Centonove numero 39

Transcript

Centonove numero 39
Caso Bruzzano
Ombre sui vigili
PAG.
10
Scontro sull’utilizzo di agenti penitenziari
al servizio del pm di Messina PAG. 17
Aldo Bruzzano
centonove
I candidati puntano sull’appoggio
dei preti. Con tante promesse
ANNO XIX N. 39
19 OTTOBRE 2012
EURO 1,50
Scorte, una scelta
troppo... Ardita
Sebastiano Ardita
I domiciliari per l’ispettore di Messina
mettono sott’accusa l’intero Corpo PAG. 19
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME)
Notti brave
L’INCHIESTA
mess.elettorale
LA PROCURA DI PATTI SCOPERCHIA UN VASTO GIRO DI PROSTITUZIONE
CHE INVESTE TUTTA MESSINA. I RETROSCENA ALL’OMBRA DEI CLUB PRIVÈE
CHE FANNO TREMARE POLITICI E PROFESSIONISTI DALLA DOPPIA VITA
messaggio elettorale - comm.donatella sabbatino
Padre Antonino Cento
Elezioni regionali
Assalto alle parrocchie
19 OTTOBRE 2012
il punto
Beni culturali
Sogno infranto
EDIT
Spoil system
alla sicula
LʼUSCITA DI SCENA di Raffaele
Lombardo ricorda molto le
atmosfere di Garcia Marquez.
Dove il generale va a riposo,
senza pazienza per i protocolli
e i tempi della corrispondenza
di Stato . “Nessuno scrive al
Colonnello” e lʼagognata
pensione non arriva. Il generale
passa il tempo a scrivere
nomine e commissariare enti,
mentre le truppe in disarmo
pensano a fare trasferire le
galline ovaiole ospitate per suo
conto da Palazzo dʼOrleans alle
agresti contrade di
Grammichele e a ordinare la
biada per il purosangue arabo
che il principe del Quatar ha
regalato al governatore, nella
sua regale trasferta a Palermo.
Il 28 ottobre si avvicina, il
consenso sul giovane Toti è
come il mercurio nel
termometro e Lombardo
accorda le ultime nomine. Dopo
i consorzi di bonifica, lʼArsap
ente agricolo che si voleva
sopprimere, le assunzioni nelle
Asp e nei parchi, ecco lʼultimo
avamposto. Oggi venerdì è
convocata lʼassemblea dei soci
di Riscossione spa, Regione e
Agenzia delle Entrate, per la
nomina del nuovo direttore
generale che prenderà il posto
del messinese Antonio Finanze.
Il consiglio di amministrazione
della ex Serit ha inviato una
pesante nota nella quale si
rileva che nei primi sei mesi la
società ha perso 16 milioni e
lʼesposizione verso Monte
Paschi ammonta a 160 milioni.
Eʼ ora di cambiare. Eʼ lʼora dello
spoil system al contrario: si fa
tutto prima di andare via. Chi
arriva trova così tutto a posto.
La Sicilia riesce solo a dare
in prestito i suoi capolavori.
Ma sulla gestione
del patrimonio si distingue
per un capolavoro
di sprechi e inefficienze
DI ENZO BASSO
“I BENI CULTURALI sono il petrolio della Sicilia”.
Eʼ una frase ricorrente nello schiocchezzaio
elettorale. Nessuno dei candidati, che blatera di
valorizzazione, sembra però avere una pallida
idea di quale grande capolavoro degli sprechi sia
in Sicilia la gestione dei Beni culturali, materia
nella quale la Regione ha competenza esclusiva.
Il museo di Marianopoli, ad esempio, in un anno ha incassato
147 euro. Per i suoi dodici custodi, rari a vedersi nei giorni feriali
come nei festivi, ne spende in un anno 561mila. Tutto il sistema
dei musei e delle aree archeologiche siciliane, teatri compresi,
in un anno incassa 14 milioni di euro, tre in meno del solo sito di
Pompei, che già è disastrato. Solo la gestione dei dipartimento
Beni culturali nel 2009 è costata alle casse della Regione 196
milioni diu euro, cui bisogna aggiungere 64 milioni per 1800
custodi, candidati alla trasmissione “Chi li ha visti?...”. Uno dei
più importanti musei del Mediterraneo, il Paolo Orsi di Siracusa,
in un anno incassa di biglietti 110 mila euro: solo per le pulizie
ne spende 645mila.
Di fronte a questo disastro cosa fare? Lʼassessore Armao ha
riprovato a mettere a bando la gestione di alcuni importanti siti
come il teatro di Taormina o la Valle dei Templi. Ma la maggior
parte dei siti minori, da Halesa a Eloro, sono rimasti lettera
morta. I privati non vogliono saperne di imbarcarsi in questa
avventura. E una ragione, fanno sapere gli operatori del settore
turistico e i promotori culturali, cʼè: i dirigenti della Regione,
preposti alla gestione dei beni culturali, farebbero bene a fare
altri mestieri, preferibilmente non nel settore pubblico,
considerati i risultati. Dario Ferrante, tour operator che porta in
Siiclia 70mila tra russi e polacchi, è sconfortato: “Manca
qualsiasi forma di pianifocazione, se continua così il mercato
dellʼEst Europa ci mollerà...”. Se lʼAbatellis di Palermo tutto
agosto e settembre è rimasto chiuso, per i promotori culturali
portare i turisti a vedere la statua di Afrodite ad Aidone o la Villa
del Casale a Piazza Armerina è una scommessa. Aidone non
ha le strade attrezzate ad accogliere pullman nelle strette vie
della chiesa adibita a museo, a Piazza colline di rifiuti salutano i
turisti e trovare anche solo un vespasiano, che nellʼantica villa
dei mosaici a disegno gordiano e geometrico dovevano pur
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centonove
centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA
CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
esserci, ha trasformato i bagni chimici in un miraggio, come
acqua nel deserto. Lʼunico dato nel quale la Sicilia riesce è
quello dellʼexport. Incapace di valorizzare i propri beni culturali a
casa, con la cultura degli emigranti cerca di gloria allʼestero,
orgogliosa di avere portato lʼAuriga di Mozia prima a Londra e
ora al Getty di Malibù, in California. Così il Satiro danzante che
da Mazara ha preso il volo per il Giappone, poi per la mostra
“Bronze” alla Royal Acadermy di Londra. Si tratta di soggiorni
talmente lunghi, che la mostra “Eccellenze” programmata a
Palermo questo settembre è saltata: i capolavori da esporre,
qualcuno lo aveva dimenticato, erano quasi tutti in trasferta.
Lʼassessore Trigilio, che di nome fa Amleto, ha così deciso di
destinare a miglior sorte i 250mila euro stanziati.
Antonio Gerbino, rappresentante dellʼassociazione Civita, ha
dichiarato al Giornale dellʼArte: il problema in Sicilia per chi
gestisce i beni culturali è semplice. Non hanno idea...”. E cosa
fanno? Si limitano a non rispndere. Civita aveva proposto una
antologia del pittore fiammingo Matthias Stomer, che molte
tracce lasciò in Sicilia come Van Dick e la Regione cosa fa? Non
scrive e non telefona. Le uniche buffonate che si leggono sui
giornali sono quelle che il sindaco di Agrigento vuole dare il logo
dei Templi in leasing a un anonimno che si è aggiudicato
allʼestero lil decadramma di Akragas per 1,9 milioni di euro. Il
vero decadramma è però quello che vive la Sicilia. Ora come in
tutte le tragedia e le commedie da Magna Grecia, cʼè un limite.
Se è vero che il 70% dei beni culturali italiani sono tutti
concentrati in Sicilia, non si si può lasciare questo ben di Dio in
mano a quattro sciacqualattughe. Se lʼAutonomia un disastro ha
compiuto è proprio quello della Cultura: ha dimostrato tutti i suoi
limiti nella creazione di una società, Beni culturali spa, che oggi
si vuole fondere in una Multiservizi dagli imprecisati compiti, una
holding di lavoratori Parcheggiati. Basta, per favore. Avete rotto.
Se i sindacati avessero un minimo di dignità, farebbero
proposte più sensate: più che rincorrere i concorsi dei
catalogatori, chiederebbero di assumere mille archeologi, cui
prestare trentamila precari per scavare il nostro passato e
ricostruire un minimo il nostro futuro. Con la piccozza e un
minimo di sudore in fronte. Così si è scritta la storia. Ma oggi la
si sta cancellando con questo esercito di ladri. E incompetenti.
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Graziella Lombardo
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del 14/12/2011
Sommario
centonove
19 OTTOBRE 2012
PRIMO PIANO
Affari privè
TOP SECRET
Prostituzione, dieci arresti dalla procura
di Patti
A PAGINA
AZIENDE FORESTE
6/7
L’architetto Aveni
“retrocesso”
POLITICA
Candidati senza ostacoli
MESSINA. Lʼarchitetto Pippo
Aveni non è più a capo dellʼAzienda Foreste di Messina. Al
suo posto lʼassessorato regionale ha nominato Mario
Bonanno, che ricopriva lo
stesso incarico a Catania.
Aveni , dopo avere declinato
lʼinvito di ritornare a Palermo,
è stato “retrocesso” a direttore del primo distretto.
A dieci giorni dal voto, chi è rimasto al palo
e chi corre nonostante tutto
A PAGINA 8/9
All’assalto delle Parrocchie
I preti raccontano i rapporti con i politici
A PAGINA
10
Campagna sottotraccia
Non usano manifesti e neanche santini.
Sono i candidati “invisibili”
A PAGINA
11
Nomine, stop “virtuale”
Il Consiglio di Stato azzera le designazioni
fatte dopo la legge dellʼArs
A PAGINA 12
La rinascita dei Colli Sanrizzo
PAG.26
Un tuffo da 5 milioni
PARCO FLUVIALE ALCANTARA
POSTER
Il Comune di Taormina rischia il default
A PAGINA
20
Pugliatti “rivive” in Biblioteca
Se i dipendenti s’incazzano
Ato4, corteo tra i rifiuti
Le figlie donano le raccolte librarie
Palazzo Zanca in subbuglio per lo stipendio in ritardo
A PAGINA 13
Sfilata dei dipendenti senza stipendio da mesi
A PAGINA 21
Messina, proteste in Coro
Come ti boccio il bilancio
Procura, si Salvi chi può!
Il Seguenza chiude lʼesperimento
Lʼasse Pd-Udc respinge il consuntivo 2011
del Comune di Messina
A PAGINA 14
Il Tar del Lazio congela la nomina del magistrato
A PAGINA 22
Il circolo dei Nobili è mio. Anzi, no
A PAGINA
A PAGINA
Funghi, prendiamoli con co...scienza
Il 28 ottobre allʼOrto Botanico di Messina
A PAGINA
Attori con la Toga
A PAGINA
23
Gattopardi al Palacultura
Le alture di Messina a Fondachelli Fantina
A PAGINA 26/27
Cibi di strada, Palermo capitale
Si conclude la V edizione di Panelle&Champagne
A PAGINA 28
Baskin senza barriere
Mancuso scivola sull’acqua
Manifestazione nazionale ad Avola
A PAGINA
29
ECONOMIA
Il sindaco di SantʼAgata di Militello
citato in tribunale per il reato
di furto dallʼacquedotto
A PAGINA
Il sindaco di Trappitello
15
Riscossioni spa? Incassa zero
A PAGINA
RUBRICHE
4/5
30
36
36
40
44/45
46/47
46
46
46
47
47
47
47
47
Settegiorni
Qui Scuola/Istruzioni per l'Uso
Uomini & Business/Occorre
Consulenti/Consumatori
Libri/La Classifica
Weekend
Lettere & Commenti
Messina Drastica
Heritage
Ecologia e Ambiente
Alfabeto Minimo
Eliodoro
150 Parole da Palermo
Antibuddaci
Animal House
A PAGINA
A PAGINA
16
Eurobunker all’attacco
31
Scorte, scelta.... Ardita
Sagra, quanto mi costi?
Eʼ polemica sugli agenti
penitenziari utilizzati per proteggere
il pm di Messina
Arrivano le feste dʼautunno. Ecco chi ne trae benefici
A PAGINA 33
A PAGINA
17
«Noi facciamo impresa»
Caso Bruzzano, ombre sui vigili
Gli incontri di Confindustria per i giovani
I domiciliari per lʼispettore accendono
i riflettori sullʼintero corpo
della Municipale di Messina
Google, festa a Sant’Agata
A PAGINA
18/19
A PAGINA
34
Al Castello Gallego gli sviluppatori del motore di ricerca
A PAGINA 35
pagina 3
TEATRO DI MESSINA
Riparte la stagione,
Rigoletto a febbraio
MESSINA. In attesa del nuovo
commissario Cintioli, il cui insediamento è previsto a elezioni concluse, il Teatro di
Messina ha deciso di recuperare gli spettacoli non andati
in scena. LʼOmaggio a Roland
Petit e la Martha Graham Dance Company andranno in scena da novembre in poi. Per
“Rigoletto”, gli abbonati dovranno attendere febbraio.
MEMORIA
COLONIA. Rinvenute in Germania 60 incisioni di Messina realizzate da Jakob Ignaz
Hittorf. La scoperta è stata
fatta a Colonia, città natale
dellʼarchitetto. Le immagini
rappresentano non solo vedute di Messina ma anche interni di edifici e chiese. Gli
scopritori hanno contattato
Comune, Provincia e Soprintendenza per organizzare
una mostra.
Lʼimpresa di stoccaggio petrolifero si incrocia
con lo Statuto regionale inattuato
A PAGINA 32
SICILIA
43
FRANCAVILLA DI SICILIA.
Sarà la funzionaria regionale
Tiziana Lucchesi a sostituire
Ettore Lombardo nel ruolo di
direttore del Parco Fluviale
dellʼAlcantara. Una scelta che
arriva ufficialmente per motivi
tecnici, ma che potrebbe essere legata alla rottura politica
tra il Fli e lʼex coordinatore
messinese Giuseppe Laface,
vicino al direttore Lombardo,
che ritorna a tempo pieno allʼIspettorato forestale.
Rinvenute a Colonia 60
incisioni inedite di Messina
Racimolato lo 0,24% sul tributo per i rifiuti
urbani del 2011
Eligio Giardina si dimette da consigliere.
Si candiderà alla guida del Comune
42
A Messina la mostra dal 20 ottobre
Colli, il paradiso ritrovato
PAG.31
41
Lʼamministrazione vince ma riaffida i locali
alla controparte
Al Vittorio Emanuele uno spettacolo teatrale
interpretato dagli avvocati messinesi
A PAGINA 24
Romolo Dell’Acqua
38/39
Ettore Lombardo
lascia la direzione
Fondo Pugliatti
PAG.38
19 OTTOBRE 2012
CHI SALE
LFrancesco
Calanna
MESSINA. Che il candidato
del Pd alle regionali venga dal
mondo dell'agricoltura lo dimostrano fatti concreti. Per
alleviare un morso di zanzara, infatti, ha lasciato a bocca
aperta i suoi potenziali elettori spezzando una foglia di
aloe, che era vicina a lui, strofinandola sulla fronte con
normalità: «È un potente rinfrescante, picciotti».
LPippo Capurro
MESSINA. Il consigliere comunale del Pdl ha deciso di
usare il pugno duro contro i
colleghi assenteisti. Capurro, che praticamente non ha
mai saltato una seduta dʼaula, ha chiesto formalmente al
presidente del consiglio comunale Pippo Previti, di accertare chi dei consiglieri sia
risultato assente ingiustificato per sei sedute consecutive. Fatto, questo, che porterebbe alla decadenza.
L Filippo Romano
MESSINA. Il vice prefetto di
Messina, insieme ai colleghi
Enrico Galeani ed Emilio Saverio Buda, ha messo in cura
dimagrante Racalmuto, il
paese che ha dato i natali a
Leonardo Sciascia, sciolto
per infiltrazioni mafiose. Un
primo risultato è un finanziamento di un milione e 200milaeuro dal ministero degli Interni per evitare il dissesto.
L Giovanni Princiotta
GIOIOSA MAREA. Il consigliere provinciale non dimentica il primo amore. Dopo una
sbandata per Grande Sud, il
politico di Gioiosa Marea, è ritornato tra le braccia del Pdl
e sta sostenendo la corsa allʼArs di Nino Germanà. A convincerlo anche i consigli del
collega Salvatore Coppolino.
L Ivo Blandina
MESSINA. Il presidente di
Confindustria Messina “vola
alto”. Alla notizia dello spostamento dell'Autorità Marittima dello Stretto da Messina
a Reggio, Blandina ha rilanciato. “Altro che spostamento, piuttosto si concretizzi il
progetto d'istituzione della
Direzione Marittima”
7giorni
centonove
PALERMO. LA RASSEGNA CULTURALE DELLA REGIONE NEL MIRINO DELLA PROCURA
SOCIETA’
Fari sul Circuito del mito
Impiccato a Messina, per carabinieri è omicidio
A dicembre del 2011 i deputati del De Benedictis e Marziano
avevano denunciato poca trasparenza nell’organizazzione
MESSINA. Una persona è stata arrestata dai carabinieri a Messina, nell'ambito delle indagini sulla morte di un parcheggiatore
abusivo di 51 anni, Santi Romeo, trovato impiccato una settimana fa nella sua abitazione. Le indagini, che si sono avvalse
della collaborazione del Ris di Messina, avrebbero accertato che
non sarebbe stato un suicidio, ma un omicidio avvenuto al culmine di una lite. Romeo sarebbe stato dapprima strangolato e
successivamente impiccato, per simulare il suo suicidio.
PALERMO. Roberto De Benedictis
e Bruno Marziano, deputati del Pd,
in unʼinterrogazione del dicembre
del 2011, avevano criticato il modo
Economia della cooperazione, Legacoop in cattedra
poco trasparente con cui era stato
MESSINA. Inizierà venerdi 19 ottobre il corso di alta specializgestito. Ora, la Procura di Palermo,
zazione in “Economia della Cooperazione”, un progetto formavuole capire se si è svolto nel
tivo promosso da Legacoop Messina e dalla facoltà di Econorispetto della legge. Il "Circuito del
mia che ha avuto il sostegno della Camera di Commercio di Mesmito", per la cui realizzazione sono
sina. Obiettivo del corso è quello della formazione di manager
stati spesi otto milioni di euro di
dellʼimpresa cooperativa anche nel Sud. Saranno presenti dirifondi europei, è entrato nellʼocchio
genti della Lega delle cooperative, docenti universitari, espodel ciclone. Gli investigatori stanno
nenti del mondo imprenditoriale e delle politiche del lavoro.
passando al setaccio le carte della
rassegna di spettacoli e
manifestazioni culturali organizzata
Disturbi dell’apprendimento, psicologi a convegno
dall'assessorato regionale al
PALERMO. Molto spesso sembrano distratti, svogliati o adTurismo. Un'inchiesta che ha
dirittura testardi. Accumulano esperienze negative che inl'obiettivo di accertare presunte
taccano lʼautostima e sperimentano quotidianamente un
irregolarità sulle edizioni dal 2010
senso di diversità e fallimento. Sono circa il 4% della popoad oggi. Il riserbo è massimo, ma
lazione scolastica, intelligenti nella norma ma affetti da Dic'è già chi parla di “sistema illecito”.
sturbi specifici dellʼapprendimento. Lʼacronimo utilizzato
A puntare il faro investigativo sul
per denominare questo disturbo è “D.S.A” . Lʼintervento miCircuito del Mito è, ancora una
rato su questi disturbi, favorito da una diagnosi precoce è
volta, il pool di magistrati che si
di cruciale importanza e può aiutare sia le famiglie degli stuoccupa di pubblica
denti sia le istituzioni scolastiche a formulare le corrette
amministrazione, coordinati dal
strategie educative e didattiche. Il convegno che si svolgerà
procuratore aggiunto Leonardo
a Palermo il 19 ottobre presso lʼNH Hotel, organizzato dalAgueci. Nei giorni scorsi gli
lʼOrdine degli Psicologi della Regione Sicilia, sarà unʼocinvestigatori sono andati ad
casione per approfondire la critica tematica dei disturbi delacquisire in assessorato la
lʼapprendimento.
documentazione che riguarda le
Roberto De Benedictis
singole manifestazioni organizzate
nel 2010 e 2011 e quelle rimaste in
stand by nel 2012. All'inizio si era ipotizzato che il
REGIONE. DOPO SENTENZA CASSAZIONE 3.500 EURO AL MESE INVECE DI 41 MILA
fascicolo "Grandi eventi" avesse provocato lo stop
del cartellone estivo del Circuito. In realtà, è la
stessa rassegna culturale ad essere finita sotto
inchiesta. I magistrati stanno ricostruendo le
PALERMO. In tasca adesso ogni 30 giorni al
procedure per scoprire come e perché si sia scelto
netto avra' 3.500 euro. Nulla a che vedere con i
di organizzare alcuni avvenimenti culturali, piuttosto
41 mila euro mensili che Felice Crosta, definito
che altri. L'iter non prevede alcun bando pubblico,
''il superburocrate d'oro'', percepiva dopo aver
ma la direzione artistica può scegliere fra le
lasciato la guida dell'agenzia dei rifiuti della
domande di organizzatori di eventi che chiedono di
Regione siciliana nel 2006. Ora dopo l'ultima
far parte del cartellone. A non convincere gli
sentenza sfavorevole della Cassazione del luglio
investigatori prezzi e contratti. Marziano e De
scorso, Crosta ha firmato un accordo
Benedictis avevano rilevato: Il circuito del miton
impegnandosi a restituire a rate quanto
sembra avvolto in un porto delle nebbie. Non cʼè
incassato indebitamente negli anni scorsi: oltre
mai stato un rendiconto pubblico, nè una verifica dei
Felice Crosta
un milione di euro.
risultati».
Superburocrate Felice Crosta, stop pensione d'oro
FORMAZIONE. «CLIENTELISMO SENZA RITEGNO». IL DEPUTATO DEL PDL ATTACCA IL LEADER DEL PD PER LO SHOPPING DI ENTI. E LE NUOVE ASSUNZIONI
Corona contro Genovese
lʼente di formazione, finanziato con i soldi pubblici, senza tenere conto
del blocco di nuove assunzioni ed incarichi, e dei crediti di tanti
dipendenti per stipendi arretrati, contrattualizza 11 messinesi
MESSINA. «Spiace assistere a questa forma di dittatura
confermando i dubbi ed i giudizi negativi sulla trasparenza e mancata
dellʼarroganza che sceglie con arbitrio forme becere e clientelari
selezione degli addetti nel settore». Le assunzioni riguardano otto
finalizzate allʼacquisizione del consenso politico creando altro
persone dadestinare a Messina, una a Siracusa e due a Ragusa. Al di
precariato e senza tenere conto degli inoccupati di altri
la` di due palermitani, pero`, i chiamati sono tutti di
enti di formazione che non hanno ricevuto
Messina e provincia. Gli assunti per il capoluogo dello
finanziamenti». Roberto Corona, deputato regionale del
Stretto sono Maria Caterina Calogero (di Milazzo),
Pdl, attacca a testa bassa Francantonio Genovese, ex
Francesca Calapai (di Messina), Vincenzo Crisa` (di
sindacto di Messina, deputato nazionale e leader del Pd.
Patti), Renato Manera (di Castell’Umberto), Luigina
Il tema è quello dello shopping di enti di formazione che
Cusma` Piccione (di Palermo), Carmela Russo (di
Genovese titolare di alcuni enti ha effettuato negli ultimi
Messina), Antonio Reale (di Messina) e Maria
mesi. Shopping che si è tradotto in nuove assunzioni
Bernadette Scaffidi (di Milazzo). A Siracusa c’e` invece
nonostante nel settore ci siano migliaia di persone in
Vittorio Passalacqua (di Sant’Agata di Militello). A
cassintegrazione. «Lʼ8 agosto la galassia
Ragusa, infine, ci sono Giandomenico La Fauci,
dellʼonorevoloe Francantonio Genovese acquisisce
messinese e uomo di fiducia di Genovese, e Ivana
Roberto Corona
lʼEnfap, ed il 5 ottobre 2012 alla vigilia delle elezioni,
Terranova di Palermo.
pagina 4
centonove
7giorni
PERSONAGGI. PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO EUROPEO PER GIUSEPPINA GRASSO CANNIZZO
L’archistar venuta da Ragusa
RAGUSA. Estetica, concetto,
tecnica, collisione tra strategie e
immaginario prevalgono nei temi
dellʼarchistar siciliana Maria
Giuseppina Grasso Cannizzo, una
delle firme più significative
dellʼarchitettura mondiale. Il 16
ottobre è stata premiata con la
medaglia dʼoro allʼarchitettura della
triennale di Milano insieme agli altri
due archistar Gae Aulenti e Vittorio
Gregoretti, noti in tutto il mondo per
la realizzazione di musei e quartieri.
I progetti vincitori e finalisti saranno
in mostra, presso la Triennale
stessa, dal 17 ottobre al 19
novembre nella sezione intitolata
Architettura, progettazione e futuro,
dedicata ai progetti, alle ricerche e
agli studi che rappresentano le
nuove esigenze e visioni spaziali,
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
che contemplano lʼuso di
metodologie e materiali inediti e
casa da sottrarre allʼabusivismo e
tecnologie allʼavanguardia. Con il premio
recuperare allʼinsegna della qualità e della
Medaglia dʼOro allʼArchitettura Italiana MADE
vivibilità è alla base delle sue progettazioni.
expo conferma quindi la sua attenzione al
Contemporaneamente al premio della
mondo dellʼarchitettura e il suo ruolo di luogo di
medaglia alla carriera è arrivato il Riba EU
incontro per lʼintera filiera delle costruzioni,
Award, un altro premio importante
valorizzando il patrimonio di progetti, idee e
dellʼassociazione degli architetti britannici
tecnologie del nostro Paese. La siciliana Maria
Giuseppina Grasso Cannizzo è stata già finalista che lʼarchitetto Grasso Cannizzo aveva già
vinto nel 2005. Si definisce una cosmopolita
dello Stirling Prize accanto a grandi opere come
che vive a Vittoria in provincia di Ragusa. I
il Centro Pompidou di Metz e lo Stadio Olimpico
suoi viaggi assomigliano più a spostamenti
di Londra per la realizzazione della casa
che a soggiorni e non è mai stata più di un
vacanze da cento metri quadrati. Il tema della
anno nello stesso luogo. “Immagino la Sicilia
un posto come un altro dove le difficoltà che
incontra un architetto sono simili ad ogni
altra parte del mondo – dichiara lʼarchitetto
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo”. Le sue
opere sono costruite in Sicilia ma sono
internazionali. Di recente ha finito di
progettare una casa su tre livelli e una via di
fuga per quattro gatti randagi che vivono sul
suo balcone. In passato, invece, ha
trasformato un ex-albergo in un grande loft
con spazi e volumi di plexiglas e di legno; il
locale CafHè Mangiare Bere di Catania lo ha
immaginato come una piccola piazza con
motivi di barocco siciliano e a Marina di
Ragusa la torre portuale è diventata un
insieme di scatole in equilibrio tra loro.
Analizzando lʼoggetto nasce lʼidea e si avvia
lʼelaborazione del progetto. E in corso
dʼopera la trasformazione del programma
genera il movimento dellʼopera prodotta
dallʼimmaginario dellʼarchistar siciliana. Il suo
linguaggio architettonico è in dialettica con le
esigenze della natura e dellʼambiente
circostante ed ha le proprietà vincenti della
forza delle idee mai sottoposte ad
esibizionismo. Grasso Cannizzo è in
contatto con molti personaggi stranieri e
italiani che spesso hanno come punto di
riferimento le sue case. Con trenta
pappagalli, cinque gatti e un cane abita in
una casa dellʼottocento dove la sua famiglia
ha vissuto per cinque generazioni. Ama
dividere il suo tempo nelle sue quattro case
dellʼinfanzia quelle in provincia di Ragusa a
Vittoria e a Puntasecca, quella a Roma e
quella ad Alghero. Per via della sua continua
evoluzione geologica, è affascinata dallʼidea
di vivere in Islanda e sta considerando lʼidea
di andarci a vivere per un periodo dellʼanno.
Il sogno dellʼarchitetto Grasso Cannizzo è
una città sullʼacqua.
ROSA E NERO
Nibali si è sposato
Lo chef La Mantia bacia la moglie dopo il sì
ROMA. LO CHEF PALERMITANO SPOSA STEFANIA SCARANTI
La Mantia, nozze da vip
ROMA. Sono andati a nozze. Filippo La Mantia, chef palermitano
amato dai vip, ha sposato in Campidoglio Stefania Scaranti. E'
stato il sidaco di Roma, Gianni Alemanno, a celebrare il
matrimonio, davanti a parenti e amici. Tra i famosi presenti,
Bobo Craxi, Stefania Petix, Rita Dalla Chiesa, Camilla Morabito,
Alessio Vinci e Juliet Linley, Attilio Romita e Angela, Chantal
Sciuto, Roberta Capua, Paola Lucidi, Antonello Sarno e molti
altri. Il ricevimento ha avuto luogo all'Hotel Majestic, sede del
suo ristorante: l'evento è stato suggellato con una super torta
nuziale dell'altezza di circa due metri, una mega cassata 'doc',
come aveva promesso La Mantia stesso pochi giorni prima dei
fiori d'arancio. E aveva aggiunto: "Ci saranno complessivamente
circa un migliaio di invitati, un flusso continuo e per questo
abbiamo deciso che tutto sarà all'insegna dell'ecosostenibile:
posate, piatti e bicchieri saranno biodegradabili, così come il
detersivo per le stoviglie". Eco sì, ma pure super chic.
MESSINA. Chiusa la stagione delle corse,
Vincenzo Nibali non si è fatto mancare nemmeno il matrimonio: è convolato a giuste nozze con la compagna Rachele. La cerimonia si
è svolta nella chiesa Regina Pacis a Fiuggi.
Numerosi gli invitati, tra cui colleghi e compagni di squadra di Nibali come Filippo Pozzato,
Paolo Tiralongo, Fabio Sabatini, Damiano Caruso e Valerio Agnoli per questa giornata speciale di festa per il
corridore messinese questʼanno vincitore della Tirreno – Adriatico e terzo al Tour de France. Si chiude quindi nel migliore dei modi la sua ultima stagione con la Liquigas – Cannondale, per cominciare la sua avventura con lʼAstana dal prossimo gennaio.
Felice Irrera in pensione
MESSINA. Potrà dedicarsi a tempo pieno al piacere della lettura
e al giornalismo. Felice Irrera, docente di italiano e latino al liceo
classico Maurolico, nonchè nostro collaboratore per le pagine culturali, lascia lʼinsegnamento e và in pensione dopo aver formato
almeno quattro generazioni di studenti. Al Maurolico insegnava
da ventitrè anni.
Associazione antiracket in onore di Parmaliana
TERME VIGLIATORE. Nella città delle terme nasce lʼassociazione antiracket “Fonte di Libertà”. I membri del direttivo sono:
Salvatore Barresi (presidente), Felice De Natale (vice-presidente), Salvatore Parisi (segretario), Benedetto Gianlombardo e Pippo Saitta. Lʼatto costitutivo è stato firmato il 2 ottobre nello studio
del notaio Andrea Zuccarello il giorno dellʼanniversario della triste scomparsa del «compaesano, amico ed esempio per tutti, il
Prof. di chimica, legalità e civiltà Adolfo Parmaliana».
pagina 5
19 OTTOBRE 2012
CHI SCENDE
M Gianni Miasi
SANTA TERESA DI RIVA. Il
sindaco di Santa Teresa Riva cade vittima della macabra ironia del suo slogan
elettorale: «Sul passato
mettiamoci una croce, sul
futuro una Crocetta». Dimentica che in Sicilia, mettere una croce significa dimenticare a vita e nel caso
specifico declinare tutto al
femminile rischia di avere
troppi doppi sensi.
MMario D’Agostino
MESSINA. Il candidato alle regionali dellʼUdc non controlla bene il social network. DʼAgostino, infatti, sta “nnigghiando” le caselle di posta di
Facebook dei suoi contatti
dando confidenzialmente del
tu e chiedendo il voto. Senza
accorgersi, però, di inviare
questi messaggi anche
esponenti politici avversari.
M Giuseppe
Buzzanca
MESSINA. I cognomi stranieri non sono la specialità dellʼex sindaco di Messina. Sui
suoi canali social, infatti, da
Twitter a Fb, citando più volte il sondaggista Mannheimer non è mai riuscito a scriverne il cognome in maniera
esatta: usando sia la doppia
"n" senza "h" che la doppia
"h" senza doppia "n".
MAlessandro Russo
MESSINA. Il presidente della
Quinta Circoscrizione di Messina dimentica le sue presenze in tv e incorre in clamorose “malefigure”. Nei giorni
scorsi, aveva addotto come
motivo di ritardo a un appuntamento il trasloco dalla casa
di villeggiatura a quella di
città. Peccato, però, che allʼorario convenuto fosse sugli
schermi di Rtp e non con gli
scatoloni in mano.
M Nichi Vendola
MESSINA. Il leader di Sel, legato a Messina dai tempi in
cui la definì un “verminaio”, è
incappato in due errori durante il suo intervento al Giardino Corallo. Prima ha datato
al 1907 il disastroso sisma del
1908, e poi ha sostenuto che
i Suv, auto buddaci per eccellenza, non hanno mercato.
primopiano
19 OTTOBRE 2012
L’INCHIESTA. Prostituzione, dieci arresti dalla procura di Patti
Affari privè
Sgominato un vasto giro di squillo
che accende i riflettori sui vizietti
della Messina-bene. Nel mirino
anche politici e professionisti
DI MICHELE
SCHINELLA
MESSINA. “Eʼ arrivato sticchio buono?”.
Cʼerano i clienti “normali” che si
accontentavano di un “privè”, il nome del
rapporto sessuale, nei locali hard spacciati
per club e non volevano saperne di usare i
preservativi. E cʼerano i clienti facoltosi
che delle donne più belle volevano godere
in solitudine per una notte intera e per
questo li conducevano negli alberghi o in
private abitazioni. Ma per contattarle non
si rivolgevano direttamente alle ragazze
straniere, rumene ed ungheresi per lo più,
ma a chi gestiva i locali. Al Dubai Night di
Militello Rosmarino e poi di Caronia, al
Dolce vita e al Dejà Vù di Torrenova, a
notte fonda, accorrevano uomini di ogni
età ed estrazione sociale. Da Messina e
da ogni paesino della provincia. Talvolta
per dare lʼaddio al celibato. Lʼinchiesta
della Procura di Patti denominata “Dolce
vita” che ha portato agli arresti 10 persone
con lʼaccusa di associazione per
delinquere finalizzata allo sfruttamento
della prostituzione svela un mondo
sommerso di uomini insonni che per
distrarsi dalla fatiche quotidiane ricercano
sesso a pagamento. “Dubai vi aspetta tutte
le notti dale 22 alle 4 per farvi divertire e
rilassare liberandovi dai pensieri delle
vostre giornate lavorative” : ecco quello
che si leggeva sul sito del locale di
Caronia.
DENTRO I CLUB. Gli avventori entravano
senza pagare. Le donne vestite in maniera
succinta si avvicinavano loro e si beveva.
Ogni consumazione era un braccialetto
che la ragazza si metteva al polso e poi
veniva monetizzato al momento del
pagamento alla cassa. Dopo qualche
momento di conoscenza chi voleva poteva
appartarsi nel privè: piccola stanzetta
appartata. Privè in gergo, per traslato
viene indicato anche il rapporto sessuale.
Le tariffe andavano dai 50 euro ai 200 a
seconda della prestazione. «Le ragazze
vengono classificate in base al numero dei
rapporti ravvicinati che riescono a
concludere ogni notte», chiosa il Gip,
Maria Scolaro, che ha firmato lʼordinanza
di misure cautelari.
«Angela (nome dʼarte di Drahoslava) ieri
sera ha fatto sei privè», racconta
entusiasta, Alessandro Olivieri, titolare
del Deja Vù, alla sua compagna. Ma
poichè la metà degli incassi rimaneva alle
ragazze, alle quali comunque andava un
fisso di 250 euro a settimana, tra di loro
centonove
spesso nascevano delle guerre per
accaparrarsi clienti più generosi.
GELOSIE. Alessandra, in arte Kristel, al
telefono con Vincenzo Seimila, stretto
collaboratore di Pino Lo Re, gestore del
Dubai racconta che le rumene sono
arrabbiate con lei. “Ce lʼhanno tutte con
me, ma perchè? Che minchia ho fatto,
perchè tiro più pompini delle altre?”.
Beatrix Ilona, (Beatrice in arte), un giorno è
entrata nel camerino di Giulia, una
prostituta brasiliana e lʼha minacciata:
«Appena so che ti permetti di scopare
senza preservativi...». Pino Lo Re a modo
suo tenta di arginare la “competenza” di
Alessandra. E dirotta un un suo cliente
abituale di nome Francesco su Daniela e
Morena. «Se sa che lui si fa i privè con me
perchè gli deve mandare a Daniela;
perchè lo deve mandare allʼaltra troia della
sorella di Angela, Morena. Perchè si
comporta così», sbotta unʼadirata
Alessandra .
SERVIZIETTI ESTERNI. Alessandro di
nome. Medico di professione.
Saltuariamente per motivi di lavoro si trova
a Santʼagata, talvolta in compagnia del suo
assistente infermiere, Carmelo. E solo uno
dei professionisti che non disdegna le
distrazioni finito nellʼinchiesta. “Sono
vicino al distributore. Raggiungimi», dice il
medico a Pino Lo Re il 29 dicembre del
2012. Qualche minuto dopo, era passata
ormai la mezzanotte, Lo Re chiama la sua
compagna Dimona: «Fammi preparare
Helena. Deve andare a casa con il
dottore», ordina Lo Re. “Innamorato” di
Helena, il dottore il più delle volte
preferisce trascorrere la notte, unitamente
SPIGOLATURE
I preservativi di casa? Troppo piccoli
MESSINA. I preservativi messi a disposizione dei clienti del Dubai club? Piccoli, troppo piccoli e scomodi per alcuni clienti. Che se ne lamentano pure.
Alessandra, in arte Kristel, una delle ragazze che vi lavorano, è costretta a ricorrere al riparo e a chiedere a Vincenzo Seimila, uno die più stretti collaboratore del titolare Pino Lo Re, di accompagnarla al Sex shop di SantʼAgata Militello.
“Che fai? Ho bisogno di essere accompagnata a Santʼagata», dice Alessandra il 29 dicembre del 2011 a Vincenzo Seimila. Che chiede: «Che devi fare?».
«Devo compare i preservativi perchè quelli di Pino sono troppo piccoli.... Hai
capito?». I due si mettono a ridere. “Dai, preparati dobbiamo andare al più presto», taglia corto Kristel. (M.S.)
DOLCE VITA
Vincenzo e la spogliarellista
Una ballerina del Dolce vita di Torrenova
mette gli inquirenti sulla pista di Galati Rando
Vincenzo Galati Rando
TORRENOVA. “Sei un bastardo che ammazzi di botte le ragazze
se non fanno quello che dici tu, diglielo il bastardo che sei, hai
mandato in ospedale Monica e Caterina, digli che nel tuo locale
privèe le ragazze fano pompini mentre io non mi faccio toccare”. A
mettere gli inquirenti sulla pista di Vincenzo Galati Rando è
Debora Mascia, spogliarellista originaria di Desenzano sul Garda
legata sentimentalmente alllʼuomo di 52 anni di Caronia gestore del
club Dolce vita di Torrenova. La sera del 4 ottobre del 2008 Debora
Mascia chiede lʼintervento degli uomi della polizia di Stato. Dinanzi
allo loro si lascia andare ad uno sfogo che poi il giorno dopo
formalizza in una querela (poi rimessa): «Allʼinterno del locale
pagina 6
succede di tutto. Si svolgono attività sessuali. Le ragazze si offrono
in una saletta, nei privè e nel piano superiore dove cʼè un letto
matrimoniale». Partono così le indagini, fatte di intercettazioni,
appostamenti, controlli e testimonianze degli avventori. Due di
questi, Carmelo e Ivan, hanno raccontato: «Una di queste ballerine
mentre si esibiva prendeva un pene finto, lo leccava e si penetrava
la vagina. La ballerina raggiungeva uno dei divanetti e prendeva un
uomo coinvolgendolo nel ballo. Lʼuomo le infilava il pene nella
vagina guidato dalla mano della donna”. Lo spettacolo hard
avveniva sotto la guida di Vincenzo Galati Rando che spiegava cosa
si dovesse fare: «Cʼera un uomo di nome Vincenzo che dava
indicazioni alla ballerina con il microfono”, hanno sottolineato i due.
Gli inquirenti con le intercettazoni hanno scoperto che nel locale non
si effettuava solo lap dance: «Solo Ramona ha lavorato ieri sera
perchè è venuto quello di Messina. Erano quattro e ognuno prevede
14 minuti... è stata Ramona fino a quando ha fatto bollicine alla
bocca», racconta Angela ad unʼaltra ragazza del locale.
M.S.
primopiano
centonove
19 OTTOBRE 2012
S.AGATA MILITELLO. BLITZ DEGLI AGENTI TRA PERIZOMA AL LOCALE DEJA VÙ
Tutti pazzi per Angela
MESSINA. “In uno spazio
appartato cʼera un
ragazzo di nome
Pietrantonio e un donna
di nome Drahoslava (in
arte Angela) su un
divanetto in atteggiamenti
intimi. Il ragazzo era
intento a palpeggiare e
leccare il seno della
ragazza che si trovava a
cavalcioni sulle sue
gambe. La donna
indossava una gonnellina
corta trasparente ed un
perizoma con la parte
superiore del corpo
completamente
scoperta”. Quando gli
agenti del commissariato
di Santʼagata Militello il 19
febbraio del 2012 hanno
fatto irruzione nel locale
di località Piattaforma si
trovati dinanzi scene di
sesso che hanno
descritto in dettagliate
relazioni di servizio. Da
cui sono iniziate le
indagini sul
Deja Vù. E sui gestori:
Le tre donne agli arresti Jevgenia Hamhodera, Dimona Gueorguieva e Carmen Georgiana Gheorghiu
al suo assistente nel “B&B Campidoglio” di
Santʼagata. La preferita di Filippo,
odontoiatra del siracusano, è, invece,
Miriam Kaid (in arte Nora). Alle 4 e 40 del
19 gennaio del 2012 il medico chiama Pino
Lo Re: “Avete chiuso? Dovʼè Nora?»,
chiede. «Starà dormendo. Cerco di
svegliarla, vediamo che dice». risponde Lo
Re. Detto fatto. Qualche minuto e Nora è a
letto con Filippo in unʼabitazione messa a
disposizione dal titolare del Dubai. Che da
Filippo viene pagato con un assegno.
SENZA SCRUPOLI. Il più stretto
collaboratore di Pino Lo Re è Francesco
Alessandrino. A cui si rivolgono alcuni
clienti per usufruire dei servizi sessuali.
