Resoconto stenografico della seduta - Camera dei deputati

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Resoconto stenografico della seduta - Camera dei deputati
Atti Parlamentari
Camera dei Deputati
—. 7625 —
~ LEGISLATURA X X I I I —
l a SESSIONE —
DISCUSSIONI —
TORNATA DEL 3TMAGGIO Ì 9 1 0
CLXX1V.
TORNATA DI MARTEDÌ 31 MAGGIO 1910
P R E S I D E N Z A D E L P R E S I D E N T E MARCORA
INDICE.
B i l a n c i o dell'interno
ABOZZI
CELLI . . . . . . .
INDRI
MONTANTI
MONTÒ.
(Discussione) . . Pag. 7639
. 76(10
. . . .
7647
7666
7655
7664
>
SANARELLI
7639
di legge (Presentazione) ;
Conversione in legge del regio decreto 30, gennaio 1910 per l'istituzione di Borse di
studio (CREDARO)
7639
Disegni
Interrogazioni ;
Linea ferroviaria Roma-Civitavecchia:
CALISSE
D E SETA,
7626
CASOLINI. .
LUCIANI, sottosegretario
7628
7627
sottosegretario di Stato . . . 7625-26
Pesca a strascico sulla spiaggia di Catanzaro
Marina :
di Stato . . . .
Ispezioni alle scuole italiane in America:
.
CABRINI
D Ì SCALEA,
7629
sottosegretario di Staio . . 7 6 2 8 - 3 1
Salvataggio di minatori sepolti vivi in Buggerru (premi):
CABRINI
CALISSANO,
sottosegretario di Stato .
Alunni di cancelleria :
GUARRACINO, sottosegretario di Stato
LIBERTINI GESUALDO
. . .
. . .
7631
7631
7631
7631
O s s e r v a z i o n i e proposte:
Lavori parlamentari
7673-74
P r o p o s t a di legge (Sospesa la discussione) :
Modificazione all'articolo 88 della legge elettorale politica
7632
FAELLI
7637
F E R A , relatore .
. • . . 7638
LUZZATTI, presidente del Consiglio. . . . . 7 6 3 8
TOSCANELLI
TURATI
7636
$99
(Presentanone):
Convenzione con la Compagnia « Eastern
Telegraph » per la proroga della concessione riguardante l'esercizio dei cavi
telegrafici sottomarini sociali fra l'Italia
e le isole di Malta, Zante e Corfù, e perla manutenzione dei cavi telegrafici sottomarini dello Stato, Milazzo-Lipari, Lipari-Saline e Bagnara-Torre di Faro
Relazione
7633
(MONTÙ)
Pag. 7 6 4 7
La seduta comincia alle 14.10.
SCALINI, segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.
(È approvato).
Congedi.
P R E S I D E N T E . Hanno chiesto congedi,
per motivi di salute, l'onorevole Paniè,
di giorni 15; e, per ufficio pubblico, l'onorevole Sanjust, di 15.
(Sono conceduti).
Interrogazioni.
P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca
le interrogazioni.
La prima è quella dell'onorevole Calisse
al ministro dei lavori pubblici « per sapere
se non creda giunto il momento di accogliere
le ripetute vivissime istanze della popolazione dì Cerveteri, stabilendo una fermata
sulla linea ferroviaria Roma-Civitavecchia
al casello n. 53 ».
L'onorevole sottosegretario di Stato per
i lavori pubblici ha facoltà di rispondere.
D E SETA, sottosegretario di Stato per i
lavori pubblici. Il desiderio espresso dall'onorevole Calisse in n o m e della popolazione
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del comune di Cerveteri, in provincia di
E o m a , è che si istituisca una fermata al
casello 53 della linea ferroviaria Roma-Civitavecchia. L a Direzione generale delle
ferrovie dello S t a t o ha espresso parere non
favorevole perchè non crede opportuno l'impianto di una fermata su una linea di grande
traffico; e perchè la popolazione di Cerveteri può servirsi delle stazioni di Palo e
Furbara.
Non so quali ragioni militino a favore
della istituzione di tale f e r m a t a ; ma se l'onorevole Calisse vorrà espormele, sarò lieto
di segnalarle alla Direzione generale delle
ferrovie,
P R E S I D E N T E . L'onorevole Calisse ha
facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.
C A L I S S E . L'onorevole sottosegretario
di S t a t o mi consenta di dire che se a lui
fosse s t a t a rappresentata esattamente ]a
condizione delle cose, egli mi avrebbe dato
risposta diversa.
È verissimo che sulla linea Roma-Civitavecchia, per circa o t t a n t a chilometri, si
trovano numerose stazioni, e quindi numerose fermate. Ma è da osservarsi che lungo
questa linea esiste un solo comune ed una
sola grande azienda agricola costituita per
la bonifica dell'Agro romano in quella zona
che è oltre i confini entro i quali la bonifica è imposta per legge. Orbene, mentre
lungo la linea esistono stazioni e fermate,
le quali ci ricordano non altro che o campagne selvaggie o chiese rurali o castelli o
t o r r i ; chi da R o m a viaggia verso Civitavecchia per o t t a n t a chilometri non ode certo
il nome di Cerveteri, l'unico comune popoloso ed industre che ivi s'incontra. Ciò basterebbe a giustificare la domanda.
Ma mi consenta l'onorevole sottosegretario di S t a t o di fargli osservare che a sostegno di essa si aggiungono ragioni speciali.
Innanzi t u t t o Cerveteri possiede la ricca necropoli etrusca, che se dagli italiani è poco
conosciuta, in confronto dell'estero, e meno
visitata, ciò in gran parte dipende precisamente del f a t t o che m a n c a la diretta e
facile comunicazione con la capitale, e
questa mancanza è maggiormente sentita
anche per un' altra ragione. Non sono
molti giorni che io dovetti presentare una
Commissione, nella quale erano rappresentati anche il comune di R o m a e la
Camera di commercio di R o m a , al direttore
generale delle ferrovie dello S t a t o . E d egli
esponeva questa idea, che per venire in
aiuto del mercato di R o m a convenisse formare treni locali mattutini, in modo da
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portare nella città i prodotti delle campagne
vicine, e fino dall'Umbria e dalla Toscana»
E b b e n e , noi pensiamo a questi provvedimenti speciali, alla formazione di nuovi
treni che forniscano R o m a dei nuovi prodotti delle campagne più o meno vicine,
e f r a t t a n t o non pensiamo a quei mezzi
molto più semplici con i quali potremmo
in jgran parte ottenere il medesimo scopo.
Proprio in questo punto a b b a n d o n a t o
delia linea R o m a - C i v i t a v e c c h i a è stabilita
la grande bonifica della Società agricola^
laziale, la quale, dopo avere spontaneamente, non per obbligo di legge, speso
ingenti capitali per il risanamento e la coltivazione di quelle campagne, si vede ora
priva anche di una fermata di alcuno fra
i numerosi treni che giornalmente là passano, e dei quali potrebbe approfittare per
il commercio dei propri prodotti. E r a questi
è il latte, che potrebbe giungere a R o m a
sano e copioso.
Quindi vede il Governo che la modesta
domanda di una f e r m a t a ferroviaria nel
punto più vicino a Cerveteri' non corrisponde soltanto agl'interessi legittimi di
questo comune, ma anche a quelli generali
delle comunicazioni di R o m a con le vicine
contrade, alle quali può mandar forestieri
e dalle quali può ricevere desiderato tributo al proprio alimento.
L E A L I . E l l a rivolga le sue osservazioni
al direttore generale delle ferrovie !
P R E S I D E N T E . Onorevole L e a l i ! . . . E
lei, onorevole Calisse, consideri che ha passato da un pezzo i cinque minuti!... Concluda.
C A L I S S E . Concludo; m a ella, onorevole
Leali, non mi interrompa.
Sono dunque certo che se l'onorevole
sottosegretario di S t a t o per i lavori pubblici avesse avute prima queste spiegazioni*
mi avrebbe dato quella risposta che ora attendo dalla sua replica.
(Commenti).
D E S E T A , sottosegretario
di Stato per i
lavori pubblici.
Chiedo di parlare.
P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare.
D E S E T A , sottosegretario
di Stato per i
lavori pubblici. Assicuro l'onorevole Calisse
che segnalerò alla Direzione generale delle
ferrovie di Stato le condizioni di fatto da
lui esposte e che la interesserò affinchè esamini benevolmente la questione.
L E A L I . A v e v a ragione io!
P R E S I D E N T E . Non essendo presenti
gli onorevoli interroganti, s'intendono ritir a t e le interrogazioni s e g u e n t i :
Lucchini, al ministro dei lavori pubblici, « per sapere perchè non siasi ancora
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provveduto al progettato sottopassaggio
nella stazione internazionale di Luino in
mancanza del quale gli impiegati doganali
e ferroviari sono continuamente costretti,
per ragioni di servizio, ad attraversare i binari con pericolo della propria vita, come
da dolorosi casi già avvenuti »;
Lucchini, al ministro delle poste e dei
telegrafi, « per conoscere le ragioni che fanno
ritardare i reclamati provvedimenti pegli
uffici postali della stazione internazionale
di Luino che, affatto insufficienti ai servizi
di posta e di dogana in continuo aumento,
sono in urto stridente a quelle elementari
norme di igiene e di sicurezza che altri sono
tenuti ad osservare pel lavoro dei propri
dipendenti »;
Cascino, ai ministri dell'istruzione pubblica e di agricoltura, industria e commercio, « per sapere se intendano modificare
l'articolo 51 del regolamento per gli esami .
nelle scuole medie approvato con regio decreto 13 ottobre 1904, n. 598; in modo che
gli alunni licenziati dalle regie scuole di
arti e mestieri del E e g n o possano accedere,
con esame d ' i n t e g r a m e n t o , oltre che alla
prima classe dell'Istituto tecnico, anche alla
prima classe della scuola normale » ;
Cotugno, ai ministri dell'interno e dei
lavori pubblici, « per sapere se intendano
risarcire, sia pure in parte, gli enormi danni
prodotti, specie per ritardare opere di difesa, e per inesplicabile indolenza dell'Amministrazione ferroviaria, dalle piene dell'Ofanto e del Cervara, e se vogliano dare
opera a che non sia più. oltre t r a s c u r a t a la
sistemazione dei fiumi e dei torrenti in
Puglia »;
Zaccagnino, al ministro dei lavori pubblici, « sui provvedimenti a prendere pel
fiume F o r t o r e , dopo il disastro avvenuto al
ponte sul Fortore (linea Foggia Ancona), e
sui ritardi che subisce la pratica per l'iscrizione del fiume F o r t o r e t r a le opere idrauliche di terza categoria »;
Zaccagnino, al ministro dei lavori pubblici « per sapere quando saranno present a t i i provvedimenti opportuni per colmare
le cave di prestito intorno alle linee ferroviarie e se non sia il caso di provvedere
d'urgenza alle cave di prestito della stazione ferroviaria di Apricena, dato il f a t t o
che si potrebbe colà riparare con pochissima
spesa e con rilevante vantaggio dell'igiene
e della stessa Amministrazione dello Stato»;
Pecoraro, al ministro delle poste e dei
telegrafi « sulleragioni per le quali ad oltre
cinquanta impiegati postali dell'ufficio di '¡
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Palermo (Ferrovia) non è stato corrisposto
ancora il compenso per il servizio straordinario prestato nei mesi di aprile, maggio
e giugno 1909, e ciò dopo un anno che detto
servizio f a prestato e dopo circa tre mesi
che il Ministero promise di pagare le relative indennità »;
Colonna di Cesarò, al ministro dell'interno « per conoscere se debbansi ritenere
valide le deliberazioni prese clandestinamente in sede contenziosa dalla Giunta provinciale amministrativa di Messina e se
debba ammettersi siffatta procedura ».
Segue l'interrogazione dell'onorevole Casolini al ministro di agricoltura, industria
e commercio « per conoscere se intenda
provvedere, perchè cessi lo sfruttamento
della pesca a [strascico sulla spiaggia di
Catanzaro Marina, la quale danneggia ogni
risorsa di quei lavoratori del mare, arrecando alla produzione le più disastrose conseguenze ».
L'onorevole sottosegretario di S t a t o per
l'agricoltura, industria e commercio ha facoltà di rispondere.
L U C I A N I , sottosegretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio. ISTè gli
studi scientifici, nò l'esperienza f a t t a in
I t a l i a e all'estero hanno approdato a qualche risultato positivo in ordine alle conseguenze, che la pesca, f a t t a coi mezzi ordinari
abitualmente adoperati dai pescatori, possa avere per modificare in modo notevole
le condizioni ittiche del mare.
E stato t u t t a v i a giudicato che in alcuni
luoghi convenga limitare la pesca con reti
a strascico ; ed in questo senso si è talora
pronunziata la Commissione consultiva per
la pesca, rilevando però che si ispirava a
ragioni puramente di opportunità, non a ragioni tecniche. Essa infatti ha più volte
manifestato l'opinione che il promettere o
il negare la pesca con reti a strascico non
influisce per agevolare o da danneggiare
sensibilmente le condizioni di pescosità del
mare.
Comunque, per modificare l'articolo 10
del regolamento che riguarda questo sistema
di pesca occorrono, come ben sa l'onorevole
Casolini, per l'articolo 2 della legge f o n d a mentale sulla pesca 4 marzo 1877, i pareri
favorevoli degli enti locali e della menzio nata Commissione consultiva per la pesca.
I pareri degli enti locali sono stati sollecitati e sono anche pervenuti al Ministero.
Essi però non escludono l'ipotesi che il di •
vieto della pesca a strascico sia invocato,
in questo come in altri casi, piuttosto per
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ragioni di concorrenza, che per ragioni riguardanti direttamente l'economia generale
o locale della pesca. T u t t a v i a il Ministero
non mancherà di sollecitare anche l'opinione della Commissione consultiva, e prenderà, in seguito al parere che gli verrà dato,
gli opportuni provvedimenti, ispirati anche
alle ragionevoli esigenze di alcune categorie
di pescatori.
P R E S I D E N T E . L'onorevole Casolini ha
facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.
C A S O L I N I . Debbo fare osservare all'onorevole sottosegretario di Stato chela Commissione consultiva per la pesca ha dato
parere ripetute volte nel senso che le reti a
strascico sconvolgono il fondo del mare e
t u r b a n o per conseguenza la riproduzione
delle specie.
Gli enti interessati se ne sono occupati,
ed io, che mi interesso appunto della spiaggia di Catanzaro, posso assicurare l'onorev o l e sottosegretario di Stato che nell'ultim a sessione del Consiglio provinciale si deliberò, in seguito a premure, avute dal Governo, con avviso favorevole, che la pesca
con le reti a strascico dovesse eseguirsi a
tre chilometri almeno dalla costa.
Questa questione è stata d i b a t t u t a già
in t u t t i i compartimenti marittimi del Regno, come ebbi a dire all'onorevole ministro in occasione della discussione del bilancio, e t u t t i convengono in questo principio che riguarda la distanza della spiaggia. Ora sulle coste calabresi avviene invece
che questa pesca si esercita vicino alla
spiaggia, e che, per conseguenza, la riproduzione dei pesci viene a soffrirne, perchè
le reti delle paranze sconvolgono fortemente
il fondo del mare.
I o credo che la questione sia di grande
importanza e che il Governo debba portare
t u t t a la sua attenzione...
L U C I A N I , sottosegretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio. V i sono
molti dispareri.
C A S O L I N I . ...su questo problema, che riguarda una classe di povera gente, che stenta
la vita per t u t t o l'inverno, e che poi, con dolore, quando viene il momento di poter sfruttare il mare, lo t r o v a assolutamente spopolato di pesci. Io opino che la questione meriti t u t t a l'attenzione del Go\erno, non solo
nell'interesse della riproduzione delle specie,
m a anche nell'interesse della classe dei lavoratori del mare, a cui si ha il dovere di
rivolgere t u t t e le più amorose cure. Per queste ragioni non posso dichiararmi sodisfatto
della risposta a v u t a dall'onorevole sotto-
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segretario di Stato, la q u a ^ mi prova che
non s'intende di risolvere la questione...
L U C I A N I , sottosegretario di Stato per
l'agricoltura, industria e commercio. Non ho
detto questo.
C A S O L I N I . ...presto, come si dovrebbe.
, L U C I A N I , sottosegretario di Stato per
Vagricoltura, industria e commercio. Ella travisa il mio pensiero.
C E R M E N A T I . Consiglierei che si dassero invece dei mezzi per poter fare veri
studi scientifici. Pino ad ora t u t t a questa
materia della pesca è stata t r a t t a t a empiricamente.
P R E S I D E N T E . Onorevole Cermenati,
ella non ha facoltà di parlare, e non è questo il luogo per fare conversazioni.
C E R M E N A T I . H a ragione, onorevole
Presidente.^
P R E S I D E N T E . Segue la interrogazione
dell'onorevole Cabrini, al ministro degli affari esteri, « per sapere se sia vera la notizia
di un incarico conferito al signor G. M.
Cardinale di Napoli per ispezioni alle scuole
italiane in A m e r i c a ; e - in caso affermativo - quali titoli possieda detto signore
per affidare lo S t a t o che l'ispezione possa
corrispondere ai criteri scolpiti nel disegno
di legge T i t t o n i sulle scuole italiane all'estero e negli emendamenti della Commissione parlamentare concordati col ministro
del tempo ».
L ' o n o r e v o l e sottosegretario di Stato per
gli affari esteri ha facoltà di rispondere,
D I S C A L E A , sottosegretario di Stato per
gli affari esteri. Risponderò brevemente, ma
con esauriente e sincera parola, alla interrogazione dell'onorevole Cabrini. L'onorevole
Cabrini mi chiede se sia v e r a la notizia di
un incarico conferito al signor Giuseppe
Maria Cardinale di Napoli, per ispezione
alle scuole italiane in America, ed io rispondo all'onorevole Cabrini che non ho
mai dato nessun incarico nè ufficiale nè ufficioso al signor Cardinale, per attuare delle
ispezioni.
Non ho dato questo incarico, perchè non
ritengo che le ispezioni scolastiche debbano
essere f a t t e da persone estranee alla A m ministrazione dello Stato; e poiché vi erano
delle ispezioni da farsi in regioni dove abbiamo scuole di carattere governativo, affidate a persone estranee aila Amministrazione, appena ebbi l'onore di essere assunto
al posto di sottosegretario di Stato agli
esteri, tolsi queste missioni di carattere
straordinario. (Approvazioni).
Nel f a t t o , il signor Cardinale ebbe in-
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vece, delle . commendatizie. Il signor Cardinale, che riveste cariche pubbliche nella
sua .città di Napoli, mi fece chiedere di
avere una missione, ed io risposi che non
potevo in alcun modo affidargli missioni ;
ed allora il signor Cardinale mi fece domandare se avesse potuto avere delle commendatizie, dovendosi recare negli Stati
IJniti dell'America del Nord per alcuni studi
sulla questione della emigrazione e delle
scuole.
Eisposi al signor Cardinale che in fatto
di emigrazione non potevo in alcun modo
affidargli mandati, perchè avevamo funzionari che erano adibiti alla tutela ed allo studio di quell' importantissimo argomento,
ma. pensando che non esistevano nell'America del Nord scuole di carattere governativo, e che l'istruzione primaria vi
era affidata alla iniziativa privata, avrei
potuto (largii delle raccomandazioni per i
nostri agenti, affinchè egli potesse essere
aiutato in quelle ricerche che voleva fare
sulla diffusione della lingua italiana negli
Stati del Nord America, perchè era questo
il tema delle sue richieste.
Ed io ritenni che non potevo rifiutarmi a
concedergli queste semplici commendatizie
perchè il signor Cardinale era, non solo rivestito della carica di consigliere provinciale e
di vice presidente del patronato di emigrazione, ma si era occupato di questo argomento (ed appunto era una delle ragioni
esposte nel suo memoriale di richiesta) anche nel congresso degli italiani all'estero.
Per tutte queste ragioni non potevo rifiutare di dare al signor Cardinale quello
che -in fondo si concede a qualunque notorio
cittadino italiano che si reca all'estero e
dice di recarvisi per un dato obiettivo.
Quando però seppi che i l s i g n o r Cardinale si riteneva investito di una missione
ufficiale od ufficiosa del Governo presso gli
Stati Uniti dell'America del Nord, mi affrettai a mandare una circolare telegrafica
ai nostri agenti, per diffidare il signor Cardinale di non potersi valere di una lettera
commendatizia quale credenziale per una
missione officiale.
Dopo questa diffida credo che il signor
Cardinale non avrà avuto alcun motivo di
poter presentare quella semplice lettera di
raccomandazione, alla quale voleva attribuire •
un carattere che non aveva; quindi spero che
l'onorevole Cabrini sarà sodisfatto di queste mie dichiarazioni.
P R E S I D E N T E . L'onorevole Cabrini ha
facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.
TORNATADEL
31MAGGIO"1910
C A B R I N I . Estraneo al mondo napoletano, e alieno per temperamento dalle questioni personali, col presentare questa interrogazione ho obbedito alla imperiosa
voce della coscienza offesa da un fatto, che,
se vero, avrebbe convinto di malafede politica il Ministero responsabile, il Ministero
Sonnino.
Spiego subito le mie parole, ricordando
come proprio ai primi d'i aprile - mentre tra
la Commissione parlamentare incaricata di
esaminare il disegno di legge Tittoni sulle
scuole degli italiani all'estero ed il ministro degli esteri Guicciardini si concretavano gli emendamenti intesi a rendere sempre più netto e. .tassativo, nel progetto di
legge, l'articolo in forza del quale si deve
chiudere per sempre la serie degli incarichi
sportivi di ispezioni alle nostre scuole all'estero, sostituendoli con ispezioni affidate
esclusivamente a personale tecnico) ; corresse per il paese, proprio in quei giorni, la
notizia che il signor avvocato Gennaro Maria Cardinale aveva ricevuto dal Ministero
degli esteri « una missione »«dicevano alcuni,
« un incarico » dicevano altri, di recarsi nell'America del Nord ad ispezionarvi le nostre scuole.
Ora l'onorevole sottosegretario di Stato
ci ha raccontato come si svolsero le cose,
negando che si trattasse così di una missione
come di un incarico; e io mi guardo bene dal
mettere in dubbio la sincerità e la lealtà
delle dichiarazioni dell'onorevole sottosegretario di Stato; sia perchè l'onorevole
Di Scalea è uno dei nostri colleghi più stimati, sia perchè tutti lo conosciamo squisito gentiluomo.
Ma io non posso non rilevare come lo
stile della vòstra commendatizia, onorevole
Di Scalea, sia stato tutt'altro che felice...Forse
lo stile fu l'uomo; cioè straordinariamente
cortese...
A quel signore, in viaggio per l'America
del Nord, voi rilasciaste infatti questo po'
po' di presentazione:
« Egregio signore. Questione importante e
complessa, di cui questo Ministero molto si
interessa, è quella relativa ai mezzi più
adatti ed, opportuni per mantenere nelle
famiglie degli emigranti negli Stati dell'Unione Americana l'uso della lingua italiana,
di incoraggiare colà l'insegnamento della
lingua medesima e di facilitarne la diffusione.
|
« La prego adunque di voler studiare tutto
ciò che si riferisce a tale argomento; e mi
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a
sarà ben gradito di conoscere il suo avviso
e le sue conclusioni in proposito.
« Ho scritto intanto al reggente del Consiglio di New York preannunziandogli il
suo arrivo, ed interessandolo a fornirle le
notizie e direzioni che possono esserle necessarie ed utili all'intento indicato e ad
agevolarle la visita alle scuole italiane di
quella città o quelle nelle quali si insegna
la nostra lingua. L'ho pure invitato a raccomandarla allo stesso intento ai nostri
agenti delle città vicine qualora ella vi si
rechi.
« Con i sensi della maggiore considerazione, ecc... ».
Orbene : volete voi onorevole, sottosegietario di Stato, volete vedere quanto
lo stile della vostra commendatizia si prestasse ad equivoche interpretazioni ? Yi
basti questo : che una gazzetta italiana di
New York, amicona del cavaliere Cardinale,
pubblicando la vostra commendatizia, la
faceva precedere da un cappello lardellato
di queste frasi :
« Abbiamo intervistato l'avvocato cavaliere Cardinale a proposito della niissione
affidatagli dal Ministero dagli affari esteri,per
la quale egli trovasi fra di noi... L'avvocato
Cardinale crede che l'interrogazione del
deputato Cabrini non alteri di un punto
solo la situazione in cui egli, incaricato dal
Ministero, trovasi in questa metropoli...
Il ministro interrogato saprà ben rispondere al deputato Cabrini, e spiegare lè ragioni che resero necessario od opportuno
l'invio qui dell'avvocato Cardinale. Naturalmente il Cardinale, investito com' è di
un incarico ufficiale, sente di non poter polemizzare con un deputato, che crede in
coscienza di discutere in Parlamento la sua
missione ». E il disinvolto cappello chiudeva
affermando che l'incarico affidatogli dal
principe di Scalea, l'ottimo ed egregio signor
Cardinale stava « compiendo con diligenza e
con delicatezza, nella speranza di recare a
Eoma un contributo non del tutto superfluo
allo studio delle scuole e della lingua italiana negli Stati Uniti d'America.
Dopo di che la gazzetta lasciava la parola a "voi, onorevole Di Scalea, confidando
che la vostra lettera avrebbe «fugato dubbi»
distrutte « arbitrarie induzioni »: induzioni e
dubbi sorti in molti nostri connazionali
sbalorditi dall'articolo di uno fra i più diffusi giornali nord americani che così annunciava l'arrivo del vostro... raccomandato:
« Un capo camorrista rappresentante del
Governo italiano ». E siccome fedel sino
all'avello non fu solo il Re di Tuie, la
sovraccennata gazzetta ammiratrice del
cavaliere avvocato Gennaro Maria Cardinale, anche dopo l'arrivo di quel vostro
telegramma ristabilente la verità delle cose,
così annunciava ai connazionali la partenza
dell'esimio... ispettore per la patria: « Oggi
salpa da Boston, col Ganopic, alla volta di
Napoli, l'avvocato cavaliere Cardinale, delegato dal Ministero degli esteri per lo studio
della questione della lingua nelle scuole
italiane degli Stati Uniti. Il cavalier Cardinale ha compiuto diligentemente la sua
missione, della quale renderà conto al patrio Governo con un rapporto, che senza
dubbio sarà apprezzato per le giuste osservazioni che conterrà ».
In attesa di conoscere «l'interessantissimo
rapporto » e le relative « giuste osservazioni»
e riferendomi ad alcune vostre parole da cui
traspare il dubbio che proprio l'avvocato
Cardinale si sia spacciato per vostro missionario o incaricato, vi posso assicurare che
in data del 17 marzo, prima di partire per
l'America, il signor Cardinale chiedeva al
presidente del tribunale di Napoli un rinvio, aggiungendo ch'ei doveva assentarsi
per un incarico ricevuto dal ministro degli
affari esteri.
All'onorevole sottosegretario di Stato che
afferma com'egli non potesse rifiutare una
commendatizia a tanto personaggio rispondo
che se le commendatizie dal Ministero degli
esteri vengono rilasciate con tanta facilità
a qualsiasi cittadino italiano, gli infortunii
rischiano di riuscire numerosi assai.
Nel caso presente, poi, il valore morale
della persona raccomandata era sufficientemente lumeggiato dalla relazione Saredo.
"DI SCALEA, sottosegretario di Stato per
gli affari esteri. Chiedo di parlare.
CABRINI. In quanto poi ai titoli per
ispezionare le scuole all'estero voi potevate
ricordare che l'eccellente avvocato e cavaliere era stato accusato mille volte d'aver
partecipato a un banchetto offerto dalla
camorra napoletana all' illustre Erricone;
e in quanto ai titoli letterari, non credo
vadano oltre quella certa lettera al Consiglio provinciale; conia quale l'ispettore domandava concedo; proprio con tanto di c
sostituito al g.
Concludo con una domanda: desidero,cioè,
di sapere quanto ci sia di vero nella notizia che - richiesta dal Ministero quale impressione avrebbe fatto nella popolazione
napoletana la notizia di un incarico ufficiale
conferito al cavaliere avvocato Maria Gen-
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SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
naro Cardinale - la prefettura di Napoli avrebbe risposto semplicemente ed eloquentemente: Pessima!
P R E S I D E N T E . l 'onorevole sottosegretario di Stato per gli affari esteri ha facoltà di porlare.
DI SCALEA, sottosegretario di Stato per
gli affari esteri. Rispondo all'onorevole Caprini ringraziandolo delle frasi gentili, che
mi ha rivolte, rilevando il benevolo rimprovero del collega per avere scritto la lettera in forma troppo gentile e cortese che
poteva dare luogo ad equivoci.
Io però non potevo negare una commendatizia pura e semplice, perchè, come
ripeto, .il signor Cardinale è investito di
pubbliche cariche elettive nella sua città
natale, ed è stato anche vicepresidente del
Comitato di patronato per l'emigrazione.
Era non per la persona, ma per le cariche, che alla persona erano state affidate,
-che io dovevo dare, come in generale darei
a tutti coloro che sono rivestiti di pubbliche
cariche elettive, commendatizie per i nostri
agenti.
La mia lettera, forse solo per la mia cattiva
abitudine di essere eccessivamente cortese,
avrà potuto dar luogo ad equivoci. La lettera però che io scrissi ai nostri agenti in cui
dicevo che il cavalier Cardinale, persona investita di cariche nelle amministrazioni
pubbliche che si occupava di istruzione popolare, aveva fatto offerta di far degli studi
per mantenere nelle famiglie dei nostri emigrati l'uso della lingua italiana, facilitarne
la diffusione e favorirne l'insegnamento non
poteva essere equivoca. E in essa soggiungevo : Il sigmor Cardinale si presenterà alla
S. V. ed io la prego di fornirgli notizie ed
istruzioni, dando appunto loro carattere di
semplice commendatizia.
Questa è la circolare che mandai agli
agenti; quanto poi al modo come il cavalier Cardinale considerava questa commendatizia, ripeto all'onorevole Cabrini quello
•che ho già detto, cioè che appena io ho saputo che egli riteneva di essere investito
di un incarico ufficiale del Governo, ho subito diffidato il signor Cardinale di non
continuare ad usare questa mia commendatizia.
Vero è che la prefettura di Napoli ha
detto che questa nomina o incarico se fosse
stato dato, non avrebbe fatto buona impressione; ma questa informazione è stata
posteriore non anteriore, cioè quando avevo
già avuto quell'informazione dall'onorevole
Cabrini e da altri sul signor Cardinale, informazione che io prima ignoravo.
P R E S I D E N T E . Segue l'interrogazione
dell'onorevole Cabrini, al ministro dell'interno, « per sapere se e in quali forme intenda
premiare i valorosi che si distinsero nel salvataggio dei minatori sepolti vivi dalla
frana del 25 gennaio ultimo scorso in Buggerru ».
L'onorevole sottosegretario di Stato per
l'interno ha facoltà di rispondere.
CALISSANO, sottosegretario di Stato per
l'interno. La Commissione incaricata di deliberare sulle ricompense al valor civile,
dopo di aver esaminato le proposte pervenute a questo riguardo, ha deliberato di
proporre come meritevoli della medaglia
d'argento il minatore Sott, di quella di
bronzo i minatori Agati, Berutto, Spiga e
Venturi e di un attestato di benemerenza
tutti gli altri. Quanto prima le ricompense
saranno distribuite.
P R E S I D E N T E . L'onorevole Cabrini ha
facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.
CABRINI. Prendo atto delle dichiarazioni dell'onorevole sottosegretario di Stato,
ma lo avverto subito che in uno dei prossimi lunedì avrò occasione di chiedere al
Governo che faccia a favore della classe dei
minatori di Sardegna qualche cosa di più
concreto.
P R E S I D E N T E . Segue l'interrogazione
dell'onorevole Gesualdo Libertini, al ministro di grazia e giustizia, « per sapere se
intenda mantenere il disegno di legge presentato dal suo predecessore allo scopo di
migliorare le misere condizioni degli alunni
di cancelleria »,
L'onorevole sottosegretario di Stato per
la grazia e giustizia ha facoltà di rispondere a questa interrogazione.
GUAR RACINO, sottosegretario di Stato
per la grazia e giustizia e culti. Il ministro di
grazia e giustizia ha mantenuto il disegno di
legge presentato dal suo predecessore. In
verità avrebbe voluto fare qualche cosa di
più; ma le condizioni finanziarie, pel momento, non lo permettono. Questo però è
un primo passo che ad ogni modo non ne
impedirà degli ulteriori che saranno ancora
più importanti.
