Resoconto stenografico della seduta - Camera dei deputati
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Resoconto stenografico della seduta - Camera dei deputati
Atti Parlamentari Camera dei Deputati —. 7625 — ~ LEGISLATURA X X I I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3TMAGGIO Ì 9 1 0 CLXX1V. TORNATA DI MARTEDÌ 31 MAGGIO 1910 P R E S I D E N Z A D E L P R E S I D E N T E MARCORA INDICE. B i l a n c i o dell'interno ABOZZI CELLI . . . . . . . INDRI MONTANTI MONTÒ. (Discussione) . . Pag. 7639 . 76(10 . . . . 7647 7666 7655 7664 > SANARELLI 7639 di legge (Presentazione) ; Conversione in legge del regio decreto 30, gennaio 1910 per l'istituzione di Borse di studio (CREDARO) 7639 Disegni Interrogazioni ; Linea ferroviaria Roma-Civitavecchia: CALISSE D E SETA, 7626 CASOLINI. . LUCIANI, sottosegretario 7628 7627 sottosegretario di Stato . . . 7625-26 Pesca a strascico sulla spiaggia di Catanzaro Marina : di Stato . . . . Ispezioni alle scuole italiane in America: . CABRINI D Ì SCALEA, 7629 sottosegretario di Staio . . 7 6 2 8 - 3 1 Salvataggio di minatori sepolti vivi in Buggerru (premi): CABRINI CALISSANO, sottosegretario di Stato . Alunni di cancelleria : GUARRACINO, sottosegretario di Stato LIBERTINI GESUALDO . . . . . . 7631 7631 7631 7631 O s s e r v a z i o n i e proposte: Lavori parlamentari 7673-74 P r o p o s t a di legge (Sospesa la discussione) : Modificazione all'articolo 88 della legge elettorale politica 7632 FAELLI 7637 F E R A , relatore . . • . . 7638 LUZZATTI, presidente del Consiglio. . . . . 7 6 3 8 TOSCANELLI TURATI 7636 $99 (Presentanone): Convenzione con la Compagnia « Eastern Telegraph » per la proroga della concessione riguardante l'esercizio dei cavi telegrafici sottomarini sociali fra l'Italia e le isole di Malta, Zante e Corfù, e perla manutenzione dei cavi telegrafici sottomarini dello Stato, Milazzo-Lipari, Lipari-Saline e Bagnara-Torre di Faro Relazione 7633 (MONTÙ) Pag. 7 6 4 7 La seduta comincia alle 14.10. SCALINI, segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri. (È approvato). Congedi. P R E S I D E N T E . Hanno chiesto congedi, per motivi di salute, l'onorevole Paniè, di giorni 15; e, per ufficio pubblico, l'onorevole Sanjust, di 15. (Sono conceduti). Interrogazioni. P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca le interrogazioni. La prima è quella dell'onorevole Calisse al ministro dei lavori pubblici « per sapere se non creda giunto il momento di accogliere le ripetute vivissime istanze della popolazione dì Cerveteri, stabilendo una fermata sulla linea ferroviaria Roma-Civitavecchia al casello n. 53 ». L'onorevole sottosegretario di Stato per i lavori pubblici ha facoltà di rispondere. D E SETA, sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Il desiderio espresso dall'onorevole Calisse in n o m e della popolazione Atti — 7626 — Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — del comune di Cerveteri, in provincia di E o m a , è che si istituisca una fermata al casello 53 della linea ferroviaria Roma-Civitavecchia. L a Direzione generale delle ferrovie dello S t a t o ha espresso parere non favorevole perchè non crede opportuno l'impianto di una fermata su una linea di grande traffico; e perchè la popolazione di Cerveteri può servirsi delle stazioni di Palo e Furbara. Non so quali ragioni militino a favore della istituzione di tale f e r m a t a ; ma se l'onorevole Calisse vorrà espormele, sarò lieto di segnalarle alla Direzione generale delle ferrovie, P R E S I D E N T E . L'onorevole Calisse ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. C A L I S S E . L'onorevole sottosegretario di S t a t o mi consenta di dire che se a lui fosse s t a t a rappresentata esattamente ]a condizione delle cose, egli mi avrebbe dato risposta diversa. È verissimo che sulla linea Roma-Civitavecchia, per circa o t t a n t a chilometri, si trovano numerose stazioni, e quindi numerose fermate. Ma è da osservarsi che lungo questa linea esiste un solo comune ed una sola grande azienda agricola costituita per la bonifica dell'Agro romano in quella zona che è oltre i confini entro i quali la bonifica è imposta per legge. Orbene, mentre lungo la linea esistono stazioni e fermate, le quali ci ricordano non altro che o campagne selvaggie o chiese rurali o castelli o t o r r i ; chi da R o m a viaggia verso Civitavecchia per o t t a n t a chilometri non ode certo il nome di Cerveteri, l'unico comune popoloso ed industre che ivi s'incontra. Ciò basterebbe a giustificare la domanda. Ma mi consenta l'onorevole sottosegretario di S t a t o di fargli osservare che a sostegno di essa si aggiungono ragioni speciali. Innanzi t u t t o Cerveteri possiede la ricca necropoli etrusca, che se dagli italiani è poco conosciuta, in confronto dell'estero, e meno visitata, ciò in gran parte dipende precisamente del f a t t o che m a n c a la diretta e facile comunicazione con la capitale, e questa mancanza è maggiormente sentita anche per un' altra ragione. Non sono molti giorni che io dovetti presentare una Commissione, nella quale erano rappresentati anche il comune di R o m a e la Camera di commercio di R o m a , al direttore generale delle ferrovie dello S t a t o . E d egli esponeva questa idea, che per venire in aiuto del mercato di R o m a convenisse formare treni locali mattutini, in modo da \ Camera dei TORNATA DEL 3 1 MAGGIO Deputati 1910 portare nella città i prodotti delle campagne vicine, e fino dall'Umbria e dalla Toscana» E b b e n e , noi pensiamo a questi provvedimenti speciali, alla formazione di nuovi treni che forniscano R o m a dei nuovi prodotti delle campagne più o meno vicine, e f r a t t a n t o non pensiamo a quei mezzi molto più semplici con i quali potremmo in jgran parte ottenere il medesimo scopo. Proprio in questo punto a b b a n d o n a t o delia linea R o m a - C i v i t a v e c c h i a è stabilita la grande bonifica della Società agricola^ laziale, la quale, dopo avere spontaneamente, non per obbligo di legge, speso ingenti capitali per il risanamento e la coltivazione di quelle campagne, si vede ora priva anche di una fermata di alcuno fra i numerosi treni che giornalmente là passano, e dei quali potrebbe approfittare per il commercio dei propri prodotti. E r a questi è il latte, che potrebbe giungere a R o m a sano e copioso. Quindi vede il Governo che la modesta domanda di una f e r m a t a ferroviaria nel punto più vicino a Cerveteri' non corrisponde soltanto agl'interessi legittimi di questo comune, ma anche a quelli generali delle comunicazioni di R o m a con le vicine contrade, alle quali può mandar forestieri e dalle quali può ricevere desiderato tributo al proprio alimento. L E A L I . E l l a rivolga le sue osservazioni al direttore generale delle ferrovie ! P R E S I D E N T E . Onorevole L e a l i ! . . . E lei, onorevole Calisse, consideri che ha passato da un pezzo i cinque minuti!... Concluda. C A L I S S E . Concludo; m a ella, onorevole Leali, non mi interrompa. Sono dunque certo che se l'onorevole sottosegretario di S t a t o per i lavori pubblici avesse avute prima queste spiegazioni* mi avrebbe dato quella risposta che ora attendo dalla sua replica. (Commenti). D E S E T A , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Chiedo di parlare. P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare. D E S E T A , sottosegretario di Stato per i lavori pubblici. Assicuro l'onorevole Calisse che segnalerò alla Direzione generale delle ferrovie di Stato le condizioni di fatto da lui esposte e che la interesserò affinchè esamini benevolmente la questione. L E A L I . A v e v a ragione io! P R E S I D E N T E . Non essendo presenti gli onorevoli interroganti, s'intendono ritir a t e le interrogazioni s e g u e n t i : Lucchini, al ministro dei lavori pubblici, « per sapere perchè non siasi ancora Atti — 7627 Parlamentan LEGISLATURA X X I I I — I a SESSIONE — — DISCUSSIONI — provveduto al progettato sottopassaggio nella stazione internazionale di Luino in mancanza del quale gli impiegati doganali e ferroviari sono continuamente costretti, per ragioni di servizio, ad attraversare i binari con pericolo della propria vita, come da dolorosi casi già avvenuti »; Lucchini, al ministro delle poste e dei telegrafi, « per conoscere le ragioni che fanno ritardare i reclamati provvedimenti pegli uffici postali della stazione internazionale di Luino che, affatto insufficienti ai servizi di posta e di dogana in continuo aumento, sono in urto stridente a quelle elementari norme di igiene e di sicurezza che altri sono tenuti ad osservare pel lavoro dei propri dipendenti »; Cascino, ai ministri dell'istruzione pubblica e di agricoltura, industria e commercio, « per sapere se intendano modificare l'articolo 51 del regolamento per gli esami . nelle scuole medie approvato con regio decreto 13 ottobre 1904, n. 598; in modo che gli alunni licenziati dalle regie scuole di arti e mestieri del E e g n o possano accedere, con esame d ' i n t e g r a m e n t o , oltre che alla prima classe dell'Istituto tecnico, anche alla prima classe della scuola normale » ; Cotugno, ai ministri dell'interno e dei lavori pubblici, « per sapere se intendano risarcire, sia pure in parte, gli enormi danni prodotti, specie per ritardare opere di difesa, e per inesplicabile indolenza dell'Amministrazione ferroviaria, dalle piene dell'Ofanto e del Cervara, e se vogliano dare opera a che non sia più. oltre t r a s c u r a t a la sistemazione dei fiumi e dei torrenti in Puglia »; Zaccagnino, al ministro dei lavori pubblici, « sui provvedimenti a prendere pel fiume F o r t o r e , dopo il disastro avvenuto al ponte sul Fortore (linea Foggia Ancona), e sui ritardi che subisce la pratica per l'iscrizione del fiume F o r t o r e t r a le opere idrauliche di terza categoria »; Zaccagnino, al ministro dei lavori pubblici « per sapere quando saranno present a t i i provvedimenti opportuni per colmare le cave di prestito intorno alle linee ferroviarie e se non sia il caso di provvedere d'urgenza alle cave di prestito della stazione ferroviaria di Apricena, dato il f a t t o che si potrebbe colà riparare con pochissima spesa e con rilevante vantaggio dell'igiene e della stessa Amministrazione dello Stato»; Pecoraro, al ministro delle poste e dei telegrafi « sulleragioni per le quali ad oltre cinquanta impiegati postali dell'ufficio di '¡ Camera dei TORNATA DEL 3 1 MAGGIO Deputati 1910 Palermo (Ferrovia) non è stato corrisposto ancora il compenso per il servizio straordinario prestato nei mesi di aprile, maggio e giugno 1909, e ciò dopo un anno che detto servizio f a prestato e dopo circa tre mesi che il Ministero promise di pagare le relative indennità »; Colonna di Cesarò, al ministro dell'interno « per conoscere se debbansi ritenere valide le deliberazioni prese clandestinamente in sede contenziosa dalla Giunta provinciale amministrativa di Messina e se debba ammettersi siffatta procedura ». Segue l'interrogazione dell'onorevole Casolini al ministro di agricoltura, industria e commercio « per conoscere se intenda provvedere, perchè cessi lo sfruttamento della pesca a [strascico sulla spiaggia di Catanzaro Marina, la quale danneggia ogni risorsa di quei lavoratori del mare, arrecando alla produzione le più disastrose conseguenze ». L'onorevole sottosegretario di S t a t o per l'agricoltura, industria e commercio ha facoltà di rispondere. L U C I A N I , sottosegretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio. ISTè gli studi scientifici, nò l'esperienza f a t t a in I t a l i a e all'estero hanno approdato a qualche risultato positivo in ordine alle conseguenze, che la pesca, f a t t a coi mezzi ordinari abitualmente adoperati dai pescatori, possa avere per modificare in modo notevole le condizioni ittiche del mare. E stato t u t t a v i a giudicato che in alcuni luoghi convenga limitare la pesca con reti a strascico ; ed in questo senso si è talora pronunziata la Commissione consultiva per la pesca, rilevando però che si ispirava a ragioni puramente di opportunità, non a ragioni tecniche. Essa infatti ha più volte manifestato l'opinione che il promettere o il negare la pesca con reti a strascico non influisce per agevolare o da danneggiare sensibilmente le condizioni di pescosità del mare. Comunque, per modificare l'articolo 10 del regolamento che riguarda questo sistema di pesca occorrono, come ben sa l'onorevole Casolini, per l'articolo 2 della legge f o n d a mentale sulla pesca 4 marzo 1877, i pareri favorevoli degli enti locali e della menzio nata Commissione consultiva per la pesca. I pareri degli enti locali sono stati sollecitati e sono anche pervenuti al Ministero. Essi però non escludono l'ipotesi che il di • vieto della pesca a strascico sia invocato, in questo come in altri casi, piuttosto per Atti — 7628 — Parlamentari LEGISLATURA XXIII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — ragioni di concorrenza, che per ragioni riguardanti direttamente l'economia generale o locale della pesca. T u t t a v i a il Ministero non mancherà di sollecitare anche l'opinione della Commissione consultiva, e prenderà, in seguito al parere che gli verrà dato, gli opportuni provvedimenti, ispirati anche alle ragionevoli esigenze di alcune categorie di pescatori. P R E S I D E N T E . L'onorevole Casolini ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. C A S O L I N I . Debbo fare osservare all'onorevole sottosegretario di Stato chela Commissione consultiva per la pesca ha dato parere ripetute volte nel senso che le reti a strascico sconvolgono il fondo del mare e t u r b a n o per conseguenza la riproduzione delle specie. Gli enti interessati se ne sono occupati, ed io, che mi interesso appunto della spiaggia di Catanzaro, posso assicurare l'onorev o l e sottosegretario di Stato che nell'ultim a sessione del Consiglio provinciale si deliberò, in seguito a premure, avute dal Governo, con avviso favorevole, che la pesca con le reti a strascico dovesse eseguirsi a tre chilometri almeno dalla costa. Questa questione è stata d i b a t t u t a già in t u t t i i compartimenti marittimi del Regno, come ebbi a dire all'onorevole ministro in occasione della discussione del bilancio, e t u t t i convengono in questo principio che riguarda la distanza della spiaggia. Ora sulle coste calabresi avviene invece che questa pesca si esercita vicino alla spiaggia, e che, per conseguenza, la riproduzione dei pesci viene a soffrirne, perchè le reti delle paranze sconvolgono fortemente il fondo del mare. I o credo che la questione sia di grande importanza e che il Governo debba portare t u t t a la sua attenzione... L U C I A N I , sottosegretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio. V i sono molti dispareri. C A S O L I N I . ...su questo problema, che riguarda una classe di povera gente, che stenta la vita per t u t t o l'inverno, e che poi, con dolore, quando viene il momento di poter sfruttare il mare, lo t r o v a assolutamente spopolato di pesci. Io opino che la questione meriti t u t t a l'attenzione del Go\erno, non solo nell'interesse della riproduzione delle specie, m a anche nell'interesse della classe dei lavoratori del mare, a cui si ha il dovere di rivolgere t u t t e le più amorose cure. Per queste ragioni non posso dichiararmi sodisfatto della risposta a v u t a dall'onorevole sotto- Camera dei Deputati TORNATA DEL S i MAGGIO 1910 segretario di Stato, la q u a ^ mi prova che non s'intende di risolvere la questione... L U C I A N I , sottosegretario di Stato per l'agricoltura, industria e commercio. Non ho detto questo. C A S O L I N I . ...presto, come si dovrebbe. , L U C I A N I , sottosegretario di Stato per Vagricoltura, industria e commercio. Ella travisa il mio pensiero. C E R M E N A T I . Consiglierei che si dassero invece dei mezzi per poter fare veri studi scientifici. Pino ad ora t u t t a questa materia della pesca è stata t r a t t a t a empiricamente. P R E S I D E N T E . Onorevole Cermenati, ella non ha facoltà di parlare, e non è questo il luogo per fare conversazioni. C E R M E N A T I . H a ragione, onorevole Presidente.^ P R E S I D E N T E . Segue la interrogazione dell'onorevole Cabrini, al ministro degli affari esteri, « per sapere se sia vera la notizia di un incarico conferito al signor G. M. Cardinale di Napoli per ispezioni alle scuole italiane in A m e r i c a ; e - in caso affermativo - quali titoli possieda detto signore per affidare lo S t a t o che l'ispezione possa corrispondere ai criteri scolpiti nel disegno di legge T i t t o n i sulle scuole italiane all'estero e negli emendamenti della Commissione parlamentare concordati col ministro del tempo ». L ' o n o r e v o l e sottosegretario di Stato per gli affari esteri ha facoltà di rispondere, D I S C A L E A , sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Risponderò brevemente, ma con esauriente e sincera parola, alla interrogazione dell'onorevole Cabrini. L'onorevole Cabrini mi chiede se sia v e r a la notizia di un incarico conferito al signor Giuseppe Maria Cardinale di Napoli, per ispezione alle scuole italiane in America, ed io rispondo all'onorevole Cabrini che non ho mai dato nessun incarico nè ufficiale nè ufficioso al signor Cardinale, per attuare delle ispezioni. Non ho dato questo incarico, perchè non ritengo che le ispezioni scolastiche debbano essere f a t t e da persone estranee alla A m ministrazione dello Stato; e poiché vi erano delle ispezioni da farsi in regioni dove abbiamo scuole di carattere governativo, affidate a persone estranee aila Amministrazione, appena ebbi l'onore di essere assunto al posto di sottosegretario di Stato agli esteri, tolsi queste missioni di carattere straordinario. (Approvazioni). Nel f a t t o , il signor Cardinale ebbe in- Atti Parlamentari LEGISLATURA X X i n ^ - l — a SESSIONE" — Camera dei Deputati 7629 — DISCUSSIONI — vece, delle . commendatizie. Il signor Cardinale, che riveste cariche pubbliche nella sua .città di Napoli, mi fece chiedere di avere una missione, ed io risposi che non potevo in alcun modo affidargli missioni ; ed allora il signor Cardinale mi fece domandare se avesse potuto avere delle commendatizie, dovendosi recare negli Stati IJniti dell'America del Nord per alcuni studi sulla questione della emigrazione e delle scuole. Eisposi al signor Cardinale che in fatto di emigrazione non potevo in alcun modo affidargli mandati, perchè avevamo funzionari che erano adibiti alla tutela ed allo studio di quell' importantissimo argomento, ma. pensando che non esistevano nell'America del Nord scuole di carattere governativo, e che l'istruzione primaria vi era affidata alla iniziativa privata, avrei potuto (largii delle raccomandazioni per i nostri agenti, affinchè egli potesse essere aiutato in quelle ricerche che voleva fare sulla diffusione della lingua italiana negli Stati del Nord America, perchè era questo il tema delle sue richieste. Ed io ritenni che non potevo rifiutarmi a concedergli queste semplici commendatizie perchè il signor Cardinale era, non solo rivestito della carica di consigliere provinciale e di vice presidente del patronato di emigrazione, ma si era occupato di questo argomento (ed appunto era una delle ragioni esposte nel suo memoriale di richiesta) anche nel congresso degli italiani all'estero. Per tutte queste ragioni non potevo rifiutare di dare al signor Cardinale quello che -in fondo si concede a qualunque notorio cittadino italiano che si reca all'estero e dice di recarvisi per un dato obiettivo. Quando però seppi che i l s i g n o r Cardinale si riteneva investito di una missione ufficiale od ufficiosa del Governo presso gli Stati Uniti dell'America del Nord, mi affrettai a mandare una circolare telegrafica ai nostri agenti, per diffidare il signor Cardinale di non potersi valere di una lettera commendatizia quale credenziale per una missione officiale. Dopo questa diffida credo che il signor Cardinale non avrà avuto alcun motivo di poter presentare quella semplice lettera di raccomandazione, alla quale voleva attribuire • un carattere che non aveva; quindi spero che l'onorevole Cabrini sarà sodisfatto di queste mie dichiarazioni. P R E S I D E N T E . L'onorevole Cabrini ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. TORNATADEL 31MAGGIO"1910 C A B R I N I . Estraneo al mondo napoletano, e alieno per temperamento dalle questioni personali, col presentare questa interrogazione ho obbedito alla imperiosa voce della coscienza offesa da un fatto, che, se vero, avrebbe convinto di malafede politica il Ministero responsabile, il Ministero Sonnino. Spiego subito le mie parole, ricordando come proprio ai primi d'i aprile - mentre tra la Commissione parlamentare incaricata di esaminare il disegno di legge Tittoni sulle scuole degli italiani all'estero ed il ministro degli esteri Guicciardini si concretavano gli emendamenti intesi a rendere sempre più netto e. .tassativo, nel progetto di legge, l'articolo in forza del quale si deve chiudere per sempre la serie degli incarichi sportivi di ispezioni alle nostre scuole all'estero, sostituendoli con ispezioni affidate esclusivamente a personale tecnico) ; corresse per il paese, proprio in quei giorni, la notizia che il signor avvocato Gennaro Maria Cardinale aveva ricevuto dal Ministero degli esteri « una missione »«dicevano alcuni, « un incarico » dicevano altri, di recarsi nell'America del Nord ad ispezionarvi le nostre scuole. Ora l'onorevole sottosegretario di Stato ci ha raccontato come si svolsero le cose, negando che si trattasse così di una missione come di un incarico; e io mi guardo bene dal mettere in dubbio la sincerità e la lealtà delle dichiarazioni dell'onorevole sottosegretario di Stato; sia perchè l'onorevole Di Scalea è uno dei nostri colleghi più stimati, sia perchè tutti lo conosciamo squisito gentiluomo. Ma io non posso non rilevare come lo stile della vòstra commendatizia, onorevole Di Scalea, sia stato tutt'altro che felice...Forse lo stile fu l'uomo; cioè straordinariamente cortese... A quel signore, in viaggio per l'America del Nord, voi rilasciaste infatti questo po' po' di presentazione: « Egregio signore. Questione importante e complessa, di cui questo Ministero molto si interessa, è quella relativa ai mezzi più adatti ed, opportuni per mantenere nelle famiglie degli emigranti negli Stati dell'Unione Americana l'uso della lingua italiana, di incoraggiare colà l'insegnamento della lingua medesima e di facilitarne la diffusione. | « La prego adunque di voler studiare tutto ciò che si riferisce a tale argomento; e mi Atti Parlamentari — 7630 —• Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI"^- TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 a sarà ben gradito di conoscere il suo avviso e le sue conclusioni in proposito. « Ho scritto intanto al reggente del Consiglio di New York preannunziandogli il suo arrivo, ed interessandolo a fornirle le notizie e direzioni che possono esserle necessarie ed utili all'intento indicato e ad agevolarle la visita alle scuole italiane di quella città o quelle nelle quali si insegna la nostra lingua. L'ho pure invitato a raccomandarla allo stesso intento ai nostri agenti delle città vicine qualora ella vi si rechi. « Con i sensi della maggiore considerazione, ecc... ». Orbene : volete voi onorevole, sottosegietario di Stato, volete vedere quanto lo stile della vostra commendatizia si prestasse ad equivoche interpretazioni ? Yi basti questo : che una gazzetta italiana di New York, amicona del cavaliere Cardinale, pubblicando la vostra commendatizia, la faceva precedere da un cappello lardellato di queste frasi : « Abbiamo intervistato l'avvocato cavaliere Cardinale a proposito della niissione affidatagli dal Ministero dagli affari esteri,per la quale egli trovasi fra di noi... L'avvocato Cardinale crede che l'interrogazione del deputato Cabrini non alteri di un punto solo la situazione in cui egli, incaricato dal Ministero, trovasi in questa metropoli... Il ministro interrogato saprà ben rispondere al deputato Cabrini, e spiegare lè ragioni che resero necessario od opportuno l'invio qui dell'avvocato Cardinale. Naturalmente il Cardinale, investito com' è di un incarico ufficiale, sente di non poter polemizzare con un deputato, che crede in coscienza di discutere in Parlamento la sua missione ». E il disinvolto cappello chiudeva affermando che l'incarico affidatogli dal principe di Scalea, l'ottimo ed egregio signor Cardinale stava « compiendo con diligenza e con delicatezza, nella speranza di recare a Eoma un contributo non del tutto superfluo allo studio delle scuole e della lingua italiana negli Stati Uniti d'America. Dopo di che la gazzetta lasciava la parola a "voi, onorevole Di Scalea, confidando che la vostra lettera avrebbe «fugato dubbi» distrutte « arbitrarie induzioni »: induzioni e dubbi sorti in molti nostri connazionali sbalorditi dall'articolo di uno fra i più diffusi giornali nord americani che così annunciava l'arrivo del vostro... raccomandato: « Un capo camorrista rappresentante del Governo italiano ». E siccome fedel sino all'avello non fu solo il Re di Tuie, la sovraccennata gazzetta ammiratrice del cavaliere avvocato Gennaro Maria Cardinale, anche dopo l'arrivo di quel vostro telegramma ristabilente la verità delle cose, così annunciava ai connazionali la partenza dell'esimio... ispettore per la patria: « Oggi salpa da Boston, col Ganopic, alla volta di Napoli, l'avvocato cavaliere Cardinale, delegato dal Ministero degli esteri per lo studio della questione della lingua nelle scuole italiane degli Stati Uniti. Il cavalier Cardinale ha compiuto diligentemente la sua missione, della quale renderà conto al patrio Governo con un rapporto, che senza dubbio sarà apprezzato per le giuste osservazioni che conterrà ». In attesa di conoscere «l'interessantissimo rapporto » e le relative « giuste osservazioni» e riferendomi ad alcune vostre parole da cui traspare il dubbio che proprio l'avvocato Cardinale si sia spacciato per vostro missionario o incaricato, vi posso assicurare che in data del 17 marzo, prima di partire per l'America, il signor Cardinale chiedeva al presidente del tribunale di Napoli un rinvio, aggiungendo ch'ei doveva assentarsi per un incarico ricevuto dal ministro degli affari esteri. All'onorevole sottosegretario di Stato che afferma com'egli non potesse rifiutare una commendatizia a tanto personaggio rispondo che se le commendatizie dal Ministero degli esteri vengono rilasciate con tanta facilità a qualsiasi cittadino italiano, gli infortunii rischiano di riuscire numerosi assai. Nel caso presente, poi, il valore morale della persona raccomandata era sufficientemente lumeggiato dalla relazione Saredo. "DI SCALEA, sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Chiedo di parlare. CABRINI. In quanto poi ai titoli per ispezionare le scuole all'estero voi potevate ricordare che l'eccellente avvocato e cavaliere era stato accusato mille volte d'aver partecipato a un banchetto offerto dalla camorra napoletana all' illustre Erricone; e in quanto ai titoli letterari, non credo vadano oltre quella certa lettera al Consiglio provinciale; conia quale l'ispettore domandava concedo; proprio con tanto di c sostituito al g. Concludo con una domanda: desidero,cioè, di sapere quanto ci sia di vero nella notizia che - richiesta dal Ministero quale impressione avrebbe fatto nella popolazione napoletana la notizia di un incarico ufficiale conferito al cavaliere avvocato Maria Gen- — 7631 — Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — l a Camera dei Deputati SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 naro Cardinale - la prefettura di Napoli avrebbe risposto semplicemente ed eloquentemente: Pessima! P R E S I D E N T E . l 'onorevole sottosegretario di Stato per gli affari esteri ha facoltà di porlare. DI SCALEA, sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Rispondo all'onorevole Caprini ringraziandolo delle frasi gentili, che mi ha rivolte, rilevando il benevolo rimprovero del collega per avere scritto la lettera in forma troppo gentile e cortese che poteva dare luogo ad equivoci. Io però non potevo negare una commendatizia pura e semplice, perchè, come ripeto, .il signor Cardinale è investito di pubbliche cariche elettive nella sua città natale, ed è stato anche vicepresidente del Comitato di patronato per l'emigrazione. Era non per la persona, ma per le cariche, che alla persona erano state affidate, -che io dovevo dare, come in generale darei a tutti coloro che sono rivestiti di pubbliche cariche elettive, commendatizie per i nostri agenti. La mia lettera, forse solo per la mia cattiva abitudine di essere eccessivamente cortese, avrà potuto dar luogo ad equivoci. La lettera però che io scrissi ai nostri agenti in cui dicevo che il cavalier Cardinale, persona investita di cariche nelle amministrazioni pubbliche che si occupava di istruzione popolare, aveva fatto offerta di far degli studi per mantenere nelle famiglie dei nostri emigrati l'uso della lingua italiana, facilitarne la diffusione e favorirne l'insegnamento non poteva essere equivoca. E in essa soggiungevo : Il sigmor Cardinale si presenterà alla S. V. ed io la prego di fornirgli notizie ed istruzioni, dando appunto loro carattere di semplice commendatizia. Questa è la circolare che mandai agli agenti; quanto poi al modo come il cavalier Cardinale considerava questa commendatizia, ripeto all'onorevole Cabrini quello •che ho già detto, cioè che appena io ho saputo che egli riteneva di essere investito di un incarico ufficiale del Governo, ho subito diffidato il signor Cardinale di non continuare ad usare questa mia commendatizia. Vero è che la prefettura di Napoli ha detto che questa nomina o incarico se fosse stato dato, non avrebbe fatto buona impressione; ma questa informazione è stata posteriore non anteriore, cioè quando avevo già avuto quell'informazione dall'onorevole Cabrini e da altri sul signor Cardinale, informazione che io prima ignoravo. P R E S I D E N T E . Segue l'interrogazione dell'onorevole Cabrini, al ministro dell'interno, « per sapere se e in quali forme intenda premiare i valorosi che si distinsero nel salvataggio dei minatori sepolti vivi dalla frana del 25 gennaio ultimo scorso in Buggerru ». L'onorevole sottosegretario di Stato per l'interno ha facoltà di rispondere. CALISSANO, sottosegretario di Stato per l'interno. La Commissione incaricata di deliberare sulle ricompense al valor civile, dopo di aver esaminato le proposte pervenute a questo riguardo, ha deliberato di proporre come meritevoli della medaglia d'argento il minatore Sott, di quella di bronzo i minatori Agati, Berutto, Spiga e Venturi e di un attestato di benemerenza tutti gli altri. Quanto prima le ricompense saranno distribuite. P R E S I D E N T E . L'onorevole Cabrini ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. CABRINI. Prendo atto delle dichiarazioni dell'onorevole sottosegretario di Stato, ma lo avverto subito che in uno dei prossimi lunedì avrò occasione di chiedere al Governo che faccia a favore della classe dei minatori di Sardegna qualche cosa di più concreto. P R E S I D E N T E . Segue l'interrogazione dell'onorevole Gesualdo Libertini, al ministro di grazia e giustizia, « per sapere se intenda mantenere il disegno di legge presentato dal suo predecessore allo scopo di migliorare le misere condizioni degli alunni di