- Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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2 Periscopio Mondo Approvato il testo della Costituzione europea I 25 Capi di governo dell’Unione europea hanno approvato il testo della Costituzione dell’Unione. La Carta delinea le funzioni delle istituzioni europee e le loro modalità di funzionamento. Disattesa la richiesta del Papa di inserire un riferimento alle radici cristiane del Continente europeo nel preambolo della Costituzione. In Italia, come all’estero, si discute sull’opportunità di procedere a un’approvazione del documento mediante referendum. Iraq: decapitato ostaggio sud-coreano Lo scorso 22 giugno Kim Sun-Il, 33 anni, cittadino sudcoreano, è stato decapitato da un gruppo di terroristi islamici che lo aveva preso in ostaggio a Bagdad. In tutto l’Iraq continuano gli scontri tra miliziani islamici e forze della coalizione. Confindustria: serve una manovra correttiva I vertici di Confindustria intervengono nuovamente sulla situazione dei conti pubblici dell’Italia, sostenendo l’opportunità di un intervento correttivo visto che l’Italia non è nella condizioni di altri Paesi europei, che possono considerare più flessibilmente il formarsi di deficit temporanei di bilancio oltre la soglia prevista dagli accordi europei di stabilità. Italia subito fuori dagli Europei di calcio È finito presto per l’Italia il Campionato europeo in corso in Portogallo. Gli azzurri allenati da Trapattoni sono stati eliminati agli ottavi di finale. Questo tonfo, che segue quello ai Campionati del mondo nippo-coreani, costerà la panchina al Trap. Al suo posto dovrebbe arrivare Marcello Lippi. Lo Stato garantisce per l’Alitalia Il Governo ha approvato un decreto legge che prevede la garanzia da parte dello Stato su un finanziamento fino a 400 milioni di euro all’Alitalia. L’Authority: sul gas prezzi alti e poca concorrenza L’Antitrust e l’Authority dell’energia hanno espresso un giudizio pesante sullo stato del mercato del gas: per le due autorità l’Italia presenta insufficienti livelli di concorrenza e prezzi superiori alla media europea. Tra le possibili soluzioni: il potenziamento delle infrastrutture e la creazione di un operatore indipendente per la loro gestione. Latte in polvere: prezzi ancora alti “Altroconsumo” richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sul costo spropositato del latte in polvere in Italia. Rispetto al prezzo medio in Spagna, Francia e Germania, quello medio italiano è il doppio. E a poco è valsa la recente pressione del ministro della Salute Sirchia sulle aziende produttrici di latte in polvere. e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. ABBONAMENTI 2004: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” e L’AZiON Primo Piano Domenica 27 giugno 2004 DELOCALIZZAZIONE. D elocalizzazione. Quando la si sentì usare le prime volte, questa parola faceva rima con modernizzazione. Ed esercitava pure un po’ di fascino, perché evocava una nuova frontiera, pur sconosciuta. In questi ultimi tempi, invece, delocalizzazione ha iniziato a far rima con disoccupazione. E spaventa un numero sempre più grande di lavoratori e famiglie. Agli inizi la delocalizzazione sembrava uno sfizio di alcuni imprenditori: un modo per pagare meno tasse ed avere utili maggiori. Poi, pian piano è diventata una pratica diffusa. Infine è diventa- ta una scelta senza alternative, costi quel che costi, innanzitutto per i lavoratori. E nel conto andrebbe messa anche la delocalizzazione “invisibile”: quelle attività che in questi anni sono state avviate ex novo nei Paesi dell’est da parte degli imprenditori di casa nostra utilizzando capitali frutto delle loro attività in patria. La scommessa, ormai, sta tutta qui: il sistema politico-amministrativo saprà governare la rivoluzione in corso aiutando da una parte i lavoratori “espulsi” e dall’altra le imprese a rigenerarsi, conservando la “testa” in patria? I sindacati usano toni preoccupati. Centinaia di lavoratori stanno toccando con mano la dura realtà di restare tagliati fuori dal mercato del lavoro. Gli analisti additano una prospettiva fosca solo nel presente: ad una delocalizzazione necessaria, inevitabile dovrà far da contrappeso una riconversione a produzioni di qualità, che potranno ridare slancio all’economia del Nordest. Ma l’incognita della crisi economica, combinata al fenomeno della delocalizzazione, rappresenta una minaccia concreta: c’è il rischio che vengano chiuse le porte della stalla quando i buoi hanno già …delocalizzato. (FP) CECCHETTO (CISL): LE IMPRESE SI TRASFERISCONO SENZA PREOCCUPARSI DEI LAVORATORI Locomotiva inceppata? I n provincia di Treviso è scoppiato il “botto delocalizzazione” e sta facendo molto rumore! A provocarlo sono state le annunciate ristrutturazioni del gruppo Zoppas e del gruppo De Longhi. Il primo propone una riduzione di 620 occupati con la chiusura della Sev di Follina ed il ridimensionamento dell’Irca di San Vendemiano. Il secondo lascia intendere che altri 6-700 lavoratori rischiano il posto, senza considerare le centinaia già messi “in libertà” non rinnovando i contratti a termine (soprattutto stranieri) e non sostituendo i pensionati e chi usciva per scelta. Eppure, sono oltre vent’anni che le imprese trevigiane delocalizzano “alla grande”, soprattutto nel sistema moda. Solo nell’ultimo anno ci sono state ristrutturazioni importanti alla SanRemo (190 contratti di solidarietà per evitare un centinaio di licenziamenti), alla Filatura Monti (400 contratti di solidarietà per evitare 200 licenziamenti), alla Benetton ed altre ancora. Queste ristrutturazioni però non avevano provocato il “botto”. Non erano riuscite a suscitare un particolare clamore, se non tra gli addetti ai lavori. Qualcosa è cambiato! Sicuramente la coscienza della crisi internazionale, ma anche la percezione che qualcosa si sia inceppato nella famosa locomoQuesto settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA tiva del Nordest. Dopo cinquant’anni di crescita continua il modello produttivo del NordEst evidenzia difficoltà serie che richiedono interventi strutturali. Questa volta viene coinvolto duramente il settore metalmeccanico che finora aveva delocalizzato poco e riusciva ad assorbire parte dei lavoratori “in esubero” provenienti dalle aziende che delocalizzavano, particolarmente dal settore moda. Pesa anche la dimensione di queste due ristrutturazioni: 1.300 operai nel giro di pochi mesi, senza considerare l’indotto (che rischia di interessarne altrettanti). Solo con queste due ristrutturazioni viene “decimato” il comparto elettrodomestici che in provincia occupa circa 10 mila lavoratori ed è giusto chiedersi quale sarà il futuro per questo importante comparto produttivo. Ma ciò che colpisce e fa paura è che, a fronte di fabbriche che “mettono le ruote” e rapidamente decidono di spostare lavorazioni in giro per il mondo, non c’è un sistema locale in grado di costruire delle opportunità per i lavoratori che perdono il posto. I lavoratori non possono e non vogliono essere delocalizzati! Fa paura il fatto che le imprese si spostino senza farsi carico dei pro- blemi di chi, con il proprio lavoro, ha determinato il successo dell’impresa. È triste trovarsi a cinquant’anni senza lavoro, lasciati per strada da chi fino a ieri hai servito fedelmente; viene naturale domandarsi: ma in che razza di “impresa” mi sono cacciato? Sarà anche la legge del mercato ma resta un dramma per la persona. E resta aperto il tema della responsabilità sociale dell’impresa (verso i lavoratori e verso il territorio). Mentre in tanti sono bravi a spiegare le ragioni delle imprese che se ne vanno, nessuno è in grado di dire qualcosa di rassicurante sul futuro del nostro sistema produttivo che “in fabbrica” occupa ancora il 48 % dei lavoratori. Di fronte a questi problemi non bisogna perdere la testa, non serve lamentarsi né piangere. Bisogna far leva sulle risorse del territorio e del sistema economiche che, pur con i problemi e le difficoltà che ci sono, resta uno dei sistemi produttivi più forti d’Europa. Sì, abbiamo problemi, ma abbiamo anche le risorse per affrontarli (risorse economiche, imprenditoriali, professionali). Vanno invece verificate le risorse politiche, cioè la capacità dei vari soggetti di “fare squadra”, di orientare lo sviluppo in termini di recupero di competitività sui mercati e di capacità di costruire opportunità nuove per le persone e le famiglie. Ed è su questi temi che le comunità locali dovranno impegnarsi, compresa la comunità dei credenti. Vanno rese meno pesanti e meno dolorose le ristrutturazioni, costringendo le imprese a costruire piani industriali che tengano conto anche dei costi sociali, dei tempi necessari per costruire soluzioni alternative per le persone coinvolte, degli strumenti di ammortizzazione degli effetti economici. Ma soprattutto va sviluppato un consapevole dibattito sul futuro del nostro sistema produttivo che deve qualificare ed innovare i prodotti, aumentare la qualificazione dei lavoratori, migliorare la qualità imprenditoriale e manageriale delle imprese, favorendone l’aggregazione e l’aumento della dimensione per poter essere competitivi su mercati ormai glo- “Vanno rese meno pesanti e meno dolorose le ristrutturazioni” balizzati. Su questi temi il sindacato ha sollecitato anche i candidati sindaci nel corso della recente campagna elettorale. È importante che le Amministrazioni comunali tornino ad occuparsi dei temi del lavoro e dello sviluppo dopo che per anni questi temi sono stati delegati ad imprese e parti sociali. Questa è una fase in cui l’economia ha bisogno della politica, di una politica seria che sappia far dialogare sviluppo economico e coesione sociale. Maurizio Cecchetto Segretario generale Cisl Treviso e L’AZiON Primo Piano LA GRANDE FUGA DOSSIER CGIL: Oltre 4 mila lavoratori in mobilità e 105 crisi aziendali G li ultimi diciassette mesi sono stati tra i più duri per il sistema produttivo della Marca. A sostenerlo è un dossier della Cgil provinciale di Treviso che ha calcolato come dal gennaio 2003 al maggio 2004 si sia registrato un trend negativo: 105 crisi aziendali, per un totale di 4 mila 164 lavoratori in mobilità, 556 cassaintegrati, 441 lavoratori interessati a contratti di solidarietà, più di mille unità perdute. I settori più colpiti: metalmeccanico, tessile, le- gno edilizia, commercio. Tra gli imputati, secondo la Cgil, c’è innanzitutto la delocalizzazione, accompagnata da altre casue: crisi di mercati, riorganizzazione e crisi finanziaria. E si allungano i tempi di ricollocazione dei lavoratori in mobilità. «È il segnale - afferma il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso Paolino Barbiero – di una evoluzione negativa del sistema economico della Marca, caratterizzata da una de-in- dustrializzazione non governata, che ha portato a un inevitabile declino della produzione e delle quote occupazionali. E la delocalizzazione in questa fase va definita in maniera diversa: non più delocalizzazione, ma vera e propria emigrazione delle imprese verso mercati del lavoro più economici. «Il conto più salato della deindustrializzazione - insiste Barbiero - lo pagano i lavoratori. Il processo, perché non governato, ci lascia privi di strumenti efficaci per la ricollocazione, in particolare dei lavoratori a bassa professionalità». L’ECONOMISTA FERRUCCIO BRESOLIN portante tenere in considerazione che quest’ultima rivoluzione industriale non è solo delle tecniche, ma anche delle conoscenze. E da questo punto di vista l’Italia può diventare un Paese competitivo, perché ha una solida tradizione culturale ed umanistica, ed è più versatile, più creativo rispetto ad altri». Ma non ci sono alternative alla delocalizzazione? «È un fenomeno economico guidato dal mercato – risponde Bresolin -. D’altra parte nel Nordest abbiamo importato manodopera, al ritmo di 50 mila lavoratori all’anno; abbiamo fatto scempio del territorio. Non si può andare avanti a questi ritmi: é una follia che deve cessare!». «Invece, senza lasciarci prendere dal panico – prosegue Bresolin, che è uno dei cinque saggi interpellati dalla Regione Veneto per tracciare gli indirizzi del Piano territorio regionale di coordinamento - ,bisogna puntare a fare quelle riforme strutturali, a creare tutte le condizioni che permettano lo sviluppo di attività altamente specializzate e qualificate. Occorre adeguare i sistemi fiscale, giuridico, scolastico, della viabilità e dei trasporti... evitando così che continui l’esportazione dei capitali o che i nostri ricercatori scappino sistematicamente negli Stati Uniti. È questa la grande sfida che interpella enti locali, istituzioni, associazioni di categoria. Altrimenti c’è il rischio che un’azienda che delocalizza la sua produzione in Romania o in Cina poi si trovi bene e trasferisca lì anche i centri decisionali, la progettazione». Franco Pozzebon “Non solo delocalizzare, ma anche attirare...” L a delocalizzazione c’è no. Mentre le attività delocalizsempre stata. E non è zate vanno ad incidere, per epoi tutto quel gran ma- sempio, nella subfornitura». le. Certo bisogna “gestirla”. Ma l’economista aggiunge: Così la pensa l’economista «Nel breve periodo certamentrevigiano Ferruccio Bresolin, te soffriremo per la disoccupadocente di Politica economica zione. Dovranno essere attivainternazionale all’Università di ti efficaci ammortizzatori sociali Venezia e Treviso, che innanzi- per contrastare i disagi deritutto spiega: «La delocalizza- vanti da questa dislocazione zione non è un fatto nuovo. Ac- produttiva. E occorre pensare cadeva già nell’800 in Inghil- anche a forme di accompagnaterra per le acciaierie, la pro- mento di questa mobilità dei poduzione delle navi, il tessile. Più sti di lavoro. vicini a noi, non credo che torMa c’è anche un altro lato neranno più in Italia le acciaie- della medaglia: in questo prorie o la petrolchimica. cesso di riallocazione internaIn questo momento per noi, zionale dovrebbero esserci - olnel Nordest il fenomeno della tre ai posti di lavoro che se ne “rilocalizzazione” è più visibile vanno -, anche posti di lavoro e perché è avvenuto in tempi ra- investimenti che arrivano. Quepidi. Ma non possiamo conti- sto è il vero problema: noi denuare a produrre magliette o localizziamo molto - e credo che scarpe: lasciamoli ai Paesi me- la gran parte di questo riposino sviluppati che hanno un co- zionamento strategico sia già sto del lavoro molto più basso! avvenuto -, ma non riusciamo Noi dobbiamo mirare a produ- ad attrarre da altri Paesi capitali zione più avanzate, più consone investimenti di alta qualificaad un Paese ad alto reddito, pro- zione che sarebbero tipici del duzioni che inglobano più ri- nostro standard di reddito». cerca, manodopeE l’economista ra qualificata, sertrevigiano indica vizi innovativi». alcuni ambiti proDelocalizzazioduttivi che pone uguale disoctrebbero rimpiazcupazione? Sezare le attività decondo Bresolin localizzate: «Io «non esiste un spero nella farcollegamento dimaceutica, nella retto tra la delochimica raffinata, calizzazione e canella biologia molo dell’occupaziolecolare, nelle tecne. Tutte le verifinologie dell’infiniL’economista Ferruccio Bresolin tesimale. È imche lo conferma- Domenica 27 giugno 2004 S SINDACI torditi dalle chiusure a ripetizione di aziende che hanno sede sul proprio territorio, messi sotto pressione dai propri concittadini lasciati a casa, i sindaci della Sinistra Piave iniziano a dare qualche segno di reazione. Ma si tratta ancora di prese di posizione isolate. Manca un efficace coordinamento. E forse manca una piena consapevolezza della drammaticità della situazione. Molti pensavano si trattasse di una crisi passeggera e che, prima o poi, il Nordest delle meraviglie in qualche modo assorbisse il colpo. E invece così non è stato. Perché questa volta il problema è strutturale e non bastano la laboriosità e la fantasia dei nordestini a risolverlo. Tra coloro che si sono mossi vi è l’ex primo cittadino di San Vendemiano Guido Dussin che, qualche settimana fa, ha fatto incontrare i rappresentanti del gruppo Zoppas con il ministro del Lavoro Roberto Maroni. Il sindaco di Miane, Claudio Mel- Azioni isolate manca un coordinamento 3 lere, ha più volte sollecitato la proprietà della Sev a un incontro per verificare le intenzioni in merito all’azienda di Premaor. Ma la proprietà è irraggiungibile e il dialogo si ferma a livello di management. Molto attivo è il sindaco di Godega, Donatella Santambrogio, che oltre ad aver approvato un ordine del giorno sulla situazione dell’Irca, ha scritto ai colleghi del territorio, ad Unindustria e alle organizzazioni sindacali proponendo un incontro per discutere la grave situazione del Gruppo Zoppas. IL SOCIOLOGO DANIELE MARINI porto con la clientela. Ci sono figure professionali nuove che testimoniano come opo le medie aziende, an- le industrie si stiano riconvertenche le grandi industrie si do radicalmente». È un processo cimentano con la delocalizzazio- destinato ad allargarsi a macchia ne. De Longhi trasferisce l’attività d’olio soprattutto perché potrà uproduttiva dalla Carnia alla Cina, sufruire dei fondi interprofessiola Zoppas dimezza il suo appara- nali che consentiranno, di fatto, to nel Trevigiano, l’Electrolux in- una formazione continua. crementa la presenza nell’Est euSe questa é una possibile alropeo. Ci sono anche aziende, tut- ternativa alla delocalizzazione, l’altavia, che tornano tra non può che conindietro, ad esempio sistere nell’incentila veronese Aermec. vazione delle impreEd il “Rapporto se che sono più a riNordest 2004” che schio, affinché moverrà presentato il difichino la propria 12 luglio dimostrerà produzione. Anche che ci sono, comunperché - fa notare que, delle possibili Marini - non é vero alternative. «La deche la delocalizzalocalizzazione veczione sia sempre chio stile, favorita conveniente; infatti dal costo del lavoro ci sono aziende che inferiore e all’insetornano indietro. Il sociologo Daniele Marini gna del “mordi e È pur vero che fuggi” sta tramonquesti processi di tando, mentre si afferma una in- trasformazione, come tutti i traternazionalizzazione vera e pro- vagli, non possono essere indolopria, con imprese che guardano ai ri. «Le piccolissime imprese che mercati esteri per posizionarsi in non hanno fatto investimenti, i modo strategico - sottolinea, ras- terzisti di basso profilo conoscesicurando, Daniele Marini, diret- ranno sicuramente dei sacrifici». tore della Fondazione Nordest Il prossimo “Rapporto Nordeche firma il “Rapporto” -. Rischia, st” confermerà, comunque, alcupertanto, di essere perdente un ni aspetti rassicuranti: l’occupaatteggiamento meramente difen- zione continua ad aumentare, sepsivo. Anche perché ci sono feno- pur a ritmo meno intenso del pasmeni nuovi che avanzano». sato, e nonostante il crescente riSempre più numerose aziende corso alla cassa integrazione e al- esemplifica Marini - che stanno la mobilità, non si genera nuova approfittando degli ammortizza- disoccupazione. «Il Nordest, quintori sociali, dalla cassa integra- di, si sta rifondando, diventerà un zione alla mobilità, per riqualifi- nuovo caso nazionale, sul piano care e riprofessionalizzare i lavo- sia economico che culturale. Il siratori. Non tutto il comparto in- stema si incammina rapidamente dustriale, infatti, va male. Se il set- verso il terziario innovativo. Neltore del legno non tira come un le imprese cambiano radicalmentempo, ci sono mobilifici che si te le figure professionali. Nella sostanno rinnovando e dove entra- cietà si modifica il sistema delle alno in gioco nuove figure profes- leanze, nel territorio si ridisegnasionali. no i distretti. Le imprese, sempre «Nella produzione del mobile più internazionalizzate, tengono moderno, la metà degli addetti é un piede sui mercati esteri ed un impegnata nella logistica, nella piede dentro al distretto, pronte a progettazione, in un nuovo rap- cogliere la ripresa». “Così il Nordest si sta rifondando” D 4 Primo Piano Domenica 27 giugno 2004 DELOCALIZZAZIONE LA TESTIMONIANZA DI UNA DIPENDENTE ALL’IRCA E ALLA ELECTROLUX-ZANUSSI La Sev di Miane chiuderà: Una coppia rassegnata “Ho visto amici piangere” a perdere il posto di lavoro G li effetti della delocalizzazione non sono solo freddi numeri economici. Hanno anche, e soprattutto, dei volti, delle storie. Come quella di Antonella Donadel, 42 anni, di Solighetto, da 15 anni dipendente della Sev, intorno ai 920 euro di stipendio mensile (esclusi i premi). È un volto, quello di Antonella, che schiuma rabbia. Ha un mutuo sul groppone (ha appena sistemato il miniappartamento in cui vive) e nel giro di un anno, se non succedono miracoli, non avrà più un reddito con cui onorare l’impegno preso con la banca. Ma non schiuma rabbia solo per questo. «Sono indignata per il modo con cui la dirigenza della Zoppas ha spiegato la scelta di tagliare 620 posti di lavori (quasi la metà dell’intero gruppo, ndr). Ci hanno detto: “Un lavoratore in Cina costa 0,45 dollari all’ora e la materia prima è a buon mercato. Fatti i conti, in Italia abbiamo un disavanzo di 620 lavoratori”. Ecco cosa siamo noi lavoratori per Zoppas: un disavanzo. Se fossimo della macchine ci trasferirebbero in Cina!». Tra i 280 dipendenti della Sev di Miane (erano 600 pochi anni fa) il morale è a terra. Non ci si aspettava la decisione drastica della chiusura. «Ho visto amici piangere – racconta Antonella –. Ci sono tanti nuclei familiari che vanno avanti grazie a questa azienda. E per tanti motivi è difficile che i lavoratori della Sev trovino un altro lavoro: primo per la crisi generale dell’economia che coinvolge ormai anche il settore di punta della zona, il legno-mobile; secondo per l’età dei dipendenti: a 45-50 anni non sei un lavoratore “appetibile”: terzo per il sesso dei dipendenti: alla Sev lavorano tante donne e si sa che per le donne, specie dopo i 40 anni, le porte delle aziende si chiudono. Una mia collega da un pezzo sta cercando alternative ma quando nei colloqui dichiara di avere 45 anni viene gentilmente invitata a cercare altrove». Va detto che la chiusura della Sev è anche la sconfitta del “sogno” che nel Quartier del Piave e Vallata, terra scarsamente sindacalizzata, potesse prosperare un’azienda rispettosa a pieno dei diritti dei “Non si possono spremere i lavoratori e poi andarsene...” S lavoratori: «La Sev è una mosca bianca, nella zona, nel campo del rispetto dei diritti delle donne lavoratrici – osserva Antonella –: la pre-maternità è una cosa normale così come la concessione del part-time alle madri. Io ho seri problemi di vista e mi hanno sempre affidato delle attività adatte alla mia situazione». Se potesse incontrare di persona il dottor Gianfranco Zoppas, Antonella vorrebbe fargli presente duetre cosette: «Primo: non si possono spremere i lavoratori e poi andarsene solo per il miraggio di un maggior profitto; secondo: perché non c’è stato un investimento nella ricerca di prodotti/produzioni alternative?; terzo: perché per anni ci ha raccontato la favola che all’estero andavano le lavorazioni più semplici mentre in realtà era già deciso che tutta la produzione avrebbe presso la strada di Cina, Brasile, Est Europa?». Non possiamo far altro che girare le domande al dottor Gianfranco Zoppas. Sperando che, per una volta tanto, si degni di una risposta. Federico Citron e non è fra un anno, è fra due. Alessandro e Michela sono rassegnati a perdere il posto di lavoro. E a non trovarne un altro. Alessandro e Michela sono i nomi di fantasia di una coppia di operai di Conegliano. Sono giunti qui dal sud, per lavorare. Clausola che adesso sembra amaramente ironica. Perché Alessandro “lavora” alla Irca a San Vendemiano, e la scorsa settimana gli hanno annunciato che 250 operai andranno in mobilità, modo gentile per dire senza lavoro, entro fine 2005. Mentre Michela “lavora” alla Electrolux. «Da quest’anno hanno iniziato a trasferire all’estero la produzione di due modelli. Finora non hanno tagliato posti di lavoro… ma sta succedendo da noi quello che è capitato 6 anni fa alla Irca». Poca mobilitazione Ossia? Alessandro racconta. «Nel 1998 hanno trasferito in Romania il primo reparto. Uno dei migliori della Irca. All’epoca dissi ad un sindacalista che c’era la possibilità che tanta parte dell’azienda delocalizzasse, e mi risposero che non era vero niente, di non preoccuparmi. E così abbiamo mantenuto una irresponsabile inerzia. Dovevamo mobilitarci, e invece non abbiamo fatto niente, pensando che davvero l’azienda avrebbe conservato qui parti della produzione». «E invece la delocalizzazione quando comincia poi non si ferma, e aumenta sempre più – aggiunge –. Sei anni fa eravamo in 650, oggi 280». L’atto di accusa dell’operaio Alessandro, ex Rsu, ai sindacalisti, è duro. «Sono stati latitanti. Non possono pensare di salvarsi la faccia per aver partecipato alla manifestazione del 26 aprile a Conegliano facendosi fotografare, o per a- NELLA FABBRICA DI GORGO 400 LAVORATORI, MA PER IL 2005 POTREBBE “TRASFERIRE” IN CINA... Alla De Longhi, tra “dire e non dire” L a politica del “dire e non dire” sta facendo perdere la pazienza ai sindacati, proprio in questi giorni impegnati nel rinnovo del contratto aziendale. Ma, visto che ci sono, anche a cercare di capire se il gruppo De Longhi – una potenza, con i suoi duemila dipendenti solo in provincia di Treviso, dei quali 400 nello stabilimento di Gorgo al Monticano – ha in mente sul serio di spostare all’estero il 70 per cento della produzione (dato inverso rispetto alla situazione di adesso: il 70 in Italia, il 30 all’estero), quando lo farà, e come. «I giornali in questi ultimi giorni ci raccontano cose poco piacevoli sulla De Longhi – attacca Antonio Bianchin, Filca Cisl di Treviso –, per bocca della proprietà veniamo ad apprendere che l’impresa col tempo, diciamo nei prossimi anni, punta al 70 per cento della produzione all’estero, il resto in Italia. Non ce l’hanno però voluto dire al tavolo della trattativa in corso; ci hanno solo assicurato che fino al 31 dicembre 2004 non accadrà nulla del genere. Un discorso che riguarda e- sclusivamente Treviso (Treviso, Mignagola, Gorgo). Infatti ad Ampezzo è stata avviata la procedura di mobilità», che poi è in definitiva licenziamento... In ballo centoquaranta posti di lavoro. Per quanto riguarda specifi- ver organizzato l’assemblea pubblica il 30 aprile, o per aver annunciato iniziative come l’occupazione della statale Pontebbana. Dovevano agire prima». I sindacati però non accettano le accuse di aver sottovalutato i pericoli della delocalizzazione. «Da tempo prevedevamo che sarebbe andata a finire così, con tanti esuberi – hanno dichiarato Giancarlo Forcolin della Fim e Candido Omiciuolo della Fiom – è dal 1997 che chiediamo investimenti alternativi». Sfruttati E la proprietà, gli imprenditori, Gianfranco Zoppas insomma? Alessandro lapidario: «Hanno sfruttato il territorio e adesso vanno via. Vogliono distruggere quello che hanno creato». La storia della Irca di Alessandro potrebbe ripetersi alla Electrolux di Michela. «Intanto hanno cominciato a non assumere più a tempo indeterminato i ragazzi dopo un primo periodo a tempo determinato. Li mandano a casa quando il primo contratto scade». Senza lavoro, senza futuro Ma al di là e al di sopra delle dinamiche dell’azienda, del mercato e dei sindacati, c’è la dura realtà. «Quasi sicuramente perderò il lavoro, ormai sono rassegnato. Trovarne un altro? Ho 42 anni, ed è difficilissimo trovare impiego anche per i giovani… Anche perché i problemi non li ha solo Zoppas». «Vedo nero il futuro – dice la moglie –. Non serve neppure cercare di cambiare lavoro. È la povertà che si allarga, e lo farà sempre più, a meno di un radicale cambiamento di tutta l’organizzazione economica. Noi dovremo passare da due stipendi a uno; abbiamo un figlio, e con queste prospettive certo non ti viene voglia di metterne al mondo un altro». Tommaso Bisagno camente la realtà di Gorgo, spiega Bianchin, «è nelle stesse, medesime condizioni delle altre realtà trevigiane». In pratica, spartirà con esse le difficoltà, e il destino che si profila all’orizzonte dopo gennaio 2005: «Non credo sia possibile fermare il processo che, chiaramente, è stato già avviato. La De Longhi ha uno stabilimento in Cina con duemila persone, e sembrerebbe che laggiù ne abbiano un altro, già operativo, e con altrettanto organico. Stando così le cose, noi faremo di tutto perché l’azienda ci fornisca un piano industriale nel più breve tempo possibile, perché ci spieghi con chiarezza cosa vuole fare, e che destino è chiamata ad affrontare, e le realtà aziendali di casa nostra, e le maestranze». Benché tenuta su di giri dalla pressione sindacale, l’azienda si defila e dichiara che è prematuro vaticinare qualcosa per gli stabilimenti italiani. La politica del “dire e non dire”, però, intanto alza il titolo in borsa – va giù duro Bianchin – «io questo gliel’ho detto chiaramente in faccia e mi hanno replicato che queste cose loro non le fanno; ma fatto sta che poi va a finire così...». È una fase d’attesa, dunque, ma carica di tensione. Per Bianchin, infatti, non è per niente rassicurante «la situazione che abbiamo letto tra le righe, e dalle dichiarazioni che la proprietà va rilasciando ai vari giornali dal Financial Time via via agli altri». Il 30 giugno ulteriore incontro del sindacato con la De Longhi, sull’integrativo aziendale, ma «cercheremo di fare una forzatura per cercare di capirne di più...». Valerio Cupidi e L’AZiON Attualità Domenica 27 giugno 2004 IL SOCIOLOGO ILVO DIAMANTI ANALIZZA I RISULTATI DEL VOTO EUROPEO E AMMINISTRATIVO Nordest sempre più multicolore U n Nordest sempre più multicolore. E, probabilmente sempre più instabile. È quanto prevede il sociologo Ilvo Diamanti. Studioso tra i più accreditati dell’evoluzione politica di queste regioni. Come è cambiato in questi anni il Nordest politico? «Fino agli anni ’80 il Nordest è strato interpretato come un’area di un colore prevalente; il bianco. Che e’ stato poi sostituito dal verde, il colore della protesta, dell’autonomia, del federalismo. Per una parte degli anni ’90 il verde si e’ trasformato nell’azzurro di Forza Italia ed il Nordest e’ tornato ad essere governativo, un po’ per rassegnazione, un po’ per un’esigenza di negoziato, di contrattazione. Quella che stiamo vivendo è una fase completamente nuova, di un Nordest di molti colori, della pluralità e, in parte, della instabilità». In che cosa osserva l’instabilità politica? «Il Centrosinistra governa dal Friuli-Venezia Giulia al Trentino Alto Adige. Ma nel Veneto è prevalente Forza Italia, con aree profondamente leghiste a Treviso e a Vicenza. L’azzurro è presente anche a Trieste e nelle Province di Udine e Pordenone. Il Centrosinistra sta crescendo (lo testimonia il voto di Padova), Forza Italia sembra perdere: poco rispetto alle precedenti Europee, tanto sulle politiche del 2001. La Lega, per contro, inverte la tendenza e cresce, addirittura sopra il 14%. E questo perché i leghisti si sono dichiarati anticentralisti ed antigovernativi. All’interno del Polo, poi, i neodemocristiani dell’Udc hanno raccolto un risultato rassicurante, così Il sociologo Ilvo Diamanti pure i neodemocristiani all’interno di Fi. Questo per dire che il Centrodestra non è più un’unicum e che la leadership di Berlusconi sarà più negoziabile di prima». Nella Lega ha vinto la moderazione? «No. Nell’elettorato leghi- sta ha vinto la voglia di autonomia. Anche rispetto alla coalizione. E, si badi, la sfida è stata vinta dalla Lega al proporzionale, così come nel 1999 era stata persa al proporzionale. E quindi i leghisti dovranno pensarci un po’ sopra prima di sottoscrivere patti». Patti per portare voti a Forza Italia, più che per riceverli. «E anche questo è significativo. Tanti elettori sono tornati alla Lega perché delusi da Forza Italia. E, si badi, gli Si vota a Vittorio e Sacile, Bellunese e Pordenonese S abato 26 e domenica 27 giugno torneranno al voto numerosi cittadini diocesani. Quattro sono i ballottaggi che interessano due Province e due Comuni. Gli elettori bellunesi e pordenonesi devono scegliere il nuovo presidente della Provincia. A Belluno gli elettori sono chiamati a decidere tra il candidato del centrosinistra Sergio Reolon che al primo turno a raccolto il 40,2% dei voti contro il GIOVANI E SCOOTER elettori della Lega stentano a votare un candidato del Polo, mentre è meno vero l’opposto». Nella Lega veneta ha cominciato a farsi strada l’idea che alle Regionali del prossimo anno il partito potrebbe rivendicare la presidenza della Regione. È solo una “provocazione”? «Al di là delle battute, mi pare interessante che pongano il problema. Gli anni scorsi non sarebbe accaduto». Il Centrosinistra può coltivare analoghe aspirazioni? «Deve trovare il suo Illy, il suo Soru». Non trova che a patirne, in questo modo, sia la partecipazione democratica? «Non è un problema di Illy o di Soru, ma del sistema elettorale. Quello che c’è non mi piace molto. E sembra non piacere neanche ad altri». “Tanti elettori delusi da Forza Italia sono tornati alla Lega” BALLOTTAGGI IL 26 E 27 GIORNO 39% dell’assessore regionale forzista Floriano Pra. A Pordenone c’è la scelta tra il candidato del centrosinistra Sergio Zaia, che ha raccolto il 40,4% dei voti, e il presidente uscente Elio De Anna, del centrodestra, che ha ottenuto il 37,4%. A Vittorio Veneto si torna alle urne per scegliere il sindaco per il quinquennio 2004-2009 tra Enzo Pavan (40,2%), sostenuto da nove liste civiche o del- 5 l’area del centrosinistra, e il sindaco uscente Giancarlo Scottà (38,6%), sostenuto da Lega Nord, Vittorio Nuova e due civiche. A Sacile il ballottaggio è tra Roberto Ceraolo (39,7%), sostenuto da Forza Italia e Alleanza Nazionale, e Roberto Cappuzzo (35,8%), sostenuto da sei liste civiche o dell’area del centrosinistra. Anche per i ballottaggi si potrà votare in due giornate: sabato 26 dalle 15 alle 22, e domenica 27 dalle 7 alle 22, con le operazioni di scrutinio che avranno inizio subito dopo. Per votare occorre avere con sé un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi l’avesse smarrita può chiederne il duplicato agli uffici comunali, aperti nei giorni antecedenti le elezioni, dalle 9 alle 19, sabato 26 giugno dalle 8 alle 22, domenica 27 per tutta la durata delle operazioni di voto. (da sinistra) Le sedi municipali doi Vittorio Veneto e Sacile Patentino obbligatorio D a giovedì prossimo 1. luglio entrerà in vigore l’obbligo per i minorenni del patentino per la guida dei ciclomotori. In tanti hanno partecipato ai corsi, organizzati nelle scuole o nelle autoscuole, ma non hanno ancora potuto sostenere l’esame poichè gli uffici della Motorizzazione Civile non riescono a “smaltire l’arretrato”. Di una proroga dell’entrata in vigore del patentino almeno di qualche mese si è parlato insistentemente, ma il ministro Lunardi ha detto “no”. Nella sola provincia di Treviso si calcola che siano oltre dodicimila le domande presentate per sostenere l’esame. Ma al 30 giugno solo la metà avrà potuto conseguire il patentino. E gli altri? I giovani che quest’estate si metteranno comunque alla guida del loro scooter rischieranno multe salate, da 516 a 2 mila 65 euro. MUTUI PER GLI ORATORI L a Regione Veneto e la Banca Etica a sostegno dei centri parrocchiali con un mutuo a tasso zero. È questo il contenuto di un’intesa tra Regione e Banca Popolare Etica, grazie alla quale vengono messi a disposizione complessivamente 2 milioni di euro per finanziamenti alle parrocchie. La concessione dei mutui potrà avvenire per la realizzazione di opera di ristrutturazione e riadattamento dei centri parrocchiali, nell’ambito dei quali vengono svolte attività culturali per il tempo libero e la diffusione dello sport, destinate a contrastare fenomeni di emarginazione sociale, disagio e devianza dei giovani. I mutui concessi potrannno raggiungere un importo massimo di 75 mila euro, nel caso di mutui chirografari per una durata massima di cinque anni; di un massimo di 150 mila euro nel caso di mutui ipotecari per una durata massima di dieci anni. I progetti potranno riguardare, oltre che la ristrutturazione di strutture già esistenti, anche l’acquisto di attrezzature, strumenti didattici e arredamenti. Verranno prese in considerazione richieste di intervento relative a progetti già avviati (dopo il 1° gennaio 2002) o da avviare e le fatture relative alla fornitura di beni o servizi fino al 30 settembre 2004. Le richieste potranno essere presentate a partire da lunedì 28 giugno fino a sabato 31 luglio e saranno ammesse richieste di finanziamento fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Per informazioni, contattare l’Ufficio Progetti di Banca Popolare Etica, tel. 049. 