Carmelo, lo contatta: “Cʼè sticchio
buono?”. «Due femmine, stiamo portando
due femmine, avvicina quando vuoi»,
risponde Alessandrino. «Non è che voglio
andare al locale a bivaccare, perchè a me
non piacciono queste cose. Tu vedi cosa
cʼè di sistemata, una cosa così per la mia
età», precisa Carmelo. Al collaboratore di
Lo Re si rivolge Caterina, nome dʼarte
Luisa, che gli chiede di organizzargli
appuntamenti con uomini a Cefalù. “Ci
sono quei quattro affamati là....Quando
arrivo io chiamo quel mio amico che ha un
ristorante.. Gli è partita la fidanzata. Eʼ un
vecchiaccio di merda... Ha un milione di
euro di sole macchine antiche. Ha 70 anni
ma li porta bene. La fidanzata ha 32 anni.
Gli sta lasciando tutto a lei. Se tu riuscissi a
incravattare a questo quà...però te lo deve
sapere incravattare gli devi far perdere la
testa tu a quello...”
RIFIUTATI. Elena non rifiuta mai gli inviti
del dottore in missione a Santʼagata, a
qualunque ora arrivino. Eʼ meno
disponibile agli inviti di Alessandro
Giacomo. Che protesta con Pino Lo Re:
«Ho chiamato Elena. Ma che ha stasera?
La depressione? Io ho già ordinato da
mangiare. Ma a che gioco giochiamo».
Pino Lo Re chiude la conversazione,
telefona ad Elena e risolve il problema.
TIMIDI. Cʼè pure chi come Paolo Antonio,
di Capo dʼOrlando confida a Drahoslava
(la principessa del privè Dejà Vùʼ) che un
suo amico lo aveva preso in giro perchè
non aveva fatto niente con lei: “Il mio
amico con cui ero stato al Deja Vù mi ha
chiesto: “Ma perchè non hai fatto niente?
Mi sembra normale, ho risposto. Lui mi ha
preso in giro perchè non ho fatto nulla con
te». Vincenzo Galati Rando, titolare del
Dolce vita, è sorpreso la telefono a
commentare le gesta di un cliente: «Non è
buono neanche a fottersi una donna, lei
voleva essere scopata e lui lʼha mandata,
ma scopatela e la fai lavorare li contenta”.
TEMERARI. Beatrix Ilona, in arte Beatrice,
il 10 febbraio del 2012 è al telefono con
Vincenzo Seimila. Rivela quanto sono
sfrontati alcuni clienti: «Gli ho mandato un
messaggio a Pino (Lo Re, ndr) che per il
momento non ci voglio andare a lavorare
...li da lui...e sono seccata sinceramente. A
parte che cʼè tanta confusione .. e poi
come si lavora però che già per 50 euro
pretendono di fare certe cose poi magari ci
sono i ragazzi che fanno le cose senza
profilattici a me non mi sta più bene così”.
SPOLPATI. Giuseppe insieme agli amici
Gino e Filippo di Caronia, frequentava sia il
Dubai che il Dolce vita: “A Giuseppe a
Dolce vita gli hanno fottutto un sacco di
soldi. Tremila e 600 euro con la carta di
credito Bevevano gratis, facevano i privè...
i banchetti”, racconta al telefono
Francesco Alessandrino.
ADDIO AL CELIBATO. Tra gli avventori
dei tre locali finiti al centro dellʼinchiesta
molti erano coloro che avevano già fissato
la data del matrimonio. Mario telefona a
Andrea Galati Rando, il figlio del titolare
della Dolce vita, Vincenzo, perchè gli
mandi ragazze in un agriturismo di Patti:
“Avete disponibilità di ragazze per una
festa di addio al celibato che si deve tenere
in agriturismo?”. “Vi facciamo sapere”.
ZOOM
TORRENOVA. Il vero dominus del Deja vù? Condannato per associazione mafiosa è detenuto nel carcere di Bologna dallʼottobre del 2011. Secondo gli inquirenti, confortati dalle intercettazioni telefoniche, lʼultima parola nella gestione
del club spetta a Claudio Tabò Sanfilippo. La prova? Il club aveva totalizzato nei
confronti dellʼOrlandina bevande un debito per le forniture. Il titolare di questʼultima società ne sollecitava il pagamento. Eʼ avvenuto solo quando Claudio
Tabò Sanfilippo, a cui la moglie durante il colloquio in carcere aveva posto il problema, aveva dato il via libera. Il fondatore dello stesso club fu sostituito dalla
moglie Barbara Triscari e dal fratello Sebastiano nellʼorganigramma del club
qualche tempo prima di essere arrestato. Ma è stata solo unʼoperazione di facciata. «Claudio Tabò Sanfilippo ha mantenuto un ruolo di preminenza nel club.
Nonostante le dimissioni ha continuato sino agli arresti e anche dopo a decidere sulle cose più importanti». (M.S.)
messaggio elettorale
Se il vero capo è in carcere
pagina 7
Alessandro Olivieri,
Sanfilippo Tabò
Sebastiano, Carmelo
Marino, Sebastiano
Calà Lesina.
Risultato: quanto gli
agenti hanno constatato
quella notte nel locale era
la pratica di ogni notte.
La più ambita ed
apprezzata del locale è
Drahoslava, in arte
Angela. Dai clienti e dai
proprietari per la fedeltà
alla causa. Mario, tenta in
tutti i modi di portarla a
cena bypassando i
gestori del Deja Vù. Ma
non ci riesce: «Voglio
vederti fuori, andare a
mangiare poi parlare se ti
devo regalare qualcosa di
soldi, insomma», dice
Mario con insistenza. «Il
mio padrone si incazza se
lavoro per conto mio»,
risponde Angela. Che non
è lʼunica a totalizzare
privè in gran quantità nel
locale gestito da Olivieri.
Lʼattività era così fervida
che ne hanno risentito
anche le fogne.
“Quelle puttane buttano i
preservativi nel water”.
A maggio del 2012 il
bagno del club Deja Vù è
inservibile. Lʼacqua e la
melma non defluisce dal
rete fognaria, ristagna nel
water. Il proprietario
dellʼimmobile affittato ai
gestori del club li chiama:
“Cʼè unʼaltra volta la
fogna del palazzo fuori
uso. Il pozzetto è
otturato», dice.
Sebastiano Calà Lesina,
collaboratore di Olivieri
accorre. E comunica al
suo capo: «Abbiamo
dovuto chiamare
lʼautoespurgo. Buttano di
tutto nel water. Cʼerano
profilattici». «Mutu...
porcu», tenta di zittirlo
Alesandro Oliveri.
«Dobbiamo tagliargli i
viveri a queste
puttane...Ancora non lʼhai
capito...», conclude
Sebastiano Lesina. (M.S.)
Politica
IN CORSA COMUNQUE. Cateno De Luca
19 OTTOBRE 2012
RITIRATO. Dino Oteri
centonove
RIABILITATO. Santino Catalano
RUSH FINALE. A dieci giorni dal voto, chi è rimasto al palo e chi corre nonostante tutto
Candidati senza ostacoli
A parte lo stop a Roberto Corona (Pdl), i partiti hanno allargato le maglie delle liste. Puntando
su uomini che le commissioni elettorali non hanno potuto bloccare. Nonostante i guai giudiziari
reclusione per tentativo di estorsione. E
mentre il già citato Corona si è immolato
sullʼaltare del codice etico del Pdl, facendo
un passo indietro, sono tantissimi quelli
rimasti in corsa con qualche scheletro
nellʼarmadio. Scheletri che, però,
drammaticamente del tutto noti.
I BOCCIATI PER RESIDENZA. Il ritiro più
clamoroso per motivi burocratici è stato
Claudio Fava. Dopo aver costruito sin da
luglio la sua campagna elettorale, è stato
costretto a diventare vicepresidente di
Giovanna Marano a causa del mancato
cambio di residenza. Una vicenda analoga
era capitata a una ad Antonella Rotella,
che doveva correre per il Pd a
Caltanissetta pur essendo ancora
residente in un comune della Calabria.
E QUELLI PER CONDANNE. I primi ad
essere colpiti sono stati tre candidati ad
Agrigento per le liste “Unione Democratica
per i Consumatori”, “Il Popolo de I Forconi Mariano Ferro Presidente” e “Rivoluzione
Siciliana” di Cateno De Luca. Dalle
verifiche, infatti, è emerso che Ermelinda
Cottone aveva sul capo una condanna
definitiva a dieci mesi di reclusione per
falsità materiale commessa da pubblico
ufficiale, mentre Angelo Rinascente (ex
sindaco di Licata ed esponente del “Partito
dei Siciliani”), era stato condannato a un
anno di reclusione per falsità ideologica
commessa da pubblico ufficiale e
interesse privato in atto di ufficio. Infine,
Antonio Ficara di “Italia dei Valori” aveva
nel suo passato una condanna a due anni
di reclusione per abuso di ufficio. A
Racalmuto, inoltre, l' ex sindaco Salvatore
Petrotto e altri tre esponenti politici non
sono stati ritenuti candidabili. Per il il
collegio del tribunale civile di Agrigento,
lʼex primo cittadino, lʼex presidente del
Consiglio comunale, Salvatore Milioto,
lʼex assessore ai Lavori pubblici, Luigi Di
Naro, e lʼex consigliere comunale
Concetta Alfano Burruano, non possono
competere per lʼArs.
CHI CORRE UGUALMENTE. Uno dei
casi che ha scatenato più polemiche è
stato quello di Franco Mineo, raggiunto
L’ESCLUSO ECCELLENTE. Claudio Fava (foto Martha Mical
da un avviso di garanzia per abuso
d'ufficio e sotto processo per trasferimento
fraudolento di beni con l'aggravante
mafiosa (avrebbe riciclato beni
riconducibili, secondo gli inquirenti, al boss
Angelo Galatolo). Mineo è stato candidato
ugualmente da Grande Sud, facendo
andare su tutte le furie Fabio Granata,
alleato del Fli. Insieme a lui, sono tanti i
candidati che provocano pruriti. Proprio in
L’INIZIATIVA
Marchetti, petizione a quota 1000
Propone di destinare le buonuscite dell’Ars ai territori alluvionati
messaggio elettorale
PALERMO. Di esclusi dalle liste per scelta
dei partiti, a causa di guai giudiziari, cʼè
solo Roberto Corona. Per il resto, a
fermare incandidabili o ineleggibili sono
state solo le commissioni elettorali al
momento della presentazione delle
candidature. E per coloro che hanno
procedimenti in corso o hanno subito
condanne che gettano unʼombra sullʼintera
coalizione? Beh, sono quasi tutti in corsa.
Ad eccezione, ad esempio, di Dino Oteri,
il messinese che ha rinunciato alle elezioni
con la lista Musumeci presidente dopo che
era stata resa nota una sua condanna in
primo grado (appellata) a sei anni di
MESSINA. Ha già raccolto più di mille adesioni la petizione popolare lanciata dal candidato di Sel di Messina, Maurizio Marchetti. Sul web, allʼindirizzo http://firmiamo.it/appello-buonuscite-dei-deputati-ars-a-territori-alluvionati#petition, si può sostenere la richiesta ai
deputati siciliani di destinare le loro buonuscite ai territori alluvionati. «Al termine del mandato parlamentare, ogni onorevole dellʼArs riceve una buonuscita dal fondo di solidarietà tra
i deputati dellʼArs: è un assegno pari allʼ80% della retribuzione mensile moltiplicata per il numero di anni di mandato. Proprio così, solidarietà per chi ha guadagnato nel corso dell'anno cifre che si aggirano intorno ai 12 mila euro netti al mese, secondo quanto ha riportato il
5 ottobre scorso Repubblica Palermo. Come se non bastasse, il crudele ricatto del sistema
consiste nel fatto che anche quando non rieletti, i candidati uscenti continuano a pesare sulle casse della Regione e i portafogli dei cittadini: i 76 candidati uscenti che si ricandidano,
se non rieletti, ci costerebbero oltre 3 milioni di euro di soldi nostri. Il contributo di solidarietà
ci avvilisce e ci offende per il continuo sperpero del denaro pubblico», spiega Marchetti.
pagina 8
centonove
Politica
19 OTTOBRE 2012
FONDACHELLI FANTINA. Il sindaco non si ritira dalle regionali. E attacca Idv
Il Pettinato furioso
Accusa il suo partito di avere diramato un comunicato in cui gli attribuivano false dichiarazioni.
«Non ho alcuna indagine in corso» sostiene. Nessun rapporto con Bellinvia Ofria
DI GIANFRANCO CUSUMANO
FONDACHELLI FANTINA. Francesco
Pettinato, sindaco di Fondachelli Fantina,
non risparmia nessuno. Ce lʼha con Italia
dei Valori - il suo partito -, con la stampa,
con i “poteri forti” di cui non fa il nome ma
che già sa che cercheranno di
“distruggerlo”. Lʼunica cosa certa è che lui
non si è mai ritirato dalla campagna
elettorale per lʼArs e ribadisce che il suo
certificato dei carichi pendenti è
immacolato. «Non sono nè sottoposto ad
indagini per fatti di criminalità organizzata,
nè per qualsivoglia altra ipotesi di reato»,
sostiene. Pettinato, secondo un
comunicato di Idv, si sarebbe astenuto
dalla competizione elettorale. La decisione
sarebbe stata presa dopo lʼarticolo
pubblicato dal quotidiano “Il Fatto
Quotidiano” in cui viene definito indagato
per mafia nellʼambito di una inchiesta sulla
realizzazione di un Parco eolico a
Fondachelli. Ma così, secondo quanto
riferisce, non è. «E dire che ho spinto
affinchè Carmelo Lo Monte (deputato e
suo referente politico, ndr) dal Mpa
approdasse a Italia dei Lavori. Credevo
che fosse un partito diverso, ma è pieno di
gente scorretta», dice il medico che dal
2003 ricopre la carica di primo cittadino nel
piccolo comune di 1200 anime. Secondo il
comunicato diramato da Idv, Pettinato,
arrestato nel 1996 nellʼambito di una
vicenda che poi si concluse con la
prescrizione, dichiarava che “raccogliendo
la formale diffida degli organi nazionali e
li)
Francesco Pettinato
regionali dell'IdV - si legge comprendendo il livello di sensibilità del
partito sui temi della legalità e della
questione morale, pur non avendo mai
riportato alcun tipo di condanna penale ed
avendo prodotto prima della candidatura
certificati penali del casellario giudiziario e
dei carichi pendenti, dai quali non è stata
rilevata nessuna pendenza giudiziaria nei
miei confronti, con senso di responsabilità
e per non mettere in alcun modo in
difficoltà il partito, dichiaro di astenermi da
ogni attività elettorale e di considerarmi
ritirato a tutti gli effetti dalla competizione”.
Dichiarazione che Pettinato sostiene di
non avere mai fatto. «Non mi sono mai
ritirato, è stata una trappola, non ho
autorizzato alcuno ad inviare una simile
nota». E spiega. «Mentre ero dai
messaggio elettorale
Fli, ad esempio, Mario Bonomo. Deputato
uscente già dellʼApi, è sotto indagine per le
mazzette nel fotovoltaico che ha portato
all' arresto di Gaspare Vitrano. A Ragusa
è tornato invece in pista, con la maglia del
Pid, lʼex presidente della Regione Beppe
Drago, condannato in via definitiva a tre
anni per l'utilizzo improprio dei fondi
riservati di Palazzo d' Orleans. Per il Pdl
palermitano corre lʼuscente Salvino
Caputo, condannato a due anni (pena
sospesa) per abuso dʼufficio e falso. Cʼè
poi lʼex sindaco di Trapani, Mimmo Fazio,
che è capolista del Popolo delle Libertà ed
è stato condannato a quattro mesi per
violenza privata (commutata in una multa).
Due i messinesi che si sono riabilitati:
Giuseppe Buzzanca (che corre per il Pdl
e che aveva perso la poltrona di sindaco
per una condanna per peculato dʼuso) e
Santino Catalano (che aveva patteggiato
un abuso edilizio). Nel Pid cʼè anche
Mimmo Rotella, ex assessore regionale
(condanna a due anni e tre mesi per falso
in bilancio). Guai giudiziari in corso,
invece, per Cateno De Luca, candidato
alla presidenza per Rivoluzione Siciliana,
per Riccardo Minardo (numero due Pds a
Ragusa), per Giuseppe Arena capolista
del Pdl a Catania, per Fabio Mancuso e
Giuseppe Gennuso (entrambi pidiellini),
per Pino Federico (Pds) e per Giacomo
Scala ed Elio Galvagno del Pd. (D.D.J.)
carabinieri per
denunciare “Il Fatto
quotidiano” per
diffamazione, ho ricevuto
una telefonata dal
responsabile nazionale
degli enti locali, Ignazio
Messina e mi ha riferito
che assieme ad Antonio
Di Pietro, Fabio
Giambrone (segretario
regionale) e Leoluca
Orlando avevano ritenuto
opportuno che mi
assumessi la paternità di
un comunicato. E me lo
legge. Si diceva
esclusivamente che mi
sarei astenuto da
manifestazioni elettorali. Me lo faccio
inviare anche per mail, ma mi accorgo che
il testo è diverso. Lo richiamo per
contestare e mi viene risposto che Di
Pietro non vuole creare equivoci e
pretende una presa di posizione chiara.
Chiedo 12 ore di tempo per discutere con i
miei sostenitori e Lo Monte. Lʼufficio
stampa, però, fa partire ugualmente il
comunicato». Tante le falsita che
sarebbero state scritte sul suo conto.
«Addirittura sul quotidiano locale è stato
scritto che ho rapporti di lavoro con
Bellinvia Carmela Ofria di Barcellona
(azienda sequestrata) ma in realtà è una
omonima di Torre Faro, a Messina. Sono
vitima di un killeraggio politico i mandanti
sono da individuare tra le persone politiche
a cui sbarravo la strada».
pagina 9
Politica
19 OTTOBRE 2012
centonove
SOTTO LA LENTE. I preti raccontano i rapporti con i politici e il pressing elettorale
All’assalto delle Parrocchie
Le sedi più appetite? Quelle dei quartieri disagiati. Da Giostra a Bisconte, passando per Camaro,
le grandi sacche di voto che si provano a conquistare a colpi di promesse. Mai mantenute
MESSINA. Promesse e ancora promesse.
La campagna elettorale fa pressing sulle
parrocchie di Messina. «Fino ad ora non si
sono visti politici, ma qualcuno arriverà
sicuramente», diceva nemmeno un mese
fa monsignor Francesco De Domenico,
parroco della chiesa di Bisconte. Perchè è
proprio nei quartieri più disagiati che, con
l'astensionismo che corre e un Grillo “al
galoppo”, trovano maggiore spazio le
promesse politiche di questa tornata
regionale. Promesse ultradecennali, fatte
non solo a chi ha polso sui quartieri
disagiati. Promesse come quella del teatro
della chiesa di San Matteo a Giostra,
struttura la cui realizzazione procede a
singhiozzo ormai da parecchi anni.
«Stranamente non è venuto ancora
nessuno, non hanno la faccia forse»,
rivela don Giuseppe Fallico, da quattro
anni parroco del rione di San Matteo, che
una volta al mese organizza la “Domenica
della carità”, distribuendo viveri alle
famiglie disagiate e pagando «quando si
può» qualche bolletta della luce a chi
viene a cercare un aiuto economico.
Anche in passato, soprattutto a Giostra, le
passerelle le hanno fatte in molti. «A
cominciare da Francantonio Genovese»,
così racconta invece chi vive la realtà di un
oratorio, in cui quotidianamente decine e
decine di ragazzi cercano rifugio dal
quartiere in cui sono nati, e dove
comunque rimane il rischio di essere
facilmente adescati, soprattutto in tempi di
crisi, in attività illecite, ma dal guadagno
facile, come lo spaccio di droga. Da un
mese a questa parte, il direttore
dell'oratorio di San Matteo è don Salvino
Raia, spinta propulsiva di Maria Teresa
Collica alle ultime amministrative di
Barcellona. Raia, che non può fare a
meno di riconoscere la sua amicizia con il
candidato uscente Filippo Panarello e
con lo stesso Genovese, cognato di un
altro uscente in quota Pd, Franco Rinaldi
che, proprio nel quartiere di Giostra, alle
ultime tornate elettorali ha trovato un
forziere commenta così questa tornata
regionale: «Fosse stato per me avrei
appeso un lenzuolo davanti alla chiesa
con scritto: “Cari politici siete i benvenuti...
A partire da novembre”». Da Giostra a
Camaro la “sintonia” c'è, ma la musica
cambia. «Sono tutti della stessa pasta,
mess. elettorale - comm. saverio armone
DI TIZIANA CARUSO
Francesco De Domenico
Giuseppe Fallico
imbrigliati in tante altre situazioni.
Occasionalmente se li chiamiamo si fanno
vedere». A parlare è padre Antonio
Cento, parroco della chiesa di Camaro
Superiore, “orfana” di una potente figura
religiosa come quella di Lillo Ruggeri.
Qualche fedele commenta: «Diciamo che
il parroco attuale non ha molto feeling a
sinistra». E padre Cento spiega: «Io non
posso avere feeling col Pd. Non è solo
questione di amicizia con Peppino
Buzzanca, e poi se io sono suo amico ci
sono anche i parrini che da lui sono di
casa». Sempre nella zona di Camaro, ma
nel rione di San Paolo, la sinistra del
Padre Antonio Cento
Francantonio Genovese
Salvino Raia
compianto don Giuseppe Malgioglio,
infatti, non c'è più. E se, la vicina chiesa di
Camaro San Luigi, con lo storico padre
Maiorana (che «Di elezioni non ne ha mai
voluto sentire») è rimasta quasi sempre
impermeabile ai canti della politica, a San
Paolo, invece, l'orientamento politico dei
fedeli passava anche dalla parrocchia. A
“reggere” la chiesa del popoloso quartiere
di Camaro è oggi padre Giuseppe
Brancato, in ottimi rapporti proprio con
l'ex sindaco. Brancato, pur non
confondendo la “casa di Dio” con un
comitato elettorale, tra gli amici più stretti,
una buona parola per Buzzanca non
lesina a metterla.
Se i centristi, che da sempre hanno avuto
una forte connotazione di vicinanza al
clero, mantengono saldi i rapporti con i
prelati amici del centro città e di alcuni
villaggi messinesi meno “difficili” di
Giostra e Camaro, ci sono poi le chiese
frequentate in prima persona da alcuni
candidati, come quella della Madonna
del Ringo “retta” da padre Pippo
Principato. «Non si vedono da anni
politici che cercano il voto, quello che si
vede sono nuovi poveri che non si
accontentano di un lavoro umile e
preferiscono fare il giro delle chiese. La
parrocchia cerca sempre di aiutarli con
soldi o spesa, una grande opera è stata
fatta con la ristrutturazione della chiesa
Sant'Elena, lì siamo riusciti a dare lavoro
a qualche famiglia». (T.C.)
ILLUSIONI
L’incompiuta simbolo a Villa Lina
Il Teatro della chiesa di San Matteo. Dopo 15 anni ancora chiuso
MESSINA. Circa quindici anni per realizzarlo e mancano ancora interventi. E' il teatro
della chiesa di San Matteo a Villa Lina. Uno dei tanti simboli di
quei “cantieri” che a Messina trovano fine solo dopo lunghissime odissee, forse. Una struttura da oltre 350 posti distribuiti su
due piani nata con l'idea di rappresentare un luogo di aggregazione culturale rivolto soprattutto ai giovani in un quartiere dove è quasi impossibile fare cultura. Aprendo i portoni d'ingresso al teatro da un lato c'è il cortile interno dell'oratorio, dall'altro
la vista si spalanca tristemente sui tetti e i “giardini” di una decina di baracche praticamente a ridosso della struttura. Un'opera che non è ancora possibile utilizzare dopo un fiume soldi
spesi. Circa un mese fa sono stati installati i posti a sedere, ma
Teatro chiuso
i lavori procedono a rallentatore ormai da diversi anni.
pagina 10
centonove
Politica
19 OTTOBRE 2012
Da sinistra a destra,
Antonio DʼAquino
(in corsa per il Partito
dei Siciliani),
Bartolo Speranza,
che punta allʼArs
nella lista a sostegno
di Rosario Crocetta,
e Lino Monea,
ex presidente
del consiglio
provinciale
(Grande Sud)
DIETRO LE QUINTE. Non usano manifesti e neanche santini. Sono i candidati “invisibili”
Campagna sottotraccia
Ci sono le donne che hanno riempito le quote rosa delle liste per pura testimonianza, e che non
si danno da fare. Ma anche big che hanno scelto di apparire poco. Come D’Aquino e Speranza
sostegno di Rosario Crocetta come una
«candidatura mossa dallo spirito di
servizio». La pensa infatti così anche
Bartolo Speranza, già deputato all'Ars e
attuale preside dell'istituto superiore
cittadino “Majorana”. L'invito a candidarsi
da parte dell'entourage di Crocetta è stato
accettato soprattutto per non disertare un
impegno civile, ma «niente pomposità, la
gente è stanca”. Speranza non ha
rinunciato però alla diffusione dei “santini”
e ai “solleciti” sulla sua pagina Facebook a
gestione familiare. Sempre tra chi mangia
pane e politica da anni c'è Piero Petrella
candidato della lista Udc che ha scelto
una campagna elettorale “soft” visti anche
i “colossi” del voto presenti nella sua lista.
Ma la sua non la definisce affatto una
candidatura di servizio: «Non solo non mi
è sembrato il momento di grandi cose, per
me la campagna elettorale non si fa con la
faccia sul muro, ma tra la gente: è anche
una questione di civiltà». Ha iniziato il suo
“tam-tam” in ritardo anche Lino Monea,
militante di Grande Sud. A scanso di
equivoci, chiarisce che, però, la sua non è
affatto una candidatura di servizio. Per l'ex
assessore provinciale e attuale sindaco di
Francavilla di Sicilia, eletto nell'ultima
tornata amministrativa di questa
primavera, quella in corso è “una
campagna elettorale anomala rispetto alle
precedenti, dove la paura
dell'astensionismo o del voto di protesta
c'era, ma in tono minore. Io continuerò
come ho sempre fatto a puntare sulla mia
persona e sul mio impegno, le campagne
elettorali a suon di manifesti si possono
fare, ma l'importante è il contatto con la
gente, porta a porta». (T.C.)
messaggio elettorale - comm.alessandro arco
MESSINA. Non hanno un volto appeso al
muro, eppure parteciperanno anche loro
alla corsa di queste regionali. Hanno
scelto una campagna elettorale che “c'è
ma non si vede” e in alcuni casi è
complice soprattutto il “peso” dei più
quotati nelle liste di appartenenza. Tra
loro ci sono sicuramente le quote rosa
considerate spesso come un ostacolo che
azzoppa le potenzialità elettorali di
“corazzate” che si scontreranno all'ultimo
voto. Ma le donne non sono le uniche a
crederci e investire poco, soprattutto in
termini di denaro, per questa corsa a uno
scranno di Palazzo dei Normanni. È
innegabile che ci sia almeno un caso
eclatante di “candidata-fantasma” in ogni
lista presentata, ma anche gli uomini
“invisibili” non scherzano. Si passa da
Angela Varisco dell'Udc alle giovani
Anna Carroccio ed Emanuela Riolo del
Partito dei Siciliani-Mpa. Nella lista
messinese a sostegno di Gianfranco
Miccichè le “eccezioni” Elvira Amata e
Bernadette Grasso hanno letteralmente
schiacciato sia sui muri che attraverso i
“santini” le altre due quote rosa Angela
Maggio e Monica D'Amico. Così come
ha fatto Daniela Bruno con tutte le donne
della lista di Cantiere Popolare. Invisibili
anche le quote rosa del Pd, tra tutte
certamente Cettina Buonocore e
Patrizia Masetta. Idem per quasi tutte le
esponenti del gentil sesso della lista di Fli.
A “candidate-fantasma” non scherza
nemmeno il Pdl con Rosamaria Romeo e
Giusy Morsicato, quest'ultima per gli
slogan di invito al voto si è limitata ad
utilizzare Facebook. Anche le donne di Idv
fino ad oggi ci hanno creduto poco
preferendo una campagna elettorale
“sottotono”. Ma se, da un lato, la poca
predominanza delle donne in campagna,
soprattutto in termini di visibilità, è stata
quasi sempre un trend tutto sommato
scontato, ci sono anche candidati “big”
che hanno scelto la via del contegno.
Anche quelli da cui non te lo aspetti. Tra
tutti sicuramente Antonio D'Aquino. Lui
questa campagna elettorale la definisce
molto simile a quella del '94 quando
imperversava il rifiuto dei partiti. «La gente
è nauseata dagli sprechi e i manifesti non
trascinano voti, meglio il porta a porta e i
rapporti personali», ha detto l'ex
parlamentare in quota Partito dei Siciliani.
Dello stesso avviso un altro “big” che ha
definito il suo inserimento nella lista a
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DIFFERENZE DI STILE
Orifici vs Rinaldi
Lotta tra caricature e sponsor
MESSINA. Hanno due primati differenti e,
in maniera opposta, stanno utilizzando le
affissioni per la campagna elettorali. Si
tratta di Nino Orifici, candidato di Lipari
allʼArs sotto le insegne di Fli, e di Franco
Rinaldi del Pd.
Che allʼArs vuol ritornare per la terza volta dopo poco meno di un
mandato e mezzo. Orifici è lʼunico
che ha deciso di
non mettere propriamente la sua
faccia. Sul suo
manifesto, infatti,
accompagnato
dallo
slogan
“Nessuno di loro”
cʼè un disegno
che ne rappresenta il volto e non
la canonica fotografia. Orifici, oltre
a pubblicizzare la
sua pagina Facebook, ha anche
stampato sul manifesto un “QR
Code” che puo
essere letto dai
cellulari. Il primato
di Rinaldi, invece,
sono gli sponsor. Sopra ogni poster, infatti, una striscia di carta comunica chi lo
ha affisso: oltre allʼEsofop (nella foto), si
segnalano lʼassociazione Aristotele, lʼassociazione Asd e lʼIstituto per la Storia del
Mezzogiorno italiano. (D.D.J.)
Politica
19 OTTOBRE 2012
centonove
ROCCAVALDINA
Di Stefano dei valori
Lo sostengono i sindaci tirrenici
L’AVVOCATO. Marcello Scurria
IL GIUDICE. Raffaele De Lipsis
REGIONE. Il Consiglio di Stato azzera le designazioni fatte dopo la legge dell’Ars
Nomine, stop “virtuale”
Per il Governo, i giudici hanno dato ragione a quanto fatto. Il panorama non è destinato a cambiare,
però. Perché quello del Cga è soltanto un parere e non una decisione con potere vincolante
mess. elettorale
PALERMO. Tutte le nomine effettuate dal
governo regionale siciliano dopo il 4
agosto sono “viziate di nullità”. Le stesse,
però, resteranno effettive perché il parere
1156 del 16 ottobre 2012 scritto da
Raffaele De Lipsis del Consiglio di
Giustizia Amministrativa può trovare
efficacia solo attraverso una decisione in
seguito a ricorso. I giudici si sono
pronunciati sui quesiti dealla Regione in
relazione alla cosiddetta “legge blocca
nomine” approvata dall'Ars e pubblicata il 4
agosto scorso sulla Gazzetta ufficiale, che
non consente di affidare incarichi a fine
legislatura. A decorrere da quella data, “è
venuta meno - argomenta il Cga - ogni
giuridica possibilità di avviare (attraverso
atti di designazione) e concludere
(mediante provvedimenti di nomina) i
procedimenti eventualmente già attivati in
precedenza”. Il governatore dimissionario
Raffaele Lombardo aveva criticato la
blocca nomine, ritenendo che contenesse
profili di incostituzionalità. Ma i giudici
scrivono che “il legislatore regionale ha
provvidamente inteso scongiurare che,
attraverso l'esercizio dei poteri di
designazione, nomina o di conferimento di
incarichi, i rappresentanti di un governo
regionale destinato a cessare in tempi
brevi, possano interferire, alterandoli,
sull'esito successivo della consultazione
elettorale, ponendo in essere
comportamenti idonei a ʻcatturareʼ il voto di
fasce di elettorato”.
LA REAZIONE DEL GOVERNO.
Totalmente differente lʼinterpretazione
del governo, che analizza il parere in
maniera totalmente opposta: “Con parere
del 16 ottobre scorso, il Consiglio di
giustizia amministrativa, interpellato dal
governo regionale su taluni aspetti
applicativi della cosiddetta legge ʻblocca
nomineʼ, conferma il corretto operato
tenuto dalla giunta regionale in
attuazione della normativa. Il parere,
infatti, tra l'altro, chiarisce
inequivocabilmente che a decorrere dal 4
agosto, data di entrata in vigore della
legge 43/2012, è obbligatoria la nomina
di commissari straordinari in luogo degli
organi di amministrazione scaduti,
legittimando, con ciè, l'attività posta in
essere dalla giunta regionale”. In realtà, il
Cga ritiene non valide tutte le nomine il
cui iter non si fosse concluso entro il 4.
IL LEGALE. «Il Consiglio, in sede
consultiva, ha emesso un parere che
andrebbe rispettato», spiega lʼavvocato
Marcello Scurria. Che però aggiunge:
«Allo stesso tempo, però, mi sembra
chiaro che per correggere nomine errate
sarebbe necessaria una decisione. E
dubito che qualcuno presenterà ricorso.
Tanto più che, proprio in virtù del parere,
il nuovo presidente eletto potrà azzerare
tutto». (D.D.J.)
pagina 12
ROCCAVALDINA. La “benedizione”
del leader dʼarea Carmelo Lo Monte lʼha
avuta nel corso di quella che programmata come riunione tra amici e divenuta incontro affollato, domenica 14 al Telerana di Monforte Marina, ma la candidatura del sindaco di Roccavaldina
rappresenta soprattutto il folto gruppo
di “amici sindaci del comprensorio - come ama dire - con cui da anni condividiamo problemi e speranze”. Per un decennio sindaco di Valdina, e dalla primavera scorsa primo cittadino dalla vicina Roccavaldina, Nino Di Stefano
punta allo scranno allʼArs per completare quello che sarebbe davvero un bel
tris con la lista “Italia dei valori”. Lo
Monte ha spiegato che insieme a tanti
amici che lo seguono da anni hanno costruito una lista credibile e la scelta del
partito dipietrista (“Il nome di Orlando
è certamente spendibile a Roma, quello di altri no”), senza risparmiare strali
contro lʼormai ex governatore Raffaele
Lombardo:”Il sultano di Grammichele
- ha ironizzato - non ha ricambiato la no-
IL SINDACO. Nino Di Stefano
stra fiducia di cui ha attinto a piene mani, dimenticandosi del nostro sostegno”. Numerose le presenze del comprensorio, con in primis il primo cittadino locale Nino Romanzo, i componenti della sua giunta e numerosi consiglieri di maggioranza. Non poteva
mancare il primo cittadino di Valdina
Pierluigi Di Stefano, di cui il candidato
allʼArs è stato vice. Ha annunciato il sostegno a Di Stefano anche David Bongiovanni, assessore nella nuova giunta di Barcellona guidata da Maria Teresa Collica.
Presenti anche il sindaco di Santa Lucia del Mela Nino Campo, lʼassessore
comunale di Spadafora Tindaro Centorrino e lʼex vice sindaco di Rometta
Pippo Saija. Allʼincontro hanno partecipato numerosi professionisti dellʼhinterland, e anche colleghi amministratori di cui Di Stefano spera nella
“conversione” politica, come Ciccio
Rizzo, il sindaco “rosso” di Venetico.
Tra i sostenitori del primo cittadino roccese anche la giovane studentessa universitaria Ilaria Fagnani, che ha auspicato “il rinnovamento della politica - ha
detto - per la ripresa di percorsi di crescita secondo i canoni della meritocrazia e della competenza”.
centonove
Politica
19 OTTOBRE 2012
GLI STIPENDI? LUNEDI. I sindacalisti rassicurano i dipendenti sul pagamento degli stipendi
MESSINA. Palazzo Zanca in subbuglio per lo stipendio in ritardo di un mese
Se i dipendenti s’incazzano
Il commissario Luigi Croce assicura “arriveranno lunedi”, ma si becca rimbrotti. Servirà un anticipo di cassa,
da qui alla fine dell’anno attesi quasi cinquanta milioni. Ma potrebbero non bastare. Ecco come è andata
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. La misura della delicatezza del
momento è l'assemblea di giovedi 18
mattina a palazzo Zanca. Per la prima
volta, i dipendenti incrociano le braccia,
non per il salario accessorio o per gli
straordinari o, ancora, per i premi di
produttività. No, protestano per lo
stipendio. Quello che per decenni,
cascasse il mondo, il 27 di ogni mese
veniva accreditato sui conti correnti di
ciascuno di loro e che, da luglio, slitta
sempre un poʼ più avanti. Prima a fine
mese, poi i primi di quello successivo, fino
ad oggi. Quando quello di settembre, se
tutto va come si spera, sarà pagato lunedi
22 ottobre. Cinque giorni ancora, e
sarebbe saltato un mese di stipendio. Non
era mai successo prima. Per questo, i
dipendenti di palazzo Zanca si sono
incazzati.
Luigi Croce
LE TRE PAROLE DEL COMMISSARIO.
Allʼora di pranzo, la stanza del
commissario straordinario di palazzo
Zanca, Luigi Croce, sembra un porto di
mare. Otto sigle sindacali, una trentina di
sindacalisti a rumoreggiare, Croce col
telefono allʼorecchio e la penna in mano
mentre parla con Palermo. La notizia è di
quelle da far tremare, con seicento
dipendenti fuori parecchio nervosi. Dei
sessanta milioni in arrivo nelle casse della
Regione, a Messina, secondo accordi, ne
sarebbero arrivati sei. Era lʼinizio della
settimana. Giovedi mattina, i milioni in
transito verso palazzo Zanca si sono ridotti
a due e qualche spicciolo. “Voi siete lì, a
“cuscino comodo”, e io qui ho la guerra”,
spiega coloritamente (ma italianizzando il
detto altrimenti dialettale) Croce agli uffici
della ragioneria generale della Regione.
Passa qualche minuto e Croce decide di
prendere di petto la situazione. Al Salone
delle bandiere attendono risposte, il
commissario le fornisce. Freddamente.
“Ho solo tre parole da dirvi: gli stipendi
lunedi”, sillaba Croce, e poi va via, senza
aggiungere altro. In aula cʼè chi si
attendeva un minimo di partecipazione, se
non proprio di solidarietà. E parte qualche
fischio.
I NUMERI. I quasi duemila dipendenti
diretti di palazzo Zanca, quindi partecipate
escluse, costano sessantadue milioni
allʼanno. Diviso dodici fanno cinque milioni
e qualcosa al mese, compresi contributi e
oneri riflessi. Da Palermo, a meno che non
cambi qualcosa da qui a lunedi, di milioni
ne arriveranno due e mezzo al massimo.
Come si fa per gli altri? Con
unʼanticipazione di cassa. Lʼennesima, per
palazzo Zanca, che al tesoriere Unicredit
chiede, ogni anno, più o meno quaranta
milioni (e allʼistituto di credito ne paga
350mila per il disturbo). Perchè negli anni
precedenti, non esattamente di vacche
grassissime, non si era mai arrivati a
questo punto? Per i trenta milioni di tagli dai
trasferimenti che palazzo Zanca ha subito
come conseguenza del federalismo fiscale.
Dallo stato, nel 2012, sono arrivati
ventiquattro milioni in meno, dalla regione
poco meno di dieci. A questi si aggiungono
i sette milioni di sanzione per lo sforamento
del patto di stabilità del 2011. Sette milioni
che alle casse di palazzo Zanca non sono
state trasferiti. Come se ne esce? Con i
diciotto milioni e mezzo che, giura il
ragioniere generale Ferdinando
Coglitore, arriveranno entro il 20 ottobre.
DICIOTTO MILIONI DʼOSSIGENO. Il
ministero dellʼinterno trasferisce i contributi
erariali in tre rate, a marzo, maggio e
ottobre. La terza rata, per Messina,
ammonterà a 18 milioni e 413mila euro, ai
quali si sommerà la seconda tranche del
contributo compensativo Imu per la prima
casa, che ammonta a poco meno di tre
milioni. Per quanto riguarda i trasferimenti
dalla Regione, il Comune ha riscosso
soltanto la metà della prima e seconda
trimestralità del contributo che gli
spetterebbe. Restano da incassare, quindi,
i saldi di due trimestri e la terza tranche.
fanno sette milioni e mezzo. E la quarta
trimestralità? Sarà pagata nel 2013.
50 MILIONI FINO AL 2013. In tutto, spiega
Coglitore conti alla mano, nelle casse di
palazzo Zanca arriveranno poco meno di
cinquanta milioni. Una grossa parte
arriveranno dallʼImu: entro il 16 dicembre
scadrà la seconda rata, e sono previsti
dodici milioni di introiti. Che potrebbero
salire di parecchio, se come sembra molto
probabile, il consiglio comunale approverà
lʼinnalzamento fino alla massima soglia
(1,6%) dellʼaliquota per le seconde case.
Infine cʼè la Tarsu, 3 milioni e 600mila euro
da incassare fino alla fine dellʼanno, ed i
quattro milioni e mezzo di addizionale Irpef.
Basteranno? Probabilmente si. A meno
che non si debba rientrare di quei sei
milioni che, oggi, farebbero sforare anche il
patto di stabilità per il 2012.
L’INTERVENTO di Ninì’ Germana’
Buzzanca e i due mandati
MESSINA ATTRAVERSA un momento difficile, sia sul
piano istituzionale, sia su quello amministrativo ed
economico. Il sindaco Buzzanca forse molto più
doverosamente poteva accompagnare le sorti precarie
del capoluogo indirizzandole, con la prosecuzione del
suo impegno, verso un futuro più rassicurante. La
scelta di gettare la spugna ha lasciato tutti esterrefatti.
In effetti è raro che un sindaco non si riproponga per un
secondo mandato, essendo questo arco di tempo
determinante per completare un programma politico ed
amministrativo. E' come se Buzzanca improvvisamente
e consapevolmente abbia interrotto il proprio lavoro,
bello o brutto che fosse. Il giudizio complessivo su
questa vicenda ingarbugliata spetterà naturalmente
agli elettori messinesi. Meraviglia il fatto che in
precedenza Buzzanca sia stato Presidente della
Provincia, per ben dieci anni, richiedendo giustamente
alla fine del primo mandato una riconferma mentre per
il comune di Messina ha fatto altre scelte. Colpisce poi
il manifesto elettorale dell'ex sindaco in cui attraverso
un preciso corredo fotografico vengono descritte le
opere realizzate e i risultati raggiunti. Al di là del
manifesto saranno i cittadini a pronunciarsi sul
complesso dell'operato, certamente il clima che si
respira in città non è dei migliori. Buzzanca è uomo
intelligente e capace sulla carta, ma ha finito, nella
gestione personalistica del Comune ad assomigliare
molto a quel Raffaele Lombardo che ad ogni occasione
critica. Molti assessori dellʼex giunta Buzzanca
sorridono compiaciuti della piega presa dagli eventi,
nonostante non siano più a palazzo Zanca ma nei
comitati a fare la campagna elettorale all'ex primo
cittadino per le regionali. Molti di loro alla fine vedranno
pagina 13
gli stessi supporters personali sfilarsi pian piano ed
essere assorbiti dalla macchina organizzativa di
Buzzanca o di Miloro che ne fa le veci. Non a caso sul
piano politico netta è stata la differenziazione dell'ex
assessore Scoglio che non ha affatto condiviso la
scelta sorprendente di Buzzanca.
