Proposta Operativa

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Proposta Operativa
PROGETTO DI AREA VASTA
PER LO SVILUPPO DELLA
PROVINCIA DI CROTONE
BOZZA
elaborata nell’agosto 2010 - aggiornata nell’ottobre 2013
La sensibilità di un acuto scrittore meridionale ci fornisce una traccia su cui si può disegnare un progetto
di sviluppo. Scrive Marcello Veneziani nel suo bel libro “Sud”:
“Si può dar luogo a investimenti creativi e insediamenti attrattivi, migliorando le condizioni
strutturali ed infrastrutturali, tutelando e valorizzando il paesaggio, i prodotti locali,
tesaurizzando il clima e l’habitat, in modo da rendere produttivo anche il panorama. Qui
s’innesta il legame con il territorio, dal turismo all’artigianato, dall’agricoltura ai beni culturali, al
vivere comunitario. Con la prospettiva aggiuntiva che una terra gradevole e un clima clemente
diventano attrattivi per una cittadinanza elettiva, gente che viene a svernare o a godersi l’estate,
la pensione, le pause lavorative, i periodi sabatici, la seconda residenza”.
PREAMBOLO
Nell’agosto 2010 è stato scritto quanto segue:
“Gli anni che stiamo vivendo non passeranno alla storia come un periodo di ordinaria
amministrazione in quanto fortemente caratterizzati da profondi cambiamenti negli
equilibri del sistema mondiale che hanno modificato, e modificheranno ancora, il
quadro economico internazionale, spostando le priorità delle nazioni dallo sviluppo al
risanamento.
A questa tendenza generale si aggiunge l’orientamento italiano a voler introdurre il
federalismo nella riforma dell’ordinamento statuale vigente.
Noi, cittadini in terra di Calabria, ci troviamo a dover gestire questa fase dovendo
superare, come si vede, un doppio salto mortale:
infatti mentre subiamo, per il risanamento, pesanti tagli alle entrate ordinarie dei
nostri Enti Locali, Regione compresa, dall’altra non riusciamo a spendere
sufficientemente le risorse straordinarie, (regionali, statali e comunitarie), a nostra
disposizione per provocare lo sviluppo che dovrebbe consentirci quell’autonomia
economica che rappresenta l’essenza dello stato federale.
Per superare questa apparente contraddizione valgono le seguenti considerazioni.
Il quadro internazionale ha determinato la situazione che gli economisti descrivono
con la metafora del “cavallo che non beve” volendo sottolineare che gli attori del
sistema, in ragione di aspettative preoccupate e comunque pessimistiche, tendono a
non cogliere gli stimoli e le opportunità che il mercato e le pubbliche amministrazioni
pongono in essere per uscire dalla stagnazione.
Nel nostro caso gli attori sono sia i soggetti privati che quelli pubblici, tutti in difficoltà
nel costruire progetti di investimento. In questa situazione sarà ben difficile che si
realizzino le condizioni per l’utilizzo virtuoso dei fondi 2007/2013 viste le procedure
che il quadro vigente affida in massima parte alla fattispecie dei “bandi”.
D’altra parte anche quella parte di spesa per opere pubbliche nelle infrastrutture e
nella qualificazione del territorio che non rientra nei bandi, pur essendo legittima
spesa pubblica, può risultare quasi ininfluente ai fini dello sviluppo quando crea
strutture poi scarsamente utilizzate, queste dopo pochi anni vanno in degrado per il
disuso e la mancanza di manutenzioni.
Il problema della provincia di Crotone, preso atto che la reindustrializzazione ha
fallito e che dobbiamo aspettarci per il futuro minori trasferimenti dallo Stato per i
nostri Enti locali, consiste nell’utilizzare i prossimi dieci anni e le risorse straordinarie
ancora esistenti in questa fase di transizione per cercare di innescare un
meccanismo che accenda la scintilla dello sviluppo attraverso una terapia d’urto.
E’ questo il tentativo che si è cercato di progettare nelle pagine che seguono, su di
un convincimento molto importante: meno potere alle idee dei tecnocrati e più
centralità alle visioni dei Sindaci e dei Consigli Comunali sul presupposto che
rappresentano il primo stadio del nostro sistema democratico ed hanno in gran parte
l’autorità morale per indicare processi di sviluppo e nuovi comportamenti ai loro
concittadini.
Dagli incontri avuti appare come prima loro esigenza quella di ridare fiato alle
economie locali ed evitare lo spopolamento, obiettivo perseguibile solo attraverso
l’incremento dei consumatori di beni e servizi aldilà dei residenti. E’ da qui che ha
preso corpo l’idea degli attrattori d’area nella cornice del nostro sistema territoriale
mare-monti, veramente unico, per le caratteristiche che ha, in tutta Italia”.
A settembre 2013, la fase del risanamento sembra aver dato i primi importanti
risultati, anche se accompagnata da un forte peggioramento della situazione
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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economica, per cui l’attenzione degli attori istituzionali è rivolta a riprendere la strada
dello sviluppo.
Allo stesso tempo, però, va rilevato che l’utilizzo dei fondi comunitari relativi
all’esennio 2007-2013 ha accumulato notevoli ritardi, basti pensare che da noi i due
programmi più importanti, PISU e PISL, hanno appena iniziato il loro iter attuativo.
A questo punto sia le Autorità Nazionali che quelle Comunitarie hanno sottolineato
l’inefficacia e la disorganicità nell’utilizzo dei predetti fondi per cui il Governo Italiano,
nel Consiglio dei Ministri del 26 Agosto 2013, ha istituito l’Agenzia per la Coesione
territoriale il cui statuto dovrà essere emanato entro il 1° marzo 2014 e avrà i
seguenti compiti:
monitoraggio sistematico e continuo sull’uso dei fondi;
sostegno e assistenza tecnica alle amministrazioni interessate nella gestione dei
programmi, sia attraverso attività di formazione specifica del personale, sia con
apposite strutture di sostegno alle amministrazioni, per quanto riguarda in particolare
la gestione degli appalti pubblici;
svolgimento, in alcuni casi bene definiti, di compiti diretti di autorità di gestione tanto
per progetti sperimentali, quanto nell’ipotesi di gravi inadempienze e ritardi di alcune
autorità di gestione dei programmi, valutati dal Presidente dei Consiglio e dal Ministro
per la Coesione territoriale.
Fatte queste premesse, rilevato che a fine 2013 siamo solo al punto di partenza di
interventi che avrebbero dovuto essere realizzati a partire dal 2007 e completati nel
2013, che in questa situazione si finisce per essere portati a privilegiare una spesa
“qualunque” che consenta la rendicontazione per evitare perdita di risorse, Crotone
Sviluppo ha ripreso il lavoro dell’Agosto 2010, procedendo all’aggiornamento dello
stesso per metterlo a servizio di Parti Sociali ed Istituzioni.
INDICE
SCHEDA DI SINTESI ............................................................................. 6
PRESENTAZIONE PROGETTO D’AREA VASTA E STRATEGIA
D’INTERVENTO ..................................................................................... 8
PREMESSA ............................................................................................................... 8
L’IDEA STRATEGICA DI SVILUPPO ............................................................................... 9
IL PROGETTO D’AREA VASTA ................................................................................... 10
CLASSIFICAZIONE ATTRATTORI ................................................................................ 12
PROGETTO DI AREA VASTA INTERVENTI DA REALIZZARE ......... 14
PROGRAMMI E PROGETTI DI SVILUPPO GIA’ REALIZZATI:
ANALISI. .............................................................................................. 55
ATTRATTORI GIA’ ESISTENTI E DA VALORIZZARE ........................ 93
ANALISI SWOT DEL TERRITORIO PROVINCIALE ........................................................... 97
AZIONI PER LA FATTIBILITÀ DI UN PIANO DI REALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI
ATTRATTORI E SERVIZI DI SUPPORTO. .............................................................. 100
LE FASI DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ .................................................................... 100
NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA, NAZIONALE E
REGIONALE, COERENZA DELLA STRATEGIA............................... 102
GESTIONE DEL PROGETTO ............................................................ 105
STRUTTURA DI SUPPORTO ALLA CRESCITA CON IL PROGETTO AREA VASTA ............. 105
ATTIVITA’ A CURA DI CROTONE SVILUPPO IN QUALITA’ DI SOGGETTO ATTUATORE E
GESTORE DEL PROGETTO D’AREA VASTA. ....................................................... 105
ESPERIENZE E CAPACITA’ MATURATE ..................................................................... 118
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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PROGETTO D'AREA VASTA DELLA PROVINCIA DI CROTONE
SCHEDA DI SINTESI
Soggetti proponenti: i 27 Comuni della Provincia di Crotone e l’Amministrazione Provinciale di Crotone.
Atti ufficiali di approvazione: il progetto sarà approvato con delibere dei consigli comunali e del consiglio
provinciale
Studio, Coordinamento ed attuazione: Crotone di Sviluppo S.c.p.A., Agenzia di Sviluppo pubblico-privata
controllata dalla Provincia di Crotone.
Strategia di intervento
La Provincia di Crotone versa in una situazione di grave crisi occupazionale, economica e sociale. Crotone
Sviluppo S.c.p.A., ha avviato con le amministrazioni locali, un percorso di concertazione finalizzato a condividere
ed attuare un programma integrato di sviluppo del territorio.
Fin dai primi colloqui avuti con i Sindaci presso le sedi comunali, è emersa la convinzione che i tentativi di
reindustrializzazione sono falliti principalmente a causa della difficoltà delle nostre imprese, specie quelle
ricadenti nel settore manifatturiero, di andare oltre il mercato locale molto limitato in termini di domanda
complessiva di beni e servizi e di competere in un mercato globale caratterizzato da costi minori di trasporto e di
manodopera nonché da un’ottimale organizzazione dei fattori produttivi grazie alla presenza di distretti e filiere.
Di conseguenza, l’unica prospettiva di sviluppo del territorio è quella di incrementare la domanda globale di beni
e servizi favorendo la presenza nel territorio di nuovi consumatori che si aggiungano ai residenti. Per ottenere
tale obiettivo non è sufficiente elevare lo standard dei servizi offerti in quanto questi resterebbero comunque,
verosimilmente, sotto i livelli di molte aree concorrenti; al contrario, dovendo convincere potenziali "clienti" a
percorrere molte centinaia di chilometri per raggiungerci, le motivazioni dovrebbero essere forti e tali da riempire
un numero significativo di giorni. Da qui il concetto di considerare l'intero territorio, dal mare alla montagna,
unitariamente e come prodotto integrato.
In questa ottica, la strategia di sviluppo è stata revisionata in modo da presentare la proposta in termini di
localizzazione degli interventi in Crotone e in Provincia di Crotone e inoltre come organica sommatoria di: nuovi
attrattori, attrattori/interventi in corso di realizzazione e già finanziati, attrattori/interventi esistenti.
Idea del progetto generale
L’idea è quella di puntare su un sistema integrato di attrattori d’area individuati per Crotone e per i Comuni della
Provincia classificati in funzione del relativo stato di attuazione e supportati da interventi integrativi e di supporto
Per Crotone sono stati individuati di 7 attrattori e tre interventi di supporto.
Per i comuni della Provincia di Crotone sono stati individuati 10 attrattori, alcuni dei quali sono composti da
specifici interventi, localizzati geograficamente nelle diverse aree della provincia, ma aventi la stessa tematica
dell’attrattore di ispirazione. Anche in questo caso per i Comuni della Provincia di Crotone sono stati individuati
tre tipologie di interventi di supporto.
Interventi di supporto
La concentrazione delle risorse sulla realizzazione unitaria ed integrata di tali attrattori, incrementando la
presenza sul territorio di nuovi consumatori di beni e servizi, rappresenterebbe un’adeguata terapia d’urto contro
l’attuale stagnazione, in grado di innescare la scintilla dello sviluppo e di ridare fiato alle economie locali
stimolando gli investimenti privati e “giustificando” gli investimenti pubblici in infrastrutture e servizi di
collegamento.
Programmi pubblici di riqualificazione urbana si affiancherebbero ad interventi in regime di aiuto effettuati da
operatori privati per la realizzazione degli attrattori turistici ed in altri vari settori (ricettività diffusa, artigianato
tipico, attività enogastronomiche ecocompatibili, attività culturali, e ricreative, produzioni tradizionali, etc), nonché
interventi di formazione professionale a supporto degli stessi.
Costo del progetto : 205 mln di euro circa comprendente 119 mln di parte pubblica e 86 mln di parte privata.
Strumento di finanziamento
Alcuni interventi sono già finanziati mentre per la realizzazione degli altri si farebbe ricorso a risorse da
individuare nell’ambito della programmazione dei fondi 2014-2020, oltre alle rivenienze dalla precedente
programmazione.
Crotone Sviluppo, in qualità di agenzia di sviluppo locale controllata dalla Provincia di Crotone e di Ente
strumentale alle politiche di sviluppo delle pubbliche amministrazioni, potrebbe assumere il ruolo di soggetto
coordinatore e gestore del progetto nonché di Organismo Intermediario tra la Regione Calabria e le
amministrazioni locali, anche in considerazione della necessità di realizzare attività preliminari di advisor
finalizzate ad identificare le operazioni da attuare in regime d'aiuto rispetto a quelle totalmente pubbliche. Si
tenga presente, infatti, che per alcuni interventi sarà necessario effettuare una delicata scelta di fondo, previ
accurati studi di fattibilità e analisi costi/benefici: affidarne la realizzazione e la successiva gestione direttamente
ad un soggetto privato, optando pertanto per cofinanziamenti in regime d’aiuto, oppure finanziarne al 100%
l’attuazione all’Ente pubblico o ad un Consorzio di Enti pubblici, per poi selezionare il privato gestore mediante
procedura di evidenza pubblica.
Qualora il progetto non dovesse rientrare nella programmazione regionale, se il territorio lo condividesse,
potrebbe essere presentato direttamente all’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Modalità di finanziamento Progetti infrastrutturali ed immateriali realizzati da Comuni, Enti pubblici e/o loro
aggregazioni: 100% pubblico. Interventi in regime d’aiuto: 40% pubblico, 60% di cofinanziamento privato;
interventi di formazione professionale: 100% pubblico salvo i corsi di formazione continua per i quali è previsto il
cofinanziamento.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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PRESENTAZIONE PROGETTO D’AREA VASTA E STRATEGIA D’INTERVENTO
PREMESSA
Dopo la dismissione delle industrie chimiche e metallurgiche, che avevano assicurato circa settanta
anni di prosperità economica, i progetti di reindustrializzazione messi in campo sul territorio non hanno
realizzato il nuovo modello di sviluppo che avrebbe dovuto basarsi sulla presenza di molte piccole e
medie imprese operanti prevalentemente nel settore manifatturiero.
Il fallimento è da ascriversi alla considerazione che i contributi in conto impianti, seppur cospicui, hanno
facilitato la prima fase di realizzazione degli investimenti produttivi, ma nella successiva e decisiva fase
di start-up e di gestione non hanno annullato il deficit di competitività con le aree italiane organizzate in
distretti, né tantomeno con quelle allocate in paesi emergenti. In sostanza, da un lato, le nuove aziende,
operando in un’area che é arretrata sia dal punto di vista infrastrutturale che dei servizi, ma con i vincoli
ed i costi propri dell’economia europea, non sono riuscite ad essere competitive sul mercato; dall’altro
lato le piccole aziende già operanti sul territorio, pur beneficiando di incentivi che spesso ne hanno
consentito l’ampliamento e l’ammodernamento, laddove sono riuscite a sopravvivere, riescono a fatica
a salvaguardare il proprio equilibrio economico e finanziario in quanto strutturate essenzialmente per
soddisfare la limitata domanda locale o al massimo regionale.
Il mercato locale, dunque, non è in grado di autoalimentarsi, e ciò per una brutale questione di numeri
(la Provincia di Crotone conta poco più di 170.000 abitanti, equivalenti alla popolazione di una piccola
città italiana, tra l’altro con un reddito medio molto basso e di conseguenza poco propensi al consumo;
l’intera Regione Calabria conta poco più di 2.000.000 abitanti, dato inferiore a quello dei residenti di
tante città italiane).
Di conseguenza, se non riusciamo a vendere fuori dal nostro territorio i beni che produciamo, l’unica
plausibile prospettiva di sviluppo consiste nel cercare di incrementare la domanda globale di beni e
servizi portando sul territorio nuovi potenziali consumatori, attratti dalle specificità endogene. Per
ottenere tale obiettivo non è sufficiente elevare lo standard dei servizi offerti in quanto questi
resterebbero comunque, verosimilmente, sotto i livelli di molte aree concorrenti; al contrario, dovendo
convincere potenziali "clienti" a percorrere molte centinaia di chilometri per raggiungerci, le motivazioni
dovrebbero essere forti e tali da riempire un numero significativo di giorni. Da qui il concetto di
considerare l'intero territorio, dal mare alla montagna, unitariamente e come prodotto integrato.
L’IDEA STRATEGICA DI SVILUPPO
Dall’analisi del territorio crotonese emergono notevoli elementi di contraddizione, da una parte l’area è
dotata di un copioso patrimonio di risorse: importanti testimonianze storiche del periodo greco-romano e
medioevale; ricchezze naturali, significative espressioni di artigianato, produzioni tipiche di elevato
valore qualitativo; una strategica posizione geografica; una rilevante superficie agricola, dall’altra si
rileva una forte debolezza e frammentarietà del sistema produttivo imprenditoriale nei diversi settori, un
insufficiente sviluppo infrastrutturale e dei servizi a sostegno delle imprese e della collettività, la
permanenza di problematiche relative a situazioni di degrado edilizio ed ambientale, abbandono ed
emarginazione.
E’ necessario perciò praticare adeguate politiche di marketing territoriale capaci di integrare la
valorizzazione e l’utilizzo delle risorse endogene allo sviluppo del territorio e in quest’ottica il turismo,
nelle sue svariate forme (turismo culturale, religioso, ambientale, enogastronomico, etc.) può e deve
rappresentare lo strumento per incrementare la domanda di beni e servizi e l’economia del territorio.
In effetti, sebbene le risorse indicate imprimano all’area una spontanea vocazione turistica, il settore
non ha ancora raggiunto apprezzabili livelli di sviluppo (offerta frammentata, stagionalizzata, poco
qualificata ed integrata).
Tale ritardo è legato alle peculiarità del “prodotto turistico” che scaturisce da un processo complesso
caratterizzato dalla combinazione di numerosi elementi che sono posseduti e gestiti da soggetti diversi,
rientranti sia nella sfera privata che nel settore pubblico dell’economia. Ognuno di questi elementi viene
scambiato sul mercato ad un prezzo particolare, e dall’aggregazione di tali prezzi scaturisce il valore
complessivo del “prodotto turistico”.
Partendo da questa impostazione, l’idea strategica di sviluppo del territorio della Provincia di Crotone è
di caratterizzare tale area vasta come sistema integrato di attrattori d’area in cui operano soggetti
pubblici e privati, organizzati in modo complementare e secondo un modello di input/output
dell’economia condiviso e fondato sul turismo e in cui si adottano strumenti di monitoraggio delle
dinamiche socio-economiche specifiche, in grado di garantire un territorio-risultato ben preciso, fonte di
reddito e di occupazione.
La concentrazione delle risorse sulla realizzazione unitaria ed integrata di tali attrattori, incrementerà la
presenza sul territorio di nuovi consumatori di beni e servizi e rappresenterà un’adeguata terapia d’urto
contro l’attuale stagnazione, in grado di innescare la scintilla dello sviluppo e di ridare fiato alle
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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economie locali, stimolando gli investimenti privati e “giustificando” i grandi investimenti pubblici in
infrastrutture e servizi di collegamento.
Saranno valorizzati i beni e le attività culturali per aumentare l’attrattività dei territori, per rafforzare la
coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti, favorendo la messa a sistema e la
promozione dei Comuni in un’ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile, duraturo incentrato
sull’ampliamento, la riqualificazione e la diversificazione dell’offerta turistica ed il potenziamento di
investimenti produttivi delle filiere turistiche.
Agli attrattori turistici si affiancheranno programmi di riqualificazione urbana ed urbanistica, interventi in
regime di aiuto realizzati da operatori privati in vari settori (ricettività diffusa, artigianato tipico, attività
enogastronomiche ecocompatibili, attività culturali, e ricreative, etc), nonché interventi di formazione
professionale a supporto degli stessi.
IL PROGETTO D’AREA VASTA
Il progetto d’area vasta che è stato individuato e che ha determinato il successo in altri territori (anche
con minore dotazione di “materie prime”) permetterà di progettare e realizzare piani di sviluppo integrati,
incentrati su attrattori, da organizzare in rete, attorno ai quali si innesta una offerta più ampia ed un
valore aggiunto in grado di attrarre consistenti slot di consumatori e di incrementare il “conto
economico” del territorio.
Attrarre turismo significa generare valore per il territorio ed innescare scambi e relazioni con mondi e
mercati a tutti i livelli, da quello locale fino a quello internazionale. Incrementare la capacità attrattiva del
territorio crotonese significa, dunque, costruire pacchetti strutturati, vendibili, comunicabili, sostenibili
sui mercati del turismo nelle loro diverse espressioni. Per inserirsi nei grandi itinerari, sarà necessario
perseguire un’azione di creazione e potenziamento di importanti Attrattori sostenendo la propria offerta
con una campagna di promozione verso il mercato turistico nazionale e internazionale basata sulla
differenziazione delle strategie di comunicazione per segmento e per obiettivo.
Partendo dalle peculiarità specifiche del nostro territorio, il progetto si svilupperà in un area
vasta composta dai 27 Comuni della Provincia di Crotone
Il programma è concepito in un sistema di interventi di sviluppo socio-economico più o meno complessi
che interessano le principali aree dove insistono le potenzialità più rilevanti di aggregazione di fattori
competitivi per la fattibilità economico-finanziaria dell’intero progetto.
L’obiettivo, in termini di risultati, sarà quello di puntare sulla domanda globale di beni e servizi
portando sul territorio nuovi potenziali consumatori, attratti dalla specificità del territorio, disposti ad
acquistare i beni che già produciamo ed i nuovi beni e servizi indispensabili per il soggiorno sul
territorio, incrementando, così, l’attuale composizione dei flussi turistici, sia in termini di tipologia sia in
termini di stagionalità. Ovviamente, tale offerta è pensata e orientata a seconda delle diverse
componenti e tipologie di consumatori.
Il Progetto di Sviluppo Area Vasta ” Il sistema integrato degli attrattori d’area e la ricettività diffusa
sul territorio come volano di sviluppo”, è un progetto che comprende parchi tematici e ludici e
percorsi enogastronomici e culturali e punta sull’industria del tempo libero organizzata sulla cultura e
sul divertimento.
Nella loro individuazione si è proceduto :
 a coinvolgere, con incontri realizzati presso le sedi comunali, i Sindaci dei 27 Comuni della
Provincia di Crotone nella condivisione dell’idea forza e nell’individuazione dei punti di forza del
territorio;.
 ad individuare quegli attrattori che si collocano o sono collocabili lungo le direttrici viarie forti
(S.S. 107 raggiungibile dell’Autostrada SA-RC Uscita Cosenza), Porto e Aeroporto di Crotone
ovvero sulle strutture territoriali che ospitano i beni culturali, paesaggistici e ambientali più noti e
più frequentati in assoluto, o che presentano una forte concentrazione - nello spazio o lungo gli
assi di relazione – di rilevanti risorse culturali.
 ad individuare quegli attrattori che sono o possono essere inseriti nei programmi di sviluppo
locale (PISL, APQ, ecc.)
 ad individuare le modalità di realizzazione degli interventi attraverso un regime diretto a carico
degli Enti Pubblici o regime di aiuti a favore degli investitori privati.
Alcuni interventi individuati nel presente documento sono già oggetto di finanziamento si veda
tabella che segue, mentre per la realizzazione degli altri si intende far ricorso a risorse da
individuare nell’ambito della programmazione dei fondi 2014-2020, oltre alle rivenienze della
precedente programmazione.