P R E S I D E N T E . L'onorevole Gesualdo
Libertini ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto.
L I B E R T I N I GESUALDO. Ringrazio l'onorevole sottosegretario di Stato per l'assicurazione che mi ha dato, che cioè il Ministero attuale mantiene il disegno di legge
già presentato dall'onorevole Scialoia.
~I«A dire il vero, quando presentai questa
Atti Parlamentari
— 7632 —
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIII — IM^SIONeT— DISCUSSIONI — TORNATA DEL~31 MAGGIO 1910
interrogazione credevo che, meritando le
condizioni miserissime in cui si trovavano
gli altinni di cancelleria una seria considerazione, tanto per incominciare si fosse assicurato il miglioramento a quei modesti e
bistrattati funzionari.
Purtroppo però, durante questo tempo
trascorso, ho dovuto rilevare una specie di
ribellione e giusta ribellione nella classe dei
funzionari di cancelleria; e ne fanno prova
i parecchi memoriali che saranno pervenuti
al Ministero, come sono pervenuti a molti
di noi deputati che ci siamo interessati
delle sorti di questi funzionari tanto mal
retribuiti.
Io naturalmente debbo ringraziare il
Governo perchè ho avuto l'assicurazione
che sarà ripresentato il progetto il quale
provvedere momentaneamente ai bisogni
più urgenti; poiché è doloroso dover pensare che i poveri giovani, obbligati ad allontanarsi dalle loro case, e sbalestrati per
esempio dalla Sicilia nel Veneto o in Lombardia, dovrebbero vivere con sole sessantotto lire al mese.
Credo però che il Governo si renderebbe molto più benemerito se effettivamente corrispondesse alle vive premure che
gli vengono da ogni parte pel miglioramento di tutta la classe dei cancellieri e
dei segretari giudiziari.
L'onorevole Guarraeino mi fa segno che
la difficoltà sta nella spesa. Lo so bene che,
per effettuare il miglioramento economico
di una classe, bisogna ricorrere al ministro
dèi tesoro, il quale può darsi che non risponda.
Ad ogni modo mi risulta che l'onorevole
ministro predetto avrebbe promesso di accordare un qualche maggiore fondo all'uopo,
ed io mi auguro' che voglia mantenere la
promessa.
E pertanto spero che il Governo, anche
non potendo accettare forse l'intero progetto di iniziativa parlamentare che pur
porta la firma di ben 260 deputati, vorrà
almeno, prendendo esso medesimo l'iniziativa, contentare le giuste aspirazioni della
benemerita classe dei funzionari delle cancellerie e segreterie giudiziarie presentando
fra non guari un apposito disegno di legge
che ne migliori sensibilmente le condizioni
economiche.
P R E S I D E N T E . Non essendo presenti
gli onorevoli interroganti, si intendono ritirate le seguenti interrogazioni :
Degli Occhi, al ministro dell'istruzione
pubblica, * per conoscerne gli intendimenti
in ordine al desiderato dei segretari comunali di venire ammessi a frequentare presso
le Università del Regno i corsi di diritto
amministrativo e scienza delle finanze, con
facoltà di presentarsi agli esami relativi, e,
superandoli, di ottenere speciale diploma »;
Marangoni, al ministro dell'istruzione
pubblica, « per sapere se egli giudica veramente e degnamente rappresentativo dell'arte italiana contemporanea il complesso
delle opere scelte dalle Commissioni governative per essere inviate all'esposizione internazionale di Bruxelles ; e se non creda
necessario di provvedere prontamente a disciplinar meglio la nomina e la funzione
delle giurìe artistiche ad evitare in avvenire odiosi esclusivismi e vendette personali
dannose al decoro dell'arte e agli interessi
degli artisti ».
Sono così esaurite le interrogazioni inscritte nell'ordine del giorno di oggi.
{In questo momento viene gettato nelVaula
un plico dalla tribuna pubblica).
Discussione deila proposta di legge : « Modificazione all'articolo 88 della legge elettorale
politica ».
P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca
. la discussione della proposta di legge: «Modificazione all'articolo 88 della legge elettorale politica ».
Se ne dia lettura.
CIMATI, segretario, legge: (Vedi Stampato n. 387-A).
P R E S I D E N T E . Ha facoltà, di parlare
l'onorevole Turati, il quale ha presentato
il seguente ordine del giorno:
« La Camera, riconoscendo che tanto le
.norme della legge elettorale sulla ineleggibilità e incompatibilità alla deputazione politica per ragione di impieghi, quanto il
sistema del sorteggio che abbandona al caso
la limitazione dei deputati impiegati nella
Camera, non rispondono più agli scopi per
i quali furono introdotti; sospende la discussione della presente proposta di legge;
e invita il Governo a presentare, alla ripresa invernale dei lavori parlamentari,
in connessione colla promessa riforma elettorale, un disegno di riforme larghe ed organiche, che meglio concilii, anche in questa materia, la piena libertà di scelta del
Corpo elettorale colla assoluta indipendenza
dal potere esecutivo dei funzionari ed impiegati, designati dagli elettori al mandato*
politico ».
Atti
_
Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
l
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DISCUSSIONI —
T U R A T I . E r a parso ad alcuni colleglli,
tra cui parecchi amici miei personali, di
cui ho alta stima, che quasi un dovere di
delicatezza, non voglio dire di
camaraderie,
consigliasse a non prender la parola su questo disegno di legge, forse perchè si sentiva
che esso era uno di quelli che possono passare u n i c a m e n t e a p a t t o di non esser discussi, a patto che si fìnga di ignorarli.
Escludo subito che, in questi colleghi,
di cui, l'ho già detto, ho la più alta stima,
il desiderio del silenzio fosse dovuto a gretti
fini personali, alla speranza di piccoli salvataggi di sè o di propri amici: esso, io
credo, era ispirato dal presentiiffento del
pericolo che la discussione della proposta,
facendone crollare la impalcatura, venisse a
seppellire anche quel principio di giustizia
che è annidato in fondo ad essa e che io
sono ben lontano dal disconoscere.
Ma a questa congiura del silenzio si è
ribellata la mia coscienza e mi è parso di
intravedere che si ribellasse anche il senso
di dignità della Camera; ed io quindi lo
rompo, sebbene, ripeto, l'approvazione di
questa legge dovesse avere per effetto di
salvare dall'alea di un possibile sorteggio
non solo egregi colleghi di ogni parte della
Camera, ma, in particolare e in proporzione
maggiore di quello che parrebbe naturale,
colleghi carissimi di questo settore e dello
stesso gruppo a cui appartengo.
Ho detto che un principio di giustizia
alberga, benché molto male alloggiato, in
questa proposta di legge, e tale che, se io
fossi inchiodato nel dilemma di votare prò
o contro, forse mi spingerebbe, obtorlo collo,
a votare in favore.
I n t a n t o , t u t t i sentiamo una istintiva ripugnanza, istintiva ma che può essere collaudata dal ragionamento a queste defenestrazioni di egregi colleghi, mandati qui,
come noi, dagli elettori e investiti degli stessi
nostri poteri, ond'è che pare esservi qualche
contraddizione in cotesto ostracismo che
noi esercitiamo a loro danno. Inoltre sentiamo tutti che ogni limitazione al diritto
degli elettori alla libera scelta dei loro mandatari è eminentemente antidemocratica.
E tali limitazioni diventano t a n t o più
gravi, dacché l'estendersi sempre maggiore
della sfera dello S t a t o , che assorbe a mano
a mano industrie vastissime, con centinaia
di migliaia di dipendenti, e crea ogni giorno
organi nuovi alla sua attività, ci avvia a
uno stato di cose nel quale, d a t a la a t t u a l e
legge di incompatibilità, quasi nessuno dei
Camera
TORNATA DEL 3 1
dei Deputati
MAGGIO
1910
migliori e dei più attivi cittadini rimarrà
eleggibile e intere classi perderanno il diritto di avere qui una loro rappresentanza
diretta e competente. I o svolsi già questo
concetto quando si trattò dell' elezione di
Otello Masini, ferroviere, e lo svolsi con
poca f o r t u n a , perchè la lettera della legge
mi era contraria. Ma la limitazione degli
eleggibili è t a n t o più singolare e contraddittoria, mentre l'opinione pubblica sforza
i Governi a proporre l ' a l l a r g a m e n t o del
corpo elettorale per guisa che esso tenda a
coincidere, per quanto è possibile, col numero dei cittadini maggiorenni e capaci.
I n fondo, la limitazione della libertà di
scelta dei candidati equivale, in altra forma, a una restrizione del diritto di voto.
Ma è evidente che le conseguenze di queste riflessioni vanno assai più in là del disegno di legge che ci è proposto, che si limita
a salvare qualche persona di una determinata categoria di cittadini; ci condurrebbero
invece a cercare i modi di rendere pratica
e possibile l'eleggibilità di t u t t i i cittadini
che non siano incapaci per indegnità.
Un altro motivo, che può in qualche
modo giustificare la proposta di legge, è
che, data la tendenza m a n i f e s t a t a dal corpo
elettorale, l'attuale legge di incomx>atibilità
viene ad assumere carattere odioso di ostracismo contro una delle classi di funzionari
più intellettuali e, nella realtà, più indipendenti. Chi esamina il prospetto delle elezioni di funzionari durante t u t t e le varie
legislature, che si trova nel manuale del
nostro Montalcini sulle elezioni politiche,
nota infatti la tendenza continua degli elettori ad aumentare il numero dei professori
eletti, e non quello dei magistrati e dei funzionari della categoria generale. I professori
eletti, che nel 1880,1887,1891,1895 arrivavano
appena a 14, 1 3 , 1 7 , 1 2 rispettivamente, salgono a 20 nel 1895, e se ne esclusero 10, a
23 nel 1900, e questi trovarono sfogo, per la
legge del maggio 1901, nelle categorie generale e dei magistrati, e infine salgono a ben
38 in questa legislatura.
Per cui, giunti al punto di saturazione,
in cui neppure la legge del 1901, che apriva
questo sfogo ai professori, ospitandoli nelle
vicine categorie, non b a s t a più a questo
scopo, si è pensato a quest'altra nuova leggina, a questo indiretto espediente, per ricoverare questi pericolanti, per salvarli da
una minaccia, che allarma non t a n t o s e t t e
colieghi (perchè si t r a t t e r e b b e appunto di
sette deputati da sorteggiare, se la propo-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIII — l
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a
SESSIONE — DISCUSSIONI —
sta delia Giunta delle elezioni sarà accolta
da voi) quanto i sette Collegi che li hanno
eletti.
Così noi facciamo delle leggi in apparenza per porre limiti alla invasione
dei professori, dei magistrati, dei funzionari in questa Camera, ma appena ci accorgiamo che queste leggi cominciano a funzionare, che esse pongono realmente un argine a questa invasione, allora ci affrettiamo a disfarle con le nostre medesime
mani !
Ed è ovvia la previsione che, se gli elettori, mostrando un lodevole riguardo per
l'alta coltura, in luogo di mandarci 38 professori, alle prossime elezioni ce ne manderanno 55 o 60, anche questo ripiego non servirà più, e dovremo studiare un'altra scappatoia, per persuadere sempre più la nazione
italiana che le nostre leggi sono fatte per
burla e che, appena esse cominciano a spiegare una efficacia qualsiasi, noi ci affrettiamo
a renderle vane.
È da notarsi che non solo la legge del
1901 ha esteso l'ammissibilità dei professori
nella Camera; ma questa ammissibilità fu
anche allargata con quella benigna interpretazione (altri potrebbe chiamarla violazione) dell'articolo 88, per la quale non solo
i ministri e i sottosegretari in carica, come
evidentemente suona quel comma, ma anche i ministri e i sottosegretari di Stato
che furono al Governo nella stessa legislatura e ne decaddero pi ima dell'accertamento,
debbono beneficiare di questo indulto speciale dell'esenzione dall'alea del sorteggio.
Interpretazione benignissima, larghissima,
e che salva oggi sei dei nostri colleghi professori da cotesto pericolo.
La nuova legge estenderebbe quindi una
estensione (pioverebbe sul bagnato); si andrebbe molto al di là di quello che la Camera finora ha voluto.
Ora a me pare che queste ragioni, dimostrando come queste leggi di rappezzo siano
cattive ed inani, suggeriscano appunto la sospensiva, perchè consigliano la revisione di
tutta la legge che regola questa materia.
Evidentemente noi oggi non possiamo
più adagiarci nel letto di Procuste di quelle
disposizioni, anzi di quel palimsesto di disposizioni, tormentate, allargate, eluse, violate che riguardano le ineleggibilità e le
incompatibilità per ragioni di impiego.
Noi dobbiamo volere che da un lato sia
rispettata, per quanto è possibile, la volontà degli elettori e chiunque sia mandato
qui, e non sia incapace per interdizione, o
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 3 1 M A G G I O
Ì910
per condanne infamanti ecc., abbia diritto
di rimanervi ; dobbiamo, dall'altro lato, assicurarci che l'adozione di questo principio,
applicato ai funzionari dello Stato, sia conciliato interamente con l'assoluta indipendenza di ogni membro del Parlamento.
E dobbiamo del pari assicurarci che l'indipendenza dell'eletto e la libertà di scelta
degli elettori nè vadano a pregiudizio
dei servizi, sguernendo cattedre e creando
canonicati, nè danneggino troppo fortemente il legittimo interesse personale di ehi
ha un patrimonio di carriera già acquisito,
e se l'urna non dovesse tornargli ad arridere in una successiva votazione, si vedrebbe
privo del pane per l'avvenire. Certamente
noi non possiamo pretendere ciò; ed è questa appunto l'altra delle ragioni che militerebbero a favore del presente disegno di
legge.,
I professori di università, con la legge
dell'anno scorso, avendo ottenuto il ruolo
unico, non si trovano più iu quella condizione fortunata, per cui, prima, potevano,
rinunziando allo stipendio, rimanere in questa Camera e ritrovavano poi le loro cattedre quando per caso fossero usciti di qui;
ora trovano bensì le loro cattedre ancora,
ma le trovano, con tanto maggior dolore,
occupate da uno straordinario che è stato
messo al loro posto.
II che mi pare ingiusto e deve essere
riparato.
La legge deve dunque mutarsi; ma non
mutarsi in un modo che offenda il rispetto
alla legge generale e alla nostra stessa
sincerità; non deve mutarsi con sofismi,
che sembrano diretti unicamente a costituire un privilegio e a procurare il salvataggio di qualche collega.
L'onorevole Fera non si offenderà se ho
parlato di sofismi, poiché, come avvocato,
non è questo per lui un titolo di biasimo.
D'altronde ho già rilevato le attenuanti che
stanno a suo favore, il principio di giustizia
nascosto nella proposta che egli deve difendere. Ma in verità è pretto sofisma il
dire, per esempio, che questa è una legge
dichiarativa ; che non si tratta qui se non
di estendere una interpretazione già data ;
che non vi è ragione di limitare ai sottosegretari di Stato ed ai ministri che furono
al Govèrno in quella legislatura l'esenzione
di cui si parla, e si può allargarla fino ad
abbracciare anche le più antiche legislature.
Ripugna a tutto questo la parola del testo
stesso della legge, che parla di sottosegretari di Stato e di ministri i quali « cessino »
7635
A Iti Parlamentari
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSS ÍONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
a
da tali uffici e « siano » rinominati alle antiche funzioni, e non già di ministri e sottosegretari che abbiano cessato e siano stati
rinominati in tempo lontano. L'articolo 88
non riguarda e non può riguardare che la
legislatura nella quale avviene l'accertamento. E a cotesta interpretazione ripugna
anche il concetto e lo scopo della legge.
È canone giuridico elementare che le estensioni di una legge non si debbano ulteriormente estendere: perchè se è logico, perfettamente logico, che un sorteggio non debba
determinare una crisi di Gabinetto scacciando un ministro dalla Camera (il peccato ministeriale verrebbe davvero espiato troppo
duramente!), se, con molta buona volontà,
si può estendere il benefìcio ai ministri e
ai sottosegretari di Stato di ieri perchè possano difendere il loro operato di fronte ai
successori immediati; l'andar più oltre
creerebbe un vero privilegio di gruppo, in
danno della legge comune.
E sarebbe un privilegio antidemocratico
e reazionario.
Stabilire la immunità dal sorteggio solo
per coloro che furono al govetno, vuol dire
in fondo favorire i partiti vecchi, e, di conseguenza, respingere le forze nuove, i deputati e i partiti meno ministeriabili, creare
nella Camera, che. vuol essere alimentata
da tutte le correnti nuove del paese, una
specie di vitaliziato senatorio.;'
Tutti gli altri argomenti, e cioè quelli
veramente buoni, dell'onorevole Fera e
della Commissione, provano invece a favore
della sospensiva.
II principio democratico del rispetto dovuto alla volontà degli elettori, l'evocazione del progetto Bertani nel 1877; tutto ciò
conduce al principio della eleggibilità di
tutti i cittadini.
E quando trovate ingiusta una legge che
mette egregi uomini, devoti al Paese, nella
condizione, o di dover rinunziare al mandato politico,o di dover rinunziare al pane,
dite cosa esattissima, ma che anche essa porta
alla conseguenza di stabilire run congegno
di cose per cui la carriera possa rimaner
salva, anche dopo le more eventuali del
mandato politico.
Ed è perciò che la vostra relazione dice:
« In attesa dunque di riforme larghe ed organiche che valgano a rinnovare l'intero
organismo elettorale »,vi proponiamo... questa leggina di salvataggio d'alcune persone,
fatta apposta per far nascere nel Paese la
triste impressione che noi vogliamo rendere
servigi non a lui, ma a noi stessi.
Ecco perchè ho proposto (ed ho finito)
la sospensiva.
Io dico: abbandoniamo questa povera legge che non si può approvare se non a patto
d'ignorarla; sospendiamo (questo è implicito,
e sorge dalla stessa natura della proposta
e dei suoi motivi) sospendiamo parimenti
l'approvazione dell'accertamento, che la
Giunta delle elezioni vi proporrà tostochè,
domani, sarà decisa la elezione di Sora e
quindi sospendiamo ogni sorteggio.
ifon pregiudichiamo nulla : e, poiché abbiamo riconosciuto, nelle discussioni di questa Camera, nelle discussioni della Giunta
delle elezioni, nelle varie modificazioni legislative che abbiamo già fatte in questa materia, che essa va disciplinata ex novo, con
criteri moderni, più conciliabili col diritto
degli elettori e col diritto dei deputati ;
impegniamo il Governo, impegniamo noi
stessi, a presentare e discutere, alla ripresa
dei lavori parlamentari, un disegno di legge
organico e vasto, come quello cui accennano
il collega Fera e la Commissione, il quale
consacri insieme il principio dell'eleggibilità
di tutti i cittadini, il rispetto ai diritti di
carriera dei funzionari e l'indipendenza di
tutti gli eletti.
E ciò otterrete sia sospendendo i funzionari eletti dalla funzione e dallo stipendio, e instaurando per tutti l'indennità ai
deputati, sia lasciando loro lo stipendio e
esonerandoli dalla funzione, quando questa
sia praticamente incompatibile coll'esercizio del mandato politico: in ogni caso (come fa anche la legge stessa) escludendo il
deputato impiegato da ogni promozione non
dovuta ad anzianità.
gMa io non devo fare una proposta concreta in sede di sospensiva; certo è che la
soluzione del problema non è affatto superiore alle umane possibilità.
Ecco perchè io sostengo la sospensiva;
e spero quasi che la Commissione ed il Governo non avranno obbiezioni da fare; in
ispecie il Governo, ven?o il quale faccio un
atto di speciale fiducia, pregandolo dipre
parare una riforma anche di questa invec
chiata materia delle nostre incompatibilità
così spesso eluse, del resto, e con tanti
mezzucci ; sospensiva, la quale mi pare ^an
che che salvi ciò che può e deve salvarsi
della proposta in esame; poiché è questa
una di quelle proposte di legge nelle quali
è volentieri evitata la discussione palese,
ma in cui sono temibili sempre le sorprese
cieche dell'urna. (Approvazioni dall'estrema
sinistra — Commenti).
Atti Parlamentari
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Camera dei Debutati
1910~~
LEGISLATURA XXIII — l ~SESSIONE --"DISCUSSIONI — TORNATA I ) E L 3 1 M A G G I 0
A
P R E S I D E N T E . Sulla proposta dell'ono- I
revole Turati sono inseriti a parlar contro '
due onorevoli deputati. Primo è l'onorevole
Toscanelli.
Ha facoltà di parlare.
TOSCANELLI. Dopo ciò che ha detto
l'onorevole Turati, esplicando il suo concetto sulla proposta di sospensiva, m'accorgo d'essere- d'accordo con lui, più di
quello che credessi, avendo letto soltanto
la sua mozione.
L' articolo di legge che ci sta dinanzi
e che ha carattere puramente interpretativo,
mi pare che risponda ad un pensiero di
logica.
Infatti è evidente che la funzione parlamentare seguita rispetto alla responsabilità ministeriale, e non può essere interrotta da qualunque fatto elettorale o dal
cambiare di legislatura.
È dunque naturale che le condizioni del
deputato e le condizioni del ministro debbano essere uniformi ed indipendenti da
elezioni.
È dunque perfettamente logico che si
possa interpretare quel comma dell'articolo 88 nel modo che propone la legge di cui
è relatore l'onorevole Fera.
Ed ha già detto l'onorevole Turati che
la proposta, in sostanza, è anche opportuna,
perchè risponde ad una condizione di fatto.
La legge votata dal Parlamento, pochi
mesi fa, il 9 luglio 1909, ha cambiato effettivamente la condizione dei professori universitari rispetto alle incompatibilità parlamentari, stabilendo un ruolo unico.
La Camera deve perciò esplicare con
una nuova legge, sulle incompatibilità, il
suo pensiero, in quanto che un suo atto
nuovo, posteriore alle elezioni, ha potuto
cambiare la condizione degli eletti sottoposti al sorteggio nella presente Camera.
Finalmente la proposta di legge a me
pare che sia anche pratica, perchè difatto*
sappiamo che, interpretato il comma dell'articolo 88 in quel modo, si vengono ad
eliminare di fatto le questioni che potrebbero sorgere nello stato attuale, ossia nella
presente legislatura.
Perciò la legge che è stata proposta, a
me pare che risponda ai concetti di opportunità, di pratica e di logicità. Ma io non credo
che sia il caso di stare a discutere a lungo
e più intimamente la proposta di modificazione dell'articolo 88, il quale deve mantenere il suo carattere di occasionale e transitorio, ossia di rispondenza alla immediata
situazione della Camera che ci sta dinanzi.
Io credo (e in questo non posso che asso-
ciarmi interamente ai pensieri espressi dall'onorevole Turati) che in materia di incompatibilità parlamentare, la nostra legislazione
è invecchiata : è ancora inspirata ai concetti che mossero il Parlamento nel 1877.
I 33 anni di esperienza devono avere persuaso il Parlamento a modificare radicalmente i concetti da cui allora fu mosso.
Eicordo perciò che lo stesso onorevole
Mussi, primo relatore della legge del 1877,
insistè molto nella sua relazione e nel discorso alla Camera, per affermare che la
legge di incompatibilità doveva avere carattere transitorio, mentre col crescere e
migliorare delle costumanze elettorali e parlamentari, a poco a poco, avrebbe dovuto
essere assorbita ed eliminata. E su questo
punto anche dall'estrema sinistra parlò brillantemente l'onorevole Saladini, con parole
che è opportuno ricordare anche oggi, e
qualificando il disegno di legge del 1877
dannoso alla dignità e prosperità del Parlamento.
Abbiamo l'esperienza di trenta anni e
possiamo ricordare come la legge allora fu
inspirata ad un pensiero in gran parte dottrinario ; perchè nei primi tempi del sistema
parlamentare in Italia, si temeva soprattutto e continuamente la invadenza del
potere esecutivo sopra il legislativo. Ora
trenta anni di esperienza hanno dimostrato
quasi inutili le disposisioni legislative in
materia e non più temibile questa ingerenza diretta del potere esecutivo : chè, se
si volesse effettivamente esercitare (il che
credo non avvenga), ben altri mezzi avrebbe
e più opportuni il potere esecutivo, che non
quello di tenere la spada di Damocle del
sorteggio sul capo di sette od otto deputati
per lungo tempo.
Ma un altro punto grave nella pratica,
e dimostrato da questi trent'anni di esperienza, è che i deputati sottoposti al sorteggio devono aspettare almeno 18 mesi,
come già hanno fatto nella presente legislatura e, qualora la sospensiva dell'onorevole Turati fosse accolta, tale aspettativa
durerebbe due o tre anni.
• Ora è evidente che in questo modo si va
incontro proprio ai pericoli dell'arbitrio e
della soggezione che si vollero evitare con la
legge di incompatibilità, poiché 30 dei nostri
colleghi restano per sì lungo tempo in condizione di inferiorità di fronte agli altri e
perchè la loro posizione elettorale è sottoposta eventualmente ad un nuovo esame
per fatto della cieca urna e del sorteggio
da cui dipendono.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIII —
—
l a SESSIONE —
Camera dei Deputati
7637 —
DISCUSSIONI —
Abbiamo infine in questi trent'anni di
esperienza una statistica la quale può determinare quali sono effettivamente le vie
da seguire per una riforma delle incompatibilità parlamentari.
Questa statistica ci dice che, nel f a t t o ,
tutte le categorie degli impiegati non sono
mai eccessive, ma se mai esuberante si mostra una sola categoria, quella dei professori universitari; ma anche tale esuberanza,
se si osservano gli altri Parlamenti, è sempre l i m i t a t a perchè attualmente nel Parlamento inglese vi sono 34 professori deput a t i , in quello francese 27, mentre nel nostro
allo stato attuale sono 30, ossia un numero
che non eccede in complesso quello degli
altri Parlamenti.
L U Z Z A T T I , 'presidente del Consiglio,
ministro dell' interno.
E con un maggior numero di Università.
TOSCAISTBLLI. Penso perciò di potermi
associare al concetto espresso dall'onorevole
Turati, che invita il Governo a studiare
profondamente questa materia odiosa, antipatica, delle incompatibilità parlamentari,
odiosa ed antipatica come t u t t e le esclusioni forzate.
I n f a t t i , voi sapete come le incompatibilità sempre abbiano portato dissidi ed abili
delusioni. E basta ricordare quella strana
incompatibilità che la legge nostra dispone
per cui i deputati proyinciali non sono eleggibili alla Deputazione politica se non si
sono dimessi sei mesi prima, per vedere
quali danni apporti una tal disposizione alle
Amministrazioni provinciali e quanti modi
si sieno escogitati per eludere la legge. F r a t t a n t o questa proibizione meraviglia il corpo
elettorale, rimasto molto sorpreso nel vedere sancita questa pena per chi dà la sua
attività in un ufficio, che nulla ha che fare
con la politiea.
E un'altra incompatibilità voglio ricordare, cioè il caso speciale del municipio di
Catania, dove un nostro collega per aderire
ai desideri del paese avrebbe dovutoessere
eletto all'ufficio di sindaco. E b b e n e , all'ufficio di sindaco non è stato inai eletto, perchè la legge lo vieta, ma nel f a t t o si è trovato il modo di eludere la tassativa dispozione legislativa, eleggendolo pro-sindaco.
E il suo pro-sindacato si è protratto per
la d u r a t a di diversi Ministeri, senza che
nessun ministro dell'interno mai si sia ricordato che un t r a t t a m e n t o illegale fu fatto
a lui dai propri concittadini.
Voci. Anche in altri comuni.
T Q S C A N E L L I . Credo dunque che la
TORNATA DEL
31MAGGIO1910
proposta dell'onorevole Turati possa essere
a c c e t t a t a in massima se egli la trasforma
in ordine del giorno, invitando cioè il Governo a presentare una legge generale sulla
questione delle incompatibilità, m a non vedo
perchè si debba impedire la discussione della
legge attuale.
I n f a t t i , se questa fosse la sola conseguenza non riescirei a comprendere il concetto dell'onorevole Turati, ii quale ha detto,
non già nella mozione presentata, ma nel
suo discorso, che implicitamente la sospensiva porta anche alla sospensiva del sorteggio fra i deputati professori.
Questo, che egli ha affermato nel suo
discorso, non mi pare che traspaia da quanto
ha scritto nella mozione. Capisco però che
1' onorevole Turati potrebbe ritornare sopra questo punto, portando un lieve c a m biamento alla sua proposta.
Ma è proprio necessario tenere t a n t i nostri colleghi nella condizione strana a t t u a l e ,
che direi illegale, che già si protrae da 18
mesi, e che eolla sospensiva Turati potrebbe
protrarsi ancora di uno o due anni?
Mi auguro perciò che il ministro ed il
relatore vorranno a c c e t t a r e solo in massima
il pensiero dell'onorevole Turati, e non in
forma puramente sospensiva, e senza pregiudicare lo s t a t o a t t u a l e vorranno prendere impegno di portare al P a r l a m e n t o italiano una legge complessa e nuova sulle
incompatibilità parlamentari ispirata a pensieri e concetti moderni invece che a quelli
su cui è plasmata la legislazione che attualmente ci regge, la quale troppo risente dei
principi dottrinari ed a n t i q u a t i dei tempi
di Luigi Filippo.
P B E S I D E ì s T T E . L'onorevole F a e l l i ha
chiesto di parlare contro la sospensiva.
Debbo però avvertire gli onorevoli colleghi che l'onorevole Turati mi ha m a n d a t o
u n a modificazione alla sua proposta.
Nel secondo c o m m a , dove è detto: «sospende la discussione della presente proposta di legge », l'onorevole Turati propone di
aggiungere: « ed in conseguenza anche dell ' a c c e r t a m e n t o dei deputati impiegati, e
l'eventuale sorteggio ».
(Commenti).
H a f a c o l t à di parlare, onorevole Faelli.
F A E L L I . Quando ho chiesto di parlare,
leggendo la sospensiva dell'onorevole Turati, di cui non avevo notizia prima, temevo
di essere in grave conflitto col collega Turati, ed invece vedo che siamo d'accordo.
V e r a m e n t e non comprendevo per quale
ragione proprio da quella parte dovesse
partire una voce in opposizione a questa
Atti Parlamentari
— 7638 -
Camera dei
Deputati
LEGISLATURA XXIII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31^MAGGIO~Ì910
p r o p o s t a di l e g g e . P e r c h è o r a m a i in c o n f r o n to d e l l ' a n t i c o g i a c o b i n i s m o è r i c o n o s c i u t o
d a l l a d e m o c r a z i a u n i v e r s a l m e n t e che è b e n e
c h e gli elettori possano eleggere chi v o g l i o n o ,
ed è meglio che eleggano m a g a r i dei professori, i n v e c e che dei p o v e r i i g n o r a n t i ,
c o m e s a r e b b e l ' o r a t o r e che in questo mom e n t o vi p a r l a .
{Commenti).
A v e v a anche notato l'estremo disinteresse d e l l ' E s t r e m a Sinistra in q u e s t a m a t e ria p e r c h è ha oltre dieci professori nel suo
seno e non v e d e v a il p e r c h è la volesse respingere e c c e t t o che q u a l c h e lieve i n c i d e n t e ,
a v v e n u t o di recente, non le f a c e s s e p i u t t o s t o desiderare di a l l o n t a n a r e degli u o m i n i
di s u a p a r t e che degli a v v e r s a r i . ( S i ride).
A d ogni m o d o in me e s i s t e v a n o anche
altri d u b b i ; per esempio, questo: che il Ministero. i n v i t a t o d a l l ' o n o r e v o l e T u r a t i a
p r o p o r r e a n c h e l a r i f o r m a della l e g g e sulle
incompatibilità pailamentari, avendo tante
c o s e d a fare per il n o v e m b r e p r o s s i m o , per
e s e m p i o il disegno di legge sulle c o n v e n zioni m a r i t t i m e , la r i f o r m a e l e t t o r a l e generale...
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio,
ministro dell'interno.
M a q u e s t e sono g i à in
v i a di p r e p a r a z i o n e .
F A E L L I . A p p u n t o , ma la p r e p a r a z i o n e ,
a n c h e per un u o m o di g r a n d e i n g e g n o e di
grande attività come è l'onorevole Luzzatti,
richiede t a n t o t e m p o che io a p p u n t o mi
d o m a n d a v a quale t e m p o gli p o t e v a r i m a nere per s t u d i a r e e p r e p a r a r e a n c h e q u e s t o
povero argomento.
