PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE
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PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BUJA per le scuole dell’Infanzia e Primarie dei Comuni di Buja e Treppo Grande e per la Scuola Secondaria di 1° grado del Comune di BUJA Via Brigata Rosselli, 6 - 33030 BUJA (Ud) - Tel. 0432/960232 - Fax 0432/961714 - cod. fisc. 82000500304 Sito internet www.icbuja.it e-mail [email protected] PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Anno scolastico 2015-16 1 PARTE I – ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ LA SCUOLA E IL SUO TERRITORIO L’istituto comprensivo di Buja è costituito da una rete scolastica che comprende il territorio del Comune di Buja e di Treppo Grande, paesi del Friuli collinare con caratteristiche similari. Entrambi i Comuni si caratterizzano per la dispersione geografica delle frazioni e dei borghi che li compongono. Le scuole di Buja La scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado hanno come territorio di riferimento diretto e prevalente quello del Comune di Buja. Storicamente caratterizzato da insediamenti residenziali sparpagliati, specialmente dopo il terremoto del 1976, si sono in gran parte fusi in un unicum territoriale. La realtà bujese è caratterizzata da una molteplicità di espressioni e proposte vista la numerosa presenza di associazioni culturali e sportive, comitati di borgo bilanciate dalla realtà unitaria ed unificante rappresentata dall’Amministrazione civica, dall’Istituzione scolastica e da associazioni di dimensione comunale. Le scuole di Treppo Grande Le scuole dell’infanzia e primaria di Treppo Grande hanno come territorio di riferimento principale quello comunale; l’offerta formativa della scuola primaria, storicamente costruita sul tempo normale, si pone anche come alternativa per le famiglie dei Comuni limitrofi orientate verso questo tipo di organizzazione. Numerose sono le associazioni presenti sul territorio e diverse le opportunità ricreative, culturali e sportive offerte alle famiglie; la scuola si propone come centro primario di aggregazione ma anche di valorizzazione e promozione di una fattiva sinergia tra tutte le risorse ed agenzie educative del territorio. La diversa localizzazione delle sedi della Scuola Primaria non impedisce la realizzazione di una progettazione comune all’interno dell’Istituto. L’interazione scuola-territorio è particolarmente evidente nelle programmazioni educative didattiche e nelle attività e progetti che ogni scuola caratterizza tenendo conto dei propri bisogni e delle disponibilità dell’associazioni presenti sul territorio limitrofo. Le due scuole dell’Infanzia, una sul territorio bujese l’altra su quello di Treppo, hanno intrapreso un percorso di confronto e condivisione delle esperienze didattiche finora attuate. Le linee comuni della progettazione didattico-educativa trovano orientamento nell’attenzione alla particolarità e alla complessità della realtà di ciascun bambino/bambina e ragazzo/ragazza, con speciale cura riguardo alle situazioni di disagio o di vera difficoltà che possono manifestare alunni e alunne. In particolare per i bambini /ragazzi che provengono da altri paesi l’obiettivo primario della scuola è favorire l’orientamento nell’ambiente scolastico attraverso la comunicazione e lo sviluppo dell’interazione in lingua italiana come L2, ai fini di un inserimento positivo e amichevole nella classe e scuola di assegnazione e nel contesto ambientale. In questa direzione nell’Istituto sono già state compiute 2 esperienze di efficace integrazione e di risposta a questi specifici e speciali bisogni formativi. In questi anni un valido aiuto per gli alunni stranieri di primo ingresso è stata la collaborazione con le operatrici del Ce.S.I. - Centro di Solidarietà Internazionale - che facilita una prima mediazione culturale e linguistica. In ogni caso, per questa nuova realtà, che qui si presenta ancora con ritmo lento e ingressi distanziati, l’Istituto mette in azione ogni possibile accorgimento sia organizzativo che didattico per offrire risposte formative diversificate, anche nelle realtà in cui le compresenze sono ridotte. Alla scuola vengono poste nuove condizioni ed esigenze formative. Accanto alle disabilità psico-fisiche di apprendimento, per gli alunni ed alunne che frequentano le scuole di Buja più numerose si fanno le segnalazioni di disturbi specifici dell’apprendimento e si registrano frequenti momenti o ricorrenti stati di fragilità emotiva, labilità di attenzione, scarsa tolleranza della frustrazione. Spesso è difficile formare questi/e giovani alla responsabilità – sia come assunzione dei compiti di studente sia come necessario “rispondere” delle proprie azioni per le loro conseguenze verso cose, compagni, adulti/e . La scuola persegue costantemente l’obiettivo di offrire opportunità di crescita e formazione per ciascuno, incrementando le attività di sostegno, approntando attività di rinforzo, sia di recupero sia di potenziamento degli apprendimenti, e personalizzando, anche in modo specifico, i Piani di studio. I/Le docenti favoriscono il benessere di alunni ed alunne, convinti che lo star bene a scuola si costruisca attraverso lo sviluppo armonico della personalità, nella dimensione cognitiva tanto quanto in quelle espressiva, creativa, emotiva e relazionale. Curano perciò la qualità dei rapporti interpersonali e di gruppo e operano attivamente perché si instauri un