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Molto rumore per nulla
Genere
Regia
Distribuzione
Età
Durata
Audio
Anno
Commedia
Kenneth Branagh
20th Century Fox
da 16 anni
114 min. – colore
Italiano / inglese
1993
Sinossi
La commedia riprende di pari passo l’originale shakespeariano, rispettandone i tempi drammatici e la filologia
del testo; mantiene l’originale ambientazione a Messina, ma è stato interamente girato nella tenuta di Vignamaggio, nei pressi di Greve in Chianti (Firenze).
La vicenda inizia con l’arrivo a Messina, nella corte di Leonato del principe Pedro d’Aragona al ritorno da imprese d’armi. Uno dei favoriti del principe, il conte fiorentino Claudio, si innamora della figlia di Leonato, Hero.
Il padre approva, il matrimonio sembra definito, ma don Juan, malevolo fratello bastardo del principe, cerca in
tutti i modi di mettere zizzania. Nel contempo si assiste ad una divertente schermaglia tra Beatrice, nipote di
Leonato, e il signor Benedetto da Padova, entrambi arguti e sprezzanti le gioie dell’amore. Un farsesco complotto, ordito dal principe Pedro, mira a far cadere l’una nelle braccia dell’altro: Don Pedro, Leonato e Claudio fanno
credere a Benedetto che Beatrice sia innamorata di lui; lo stesso piano è attuato da Hero e dalle sue damigelle
con Beatrice. Nel frattempo Don Juan, con la complicità dei suoi sgherri, riesce a screditare Hero agli occhi di
Claudio facendogli credere che lei lo tradisca la notte prima delle nozze: il giorno del matrimonio Claudio la
ripudia pubblicamente, accusandola di essere una poco di buono. Tutto sembra perduto, ma il frate che doveva
celebrare il matrimonio consiglia ad Hero, lasciata priva di sensi, di far credere di essere morta di crepacuore, in
attesa della riabilitazione. Durante la notte una sgangherata pattuglia di guardie, capitanata dal bislacco Carruba, cattura i servi di Don Juan, e dopo averli interrogati svela il mistero. Nel frattempo però Benedetto, che ha
confessato il suo amore a Beatrice, sfida per amor suo il conte Claudio a duello. Claudio e il principe, dopo l’alterco con Benedetto, ricevono la notizia del complotto, e Claudio non esita ad accettare la richiesta di Leonato
di sposare una fantomatica nipote, che si rivela infine essere la rediviva Hero. Beatrice e Benedetto, quando tutti
sono pronti per le nozze, ingaggiano l’ultimo duello di parole, che si conclude con il loro fidanzamento. Don Juan,
fuggito da Messina al peggiorare della situazione, viene riacciuffato e imprigionato.
Analisi della struttura
Dopo il successo di pubblico e critica di “Enrico V”, Branagh torna a rivisitare il territorio shakespeariano con
“Molto rumore per nulla” una delle opere più frizzanti dell’illustre drammaturgo britannico. La ragione del
titolo, a fine commedia, è chiarissima. La protagonista è la parola, quella che plasma la realtà e la forza fino ad
affermare il predominio su di essa. Produce una realtà fittizia che crea scompiglio e rumore. Vi sono due storie parallele. Ciò che le accomuna è la beffa allestita per creare una realtà fittizia destinata a produrre molto
rumore, e la beffa è crudele perché gioca con la vita e i sentimenti. Il regista si discosta poco dal testo del
Bardo, modificando piccoli ma importanti particolari, innanzi tutto spostando l’azione dell’assolata Sicilia ad una
Toscana rinascimentale e lussureggiante, fatta di giardini, colline e fontane. Se la cosa può inizialmente sembrare irrilevante, ad un’analisi più approfondita ci si può accorgere che l’ambiente muta con dolcezza le atmosfere
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©CDC 2014
delle vicende, donando alla narrazione una sensualità rinascimentale, come dimostra il lungo incipit con le donne
che si preparano, tra sorrisi velati e sguardi maliziosi, all’arrivo degli ospiti. Usa il paesaggio della campagna
del Chianti come una scenografia teatrale, dove gli attori interagiscono direttamente con lui, che li influenza
nei movimenti costringendoli come su un palco.