Infine, in m a t e r i a di s o s p e n s i v a , penso
che, se la l e g g e è b u o n a , d o b b i a m o a c c e t t a r l a s u b i t o , e se è c a t t i v a , d o b b i a m o respingerla. Ma p o i c h é l ' o n o r e v o l e T u r a t i h a
a g g i u n t o al suo o r d i n e del giorno s t a m p a t o
un e m e n d a m e n t o nel q u a l e si dice...
T U R A T I . Era implicito.
F A E L L I . E r a i m p l i c i t o , però è s t a t o ric o n o s c i u t o che era b e n e scriverlo. D u n q u e
p o i c h é l ' o n o r e v o l e T u r a t i h a a g g i u n t o al
suo o r d i n e del giorno che non si p r o c e d a
al sorteggio dei d e p u t a t i professori se n o n
q u a n d o sia già a p p r o v a t a o r e s p i n t a q u e s t a
legge(guod dei avertant!) nei r i g u a r d i dei professori), così m i associo c o m p l e t a m e n t e all ' o r d i n e del giorno d e l l ' o n o r e v o l e T u r a t i
p u r c h é r i m a n g a ben inteso questo, e b e n c h é
mi r i m a n g a q u a l c h e d u b b i o sul m o d o di applicare la legge.
P R E S I D E N T E . N o n e s s e n d o v i altri oratori i n s c r i t t i c o n t r o , h a f a c o l t à di p a r l a r e
l'onorevole relatore.
F E R A , relatore. Si t r a t t a di u n a p r o p o s t a di l e g g e , m a l ' o n o r e v o l e T u r a t i ha an-
; che r i v o l t o u n i n v i t o al G o v e r n o ; p e r c i ò
: desidererei, p r i m a di p a r l a r e , che il G o v e r n o
j esprimesse in proposito il p r o p r i o a v v i s o .
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio,
ministro dell'interno.
Chiedo di p a r l a r e .
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio,
ministro dell' interno. Qui si a f f a c c i a n o due q u e stioni: u n a r i g u a r d a le p r e r o g a t i v e della Cam e r a , ed in q u e s t a il G o v e r n o deve a s t e n e r s i
dall'intervenire; l'altra riguarda un invito
a s t u d i a r e un t e m a di d i r i t t o c o s t i t u z i o n a l e
d e l i c a t i s s i m o . O r a io, c o m e professore di
d i r i t t o c o s t i t u z i o n a l e , non posso resistere
al f a s c i n o di a c c e t t a r e q u e s t o i n v i t o e prom e t t o di s t u d i a r e la questione. ( A p p r o v a zioni).
P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di p a r l a r e
l'onorevole relatore.
F E R A , relatore. L a C o m m i s s i o n e p a r l a m e n t a r e d a p a r t e sua non h a a l c u n a diffic o l t à a d a c c e t t a r e la p r o p o s t a di s o s p e n s i v a
p r e s e n t a t a d a l l ' o n o r e v o l e T u r a t i . E s s a si
associa ai v o t i espressi a u t o r e v o l m e n t e perchè il G o v e r n o , alla ripresa dei l a v o r i p a r l a m e n t a r i a n o v e m b r e , f r a le r i f o r m e a t t e
a r i n n o v a r e ed a r i n v i g o r i r e il m e c c a n i s m o
p a r l a m e n t a r e c o m p r e n d a a n c h e q u e s t a sulle
i n c o m p a t i b i l i t à p a r l a m e n t a r i , che è r i m a s t a
quasi c o m e i s o l a t a in m e z z o a t u t t o l ' i n sieme delle nostre disposizioni e l e t t o r a l i , non o s t a n t e le g r a n d i t r a s f o r m a z i o n i a v v e n u t e .
L a C o m m i s s i o n e «però t i e n e a r i l e v a r e
c h e l ' a g g i u n t a p r o p o s t a ora d a l l ' o n o r e v o l e
T u r a t i era già nel pensiero c h e l a C o m m i s sione p a r l a m e n t a r e ha c o n s a c r a t o nella sua
r e l a z i o n e , nella q u a l e è a p p u n t o a f f e r m a t o
che questo p r o v v e d i m e n t o r i v e s t i v a u n carattere transitorio e provvisorio e t e n d e v a
ad e l i m i n a r e un i n c o n v e n i e n t e da t u t t i lamentato.
L a C o m m i s s i o n e p a r l a m e n t a r e anzi f a c e v a v o t i che v e n i s s e r o p r e s e n t a t e al più
p r e s t o l a r g h e r i f o r m e o r g a n i c h e che v a l e s sero a r i n n o v a r e t u t t o il m e c c a n i s m o e l e t torale, preoccupandosi t u t t a v i a principalm e n t e di un p r o v v e d i m e n t o che eliminasse
le errate e f a l s e a p p l i c a z i o n i della l e g g e
e s p e c i a l m e n t e d e l l ' a r t i c o l o 88.
L'onorevole T u r a t i ha riconosciuto prec i s a m e n t e il nostro pensiero, q u a n d o ha
p r o p o s t o che sia sospeso a n c h e l ' a c c e r t a m e n t o e il s o r t e g g i o , che c o l p i r e b b e u o m i n i ,
che con d e v o z i o n e l u n g a e sacrifici q u o t i diani h a n n o c o n s a c r a t o la loro a t t i v i t à al
p u b b l i c o interesse. D i c o q u e s t o p e r c h è a
me p i a c e p r i n c i p a l m e n t e di r i b a t t e r e u n
a r g o m e n t o , che d i v e n t a v a ingiurioso per i
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
— 7639 —
l
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
proponenti della legge e per la Commissione
parlamentare, quello cioè che noi volessimo
creare posizioni privilegiate, o vitalizi. Questo non era nel nostro pensiero; ma era
l'ossequio ad un alto sentimento di giustizia e di verità quello, che ci ha determinato alla presentazione del presente disegno di legge.
P R E S I D E N T E , Pongo a partitola proposta dell'onorevole Turati, con l'aggiunta
di cui ho dato lettura.
(È
approvata).
Camera
TORNATA DEL 3 1
dei Deputati
MAGGIO 1 9 1 0
« La Camera invita il ministro dell'interno a nominare una Commissione la quale,
acceitati gli inconvenienti dell'attuale regime comunale di assistenza sanitaria, prepari concrete proposte di provvedimenti
legislativi per la parziale o integrale avocazione alle Provincie dei servizi sanitari
comunali ».
S A N A R E L L I . Onorevoli colleghi ! Il Ministero dell'interno pubblicava, ora non è
molto, un diagramma molto ingegnoso, in
cui metteva a riscontro la mortalità generale e quella per malaria con alcuni fattori
di ordine economico, come, per esempio, il
Presentazione di un disegno di legge,
commercio d'importazione e di esportazione,
i depositi delle Casse di risparmio, la proP R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'oduzione agricola, il consumo del frumento,
norevole ministro della pubblica istruzione.
la media dei salari, ecc.
C R E D A R O , ministro dell' istruzione pubSarebbe agevole moltiplicare questo geMica. Mi onoro di presentare alla Camera
nere
di diagrammi per ricercare dati interesil disegno di legge : « Conversione in legge
santi, e soprattutto confortanti per l'avvedel regio decreto 30 gennaio 1910, n. 80, per
nire del nostro paese, per dimostrare da un
l'istituzione di Borse di studio ».
lato il progressivo accrescimento e l'intenP R E S I D E N T E . Do atto all'onorevole
sificarsi di tutte le energie nazionali e dalministro della pubblica istruzione della prel'altro
la diminuzione progressiva di mali e
sentazione del disegno di legge : « Converdi piaghe che formavano la vergogna e la
sione in legge del regio decreto 30 genmiseria del nostro paese.
naio 1910, n. 80, per l'istituzione di Borse
Di questi varii indici di un sicuro prodi studio ».
gresso
che si è realizzato fra noi negli ulSarà stampato e distribuito.
timi anni, il più significativo, e per me an" •I
che il più importante, è l'abbassamento
dei quoziente di mortalità, che dal 27 per
Discussione del disegno di legge : Staio di
mille, che era nel 1888, si ò ridotto con raprecisione della spesa del Ministero dell'inpida discesa al 21 per mille nel 1908: tanto
terno per l'esercizio finanziario dal 1° lu- cammino è stato percorso in un solo venglio \ m a l - 3 0 giugno 1911.
tennio !
Per quanto non si possa confermare l'asP R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca
serzione per mezzo di statistiche sicure, con
la discussione del disegno di legge : Stato
l'abbassamento della mortalità è proceduto
di previsione della spesa dei Ministero deldi pari passo anche quello della morbilità,
l'interno per l'esercizio finanziario del 1° luciò che significa una notevole economia nelle
glio 1910 al 30 giugno 1911.
perdite della ricchezza nazionale, e, quello
Si dia lettura del disegno di legge.
che pure assai conta, anche a non voler
S C A L I N I , segretario, legge il disegno di
essere sentimentali, un immenso risparmio
Ugge. (Vedi Stampato n. 288 e 288 bis-A).
di
dolori, di miserie e di lacrime.
(Conversazioni
animate).
A questi benefici effetti, è impossibile opP R E S I D E N T E . Onorevoli colleghi, pripugnarlo, ha sopratutto contribuito, con l'acma di cominciare la discussione del bilancio
cresciuta civiltà e con l'elevazione del tenore
dell'interno, sappiano che ci sono einquangenerale di vita, l'applicazione della legge satadue iscritti !... e oggi siamo al 31 di magnitaria del 1888. Ma è anche fuor di dubgio, ed abbiamo votato due soli bilanci !
bio che molto maggiori sarebbero stati i
Coloro poi che vogliono far conversazione,
benefizi e che il bilancio annuale delle mavadano fuori dell'aula. (Bravo!)
lattie e delle morti si chiuderebbe in Italia
La discussione generale è aperta su quecon cifre più confortanti, se quella legge
sto disegno di legge, ed ha facoltà di paravesse disciplinato, con maggior precisione
lare l'onorovole Sanarelli, il quale ha pree discernimento alcune materie e se la sua
sentato il seguente ordine del giorno, che
applicazione fosse stata sempre e dovunque
svolgerà nel suo discorso :
più efficace e vigorosa.
Atti Parlamentari
—
7640
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIII — la SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910
L'esperienza del ventennio trascorso ha
messo in luce parecchi difetti e parecchie
lacune che in quella legge si lamentavano
ed a cui, almeno parzialmente, in special
modo dal 1897 in poi, si è cercato rimediare.
Basta confrontare il testo primitivo della
legge 22 dicembre 1888 col testo unico del
1907, per rilevare i notevoli progressi verificatisi specialmente nell'ultimo decennio
nella nostra legislazione sanitaria, sopratutto per opera dell'onorevole Giolitti.
Importanti materie che nella legge primitiva erano appena toccate o addirittura
trascurate, sono oggi pienamente disciplinate e si sono finalmente affrontati, con serietà d'intendimenti, i problemi igienici che
più da vicino interessano le sorti di tanta
parte della popolazione rurale italiana:
quelli delle risaie, della malaria e della
pellagra.
Non vi è ormai piccolo comune che non
abbia sostenuto, in maggiore o minor grado,
spese, talvolta assai rilevanti, per il miglioramento delle proprie condizioni igieniche:
i cimiteri sono quasi dovunque sistemati;
il problema dell'acqua potabile è ormai risolto o in via di risoluzione per molte ed
importanti regioni.
Parecchio città sono fornite, finalmente,
di buone fognature; la vigilanza sugli alimenti e le bevande è ormai seriamente organizzata nella maggior parte dei grandi
centri.
Le malattie infettive sono combattute
dovunque con una notevole diminuzione
della morbilità e della mortalità per alcune
di esse: la difesa contro il pericolo dell'importazione e della diffusione dei morbi esotici è ormai pienamente assicurata, ed è
finalmente stabilita, ex novo, l'organizzazione dei servizi di vigilanza zooiatrica che
il Ministero dell'onorevole Giolitti ha saputo efficacemente disciplinare sotto la immediata e rigida direzione di organi competenti e che non so per quali vedute di
tornaconto professionale o di pubblico interesse si vorrebbe oggi da taluni distaccare da quel dicastero ove tutti i servizi
di polizia sanitaria hanno e debbono avere
la loro sede conveniente e competente !
Ecco adunque, per sommi capi, i tanti
progressi realizzati in questi ultimi anni,
anche tacendo di altri che oggi incominciano ad essere in via di realizzazione, come: il miglioramento degli edifìci scolastici,
la vigilanza medica delle scuole, la igienizzazione delle abitazioni rurali, la sorve-
glianza sugli opifici industriali e, in particolar modo, quella sul lavoro delle donne
e dei fanciulli, che mira ad infrenare lo
sfruttamento delle creature più deboli ed
a preparare generazioni più robuste e più
forti per l'avvenire.
Volgendoci dunque indietro a considerare il cammino percorso, in uno spazio di
tempo relativamente breve, possiamo essere ben contenti dei progressi compiuti ed
affermare, senza tema di errare, che la legge sanitaria preparata da Agostino Bertani
e condotta in porto da Francesco Crispi,
aveva in sè germi vitali che, sviluppati dal
tempo e dall'esperienza, hanno rapidamente
portato grandi benefìzi al nostro paese.
Ma pur riconoscendo quanto di benefico
e di vitale è contenuto nella nostra legge
sanitaria, e come essa rappresenti ancora
una delle migliori leggi che ci governano,
non dobbiamo schierarci fra coloro che la
riguardano come una specie di palladio sacro, su cui non sia lecito stender la mano,
anche quando ciò sia reclamato da nuove
necessità della nostra vita sociale.
Se mediante quella legge si sono potuti
risolvere grandi problemi igienici e sanitari,
altri sono rimasti, da vent'anni a questa
parte, pressoché insoluti e non è certo sulle
basi fondamentali di quella legge che se
ne potrà trovare la soluzione.
In due punti specialmente una ormai
lunga esperienza ci ha dimostrato l'inefficacia dei nostri ordinamenti sanitari: in ciò
che riguarda l'assistenza sanitaria ai poveri
e la vigilanza igienica nei piccoli comuni.
Di questo grave difetto della primitiva
legge del 1888, si è reso ben presto conto il
legislatore e si è tentato di rimediarvi con
provvedimenti successivi, in particolar modo con la legge sanitaria del 25 febbraio 1904
e col regolamento generale sanitario del
19 luglio 1906.
Con la legge del 1904 si cercò di migliorare le condizioni della vigilanza igienica,
della lotta contro le malattie infettive, dell'esercizio della farmacia, disciplinando meglio l'istituzione dei consorzi intercomunali.
Si provvide ad integrare il servizio di
assistenza sanitaria peri poveri, con la somministrazione gratuita dei medicinali; si
tentò di migliorare la posizione degli ufficiali sanitari e soprattutto di circondare di
migliori garanzie l'ufficio dei medici condotti.
Ma le riforme introdotte furono troppo
timide - come io dichiarai sinceramente allorquando vennero in discussione qui alla
Atti Parlamentari
~
— 7641 —
Camera dei Deyutati
LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA PEL 3 1 MAGGIO 1 0 1 0 '
a
Camera - ed invano si tentò col regolamento
del 19 luglio 1906 di dare a queste riforme
la più lata interpretazione ed una più ampia
portata, giacché alcuni dei benefìci che,
questo regolamento cercava di arrecare ai
medici condotti - quello, per esempio, del
congedo annuale gratuito - dovuto, ormai
si può dirlo, alla pertinace insistenza della
Direzione generale di sanità ed al fermo
volere dell'onorevole Giolitti, si sono troppo
spesso infranti contro il malvolere dei comuni o l'opera inefficace delle Giunte provinciali amministrative, o i pareri, non
troppo favorevoli ai medici, del Consiglio
di Stato.
In generale si può dire che quella legge
e quel regolamento, conostante tutte le migliori disposizioni e l'opera veramente solerte e benemerita della Direzione di sanità, o hanno trovata poco estesa e non giusta applicazione, o non sono stati applicati
affatto, come, ad esempio, i consorzi per
gli ufficiali sanitari, che sono stati costituiti soltanto in scarsissima misura e che,
tutto lascia credere, non saranno mai seriamente e universalmente applicàti.
E a proposito della Direzione generale
di sanità, contro la quale, per bocca certo
insospettabile e disinteressata, fanno spesso
qui capolino ogni sorta di accuse: dalle più
fatue e insignificanti alle più atroci, consentite a me di esprimere invece una libera
parola di lode e di consenso pieno ed intero, lode e consenso che mi attirerà forse
le solite contumelie e i soliti attacchi che investono di solito coloro che non si associano
qui dentro a certe ben note campagne di
denigrazione e di persecuzione!
Ebbene, ho sentito in questi giorni che
durante la discussione di questo bilancio si
vorrà risollevare qui una vecchia e rancidissima disputa intorno a certi disinfettanti
adoperati a Messina e a Reggio, dopo il
terremoto del 1908, per trarre, naturalmente,
i soliti motivi di sospetti, di scorrettezze e
di affarismi che rappresentano ormai gli argomenti alla moda in questa nostra miserrima vita pubblica italiana.
LTJZZATT1, presidente del Consiglio ministro dell'interno. Bisognerebbe riservare
per i bilanci futuri qualcuna di tali que
stioni !
SAiJARELLI. Ma non dispiaccia intanto
agli onorevoli colleghi di delibare brevemente e fin da ora la disputa, che consiste
sostanzialmente in questo: a Messina e a
Reggio fu gravissimo e imperdonabile crimine l'avere adoperato come disinfettante
?
il lisoformìo, il quale, come è noto, non è
che una miscela di sapone potassico, di alcool e di formalina!; secondo certi competenti si dovevano invece adoperare altri disinfettanti, come il sublimato, il cloruro di
calcio e la mistura di Laplace-cioè un miscuglio di acido solforico e di acido fenico.
Io non voglio sicuramente tediare la Camera con una lezione sui disinfettanti, ma
mi limiterò se mplicemente ad osservare che :
il sublimato corrosivo - a parte la sua
pericolosa velenosità - per la sua stessa natura chimica è notoriamente improprio alla
disinfezione di materiali albuminoidi; la mistura di Tiaplace - che sarebbe invece consigliabile in simili casi - ha questo grave
inconveniente: che i due liquidi da mescolarsi, l'acido solforico e l'acido fenico, sono
contenuti in recipienti diversi, il che, nella
inevitabile confusione dei trasporti che si
verificò purtroppo in quei giorni di lavoro
angoscioso, poteva far sì che le bottiglie
di acido solforico fossero spesso dirette laddove non arrivavano poi quelle di acido
fenico: il che infatti pare sia purtroppo
avvenuto!
I n q u a n t o al cloruro di calcio che si era
richiesto in grandissima quantità, persino
dall'Inghilterra, la Direzione generale di
sanità ha fatto benissimo a proscriverlo ed
a farlo sostituire col lisoformio, quantunque di prezzo un po' più elevato.
Innondare le sanguinose macerie di Messina con soluzioni di cloruro di calcio, che
è una sostanza molto corrosiva, avrebbe
portato non solo alla deodorazione e alla
disinfezione dei resti cadaverici, ma anche
alla distruzione di tutti gli altri oggetti di
natura organica e più precisamente all'annullamento di tutti i documenti, di tutti i
valori, di tutti i titoli di proprietà e di identificazione che era invece supremo dovere
proteggere e conservare per ovvie ragioni,
che tutte le persone di buon senso e non
offuscate da idiosincrasie personali, possono
facilmente comprendere.
Il lisoformio non è punto dannoso agli
oggetti sia pure delicatissimi, è deodorante,
è poco tossico e quindi non pericoloso, si
presta ad ogni sorta di disinfezioni e nella
cura delle ferite e serve mirabilmente ad
arrestare la putrefazione dei cadaveri perchè è sgrassante e si incorpora all'acqua in
qualunque proporzione.
Perciò la Direzione generale di sanità ha
fatto benissimo a preferirlo a tutti gli^altri
disinfettanti.
Premesso questo breve intermezzo che
Atti Parlamentari
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Camera dei Deputati
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a
1
mi è stato suggerito dalla repugnanza istintiva che io provo contro t u t t e le ingiustizie, centro tutte le piccole cattiverie, contro tutte le insidie che spuntano talvolta
qua dentro più o meno avvolte dal solito
paludamento della pubblica moralità, del
pubblico interesse, ecc. ecc., ritorniamo al
filo interrotto dell'argomento di cui vi stava
intrattenendo, cioè all' attuale funzionamento dei servizi di assistenza medica nei
comuni rurali.
Per quanto dunque riguarda le condotte
mediche, quantunque il loro numero sia
andato progressivamente aumentando ed i
medici condotti siano saliti da 7,377, quanti
erano nel 1882, a 10,263 nel 1905, ossia da
un quoziente di 2.58 ad uno di 3.05 per ogni
10,000 abitanti, il progresso si è verificato
solamente per alcune provincie, mentre in
altre, invece di un miglioramento, si è avuto
un vero e proprio peggioramento, soprattutto
in Sicilia, ove, per esempio, a Siracusa nel
1885 si aveva un medico per 7,939 abitanti
e nel 1905 lo stesso medico per 9,044, ed a
Trapani dove, da un medico per ogni 8,553
abitanti, in un ventennio ci siamo ridotti
ad un medico per 9,360 abitanti.
IsTè si può dire assicurata l'assistenza sa-nitaria a tutta la popolazione del Regno
quando permangono ancora delle provincie
in cui un medico solo deve prestare l'opera
sua per una estensione di territorio di 65
chilometri, come a Foggia ed a Potenza, di
74 chilometri, come a Siracusa, di 98 chilometri, come a Sassari!
Ma un fenomeno anche più preoccupante
è quello delle relazioni fra i medici condotti
e le autorità comunali che li stipendiano;
relazioni che si vanno facendo mano a mano
più tese ed in alcune località sono divenute
addirittura intollerabili.
L'istituzione delle condotte mediche è
vanto tutto italiano.
Senza risalire agli archiatri
populares
dell'antica Roma o ai medici stipendiati dai
Comuni del medio evo per la cura degli infermi poveri, noi troviamo già che fino dai
primi anni del secolo X V I I I l'istituzione
del medico condotto era pienamente disciplinata in Piemonte e in Toscana, molto
tempo prima che la legislazione francese
avesse proclamato, se non attuato, il principio dell'assistenza di Stato.
La legge comunale e provinciale del
20 marzo 1865, rendendo obbligatorie le
spese pel servizio sanitario dei poveri, non
fece dunque che sancire un'istituzione che
ormai aveva estese e profonde radici in
Italia.
Ma nell'epoca in cui la vita del medico
condotto aveva scarse attrattive ed era considerata « l'arte più misera e l'arte più
rotta » - come cantava il Fusinato - non
si dovevano almeno lamentare i gravi attriti e le incresciose lotte fra medici e comuni, sia perchè le amministrazioni comunali erano più patriarcali e più tolleranti, sia
perchè i bisogni e le aspirazioni della classe
sanitaria erano più modesti, sia perchè la
scarsità dei medici assicurava loro un pane
non troppo contrastato.
Le cose sono, più tardi purtroppo, radicalmente cambiate.
Le lotte amministrative e politiche sono
venute a turbare la vita tranquilla, talvolta
fors'anche un po' letargica, che si conduceva nella massima parte dei comuni, ed
invano si è preteso che i medici dovessero
rimanere estranei a quelle lotte cui, in I t a lia, partecipano ormai, con resultati più o
meno brillanti, tutti gli impiegati dei comuni e dello Stato: dai maestri elementari
ai postelegrafici, dai maestri delle scuole
medie ai ferrovieri !
Io posso anche supporre che questo costume prevalentemente latino, della abituale
e appassionata partecipazione dei piccoli
funzionari alle non sempre feconde lotte
politiche ed amministrative, specie nei piccoli comuni, sia indice di una civiltà superiore e riesca utilissimo - come taluno afferma - al buon andamento dei pubblici
servizi - la scuola compresa - che sono loro
affidati ; ma intanto io debbo constatare
che per quanto riguarda i poveri medici
condotti, essi non sono riusciti a conseguire
per questo mezzo, che è oggi così favorevolmente accreditato, nessun vantaggio tangibile.
D'altra parte la sovraproduzione delle
nostre Università, specialmente in un'epoca
in cui sembrava che per i giovani non ci
potesse essere altra carriera liberale se non
quella del medico o dell'avvocato, finì col
produrre una pletora di sanitari e con lo
stabilire fra loro una vera e propria concorrenza tutta a danno dei loro interessi.
Questa pletora va oggi, per molteplici
ragioni, diminuendo, mentre il progressivo
organizzarsi dei sanitari fa sì che essi possano resistere, meglio che per l'addietro,
alle pretese, e talvolta alle prepotenze, dei
comuni, sicché in taluni di questi esiste oggi
un vero e proprio stato di lotta che finisce
sempre fra i due contendenti con tutto il
Atti Parlamentari
— 7643 Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
a
cinazioni, per alcune ispezioni dei medici
provinciali e per certi servizi di vigilanza
zooiatrica.
Sarebbe quindi consentaneo alle funzioni
che già esercitano le provincie, l'affidar loro
il servizio dell'assistenza sanitaria.
I vantaggi che si ritrarrebbero da questa riforma sono numerosi ed evidenti, ma
principalissimo sarebbe quello di una più
razionale distribuzione e sistemazione delle
condotte mediche.
Oggi le condotte debbono adattarsi ai
confini del territorio comunale, sì che spesso,
accanto a una condotta troppo piccola che
non dà abbastanza da lavorare ed abbastanza da vivere al medico che l'esercita,
ve n'è un'altra cos\ estesa, che l'opera del
medico, per quanto zelante, è insufficiente
a sodisfare tutti i bisogni della popolazione.
Vi sono poi numerosi casi di certi lembi
isolati e remoti nel territorio di un comune,
in cui i medici comunali si trovano nella
materiale impossibilità di prestar servizio.
A queste frazioni si provvedeva una volta
assai malamente, coi così detti medici di
scavalco che giustamente non sono più tollerati dalla legge, e si dovrebbe provvedere
oggi mediante la costituzione di consorzi
intercomunali.
Provincie.
Ma questi consorzi, in molti luoghi, sono
Io sono recisamente contrario alla sta- difficili a costituirsi anche per le molte fortizzazione delle condotte mediche, che pure malità di cui li circonda la legge, e d'altra
conta oggi dei caldi fautori.
parte, funzionano male e non offrono sufPurtroppo sono statizzati in Italia i fer- ficienti garanzie di stabilità ai medici, che
rovieri e gl'insegnanti delle scuole medie, malvolentieri vi prestano servizio.
e 1' esperimento non mi pare sia riuscito
Col passaggio delle condotte alla provinmolto incoraggiante. "
cia la loro sistemazione territoriale, non più
Assai migliori frutti della statizzazione costretta a rispettare i limiti del comune,
potrebbe a mio parere dare il passaggio del diverrebbe assai più facile e si potrebbero
servizio di assistenza sanitaria dai comuni avere condotte assai più omogenee per
alle provincie.
estensione di territorio, per viabilità e per
Infatti è anzitutto da notare che le am- numero di popolazione.
ministrazioni provinciali, per la massima
Oltre a ciò, onorevoli colleghi, voi doparte, danno in Italia un grande affida- vete anche considerare un istante la odierna
mento di corretta amministrazione, di se- condizione dei medici condotti.
rietà d'intenti e di una lodevole serenità di
II medico condotto di oggi non è più
criteri e di vedute; forse perchè attorno ad quello di un secolo fa! La sua preparazione
esse, specie nell' Italia centrale e setten- | scientifica e professionale non può nemtrionale, si fa minore tumulto, almeno per meno lontanamente paragonarsi a quella
ora, di lotte politiche ed amministrative.
relativamente molto sommaria e quasi ruOltre a ciò è da rilevare che, scemati in dimentale del suo vecchio ed ormai leggengran parte i servizi inerenti alle strade pro- dario predecessore!
vinciali, per le migliorate comunicazioni
L'esercizio della medicina è divenuto
ferroviarie, la maggiore attività delle ammi- oggi un magistero difficile, delicato e comnistrazioni provinciali si esplica oggi, ap- plesso, che richiede una lunga preparazione
punto, nel campo dell'assistenza degli espo- | tecnica, la conoscenza profonda di molte e
sti e degli alienati, mentre alle provincie fa I vastissime discipline nuove e l'impiego di
carico la competenza delle spese per le vac- svariatissimi meccanismi e strumenti dia-
danno dei cittadini e specialmente dei p o .
veri, ai quali viene a mancare talvolta ima
assistenza sanitaria regolare, tranquilla e
continuativa.
Non è il caso di citare qui esempi, perchè esempi corrono facilmente alla memoria di ciascuno di noi, taluno anche clamoroso, che ha avuto ampia eco nella stampa
professionale e politica ed ha risuohato anche in quest'aula.
Tale stato di cose che non accenna a migliorare, ma che tende piuttosto ad acuirsi,
tanto che nella stampa professionale si solleva già la questione se non sia il caso di
abbandonare l'istituto della condotta medica, come un meccanismo già sorpassato»
e non più consentaneo ai costumi moderni,
lasciando ai comuni il carico di retribuire
le visite che i medici, liberi esercenti, dovessero fare ai malati poveri, a me sembra
che provi ad esuberanza la necessità di una
radicale riforma.
E questa, lo dico subito, non ravviso
nell'abolizione della condotta che, ben disciplinata, rimane ancora il mezzo più efficace per assicurare una buona assistenza
sanitaria ai malati in genere ed a quelli poveri in particolare, ma bensì nel togliere
questo istituto ai comuni per affidarlo alle
\tti Parlamentari
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Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI —- TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
a
gnostici, terapeutici e operatori che i nostri questa scienza in un ambiente quasi primigiovani imparano ad usare e ad applicare tivo, ove non è di solito possibile che l'eserquasi correntemente, in quasi tutte le ma- cizio di una modestissima e spirituale funlattie, durante il loro assiduo tirocinio negli zione di assistenza generica, presso a poco
istituti scientifici, nelle cliniche e negli an- paragonabile a quella che saprebbe prestare
un qualsiasi infermiere provetto di ospeifiteatri.
dale
!
Ora, dopo aver ricevuto una così svaBisogna dunque tener conto anche di
riata, moderna e, quasi direi, sproporzionata e squisita preparazione scientifica e questo violento stato d'animo del medico
professionale, il giovane medico che va in condotto d'oggidì, costretto ad esercitare la
condotta si trova obbligato a fare su per sua professione in condizioni così sfavoregiù quello che faceva, quasi empiricamente, voli, per intendere una gran parte del profondo malcontento e del vero disgusto che
il mediconzolo rurale di un secolo fa !
Tutto il suo bagaglio intellettuale e scien- egli manifesta quasi sempre verso il suo
tifico faticosamente accumulato durante i stato e per compatire la tremenda delusione,
lunghi anni, delle scuole classiche e i sei che, per la maggior parte dei giovani meanni di Università a contatto di ambienti dici, rappresenta oggi il passaggio dalle sale
scientifici, di centri intellettuali ecc. non è dei nostri laboratori e dei nostri istituti
utilizzato nè utilizzabile praticamente che clinici, al deprimente, grossolano e, talvolta, simbolico esercizio professionale della
in una minima parte.
Egli si è perfezionato e si è raffinato, condotta!
Ed è forse in questa stridente sproporma l'ambiente nel quale è costretto ad esercitare il suo ministero è rimasto quasi il zione fra l'elevato e quasi direi sproporzionato tirocinio preparatorio e i modestissimi,
medesimo.
