unione giuristi cattolici di milano
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UNIONE GIURISTI CATTOLICI DI MILANO OMAGGIO A LUIGI MENGONI Maestro di diritto e di umanità Il 19 gennaio 2002 a Palazzo Serbelloni, nel salone napoleonico del Circolo della Stampa, l'Unione Giuristi Cattolici di Milano ha riunito fra i più eminenti rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, della magistratura _ milanese e non solo _ per un omaggio a Luigi Mengoni, maestro di diritto e di umanità, scomparso nell'ottobre scorso. Il Presidente dell'Unione Milanese, prof. Gianfranco Garancini, ha introdotto il convegno ringraziando i numerosissimi partecipanti, in particolare la sig.ra Maria Luisa Mengoni e i famigliari presenti, e dando subito la parola ai relatori prof. Vincenzo Caianiello, prof. Riccardo Chieppa, prof. Tiziano Treu, avv. Benito Perrone e prof. Francesco D'Agostino. Le relazioni, tutte particolarmente avvincenti, sono apparse legate dal comune sentimento sia di gratitudine e di ammirazione per l'insigne giurista che ci ha lasciato il tesoro delle sue ricerche, sia di amicizia e di affetto per la persona che ha testimoniato nella sua vita, pubblica e privata, grande apertura culturale, forte sensibilità, rigore morale, carattere mite, umile. Vincenzo Caianiello ha ricordato _ illustrandone alcune sugli usi civici con ampio commento _ le fondamentali decisioni in tema di diritto pubblico, decisioni nelle quali Luigi Mengoni ha trasfuso le sue convinzioni tratte dalle radici millenarie del diritto civile: un metodo, secondo Caianiello, fortemente illuminante per tutti i pubblicisti. Riccardo Chieppa ha affermato che le centinaia di sentenze, di ordinanze di Luigi Mengoni alla Corte Costituzionale costituiscono un esempio per tutti i giudici per la concisione dello stile, per l'essenzialità del ragionamento, per la linearità logica e soprattutto per il contenuto rigorosamente allineato alle norme ed ai principi cosituzionali. Dalla lettura delle sentenze date da Luigi Mengoni, ha riferito Chieppa, emerge l'ampiezza degli orizzonti scientifici e la profonda conoscenza storica dei diritti, ispiratrici di tutta la sua molteplice attività nell'università e nelle istituzioni, non solo nel campo civilistico e lavoristico, ma anche nel campo del diritto dell'economia, del diritto dell'impresa, del diritto minorile. Riccardo Chieppa ha aggiunto che Mengoni, «...lui grande teorico del diritto, aveva sempre presente il diritto vivente nell'esperienza giuridica...». Secondo Tiziano Treu, uno dei messaggi più forti che ci ha trasmesso Mengoni è quello dell'«esigenza di chiarezza e di precisione, anzitutto con se stessi». Ha ricordato, fra l'altro, che negli ultimi anni Mengoni, come maestro di diritto del lavoro, riteneva positivamente ridotta la distanza fra la dottrina civilistica e quella del diritto del lavoro: un'apertura della prima verso valori etico-personali, una più corretta sistematicità dei concetti della seconda. Treu si è soffermato diffusamente anche sulla figura di Luigi Mengoni come giurista cattolico, osservando che l'attenzione di Mengoni ai valori cristiani nelle scelte giuridiche emerge da diversi suoi scritti, in particolare nel commento e nell'analisi dell'enciclica «Laborem excercens», nella quale Mengoni aveva ravvisato, come punto centrale, la necessità di conciliare società tecnologica, innovazione, modernità, con il postulato umanistico, rifuggendo dall'idea che i valori siano contrari al progresso culturale e scientifico. Luigi Mengoni, attento ai profili sistematici del diritto del lavoro, era sensibile alle nuove sollecitazioni, anche a quelle che potevano assumere un aspetto di rottura. Benito Perrone, con la sua bella relazione, ha «raccontato» il rapporto fra Luigi Mengoni e l'Unione giuristi Cattolici Italiani, di cui Mengoni era stato componente del Consiglio centrale e Presidente onorario dell'Unione di Milano. Perrone ha rivelato che Mengoni, pur essendo entrato nell'Unione non da molti anni, conosceva sorprendentemente ogni evento significativo che aveva riguardato l'Unione sin dalla sua costituzione. Fra gli episodi salienti, l'incontro con l'attualità di Giuseppe Capograssi, di cui apprezzava il pensiero e la profonda spiritualità, la partecipazione attiva ai convegni dell'Unione centrale, l'assidua frequentazione alle iniziative dell'Unione milanese, come segno di un'appartenenza che gli era cara. Le considerazioni conclusive del presidente centrale dell'U.G.C.I., Francesco D'Agostino, hanno avuto come tema la figura di Luigi Mengoni, giurista cattolico e filosofo del diritto, posto che uno dei modi per cui si può dire che uno studioso è filosofo del diritto _ ha osservato D'Agostino _ è quello di quei maestri, come Luigi Mengoni, che approdano alla filosofia del diritto partendo dall'esperienza profonda del diritto. Cita la raccolta di saggi «Diritto e valori» dell'85, da considerare come testo base del pensiero filosofico-giuridico mengoniano. D'Agostino riconosce a Mengoni il carattere di giurista cattolico, istituzionalmente laico, secondo il concetto di laicità formulato dalla prof. Sofia Vanni Rovighi dell'Università Cattolica di Milano: «...un laico è colui che, solo dopo il rispetto verso le cose, verso l'oggettività delle cose, può dare spazio ai suoi gusti, alle sue preferenze, alle sue ideologie personali». D'Agostino ha così concluso: «non saremo giudicati per quello che ideologicamente pensiamo, ma saremo giudicati per come prendiamo atto della realtà, per come rispettiamo la realtà, dai frutti che potremo introdurre con il nostro lavoro nell'ambito della realtà, e di questo Mengoni è stato grande e preziosissimo maestro». Esauriti gli interventi, Garancini ha ringraziato i relatori, applauditi a lungo, e tutti gli intervenuti, con un ringraziamento speciale a Luigi Mengoni, maestro di diritto e di umanità, fra i più grandi giuristi del XX secolo. Enrica Correale Santacroce