8771186 oppure all’indirizzo di posta elettronica: [email protected]. SEGUE DALLA PRIMA M a in noi si è accesa la luce dell’intelligenza e la voce della coscienza che scopre nell’altro, al di là del diverso colore della pelle e delle abitudini, un essere appartenente alla stessa famiglia umana, dotato della stessa dignità, capace di ragionare e quindi dialogare per stabilire patti, fissare regole e così convivere ampliando la ricchezza della vita umana. Ogni volta che scatta questo istinto dovrebbe subito intervenire la ragione per tenerlo a bada e se in qualche individuo la ragione si è addormentata, ottima cosa è fare interve- nire il giudice e la legge, come è successo in Francia con la condanna dell’ex diva. Anche dalle nostre parti la paura del diverso, l’intolleranza fino all’odio razziale, sono presenti. Trovo vergognoso stuzzicare questi istinti, soprattutto quando viene fatto da uomini delle istituzioni che dovrebbero lavorare per creare condizioni di vita più degne di esseri ragionevoli. La Bardot, poverina, lo ha fatto per rimanere sotto la luce dei riflettori, ma chi lo fa per accaparrarsi voti compie un’azione indegna. Conosciamo tutti le espressioni che certi nostri amministratori usano nei confronti degli immigrati, tipo vestirli da leprotti per poi darne la caccia o preparare i forni crematori. Battute che non fanno ridere, ma che indicano quanto in basso si è capaci scendere. Trovo anche poco dignitoso, oltre che illegittimo, che uno che ambisce alla poltrona di sindaco vada proclamando che non permetterà, durante il suo mandato, che sia concesso ai musulmani un luogo dove possano riunirsi per pregare e per mantenere viva la loro identità culturale. Così non si fa altro che incancrenire quel comportamento di rifiuto reciproco che è la causa principale delle tragedie che insanguinano il nostro mondo. Facciamo una tremenda fatica a salire la scala che ci porta a forme di vita meno belluine e più umane, e c’è sempre qualcuno che invece spinge verso il basso. Lo sconsolante, poi, è constatare che a molti che si proclamano cristiani, non passa nemmeno per la testa che questi sentimenti e atteggiamenti non possono andare d’accordo con lo spirito del vangelo. (GpM) e L’AZiON Attualità Domenica 27 giugno 2004 7 Il viaggio della vittoriese Anna Gava APPROVATA / “NO” ALLE RADICI CRISTIANE Nel Paese La Costituzione europea: “uniti nella diversità” delle badanti U U craina, Moldavia, Romania… Paesi dell’est che per molti di noi, negli anni più recenti, sono associati al fenomeno delle “badanti”, le emigrate da quelle terre per cercare fortuna all’estero, spesso come assistenti domiciliari dei nostri anziani. Ma come si vive, oggi, in un Paese come la Moldavia? Ha cercato di capirlo Anna Gava, volontaria della Caritas vittoriese che con l’amica Antonia De Luca ha passato alcuni giorni a Yagarà, paese di 3 mila 500 abitanti che si trova 150 chilometri a sud della capitale Chisinau. «Ho un’amica moldava ex ospite della casa di accoglienza “Provvidenza” di Vittorio Veneto, che mi ha chiesto di andarla a trovare in patria» racconta Anna, che fa una prima fotografia del Paese: «Yagarà ha visto in questi anni un calo della popolazione da 6 mila unità a 3 mila 500. Sono partite intere famiglie, intere case sono chiuse, i bambini delle coppie emigrate vengono affidati ai vicini. Almeno 200 persone un tempo residenti lì oggi si trovano in Italia. Il dato è confermato dalle molte persone che mi hanno detto di avere sorelle, madri e zie nel nostro Paese». Che lavoro facevano, prima di espatriare, le donne moldave ora impiegate come badanti? «La maggioranza erano insegnanti – risponde Anna – questo ha provocato dei contrac- L’ Africa è l’area del pianeta più sfavorita: tutti lo sanno. E nessuno fa nulla. Zone del pianeta più strategicamente importanti attraggono l’attenzione degli stati più potenti – e questo non sempre è un bene per chi abita in quei luoghi. Ma il concentrarsi dell’attenzione mondiale su Iraq, Medio Oriente, Caucaso… per lo meno attribuisce a quelle popolazioni dignità e visibilità: la loro tragedia, assurda e crudele, è vissuta e condivisa dal mondo intero. Le tragedie dell’Africa invece sembrano confinate alla loro terra. I milioni di morti, la devastazione dell’ambiente, lo spreco e la depredazione delle risorse naturali, realtà quotidiana in questo continente, non meritano nem- colpi sull’istruzione moldava: le docenti migliori se ne sono andate, e quindi ora lì la scuola è meno qualificata. Gli stipendi, poi, sono quelli che sono: la direttrice della scuola che abbiamo visitato prende 70 euro al mese». Che impressione hai ricevuto della Moldavia, per ciò che hai visto? «Sono paesi destinati a non avere futuro: ci sono povertà, strade sconnesse, illuminazione saltuaria… Non c’è però la fame, perché pur non essendoci alcuna fabbrica si vedono enormi distese di granoturco, viti, patate, fagioli e noci, oltre all’allevamento di bovini e pollame. Manca però il denaro liquido. Ma mi ha fatto specie trovare ad ogni pié sospinto uno sportello per il cambio della valuta». Un’altra immagine della Moldavia che ti ha colpito? «L’istituzione Regina Pacis, dove danno da mangiare agli anziani, la maggioranza dei quali sono professori e maestri in pensione che non ce la fanno con i loro 25 euro di pensione e quindi vanno a mangiare lì. Sono mense da 70 – 80 posti. E le suore che lavorano con loro e con i bambini ci hanno detto: sono vestiti decentemente, con una loro dignità, ma per mangiare devono venire qui. C’è un’unica diocesi cristiana con 20 preti tutti rumeni, compreso il vescovo. Ora alcuni ragazzi sembrano avviati ad un cammino religioso, ed anche loro aiutano a distribuire il pranzo». Luca Anzanello “Paesi come la Moldavia sono destinati a non avere futuro” meno le immagini di terrore che i folli islamisti infliggono all’opinione pubblica occidentale. La guerra è ripresa in Congo e nella zona dei Grandi Laghi. La rivoluzione etnica, politica e strategica che dai primi anni 90 è in corso in quella zona non si è ancora compiuta. L’epicentro di questa rivoluzione è il tandem formato dall’Uganda di Museveni e del Ruanda di Kagame. Sono loro gli uomini forti che stanno giocando una sanguinosa partita che coinvolge una gran parte del continente. Ogni tanto emergono alcuni “dettagli”: le stragi dell’esercito di liberazione del Signore; le elezioni ruandesi, con la loro parvenza di multipartitismo (salvo poi arrestare per tradimento l’ex presidente n lungo applauso dei capi di Stato e di Governo dei 25 Paesi dell’Unione europea, nella tarda serata di venerdì 18 giugno, ha salutato l’approvazione della Costituzione al termine del Consiglio europeo convocato a Bruxelles ed ha sciolto le tensioni accumulatesi nei due giorni di fitte trattative. Ora il “Trattato” dovrà essere firmato e quindi ratificato dagli Stati membri, per poi entrare in vigore probabilmente non prima del 2007. Sicuro passo avanti verso l’integrazione - Presentando l’accordo raggiunto, il premier irlandese Bertie Ahern, presidente di turno dell’Ue, ha affermato: «È un grande passo avanti; abbiamo dato il via libera a un testo che varrà per diverse generazioni, in cui sono inscritti i valori e gli obiettivi comunitari. Abbiamo pensato all’uomo della strada, ai cittadini di questa Europa». Commosso l’italiano Romano Prodi, al suo ultimo vertice nel ruolo di Capo della Commissione: «In questa Costituzione c’è il rispetto delle identità culturali dei singoli Paesi che però cercano di fondersi in una unità superiore. Alla presidenza irlandese va il merito di aver gestito con pazienza e diplomazia le trattative. Esprimo rammarico per la mancata citazione delle radici cristiane; d’altro canto non va trascurata l’importanza dell’articolo 51 del testo, che riconosce il ruolo delle comunità religiose e delle fedi dei nostri popoli e sancisce la necessità di un dialogo costante e strutturato fra l’Ue I CONTENUTI DEL “TRATTATO” L’ Europa delineata nel preambolo della Costituzione è «un continente portatore di civiltà», fondata sulla dignità della persona, sull’uguaglianza degli esseri umani, sulla libertà, sul rispetto della ragione. Una Unione il cui motto è “unità nella diversità” e che si ispira “alle eredità culturali, religiose e umanistiche” del continente. È mancata, dunque, l’auspicata citazione delle “radici cristiane”: nessun Paese, alla fine, si è assunto la responsabilità di fermare le trattative su questo punto. Tra gli aspetti positivi del Trattato emergono: l’estensione dei poteri legislativi del Parlamento; l’aumento delle politiche comunitarie; la creazione della figura del presidente “stabile” del Consiglio europeo (in carica per due anni e mezzo) e del ministro degli Esteri. Restano invece diversi punti deboli: si tratta, infatti, di una carta fortemente “intergovernativa”, che lascia cioè un’infinità di materie rilevanti nelle mani dei singoli governi; il sistema decisionale è complesso e farraginoso; non si sono approfonditi a dovere gli aspetti identitari dell’Unione. Resta poi da compiere tutto il cammino di ratifica che non si può dare per scontato (anche il “no” di un solo Paese può bloccare l’entrata in vigore della Carta), ma soprattutto occorre far sì che questa Costituzione diventi patrimonio condiviso da parte degli stessi cittadini dell’Unione. Senza una cittadinanza consapevoI leader dei 25 Paesi che hanno approvato la le, infatti, l’Unione Costituzione europea il 18 giugno a Bruxellese non decollerà. e le Chiese». Più che mai sorridente il presidente del Parlamento, l’irlandese Pat Cox: «È un buon compromesso. Il Parlamento, espressione dei cittadini, ne esce rafforzato. Si tratta ora di spiegare il contenuto e la rilevanza della carta a tutti i cittadini dell’Unione». Unità nella diversità: un motto per i Venticinque. Il corposo Trattato, che riunisce e “riassume” mezzo secolo di disposizioni comunitarie, è di per sé un successo: dopo l’elevata percentuale di astensioni registrata alle elezioni per il parlamento di Strasburgo, occorreva lanciare ai 450 milioni di cittadini Ue un segnale positivo: questa “casa comune” esiste già, funziona nonostante ritardi e difetti, ha crescenti poteri; ma, soprattutto, è essenziale per dar peso ai Paesi membri in un contesto globalizzato. Durante il summit si è invece registrata l’impossibilità di scegliere il successore di Prodi alla presidenza della Commissione: la decisione sarà assunta con una riunione straordinaria nella prima metà di luglio. ziland, Namibia, recentemente visitati dall’inviato speciale dell’Onu, James Morris) è la principale causa di morte. In Namibia l’aspettativa di vita si avvia a scendere sotto i 40 anni. Ma l’Aids è un vero flagello anche perché contribuisce a far scomparire soprattutto alcune categorie di lavoratori: agricoltori, insegnanti e sanitari. Il panorama politico africano, salvo alcune eccezioni, è desolante. Ne è un esempio lo Zimbabwe di Mugabe, che ha recen- temente rifiutato gli aiuti alimentari (su cui ha abbondantemente campato negli ultimi anni), facendo sapere di avere raggiunto quest’anno un livello di produzione agricola che Morris ha definito “spettacolare”, “senza precedenti” e – stavolta senza ironia – “assurda”. Pur di rovinare i suoi oppositori politici, Mugabe rischia di sacrificare nei prossimi mesi circa 6 milioni di connazionali (quelli che il Programma alimentare mondiale ha assistito lo scorso anno). Sono drammi di fronte ai quali le barbarie che si consumano in Iraq impallidiscono. Evidentemente qualcuno preferisce censurarla. Paolo De Stefani GUERRE, POVERTÀ, AIDS... Le “invisibili” tragedie dell’Africa hutu “di garanzia”, che ha avuto l’ardire di fondare un partito in concorrenza con quello di Kagame); le sofferenze del popolo del Sudan meridionale, vittima di qualcosa che assomiglia molto ad un genocidio. E tuttavia mai che si cerchi di indagare o di discutere pubblicamente le grandi linee strategiche di quanto sta avvenendo in Africa. Dedicarvi almeno un ventesimo dell’attenzione che si dà all’Iraq potrebbe forse a iutare a capire una tragedia che coinvolge centinaia di milioni di persone – e a prevenire tra l’altro future esplosioni di violenza antioccidentale. Altra emergenza africana è l’Aids, che si salda, secondo l’Onu, ad una crisi alimentare che minaccia molte nazioni dell’Africa meridionale. L’Aids in questi Paesi (in particolare Malawi, Mozambico, Swa- 8 e L’AZiON Veneto Sociale Domenica 27 giugno 2004 IN 50 AL CORSO PROMOSSO ANCHE DA L’AZIONE SCAMBIO DI DONI... DIVERSI Raccolta fondi per il no profit la responsabilità è di tutti S ono una cinquantina gli iscritti al corso sul fund raising. O per essere più precisi al “Laboratorio di comunicazione e raccolta fondi per le realtà che gestiscono ser vizi alla persona, nel cambiamento del welfare”, organizzato da L’Azione assieme al suo “cugino” della diocesi di Treviso La vita del popolo, alla Caritas e al coordinamento dei centri di riabilitazione del Veneto. Ha sede a La Nostra Famiglia di Conegliano. Un’occasione di formazione per imparare a raccontare con competenza, tecnica e trasporto (e senza falsità) quel che le organizzazioni fanno al servizio dei più deboli; e per saper attirare le risorse economiche e di sostegno indispensabili per far quadrare i bilanci. I partecipanti sono dirigenti e volontari, educatori e stagisti, ragazze del servizio civile e operatori di comunità, che arrivano da ogni parte del Veneto e del Friuli, salvo poche eccezioni. «Per le organizzazioni no profit la comunicazione non è un lusso, ma una necessità», ha insistito Giovanni Marangoni, il conduttore del laboratorio. Si tratta di influenzare i comportamenti altrui, certo: ma non per commercializzare un prodotto o creare profitto per l’organizzazione medesima, bensì per creare beneficio alla società in generale. Detta semplice: perché se ti convinco a darmi un’offerta non ne guadagno io ma, ad esempio, quel ragazzo disabile per cui potremmo acquistare una nuova apparecchiatura. Ma atten- Incontri di psichiatria sichiatria: continua la rassegna “Vedere per credere: una sfida per gli scettici” organizzata dalla cooperativa Orchidea. Venerdì 25, dalle 9 alle 13, al liceo scientifico di Valdobbiadene, incontro su “La community: prassi e sfide nella psichiatria”. Luci e ombre nel Nord-Est saranno invece affrontate nel convegno “Prevenire dalla comunità e dalla società”, sabato 26 giugno, dalle 9 sempre a Valdobbiadene, dove saranno presentate le ricerche “Qualità della vita nella Marca. La percezione dei trevigiani”, “Le famiglie del Trevigiano: bisogni e risorse” e “I giovani nel Veneto”. P TREVISO Un corso sul no profit, incentrato sul fund raising L’ Due esempi di iniziative di fund raising. Le mele del “Frutto di un sostegno sociale”, vendute a favore di casa Maria Adelaide a Vidor; e sotto il logo della campagna di raccolta di offerte per il sostentamento del clero e della chiesa. zione: il fund raising non deve servire a racimolare ossigeno per garantire i ser vizi essenziali (a cui deve essere il settore pubblico a far fronte), bensì come volano di sviluppo. Ed ha anche precisa funzione educativa: ser ve a non far sentire nessuno esonerato dall’impegno di sostenere il welfare locale e le organizzazioni che vi operano. Ma posso fidarmi? Il dubbio di fronte alle raccolte fondi, è sempre pre- sente. La risposta delle organizzazioni no profit e del loro fund raising è la sottoscrizione di un codice etico che garantisce la massima trasparenza su come e dove vengono impiegate le donazioni. Il prossimo appuntamento del corso è per sabato 26 giugno, seguiranno poi il 10 e il 17 luglio. Le iscrizioni sono però chiuse. Per informazioni chiamare La Nostra Famiglia, 0438-4141. Tommaso Bisagno In sette al corso per imparare comunicazione e raccolta fondi per il “nuovo” Piccolo Rifugio associazione Nats di Treviso e AgForm propongono un corso sul management del no profit. Lo scopo è offrire ai partecipanti gli strumenti necessari per una corretta gestione e per una formazione strategica delle attività delle organizzazioni no profit. La maggior parte del programma riguarderà lo studio del fund raising. Durante il corso i partecipanti tratteranno anche degli strumenti etico-sociali del no profit in Italia; la gestione delle risorse umane (relazione interpersonale con volontari e collaboratori); il quadro normativo di riferimento; l’economia delle organizzazioni e delle imprese no profit; il bilancio sociale; il marketing delle imprese; oltre, come già detto, al fund raising. Il costo totale del corso è di 2 mila 500 euro, ma il partecipante ne pagherà solo il 20%. Si inizia il 25 settembre e si finisce il 12 dicembre, con una durata di 56 ore, e alla fine un attestato di qualifica della Regione Veneto. La sede delle lezioni sarà a Treviso in via Montello 5. Informazioni: Nats Treviso, via Montello 5, Treviso, 320-0545587, www.natstreviso.org. Najwa Bounafaà P ma. Soprattutto per loro: il Piccolo Rifugio infatti si appresta a dare il via ad un grande e necessario progetto di ristrutturazione della propria sede, che inevitabilmente richiederà grande investimento, e un surplus di solidarietà da richiedere alla comunità vittoriese e non solo. Al corso imparano come farlo in maniera onesta, competente ed efficace. C MUTUI AGEVOLATI PER COPPIE iccolo Rifugio protagonista al corso sul fund raising. Nella cinquantina di iscritti troviamo infatti due rappresentanti della fondazione, Dino Mulotto e Carlo Donadel, e anche cinque volontari dell’associazione di volontariato Lucia Schiavinato, legata al Rifugio. Un interesse frutto della fiducia nell’organizzazione, e dell’attualità del te- ome incentivare la formazione di nuove famiglie promuovendo l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie. Ci prova l’assessorato alle Politiche sociali della Regione Veneto, con il Bando prima casa, che prevede l’opportunità di ottenere dei mutui a tasso zero in alcuni istituti di credito. Ecco le condizioni necessarie per partecipare: 1) cittadinanza italiana, o di un altro stato dell’Unione, oppure non appartenente ma in possesso dei requisiti indicati dalle leggi; residenza in Veneto da L’esperto ci spiega cos’è il fund raising I l termine sta entrando nel vocabolario comune. Da quattro anni esiste una scuola a livello universitario. Stiamo parlando di fund raising, “raccolta fondi”, l’insieme dei possibili strumenti per promuovere la ricerca di finanziamenti per una buona causa. A spiegare meglio questo mondo è Valerio Melandri, docente di strategie di fund raising e people raising (tecniche di reperimento fondi e risorse umane) alla facoltà di economia di Bologna. Professor Melandri, che cos’è il fund raising? «Fund raising è uno scambio tra due persone, due soggetti, in cui uno dona qualcosa e l’altro restituisce un bene non equivalente ma simbolico o relazionale. Il donatore si aspetta, ad esempio, un bene simbolico come la tessera dell’associazione, una citazione nei saluti... È un po’ quello che succede quando ho un ospite a cena. Non mi aspetto, ovviamente, che mi paghi la cena, ma mi aspetto un qualcosa di simbolico, una bottiglia, dei fiori per mia moglie, eccetera». Quindi parliamo di scambio? «Nel fund raising ci deve essere una logica di scambio: la differenza, rispetto alle logiche del mercato, è che non c’è equivalenza nel valore dei “beni” scambiati». Le sponsorizzazioni non rientrano nel fund raising? «No, se l’azienda che sponsorizza pensa o si aspetta un ritorno economico paragonabile all’investi- mento fatto. Perché allora diventa un’operazione commerciale». Quali sono gli strumenti del fund raising? «Gli strumenti sono moltissimi. Uno dei tanti è rappresentato dagli eventi speciali in cui l’obiettivo è catturare l’attenzione su un determinato oggetto, un esempio tipico è Telethon. Ma accanto a questo ci sono altre formule: invio postale, contatti telefonici, donazioni (eredità, lasciti, campagne di sponsorizzazione sociale)...». Quali sono i nodi critici? «Sostanzialmente due. Non c’è l’esenzione fiscale per chi fa una donazione sopra i 4 milioni di vecchie lire. E questo è un grosso ostacolo. E in secondo luogo in Italia non è regolamentata la raccolta fondi, mentre per esempio in America c’è anche un pubblico registro». Il fund raising è un’occasione di lavoro? «È una grande occasione di lavoro. Ed è bene chiarire: un conto è che l’azienda che dà denaro non riceva un ritorno economico, un conto è utilizzare professionisti per la raccolta fondi (che certo non devono essere pagati a percentuale su quanto raccolgono, perché non sarebbe etico)». Sara Melchiori riore o uguale a 75 mila euro che non potrà durare oltre i dieci anni, acceso tra la data di pubblicazione del bando (metà maggio 2004) e il 31 marzo 2005, in uno degli istituti di credito indicati. Il bando si può scaricare dal sito www.venetoso- ciale.it. Informazioni: Direzione servizio famiglia della Regione Veneto, Venezia, Rio Novo - Dorsoduro 3493, telefono 0412791451, 2791428, fax 0412791369, e-mail [email protected]. Il professor Valerio Melandri Ma le sponsorizzazioni non c’entrano... La Regione ti aiuta a trovare casa almeno tre anni; 2) almeno uno dei coniugi deve avere meno di 30 anni (in ogni caso la somma delle età dei due inferiore a 70); 3) Indicatore della Situazione Economica della coppia, non superiore a 52 mila euro, ma nemmeno inferiore a 22 mila euro; 4) casa acquistata tra la data di pubblicazione del bando e il 31 marzo 2005; 5) casa con una superficie massima di 95 mq priva delle caratteristiche dell’abitazione di lusso; 6) non verrà venduta per almeno 10 anni dalla data di acquisto; 7) mutuo di valore infe- e L’AZiON Economia Domenica 27 giugno 2004 9 IL PUNTO CON LA CONFCOMMERCIO PREZZI La crisi del mercato e la Riforma Biagi Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino nq Buono mercantile nq Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 153,00 a 154,00 Ibrido giallo Friuli 151,00 a 152,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 115,00 a 117,00 Semi oleosi Seme di soia nazionale (um. 14% - imp. 2%) da 295,00 a 300,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 305,00 a 310,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 300,00 a 305,00 b) farine da pasticceria da 464,00 a 474,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 385,00 a 390,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 280,00 a 285,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 218,00 a 220,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 3,60 a 4,40 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 4,60 a 5,30 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 3,80 a 6,50 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 4,00 a 4,50 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 4,50 a 4,80 Pinot bianco del Veneto gr. 9,5-12,5 da 5,60 a 6,60 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 12,30 a 13,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 5,50 a 6,50 Prosecco colli trevigiani gr. 9,5-10,5 da 10,80 a 11,80 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 7,20 cat. M grammi 53/63 a 6,80 Pulcini da carne maschi (cadauno) da 0,43 a 0,45 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,56 a 0,60 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 1,07 a 1,09 - pesanti da 1,06 a 1,08 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,04 a 0,06 - pesanti da 0,13 a 0,18 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,03 a 0,05 Anatre mute femmine da 1,68 a 1,72 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 1,86 a 1,90 Tacchini pesanti - femmine da 0,94 a 0,96 - maschi da 1,12 a 1,14 Galletti - polli a collo nudo da 1,20 a 1,30 - galletti livornesi da 1,88 a 1,92 Conigli - oltre kg. 2,5 da 1,55 a 1,61 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,31 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,28 Oltre 180 kg. fino a 1,16 Magroni da kg. 40 fino a 1,93 Magroni da kg. 50 fino a 1,88 Magroni da kg. 65 fino a 1,76 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,38 Lattonzoli da kg. 30 fino a 2,10 Prezzi aggiornati a martedì 22 giugno 2004 L a locomotiva d’Italia, il mitico NordEst negli ultimi mesi ha subìto un forte arresto: si cerca quindi una svolta che ridia ossigeno ad un’economia inesorabilmente in affanno. In questo momento di crisi del mercato in Veneto e nella Marca, una delle tanto sbandierate scialuppe di salvataggio parrebbe la cosiddetta riforma del lavoro che va sotto il nome di “Riforma Biagi” in onore dell’illustre economista ucciso dalle brigate rosse. Ed è stata questa la questione cardine del convegno organizzato da Unascom-ConfCommercio e tenutosi lunedì 21 all’istituto Pio X di Treviso alla presenza del sottosegretario al Ministero del Welfare Maurizio Sacconi. Si è fatto il punto sulla situazione di difficoltà in cui vive l’economia veneta e so- prattutto sulla spinosa questione degli esuberi in molte grosse industrie della nostra regione come De Longhi, Monti e Zoppas. Sacconi ha spiegato come la ricetta del governo stia proprio nella “Legge Biagi” e cioè nella facilità di passaggio da un lavoro all’altro attraverso la nuova “borsa del lavoro” che dovrebbe divenire una sorta di nodo di scambio liberamente accessibile e consultabile in rete da lavoratori e imprese dove si potranno inserire candidature e richieste di personale senza rivolgersi ad alcun intermediario. La ricerca del lavoro da parte dei candidati e le richieste di professionalità diverse da parte delle imprese confluiranno dunque in questa “borsa” nazionale e le agenzie di lavoro interinale spariranno per diventare dei veri job center legalmente autorizzati sulla base del modello inglese, così come le vecchie liste di collocamento lasceranno il posto ad un’anagrafe delle persone in cerca di lavoro, il vecchio libretto di lavoro diventerà una carta elettronica personale, il tutto secondo una modalità interattiva e al contempo sperimentale. Il presidente dell’Ascom provinciale, Renato Salvadori, ha sottolineato come questa rivoluzione “approdi in un terreno, qual è quello delle Pmi (piccole e medie imprese) del terziario, che ha il desiderio di approfondire perché ha bisogno più di altri di flessibilità e nuovi strumenti”. «Resta il fatto – ha continuato Salvadori – che molto del successo della Riforma starà nella capacità di calarla nel territorio e di applicarla correttamente. Le possibilità interpretative ci sono e potranno pertanto consentire NUOVA SEDE UNIONCAMERE VENETO V enerdì 25 giugno, alle 9.30, sarà inaugurata la nuova sede di Unioncamere Veneto al Parco scientifico e tecnologico di Venezia-Marghera. Un appuntamento di grande importanza per il sistema camerale veneto, in quanto vede finalmente riunite tutte le attività svolte a livello regionale in un’uni- ca struttura, attrezzata con le più moderne tecnologie e che offre la possibilità di ambienti di incontro per meeting e workshop, grazie ad una sala convegni ad alta modularità. In tale occasione sarà presentata la Relazione sulla situazione economica del Veneto. del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI È STATA CONDANNATA LA PUBBLICITÀ SAFECAR itenuta ingannevole dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ne ha vietato l’ulteriore diffusione, la campagna pubblicitaria diffusa dalla Safecar spa sulla promozione dei servizi in garanzia per le auto acquistate usate. La sentenza è arrivata in seguito ad una richiesta di intervento da parte dell’Unione nazionale consumatori. I messaggi, diffusi sia attraverso il mezzo televisivo sia attraverso la carta stampata (su una rivista specializzata e con un opuscolo informativo), prospettavano ai consumatori l’offerta, da parte di Safecar spa, di molteplici servizi, indicati con il nome complessivo di “garanzia Safecar”, che comprendevano varie forme di assistenza e garanzia, legale e convenzionale, in caso di acquisto di autovetture usate presso i concessionari. Il destinatario dei messaggi utilizzati dalla Safecar era indotto a credere che tutti servizi offerti e pubblicizzati, come copertura di guasti meccanici, soccorso stra- dale, assistenza personalizzata nelle officine Safecar, potessero essere ottenuti presso ogni concessionario convenzionato con la Safecar. In realtà il contenuto e le caratteristiche dei servizi offerti non corrispondono a quanto descritto nei messaggi per la ragione che essi sono determinati non automaticamente ma di volta in volta e sulla base di specifiche trattative tra la Safecar e i concessionari, “circostanza, quest’ultima conoscibile dal consumatore soltanto in un momento successivo rispetto alla lettura del messaggio”. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato “le affermazioni contenute nei messaggi segnalati presentano un’omissione informativa rilevante circa l’effettiva natura e l’estensione della garanzia Safecar, suscettibile di trarre in inganno i consumatori sul reale contenuto e sulle caratteristiche dei servizi offerti, pregiudicandone il comportamento economico”. Unione nazionale consumatori, Comitato provinciale di Treviso, telefono 0438-420581. Avv. Nicola Todeschini Studio Legale www.Consumerlaw.it che punti a rendere il lavoratore sempre più solo e debole nel mercato del lavoro con una totale frantumazione del mondo del lavoro. Per esempio restano molte incertezze per la trasformazione dei contratti Co.co.co. che solo a Treviso sono 38 mila: nella riforma, infatti, si aboliscono le collaborazioni coordinate e continuative per sostituirle con i contratti a progetto, con il rischio di un aumento del lavoro nero poiché non tutti i Co.co.co sarebbero riconducibili a dei “lavori a progetto”. Sacconi ha comunque parlato di una rivoluzione in fieri “che ha bisogno di tempo per essere digerita e che sicuramente continuerà ad essere discussa insieme alle parti sociali con la possibilità di apporre anche delle modifiche in corsa”. Alberto Meneghetti A JESOLO IL 26 E 27 GIUGNO Il migliori Prosecco della “Primavera” I Sportello R una maggiore qualità del lavoro se il dialogo tra parti sociali manterrà l’efficacia che in provincia di Treviso ha già prodotto ottimi risultati». «Per il terziario – secondo Sacconi – la svolta sarà positiva perché potrà aiutare molti lavoratori, per esempio del week-end, ad emergere in maniera trasparente». Lo scopo è dunque chiaramente quello di rendere più flessibile il mercato aumentando di conseguenza i posti di lavoro, anche se il processo non appare del tutto automatico e restano ancora molti dubbi sulla precarizzazione dei lavoratori che una rivoluzione del genere potrebbe creare in un contesto economico già in difficoltà. Infatti, le realtà sindacali territoriali e nazionali hanno espresso più volte il timore della nascita di un self-service della precarietà “campioni” della “Primavera del Prosecco 2004”, ovvero le migliori etichette della pregiata produzione enologica delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 giugno, “sbarcheranno” per il terzo anno consecutivo nella centrale piazza Marconi a Jesolo per una due giorni di promozione e degustazione rivolte al grande pubblico dei villeggianti italiani e stranieri che affollano la costiera adriatica. Si tratta di un appuntamento ormai consolidato e atteso nella lunga stagione estiva jesolana, basti pensare che nel 2003 sono state oltre 10 mila le flute offerte al pubblico. L’iniziativa si svolgerà sabato e domenica, a partire dalle 18.30 e sino alle 23.30, e i turisti potranno assaggiare gratuitamente, insieme ai prodotti tipici – formaggi e salumi in particolare – i Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene, i Cartizze, i Colli di Conegliano Doc, i Refrontolo Passito Doc, i Torchiato di Fregona e i Verdiso selezionati durante il Gran Premio del Prosecco e dei vini dell’Altamarca 2004, perché in grado di varcare l’impegnativa quota degli 80 centesimi nelle degustazioni effettuate dall’Assoenologi. Saranno 105 le etichette “Calici di... vini” in degustazione a rappresentare davvero il meglio della produzione 2004 dell’Alta Marca trevigiana. Ad accompagnare le degustazioni, musica e spettacoli di intrattenimento. L’iniziativa “Calici di... vini a Jesolo” è stata voluta dal Comitato promotore della Primavera del Prosecco – il grande circuito enoturistico che riunisce le 15 mostre del vino che si svolgono da marzo a giugno in diverse località dell’alta collina trevigiana e che quest’anno sono state visitate da circa 250 mila persone – e in particolare dalla Comunità Montana Prealpi Trevigiane in collaborazione con il Comune di Jesolo e il supporto organizzativo dell’associazione Mostre Primavera del Prosecco. La Primavera del Prosecco si propone di raggiungere nuovi target di pubblico con un’importante componente straniera, ma anche vuole rafforzare nel consumatore l’identificazione tra il territorio di produzione e i prestigiosi vini Doc che vi si producono, a difesa della specificità delle produzioni collinari e in particolare del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene Doc, minacciato sui mercati italiani e stranieri da innumerevoli tentativi di imitazione. e L’AZiON IL DIALOGO DEL VESCOVO CON OLTRE 50 COPPIE DOPO LA “LETTERA ALLE FAMIGLIE” DELLA DIOCESI Preparazione al matrimonio: itinerari differenziati P iù di cinquanta coppie hanno accolto l’invito all’incontro tra sposi e vescovo per continuare il dialogo che il vescovo Giuseppe ha iniziato con la sua lettera a tutte le famiglie della diocesi. L’incontro, svolto lo scorso sabato 12 giugno in Seminario, è stato davvero un momento bello e proficuo sia per gli sposi come per il Vescovo. Nel vivo dialogo è emersa, quasi in modo preponderante, la preoccupazione per un adeguato cammino di formazione delle coppie al sacramento del matrimonio e alla famiglia. Il Vescovo stesso ha ipotizzato la proposta di itinerari differenziati per la preparazione al matrimonio, in modo tale da rispettare e valorizzare le varie esperienze di vita e di fede portate dalle coppie. La preoccupazione, egli ha detto, non è quella di dividere i fidanzati in varie categorie di giudizio, ma di rispondere alla loro domanda di celebrare il matrimonio cristiano accogliendoli e accompagnandoli tenendo conto del loro vissuto personale e di coppia. Le coppie presenti hanno subito aperto un dibattito, mostrando un grande interesse per la proposta. Gli interventi han- no evidenziato le opportunità e, insieme, anche i rischi che la concretizzazione della proposta di itinerari differenziati comporta. Si sente fortemente il bisogno di un rinnovato e più adeguato accompagnamento dei fidanzati, accompagnamento