L'opera sua, specie nelle campagne, senza e talora umilianti, doveri pratici della vita
mezzi di studio, ¡senza strumenti, senza ap- professionale che deve forse ricercarsi ogparecchi scientifici, senza mezzi d'indagine, gidì la causa della progressiva diserzione
dj controllo e di diagnostica, senza quelle dei giovani allievi dalle nostre scuole di
svariatissime e delicatissime istallazioni e- medicina.
lettroterapiche, fisioterapiche ecc. che sono
Infatti, mentre dieci o dodici anni or sono
oggi inseparabili dal decoroso e coscienzioso gli studenti iscritti nelle Facoltà mediche
esercizio di qualsiasi branca dell'arte me- in tutto il regno erano circa 7,900, oggi sono
dica e che egli ben conosce, e di cui ha im- ridotti a soli 4,700!
parato ad apprezzare il grande valore praIl disagio si fa ormai risentire nelle camtico e l'uso indispensabile nelle cliniche e pagne, ove è talvolta cosa ardua il trovare
nei laboratori dell'Università, non può essere un medico condotto.
che straordinariamente penosa! Un eserciDi questo passo ci troveremo ben presto
zio professionale a scartamento così ridotto, alla crisi dei medici, il che non sarà certo
che per necessità dei luoghi, dei costumi e indifferente nei riguardi della salute pubdelle cose, deve esplicarsi il più delle volte blica.
a carico dei muscoli della locomozione, anBisogna dunque ricorrere per tempo ai
ziché delle cellule cerebrali, non può a meno ripari e provvedere anzitutto a migliorare
- a lungo andare - di deprimere anche il subito le condizioni di carriera dei medici
morale, la dignità professionale e lo stesso condotti.
sentimento del proprio dovere.
I medici condotti hanno oggi poca o
Era indubbiamente più sodisfatto e ani- . nessuna speranza di far carriera.
Ottenuta una condotta, conseguita la
mato da sacro fuoco il vecchio medico condotto leggendario, che aveva l'illusione di stabilità, formatisi una certa clientela, a
guarire ammalati e di compiere prodigi meno che non sieno spinti da impellenti
professionali, nonostante la sua preparazio- necessità familiari, a loro ripugna lasciare
ne scientifica quasi rudimentale e la sua il certo che hanno conseguito - anche se
tecnica operatoria quasi infantile, di quello vale poco - per 1 incerto da conseguire.
che non lo sia il medico condotto di oggi,
La Cassa pensioni assicura loro bensì di
incessantemente combattuto fra i doveri non perdere i diritti acquisiti alla pensione
suggeriti dalla scienza moderna, in tutte nel passaggio da una condotta all'altra, ma
le contingenze del suo pietosissimo ufficio, in questo passaggio essi perdono la stabie l'assoluta impossibilità di applicare effi- lità che avevano acquistata, debbono atcacemente e razionalmente i postulati di tendere altri due anni per ottenerne una
Atti far lamentati
LEGISLATURA XXIII —
— 7645 —
l a SESSIONE —
DISCUSSIONI —
nuova, e in capo a questo tempo possono
trovarsi anche fuori d'impiego.
L'essere così legati alla loro prima condotta non li stimola a procacciarsi i mezzi
di uscirne, sia proseguendo i loro studi, sia
affinando la loro intelligenza, sia cercando
di procurarsi nuovi titoli.
L a maggior parte si accontenta del mediocre stato conseguito, tira semplicemente
a vivere e ad invecchiare, senza alcuno stimolo, senza nessuna speranza di migliorare
la propria carriera.
Quante intelligenze, quanti giovani valorosi che davano di sè, all'inizio della loro
carriera, tante belle speranze, ho veduto intristirsi così miseramente e consumare oscuramente la vita facendo, più che l'arte, il
mestiere, abbrutendosi a poco a poco in
miserevoli condotte, confinati lontano dal
consorzio degli studi, lontano dallo stesso
consorzio umano, ridotti senza idealità,
senza volontà, senza stimoli per un migliore
avvenire !
Onorevoli colleghi, sta tutto qui l'insanabile disagio della condotta medica,
è tutta qui la ragione vera per cui, anche malgrado tutti i miglioramenti* di ordine economico, morale e politico, che le
amministrazioni comunali potessero o v o lessero accordare, compatibilmente ai propri
bilanci ed ai propri bisogni, la maggior
parte dei medici condotti, perdurando queste condizioni, si troverà sempre insodisfatta del proprio stato, e sarà sempre irrequieta e malcontenta!
Affidando l'assistenza sanitaria alle Provincie, si potrebbero facilmente regolare le
-cose in modo che i concorsi si aprissero
soltanto per le condotte peggiori, più remote e più disagiate, provvedendo alle esigenze delle altre, mano a mano che si presentassero, mediante concorsi interni che
permettessero ai medici più degni, più zelanti, più abili e più studiosi, di passare,
mano a mano, dai comuni più remoti a
quelli ove sono maggiori centri abitati, ai
capoluoghi di comune, di circondario e infine al capoluogo della provincia.
Bastereb.be questa prospettiva di una
possibile carriera per stimolare le energie
che oggi tanto facilmente si sopiscono, per
far sì che i medici condotti si tenessero più
al corrente dei progressi della scienza, perchè compissero, nella speranza di un premio, con maggiore assiduità e con maggiore
interesse il loro dovere!
Ed un altro benefizio si avrebbe: molti
giovani entrano oggi nelle condotte più ma-
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO
1910
lagevoli, in quelle troppo estese, montuose,prive di viabilità, e riescono, finché dura in
loro l'energia giovanile, a mantenersi alla
altezza del grave compito loro affidato; ma
a misura che passano gli anni ed il lavoro
assiduo e opprimente strema le forze e, peggio ancora, quando sopraggiungono la vecchiaia o gli acciacchi, essi finiscono col divenire impari all'enorme compito che loro
incombe, con evidente svantaggio dell'assistenza che essi debbono ai loro ammalati.
A t t u a t o il sistema che propongo, le condotte peggiori verrebbero ad essere coperte
dai giovani, che possono agevolmente resi*stere alle fatiche ad esse inerenti; ma, mano'
a mano che la loro attività verrà a diminuire o che la loro famiglia verrà a crescere e si imporrà il problema, che è quasi
sempre ossessionante e angoscioso, della educazione dei figli, essi potranno passare a
condotte sempre meno isolate e faticose e
finalmente a quelle urbane, rimanendo sempre i disagi inerenti all'assistenza sanitaria,
proporzionati alla potenza fisica dell'individuo che li deve sostenere.
Ci sarà poi un altro v a n t a g g i o : a f medici condotti è oggi promesso un periodo
annuale di congedo, generalmente della
durata di un mese, la cui spesa v a a carico
del comune, come a carico del comune sono
le supplenze nei primi mesi di malattia.
I sanitari hanno oggi, e giustamente, elevate le loro pretese pei compensi loro dovuti
in questi brevi interinati, e le finanze di
molti piccoli comuni, che si trovano in condizioni disastrose, non sono spesso in grado
di sostenere questo nuovo onere, sicché
ricorrono spesso a vie di mezzo o a sotterfugi per eludere la legge, dando motivo a
controversie e a dissidi gravissimi e interminabili, a tutto svantaggio di un regolare e tranquillo servizio di assistenza pubblica.
| Ora, le provincie sarebbero facilmente in
grado di risolvere questo problema, tenendo
a stipendio fisso un certo numero di medici
supplenti - come fanno oggi molte grandi
città - per dislocarli, via via, nei diversi
comuni ove, momentaneamente, per una
ragione o per l'altra, dovesse venire a mancare l'opera del medico condotto effettivo.
Ed infine un altro vantaggio ancora, e
non il più piccolo: figuratevi un bravo medico il quale serva già da cinque o d a dieci
anni in un comune, eoa lodevole zelo, ben
visto da tutta la popolazione, circondato
insomma dalla stima e dall'affetto universale. Tutto ad un tratto, sono storie che s i
•BHHHBHHHHHHMHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHMIHIH^HHBHHÌ^^HHHHHHÌ
Atti
7646
Parlamen-arì
LEGISLATURA X X I I I - — l a SESSIONE
—
DISCUSSIONI
ripetono t u t t i i giorni, sorge un incidente
qualsiasi, un conflitto con una famiglia
delle più influenti, un dissidio di partiti
locali, un cambiamento di amministrazione ecc., e il medico ha la disgrazia, qualche
volta per imprudenza sua, ma spesso contro
la sua volontà, di trovarsi coinvolto nella
lotta.
Comincia allora un'opposizione, dapprima sorda e poi palese contro il povero medico, f a t t e a base d'insinuazioni, poi di proteste e infine di aperti reclami, reclami
t a n t o facili a sollevarsi contro chi ha u n a
responsabilità immensa ed un tremendo lavoro, che deve servire t u t t i , ubbidire a t u t t i
e non può trovarsi, per esempio, contemporaneamente ad assistere due ammalati che
di urgenza lo reclamano in due p u n t i op
posti di un esteso territorio !
È rimasto veramente tipico, nella sua
diabolica iniquità, un processo intentato
recentemente a un valoroso medico della
mia provincia di Arezzo, al dottor Bargel
lini di Bucine.
I l dottor Bargellini era chiamato d'urgènza per assistere una puerpera colpita da
grave emorragia e abitante a grande distanza dal paese.
Mentre si trovava in cammino, viene
invitato a soccorrere un giovanetto ferito
in località ugualmente lontana e da un
lato diametralmente opposto a quello verso
cui si trovava diretto. Egli s'informa min u t a m e n t e della gravità del caso, sente che
si t r a t t a di cosa non grave, di alcuni pallini da schioppo penetrati nelle natiche
del ragazzo, e non possedendo l'ubiquità
di Sant'Antonio,. vaglia, secondo scienza e
coscienza, quale dei due ammalati avesse
jnaggior necessità dell'opera sua e corre ad
assistere la donna che gli sembrava più
grave, non senza aver prima disposto per
il sollecito trasporto del ferito ai prossimo
ospedale di Montevarchi, ove, il giorno appresso, veniva o p p o r t u n a m e n t e operato, medicato e posto agevolmente fuor di pericolo.
^Orbene, il risultato di questo zelo professionale f u un processo per denegata assistenza, istigato dallo stesso feritore che
si era messo d'accordo con la famiglia del
ragazzo, la quale apparteneva ad una sua
colonia, per attenuare le eventuali responsabilità penali del reato e per coinvolgere anche il medico nelle responsabilità civili derivanti dalla lesione prodotta !
L ' a u t o r i t à giudiziaria, è bene dichiararlo,
rese completa giustizia al sanitario che f u
naturalmente prosciolto : il dottor Bargellini
Camera dei Deputati
—
TORNATA DEL 3 1
MAGGIO
1910
è inoltre circondato dalla stima e dall'affetto di t u t t a la popolazione, ebbe la f o r t u n a
di imbattersi in un magistrato intelligente,
e la non lieta avventura non ha avuto per
lui altro seguito spiacevole.
Ma mettete in un caso simile un sanitario in urto, sia pure momentaneo, con la
popolazione, e ditemi q u a n t a strada egli
avrebbe f a t t o in eguali circostanze, verso la
sospensione o il licenziamento !
Perchè vi sono pochi casi, nei piccoli comuni, in cui le questioni si accendano come
attorno a quelle che riguardano i poveri
medici.
Al menomo incidente gli animi si accalorano, la popolazione si divide, si crea uno
stato di tensione che degenera facilmente
in lotta acrimoniosa e che lo stesso intervento dell'autorità, non sempre opportuno,
non giunge quasi mai a sopire.
Il più delle volte, in questi casi, le circostanze di f a t t o non sono cambiate; il medico condotto ha continuato nelle sue abitudini e non è venuto meno a quel t a n t o
di zelo, poco o molto, che metteva nel disimpegno del suo ufficio: è cambiato invece
l'ambiente, sono cambiate le disposizioni
degli animi; ad uno stato di pace e di quiete
si è sostituito, talvolta per futili motivi, uno
stato acuto di lotta...
Togliete il medico da quella lotta, led a t e l o da un siffatto ambiente, trasferitelo
in una condotta nuova ed egli, che non è
sostanzialmente cambiato, tornerà ancora
il buon sanitario che era una volta. Gli animi diverranno tranquilli e un medico
nuovo potrà pacificamente assumere il servizio nel luogo di quello che è dovuto partire.
Oggi t u t t o questo è impossibile o non
si può raggiungere se non dopo un lungo
periodo di asprezze incresciose e dolorose.
Il sanitario fatto, improvvisamente, segno alle ire od alle antipatie di un'Amministrazione, di una parte della popolazione
o di un partito qualunque, deve necessariamente impegnarsi nella più dura delle
lotte, non solo per tutelare la sua dignità,
ma per difendere anche il pane dei figli
suoi.
Se il servizio delle condotte fosse affidato alle provincie, il rimedio sarebbe, in
questi casi, piano ed agevole: basterebbe
un semplice trasloco. Il passaggio di un medico da una in un'altra condotta, circondato n a t u r a l m e n t e da t u t t e le debite garanzie di giustizia, sarebbe sufficiente per
ricondurre la pace e la calma t u r b a t a ,
Atti
7647
Parlamentari
LEG1SLA.TÜIU X X I I I —
l a SESSIONE —
Camera dei
DISCUSSIONI —
senza sacrifizio di nessuno, senza dimostrazioni, senza arbitrii, senza atti incresciosi
di energia da parte della autorità, senza
atti di boicottaggio da parte delle associazioni mediche e, sopratutto, senza interpellanze e senza scandali nell'aula del Parlamento.
Onorevoli colleglli, non credo necessario di dover insistere più a lungo sui molti
•e notevoli vantaggi che l'assunzione dei
servizi di condotta medica da parte delle
Provincie potrebbe arrecare a tutto il paese, nei riguardi di una migliore assistenza
sanitaria e sopratutto nei riguardi di una
migliore i n t e s a fra i medici condotta e le
Amministrazioni locali.
La mia proposta non ha solamente lo
scopo di migliorare queste intese, di rendere possibile e facile la pacificazione degli
animi nei casi di conflitto e di redimere le
condizioni morali e professionali, oggi disgraziatissime, di una intiera classe la quale,
pur essendo fra le più benemerite, è anche
fra le più sacrificate eie meno tutelate nell'aspra lotta d'interessi che caratterizza or •
mai la società contemporanea.
La realizzazione di questa mia proposta
si rifletterebbe in modo benefico anche sull'andamento dei servizi di assistenza medica
che verrebbero ordinati, specie nei centri
rurali, in modo più regolare, più efficace,
più rispondente ai bisogni delle popolazioni
ed ai legittimi riguardi dovuti alla sorte di
coloro, che, per la salute e il benessere altrui, logorano t u t t e le migliori energie fisiche e intellettuali, senza atteggiamenti
eroici, senza invettive di rito, senza nemmeno reclamare, in nome di quella scienza
che essi stessi bandiscono e professano, i
riposi festivi, i riposi notturni e le giornate
di otto, di nove o di dieci ore !
È infine un'opera di pacificazione sociale,
di elevazione professionale e di sicuro progresso negli ordinamenti e nei benefici sanitari, a vantaggio di t u t t i , che noi potremo
realizzare nel paese, riformando nel modo
che io ho rapidamente accennato il vecchio
e ormai logoro e difettoso istituto della condotta medica.
Onorevole presidente del Consiglio, la sua
autorità è grande: tutti riconoscono che la
sua attività, la quale conserva t u t t a v i a energie giovanili, è sempre mossa dal desiderio del bene e ispirata da nobilissime
idealità.
Affronti questa riforma ed ella avrà guadagnato un grande titolo di benemerenza all'ammirazione e alla riconoscenza del Paese!
{Approvazioni —
Congratulazioni).
TORNATA DEL 3 3 ' MAGGIO
Deputati
1910
Presentazione di una relazione.
P R E S I D E N T E . Invito l'onorevole Montù
a recarsi alla tribuna per presentare una
relazione.
MONTU'. A nome della Commissione mi
onoro di presentare alla Camera la relazione
sul disegno di legge: Convenzione con la
Compagnia « Eastern Telegraph » per la
proroga della concessione riguardante l'esercizio dei cavi telegrafici sottomarini sociali
fra l'Italia e le isole di Malta, Zante e Corfù,
e per la manutenzione dei cavi telegrafici
sottomarini dello Stato, Milazzo-Lipari, Lipari-Saline e Bagnara-Torre di Faro.
" P R E S I D E N T E . Questa relazione sarà
stampata e distribuita.
PRESIDENZA DEL VICE-PRESIDENTE
CARMINE.
Si riprende la discussione sul disegno di legge:
•Stato di previsione della spesa del Ministero
dell'interno.
P R E S I D E N T E . Proseguendo nella discussione generale, ha facoltà di parlare
l'onorevole Celli.
CELLI. Onorevoli colleghi, prendendo a
parlare oggi brevemente, come è mio solito,
in tema di sanità pubblica con l'onorevole
presidente del Consiglio, ministro dell'interno, non ho. bisogno di ricordare, a chi
si chiama Luigi Luzzatti, quali sieno le intime correlazioni che corrono tra la salute
dell'uomo e le sue condizioni economiche,
come non ho bisogno di ricordargli che il
capitale più fruttifero della società contemporanea è la salute dell'uomo.
Egli sa che per valutare questo importantissimo fattore sociale abbiamo un termometro assai veritiero, a cui alluse testé
anche l'oratore che mi ha preceduto, cioè
la mortalità generale.
Ora a Luigi Luzzatti, profondo economista, domando la spiegazione di questo
che io chiamerei fenomeno-paradosso, che
cioè la mortalità in Italia è discesa rapidamente di circa sei punti dal 1887 al 1897,
quando cioè le condizioni generali d'Italia
erano le più depresse, mentre nell'undicennio successivo, quando cioè le condizioni
economiche d'Italia sono venute migliorando e per i risparmi e per i consumi, e
pei salari, e pei commerci, la mortalità, si
può dire, sia rimasta stazionaria.
Si noti poi che in questo secondo undieennio si sono quasi quintuplicate le spese
per la sanità pubblica...
Atti Parlamentari
•
— 7648 —
LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE -- DISCUSSIONI — TORNATA DEL
a
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. E allora ?
CELLI. Domando appunto a lei la spiegazione di questo fenomeno-paradosso : come mai, miglioratesi le condizioni economiche, aumentate le spese pei servizi igienici,
non siano in una qualche relazione migliorate le condizioni della sanità pubblica.
Io credo che la ragione di questo fenomeno, in parte possa stare in questo che,
come scriveva l'amico Comandini, il quale
è pure un autorevole membro del Consiglio
superiore di Sanità, l'Amministrazione sanitaria nostra è dispersa, saltuaria, slegata,
spesso insufficiente.
Io parlerò obiettivamente, senza rancori;
non ho nulla da desiderare, nulla da temere; faccio qui il mio dovere quantunque
ingrato e crederei di essere colpevole dinnanzi al tribunale della mia coscienza se
non dicessi quello, che io penso, come studioso e come uomo politico.
I servizi sanitari, tutti lo sanno, si dividono in due grandi branche: la branca
del prevenire e la branca del reprimere;
igiene, ed assistenza pubblica.
Quali sono le condizioni igieniche sanitarie d'Italia?
I medici condotti della provincia di Boma hanno pensato di fotografare con una
inchiesta le reali condizioni igienico-sanitarie del Lazio, che ha per centro la Capitale.
Bisulta dall'inchiesta che su 143 comuni,
sui quali si è compiuta l'inchiesta, fra i
227 della provincia, 58 non hanno acqua
potabile o in quantità sufficiente, 115 non
hanno fognatura, o l'hanno con sistemi irrazionali ; è in genere soverchio l'affollamento degli abitanti ; dominano in alcuni
centri la malaria, la tubercolosi, l'alcoolismo
e altre malattie sociali ; le leggi sulla malaria e sulla pellagra nella maggior parte
dei comuni sono parzialmente o non sono
affatto applicate.
Molti comuni non hanno ottemperato
alle disposizioni del regolamento del 1906
circa l'assistenza dei poveri; il lavoro affidato ai medici è generalmente soverchio e
lo stipendio, in media, inferiore al minimo
necessario ai bisogni della vita.
Credo di non esagerare dicendo che le
condizioni sanitarie di molte e molte altre
Provincie d'Italia sono anche peggiori di
queste della provincia di Boma.
Evidentemente dunque c'è un enorme
lavoro da compiere per migliorare le condizioni igieniche e sanitarie del paese. È
Camera dei Deputati
MAGGIO
quindi veramente uh peccato che l'attività
di quegli, che è a capo del servizio, venga
dispersa all'estero per una istituzione, che
si può rassomigliare ad un'altra, che abbiamo a Boma, e che pomposamente chiamasi Ufficio internazionale d'igiene. Questo,
che ha sede a Parigi corrisponde, come accademia, a quello internazionale di agricoltura di Boma.
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Non ne dica tanto male!
CELLI. Lo so, perchè lei ne è padre!
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dèirinterno. Sono padre di una creatura vitale !
C E J j L I . Ma l'altra creatura, che risiede
a Parigi, non è altrettanto vitale!
L'onorevole presidente del Consiglio
saprà che la grande nazione, che è alla
testa del movimento igienico, la Germania,
e* con essa, anche l'Austria, non hanno aderito; e l'Inghilterra ha aderito soltanto prò
forma. Quindi si riduce quell'ufficio ad
una vera e propria accademia, che distrae
purtroppo a danno nostro chi dovrebbe dedicare molta maggiore attività a questo
ramo importantissimo di servizio pubblico.
E poi non vi è dubbio, che, mentre l'amministrazione sanitaria dovrebbe essere la
più alta e nobile, paragonabile nelle sue
alte idealità a quella della giustizia, da noi
si riduce ad una bassa politicuccia di corridoio parlamentare, amichevole con gli
amici, e viceversa, e certe volte, anche ad
uso e consumo di competizioni elettorali.
E tutto questo non è giusto. L'amministrazione sanitaria deve stare in più alto e
più spirabil aere.
Ci sono poi qui al centro dei grandi organismi, che debbono suffragare col loro
valore tecnico l'amministrazione centrale.
Noi li vediamo di passaggio anche nei capitoli del bilancio; Consiglio superiore di
sanità, e laboratorio centrale di sanità.
A proposito di quel vecchio corpo arcaico che è il Consiglio superiore di sanità, io debbo tributare, a nome di tutta
la classe sanitaria, una sincera lode all'onorevole Luzzatti perchè egli fu il primo ad
aprire là dentro uno spiraglio di luce, permettendo che incominci anche là dentro
un po' della vita elettiva moderna, cioè
mandando in quel Consiglio i rappresentanti elettivi delle tre grandi classi sanitarie, medica, veterinaria e dei farmacisti.
Ma egli che sa t a n t e cose, saprà anche
come Agostino Bertani, a «cui d o b b i a m o la
nostra vigente legge sanitaria, voleva che
•BHHHH
AZ/z
7649
Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
l
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
t p t t o il Consiglio superiore di s a n i t à fosse
elettivo, che cioè lo eleggessero le . F a c o l t à
mediche, le scuole di f a r m a c i a , le scuole di
v e t e r i n a r i a , le scuole d ' i n g e g n e r i a .
N o n so se oggi, d o p o t a n t i a n n i da che
Agostino B e r t a n i ideò u n a così d e m o c r a t i c a
r i f o r m a , sia possibile r i p r e s e n t a r l a alla Camera, m a , per lo meno, in p a r t e elettivo,
con elementi tecnici, m a n d a t i d a corpi tecnici, d o v r e b b e esserlo a n c h e quel Consiglio
superiore.
E creda, onorevole p r e s i d e n t e del Consiglio, questa r i f o r m a p o r t e r e b b e là d e n t r o
u n a n u o v a v i t a ; a r r i v e r e b b e r o là u o m i n i
con lo stimolo di voler fare, di volere indagare, di dover controllare, perchè sosten u t i dalla forza di chi li elegge, e basterebbe questo p e r rendere l ' a m m i n i s t r a z i o n e
s a n i t a r i a più alacre e più f a t t i v a .
Si p o t r e b b e a n c h e r i d u r r e il n u m e r o eccessivo dei non tecnici e con la stessa spesa
di ora convocarlo più di f r e q u e n t e , senza
intralciare, come adesso, l ' a t t i v i t à di a l t r e
a m m i n i s t r a z i o n i che, ad esempio quelle dei
lavori pubblici e delle finanze, ne d e v o n o
chiedere i pareri, che non a r r i v a n o mai.
Del l a b o r a t o r i o di s a n i t à , che v e d i a m o
pesare sul bilancio con la spesa di 129 mila
lire all'anno, non dirò che pochissime parole. L ' o n o r e v o l e presidente del Consiglio,
che è s t a t o per t a n t i a n n i ai Ministeri delle
finanze e del*tesoro, a v r à c e r t a m e n t e conosciuta u n a pubblicazione e h e fa onore all ' I t a l i a , quella cioè della Direzione del lab o r a t o r i o delle gabelle.
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell' interno. L ' h o f o n d a t a io !
C E L L I . Me he rallegro s i n c e r a m e n t e
con lei.
Sono magnifici volumi nei quali si espone
non solo quel lavoro t r i t o , giornaliero, necessario nelle d o g a n e per gli interessi fiscali, m a si d o c u m e n t a t u t t o u n lavoro
più alto, si controllano i m e t o d i , se ne ins e g n a n o dei nuovi, e quei v o l u m i sono cons u l t a t i a n c h e da noi studiosi con grandissimo profitto.
Q u a l c h e cosa di simile b i s o g n e r e b b e che
si facesse a n c h e nel l a b o r a t o r i o c e n t r a l e di
sanità. Cerchi, onorevole L u z z a t t i , in t u t t i
gli archivi del suo Ministero, e v e d r à come
corrisponde poco o nulla a quello che è
invece il l a b o r a t o r i o centrale delle gabelle.
E vengo b r e v i s s i m a m e n t e a l l ' A m m i n i strazione s a n i t a r i a provinciale. Io lo dicevo
anche l ' a n n o scorso, q u a n d o p a r l a v o di
q u e s t ' a r g o m e n t o all'onorevole Giolitti, che
sono lieto di vedere oggi t r a noi ; dicevo
Camera dei Deputati
TORNATA
DEL 3 1
MAGGIO
1910
cioè che l ' A m m i n i s t r a z i o n e s a n i t a r i a provinciale deve essere r i f o r m a t a .
Il medico p r o v i n c i a l e è d i v e n u t o u n povero cireneo sovra le cui spalle si m e t t e
t u t t o , e che volete che se ne ricavi ? Egli
è d i v e n u t o non so se u n b u o n burocratico,
credo di no ; c e r t a m e n t e ha p e r d u t o o v a
p e r d e n d o le sue q u a l i t à t e c n i c h e , a n c h e
perchè s o v r a c c a r i c a t o da lavoro d'ufficio,
da commissioni sopra commissioni, da consigli su consigli, e non è m a i r i c h i a m a t o
al centro per essere r i n g i o v a n i t o nelle sue
qualità tecniche. E poi egli da solo non
arriva più. È da t a n t o t e m p o che si i n v o c a
la istituzione dell'ufficio medico provinciale, analogo a quello del p r o v v e d i t o r e degli s t u d i . Ma quale d i s t a n z a c'è ancora f r a
q u e s t o m a g i s t r a t o degli s t u d i e quello che
d o v r e b b e essere il m a g i s t r a t o della sanitàdelia p r o v i n c i a ! E a n c h e la" carriera di questi egregi f u n z i o n a r i d o v r e b b e essere migliorata.
Essi di n o m e v e n g o n o pareggiati ai consiglieri di p r e f e t t u r a , di f a t t o sono più indietro, perchè a r r i v a n o più t a r d i ; h a n n o
bisogno di f a r p r i m a u n a l u n g a carriera di
s t u d i , m e n t r e gli altri a p p e n a n o m i n a t i dottori in legge cominciano s u b i t o la loro carriera; e l'effetto di ciò si r i s e n t e anche nelle
pensioni, per cui questi a r r i v a n o più t a r d i
e con minor t r a t t a m e n t o vitalizio.
Vengo a l l ' a m m i n i s t r a z i o n e s a n i t a r i a locale, agli ufficiali s a n i t a r i .
P e r q u e s t a a b b i a m o diversi sistemi, e
non si sa a n c o r a quale scegliere.
Yi f u la p r o p o s t a B e r t a n i secondo la q u a l e
ogni medico c o n d o t t o dovea esser a n c h e
ufficiale sanitario.
Si v e n n e poi al sistema Crispi. per cui
u n solo dei medici c o n d o t t i doveva essere
ufficiale sanitario, e così si a n d ò a v a n t i per
u n pezzo, q u a n d o con la legge del 1904 l'onorevole Giolitti (ed io lo appoggiai allora)
pensò di specificare, di specializzare, nomin a n d o cioè l'ufficiale sanitario consorziale.
Ma che cosa ne è a v v e n u t o ?
Di p r o r o g a in proroga, la politica dilatoria prevalse; cosicché a n c o r a non a b b i a m o
il nuovo, e non a b b i a m o più il vecchio ufficiale sanitario.
Sono v e n u t e p r o t e s t e d a c o m u n i che in
molte p a r t i d ' I t a l i a non i n t e n d o n o sottostare a questi consorzi; e a l t r e t t a n t i reclami
sono v e n u t i dalla classe s a n i t a r i a .
Molti e molti medici a v e v a n o f a t t o sacrifìci, spese per istruirsi, per p r e p a r a r s i
ai concorsi, ma a s p e t t a , e a s p e t t a , i concorsi non si sono a p e r t i mai anche dove
7650 —
Atti Parlamentari
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
a
furono banditi! Uno di quei reclami è stato
anzi mandato recentemente anche al ministro dell'interno per mezzo di tutti i nostri colleglli pugliesi.
•Bisognerebbe leggere quel reclamo, e
sentire tutti i sacrifìci che ha fatto tutta
quella povera gente, la quale vede che non
può ricavarne alcun profìtto nell'interesse
medesimo del servizio! Ad ogni modo, onorevole Luzzatti, ella oramai si deve decidere :
o s i ritorna all'antico, o si accetta il nuovo.
Il nuovo però credo che sia difficile poterlo
instaurare. Ha incontrato troppo difficoltà, e
non so piuttosto se non converrà (ella ci penserà certo meglio di me) ritornare integralmente alla legge Bertani-Crispi, la quale, fra
il medico provinciale e l'ufficiale sanitario,
interponeva ancora il medico circondariale.
Questo sarebbe, secondo me, un grande aiuto
pel medico provinciale; e servirebbe anche
ad un decentramento e ad una migliore vigilanza dei servizi sanitari alla periferia. Io
«redo che, tutto considerato, questa sarebbe
ancora la riforma più organica che si potrebbe invocare lasciando sussistere l'ufficiale sanitario del tipo Ori spi.
E dico brevissime parole su alcuni servizi di vigilanza igienica, come ad esempio,
la difesa contro le epidemie, contro l'adulterazione dei cibi, contro l'insalubrità delle
abitazioni e del lavoro, tutti grandi problemi che interessano vivamente un popolo
civile.
La difesa contro le epidemie, così come
ci venne insegnata dal grande maestro Roberto Koch, di cui ieri anche la Camera così
solennemente ha commemorato le immense
benemerenze, si sarebbe dovuta instaurare
in Italia in virtù dplla legge 1904, che dobbiamo anche all'onorevole Giolitti. Quella
legge si proponeva di consociare le forze
comunali minori con quelle maggiori del
capoluogo della provincia e magari anche
del circondario ; cioè si proponevano delle
specie di consorzi per l'acquisto e l'esercizio dei mezzi di isolamento, di disinfezione,
e così via ; dimodoché se in una provincia,
anche in comune isolato, si fosse sviluppato
un incendio epidemico, dal centro, cioè dal
medico provinciale e dai suoi addetti si sarebbe subito iniziato il servizio, diciamo
così, dei pompieri, per spegnere l'incendio.
Ma, l'idea d'allora, secondo me, è stata interpretata in un senso troppo strettamente
burocratico, ed è rimasta come l'onorevole
Giolitti sa meglio di me, ancora allo stato
embrionale.
Io credo che l'onorevole Luzzatti po-
trebbe riprendere e risanguare quell'idea.
Egli che è il maestro della cooperazione,
dovrebbe creare un'organizzazione provinciale o regionale per cui si faccia una specie di servizio cooperativo fra i comuni piccoli e quelli grandi, inmodo che ognuno possa
dare il suo piccolo contributo, finanziario al
laboratorio centrale del comune capoluogo,
per riceverne in compenso le analisi indispensabili sia alla ricerca delle cause di
malattia da infezioni come alla scoperta
delle frodi alimentari. Del resto, questo che
io dico già funziona in alcune regioni, per
esempio nel Lazio e nell'Umbria; ma nella
legge Giolitti vi fu la cattiva idea di mettere la parola consorzi. Ora, tutti sanno
che l'istituire un consorzio fra comuni è
così difficile che spesso non si arriva mai alla
fine; e poi occorrono presidenti, consiglieri
di consorzi, ecc.; tutto questo porta un perturbamento gravissimo! Ed è finito che non
se ne è fatto nulla; mentre, ripeto, se si
riprendesse l'idea nel senso cooperativista,
come l'onorevole Luzzatti può insegnare a
me, io credo che si potrebbe molto meglio
organizzare questo servizio, e, con poca spesa
dei singoli comuni, lo si avrebbe sempre
in funzione.