Necessitano di ulteriori approfondimenti circa le procedure di emanazione dei bandi per il
regime di aiuto e per la formazione del personale operativo e la costituzione di cooperative di
giovani, nonchè la professionalizzazione delle figure specializzate.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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CLASSIFICAZIONE ATTRATTORI
CLASSIFICAZIONE GEOGRAFICA
ATTRATTORI INDIVIDUATI PER CROTONE
1) Parco archeologico e ludico Crotone Nord
2) Parco archeologico di Capo Colonna
3) Grande museo della fortezza Carlo V
4) Rete aree archeologiche urbane
5) Museo d’arte contemporanea
6) Parco Pitagora
7) Centro Accoglienza Turisti La Vrica
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO
a. riqualificazione urbanistica
b. sviluppo di microfiliere imprenditoriali (Zona Franca Urbana e
formazione)
c. infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto
ATTRATTORI INDIVIDUATI PER Comuni della Provincia di Crotone
1) Attrattori Ludico – educativi (Parchi tematici:Aquarium, Astronomico di
Lilio, Degli Scacchi, Ampollino Park)
2. Impianto di risalita
3. Villaggio Palumbo
4. Sito Agroenergetico
5. Castelli ed attrattori religiosi (Castelli crotonesi, Attrattoti religiosi: SS
Ecce Homo, Santuario Santa Spina, Convento S. Francesco di Paola)
6. Parchi e sentieri naturali e per lo sport (Le Grotte, I Sentieri e i Percorsi
Naturalistici dello sport, Parco della Montagnella, Parco Mezzocampo)
7. Le tradizioni Arbëreshe
8. Paese Hotel Baia dei Saraceni
9. Itinerari Enogastronomici
10.
Terme della Magna Grecia
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO
Riqualificazione Urbana e dei Centri Storici (riqualificazione urbana centro
commerciale naturale di Le Castella); (riqualificazione dei centri storici di:
Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato, Santa Severina, Melissa e Crucoli,
Cutro)
sviluppo di microfiliere imprenditoriali e relativi servizi (Contratti di
investimento inseriti nel PISL, Regime di Aiuti inseriti PISL)
infrastrutture di supporto (Porto di Cirò M., Centro servizi territoriale,
Centro servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa)
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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PROGETTO DI AREA VASTA INTERVENTI DA REALIZZARE
(205 mln € di cui 40 mln di euro per interventi di supporto)
1) I parchi:
1 A Parco ludico Crotone Nord (50 mln di euro a carico privati in regime di
aiuto)
1 B Attrattori Ludico – educativi
(Aquarium II lotto (2 mln di euro intervento pubblico), Astronomico di Lilio II
lotto (0,6 mln di euro a carico pubblico), Ampollino Park(1 mln di euro a carico
pubblico)
2) Impianto di risalita (50 mln di euro a carico privati in regime di aiuto)
3) Villaggio Palumbo ( 5 mln di euro a carico privati in regime di aiuto)
4) Sito Agroenergetico (2,5 mln di euro a carico pubblico)
5) Parchi e sentieri naturali e per lo sport (Le Grotte, I Sentieri e i
Percorsi Naturalistici dello sport, Parco della Montagnella, Parco
Mezzocampo) (21,7 mln di euro a carico pubblico)
6) Grande museo della fortezza Carlo V e Rete aree archeologiche
urbane Crotone ( 2,5 mln di euro a carico pubblico)
7) Le tradizioni Arbëreshe (5 mln di euro a carico pubblico)
8) Paese Hotel Baia dei Saraceni (15 mln di euro a carico privati in regime di
aiuto)
9) Itinerari Enogastronomici (10 mln di euro a carico privati in regime di aiuto)
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Comune di Crotone
a) riqualificazione urbanistica (risanamento Marina, Marinella e Gesù (10 mln € da
contributo pubblico e 5 mln contributo da privati); rifacimento del lungomare cittadino fino
all’”irto” (8 mln € pubblico)
b) sviluppo di microfiliere imprenditoriali (5 mln € individuare privati con contributo
pubblico al 40%)
formazione (3 mln € pubblico)
c) infrastrutture portuali-area porto turistico per imbarcazioni da diporto (9
mln € pubblico)
INTERVENTI IN CORSO DI REALIZZAZIONE (già finanziati)
10 Parco archeologico Crotone Nord
11 Attrattori Ludico – educativi (Parchi tematici del crotonese: Aquarium,
Astronomico di Lilio, Degli Scacchi)
12 Castelli ed attrattori religiosi (Castelli crotonesi, Attrattoti religiosi: SS
Ecce Homo, Santuario Santa Spina, Convento S. Francesco di Paola)
13 Terme della Magna Grecia
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Crotone
c) infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Comuni Provincia Crotone
Riqualificazione Urbana e dei Centri Storici (riqualificazione urbana
Centro commerciale naturale di Le Castella)
riqualificazione dei centri storici (Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato,
Santa Severina, Melissa e Crucoli, Cutro)
sviluppo di microfiliere imprenditoriali e relativi servizi (Contratti di
investimento PISL Sistemi Produttivi, Regime di Aiuti PISL Madre
Natura Padre Cultura)
infrastrutture di supporto altri comuni (Porto di Cirò M., Centro servizi
territoriale, Centro servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex
Cantina Sociale Melissa)
ATTRATTORI GIA’ ESISTENTI E DA VALORIZZARE
14 Parco archeologico di Capo Colonna
15 Museo d’arte contemporanea Crotone
16 Parco Pitagora Crotone
17 Centro Accoglienza Turisti La Vrica
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PROGETTO DI AREA VASTA INTERVENTI DA REALIZZARE (205 mln € di cui 13 mln di euro per
interventi di supporto)
1) I parchi:
1 A Parco ludico Crotone Nord (50 mln di euro)
1 B Attrattori Ludico – educativi : Aquarium II lotto, Astronomico di
Lilio II lotto, Ampollino Park) (3,6 mln di euro)
I Parchi
I parchi tematici del territorio crotonese saranno ludico-educativi ed avranno come tema principale la
storia, la scienza, la natura e la cultura che ha caratterizzato questa zona.
Si tratta di attrazioni turistiche che propongono temi in modo ludico allo scopo di divertire ma anche di
far conoscere il tema a cui si ispirano e le relative tradizioni.
L’innovazione che si intende assegnare a questi parchi è legata alla loro finalità educativa in termini di
evoluzione da strutture di entertrainment a strutture di edutainment (nuovo termine derivato da
education e entertrainment).
In passato, il ruolo dei musei, delle biblioteche, delle scuole è stato quello di incivilire il popolo,
trasformando la plebe in cives. Da ciò il termine incivilimento.
Oggi
invece
è
il
tempo
dell’edutainment,
dell’
educare
intrattenendo,
divertendo,
attivando l'apprendimento in modo ludico con il supporto informatico e tecnologico, in modo innovativo
e che trova in tutte le fasce d’età il relativo target di riferimento.
Le nuove tecnologie permettono di reinventare il rapporto tra musei, didattica, fruizione del patrimonio,
popolazione e territorio locale gettando le basi per:
avvicinare, in un circolo virtuoso per ricadute economiche, e per effetti formativi, scuola, musei
e società;
diventare il motore per la ristrutturazione di un'industria culturale della comunicazione che
utilizzi anche strumenti diversi e che possa permettere alla Provincia di Crotone di acquisire un
ruolo significativo sul mercato nazionale e su quello mondiale;
creare le condizioni per lo sviluppo di nuove figure professionali complesse, o di veri e propri
team composti da diversi profili professionali (ingegneri, comunicatori, storici dell'arte,
archeologi, ecc.), con nuove opportunità occupazionali;
riproporre e aggiornare il tema della didattica di importanza strategica anche a livello sociale.
Per generare un movimento di tipo turistico non è sufficiente però un parco a tema tradizionale,perciò i
parchi del crotonese sono stati connotati perchè:
siano “unici”, ovvero “da vedere”. Questo si otterrà attraverso personaggi (Pitagora, Lilio, Di
Bona), usando forme architettoniche innovative, caratteristiche naturali, eventi speciali e
spettacoli, o una combinazione;
abbiano una “massa critica” di attrazione, ovvero determinate dimensioni minime in funzione
del target nazionale o internazionale;
combinino alta tecnologia e dimensione umana, con alta qualità di servizi. Si dovranno
combinare gli investimenti in attrazioni tecnologiche sofisticate, con un senso di “ospitalità”, così
che esista un certo equilibrio fra tecnologia e contatto umano;
incoraggino il pernottamento (i principali benefici del turismo vengono dal pernottamento);
prevedano attività complementari attraverso gli altri attrattori per essere parte di una miscela
ricreativa di attività per il tempo libero;
sostengano la visibilità e promozione mediatica.
In Italia, secondo una stima Mercury, esistono oltre 150 parchi divertimento, suddivisi in varie tipologie:
parchi meccanici; parchi acquatici, faunistici e naturalistici; parchi avventura; parchi archeologici; parchi
per bambini; parchi-miniatura; luna-park. Complessivamente la loro superficie copre 14 milioni di metri
quadrati, su cui si concentrano 5.900 posti di lavoro e, nell'arco dei dodici mesi, circa 25 milioni di turisti.
Tutto questo prevalentemente al Nord. L'offerta resta, infatti, più abbondante nella parte
centrosettentrionale dello Stivale, dove ci sono 108 parchi, soprattutto fra Lombardia, Veneto ed EmiliaRomagna.
I parchi del crotonese dunque caratterizzerebbero quest’area attraverso un approccio basato
sull’edutainment e avrebbero come punto di forza una location con fattori collaterali di attrazione, già
espressi (naturali e archeologiche) o potenziali, che potrebbero costituire un elemento sinergico
bilaterale (del parco nei confronti di tali attrazioni e di tali attrazioni nei confronti dei parchi, soprattutto
nella fase a regime, ovvero quando l’effetto novità è scemato.
Anche a livello gestionale si immagina di innovare facendo leva:
sul personale, con dipendenti che invece di stare fermi, come accade nei musei, coinvolgano il
pubblico, “raccontando” il tema del parco con approcci diversi in funzione di un pubblico
diverso, e indossino divise in linea con il tema del parco.
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sul food&beverage creando un’esperienza ispirata al parco anche durante il pranzo o la cena,
ottenendo soddisfazione degli ospiti e grandi ritorni, perché la marginalità sul food è la massima
in assoluto
sul merchandising, uscendo dalla logica di vendere solo prodotti “artistici” ed allargando lo
spettro dei prodotti, a seconda della storia che si racconta e se sviluppare una mascotte è un
percorso lungo e oneroso si potrà optare per le magliette personalizzate o le foto scattate
durante la visita, entrambi oggetti acquistati d’impulso.
1A Parco ludico Crotone Nord
In estensione agli interventi previsti dal Parco Archeologico dell’Antica Kroton si propone la
realizzazione di un moderno parco divertimenti multitematico ludico/ricreativo/educativo da
ubicarsi possibilmente in prossimità dell’area archeologica di Crotone nord e del Virtual Reality Center,
Museo Multisensoriale Sperimentale dove sarà possibile fruire dei beni culturali anche a “distanza” (con
conseguente conservazione del bene “reale”), e dove sarà archiviato digitalmente il patrimonio artistico,
il monitoraggio e la diagnostica dello stato di conservazione del bene e la simulazione di interventi di
restauro attraverso figure professionali (esperti di beni culturali, informatici, ingegneri, architetti, geologi,
fisici e chimici).
Il parco divertimenti avrà come tema principale la storia del territorio per permettere la valorizzazione
del patrimonio artistico e culturale dell’Antica Kroton e di tutta la Magna Grecia e al fine di creare una
continuità logico-fisica con il Parco Archeologico e con il Museo Multisensoriale Sperimentale.
Si ripercorreranno i secoli dalla Magna Grecia, con il tempio di Hera Lacinia e la scuola di Pitagora
inventore della tabella pitagorica, sino agli insediamenti prima romanici e poi medioevali.
Un parco in cui rievocare teorie antiche e dove proporre le più moderne, in chiave di divertimento, con
la realizzazione o il riutilizzo di strutture architettoniche importanti ed ecosostenibili in grado di ospitare
riproduzioni in scala di fenomeni naturali ed esperimenti. Rievocando i grandi personaggi che hanno
vissuto in questa terra, il parco avrà come temi principali la storia della città nei tre momenti storici di
intersesse e attraverso i personaggi di maggiore espressione del relativo periodo si affronteranno
argomenti storico culturali legati a Pitagora, Alcmeone, Filolao, Milone, ecc.
Verrà realizzato in scala il sito storico della Magna Graecia, del tempio di Hera Lacinia, della scuola
Pitagorica ecc. alla stregua dell’Italia in miniatura realizzata a Rimini, il parco si articolerà dunque in
aree minuziosamente tematizzate e potrà disporre anche di acquari, percorsi acquatici ecc. che
convergono tutte nella piazza centrale dove sorgerà l’agorà.
Si tratta di realizzare un “exploratorium”, un'aula senza pareti, un laboratorio in cui si simulano
condizioni storiche del nostro passato e dove si fanno esperienze virtuali in 3D e 4D che uniscono
sensazioni olfattive e tattili, con spruzzi d’acqua, sbuffi d’aria oltre che effetti luce in grado di divertire e
stupire, dove si fanno esperimenti e si potranno replicare realisticamente e virtualmente esperienze
storiche del nostro passato con effetti speciali. Combinando una qualità visuale delle immagini
estremamente alta, con sedili programmati per muoversi insieme all’azione, i visitatori potranno gustare
in modo realistico esperienze prima impensabili in un parco a tema (visitare l’antica Kroton, la Croto dei
latini e il Castello di Carlo V nella sua ricostruzione virtuale.
Le simulazioni potranno essere prodotte ad una frazione del costo di quelle tradizionali e le tecnologie
usate saranno il più flessibile possibile consentendo di cambiare esperienza semplicemente cambiando
software (il film proiettato) anziché cambiare struttura.
Una sfida importante, ad ogni modo, sarà quella di sfondare dal punto di vista tecnologico, mantenendo
intatta l’emozione e spontaneità del rischio personale percepito e dell’interazione di gruppo.
Si potranno realizzare esperienze con un forte coinvolgimento emotivo in un ambiente particolare per i
ragazzi perché virtuale.
Dunque non si tratterà di un parco d’attrazioni, né di un museo scientifico, ma un parco di divertimenti e
di scoperta di nuovo tipo in cui il visitatore scopre le differenti interazioni fra l’Uomo e la Storia/Arte,
sperimenta un’avventura interattiva che mescola il gioco, le arti, gli incontri.
Ogni spazio proporrà un ambiente didattico che permetterà al visitatore di scoprire e di comprendere il
tema, grazie ad un incontro virtuale con degli specialisti. Le attività ludiche metteranno in scena i
differenti universi greci, romani e medioevali con giochi e percorsi e verranno proposti spettacoli
specifici a tema.
Inoltre verrà istituita la settimana mondiale di Pitagora, con seminari, interventi e incontri per ricordare
il filosofo e matematico, nativo di Samo ma trasferitosi a Crotone all'incirca nel 530 a.C., dove fondò la
sua scuola.
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1B Ampollino Park, Aquarium II lotto, Astronomico di Lilio II lotto
Ampollino Park
Si tratta di una tipologia di parco ludico-ricreativo che di recente si è affermata anche in Italia e che
riscuote fin dagli anni '90 un grande interesse di pubblico. Il Parco, da situare nei dintorni del lago
Ampollino, nel Comune di Cotronei si connoterà per
presentare un'attività a contatto con la natura e a basso
impatto ambientale: nessun mezzo motorizzato, nessun
rumore, nessuna emissione di gas, un modo diverso e
intelligente per divertirsi nel rispetto del territorio.
Un
Parco
Avventura
che
rappresenta
anche
un’occasione di riqualificazione delle aree boschive
abbandonate e che si caratterizzerà in un insieme di
percorsi sospesi a diverse quote da terra, differenziati
per lunghezza e difficoltà, installati su alberi ad alto fusto o su pali di legno o pareti di roccia. Gli utenti
potranno muoversi liberamente dopo essere stati istruiti ed equipaggiati con un dispositivo di sicurezza
analogo a quello usato in alpinismo (imbragatura, moschettoni, carrucola).
Tale tipologia di attrattore risponderà alle esigenze di varie categorie di utenti:
privati interessati a investire nella gestione di uno o più impianti
enti pubblici interessati a valorizzare il proprio patrimonio con attività innovativa e a
basso impatto ambientale
tutti coloro che hanno interessi socio-formativi (aziende, scuole, collegi, enti, ecc.)
coloro che puntano ad investimenti eco-compatibili.
e offrirà una reale opportunità di incrementare il flusso turistico annuo grazie a:
• una redditività indotta per strutture alberghiere e agrituristiche, ristoranti e trattorie;
• un’opportunità di svago reale e formativo per scuole, università
• una proposta innovativa per un potenziamento dell'offerta turistica locale.
Aquarium II lotto
Il progetto dell’AQUARIUM approvato con il PISL linea di intervento 5.3.2.1. ha l’obiettivo di realizzare,
il Centro per l’Educazione all’Ambiente Marino – AQUARIUM, nel Comune di Isola di Capo Rizzuto
(KR). A completamento di questo primo intervento riguardante la struttura principale e la dotazione di
base è stato elaborato un secondo lotto di interventi, inserito nell’ambito del PISL ma non finanziato,
ammontante a 2 mln di euro.
In particolare si tratta di completare la dotazione dell’ AREA TECNICA, individuata come spazio
funzionale, dei sistemi di tabulazione per pesci ed invertebrati, degli impianti Life Support System (LSS)
per la gestione delle acque, dell’area tecnica per il soccorso delle tartarughe Caretta caretta, ecc..
PARCO Astronomico di Lilio II lotto
A completamento dell’operazione inserita nel PISL riguardante la progettazione, realizzazione e
promozione di un nuovo Parco Culturale denominato “Parco Astronomico Lilio”, correlato alla specificità
storica e culturale del territorio, è già stato predisposto il progetto di massima per il completamento del
PARCO ed è stato inserito in overbooking nel PISL per un costo che si aggira intorno ai 0.6 mln di euro.
In particolare, Il Parco Lilio sarà situato tra il Comune di Cirò ed il Comune di Savelli, e rappresenterà
un parco di alto spessore culturale per valorizzare il patrimonio culturale e storico del territorio,
ponendo l’accento su una delle figure storiche che più ha contraddistinto l’area del crotonese: Lilio, nato
a Cirò nel 1510. Fu medico, grande matematico ed astronomo, è passato alla storia per essere stato
l’inventore e il protagonista di una tra le più importanti riforme del Rinascimento italiano e cioè della
riforma del nuovo calendario,promulgato nel 1582 da Gregorio XIII e tuttora in vigore.
Con l’obiettivo di far conoscere la scienza sin dai primi anni dell’età scolare, anche attraverso le attività
ludiche il parco tematico sarà dotato di un’area attrezzata adibita a pic nic e a parco giochi a tema
scientifico-astronomico e insieme al planetario ed all’osservatorio astronomico rappresenteranno
quindi, uno strumento a disposizione di chiunque (astrofili, curiosi, gruppi e scolaresche) sia interessato
a scoprire le bellezze dell'Universo insieme alle bellezze naturalistiche del nostro territorio.
Con questa operazione aggiuntiva si tratta di completare la dotazione dell’Osservatorio Astronomico
Lilio, del planetario, e della Casa di Lilio.
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1 IMPIANTO DI RISALITA DI PETILIA POLICASTRO (50 mln di euro a carico privati in regime di
aiuto)
L’idea progettuale prevede la costruzione di una moderna infrastruttura sciistica con l’utilizzo dei punti di
appoggio di una vecchia funivia, un tempo utilizzata per il trasporto di legname, che consenta il
collegamento mare-Sila, la visione del meraviglioso panorama della costa ionica e dei monti, nonché la
possibilità di raggiungere gli impianti sciistici in inverno e di effettuare escursioni naturalistiche nella
stagione estiva.
Petilia Policastro è il sito in cui si realizzerà l’intervento. Si tratta di un paese della provincia di Crotone
che conta 9.594 abitanti, arroccato alle falde della Sila, su uno sperone roccioso a 436 metri
d’altitudine, alla confluenza dei torrenti Cropa e Soleo.
In passato, in questa zona era insediata una importante azienda: SO.FO.ME. (Società Forestale
Meridionale) impegnata nella produzione di legname abbondantemente presente in questa vasta zona
della Sila comprendente il territorio demaniale dei seguenti comuni: Petilia Policastro, Cotronei,
Mesoraca, Petronà, Cerva, Sersale e Taverna. Da qui la SO.FO.ME. ricavava una quantità
incommensurabile di materiale legnoso e per provvedere al trasporto di detto materiale, la Società fece
costruire tre tratti di ferrovia di cui il più lungo, di circa 20 Km che percorreva l’isoipsa di quota 1650 m
passando per le località: Tirivolo, Gariglione, Differenze, Spuntone, Buonanotte, Mamma Giuseppina,
fino a raggiungere le sorgenti del fiume Tacina. Nel 1948 la Società dismise la lavorazione del legno e
oggi rimangono i punti di appoggio della vecchia funivia che potrebbero essere usati per realizzare un
sistema di mobilità alternativa, costituito da una funivia con cabinette a sei posti che collegherebbe il
paese con la località di montagna Petto di Mandra dove il manto nevoso di notevole spessore
consentirebbe la pratica dello sci alpino fino a quota 1700 slm..
Considerato quanto sopra l’amministrazione comunale di Petilia Policastro ha reindirizzato lo sviluppo
economico dell’area verso il turismo montano e pertanto ha commissionato la progettazione di una
moderna stazione sciistica che prevede il raggiungimento della montagna mediante un impianto
sciistico. Allo stato attuale, in Calabria, gli impianti sciistici esistenti non sono in grado di soddisfare le
esigenze di un bacino di sciatori sia locali che provenienti dalle regioni vicine: Basilicata, Puglia,
Campania, Sicilia. Pertanto la realizzazione di una stazione sciistica che prevede il raggiungimento
della montagna mediante il citato sistema di mobilità, e la realizzazione di 5 piste sciistiche di diverso
grado di difficoltà, permetterebbero di appagare le esigenze dello sciatore medio che rappresenta la
massa economicamente più significativa dell’affluenza turistica. Inoltre la realizzazione degli impianti
potrebbe stimolare una più intensa utilizzazione infrasettimanale degli stessi e delle strutture ricettive
esistenti.
I terreni su cui sorgerebbero gli impianti sono coperte da piante di faggio ad alto fusto e si sviluppano
fra 1280 m slm e 1700 m slm. La valle racchiusa dalla corona di montagne: Petto di Mandra, Macchia
dell’Arpa e Tavola Parata che la protegge ad ovest dalle sciroccate è stata giudicata ideale per la
creazione di una valida stazione di turismo invernale .
La realizzazione della cabinovia e delle piste da sci richiamerebbe tanti amanti della montagna che
risiedono nel sud Italia e che per godere di una settimana bianca devono raggiungere le Alpi.
2) VILLAGGIO PALUMBO ( 5 mln di euro a carico privati in regime di aiuto)
Il Palumbosila sorge alle pendici del monte Gariglione, al confine col Parco Nazionale della Calabria, e
si affaccia sul lago Ampollino. È costituito da residence, ville ed alberghi circondati da un bosco di pini e
faggi secolari. Il Villaggio offre la possibilità di godersi le vacanze con soggiorno in hotel oppure con la
formula del fitto settimanale degli appartamenti. Molteplici sono le attività ricreative (animazione, sagre,
spettacoli, discoteca, eventi…) e sportive (sci e snowboard con neve programmata e illuminazione
notturna, motoslitte, pattinaggio su ghiaccio, bob artificiale e sci estivo, tennis, calcio, calcetto, pallavolo,
basket, equitazione, trekking, quad, go-kart…) organizzate nell’ambito del Palumbosila.
Al 31/12/2011 sono scaduti i termini autorizzativi per due dei 4 impianti di risalita presenti nell’area di
villaggio Palumbo e perciò sono attualmente in disuso e dovranno essere smontati. Gli altri due impianti
di risalita esistenti sono attualmente utilizzati con un’autorizzazione in scadenza nel 2018.
L’idea è quella di ristrutturare gli impianti di risalita esistenti, realizzando una nuova struttura per il
prolungamento dell’impianto di innevamento e il posizionamento della nuova seggiovia biposto.
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Saranno inoltre previsti servizi bar, spogliatoi, servizi igienici, e la messa in sicurezza delle piste con le
relative stazioni.
Con questo intervento si potrà valorizzare lo sviluppo degli sport invernali nel territorio e migliorare la
vivibilità invernale dei luoghi, incrementando la presenza del turismo, promuovendo manifestazioni ed
eventi legati alla cultura della montagna.
L’area interessata riguarderà circa 64 ha, localizzati nel Comune di Cotronei, Loc. Trepidò, e all’interno
del villaggio Palumbo Sila.