Nella stessa direzione si muove una regia fatta di carrelli e
lunghi piani sequenza, che lascia largo spazio alla recitazione e alla forza della parola, registrando con empatia i dialoghi dei suoi personaggi. Come quasi tutte le commedie di Shakespeare, il film racconta una storia di
passione, di lussuria. I personaggi sembrano innamorarsi come guidati da una specie di furia torrida, una pazzia
estiva. Gli attori sono simpaticissimi, la faccia da schiaffi di Benedetto e la turbinosa grammatica di Carruba su
tutti. Da ricordare per la sua comicità la scena in cui Benedetto origlia i discorsi, preparati ad arte, tra Pedro,
Claudio e Leonato, oltre che “l’interpretazione” particolare che il solito Benedetto dà alle parole di Beatrice
che lo invita a pranzo, munita di un coltello. Don Juan nella versione filmica è più cattivo, più invidioso, più falso
che nella stesura originale. Infatti, non potendo commettere manovre e inganni contro il fratello, don Pedro, che
è amato da tutti, si scaglia contro le persone cui lui vuole bene rovinando i rapporti amorosi con calunnie create
ad arte. Il personaggio di Beatrice, sembra il precursore di tante eroine della letteratura. Infatti, è intelligente,
sagace, paladina della giustizia. È lei il personaggio più forte della commedia, più uomo degli uomini, che pure
sono appena tornati dalla guerra. Se ne avesse la possibilità si batterebbe come una tigre per difendere l’onore
dell’adorata cugina che è stata infamata. E, invece, soffre per la sua impotenza ed è frustrata dalla reazione
rassegnata dello zio, che ha condannato Hero — esattamente come tutti gli altri — senza valutare le prove. La
storia d’amore fra Claudio ed Hero, però, è secondaria rispetto a quella fra Benedetto e Beatrice, che pure non
ha una vera e propria trama. Tuttavia, il dialogo arguto fra i due protagonisti costituisce il collante della storia, e
il continuo scambio di battute salaci crea una tensione che coinvolge tutti gli altri personaggi e gli spettatori. Le
schermaglie verbali sono spesso all’origine dell’incontro di due menti che riconoscono l’arguzia dell’avversario e
che spesso raggiungono il loro cuore. Inoltre, il fascino che tale incontro di intelletti riscuote non solo sui diretti
interessati, ma anche su tutti coloro che li circondano, come onde concentriche che si propagano intorno ad un
sasso lanciato su una calma superficie d’acqua, influenzano con la loro magia anche le persone vicine,
Il film è piacevolissimo, scorre velocemente sia per chi conosce la storia sia per chi vi si accosta per la prima volta, il finale ballerino per i giardini della villa toscana ci riporta alle scene di festa di certi quadri rinascimentali e
certe fantasie romantiche sull’Italia.
Proposte didattiche
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Come inizia il film?
Come sono rappresentati all’inizio del film Beatrice e Benedetto?
Chi è Leonato?
Perché Don Juan prova rancore nei confronti del principe Pedro d’Aragona?
Com’è descritto l’amore tra Claudio ed Hero?
Perché è importante la presenza di Don Juan all’interno della commedia?
Che cosa consiglia il frate ad Hero?
Quale altro dramma ti ricorda questa situazione?
Descrivi il personaggio di Beatrice
Il personaggio di Benedetto che cosa suggerisce allo spettatore?
Come è presentata la corte?
Chi è Carruba?
Perché cattura i servi di Don Juan?
Qual è il messaggio, del film?
Sai spiegare il titolo?
Perché in questo film è sottolineata l’importanza della parola?
• La diversità dei linguaggi favorisce la comunicazione?
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