che esprima davvero il prendersi cura, da parte della comunità ecclesiale, di questi uomini e donne che, con varietà di esperienze, chiedono di “sposarsi nel Signore”. Ci si preoccupa però anche di non fare gruppi di varie serie, di non lasciar passare atteggiamenti giudicanti e di dar valore alla condivisione di esperienze e sensibilità diverse. Chiaramente non ci sono state conclusioni di orientamento pratico, ma questo non ha diminuito il valore del dialogo schietto, della ricerca che ha accomunato pastore e fedeli, della gioia di constatare di avere in comune la passione di evangelizzare e di portare un contributo per la crescita di ogni persona e famiglia. La cosa bella è stata proprio questa: fare, insieme con il Vescovo, esperienza di comunicazione e condivisione, una esperienza che, certamente, porterà frutti di una più forte comunione pastorale. C’è il bisogno di un rinnovato e più adeguato accompagnamento dei fidanzati CAMBIERÀ LA FORMULA DEL RITO DEL MATRIMONIO Si dirà “accolgo te” “A ccolgo te” invece che “prendo te”. Cambia la formula dello scambio del consenso nella celebrazione del matrimonio, solo un esempio delle modifiche apportate dal Decreto di approvazione e di conferma dell’adattamento e della traduzione italiana della seconda edizione latina del Rito del matrimonio, emanato dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti lo scorso 29 aprile e reso noto al termine dell’Assemblea generale Cei di fine maggio. «Si tratta di una revisione del rito esistente – ha precisato monsignor Betori, segretario generale della Cei – con un adattamento alla situazione pastorale italiana, tenendo presente le diverse situazioni di coloro che chiedono di celebrare il matrimonio cristiano». Tre sono le tipologie individuate cui corrispondono i tre capitoli dell’edizione italiana del Rito del matrimonio: «Il matrimonio tra persone che hanno già compiuto un significativo cammino di fede nella comunità parrocchiale; quello richiesto da persone che, pur non avendo maturato un chiaro orientamento cristiano e non vivendo una piena appartenenza alla Chiesa, desiderano la celebrazione re- MISSIONI / IN KENIA DOPO GLI STUDI Don Silvestro torna a Bondo In questi giorni la Repubblica Democratica del Congo è ancora teatro di scontri soprattutto all’Est e lo spettro che un’altra guerra possa bloccare l’ennesima transizione preparatoria alle elezioni politiche esaspera il popolo congolese già troppo provato. Secondo fonti Onu, sono stimate in oltre tre milioni le perdite di vite umane e un valore enorme di materie prime e minerali preziosi esportati irregolarmente dai paesi confinanti con l’appoggio di alcuni elementi della leadership locale e alcune potenze occidentali. La gente si sente stremata e umiliata. Gruppi di manifestanti hanno aggredito diverse sedi della Monuc (missione Onu di pace) che sembra connivente con le aggressioni. Le Conferenza episcopale congolese, insieme alle altre confessioni religiose, richiama incessantemente i governanti alle gravi responsabilità inerenti la transizione politica e si adopera che questa avvenga. Attraverso una formazione capillare lavora con la popolazione affinché essa prenda responsabilmente in mano il suo avvenire. La presenza a Cappella Maggiore del nostro fratello congolese don Sylvestre Adesengie ci rende ancor più solidali con quelle popolazioni. D on Silvestro Adesengie proveniente da Bondo Rdc, ospite per due anni della parrocchia di San Pio X di Conegliano, ha frequentato il Pontificio Istituto Antoniano di studi ecumenici a Venezia. Ha concluso da pochi giorni il suo iter scolastico presentando una tesi sul tema “Koinonia e diaconia come luogo concreto del dialogo ecumenico”. “Longonia” direbbero in Congo: “Evviva”! All’incontro di due Pastori nel 1999, monsignor Alfredo Magarotto di Vittorio Veneto e mon- signor Philippe Nkiere Kena della diocesi di Bondo (Repubblica Democratica del Congo), si deve l’iniziativa di una relazione tra le due diocesi che si è concretizzata con l’invio di Antonia Simionato, missionaria laica, e con la venuta in Italia di un sacerdote congolese, don Silvestro Adesengie. La sua presenza nella nostra diocesi voleva essere una risposta in anteprima della sua stessa tesi: condividere la sua esperienza pastorale congolese con noi. È stata una sfida per entrambe le parti: superare i luoghi comuni e l’immaginario che accompagna le nostre diversità. Dal settembre 2003 ha anche prestato servizio nelle parrocchie di Cappella Maggiore, Sarmede e Anzano affidate alla cu- ra pastorale di don Giulio Fabris. Qui ha potuto maggiormente sperimentare la comunità come famiglia e fare un’esperienza pastorale più allargata. Le due Chiese (Vittorio Veneto e Bondo) hanno vissuto in questi quasi tre anni di permanenza in Italia di don Silvestro un tempo di comunione, poco appariscente se si vuole, con tutte le relative difficoltà di incontro-scontro tra due culture profondamente diverse, derivanti soprattutto dai nostri ritmi di vita sempre più accelerati, confrontati a quelli africani dove ligiosa del matrimonio essendo battezzati e non rifiutando esplicitamente la fede; il caso di matrimoni tra una parte cattolica e una non battezzata». Oltre ad arricchimenti testuali e gestuali del rito, è prevista la possibilità – nel secondo capitolo – di celebrare il matrimonio nella Liturgia della Parola. Il testo del nuovo Rito sarà disponibile nelle librerie nel mese di settembre e potrà entrare in vigore nella prima domenica di Avvento. il tempo ha meno valore economico e più relazionale, nonché dal disorientamento di chi passa dal cuore della foresta in una società tecnicamente avanzata e, a volte, dal nostro istintivo rifiuto del diverso. Don Silvestro crede che nella relazione tra le due Chiese, attraverso gesti concreti di scambio sul piano umano e pastorale si fa ecumenismo e si vive una prassi di comunione e servizio, vitale per entrambe. È un momento questo in cui “l’ecumenismo” acquista significato anche all’interno della stessa Chiesa cattolica: scambio di potenzialità, di doni, possibile occasione di ringiovanimento per le Chiese di antica tradizione, reciproca offerta di fede e di testimonianza. Credo di interpretare i sentimenti del vescovo Philippe e della diocesi tutta di Bondo nel dire alla mia Chiesa di origine: “Merci mingi!” (un grazie grande). Accompagniamo don Silvestro nel suo prossimo rientro in Congo con la nostra amicizia e solidarietà. e L’AZiON Chiesa Domenica 27 giugno 2004 11 UNITALSI / DAL 29 GIUGNO AL 5 LUGLIO L’ORA NELLE SCUOLE DIOCESANE Con una certa sorpresa risulta che le ragazze sono in numero maggiore dei ragazzi, ben il 15,03%. Anche in diocesi la percentuale varia secondo il livello di scuola: scuola materna 6,85%, scuola elementare 7,41%, scuola media inferiore 10,17%, scuola media superiore 17,63%. Se guardiamo il tipo di scuola, la percentuale maggiore dei non avvalentesi si registra all’Istituto d’arte 37,41%, seguono Liceo classico 31,36%, Istituto per il commercio 29,16%, Istituto del turismo 21,92%, Scuola alberghiera 21,64%. Pellegrini a Lourdes Religione: aumentano per la trentesima volta i “non avvalentesi” D a Trichiana a San Giorgio di Livenza, dal nord fino all’estremo sud, tutta la diocesi di Vittorio Veneto è rappresentata nel pellegrinaggio a Lourdes che partirà con il treno violetto, da Conegliano, martedì 29 giugno. Nella festività dei santi Pietro e Paolo, l’Unitalsi vittoriese intraprenderà il suo 30º viaggio alla grotta di Massabielle. Risale infatti al 1974 il primo pellegrinaggio diocesano della sottosezione, il quale aprì la strada ad altri ancora contribuendo a far giungere nel luogo delle apparizioni, ai piedi dei Pirenei, decine di migliaia di pellegrini, malati e volontari della Chiesa di San Tiziano. L’edizione 2004 sarà inoltre la prima ad essere presieduta dal vescovo Giuseppe Zenti, pellegrino con i pellegrini, il quale condividerà con la sua nuova diocesi un’intensa esperienza di fede. Il pellegrino più giovane ha poco più di un anno, mentre il veterano, per età e per esperienza in questo campo, compirà nel prossimo mese di agosto 98 anni. Complessivamente sul L’ treno saliranno 600 persone di cui 124 malati che a Lourdes saranno ospitati al Salus, l’ospedale dell’Unitalsi italiana. I pellegrini saranno invece 238, mentre i volontari 165. A questi si aggiungeranno circa 70 persone, tra pellegrini, malati e volontari, della diocesi di Venezia. Dieci saranno i medici e undici i sacerdoti, di cui sei provenienti dalla diocesi di Vittorio Veneto, tre da Venezia e due da Padova. Due sono le parrocchie presenti con un folto gruppo di fedeli accompagnati dal rispettivo parroco. Si tratta di Motta di Livenza con monsignor Rino Bruseghin e Oderzo con monsignor Piersante Dametto. Anche il Seminario sarà rappresentato da tre teologi e un animatore. I pellegrini raggiungeranno la Francia nella gior- In 600 da tutta la diocesi, guidati dal Vescovo nata di mercoledì 30 giugno. Per loro si susseguiranno le celebrazioni alla grotta e nei vari santuari di Lourdes, la visita ai luoghi di santa Bernardetta e la Via Crucis lungo il pendio del vicino colle. Tema dell’anno sul quale saranno chiamati a riflettere è “Il Signore è la mia roccia”. Per i bambini il salone al piano terra del Salus sarà trasformato ogni giorno in una ludoteca. Per i più piccoli, e questa è una novità assoluta, ci sarà la possibilità di trascorrere un paio d’ore, dalle 14 alle 16, giocando e divertendosi in compagnia di alcune ragazze, volontarie italiane, che a Lourdes stanno prestando il servizio civile. Per entrare nel clima del pellegrinaggio si sono tenuti, nella settimana che precede la partenza, degli incontri rivolti ai partecipanti, in particolare a pellegrini e volontari. Il rientro alla stazione di Conegliano è fissato per lunedì 5 luglio. Gerda De Nardi FU PARROCO A VILLA, SUSEGANA E CODOGNÈ È morto don Giuseppe Rui S i è spento lunedì 21 giugno, nell’ospedale di Vittorio Veneto, all’età di 98 anni, don Giuseppe Rui, il più anziano dei preti della diocesi. Era nato a Lutrano nel 1905 e aveva frequentato il seminario diocesano. Monsignor Beccegato lo ha ordinato sacerdote in cattedrale il 9 luglio 1933. Tutta la sua vita è stata spesa nell’attività pastorale in diverse parrocchie della diocesi. Dopo alcuni anni di servizio come cappellano, nel 1936 è stato nominato parroco a Villa di Villa dove rimase per dieci anni, poi a Codognè dal 1946 al 1960 e infine a Susegana fino al 1970 quando si è ritirato a Rua di Feletto a causa della salute precaria. Ma non cessò di lavorare, anzi, quando il parroco di Rua, don Pietro De Bettin, verso la Don Giuseppe Rui, morto all’età di 98 anni metà degli anni Ottanta, si ammalò, don Giuseppe che già aveva superato la soglia degli ottanta, lo affiancò sostenendolo non solo nella malattia, ma anche nell’attività parrocchiale fino a quando il parroco morì. Don Giuseppe continuò a prestare servizio anche con il nuovo parroco don Mario D’Incà fino che le forze lo sostennero. Negli ultimi an- ni dovette ritirarsi nella Casa Papa Luciani di Santa Lucia avendo bisogno di continue cure. Don Giuseppe era un prete all’antica, non solo per l’età, ma anche per lo stile pastorale, ma questo non gli impedì di dedicarsi con tutto lo zelo e la passione a sostenere la vita cristiana nelle numerose comunità in cui ha prestato servizio. La nipote Anna, che lo accudì fin da quando si era ritirato a Rua di Feletto e che gli è stata amorevolmente vicina anche quando era a Santa Lucia, lo ricorda soprattutto come uomo riservato, ma di grande spiritualità: «Ultimamente – afferma – non faceva che pregare tutto il giorno». Il funerale è stato celebrato dal Vescovo nella parrocchia natale di Lutrano, dove è stato sepolto. insegnamento della religione cattolica nella scuola, il cosiddetto Irc, non è, come si sa, obbligatorio. Ogni anno l’alunno o i genitori, a seconda dell’età e della scuola frequentata, possono scegliere di “non avvalersi” dell’insegnamento di questa materia. La quale, vale la pena ricordarlo, non è insegnamento generico di religione, ma di “religione cattolica”, sia pur presentata come contenuto culturale e non come catechesi. Quanti sono quelli che non “si avvalgono”? L’Osservatorio socio-religioso del Triveneto ha pubblicato i dati relativi al 2004, riguardanti le tre regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige. In totale, per queste tre regioni, la percentuale dei “non avvalentesi” è di 10,03%, mentre lo scorso anno era del 9,67, con un aumento del 3,72%. La distribuzione tra maschi è femmine è pressoché uguale, invece se si tiene conto del livello di scuola si va dal 6,51% della scuola materna al 16,92 della scuola media superiore. Coloro che non si avvalgono che cosa fanno durante l’ora di Irc? Sempre per le scuole della diocesi di Vittorio Veneto: il 31,9% esce dalla scuola, il 28,8% studio assistito, il 26,1% studio libero e il 13,2% attività didattica formativa. Per quanto riguarda la diocesi di Vittorio Veneto, i non avvalentesi nel 2004 sono stati l’11,06% con un incremento del 3,72% rispetto allo scorso anno. Da notare che nel 1988, anno del primo rilevamento, erano solamente il 2,2%. MISSIONI clima di spiritualità che nacque e maturò l’idea della fondazione di un istituto per le Missioni, che si concretizzerà il 29 gennaio del 1901, con il nome della Consolata. Più tardi, nel 1910, fonderà anche un istituto femminile, con lo stesso nome, le Missionarie della Consolata. Ancora una volta Maria diventa protagonista di una nuova “avventura”. I missionari della Consolata, oggi presenti in più di 20 Paesi, in quattro continenti, continuano l’opera dell’Allamano, fedeli al carisma voluto dallo stesso fondatore, attenti soprattutto alle nuove esigenze dei tempi. Si propongono essere ancora “una famiglia” soprattutto a quanti sentono una chiamata speciale di consacrazione; si consacrano all’evangelizzazione del mondo nel lavoro apostolico di annuncio e promozione umana delle persone, ravvivando nello stesso tempo, la coscienza che ogni battezzato e ogni Chiesa devono “andare oltre” i propri confini, mettendosi a servizio dei più bisognosi, anche a costo della vita. Padre Gianni Basso Missionario della Consolata Domenica 27 aVittorioVeneto la celebrazione della Consolata I Missionari della Consolata e tutto il popolo cristiano celebrano il 20 giugno la solennità della Madonna Consolata. Quest’anno, a Vittorio Veneto, domenica 27 giugno, c’è una solenne celebrazione festiva alle 10, nella chiesa a lei dedicata, in via Rizzera 243. Grande promotore di questa devozione mariana è stato, senza dubbio, il beato Giuseppe Allamano, sacerdote di Torino che per 46 anni fu rettore di quel santuario, che, con coraggiose iniziative, rese un “centro di vita spirituale” e un “punto di riferimento di tutta l’attività pastorale dell’arcidiocesi di Torino”. Si trovava come immerso in un “mare di gente” sul quale le missioni avrebbero potuto benissimo galleggiare. La caratteristica spiritualità mariana che l’Allamano voleva era ispirata a una nuova e urgente mentalità missionaria. L’Allamano fu “sacerdote diocesano” e “rese pratico e operativo” il culto alla Madonna. Qui tra le mura del santuario fu attivo, laborioso, intraprendente, senza sbracciarsi, da vero “prete diocesano”, vivendo tra la gente, molta gente. In altre parole l’Allamano volle rendere più familiare o più popolare, più spontanea, più sentita, più abituale e più profonda, veramente parte integrante della vita cristiana la devozione a Maria. È in questo solido LE CELEBRAZIONI I n occasione della solennità della Madonna Consolata ecco le celebrazioni in programma a Vittorio Veneto. Venerdì 25 giugno, come tutta la settimana: rosario missionario meditato alle 16.30, e novena, il tutto prima della messa delle 17. Sabato 26: alle 17 messa celebrata dal vescovo Zenti. Domenica 27: alle 10 messa solenne con padre Gianni Basso, missionario per 24 anni in Brasile, celebra 30 anni di sacerdozio. A seguire incontro festivo dei familiari dei missionari della Consolata. 12 e L’AZiON Chiesa Domenica 27 giugno 2004 L’AGENDA del Vescovo L a settimana scorsa si è svolto il campo vocazionale. Erano invitati tutti i giovani che partecipano ai gruppi vocazionali parrocchiali. Come al solito le iscrizioni sono arrivate all’ultimo momento, questo perché non è facile trovare per un giovane l’euro e mezzo come quota di partecipazione e molti di loro non sono venuti proprio perché non hanno trovato i soldi. Mia mamma avrebbe detto: «Potevi dirmelo, che ti avrei dato io i soldi per quei giovani!». Credo che non solo mia mamma, ma che anche molti di voi avrebbero pensato la stessa cosa. Anche per me sarebbe stato doveroso utilizzare le offerte che arrivano dalla diocesi di Vittorio Veneto per questo giusto motivo (qualcuno in effetti è stato aiutato), ma in questo contesto africano, bisogna valutare quello che è veramente educativo per rendere autonoma questa gente. Uno degli obiettivi del Un sostegno che sfoci nell’autonomia progetto pastorale della diocesi di Sarh, è la “prise en charge” ovvero il prendersi a carico le spese delle attività della comunità cattolica. Al loro arrivo, i missiona- ri occidentali hanno portato l’annuncio del Vangelo, ma hanno anche visto le urgenti necessità di creare delle strutture necessarie per l’Annuncio. PELLEGRINAGGIO: Dal 26 al 27 settembre a Medjugorje I missionari della Consolata di Vittorio Veneto propongono per il prossimo mese di settembre un pellegrinaggio a Medjugorje, come esperienza di preghiera, fraternità e gioia. Il pellegrinaggio si svolgerà dal 23 al 27 settembre, raggiungendo la piccola località di Medjugorje, visitando il monte dell’Apparizione (Podbrdo), il monte della Croce (Krizevac), la chiesa di San Giacomo. Per informazioni e adesioni: padre Angelo Casadei, telefono 0422771272; Giorgio Zago, telefono 0438-57411. La cosa più facile e veloce per aiutare questa gente, è stata quella di far arrivare tutto il necessario dall’estero. Questo purtroppo ha creato in molti una men- talità che fa associare l’uomo bianco e quindi anche il missionario, a chi può fare tutto e ha tutto... e per certi aspetti è proprio così... e c’è sempre qualcuno che ne approfitta! Questo poteva andare bene quando c’erano solo i missionari, ma adesso che c’è anche il clero locale questo crea dei problemi, perché un prete ciadiano non ha le stesse possibilità a livello economico di un missionario italiano. È vero che la povertà in questo Paese è ancora un grosso problema, ma è anche vero che ora i cattolici sono numerosi e che tra loro c’è chi guadagna bene e che purtroppo c’è anche chi sperpera i suoi soldi in cose inutili e nell’alcol. Allora diventa educativo far capire fin da giovani che bisogna pur fare qualche sacrificio per avere o partecipare a qualcosa per cui vale la pena e che non bisogna sempre aspettare tutto dagli altri e specialmente dai missionari. Ben presto il clero locale potrà prendersi a carico tutte le parrocchie ma chi dovrà sostenere economicamente le strutture e le attività saranno i cristiani stessi. Con questo non voglio dire che non bisogna più raccogliere offerte, ma che queste offerte vengono bene utilizzate soprattutto per opere di educazione che contribuiscono all’autonomia della Chiesa ciadiana. don Adriano Bellotto Sarh, Ciad Domenica 27 giugno – Tredicesima del Tempo Ordinario 1 Re 19, 16. 19-21; Gal 5, 1. 13-18; Lc 9, 51-62 Prima settimana del Salterio entre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo…». Con lo sfondo di questa drammatica prospettiva, Gesù è colto nel suo viaggio coraggioso a Gerusalemme in compagnia dei discepoli, e precisamente intenzionato a fare tappa in Samaria, pur sapendo che tra samaritani e giudei non correva buon sangue. I samaritani non riconoscevano il tempio di Gerusalemme e i giudei, a loro volta, li rimproveravano di essersi compromessi con altri popoli e altri dei. Al rifiuto da parte dei samaritani di accogliere Gesù, i discepoli si arrabbiano oltre misura, ma egli non mostra alcuna ostilità; non si meraviglia che ci sia chi lo rifiuta, ma non accetta di essere messo al secondo posto da chi sceglie di seguirlo. Nel mondo c’è sempre qualcuno che si frappone lungo la via, che preferisce seguire princìpi diversi da quelli del Vangelo. Il discepolo non è autorizzato a lottare contro nessuno, non ha ricevuto l’incombenza di scatenare “guerre sante” o di bandi- re roghi. L’unico fuoco che Gesù è venuto a portare sulla terra è quello dello Spirito che trasforma il cuore degli uomini. Io penso però che siamo tutti un po’ fratelli di Giacomo e Giovanni, figli del tuono, e come loro restii ad imparare la lezione. Nella seconda parte del Vangelo assistiamo a tre incontri di Gesù. Nel primo incontro, “un tale”, entusiasta all’eccesso, dichiara che intende seguire il maestro ovunque. Gesù, realisticamente, lo ridimensiona e gli ricorda che la strada per Gerusalemme è irta di difficoltà, non è una passeggiata. La costruzione del Regno è fatta di momenti belli e di emozioni forti, ma c’è anche il giorno del deserto e dello sconforto, delle delusioni e delle sconfitte. Di tutto questo occorre essere consapevoli se si vuol prendere sul serio il Vangelo. Nel secondo incontro è Gesù che invita “un altro” a mettersi al suo seguito senza alcuna condizione: «Lascia che i morti…». Quante cose morte portiamo dentro di noi: sogni infranti nello scontro con una realtà diversa, problemi irrisolti, limiti e fragilità… Se dovessimo prima sistemare tutto per annunciare il Regno, non cominceremmo mai. I discepoli di Gesù non sono persone che me a Lago alle 10.30. Alle 15 partecipa all’ordinazione episcopale di monsignor Giuseppe Andrich nella cattedrale di Belluno. Lunedì 28: Al mattino udienze concordate. Alle 20 celebra la Messa a Mansuè. Martedì 29: Alle 8.30 incontra i sacerdoti della forania di Vittorio Veneto. Alle 10.30 celebra la Messa a Soligo nella solennità del patrono. Dal pomeriggio di martedì 29 giugno a lunedì 5 luglio partecipa al pellegrinaggio diocesano a Lourdes. NOMINE * Don Vittorino Battistella e don Livio Dall’Anese sono stati nominati “parroci in solidum” dell’Unità pastorale Pianzano, Godega, Bibano. Don Vittorino Battistella è il moderatore dell’Unità. Don Vittorino Battistella lascia la parrocchia di Santa Giustina di Vittorio Veneto, mentre don Livio Dall’Anese riprende il servizio in diocesi dopo aver svolto il ministero nella parrocchia di Guanambì, diocesi di Caetité (Brasile) come “Fidei donum”. * Don Bruno Daniel, arciprete di Lentiai, è stato nominato direttore del Centro missionario diocesano, conservando l’incarico parrocchiale. * Don Zeno Pessotto è statao nominato responsabile del Centro pastorale presso Casa “G. Toniolo” di Conegliano. Lascia la parrocchia di Salsa di Vittorio Veneto. Consiglio affari economici I l Consiglio diocesano per gli affari economici si riunirà giovedì 29 luglio. Verranno prese in considerazione le domande presentate entro il 14 luglio. attolica C e n o i z A Proposta campiscuola ell’intensa stagione di campiscuola, proposta dall’Azione cattolica diocesana, c’è ancora qualche posto. È possibile iscriversi per il campo Giovanissimi 14-21 luglio a Col Cumano, per il campo 18enni 28 luglio-4 agosto a Cimacesta, per il campo Giovani in Toscana 8-15 agosto, per il campo adulti 4-11 agosto e per il campo Lavoratori 1118 agosto. Viste poi le numerose richieste è stato programmato un altro campo 14-15enni nel periodo 25 agosto-1 settembre. Un invito del tutto speciale alle giovani coppie di sposi e alle famiglie per il campo Giovani-Adulti dall’11 al 18 agosto. Il Campanac (per educatori-animatori-responsabili) è stato fissato per il week-end 10-12 settembre a Cimacesta. Ultimi posti anche per il grande incontro nazionale a Loreto, di tutta l’Azione cattolica italiana e di quanti vorranno unirsi (3-5 settembre). Nell’occasione il Papa beatificherà, tra gli altri, Alberto Marvelli, giovane dell’Azione cattolica di Rimini. Per informazioni e adesioni ufficio Ac, telefono 0438-940374. N OGGI Domenica «M Domenica 27 giugno: Celebra Messa e Cresi- hanno già risolto tutti i loro problemi, ma persone che prendono la propria croce e vanno avanti con coraggio, sapendo che dentro i loro “vasi di coccio” portano un vero tesoro. Nel terzo incontro, ad “un altro” ancora Gesù (un po’ come ha fatto Elia con Eliseo) ricorda la necessità di essere fedeli alle scelte operate. Vale anche per noi, cristiani spesso dalla memoria corta, abili ad adagiarci nelle situazioni, a trovare scuse e compromessi. Non possiamo perdere tempo in pettegolezzi, in discussioni inutili, in dibattiti su questioni banali mentre il mondo ha urgente bisogno dell’annuncio del Vangelo. Invochiamolo pure il “fuoco dal cielo”, non però sui fratelli che non la pensano come noi, ma su noi stessi, sulle tante nostre sicurezze, sulle realtà in cui abbiamo riposto la nostra fiducia, sul nostro passato e sui nostri interminabili indugi. Don Fabrizio Mariani OFFERTE Offerte per la Casa “Mater Dei” (aggiornate al 1º giugno 2004) Bambini 1ª Comunione, Cattedrale di Vittorio Veneto 397,00, Gruppo famiglia 1 Sacile 108,00; Bambini del catechismo di 5ª elementare, Cordignano 20,00; Fondo solidarietà parrocchia di Meschio 100,00; Bambini del catechismo di 5ª elementare, Cordignano 10,00; Bambini di 1ª Comunione di Colbertaldo 120,00; Rizzotto Claudio in ricordo della mamma Elda Meneghin ved. Rizzotto 160,00; Fam. Boldrin di Sarmede in ricordo di papà Otello 360,00. Grest G Ci siamo ! Eccoci nell’estate dei Grest, ed ecco la pagina speciale a loro dedicata. Mandaci anche tu articoli e foto del tuo Grest! E UNA SERA UN FILM... DOPPIATO DAGLI ANIMATORI! I ragazzi de La Nostra Famiglia trovano amici al Grest di Lutrano I bambini più grandi che quest’anno frequentano il Grest di Lutrano erano sì e no nati quando nell’estate del 1991 la parrocchia partiva con la prima edizione. Si trattava di una novità assoluta per tutta la zona dell’Opitergino. Quattordici anni quindi, e certo non li dimostra. “Grestabile” - La novità dell’edizione di quest’anno non ha eguali in zona: «Abbiamo stretto un rapporto di collaborazione con La Nostra Famiglia» dice Omar, uno dei “volti storici” di questo Grest. «Ora alcuni utenti del Centro Diurno di Oderzo partecipano ai laboratori insieme ai ragazzi della parrocchia». Non si tratta solo di una collaborazione di amicizia, ma di un progetto che ha una duplice finalità: offrire ad alcuni utenti Il gruppone di Lutrano e, sotto, un momento dei laboratori con anche ragazzi disabili la comunità. “Anche un film coreano” - Nell’ambito del Grest si svolgono come ogni anno tre uscite: la Giornata della famiglia con la pedalata al parco di Villa Varda domenica 20 giugno, la giornata al parco acquatico di Acquafollie a Noale il 23 e infine una gita, stavolta a Padova e Monselice, che avrà luogo il 30. Inoltre verrà ripetuta un’i- Lavoretti dei bambini in vendita pro missionari lutranesi In mostra due dei più bei lavoretti realizzati dai ragazzi... un’occasione di socializzazione esterna al Centro e sensibilizzare il territorio rispetto al modo di concepire la disabilità da un punto di vista delle risorse e non della limitazione. Con entusiasmo il parroco don Lucio Marian e i suoi collaboratori stanno rendendo reale il concetto che le abilità diverse sono una fonte di arricchimento per niziativa partita lo scorso anno: la proiezione serale di un film inerente ai temi trattati al Grest. Quest’anno sarà la volta di un film coreano dal titolo “Il ritorno a casa”, in lingua originale con... doppiaggio in diretta compiuto dagli animatori. Parteciperanno al dibattito sul film Carla Vizzotto, docente al laboratorio di cinema alle scuole medie “F. Amalteo” di Oderzo e una delle creatrici della rassegna di film per ragazzi da tutto il mondo che fa da corollario alla mostra dell’illustrazione di Sarmede, e Franco Santamaria, docente di pedagogia all’Ateneo di Trieste. Tabella di marcia Partito il 14 giugno, questo Grest ha adottato il tema del Noi “Di pizza in pi@zza”. Una giornata normale, dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19, prevede mezz’ora di preghiera e canto seguita da un’ora e un quarto in cui i 121 ragazzi iscritti si dividono nei sette laboratori. Segue mezz’ora di merenda con il gelato e la drammatizzazione della scenetta del giorno, compiuta non dagli animatori come accadeva fino all’anno scorso ma dai bambini del laboratorio di teatro. Il grande gioco di squadra e il cerchio finale concludono la giornata. Ma per gli animatori, venti ragazzi tra i 14 e i 19 anni e dieci mamme, l’impegno parte già alla mattina con i preparativi, continua alle 15 con mezz’ora di raccoglimento e termina dopo le 19 con un momento di riflessione sulla giornata. “Stanchino” - «Adesso sono un po’ stanchino, mi sono fatto sei ore di tema». A dirlo è Moreno, uno dei due animatori di quinta superiore. Ma come si fa a conciliare il Grest con gli esami di maturità? «Sì può… oggi ho fatto Montale è mi è pure andata benissimo!». E domani lo aspetta la seconda prova… Il Grest terminerà con la serata finale sabato 3 luglio, durante la quale verranno venduti i lavoretti preparati dai ragazzi nelle tre settimane: il ricavato andrà ad uno dei missionari lutranesi nel mondo. Seguirà la messa di fine Grest la mattina successiva. Andrea Pizzinat SACILE - IL PICCOLO GREST DEL RICAMO (E DEI GIOCHI) nche quest’anno, nella parrocchia del Duomo di Sacile, dal 7 giugno al 3 luglio è stato organizzato un corso di ricamo per bambine e ragazze (ma anche ragazzi) dalla prima elementare alla prima superiore. Come sempre, numerose sono state le partecipanti (circa 85), guidate e animate da tre suore di Maria Bambina e da un gruppo di volontarie. Tra le varie attività e sotto la guida di un’esperta signora, è prevista la pittura su stoffa. Durante la mattinata inoltre trova spazio un momento formativo e d’animazione, con canti e giochi. Venerdì 18 giugno è stata realizzata un’uscita a Bassano, Asolo e alla Madonna del Monte. Il corso di ricamo è un modo alternativo per trascorrere l’estate, dedicandosi al riposo e al gioco, ma anche imparando un’arte autentica, che ancora piace! Il corso di ricamo si concluderà con una mostra a palazzo Carli, sabato 3 luglio, dalle 17 alle 20, e domenica 4, tutta la giornata. Le eventuali offerte andranno per le missioni. (AM) A e L’AZiON DA SAN GIORGIO A MEL ECCO I GREST IN CORSO Ricominciamo! L e parrocchie riaprono il cantiere Grest, scrivevamo in prima pagina la scorsa settimana. E rieccoci: appena finita la scuola, nugoli di bambini, drappelli di animatori, parroci e adulti prendono possesso del patronato. I primi a cominciare arrivano dalla bassa diocesi: da Lutrano, con il suo Grest che è anche incontro con i disabili, di cui parliamo qui a fianco; ad Arzeri e Campodipietra: in tutto 1293 abitanti, ma ciononostante buona volontà a sufficienza per organizzare un Grest. Inizio anticipatissimo anche per Camino: dal 12 giugno al 4 luglio tutti in pista con “Il mago di Oz” (e già ora sono in rete su www.camino-oderzo.it). Stessa scelta anche per San Martino a Conegliano, dove si cerca in patronato “Il pianeta del tesoro”; e per Parè, dove il Grest non smette mai: inizia a giugno e si conclude a settembre. Tanti hanno invece tirato il fiato per una settimana dopo gli ultimi compiti in classe, per gettarsi a capofitto nel Grest nella prima settimana d’estate (da lunedì 21 giugno). Eccoci allora a Colbertaldo, dove per un mese il tema sarà “I giovani e la parrocchia”; a Mosnigo, dove per tradizione si parte sempre da temi del Vangelo: quest’anno le “compagne di giochi” saranno la Risurrezione e le successive apparizioni di Gesù. Ci spostiamo: è Grest anche a Pieve, dove il Grest è condiviso con Solighetto, col titolo di “Va’ e non ti fermare”; a Fratta di Oderzo e all’estremo sud a San Giorgio di Livenza, in entrambi i casi con il tema “Di piazza in piazza”. E ancora Grest anche a Mel e tutte le sue frazioni, a Bocca di Strada e a Visnà, dove il tema prescelto è san Francesco. ARZERI E CAMPODIPIETRA Laboratori per tutti i gusti U na ventina di persone di diversa età tra mamme e ragazzi costituiscono la vivace squadra degli animatori del Grest di Campodipietra (nella foto a destra) e Arzeri (a sinisra), partito la scorsa settimana e in fase di conclusione. Un’esperienza giunta al suo terzo anno di vita che coinvolge una cinquantina di ragazzi, dai 6 ai 14 anni, con in prima linea il parroco don Piergiorgio Trevisan. Qual è il programma del Grest a Campodipietra e Arzeri? «Il Grest si tiene in parrocchia, dalle 15.30 alle 19, e prevede una serie di laboratori, momenti di gioco e di canto. Io mi occupo personalmente dei momenti di riflessione. Esordiamo il nostro pomeriggio insieme e lo concludiamo con una preghiera al Signore. I ragazzi, suddivisi in gruppi a seconda dell’età, svolgono un laboratorio al giorno, e li cam- biamo a rotazione, in maniera tale da fruire di tutte le esperienze proposte dai nostri animatori». Il tema di quest’anno? «L’associazione Noi del Triveneto ha pensato per il 2004 a un recupero degli antichi valori delle nostre terre. Niente di meglio che insegnare ai ragazzi i lavori che svolgevano i nostri nonni. “Di pizza in pi@zza”, questo il nome dell’iniziativa, consta soprattutto di laboratori manuali». Quale significato riveste per lei il Grest? «È un momento importante il cui fine è trasmettere valori umani e religiosi semplici e condivisibili». Ancora top secret il programma della serata di questo venerdì, ultima giornata del Grest. Tutti invitati, ma in prima fila ci aspettiamo facciano capolino i volti orgogliosi dei genitori dei ragazzi. Angela Deganis LAVORO DI SORGE Libri NERVESA Belluno, l’occupazione raccontata dai parroci L’ Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali ha edito l’importante volume “Relazioni dei parroci delle diocesi di Belluno e di Feltre sull’occupazione nazista dal 1943 al 1945”. L’opera, che è a cura e con introduzione di Giuseppe Sorge, contiene i verbali di risposta di 61 parroci al questionario inviato dalla Curia subito dopo la liberazione per conoscere lo stato morale e civile delle popolazioni durante il triste periodo dell’occupazione. Il volume è particolarmente importante perché contiene dei documenti di prima mano, stesi immediatamente dopo i fatti dai parroci in quanto persone responsabili delle varie popolazioni; per giunta i documenti erano ufficiali, di sicura fedeltà storica. L’opera può essere letta sotto vari profili. Quello però più interessante è certamente il filone che attualmente sta acquistando importanza nella storiografia italiana: si tratta cioè non di studiare il comportamento dei tedeschi, né l’azione dei partigiani, cose tutte ormai assai indagate, ma di vedere quale è stato l’atteggiamento della popolazione. Da queste relazioni appare come la gente bellunese sia stata sempre e compattamente antifascista e antitedesca. Il problema scottante del rap- porto dei parroci con il movimento partigiano, nell’opera in questione, è analizzato sotto tre aspetti: alcuni parroci sono i promotori del movimento partigiano e sostenitori sempre dello stesso movimento; altri temono per alcune vessazioni che i partigiani hanno fatto sulla popolazione civile; altri ancora paventano il pericolo dei comunisti atei che, provenendo da fuori provincia possono inquinare il movimento partigiano e l’intera popolazione. La popolazione da queste relazioni appare sofferente, ma non piegata; dignitosa nella sua sofferenza; attenta ai valori di patria, ma anche umana con il nemico ucciso oppure ferito oppure vinto. In pratica la gente