L’area circostante l’intervento è patrimonio naturalistico di elevato pregio in quanto confina con il Parco
Nazionale della Calabria e, sebbene sia inedificabile, consente la realizzazione di impianti tecnologici
funzionali all’esercizio di impianti sportivi e spazi chiusi per attrezzature quali spogliatoi, bar, ecc. che
completano il progetto unitario e garantiscono alle piste il prolungamento della stagione turistica.
La società Scalise Sport Group Srl, che ha già realizzato un impianto di innevamento artificiale
attraverso un investimento di 2.5 mln di euro, in parte finanziati con fondi 488/92, necessita di un’
ulteriore spesa di circa 5 mln di euro per la realizzazione degli interventi sopra indicati, di cui si riportano
le principali caratteristiche tecniche
1. SMANTELLAMENTO DI UNA DELLE DUE SEGGIOVIE (scadenza tecnica);
2. SMANTELLAMENTO DI DUE SKILFT;
3. REALIZZAZIONE NUOVA SEGGIOVIA BIPOSTO;
4. AMPLIAMNETO DELL’IMPIANTO DI INNEVAMENTO;
5. AMPLIAMENTO DEL SISTEMA DI ILLUMINAZIONE ESTERNO;
6. RISTRUTTURAZIONE E RECUPERO FABBRICATI;
7. STAZIONI VARIE;
8. NUOVE COSTRUZIONI ;
9. OPERE DI URBANIZZAZIONE
Con la realizzazione del nuovo impianto con stazione di arrivo a Cima Bianca, meta particolarmente
ambita da una notevole fascia di sciatori, si avrà la possibilità di sviluppare con facilità gran parte delle
discipline che variano dallo slalom gigante al quello speciale, dallo snowbord allo slittino, alle piste
scuola baby, con stazioni di partenza, intermedie e di arrivo omologate, come previsto dal regolamento
sciistico, dotate di servizi adeguati per realizzare anche i campionati nazionali di sci per varie discipline.
Il progetto sopra descritto è già esecutivo e dispone delle specifiche autorizzazioni preliminari rilasciate
dal Comune.
La società Sport Group Srl è titolare della concessione ministeriale per il “pubblico trasporto” di persone,
nella cui fattispecie è classificabile il servizio espletato attraverso uso di seggiovie e cabinovie o similari.
3) SITO AGROENERGETICO (2,5 mln di euro a carico pubblico)
Le fonti di energia rinnovabili sono quelle che si rinnovano continuamente e si distinguono in:
· Energia della biomassa;
· Energia idraulica;
· Energia eolica;
· Energia solare;
· Energia geotermica;
· Energia del mare .
Con il termine biomassa si intende il carbonio organico presente nella biosfera utilizzabile come fonte
energetica e derivato in ultimo dall'immagazzinamento dell'energia solare operato dagli organismi foto
sintetici: l’anidride carbonica e l’acqua, utilizzando l’energia solare, si combinano formando zuccheri e
ossigeno; a loro volta, gli zuccheri combinandosi formano la cellulosa che è il maggior costituente delle
piante.
La biomassa copre il 60% dell'energia rinnovabile totale e rappresenta solo il 3% dell'energia
consumata attualmente in tutta l'Unione Europea. Essa è stata utilizzata dall'uomo per diversi secoli
sino alla prima rivoluzione industriale in cui è iniziato lo sfruttamento massiccio prima del carbone e, in
seguito, del petrolio. Tali combustibili grazie alla loro praticità ridussero l'utilizzo della biomassa; ma
oggi, date le scarse risorse disponibili di petrolio e il suo continuo aumento di prezzo, l'uomo ha
cominciato a riutilizzarle come fonte energetica.
Al momento la biomassa più utilizzata è quella di origine agricola e forestale, che trova impiego come
combustibile per stabilimenti industriali e per il riscaldamento nei settori domestici.
Nel Comune di Scandale è stata realizzata una centrale turbogas situata in località S. Domenica nella
zona centro-orientale della Calabria, a pochi chilometri di distanza dalla costa ionica.
I sindaci di Scandale e San Mauro Marchesato ritengono fondamentale rafforzare tale vocazione
“all’energia” del territorio attraverso la realizzazione di un centro di sperimentazione di energia
alternativa. A ciò intendono aggiungere lo sfruttamento dei terreni marginali per la produzione di
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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biomasse a fini energetici affinchè tale orientamento possa assumere un ruolo strategico, contribuendo
ad uno sviluppo sostenibile ed equilibrato del loro territorio.
Un impiego diffuso delle biomasse è già presente nell’area del Crotonese con tre centrali e può
comportare notevoli cambiamenti a livello economico, ambientale ed occupazionale. Le biomasse
garantirebbero infatti per gli agricoltori locali la garanzia di sopravvivenza all’eventuale dismissione dei
contributi Agea attualmente vigenti ma che presumibilmente verranno annullati nel giro di qualche anno.
I terreni agricoli marginali ricadenti nei due comuni potrebbero essere così destinati alla produzione di
piante da biomassa. Infatti da appositi studi eseguiti si evince che i risultati in termini di produzione di
energia sarebbero eccellenti, date le caratteristiche specifiche dei terreni della zona.
La biomassa, ampiamente disponibile, rappresenterebbe così una risorsa locale, pulita e rinnovabile.
L'utilizzazione delle biomasse per fini energetici è ecocompatibile: non comporta un aumento del livello
di anidride carbonica e contribuisce alla riduzione dell’effetto serra. Un ulteriore vantaggio della
produzione di energia da biomasse é inoltre quello di sfruttare il calore prodotto per la realizzazione di
serre da destinare a primizie agricole.
10) Parchi e sentieri naturali e per lo sport Parchi e sentieri naturali e
per lo sport (Le Grotte, I Sentieri e i Percorsi Naturalistici dello sport,
Parco della Montagnella, Parco Mezzocampo) (21,7 mln di euro a carico
pubblico)
5.A LE GROTTE
Il territorio Crotonese è ricco di grotte carsiche, che risultano a livello nazionale tra le maggiori cavità
per lo sviluppo e profondità; le grotte in superficie, che sono state oggetto di insediamenti rupestri ad
opera di monastici; le storiche miniere di zolfo, che grazie alla loro vastità sono state, nel secolo scorso,
fonte di ricchezza per il territorio.
Il progetto consiste nel conservare, valorizzare e rendere fruibili i geositi (grotte carsiche rupestri e
miniere di zolfo), arrestando le situazioni di degrado/abbandono attraverso la realizzazione dei seguenti
interventi :
1) recupero e conservazione dei paesaggi naturali e antropizzati;
2) realizzazione di “Parchi verdi naturali” (centro visita, struttura museale, sentieristica,
aree attrezzate, strutture sportive ecc);
I parchi verdi naturalistici,sono rivolti ad una clientela che intende vivere un'esperienza a contatto diretto
con la natura e curiosa di iniziare uno straordinario viaggio nelle radici della terra, scoprendo nuovi
percorsi e nuovi aspetti della natura mai visitati.
I visitatori dei parchi avranno la possibilità di scegliere tra uno o più percorsi con e senza visite guidate:
1. Parco delle grotte Carsiche: Partenza dalle grotte di Verzino, caratterizzate da una rilevante
lunghezza (2 chilometri di percorribilità) e dalla peculiarità di essere immerse in un ambiente
gessoso (solfato di calcio).
L’ingresso in grotta è a
circa 20 metri dal livello del
terreno e vi si accede a
mezzo di gradini scavati
nell’ambiente argilloso; ci
si ferma in prossimità
dell’apertura naturale e ci
si prepara per la discesa
vera
e
propria;
si
percorrono alcuni metri
sgoiattolando e scivolando
su alcune grosse pietre e
successivamente ci si cala
legati a delle corde di
sicurezza;
da
qui
seguendo le indicazioni
della guida si percorrono
circa 30 metri e ci si trova
ad un trivìo (il trivìo di
Dante: inferno, purgatorio,
paradiso).
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2. Parco degli Insediamenti Rupestri (Partenza Parco Casabona):
Partendo da Casabona dove sono presenti centinaia di antiche grotte
allineate, la visita prosegue con mezzi a motore visitando le grotte di
Belvedere Spinello, Rocca di Neto, Santa Severina, Caccuri e Petilia
Policastro (Percorso Completo). Un Secondo percorso più breve può
comprendere nell’ordine i Comuni di Casabona, Rocca di Neto e Santa
Severina.
La visione meravigliosa dell’insediamento rupestre casabonese è
importante anche sotto l’aspetto della ricerca archeologica ed
antropologica. Come appare dall’alto, infatti, si tratta di un
insediamento pensato ad arte perché ordinato su terrazze
parallele che si espandono su tutti e due i crinali di valle cupa, ed
ogni terrazza sfocia in un unica via di fondovalle. E’ da
considerare che come insediamento umano non fu una dimora
mortificante di gente povera, ma una scelta cosciente dettata dalla
validità del vivere in grotta in un periodo che va dal neolitico ai
bizantini. Si tratta quindi di una vera e propria civiltà rupestre.
Cappella oratoria con affreschi
Nell’ambito del PISL è prevista la valorizzazione delle grotte rupestri per una quota parte di 0,5
mln di euro. Tali grotte dovranno diventare un Parco Rupestre, utilizzando i finanziamenti PISL,
partendo da una armonizzazione degli interventi che consentano di dare un aspetto stabile, con
tutte le condizioni per la sicurezza dei fruitori, agli interi siti, attraverso tecniche d’ingegneria, al
fine di allestirle in modo da rappresentare l'ambiente nelle grotte così come era quando erano
delle vere e proprie abitazioni, pertanto dotarle di: vasellame, recipienti per la conservazione
degli alimenti, riproduzioni di provviste, di abbigliamento, di arnesi per la caccia, e di tutto
quanto serviva per l'esistenza di soggetti che hanno abitato le grotte dal neolitico fino ai giorni
nostri. Tale sito richiederà anche la dotazione di tutto il materiale necessario per la custodia,
telecamere e cancellate che custodiscano tali oggetti.
3. Parco Miniere di Zolfo (Partenza Parco S. Nicola del’Alto)
Negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi sei decenni del XX secolo San Nicola dell’Alto è
stato uno dei comuni più industrializzati della Calabria. Nel suo sottosuolo infatti vi sono
importanti giacimenti di zolfo che sono stati oggetto di estrazione e hanno portato ricchezza al
territorio.
La miniera di Prato o Carcarelle, un giacimento sfruttato industrialmente, è stato per un lungo
periodo fonte di risorsa determinante che ha fatto di San Nicola dell’Alto uno dei luoghi più
produttivi di tutto il crotonese.
La possibilità di lavoro ha richiamato insediamenti di interi nuclei familiari, provenienti da
tutt’Italia, che hanno creato nuovi legami sociali ed affettivi in tutto il territorio e di cui ancora
oggi, dopo tanti anni, si conservano i cognomi che differenziano notevolmente da quelli di
origine Arbëreshë.
Dalla chiusura della miniera (1959), le strutture, rimaste abbandonate, ora non sono che un
cumulo di ricordi e di rovine in parte aggredite dalla selvaggia vegetazione.
E’ ubicata alla sorgente del torrente “Lumi that”, vicino ad un’immensa vallata, “la Prateria”.
Osservata dall’alto della località “Carcarelle”, offre un
suggestivo panorama all’attento ammiratore della
natura.
Per la verità l’attività mineraria pare che sia molto più
antica: il rinvenimento di vari oggetti, come vasi di
terracotta, monete, cesti, pezzi di legname in
antichissimi vuoti e terreni rimaneggiati, ritrovati
durante i lavori sotterranei nelle miniere di Calcarella e
Santa Domenica, farebbe risalire all’epoca romana o
greca le prime estrazioni di zolfo”.
INSEDIAMENTI RUPESTRI
Belvedere Spinello
Rete
Monastica,
Insediamento
Rupestre
(Laura
di
Belvedere
Spinello)
Un eremo appartenuto ad un religioso, probabilmente del X secolo, é formato da una grotta scavata in
una calcarenite assai dura e compatta ed a lato da una minuscola chiesa del tipo sepolcrale che risale
sia per la fattura che per le deduzioni storiche almeno al 900 d.c. Da notare il tetto oggetto di più
rifacimenti. La presenza di questa cappellina denunzia la presenza in epoca monastica di altre
capanne, le cosiddette laure, costituite da frascame d’alloro e da altri arbusti della macchia
mediterranea. E’ questa dunque un’ennesima prova della presenza nel nostro territorio del
monachesimo italo-greco, costituito da anacoreti che perseguivano la penitenza, la solitudine e la
preghiera. Nelle vicinanze é sorta successivamente una più grande chiesa che, per la scalinata in
discesa, é nomata Santa Maria della Scala.
Caccuri
Rete
Monastica,
Insediamento
Rupestre
(Chiesa
dei
tre
fanciulli)
In territorio di S.Giovanni in Fiore, ma nei pressi dell’abitato di Caccuri é ubicata la chiesetta che fu una
volta annessa al celebre monastero dei monaci basiliani dei Tre fanciulli. E’ qui almeno dall’ XI secolo. I
supporti murari, numerosi, indicano le numerose ristrutturazioni che hanno consentito alla chiesa di
sopravvivere all’edificio del monastero, ormai distrutto, che occupava sia lo spazio a SO che a NO della
chiesetta. Intensa fu l’attività spirituale dei monaci orientali che dovettero tener testa ai più potenti
Florensi. L’abside della chiesetta, secondo la liturgia greca, è rivolto ad oriente, verso la luce.
L’occidente per i monaci orientali era la tenebra. Numerose erano le terre che i Basiliani avevano
acquisito nel corso dei secoli, si che il monastero dei tre fanciulli é da considerare il cenobio greco
orientale con maggior durata nel tempo. Verso il1198 occorse un fatto spiacevole: I florensi requisirono
ai basiliani il terreno detto del “Buon Legno”, ma questi, indignati, lo rioccuparono con una spedizione
punitiva. E peggio avvenne il giorno successivo in cui i basiliani e i loro villici bruciarono le baracche ivi
costruite dai Florensi. Gioacchino da Fiore allora fece causa e solo dopo dodici anni la concluse a suo
vantaggio. Nel 1215 il Monastero dei Tre Fanciulli fu accorpato all’abbazia Florense. La presenza di un
insediamento rupestre neolitico nei pressi della chiesetta fa pensare seriamente ad un sito laurotico del
monachesimo orientale.
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Caccuri
Rete
Monastica,
Insediamento
Rupestre
(Grotte
di
Timpa
dei
Santi)
L’antico sito monastico é posto su un colle a picco da tre lati sulla valle del Neto, con salti di diverse
centinaia di metri, rupi scoscese fatte in gran parte da rocce granitiche scompattate. Più che sito
monastico lo si crederebbe nido di aquile. Guardando la cripta con le numerose icone rappresentanti
ognuna un santo, si prova però una sensazione di serenità. Una solitudine con se stessi nella pace di
un silenzio assoluto. Bisogna mettere in conto che da questo sito e da altri simili il cristianesimo si é
sparso per tutta la Calabria soppiantando il paganesimo ereditato da Greci e Brezi.
I monaci greci giunsero da noi già nel VII secolo, perseguitati in Siria, in Palestina ed in Egitto dai
musulmani che avevano cominciato ad invadere le terre asiatiche dell’impero bizantino. Nell’VIII secolo
qui pervennero ancora più numerosi, spinti anche dalle persecuzioni iconoclaste. Essi attribuivano alle
sacre icone la trasposizione del pensiero umano dal terreno al divino. Ma dal clero secolare bizantino
ciò era visto come atteggiamento blasfemo. I Basileus di Costantinopoli che già mal sopportavano
l’ingerenza del monachesimo nella vita socio-politica delle masse, decretarono allora la distruzione di
tutte le icone. I monaci perseguitati, mal sopportarono tali imposizioni e preferirono l’esilio. Fu proprio in
quell’epoca che vennero anche su questo colle a far vita da anacoreti e qui abitarono queste grotte
originarie del periodo neolitico. Nella cripta le icone sono cinque, la centrale, rappresenta il Cristo
Pantocrator. Sono visibili l’aureola con le tracce dei bracci radiali della croce, il mantello rosso segno di
potenza e la mano benedicente. Accanto al Cristo é appena visibile, spiega ancora il Cosco, l’immagine
dell’Arcangelo Gabriele, binomio di prammatica nelle antiche icone bizantine, come nella volta della
chiesa di S. Vitale in Ravenna del VI secolo ed addirittura nella chiesa di S. Sofia in Costantinopoli. In
un’altra icona sono appena visibili le tracce della Madonna Odighiatria quindi, a carboncino, i tratti della
piccola testa del Bambin Gesù. Ma la grotta fu tutta affrescata dall’antico anonimo monaco, artista. La
sua tomba, forse, é quella scoperchiata proprio sulla cripta. Manomessa é stata la crosta interna di
queste magnifiche pitture.
Casabona
Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Grotte troglodite)
Casabona presenta centinaia e centinaia di antiche grotte, in ordine allineato o sparso. La visione
meravigliosa dell’insediamento rupestre casabonese sarà sicuramente destinata ad avere successo. Un
futuro in chiave turistico-economico, ma anche sotto l’aspetto della ricerca archeologica ed
antropologica. Come appare dall’alto si tratta di un insediamento pensato ad arte perché ordinato su
terrazze parallele che si espandono su tutti e due i crinali di valle cupa, ed ogni terrazza sfocia in un
unica via di fondovalle. E’ da considerare che come insediamento umano non fù una dimora
mortificante di gente povera, ma una scelta cosciente dettata dalla validità del vivere in grotta in un
periodo che va dall’età del bronzo ai bizantini. Si tratta quindi di una vera e propria civiltà rupestre.
Sul crinale sinistro di Vallecupa sono sovrapposte ben otto terrazze parallele, ognuna contenente
decine di grotte, molte delle quali presentano le caratteristiche tipiche dell’abitazione troglodita: la parte
più interna é divisa in due da una parete incisa nella stessa roccia, la parte più piccola fungeva da vano
letto, la grande da cucina-soggiorno Alla base spesso si aprono piccole nicchie per conservarvi orcioli di
vino, di acqua, miele, cereali. I fori in basso servivano per sistemare lettiere, quelli in alto per ripiani di
canne per contenere alimenti. Questa tipologia é uguale per tutti gli insediamenti rupestri, in tutti i paesi
che si affacciano nel Mediterraneo, come se tutti siano state costruiti da un unico popolo. Molte grotte
sono ancora adibite a frantoi vinari. Fino agli anni ‘40 quasi tutte erano utilizzate dagli abitanti del luogo
che le detenevano in fitto dall’ente comunale. Nel 1937 il comune ne fittava circa 460; nel 1947 per una
grotta grande il fitto era di 60 lire, per una media 40, per una piccola 20. Il monachesimo fu presente
nell’insediamento rupestre di Casabona. Nessuna traccia permane, ma certamente non poté mancare
la sua presenza. I toponimi agiografici e greci che permeano tutto il territorio lo testimoniano. Un
esempio per tutti é la contrada Santa Sofia, nomata quindi ad un personaggio adorato particolarmente
dal monachesimo greco.
Cotronei
Rete Monastica, Insediamento Rupestre (Chiesola di Pollitrea)
La Chiesiola di Pollitrea si potrebbe far risalire ad una origine basiliana nell’XI secolo. Ma sicuramente
fù grangia cistercense del Monastero di Calabromaria di Altilia. Infatti insiste nel centro di un tenimento,
il Sanduka, che quel monastero aveva avuto in proprietà nel 1099 da Ruggero Borza duca Normanno.
L’attività essenziale di quei religiosi fu la pastorizia ma anche l’agricoltura stagionale. Le tracce
archeologiche indicano la presenza di due chiese: una all’interno del fabricato principale, l’altra
all’esterno, piccola, con l’abside rivolta ad oriente, tipo la chiesa greca. Il casale principale costava di un
primo piano di circa 180 metri quadri e di un primo piano tipo mansarda. Al primo piano si accedeva
tramite una rampa che conduceva al ponte levatoio che poggiava su due solidi rostri, tuttora visibili, che
dovevano sostenere peso e sobbalzi. Altra grangia di Calabromaria é il monastero subalterno di
Casapasquale, che costrutito in epoca seicentesca, ancora ha strutture in mediocre stato di
conservazione.
Cotronei
Rete
Monastica,
Insediamento
Rupestre
(Grotte
rupestri
di
località
Favata)
Il territorio di Cotronei è costellato di insediamenti rupestri: se ne contano ben 13. Alcuni sono stati
abitati in periodo bizantino dal Monachesimo greco, la gran parte costruite ed adibite da sempre a civiltà
pastorali dedite all’allevamento di equini e bovini. Due siti persistono nel centro abitato: quello di località
Favata e quello di Santa Lucia. Quello che possiamo meglio osservare è ubicato in località Favata. Le
grotte, che in origine dovevano essere almeno 30, sono state in parte distrutte o coperte per effetto
dell’espansione urbanistica del paese.
Sono ampie e profonde, lo strato minerale è compatto; per la vetustà e per la mancanza delle tracce
degli utensili di scavo sono da attribuire in origine a popolazioni neolitiche. Anche tale insediamento
come quello di Caccuri, Petilia e Casabona, per la sua consistenza ha potuto rappresentare la dimora di
un villaggio rurale o pastorale.
Le grotte sono ubicate lungo l’antico tratturo che dal Neto sale verso la montagna silana sullo
spartiacque tra il Tacina ed il Neto. Testimonianze ben accreditate riferiscono che alcune grotte
dell’insediamneto di Santa Lucia attiguo a quello di Favata presentavano affreschi. Ve ne era una in cui
era rappresentata, in una icona, la Madonna Odighiatria.
Nel sito di Favata insisteva poi la grotta detta di San Luca che presentava 12 nicchie contenenti icone di
santi. Recentemente è stata distrutta. Tutt’intorno ai siti rupestri di Cotronei è un susseguirsi di toponimi
greci od agiografici: Liffi, Spartini, Sigliati, Archivati, San Luca, Santa Lucia, San Marco.
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Stato di conservazione: Cattivo
Petilia Policastro
Rete
Monastica,
Insediamento
Rupestre
(Grotte
di
colle
della
Chiesa)
L’insediamento rupestre di “Colle della Chiesa” in Petilia Policastro ha avuto una evoluzione abbastanza
varia. Una buona parte delle grotte presenta una struttura di probabile origine neolitica, lungo un
percorso transumante, ma l’utilizzazione di oltre 30 grotte fa pensare anche ad un piccolo villaggio
contadino o pastorale, risalente dal Neolitico al Tardo Antico. Alcune evidenti tracce denunziano poi il
passaggio nell’alto Medioevo, con residenza stabile o transitoria, del Monachesimo Italo greco. In
particolare alcune croci, insite nella crosta originaria ed alcune nicchie per icone poste in posizione
simmetrica. Una grotta posta in alto denunzia essere stato un eremo a cui si eccedeva tramite pioli
mobili di legno da inserire in fori scavati obliquamente lungo la parete areria. Le tracce di tali fori ancora
permangono. Altro piccolo eremo é riconoscibile per le due piccole nicchie ed un inginocchiatoio.
Durante il Medio Evo e l’età moderna tutto l’insediamento rupestre di Petilia Policastro fu adibito a
laboratorio per gli scalpellini della calcarenite e del granito a servizio di un sviluppo edile che
necessitava di portali archivoltati per palazzotti signorili e di archi e lesene per le chiese.
Stato di conservazione: Discreto
Santa Severina
Rete
Monastica
Insediamento
Rupestre
(Chiesa
di
Santa
Filomena)
Come elemento basiliano invece permane la splendida chiesetta di S. Filomena del 1100/1200 d.C.
periodo che vide il fiorire di una architettura normanno-bizantina di cui i più chiari esempi sono anche la
chiesa di San Nicola a Riace, l’abbazia della Matina a San Marco Argentano, la chiesa di S. Marco in
Rossano. La chiesa suddetta presenta una piccola cupola, finestre e porta principale bifore; portali
archivoltati. Il piccolo tempietto viene chiamato nella tradizione cattolica severinate anche chiesa del
Pozzolio per effetto di un pozzo che fu oggetto, secondo una nota leggenda, di un miracolo operato
dalla Vergine. Anche in Santa Severina, nella scarpata detta bizantina vi é un insediamento rupestre.
L’Orsi l’ha ritenuto dimora per gente molto povera. Altre grotte sono comprese nell’area del castello.