Quanto agli altri mezzi di difesa contro
le epidemie io non entro più nella questione
dei disinfettanti, che è stata sollevata dall'oratore precedente. Qui non è il luogo di
fare lezioni.
Dico però che in Francia, per esempio, questa questione delle disinfezioni si considera
da un punto di vista molto più elevato,
tecnicamente e moralmente. Noi abbiamo,
per esempio, ed ella onorevole Luzzatti lo sa
meglio di me, una legge per impedire le falsificazioni dei concimi e degli insetticidi;
ma per combattere le falsificazioni, le frodi
dei disinfettanti, che servono per la tutela
della salute dell'uomo, non facciamo niente;
anzi vediamo i disinfettanti delle quarte
pagine essere largamente comprati dalla
Direzione di sanità per essere poi dispersi
perchè inutili, come lamentai l'anno scorso,
e peggio ancora li vediamo entrare trionfalmente anche in libri ufficiali, come la Farmacopea ufficiale del Regno d'Italia, purtroppo imbrattata anche dalle cosidette
specialità di quarta pagina.
Per aiutare poi i comuni nella lotta contro le epidemie abbiamo il capitolo 67, che
dovrebbe essere speso per l'acquisto dei disinfettanti, delle baracche di isolamento e
degli altri mezzi che occorrono per la difesa
delle epidemie. Si usa l'artifizio contabile
^
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
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— 7651 —
l
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI
di spenderlo per buona parte in mandati
di anticipazioni ai prefetti.
Esso però non basta mai, e ogni t a n t o
arriva una di quelle noterelle di variazioni
e di aumenti di fondi in bilancio, che passano senza discussione.
P e r questo solo esercizio, con una scusa
o coll'altra siamo arrivati a votare più di
mezzo milione in tre volte. Ma disgraziatamente esso serve più per le persone che per
le cose. Quindi avviene che non abbiamo
mai sufficienti mezzi per combattere le epidemie neppure nei centri importanti.
Un esempio doloroso lo avemmo recentemente alle porte di E o m a , in Albano, dove
scoppiò una grave epidemia di tifoide, ed abbiamo visto come è s t a t a insufficiente l'azione sanitaria governativa.
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio,
ministro dell'interno.
Forse ella è troppo severo in questi 1 suoi giudizi.
C E L L I . Onorevole presidente del Consiglio, posso assicurarle, che l'autorità prefettizia non aveva mezzi, e dopo molti stenti
e parecchi giorni mandò un migliaio di lire,
un po' di disinfettanti e un paio di baracche
a quel povero comune.
Mentre posso affermare che con la scusa
di c o m b a t t e r e le epidemie ogni anno arrivano alla prefettura di R o m a molte migliaia di lire, circa una trentina, che si
sperperano, come dirò, fra gente incaricata
ufficialmente di disturbare chi c o m b a t t e la
malaria.
Vi sono poi diverse epidemie per le quali
non si fa nulla.
Alcuni giorni fa l'onorevole Zerboglio interrogò'il Governo sulla lotta contro l'alcoolismo e l'onorevole Calissano rispose che
il Consiglio superiore di sanità studiava. ( I n terruzioni
dell'onorevole
sottosegretario
di
Stato per Vinterno).
Almeno còsi ho letto
nef resoconti...
C A L I S S A N O , sottosegretario
di Stato per
Vinterno. Non posso credere che ella abbia
letto, se dice così.
\
C E L L I . Ad ogni modo mi dica "cosa si
fa per combattere l'alcoolismo, e allora le
darò ragione.
C A L I S S A N O , sottosegretario
di Stato per
Vinterno.
L e ripeto che è meglio che ella
legga il-resoconto parlameniare.
C E L L I . Allora mi dica che cosa si fa per
combattere la tubercolosi.
C A L I S S A N O , sottosegretario
di Stato per
Vinterno. Non glie lo posso dire in questo
momento.
!
—
1
1
Camera dei Deputati
—
TORNATA DEL 3 l M A G G I O l 9 1 0
"
C E L L I . Eppure siamo già alla vigilia
del congresso contro la tubercolosi che si
terrà in R o m a , ed in cui credo che noi non
potremo esporre altro che quello che non
f a c c i a m o , in confronto a quello che fanno
gli altri paesi.
P e r la pellagra siamo forse alla vigilia di
dover cambiare la base scientifica della nostra legislazione: ad ogni modo è necessario
studiare. Non è più da t u t t i ammessa la teoria del nostro insigne maestro Cesare Lombroso; e i nostri bravi allievi si sono messi
a indagare nuove eventuali cause di quelle
epidemie, e indaga pure per altra via una
Commissione venuta a spese dell'Inghilterra in Italia. Dunque l'argomento è di piena
a t t u a l i t à e sarebbe bene che il Governo si
affrettasse a far studiare un problema così
importante. Invece sperpera danaro su danaro con la scusa che si deve studiare un'altra epidemia, contro la quale non c'è più
che agire. Parlo della lotta contro la malaria.
Ora tutti noi qui dovremmo essere davvero
sodisfatti del successo nazionale ed internazionale del nostro chinino di S t a t o .
Gli utili netti nell'esercizio passato furorono di circa 800 mila lire, ma questo è il
meno rispetto agli altri grandi benefizi che
si sono avuti con la diminuzione di oltre
q u a t t r o quinti della m o r t a l i t à per t u t t a I t a lia. Dirò soltanto che negli ultimi quattro
anni, dal 1905 al 1908, la mortalità per mal a r i a è discesa del 79 per cento in B a s i l i c a t a ,
del 66 per cento in Puglia, del 55 per cento
nel Lazio e nella Sardegna, del 48 per cento
nella Calabria e così via. Risultati meravigliosi, quali del resto erano da aspettarsi dal
momento che un rimedio sovrano, come il
chinino, si m e t t e v a a disposizione della povera gente, che prima non ne poteva usufruire.
E per di più nelle popolazioni militare,
ferroviaria, in alcuni comuni diminuiva eziandio - ciò che è più importante - il numero dei colpiti da malaria.
E , quel ch'è più importante ancora, specialmente per la virtù del chinino preventivo sorge la nuova colonizzazione e fiorisce
nelle regioni agricole, ove imperava la più
terribile malaria, come qui nell'Agro romano, come qua e là nel Mezzogiorno e
nelle isole.
L a palude P o n t i n a , e lo può dire meglio di
me il mio amico che mi sta ora vicino, onorevole Caetani, dopo che negli ultimi quattro
anni fu," dirò così, inondata di chinino, ad
onta di t u t t o il superstite paludismo, non
HHH^bhihhìhmhhi^HHHSHHMHRHEÌ
7652
Atti Parlamentari
LEGISLATURA. X X l t l —
l
a
SESSIONE
-ESCUSSIONI —
si riconosce più, e indarno si ricercherebbero
più tutti quei cachettici, tutti quegli uomini
disfatti dalle febbri 'che prima si incontravano come spettri ambulanti.
L'Agro romano, ognuno di voi lo può visitare quando vuole, per ammirare le colonie agricole fiorentissime, con bambini floridi quali non si vedono nemmeno in alta
montagna, e ciò in virtù specialmente, lo
ripeto, del chinino preventivo.
Orbene, noi che eravamo faticosamente
arrivati al principio della risurrezione di
tante regioni d'Italia che sono più povere
appunto perchè malariche, negli ultimi tempi dobbiamo lamentare un regresso, che ci
viene segnalato dai bollettini decadici del
consumo del chinino.
Onorevole presidente del Consiglio, ella
eertamente leggerà questi bollettini, ella che
legge tutti i bollettini che vengono dal Ministero delle finanze...
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Tutti no.
C E L L I . Questi no?.
L U Z Z A T T I , /presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Non tutti, ho detto; ma
buona parte sì.
C E L L I . Ebbene, le dirò che questo esercizio ci dà una diminuzione di circa duemila chilogrammi di vendita del chinino.
L a Commissione di vigilanza sul chinino
di Stato, a cui ho l'onore di appartenere
per merito vostro, onorevoli colleghi, che
avete voluto mandaranci, ha formulato parecchie proposte di miglioramenti al servizio, ma tutte rimangono arenate al Ministero dell'interno.
Noi abbiamo, per esempio, proposto di
aumentare i prodotti chinacei coll'aggiunta
di preparati indispensabili pei bambini; abbiamo proposto di migliorare la distribuzione dei sussidi e premi ai medici ; il
Ministero dell'interno non risponde mai.
E una Commissione, a nominar la quale
si scomodano il Senato e la Camera, rimane inattiva perchè è tenuta in iscacco
da un funzionario, assenteista per partito
preso.
Io spero che l'onorevole presidente del
Consiglio, in mezzo a tante occupazioni,
troverà il tempo di guardare quelle carte
ehe aspettano una sua occhiata, per mandare una risposta che permetta alla Commissione di seguitare nel suo lavoro.
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno
Da quanto tempo aspetta
la risposta ?
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 3 1
MAGGIO
1910
C E L L I . E h ! Se ne aspettano alcune fin
dai tempi dell!onorevole Giolitti !
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno. E allora perchè vuole che
io sia così sollecito?...
{Ilarità).
C E L L I . No, no. Spero che non ci farà
aspettare altrettanto !
Non so poi se l'onorevole ministro sappia
che quel capitolo 67 di cui ho già più volte
parlato invece che a combattere le epidemie
serve a retribuire una quantità di egregie
persone che costituiscono una falange di
quelli che il Corriere della Sera, un giorno
chiamava i nuovi burocratici della malaria.
(Si ride).
Noi abbiamo già tanti funzionari al centro e alla periferia; qui abbiamo i medici
provinciali, gli ufficiali sanitari, i medici condotti ; c'era proprio bisogno di creare una
nuova schiera di burocratici avventizi?
Per essi, in questi ultimi cinque anni, sino
ad oggi, credo che furono consumate più
dì 500 mila lire. E con quali risultati? Vorrei che parlassero in mia vece i diversi colleghi che vedono sul posto quello che non
si fa da questi p3eudo-funzionari che pur
lautamente sono pagati e quello che da taluni si fa in male più che in bene.
Ad ogni modo io dico che ormai la questione dei metodi di lotta antimalarica è decisa.
L'ha decisa anche il Consiglio superiore di
sanità con un voto promosso da una relazione del nostro collega onorevole Badaloni.
Che bisogno c'è più di tanta gente estranea alla amministrazione sanitaria? Onorevole presidente del Consiglio, non bastano
i vostri funzionari," i medici provinciali, gli
ufficiali sanitari, i medici condotti? Chi
mai ha pensato di creare nuovi e speciali
burocratici per la pellagra, per la tifoide e
per la tubercolosi e via via! Ma di questo
passo, dove si andrebbe a finire ?
Se occorrono aiuti tecnici, dateli ai medici provinciali; fra questi e i comuni non
introducete elementi estranei e dissolventi.
L a questione medica della malaria è praticamente risoluta dal momento che abbiamo posto alla mano di tutti un eroico rimedio preventivo e curativo quale è il
chinino. Miglioriamo il servizio, e tante
proposte per migliorarlo vennero spontaneamente da ogni parte senza pagarle; e
più di tutto non intralciamo un servizio così
importante con la scusa di voler far meglio
0 di dover studiare !
I vostri funzionari, onorevole ministro,
1 medici provinciali e tanti ufficiali sanitari
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIII — la SESSIONE —
7653
Camera dei Deputati
DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910
e medici condotti furono e sono essi i veri
croi di questa guerra nazionale, la più santa
che si possa combattere, contro.la malaria.
Aiutate e premiate essi; e non sperperate
più ingenti somme.
Le ho annunziato con dolore, onorevole
presidente del Consiglio, che il consumo del
chinino è diminuito; vorrei poterle annunziare che ciò si deve al fatto che la ma-laria è diminuita: sarebbe questo l'ideale
della legge, che ha appunto lo scopo di
essere alla fine inutile.
Ma quando verrà questo tempo? Noi
non saremo eerto più qui.
Invece appunto in questo esercizio in
cui la diminuzione del consumo del chinino fu più notevole, in parecchie regioni
d'Italia come nel Veneto, sopra tutto nella
provincia di Verona, e nel Mezzogiorno specialmente nella Campania, e nella Calabria
e nel Brindisino vi fu una recrudescenza
di malaria, così grave come da alcuni anni
non si ricordava.
Io concludo quindi invitando il Governo
ad imitare nella lotta-antimalarica la Grecia, la quale, ad onta di tutti i suoi perturbamenti politici, ha continuato trionfalmente a combattere la malaria con i metodi nostri, col nostro chinino di Stato in
tutte le sue forme, compresa quella in cioccolatini, così indispensabili per i bambini,
che lo Stato nostro prepara per' la esportazione all'estero, ma che il Consiglio superiore di sanità nega sempre siano usati all'interno pei poveri nostri bambini delle
squallide regioni malariche.
BACCELLI GUIDO. Onorevole Celli,
lei l'ha sempre col Consiglio superiore di
sanità, perchè non ne fa parte.
CELLI. Fui invitato ad appartenervi;
ed anche lei una volta mi fece la proposta
di entrarvi, ed io ho sempre rifiutato?
BACCELLI GUIDO. Ed ha fatto male.
CELLI. Ho fatto bene, perchè non mi
piace fare due parti che si contradicono :
quella di consulente nominato dal Governo
nel Consiglio superiore di sanità, e l'altra
di censore del Governo, come è il dovere
di ogni deputato.
BACCELLI GUIDO. Ma lei non lo capisce questo argomento!... (Commenti).
C E Ì I L T . Credo che piuttosto non lo capisca lei. (Oh! oh!)
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Figuratevi allora se debbo
capirlo io ! (Si ride).
CELLI. IO finisco questa parte, facendo
mio l'ordine del giorno votato nell'ultimo
congresso radicale in cui giustamente fu proposto che la profilassi antimalarica debba
affidarsi dallo Stato esclusivamente ai suoi
speciali funzionari tecnici delle zone malariche.
Tralascio tutto quello che riguarda la
difesa igienica contro l'adulterazione dei
cibi, la insalubrità delle abitazioni, e del
lavoro, perchè rientrano nel programma del
Governo attuale e spero che l'onorevole
Luzzatti vorrà mantenere le promesse, ma
credo troverà molta difficoltà sopra tutto
perla mancanza di una buona organizzazione tecnica al centro e nelle provincie.
LUZZATTI, presidente del Consiglio, 'ministro dell interno. Ho già presentato un disegno di legge, quello dell'Agro romano.
CELLI. Sì, e gliene do ampia lode, ma
non ha che fare con l'argomento che tratto.
Sull'assistenza sanitaria dirò pochissime parole perchè altri colleghi se ne occuperanno
e specialmente l'onorevole Montauti, che
ha passato tanto tempo della sua vita operosa nell'ospedale di Lucca, l'onorevole Pietravalle ed altri.
Dell' assistenza sanitaria a domicilio,
dopo quello che ha detto l'onorevole Sanarelli, accennerò soltanto brevemente al
servizio della condotta medica. Anzitutto
cercherò di portare un po' di giustizia distributiva dicendo che il concetto della provincializzazione era già stato qui, l'anno
scorso, ampiamente illustrato e ultimamente
riproposto dal collega Queirolo.
Lo si potrà applicare, come ora si vuole
per 4a scuola 1
Ora è il momento che tanto e giustamente si fa per la classe magistrale. Quando
verrà la volta anche per la classe sanitaria ?
Mi duole che in quest'anno, come l'anno
scorso, non sia qui il collega Brunelli, che
avrebbe alzato la voce sua autorevolissima.
La figura del medico condotto capace
di provvedere con scienza e coscienza a
tutti i bisogni fisici dell'umano dolore appartiene al-passato, e oggi è solo una finzione sociale. Quale sarà il medico condotto
del domani ? Molti dicono : il medico residenziale, ossia un sanitario che si obbligherebbe a stabilire la sua residenza entro
una determinata zona dì territorio dietro
correspettivo di una determinata indennità
di residenza, e sarebbe compensato dagli
agiati del comune o dalle opere pie pagato
pei poveri.
Certo è che siamo in un periodo di crisi
della condotta medica. I medici condotti
poi giustamente si dolgono che la legge
1
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Alt
7654
Parlamentari
maniera dsi Deputati
LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI —• TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
a
del 1904 non sia stata ancora applicata, specialmente per ciò chp si riferisce alla revisione dei capitolati, che ancora è ritardata
in molti comuni, alla compilazione dell'elenco dei poveri che, mentre si fa in modo
molto largo per l'assistenza sanitaria, si
fa in nianiera ristrettissima invece per l'assistenza farmaceutica. Essi aspettano anche
l'adempimento di una promessa fatta dal
Governo precedente, quella cioè del Montepensioni per i medici anziani.
Ma l'assistenza medico-sanitaria, è poca
cosa oramai se manca l'assistenza farmaceutica gratuita. A proposito di questa assistenza farmaceutica gratuita, la legge del
1904 impone ai comuni anche l'obbligo di
provvedere i medicinali ai poveri. Ma i comuni poveri non possono sopportarne la
spesa. Sarebbe necessaria quindi una di
quelle geniali trovate del presidente del
Consiglio, per alleviare i comuni da questo
onere. Si potrebbe, per esempio, come si
fa per il chinino di Stato, far preparare
dalla Direzione delle privative un gruppo
di medicinali e delle medicature più necessarie da cedere a prezzo di costo alle Opere
pie ed ai comuni più poveri. Sarebbe un'opera santa e se ne potrebbe anche ricavare
un utile che servirebbe per certe provvidenze di assistenza sanitaria.
LUZZA.TTI, •presidente del Consiglio,
ministro dell' interno. Quale carico rappresenta?
CELLI. Non sarebbe un carico: sarebbe
anzi un vantaggio per i comuni e per lo
Stato. (Commenti).
E sempre in tema di servizio farmaceutico, mi permetto, onorevole Luzzatti, non
di darle un consiglio, ma di ricordarle che
ci sono molte agitazioni contro il disegno
di legge per la farmacia, perchè urta molti
interessi.
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Ricevo dieci telegrammi
al giorno.
CELLI. Allora è meglio che li metta da
parte per riparlarne l'anno venturo.
So che altri parleranno dello sconcio
unico al mondo della nuova Farmacopea più
industriale che tecnica, contro la quale furono unanimi le proteste di tutti i farmacisti da un capo all'altro d'Italia, e vengo
alla conclusione.
Onorevoli colleghi, è certo che un profondo disagio materiale e morale serpeggia
fra le professioni e le classi dei medici, veterinari e farmacisti.
Gli studenti di medicina diminuiscono,,
le scuole di veterinaria e di farmacia vengono disertate.
I disservizi sanitari dal centro alla periferia reclamano profonde riforme tecniche
e morali. V'è quindi un cumulo di tutti urgenti e gravi problemi ai quali deve pensare molto lei, con tutta la sua mente e
tutto il suo cuore, onorevole presidente del
Consiglio !
Ella ha certo tutte le qualità per poterli
studiar bene, ma temo le manchi il tempo.
Io diceva già l'anno scorso che il ministro
dell'interno, che da noi è sempre il presidente del Consiglio, non ha tempo per essere un vero e proprio ministro della sanità
pubblica.
Non possiamo pretendere che egli entri
in tutti i particolari, che sorvegli come si
erogano e si disperdono certi fondi più o
meno segreti di certi capitoli. Egli ne è re| sponsabile di nome e non di fatto, e fra le
| pieghe di un tecnicismo, una burocrazia
cosidetta tecnica diventa l'arbitra assoluta
dell'Amministrazione.
Come rimediare? Agostino Bertani proponeva un sottosegretario di Stato per la
sanità. Ne parlo non per me che, nel gruppo
dove milito, non posso certo parlare coll'intendimento di aspirare al Governo. Nessuno quindi può mettere in dubbio che io ne
parli nel modo più altruistico; e in questo
senso crederei utilissima anche oggi la proposta Bertani.
Così un uomo di Governo si potrebbe
occupare della sanità pubblica con t u t t a l a
mente e con tutto il cuore e ne avrebbe la
responsabilità politica reale, non nominale
come quella che ha ora il presidente del
Consiglio, ministro dell'interno. L'ultimo
Congresso radicale ha emesso un voto che
io trasmetto all'onorevole presidente deL
Consiglio, il voto che se l'onorevole presidente del Consiglio insisterà nell'idea della
istituzione del Ministero del lavoro, possa a questo Ministero aggregare, oltre i
servizi di previdenza, anche quelli di sanità.
E questa può anche essere un'idea buona.
Ad ogni modo termino queste mie
brevi considerazioni, dette in modo obbiet| tivo, senza secondi fini, nel supremo intei resse della pubblica salute, ricordando all'onorevole Luzzatti il detto di un. grande
inglese, il Disraeli; che cioè la sanità pubblica
è la base su cui riposano la felicità di un
popolo e la potenza di un paese; e che la cura
della sanità pubblica è il primo dovere di
un uomo di "Stato. (Approvazioni).
;
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
—
7655
P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare j
1' onorevole Montanti, il quale svolgerà
anche il seguente ordine del giorno:
« La Camera, convinta della necessità di
nuove disposizioni legislative sulla pubblica
beneficenza, specialmente nei riguardi della i
assistenza ospitaliera, confida che il Governo vorrà presentare opportuni e concreti provvedimenti ».
MONTATITI. Onorevoli colleghi, svolgerò il più brevemente che mi sarà possibile l'ordine del giorno che ho avuto l'onore
di presentare alla Damerà in questa discussione, nei riguardi della pubblica beneficenza.
Largo è il problema della pubblica beneficenza, che i bisogni ognora crescenti e
i tempi nuovi rendono sempre più vasto e
diffìcile.
Il soccorso all'indigente, al sofferente, all'infelice, nato dal Cristianesimo sotto la
spinta del sentimento religioso, che comanda l'amore al proprio simile, e sostenuto dal desiderio della propiziazione divina, per l'oltre tomba, a poco a poco, nelle
moderne società è divenuto la funzione la
più importante, la pia delicata, la più difficile; ed ha richiamato t u t t a l'attenzione
del sociologo, le cure più sapienti dello
Stato.
Le società antiche nell'Occidente sopratutto, chè nell'Oriente gli indiani, i persi e
gli ebrei, specialmente, facevano della carità un dovere positivo, non sentivano le
imperiose, impellenti necessità dei tempi
moderni.
I poveri non erano punto isolati e abbandonati a loro stessi. Essi erano fortemente aggruppati attorno ai ricchi, sia per
le catene della schiavitù che pei legami del
servaggio e della gleba. Il padrone aveva
tutto l'interesse a conservare i suoi schiavi
che formavano la sua fortuna, il feudatario
ad assicurare un relativo benessere materiale ai vassalli da cui traeva potenza, armi
e piaceri.
Quale enorme differenza, onorevoli colleghi, dai tempi moderni in cui il fatale
andare del progresso civile, indipendentemente dai principi etico-morali, indipendentemente dal sentimento religioso, ha fatto
assurgere a funzione di Stato il soccorso al
sofferente, trasformando 1' antico istituto
della carità, quale tributo della pietà, nella
beneficenza legale come atto di difesa sociale.
II povero non può più essere lasciato a
sè stesso fidando soltanto sull'aiuto pietoso
Camera dei Deputati
—
l a SESSIONE — " D I S C U S S I O N I
—
TORNATA DEL 3 1
MAGGIO
19l0
dei cittadini: questo è il principio inconcusso del diritto moderno. Quando l'aiuto
fallisca, il povero, se debole e timoroso,
morrà di miseria, minaccia permanente
per la pubblica salute; se forte e coraggioso
per altre ragioni, potrà diventare pericolo
continuo per la incolumità sociale.
Come istituto di difesa sorge quindi,
indipendentemente dai fattori morali e religiosi, il bisogno dell'aiuto collettivo, e la
pubblica beneficenza è ormai divenuta come la povertà un fatto universale, una necessità sociale, di fronte a cui non è più
possibile discutere che solo per bene ordinarla e condurla e per evitare, sopratutto,
che essa non possa servire ad aumentare
l'imprevidenza deJle masse, indebolendo la
responsabilità individuale. ( A p p r o v a z i o n i ) .
Vediamo come lo Stato italiano ha corrisposto e corrisponde a questa sua alta
funzione.
La legge regolatrice del 17 luglio 1890,
sorta dopo una larga inchiesta ed in seguito
a studi profondi, se^nò, nel nostro diritto
positivo, il primo punto di una azione efficace dello Stato nella importante materia»
Alla preparazione ed alla discussione di
quella legge prese larga parte il paese (tanto
il bisogno ne era vivo e sentito), con voti
manifestati dalla stampa, dalle associazioni,
dalle rappresentanze degli enti morali, col
diritto di petizione largamente esercitato.
F u l'inizio di un'èra nuova per provvedimenti fecondi, arditissimi: tanto che quella
legge fu perfino detta sovversiva per quello
che si riferisce, specialmente, alla concentrazione nella congregazione di carità di
tutte le istituzioni elemosiniere; e per le
disposizioni riguardanti la trasfofmazione
per mancato o cessato fine.
Ma la pratica applicazione di detta legge
e l'evoluzione dei tempi in questi ultimi
venti anni hanno dimostrato la necessità di
nuove provvisioni sull' importante argomento.
Enumererò sommariamente quelle principalissime che, a mio modo di vedere, per
una consumata pratica in materia, mi appaiono consigliabili nei rapporti della beneficienza ospitaliera.
Le amministrazioni ospitaliere d ' I t a l i a
si trovano tutte, nessuna eccettuata,.nel
più grande disagio economico. La cosa ha
raggiunto proporzioni t a l i , ' c h e è necessario
il pronto intervento dello Stato, per rimediare ad una condizione di fatto, divenuta
ormai assolutamente intollerabile.
La popolazione media ricoverata nei vari
LEGISLATURA X X I I I —
Camera dei Deputati
7656
Atti Parlamentari
V
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
ospedali d'Italia cresce da per tutto rapidamente. Non voglio tediare la Camera con
cifre riguardanti i vari ospedali delle diverse
parti d'Italia: mi basterà accennare, tanto
il fenomeno è a tutti comune, al solo ospedale provinciale di Lucca, che da lunghi
anni ho l'onore di presiedere. La popolazione della provincia di Lucca è aumentata,
nell'ultimo decennio, del 6.78 per cento. La
mortalità e la morbilità, e specialmente
quest'ultima, sono largamente diminuite,
grazie ai provvedimenti di profilassi e di
igiene, dovuti all'ottima nostra legge di sanità e all'innegabile progresso civile delle
nostre popolazioni. Malgrado tutto ciò, dal
1899 al 1908, nello stesso periodo di decennale confronto, la media presenza di ammalati nell'ospedale provinciale di Lucca è
cresciuta di quasi il 60 per cento. {Oh! oh!)
E si noti che aumenti di presenza media
fortissimi hanno pure avuto i numerosi ospedali comunali esistenti nella provincia.
Il fenomeno, dovuto certamente alle condizioni morali e materiali del viver3. moderno, è fatale; nè a noi sarebbe possibile,
con nessuna legge, il farlo scomparire. Le
cause sono varie e complesse. Gli ospedali
non sono più quei luoghi di terrore e di
desolazione d'una trentina d'anni fa, costituiti da locali bassi, quasi senz'aria e
senza luce, umidi anche, occorrendo. L a
scienza, trionfalmente progrediente, ha imposto ed operato miracoli di trasformazioni edilizie e di risanamento tali che non
solo assicurano l'igiene, ma allietano la
vista e rendono spesso all'occhio quasi gai
quegli asili di dolore. Firenze, Livorno,
Pisa, Lucca, per non dire che della mia
Toscana, trasformano, risanano, migliorano
i loro ospedali dando loro aria, luce, aspetto
moderno e civile: e dapertutto è così. Agli
antichi turni di medici astanti, reclutati
fra elementi paesani, sono stati ovunque
sostituiti primari, nominati per regolare
concorso che hanno assicurato agli ospedali tutti le migliori, abilità professionali
del nostro paese; e la gente, lo si capisce, se malata, diserta le case per l'ospe- *
dalc ove è sicura di trovare un trattamento
ed una cura che sarebbe impossibile ottenere nelle proprie abitazioni. A questo si j
aggiunge, è inutile il dissimularlo, un affie- |
volito sentimento d'affetto nelle famiglie; !
per cui quello che nel passato si tratteneva I
in casa con cura gelosa, ora lo si denunzia \
subito, come liberazione di un peso insop- I
portabile. .
j
Comunque, i malati crescono dapertutto,
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO
1910
in proporzioni assolutamente inverosimili;
ed il costo della giornata di degenza, conseguenza inevitabile di una cura e di un
trattamento sempre migliori, del cresciuto
prezzo di tutti i generi di consumo e di
tutte le mercedi, tende continuamente ad
aumentare.
Chi si trova, in qualunque veste, negli
ospedali, sa e conosce meglio di me, questi
fatti gravissimi.
Di fronte all'aumento di spese, ingentissimo, che specialmente questi due , fatti
producono, le rendite patrimoniali ordinarie
degli istituti ospitalieri hanno ricevuto virtualmente negli ultimi tempi una sensibile
minorazione. Le disposizioni dell'articolo 28
della legge regolatrice del 1890 prescrivono
che le somme da investirsi debbano essere
impiegate intitoli del debito pubblico dello
Stato od in altri titoli emessi e garantiti
dallo S t a t o . Ora, anche prima della conversione della rendita (avveri mento felicissimo
a cui il vostro nome, onorevole Luzzatti, è
legato in modo imperituro) anche prima
della conversione della rendita, dico, una
circolare del ministro del tesoro, nel 1903,
indicava per i rinvestimenti delle opere
pie il titolo di rendita 3 e mezzo per cento,
escludendo completamente l'impiego contemplato nella seconda parte di detto articolo non solo, ma imponendo così, fino da
quell'epoca, un rinvestimento pel quale le
rendite patrimoniali delle Opere pie si trovarono e si trovano diminuite.
Tutte le realizzazioni, infatti, di' capitali, comunque pervenuti, le trasformazioni
di patrimonio per affrancazioni di censi, di
canoni di livelli, di solite rendite, le oblazioni, le eredità, i legati, tutto deve essere
investito a quell'interesse che, se, nei coneonfronti al passato, segna un avvenimento
felice pel nostro credito e per la nostra economia nazionale rappresenta però, nella fattispecie, una minorazione di rendita per le
opere pie.
Si è verificato presso di noi spesso il fatto
di capitali al 4 e mezzo ed anche al 5 per
cento, pervenuti nell'ospedale di Lucca, per
lasciti testamentari, che, perle disposizioni
tassative dell'articolo 28, alla loro scadenza
sono stati dovuti investire in rendita 3 e
mezzo per cento.
Io capisco che lo Stato non può e non
deve dare alle opere pie un rinvestimento
ad un interesse superiore a quello normale
dei suoi titoli ; come riconosco la necessità
di imporre loro l'impiego dei capitali i n t i toli di assoluta sicurezza. Ma io vorrei che
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Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
l
a
SESSIONE
—
DISCUSSIONI —
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO
1910
si permettesse alle Opere pie di impiegare, j più ammalati, agli ospedali, dove si soffre
e si muore, e che rispondono ad una delle
con le dovute cautele, almeno una quota
più alte e più complesse funzioni sociali'?
parte dei loro capitali da rinvestirsi, in un
(Approvazioni).
E il modo eonyui si procede
modo più redditizio in beni stabili, per
alla tassazione di tali immobili aggrava anesempio, come fu saggiamente provveduto
cor più, se è possibile, questa strana conper la Cassa nazionale di previdenza e in
dizione di cose.
altri casi consimili.
Senta la Camera le disposizioni dell'arMa oltre tale virtuale, potenziale minoticolo 14, lettera B, del regolamento 26 agorazione delle rendite patrimoniali, altra grasto 1877, n. 4034, serie 2».
ve condizione vien fatta agli istituti ospitalieri dalle enormi tasse da cui essi sono
« Ai fabbricati, che per la loro destinaattualmente gravati. Sembra quasi imposzione o particolare costruzione non sieno
sibile che, date le condizioni economiche in
paragonabili con altri consimili dei quali,
cui essi si trovano, e data soprattutto l'alsia noto il reddito, come convitti, collegi,
tissima loro funzione sociale, non si sia mai
oapedali, teatri, luoghi di delizia e simili,
pensato di alleggerirli almeno dalla tassa
sarà attribuito quel reddito che si potrebbe
di manomorta e da quella del catasto che
cavarne affittandoli o nel loro stato attuale
grava sui loro fabbricati.
o per qualunque altro uso di cui siano o
possano essere capaci ».
