeno oggi), pensava agli occhiali come
un modo per potenziare la realtà.
Ma nessuno non si chiama Google, se così fosse oggi Google
non sarebbe…Google appunto! Ed è proprio dai geniacci del
colosso di Mountain View che nasce l’idea di questi occhiali
nati per potenziare la realtà, il primo accessorio computing
che può essere indossato.
Se il progetto è ancora in via di sviluppo ed è lontanuccio il
momento in cui verranno resi disponibili al pubblico, c’è chi
già scommette sul loro successo. Gli imprenditori anzitutto,
che puntano sul progetto per fare dell’idea un business.
Il prossimo mese Google lancerà al prezzo di 1500euro la
versione “Explorer edition”, che permetterà agli sviluppatori
di testare il prodotto e creare le prime applicazioni.
Il video con cui l’anno scorso la grande G aveva presentato
il progetto era estremamente chiaro: i Google Glass hanno
l’obiettivo di integrare la propria vita con il mondo tecnologico
tripadvisor:
arriva Tiny PosT,
la recensione si
fa immagine
interessanti novità per il
colosso delle recensioni
online, ma non è tutto
oro quello che luccica…
L
ook before to book, ovvero "guardati in giro prima di
prenotare", è il motto su cui il più celebre portale di
recensioni al mondo ha costruito il proprio successo.
Stiamo parlando di Tripadvisor, fondato da Stephen Kaufer, che ha stravolto il mercato dell'hospitality grazie alla
geniale idea che poggia le sue basi sullo scambio di pareri
tra gli utenti, che recensiscono hotel, ristoranti, bed and
breakfast, e altro.
Questo nuovo
modo di scegliere un qualsiasi servizio
della filiera turistica è molto
amato dalle
migliaia di internauti
in
tutto il mondo, ma allo stesso tempo oggetto di diverse critiche da parte di numerosi albergatori: non sempre infatti
le recensioni sono “genuine”, ma vi possono essere critiche false dettate da scopi puramente personali. Da
quando il problema si è presentato, l'azienda di Palo Alto
ha cercato di adottare gli opportuni correttivi, mettendo a
disposizione degli albergatori adeguati strumenti per evitare l'insorgenza del problema, come la possibilità di poter
rispondere alle recensioni o di segnalare eventuali comportamenti scorretti da parte dei clienti, che sempre più
spesso richiedono sconti al momento della partenza minacciando una recensione negativa sul portale.
Nei casi peggiori, però, non è il cliente la vera minaccia
alla reputazione, ma la concorrenza sleale di alcuni albergatori che hanno un'arma in più per screditare una o più
strutture con le quali si contendono il mercato. Nell'ambito
dei confini dell'Unione Europa questa "pratica commerciale sleale" presuppone un reato, ed è quindi perseguibile
dalla legge; anche negli Stati Uniti d'America, dove è riconosciuta come astrosurfing, non sono mancati interventi
diretti e condanne ad alcune aziende da parte della Federal Trade Commission, ente che si occupa di tutelare i
consumatori americani.
24 ore su 24. Nel video si vede un ragazzo che appena sveglio indossa gli occhiali e vede tante applicazioni simili a
quelle di android per gli smartphone. Fa colazione e grazie
agli occhiali legge sms ed email, esce di casa e una volta per
strada gli occhiali lo avvertono dello sciopero della metropolitana indicandogli una strada alternativa. Entra in un negozio
di libri e non ha bisogno di chiedere al commesso dove può
trovare ciò che cerca: lo fanno gli occhiali per lui, presentandogli una mappa dello store.
Per capirne di più ci vorrà ancora un po’, ma viene già ora
da chiedersi se, tanta tecnologia, più che semplificare la vita
e far guadagnare tempo, non ci renda prima o poi tutti uguali,
inchinati davanti al dio internet ed automatizzati come i personaggi di un film di fantascienza che sembrano più che
umani dei robot.
Nel corso degli anni ai problemi inevitabilmente sorti, il
portale ha risposto investendo nell'innovazione e nello sviluppo, incrementando i servizi offerti agli utenti ed agli albergatori. Tra le ultime novità, la prossima creazione di
un meta motore di ricerca, probabilmente integrato con
Facebook, che permetterà di personalizzare la ricerca
della struttura ricettiva evidenziando i giudizi dei contatti
che hanno già soggiornato in una determinata struttura.
Inoltre, la recente acquisizione dell'app "Tiny Post", un portale simile al più famoso Instagram che dà la possibilità di
aggiungere anche il testo, costituisce un bel balzo in avanti
in vista delle future recensioni in immagini.
