premio di poesia palikè
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premio di poesia palikè
PREMIO DI POESIA PALIKÈ La presente antologia del " Premio Nazionale di poesia Paliké ", nasce dalla volontà di recuperare alla memoria e , quindi di conservare negli annali della città i risultati di questo ambizioso progetto artistico-culturale che già al suo esordio s'è fatto notare, dagli addetti ai lavori, per l'originalità del suo svolgimento e per aver ottenuto una considerevole adesione, per numero e qualità, di partecipanti, che hanno risposto all'invito da ogni parte d'Italia. Per capire, però, appieno la sua particolarità è necessario fare un piccolo passo indietro e raccontare brevemente le sue origini. Ogni anno l'11 Novembre, ricorrenza della festa di San Martino,coincide con l'apertura delle botti e la degustazione del vino novello, presso il " Covo delle pulci ", sito in un vicolo strettissimo e caratteristico del centro storico di Palagonia che sembra essere uscito da un dipinto del 1600 con le sue vecchie casupole, scalinate consunte, tegole arrugginite,ricoperte di vegetazione selvatica e modesti balconcini in ferro battuto, solevano riunirsi molti poeti provenienti da tutta la provincia (Ramacca, Scordia, Caltagirone, Catania, Castel di Judica, Mineo, naturalmente Palogonia ecc.) per passare in allegria e in assoluta cordialità la serata, mangiando una pizza o una scacciata, caldarroste, primizie di stagione e bevendo, appunto, il vino novello. Sul tardi, poi, in un clima d'assoluta attenzione ed interesse, ognuno dei poeti presenti soleva declamare alcune sue composizioni liriche. Le due scale sono sempre state, in queste occasioni,strapiene di gente perchè insieme ai poeti, naturalmente, intervenivano amici e parenti, pittori, attori, artisti d'ogni genere ed intellettuali attratti dall'originalità della serata e accumunati dall'amore per la poesia. Questi raduni conviviali erano di grande interesse, specie per i poeti che si affacciavano alla ribalta, in quanto avevano modo di confrontarsi, in assenza di gerarchie di sorta (almeno apparente), con tutti gli altrui poeti, alcuni dei quali davvero di fama nazionale. Era un' opportunità unica per crescere dal punto di vista artistico e per arricchirsi spiritualmente. Ricordo d'aver partecipato almeno tre o quattro di queste riunioni conviviali. La prima volta ero in grande apprensione al pensiero che mi sarei dovuto esibire davanti a poeti di cui avevo sentito parlare in TV. Da queste riunioni non era raro, poi, che nascessero altre iniziative, tipo l'organizzazione di serate di poesia in piazza, durante l'estate, con relativa esposizione e vendita ( in realtà di pochissime copie) dei libri dei vari poeti partecipati. Erano le " Notti della poesia " che si svolsero a Ramacca, a Mineo, a Castel di Judica e in altre città della provincia di Catania negli anni che precedevano l'arrivo del 2000. Al padrone del suddetto locale, il ristoratore Santo Grasso, ad un certo punto, venne l'ambiziosa idea d'allargare il Convivio dell'11 novembre ai poeti di tutta l' Italia e legare, così, il nome della nostra cittadina, già famosa nel mondo per le sue squisitissime arance a polpa rossa, ad un Premio Nazionale di poesia in lingua italiana e siciliana. I giurati fummo subito individuati fra i partecipanti alla varie riunioni delle serate conviviali: la scrittrice calatina, di fama nazionale, Prof.ssa Maria Attanasio; il poeta e scrittore catanese Avv. Renato Pennisi; la poetessa e critico letterario, dott.ssa Lina Riccobene di Delia (CL) la coordinatrice della Sezione Siciliana del Movimento Internazionale " Donne e poesia "; il poeta e scrittore dialettale ramacchese Vito Tartaro; il sottoscritto, poeta palagonese, Prof. Paolo Salamone e come segretario senza diritto di voto, l'ideatore del premio, Santo Grasso. Il bando del premio è stato diffuso tramite riviste specializzate come " La Nuova Tribuna Letteraria ", " Il Grillo ", " Il Convivio" e il quotidiano " La Sicilia ". Alla prima edizione del 2002 erano in conrcorso 400 poesie per la sezione lingua italiana e 110 per quella in lingua siciliana. Ciò grazie, penso, all'assoluta gratuità della partecipazione, in un clima generale in cui ogni premio di poesia richiede agli autori un contributo minimo di prestigio della giuria e alla buona diffusione del bando del concorso. La risonanza che ha avuto il Premio al livello nazionale, non si è avuta, purtroppo per precisa scelta degli organizzatori che volevano dare continuità alle vecchie riunioni per la festa di San Martino, a livello cittadino perchè si è voluta mantenere come sede per la premiazione il " Covo delle Pulci ", assolutamente inadeguata per grandezza a contenere la marea di gente che sarebbe accorsa dietro giusta pubblicità dell' evento. D’altro canto, però, in questo modo il Premio ha mantenuto la sua caratteristica d'intimità, il suo calore umano e la sua atmosfera assolutamente magica, molto apprezzati anche dai poeti vincitori delle prime edizioni, da cui nominativi e dalle località di provenienza s'evince chiaramente la qualità del premio e il coinvolgimento di molte regioni della penisola: Benito Galilea (Roma), Gennaro Grieco (Torino), Francesco Piscopo (Caltanissetta), Alfonsina Campisano Cancemi (Caltagirone), Giovanni Caso (Salerno), Francesca Giovelli (Piacenza),Domenico Luiso (Bari), Flora Restivo (Erice), Angelo Rizzo (Caltanissetta), Carmelo Cataldo (Scordia), Michelangelo Grasso (Enna), Marco Scalabrino (Trapani), Carlo Trovato (Catania), Silvana Calanna (Catania), Vito Sorrenti (Milano), Saverio Malgioglio (Belpasso), Maria Rosa Cristaudo (Scordia), Augusto Manna (Catania), Antonella Pizzo (Ragusa), Salvatore Vicari (Ragusa), Ida Giulia La Rosa (Catania). E' giusto ricordare, a solo titolo di cronaca, che nella prima edizione sono state assegnate due targhe: una alla memoria del poeta Salvo Basso di Scordia; l'altra per chiarissimi meriti letterari al poeta Prof. Giuseppe Cavarra di Messina. Da ricordare pure che la premiazione della prima edizione del Premio è avvenuta l'11 novembre 2002, mentre la seconda è avvenuta, per imprevisti ritardi tecnici, sempre nella stessa sede, ma in data 11 gennaio 2004. A questo punto mi sembra assolutamente doveroso spendere due parole di ringraziamento per il Presidente dell'Accademia dei Palici, Signor Michele Megna, che con spirito filantropico ha messo a disposizione i premi in denaro per le due prime edizioni del Premio nella volontà di creare un punto di convergenza di esperienze artistiche diverse, di far levare da questa cittadina un messaggio positivo di cultura, di solidarietà, di pace , di confronto con gli altri, e , quindi,di crescita culturale ed umana, rivolto soprattutto, ai giovani. La speranza è che questo prestigioso annuale appuntamento letterari abbia ancora lunga vita perchè costituisce un bene per tutta la comunità di Palagonia. Paolo Salamone