Quello di far pagare la imposta dei fabbricati sugli stabili destinati ad uso di ospeLasciamo andare la costruzione letterale
dale è cosa per me enorme addirittura. L'ardi questo articolo e il mettere gli ospedali
ticolo 2 della legge 26 giugno 1865stabilisce:
insieme e proprio accanto ai teatri, ai luo«Saranno esenti dall'imposta: primo, i fabghi di delizia e simili, applicando così a
bricati destinati all'esercizio dei culti; setutti lo stesso criterio tassativo. Ma date
condo, i cimiteri con le loro dipendenze;
in mano, onorevoli colleghi, tali dispositerzo, i fabbricati demaniali dello Stato cozioni ad un agente delle tasse e ditemi un
stituenti le fortificazioni e le loro dipenpo'voi quale tassazione ne verrà fuori: tasdenze; quarto, le costruzioni rurali destisazione che a sua volta servirà di base
nate esclusivamente all'abitazione dei colalle provincie ed ai comuni per imporre i
tivatori o al ricovero del bestiame o alla
loro centesimi aggiunti che superano, per
conservazione e prima manipolazione dei
ogni dove, e di assai, la stèssa tassa eraprodotti agrari », e null'altro.
riale.
Io non dico che le esenzioni di tassa
È inutile dilungarsi in superflue dimoportate da questo articolo non siano giuste;
strazioni su questo argomento. Questa esenle ritengo anzi tutte giustissime e opportune.
zione d'imposta agli immobili destinati ad
Ma lasciatemi dire, onorevoli colleghi, che
uso di ospedale parmi s'imponga in un
è assolutamente incomprensibile come non
modo assoluto ed io sento di doverla risieno stati allora, nel 1865, e non sieno stati
chiedere recisamente,
mai di poi dichiarati esenti dalla imposta
Ma anche con tali provvedimenti non è
anche i fabbricati destinati agli ospedali.
possibile fronteggiare il peso dell'aumento
Sono esenti dalla imposta i fabbricati
continuo di spese che si verifica in questo
destinati all'esercizio dei culti, che servono
ramo importantissimo della pubblica bea soddisfare ad uno dei bisogni morali più
neficenza.
sentiti dell'anima umana, e sta bene. Sono
Occorrono provvedimenti di indole geesenti le case coloniche e persino i fabbrinerale, disposizioni organiche, permanenti,
cati necessari al ricovero del bestiame o alla
quali, ad esempio, quella di una piccola
conservazione e alla prima manipolazione
imposta, £ià altre volte proposta e sostedei prodotti agrari, per un giusto riguardo
nuta in questa Camera; di una vera e proall'industria agricola del paese, e va ancor
pria tassa per i poveri per formare un fondo,
meglio, se è possibile. Ma, onorevoli colleuna cassa di beneficenza dalla quale fosghi, quale più alto culto di quello della pietà,
sero di poi distribuiti concorsi e sussidi pronel quale ogni sentimento si fonde, si comporzionati ai bisogni e all'importanza dei
prende e contiene? ( B e n e ! Bravo!)
vari ospedali del regno.
E se sono esentati dalla imposta, e giuUna Cassa di beneficenza, si chiamastamente, i fabbricati rurali che servono per j vano allora fondi generali formata con cericovero del bestiame, come e perchè non
spiti finanziari ora cessati, vigeva in Toscana
estendere tale esenzione anche agli ospedali,
istituita con motu proprio&a,l Granduca Ferche servono a ricoverare uomini, e per di
dinando. Detti fondi generali raggiunge-
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Atti Parlamentari
Camera dei Deputati
LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO „ 1 9 1 0
a
vano nel 1859 la bella cifra di nove milioni di
lire che, in quei tempi fortunosi, furono
distratti e spesi nella grande opera della
redenzione della Patria italiana. Cespiti speciali per la pubblica beneficenza esistono
tuttora in quella parte della provincia di
Lucca che costituiva l'antico ducato di quel
nome, sotto forma di una piccola tassa sulle
successioni e sulle donazioni, ancora vigente
non essendo stata abrogata dalle leggi del
Begno.
I decreti ducali del 13 febbraio 1816 e
20 maggio 1825 stabiliscono piccole tasse
•speciali sulle successioni e sulle donazioni
a favore della beneficenza e dello spedale
provinciale.
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Quelle tasse erano minime rispetto a quelle che abbiamo adesso;
e quindi si poteva lievemente aumentarle.
MONTATITI. Si t r a t t a sempre di tasse
minimissime, vedrà! Vengono tassate le
successioni in linea trasversale con una
tassa progressiva (il piccolo ducato di Lucca
era riuscito a stabilire questo giusto principio nel 1825) che va dall'uno per mille per
i capitali denunciati superiori alle lire 1,500
fino all'otto per mille per i capitali superiori alle lire 15,751 e per qualunque somma.
Sulle donazioni si preleva il due per mille
oltre un minimo di lire 560.
Per ogni testamento repertoriato o pubblicato vi è a vantaggio dell'ospedale una
tassa fìssa di lire 3.74.
Le successioni in linea diretta non sono
soggette alla tassa progressiva, ma pagano
una tassa fissa di centesimi 34 oltre le lire
1,500, qualunque sia il valore dell'asse patrimoniale.
Per quanto tale tassa speciale sia limitata al solo ex ducato lucchese, quasi la
metà dell'attuale provincia, e sia, come lo
si vede, mitissima, pure il solo ospedale provinciale ne ricava in media circa 15,000 lire
all'armo.
Basterebbe estendere, ritoccandole in armonia coi tempi moderni, queste disposizioni, che, come avviene ora nella provincia
di Lucca, non potrebbero per la loro finalità e per la loro mitezza suscitare serie opposizioni, per ricavarne, insieme agli altri
provvedimenti, i mezzi economici necessarii
per fronteggiare almeno ai più urgenti bisogni. Senza questo rimedio di carattere generale, od altro, che, dato il principio, a questo fine meglio si attagli, io penso, onorevoli
collegh? che non sarà possibile agli istituti
ospitalieri di continuare a far fronte agli
enormi aggravi di spese, che aloro provengono e dal continuo crescente aumentò del
numero dei malati, e dal maggior costo della
giornata di degenza. Né si creda onorevoli
colleghi, di poter far largo assegnapaento,
per fronteggiare le spese ordinarie, per l'esercizio di questo ramo della pubblica beneficenza, sui proventi che pur sempre possono pervenire alle istituzioni ospedaliere
dalla carità cittadina. Io non disconosco
il'concorso grandissimo, che a tali istituzioni annualmente perviene sotto i gagliardi
impulsi della carità cittadina, in un paese
come il nostro, ove le memorie della munificenza degli "avi sono ancor vive e sentite; in un paese dove rinverdiscono ognora
le tradizioni radiose della pubblica beneficenza. Ma a parte che il rinvestimento di
capitali al tasso attuale non produce, come
ho già detto, largo gettito nelle entrate patrimoniali ordinarie, sta in fatto che lasciti, legati ed oblazioni vengono forzatamente impiegati nelle trasformazioni edilizie, di cui sventuratamente hanno sempre
bisogno i nostri ospedali, e un indice di
questi bisogni noi lo abbiamo nel gran numero di tombole, che ci sono continuamente
domandate...
LEALI. E che non accorderemo più.
MONTAUTI. ...talché aumenta il patrimonio di queste istituzioni, come ci dicono
anche le recenti statistiche; ma aumenta
specialmente il patrimonio immobiliare e
non quello fruttifero, mentre questa sarebbe
la cosa veramente utile ed importante.
Anche per questa parte dunque non è
possibile trovar modo di fronteggiare l'aumento vertiginoso di tutte le ¡spese che gravano quelli Istituti. Un dilemma si impone
spietatamente. O una restrizione della beneficenza ospedaliera, lo che non è nè moralmente, nè socialmente possibile, o trovar
modo di rinsanguare organicamente e permanentemente quegli enti che a quella specie di beneficienza sono preposti. Del resto,
oltre l'esempio tuttora vigente in parte della
provincia di Lucca, la tassa pei poveri non
è cosa nuova nei popoli civili, e ad un simile provvedimento, dato lo scopo santissimo cui esso mirerebbe, nessuno oserebbe
ribellarsi.
Sottopongo la questione, che riconosco
esser grave e complessa e che io ho oggi
appena sfiorata, all'alta competenza dell'onorevole ministro non soffermandomi
ulteriormente su questo argomento.
Come complemento, dovrei dir qtiasi como
coronamento dei suddetti provvedimenti, e
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Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
l
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
questa sarebbe la soluzione la più pronta e ì
la più radicale del ponderoso problema della
pubblica assistenza, si dovrebbe procedere
sollecitamente alla assicurazione obbligatoria contro le malattie, comesi pratica in
altri paesi e specialmente in Germania con
resultati mirabilissimi, incominciando per
ora, almeno dalle malattie professionali.
Quest'argomento è stato largamente trattato in occasione del bilancio di agricoltura da parecchi autorevoli colleglli, tra i
quali l'onorevole Cabrini, l'onorevole Pieraccini e l'onorevole Casalini, ed io non ritengo di dovermi dilungare su di ciò, certo,
come io lo sono di non poter raggiungere
l'altezza della loro persuasiva eloquenza.
Solamente a me piace affermare che
nella ricerca affannosa dei modi e dei mezzi
per trarre le istituzioni ospitaliere dalle
strettezze, in cui esse attualmente si dibattono, la previdenza e la solidarietà sociale
debbono intervenire efficacemente, ed io ho
sentito con vivo compiacimento dell'animo •
mio indicare nel programma del Ministero
a questa importante riforma, che andrebbe
però affrettata assolutamente. Senza di ciò,
onorevoli colleghi, noi continueremo ancora
per anni, ed anni, a lamentare la deficienza
delle opere pie, che, non bastano più, lasciate a loro stesse, ad assistere i malati
poveri che ad esse debbono forzatumente
fare ricorso.
Saranno però questi, onorevoli colleghi,
sterili lamenti, inutili compianti che niente
gioveranno, disgraziatamente, alla pratica
risoluzione del faticato problema.
Da un Ministero presieduto dall'onorevole Luzzatti, che è l'apostolo il più autorevole ed il più convinto di tutte le forme
dell'umana previdenza, io mi auguro divedere presto presentati concreti provvedimenti intorno a questa riforma, che, indipendentemente dal lato sociale ha tanta
importanza ed influenza anche nei riguardi
della questione ospitaliera.
Mi approssimo, onorevoli colleghi, alla
fine del mio sommario discorso, che le altre
importanti e complesse questioni riguardanti
il domicilio di soccorso, il recupero delle
spese di spedalità degli extra provinciali,
le ammissioni ordinarie degli infermi e quelle
di urgenza, mi riservo di trattare quando
verrà in discussione lo speciale progetto di
legge numero 389 presentato dall'onorevole
Sonnino nella seduta del26 febbraio u.s-.,che
appunto a tali argomenti si riferisce, fiducioso com'io lo sono che l'attuale Ministero
manterrà detto progetto di legge col quale,
Camera dei Deputati
TORNATA DEL
31
MAGGIO
1910
finalmente, si scioglie l'obbligo imposto dall'articolo 97 della legge 17 luglio 1890.
Ma prima di lasciare la parola mi sia
concesso di fare all'onorevole ministro una
ultima raccomandazione.
Nel riordinamento delle disposizioni riguardanti le istituzioni di pubblica beneficienza, che, ripeto, io credo necessario- ed
urgente, veda l'onorevole ministro di trovare modo di rendere più sciolto, più razionale, e quindi più efficace, il funzionamento di tali istituzioni.
^
La legge S U I I P istituzioni di pubblica beneficienza risente dello stesso difetto organico della nostra legge comunale. Come
t u t t i i comuni sono considerati uguali davanti alla legge comunale; come un provvedimento unico, un sistema unico, regola
i comuni grandi e piccoli, i comuni di Napoli, di Milano e di E o m a , ed uno dei più
piccoli comunelli della provincia di Como,
così la legge sulle opere pie si comporta di
fronte a t u t t e le istituzioni di pubblica-beneficienza del regno.
Le stesse disposizioni, lo stesso ordinamento amministrativo e di tutela, regolano
la congregazione di carità di un piccolo comunello di montagna, e l'Ospedale mag- N
giore di Milano.
Valga un esempio tra i tanti. Le disposizioni dell'articolo 26 della legge stabiliscono a pena di nullità, che per le alienazioni, le locazioni, e gli appalti di cose ed
opere pe** un valore complessivo di oltre
lire 500, occorre l'approvazione dell'autorità
tutoria e l'asta pubblica colle forme stabilite p e r i contratti e perle opere dello Stato.
Ora, mentre per la congregazione di carità del piccolo comunello di montagna,
seppure essa esiste oltre che sulla carta, le
500 lire rappresentano, più che t u t t o l'importo del suo bilancio annuale, molto spesso
l'intiero suo patrimonio, per l'Ospedale maggiore di Milano, come per un altro qualsiasi
grande ospedale...
VTAZZI. Ma non è mai osservata!
MONTATITI. N on è mai osservata? Male,
onorevole Viazzi, se si fanno delle leggi e
poi si tollera o si insegna a non osservarle.
Le ne potrei dir molte io, su questo soggetto ma la cosa mi porterebbe, troppo
fuori di strada.
Dicevo dunque che per qualsiasi grande
ospedale non vi è provvedimento, singolo
atto, o parziale bisogno che non superi
quelle 500 lire. Occorre quindi per ogni
singolo caso pubblicare nell'albo locale le
relative deliberazioni, farne triplice copia p
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIII —
— 7660 —
l
a
SESSIONE —
Camera dei
DISCUSSIONI —
e mandarle di poi alla Commissione provinciale di p u b b l i c a beneficenza.
Ciò produce, lo creda la Camera, nelle
g r a n d i amministrazioni ospitaliere, un lav o r o enorme, i n g o m b r a n t e addirittura, che
si risolve poi in u n a spesa maggiore di impiegati non solo, ma bene spesso si converte
in dannosi ritardi nella esecuzione dei v a r i
p r o v v e d i m e n t i , per la mole di lavoro, nella
s u a essenza inutile, di cui viene sovraccar i c a t a la Commissione provinciale di beneficenza. Chi v 0 e la v i t a a m m i n i s t r a t i v a di
u n g r a n d e ospedale (ed io chiedo venia se
m i p e r m e t t o di portare q u i i risultati di una
esperienza acquisita) sa bene quali grossi
i n c o n v e n i e n t i produca questa s m i n u z z a t a e
s c h i a c c i a n t e f o r m a l i t à di tutela che lega,
c h e i n c e p p a t u t t o e t u t t i niente portando,
lo creda la Camera, di utile, di efficiente,
benefizio. V e d a , onorevole ministro, di mut a r e questo sistema, che è assolutamente
irrazionale e dannoso. Si potrebbero divid e r e le Opere pie in classi, come ella nel
s u o p r o g r a m m a h a detto, e forse per le
s t e s s e ragioni, di voler f a r e per i comuni,
che sono poi in fondo molto meno legati
di quello che non siano le Opere pie.
C o m u n q u e , f a c c i a cessare l'assurdo che
t u t t e le Opere pie del regno debbano esser r e t t e da uniche, identiche disposizioni
che le v i n c o l a n o tanto s t r e t t a m e n t e in t u t t a
la loro azione a m m i n i s t r a t i v a . Se i fini di
d e t t e istituzioni sono e debbono essere eg u a l i , le a t t i v i t à ed i bisogni non possono
esserlo e non lo sono certamente. L a ques t i o n e , sotto modeste a p p a r e n z e , è c o m p l e s s a ,
organica ed i m p o r t a n t e ed a me basta di
a v e r l a soltanto ricordata.
E ora, onorevoli colleghi, ho finito. H o
c r e d u t o mio dovere di richiamare l'attenzione dell'onorevole ministro, l'attenzione
d e l l a C a m e r a sulla g r a v e questione ospitaliera, intorno alla quale da lungo t e m p o io
ho dato molta parte della mia modesta operosità.
V o l e v o f a r ciò in modo più sommario e
r a c c o l t o . Ma su cose ed a r g o m e n t i la di cui
t r a t t a z i o n e mi è d i v e n u t a , per la l u n g a abit u d i n e , quasi direi u n a seconda natura, la
p a r o l a h a corso, mio malgrado, disordinata
e v e l o c e oltre il tempo che mi ero prefìsso.
S c u s a t e m e n e : e voi, onorevole ministro, date
t u t t a la v o s t r a azione illuminata e f a t t i v a
alle g r a v i ed i m p o r t a n t i questioni che qui
oggi ho solamente delineate. F a r e t e opera
degna di un grande u o m o di S t a t o , quale
voi siete, e v i rendérete benemerito della
u m a n i t à sofferente, dando p r o v v e d i m e n t i
TORNATA DEL 3 1
Deputati
MAGGIO~Ì910
a t t i a riafforzare quelle sante istituzioni a
cui le t u r b e dolorate debbono fare forzatamente ricorso, nei m o m e n t i più angosciosi
della vita, nei più estremi e più urgenti
loro bisogni. ( Vi ve approvazioni — Molti deputati vanno a congratularsi con l'oratore).
PRESIDENZA
DEL
PRESIDENTE
MARCORA.
P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di parlare
l'onorevole A b o z z i .
A B O Z Z I . Onorevoli colleghi, dalla mente
colta, che il mio amico onorevole Sanarelli
ha testé c h i a m a t o anche giovanile, dell'onorevole L u z z a t t i , dalla sua profonda conoscenza di t u t t i gli organismi a m m i n i s t r a t i v i ,
molti traggono la fiducia, e non a torto,
^che egli p o r t e r à nel Dicastero dell'interno
quelle t e n d e n z e riformatrici ed i n n o v a t r i c i
che lo h a n n o guidato nella risoluzione dei
problemi di economia e di legislazione sociale. A me, che a p p a r t e n g o a una delle regioni meno f o r t u n a t e dell'Italia, sia lecito
di associare a questa fiducia la speranza
che le riforme e le i n n o v a z i o n i mirino anche ad alleggerire gli oneri che esauriscono
i bilanci delle provincie e dei comuni.
Con questa speranza io sottopongo all ' a p p r e z z a m e n t o dell'onorevole presidente
del Consiglio alcune questioni suggeritemi
dall'esperienza a c q u i s t a t a nella v i t a amministrativa, e delle quali mi occuperò, spec i a l m e n t e nei riguardi delle conseguenze
finanziarie.
L o farò con la brevità che mi
è abituale.
A v r e i desiderato di manifestare la mia
modesta opinione anche sulla r i f o r m a elett o r a l e politica a n n u n z i a t a dal Governo; ma
p a r m i più o p p o r t u n o aspettare la present a z i o n e del disegno di legge per conoscerne
t u t t e le modalità e i dettagli.
Mi piace però fin d'ora di dar lode al
G o v e r n o per avere promesso un ragionevole
a l l a r g a m e n t o di v o t o , in relazione alla maggiore diffusione della coltura, e per avere
r i b a d i t o il f e r m o proposito, che è stato accolto con plauso dalla Camera, di modificare la procedura elettorale, allo scopo di
assicurare e garentire la sincerità delle operazioni, di ottenere elezioni scevre di frodi,
d ' i m p e d i r e e rendere difficili le sopraffazioni,
che recano offesa al regime costituzionale,
v i z i a n d o la l e g i t t i m i t à del suffragio.
I o sono stato e sarò sempre f a u t o r e dello
scrutinio di lista, che offre molti e grandi
v a n t a g g i , principalissimo questo, di rendere
più difficile l ' i n f e n d a m e n t o dei collegi alle
influenze locali. Però lo scrutinio di lista do-
Atti Parlamentari
LEGISL^
— 7661 —
vrebbe essere contemperato dalla rappresentanza delle minoranze, estesa indistintamente a t u t t i i collegi, qualunque sia il
numero dei deputati che debbono eleggere.
E sono così profondamente convinto del
vantaggio di questo sistema, che è stato
purtroppo chiamato a rispondere di colpe
non sue, che vorrei venisse applicato anche
all'elezione dei Consigli, provinciali.
Con questa riforma, io penso che si otterrebbe la vera responsabilità dei programmi amministrativi, si infonderebbe maggiore
energia nell'azione dei Consigli provinciali
e si attenuerebbero gl'inconvenienti talvolta
gravi, inerenti al riparto dei consiglieri nei
diversi mandamenti.
L'attuale sistema dell'elezione per mandamento fa sì che gli eletti portino nel Consiglio programmi ed idee esclusivamente
personali, la voce degli interessi dei mandamenti che rappresentano, per cui avviene
molto spesso che le maggioranze si formano
sulla base di accordi per vantaggi reciproci
a favore dei mandamenti rappresentati, anziché sulla base di programmi d' interesse
generale della provincia.
Il valente relatore della Giunta generale
del bilancio ha molto opportunamente richiamato l'attenzione del Governo e della
Camera sui manicomi giudiziari.
Mi associo ben volentieri a lui nel ritenere indispensabile una migliore organizzazione dei manicomi giudiziari, in modo da
non essere case di pena, ma case di cura,
essendo verissimo quello che si legge nella
relazione, che in linea clinica non v'è differenza fra il pazzo criminale e gli altri alienati.
Consentitemi,però, egregi colleghi,che dal
richiamo fatto dal relatore prenda occasione
per ricordare le richieste fatte da molte
Amministrazioni provinciali, le discussioni
avvenute, i voti emessi nei Congressi perchè
sia modificata la vigente legge sui manicomi e sugli alienati, la quale nella pratica
ha rivelato molti e gravi inconvenienti, specialmente nei riguardi dei minacciosi aggravi ai bilanci comunali.
Mancherei alla promessa che ho fatto di
essere breve, se volessi accennare quali possono essere queste modificazioni. Mi limiterò a dire che ritengo indispensabile si
trovi modo di disciplinare la materia manicomiale con criteri informati a conciliare
gli interessi collettivi ed individuali con gli
aggravi sempre crescenti delle provincie.
Le modificazioni adunque non solo debbono
Camera dei Deputati
-— TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910
riferirsi alle ammissioni e dimissioni degli
infermi, alla vigilanza e alla cura, ma più
specialmente all'onere che risentono le finanze provinciali.
E a proposito di quest'onere, non sarà
forse inutile ricordare come non sia giustificata, a parer mio, la distinzione che la
legge fa fra gli alienati condannati e giudicabili e quelli prosciolti dalla imputazione in base all'articolo 46 del Codice
penale.
Anche il folle che ha commesso un reato
in istato di infermità di mente tale, da
escludere completamente ogni responsabilità, non cessa per questo di appartenere
alla categoria dei criminali, poiché, come
ben disse un nostro illustre e competentissimo collega, la malattia mentale si innesta
nella struttura criminale. La custodia quindi
•di questi disgraziati è funzione governativa,
e la spesa non dovrebbe ricadere a carico
delle provincie.
Ma v'è di più. La legge 14 febbraio 1904
è stata interpretata nella sua esecuzione in
modo, dirò, quasi eccessivo, giacché, a parer mio, è enorme la pretesa del Governo
di volere applicare le nuove disposizioni
anche ai casi verificatisi prima della sua
promulgazione, violando così il principio
della non retroattività delle leggi.
La genesi della c i t a t a legge dimostra
chiaramente che la disposizione dell'articolo 6, che parla appunto delle spese, è innovativa e non già dichiarativa, e quindi
quella disposizione non può avere effetto
che per l'avvenire.
Sempre sullo stesso argomento, aggiungerò che il Governo deve sollecitamente far
sparire un dubbio al quale ha dato luogo
la circolare ministeriale del 18 settembre
1909, circa l'applicazione del regolamento
sui manicomi e sugli alienati, dubbio che
ha determinato delle liti fra comuni e provincie.
È risaputo che l'articolo 50 ?del vecchio
regolamento, in confronto dell'articolo 236
della legge comunale e provinciale e dell'articolo 81 della legge di pubblica sicurezza,
aveva fatto nascere una lunga controversia
t r a comuni e provincie sulla competenza
passiva pel mantenimento degli alienati innocui. I l nuovo regolamento ha corretta
quella disposizione, e quindi si dovea credere che si fosse voluto seguire la norma di
considerare i dementi innocui come inabili
al lavoro per applicare la legge di pubblica
sicurezza, per la quale la spesa del loro mantenimento è a carico dei comuni.
itti
— 7662 —
Parlamp.ntiirì
LEGISLATURA XXIxl — I
a
SESSIONE — DISCUSSIONI —
Invece la circolare cui ho accennato,
mentre asserisce che le forme, le modalità,
i locali di assistenza dei mentecatti tranquilli devono essere speciali, aggiunge che
queste norme mirano a rendere più facile e
meno costosa la cura per le provincie: da ciò
son derivati conflitti tra comuni e provincie
e sorte questioni che si agitano nel campo
amministrativo e giudiziario e che il Governo dovrebbe eliminare facendo sparire
la contraddizione tra l'indicata circolare e
il -regolamento ultimo in vigore.
E a proposito di controversie, permettetemi, onorevoli colleghi, di accennarne
un'altra: questa non tra comuni e provincie
ma tra le provincie e lo Stato, per formulare un voto nel quale tanto insistono le
rappresentanze provinciali e principalmente
quella della provincia cui appartengo, e per
la quale l'onorevole Luzzatti, nella seduta
di sabato, ebbe parole di sentito affetto.
Intendo accennare alle prestazioni immobiliari pel casermaggio dei reali carabinieri, in applicazione della legge 24 marzo 1907, A queste prestazioni si è voluta
dare un interpretazione così estensiva da
comprendere perfino la fornitura dell'acqua
potabile come spesa inerente non al casermaggio, ma alle caserme, cioè ai locali che
sono ancora a carico delle provincie.
Sulla legalità di questa interpretazione
si pronunzierà l'autorità giudiziaria, alla
quale alcune provincie hanno fatto ricorso;
ed appunto perchè la questione è ancora
pendente è opportuno non fare ulteriori considerazioni.
Io però prendo occasione da questo stato
di rapporti tra le provincie ed il Governo,
per invocare che sia completato il beneficio
accordato dalla legge 24 marzo 1907 esonerando le provincie anche dalla spesa di accasermamento dei reali carabinieri.
La distinzione tra casermaggio e accasermamento venne sollevata dalla Commissione che esaminò il disegno di legge presentato dall'onorevole Giolitti sulla graduale avocazione allo Stato delle spese di
cui all'articolo 272 della legge comunale e
provinciale.
Qnesta distinz ione ha dato luogo a divergenza di opinioni tra maggioranza e minoranza della Commissione, divergenza che
si è anche m anifestata nella discussione avvenuta alla Cam era ed accentuata al Senato per cui, dopo un vivace dibattito, il
ministro dell' interno ebbe a riconoscere che
era dovere del G overno di venire ancora in
aiuto delle provincie, ed accettò in questo
Carnero i pi Vo-t <¡>n'
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
senso un ordine del giorno proposto dall'Ufficio centrale.
Nel programma annunziato dall'attuale
Ministero è detto che si sarebbero mantenuti nelle linee generali i provvedimenti finanziari già proposti alla Camera.
Ora il disegno di legge dell'onorevole
Sonnino, sul riordinamento dei tributi locali, conteneva, a favore delle provincie, la
cessione dell'ultimo decimo di guerra aggiunto all' imposta sui terreni ed anche la
cessione della metà riservata allo Stato della
tassa sulle automobili.
Non è mestieri che io spenda parole per
dimostrare quanto siano inefficaci ed insufficienti questi provvedimenti : e certamente
non sono rispondenti all' invito contenuto
nell'ordine del giorno dell'Ufficio centrale del
Senato, che è in questi termini ; di prendere in considerazione le ristrettezze finanziarie delle provincie, oberate da ognor crescenti spese obbligatorie, di molto superiori
alla loro capacità tributaria.
Si deve, secondo me, avere principalmente di mira la necessità, non di apportare qualche benefìcio, dirò così, empirico
alle provincie, ma di frenare l'aumento della
sovrimposta imposto dal progressivo aumento delle spese obbligatorie.
Aggiungerò inoltre che con la cessione
che, col progetto Sonnino si fa alle provincie dell'ultimo decimo di guerra sulla fondiaria, indirettamente si viene a perpetuare
un onere, che la legge del 1886 sulla perequazione fondiaria aveva dichiarato provvisorio, e che si riversa completamente sulla
proprietà rustica, cioè sui terreni, che sono
già eccessivamente gravati.
A togliere quindi i lamentati inconvenienti, è necessario completare • il beneficio
accordato con le legge 24 marzo 1907, concedendo lo sgravio delle spese per le caserme dei reali carabinieri, in un periodo
da determinarsi con criteri di equità.
Queste spese jsono di indole statale, e
diventano insopportabili perla grande sperequazione regionale.
Altra volta ho avuto occasione di dimostrare con dati statistici quale aggravio pesi
sulla Sardegna per questo servizio obbligatorio, specialmente sulla provincia di Sassari, in confronto di tutte le altre provincie del regno.
D'altra parte non si deve dimenticare che
la parola casermaggio si è sempre intesa
come equivalente ad accasermamento. Se
ne ha la prova nella relazione della Commissione che ha esaminato le modificazioni
/!
— 7663 —
Camera dei Deputati
Parlamentari
a
LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910
della legge comunale e provinciale, nellaN
quale si parla del casermaggio delle guardie di città e del casermaggio dei reali carabinieri.
Ora la stessa parola usata in quella relazione certamente non poteva avere due
significati diversi, nè indicare due differenti
cose. E mentre si dice che per le guardie
di città il casermaggio comprendeva anche
l'accasermamento, è pure detto, per bocca
del relatore onorevole L a c a v a , che le spese
di casermaggio dei reali carabinieri, oltre
l'accasermamento comprendevano anche il
casermaggio propriamente detto.
E quando le condizioni del tesoro italiano non permettessero di attuare subito
questo p r o v v e d i m e n t o di giustizia, almeno
si dovrebbe adottare un temperamento immediato e temporaneo, che mentre valga
a frenare le esorbitanze od i capricci di
molte richieste, metta un argine;* all'aumento sempre crescente degli oneri delle
Provincie, lé quali potrebbero corrispondere
un canone allo S t a t o che assumerebbe anche il servizio di a c c a s e r m a m e l o .
I n tal modo l'autorità del Governo risparmierebbe inutili aggravi, che ora costituiscono per le amministrazioni provinciali
un vero inceppamento alla loro a t t i v i t à .
Come del pari sarebbe giusto che a costituire l'entrata dei bilanci provinciali non
concorresse soltanto la proprietà immobiliare. Perchè i soli proprietari di case e di
terreni, e non t u t t e le categorie di contribuenti devono concorrere al mantenimento,
per esempio, degli esposti, dei maniaci, alla
manutenzione delle strade provinciali, alle
spese per l'igiene, per i porti, per l'istruzione?
Io comprendo che la partecipazione delle
Provincie ai proventi della ricchezza mobile, come si è chiesto ripetutamente da
molte rappresentanze, presenti nella pratica
qualche difficoltà; ma non credo che queste difficoltà sieno tali da non potere essere
superate : non è impossibile di trovare il
modo equo di far concorrere anche la ricchezza non fondiaria alle spese p e r i servizi
provinciali, che sono di interesse e di indole generale.
E mio convincimento però che un radicale riordinamento del sistema tributario
delle Provincie e dei comuni debba andare
di pari passo con una riforma, radicale dell'ordinamento amministrativo.
E se così è, si affronti pure questa riforma che è reclamata dalle mutate condizioni
^economiche e sociali che tendono ad allar-
gare ed intensificare le funzioni degli organi
amministrativi in relazione ai nuovi bisogni
del progresso e della civiltà.
L ' esperienza ha dimostrato le manchevolezze della nostra legislazione, il difetto
di certi istituti di t u t e l a , la poca efficacia
del freno delle spese f a c o l t a t i v e , l'assurdità
di talune ineleggibilità e di talune incompatibilità, per le quali molte volte riesce
impossibile costituire il potere esecutivo
delle provincie.
