Rassegna stampa 09 giugno 2010

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Rassegna stampa 09 giugno 2010
COMUNE di SAN FELICE CIRCEO
PROVINCIA di LATINA
RASSEGNA STAMPA
09 giugno 2010
Rapina con sequestro alle Poste
Latina Oggi
Colpo grosso al Circeo
La Provincia
San Felice, svaligiata la posta
Colpo da 100mila euro alle Poste
Il boss nella villa, ma per sfuggire ai killer
Il Messaggero
Il Territorio
Il Messaggero
Gallico arrestato al Circeo
Latina Oggi
‘Ndrangheta, cellula al Circeo
La Provincia
‘Ndrangheta, arrestato Antonio Gallico
Il Territorio
Forestali, arriva il modello “giubbe rosse”
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Il Messaggero
Latina Oggi
Mercoledì 9 Giugno 2010
Pontinia Sabaudia Circeo
23
San Felice, il colpo messo a segno ieri su viale De Gasperi. Momenti di terrore tra i lavoratori
Rapina con sequestro alle Poste
Due banditi minacciano con la pistola un dipendente e portano via 93 mila euro
ERA APPENA sceso dalla sua
moto e si era levato il casco,
quando ha visto sbucare da
dietro l’ufficio postale due uomini, vestiti di scuro e con il
volto parzialmente camuffato.
Erano due rapinatori, che pistola in pugno l’hanno obbligato ad aprire l’ingresso posteriore dell’edificio di viale Alcide De Gasperi. L’impiegato,
facente funzioni di direttore,
non ha potuto far altro che
obbedire all’ordine intimatogli
sotto la minaccia dell’arma. Ha
aperto la porta e ha fatto entrare
i due malviventi, e sempre sotto la minaccia della pistola ha
dovuto anche manovrare i sistemi di apertura della cassaforte a tempo installata nell’ufficio postale. All’interno, i soldi pronti per i pagamenti delle
pensioni: circa 93mila euro,
che dopo un’attesa di mezz’ora
– il tempo necessario al meccanismo per attivarsi – i due rapinatori alla fine si sono portati
via. E nel frattempo, nell’attesa
che il meccanismo della cassaforte scattasse, arrivavano mano a mano gli altri impiegati,
con l’approssimarsi dell’orario
di apertura: tutti fatti entrare
regolarmente nell’ufficio, con
parole di rassicurazione, e poi
chiusi nel bagno. «Non vi
preoccupate – dicevano i due –
non vi succederà
niente». E
p e r t r a nquillizzarli
hanno anche specificato di essere due
p r of e s si onisti, di aver
preparato
tutto per bene e di aver
tenuto sotto
controllo
l’ufficio per
molto tempo. Avevano infatti
studiato le
abitudini
degli impiegati, intorno agli
orari di apertura e chiusura.
Sicuramente nel corso di questi sopralluoghi erano anche
entrati nel.’ufficio postale, e
con tutta probabilità sapevano
anche che in questi giorni sa-
SABAUDIA
Ambiente,
cambio
ai vertici
del Cta
rebbero state pagate le pensioni, e che quindi avrebbero trovato molto danaro liquido nella
cassaforte. E puntuali sono arrivati alle 7,45, hanno aspettato
l’arrivo dell’impiegato con le
chiavi e si sono fatti aprire.
Hanno perfino scherzato con il
personale, e si sono scusati per
non aver portato la colazione,
dopo aver prelevato dalle loro
borse e tasche i telefoni cellulari, per impedirgli di lanciare
l’allarme in qualsiasi modo,
ribadendo che comunque erano dei gentiluomini. E poi len-
tamente si sono allontanati a
piedi, forse in direzione di un
terzo complice che li aspettava
per la fuga.
Nel primo pomeriggio i militari della locale stazione, coordinati dal tenente Mario Giacona
che dirige le indagini, hanno
trovato abbandonata un’auto
sospetta. Una Nissan Micra rubata la notte prima a una giovane ragazza di San Felice. Dagli
accertamenti effettuati sull’auto sembrerebbe che questa sia
servita proprio per la rapina.
Cinzia Vastarella
SUBITO SMENTITA, I LADRI MOSTRANO I PROIETTILI
La sfida dell’impiegata:
«Avete un’arma falsa»
IN un clima insolitamente rilassato per un
episodio del genere, una impiegata dell’ufficio postale di viale De Gasperi, ha chiesto
al rapinatore che la minacciava con l’arma
se la pistola fosse vera. E per
tutta risposta il malvivente ha
fatto scattare il caricatore
dell’arma, togliendo subito
ogni dubbio ai presenti. Insomma, due veri ‘professionisti’,
come loro stessi si sono definiti
cercando di tranquillizzare gli
impiegati, che non si sono traditi con accenti insoliti, con
mosse false o con gesti dettati
dal nervosismo. Dei ‘gentiluomini’ – altro aggettivo usato dagli stessi
rapinatori – abituati evidentemente alla tensione del momento.
Nella notte tra lunedì e martedì poi c’è stato
un tentativo di furto di un’altra automobile,
una Bmw 120. Tentativo andato in fumo
perché dopo circa 10 metri l’automobile,
dotata di impianto satellitare, ha smesso di funzionare.
Forse anche in questo caso
si trattava dei rapinatori che
cercavano di procurarsi il
mezzo necessario alla fuga.
I Carabinieri della locale
stazione sotto la direzione
del tenente Mario Giacona
stanno vagliando tutte le vicende accadute nella notte
precedente alla rapina, per
cercare di risalire all’identità dei malviventi.
C.V.
DISCRETI E CALMI
Un lavoro
da professionisti
del crimine
Carabinieri al lavoro
dopo la rapina
all’ufficio postale
CAMBIO ai vertici del
Coordinamento Territoriale per l’Ambiente
del Parco Nazionale del
Circeo, l’o rg a n is m o
per la salvaguardia
ambientale che vigila
sugli abusi sul territorio. A fine maggio è stato nominato nuovo comandante del nucleo
locale, Alessandro Bettosi, vice-questore aggiunto del Corpo Forestale dello Stato, che ha
preso servizio nella citt à .
