Antiradicalismo nel mondo islamico

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Antiradicalismo nel mondo islamico
Antiradicalismo nel mondo islamico: Marrakesh,
Roma, Bruxelles
Tre eventi che rinnovano il nostro impegno per l’antiradicalismo in
coordinamento con le istituzioni italiane, europee, la NATO e il
mondo islamico internazionale
Si è appena conclusa un’intensa settimana che ha visto tre iniziative di alto profilo
istituzionale nell’ambito della lotta al radicalismo:
Regno del Marocco, Marrakesh, 25-27 gennaio
Il convegno internazionale “I diritti delle minoranze religiose nelle comunità a
maggioranza islamica: prospettive giuridiche e azioni future” è stato promosso dal
Ministro per gli Affari Islamici del Regno del Marocco, Ahmed Tawfiq, e dal Forum per la
promozione della pace nelle società islamiche, presieduto da S.E. Shaykh Abdallah Bin
Bayyah.
Su invito di Sua Maestà Re Mohammed VI – si legge nelladichiarazione
finale (leggi il testo completo) – 250 fra le più eminenti guide islamiche si
sono riunite per discutere dei diritti delle minoranze religiose e dell’obbligo di
proteggerle da parte degli stati a maggioranza Islamica. Le finalità della
Carta di Medina (primo modello di coesistenza ai tempi del Profeta fra ebrei, cristiani
e musulmani) forniscono un quadro adatto per le costituzioni nazionali dei paesi a
maggioranza islamica e sono in armonia con la Carta delle Nazioni Unite e documenti
correlati come la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
50 leader di religioni diverse da quella islamica sono stati invitati in qualità di
osservatori, fra cui il rabbino David Rosen, direttore per gli Affari Religiosi del Global
Jewish Advocacy e Mons. Miguel Ayuso, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo
Interreligioso.
Alla presenza di ministri per gli affari religiosi di vari paesi del mondo islamico, Re
Muhammad VI ha ricordato come da sempre il Marocco abbia realizzato un
esempio illuminato di convivenza interreligiosa, con picchi ai tempi della civiltà
marocchino-andalusa: «Nulla nella storia del Regno del Marocco sembra poter giustificare
che le minoranze religiose possano essere private di alcuno dei loro diritti, essendo state da
sempre tutelate e protette. Questa convinzione che ci anima procede dal corretto
apprendimento dei precetti della religione e la nostra attuale gestione degli affari
religiosi in Marocco mira a opporsi a qualsiasi casualità nella interpretazione dei testi
religiosi» (Leggi il testo completo).
Roma, Fondazione Nizami (Azerbaijan) e SIOI
26-28 gennaio
Il VII Meeting sul tema “Reagire al radicalismo e all’estremismo con il dialogo
interreligioso per la pace: cosa davvero funziona?” è stato promosso dalla Fondazione Nizami
Ganjavi International Center (Azerbaijan) e dal SIOI (Società Italiana per l'Organizzazione
Internazionale). Un incontro fra 30 personalità compresi attuali ed emeriti Presidenti di
Stato, primi ministri, accademici d’Oriente e d’Occidente e leader religiosi. Pietro Grasso,
Presidente del Senato, ha qui voluto ospitare l’evento, che ha visto anche gli interventi
di Giorgio Napolitano e Franco Frattini, presidente del SIOI. A latere del convegno si è
svolto il ricevimento dei 30 partecipanti da parte del Presidente della Repubblica
Mattarella.
Bruxelles, “Religione e Sicurezza” alla NATO, 29-30 gennaio
Durante il convegno organizzato dalla “Public Diplomacy Division” della NATO nel quartier
generale della stessa, a Bruxelles, particolare attenzione è stata data al tema della “soft
security”, che riguarda anche il contributo culturale e religioso allo sviluppo
armonioso e pacifico della società europea, nonché il lavoro attualmente in corso
legato al processo di integrazione Euro-Atlantica.
Nella prima sessione “Religione e sicurezza: esiste un approccio comune?” l’Imam Yahya
Pallavicini è intervenuto riportando le recenti esperienze in Marocco e a Roma assieme
a Rabbi Andrew Baker (AJC, Director of International Jewish Affairs) e al Metropolita
Emmanuel, rappresentante in Francia del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
L’auspicio, ancora una volta, è che questo fondamentale lavoro di declinazione e
rappresentanza dell’Islam ecumenico e pacifico, italiano ed europeo, all’interno
e all’esterno del mondo islamico, possa essere sempre più sostenuto dalle
istituzioni italiane, verso una maggiore cooperazione con la comunità islamica
affidabile e qualificata.
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