Ebbene, se l'esperienza ha dimostrato
t u t t o ciò, si tenga conto del suo insegnamento per attuare quelle riforme che potranno assicurare ai comuni ed alle Provincie una v i t a più feconda, più attiva e più
libera. "
Non farei che tediare la Camera, se volessi specificare quali possano essere queste
riforme rispondenti ai nuovi tempi, in cui
si verifica uno slancio perseverante per un
sistema di concilianti garanzie degli interessi collettivi ed individuali.
In questo sistema potrebbero, ad esempio, trovare posto la migliore organizzazione
della responsabilità dei pubblici funzionari,
un ragionevole decentramento amministrativo, una radicale modificazione degli organi
di controllo e di tutela, un più largo campo
all'azione popolare, in modo da giovare efficacemente alla causa del diritto ed alla
correttezza dell'amministrazione.
Io ho fiducia che l'onorevole L u z z a t t i
saprà a t t u a r e queste riforme t r o v a n d o l'accordo fra i due termini estremi sempre antichi e sempre nuovi del v a s t o problema
sociale: l ' i n d i v i d u o e la società.
P r i m a di smettere di parlare, io desidererei conoscere il pensiero del Governo, rel a t i v a m e n t e al disegno di legge per l'assistenza agli esposti ed all'infanzia abbandonata.
L ' o n o r e v o l e Giolitti a v e v a da ministro
presentato alla Camera un disegno di legge
già approvato dal Senato.
L a Commissione nominata dagli Uffici
lo esaminò con sollecitudine e presentò la
relazione.
R I C C I O . Adesso non c' è più relazione.
A B O Z Z I . I n t e n d o accennare alla prima
Commissione, della quale f a relatore l'onorevole Torrigiani.
R I C C I O . L a prima sì, ma adesso non
ce n ' è più.
A B O Z Z I . Però le vicende parlamentari,
che hanno dato luogo allo sciogliménto
della Camera, ne impedirono la discussione.
F u ripresentato dall'onorevole Giolitti su-
— 7664 —
Atti ParLamenta > i
LEGISLATURA
XXII
—
l6
SESSIONE
—
DISCUSSIONI
('.pròvi <1 i iÌPfii'fati
—
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO
1910
bito dopo la riapertura della Camera, e fu , chini, Zaccagnino e Casalini, ha presentatonominata una nuova Commissione, la quale
il seguente ordine del giorno :
non ha ancora presentata la sua relazione;
« La Camera invita il Governo a presenanzi, come mi suggerisce il collega Molina,
tare opportuni provvedimenti legislativi che
non ha neppure nominato il relatore.
assicurino ai salariati dei comuni, delle ProOra comprendo benissimo che si tratti
vincie e delle opere pie : il minimo dello
di un problema molto importante e comstipendio ; la stabilità dell'ufficio ; il diritto
plesso, al quale si collegano molte gravi
a pensione ; il diritto al voto politico ed
questioni e principalissima quella d'indole
amministrativo.
finanziaria per l'aggravio che vengono a riMONTU'. Onorevoli colleghi, vi parrà
sentire le provincie.
veramente strano che io mi sia iscritto a
Ma si tratta anche di un problema che
parlare in questa importantissima discuspiù gravemente incombe sui pubblici potesione generale del bilancio dell'interno: conri nello svolgersi della moderna vita sociale,
cedetemi però di dichiararvi subito che io
di un problema che agita le ammininon
intendo assolutamente di entrare in
strazioni locali da più anni, e che racchiuuna disquisizione sui sistemi di Governo perde una promessa rimasta inadempiuta da
chè proprio non ne avrei la competenza, e
circa mezzo secolo.
d'altra parte ho fiducia nei ministri attuali,,
Ora a me pare che il Governo (poiché
m voi ! Io mi sono iscritto a parlare in questa
non debbo nascondere che sono state fatte
sede ed in questo momento per trattare un
critiche, tanto al progetto ministeriale,
argomento particolare, trito e ritrito nella
quanto al controprogetto della CommissioCamera, un argomento che non riguarda che
ne) debba giovarsi di questo stato di cose
degli umili e che quindi io mi lusingo possa
per trovare una soluzione conciliativa nei
essere simpaticamente accolto nelle sue conriguardi dell'onere che verranno a risentire
seguenziali
richieste che io modestamente
le provincie, in modo che, evitato ogni
mi
permetterò
di formulare.
soverchio aggravio, si possa la Camera proBicorderò come nella Camera per opera
nunziare sopra una riforma che dev'essere
di parecchi valorosi colleghi nostri, fra i
insieme opera di preservazione e di difesa
quali mi piace citare gli onorevoli Graffagni,
sociale.
Fazi,
Gallina Giacinto, Ferri Giacomo e
Come ho detto fin da principio ho creMolina,
fu già parecchie volte sollevata la
duto opportuno di provocare il pensiero
questione concernente i salariati dei codel Governo sopra alcuni dei principali armuni, delle provincie e delle Opere pie.
gomenti che erano la conseguenza della
Bicorderò ancora che in ripetute occapratica amministrativa, tanto più che l'osioni fu risposto dal banco del Governo che
norevole Luzzatti, nelle dichiarazioni da lui
i giusti reclami di questi umili, ma pur befatte alla Camera, affermava che, nella dinemeriti funzionari, sarebbero stati presi
scussione dei bilanci, si sarebbe data occanella dovuta e doverosa considerazione e
sione al Governo di determinare, con anache ad essi si sarebbe opportunamente provlisi precisa, le riforme che esso intendeva
veduto. Bicordo soprattutto le opportune
di presentare dopo esaurito il lavoro più
risposte date dagli onorevoli F a c t a e Biccio
urgente.
successivamente sottosegretari allo interno:
Ed appunto ho preso le mosse da quee rammento pure che ormai questa nusta sua affermazione, per sottoporre all'apmerosissima classe di lavoratori dopo tante
prezzamento suo quelle questioni che ho
e ripetute affermazioni di affidamento ha
semplicemente delibato per amore di brevitàil
giustificato diritto di volere una dichiaNon dubito che il pensiero del Governo
razione
anche più formale per parte delrisponderà a quelle larghe correnti che sole
l'illustre capo del Governo di oggi, che con
possono infondere nuova vita e nuovo imsana e coraggiosa visione del momento atpulso a tutte le attività politiche ed amtuale sa conciliare, con persuasione avvinministrative della nostra Italia. (Approvacente, uomini di parte diversa, sa sapientezioni Congratulazioni).
mente comporre, in una migliore risultante
P B E S I D E N T E . H a facoltà di parlare
pel
pubblico bene le forze cospiranti al mil'onorevole Montù il quale, insieme con gli
glioramento generale.
onorevoli Negrotto, De Bellis, Masoni, Fazi,
Giacinto Gallina, Eondani, Perron, Molina,
Sono note a tutti voi, onorevoli colleLeonardi, B e b a u d e n g o , Battaglieri, Speghi, le conclusioni, i voti ed i desiderata del
ranza, Domenico Pozzi, Fradeletto, BianCongresso di Orvieto ; è certamente pure
Atti
_ 7665 —
Parlamentari
LEGISLATURA XXIII —
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DISCUSSIONI —
a v o s t r a conoscenza che la Federazione di
questa classe e le numerosissime sezioni
provinciali e locali, in successive loro riunioni, nel c o m m e n d e v o l e desiderio di raggiungere al più presto i più urgenti miglioramenti reclamati, hanno con lodevole e
dignitoso spirito di sacrificio rinunciato a
parecchie delle richieste f a t t e nel Congresso
di Orvieto, limitandosi ad insistere su quelle
di più indispensabile ed urgente necessità.
10 r e p u t o non inutile f a r r i l e v a r e aglionorevoli colleghi che per v i r t ù dei suoi capi la
Federazione f r a i salariati dei Comuni, delle
Provincie e delle Opere pie ha saputo sempre mantenersi c o m p l e t a m e n t e ed oggettiv a m e n t e apolitica, t e n d e n d o u n i c a m e n t e
nelle sue finalità a miglioramenti di ordine
morale ed economico, sicché la mozione
che oggi viene s v o l t a da me in questa sede
era stata cordialmente e s p o n t a n e a m e n t e
firmata e s o t t o s c r i t t a da numerosi colleghi
nostri di t u t t i i settori e di t u t t i i banchi
della Camera.
11 testo della già c i t a t a mozione è quello
che costituisce l'ordine dels giorno che io in
nome mio e di numerosissimi colleghi ho
avuto l'onore di presentare, molto brevemente e molto modestamente. E così, come
la causa di questi modesti uomini richiede
per riuscire più simpatica, io mi permetterò
di dar ragione del mio ordine del giórno.
P r e m e t t o che niun carico d i r e t t a m e n t e
graverà sul bilancio dello Stato, o q u a n t o
meno il carico sarà indiretto e c e r t a m e n t e
non insostenibile. A n c h ' i o ricorderò s t a v o l t a
e dirò che purtroppo f r a questi salariati ve
ne sono di quelli per cui la p a g a è un vero
stipendio di f a m e ! N o i chiediamo che con
p r o v v e d i m e n t i . l e g i s l a t i v i i minimi dei salariati sieno ragguagliati agli stipendi e proporzionati a certi fattori basici di ciascun
comune, e di ciascun ente, quali possono
per esempio essere la popolazione, il cespite
totale di introito della ricchezza mobile ed
altri dati analoghi i quali v a l g a n o a stabilire la p o t e n z i a l i t à di ogni comune od
istituto e quindi la possibilità di un siffatto
titolo di spesa.
Circa la stabilità dell'ufficio non è d'uopo
che io r a m m e n t i come purtroppo, sopratt u t t o nei piccoli comuni, i salariati sieno
troppo spesso v i t t i m e dei partiti locali succedentisi al potere: epperò io non credo
che la stabilità sia da consentirsi a questi
salariati nella essenza assoluta della parola,
ma che ad essi, dopo un determinato periodo di p r o v a , v e n g a a c c o r d a t a una stabilità periodica t e m p o r a n e a di q u a l c h e anno,
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
r i n n o v a b i l e periodicamente e s u c c e s s i v a mente con a l t r e t t a n t i congrui a u m e n t i di
stipendio.
Circa alla l o d e v o l e preoccupazione per la
loro t a r d a vecchiaia, i salariati dei Comuni^
delle provincie e delle opere pie hanno
chiesto l'istituzione di una Cassa pensione
u n i c a per t u t t i i subalterni degli enti locali. E qui si consenta a me, quale modesto
p r o p a g a n d i s t a della Cassa nazionale di previdenza per l ' i n v a l i d i t à e la vecchiaia degli
operai, mi si consenta per quella p r o f o n d a
e studiata convinzione dei mirifici effetti
che la Cassa nazionale dovrebbe produrre,
di affermare che, a t t e n d e n d o da L u i g i Luzzatti disposizioni legislative che p r o v v e d a n o
alla obbligatorietà per gli operai di iscriversi alla Cassa, a lui io so pure di p o t e r e
con sicurezza rivolgermi p^r ottenere che
p r o v v i d e n z e legislative v e n g a n o , e ben presto, ad obbligare t u t t i i salariati degli enti
locali ad iscriversi alla Cassa nazionale,
obbligando in pari t e m p o le rispettive a m ministrazioni locali a concorrere a d e g u a t a mente per formare quella pensione in misura tale che essa non sia già la minima
irrisoria ed insufficiente, m a riesca effettiv a m e n t e a d e g u a t a allo stipendio ed al grado
del salariato iscritto.
N o n sarà certo su questo argomento che
io potrò avere un- diniego dal p a d r e della
previdenza e della cooperazione italiana :
previdenza e cooperazione nella scienza economica sono i miracoli corrispondenti ai risultati magnifici dell'integrazione degli infinitesimi nella scienza matematica; e così,
come quelli, riescono allo intento t a n t o più
e t a n t o meglio quanto maggiore è il loro
numero e la loro essenza similare !
U n a richiesta per ultimo è f a t t a dai salariati nello interesse particolare dei corpi
a r m a t i : essi chiedono il voto politico e amministrativo per tutti i cittadini salariati,
compresi i corpi armati che si t r o v a n o al
servizio delle A m m i n i s t r a z i o n i locali.
Eicordo a questo oggetto che sentenze
diverse di tribunali delle v a r i e regioni del
E e g n o hanno v a r i a m e n t e sentenziato in
m a t e r i a circa la possibilità o meno dell'esercizio di questo diritto, che d o v r e b b e
f r a n c a m e n t e al giorno d'oggi non essere negato più ad alcun u o m o libero.
A togliere questa r i l e v a t a disdicevole discrepanza fra sentenze dell'unica magistratura nostra, a sancire con una disposizione
perentoria il libero esercizio di questo sacrosanto diritto, i corpi a r m a t i chiedono, e
noi per loro i n v o c h i a m o , disposizioni precise
Atti Parlamentari
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Camera dei Deputati
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Ì9l0
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di legge che non livellino questi uomini a
coloro che h a n n o perduto i diritti civili.
Ecco, illustre presidente del Consiglio e
ministro dell'interno, i provvedimenti che
invochiamo da voi in f a v o r e di questi benemeriti salariati dei comuni^ delle Provincie e delle opere pie; e questi provvedimenti noi richiediamo non t a n t o nell'interesse dei singoli, m a in quello ben più alto
e ben più ragguardevole del bene generale
del paese.
E d è con persuasione di benevolo accoglimento che noi questi p r o v v e d i m e n t i vi
chiediamo ben sapendo che voi, anche senza
le nostre premure, pochi giorni or sono avete
scritto: « ho presenti desiderata dei subalt e r n i degli enti locali, e mi riservo di esaminarli colla maggiore benevolenza pos- '
sibile ».
Yi ricordo ancora che questa Federazione
f r a i numerosissimi salariati dei comuni,
delle Provincie e delle opere pie ha s a p u t o
finora mantenere la commendevole caratteristica di serena a p o l i t i c i t à : così debbono
«ssere e mantenersi le federazioni di classe
e così deve restare e resterà questa, se voi
provvederete ad assicurare ai suoi componenti quelle migliorìe di ordine morale ed
economico che oggi qui io vi ho richieste
in nome di numerosi colleghi.
In questo momento migliaia e migliaia
di uomini da u n capo all'altro ed in ogni
più minuscolo centro d ' I t a l i a a t t e n d o n o ansiosi quello che sarà per rispondere il Governo: t u t t i questi uomini servono la pubblica cosa; non vi a d o n t a t e se io li chiamo
vostri modesti, umili, ma pur benemeriti
cooperatori ! Essi con voi e con noi e forse
t a l v o l t a anche più di voi e di noi s t r u m e n t i
materializzati di ordine pubblico, concorrono m o d e s t a m e n t e sì, ma in forma diretta,
e cospicua alla realizzazione dell'aleatorio
p r o g r a m m a di Governo che nell'adempimento coscienzioso del dovere per p a r t e di
t u t t i vuole conciliare l'ordine e la libertà.
Ad essi quindi, per la realizzazione di quella
forinola ideale cui si ispira la sapiente opera
vostra, v a d a presto il benefico influsso d i
provvedimenti legislativi di tutela e di garanzia che io non voglio avervi suggerito,
m a che vi ho solamente e modestamente
ricordato. {Approvazioni — Molti
deputati
M congratulano con Voratore).
P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare
l'onorevole I n d r i .
I N D R I . Onorevoli colleghi! Nel prendere
la parola per alcune osservazioni, alle quali
l a discussione del presente bilancio mi offre
occasione, non ho la pretesa di esporre considerazioni, che abbiano il pregio della nov i t à , o l'efficacia di risolvere senz'altro i
problemi ai quali esse si riferiscono. A scopo
più modesto mirano le mie parole, che sono
d i r e t t e a richiamare l'attenzione benevola
del Governo e della Camera su alcuni problemi, in merito ai quali si è a lungo discusso, ma rispetto ai quali non si è ancora arrivati ad alcuna pratica conclusione, definit i v a m e n t e efficace.
Cadrà inascoltata la mia voce? Se guardo
a me stesso, dovrei sospettarlo; ma se miro
più in alto e penso alla importanza dei problemi che vorrò sottoporre all'uomo illustre
che regge il Dicastero degli interni, mi arride la speranza che il seme modesto vorrà
fruttificare, non per merito di chi lo lancia,
ma per virtù di chi è chiamato a raccoglierlo; e mi arride anche la speranza di avere i sentimenti benevoli della Camera sop r a t t u t t o , e vorrei anzi dire esclusivamente,
perchè gli argomenti, di cui r a p i d a m e n t e
t r a t t e r ò , r i g u a r d a n o quella, che, con frase
felice ed espressiva, l'onorevole relatore del
bilancio ha voluto chiamare politica sociale
silenziosa.
Perchè, onorevoli colleghi, rimanendo
sempre nel campo di quei problemi, che di
f r o n t e alle nostre organizzazioni rientrano
nella competenza e nelle attribuzioni del
Ministero dell'interno, io mi occuperò di
quei fenomeni, che costituiscono il primo e
l'ultimo gradino della scala della delinquenza, convinto come sono che uno s t r e t t o
legame congiunga l'alfa e l'omega delle manifestazioni delittuose; cosicché i provvedimenti, che vengono a d o t t a t i per prevenire
o rendere meno gravi le manifestazioni di
quella che dirò la delinquenza iniziale, si ripercuotono efficacemente, rendendole meno
intense e pericolose, su quelle che sono le
manifestazioni della delinquenza più evoluta ed anziana.
A tale proposito soccorre una prima osservazione: cóme funzionano gii i s t i t u t i , i
quali, r a p p r e s e n t a n d o u n a garanzia di t r a n quillità per i cittadini, debbono provvedere
alla persecuzione dei delitti ed alla ricerca
dei delinquenti?
L ' a r g o m e n t o della pubblica sicurezza e
della scuola di polizia è largamente e dott a m e n t e t r a t t a t o nella relazione; cosicché
io potrei, accennato l'argomento, semplicemente richiamarmi a q u a n t o l'onorevole relatore ha esposto.
Certo è però che, di f r o n t e ai risultati
davvero non troppo rassicuranti, vien f a t t o
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I
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Camera
DISCUSSIONI — - T O R N A T A ~ D E L 3 1
di domandarci se davvero si è provveduto
a garantire la società dal pericolo grave ed
immanente della delinquenza.
A mio sommesso avviso la risposta, per
essere sincera, non può essere che malinconicamente negativa. Per persuadersi di ciò,
basta richiamare le cifre le quali accertano
del numero rilevante degli insuccessi istruttori, dipendenti dal fatto che non si poterono scoprire gli autori dei reati.
Consenta la Camera, ed in modo particolare consenta l'onorevole relatore, che io,
attingendo ad altra sua relazione, comunicata alla Commissione di statistica, richiami
le cifre che egli ha esposto, completandole
però con altre, ed istituendo quindi un raffronto, il quale servirà ad imprimere maggiore efficacia a quello che risulta dai numeri che nella relazione si. consegnano.
Avverte dunque l'onorevole relatore che
nel 1907 le ordinanze di non luogo, per essere rimasti ignoti gli autori del reato, ascesero a 104,949. Tale cifra, indubbiamente
imponente per sè stessa, acquista una importanza ben maggiore quando voglia essere messa in confronto col numero dei processi che si ebbero in quell'anno, che fu di
•282,636. Così nel 1908 le 104,417 ordinanze
di non luogo per il predetto motivo vanno
messe a raffronto con i 283,488 processi.
Da questo confronto si ricava la conclusione, non troppo confortevole, che circa il
40 per cento dei delitti rimangono impuniti,
perchè non se ne scoprono gli autori.
STOPPATO, relatore. In qualche circondario anche il 75 e fino l'80 per cento.
I N D R I . Ho preso le cifre nel loro assieme, ed ho fatto una proporzionale complessiva. Ho piacere che l'onorevole relatore
accenni che vi sono alcune località in cui
questa proporzionale è anche più /elevata
di quella da me accertata.|
Credo però doveroso accennare ad uno
dei vari elementi che possono concorrere a
formare questa elevata percentuale, argomento che forse a prima vista potrà determinare un sorriso, ma che, illustrato, persuaderà della sua verità. Voglio dire -che
l'aumento della percentualità può essere
determinato dal fatto del passaggio dell'azienda delle ferrovie dall'industria ¡privata all'esercizio di Stato.
È troppo risaputo infatti come sempre si
siano verificati, e si verifichino tuttora, numerosissimi furti ferroviari, molti deifquali
riflettenti 'quantità economiche di ^valore
pressocchè trascurabile.
Quando si verificavano, essendo l'am-
dei
Deputati
MAGGIO 1 9 1 0
~
ministrazione delle ferrovie in mano ad
una Società privata, questa preferiva assai spesso indennizzare i danneggiati senza
ricorrere alla denunzia, anche per sottrarsi
a tutte quelle noie, ed a tutte quelle brighe
che si accompagnano, nella nostra pletorica
procedura penale, alle denunzie.
Non così potrebbe avvenire, ed avviene
ora, da parte dei funzionari dello Stato, i
quali di ogni violazione della legge devono
portare denunzia alla autorità. Questa inizia le proprie indagini le quali molto spesso,
essendo in relazione all'importanza morale
ed economica molto relativa del fatto denunciato, sono tali da condurre ad un risultato negativo.
Ma poiché la denuncia fu presentata
regolarmente rubricata, deve intervenire il
provvedimento del giudice che si risolve
nella pronuncia di ordinanza di non luogo. Ed ecco una delle cause estranee, indipendenti dalla autorità, che concorrono ad
aumentare la percentuale di questi insuccessi istruttori.
Ma è indubitato, onorevoli colleghi, che,
pur tenendo conto di questo elemento, la
percentuale stessa si mantiene sempre in
una cifra troppo elevata. Sarà questa colpa
esclusiva della organizzazione dei nostri
istituti di polizia giudiziaria ? Io non voglio
affermarlo.
Eiconosco però che alcuniprovvedimenti,
anche radicali, che concorressero a modificare ed a riordinare quella istituzione, potrebbero condurre al risultato di avere delle
conseguenze meno gravi. Io non voglio entrare in dettagli: mi permetto soltanto di
osservare (perchè di ciò è pure fatto cenno
nella relazione) che rispetto alle nostre
scuole di polizia sarebbe benel'insegnamento
scientifico fosse completato anche con un
insegnamento di natura pratica, il quale
potrebbe essere fornito da chi abbia diretta
conoscenza del nostro mondo criminale,¿così
da poterne conoscere i sistemi, le tendenze,
i mezzi di azione, e dare le necessarie istruzioni a coloro che devono successivamente
esplicare in questo campo, nemico della società, la loro attività in difesa della società
stessa. Spero perciò o,he l'onorevole ministro
vorrà su questo problema, che mi pare
gì ave in quanto interessa la sicurezza e la
tranquillità dei [cittadini, portare tutto il
suo attento esame.
(Benissimo!)}
Molto, onorevoli colleghi, si è discusso
dentro e fuori di questa Camera dell'impressionante fenomeno della delinquenza
minorile; e uomini autorevolissimi, dei quali
itti f i rlrimrrt a*-'
LEGISLATURA
XXII —
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I*
SESSIONE —
DISCUSSIONI
tjfi77ì.era V< ! >epxtea*.—
TORNATA
DEL 3 1
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1910
io non istarò a ripetere i nomi perchè da
gare della corruzione, la quale, se è dissolvoi ben conosciuti, hanno portato il convitrice dei buoni sentimenti dell'animo, lo
tributo del loro cuore e della loro intelliè bene spesso anche delle energie fìsiche.
genza alla cura di questa piaga dolorosis(Benissimo!)
sima che minaccia di tramutarsi in cancrena
Ora anche di tale argomento si è ripelogoratrice.
tutamente discusso in questa Camera e
Io certo non avrò la pretesa (chè sarebbe
fuori, ma purtroppo siamo sempre nelle
atto di audacia) di voler suggerire rimedi
stesse condizioni e la nostra bella penisola
nuovi, su molti dei quali dovrebbe del resto
continua ad essere invasa da una forma di
richiamarsi, e si richiamerà, l'attenzione di
letteratura (dovrò chiamarla così poiché
chi con tanto senno regge il dicastero della
non mi sorregge altra parola, e mi dispiace
giustizia: al quale dicastero, per motivi che
di usare questa espressione anche per la
dirò rapidamente in seguito, io vorrei ve- I¡ persona che mi sta dinanzi, l'onorevole Pranisse affidata la direzione e l'amministradeletto, e che della sana letteratura è vezione di tutti quegli istituti che hanno diramente un autorevole rappresentante) una
retta e immediata relazione coi fenomeni
letteratura che ci proviene da oltre i monti
della delinquenza. Mi sia però lecito di vee da oltre i mari, e nella quale la lubricità
dere se e quanto si sia fatto fin qui allo
del pensiero è superata soltanto dalla bruscopo di ottenere, per lo meno, una parola
talità volgare dell'espressione.
{Approvarassicuratrice dall'autorevole capo del Gozioni).
verno in ordine a una tale questione. E un
L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, miprimo rilievo che io credo di dover fare, e
nistro delV interno. Purtroppo, è anche auche mi è ispirato dalla modesta mia pratoctona.
tica professionale che mi costringe a vivere
I N D B I . È vero, e questa osservazione è
nel doloroso contatto degli ambienti carancora meno confortevole per noi. Queste
cerari, è che sia necessario imprimere, non
pubblicazioni poi sono largamente esposte
soltanto con la parola, ma coi fatti, una
nelle edicole, nelle rivendite dei giornali, e
diversa caratteristica alla pena, la quale
quel che è peggio, onorevole presidente del
non deve avere l'impronta di una represConsiglio, anche nelle rivendite di giornali
sione violenta che opprime e distrugge, ma
delle nostre stazioni ferroviarie, le quali,
deve piuttosto risolversi in una benefica
se non erro, vengono concesse in appalto
emenda che eleva e può ricostituire. E in
dallo Stato.
armonia a ciò, onorevoli colleghi, e in reI o certo non vorrò pretendere, poiché
lazione al rilievo evidente che la delinmi occupo di questo problema relativaquenza minorile è certo facilitata dal fatto
mente all'impressione che ne possono avere
dell'abbandono nel quale il fanciullo è lai minorenni, io non vorrò pretendere che
sciato, e dalla deficienza di una sana edusi arrivi a provvedimenti che possano escazione morale e civile, tanto più necessere in contrasto con la legge.
saria di fronte al rilassamento dei vincoli
Perchè se c'è qualcuno che crede o spera di
famigliari per i quali molte volte il fantrovare in queste letture un balsamo riconciullo è costretto a vivere al contatto morfortatore o magari rigeneratore, non certo
boso della strada, quando non è posto nella
noi ci possiamo opporre allo sfogo di questa
dolorosa situazione di essere involontario
solitaria sodisfazione. (Ilarità). Io, come
testimonio di manifestazioni che offendono
accennai, mi interesso soltanto dell'impresla legge e la morale insieme, in armonia a
sione che il f a t t o può produrre nell'animo
ciò, dicevo, un intervento vigoroso da parte
dei giovani, impressione che può essere fadello Stato sembra assolutamente indispentale, mentre io credo che il tenere viva la
sabile. [Bene!)
/
fiamma di idealità morali nell'animo della
giovinezza sia opera nella quale ci dobbiaEd io credo, onorevoli colleghi, che in
mo trovare tutti concordi, perchè è troppa
primo luogo si dovrebbe cercare di rendere
risaputo come la corruzione e la delinmeno facile quello che dirò il contatto fra
quenza siano strettamente congiunte in
le anime giovanili e le manifestazioni pubmodo che molte volte la prima è fattrice e
bliche della immoralità più sfacciata.
determi natrice della seconda.
(ApprovaBadate che non è questione di maggiore
zioni) .
o minore puritanesimo: questo è soltanto
Ed io che so che nell'animo buono deldesiderio di salvare la nostra giovinezza,
l'illustre presidente del Consiglio alita un
che è forza viva della Nazione; è in fondo
senso di alta e pura moralità, spero di avere
aspirazione di creare un ostacolo al dila-
Atti Parlamentan
~ "LEGISLATURA XXIII —
— 7669 —
I a SESSIONE —
DISCUSSIONI —
d a lui u n a p a r o l a che mi assicuri come egli
si preoccupi di questi pericoli, pericoli i q u a l i
a u m e n t a n o di f r o n t e a certi spettacoli nei
quali ogni s e n t i m e n t o di a r t e è d i s t r u t t o
•per esservi sostituito quello della pornografìa più oscena, che arriva al p u n t o di
d e t e r m i n a r e un s e n t i m e n t o di nausea in
ogni u o m o che si s e n t a non s o l t a n t o moralmente, ma a n c h e , lasciatemelo dire, fisiologicamente sano! {Bravo!)
Mi si c o n s e n t a , onorevoli colleghi, poiché come l ' a n n u n z i a i fin da p r i m a , il mio
povero discorso non a v r à certo il m e r i t o
della novità, di e n t r a r e a p a r l a r e di u n alt r o a r g o m é n t o p u r non nuovo in q u e s t a
Camera: quello dei r i f o r m a t o r i .
Voci. Cosa ha d e t t o ?
I N D R I . I r i f o r m a t o r i . E l ' i n e s a t t a percezione della f r a s e d a p a r t e di q u a l c h e collega d i p e n d e forse dal f a t t o che q u e s t a parola contiene t r o p p e volte quella l e t t e r a
dell'alfabeto che mi è u n p o ' ostica. (Si ride).
I r i f o r m a t o r i , d u n q u e , che d o v r e b b e r o rappresentare il p o r t o t r a n q u i l l o e l'asilo sicuro, dove d o v r e b b e r o t r o v a r e ricovero i
giovani n a u f r a g h i della vita, corrispondono
essi per la loro organizzazione, p e r il loro
numero allo scopo per il q u a l e v e n n e r o istituiti ?
La d o m a n d a mi s e m b r a doverosa di
f r o n t e ai rilievi che a q u e s t o r i g u a r d o si
contengono nella relazione d e l l ' o n o r e v o l e
S t o p p a t o , che della redenzione giovanile è
stato ed è u n f e r v e n t e , caldissimo apostolo.
I o so che l'organizzazione di questi riformatori, per le alte finalità che si propongono di r a g g i u n g e r e , è tale d a determinare e d a s u s c i t a r e l ' a m m i r a z i o n e e se vo-<
lete a n c h e l ' i n v i d i a di a l t r e nazioni. Ma
p u r t r o p p o noi, che s a p p i a m o come realmente s t a n n o le cose, d o b b i a m o melanco
n i c a m e n t e concludere che q u e s t a a m m i r a zione e q u e s t a invidia devono essere l i m i t a t e
alla istituzioni c o n s i d e r a t e a s t r a t t a m e n t e ,
più che nella loro p r a t i c a applicazione. I o
c o m p r e n d o che non possa s e n z ' a l t r o realizzarsi l'altissimo ideale che t u t t i i giovani
t r a v i a t i o .delinquenti possano t r o v a r ricovero in queste case di r i f o r m a ; ma credo
che u n a situazione migliore, con un po' di
b u o n a v o l o n t à , si p o t r e b b e o t t e n e r e , e sop r a t t u t t o penso che il p r o b l e m a m e r i t i u n o
s t u d i o maggiore e più a m o r o s o di quello
che finora forse non vi sia s t a t o d a t o .
La p r o p o r z i o n e degli accolti oggi nei rif o r m a t o r i è così al di s o t t o del n u m e r o di
coloro che a v r e b b e r o diritto di t r o v a r v i
accoglimento che, se la f a m a n o n m e n t e
Camera
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MAGGIO
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Deputati
1910
e credo che in questo caso non m e n t a , vi
sono delle circolari c h e a v v e r t o n o le a u t o rità di non iniziare n e m m e n o le p r a t i c h e
per l ' a c c o g l i m e n t o di minorenni nei riform a t o r i q u a n d o a b b i a n o oltrepassato l ' e t à
di 14 anni.
Ora v e d e t e che con un p r o v v e d i m e n t o
di a u t o r i t à , s e p p u r e r i s p o n d e n t e ad u n a
assoluta necessità, si viene a dar di frego
a ciò che dispone t a s s a t i v a m e n t e la legge.
Ciò costituisce u n a condizione di cose per
cui molti m i n o r e n n i sono c o s t r e t t i ad espiare
la p e n a nei carceri c o m u n i dove (onorevoli
colleghi, la mia affermazione p u ò essere
c o n f e r m a t a d a q u a n t i o per necessità professionale o per dovere di s t u d i o f r e q u e n t a n o quei luoghi di dolore che sono lecar-»
ceri) dove la disposizione che sia m a n t e n u t a
la distinzione t r a le giovani reclute ed i
v e t e r a n i del pauroso esercito della delinq u e n z a , non è a f f a t t o osservata, e t u t t i
i n v e c e sono t e n u t i uniti. (Movimenti
dell'onorevole sottosegretario di Stato per T'interno).