clima accogliente, empatico e promuovente. Su tutti questi fronti di impegno l’Istituto opera in stretta e continua collaborazione con le famiglie e con le altre strutture socio-assistenziali ed educative del territorio (in particolare ASS n° 4 Distretto Sanitario di S. Daniele, servizi sociali dei minori, equipe psicopedagogiche, educatori), oltre che con altre istituzioni scolastiche e formative. Vengono anche attivati interventi di supporto alle/agli insegnanti (di consulenza e di formazione con esperti), per recepire strumenti più adeguati alle nuove configurazioni dei problemi scolastici. Fondamentale viene ritenuta la promozione del benessere fisico dello studente: diverse sono le progettualità che puntano allo sviluppo ed al potenziamento delle abilità motorie, al fine di promuovere corretti stili di vita. Anche in questo caso la scuola si avvale del supporto e della valorizzazione di diverse agenzie educative, in modo particolare usufruendo dei progetti Regionali nella scuola primaria per cui è stato costituito anche un Centro Scolastico Sportivo. Particolare attenzione viene prestata anche all’acquisizione da parte dei bambini di una corretta alimentazione: diversi sono i percorsi attivati in questo senso anche in collaborazione con la ditta che gestisce il servizio di ristorazione scolastica 3 Altro tratto distintivo delle scuole dell’Istituto, valorizzato dall’autonomia scolastica, è il forte legame col territorio, al fine di valorizzarne tradizioni e identità. È sul piano linguistico che questo legame si rappresenta e si esprime in modo vivo e diretto, avvalendosi ampiamente della normativa sulla tutela delle lingue minoritarie e caratterizzando l’offerta formativa col progetto Lingua friulana, esteso a tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alla scuola secondaria di 1°grado. Esso ha lo scopo di far apprezzare il patrimonio linguistico e storico locale, recuperando valori del passato trasmessi di generazione in generazione attraverso la tradizione orale, per meglio comprendere la realtà presente e suscitare interesse verso il proprio ambiente. Nel corrente anno scolastico vengono attivati progetti di ampliamento e di potenziamento degli insegnamenti/apprendimenti (educazione ambientale, iniziative didattiche per la pace e la solidarietà, attività di educazione motoria, progetti di teatro – musica - danza nelle scuole primarie, laboratori nella scuola secondaria). L’impegno progettuale e didattico si attua, con l’ausilio di personale esperto esterno appositamente incaricato, ma anche avvalendosi ampiamente di contributi volontari di singole persone o associazioni del territorio. Il presente documento fa riferimento al Progetto di Integrazione esplicitato nel POF d’Istituto e sarà aggiornato in corso d’anno scolastico. Il P.A.I. è indirizzato agli alunni con bisogni educativi speciali, con particolare riguardo a quelli che non presentano certificazione ai sensi della L.104/’92 e della L.170/’10. Questi alunni presentano difficoltà non ordinarie e/o di composita natura e richiedono da parte della scuola, così come dell’intera comunità ospitante che opera in un lavoro sinergico, l’adozione di strumenti di flessibilità alternativi; l’utilizzo di tali strumenti servirà a gestire la complessità delle diversità e delle differenze e a costruire percorsi individualizzati capaci di portare ciascun singolo alunno al massimo sviluppo del livello di formazione possibile, al fine di una reale integrazione e di un’inclusione quale “diritto fondamentale”. 4 SCELTE FORMATIVE SU CUI SI BASA L’AZIONE DIDATTICA / EDUCATIVA DELL’ISTITUTO La scuola, unitamente alla famiglia e alle altre realtà educative che gravitano attorno agli alunni, concorre alla crescita integrale della persona, nel rispetto delle caratteristiche individuali e nella valorizzazione delle potenzialità di ciascuno. A tale scopo, il Collegio dei Docenti, nel programmare la propria azione didattica ed educativa, oltre ad applicare le disposizioni ministeriali e legislative opera scelte in riferimento ad alcuni fondamentali VALORI FORMATIVI qui di seguito riportati. VALORI FORMATIVI Lungo tutto il cammino del primo ciclo dell’Istruzione l’Istituto si propone di: Cultura della pace, della solidarietà e dell’interculturalità Educare alla cultura della pace, della solidarietà e all’intercultura, per costruire relazioni interpersonali, civili e sociali rispettose dei diritti umani universali e delle identità culturali e religiose. Curarsi di situazioni di difficoltà e disagio, anche per quanto riguarda l’integrazione di alunni diversamente abili o stranieri. (accoglienza) Benessere dello studente Promuovere il benessere dello studente, inteso come educazione a stili di vita salutari e interazioni positive con gli altri, nel rispetto della legalità, delle persone e dell’ambiente. Efficacia, qualificazione e innovazione degli insegnamenti Fornire strumenti adeguati a sviluppare competenze linguistiche, scientifiche, tecnologiche ed espressive per la crescita integrale della persona, inserita nella società e proiettata nel futuro (plurilinguismo, T.I.C.