Be ttosi, che
s o s t itu is ce
i l c om a nd a nt e
G i useppe
Per si,
Bettosi
ha importanti esperienze alle
spalle. Già al comando
forestale della direzione del Parco Nazionale
dello Stelvio a Bormio,
responsabile dei nuclei
operativi nelle dogane
di Milano Linate e Milano Malpensa, e responsabile del nucleo
operativo antibracconaggio e del nucleo
agroalimentare
all’Ispettorato Generale del Corpo Forestale
dello Stato a Roma. A
Sabaudia, dal 2000 al
2005, Bettosi ha coordinato il servizio del Corpo Forestale a cavallo,
che comprende anche
l’ac c o m p ag n a m en t o
per le escursioni naturali.
C.D’A.
Pontinia, segnaletica in strada poco resistente Sabaudia, l’iniziativa approvata dalla giunta
Strisce pedonali invisibili, Operazione «Mare sicuro»,
disagi nelle vie del centro al via l’assistenza balneare
LE strisce pedonali, secondo la normativa europea, dovrebbero
durare almeno sei mesi. A Pontinia, invece, la loro vita media è di
90-100 giorni, quando non scende al minimo di 30. Pare che sia
«colpa» della vernice che non viene a riposare quanto necessario,
ma i maligni parlano della scadente qualità della vernice stessa che
non corrisponderebbe ai requisiti tecnici previsti dalla citata
normativa. Fatto sta che a Pontinia le strisce scoloriscono più in
fretta. Le strade più interessate sono quelle del centro come: Via
Trieste, Viale Giulio Cesare, Italia, Marconi, Cavour e gli accessi
alle piazze Indipendenza e Pio VI. Mancando le strisce, gli incroci
diventano più pericolosi e i pedoni non si sentono sicuri nell'attraversare la strada. Con la chiusura delle scuole e con la stagione
estiva, il traffico veicolare è destinato a crescere. L'Ufficio tecnico
dovrebbe ripristinare al più presto i «passaggi pedonali». Molti
incroci della periferia sono pericolosi a causa della presenza della
vegetazione selvaggia. Infine, gli incroci di Borgo Pasubio e di
Quartaccio che la Provincia dovrà sostituire con due rotatorie.
Antonella Subiaco
«MARE Sicuro» al via da sabato fino al 12 settembre prossimo, dalle
9 alle 19. La giunta comunale ha approvato il piano delle postazioni
di salvataggio sui tratti di arenile libero per garantire la sicurezza e
la tutela dei bagnanti. Tre punti di assistenza predisposti dal gruppo
comunale di Protezione Civile: principalmente in direzione sud, da
Caterattino alla Bufalara. Ogni squadra sarà composta da un bagnino
e un assistente con l’attrezzatura necessaria, riconoscibili dal visual
comunale impresso sul vestiario, e in contatto con le forze dell’ordine, il servizio di pronto soccorso e l’autorità marittima. Il piano così come lo scorso anno - prevedrà anche il pattugliamento
continuo della strada lungomare, con l’autoambulanza della Croce
Azzurra ferma alla Bufalara nei pressi di un piccolo ambulatorio, e
un’altra in sede. Costo del progetto sarà di 52mila euro, fra 32mila
per l’attività di Protezione Civile e 20mila euro per la Croce Azzurra.
Altri rimborsi dall’ufficio patrimonio comunale verranno erogati
alla delegazione spiaggia della Capitaneria di Porto a Sabaudia, che
si occuperà del pattugliamento costiero.
C.D’A.
SABAUDIA - SAN FELICE
Mercoledì 9
Giugno 2010
25
SAN FELICE Ieri nell’ufficio di via De Gasperi, i dipendenti sequestrati nel bagno
Colpo grosso alle Poste
olpo grosso alle poste
di San Felice Circeo.
Ieri mattina due uomini armati di pistola
hanno rapinato l’agenzia di
via De Gasperi fuggendo
con un bottino di quasi centomila euro. Drammatica la
ricostruzione del blitz. I
banditi, volto travisato e accento italiano, hanno atteso
sul retro che il dipendente
addetto all’apertura spalancasse l’ingresso. Pistole alla
mano - erano circa le 8 e 15
del mattino - lo hanno sorpreso alle spalle, minacciandolo e intrufolandosi poi
con lui nell’ufficio. Una volta dentro è stato disattivato
il sistema di allarme con le
telecamere a circuito chiuso; i malviventi hanno intimato all’impiegato di aprire
la cassaforte. Nei quindici
minuti di attesa - questo il
tempo necessario per l’apertura del forziere -non si sono fatti prendere dal panico
e all’arrivo degli altri dipendenti pronti a svolgere il
normale orario di lavoro,
hanno organizzato un sequestro in pieno regola costringendoli a rimanere
chiusi nel bagno. Le forze
dell’ordine hanno riferito di
sei impiegati per i quali si
sono susseguiti attimi di terrore, finiti per fortuna senza
conseguenze fisiche per
C
Due uomini armati di pistola hanno
sorpreso alla spalle l’impiegato addetto
all’apertura e si sono fatti aprire la cassaforte:
rubati 93mila euro. Poi hanno arraffato
anche il denaro contenuto nel bancomat
L’ufficio postale di viale Alcide De Gasperi,
ieri chiuso per rapina
nessuno. Ma torniamo alla
rapina. Quando la cassaforte si è spalancata, i due si
sono impossessati di tutto il
denaro contenuto all’inter-
SABAUDIA
Coordinamento territoriale
per l’ambiente del Parco,
Bettosi è il nuovo capo
no: circa 93 mila euro. Non
contenti, si sono fatti aprire
il bancomat con la chiave e
hanno prelevato anche i soldi lì custoditi. A quel punto
i due hanno guadagnato l’uscita e sono fuggiti si pensa
a bordo di un’auto, facendo
perdere le proprie tracce. In
pratica il colpo è avvenuto
ambio alla guida del Coordinamento territoriale per l’ambiente del Parco nazionale del
Circeo. Dallo scorso 24 maggio c’è Alessandro Bettosi, vice questore aggiunto del Corpo
forestale dello Stato. Il nuovo capo del Cta è stato già
al comando del Corpo forestale dello Stato presso la
C
quando ancora nell’istituto
non era entrato nessun
cliente. Subito dopo il blitz,
i dipendenti hanno chiamato i carabinieri che in queste ore sono alla ricerca dei
responsabili. Le indagini sono affidate ai militari diretti
dal Comandante Antonio
Mancini e in questi giorni
coordinati dal maresciallo
Ferdinando Russo, in collaborazione con i colleghi del
Nucleo operativo radiomobile di Terracina. I militari
sono rimasti a lungo presso
l’istituto di via De Gasperi
per raccogliere le testimonianze dei dipendenti ed accertare la presenza di eventuali tracce lasciate dai malviventi. Non si sa esattamente se i banditi siano fuggiti a bordo di una macchina o di un altro mezzo. In
qualunque modo siano
scappati, sono riusciti a farla franca con l’incredibile
bottino di centomila euro
nelle tasche. Per la dinamica con cui è avvenuto, il colpo sembra essere stato ben
studiato dai due balordi che
hanno agito in pochissimi
istanti. Se hanno puntato al
retro, sapevano evidentemente che l’istituto si apre
proprio da quel lato. La caccia ai ladri è aperta.