È proprio così, onorevole sottosegretario di
S t a t o per l ' i n t e r n o .
C A L I S S A N O , sottosegretario di Stato per
Vinterno. P r o p r i o così !
I N D R I . Avevo i n t e r p r e t a t o che il suo
cenno avesse u n significato di s m e n t i t a ,
della q u a l e sarei s t a t o lieto, a l m e n o per la
p a r t e alla quale la sua s m e n t i t a si s a r e b b e
riferita.
C A L I S S A i s O , sottosegretario di Stato per
Vinterno.
Assentivo invece, a p p u n t o perchè anch'io, come lei, ho p r a t i c a di q u e s t e
cose !
I N D R I . N o n come me, m a molto più
di me. E quindi per questo è a n c o r a più
a u t o r e v o l e la c o n f e r m a c h e ella d à in questo m o m e n t o alla mia osservazione.
Ora n o n ho bisogno di i n t r a t t e n e r e la
C a m e r a p e r dire t u t t e le gravi conseguenze
che d e r i v a n o , specialmente ai m i n o r e n n i ,
da questo f a t a l e c o n t a t t o . Ma oltre a ciò,
che è rilievo che mi sembra non t r a s c u r a bile, credo che il p r o b l e m a dei r i f o r m a t o r i
d e b b a essere s t u d i a t o a n c h e in relazione
alla legge che g o v e r n a q u e s t e istituzioni.
L ' a r t i c o l o 4, i n f a t t i , del r e g o l a m e n t o 14
luglio 1907 dispone che i r i f o r m a t o r i debb o n o essere divisi p r i m a di t u t t o a seconda
delle categorie giuridiche dei minorenni che
vi t r o v a n o accoglimento, venendosi così a
costituire, l a s c i a t e m i p a s s a r e la frase u n p o '
b a r b a r a , t r e b r a n c h i e s e p a r a t e e distinte di
r i f o r m a t o r i . Ma l'articolo stesso soggiunge
che possono, f e r m a r e s t a n d o la divisione acc e n n a t a testé, possono i r i f o r m a t o r i suddi-
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE —
a
— 7670 —
Camera dei Deputati.
D I S C U S S I O N I ^ — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
vidersi in altre branchie in ragione dell'età, \
dei precedenti e della condotta dei rico- \
verati.
Secondo questo criterio, si costituirebbero altre cinque classi separate e distinte.
Non è necessario che io dica alla Camera
come per rispondere ai fini che la legge si
propone di raggiungere, sarebbe utilissimo
che questa, che è disposizione protestativa,
divenisse disposizione obbligatoria. Ed io
ho il conforto a questo proposito (poiché
la distinzione è ispirata al pensiero di evitare quegli agglomeramenti fra giovani di
tendenze, aspirazioni, precedenti ed educazione diversi, che difficulterebbero il raggiungimento dell'emenda alla quale i riformatori mirano in modo essenziale) ho il
•conforto a proposito di queste mie parole,
dicevo, di potere invocare una autorevolissima dichiarazione avutasi l'anno scorso in
questa Camera dall'onorevole Giolitti che,
discutendo appunto dei riformatori, ebbe
ad affermare l'opportunità che le disposizioni di legge avessero applicazione specialm e n t e per ciò che riguarda i minorenni di
diverse tendenze e di età diverse.
Se si mettono pertanto a raffronto tutte
queste disposizioni legislative col numero
molto limitato dei nostri riformatori, si vede
come il voto della legge non possa avere
il suo completo esaudimento.
Eimedi a questo stato di cose, specialmente di natura finanziaria, io non mi permetterei certo di suggerire tanto più che
in materia finanziaria non esito a dichiararmi incompetente. Bicordo però che ad
ovviarvi accenna già l'onorevole relatore il
quale mi sembra che con molta opportunità, suggerisca una più rigida e severa
applicazione dell'articolo 169 del regolamento. Agli altri rimedi penserà la sagace
mente dell'onorevole ministro dell'interno
che vorrà essere senza dubbio d'accordo con
me nel ritenere che un lieve sacrifìcio potrà
esser anche tollerato quando si sappia che
viene chiesto per salvare dei giovani traviati e far sì che essi anziché di disdoro e
di danno possano essere di vantaggio alla
patria. (Bravo!)
Giunto a questo punto mi occupo di
un altro argomento, a cui ho incidentalmente accennato al principio del mio dire,
cioè della dipendenza degli istituti carcerari
che vorrei trasmigrasse dal Ministero dello
interno a quello di grazia e giustizia.
Anche questa questione non è nuova.
Secondo le indagini che ho fatte ne parlò
per la prima volta in questa Camera l'ono-
revole Mazza nel 1903 come relatore del
bilancio dell'interno. Successivamente ne
discorse l'onorevole Stoppato che è del bilancio dell'interno il relatore odierno. Faccio
questo rilievo perchè mi arride la speranza
che la invocazione del precedente e le teorie
note del relatore faranno sì che egli vorrà
benevolmente accogliere l'idea che sto propugnando.
Il ricordo inoltre di quanto dissero questi
due parlamentari, dì me molto più autorevoli, mi dispensa dall'approfondire l'argomento. Faccio una sola osservazione.
Nel suo discorso l'onorevole Mazza invocò
l'esempio della Francia e l'invocazione era
giusta nel senso che anche la Francia, come
l'Italia, mira al passaggio degli istituti carcerari dal Ministero dell'interno a quello
della grazia e giustizia.
Ma se è vero che l'esempio delle altre
nazioni deve insegnare qùalche cosa, noi
dobbiamo ricordare che gli unici popoli che
continuano a tenere gli istituti carcerari
alle dipendenze del Ministero dell'interno
sono appunto l'Italia e la Francia.
Ora questo confronto non è troppo lusinghiero pel nostro sistema, tanto più poi
se si pensa che la Francia aspira da tempo
alla riforma.
Questa poi non si limiterebbe ad una
questione di etichetta esteriore ma rifletterebbe la sostanza. Poiché, come ho detto
prima, col mantenimento della stessa sorveglianza e della stessa direzione si perpetuano sistemi che sono contrari alle aspirazioni più recenti della scienza penitenziaria
ed alle nuove finalità della pena la quale
deve avere carattere non di repressione ma
di emenda.
Questo è tanto vero che precise disposizioni del codice penale esplicano l'attuazione
di un tale principio astratto. Ora per poter
render possibile l'applicazione di queste disposizioni legislative sarebbe necessario che
i condannati venissero esaminati e studiati
non tanto nell'aspetto esteriore quanto nei
loro sentimenti interni; sarebbe necessario
che i condannati potessero avere contatto
con i superiori degli istituti carcerari: il che
purtroppo, nella pratica, non avviene perchè questi concetti pare non entrino nella
mente di alcuni funzionari, i quali credono
di avere assolto completamente il compito
loro, col mantenere gli individui condannati,
segregati dal civile consorzio e col dare applicazione pratica alle disposizioni burocra| tiche che si contengono nei regolamenti.
Ma non è così, a mio avviso, che può
(
Atti
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Parlamentari
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Camera dei
TORNATA DEL 3 1
MAGGIO
Deputati
1910
una buona volta radicalmente e con coragessere raggiunto lo scopo che la legge si
gio curata.
propone; scopo che si potrà tanto più faPer la verità storica, e perchè rapprecilmente ottenere quando, mettendo questi
senta per me un altissimo conforto alla tesi
istituti alla dipendenza di quel Dicastero
che sostengo, devo ricordare che l'anno
che è in più immediato e diretto contatto
scorso, in occasione della discussione del
con tutti i fenomeni della delinquenza, si
bilancio, rispondendo ad un magistrale dipotrà almeno costituire quell'unità di indiscorso pronunziato contro il domicilio coatto
rizzo che è fonte principale e fondamentale
dall'onorevole Leonardo Bianchi, l'onoredel successo di qualunque aspirazione. {Bevole Giolitti rivolgeva alla Camera queste i
nissimo!)
parole :
Onorevoli colleghi sono prossimo alla fine,
con sodisfazione vostra (Voci: No, no), ma
« L'argomento è dei più importanti per
credetelo, ed è la verità, anche con molta
tutta la società ed è una condizione verasodisfazione mia.
mente dolorosa quella di questa massa di
uomini (perchè sono pur sempre uomini) i
Voglio occuparmi dei fenomeni che rapquali non sono che un male per la società.
presentano l'ultimo gradino della scala della
Mi propongo di presentare un disegno di
delinquenza. Voi avete compreso che intenlegge a questo proposito, augurandomi che
do alludere ai delinquenti abituali e al doabbia sorte migliore di quell'altro, che rimicilio coatto, piaga purulenta sempre
mase tre anni inscritto all'ordine del giorno,
aperta nell'organismo sociale. Anche su quesenza avere l'onore della relazione della
sto argomento potrò esse,re assai breve.
Commissione parlamentare ».
Pare quasi che lo Stato non esiti a mantenere quella che io dirò l'università di perA mia volta mi auguro che la promessa
fezionamento della delinquenza con annessa
dell' eminente uomo, la quale non potè
scuola pratica per l'organizzazione dei pegessere attuata per gli avvenimenti parlagiori delitti. (Benissimo!) Perchè oggi è dimentari, sia raccolta dall'onorevole presimostrato come realmente a tali dolorose e
dente del Consiglio attuale, il quale vorrà
sinistre conseguenze conduca l'istituzione
darci un sicuro affidamento che presenterà
del domicilio coatto, contro del quale tante
a tale riguardo un disegno di legge, che,
voci si sono levate, per l'abolizione del
se non avrà per sè le fosforescenze dell'apquale tante promesse si sono avute, le priparenza esteriore, corrisponderà però ad un
me inascoltate, le seconde, diciamolo aperbisogno reale ed universalmente sentito.
tamente perchè è la verità, non mante{Vivissime
approvazioni
— Moltissimi
denute. (JBene!)
putati vanno a congratularsi
con
Voratore).
P R E S I D E N T E . Il seguito di questa diNella relazione si accenna al numero non
scussione è rimesso a domani.
trascurabile di progetti presentati in proposito, nessuno dei quali ebbe l'onore di
oltrepassare la soglia di quest'Aula. EpInterrogazioni.
pure il problema era tale da occupare seriamente, in quanto mirava a salvare la
P R E S I D E N T E . Si dia lettura delle insocietà dai suoi nemici peggiori.
terrogazioni presentate oggi.
Eicordo che nel presentare il disegno di
legge contro i delinquenti abituali e per la
R I E N Z I , segretario, legge :
abolizione del domicilio coatto, nel 1900, il
compianto Gianturco così concludeva la
« I l sottoscritto chiede d'interrogare il
sua relazione:
ministro dei lavori pubblici per sapere se
« Non è dunque col domicilio coatto,
non creda equo e doveroso provvedere i
che una lunga esperienza ha dimostrato
mezzi di sussistenza ai guardiani idraulici
inefficace a prevenire la delinquenza, che
licenziati dal servizio per ragione di vecla società si può e deve difendere da cochiaia, e presentare un disegno di legge
loro che hanno spiccata tendenza a delinche in avvenire assicuri anche a questo perquere, ma biscgna escogitare metodi più
sonale una pensione per la vecchiaia.
efficaci e improntati a un più alto senso
« Queirolo ».
di giustizia per garantire l'ordine sociale ».
Da allora ad oggi sono passati diecianni.
Nuove voci si sono levate per l'abolizione
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
di questo vero semenzaio di delitti e la naministro dei lavori pubblici per sapere se
zione attende ancora che questa piaga venga
non ritenga doveroso presentare sollecita-
Atti
— 7672 —
Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I —
I
a
SESSIONE —
DISCUSSIONI —
mente proposte tendenti a migliorare le
condizioni dei cantonieri delle strade nazionali.
« Samoggia ».
« 11 sottoscritto chiede di interrogare i
ministri di agricoltura, industia e commercio
e delle finanze per sapere se non ritengano
ormai opportuno alienare le case di proprietà demaniale che costituiscono la borgata di Battipaglia per dar vita ad una
nuova borgata in località S. Berniero sempre
in comune di Eboli (Salerno).
« Samoggia ».
« Il sottoscritto chiede di interrogare il
ministro di agricoltura, industria e commercio per sapere se, in vista della crescente e dannosissima diffusione di alcune
piante parassitarie (cuscuta e orobanche, in »
ispecie) non ritenga opportuno presentare
speciali provvedimenti legislativi, stimolando intanto i comuni a valersi delle facoltà che sono a loro concesse per limitare
ed ostacolare il diffondersi dei parassiti.
« Samoggia ».
a II sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dell'interno sul divieto opposto
dal Consiglio comunale di Eomano Lombardo alla apposizione di un medaglione
ricordo a Giuseppe Garibaldi.
« Samoggia «.
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro della guerra .per conoscere, in seguito al luttuoso fatto avvenuto dalla Caserma « Bruzzesi
in Civitavecchia, quali
responsabilità eventualmente si debbano
constatare, quali provvedimenti s'intenda
prendere per prevenire possibilmente tali
sventure e quali disposizioni siansi prese in
sussidio delle vittime.
« Calisse ».
« I l sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dei lavori pubblici, per sapere se e
quando verrà a luce e sarà messo in attuazione il nuovo regolamento sui fanalisti di
cui una Commissione si occupa sin dal 1907.
« Zaccagnino ».
(
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dei lavori pubblici, sui ritardi che
subisce la pratica per l'iscrizione del fiume
Fortore tra le opere idrauliche di terza categoria e sui provvedimenti a prendere.
« Zaccagnino ».
Camera dei
TORNATA DEL 3 1
MAGGIO
Deputati
1910
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dei lavori pubblici, per sapere
quando saranno presentati i provvedimenti
opportuni per colmare le cave di prestito
intorno alle linee ferroviarie e se non sia il
caso di provvedere d'urgenza alle cave di
prestito della stazione ferroviaria di Apricena, dato il fatto che si potrebbe colà ripararvi con pochissima spesa e con rilevante
vantaggio dell'igiene e della stessa Amministrazione dello Stato.
« Zaccagnino ».
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro della guerra sulla opportunità o
meno di transitare nella categoria degli uscieri gli attuali inservienti di ufficio, da
lunghi anni adibiti alle funzioni di uscieri
nei vari ispettorati, comandi, direzioni di
artiglieria e del genio.
« Buonanno ».
« Il sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dell'istruzione pubblica sulle risultanze delle indagini fatte alla clinica delle
malattie mentali e nervose della regia università di Palermo.
« Castellino ».
« I l sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dei lavori pubblici sull' inqualificabile ritardo nei lavori di completamento
per l'approdo dei ferry boats a Villa S. Giovanni.
v
« Gesualdo Libertini ».
« I l sottoscritto chiede d'interrogare il
ministro dei lavori pubblici per sapere se
ha conoscenza del pericolo reale ed immediato che corrono i ferry-boats di più grosso
tonnellaggio, entrati in servizio da pochi
giorni per la traversata dello Stretto, a
causa della evidente deficienza delle condizioni di approdo a Villa San Giovanni, e
quali provvedimenti intenda disporre per
ovviare ad un possibile disastro.
« Gesualdo Libertini ».
« Il sottoscritto chiede d'interrogare i
ministri delle finanze e del tesoro, per conoscere i motivi che ritardano la costruzione del palazzo degli uffici finanziari in
Cosenza, con grave danno per la cittadinanza e per lo Stato.
« Confienti ».
P R E S I D E N T E . Queste interrogazioni
saranno inscritte nell'ordine del giorno.
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIII
l
a
SESSIONE —
— 7673
DISCUSSIONI —
Debbo però, ancora una volta, richiamare
1' attenzione degli onorevoli colleghi sopra
questo fatto. In materia d'interrogazioni si
vanno continuamente escogitando metodi,
i quali, secondo me, non sono perfettamente
conformi nè al regolamento, nè ai principi di
cortesia e di deferenza, che si debbono i colleghi fra loro. Da qualche tempo si usa da
alcuni deputati presentare in una sola volta
quattro o cinque interrogazioni; non riflettendo che, in questo modo, per il giorno
dello svolgimento, si viene ad ipotecare, a
profìtto di un solo deputato, e conseguentemente contro il diritto degli altri, tutto
il tempo che in ogni seduta vien destinato
alle interrogazioni. (Bravo!)
Io ho pensato al modo di riparare a questo. inconveniente con una modificazione al
regolamento, che dovrebbe poi esser presentata dalla relativa Commissione ; perchè
nessun Presidente di Assemblea legislativa,
il quale Senta i doveri del suo alto ufficio,
potrebbe tollerare il consolidarsi di un sistema, che costituirebbe una vera sopraffazione del comodo di un deputato singolo
al diritto di tutti. (Approvazioni).
Prima però di giungere ad una disposizione regolamentare, che assumerebbe quasi
il carattere di un provvedimento disciplinare
mi piace di fare ancora appèllo alla discrezione degli onorevoli deputati. (Benissimo!)
Potrei dire i nomi di coloro che hanno
presentato ad un temjpo anche quattro interrogazioni; ma me ne astengo, perchè confido che il mio avvertimento, anzi la mia
preghiera non sarà stata fatta invano, ma
sarà ascoltata. (Vivissime approvazioni). In
caso diverso, saprò compiere, ad ogni costo,
il mio dovere.
Molte voci. Ha ragione ! Ha ragione !
Sull'ordine
del
giorno.
CABRICI. Chiedo di parlare.
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
CABRINI. Mi permetto di proporre che
per domani, fra le interrogazioni e la continuazione del bilancio dell'interno, venga
inscritta nell'ordine del giorno la discussione del disegno di legge Daneo, accettato
poi dall'onorevole ministro Credaro, dal titolo : « Interpretazione dell'articolo 73 della
legge 15 luglio 1900, n. 383, portante provvedimenti per le provinole meridionali ».
Posso garantire che il disegno di lègge non
darà luogo a discussione di sorta.
P R E S I D E N T E . L'onorevole presidente
del Consiglio dichiarò, sabato scorso che non
602
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
intendeva che avanti al bilancio dell'interno
fossero iscritti altri disegni di legge; tranne, ben inteso, quelli di carattere amministrativo, come le maggiori assegnazioni e
diminuzioni di stanziamento, che non si
possono assolutamente prorogare.
Io quindi me ne rimetto allo stesso presidente del Consiglio.
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Se l'onorevole Presidente
crede, sentiamo prima le altre domande.
P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare
l'onorevole Graffagni.
GRAFFAGNI. Pregherei di iscrivere nell'ordine del giorno lo svolgimento della
proposta per estendere a tre dei Mille la
legge del 28 gennaio 1885: fu già votata ad
unanimità dalla Camera, ma non potè andare al Senato. Si tratta di tre patriotti
oramai vecchi che aspettano un po' di pensione. Prima erano sei, ma ora tre sono già
scomparsi. Non ci sarà discussione affatto.
P R E S I D E N T E . L'onorevole Caetani ha
facoltà di parlare.
CAETANI. Io chiederei che fosse messa
all'ordine del giorno di domani la discussione della proposta di legge per la tombola
a favore del Sottocomitato regionale di
Roma della Croce Rossa. Anche per questa
non ci sarà discussione.
P R E S I D E N T E . Debbo intanto avvertire che per domani la Camera ha deliberato già, dopo le interrogazioni, di procedere alla verificazione dei poteri sull'elezione contestata del collegio di Sora.
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà.
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Chiederei se, nella considerazione che einquanta e più sono gli
inscritti per parlare sul bilancio dell'interno...
P R E S I D E N T E . Ora son giunti al numero di cinquantotto!
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Cinquantotto ? Come la
fama,, crescit eundo questo numero !
Ma perciò appunto chiederei se non si
potrebbe tenere domattina una seduta, per
la discussione del bilancio dell'intèrno, salvo
a continuarla poi nelle ore pomeridiane; altrimenti staremo qui una settimana e mezzo, a discorrere sul bilancio dell'interno, con
danno di tutto il resto.
Se la Camera tenesse seduta domattina
e nelle ore pomeridiane, si potrebbero contentare i colleghi nostri; tanto più che tutti
Atti
Parlamantari
LEGISLATURA XXIII —
l SESSIONE —
a
7674
DISCUSSIONI —
hanno promesso una brevità alla quale non
siamo più abituati, ma che cureranno sicuramente. (Si ride).
Però proporrei che, nella seduta pomeridiana, si discutessero i disegni di legge
che, nell'ordine del giorno, portano i numeri 67 e 68 e che sono indispensabili all'amministrazione.
P R E S I D E N T E . Questi disegni di legge
hanno la precedenza ; e nell'ordine del giorno
li metteremo innanzi a tutti gli altri argomenti, insieme con quelli che portano i numeri 65 e 66.
Se non vi sono opposizioni, s'intende approvata la proposta fatta dall' onorevole
presidente del Consiglio di una seduta mattutina per domani.
(È approvato).
Nella seduta pomeridiana, dopo le interrogazioni, avremo : verificazione dei poteri,
maggiori assegnazioni, e poi il seguito della
discussione del bilancio dell'interno.
Ma l'onorevole presidente del Consiglio
consente, mi pare, anche nelle richieste fatte
da alcuni colleghi...
LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Sì : è un compensò che
diamo per la seduta antimeridiana.
SAMOGGIA. Io m'opporrei alla tombola!
P R E S I D E N T E . Mi pare che ne proponesse una anche lei! (Si ride). Del resto, l'ammontare annuale stabilito per le
tombole è già assorbito, da quelle finora
approvate, fino al 1920. Che cosa importa
a lei, onorévole Samoggia, se ce ne sarà una
di più?... Ma già sarebbe meglio fare una
sóla tombola di ottanta milioni, per esempio, da ripartire fra tutte... (Viva ilarità).
La seduta termina alle 19.20.
Ordine del giorno per la seduta di domani:
Alle ore 10.
Seguito della discussione sul disegno di
legge:
Stato di previsione della spesa del
Ministero dell'interno per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 191l
(288, 288-bis).
Alle ore 14.
1. Interrogazioni.
2. Verificazione di poteri - Elezione contestata del collegio di Sora (eletto Simoncelli).
Camera dei Deputati
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
3. Svolgimento di una proposta di legge
del deputato Graffagni per estensione della
legge 28 giugno 1885 ad altri volontari della
spedizione guidata dal generale Garibaldi.
4. Seguito delle discussione sui disegno di
legge :
Stato di previsione della spesa del Ministero dell' interno per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 1911 (288,
288.bis).
Discussione dei disegni di legge :
5. Maggiori assegnazioni per lire 1,999,000
su alcuni capitoli dello stato di previsione
della spesa del Ministero delle finanze per
l'esercizio finanziario 1909-10 (470).
6. Maggiori assegnazioni e diminuzioni di
stanziamento in alcuni capitoli dello stato
di pi evisione della spesa del Ministero delle
finanze per l'esercizio finanziario 1909-10 (473).
7. Maggiori e nuove assegnazioni per lire
8,650,800 e diminuzioni di stanziamento per
lire 3,193,000 in alcuni capitoli dello stato
di previsione della spesa del Ministero della
guerra per l'esercizio finanziario 1909-10 (488).
8. Nuova assegnazione di lire 20,000 per
i lavori della Commissione d'inchiesta sui
servizi dipendenti dal Ministero della guerra
(489).
9. Interpretazione dell'articolo 73 della
legge 15 luglio 1900, n. 383 portante provvedimenti per le provincie meridionali (445).
10. Tombola a favore del sottocomitato
regionale di Roma della Croce Rossa (431).
11. Stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio finanziario
dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 1911 (283,
283-bis e ter).
12. Stato di previsione della spesa del
Ministero degli affari esteri per l'esercizio
finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno
1911 (286, 286-6« e ter).
13. Stato di previsione della spesa del
Ministero della marina per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 1911
(292, 292-6« e ter).
14. Modificazione all'articolo88 della legge
elettorale politica (387).
15. Ordinamento delle Borse di commercio e della mediazione, e tasse sui contratti
di Borsa (168).
16. Modificazioni alla legge del 13 novembre 1887, n. 5028, sulla risoluzione delle
controversie doganali (174).
17. Istituzione di una scuola tecnica in
Pavullo (137).
Atti Parlamentari
LEGISLATURA X X I I I
— 7675 —
—
l
a
SESSIONE
—
DISCUSSIONI —
18. Facoltà al Governo di modificare la
circoscrizione giudiziaria dei mandamenti e
dei circondari (138).
19. Adozione del « carato metrico » del
peso di 200 milligrammi come unità di massa
nel commercio delle perle fine e delle pietre
preziose (127).
20. Riforma della legge 7 luglio 1907,
n. 526, sulle piccole società cooperative agricole e sulle piccole associazioni agricole
di mutua assicurazione (125).
21. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Cornaggia per contravvenzione (139).
22. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Torlonia
per contravvenzione (111).
23. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Magno
Magni per il reato di vendita di voto in
concordato (197).
24. Domanda di autorizzazione a procedere contro il deputato Marami Emilio per
contravvenzione (148).
25. Domanda di autorizzazione a procedere irj giudizio contro il deputato Brandolin
per intervento come padrino in duello (112).
26. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Candiani
per contravvenzione all'articolo 67 del regolamentò di polizia stradale (235).
27. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Casalegno, per ingiurie e minaccie continuate e
per oltraggio a pubblico ufficiale (229).
28. Riduzione della tariffa telegrafica interna (95),
29. Modificazioni alle leggi sui limiti di
età degli ufficiali generali (301).
30. Indennità ai deputati e incompatibilità parlamentari (121, 122, 140).
31. Aumento degli stipendi minimi agli
agenti subalterni dell'Amministrazione delle
poste e dei telegrafi (251).
32. Tombola telegrafica a favore degli
ospedali di San Giovanni in Persiceto, Castelfranco d' Emilia, Crevalcore e del ricovero di Sant'Agata Bolognese (394),
33. Tombola telegrafica a favore degli
ospedali di Forlimpopoli, Coriano, Mercato
Saraceno, Montescudo, Sarsina, Cesenatico
e Savignano di Romagna ; dei ricoveri di
mendicità di Bertinoro Gatteo, Sogliano al
Rubicone, Longiano, Poggio Berni, Sant'Arcangelo di Romagna, S. Mauro di Romagna ;
e degli asili infantili di Montiano e Gambettola (411).
1
Camera
dei
Deputati
TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0
34. Lotteria a benefìcio dell'Asilo nazionale per gli orfani dei marinai in Firenze
(404).
35 Tombola telegrafica a favore degli
ospedali riuniti di Montepulciano (405).
36. Tombola telegrafica a favore degli
ospedali di Bibbiena, Poppi e Pieve S. Stefano (409).
37. Provvedimenti riguardanti l'emigrazione (243).
38. Modificazione all'articolo 656 del Codice di procedura penale (383).
39. Provvedimenti per la sistemazione
idraulico-forestale dei bacini montani, per
le altre opere idrauliche e per le bonificazioni (3, 3 bis).
40. Aggregazione di alcune zone del territorio del comune di Fiesole al comune di
Firenze (422).
41. Costituzione in comune della frazione
di Bompensiere (Montedoro) (156).
42. Lotteria a favore degli ospedali di
Girgenti e del comune di Santo Stefano
Quisquina (299),
43. Tombola telegrafica a favore dell'ospedale Vittorio Emanuele I I di Caltanissetta
(419).
44. Tombola a favore degli ospedali riu
niti di S. Miniato e dell'ospedale della Misericordia e Dolce di Prato (426).
45. Tombola a favore del Laboratorio
romano della Società nazionale « Margherita » .di patronato per i ciechi (430).
46. Tombola a beneficio degli ospedali
di Pistoia, Tizzano e S. Marcello Pistoiese
(432).
47. Modificazioni alla legge 15 luglio 1906,
n. 333, relativa al consorzio obbligatorio per
1' industria zolfifera siciliana (194).
48. Tombola telegrafica a benefìcio del
ricovero intercomunale per la vecchiaia in
Rodigo e per l'ospedale di Sabbioneta (393).
49. Modificazioni alla legge elettorale politica ed alla legge comunale e provinciale
(253).
50. Conversione in legge del regio decreto
n. 106 del 31 gennaio 1909 che approva la
convenzione per l'esercizio da parte dello
Stato della ferrovia a vapore tra la stazione
di Desenzano ed il lago di Garda (219).
51. Modificazioni all'organico del personale di educazione e di sorveglianza dei riformatori governativi (416).
52. Istituzione del servizio tecnico e di
un corso superiore tecnico d'artiglieria (339).
53. Autorizzazione di spesa per l ' a t t u a zione della legge 14 luglio 1907, n. 503, che
dichiara monumento nazionale i beni di Garibaldi in Caprera (428).
Atti Parlamentari
LEGISLATURA XXIII —
— 7676 —
l a SESSIONE —
Camera
DISCUSSIONI —
54. Abolizione dei vincoli per la circolazione degli oli minerali nella zona doganale
di vigilanza (356).
55. Frazionamento del comune di Ali in
Ali superiore ed Ali marina (482).
56. Approvazione della convenzione relativa alla costruzione del nuovo Osservatorio
astronomico della Regia Università di Torino in Pino Torinese (266).
57. Tombola a-benefìcio dell'Ospedale di
San Lorenzo in Colle Val d'Elsa. (436).
58. Aumento del limite massimo delle annualità per le pensioni d'autorità al personale dipendente dai Ministeri del tesoro
e degli affari esteri per l'esercizio finanziario 1909-10 (490).
59. Provvedimenti sul personale del Ministero della pubblica istruzione (402).
60. Tombola a favore degli ospedali di
Cecina e Piombino (435).
61. Per gli studi di perfezionamento degli
uditori giudiziari (354).
62. Modificazioni al testo unico delle leggi
sugli stipendi ed assegni fissi per il regio
esercito (465).
63. Maggiore assegno di lire 850,000 nello
stato di previsione della spesa per il Ministero del tesoro, esercizio 1909-10, per provvedere alle spese d'impianto della regia
Zecca ed accessorie (491).
64. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Leali
per ingiurie, minaccie e lesioni colpose (162).
65. Approvazione di eccedenze d'impegni
per la somma di lire 9,906.91 verificatesi
nell' assegnazione di alcuni capitoli dello
stato di previsione della spesa del Ministero
dell' istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 1908-909, concernenti spese facoltative
(271).
66. Approvazioni di maggiori assegnazioni in lire 7,789.49, per provvedere al saldo
di spese residue inscritte nel conto consuntivo del Ministero dell'istruzione pubblica
per l'esercizio finanziario 1908-909 (272).
67. Approvazione di eccedenze d'impegni
per la somma di lire 4,674,715,29 verificatesi
sulle assegnazioni di alcuni capitoli del bi-
TORNATA DEL 3 1
dei
Deputati
MAGGIO 1 9 Ì 0
:
lancio di previsione dell'Amministrazione
ferroviaria dello Stato per l'esercizio finanziario 1908-909 (278).
68. Adozione della ferma biennale (337).
69. Aumento di 38 milioni al conto corrente istituito dal Tesoro dello Stato per
opere e bisogni urgenti nei Comuni colpiti
dal terremoto del 28 dicembre 1908 (437).
70. Vendita all'Amministrazione provinciale di Brescia della caserma Pietro
Boifava
in detta città (466).
71. Aumento di stanziamento perla completa applicazione della legge 8 luglio 1904,
n. 407, contenente provvedimenti per la
scuola e per i maestri elementari (469).
72. Aggregazione al mandamento di Albenga del comune di Casanova Lerone e di
due frazioni del comune di Vellego (221).
73. Proroga al 31 dicembre 1910 dei poteri speciali conferiti al Governo del E e in
materia di tariffe doganali (505).
74. Seguito della discussione sul disegno di
legge :
Riordinamento delle scuole italiane
all'estero (240).
Discussione dei disegni di legge :
75. Proroga dei termini stabiliti nella legge
30 gennaio 1898, n. 21, portante provvedimenti per il Credito fondiario nell'isola di
Sardegna (308).
76. Modificazione alla circoscrizione territoriale delle preture della città di Torino
(87).
77. Seguito della discussione
legge :
sul disegno di
Provvedimenti per le industrie marittime nei rapporti con la economia nazionale (336).
PROF.
EMILIO
PIOYANELLI
Capo dell' Ufficio di Revisióne e
Stenografia
Roma, 1910 — Tip. della Camera dei Deputati