cancelleria », L'onorevole sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia ha facoltà di rispondere a questa interrogazione. GUAR RACINO, sottosegretario di Stato per la grazia e giustizia e culti. Il ministro di grazia e giustizia ha mantenuto il disegno di legge presentato dal suo predecessore. In verità avrebbe voluto fare qualche cosa di più; ma le condizioni finanziarie, pel momento, non lo permettono. Questo però è un primo passo che ad ogni modo non ne impedirà degli ulteriori che saranno ancora più importanti. P R E S I D E N T E . L'onorevole Gesualdo Libertini ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto. L I B E R T I N I GESUALDO. Ringrazio l'onorevole sottosegretario di Stato per l'assicurazione che mi ha dato, che cioè il Ministero attuale mantiene il disegno di legge già presentato dall'onorevole Scialoia. ~I«A dire il vero, quando presentai questa Atti Parlamentari — 7632 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — IM^SIONeT— DISCUSSIONI — TORNATA DEL~31 MAGGIO 1910 interrogazione credevo che, meritando le condizioni miserissime in cui si trovavano gli altinni di cancelleria una seria considerazione, tanto per incominciare si fosse assicurato il miglioramento a quei modesti e bistrattati funzionari. Purtroppo però, durante questo tempo trascorso, ho dovuto rilevare una specie di ribellione e giusta ribellione nella classe dei funzionari di cancelleria; e ne fanno prova i parecchi memoriali che saranno pervenuti al Ministero, come sono pervenuti a molti di noi deputati che ci siamo interessati delle sorti di questi funzionari tanto mal retribuiti. Io naturalmente debbo ringraziare il Governo perchè ho avuto l'assicurazione che sarà ripresentato il progetto il quale provvedere momentaneamente ai bisogni più urgenti; poiché è doloroso dover pensare che i poveri giovani, obbligati ad allontanarsi dalle loro case, e sbalestrati per esempio dalla Sicilia nel Veneto o in Lombardia, dovrebbero vivere con sole sessantotto lire al mese. Credo però che il Governo si renderebbe molto più benemerito se effettivamente corrispondesse alle vive premure che gli vengono da ogni parte pel miglioramento di tutta la classe dei cancellieri e dei segretari giudiziari. L'onorevole Guarraeino mi fa segno che la difficoltà sta nella spesa. Lo so bene che, per effettuare il miglioramento economico di una classe, bisogna ricorrere al ministro dèi tesoro, il quale può darsi che non risponda. Ad ogni modo mi risulta che l'onorevole ministro predetto avrebbe promesso di accordare un qualche maggiore fondo all'uopo, ed io mi auguro' che voglia mantenere la promessa. E pertanto spero che il Governo, anche non potendo accettare forse l'intero progetto di iniziativa parlamentare che pur porta la firma di ben 260 deputati, vorrà almeno, prendendo esso medesimo l'iniziativa, contentare le giuste aspirazioni della benemerita classe dei funzionari delle cancellerie e segreterie giudiziarie presentando fra non guari un apposito disegno di legge che ne migliori sensibilmente le condizioni economiche. P R E S I D E N T E . Non essendo presenti gli onorevoli interroganti, si intendono ritirate le seguenti interrogazioni : Degli Occhi, al ministro dell'istruzione pubblica, * per conoscerne gli intendimenti in ordine al desiderato dei segretari comunali di venire ammessi a frequentare presso le Università del Regno i corsi di diritto amministrativo e scienza delle finanze, con facoltà di presentarsi agli esami relativi, e, superandoli, di ottenere speciale diploma »; Marangoni, al ministro dell'istruzione pubblica, « per sapere se egli giudica veramente e degnamente rappresentativo dell'arte italiana contemporanea il complesso delle opere scelte dalle Commissioni governative per essere inviate all'esposizione internazionale di Bruxelles ; e se non creda necessario di provvedere prontamente a disciplinar meglio la nomina e la funzione delle giurìe artistiche ad evitare in avvenire odiosi esclusivismi e vendette personali dannose al decoro dell'arte e agli interessi degli artisti ». Sono così esaurite le interrogazioni inscritte nell'ordine del giorno di oggi. {In questo momento viene gettato nelVaula un plico dalla tribuna pubblica). Discussione deila proposta di legge : « Modificazione all'articolo 88 della legge elettorale politica ». P R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca . la discussione della proposta di legge: «Modificazione all'articolo 88 della legge elettorale politica ». Se ne dia lettura. CIMATI, segretario, legge: (Vedi Stampato n. 387-A). P R E S I D E N T E . Ha facoltà, di parlare l'onorevole Turati, il quale ha presentato il seguente ordine del giorno: « La Camera, riconoscendo che tanto le .norme della legge elettorale sulla ineleggibilità e incompatibilità alla deputazione politica per ragione di impieghi, quanto il sistema del sorteggio che abbandona al caso la limitazione dei deputati impiegati nella Camera, non rispondono più agli scopi per i quali furono introdotti; sospende la discussione della presente proposta di legge; e invita il Governo a presentare, alla ripresa invernale dei lavori parlamentari, in connessione colla promessa riforma elettorale, un disegno di riforme larghe ed organiche, che meglio concilii, anche in questa materia, la piena libertà di scelta del Corpo elettorale colla assoluta indipendenza dal potere esecutivo dei funzionari ed impiegati, designati dagli elettori al mandato* politico ». Atti _ Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — l a SESSIONE — 7633 — DISCUSSIONI — T U R A T I . E r a parso ad alcuni colleglli, tra cui parecchi amici miei personali, di cui ho alta stima, che quasi un dovere di delicatezza, non voglio dire di camaraderie, consigliasse a non prender la parola su questo disegno di legge, forse perchè si sentiva che esso era uno di quelli che possono passare u n i c a m e n t e a p a t t o di non esser discussi, a patto che si fìnga di ignorarli. Escludo subito che, in questi colleghi, di cui, l'ho già detto, ho la più alta stima, il desiderio del silenzio fosse dovuto a gretti fini personali, alla speranza di piccoli salvataggi di sè o di propri amici: esso, io credo, era ispirato dal presentiiffento del pericolo che la discussione della proposta, facendone crollare la impalcatura, venisse a seppellire anche quel principio di giustizia che è annidato in fondo ad essa e che io sono ben lontano dal disconoscere. Ma a questa congiura del silenzio si è ribellata la mia coscienza e mi è parso di intravedere che si ribellasse anche il senso di dignità della Camera; ed io quindi lo rompo, sebbene, ripeto, l'approvazione di questa legge dovesse avere per effetto di salvare dall'alea di un possibile sorteggio non solo egregi colleghi di ogni parte della Camera, ma, in particolare e in proporzione maggiore di quello che parrebbe naturale, colleghi carissimi di questo settore e dello stesso gruppo a cui appartengo. Ho detto che un principio di giustizia alberga, benché molto male alloggiato, in questa proposta di legge, e tale che, se io fossi inchiodato nel dilemma di votare prò o contro, forse mi spingerebbe, obtorlo collo, a votare in favore. I n t a n t o , t u t t i sentiamo una istintiva ripugnanza, istintiva ma che può essere collaudata dal ragionamento a queste defenestrazioni di egregi colleghi, mandati qui, come noi, dagli elettori e investiti degli stessi nostri poteri, ond'è che pare esservi qualche contraddizione in cotesto ostracismo che noi esercitiamo a loro danno. Inoltre sentiamo tutti che ogni limitazione al diritto degli elettori alla libera scelta dei loro mandatari è eminentemente antidemocratica. E tali limitazioni diventano t a n t o più gravi, dacché l'estendersi sempre maggiore della sfera dello S t a t o , che assorbe a mano a mano industrie vastissime, con centinaia di migliaia di dipendenti, e crea ogni giorno organi nuovi alla sua attività, ci avvia a uno stato di cose nel quale, d a t a la a t t u a l e legge di incompatibilità, quasi nessuno dei Camera TORNATA DEL 3 1 dei Deputati MAGGIO 1910 migliori e dei più attivi cittadini rimarrà eleggibile e intere classi perderanno il diritto di avere qui una loro rappresentanza diretta e competente. I o svolsi già questo concetto quando si trattò dell' elezione di Otello Masini, ferroviere, e lo svolsi con poca f o r t u n a , perchè la lettera della legge mi era contraria. Ma la limitazione degli eleggibili è t a n t o più singolare e contraddittoria, mentre l'opinione pubblica sforza i Governi a proporre l ' a l l a r g a m e n t o del corpo elettorale per guisa che esso tenda a coincidere, per quanto è possibile, col numero dei cittadini maggiorenni e capaci. I n fondo, la limitazione della libertà di scelta dei candidati equivale, in altra forma, a una restrizione del diritto di voto. Ma è evidente che le conseguenze di queste riflessioni vanno assai più in là del disegno di legge che ci è proposto, che si limita a salvare qualche persona di una determinata categoria di cittadini; ci condurrebbero invece a cercare i modi di rendere pratica e possibile l'eleggibilità di t u t t i i cittadini che non siano incapaci per indegnità. Un altro motivo, che può in qualche modo giustificare la proposta di legge, è che, data la tendenza m a n i f e s t a t a dal corpo elettorale, l'attuale legge di incomx>atibilità viene ad assumere carattere odioso di ostracismo contro una delle classi di funzionari più intellettuali e, nella realtà, più indipendenti. Chi esamina il prospetto delle elezioni di funzionari durante t u t t e le varie legislature, che si trova nel manuale del nostro Montalcini sulle elezioni politiche, nota infatti la tendenza continua degli elettori ad aumentare il numero dei professori eletti, e non quello dei magistrati e dei funzionari della categoria generale. I professori eletti, che nel 1880,1887,1891,1895 arrivavano appena a 14, 1 3 , 1 7 , 1 2 rispettivamente, salgono a 20 nel 1895, e se ne esclusero 10, a 23 nel 1900, e questi trovarono sfogo, per la legge del maggio 1901, nelle categorie generale e dei magistrati, e infine salgono a ben 38 in questa legislatura. Per cui, giunti al punto di saturazione, in cui neppure la legge del 1901, che apriva questo sfogo ai professori, ospitandoli nelle vicine categorie, non b a s t a più a questo scopo, si è pensato a quest'altra nuova leggina, a questo indiretto espediente, per ricoverare questi pericolanti, per salvarli da una minaccia, che allarma non t a n t o s e t t e colieghi (perchè si t r a t t e r e b b e appunto di sette deputati da sorteggiare, se la propo- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — l — 7634 — a SESSIONE — DISCUSSIONI — sta delia Giunta delle elezioni sarà accolta da voi) quanto i sette Collegi che li hanno eletti. Così noi facciamo delle leggi in apparenza per porre limiti alla invasione dei professori, dei magistrati, dei funzionari in questa Camera, ma appena ci accorgiamo che queste leggi cominciano a funzionare, che esse pongono realmente un argine a questa invasione, allora ci affrettiamo a disfarle con le nostre medesime mani ! Ed è ovvia la previsione che, se gli elettori, mostrando un lodevole riguardo per l'alta coltura, in luogo di mandarci 38 professori, alle prossime elezioni ce ne manderanno 55 o 60, anche questo ripiego non servirà più, e dovremo studiare un'altra scappatoia, per persuadere sempre più la nazione italiana che le nostre leggi sono fatte per burla e che, appena esse cominciano a spiegare una efficacia qualsiasi, noi ci affrettiamo a renderle vane. È da notarsi che non solo la legge del 1901 ha esteso l'ammissibilità dei professori nella Camera; ma questa ammissibilità fu anche allargata con quella benigna interpretazione (altri potrebbe chiamarla violazione) dell'articolo 88, per la quale non solo i ministri e i sottosegretari in carica, come evidentemente suona quel comma, ma anche i ministri e i sottosegretari di Stato che furono al Governo nella stessa legislatura e ne decaddero pi ima dell'accertamento, debbono beneficiare di questo indulto speciale dell'esenzione dall'alea del sorteggio. Interpretazione benignissima, larghissima, e che salva oggi sei dei nostri colleghi professori da cotesto pericolo. La nuova legge estenderebbe quindi una estensione (pioverebbe sul bagnato); si andrebbe molto al di là di quello che la Camera finora ha voluto. Ora a me pare che queste ragioni, dimostrando come queste leggi di rappezzo siano cattive ed inani, suggeriscano appunto la sospensiva, perchè consigliano la revisione di tutta la legge che regola questa materia. Evidentemente noi oggi non possiamo più adagiarci nel letto di Procuste di quelle disposizioni, anzi di quel palimsesto di disposizioni, tormentate, allargate, eluse, violate che riguardano le ineleggibilità e le incompatibilità per ragioni di impiego. Noi dobbiamo volere che da un lato sia rispettata, per quanto è possibile, la volontà degli elettori e chiunque sia mandato qui, e non sia incapace per interdizione, o Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 M A G G I O Ì910 per condanne infamanti ecc., abbia diritto di rimanervi ; dobbiamo, dall'altro lato, assicurarci che l'adozione di questo principio, applicato ai funzionari dello Stato, sia conciliato interamente con l'assoluta indipendenza di ogni membro del Parlamento. E dobbiamo del pari assicurarci che l'indipendenza dell'eletto e la libertà di scelta degli elettori nè vadano a pregiudizio dei servizi, sguernendo cattedre e creando canonicati, nè danneggino troppo fortemente il legittimo interesse personale di ehi ha un patrimonio di carriera già acquisito, e se l'urna non dovesse tornargli ad arridere in una successiva votazione, si vedrebbe privo del pane per l'avvenire. Certamente noi non possiamo pretendere ciò; ed è questa appunto l'altra delle ragioni che militerebbero a favore del presente disegno di legge., I professori di università, con la legge dell'anno scorso, avendo ottenuto il ruolo unico, non si trovano più iu quella condizione fortunata, per cui, prima, potevano, rinunziando allo stipendio, rimanere in questa Camera e ritrovavano poi le loro cattedre quando per caso fossero usciti di qui; ora trovano bensì le loro cattedre ancora, ma le trovano, con tanto maggior dolore, occupate da uno straordinario che è stato messo al loro posto. II che mi pare ingiusto e deve essere riparato. La legge deve dunque mutarsi; ma non mutarsi in un modo che offenda il rispetto alla legge generale e alla nostra stessa sincerità; non deve mutarsi con sofismi, che sembrano diretti unicamente a costituire un privilegio e a procurare il salvataggio di qualche collega. L'onorevole Fera non si offenderà se ho parlato di sofismi, poiché, come avvocato, non è questo per lui un titolo di biasimo. D'altronde ho già rilevato le attenuanti che stanno a suo favore, il principio di giustizia nascosto nella proposta che egli deve difendere. Ma in verità è pretto sofisma il dire, per esempio, che questa è una legge dichiarativa ; che non si tratta qui se non di estendere una interpretazione già data ; che non vi è ragione di limitare ai sottosegretari di Stato ed ai ministri che furono al Govèrno in quella legislatura l'esenzione di cui si parla, e si può allargarla fino ad abbracciare anche le più antiche legislature. Ripugna a tutto questo la parola del testo stesso della legge, che parla di sottosegretari di Stato e di ministri i quali « cessino » 7635 A Iti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSS ÍONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 a da tali uffici e « siano » rinominati alle antiche funzioni, e non già di ministri e sottosegretari che abbiano cessato e siano stati rinominati in tempo lontano. L'articolo 88 non riguarda e non può riguardare che la legislatura nella quale avviene l'accertamento. E a cotesta interpretazione ripugna anche il concetto e lo scopo della legge. È canone giuridico elementare che le estensioni di una legge non si debbano ulteriormente estendere: perchè se è logico, perfettamente logico, che un sorteggio non debba determinare una crisi di Gabinetto scacciando un ministro dalla Camera (il peccato ministeriale verrebbe davvero espiato troppo duramente!), se, con molta buona volontà, si può estendere il benefìcio ai ministri e ai sottosegretari di Stato di ieri perchè possano difendere il loro operato di fronte ai successori immediati; l'andar più oltre creerebbe un vero privilegio di gruppo, in danno della legge comune. E sarebbe un privilegio antidemocratico e reazionario. Stabilire la immunità dal sorteggio solo per coloro che furono al govetno, vuol dire in fondo favorire i partiti vecchi, e, di conseguenza, respingere le forze nuove, i deputati e i partiti meno ministeriabili, creare nella Camera, che. vuol essere alimentata da tutte le correnti nuove del paese, una specie di vitaliziato senatorio.;' Tutti gli altri argomenti, e cioè quelli veramente buoni, dell'onorevole Fera e della Commissione, provano invece a favore della sospensiva. II principio democratico del rispetto dovuto alla volontà degli elettori, l'evocazione del progetto Bertani nel 1877; tutto ciò conduce al principio della eleggibilità di tutti i cittadini. E quando trovate ingiusta una legge che mette egregi uomini, devoti al Paese, nella condizione, o di dover rinunziare al mandato politico,o di dover rinunziare al pane, dite cosa esattissima, ma che anche essa porta alla conseguenza di stabilire run congegno di cose per cui la carriera possa rimaner salva, anche dopo le more eventuali del mandato politico. Ed è perciò che la vostra relazione dice: « In attesa dunque di riforme larghe ed organiche che valgano a rinnovare l'intero organismo elettorale »,vi proponiamo... questa leggina di salvataggio d'alcune persone, fatta apposta per far nascere nel Paese la triste impressione che noi vogliamo rendere servigi non a lui, ma a noi stessi. Ecco perchè ho proposto (ed ho finito) la sospensiva. Io dico: abbandoniamo questa povera legge che non si può approvare se non a patto d'ignorarla; sospendiamo (questo è implicito, e sorge dalla stessa natura della proposta e dei suoi motivi) sospendiamo parimenti l'approvazione dell'accertamento, che la Giunta delle elezioni vi proporrà tostochè, domani, sarà decisa la elezione di Sora e quindi sospendiamo ogni sorteggio. ifon pregiudichiamo nulla : e, poiché abbiamo riconosciuto, nelle discussioni di questa Camera, nelle discussioni della Giunta delle elezioni, nelle varie modificazioni legislative che abbiamo già fatte in questa materia, che essa va disciplinata ex novo, con criteri moderni, più conciliabili col diritto degli elettori e col diritto dei deputati ; impegniamo il Governo, impegniamo noi stessi, a presentare e discutere, alla ripresa dei lavori parlamentari, un disegno di legge organico e vasto, come quello cui accennano il collega Fera e la Commissione, il quale consacri insieme il principio dell'eleggibilità di tutti i cittadini, il rispetto ai diritti di carriera dei funzionari e l'indipendenza di tutti gli eletti. E ciò otterrete sia sospendendo i funzionari eletti dalla funzione e dallo stipendio, e instaurando per tutti l'indennità ai deputati, sia lasciando loro lo stipendio e esonerandoli dalla funzione, quando questa sia praticamente incompatibile coll'esercizio del mandato politico: in ogni caso (come fa anche la legge stessa) escludendo il deputato impiegato da ogni promozione non dovuta ad anzianità. gMa io non devo fare una proposta concreta in sede di sospensiva; certo è che la soluzione del problema non è affatto superiore alle umane possibilità. Ecco perchè io sostengo la sospensiva; e spero quasi che la Commissione ed il Governo non avranno obbiezioni da fare; in ispecie il Governo, ven?o il quale faccio un atto di speciale fiducia, pregandolo dipre parare una riforma anche di questa invec chiata materia delle nostre incompatibilità così spesso eluse, del resto, e con tanti mezzucci ; sospensiva, la quale mi pare ^an che che salvi ciò che può e deve salvarsi della proposta in esame; poiché è questa una di quelle proposte di legge nelle quali è volentieri evitata la discussione palese, ma in cui sono temibili sempre le sorprese cieche dell'urna. (Approvazioni dall'estrema sinistra — Commenti). Atti Parlamentari — 7636 — Camera dei Debutati 1910~~ LEGISLATURA XXIII — l ~SESSIONE --"DISCUSSIONI — TORNATA I ) E L 3 1 M A G G I 0 A P R E S I D E N T E . Sulla proposta dell'ono- I revole Turati sono inseriti a parlar contro ' due onorevoli deputati. Primo è l'onorevole Toscanelli. Ha facoltà di parlare. TOSCANELLI. Dopo ciò che ha detto l'onorevole Turati, esplicando il suo concetto sulla proposta di sospensiva, m'accorgo d'essere- d'accordo con lui, più di quello che credessi, avendo letto soltanto la sua mozione. L' articolo di legge che ci sta dinanzi e che ha carattere puramente interpretativo, mi pare che risponda ad un pensiero di logica. Infatti è evidente che la funzione parlamentare seguita rispetto alla responsabilità ministeriale, e non può essere interrotta da qualunque fatto elettorale o dal cambiare di legislatura. È dunque naturale che le condizioni del deputato e le condizioni del ministro debbano essere uniformi ed indipendenti da elezioni. È dunque perfettamente logico che si possa interpretare quel comma dell'articolo 88 nel modo che propone la legge di cui è relatore l'onorevole Fera. Ed ha già detto l'onorevole Turati che la proposta, in sostanza, è anche opportuna, perchè risponde ad una condizione di fatto. La legge votata dal Parlamento, pochi mesi fa, il 9 luglio 1909, ha cambiato effettivamente la condizione dei professori universitari rispetto alle incompatibilità parlamentari, stabilendo un ruolo unico. La Camera deve perciò esplicare con una nuova legge, sulle incompatibilità, il suo pensiero, in quanto che un suo atto nuovo, posteriore alle elezioni, ha potuto cambiare la condizione degli eletti sottoposti al sorteggio nella presente Camera. Finalmente la proposta di legge a me pare che sia anche pratica, perchè difatto* sappiamo che, interpretato il comma dell'articolo 88 in quel modo, si vengono ad eliminare di fatto le questioni che potrebbero sorgere nello stato attuale, ossia nella presente legislatura. Perciò la legge che è stata proposta, a me pare che risponda ai concetti di opportunità, di pratica e di logicità. Ma io non credo che sia il caso di stare a discutere a lungo e più intimamente la proposta di modificazione dell'articolo 88, il quale deve mantenere il suo carattere di occasionale e transitorio, ossia di rispondenza alla immediata situazione della Camera che ci sta dinanzi. Io credo (e in questo non posso che asso- ciarmi interamente ai pensieri espressi dall'onorevole Turati) che in materia di incompatibilità parlamentare, la nostra legislazione è invecchiata : è ancora inspirata ai concetti che mossero il Parlamento nel 1877. I 33 anni di esperienza devono avere persuaso il Parlamento a modificare radicalmente i concetti da cui allora fu mosso. Eicordo perciò che lo stesso onorevole Mussi, primo relatore della legge del 1877, insistè molto nella sua relazione e nel discorso alla Camera, per affermare che la legge di incompatibilità doveva avere carattere transitorio, mentre col crescere e migliorare delle costumanze elettorali e parlamentari, a poco a poco, avrebbe dovuto essere assorbita ed eliminata. E su questo punto anche dall'estrema sinistra parlò brillantemente l'onorevole Saladini, con parole che è opportuno ricordare anche oggi, e qualificando il disegno di legge del 1877 dannoso alla dignità e prosperità del Parlamento. Abbiamo l'esperienza di trenta anni e possiamo ricordare come la legge allora fu inspirata ad un pensiero in gran parte dottrinario ; perchè nei primi tempi del sistema parlamentare in Italia, si temeva soprattutto e continuamente la invadenza del potere esecutivo sopra il legislativo. Ora trenta anni di esperienza hanno dimostrato quasi inutili le disposisioni legislative in materia e non più temibile questa ingerenza diretta del potere esecutivo : chè, se si volesse effettivamente esercitare (il che credo non avvenga), ben altri mezzi avrebbe e più opportuni il potere esecutivo, che non quello di tenere la spada di Damocle del sorteggio sul capo di sette od otto deputati per lungo tempo. Ma un altro punto grave nella pratica, e dimostrato da questi trent'anni di esperienza, è che i deputati sottoposti al sorteggio devono aspettare almeno 18 mesi, come già hanno fatto nella presente legislatura e, qualora la sospensiva dell'onorevole Turati fosse accolta, tale aspettativa durerebbe due o tre anni. • Ora è evidente che in questo modo si va incontro proprio ai pericoli dell'arbitrio e della soggezione che si vollero evitare con la legge di incompatibilità, poiché 30 dei nostri colleghi restano per sì lungo tempo in condizione di inferiorità di fronte agli altri e perchè la loro posizione elettorale è sottoposta eventualmente ad un nuovo esame per fatto della cieca urna e del sorteggio da cui dipendono. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — — l a SESSIONE — Camera dei Deputati 7637 — DISCUSSIONI — Abbiamo infine in questi trent'anni di esperienza una statistica la quale può determinare quali sono effettivamente le vie da seguire per una riforma delle incompatibilità parlamentari. Questa statistica ci dice che, nel f a t t o , tutte le categorie degli impiegati non sono mai eccessive, ma se mai esuberante si mostra una sola categoria, quella dei professori universitari; ma anche tale esuberanza, se si osservano gli altri Parlamenti, è sempre l i m i t a t a perchè attualmente nel Parlamento inglese vi sono 34 professori deput a t i , in quello francese 27, mentre nel nostro allo stato attuale sono 30, ossia un numero che non eccede in complesso quello degli altri Parlamenti. L U Z Z A T T I , 'presidente del Consiglio, ministro dell' interno. E con un maggior numero di Università. TOSCAISTBLLI. Penso perciò di potermi associare al concetto espresso dall'onorevole Turati, che invita il Governo a studiare profondamente questa materia odiosa, antipatica, delle incompatibilità parlamentari, odiosa ed antipatica come t u t t e le esclusioni forzate. I n f a t t i , voi sapete come le incompatibilità sempre abbiano portato dissidi ed abili delusioni. E basta ricordare quella strana incompatibilità che la legge nostra dispone per cui i deputati proyinciali non sono eleggibili alla Deputazione politica se non si sono dimessi sei mesi prima, per vedere quali danni apporti una tal disposizione alle Amministrazioni provinciali e quanti modi si sieno escogitati per eludere la legge. F r a t t a n t o questa proibizione meraviglia il corpo elettorale, rimasto molto sorpreso nel vedere sancita questa pena per chi dà la sua attività in un ufficio, che nulla ha che fare con la politiea. E un'altra incompatibilità voglio ricordare, cioè il caso speciale del municipio di Catania, dove un nostro collega per aderire ai desideri del paese avrebbe dovutoessere eletto all'ufficio di sindaco. E b b e n e , all'ufficio di sindaco non è stato inai eletto, perchè la legge lo vieta, ma nel f a t t o si è trovato il modo di eludere la tassativa dispozione legislativa, eleggendolo pro-sindaco. E il suo pro-sindacato si è protratto per la d u r a t a di diversi Ministeri, senza che nessun ministro dell'interno mai si sia ricordato che un t r a t t a m e n t o illegale fu fatto a lui dai propri concittadini. Voci. Anche in altri comuni. T Q S C A N E L L I . Credo dunque che la TORNATA DEL 31MAGGIO1910 proposta dell'onorevole Turati possa essere a c c e t t a t a in massima se egli la trasforma in ordine del giorno, invitando cioè il Governo a presentare una legge generale sulla questione delle incompatibilità, m a non vedo perchè si debba impedire la discussione della legge attuale. I n f a t t i , se questa fosse la sola conseguenza non riescirei a comprendere il concetto dell'onorevole Turati, ii quale ha detto, non già nella mozione presentata, ma nel suo discorso, che implicitamente la sospensiva porta anche alla sospensiva del sorteggio fra i deputati professori. Questo, che egli ha affermato nel suo discorso, non mi pare che traspaia da quanto ha scritto nella mozione. Capisco però che 1' onorevole Turati potrebbe ritornare sopra questo punto, portando un lieve c a m biamento alla sua proposta. Ma è proprio necessario tenere t a n t i nostri colleghi nella condizione strana a t t u a l e , che direi illegale, che già si protrae da 18 mesi, e che eolla sospensiva Turati potrebbe protrarsi ancora di uno o due anni? Mi auguro perciò che il ministro ed il relatore vorranno a c c e t t a r e solo in massima il pensiero dell'onorevole Turati, e non in forma puramente sospensiva, e senza pregiudicare lo s t a t o a t t u a l e vorranno prendere impegno di portare al P a r l a m e n t o italiano una legge complessa e nuova sulle incompatibilità parlamentari ispirata a pensieri e concetti moderni invece che a quelli su cui è plasmata la legislazione che attualmente ci regge, la quale troppo risente dei principi dottrinari ed a n t i q u a t i dei tempi di Luigi Filippo. P B E S I D E ì s T T E . L'onorevole F a e l l i ha chiesto di parlare contro la sospensiva. Debbo però avvertire gli onorevoli colleghi che l'onorevole Turati mi ha m a n d a t o u n a modificazione alla sua proposta. Nel secondo c o m m a , dove è detto: «sospende la discussione della presente proposta di legge », l'onorevole Turati propone di aggiungere: « ed in conseguenza anche dell ' a c c e r t a m e n t o dei deputati impiegati, e l'eventuale sorteggio ». (Commenti). H a f a c o l t à di parlare, onorevole Faelli. F A E L L I . Quando ho chiesto di parlare, leggendo la sospensiva dell'onorevole Turati, di cui non avevo notizia prima, temevo di essere in grave conflitto col collega Turati, ed invece vedo che siamo d'accordo. V e r a m e n t e non comprendevo per quale ragione proprio da quella parte dovesse partire una voce in opposizione a questa Atti Parlamentari — 7638 - Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31^MAGGIO~Ì910 p r o p o s t a di l e g g e . P e r c h è o r a m a i in c o n f r o n to d e l l ' a n t i c o g i a c o b i n i s m o è r i c o n o s c i u t o d a l l a d e m o c r a z i a u n i v e r s a l m e n t e che è b e n e c h e gli elettori possano eleggere chi v o g l i o n o , ed è meglio che eleggano m a g a r i dei professori, i n v e c e che dei p o v e r i i g n o r a n t i , c o m e s a r e b b e l ' o r a t o r e che in questo mom e n t o vi p a r l a . {Commenti). A v e v a anche notato l'estremo disinteresse d e l l ' E s t r e m a Sinistra in q u e s t a m a t e ria p e r c h è ha oltre dieci professori nel suo seno e non v e d e v a il p e r c h è la volesse respingere e c c e t t o che q u a l c h e lieve i n c i d e n t e , a v v e n u t o di recente, non le f a c e s s e p i u t t o s t o desiderare di a l l o n t a n a r e degli u o m i n i di s u a p a r t e che degli a v v e r s a r i . ( S i ride). A d ogni m o d o in me e s i s t e v a n o anche altri d u b b i ; per esempio, questo: che il Ministero. i n v i t a t o d a l l ' o n o r e v o l e T u r a t i a p r o p o r r e a n c h e l a r i f o r m a della l e g g e sulle incompatibilità pailamentari, avendo tante c o s e d a fare per il n o v e m b r e p r o s s i m o , per e s e m p i o