L`APPROCCIO LESSICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA: ESEMPI

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L`APPROCCIO LESSICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA: ESEMPI
L’APPROCCIO LESSICALE NELLA SCUOLA PRIMARIA:
ESEMPI DI ATTIVITA’
di VACCHETTA PAOLA
L’obiettivo di questo lavoro è di portare ad un ripensamento della prospettiva d’ insegnamento
delle lingue, fino ad epoche recenti basata sulla convinzione che insegnare una lingua straniera
coincida essenzialmente con la spiegazione della grammatica di quella lingua.
L’approccio lessicale non è di per sé una proposta metodologico-didattica specificamente
rivolta alla scuola primaria, ma ha valore a tutti i livelli fino all’università.
Dovrebbe essere chiaro da tempo che:
a) si impara a scrivere mediamente a 5 o 6 anni, dopo avere imparato la lingua materna nei
primi tre anni di vita;
b) si comincia a riflettere sistematicamente sulla morfologia e sulla sintassi della propria
lingua, usando i termini tecnici, dopo altri 3 o 4 anni (questo va sotto il nome di “fare
grammatica”).
“My … has … to …” è incomprensibile: può essere il tentativo di dire “my brother has gone to
the cinema”, “my mother has spoken to the teacher” oppure “my cellphone has broken to
pieces” – o un’infinità di altre cose.
Al contrario, “… daddy … phone … police” ci orienta chiaramente sull’intenzione comunicativa di
chi sta parlando, anche se ci costringe a ricavare dal contesto o da battute successive il dato
mancante sul tempo del verbo. “Tommy call police already” è un’espressione sgrammaticata ma
perfettamente informativa.
Le parole più frequenti (che per lo più sono function words) sono poco o nulla informative,
molto meno delle cosiddette “parole piene” (content words).
Nella scuola primaria, e in particolare nelle classi iniziali, agli alunni giungerà essenzialmente
una grammatica implicita, ossia intuita attraverso gli esempi e praticata negli esercizi.
Bisogna ricordare che “nome” e “verbo” sono astrazioni di un livello inaccessibile ai bambini di
questa età; e decidere se certe parole siano usate come preposizioni, congiunzioni o avverbi in
determinati contesti è molto difficile anche a livelli avanzati di età e scolarità.
Quando il bambino coglie certi schemi ricorrenti, sarà lui stesso a formulare ipotesi di regole
(come “il plurale finisce con un suono di s”).
Anche in questo caso ci si dovrà accontentare di accostamenti parziali, molto graduali e
limitati, sapendo che il tentativo di esaurire la casistica di regole e di eccezioni porta soltanto
ad un dannoso sovraccarico di informazioni che la mente di chi apprende non è in grado di
gestire: il problema principale è che oltre al mancato apprendimento, si ottiene l’effetto di
demotivare gli scolari all'apprendimento di una materia che si rivela “difficile”.
Gli anni ’90 hanno visto il definitivo superamento del divario tradizionale tra grammatica e
lessico e l’affermarsi di proposte che fanno del lessico, e non della grammatica, il fulcro
dell'apprendimento linguistico.
Michael Lewis ha sintetizzato come segue i principi ispiratori del Lexical Approach:
· Language consists of grammaticalised lexis, not lexicalised grammar.
· The grammar/vocabulary dichotomy is invalid; much language consists of multi-word
'chunks'.
· A central element of language teaching is raising students' awareness of, and developing
their ability to 'chunk' language successfully.
· Although structural patterns are acknowledged as useful, lexical and metaphorical
patterning are accorded appropriate status.
· Collocation is integrated as an organising principle within syllabuses.
· Evidence from computational linguistics and discourse analysis influence syllabus content and
sequence.
· Language is recognised as a personal resource, not an abstract idealisation.
· Successful language is a wider concept than accurate language.
· The central metaphor of language is holistic -- an organism; not atomistic-- a machine.
· The primacy of speech over writing is recognised; writing is acknowledged as a secondary
encodement, with a radically different grammar from that of the spoken language.
· It is the co-textual rather than situational elements of context which are of primary
importance for language teaching.
· Socio-linguistic competence -- communicative power -- precedes and is the basis, not the
product, of grammatical competence.
· Grammar as structure is subordinate to lexis.
· Grammatical error is recognised as intrinsic to the learning process.
· Grammar as a receptive skill, involving the perception of similarity and difference, is
prioritised.
· Sub-sentential and supra-sentential grammatical ideas are given greater emphasis, at the
expense of earlier concentration on sentence grammar and the verb phrase.
· Task and process, rather than exercise and product, are emphasised.
· Receptive skills, particularly listening, are given enhanced status.
· The Present-Practise-Produce paradigm is rejected, in favour of a paradigm based on the
Observe-Hypothesise-Experiment cycle.