bellunese ha saputo, con l’aiuto dei parroci, stendere la propria mano caritatevole in nome del cristianesimo vissuto e praticato. I racconti dei parroci, pur così differenti nello stile, sono altamente drammatici e alcuni di essi hanno un alto profilo letterario. “Le relazioni dei parroci delle diocesi di Belluno e di Feltre sull’occupazione nazista dal 1943 al 1945” (340 pagine, con tre appendici e un’ampia introduzione di Giuseppe Sorge) è in vendita nelle principali librerie e nella sede dell’Istituto al prezzo di 23 euro. TREVISO: CONCORSO “TOTI DAL MONTE” T ermina il 26 giugno, al teatro Eden di Treviso, il Concorso internazionale per cantanti “Toti Dal Monte”, giunto alla XXXIV edizione. L’opera a concorso è “Il barbiere di Siviglia”, di Gioacchino Rossini; i vincitori per ognuno dei sette ruoli formeranno la compagnia di canto dell’opera che sarà in programma nelle stagioni 2004-2005 di Teatri Spa di Treviso e del Teatro Coliseu di Porto (Portogallo). La finale pubblica, ad ingresso libero, si tiene sabato 26 giugno alle 17. La partecipazione di candidati a questa XXXIV edizione testimonia il carattere internazionale del celebre concorso. I sessantatre giovani candidati (il limite di età è fissato a 32 anni) infatti provengono da Albania, Austria, Bulgaria, Canada, Cina, Colombia, Corea del Sud, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Messico, Polonia, Russia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria, Venezuela, oltre che naturalmente dall’Italia. Tra di loro una diocesana: Alessia Nadin di Caneva. Il concorso “Toti Dal Mone” è promosso da Teatri Spa. Nonostante il maltempo Zanardo si è alzato in volo A l campo di volo “Francesco Baracca” di Nervesa della Battaglia, domenica scorsa, 20 giugno, l’8º “Baracca day” in memoria dell’asso italiano, abbattuto la sera del 19 giugno 1918 sopra il Montello da un Phonix121, alzatosi in volo da Godega di Sant’Urbano. Pilotava il sergente Max Kauer con a bordo il tenente osservatore Arnold Barwig. Il valoroso maggiore Baracca, nato a Lugo di Ravenna nel 1888 e che aveva raggiunto la sua 34ª vittoria aerea proprio il giorno 19, è ininterrottamente commemorato dal 1968 dal grande pilota-costruttore Giancarlo Zanardo di Conegliano, che nell’anniversario dell’infausto giorno, o a cavallo della data, sorvola sul Montello a bassissima quota il sacello della medaglia d’oro, lanciando un grosso mazzo di fiori. Zanardo eravamo abituati vederlo ai comandi del triplano Fokker Dr1 (replica fedele di quello mitico del “Barone rosso”), ma quest’anno, per via dei violenti temporali notturni, e di una mattinata piovosa e di nuvole basse, a non più di 150 metri, si è davvero rischiato il tutti a terra! Ma il comandante Zanardo ha voluto mantenere a tutti i costi la vecchia promessa, alzandosi però in volo col biplano De Havilland DH.82 Tiger Moth, più manovrabile in condizioni atmosferiche difficili e soprattutto su campi d’erba bagnati. (MS) CASTELBRANDO: Il 26 e 27 giugno “Festival celtico” S abato 26 e domenica 27 giugno due giorni di musica, canti, danze, divinazione, magia e fiabe a CastelBrando grazie al “Festival celtico”. Fitto il programma di iniziative: esposizione di artigianato celtico; stage di danza bretone-irlandese coordinato da Paola Sfregola, cantante e coreografa; percorso di divinazioni (Rune, Livtavl, Sibille, Geomantica) sotto le chiome degli alberi, nelle vicinanze di cespugli o corsi d’acqua, all’interno di “corti medioevali”, negli anfratti e negli angoli delle costruzioni...; scuola di magia per i bambini; lettura di fiabe da parte di Ithildin, la signora delle fiabe; inoltre sabato sera, alle 21.30, concerto di musica celtica con il gruppo Laudari. “Distretto” e “Rete” sono le parole magiche dell’economia e della politica del nostro tempo. Ma spesso sono solo fumo senza arrosto. U no spettro si aggira per la diocesi. Non ha corpo, non ha colore, non ha sapore. Basta una parola ad evocarlo, ed ecco che il suo fascino avvince tutti. Tutti lo desiderano e ne parlano. Tutti lo vogliono e tutti lo cercano. No, non è il comunismo (come lascerebbe supporre la prima frase). Né il barbiere di Siviglia (come si evincerebbe dall’ultima). Signore e signori, è invece… il “distretto”. Ossia? - Bella domanda… Il distretto sarebbe una forma di organizzazione, di comuni o enti vicini che si associano: come il Distretto sanitario che, poverino, c’è da un sacco di tempo, esiste davvero, e non ha colpa della “distrettomania” di inizio millennio. Il distretto sarebbe poi anche un consorzio di attività economiche dello stesso settore nella stessa zona: distretto produttivo. Ad esempio: nel Quartier del Piave il Distretto del mobile. In Cadore il Distretto dell’occhiale. Distretto, per i diciottenni, era quello militare, a cui ti presentavi per la visita di leva. All’inizio c’erano solo queste tre categorie. Se oggi con Google troviamo in rete 438 mila siti che contengono la parola distretto, e 145 mila in cui c’è distretto e c’è Treviso, deve essere cambiato qualcosa. Distretta nuda tenemus.. Nel basso Polesine si punta sia sul distretto della giostra che sul distretto ittico (tanto per avere i pesciolini rossi da dare ai vincitori del tiro al bersaglio). I Rotary e i Lyons non sono divisi in gruppi o sezioni: ma in distretti. I produttori vinicoli vogliono diventare “Distretto del Prosecco”. Il candidato sindaco Enzo Pavan vuole rilanciare l’economia a Vittorio Veneto: “Non siamo il distretto di niente”. Distrettofilo se non distrettomane è il presidente Tutti pazz per il dist della Provincia di Treviso Luca Zaia. Ha fatto della provincia di Treviso il distretto della bioedilizia, sostiene il distretto dello Sportsystem a Montebelluna, e il distretto regionale Veneto Nanotech; gli piacerebbe che Cordignano (con il suo bel depuratore) e Godega si qualificassero distretto dell’eccellenza ambientale; la Provincia è anche parte del distretto della portualità, intermodalità e logistica. Qualcuno esulta perché “i distretti produttivi veneti approdano in Tunisia”: ma se noi non gli facciamo costruire una moschea, loro ci permetteranno di istituire un distretto? “Il distretto si allarga al territorio e all’estero”, titolava il Corriere della Sera. E il culmine veniva raggiunto nell’editoriale: “I distretti si allargano e si dotano di reti lunghe diventando metadistretti”. Metadistretti, ovvero distretti di distretti. Impressionante complicazione. Frankenstein è sfuggito al controllo del suo padrone. Presi nella rete Proprio l’ultima frase nasconde un altro rischio. Come le gemelle Kessler o le gemelle Olsen, anche il distretto ha una sorella da cui è quasi indistinguibile: la “rete”. Quando sentiamo que- sta parola ormai non pensiamo più al calcio. Ma al fatto che tre o dieci realtà collaborano. Ma anziché dire “collaboriamo”, da qualche anno è assai trendy dire “facciamo rete”. Rete per l’integrazione degli alunni stranieri: quante scuole elementari non ne fanno parte? “La parola d’ordine è territorio in rete”, si rilanciava al momento della stesura del Piano strategico per la Marca. Chiunque sia anziano, giovane, disabile o povero sicuramente può usufruire di… una rete di servizi. Come la Rete Reale da anni attiva a Conegliano. Per le aziende – magari già riunite in distretto – la rete è la salvezza: «Siamo forti perché siamo trasversali, ma dobbiamo fare rete», diceva recentemente Maurizio Zanon di Confindustria. Vale anche per il volontariato. “A Orsago Comunicare solidale mette in rete la solidarietà” titolavamo su L’Azione. I condomini solidali sono tanti? Pronti: si mettono in rete. Neanche la Chiesa è innocente. “Se ci mettessimo in rete per la pastorale giovanile avremmo vantaggi per tutti” diceva a marzo su L’Azione don Paolo Cester: l’idea è probabilmente buona, ma con quel nome rischia di perdersi in un mare di altre reti. Che non pigliano pesci. Domenica 27 giugno 2004 PONTE DELLA PRIULA Le 70 primavere dell’artista Poloni L zi tretto a primavera di Elio Poloni sboccia a settant’anni. L’artista di Ponte della Priula ha appena chiuso due mostre personali, una a Collalto e una a Refrontolo con oltre cento opere esposte. Ma, in particolare, a stupire i tanti visitatori della mostra di Collalto sono stati i fiori e il rinnovato colore che caratterizzano l’ultimo ciclo di opere di Poloni. Allievo del grande pittore Bepi Modolo, Elio Poloni mantiene fede alla sua soggettistica tradizionale, fatta di castelli, case coloniche, alberi da frutto e incantevoli colline. Ma davanti al profilo di un castello di San Salvatore si può trovare una esplosiva fioritura di papaveri, quasi un sipario oltre il quale liberare la fantasia e i ricordi. In altri quadri i girasoli, la colza, i ciliegi in fiore o i prati brulicanti di colore. «Ho cominciato nel ’47, subito dopo la guerra – racconta il pittore priulese – quando riuscivo a frequentare lo studio di Bepi Modolo nelle pause dei la- CONEGLIANO: Concerto per 10 ottoni A Conegliano in piazza Cima (in caso di maltempo al teatro Accademia) lunedì 28 giugno, alle 21, si tiene il concerto per dieci ottoni dei Solisti dell’Orchestra Filarmonia Veneta “Gian Francesco Malipiero” (musiche di G. Gabrieli, G. F. Händel, J. Clarke), organizzato dalla Provincia di Treviso e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Conegliano. Ingresso libero. MUSICA E DANZA ODERZO Sabato 26 e domenica 27 giugno, alle 21, prime due serate dell’“Opera in piazza Grande Festival 2004”. Viene proposta “Madama Butterfly” di Puccini; interviene Antonio Lubrano per narrare la “Prima”. CONEGLIANO Sabato 26 in piazza Cima concerto bandistico d’estate della Filarmonica Coneglianese. In caso di pioggia sotto la Loggia del municipio. Ingresso libero. MEL Sabato 26, alle 20.30, a palazzo Guarnieri concerto del coro filippino “Madrigal Singers”. Organizza la Corale Zumellese. SACILE Il 25, 26 e 27 giugno, si tengono i Seminari internazionali di musica barocca dedicati al canto e alla vocalità. Insegnante: Claudine Ansermet. Per informazioni telefonare allo 0434- vori di campagna. Ogni momento libero era buono per dipingere». Poi arriva l’esperienza in Val di Fassa come decoratore e la decisione di mettersi in proprio con una ditta di tinteggiatura, senza però abbandonare l’antica passione. Col maestro Bepi Modolo, Elio Poloni è “ragazzo di bottega” in alcune opere presenti nelle chiese della diocesi. Continua però a lavorare come decoratore profondendo anche impegno e passione in ambito culturale e sociale (è stato consigliere comunale, membro del comitato di gestione della biblioteca e attualmente presiede il Coro Ave Plavis). L’abbandono dell’attività lavorativa per la meritata RIFACIMENTO DI UNA CELEBRE COMMEDIA NERA pensione permette a Poloni di dedicarsi sempre più alla pittura. Una pittura verista e di testimonianza. Sì perché, come è stato sottolineato nel corso della presentazione di una sua recente mostra, Poloni è testimone silenzioso di un patrimonio inestimabile di storia e ambiente che la superficialità e la frenesia del vivere quotidiano tendono ad appannare e a far passare in secondo piano. I suoi quadri ricostruiscono gli scorci più suggestivi delle colline suseganesi, le anse più caratteristiche del Piave e propongono con insistenza quei castelli del Medioevo che la Grande Guerra ha quasi del tutto distrutto. Poloni dunque testimone soprattutto di valori ambientali che a Susegana sono sopravvissuti grazie alla presenza della famiglia Collalto, in una sorta di oasi collinare circondata dall’industrializzata pianura e dal non meno edificato Quartier del Piave. Antonio Menegon I LAZZARETTI DI VENEZIA F ino all’11 luglio, nell’ambito del progetto “Rotte mediterranee e baluardi di sanità”, si tiene a Venezia la mostra “Venezia e i lazzaretti mediterranei”, allestita nelle sale monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana). L’invenzione dei lazzaretti veneziani, il primo per isolare gli appestati (1423), il secondo per organizzare le quarantene (1468), furono il frutto del compromesso fra il pragmatismo mercantile della Repubblica di Venezia e la necessità di difendere la salute re t s o M pubblica dai morbi epidemici che venivano proprio dall’Oriente. La mostra propone la lettura delle testimonianze monumentali del territorio veneziano (i tre lazzaretti) con un approccio non solo storiografico, ma anche storicosociale, sanitario e storico-economico. Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 19. La biglietteria chiude un’ora prima. L’ingresso si trova al museo Correr (ala napoleonica, piazza San Marco). 734810. GAIARINE Grande appuntamento musicale lunedì 28 giugno a Gaiarine. Alle 21, nel cortile interno di villa Riello Pera, folk internazionale e filippino, canti popolari filippini, musica contemporanea e d’avanguardia, classica e sacra con i “Madrigal Singers”. Organizzano i Cantori di San Tomaso di Canterbury. CISON Martedì 29 giugno, alle 21.30, a CastelBrando “Concierto de alma: tanghi, passioni e parole d’amore”, viaggio poetico e musicale scandito dalla voce di Michele Placido, accompagnato dal chitarrista Javier Garcia Moreno e dal Tangos Trio, e animato dai tangueros professionisti Francesca Campitelli e Roberto Riccioni. Ladykillers Elio Poloni I fratelli Coen colpiscono ancora. Non fidatevi di quelli che trovano “Ladykillers” un film minore: è sempre successo che le opere drammatiche siano state giudicate più importanti di quelle comiche. Se lo scorso autunno vi siete divertiti a vedere Catherine Zeta-Jones e George Clooney in “Prima ti sposo, poi ti rovino”, andatelo a vedere, ne vale la pena. È il rifacimento di una celebre commedia nera inglese degli anni Cinquanta, “La signora omicidi” di Alexander Mackendrick, con due attori strepitosi come Alec Guinness e Peter Sellers. Lì la storia era ambientata a Londra, qui viene trasportata nel profondo sud degli Stati Uniti. E il film si apre e si chiude con una panoramica dall’alto sul Mississipi mentre il battello della spazzatura passa sotto le statue del ponte neogotico. In rapida successione conosciamo i protagonisti della storia: prima Mrs Munson, un’anziana signora di colore che va dallo sceriffo a lamentarsi perché il suo vicino ha comperato uno stereo e suona musica hip hop a tutto volume. La signora è vedova da vent’anni, ma ha l’abitudine di parlare col ritratto del marito e di riferire le sue opinioni, e la polizia dunque non le dà molto credito. A casa sua si presenta Goldwaith Higginson Dorr (Tom Hanks) a chiedere una stanza in affitto: Dorr si spaccia per professore e musicista; con il suo quintetto sta provando dei brani di musica rinascimentale per un concerto e ha bisogno dello ta a 50 anni di scalate di Spiro Dalla Porta Xidias. In caso di pioggia alla scuola media. Ingresso gratuito. FOLLINA Venerdì 25 giugno, alle 20.45, nell’antico refettorio dell’abbazia Claudio Arimany, flauto, e il Trio d’archi “Offerta musicale” in “Ritratti musicali: Mozart”. Ingresso: 10 euro. Nell’ambito del Festival internazionale di musica classica e dintorni “Musicaestate”. INIZIATIVE VARIE COLBERTALDO Venerdì 25, alle 21.15, ultimo appuntamento con la rassegna di multivisione promossa dal Comune di Vidor e da “Ali e Radici Multivisioni”. Nel cortile del Santuario di Madonna delle Grazie serata dedica- VALDOBBIADENE Domenica 27 giugno il James Tont di Zelig porta la sua strampalata comicità a Valdobbiadene come gran finale di “Canevando”. Lo spettacolo di Fabrizio Fontana inizia alle 21 nel parco di villa dei Cedri. Ingresso 15 euro. CONEGLIANO Martedì 29, alle 21.15, in piazza Cima, per la rassegna “Letture d’estate”, Roberto Pagura legge “Echi d’amore”. In caso di pioggia a palazzo Sarcinelli. Ingresso libero. MIANE C’è tempo fino al 30 luglio per partecipare al concorso fotografico “Voci, suoni, silenzi” promosso dalla Pro loco di Miane. Per informazioni rivol- Tom Hanks in “Ladykillers scantinato. In realtà la banda, un po’ scalcinata (un ex generale vietnamita, un giocatore di football molto tonto, un esperto di esplosivi che soffre di intestino irritabile, e un giovane nero che perde facilmente la testa per le belle ragazze) sta preparando un colpo al casinò galleggiante. Nonostante tutti i contrattempi, il colpo riesce, ma il bello viene dopo. Joel e Ethan Coen firmano insieme la regia per la prima volta. Trattano la storia come parodia delle storie di “colpi grossi”, ma con un sottofondo forte di cupa favola morale sotto i toni da commedia: il crimine non paga, o meglio paga chi lo merita. Nel gioco tra furbizia e ingenuità, crimine e giustizia, avidità e generosità, è il caso a tirare le fila, in modo così perfetto da far sospettare che dietro ci sia qualcuno, e forse i cori gospel suggeriscono qualcosa. Gli interpreti sono tutti bravi, anche il “ritratto”, ed è divertente vedere come tutti gli elementi messi in gioco, tutti i tasselli, alla fine vadano al loro posto. Gianfranco Da Re gersi al 335-5200813. MOSTRE CEGGIA Fino al 10 luglio, alla galleria di architettura “Progetto contemporaneo”, mostra di opere di Luca Gazzaniga. Per informazioni telefonare allo 0421-322000. PIAVON DI ODERZO Da sabato 12 giugno e fino all’11 luglio Ca’ Lozzio Incontri ospita un omaggio a Domenico Boscolo Natta. Orari: dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 24; chiuso lunedì e martedì. FANZOLO/PIAZZOLA SUL BRENTA Fino al 31 luglio a villa Emo di Fanzolo e a villa Contarini di Piazzola sul Brenta “Eleganze venete”, mostra di abiti e paramenti antichi e moderni del Veneto. Per informazioni: telefono 041-5241243, sito internet venetostorico.it Curiosando I consigli del medico a cura della dottoressa Caterina Bisol Cause e cure dell’orticaria L a primavera e l’inizio dell’estate sono periodi in cui con maggiore frequenza insorgono fenomeni di orticaria. Il termine prende origine da “ortica” perché le manifestazioni cutanee sono simili a quelle provocate da questa pianta, cioè papule di colorito rossastro molto pruriginose. Si tratta di una reazione allergica scatenata dall’istamina e dai suoi derivati che vengono liberati da particolari cellule, in occasione di numerosi stimoli. Tra questi si segnalano le piante tipo primule e gerani, gli alimenti come latticini, uova, cioccolato, crostacei, pomodori, fragole e frutta secca, i farmaci come antibiotici e analgesici. Allergeni (cioè elementi che favoriscono l’allergia) possono essere i conservanti e i coloranti dell’industria alimentare oppure fibre tessili come lana e seta, nonché leghe metalliche e altri materiali utilizzati negli accessori per l’abbigliamento. Esiste inoltre un’orticaria da stimoli fisici come il freddo, il caldo e il sole a cui se ne aggiunge una psicogena correlata a periodi di stress. Cause frequenti, ma spesse volte sottovalutate, so- no le infestazioni parassitarie da ascaridi e ossiuri o l’infezione da “helicobacter pilory” più nota come responsabile di gastriti. A volte l’orticaria si accompagna a gonfiori che possono essere anche molto intensi e interessanti principalmente le labbra e il volto. Questo fenomeno viene denominato angioedema. L’orticaria acuta si risolve spontaneamente senza esiti, mentre quella cronica diventa motivo di non poco disturbo sia per la reazione in sé, sia per la paura di avvicinare qualsiasi sostanza. Fosse noto il fattore scatenante specifico sarebbe semplice evitarlo, purtroppo rimane sconosciuto nella maggioranza dei casi. Ecco allora che diventa importante ridurre la risposta allergica dell’organismo. Questo è possibile riequilibrando il sistema immunitario intestinale tramite la correzione della disbiosi, cioè normalizzando la flora batterica. La terapia farmacologia si avvale di farmaci antistaminici e in casi cronici e severi di corticosteroidi e di immunosoppressori. Schegge di Storia G iovanni Camillo De Carlo (Venezia 1892-Vittorio Veneto 1968), tenente del Corpo aeronautico in qualità di osservatore di aeroplano, “il 25 aprile 1918 fu richiesto di offrirsi volontario, dall’Ufficio informazioni della Terza Armata, per svolgere – scrive Vittorino Pianca nel suo ancora inedito “Un uomo per tutte le stagioni” – una delicata missione informativa oltre il Piave... Il 30 maggio il volo notturno con il vecchio “Voisin”, la bella notte in cui scende ad Aviano (aviocampo austriaco, ndr) e già il 7 giugno – continua Pianca – segnala “offensiva imminente”. Nella notte fra il 14 e 15 giugno assiste dalle colline, con le donne che pregano, al bombardamento che inizia l’operazione “Albrecht” (la sanguinosa, decisiva “Bat- Camillo De Carlo pioniere dell’Aeronautica taglia del Solstizio”, ndr) sul Montello e sul Piave”. “Quale fu il suo contributo alla lotta dell’Esercito Italiano schierato sul Piave?” si interroga ancora il dottor Pianca. Fatto sta che ebbe la medaglia d’oro giacché “offrivasi per primo, con sublime ardimento – recita la motivazione del conferimento –, per farsi trasportare, di nottetempo, in aeroplano al di là del Piave, per iscoprire direttamente quanto il nemico macchinasse su quel lembo di Patria strappatoci e accuratamente celato dagli altri ordinari mezzi di informazione”. Per questa soprattutto, ma anche per le altre temerarie imprese aviatorie sopra il Carso (agosto 1916-luglio 1917), Camillo De Carlo ebbe in data 27 giugno 1935 – come ci comunica in questi giorni da Milano il professor Nerio De Carlo – il prestigioso riconoscimento di “Pioniere dell’Aeronautica effettivo”. Il 30 ottobre 1918 fu inoltre decorato con la Croce di Guerra al Valore per la sua partecipazione alla Battaglia di Vittorio Veneto col 9º Cavalleria “Lancieri di Firenze”, il suo vecchio reggimento. «Oggi sono giunto a pensare che la terribile, straordinaria coerenza di Tommaso Moro possa comunque ritrovare – commenta infine Vittorino Pianca – una sua corrispondenza, non blasfema, nella fedeltà di Camillo De Carlo ai valori di un’etica militare di servizio alla patria, dovunque e comunque, forse un po’ blasé, forse un po’ demodé, talora discutibile, ma forse anche a torto in seguito dimenticata». (MS) L’atlante dei sapori Storione al cartoccio P rimitivo, risalente a circa 250 milioni di anni fa, privo di lisca, squame e denti, lo storione può arrivare a pesare fino a 15 quintali e raggiungere i 9 metri di lunghezza. Dalle femmine dai 10 anni in su si estrae il ben noto caviale, che niente altro è che le uova di questo grande e grosso pesce cartilagineo dalla silhouette squaliforme. «Fino a qualche decennio fa i fiumi dell’Alto Adriatico, dal Po al Livenza, al Piave, al Sile – spiega Stefano Bresciani, itticoltore di Quinto di Treviso – erano popolati di storioni e la loro pesca era una fonte di ricchezza. Allo stato attuale è specie in pericolo di estinzione, per cui, con successo, si sono aumentati gli sforzi di produzione in cattività, sia per ripopolare i nostri fiumi che per riproporlo in tavola». Cosa che hanno fatto in modo egregio Domenico e Ivano Camerotto di Lovadina, in occasione di “Superbe 2004 incorona i giovani cuochi europei dell’anno”, servendo uno “storione del Sile al cartoccio con erbe aromatiche”. «Per 4 persone occorrono dapprima – spiega papà Domenico – 400 g di storione pulito, poi 50 g di timo e altrettanto di rosmarino e finocchio selvatico, quindi 100 g di olio di oliva, 3 spicchi d’aglio, sale, pepe, vino bianco quanto basta e 4 fogli di carta da forno». Andando a preparare, soffriggere prima «l’aglio in un souté con un po’ d’olio, rosolare lo storione per circa 10 minuti e bagnarlo – commenta il figlio Ivano – con del vino bianco. Farlo raffreddare in abbattitore fino a raggiungere la temperatura di 3-4°. Tritare finemente la pancia dello storione e cucinarla in un tegame con olio e aglio soffritto, salare e pepare e aggiungere le erbe aromatiche tritate. In questo modo otterremo una salsa che andrà a formare la base del piatto». Per il cartoccio occorre un foglio di carta da forno dalle dimensioni di 30 per 40 centimetri e al centro di questo «cospargere la salsa preparata – aggiunge ancora il giovane e bravo Ivano Camerotto – e metterci sopra lo storione rosolato, accartocciare la carta e passarlo al forno a 180° per circa 20 minuti. Servire in un piatto disponendo l’estremità del cartoccio a fiore, sfumare il tutto con erbe aromatiche». Mario Sanson Diego Cozzuol e Carlo Burelli, da L’Azione alle Bandiere di Pace I lettori più attenti e più attempati ricorderanno L’Azione di fine anni Ottanta con l’inserto di vignette di Paolo Fiorindo. Quelli ancora più attenti ricorderanno che oltre a Fiorindo, firmava fumetti e vignette anche di satira politica il giovane coneglianese Carlo Burelli. Assieme a lui firmò il fumetto “Efrem il cavaliere” un altro giovane di belle speranze e begli ideali, tale Diego Cozzuol (nella foto). Burelli poi va all’università a Bologna e lì si ferma a vivere; sempre più matura la sua coscienza politica e la voglia di impegnarsi; diventa una delle colonne dell’associazione Mani Tese, sezione di Bologna. Arriva la fine degli anni Novanta, germogliano i fermenti di chi dice che “un altro mondo è possibile”. E Carlo Burelli s’impegna in prima fila; al suo fianco, il vecchio amico Diego Cozzuol, con cui ha anche condiviso il servizio militare. Sì, loro pacifisti hanno fatto il servizio militare: «Se avessi potuto scegliere a parità di condizioni avrei fatto obiezione di coscienza: ma durava 18 mesi anziché 12, ci avrei rimesso l’università – si giustifica Burelli –. Con Diego abbiamo sempre condiviso lo stesso pensiero politico, i valori filosofici e intellet- SPINÈ DI ODERZO: MADONNA DELLA SALUTE A Spinè (Oderzo): la chiesetta dedicata alla Madonna della Salute Spinè, popoloso quartiere residenziale della periferia sud-est di Oderzo, a pochi metri dall’argine del Monticano sorge la piccola chiesa della Madonna della Salute. La si può scorgere, un po’ strozzata in mezzo a bifamiliari e villette sorte intorno negli ultimi anni, dietro l’argine passando sul trafficato ponte della Postumia andando in direzione Treviso. Attualmente, d’inverno, ci viene celebrata la messa la domenica alle 17. Si presenta con un aspetto sobrio e una facciata che ricorda vagamente quella di un tempio greco, con le sue finte colonne doriche e la scritta sul frontone “Salus infirmorum ora pro nobis”. Le due pitture dell’Annunciazione della facciata sono recenti, come il marciapiede sottostante in sasso. Scarsissime sono le notizie sulla chiesuola: non si sa ne da chi né in che epoca sia stata costruita. Viene nominata per la prima volta in occasione della visita pastorale del vescovo Sigismondo Brandolini Rota nel 1887, e in seguito nelle liste degli oratori e- tuali, siamo sempre stati intellettualmente impegnati». Ed eccoli assieme a far nascere, quasi per caso, il fenomeno delle Bandiere di Pace e a farlo enormemente fruttificare. Burelli mette al servizio le sue competenze professionali di pubblicitario: un sito attraente, una campagna di comunicazione adeguata. Il loro impegno si amplia: co-organizzatori della marcia Perugia-Assisi, promotori di una campagna contro il monopolio dell’informazione, attivi nella Tavola della Pace guidata da Flavio Lotti, anche lui coneglianese. E il direttore d’allora don Giovanni Dan può essere fiero del cammino dei suoi ex fumettisti Carlo e Diego. Tommaso Bisagno sistenti in città nel 1907 e nel 1912 semplicemente come “Salute”. Da tanti anni la chiesa è in festa in occasione della festa della Salute (21 novembre). L’evento venne descritto nel 1963 dallo storico opitergino Eno Bellis all’interno della sua opera “Conventi, chiese minori e oratori nella vecchia Oderzo con queste parole”: ... Una allegra sagra anima allora tutta la borgata che si popola di gente: è l’ultima sagra dell’anno e gli opitergini accorrono lungo l’argine del Monticano e la strada del “Gorgazzo” pavesata di archi verdi. Il profumo e il fumo delle casta- gne che rosolano sui fornelli a carbone, i “bagigi” e gli aranci creano l’atmosfera: a sera si accenderanno i fuochi d’artificio… Ma grande è anche la devozione alla Madonna della Salute e la piccola Chiesa, una volta all’anno, risplende delle in numeri candele votive, ed è incapace di accogliere quanti si affollano per poter recitare una preghiera davanti alla povera immagine della grande Signora... A distanza di quarant’anni queste parole risuonano come un malinconico ricordo di una Oderzo che non c’è più. Andrea Pizzinat e L’AZiON Spettacoli Regia: Robert Harmon Cast: James Caviezel Ci sono tematiche che possono anche essere parcheggiate per un po’ di tempo nel garage creativo, ma che alla lunga si ripresentano, magari lucidate a dovere, nella speranza di mietere ancora un certo numero di spettatori. È il caso dei film che basano le loro trame su individui psicopatici, che utilizzano macchine e camion per uccidere il prossimo e far serpeggiare il panico sulle lunghe e interminabili statali americane. Highwaymen è l’ultimo capitolo del terrore su quattro ruote, questa volta abbiamo un uomo come tanti che decide di vendicarsi del pirata della strada che ha ucciso sua moglie. Il duello rombante e spericolato tra i due coinvolge anche una ragazza che è stata testimone di una delle ultime imprese omicide del killer. Il motore del film risulta piuttosto ingolfato, non funzionano le implicazioni psicologiche e anche il cast scricchiola come un semiasse fuori posto. La “carrozzeria” (struttura) è sempre la stessa e anche negli “interni” (riprese, effetti) questo “road movie” non brilla per originalità. Il regista doveva essere la garanzia per far ingranare la quinta ancora una volta a questo genere cinematografico, ma il tempo passa per tutti e il nostro Harmon non ha aggiornato il suo stile, che all’epoca di “The Hitcher” aveva stupito tutti i critici. James Caviezel, visto anche il suo precedente, è un po’ la croce di questo film. Ci si aspetta da lui qualcosa che porti al salto di qualità e invece il miracolo non avviene, e ci rimane il dubbio se non sia veramente un falso profeta dell’“actor studio”. (IDL) VITTORIO VENETO Mercoledì 30 giugno e giovedì 1º luglio il multisala Verdi vi invita alla proiezione di “Coffee and cigarettes” il film di Jim Jarmusch che vanta, nel suo cast, la presenza di Roberto Benigni, Iggy Pop e Cate Blanchett. TREVISO Giovedì 1º luglio alle 17 la compagnia “Il baule volante” calca il palco del Bastione Fra’ Giocondo con la pièce “Attento Pierino, arriva il lupo!”. In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà al teatro Sant’Anna. 26 giugno 27 giugno domenica lunedì martedì mercoledì CISON Mercoledì 30 giugno la scuola elementare proietta alle 21.15 “Il Paradiso all’improvviso” la commedia di e con Leonardo Pieraccioni, girato in Italia nel 2003. TREVISO Martedì 29 giugno alle 21 nell’ambito di “Un posto all’ombra”, giunto alla sua VII edizione, va in scena al Bastione Fra’ Giocondo “Chi ha incastrato il prof?” della compagnia “Gli alcuni”. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al teatro Sant’Anna. giovedì PREGANZIOL Domenica 27 giugno alle 21.30 la rassegna “Stella d’estate 2004” vi invita all’anfiteatro comunale per il recital di Paolo Cevoli “Assessore”. venerdì VALDOBBIADENE Domenica 27 giugno alle 20.30 villa dei Cedri ospita lo spettacolo di Fabrizio Fantana, il James Tont di Zelig. 28 giugno COLLE UMBERTO Sabato 26 giugno la compagnia “La piccionaia - I carrara” mette in scena alle 21.15 a villa Verecondi-Scortecci “La falsa commedia del morto innamorato e del vecchio becco”, nell’ambito della rassegna “Colle Umberto va teatro”. 29 giugno PAESE Martedì 29 e mercoledì 30 giugno la rassegna estiva del multisala Manzoni proietta alle 20 e alle 22.30 il film d’avventura di Peter Weir “Master and commander: sfida ai confini del mare”. Russel Crowe è il capitano “Lucky” Jack Aubrey, che incita gli uomini della Surprise alla dura battaglia contro la nave pirata francese Acheron. Con lui c’è il medico di bordo Stephen Maturin, interpretato da Paul Bettany. TEATRO MARENO DI PIAVE Venerdì 25 giugno “Armadi & coccodrilli”, lo spettacolo del Collettivo di ricerca teatrale, approda all’asilo parrocchiale di Mareno, alle 10. 