*, educazione scientifica ed espressiva) Accompagnare alunni/e predisponendo attività di inserimento e accoglienza; sostenerli nel passaggio tra ordini di scuola, organizzando percorsi di continuità e orientamento Elaborare una progettazione formativa come risposta ai bisogni formativi di tutti, con predisposizione di interventi di rinforzo, sostegno, recupero e promozione di interessi e talenti. Istruzione adeguata alle capacità di ognuno e sviluppo delle eccellenze Integrazione e sinergia con il territorio Operare in sinergia con altre strutture presenti nel territorio; attuare forme di collaborazione in rete con altri istituti o scuole, per la realizzazione di progetti o scambi di esperienze *Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione 5 A. Rilevazione dei BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI presenti nell’Istituto Tab.1 TOT % sul tot 357 SECONDAR IA 1 195 651 100% 9 36 13 58 8,2% Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minora ti vista 3 12 8 23 3,40% 0 1 0 1 minora ti udito psicofi sici 0 0 0 0 3 12 8 23 0 10 15 19 0 4 7 11 0 5 2 7 NUMERO iscritti Allievi di nazionalità non italiana INFANZIA PRIMARIA 99 Tab. 2 Disturbi evolutivi specifici DSA (L.170/’10) DES (con certificazione) (D.M.27/12/’12 D.M.8/ ’13) Altre situazioni 37 TOTALI BES % su popolazione scolastica totale 6 5,70% B. SOSTEGNI INTERNI ED ESTERNI ATTIVATI a favore dell’inclusivita’ Tab. 3 infanzia Primaria secondaria totale INSEGNANTI DI SOSTEGNO Insegnanti di Insegnanti a ruolo tempo determinato 2 1 3 5 2 1 5 7 Insegnanti con specializzazione 2 1 3 6 Tab. 4 SERVIZIO S.A.S.H. (assistenza scolastica) A favore n. allievi D.A. Infanzia 0 A favore di altri allievi con BES 0 primaria 4 0 secondaria 3 0 totale 7 0 7 Tab. 5 ORE DI SOSTEGNO ASSEGNATE E ALLIEVI Con riconoscimento L. 104/’92 Ordine Ore assegnate Allievi n. infanzia 56 4 primaria 114 11 secondaria 58,5 7 Totale 228,5 22 Tab.6 DOCUMENTAZIONE DI PROGRAMMAZIONE PERSONALIZZATA/INDIVIDUALIZZATA DEPOSITATA AGLI ATTI N° PEI redatti dal GLHO: 22 N° PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria: 30 N° PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria:5 N° piani di studio redatti per stranieri:4 Totale piani di studio personalizzati ed individualizzati redatti: 57 8 Tab. 7 Risorse esterna professionali specifiche attivate durante l’anno sc. 2015-16 Servizio Sociale dei comuni dell’Ambito distrettuale n.4 Contatti costanti con SERVIZI PUBBLICI attivati U.O. di Neuropsichiatria Infantile A.S.S. N.4 di Udine SOS Area Materno Infantile e dell’Età Evolutiva/Disabilità dell’ ASS n. 3 Servizio di consulenza e riabilitazione “Ospedale Gervasutta” via Gervasutta, Udine Servizio di consulenza e cura presso l’ospedale “Burlo-Garofalo” di Trieste, area materno infantile “La Nostra Famiglia” di Pasian di Prato (Ud) e di S. Vito al Tagliamento (PN) “Comunità Piergiorgio” di Udine per consulenza e fornitura di ausili specifici. Cooperativa “CO.S.MO.” di Udine per la prevenzione del disagio e della pedofilia Studi di diagnosi e riabilitazione privati Associazione “Compitiamo” di Buja per interventi didattici su allievi DSA Contatti costanti con SERVIZI SPECIFICI convenzionati Contatti con SERVIZI PRIVATI 9 D. MODALITA’ DI COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE SCOLASTICO E NON NELLE AZIONI DI SUPPORTO ALLA INCLUSIVITA’ Tab. 8 Risorse professionali specifiche Insegnanti di sostegno Assistenti alla persona Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Referente per stranieri Psicopedagogisti e affini esterni/interni Prevalentemente utilizzate in… Si Attività individualizzate e di piccolo Gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo Gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) coordinazione attività; diffusione di buone pratiche e materiali Coordinazione attività; diffusione di buone pratiche e materiali Coordinazione attività; diffusione di buone pratiche e materiali Sportello per genitori X Attività nelle classi X Sportello per alunni X Docenti tutor/mentor No X X X X X X x X Altro 10 Tab.9 Coinvolgimento docenti curricolari nel processo di inclusione Coordinatori di classe/ Insegnanti di modulo Docenti con specifica formazione ( specializzazioni, master, perfezionamenti, …) Altri docenti Attraverso… Sì Partecipazione a GLO X Rapporti con famiglie X Tutoraggio alunni X Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro X Partecipazione a GLO X Rapporti con famiglie X Tutoraggio alunni X Organizzazione/conduzione di progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Conduzione corsi di aggiornamento interno Partecipazione a GLO X Rapporti con famiglie X Tutoraggio alunni X Organizzazione/conduzione progetti didatticoeducativi a prevalente tematica inclusiva 11 No X X X Tab.10 Coinvolgimento collaboratori scolastici Coinvolgimento famiglie Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI Assistenza alunni disabili Sì Collaborazione in progetti di inclusione / laboratori integrati Collaborazione nel perseguimento obiettivi presenti nei PEI Organizzazione diretta dell’Istituto incontri di Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Supporto dell’istituto alla organizzazione, da parte di altre Agenzie, di Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione ( partecipazione diretta o indiretta) Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante ( spettacoli, manifestazioni, presentazioni, ec ) Altro: No Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Sì Progetti integrati a livello di singola scuola No Rapporti con CTS / CTI Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì Altro: Rapporti con privato sociale e volontariato Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole 12 Sì Altro Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Sì Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro Incontri a livello regionale sull’utilizzo di strategie per l’integrazione degli alunni stranieri. Sì 13 Sì Si No Si Tab.11 SINTESI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ RILEVATI 0: per niente, 1: poco, 2: abbastanza, 3: molto, 4: moltissimo 0 1 2 3 4 Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici Possibilità di accedere e /o strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Adozione di strumenti di valutazione coerenti con prassi inclusive ( osservazione, portfolio, questionari, indagini, ecc) ; Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola in base alle risorse; Organico di sostegno in rapporto agli allievi d.a. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno ? della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Collaborazione offerta dai servizi sociosanitari territoriali e da istituzioni diverse; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti; Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione; Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento; Curricolo di classe attento alle diversità nelle classi dove sono presenti anche docenti di sostegno; Altro X X X X X X X X X X X OSSERVAZIONI EMERSE DURANTE LA DISCUSSIONE. a) Dà maggiori risultati a livello di integrazione lavorare sul gruppo, più che volgere l’attenzione specifica sul bambino/ragazzo da includere. b) E’molto importante coinvolgere le famiglie e proporre dei percorsi anche ad esse. c) Si può pensare per il prossimo anno di utilizzare insegnanti in pensione come volontari, che mettano a disposizione il loro tempo e le competenze per attività di supporto scolastico (sono coperti da assicurazione). 14 ANALISI DEI DATI - dati rilevati a fine maggio 2015 Tab. 1: Alunni stranieri Il numero degli alunni di nazionalità straniera iscritti nell’Istituto non costituisce un’emergenza educativa. Questi provengono per lo più dall’est Europa, in prevalenza dalla Romania e dall’Albania; poi Macedonia, Bosnia, Croazia, Russia e Polonia. C’è un piccolo gruppo di 7 alunni che provengono dal Bangladesh. Un ristretto gruppo dal Marocco, Siria, Algeria e Iraq; 2 spagnoli e 1 nepalese. I bisogni emergenti delle famiglie degli alunni stranieri dell’Istituto riguardano soprattutto la conoscenza dell’iter burocratico sulle iscrizioni, sulle modalità di organizzazione scolastica e sulla comprensione “letterale delle richieste degli insegnanti circa le attività scolastiche. I bisogni degli alunni stranieri “primi ingressi” riguardano principalmente la conoscenza della lingua nei suoi aspetti più pratici, mentre per gli altri, soprattutto per chi frequenta gli ultimi anni della scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, riguardano gli aspetti della lingua legati allo studio delle discipline e alla conoscenza del linguaggio specifico. La competenza nell’italiano come lingua seconda, l’integrazione sociale sono fondamentali per una integrazione completa, per questo l’intervento delle mediatrici linguistiche e culturali sono di fondamentale importanza per la formazione. Si rileva che a seconda della cultura di provenienza, le famiglie immigrate vivono la scuola in modi molto diversi: dall’espletamento di un dovere di legge alla possibilità di formazione e successivo riscatto sociale, ma nella quasi totalità non partecipano attivamente alla vita scolastica, dai colloqui con gli insegnanti alla presenza nei consigli di sezione/classe. Ciò è da imputare alla difficoltà di relazionarsi in una lingua straniera, a situazioni contingenti di impegni lavorativi e familiari, alle differenze con l’organizzazione scolastica dei Paesi di provenienza. Questa situazione comporta la necessità di migliorare i rapporti di collaborazione tra scuola e famiglia con questi genitori, avvalendosi, quando possibile, di brevi interventi di interpretariato (con mediatori linguistici o con altri genitori stranieri più competenti nella lingua italiana), soprattutto nelle fasi iniziali di frequenza degli alunni. Dal punto di vista linguistico, è necessario individuare in modo competente il livello degli alunni stranieri di padronanza della lingua italiana come lingua seconda, che spesso ha un veloce sviluppo comunicativo ma resta ferma a livello di accesso agli apprendimenti. Inoltre bisogna caratterizzare il curricolo verticale di italiano lingua seconda con i probabili bisogni specifici di competenza anche nelle microlingue professionali, tenuto conto che la maggioranza degli alunni stranieri intraprende percorsi professionali nella scuola secondaria di secondo grado. Dal punto di vista dell’integrazione sociale, la scuola offre occasioni di valorizzazione delle culture altre con attività interculturali, che coinvolgono i genitori degli alunni stranieri soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, e che spingono i ragazzi a vivere la 15 diversità come un valore. Le difficoltà economiche di molte famiglie immigrate, le impostazioni culturali, la necessità di “nascondere” la diversità soprattutto in età adolescenziale e le ridotte risorse dell’extrascuola, rallentano spesso il processo di integrazione degli alunni stranieri e delle loro famiglie nel territorio. Nell’Istituto è presente un protocollo d’accoglienza che specifica, nella sua completezza, tutti i compiti attribuiti alla Commissione Integrazione circa le modalità per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni neoarrivati. Per ovviare alle difficoltà della lingua, c’è la