Nessuno escluda poi che Buzzanca, si presenti, se
eletto, come capolista alle elezioni comunali di Messina,
facendo il pieno del voti grazie alla rete di amici degli ex
consiglieri ed ex assessori, a lui vicini, nel frattempo
svuotati ma il cui seguito elettorale, ormai orbitante nella
segreteria politica di buzzanca sarà curato con dovizia e
affetto dall'ex sindaco o, appunto Miloro o chi per lui.
Personalrnente, nelle tante vicende del passato, ho
sempre garantito appoggi elettorali rna non ho
direttamente presentato ed esposto i vari riferimenti
politici e di segreteria che quasi sempre finiscono per
essere sottratti.
Politica
19 OTTOBRE 2012
PALAZZO ZANCA. L’asse Pd-Udc respinge il consuntivo 2011. Ecco cosa accadrà
Come ti boccio il bilancio
“E’ una decisione politica”, tuona l’ex sindaco Buzzanca. Da lunedi torna in città
il commissario ad acta Giuseppe Terranova. Che dovrà approvarlo, altrimenti...
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. La nuova maggioranza, a
palazzo Zanca, è nata con una
bocciatura. Il pollice verso al bilancio
consuntivo 2011 ha tracciato una netta
linea sulla sabbia: da un lato il vecchio
Udc, alleato riottoso che per quattro anni,
tra i mal di pancia, ha però sempre tenuto
in piedi la claudicante maggioranza che
supportava lʼex sindaco Giuseppe
Buzzanca. Dallʼaltro, lo stesso Udc che
guida la rivolta che è culminata nella
bocciatura del conto consuntivo, ha
sancito la definitiva condanna della
politica economica di Buzzanca (e del
suo assessore alle Finanze, Orazio
Miloro), ed il matrimonio di fatto con il
Pd. Ad officiare la cerimonia, i due
padrini: Giuseppe Melazzo per i
centristi, Felice Calabrò per i
democratici. Il primo in qualità di
presidente della commissione Bilancio,
severissimo censore delle politiche
economiche di palazzo Zanca da tre anni
abbondanti, il secondo in quanto
“capitano” dellʼopposizione.
COMPARI D’ANELLO. Giuseppe Melazzo e Felice Calabrò
LA BOCCIATURA. Otto favorevoli (il Pdl
in ordine sparso), dieci contrari (Pd e
buona parte dellʼUdc, Tanino Caliò del
Pid e Nino Carreri di Risorgimento
Messinese), sette astenuti (tra i quali
Carmelo Conti del Pdl e Giuseppe
Chiarella, a metà del guado tra Pdl ed
Udc), la proposta è bocciata. “Un giudizio
politico sull'operato del sindaco”, hanno
specificato tutte le parti in causa. Chi
lʼaveva stroncato per motivare la
bocciatura, chi aveva votato
favorevolmente per approvarlo, e anche
Buzzanca stesso, che la frase lʼha
centonove
pronunciata con evidente rammarico.
Anche perchè, chi ha votato contro ha
attribuito allʼex sindaco il momento di
affanno economico che il comune di
Messina sta vivendo, figlio dello
sforamento del patto di stabilità nel 2011,
delle sanzioni che ne sono derivate e
dello sfascio delle partecipate. Tutto nel
calderone del bilancio bocciato. Le
conseguenze? Secondo il ragioniere
generale Ferdinando Coglitore, la palla
passerà al commissario ad acta
Giuseppe Terranova, già inviato a
Messina dallʼassessorato regionale alle
Autonomie locali un mese fa per “mettere
in mora” il consiglio comunale che non
aveva ancora ottemperato alla
discussione sul bilancio. In entrambi i
casi, sia che confermi la bocciatura sia
che viceversa lo approvi scavalcando il
consiglio comunale, la Corte dei Conti
avrà una nutrita relazione sul perchè e
percome un bilancio è stato approvato dai
dirigenti e dai revisori e bocciato dalla
politica.
LE CONSEGUENZE. Terranova tornerà
a Messina da lunedi, avvisato
ufficialmente da Coglitore. Cosa farà?
Intanto controllerà il motivo della mancata
votazione favorevole. Se del punto di
vista tecnico non ci sono stati rilievi (e non
ce ne sono stati), ci sono buone
possibilità che il commissario approvi il
documento. Viceversa, se oltre ai rilievi
politici riscontrerà anche motivazioni
contabili, il bilancio sarà bocciato. Con
conseguenze disastrose. Più di tutte,
come recita lʼarticolo 161 del testo unico
degli enti locali, la sospensione dellʼultima
rata del contributo ordinario dell'anno nel
quale avviene l'inadempienza, che per
Messina è di cinque milioni di euro di
provenienza ministeriale.
INDISCREZIONI
messaggio elettorale
Ruggeri scende in campo. Al centro
MESSINA. Prima la rottura definitiva con Giuseppe Buzzanca, ex sindaco di
Messina che lʼaveva voluto al suo fianco prima come capo di gabinetto, poi come presidente (e successivamente commissario liquidatore) dellʼAto3, e gli aveva affidato “le chiavi” della segreteria del soggetto attuatore (lo stesso Buzzanca) per la gestione dellʼemergenza sorta dopo la tragedia di Giampilieri. Poi lʼavvicinamento agli “avversari”. Giuseppe Ruggeri prepara la sua discesa in campo, alle amministrative e a capo di una lista civica, e tenta di riposizionarsi. Smarcato da Buzzanca col quale, narrano le indiscrezioni, non si parlano più nemmeno per telefono, Antonio Ruggeri cerca asilo nellʼUdc. E, per farlo, si sta muovendo in sostegno di Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della regione
Sicilia con lʼinedita alleanza Pd/Udc. Ruggeri, infatti, ha partecipato entusiasticamente allʼintervento di Crocetta a Palermo, al teatro Politeama, una decina di
giorni fa. Una settimana fa lʼincontro, direttamente con Gianpiero DʼAlia, maggiorente locale dellʼUdc e capogruppo al senato. Mezzʼora di colloquio a quattrʼocchi al chiuso della
segreteria di DʼAlia, per porre le basi per una futura alleanza. O, addirittura, di un passaggio armi e bagagli
sotto lʼinsegna dellos cudo crociato.
Ipotesi, questa, che qualcuno stronca sul nascere. “Non siamo come la
porta girevole dellʼUpb”, ha risposto
con una battuta Franco Mondello, ex
vicesindaco dellʼUdc. Anche perchè, Ruggeri rischia di trovarsi gomito a gomito col suo accusatore numero uno: quel Giuseppe Melazzo
che da consigliere ha spesso varcato la soglia della Procura con sottobraccio i faldoni di carte relative alla
sua gestione allʼAto3.
Antonio Ruggeri
pagina 14
centonove
Politica
19 OTTOBRE 2012
S. AGATA MILITELLO. Il sindaco citato in tribunale con l’accusa di avere rubato acqua al “suo” comune
Mancuso scivola sull’acqua
Secondo l’accusa prima aveva firmato una ordinanza “anti siccità”, invitando i cittadini
a ridurre i consumi. Ma a casa sua arrivavano le cisterne. A denuciarlo il predecessore Aldo Fesina
SANTʼAGATA MILITELLO. A distanza di
appena due giorni dal primo temporale
riguardante il voto di scambio per le
elezioni amministrative del giugno 2009,
una vera e propria tempesta si è abbattuta
sul sindaco Bruno Mancuso, con il decreto
di citazione a giudizio dinanzi al Giudice
unico del tribunale di S.Agata per lʼudienza
del 9 aprile 2013. Lʼaccusa? Furto di
acqua. La vicenda ha preso corso con un
esposto dellʼex sindaco Aldo Fresina,
sollecitato, secondo quanto si legge
nellʼesposto al Commissariato di S.Agata
Militello, da numerosi cittadini indignati
dalla vicenda che si erano rivolti a lui anche
per il ruolo di pretore onorario che lo aveva
visto impegnato in numerosi e delicati
processi penali. Sono, così, partite le
indagini, con tanto di fotografie,
appostamenti, accertamenti sui luoghi ed
elaborati peritali. Nel 2011 lʼavviso di
conclusioni indagini che ha destato
scalpore nella comunità santagatese, con
la notifica di un avviso di garanzia al
Sindaco ed al fratello, lʼavvocato Giuseppe
Mancuso, oltre che ad altri soggetti indagati
in concorso, per il reato di furto aggravato.
La reazione dei fratelli Mancuso ha portato
alla presentazione di una montagna di
indagini difensive a cura dei loro difensori
ed alla querela da parte dellʼavvocato
Mancuso nei confronti di Fresina per il
reato di diffamazione. Lʼindagine è stata
riaperta, sono state sentite numerose
persone dal commissariato, ma,
evidentemente, la procura non ha
cambiato idea e nei giorni scorsi, quando
ormai si pensava che i Mancuso fossero
riusciti ad ottenere lʼarchiviazione, è
arrivato il rinvio a giudizio. Quando la
notizia già circolava nella città è intervenuto
un comunicato del fratello del Sindaco,
avvocato Pippo Mancuso, nel quale si
legge che i due fratelli «prendono atto della
decisione della Procura della Repubblica di
Patti, in persona del sostituto procuratore
Rosanna Casabona, che ha ritenuto di
emettere decreto di citazione a giudizio per
la paradossale vicenda del presunto furto
Bruno Mancuso
dʼacqua e comunicano dʼaver dato
mandato ai propri legali di chiedere il
giudizio abbreviato e di chiedere istanza
per lʼanticipazione dellʼudienza già fissata
per il 9 aprile 2013….. il giudice
monocratico del Tribunale di SantʼAgata
Militello il quale, inevitabilmente, porrà fine
a questa grottesca vicenda». «Lʼavvocato
Giuseppe Mancuso – conclude il
comunicato – si limita a ricordare che la
fornitura dʼacqua in questione venne
regolarmente pagata e tutte le ricevute
dellʼesborso, pari ad euro 10.300 sono in
possesso dei magistrati”. Nel procedimento
nei confronti di Giuseppe Mancuso, Bruno
Mancuso, carmelo Enrico Giuseppe Di
Pietro, e Vincenzo Piscitello, il pubblico
Ministero ha chiesto il giudizio “perché, in
concorso tra loro, Mancuso Bruno e
Mancuso Giuseppe nella qualità di
mandanti ed effettivi utilizzatori del bene, Di
Pietro e Piscitello quali intermediari e
procacciatori degli autisti, con condotta
consistente nell'incaricare in tempi diversi
Calogero calabrese e Pedja Djakovic di
prelevare dal pozzo comunale sito sul
lungomare di S. Agata Militello rilevanti
quantità d'acqua pubblica sino a riempire
due autocisterne, nonché di trasportare e
scaricare le quantità prelevate nella
conduttura collegata ad un pozzetto sito nel
terreno di proprietà dei fratelli Mancuso
(attività di trasporto eseguita più volte al
giorno e, precisamente, 4-5 volte da
PATTI
E “giunta” l’ora di Cambiare
PATTI. Eʼ giunta lʼora di un rimpasto...in giunta? Secondo gran parte dei
consiglieri comunali, si. Di recente pare che fra i membri del consiglio comunale, non solo di opposizione, si avverta lʼesigenza di qualche assestamento in esecutivo e non solo per la mancanza della quota rosa. A tal proposito
già lo scorso anno il consigliere di opposizione Filippo Tripoli aveva invitato
il sindaco ad uniformarsi alla nuova legge regionale. Per Tripoli, infatti, “lʼattuale giunta ha una composizione non conforme alla legge perché manca la
quota di genere, ma ancora ad oggi pare che il sindaco faccia orecchie da mercante”. Ma segni di insofferenza vengano mostrati anche nei confronti dellʼoperato di qualche assessore. Questo è ciò che evidenzia il consigliere Mimmo Pontillo che bacchetta il vice sindaco Nino Lena. Ma i “mal di pancia” non
mancano neanche nel gruppo di minoranza che sostiene il sindaco Aquino.
Nei confronti di quella che è stata definita giunta “tecnica”, e non politica, alcuni consiglieri avrebbero da ridire. (Pamela Arena)
pagina 15
Calabrese e 2-3 volte da Djakovic), si
appropriavano di una rilevante quantità di
acqua appartenente al comune di S. Agata
Militello nel periodo di vigenza
dell'ordinanza n°84/2008 del sindaco del
comune di S. Agata Militello (in persona di
Bruno Mancuso) che disponeva il
razionamento dell'acqua medesima a
causa del periodo di siccità. Con
l'aggravante di aver commesso il fatto su
cosa destinata a pubblico servizio». Ironia
della sorte a risultare offeso è il Comune di
S. Agata Militello, “in persona del sindaco
pro tempore”. In buona sostanza secondo
lʼaccusa il sindaco, dopo avere emanato
unʼordinanza sindacale che vietava di
consumare acqua per lavare macchine,
irrigare gli orti, riempire le piscine, insieme
al fratello, si è fatto lecito far prelevare oltre
120 mila litri di acqua al giorno nei mesi di
giugno luglio ed agosto, da un pozzo
comunale. Secondo la Procura non ha
rilievo la circostanza che lʼavvocato
Mancuso abbia pagato gli autisti e che, per
come è emerso dallʼindagini difensive,
anche altri cittadini erano soliti prelevare
lʼacqua dal pozzo, in quanto ciò poteva
ritenersi ammissibile solo per piccole
quantità e non invece in relazione allʼentità
dei prelevamenti effettuati dai Mancuso.
Inoltre, secondo la Procura, il fatto che nel
2009 il Consiglio Comunale abbia votato
una modifica del regolamento comunale
che regolamentava il prelevamento
dellʼacqua comunale dietro corrispettivo,
confermava la circostanza che in
precedenza i prelievi effettuati risultavano
illegittimi.
Tali motivazioni emergono in seno al
procedimento a carico dellʼavvocato Aldo
Fresina su querela dellʼavvocato Mancuso,
in cui il Pubblico Ministero ha chiesto
lʼarchiviazione.
messaggio elettorale
Politica
19 OTTOBRE 2011
centonove
TAORMINA. Eligio Giardina si dimette da consigliere. Si candiderà alla guida di Palazzo del Minotauro
OLIVERI
Il sindaco di Trappitello
Michele Pino
sfratta gli scout
Il caso diventa politico.
I lupetti si rivolgono al legale
Originario della frazione più popolosa lascia spazio al veterinario Salvatore Valerioti.
E comincia a tessere alleanze. Ma a scendere in campo sarà anche Vittorio Sabato
ENRICO SCANDURRA
TAORMINA. Ora è ufficiale: Eligio
Giardina, capogruppo dellʼUdc in
Consiglio comunale a Taormina, getta la
spugna, si dimette, ma medita di
ricandidarsi a sindaco in primavera. Una
decisione che era già nellʼaria da
qualche tempo. Mancava soltanto
lʼufficialità arrivata con una lettera nella
tarda mattinata di venerdì scorso. A
prendere il posto di Giardina in
Consiglio sarà un altro centrista, il
veterinario Salvatore Valerioti, da
sempre impegnato politicamente nel
comprensorio. Dunque una passerella
che avviene a circa sette mesi dal voto,
in un contesto politico di forti dissapori
interni: la maggioranza è spaccata, la
minoranza pure. E in un clima di
tensione i problemi non mancano. Dai
vari contenziosi tra privati e Comune,
alle divergenze interne. Tutte questioni
che il prossimo primo cittadino dovrà
necessariamente dirimere in fretta. Le
dimissioni di Eligio Giardina arrivano in
un momento clou: ovvero le elezioni
regionali, lʼanteprima delle comunali a
Taormina. «Mi allontano dallʼattuale
amminisrazione non per un fatto
strategico. Non è così che intendo la
politica. Ho ritenuto ormai al termine il
Vittorio Sabato
Eligio Giardina durante una cerimonia (a destra con la giacca scura)
mio percorso in aula. La mia presenza
non aveva più alcun senso. Meglio
fermarmi un poʼ per riflettere», dichiara
Giardina, ammettendo poi che chi andrà
a ricoprire il ruolo di sindaco avrà un
compito arduo, difficilissimo. «Mi rendo
conto che la situazione è drammatica,
ma se non ci mettiamo in gioco e
cerchiamo di risolvere le problematiche
che attanagliano la comunità non
andremo da nessuna parte e soprattutto
faremmo del male alle future
generazioni», prosegue lʼex consigliere
di minoranza che si propone
allʼelettorato taorminese in veste di
candidato sindaco. «Il mio programma?
Creare una forte sinergia tra le periferie
e il centro storico. Trappitello, Mazzeo,
Bruderi, Mastrissa sono state
abbandonate a se stesse. Bisognerà
recuperarle, in quanto sono state
periferizzate dalla trascuratezza e
dallʼincuria perpetrate da questa
amministrazione». Ma nonostante le
irrevocabili dimissioni, Giardina ha in
mente di continuare ad impegnarsi per il
resto della legislatura in unʼattività
politica sul territorio per creare
unʼalternativa al sindaco Mauro
Passalacqua, che molto probabilmente
si ripresenterà. Dunque Giardina
sarebbe il secondo sfidante dichiarato
dopo lʼimprenditore Vittorio Sabato. Una
curiosità è rappresentata dal fatto che
entrambi i concorrenti risiedono nella
frazione di Trappitello. Un bel banco di
prova per due personalità che hanno
fatto la storia recente della politica a
Taormina. Giardina, originario di
Roccalumera, è stato tra lʼaltro
vicesindaco cinque volte in cinque
amministrazioni differenti dal 1986 fino
al 2007, con un periodo di stasi tra il
1994 e il 2004. Quindi ha visto nascere
e finire le amministrazioni Garipoli,
Longo, Conti e quella di Carmelo
DʼAgostino. «Ringrazio il Presidente e
tutti i consiglieri che hanno lavorato con
me in questi anni, e con i quali abbiamo
cercato di difendere i diritti dei nostri
concittadini, e sono certamente sicuro
che Salvatore Valerioti saprà ben
comportarsi in questi ultimi mesi di
legislatura», conclude Giardina.
messaggio elettorale - comm. giuseppe amadeo
DI
pagina 16
OLIVERI. Gli scout di Oliveri cercano un posto dove “mettere la tenda”. Il sindaco Michele Pino li ha
“sfrattati”. Già a luglio Francesco
Arlotta, componente storico degli
scout, in un blog locale evidenziava
che “dopo 25 anni di sacrifici che
hanno visto tanti lupetti diventare
uomini e dopo aver strappato alla
strada e alle sue deviazioni numerosissimi ragazzi, oggi qualcuno decide che nel nostro paese gli scout sono di troppo”. E queste e altre difficoltà sono state evidenziate anche
da Giorgio Adorno, uno dei rappresentanti scout che già al momento
della richiesta del sindaco Michele
Pino di abbandonare i locali, aveva
messo in rilievo come addirittura la
sede fosse diventata piccola viste le
difficoltà organizzative che quotidianamente il team doveva affrontare: «Avevamo chiesto al sindaco di
concederci una sala attigua alla nostra per poterci organizzare meglio e
lui, oltre a chiederci di lasciare i locali, ci propone unʼalternativa che,
viste le dimensioni, non avrebbe fatto altro che peggiorare la nostra situazione». Ad averla definita una
scelta necessaria anche se sofferta
è stato lo stesso sindaco Pino che ribadiva che non poteva fare altro che
“sottostare a recenti normative che
non ci permettono più di farci carico
al 100% delle spese sostenuto da associazioni o altro. Gli scout - dichiara Pino – hanno usufruito gratuitamente e senza spese per 25 anni della sede, ma ora ho necessità di ampliare un plesso scolastico, sempre
per economizzare la spesa e non gravare sui cittadini”. Intanto oggi alla
porta cʼè un lucchetto e il presidente della sezione scout, lʼarchitetto
Felice Ottavio Catania, è alla ricerca
di una sede dove i 70 iscritti possano cominciare la propria attività:
«Siamo in mezzo ad una strada, mentre le nostre attrezzature e tutto ciò
che appartiene agli scout è chiuso
dentro oppure è stato trasferito al
mercato coperto comunale - dichiara Catania». Oggi non possiamo accedere alla sede in cui 25 anni fa
lʼamministratore del tempo ci aveva
dato il permesso di stare chiamando,
addirittura, la strada in cui si trova il
locale con il nome del primo fondatore dello scautismo, Baden Powell,
mentre i computer in cui sono contenuti anche dati sensibili, e altro,
sono stati portati nella sede municipale. Si è trattato di una richiesta di
sgombero troppo imminente e non ci
ha dato nemmeno il tempo di organizzarci per trovare una soluzione alternativa. Infatti, avremmo voluto sapere almeno 7,8 mesi prima quali intenzioni avesse il sindaco”. I rappresentanti scout si sono rivolti al legale Giacomo Prinzi. (Pamela Arena)
Sicilia
centonove
19 OTTOBRE 2012
Da sinistra
lʼaggiunto
della Procura
di Messina,
Sebastiano Ardita
e il capo
ella Procura
di Barcellona,
Salvatore
De Luca
SFIDE “ESTIVE”
Grasso-Alfano, duello
per gli angeli custodi
MESSINA. Sono i principi dellʼantimafia. Questʼestate sono entrati, a distanza, in concorrenza per la scorta. Una, figlia del giornalista Beppe Alfano ammazzato lʼ8 gennaio del 1993, è il presidente della Commissione antimafia europea di cui aveva proposto lʼistituzione. Lʼaltro, è presidente dellʼassociazione antiracket di Capo dʼOrlando ed
ex deputato dei Ds oltrechè assessore
e consulente di alcuni comuni. La concorrenza è nata dallʼacquisto di casa
estiva di Sonia Alfano a Capo DʼOrlan-
IL CASO. Agenti penitenziari per proteggere magistrati e politici nonostante le carenze nelle carceri
Scorte, scelta... Ardita
Tutelare l’aggiunto più giovane d’Italia costa 12mila euro in più al mese perchè il personale arriva da Catania.
Micali Silp: «Spreco intollerabile». Nicotra, Osapp: «Più grave per ex ministri e per l’assessore Russo»
DI MICHELE
SCHINELLA
MESSINA. Non cʼè personale per
trasferire gli imputati dal carcere di Gazzi
a Palazzo Piacentini e i processi di mafia
iniziano puntualmente in ritardo. Ma a fare
da scorta allʼaggiunto della Procura di
Messina, Sebastiano Ardita, che si
occupa di tutti i reati minori, sono
impiegati 8 agenti di polizia penitenziaria,
4 per turno, ognuno dei quali costa 110
euro in più al giorno. Il motivo? Lʼex vice
direttore del Dipartimento
amministrazione della Giustizia è protetto
da agenti che hanno la loro sede di
servizio a Catania e hanno diritto al
rimborso dellʼ indennità di missione. Fatti
due conti, tutelare lʼaggiunto più giovane
dʼItalia costa alle casse pubbliche 12mila
euro in più al mese di quanto costerebbe
se a scortarlo fossero agenti di stanza a
Messina. Poco di meno costa alle
pubbliche in termini aggiuntivi il capo della
Procura di Barcellona, Salvatore De
Luca, che invece è protetto da 2 agenti dei
baschi gialli della Guardia di Finanza di
catania che dunque hanno egualmente
diritto allʼindennità. «Eʼ un aggravio di
spesa intollerabile in un periodo in cui si
chiedono sacrifici a tutti i cittadini»,
commenta Giuseppe Micali, segretario
provinciale del Silp. Che osserva: «A parte
lo spreco, il personale viene distolto
dallʼattività istituzionale di amministrazioni
già in carenza di organico».
SCIOLLERO. E già. Perchè mentre nelle
28 carceri della Sicilia si lamentano
carenze di organico stimate in 800 unità,
agenti della polizia penitenziaria sono
usate anche per la scorte del procuratore
generale di Catania Giovanni Tinebra. E
soprattutto per politici. Mimmo Nicotra,
segretario nazionale dellʼOsapp, osserva:
«Ardita e Tinebra sono stati e sono uomini
in prima linea nella lotta alla mafia e per la
polizia penitenziaria è comunque un onore
avere la responsabilità della loro tutela. Eʼ
invece vergognoso che agenti di custodia
siano usati da uomini politici per svolgere
attività di partito». Sino a qualche
settimana fa, infatti, lʼex ministro della
Giustizia Angelino Alfano, da un anno
segretario del Pdl, oltre alla scorta che lo
segue aveva un presidio fisso ad
Agrigento ed uno a Palermo, dinanzi alle
sue case. Sono scortati da agenti di polizia
penitenziaria, il sindaco di Torino Piero
Fassino, Clemente Mastella. «Hanno
ereditato - spiega Nicotra - la scorta che
avevano quando facevano il ministro».
CASI CLAMOROSI. Nessuno ha mai
capito, invece, perchè sia stato scortato
per 4 anni da agenti di polizia penitenziaria
Massimo Russo, ex magistrato di
Palermo assessore alla sanità del
Governo Lombardo. Ogni volta che faceva
su e giù per la Sicilia per propagandare le
mirabilie della sua riforma della sanità
erano impiegati 8 agenti e due macchine
dellʼamministrazione penitenziaria: “Uno
scandalo per fortuna finito», tuona Nicotra.
Tano Grasso
Sonia Alfano
do. Il motivo? Per proteggere la parlamentare europea il Questore per motivi di opportunità ha chiesto lʼintervento dei carabinieri, storicamente angeli
custodi di Grasso, a cui sono stati destinati i poliziotti. Apriti cielo. Grasso ha
protestato. Lʼincidente si è chiuso con
la fine delle ferie dellʼAlfano. (M.S.)
RETROSCENA
Rosa Raffa non è fedele. All’arma
Sul capo della Procura di Patti vigilia la polizia,
non più i carabinieri. Ecco perchè
Rosa Raffa
MESSINA. Ma perchè il capo della Procura di Patti, Rosa
Raffa, non è più scortata dai carabinieri, suoi storici angeli custodi, e la sua tutela è passata improvvisamente alla
polizia di Stato? La domanda che si sono posti in molti ha
una risposta in un procedimento disciplinare aperto nei
confronti di sei carabinieri sulla scorta, è il caso di dire, di
una relazione di servizio di un collega. Il motivo? Loro, i
sei, con fare da camerata hanno fatto “i simpatici” per telefono con un loro collega considerato servizievole con la
dottoressa conosciuta, oltre che per le inchieste sulla ma-
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fia, anche per la passione per il sigaro. «Allora, glielʼhai
portata la borsa?» e giù risate collettive. Lʼuomo di scorta, che secondo alcune indiscrezioni era stato preso di mira da tempo dallo sfottò dei colleghi, ha attivato il viva voce del telefono cellulare, facendo così ascoltare in diretta
al capo della Procura di Patti. Le carte raccontano che non
si trattasse proprio di complimenti alla sua persona.
Rosa Raffa dopo aver ascoltato la telefonata non ha affatto gradito. Ha ordinato allʼagente di fare una relazione di
servizio. E ha investito della vicenda il comandante provinciale dei carabinieri e il Comitato provinciale per lʼordine e la sicurezza, organo che si occupa di assegnare le
scorte. «La scorta passa dai carabinieri alla polizia», si decise. Il Questore di Messina Carmelo Gugliotta, informa
delle nuove necessità lʼufficio scorte della Polizia e le sigle sindacali: «Non cʼè problema. Ma i poliziotti non portano buste e non attaccano quadri», precisò un rappresentante sindacale. (M.S.)
Sicilia
19 OTTOBRE 2012
centonove
MESSINA. I domiciliari per l’ispettore accendono i riflettori sull’intero corpo della Municipale
Caso Bruzzano, ombre sui vigili
Nel motivare le accuse di peculato e falso, il gip Giovanni De Marco scoperchia il calderone:
“Profili illeciti conosciuti ed esercitati da diversi dipendenti. E tollerati dai gradi superiori”
DI ALESSIO
CASPANELLO
MESSINA. Eʼ durissimo il giudice per le
indagini preliminari Giovanni De Marco,
al termine delle quaranta pagine di
ordinanza in cui al commissario della
polizia municipale Aldo Bruzzano
mengono mosse mezza dozzina di
accuse che vanno dal peculato alla
ricettazione in concorso, e che lo
costringe ai domiciliari. “Vicende e profili
insospettabili”, scrive il gip, e
“sconcertanti sviamenti dal potere
pubblico”, svolti dal dirigente della
sezione Tutela del territorio che,
riconosce De Marco, “tale incarico ha
svolto per lungo tempo in maniera
apparentemente ineccepibile”. Vicende
e profili che però non riguardano solo
Bruzzano, le sue attività ritenute
discutibili e lʼuso spregiudicato che
faceva di auto e personale di servizio.
Le tinte fosche “si estendono a sfiorare
lʼintero corpo della Polizia municipale.
Emerge infatti dalle indagini - scrive De
Marco - che le attività parallele
esercitate da Bruzzano erano note
allʼinterno del corpo in quanto
conosciute da vari dipendenti e,
malgrado ciò, evidentemente tollerate.
Allo stesso modo - continua il
provvedimento - si intuisce che certe
prassi penalmente illecite quali quelle
inerenti allʼutilizzo abusivo di auto di
servizio, siano in qualche modo proprie
anche di altri dipendenti e,
apparentemente, tollerate nei gradi
superiori della gerarchia”. Ecco come
Aldo Bruzzano, pensionato da
settembre, sessantacinque anni, oltre
trenta di servizio come vigile urbano e
per anni a capo del servizio Tutela del
territorio con due stellette sulle mostrine
della divisa, ha “inguaiato” lʼintero corpo
della polizia municipale di Messina.
MI PRESTI LʼAUTO DI SERVIZIO? Le
indagini coordinate dai sostituti Adriana
Sciglio e Diego Capece Minutolo che
Aldo Bruzzano
hanno portato il tribunale a contestare a
Bruzzano ricettazione in concorso,
peculato, falsità ideologica commessa
da pubblico ufficiale e soppressione,
distruzione e occultamento di atti veri, e
ad applicargli la misura cautelare,
partono alla fine del 2011. Bastano un
paio di appostamenti e qualche
intercettazione, perchè De Marco si
convinca che “lʼindagato svolge tale
attività (proprietario e gestore “di fatto”
di un negozio di compravendita dʼoro,
ndr) indifferentemente anche nel corso
del proprio lavoro di pubblico ufficiale,
spesso avvalendosi, anche fuori
dallʼorario di servizio, di auto
istituzionali, con conseguente
sottrazione alla propria destinazione non
solo dellʼauto in sè, ma anche del
carburante e del personale impiegato in
qualità di autista, evidentemente
acquiescente suo malgrado”. Cosa è
successo? Nel giro di poco più di un
mese, da metà novembre al 21
dicembre del 2011, Bruzzano è
“pizzicato”, da quattro appostamenti
diversi, mentre utilizza auto e autisti in
forza alla sezione Tutela del territorio
che guidava allʼinterno della polizia
municipale per ragioni che col servizio,
secondo il gip, non hanno nulla a che
vedere. In unʼoccasione, sottolinea De
Marco, Bruzzano risultava essere in
ferie. Nonostante questo, il
commissario, ad un appuntamento di
quello che i giudici ipotizzano fosse il
suo lavoro “parallelo”, viene
accompagnato da una Fiat Panda dei
vigili urbani, con tanto di agente alla
guida. Rispetto alla quale, scrive De
Marco, “dal tenore di altra
conversazione intercettata, emerge
chiaramente che lʼagente non solo era
pienamente a conoscenza delle attività
parallelamente svolte dal commissario
Aldo Bruzzano, ma guardava allo stesso
con evidente ammirazione, al punto di
chiedergli, non è dato comprendere se
con atteggiamento scherzoso, di
assumerla alle proprie dipendenze”.
LE COMPLICITAʼ. “Ciò poteva fare
avvalendosi dellʼautorità derivante dal
ruolo occupato”, si legge nellʼordinanza
di custodia cautelare. Bruzzano, è
lʼaccusa, non aveva problemi ad
impiegare mezzi e personale della
polizia municipale per sbrigare i suoi
affari. Come mai nessuno se ne
accorgeva? Ai vigili urbani, invece, ci si
accorgeva eccome della situazione. Ma
la cosa non sembrava destare alcun
sentimento di censura. “Nella maggior
parte dei fogli di marcia - scrive il Gip risulta omessa la compilazione del
campo relativo allʼitinerario e del tutto
generica la compilazione del campo
relativo alle ragioni del servizio”. Ci si
teneva sul vago, insomma. Anche
perchè, lʼuso della macchina di servizio
come fosse la propria non era esclusivo
appannaggio del commissario. Nel
riferire di un altro episodio, del quale gli
inquirenti sono venuti a conoscenza
intercettando Bruzzano, un collega
racconta di un vigile che aveva usato
lʼauto di servizio per accompagnare il
figlio. E De Marco commenta che
“lʼatteggiamento non destava alcuna
sorpresa in Bruzzano nè suscitava
alcuna forma di riprovazione. Nè del
resto avrebbe potuto suscitarla”. E
quando qualcuno la faceva troppo
grossa? Veniva in soccorso la
solidarietà “di corpo”. Allʼinizio di
dicembre dello scorso anno, Bruzzano si
trova a parlare con un agente, che si
lamenta col commissario per il
significativo scostamento tra i km
effettuati dalle auto utilizzate, e quello
annotato. “Nella 69 mancano quasi
seicento km nel mese di ottobre, la 71
altrettanto”, lamenta lʼagente, in
evidente difficoltà nel giustificare gli
sforamenti. “Dico, vedi quello che vuoi,
che si deve fare...perchè io così non
posso più andare avanti. O li chiami e
fanno regolarmente i fogli di marcia o
altrimenti li portiamo alla caserma e le
macchine sono controllate”. E
Bruzzano? Assicura di occuparsene di
persona.
PAROLA ALLA DIFESA
Ma che colpa abbiamo noi?
Il comandante Calogero Ferlisi non commenta.
Nel frattempo, partono le indagini interne
Calogero Ferlisi
MESSINA. “Si intuisce che certe prassi penalmente illecite quali
quelle inerenti allʼutilizzo abusivo di auto di servizio, siano in qualche modo proprie anche di altri dipendenti e, apparentemente, tollerate nei gradi superiori della gerarchia. Ci è andato giù pesantissimo il gip Giovanni De Marco, nel rappresentare quello che accadeva nel corpo della Municipale, ipotizzando che qualcuno, in alto,
chiudesse un occhio su quello che gli inquirenti sostengono il tenente Aldo Bruzzano avrebbe commesso. In alto, più in alto di tutti,
cʼè Calogero Ferlisi, gradi da generale e comandante del corpo. Che
non commenta. “Non dico nulla perchè non ho contezza ufficiale dei
fatti - spiega Ferlisi - tutto quello che so lo ho appreso dalla stampa.
pagina 18
Il corpo e il sottoscritto non hanno nulla da dichiarare in merito alla
vicenda”, taglia corto. Poi un poʼ si ammorbidisce. “Certo, tutta la vicenda mi lascia una profonda amarezza, ma non posso fare nessun commento, a maggior ragione visto che non sono stato chiamato nè a testimonianza nè per essere sentito. Comunque - conclude - ho sempre il massimo rispetto e la massima collaborazione
nei confronti della magistratura”.
Se ufficialmente Ferlisi non rilascia dichiarazioni, allʼinterno del corpo, però, cʼè parecchio fermento. Tra i 370 vigili messinesi è scattata unʼindagine interna, con informazioni prese sulla base di quanto il magistrato scrive nel provvedimento di misura cautelare per
Bruzzano. Anche perchè, in un passaggio dellʼordinanza, De Marco risponde alla domanda che pressappoco si fanno tutti i messinesi. Ma i vigili dove sono? “Il personale dipendente, per soddisfare le esigenze private dellʼindagato, veniva sistematicamente distolto dai propri compiti istituzionali, con conseguente spreco di risorse pubbliche, tanto più grave ove si abbia riguardo alla asserita
cronica carenza degli organici della polizia municipale”. (A.C.)
centonove
Sicilia
19 OTTOBRE 2012
GLI ACCOMPAGNATORI. Chi era che
scarrozzava Bruzzano in giro per la città
senza esigenze di servizio
(“evidentemente acquiscente suo
malgrado”, scrive il gip)? Nessuno di loro
è indagato, ma De Marco, nel
provvedimento, ne ricostruisce identità e
movimenti. Sulla Panda targata
DF729CW, il 16 novembre 2011
Bruzzano, quel giorno in ferie, aveva
esigenza di incontrare un commercialista
per questioni che riguardavano la “carpe
Diem”, lʼazienda di compravendita di oro
che i magistrati riconducono a lui. Nel
farlo, il commissario, alle 14.30, si faceva
accompagnare dallʼagente Sebastiana
Reina. La Panda restava in strada
dallʼuna alle sette di pomeriggio,
percorrendo 23 km e prelevando 37 euro
di carburante. Nel foglio di marcia,
lʼitinerario non risulta compilato e nel
capo “motivo del servizio”, annota il gip,
cʼè un semplice R.T. Lʼagente Reina,
scrive poi De Marco sulla base di
unʼintercettazione, sembra essere
pienamente a conoscenza dellʼattività
parallela di
Bruzzano. Due
giorni dopo, il 18
novembre,
Bruzzano riceve
alle 10 una
chiamata da un
fornitore della
Carpe Diem. E che
fa? Si fa portare in
uno dei punti
vendita da una Fiat
Punto della
Municipale che, in
doppia fila, attende
per qualche minuto
fuori dal locale.
Bruzzano esce,
risale sullʼauto
(condotta da una
donna) e va via.
Anche stavolta, De
Marco scrive che
lʼauto è in uso alla
Municipale e
assegnata
allʼagente
Giacomo Visalli.
E anche stavolta,
niente intinerario e
“Tutela” alla voce
“motivi del
servizio”. Passa
qualche giorno e la
vicenda si ripete. Il
29 novembre,
Bruzzano prende
tre ore di permesso e si reca in un altro
punto vendita della Carpe Diem. Pure in
questo caso, il commissario si fa
accompagnare dalla stessa vettura, ma
condotta da Rosalba Ragazzi. Lʼauto,
nel foglio di marcia, risulta uscita alle 7 di
mattina e rientrata in autorimessa alle
16.30, con 98 km percorsi: itinerario
sconosciuto, motivo di servizio “tutela”. Il
21 dicembre altro episodio. Bruzzano,
stavolta in servizio, si incontra con un
tizio davanti ad uno dei suoi negozi, a
mezzogiorno. Passano cinque minuti e
sale sulla Punto, che dai fogli di servizio
risultava guidata di nuovo dallʼagente
Visalli. La stessa Punto, sempre lei, che
il pomeriggio del 20 gennaio del 2010
raggiunge Bruzzano e lo porta da
qualche parte, ma che secondo il foglio
di marcia avrebbe dovuto essere
riportata in autorimessa due ore prima.
“Singolarmente - scrive De Marco veniva compilato un ulteriore foglio di
marcia, senza annotazione degli orari di
impiego e con conducente indicato in
Letterio Polimeni”.
LA SCHEDA
Chi sono, quanti sono, cosa fanno
MESSINA. In tutto, tra dipendenti, contrattisti, personale in distacco e nuove recenti assunzioni, i vigili a Messina sono 370. Ma dovrebbero essere parecchi di più.
650, in base alla pianta organica del Comune, oltre mille in base ad un decreto assessoriale della regione Sicilia del 1993. E nonostante apparentemente non se ne
trovi uno quando servirebbe, i vigili urbani messinesi svolgono un gran lavoro,
stando ai numeri che ogni anno il corpo fornisce. Nel 2011, infatti, la polizia municipale ha elevato multe per quasi quattro milioni e mezzo di euro ed ha riscosso un
milione e 400mila euro di sanzioni amministrative. Per il 2012, addirittura, la previsione era di un milione e mezzo dʼincremento di entrate da sanzioni per violazioni
del codice della strada, per via dellʼaumento di personale (i 22 contrattisti e i 26
agenti assegnati durante gli ultimi mesi del 2011. E la sezione comandata da Bruzzano? Nel 2009 ha contestato 310 violazioni urbanistiche. Su qualcuna però, secondo il tribunale, è stato chiuso un occhio. (A.C.)
FILONI D’INCHIESTA. Ecco cosa rivela l’ordinanza del tribunale
I controlli un po’ così
Bufera al dipartimento Tutela del territorio: Quando il tenente
chiudeva un occhio. E lo riapriva quando interveniva la Procura
MESSINA. Il secondo
soldoni, prosegue il
filone dellʼinchiesta che
provvedimento, “una
ha portato ai domiciliari il
volta eseguito
commissario dei vigili
lʼaccertamento, non si
urbani di Messina Aldo
dava ulteriore corso agli
Bruzzano, riguarda la sua adempimenti di legge. In
attività come dirigente
particolare non veniva
della sezione Tutela del
informata nè lʼautorità
territorio. Quella branca
amministrativa
della polizia municipale
competente nè lʼautorità
che vigila sul rispetto
giudiziaria, nè tantomeno
delle norme urbanistiche,
venivano adottate
e sanziona chi non vi si
iniziative (quali il
attiene. Non sempre,
sequestro) volte ad
come ha ampiamente
impedire la prosecuzione
spiegato il giudice per le
dei lavori”. Una seconda
indagini preliminari
accusa, De Marco la
Giovanni De Marco
muove in relazione
nellʼordinanza di
allʼattività ispettiva
applicazione della misura
condotta da Bruzzano ai
cautelare, raccontando
danni di un lido estivo, i
fatti, abusi e omissioni
che Bruzzano avrebbe
commesso. Perchè?
De Marco scrive di
alcuni casi in cui il
tenente avrebbe
coperto una serie di
abusi edilizi
dichiarando falsi stati di
avanzamento dei
lavori, o omettendo di
denunciare le
situazioni di fatto
trovate. Si inizia con un
esposto in procura che,
a giugno del 2011,
segnalava una serie di
Adriana Sciglio
abusi edilizi compiuti
da un poliziotto (che
millantava conoscenze in
alto loco alla sezione
cui proprietari avevano
Tutela del territorio), con
realizzato opere in
tanto di “visita” da parte
variante rispetto al
della Municipale a lavori
progetto originario, senza
ancora in corso. Visita
che il Comune non ne
alla quale, annota De
avesse mai dato
Marco, non era seguito
lʼautorizzazione. Il
alcun provvedimento,
commissario controlla e,
tanto che il poliziotto ha
di nuovo, ne offre una
potuto tranquillamente
relazione discutibile. “A
terminare i lavori. Quando dispetto di una notizia di
lʼesposto arriva in
reato acquisita
Procura, però, Bruzzano
quantomeno in data 21
si muove. Tardivamente e novembre 2011 e ad un
male, scrive De Marco.
verbale di
“Lʼindagato ometteva
contravvenzione elevato
deliberatamente di dare
in data 30 gennaio 2012,
seguito agli accertamenti, la comunicazione di
di informare le autorità
notizia di reato veniva
competenti e di
inoltrata allʼautorità
intervenire allo scopo di
giudiziaria solo in data 14
interrompere lʼattività
maggio 2012, cioè con
illecita in corso”. Non
almeno quattro mesi di
solo. “La relazione a firma ritardo. Peraltro deve
dellʼindagato inoltrata il
ritenersi - aggiunge il gip 22 giugno 2011 è
che sia stata depositata
ideologicamente falsa, ed solo perchè ormai non se
evidentemente finalizzata ne poteva fare più a
ad occultare o
meno, dal momento che
quantomeno sminuire le
la vicenda era stata nel
proprie responsabilità”. In frattempo attenzionata da
pagina 19
altro organo di polizia
giudiziaria”. Una terza
accusa, simile alle prime
due, De Marco la muove
in relazione ad una
denuncia di Legambiente
che segnalava un abuso
edilizio in palazzo di via
Cesare Battisti, giusto di
fronte al tribunale, sulla
terrazza del quale la
proprietaria Annalisa
Carrozza aveva
realizzato un attico in
violazione di legge. (“Nei
suoi confronti era già
stato emesso decreto di
citazione a giudizio” dopo
gli accertamenti della
polizia giudiziaria, scrive
De Marco. La vicenda si è
poi risolta in un nulla di
fatto). Lʼesposto arriva
a maggio del 2008, e
per un bel poʼ di tempo
langue nei cassetti del
dipartimento guidato
da Bruzzano.