TripAdvisor, con il suo "esercito" di 60 milioni di fedeli appassionati ogni mese, continua a registrare sotto il profilo
economico numeri da capogiro. Un'ascesa inarrestabile,
c'è da scommetterci.
Antonio Navarra
ULTIMO:ultimo misure precise 20/04/2013 21:43 Pagina 7
MAGAZINE GIOVANE
7
...Profondimenti
C
he legge fa
ANChE iN FRANCiA LE NOzzE GAy
S
i lo voglio, o meglio: Oui, je le veux, due uomini
(o due donne) pronunciano la fatidica frase in una
sala del municipio. Da quest’estate scene come
questa saranno frequenti anche in Francia, il Senato ha
infatti approvato la legge a favore del matrimonio e dell’adozione per le coppie omosessuali, dopo che la Camera aveva dato precedentemente il proprio voto a
favore.
Hollande ha mantenuto la promessa fatta in campagna
elettorale, dopo l’Uruguay che l’ha preceduta di pochissime ore, la Francia diventa il dodicesimo paese ad approvare l’unione tra gay e a dar loro il diritto all’adozione.
Fu l’Olanda nel 2001 il paese pioniere in questo campo,
primo ad approvare una legge che prevede per le coppie omosessuali gli stessi diritti e doveri che spettano
agli etero.
A seguire Belgio, Svezia (dove addirittura l’adozione è
stata consentita anni prima del matrimonio), Danimarca,
Canada, Spagna, Sudafrica, Norvegia, Portogallo, Islanda, Argentina. La stessa legge è stata approvata
anche in alcuni paesi del Messico e del Brasile.
In Gran Bretagna invece il decreto è in via di approvazione,
in attesa del si definitivo della Camera dei Lords.
MODiFiChE AL TESTO
Il testo è stato adottato dai senatori con pochissime modifiche, nessuna delle quali ha riguardato gli articoli principali
della legge. “In particolare - si legge su Le Monde - l’articolo
1 del testo che è quello più importante, è stato definito conforme, ciò significa che salvo imprevisti l’articolo entrerà a
far parte della legge frnacese”.
Tuttavia anche se minime, le modifiche apportate agli altri
articoli faranno tornare il testo all'Assemblea Nazionale per
il via libera definitivo, ma come ha affermato il ministro della
Famiglia Dominique Bertinotti, se non ci saranno intoppi le
prime nozze fra omosessuali potranno essere celebrate già
ranza al Senato piuttosto striminzita, si è temuto il peggio. La vittoria è stata però possibile grazie ad alcuni senatori della destra e del centro, i “Si” hanno prevalso per
soli 6 voti, tra cui quello di Chantal Jouanno, ex ministra
di Sarkozy.
LA REAziONE
dall'estate. Il provvedimento è considerato il più importante in
materia di riforme sociali dal 1981, quando venne abolita la pena
di morte.
L’istituzione del matrimonio all’interno del codice civile non verrà
più descritta come “Unione tra un uomo e una donna” ma come
“Unione tra due persone”, una modifica che è stata già presa in
atto dal celebre dizionario francese Larousse che per l’edizione
2014 alla voce matrimonio darà il seguente significato: “Atto solenne con il quale due persone di sesso diverso, o dello stesso
sesso, stabiliscono un'unione”.
i VOTi
Il testo è stato votato da tutti i gruppi della Sinistra in Senato che
però ha avuto qualche dubbio sull’esito finale: la gauche ha infatti
perso per strada qualche voto, ed essendo la loro una maggio-
A FAVORE DELLA LEGGE
C
hi invece è a favore del matrimonio tra gli omosessuali non ha perso tempo per
esprimere la propria opinione e per ammonire l’Italia troppo retrograda rispetto all’argomento.
Proprio nel giorno in cui è arrivata la notizia della Francia, il Presidente della Consulta Franco
Gallo ha esortato il Parlamento ad affrontare il nodo delle unione tra gay, esprimendo apertamente la necessità urgente di una regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più
opportuni: «Due persone dello stesso sesso hanno il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione. Ma la capacità
di legiferare spetta al Parlamento».
«La Corte – ha poi aggiunto – ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano
l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo ha
affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di
ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri della loro stabile unione».
Un discorso che la neopresidente della Camera Laura Boldrini ha definito: «Bellissimo, pieno
di spunti per tutti».
Il vicepresidente e deputato del PD Ivan Scalfarotto sottolinea l’intenzione del partito di allineare l’Italia agli altri paesi occidentali, dichiarando che: «La tutela dei diritti di migliaia di
coppie omosessuali e delle loro famiglie non sono fughe
in avanti. A questo proposito, ho presentato la Proposta
di Legge sul matrimonio egualitario».