il disegno di legge sulle c o n v e n zioni m a r i t t i m e , la r i f o r m a e l e t t o r a l e generale... L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno. M a q u e s t e sono g i à in v i a di p r e p a r a z i o n e . F A E L L I . A p p u n t o , ma la p r e p a r a z i o n e , a n c h e per un u o m o di g r a n d e i n g e g n o e di grande attività come è l'onorevole Luzzatti, richiede t a n t o t e m p o che io a p p u n t o mi d o m a n d a v a quale t e m p o gli p o t e v a r i m a nere per s t u d i a r e e p r e p a r a r e a n c h e q u e s t o povero argomento. Infine, in m a t e r i a di s o s p e n s i v a , penso che, se la l e g g e è b u o n a , d o b b i a m o a c c e t t a r l a s u b i t o , e se è c a t t i v a , d o b b i a m o respingerla. Ma p o i c h é l ' o n o r e v o l e T u r a t i h a a g g i u n t o al suo o r d i n e del giorno s t a m p a t o un e m e n d a m e n t o nel q u a l e si dice... T U R A T I . Era implicito. F A E L L I . E r a i m p l i c i t o , però è s t a t o ric o n o s c i u t o che era b e n e scriverlo. D u n q u e p o i c h é l ' o n o r e v o l e T u r a t i h a a g g i u n t o al suo o r d i n e del giorno che non si p r o c e d a al sorteggio dei d e p u t a t i professori se n o n q u a n d o sia già a p p r o v a t a o r e s p i n t a q u e s t a legge(guod dei avertant!) nei r i g u a r d i dei professori), così m i associo c o m p l e t a m e n t e all ' o r d i n e del giorno d e l l ' o n o r e v o l e T u r a t i p u r c h é r i m a n g a ben inteso questo, e b e n c h é mi r i m a n g a q u a l c h e d u b b i o sul m o d o di applicare la legge. P R E S I D E N T E . N o n e s s e n d o v i altri oratori i n s c r i t t i c o n t r o , h a f a c o l t à di p a r l a r e l'onorevole relatore. F E R A , relatore. Si t r a t t a di u n a p r o p o s t a di l e g g e , m a l ' o n o r e v o l e T u r a t i ha an- ; che r i v o l t o u n i n v i t o al G o v e r n o ; p e r c i ò : desidererei, p r i m a di p a r l a r e , che il G o v e r n o j esprimesse in proposito il p r o p r i o a v v i s o . L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di p a r l a r e . P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Qui si a f f a c c i a n o due q u e stioni: u n a r i g u a r d a le p r e r o g a t i v e della Cam e r a , ed in q u e s t a il G o v e r n o deve a s t e n e r s i dall'intervenire; l'altra riguarda un invito a s t u d i a r e un t e m a di d i r i t t o c o s t i t u z i o n a l e d e l i c a t i s s i m o . O r a io, c o m e professore di d i r i t t o c o s t i t u z i o n a l e , non posso resistere al f a s c i n o di a c c e t t a r e q u e s t o i n v i t o e prom e t t o di s t u d i a r e la questione. ( A p p r o v a zioni). P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di p a r l a r e l'onorevole relatore. F E R A , relatore. L a C o m m i s s i o n e p a r l a m e n t a r e d a p a r t e sua non h a a l c u n a diffic o l t à a d a c c e t t a r e la p r o p o s t a di s o s p e n s i v a p r e s e n t a t a d a l l ' o n o r e v o l e T u r a t i . E s s a si associa ai v o t i espressi a u t o r e v o l m e n t e perchè il G o v e r n o , alla ripresa dei l a v o r i p a r l a m e n t a r i a n o v e m b r e , f r a le r i f o r m e a t t e a r i n n o v a r e ed a r i n v i g o r i r e il m e c c a n i s m o p a r l a m e n t a r e c o m p r e n d a a n c h e q u e s t a sulle i n c o m p a t i b i l i t à p a r l a m e n t a r i , che è r i m a s t a quasi c o m e i s o l a t a in m e z z o a t u t t o l ' i n sieme delle nostre disposizioni e l e t t o r a l i , non o s t a n t e le g r a n d i t r a s f o r m a z i o n i a v v e n u t e . L a C o m m i s s i o n e «però t i e n e a r i l e v a r e c h e l ' a g g i u n t a p r o p o s t a ora d a l l ' o n o r e v o l e T u r a t i era già nel pensiero c h e l a C o m m i s sione p a r l a m e n t a r e ha c o n s a c r a t o nella sua r e l a z i o n e , nella q u a l e è a p p u n t o a f f e r m a t o che questo p r o v v e d i m e n t o r i v e s t i v a u n carattere transitorio e provvisorio e t e n d e v a ad e l i m i n a r e un i n c o n v e n i e n t e da t u t t i lamentato. L a C o m m i s s i o n e p a r l a m e n t a r e anzi f a c e v a v o t i che v e n i s s e r o p r e s e n t a t e al più p r e s t o l a r g h e r i f o r m e o r g a n i c h e che v a l e s sero a r i n n o v a r e t u t t o il m e c c a n i s m o e l e t torale, preoccupandosi t u t t a v i a principalm e n t e di un p r o v v e d i m e n t o che eliminasse le errate e f a l s e a p p l i c a z i o n i della l e g g e e s p e c i a l m e n t e d e l l ' a r t i c o l o 88. L'onorevole T u r a t i ha riconosciuto prec i s a m e n t e il nostro pensiero, q u a n d o ha p r o p o s t o che sia sospeso a n c h e l ' a c c e r t a m e n t o e il s o r t e g g i o , che c o l p i r e b b e u o m i n i , che con d e v o z i o n e l u n g a e sacrifici q u o t i diani h a n n o c o n s a c r a t o la loro a t t i v i t à al p u b b l i c o interesse. D i c o q u e s t o p e r c h è a me p i a c e p r i n c i p a l m e n t e di r i b a t t e r e u n a r g o m e n t o , che d i v e n t a v a ingiurioso per i Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — — 7639 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — proponenti della legge e per la Commissione parlamentare, quello cioè che noi volessimo creare posizioni privilegiate, o vitalizi. Questo non era nel nostro pensiero; ma era l'ossequio ad un alto sentimento di giustizia e di verità quello, che ci ha determinato alla presentazione del presente disegno di legge. P R E S I D E N T E , Pongo a partitola proposta dell'onorevole Turati, con l'aggiunta di cui ho dato lettura. (È approvata). Camera TORNATA DEL 3 1 dei Deputati MAGGIO 1 9 1 0 « La Camera invita il ministro dell'interno a nominare una Commissione la quale, acceitati gli inconvenienti dell'attuale regime comunale di assistenza sanitaria, prepari concrete proposte di provvedimenti legislativi per la parziale o integrale avocazione alle Provincie dei servizi sanitari comunali ». S A N A R E L L I . Onorevoli colleghi ! Il Ministero dell'interno pubblicava, ora non è molto, un diagramma molto ingegnoso, in cui metteva a riscontro la mortalità generale e quella per malaria con alcuni fattori di ordine economico, come, per esempio, il Presentazione di un disegno di legge, commercio d'importazione e di esportazione, i depositi delle Casse di risparmio, la proP R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'oduzione agricola, il consumo del frumento, norevole ministro della pubblica istruzione. la media dei salari, ecc. C R E D A R O , ministro dell' istruzione pubSarebbe agevole moltiplicare questo geMica. Mi onoro di presentare alla Camera nere di diagrammi per ricercare dati interesil disegno di legge : « Conversione in legge santi, e soprattutto confortanti per l'avvedel regio decreto 30 gennaio 1910, n. 80, per nire del nostro paese, per dimostrare da un l'istituzione di Borse di studio ». lato il progressivo accrescimento e l'intenP R E S I D E N T E . Do atto all'onorevole sificarsi di tutte le energie nazionali e dalministro della pubblica istruzione della prel'altro la diminuzione progressiva di mali e sentazione del disegno di legge : « Converdi piaghe che formavano la vergogna e la sione in legge del regio decreto 30 genmiseria del nostro paese. naio 1910, n. 80, per l'istituzione di Borse Di questi varii indici di un sicuro prodi studio ». gresso che si è realizzato fra noi negli ulSarà stampato e distribuito. timi anni, il più significativo, e per me an" •I che il più importante, è l'abbassamento dei quoziente di mortalità, che dal 27 per Discussione del disegno di legge : Staio di mille, che era nel 1888, si ò ridotto con raprecisione della spesa del Ministero dell'inpida discesa al 21 per mille nel 1908: tanto terno per l'esercizio finanziario dal 1° lu- cammino è stato percorso in un solo venglio \ m a l - 3 0 giugno 1911. tennio ! Per quanto non si possa confermare l'asP R E S I D E N T E . L'ordine del giorno reca serzione per mezzo di statistiche sicure, con la discussione del disegno di legge : Stato l'abbassamento della mortalità è proceduto di previsione della spesa dei Ministero deldi pari passo anche quello della morbilità, l'interno per l'esercizio finanziario del 1° luciò che significa una notevole economia nelle glio 1910 al 30 giugno 1911. perdite della ricchezza nazionale, e, quello Si dia lettura del disegno di legge. che pure assai conta, anche a non voler S C A L I N I , segretario, legge il disegno di essere sentimentali, un immenso risparmio Ugge. (Vedi Stampato n. 288 e 288 bis-A). di dolori, di miserie e di lacrime. (Conversazioni animate). A questi benefici effetti, è impossibile opP R E S I D E N T E . Onorevoli colleghi, pripugnarlo, ha sopratutto contribuito, con l'acma di cominciare la discussione del bilancio cresciuta civiltà e con l'elevazione del tenore dell'interno, sappiano che ci sono einquangenerale di vita, l'applicazione della legge satadue iscritti !... e oggi siamo al 31 di magnitaria del 1888. Ma è anche fuor di dubgio, ed abbiamo votato due soli bilanci ! bio che molto maggiori sarebbero stati i Coloro poi che vogliono far conversazione, benefizi e che il bilancio annuale delle mavadano fuori dell'aula. (Bravo!) lattie e delle morti si chiuderebbe in Italia La discussione generale è aperta su quecon cifre più confortanti, se quella legge sto disegno di legge, ed ha facoltà di paravesse disciplinato, con maggior precisione lare l'onorovole Sanarelli, il quale ha pree discernimento alcune materie e se la sua sentato il seguente ordine del giorno, che applicazione fosse stata sempre e dovunque svolgerà nel suo discorso : più efficace e vigorosa. Atti Parlamentari — 7640 Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — la SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910 L'esperienza del ventennio trascorso ha messo in luce parecchi difetti e parecchie lacune che in quella legge si lamentavano ed a cui, almeno parzialmente, in special modo dal 1897 in poi, si è cercato rimediare. Basta confrontare il testo primitivo della legge 22 dicembre 1888 col testo unico del 1907, per rilevare i notevoli progressi verificatisi specialmente nell'ultimo decennio nella nostra legislazione sanitaria, sopratutto per opera dell'onorevole Giolitti. Importanti materie che nella legge primitiva erano appena toccate o addirittura trascurate, sono oggi pienamente disciplinate e si sono finalmente affrontati, con serietà d'intendimenti, i problemi igienici che più da vicino interessano le sorti di tanta parte della popolazione rurale italiana: quelli delle risaie, della malaria e della pellagra. Non vi è ormai piccolo comune che non abbia sostenuto, in maggiore o minor grado, spese, talvolta assai rilevanti, per il miglioramento delle proprie condizioni igieniche: i cimiteri sono quasi dovunque sistemati; il problema dell'acqua potabile è ormai risolto o in via di risoluzione per molte ed importanti regioni. Parecchio città sono fornite, finalmente, di buone fognature; la vigilanza sugli alimenti e le bevande è ormai seriamente organizzata nella maggior parte dei grandi centri. Le malattie infettive sono combattute dovunque con una notevole diminuzione della morbilità e della mortalità per alcune di esse: la difesa contro il pericolo dell'importazione e della diffusione dei morbi esotici è ormai pienamente assicurata, ed è finalmente stabilita, ex novo, l'organizzazione dei servizi di vigilanza zooiatrica che il Ministero dell'onorevole Giolitti ha saputo efficacemente disciplinare sotto la immediata e rigida direzione di organi competenti e che non so per quali vedute di tornaconto professionale o di pubblico interesse si vorrebbe oggi da taluni distaccare da quel dicastero ove tutti i servizi di polizia sanitaria hanno e debbono avere la loro sede conveniente e competente ! Ecco adunque, per sommi capi, i tanti progressi realizzati in questi ultimi anni, anche tacendo di altri che oggi incominciano ad essere in via di realizzazione, come: il miglioramento degli edifìci scolastici, la vigilanza medica delle scuole, la igienizzazione delle abitazioni rurali, la sorve- glianza sugli opifici industriali e, in particolar modo, quella sul lavoro delle donne e dei fanciulli, che mira ad infrenare lo sfruttamento delle creature più deboli ed a preparare generazioni più robuste e più forti per l'avvenire. Volgendoci dunque indietro a considerare il cammino percorso, in uno spazio di tempo relativamente breve, possiamo essere ben contenti dei progressi compiuti ed affermare, senza tema di errare, che la legge sanitaria preparata da Agostino Bertani e condotta in porto da Francesco Crispi, aveva in sè germi vitali che, sviluppati dal tempo e dall'esperienza, hanno rapidamente portato grandi benefìzi al nostro paese. Ma pur riconoscendo quanto di benefico e di vitale è contenuto nella nostra legge sanitaria, e come essa rappresenti ancora una delle migliori leggi che ci governano, non dobbiamo schierarci fra coloro che la riguardano come una specie di palladio sacro, su cui non sia lecito stender la mano, anche quando ciò sia reclamato da nuove necessità della nostra vita sociale. Se mediante quella legge si sono potuti risolvere grandi problemi igienici e sanitari, altri sono rimasti, da vent'anni a questa parte, pressoché insoluti e non è certo sulle basi fondamentali di quella legge che se ne potrà trovare la soluzione. In due punti specialmente una ormai lunga esperienza ci ha dimostrato l'inefficacia dei nostri ordinamenti sanitari: in ciò che riguarda l'assistenza sanitaria ai poveri e la vigilanza igienica nei piccoli comuni. Di questo grave difetto della primitiva legge del 1888, si è reso ben presto conto il legislatore e si è tentato di rimediarvi con provvedimenti successivi, in particolar modo con la legge sanitaria del 25 febbraio 1904 e col regolamento generale sanitario del 19 luglio 1906. Con la legge del 1904 si cercò di migliorare le condizioni della vigilanza igienica, della lotta contro le malattie infettive, dell'esercizio della farmacia, disciplinando meglio l'istituzione dei consorzi intercomunali. Si provvide ad integrare il servizio di assistenza sanitaria peri poveri, con la somministrazione gratuita dei medicinali; si tentò di migliorare la posizione degli ufficiali sanitari e soprattutto di circondare di migliori garanzie l'ufficio dei medici condotti. Ma le riforme introdotte furono troppo timide - come io dichiarai sinceramente allorquando vennero in discussione qui alla Atti Parlamentari ~ — 7641 — Camera dei Deyutati LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA PEL 3 1 MAGGIO 1 0 1 0 ' a Camera - ed invano si tentò col regolamento del 19 luglio 1906 di dare a queste riforme la più lata interpretazione ed una più ampia portata, giacché alcuni dei benefìci che, questo regolamento cercava di arrecare ai medici condotti - quello, per esempio, del congedo annuale gratuito - dovuto, ormai si può dirlo, alla pertinace insistenza della Direzione generale di sanità ed al fermo volere dell'onorevole Giolitti, si sono troppo spesso infranti contro il malvolere dei comuni o l'opera inefficace delle Giunte provinciali amministrative, o i pareri, non troppo favorevoli ai medici, del Consiglio di Stato. In generale si può dire che quella legge e quel regolamento, conostante tutte le migliori disposizioni e l'opera veramente solerte e benemerita della Direzione di sanità, o hanno trovata poco estesa e non giusta applicazione, o non sono stati applicati affatto, come, ad esempio, i consorzi per gli ufficiali sanitari, che sono stati costituiti soltanto in scarsissima misura e che, tutto lascia credere, non saranno mai seriamente e universalmente applicàti. E a proposito della Direzione generale di sanità, contro la quale, per bocca certo insospettabile e disinteressata, fanno spesso qui capolino ogni sorta di accuse: dalle più fatue e insignificanti alle più atroci, consentite a me di esprimere invece una libera parola di lode e di consenso pieno ed intero, lode e consenso che mi attirerà forse le solite contumelie e i soliti attacchi che investono di solito coloro che non si associano qui dentro a certe ben note campagne di denigrazione e di persecuzione! Ebbene, ho sentito in questi giorni che durante la discussione di questo bilancio si vorrà risollevare qui una vecchia e rancidissima disputa intorno a certi disinfettanti adoperati a Messina e a Reggio, dopo il terremoto del 1908, per trarre, naturalmente, i soliti motivi di sospetti, di scorrettezze e di affarismi che rappresentano ormai gli argomenti alla moda in questa nostra miserrima vita pubblica italiana. LTJZZATT1, presidente del Consiglio ministro dell'interno. Bisognerebbe riservare per i bilanci futuri qualcuna di tali que stioni ! SAiJARELLI. Ma non dispiaccia intanto agli onorevoli colleghi di delibare brevemente e fin da ora la disputa, che consiste sostanzialmente in questo: a Messina e a Reggio fu gravissimo e imperdonabile crimine l'avere adoperato come disinfettante ? il lisoformìo, il quale, come è noto, non è che una miscela di sapone potassico, di alcool e di formalina!; secondo certi competenti si dovevano invece adoperare altri disinfettanti, come il sublimato, il cloruro di calcio e la mistura di Laplace-cioè un miscuglio di acido solforico e di acido fenico. Io non voglio sicuramente tediare la Camera con una lezione sui disinfettanti, ma mi limiterò se mplicemente ad osservare che : il sublimato corrosivo - a parte la sua pericolosa velenosità - per la sua stessa natura chimica è notoriamente improprio alla disinfezione di materiali albuminoidi; la mistura di Tiaplace - che sarebbe invece consigliabile in simili casi - ha questo grave inconveniente: che i due liquidi da mescolarsi, l'acido solforico e l'acido fenico, sono contenuti in recipienti diversi, il che, nella inevitabile confusione dei trasporti che si verificò purtroppo in quei giorni di lavoro angoscioso, poteva far sì che le bottiglie di acido solforico fossero spesso dirette laddove non arrivavano poi quelle di acido fenico: il che infatti pare sia purtroppo avvenuto! I n q u a n t o al cloruro di calcio che si era richiesto in grandissima quantità, persino dall'Inghilterra, la Direzione generale di sanità ha fatto benissimo a proscriverlo ed a farlo sostituire col lisoformio, quantunque di prezzo un po' più elevato. Innondare le sanguinose macerie di Messina con soluzioni di cloruro di calcio, che è una sostanza molto corrosiva, avrebbe portato non solo alla deodorazione e alla disinfezione dei resti cadaverici, ma anche alla distruzione di tutti gli altri oggetti di natura organica e più precisamente all'annullamento di tutti i documenti, di tutti i valori, di tutti i titoli di proprietà e di identificazione che era invece supremo dovere proteggere e conservare per ovvie ragioni, che tutte le persone di buon senso e non offuscate da idiosincrasie personali, possono facilmente comprendere. Il lisoformio non è punto dannoso agli oggetti sia pure delicatissimi, è deodorante, è poco tossico e quindi non pericoloso, si presta ad ogni sorta di disinfezioni e nella cura delle ferite e serve mirabilmente ad arrestare la putrefazione dei cadaveri perchè è sgrassante e si incorpora all'acqua in qualunque proporzione. Perciò la Direzione generale di sanità ha fatto benissimo a preferirlo a tutti gli^altri disinfettanti. Premesso questo breve intermezzo che Atti Parlamentari — — 7642 — Camera dei Deputati LEGISLATIVA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 —•— —TT~— a 1 mi è stato suggerito dalla repugnanza istintiva che io provo contro t u t t e le ingiustizie, centro tutte le piccole cattiverie, contro tutte le insidie che spuntano talvolta qua dentro più o meno avvolte dal solito paludamento della pubblica moralità, del pubblico interesse, ecc. ecc., ritorniamo al filo interrotto dell'argomento di cui vi stava intrattenendo, cioè all' attuale funzionamento dei servizi di assistenza medica nei comuni rurali. Per quanto dunque riguarda le condotte mediche, quantunque il loro numero sia andato progressivamente aumentando ed i medici condotti siano saliti da 7,377, quanti erano nel 1882, a 10,263 nel 1905, ossia da un quoziente di 2.58 ad uno di 3.05 per ogni 10,000 abitanti, il progresso si è verificato solamente per alcune provincie, mentre in altre, invece di un miglioramento, si è avuto un vero e proprio peggioramento, soprattutto in Sicilia, ove, per esempio, a Siracusa nel 1885 si aveva un medico per 7,939 abitanti e nel 1905 lo stesso medico per 9,044, ed a Trapani dove, da un medico per ogni 8,553 abitanti, in un ventennio ci siamo ridotti ad un medico per 9,360 abitanti. IsTè si può dire assicurata l'assistenza sa-nitaria a tutta la popolazione del Regno quando permangono ancora delle provincie in cui un medico solo deve prestare l'opera sua per una estensione di territorio di 65 chilometri, come a Foggia ed a Potenza, di 74 chilometri, come a Siracusa, di 98 chilometri, come a Sassari! Ma un fenomeno anche più preoccupante è quello delle relazioni fra i medici condotti e le autorità comunali che li stipendiano; relazioni che si vanno facendo mano a mano più tese ed in alcune località sono divenute addirittura intollerabili. L'istituzione delle condotte mediche è vanto tutto italiano. Senza risalire agli archiatri populares dell'antica Roma o ai medici stipendiati dai Comuni del medio evo per la cura degli infermi poveri, noi troviamo già che fino dai primi anni del secolo X V I I I l'istituzione del medico condotto era pienamente disciplinata in Piemonte e in Toscana, molto tempo prima che la legislazione francese avesse proclamato, se non attuato, il principio dell'assistenza di Stato. La legge comunale e provinciale del 20 marzo 1865, rendendo obbligatorie le spese pel servizio sanitario dei poveri, non fece dunque che sancire un'istituzione che ormai aveva estese e profonde radici in Italia. Ma nell'epoca in cui la vita del medico condotto aveva scarse attrattive ed era considerata « l'arte più misera e l'arte più rotta » - come cantava il Fusinato - non si dovevano almeno lamentare i gravi attriti e le incresciose lotte fra medici e comuni, sia perchè le amministrazioni comunali erano più patriarcali e più tolleranti, sia perchè i bisogni e le aspirazioni della classe sanitaria erano più modesti, sia perchè la scarsità dei medici assicurava loro un pane non troppo contrastato. Le cose sono, più tardi purtroppo, radicalmente cambiate. Le lotte amministrative e politiche sono venute a turbare la vita tranquilla, talvolta fors'anche un po' letargica, che si conduceva nella massima parte dei comuni, ed invano si è preteso che i medici dovessero rimanere estranei a quelle lotte cui, in I t a lia, partecipano ormai, con resultati più o meno brillanti, tutti gli impiegati dei comuni e dello Stato: dai maestri elementari ai postelegrafici, dai maestri delle scuole medie ai ferrovieri ! Io posso anche supporre che questo costume prevalentemente latino, della abituale e appassionata partecipazione dei piccoli funzionari alle non sempre feconde lotte politiche ed amministrative, specie nei piccoli comuni, sia indice di una civiltà superiore e riesca utilissimo - come taluno afferma - al buon andamento dei pubblici servizi - la scuola compresa - che sono loro affidati ; ma intanto io debbo constatare che per quanto riguarda i poveri medici condotti, essi non sono riusciti a conseguire per questo mezzo, che è oggi così favorevolmente accreditato, nessun vantaggio tangibile. D'altra parte la sovraproduzione delle nostre Università, specialmente in un'epoca in cui sembrava che per i giovani non ci potesse essere altra carriera liberale se non quella del medico o dell'avvocato, finì col produrre una pletora di sanitari e con lo stabilire fra loro una vera e propria concorrenza tutta a danno dei loro interessi. Questa pletora va oggi, per molteplici ragioni, diminuendo, mentre il progressivo organizzarsi dei sanitari fa sì che essi possano resistere, meglio che per l'addietro, alle pretese, e talvolta alle prepotenze, dei comuni, sicché in taluni di questi esiste oggi un vero e proprio stato di lotta che finisce sempre fra i due contendenti con tutto il Atti Parlamentari — 7643 Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 a cinazioni, per alcune ispezioni dei medici provinciali e per certi servizi di vigilanza zooiatrica. Sarebbe quindi consentaneo alle funzioni che già esercitano le provincie, l'affidar loro il servizio dell'assistenza sanitaria. I vantaggi che si ritrarrebbero da questa riforma sono numerosi ed evidenti, ma principalissimo sarebbe quello di una più razionale distribuzione e sistemazione delle condotte mediche. Oggi le condotte debbono adattarsi ai confini del territorio comunale, sì che spesso, accanto a una condotta troppo piccola che non dà abbastanza da lavorare ed abbastanza da vivere al medico che l'esercita, ve n'è un'altra cos\ estesa, che l'opera del medico, per quanto zelante, è insufficiente a sodisfare tutti i bisogni della popolazione. Vi sono poi numerosi casi di certi lembi isolati e remoti nel territorio di un comune, in cui i medici comunali si trovano nella materiale impossibilità di prestar servizio. A queste frazioni si provvedeva una volta assai malamente, coi così detti medici di scavalco che giustamente non sono più tollerati dalla legge, e si dovrebbe provvedere oggi mediante la costituzione di consorzi intercomunali. Provincie. Ma questi consorzi, in molti luoghi, sono Io sono recisamente contrario alla sta- difficili a costituirsi anche per le molte fortizzazione delle condotte mediche, che pure malità di cui li circonda la legge, e d'altra conta oggi dei caldi fautori. parte, funzionano male e non offrono sufPurtroppo sono statizzati in Italia i fer- ficienti garanzie di stabilità ai medici, che rovieri e gl'insegnanti delle scuole medie, malvolentieri vi prestano servizio. e 1' esperimento non mi pare sia riuscito Col passaggio delle condotte alla provinmolto incoraggiante. " cia la loro sistemazione territoriale, non più Assai migliori frutti della statizzazione costretta a rispettare i limiti del comune, potrebbe a mio parere dare il passaggio del diverrebbe assai più facile e si potrebbero servizio di assistenza sanitaria dai comuni avere condotte assai più omogenee per alle provincie. estensione di territorio, per viabilità e per Infatti è anzitutto da notare che le am- numero di popolazione. ministrazioni provinciali, per la massima Oltre a ciò, onorevoli colleghi, voi doparte, danno in Italia un grande affida- vete anche considerare un istante la odierna mento di corretta amministrazione, di se- condizione dei medici condotti. rietà d'intenti e di una lodevole serenità di II medico condotto di oggi non è più criteri e di vedute; forse perchè attorno ad quello di un secolo fa! La sua preparazione esse, specie nell' Italia centrale e setten- | scientifica e professionale non può nemtrionale, si fa minore tumulto, almeno per meno lontanamente paragonarsi a quella ora, di lotte politiche ed amministrative. relativamente molto sommaria e quasi ruOltre a ciò è da rilevare che, scemati in dimentale del suo vecchio ed ormai leggengran parte i servizi inerenti alle strade pro- dario predecessore! vinciali, per le migliorate comunicazioni L'esercizio della medicina è divenuto ferroviarie, la maggiore attività delle ammi- oggi un magistero difficile, delicato e comnistrazioni provinciali si esplica oggi, ap- plesso, che richiede una lunga preparazione punto, nel campo dell'assistenza degli espo- | tecnica, la conoscenza profonda di molte e sti e degli alienati, mentre alle provincie fa I vastissime discipline nuove e l'impiego di carico la competenza delle spese per le vac- svariatissimi meccanismi e strumenti dia- danno dei cittadini e specialmente dei p o . veri, ai quali viene a mancare talvolta ima assistenza sanitaria regolare, tranquilla e continuativa. Non è il caso di citare qui esempi, perchè esempi corrono facilmente alla memoria di ciascuno di noi, taluno anche clamoroso, che ha avuto ampia eco nella stampa professionale e politica ed ha risuohato anche in quest'aula. Tale stato di cose che non accenna a migliorare, ma che tende piuttosto ad acuirsi, tanto che nella stampa professionale si solleva già la questione se non sia il caso di abbandonare l'istituto della condotta medica, come un meccanismo già sorpassato» e non più consentaneo ai costumi moderni, lasciando ai comuni il carico di retribuire le visite che i medici, liberi esercenti, dovessero fare ai malati poveri, a me sembra che provi ad esuberanza la necessità di una radicale riforma. E questa, lo dico subito, non ravviso nell'abolizione della condotta che, ben disciplinata, rimane ancora il mezzo più efficace per assicurare una buona assistenza sanitaria ai malati in genere ed a quelli poveri in particolare, ma bensì nel togliere questo istituto ai comuni per affidarlo alle \tti Parlamentari — 7644 — Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI —- TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 a gnostici, terapeutici e operatori che i nostri questa scienza in un ambiente quasi primigiovani imparano ad usare e ad applicare tivo, ove non è di solito possibile che l'eserquasi correntemente, in quasi tutte le ma- cizio di una modestissima e spirituale funlattie, durante il loro assiduo tirocinio negli zione di assistenza generica, presso a poco istituti scientifici, nelle cliniche e negli an- paragonabile a quella che saprebbe prestare un qualsiasi infermiere provetto di ospeifiteatri. dale ! Ora, dopo aver ricevuto una così svaBisogna dunque tener conto anche di riata, moderna e, quasi direi, sproporzionata e squisita preparazione scientifica e questo violento stato d'animo del medico professionale, il giovane medico che va in condotto d'oggidì, costretto ad esercitare la condotta si trova obbligato a fare su per sua professione in condizioni così sfavoregiù quello che faceva, quasi empiricamente, voli, per intendere una gran parte del profondo malcontento e del vero disgusto che il mediconzolo rurale di un secolo fa ! Tutto il suo bagaglio intellettuale e scien- egli manifesta quasi sempre verso il suo tifico faticosamente accumulato durante i stato e per compatire la tremenda delusione, lunghi anni, delle scuole classiche e i sei che, per la maggior parte dei giovani meanni di Università a contatto di ambienti dici, rappresenta oggi il passaggio dalle sale scientifici, di centri intellettuali ecc. non è dei nostri laboratori e dei nostri istituti utilizzato nè utilizzabile praticamente che clinici, al deprimente, grossolano e, talvolta, simbolico esercizio professionale della in una minima parte. Egli si è perfezionato e si è raffinato, condotta! Ed è forse in questa stridente sproporma l'ambiente nel quale è costretto ad esercitare il suo ministero è rimasto quasi il zione fra l'elevato e quasi direi sproporzionato tirocinio preparatorio e i modestissimi, medesimo. L'opera sua, specie nelle campagne, senza e talora umilianti, doveri pratici della vita mezzi di studio, ¡senza strumenti, senza ap- professionale che deve forse ricercarsi ogparecchi scientifici, senza mezzi d'indagine, gidì