30 giugno PIEVE DI SOLIGO Venerdì 25 giugno alle 21, sabato 26 alle 18 e 21, e domenica 27 alle 15.30, 18, 20.30 il cinema Careni proietta “The day after tomorrow - L’alba del giorno dopo”di Roland Emmerich, con Dennis Quaid, Jake Gyllenhaal e Sela Ward. Riusciranno i nostri eroi a fermare la catastrofe climatica che minaccia il pianeta? Film apocalittico all’alba di una nuova glaciazione. TREVISO Giovedì 1º luglio l’oratorio Aurora della Chiesa Votiva proietta alle 21.15 “La macchia umana”, il film di Robert Benton interpretato da due star del cinema americano, Nicole Kidman e Anthony Hopkins. tava più indullegra signora di gente e permislo fa tutti i Gianfranco Da Re che sivo. Lo spot fungiorni, con zionò e segnò l’inizio di un’e- chiunque le si trovi a tiro: il bupoca. Da allora la pubblicità ha cato, da quando ha la nuova laregistrato ben altre trasgres- vatrice con programma quotisioni, ricordate i Jesus Jeans diano! Tempo fa altri spot pub(“Chi mi ama mi segua”)? blicizzavano un programma per Se la bella Solvi era bionda la gestione delle paghe dalle alcome la birra, oggi non ci si te prestazioni che mandava in preoccupa più di trovare un estasi la segretaria, tanto che qualche legame, una minima sentiva il dovere di andarsi a somiglianza. Con le allusioni confessare. Per giustificare la più o meno esplicite al sesso ci confessione dovevano fare salvendono di tutto, dal silicone si- ti mortali, “è un peccato non ugillante alle automobili, dai sare quel programma”, ma il cracker ai gelati, dalle bevande nome del prodotto probabildissetanti alle schiume da ba- mente rimaneva impresso e gno, dai telefonini alle lavatrici. tanto bastava. Dato che lo spot Negli spot radiofonici c’è un’al- è andato avanti per un bel po’, nessuno, tranne Beppe Severgnini, si è chiesto quanto serio fosse un programma per computer che ricorreva a quella pubblicità. Probabilmente questa overdose di sesso nella pubblicità non ci fa stupire più di niente. In fondo buona parte di questi spot sono leggeri, non insistono troppo, ma contribuiscono a creare una mentalità, un’ossessione, come quella per il calcio parlato, che, come si sa, è molto di più di quello giocato. Si fa ma non si dice, cantavano negli anni Quaranta. Non sarà che l’overdose ha scopo di riformulare quel verso in “si guarda, si dice, ma non si fa”? PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR 1 luglio CINEFORUM TREVISO Venerdì 25 giugno alle 20.05 e alle 22.20 la rassegna “Film d’autore” del cinema Edera propone “Monster”, il film indipendente di Patty Jenkins che è valso il premio Oscar come miglior attrice a Charlize Theron. Il film è tratto dalla storia vera di Aileen Wuornos, la prima serial killer donna della storia americana. T eatro 2 luglio C inema & sabato HIGHWAYMEN 17 Sesso e spot, che ossessione... V edendo gli spot pubblicitari che girano sulle reti italiane viene da pensare che gli italiani pensino solo al sesso, ma poi abbiamo clamorose smentite; se negli anni Ottanta gli elettori avevano mandato Cicciolina in Parlamento, alle ultime elezioni europee non hanno mandato a Strasburgo la bella Solvi Stubig: lo slogan “Votami, sarò la tua Europa” non ha evidentemente fatto scattare la molla del ricordo per il più appetibile e suggestivo “Chiamami Peroni, sarò la tua birra”, di trent’anni fa. Quello che vedeva protagonista la nordica tutta curve e di rosso vestita non era sicuramente il primo esempio di pubblicità che collegava il piacere di gustare un prodotto al piacere sessuale, ma venne al momento giusto, quando il costume stava cambiando, l’atteggiamento verso il sesso diven- Domenica 27 giugno 2004 TV M man (foto) è un condancrisi in Alibi seducennato che viene fatto evate di Bruce Beresford dere nel film drammatisu Canale 5 alle 16.45. co Il principio del doIn serata, su La 7, almino: una vita in giole 20.45, c’è la commeco di Stanley Kramer, su dia Grazie, signora La 7 alle 16.30, mentre Thatcher di Mark HerTom Selleck è uno scrittore in man, con Pete Postlethwaite. P taldo alle 8.50. Il Campionato italiano di ciclismo professionisti, da Santa Croce sull’Arno, va in onda su Raitre alle 16.15. L’offerta cinematografica comprende Siamo uomini o caporali di Camillo Mastrocin- que con Totò, alle 11 su Raitre, I miserabili di Jean-Paul Le Chanois con Jean Gabin, su La 7 alle 13.55, Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter con Kurt Russell, su Italia 1 alle 15.55, I magnifici sette di John Sturges, alle 17.10 su Raiuno. R Raitre presenta Screensaver con Federico Taddia alle 14.35, e La melevisione e le sue storie alle 16.30. In serata, alle 21, su La 7 c’è la commedia Febbre da cavallo di Steno con Gigi Proietti; Raiuno presenta Il ciclone di e con Leonardo Pieraccioni; e Italia 1 trasmette Re- negade - Un osso troppo duro di Enzo Barboni Clucher con Terence Hill. Alle 22.55 su Raiuno c’è la seconda parte del documentario La seconda guerra mondiale di Gianni Bisiach. Alle 24 su Canale 5 va in onda la nuova serie de I Soprano. L quattro alle 16.55: Bravissimo di Luigi Filippo D’Amico, con Alberto Sordi. Sullo stesso canale, alle 18.30, si possono rivedere i telefilm di Rin Tin Tin, oggi “Fratelli di sangue”. Tra gli altri te- lefilm pomeridiani, su Italia 1, La tata, alle 19,15 e Settimo cielo alle 20.15. Su Raitre alle 21 Giovanni Floris (foto) conduce Ballarò, e alle 23.40 va in onda la seconda parte del documentario “Sono stato nero pure io”. I Nell’offerta cinematografica di oggi sono compresi: il film comico Il balio asciutto di Frank Tashlin con Jerry Lewis, su La 7 alle 14.10, la commedia Tentazioni d’amore di e con Edward Norton e Ben Siller, su Canale 5 alle 21; la commedia Operazione San Gennaro di Dino Risi con Totò e Nino Manfredi, su Raitre. Più tardi, alle 23.10 Raiuno presenta il secondo appuntamento con I dieci comandamenti, per riflettere sulla vita di oggi; alle 23.30 su Raitre per La Superstoria 2004 si può vedere il documentario “Verboom catodico”. O alle 17.15 su Retequattro. Canale 5 dedica pomeriggio e sera agli appassionati di storie d’amore, con doppia dose di Rosamunde Pilcher: Ieri, oggi... e per sempre alle 15.45 e Solstizio d’inverno con Geraldine Chaplin alle 21. Alla stessa ora Raitre presen- ta il dramma per adulti Pensieri pericolosi con Michelle Pfeiffer; Retequattro richiama i Cordier padre e figlio a collaborare all’indagine su Un legame nascosto. Su Italia 1 si vedono “John” e “Taken”, della serie omonima di telefilm fantascientifici. I Il Palio di Siena è di scena su in convento, con due episodi Raiuno dalle 18. “Tamburi africani” e La serata dedica un “Sabbia nell’ingranagGolden gala all’atletica gio”. Su Italia 1 i detectileggera su Raitre alle ve del C.S.I. - Scena 20.55. Mentre su Raiuno del crimine indagano debutta una nuova serie su “Doppia personalità” di telefilm, Un ciclone e “Rilancio mortale”. entre i Campionati europei disputano i quarti di finale senza l’Italia (Raiuno, ore 20.30), Sabato sport di Raitre presenta i Campionati italiani di ciclismo da Santa Croce sull’Arno, ma i palinsesti offrono soprattutto cinema. Gene Hacker chi si alza presto, o possiede il videoregistratore, Raiuno replica sceneggiati d’annata: alle 7 Il giornalino di Gian Burrasca di Lina Wertmüller con Rita Pavone, Odissea di Franco Rossi alle 8 e Marco Polo di Giuliano Monaiuno replica le serie di successo: alle 11.40 Linda e il brigadiere con Claudia Koll e Nino Manfredi (oggi “La dottoressa della Usl”) e, alle 18.55, Don Matteo con Terence Hill e Nino Frassica (oggi “Lo straniero”). Il pomeriggio per i più giovani di a mattinata di Raitre presenta la commedia Abbasso la ricchezza di Gennaro Righelli con Anna Magnani, del 1946. Altra commedia italiana del 1956, su Retel Campionato europeo è arrivato alle semifinali, la prima è in onda su Raiuno alle 20.30. Raitre alle 16.35 trasmette i Campionati italiani estivi di nuoto. Fra i ritorni segnalo il cartone Heidi su Italia 1 alle 17, e La saga dei McGregor alle 18.10 su Raitre. ggi è di scena la seconda semifinale da Oporto del Campionato europeo, alle 20.30 su Raiuno. Il premio “Toh, chi si rivede!” tocca a Francis il mulo parlante, la commedia di Arthur Lubin del 1950, con Donald O’Connor: l thriller Bersagli di Peter Bogdanovich del 1968, con Boris Karloff, viene proposto da La 7 alle 14. Alle 16 Retequattro trasmette Qualcuno verrà, commedia drammatica di Vincente Minnelli, con Frank Sinatra (foto) e Shirley MacLaine. e L’AZiON Montagna Domenica 27 giugno 2004 19 CAMMINAMONTI 2004 Festa per i 75 anni del rifugio del Cai di Conegliano. LA STORIA DEL RIFUGIO Domenica 4 luglio il ritrovo ai piedi del Civetta Ritrovo per “grandi” Tutti al “Vazzoler”! D omenica prossima 4 luglio sarà davvero festa grande lassù al rifugio “Vazzoler” ai piedi del Civetta. Il Cai di Conegliano ha voluto celebrare in modo solenne il 75º anniversario di costruzione del “suo” rifugio, di cui può andare giustamente orgoglioso. Il “Vazzoler”, per la sua posizione, è davvero un nido d’aquile, dove tanti e tanti sono transitati. Per tutti un fermarsi e scrutare le rocce prima di spiccare il volo fin lassù sui crepacci e le cime del Civetta: gli alpinisti con un balzo vero, deciso; gli altri solo con la fantasia, con la forza del desiderio. Per tutti un assaporare l’emozione vera del “vivere la montagna”. E tra coloro che saliranno domenica al “Vazzoler” ci saranno anche i partecipanti di “Camminamonti 2004”, per realizzare il primo “itinerario speciale”, ma ancor più per gustarsi questo ritrovo tra appassionati di montagna e carpire qualcun altro dei mille segreti di natura e d’umanità che i nostri monti celano, inesauribile scrigno. Il rifugio “Mario Vazzoler” (1714 metri); (sotto) in una fotografia del 1928, il “Vazzoler” è meta di una gita sociale del Cai di Conegliano DOMENICA 4 LUGLIO: Il programma del ritrovo canti alpini e popolari. Q uesto è il programma della celebrazione che la sezione Cai di Conegliano, di cui è presidente Alberto Oliana, ha organizzato per domenica prossima 4 luglio. Saranno presenti numerose autorità e alpinisti. Aderisce alla manifestazione anche il “Gruppo Città” dell’Ana di Conegliano. Alle 11.20 ci sarà il saluto a tutti i presenti. Alle 11.45 si esibirà il “CoroCastel” di Conegliano (nella foto) che proporrà un repertorio di Al pomeriggio, alle 15 è in programma una visita guidata al Giardino alpino “A. Segni”, nei pressi del rifugio. Per informazioni telefonare al rifugio: 0437-660008. Alle 10.30 verrà celebrata la Messa in ricordo dei caduti sul Civetta. I “TRE ITINERARI SPECIALI” DEL 2004 C ome illustrato nel regolamento, l’edizione 2004 di “Camminamonti” propone tre itinerari speciali. Sono tre escursioni legate ad avvenimenti particolari. Per l’occasione sarà disponibile in loco il timbro di “Camminamonti” valido per documentare la partecipazione. A chi realizzerà tutte e tre le escursioni con timbro spetterà un premio speciale. Domenica 4 luglio: Concerto per il 75º anniversario del rifugio Vazzoler. Organizza il Cai di Conegliano. Domenica 18 luglio: “Concerto tra le rocce” presso il rifugio Sommariva al Pramperet in Val Zoldana (1857 m). A partire dalle 13.30 si esibirà la “Schola Cantorum” di Santa Giustina (Belluno), diretta dal maestro Alber- to Da Ros. Organizza il Cai di Pieve di Soligo. Domenica 5 settembre: Riserva naturale di Somadida (Auronzo di Cadore) 1. Visita guidata alla riserva. Ritrovo alle 10 - Facile, per famiglie. Pranzo al sacco. 2. Escursione a Forcella Grande (2.255 m) o al Bivacco Voltolina (2085 m). Ritrovo alle 7.30. Salita: 3 ore circa. Dislivello: 1.000 metri circa. Impegnativa ma non pericolosa. In collaborazione con il Corpo forestale dello Stato. Gli organizzatori di “Camminamonti 2004” L’Azione, Cai di Cai di Vittorio Veneto, Cai di Conegliano, Cai di Sacile, Cai di Pieve di Soligo, Cai di Polo di Piave, Cai di Oderzo, Cai di Motta di Livenza, Amici della montagna “Nino Lot” di Cordignano, Gruppo Jonathan di Motta di Livenza, Comunità montana delle Prealpi trevigiane. I lavori di costruzione del Rifugio “Vazzoler”, ai piedi della Torre Venezia, nel 1928 S ettantacinque anni sono zoler”, come ebbe a scrivere Dino un’età ragguardevole. Se Buzzati, anch’egli frequentatore poi è l’età di un rifugio alpino – il del rifugio. “Mario Vazzoler” del Cai di ConeTommaso Pizzorni, fino a pogliano –, il compleanno acquista che settimane fa presidente della anche un significato storico rile- sezione Cai di Conegliano, ha rivante, per quel che può aver “vi- costruito la storia del rifugio. E sto” in questi tre quarti di secolo spiega: «Per la felice ubicazione, di alpinismo e di passione per la l’ottima gestione, le grandi possimontagna veneta. bilità alpinistiche offerte dalle inIl “Vazzoler”, che porta il nome numerevoli vie, aperte e da apridi un giovane alpinista coneglia- re, il rifugio è sempre più frenese prematuramente scomparso, quentato, sia da famosi alpinisti, fu fortemente voluto dalla sezione sia da semplici escursionisti». Cai di Conegliano. E fu scelta la zoTanto che già qualche anno dona a sud del Civetta – po, nel 1935, venne nella Valle dei Cantodeciso l’ampliamento ni, a 1750 metri di altidel rifugio, per autudine, tra la Torre Vementare i posti letto, nezia e la Torre Trieda 23 a 40. La realizste – in quanto meno zazione verrà inauservita da strutture rigurata nel giugno del cettive, ma sicura1936 e intitolata a mente destinata a un Corrado Spellanzon, grande richiamo alpigiovane socio caduto nistico ed escursioninel gruppo del Popestico. ra. A progettare il riNell’epoca fascista fugio e poi a curarne Mario Vazzoler, scomparso nel 1927 al “Vazzoler” si tiene la direzione lavori fu anche un raduno di l’ingegner Bernardo Carpenè, che oltre 500 giovani del Fascio giofin dall’inizio studiò la pianta del- vanile di combattimento. Nella sel’edificio in modo da permettere conda guerra mondiale, a partire un eventuale ampliamento senza dal 1939-40 il “Vazzoler” viene uche ne venisse interrotta l’attività sato come accantonamento milidel rifugio. tare, per all’addestramento degli Nell’ottobre del 1928 il rifugio alpini, soprattutto sulle pareti delera già pressoché ultimato e ve- la Torre Venezia. Nel giugno del niva raggiunto dai soci del Cai di ’44 il “Vazzoler”, come tutti i rifuConegliano durante una gita so- gi alpini, viene fatto chiudere dal ciale. Comando germanico. A concorrere per la realizzaNel dopoguerra, però, si assizione della struttura furono in tan- sterà ad un’ulteriore “crescita”. ti: innanzitutto la famiglia Vazzo- Ancora su progetto dell’ingegner ler, che contribuì in modo munifi- Carpenè, viene realizzata la chieco; i Favretti di Agordo, proprie- setta intitolata alla Madonna deltari del terreno; il 7º Alpini con la Neve e dedicata a tutti gli alpimuli e conducenti; i volonterosi nisti caduti in Civetta. Viene poi soci che vi lavorarono. costruito nel 1947 il Tabià, una diL’inaugurazione avvenne il 30 pendenza che arricchisce il rifugiugno 1929, in una giornata pio- gio di altri 30 posti. E nel 1968 ci vosa che non frenò la partecipa- fu anche l’inaugurazione, in un terzione di tante autorità e appassio- reno attiguo al rifugio, del Giarnati di montagna. L’allora presi- dino botanico, intitolato ad Antodente della sezione Cai era Giu- nio Segni. seppe Giordano. E una messa fu Negli ultimi anni sono stati fatcelebrata dall’allora parroco del ti lavori vari di miglioria e di adeDuomo di Conegliano monsignor guamento alle norme igienico-saSartor. nitarie per permettere al rifugio Da allora tanti “si sono scalda- di continuare a svolgere il suo serti le ginocchia al camino del Vaz- vizio. E in questi 75 anni il “Vazzoler” ha visto susseguirsi cinque gestori: la famiglia Ortolan per tre anni, i Casanova fino al Dopoguerra, i Da Roit per ben 32 anni, Brustolon per 23 anni, Sorarù negli ultimi tre anni. Chi era Mario Vazzoler Mario Vazzoler morì all’età di 23 anni nel febbraio del 1927 a causa di un incidente stradale. Ricopriva la carica di segretario della sezione Cai di Conegliano di cui era stato uno dei soci fondatori. Già ufficiale degli Alpini, Vazzoler era un valente alpinista: insieme ad Alessio Alvazzi Delfrate aveva effettuato la “prima” della parete nord-ovest del Cimon di Palantina. dai Nostri Paesi Vittorio VenetoMIGLIORARE VITTORIO CON POCA SPESA Caro nuovo sindaco ti scrivo e ti chiedo 6 piccoli interventi C aro Enzo, caro Giancarlo, ancora non sappiamo chi di voi sarà sindaco della nostra città. Sappiamo però che entrambi la amate, e vogliamo sperare che vi impegnerete per renderla migliore. Già, ma come? In campagna elettorale abbiamo sentito tantissime proposte e speranze e progetti. Per la città si preannunciano sorti magnifiche (e progressive). Bene, bene. Ma da lunedì siamo in municipio per l’ordinaria amministrazione. In materia ci permettiamo di suggerirvi sei piccoli interventi Spese minime e progetti semplici. Che ne dite? 1. Porte reti e canestri nel parcheggio della palestra Pontavai Davanti alla palestra di via Pontavai e alle scuole c’è un grandissimo parcheggio. Quasi sproporzionato per le necessità. E, salvo una piccola parte, sterrato. Quando piove, si trasforma in un mix di pozzanghere e buche. L’idea: perché non ne fate asfaltare un altro rettangolo di 40 X 20 metri? Poi comprate due canestri, due porte da calcetto e pallamano, una rete da pallavolo. Risultato? Un campo giochi in più per i ragazzi delle scuole; per chi viene in palestra a fare allenamento, e vuole fermarsi un po’. E per i ragazzi della zona: il piazza- VENERDÌ 25 GIUGNO Alle 16.30 presso i missionari della Consolata rosario meditato e novena, prima della messa, nell’ambito della festa della Madonna Consolata del 20 giugno. Sagra dei SS. Pietro e Paolo a Longhere: alle 18 apertura dello stand enogastronomico, dalle 21 gara di briscola. Alle 18.30 in piazza del Popolo la parlamentare europea Lilli Gruber incontra il candidato sindaco Enzo Pavan a conclusione della campagna elettorale. Alle 20 in piazza della Cattedrale Giancarlo Gentilini, Gian- le oltretutto è facilmente raggiungibile con percorsi sicuri. E se proprio serve un ulteriore parcheggio, le macchine possono mettersi anche sul campo. 2. Sentieri più curati sul monte Altare Fatevi una passeggiata sul monte Altare. Un dedalo di sentieri. Pace, natura rigogliosa, né macchine né case. Né persone. In quanti ci vanno a passeggiare? Principalmente i ragazzi che bigiano la scuola. Niente a confronto con i flussi che vanno a Sant’Augusta, in Castello, in pista ciclabile. Perché? Non perché è meno bello. Nè più lontano. Non perché è più ripido o meno panoramico di Sant’Augusta. Ma perché è meno curato. Un sacco di sentieri, ma tutti stretti e simili. Nessuna indicazione ai bivi. Pochissime e non chiarissime indicazioni alla partenza. Il Percorso Vita, per jogging e esercizi, in degrado. Giancarlo ed Enzo, è così difficile piazzare un po’ di segnaletica, curare i sentieri, rimettere in sesto il percorso vita, inventarsi qualche itinerario speciale? Anche qui, spesa poca. E un sacco di associazioni.- scommettiamo?- pronte ad aiutarvi. 3. No a camion rumorosi e macchine fuori posto a San Giacomo Adesso venite con noi a paolo Gobbo e Fabio Gava assieme ai sindaci leghisti della zona incontrano il candidato sindaco Giancarlo Scottà a conclusione della campagna elettorale. Alle 22 nel giardino del pub Cutty Sark concerto dei “Fronte del Vasco”. SABATO 26 A palazzo Piazzoni è aperta la mostra dell’artista opitergina Alda Boscaro. Si visita fino al 25 giugno dalle 15 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10 alle 12. Dalle 15 alle 22 seggi aperti per il turno di ballottaggio per le e- La porta pericolosa al frequentatissimo campetto dei SS, Pietro e Paolo: un piccolo intervento da fare subito, prima che si faccia male qualcuno San Giacomo. Tranquilli, tranquilli: non parliamo di moschea, monastero, palestra e traffico. Ora invece un problema piccolo. Che si verifica quando si celebra un funerale o un matrimonio. In tutte le chiese del mondo il carro funebre, o la macchina infiocchettata degli sposi, si parcheggiano giusto davanti all’entrata. In tutte, ma non (sempre) a San Giacomo. Lo spazio infatti è parcheggio pubblico. E quindi quando arriva la station wagon con la bara, trova lo spazio occupato dalla quattro ruote di un avventore del bar. ”Ci sarebbe da spostare una macchina”. E vai con manovre tra le due strade trafficate. Oppure, se non si rintraccia il proprietario dell’auto fuori posto, la lezioni comunali. Alle 17 presso i missionari della Consolata messa celebrata dal vescovo Zenti. S’inaugura alle 18 a Casa Fenderl la mostra “Raccontando...Acquerellando”, dal corso di illustrazione per l’infanzia tenuto dalla vittoriese Donata Dal Molin. In mostra anche opere di Micaela Buttignol, Danila Casagrande, Anna Angela De Coppi, Tiziana Furlan, Martina Zanusso. Aperto 26 e 27 giugno e 3 e 4 luglio dalle 17 alle 22. Sagra di SS Pietro e Paolo a Longhere: stand enogastronomico e serata musicale. Dalle 19.50 alle 22.20 partono le gare del cross regionale su strada della Notturna Sangiacomese organizzata dalla macchina del matrimonio o del funerale deve parcheggiare più in fuori, oppure sul lato della chiesa. Alla fine della celebrazione, un bello slalom per tutti. Caro sindaco che verrà, proprio non si può fare qualcosa per evitare queste situazioni tristemente fantozziane? Allo stesso modo: è proprio inevitabile che il parcheggio sul retro della chiesa sia un deposito tir? Alla sera invadono la piazza. E la mattina dopo, alle 4 e dintorni, il loro sinfonico brum brum d’avviamento dà la sveglia al circondario. 4. Un’unica agenda per gli avvenimenti vittoriesi A Vittorio si susseguono un sacco di appuntamenti ogni settimana. Ma un vittoriese come fa a venirne a conoscenza? Ci sono le bacheche. Ma un po’ di manifesti sono solo a Ceneda, sotto il portico di Chiesa di San Giacomo: non è proprio il posto più adatto per parcheggiare! via Cosmo o a Serravalle, sotto quelli di via Martiri; altri alle bacheche di viale della Vittoria; altri, fino a poco tempo fa, sul muro del Quadrilatero . Sparsi e disorientanti. Non potrebbe il Comune raccogliere tutte le segnalazioni e diffondere settimanalmente un’ “Agenda della città”? Appendendola in un luogo fisso ogni lunedì e diffondendolo per email a chi vuole. Stabilendo un canale stabile di comunicazione con le associazioni. 5. Più luce sotto i portici E sia la luce? Non sempre a Vittorio…Fatevi un giro di sera a Serravalle, ad esempio, e converrete che i portici di via Martiri, come pure a Ceneda quelli di via Cosmo, avrebbero bisogno di qualche faretto in più. Le casse comunali piangono? Se proprio bisogna, potete togliere le luci alla pista ciclabile che Il piazzale della palestra di via Pontavai: perchè non realizzarci un campetto multisport? Nuova Atletica San Giacomo. DOMENICA 27 Alle 11.15 a palazzo Vascellari per il ciclo “Aperitivi musicali 2004” concerto della classe di musica moderna del maestro Massimo Zemolin. Dalle 7 alle 22 ancora seggi aperti per le elezioni comunali. Le operazioni di scrutinio avranno inizio dopo la chiusura dei seggi: i risultati arriveranno quindi nella notte. Festa della Consolata: alle 10 messa solenne tenuta da padre Gianni Basso missionario per 24 anni in Brasile che celebra i 30 anni di sacerdozio. Dalle 11 alle 16 incontro festivo dei missionari della Consolata. Sulla festa dei missionari della Consolata vedi articolo a pag. 11. Sagra di SS Pietro e Paolo a Longhere: stand enogastronomico e serata musicale. MARTEDÌ 29 Alla parrocchia di Serravalle sono aperte le iscrizioni per il Grest 2004 che inizierà dal 5 al 23 luglio. Info presso il centro parrocchiale martedì - venerdì ore 15.30 -17.30. Festa dei SS. Pietro e Paolo: nell’omonima parrocchia cittadina messa solenne alle 19.30 seguita da cena comunitaria su prenotazione. MERCOLEDÌ 30 Proseguono alle 18 e alle 20.30 presso l’oratorio Tenda di Ss. Pie- costeggia via Menarè vicino alla zona industriale: c’è già l’illuminazione stradale, la pista è pochissimo frequentata 6. Sistemiamo Santi Pietro e Paolo Di fronte alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo c’è uno dei campetti giochi più frequentati della città. Però da un sacco di mesi le porte sono senza reti. E soprattutto: una delle due porte da tempo barcolla. Pende. Cade. Può facilmente cadere addosso ai ragazzi. Intervenite! Già che siamo in zona: la piazza davanti alla chiesa è utilizzata come parcheggio del patronato, della scuola elementare, della scuola materna, della chiesa, del centro Criciuma. È spessissimo affollata al punto da risultare pericolosa. Da anni per risolvere il problema s’agita un semplice progetto: asfaltare uno dei due triangoli erbosi e farlo parcheggio. Lo facciamo? Così facendo si potrebbe poi anche ragionare di come trasformare l’incrocio in una vera piazza, di cui ha dimensioni e posizione. Caro Enzo e caro Giancarlo, questo è tutto. Come vedete non sono richieste mirabolanti o pretenziose. Sono cose che, volendolo, si possono fare. Volendolo. tro e Paolo i corsi per animatori organizzati dagli Operatori Mirco Benedetta e Serena. I missionari della Consolata propongono un pellegrinaggio a Medjugorje dal 23 al 27 settembre. Info 0438 -57411 GIOVEDÌ 1 LUGLIO Per Victor 2004: in piazza del Popolo saggio scuola di canto moderno collegio San Giuseppe , concerto di beneficenza per la clinica di Vicenza reparto di ematologia (leucemia). Per le vie del centro musica e attrazioni varie per bambini con giocolieri, trampolieri, sputafuoco. Farmacia di turno: Palatini via Cavour 114 telefono 0438 -53274 e L’AZiON riese to it V / to e n e V io r to it V Sarà con don Livio a Godega, Bibano e Pianzano Don Vittorino saluta S. Giustina D on Vittorino Battistella non si vedrà più come parroco nella parrocchia di S. Giustina. È stato trasferito all’unità Pastorale di Godega, Bibano e Pianzano, assieme a don Livio dall’Anese, recentemente ritornato dal Brasile e finora a servizio in Cattedrale. “Parroci in solidum”, ovvero parroci con uguali competenze, don Vittorino e don Livio già si conoscono da molti anni e hanno avuto esperienze di lavoro insieme a Pelos di Lorenzago con i ragazzi nei primi anni ’80. Arriveranno nelle tre parrocchie a settembre. Lasciare una comunità dopo tanti anni provoca qualche dispiacere? «Quindici anni sono abbastanza per inserirsi e conoscere bene i parrocchiani. Mi sono trovato bene dopo le prime diffidenze iniziali, peraltro normali. Qui ho trovato ottimi collaboratori, gente squisita, sia nella scuola materna parrocchiale di Savassa-Forcal, che nei gruppi di volontariato che si sono occupati della scuola ma anche della chiesa, compresa la parte liturgica, del gruppo sportivo, di quello per i festeggiamenti di S. Giustina le prime due domeniche di agosto. Un rammarico è quello di non aver creato un gruppo che si occupi del settore amministrativo. Certo mi dispiace andarmene, ma credo che un cambio faccia bene per una crescita ulteriore.» Sempre ben disponibile, vero, don Vittorino? «Cerco di adoperarmi per la mia comunità. Anche nella nuova realtà entrerò pian pianino, cercherò di conoscere i bisogni e la gente, e dopo vedrò cosa sarà utile fare. Non ho progetti già in campo a parte la valorizzazione dei consigli pastorali, ma sarò al servizio della realtà locale.» Vi attende una realtà territorialmente ampia dove sarete impegnati intensamente… SCUOLA MATERNA DI FORCAL ROTARY Giochiamo insieme anche a luglio Il vescovo Zenti accolto come socio onorario U on profonda sincerità il vescovo mons. Giuseppe Zenti, ha detto grazie al presidente ed ai soci del Rotary Club di Conegliano-Vittorio Veneto per averlo accolto come socio onorario. La serata ha visto riuniti anche i Club dell’opitergino-mottense e di Legnago, dove il vescovo è stato socio onorario negli anni in cui era lì parroco. «La presenza di questi Club – asserisce il vescovo – è un’opportunità per la crescita valoriale e un impiego di denaro sul territorio». Il vescovo, inoltre, ha apprezzato «la laicità dell’associazione, che senza preclusione accoglie e dialoga con schiettezza. È il senso dell’essere democratici». La presenza del vescovo nel Club porterà sicuramente l’attenzione su problematiche che riguardano temi fondamentali del vivere cristiano. «Sia nella diocesi che nei club ha continuato il vescovo - attraverso incontri, dibattiti, i mass media, sarò presente per offrire la mia attenzione alle ragioni altrui. È utile l’ascolto reciproco, evitando quanto ideologicamente e religiosamente può diventare deleterio al vivere comune». Durante la serata è stato conferito a don Antonio Zuliani, sacrdote salesiano impegnato nel campo della cultura e nella pastorale dei giovani, il premio Paul Harris, dal nome del fondatore dei Rotary. (IM) na struttura accogliente e spaziosa. Porte blu che ci invitano all’ingresso. Non stentiamo ad entrare, incuriositi dalle altalene, dallo scivolo e dai giochi sparsi in giardino. Ci troviamo nella scuola materna parrocchiale Savassa Forcal, attiva da cinquant’anni e dal look rinnovato da qualche anno. Ci accolgono la maestra Silvia e suor Patrizia, responsabili dell’educazione dei 30 bambini, dai 3 ai 6 anni, che popolano le stanze della scuola dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 16. «I nostri bimbi- ci spiegano le maestre - sono suddivisi in due sezioni omogenee, di diversa età, una per docente. Le attività spaziano dalla manipolazione alla psicomotricità, dal canto al disegno. I bimbi iniziano la giornata con la preghiera. Lezione di religione una volta alla settimana». E tante altre iniziative dall’esposizione dei lavori dei bambini all’istituzione di un angolo della lettura. «Ben prestoprecisa Silvia- arricchiremo la biblioteca con testi pedagogici per i genitori. E prevediamo anche un servizio di scambio di libri a casa». Altre attività? «Abbiamo a- derito ad un’iniziativa promossa dal Comune. Alcuni frequentanti dell’Università degli anziani sono venuti a leggere favole ai nostri bambini». Nella nostra visita guidata sbirciamo nelle due aule con banchi e sedie a misura di bimbo, nella stanza adibita alle attività psicomotorie, nei bagni con relativi asciugamani mignon, nella camera in cui i più piccini schiacciano il pisolino e nella sala da pranzo verde pastello con immagini di ortaggi e frutta appese alle pareti. Il menù è stato rinnovato di recente e quest’anno la scuola rimarrà aperta fino a luglio, per venire incontro alle esigenze lavorative dei genitori. La scuola materna infatti chiuderà a giugno, ma per tutto luglio ci sarà “Scuola aperta”, con giochi e attività a misura di bambino mattina e pomeriggio. Questa deliziosa struttura privata si regge sulle rette dei bambini e su una percentuale di contributi statali. E ci sorge il sospetto che di fondi ci sia maggiore bisogno, ma alle nostre domande al riguardo riceviamo un pudico no comment. Angela Deganis C Domenica 27 giugno 2004 «Esiste una reciprocità. Il prete non esiste senza comunità e viceversa. Il sacerdote ha una sponda importante nella comunità, e si può appoggiare ai laici.» Parte da Vittorio Veneto. Ma lascerà anche gli impegni scolastici, come insegnante di religione, e gli scout, dove è assistente ai gruppi cittadini? «Non vorrei perdere il contatto né con gli uni né con gli altri, dato che lo considero un buon servizio educare i ragazzi alla solidarietà, al rispetto, all’impegno e confronto Don Vittorino lascia Santa Giustina (a sinistra) e con gli altri. Ma sopratguarda verso Godega (a destra) dove condividerà tutto perché il contatto l’unità pastorale con don Livio Dall’Anese con il mondo giovanile mi ha costretto ad essere meno fossilizzato nel mio modo di vedere. Essere capace di mediare con una serie di ragazzi, dalla scuola, al- 21 la parrocchia, agli scout, mi dà continui stimoli. Secondo le disposizioni ecclesiali dovrei mantenere l’incarico di insegnante all’Itis e continuare a seguire gli scout almeno per il prossimo anno.» Come ha vissuto la sempre maggiore presenza delle comunità provenienti da altri paesi ed altre fedi? «In questa parrocchia ho celebrato tempo fa un matrimonio fra un cattolico ed un’indù. Nei gruppi catechistici ho ragazzi di religione musulmana. Rimanere aperti al resto, ma sempre nel continuo rispetto ed insegnamento della nostra religione, senza prevaricazione, è ciò che faccio e continuerò a fare.» Isabella Mariotto DON LIVIO: “Conoscerò Godega dialogando” D on Livio Dall’Anese, rimpatriato dopo nove anni passati a Guanambì, in Brasile, si troverà a vivere una realtà che... «È tutta una novità per me. Ora sto cercando di capire cos’è cambiato nella vita sociale locale. Nelle tre parrocchie dove andremo, c’era già l’unità pastorale, quindi dovremo essere avvantaggiati. Sicuramente continueremo l’opera di don Giuseppe Menon e don Giusegge Fagaraz. Faremo il possibile perché le tre comunità si sentano accompagnate. Seguendo la mia esperienza in Brasile, cercherò di valorizzare la partecipazione dei laici, non solo nella vita della chiesa, ma anche, poiché fanno parte del mondo, nella società in cui vivono. Questo nel contesto italiano non è automatico vederlo. Cercherò di conoscere la situazione dove vado specialmente attraverso il dialogo. L’accoglienza dell’altro comincia così. Poi bisogna saper anche dire le cose che non vanno, rafforzando contemporaneamente la fede cristiana.» (IM) CAPPELLA: 12 CONTRADE SI DISPUTANO IL PALIO A Cappella Maggiore è in arrivo l’edizione 2004 del Palio delle Contrade, prevista per domenica 27 giugno, ad opera dell’associazione “Palio di Cappella Maggiore”, che vanta anche il sostegno della Provincia di Treviso e del Comune di Cappella Maggiore. La manifestazione equestre prenderà avvio nella serata di venerdì, 25 giugno, allorché saranno effettuati i tradizionali abbinamenti cavalli-contrade e i sorteggi delle batterie di gara. La giornata più attesa resta comunque quella di domenica, quando, salvo maltempo (in tal caso la gara sarà rinviata a domenica 4 luglio) avrà luogo la disputa fra le varie contrade per aggiudicarsi il drappo della vittoria, che quest’anno è opera della pittri- ce Fiorenza Da Ros di Colle Umberto. Le dodici contrade si ritroveranno alle 15.30, nella piazza principale del paese, per dar vita al corteo che raggiungerà il campo di gara di via Crispi, ove per le 16.30 è previsto l’inizio della sfida. Prima della gara finale (19.15) gli organizzatori hanno previsto anche un torneo medievale a cavallo a cura di Cavallo&Company. Saranno le contrade del Borgo Gava, (capitanata da Sergio Gava), della Matarella, (Pierluigi De Bastiani), de “La Fontana” (Luigi Da Prà), de “La Rovera” (Silvano Barazza), di Via Crispi-Borgo Villa (Fabrizio Zanette), del Castelletto (Gian Paolo Pin) di via Livel (Aurelio Gava), del Pozzo ( Mauro Pivesso), di Sant’Apollonia (Corrado Modolo), di Regina Dal Cin (Marco Moschet), e della Stella Alpina (Livio Piccin) a disputarsi il Palio della vittoria, che lo scorso anno è stato vinto dalla contrada di Anzano (Guido Tonon) grazie alla perfomance di Imco Restorative, montato da Massimo Rangrazio. (RP) NOZZE D’ORO A MADONNA DELLA PACE I l 13 giugno, nella chiesa di Madonna della Pace-Menarè di Colle Umberto, Casimiro Camerin e Luigina Mazzer hanno festeggiato il loro 50º anniversario di matrimonio uniti ai loro figli, nipoti, famigliari e amici. 