· Contemporary language teaching methods and materials tend to be similar for students at
different levels of competence; within the Lexical Approach the materials and methods
appropriate to beginner or elementary students are radically different from those employed
for upper-intermediate or advanced students. Significant re-ordering of the learning
programme is implicit in the Lexical Approach.
Se chi va all’estero si porta di preferenza un dizionario invece di una grammatica; se una
lingua è nella sua essenza un lessico sorretto da una grammatica e non una grammatica
riempita di lessico; se un elemento centrale è lo sviluppo di una consapevolezza linguistica
riferita anche alla lingua materna; se è di primaria importanza differenziare ciò che serve
nella scuola elementare da ciò che è utile ai livelli successivi di età e scolarità; se la nostra
responsabilità primaria è di sviluppare la capacità di response (che non è solo answer
verbale)… allora non possono esserci dubbi sull’opportunità di un approccio lessicale con scolari
che non sono in grado di gestire le astrazioni della grammatica, ma possono impadronirsi
efficientemente di un patrimonio lessicale fatto, non di parole isolate, ma di espressioni
(polywords / chunks), idioms ed enunciati completi con una precisa valenza comunicativa.
Ciò detto, quello che conta è impadronirsi di tecniche e strumenti che mettano in pratica
questo approccio.
I segmenti lessicali (chunks) hanno due caratteristiche essenziali:
1) sono immodificabili: in altre parole, non posso dire “in altri vocaboli” o “ad ogni gamba
sospinta”;
2) il loro significato e uso non corrispondono alla somma dei significati delle singole parole.
I principali tipi di segmenti lessicali sono:
a) phrasal verbs – un’estetista sa benissimo che cos’è il make up; chi cerca di ricostruire
il significato a partire dal verbo e dalla particella potrebbe non arrivarci mai.
I verbi frasali li abbiamo anche in italiano, con la particella prima e non dopo, unita e
non separata (apportare, sopportare, importare…)
b) strong collocations – sono le co-occorrenze “forti” nelle quali il legame tra gli elementi
è particolarmente frequente e ben riconoscibile: heavy rain, heavy duty, heavy work,
heavy traffic… In italiano, “fortuna” co-occorre con “portare” ma non con “recare,
donare, procurare, dare…”
c) idioms
d) proverbs – I proverbi sono stati definiti scorciatoie comunicative.
Questa classificazione ci serve per chiarire che è illusorio cercare di dare “regole” di tipo
grammaticale quando si insegnano elementi come i verbi frasali, che invece appartengono alla
sfera lessicale.
Si insiste molto sull’importanza di focalizzarsi non tanto sulla accuracy, quanto sull’effettiva
capacità di trasmettere il proprio pensiero e realizzare le intenzioni comunicative. Ciò vale a
livello fonologico e a livello morfosintattico; dobbiamo fare in modo che sia vero anche per il
livello lessicale-semantico.
E’ necessario superare l’insegnamento parola per parola a favore di una didattica per segmenti
significativi.
L’acquisizione stabile e duratura dei chunks dipende dall’utilità intrinseca di ciascun segmento,
che si riflette sulla frequenza con cui viene ripetutamente usato, e soprattutto dal fatto di
“scoprirli” all’interno di situazioni interessanti e motivanti.
Poiché la conoscenza di una lingua si sviluppa nella sua interezza, non come una struttura
costruita mattone su mattone, ma come una pianta che cresce organicamente, è cura
dell’insegnante fornire esempi di ascolto e lingua parlata da cui trarre il lessico da “notare”,
ripetere e “riciclare”.
STRATEGIE DIDATTICHE PER L’APPLICAZIONE PRATICA
DELL’APPROCCIO LESSICALE:
SHOP IN TOWN
USEFUL EXPRESSIONS: AIMS




Can I help you? Yes, please
Can I have ….., please?
Here you are!
Anything else?
Yes, please
No, thanks
How much is that/it?
It’s …
Thank you!
Bye/ see you (tomorrow)/ Good bye/ Hello
Sviluppare la consapevolezza e la capacità comunicativa fornendo modelli da
riutilizzare.
Saper classificare, incoraggiando a trovare similarità e differenze con la lingua madre.
Saper organizzare e usare il quaderno lessicale (notebook) per classificare.
Stimolare e migliorare il linguaggio della classe utilizzando attività di ascolto e gioco
per il rinforzo linguistico.
RESOURCES


Web
Libri di testo (attività di ascolto)
PREPARATION
Il gruppo classe conosce i principali cibi ed è già stato esposto ad alcune espressioni, quali
“What’s your favourite food?”
Per stimolare alla ripetizione dei segmenti lessicali adeguati all’argomento, si invitano gli
alunni ad intervistare i compagni sui cibi preferiti.