Ermelinda Migliore
direzione del Parco Nazionale dello Stelvio a Bormio,
responsabile dei Nuclei Operativi Cites presso le dogane di Milano Linate e Malpensa e ancora del nucleo Operativo Antibracconaggio all’Ispettorato Generale del Cfs a Roma. Bettosi è inoltre il promotore
del servizio forestale a cavallo nel Parco del Circeo.
SABAUDIA L’esito delle gare Special Games che si sono svolte lo scorso week end, protagonisti i ragazzi disabili
Campioni di pesca 2010
edizione 2010 degli Special Games, i campionati
italiani di pesca per diversamente abili, si è svolta
quest’anno tra il mare di Sabaudia
e il canale Sisto di San Felice Circeo. L’evento, tenutosi lo scorso
weekend, è stato organizzato dall’associazione Tuna Club con il Coni e la Fipsas e il patrocinio del Comune di Sabaudia e del Parco Nazionale del Circeo. La prova di
canna da riva ha visto l’affermazione di Marco Vitelli, così come
quella di surf casting, mentre la
terza prova di canna da natante è
stata conquistata da Antonluca Rotelli. Alle premiazioni, domenica
scorsa, ha presenziato il delegato
allo Sport Giampiero Fogli ed il
presidente del Tuna Club Antonio
Mucci. Ma le giornate dedicate allo sport per disabili non sono fini-
L’
te con gli Special Games. Lunedì è
andato in scena lo Special Olympics Day, organizzato con il patrocinio del Comune, della Provincia
di Latina, del Coni e del Ministero
dell’Istruzione presso il Teatro del-
Marco Vitelli vince le prove
di canna da riva
e di surf casting,
Antonluca Rotelli primo
con la canna da natante
le Fiamme Gialle, dove si è svolta
la cerimonia di presentazione. Special Olympics è un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per più
di tre milioni di persone con disabilità intellettiva in tutto il mondo.
In Italia l’evento è riconosciuto dal
Coni. “Sono stati quattro giorni dedicati a chi ha difficoltà nella vita,
ma che vuole dimostrare le proprie capacità. Iniziative entusiasmanti che, grazie alla sinergia dei
Vitelli Marco
e Antonluca
Rotelli
al momento
della
premiazione
settori Sport e Servizi Sociali e dell’associazionismo, hanno regalato
a Sabaudia momenti di estrema
sensibilità” hanno fatto sapere dall’ente municipale.
E.M.
Litorale
Mercoledì 9 Giugno 2010
TERRACINA - 15 MILIONI IL DEBITO ACCUMULATO DALLA VITTIMA. I CARABINIERI HANNO
PRESO DIVERSI IMPRENDITORI OPERANTI NEL CAMPO DELL’EDILIZIA, DELL’ABBIGLIAMENTO
E DELL’ARREDAMENTO, ANCHE IL TITOLARE DI UN CENTRO DIAGNOSTICO. OTTO INDAGATI
Blitz antiusura: sette arresti
Il Territorio
15
Sabaudia
Bettosi è il nuovo
comandante
della Forestale
Rita Alla
Usura e tentata estorsione, 7
arresti e 8 indagati. Il bilancio
dell’operazione antiusura eseguita dai Carabinieri del Nucleo
investigativo del Comando
Provinciale di Roma che ha
portato a sgominare un giro di
usura e estorsione per un volume di affari di 15 milioni di
euro. A tanto ammonta il debito
accumulato con tassi di interessi che oscillavano dal 4 al 7 %
che doveva ai suoi strozzini la
vittima. Che si è rivolto nell’agosto dello scorso anno allo
sportello antiusura di Roma,
denuncia da cui sono partite le
indagini dei carabinieri che
sono riusciti a far collaborare la
vittima, un noto proprietario di
un albergo di lusso in città, che
ha raccontato agli inquirenti di
essere stato minacciato, «se non
paghi, roviniamo te e la tua
famiglia», e picchiato dai suoi
aguzzini, tutti con alle spalle
precedenti di reati al patrimonio. Che lo hanno costretto a
vendere a prezzi stracciati
immobili e quote azionarie di
società appartenenti a lui e alla
sua famiglia. Un giro quello
scoperto dai carabinieri durante
il blitz scattato alle prime luci
dell’alba che ha portato oltre
all’arresto di 7 persone di
Terracina, anche a decine di
perquisizioni eseguite nelle abitazioni degli 8 indagati. Tutti
personaggi noti all’opinione
pubblica per cui questa mattina
le voci hanno trovato la conferma dei fatti, e qualche sorpresa.
Verso i 7 arrestati, diversi
imprenditori terracinesi operanti nel campo dell’edilizia, dell’abbigliamento e dell’arredamento, anche il titolare di un
centro diagnostico del luogo è
stata emessa dal Gip presso il
Tribunale di Latina su richiesta
della Procura l’ordinanza di
custodia cautelare in carcere
con l’accusa di usura e tentata
estorsione. Le indagini partite
nell’agosto dell’anno scorso
con la denuncia della vittima
proseguono per accertare i contorni reali del giro di usura.
Lungimirante e azzeccata la
scelta di non aderire al progetto
dello sportello antiusura, convinti come sono a Palazzo che
«Terracina è destinata a rimanere una città tranquilla, rispetto a
quello che accade in altre
città».Verrebbe da chiedere, ma
in che mondo vivete?
SAN FELICE - L’UOMO INVISCHIATO CON GLI APPALTI PER LA COSTRUZIONE DELL’A3
’Ndrangheta, arrestato Antonio Gallico
Per anni era scappato alla cattura.