Altilia : il monastero di Calabro Maria che ad Altilia di Santa Severina rappresentò lungamente un faro
di religiosità e cultura sotto il piazzale antistante dello stesso monastero, adesso conosciuto come
palazzo Barracco nella piazza centrale di Altilia sono state, infatti, rinvenute delle grotte artificiali d’età
medievale.
Rocca di Neto
Sul sito dell’antica Rocca sorge un insediamento rupestre scavato nell’arenaria con 42 grotte circa,
distribuite su tre colline su più livelli e separate da due canyon in uno scenario piuttosto suggestivo.
Considerando che le grotte costituiscono la prima forma di ricovero utilizzata dagli uomini in età remota,
si ipotizza una frequentazione del sito già a partire dalla preistoria con una rioccupazione nelle epoche
successive testimoniato dalle antiche attività umane che sulle grotte si sono stratificate. A tal riguardo si
sottolinea la presenza di una cisterna ipogea localizzata nella collina centrale, coperta da una volte a
botte e realizzata in muratura con una tecnica tipicamente romana, segni cruciformi, dipinti, graffiti e
croci realizzate dai monaci basiliani che in epoca medievale abitarono le grotte.
Le grotte rupestri di Rocca di Neto hanno ricevuto una meritata attenzione da parte degli amministratori
locali che auspicano la realizzazione di un Parco archeologico, già attrezzato di recente da pedane ed
impianti di illuminazione che hanno reso il sito fruibile. Inoltre la grotta più grande è stata inglobata da
una struttura architettonica costruita ex novo e può essere adibita per le manifestazioni culturali come
mostre, convegni, seminari, sala video-proiezione e altro ancora.
Le Miniere di Zolfo
In passato San Nicola dell’Alto, Melissa e Strongoli vantavano una certa fonte di ricchezza, derivante
dalle miniere di zolfo; zolfatari infatti erano chiamati i lavoratori delle miniere, venuti in origine dalla
Sicilia. Sono tante le miniere e tanti i nomi che le contraddistinguono: “Prato” e “Calcarella” ubicati nel
comune di San Nicola; “S. Domenica” nel comune di Melissa e “la Comero” nel comune di Strongoli. In
questi luoghi, il lavoro dei minatori è stato sempre massacrante, senza sicurezza ed in condizioni
igienicamente vergognose. Sull’origine dell’estrazione dello zolfo nella zona si hanno scarse notizie,
rilevate da pochi reperti ritrovati nella zona sottostante “Le Murge”, sito archeologico nel comune di
Strongoli, dove secondo alcune indicazioni, si pensava sorgesse, ai tempi della Magna Grecia, la città
di Macalla. Verso il 1870 ad opera di ricercatori privati, ebbero inizio i lavori di estrazione di zolfo da
vendere ai grossisti. Impiegavano in quei lavori ragazzi di 7- 8 anni, i famosi “Carusi “ i quali
trasportavano lo zolfo fuori dalla miniera con le cofanelle (cofani di ferro e di vimini) e con un cuscino di
stracci sulle spalle per evitare le piaghe. L’impiego dei “Carusi “ nelle miniere di San Nicola, è
continuato ininterrottamente fino al 1940. La miniera di Comero è l’unica rimasta in attività fino al 1960,
anno in cui, in seguito ad un tragico crollo, persero la vita molti operai; per questo doloroso evento,
nonostante l’eccellente qualità della materia prima ed essendo l’estrazione dello zolfo divenuta non più
competitiva, la miniera fu costretta a chiudere definitivamente i battenti.
La formazione delle miniere fu la fortuna del Comune di San Nicola dell'Alto e dei comuni limitrofi infatti
divennero i paesi della provincia con il maggior numero di immigrati. La ricchezza e l'agiatezza regnava
sublime, il denaro circolava e diversi cittadini da operai incominciarono a realizzare i sogni di
imprenditoria nel campo minerario. Si acquistavano facilmente i terreni che davano il via ed una nuova
cultura agricola che ancora oggi si porta avanti con tanti sacrifici.
La metamorfosi di San Nicola dell'Alto incominciò verso la fine degli anni cinquanta, quando con il
sopraggiungere della crisi dello zolfo e la chiusura delle miniere, incominciò a trasformarsi da pese di
immigrazione a quello di emigrazione.
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5.B I Sentieri e i Percorsi Naturalistici dello sport (solo parzialmente finanziato dal PISL)
Esistono numerosi sentieri ad alta valenza naturalistica, ambientale, storico-culturale, e tra questi uno è
tradizionalmente conosciuto come il tratto annualmente percorso per la transumanza.L’obiettivo di
questo intervento inserito nel PISL è di riqualificare un percorso turistico-escursionistico nel territorio dei
comuni di Umbriatico, Pallagorio, Carfizzi, e San Nicola dell’Alto, con il ripristino e la valorizzazione di
alcuni sentieri che un tempo e in parte ancora oggi sono percorsi dalle mandrie, al fine di renderli fruibili
per gli escursionisti. Il progetto è finanziato solo per 0,8 mln di euro e pertanto necessita di integrazioni
per il completamento.
Il progetto nasce dall’esigenza di valorizzare e promuovere i territori dell’Alto crotonese, connotati da
omogeneità territoriale, da piccoli borghi e da un comune patrimonio storico, artistico, architettonico,
ambientale e paesaggistico, turistico ed enogastronomico la cui valenza e legata alla testimonianza
storica, alle tradizioni culturali e civiche della comunità, alla varietà del paesaggio e alla ricchezza
dei prodotti tipici.
Il percorso percorribile a piedi (trekking) bici (mountain bike) o a cavallo, unisce e collega, come già
accennato i comuni di Umbriatico, Pallagorio, Carfizzi e San Nicola dell’Alto. La realizzazione di tale
opera significa offrire all’utente, la scelta di percorsi alternativi a quegli stradali confacenti ai propri
interessi ed esigenze che, a partire da una risorsa (comunità albanese della Provincia di Crotone) renda
fruibile anche le altre. Tra le offerte dell’area è particolarmente caratterizzante il percorso di naturalistico
da utilizzare per attività ludiche, didattiche, sportive, etc. Siamo in presenza di una delle zone meno
antropizzate di macchia mediterranea, dai colori immacolati e dalle specie autoctone, che esalta una
costante dell’escursionismo legato alla natura: ricerca di un ambiente puro, contemplazione del
paesaggio, etc. La scoperta è un aspetto insito nell’escursione, e tale escursionismo rappresenta un
mezzo ideale per scoprire un territorio, gli stili di vita locali, il patrimonio naturale, culturale,
gastronomico, etc. Dal punto di vista degli interventi infrastrutturali la realizzazione concreta di tale
itinerario deve necessariamente partire da un’armonizzazione degli interventi che inizialmente preveda
di dare un aspetto stabile al sentiero, attraverso tecniche d’ingegneria naturalistica, da sviluppare lungo
l’asse primario Umbriatico: Località – Monte Pescaldo, Pallagorio – Località: Lauro – Monte e Suvero,
Carfizzi: Parco della Montagnella, San Nicola dell’Alto: Località San Michele - Calamo. Il percorso sarà
opportunamente sistemato e attrezzato, in particolare in prossimità di bellezze naturalistico-ambientali e
di strutture rurali di rilievo, con punti di sosta dotati di stalli, fontanili e arredi, realizzati nelle forme e nei
materiali idonei a garantire un corretto inserimento nei contesti ambientali interessati. Come
completamento dell’offerta di fruibilità dell’area saranno previsti come elementi attrattivi le seguenti aree
attrezzate:
Umbriatico: realizzazione sentieristica, area pic-nic e area di sosta attrezzata;
Pallagorio: Parco Avventura- Loc. Suvero, sistemazione Fontanile di Cuvarello; area attrezzata in Loc.
ed arredi in Loc. Monte e sistemazione cascata località lauro e sentiero che porta alla foce della
cascata;
Carfizzi: Allestimento area attrezzata in località Montagnella-Crosari-Giglietto; ripristino delle fonti
d’acqua; San Nicola dell’Alto: realizzazione sentieristica, area attrezzata - loc. San Michele- CalamoMiniere di Zolfo.
Savelli: Allestimento di un Centro di Educazione Ambientale presso la “ CASA DEL PARCO “, in località
“Pino Grande”.
Obiettivo principale dunque è la valorizzazione del patrimonio e la sua fruizione, migliorandone la
qualità della vita e del territorio rafforzandone l’identità culturale e il senso di appartenenza della
popolazione locale, facendo risaltare vocazioni, potenzialità, attrattività e accoglienza del territorio,
coordinando interventi, progetti, eventi tra comuni, associazioni e operatori per sviluppare un calendario
unificato e percorsi/itinerari artistici, naturalistici, turistici ed enogastronomici integrati in una rete fruibile
dalla popolazione locale e dal “turista- viaggiatore”.
Recuperare, dunque, a livello locale sentieri ed elementi del paesaggio della transumanza favorendo la
riscoperta dell’identità locale.
Ripristinare, dunque, le aree degradate, in particolare la rete sienteristica, consentendone la
frequentazione da parte di gruppi organizzati (famiglie, escursionisti, scolaresche ecc…).
L’intento è quello di dotare il territorio di un luogo dove svolgere attività motoria in tutta sicurezza e
salubrietà, una sorta di parco poiché l’area sarà dotata di aree di sosta arredate con sedute,
staccionate, percorsi campestri e altro. Dunque sarà creato un laboratorio permanente per realizzare
interventi volti a migliorare l’esistente per raggiungere una migliore qualità della vita.
5.E La valle Fluviale del Neto e il cicloturismo
Il fiume Neto nasce sulle pendici del monte Botte Donato a circa 1700 metri di altitudine nel cuore
dell'Altopiano della Sila, e dopo una corsa di 80 chilometri circa si tuffa nelle acque del mar Ionio
all'altezza del centro di Fasana a metà strada tra Strongoli Marina e Crotone. Per la sua lunghezza e
per l'estensione del bacino idrico, il Neto è il secondo fiume più importante della Calabria dopo il Crati,
con il quale tra l'altro condivide il carattere torrentizio, che lo rende cioè molto secco in estate e con
piene impetuose in inverno, quando può raggiungere una portata di 280 metri cubi d'acqua al secondo.
Il fiume Neto scorre profondamente incassato tra la rigogliosa vegetazione silana dell'alta valle
omonima, ricevendo svariati affluenti che ne incrementano di volta in volta la portata. Da destra il Neto
riceve i fiumi Arvo e Ampollino, da sinistra il fiume Lese e nei pressi della sua foce, la fiumara Vitravo.
Dopo alcuni chilometri percorsi nel cuore oscuro della Sila, giunto presso l'abitato di Cotronei il fiume
Neto lascia la provincia di Cosenza per entrare in quella di Crotone allargando notevolmente il proprio
alveo fluviale che diviene un ampio conoide alluvionale. Il fiume costeggia per alcuni chilometri un tratto
della strada Statale 107 Silana, volgendo repentinamente ad est dopo aver superato il centro di Rocca
di Neto. Qui il fiume rallenta la sua corsa durata quasi 80 km, e scorrendo con andamento
meandriforme si getta nelle acque del mar Ionio all'altezza del centro di Fasana. Le acque del fiume
Neto sono sfruttate per l'irrigazione intensiva in agricoltura e per la produzione di energia elettrica dalla
centrale Enel di Cotronei.
La foce del fiume Neto è uno degli ultimi ambienti umidi della costa ionica della Calabria, nonchè tra i
più interessanti dal punto di vista ecologico e naturalistico. Infatti tutta la foce del fiume Neto è
caratterizzata da tipici elementi ripari, litoranei e palustri dove trovano riparo diverse specie di uccelli
migratori. La vegetazione palustre è ben rappresentata dalla folta presenza di canneti, tamerici e salici,
divenuti oramai specie rara in tutta la Regione. Nel 1976 la Regione Calabria ha istituito l'oasi di
protezione faunistica su circa 1500 mq della foce del fiume Neto
La sistemazione e la valorizzazione di questa vallata con percorsi funzionali allo svolgimento di attività
sportive ecocompatibili, in particolare il cicloturismo, invoglierebbe anche i villeggianti balneari a risalirla
per raggiungere l'entroterra della Provincia di Crotone.
E’ necessario pertanto promuovere e rafforzare le attività ricettive: ristoranti, agriturismo, maneggi,
fattorie e cantine visitabili dove è possibile acquistare direttamente i prodotti, opifici, musei, aree verdi
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attrezzate per pic- nic, parchi giochi.
5.C PARCO COMUNALE "MONTAGNELLA"
Il Parco della Montagnella dovrà rappresentare un esempio di gestione sostenibile del territorio in cui
salvaguardia e conservazione dell’ambiente ricoprano un ruolo essenziale.
Dalle acque della Valle del Giglietto fino alla cima del Monte Pizzuta, passando per le terrazze verdi di
Menzivono, Stazzovecchio, Monachello, Capraro, Montagnella e per le fonti di Crosari è tutto un
susseguirsi
di
verde
lussureggiante
e
di
natura
incontaminata.
La vegetazione comprende migliaia di specie e di sottospecie, varianti e ibridi, che con i loro colori
arricchiscono un paesaggio caratterizzato prevalentemente dal verde cupo del Leccio, del Farnetto, e
della Roverella . Sempreverde è anche l'Alloro, i cui fiori giallognoli all'inizio della primavera profumano
tutto il bosco. L'Olmo fornisce il verde brillante arricchito dal porporino dei suoi fiori primaverili mentre
nel sottobosco domina l'Erica da sempre ricercata per ricavare pipe pregiate dalle radici e fare scope
dai suoi fusti. Il Cisto, presente in varie tipologie viene usato per i tradizionali falò che precedono le
feste del periodo prenatalizio. Il Rosmarino, noto come pianta aromatica, ospita spesso crisomelidi dai
colori metallici verdi e rossi e si trova solo nei luoghi più aridi e rocciosi. Il Citiso scopario e la Ginestra
spina, specie assai simili, colorano di giallo i pendii rocciosi arricchendoli di profumi molto intensi. Il
primo è un cespuglio di modeste dimensioni, che non presenta molte foglie, ma è ricco di germogli e
rami mentre la seconda è spinosa e ricca di fiori a grappolo offrendo un buon riparo per la fauna.
Dove i suoli sono più profondi e areati appaiono il Sughero, l'Oleastro, il Lauro, il Pistacchio, il Mirto,
il Ginepro e il Carpino. Salendo verso il paese troviamo la Stipa, il Lentisco e soprattutto il
Corbezzolo che vivacizza il paesaggio con gustosi frutti autunnali di un colore giallo intenso che
diventa rosso vivo a maturazione raggiunta.
Nel sottobosco rappresentato da un insieme di specie xerotolleranti e facilmente incendiabili, sono
diffuse anche specie lianose quali l'Hedera, la Clematis Vitalba, la Vite Americana ormai rara nelle
altre aree della regione.
Lungo le fiumare il paesaggio estivo è dominato dai fiori bianchi e rosa dell'Oleandro e dal Tamerisco.
Il patrimonio faunistico del parco comprende tutte le specie animali che hanno nella Macchia il loro
habitat ideale. La ricchezza di pascolo, l'abbondanza di acque sorgive e il bosco fitto ne fanno un rifugio
sicuro per il Cinghiale ed il Gatto selvatico, mentre più bassa è la densità della Lepre, vittima di una
caccia eccessiva. Assai varia è la situazione dei Galliformi selvatici: dalla Starna, presente fino a
pochi anni orsono, si è persa ogni traccia, ma la sua nicchia ecologica è stata ocuupata dal Fagiano
ormai diventato il principale oggetto di caccia di tutta la zona. Altrettanto varia è la presenza della
specie di Avifauna minore. Anche se la tradizione selvaggina di passo autunnale non abbonda più,
buona è la presenza del Colombaccio e della Colombella, che, nei primi giorni di ottobre trsformano
tutta la zona in un'importantissima via di immigrazione. In tutto il complesso nidificano, con una certa
frequenza, il Rigogolo, la Ballerina bianca, la Capinera, la Cinciarella e l'Usignolo.
Anche gli Alaudidi (Pettirosso e Scricciolo) sono abbastanza frequenti e popolano, assieme allo
Strillozzo, gli spazi aperti. Al Picchio, scarsamente rappresentato, si aggiunge, durante il periodo
estivo, il Torcicollo. Tra le specie Ornitiche nidificanti sono ben rappresentati anche il Merlo, il
Fringuello, il Cardellino, il Verdone, la Peppola, il Frosone, il Passero, la Ghiandaia e la
Cornacchia grigia. Vi sono anche notizie di ritrovamenti di nidi di Beccaccia. Numerosi sono gli
Strigiformi rappresentati soprattutto dalla Civetta e dal Gufo comune. Fra i Falconiformi è degna di
nota la Poiana, mentre durante il passo autunnale si segnala pure il Falco Pellegrino che assieme alla
Beccaccia, alla Tardella, alla Tortora e alla Quaglia, arricchisce la già cospicua avifauna stanziale.
Fra i Mammiferi predatori vanno segnalati la Faina, la Martora e la Volpe. Del tutto caratteristica è la
presenza del Tasso, dell'Istrice e del Riccio. La forma di caccia più diffusa è quella con cane da ferma
al Fagiano e alla Beccaccia, a cui si aggiunge la caccia alla Volpe con i cani da seguito. Ha grande
diffusione anche la caccia al Cinghiale. In ogni caso la scarsa viabilità, l'ampiezza dei luoghi e le forti
pendenze selezionano in modo drastico i cacciatori, consentendo l'attività solo ai più appassionati che,
nella maggioranza dei casi, dimostrano di possedere una corretta coscienza venatoria.
In un contesto come questo è importante sottolineare la funzione di motore turistico e di sviluppo
economico che il Parco riveste in quanto opportunità in grado di favorire la nascita e l’incremento delle
attività economiche ad esso connesse.
Il progetto intende sperimentare sul territorio strumenti e metodi comunicativi e promozionali innovativi,
oltre ad impostare nuove strategie funzionali allo sviluppo di un turismo sostenibile legato all’albergo
diffuso.
Gli obiettivi da perseguire sono i seguenti:
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1. Protezione, valorizzazione e gestione del patrimonio per fornire un prodotto turistico ecocompatibile;
2. valorizzazione delle risorse ambientali attraverso la proposta di percorsi educativi che
consentano una fruizione autonoma del territorio;
3. incoraggiare
il contatto con la natura, sensibilizzare gli abitanti alle problematiche
ambientali, indirizzare i visitatori alla scoperta del territorio attraverso le attività educative,
culturali e turistiche.
4. creazione di un parco ludico naturalistico;
5. ottimizzazione (rapporto costi/benefici) degli interventi di promozione e comunicazione
attraverso l’adozione di tecniche di ricerca attiva dei clienti;
6. incremento del portafoglio clienti nelle tipologie di utenza selezionate e attivazione di una
efficace rete di contatti per condurre alla richiesta di soggiorni e visite;
7. integrazione funzionale tra il comparto agricolo ed il settore turistico (vendita diretta di
prodotti, dimostrazioni ed accoglienza in azienda);
8. creazione ed elaborazione di pacchetti turistici integrati in grado di strutturare al meglio
l’offerta del territorio dell’albergo diffuso per i target individuati, attraverso la realizzazione
di laboratori di progettazione e altri momenti di confronto collettivo con tutti gli operatori del
territorio, al fine di condividere contenuti, prezzi e modalità di vendita.
5 C Parco Naturalistico Mezzocampo
Il progetto intende realizzare nella frazione di Mezzocampo di Savelli, un “Parco Naturalistico e
Avventura” da rendere fruibile agli amanti della natura. E’ prevista la realizzazione dei seguenti
interventi:
- “centro studi e visita” di educazione naturalistica, ambientale e forestale, con sala didattica,
biblioteca, laboratorio didattico ed "aula verde" all'aperto;
- "teatro verde" con almeno 500 posti a sedere;
- sentieri naturalistici, percorribili anche da disabili e dotati di tabelle illustrative della flora e della
fauna presenti nella Sila;
- "giardino delle erbe aromatiche e medicinali" con diversi esemplari di piante, indigene e non;
- osservatori faunistici,
- museo naturalistico ambientale e forestale;
- giardino geologico ed orto botanico accessibili anche a non vedenti con pannelli e file audio
mp3 esplicativi delle varie essenze;
- struttura per l’esposizione dei prodotti tipici;
- information point;.
- area attrezzata per pic-nic;
- servizi di visita guidata per scolaresche e gruppi organizzati;
- “parco avventura”.
Savelli è un comune di 1.415 abitanti della provincia di Crotone, situato nelle montagne della Sila e
dista 61 km dal capoluogo.
Numerose sono le bellezze architettoniche ed ambientali presenti nel paese e nell’area circostante:
CHIESA DI SAN PIETRO E SAN PAOLO (MATRICE)
La Matrice ha una facciata abbellita da un portale in pietra arenaria con arco a tutto sesto, sovrastato da
una finestra lapidea rettangolare. In alto è stato sistemato un orologio. All'interno sono conservate le
statue dei due patroni di Savelli e quella di San Francesco di Paola. L'aula dei fedeli è divisa dall'abside
da tre gradini.
CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE (JIESULELLA)
L'edificio sacro, indicato comunemente come la "Jiesulella", si trova nella piazza principale. Edificato tra
il XVII e il XVIII secolo, è stato restaurato di recente. La facciata a capanna presenta un portale in pietra
di gusto semplice su sui campeggia una monofora. In alto una teca conserva la statua della Madonna
delle Grazie. Affianca la chiesa un caratteristico campanile in pietra a pianta quadrata. All'interno il
soffitto è a capriate ed è stato realizzato da artigiani del luogo. Vi sono conservate tre pregiate statue, a
grandezza naturale, raffiguranti San Francesco di Paola, l'Immacolata Concezione e il Sacro Cuore di
Gesù. Degne di nota anche una serie di opere databili tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo tra
cui: la Via Crucis, una Croci¬fissione, un quadro con San Vito e Santa Lucia, una tela che riproduce la
Madonna delle Grazie in trono raffigurata tra San Biagio e San Francesco di Paola.
CHIESETTA DEL DIVINO AMORE
La piccola chiesa di montagna si trova nel villaggio turistico Pino Grande sull'Altopiano Silano. Formata
da una piccola aula sacra, presenta un alto ed esile campanile.
PALAZZO BRISINDA
L'edificio si eleva su tre livelli. In parte conserva la caratteristica pietra a vista. Ai piani superiori si
accede attraverso una piccola scalinata terminante su uno stretto ballatoio.
CASA MANCUSO
Quello che fu l'edificio baronale è oggi sede del Municipio. Conserva un'iscrizione riportante la data
1712.
MUSEO DELL'ARTE CONTADINA
Ospitato nella sede dell'ex Pretura, conserva gli attrezzi agricoli di un tempo e gli abiti tradizionali dei
contadini. Da segnalare alcuni antichi aratri costruiti a mano.
LE FONTANE DI SAVELLI
Esistono a Savelli quattro fontane a cui gli abitanti del luogo sono legati da molti ricordi. La più antica è
la "fontana vecchia", intorno alla quale sorsero le prime case di Savelli. Questa presenta quattro canali
che scorrono in un'unica grande vasca dove le donne venivano a lavare i panni.
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Le altre fontane sono, invece, la “Fonte Pedagese” formata da tre bocche d'acqua, la “Fontana Pitinella”
che ha un solo canale di acqua a getto continuo e, infine, la "Fontana nuova" che ha una grande vasca
di scolo.
Da tali fonti sgorgano acque freschissime aventi anche proprietà terapeutiche che alcuni studiosi
paragonano addirittura alle famose acque di Fiuggi.
VILLAGGIO TURISTICO PINO GRANDE
A circa 4 Km dal paese, è ubicato il Villaggio Pino Grande, a circa 1150 metri sul livello del mare, che fa
parte del Parco Nazionale della Sila e conta circa 300 ville familiari, oltre a numerosi chalet e rifugi. Qui
la vegetazione è costituita da splendidi pini larici dell'età media di sessant'anni, tra i cui rami è facile
ascoltare il cinguettio degli uccelli e vedere saltellare gli scoiattoli. Nelle zone più aperte, dove i raggi del
sole penetrano meglio, si incontrano invece diverse specie di fiori selvatici, come la rosa canina e il
biancospino.