Trascorsi due anni,
alla Procura arriva un
esposto per lo stesso
caso, e la polizia
giudiziaria, in visita agli
uffici della sezione
Tutela del territorio,
trova lo stesso
esposto. Non trattato
da due anni.
Lʼispettore al quale
risultava affidato,
scrive De Marco, “riferiva
di non aver svolto le
indagini per disposizioni
ricevute da Bruzzano”.
Interrogato, lʼispettore
rivelava che al
dipartimento “tutti gli affari
venivano assegnati al
personale direttamente
da Bruzzano”, e “mai con
delega o disposizioni
scritte, ma sempre verbali
e secondo criteri di
priorità stabiliti caso per
caso dal medesimo
Bruzzano”. Versione,
questa, confermata da un
altro ispettore che
insieme al collega aveva
seguito la pratica in
relazione alla quale De
Marco, con riferimento a
Bruzzano, scrive che
“ometteva di intervenire e
ordinava al personale
dipendente di differire
lʼintervento”. Un ritardo di
tre anni che consentiva di
compiere lʼopera abusiva,
di abitarla e di farle
maturare buona parte del
termine di prescrizione.
Sicilia
19 OTTOBRE 2012
centonove
TAORMINA. Il Comune rischia il default sommerso da decreti ingiuntivi, contenziosi e pignoramenti
Un tuffo da 5 milioni
L’ultima tegola milionaria riguarda l’esproprio dell’area dove è sorta la piscina comunale.
Il sindaco Passalacqua tenta di vedere i gioielli di famiglia. Ma l’ospedale San Vincenzo....
DI
ENRICO SCANDURRA
TAORMINA. Lʼombra del
dissesto finanziario aleggia
su Taormina. Contenziosi,
dispute tra privati e Comune
fanno da sfondo a un
panorama politico tuttʼaltro
che tranquillo. Dalla
questione “Villa Regina”, alla
gestione dei parcheggi, fino
ad arrivare alla messa in
vendita dellʼex ospedale San
Vincenzo. Ma lʼelenco è
lunghissimo di cause, ricorsi
al Tar e dispute. Tra queste
ce nʼè una che, se non si
prenderanno provvedimenti
seri, rischierà di portare
Taormina sullʼorlo del baratro.
Si tratta di un contenzioso tra
un privato e il Comune che
dura dal lontano 1983, per
lʼoccupazione illegittima di un
terreno sul quale, a suo
tempo, venne costruita la
piscina comunale, in contrada
Bongiovanni, nelle vicinanze
dello stadio Bacigalupo. Il
L’area espropriata. Sullo sfondo la piscina comunale
proprietario del terreno ha
intimato Palazzo dei Giurati di restituire
suo tempo e che il tutto va riformulato.
potrebbe finire peggio se la questione
5 milioni e 358 mila euro che dovranno
»Abbiamo pagato già in più di un
non verrà risolta. Intanto lunedì la giunta
essere pagati entro un mese. Lʼatto
occasione gli acconti che mancavano.
sottoporrà al Consiglio la delicata
stragiudiziale arriva dal Tar di Catania
Proveremo ad opporci lo stesso»,
questione. Tra i locali in disuso che
ed è un ricorso “per ottemperanza al
sostiene il sindaco Mauro Passalacqua.
potrebbero essere messi allʼasta figura
giudicato civile”, scaturito dalle
Tutto comunque aggrava, e di molto, la
lʼex mattatoio. Ma lʼassessore
sentenze di primo e secondo grado che
grave situazione in cui versano le casse
Muscolino avverte che “non si tratta di
hanno dato ragione al proprietario su
finanziarie del Comune sempre più
una vendita di beni, bensì di una stima
un vecchio iter di esproprio da parte del
vuote. Ma cʼè uno spiraglio forse. La
di questi, con lʼintenzione di avere un
Comune. La questione è tuttora
vendita di immobili, presenti a
quadro esatto della situazione”. A
pendente in Cassazione. La richiesta di
Taormina, potrebbe risolvere
predisporre la relazione in merito sarà il
pagamento è relativa alle sentenze
momentaneamente la questione. Ma
ragioniere Francesco Intelisano. «Tra i
passate in giudicato. Lʼ”invito e diffida”
bisogna fare in fretta e soprattutto il
vari immobili-continua Muscolino- ce ne
è a provvedere alla restituzione
beneplacito dovrebbe essere del
sono alcuni che non potranno mai
dellʼingente somma entro 30 giorni. A
essere venduti perché sottoposti a
queste sentenze il Comune di Taormina Consiglio comunale. Ma non è stato
nemmeno approvato il bilancio di
vincoli. Altri verranno affittati per
proverà a difendersi sostenendo che
previsione del 2012. Un anno nero che
racimolare quantità di denaro
alcune somme sono state già versate a
Il sindaco Mauro Passalacqua
necessarie per contribuire a sanare il
deficit». Debito che esiste anche nei
confronti di Messinambiente e
accentuato anche dalle questioni
relative al lodo “Villa Regina”. Per non
parlare poi dellʼex presidio ospedaliero
“San Vincenzo”. Nellʼambito del
programma di vendita immobiliare
previsto dallʼAssessorato Regionale
allʼEconomia e la Spi (Sicilia Patrimonio
Immobiliare) i locali dellʼex ospedale
verranno adibiti ad alberghi o ad
appartamenti. Secondo il presidente del
Consiglio, Eugenio Raneri, la parte
vecchia dellʼedificio, dove è presente
anche la chiesa di San Francesco di
Paola, è di proprietà del Comune,
mentre quella nuova, oggetto di un
ampliamento è sicuramente della
Regione. «Bisognerà fare una ricerca
catastale degli atti. Solo così si potrà
risolvere la contesa sul bene, che la
Regione ha valutato in circa 9 milioni di
euro», afferma Raneri. In questi giorni
sulla questione è intervenuto anche il
consigliere di maggioranza Agostino Di
Pietro che ha proposto allʼAsp 5 la
realizzazione in quei locali di una
fisioterapia riabilitativa. Dunque lʼannus
horribilis per Taormina continua,
pensando comunque ai risultati positivi
ottenuti con le manifestazioni di fine
settembre( Taobuk, per esempio). Ma la
questione del deficit finanziario non è
cosa semplice da risolvere, e la Perla
dello Jonio rimane impantanata
nellʼattesa della rinascita.
MILAZZO
Corte dei conti :
«Il comune è fallito»
Il consiglio non ha presentato
un piano di rientro. Ma la procura...
MILAZZO. Tanto piovve che dissesto fu. Ad un anno e
mezzo dalla scelta politica del sindaco Carmelo di Pino
di approdare al dissesto economico del comune di Milazzo, ecco arrivare al “giorno del giudizio”. E a tremare sono anche gli ex politici che ora rischiano di non potere più ricoprire incarichi pubblici oltre a rischiare il risarcimento dei danni. Nel mirino ex sindaci, consiglieri
ed assessori. La sezione di controllo della Corte dei
Conti ha comunicato di avere trasferito gli atti al Prefetfinanziario. Alla luce di tali elementi sono state disposte
to ai fini della dichiarazione di dissesto che dovrà esle adunanze nelle quali sono stati ascoltati lʼassessore
sere adottata dal consiglio comunale. Se non provvealle Finanze del Comune, Giuseppe Midili e il segretaderà antro 30 giorni sarà inviato un commissario. Cirrio generale, Massimo Gangemi, i quali hanno sostancostanziata lʼanalisi della Sezione di Controllo della
zialmente confermato lʼesistenza delle criticità risconCorte dei Conti,che fa un lungo excursus che ha portatrate». Lo scorso 19 luglio lʼorgano di controllo ha chieto al fallimento dellʼente. Un “fallimento”,
sto allʼEnte di adottare entro il termine di
fortemente condiviso dal sindaco Carmelo
60 giorni le misure correttive necessarie
Pino e dallʼassessore alle Finanze Pippo
a superare le criticità riscontrate e a ripriMidili che consentirà agli attuali amministinare le condizioni di equilibrio finanziastratori di potere riprendere lʼattività politirio – i controllo”.
ca, paralizzata da mesi. Lʼamministrazione
Ma non è mai giunto alcuna misura corha sostenuto la tesi in varie relazioni inviarettiva. I consiglieri comunali, in realtà,
te a Palermo. Tesi che ha sposato anche la
hanno lamentato anche con un esposto in
Corte dei Conti. «Tale relazione – scrive la
procura di non avere avuto modo di poter
Corte – evidenziava gravissime anomalie
intervenire in quanto lʼamministrazione
gestionali tali da far ritenere sussistenti i Pippo Midili
non avrebbe fornito i documenti contabili
presupposti per la dichiarazione di dissesto
necessari. E le indagini sono in corso.
pagina 20
centonove
Sicilia
19 OTTOBRE 2012
MESSINA
Ma che sbilanci
La Crisi di MessinaAmbiente
MESSINA. Un poʼ meglio è andata ai
colleghi di MessinaAmbiente, che dopo le proteste delle settimane scorse,
hanno ricevuto uno degli stipendi arretrati, e hanno deposto, temporaneamente, lʼascia di guerra. La situazione
però, rimane “calda”. MessinaAmbiente registra debiti per una cinquantina di
milioni, ha difficoltà ad ottemperare alle rateizzazioni con Inps e Agenzia delle entrate e, cosa più grave, non permette al comune di Messina di approvare il previsionale 2012. Perchè? Per
un paradosso che ancora nessuno è
riuscito a spiegare. I bilanci di Messinambiente e Ato3, azienda dʼambito
che riceve il contributo del comune di
Messina (37 milioni) per la raccolta e li
“gira” a Messinambiente. I bilanci,
quindi, dovrebbero coincidere. E invece non è mai accaduto
NIZZA DI SICILIA. Sfilata dei dipendenti senza stipendio da mesi. Così le loro storie
Ato 4, corteo tra i rifiuti
Il sistema è al collasso e gli operai raccontano i drammi: tra chi è ritornato a vivere con i genitori
e chi non è riuscito ad acquistare i libri scolastici al figlio. Emergenza a Scaletta Zanclea
DI GIUSEPPE PISTONE
NIZZA DI SICILIA. Erano un centinaio i
dipendenti dellʼAto 4 della zona jonica
messinese che alla fine hanno incrociato le
braccia e sono scesi in piazza per
chiedere ciò che spetta loro per diritto: lo
stipendio. Tanta la rabbia, la disperazione
per le vie di Nizza di Sicilia, ma anche
tantissima amarezza negli occhi. I cittadini
non pagano, comuni non hanno i fondi per
ripianare i debiti degli ambiti teritoriali e le
aziende bloccano gli stipendi agli operai.
Dietro ognuno di loro ci sono famiglie,
storie di padri di famiglia che non riesce
nemmeno a fare la spesa. Come il caso
della signora Margerita Trabona che non
riesce a comprare i libri ai propri figli.
Donato Schitto, 44 anni, di Giardini Naxos
si è invece trovato costretto a ritornare a
vivere con la madre anziana perché non
riusciva più a pagare lʼaffitto di casa. Tra
gli altri cʼera chi gridava di vergognarsi di
essere siciliano come Sergio Messina di
47 anni, costretto a pagare due affitti di
casa tra S. Teresa di Riva e Palermo, dove
vive la sua famiglia. «Una manifestazione
pienamente riuscita, la responsabilità di
questo disagio è dei sindaci - dice invece il
segretario provinciale della funzione
pubblica Cgil Carmelo Pino - i sindaci
continuano a usufruire del servizio gratis e
oggi si corre il rischio di una vera e propria
emergenza rifiuti». Decreti ingiuntivi e
pignoramenti per milioni di euro da parte
dellʼAmia incombono sulle già esigue
casse comunali dei comuni. I sindaci della
zona jonica messinese, a loro volta,
denunciano le anomalie dei sevizi e
dichiarano guerra allʼAto. Scoppia così la
bufera dei rifiuti nella riviera jonica. Intanto i
dirigenti dellʼAto Me4 minacciano la
sospensione del servizio tra i comuni di
Scaletta Zanclea e Santa Domenica di
Vittoria. Anche il dirigente Ato Me4, Arturo
Vallone, incrocia le braccia. «Sono stanco
di sentirmi dire cose non vere dai sindaci, di
cosa vogliono discutere ancora? Devono
solo onorare i loro debiti che non pagano
da anni. Abbiamo seri problemi a pagare gli
stipendi dei lavoratori e persino il
carburante ai mezzi, così rischiamo di
bloccare il servizio di raccolta». Momenti di
grande tensione, dunque, tra i lavoratori e i
sindaci. A finire sul banco degli imputati gli
amministratori di Roccalumera con i suoi 2
milioni e 500 mila euro, Nizza di Sicilia, 1
milione e 700 mila euro, Scaletta Zanclea
per 1 milione di euro e Itala con un debito di
poco meno di 700 mila euro. Questi i
comuni maggiormente indebitati con lʼAto
Me4. Non solo rabbia e la sfiducia tra i
lavoratori che scesi in corteo hanno
rivendicato il pagamento degli stipendi
bloccati dal mese di luglio. Ma i sindaci
respingono ogni accusa. «Siamo vittime
come i lavoratori, la verità è che lʼAto deve
avere il coraggio di dichiarare il proprio
fallimento provocato in tutta la Regione e
ripristinare tutto il servizio per ripartire da
zero – spiega il sindaco di Roccalumera,
Gianni Miasi - Non possiamo disporre di un
solo euro perché lʼAmia ha pignorato tutti i
crediti che il comune vanta con lʼAto. «Eʼ
fallito il sistema Ato, ci ha prodotto oltre 2
milioni di debiti – sbotta Miasi». Vista la
preoccupazione dei lavoratori i sindacati
hanno così chiesto un vertice in seduta
urgente per lunedì 22 ottobre nellʼaula
consiliare del comune di Nizza a cui
parteciperanno i commissari liquidatori
dellʼAto, tra cui il figlio del sindaco nizzardo,
Alessandro Di Tommaso, i lavoratori e gli
amministratori. Momenti di grande
tensione, dunque, si sono registrati nel
corso del corteo di martedì scorso tra Nizza
di Sicilia e Roccalumera, promosso dai
lavoratori dellʼAto Me 4, giunti allo stremo
delle forze economiche. Nonostante le
avverse condizioni meteo i lavoratori si
sono dati appuntamento davanti al
palazzo municipale di Nizza di Sicilia, dove
hanno prima incontrato il sindaco Di
Tommaso per poi sfilare in corteo sino in
piazza municipio a Roccalumera, dove il
primo cittadino Miasi non ha voluto
incontrare igli operai. «Esprimo la mia
solidarietà – ha detto –anche loro sono
vittime di un sistema ormai al collasso».
Nel corso del corteo tanti gli striscioni e le
sigle sindacali presenti. «Ridateci la nostra
dignità, anche noi siamo cittadini – ha
scritto un lavoratore schierato in prima
linea. Presenti anche tante donne.
BARCELLONA
L’ufficio del lavoro
convoca i lavoratori Dusty
In 160 rischiano di entrare
in mobilità. E non solo
BARCELLONA. Sette sono i mesi che devono ancora incassare i lavoratori della Dusty, la società
che gestisce la raccolta e smaltimento per i 38 comuni che ricadono nellʼAto 2, tra Brolo e Villafranca. Una situazione drammatica anche perchè pende sul loro capo la convocazione presso lʼUfficio
Provinciale del Lavoro per venerdì per la mobilità
di tutta la forza lavoro, circa 160 lavoratori. La Fit
pagina 21
Cisl ha ricevuto - così come il Prefetto di Messina, le Procure della Repubblica di Patti e Barcellona, il Commissario liquidatore dellʼAto Me 2 e la stessa società Dusty – una accorata lettera di 43 lavoratori che chiedono aiuto. «I lavoratori – sottolinea la Fit Cisl –
hanno sempre svolto il loro lavoro con puntualità, anche se sono
al limite della sopravvivenza dal punto di vista economico. Non
sanno se e quando gli saranno pagati gli stipendi, ma soprattutto non sanno chi li pagherà. Il nodo riguarda i sette milioni di euro che la Dusty afferma di dover ricevere e senza i quali è impossibilitata al pagamento delle spettanze. Una situazione che deve essere risolta al più presto – conclude la Federazione Trasporti della Cisl – perché cʼè in gioco il presente e il futuro di tante famiglie». I servizi sono garantiti nei comuni che
hanno firmato un contratto aggiuntivo e pagano
direttamente le spese. A cominciare da Milazzo
e Barcellona.
Sicilia
19 OTTOBRE 2012
IN ALTO MARE. Il Tar del Lazio congela la nomina del magistrato. Riaprendo i giochi
Procura, si Salvi chi può!
La tempistica per la poltrona numero uno degli inquirenti sarà comunque lunga. Probabile
la richiesta di sospensiva da parte dell’escluso. Tornano in pista i pretendenti Gennaro e Tinebra
DI DARIO DE LUCA
CATANIA. Un vero e proprio terremoto, è
quello causato dalla sentenza del Tar del
Lazio che ha annullato la nomina di
Giovanni Salvi a Procuratore Capo di
Catania. Ad alzarsi è un nuovo polverone
tra i corridoi del palazzo di giustizia, da
anni al centro di diatribe e scandali. Gli
effetti avranno però tempi abbastanza
lunghi. Probabile una richiesta di
sospensiva e ormai certo il ricorso al
Consiglio di Stato proprio da parte di Salvi.
La nomina del magistrato leccese,
esperto in indagini di terrorismo
internazionale era avvenuta lo scorso 2
novembre 2011 su incarico del plenum del
Consiglio Superiore della Magistratura.
Lʼincarico era sta formalizzato dopo mesi
di veleni. Lʼeredità era quella di Vincenzo
DʼAgata, andato in pensione per raggiunti
limiti dʼetà nel febbraio 2011 ma finito, nel
2010, nel registro degli indagati per il reato
di abuso dʼufficio su indicazione della
Procura di Messina. La nomina di Salvi,
fortemente voluta dalla società civile che
ha letteralmente invocato un nome
esterno ai confini isolani, subì il primo stop
in fase di decisione del Csm. Il primo
ricorso venne infatti presentato dallʼallora
Procuratore di Siracusa Ugo Rossi
(adesso finito al centro del cosiddetto
“Caso Siracusa”), dal Procuratore di
Caltagirone Francesco Giordano e da
Giuseppe Toscano, Procuratore
aggiunto a Catania. La contestazione era
relativa allʼesclusione dal concorso dei tre
contendenti a causa dellʼincompatibilità
degli anni dʼincarico con i termini del
bando stesso. Il vero alt, quello a cui fa
riferimento lʼattuale sentenza del Tar del
Lazio, è relativo però al ricorso proposto
dai magistrati Giuseppe Gennaro e
Giovanni Tinebra. Entrambi chiamarono
in causa il Csm e il Ministro della Giustizia
nei confronti della nomina di Salvi.
Giuseppe Gennaro, allʼepoca del ricorso
sostituto Procuratore presso il Tribunale di
Giuseppe Gennarop
COLPITO DAL TAR. Giovanni Salvi
Giovanni Tinebra
Catania, mise in evidenza le criticità
relative ai criteri di valutazione delle
attitudini che portarono alla scelta di
Giovanni Salvi. Una comparazione errata
quindi tra i requisiti ritenuti “idonei” per le
zone con rilevante presenza della
criminalità organizzata, comʼè appunto
Catania e il suo circondario. Motivazioni,
quelle di Gennaro, che hanno rispecchiato
le altre avanzate da Giovanni Tinebra, per
nove anni impegnato con funzioni
distrettuali antimafia presso la Procura di
Caltanissetta. Proprio la valutazione
attitudinale sono alla base della sentenza
del tar del Lazio. Secondo i giudici della
prima sezione del tribunale
amministrativo, Giovanni Salvi non
possedeva quelle “particolare esperienza
riguardo alla criminalità organizzata di
stampo mafioso”. Ecco quindi la sentenza
definitiva che annulla la deliberazione con
cui il plenum del Csm ne ha disposto la
nomina a Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Catania.
CHI È TINEBRA. I contendenti di Salvi,
Giovanni Tinebra e Giuseppe Gennaro:
ennese, classe 1941, Tinebra è
inequivocabilmente legato alla figura del
finto pentito palermitano Vincenzo
Scarantino. Il magistrato, che è stato dal
1992 al 2001 Procuratore della Repubblica
di Caltanissetta, ha condotto numerose
indagini tra cui quelle sulla strage di Via
DʼAmelio in cui morirono Paolo
Borsellino e i cinque agenti della scorta.
Le sentenze: sette ergastoli e altri quattro
condannati, rese definitive arrivando al
terzo grado di giudizio in Corte di
centonove
Cassazione, sono oggetto oggi del
procedimento di revisione avviato
dallʼattuale Procuratore Generale di
Caltanissetta, Roberto Scarpinato.
Quello di Scarantino fu un vero e proprio
“depistaggio”, un castello accusatorio
letteralmente crollato dopo le
dichiarazione dei pentiti Gaspare
Spatuzza e Fabio Tranchina. Il nome di
Tinebra negli ultimi giorni rientra anche in
un inchiesta di Report. Chiamato a
testimoniare nel processo Mori nel 2010, il
magistrato presentò sia un certificato
medico in cui si attestava una sindrome
parkinsoniana, la stessa che non gli
permise di deporre al processo, e allo
stesso tempo in una lettera inviata al pm
Nino Di Matteo denunciava “scarsa
coordinazione e reazioni emozionali
spropositate”. Un quadro allarmante che
solo apparentemente mal si sposava con
quella che fu la successiva corsa a
Procuratore Generale presso il Tribunale
di Catania. Altro intreccio è quello e che
lega il nome di Tinebra a quello di
Massimo Ponzellini, arrestato per
corruzione e pluri-indagato. Secondo la
Procura di Milano, numerosi tra politici,
imprenditori, faccendieri e burocrati si
rivolgevano allʼex presidente della Banca
Popolare di Milano per chiedere soldi,
appoggi o semplici consigli. Tra loro, pure
Giovanni Tinebra. Nellʼottobre 2011, in
piena corsa verso il ruolo di Procuratore a
Catania, il magistrato avrebbe chiesto un
insediamento “accellerato” di Ettore
Albertoni dentro il Csm per avere la
maggioranza. Intrecci da cui lo stesso
Tinebra si difende « Volevo che il Consiglio
sapesse che avevo i titoli per Catania. Ora
il banchiere è agli arresti? Può
succedere».
E CHI GENNARO. Gennaro, attualmente
Procuratore aggiunto di Catania ed ex
Presidente per due volte dellʼAssociazione
Nazionale Magistrati, ex componente del
Consiglio Superiore della Magistratura in
quota Unicos è stato uno dei protagonisti
dellʼindagine Iblis, la stessa che vede
ancora coinvolto lʼex Presidente della
Regione Raffaele Lombardo e il fratello
deputato nazionale Mpa-Pds, Angelo.
Gennaro è stato tra i protagonisti del
cosiddetto “secondo caso-Catania”
riguardante una foto datata 1986 mostrata
in un dibattito a Palazzolo Acreide in
Provincia di Siracusa su Pippo Fava. Lo
scatto immortalava il magistrato in
compagnia del boss del clan Laudani,
Carmelo Rizzo. Il processo è stato
archiviato presso la Procura di Messina,
mentre il consiglio giudiziario ritenne i fatti
irrilevanti e pregressi.
INCHIESTA IBLIS
Lombardo, rito abbreviato
Accolta la richiesta dell’ex presidente della Regione
Raffaele Lombardo
CATANIA. Dopo mesi di udienze camerali, lʼinchiesta Iblis vedrà
a processo attraverso il rito abbreviato, definito “condizionato”, il
suo imputato più illustre. Lʼex Presidente della Regione Siciliana,
Raffaele Lombardo, è accusato dalla Procura di Catania di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dallʼaver favorito la mafia. Imputazioni pesanti a cui il pool difensivo cercherà di ribattere chiamando a deporre 5 testi. Il 30 ottobre, data della prima udienza del processo, sarà il turno dellʼavvocato Mario Brancato, ex Presidente del Mercato Agroalimentare di Catania, e del geologo autonomista Giovanni Barbagallo, recentemente condannato nellʼambito del rito abbreviato di
Iblis e ritenuto lʼanello di congiunzione tra il clan Santapaola e il
mondo politico-imprenditoriale catanese. Successivamente toc-
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cherà sia allʼimprenditore condannato per concorso esterno in associazione mafiosa Mariano Incarbone, che allʼimprenditore e re
del movimento terra originario di Castel di Iudica, Vincenzo Basilotta, ed infine al nuovo pentito di Cosa Nostra, Giuseppe Mirabile, ex reggente del mandamento calatino. La sua è una conoscenza che lo stesso Procuratore Giovanni Salvi ha definito
«indiretta ma importante nonostante dal 2003 è agli arresti e condannato con sentenza definitiva allʼergastolo». Nellʼambito del
processo sono stati inoltre acquisiti altri documenti: la relazione
Pecorella riguardante lʼanalisi delle congiunture tra criminalità organizzata e il traffico e smaltimento di rifiuti e gli atti del procedimento di competenza della Procura di Messina sulla presunta fuga di notizie riguardanti proprio lʼinchiesta Iblis. Scelta diametralmente opposta, invece, per lʼaltro imputato del procedimento. Angelo Lombardo (mai presente in aula in questi mesi), fratello dellʼex Governatore e parlamentare a Montecitorio dellʼMpa, ha optato per il rito ordinario. Un iter più lungo che porterà alla fase del
dibattimento. Le strade dei due si separano. (D.D.L.)
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Sicilia
19 OTTOBRE 2012
INIZIATIVE. "Autunno: tempo di funghi" il 28 ottobre all'Orto Botanico di Messina
Funghi, prendiamoli con co...scienza
Full immersion tra 150 specie esposte, con dimostrazioni pratiche di riconoscimento.
Una occasione per scoprire la ricchezza del mondo “micologico” e del patrimonio dell'Orto
DI MARIA TIZIANA SIDOTI
MESSINA. Ad un mese dall'avvio
dell'autunno, tra sagre ed eventi vari in
terra sicula dedicati ai funghi ad
esaltarne la prelibatezza culinaria, gioia
del palato per i cultori del gusto, c'è
anche un altro appuntamento. Che del
fungo ne esalta, invece, la ricchezza
scientifica, solleticando la curiosità di
quanti, appassionati e non, sono
affascinati da un organismo dagli aspetti
a molti ignoti, non facile da identificare,
tra specie commestibili, tossiche o
velenose. Una giornata, immersione nel
regno dei funghi tra esperti e percorsi
guidati, all'aria aperta, passeggiando
all'ombra degli alberi tra i viali dell'Orto
Botanico "Pietro Castelli" di Messina:
tutto questo è "Autunno: tempo di
funghi". Che domenica 28 ottobre vedrà
aprire i battenti della struttura
universitaria della città dello Stretto, dalle
9 alle 13 e dalle 15:30 alle 18:30 con
ingresso gratuito. «Cerchiamo di far
capire cosa può fare una passeggiata
all'Orto. Questo appuntamento è una
tradizione ormai per la città: ogni anno ci
sono queste esposizioni per rendersi
conto della biodiversità», a parlare così è
Rosa Maria Picone, del Dipartimento di
Scienze della Vita "Marcello Malpighi",
sezione Botanica, cui il "Pietro Castelli" è
annesso, dall'88 responsabile dell'Orto.
L'evento del 28, giunto alla settima
edizione, vede ancora una volta i soci
della sezione messinese dell'Amb,
Associazione micologica Bresadola,
impegnati ad allestire un'esposizione di
funghi freschi. «I soci di Bresadola sono
molto attivi e raccolgono molte specie:
quest'anno ne saranno esposte 150
diverse», riprende la Picone. Gli esperti
del gruppo della suddetta associazione,
la più grande d'Italia del settore, poi di
mattina alle 10 ed alle 11 e di pomeriggio
alle 16 ed alle 17 terranno 4
dimostrazioni pratiche sul
Dionadea
riconoscimento dei funghi: un'opportunità
per i visitatori per osservarne in tempo
reale alcune peculiarità distintive. «Lo
spirito è più di far vedere, non
d'insegnare a riconoscere, perchè in un
solo giorno non si può, ma di far vedere
la ricchezza dei funghi. Alcuni poi hanno
forme bellissime, altri hanno odore
piacevole. Nell'esposizione tutti i nomi
sono scientifici, perchè l'approccio qui è
sempre scientifico-divulgativo ma la cosa
bella è che i soci fanno un percorso
guidato con spiegazioni abbastanza
piacevoli», precisa la responsabile
dell'Orto. Nella stessa occasione ci sarà
il mercatino d'autunno con piante
grasse, carnivore, aromatiche, pelargoni
ed altre specie. E sulle carnivore di cui il
29 e 30 settembre si è tenuto un incontro
sempre all'Orto, la Picone dice: «Di
autoctone siciliane non ne esistono. Ce
ne sono alcune italiane nella zona
alpina: ci vuole un microclima
particolare. La cosa bella è che alcune di
queste piante si possono coltivare e ci si
può anche divertire: nell'incontro di
settembre il gruppo siciliano di Rex
Plants ha spiegato come». Alle 11 ed
alle 17 sarà la volta di visite guidate
all'Orto. «È un'occasione anche per
avvicinare la gente e far conoscere
l'Orto: è lo spirito delle nostre attività. C'è
un patrimonio abbastanza ricco ma
stiamo anche portando avanti un
progetto che ci sta molto a cuore: alcune
piante sono a rischio estinzione nei
Peloritani. Cerchiamo di riprodurle e
reintrodurle. Una di queste, la più a
rischio, Limonium, è nel logo dell'Orto,
visibile nel nostro sito
www.ortobotanico.messina.it, da cui ci si
può iscrivere alla nostra newsletter per
essere aggiornati sugli eventi: piccola
ma molto importante per la biodiversità»,
conclude la Picone.
Vademecum del buon raccoglitore
MESSINA. La sezione messinese dell'Associazione micologica Bresadola, che il 28
ottobre cura l'esposizione all'Orto Botanico, dà appuntamento ogni lunedì alle 17.30
nella sede della Città del Ragazzo a chi voglia iscriversi al gruppo. Dal '79 impegnata nella promozione dello studio dei funghi e dei problemi connessi, diffondendo
una coscienza ecologica e micologica, organizza corsi di micologia, compreso quello per il tesserino per la raccolta funghi in Sicilia. Tra i consigli sui funghi, di cui molti ignorano che ciò che chiamiamo fungo è solo il frutto della pianta-fungo, detta
micelio: si raccolgono interi, senza strapparli o tagliarli alla base del gambo, ma
con una delicata rotazione, solo freschi ed in buon stato; non quelli troppo piccoli, e a scopo culinario solo quelli conosciuti con certezza, puliti subito e deposti in
un cesto rigido e non nelle buste di plastica; farli controllare ad esperti sanitari, a
Messina gratis all'Ispettorato Micologico, Ufficio Igiene Pubblica, se non si è in grado di riconoscerli; cucinarli preferibilmente in giornata; rispettare il bosco e la fauna e le norme sulla raccolta; raccogliere solo funghi che interessano, lasciando integri gli altri, anche quelli non commestibili; usare scarponi da trekking alti sopra
le caviglie con suola a carrarmato contro storte, scivolate ed affaticamenti. (M.T.S.)
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19 OTTOBRE 2012
MESSINA. Al Vittorio Emanuele uno spettacolo teatrale interpretato dagli avvocati
Attori con la Toga
Diretti dall’attore-regista Antonio Lo Presti, i legali si “confronteranno” con un testo
di Durrenmatt, “La visita della vecchia signora”. Il ricavato di beneficenza
DI ALESSANDRA TIMMONERI
Il cast dello spettacolo “La visita della vecchia signora”
esteso da cinque a diciotto membri. Non è
un caso, inoltre, che lʼopera messa in
scena sia del drammaturgo svizzero
Dürrenmatt, una “vecchia conoscenza” dei
legali messinesi: «Cerco sempre di
scegliere dei testi teatrali che riguardino in
qualche modo il mondo della legge e della
giustizia - spiega Lo Presti - In passato, per
esempio, abbiamo rappresentato “La
parola ai giurati” o “Il giudice e il suo boia”
(questʼultimo sempre di Dürrenmatt)».
Spettacoli che hanno avuto un ottimo
successo di pubblico e hanno contribuito
ad aiutare le persone meno fortunate, dato
che il ricavato delle rappresentazioni è
stato interamente devoluto in beneficenza.
E così sarà anche questʼanno.
LADY VENDETTA. Senza svelare troppo
la trama, lo spettacolo racconta la storia di
una misteriosa signora che torna nel suo
paese natale dopo molti anni per compiere
la sua vendetta e farsi giustizia da sola,
sfruttando il potere del denaro. «È stata
unʼesperienza assolutamente piacevole racconta lʼavvocato Paola Pirri, alla sua
prima prova teatrale - È stato strano
trovarsi a recitare con molti colleghi, i quali
si incontrano praticamente ogni giorno
nelle aule del tribunale. Riguardo la trama,
si tratta di un testo abbastanza cupo, in cui
la protagonista cerca di corrompere gli
abitanti della città, e anche la giustizia
stessa, per compiere la sua vendetta
privata. È uno scontro tra moralità e
onnipotenza del denaro, etica e corruzione
morale: un tema molto attuale. Tuttavia il
finale lascia una sorpresa e ci sono molti
punti che suscitano una forte ilarità. Quella
di Dürrenmatt è sì unʼopera psicologica, ma
che porta anche alla risata». Oltre alla Pirri,
gli altri legali che prenderanno parte alla
pièce saranno Loredana Bruno, Patrizia
Causarano, Lucio Castagna, Salvatore
Catalano, Isabella Celeste, Marcello
Fatato, Salvatore Gallo, Anna
Gemellaro, Antonio Giunta, Lidia
Lazzara, Gianmaria Lojacono, Pino
Magrofuoco, Giuseppe Sorbello, Franco
Velardi, Simona Triolo, Federici Violi e
Aurelio Wrzy.
mess. elettorale
trovare anche solo unʼora al giorno da
dedicare alle prove».
LE ORIGINI DEL PROGETTO. Ma a
questo tipo di difficoltà Lo Presti è ormai
abituato, dato che il progetto teatrale con
lʼOrdine degli avvocati va avanti ormai dal
2005, e da allora il cast degli attori si è
mess. elettorale
MESSINA. «Silenzio, silenzio! O faccio
sgombrare… il teatro!». Questa volta, in via
eccezionale, lʼaula di tribunale degli
avvocati messinesi sarà il Teatro Vittorio
Emanuele, dove mercoledì 24 ottobre, alle
ore 21, si terrà lo spettacolo “La visita della
vecchia signora” di Friedrich Dürrenmatt.
Diretta da Antonio Lo Presti e patrocinata
dallʼAssociazione Culturale DAF, lʼopera
avrà come attori protagonisti un gruppo di
avvocati del Foro di Messina, che per
beneficenza svestiranno la toga e
tenteranno di imitare le gesta di Vittorio
Gassman e Carmelo Bene.
«Si tratta di unʼesperienza che nasce quasi
come un qualcosa di ludico, ma è al
contempo un impegno molto serio racconta il regista Lo Presti - Il fatto che lo
spettacolo sia interpretato da una
compagnia teatrale non professionista non
è stato affatto un problema. Ho sempre
preparato tutti coloro che si sono
presentati, senza alcuna selezione. Lʼunica
difficoltà riscontrata è stato trovare il tempo
per provare: gli avvocati sono molto
impegnati e quindi è stata unʼimpresa
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IL RE DEI COLLI. Don Minico
L’ex albergo Colli San Rizzo
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La sede dell’Azienda Foreste
MESSINA. La rinascita delle alture che coronano la città da Capo Peloro a Fondachelli Fantina
Colli, il paradiso ritrovato
In dirittura d’arrivo per diventare il quinto parco regionale della Sicilia, i Peloritani rinverdiscono
grazie all’Azienda Foreste e ai privati. Premiando l’intuizione del re del cibo “Don Minico”
DI TIZIANA CARUSO
MESSINA. Undici punte si sollevano sul
diadema montuoso che incorona
Messina da Capo Peloro a Fondachelli
Fantina. Promontori e sentieri trascinano
per chilometri la vista su due distese
d'azzurro in un irrinunciabile strabismo
che trova il suo apice a Dinnammare,
osservatorio privilegiato delle meraviglie
di Jonio e Tirreno. Sono i Peloritani. In
cerca di riscossa. Cime di storia e
leggenda, tra monaci cappuccini e tesori
sotterranei, castelli medievali, forti
umbertini e ville abbandonate. Crinali
d'incanto naturalistico e tesori
d'architettura. Una miniera. Dopo anni
d'ordito per l'istituzione del “Parco
naturale dei Monti Peloritani” e un
pressing di cui si è fatto carico in
superficie, Pino Giaimi attraverso un
comitato promotore sposato anche da
Legambiente Sicilia e difeso all'Ars da un
solo deputato messinese, Filippo
Panarello, lo scorso luglio il Consiglio
regionale per la protezione del patrimonio
naturale, presieduto dall'ex assessore al
Territorio, Alessandro Aricò, ha
approvato la proposta di istituire il quinto
tra i parchi siciliani (il quarto, quello dei
Monti Sicani, è stato autorizzato lo scorso
25 luglio e, ad agosto, in extremis alle
dimissioni, Lombardo ha nominato
commissario Alberto Pulizzi). Per la
“nascita” formale di quello dei Peloritani
invece, non c'è stata la stessa pressione
e, chiusa la parentesi del precedente
governo, l'incartamento si è arenato negli
uffici del Dipartimento Ambiente della
Regione che dovevano espletare le
procedure necessarie all'istituzione, a
cominciare dall'analisi delle planimetrie e
dalla delimitazione della superficie
boschiva, quest'anno, danneggiata, molto
più dei precedenti, dai numerosi incendi
che hanno annerito i bassi polmoni
peloritani. Ma intanto, sulle alture
messinesi, qualcosa si muove. E da
tempo. Soprattutto per evitare di assistere
all'ennesimo sciacallaggio a un paradiso
naturale, più volte sfruttato come terra di
razzie individuali, poco e niente come
risorsa collettiva. Perché, sebbene si parli
della nascita di un parco naturale dagli
anni '70 e qualche anno fa a Palermo sia
Villa Rodriguez
già sfumata la possibilità di istituzione
attraverso un emendamento alla
finanziaria del 2010, c'è chi, sul fascino
dei gioielli che cingono la “testa” di
Messina, ha sempre creduto e puntato.
Se i circuiti messi in piedi in altre realtà
siciliane riescono a far decollare la
promozione ambientale ed enogastronomico del territorio non solo a
livello endogeno, Messina non si è
ancora attrezzata ad oliare un'auspicata,
necessaria e concreta valorizzazione dei
Peloritani volta, in particolare, a
scatenare un boom turistico.
I “VECCHI PARADISI”. Ad aree
attrezzate pubbliche si affiancano
iniziative private che da sempre hanno
caratterizzato e connotato la ricchezza
dei Peloritani. Sui colli messinesi è
d'obbligo la “scampagnata”. Sono
numerose le aree attrezzate sorte fra
profumo di pini, castagni e ginestre. Al
confine con la Foresta vecchia di
Camaro, il bosco naturale più antico di
tutto il complesso montuoso, ci sono gli
spazi della “Madunnuzza”. Una seconda
area attrezzata è quella di Musolino,
recentemente ristrutturata con l'aggiunta
di tavolini in legno, altalene, fontana
potabile e braceri. Dalla frequentatissima
Musolino si può però passare alla
solitudine di boschi raggiungibili su
tortuose strade in terra battuta che
conducono al sentiero Brignoli, dove una
carbonaia, proprio sotto Puntale
Un daino nei boschi (foto da skyscrapercity.com, ut
Bandiera, permette di conoscere le
tecniche per la fabbricazione del carbone
da legna. Le aree attrezzate dei
Peloritani vanno ancora da Lupo, a
Santo Stefano Briga, a Posto Leone, nel
Demanio Comunale di Santa Lucia del
Mela. Qui una vasca d'acqua all'ombra di
pini, castagni e querce, è il cuore di un
piccolo “eden” attrezzato con tavoli e
panche in legno, giochi e punti cottura.
Nelle aree adiacenti è possibile trovare e
raccogliere gustosi porcini, così come nei
pressi dell'area di Cavagna e di Piano
Vernà. Sul versante opposto c'è Foleo, a
cui si giunge attraversando Bafia e
Mandanici. Nelle vicinanze c'è ancora
Tre Pizzi, con la sua torretta di
avvistamento antincendio o Piano Margi,
con un laghetto collinare circondato da
tavoli e panche in legno col profumo di
IL DIRETTORE
Aveni, l’uomo dei fondi Ue
Il funzionario regionale racconta come sono
stati spesi i finanziamenti. Elogiando il personale
IL RE DELLE FORESTE. Pippo Aveni.
MESSINA. Da due anni il dirigente provinciale dell'Azienda foreste demaniali è l'architetto Pippo Aveni. Il dirigente regionale difende a spada tratta il ruolo dei suoi oltre 2000 “operai”
e crede fermamente che i Peloritani siano una risorsa da proteggere e mettere a regime. In due anni, grazie a collaborazioni
“a tutto campo”, ha coadiuvato la messa in moto di meccanismi di valorizzazione dei colli messinesi. «I fondi non sono mancati, oltre 2 milioni di euro sono arrivati solo l'anno scorso, grazie anche alle progettualità che abbiamo presentato e che sono state approvate nell'ambito del Psr 2007-2013. Siamo riusciti a realizzare molte iniziative non solo mirate alla valoriz-
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zazione del territorio, ma anche al recupero delle aree e delle
strutture di proprietà del Demanio, altre ancora sono in cantiere grazie anche alla collaborazione con alcuni progettisti del
Comune». Aveni, che nei due anni di insediamento si è occupato anche di dissesto idrogeologico, non vede proprio di buon
occhio l'eventuale via libera all'istituzione di un Parco naturale
dei Monti Peloritani che riesca ad agglomerare in un sistema
unico le produttività esistenti e ne proponga delle nuove in grado di far decollare ancora di più il sistema dei Peloritani. Il suo
timore, infatti, è che un nuovo ente proverà a sovrapporsi all'attività dell'Azienda foreste senza riuscire ad essere realmente operativo come, secondo Aveni, è già accaduto nelle gestioni degli altri parchi istituiti in Sicilia. «Ho a disposizione oltre duemila unità di personale che sino ad ora - sottolinea lʼarchitetto - è riuscito a gestire l'area demaniale al meglio. Si può
fare ancora molto per valorizzare la bellezza e la produttività di
questi luoghi, e questo sarà il mio obiettivo fino a che rimarrò
a capo dell'Azienda foreste». (T.C.)