Ora per Antonio Gallico si sono
aperte le porte del carcere nell’ambito dell’operazione “Cosa
mia” condotta dagli uomini della
Squadra Mobile. Gli agenti del
vicequestore Cristiano Tatarelli
gli hanno notificato un’ordinanza
di custodia cautelare in carcere.
L’accusa che pesa sul 42enne è
quella di associazione mafiosa,
ANTONIO GALLICO
omicidi ed estorsione. Sulla base
degli elementi raccolti dalla polizia l’uomo è collegato alla
’Ndrangheta per gli appalti relativi all’autostrada Salerno - Reggio
Calabria. Il blitz degli uomini
della Mobile è scattato ieri mattina alle prime luci dell’alba a
Reggio Calabria. L’operazione è
scattata nei confronti delle cosche
della 'ndrangheta nella zona di
Palmi che erano riuscite a infiltrarsi negli appalti per i lavori di
ammodernamento dell'autostrada. La Squadra Mobile di Latina
lo ha rintracciato nella notte tra
lunedì e martedì in una villa di
San Felice Circeo.Antonio
Gallico detto Mastrolindo di fatto
è domiciliato a Sonnino, ma da
alcuni mesi aveva trovato rifugio
in una villa al Circeo. (Dibbi)
Dal 24 maggio scorso,
Alessandro Bettosi, vice questore aggiunto del Corpo
Forestale dello Stato, è il nuovo
comandante
del
Coordinamento Territoriale per
l’Ambiente
del
Parco
Nazionale del Circeo, succedendo al dottor Giuseppe Persi.
In carriera ha operato presso la
Direzione del Parco Nazionale
dello Stelvio a Bormio, è stato
responsabile
dei
Nuclei
Operativi Cites presso le dogane di Milano Linate e Milano
Malpensa
al
Comando
Regionale Lombardia del
Corpo Forestale dello Stato.
Trasferito all’Ente di via Carlo
Alberto a Sabaudia, dal 2000 al
2005 è stato artefice dell’istituzione del servizio Cfs a cavallo,
anche per l’accompagnamento
di trekking nell’area protetta e
del Centro di Tutela della
Fauna selvatica, tuttora attivi.
Medico veterinario nello stesso
periodo ha effettuato interventi
diretti alla cura della fauna selvatica ferita, per bracconaggio
od incidenti, in particolare
rapaci, proveniente da varie
zone anche al di fuori del territorio del Parco. Ha svolto quindi il ruolo di responsabile del
Nucleo
Operativo
Antibracconaggio e successivamente
del
Nucleo
Agroalimentare
Forestale
all’Ispettorato Generale del
Corpo Forestale dello Stato a
Roma. Antonio Picano
IL TERRITORIO - 09 GIUGNO 2010
Terracina, pescatore
muore in mare
per un malore
Tragedia in mare ieri a
Terracina. È morto un
pescatore colto da malore
mentre era in mare.
L’allarme è stato lanciato
dai familiari preoccupati
perchè non lo vedevano
rientrare come ogni giorno.
Il pescatore si chiamava
Renato Marigliani, di 60
anni. Il corpo è stato recuperato dalla guardia costiera
nel tardo pomeriggio di ieri.
SAN FELICE CIRCEO - DUE BANDITI ARMATI DI PISTOLA SEQUESTRANO IL PERSONALE
Colpo da 100mila euro alle poste
Colpo perfetto quello messo a segno ieri mattina ai danni dell’ufficio postale di via Alcide
De Gaspari a San Felice Circeo. L’azione dei
due banditi è scattata una manciata di minuti
prima delle otto di ieri mattina. L’azione ha
permesso ai due malviventi di scappare con
un bottino che supera i 100 mila euro. C’è
tutto dietro il colpo alle poste; la minaccia, il
sequestro di persona e una fuga perfetta. I
fatti. Sono le 7,45 quando il responsabile dell’ufficio arriva con la sua auto e posteggia
dietro le poste. Non ha neanche il tempo di
uscire dalla macchina che i due banditi si
avvicinano. Entrambi sono armati di pistola e
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hanno il volto coperto da bandana e occhiali
scuri. Il direttore è costretto ad aprire la porta
sul retro lasciando il via libera all’azione dei
due malviventi. Senza tradire alcun cenno di
nervosismo obbligano il direttore a disattivare il sistema di allarme e a digitare il codice
segreto della cassaforte. Intanto in via dei
Gasperi arrivano i dipendenti che vengono
“gentilmente” chiusi nel bagno per non
lasciare testimoni scomodi. Una volta aperta
la cassaforte i banditi prendono le chiavi del
bancomat posizionato all’esterno e a quel
punto mettono le mani su tutto il denaro contenuto nella cassa continua e nel forziere. A
questo punto scappano in auto, ma nessuno
dei presenti riesce a vedere verso quale direzione. Solo ad azione ultimata i malcapitati
possono lanciare l’allarme al 112. I carabinieri della stazione di San Felice, che operano sotto le direttive del maresciallo Russo in
sinergia con gli uomini della compagnia di
Terracina organizzano diversi posti di blocco
alla ricerca dell’auto usata, sicuramente un
mezzo rubato.
Le ricerche sono andate avanti fino a notte
inoltrata ma al momento non ci sono stati
sviluppi interessanti. Non si esclude la presenza di un terzo complice. (Dibbi)
Il Messaggero articolo
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Mercoledì 09 Giugno 2010
Chiudi
di ALDO CEPPARULO
E’ un boss, ma anche uno spietato assassino della ’ndrangheta l’uomo che alle 5
del mattino di ieri in una villa di San Felice Circeo è stato arrestato dagli
investigatori della Squadra mobile di Latina.
Antonino Gallico, 42 anni, è una delle “menti” della cosca Gallico-Morgante-SgròSciglitano che da anni è il lotta con il potente clan dei Condello. Scenario della
“guerra” della ’ndrangheta è la zona di Palmi dove proprio Antonino Gallico
eliminò a revolverato uno degli odiati avversari del clan Condello. Così, da
quattro anni, il boss si è rifugiato in provincia di Latina dove, inizialmente, aveva
stabilito in suo buon retiro in una sorta di ranch sui Lepini, nell’entroterra di
Sonnino. Poi, con la sua compagna si è trasferito al mare, in una villa del Circeo.