All’interno del villaggio è ubicato l’Osservatorio Astronomico Regionale, di recente costruzione, che
rappresenta un’opera unica nel Mezzogiorno d’Italia, in grado di attrarre numerosissimi turisti e
scolaresche. L’Amministrazione Comunale ha di recente avviato una massiccia campagna
promozionale accompagnata dallo slogan “Savelli il paese delle stelle”.
BOSCO DI MEZZOCAMPO
Il bosco di Mezzocampo nel quale si realizzerebbe l’intervento e’ costituito da alberi di castagno e
rigogliosi pini larici, si estende per circa 1500 ettari di terreno. Nelle sue vicinanze è possibile fare visita
a quello che comunemente viene chiamato "il parco dei daini", dove si possono vedere da vicino questi
pacifici animali che, se non eccessivamente disturbati, continueranno la loro normale attività giornaliera
permettendo ai visitatori di realizzare emozionanti servizi fotografici.
La località, seppur pregiata dal punto di vista naturalistico ed ambientale, non è adeguatamente
valorizzata ed allo stato attuale non è pienamente fruibile per i potenziali visitatori.
4. Grande museo della fortezza di Carlo V e rete aree archeologiche urbane
( 2,5 mln di euro a carico pubblico)
Si vogliono valorizzazione le aree archeologiche urbane (Gravina, Banca Popolare, Palazzo Foti, stadio
comunale, ecc.) per consentirne la fruizione, un ampliamento dell’attuale Museo civico nazionale con il
recupero delle sale dell’adiacente Castello di Carlo V, per l’esposizione di numerosi reperti presenti
negli scantinati del museo e dello stesso Castello.
Saranno all’uopo individuati percorsi strutturati in incontri introduttivi, di inquadramento generale,
contestualizzazione e descrizione dell’antico maniero e/o delle chiese e dei siti presenti nell'area
limitrofa al Castello stesso.
4) LE TRADIZIONI ARBËRESHE (5 mln
di euro a carico pubblico)
I lontani discendenti del "Popolo delle Aquile" (Faleminderit për viziten), detti anche Arbëreshë, ossia gli
Albanesi d'Italia, vivono in 41 comuni e 9 frazioni, disseminati in
sette regioni dell' Italia centro-meridionale, costituendo una
popolazione di oltre 100.000 abitanti.
La prima grande emigrazione dalla Terra delle Aquile ebbe luogo
tra il 1416 ed il 1442, quando alcune milizie albanesi vennero in
aiuto a Alfonso d'Aragona, alleato di Skanderbeg, contro Roberto
d'Angiò. I soldati più valorosi vennero ricompensati con piccoli
appezzamenti terrieri ed alcuni di essi decisero di stabilirsi
definitivamente con le loro famiglie nella penisola italiana.
Nella Provincia di Crotone sono di origine albanese i centri di San Nicola dell'Alto, Pallagorio e Carfizzi.
In questi comuni si intende realizzare un intervento che mira alla tutela e alla valorizzazione delle
comunità arbreshe della provincia di Crotone attraverso un percorso turistico - culturale di valorizzazione
e di fruizione sia sul piano scientifico che didattico – pedagogico.
La conoscenza del patrimonio di questi paesi è conoscenza dei territori nei loro elementi di raccordo tra
passato e presente e tra presente e sviluppo culturale, dalla tradizione ai processi informativi. Un
percorso che interessa la loro identità e la loro antica e attuale presenza sul territorio.
La provincia di Crotone è al centro di questo itinerario che tocca il paesaggio e la cultura, i riti e le forme
di tradizione, un viaggio che mette il visitatore al centro di un rapporto tra Occidente ed Oriente.
La Regione Calabria non ha finora elaborato una specifica legge di tutela della minoranza linguistica
albanese presente sul suo territorio disattendendo l’art. 6 dello Statuto regionale calabrese che
predispone misure di tutela e valorizzazione delle minoranze storiche che “insistono” sul territorio
regionale (non solo albanesi, ma anche greci ed occitani). A livello nazionale, la Legge n. 482 del 15
dicembre 1999 sembra rispondere in maniera più articolata ai problemi, in primo luogo socio – culturali,
che investono le minoranze linguistiche storiche. Tale legge “quadro”, tuttavia, dà linee guida, fissa
principi generali e ampi, che devono essere ripresi e sviluppati in normative regionali, provinciali e
comunali che più da vicino possono rifarsi alle specifiche realtà locali.
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E’ necessario pertanto valorizzare la cultura arbereshe con interventi puntuali, mirati a specifici:
dall’organizzazione di corsi di lingua albanese alla realizzazione di seminari e incontri di studio),con più
ampi progetti d’azione di rivalutazione e valorizzazione del patrimonio culturale tipico della minoranza.
La consapevolezza della necessita' di una valorizzazione e tutela della cultura albanese ha favorito già
la nascita di associazioni e circoli culturali e ha dato luogo a iniziative e manifestazioni culturali. Tra gli
aspetti fondamentali della tradizione degli albanesi di Italia, un posto decisivo spetta alla religione che
dal XVII secolo ha perso l’originale rito greco-bizantino professato dalla comunità albanese di Crotone
che ricadeva sotto la giurisdizione del vescovo “latino” di Umbriatico. Tale situazione ha contribuito al
progressivo disfacimento e smantellamento degli aspetti specifici del rito greco (dalla sistemazione
architettonica delle Chiese, che originariamente dovevano avere l’iconostasi, alla celebrazione delle
messe prima in latino e poi in italiano, e non più in greco ecclesiastico.
Ancora oggi, testimoniano a Carfizzi questo passato religioso le due “conicelle” collocate alla periferia
del paese; l’una posta alla fine di via Roma e chiamata “Santa Vennera” e l’altra sulla strada che porta a
Cirò e detta Padre Eterno. Sembra infatti che esse non siano altro che opere monumentali tipiche della
religione greco-ortodossa. Un’ulteriore conferma di questo nostro passato religioso, può essere
rinvenuta in alcuni versi della famosa “Vallia di Costantino” canzone tramandata di generazione in
generazione, in cui si legge che la promessa sposa di Costantino “do të vurë kurorë me njetë” (vuole
scambiarsi le corone di fiori con un altro). E’ infatti noto come nel rito nuziale greco-ortodosso, l’unione
matrimoniale venga sancita dallo scambio di corone di fiori tra gli sposi.
Con la cosiddetta “scolarizzazione di massa”, a partire dall’istituzione della scuola media unica e
obbligatoria negli anni ’60, si è assistito ad una progressiva “italianizzazione” degli abitanti di Pallagorio.
Il bilinguismo, che da sempre ha caratterizzato la popolazione, è stato in un certo qual modo sancito
dalle strutture scolastiche, per cui ad ogni ambiente della vita sociale sono venute a corrispondere due
lingue, e quindi due tradizioni culturali diverse: quella italiana, come lingua ufficiale (della scuola e delle
istituzioni), e quella albanese, lingua “emblema” della famiglia e dell’aggregazione paesana. Da pochi
anni è stato introdotto l’insegnamento della lingua albanese anche nelle scuole, in particolar modo nella
primaria. In mancanza di una legge regionale di intervento in materia d’istruzione, tuttavia, le iniziative
rivolte in questo senso hanno trovato forza e valore grazie all’interessamento degli insegnanti coinvolti.
Sul piano socio – culturale, è da tener presente che un calo della popolazione, connesso ad un
invecchiamento generalizzato della stessa, comporta un ripensamento di quelle che sono le strutture e i
servizi sociali di base. La stessa disoccupazione, che coinvolge ampiamente i giovani, e che favorisce
l’emigrazione degli stessi, è elemento che nel breve e lungo periodo può comportare un nuovo
impoverimento, umano e culturale, della comunità.
San Nicola, non fu fondato come erroneamente si credeva dagli Albanesi. E’ stato infatti accertato che il
casale di San Nicola esisteva già da alcuni secoli prima della venuta degli Albanesi (1470), come casale
di Casabona e che, nel 1445, contava circa 45 fuochi ed apparteneva alla chiesa cattedrale di
Umbriatico (allora sede Vescovile). Il Borgo mantenne la denominazione di Casale di Casabona fino al
1811, data in cui ottenne l’autonomia. Nel riordino effettuato per decreto 4 maggio 1811, istitutivo dei
comuni, San Nicola veniva mantenuto nella giurisdizione di Strongoli, per lo stesso decreto dichiarato
capoluogo di mandamento, con l’attribuzione della frazione di Carfizzi. Dal primo maggio 1816, passò
dalla provincia di Cosenza a quella di Catanzaro.
Da moltissimi anni la storia di San Nicola si racconta attraverso il Gruppo Folcloristico Calabro Albanese
“Oreste Ventrice“, allestendo spettacoli ricchi di canzoni e balli in costume dell’antica tradizione
Arbëreshë; ad approfondire la storia di questa originale comunità arbëreshë, ha contribuito l’apertura del
Museo della Civiltà Contadina, autentica perla dell’Alto Crotonese, che rappresenta un viaggio nei luoghi
dell’antica civiltà contadina, per ristabilire la memoria perduta di un passato duro e ormai lontanissimo,
fatto di miseria e patimento, ma anche di una diversa qualità della vita. Queste iniziative hanno colpito gli
abitanti di San Nicola, che attraverso il gruppo folcloristico, intrecciano vari filoni narrativi dalla memoria
dei vecchi, alla fantasia dei giovani.
Tra le opere pubbliche di interesse per la minoranza va ricordato a Carfizzi il busto dell’eroe nazionale
albanese Giorgio Castriota, detto con nome turco Skanderbeg, voluto dal Comune di Pallagorio e
recentemente ristrutturato.
Tradizioni e ricorrenze in Pallagorio: II domenica di maggio: festa della Madonna del Carmine; 24
giugno: ricorrenza di San Giovanni Battista, patrono del paese. Nel periodo natalizio è usuale
l’accensione dei falò nei diversi rioni del paese, quale simbolo dell’attesa e della venuta del Signore (un
falò più grande è invece accesso nella notte del S. Natale sul sagrato della Chiesa Matrice); mentre nei
giorni immediatamente successivi alla Pasqua ricorrono il lunedì dell’Angelo la ricorrenza della
Madonna della Scala (con pellegrinaggio all’immagine della Vergine posta fuori paese), ed il martedì la
celebrazione di una messa nella chiesetta dedicata a Sant’Antonio da Padova (anch’essa posta fuori
paese, sulla strada che porta a Zinga di Casabona).
In primo luogo devono essere citate le tradizioni culinarie. Ad ogni momento dell’anno e del ciclo
dell’uomo corrispondono specifici prodotti. A Natale è usuale la preparazione di dolci fritti o da forno
(come le “ghaghanat”: pasta di sfoglia arricchita di mandorle e uva passa). A Pasqua il dolce tipico è
costitutito dalle “Kucupat” (impasto di farina, latte e uova, arricchito con uova sode colorate). Per i
matrimoni usuali sono i “mastacoghet” (pasta di mandorle).
Feste in Carfizzi
Il primo maggio
I festeggiamenti del I maggio che da ottant'anni si svolgono alla “Montagnella”, sono diventati il simbolo
stesso dell’intera comunità arbëreshë della provincia di Crotone.
Tale tradizione risale all’ormai lontano 1919, anno in cui i lavoratori delle miniere di zolfo e le forze
contadine di Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Pallagorio, guidate dall’allora medico condotto Pasquale
Tassone e da Gennaro Leonetti, diedero inizio a tale manifestazione. Tali festeggiamenti proseguirono
anche sotto il periodo fascista, nonostante le minacce e gli arresti attuati dal regime.
Il I maggio arbëreshë diviene col passare del tempo anche simbolo delle lotte per l’occupazione delle
terre appartenenti ai grandi latifondisti o al demanio pubblico, che i lavoratori dei tre paesi combatterono
unitariamente nel passato. In questo giorno i cortei di lavoratori, provenienti dalle piazze principali di
Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Pallagorio, con alla testa la banda musicale, si incontrano sulla collina
posta alla sommità del parco “Montagnella”, ormai diventata un simbolo di unità dei tre paesi, non solo
per ascoltare i discorsi dei vari esponenti del mondo sindacale, ma anche per passare insieme
un’allegra giornata in compagnia.
La Pasqua: il sepolcro
Ancora oggi, l’allestimento del sacro sepolcro mantiene delle caratteristiche che risalgono ai tempi
passati e che sono rimaste intatte nel tempo. Infatti circa un mese prima della domenica di Pasqua, i
fedeli interrano in un vaso ceci, grano e fave. Questo vaso è tenuto al buio cosicchè i germogli
assumano un caratteristico colore giallo. Una volta, si usava mettere tali vasi all’interno del comodino.
Come previsto dalla liturgìa, il sepolcro viene allestito il giovedì santo, dopo la messa con cui si compie
il rituale della lavanda dei piedi. In questo giorno i fedeli si recano in chiesa portando i suddetti vasi con i
quali si abbellisce il sepolcro. Il sabato seguente, quando si procede alla spoliazione del sepolcro, i
fedeli si riprendono i loro vasi distribuendo i germogli ai presenti. L’usanza vuole che i mazzetti di
germogli vengano conservati dai fedeli sotto il cuscino o vicino al crocifisso posto sulla testata superiore
del letto.
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Fuochi
prenatali
L’uso pagano di accendere dei falò la sera della vigilia della festa di Santa Caterina da Siena (il 24
novembre), di San Nicola (il 5 dicembre), dell’Immacolata (il 7 dicembre) e di Santa Lucia (il 12
Dicembre), risale a tempi molto lontani e testimonia il misto di sacro e pagano con cui è vissuta la
religiosità a Carfizzi.
Il fuoco, essendo visto come un elemento vitale insieme ad acqua, aria e terra, è un simbolo positivo,
legato ai miti pagani dell’antica Grecia, in particolare al mito di Prometeo, che rubò il fuoco agli dei per
amore degli uomini. Fino a pochi anni fà, i falò venivano accesi in ogni rione del paese con i rami di
Cisto che venivano raccolti nei boschi dalle donne e dagli adolescenti e trasportati in paese caricati
sulle spalle. Era questa un’occasione per trascorrere una serata in compagnia. Di solito, quando i rami
si erano ormai consumati, sui carboni ardenti venivano messe a cuocere delle patate e delle cipolle che
poi venivano distribuite tra i presenti. Nonostante oggi questa tradizione si sia in parte persa, molto
sentita rimane dai carfizzoti l’usanza di accendere un grande falò sul Sagrato della Chiesa di Santa
Veneranda, la notte della vigilia di Natale, al cui allestimento partecipa tutta la popolazione che, con
grande devozione, dona grandi ceppi di legno. Il significato di questo grande falò natalizio con cui
simbolicamente si riscalda il Bambinello appena nato, rappresenta il messaggio di amore, di pace e
redenzione che Cristo vuole trasmettere all’umanità con la sua nascita.
Tradizioni e ricorrenze in San Nicola
I Falò Prenatalizi
Una tradizione sannicolese molto antica è quella dei falò. Essi iniziavano dal quattro di Dicembre, con
quello in onore di Santa Barbara, e si concludevano con il grande falò della sera della vigilia, sul sagrato
della chiesa Madre. Questi fuochi prenatalizi si organizzavano nei vari rioni del paese, su iniziativa dei
bambini che provvedevano alla raccolta della legna.
Il falò di Santa Barbara
Il quattro di dicembre, in onore di santa Barbara, protettrice dei minatori, si celebrava la messa nella
cappella della miniera di S. Domenica, con la partecipazione dei minatori e del popolo di San Nicola.
Dopo la Santa Messa, si ritornava in paese.
Il Falò della sera della vigilia di Natale
La sera del ventiquattro di dicembre, si organizzava un grande falò sul sagrato della chiesa
parrocchiale, attorno al quale si riunivano a chiacchierare uomini avvolti nei loro mantelli, donne e
bambini, e tutti insieme, godevano del calore ed ammiravano il nembo delle faville che saliva nel cielo
dicembrino.
Il Carnevale
La festa del Carnevale ha inizio dopo l’Epifania. Il canto caratteristico è la “ Vallia e Karnevarit”. E’ una
danza dal ritmo vivo. Due ragazze ben messe, o due giovani, si mettono all’estremità del semicerchio
formato da dieci ragazze per “tirarsi” alternativamente. I due tiratori sono tenuti con un foulard legato al
braccio. Tutte le altre donne, con le braccia intrecciate sul petto, si tengono per mano con la compagna
vicina, sino a formare quasi un ferro di cavallo. L’argomento prevalente delle Vallie era l’amore, qualche
volta tradito come in “Kostantini Kuror e par”, in altre vallie, coronato dal successo.
La Quaresima (Koraisma)
Dopo il mercoledì delle Ceneri, le donne di San Nicola confezionavano un pupazzo vestito di nero con
in mano la conocchia e un filo di canapa o di lino attaccato al fuso, simbolo di operosità femminile. Ai
piedi del pupazzo, era attaccata un’arancia, ed intorno ad essa venivano attaccate sette penne di
gallina corrispondenti alle sette settimane della Quaresima. Al trascorrere di ogni settimana, si tirava
una penna dall’arancia. Le mamme usavano appendere questo pupazzo all’esterno, sull’architrave della
finestra in modo che fosse visibile a tutti. Questo pupazzo, che simboleggiava la stessa quaresima,
ricordava, soprattutto alle donne, i tre giorni di digiuno e di preghiera che dovevano praticare nella
settimana precedente la Pasqua. I tre giorni erano: il Lunedì, il Mercoledì ed il Venerdì. Era tradizione,
per loro, praticare il digiuno il giovedì Santo. Si riunivano in chiesa con il capo coperto da un velo nero,
e nel corso della giornata le vicine solevano loro offrire nel luogo sacro un caffè.
La Celebrazione del Matrimonio
Era usanza a San Nicola celebrare il matrimonio di domenica, anche se il rito cominciava il giovedì
precedente. Il Giovedì mattina le suocere, vestite in modo solenne ed elegante con la çoha, andavano
in giro per il paese ad invitare parenti ed amici, per poter ammirare nel pomeriggio il corredo della
sposa, che la madre della promessa esponeva sul tavolo e sul letto. Dopo l’esposizione e l’ammirazione
da parte di tutti i presenti, il corredo veniva posto in ampie ceste di vimini, e successivamente, in corteo,
con le ceste cariche di biancheria, tutti si recavano nella casa dei novelli sposi. La qualità e la quantità
del corredo dipendeva dalle condizioni economiche della famiglia, comunque, specialmente per le
lenzuola e per le coperte, era tradizione darne un numero prestabilito (in genere dodici paia).
La pasta ( Brumi )
La sera del giovedì che precedeva la domenica delle nozze, la sposa si recava alla casa dello sposo,
dove si dava inizio al cosiddetto “Brum”, la pasta. L’impasto avveniva senza l’uso di lievito o d’altro. Si
prendeva un chilogrammo di farina che veniva impastato con acqua da una giovane zitella, durante
tutta l’operazione veniva innalzato un canto, per tutto il tempo della durata del canto, la sposa era
circondata dai parenti e dalle persone più intime, e rimaneva seduta in modo composto ed assorto.
Terminato l’impasto, tutti coloro che erano rimasti seduti, si alzavano e si gettavano sulla pasta,
prendendone un po’ per uno e facendola sparire al più presto; con la pasta presa, ognuno preparava
una focaccia (Kukulle) che doveva essere consumata personalmente. C’era anche l’usanza che, una
donna sposata, nell’impasto, metteva di nascosto un anello. La ragazza che, con la pasta prendeva
anche l’anello, era la prossima sposa.
5. PAESE HOTEL (15 mln di euro a carico privati in regime di aiuto)
Il progetto prevede la realizzazione di un PAESE HOTEL intercomunale che si estende da Isola Capo
Rizzuto a Steccato di Cutro passando per Le Castella e le altre località marine della zona, comprese
quelle adiacenti l’area marina protetta di Capo Rizzuto.
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L’idea nasce dalla volontà di offrire al turista un servizio completo ed uniforme in tutta l’area individuata,
che sarà gestita come un unico villaggio in cui poter godere le ricchezze ambientali del mare e fruire nel
contempo di vari servizi di assistenza e di animazione.
L’intera area sarà rivalorizzata da un punto di vista architettonico con il completamento degli immobili,
spesso attualmente al rustico, alcuni dei quali, ove ve ne saranno le condizioni, saranno destinati ad
attività ricettive o di servizio al turista.
Saranno pertanto attivate tre tipologie di finanziamento:
- nel caso in cui l’immobile da recuperare resterà utilizzato a fini esclusivamente privati, al
proprietario sarà data la possibilità di attivare un mutuo ipotecario ed il contributo consisterà
nella corresponsione dell’ammontare complessivo degli interessi bancari;
- nel caso in cui l’immobile da recuperare venga destinato ad attività ricettiva alberghiera, sarà
attivato un regime d’aiuto che prevede un contributo pubblico del 40% ed un cofinanziamento
privato pari al 60% dell’investimento;
per quanto concerne le infrastrutture e gli investimenti realizzati dalle Amministrazioni locali, funzionali
al decoro urbano ed al risanamento delle lacerazioni del tessuto urbanistico, il contributo sarà al 100% a
carico dei fondi pubblici.
11) Itinerari Enogastronomici Itinerari Enogastronomici (10 mln di euro a
carico privati in regime di aiuto)
Si tratta di percorsi ad elevata potenzialità turistica contraddistinti da produzioni agricole ed
enogastronomiche tipiche e tradizionali di alta qualità, inserite in una cornice di attrattive
paesaggistiche, storiche ed artistiche che si fondono in un’ originale unità estetica e culturale. Una
forma di turismo evoluta che mette insieme il vino ed i prodotti tipici, nell’ambito di un prodotto
integrato con gli aspetti tradizionali, storici, culturali e ambientali dei territori, senza escludere gli
eventi e le manifestazioni ludiche e culturali. l tutto fondato su un’ampia rete di servizi turistici e
sull’innata ospitalità degli operatori locali.
Come una caccia al tesoro dei piaceri del palato, questo itinerario correrebbe fra ristoranti e trattorie,
cantine, enoteche, agriturismi, B&B e locande, aziende agricole e vitivinicole, caseifici e oleifici,
laboratori di artigianato artistico e imprese specializzate nella produzione di prodotti alimentari tipici e
di qualità, che lavorano insieme per far conoscere il ricco patrimonio agroalimentare del crotonese.
Le strade da percorrere nell’itinerario rappresentano un’esperienza ricca di suggestioni nella quale il
gusto è impreziosito dalla cornice del paesaggio e dalla contemplazione di luoghi artistici. Viaggiare
su una “Strada dei Vini e dei Sapori” è anche viaggiare nel tempo, scoprire e riscoprire l’eredità che
ci ha lasciato, rivedere i colori delle stagioni, sentirne i profumi, ascoltare la gente, assaporare la
quiete degli spazi aperti.
L’itinerario sarà contraddistinto da segnaletica uniformata e da cartoguide dettagliate, che saranno
istituite nei principali territori vitivinicoli e ad alta valenza gastronomica della provincia, col
coinvolgimento di almeno 4 comuni: Cirò, Cirò Marina, Melissa e Crucoli. Il progetto prevede la
realizzazione di segnaletica, punti informativi e didattici, laboratori dimostrativi artigianali, musei e
mostre permanenti, centri di degustazione.
Attraverso questo percorso sarà concessa l’occasione per immergersi completamente in una terra
che offre agli amanti del prodotto enologico un tuffo nella tradizione più pura, tra le vigne secolari
delle terre del “Cirò”, eredi dei vitigni produttori del Krimisa, l’antico vino greco e antenato nobile dei
vini italici. Sarà un’occasione unica per conoscere l’anima enogastronomica più autentica della
Provincia di Crotone, tra le sue campagne, per rivivere e scoprire la straordinaria atmosfera di festa
legata al periodo della raccolta dell’uva.
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Nei vigneti e nelle cantine delle aziende locali i visitatori assisteranno e parteciperanno alla raccolta
dell’uva (periodo fine settembre ottobre) , apprezzando il paziente lavoro che mani esperte svolgono
intorno alle viti, stagione dopo stagione. Vivranno attimi intensi e ricchi di profumi autunnali, godendo
del piccolo grande piacere di gustare un grappolo di uva Gaglioppo appena colto.
I visitatori potranno scoprire come nasce una bottiglia di vino, dopo essere stati accompagnati dai
vignaioli tra i filari, saranno invitati a scendere in cantina, dove potranno seguire le varie fasi del ciclo
di produzione del vino, dalla pigiatura, la trasformazione dell’uva in mosto, nonché le altre importanti
fasi della vendemmia per approfondire il processo di trasformazione dell’uva in vino. I visitatori
saranno accolti come veri amici, assaporeranno in allegria un buon bicchiere di vino spillato
direttamente dalle botti abbinato all’assaggio di prodotti tipici, un gesto antico nella modernità da
compiere assieme agli amici produttori.