la causa della progressiva diserzione dj controllo e di diagnostica, senza quelle dei giovani allievi dalle nostre scuole di svariatissime e delicatissime istallazioni e- medicina. lettroterapiche, fisioterapiche ecc. che sono Infatti, mentre dieci o dodici anni or sono oggi inseparabili dal decoroso e coscienzioso gli studenti iscritti nelle Facoltà mediche esercizio di qualsiasi branca dell'arte me- in tutto il regno erano circa 7,900, oggi sono dica e che egli ben conosce, e di cui ha im- ridotti a soli 4,700! parato ad apprezzare il grande valore praIl disagio si fa ormai risentire nelle camtico e l'uso indispensabile nelle cliniche e pagne, ove è talvolta cosa ardua il trovare nei laboratori dell'Università, non può essere un medico condotto. che straordinariamente penosa! Un eserciDi questo passo ci troveremo ben presto zio professionale a scartamento così ridotto, alla crisi dei medici, il che non sarà certo che per necessità dei luoghi, dei costumi e indifferente nei riguardi della salute pubdelle cose, deve esplicarsi il più delle volte blica. a carico dei muscoli della locomozione, anBisogna dunque ricorrere per tempo ai ziché delle cellule cerebrali, non può a meno ripari e provvedere anzitutto a migliorare - a lungo andare - di deprimere anche il subito le condizioni di carriera dei medici morale, la dignità professionale e lo stesso condotti. sentimento del proprio dovere. I medici condotti hanno oggi poca o Era indubbiamente più sodisfatto e ani- . nessuna speranza di far carriera. Ottenuta una condotta, conseguita la mato da sacro fuoco il vecchio medico condotto leggendario, che aveva l'illusione di stabilità, formatisi una certa clientela, a guarire ammalati e di compiere prodigi meno che non sieno spinti da impellenti professionali, nonostante la sua preparazio- necessità familiari, a loro ripugna lasciare ne scientifica quasi rudimentale e la sua il certo che hanno conseguito - anche se tecnica operatoria quasi infantile, di quello vale poco - per 1 incerto da conseguire. che non lo sia il medico condotto di oggi, La Cassa pensioni assicura loro bensì di incessantemente combattuto fra i doveri non perdere i diritti acquisiti alla pensione suggeriti dalla scienza moderna, in tutte nel passaggio da una condotta all'altra, ma le contingenze del suo pietosissimo ufficio, in questo passaggio essi perdono la stabie l'assoluta impossibilità di applicare effi- lità che avevano acquistata, debbono atcacemente e razionalmente i postulati di tendere altri due anni per ottenerne una Atti far lamentati LEGISLATURA XXIII — — 7645 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — nuova, e in capo a questo tempo possono trovarsi anche fuori d'impiego. L'essere così legati alla loro prima condotta non li stimola a procacciarsi i mezzi di uscirne, sia proseguendo i loro studi, sia affinando la loro intelligenza, sia cercando di procurarsi nuovi titoli. L a maggior parte si accontenta del mediocre stato conseguito, tira semplicemente a vivere e ad invecchiare, senza alcuno stimolo, senza nessuna speranza di migliorare la propria carriera. Quante intelligenze, quanti giovani valorosi che davano di sè, all'inizio della loro carriera, tante belle speranze, ho veduto intristirsi così miseramente e consumare oscuramente la vita facendo, più che l'arte, il mestiere, abbrutendosi a poco a poco in miserevoli condotte, confinati lontano dal consorzio degli studi, lontano dallo stesso consorzio umano, ridotti senza idealità, senza volontà, senza stimoli per un migliore avvenire ! Onorevoli colleghi, sta tutto qui l'insanabile disagio della condotta medica, è tutta qui la ragione vera per cui, anche malgrado tutti i miglioramenti* di ordine economico, morale e politico, che le amministrazioni comunali potessero o v o lessero accordare, compatibilmente ai propri bilanci ed ai propri bisogni, la maggior parte dei medici condotti, perdurando queste condizioni, si troverà sempre insodisfatta del proprio stato, e sarà sempre irrequieta e malcontenta! Affidando l'assistenza sanitaria alle Provincie, si potrebbero facilmente regolare le -cose in modo che i concorsi si aprissero soltanto per le condotte peggiori, più remote e più disagiate, provvedendo alle esigenze delle altre, mano a mano che si presentassero, mediante concorsi interni che permettessero ai medici più degni, più zelanti, più abili e più studiosi, di passare, mano a mano, dai comuni più remoti a quelli ove sono maggiori centri abitati, ai capoluoghi di comune, di circondario e infine al capoluogo della provincia. Bastereb.be questa prospettiva di una possibile carriera per stimolare le energie che oggi tanto facilmente si sopiscono, per far sì che i medici condotti si tenessero più al corrente dei progressi della scienza, perchè compissero, nella speranza di un premio, con maggiore assiduità e con maggiore interesse il loro dovere! Ed un altro benefizio si avrebbe: molti giovani entrano oggi nelle condotte più ma- Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 lagevoli, in quelle troppo estese, montuose,prive di viabilità, e riescono, finché dura in loro l'energia giovanile, a mantenersi alla altezza del grave compito loro affidato; ma a misura che passano gli anni ed il lavoro assiduo e opprimente strema le forze e, peggio ancora, quando sopraggiungono la vecchiaia o gli acciacchi, essi finiscono col divenire impari all'enorme compito che loro incombe, con evidente svantaggio dell'assistenza che essi debbono ai loro ammalati. A t t u a t o il sistema che propongo, le condotte peggiori verrebbero ad essere coperte dai giovani, che possono agevolmente resi*stere alle fatiche ad esse inerenti; ma, mano' a mano che la loro attività verrà a diminuire o che la loro famiglia verrà a crescere e si imporrà il problema, che è quasi sempre ossessionante e angoscioso, della educazione dei figli, essi potranno passare a condotte sempre meno isolate e faticose e finalmente a quelle urbane, rimanendo sempre i disagi inerenti all'assistenza sanitaria, proporzionati alla potenza fisica dell'individuo che li deve sostenere. Ci sarà poi un altro v a n t a g g i o : a f medici condotti è oggi promesso un periodo annuale di congedo, generalmente della durata di un mese, la cui spesa v a a carico del comune, come a carico del comune sono le supplenze nei primi mesi di malattia. I sanitari hanno oggi, e giustamente, elevate le loro pretese pei compensi loro dovuti in questi brevi interinati, e le finanze di molti piccoli comuni, che si trovano in condizioni disastrose, non sono spesso in grado di sostenere questo nuovo onere, sicché ricorrono spesso a vie di mezzo o a sotterfugi per eludere la legge, dando motivo a controversie e a dissidi gravissimi e interminabili, a tutto svantaggio di un regolare e tranquillo servizio di assistenza pubblica. | Ora, le provincie sarebbero facilmente in grado di risolvere questo problema, tenendo a stipendio fisso un certo numero di medici supplenti - come fanno oggi molte grandi città - per dislocarli, via via, nei diversi comuni ove, momentaneamente, per una ragione o per l'altra, dovesse venire a mancare l'opera del medico condotto effettivo. Ed infine un altro vantaggio ancora, e non il più piccolo: figuratevi un bravo medico il quale serva già da cinque o d a dieci anni in un comune, eoa lodevole zelo, ben visto da tutta la popolazione, circondato insomma dalla stima e dall'affetto universale. Tutto ad un tratto, sono storie che s i •BHHHBHHHHHHMHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHMIHIH^HHBHHÌ^^HHHHHHÌ Atti 7646 Parlamen-arì LEGISLATURA X X I I I - — l a SESSIONE — DISCUSSIONI ripetono t u t t i i giorni, sorge un incidente qualsiasi, un conflitto con una famiglia delle più influenti, un dissidio di partiti locali, un cambiamento di amministrazione ecc., e il medico ha la disgrazia, qualche volta per imprudenza sua, ma spesso contro la sua volontà, di trovarsi coinvolto nella lotta. Comincia allora un'opposizione, dapprima sorda e poi palese contro il povero medico, f a t t e a base d'insinuazioni, poi di proteste e infine di aperti reclami, reclami t a n t o facili a sollevarsi contro chi ha u n a responsabilità immensa ed un tremendo lavoro, che deve servire t u t t i , ubbidire a t u t t i e non può trovarsi, per esempio, contemporaneamente ad assistere due ammalati che di urgenza lo reclamano in due p u n t i op posti di un esteso territorio ! È rimasto veramente tipico, nella sua diabolica iniquità, un processo intentato recentemente a un valoroso medico della mia provincia di Arezzo, al dottor Bargel lini di Bucine. I l dottor Bargellini era chiamato d'urgènza per assistere una puerpera colpita da grave emorragia e abitante a grande distanza dal paese. Mentre si trovava in cammino, viene invitato a soccorrere un giovanetto ferito in località ugualmente lontana e da un lato diametralmente opposto a quello verso cui si trovava diretto. Egli s'informa min u t a m e n t e della gravità del caso, sente che si t r a t t a di cosa non grave, di alcuni pallini da schioppo penetrati nelle natiche del ragazzo, e non possedendo l'ubiquità di Sant'Antonio,. vaglia, secondo scienza e coscienza, quale dei due ammalati avesse jnaggior necessità dell'opera sua e corre ad assistere la donna che gli sembrava più grave, non senza aver prima disposto per il sollecito trasporto del ferito ai prossimo ospedale di Montevarchi, ove, il giorno appresso, veniva o p p o r t u n a m e n t e operato, medicato e posto agevolmente fuor di pericolo. ^Orbene, il risultato di questo zelo professionale f u un processo per denegata assistenza, istigato dallo stesso feritore che si era messo d'accordo con la famiglia del ragazzo, la quale apparteneva ad una sua colonia, per attenuare le eventuali responsabilità penali del reato e per coinvolgere anche il medico nelle responsabilità civili derivanti dalla lesione prodotta ! L ' a u t o r i t à giudiziaria, è bene dichiararlo, rese completa giustizia al sanitario che f u naturalmente prosciolto : il dottor Bargellini Camera dei Deputati — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 è inoltre circondato dalla stima e dall'affetto di t u t t a la popolazione, ebbe la f o r t u n a di imbattersi in un magistrato intelligente, e la non lieta avventura non ha avuto per lui altro seguito spiacevole. Ma mettete in un caso simile un sanitario in urto, sia pure momentaneo, con la popolazione, e ditemi q u a n t a strada egli avrebbe f a t t o in eguali circostanze, verso la sospensione o il licenziamento ! Perchè vi sono pochi casi, nei piccoli comuni, in cui le questioni si accendano come attorno a quelle che riguardano i poveri medici. Al menomo incidente gli animi si accalorano, la popolazione si divide, si crea uno stato di tensione che degenera facilmente in lotta acrimoniosa e che lo stesso intervento dell'autorità, non sempre opportuno, non giunge quasi mai a sopire. Il più delle volte, in questi casi, le circostanze di f a t t o non sono cambiate; il medico condotto ha continuato nelle sue abitudini e non è venuto meno a quel t a n t o di zelo, poco o molto, che metteva nel disimpegno del suo ufficio: è cambiato invece l'ambiente, sono cambiate le disposizioni degli animi; ad uno stato di pace e di quiete si è sostituito, talvolta per futili motivi, uno stato acuto di lotta... Togliete il medico da quella lotta, led a t e l o da un siffatto ambiente, trasferitelo in una condotta nuova ed egli, che non è sostanzialmente cambiato, tornerà ancora il buon sanitario che era una volta. Gli animi diverranno tranquilli e un medico nuovo potrà pacificamente assumere il servizio nel luogo di quello che è dovuto partire. Oggi t u t t o questo è impossibile o non si può raggiungere se non dopo un lungo periodo di asprezze incresciose e dolorose. Il sanitario fatto, improvvisamente, segno alle ire od alle antipatie di un'Amministrazione, di una parte della popolazione o di un partito qualunque, deve necessariamente impegnarsi nella più dura delle lotte, non solo per tutelare la sua dignità, ma per difendere anche il pane dei figli suoi. Se il servizio delle condotte fosse affidato alle provincie, il rimedio sarebbe, in questi casi, piano ed agevole: basterebbe un semplice trasloco. Il passaggio di un medico da una in un'altra condotta, circondato n a t u r a l m e n t e da t u t t e le debite garanzie di giustizia, sarebbe sufficiente per ricondurre la pace e la calma t u r b a t a , Atti 7647 Parlamentari LEG1SLA.TÜIU X X I I I — l a SESSIONE — Camera dei DISCUSSIONI — senza sacrifizio di nessuno, senza dimostrazioni, senza arbitrii, senza atti incresciosi di energia da parte della autorità, senza atti di boicottaggio da parte delle associazioni mediche e, sopratutto, senza interpellanze e senza scandali nell'aula del Parlamento. Onorevoli colleglli, non credo necessario di dover insistere più a lungo sui molti •e notevoli vantaggi che l'assunzione dei servizi di condotta medica da parte delle Provincie potrebbe arrecare a tutto il paese, nei riguardi di una migliore assistenza sanitaria e sopratutto nei riguardi di una migliore i n t e s a fra i medici condotta e le Amministrazioni locali. La mia proposta non ha solamente lo scopo di migliorare queste intese, di rendere possibile e facile la pacificazione degli animi nei casi di conflitto e di redimere le condizioni morali e professionali, oggi disgraziatissime, di una intiera classe la quale, pur essendo fra le più benemerite, è anche fra le più sacrificate eie meno tutelate nell'aspra lotta d'interessi che caratterizza or • mai la società contemporanea. La realizzazione di questa mia proposta si rifletterebbe in modo benefico anche sull'andamento dei servizi di assistenza medica che verrebbero ordinati, specie nei centri rurali, in modo più regolare, più efficace, più rispondente ai bisogni delle popolazioni ed ai legittimi riguardi dovuti alla sorte di coloro, che, per la salute e il benessere altrui, logorano t u t t e le migliori energie fisiche e intellettuali, senza atteggiamenti eroici, senza invettive di rito, senza nemmeno reclamare, in nome di quella scienza che essi stessi bandiscono e professano, i riposi festivi, i riposi notturni e le giornate di otto, di nove o di dieci ore ! È infine un'opera di pacificazione sociale, di elevazione professionale e di sicuro progresso negli ordinamenti e nei benefici sanitari, a vantaggio di t u t t i , che noi potremo realizzare nel paese, riformando nel modo che io ho rapidamente accennato il vecchio e ormai logoro e difettoso istituto della condotta medica. Onorevole presidente del Consiglio, la sua autorità è grande: tutti riconoscono che la sua attività, la quale conserva t u t t a v i a energie giovanili, è sempre mossa dal desiderio del bene e ispirata da nobilissime idealità. Affronti questa riforma ed ella avrà guadagnato un grande titolo di benemerenza all'ammirazione e alla riconoscenza del Paese! {Approvazioni — Congratulazioni). TORNATA DEL 3 3 ' MAGGIO Deputati 1910 Presentazione di una relazione. P R E S I D E N T E . Invito l'onorevole Montù a recarsi alla tribuna per presentare una relazione. MONTU'. A nome della Commissione mi onoro di presentare alla Camera la relazione sul disegno di legge: Convenzione con la Compagnia « Eastern Telegraph » per la proroga della concessione riguardante l'esercizio dei cavi telegrafici sottomarini sociali fra l'Italia e le isole di Malta, Zante e Corfù, e per la manutenzione dei cavi telegrafici sottomarini dello Stato, Milazzo-Lipari, Lipari-Saline e Bagnara-Torre di Faro. " P R E S I D E N T E . Questa relazione sarà stampata e distribuita. PRESIDENZA DEL VICE-PRESIDENTE CARMINE. Si riprende la discussione sul disegno di legge: •Stato di previsione della spesa del Ministero dell'interno. P R E S I D E N T E . Proseguendo nella discussione generale, ha facoltà di parlare l'onorevole Celli. CELLI. Onorevoli colleghi, prendendo a parlare oggi brevemente, come è mio solito, in tema di sanità pubblica con l'onorevole presidente del Consiglio, ministro dell'interno, non ho. bisogno di ricordare, a chi si chiama Luigi Luzzatti, quali sieno le intime correlazioni che corrono tra la salute dell'uomo e le sue condizioni economiche, come non ho bisogno di ricordargli che il capitale più fruttifero della società contemporanea è la salute dell'uomo. Egli sa che per valutare questo importantissimo fattore sociale abbiamo un termometro assai veritiero, a cui alluse testé anche l'oratore che mi ha preceduto, cioè la mortalità generale. Ora a Luigi Luzzatti, profondo economista, domando la spiegazione di questo che io chiamerei fenomeno-paradosso, che cioè la mortalità in Italia è discesa rapidamente di circa sei punti dal 1887 al 1897, quando cioè le condizioni generali d'Italia erano le più depresse, mentre nell'undicennio successivo, quando cioè le condizioni economiche d'Italia sono venute migliorando e per i risparmi e per i consumi, e pei salari, e pei commerci, la mortalità, si può dire, sia rimasta stazionaria. Si noti poi che in questo secondo undieennio si sono quasi quintuplicate le spese per la sanità pubblica... Atti Parlamentari • — 7648 — LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE -- DISCUSSIONI — TORNATA DEL a LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. E allora ? CELLI. Domando appunto a lei la spiegazione di questo fenomeno-paradosso : come mai, miglioratesi le condizioni economiche, aumentate le spese pei servizi igienici, non siano in una qualche relazione migliorate le condizioni della sanità pubblica. Io credo che la ragione di questo fenomeno, in parte possa stare in questo che, come scriveva l'amico Comandini, il quale è pure un autorevole membro del Consiglio superiore di Sanità, l'Amministrazione sanitaria nostra è dispersa, saltuaria, slegata, spesso insufficiente. Io parlerò obiettivamente, senza rancori; non ho nulla da desiderare, nulla da temere; faccio qui il mio dovere quantunque ingrato e crederei di essere colpevole dinnanzi al tribunale della mia coscienza se non dicessi quello, che io penso, come studioso e come uomo politico. I servizi sanitari, tutti lo sanno, si dividono in due grandi branche: la branca del prevenire e la branca del reprimere; igiene, ed assistenza pubblica. Quali sono le condizioni igieniche sanitarie d'Italia? I medici condotti della provincia di Boma hanno pensato di fotografare con una inchiesta le reali condizioni igienico-sanitarie del Lazio, che ha per centro la Capitale. Bisulta dall'inchiesta che su 143 comuni, sui quali si è compiuta l'inchiesta, fra i 227 della provincia, 58 non hanno acqua potabile o in quantità sufficiente, 115 non hanno fognatura, o l'hanno con sistemi irrazionali ; è in genere soverchio l'affollamento degli abitanti ; dominano in alcuni centri la malaria, la tubercolosi, l'alcoolismo e altre malattie sociali ; le leggi sulla malaria e sulla pellagra nella maggior parte dei comuni sono parzialmente o non sono affatto applicate. Molti comuni non hanno ottemperato alle disposizioni del regolamento del 1906 circa l'assistenza dei poveri; il lavoro affidato ai medici è generalmente soverchio e lo stipendio, in media, inferiore al minimo necessario ai bisogni della vita. Credo di non esagerare dicendo che le condizioni sanitarie di molte e molte altre Provincie d'Italia sono anche peggiori di queste della provincia di Boma. Evidentemente dunque c'è un enorme lavoro da compiere per migliorare le condizioni igieniche e sanitarie del paese. È Camera dei Deputati MAGGIO quindi veramente uh peccato che l'attività di quegli, che è a capo del servizio, venga dispersa all'estero per una istituzione, che si può rassomigliare ad un'altra, che abbiamo a Boma, e che pomposamente chiamasi Ufficio internazionale d'igiene. Questo, che ha sede a Parigi corrisponde, come accademia, a quello internazionale di agricoltura di Boma. LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Non ne dica tanto male! CELLI. Lo so, perchè lei ne è padre! LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dèirinterno. Sono padre di una creatura vitale ! C E J j L I . Ma l'altra creatura, che risiede a Parigi, non è altrettanto vitale! L'onorevole presidente del Consiglio saprà che la grande nazione, che è alla testa del movimento igienico, la Germania, e* con essa, anche l'Austria, non hanno aderito; e l'Inghilterra ha aderito soltanto prò forma. Quindi si riduce quell'ufficio ad una vera e propria accademia, che distrae purtroppo a danno nostro chi dovrebbe dedicare molta maggiore attività a questo ramo importantissimo di servizio pubblico. E poi non vi è dubbio, che, mentre l'amministrazione sanitaria dovrebbe essere la più alta e nobile, paragonabile nelle sue alte idealità a quella della giustizia, da noi si riduce ad una bassa politicuccia di corridoio parlamentare, amichevole con gli amici, e viceversa, e certe volte, anche ad uso e consumo di competizioni elettorali. E tutto questo non è giusto. L'amministrazione sanitaria deve stare in più alto e più spirabil aere. Ci sono poi qui al centro dei grandi organismi, che debbono suffragare col loro valore tecnico l'amministrazione centrale. Noi li vediamo di passaggio anche nei capitoli del bilancio; Consiglio superiore di sanità, e laboratorio centrale di sanità. A proposito di quel vecchio corpo arcaico che è il Consiglio superiore di sanità, io debbo tributare, a nome di tutta la classe sanitaria, una sincera lode all'onorevole Luzzatti perchè egli fu il primo ad aprire là dentro uno spiraglio di luce, permettendo che incominci anche là dentro un po' della vita elettiva moderna, cioè mandando in quel Consiglio i rappresentanti elettivi delle tre grandi classi sanitarie, medica, veterinaria e dei farmacisti. Ma egli che sa t a n t e cose, saprà anche come Agostino Bertani, a «cui d o b b i a m o la nostra vigente legge sanitaria, voleva che •BHHHH AZ/z 7649 Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — t p t t o il Consiglio superiore di s a n i t à fosse elettivo, che cioè lo eleggessero le . F a c o l t à mediche, le scuole di f a r m a c i a , le scuole di v e t e r i n a r i a , le scuole d ' i n g e g n e r i a . N o n so se oggi, d o p o t a n t i a n n i da che Agostino B e r t a n i ideò u n a così d e m o c r a t i c a r i f o r m a , sia possibile r i p r e s e n t a r l a alla Camera, m a , per lo meno, in p a r t e elettivo, con elementi tecnici, m a n d a t i d a corpi tecnici, d o v r e b b e esserlo a n c h e quel Consiglio superiore. E creda, onorevole p r e s i d e n t e del Consiglio, questa r i f o r m a p o r t e r e b b e là d e n t r o u n a n u o v a v i t a ; a r r i v e r e b b e r o là u o m i n i con lo stimolo di voler fare, di volere indagare, di dover controllare, perchè sosten u t i dalla forza di chi li elegge, e basterebbe questo p e r rendere l ' a m m i n i s t r a z i o n e s a n i t a r i a più alacre e più f a t t i v a . Si p o t r e b b e a n c h e r i d u r r e il n u m e r o eccessivo dei non tecnici e con la stessa spesa di ora convocarlo più di f r e q u e n t e , senza intralciare, come adesso, l ' a t t i v i t à di a l t r e a m m i n i s t r a z i o n i che, ad esempio quelle dei lavori pubblici e delle finanze, ne d e v o n o chiedere i pareri, che non a r r i v a n o mai. Del l a b o r a t o r i o di s a n i t à , che v e d i a m o pesare sul bilancio con la spesa di 129 mila lire all'anno, non dirò che pochissime parole. L ' o n o r e v o l e presidente del Consiglio, che è s t a t o per t a n t i a n n i ai Ministeri delle finanze e del*tesoro, a v r à c e r t a m e n t e conosciuta u n a pubblicazione e h e fa onore all ' I t a l i a , quella cioè della Direzione del lab o r a t o r i o delle gabelle. L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell' interno. L ' h o f o n d a t a io ! C E L L I . Me he rallegro s i n c e r a m e n t e con lei. Sono magnifici volumi nei quali si espone non solo quel lavoro t r i t o , giornaliero, necessario nelle d o g a n e per gli interessi fiscali, m a si d o c u m e n t a t u t t o u n lavoro più alto, si controllano i m e t o d i , se ne ins e g n a n o dei nuovi, e quei v o l u m i sono cons u l t a t i a n c h e da noi studiosi con grandissimo profitto. Q u a l c h e cosa di simile b i s o g n e r e b b e che si facesse a n c h e nel l a b o r a t o r i o c e n t r a l e di sanità. Cerchi, onorevole L u z z a t t i , in t u t t i gli archivi del suo Ministero, e v e d r à come corrisponde poco o nulla a quello che è invece il l a b o r a t o r i o centrale delle gabelle. E vengo b r e v i s s i m a m e n t e a l l ' A m m i n i strazione s a n i t a r i a provinciale. Io lo dicevo anche l ' a n n o scorso, q u a n d o p a r l a v o di q u e s t ' a r g o m e n t o all'onorevole Giolitti, che sono lieto di vedere oggi t r a noi ; dicevo Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 cioè che l ' A m m i n i s t r a z i o n e s a n i t a r i a provinciale deve essere r i f o r m a t a . Il medico p r o v i n c i a l e è d i v e n u t o u n povero cireneo sovra le cui spalle si m e t t e t u t t o , e che volete che se ne ricavi ? Egli è d i v e n u t o non so se u n b u o n burocratico, credo di no ; c e r t a m e n t e ha p e r d u t o o v a p e r d e n d o le sue q u a l i t à t e c n i c h e , a n c h e perchè s o v r a c c a r i c a t o da lavoro d'ufficio, da commissioni sopra commissioni, da consigli su consigli, e non è m a i r i c h i a m a t o al centro per essere r i n g i o v a n i t o nelle sue qualità tecniche. E poi egli da solo non arriva più. È da t a n t o t e m p o che si i n v o c a la istituzione dell'ufficio medico provinciale, analogo a quello del p r o v v e d i t o r e degli s t u d i . Ma quale d i s t a n z a c'è ancora f r a q u e s t o m a g i s t r a t o degli s t u d i e quello che d o v r e b b e essere il m a g i s t r a t o della sanitàdelia p r o v i n c i a ! E a n c h e la" carriera di questi egregi f u n z i o n a r i d o v r e b b e essere migliorata. Essi di n o m e v e n g o n o pareggiati ai consiglieri di p r e f e t t u r a , di f a t t o sono più indietro, perchè a r r i v a n o più t a r d i ; h a n n o bisogno di f a r p r i m a u n a l u n g a carriera di s t u d i , m e n t r e gli altri a p p e n a n o m i n a t i dottori in legge cominciano s u b i t o la loro carriera; e l'effetto di ciò si r i s e n t e anche nelle pensioni, per cui questi a r r i v a n o più t a r d i e con minor t r a t t a m e n t o vitalizio. Vengo a l l ' a m m i n i s t r a z i o n e s a n i t a r i a locale, agli ufficiali s a n i t a r i . P e r q u e s t a a b b i a m o diversi sistemi, e non si sa a n c o r a quale scegliere. Yi f u la p r o p o s t a B e r t a n i secondo la q u a l e ogni medico c o n d o t t o dovea esser a n c h e ufficiale sanitario. Si v e n n e poi al sistema Crispi. per cui u n solo dei medici c o n d o t t i doveva essere ufficiale sanitario, e così si a n d ò a v a n t i per u n pezzo, q u a n d o con la legge del 1904 l'onorevole Giolitti (ed io lo appoggiai allora) pensò di specificare, di specializzare, nomin a n d o cioè l'ufficiale sanitario consorziale. Ma che cosa ne è a v v e n u t o ? Di p r o r o g a in proroga, la politica dilatoria prevalse; cosicché a n c o r a non a b b i a m o il nuovo, e non a b b i a m o più il vecchio ufficiale sanitario. Sono v e n u t e p r o t e s t e d a c o m u n i che in molte p a r t i d ' I t a l i a non i n t e n d o n o sottostare a questi consorzi; e a l t r e t t a n t i reclami sono v e n u t i dalla classe s a n i t a r i a . Molti e molti medici a v e v a n o f a t t o sacrifìci, spese per istruirsi, per p r e p a r a r s i ai concorsi, ma a s p e t t a , e a s p e t t a , i concorsi non si sono a p e r t i mai anche dove 7650 — Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 a furono banditi! Uno di quei reclami è stato anzi mandato recentemente anche al ministro dell'interno per mezzo di tutti i nostri colleglli pugliesi. •Bisognerebbe leggere quel reclamo, e sentire tutti i sacrifìci che ha fatto tutta quella povera gente, la quale vede che non può ricavarne alcun profìtto nell'interesse medesimo del servizio! Ad ogni modo, onorevole Luzzatti, ella oramai si deve decidere : o s i ritorna all'antico, o si accetta il nuovo. Il nuovo però credo che sia difficile poterlo instaurare. Ha incontrato troppo difficoltà, e non so piuttosto se non converrà (ella ci penserà certo meglio di me) ritornare integralmente alla legge Bertani-Crispi, la quale, fra il medico provinciale e l'ufficiale sanitario, interponeva ancora il medico circondariale. Questo sarebbe, secondo me, un grande aiuto pel medico provinciale; e servirebbe anche ad un decentramento e ad una migliore vigilanza dei servizi sanitari alla periferia. Io «redo che, tutto considerato, questa sarebbe ancora la riforma più organica che si potrebbe invocare lasciando sussistere l'ufficiale sanitario del tipo Ori spi. E dico brevissime parole su alcuni servizi di vigilanza igienica, come ad esempio, la difesa contro le epidemie, contro l'adulterazione dei cibi, contro l'insalubrità delle abitazioni e del lavoro, tutti grandi problemi che interessano vivamente un popolo civile. La difesa contro le epidemie, così come ci venne insegnata dal grande maestro Roberto Koch, di cui ieri anche la Camera così solennemente ha commemorato le immense benemerenze, si sarebbe dovuta instaurare in Italia in virtù dplla legge 1904, che dobbiamo anche all'onorevole Giolitti. Quella legge si proponeva di consociare le forze comunali minori con quelle maggiori del capoluogo della provincia e magari anche del circondario ; cioè si proponevano delle specie di consorzi per l'acquisto e l'esercizio dei mezzi di isolamento, di disinfezione, e così via ; dimodoché se in una provincia, anche in comune isolato, si fosse sviluppato un incendio epidemico, dal centro, cioè dal medico provinciale e dai suoi addetti si sarebbe subito iniziato il servizio, diciamo così, dei pompieri, per spegnere l'incendio. Ma, l'idea d'allora, secondo me, è stata interpretata in un senso troppo strettamente burocratico, ed è rimasta come l'onorevole Giolitti sa meglio di me, ancora allo stato embrionale. Io credo che l'onorevole Luzzatti po- trebbe riprendere e risanguare quell'idea. Egli che è il maestro della cooperazione, dovrebbe creare un'organizzazione provinciale o regionale per cui si faccia una specie di servizio cooperativo fra i comuni piccoli e quelli grandi, inmodo che ognuno possa dare il suo piccolo contributo, finanziario al laboratorio centrale del comune capoluogo, per riceverne in compenso le analisi indispensabili sia alla ricerca delle cause di malattia da infezioni come alla scoperta delle frodi alimentari. Del resto, questo che io dico già funziona in alcune regioni, per esempio nel Lazio e nell'Umbria; ma nella legge Giolitti vi fu la cattiva idea di mettere la parola consorzi. Ora, tutti sanno che l'istituire un consorzio fra comuni è così difficile che spesso non si arriva mai alla fine; e poi occorrono presidenti, consiglieri di consorzi, ecc.; tutto questo porta un perturbamento gravissimo! Ed è finito che non se ne è fatto nulla; mentre, ripeto, se si riprendesse l'idea nel senso cooperativista, come l'onorevole Luzzatti può insegnare a me, io credo che si potrebbe molto meglio organizzare questo servizio, e, con poca spesa dei singoli comuni, lo si avrebbe