Ma da lì ha proseguito i traffici della cosca: percentuali sui lavori alle ditte che si
aggiudicavano gli appalti e la sottoscrizione forzata di contratti con le famiglie
mafiose operanti in quelle aree, per la fornitura di materiale e mezzi per la
realizzazione dell’opera, a beneficio di società o imprese di riferimento,
nonostante l’esborso di tangenti. Così operava la ‘ndrangheta che aveva messo
le mani sui lavori dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria: traffici scoperti
nell’operazione Cosa mia che ha portato a 52 arresti della squadra mobile di
Reggio Calabria. Alla complessa attività investigativa hanno collaborato gli
uomini del commissariato di Palmi, delle squadre mobili di Roma, Mantova,
Bergamo, Imperia, Latina, Brescia, Savona e Rieti e del Reparto prevenzione
crimine Calabria, con il coordinamento del Servizio centrale operativo lo Sco
della polizia. Secondo quanto emerso dalle indagini, i personaggi di vertice delle
cosche Gallico, Santaiti, Bruzzise, alcuni dei quali detenuti e condannati per
delitti gravi, riuscivano a mantenere sul territorio una posizione di leadership,
dando persino luogo a nuove alleanze che hanno rafforzato la loro autorità
criminale.
RIPRODUZIONE RISERVATA
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http://carta.ilmessaggero.it/view.php?data=20100609&ediz=05_LATINA&npag=32&... 10/06/2010
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Pontinia Sabaudia Circeo
Il blitz della squadra mobile di Latina ieri sera in una villa di San Felice
Latina Oggi
Mercoledì 9 Giugno 2010
LE INDAGINI
Gallico arrestato al Circeo
Il boss della ‘ndrangheta coinvolto nello scandalo degli appalti sulla A3
LO TENEVANO d’occhio da
alcuni giorni gli uomini della
squadra mobile di Latina. E
ieri notte è scattato il blitz che
ha portato all’arresto di Antonino
Gallico, 42 enne
originario della Calabria, esponente di
spicco dell’omonima famiglia alleata
con quelle dei Morgante-Sgro'-Sciglitano, che da anni
portano avanti una
guerra di mafia con
gli esponeti di altre
due famiglie calabresi, quelle dei
B r u z z i s e -Pa r r e l l o .
La polizia di Latina
lo ha scovato all’interno di una villa
lungo il litorale di
San Felice Circeo. Il
mandato di arresto è
stato emesso dal
Gip del Tribunale di
Reggio Calabria a seguito di
una serie di ordini di arresto,
ben 53 di cui 46 andati a buon
fine perché le altre persone si
trovavano già in carcere, effettuati in tutta Italia, a conclusione di un inchiesta della
squadra mobile di Reggio Ca-
L’OPERAZIONE
Antonino Gallico (a destra)
arrestato dalla polizia
labria coordinata dalla Direzione Distrattuale Antimafia ,
che tanto per cambiare, ha
come base i ricchi appalti della Salerno-Reggio Calabria.
Gli arrestati devono rispondere di associazione mafiosa,
omicidi ed estorsione. L’atti-
vità investigativa ha permesso
infatti di ricostruire la sanguinosa faida che interessato la
zona di Palmi tra gli anni 80 e
90, quando i due gruppi famigliari si contrarono a colpi di
arma di fuoco per ottenere il
controllo del territorio. Che,
in questi utimi anni, voleva
dire gestire gli appalti di ammodernamento dell’autostrada. I lavori infatti stavano
avanzando verso la zona di
Palmi e l’attrito tra le due
andrine stava salendo pericolosamente. Entrambe voleva-
no controllare il quinto macrolotto che va da Gioia Tauro
a Scilla. Lo stesso Gallico è
accusato di continuare a gestire la sua attività malavitosa
dalla sua villa al Circeo, dove
si credeva la sicuro, occupandosi dell’individuazione di
ditte e società impegnate nei
lavori sulla A3 da sottoporre
ad estorsioni. Il meccanismo
così come è stato ricostruito
dagli investigatori durante la
conferenza stampa di ieri a
Reggio Calabria era semplice.
Le famiglie pretendevano una
tengente del 3% dalle ditte
appaltatrici dei lavori dei vari
lotti della Salerno-Reggio Calabria nella zona di Palmi. E
imponevano alle imprese di
acquistare il calcestruzzo dalle loro società.
Gallico era fuggito dalla Calabria proprio in seguito alla
faida che vedeva contrapposte
le ‘ndrine della zona di Palmi
e avava trovato un rifugio la
Circeo, senza però mollare gli
affari. Le indagini sono state
coordinate dal procuratore di
Reggio Calabria, Giuseppe
Pignatone, dall'aggiunto Michele Prestipino e dal pm Giovanni Musarò.
Andrea Zuccaro
UN personaggio del
calibro di Antonino
Gallico nascosto in
una villa del litorale
del Circeo. È questo
il dato che stanno
cercando di approfondire gli uomini
della Questura di Latina. Le indagini,
ora, sono mirate a
verificare se l’uomo,
esponente di primo
piano dell’omonima
famiglia calabrese,
godesse di appoggi e
coperture di altre
persone in terra pontina. Gallico infatti si
era trasferito ormai
da anni in provincia,
e secondo gli inquirenti anche da qui
riusciva indisturbato
a gestire gli affari
della cosca. Un rifugio dorato, quello del
Circeo, mimetizzato
tra le tante ville che
sorgono lungo il litorale. L’uomo risulta
invece domiciliato a
Sonnino.
LA SEGNALAZIONE DEI MILITARI DI SABAUDIA
Ufo sulla Capitale,
parola di artiglieri
L’esercito del Casaca a Sabaudia
ORE 4 di lunedì, via Giacomo Medici, quartiere Monteverde,
Roma. Tre oggetti volanti non identificati piuttosto luminosi nel
buio del cielo, si sollevano e rimangono sospesi nell’aria per poi
allontanarsi in formazione. Ad averi visti sono 3 giovani militari
appartenenti al 17esimo reggimento di stanza a Sabaudia, ma che
nei giorni scorsi erano stati chiamati nella capitale per un servizio
di piantonamento davanti alla residenza dell’ambasciatore americano in Vaticano. Una trasferta di servizio notturno, quando
appunto c’è poca gente in giro e oltretutto con l’attesa del termine
per poi fare ritorno nella città pontina. Ma poco prima dell’alba
i tre hanno avvistato gli Ufo, avendo avuto pure il tempo di girare
un filmato di circa un minuto con la fotocamera del cellulare.