22 GRAZIE A DIOCESI E FIAMME GIALLE Tarzo ritrova il suo archivio D opo vent’anni di attesa è ritornata “a casa” una parte significativa dell’archivio parrocchiale di Tarzo. La consegna ufficiale dei documenti è avvenuta lo scorso 21 giugno a Treviso. Nell’ambito dell’annuale festa della Guardia di finanza, il colonnello Giovanni Grassi, comandante provinciale, ha materialmente riaffidato a monsignor France- sco Taffarel e a monsignor Guerrino Pagotto il pacco di pergamene, registri, documenti rinvenuti dalle Fiamme Gialle in un’abitazione privata. Purtroppo la trama del film dell’archivio di Tarzo non è una novità: il parroco, in buona fede, consente ad appassionati di storia locale di portarsi a casa documenti per ricerche personali. Quindi le preziose carte si “volatilizzano”. Il parroco, preso da altre mille incombenze, se ne dimentica, poi magari viene sostituito, e delle carte uscite dalla canonica si perde la memoria. Non così, per fortuna, è avvenuto a Tarzo dove i parroci per anni hanno fatto pressing sulla persona che conservava in casa parte dell’archivio parrocchiale. Alla fine la diocesi, anche per tutelarsi, ha deciso di percorrere le vie le- gali. Da qui l’intervento della Guardia di finanza che, andando a colpo sicuro, ha recuperato i documenti. La vicenda di Tarzo richiama l’attenzione, una volta in più, sulla tutela degli archivi parrocchiali. Purtroppo non si è ancora consolidata una cultura in questo senso. Alcune regole d’oro – dettate dal buon senso ma anche previste dalla legge – non sempre vengono rispettate: controllare l’accesso agli ambienti dell’archivio, verificare che nel corso della consultazione non vengano prelevati documenti, vietare la traslazione di carte e registri, senza eccezioni per nessuno, nemmeno per i più stimati e consolidati ricercatori. Tutto questo perché l’archivio non è un bene di qualcuno ma di tutta la comunità che ritrova in esso le proprie radici. Federico Citron PERGAMENE DEL CINQUECENTO E ATTI DELLA LUMINARIA C ostituiscono un piccolo tesoro i documenti che la Guardia di finanza ha ufficialmente consegnato, lunedì scorso, alla parrocchia di Tarzo, durante la cerimonia per il 230º anniversario delle Fiamme Gialle. Conservati in modo disordinato in due valigie, i fogli sono stati censiti e, in parte, studiati dai periti dell’Archivio storico diocesano. Si è trattato di un lavoro paziente durato diversi mesi che ha consentito di scoprire, tra le polverose carte, documenti di grande interesse, che presto torneranno a disposizione della comunità e degli studiosi. Il materiale recuperato consta di nove pergamene risalenti al Cinquecento e al Seicento, contenenti soprattutto atti di compraven- dita e quietanze, vari fascicoli e vacchette di decime e livelli all’interno della cospicua documentazione della Luminaria e della Fabbriceria della chiesa, registri canonici e amministrativi ottocenteschi, documenti delle confraternite del Santissimo Sacramento e di San Benedetto, corrispondenza di parroci e molto altro. Tutte testimonianze fondamentali per la ricostruzione della storia della parrocchia e della comunità di Tarzo. Vi si possono desumere infatti preziose notizie, oltre che di ambito religioso, anche di carattere sociale, demografico, economico e artistico. Curiosa la vendita di un terreno nel 1642 per “causa et occasione di fare il pagamento delle spese quanto da farsi in a- La consegna dell’archivio al parroco di Tarzo dorare la pala dell’altare di San Benedetto, come fatture delli pittori et altre ad honorem Dei”. Importantissimi i registri “anagrafici” che, come ben si sa, prima dell’unità d’Italia erano tenuti dai parroci e solo successivamente anche dai Comuni. Degno di nota anche il carteggio riguardante la Banca, organismo di natura amministrativa composto da dieci rappresentanti per ognuna delle regole in cui il territorio di Tarzo era suddiviso e cioè Arfanta, Corbanese, Tarzo e Fratta. Den- REVINE: MESSE ESTIVE IN DUE CHIESE SPECIALI N ell’ambito della parrocchia di Revine esistono, oltre all’arcipretale, altre due chiese situate in uno stupendo scenario naturale: il santuario di San Francesco da Paola (costruito nel 1700) e l’oratorio dedicato alla Madonna della neve (costruito dal compianto don Luigi Chiarel) in località “Lama delle crode”. Dai primi di giugno alla fine di settembre è possibile visitare, al suo interno, il santuario dedicato a San Francesco da Paola ogni domenica dalle 16 alle 19, mentre ogni mercoledì sera alle 20 vi si celebra la messa feriale. Il santuario è ricco di opere d’arte del XVII e XVIII secolo che meritano di essere ammirate così come merita di salire a questo luogo suggestivo per godere di qualche ora di silenzio e di solitudine immersi nella bel- sa di curiosità la corrispondenza dei primi anni dell’Ottocento fra don Tommaso De Luca e il parroco di Borca di Cadore circa collezioni e scambi di rari e pregiati libri antichi. Ma gli esempi da fare sarebbero veramente moltissimi. Ora che i documenti sono stati riconsegnati e censiti sarebbe opportuno un loro esame d’insieme con quelli da sempre rimasti presso l’archivio della parrocchia che potrebbe così essere ricostituito nel suo ordine originario e modernamente inventariato. La chiesetta della Madonna della neve COMUNITÀ MONTANA Pronti i dépliant sugli agriturismi S tanno per essere distribuiti nei punti di informazione turistica di tutto il Nord-Est i dépliant informativi sugli agriturismi presenti nel territorio delle Prealpi trevigiane e del Grappa. Un’iniziativa partita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, in collaborazione con quella del Grappa, che rientra in un progetto ben più vasto di promozione del territorio attraverso la realizzazione di alcuni percorsi tematici da agriturismo ad agriturismo. In termini tecnici l’intervento rientra nella Misura 16 (diversificazione agriturismo) del Piano di sviluppo rurale finanziato dalla Regione Veneto. Al via quindi dépliant, siti informatici e telematici e portali internet. «Il settore del turismo delle produzioni atipiche ha al momento attuale una notevole possibilità di crescita – spiega Gianpiero Possamai, presidente delle Comunità Montana –. Per quanto riguarda gli agriturismi la nostra Comunità montana è l’unica, in Veneto, ad aver ottenuto nel 2002 dalla Regione due finanziamenti per la loro promozione per un importo di 106 mila euro. Il rimanente della spesa prevista per il progetto, che ammonta a 133 mila euro, è stata co- lezza della natura circostante. A partire dalla prima domenica di luglio fino a tutto agosto, poi, alla chiesetta della Madonna della neve ogni domenica alle 17 si celebra la messa festiva. Sempre alla Madonna della neve, Valmareno è festa per i patroni santi Pietro e Paolo. Venerdì 25 giugno, alle 17.30, apertura festeggiamenti nell’area “Al Maso”; alle 20 serata alla tirolese con wurstel, patate e birra in botte; alle 21 musica e balli con Andrea Corsi e “Takabanda show”. Sabato 26 giugno, alle 17.30 apertura festeggiamenti; alle 21 musica con “Oro Puro”. Domenica 27 giugno, alle 12, pranzo con spiedo gigante; alle 12.15, festa di fine anno scolastico della scuola Materna di Valmareno; dopo il pranzo, dalle 15, per i più piccoli arriverà la “Ludoroulotte” con laboratori manuali e tantissimi giochi; alle 21 estrazione lotteria di beneficenza organizzata dalla parrocchia. Martedì 29 giugno, alle 17.30 apertura festa e alle 21 musica con “Express”. è possibile trascorrere una giornata di festa per gruppi particolari utilizzando anche alcuni ambienti attrezzati allo scopo. Come ogni anno, infine, alla Madonna della neve, la prima domenica di settembre è dedicata alla festa dei radioamatori. FOLLINA: Dall’Europa soldi per il Comune e le aziende private I l Gal Prealpi e Dolomiti, di cui fa parte la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, nell’ambito dell’attuazione del Piano di sviluppo locale ha finanziato tre progetti dell’importo di 63 mila euro nel Comune di Follina. Si tratta della realizzazione di un impianto di illuminazione pubblica nel centro storico del paese, di un intervento in un albergo, che ha potuto provvedere ad opere di manutenzione straordinaria e di riqualificazione globale, e in un agriturismo, per garantire l’adeguamento interno ed esterno dell’immobile. perta dalla nostra Comunità e da quella del Grappa. Per la promozione la Regione ci ha sovvenzionati nel 2003 con 128 mila euro sui 160 mila previsti. Ora stiamo per raccogliere i frutti del nostro lavoro». C’è stata adesione da parte degli agriturismi? «I gestori degli agriturismi si dicono pienamente soddisfatti di questa iniziativa. Noi ci occupiamo della creazione di strumenti informativi e siamo anche responsabili dell’assorbimento delle spese per la loro promozione all’interno di tutti i work shop e le fiere del nord Italia. Ventinove gli agriturismi coinvolti nel Grappa, quarantanove nelle Prealpi trevigiane. Insomma, il 99 per cento degli esistenti». Ma Possamai guarda anche oltre le Alpi. «È stato richiesto da circa un mese il terzo finanziamento atto alla promozione di questo pacchetto di prodotti all’estero, nei principali paesi Nord europei». Angela Deganis DALLA BONA: STIMO D’AGRÒ MA NON SONO DELL’UDC S VALMARENO: È festa per i patroni Ss. Pietro e Paolo A e L’AZiON Vallata Domenica 27 giugno 2004 ullo scorso numero Bona –. Con lui ho avuto un de L’Azione, com- rapporto costruttivo, è semmentando i risultati delle e- pre stato attento alle neceslezioni in Vallata, avevamo sità e ai suggerimenti del scritto che Alberto Dalla Bo- territorio. Cose che non posna, fino allo scorso 14 giu- so dire di altri parlamentari. gno sindaco di Tarzo, ad un Ma un conto è l’apprezzacerto punto della passata le- mento delle persone, un algislatura passò all’Udc. Con tro l’appartenenza partitica: estremo garbo oggi non mi Dalla Bona ci sento rapprechiede di precisentato da alsare che non è cun partito, né mai stato tessea livello parlarato all’Udc e mentare né a liche in questa vello locale dotornata elettorave c’è chi fa tanle, come nelle ta pubblicità ma due precedenti, pochi fatti». ha fatto parte di Ricordiamo Alberto Dalla Bona liste civiche colche Alberto locate al di fuori Dalla Bona è dei partiti politici. Detto que- stato sindaco di Tarzo dal sto Dalla Bona non smenti- 1995 fino a quest’anno. Nelsce la sua stima per l’onore- le ultime elezioni si è candivole dell’Udc Luigi D’Agrò, dato, come consigliere, neleletto nel collegio di Vitto- la lista guidata da Michele rio per la Casa delle Libertà. Gallon che è giunta terza «Ritengo D’Agrò una per- dietro a Lega Nord-Forza sona valida – afferma Dalla Tarzo e Democratici Tarzo. e L’AZiON Quartier del Piave INIZIATIVA DELLA CONFARTIGIANATO mune di Pieve di Soligo nell’ambito di un più ampio progetto di sistemazione dell’intero complesso di villa Brandolini. Progettista e direttore dei lavori dell’intervento è l’architetto Marco Merello, l’impresa Attilio Manzato partecipa al corso e fornisce l’appoggio per le attrezzature, la spesa complessiva prevista è di 81 mila euro, il termine dei lavori è fissato per il prossimo ottobre. Non è la prima volta che le esigenze formative di Confartigianato trovano accoglienza presso il Comune di Pieve, anche grazie all’interessamento di Gior- gio Moras, presidente provinciale della categoria edili. È già successo con il recupero della cappella del Calvario, sempre a Pieve. «Tutte le amministrazioni dovrebbero favorire questo tipo di iniziative – osserva il presidente della Confartigianato Mario Pozza –. La collaborazione tra la nostra associazione e l’amministrazione di Pieve è innovativa in quanto in un appalto si prende a cuore la formazione. Questo è anche un modo per promuovere l’artigianato che oggi non incontra i favori dei giovani, nonostante i laureati non trovino lavori mentre gli artigiani sì». Un interessante lavoro lo sta compiendo il direttore tecnico del corso, Pietro Rosanò, con le analisi in laboratorio dello stato di conservazione di malte, intonaci e pietre impiegate nell’oratorio, al fine di meglio individuare i più adatti interventi di conservazione. Al termine dei lavori, che comprendono anche gli impianti, il restauro dell’arredo e l’adeguamento liturgico, l’oratorio sarà dato in uso alla parrocchia di Solighetto, che lo impiegherà per celebrazioni feriali e momenti di preghiera. Federico Citron Per questa ragione la Giunta comunale sta già pensando di istituire un ser vizio di vigilanza da parte di volontari, nonché di dotare il nuovo parco di un chiosco per il ristoro e di servizi igienici. Va ricordato che durante i lavori per la pulizia e la sistemazione della pineta del Balbi è stato rinvenuto un antico manufatto, con ogni probabilità utilizzato come lavatoio dalle ospiti del collegio nel secolo scorso: il posto è stato recintato e nei giorni scorsi è stato anche effettuato un sopralluogo da parte della Soprintendenza. (MZ) L’arte del restauro s’impara in cantiere U n tempo i muratori, i carpentieri e gli imbianchini imparavano “in cantiere” i segreti del restauro. Le conoscenze tecniche, frutto di studio e di esperienza, si tramandavano da artigiano ad artigiano, lavorando spalla a spalla. Nuovi ritmi e metodi di lavoro e un certo disamore per il recupero dell’antico, hanno fatto sì che un ricco patrimonio di abilità e tecniche sia andato perso. È per questo che va fatta conoscere l’iniziativa, promossa dalla Confartigianto della Marca trevigiana, di un percorso formativo di restauro “sul campo”. Dallo scorso mese di aprile, venti artigiani stanno infatti arricchendo il loro bagaglio di conoscenze grazie alla partecipazione al restauro dell’oratorio dei Santi Geatano e Teresa, Chiesa dei Santi Gaetano e Teresa, all’interno del parco di villa Brandolini - È nel cantiere di restauro della chiesetta che venti artigiani stanno svolgendo un corso teorico-pratico di restauro. che si trova nel giardino di villa Brandolini a Solighetto. I venti “corsisti” sono titolari e dipendenti di imprese edili associate alla Confartigianato e alla fine avranno preso parte a 120 ore di lezioni teoriche e 240 ore di attività pratica. Il percorso formativo è realizzato da Sertre in collaborazione con la Cassa edile artigiana veneta. Il restauro dell’oratorio è voluto e finanziato dal Co- PIEVE: UN NUOVO PARCO A DUE PASSI DAL CENTRO S ono stati tre allievi di scuola materna, accompagnati da tutti i colleghi degli istituti d’infanzia di Pieve, Solighetto e Barbisano, a tagliare simpaticamente il nastro alla cerimonia di inaugurazione del “Parco del Soligo” presso la pineta del collegio Balbi Valier, svoltasi il 3 giugno scorso. Le tre scuole sono state coinvolte dall’Amministrazione comunale in un progetto di ricerca e proposta di toponimi per le varie zone del parco fluviale lungo il Soligo, nell’intento di favorire la sensibilizzazione delle giovani generazioni all’amore e al rispetto dei luoghi di interesse pubblico del pro- VENERDÌ 25 Nel cortile del santuario Madonna delle Grazie in Colbertaldo, alle 21.15 ultimo appuntamento con la rassegna di Multivisione promossa dal Comune di Vidor e da “Ali e Radici Multivisioni”. La proiezione è dedicata a 50 anni di scalate di Spiro Dalla Porta Xidias. In caso di pioggia alla scuola media. Ingresso gratuito. prio paese. Accogliendo i suggerimenti dei bambini sono stati così denominati il giardino “Girolamo Balbi Valier”, l’“Argine delle paperelle”, l’“Angolo dei giochi”, il “Sentiero dei sogni”, così da rendere suggestiva anche l’identificazione della nuova area verde, illuminata di sera con lampade speciali all’interno della pineta. Intanto è già grande successo per il nuovo Parco del Soligo, con centinaia di presenze soltanto nelle giornate domenicali, «a conferma dell’importanza dell’iniziativa – afferma il sindaco Moro – soprattutto in favore delle famiglie e dei bambini». È “The day after tomorrow - L’alba del giorno dopo” il film proposto questo fine settimana al cinema Careni. Il regista Roland Emmerich racconta gli effetti devastanti di un clima impazzito. Proiezioni: stasera alle 21, domani alle 18 e alle 21, domenica alle 15.30, alle 18 e alle 20.30. Sagra di Santi Pietro e Paolo a Soli- PIEVE: Il “cuore” del nuovo “Parco del Soligo” go. Questa sera alle 19.30, apertura chiosco; alle 20 apertura pesca di beneficenza; alle 21.30 musica. Domani sera alle 19.30 inaugurazione fiera campionaria, segue cena con galletto alla griglia con patate; serata musicale con Doppio Zero. Domenica 27 alle 10, apertura chiosco; alle 15, apertura fiera campionaria e pesca di beneficenza; alle 21.30 finale torneo di calcetto. Martedì 29 alle 19 apertura chiosco, alle 20 apertura fiera campionaria e pesca di beneficenza, alle 23.30, fuochi artificiali. SABATO 26 A Sernaglia della Battaglia, alle 20.30, rappresentazione teatrale in piazza con il gruppo “La Contrada” in “Niente da dichiarare?”. DOMENICA 27 Questa mattina alle 6.30 da piazza Vittorio Emanuele II di Pieve di Soligo parte il pullman che porta gli amici del Gruppo Natura Prealpi al Sassongher del Gruppo del Puez. Equipaggiamento da escursionismo di alta montagna. Domenica 27 giugno 2004 23 LI FESTEGGIA A SOLIGO Don Bruno Barisan prete da 50 anni C inquant’anni di sa- cesano, quindi nello Studio cerdozio spesi per teologico interdiocesano. far conoscere la Bibbia ai Nel contempo riceve altri ingiovani seminaristi ma an- carichi: viceassistente lauche a tanti laici. Potremmo reati cattolici, membro del riassumere così la vita di don Consiglio presbiterale, preBruno Barisan che questa sidente della Commissione domenica, 27 giugno, fe- cultura teologica sacerdoti. steggia a Soligo, parrocchia Da qualche anno è anche inche gli ha dato i natali, il giu- segnante all’Istituto supebileo sacerdotale. È a Soligo riore di Scienze religiose di che don Bruno ha Portogruaro ed è visto la luce, il 2 aimpegnato nello prile 1931, e ha studio delle sette maturato la proe dei nuovi movipria vocazione sotmenti religiosi. to l’ala protettiva Don Bruno fa di monsignor Gioparte dell’Unione vanni Pasin, “pasacerdotale “San dre spirituale” di Raffaele”, istituita Don Bruno Barisan una nidiata di predal Servo di Dio ti solighesi. Dopo Gioacchino Rosaver svolto gli studi nel Se- setto e caratterizzata da una minario diocesano (i com- spiritualità “filiale”, cioè da pagni di classe lo ricordano un rapporto vivo con la pacome un “secchione”), il 20 ternità di Dio. Dal 1992 è retgiugno 1954 riceve l’ordina- tore della chiesa San Rafzione dal vescovo Zaffonato. faele in Vittorio Veneto. Poi va all’Università LateraAlla festa del cinquantenense di Roma dove si lau- simo, insieme ad amici e parea in Teologia. Nel 1956 è renti, partecipa anche L’Avicerettore del Convitto San zione cui don Bruno è semPio X a Poggio Mirteto (Rie- pre stato molto vicino collati) e dal 1958 inizia l’inse- borando con grande dispognamento nel Seminario dio- nibilità. MOSNIGO: 40 artigiani alla “Contrada dei vecchi mestieri” S e il maltempo dello scorso fine settimana non vi ha invogliato a fare una visita all’undicesima mostra di artigianato “La contrada dei vecchi mestieri” potete benissimo “recuperare” sabato 26 e domenica 27 giugno. In questi due giorni, infatti, l’antica via Francia di Mosnigo torna a essere popolata da artigiani che danno dimostrazione delle proprie abilità. Sabato la mostra apre alle 18.30; alle 19.30 dimostrazione con vecchi trattori Landini testa calda; alle 20 dimostrazione dell’antica arte del maniscalco; alle 21 canti popolari con i “I cantori da filò”. Domenica la mostra apre alle 10; alle 12 vengono serviti piatti tipici locali e “formai in tecia”; alle 16 intrattenimenti con il gruppo “I ruspanti con i mestieri del fiò”; alle 17 dimostrazione con vecchi trattori Landini testa calda; alle 20 dimostrazione dell’antica arte del maniscalco; alle 23 chiusura dalla manifestazione. Durante la manifestazione funziona lo stand enogastronomico e la “betola” paesana. Organizza la Pro loco di Mosnigo. SOLIGO: Il Vescovo apre il Grest REFRONTOLO: Rassegna di modellismo I nizia con un ospite d’eccezione il Grest di Soligo. Sarà infatti il vescovo Giuseppe a consegnare il mandato agli animatori che per tutto il mese di luglio animeranno le giornate di bambini e ragazzi. La consegna del mandato avrà luogo martedì 29 giugno nell’ambito della messa che il Vescovo celebrerà alle 10.30 nella parrocchiale in occasione della festa dei patroni santi Pietro e Paolo. P er la prima volta il Molinetto della Croda ospita una rassegna di modellismo: dai modelli delle ingegnose macchine di Leonardo da Vinci, passando per la magia di velieri, treni e mulini a vento, fino ad arrivare ai moderni aerei supersonici. Una galleria di sorprendenti riproduzioni in scala fedeli e perfettamente funzionanti, visitabile dal 26 giugno al 25 luglio. Per informazioni e prenotazioni telefono 0438-978199, 349-2342055. 24 IN AUTUNNO PARTONO I LAVORI All’ex Ca’ di Dio un centro anziani L’ ex Ca’ di Dio, sede per tanti anni della Croce Rossa e altre associazioni in piazzale S. Caterina a Conegliano, ospiterà a breve un nuovo centro diurno per anziani. Il bando per appaltare i lavori di ristrutturazione sarà pubblicato a metà luglio - così prevedono gli uffici comunali - e l’intervento inizierà il prossimo autunno. A fine 2005, verosimilmente, Conegliano potrà dunque vantare il suo secondo centro ricreativo per anziani, in posizione ancora più centrale rispetto a quello di via Carpenè. Per il primo stralcio di lavori, che prevede la messa a norma e il risanamento di tutto lo stabile, la sistemazione del tetto, del pian terreno e delle parti esterne, il Comune ha stanziato 700 mila euro. Il nuovo centro, privo di barriere architettoniche e quindi facilmente accessibile anche a persone disabili, sarà dotato, oltre che dei servizi igienici, anche di un cucinino dove sarà possibile riscaldare vivande, un’esigenza, questa, molto sentita da chi frequenta il centro di via Carpenè. «L’intervento che trasformerà una porzione dell’ex Ca’ di Dio in un centro diurno per anziani è molto utile - afferma l’assessore ai Servizi sociali Enzo Perin . Oggi l’anziano a casa sua è solo, in un centro diurno ha invece la possibilità di trascorrere il pomeriggio in compagnia, impegnato in attività ricreative e culturali». Su come sarà gestito la nuova struttura di accoglienza, il Comune pare avere pochi dubbi: il modello rimane il centro di via Carpenè, gestito in convenzione da due associazioni: “Il Nettuno” (merco- ledì e giovedì) e “Terza Età” (lunedì, martedì e venerdì). Gli orari di apertura si limitano a tre ore pomeridiane: dalle 14.30 alle 17.30 durante la stagione invernale e dalle 15 alle 18 durante il periodo estivo. Ma i volontari impegnati nella gestione del centro di via Carpenè sperano che la nascitura struttura ricreativa per anziani abbia caratteristiche in parte diverse da quella attualmente in funzione, ispirandosi, magari, al “modello emiliano”. «Quello di via Carpenè si configura più come centro ricreativo che come centro diurno per anziani - spiega Pino Rossetto, presidente de “Il Nettuno” -. I centri diurni veri e propri dovrebbero funzionare tutta la giornata, non solo il pomeriggio, in modo da coprire l’assistenza dell’anziano durante l’arco del tempo lavorativo. Perché il GRAN PREMIO DEL PROSECCO A VENTISEI VINI NOSTRANI Il “frizzante” Perlage tra i vincitori dal Gran Premio del Prosecco A ll’Enoteca della Scuola Enologica di Conegliano, giovedì scorso, 17 giugno, evento finale delle 15 mostre della Primavera del Prosecco. Quasi 200 le etichette a contendersi il titolo di campioni dell’8° Gran Premio del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene doc e dei Vini dell’Altamarca. A superare la difficile, ma ambita quota degli 85/100 sono stati 26 vi- ni, dopo un esame particolarmente selettivo, in degustazione cieca, condotto dall’Assoenologi del Veneto centro orientale. Sono stati premiati quest’anno due Prosecco Doc “tranquillo” (Orsola Andreola, Celestino Reghini), sette Prosecco Doc “frizzante” (Frozza, Pietro Furlan, Montesel, Perlage, Scandolera, Eli e Orazio Spagnol, Michele Rebuli), nove Prosecco Doc “spumante” (“Brut”: Il Cardo, Eli e Orazio Spagnol, La Tordera; “Extra dry”: Villa Sandi, Cà Salina, Orsola Andreola, Merotto Casa Vinicola, Cantina Colli del Soligo; “Dry”: Angelo Bortolin), tre Cartizze (Col Ve- UNIVERSITÀ APERTA provvisazioni: una frase, una poesia, un frammento di testo che gli piaceva per qualche suo personale motivo. Alcuni hanno portato i testi prodotti da loro stessi nel laboratorio di scrittura. Altri hanno insegnato filastrocche, canti, conte della tradizione popolare». «Ad un certo punto del percorso - continua Perin ci è venuta voglia di non tenere solo per noi questo patrimonio costruito insieme, ma di utilizzarlo per costruire qualcosa che assomigliasse ad uno spettacolo da far vedere agli amici. Così è nato “Itaca, 7 quadri per una vita” un lavoro povero di mezzi (non ci sono luci, non ci sono scenografie, non ci sono costumi), ma ricco di umanità e suggestioni, che mercoledì 12 maggio è andato in scena all’Auditorium del liceo turistico». Quindici persone, Star bene insieme grazie al teatro A metà ottobre 2003 iniziava il laboratorio teatrale dell’Università Aperta di Conegliano. Un laboratorio innovativo e sperimentale che ha visto impegnate per sette mesi una quindicina di persone. «Ci siamo incontrati una volta la settimana per un’ora e mezzo in un’auletta spoglia delle ex-caserme racconta l’attrice Paola Perin, animatrice del gruppo -. Ci siamo conosciuti, abbiamo lavorato insieme sulla formazione del gruppo, sullo spazio, sul ritmo, sul corpo, sulla voce, sulla creatività singola e di grup- po. Abbiamo giocato ad improvvisare situazioni, ambienti, personaggi, utilizzando anche giochi teatrali. Ci siamo divertiti, abbiamo costruito un linguaggio comune, delle regole di gruppo che consentissero a tutti di venire valorizzati per ciò che sono. I giochi, i canti, le danze, le improvvisazioni sono stati il mezzo per stare bene insieme». Tutti hanno dato qualcosa di importante, ognuno ha messo nel lavoro un pezzetto di esperienza, di memoria, di vita, un ricordo, un’emozione. Ciascuno ha portato stimoli per le im- e L’AZiON Conegliano Domenica 27 giugno 2004 servizio sia davvero efficace si dovrebbe inoltre garantire la presenza di un dipendente comunale e di un numero congruo di infermieri. Alle associazioni di volontariato sarebbe invece demandata l’animazione». Attualmente, sono i volontari dell’associazione Antea che, il giovedì mattina, offrono prestazioni sanitarie minime ai frequentanti il centro di via Carpenè, come la misurazione della pressione e della glicemia. L’idea di centro diurno per anziani che sta portando avanti “Il Nettuno” prevede, oltre al gioco delle carte e della tombola molto graditi dagli ospiti, cicli di conferenze sanitarie, tenute da personale dell’Ulss 7, o di cultura generale, a cura di studenti universitari; interscambi con altre strutture simili per anziani per confrontare le varie esperienze; l’organizzazione di pomeriggi danzanti, nei giorni festivi, con musica e rinfresco in modo da applicare sul campo gli insegnamenti della scuola di ballo attivata dall’associazione. Il centro anziani di via Carpenè accoglie ogni giorno circa una trentina di anziani, mentre gli iscritti sono oltre un centinaio. Francesca Nicastro toraz, il Cardo, La Tordera), tre Colli di Conegliano (“Bianco” tranquillo: Ettore Ceschin; “Rosso” tranquillo: Il Colle, Le Colture), un Refrontolo Passito (Astoria) e un Torchiato di Fregona (Santa Nadal). Infine una menzione speciale a due Verdiso risultati i migliori nella loro tipologia (Cantina Bernardi, Orsola Andreola). I “Campioni” della Primavera del Prosecco 2004 dal 26 al 27 giugno sono in Piazza Marconi, a Jesolo, per la 3ª edizione di “Calici di…vini a Jesolo”. (MS) PASSERÀ ALL’ULSS 7? Si discute sul futuro del De Gironcoli C arte scritte ancora non le preoccupazioni del Vittoriece ne sono, ma la vo- se che teme il potenziamento lontà di Regione e Ulss 7 è del polo di Conegliano a scachiarissima: siamo pronti e di- pito dell’ospedale di Vittorio sponibili ad acquistare l’ospe- Veneto (sulla cui sorte hanno dale De Gironcoli (spesa pre- ripreso a girare le più varie ivista 23 milioni potesi). di euro). OspeSe Floriano dale che l’attuaZambon, presile proprietario, dente della l’ordine delle Conferenza dei suore di Maria sindaci delSantissima Conl’Ulss 7, lancia solatrice, non si messaggi transente più di gequillizzanti stire a causa del («Se l’operazionotevole calo di ne dovesse vocazioni, che ri- Fabio Gava, vicepresidente della Regione concludersi duce progressiVittorio Veneto vamente il numero di religio- ne uscirebbe rafforzato perché se impiegate nell’ambito della migliorerebbero le sue spestruttura ospedaliera. cializzazioni), la Commissione Ma come verrà utilizzato il Sanità dell’Ulivo del territorio De Gironcoli nel caso vada in dell’Ulss 7, pur approvando l’iporto l’operazione (seguita in dea dell’acquisto del De Giprima persona dall’assessore roncoli, chiede a Ulss e Reregionale Fabio Gava)? La do- gione certezze sulla sorte del manda si fa sempre più insi- nosocomio di Vittorio Veneto. stente, sia negli ambienti saPer fugare dubbi e pernitari che in quelli politici. È plessità all’Ulss non resta che chiaro a tutti che l’acquisto a- spiegare il progetto di riorgavrebbe delle enormi conse- nizzazione che verrà attuato in guenze sull’organizzazione caso di acquisto del De Gidell’intera Ulss 7. Riaffiorano roncoli. (FC) COMUNE: All’Informagiovani sportello per informazioni sull’Ici I n vista dell’imminente scadenza del pagamento dell’acconto Ici anno 2004, da effettuarsi entro il 30 giugno prossimo, il Comune informa che, in collaborazione del concessionario della riscossione Uniriscossioni Spa, ha attivato in Conegliano, dal 22 al 30 giugno, un ulteriore sportello oltre quelli già operativi presso la sede di Viale Italia n° 160. Lo sportello è ubicato a fianco della sala dell’Informagiovani, in Piazzale San Martino, con apertura al pubblico nei giorni feriali (escluso il sabato) dalle 9 alle 12. Sui versamenti effettuati non verrà richiesta alcuna commissione. Inoltre è sempre attivo il servizio ICI on line, accessibile dalla home page del sito Internet del Comune (www.comune.conegliano.tv.it) per effettuare il calcolo e il pagamento dell’Ici. FIAMME VERDE: Menegon è il nuovo direttore I Paola Perin protagoniste di un lavoro corale, hanno cercato di evocare, davanti a un folto pubblico di amici, le emozioni, le immagini, i ricordi sui quali avevano lavorato durante il laboratorio. In scena sono andati i tempi della vita (la nascita, l’infanzia, la guerra, il lavoro, l’amore, il matrimonio…) legati tra loro da una sottile trama che ha convinto il pubblico e entusiasmato ancor di più gli emozionati interpreti. l 12 giugno in occasione della presentazione del nuovo numero di Fiamme Verdi, periodico delle 6 mila penne nere della sezione alpini di Conegliano, il direttore responsabile della rivista Renato Brunello ha passato il testimone ad Antonio Menegon. Renato Brunello è stato direttore per 27 anni del periodico degli alpini della Sezione di Conegliano fondato nel 1961. Antonio Menegon, nel ringraziare Brunello per il prezioso svolto in questi oltre 40 anni di collaborazione con il giornale (27 da direttore) ha detto di voler rivolgersi anche a chi alpino non è stato per far conoscere e diffondere lo spirito si solidarietà e presenza sociale che anima gli alpini. Il sindaco di Conegliano Floriano Zambon, intervenuto in audioconferenza, ha ringraziato il direttore Brunello e fatto gli auguri di buon lavoro al nuovo direttore Menegon. Da sinistra: Antonio Menegon, Giorgio Visentin (vicepresidente Sezione di Conegliano) e Renato Brunello e L’AZiON Conegliano DUE OPERE PUBBLICHE ATTESE DA TEMPO Un sottopasso in via Tolmino e fognature in zona industriale C on la pubblicazione del bando di gara per il sottopasso ferroviario di via Tolmino – la cui scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 26 luglio (alle 12) – comincia l’iter per la realizzazione di quell’asse viario nord-sud sinora interrotto dalla ferrovia. «La ferrovia negli anni è stata una risorsa ma anche un ostacolo al collegamento tra viale Friuli e via Maggior Piovesana. In senso lato ha creato una frattura alla viabilità nordsud. Serviva dunque una via adeguata di attraversamento – spiega il sindaco Floriano Zambon –, inoltre una via che alleggerisse il carico di traffico sull’incrocio tra viale Friuli e via Matteotti. È ipotizzabile come periodo di avvio lavori l’ottobre di quest’anno e la ditta aggiudicataria avrà 550 giorni per portarli a termine». Il bando di gara prevede la realizzazione del sot- I topasso ferroviario di via Tolmino – lungo 60 metri, con due corsie, dunque un doppio senso di marcia, e una pista ciclo pedonale – e i due tratti di strada di Quattro miliardi e mezzo di lire Comuni interessati, Vittorio per la fognatura della zona Menarè Veneto e Colle Umberto, con- C’ è un altro ingente cantiere che nei prossimi mesi interesserà il territorio comunale di Conegliano. Si tratta dei lavori, dell’importo di 4 miliardi e mezzo di vecchie lire, per la posa della fognatura tra Scomigo e la zona industriale di Vittorio Veneto-Colle Umberto (il bando verrà pubblicato il 21 giugno prossimo). «Sono quattro chilometri di fognature che attraversano la campagna – spiega il sindaco Zambon –. I lavori cominceranno a fine estate per non disturbare le attività dei campi. Anche i due l Comune di Conegliano, con sentenza del 10 marzo scorso, vince il ricorso al Tar del Lazio contro l’Antitrust, “reo” di non aver reso accessibili i documenti relativi all’istruttoria in base alla quale avrebbe ritenuto illegittimo l’affidamento diretto (cioè senza gara di evidenza pubblica) della gestione del ciclo integrato dei rifiuti a Cit e Savno. Subito dopo il parere di illegittimità espresso dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel settembre scorso, il Comune aveva richiesto la documentazione relativa con una lettera datata 23 ottobre, a cui l’Authority aveva risposto in dicembre, precisando che “nel caso di specie non trova applicazione il regolamento in materia di procedure istruttorie e l’accesso ai relativi documenti amministrativi, in quanto il caso in questione non ha dato luogo ad alcun procedimento istruttorio”. Insomma, il parere di illegittimità espresso dall’Autorità di garanzia si VENERDÌ 25 Alle 17.30, ai giardini comunali di viale Friuli, per la quinta rassegna Burattini e non solo ai giardini, la compagnia Aprisogni presenta “Cappuccetto Rosso”, con la festa del mercatino dei ragazzi. Ingresso libero. Alle 20.30, agli impianti sportivi di Campolongo, la Spes Zoppas Volley Conegliano organizza una cena con grigliata per festeggiare la fine della stagione agonistica. Informazioni e iscrizioni al numero 348-3869736. Dalle 21 in poi, in vie e piazze del centro città, torna Festaloonga!, happening di spettacoli, intrattenimenti e negozi aperti fino a tarda ora. Tra gli appuntamenti di questa sera la Festa delle ciliegie, il collegamento. «L’opera, che andrà ad aggiungersi ai due sottopassi attualmente utilizzati di via Matteotti e via degli Zoppas – aggiunge il vi- cesindaco e assessore alla viabilità, Alberto Maniero – verrà completata con due rotatorie di raccordo con le due arterie di viale Friuli e via Maggior Piovesana. Per realizzare il sottopasso verranno utilizzate due tecnologie diverse. Il primo tratto, sotto la linea Venezia-Udine, che non può mai essere interrotta, con una tecnologia a spinta, ossia spingendo una sorta di manufatto sotto i binari. Il secondo tratto, sotto i binari dello scalo merci, realizzato con una tecnologia più tradizionale. Con la posa in opera del manufatto togliendo i binari e ripristinandoli in seconda battuta». L’opera costerà al Comune di Conegliano 4 miliardi e mezzo di vecchie lire. tribuiranno con una quota parte relativamente ai loro collegamenti. Per Vittorio Veneto è un’iniziativa importante perché vuol dire chiudere quel depuratore di San Giacomo che negli anni ha creato problemi di inquinamento del Fossadel. E quindi l’eliminazione di un’opera di difficile gestione. La realizzazione di quest’opera consentirà pure l’allacciamento delle reti fognarie già realizzate a Ogliano e Scomigo». I reflui verranno convogliati al depuratore di Campolongo, realizzato per 70 mila abitanti equivalenti. basava non su un’istruttoria ma sull’evidenza che l’affidamento diretto del servizio rifiuti al Cit e alla Savno rappresenta “un modello gestionale non contemplato dalla normativa vigente”. Un modo di procedere definito “superficiale” dal sindaco Floriano Zambon. Ora, secondo il Tribunale amministrativo del Lazio, il Comune dovrebbe poter visionare degli atti che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato di fatto non possiede. Il caso dell’illegittimità dell’affidamento diretto della gestione dei rifiuti era stato posto all’attenzione dell’Antitrust dai consiglieri di minoranza di centrosinistra e sinistra, secondo i quali un servizio di interesse pubblico di tale rilevanza come quello dei rifiuti deve essere gestito dal consorzio e dalla società che garantiscano le prestazioni migliori al prezzo più basso. Fatto che, a loro parere, si può accertare solo indicendo una gara pubblica. (FN) RIFIUTI Vicenda Cit, punto a favore del Comune Bobadilla Super Show e i concerti di Righea Big Band e Assenzio. L’ingresso agli spettacoli è libero. Da questa sera e per una settimana è di turno la farmacia del dottor Melati, in via Cavour 7. SABATO 26 Dalle 9 alle 12.30, nel presidio di Costa de La Nostra Famiglia, si tiene il laboratorio di comunicazione e raccolta fondi per le realtà che gestiscono servizi alla persona, nel cambiamento del welfare. Informazioni e iscrizioni al numero 0438-4141. A cura di L’Azione, La vita del popolo, Caritas e Coordinamento Cdr. Alle 10.30, nella chiesa di San Pio X, il nostro vescovo Giuseppe presiede la concelebra- zione in onore di San Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei. Alle 21, in piazza Cima (loggia del Municipio in caso di pioggia), la Filarmonica Coneglianese è la protagonista del Concerto bandistico d’estate, a cura di Filarmonica Coneglianese e amministrazione comunale. Ingresso libero. DOMENICA 27 Con partenza alle 9.30 dal Centro sportivo di Collalbrigo, il Conegliano Bike Team organizza il quinto Gran Premio Città di Conegliano di Mtb, gara ciclistica valida per il campionato regionale di mountain bike. Ingresso libero. LUNEDÌ 28 Alle 21, in piazza Cima (teatro Accademia in caso di pioggia), Provincia di Treviso e Amministrazione comunale presentano il Concerto di dieci ot- toni dell’Orchestra Filarmonia Veneta “G. F. Malipiero”. Ingresso libero. MARTEDÌ 29 Si concludono oggi, nell’area ricreativa di Scomigo, i festeggiamenti di San Pierin a cura dell’associazione Sant’Elena. Ingresso libero. Alle 19, all’oratorio di San Pierin, si svolge una celebrazione eucaristica per i cittadini defunti dimenticati. Alle 21.15, in piazza Cima, per la rassegna Letture d’estate Roberto Pagura legge “Echi d’amore”. A cura di Amministrazione comunale e Direzione III Circolo didattico. VENERDÌ 2 Alle 17.30, ai giardini comunali di Parè, per la quinta rassegna Burattini e non solo ai giardini Santosh, giocoliere fantasista, presenta lo spettacolo “Non sono figlio d’arte”. Ingresso libero. Domenica 27 giugno 2004 25 SPETTACOLO DI QUALITÀ Dama Castellana, trionfa Collalbrigo U na Dama “miracolata”, quella che si è celebrata domenica scorsa, scampata alle piogge torrenziali che sabato avevano costretto l’organizzazione al rinvio. Il tempo è stato incerto fino all’ultimo, ma alla fine ha prevalso il sereno, che ha regalato agli spettatori una serata tersa, anche se freddissima. Vincitore della partita di dama vivente è stato il quartiere “femminile” di Collalbrigo a danno del “maschile” Borgo Vecchio. Uomo e donna, giorno e notte, bianco e nero sono gli opposti visivi e concettuali su cui è stata costruita la scenografia dell’edizione 2004 ad opera del direttore artistico Maria Luisa Mariotto. Una scenografia in cui suggestioni rinascimentali (i costumi, le armi, le insegne, i drappi, i rulli dei tamburi, i giocolieri, gli sbandieratori) sono entrati in dialettica con spunti più moderni (la colonna sonora new age, le composizioni futuristiche, i cavalli a ruote dai ventri irradianti luce, i corpi blu di alcuni attori, le esibizioni del corpo di ballo). Attesissima la performance del ballerino di fama internazionale Roberto Bolle, étoile della Scala di Milano, che ha offerto agli spettatori due interpretazioni suggestive: la danza del sole e la danza della luna. Quella celebrata quest’anno era un’edizione speciale della manifestazione rinascimentale: la Dama Castellana ha compiuto 20 anni. A fine serata è intervenuto, via telefono, il sindaco Floriano Zambon ricoverato nel nosocomio veronese. Dopo essersi complimentato con gli organizzatori Zambon ha inviato un «arrivederci al prossimo anno, quando conto di essere tra voi come spettatore, come lo sono stato nelle 19 edizioni precedenti». (FN) LIONS DI CONEGLIANO: Pietro Scudeller nuovo presidente C ambio ai vertici del Lions cittadino. L’avvocato Pietro Scudeller è il nuovo presidente della sezione coneglianese. Scudeller a soli 41 anni raccoglie l’eredità di Pierluigi Sossai, dopo aver ricoperto per più anni gli incarichi di segretario, consigliere, censore addetto alle tecnologie informatiche e vice presidente. «Ringrazio il past president Pierluigi Sossai per il proficuo anno concluso nel quale molti incontri sono stati dedicati alla conoscenza della natura», ha dichiarato Scudeller fresco di nomina. Pietro Scudeller BURATTINI (E NON SOLO) AI GIARDINI PUBBLICI È partita la 5ª edizione della rassegna di spettacoli per bambini e famiglie “Burattini (e non solo) ai giardini”, ovvero pomeriggi di animazione nei giardini di Conegliano con spettacoli di burattini, giocoleria, clowneria, racconti, musica. Il primo appuntamento si è tenuto il 18 giugno al giardino O. Respighi di Campolongo con lo spettacolo “Il teatrino di Gelsomina”. Il secondo è per venerdì 25 giugno al giardino A. Benedetti Michelangeli (dietro le Poste centrali) con la compagnia Aprisogni in “Cappuccetto Rosso”. Venerdì 2 luglio, al giardino A. Vivaldi di Parè, Santosh giocoliere presenta “Non sono figlio d’arte”. Infine venerdì 9 luglio, alla scuola elementare di Scomigo, Alberto De Bastiani presenta “Storie di lupi”. Tutti gli spettacoli della rassegna hanno inizio alle 17.30. L’entrata è libera. In caso di pioggia gli spettacoli avranno luogo a Corte delle Rose di Conegliano. Per informazioni telefonare al Progetto Giovani in orario pomeridiano (0438-413252) o all’Informacittà-Informagiovani (0438-413319). Organizzano Progetto Giovani di Conegliano e l’Operativa di comunità dell’Ulss 7, in collaborazione con l’associazione “Il Piccolo Principe” e la direzione artistica di Alberto De Bastiani. 