possibilità di usufruire dei fondi regionali sia per l’intervento delle mediatrici linguistiche, sia per i laboratori di educazione interculturale rivolti a tutti gli alunni della classe dove è inserito un alunno straniero. Questi fondi però non sono sempre sufficienti, anche se bisogna dire che nell’Istituto è presente un numero ridotto di alunni di nazionalità straniera. Comunque sarebbe auspicabile che gli insegnanti partecipassero a corsi di aggiornamento soprattutto per conoscere e per comprendere la cultura e il modo di pensare e di vivere la quotidianità di questi popoli che fanno parte della nostra società. OSSERVAZIONE: la dottoressa Taboga, partendo dalla propria esperienza, mette in risalto come sia opportuno essere vigili e prudenti riguardo alla scelta ed agli interventi dei mediatori culturali, che non sempre sono imparziali e rispettosi nei confronti delle situazioni personali, familiari e sociali degli alunni su cui operano. 16 DISAGIO Spesso è difficile per la scuola individuare le situazioni di disagio economico delle famiglie, anche se temporanee. La crisi perdurante e generalizzata del lavoro fa presupporre che i casi di questo tipo siano in aumento, ma non vi è un dato numerico certo. Il Consiglio d’Istituto, i Comuni, i Servizi Sociali dei Comuni, alcune associazioni di volontariato, sono attenti a queste difficoltà e cercano di prevenire tanti disagi promuovendo agevolazioni economiche di diverso tipo. Nell’Istituto sono presenti altri casi di interventi di sostegno alla genitorialità o di sospensione/affievolimento della patria potestà decisi dal tribunale dei minori. In questi casi la scuola è stata messa al corrente ed è stata guidata nell’attuare le procedure e le modalità corrette di gestione. Tab. 2 - Nessun allievo con riconosciuto DSA ha cittadinanza straniera; - Quattro alunni con cittadinanza straniera sono stati individuati dai Consigli di classe con bisogni educativi speciali e per loro è stato redatto PDP senza certificazione. - La percentuale degli allievi riconosciuti in situazione prevista dalla L.104 rappresenta il 3,40% degli iscritti; - La percentuale degli allievi con riconosciuto DSA ai sensi della L.170 è del 5,70% del totale degli iscritti nell’Istituto. Tab. 3 Insegnanti di Sostegno Il gruppo non è numeroso ed è eterogeneo: costituito da pochi insegnanti che mantengono la continuità didattica nell’Istituto da alcuni anni e da un gruppo di docenti giovani, non specializzati e senza esperienza diretta con i ragazzi certificati, ma che si dono dimostrati didatticamente preparati e volenterosi di documentarsi ed apprendere ulteriori strategie specifiche. A questi ultimi è stato fornito il supporto e l’informazione specifica, in particolare per quanto riguarda la compilazione dei documenti previsti. Durante l’anno scolastico il gruppo di lavoro ha avuto poche occasioni di incontro per scambiare idee, prassi educative e di inclusione, proporre progetti o formazione: è stata privilegiata la comunicazione diretta o via mail, per il confronto, scambi di opinioni, esemplificazioni di documenti. L’insegnante di Sostegno per la sua preparazione specifica ha il compito, a volte non facile, di effettuare osservazioni sull’integrazione degli alunni, suggerire strategie didattiche e di inclusione ai colleghi, collaborare a creare un clima positivo e collaborativo tra tutti i docenti. Un aspetto critico emerso in corso d’anno è l’utilizzo, troppo frequente in qualche caso, dell’insegnante di Sostegno come supplente a tutta la classe al posto dell’insegnante curricolare: esso si è trovato più volte a dover programmare e poi realizzare contemporaneamente attività per l’intero gruppo e per il singolo alunno in forte difficoltà. 17 Tab.4 Assistenza scolastica Esiste, durante il tempo scuola, la presenza di una sola assistente per un caso di particolare gravità; mentre sono presenti alcuni educatori, sia durante le lezioni a scuola sia a domicilio, forniti dagli Enti Locali. Si cerca di lavorare concordando e confrontandosi assieme su percorsi e metodologie, insegnanti, psicologi, famiglia, educatori e qualunque altra persona che intervenga direttamente sugli allievi in modo da seguire un percorso comune condiviso. Tab.5 Ore di sostegno assegnate agli alunni Le ore assegnate dall’Ufficio Scolastico Provinciale sono state distribuite ai diversi alunni come contemplato dalle normative: tenendo conto del livello di gravità della disabilità, dei bisogni e quasi sempre in conformità a quanto proposto negli incontri con l’Equipe. Nel caso di presenza di più di un alunno diversamente abile nella stessa classe si è cercato di ottimizzare le risorse proponendo attività individualizzate anche in piccolo gruppo per aumentare i benefici. La possibilità di ottenere alcune ore aggiuntive ad anno scolastico iniziato ha permesso di iniziare un intervento, per alcune ore, con un allievo della primaria, certificato in corso d’anno come comma 3 articolo 3 in base alla Legge 104/’92; inoltre è stata aggiunta qualche ora in più di Sostegno ai casi che evidenziavano maggior bisogno. Nell’anno 2014/’15 non paiono esserci criticità particolari a questo riguardo. Tab.6 Documentazione di programmazione Le stesure dei PEI, PDF, nonché del modello di prosecuzione delle attività richiesto dall’Ufficio Scolastico Regionale, per legge, devono essere realizzate da tutto il team docente del Consiglio di Classe, in accordo con la famiglia e l’Equipe multidisciplinare. L’insegnante