Tutta la cucina crotonese vanta, da area ad area, una diversità ma allo stesso tempo un’ omogeneità
di ingredienti base che ancora oggi, a distanza di secoli, rende inimitabile i sapori che qui si possono
gustare. Infatti Crotone e il suo territorio hanno una cucina povera, ma di sapore robusto, con l’uso
frequente di peperoncino piccante e di prodotti spontanei quali asparagi, cicoria, cipolline selvatiche,
finocchio aromatico ecc..
Oli finissimi estratti da olive maturate al nostro caldo sole, insaccati prodotti con maiali nostrani
autoctoni che pascolano allo stato brado, formaggi vaccini, ovini e caprini sapientemente lavorati ed
invecchiati, verdure e frutta dei nostri campi che hanno un sapore che ci riporta alla bontà di ciò che
gustavamo da piccoli.
E poi la sardella, la più piccante, saporita e aromatica conserva ittica dei panorama mediterraneo. E'
una preparazione dal gusto forte e antico, che unisce la neonata di sardine (il novellame più
minuscolo) col sale, il peperoncino e aromi selvatici.
L'incontro ideale con la sardella avviene nel suo territorio d'origine. La degustazione più "giusta"
verrà proposta in simpatiche trattorie dei litorale di Crucoli dove per produrla si seguono le regole
classiche, che risalgono a diversi secoli fa. Le peculiarità della zone sono le “provviste” ovvero la
consuetudine delle massaie di preparare in casa particolari conserve da utilizzare sia come antipasti
sia per arricchire piatti locali.
a) riqualificazione urbanistica
Risanamento quartieri Marina, Marinella e Gesù (10 mln € pubblico con contributo
da privati per 5 mln )
Si tratta di eseguire il risanamento, con relativa trasformazione urbanistica, dei quartieri cittadini
denominati Marina, Marinella e Gesù. Ormai superata la connotazione di città legata alla grande
industria chimica e metallurgica del passato, la realtà odierna vede il territorio vivere un grande disagio
per la mancanza di un’identità, l’area industriale ormai dismessa con il relativo quartiere Fondo Gesù in
cui va completata la riqualificazione, l’area del porto con il relativo quartiere Marinella da connotare
fortemente per le attività commerciali e portuali ed infine il quartiere Marina (inclusa l’area ex Italpetroli)
da valorizzare per ricettività turistica.
Andrebbero fatti convergere i programmi regionali e comunali che dovranno tendere al recupero ed alla
più estesa riqualificazione dei centri urbani strettamente connessi, paesisticamente e funzionalmente,
con le aree degli attrattori già descritti.
In tale direzione, attraverso Protocolli d’Intesa gli Enti interessati dovranno individuare precisi impegni
programmatici per orientare e considerare prioritari, nelle rispettive programmazioni, la formazione e
l’attuazione di Programmi integrati per la riqualificazione architettonica, urbanistica ed ambientale delle
aree interessate.
L’amministrazione comunale dovrà inserire nei Programmi triennali delle opere pubbliche, gli interventi
necessari alla qualificazione complessiva degli ambiti, qualora non l’abbia già fatto.
Una particolare attenzione dovrà essere attribuita alla difesa ed al recupero del paesaggio urbano e
territoriale, determinante per rendere il territorio adeguato alla visitabilità del turismo colto, nazionale ed
internazionale. A tal proposito dovranno essere contratti precisi impegni per attivare prioritariamente
interventi di eliminazione dei detrattori ambientali ( cartellonistica invasiva, insegne luminose giganti,
piloni fuori uso, recinzioni inadeguate,ecc.) con particolare riferimento ai percorsi di collegamento.
Una particolare attenzione dovrà essere assegnata alla fruibilità pedonale e per i soggetti disabili ed
alla manutenzione urbana del territorio comunale, in particolare negli ambiti di interesse turistico
culturale che costituiranno la principale risorsa economica e di lavoro del territorio. Allo stesso tempo
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andrà previsto un adeguato regime di aiuto ai privati per il risanamento e la riqualificazione del
patrimonio immobiliare e la nascita di nuove strutture ricettive e turistiche.
rifacimento del lungomare cittadino fino all’”irto” (8 mln € a carico pubblico)
Negli ultimi 10 anni la città si è sviluppata molto linearmente lungo la strada del lungomare cittadino che
pertanto, ha assunto una nuova funzione di transito, non più soltanto per il raggiungimento dell’area
archeologica di Capo Colonna e, stagionalmente per il raggiungimento dei lidi balneari ma anche e
soprattutto come arteria di collegamento tra i numerosi centri abitati che qui sono stati realizzati e il
centro.
Si rende indispensabile perciò, adeguare la strada del lungomare al nuovo flusso veicolare interno,
anche creando delle “passeggiate” ovvero piste pedonali-ciclabili che meglio si addicono ad un
percorso che porta all’area archeologica del Parco di Capo Colonna.
Tra l’altro va sottolineato che il Comune ha già elaborato il relativo progetto esecutivo.
a) SVILUPPO DI MICROFILIERE IMPRENDITORIALI (5 mln € individuare privati con
contributo pubblico al 40%)
La strutturazione di Attrattori di area consente di “creare le condizioni favorevoli all’innesco di processi
di sviluppo locale, promovendo lo sviluppo di iniziative imprenditoriali collegate agli attrattori stessi e
perciò alla valorizzazione dei beni architettonici e archeologici oltre che nei settori dell’artigianato, del
turismo, dei servizi e del restauro. Inoltre si creano le condizioni per attrarre capitali privati nel ciclo del
recupero e della gestione dei beni culturali anche promovendo la finanza di progetto.
sviluppo iniziative imprenditoriali e ZFU (Zona Franca
Urbana)
la formazione
sviluppo iniziative imprenditoriali e ZFU
In particolare si prevedono interventi di aiuti alle piccole imprese prevalentemente concentrate nel
quartiere del Castello di Carlo V collegate alla valorizzazione e gestione dell’omonimo maniero oltre che
nel quartiere Marinella e degli altri attrattori, per la creazione di nuove attività e per la riqualificazione e/o
l’ampliamento di attività in essere nei settori: della cantieristica navale, dell’artigianato tradizionale; del
restauro ( manufatti, mobili, quadri, libri, strumenti); della piccola ricettività turistica; del recupero del
patrimonio culturale a fini turistici; dei servizi turistici; dei servizi di accoglienza, assistenza,
accompagnamento; dei servizi connessi alla gestione del patrimonio storico culturale; dei servizi per la
comunicazione e l’informazione, compresi i servizi a rete; dei servizi di ristoro, ecc.
La realizzazione di adeguate strutture ricettive sarà inoltre fondamentale per lo sviluppo in chiave
turistico - culturale del sistema degli attrattori collegati alla valorizzazione archeologica e architettonica
della città che può avvenire solo in un quadro di sviluppo economico locale compatibile. Particolare
attenzione deve essere perciò assegnata al sistema di infrastrutture di ospitalità e ricettive di vario
grado ( alberghi, pensioni, agriturismo, bad end breakfast, campeggi), oggi assolutamente inadeguata,
ma che si ritiene matura per un salto di qualità.
La indispensabile realizzazione e la gestione di tali strutture sarà attuata prevalentemente con risorse
private.
Tali interventi si attueranno attraverso bandi preceduti da un adeguata informazione preliminare, dalla
promozione e animazione del territorio (sportelli) e in rete, con specifiche attività indirizzate ai target
prioritari ovvero giovani, donne, impresa sociale, ecc.
Saranno inoltre organizzate sessioni di partenariato per la definizione delle procedure e dei criteri di
selezione.
Le strutture ricettive si localizzeranno nel territorio lì dove consentito dagli strumenti urbanistici vigenti o,
puntualmente, laddove se ne presenteranno le migliori condizioni, in presenza di contenitori pubblici o
privati dismessi e disponibili e previo approvazione delle eventuali varianti da parte degli Enti
competenti, con interventi tesi prevalentemente e principalmente al recupero e alla valorizzazione del
patrimonio architettonico esistente.
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La gran parte delle aree di interesse del presente progetto ricadono nella perimetrazione della Zona
Franca Urbana (ZFU) di Crotone e pertanto tutte le micro e piccole imprese che si allocheranno in
questa zona potranno beneficiare anche delle seguenti agevolazioni:
1. esenzione dalle imposte sui redditi derivante dallo svolgimento dell’attività svolta
dall’impresa nella ZFU, fino a un tetto massimo di 100 mila euro per ciascun periodo di
imposta, al 100% per i primi cinque periodi di imposta, al 60% per i periodi di imposta dal
sesto al decimo, al 40% per 11esimo e 12esimo, al 20% per i periodi di imposta 13esimo e
14esimo. Il limite di 100mila euro è maggiorato di 5 mila euro per ogni nuovo dipendente
residente nella ZFU.
2. esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive per cinque periodi di
imposta a partire da quello di accoglimento della domanda, sul valore della produzione netta
nel limite di 300 mila euro;
3. esenzione dall’imposta municipale propria per gli immobili situati nella ZFU, utilizzati
per l’esercizio dell’attività di impresa e vale per quattro anni a partire da quello della domanda;
4. esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro
dipendente per i contratti a tempo indeterminato o a termine di durata non inferiore a un
anno, a condizione che almeno il 30% degli occupati risieda nel Sistema Locale di Lavoro in cui
ricade la ZFU. E’ pari al 100% per i primi cinque anni, scende al 60% per gli anni dal sesto al
decimo, al 40% per gli anni 11esimo e 12esimo, al 20% per 13esimo e 14esimo.
La formazione (3 mln € pubblico)
La formazione sarà lo strumento di ampliamento della gamma di opportunità per la creazione di impresa
mediante l’offerta di concrete occasioni di sperimentazione e di verifica di opportunità lavorative a
soggetti nuovi nei settori assoggettati al regime di aiuto e già elencati precedentemente.
L’intervento formativo perciò, per essere funzionale al completamento del progetto che dovrà fungere
da motore di sviluppo economico, necessita di un’azione trasversale, che intervenga sull’intera ampia
gamma di attori coinvolti nello sviluppo delle microfiliere imprenditoriali già descritte e su diverse fasce
di utenza che vanno da profili specializzati (cantieristica navale, manutenzione dei beni culturali,
restauro di siti ed immobili ecc.) a profili di management volti al controllo, alla gestione di iniziative e
gruppi di lavoro e alla promozione dei settori individuati.
L’idea di base da attuare in fase di formazione, è quella di allestire diversi cantieri - scuola finalizzati alla
creazione di neo-imprese giovanili nel campo del restauro (manufatti, mobili, quadri, libri, strumenti),
manutenzione e gestione del patrimonio culturale,
della cantieristica navale, dell’artigianato
tradizionale; della piccola ricettività turistica; del recupero del patrimonio culturale a fini turistici; dei
servizi turistici; dei servizi di accoglienza, assistenza, accompagnamento; dei servizi connessi alla
gestione del patrimonio storico culturale; dei servizi per la comunicazione e l’informazione, compresi i
servizi a rete; dei servizi di ristoro, ecc.
b) infrastrutture portuali area porto turistico per imbarcazioni da diporto (9
mln € a carico pubblico)
Il porto di Crotone, classificato con D.M. 04.12.1976 nella prima classe della seconda categoria dei porti
nazionali, è costituito da due bacini distinti, non comunicanti tra di loro. Il minore, situato nella zona ESE della città, è più antico ed è denominato Porto Vecchio, il principale, situato nella zona nord della
città è denominato Porto Nuovo.
Il porto di Crotone allo stato attuale ricade nell’ambito di competenza dell’Autorità portuale di Gioia
Tauro e non è provvisto di Piano Regolatore Portuale ex art.5 della Legge 84/94. Anteriormente
all’entrata in vigore della legge 84/94, in base alla norma transitoria prevista dalla stessa legge l’ex
Ministero dei Lavori Pubblici, è stato elaborato un documento di pianificazione di interventi, che
mantiene efficacia fino all’adozione del documento di Piano Regolatore Portuale.
L'Autorità portuale di Gioia Tauro e della Calabria ha finanziato la redazione del Piano regolatore del
Porto di Crotone con lo stanziamento di 313 mila euro a favore della società incaricata alla redazione
tecnica del Piano, la RTI: Idrotec-Viola-Soil e ad oggi si attende la relativa definizione.
A dicembre 2010, il Comune di Crotone e la Camera di Commercio hanno costituito la società Marina di
Crotone S.p.a. fra i cui soci successivamente, si è aggiunta la Lega Navale di Crotone.
La Marina Spa individua nel turismo l’obiettivo fondamentale per lo sviluppo del porto e perciò si sta
impegnando nella progettazione e nella redazione di un piano di gestione del nuovo porto turistico di
Crotone, secondo cui saranno impiegate le aree del Porto Vecchio e del bacino del Porto Nuovo (con
al centro l’area ex-Italpetroli) al fine di adibirle al turismo, per accogliere circa 1000 posti barca.
Attualmente la società Marina SPA è in fase di contrattazione con Gioia Tauro per la concessione dei
due bacini, il passaggio della gestione, l’applicazione del Piano Regolatore Portuale in corso di
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completamento e la realizzazione degli interventi inseriti nel POT (PIANO OPERATIVO TRIENNALE)
2012-2014 dell’autorità portuale di Gioia Tauro.
L’intervento che si intende realizzare si inserisce in una delle 3 tipologie già individuate dall’autorità
portuale:
1.port required, in cui sono incluse le attività essenziali al commercio marittimo ed ulteriori tipologie
quali i servizi portuali, i servizi alle merci, i servizi alle navi, etc. Queste attività sono strettamente
connesse alla funzione portuale;
2. port related in cui sono comprese le attività per le quali il Porto costituisce la domanda principale o
comunque contribuisce all’ampliamento della propria;
3. sicurezza e governance in cui è incluso il complesso delle attività gestionali e di servizio direttamente
connesse all’ottimizzazione delle funzioni pubblicistiche esercitate, sotto i diversi profili, nell’ambito
portuale.
In particolare si tratterà di realizzare nell’ambito degli interventi di PORT REQUIRED i 5 progetti
finalizzati all’incremento della capacità di banchina per imbarcazioni turistiche e da diporto, saranno
incrementati gli accosti da destinare alle attività turistiche e recuperate superfici operative dallo
specchio acqueo portuale, attualmente inutilizzato.
PROGRAMMI E PROGETTI DI SVILUPPO GIA’ REALIZZATI: ANALISI.
Oltre che a programmi di riqualificazione urbana che hanno interessato la città capoluogo (Programma
di Sviluppo Urbano, Programma di Iniziativa Comunitaria Urban 2, Contratto di Quartiere Fondo Gesù,
Programma di Recupero Urbano, Accordi di Programma con la Sovrintendenza archeologica della
Calabria), la Provincia di Crotone è stata interessata negli ultimi anni da quattro principali strumenti di
sviluppo, programmazione e pianificazione concertata e condivisa: la Sovvenzione Globale per l’area di
crisi di Crotone; il Contratto d’Area di Crotone; la progettazione integrata territoriale e i progetti integrati
di sviluppo locale.
SOVVENZIONE GLOBALE PER L’AREA DI CRISI DI CROTONE
La Sovvenzione Globale, affidata all’Organismo Intermediario Crotone Sviluppo, è stata avviata nel
1994, a seguito della dismissione del polo chimico, con le seguenti finalità:
consolidamento ed innovazione del tessuto produttivo manifatturiero;
innalzamento del livello tecnologico;
adeguamento delle aree insediative e maggiore attrattività per nuove opportunità di
investimento;
formazione di una massa critica di domande per servizi alla produzione, capace di alimentare
una stabile offerta in area;
reimpiego degli addetti espulsi dal mondo produttivo.
Sono state finanziate n° 66 iniziative , gran parte delle quali di piccola dimensione, per un ammontare di
investimenti pari a 65 mln di euro circa, un totale di contributi concessi pari a 48 mln di euro circa ed un
incremento occupazionale pari a circa 500 unità.
Le iniziative risultano così distribuite per settori di attività:
Industrie alimentari - 13 iniziative;
Industria tessile e dell’abbigliamento - 7 iniziative;
Industria conciarie, fabbricazione dei prodotti in pelle - 1 iniziativa;
Industria del legno e dei prodotti del legno - 4 iniziative;
Fabbricazione della pasta-carta dei prodotti della carta, stampa ed editoria - 5 iniziative;
Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche - 2 iniziative;
Fabbricazione e lavorazione minerali non metalliferi - 6 iniziative;
Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo - 7 iniziative;
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Fabbricazione di macchine elettriche ed apparecchiature elettriche ed ottiche - 7 iniziative;
Altre industrie manifatturiere - 2 iniziative;
Imprese di servizi, trasporti, altre attività professionali e imprenditoriali - 8 iniziative.
CONTRATTO D’AREA
Il Contratto d’Area è stato avviato nel marzo del 1998 e sottoscritto da 14 imprese, che sono state
finanziate con fondi della legge 488/92. Nel 1999 è stato finanziato il Primo Protocollo Aggiuntivo al
Contratto d’Area, comprendente 37 iniziative imprenditoriali e 4 infrastrutturali per un totale di
investimenti ammissibili di circa 247 mln di euro circa, 1.341 occupati ed un onere s carico del pubblico
di circa 206 mln di euro.
A consuntivo, sono stati realizzati investimenti per circa 134 mln di euro, mentre circa 83 mln di euro
non sono stati impiegati a causa di rinunce ed altri 39 mln di euro circa sono andati persi in corso
d’opera in quanto le iniziative finanziate, dopo aver ottenuto l’anticipazione, non hanno mai ultimato o
avviato gli investimenti previsti.
Rispetto ai 206 mln di euro di contributi previsti, ne sono stati erogati 107, corrispondenti al 52%. I 1.341
occupati previsti originariamente si sono ridotti a 396.
PROGETTAZIONE INTEGRATA LOCALE
Sono stati realizzati 6 progetti con dimensione sub provinciale, basati sul principio della
“programmazione dal basso”, ovvero della programmazione attuata dagli attori territoriali, politici e
sociali, direttamente coinvolti e responsabili del processo di sviluppo a livello locale: n° 3 PIT (progetti
Integrati Territoriali) e n° 3 PIAR (Progetti integrati delle Aree Rurali).
PIT 11 - Alto Crotonese: Percorsi di sviluppo guidati da vini d’eccellenza
L’idea strategica del PIT era quella di partire dall’elemento forte del territorio, la produzione vinicola di
eccellenza, per sviluppare una rete di percorsi ed itinerari turistici, culturali, enogastronomici in un
ambito territoriale posto sulla direttrice della Magna Grecia tra Sibari e Crotone e tra il Mare Ionio e il
Parco della Sila.
La strategia puntava quindi sulle seguenti azioni:
1. Sviluppare le potenzialità ambientali ed economiche legate ad ambienti specifici e rilevanti,
quali le grotte carsiche, puntando al recupero di ambiti compromessi e degradati e
promuovendo la formazione di esperti nello studio e nella gestione delle risorse naturali ;
2. attivare un modello di sviluppo socioeconomico e territoriale alternativo, correttivo dello
sfruttamento speculativo delle risorse naturali e della stagionalità turistica, che valorizzasse i
beni culturali e proponesse attrattori localizzati nelle aree interne e propulsori di un diverso uso
turistico del territorio;
3. programmare ed implementare interventi pubblici volti ad influire su variabili di rottura quali la
qualificazione della forza lavoro in generale ed in particolare di quella giovanile e femminile;
4. promuovere servizi alle imprese e alla società, specialmente in riferimento alla qualificazione
del settore turistico e alla diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione ;
5. indirizzare investimenti privati per sviluppo di settori pregiati quali quello enologico, dei prodotti
di qualità, tipici della zona, delle attività dell’artigianato artistico, del settore zoologico,
stimolando forme organizzative finalizzate all’innovazione, all’export e l’utilizzo dell’ecommerce.
PIT 12 - Sila Crotonese: Valorizzazione delle risorse per un “Ben-Essere” fra Terra, Acqua e
Cultura
Partendo dalle caratteristiche del territorio (la ricchezza di risorse ambientali, storico-artistiche e
culturali, l’esistenza di un tessuto insediativo storico integrato con un sistema di sviluppo economico
basato sulla piccola e media impresa), l’idea strategica del PIT era legata alla valorizzazione e tutela
del patrimonio ambientale naturale e culturale legato ai tre elementi Terra – Acqua - Cultura, mediante
l’introduzione di nuove pratiche innovative nel mondo rurale, nel settore dei servizi legati al “BenEssere”, alle Terme e nel settore delle PMI a vocazione con miglioramento delle produzioni artigianali
tipiche.
La strategia puntava quindi sulle seguenti azioni:
1. favorire l’attrazione turistica attraverso azioni di marketing dei sistemi turistici integrati, legati al
benessere, alle terme e alla medicina dello sport, sviluppando un marchio di qualità del
territorio – Ecolabel;
2. sostenere e incentivare un circuito territoriale del benessere che parte dalle terme fino ad
arrivare alla costruzione di una rete di PMI per la trasformazione di prodotti naturali della
bellezza;
3. promuovere e sviluppare la filiera del legno valorizzando il patrimonio forestale della montagna;
4. favorire le condizioni per la creazione di strutture specializzate per la gestione degl’interventi di
restauro e di valorizzazione, mediante attività di formazione per la riqualificazione e la
creazione di competenze legate al patrimonio ed alle attività culturali;
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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5. riqualificare, rinnovare e rifunzionalizzare il tessuto urbano, nel rispetto delle tradizioni culturali
e storiche con particolare attenzione al recupero dei centri storici e dei centri minori;
6. innovare, sostenere ed aumentare le produzioni tipiche locali di qualità, creando un “distretto” di
PMI con marchio proprio;
7. condurre in un contesto di filiera i sistemi agricoli ed agro-industriali, migliorando le condizioni di
trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli;
8. promuovere e sviluppare un’imprenditorialità, attraverso un itinerario formativo rivolto ai giovani
ed alle donne, focalizzato sui i tre elementi strategici e legati ai processi d’innovazione
tecnologica.
PIT 13 - Crotone: PIT-Agorà
L'idea posta a base del PIT Crotone, maturata in seno all'Assemblea dei Sindaci delle città aderenti
(Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli) e condivisa dal partenariato,
consisteva nella creazione di un distretto archeologico-turistico della Magna-Grecia nel Marchesato
Crotonese . Essa era da perseguire attraverso una strategia integrata volta a rendere il turismo un
settore trainante per il rilancio economico-produttivo dell'area, avente come principi guida la
valorizzazione dell'archeologia e della cultura magno-greca, il rafforzamento e l'integrazione della
programmazione in corso,e la valorizzazione integrata delle differenti risorse archeologico-culturali,
artigianali e delle produzioni tipiche.
La strategia puntava quindi sulle seguenti azioni:
1. consolidare e qualificare le azioni di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio
archeologico-culturale della Magna Grecia per l’istituzione di un distretto archeologico/turistico
del marchesato crotonese;
2. favorire la crescita di nuove realtà ricettive nei comuni del litorale, sviluppando forme innovative
e alternative, favorendo l‘occupazione femminile e le categorie svantaggiate;
3. sostenere lo sviluppo dei territori e del turismo integrato, stimolando le iniziative imprenditoriali
artigianali ed agricole in un’ ottica di maggiore integrazione con il territorio e l’ambiente;
4. conservare, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio naturalistico valorizzando le aree protette
e le aree SIC, arrestando le situazioni di degrado ed abbandono attraverso la realizzazione
della rete dei piccoli comuni per la gestione integrata della politica ambientale, anche in
applicazione dell’adesione della carta di Aalborg e alla sottoscrizione di Agenda 21 Locale;
5. accrescere e qualificare le presenze turistiche attraverso azioni di marketing dei sistemi turistici
e delle attività connesse, rafforzando gli strumenti di pianificazione territoriale e in un’ottica di
sostenibilità ambientale.
PIAR 2 – Presila Crotonese
Il territorio del PIAR coincideva con l'area del PIT 12 Sila Crotonese, comprendendo i comuni
dell'entroterra della Provincia di Crotone.
La strategia si basava su una logica integrata di sviluppo capace di adottare un metodo per aggredire le
"debolezze" strutturali del territorio, facendo emergere e consolidare le potenzialità esistenti e/o latenti e
assecondando i processi di sviluppo delle comunità locali.