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Sicilia
19 OTTOBRE 2012
tente logan1975)
nocciole che invade il “Castello di Margi”,
roccia caratteristica oltre che sito
d'interesse archeologico. Dal “fai da te”
praticamente a costo zero si passa alla
comunque economica “Casa di cura per
inappetenti” di Don Minico, “u megghiu
postu du munnu” per gustare la classica
forma di “pane cunzatu” inserita anche
nelle guide Michelin. Don Minico non
conosce crisi. Anzi. Negli ultimi anni è
riuscito ad ampliare la sua attività con
altri prodotti locali di propria produzione
provenienti direttamente dai terreni di
Filicudi.
I “NUOVI REGNI”. Negli ultimi anni, sui
Peloritani, e in particolare nel
comprensorio di Dinnammare, c'è stato
qualche fermento. Anche grazie
all'intercettazione dei fondi Psr ad opera
dell'Azienda foreste demaniali di Messina.
Dai semplici interventi di recupero come la
recente restaurazione della fontana
collocata sulla strada di transito che
conduce ai forti umbertini (usata un tempo
come punto di ristoro per artiglieri, soldati e
animali) o la riqualificazione dell'area
attrezzata di Musolino, all'inaugurazione, la
scorsa primavera, del Centro
polifunzionale di Camaro “Giardino delle
Meraviglie”. Dagli appuntamenti annuali già
consolidati, ma sempre ricchi di novità,
come “Il Bosco in Concerto” (in cui le porte
del vivaio Ziriò si aprono ad artisti e
musicisti, promuovendo l'attività del rifugio)
alla “restaurazione” di manufatti storici da
adibire a nuovi “punti ristoro” proprio sulla
cresta dei Peloritani. Tutte iniziative
organizzate per dare nuova vita ai colli
messinesi. Tra gli interventi da poco
finanziati attraverso la misura 313 dei fondi
per il Programma Sviluppo Rurale (Psr), ci
sono 300 mila euro per il recupero di alcuni
ruderi nei pressi della Reggia Trazzera.
Sempre attraverso gli stessi fondi, si
stanno inoltre spalancando le porte
dell'area nei pressi di cascata Zaccone,
all'interno del sentiero che va da Larderia a
Dinnammare.
LE “DIMORE STORICHE”. Castel Vinci,
villa Agresta, villa Picciotto, villa Speciale,
villa Caminiti, villa Rinciari, villa Miloro, villa
Costarelli e villa Allegra sono solo alcuni tra
i luoghi di interesse artistico dei Peloritani,
perlopiù tutti ricadenti nella frazione di
Castanea delle Furie. L'emblema
dell'incanto architettonico dei Peloritani è
forse però villa Rodriguez. Una reggia
dispersa nei boschi in mezzo alle aree del
demanio forestale dove a dominare
incontrastata è l'inaccettabile dicotomia tra
rovina e bellezza. A ceramiche e pavimenti
che spezzano il fiato si mescolano degrado
e abbandono. A una flora da giardino delle
magie si affianca un tesoro vandalizzato
che, di notte, è alla mercè di chiunque. Vani
i tentativi di vendita alla Regione di un
tesoro da oltre un milione di euro. Sulla
strada che conduce a Dinnammare c'è poi
la vecchia colonia “Principe di Piemonte”,
abbandanata da anni e senza più il tetto.
LE “STRUTTURE RECENTI”. Dall'Irccs
“Neurolesi”, realizzato nelle ville e nel parco
donate da Uberto Bonino e consorte, si
passa all'ex Hotel San Rizzo proprio di
fronte a Don Minico. La struttura è oggi
nuovamente gestita dall'Azienda foreste di
Messina dopo una “contesa” con la
Provincia, e viene utilizzata anche come
sede per visite scolastiche guidate, mostre
e convegni. Proprio la Fondazione Bonino
Pulejo aveva fatto istanza per utilizzare gli
spazi, ma la Regione ha predisposto un
bando per la vendita del bene.
IL CASO
Riserva dei Daini, vietato l’accesso
MESSINA. Tra i tanti luoghi da visitare sui monti Peloritani, una menzione merita sicuramente la riserva dei daini che anche in passato ha rappresentato una tra le attrattive più singolari dei colli messinesi. In passato, però. Perchè, da oltre sei mesi, è impossibile visitarla. Chi ha spinto e lanciato inizialmente l'esperimento anni
fa lo definisce oggi “poco riuscito”, anche perchè gli animali che venivano lasciati liberi non riuscivano a sopravvivere alle insidie. Per giustificare l'impossibilità di
ammirare gli esemplari della specie accolti nei pressi del Forte Ferraro l'Azienda
foreste demaniali spiega che alcuni sono stati colpiti da una patologia (non meglio
identificata) e sono ancora sottoposti alle cure da parte dei medici dell'Asp. Per questo si preferisce che, soprattutto ai bambini, non sia consentito il contatto. Se questa è la versione ufficiale, qualcuno sostiene invece semplicemente che gli esemplari accolti all'interno del parco cambino mantello due volte all'anno e che non vi
sia alcuna “misteriosa patologia”.
INIZIATIVE. Percorsi tra gli alberi per grandi e piccini. E non solo
Avventure a gogò
MESSINA. C'è anche chi
sui Peloritani sta
cercando di creare
economia. Se il celebre
Don Minico, l'offerta si
sta ampliando. Sebbene
qualche esperimento sia
stato “stoppato” sul
nascere (ad esempio una
richiesta di concessione
aree per realizzare un
ranch da utilizzare per la
coltivazione di prodotti
biologici), a riportare la
gente sui Peloritani ha
pensato l'ambizione di
due giovani sportivi.
Gianluca Sciacca e
Rosy Martinelli. Da oltre
tre anni inseguivano il
sogno di un parco
avventura sui Colli. E
finalmente ci sono riusciti.
A credere nella loro
impresa è stato
soprattutto Ettore
Lombardo, ex presidente
dell'Azienda foreste
demaniali locale, a
continuare a dargli
ascolto anche l'attuale
gestione targata Pippo
Aveni. «Sacrifici e risorse
proprie», così il sogno ha
preso il via. Un affitto
delle aree a prezzo
modico per un Parco
avventura
frequentatissimo
soprattutto d'estate, ma
che riesce ad attrarre sui
Peloritani anche durante
le mezze stagioni.
Un'area di 12000 mq,
immersa in una verde
pineta nella zona di
Portella Piano Verde,
proprio sulla strada
provinciale che porta a
Dinnammare. Cinque
percorsi, due dedicati ai
più piccoli e tre a ragazzi
ed adulti. Una serie di
viaggi acrobatici in
altezza con
attraversamenti sospesi
tra alberi ad alto fusto,
pedane intervallate da
ponti tibetani, ponti cinesi,
liane, passerelle e tirolesi.
E non è finita qui. Perchè
il sogno dei due ragazzi si
spinge oltre: «Ascoltiamo
molto chi viene al Parco e
ci da consigli - spiega
Gialuca Sciacca - Non ci
fermeremo, anzi stiamo
cercando di allargare
l'offerta con la
realizzazione di nuovi
percorsi mirati a diversi
target. In particolare
vogliamo dare altro
spazio alle attrattive per
bambini e per le persone
un po' più spericolate».
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Oltre ai percorsi,
all'interno del Parco
possono svolgersi tiro
con l'arco e il tree
climbing, l'arrampicata a
parete sul tronco degli
alberi. Tre sono le parole
d'ordine: divertimento,
sicurezza e rispetto
dell'ambiente.
Tra le altre iniziative per
sfruttare il business dei
Peloritani c'è anche
l'organizzazione di
pacchetti che coniugano
le attività sportive al
turismo. Proprio in
questo ambito ha avuto
un discreto successo
anche il club “Città di
Risa”, presieduto da Lillo
Rizzo, che , ad esempio,
apprezzamento. Da
qualche mese, infatti,
anche nella zona della
foresta di Camaro sono
nati percorsi di trekking e
mountain bike con la
possibilità di affittare i
mezzi direttamente sul
posto. Vicino alla “casa”
di Don Minico, inoltre, è
nato il primo “rent-bike”
dei Peloritani. Aperto
solo la domenica durante
la stagione estiva e
quella primaverile, è un
ottimo “post-pane alla
disgraziata”. Le iniziative
per rendere i Colli
“produttivi” non sono
comunque finite qui.
Finalmente, dopo due
anni dal boom del
OCCHIO AL PONTE! Il Parco avventura
ha puntato sui
fuoristrada. Il sodalizio di
“Città di Risa” conta 15
soci, ognuno dei quali
mette a disposizione la
propria jeep per
escursioni guidate sui
Peloritani. Dal 2010 i soci
hanno ottenuto la
qualifica di operatori
turistici e hanno iniziato
la loro attività puntando
soprattutto sui colli San
Rizzo. L'esperimento più
riuscito è
l'attraversamento della
dorsale montuosa che si
estende fino a
Fiumedinisi, tagliando in
escursione i boschi
peloritani con la
possibilità di visitare
anche le zone costiere e i
paesini della jonica.
L'idea, iniziata dalla
passione sportiva, ha
avuto successo anche
sotto l'aspetto turistico ed
economico. Lo sport sui
colli è una delle altre
attività che sta
riscuotendo discreto
crocierismo messinese,
qualcuno ha pensato di
sfruttare il tempo dei
“turisti per un giorno”
organizzando visite
guidate alla scoperta dei
Peloritani. Un tour,
seppur “ristretto”, a cui ha
pensato Igor Fedele,
presidente del
Mediterranea Trekking,
in sodalizio con la
Provincia di Messina (e il
suo “Messina Tourism
Bureau”) e il
Dipartimento Azienda
foreste demaniali. In
particolare, tra i pacchetti
offerti ai crocieristi, c'è
l'Adventure route,
un'escursione della
durata di due ore che
inizia dalla chiesa dei
Catalani, visita il Duomo
e “decolla” verso il
“Giardino delle
Meraviglie”, per poi
attraversare Puntal
Ferraro e, prima di
tornare “a terra”, fa uno
stop al bivio delle
“Quattro Strade”. (T.C.)
Sicilia
19 OTTOBRE 2012
centonove
INIZIATIVE. Si conclude la quinta edizione di Panelle&Champagne mentre arriva un riconoscimento internazionale
Cibi di strada, Palermo capitale
Il capoluogo siciliano è l’unica città d’Italia nella top ten di VirtualTourist sulla street food mondiale.
Viaggio tra gli odori e le delizie di alimenti un tempo solo per i poveri. Che oggi diventano di tendenza
DI MANUELA VENTO
PALERMO. Record di maison per la
quinta edizione di Panelle&Champagne,
al circolo Telimar di Palermo. Sono
trentacinque le cantine che hanno parte
alla manifestazione consentendo
l'assaggio di oltre 50 etichette diverse di
bollicine francesi. L'evento è stato
organizzato da Cronache di Gusto e dal
Telimar. La maxidegustazione vuole
essere un felice incontro tra il cibo di
strada e il vino icona della noblesse
francais. Anche quest'anno è stato
premiato il migliore champagne grazie al
voto degli stessi winelovers che
attraverso una scheda hanno segnalato
le bollicine più buone.
Ma lʼiniziativa ha acceso i riflettori anche
sulle panelle, mitico “cibo di strada”, vale
a dire quelle delizie da mangiare al volo,
anzi quasi in bilico e che è ormai
diventata una caratteristica del capoluogo
siciliano, con chioschi, carretti ambulanti
e mercati di cibo allʼaperto che accomuna
terre lontane fra loro. Secondo una
classifica, redatta da VirtualTourist e
pubblicata recentemente da Forbes, al
vertice dello street food mondiale c'è la
capitale thailandese Bangkok, mentre
solo Palermo fra le città italiana si
guadagna una posizione nella top ten.
Un tempo cibo 'povero', oggi si è
trasformato in una nuova tendenza
gourmet, ricercata, anche in simbiosi con
alcuni prodotti dello Slow Food. E
Palermo si conferma terra di cibi di
strada: come nella migliore tradizione,
vedrete che durante il vostro viaggio in
giro per la Sicilia troverete innumerevoli
occasioni per fare una sosta e concedervi
uno spuntino, a qualunque ora del giorno
e della notte. In particolare pane e panelle
sono il punto di forza dei tanti rivenditori
ambulanti, in giro per la città come ʻpiatto
unicoʼ. Al Foro Italico o a Piazza Marina
sarà difficile restare a bocca asciutta, se
colti da una voglia improvvisa.
Conosciute nella versione calda e salata,
oggi si possono trovare, nel giorno di
Santa Lucia, anche nella versione dolce e
rotonda, ripiene e non… ricoperte di
zucchero vanigliato.
Peri cibi di strada, il capoluogo ha infatti
conquistato il quinto posto dopo
Bangkok, Singapore, Menang e
Marrakesh. A colpire i turisti di tutto il
mondo è la varietà del cibo di strada
siciliano, che nelle strade di Palermo
ancora mantiene intatta la sua genuinità.
Si va da specialità che i più conoscono e
hanno già assaggiato anche se non "in
strada", come le arancine di riso e i
cannoli, ad altre prelibatezze. C'è lo
sfincione, piatto tipico della tradizione
natalizia: una pasta di pane condita con
salsa di pomodoro, origano, sarde salate,
cipolla, pecorino fresco e mollica di pane.
Per i palati più forti c'è il pani ca' meusa,
una focaccia farcita di carne, le interiora
di vitello (la milza), con del limone
spremuto. Una variante è l'aggiunta di
ricotta fresca e caciocavallo. Terminano
l'elenco pane e panelle (frittelle con farina
di ceci). “Lʼevento è cresciuto in termini di
presenze sia delle maison che del
pubblico; sono passate oltre 400 persone
- dichiara Fabrizio Carrera, coordinatore
della manifestazione Panelle &
Champagne. E per il prossimo anno si
aspetta un ulteriore incremento della più
grande manifestazione organizzata da
Roma in giù . “Ancora una volta questo
abbinamento ha dimostrato la versatilità
dello champagne francese con il cibo
palermitano. Le panelle - conclude
Carrera - sono molto più buone con lo
champagne”.
ESPERIMENTI
In principio furono gli arabi
CONOSCIUTO COME ʻcibo di stradaʼ, diffuso anche a Trapani, Agrigento e Caltanissetta, trova però la sua patria proprio nel capoluogo siciliano. Che gli Arabi avessero consolidato il loro dominio a Palermo nel lontano 831, rivoluzionando i sistemi dʼ irrigazione, introducendo la coltura degli agrumi, della canna
da zucchero ci era noto, forse… ma probabilmente meno diffusa era lʼorigine
araba proprio delle nostre panelle. Gli Arabi, infatti, tra il IX e lʼXI secolo sperimentarono questa ricetta utilizzando una pianta leguminosa orientale, il cece.
Lo macinarono e ottennero una farina che poi diventerà la ricetta del piatto tipico palermitano. La ricetta odierna è costituita da un impasto di farina di ceci, acqua e prezzemolo, con lʼaggiunta successiva di sale e pepe. Si è soliti gustarle
allʼinterno di panini rotondi e morbidi ricoperti di semi di sesamo e accompagnate da ʻcazzilliʼ (le crocchè, piatto tipicamente siciliano e napoletano, costituito da patate, uova e pangrattato) sale e limone.
pagina 28
CLASSIFICHE
L’Asia sbanca
L'ASIA SBANCA la classifica. VirtualTourist incorona Bangkok come
la migliore al mondo, soprattutto per
la quantità di posti in cui si possono
assaggiare migliaia di varietà di piatti: insalata di papaya verde, pollo al
curry, pad Thai e riso al mango. Al secondo posto c'è Singapore, famosa
per i suoi mercati del cibo all'aperto e
per le commistioni con la cucina cinese, malese e indiana. Al terzo posto
Penang, in Malesia. Quarta posizione
per la parte vecchia della città marocchina di Marrakech dove c'è un centinaio di chioschi all'aperto dove degustare agnello arrosto, cous cous e kebab. Dopo Palermo vengono menzionate Ho Chi Minh City, Istanbul, Mexico City e le ultime due posizioni sono
per Bruxelles e Ambergris Caye nel
Belize.
centonove
Sicilia
19 OTTOBRE 2012
Alcuni momnenti della manifestazione sportiva ad Avola
INIZIATIVE. Manifestazione nazionale ad Avola
Baskin senza barriere
Approda in Sicilia il nuovo sport in cui la diversità è
la prima regola. Riscrivendo le regole della convivenza
DI PAOLO RANDAZZO
AVOLA. Parlando di persone affette da
problemi di disabilità e/o di diversamente
abili si fa presto a dire integrazione,
accoglienza, valorizzazione delle
diversità, superamento della sola
assistenza, si fa presto a dire che occorre
che tutti siamo diversi e che non si
costruiscono politiche civili se si parte da
un concetto astratto di normalità. Si fa
presto, e si rischia soprattutto dʼessere
superficiali, perché poi le persone sono
diverse davvero ed entriamo in crisi
quando si tratta di integrarle. Occorre
allora riscrivere le regole della comune
convivenza, ripensarle, trovare nuove
pratiche e far sì che proprio il rispetto
della diversità sia il nuovo fondamento di
ogni nuova regola. È in fondo questo lo
spirito che sta alla base della nascita in
Italia di un nuovo sport, il Baskin: una
sorta di Basket un poʼ speciale che
permette a tutti (normodotati e
diversamente abili) di mettersi in gioco e
divertirsi insieme, offrendo a ognuno
lʼopportunità di esprimere il massimo
delle proprie capacità allʼinterno della sua
squadra. Il principio di giustizia e di equità
è garantito dal fatto che la difesa è
permessa solo tra i giocatori di simili
abilità. Con un regolamento composto da
dieci regole, con la presenza di quattro
canestri, con cinque ruoli da ricoprire sul
campo in base alle proprie abilità, il
Baskin contiene realmente tutti gli
elementi di un vero sport ma con
lʼoriginale vitalità etica dei valori sportivi.
Inventato a Cremona tra il 2001 e il 2003,
è promosso oggi dallʼAssociazione
Baskin sia in ambito scolastico che in
ambito sportivo. Attualmente oltre alla
Lombardia, dove questa esperienza
innovativa è nata e si è strutturata,
lʼiniziativa sta crescendo velocemente in
tutta Italia ed è presente in Sicilia con
squadre e iniziative operanti nel sud est
del Siracusano, tra Avola, Noto e
SCUOLE
Giornata dello sport Paralimpico
SI Eʼ SVOLTA A MILANO e in altre nove città italiane la Giornata Nazionale dello
Sport Paralimpico. Nel palazzo della Regione Lombardia i campioni paralimpici hanno invitato 2150 studenti delle scuole con l'obiettivo di promuovere il coinvolgimento dei disabili nel tessuto sociale e sportivo. Tra gli atleti presenti Martina Caironi (oro a Londra 2012), Giampaolo Cancelli (partecipante a Londra 2012), Massimo Dighe (partecipante a Londra 2012), Gabriele Ferrandi (partecipante a Londra
2012) e Santino Stillitano (campione europeo nell'ice sledge hockey). Tra gli sport
paralimpici discipline riservate alla disabilità fisica (arrampicata sportiva, basket in
carrozzina, calciobalilla, canottaggio, danza sportiva, distensione su panca, handbike, ice sledge hockey, scherma in carrozzina, tennis in carrozzina, tennis tavolo,
vela), alla disabilità sensoriale (arrampicata sportiva, atletica, calcetto, danza sportiva, pattinaggio a rotelle, showdown, tiro con carabina a infrarossi, vela, scherma)
e alla disabilità intellettiva (atletica, arrampicata sportiva, basket, bocce, calcetto/football sala, ginnastica, tennis).
pagina 29
Rosolini. Ed è proprio in questʼultimo
contesto che si è svolta, il fine settimana
scorso la prima Rassegna nazionale di
baskin in Sicilia. La manifestazione,
organizzata dalla Uisp (Unione italiana
sport per tutti) nazionale in collaborazione
con lʼassociazione Baskin e il Csve
(Centro servizi volontariato etneo), si è
svolta nelle strutture sportive dei comuni
di Avola, Noto e Rosolini. A partecipare a
questa manifestazione sono stati circa
200 atleti, normodotati e diversamente
abili, per un totale di dieci squadre
provenienti da Sicilia, Marche, Emilia
Romagna, Lombardia, Piemonte e Val
dʼAosta. «Si è trattato per nostro
comprensorio un bello ed importante
momento sportivo, culturale e, in qualche
modo, anche turistico – spiega Giuseppe
Battaglia, presidente del comitato
territoriale Uisp, nonché instancabile ed
entusiasta animatore di iniziative tese
allʼintegrazione delle persone
diversamente abili e alla promozione
dello sport -. Voglio sinceramente
ringraziare tutti coloro che in questi due
anni di attività
hanno permesso lo
sviluppo di questa
nuova disciplina
sportiva: gli uomini
di sport, lʼUisp
(presente in questa
occasione col
presidente
nazionale Vincenzo
Manco), il Coni, la
Fip, le
amministrazioni (la
Regione, la
Provincia regionale
e i tre comuni
ospitanti) che ci
hanno aiutato con
risorse pubbliche,
ma soprattutto le
associazioni
sportive e di
volontariato (per
Avola, soprattutto
lʼAssociazione
“Superabili”) che in
modo constante e
umile ci hanno dato
il loro generoso e
gratuito contributo
e, infine, tutti i benefattori del baskin
Sicilia. Il nostro prossimo obbiettivo sarà
quello di portare questo sport in quante
più città della Sicilia e per ciò abbiamo
bisogno di tutti quelli che ci hanno
sostenuto sino ad oggi, ma anche di
nuovi soggetti pubblici e privati».
Qui Scuola
19 OTTOBRE 2012
MESSINA. LA DENUNCIA DELLA MAMMA DI UNO SCOLARO DELLA BOER
IL CASO
La scuola chiude, il bimbo resta solo
Estratto con errori
Gatto ha perso il ricorso
MESSINA. Un errore materiale gli
aveva regalato la felicità. Il sorriso,
però, si è spento sul volto di Ettore
Gatto, ex preside del Liceo
Scientifico Archimede di Messina,
quando ha letto per intero lʼesito del
ricorso. Tra lʼestratto e il testo
completo, cʼera una differenza
sostanziale: nel primo il ricorso era
accolto, nellʼaltro respinto. «Sono
rammaricato - spiega - soprattutto
perché avevo comunicato a
qualcuno un esito che poi non era
tale, racconta. E Pio Lo Re? Lʼex del
classico “La Farina” aveva
presentato una richiesta analoga per
DI GIANFRANCO CUSUMANO
MESSINA. Eʼ arrivata a
scuola con 10 minuti di
ritardo e si è ritrovato il figlio
di 7 anni sul marciapiedi di
fronte la scuola privo di
assistenza o tutela. Ed ecco
partire lʼesposto per
“abbandono di minore”. A
recarsi dai carabinieri è stata
la signora Ioulia Borzova, 44
anni, nata in Russia ma
ormai siciliana di adozione
per avere sposato un
messinese. Il figlio, come
riportato nella denuncia,
frequenta lʼistituto Boer di via
Palermo. Per gravi motivi di
famiglia la signora è giunta
sul posto alle 13,30, e si è
ritrovato il piccolo fuori dalla
scuola vicino al portone già
chiuso. La signora, che in
Russia grazie alla laurea in
pedagogia e psicologia ha ricoperto
anche la carica di dirigente scolastica, ha
cercato spiegazione parlando con i
referenti dellʼistituto, ma, a suo dire, non
solo non avrebbe trovato “comprensione”,
centonove
ma sarebbe stata liquidata in modo
scortese. Alla discussione sarebbe stato
presente anche un genitore
rappresentante dʼistituto. «Avevo detto al
bambino che si trattava di una giornata
IL CASO
In pensione la maestra manesca
Eʼ andata in pensione dopo avere patteggiato due anni di reclusione Letterina
Audino lʼinsegnante 62enne della scuola elementare “Luigi Boer”, sospesa dalle funzioni per due mesi perché accusata di picchiare ed insultare gli alunni. La
maestra ha ottenuto la sospensione della pena, era stata sospesa dalle funzioni allʼinizio dello scorso dicembre dopo la presentazione di alcune denunce da
parte dei genitori di piccoli alunni. Gli investigatori della Squadra Mobile installarono una telecamera nascosta in classe e filmarono alcuni comportamenti della maestra. Le immagini mostrano lʼinsegnante mentre schiaffeggia e spintona
alcuni bambini, altri sono costretti a restare a lungo in piedi, altri ancora vengono presi per le orecchie o per i capelli. Alcuni alunni sono stati anche sentiti dagli investigatori ed hanno raccontato di essere stati continuamente sottoposti
ad insulti ed atteggiamenti vessatori. Qualcuno ha perfino raccontato di una bacchetta chiodata che lʼinsegnante brandiva per intimidire gli alunni. E purtroppo,
come indicato dai genitori nella denuncia, alcuni di loro adesso rifiutano di tornare a scuola ed hanno manifestato il disagio perfino a continuare la scuola dellʼobbligo.
particolare - continua la mamma - sia dal
punto di vista scolastico (quel giorno i
bambini hanno preso parte ad una
funzione religiosa), sia perchè dovevo
andare allʼospedale per assistere mio
suocero. Dunque se ritardavo qualche
minuto lʼho pregato di aspettarmi
rigorosamente a scuola. Il bimbo mi ha
riferito che alcuni operatori scolastici lo
hanno invitato ad uscire perchè dovevano
pulire e non era iscritto al servizio pre e
post- scuola». Lui è ubbidiente, fra lʼaltro
lʼanno scorso ha avuto un rendimento
scolastico eccellente con tutti 10, non
credo dica il falso». A replicare è il
dirigente scolastico Antonio Sabato il
quale non era a conoscenza della
situazione visto che la sede della
presidenza si trova in un altro istituto il
“Verona Trento”. «Cercherò di capire
meglio come si sono verificati i fatti assicura - Eʼ indubbio che le insegnanti
hanno lʼobbligo di affidare allʼuscita i
bambini esclusivamente ad un adulto che
conosce. In caso contrario devono
attendere. La mia porta è sempre aperta.
La signora poteva venire e chiarivamo
immediatamente lo spiacevole episodio».
Pio Lo Re
restare un altro anno in servizio.
«Allo stato attuale - spiega - non mi è
stato notificato nulla». In primo
grado, lʼex dellʼArchimede si era
visto dare torto, mentre il collega
lʼaveva avuta vinta. Adesso, con
lʼappello, è possibile che Lo Re
subisca un effetto trascinamento in
negativo. Allo stato attuale,
comunque, per lʼex del La Farina,
grazie al successo successo in
prima battuta, si sono già aperte le
porte dellʼIstituto Tecnico
Commerciale “Jaci”. I due ricorsi
erano lʼultimo episodio della
telenovela delle assegnazioni delle
direzioni e delle reggenze nelle
scuole di Messina e provincia.
ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith
Specializzazione sostegno
docenti in esubero
Eʼ GIRATA VOCE di una penalizzazione per il
personale docente delle scuole secondarie con la
prossima legge di stabilità: lʼaumento dellʼorario da 18 a
24 ore settimanali a parità di stipendio. Erano
indiscrezioni, mancando ogni ufficialità, ma vi sono
state azioni di protesta e critiche anche da chi,
mettendo le mani avanti, ha precisato di non avere
alcun riscontro del provvedimento ventilato nella bozza
in suo possesso. Meno male che arrivata la
precisazione del Ministro che il carico di lavoro è
materia sindacale, così non dovrebbero essere
cancellati accordi del contratto nazionale, falcidiate
migliaia di cattedre e posti di sostegno, con la quasi
scomparsa di spezzoni orario residui che
costituiscono lʼultima risorsa per i supplenti.
E a proposito di sostegno, cʼè da registrare
la definizione dei criteri di ammissione ai
corsi di sostegno destinati al personale in
esubero, sui quali la discussione era stata
aperta già prima dellʼestate. La ministeriale del 10
ottobre fa, infatti, riferimento a quella del 18/5/12 relativa al d. dir. n° 7 del 16/4/12 con il quale sono stati
istituiti i corsi per la formazione del “Profilo del docente
specializzato per le attività di sostegno – ed evidenzia il
carattere volontario dei corsi da parte dei docenti delle
classi di concorso in esubero nellʼorganico di diritto
dellʼa. s. 2012–13; prevede la formazione di docenti
che potrà oscillare da 1.240 a 1.550 unità. In ordine
prioritario di ammissione, possono fare richiesta: i
docenti in esubero nelle classi di concorso A075- A076
- C555 - C999; i docenti della Tabella C in base
pagina 30
all'esubero regionale; in subordine i docenti di concorso
in esubero. A parità di posizione in graduatoria di
esubero la precedenza sarà data ai docenti: con
maggiore anzianità di servizio valutato ai sensi della
tabella di valutazione per i soprannumerari, allegata al
CCNI sulla mobilità (29/02/12); con servizio sul
sostegno senza titolo specifico di almeno un anno negli
ultimi cinque anni scolastici; che hanno frequentato
corsi su disabilità e integrazione scolastica presso gli
UU.SS.RR. Casi specifici per modificazioni dell'offerta
formativa, come la chiusura di alcuni indirizzi, ed
eventuali peculiarità territoriali, saranno presi in esami
dai Direttori regionali in sede di confronto con le
organizzazioni sindacaliregionali. Le domande di
partecipazione dovranno essere inviate allʼindirizzo mail
[email protected] e a quello della
Direzione regionale entro e non oltre il 31 ottobre 2012.
Il modello di domanda è allegato alla nota ministeriale.
19 OTTOBRE 2012
Economia
MESSINA. Racimolato lo 0,24% sul tributo per i rifiuti urbani del 2011
Riscossione spa? Incassa zero
Il dirigente ai Tributi di Palazzo Zanca Romolo Dell’Acqua scrive all’agenzia: “Performance del tutto inadeguata,
a Reggio Calabria la percentuale è del 22%. E il Comune decide: “faremo da noi”. Aula permettendo
Romolo Dell’Acqua
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Riscossione tributi? Il comune
di Messina ha deciso: farà da sè. Non lo
sapeva Orazio Miloro, lʼex assessore al
Bilancio della giunta che sorreggeva il
dimissionario sindaco Giuseppe
Buzzanca, quando, a giugno, la giunta ha
approvato la delibera di “Approvazione del
regolamento per la riscossione spontanea
della tassa per lo smaltimento dei rifiuti
solidi urbani”. Non sapeva che, alla fine di
settembre, il dirigente ai Tributi di palazzo
Zanca Romolo DellʼAcqua avrebbe scritto
a Riscossione Sicilia spa, agente
riscossore regionale da questʼanno
Orazio Miloro
subentrato a Serit Sicilia spa, per sbattergli
in faccia un dato inquietante. “In relazione
al ruolo ordinario Tarsu dellʼanno di
imposta del 2011, le somme ad oggi
incassate, in termini percentuali,
ammontano alla 0,24 del carico affidato in
riscossione”. Niente, in pratica.
FACCIO DA ME. La delibera secondo la
quale il comune di Messina provvederà
direttamente a riscuotere la Tarsu risale ad
aprile, è stata inviata al consiglio comunale
e lì giace, in attesa che lʼaula si decida a
discuterla e votarla. Di cosa si tratta? In
pratica, proprio quando il governo ha
deciso che i comuni possono continuare a
rivolgersi allʼesterno per il servizio di
accertamento e riscossione dei tributi,
palazzo Zanca decide di fare da sè. Il 31
dicembre, teoricamente, scadrebbe, dopo
anni di proroghe, il termine entro cui
devono cessare tutti gli affidamenti soggetti
a rinnovo o proroga (e invece di proroga ne
è arrivata unʼaltra, che porta al 30 giugno
2013 lʼaccordo che palazzo Zanca ha con
la Serit). In pratica, la legge consentiva
tutto ciò che fosse diverso dallʼaffidamento
diretto senza gara. Se questa facoltà non
fosse più stata riconosciuta i comuni
avrebbero potuto autodeterminarsi. Il
comune di Messina, storicamente, si è
affidato prima alla Maggioli (che avrebbe
dovuto essere il partner privato nella mai
nata partecipata Zancle) e poi alla Serit.
Constatati i non brillanti risultati (in più di
centonove
unʼoccasione lo stesso DellʼAcqua ha
conteggiato in poco meno di sessanta
milioni lʼammontare del gettito passato che
la Serit dovrebbe trasferire al comune di
Messina), è arrivata la decisione, sotto
forma di delibera, che il consiglio
comunale, però, non solo non ha ancora
preso in considerazione, ma nemmeno
dimostra di volerlo fare in tempi brevi. Di
certo non prima dellʼapprovazione del
bilancio di previsione del 2012, il cui
termine ultimo ed indifferibile (la sanzione
per la mancata approvazione è la
decadenza del consiglio comunale) è il 31
ottobre. Ma come mai il risultato della
riscossione messinese è così scarso?
A CIASCUNO IL PROPRIO RUOLO.
Lʼufficio tributi di palazzo Zanca, scrive
DellʼAcqua, ha reso esecutivo il ruolo 2011
il 18 aprile, e lo ha trasmesso ad Equitalia
Spa una settimana dopo, il 26 aprile, “Per
le conseguenti attività di riscossione”. Che
si sono fermate allo 0,24%. “Detta
performance appare del tutto inadeguata,
anche a raffronto con la percentuale di
riscossione, inerente ruoli compresi nelle
medesima fornitura, conseguita da agenti
operanti in diversi ambiti territoriali”, scrive
DellʼAcqua. La crisi, insomma, non cʼentra
granchè col decimale di zero che è il
risultato della riscossione a Messina.
Perchè, per esempio, a Reggio Calabria
Equitalia sud ha incassato il 22% del carico
affidato in riscossione, a Milano Equitalia
Nord si è “accontentata” del 16,30%, a
Roma addirittura la percentuale è arrivata a
quasi il 38%. Sul riscosso, tra lʼaltro, la Serit
ha il 6,5% di aggio. Un affare, alla fine dei
conti, che non conviene nè allʼagenzia nè al
comune di Messina. Per questo cʼera la
Zancle.
LA PARTECIPATA MAI NATA.
Francantonio Genovese, da sindaco di
Messina, aveva previsto che a riscuotere i
tributi avrebbe potuto essere una nuova
partecipata. Lʼamministrazione Buzzanca,
subentrata dopo due anni e mezzo, aveva
portato avanti le procedure, individuando
nella Maggioli, che aveva vinto la gara, il
partner privato. La cancellazione dellʼIci,
però, aveva fatto rivedere al ribasso le
intenzioni della società, che si era ritirata.
Nel frattempo, il comune di Messina aveva
deciso di mettere una pietra sopra la
Zancle. Oggi, però, le cose potrebbero
essere differenti. Perchè se è vero che
lʼImu (che ha sostituito lʼIci) si riscuote
attraverso i modelli f24 e non ha bisogno di
agente riscossore, la Tarsu ammonterebbe
a quasi 40 milioni di euro. Un affare.
INIZIATIVE
Le notifiche? Digitali
L’Agl promuove la “rivoluzione telematica”
all’Ufficio protesti. Ecco come è andata
Francesco Giordano
MESSINA. Lʼufficio notifiche e protesti? Fermo ancora a protocolli borbonici: carta e timbri nellʼera digitale. A proporre una soluzione è stata lʼAgl (associazione giovani legali), tramite unʼintesa con i vertici dellʼufficio (prima Santo Mirenna e oggi Antonino Foti) e con lʼordine degli avvocati di Messina. Il percorso per
lʼinformatizzazione degli uffici è stato messo a punto dal presidente dellʼAgl Francesco Giordano e da Natale Arena del comitato scientifico dellʼassociazione. Un percorso allʼapparenza
semplice, ma che invece si è “complicato” strada facendo. Perchè, in prima battuta, lʼordine degli avvocati e lʼUnep avevano stipulato unʼintesa per la quale il costo del software e di attrezza-
pagina 31
tura per digitalizzare ed automatizzare notifiche e protesti, sarebbe stato diviso a metà tra i due enti: qualche spicciolo in meno di ventimila euro. Senonchè, lʼufficio ha sollevato dubbi sulla
regolarità del software scelto (Win-Unep) sotto il profilo del rispetto della normativa sulla privacy e delle direttive ministeriali,
ritenendo obbligatorio lʼutilizzo di un altro software, il Gsu, mentre lʼAgl esprimeva la sua preferenza per il software preso in considerazione per primo. Alla fine, con lʼavallo del presidente della
corte dʼappello Nicolò Fazio (sotto la giurisdizione della quale
rientrano vigilanza e controllo del fondo spese dellʼUnep di Messina), si è optato per il software Gsu, pagato poi interamente dallʼufficio. Il sistema che informatizzerà le notifiche ed i protesti, abbattendo tempi e difficoltà, dovrebbe entrare a regime entro il
2013. Esprime soddisfazione Francesco Giordano, a nome dellʼassociazione della quale è presidente e che ha “spronato” i diversi enti alla collaborazione. “Ci siamo fatti portavoci delle istanze del mondo forense che, speriamo, porteranno a migliori condizioni di lavoro per tutti e meno ritardi”
Economia
19 OTTOBRE 2012
La zona falcata di Messina. In primo piano la stazione di degassifica, in alto gli stabilimenti Eurobunker
MESSINA. L’impresa di stoccaggio petrolifero si incrocia con lo Statuto regionale inattuato
Eurobunker all’attacco
Ultimatum dell’amministratore Mario Di Battista, “spaventato” dall’indecisione
sulla titolarità della zona falcata. Un candidato all’Ars spiega perchè
MESSINA. Mario Di Battista passa al
contrattacco. Il patron di Eurobunker,
impresa di stoccaggio di carburanti,
dopo aver avuto ragione dai tribunali
amministrativi, si sta rivolgendo allʼautorità
giudiziaria per ottenere il risarcimento dei
danni (si parla di centinaia di milioni di
euro) a seguito del contenzioso con gli enti
regionali preposti al controllo dellʼarea
demaniale della zona falcata della città.
Di Battista decide di tornare a “battagliare”
per riprendere lʼattività. Il problema lʼha
sollevato Luigi Stancanelli, candidato
allʼArs nella lista che sostiene la
presidenza di Nello Musumeci. “Da oltre
un decennio la Eurobunker, una società
che lavora nel settore petrolifero, non
opera più - spiega Stancanelli - E pensare
che era una delle poche aziende del
settore energia che versava la quasi
totalità delle imposte alle casse regionali,
ed era anche in espansione sia sotto il
profilo strutturale che occupazionale, oltre
alle ricadute sullʼindotto. I motivi che hanno
determinato lo stop allʼattività lavorativa
non sono ancora chiari. Lʼunico risultato
centonove
chiaro è stato quello che la Eurobunker non
lavora più e, nonostante abbia vinto tutte le
cause sin qui definite, il titolare è dubbioso
nel ripartire. Troppe incognite gravitano
intorno a quellʼarea e, sembra, che il rischio
di tornare a lavorare per poi essere
ʻimpallinatoʼ da qualcosa o qualcuno lo
rende inquieto. Tranne, come fa sapere lo
stesso titolare, se non si avviene ad una
transazione con gli enti preposti.
LʼEurobunker, intanto, sta chiedendo danni
per alcune centinaia di milioni di euro.
Parleranno poi le sentenze definitive dei
Tribunali. Ma oltre a Eurobunker a perdere
sono state anche le casse della Regione
Siciliana quelle della città di Messina”.
Perchè la decisione dellʼabbruzzese Mario
Di Battista ha ricadute sulle sorti della
regione Siciliana? Per questioni di statuto
inattuato. “Tra gli articoli non attuati spiega Stancanelli - vi è anche quello che
riguarda il mantenimento nellʼisola delle
imposte prodotte dalle aziende che non
hanno sede legale in Sicilia ma che
operano e lavorano sul territorio. Tra
queste vi sono quasi tutte le aziende del
settore energetico (petrolifero e produzione
dellʼenergia elettrica). Solo loro darebbero
un gettito fiscale che basterebbe a coprire il
fabbisogno finanziario della regione, con le
dovute ricadute positive per tutti i settori
produttivi e per i singoli cittadini. Ma ciò non
avviene, anzi a Messina succede anche di
peggio, facendo perdere alle casse della
Regione risorse che oggi potevano essere
una boccata di ossigeno. Eppure - continua
Stancanelli - la nostra regione potrebbe
essere una regione virtuosa e ricca, al
contrario di chi dice che siamo solo
ʻassistitiʼ e ʻpalla al piede dellʼItaliaʼ. Basta
che si conosca quello che è scritto nel
nostro Statuto, nato prima della
Costituzione italiana, e si comprende bene
che i tanti problemi economici potrebbero
non esistere più. Eʼ vero che ci sono
sperperi e sprechi, legati anche ai privilegi
di pochi, ma è anche vero che in quasi
settantʼanni invece di far valere i nostri
diritti, la classe politica si è solamente
inchinata ai voleri di Roma e, decennio
dopo decennio, ha ʻsvendutoʼ quei punti
che erano una salvaguardia per la nostra
isola. Così alcuni articoli dello Statuto non
sono mai stati attuati, ed oggi la Sicilia
potrebbe diventare una regione a statuto
ordinario, spogliata di tutte le sue
prerogative. Completando così quel lungo
percorso di annientamento, iniziato subito
dopo la nascita dellʼItalia repubblicana, che
vuole avere come obiettivo finale quello di
eliminare lo Statuto speciale siciliano, che
era nato dallʼintento di essere uno stato
confederato ad un altro stato”.
Luigi Stancanelli
VERTENZE
Caronte, in arrivo
69 licenziamenti
Vincenzo Franza incontra i sindacati venerdi 19.
L’alternativa? Turnazione di personale sulle Cartour
Vincenzo Franza
MESSINA. Lʼincontro chiarificatore avverrà venerdi 19, e Vincenzo
Franza giocherà “in casa”. Lʼamministratore delegato di caronte &
Tourist incontrerà i sindacati allʼhotel Royal, struttura che appartiene alla Framon, branca del gruppo di famiglia che si occupa di alberghi. Tra le mura amiche, Franza discuterà coi sindacati delle 69
lettere di avvio delle procedure di licenziamento che lʼazienda ha intenzione di recapitare ad altrettanti marittimi. Motivo? I costi sono
aumentati, gli utili sono scesi, ai dipendenti non è andato giù lʼipo-
pagina 32
tesi di taglio degli stipendi del 25% e sono partiti gli scioperi. Per tutta risposta, da parte di caronte & Tourist sʼè scelto il muso duro. I
tempi, in questo caso, sono contingentati: entro 45 giorni dallʼavvio
dellʼiter, così prescrive la legge, il procedimento dovrà obbligatoriamente concludersi. “Avevamo lanciato lʼipotesi di un accordo dʼarea proprio perché ai licenziamenti e quindi ad una concorrenza nello Stretto giocata tutta sul costo del lavoro e le disparità volevamo
controbattere con la definizione di regole comuni per tutte le società
e con il consequenziale aumento dei diritti e dei salari per coloro che
sono al di sotto di una determinata soglia - ha spiegato Pino Foti della Cgil - ma Caronte e Tourist per tutta risposta ha proceduto invece avviando i licenziamenti”. Una delle soluzioni alternative potrebbe essere una “turnazione” di personale sulle Cartour, flotta che solca le autostrade del mare lungo la rotta Messina-Salerno, e che invece dei cali fatti registrare dalla tratta che unisce Sicilia e calabria,
segna attivi di bilancio. in attesa che si faccia chiarezza sui preavvisi di licenziamento, il sindacato Orsa ha già proclamato un altro
sciopero di 24 ore tra il 23 ed il 24 ottobre.
centonove
Economia
19 OTTOBRE 2012
EVENTI. Arrivano le feste d’autunno. Ecco chi ne trae benefici. E chi no
Sagra, quanto mi costi?