26 e L’AZiON Coneglianese Domenica 27 giugno 2004 SODDISFAZIONE DI IMPRESA E SINDACATI SCONCERTANTE A VAZZOLA Alla Alf Group di Francenigo innovativo contratto aziendale I n una fase non proprio brillante della congiuntura economica del nostro Paese (e il Nord Est in buona parte non si discosta dal quadro generale), le buone notizie dal fronte sono rare. Ragion per cui fanno ancora più piacere. E in certi casi stupiscono, e riaccendono la speranza. C’è spazio per crescere, e per una matura svolta dello sviluppo, il messaggio di fondo. È in quest’ottica che va letto il recente, innovativo accordo sottoscritto alla Alf Group spa di Francenigo, per il rinnovo del contratto aziendale. Realtà di punta del settore legno, ha stabilimenti anche a Cordignano, Vallonto, Lutrano, e conta circa 330 dipendenti, metà della sua produzione va all’estero. Sono molti, e di spessore, gli elementi che autorizzano vuoi la soddisfazione dell’azienda, vuoi i toni – a dir poco “entusiastici” – dei commenti che ne fa la parte sindacale: «Si tratta di un accordo molto importante per un’azienda altrettanto importante; un contratto che può fare da apripista per altre aziende», ha dichiarato Salvatore Federico, segretario generale della Filca Cisl di Treviso. Punto di forza dell’accordo è la “formazione continua”: «Essa viene considerata - sottolineano alla Alf - quale scelta strategica al fine di coniugare lo sviluppo e il consolidamento produttivo con il futuro occupazionale e lo sviluppo delle conoscenze dei dipendenti». L’Azienda fornirà, in particolare, a RSU e Sindacati «un’esau- UN’INTENSA ATTIVITÀ ESTIVA Le Scuole materne tra festa e impegno C irca mille bambini appartenenti alle scuole dell’infanzia di Francenigo, Albina, Codognè, Cimetta, San Vendemiano, Zoppè, San Fior di Sopra, San Fior di Sotto, Castello Roganzuolo, Godega di Sant’Urbano, Pianzano, Bibano e Orsago sono stati protagonisti della festa “Scuole in armonia” tenutasi al Palafiera di Godega di Sant’Urbano. L’iniziativa rientra nel progetto “Tra il reale e il fantastico per imparare ad essere se stessi con gli altri” che è stato concretizzato nelle scuole materne facenti parte della zona 8 della Fism. Il tutto grazie all’impegno delle insegnanti che da diversi anni lavorano in rete, favorendo scambi di esperienze e dando vita a progettualità comuni. Ora che per i bambini si apre il tempo tanto atteso delle vacanze, per il personale docente è invece giunto il momento di occuparsi dell’approfondimento formativo. Da lunedì 29 a mercoledì 30 giugno le insegnanti della zona 8 saranno infatti impegnate in una serie di incontri di aggiornamento che avranno luogo al patronato Turroni di Oderzo. Il seminario è organizzato dal collegio docenti di zona e avrà come tema “Gocce di relazione”. Interverrà la dottoressa Barbara Baldini dell’équipe Aipre (Associazione italiana di psicologia preventiva ricerca formazione consulenza progettazione) coordinata dal dottor Mario Becciu, sede a Roma. «Per promuovere la qualità del rapporto tra scuola e famiglia – spiegano le maestre – è necessario che noi insegnanti siamo sempre più riente informativa sui programmi relativi, rendendosi altresì disponibile a prendere in esame eventuali suggerimenti, osservazioni e proposte in materia, avanzate dalle stesse RSU e dai Sindacati». Rilevanti gli impegni aziendali quanto alla qualità delle relazioni sindacali, dell’organizzazione del lavoro, della polifunzionalità riguardo all’inquadramento. E decisamente interessante è il “premio di risultato”, in base al quale «le parti hanno confermato di voler proseguire gli obiettivi di maggiore efficienza, produttività, qualità e redditività dell’impresa.» Infine, un altro risvolto sociale positivo dell’accordo raggiunto: in caso di malattia del dipendente, l’azienda erogherà il 100 per cento della retribuzione nei primi tre giorni. Valerio Cupidi “specializzate” nel settore della comunicazione, considerando le realtà problematiche che vivono le famiglie di oggi quali l’insicurezza e la solitudine educativa, la mancanza di modelli identificativi non condivisi, le relazioni distorte, l’incapacità o la difficoltà di comunicare in famiglia». Per questo, quindi, le insegnanti, concluse le attività nei rispettivi plessi, tornano a scuola in modo tale da riprendere, in settembre, con una maggiore dose di competenze. Sia la parte conclusiva del progetto che il corso possono essere realizzati grazie al contributo della Banca della Marca. Gerda De Nardi Razzia ladresca della beneficenza G iovedì 24 giugno con i fuochi d’artificio si concludono i festeggiamenti del patrono san Giovanni Battista di Vazzola. Per il paese sono stati quindici giorni di festa con iniziative e serate danzanti organizzate dalla Pro loco Vazzolese, con la mostra di Nives Cais organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune e con la tradizionale pesca di beneficenza organizzata ogni anno con grande impegno e generosità da Giovanna Narder e dai suoi collaboratori. Purtroppo i festeggiamenti di quest’anno lasciano un po’ l’amaro in bocca, perché sono stati rovinati dai malviventi che sere fa hanno depredato l’oratorio di Vazzola, rubando i premi della pesca di beneficenza, il cui ricavato è destinato all’acquisto dell’asilo, oltre che al sostegno della futura casa per disabili che sorgerà nel Comune. Nella notte fra martedì e mercoledì scorsi i banditi hanno forzato una finestra dei locali parrocchiali e hanno portato via la merce in palio per un valore complessivo che supera i mille euro: un lettore dvd, un decoder interattivo, varie borse griffate, diversi orologi da parete e da polso, un forno elettrico, un robot da cucina, svariati capi d’abbigliamento e pure delle bottiglie di grappa e di vino. A mano a mano che i biglietti vengono acquistati, i volontari provvedono a ricomprare i regali spariti e a rimpiazzarli grazie anche all’aiuto di qualche ditta sensibile. I volontari lanciano un appello: «Speriamo che i ladri TEZZE, CENA MEDIEVALE “R ivivi il Medioevo” è il titolo della cena in programma sabato 26 giugno alle 20 a Tezze di Piave. Partecipandovi, l’ospite si sentirà proiettato nel mondo medievale e avrà la possibilità di rivivere le emozioni e l’atmosfera di un tempo. Sarà servito un menù tipicamente medioevale e la serata sarà allietata da spettacoli di giocolieri, mangiafuoco, spadaccini, cantastorie, tamburini e sbandieratori. La cena sarà allestita nell’area verde della Pro loco di Tezze, e sarà possibile cenare solo se si sarà effettuata la prenotazione. Prenotazioni da: Francesca 340-2859689, Stefano 3498418397. PALLAVOLISTE EUROPEE A SUSEGANA H a citato la costituzione europea appena firmata e i valori della convivenza tra i popoli don Ugo Cettolin salutando, sabato 19 giugno, le oltre cento giovani pallavoliste giunte a Collalto da mezza Europa. Ospiti della Pallavolo Susegana, della parrocchia di Collalto e del Gruppo festeggiamenti, le ragazze provenienti da Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia e Italia, con le squadre di Lugo di Romagna, Nervesa e Susegana, hanno vissuto una giornata di relax prima delle gare serali. Pranzo sul sagrato verde Un momento dell’incontro delle pallavoliste europee a Susegana della chiesa di San Giorgio, visita guidata al castello con traduzione simultanea e poi in campo per le finali del tor- I GIOVANISSIMI DELLA SANFIORESE “L ’amico”, si sa, a Castello Roganzuolo costituisce il collegamento tra la parrocchia e la gente. “Il sogno diventa realtà” è stato così il titolo di una delle ultime uscite domenicali per far presente a tutti, ma proprio a tutti, che i “Giovanissimi 8990” della Sanfiorese Calcio erano ad un passo dal diventare campioni provinciali. Per concretizzare la vittoria rimaneva un unico scoglio, sconfiggere l’imbattibile squadra di Loria. È per questo che la settimana dopo l’effettiva conquista del titolo tanto ambito è stata ancor più gratificante. La trasferta a Castelfranco e l’aver giocato I giovanissimi campioni della Sanfiorese calcio quali, previdenti, avevano già pronto lo striscione rossonero “i campioni provinciali siamo noi”. È seguita quindi la festa e… la pubblicazione su “L’amico” di quella vittoria conquistata dai calciatori in erba, parte dei quali attivi in parrocchia a Castello Roganzuolo. neo che ha visto la vittoria di Nervesa davanti alle squadre provenienti da Polonia e Portogallo. (AM) IN BREVE SAN FIOR La festa del patrono nello stesso stadio in cui in passato il “Giorgione” militava nel campionato di serie C hanno portato fortuna ai ragazzi, i quali hanno avuto la meglio sugli avversari. Ad applaudirli, oltre a mamme e papà, anche i nonni e, l’entusiasmo del fans club formato dalle ragazze. Le si ravvedano del gesto e siano così gentili da riportarci la refurtiva, così da lasciarci continuare nella nostra opera di solidarietà». Ogni anno, in occasione della festa patronale dedicata a san Giovanni Battista, la comunità organizza una pesca per scopi sociali. Per questa edizione il gruppo organizzatore, capitanato per l’appunto da Maria Giovanna Narder, ha scelto di andare incontro a due esigenze: innanzitutto il mutuo da 400 mila euro contratto dalla parrocchia per l’acquisizione della scuola materna (“Il ricavato della pesca va a contribuire almeno per il 10% della cifra annuale versata”, spiegano i promotori), ma anche il progetto “Handy Hope” che sta mobilitando l’intero paese in favore dei portatori di handicap e dei loro familiari. Alberta Bellussi In occasione della festività del patrono, san Giovanni Battista, a San Fior la festa, iniziata nel giorno della ricorrenza, giovedì 24 giugno, si protrae fino a sabato 26 giugno. In tale data alle 19 è prevista la messa solenne celebrata per tutte le famiglie e in particolar modo per quelle coppie di sposi che in quest’anno celebrano un particolare anniversario di matrimonio. SAN PIETRO DI FELETTO La festa del Patrono Dal 25 al 29 giugno al Parco dell’antica Pieve, a San Pietro di Feletto, Festa del Santo Patrono. Molte le simpatiche iniziative in programma, tra le quali il pranzo con il rinomato “churrasco di san Pietro”, domenica 27 e, il pomeriggio sempre del 27, intrattenimento per bambini con gli animatori di Spazio Verdeblu. Martedì 29, ore 19, messa solenne in onore del Patrono san Pietro. GAIARINE Concerto dei Madrigal Singers Concerto dei “Madrigal singers” a Gaiarine lunedì 28 giugno ore 21 nel cortile interno di villa Riello Pera. Grande l’appuntamento musicale che gli organizzatori, i “Cantori di San Tomaso di Canterbury”, propongono a tutti gli amanti del canto corale di qualità, facendo esibire a Gaiarine questa formazione nota in tutte le grandi sale da concerto del mondo. e L’AZiON Friuli / Coneglianese CAVALLO DI BATTAGLIA ALLE COMUNALI A Sacile “un ospedale come si deve”... L a sanità e i servizi sociali in riva al Livenza sono sempre al centro del dibattito. Con il Comune ingrossato fino alla soglia dei ventimila abitanti e il diffuso invecchiamento della popolazione, Sacile è interessata da molteplici problematiche che investono le attività sociali e prettamente assistenziali. L’ospedale cittadino, in particolare, ma anche i servizi alle persone in difficoltà, sono perciò argomenti trattati e divulgati da tutti i candidati alla carica di sindaco di Sacile. Da qualche mese, inoltre, si è riattivato il Comitato per la difesa della sanità. Il comitato, presieduto da Bruno Manfé, sorto in seguito all’entrata in vigore della Legge regionale 13 sul riordino sanitario delle strutture ospedaliere in Friuli Venezia Giulia, ha rilanciato la sua attività dopo la vittoria elettorale di Riccardo Illy. Il presidente della Regione, infatti, ha inserito nel suo programma la riqualificazione degli ospedali periferici drasticamente ridimensionati e la revisione di quelle parti della LR 13 più penalizzanti. «Tentiamo di pungolare l’amministrazione sui temi dell’ambiente e della sanità in particolare», hanno spiegato al comitato. «Purtroppo la legge 13 ha di fatto ridotto l’ospedale di Sacile a un laboratorio di analisi con la chiusura dei reparti di ortopedia, che godeva di una buona tradizione, cardiologia e ginecologia e tutte le altre limitazioni e riduzioni i cui effetti sono subiti dalla popolazione in termini di di- GAIARINE / NOVITÀ SALUTE sagio e di carenza di servizi. Proprio in questi giorni, inoltre, stiamo assistendo al risvolto della medaglia: il ridimensionamento degli ospedali periferici sta facendo “scoppiare” l’ospedale di Pordenone». Qual è il punto di vista dei politici su tali questioni così importanti per la cittadinanza e fondamentali per le fasce più deboli della società? Per Roberto Cappuzzo (“Intesa democratica”) sono due le priorità: il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei medici di medicina generale in quanto più vicini alla conoscenza del paziente e tramite con l’ospedale, e il potenziamento e la riqualificazione dell’ospedale cittadino. Roberto Ceraolo (Alleanza Nazionale e Forza Italia) ha indicato la strada nell’incremento del servizio domiciliare, particolarmente importante per gli anziani a rischio di ospedalizzazione, ma il suo cavallo di battaglia è l’istituzione del servizio per la mobilità degli anziani. Il potenziamento dell’assisten- SI VOTA PER IL SINDACO D unque, sabato 26 e domenica 27 a Sacile si decide chi sarà il nuovo sindaco. Gli elettori sono chiamati a scegliere tra Roberto Ceraolo (liste Forza Italia e Alleanza Nazionale) e Roberto Cappuzzo (Intesa Democratica) che al primo turno hanno portato a casa rispettivamente il 39,30 e il 35,72 per cento dei voti. Un distacco piuttosto risicato, ragion per cui l’attesa è decisamente viva a Sacile. Gli orari per votare sono i medesimi della scorsa consultazione: dalle 15 alle 22 sabato 26 e dalle 7 alle 22 domenica 27. SAN GIOVANNI DEL TEMPIO Emergenze mediche, Sala della comunità, rivoluzione del 118 “carta” da giocare! L a notizia era di quelle attese e sperate da tempo. Grazie all’intesa con le centrali operative del 118 di Treviso e di Pordenone, in caso di emergenza nei territori comunali di Cordignano, Gaiarine e Orsago interverranno le ambulanze dall’ospedale più vicino. Tutte le chiamate al 118 in partenza dalla fascia territoriale di confine fra le due regioni, infatti, saranno gestite direttamente dalla centrale che le riceve e cioè Pordenone o Treviso. L’importante novità, insomma, metterà la parola fine alla pericolosa attribuzione di responsabilità per la quale un ferito, poniamo di Gaiarine, deve attendere i mezzi di soccorso da Treviso e non da Sacile, che si trova molto più vicino al luogo in cui è accaduto il sinistro. Per ogni emergenza nella zona di confine, anzi, partiranno subito due ambulanze: quella di Sacile e quella di Conegliano o Vittorio Veneto o Oderzo. L’ambulanza di Sacile presterà le prime cure sul posto, quindi, in base al tipo di trauma o patologia, il paziente sarà ricoverato negli ospedali di Sacile (che chiude alle 18), Conegliano, Vittorio Veneto e Treviso. In alcuni casi, inoltre, il paziente potrà essere trasportato dall’ambulanza sacilese verso l’ospedale di Conegliano o Vittorio Veneto fino all’incontro con l’ambulanza di Conegliano sulla quale concluderà il trasferimento. Il protocollo d’intesa fra le centrali operative di Pordenone e di Treviso, già operativo, ha introdotto insomma una vera rivoluzione nella gestione delle emergenze sanitarie in una zona dell’Alto Livenza piuttosto intensa per attività economiche e traffico stradale ma non per servizi. L’Ulss 7, il cui direttore generale è Angelo Del Favero, ha introdotto una seconda novità essenziale. Si tratta dell’istituzione della quinta zona di guardia medica per Cordignano, Gaiarine, Orsago e Vazzola. La guardia medica, ospitata al centro diurno di Francenigo, messo a disposizione dal Comune di Gaiarine, sarà operativa da settembre. (GB) D omenica 20 giugno 2004: una data davvero importante per i Sangiovannesi: è stata infatti inaugurata ufficialmente la Sala della comunità, un complesso composto da un piano seminterrato ospitante centrale termica e magazzino, dal piano terra con l’ampio spazio adibito a salone, la zona palco, la cucina e i servizi igienici e da un primo piano con una grande aula e relativi servizi igienici. “Sala della comunità” non tanto perché è di proprietà e di uso esclusivo della comunità ecclesiale, ma perché in essa ciascuno può trovare uno spazio accogliente e confortevole, stimolante e fecondo di opportunità culturali e spirituali. San Giovanni, una frazione della periferia di Sacile, è un paese tagliato in due dalla Pontebbana, che stenta a ricomporre la sua identità e la sua unità non solo a causa della sua conformazione geografica, ma anche a causa dei numerosi cambiamenti che lo contraddistinguono: l’arri- vo di famiglie nuove e di tanti extracomunitari, la costruzione di diversi agglomerati urbani che spesso fanno definire San Giovanni un paese dormitorio. La sala si propone pertanto come luogo di incontro e di dialogo, come spazio di cultura e di impegno, un luogo fisico dove singole persone, gruppi o associazioni possono ritrovarsi. Gli scopi prefissati sono davvero tanti e importanti: ampliare la possibilità di ritrovo e di comunicazione, dare alle famiglie un punto di ritrovo per sé e per i figli, dare agli anziani una possibilità di incontrarsi, fornire Domenica 27 giugno 2004 za domiciliare e infermieristica era in campagna elettorale anche l’obiettivo di Franco Cesa (Lega Nord e “Sacile e le frazioni”) che ha promesso battaglia allo scopo di riportare l’ospedale di Sacile alla situazione precedente all’entrata in vigore della tanto discussa legge regionale 13. Estensione dell’assistenza domiciliare e riorganizzazione del Pronto soccorso le priorità per Guido Galet (lista “Guido Galet”), che ha sottolineato la necessità dello studio preventivo di individuazione dei reali bisogni della popolazione per una efficace ridefinizione dei servizi socio-assistenziali. Infine Giuseppe Montanari (“Sindaco insieme - Montanari”) aveva puntato la sua attenzione sugli anziani dimessi ma lasciati ad un’assistenza domiciliare inadeguata, per i quali ha proposto la trasformazione dell’area ex San Patrignano in una struttura residenziale e in un centro diurno. Giacinto Bevilacqua un luogo per i momenti di festa e di allegria, dare l’opportunità di intraprendere e sviluppare iniziative culturali, fornire a tutti gli organismi della Parrocchia luoghi idonei per incontrarsi e lavorare in modo adeguato, fare della parrocchia un luogo d’incontro reale e ideale. La prima pietra è stata posata venerdì 21 giugno 2002: la conclusione dei lavori e la conseguente inaugurazione due anni dopo esatti, proprio durante i festeggiamenti della sagra del paese: una fortunata combinazione che richiama i fondanti valori cristiani. La cerimonia di inaugurazione di domenica 20 giugno, a cui è stata invitata tutta la comunità di San Giovanni, si è svolta alla presenza delle autorità religiose e civili, fra le quali: monsignor Guerrino Pagotto, a nome del Vescovo; il sindaco di Sacile Loris Monai; il presidente della Provincia Elio De Anna; l’assessore regionale Lodovico Sonego; il consigliere regionale Isidoro Gottardo. Dopo l’inaugurazione, adesso la sfida più grande: la gestione della Sala per tutte le iniziative a cui tutti sono chiamati a dare un contributo! 27 CICLISMO Il 15 luglio ci sarà la seconda edizione del Memorial Tonon & Zanette È stata presentata a villa Varda la seconda edizione del Memorial Tonon & Zanette di ciclismo. La gara notturna, riservata agli juniores e ai dilettanti under 23 ed elite si disputerà a Brugnera il prossimo 15 luglio. Con questa manifestazione, che l’anno scorso riscosse un significativo successo di critica e di pubblico, il Team Oro Gildo 2000 e il comitato organizzatore, presieduto da Armando Carniello, intendono ricordare due ex professionisti legati da un destino sfortunato. Carlo Tonon, originario di San Vendemiano, agli inizi degli anni Ottanta ha disputato alcune stagioni da professionista nella Inoxpran prima di rimanere vittima di una gravissima caduta al Tour de France che ha segnato la fine della sua carriera agonistica. Denis Zanette, sacilese, scomparso l’anno scorso, ha vinto due tappe al Giro d’Italia, il campionato italiano dilettanti seconda serie e ha vestito la maglia azzurra in occasione dei mondiali di Plouay. BRUGNERA Grande cordoglio per la morte dell’ imprenditore Olando Piccinato H a destato cordoglio in tutto l’Alto Livenza l’improvvisa scomparsa di Olando Piccinato. L’imprenditore del mobile è stato colto da infarto mentre stava lavorando nel punto vendita della sua azienda a Brugnera. Figlio di Olindo, che negli anni Venti aveva fondato e avviato il mobilificio “Olindo Piccinato”, Olando con il fratello Giorgio all’inizio degli anni Sessanta aveva preso in mano l’azienda di famiglia portandola ai vertici italiani ed europei. La Piccinato, specializzata nella produzione di camere da letto, era giunta a contare oltre un centinaio di dipendenti nel periodo di maggiore produzione. Negli anni Novanta il mobilificio si assestò sui quaranta dipendenti dividendosi fra l’unità produttiva e la mostra del mobile, posizionati entrambi a Brugnera. Sposato con Graziella e padre di Luca e Olindo, aveva dovuto subire il dramma della loro scomparsa prematura che lo segnò profondamente. Appassionato di sport, aveva sostenuto prima il ciclismo poi l’atletica leggera, abbinando all’Atletica Brugnera il nome della Piccinato e raggiungendo i più prestigiosi traguardi sportivi nazionali e continentali nel podismo. 28 IL COMUNE VARA UN PIANO OPERATIVO Oderzo, sarà un’estate a “tutta sicurezza” D iventa più acuto, con l’estate, il problema della sicurezza. Sia sulle strade che nelle case. Ci sono le vacanze, le case vengono lasciate sole e i topi di appartamento ne approfittano. Complice il caldo (ma siamo a livelli ben diversi da quelli dell’anno scorso) si dorme con le finestre aperte e ciò invoglia i ladruncoli. Nel frattempo, di notte, aumenta il traffico sulle strade con un gran numero di giovani diretti alle discoteche del litorale adriatico oppure impegnati a tirar tardi fra un bar e l’altro della zona. Incrementando il numero degli incidenti stradali. Che fare? Il Comune opitergino è riuscito a far riprendere le ronde notturne dei vigili urbani. In questi mesi estivi, specie al sabato e alla domenica, non esclusi i periodi di specifica necessità come durante le Fiere della Maddalena, una I vigili urbani in primo piano per la sicurezza a Oderzo pattuglia dei vigili sarà in giro per le strade del Comune. Tre gli obiettivi: garantire maggiore sicurezza per gli utenti della strada, dare più serenità alle famiglie che vivono in costante apprensione a causa della piaga dei furti nelle abitazioni, tutelare la quiete pubblica, cercando di prevenire schiamazzi e quant’altro possa giungere dagli avventori dei bar e dei pubblici esercizi. Lo scorso LIONS ODERZO/A MEZZAVILLA IL “PREMIO CULTURA 2004” E mozione e commozione per l’assegnazione del “Premio cultura 2004” del Lions Club opitergino al commendator Renato Mezzavilla. Si tratta di una persona notissima nell’Opitergino e il Lions Club ha deciso di conferirgli il premio per l’appassionata opera svolta per ricordare degnamente i caduti dell’Opitergino, in guerra o a causa di guerra e per l’aiuto dato alle loro famiglie. La festosa cerimonia di assegnazione si è svolta a villa Revedin, presenti l’assessore Giuditta Rado per il Comune di Oderzo e il governatore del Distretto Lions 108TA2 Carmelo Caracè. Renato Mezzavilla ha combattuto in quattro guerre, è stato fatto prigioniero, internato. «Io sono tornato dalle guerre – ha detto nel suo intervento – ma coloro che non sono tornati, chi li ricorda?». Una frase significativa che riassume l’impegno di una vita. Con dedizione, con tenacia, con raro altruismo, il commendator Mezzavilla si è dedicato a difficili ricerche, per completare l’elenco dei nomi incisi sulle lapidi dei caduti, per riuscire a riportare in Italia i resti di coloro che erano caduti sul suolo straniero, dando a madri, mogli, figli, parenti, la consolazione di una tomba sulla quale piangere. Il commosso discorso tenuto da Renato Mezzavilla davanti ai Lions ha toccato gli animi, al termine i presenti gli hanno tributato un’unanime, calorosa ovazione. Si è così concluso l’anno sociale retto dal presidente avvocato Antonio Maccari. Il prossimo anno il Lions Club sarà presieduto da Giuliana Lazzarato Paro. (AF) anno il servizio straordinario notturno dei vigili era stato sospeso, suscitando veementi proteste da parte della popolazione. In consiglio comunale i gruppi di minoranza si erano battuti, invano, contro la sua sospensione. All’origine, incredibile ma vero, non c’era un problema di soldi, l’amministrazione ne aveva a disposizione per questo scopo. No, si trattava di una questione di accordi sindacali, ora l’impasse è stata superata e il servizio sarà effettuato per complessive 350 ore. Si darà preferenza ai week-end, la fascia oraria è quella che va dalle 21-22 alle 1-2 del giorno successivo. La durata minima del servizio sarà di tre ore, con l’impiego di una pattuglia formata in prevalenza da tre, eventualmente due unità. Bisognerà stare attenti e rispettare i limiti di velocità sulle strade: i vigili saranno in attività con il telelaser al quale, ahimè, non si scampa, e le multe fioccano salate. La perlustrazione del territorio nelle frazioni e nelle vie del centro è accolta con interesse dalla popolazione. Qualcuno ricorderà i clamorosi furti avvenuti nei weekend ai danni dei negozi di abbigliamento proprio in centro storico. Se la pattuglia dei vigili fosse stata in azione forse i ladri avrebbero desistito. Non sarà certo un intervento risolutivo contro la piaga dei furti, ma è comunque un deterrente ulteriore. Sul fronte della sicurezza il Comune, insieme agli altri del Consorzio del comprensorio opitergino, aveva promosso un progetto per l’installazione di telecamere nei punti più a rischio. Ma la cosa è stata, per il momento, bloccata dal garante della privacy. Annalisa Fregonese Motta, il 190º dei Carabinieri festeggiato alla grande S i è tenuta la scorsa settimana la festa a Motta di Livenza per il 190º anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Anche a Motta si è festeggiato con una piccola gita e una messa in duomo, alla quale hanno partecipato il maresciallo Luigi Damiano, comandante della stazione di Motta, il presidente dell’Associazione Carabinieri di Motta brigadiere Alessandro Covino, l’ex comandante di Motta cavaliere maresciallo Angelo Caicco e tanti altri ex carabinieri locali che si sono stretti intorno alle insegne dell’Arma per un importante momento di festa. PORTOBUFFOLÈ / SILVESTRIN ALLA GUIDA DELLA PRO LOCO B e L’AZiON e Opitergino / Mottens Domenica 27 giugno 2004 runo Silvestrin è stato riconfermato, per la settima volta, alla presidenza della Pro loco di Portobuffolè. Un riconoscimento senza dubbio importante da parte di tutto il consiglio per il proficuo e assiduo lavoro svolto da Silvestrin, anima e motore di tante iniziative. Inoltre Silvestrin è riuscito nell’intento di “fare sistema” con le Pro loco dei Comuni vicini, ideando ad esempio la Mo- stra comprensoriale dei vini che presenta a Portobuffolè la sintesi dei migliori vini premiati a tutte le manifestazioni del comprensorio. Un lavoro intenso, che dura da anni, tutto puntato alla promozione del territorio. Il nuovo consiglio di amministrazione, rinnovato proprio in questi giorni, è composto, oltre che dal presidente Silvestrin, da: Danilo Moras (vice presidente), Guerrino Pezzutto, Guido Carpenè, Arrigo Vendramini, Claudio De Marchi, Luigi Moro, Rinaldo (Lucio) Bertagna De Marchi, Francesco Bertagna De Marchi e Claudio Pez- L MANSUÈ S ODERZO a coassume primunità ma di tutto il di Mansuè significato di celebra i quaun sentimenrant’anni di to di gratitusacerdozio dine verso del proprio questi sacerparroco, don doti che cerGiancarlo cano di riTondato, con spondere, la partecipacon il vescozione dei convo e tutto il fratelli d’ordipresbiterio nazione sadiocesano, cerdotale. alle domanL’iniziativa de e attese è stata prodella diocemossa dai si. consigli par«Il grazie rocchiali di più grande Basalghelle e al Signore Mansuè, sulperché, la base della mantenendo riflessione la promessa Don Giancarlo Tondato di non far che 40 anni di vita, donati almancare sala chiesa diocesana, alla cerdoti alla sua Chiesa, missione e agli emigran- tutti noi abbiamo la posti, non sono pochi, ma so- sibilità di incontrarci con prattutto per ricordare e Lui, nell’ascolto della Parilevare l’importanza del rola, nell’Eucaristia e nelsacerdote che, nella fe- la preghiera. deltà a Cristo e per mez«A tutti i festeggiati zo di Dio, diventa di- grazie di cuore, grazie al spensatore di grazia e vescovo Giuseppe, gradell’amore che il Signore zie ad ogni sacerdote di ha per il suo popolo. questa diocesi, grazie a «La celebrazione che quei giovani che, nel Seandremo a fare lunedì 28 minario, cercano di rigiugno alle 20, cui pre- spondere a quel “sì” che senzierà il nostro vesco- li porterà ad essere tevo Giuseppe Zenti – spie- soro prezioso per la gano gli organizzatori –, Chiesa». È festa grande con il parroco per i 40 anni di sacerdozio fiorano il numero di trecento le firme raccolte fra gli artisti opitergini per avere l’uso di palazzo Foscolo. Più che una protesta, è un desiderio di volersi aggiungere alle diverse, prestigiose iniziative che già il “Foscolo” ospita. «Chiediamo – dice Graziella Camilotto, battagliera promotrice dei comitati cittadini, anima di quest’iniziativa – che il “Foscolo” venga concesso agli artisti opitergini almeno per una quindicina di giorni all’anno per una mostra collettiva d’arte. Inoltre suggeriamo che nei cartelli turistici posti all’ingresso di Oderzo, accanto alla scritta “Oderzo città archeologica”, venga posta la dicitura “e degli artisti”. Cà dei Carraresi – continua Graziella Camilotto – insegna. Accanto alla mostra internazionale ospita anche esposizioni di artisti locali. Non vediamo perché ciò non possa avvenire anche in Oderzo. Dopo tutto palazzo Foscolo lo manteniamo noi, con le nostre tasse». Da diverse settimane coloro che sono interessati al problema appongono le loro firme. «Sono tutte persone che si dilettano d’arte, a livelli diversi. È stata una incredibile scoperta anche per me vedere quante persone in questa nostra Oderzo si dedichino all’arte – afferma Graziella Camilotto –. C’è la signora di novant’anni che, nonostante le mani deformate dall’artrosi, crea con la ceramica e dipinge ad olio. Ci sono tanti pensionati che trovano in ciò un modo proficuo per impiegare il loro tempo libero. Oderzo non è solo lavoro e Pontebbana, come qualcuno ci ha voluto dipingere in tivù. Questo movimento nel campo delle arti ha anche una valenza sociale, è per questo motivo che avanziamo la nostra richiesta al Comune. E, nel giardino del “Foscolo” si potrebbero benissimo allestire delle commedie teatrali, dei concerti». (AF) Il “Foscolo” agli artisti: sempre più le firme raccolte. Insospettabile... zutto. Sono stati eletti quali revisori dei conti Silvano Pezzutto, Daniele Carpenè e Bruno De Marchi; probiviri Giorgio Pezzutto, Giuseppe Silvestrin e Giuseppe Benedet. Vittoria Zorzetto è stata riconfermata segretaria. Il neo eletto consiglio è già all’opera per organizzare le prossime manifestazioni. Si tratta del “Teatro in piazza” che avrà luogo in luglio, quindi la sagra e la Fiera di Santa Rosa dal 20 al 29 agosto con la 24ª Mostra dei vini. Attività importanti che rendono vivace l’atmosfera della comunità portuense. e L’AZiON Mottense/Ve/Memorie MOTTA/AVANZO DI AMMINISTRAZIONE Per la zona industriale e gestione Ospedale S i è tenuta qualche giorno fa a Motta un’importante riunione del Consiglio comunale. Nel corso della serata da sottolineare la comunicazione di una variazione di bilancio con parziale utilizzo di avanzo di amministrazione. «Si tratta – spiega il sindaco Graziano Panighel – dell’utilizzo di una certa cifra, frutto appunto di un avanzo di amministrazione, che sarà destinata in due settori specifici. Una parte sarà investita per le opere