TIME GUIDE
Classe 5°- 3 incontri da 2 ore
ACTIVITY
L’insegnante annuncia ai bambini che si farà un tour virtuale in città, durante il quale si
incontreranno diversi negozi. Ogni volta che ne nominerà uno, ne mostrerà l’immagine.
Hello!
Let’s go for a ride around town.
This is the greengrocer’s where mum buys vegetables, fruit and flower too.
Here’s the butcher’s
Their hamburgers are so yummy!
This is the toyshop, next to the chemist’s.
At the chemist’s you can find medicines, sweets and make up
That’s the newsagent’s
They sell newspapers, magazines, comics and tickets for national lotteries.
L’insegnante continua poi a presentare ai bambini altre immagini di negozi, nominandoli in
inglese uno alla volta:
-
Baker’s
Clothes shop
Pet shop
Sweet shop
Supermarket ……
http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/word-games/hangman/places-town
http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/word-games/paint-the-words/shops
Fornisce poi ad ogni coppia di bambini una cartina di una città sulla quale sono indicati i
principali negozi.
I bambini a turno dovranno dialogare tra loro:
A – Is there a baker’s?
B – Yes, there is.
A – Is there a restaurant?
B – No, there isn’t
A – Are there two schools?
B – Yes, there are
A – Are there two pet shop?
B – No, there aren’t
………………
L’insegnante propone poi un altro genere di dialogo da effettuare prima con ogni alunno, poi a
coppie:
A – Where can I buy an apple?
B – At a supermarket
A – Where can I buy DVD?
B – At an electronics shop
A – Where can I buy some bread?
B – At a bakery
A – Where can I buy a parrot?
B – At a pet shop
…………………..
VARIATION
L’insegnante presenta il Sistema monetario inglese, di tipo decimale, diviso in COINS ( penny,
2-5-10-20-50 pence e 1-2 pounds) e in BANKNOTES ( 5-10-20-50-100-200-500 pounds).
www.englishexercises.org/makeagame/viewgame.asp?id=3416
A questo punto si possono inserire dei dialoghi simulando acquisti in diversi negozi con oggetti
portati dai bambini.
ABAB-
Can I have a bottle of lemonade, please?
Here you are
How mach is that?
That’s 80 p. please
http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/fun-games/how-much
http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/word-games/fill-the-gap/money-fill-the-gaps
http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/word-games/fill-the-gap/the-shopping-song
FOLLOW UP SUGGESTION
Per aiutare la memorizzazione dei chunks incontrati, si può proporre una poesia da ripetere e
drammatizzare con i bambini.
A sandwich, please.
How much is it?
One pound ninety-nine.
Here you are…it’s lunch time.
Some apples, please.
How much are they?
Four pounds forty-eight.
Here you are….
They’re really great!
Si possono far eseguire sul quaderno attività lessicali di listening e writing
http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/word-games/wordsearch/the-supermarket
http://learnenglishkids.britishcouncil.org/en/short-stories/monster-shopping-trip
LEXICAL RECYCLING
Accanto al quaderno degli esercizi, è necessario il NOTEBOOK ( o quaderno lessicale) che
deve essere suddiviso per aree lessicali, per es.:
- Colours
- Numbers
- Time
- Animals
- Action
- Countries and nationalities
- The weather
- Family
- School subjects
- The body
- Town and directions (with prepositions)
- The shop
- Clothes
- Jobs
- Daily routine
- Months and seasons
………………….
Al termine di ogni area lessicale è utile registrare segmenti lessicali appartenenti a specifiche
situazioni (che possono essere utilizzati in altri contesti) e brevi dialoghi nei quali vengono
utilizzati.
Per quanto riguarda “Shop in town”, si registrano le parole riguardanti i negozi e i chunks
utilizzati.
WHERE CAN I BUY ……..?
AT A …………………………
CAN I HAVE …..
PLEASE?
HOW MUCH ARE THEY?
THEY’RE £ ……
HOW MUCH IS IT?
IT’S £….
HERE YOU ARE !
AAAREARE!
Questi segmenti lessicali possono essere “riciclati” in situazioni diverse, come per esempio in
un ristorante nel momento dell’ordinazione.
Ogni bambino prepara un menu, sul quale sono presenti, oltre all’elenco dei cibi, anche i relativi
prezzi.
A coppie gli alunni preparano un dialogo che ha come protagonisti un cameriere ed un cliente.
A turno i bambini drammatizzeranno la scena di fronte alla classe utilizzando cibi giocattolo.
AT THE RESTAURANT
Waiter: Hello, can I help you?
Mr: Yes, please! Can I have a pizza, please?
W: Yes, big or small?
Mr: Big, please
W: Ok, anything to eat?
Mr: No, thanks
W: Anything to drink?
Mr: Yes, please! Can I have a Fanta, please?
W: Yes, here you are. Anything else?
Mr: No, thanks.
How much is that?
W: It’s £ 2,60
Mr: Here you are
W: Bye bye!