A Zafferana le prenotazioni degli stand hanno superato le aspettative, a Floresta
quattro domeniche costeranno 36mila euro. Tutti i numeri di spese, ricavi e indotto
UIOribaldi
DI MARIA TIZIANA SIDOTI
FLORESTA. Dal vino ai funghi, dalle
castagne al suino nero dei Nebrodi, da
Floresta a Linguaglossa, ottobre è il mese
in cui i paesini montani mettono in mostra
il frutto della terra. E raccolgono il lavoro di
un anno. Eʼ il mese delle sagre, quello
“cruciale” per le piccole economie locali.
Ma quanto costa una sagra? E quanto
rende a organizzatori, espositori e
albergatori? Ecco le storie di due comuni
che su ottobre puntano tutto. Zafferana,
sede della storica ottobrata, e Floresta,
che da qualche anno insidia prestigio e
posizioni con lʼOttobrando, sagra che
occupa tutte le domeniche del mese.
ZAFFERANA, LA STORICA. A Zafferana
con patrocinio comunale c'è un Comitato
organizzatore con presidente il sindaco,
Alfio Vincenzo Russo. Che elabora un
preventivo di massima di spese, coperte
con fondo comune con contributi pubblici,
da Provincia a Regione, da Azienda
autonoma soggiorno e turismo a Parco
dell'Etna a Comune, e privati.
«Quest'anno abbiamo tagliato su tutto,
anche sulla pubblicità, per la situazione»,
interviene Vincenzo Leonardi, assessore
allo Sviluppo economico di Zafferana.
Che rivela: «La prima domenica c'è stata
un'affluenza di gran lunga superiore al
2011, quella che solitamente si raggiunge
alla seconda e terza. La gente è molto
frenata dalla crisi ma invogliata dalla
qualità e dal fatto che non trova una sola
peculiarità. Tutti gli stand sono occupati,
ed abbiamo dovuto fare una selezione,
perchè la domanda era superiore. C'è un
grosso impatto sul territorio, lavora
moltissima gente. Il Comitato fa la
pianificazione-costi, ed il preventivo dei
guadagni è aleatorio ad oggi, perchè
soggetto a crescita costante di domenica
in domenica». Qualche "conticino" però lo
si può fare. Se i 28 stand agroalimentari 2
metri x 4 sono in media, a seconda della
location, 1146 euro ognuno, più 21%
d'Iva, più Tosap, Tassa occupazione
spazi e aree pubbliche, per il Comitato
sono quasi 40.000 euro. Ma ci sono anche
quelli più economici da 2 metri x 1, da 120
e 200 euro. Mentre dagli spazi per
l'artigianato, 24, 2 metri x 3, eccetto quelli
più grandi e più piccoli, arrivano altri
10.000 euro. Pagano anche le
associazioni onlus, mentre 100 euro più
Iva a modulo e Tosap li deve chi affitta un
locale per esposizione lungo il percorso.
La gastronomia con prodotti dell'Etna o
MOTTA CAMASTRA
Sagra della noce, “piccoli, ma cresceremo”
MOTTA CAMASTRA. Motta Camastra, 888 abitanti, fa numeri record con la "Festa
della Noce", unica in Sicilia: 7000 visitatori nel 2012 dal 5 al 7 ottobre. «La decima
edizione: grande affluenza ed operatori tutti soddisfatti», dice con orgoglio il sindaco Andrea Scarpignato. Che precisa: «Rispetto al conto economico di massima
fino a 40.000 euro, la spesa è stata meno della metà, 15-16.000 euro». Contributi anche da privati come Enel Green Power, mentre come ente pubblico solo dal Parco
dell'Alcantera. Gli stand a 130 euro erano 18 circa, più tariffa d'occupazione suolo,
mentre anche in abitazioni private si poteva esporre per 15 euro a spazio. «Le entrate comunali sono state di 7-8.000 euro. Tutti gli espositori hanno avuto il loro ritorno. La ricaduta è intorno a 70-80.000 euro ma a questo dato si aggiunge la vendita delle noci dopo la Festa, finchè finiscono: una ditta di Nociglia, a Lecce, dove
a luglio festeggiano la noce, ne ha comprato 500 kg. Con i tour operator sono arrivati gruppi francesi. Una cinquantina i camperisti, nostri fedelissimi e maggiori consumatori. Gli agriturismi sono stati privilegiati ma anche quasi tutti gli alberghi erano pieni, così come hanno beneficiato bar ed altri esercizi»(MTS)
pagina 33
siciliani è gestita da un'azienda con
fideiussione di 1 milione di euro, su cui il
Comitato può rivalersi per inadempienza.
Mentre decine di spettacoli e convegni
sono gratis, a pagamento le escursioni
sull'Etna e gli ingressi al museo degli
antichi mestieri. «Centinaia i camperisti
che pagano la sosta in un'area con tutti i
servizi. Gli alberghi sono tutti occupati»,
conclude Leonardi. Ma Orazio Fichera del
B&B, "Terrazza sull'alba", dice: «Ci sono
molte richieste ma per 1 giorno, soprattutto
dai dintorni. La gente non vuole spendere
molto: a 28 euro, tra colazione ricca e
pulizia stanza, non c'è guadagno, ci
sarebbe su 3-4 giorni, mentre in estate per
affitto-sdraio si spende 20 euro. È solo
l'opportunità per farsi conoscere».
FLORESTA, LA SFIDANTE. A Floresta,
dove il consiglio comunale è
commissariato, c'è un aumento dello stand
per maggiori spese per il potenziamento
dell'evento, ossia 500 euro per un totale di
14000 euro circa per 28 spazi. Mentre ad
oggi per il 2011 sono stati liquidati circa
25.600 euro di spese, «i costi per il 2012
sono di 36.000 euro su 4 domeniche: il
50% dai commercianti che fanno la parte
più grossa, il resto diviso tra Comune e
Provincia. Abbiamo le difficoltà dei centri di
montagna ma l'intenzione dei
commercianti, molto sensibili alla
visualizzazione, è, in accordo con il
Comune, di promuovere l'area dei
Nebrodi. Non è una sagretta ma ormai una
chicca d'interesse regionale con prodotti
De.Co., Denominazione Comunale, con
ospiti da tutta la Sicilia, e con benefici per
tutto il territorio nebroideo, da Ucria a
Sinagra: abbiamo cercato di allungare la
stagione, dopo l'estate, fino a dicembre»,
conclude il sindaco di Floresta, Nello
Marzullo.
Economia
19 OTTOBRE 2012
MESSINA. Confindustria organizza un incontro per insegnare ai giovani le start-up
«Noi facciamo impresa»
L’abc per realizzare la propria idea, dagli strumenti per avviarla alle forme di finanziamento.
La testimonianza di chi, in Sicilia, ha già “svoltato” grazie a moda, tecnologia e alimentari
DI VALENTINA COSTA
MESSINA. Alla Camera di Commercio di
Messina si parlerà di start-up. Dalle 9.30
alle 12.30 di oggi (venerdì 19, ndr) si
terrà “Start-up dello Stretto: strumenti per
i Giovani che vogliono fare Impresa”,
organizzato da Confindustria. Si
spiegherà cosa è unʼimpresa start-up,
come avviarla, come finanziarla.
Lʼincontro è rivolto a giovani che vogliono
realizzare unʼidea imprenditoriale.
Ma giovani siciliani startupper ce ne sono
già, eccome. Alcuni hanno avuto
intuizioni vincenti che stanno trovando
credito e riconoscimenti anche allʼestero.
Spesso si tratta di cervelli in fuga che,
per ragioni di mercato, hanno dovuto far
crescere altrove le proprie idee geniali.
STARTUPPERS IN ROSA. Barbara
Labate è messinese e vive a Milano. È
Ceo e founder di Risparmiosuper.it, il
primo sito italiano che, geo-localizzando
online gli utenti, è in grado di comparare i
prezzi di migliaia di prodotti di largo
consumo e di suggerire i più convenienti
tra i supermercati vicini a chi svolge la
ricerca. Unʼavventura iniziata nel 2010 e
costellata da successi: Risparmiosuper.it è
stata premiata al Mind The Bridge 2010 di
New York come azienda italiana con il
business plan più promettente; lʼanno
successivo è stata la migliore start-up al
Plug&Play International Expo 2011 della
Silicon Valley. Questʼanno Barbara è
entrata nel novero delle 4 donne più
tecnologiche dʼEuropa nella classifica
stilata da “Girls in Tech”. Eva Macauda ha
38 anni, vive anche lei a Milano e viene da
Modica. È mamma e si occupa di moda.
Grazie a numerosi viaggi fatti per lʼItalia, ha
scoperto tante piccole boutique e designer
di moda che rappresentano il miglior made
in Italy. Ha creato una piattaforma
chiamata come lei per aiutarle a crescere:
Eva Flair offre servizi alle piccole aziende
di nicchia che vogliono promuoversi
allʼestero e può contare sulla
centonove
IN BREVE
FINANZIAMENTI
Armao presenta il Fondo Assi
ROMA. L'assessore all'Economia Gaetano Armao ha presentato il bando per
la gestione del fondo per l'abitare sociale (Fondo Assi) per la realizzazione
di interventi di social housing in Sicilia.
Sono state illustrate le procedure per la
selezione della sgr, che dovrà provvedere alla costituzione e gestione del
fondo immobiliare, e descritti i vari step
che la Regione ha già concluso sia per
quanto riguarda la disciplina regionale
sia per gli adempimenti pubblicitari legali. Le società interessate troveranno
ulteriori informazioni sul sito internet
dell'assessorato, dipartimento bilancio e tesoro, dove è stato pubblicato il
disciplinare di gara e il capitolato tecnico. Il valore iniziale del Fondo Assi è
di 50 milioni (30 della Regione e 20 del
fondo Fia-Cassa depositi e prestiti).
CRISI
Ammortizzatori, parola alla Regione
IL FONDATORE DI MOSAICOON. Ugo Parodi Giusino
collaborazione di consolati e ambasciate
italiane. Lo scorso maggio Eva Flair ha
lanciato a Malta i primi 23 stilisti italiani. Il
prossimo appuntamento sarà a San
Francisco.
PANE & HI-TECH. Domenico Gravagno
è catanese e ha 25 anni. Nella sua città,
nel 2008, ha fondato Pane&Design:
unʼagenzia che realizza siti web,
piattaforme e-commerce e applicazione
per smartphone. I fondi per creare la ditta
individuale li ha messi lui, facendo mille
lavori da quando aveva 15 anni. Ora vive a
Milano, ha quattro collaboratori a partita
Iva e un attivo di 30mila euro lʼanno. Ugo
Parodi Giusino ha 30 anni ed è il
fondatore di Mosaicoon, unʼimpresa con
uffici in tre città italiane, Palermo, Roma e
Milano. Laureato al Dams nel 2004, nel
2007 mette a frutto le sue competenze sui
video virali: costituisce a Mondello (PA) la
Belsito Media, impresa che si occupa di
viral marketing, una novità in quel periodo.
I clienti li cerca a livello nazionale. Nel
2009 la svolta: Parodi trova un venture
capitalist, la Vertis Venture, che investe
nella sua piccola azienda ben 650mila
euro. È il primo caso in Sicilia. Ad inizio
2010 nasce Mosaicoon, una spa che già
alla fine del 2011, con un fatturato di un
milione di euro, raggiunge il pareggio di
bilancio. Questʼanno la consacrazione:
Mosaicoon è stata premiata come
migliore start-up dallʼassociazione che
riunisce gli incubatori universitari italiani, la
Pni Cube.
PALERMO. Sugli ammortizzatori in
deroga deciderà la Regione. Lo ha
detto il ministro Elsa Fornero, precisando che il “relativo accordo governativo non può contenere alcun
riferimento a specifiche situazioni
aziendali”. “Negli accordi stipulati in
sede di Conferenza Stato Regioni infatti si è convenuto di demandare alla singole Regioni l'individuazione
delle categorie di lavoratori destinatari dei trattamenti. Questo perché le
Regioni conoscono al meglio le situazioni e le realtà territoriali”.
CONVEGNI
“Up&Co” a cura di “Messina Futura”
MESSINA. Si è svolto il 18, alla Provincia di Messina, il primo di un ciclo
di Incontri su “Innovazione Tecnologica (ICT) e Fare Impresa”, una conferenza per illustrare “Up&Co”, promosso dallʼ'associazione Messina
Futura. Si tratta di un progetto che
fornisce ai giovani messinesi uno
“spazio attrezzato” per confrontarsi
e implementare le proprie conoscenze e i propri strumenti.
IL PERSONAGGIO
Barbara, occhio alla spesa
Il successo di Labate e del suo risparmiosuper.it
MESSINA. Barbara Labate, 36 anni, è laureata in Scienze Politiche a Messina. Grazie a una borsa di studio Fulbright frequenta un Master alla Columbia University. Lì scopre lʼuniverso delle start-up. Per dieci anni si dedica allo sviluppo di prodotti e servizi legati ad Internet e ad app per cellulari. Poi, il successo con Risparmiosuper.it.
Lei ha cominciato a offrire servizi per
cellulari, ad esempio gli sfondi a pagamento con i “santini”, in tempi in cui in
Italia si sentiva parlare poco di start-up.
«Eʼ vero, nel 2007 non si parlava in Italia di start-up, ma
io provenivo dagli Stati Uniti, dove lanciare una propria
società è la norma. Con le attività legate ai servizi a valore
LA SIGNORA DEL RISPARMIO. Barbara Labate
aggiunto per cellulari sono riuscita a mantenermi e a met-
pagina 34
tere da parte qualche soldino, per poi reinvestirlo in Risparmiosuper».
Con Risparmiosuper è arrivata la svolta. Ha trovato degli investitori
nella fase di avvio? Come ha fatto crescere il progetto?
«Risparmiosuper è nato nel luglio 2011 grazie ad un investimento di 400mila euro da parte di alcuni “angels” e venture capitalist. Il progetto è cresciuto tanto grazie al passaparola, a un buon ufficio stampa e ad un poʼ di budget investito in pubblicità. Oggi, Risparmiosuper è gestito da 12 persone dislocate tra Milano e Catania. A differenza di altre start-up, fattura sia con la
pubblicità, che con la vendita dei dati relativi ai prezzi dei prodotti».
Che consigli si sente di dare a un giovane siciliano che vuole fare
impresa da unʼidea innovativa?
«Per iniziare, in Italia, non basta avere lʼidea, conta come la si esegue.
Quindi bisogna fare un poʼ di formazione: informarsi, confrontarsi, studiare la concorrenza, sapere come fare un business plan e fare un pitch, ossia presentare il proprio progetto in pubblico a potenziali investitori. Per questo basta iscriversi ad alcuni gruppi su Facebook, seguire in
streaming le competizioni che si svolgono a livello nazionale e.. allenarsi un poʼ!». (V.C.)
centonove
Economia
19 OTTOBRE 2012
INIZIATIVE. Al Castello Gallego, appuntamento per gli sviluppatori del motore di ricerca
Google, festa a Sant’Agata
Organizzato da Andrea Cannella, Francesco Passantino e Salvino Findacaro, tre “developers”
siciliani, riunisce i programmatori dell’Isola. Gran finale con un contest 500 euro in palio
S. AGATA DI MILITELLO. Sarà il
Castello Gallego di SantʼAgata di Militello
a ospitare, sabato 20 e domenica 21, i
partecipanti del “Google Devfest Sicilia”,
un “festival” per sviluppatori e
appassionati di tecnologia. Quello
Siciliano sarà uno dei soli due
appuntamenti che si svolgeranno in Italia
(lʼaltro sarà a Firenze) ed è stato
organizzato dai “Manager Leader” dei tre
“Google Developer Group” siciliani:
Andrea Cannella, del gruppo di Catania,
Francesco Passantino, della “Gdg” di
Palermo, e Salvino Fidacaro, manager
leader del gruppo dei Nebrodi, che
comprende tutta la provincia di Messina.
«I Google Developer Group sono delle
comunità libere di programmatori che si
incontrano per scambiarsi suggerimenti
sull'universo delle tecnologie Google. Ce
ne sono 299 nel mondo, 13 in Italia»,
spiega Fidacaro. «Io coordino il gruppo
dei Nebrodi, il più giovane tra i siciliani. Il
prossimo weekend sarà unʼoccasione
per ampliarlo».
Il “Google DevFest” Sicilia sarà scandito
da numerosi “panel” e incontri con famosi
personaggi di Google (e non solo):
dallʼingegnere catanese Claudio
Google+». Il
“Google DevFest
Sicilia” è patrocinato
dal Comune di
Sant'Agata di
Militello, dalla
Fondazione
Mancuso onlus e
dal Rotary Club
della cittadina, e
sponsorizzato da
Google, che si
occupa dei tutti
Da sinistra, Fidacaro, Cannella, Morresi e Passantini
costi logistici.
Inoltre, continua
Cherubino, al Michael Van Riper; da
Fidacaro, «la partecipazione alla
Alfredo Morresi di Google Italia, fino al
manifestazione è totalmente gratuita e chi
Senior Developer Programs Engineer,
vuole pernottare a SantʼAgata può
Jeffrey Posnick. Previsto il gran pienone:
approfittare della convenzione stipulata
già il primo giorno di apertura delle
tramite Goowai e alloggiare in alcune
iscrizioni si è raggiunto il sold-out.
strutture affiliate a un prezzo
Duecento i partecipanti previsti,
ultrascontato». Tra le attività previste
arriveranno da tutta la Sicilia, dalla
domenica mattina, alcuni giovani
Calabria, qualcuno addirittura da Milano e
startupper parleranno delle proprio
da Roma. Dicono gli organizzatori, con un
esperienze e, nel pomeriggio, si svolgerà
certo rammarico: «Continuano ad arrivare
un “Contest” per nuovi progetti innovativi
richieste di iscrizione, ma non possiamo
dʼimpresa. In palio, 500 euro offerti dal
più accettarne. Però lʼevento si potrà
Rotary e la possibilità di partecipare a un
seguire online tramite Youtube su
contest internazionale. (V.C.)
LEGALMENT E
TRIBUNALE DI PATTI
Rif. RGE 215/95
S. AGATA DI MLITELLO - Via Puccini - LOTTO I: Magazzino p.terra, mq 50, uso laboratorio-officina (collegato lett.A ). Prezzo base Euro 27.200,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. LOTTO II: A) Magazzino p.terra (collegato lotto 1), uso laboratorio-officina, mq. 83, con 2 ampi ingressi, oltre wc mq. 8, scaletta interna in metallo, (accesso locale lett. B). B) Magazzino-deposito p.primo, mq. 50, oltre balcone mq. 3. Prezzo base Euro 66.370,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. ALCARA LI FUSI - Loc. LANZERI
o LAUGERI - LOTTO IX: Fondo rustico recintato, are 10,80, coltivato a fruttiferi vari e
terreno scapolo are 12,50, con piante di ulivo. Prezzo base Euro 2.040,00; Rilancio minimo Euro 500,00. Vendita senza incanto 13.12.2012 ore 10.45. Eventuale incanto
17.01.2013 ore 9.30.
Domanda in carta legale entro ore 13 giorno precedente vendita in Cancelleria con
assegno circolare n.t. pari al 10% prezzo offerto per cauzione. Info: Cancelleria, siti
www.tribunaledipatti.net o www.foropatti.it.. G.E. Dr. Salvatore Saija. Custode Avv. Casimiro Randazzo, con studio in Capo DʼOrlando, via A. Volta n. 82, tel. 0941/911183.
COMUNE DI BRONTE
(Provincia di Catania)
ESITO DI GARA
Si rende noto che al pubblico incanto espletato in data 29/06/2011 e seguenti, riguardante lʼappalto dei lavori di “Adeguamento alle norme di prevenzione incendi dei
locali al piano seminterrato e terra del “Real Collegio Capizzi” per lʼutilizzo come Pinacoteca e Museo, hanno partecipato n.78 imprese, di cui n.12 escluse. Eʼ risultata aggiudicataria la ditta AEMME s.r.l., con sede in Favara (AG), via Ugo La Malfa n.74, per
lʼimporto di Euro 231.943,81, al netto del ribasso dʼasta del 22,8533% offerto in sede
di gara, oltre Euro 5.892,68 quali oneri per la sicurezza.
Bronte, lì 16 ottobre 2012-10-18
Il Dirigente Tecnico
Dott. Ing. Salvatore Caudullo
pagina 35
IN PARALLELO
Twitter tips & tricks
Incontro in diretta sui social media
MESSINA. Si svolgerà sabato 20 alle
18.30, in partnership con il Google
DevFest, il settimo Twitter Tips &
Tricks (in gergo #TTT07). È il terzo organizzato a Messina dalla “tweet angel” Sonia Gennaro: «Non avremmo
mai potuto perdere lʼoccasione di
unirci per sottolineare ancora di più la
sensibilità della Sicilia a questi temi e
la sua presenza attiva, al di là dellʼimmaginario comune», spiega.
Il Twitter Tips & Tricks è un
ciclo di incontri bimestrali organizzato
da appassionati
e utilizzatori
esperti dei social
media. Ogni incontro
viene organizzato in
“diretta tweet” (e streaming) in diverse città italiane e si
incentra su un tema specifico su cui i
partecipanti dibattono su twitter e di
presenza. Obiettivo: promuovere la
cultura digitale abbattendo il digital
divide e creare dei legami. Durante il
#TTT07 si parlerà del legame tra Startup e Social Media. Lʼappuntamento
messinese è organizzato presso lʼExperience Lounge Bar di SantʼAgata di
Militello, nella stessa piazza dove si
trova il Castello Gallego che ospiterà
Google Devfest. Saranno ospiti diversi giovani startupper siciliani. (V.C.)
Economia
19 OTTOBRE 2012
OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà
UOMINI&BUSINESS
Il futuro d’Italia? Nelle startup
“FAVORENDO LA NASCITA delle
nuove startup saremo enzima di
innovazione per tutto il Paese.” Così il
ministro dello Sviluppo economico,
Corrado Passera, è intervenuto in un
convegno allʼ incubatore tecnologico HFarm di Roncade (Treviso),
presentando il rapporto “Restart, Italia!”
che consente più facilitazione e meno
burocrazia per le attività con un forte
tasso di innovazione. “Da questo
rapporto viene fuori lʼItalia generativa,
energica, che ha voglia di accettare il
cambiamento” ha sottolineato Passera,
"e il nostro modello spingerà altri a fare
meglio".
Il documento è composto da 5 parti
(Crescita, Lancio, Consapevolezza,
Maturità e Territori) ed è risultato di una
task-force di 12 addetti ai lavori scelti
dal ministro e coordinati da Alessandro
Fusacchio, che spiega : “Il nostro
mandato è rendere il Paese favorevole
alla crescita e allo sviluppo di startup.
Abbiamo scelto di cerare una task-force
pubblica, perché era importante creare
il dibattito.”
Se tutto va bene, il provvedimento
diventerà legge entro la fine dellʼanno e
a partire da maggio 2013 saranno varati
i meccanismi attuativi, che renderanno
effettiva la realizzazione dei progetti.
Queste le novità:
Nascita delle iSrl e Statuto “zero” : Srl
semplificata online che ha uno statuto a
costo zero, per la cancellazione dei
CONFESERCENTI GIOVANI
Pierpaolo Drago presidente
costi relativi allʼiscrizione al
Registro delle Imprese.
Contratto semplificato: si
prevede la stipula di un primo
contratto di 48 mesi che,
successivamente, verrà
trasformato in un contratto a
tempo indeterminato senza
perdite di tempo inutili.
Introduzione del “Work for
Equity”: il pagamento
corrisposto di una
collaborazione esterna
attingendo al capitale sociale
della startup.
Il fondo dei fondi: un “anchor
investor” che sostiene il
processo di fundrasing degli
investitori privati e di quelli
costituzionali. Affianca il VC
investendo nel fondo e
Corrado Passera
lʼinvestitore informale tramite
il matching delle singole
specifiche con Elsa Fornero in tema di
operazioni.
Ecosistema di startup: previsto un piano lavoro, con adattamenti dei contratti
esistenti. Altre norme sono allo studio
per la creazione di un ecosistema di
con il ministro Cancellieri in materia di
startup, con un fondo di 50 milioni di
fallimento.”
euro destinati ad un cofinanziamento
Il Decreto Crescita 2, incentrato
dei progetti da parte del Governo per
sull'innovazione e sulle startup, ha
una quota che va dal 30% al 70%.
assicurato il ministro, verrà approvato
Liquidazione veloce: Il fondatore è il
verso settembre: “Abbiamo rispettato gli
liquidatore. Lʼoperazione si chiude in 60
impegni presi, consapevoli dei rischi.
giorni, con un bilancio semplificato e
Adesso è il momento di sincronizzare la
senza oneri camerali.
nostra economia allo spirito delle
A fronte di queste novità il ministro
startup.”
sottolinea: "Abbiamo allo studio norme
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Edili e indici di congruità
SOLO DAL 1° OTTOBRE 2013 il non raggiungimento della congruità comporterà lʼemanazione del documento unico di congruità irregolare.
In data 25 luglio 2012 è stato siglato infatti un Accordo che modifica gli indici di
congruità già stabiliti nellʼAvviso comune del 28.10.2010 siglato dalle Associazioni nazionali del settore edile.
Tale Avviso si era posto lʼobiettivo primario di contrastare il lavoro sommerso
ed irregolare determinando per ogni categoria di attività edile degli indici di congruità fissati in misura percentuale. Ha poi demandato alla Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili, che si è espressa con la Delibera del Comitato della Bilateralità n.1 del 16.11.2011, la valutazione di parametri utili alla
verifica della congruità.
Con il nuovo Accordo tale verifica verrà applicata
a tutti i lavori pubblici ed ai lavori privati eccedenti
un valore dichiarato di 100.000 euro. Gli indici di
congruità permetteranno così di verificare che tra
il costo del lavoro ed il valore dellʼopera realizzata
ci sia un rapporto ben determinato, in mancanza
del quale si presume la non congruità del comportamento aziendale. Per rendere operativa la suddetta Delibera le Casse Edili gradualmente hanno introdotto un nuovo modello
di denuncia mensile che prevede lʼelenco dei cantieri attivi con campi di nuova
compilazione (importo dellʼopera, data inizio e presunta fine cantiere, etc..) ed il
dettaglio delle ore lavorate in ogni cantiere da parte di ciascun operaio, lavoratore autonomo, socio o titolare e collaboratore familiare. Aumentano i dati da trasmettere ai Consulenti del lavoro che evidenziano come la mancata compilazione dei campi previsti comporti lʼimpossibilità di inoltro della denuncia stessa
con conseguente segnalazione di irregolarità contributiva. Eʼ stato poi attivato
da parte delle Casse Edili un contatore di congruità che confronta il costo della
manodopera risultante dalla moltiplicazione per 2,5 volte dellʼimponibile contributivo della Cassa Edile riferito agli operai effettivamente impiegati nel cantiere
e il valore dellʼopera. Se tale rapporto scende al di sotto degli indici di congruità
si può presagire che lʼammontare dei lavoratori assunti per lo svolgimento dellʼopera non sia congruo con il valore dellʼappalto.
Per sanare, lʼazienda dovrà versare alla Cassa Edile la differenza tra il costo del
lavoro necessario per raggiungere la regolarità ed il costo del lavoro dichiarato.
centonove
AGRICOLTURA
PALERMO. Eʼ Pierpaolo Drago il nuovo presidente di Confesercenti Giovani. Drago guiderà la presidenza composta da Giuseppe Cantale, Filippo
Sgroi, Marco Doria, Salvatore Dolcemascolo, Giovanni Birriolo, Cannova
Maurizio Francesco Nobile, Simona Mirabile, Filippo Guzzardi, Giuseppe Cristoforo, Filippo Frasca. Il coordinamento regionale del Comitato giovani
imprenditori è stato affidato a Salvo Basile.“Raggiungiamo un obiettivo fortemente voluto dal gruppo dirigente regionale - spiegano il direttore Salvatore Curatolo e Il presidente Vittorio Messina -, certi che solo sostenendo i giovani talentuosi nella creazione di nuove opportunità di business si potrà incidere sullo sviluppo e la crescita economica dei nostri territori, ma anche
sulla tenuta dei livelli occupazionali”.
ANCI GIOVANI
Chionetti nuovo coordinatore
ROMA. Il sindaco di Dogliani, Nicola
Chionetti è il nuovo Coordinatore nazionale di Anci Giovani. La nomina è
avvenuta nell'ambito dei lavori della
XXIX Assemblea annuale Anci a Bologna. Il Consiglio nazionale ha anche approvato il nuovo regolamento
della Consulta Anci Giovani Amministratori.
CONSUMATORI
La “vespa cinese”
minaccia i castagneti
Vigilianza di classe
MESSINA. Le castagne
siciliane sono a rischio.
Lʼimenottero dryocosmus
kuriphilus Yatsumatsu,
cinipide galligeno del
castagno, detto “vespa
cinese”, è un piccolo insetto di
colore nero particolarmente
dannoso per il castagno,
originario della Cina ma ormai
diffuso in Giappone, Corea e
Stati Uniti, dove ha causato
gravi danni alle coltivazioni di
castagno da frutto, con perdite
di produzione fino al 70 - 80
%. A partire dal focolaio
iniziale in Piemonte lʼinsetto si
è diffuso in altre regioni e ed è
stata riscontrata la presenza
nei castagneti dei Peloritani e
dei Nebrodi da Salvatore
Restuccia, tecnico
dellʼAssessorato Regionale
Risorse Agricole e Alimentari
SOAT di Spadafora.
Le azioni di contenimento
sono facilmente praticabili. In
primavera, prima della
fuoriuscita degli adulti dalle
galle, la potatura dei getti
colpiti e la successiva
distruzione possono
rallentare lo sviluppo delle
infestazioni.
SECONDO IL CODICE CIVILE sussiste
responsabilità dellʼistituto scolastico e degli
insegnanti per i danni provocati dal fatto illecito dei
loro allievi nel tempo in cui sono sottoposti alla loro
vigilanza. Si tratta di una responsabilità dalla quale
sono liberati soltanto se provano di non aver potuto
impedire il fatto. I casi di infortunio subiti dagli alunni
in ambiente scolastico, a causa del comportamento
illecito di altri studenti, sono molto frequenti e spesso
determinano lʼinsorgenza di controversie per
lʼaccertamento delle responsabilità e per la
conseguente liquidazione di un risarcimento dei
danni. Vero è che molti istituti sono provvisti di polizze
assicurative ma, nella gran parte dei casi, si tratta di
assicurazioni che prevedono limitazioni e franchigie e
che non garantiscono il pieno ed integrale ristoro dei
danni subiti. In materia, sono numerose le pronunce
della giurisprudenza e recentemente è tornata
sullʼargomento la Corte di Cassazione, con una
sentenza in cui ha inteso ribadire che ai fini della
configurabilità della responsabilità a carico della
scuola per lʼinfortunio subito da uno studente
all'interno della struttura scolastica durante le ore di
educazione fisica (nel corso di una partita di calcetto),
non è sufficiente il solo fatto di aver incluso nel
programma la suddetta disciplina e fatto svolgere tra
gli studenti una gara sportiva, ma è altresì necessario
da un lato che il danno sia conseguenza del fatto
illecito di un altro studente impegnato nella gara e
dallʼaltro che la scuola non abbia predisposto tutte le
misure idonee a evitare il fatto.
pagina 36
Francesco Suria
Adiconsum Messina
centonove
MESSINA, PUGLIATTI
“RIVIVE” IN BIBLIOTECA
Le figlie del rettore-enciclopedico
donano le raccolte librarie
PAGINA 38
poster
19 OTTOBRE 2012
FICARRA, SE IL CIRCOLO
TORNA AI NOBILI
Il Comune vince una causa decennale.
Ma riaffida i locali alla controparte
PAGINA 42
MURALES DI UMANITA VARIA
PALERMO. XXII SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA
Due salti al museo dei Motori
Mostre e visite guidate per avvicinare il mondo della ricerca a cittadini,
turisti e studenti. Previsti laboratori artistico-scientifici per i bimbi
PALERMO. Un viaggio al Museo
Storico dei Motori e dei Meccanismi di
Palermo con osservazioni del cielo al
telescopio e una speciale pedalata
organizzata dal Coordinamento
Palermo Ciclabile – FIAB per
avvicinare il mondo della mobilità
sostenibile alle varie espressioni
scientifiche, culturali e artistiche,
educando contemporaneamente il
corpo e la mente. Si è aperta così a
Palermo la XXII Settimana della
Cultura Scientifica e Tecnologica che
si svolgerà fino al 21 ottobre.
La manifestazione, attraverso eventi,
mostre incontri e visite guidate,
avvicina al mondo della ricerca,
cittadini, turisti e soprattutto studenti e
docenti, per mostrare loro lʼimpatto
costante e rilevante che la scienza ha
sul vivere quotidiano e il suo ruolo di
primo piano per lo sviluppo sostenibile
del nostro Paese.
Destinatari dellʼiniziativa sono
principalmente studenti e docenti delle
scuole di ogni ordine e grado, ma
anche studenti e docenti universitari,
studiosi e appassionati, famiglie e
turisti.
La visita al Museo storico dei Motori e
di Meccanismi sarà ancora possibile
da venerdì 19 a domenica 21 mentre
sabato mattina l'Associazione
Palermoscieza organizzerà allʼinterno
delle aule didattiche annesse al Museo Sdue laboratori
di real time. Nella stessa giornata l'Associazione
organizzerà, insieme alla Galleria dʼarte moderna
(GAM), un laboratorio artistico - scientifico per ragazzi
presso i Cantieri Culturali alla Zisa, sede della
manifestazione "Fa la cosa giusta Sicilia" che si
svolgerà dal 19 al 21 ottobre.
Domenica 21, la stessa Associazione presenterà i laboratori
artistico-scientifici realizzati per bambini e ragazzi in
collaborazione la GAM, partendo dalle riproduzioni di quadri
esposti nelle sale della Galleria. I laboratori saranno
sviluppati lungo le arcate del chiostro della Gam e saranno
fruibili dalle 10 alle 12,30. La Galleria si trova in via S. Anna,
21.
STUDI
Campisi: «Il siciliano?
Non è dialetto ma lingua Med»
PALERMO. Il siciliano è un dialetto o una
lingua? L'argomento è stato trattato in un libro,
dal titolo ''Filologia siciliana. Studio filologico
delle diverse parlate di Sicilia'' (87 pagine,
editore Finzi), di Alfonso Campisi, professore
associato di filologia romanza e italiana presso
la Facoltà di Lettere dell'Università Manouba
(Tunisia), presentato nei giorni scorsi a La
Marsa (Tunisia). L'autore di origine trapanese,
impegnato da anni nello studio dell'emigrazione
siciliana in Tunisia nel tardo XIX secolo, ha
concentrato la sua attenzione sull'origine del
siciliano, tra le più antiche del Mediterraneo,
parlato oltre che in Sicilia, in Calabria centrale e
meridionale, nella maggior parte del Cilento e
del Salento. La prima parte del volume è uno
studio filologico con tutte le variazioni del
linguaggio nelle nove province della Sicilia; la
seconda invece dedica una cinquantina di
pagine alla grammatica e alle regole di sintassi.
''Dallo studio è emerso che il siciliano è una
lingua vera - afferma il professore Campisi che non deriva dall'italiano, ma, al pari di
questo, dal latino con antiche influenze ancora
oggi visibili che mostrano elementi
mediterranei e indoeuropei preistorici. In questi
anni - evidenzia Campisi - le istituzioni italiane
hanno cercato di dimenticare l'importanza della
scuola letteraria siciliana e con essa quella di
Ciullo d'Alcamo, uno dei maggiori
rappresentanti di questa scuola in
contrapposizione alla scuola toscana di Dante
Alighieri. Il siciliano e' stato cosi' apostrofato di
volgare, come unica espressione dei ceti
popolari e ne e' stato vietato l'uso nelle famiglie
medio borghesi che volevano solo esprimersi in
italiano.
A questo declino del siciliano in Italia si è
contrapposta una fervida e attiva passione della
lingua tra gli emigrati nei diversi paesi del
mondo: Stati Uniti d'America, Argentina, Brasile
o Europa. Grazie a loro la lingua siciliana e'
rimasta attiva e parlata. Non a caso, uno dei piu'
ricchi e importanti centri di lingua e cultura
siciliana si trova ad Austin in Texas (USA).
BARCELLONA
Popoli in Festa, l’integrazione è servita
BARCELLONA. “Popoli in Festa – uguali nella diversità”. Si terrà domenica 21
ottobre vedrà protagoniste le comunità straniere di Barcellona Pozzo di Gotto in
una giornata che avrà come tema principe lʼincontro tra le varie culture, la
cittadinanza e i successivi percorsi di integrazione tra di loro. Promossa dal
“Comitato civico per lʼaccoglienza e lʼintegrazione interculturale”, grazie anche alla
collaborazione di diverse associazioni (laiche e non solo) e cooperative
dellʼhinterland, la manifestazione verrà patrocinata dal Comune di Barcellona e dal
“Corso di Mediazione Socioculturale” dellʼUniversità di Messina. Presenti il sindaco
di Barcellona Maria Teresa Collica, lʼassessore alle Politiche Sociali Lina Panella,
la coordinatrice del CdL in “Mediazione Socioculturale” dellʼAteneo messinese
Vittoria Calabrò e vari esponenti delle dieci comunità di stranieri, accompagnati dai
rispettivi referenti. A coordinare gli interventi dei presenti, Tania Chillemi,
responsabile del Comitato civico. Si comincia alle 9.30, allʼ Oratorio salesiano, con
un incontro interetnico di calcio a 5, che vedrà quattro squadre contendersi il trofeo
del “Torneo dellʼ amicizia dei popoli”. La sera, allʼOasi, degustazioni etniche.
Gli organizzatori della festa con il sindaco Maria Teresa Collica (al centro)
pagina 37
19 OTTOBRE 2012
postermemoria
CATULLO VERONENSIS CARMINA
ED È SUBITO SERA
La traduzione dei Carmi di Catullo da parte di
Salvatore Quasimodo risale al 1945. Questa
apparrtiene alla tiratura di 2000 esemplari della
versione originale (altre 215 facevano parte
dellʼedizione di lusso illustrata, di cui 10 ad
personam, e 50 per la stampa).
Nel volumetto cʼè una dedica ad personam
scritta dal poeta:
“A Toti, con grande affetto il suo Salvatore.
Milano, luglio 1945”
Stampato da Mondadori nel 1942, è la prima
edizione di questa raccolta di poesie
di Salvatore Quasimodo nellʼambito della
collana “Lo Speccio. I poeti del nostro paese”.
Introdotto da un saggio di Sergio Olmi, anche
questo libro ha una dedica autografa a
Salvatore Pugliatti:
“A Salvatore Pugliatti
con grande affetto
Salvatore”.
centonove
MESSINA. Le figlie dell’enciclopedico Salvatore donano le raccolte librarie
Pugliatti “rivive” in Biblioteca
La storica dell’arte Teresa e l’anglista Paola regalano alla regionale “Giacomo Longo”
un patrimonio inestimabile. Perché possa essere accessibile “a studiosi e studenti”
DI DANIELE DE JOANNON
MESSINA. Più di diecimila volumi che
diventano un ponte tra passato e
presente. Sono le collezioni di letteratura
appartenute a Salvatore Pugliatti (19031976), indagatore del sapere, giurista, già
rettore dellʼAteneo di Messina e
Accademico dei Lincei che, in quanto
studioso a tutto tondo, è sempre stato
difficile legare a una sola branca della
conoscenza. Nel luglio scorso, le figlie del
Magnifico per eccellenza, Teresa e
Paola, hanno deciso di donare le raccolte
di letteratura alla Biblioteca regionale
“Giacomo Longo”, auspicando “che
questo fondo possa essere accessibile
con utilità alla consultazione di studiosi e
di studenti e così perpetuare,
indirettamente, il ricordo dellʼimpegno
culturale di nostro padre, nellʼampiezza di
interessi che lo caratterizzava”. A
distanza di mesi, la donazione è diventata
realtà grazie al lavoro titanico di
Giovanni Molonia, amico di famiglia e
studioso messinese, che ha trascorso
agosto aprendo le centinaia di scatoloni e
organizzando tutto il materiale.
UN POʼ DI STORIA. Alla morte
improvvisa di Pugliatti, la biblioteca, che
occupava otto stanze del grande
appartamento in via Primo Settembre,
continuò a “vivere”, ma solo per alcuni
STORICA DELL’ARTE. Teresa Pugliatti
ANGLISTA. Paola Pugliatti
STUDIOSO A 360°. Salvatore Pugliatti durante una lez
argomenti, negli studi delle due figlie, la
storica dellʼArte Teresa (arte, storia e un
poʼ di letteratura) e lʼanglista Paola
(Inglese, Cinema e Teatro). Una parte,
invece, fu venduta allʼIstituto Giuridico
della facoltà di Legge (i libri). Unʼaltra, le
riviste, alla facoltà di Scienze Politiche. Il
resto, invece, che comprendeva
letteratura, scienze, filosofia e tanto altro,
fu chiuso in un centinaio di scatoloni. La
donazione alla Biblioteca segue la
vendita (di alcuni anni fa) del cospicuo
fondo musicale di Pugliatti, composto da
volumi rari e preziosi. Un unicum che ha
arricchito le raccolte della “Longo”.
COSA È STATO FATTO. «Durante
lʼestate abbiamo preso questo patrimonio
e lo abbiamo riportato in vita.
Complessivamente - racconta Molonia - si
trattava di quasi ventimila volumi. Per
lavorare al meglio abbiamo riempito i
locali del Circolo Filatelico. Le
pubblicazioni state divise per genere.