sempre in funzione. Quanto agli altri mezzi di difesa contro le epidemie io non entro più nella questione dei disinfettanti, che è stata sollevata dall'oratore precedente. Qui non è il luogo di fare lezioni. Dico però che in Francia, per esempio, questa questione delle disinfezioni si considera da un punto di vista molto più elevato, tecnicamente e moralmente. Noi abbiamo, per esempio, ed ella onorevole Luzzatti lo sa meglio di me, una legge per impedire le falsificazioni dei concimi e degli insetticidi; ma per combattere le falsificazioni, le frodi dei disinfettanti, che servono per la tutela della salute dell'uomo, non facciamo niente; anzi vediamo i disinfettanti delle quarte pagine essere largamente comprati dalla Direzione di sanità per essere poi dispersi perchè inutili, come lamentai l'anno scorso, e peggio ancora li vediamo entrare trionfalmente anche in libri ufficiali, come la Farmacopea ufficiale del Regno d'Italia, purtroppo imbrattata anche dalle cosidette specialità di quarta pagina. Per aiutare poi i comuni nella lotta contro le epidemie abbiamo il capitolo 67, che dovrebbe essere speso per l'acquisto dei disinfettanti, delle baracche di isolamento e degli altri mezzi che occorrono per la difesa delle epidemie. Si usa l'artifizio contabile ^ Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — ^ — 7651 — l a SESSIONE — DISCUSSIONI di spenderlo per buona parte in mandati di anticipazioni ai prefetti. Esso però non basta mai, e ogni t a n t o arriva una di quelle noterelle di variazioni e di aumenti di fondi in bilancio, che passano senza discussione. P e r questo solo esercizio, con una scusa o coll'altra siamo arrivati a votare più di mezzo milione in tre volte. Ma disgraziatamente esso serve più per le persone che per le cose. Quindi avviene che non abbiamo mai sufficienti mezzi per combattere le epidemie neppure nei centri importanti. Un esempio doloroso lo avemmo recentemente alle porte di E o m a , in Albano, dove scoppiò una grave epidemia di tifoide, ed abbiamo visto come è s t a t a insufficiente l'azione sanitaria governativa. L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Forse ella è troppo severo in questi 1 suoi giudizi. C E L L I . Onorevole presidente del Consiglio, posso assicurarle, che l'autorità prefettizia non aveva mezzi, e dopo molti stenti e parecchi giorni mandò un migliaio di lire, un po' di disinfettanti e un paio di baracche a quel povero comune. Mentre posso affermare che con la scusa di c o m b a t t e r e le epidemie ogni anno arrivano alla prefettura di R o m a molte migliaia di lire, circa una trentina, che si sperperano, come dirò, fra gente incaricata ufficialmente di disturbare chi c o m b a t t e la malaria. Vi sono poi diverse epidemie per le quali non si fa nulla. Alcuni giorni fa l'onorevole Zerboglio interrogò'il Governo sulla lotta contro l'alcoolismo e l'onorevole Calissano rispose che il Consiglio superiore di sanità studiava. ( I n terruzioni dell'onorevole sottosegretario di Stato per Vinterno). Almeno còsi ho letto nef resoconti... C A L I S S A N O , sottosegretario di Stato per Vinterno. Non posso credere che ella abbia letto, se dice così. \ C E L L I . Ad ogni modo mi dica "cosa si fa per combattere l'alcoolismo, e allora le darò ragione. C A L I S S A N O , sottosegretario di Stato per Vinterno. L e ripeto che è meglio che ella legga il-resoconto parlameniare. C E L L I . Allora mi dica che cosa si fa per combattere la tubercolosi. C A L I S S A N O , sottosegretario di Stato per Vinterno. Non glie lo posso dire in questo momento. ! — 1 1 Camera dei Deputati — TORNATA DEL 3 l M A G G I O l 9 1 0 " C E L L I . Eppure siamo già alla vigilia del congresso contro la tubercolosi che si terrà in R o m a , ed in cui credo che noi non potremo esporre altro che quello che non f a c c i a m o , in confronto a quello che fanno gli altri paesi. P e r la pellagra siamo forse alla vigilia di dover cambiare la base scientifica della nostra legislazione: ad ogni modo è necessario studiare. Non è più da t u t t i ammessa la teoria del nostro insigne maestro Cesare Lombroso; e i nostri bravi allievi si sono messi a indagare nuove eventuali cause di quelle epidemie, e indaga pure per altra via una Commissione venuta a spese dell'Inghilterra in Italia. Dunque l'argomento è di piena a t t u a l i t à e sarebbe bene che il Governo si affrettasse a far studiare un problema così importante. Invece sperpera danaro su danaro con la scusa che si deve studiare un'altra epidemia, contro la quale non c'è più che agire. Parlo della lotta contro la malaria. Ora tutti noi qui dovremmo essere davvero sodisfatti del successo nazionale ed internazionale del nostro chinino di S t a t o . Gli utili netti nell'esercizio passato furorono di circa 800 mila lire, ma questo è il meno rispetto agli altri grandi benefizi che si sono avuti con la diminuzione di oltre q u a t t r o quinti della m o r t a l i t à per t u t t a I t a lia. Dirò soltanto che negli ultimi quattro anni, dal 1905 al 1908, la mortalità per mal a r i a è discesa del 79 per cento in B a s i l i c a t a , del 66 per cento in Puglia, del 55 per cento nel Lazio e nella Sardegna, del 48 per cento nella Calabria e così via. Risultati meravigliosi, quali del resto erano da aspettarsi dal momento che un rimedio sovrano, come il chinino, si m e t t e v a a disposizione della povera gente, che prima non ne poteva usufruire. E per di più nelle popolazioni militare, ferroviaria, in alcuni comuni diminuiva eziandio - ciò che è più importante - il numero dei colpiti da malaria. E , quel ch'è più importante ancora, specialmente per la virtù del chinino preventivo sorge la nuova colonizzazione e fiorisce nelle regioni agricole, ove imperava la più terribile malaria, come qui nell'Agro romano, come qua e là nel Mezzogiorno e nelle isole. L a palude P o n t i n a , e lo può dire meglio di me il mio amico che mi sta ora vicino, onorevole Caetani, dopo che negli ultimi quattro anni fu," dirò così, inondata di chinino, ad onta di t u t t o il superstite paludismo, non HHH^bhihhìhmhhi^HHHSHHMHRHEÌ 7652 Atti Parlamentari LEGISLATURA. X X l t l — l a SESSIONE -ESCUSSIONI — si riconosce più, e indarno si ricercherebbero più tutti quei cachettici, tutti quegli uomini disfatti dalle febbri 'che prima si incontravano come spettri ambulanti. L'Agro romano, ognuno di voi lo può visitare quando vuole, per ammirare le colonie agricole fiorentissime, con bambini floridi quali non si vedono nemmeno in alta montagna, e ciò in virtù specialmente, lo ripeto, del chinino preventivo. Orbene, noi che eravamo faticosamente arrivati al principio della risurrezione di tante regioni d'Italia che sono più povere appunto perchè malariche, negli ultimi tempi dobbiamo lamentare un regresso, che ci viene segnalato dai bollettini decadici del consumo del chinino. Onorevole presidente del Consiglio, ella eertamente leggerà questi bollettini, ella che legge tutti i bollettini che vengono dal Ministero delle finanze... L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Tutti no. C E L L I . Questi no?. L U Z Z A T T I , /presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Non tutti, ho detto; ma buona parte sì. C E L L I . Ebbene, le dirò che questo esercizio ci dà una diminuzione di circa duemila chilogrammi di vendita del chinino. L a Commissione di vigilanza sul chinino di Stato, a cui ho l'onore di appartenere per merito vostro, onorevoli colleghi, che avete voluto mandaranci, ha formulato parecchie proposte di miglioramenti al servizio, ma tutte rimangono arenate al Ministero dell'interno. Noi abbiamo, per esempio, proposto di aumentare i prodotti chinacei coll'aggiunta di preparati indispensabili pei bambini; abbiamo proposto di migliorare la distribuzione dei sussidi e premi ai medici ; il Ministero dell'interno non risponde mai. E una Commissione, a nominar la quale si scomodano il Senato e la Camera, rimane inattiva perchè è tenuta in iscacco da un funzionario, assenteista per partito preso. Io spero che l'onorevole presidente del Consiglio, in mezzo a tante occupazioni, troverà il tempo di guardare quelle carte ehe aspettano una sua occhiata, per mandare una risposta che permetta alla Commissione di seguitare nel suo lavoro. L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno Da quanto tempo aspetta la risposta ? Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 C E L L I . E h ! Se ne aspettano alcune fin dai tempi dell!onorevole Giolitti ! L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, ministro dell'interno. E allora perchè vuole che io sia così sollecito?... {Ilarità). C E L L I . No, no. Spero che non ci farà aspettare altrettanto ! Non so poi se l'onorevole ministro sappia che quel capitolo 67 di cui ho già più volte parlato invece che a combattere le epidemie serve a retribuire una quantità di egregie persone che costituiscono una falange di quelli che il Corriere della Sera, un giorno chiamava i nuovi burocratici della malaria. (Si ride). Noi abbiamo già tanti funzionari al centro e alla periferia; qui abbiamo i medici provinciali, gli ufficiali sanitari, i medici condotti ; c'era proprio bisogno di creare una nuova schiera di burocratici avventizi? Per essi, in questi ultimi cinque anni, sino ad oggi, credo che furono consumate più dì 500 mila lire. E con quali risultati? Vorrei che parlassero in mia vece i diversi colleghi che vedono sul posto quello che non si fa da questi p3eudo-funzionari che pur lautamente sono pagati e quello che da taluni si fa in male più che in bene. Ad ogni modo io dico che ormai la questione dei metodi di lotta antimalarica è decisa. L'ha decisa anche il Consiglio superiore di sanità con un voto promosso da una relazione del nostro collega onorevole Badaloni. Che bisogno c'è più di tanta gente estranea alla amministrazione sanitaria? Onorevole presidente del Consiglio, non bastano i vostri funzionari," i medici provinciali, gli ufficiali sanitari, i medici condotti? Chi mai ha pensato di creare nuovi e speciali burocratici per la pellagra, per la tifoide e per la tubercolosi e via via! Ma di questo passo, dove si andrebbe a finire ? Se occorrono aiuti tecnici, dateli ai medici provinciali; fra questi e i comuni non introducete elementi estranei e dissolventi. L a questione medica della malaria è praticamente risoluta dal momento che abbiamo posto alla mano di tutti un eroico rimedio preventivo e curativo quale è il chinino. Miglioriamo il servizio, e tante proposte per migliorarlo vennero spontaneamente da ogni parte senza pagarle; e più di tutto non intralciamo un servizio così importante con la scusa di voler far meglio 0 di dover studiare ! I vostri funzionari, onorevole ministro, 1 medici provinciali e tanti ufficiali sanitari Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — la SESSIONE — 7653 Camera dei Deputati DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910 e medici condotti furono e sono essi i veri croi di questa guerra nazionale, la più santa che si possa combattere, contro.la malaria. Aiutate e premiate essi; e non sperperate più ingenti somme. Le ho annunziato con dolore, onorevole presidente del Consiglio, che il consumo del chinino è diminuito; vorrei poterle annunziare che ciò si deve al fatto che la ma-laria è diminuita: sarebbe questo l'ideale della legge, che ha appunto lo scopo di essere alla fine inutile. Ma quando verrà questo tempo? Noi non saremo eerto più qui. Invece appunto in questo esercizio in cui la diminuzione del consumo del chinino fu più notevole, in parecchie regioni d'Italia come nel Veneto, sopra tutto nella provincia di Verona, e nel Mezzogiorno specialmente nella Campania, e nella Calabria e nel Brindisino vi fu una recrudescenza di malaria, così grave come da alcuni anni non si ricordava. Io concludo quindi invitando il Governo ad imitare nella lotta-antimalarica la Grecia, la quale, ad onta di tutti i suoi perturbamenti politici, ha continuato trionfalmente a combattere la malaria con i metodi nostri, col nostro chinino di Stato in tutte le sue forme, compresa quella in cioccolatini, così indispensabili per i bambini, che lo Stato nostro prepara per' la esportazione all'estero, ma che il Consiglio superiore di sanità nega sempre siano usati all'interno pei poveri nostri bambini delle squallide regioni malariche. BACCELLI GUIDO. Onorevole Celli, lei l'ha sempre col Consiglio superiore di sanità, perchè non ne fa parte. CELLI. Fui invitato ad appartenervi; ed anche lei una volta mi fece la proposta di entrarvi, ed io ho sempre rifiutato? BACCELLI GUIDO. Ed ha fatto male. CELLI. Ho fatto bene, perchè non mi piace fare due parti che si contradicono : quella di consulente nominato dal Governo nel Consiglio superiore di sanità, e l'altra di censore del Governo, come è il dovere di ogni deputato. BACCELLI GUIDO. Ma lei non lo capisce questo argomento!... (Commenti). C E Ì I L T . Credo che piuttosto non lo capisca lei. (Oh! oh!) LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Figuratevi allora se debbo capirlo io ! (Si ride). CELLI. IO finisco questa parte, facendo mio l'ordine del giorno votato nell'ultimo congresso radicale in cui giustamente fu proposto che la profilassi antimalarica debba affidarsi dallo Stato esclusivamente ai suoi speciali funzionari tecnici delle zone malariche. Tralascio tutto quello che riguarda la difesa igienica contro l'adulterazione dei cibi, la insalubrità delle abitazioni, e del lavoro, perchè rientrano nel programma del Governo attuale e spero che l'onorevole Luzzatti vorrà mantenere le promesse, ma credo troverà molta difficoltà sopra tutto perla mancanza di una buona organizzazione tecnica al centro e nelle provincie. LUZZATTI, presidente del Consiglio, 'ministro dell interno. Ho già presentato un disegno di legge, quello dell'Agro romano. CELLI. Sì, e gliene do ampia lode, ma non ha che fare con l'argomento che tratto. Sull'assistenza sanitaria dirò pochissime parole perchè altri colleghi se ne occuperanno e specialmente l'onorevole Montauti, che ha passato tanto tempo della sua vita operosa nell'ospedale di Lucca, l'onorevole Pietravalle ed altri. Dell' assistenza sanitaria a domicilio, dopo quello che ha detto l'onorevole Sanarelli, accennerò soltanto brevemente al servizio della condotta medica. Anzitutto cercherò di portare un po' di giustizia distributiva dicendo che il concetto della provincializzazione era già stato qui, l'anno scorso, ampiamente illustrato e ultimamente riproposto dal collega Queirolo. Lo si potrà applicare, come ora si vuole per 4a scuola 1 Ora è il momento che tanto e giustamente si fa per la classe magistrale. Quando verrà la volta anche per la classe sanitaria ? Mi duole che in quest'anno, come l'anno scorso, non sia qui il collega Brunelli, che avrebbe alzato la voce sua autorevolissima. La figura del medico condotto capace di provvedere con scienza e coscienza a tutti i bisogni fisici dell'umano dolore appartiene al-passato, e oggi è solo una finzione sociale. Quale sarà il medico condotto del domani ? Molti dicono : il medico residenziale, ossia un sanitario che si obbligherebbe a stabilire la sua residenza entro una determinata zona dì territorio dietro correspettivo di una determinata indennità di residenza, e sarebbe compensato dagli agiati del comune o dalle opere pie pagato pei poveri. Certo è che siamo in un periodo di crisi della condotta medica. I medici condotti poi giustamente si dolgono che la legge 1 hhbhhh^HHHSH^MHI Alt 7654 Parlamentari maniera dsi Deputati LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — DISCUSSIONI —• TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 a del 1904 non sia stata ancora applicata, specialmente per ciò chp si riferisce alla revisione dei capitolati, che ancora è ritardata in molti comuni, alla compilazione dell'elenco dei poveri che, mentre si fa in modo molto largo per l'assistenza sanitaria, si fa in nianiera ristrettissima invece per l'assistenza farmaceutica. Essi aspettano anche l'adempimento di una promessa fatta dal Governo precedente, quella cioè del Montepensioni per i medici anziani. Ma l'assistenza medico-sanitaria, è poca cosa oramai se manca l'assistenza farmaceutica gratuita. A proposito di questa assistenza farmaceutica gratuita, la legge del 1904 impone ai comuni anche l'obbligo di provvedere i medicinali ai poveri. Ma i comuni poveri non possono sopportarne la spesa. Sarebbe necessaria quindi una di quelle geniali trovate del presidente del Consiglio, per alleviare i comuni da questo onere. Si potrebbe, per esempio, come si fa per il chinino di Stato, far preparare dalla Direzione delle privative un gruppo di medicinali e delle medicature più necessarie da cedere a prezzo di costo alle Opere pie ed ai comuni più poveri. Sarebbe un'opera santa e se ne potrebbe anche ricavare un utile che servirebbe per certe provvidenze di assistenza sanitaria. LUZZA.TTI, •presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Quale carico rappresenta? CELLI. Non sarebbe un carico: sarebbe anzi un vantaggio per i comuni e per lo Stato. (Commenti). E sempre in tema di servizio farmaceutico, mi permetto, onorevole Luzzatti, non di darle un consiglio, ma di ricordarle che ci sono molte agitazioni contro il disegno di legge per la farmacia, perchè urta molti interessi. LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Ricevo dieci telegrammi al giorno. CELLI. Allora è meglio che li metta da parte per riparlarne l'anno venturo. So che altri parleranno dello sconcio unico al mondo della nuova Farmacopea più industriale che tecnica, contro la quale furono unanimi le proteste di tutti i farmacisti da un capo all'altro d'Italia, e vengo alla conclusione. Onorevoli colleghi, è certo che un profondo disagio materiale e morale serpeggia fra le professioni e le classi dei medici, veterinari e farmacisti. Gli studenti di medicina diminuiscono,, le scuole di veterinaria e di farmacia vengono disertate. I disservizi sanitari dal centro alla periferia reclamano profonde riforme tecniche e morali. V'è quindi un cumulo di tutti urgenti e gravi problemi ai quali deve pensare molto lei, con tutta la sua mente e tutto il suo cuore, onorevole presidente del Consiglio ! Ella ha certo tutte le qualità per poterli studiar bene, ma temo le manchi il tempo. Io diceva già l'anno scorso che il ministro dell'interno, che da noi è sempre il presidente del Consiglio, non ha tempo per essere un vero e proprio ministro della sanità pubblica. Non possiamo pretendere che egli entri in tutti i particolari, che sorvegli come si erogano e si disperdono certi fondi più o meno segreti di certi capitoli. Egli ne è re| sponsabile di nome e non di fatto, e fra le | pieghe di un tecnicismo, una burocrazia cosidetta tecnica diventa l'arbitra assoluta dell'Amministrazione. Come rimediare? Agostino Bertani proponeva un sottosegretario di Stato per la sanità. Ne parlo non per me che, nel gruppo dove milito, non posso certo parlare coll'intendimento di aspirare al Governo. Nessuno quindi può mettere in dubbio che io ne parli nel modo più altruistico; e in questo senso crederei utilissima anche oggi la proposta Bertani. Così un uomo di Governo si potrebbe occupare della sanità pubblica con t u t t a l a mente e con tutto il cuore e ne avrebbe la responsabilità politica reale, non nominale come quella che ha ora il presidente del Consiglio, ministro dell'interno. L'ultimo Congresso radicale ha emesso un voto che io trasmetto all'onorevole presidente deL Consiglio, il voto che se l'onorevole presidente del Consiglio insisterà nell'idea della istituzione del Ministero del lavoro, possa a questo Ministero aggregare, oltre i servizi di previdenza, anche quelli di sanità. E questa può anche essere un'idea buona. Ad ogni modo termino queste mie brevi considerazioni, dette in modo obbiet| tivo, senza secondi fini, nel supremo intei resse della pubblica salute, ricordando all'onorevole Luzzatti il detto di un. grande inglese, il Disraeli; che cioè la sanità pubblica è la base su cui riposano la felicità di un popolo e la potenza di un paese; e che la cura della sanità pubblica è il primo dovere di un uomo di "Stato. (Approvazioni). ; Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — — 7655 P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare j 1' onorevole Montanti, il quale svolgerà anche il seguente ordine del giorno: « La Camera, convinta della necessità di nuove disposizioni legislative sulla pubblica beneficenza, specialmente nei riguardi della i assistenza ospitaliera, confida che il Governo vorrà presentare opportuni e concreti provvedimenti ». MONTATITI. Onorevoli colleghi, svolgerò il più brevemente che mi sarà possibile l'ordine del giorno che ho avuto l'onore di presentare alla Damerà in questa discussione, nei riguardi della pubblica beneficenza. Largo è il problema della pubblica beneficenza, che i bisogni ognora crescenti e i tempi nuovi rendono sempre più vasto e diffìcile. Il soccorso all'indigente, al sofferente, all'infelice, nato dal Cristianesimo sotto la spinta del sentimento religioso, che comanda l'amore al proprio simile, e sostenuto dal desiderio della propiziazione divina, per l'oltre tomba, a poco a poco, nelle moderne società è divenuto la funzione la più importante, la pia delicata, la più difficile; ed ha richiamato t u t t a l'attenzione del sociologo, le cure più sapienti dello Stato. Le società antiche nell'Occidente sopratutto, chè nell'Oriente gli indiani, i persi e gli ebrei, specialmente, facevano della carità un dovere positivo, non sentivano le imperiose, impellenti necessità dei tempi moderni. I poveri non erano punto isolati e abbandonati a loro stessi. Essi erano fortemente aggruppati attorno ai ricchi, sia per le catene della schiavitù che pei legami del servaggio e della gleba. Il padrone aveva tutto l'interesse a conservare i suoi schiavi che formavano la sua fortuna, il feudatario ad assicurare un relativo benessere materiale ai vassalli da cui traeva potenza, armi e piaceri. Quale enorme differenza, onorevoli colleghi, dai tempi moderni in cui il fatale andare del progresso civile, indipendentemente dai principi etico-morali, indipendentemente dal sentimento religioso, ha fatto assurgere a funzione di Stato il soccorso al sofferente, trasformando 1' antico istituto della carità, quale tributo della pietà, nella beneficenza legale come atto di difesa sociale. II povero non può più essere lasciato a sè stesso fidando soltanto sull'aiuto pietoso Camera dei Deputati — l a SESSIONE — " D I S C U S S I O N I — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 19l0 dei cittadini: questo è il principio inconcusso del diritto moderno. Quando l'aiuto fallisca, il povero, se debole e timoroso, morrà di miseria, minaccia permanente per la pubblica salute; se forte e coraggioso per altre ragioni, potrà diventare pericolo continuo per la incolumità sociale. Come istituto di difesa sorge quindi, indipendentemente dai fattori morali e religiosi, il bisogno dell'aiuto collettivo, e la pubblica beneficenza è ormai divenuta come la povertà un fatto universale, una necessità sociale, di fronte a cui non è più possibile discutere che solo per bene ordinarla e condurla e per evitare, sopratutto, che essa non possa servire ad aumentare l'imprevidenza deJle masse, indebolendo la responsabilità individuale. ( A p p r o v a z i o n i ) . Vediamo come lo Stato italiano ha corrisposto e corrisponde a questa sua alta funzione. La legge regolatrice del 17 luglio 1890, sorta dopo una larga inchiesta ed in seguito a studi profondi, se^nò, nel nostro diritto positivo, il primo punto di una azione efficace dello Stato nella importante materia» Alla preparazione ed alla discussione di quella legge prese larga parte il paese (tanto il bisogno ne era vivo e sentito), con voti manifestati dalla stampa, dalle associazioni, dalle rappresentanze degli enti morali, col diritto di petizione largamente esercitato. F u l'inizio di un'èra nuova per provvedimenti fecondi, arditissimi: tanto che quella legge fu perfino detta sovversiva per quello che si riferisce, specialmente, alla concentrazione nella congregazione di carità di tutte le istituzioni elemosiniere; e per le disposizioni riguardanti la trasfofmazione per mancato o cessato fine. Ma la pratica applicazione di detta legge e l'evoluzione dei tempi in questi ultimi venti anni hanno dimostrato la necessità di nuove provvisioni sull' importante argomento. Enumererò sommariamente quelle principalissime che, a mio modo di vedere, per una consumata pratica in materia, mi appaiono consigliabili nei rapporti della beneficienza ospitaliera. Le amministrazioni ospitaliere d ' I t a l i a si trovano tutte, nessuna eccettuata,.nel più grande disagio economico. La cosa ha raggiunto proporzioni t a l i , ' c h e è necessario il pronto intervento dello Stato, per rimediare ad una condizione di fatto, divenuta ormai assolutamente intollerabile. La popolazione media ricoverata nei vari LEGISLATURA X X I I I — Camera dei Deputati 7656 Atti Parlamentari V SESSIONE — DISCUSSIONI — ospedali d'Italia cresce da per tutto rapidamente. Non voglio tediare la Camera con cifre riguardanti i vari ospedali delle diverse parti d'Italia: mi basterà accennare, tanto il fenomeno è a tutti comune, al solo ospedale provinciale di Lucca, che da lunghi anni ho l'onore di presiedere. La popolazione della provincia di Lucca è aumentata, nell'ultimo decennio, del 6.78 per cento. La mortalità e la morbilità, e specialmente quest'ultima, sono largamente diminuite, grazie ai provvedimenti di profilassi e di igiene, dovuti all'ottima nostra legge di sanità e all'innegabile progresso civile delle nostre popolazioni. Malgrado tutto ciò, dal 1899 al 1908, nello stesso periodo di decennale confronto, la media presenza di ammalati nell'ospedale provinciale di Lucca è cresciuta di quasi il 60 per cento. {Oh! oh!) E si noti che aumenti di presenza media fortissimi hanno pure avuto i numerosi ospedali comunali esistenti nella provincia. Il fenomeno, dovuto certamente alle condizioni morali e materiali del viver3. moderno, è fatale; nè a noi sarebbe possibile, con nessuna legge, il farlo scomparire. Le cause sono varie e complesse. Gli ospedali non sono più quei luoghi di terrore e di desolazione d'una trentina d'anni fa, costituiti da locali bassi, quasi senz'aria e senza luce, umidi anche, occorrendo. L a scienza, trionfalmente progrediente, ha imposto ed operato miracoli di trasformazioni edilizie e di risanamento tali che non solo assicurano l'igiene, ma allietano la vista e rendono spesso all'occhio quasi gai quegli asili di dolore. Firenze, Livorno, Pisa, Lucca, per non dire che della mia Toscana, trasformano, risanano, migliorano i loro ospedali dando loro aria, luce, aspetto moderno e civile: e dapertutto è così. Agli antichi turni di medici astanti, reclutati fra elementi paesani, sono stati ovunque sostituiti primari, nominati per regolare concorso che hanno assicurato agli ospedali tutti le migliori, abilità professionali del nostro paese; e la gente, lo si capisce, se malata, diserta le case per l'ospe- * dalc ove è sicura di trovare un trattamento ed una cura che sarebbe impossibile ottenere nelle proprie abitazioni. A questo si j aggiunge, è inutile il dissimularlo, un affie- | volito sentimento d'affetto nelle famiglie; ! per cui quello che nel passato si tratteneva I in casa con cura gelosa, ora lo si denunzia \ subito, come liberazione di un peso insop- I portabile. . j Comunque, i malati crescono dapertutto, TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 in proporzioni assolutamente inverosimili; ed il costo della giornata di degenza, conseguenza inevitabile di una cura e di un trattamento sempre migliori, del cresciuto prezzo di tutti i generi di consumo e di tutte le mercedi, tende continuamente ad aumentare. Chi si trova, in qualunque veste, negli ospedali, sa e conosce meglio di me, questi fatti gravissimi. Di fronte all'aumento di spese, ingentissimo, che specialmente questi due , fatti producono, le rendite patrimoniali ordinarie degli istituti ospitalieri hanno ricevuto virtualmente negli ultimi tempi una sensibile minorazione. Le disposizioni dell'articolo 28 della legge regolatrice del 1890 prescrivono che le somme da investirsi debbano essere impiegate intitoli del debito pubblico dello Stato od in altri titoli emessi e garantiti dallo S t a t o . Ora, anche prima della conversione della rendita (avveri mento felicissimo a cui il vostro nome, onorevole Luzzatti, è legato in modo imperituro) anche prima della conversione della rendita, dico, una circolare del ministro del tesoro, nel 1903, indicava per i rinvestimenti delle opere pie il titolo di rendita 3 e mezzo per cento, escludendo completamente l'impiego contemplato nella seconda parte di detto articolo non solo, ma imponendo così, fino da quell'epoca, un rinvestimento pel quale le rendite patrimoniali delle Opere pie si trovarono e si trovano diminuite. Tutte le realizzazioni, infatti, di' capitali, comunque pervenuti, le trasformazioni di patrimonio per affrancazioni di censi, di canoni di livelli, di solite rendite, le oblazioni, le eredità, i legati, tutto deve essere investito a quell'interesse che, se, nei coneonfronti al passato, segna un avvenimento felice pel nostro credito e per la nostra economia nazionale rappresenta però, nella fattispecie, una minorazione di rendita per le opere pie. Si è verificato presso di noi spesso il fatto di capitali al 4 e mezzo ed anche al 5 per cento, pervenuti nell'ospedale di Lucca, per lasciti testamentari, che, perle disposizioni tassative dell'articolo 28, alla loro scadenza sono stati dovuti investire in rendita 3 e mezzo per cento. Io capisco che lo Stato non può e non deve dare alle opere pie un rinvestimento ad un interesse superiore a quello normale dei suoi titoli ; come riconosco la necessità di imporre loro l'impiego dei capitali i n t i toli di assoluta sicurezza. Ma io vorrei che — 7657 — Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 si permettesse alle Opere pie di impiegare, j più ammalati, agli ospedali, dove si soffre e si muore, e che rispondono ad una delle con le dovute cautele, almeno una quota più alte e più complesse funzioni sociali'? parte dei loro capitali da rinvestirsi, in un (Approvazioni). E il modo eonyui si procede modo più redditizio in beni stabili, per alla tassazione di tali immobili aggrava anesempio, come fu saggiamente provveduto cor più, se è possibile, questa strana conper la Cassa nazionale di previdenza e in dizione di cose. altri casi consimili. Senta la Camera le disposizioni dell'arMa oltre tale virtuale, potenziale minoticolo 14, lettera B, del regolamento 26 agorazione delle rendite patrimoniali, altra grasto 1877, n. 4034, serie 2». ve condizione vien fatta agli istituti ospitalieri dalle enormi tasse da cui essi sono « Ai fabbricati, che per la loro destinaattualmente gravati. Sembra quasi imposzione o particolare costruzione non sieno sibile che, date le condizioni economiche in paragonabili con altri consimili dei quali, cui essi si trovano, e data soprattutto l'alsia noto il reddito, come convitti, collegi, tissima loro funzione sociale, non si sia mai oapedali, teatri, luoghi di delizia e simili, pensato di alleggerirli almeno dalla tassa sarà attribuito quel reddito che si potrebbe di manomorta e da quella del catasto che cavarne affittandoli o nel