Subito dopo i primi attimi di incredulità, i tre hanno fermato una
pattuglia dei carabinieri in transito raccontando l’accaduto e
riferendo tecnicamente la loro esperienza diretta sui velivoli aerei,
essendo militari della Scuola Contraerei di via Caporal Tortini a
Sabaudia. Le traiettorie di volo descritte, sarebbero praticamente
impossibili da eseguire per i normali aerei utilizzati dall’Esercito
Italiano. I carabinieri hanno avvisato la centrale e perlustrato la
zona, acquisendo il video girato. Le cronache romane hanno
segnalato che proprio domenica scorsa, poche ore prima dell’avvistamento dei militari di Sabaudia, alcuni automobilisti che
percorrevano l’Aurelia avrebbero avvistato «un oggetto di forma
circolare e molto luminoso attraversare il cielo», proseguire verso
la costa laziale da dove sarebbero giunte altre conferme.
C.D’A.
PONTINIA - SAN FELICE
28
Mercoledì 9
Giugno 2010
Appalti truccati sull’A3, estorsioni e omicidi: in carcere Antonio Gallico, 42 anni
’Ndrangheta, cellula al Circeo
Si era trasferito a San Felice dopo una faida tra cosche, arrestato un boss
L’uomo considerato
personaggio di spicco
dell’omonima
famiglia malavitosa
Colpito da ordinanza
di custodia cautelare
richiesta della Procura
antimafia di Reggio Calabria
Con lui sono state
assicurate alla giustizia
altre 51 persone, di cui sei
già detenute
i era trasferito a San
Felice Circeo a seguito
di una faida all’interno
della ’ndrangheta, ma
anche all’ombra del promontorio riusciva a gestire gli interessi della cosca di appartenenza occupandosi dell’individuazione di ditte e società
impegnate nei lavori sulla A3
da sottoporre ad estorsioni.
Parliamo di Antonio Gallico,
42 anni, arrestato l’altra notte dalla Squadra Mobile di
Latina, nell’ambito di un’operazione antimafia condotta
dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Operazione che ha assicurato alla giustizia 52 persone, per effetto di altrettante ordinanze di custodia cautelare. L’inchiesta ha evidenziato che le cosche della
’ndrangheta di Palmi imponevano la fornitura del calcestruzzo e una tangente del
3% sulle imprese appaltatrici
del quinto macrolotto, del
tratto compreso tra Gioia
S
A sinistra
il Procuratore
Giuseppe Pignatone,
a destra l’arrestato
Antonio Gallico
Anche ai piedi del promontosio impartiva ordini
per il calcestruzzo, si cercano i complici della zona
Tauro e Scilla. Antonio Gallico, rintracciato dalla Polizia
in una villa del Circeo, viene
ritenuto dagli inquirenti un
elemento di spicco dell’omonima famiglia malavitosa. Le
cosche coinvolte nell’operazione sono, oltre a quella dei
Gallico, anche quelle dei
Morgante, Sgrò, Sciglitano da
un lato e dei Bruzzese e Par-
rello dall’altro. I due gruppi
di famiglie furono protagoniste di una sanguinosa faida
tra gli anni ’80 e ’90, da qui
il trasferimento di Gallico a
San Felice Circeo, dove appunto l’arrestato - secondo
quanto riferiscono gli inquirenti - avrebbe continuato a
gestire gli affari della famiglia nell’illegalità. Sono anco-
ra in corso indagini al fine di
individuare altri soggetti della zona collegati alla cosca
dei Gallico. Dunque, una
cellula della ’ndrangheta ai
piedi del promontorio. L’uomo arrestato si era stabilito
in una villa del litorale del
Circeo già da diverso tempo,
ma il «covo» è stato scoperto
dopo un’attenta attività di
controllo e di verifica sui
suoi spostamenti degli ultimi
giorni. Il ministro dell’interno Roberto Maroni, ieri nel
corso del suo intervento per
la firma del patto di sicurezza a Savona, ha espresso soddisfazione per l’operazione
di polizia condotta a Palmi,
grazie alle indagini coordinate dal pool del nuovo Procuratore antimafia di Reggio
Calabria, Giuseppe Pignatone, recentemente oggetto di
intimidazione: una lettera di
minaccia, con all’interno un
proiettile, gli era stata recapitata in 27 maggio scorso, un
gesto che ha fatto ripiombare
a Reggio Calabria il grave clima di pressioni indebite sui
magistrati. Gli arrestati - ieri
sono state eseguite 46 ordinanze in carcere e sei notificate in carcere ad altrettante
persone già detenute - dovranno rispondere a vario titolo dei reati connessi agli
appalti truccati, ma anche di
estorsione e omicidio, per effetto della sanguinosa faida
che ha portato ad una decina
di morti negli ultimi decenni. Per tutti l’aggravante di
associazione di stampo mafioso.
Il modus operandi delle
’ndrine, di cui sono accusati,
era già emerso in un’altra inchiesta del 2007, a carico
delle cosche di Rosarno,
Gioia Tauro e Limbadi (Vibo
Valentia), avviata a seguito
delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia.
Rita Cammarone
PONTINIA L’iniziativa del Consorzio di Bonifica. L’oggetto di alto valore simbolico per la città di Fondazione
Pipistrellaio donato al museo
l Consorzio di Bonifica, ieri mattina a mezzogiorno,
ha donato un oggetto storico dall’alto valore simbolico per una città di Fondazione, almeno per quanto riguarda l’incessante lotta alla
malaria che, fino agli anni 50
in cui vi fu l’avvento del
DDT, le popolazioni immigrate dal Regime dovettero affrontare. Un pipistrellaio, riprodotto in scala 1:1,50 nel
1995, farà parte dei reperti
storici relativi alla Bonifica
dell’agro pontino e alla lotta
alla malaria. Sarà quindi proprio il neonato Museo della
Bonifica e della Malaria, che
si trova in Piazzale Kennedy
nell’ex mercato coperto ristrutturato, ad ospitare l’unico reperto nell’intero provin-
I
L’oggetto donato al Museo di Pontinia
cia di questo rudimentale
strumento. La donazione è
stata effettuata alla presenza
del Presidente del Consorzio
di Bonifica, Carlo Crocetti, e
del sindaco di Pontinia, Eligio
Tombolillo. Soddisfatto l’antropologo Alessandro Cocchieri, che si sta occupando,
insieme agli uffici comunali
competenti, di raccogliere il
materiale per ’riempire’ il
Museo. «Stiamo ottenendo risultati molto soddisfacenti»
dichiara lo stesso Cocchieri.