Quelli di carattere giuridico, sociologico e
storia della dottrina economica, circa
1000, sono statio donati alla Biblioteca
della facoltà di Economia». Più duro il
lavoro per le sezioni riguardanti letteratura
e storia: «Sono state messe insieme per
temi, e questo ha portato alla luce volumi
importanti. La Letteratura - racconta
Molonia - è praticamente completa. Si va
dallʼetà greca e latina al medioevo fino ai
giorni nostri. Del Novecento, poi, non
manca nulla. Pugliatti studiava il russo e la
raccolta di volumi è ricchissima e
comprende anche vocabolari, manuali e
corsi sonori su disco. Oltre a tutte le opere
del più importante slavista italiano, Ettore
Lo Gatto, la raccolta offre anche unʼampia
panoramica sulla poesia e sulla
drammaturgia, con le opere, ad esempio,
di Isaak Ėmmanuilovič Babel'. Grande è
anche il patrimonio relativo alle letterature
francese (la collana ottocentesca “Grands
LA SCHEDA
Dallo Jaci al rettorato
Un uomo del rinascimento in riva allo Stretto
MESSINA. Definito da Arturo Carlo Jemolo “un vero uomo del Rinascimento, multicorde, come ben di rado ne vede il nostro tempo ed ancor più di rado il nostro mondo universitario”, Salvatore Pugliatti nasce nel 1903 a Messina
da una famiglia di umili origini. Conseguito il diploma in ragioneria presso l'Istituto Tecnico “Jaci” (i numeri e la matematica saramnno sempre una grande passione che si ritrova nella sua biblioteca), conquista anche la licenza liceale e
si iscrive in Giurisprudenza, laureandosi nel 1925. Fino a quel
momento, la sua vita è già stata costellata da micizie che resteranno eterne: Giorgio La Pira, l'editore Antonino Giuffré
e Salvatore Quasimodo. A 28 anni vince il concorso a cattedra di Diritto Civile. È il suo ingresso in una facoltà dove in-
segnerà fino alla morte (nel 1976) e che lo vedrà diventare
preside nel 1934. Accademico dei Lincei, Pugliatti diventa
Rettore nel 1957, rimanendo con lʼermellino (confezionato
dalla moglie Costanza e ancora in uso) fino al 1975. Pugliatti
collaborava con riviste letterarie italiane come “La nave”, “Solaria”, “Fiera Letteraria”, “Circoli”, “Il Secolo nostro”, per cui
scrisse saggi di critica letteraria, scommettendo su Salvatore Quasimodo che definiva “voce nuova” della poesia italiana. Fu protagonista già negli anni trenta di iniziative culturali tra cui il Teatro Sperimentale di Messina col “Teatro di Regia”. Pubblicò nel 1940 il volume “L'interpretazione musicale” e nel 1942 “Canti primitivi”, entrambi saggi di musicologia. A Messina, a partire dal 1947, frequenta la libreria Ospe
di Antonio Saitta, punto d'incontro degli intellettuali messinesi e non, che ospitava la Galleria d'Arte “Il Fondaco”, e fucina di iniziative culturali che videro in Pugliatti, con Saitta e
Vann'Antò, una delle figure di spicco, e che coinvolsero personalità come Quasimodo, Giorgio Caproni, La Pira, Giaco-
pagina 38
mo Debenedetti, Galvano Della Volpe. Da questo gruppo
nacque anche lʼAccademia della Scocca (dal nome dei pomodorini che si appendevano al muro ad essiccare), un convivio cultural-gastronomico. Nel 1953 diventa presidente del
Comitato esecutivo della prima mostra messinese dedicata
ad “Antonello da Messina e la pittura del ʻ400 in Sicilia”. Nel
1968 pubblica “Le musicae traditiones di Francesco Maurolico” ed inizia uno studio su “Semanticità della musica”, che
non riesce a terminare.. Nel 1977 vengono pubblicate postume 18 piccole prose, già ordinate dall'autore prima della
morte. Tra i suoi principali scritti giuridici, “Istituzioni di diritto
civile: introduzione, diritto delle persone, teoria dei fatti giuridici”, Milano, Giuffrè 1933; “Nuovi aspetti del problema della causa nei negozi giuridici”, Messina, Tipografia La Sicilia,
1934; “I soggetti del diritto”, Milano, Giuffrè, 1935. A raccontare il personaggio Pugliatti in tutte le sue sfaccettature è stato Luigi ferlazzo Natoli con “Nel segno del destino. Vita di Salvatore Pugliatti” (Soveria Mannelli, Rubettino, 2008).
centonove
postermemoria
ERATO E APOLLION
La dedica a Pugliatti è
del 1937, anno di
pubblicazione di
questo raro volumetto
di poesie che fu
stampato a cura di
Giovanni Scheiwiller.
Fuori commercio, è
uno dei 40 esemplari
destinati allʼautore
zione alla Scuola Normale di Pisa (1972)
ècrivains de France”, i volumi della
“Collection de la Pléiade”, i classici e
moderni e contemporamei come Gide,
Bernanos, Colette, Mauriac, Malraux,
Camus, Sartre e Simone de Beauvoir,
ndr) e tedesca (lʼopera omnia di Goethe,
Schiller, Heine, ma anche la produzione
letteraria del ʼ900, ndr). Ma è sullʼItalia continua - che si raggiungono livelli di
completezza e preziosità assolute. Si può
dire che non manchi una edizione che non
sia la prima, con grandissimo spazio
destinato poesia. Unʼampia sezione,
ovviamente, si lega allʼAccademia della
Scocca di Messina, con originali con
SALVATORE E “TOTÒ”. Salvatore Quasimodo e Salvatore Puggliatti a Messina
dedica di Nino Pino, Antonio Saitta e
VannʼAntò. E poi cʼè Salvatore
Quasimodo, con una collezione di testi
che ha carattere definitivo e presenta
prime edizioni e libri rari. Tra le riviste che
vanno alla “Longo”, si segnalano
“Solaria”, “Convivium”, “Belfagor”,
“Ulisse”, “Nuovi Argomenti”, “Il Verri”, “Il
Veltro”, “Cultura e scuola” e “Aut-Aut”.
COSIʼ LE FIGLIE. «La donazione è stata
accolta con entusiamo dalla Bilioteca
regionale - racconta Teresa Pugliatti perché si tratta di una raccolta storicizzata,
in quanto ogni volume è firmato da mio
padre e cʼè la data del giorno in cui lo ha
acquistato. Oppurte è presente una
dedica, di affetto o di omaggio, di chi lo
aveva regalato. La maggior parte dei libri,
comunque, era stata acquistata da lui. Non
posso non ringraziare lʼamico Giovanni
Molonia, che ha aperto le 130 scatole che
contenevano la sezione letteratura,
esaminando i libri ad uno ad uno. Li ha
divisi per genere, separando quelli in
lingua originale e le prime edizioni. Non
abbiamo donato, ancora, alcuni volumi di
Quasimodo e di altri letterati che servono
ancora per consultazione. Ma - assicura
Teresa Pugliatti - sono ugualmente
destinati alla Biblioteca, come io e mia
Accanto,
la lunga dedica
a Salvatore Pugliatti
nella prima copia
de “La Baronessa di
Carini”, “storia”
popolare del secolo
XVI, scritta
dallʼamico VannʼAntò.
Il libro fu stampato
nel 1955 dalla Casa
Editrice G. DʼAnna,
che aveva sede
a Messina e Firenze.
A destra,
ancora una dedica
di VannʼAntò
allʼamico Pugliatti.
In questo caso
per “Il Fante alto
da terra”, (edito
da Principato, 1932)
pagina 39
19 OTTOBRE 2012
DARE E AVERE
Ancora una
pubblicazione di
Quasimodo per la
collana “Lo Specchio”
di Mondadori. Risale
al 1966. Così la
dedica: “A Salvatore
Pugliatti, questa mia
ultima ʻvoceʼ, con
grade affetto il suo
Salvatore”
sorella abbiamo specificato nella lettera di
donazione». Per la docente in pensione di
Storia dellʼArte, «una delle cose più belle è
stato lʼapprezzamento delo personale della
“Giacomo Longo”, dal direttore Rocco
Scimone agli impiegati tutti». Ma che
ricordo ha Teresa Pugliatti della grande
biblioteca paterna? «La nostra casa di via
Primo Settembre si sviluppava in quattro
appartamenti allʼinterno del Palazzo Ina.
Lo studio di mio padre si affacciava sul
mare e da lì iniziava a svilupparsi la
biblioteca, che occupava le successive otto
stanze». In futuro, anche i libri che Teresa
Pugliatti ha tenuto per sé (Arte e
Letteratura) andranno a confluire nelle
differenti sezioni della donazione,
potenziando ulteriormente lʼofferta della
Biblioteca regionale. Racconta invece
Paola Pugliatti: ««La biblioteca di mio
padre ha avuto nel tempo varie vicende,
anche perché constava di opere
appartenenti a diverse discipline e sfere
del sapere. Per alcuni di questi settori è
stato semplice deciderne la destinazione:
era naturale, infatti, che i libri di
giurisprudenza e scienze affini andassero
alle relative facoltà della sua Università;
altri due settori, storia dellʼarte e letterature,
erano di immediato interesse per mia
sorella e per me, e quindi questi due fondi
sono stati acquisiti alle nostre biblioteche
private. Rimaneva, poi, una grande
quantità di libri difficilmente classificabili
perché appartenenti a molti e vari ambiti
del sapere. Eʼ possible dire che, in un certo
senso, è proprio questo fondo librario che
testimonia lʼampiezza di interessi di nostro
padre e che può più e meglio di quanto non
possano i libri più legati alla sua
professione testimoniarne lʼinstancabile
curiosità. Era, perciò, naturale che questo
fondo rimanesse patrimonio della sua città.
Ed è per questo che abbiamo preso la
decisione di donarlo: perché quei suoi libri
fossero accessibili a tutti: giovani e meno
giovani, studiosi o semplici lettori. E perché
il suo ricordo rimanga nella sua città».
posterlibri
19 OTTOBRE 2012
BIBLIOPRIDE 2012. La prima giornata italiana delle Biblioteche
Passione tra le righe
A Palermo l’Officina di Studi Medievali raduna tutti sotto l’Albero Falcone.
Per difendere l’orgoglio di leggere in Sicilia. Nel segno della libertà
DI GIOVANNA PARRINO
PALERMO. È targata AIBAssociazione Italiana Biblioteche, la
Prima giornata nazionale delle
biblioteche, dallʼincisivo titolo
BiblioPride. Cosa spinge bibliotecari e
amanti della lettura a scendere in
piazza per difendere la comune
passione per il libro? Uomini e donne,
giovani e ragazzi, un tempo come
adesso, dediti allʼaffannosa ricerca della
felicità, rivendicano nel proprio intimo il
bisogno di sentirsi liberi di inseguire
sogni, idee, progetti. Cercano il tempo e
lo spazio per realizzare la propria storia,
il proprio esserci. La lettura di un libro
regala la capacità di sognare, suscita il
bisogno di sentirsi liberi. Un libro offre
lʼoccasione di dipingere la propria vita
con le sue mille sfumature; un libro
riempie di parole e di suggestioni
lʼordinario scorrere dellʼesistenza, di
fiato e energia lʼorizzonte scrutato.
Basta il libro giusto per ritornare a
sperare e a pensare… A Palermo tutto
questo si carica del forte desiderio di
giustizia e di difesa della memoria di
uomini liberi. Il BiblioPride 2012
promosso dallʼOfficina di Studi
Medievali lo scorso 12 ottobre,
ribadisce con serietà e fermezza
lʼorgoglio di leggere al fine di ritrovare il
sapore della libertà. Nellʼambito del
Master di II livello Libro documento e
patrimonio antropologico.
Conservazione, catalogazione,
fruizione, in collaborazione con la
Fondazione Ignazio Buttitta, il Museo
delle Marionette Antonio Pasqualino,
lʼOfficina di Studi Medievali ha dato
appuntamento a studenti, ricercatori,
docenti, bibliotecari, lettori appassionati,
in un luogo simbolo della Sicilia bella e
forte che non conosce la morte del
A CURA DI CARMELO CELONA
sogno e della speranza. Un luogo che
affonda le radici nella terra oltraggiata
dalla mafia e che alza dritto al cielo i
suoi rami, la sua verde chioma, luogo
del rumore e del suono, della libertà
difesa al ritmo di parole oneste e
coraggiose: lʼ Albero Falcone. Le
parole “albero” e “libro” sono
strettamente interconnesse non
soltanto per il rimando simbolico ed
emblematico al concetto di libertas, ma
anche perché “la radice etimologica
della parola libro è liber, la scorza
interna dellʼalbero che viene utilizzata
per la realizzazione dei fogli”, leggiamo
nel documento di presentazione della
manifestazione. In tanti hanno risposto
allʼinvito e si sono presentati puntuali
sotto lʼAlbero Falcone, in compagnia
del proprio libro da liberare, perché un
libro libera e va liberato, cioè condiviso
per far circolare energie positive
nellʼottica dello scambio e della
condivisione del sapere. Perché il
sapere e la cultura, non si “comprano”:
si vivono! Ad inaugurare la serata il
cantastorie Salvo Piparo con il suo
cuntu sul giorno della strage di Capaci,
in memoria del giudice Falcone.
Secondo la tradizionale tecnica dei
cantastorie Piparo raduna il popolo di
lettori attorno allʼAlbero Falcone e con
la sua narrazione ribadisce il
valore/prezzo della vita e della libertà,
chiudendo proprio con la duplice
affermazione “Semu vivi, semu vivi”. Lʼ
attrice Gabriella Beninati libera nellʼaria
alcune poesie contro la mafia tratte da
unʼantologia dedicata a don Pino
Puglisi. “Non basta essere vivi, bisogna
dimostrarlo” afferma Alessandro
Musco, presidente dellʼOfficina di Studi
Medievali, durante il saluto ai
partecipanti e prima di dare avvio al rito
dello scambio dei libri dichiara “un libro
va liberato, va condiviso, per
LACERTI DI LETTURE
Il letto matrimoniale
CHI DA BAMBINO non ha provato felicità vedendo i propri
genitori insieme nellʼambito letto matrimoniale?
“Come quasi tutti i figli di separati, anchʼio vorrei che i
miei tornassero insieme. Quando non saranno più
auto sufficienti, mi basterà spedire allʼospizio i loro
nuovi compagni e riprenderli in casa con me, dove con
un tranello, li convincerò a dividere lo stesso letto
matrimoniale, finché morte non li separi.”
Basta con questa ostentata esibizione macellaia del corpo
femminile. Eʼ giunto il momento di rivendicare il diritto
allʼimmaginazione. “Le uniche tette che si vedono in
televisione sono quelle delle attrici sconosciute. Se ne
vedi una con le poppe al vento, di sicuro non è famosa.
Le star non mostrano mai le tette.”
Lʼeterna ed inutile lotta che alcune massaie conducono
dimostrare di essere vivi e le
biblioteche sono i luoghi del racconto
per eccellenza, del cuntu che non
conosce morte”. Liberi di condividere
un libro… è la vita, il motto della
serata, che ha visto trionfare la parola
sotto i grandi nomi della letteratura,
del romanzo storico, della ricerca, del
giornalismo, della poesia. E come
scrive Vecchioni nel Libraio di
Selinunte: “la parola ha un seme,
nasce e si allunga verso la luce che
trova, si spezza, germoglia e muta
petali, si adatta al tempo, al clima, si
trasforma per sopravvivere… luci forti
e chiare sono le parole: cose, verità”.
La parola ha bisogno di un suo
spazio per trasformarsi, vivere,
sopravvivere e soprattutto per essere
custodita. Lʼauspicio più grande è che
nessuna tecnologia sarà mai letale
veleno per il tempio e lo spazio della
parola: la biblioteca! Al termine della
manifestazione in tanti hanno
espresso il desiderio di altri incontri
simili.
centonove
VERSI ON-LINE
“Maledetti” piromani
La Torre interpreta la condanna agli incendi dolosi
CAPO DʼORLANDO. Le conseguenze del fuoco
distruttore sulle colline spoglie della costa nebroidea
deprimeranno irreparabilmente ancora per molti mesi
lʼimmagine del paesaggio. Mentre la fuliggine e il
puzzo di bruciato a tuttʼoggi ammorbano lʼaria,
lʼorlandino artista, poeta e romanziere Giovanni Torres
La Torre suscita la commozione di moltissimi lettori
con una composizione poetica in versi liberi intitolata
“Maledetti”, rivolta contro i piromani e pubblicata online dal 30 settembre (www.giovannitorreslatorre.it).
Per la lettura si segnala il sito, al nome stesso
dellʼautore, e si propone in calce una scelta di citazioni
per reiterare nel tempo, come fosse un mantra, la
maledizione contenuta nel testo e condivisa
coralmente dai numerosissimi lettori. Lʼautore ha
rievocato lʼinsofferenza, lo sconforto e la ripulsa che
hanno ispirato il suo testo poetico, elaborato di getto
sulla tastiera di una storica Olivetti lettera 22 e inviato
dal figlio sulle strade moderne della comunicazione
telematica. Vi si legge come la morte inceneritrice sia
arrivata, inammissibile, a cancellare la natura amica
fonte primaria di poesia, e il suo innaturale silenzio è
tormento alla vitalità, colpita ancora pulsante. “...Siate
maledetti…dai colori delle ali delle farfalle e dei fiori,
dalle corone delle montagne e dai paesaggi anneriti /
chi ha ancora voce per farlo vi maledica / restino mute
le campane del vostro ultimo viaggio / a nome dei
bambini che nasceranno, degli uccelli, del prugno e
delle felci, a nome delle porte delle case / della pergola
dei nostri avi alla cui ombra non riposerà più la loro
memoria. Siate ancora maledetti”.
Franca Sinagra Brisca
LA CLASSIFICA
di Felice Irrera
Fabio Ceraulo, Palermo nascosta, Dario Flaccovio Editore 2012, pp. 156 € 10,00.
Questo libro, che sta riscuotendo un buon successo di pubblico, raccoglie piccole e grandi storie, leggende metropolitane, chiacchiere e “si dice”, presunti misteri e tante curiosità. Narrazioni orali che lʼautore, che è palermitano e lavora nel settore turistico, qui al suo primo libro,
ha messo insieme girando per Palermo e ascoltando parenti, amici, conoscenti ed estranei
desiderosi di raccontare i loro ricordi. Con uno stile semplice e diretto, dal volumetto viene fuori una città in cui si tramandano vicende bizzarre, si rintracciano amare memorie dellʼepoca
garibaldina e delle due guerre mondiali e si tratteggiano personaggi che hanno lasciato qualche traccia di sé, nel bene o nel male, fra i loro contemporanei.
Follett - L' inverno del mondo. The cenE. L. James - Cinquanta sfumature di
tury trilogy. Vol. 2 - Mondadori
rosso - Mondadori
1Ken
4
E. L. James - Cinquanta sfumature di
Paolo e Rossella Simoncelli - Il nostro
- Mondadori
- Rizzoli
2E.grigio
5SicCarmine
L. James - Cinquanta sfumature di
3nero - Mondadori
6MondadoriAbate - La collinawuz.itdel vento -
frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore
contro il pulviscolo atmosferico, facendone unʼossessiva
vanità e compromettendo la qualità della vita domestica.
“Papà trae un profondo piacere dallʼosservazione della
natura. Mamma invece ne è angosciata. Sembra che le
abbia dichiarato guerra. Lotta contro lo sporco di casa.
Combatte contro mille tipi dʼinsetti. Contro batteri di
ogni sorta. Tutto ciò che dovrebbe essere naturale per
lei è un problema.” Quel bisogno di considerazione che si
accende negli occhi dei vecchi quando gli rivolgiamo delle
attenzioni. “In genere, in un primo momento le persone
anziane si spaventano quando gli si rivolge la parola:
sono troppo abituate a essere considerate invisibili.
Ma poi sono molto contente che qualcuno si sia
accorto di loro.” Come si può mortificare il proprio
pensiero costringendolo a macerare nel silenzio.
Soprattutto davanti allʼingiustizia e alla stupidità? Per
opportunità! Si dice. Ma cosa è più opportuno e onesto di
dire allʼaltro ciò che si pensa? “Il mio motto è: «esternare
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tutto». Altrimenti mi viene il cancro.”
Eʼsempre questione di punti di vista. Lʼorrore non sta
sempre da una parte sola. “Hanno teso un telo verde
chiaro tra la testa e il culo. Probabilmente per evitare
che il mio culo veda lʼespressione inorridita del mio
viso. ” Gli inutili espedienti che si adottano per dissimulare
gli esiti mefitici di certe nostre esternazioni antropiche.
“Per far sparire la puzza traditrice apro la doccia al
massimo: una volta qualcuno mi ha detto che lʼacqua
cattura gli odori.” Le separazioni coniugali producono
nella prole dolorose e insanabili ferite. Il bisogno di una
ricucitura tra i genitori va oltre ogni immaginabile tragico
autolesionismo. “Ho un disperato bisogno di allungare
la degenza se voglio riunire i miei genitori in occasione
delle visite. Chiederei a qualsiasi paziente di vendermi
la sua malattia.”
Lacerti tratti da: “Zone umide ” - 2008
Charlotte Roche
postervertenze
centonove
Dario Pino
DESTINO INCERTO. Il coro Seguenza-La Farina in un’immagine di qualche anno fa
Maria Rosaria Mangano
LA POLEMICA. Lo Scientifico Seguenza chiude l’esperimento creato col classico Maurolico
Messina, proteste in Coro
Nato nel 1999, originariamente diretto da Giovanni Mirabile e oggi da Dario Pino, ha avuto
riconoscimenti e collaborazioni. Ma il collegio dei docenti ha detto stop. La battaglia si sposta in rete
DI VALENTINA COSTA
MESSINA. La decisione era nellʼaria già in
estate. È agosto quando la dirigente
scolastica del Liceo Scientifico Seguenza
invia allʼormai ex collega del Classico
Maurolico, Nino Grasso, una lettera che
annuncia lʼintenzione di disdire la
convenzione tra i due licei riguardante il
“progetto di rete” del Coro MaurolicoSeguenza. Maria Rosaria Mangano
specifica che la decisione sarà tuttavia
presa ad inizio anno scolastico dagli organi
collegiali del liceo che dirige. A doversi
pronunciare è il Collegio plenario dei
docenti, organo preposto alla scelte
didattiche e formative del Liceo. Lʼex
preside Grasso chiede delle spiegazioni.
Non ne arrivano. I docenti del Seguenza
votano a maggioranza la proposta di
scrivere i titoli di coda per il “CMS”.
MIRABILI PERFORMANCE. Ma questo
non è un progetto extra-curriculare come
tanti altri, che si chiude senza farsi poi
troppo rimpiangere. Il Coro MaurolicoSeguenza esiste dal 1999 e ne hanno fatto
parte tantissimi studenti. Lʼesperienza del
Coro, diretto per 7 anni da Giovanni
Mirabile e oggi da Dario Pino, ha portato i
ragazzi in giro per lʼItalia, da Catania a
Riccione; da Sanremo a Matelica; da
Ercolano a Campobasso. Eʼ stato il Coro a
consentire loro di collaborare con noti
artisti quali Katia Ricciarelli, Daniele
Groff, Roberto Vecchioni. Dal CMS è
anche nato un “spin-off” di successo, I
Mirabili, un gruppo di ex-coristi riunitisi nel
2007 in un coro “a cappella” che ha
raccolto consensi in tutta Italia e che, a fine
gennaio, parteciperà al “London A
Cappella Festival 2013” insieme ad alcuni
tra i più famosi gruppi al mondo, quali gli
Swingle Singers e i King's Singers.
GLIELE CANTEREMO. In una città tanto
affamata di progetti vincenti, la vicenda
della chiusura del Coro si è connotata dei
toni dellʼennesima sconfitta collettiva e ha
generato un ampio moto di sdegno, partito
dal web. Promotori della protesta sono
“alcuni docenti, dei vecchi e degli attuali
coristi del Maurolico-Seguenza”, si spiega
in una nota intitolata significativamente
“Gliele canteremo”, dove vengono
pagina 41
19 OTTOBRE 2012
snocciolate le azioni di protesta in
programma. Si comincia da Facebook,
con la creazione del gruppo “Let me live.
Uniti contro la chiusura del Coro
Maurolico-Seguenza”, più di 600 i membri
presenti. Si continua sempre online con
una petizione che ha raccolto al momento
quasi 500 firme. Nei giorni scorsi si è
tenuto un incontro per spiegare a tutti gli
attuali coristi quali saranno i prossimi passi
della protesta e per invitarli a partecipare
compatti, coinvolgendo amici, genitori,
compagni. “I ragazzi del Seguenza hanno
timore ad agire allo scoperto”, spiega un
ex-corista, “hanno paura di ritorsioni da
parte della Preside”. Prossimo passo una
manifestazione-concerto in cui far esibire
gli studenti del CMS con artisti della scena
musicale peloritana. Cosa vogliono i
manifestanti? “Conoscere e riconsiderare
le ragioni che hanno portato alla revoca
dellʼadesione, e annullarla, perché era
unʼiniziativa così formativa e popolare da
convincere, da due anni a questa parte, gli
iscritti al Seguenza ad autotassarsi, per
potervi partecipare”.
NULLA DA DICHIARARE. La preside
Mangano non ha nulla da dire alla stampa.
Si riesce a parlare solo con alcuni suoi
collaboratori, che fanno quadrato attorno
alla sua scelta di non dare spiegazioni
sulla vicenda, chiarendone i motivi: “Il
Collegio dei Docenti è un organo che non
deve motivare le sue deliberazioni. Non
lʼha mai fatto. Ha svolto la sua funzione:
votare a maggioranza una proposta. Tanti
sono stati i progetti in rete, anche di
successo, che hanno avuto un inizio e una
fine. Non riusciamo a comprendere perché
proprio per questo si sia creata una
polemica tanto forte da coinvolgere la
stampa”.
I RETROSCENA. Neppure troppo
velatamente, sembra che la fine del
“progetto di rete” una ragione ce lʼabbia, e
che questʼultima sia da ritrovare nei non
più idilliaci rapporti tra i due licei cittadini.
Le relazioni si sarebbero incrinate dopo la
richiesta, inoltrata al Ministero
dellʼIstruzione, dal Maurolico, per
lʼapertura di un indirizzo scientifico.
Eventualità che avrebbe un peso sul
“mercato” delle iscrizioni scolastiche. La
circostanza viene smentita dal Liceo di Via
SantʼAgostino. Ma non da alcuni docenti
dei due istituti. “Eʼ vergognoso che i
ragazzi debbano essere usati come
burattini. Cosa stiamo insegnando loro? A
vendicarsi in maniera strumentale dei torti
subiti?”.
posterpatrimonio
19 OTTOBRE 2012
Cerimonia davanti al circolo dei nobili nel 1940
FICARRA. L’amministrazione vince una causa decennale. Ma poi riaffida i locali alla controparte
Il circolo dei Nobili è mio. Anzi, no
Nonostante le sentenze favorevoli il sindaco Basilio Ridolfo ha firmato una transazione
con i soci del Gabinetto di lettura, affidandogli la gestione. A frequentarlo anche Lucio Piccolo
DI FRANCO TUMEO
FICARRA. Da un lato il Circolo dei nobili,
con la sua storia in chiaroscuro e le
frequentazioni, negli anni ʼ40, di Tomasi di
Lampedusa e Lucio Piccolo. Dallʼaltro, il
comune di Ficarra in cerca di spazi per i
suoi uffici. In mezzo, un commissario
straordinario, quattro sindaci e una guerra
ventennale, condotta a colpi di carta
bollata dentro e fuori le aule dei tribunali,
per il possesso di tre ampi magazzini
inclusi nel corpo di fabbrica del palazzo
municipale, ma da un secolo e più adibiti a
sede dellʼantico sodalizio, detto anche
Gabinetto di lettura, istituito nel lontano
1896 con lo strano nome di “Casino di
Le statue di Tomasi di Lampedusa
e Piccolo all’ingresso del circolo
compagnia”. Un pezzo di storia locale
piuttosto controverso diventato per alcuni
moderno oggetto di scontro, simbolico di
antiche contrapposizioni sociali. Per altri,
semplicemente lʼoggettiva necessità di
riprendersi quei locali nellʼintereresse della
comunità. I ricorsi e i contro ricorsi, le
interrogazioni e le polemiche che hanno
accompagnato il contenzioso, a tratti
aspro, non sono bastati in questi lunghi
anni a dare una soluzione alla vicenda,
interpretata dai soci-eredi dei fondatori del
Circolo come la prosecuzione di una
ottocentesca e ormai anacronistica lotta di
classe. Adesso sembra sia arrivata la
parola fine. A scriverla, il sindaco Basilio
Ridolfo, del Pd, che davanti allʼennesima
sentenza, pur favorevole alle ragioni del
Comune nebroideo, ha preferito procedere
alla stipula di un atto di transazione con i
soci del Circolo-Gabinetto di lettura,
piuttosto che insistere nelle aule dei
tribunali, esponendo lʼEnte che amministra
ai rischi di un inevitabile ricorso in appello
dagli esiti incerti, a causa di una sentenza
ritenuta “debole” dai legali del Comune. Un
compromesso insomma, che nelle
intenzioni del primo cittadino dovrebbe
rispettare gli interessi di entrambe le parti: il
Comune rientrerebbe in possesso di
proprietà e chiavi dei locali che sarebbero
però in parte restituiti in uso perpetuo al
Gabinetto di lettura per le proprie attività
sociali, non è chiaro se in cambio di un
canone di affitto, nellʼambito di un progetto
sinergico con la stessa amministrazione
comunale di conservazione della memoria
storica e di fruizione culturale e turistica
dellʼantica sede che dovrebbe ospitare
anche mostre e altri eventi. Ciò che al
sindaco Ridolfo deve essere sembrato un
buon accordo che potesse mettere il
Comune al riparo da future sorprese e
aggravi di spese, è stato invece giudicato
scandaloso dal gruppo di opposizione di
centrodestra in consiglio comunale “Ficarra
è ora” che con una nota firmata dal
capogruppo Francesco Marchese e dagli
altri consiglieri, ha contestato duramente i
termini della transazione. “Il Comune di
Ficarra - si legge - dopo aver finalmente
vinto la lite giudiziaria regala in uso
perpetuo ai perdenti, cioè per sempre
all'associazione che ha fatto causa e
perso, una parte dei locali oggetto di
giudizio con in più l'obbligo per il Comune
(cioè per chi ha vinto) di ristrutturarli a
proprie spese (cioè con i soldi dei ficarresi)
rinunciando pure a farsi rimborsare le
centonove
spese legali maturate ed obbligandosi,
addirittura, a pagare la registrazione della
sentenza. A fronte di questa evidente
disparità di obblighi, il gruppo di minoranza
ritiene di poter parlare a buon diritto di
regalo a spese dei ficarresi in conseguenza
del quale il Comune di Ficarra subisce una
perdita di denaro pubblico, pari al valore
degli affitti che avrebbe potuto risparmiare,
alle spese necessarie per ristrutturare i
locali che non utilizzerà mai ed alle spese
legali e di registrazione che
immotivatamente si accolla, oltre che un
gravissimo danno di immagine e di
credibilità. Raramente, infatti, nemmeno
nell'attuale situazione politica che ha
abituato l'opinione pubblica a sentire e
vedere qualsiasi cosa, si è giunti a ribaltare,
di propria iniziativa, una sentenza
favorevole, per avvantaggiare taluni a
scapito della collettività”. Accuse pesanti,
quelle dellʼopposizione, che però il sindaco
Basilio Ridolfo respinge senza incertezze:
“Meraviglia che tali critiche arrivino dai
consiglieri Marchese e Ravì, che sono
anche dei legali. Ribadisco che la sentenza
che pur vede il comune vincitore è, nei suoi
contenuti, piuttosto debole e quindi
insistere in tribunale con tutti i rischi
connessi non sarebbe stato opportuno,
soprattutto davanti ad una proposta di
transazione che chiude il contenzioso.
Quanto al risparmio di fitti, dal 2013 il
Comune per la prima volta non avrà più in
bilancio questa voce e quindi, di cosa si sta
parlando?”. Il cosiddetto Circolo dei nobili si
stabilì nei locali municipali nel lontano
1896, per concessione in enfiteusi
perpetua del sindaco del tempo. Ne
facevano parte prevalentemente proprietari
terrieri, latifondisti e notabili che
detenevano il potere economico e politico
del paese. Durante il fascismo si identificò
sostanzialmente con il regime
diventandone cassa di risonanza locale
con lʼascolto della radio e adunate
celebrative. Molti anziani ancora ricordano
che i soci erano soliti sedersi davanti al
Circolo a raccogliere la forzata riverenza
dei numerosi mezzadri che soprattutto la
domenica si riversavano in paese. Dopo la
seconda guerra mondiale, il Circolo fu
trasformato in Gabinetto di lettura e i soci,
nel 1946, ottennero dal sindaco in carica
lʼaffrancazione dei locali,
conservandoli fino ai giorni nostri
nonostante che un decreto del capo
provvisorio dello Stato a suo tempo avesse
annullato ogni provvedimento di
“affrancazione”.
ZOOM
La lotta ai politici inaffidabili
FICARRA. Per bilanciare e contrastare la pesante influenza esercitata dal Circolo
dei civili sulle classi meno abbienti, per iniziativa di alcuni professionisti e intellettuali fu istituito il cosiddetto Circolo Popolare. Siamo nel 1920 e fortissimi erano in
quegli anni i conflitti sociali. Scopo del nuovo sodalizio - si legge nello statuto - è
migliorare moralmente e materialmente le condizioni dei proletari: moralmente promovendo lʼistruzione, lʼeducazione, lʼaborrimento del vizio; materialmente assistendosi e soccorrendosi reciprocamente anche con mezzi economici in caso di
malattia o dʼindigenza. Lʼassociazione si proponeva anche lʼepurazione politicoamministrativa, combattendo in caso di elezioni quei candidati che non danno affidamento di ben fare ed aiutando invece quegli altri la cui condotta affidi interessamento per le classi proletarie ed i cui principi siano di progresso nel campo politico ed economico. Lʼassemblea dei soci si riuniva la prima domenica di ogni mese per discutere le questioni del Circolo.
pagina 42
postereventi
centonove
I disegni erotici di Rainero Alliata
19 OTTOBRE 2012
Ferdinando Salleo, “Fiori, natura Morta” (1953)
MESSINA. Dal 20 ottobre, una mostra racconta la produzione di nove eccentrici nobili
Gattopardi al Palacultura
Dai più noti, come Beniamino Joppolo e Casimiro Piccolo, a personaggi tutti da scoprire
come i fratelli Pecoraino e Filippo Cianciafàra, un mondo di sperimentazione, avanguardia ed eros
MESSINA. Nove autori, cento opere (tra
pitture, sculture, disegni, tempere e
fotografie), un mondo che si disvela a
decenni di distanza. Tutto questo è “Gli
ultimi Gattopardi tra arte, letteratura e
alchimia”, la mostra che aprirà i battenti
al Palacultura di Messina il prossimo 20
ottobre per poi chiuderli il 16 dicembre.
Promosso dallʼassessorato al Turismo
della Regione, in collaborazione con il
Comune di Messina, lʼevento è curato da
Francesco Gallo Mazzeo e offre anche
un catalogo edito da “Edizioni di
passaggio” (a cura anche di Joselita
Ciaravino e Francesco Rovella) con le
presentazioni dellʼassessore Daniele
Tranchida, del direttore del Circuito del
Mito, Salvatore Presti, e di Filippo
Nasca (funzionario delegato
dell'assessorato) e con testi di Gallo
Mazzeo, Anna Maria Corradini, Paola
Joppolo, Amedeo Giuseppe
Mallandrino, Ilaria Parma, Filippo
Pecoraino, Martina Pecoraino Grasso,
Aurelio Pes, Giuseppe Quatriglio,
Franz Riccobono, Vanni Ronsisvalle,
Ferdinando Salleo, Alberto Samonà,
Francesco Valvo Bufalino.
I PROTAGONISTI. Si chiamavano
Beniamino Joppolo, Nato Sciacca,
Diego Joppolo, Casimiro Piccolo di
Calanovella, Filippo Cianciàfara Tasca
di Cutò, Carmelo Salleo, Mario
Pecoraino, Aldo Pecoraino, Raniero
Alliata di Pietratagliata. Sono tutti
“Gattopardi” noti e meno noti,
accumunati
dallʼappartenere ad un
mondo aristocratico che
si confrontava con le
Avanguardie, affermati nel
panorama artisticoculturale nazionale,
come Beniamino
Joppolo, come Casimiro
Piccolo, noto per i suoi
molteplici interessi che
spaziavano dalla fotografia
agli acquerelli alla
magia, o ancora i due
fratelli palermitani
Aldo e Mario
Pecoraino. E poi ancora,
Nato Sciacca, Filippo Cianciafàra,
Carmelo Salleo, figure meno note al
grande pubblico, ma sicuramente di
altissima levatura, e in ultimo Raniero
Alliata di Pietratagliata, le cui tempere
erotiche vengono esposte per la prima
volta dopo essere state a lungo
nascoste. “Gli ultimi Gattopardi” erano
uomini dalle eccezionali attitudini,
scrittori, pittori, scultori, storici di grande
fama, cultori della scienza, alchimisti.
“Visti da allora dovevano sembrare
strani, superuomini o squilibrati, portati a
fare cose stravaganti, inutili, in una Sicilia
contadina”. Oggi, invece, come
sottolinea Gallo Mazzeo nella sua
introduzione al catalogo, “chiedono
dʼessere esaminati per quello che sono
nella loro diversità che taglia tutto un
secolo [...] i testimoni viventi di un mondo
in bianco e nero”.
LO SPIRITO DELLʼOPERAZIONE. Il
curatore è entrato così, “dopo anni e anni
di silenzio o di mezze voci, in laboratori di
artisti speciali, appartati, dotati di tanto
spirito creativo”, con lʼintento di “scostare
un poʼ di polvere e prendere in mano quelli
che sono stati i pezzi di vita, gioiose e
faticose illusioni, che sembravano forse
effimere ai loro autori, ma sono destinate a
durare più a lungo di quelli che vivono a
lungo, specie quando a distanza di anni il
loro anacronismo diventa attualismo, con
uno sconcertante moto della mano, a cui
corrisponde un guizzo dellʼocchio, nella
conferma, nella sorpresa, un sobbalzo del
pensiero”. Spiega Daniele Tranchida: “Gli
ultimi Gattopardi, inserita nellʼambito del
ʻCircuito del Mitoʼ, nasce sulla scia del
successo di iniziative come Artedonna.
Cento anni di arte femminile in Sicilia
1850-1950; Sicilia Uber Alles, una mostra
di quindici artisti siciliani
contemporanei; le due
edizioni del Mito
contemporaneo, con le
mostre di Kan Yasuda e
Giò Pomodoro a
Taormina, Pino Pinelli
a Lipari, Gian Marco
Montesano a Palermo,
Jiménez Deredia a
Trapani e Segesta. Una
linea dʼintervento politicoculturale che va avanti da anni, con
la volontà di fare delle grandi mostre
un punto di forza del turismo
culturale dellʼisola, in assoluta
sintonia con quanto sta già
accadendo in altre regioni come la
Toscana e il Lazio”.
CATANIA
Whoman al Refettorio
Gli allievi dell’Accademia e il corpo femminile
CATANIA. È stata inaugurata il 13 ottobre “Whoman”,
ospitata allʼinterno delle Cucine del Refettorio dellʼ Ex Convento dei Benedettini di Catania (sede del Dipartimento di
Scienze Umanistiche dellʼUniversità degli Studi). La mostra è il risultato dei lavori artistici degli allievi dellʼAccademia di Belle Arti di Catania, prodotti in seno ad un Workshop dal titolo: “La frantumazione dellʼimmagine del corpo femminile nel XIX - La donna tra Purezza ed Erotismo”,
tenuto da Marilisa Yolanda Spironello allʼinterno dellʼofferta culturale del Med Photo Fest 2011 ed incentrato sullʼindagine estetico-sociologica della figura femminile a cavallo tra ʻ800 e ʻ900, con particolare attenzione allʼevoluzione iconografica di tale soggetto nel contesto mediatico
contemporaneo. Partendo da una ricognizione ragionata
su analisi visivamente strutturate, concernenti il vasto panorama illustrativo ereditato dal XIX secolo, gli allievi hanno tracciato un percorso per immagini, testimoniante lʼevoluzione dellʼessere umano ( ed in particolar modo del
soggetto femminile) verificatosi mediante un processo tortuoso ed in molti casi, anomico, ma nonostante ciò, riconoscibile come fondamentale strumento di definizione di
una nuova direzione, che ha portato a maturazione: coscienze ed identità. Attraverso lʼutilizzo di supporti eterogenei e di tecniche diversificate, i giovani artisti, si sono
accostati a questa tematica, analizzandola ed indagandola da molteplici punti di vista, con diversi registri e ad
ogni livello della cultura visiva: dai manifesti pubblicitari alle illustrazioni; dal mezzo fotografico allʼinstallazione, passando per il video e la performance. In tale processo creativo, gli allievi coordinati da Ornella Fazzina, docente di
Storia dellʼArte presso lʼAccademia, hanno potuto assa-
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porare il gusto della sfida e della ricerca legata alla rappresentazione della donna, consapevoli che il corpo umano; la corporeità tout court, ha da sempre svolto un ruolo
importante nellʼarte. Ed anche adesso lʼArte sembra essere il binario preferenziale da percorrere per potersi “disintossicare” ed emancipare da una pressione mediatica
così totalizzante. Utilizzare gli stessi linguaggi, mimetizzarsi tra le fila della pubblicità o delle illustrazioni, ha permesso agli allievi di poter meglio comprendere dinamiche,
assetti e paradigmi della cultura visiva del XXI secolo.
Questi gli artisti in mostra: Giuseppe Aprile, Aurora Bruno, Marco Calandra, Corrado Carrubba, Laura Consoli, Giuseppe Gelsomino, Gabriella Giaccone,
Stephanie Marletta, Filippo Papa, Loris Rizzo, Valentina Salernitano, Alice Severini, Denise Sidoti, Viviana Tarascio. Lʼesposizione chiuderà i battenti il 23 ottobre, con i seguenti orari: da lunedì a venerdì, ore 10-13,
17-20. Lʼingresso è libero.
posterweekend
19 OTTOBRE 2012
come... dove... quando...
venerdi' 19 ottobre
PALERMO. 'A
Dio piacendo' di e
con Ernesto
Maria Ponte e
Salvo Rinaudo.
Send-art di
Stefania Bruno.
Musiche di Tony
Greco. Ore
21.30, presso
l'Agricantus
SIRACUSA. Ian
MUSICA
sabato 20 ottobre
Fisher in
concerto. Al Buzz
ore 22
MESSINA.
Herself
Bottega Rapa
Nui
(Via Monsignor
Grano)
ore 22.00
Rassegna Living
Room
TAORMINA. Prima Vigilia
Noctis. Concerto a cura
dell'Orchestra a Plettro
Città di Taormina
Cattedrale - ore 19
MESSINA. Mombu. Live
della band italiana, a
seguire dj set di Davide
Patania. Retronouveau
(Via Crocerossa ore 22.30
ANTILLO. 13^ Sagra
della Castagna, con una
centonove
domenica 21 ottobre
ricca e variegata mostra
mercato dei prodotti tipici
antillesi. Via Roma
PALERMO. 'A Dio
piacendo' di e con Ernesto
Maria Ponte e Salvo
Rinaudo. Send-art di
Stefania Bruno. Musiche
di Tony Greco. Ore 21.30,
presso l'Agricantus
PALERMO. Wayang
Mahabharata, Teatro
delle ombre di Bali.
Nell'ambito del 37°
Festival di Morgana. Al
Museo internazionale
delle marionette
Pasqualino ore 21
MODICA. Concerto
pianistico di Gianfranco
Pappalardo Fiumara. Info
Associazione Amici della
Musica P. Floridia.