di Sostegno, per le competenze che ha, coordina e facilita ogni fase di tale atto. Ciò costringe tutte le componenti ad accordarsi, condividere i percorsi ed effettuare le verifiche, scegliendo di seguito come proseguire od aggiustare. Criticità: la compilazione condivisa della documentazione in diversi casi può facilitare la creazione di un clima collaborativo vicendevole; a volte, invece, si scontra con le diversità di vedute e posizioni poco elastiche. La stesura dei PDP invece, in presenza di certificazione e non, diventa spesso un atto alquanto difficoltoso per tutto il gruppo dei docenti di classe. Se si è in presenza di una certificazione, spesso questa diventa di difficile lettura e interpretazione. Avvenuto tale passaggio, si incontrano delle difficoltà nell’individuar strategie di azione condivisa che spesso preludono dei cambiamenti nella didattica. Avvenuta la stesura dei documenti, va spesso sollecitata la loro “conservazione” in segreteria. A questo proposito c’è da sottolineare il fatto che non c’è un documento prescrittivo che scandisca tempi e modalità per la consegna dei documenti di rito. Rimane un grande problema l’individuazione di quegli alunni BES che necessitano di un PDP per i quali non vi è alcuna certificazione. 18 Di difficile gestione rimangono quegli alunni i cui genitori, pur essendo in possesso di certificazione, non intendono depositarla agli atti. Rimane poi ancora critico tutto l’aspetto riguardante la valutazione e la conoscenza delle problematiche relative ai BES e DSA nel “bagaglio culturale” degli insegnanti. Tab. 10 Criticità: La partecipazione dei genitori nell’ambito della scuola sulle tematiche del disagio, della disabilità e le problematiche relative ai DSA o BES rimane vincolata ai rapporti con i singoli consigli di classe o con la Dirigente scolastica o negli incontri specifici GLH. Non esiste un gruppo di genitori che condivide le difficoltà e le aspettative dell’inclusione dei propri figli nell’ambiente scolastico. In tal senso non è stato attivato un gruppo di insegnanti che si occupa delle problematiche dell’inclusione e della diffusione di buone pratiche. Quando c’è stata la possibilità di riunire i docenti più sensibili sono emerse alcune criticità: - una formazione comune o condivisa delle problematiche degli alunni in difficoltà; - la mancanza di strumenti per gestire tali problematiche, - dubbi sulla valutazione degli alunni. Durante il corrente anno scolastico sono stati attivati dei corsi di formazione per docenti sulle problematiche dell’inclusione ai quali la partecipazione è stata esigua. Osservazioni della dottoressa Taboga: la stessa auspica che l’Istituto Comprensivo di Buja abbia adottato il modello PDP proposto dalla Regione, in modo da uniformarsi tra scuole. Chiede che si facciano le osservazioni ed il punto della situazione ad inizio anno scolastico, a cui segua la verifica finale, in modo da poter valutare se i metodi, le strategie e gli strumenti compensativi e dispensativi adottati siano stati efficaci oppure siano da modificare. 19 Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) COLLEGIO DOCENTI: Per a.s. 2015-2016: si propone di: individuare un gruppo di docenti che, coordinati dalle funzioni strumentali preposte, si occupi in maniera specifica dell’inclusività e favorisca la conoscenza delle prassi didattiche inclusive in atto nei diversi ordini scolastici. favorire la coesione tra le varie commissioni che operano nell’Istituto. GLI: rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate da Funzioni strumentali, GLH o singoli Consigli/team di classe rispetto alla tematica; elaborazione di una proposta del Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno) con supporto/apporto delle Figure Strumentali. Per a.s. 2015-2016: si propone di: Individuare i componenti del gruppo, Programmare spazi e tempi di incontro. FUNZIONE STRUMENTALI BISOGNI SPECIALI, integrazione cultura e prevenzione dispersione “: collaborazione attiva alla stesura della bozza del Piano Annuale dell’Inclusione, coordinamento del gruppo GLI , proposizione e redazione di progetti di inclusione a livello di istituto/sedi/plessi in collaborazione con gruppi interni, GLH, GLHO, e ricerca fondi per la loro attuazione, conoscenza novità e sviluppi legislativi con modalità di diffusione di quest’ultime presso gli insegnanti, mantenimento contatti con ASS a livello di organizzazione di incontri GLHO o altri incontri con insegnanti; mantenimento contatti con i SST, mantenimento contatti con specialisti privati ; organizzazione incontri di formazione per docenti; presenziare agli incontri con ASS e SST relativi a protocolli d’Intesa. REFERENTE BES d’Istituto in raccordo con funzioni strumentale : Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi; consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; formulazione proposte di lavoro per GLI; elaborazione linee guida PAI dei BES; Raccolta Piani di Lavoro (PEI e PDP) relative ai BES, Per a.s 2015-2016: si propone di: elaborare proposte di PDP; di verbali di individuazione allievi Bes in situazione di svantaggio o difficoltà temporanea e stilare modalità operative. 