«Questo del pipistrellaio è un
grande risultato e ringraziamo il Consorzio di Bonifica e
il suo presidente Crocetti per
questo. Si tratta di un esempio unico in tutto il territorio
pontino. E vista l’assoluta assenza di altri strumenti del
genere, nel 1995 il Consorzio
ha deciso di farlo riprodurre,
in scala». Il pipistrellaio, infatti, sembra non aver dato i
risultati sperati all’inizio e
non doveva essere uno strumento che faceva piacere tenere in casa. Un sacrificio
utile, per la lotta alla malaria,
ma pur sempre un sacrificio.
Serviva, infatti, alla riproduzione del pipistrello che lì poteva continuare a vivere, evitando così la migrazione e la
perdita di esemplari molto
utili per la lotta alla zanzara
anofele. Una storia caratteristica di queste terre che,
quando il Museo sarà aperto
al pubblico, verrà raccontata
proprio a Pontinia.
Graziano Lanzidei
Litorale
Mercoledì 9 Giugno 2010
TERRACINA - 15 MILIONI IL DEBITO ACCUMULATO DALLA VITTIMA. I CARABINIERI HANNO
PRESO DIVERSI IMPRENDITORI OPERANTI NEL CAMPO DELL’EDILIZIA, DELL’ABBIGLIAMENTO
E DELL’ARREDAMENTO, ANCHE IL TITOLARE DI UN CENTRO DIAGNOSTICO. OTTO INDAGATI
Blitz antiusura: sette arresti
Il Territorio
15
Sabaudia
Bettosi è il nuovo
comandante
della Forestale
Rita Alla
Usura e tentata estorsione, 7
arresti e 8 indagati. Il bilancio
dell’operazione antiusura eseguita dai Carabinieri del Nucleo
investigativo del Comando
Provinciale di Roma che ha
portato a sgominare un giro di
usura e estorsione per un volume di affari di 15 milioni di
euro. A tanto ammonta il debito
accumulato con tassi di interessi che oscillavano dal 4 al 7 %
che doveva ai suoi strozzini la
vittima. Che si è rivolto nell’agosto dello scorso anno allo
sportello antiusura di Roma,
denuncia da cui sono partite le
indagini dei carabinieri che
sono riusciti a far collaborare la
vittima, un noto proprietario di
un albergo di lusso in città, che
ha raccontato agli inquirenti di
essere stato minacciato, «se non
paghi, roviniamo te e la tua
famiglia», e picchiato dai suoi
aguzzini, tutti con alle spalle
precedenti di reati al patrimonio. Che lo hanno costretto a
vendere a prezzi stracciati
immobili e quote azionarie di
società appartenenti a lui e alla
sua famiglia. Un giro quello
scoperto dai carabinieri durante
il blitz scattato alle prime luci
dell’alba che ha portato oltre
all’arresto di 7 persone di
Terracina, anche a decine di
perquisizioni eseguite nelle abitazioni degli 8 indagati. Tutti
personaggi noti all’opinione
pubblica per cui questa mattina
le voci hanno trovato la conferma dei fatti, e qualche sorpresa.
Verso i 7 arrestati, diversi
imprenditori terracinesi operanti nel campo dell’edilizia, dell’abbigliamento e dell’arredamento, anche il titolare di un
centro diagnostico del luogo è
stata emessa dal Gip presso il
Tribunale di Latina su richiesta
della Procura l’ordinanza di
custodia cautelare in carcere
con l’accusa di usura e tentata
estorsione. Le indagini partite
nell’agosto dell’anno scorso
con la denuncia della vittima
proseguono per accertare i contorni reali del giro di usura.
Lungimirante e azzeccata la
scelta di non aderire al progetto
dello sportello antiusura, convinti come sono a Palazzo che
«Terracina è destinata a rimanere una città tranquilla, rispetto a
quello che accade in altre
città».Verrebbe da chiedere, ma
in che mondo vivete?
SAN FELICE - L’UOMO INVISCHIATO CON GLI APPALTI PER LA COSTRUZIONE DELL’A3
’Ndrangheta, arrestato Antonio Gallico
Per anni era scappato alla cattura.
Ora per Antonio Gallico si sono
aperte le porte del carcere nell’ambito dell’operazione “Cosa
mia” condotta dagli uomini della
Squadra Mobile. Gli agenti del
vicequestore Cristiano Tatarelli
gli hanno notificato un’ordinanza
di custodia cautelare in carcere.
L’accusa che pesa sul 42enne è
quella di associazione mafiosa,
Terracina, pescatore
muore in mare
per un malore
Tragedia in mare ieri a
Terracina. È morto un
pescatore colto da malore
mentre era in mare.
L’allarme è stato lanciato
dai familiari preoccupati
perchè non lo vedevano
rientrare come ogni giorno.
Il pescatore si chiamava
Renato Marigliani, di 60
anni. Il corpo è stato recuperato dalla guardia costiera
nel tardo pomeriggio di ieri.
ANTONIO GALLICO
omicidi ed estorsione. Sulla base
degli elementi raccolti dalla polizia l’uomo è collegato alla
’Ndrangheta per gli appalti relativi all’autostrada Salerno - Reggio
Calabria. Il blitz degli uomini
della Mobile è scattato ieri mattina alle prime luci dell’alba a
Reggio Calabria. L’operazione è
scattata nei confronti delle cosche
della 'ndrangheta nella zona di
Palmi che erano riuscite a infiltrarsi negli appalti per i lavori di
ammodernamento dell'autostrada. La Squadra Mobile di Latina
lo ha rintracciato nella notte tra
lunedì e martedì in una villa di
San Felice Circeo.Antonio
Gallico detto Mastrolindo di fatto
è domiciliato a Sonnino, ma da
alcuni mesi aveva trovato rifugio
in una villa al Circeo. (Dibbi)
Dal 24 maggio scorso,
Alessandro Bettosi, vice questore aggiunto del Corpo
Forestale dello Stato, è il nuovo
comandante
del
Coordinamento Territoriale per
l’Ambiente
del
Parco
Nazionale del Circeo, succedendo al dottor Giuseppe Persi.