loro stato attuale grava sui loro fabbricati. o per qualunque altro uso di cui siano o possano essere capaci ». Quello di far pagare la imposta dei fabbricati sugli stabili destinati ad uso di ospeLasciamo andare la costruzione letterale dale è cosa per me enorme addirittura. L'ardi questo articolo e il mettere gli ospedali ticolo 2 della legge 26 giugno 1865stabilisce: insieme e proprio accanto ai teatri, ai luo«Saranno esenti dall'imposta: primo, i fabghi di delizia e simili, applicando così a bricati destinati all'esercizio dei culti; setutti lo stesso criterio tassativo. Ma date condo, i cimiteri con le loro dipendenze; in mano, onorevoli colleghi, tali dispositerzo, i fabbricati demaniali dello Stato cozioni ad un agente delle tasse e ditemi un stituenti le fortificazioni e le loro dipenpo'voi quale tassazione ne verrà fuori: tasdenze; quarto, le costruzioni rurali destisazione che a sua volta servirà di base nate esclusivamente all'abitazione dei colalle provincie ed ai comuni per imporre i tivatori o al ricovero del bestiame o alla loro centesimi aggiunti che superano, per conservazione e prima manipolazione dei ogni dove, e di assai, la stèssa tassa eraprodotti agrari », e null'altro. riale. Io non dico che le esenzioni di tassa È inutile dilungarsi in superflue dimoportate da questo articolo non siano giuste; strazioni su questo argomento. Questa esenle ritengo anzi tutte giustissime e opportune. zione d'imposta agli immobili destinati ad Ma lasciatemi dire, onorevoli colleghi, che uso di ospedale parmi s'imponga in un è assolutamente incomprensibile come non modo assoluto ed io sento di doverla risieno stati allora, nel 1865, e non sieno stati chiedere recisamente, mai di poi dichiarati esenti dalla imposta Ma anche con tali provvedimenti non è anche i fabbricati destinati agli ospedali. possibile fronteggiare il peso dell'aumento Sono esenti dalla imposta i fabbricati continuo di spese che si verifica in questo destinati all'esercizio dei culti, che servono ramo importantissimo della pubblica bea soddisfare ad uno dei bisogni morali più neficenza. sentiti dell'anima umana, e sta bene. Sono Occorrono provvedimenti di indole geesenti le case coloniche e persino i fabbrinerale, disposizioni organiche, permanenti, cati necessari al ricovero del bestiame o alla quali, ad esempio, quella di una piccola conservazione e alla prima manipolazione imposta, £ià altre volte proposta e sostedei prodotti agrari, per un giusto riguardo nuta in questa Camera; di una vera e proall'industria agricola del paese, e va ancor pria tassa per i poveri per formare un fondo, meglio, se è possibile. Ma, onorevoli colleuna cassa di beneficenza dalla quale fosghi, quale più alto culto di quello della pietà, sero di poi distribuiti concorsi e sussidi pronel quale ogni sentimento si fonde, si comporzionati ai bisogni e all'importanza dei prende e contiene? ( B e n e ! Bravo!) vari ospedali del regno. E se sono esentati dalla imposta, e giuUna Cassa di beneficenza, si chiamastamente, i fabbricati rurali che servono per j vano allora fondi generali formata con cericovero del bestiame, come e perchè non spiti finanziari ora cessati, vigeva in Toscana estendere tale esenzione anche agli ospedali, istituita con motu proprio&a,l Granduca Ferche servono a ricoverare uomini, e per di dinando. Detti fondi generali raggiunge- 7658 — Atti Parlamentari Camera dei Deputati LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO „ 1 9 1 0 a vano nel 1859 la bella cifra di nove milioni di lire che, in quei tempi fortunosi, furono distratti e spesi nella grande opera della redenzione della Patria italiana. Cespiti speciali per la pubblica beneficenza esistono tuttora in quella parte della provincia di Lucca che costituiva l'antico ducato di quel nome, sotto forma di una piccola tassa sulle successioni e sulle donazioni, ancora vigente non essendo stata abrogata dalle leggi del Begno. I decreti ducali del 13 febbraio 1816 e 20 maggio 1825 stabiliscono piccole tasse •speciali sulle successioni e sulle donazioni a favore della beneficenza e dello spedale provinciale. LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Quelle tasse erano minime rispetto a quelle che abbiamo adesso; e quindi si poteva lievemente aumentarle. MONTATITI. Si t r a t t a sempre di tasse minimissime, vedrà! Vengono tassate le successioni in linea trasversale con una tassa progressiva (il piccolo ducato di Lucca era riuscito a stabilire questo giusto principio nel 1825) che va dall'uno per mille per i capitali denunciati superiori alle lire 1,500 fino all'otto per mille per i capitali superiori alle lire 15,751 e per qualunque somma. Sulle donazioni si preleva il due per mille oltre un minimo di lire 560. Per ogni testamento repertoriato o pubblicato vi è a vantaggio dell'ospedale una tassa fìssa di lire 3.74. Le successioni in linea diretta non sono soggette alla tassa progressiva, ma pagano una tassa fissa di centesimi 34 oltre le lire 1,500, qualunque sia il valore dell'asse patrimoniale. Per quanto tale tassa speciale sia limitata al solo ex ducato lucchese, quasi la metà dell'attuale provincia, e sia, come lo si vede, mitissima, pure il solo ospedale provinciale ne ricava in media circa 15,000 lire all'armo. Basterebbe estendere, ritoccandole in armonia coi tempi moderni, queste disposizioni, che, come avviene ora nella provincia di Lucca, non potrebbero per la loro finalità e per la loro mitezza suscitare serie opposizioni, per ricavarne, insieme agli altri provvedimenti, i mezzi economici necessarii per fronteggiare almeno ai più urgenti bisogni. Senza questo rimedio di carattere generale, od altro, che, dato il principio, a questo fine meglio si attagli, io penso, onorevoli collegh? che non sarà possibile agli istituti ospitalieri di continuare a far fronte agli enormi aggravi di spese, che aloro provengono e dal continuo crescente aumentò del numero dei malati, e dal maggior costo della giornata di degenza. Né si creda onorevoli colleghi, di poter far largo assegnapaento, per fronteggiare le spese ordinarie, per l'esercizio di questo ramo della pubblica beneficenza, sui proventi che pur sempre possono pervenire alle istituzioni ospedaliere dalla carità cittadina. Io non disconosco il'concorso grandissimo, che a tali istituzioni annualmente perviene sotto i gagliardi impulsi della carità cittadina, in un paese come il nostro, ove le memorie della munificenza degli "avi sono ancor vive e sentite; in un paese dove rinverdiscono ognora le tradizioni radiose della pubblica beneficenza. Ma a parte che il rinvestimento di capitali al tasso attuale non produce, come ho già detto, largo gettito nelle entrate patrimoniali ordinarie, sta in fatto che lasciti, legati ed oblazioni vengono forzatamente impiegati nelle trasformazioni edilizie, di cui sventuratamente hanno sempre bisogno i nostri ospedali, e un indice di questi bisogni noi lo abbiamo nel gran numero di tombole, che ci sono continuamente domandate... LEALI. E che non accorderemo più. MONTAUTI. ...talché aumenta il patrimonio di queste istituzioni, come ci dicono anche le recenti statistiche; ma aumenta specialmente il patrimonio immobiliare e non quello fruttifero, mentre questa sarebbe la cosa veramente utile ed importante. Anche per questa parte dunque non è possibile trovar modo di fronteggiare l'aumento vertiginoso di tutte le ¡spese che gravano quelli Istituti. Un dilemma si impone spietatamente. O una restrizione della beneficenza ospedaliera, lo che non è nè moralmente, nè socialmente possibile, o trovar modo di rinsanguare organicamente e permanentemente quegli enti che a quella specie di beneficienza sono preposti. Del resto, oltre l'esempio tuttora vigente in parte della provincia di Lucca, la tassa pei poveri non è cosa nuova nei popoli civili, e ad un simile provvedimento, dato lo scopo santissimo cui esso mirerebbe, nessuno oserebbe ribellarsi. Sottopongo la questione, che riconosco esser grave e complessa e che io ho oggi appena sfiorata, all'alta competenza dell'onorevole ministro non soffermandomi ulteriormente su questo argomento. Come complemento, dovrei dir qtiasi como coronamento dei suddetti provvedimenti, e — 7659 — Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — questa sarebbe la soluzione la più pronta e ì la più radicale del ponderoso problema della pubblica assistenza, si dovrebbe procedere sollecitamente alla assicurazione obbligatoria contro le malattie, comesi pratica in altri paesi e specialmente in Germania con resultati mirabilissimi, incominciando per ora, almeno dalle malattie professionali. Quest'argomento è stato largamente trattato in occasione del bilancio di agricoltura da parecchi autorevoli colleglli, tra i quali l'onorevole Cabrini, l'onorevole Pieraccini e l'onorevole Casalini, ed io non ritengo di dovermi dilungare su di ciò, certo, come io lo sono di non poter raggiungere l'altezza della loro persuasiva eloquenza. Solamente a me piace affermare che nella ricerca affannosa dei modi e dei mezzi per trarre le istituzioni ospitaliere dalle strettezze, in cui esse attualmente si dibattono, la previdenza e la solidarietà sociale debbono intervenire efficacemente, ed io ho sentito con vivo compiacimento dell'animo • mio indicare nel programma del Ministero a questa importante riforma, che andrebbe però affrettata assolutamente. Senza di ciò, onorevoli colleghi, noi continueremo ancora per anni, ed anni, a lamentare la deficienza delle opere pie, che, non bastano più, lasciate a loro stesse, ad assistere i malati poveri che ad esse debbono forzatumente fare ricorso. Saranno però questi, onorevoli colleghi, sterili lamenti, inutili compianti che niente gioveranno, disgraziatamente, alla pratica risoluzione del faticato problema. Da un Ministero presieduto dall'onorevole Luzzatti, che è l'apostolo il più autorevole ed il più convinto di tutte le forme dell'umana previdenza, io mi auguro divedere presto presentati concreti provvedimenti intorno a questa riforma, che, indipendentemente dal lato sociale ha tanta importanza ed influenza anche nei riguardi della questione ospitaliera. Mi approssimo, onorevoli colleghi, alla fine del mio sommario discorso, che le altre importanti e complesse questioni riguardanti il domicilio di soccorso, il recupero delle spese di spedalità degli extra provinciali, le ammissioni ordinarie degli infermi e quelle di urgenza, mi riservo di trattare quando verrà in discussione lo speciale progetto di legge numero 389 presentato dall'onorevole Sonnino nella seduta del26 febbraio u.s-.,che appunto a tali argomenti si riferisce, fiducioso com'io lo sono che l'attuale Ministero manterrà detto progetto di legge col quale, Camera dei Deputati TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910 finalmente, si scioglie l'obbligo imposto dall'articolo 97 della legge 17 luglio 1890. Ma prima di lasciare la parola mi sia concesso di fare all'onorevole ministro una ultima raccomandazione. Nel riordinamento delle disposizioni riguardanti le istituzioni di pubblica beneficienza, che, ripeto, io credo necessario- ed urgente, veda l'onorevole ministro di trovare modo di rendere più sciolto, più razionale, e quindi più efficace, il funzionamento di tali istituzioni. ^ La legge S U I I P istituzioni di pubblica beneficienza risente dello stesso difetto organico della nostra legge comunale. Come t u t t i i comuni sono considerati uguali davanti alla legge comunale; come un provvedimento unico, un sistema unico, regola i comuni grandi e piccoli, i comuni di Napoli, di Milano e di E o m a , ed uno dei più piccoli comunelli della provincia di Como, così la legge sulle opere pie si comporta di fronte a t u t t e le istituzioni di pubblica-beneficienza del regno. Le stesse disposizioni, lo stesso ordinamento amministrativo e di tutela, regolano la congregazione di carità di un piccolo comunello di montagna, e l'Ospedale mag- N giore di Milano. Valga un esempio tra i tanti. Le disposizioni dell'articolo 26 della legge stabiliscono a pena di nullità, che per le alienazioni, le locazioni, e gli appalti di cose ed opere pe** un valore complessivo di oltre lire 500, occorre l'approvazione dell'autorità tutoria e l'asta pubblica colle forme stabilite p e r i contratti e perle opere dello Stato. Ora, mentre per la congregazione di carità del piccolo comunello di montagna, seppure essa esiste oltre che sulla carta, le 500 lire rappresentano, più che t u t t o l'importo del suo bilancio annuale, molto spesso l'intiero suo patrimonio, per l'Ospedale maggiore di Milano, come per un altro qualsiasi grande ospedale... VTAZZI. Ma non è mai osservata! MONTATITI. N on è mai osservata? Male, onorevole Viazzi, se si fanno delle leggi e poi si tollera o si insegna a non osservarle. Le ne potrei dir molte io, su questo soggetto ma la cosa mi porterebbe, troppo fuori di strada. Dicevo dunque che per qualsiasi grande ospedale non vi è provvedimento, singolo atto, o parziale bisogno che non superi quelle 500 lire. Occorre quindi per ogni singolo caso pubblicare nell'albo locale le relative deliberazioni, farne triplice copia p Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — — 7660 — l a SESSIONE — Camera dei DISCUSSIONI — e mandarle di poi alla Commissione provinciale di p u b b l i c a beneficenza. Ciò produce, lo creda la Camera, nelle g r a n d i amministrazioni ospitaliere, un lav o r o enorme, i n g o m b r a n t e addirittura, che si risolve poi in u n a spesa maggiore di impiegati non solo, ma bene spesso si converte in dannosi ritardi nella esecuzione dei v a r i p r o v v e d i m e n t i , per la mole di lavoro, nella s u a essenza inutile, di cui viene sovraccar i c a t a la Commissione provinciale di beneficenza. Chi v 0 e la v i t a a m m i n i s t r a t i v a di u n g r a n d e ospedale (ed io chiedo venia se m i p e r m e t t o di portare q u i i risultati di una esperienza acquisita) sa bene quali grossi i n c o n v e n i e n t i produca questa s m i n u z z a t a e s c h i a c c i a n t e f o r m a l i t à di tutela che lega, c h e i n c e p p a t u t t o e t u t t i niente portando, lo creda la Camera, di utile, di efficiente, benefizio. V e d a , onorevole ministro, di mut a r e questo sistema, che è assolutamente irrazionale e dannoso. Si potrebbero divid e r e le Opere pie in classi, come ella nel s u o p r o g r a m m a h a detto, e forse per le s t e s s e ragioni, di voler f a r e per i comuni, che sono poi in fondo molto meno legati di quello che non siano le Opere pie. C o m u n q u e , f a c c i a cessare l'assurdo che t u t t e le Opere pie del regno debbano esser r e t t e da uniche, identiche disposizioni che le v i n c o l a n o tanto s t r e t t a m e n t e in t u t t a la loro azione a m m i n i s t r a t i v a . Se i fini di d e t t e istituzioni sono e debbono essere eg u a l i , le a t t i v i t à ed i bisogni non possono esserlo e non lo sono certamente. L a ques t i o n e , sotto modeste a p p a r e n z e , è c o m p l e s s a , organica ed i m p o r t a n t e ed a me basta di a v e r l a soltanto ricordata. E ora, onorevoli colleghi, ho finito. H o c r e d u t o mio dovere di richiamare l'attenzione dell'onorevole ministro, l'attenzione d e l l a C a m e r a sulla g r a v e questione ospitaliera, intorno alla quale da lungo t e m p o io ho dato molta parte della mia modesta operosità. V o l e v o f a r ciò in modo più sommario e r a c c o l t o . Ma su cose ed a r g o m e n t i la di cui t r a t t a z i o n e mi è d i v e n u t a , per la l u n g a abit u d i n e , quasi direi u n a seconda natura, la p a r o l a h a corso, mio malgrado, disordinata e v e l o c e oltre il tempo che mi ero prefìsso. S c u s a t e m e n e : e voi, onorevole ministro, date t u t t a la v o s t r a azione illuminata e f a t t i v a alle g r a v i ed i m p o r t a n t i questioni che qui oggi ho solamente delineate. F a r e t e opera degna di un grande u o m o di S t a t o , quale voi siete, e v i rendérete benemerito della u m a n i t à sofferente, dando p r o v v e d i m e n t i TORNATA DEL 3 1 Deputati MAGGIO~Ì910 a t t i a riafforzare quelle sante istituzioni a cui le t u r b e dolorate debbono fare forzatamente ricorso, nei m o m e n t i più angosciosi della vita, nei più estremi e più urgenti loro bisogni. ( Vi ve approvazioni — Molti deputati vanno a congratularsi con l'oratore). PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARCORA. P R E S I D E N T E . H a f a c o l t à di parlare l'onorevole A b o z z i . A B O Z Z I . Onorevoli colleghi, dalla mente colta, che il mio amico onorevole Sanarelli ha testé c h i a m a t o anche giovanile, dell'onorevole L u z z a t t i , dalla sua profonda conoscenza di t u t t i gli organismi a m m i n i s t r a t i v i , molti traggono la fiducia, e non a torto, ^che egli p o r t e r à nel Dicastero dell'interno quelle t e n d e n z e riformatrici ed i n n o v a t r i c i che lo h a n n o guidato nella risoluzione dei problemi di economia e di legislazione sociale. A me, che a p p a r t e n g o a una delle regioni meno f o r t u n a t e dell'Italia, sia lecito di associare a questa fiducia la speranza che le riforme e le i n n o v a z i o n i mirino anche ad alleggerire gli oneri che esauriscono i bilanci delle provincie e dei comuni. Con questa speranza io sottopongo all ' a p p r e z z a m e n t o dell'onorevole presidente del Consiglio alcune questioni suggeritemi dall'esperienza a c q u i s t a t a nella v i t a amministrativa, e delle quali mi occuperò, spec i a l m e n t e nei riguardi delle conseguenze finanziarie. L o farò con la brevità che mi è abituale. A v r e i desiderato di manifestare la mia modesta opinione anche sulla r i f o r m a elett o r a l e politica a n n u n z i a t a dal Governo; ma p a r m i più o p p o r t u n o aspettare la present a z i o n e del disegno di legge per conoscerne t u t t e le modalità e i dettagli. Mi piace però fin d'ora di dar lode al G o v e r n o per avere promesso un ragionevole a l l a r g a m e n t o di v o t o , in relazione alla maggiore diffusione della coltura, e per avere r i b a d i t o il f e r m o proposito, che è stato accolto con plauso dalla Camera, di modificare la procedura elettorale, allo scopo di assicurare e garentire la sincerità delle operazioni, di ottenere elezioni scevre di frodi, d ' i m p e d i r e e rendere difficili le sopraffazioni, che recano offesa al regime costituzionale, v i z i a n d o la l e g i t t i m i t à del suffragio. I o sono stato e sarò sempre f a u t o r e dello scrutinio di lista, che offre molti e grandi v a n t a g g i , principalissimo questo, di rendere più difficile l ' i n f e n d a m e n t o dei collegi alle influenze locali. Però lo scrutinio di lista do- Atti Parlamentari LEGISL^ — 7661 — vrebbe essere contemperato dalla rappresentanza delle minoranze, estesa indistintamente a t u t t i i collegi, qualunque sia il numero dei deputati che debbono eleggere. E sono così profondamente convinto del vantaggio di questo sistema, che è stato purtroppo chiamato a rispondere di colpe non sue, che vorrei venisse applicato anche all'elezione dei Consigli, provinciali. Con questa riforma, io penso che si otterrebbe la vera responsabilità dei programmi amministrativi, si infonderebbe maggiore energia nell'azione dei Consigli provinciali e si attenuerebbero gl'inconvenienti talvolta gravi, inerenti al riparto dei consiglieri nei diversi mandamenti. L'attuale sistema dell'elezione per mandamento fa sì che gli eletti portino nel Consiglio programmi ed idee esclusivamente personali, la voce degli interessi dei mandamenti che rappresentano, per cui avviene molto spesso che le maggioranze si formano sulla base di accordi per vantaggi reciproci a favore dei mandamenti rappresentati, anziché sulla base di programmi d' interesse generale della provincia. Il valente relatore della Giunta generale del bilancio ha molto opportunamente richiamato l'attenzione del Governo e della Camera sui manicomi giudiziari. Mi associo ben volentieri a lui nel ritenere indispensabile una migliore organizzazione dei manicomi giudiziari, in modo da non essere case di pena, ma case di cura, essendo verissimo quello che si legge nella relazione, che in linea clinica non v'è differenza fra il pazzo criminale e gli altri alienati. Consentitemi,però, egregi colleghi,che dal richiamo fatto dal relatore prenda occasione per ricordare le richieste fatte da molte Amministrazioni provinciali, le discussioni avvenute, i voti emessi nei Congressi perchè sia modificata la vigente legge sui manicomi e sugli alienati, la quale nella pratica ha rivelato molti e gravi inconvenienti, specialmente nei riguardi dei minacciosi aggravi ai bilanci comunali. Mancherei alla promessa che ho fatto di essere breve, se volessi accennare quali possono essere queste modificazioni. Mi limiterò a dire che ritengo indispensabile si trovi modo di disciplinare la materia manicomiale con criteri informati a conciliare gli interessi collettivi ed individuali con gli aggravi sempre crescenti delle provincie. Le modificazioni adunque non solo debbono Camera dei Deputati -— TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910 riferirsi alle ammissioni e dimissioni degli infermi, alla vigilanza e alla cura, ma più specialmente all'onere che risentono le finanze provinciali. E a proposito di quest'onere, non sarà forse inutile ricordare come non sia giustificata, a parer mio, la distinzione che la legge fa fra gli alienati condannati e giudicabili e quelli prosciolti dalla imputazione in base all'articolo 46 del Codice penale. Anche il folle che ha commesso un reato in istato di infermità di mente tale, da escludere completamente ogni responsabilità, non cessa per questo di appartenere alla categoria dei criminali, poiché, come ben disse un nostro illustre e competentissimo collega, la malattia mentale si innesta nella struttura criminale. La custodia quindi •di questi disgraziati è funzione governativa, e la spesa non dovrebbe ricadere a carico delle provincie. Ma v'è di più. La legge 14 febbraio 1904 è stata interpretata nella sua esecuzione in modo, dirò, quasi eccessivo, giacché, a parer mio, è enorme la pretesa del Governo di volere applicare le nuove disposizioni anche ai casi verificatisi prima della sua promulgazione, violando così il principio della non retroattività delle leggi. La genesi della c i t a t a legge dimostra chiaramente che la disposizione dell'articolo 6, che parla appunto delle spese, è innovativa e non già dichiarativa, e quindi quella disposizione non può avere effetto che per l'avvenire. Sempre sullo stesso argomento, aggiungerò che il Governo deve sollecitamente far sparire un dubbio al quale ha dato luogo la circolare ministeriale del 18 settembre 1909, circa l'applicazione del regolamento sui manicomi e sugli alienati, dubbio che ha determinato delle liti fra comuni e provincie. È risaputo che l'articolo 50 ?del vecchio regolamento, in confronto dell'articolo 236 della legge comunale e provinciale e dell'articolo 81 della legge di pubblica sicurezza, aveva fatto nascere una lunga controversia t r a comuni e provincie sulla competenza passiva pel mantenimento degli alienati innocui. I l nuovo regolamento ha corretta quella disposizione, e quindi si dovea credere che si fosse voluto seguire la norma di considerare i dementi innocui come inabili al lavoro per applicare la legge di pubblica sicurezza, per la quale la spesa del loro mantenimento è a carico dei comuni. itti — 7662 — Parlamp.ntiirì LEGISLATURA XXIxl — I a SESSIONE — DISCUSSIONI — Invece la circolare cui ho accennato, mentre asserisce che le forme, le modalità, i locali di assistenza dei mentecatti tranquilli devono essere speciali, aggiunge che queste norme mirano a rendere più facile e meno costosa la cura per le provincie: da ciò son derivati conflitti tra comuni e provincie e sorte questioni che si agitano nel campo amministrativo e giudiziario e che il Governo dovrebbe eliminare facendo sparire la contraddizione tra l'indicata circolare e il -regolamento ultimo in vigore. E a proposito di controversie, permettetemi, onorevoli colleghi, di accennarne un'altra: questa non tra comuni e provincie ma tra le provincie e lo Stato, per formulare un voto nel quale tanto insistono le rappresentanze provinciali e principalmente quella della provincia cui appartengo, e per la quale l'onorevole Luzzatti, nella seduta di sabato, ebbe parole di sentito affetto. Intendo accennare alle prestazioni immobiliari pel casermaggio dei reali carabinieri, in applicazione della legge 24 marzo 1907, A queste prestazioni si è voluta dare un interpretazione così estensiva da comprendere perfino la fornitura dell'acqua potabile come spesa inerente non al casermaggio, ma alle caserme, cioè ai locali che sono ancora a carico delle provincie. Sulla legalità di questa interpretazione si pronunzierà l'autorità giudiziaria, alla quale alcune provincie hanno fatto ricorso; ed appunto perchè la questione è ancora pendente è opportuno non fare ulteriori considerazioni. Io però prendo occasione da questo stato di rapporti tra le provincie ed il Governo, per invocare che sia completato il beneficio accordato dalla legge 24 marzo 1907 esonerando le provincie anche dalla spesa di accasermamento dei reali carabinieri. La distinzione tra casermaggio e accasermamento venne sollevata dalla Commissione che esaminò il disegno di legge presentato dall'onorevole Giolitti sulla graduale avocazione allo Stato delle spese di cui all'articolo 272 della legge comunale e provinciale. Qnesta distinz ione ha dato luogo a divergenza di opinioni tra maggioranza e minoranza della Commissione, divergenza che si è anche m anifestata nella discussione avvenuta alla Cam era ed accentuata al Senato per cui, dopo un vivace dibattito, il ministro dell' interno ebbe a riconoscere che era dovere del G overno di venire ancora in aiuto delle provincie, ed accettò in questo Carnero i pi Vo-t <¡>n' TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 senso un ordine del giorno proposto dall'Ufficio centrale. Nel programma annunziato dall'attuale Ministero è detto che si sarebbero mantenuti nelle linee generali i provvedimenti finanziari già proposti alla Camera. Ora il disegno di legge dell'onorevole Sonnino, sul riordinamento dei tributi locali, conteneva, a favore delle provincie, la cessione dell'ultimo decimo di guerra aggiunto all' imposta sui terreni ed anche la cessione della metà riservata allo Stato della tassa sulle automobili. Non è mestieri che io spenda parole per dimostrare quanto siano inefficaci ed insufficienti questi provvedimenti : e certamente non sono rispondenti all' invito contenuto nell'ordine del giorno dell'Ufficio centrale del Senato, che è in questi termini ; di prendere in considerazione le ristrettezze finanziarie delle provincie, oberate da ognor crescenti spese obbligatorie, di molto superiori alla loro capacità tributaria. Si deve, secondo me, avere principalmente di mira la necessità, non di apportare qualche benefìcio, dirò così, empirico alle provincie, ma di frenare l'aumento della sovrimposta imposto dal progressivo aumento delle spese obbligatorie. Aggiungerò inoltre che con la cessione che, col progetto Sonnino si fa alle provincie dell'ultimo decimo di guerra sulla fondiaria, indirettamente si viene a perpetuare un onere, che la legge del 1886 sulla perequazione fondiaria aveva dichiarato provvisorio, e che si riversa completamente sulla proprietà rustica, cioè sui terreni, che sono già eccessivamente gravati. A togliere quindi i lamentati inconvenienti, è necessario completare • il beneficio accordato con le legge 24 marzo 1907, concedendo lo sgravio delle spese per le caserme dei reali carabinieri, in un periodo da determinarsi con criteri di equità. Queste spese jsono di indole statale, e diventano insopportabili perla grande sperequazione regionale. Altra volta ho avuto occasione di dimostrare con dati statistici quale aggravio pesi sulla Sardegna per questo servizio obbligatorio, specialmente sulla provincia di Sassari, in confronto di tutte le altre provincie del regno. D'altra parte non si deve dimenticare che la parola casermaggio si è sempre intesa come equivalente ad accasermamento. Se ne ha la prova nella relazione della Commissione che ha esaminato le modificazioni /! — 7663 — Camera dei Deputati Parlamentari a LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — DISCUSSIONI — TORNATA DEL 31 MAGGIO 1910 della legge comunale e provinciale, nellaN quale si parla del casermaggio delle guardie di città e del casermaggio dei reali carabinieri. Ora la stessa parola usata in quella relazione certamente non poteva avere due significati diversi, nè indicare due differenti cose. E mentre si dice che per le guardie di città il casermaggio comprendeva anche l'accasermamento, è pure detto, per bocca del relatore onorevole L a c a v a , che le spese di casermaggio dei reali carabinieri, oltre l'accasermamento comprendevano anche il casermaggio propriamente detto. E quando le condizioni del tesoro italiano non permettessero di attuare subito questo p r o v v e d i m e n t o di giustizia, almeno si dovrebbe adottare un temperamento immediato e temporaneo, che mentre valga a frenare le esorbitanze od i capricci di molte richieste, metta un argine;* all'aumento sempre crescente degli oneri delle Provincie, lé quali potrebbero corrispondere un canone allo S t a t o che assumerebbe anche il servizio di a c c a s e r m a m e l o . I n tal modo l'autorità del Governo risparmierebbe inutili aggravi, che ora costituiscono per le amministrazioni provinciali un vero inceppamento alla loro a t t i v i t à . Come del pari sarebbe giusto che a costituire l'entrata dei bilanci provinciali non concorresse soltanto la proprietà immobiliare. Perchè i soli proprietari di case e di terreni, e non t u t t e le categorie di contribuenti devono concorrere al mantenimento, per esempio, degli esposti, dei maniaci, alla manutenzione delle strade provinciali, alle spese per l'igiene, per i porti, per l'istruzione? Io comprendo che la partecipazione delle Provincie ai proventi della ricchezza mobile, come si è chiesto ripetutamente da molte rappresentanze, presenti nella pratica qualche difficoltà; ma non credo che queste difficoltà sieno tali da non potere essere superate : non è impossibile di trovare il modo equo di far concorrere anche la ricchezza non fondiaria alle spese p e r i servizi provinciali, che sono di interesse e di indole generale. E mio convincimento però che un radicale riordinamento del sistema tributario delle Provincie e dei comuni debba andare di pari passo con una riforma, radicale dell'ordinamento amministrativo. E se così è, si affronti pure questa riforma che è reclamata dalle mutate condizioni ^economiche e sociali che tendono ad allar- gare ed intensificare le funzioni degli organi amministrativi in relazione ai nuovi bisogni del progresso e della civiltà. L ' esperienza ha dimostrato le manchevolezze della nostra legislazione, il difetto di certi istituti di t u t e l a , la poca efficacia del freno delle spese f a c o l t a t i v e , l'assurdità di talune ineleggibilità e di talune incompatibilità, per le quali molte volte riesce impossibile costituire il potere esecutivo delle provincie. Ebbene, se l'esperienza ha dimostrato t u t t o ciò, si tenga conto del suo insegnamento per attuare quelle riforme che potranno