di rinnovamento della zona industriale sud». C’è infatti un progetto, tra Comune e Provincia, finalizzato all’allargamento della sede stradale di via Magnadola, la provinciale che attraversa l’area industriale sud di Motta, con la realizzazione di un paio di rotatorie per risolvere il problema del traffico intenso durante le ore di punta. Di zona industriale se ne MOTTA Commissioni comunali, un tema sempre d’attualità... S i torna a parlare, dopo un periodo di polemiche anche dure, di commissioni comunali. Nell’ultima assemblea consiliare di lunedì scorso si è parlato anche del piano edilizio con relativa commissione. «La commissione – ha detto il sindaco Panighel – passerà da sette a cinque elementi; il numero dei rappresentanti delle minoranze, due, resterà identico; abbiamo scelto una diminuzione del numero di componenti per un più efficace funzionamento dell’istituto». Nella precedente assemblea vi era stato un diverbio tra maggioranza e opposizione in relazione alle commissioni: secondo la maggioranza è necessaria l’istituzione di commissioni “a tempo”, che una volta esaurito il loro compito naturalmente si sciolgano. Per le opposizioni invece questa è una forzatura visto che da sempre a Motta le commissioni sono permanenti. Denari per l’ingresso nel cda dell’Ospedale di Motta di Livenza è parlato spesso, si sono organizzate tavole rotonde e discusso in numerose assemblee consiliari. Tra gli imprenditori locali si sottolinea comunque il fatto che: «In questi mesi qualcosa si sta muovendo». Il mondo industriale, infatti, ha sempre sottolineato la necessità di un radicale rinnovo delle infrastrutture, visto che allo sta- to attuale le potenzialità della zona industriale di Motta sono frenate appunto da una viabilità che non si è sviluppata insieme alle realtà industriali. «Altra parte dell’avanzo – ha continuato Panighel – verrà investito per l’acquisto delle quote necessarie per l’ingresso nel consiglio di amministrazione dell’Ospedale mottense da par- te del Comune». Infatti, l’Amministrazione ha deciso di acquistare l’1,81% del pacchetto azionario della società pubblico-privata che gestisce l’Ospedale riabilitativo ad alta specializzazione di Motta». Con l’acquisto delle quote (la cifra si aggira intorno ai 150 mila euro) il Comune vedrà garantita la presenza all’interno del consiglio di amministrazione di un proprio rappresentante. L’argomento tra l’altro è stato oggetto di polemica, in questi ultimi giorni, tra maggioranza e gruppo consiliare di opposizione “lista di centro”. Secondo quest’ultimo l’Amministrazione è rimasta passiva durante il cambio di statuto relativamente alla società di gestione in seguito ad un cospicuo ridimensionamento delle quote del socio privato. Accuse rispedite al mittente da Panighel, che ha sottolineato come risultati importanti sono stati garantiti grazie alla presenza di un responsabile del Comune nel consiglio di amministrazione. Altra novità dell’assemblea consiliare è la revoca dell’alienazione di un terreno di proprietà del Comune nei pressi di via Giovanni XXII. L’Amministrazione comunale ha infatti deciso di non vendere più il terreno ma di creare una serie di orti. Gianandrea Rorato LA BORSA DI STUDIO DEGLI ALPINI I l gruppo Alpini di Motta di Livenza, in memoria dell’alpino Alvaro Bortolin, iscritto al gruppo dal 1963, ha istituito una borsa di studio destinata ai giovani alunni e studenti di Motta. Nell’associazione Bortolin è sempre stato molto attivo e partecipe, importante è stato il suo contributo nell’organizzazione logistica per la costruzione del “Cason”. Il tema proposto è stato: “2003 Anno europeo del disabile”. Vincitori per la migliore interpretazione: Marco Giurolo, Corso 2MFA-Scuola professio- MOTTA DI LIVENZA Concerto alla Loggia Sabato 26 in Loggia alle 20.30 “Giovani pianisti in concerto” che eseguiranno musiche barocche. L’appuntamento è organizzato dall’Amministrazione comunale. Ici Dal 21 al 30 giugno sarà possibile pagare l’Ici senza commissioni bancarie o postali recandosi all’Ufficio tributi del Comune di Motta in piazza Luzzatti dove è stato attivato lo sportello Uniriscossioni. Il pagamento potrà essere effettuato tramite Bancomat. Lo sportello sarà aperto ai contribuenti dalle 9 alle 12. nale; Sabrina Fantuzzo, classe 5ªA-Isiss/Liceo scientifico; Francesca Ziroldo, classe 3ªA-Scuola media; Aurora Marzinotto, classe Un momento della consegna delle borse di studio “alpine” 5ªD-Scuola elementare. Per la meritevole inter- lità: Alberto Bittolo, claspretazione: Jhoara Zacca- se 5ªB-Isiss/Liceo; Paolo riotto, classe 3ªB-Scuola Borin, classe 5ªC-Isiss/Limedia; Francesca Zirol- ceo e un gruppo di lavoro do, classe 3ªB-Scuola me- composto da Irene Anzadia; Federico Polesel, nello, Popa Aduna, Vittoclasse 5ªC-Scuola ele- ria Tolotto, classe 5ªBmentare. Per la sensibi- Scuola elementare. IN BREVE valevole per il Campionato regionale Fim del Friuli Venezia Giulia, organizzata dall’associazione Gommonauti pordenonesi in collaborazione con Regione Veneto, Comune di Motta di Livenza, Comune di Pordenone, Provincia di Pordenone e Villa Rietti-Rota srl. Informazioni: http://www.gommonautipordenonesi.it. Europei Prevista la proiezione su schermo gigante in piazza Duomo il prossimo 4 luglio alle 20.45 della finalissima dei Campionati europei di calcio, dopo la proiezione delle partite dell’Italia durante la prima fase. Trofeo nautico Si tiene domenica 27 giugno il “Trofeo dei tre fiumi”, gara di regolarità motonautica (sull’asse fluviale Pordenone-Villanova di Motta di Livenza) TORRE DI MOSTO Teatro al centro civico Domenica 27 giugno alle 21.15 all’anfiteateatro del centro civico di Domenica 27 giugno 2004 D CEGGIA omenica 27 giugno l’unità pastorale di Ceggia, Grassaga e Fossà festeggerà don Lorenzo Marigo, per i suoi 40 anni di vita sacerdotale. In occasione dell’importante anniversario, nelle tre parrocchie sarà celebrata una messa di ringraziamento, seguita da un momento conviviale di festa: a Grassaga alle 9.30, a Fossà alle 11 e a Ceggia alle 19. L’intera comunità vuol così stringersi attorno al suo parroco, dimostrandogli l’affetto e la stima per i molti anni a servizio della Chiesa. Alla solenne celebrazione di domenica sera parteciperanno anche tutti i parroci della forania e i sacerdoti nativi di Ceggia. Don Lorenzo, 63 anni, originario di Cagnano di Poiana Maggiore in provincia di Vicenza, fu ordinato sacerdote nel 1964 dal vescovo Albino Luciani. Cappellano a Salsa, studente a Roma e dal 1969 insegnante in Seminario, nel 1973 parte missionario in Zambia dove rimane fino al 1985. Responsabile della pastorale giovanile della diocesi, don Lorenzo approda all’esperienza di parroco a Don Lorenzo Marigo Orsago nel 1996, dopo molteplici forme di servizio ecclesiale. Presenza viva a Ceggia, Fossà e Grassaga dal dicembre 2001, in breve tempo si è reso promotore di molte iniziative, imprimendo all’azione pastorale un carattere deciso. Ha portato avanti con entusiasmo ed energia le varie espressioni della vita associativa, dedicandosi instancabilmente alla catechesi per i ragazzi e gli adulti e dando particolare rilievo alla pastorale familiare e delle giovani coppie. (BD) PIEVE DI SOLIGO CAPPELLA MAGGIORE cav. LUIGI LUCCHETTA n. 23.8.1908 - m. 31.5.1993 LUIGIA NARDI in LUCCHETTA n. 20.10.1907 - m. 22.7.2000 Anche se il tempo è passato, nel nostro cuore resta vivo il ricordo dei loro insegnamenti e la loro bontà d’animo. I loro familiari ringraziano Dio per queste due persone che non potranno mai essere dimenticate. PASQUALE ZAIA n. 26.8.1933 - m. 28.6.1989 Sembra ieri, e sono passati 15 anni, sempre ti ricorda tua moglie Rosalia con i famigliari. La comunità festeggia i 40 anni di sacerdozio di don Lorenzo Torre di Mosto, la compagnia teatrale La Goldoniana metterà in scena “Se no i xe mati no li volemo”, spettacolo di Gino Rocca, all’interno del cartellone di eventi della Provincia “Venezia porta d’oriente”. PREZZI: CEGGIA-GRASSAGAFOSSÀ Grest Fossà Anniversari: Inizia il 1º luglio il Grest per i ragazzi delle comunità di Grassaga e Fossà.Appuntamento dal lunedì al venerdì all’oratorio di Fossà, fino al 10 luglio. Il tema sarà “Di pi@zza in piazza”. Camposcuola parrocchiale L’unità pastorale di Ceggia, Grassaga e Fossà organizza un caposcuola a Pierebach per i ragazzi delle scuole medie, dal 7 al 14 agosto. Iscrizioni in canonica (telefono 0421-329137). 29 COLLE UMBERTO Necrologi: Normali €40 Fuori box €60 compleanni e matrimoni €60 ORARI NECROLOGIE da lunedì a venerdì ore 8-12 e 14-18 I necrologi vanno consegnati entro gli otto giorni prima della loro pubblicazione. L’Azione: tel. 0438 940249 fax 0438 555437 MARIA BOZZON ROMANEL n. 11.8.1918 - m. 1.7.1995 Le tue parole e la tua testimonianza riaffiorano sulle nostre labbra e il tuo ricordo ci accompagna. La certezza che tu sei nella gioia ci sostiene nell’attesa di ritrovarci nell’eternità. I tuoi cari. Una Messa verrà celebrata sabato 26 giugno alle 19 nella chiesa di Colle Umberto. TALENTI E RISULTATI DELLA MARATONETA VITTORIESE CHE IN TRE QUARTI D’ORA CORRE DA FREGONA A CADOLTEN Santamaria della corsa M arta Santamaria da quattro anni corre e partecipa a maratone e a vari campionati di corsa in montagna e non solo, e mai come in questo caso si può dire che ne ha fatta di strada raggiungendo parecchie vittorie di prestigio, non ultimo il quinto posto alla recente Treviso Marathon, partendo dalla sua Vittorio. E ancor meglio domenica 13: primo posto al memorial Nei Francescato, ovvero corsa a cronometro in salita sul sentiero spacca gambe che da Fregona e Sonego porta a Cadolten, 6,5 km con 843 metri di dislivello e che lei ha percorso in 44 minuti e 31 secondi. «Se guardiamo al tempo trascorso la mia è una carriera breve, però in questi P rova di resistenza, questa settimana, per i nostri lettori amanti della montagna. La scelta è tra i dislivelli più notevoli, le percorrenze maggiori di escursione e quelle che per gli esperti sono gitarelle, per domenica 27 giugno. 1000 m di dislivello in salita e 1.200 in discesa per raggiungere il Sassongher (2665 m). 700 m in salita e 1025 in discesa per il rifugio Pùez (2.475 m). Queste le mete del Gruppo Natura Prealpi. Informazioni: Vito Bissoni, telefono 0438-980336. Il Cai Oderzo rilancia con la salita al Monte Jòf Fuàrt (2.666 m) per una durata di 7 ore. Informazioni: www.caioderzo.it. vare. Un dato su tutti: io e le altre ragazze del mio gruppo abbiamo sempre vinto tutti i campionati di corsa a cui abbiamo partecipato. Torniamo alla tua partecipazione alla Treviso Marathon. «Partire sotto casa, nelle strade dove mi alleno giornalmente, mi ha trasmesso un brivido particolare. Onestamente la pensavo più facile, ma la corsa si è rivelata insidiosa in alcuni tratti e al 38º km mi stavano mancando le forze, anche perché venivo da un periodo di malattia, con un debilitante raffreddore. Ce l’ho fatta ma non ho migliorato il mio tempo, un rammarico da attribuire alla mia condizione fisica non ottimale di quel periodo». La tua attività non è certo immune da fatica e sacrifici, anzi questi sono indispensabili per andare avanti... «So che mi devo allenare con continuità e io cerco di farlo conciliando fatica sportiva e lavoro. Ce la faccio anche se torno a casa tardi e corro normalmente fino alle 10 di sera. Corro lungo la pista ciclabile e in pista d’atletica. Mi piace quello che faccio ma l’impegno deve essere totale e continuo. Dopo una La fatica vincente di Marta Santamaria durante la FregonaCadolten quattro anni, grazie all’atletica Brugnera (la sua società) e all’allenatore che mi segue con scrupolo, ho dimostrato di sapermela ca- maratona ci metto sempre un paio di settimane prima di riprendermi totalmente e questo testimonia come lo sforzo fisico e mentale sia notevole in questo sport». Nata nel 1970, Marta è conscia della sua forza e soprattutto che questa non durerà in eterno... «Arriverà un momento in cui dovrò appendere le scarpe da ginnastica al chiodo. Non si può rimanere su alti livelli per sempre. Ora mi diverto e mi emoziono e questa è la cosa importante, ma non nascondo il desiderio di una famiglia e per averne una bisogna avere qualcosa di stabile e il mio futuro non può essere legato alle corse, perché professionalmente emergono due tre atleti su cento e io non ho mai voluto fare le maratone come professione». Igor Della Libera Successo figlio della fatica: ogni sera fino alle 10 corre in pista ciclabile a Vittorio IN BREVE Bocce:Vazzola e San Giacomo allo spareggio Si disputa venerdì 25 al bocciodromo Ciotta di Solighetto la finale del campionato di serie D di bocce volo: in campo Vazzolese e Veglia Tomasella di San Giacomo. Chi vince è promosso. Nel frattempo tra sabato 26 e domenica 27 si svolgono in 17 bocciodromi della Marca trevigiana i campionati italiani seniores di bocce volo. Csi: 60 anni col Papa Sabato 26 giugno il Centro sportivo italiano festeggia i suoi 60 anni e per la prima volta sarà in udienza privata da papa Giovanni Paolo II. I circa 7 mila tra atleti, dirigenti e arbitri Csi consegneranno al Papa una fascia di capitano, una palla e il “Discobolo Csi”, la massima onorificenza. Volley: Marta Agostinetto in nazionale Da Ceggia alla nazionale. È il felice destino di Marta Agostinetto, alzatrice dell’Ags Volley San Donà e campionessa italiana under 17. È stata convocata assieme alla compagna di squadra Giulia Agostinetto al raduno collegiale della nazionale italiana juniores che si è svolto a partire da domenica 20 giugno. LE ESCURSIONI DI DOMENICA 27 In bici il Cai San Polo s’arrampica al lago di Cece Non bada alle vertigini neppure il Gruppo Nino Lot con i 1.000 m di dislivello per giungere al rifugio Tita Barba (1824 m) del Gruppo Spalti di Toro. Informazioni: 0438995336. Due giornate con il Tenda Trekking del Cai Sacile nelle Dolomiti ampezzane. Si parte sabato con 882 m in salita e 390 m in discesa; 483 m in salita e 927 m in discesa domenica quando si arriva alla Croda del Becco (2.810 m). Informazioni: Stefano Mariuz, telefono 335-6302140. no 0438-22787. Cinque, sei ore per raggiungere il rifugio del Velo (2358 m), nelle Pale di San Martino, con il Cai di Conegliano. Dislivello di 850 m. Informazioni: Graziano Zanusso, 043835888. Il Cai Pieve Giovani propone due giorni al Parco naturale delle Dolomiti friulane: casera Bedin. Il Cai Pieve family, invece, vi porta al sentiero natura Val Canzoi, a Cesiomaggiore. Informazioni: www.caipievedisoligo.it. Tranquilla anche l’uscita della sezione Cai giovanile di Conegliano. È il sentiero Dibona, nelle Dolomiti d’Ampezzo. Informazioni: Carlo Badan, telefo- Montagna e preghiera con la messa organizzata sabato alle 19 dal Cai Motta nel duomo di San Nicolò a Motta. Informazioni: 0422-7656615. S P O R T & La splendida Croda del Becco attende gli appassionati del Cai di Sacile Il Cai San Polo propone una gita in mountain bike da Predazzo fino al lago di Cece. Dislivello massimo di 870 m. Informazioni: www.caisanpolo.it. Liberalabici vi aspetta questa domenica al 17º raduno nazionale “Sulle tracce dei dogi”. Per prenotazioni telefono 041-921515. E non è finita. Al via sabato il cicloviaggio di Liberalabici che impegna i suoi partecipanti fino al 3 luglio. Si ripercorre a ritroso la Via Claudia Augusta, dalla tedesca Donauworth fino a Trento. Informazioni: Luis 043833904. Angela Deganis B A N C A Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Orsago · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano Sacile · San Giacomo di Veglia · San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello Soligo · Spresiano · Tezze di Piave · Valdobbiadene · Vidor · Villorba Janna e L’AZiON Sport BILANCIO DI UNA STAGIONE PER I CALCIATORI PROFESSIONISTI DIOCESANI: CHI PIANGE E CHI RIDE L’anno di Marco E d ora uno sguardo a cosa hanno combinato i nostri diocesani nel mondo del calcio professionistico in questa stagione che per alcuni non è ancora conclusa. Chi ride. Purtroppo ben pochi, almeno tra i calciatori. A ridere di più è sicuramente Marco Donadel che si aggiudica il platonico titolo di “diocesano dell’anno”: ha cominciato la stagione come riserva di Blasi. Dopo la squalifica per doping di quest’ultimo si è ritrovato titolare e non ha più perso il posto. La squadra ha raggiunto un ragguardevole quinto posto in campionato nonostante la bufera Parmalat. Promosso dalla Nazionale Under 20 all’Under 21, ha appena vinto l’Europeo in Germania facendosi notare come un ottimo mastino di centrocampo, alla faccia di chi due anni fa lo paragonò con ben poca fantasia al “vicino di casa” Del Piero. Certo sarà il suo posto tra gli azzurrini anche nel prossimo biennio, non altrettanto certo invece il suo futuro in Emilia: il suo cartellino appartiene al Milan. Ma ora il suo pensiero è rivolto ad Atene: con gli azzurrini punterà alla medaglia d’oro olimpica che manca da 68 anni. Per la vittoria agli Europei dell’Under 21 gioisce anche il viceallenatore Aldo Bet, di Mareno di Piave, indimenticato centrocampista milanista degli anni Settanta. Ride anche Giuseppe De Biasi, di Sarmede: per lui un’altra bella salvezza in serie A, questa volta sulla panchina del Brescia. Ha certamente contribuito allo scopo anche il preparatore atletico delle rondinelle, il vittoriese Paolo Artico. Può ritenersi soddisfatto Stefano Dall’Acqua: per lui 16 partite nella Reggina, di cui 3 intere. Una lieve pubalgia e la scarsa considerazione che il nuovo mister Camolese, arrivato a dicembre, ha nutrito nei suoi confronti, gli hanno impedito di sopperire alla stagione sottotono del titolare Bonazzoli: entrambi hanno segnato due gol, ma il secondo giocando più del triplo. Il caminese ha pure marcato le sue UNA STAGIONE DI DELUSIONI Borgobello segna ma la A è un sogno C hi piange. La crisi societaria a Parma certo non fa dormire sonni tranquilli ai suoi dipendenti, compreso il vittoriese Bruno Dall’Anese, responsabile dello stadio Tardini, e il preparatore atletico Renzo Casellato, di Conegliano. Con lo spareggio-salvezza che ha condannato il Bari alla serie C1 probabilmente si è conclusa la poco felice esperienza in Puglia dello svizzero originario di Pianzano Lionel Pizzinat, dopo tre anni, 92 presenze e 5 gol. Quest’anno con l’ennesimo cambio di allenatore e l’arrivo di Bepi Pillon di Preganziol al posto di Marco Tardelli ha perso il posto da titolare, per poi riprenderselo nelle ultimissime gare. Piange Massimo Borgobello, 33 anni: la sua Ternana è misteriosamente crollata durante la seconda Denis Zanardo, che è retrocesso col Pavia metà del campionato. Per il sacilese è probabilmente sfumata l’ultima occasione di rigiocare in serie A. Per lui comunque la soddisfazione di 11 gol. Scende in C il Como di Mauro Bressan di Mosnigo. La sua discreta stagione da titolare dovrebbe comunque assicurargli un ingaggio in B per il prossimo anno. Caporetto in serie C1: solo 13 punti in 34 gare per L’Aquila di Maurizio Rizzioli di Salgareda nel girone B, comunque capocannoniere della squadra. MARCO DONADEL CALCIATORE DELL’ANNO Titolare in serie A nel Parma-sorpresa; titolare nella nazionale campione d’Europa under 21; ora pronto per le Olimpiadi. Col Milan che pensa a lui per il dopo-Gattuso... cosa può volere di più dalla vita professionale Marco Donadel? Per il coneglianese una grande stagione. due prime e anche ultime presenze in Under 21, e il presidente della squadra Foti lo ha indicato più volte come uno dei giovani su cui puntare per il futuro della squadra. Gioiscono per la salvez- Gianni De Biasi, che ha portato ad una meritata e agevole salvezza il Brescia Ultimo posto anche per il Pavia, ma nel girone A, dove milita il portiere di Ponte di Piave Walter Bressan, il migliore della squadra secondo le medie voto. Ciò significa che i difensori, e quindi anche Denis Zanardo, di Falzè di Piave, lo hanno tenuto molto impegnato. A metà stagione i due sono stati raggiunti dall’attaccante di Gorgo Lauro Florean, ex partner d’attacco di Dall’Acqua ai tempi della Gorghense. Per lui 1 gol in 6 spezzoni di gara. Ne aveva fatti 17 sempre con un gol nel girone di andata al Prato, dove milita Nicola Padoin di Pieve di Soligo. Per quest’ultimo penultimo posto in classifica e retrocessione dopo i playout. Eppure l’anno scorso era a Empoli, in A. In serie C1B puntava ai playoff il Foggia del portiere titolare Francesco Rossi, nativo di Motta di Livenza. Infine in serie C2A Stefano Favret, di Codognè, ha assistito alla nuova retrocessione in serie D dopo i playout della Pro Vercelli, nobile decaduta del calcio italiano (7 scudetti a inizio Novecento). È stato comunque uno dei migliori della squadra. Domenica 27 giugno 2004 31 PAGELLINE IN SINTESI campionati dei nostri calciatori in sintesi: in parentesi indicata la squadra e poi il paese di provenienza). I Stagione positiva: Paolo Artico (Brescia, Serravalle), Aldo Bet (Mareno, nazionale Under 21), Diego Bortoluzzi (Palermo, Serravalle), Adriano Buffoni (Treviso, San Martino di Colle), Stefano Dall’Acqua (Reggina, Camino), Giuseppe De Biasi (Brescia, Sarmede), Marco Donadel (Parma, Conegliano), Carlo Osti (Treviso, Vittorio), Gabriele Pin (Parma, Vittorio), Ettore Setten (Treviso, Basalghelle). Stagione così e così: Alan Carlet (Novara, Cordignano), Dominique Casagrande (Creteil, Lutrano), Alex Cordaz (Inter, Villa Belvedere), Franco e Michele Dal Cin (Venezia, Vittorio), Alessandro Del Piero (Juventus, Saccon), Massimo De Martin (Vicenza, Vittorio). Stagione da dimenticare: Mauro Bressan (Como, Mosnigo), Walter Bressan (Pavia, Ponte di Piave), Massimo Borgobello (Ternana, Sacile), Renzo Casellato (Parma, Conegliano), Bruno Dall’Anese (Parma,Vittorio), Stefano Favret (Pro Vercelli, Codognè), Lauro Florean (Prato e Pavia, Gorgo), Nicola Padoin (Prato, Pieve) Lionel Pizzinat (Bari, Pianzano), Maurizio Rizzioli (L’Aquila, Salgareda), Francesco Rossi (Foggia, Motta) Denis Zanardo (Pavia, Falzè). I “SENZA INFAMIA NÉ LODE” za tranquilla del Treviso in serie B il presidente, il noto imprenditore Ettore Setten di Basalghelle, l’allenatore Adriano Buffoni di Colle Umberto e il direttore sportivo Carlo Osti di Vittorio Veneto. Ridono anche gli altri vice-allenatori nostrani: il vittoriese Diego Bortoluzzi del Palermo neopromosso in serie A e il suo compaesano Gabriele Pin a Parma per l’insperato quinto posto. Pagelle dei calciatori a cura di Andrea Pizzinat Massimo De Martin: a Vicenza ha avuto Schwoch come maestro I vittoriesi Dal Cin: sudatissima salvezza! A metà del guado. Stagione senza infamia e soprattutto senza lode per Alessandro Del Piero. Per lui l’ennesimo infortunio, 22 presenze e otto gol. Per la Juve è arrivata la Supercoppa Italiana, il terzo posto in campionato, la meritata eliminazione dalla Coppa dei Campioni e la sconfitta in finale di Coppa Italia. Agli Europei ha contribuito alla debacle del reparto offensivo azzurro, anche se con un gol sicuramente si sarebbe evitato gran parte delle inutili critiche che ora inevitabilmente gli arriveranno dalla stampa. Con il rinnovo del contratto vestirà bianconero almeno fino al 2008, poi passerà dietro alla scrivania Il terzo portiere dell’Inter Alex Cordaz, di Villa di Villa di Cordignano, ha esordito in Coppa Italia contro la Juve a partita in corso, subendo un gol imparabile da Di Vaio. L’esordio in A è rimandato a data da destinarsi. Si è allenato gio- cando come fuori quota in Primavera, ma non la finale del campionato, persa ai rigori. In quel momento era in porta Simone Villanova, marcantonio cresciuto nella nostra Pievigina. Salvezza tranquilla a Vicenza per il vittoriese di proprietà milanista Massimo De Martin. Per lui tanti spezzoni di gara e un gol. L’arrivo di Schwoch lo ha costretto in panchina durante il girone di ritorno. Posizione di metà classifica nella serie cadetta francese il Creteil del portiere Dominique Casagrande, originario di Lutrano. Salvezza raggiunta a Novara (C1A) per l’attaccante Alan Carlet, nato a Grosseto ma (pare) originario di Cordignano. Per lui un’altra stagione magra di gol. Salvo, anche se solo dopo lo spareggio-salvezza con il Bari, il Venezia del presidente Franco Dal Cin e il figlio Michele. CALCIO DIOCESANO: PER FORTUNA È FINITA! SIPARIO SU UNA STAGIONE TERRIFICANTE C ala il sipario sulla peggiore stagione agonistica per il calcio della nostra diocesi. Una unica, solitaria, promozione, della Sanfiorese che sale in Prima categoria e un mare di delusioni: addirittura 10 le retrocessioni! L’ultima delle quali è datata 13 giugno allorché alla LiventinaGorghense veniva data una nuova possibilità di spareggiare. La formazione mottense giocava contro il Crespadoro che si imponeva per 2-1. Molte nostre squadre hanno tentato di salire di categoria con gli spareggi o con i play-off, ma a nessuna è andata bene, né al Santa Lucia, né al Sanmartinocollumbertese, né al Cappella Maggiore, né al Caneva, né alla Liventina Sacile, né al San Michele-Salsa. Ma a questo vanno aggiunte soprattutto le tante retrocessioni: Pievigina (dalla D all’Eccellenza), Fossalta Maggiore (dall’Eccellenza alla Promozione), La Marenese (dalla Promozione alla Prima categoria), Fontanelle (dalla Promozione alla Prima categoria). Retrocedono dalla Prima alla Seconda categoria: Ciso- nese e Godega. Retrocedono dalla Seconda alla Terza categoria: Feletto, Piavon, Gainiga e Sangiorgese. Ripescaggi. A questo punto non resta che sperare nei ripescaggi estivi che potrebbero far salire qualcuno o riammettere qualche squadra retrocessa. Ma va anche detto che alcune società (ad esempio Sanmartinocollumbertese, Codognè e Cappella Maggiore), non hanno fatto domanda di ripescaggio: preferiscono ottenere la promozione sul campo. Alessandro Russo e L’AZiON R Lettere itengo doveroso come prima cosa presentarmi: mi chiamo Luigi Buogo, abito a Combai e ho 29 anni. È da parecchio tempo che leggo questo settimanale; fino a quattro anni fa ne era abbonata mia nonna, poi dopo due anni di pausa mi sono abbonato io. Devo dire che lo trovo abbastanza interessante in quanto tratta argomenti di varia natura ma soprattutto dedica molto spazio alla cronaca locale. Purtroppo non avrei però mai pensato che questo settimanale potesse cadere così in basso come è caduto nell’articolo a pagina 23 del numero 26 di domenica 20 giugno 2004, intitolato: “Miane: rivincita personale di Mellere sugli ex amici”. Io non so chi l’abbia scritto in quanto l’articolo non è firmato, in ogni caso lo trovo assolutamente scorretto, impreciso e fazioso. Innanzitutto nel titolo quel termine “Rivincita personale” poteva essere risparmiato in quanto dimostra come nella lista “Uniti per Miane”, che non è nominata nell’articolo, valga solo Mellere e la rimanenza del gruppo conti poco o nulla, anche il termine “ex amici” dimostra che qualcuno porta rancore. Non è vero che il gruppo “Comunità” lo ha scaricato, perché ha tenuto sempre le porte aperte a Mellere: aveva solamente chiesto che lui non fosse il sindaco e se lui veramente credeva nel gruppo che cinque anni fa lo aveva sostenuto, e se veramente credeva nel lavoro che aveva svolto, non da so- C & interventi lo ma insieme al gruppo, poteva rimanervi magari con un ruolo di assessore ed essere comunque al servizio dei cittadini in modo altrettanto valido, anche se con uno stipendio diverso... La richiesta che lui non fosse più il candidato-sindaco era venuta da 10 degli 11 componenti della vecchia maggioranza. A Mellere non è andata bene e questo la dice lunga, quando uno non accetta il verdetto della maggioranza... E lo dimostra il fatto che solo uno dei componenti della lista “Comunita”, Gianni Chies , è entrato a far parte della lista di Mellere. Non è vero che il leader di “Comunità” è Morona perché è la signora Carla Chiarion, così come il leader di “Miane democratica” non è Follador ma la signora Rosmarie Sola. Infine, è abbastanza triste che Mellere abbia da ringraziare solamente la sua famiglia e non vengano nominati il gruppo che lo ha sostenuto e che compone la lista “Uniti per Miane”, e sopratutto gli elettori che lo hanno votato. Luigi Buogo Domenica 27 giugno 2004 intervento MIANE Non sono d’accordo con quell’ articolo.... I fatti politici si prestano, per fortuna, a tante letture. Noi ne abbiamo tentato una, tenendo conto di tutto quanto avvenuto negli ultimi mesi a Miane. Diamo ben volentieri spazio alla diversa lettura dei fatti proposta dal lettore che, a differenza nostra che siamo stati spettatori esterni, probabilmente ha vissuto dall’interno tutta la campagna elettorale di Miane. FARMACI on riferimento al vostro articolo “Ricette facili, farmaci alla moda e case farmaceutiche furbe” pubblicato a pagina 2 de L’Azione del 12 giugno, vi invito e vi prego di precisare quanto segue. 1. Non ho mai espresso giudizi negativi sui medici vittoriesi. 2. Non ho mai espresso giudizi negativi su colleghi farmacisti. Mi sono limitata a commentare con il vostro collaboratore Bisagno la cattiva abitudine di qualche “malato immaginario” che insiste per prescrizioni plurime dello stesso prodotto o addirittura pretende di acquistare farmaci per la vendita dei quali è obbligatoria la presentazione della prescrizione medica, senza esserne munito, completamente dimentico del fatto che, trattandosi pur sempre di medicinali, il loro con- sumo deve essere regolato e limitato ai casi di effettiva necessità, secondo il giudizio del curante. Vi chiedo quindi di rettificare quanto apparso nell’articolo del 12 giugno, per amore di verità e per giusta correttezza nei confronti dei colleghi farmacisti e dei medici che il vostro collaboratore definisce “ricettoni”. Stefania Cadorin ell’articolo non sono attribuiti alla dottoressa Cadorin giudizi negativi verso medici o farmacisti vittoriesi, bensì notazioni critiche verso taluni medici e taluni farmacisti a titolo di esempio, senza indicazione della loro provenienza. Ci dispiace aver dato adito a possibili fraintendimenti, pur confermando però la sostanza delle dichiarazioni della farmacista riportate nell’articolo. (TB) La farmacista a proposito delle “ricette facili” N FADALTO PETROLI srl Via Fornaci n. 5 Fadalto di Vittorio Veneto (TV) Tel. e Fax 0438/918831 Fornitura a domicilio di: GASOLIO AGRICOLO BENZINA AGRICOLA GASOLIO RISCALDAMENTO GASOLIO AUTOTRAZIONE KEROSENE o Petrolio Lampante 35 1 NON SIAMO D’ACCORDO SULLE ORE “OPZIONALI” N oi genitori delle classi quinte della scuola elementare del plesso di Bibano di Godega Sant’Urbano, vogliamo, attraverso questa lettera, rendere noto il nostro completo e profondo disaccordo nei confronti della prima innovazione voluta dalla riforma Moratti, che ci ha chiamati ad operare una scelta delle ore definite “opzionali”. Riteniamo che l’offerta formativa della scuola media debba essere mantenuta di 33 ore settimanali, senza distinzione alcuna tra ore curricolari e ore opzionali, che l’obbligo scolastico debba essere mantenuto sulla base delle 33 ore settimanali e che lo Stato s’impegni a fornire il servizio gratuito e obbligatorio sulle 33 ore e non sulle 27+6 settimanali. Mascherare con la possibilità di scelta delle famiglie l’effettiva riduzione di 6 ore di obbligo scolastico settimanale, non ci ha fatto sfuggire che ai nostri ragazzi, in questo modo, viene resa precaria una parte notevole di tempo destinato all’apprendimento. Infatti dall’attuale prospetto orario, sulla base di 27 ore settimanali, si evidenzia: - la riduzione di 50 ore annue per le materie dell’area linguistica e antropologica (italiano, storia e geografia); - la riduzione di 52 ore annue per le materia dell’area scientifica (matematica, scienze e educazione tecnica); - la riduzione oraria della lingua inglese (-45 ore annue) per introdurre una seconda lingua europea, anch’essa ridotta a 33 ore annue; - la riduzione delle educazioni: artistica, musicale e fisica di 18 ore annue. Tutto questo che viene tolto ai nostri figli come può trovare un ritorno in 6 ore che sono “opzionali” e che quindi non sono realmente garantite nell’erogazione? In questa fase non entriamo nel merito specifico dell’impianto ideologico e pedagogico della riforma, che non condividiamo comunque. Ci limitiamo a prendere atto della nuova organizzazione oraria sulla quale ribadiamo il nostro fermo “no!”. Con il pensiero sempre rivolto al futuro dei nostri figli esprimiamo un secco rifiuto alle attuali proposte di questa riforma e al modo poco chiaro con cui ci vengono formulate. I genitori delle classi quinte intervento 2 AH, IL CALCIO! E HANNO IL CORAGGIO DI CHIAMARLO GIOCO, O SPORT... P remessa: è incredibile come il mondo del calcio ancora non si vergogni di se stesso ed è ancora più incredibile come sia possibile che milioni di persone possano ancora credere nei valori di questo “sport”. Alcune considerazioni di stampo recente (si badi, solo alcune, ma sono più che sufficienti) sulle quali riflettere: 1. La Federazione Italiana Giuoco Calcio, anzichè denigrarlo, difende un comportamento assolutamente scorretto dal punto di vista dell’etica sportiva come lo sputo rifilato da un professionista del settore che percepisce più di un miliardo netto di vecchie lire al mese (ovvero circa 500 volte lo stipendio di un comune operaio, un’Opel Astra al giorno, un PC portatile all’ora, un chilo di filetto di manzo al minuto, una mela al secondo) ad un collega. 2. Due (o più) sono gli avvocati di spessore mandati in Portogallo per difendere un comportamento che, al pari di un omicidio, per parere comune non sembra in alcun modo giustificabile. Esiste ancora la dignità personale dei giocatori della nazionale italiana di calcio, del suo allenatore, dello staff tecnico, dei membri della federazione, che pur consci di aver fatto, per colpa di un giocatore, una figura indegna in tutto il mondo, riescono ancora a difendere il giocatore, disponibili a far di tutto perchè torni al più presto in campo? (Parole di Trapattoni: «Sicuramente è un errore, però ci può essere un momento di rabbia...»). 3. Può ancora esistere nel terzo millennio: - un gioco che grazie alle sue istituzioni e ai suoi atleti modello, è lo sport nazionale e in quanto tale educa i nostri ragazzi, i quali, anche se nessuno lo dice, seguono, imitano e conoscono più quello che fanno dentro e fuori dal campo Totti, Cassano e Baggio che i loro insegnanti o educatori... Seguono, imitano e conoscono... ottimi esempi per crescere nel modo migliore e per ripetere tali imprese nella loro vita? - un gioco che consente alla nazionale francese di pareggiare contro la Croazia pur essendo il gol di Trezeguet assolutamente irregolare per fallo di mano (durante le proteste sarebbe stato sufficiente che l’arbitro visionasse quei replay che da circa 40 anni la TV mostra - solo a spettatori e giornalisti - per annullare la rete e chiedere scusa ad una Nazione)? - un gioco che consente a un direttore di gara di espellere un portiere (Ovchinnikov della Russia) - estromettendolo dal gioco - sebbene questi non abbia violato il regolamento (toccata la palla con le mani fuori area) (sarebbe stato sufficiente che l’arbitro prima di estrarre il cartellino visionasse un replay per annullare la decisione e per scusarsi poi con il giocatore)? Ci si chiede: la parola sport o la parola gioco, possono ancora essere affiancate alla parola calcio? Una nazione oggi segue le imprese dei suoi eroi, dimenticando ciò che è successo ieri e l’altroieri, sperando nella vittoria dell’Italia, dell’Italia dei ridicoli e dei buffoni, un circo di cui il mondo non può far altro che ridere. Ma se ne vale la pena, almeno prendiamoci la gioia di una sana risata. Ringraziamo infine Francesco Totti e la Federazione Italiana Gioco Calcio per l’ottima immagine del nostro Paese che offrono a sei miliardi di persone. Diego Avon Gorgo al Monticano www.atleticatriveneta.it