In carriera ha operato presso la
Direzione del Parco Nazionale
dello Stelvio a Bormio, è stato
responsabile
dei
Nuclei
Operativi Cites presso le dogane di Milano Linate e Milano
Malpensa
al
Comando
Regionale Lombardia del
Corpo Forestale dello Stato.
Trasferito all’Ente di via Carlo
Alberto a Sabaudia, dal 2000 al
2005 è stato artefice dell’istituzione del servizio Cfs a cavallo,
anche per l’accompagnamento
di trekking nell’area protetta e
del Centro di Tutela della
Fauna selvatica, tuttora attivi.
Medico veterinario nello stesso
periodo ha effettuato interventi
diretti alla cura della fauna selvatica ferita, per bracconaggio
od incidenti, in particolare
rapaci, proveniente da varie
zone anche al di fuori del territorio del Parco. Ha svolto quindi il ruolo di responsabile del
Nucleo
Operativo
Antibracconaggio e successivamente
del
Nucleo
Agroalimentare
Forestale
all’Ispettorato Generale del
Corpo Forestale dello Stato a
Roma. Antonio Picano
SAN FELICE CIRCEO - DUE BANDITI ARMATI DI PISTOLA SEQUESTRANO IL PERSONALE
Colpo da 100mila euro alle poste
Colpo perfetto quello messo a segno ieri mattina ai danni dell’ufficio postale di via Alcide
De Gaspari a San Felice Circeo. L’azione dei
due banditi è scattata una manciata di minuti
prima delle otto di ieri mattina. L’azione ha
permesso ai due malviventi di scappare con
un bottino che supera i 100 mila euro. C’è
tutto dietro il colpo alle poste; la minaccia, il
sequestro di persona e una fuga perfetta. I
fatti. Sono le 7,45 quando il responsabile dell’ufficio arriva con la sua auto e posteggia
dietro le poste. Non ha neanche il tempo di
uscire dalla macchina che i due banditi si
avvicinano. Entrambi sono armati di pistola e
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hanno il volto coperto da bandana e occhiali
scuri. Il direttore è costretto ad aprire la porta
sul retro lasciando il via libera all’azione dei
due malviventi. Senza tradire alcun cenno di
nervosismo obbligano il direttore a disattivare il sistema di allarme e a digitare il codice
segreto della cassaforte. Intanto in via dei
Gasperi arrivano i dipendenti che vengono
“gentilmente” chiusi nel bagno per non
lasciare testimoni scomodi. Una volta aperta
la cassaforte i banditi prendono le chiavi del
bancomat posizionato all’esterno e a quel
punto mettono le mani su tutto il denaro contenuto nella cassa continua e nel forziere. A
IL TERRITORIO - 09 GIUGNO 2010
questo punto scappano in auto, ma nessuno
dei presenti riesce a vedere verso quale direzione. Solo ad azione ultimata i malcapitati
possono lanciare l’allarme al 112. I carabinieri della stazione di San Felice, che operano sotto le direttive del maresciallo Russo in
sinergia con gli uomini della compagnia di
Terracina organizzano diversi posti di blocco
alla ricerca dell’auto usata, sicuramente un
mezzo rubato.
Le ricerche sono andate avanti fino a notte
inoltrata ma al momento non ci sono stati
sviluppi interessanti. Non si esclude la presenza di un terzo complice. (Dibbi)
Il Messaggero articolo
Mercoledì 09 Giugno 2010
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di EBE PIERINI
Il suo obiettivo? Che gli agenti del Corpo Forestale dello Stato in uniforme stiano
più in mezzo alla gente. Il suo modello? Le giubbe rosse canadesi che sono così
legate alla propria uniforme da sfoggiarla con orgoglio. Alessandro Bettosi, 45
anni, nuovo capo del Coordinamento territoriale per l’ambiente del Parco
Nazionale del Circeo, non ha dubbi: è necessario che i forestali svolgano un
ruolo di polizia di prossimità. «Reprimere gli abusi ed i reati è necessario ma la
nostra presenza capillare sul territorio e tra la gente consente di prevenire gli
illeciti – spiega Bettosi – Voglio che la popolazione ci veda come dei consiglieri,
delle guide a tutela dell’ambiente e del territorio». Ha prestato servizio presso la
direzione del Parco nazionale dello Stelvio, a Bormio. E’ stato responsabile dei
nuclei operativi Cites presso le dogane di Milano Linate e Malpensa al comando
regionale Lombardia del Corpo Forestale dello Stato. Dal 2000 al 2005 era già
stato a Sabaudia come responsabili del centro di tutela della fauna selvatica ed è
stato proprio lui, nel 2001, a dar vita al nucleo degli agenti a cavallo. Oggi sono
ben 6 i cavalli a disposizione del personale del Corpo forestale dello Stato. In
seguito è stato responsabile del nucleo operativo antibracconaggio e del nucleo
agroalimentare forestale dell’ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato
a Roma prima di fare ritorno a Sabaudia al vertice del Cta che si occupa degli
aspetti operativi che interessano il Parco nazionale del Circeo e dell’attività di
polizia affidata al Corpo. Bettosi ha a disposizione un organico di 25 unità
suddivise tra le stazioni di Sabaudia e di Fogliano e la sede del Cta di via Carlo
Alberto. «L’impegno preminente per noi è senza dubbio quello dell’attività di
repressione dell’abusivismo edilizio ma anche quello del controllo del corretto
utilizzo del territorio a partire dagli arenili – sottolinea Bettosi – Meno problemi si
registrano rispetto al resto del territorio nazionale in materia di smaltimento dei
rifiuti. Siamo impegnati inoltre nella lotta al bracconaggio nelle zone ai bordi del
Parco ed alla pesca di frodo nei laghi demaniali». Due le novità: le pattuglie in
bicicletta e la possibilità di monitorare il territorio del Parco dall’alto grazie al
nuovo elicottero in dotazione al Cta. «Il nostro compito è quello di difendere tutto
quello che c’è da difendere in questo splendido territorio» conclude. Tutto quello
che c’è da difendere e che rende questa zona d’Italia unica.
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http://carta.ilmessaggero.it/view.php?data=20100609&ediz=05_LATINA&npag=34&... 10/06/2010