Anche dal mondo dello spettacolo numerose personalità
si sono più volte dichiarate a favore; Gad Lerner ha recentemente scritto in un articolo apparso su Vanity Fair
in riferimento alla vicina Francia: «È mai possibile che i
progressisti in Italia abbiano fifa di parlare di diritti civili?
Perchè la società italiana non dovrebbe essere matura
per introdurre nel 2013 il matrimonio e il diritto d’adozione per i gay?». A favore anche Leonardo Pieraccioni,
Giuliano Sangiorgi, Enrico Brignano, Luciana Littizzetto
ed altri che hanno espresso il proprio parere favorevole.
Durissima la reazione degli oppositori che sono scesi
subito in strada per difendere la “famiglia tradizionale”.
Particolare la protesta degli “Hommen”, gruppo di manifestanti che si ispira al movimento delle Femen protestando a torso nudo contro le nozze gay.
Frijide Barjot, leader dell’opposizione e portavoce del
movimento “Manif pour tous” (manifestazione per tutti)
si è detta preoccupata per un’ala radicale che sta nascendo all’interno del movimento contro la legge e teme
la violenza, ma fa sapere che in ogni caso daranno battaglia. Secondo lei Hollande e chi ha votato a favore,
hanno commesso “una rapina politica” e “hanno ghigliottinato il popolo”. Per questo ha annunciato una grande
manifestaszione a Parigi prevista per il prossimo 26
maggio e ha concluso con un drammatico appello finale:
“Siamo in una dittatura. Hollande vuole il sangue e l’avrà!”.
iL SONDAGGiO
Se da un lato si annunciano manifestazioni di protesta, tantissimi sono stati i cortei che hanno invece manifestato per
festeggiare la decisione del Senato. Un sondaggio del resto
parla chiaro: oltre il 50% dei francesi si dichiara completamente favorevole alla legge.
Il ministro della giustizia Christiane Taubira, dopo il voto del
Senato ha pronunciato parole solenni: «C’è in ognuno di noi
un’emozione profonda che riempie lo stesso emiciclo. Sentiamo il clima che si sviluppa in questo momento. Voi avete
rinforzato il patto repubblicano. Riconosciamo semplicemente
la piena cittadinanza delle coppie omosessuali».
CONTRO LA LEGGE
S
ull’approvazione della legge per le nozze gay si sono espressi politici e ovviamente
anche la chiesa, dall’Italia sono subito arrivate le prime dichiarazioni. Il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, si era pronunciato
sulla questione già nei mesi scorsi quando in Francia la legge non era ancora stata approvata dal Senato: “Bisogna difendere l’istituzione della famiglia, con questo provvedimento
siamo vicino al baratro”, così aveva affermato a febbraio nel corso della conferenza “Famiglia, risorsa per la Chiesa, risorsa per la società”.
Per il Cardinale l’Europa ha dimenticato le proprie radici cristiane, le radici della propria cultura e della civiltà. “Con l’intento di eliminare la religione dalla propria cultura e dalle proprie
scelte, si pensa che si possano conquistare nuove libertà. Si sono varate leggi sbagliate e
prese decisioni errate sulla vita e la famiglia, innegiando a civiltà indivudlista e non solidale”.
Il cardinale aveva poi lanciato un appello all’Italia: “Non deve prendere ispirazione da queste
situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi. Non seguiamone le orme”.
Il Vescovo di Milano Angelo Scola ha invece espresso il proprio parere con toni più pacati,
sottolinenado quanto sia importante che lo “Stato ascolti prima tutti i pareri dei cittadini, e
poi prenda decisioni storiche”.
“Nella società in cui viviamo, ha dichiarato a Radio Vaticano, ci
sono persone con pareri diversissimi fra loro in merito a questioni come il matrimonio gay. In Francia a causa di ciò ci sono
stati moltissimi scontri anche violenti, lo Stato prima di legiferare
dovrebbe aprire un confronto equo e pacifico tra tutte le fazioni”.
Anche la classe politica italiana ha del resto le sue remore verso
i matrimoni tra omosessuali, l’attuale premier Mario Monti ha infatti
più volte dichiarato il suo parere contrario: “Sono favorevole al
rafforzamento dei diritti per gli omosessuali e penso che il Parlamento possa trovare forme convincenti per legiferare su altre
forme di convivenza, ma il matrimonio e soprattutto l’adozione
per i gay, sono qualcosa di completamente diverso che necessita
più di una riflessione”.