Gli obiettivi previsti erano i seguenti::
1. contrapporre alla marginalità del tessuto socio-economico un processo innovativo per ampliare
quali-quantitativamente il settore delle PMI al fine di accrescere l’offerta di lavoro, specialmente
per giovani e donne;
2. migliorare le condizioni di vita della popolazione dell'area avviando attività di servizi essenziali;
3. rafforzare le infrastrutture di supporto sia materiali che immateriali che incidono sullo sviluppo
dell'agricoltura;
4. incentivare le imprese dell'area a introdurre ammodernamenti nei sistemi produttivi e
investimenti tesi al miglioramento delle condizioni di produzione e di rafforzamento delle
strutture produttive silvicole dell'area;
5. favorire la stabilità ecologica delle foreste e valorizzare le risorse endogene esistenti nelle aree
a medio-alta ruralità, le risorse paesaggistiche ed ambientali e quelle legate all'identità culturale
e sociale delle popolazioni rurali;
6. incentivare l'insediamento dei giovani in azienda ed interventi formativi innovativi indirizzati
prevalentemente a imprenditori agricoltori.
PIAR 17 – Alto Crotonese
Il territorio di riferimento del Piar comprendeva 11 comuni collocati sul versante Nord della provincia di
Crotone ed interessati da rilevanti fenomeni di spopolamento, le cui cause principali vanno ricercate
nella bassa natalità e nell'emigrazione.
La strategia di sviluppo integrata dell'area PIAR faceva leva sui seguenti ambiti: lo sviluppo e il
miglioramento di infrastrutture che incidono sullo sviluppo dell'agricoltura; il rafforzamento delle strutture
produttive; la diversificazione delle attività agricole; il rinnovamento e il miglioramento dei villaggi e
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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protezione e tutela del patrimonio rurale; l’incentivazione di attività turistiche e artigianali; l’insediamento
di giovani agricoltori; i servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale; la formazione.
Gli obiettivi previsti erano i seguenti:
1. adeguare il sistema infrastrutturale e di servizio in modo da garantire il supporto all'iniziativa
locale privata;
2. offrire accoglienza ad iniziative dall'esterno migliorando le condizioni di vita delle popolazioni
residenti;
3. consolidare e sviluppare le iniziative produttive agricole rurali, valorizzando le peculiarità dei
prodotti e conservando le caratteristiche di tipicità e di alta qualità delle attuali produzioni di olio,
vino, zootecnici;
4. valorizzare la qualità ambientale come strumento di sviluppo economico;
5. adeguare e valorizzare il patrimonio dei borghi al fine di promuovere e valorizzare un'offerta
turistica rurale culturale ed eno-gastronomica
PIAR 41 – Isola Capo Rizzuto – Valle del Neto
Il territorio di riferimento del Piar "Valle del Neto" derivava dall'accorpamento dei due progetti integrati
Piar "Valle del Neto" e Piar Cutro-Isola Capo Rizzuto.
La strategia che il Piar si proponeva era quella di sviluppare era rivolta alla valorizzazione in modo
integrato delle risorse provenienti dalla tradizione agricola ed artigianale, quali beni culturali e produttivi,
al rafforzamento del tessuto imprenditoriale esistente, al recupero del patrimonio rurale di particolare
rilievo presente nel territorio, al potenziamento delle dotazioni infrastrutturali, alla creazione di reti e
servizi a sostegno delle attività economiche ed alla riqualificazione delle capacità e delle competenze
professionali degli operatori economici.
Gli obiettivi previsti erano i seguenti:
1. aumentare la competitività e la produttività delle imprese agricole ed agroindustriali favorendo il
miglioramento e l'innovazione dei processi produttivi, dei prodotti e dei sistemi delle vendite;
2. promuovere interventi di conservazione e valorizzazione del patrimonio rurale rinveniente dalla
tradizione storico agricolo culturale;
3. promuovere la diversificazione delle attività aziendali e la creazione di reti di imprese per la
valorizzazione delle produzioni tipiche e di servizi per la popolazione;
4. migliorare le conoscenze e le competenze professionali degli operatori economici.
PISL (Progetti Integrati di Sviluppo Locale)
I PISL sono stati avviati nel 2011 e sono lo strumento operativo individuato per il periodo 2007-2013 al
fine di attuare le politiche di sviluppo locale della Regione Calabria. Essi rappresentano il canale
attraverso cui far affluire risorse finanziarie ai territori per il loro sviluppo non più con singoli interventi in
singoli comuni, ma Piani, finalizzati allo sviluppo di specifici ambiti territoriali con una concentrazione
degli interventi su poche priorità territoriali individuate con il metodo della concertazione.
Per la Provincia di Crotone sono stati giudicati ammissibili tutti e 4 i progetti presentati per “Qualità
della vita”, “Mobilità intercomunale”, “Sistemi Turistici” e “Sistemi produttivi” ed è stata avviata la fase di
stipula delle convenzioni per l’erogazione dei 34.911.973,74 euro assegnati in totale.
Entro il 31 dicembre del 2013 la Regione Calabria dovrà concludere la fase di stipula delle convenzioni
e fare impegni di spesa giuridicamente vincolanti e i lavori effettivi dovranno terminare entro il 31
dicembre 2015.
UN BILANCIO DEI RISULTATI CONSEGUITI
I numerosi strumenti messi in campo, se da una parte hanno contribuito all'inserimento dei contesti
rappresentati nell'ambito della programmazione strategica regionale e nel circuito dei finanziamenti
nazionali e comunitari, dall’altra hanno palesato molti limiti, in primis la disomogeneità tra i diversi
strumenti che non sono stati adeguatamente sorretti da analisi e previsioni calibrate e propulsive:
-
non è stata definita una linea settoriale, di filiera o distretto produttivo, pertanto sono state
approvate iniziative appartenenti a settori molto diversi tra loro;
-
l’assenza di un indirizzo di specializzazione produttiva del territorio non ha privilegiato le
vocazioni naturali, le competenze e le esperienze dell’area e ha determinato disomogeneità
economomico-produttive degli investimenti con forte segmentazione del mercato di riferimento;
-
non sono state valorizzate in maniera ampia e sistematica le principali risorse del territorio,
ovvero il rilevante patrimonio naturalistico, ambientale e culturale.
La preoccupante contrazione del mercato del lavoro, che rappresenta allo stato attuale uno dei problemi
di maggiore entità, può pertanto essere considerata una conseguenza diretta delle difficoltà del sistema
socio-economico provinciale nel suo insieme di rideterminare le direttrici dello sviluppo in misura più
integrata e sistemica, a partire da un crescente ruolo delle economie legate alla qualità della vita, alla
tutela e valorizzazione delle risorse naturalistico-ambientali e culturali, allo sviluppo di adeguati attrattori
d’area, alla creazione dei servizi connessi alla diffusione delle tecnologie dell’informazione.
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INTERVENTI IN CORSO DI REALIZZAZIONE
10 Parco Archeologico Antica Kroton con “Teatro virtuale e museo
multisettoriale”
La bonifica dell’“Antica Kroton” riguarda un’area archeologica di circa 80 ettari, sita di fronte al sito
dismesso di interesse nazionale (SIN) ex Pertusola Sud dove hanno operato, per circa ottanta anni,
industrie chimiche e metallurgiche a fortissimo impatto inquinante.
Con la deliberazione della giunta regionale n. 273 del 28 luglio 2013, riguardante l’assegnazione
risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, è stata rimodulata l’azione intervento “valorizzazione
archeologica antica Kroton” con un taglio netto di 35 milioni di euro, sui 100 originariamente disponibili
(a valere su Piano per il Sud).
Alla luce della nuova rimodulazione, la giunta regionale ha stabilito una riduzione drastica per la bonifica
dei suoli dell’area che sarà dunque realizzata con 4,7 milioni di euro, per lo scavo archeologico e
restauro sono stati impegnati 36 milioni di euro, per la progettazione e realizzazione del parco
archeologico 9,8 milioni di euro ed infine, per la realizzazione del teatro virtuale e museo multisensoriale
sono stati impegnati 14,5 milioni e mezzo, per un totale di 65 milioni di euro.
La rimodulazione regionale è stata recepita ad agosto 2013 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare dove è stato sottoscritto, unitamente al Ministero dello Sviluppo Economico, al
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ed alla Regione Calabria, l’Accordo di
Programma Quadro contenete l’elenco degli specifici interventi e,
il cronoprogramma con una
previsione per il completamento entro dicembre 2017.
Nel dettaglio dunque sarà eseguita dal Comune la bonifica con fitodepurazione di circa 70 ha mentre gli
altri 15 Ha saranno interessati dall’APQ del 2013. In questa area saranno eseguite le operazioni di
scavo archeologico e restauro che saranno realizzati dalla Soprintendenza regionale ai beni
archeologici e la realizzazione del Parco Archeologico, del Teatro virtuale e del Museo multisensoriale
saranno eseguiti in coordinamento con il Comune e la Provincia di Crotone.
La realizzazione del Virtual Reality Center che permetterà la valorizzazione del patrimonio artistico e
culturale dell’Antica Kroton, e di tutta la Magna Grecia permetterà di realizzare un Museo
Multisensoriale Sperimentale dove l’utilizzo di una realtà virtuale navigabile in tempo reale consentirà,
non solo la fruizione del bene culturale anche a “distanza” e la conseguente conservazione del bene
“reale”, ma anche l’archiviazione digitale del patrimonio artistico, il monitoraggio e la diagnostica dello
stato di conservazione del bene e infine la simulazione di interventi di restauro attraverso l’interazione di
più figure professionali (esperti di beni culturali, informatici, ingegneri, architetti, geologi, fisici e chimici).
11
Aquarium, Astronomico di Lilio, Degli
Scacchi
11 A Aquarium
Il progetto dell’AQUARIUM approvato con il PISL linea di intervento 5.3.2.1. ha l’obiettivo di realizzare,
il Centro per l’Educazione all’Ambiente Marino – AQUARIUM, nel Comune di Isola di Capo Rizzuto
(KR).
La struttura dovrà sorgere su di un’area complessiva di circa 9.000 mq,prevista all’interno di un lotto di
proprietà del Comune di Isola di Capo Rizzuto, e occuperà una superficie complessiva di circa 1.500
metri quadrati. L’area di progetto è situata nelle immediate vicinanze della costa, in un luogo che
rappresenta un punto nevralgico nel panorama turistico locale, vicino al mare e perciò molto indicato
per l’approvvigionamento diretto dell’acqua marina naturale. La struttura concepita rispetta una serie di
esigenze di carattere tecnico, gestionale ed ambientale necessari per integrare la costruzione con
l’ambiente costiero circostante ed operare verso il recupero e la sistemazione del sito.
L’aquarium sarà così caratterizzato:
1. INGRESSO, comprensivo di biglietteria ed ufficio relazioni pubblico;
2. PERCORSO ESPOSITIVO, individuato per gruppi funzionali di esposizione
3. SALA VIDEOPROIEZIONE, completo di impianto video, audio, impianto per videoconferenze,
che potrà ospitare circa 100 posti a sedere;
4. SALA SINOTTICA, specifica ad accogliere circa 20 persone alla volta, nella quale attraverso
l’uso delle moderne tecnologie si potrà stimolare l’utenza, attraverso immersioni subacquee
virtuali e/o in ripresa diretta, con dialoghi in diretta con l’operatore subacqueo in mare;
5. AREA TECNICA, individuata come spazio funzionale, dove si collocheranno:
- I sistemi di tabulazione per pesci ed invertebrati
- Gli impianti Life Support System (LSS) per la gestione delle acque
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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- L’area tecnica per il soccorso delle tartarughe Caretta caretta
- Gli impianti tecnologici per l’approvvigionamento dell’acqua di mare
- I locali tecnici a supporto dell’attività subacquea del centro
6. UFFICI tecnico/amministrativi, ove saranno allocati n° 3 uffici amministrativi ed n° 1 direzionale.
7. SPOGLIATOI;
8. SERVIZI IGENICI, secondo la normativa vigente in materia ed in proporzione al numero di utenti
previsti.
9. NEGOZIO, dove esporre i prodotti tipici del luogo, oltre al merchandising dell’A.M.P.
10. BAR.
Il Parco Aquarium prevede interventi per la realizzazione di un secondo lotto inserito nell’ambito del
PISL ma non finanziato, ammontante a 2 mln di euro.
11 B PARCO Astronomico di Lilio
L’operazione inserita nel PISL si sostanzia nella progettazione, realizzazione e promozione di un nuovo
Parco Culturale denominato “Parco Astronomico Lilio”, correlato alla specificità storica e culturale del
territorio.
Il Parco Lilio sarà situato tra il Comune di Cirò ed il Comune di Savelli, e rappresenterà un parco di alto
spessore culturale per valorizzare il patrimonio culturale e storico del territorio, ponendo l’accento su
una delle figure storiche che più ha contraddistinto l’area del crotonese: Lilio, nato a Cirò nel 1510. Fu
medico, grande matematico ed astronomo, è passato alla storia per essere stato l’inventore e il
protagonista di una tra le più importanti riforme del Rinascimento italiano e cioè della riforma del nuovo
calendario,promulgato nel 1582 da Gregorio XIII e tuttora in vigore.
Con l’obiettivo di far conoscere la scienza sin dai primi anni dell’età scolare, anche attraverso le attività
ludiche il parco tematico sarà dotato di un’area attrezzata adibita a pic nic e a parco giochi a tema
scientifico-astronomico e insieme al planetario ed all’osservatorio astronomico rappresenteranno
quindi, uno strumento a disposizione di chiunque (astrofili, curiosi, gruppi e scolaresche) sia interessato
a scoprire le bellezze dell'Universo insieme alle bellezze naturalistiche del nostro territorio.
Gli interventi previsti riguardano:
1. L’Osservatorio Astronomico Lilio
L’intervento sull’Osservatorio Astronomico comprensivo di planetario prevede il completamento di una
struttura già esistente e destinato all’osservazione astronomica del cielo. Sarà ubicato nel territorio
comunale di Savelli, presso la rinomata località di Pino Grande, ad un’altitudine di m. 1.150 slm. e su
una superficie di mq. 2.500 circa. Tale scelta di allocazione è stata determinata da diversi fattori:
- Assenza di ostacoli naturali e artificiali all’osservazione del cielo a 360°;
- Elevazione di m. 1.170 slm;
- Luogo con bassissimo inquinamento luminoso (in quanto necessita di assoluta oscurità) e
di silenzio.
Con la realizzazione di tale progetto, si porterà a compimento e si renderà funzionale l’osservatorio
nella sua interezza.
2. Il planetario
Il planetario avrà una funzione principalmente didattica, consentendo lo studio del cielo e dei fenomeni
che in esso avvengono in modo controllato, attraverso la proiezione su una cupola emisferica di
diametro mt. 9,00 l’immagine del cielo a diverse latitudini e longitudini. Verranno altresì mostrate varie
proprietà e curiosità astronomiche, quali il percorso della Terra durante il suo moto di rivoluzione attorno
al Sole, l’occorrenza di fenomeni come le meteore, le comete, la programmazione della data, ecc..
La strumentazione sarà composta da:
- Cupola di proiezione
- Poltrone reclinabili per la visione
Gli scopi didattici principali sono:
- mostrare tutta la problematica connessa a come individuare un oggetto predefinito in cielo;
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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- mostrare con osservazioni effettive del cielo sia gli oggetti visibili che quelli non visibili col planetario;
- mostrare le stelle in differenti colori e spiegare le ragioni delle diversità;
- come distinguere una stella da una galassia;
- mostrare le peculiarità delle zone in cui nascono le stelle;
- mostrare con osservazioni ripetute le peculiarità degli oggetti variabili;
- l’osservazione dei pianeti;
- come distinguere un pianeta da una stella e il diverso moto di entrambi;
- mostrare, in occasione di alcune ricorrenze, fenomeni peculiari nel cielo, come l’apparsa di comete;
Gli scopi scientifici principali a livello amatoriale sono :
- l’approfondimento a livello personale di quelli didattici sopra menzionati;
- la ricerca di pianetini all’interno del sistema solare;
- la ricerca di comete;
- studi sistematici di particolari oggetti di interesse personale.
La strumentazione è composta dei seguenti elementi:
- Cupola osservatorio
- Telescopio riflettore
Tutti questi elementi ne fanno un luogo adatto ad una proficua attività di divulgazione e ricerca
scientifica. La collocazione dell’opera è resa più gradevole dal verde della boscaglia di Castagno e da
una veduta panoramica e paesaggistica molto suggestiva e quindi la rende ancor più interessante
poiché dal sito si può ammirare tutto un paesaggio ameno.
Sarà inoltre realizzata la Casa di Lilio nel territorio di Cirò dove si acquisterà e ristrutturerà un immobile,
ubicato nel centro storico del Comune di Cirò.
Il parco tematico, il planetario e l’osservatorio astronomico rappresentano, quindi, uno strumento a
disposizione di chiunque (astrofili, curiosi, gruppi e scolaresche) sia interessato a scoprire le bellezze
dell'Universo insieme alle bellezze naturalistiche del nostro territorio. A questo si accompagna la volontà
di farne una meta di turismo culturale e letterario, attraverso la valorizzazione dei luoghi e delle risorse
culturali locali, nel rispetto dei parametri di qualità e sostenibilità ambientale. Tutto ciò rappresenta,
peraltro, una concreta possibilità di creare alternative occupazionali, migliorandone l’economia e lo
sviluppo locale. E’ già stato predisposto il progetto di massima per il completamento del PARCO di Lilio
inserito in overbooking nel PISL e il cui costo si aggira intorno agli 0.6 mln di euro.
11 C PARCO degli Scacchi
Il parco degli scacchi si ispira al grande scacchista Leonardo Di Bona originario di Cutro e divenuto
leggendario per la famosa partita vinta con monsignor Ruy López, vescovo di Segura ricordata, ogni
anno, la sera del 12 agosto, nella piazza centrale di Cutro, dove è stata costruita una scacchiera
pavimentale gigante in onore dell'illustre concittadino, attraverso una partita a scacchi viventi, con
centinaia di figuranti. Inoltre nel mese di aprile di ogni anno, Cutro ospita un rinomato torneo
internazionale al quale partecipano talenti scacchistici di tutto il mondo. Quest’anno è arrivato alla XVIII
edizione.
Il Parco non
ha attualmente alcun luogo fisico di concreto riscontro nella città, malgrado
nell’immaginario collettivo Cutro sia legata ancora oggi a questa figura leggendaria.
Leonardo Di Bona nacque a Cutro nel 1552 da una famiglia benestante ed era soprannominato il
“PUTTINO” , per la sua bassa statura e perché era molto bello. Da giovane si recò a Roma per studiare
giurisprudenza, ma amava molto il gioco degli scacchi e perciò si esercitava spesso e divenne presto
molto bravo e famoso.
Mentre era a Roma per gli studi, si incontrò con il vescovo spagnolo RUY LOPEZ che era il miglior
scacchista del tempo e tra i due ci fu una partita in cui Leonardo fu sconfitto e deriso dal vescovo. Il
cutrese senti’ molto l’amarezza della sconfitta e perciò si recò a Napoli per esercitarsi meglio nel gioco
degli scacchi, pensando già alla rivincita. Nel 1586 tornò a Cutro e poiché il fratello era stato fatto
prigioniero dai Turchi riuscì a liberarlo riuscendo a vincere a scacchi il predone che lo aveva rapito.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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Quando rientrarono a Cutro furono accolti con molta gioia dai loro concittadini.Dopo breve tempo il Di
Bona si recò a Napoli e poi a Madrid dove propose al vescovo Ruy Lopez la rivincita. Il vescovo accettò.
La sfida si svolse alla presenza del Re Filippo II che pose un premio di 1000 scudi per il giocatore che
avesse vinto tre partite consecutive. Volontariamente il Puttino perse le prime due ed al Re che stava
per andarsene disse: “Maestà si degni di restare , il tutto è stato fatto ad arte, perché rifulgesse più
chiaramente la mia bravura”. E cosi’ fu. Il Re, colpito da tanta bravura, consegnò al Puttino i mille
scudi,una salamandra d’oro, una pelliccia di ermellino ed una grazia di sua scelta e il Di Bona chiese
che fosse concesso a Cutro l’esenzione dai pagamenti fiscali per un triennio ed il titolo di Città. Il
Comune di Cutro vanta, quindi, il diritto di fregiarsi del titolo di "CITTA"'. Successivamente fu a Lisbona
e giocò alla presenza del Re del Portogallo. Si recò a Genova ed a Taranto sempre accompagnato dal
suo allievo Giulio Cesare Polerio. Ritornò a Cutro alla corte del principe di Bisignano. Morì a 45 anni.
L'impresa scacchistica con il vescovo è immortalata da un dipinto del pittore toscano Luigi Mussini, dal
titolo "Sfida scacchistica alla Corte di Spagna", custodito dal Monte dei Paschi di Siena.
Il progetto sarà realizzato con fondi PISL, al primo piano di un immobile di proprietà comunale,
costituito da due piani fuori terra, ubicato nel centro storico cittadino. E’ un fabbricato di una certa
importanza storica per la comunità.
Il parco sarà gestito totalmente dal Comune e le attività che si svolgeranno sono:
1) Scuola di scacchi. La tradizione scacchistica è stata riscoperta da Cutro negli anni novanta, con due
appuntamenti importanti: il Torneo Internazionale di Scacchi e la Partita a Scacchi Viventi . Verificato
che durante il Torneo Internazionale di Scacchi, molti giovani vi si cimentano. La presenza di una
Scuola degli scacchi può fornire loro un punto fisico di ritrovo dove potersi esercitare ed approfondire il
gioco degli scacchi. L’insegnamento del gioco scacchistico potrà favorire la promozione di mini-tornei
tra i giovani coinvolgendo i giovani di altre parti d’Italia, dando così vita a un torneo giovanile nazionale
degli scacchi. I giovani utenti saranno guidati da un insegnante esperto.
2) Laboratorio artigianale scacchistico. Sarà un laboratorio creativo per ideazione, progettazione e
realizzazione di scacchiere. Si tratterà di avviare dei giovani a questo tipo di attività partendo però da un
gruppo sperimentale. Il laboratorio sarà impostato sull’osservazione e sulla pratica progettuale e di
costruzione delle scacchiere. Gli utenti saranno coordinati da un istruttore-supervisore. Il laboratorio
avrà degli appositi spazi destinati e una organizzazione delle attività definite mediante un calendario
concordato tra l’istruttore e il gruppo di lavoro
3) Biblioteca degli scacchi. Luogo destinato alla raccolta di materiale correlato al gioco per condividere
con i visitatori:scacchiere da viaggio, scacchiere elettroniche, libri e riviste dalle origini ad oggi, partite
ufficiali e classifiche dei tornei a partire dal primo; raccolta della rassegna stampa nazionale ed estera,
video tra film e servizi televisivi, cartoline francobolli e annulli postali, brani musicali, orologi scacchistici,
meccanici e digitali; fogli e ritagli sull’utilizzo del gergo scacchistico nella vita di ogni giorno; foto scattate
durante manifestazioni, computer con programmi scacchistici con motori di ricerca (per un database
che contiene circa tre milioni di partite giocate).
4) Stanza a tema. Riproduzione della sala in cui avvenne il famoso incontro scacchistico.
12 Castelli ed itinerari religiosi
Si tratta di realizzare dei percorsi strutturati di inquadramento generale, contestualizzazione e
descrizione degli antichi manieri siti nell'area di interesse, seguiti da momenti di approfondimento in
una o più giornate con eventuale pranzo e “laboratorio pratico-gioco didattico” per i bambini e per gli
adulti studiati in base alle esigenze specifiche del consumatore.
Le attività proposte sono articolate nel modo seguente:
- Lezione didattica propedeutica alla visita culturale: svolta da esperti esterni sui principali concetti
dell'incastellamento calabrese, delle usanze e dei costumi in uso;
- Visita guidata ai castelli: durante la quale gli esperti esterni, guideranno alla scoperta dell'affascinante
mondo degli antichi manieri, raccontando le gesta di chi ne ordinò la costruzione e di chi vi dimorò,
inquadrandoli nel contesto storico di riferimento.
Castelli
Crotone
Castello Carlo V
Costruito per difendere la città dalle incursioni dei Saraceni, fu modificato nel 1541 da Carlo V. Presenta
una pianta poligonale, e due torri: una piu massiccia detta "Torre dell'Aiutante", e un'altra detta "Torre
del Comandante". Attualmente il castello ospita un museo di interesse archeologico ed alcune
manifestazioni.