20 CONSIGLI DI CLASSE/TEAM INSEGNANTI: Individuazione casi in cui sia necessaria e opportuna l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative con redazione di PDP formale e informale; lettura delle certificazioni depositate; definizione dei bisogni dello studente ; rilevazione alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale e loro segnalazione tramite verbale; definizione di interventi per una partecipazione attiva degli studenti con BES al contesto di apprendimento; progettazione e condivisione con famiglia e tutti i docenti del Consiglio/Team di progetti personalizzati; stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP); collaborazione scuola-famiglia-territorio; condivisione con insegnante di sostegno (se presente); Per a.s. 2015-2016: si propone di: migliorare la tempestività e della consegna in segreteria dei documenti certificativi e/o programmatari e dei verbali di individuazione; verbalizzare , con congrue considerazioni psicopedagogiche e didattiche, le situazioni che inducono ad individuare come BES alunni non in possesso di certificazione; individuazione e proposizione di risorse umane strumentali e ambientali per favorire i processi inclusivi; accrescere la disponibilità alla flessibilità oraria ( dove possibile) per favorire attività di gruppo, compresenze, ecc. ecc. DOCENTI DI SOSTEGNO/ DOCENTI ITALIANO L2: Essendo docenti assegnati alla classe per favorire l’inclusività di allievo diversamente abile o BES nella classe per loro valgono le indicazioni riportate per i “ docenti curriculari”. Partecipazione attiva alla programmazione educativo-didattica prevista per il gruppo classe e per l’allievo specifico; interventi sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti; coordinamento stesura ed applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP); redigono/organizzano progetti specifici a favore di allievi con BES o svantaggio culturale-linguistico a livello di classe/istituto/plesso; propongono modalità di continuità e accoglienza tra i diversi ordini di scuola per gli allievi che seguono e a livello di istituto e si attivano in tal senso; propongono corsi/incontri formativi e di aggiornamento; partecipano attivamente ai gruppi d’Istituto dedicati; segnalano alla funzione strumentale necessità in ordine a materiale, sussidi , attrezzature che favoriscano l’inclusione, l’apprendimento , lo star bene a scuola; segnalano alla F.S. eventuali necessità relative alla presenza del servizio SASH; Per a.s. 2015-2016: si propone che questi docenti: attuino una collaborazione specifica nella rilevazione casi BES; diano supporto al consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; collaborino attivamente nelle attività di classe. 21 ASSISTENTE SASH (Servizio Assistenziale Scolastico per l’Handicap): compiti di supporto alla autonomia e alla assistenza dell’allievo; in classe aiuta nelle attività indicate dal docente; collabora all’organizzazione e alla attuazione delle attività scolastiche in relazione al PEI per quanto riguarda le aree della autonomia, della comunicazione/relazione e, in generale degli obiettivi educativi; collaborazione alla continuità nei percorsi didattici; Per a.s. 2015-2016: si propone di utilizzare la figura dell’educatore per la sua funzione specifica, cioè lo sviluppo delle autonomie e non per sostituire l’insegnate nello studio. Nell’Istituto è presente un insegnante staccata con competenze professionali relative al supporto degli alunni disabili e in relazione alla tematica dell’inclusione. Tale figura è una risorsa per gli insegnanti che intendono sia monitorare gli eventuali alunni che necessitano di un percorso di recupero in funzione di un’eventuale segnalazione, sia per una consulenza sul materiale didattico in dotazione all’Istituto utile ai fini dell’inclusione. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Per l’a.s 2015-2016 si auspica: l’organizzazione di corsi di formazione relativamente ai seguenti temi: tecniche e strategie per favorire apprendimento anche in situazioni di svantaggio; normativa a favore dell'inclusione; strumenti di osservazione per l'individuazione dei bisogni educativi e scolastici degli allievi di ogni ordine; gruppo dei pari e apprendimento cooperativo come strategia compensativa; anche in collaborazione con l’Azienda sanitaria locale o altre associazioni, Reti di scuole, Associazioni di Genitori, .. la possibilità di organizzare incontri di autoformazione tra docenti di ordini scolastici diversi per un confronto e una conoscenza delle prassi e delle esperienze messe in atto. Lo scopo è quello di promuovere modalità di formazione dove gli insegnanti siano coinvolti come professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche orientate all’integrazione efficaci e non solo come semplici destinatari. una organizzazione che renda di facile reperibilità, per tutto il personale scolastico, le risorse librarie dell’istituto e presenti nei vari plessi ; Un corso di formazione sulle problematiche della valutazione per gli alunni DSA e BES. Partecipazione ai corsi per conoscere le strategie di inclusione degli alunni stranieri. 22 Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive La valutazione del livello di inclusività può essere effettuato su due livelli: a livello di singola classe o a livello di Istituto. Al momento attuale nessun tipo di valutazione in relazione a tale problematica è stata fatta in questo Istituto. La valutazione inclusiva, che si affianca e sovrappone alla valutazione formativa si fonda sulla cultura della personalizzazione e dello sviluppo del potenziale del singolo. Nell’Istituto la valutazione tiene conto delle abilità e dei progressi dell’allievo commisurati ai limiti imposti da specifici disturbi o da possibili barriere sociali, o situazioni temporanee che possono intralciare il massimo sviluppo delle potenzialità. La valutazione degli allievi con disabilità è effettuata sulla base del P.E.I. in relazione alle discipline ivi previste e alle eventuali attività aggiuntive programmate. La valutazione degli allievi appartenenti ad altre tipologie di B.E.S. avviene sulla base del P.D.P. in relazione alle misure dispensative e agli strumenti compensativi adottati. Per l’a.s. 2015-2016 si auspica: che si approfondisca una riflessione nell’ambito della valutazione. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola L’Ufficio Scolastico Regionale, negli ultimi anni, ha scelto di fornire maggiori interventi di Sostegno nei primi anni di frequenza scolastica, in modo da operare tempestivamente ed ottenere benefici a breve ma anche a lungo termine. L’utenza attuale prevede casi con diverso grado di disabilità (valutati dalla specifica Commissione Sanitaria per l’Accertamento dell’Invalidità come comma 1 e comma 3, articolo 3 della Legge 104/’92) distribuiti nei diversi ordini di scuola. La tipologia comprende una gamma abbastanza eterogenea: dal ritardo mentale, all’autismo, a problemi di deficit sensoriale, a disturbi pervasivi dello sviluppo, a disturbi oppositivi-provocatori che hanno ripercussioni sull’apprendimento, a difficoltà scolastiche di diverso tipo. In base alla gravità, ed ai bisogni degli alunni, sentendo il parere dei sanitari esperti in accordo con i docenti, si stabilisce la distribuzione delle risorse orarie di Sostegno e, caso per caso, le modalità specifiche più adatte ad ogni singolo caso ( didattica, strategie, verifiche, rinforzi, ecc…). Nelle verifiche si valuta non solo l’andamento, ma l’efficacia delle metodologie applicate, decidendo, anche in corso d’anno, eventuali variazioni. 23 Organizzazione dei diversi tipi di Sostegno, in rapporto ai diversi servizi esistenti presenti all’esterno della scuola Gli interventi di Sostegno guardano alla crescita ed al benessere della singola persona, non considerata come un’isola, ma dentro a diversi contesti sociali: la classe, la famiglia, il gruppo di amici, il paese. Per questo motivo nel PEI si prevede l’interazione e la collaborazione anche con enti esterni (Servizi Sociali, associazioni sportive o ricreative o formative, ecc…), che possono contribuire a creare occasioni positive di socializzazione, di miglioramento dell’autostima e all’integrazione del bambino/ragazzo. Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative I pedagogisti esperti affermano che un intervento educativo diventa efficace se tutti i componenti implicati svolgono la loro parte e collaborano tra loro: se uno o più vengono meno o sono deficitari, i risultati non si ottengono. Alla stessa stregua di un ponte che non può reggere bene se uno o più piloni sono mal sistemati o cedono. Tutti possiamo constatare, anche in positivo, che se tra alunno, famiglia, scuola, operatori sociosanitari e chiunque altro interagisca con lui c’è invece condivisione dei percorsi e delle metodologie educative, collaborazione e desiderio di arrivare al meglio, si possono ottenere buoni risultati. La famiglia, per sua natura, gioca un ruolo importante; tuttavia qualora fosse incapace di apporti positivi a causa di sue problematiche interne, altri componenti del team educativo o assistenziale possono sopperire ad essa. L’aspetto positivo del lavoro sinergico è che, avendo la stessa meta, ci si può sostenere a vicenda, beneficiando anche dell’aiuto di esperti. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Ogni singolo docente e tutto il team educativo-didattico, per svolgere il proprio compito in modo efficace, oggi deve innanzitutto iniziare a modificare se stesso, aprendosi ad un ideale di scuola non più rigido e selettivo in modo esasperato, ma inclusivo. Ne consegue che la programmazione curricolare e le metodologie didattiche dovranno essere modificate e diventare promuoventi la persona nella sua totalità, adatte a colmare carenze e superare gli ostacoli che creano impedimento all’integrazione e al apprendimento. Tutto ciò non penalizza lo svolgimento del programma, bensì lo arricchisce e crea un clima di apprendimento umanamente più positivo. Valorizzazione delle risorse esistenti Si possono valorizzare le competenze di formazione, specializzazione e di esperienza dei singoli docenti; inoltre i materiali (metodologie, schede, materiale specifico anche 24 preparato dai docenti stessi) Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione A partire dal prossimo anno scolastico, come accade già in altri istituti scolastici, si può proporre ad alcuni insegnanti in pensione di portare alla scuola le loro competenze, sotto forma di volontariato. Il Collegio dei Docenti e il GLIS analizzate le proposte avanzate dai singoli GHLO dei diversi ordini per le ore relative alla richiesta da presentare all’USP di personale specializzato per le attività di sostegno a favore delle classi nelle quali sono presenti allievi con disabilità; ore ritenute necessarie per garantire l’inclusività ed una armoniosa crescita di tutte le aree di sviluppo degli allievi, approva secondo lo schema riassuntivo che segue. ORDINE INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA N° ALLIEVI DISABILI 3 12 7 CT RICHIESTE 2 6 3 ORE RESIDUE Approvato dal GLIS in data 15.06.2015 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 29 giugno 2015 25 2 9 3 RAPPORTO 1 : 1,5 1 : 1,9 1 : 2,3