Palacultura ore 19.30
ANTILLO. 13^ Sagra della
Castagna, con una ricca e
variegata mostra mercato dei
prodotti tipici antillesi. Via
Roma
BARCELLONA. Belli, brutti e
farabutti. Autore e regia Piero
Procorto. Presso l'Istituto
Figlie di Maria Ausiliatrice (Via
Regina Margherita, 22 Ingresso via Manganelli) alle
ore 18.30
CATANIA. Uno Zoo
Arcobaleno. Storie di conigli
rosa, mucche gialle e asini a
pois! Ovvero dei protagonisti
di 'L'artista che dipinse il
cavallo blu' e 'Il piccolo bruco
Maisazio' di Eric Carle
(Mondadori). Ore 11.30,
Feltrinelli (Via Etnea
PALERMO. 'A Dio piacendo'
di e con Ernesto Maria Ponte e
Salvo Rinaudo. Send-art di
di Cesare Natoli
Bentornata Laudamo
SARA LʼORCHESTRA Sinfonica Siciliana Giovanile a
inaugurare, domenica 21 ottobre alle 18 al Palacultura,
la nuova stagione della Filarmonica Laudamo di Messina. Il complesso isolano sarà diretto da Francesco Di Mauro e accompagnerà la pianista Gloria Campaner, solista nel Concerto in la
minore op. 54 di Schumann; a completare il programma lʼOuverture da Oberon di Weber e la Sinfonia n . 3 op. 97 «Renana» dello
stesso Schumann. A seguire, il sodalizio peloritano presenterà altri
ventuno appuntamenti (da ottobre a maggio) nel cartellone principale e otto serate nella stagione collaterale che si svolge alla Galleria dʼArte della Provincia. Tra i vari nomi previsti spiccano quelli del
pianista Danilo Rea con il suo tributo a Fabrizio De Andrè (28 ottobre); Richard Galliano e il suo “Tangaria Quartet” (25 novembre);
Louis Lortie (16 dicembre); il Quartetto di Cremona (20 gennaio); il
chitarrista brasiliano Irio De Paula – un vero evento – (23 febbraio);
il “Movie Concert” di Nazzareno Carusi” (3 marzo); lʼOrchestra di fiati del Conservatorio “Corelli” (28 aprile).
L’Orchestra. Nella foto piccola in basso, Quartiatri
NUOVEVISIONI
di Marco Olivieri
L’amore secondo Virzì
ALLE BRUTTURE DEL MONDO e e di una società
volgare e consumista il regista Paolo Virzì (“La prima
cosa bella”) contrappone la dolcezza stravagante di
una coppia di trentenni fuori dal mondo. In “Tutti i santi giorni”, Guido (Luca Marinelli), portiere di notte erudito e imbranato, e la siciliana Antonia, strampalata cantante che tira a campare lavorando in
un autonoleggio, sono i protagonisti di una storia delicata, nonostante i momenti grotteschi. Affascinanti i colori della fotografia di
Vladan Radovic, tra intimismo e ricerca di verità. La storia tragicomica dei tentativi di avere un figlio, in un mondo indifferente, non trovano nella sceneggiatura di Francesco Bruni, Simone Lenzi (autore del libro ispiratore “La generazione”) e Virzì sempre unʼefficacia
adeguata alle atmosfere gradevoli. Tuttavia, la regia è ispirata, alcuni momenti azzeccati e gli attori bravissimi.
“Tutti i santi giorni” alla Multisala Apollo
e allʼUci Cinemas di Messina
mostre
Identità bastarde al Garibaldi
DI PAOLO RANDAZZO
PALERMO. Parliamo di “Identità bastarde” e di
“Orfani per desiderio” le rassegne teatrali che si
terranno sulla scena del “Garibaldi Aperto” a
Palermo rispettivamente da 18 al 27 ottobre e dal
2 novembre al 23 dicembre. E però non è
possibile – non è possibile senza praticare
unʼinaccettabile ipocrisia - parlare di quanto
avviene al “Garibaldi” se non si dice, al contempo
e per intero, il senso politico profondo di questa
esperienza e di altre simili che si stanno vivendo a
musica
Reperti etruschi a Palermo
PALERMO. Gli antichi
sarcofaghi con le figure
distese, i vasi in
bucchero nero con le
scene istoriate della
Medusa, vasi e
contenitori dalle scene
mitiche, gli specchi e gli
oggetti in metallo e
avorio: sono duecento le
opere provenienti dalla
collezione Casuccini,
proveniente dal Museo
regionale Salinas — che
a dicembre riaprirà con il
nuovo allestimento —
adesso in mostra
allʼAlbergo delle povere
di corso Calatafimi, dove
alle 10,30 si inaugura la
mostra “Gli Etruschi a
PALERMO. Teatro, musica e dibattiti dal 2 novembre al 23 dicembre
Palermo” (realizzata
dallʼAssessorato ai Beni
culturali, fino al 6 gennaio
2013, dalle 9 alle 13 e
dalle 15 alle 19,
domenica e festivi
chiuso, ingresso
gratuito). La mostra,
allestita dallʼarchitetto
Stefano Biondo, in
collaborazione con la
direttrice del Museo
Salinas, Agata Villa,
propone una selezione di
grande bellezza delle
opere della collezione
etrusca, che venne
acquistata nel 1865 dal
Regio Museo di Palermo
da Antonio Salinas,
proveniente da Chiusi.
sagre
Melissa, cantautrice da premiare
MESSINA. Si esibisce con
la sua band nelle piazze
della Sicilia e della
Calabria, Melissa è una
giovane cantautrice
siciliana recentemente
premiata da Antonio
Trimarchi, direttore della
biblioteca Corviale di
Roma (insieme nella foto) .
Vince il premio critica di
“scrivere canzoni concorso
on line” e riscuote
successo ovunque.
Melissa ha cantato con
Fiordaliso, Carmen Russo,
Ivan Graziani, Patty Pravo,
Claudio Villa e Mia Martini.
La sua personalità
caratterizza la sua musica
e il contenuto dei suoi testi
Palermo e in altre città dʼItalia. È chiaro che si
tratta di forzature, esperienze destinate a finire,
ma è chiaro anche che si tratta di gesti che
denunciano lʼinadeguatezza della politica a
rispondere alle esigenze culturali di una città ricca
e complessa come Palermo (o Catania, Roma,
Napoli, Milano, Venezia). Unʼinadeguatezza
rozza, pervicace, talvolta persino tracotante, che
negli anni si è andata incancrenendo sino a
costringere dei giovani artisti a gesti estremi
come forzare una serratura. «Per quanto ci
riguarda, abbiamo posto, e continuiamo a porre
con forza, il problema politico dei beni comuni –
rispecchia il suo orizzonte
emotivo. Melissa è stata
apprezzata in molte
manifestazioni che si sono
svolte a Tarmina (Me),
Montecatini Terme, Fiuggi
e Gliaca di Piraino (Me).
pagina 44
Oltre ad avere il suo
gruppo musicale con cui
esibirsi la giovane
cantautrice siciliana è
spesso accompagnata dalle
orchestre del maestro
Roberto Pregadio e del
maestro Antonio Florio di
Salerno.
Cesarò al gusto di suino nero e porcini
CESAROʼ. Il centro nebroideo
dal 19 al 21 ottobre prende per
la gola con lʼormai tradizionale
"Sagra del suino nero e del
fungo porcino dei Nebrodi". I
visitatori hanno la possibilità di
degustare le carni del suino
nero, tipica razza dei Nebrodi,
e di assaporare il profumo
particolare del porcino dei
Nebrodi. Novità di rilievo il
primo convegno regionale di
Micologia insieme alla mostra
micologica.
La comunità cesarese esalta
la paternità del suino nero
isolano, che ha ottenuto il
riconoscimento ministeriale
del registro anagrafico nel
2001 come razza autoctona
siciliana. Il suino nero vive
principalmente allo stato brado
e questa peculiarità si esprime
nel rosso rubino delle carni e
nell'intenso sapore aromatico.
Sia il suino nero che il fungo
porcino rappresentano sapori
preziosi ancor più esaltati
dalla presenza di gruppi
musicali del comprensorio.
Sabato in programma gli
spettacoli musicali presso
Corso Margherita con il
gruppo“G3” e presso Piazza
San Calogero con il gruppo “I
Sautafossi”. In mattinata i
percorsi in volo su parapendio
Numerosi gli stand con
l'eccellenza dei prodotti
caseari come il gustoso e
intenso pecorino e le squisite
provole.
posterweekend
centonove
lunedi' 22 ottobre
Stefania Bruno. Musiche di
Tony Greco. Ore 21.30, presso
l'Agricantus
PALERMO. 'Nel cuore
dellʼorfanità' la cognizione del
dolore e Eros e Priapo percorso
di Carlo Emilio Gadda, letto e
recitato da Sandro Lombardi.
Teatro delle Balate ore 21
PALERMO. Wayang
Mahabharata, Teatro delle
ombre di Bali. Nell'ambito del
37° Festival di Morgana. Al
Museo internazionale delle
marionette Pasqualino ore 21
MESSINA. Orchestra Sinfonica
Siciliana Giovanile
Palacultura Antonello
ore 18. A cura della Filarmonica
Laudamo
TAORMINA. Prima Vigilia
Noctis. Chiesa Santa Caterina ore 18.30 Concerto a cura del
Conservatorio Corelli
spiega Sabino Civilleri, uno dei protagonisti di
questa esperienza e tra gli artisti più apprezzati
del nuovo e migliore teatro siciliano - e
rivendichiamo modalità trasparenti dʼuso
pubblico delle tantissime strutture che
appartengono a tutti e che devono poter essere
utilizzate dai cittadini, dagli artisti, dalle
compagnie, con piena consapevolezza della loro
natura pubblica ma con criteri di assegnazione
chiari e non clientelari. In altre parole noi
abbiamo restituito il “Garibaldi” ai palermitani e
da qui ce ne andremo quando lʼAmministrazione
ci avrà spiegato, e dimostrato con fatti concreti,
come intende procedere per assegnare i tanti
spazi che sono nella sua disponibilità». Ecco il
calendario di “Identità bastarde”: giovedì 18,
perfomance finale del laboratorio “Scatolame”
curato da Enya Daniela Idda, Chiara Bakti
Casorati e Daniela Paluello; venerdì 19 ottobre,
concerto dellʼOrchestra libera Garibaldi Aperto;
sabato 20, “Buttitta Dreaming” di Suttascupa,
diretto da Giuseppe Massa, con Simona Malato,
Margherita Ortolani e Luigi Di Gangi; domenica
21, “Porcomondo” dei Quartiatri; martedì 23,
proiezione video “Le bombe” e la perfomance
“Conversazione” di Giulia Abate; sabato 26,
“Mea culpa” di Odemà; domenica 27, la
perfomance “LightBlack” di Dynamis Teatro. In
questo contesto si svolgerà inoltre tra sabato e
domenica 20 e 21 ottobre un convegno sulla
ragioni della critica teatrale dal titolo “Il pensiero
muto. Critica in rete”.
in miniatura
Messina, torna la mostra di modellini
MESSINA. Dopo il successo
della prima edizione, dal 21
al 25 novembre torna nei
locali della Camera di
Commercio di Messina la
mostra “Un Messenion per il
Modellismo 2”, seconda
tappa dellʼesposizione di
modellini visitata da oltre
5mila persone.
Tante le novità previste
dallʼ”Associazione Storico
Modellisti Messinesi”, che
intende replicare il successo
dellʼiniziativa proponendo
nuovi esemplari sempre più
rari e particolari.
Allʼiniziativa,che prevede
anche unʼallestimento
“tridimensionale”, sono stati
invitati a partecipare sia tutte
le Forze Armate dello Stato,
sia i Corpi Armati, la Polizia
di Stato e i Vigili Urbani di
Messina.
Per tutti coloro che vorranno
avvicinarsi al magico mondo
del modellismo, saranno
organizzati, di pomeriggio,
dei tavoli di lavoro dove,
sotto la guida di esperti
modellisti, sarà possibile
imparare i primi approcci alle
tecniche modellistiche in vari
settori, iniziando a realizzare
dei facili Kit. La presenza
costante dei membri
dellʼAssociazione
assicurerà, inoltre, a tutti i
visitatori, sia spiegazioni sui
modelli esposti che sui vari
settori del modellismo.
PALERMO.
'Tre Lai' Sandro
Lombardi per
interpretare questi tre
compianti di Cleopatra
sul cadavere di Antonio,
di Erodiade sulla testa
mozza di Giovanni
Battista, di Maria di
Nazareth sul corpo di
Gesù. Teatro delle Balate
ore 21
martedi' 23 ottobre
PALERMO.
Spettacolo
con maschere
del Topeng di
Bali intitolato
'L'incredibile
storia del re
Bedahulu.
Nell'ambito
del 37°
Festival di
Morgana.
Museo
Internazionale
A.Pasqualino
ore 21
MESSINA.
Mostra
fotografica di
Nunzio Ardiri
Galleria Il
Gabbiano
ore 10. - 13 /
17 - 20
MUSICA SACRA
19 OTTOBRE 2012
mercoledi' 24 ottobre
PALERMO.
Sand Art 'Le
favole di
Sharazad' di e
con Stefania
Bruno. Museo
Internazionale
A.Pasqualino
ore 21
MESSINA.
Messina, dalla
distruzione alla
giovedi' 25 ottobre
rinascita
Palacultura
Antonello.
Mostra
fotografica del
Maestro Aldo
Pintaldi
MESSINA.
Mostra di
Nunzio Ardiri
Galleria Il
Gabbiano
CATANIA.
Nuovo ciclo di
incontri dedicato
all'ascolto e alla
comprensione
della musica
classica e
dell'opera lirica, a
cura di Maria Rosa
De Luca e
Graziella
Seminara.
Feltriìnelli di via
Etnea ore 18
PALERMO. 'Il
cuore di Don
Chisciotte' di Gek
Tessaro.
Nell'ambito del 37°
Festival di
Morgana. Museo
Internazionale
A.Pasqualino alle
ore 21
DE GUSTIBUS di Massimo Lanza
Merano WineFestival
Particolare del Duomo di Monreale
La musica? E’ sacra
La “Settimana” affidata alla direzione
artistica del maestro Cataldo
PALERMO. È di indiscusso valore internazionale la
54ma edizione della Settimana di Musica Sacra di
Monreale presentata a Palermo. Organizzata dalla
Regione siciliana e affidata alla direzione artistica del
M° Giuseppe Cataldo, si svolgerà dal 24 novembre al
4 dicembre nell'incantevole cornice del Duomo di
Monreale, conosciuto in tutto il mondo anche per la
sua acustica perfetta, e in altre quattro chiese della
cittadina arabo-normanna in provincia di Palermo
(Chiesa della Collegiata, Chiesa della S.S. Trinità,
Chiesa Maria S.S. degli Agonizzanti e Chiesa di San
Castrense), grazie alla consueta e tradizionale
collaborazione dell'Arcidiocesi di Monreale e del suo
Arcivescovo, mons. Salvatore Di Cristina.
Protagoniste indiscusse della rassegna, sono le
opere di autori e periodi diversi e interpreti di
dichiarato valore, in un percorso che dal Barocco
passa per lo stile classico e romantico spingendosi
sino ad oggi. È il caso del concerto che inaugura la
rassegna il 24 novembre e che accosta un'opera di
capitale importanza, l'oratorio Die Schöpfung (La
Creazione) di Franz Joseph Haydn, a compagini
d'eccellenza. La Leipziger Symphonieorchester, il
Philarmonik Chor Wien e un ottimo Cast vocale di
madre lingua, diretti da Reinhard Seehafer, apriranno
le porte ad un grande "stellario" musicale. Nella scelta
degli artisti, si è voluto stabilire un rapporto di
continuità con il fervido spirito che ha contraddistinto,
sin dalla prima edizione raccugliana del '39, più di
settanta anni di storia musicale: il concetto di musica
sacra inteso nella sua accezione più vasta possibile.
Nel connubio tra scelta del repertorio e funzione
liturgica per cui la storica rassegna nasce, e quasi
ispirata dalla naturale assonanza onomatopeica tra
musica sacra e sacralità della musica, la Settimana,
con gli avvenuti mutamenti nella fruizione dell'arte, si
fa essa stessa tema di riflessione su un motivo etico
prima ancora che estetico. Il programma completo
delle esecuzioni prevede concerti orchestrali, corali e
recital organistici, oltre ad esibizioni solistiche dei più
apprezzati specialisti nel repertorio della musica
sacra. Una fusione ideale tra la musica sacra
tradizionale e contemporanea, con esibizioni di
orchestre tra le più famose al mondo tra cui anche
l'orchestra dei Berliner Symphoniker e il coro russo di
voci maschili The Orthodox Singers.
Le informazioni sul festival sono infatti pubblicate
sul sito www.musicasacradimonreale.it.
pagina 45
AMICI CON LA PASSIONE per il vino siete ancora in tempo a
prenotare un fine settimana da sogno a Merano per la 21esima
edizione del Merano WineFestival, per me uno degli eventi più
belli che riguarda il mondo del vino, che si terrà dal 9 al 12 novembre. Saranno presenti i migliori produttori Italiani, rigorosamente selezionati attraverso la degustazione preventiva dei loro
vini, al Merano Wine Festival si accede infatti solo per invito. Ma
si potranno degustare anche i vini di una importante e numerosa
selezione di produttori esteri, tra cui tantissimi francesi saranno li
con il meglio della loro produzione. Partono per il primo anno le
Mini-Verticali, una degustazione di vini selezionati dal MWF che
molti produttori offriranno in tre, quattro o cinque diverse annate.
Una vera e propria chicca a cui molti produttori hanno aderito e
che viene organizzata per la prima volta allʼinterno di un evento.
Una scelta voluta per dare ad operatori ed appassionati la possibilità di capire un vino ed un vitigno dalla sua evoluzione nel tempo, una scelta che solo grandi produttori e grandi vini possono
garantire. Confermata anche la degustazione di vecchie annate
(la più vecchia risale al 1930 - Villa di Capezzana Riserva di Tenuta di Capezzana) che i produttori metteranno in degustazione
dalle ore 10 alle 17 del Lunedi 12 Novembre. Altra gran bella novità la presentazione per la prima volta al pubblico del CLUB EXCELLENCE, il Club dei Distributori ed Importatori Nazionali di vini e spiriti di eccellenza. AllʼHotel Terme Merano, in uno spazio
dedicato, 7 fra i più importanti distributori e importatori di grandi
vini e grandi spiriti offriranno in degustazione pregiate bottiglie di
Champagne e vini internazionali di cui la maggior parte francesi:
Champagne Louis Roederer Brut Premier, Champagne Pol Roger Blanc de Blanc 2002 Domaine Méo-Camuzet - Clos de Vougeot grand cru 2007, Arnoux-Lachaux Vosne Romanée 1ER Cru
Les Chaume 2009, solo per citarne alcuni. Il Club, costituitosi nel
luglio 2012 e presieduto da Massimo Sagna, nasce per diffondere la cultura distributiva di vini e distillati di prestigio. Per info:
www.meranowinefestival.com
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Baccalà alla siciliana
ANTICO PIATTO DELLA CUCINA POPOLARE ricco di tipicità. Ingredienti1 kg di baccalà salato, 800 g di pomodori
maturi, 1 cipolla, 100 g di olive nere snocciolate, 1 manciata di capperi, olio extravergine dʼoliva, farina, sale e pepe q.b. Mettere il baccalà a bagno per 2 giorni, rinnovando
lʼacqua almeno 3 volte. Sciacquare i capperi sotto lʼacqua
corrente per togliere il sale e tritare le olive. Pelare i pomodori, privarli dei semi e tagliarli a cubetti. Sbucciare una
cipolla e affettarla sottilmente. In una padella larga fare soffriggere la cipolla nellʼolio extravergine, aggiungere i pomodori, salare, pepare e lasciare cuocere. Nel frattempo,
tagliare il baccalà a pezzi piuttosto grossi, infarinarlo e friggerlo in abbondante olio ben caldo. Farlo sgocciolare su un
foglio di carta assorbente e appena il pomodoro sarà quasi cotto aggiungere il baccalà, i capperi dissalati e le olive tritate. Ultimate la
cottura e servite ben caldo.
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19 OTTOBRE 2012
posterlettere&...
ATTUALITA’
MESSINA DRASTICA di Fabio Amato
ECOLOGIA E AMBIENTE
HERITAGE
Ricchi del Pd
e poveri del Pdl
Animale o animalista
SONO DIVENTATO Papà! Sono nati
2 uccellini, in un vaso nel mio balcone
di casa! Do loro da mangiare, gli metto
l'acqua in un contenitore, innaffio la
terra del vaso per dare loro un poʼ di
frescura e vivono ormai nel mio
balcone da più di un mese. E non se
ne vanno, non se ne vogliono andare. Sono 2
bamboccioni. Ho pensato, anche, che avessero
problemi di deambulazione, e quindi, ho chiamato un
fisioterapista, ma era tutto a posto. Stanno bene nel
mio balcone nonostante ci siano 40° gradi. Ogni tanto,
sporadicamente, viene la mamma, che non è mia
moglie...., e poi li lascia soli nuovamente. Ho chiamato
allora un'animalista per chiedere la cortesia di venirli a
prendere, oppure darmi un consiglio su come
liberarmene dato anche, che la vera madre non viene
più, ed è allora che la telefonata si è trasformata in una
bomba atomica, è diventata rovente, di fuoco, e
considerando che erano le 14.30 , c'erano 50°gradi e
dovevo andare a lavorare, dopo che l'animalista mi ha
minacciato di mandarmi a casa tutto il Corpo
Forestale, e denunciarmi per abbandono di minori, ho
chiuso la telefonata. Gia mi immaginavo in carcere,
circondato da tanti uccelli, di tutte le specie, che mi
beccavano e mi cagavano addosso, e la mia cella si
trasformava, sempre di più in una gabbietta, e mia
moglie mi portava le sue buonissime torte allo
youghurt. Io, più che mai basit , dalla piega che aveva
preso la telefonata, iniziai a trasformarmi in un animale
terribile e minaccioso. Iniziò a crescermi il pel , anzi
erano piume, in tutto il corpo, in modo particolare sulla
schiena! Mi stavo trasformando in un enorme uccello!
Mi spuntarono dei denti aguzzi, le braccia si
trasformarono in due ali enormi e mi sparirono le
gambe. Inoltre emettevo rumori indescrivibili e la prima
cosa che ho fatto, è terribile lo so, mi sono mangiato i 2
uccellini, e cosi ho eliminato il problema. Erano belli
caldi, fragranti e teneri. BUONISSIMI!!! Finalmente
avevo il balcone libero. Dopo aveli ingoiati, ritornai
normale, scomparvero le ali e le piume, e per la
felicità, la sera organizzai una mega-festa a casa mia,
invintando bracconieri, quelli che abbandonano i cani
sull' autostrada, pescatori di frodo, cacciatori, quelli
che prendono, per divertimento, a colpi di fionda le
lucertole ed i gatti, i cuochi che ingozzano le oche, per
avere un foie gras più prelibato, e tutte le associazioni
che uccidono gli animali o che fanno, con loro ,
esperimenti genetici. Alla fine della serata, abbiamo
sparato in aria e tirato bombe sullo stretto di Messina,
uccidendo qualche uccello migratore, che
sfortunatamente passava e qualche pescespada. Mia
moglie, sfornava torte felice e la serata e finita tra
fuochi d'artificio e cotillons.
di Giovanni Frazzica
centonove
Com’era bella la Messina
di Pintaldi
IL MINISTRO SEVERINO intervistata da Sky ha dichiarato che ci troviamo di
fronte ad una “Tangentopoli due” ed ha invocato con forza lʼapprovazione del
testo del Decreto anticorruzione. Siamo di fronte ad una inedita azione di
governo che opera su due piste: quella del drenaggio fiscale permanente e
quella del rigore che, in un certo senso, giustifica e legittima la prima dolorosa
attività. Lʼanticorruzione, la moralizzazione, il rinnovamento stanno investendo
come uno tsunami tutti i partiti e tutti gli esponenti politici che li hanno fin qui
rappresentati. Tuttavia non tutti resistono allo stesso modo, alcuni vanno sotto
la soglia di sbarramento (Fli), altri hanno vistosi crolli (Pdl), altri ancora perdono
meno e, credendo già di aver vinto, fanno arditi esperimenti di ingegneria
elettorale (Pd, Sel, Psi) per costruire unʼautostrada per Palazzo Chigi, con un
progetto decisamente diverso da quello redatto per raggiungere Palazzo
dʼOrleans (Pd, Udc). Questo movimento ondivago di quello che è rimasto sulla
scena come il più grande partito italiano, non dà certezze assolute, anzi
avvalora una tesi catastrofica, esposta in una intervista televisiva dallʼex
ministro democristiano Gianfranco Rotondi, secondo cui tutti i partiti tradizionali
non riusciranno a superare il 36% dellʼelettorato. Tutto il resto sarà
astensionismo, grillini e voti di protesta di vario genere più o meno organizzati
in liste civiche. Se la sciagurata profezia di Rotondi, grammo più, grammo
meno, dovesse avverarsi, è chiaro che, così come non ci sarà maggioranza
scontata alla Regione siciliana, anche la gioiosa macchina da guerra del Pd,
sia che la guidi Bersani o che ne assuma il comando Renzi, non sarà
presumibilmente in grado di assicurare una maggioranza di governo. Certo, ci
sono delle soddisfazioni che non hanno prezzo, tanti vecchi compagni, che
sputano sangue per arrivare a fine mese, gioiscono per la caduta di Berlusconi
e perché la destra è minoranza nel Paese. Tuttavia ad un occhio più attento
non sfugge che la situazione reale, al di la di vecchi e superati stereotipi, è
molto più complessa, perché le carte in questi anni si sono mischiate e oggi ci
sono esponenti del Pd ricchi ed elettori del Pdl poveri. Si dovrebbe confrontare
cosa sono la destra e la sinistra nellʼimmaginario collettivo e cosa sono invece
nella realtà i partiti che rappresentano ancora il riflesso di certe storiche visioni
della politica. Quello che è messo oggettivamente peggio, è il centrodestra,
quello che dovrebbe assomigliare ai repubblicani
americani, ai gaullisti francesi, alla Cdu della Merkel,
ai conservatori inglesi, invece, fuori dal circuito del
potere e col capo carismatico in panchina, mostra
la sua grande fragilità di partito eterogeneo e
senza storia. Se è vero che il crollo del muro di
Berlino portò alla dissoluzione della Democrazia
Cristiana, perché segnò la fine di unʼepoca,
uno squagliamento troppo rapido del Pdl,
senza che venga ricostruito un fisiologico
equilibrio sociale nel Paese, dovrebbe
preoccupare gli strateghi della sinistra. Eʼ
importante vincere in un sistema bilanciato,
non conquistare comunque una “Vandea in
fiamme” con chi ci sta. Una prospettiva
stabilizzante per lʼItalia potrebbe essere
rappresentata da un soggetto politico nuovo che
nasca dal mondo cattolico e si colleghi col Ppe,
ma oggi appare ancora lontana.
Il ministro Severino
DI SERGIO BERTOLAMI
MESSINA. Potrebbe ricordare uno dei grandi boulevards parigini, con
edifici dallo skyline rettilineo, in “stile Haussmann”. Invece è il Corso Garibaldi, in un
piovigginoso pomeriggio del ʼ43, nello scatto di un quindicenne che armeggia con una
Voigtländer Brillant presa in prestito da sua
madre. Poche persone in strada, un ciclista, una sola auto e due tram. Messina serena pochi giorni prima che i bombardamenti degli alleati la costringano ad una
nuova ricostruzione. Inizia così la carrellata dʼimmagini che ripercorre lʼopera fotografica di Aldo Pintaldi, messa in mostra dal
figlio Roberto al Palacultura. Lʼautore, in
sala, quasi si meraviglia a sentire che le sue
foto a New York o a Londra sono battute
allʼasta e richieste dai collezionisti. Il segreto? Permettetemi lʼossimoro: sono fotogrammi dal silenzio fragoroso. Le esplosioni che in sequenza colpiscono unʼarea
falcata resa fumante. Le ruote dei carretti
che trasportano materiali edili per lastricare le strade dissestate della città. Il rombo
di una moto con tre giovani avvinghiati in
sella: finalmente si riparte! Nelle immagini
– documentate da Maria Rabe, catalogatore, selezionate e descritte da Melina Prestipino, direttore dellʼunità Beni Bibliografici della Soprintendenza – si può leggere la
ripresa del secondo dopoguerra. Raccontano storie di vita familiare o colte durante
eventi eccezionali. Un anziano mons. Paino che riconsacra il Duomo di nuovo ricostituito. La folla nella piazza Ottagona che
attornia la Vara ingabbiata da lignee impalcature usate per il montaggio. Il vociare
degli appassionati sui Colli S. Rizzo al passaggio della Ferrari al Giro di Sicilia. Quattro giorni di carri allegorici e costumi seicenteschi per la festa della matricola.
Cocktail e abiti di gala alla Rassegna Cinematografica che apriva Messina, non
solo Taormina, al palcoscenico internazionale. Questa mostra provoca un frustrante “esprit d'escalier”, per la risposta che non
sappiamo più dare nel fronteggiare la provvisorietà del nostro quotidiano.
[email protected]
di Anna Giordano
Ponte, meglio le penali
SI FA UN GRAN DIRE sul ponte che in teoria non si farà
più, e che le penali ci salveranno da questo incubo che
dura da troppo tempo ormai. Sulle penali presunte potrei
scrivere tomi, quindi mi limito a dire che è tutto ancora da
vedersi, e che le associazioni ambientaliste continuano il
loro lavoro di contestazione di questʼopera inutile,
devastante e antieconomica, penali (presunte)
comprese. Tutto qui come altrove, va a catafascio, dalle
scuole alle strade, e agli italiani onesti si chiede ancora
una volta sacrifici. Mentre scrivo cʼè già lʼallerta meteo, il
balletto tra caldo atroce e freddo da nord sta creando
quel che tutti gli esperti del settore sanno da tempo,
ovvero, precipitazioni anche estreme. Io mi regolo con le
ossa e con le nuvole, e con il volo degli uccelli, oggi la
nuvola sullʼEtna mi ha confermato il maltempo in arrivo, e
spero che nulla accada, ma non è la
speranza che ci salverà dalle catastrofi,
che siano terremoti, alluvioni o incendi di
criminali. E penso che la trasformazione
della lira in euro, dal punto di vista
linguistico, ci abbia creato dei problemi
seri di comprensione. Le presunte
penali sarebbero (dicono) 250 milioni di euro e
fermiamoci a questa cifra che oscilla senza fermarsi.
Ovvero, poco meno di 500 miliardi che non sono
“noccioline”. La parola “milione” ci ha reso difficile
comprendere bene lʼordine di grandezza di questa, come
di altre cifre. Quante cose si potrebbero fare con 250
milioni di euro! Abbiamo presentato le ennesime
osservazioni al progetto ponte integrazione 2012, dove
da nessuna parte viene detto che i milioni di metri cubi in
più di scavo sarebbero passati (complessivamente) da
13 a 16 (milioni), lʼabbiamo scoperto noi. Bazzecole per
pagina 46
chi non sa quanto siano 3 milioni di terra da
movimentare, gravissimo che una differenza del genere,
senza modifiche progettuali, si trovi a soli 7 mesi di
distanza nel medesimo progetto “definitivo”. Sorvolo sulle
presunte risposte alle nostre note, le leggerà insieme alle
nostre contro risposte, chi di dovere. Leggo invece il
proclama dellʼex sindaco di Messina sulla gazzetta del
sud, , dove si fa cenno – come programma – alla lotta
contro il dissesto idrogeologico, alla Sicilia con aree
protette, sempre più verde. Strano, la ZPS lʼha attaccata
in ogni modo, eppure sarebbe unʼarea protetta, e ne ha
agevolato, insieme a chi lʼha preceduto, lʼalterazione
diretta e indiretta. Faccio bene a credere più nei piccoli
gesti che alle grandi parole, lʼho imparato da decenni.
Pioverà, il dissesto è causa di tutti, me compresa, visto
che avrei potuto fare di più per contrastarlo, ma sono
umana, e questʼisola è terreno fertile solo per chi umano
non è.
poster...commenti
centonove
ALFABETO MINIMO di Giovanni Merenda
ELIODORO
Dalle cassatelle agli scarafaggi
C COME CASSATELLA
Settemila euro per una sagra della
“cassatella”, il tipico dolce siciliano
ripieno di ricotta. Cʼè anche questa
voce tra i 500mila euro di fondi
pubblici svincolati con un rapido
tratto di penna dal presidente della
provincia di Trapani Mimmo Turano
la notte prima di dimettersi. Mezzo
milione di euro elargito a chiese,
associazioni culturali, orchestrine e
squadre di calcio.
Ma di questa sagra a Trapani
nessuno ha mai avuto notizia.
Evidentemente i politici le
cassatelle se le son mangiate tutte
loro.
C come champagne
Grosso articolo a tutta pagina su
Repubblica e interpellanza
parlamentare dell'Idv.
Una circolare dice di tenere pronta
una bottiglia champagne, una
confezione di mandorle e dei
biscotti al burro a bordo delle navi
della Marina militare nel caso
salisse un ammiraglio.
Cioè praticamente come fare tanto
rumore per nulla.
Intanto la circolare diceva
champagne/spumante quindi
andava bene anche il prosecco. E
se arriva un ammiraglio un calice di
prosecco glielo vogliamo negare?
Sarebbe scortese, non lo neghiamo
noi a i nostri amici che non sono
ammiragli...
Insomma si parla di sprechi
miliardari e Repubblica e l'Idv
vanno dietro a una bottiglia di
spumante.
C come cultura
Battere la crisi con i libri: è la
scommessa di una piccola libreria
che ha aperto i battenti il 14
settembre nel quartiere madrileno
di Chamberì. Il nome è tutto un
programma: “Libros libres”, libri
liberi: e infatti chiunque può entrare
nel locale, scegliere un volume
dagli scaffali che ricoprono
totalmente le pareti, metterselo in
tasca e uscire. Alejandro de Leòn,
in unʼintervista a El Paìs -. Può
entrare chi ha soldi da spendere e
chi no. Il nostro obiettivo è facilitare
lʼaccesso gratuito alla lettura e al
cinema (esiste anche un
videoclub)”. Per esistere, la libreria
ha bisogno di sottoscrizioni: la
quota richiesta ai soci è di 12 euro
allʼanno, un caffè al mese. Chi
vuole, ovviamente, può dare di più;
ma la porta di Libros Libres è
aperta anche a chi non può
permettersi nemmeno la piccola
donazione richiesta. Si può
contribuire in altri modi: portando
libri e materiale scolastico, ma
anche dolci fatti in casa e caffè.
G come Grillo
Beppe Grillo sbarca in Sicilia
traversando a nuoto lo stretto di
Messina. Siamo un popolo di poeti,
di santi e di... nuotatori. Le persone
serie hanno altre nazionalità.
I come imbarazzati
Arrivano nell'aula del processo
Ruby-Silvio i primi testimoni
convocati dalla difesa Berlusconi.
Sono parlamentari ed ex ministri: e,
invece di essere favorevoli all'ex
leader, producono un imbarazzante
flop. Loro compito era mostrare
l'importanza di una cena ufficiale,
quella in cui Silvio Berlusconi e
Hosni Mubarak avrebbero parlato
di Ruby Rubacuori come "nipote"
del premier egiziano. Nessuno dei
super-titolati testimoni ha dichiarato
ai giudici di aver sentito Moubarak
confermare a Berlusconi che sì,
Ruby, era davvero sua nipote.
M come maggiordomo
Tanti titoli e molto spazio sui
giornali per il processo al
maggiordomo del Papa.
Ma credo che francamente di
questa storia alla stragrande
maggioranza degli italiani non
gliene fregasse niente.
M come Marchionne
”Spero che Monti stia in carica per
sempre”. Lʼamministratore
delegato della Fiat Sergio
Marchionne, si dichiara un grande
estimatore dellʼattuale premier.
Ma che bravo questo Marchionne!
Riesce ad infossare Monti.
Dopo la sua dichiarazione di certo i
sostenitori di Monti sono diminuiti.
E non contento riesce pure a far
fare bella figura a Renzi, dicendo
che Firenze è “una città piccola e
povera”.
N come “non competente”
Lorenzo Ornaghi, ministro dei Beni
culturali, ha nominato Carla
Gobbetti revisore del Museo Egizio
di Torino. La nomina ha suscitato
indignazione negli ambienti del
museo. La Gobbetti non è laureata
e non ha le conoscenze adatte al
ruolo. A me pare quindi perfetta.
Quando mai in Italia nominano a
una carica una persona
competente? Vogliamo forse
voltare le spalle a gloriosi decenni
pressapochismo? La Gobetti va
benissimo. Ce la meritiamo.
R come Renzi
Non ci trovo niente di male che alla
gente piaccia Renzi. Trovavo
scandaloso che piacesse
Berlusconi.Però, insomma, votare
per uno che si definisce
rottamatore... preferirei un
costruttore. E sopratutto io sono di
sinistra e Renzi con la sinistra che
c'entra? In confronto, con buono
pace di Nanni Moretti, è più facile
che dica qualcosa di sinistra
D'Alema.
R come Romney
Romney ha più volte accusato
Pechino “di rubare posti di lavoro
agli Usa”. Però investe i suoi soldi
in aziende cinesi. Pecunia non
olet.
S come scarafaggi
Un americano di 32 anni ha
sfidato altri concorrenti a chi
mangiava più scarafaggi vivi ed è
morto poco dopo la gara. È
quanto è accaduto in Florida, in
un negozio di rettili.
Che schifo, non ci posso pensare.
Certo che gli americani quando
sono cretini sono cretini veri.
ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano
Autista, un comportamento da cani
MESSINA. Unʼaltra storia di ordinaria indifferenza in un
mondo che con gli animali continua ad avere ben poca
dimestichezza ed una scarsissima sensibilità. La
cronaca di questʼultimo, desolante, episodio arriva da
Capoterra, in provincia di Cagliari. Protagonisti gli
alunni di una scuola media, lʼautista dello scuolabus ed
un meticcio di cane pastore, di pochi mesi di vita. I
bambini stanno salendo e sistemandosi sul pullman
quando, allʼimprovviso, si intrufola sul mezzo il cucciolo.
Sicuramente è innocuo e non vuole fare altro che fare
festa ai ragazzini. La sua presenza, però, non è gradita
allʼautista del veicolo, che lo rimette energicamente in
strada. Al momento di mettere in moto e partire, il
cagnolino finisce sotto le ruote, viene lasciato
sullʼasfalto e nessuno si preoccupa di soccorrerlo. Il
19 OTTOBRE 2012
fatto viene segnalato alle autorità, ma le
testimonianze raccolte creano più di un
problema, perché fornite dai passeggeri,
tutti minori e tutti scossi da quanto
avvenuto sotto i loro occhi. Mentre la
dinamica dei fatti è ancora da accertare,
sul caso non tardano a fioccare numerose le denunce:
lʼex ministro Brambilla esprime il proprio sdegno e le
fanno subito eco i membri del Partito Animalista
Europeo. Da parte sua lʼautista si difende dicendo che
non ha intenzionalmente travolto il cucciolo e che,
cacciandolo dal pullman, si è solo premurato di seguire
le regole. Si sarà pure premurato di seguire le regole,
ma non è stato altrettanto sollecito nel seguire la legge,
che sancisce il dovere di soccorrere gli animali feriti
sulla strada. Il cagnolino è stato abbandonato
agonizzante. Probabilmente con un intervento
immediato avrebbe avuto qualche possibilità di farcela.
pagina 47
Il Tar blocca il procuratore
CATANIA. Lo avevano salutato
come il "procuratore venuto da
lontano", quasi un messia in
una Procura spesso accusata
di essere distratta con i potenti
locali e avvelenata da rivalità
interne. Gianni Salvi a quasi un
anno dal suo insediamento
viene momentaneamente
spodestato: il Tar del Lazio ha
accolto il ricorso di un altro
pretendente alla poltrona di
maggiore responsabilità:
Giuseppe Gennaro, sul quale
nei mesi precedenti alla nomina
da parte del Csm si era
scatenato un fuoco di
sbarramento da parte di alcune
fazioni politiche e dei media.
Nella valutazione dei curricula
non sarebbe stata considerata
l'attività antimafia di Gennaro,
da qui l'accoglimento del
tribunale amministrativo. Salvi
ha già presentato ricorso al
CGga e spera nella conferma.
qualche potente trema, intanto,
ma anche Gennaro, rimasto
deluso come Tinebra, non
sarebbe da meno.
150 PAROLE DA PALERMO
Il diritto di piangere
NELLA STRADA che mi porta al lavoro, incrocio una scuola
dellʼinfanzia. Da cui, in queste prime settimane di scuola, mi
arriva puntualmente il pianto disperato di un bambino che
non vuole lasciare mamma o papà. Al pianto del piccino, segue la voce monotona dellʼassistente che gli dice: - Non devi piangere, vieni … Non si piange, sai? – La frase, benevola
e persino dʼobbligo, mi risuona però eccessiva e stonata. Eʼ
vero: bisogna crescere e tagliare il cordone ombelicale che
ci lega allʼuniverso magico della nostra infanzia. Ma questo
comporta fatica e dolore. E non è detto che la mano che incontreremo fuori casa sarà affettuosa come quella di mamma o di nonna. A mio avviso allora, se non abbiamo ancora
tre anni e siamo costretti a uscire dal nido e a lasciare lʼabbraccio avvolgente dei nostri cari, almeno il nostro primo giorno di asilo, di piangere abbiamo tutto il diritto.
Maria DʼAsaro
ANTIBUDDACI di Dino Calderone
I vescovi e la politica
MESSINA. Le riflessioni dei vescovi siciliani (C.E.Si.)
sulla situazione sociale e politica della Sicilia, hanno avuto grazie
al recente documento: “Amate la giustizia, voi che governate
sulla terra” una vasta eco, non solo a livello ecclesiale, ma anche
sociale e politico. Si tratta, infatti, di un documento di poche
pagine, ma molto denso e ricco di stimoli che offre molteplici
letture. Innanzitutto eʼsignificativo che questo testo venga
pubblicizzato poco prima le elezioni regionali del 28 ottobre.
Come mai? Il momento elettorale viene considerato quello più
propizio per far riflettere sul futuro dell'isola e quindi si fa “appello
a tutte le coscienze affinchè la partecipazione al voto sia ampia,
piena, consapevole, libera da occulti e fuorvianti
condizionamenti, soprattutto di natura criminale”. Senza entrare
negli aspetti più strettamente tecnici e politici i vescovi esprimono
grande preoccupazione per la “fase di allarmante decadimento
culturale, politico, sociale ed economico della Sicilia” e invitano
tutti i siciliani a reagire con uno scatto di orgoglio e senso civico.
Una rinascita dell'isola secondo i vescovi è ancora possibile,
perchè sia le risorse spirituali e morali che le competenze
tecniche e professionali non mancano, “purchè si faccia un
sincero e lucido riconoscimento degli errori del passato”. Per il
momento basterebbe fermarsi e approfondire questo punto
squisitamente laicale: “non vogliamo esimerci da un necessario
esame di coscienza riguardo alle responsabilità che anche noi
credenti, insieme con tutti gli altri, abbiamo avuto in questo
processo di degrado. Una riflessione che deve andare oltre il
prossimo appuntamento elettorale a partire dalle “gravi
inadempienze dello Stato, ma soprattutto della stessa Istituzione
regionale, che hanno fortemente compromesso il senso
dellʼesperienza autonomista”.
[email protected]
messaggio elettorale - comm. luigi stancanelli