assicurare ai comuni ed alle Provincie una v i t a più feconda, più attiva e più libera. " Non farei che tediare la Camera, se volessi specificare quali possano essere queste riforme rispondenti ai nuovi tempi, in cui si verifica uno slancio perseverante per un sistema di concilianti garanzie degli interessi collettivi ed individuali. In questo sistema potrebbero, ad esempio, trovare posto la migliore organizzazione della responsabilità dei pubblici funzionari, un ragionevole decentramento amministrativo, una radicale modificazione degli organi di controllo e di tutela, un più largo campo all'azione popolare, in modo da giovare efficacemente alla causa del diritto ed alla correttezza dell'amministrazione. Io ho fiducia che l'onorevole L u z z a t t i saprà a t t u a r e queste riforme t r o v a n d o l'accordo fra i due termini estremi sempre antichi e sempre nuovi del v a s t o problema sociale: l ' i n d i v i d u o e la società. P r i m a di smettere di parlare, io desidererei conoscere il pensiero del Governo, rel a t i v a m e n t e al disegno di legge per l'assistenza agli esposti ed all'infanzia abbandonata. L ' o n o r e v o l e Giolitti a v e v a da ministro presentato alla Camera un disegno di legge già approvato dal Senato. L a Commissione nominata dagli Uffici lo esaminò con sollecitudine e presentò la relazione. R I C C I O . Adesso non c' è più relazione. A B O Z Z I . I n t e n d o accennare alla prima Commissione, della quale f a relatore l'onorevole Torrigiani. R I C C I O . L a prima sì, ma adesso non ce n ' è più. A B O Z Z I . Però le vicende parlamentari, che hanno dato luogo allo sciogliménto della Camera, ne impedirono la discussione. F u ripresentato dall'onorevole Giolitti su- — 7664 — Atti ParLamenta > i LEGISLATURA XXII — l6 SESSIONE — DISCUSSIONI ('.pròvi <1 i iÌPfii'fati — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 bito dopo la riapertura della Camera, e fu , chini, Zaccagnino e Casalini, ha presentatonominata una nuova Commissione, la quale il seguente ordine del giorno : non ha ancora presentata la sua relazione; « La Camera invita il Governo a presenanzi, come mi suggerisce il collega Molina, tare opportuni provvedimenti legislativi che non ha neppure nominato il relatore. assicurino ai salariati dei comuni, delle ProOra comprendo benissimo che si tratti vincie e delle opere pie : il minimo dello di un problema molto importante e comstipendio ; la stabilità dell'ufficio ; il diritto plesso, al quale si collegano molte gravi a pensione ; il diritto al voto politico ed questioni e principalissima quella d'indole amministrativo. finanziaria per l'aggravio che vengono a riMONTU'. Onorevoli colleghi, vi parrà sentire le provincie. veramente strano che io mi sia iscritto a Ma si tratta anche di un problema che parlare in questa importantissima discuspiù gravemente incombe sui pubblici potesione generale del bilancio dell'interno: conri nello svolgersi della moderna vita sociale, cedetemi però di dichiararvi subito che io di un problema che agita le ammininon intendo assolutamente di entrare in strazioni locali da più anni, e che racchiuuna disquisizione sui sistemi di Governo perde una promessa rimasta inadempiuta da chè proprio non ne avrei la competenza, e circa mezzo secolo. d'altra parte ho fiducia nei ministri attuali,, Ora a me pare che il Governo (poiché m voi ! Io mi sono iscritto a parlare in questa non debbo nascondere che sono state fatte sede ed in questo momento per trattare un critiche, tanto al progetto ministeriale, argomento particolare, trito e ritrito nella quanto al controprogetto della CommissioCamera, un argomento che non riguarda che ne) debba giovarsi di questo stato di cose degli umili e che quindi io mi lusingo possa per trovare una soluzione conciliativa nei essere simpaticamente accolto nelle sue conriguardi dell'onere che verranno a risentire seguenziali richieste che io modestamente le provincie, in modo che, evitato ogni mi permetterò di formulare. soverchio aggravio, si possa la Camera proBicorderò come nella Camera per opera nunziare sopra una riforma che dev'essere di parecchi valorosi colleghi nostri, fra i insieme opera di preservazione e di difesa quali mi piace citare gli onorevoli Graffagni, sociale. Fazi, Gallina Giacinto, Ferri Giacomo e Come ho detto fin da principio ho creMolina, fu già parecchie volte sollevata la duto opportuno di provocare il pensiero questione concernente i salariati dei codel Governo sopra alcuni dei principali armuni, delle provincie e delle Opere pie. gomenti che erano la conseguenza della Bicorderò ancora che in ripetute occapratica amministrativa, tanto più che l'osioni fu risposto dal banco del Governo che norevole Luzzatti, nelle dichiarazioni da lui i giusti reclami di questi umili, ma pur befatte alla Camera, affermava che, nella dinemeriti funzionari, sarebbero stati presi scussione dei bilanci, si sarebbe data occanella dovuta e doverosa considerazione e sione al Governo di determinare, con anache ad essi si sarebbe opportunamente provlisi precisa, le riforme che esso intendeva veduto. Bicordo soprattutto le opportune di presentare dopo esaurito il lavoro più risposte date dagli onorevoli F a c t a e Biccio urgente. successivamente sottosegretari allo interno: Ed appunto ho preso le mosse da quee rammento pure che ormai questa nusta sua affermazione, per sottoporre all'apmerosissima classe di lavoratori dopo tante prezzamento suo quelle questioni che ho e ripetute affermazioni di affidamento ha semplicemente delibato per amore di brevitàil giustificato diritto di volere una dichiaNon dubito che il pensiero del Governo razione anche più formale per parte delrisponderà a quelle larghe correnti che sole l'illustre capo del Governo di oggi, che con possono infondere nuova vita e nuovo imsana e coraggiosa visione del momento atpulso a tutte le attività politiche ed amtuale sa conciliare, con persuasione avvinministrative della nostra Italia. (Approvacente, uomini di parte diversa, sa sapientezioni Congratulazioni). mente comporre, in una migliore risultante P B E S I D E N T E . H a facoltà di parlare pel pubblico bene le forze cospiranti al mil'onorevole Montù il quale, insieme con gli glioramento generale. onorevoli Negrotto, De Bellis, Masoni, Fazi, Giacinto Gallina, Eondani, Perron, Molina, Sono note a tutti voi, onorevoli colleLeonardi, B e b a u d e n g o , Battaglieri, Speghi, le conclusioni, i voti ed i desiderata del ranza, Domenico Pozzi, Fradeletto, BianCongresso di Orvieto ; è certamente pure Atti _ 7665 — Parlamentari LEGISLATURA XXIII — a l SESSIONE — DISCUSSIONI — a v o s t r a conoscenza che la Federazione di questa classe e le numerosissime sezioni provinciali e locali, in successive loro riunioni, nel c o m m e n d e v o l e desiderio di raggiungere al più presto i più urgenti miglioramenti reclamati, hanno con lodevole e dignitoso spirito di sacrificio rinunciato a parecchie delle richieste f a t t e nel Congresso di Orvieto, limitandosi ad insistere su quelle di più indispensabile ed urgente necessità. 10 r e p u t o non inutile f a r r i l e v a r e aglionorevoli colleghi che per v i r t ù dei suoi capi la Federazione f r a i salariati dei Comuni, delle Provincie e delle Opere pie ha saputo sempre mantenersi c o m p l e t a m e n t e ed oggettiv a m e n t e apolitica, t e n d e n d o u n i c a m e n t e nelle sue finalità a miglioramenti di ordine morale ed economico, sicché la mozione che oggi viene s v o l t a da me in questa sede era stata cordialmente e s p o n t a n e a m e n t e firmata e s o t t o s c r i t t a da numerosi colleghi nostri di t u t t i i settori e di t u t t i i banchi della Camera. 11 testo della già c i t a t a mozione è quello che costituisce l'ordine dels giorno che io in nome mio e di numerosissimi colleghi ho avuto l'onore di presentare, molto brevemente e molto modestamente. E così, come la causa di questi modesti uomini richiede per riuscire più simpatica, io mi permetterò di dar ragione del mio ordine del giórno. P r e m e t t o che niun carico d i r e t t a m e n t e graverà sul bilancio dello Stato, o q u a n t o meno il carico sarà indiretto e c e r t a m e n t e non insostenibile. A n c h ' i o ricorderò s t a v o l t a e dirò che purtroppo f r a questi salariati ve ne sono di quelli per cui la p a g a è un vero stipendio di f a m e ! N o i chiediamo che con p r o v v e d i m e n t i . l e g i s l a t i v i i minimi dei salariati sieno ragguagliati agli stipendi e proporzionati a certi fattori basici di ciascun comune, e di ciascun ente, quali possono per esempio essere la popolazione, il cespite totale di introito della ricchezza mobile ed altri dati analoghi i quali v a l g a n o a stabilire la p o t e n z i a l i t à di ogni comune od istituto e quindi la possibilità di un siffatto titolo di spesa. Circa la stabilità dell'ufficio non è d'uopo che io r a m m e n t i come purtroppo, sopratt u t t o nei piccoli comuni, i salariati sieno troppo spesso v i t t i m e dei partiti locali succedentisi al potere: epperò io non credo che la stabilità sia da consentirsi a questi salariati nella essenza assoluta della parola, ma che ad essi, dopo un determinato periodo di p r o v a , v e n g a a c c o r d a t a una stabilità periodica t e m p o r a n e a di q u a l c h e anno, Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 r i n n o v a b i l e periodicamente e s u c c e s s i v a mente con a l t r e t t a n t i congrui a u m e n t i di stipendio. Circa alla l o d e v o l e preoccupazione per la loro t a r d a vecchiaia, i salariati dei Comuni^ delle provincie e delle opere pie hanno chiesto l'istituzione di una Cassa pensione u n i c a per t u t t i i subalterni degli enti locali. E qui si consenta a me, quale modesto p r o p a g a n d i s t a della Cassa nazionale di previdenza per l ' i n v a l i d i t à e la vecchiaia degli operai, mi si consenta per quella p r o f o n d a e studiata convinzione dei mirifici effetti che la Cassa nazionale dovrebbe produrre, di affermare che, a t t e n d e n d o da L u i g i Luzzatti disposizioni legislative che p r o v v e d a n o alla obbligatorietà per gli operai di iscriversi alla Cassa, a lui io so pure di p o t e r e con sicurezza rivolgermi p^r ottenere che p r o v v i d e n z e legislative v e n g a n o , e ben presto, ad obbligare t u t t i i salariati degli enti locali ad iscriversi alla Cassa nazionale, obbligando in pari t e m p o le rispettive a m ministrazioni locali a concorrere a d e g u a t a mente per formare quella pensione in misura tale che essa non sia già la minima irrisoria ed insufficiente, m a riesca effettiv a m e n t e a d e g u a t a allo stipendio ed al grado del salariato iscritto. N o n sarà certo su questo argomento che io potrò avere un- diniego dal p a d r e della previdenza e della cooperazione italiana : previdenza e cooperazione nella scienza economica sono i miracoli corrispondenti ai risultati magnifici dell'integrazione degli infinitesimi nella scienza matematica; e così, come quelli, riescono allo intento t a n t o più e t a n t o meglio quanto maggiore è il loro numero e la loro essenza similare ! U n a richiesta per ultimo è f a t t a dai salariati nello interesse particolare dei corpi a r m a t i : essi chiedono il voto politico e amministrativo per tutti i cittadini salariati, compresi i corpi armati che si t r o v a n o al servizio delle A m m i n i s t r a z i o n i locali. Eicordo a questo oggetto che sentenze diverse di tribunali delle v a r i e regioni del E e g n o hanno v a r i a m e n t e sentenziato in m a t e r i a circa la possibilità o meno dell'esercizio di questo diritto, che d o v r e b b e f r a n c a m e n t e al giorno d'oggi non essere negato più ad alcun u o m o libero. A togliere questa r i l e v a t a disdicevole discrepanza fra sentenze dell'unica magistratura nostra, a sancire con una disposizione perentoria il libero esercizio di questo sacrosanto diritto, i corpi a r m a t i chiedono, e noi per loro i n v o c h i a m o , disposizioni precise Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — — l a 3ESSI0NE — 7666 Camera dei Deputati - DISCUSSIONI — TORNATA DEL 3 1 MiGGIQ Ì9l0 > di legge che non livellino questi uomini a coloro che h a n n o perduto i diritti civili. Ecco, illustre presidente del Consiglio e ministro dell'interno, i provvedimenti che invochiamo da voi in f a v o r e di questi benemeriti salariati dei comuni^ delle Provincie e delle opere pie; e questi provvedimenti noi richiediamo non t a n t o nell'interesse dei singoli, m a in quello ben più alto e ben più ragguardevole del bene generale del paese. E d è con persuasione di benevolo accoglimento che noi questi p r o v v e d i m e n t i vi chiediamo ben sapendo che voi, anche senza le nostre premure, pochi giorni or sono avete scritto: « ho presenti desiderata dei subalt e r n i degli enti locali, e mi riservo di esaminarli colla maggiore benevolenza pos- ' sibile ». Yi ricordo ancora che questa Federazione f r a i numerosissimi salariati dei comuni, delle Provincie e delle opere pie ha s a p u t o finora mantenere la commendevole caratteristica di serena a p o l i t i c i t à : così debbono «ssere e mantenersi le federazioni di classe e così deve restare e resterà questa, se voi provvederete ad assicurare ai suoi componenti quelle migliorìe di ordine morale ed economico che oggi qui io vi ho richieste in nome di numerosi colleghi. In questo momento migliaia e migliaia di uomini da u n capo all'altro ed in ogni più minuscolo centro d ' I t a l i a a t t e n d o n o ansiosi quello che sarà per rispondere il Governo: t u t t i questi uomini servono la pubblica cosa; non vi a d o n t a t e se io li chiamo vostri modesti, umili, ma pur benemeriti cooperatori ! Essi con voi e con noi e forse t a l v o l t a anche più di voi e di noi s t r u m e n t i materializzati di ordine pubblico, concorrono m o d e s t a m e n t e sì, ma in forma diretta, e cospicua alla realizzazione dell'aleatorio p r o g r a m m a di Governo che nell'adempimento coscienzioso del dovere per p a r t e di t u t t i vuole conciliare l'ordine e la libertà. Ad essi quindi, per la realizzazione di quella forinola ideale cui si ispira la sapiente opera vostra, v a d a presto il benefico influsso d i provvedimenti legislativi di tutela e di garanzia che io non voglio avervi suggerito, m a che vi ho solamente e modestamente ricordato. {Approvazioni — Molti deputati M congratulano con Voratore). P R E S I D E N T E . H a facoltà di parlare l'onorevole I n d r i . I N D R I . Onorevoli colleghi! Nel prendere la parola per alcune osservazioni, alle quali l a discussione del presente bilancio mi offre occasione, non ho la pretesa di esporre considerazioni, che abbiano il pregio della nov i t à , o l'efficacia di risolvere senz'altro i problemi ai quali esse si riferiscono. A scopo più modesto mirano le mie parole, che sono d i r e t t e a richiamare l'attenzione benevola del Governo e della Camera su alcuni problemi, in merito ai quali si è a lungo discusso, ma rispetto ai quali non si è ancora arrivati ad alcuna pratica conclusione, definit i v a m e n t e efficace. Cadrà inascoltata la mia voce? Se guardo a me stesso, dovrei sospettarlo; ma se miro più in alto e penso alla importanza dei problemi che vorrò sottoporre all'uomo illustre che regge il Dicastero degli interni, mi arride la speranza che il seme modesto vorrà fruttificare, non per merito di chi lo lancia, ma per virtù di chi è chiamato a raccoglierlo; e mi arride anche la speranza di avere i sentimenti benevoli della Camera sop r a t t u t t o , e vorrei anzi dire esclusivamente, perchè gli argomenti, di cui r a p i d a m e n t e t r a t t e r ò , r i g u a r d a n o quella, che, con frase felice ed espressiva, l'onorevole relatore del bilancio ha voluto chiamare politica sociale silenziosa. Perchè, onorevoli colleghi, rimanendo sempre nel campo di quei problemi, che di f r o n t e alle nostre organizzazioni rientrano nella competenza e nelle attribuzioni del Ministero dell'interno, io mi occuperò di quei fenomeni, che costituiscono il primo e l'ultimo gradino della scala della delinquenza, convinto come sono che uno s t r e t t o legame congiunga l'alfa e l'omega delle manifestazioni delittuose; cosicché i provvedimenti, che vengono a d o t t a t i per prevenire o rendere meno gravi le manifestazioni di quella che dirò la delinquenza iniziale, si ripercuotono efficacemente, rendendole meno intense e pericolose, su quelle che sono le manifestazioni della delinquenza più evoluta ed anziana. A tale proposito soccorre una prima osservazione: cóme funzionano gii i s t i t u t i , i quali, r a p p r e s e n t a n d o u n a garanzia di t r a n quillità per i cittadini, debbono provvedere alla persecuzione dei delitti ed alla ricerca dei delinquenti? L ' a r g o m e n t o della pubblica sicurezza e della scuola di polizia è largamente e dott a m e n t e t r a t t a t o nella relazione; cosicché io potrei, accennato l'argomento, semplicemente richiamarmi a q u a n t o l'onorevole relatore ha esposto. Certo è però che, di f r o n t e ai risultati davvero non troppo rassicuranti, vien f a t t o Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — 7667 — — l a SESSIONE — Camera DISCUSSIONI — - T O R N A T A ~ D E L 3 1 di domandarci se davvero si è provveduto a garantire la società dal pericolo grave ed immanente della delinquenza. A mio sommesso avviso la risposta, per essere sincera, non può essere che malinconicamente negativa. Per persuadersi di ciò, basta richiamare le cifre le quali accertano del numero rilevante degli insuccessi istruttori, dipendenti dal fatto che non si poterono scoprire gli autori dei reati. Consenta la Camera, ed in modo particolare consenta l'onorevole relatore, che io, attingendo ad altra sua relazione, comunicata alla Commissione di statistica, richiami le cifre che egli ha esposto, completandole però con altre, ed istituendo quindi un raffronto, il quale servirà ad imprimere maggiore efficacia a quello che risulta dai numeri che nella relazione si. consegnano. Avverte dunque l'onorevole relatore che nel 1907 le ordinanze di non luogo, per essere rimasti ignoti gli autori del reato, ascesero a 104,949. Tale cifra, indubbiamente imponente per sè stessa, acquista una importanza ben maggiore quando voglia essere messa in confronto col numero dei processi che si ebbero in quell'anno, che fu di •282,636. Così nel 1908 le 104,417 ordinanze di non luogo per il predetto motivo vanno messe a raffronto con i 283,488 processi. Da questo confronto si ricava la conclusione, non troppo confortevole, che circa il 40 per cento dei delitti rimangono impuniti, perchè non se ne scoprono gli autori. STOPPATO, relatore. In qualche circondario anche il 75 e fino l'80 per cento. I N D R I . Ho preso le cifre nel loro assieme, ed ho fatto una proporzionale complessiva. Ho piacere che l'onorevole relatore accenni che vi sono alcune località in cui questa proporzionale è anche più /elevata di quella da me accertata.| Credo però doveroso accennare ad uno dei vari elementi che possono concorrere a formare questa elevata percentuale, argomento che forse a prima vista potrà determinare un sorriso, ma che, illustrato, persuaderà della sua verità. Voglio dire -che l'aumento della percentualità può essere determinato dal fatto del passaggio dell'azienda delle ferrovie dall'industria ¡privata all'esercizio di Stato. È troppo risaputo infatti come sempre si siano verificati, e si verifichino tuttora, numerosissimi furti ferroviari, molti deifquali riflettenti 'quantità economiche di ^valore pressocchè trascurabile. Quando si verificavano, essendo l'am- dei Deputati MAGGIO 1 9 1 0 ~ ministrazione delle ferrovie in mano ad una Società privata, questa preferiva assai spesso indennizzare i danneggiati senza ricorrere alla denunzia, anche per sottrarsi a tutte quelle noie, ed a tutte quelle brighe che si accompagnano, nella nostra pletorica procedura penale, alle denunzie. Non così potrebbe avvenire, ed avviene ora, da parte dei funzionari dello Stato, i quali di ogni violazione della legge devono portare denunzia alla autorità. Questa inizia le proprie indagini le quali molto spesso, essendo in relazione all'importanza morale ed economica molto relativa del fatto denunciato, sono tali da condurre ad un risultato negativo. Ma poiché la denuncia fu presentata regolarmente rubricata, deve intervenire il provvedimento del giudice che si risolve nella pronuncia di ordinanza di non luogo. Ed ecco una delle cause estranee, indipendenti dalla autorità, che concorrono ad aumentare la percentuale di questi insuccessi istruttori. Ma è indubitato, onorevoli colleghi, che, pur tenendo conto di questo elemento, la percentuale stessa si mantiene sempre in una cifra troppo elevata. Sarà questa colpa esclusiva della organizzazione dei nostri istituti di polizia giudiziaria ? Io non voglio affermarlo. Eiconosco però che alcuniprovvedimenti, anche radicali, che concorressero a modificare ed a riordinare quella istituzione, potrebbero condurre al risultato di avere delle conseguenze meno gravi. Io non voglio entrare in dettagli: mi permetto soltanto di osservare (perchè di ciò è pure fatto cenno nella relazione) che rispetto alle nostre scuole di polizia sarebbe benel'insegnamento scientifico fosse completato anche con un insegnamento di natura pratica, il quale potrebbe essere fornito da chi abbia diretta conoscenza del nostro mondo criminale,¿così da poterne conoscere i sistemi, le tendenze, i mezzi di azione, e dare le necessarie istruzioni a coloro che devono successivamente esplicare in questo campo, nemico della società, la loro attività in difesa della società stessa. Spero perciò o,he l'onorevole ministro vorrà su questo problema, che mi pare gì ave in quanto interessa la sicurezza e la tranquillità dei [cittadini, portare tutto il suo attento esame. (Benissimo!)} Molto, onorevoli colleghi, si è discusso dentro e fuori di questa Camera dell'impressionante fenomeno della delinquenza minorile; e uomini autorevolissimi, dei quali itti f i rlrimrrt a*-' LEGISLATURA XXII — — 7668 — I* SESSIONE — DISCUSSIONI tjfi77ì.era V< ! >epxtea*.— TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1910 io non istarò a ripetere i nomi perchè da gare della corruzione, la quale, se è dissolvoi ben conosciuti, hanno portato il convitrice dei buoni sentimenti dell'animo, lo tributo del loro cuore e della loro intelliè bene spesso anche delle energie fìsiche. genza alla cura di questa piaga dolorosis(Benissimo!) sima che minaccia di tramutarsi in cancrena Ora anche di tale argomento si è ripelogoratrice. tutamente discusso in questa Camera e Io certo non avrò la pretesa (chè sarebbe fuori, ma purtroppo siamo sempre nelle atto di audacia) di voler suggerire rimedi stesse condizioni e la nostra bella penisola nuovi, su molti dei quali dovrebbe del resto continua ad essere invasa da una forma di richiamarsi, e si richiamerà, l'attenzione di letteratura (dovrò chiamarla così poiché chi con tanto senno regge il dicastero della non mi sorregge altra parola, e mi dispiace giustizia: al quale dicastero, per motivi che di usare questa espressione anche per la dirò rapidamente in seguito, io vorrei ve- I¡ persona che mi sta dinanzi, l'onorevole Pranisse affidata la direzione e l'amministradeletto, e che della sana letteratura è vezione di tutti quegli istituti che hanno diramente un autorevole rappresentante) una retta e immediata relazione coi fenomeni letteratura che ci proviene da oltre i monti della delinquenza. Mi sia però lecito di vee da oltre i mari, e nella quale la lubricità dere se e quanto si sia fatto fin qui allo del pensiero è superata soltanto dalla bruscopo di ottenere, per lo meno, una parola talità volgare dell'espressione. {Approvarassicuratrice dall'autorevole capo del Gozioni). verno in ordine a una tale questione. E un L U Z Z A T T I , presidente del Consiglio, miprimo rilievo che io credo di dover fare, e nistro delV interno. Purtroppo, è anche auche mi è ispirato dalla modesta mia pratoctona. tica professionale che mi costringe a vivere I N D B I . È vero, e questa osservazione è nel doloroso contatto degli ambienti carancora meno confortevole per noi. Queste cerari, è che sia necessario imprimere, non pubblicazioni poi sono largamente esposte soltanto con la parola, ma coi fatti, una nelle edicole, nelle rivendite dei giornali, e diversa caratteristica alla pena, la quale quel che è peggio, onorevole presidente del non deve avere l'impronta di una represConsiglio, anche nelle rivendite di giornali sione violenta che opprime e distrugge, ma delle nostre stazioni ferroviarie, le quali, deve piuttosto risolversi in una benefica se non erro, vengono concesse in appalto emenda che eleva e può ricostituire. E in dallo Stato. armonia a ciò, onorevoli colleghi, e in reI o certo non vorrò pretendere, poiché lazione al rilievo evidente che la delinmi occupo di questo problema relativaquenza minorile è certo facilitata dal fatto mente all'impressione che ne possono avere dell'abbandono nel quale il fanciullo è lai minorenni, io non vorrò pretendere che sciato, e dalla deficienza di una sana edusi arrivi a provvedimenti che possano escazione morale e civile, tanto più necessere in contrasto con la legge. saria di fronte al rilassamento dei vincoli Perchè se c'è qualcuno che crede o spera di famigliari per i quali molte volte il fantrovare in queste letture un balsamo riconciullo è costretto a vivere al contatto morfortatore o magari rigeneratore, non certo boso della strada, quando non è posto nella noi ci possiamo opporre allo sfogo di questa dolorosa situazione di essere involontario solitaria sodisfazione. (Ilarità). Io, come testimonio di manifestazioni che offendono accennai, mi interesso soltanto dell'impresla legge e la morale insieme, in armonia a sione che il f a t t o può produrre nell'animo ciò, dicevo, un intervento vigoroso da parte dei giovani, impressione che può essere fadello Stato sembra assolutamente indispentale, mentre io credo che il tenere viva la sabile. [Bene!) / fiamma di idealità morali nell'animo della giovinezza sia opera nella quale ci dobbiaEd io credo, onorevoli colleghi, che in mo trovare tutti concordi, perchè è troppa primo luogo si dovrebbe cercare di rendere risaputo come la corruzione e la delinmeno facile quello che dirò il contatto fra quenza siano strettamente congiunte in le anime giovanili e le manifestazioni pubmodo che molte volte la prima è fattrice e bliche della immoralità più sfacciata. determi natrice della seconda. (ApprovaBadate che non è questione di maggiore zioni) . o minore puritanesimo: questo è soltanto Ed io che so che nell'animo buono deldesiderio di salvare la nostra giovinezza, l'illustre presidente del Consiglio alita un che è forza viva della Nazione; è in fondo senso di alta e pura moralità, spero di avere aspirazione di creare un ostacolo al dila- Atti Parlamentan ~ "LEGISLATURA XXIII — — 7669 — I a SESSIONE — DISCUSSIONI — d a lui u n a p a r o l a che mi assicuri come egli si preoccupi di questi pericoli, pericoli i q u a l i a u m e n t a n o di f r o n t e a certi spettacoli nei quali ogni s e n t i m e n t o di a r t e è d i s t r u t t o •per esservi sostituito quello della pornografìa più oscena, che arriva al p u n t o di d e t e r m i n a r e un s e n t i m e n t o di nausea in ogni u o m o che si s e n t a non s o l t a n t o moralmente, ma a n c h e , lasciatemelo dire, fisiologicamente sano! {Bravo!) Mi si c o n s e n t a , onorevoli colleghi, poiché come l ' a n n u n z i a i fin da p r i m a , il mio povero discorso non a v r à certo il m e r i t o della novità, di e n t r a r e a p a r l a r e di u n alt r o a r g o m é n t o p u r non nuovo in q u e s t a Camera: quello dei r i f o r m a t o r i . Voci. Cosa ha d e t t o ? I N D R I . I r i f o r m a t o r i . E l ' i n e s a t t a percezione della f r a s e d a p a r t e di q u a l c h e collega d i p e n d e forse dal f a t t o che q u e s t a parola contiene t r o p p e volte quella l e t t e r a dell'alfabeto che mi è u n p o ' ostica. (Si ride). I r i f o r m a t o r i , d u n q u e , che d o v r e b b e r o rappresentare il p o r t o t r a n q u i l l o e l'asilo sicuro, dove d o v r e b b e r o t r o v a r e ricovero i giovani n a u f r a g h i della vita, corrispondono essi per la loro organizzazione, p e r il loro numero allo scopo per il q u a l e v e n n e r o istituiti ? La d o m a n d a mi s e m b r a doverosa di f r o n t e ai rilievi che a q u e s t o r i g u a r d o si contengono nella relazione d e l l ' o n o r e v o l e S t o p p a t o , che della redenzione giovanile è stato ed è u n f e r v e n t e , caldissimo apostolo. I o so che l'organizzazione di questi riformatori, per le alte finalità che si propongono di r a g g i u n g e r e , è tale d a determinare e d a s u s c i t a r e l ' a m m i r a z i o n e e se vo-< lete a n c h e l ' i n v i d i a di a l t r e nazioni. Ma p u r t r o p p o noi, che s a p p i a m o come realmente s t a n n o le cose, d o b b i a m o melanco n i c a m e n t e concludere che q u e s t a a m m i r a zione e q u e s t a invidia devono essere l i m i t a t e alla istituzioni c o n s i d e r a t e a s t r a t t a m e n t e , più che nella loro p r a t i c a applicazione. I o c o m p r e n d o che non possa s e n z ' a l t r o realizzarsi l'altissimo ideale che t u t t i i giovani t r a v i a t i o .delinquenti possano t r o v a r ricovero in queste case di r i f o r m a ; ma credo che u n a situazione migliore, con un po' di b u o n a v o l o n t à , si p o t r e b b e o t t e n e r e , e sop r a t t u t t o penso che il p r o b l e m a m e r i t i u n o s t u d i o maggiore e più a m o r o s o di quello che finora forse non vi sia s t a t o d a t o . La p r o p o r z i o n e degli accolti oggi nei rif o r m a t o r i è così al di s o t t o del n u m e r o di coloro che a v r e b b e r o diritto di t r o v a r v i accoglimento che, se la f a m a n o n m e n t e Camera TORNATA DEL 3 1 MAGGIO dei Deputati 1910 e credo che in questo caso non m e n t a , vi sono delle circolari c h e a v v e r t o n o le a u t o rità di non iniziare n e m m e n o le p r a t i c h e per l ' a c c o g l i m e n t o di minorenni nei riform a t o r i q u a n d o a b b i a n o oltrepassato l ' e t à di 14 anni. Ora v e d e t e che con un p r o v v e d i m e n t o di a u t o r i t à , s e p p u r e r i s p o n d e n t e ad u n a assoluta necessità, si viene a dar di frego a ciò che dispone t a s s a t i v a m e n t e la legge. Ciò costituisce u n a condizione di cose per cui molti m i n o r e n n i sono c o s t r e t t i ad espiare la p e n a nei carceri c o m u n i dove (onorevoli colleghi, la mia affermazione p u ò essere c o n f e r m a t a d a q u a n t i o per necessità professionale o per dovere di s t u d i o f r e q u e n t a n o quei luoghi di dolore che sono lecar-» ceri) dove la disposizione che sia m a n t e n u t a la distinzione t r a le giovani reclute ed i v e t e r a n i del pauroso esercito della delinq u e n z a , non è a f f a t t o osservata, e t u t t i i n v e c e sono t e n u t i uniti. (Movimenti dell'onorevole sottosegretario di Stato per T'interno). È proprio così, onorevole sottosegretario di S t a t o per l ' i n t e r n o . C A L I S S A N O , sottosegretario di Stato per Vinterno. P r o p r i o così ! I N D R I . Avevo i n t e r p r e t a t o che il suo cenno avesse u n significato di s m e n t i t a , della q u a l e sarei s t a t o lieto, a l m e n o per la p a r t e alla quale la sua s m e n t i t a si s a r e b b e riferita. C A L I S S A i s O , sottosegretario di Stato per Vinterno. Assentivo invece, a p p u n t o perchè anch'io, come lei, ho p r a t i c a di q u e s t e cose ! I N D R I . N o n come me, m a molto più di me. E quindi per questo è a n c o r a più a u t o r e v o l e la c o n f e r m a c h e ella d à in questo m o m e n t o alla mia osservazione. Ora n o n ho bisogno di i n t r a t t e n e r e la C a m e r a p e r dire t u t t e le gravi conseguenze che d e r i v a n o , specialmente ai m i n o r e n n i , da questo f a t a l e c o n t a t t o . Ma oltre a ciò, che è rilievo che mi sembra non t r a s c u r a bile, credo che il p r o b l e m a dei r i f o r m a t o r i d e b b a essere s t u d i a t o a n c h e in relazione alla legge che g o v e r n a q u e s t e istituzioni. L ' a r t i c o l o 4, i n f a t t i , del r e g o l a m e n t o 14 luglio 1907 dispone che i r i f o r m a t o r i debb o n o essere divisi p r i m a di t u t t o a seconda delle categorie giuridiche dei minorenni che vi t r o v a n o accoglimento, venendosi così a costituire, l a s c i a t e m i p a s s a r e la frase u n p o ' b a r b a r a , t r e b r a n c h i e s e p a r a t e e distinte di r i f o r m a t o r i . Ma l'articolo stesso soggiunge che possono, f e r m a r e s t a n d o la divisione acc e n n a t a testé, possono i r i f o r m a t o r i suddi- Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — I SESSIONE — a — 7670 — Camera dei Deputati. D I S C U S S I O N I ^ — TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 vidersi in altre branchie in ragione dell'età, \ dei precedenti e della condotta dei rico- \ verati. Secondo questo criterio, si costituirebbero altre cinque classi separate e distinte. Non è necessario che io dica alla Camera come per rispondere ai fini che la legge si propone di raggiungere, sarebbe utilissimo che questa, che è disposizione protestativa, divenisse disposizione obbligatoria. Ed io ho il conforto a questo proposito (poiché la distinzione è ispirata al pensiero di evitare quegli agglomeramenti fra giovani di tendenze, aspirazioni, precedenti ed educazione diversi, che difficulterebbero il raggiungimento dell'emenda alla quale i riformatori mirano in modo essenziale) ho il •conforto a proposito di queste mie parole, dicevo, di potere invocare una autorevolissima dichiarazione avutasi l'anno scorso in questa Camera dall'onorevole Giolitti che, discutendo appunto dei riformatori, ebbe ad affermare l'opportunità che le disposizioni di legge avessero applicazione specialm e n t e per ciò che riguarda i minorenni di diverse tendenze e di età diverse. Se si mettono pertanto a raffronto tutte queste disposizioni legislative col numero molto limitato dei nostri riformatori, si vede come il voto della legge non possa avere il suo completo esaudimento. Eimedi a questo stato di cose, specialmente di natura finanziaria, io non mi permetterei certo di suggerire tanto più che in materia finanziaria non esito a dichiararmi incompetente. Bicordo però che ad ovviarvi accenna già l'onorevole relatore il quale mi sembra che con molta opportunità, suggerisca una più rigida e severa applicazione dell'articolo 169 del regolamento. Agli altri rimedi penserà la sagace mente dell'onorevole ministro dell'interno che vorrà essere senza dubbio d'accordo con me nel ritenere che un lieve sacrifìcio potrà esser anche tollerato quando si sappia che viene chiesto per salvare dei giovani traviati e far sì che essi anziché di disdoro e di danno possano essere di vantaggio alla patria. (Bravo!) Giunto a questo punto mi occupo di un altro argomento, a cui ho incidentalmente accennato al principio del mio dire, cioè della dipendenza degli istituti carcerari che vorrei trasmigrasse dal Ministero dello interno a quello di grazia e giustizia. Anche questa questione non è nuova. Secondo le indagini che ho fatte ne parlò per la prima volta in questa Camera l'ono- revole Mazza nel 1903 come relatore del bilancio dell'interno. Successivamente ne discorse l'onorevole Stoppato che è del bilancio dell'interno il relatore odierno. Faccio questo rilievo perchè mi arride la speranza che la invocazione del precedente e le teorie note del relatore faranno sì che egli vorrà benevolmente accogliere l'idea che sto propugnando. Il ricordo inoltre di quanto dissero questi due parlamentari, dì me molto più autorevoli, mi dispensa dall'approfondire l'argomento. Faccio una sola osservazione. Nel suo discorso l'onorevole Mazza invocò l'esempio della Francia e l'invocazione era giusta nel senso che anche la Francia, come l'Italia, mira al passaggio degli istituti carcerari dal Ministero dell'interno a quello della grazia e giustizia. Ma se è vero che l'esempio delle altre nazioni deve insegnare qùalche cosa, noi dobbiamo ricordare che gli unici popoli che continuano a tenere gli istituti carcerari alle dipendenze del Ministero dell'interno sono appunto l'Italia e la Francia. Ora questo confronto non è troppo lusinghiero pel nostro sistema, tanto più poi se si pensa che la Francia aspira da tempo alla riforma. Questa poi non si limiterebbe ad una questione di etichetta esteriore ma rifletterebbe la sostanza. Poiché, come ho detto prima, col mantenimento della stessa sorveglianza e della stessa direzione si perpetuano sistemi che sono contrari alle aspirazioni più recenti della scienza penitenziaria ed alle nuove finalità della pena la quale deve avere carattere non di repressione ma di emenda. Questo è tanto vero che precise disposizioni del codice penale esplicano l'attuazione di un tale principio astratto. Ora per poter render possibile l'applicazione di queste disposizioni legislative sarebbe necessario che i condannati venissero esaminati e studiati non tanto nell'aspetto esteriore quanto nei loro sentimenti interni; sarebbe necessario che i condannati potessero avere contatto con i superiori degli istituti carcerari: il che purtroppo, nella pratica, non avviene perchè questi concetti pare non entrino nella mente di alcuni funzionari, i quali credono di avere assolto completamente il compito loro, col mantenere gli individui condannati, segregati dal civile consorzio e col dare applicazione pratica alle disposizioni burocra| tiche che si contengono nei regolamenti. Ma non è così, a mio avviso, che può ( Atti 7671 Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — Camera dei TORNATA DEL 3 1 MAGGIO Deputati 1910 una buona volta radicalmente e con coragessere raggiunto lo scopo che la legge si gio curata. propone; scopo che si potrà tanto più faPer la verità storica, e perchè rapprecilmente ottenere quando, mettendo questi senta per me un altissimo conforto alla tesi istituti alla dipendenza di quel Dicastero che sostengo, devo ricordare che l'anno che è in più immediato e diretto contatto scorso, in occasione della discussione del con tutti i fenomeni della delinquenza, si bilancio, rispondendo ad un magistrale dipotrà almeno costituire quell'unità di indiscorso pronunziato contro il domicilio coatto rizzo che è fonte principale e fondamentale dall'onorevole Leonardo Bianchi, l'onoredel successo di qualunque aspirazione. {Bevole Giolitti rivolgeva alla Camera queste i nissimo!) parole : Onorevoli colleghi sono prossimo alla fine, con sodisfazione vostra (Voci: No, no), ma « L'argomento è dei più importanti per credetelo, ed è la verità, anche con molta tutta la società ed è una condizione verasodisfazione mia. mente dolorosa quella di questa massa di uomini (perchè sono pur sempre uomini) i Voglio occuparmi dei fenomeni che rapquali non sono che un male per la società. presentano l'ultimo gradino della scala della Mi propongo di presentare un disegno di delinquenza. Voi avete compreso che intenlegge a questo proposito, augurandomi che do alludere ai delinquenti abituali e al doabbia sorte migliore di quell'altro, che rimicilio coatto, piaga purulenta sempre mase tre anni inscritto all'ordine del giorno, aperta nell'organismo sociale. Anche su quesenza avere l'onore della relazione della sto argomento potrò esse,re assai breve. Commissione parlamentare ». Pare quasi che lo Stato non esiti a mantenere quella che io dirò l'università di perA mia volta mi auguro che la promessa fezionamento della delinquenza con annessa dell' eminente uomo, la quale non potè scuola pratica per l'organizzazione dei pegessere attuata per gli avvenimenti parlagiori delitti. (Benissimo!) Perchè oggi è dimentari, sia raccolta dall'onorevole presimostrato come realmente a tali dolorose e dente del Consiglio attuale, il quale vorrà sinistre conseguenze conduca l'istituzione darci un sicuro affidamento che presenterà del domicilio coatto, contro del quale tante a tale riguardo un disegno di legge, che, voci si sono levate, per l'abolizione del se non avrà per sè le fosforescenze dell'apquale tante promesse si sono avute, le priparenza esteriore, corrisponderà però ad un me inascoltate, le seconde, diciamolo aperbisogno reale ed universalmente sentito. tamente perchè è la verità, non mante{Vivissime approvazioni — Moltissimi denute. (JBene!) putati vanno a congratularsi con Voratore). P R E S I D E N T E . Il seguito di questa diNella relazione si accenna al numero non scussione è rimesso a domani. trascurabile di progetti presentati in proposito, nessuno dei quali ebbe l'onore di oltrepassare la soglia di quest'Aula. EpInterrogazioni. pure il problema era tale da occupare seriamente, in quanto mirava a salvare la P R E S I D E N T E . Si dia lettura delle insocietà dai suoi nemici peggiori. terrogazioni presentate oggi. Eicordo che nel presentare il disegno di legge contro i delinquenti abituali e per la R I E N Z I , segretario, legge : abolizione del domicilio coatto, nel 1900, il compianto Gianturco così concludeva la « I l sottoscritto chiede d'interrogare il sua relazione: ministro dei lavori pubblici per sapere se « Non è dunque col domicilio coatto, non creda equo e doveroso provvedere i che una lunga esperienza ha dimostrato mezzi di sussistenza ai guardiani idraulici inefficace a prevenire la delinquenza, che licenziati dal servizio per ragione di vecla società si può e deve difendere da cochiaia, e presentare un disegno di legge loro che hanno spiccata tendenza a delinche in avvenire assicuri anche a questo perquere, ma biscgna escogitare metodi più sonale una pensione per la vecchiaia. efficaci e improntati a un più alto senso « Queirolo ». di giustizia per garantire l'ordine sociale ». Da allora ad oggi sono passati diecianni. Nuove voci si sono levate per l'abolizione « Il sottoscritto chiede d'interrogare il di questo vero semenzaio di delitti e la naministro dei lavori pubblici per sapere se zione attende ancora che questa piaga venga non ritenga doveroso presentare sollecita- Atti — 7672 — Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — I a SESSIONE — DISCUSSIONI — mente proposte tendenti a migliorare le condizioni dei cantonieri delle strade nazionali. « Samoggia ». « 11 sottoscritto chiede di interrogare i ministri di agricoltura, industia e commercio e delle finanze per sapere se non ritengano ormai opportuno alienare le case di proprietà demaniale che costituiscono la borgata di Battipaglia per dar vita ad una nuova borgata in località S. Berniero sempre in comune di Eboli (Salerno). « Samoggia ». « Il sottoscritto chiede di interrogare il ministro di agricoltura, industria e commercio per sapere se, in vista della crescente e dannosissima diffusione di alcune piante parassitarie (cuscuta e orobanche, in » ispecie) non ritenga opportuno presentare speciali provvedimenti legislativi, stimolando intanto i comuni a valersi delle facoltà che sono a loro concesse per limitare ed ostacolare il diffondersi dei parassiti. « Samoggia ». a II sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dell'interno sul divieto opposto dal Consiglio comunale di Eomano Lombardo alla apposizione di un medaglione ricordo a Giuseppe Garibaldi. « Samoggia «. « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro della guerra .per conoscere, in seguito al luttuoso fatto avvenuto dalla Caserma « Bruzzesi in Civitavecchia, quali responsabilità eventualmente si debbano constatare, quali provvedimenti s'intenda prendere per prevenire possibilmente tali sventure e quali disposizioni siansi prese in sussidio delle vittime. « Calisse ». « I l sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, per sapere se e quando verrà a luce e sarà messo in attuazione il nuovo regolamento sui fanalisti di cui una Commissione si occupa sin dal 1907. « Zaccagnino ». ( « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, sui ritardi che subisce la pratica per l'iscrizione del fiume Fortore tra le opere idrauliche di terza categoria e sui provvedimenti a prendere. « Zaccagnino ». Camera dei TORNATA DEL 3 1 MAGGIO Deputati 1910 « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici, per sapere quando saranno presentati i provvedimenti opportuni per colmare le cave di prestito intorno alle linee ferroviarie e se non sia il caso di provvedere d'urgenza alle cave di prestito della stazione ferroviaria di Apricena, dato il fatto che si potrebbe colà ripararvi con pochissima spesa e con rilevante vantaggio dell'igiene e della stessa Amministrazione dello Stato. « Zaccagnino ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro della guerra sulla opportunità o meno di transitare nella categoria degli uscieri gli attuali inservienti di ufficio, da lunghi anni adibiti alle funzioni di uscieri nei vari ispettorati, comandi, direzioni di artiglieria e del genio. « Buonanno ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dell'istruzione pubblica sulle risultanze delle indagini fatte alla clinica delle malattie mentali e nervose della regia università di Palermo. « Castellino ». « I l sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici sull' inqualificabile ritardo nei lavori di completamento per l'approdo dei ferry boats a Villa S. Giovanni. v « Gesualdo Libertini ». « I l sottoscritto chiede d'interrogare il ministro dei lavori pubblici per sapere se ha conoscenza del pericolo reale ed immediato che corrono i ferry-boats di più grosso tonnellaggio, entrati in servizio da pochi giorni per la traversata dello Stretto, a causa della evidente deficienza delle condizioni di approdo a Villa San Giovanni, e quali provvedimenti intenda disporre per ovviare ad un possibile disastro. « Gesualdo Libertini ». « Il sottoscritto chiede d'interrogare i ministri delle finanze e del tesoro, per conoscere i motivi che ritardano la costruzione del palazzo degli uffici finanziari in Cosenza, con grave danno per la cittadinanza e per lo Stato. « Confienti ». P R E S I D E N T E . Queste interrogazioni saranno inscritte nell'ordine del giorno. Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII l a SESSIONE — — 7673 DISCUSSIONI — Debbo però, ancora una volta, richiamare 1' attenzione degli onorevoli colleghi sopra questo fatto. In materia d'interrogazioni si vanno continuamente escogitando metodi, i quali, secondo me, non sono perfettamente conformi nè al regolamento, nè ai principi di cortesia e di deferenza, che si debbono i colleghi fra loro. Da qualche tempo si usa da alcuni deputati presentare in una sola volta quattro o cinque interrogazioni; non riflettendo che, in questo modo, per il giorno dello svolgimento, si viene ad ipotecare, a profìtto di un solo deputato, e conseguentemente contro il diritto degli altri, tutto il tempo che in ogni seduta vien destinato alle interrogazioni. (Bravo!) Io ho pensato al modo di riparare a questo. inconveniente con una modificazione al regolamento, che dovrebbe poi esser presentata dalla relativa Commissione ; perchè nessun Presidente di Assemblea legislativa, il quale Senta i doveri del suo alto ufficio, potrebbe tollerare il consolidarsi di un sistema, che costituirebbe una vera sopraffazione del comodo di un deputato singolo al diritto di tutti. (Approvazioni). Prima però di giungere ad una disposizione regolamentare, che assumerebbe quasi il carattere di un provvedimento disciplinare mi piace di fare ancora appèllo alla discrezione degli onorevoli deputati. (Benissimo!) Potrei dire i nomi di coloro che hanno presentato ad un temjpo anche quattro interrogazioni; ma me ne astengo, perchè confido che il mio avvertimento, anzi la mia preghiera non sarà stata fatta invano, ma sarà ascoltata. (Vivissime approvazioni). In caso diverso, saprò compiere, ad ogni costo, il mio dovere. Molte voci. Ha ragione ! Ha ragione ! Sull'ordine del giorno. CABRICI. Chiedo di parlare. P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. CABRINI. Mi permetto di proporre che per domani, fra le interrogazioni e la continuazione del bilancio dell'interno, venga inscritta nell'ordine del giorno la discussione del disegno di legge Daneo, accettato poi dall'onorevole ministro Credaro, dal titolo : « Interpretazione dell'articolo 73 della legge 15 luglio 1900, n. 383, portante provvedimenti per le provinole meridionali ». Posso garantire che il disegno di lègge non darà luogo a discussione di sorta. P R E S I D E N T E . L'onorevole presidente del Consiglio dichiarò, sabato scorso che non 602 Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 intendeva che avanti al bilancio dell'interno fossero iscritti altri disegni di legge; tranne, ben inteso, quelli di carattere amministrativo, come le maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento, che non si possono assolutamente prorogare. Io quindi me ne rimetto allo stesso presidente del Consiglio. LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Se l'onorevole Presidente crede, sentiamo prima le altre domande. P R E S I D E N T E . Ha facoltà di parlare l'onorevole Graffagni. GRAFFAGNI. Pregherei di iscrivere nell'ordine del giorno lo svolgimento della proposta per estendere a tre dei Mille la legge del 28 gennaio 1885: fu già votata ad unanimità dalla Camera, ma non potè andare al Senato. Si tratta di tre patriotti oramai vecchi che aspettano un po' di pensione. Prima erano sei, ma ora tre sono già scomparsi. Non ci sarà discussione affatto. P R E S I D E N T E . L'onorevole Caetani ha facoltà di parlare. CAETANI. Io chiederei che fosse messa all'ordine del giorno di domani la discussione della proposta di legge per la tombola a favore del Sottocomitato regionale di Roma della Croce Rossa. Anche per questa non ci sarà discussione. P R E S I D E N T E . Debbo intanto avvertire che per domani la Camera ha deliberato già, dopo le interrogazioni, di procedere alla verificazione dei poteri sull'elezione contestata del collegio di Sora. LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare. P R E S I D E N T E . Ne ha facoltà. LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Chiederei se, nella considerazione che einquanta e più sono gli inscritti per parlare sul bilancio dell'interno... P R E S I D E N T E . Ora son giunti al numero di cinquantotto! LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Cinquantotto ? Come la fama,, crescit eundo questo numero ! Ma perciò appunto chiederei se non si potrebbe tenere domattina una seduta, per la discussione del bilancio dell'intèrno, salvo a continuarla poi nelle ore pomeridiane; altrimenti staremo qui una settimana e mezzo, a discorrere sul bilancio dell'interno, con danno di tutto il resto. Se la Camera tenesse seduta domattina e nelle ore pomeridiane, si potrebbero contentare i colleghi nostri; tanto più che tutti Atti Parlamantari LEGISLATURA XXIII — l SESSIONE — a 7674 DISCUSSIONI — hanno promesso una brevità alla quale non siamo più abituati, ma che cureranno sicuramente. (Si ride). Però proporrei che, nella seduta pomeridiana, si discutessero i disegni di legge che, nell'ordine del giorno, portano i numeri 67 e 68 e che sono indispensabili all'amministrazione. P R E S I D E N T E . Questi disegni di legge hanno la precedenza ; e nell'ordine del giorno li metteremo innanzi a tutti gli altri argomenti, insieme con quelli che portano i numeri 65 e 66. Se non vi sono opposizioni, s'intende approvata la proposta fatta dall' onorevole presidente del Consiglio di una seduta mattutina per domani. (È approvato). Nella seduta pomeridiana, dopo le interrogazioni, avremo : verificazione dei poteri, maggiori assegnazioni, e poi il seguito della discussione del bilancio dell'interno. Ma l'onorevole presidente del Consiglio consente, mi pare, anche nelle richieste fatte da alcuni colleghi... LUZZATTI, presidente del Consiglio, ministro dell' interno. Sì : è un compensò che diamo per la seduta antimeridiana. SAMOGGIA. Io m'opporrei alla tombola! P R E S I D E N T E . Mi pare che ne proponesse una anche lei! (Si ride). Del resto, l'ammontare annuale stabilito per le tombole è già assorbito, da quelle finora approvate, fino al 1920. Che cosa importa a lei, onorévole Samoggia, se ce ne sarà una di più?... Ma già sarebbe meglio fare una sóla tombola di ottanta milioni, per esempio, da ripartire fra tutte... (Viva ilarità). La seduta termina alle 19.20. Ordine del giorno per la seduta di domani: Alle ore 10. Seguito della discussione sul disegno di legge: Stato di previsione della spesa del Ministero dell'interno per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 191l (288, 288-bis). Alle ore 14. 1. Interrogazioni. 2. Verificazione di poteri - Elezione contestata del collegio di Sora (eletto Simoncelli). Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 3. Svolgimento di una proposta di legge del deputato Graffagni per estensione della legge 28 giugno 1885 ad altri volontari della spedizione guidata dal generale Garibaldi. 4. Seguito delle discussione sui disegno di legge : Stato di previsione della spesa del Ministero dell' interno per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 1911 (288, 288.bis). Discussione dei disegni di legge : 5. Maggiori assegnazioni per lire 1,999,000 su alcuni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero delle finanze per l'esercizio finanziario 1909-10 (470). 6. Maggiori assegnazioni e diminuzioni di stanziamento in alcuni capitoli dello stato di pi evisione della spesa del Ministero delle finanze per l'esercizio finanziario 1909-10 (473). 7. Maggiori e nuove assegnazioni per lire 8,650,800 e diminuzioni di stanziamento per lire 3,193,000 in alcuni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'esercizio finanziario 1909-10 (488). 8. Nuova assegnazione di lire 20,000 per i lavori della Commissione d'inchiesta sui servizi dipendenti dal Ministero della guerra (489). 9. Interpretazione dell'articolo 73 della legge 15 luglio 1900, n. 383 portante provvedimenti per le provincie meridionali (445). 10. Tombola a favore del sottocomitato regionale di Roma della Croce Rossa (431). 11. Stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 1911 (283, 283-bis e ter). 12. Stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 1911 (286, 286-6« e ter). 13. Stato di previsione della spesa del Ministero della marina per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1910 al 30 giugno 1911 (292, 292-6« e ter). 14. Modificazione all'articolo88 della legge elettorale politica (387). 15. Ordinamento delle Borse di commercio e della mediazione, e tasse sui contratti di Borsa (168). 16. Modificazioni alla legge del 13 novembre 1887, n. 5028, sulla risoluzione delle controversie doganali (174). 17. Istituzione di una scuola tecnica in Pavullo (137). Atti Parlamentari LEGISLATURA X X I I I — 7675 — — l a SESSIONE — DISCUSSIONI — 18. Facoltà al Governo di modificare la circoscrizione giudiziaria dei mandamenti e dei circondari (138). 19. Adozione del « carato metrico » del peso di 200 milligrammi come unità di massa nel commercio delle perle fine e delle pietre preziose (127). 20. Riforma della legge 7 luglio 1907, n. 526, sulle piccole società cooperative agricole e sulle piccole associazioni agricole di mutua assicurazione (125). 21. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Cornaggia per contravvenzione (139). 22. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Torlonia per contravvenzione (111). 23. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Magno Magni per il reato di vendita di voto in concordato (197). 24. Domanda di autorizzazione a procedere contro il deputato Marami Emilio per contravvenzione (148). 25. Domanda di autorizzazione a procedere irj giudizio contro il deputato Brandolin per intervento come padrino in duello (112). 26. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Candiani per contravvenzione all'articolo 67 del regolamentò di polizia stradale (235). 27. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Casalegno, per ingiurie e minaccie continuate e per oltraggio a pubblico ufficiale (229). 28. Riduzione della tariffa telegrafica interna (95), 29. Modificazioni alle leggi sui limiti di età degli ufficiali generali (301). 30. Indennità ai deputati e incompatibilità parlamentari (121, 122, 140). 31. Aumento degli stipendi minimi agli agenti subalterni dell'Amministrazione delle poste e dei telegrafi (251). 32. Tombola telegrafica a favore degli ospedali di San Giovanni in Persiceto, Castelfranco d' Emilia, Crevalcore e del ricovero di Sant'Agata Bolognese (394), 33. Tombola telegrafica a favore degli ospedali di Forlimpopoli, Coriano, Mercato Saraceno, Montescudo, Sarsina, Cesenatico e Savignano di Romagna ; dei ricoveri di mendicità di Bertinoro Gatteo, Sogliano al Rubicone, Longiano, Poggio Berni, Sant'Arcangelo di Romagna, S. Mauro di Romagna ; e degli asili infantili di Montiano e Gambettola (411). 1 Camera dei Deputati TORNATA DEL 3 1 MAGGIO 1 9 1 0 34. Lotteria a benefìcio dell'Asilo nazionale per gli orfani dei marinai in Firenze (404). 35 Tombola telegrafica a favore degli ospedali riuniti di Montepulciano (405). 36. Tombola telegrafica a favore degli ospedali di Bibbiena, Poppi e Pieve S. Stefano (409). 37. Provvedimenti riguardanti l'emigrazione (243). 38. Modificazione all'articolo 656 del Codice di procedura penale (383). 39. Provvedimenti per la sistemazione idraulico-forestale dei bacini montani, per le altre opere idrauliche e per le bonificazioni (3, 3 bis). 40. Aggregazione di alcune zone del territorio del comune di Fiesole al comune di Firenze (422). 41. Costituzione in comune della frazione di Bompensiere (Montedoro) (156). 42. Lotteria a favore degli ospedali di Girgenti e del comune di Santo Stefano Quisquina (299), 43. Tombola telegrafica a favore dell'ospedale Vittorio Emanuele I I di Caltanissetta (419). 44. Tombola a favore degli ospedali riu niti di S. Miniato e dell'ospedale della Misericordia e Dolce di Prato (426). 45. Tombola a favore del Laboratorio romano della Società nazionale « Margherita » .di patronato per i ciechi (430). 46. Tombola a beneficio degli ospedali di Pistoia, Tizzano e S. Marcello Pistoiese (432). 47. Modificazioni alla legge 15 luglio 1906, n. 333, relativa al consorzio obbligatorio per 1' industria zolfifera siciliana (194). 48. Tombola telegrafica a benefìcio del ricovero intercomunale per la vecchiaia in Rodigo e per l'ospedale di Sabbioneta (393). 49. Modificazioni alla legge elettorale politica ed alla legge comunale e provinciale (253). 50. Conversione in legge del regio decreto n. 106 del 31 gennaio 1909 che approva la convenzione per l'esercizio da parte dello Stato della ferrovia a vapore tra la stazione di Desenzano ed il lago di Garda (219). 51. Modificazioni all'organico del personale di educazione e di sorveglianza dei riformatori governativi (416). 52. Istituzione del servizio tecnico e di un corso superiore tecnico d'artiglieria (339). 53. Autorizzazione di spesa per l ' a t t u a zione della legge 14 luglio 1907, n. 503, che dichiara monumento nazionale i beni di Garibaldi in Caprera (428). Atti Parlamentari LEGISLATURA XXIII — — 7676 — l a SESSIONE — Camera DISCUSSIONI — 54. Abolizione dei vincoli per la circolazione degli oli minerali nella zona doganale di vigilanza (356). 55. Frazionamento del comune di Ali in Ali superiore ed Ali marina (482). 56. Approvazione della convenzione relativa alla costruzione del nuovo Osservatorio astronomico della Regia Università di Torino in Pino Torinese (266). 57. Tombola a-benefìcio dell'Ospedale di San Lorenzo in Colle Val d'Elsa. (436). 58. Aumento del limite massimo delle annualità per le pensioni d'autorità al personale dipendente dai Ministeri del tesoro e degli affari esteri per l'esercizio finanziario 1909-10 (490). 59. Provvedimenti sul personale del Ministero della pubblica istruzione (402). 60. Tombola a favore degli ospedali di Cecina e Piombino (435). 61. Per gli studi di perfezionamento degli uditori giudiziari (354). 62. Modificazioni al testo unico delle leggi sugli stipendi ed assegni fissi per il regio esercito (465). 63. Maggiore assegno di lire 850,000 nello stato di previsione della spesa per il Ministero del tesoro, esercizio 1909-10, per provvedere alle spese d'impianto della regia Zecca ed accessorie (491). 64. Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio contro il deputato Leali per ingiurie, minaccie e lesioni colpose (162). 65. Approvazione di eccedenze d'impegni per la somma di lire 9,906.91 verificatesi nell' assegnazione di alcuni capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell' istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 1908-909, concernenti spese facoltative (271). 66. Approvazioni di maggiori assegnazioni in lire 7,789.49, per provvedere al saldo di spese residue inscritte nel conto consuntivo del Ministero dell'istruzione pubblica per l'esercizio finanziario 1908-909 (272). 67. Approvazione di eccedenze d'impegni per la somma di lire 4,674,715,29 verificatesi sulle assegnazioni di alcuni capitoli del bi- TORNATA DEL 3 1 dei Deputati MAGGIO 1 9 Ì 0 : lancio di previsione dell'Amministrazione ferroviaria dello Stato per l'esercizio finanziario 1908-909 (278). 68. Adozione della ferma biennale (337). 69. Aumento di 38 milioni al conto corrente istituito dal Tesoro dello Stato per opere e bisogni urgenti nei Comuni colpiti dal terremoto del 28 dicembre 1908 (437). 70. Vendita all'Amministrazione provinciale di Brescia della caserma Pietro Boifava in detta città (466). 71. Aumento di stanziamento perla completa applicazione della legge 8 luglio 1904, n. 407, contenente provvedimenti per la scuola e per i maestri elementari (469). 72. Aggregazione al mandamento di Albenga del comune di Casanova Lerone e di due frazioni del comune di Vellego (221). 73. Proroga al 31 dicembre 1910 dei poteri speciali conferiti al Governo del E e in materia di tariffe doganali (505). 74. Seguito della discussione sul disegno di legge : Riordinamento delle scuole italiane all'estero (240). Discussione dei disegni di legge : 75. Proroga dei termini stabiliti nella legge 30 gennaio 1898, n. 21, portante provvedimenti per il Credito fondiario nell'isola di Sardegna (308). 76. Modificazione alla circoscrizione territoriale delle preture della città di Torino (87). 77. Seguito della discussione legge : sul disegno di Provvedimenti per le industrie marittime nei rapporti con la economia nazionale (336). PROF. EMILIO PIOYANELLI Capo dell' Ufficio di Revisióne e Stenografia Roma, 1910 — Tip. della Camera dei Deputati