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Le Castella
Castello Aragonese che trionfa su un isolotto legato alla costa solo da un’esile striscia di terra. Il castello
aragonese fa parte di una serie di fortificazioni costiere costituite da castelli e torri che servivano a
salvaguardare le coste dalle incursioni saracene.
Santa Severina
Castello Aragonese di Roberto il Guiscardo.
Il castello normanno di Santa Severina, che si estende per un'area di circa 10.000 mq è una delle
antiche fortezze militari meglio conservate del meridione d'Italia.
Visita alla Cattedrale dedicata a S. Anastasia, ricca di tante opere d’arte; visita al Battistero bizantino,
visita al Museo Diocesano con ori e paramenti sacri.
Caccuri
Il Castello Barracco è uno dei monumenti più importanti di tutta la Provincia di Crotone, un tempo
residenza di nobili feudatari come Ruffo, Cavalcanti e Barracco. Venne eretto nel VI secolo dai Bizantini
per controllare i loro possedimenti nella valle del Neto. Nato quindi inizialmente come fortino militare,
venne poi nel tempo sempre più modificato l'aspetto originario da parte dei vari feudatari.
Cerenzia
Antica Akerenthia
Fu un’importante e gloriosa città bizantina. Sul pianoro dove sorgeva l’antico centro, sono ancora
evidenti le tracce di un consistente agglomerato urbano, tra cui spiccano, in particolare, un edificio sacro
in gran parte conservato e, in posizione eminente, i corposi resti di una struttura più elaborata
identificata come il «Vescovato»
Strongoli
Il castello sorge sul punto più alto del paese su quella che un tempo doveva essere l’acropoli della città
di Petelia, una delle più interessanti ed evolute della Magna Grecia in Calabria.
Torre Melissa
Torre Merlata è uno degli esempi più belli di torri di avvistamento, all’interno della quale è allestito il
Museo della Civiltà Contadina, quale rappresentazione della realtà contadina dell’alto crotonese.
Capo Rizzuto
Torre Vecchia e Torre della Finanza
Crotone– SCIFO
Torre Scifo
Capocolonna
Torre Nao
Cirò
Castello Sabatino Fortilizio feudale di tipo militare, eretto in età medievale ‘400, appartenuto in feudo
prima ai principi Carafa sec. XV, e poi ai principi di Cariati nel secolo XVI.
Cirò M.
Torre dei Mercati Saraceni
Castello del Principe
L’edificio è un impianto cinquecentesco pianta quadrata con torrioni angolari,
leggermente a scarpa.
13 Attrattori religiosi
SS Ecce Homo
L’operazione proposta si sostanzia in interventi per migliorare l’accessibilità ai siti religioso-culturali
naturali e paesaggistici di maggior pregio, di riqualificazione di spazi pubblici e una parte privati nel
territorio del Comune di Mesoraca. Tale sito, chiamato dai Greci nel V sec a.C. “Mesorachion” cioe
luogo delizioso, poi dai latini “Mesoracium” cioe terra tra due fiumi, e attraversato dai fiumi Vergari e
Reazio, sorge ai piedi della Sila Piccola, sulle falde orientali del monte Femminamorta a circa 415 m
s.l.m. .
Mesoraca è oggi un luogo sacro famoso in tutto il mondo perche custodisce da piu di tre secoli la
prodigiosa statua dell′Ecce Homo.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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Si tratta di una bella, suggestiva e drammatica insieme, scultura in legno a mezza figura come quella
pur famosa e assai somigliante di Calvaruso (ME) dello stesso autore, Fra′ Umile Pintorno da Petralia
(PA) della scuola del ‘600 siciliano influenzato dal barocco spagnolo e dalla drammaticità dettata da
certi obiettivi della Controriforma. Attorno alla statua di Mesoraca si sono alternati diversi studiosi, critici
d′arte e appassionati e oggi la sacra scultura dell′artista petralese è collocata in un′artistica cappella
ottagonale barocca edificata nel 1780 con decorazioni di Salvatore Giordano, all’interno del Santuario
del SS Ecce Homo. Tale Santuario, di origini remote risalenti al 370 d.C., si erge maestoso a 553 m
s.l.m., ai piedi del Monte Giove,popolato di elci e di castagni. Dopo una serie di vicissitudini,per volontà
del Comune e del popolo, tu0tto il complesso monastico venne acquisito al demanio nel 1875 e
trasformato a luogo di accoglienza dei poveri alle cure dei Frati francescani. Il Santuario è meta di
numerosi pellegrinaggi soprattutto nel periodo primavera-estate, le aree adiacenti al Santuario non sono
in grado di sopportare tali flussi.
L’Amministrazione Comunale intende procedere ad un serio intervento di riqualificazione delle aree di
accesso e valorizzazione del suddetto Santuario del SS. Ecce Homo, fornendo anche una serie di
interventi strutturali a supporto dello stesso. Gli interventi rientrano nel PISL con un programma di
riqualifica sia urbanistico che ambientale, infatti si intende procedere alla riqualificazione di un area
pubblica utile a migliorare l’accesso al sito culturale in frazione Filippa di Mesoraca su un’area
attualmente abbandonata.
L’intento e quello di restituire a residenti e turisti un’area attualmente degradata.
L’idea cardine è quella di creare una “via crucis” nell’area intorno al Santuario SS. Ecce Homo, infatti è
stato individuato un percorso religioso che parte dal museo delle religioni sito nella frazione di Filippa,
ed arriva sino al santuario del SS. Ecce Homo, con un percorso nel quale sarà esposta una
cartellonistica con il chiaro intento di far comprendere l’importanza che la chiesa ha avuto nel territorio
mesorachese. Arrivati al bivio del SS. Ecce Homo in loc. Franco, partirà la via Crucis dove verranno
create delle piccole “cone” presso le quali i pellegrini si fermeranno a pregare, tale percorso finirà al
Santuario stesso.
Le “cone” di cui sopra verranno create in pietra mentre verranno istallati faretti di illuminazione in ogni
fermata del pellegrinaggio. Alla fine del percorso, sarà realizzata questa nuova pavimentazione in
cubetti di pietra locale (granito silano), ed un’area ristoro con tavolini e sedie. del santuario, e della
chiesa di S. Michele verrà riqualificata un area pubblica utile a migliorare l’accesso al sito culturale, per
la realizzazione di quest’area è previsto l’acquisto di un terreno. Verranno realizzate delle infrastrutture
a supporto non solo del Santuario del SS Ecce Homo ma anche alle altre chiese site nel borgo storico di
Mesoraca.
Ecco quanto realizzare nei singoli interventi:
- Realizzazione di un area pubblica per migliorare l’accessibilità al sito culturale
- Realizzazione itinerario religioso: realizzazione pista ciclabile, installazione cartellonistica a tema
religioso;
- Realizzazione Museo delle religioni: Ristrutturazione edificio, arredo Museo;
- Realizzazione della Via Crucis: realizzazione “cone” con pietra locale, realizzazione impianto di
illuminazione, realizzazione di nuova pavimentazione con cubetti di pietra locale, granito silano.
Santuario Santa Spina
L’operazione proposta rientra negli interventi del PISL per migliorare l’accessibilità ai siti culturali,
naturali e paesaggistici di maggior pregio, privilegiando il ripristino degli antichi tracciati a valenza
storico-paesaggistica.
Gli interventi previsti sono realizzati all’interno del Comune di Petilia Policastro, antico borgo di presunto
impianto bizantino, incastonato tra i territori di Cotronei, Mesoraca, Roccabernarda, nell’entroterra della
Provincia di Crotone.
Il Santuario della Sacra Spina è situato nel Comune di Petilia Policastro a circa 45 km da Crotone, ad
un’altezza di mt. 608,00 s.l.m., ed è stato individuato come meta giubilare nel 2000. Domina la valle del
Tacina e l’intero territorio del Marchesato e si pone come meta di richiamo per i cittadini, fedeli, devoti
che vi giungono da tutta Italia per soddisfare esigenze spirituali e per trovare momenti di riposo e di
svago in un territorio caratterizzato da notevoli aspetti paesaggistici e che offre al visitatore la possibilità
di conoscerne le tradizioni ed apprezzarne le testimonianze artistiche di accertata importanza culturale.
Il complesso conventuale oltre alla chiesa presenta ampi spazi che si sviluppano intorno ad un
bellissimo chiostro e costituiscono luogo di incontro per svariate manifestazioni culturali che si svolgono
nella zona e spesso, nei mesi estivi, soggiorno e accoglienza per gruppi religiosi. La Chiesa presenta
una vasta navata centrale, mentre l’altare si compone di decori in stile barocco. Sopra l’altare c’è una
cappella dove veniva conservata la Sacra Spina, spostata per ragioni di sicurezza.
Il tetto di copertura della Chiesa versa in condizioni di dissesto con continue infiltrazioni di acqua
piovane, a tal proposito sono stati eseguiti lavori di sistemazione negli anni 60’ che, per la presenza del
tavolato (volta) dipinto dal Santanna, sono stati eseguiti al di sopra di quest’ultimo e sono consistiti nel
rifacimento del manto e del sottomanto di copertura con l’inserimento di cinque capriate metalliche per
migliorare la funzionalità statica.
Tali lavori si sono dimostrati, nel tempo, inadeguati per cui il manto ha subito avvallamenti e
sconnessioni insieme alla principale orditura del tetto con conseguenti infiltrazioni d’acqua che hanno
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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danneggiato ulteriormente i dipinti. Oggi, in conseguenza di ciò, è necessario realizzare i lavori di
rifacimento perché, oltre alla risoluzione del problema dell’acqua piovana che penetra all’ interno della
chiesa, è ormai tempo di ricollocare il tavolato.
L’obiettivo dell’intervento è quello di migliorare l’accessibilità al Santuario della Sacra Spina,nel
contempo migliorare la qualità della vita della popolazione residente, contrapporre alla marginalità del
tessuto socio-economico un processo innovativo per ampliare qualitativamente e quantitativamente il
settore delle PMI al fine di accrescere la domanda di lavoro, specialmente nei giovani e nelle donne.
Nello specifico gli interventi riguardano: la valorizzazione di un antico sentiero legato al culto religioso,
ed il consolidamento della struttura di copertura del Santuario del complesso conventuale Santa Spina.
Un antico percorso religioso, con stazioni della via crucis, immerso in un paesaggio naturale di elevata
bellezza collega il paese al Convento della Sacra Spina, scende a valle fino ad arrivare all’antico ponte
in pietra che attraversa il fiume Soleo, per poi risalire fino al Convento. Scenario di un imponente
pellegrinaggio che si ripete ogni anno il secondo venerdì di marzo come ringraziamento alla “Sacra
Spina”, custodita nel Santuario, che si ritiene abbia salvato la popolazione dal terribile terremoto del 8
marzo 1832.
Durante tutto l’anno gruppi religiosi provenienti da un bacino provinciale e regionale e da un bacino
nazionale nel periodo estivo, lo percorrono per meditare le stazioni della via crucis. Il tracciato viene
utilizzato anche da chi è spinto al viaggio da ragioni naturalistiche e culturali.
L’intervento prevede:
● la sistemazione e la messa in sicurezza del fondo pedonale
● la realizzazione di nuove staccionate
● la realizzazione ed il ripristino di muretti in pietra
● la realizzazione dell’ illuminazione
● l’istallazione di barriere ferma-massi
● la fornitura e la messa in opera di segnaletica verticale comprendente tabelle segnavia, tabelle
località e bacheche informative (secondo gli standard ufficiali CAI )
Convento S. Francesco di Paola
L’operazione consiste nella realizzazione all’interno del Comune di Roccabernarda, di un percorso
religioso/naturalistico e, lungo esso, luoghi di sosta per lo svolgimento del culto religioso della
processione/ pellegrinaggio dalla chiesa di Santa Maria Assunta, sita nel cuore del centro storico del
paese, al Convento dei Minimi di San Francesco di Paola, a cui molta parte della popolazione è devota,
e parallelamente, nei tempi in cui non saranno asserviti allo scopo di cui sopra, svolgimento di attività
ludico-ricreativa quali pic-nic, percorso naturalistico. Nell’area adiacente il Convento è prevista anche
l’installazione di un bar e due chioschi”.
Gli interventi saranno realizzati con fondi del PISL e valorizza un antico itinerario religioso che porta ai
resti del Convento dei Minimi intitolato a San Francesco di Paola, fondato nel 1539, situato su di un
colle fuori le mura a 500 passi dalla città, e, inoltre, in piena aderenza con l’obiettivo operativo 5.1.1
“Sostenere nelle aree della Rete Ecologica Regionale lo sviluppo di attività economiche compatibili con
le esigenze di tutela e conservazione della biodiversità e del paesaggio, finalizzate al mantenimento
delle attività antropiche e al miglioramento della qualità della vita dei residenti”, mira al recupero e
realizzazione di sentieristica di accesso alle aree della Rete Ecologica Regionale.
Il progetto prevede la riqualificazione della via di collegamento tra il nucleo del centro storico e la via del
Convento per migliorare l’accessibilità all’area interessata dal progetto e la realizzazione di un percorso
naturalistico- religioso, potenziando i servizi per la fruizione turistica e ricreativa delle risorse
naturalistiche.
L’intento è quello di migliorare l’accesso alle aree della Rete Ecologica Regionale riqualificando la
strada che dal centro storico porta al Convento e le aree adiacenti dello stesso dove è previsto un punto
di informazione e di accoglienza, e nel contempo, migliorare la qualità della vita della popolazione
residente che potrà svolgere nell’area dell’intervento: attività legate al culto, attività motorie in tutta
sicurezza e salubrità, eventi come corse campestri e gare di mountain bike amatoriale e non, giornate di
aggregazione ed attività legate al benessere. In tal modo verrà realizzato una sorta di parco urbano,
l’area verrà dotata infatti di aree di sosta “arredate” con sedute, staccionate, percorsi campestri e altro.
14 Terme della Magna Grecia
L’esistenza di sorgenti termominerali nel territorio dei comuni di Cotronei e Caccuri è nota da moltissimo
tempo per l’efficacia nella cura preventiva dell'artrite. Tale fenomeno ha indotto alcuni dei proprietari dei
fondi dai quali sgorgano alcune sorgenti a chiedere la Concessione per lo sfruttamento delle acque a
scopo terapeutico e il Comune di Cotronei, sensibile all'esigenza di uno sviluppo turistico-termale nel
suo territorio, ha sostenuto tali orientamenti.
Si tratta di nuove forme di turismo che si stanno sviluppando negli ultimi anni accanto al turismo
ambientale, turismo enogastronomico, rurale e in parte anche quello culturale, che stanno
gradualmente assorbendo tale domanda favorendo la ricerca del relax, il contatto con la natura e il
miglioramento dello stato psico-fisico. Le cause dello sviluppo di queste nuove forme di turismo, così
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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come del termalismo legato al benessere, sono principalmente da ricercarsi nella comunione di intenti e
motivazioni, nonché nella similitudine di caratteristiche che contraddistinguono le diverse tipologie di
clienti.
E’ indiscusso che sia il turista ambientale, che quello enogastronomico e quello del benessere termale,
sono spinti da motivazioni legate ad una maggiore attenzione alla qualità della vita, al rapporto
alimentazione e benessere, nonché alla crescente sensibilità alle tematiche ambientali e inoltre che vi
sia una forte potenzialità di integrazione fra turismo termale e turismo enogastronomico.
Nell’ottica di una nuova politica di sviluppo, l’integrazione delle risorse termali con tutto il sistema di
risorse del territorio diviene, quindi, elemento indispensabile per il riposizionamento dell’offerta,
contribuendo alla creazione di un sistema di offerta locale unitaria.
Il Comune di Cotronei ha già previsto la realizzazione di un importante complesso termale che ha visto
la nascita di un primo lotto, attraverso un progetto realizzato grazie ad un finanziamento di € 494.000,00
del PIT 12, e che prevede la realizzazione di un secondo intervento attraverso un finanziamento
exagensud legge 64/86 di circa 1.500.000,00 per il quale la Regione Calabria, con decreto nel 2009, ha
concesso una proroga per altri cinque anni.
Con questo intervento inserito nel PISL si intende realizzare una serie di spazi e servizi per la fruizione
turistica e ricreativa delle risorse naturalistiche attraverso la nascita di percorsi vitae e di un orto
naturalistico - botanico con l’intento di assicurare anche la conservazione e valorizzazione dell’area di
intervento. Nello specifico si intende realizzare un percorso della salute all’interno di un’area a forte
vocazione ambientale, turistica e del benessere, caratterizzata dalla presenza di un centro termale, con
l’intento di completare e valorizzare l’offerta dei servizi esistenti, da un lato, ma anche di promuovere la
conoscenza delle bellezze naturalistiche ed ambientali che caratterizzano il nostro territorio dall’altro.
Lungo tutto il percorso saranno predisposte aree per il fitness all’aperto attrezzate per consentire
esercizi a corpo libero (funaria, equilibria, flexia, elevatore, pendola, balzata, cincinnati, rotearia, alaria,
mollaria, flexia, torsaria, respiria, saltaria) finalizzati allo sviluppo delle capacità fisiche, motorie e
respiratorie che verranno differenziati a seconda del grado di difficoltà. In tutta l’area e lungo tutti i
percorsi verranno predisposti appositi gazebo dove sarà possibile sostare all’ombra in totale relax
oppure effettuare un riposo lungo lo svolgimento dell’attività sportiva.
Al fine di mitigare l’impatto ambientale e diminuire gli effetti negativi che si possono ripercuotere su un
ecosistema caratterizzato da una ricca comunità biologica costituita da varie specie di insetti e di piante,
gli spazi urbani verranno pensati come sistemi il più possibile vicini a quelli naturali.
Gli interventi prevedono la creazione di corridoi ecologici atti a creare una rete ecologica in grado di
continuare a rapportarsi col il territorio circostante. Il progetto prevede, quindi, la realizzazione di una
cintura verde di connessione al fine di mantenere
le originarie successioni vegetazionali che
assicurano una funzione di controllo e regolazione sul microclima e di depurazione dagli agenti
inquinanti.
Inserita in questo scenario, quindi, si ritiene che l’area di interesse rappresenti un importante nodo
ecologico situato in un percorso intermedio tra la Riserva Marina di Isola di Capo Rizzuto ed il Parco
Nazionale della Sila.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Crotone
c) infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Comuni Provincia Crotone
Riqualificazione Urbana e dei Centri Storici (riqualificazione urbana
Centro commerciale naturale di Le Castella)
riqualificazione dei centri storici (Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato,
Santa Severina, Melissa e Crucoli, Cutro)
sviluppo di microfiliere imprenditoriali e relativi servizi (Contratti di
investimento PISL Sistemi Produttivi, Regime di Aiuti PISL Madre
Natura Padre Cultura)
infrastrutture di supporto altri comuni (Porto di Cirò M., Centro servizi
territoriale, Centro servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex
Cantina Sociale Melissa)
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO Crotone
c) infrastrutture portuali e aeroportuali di supporto
Il porto di Crotone allo stato attuale non è provvisto di Piano Regolatore Portuale ex art.5 della Legge
84/94. Anteriormente all’entrata in vigore della legge 84/94, in base alla norma transitoria prevista dalla
stessa legge l’ex Ministero dei Lavori Pubblici ha elaborato un documento di pianificazione di interventi,
che mantiene efficacia fino all’adozione del documento di Piano Regolatore Portuale.
L'Autorità portuale di Gioia Tauro e della Calabria ha finanziato la redazione del Piano regolatore del
Porto di Crotone con lo stanziamento di 313 mila euro a favore della società incaricata alla redazione
tecnica del Piano, la RTI: Idrotec-Viola-Soil.
Sono stati promossi tavoli istituzionali di confronto e, nel marzo 2013 presso la Camera di Commercio
di Crotone e successivamente, il 10 giugno 2013, presso il Comune di Crotone, è stata presentata la
bozza dello schema del PRP sottoscritto dagli operatori e dagli enti pubblici e locali. Tale studio non
definitivo, dovrà infatti essere completato con le analisi scientifiche. Nelle direttrici tracciate, tra le altre
cose, è prevista la realizzazione di diverse infrastrutture, tra cui un terminal-traghetti per l'attracco di
navi passeggeri con annessi servizi, un comparto per la cantieristica con nuove strutture destinate alle
manutenzioni navali nonché alla costruzione e al rimessaggio di imbarcazioni di piccolo e medio
tonnellaggio. Inoltre tra gli altri interventi programmati, c’è la realizzazione di un'area passeggeri con
accosti per unità adibite a collegamenti marittimi con la Grecia e per navi da crociera. Sarà, poi,
completato l'ampliamento del porto Nuovo con la realizzazione di banchine e piazzali operativi
polifunzionali a supporto anche di attività di logistica integrata e di trasporto intermodale. Un altro
ampliamento è previsto, insieme alla messa in sicurezza, nel bacino del porto Vecchio con conseguente
aumento dei posti di ormeggio per il diportismo e la piccola pesca. Massima attenzione sarà posta al
tema della bonifica delle aree inquinate come sito d'interesse nazionale e alla riqualificazione per usi
urbani, con la creazione di un waterfront sulla consortile.
L’Autorità Portuale ha approvato la procedura negoziata per la realizzazione del Teminal crocieristico
che prevede la realizzazione di una tensostruttura di circa 600 mq con struttura ad arco in legno
lamellare e pareti di chiusura in acciaio e vetro, capace di ospitare passeggeri. La durata dei lavori sarà
di circa 50 giorni.
Tra settembre ed ottobre 2013 la Regione Calabria riprenderà i contatti con Venezia Terminal
Passeggeri (VTP Spa, partecipata da Autorità Portuale di Venezia) con cui è stata già avviata
importante collaborazione poiché è protagonista di primo piano nella gestione e nel potenziamento di
terminal crociere e partecipa (in qualità di società azionista) in Ravenna Terminal Passeggeri Srl,
Catania Cruise Terminal Srl, Brindisi Cruise Port Srl, Cagliari Cruise Port Srl. Si pensa alla costituzione
con VTP di un soggetto giuridico in Calabria che darà un forte impulso e supporto alla crocieristica nei
quattro porti regionali (Corigliano, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia).
Relativamente all’aeroporto di Crotone, con successivi protocolli d’intesa che hanno integrato l’APQ del
2002 relativa a ”Infrastrutturazione per lo sviluppo locale”, sono stati destinati circa 45 mln di euro per la
realizzazione delle opere di adeguamento e potenziamento funzionali dell’infrastruttura, di cui 6,5 spesi
per: – ampliamento e riqualifica del piazzale di sosta aeromobili, raccordi; impianto di illuminazione
piazzale (torri faro, ecc.), per un importo di 4 milioni di euro; – impianto di trattamento delle acque
meteoriche superficiali, sistemazione idrauliche connesse agli interventi di adeguamento e messa
norma delle superfici di sicurezza strip e RESA, per un importo di 1,5 milioni di euro; –
ammodernamento dei sistemi “AVL”, per un importo di 1 milione di euro; ed altri 38,3 milioni di euro
impegnati per altri interventi di:– messa in sicurezza del sedime aeroportuale, per un importo di 2,5
milioni di euro; – rifacimento della vecchia aerostazione, per un importo di 1 milione di euro;–
completamento degli interventi “Air Side” – Prolungamento della Pista di Volo, per un importo di 11,5
milioni di euro; – completamento della Aerostazione Passeggeri “Pitagora”, per un importo di 8 milioni di
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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euro; – sistemazione Area “Land Side”, per un importo di 2,5 milioni di euro; – realizzazione degli
Impianti LS, per un importo di 2,5 milioni di euro; – completamento della nuova Torre di Controllo, per
un importo di 3,8 milioni di euro; – installazione di nuove radioassistenze, per un importo di 0,3 milioni di
euro;– installazione del radar secondario, per un importo di 5,5 milioni di euro, – implementazione del
Data Link VDL2, per un importo di 0,7 milioni di euro.
Di recente il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha dato il via libera al Ministero delle Infrastrutture
per l’utilizzo dei fondi “oneri di servizio pubblico relativi ai servizi aerei di linea effettuati tra lo scalo
aeroportuale di Crotone ed principali aeroporti nazionali” per l’anno in corso 2013 e per gli anni 2014 e
2015, per un importo pari allo stanziamento presente nel bilancio pluriennale dello Stato pari a circa 1,2
milione di euro per ogni annualità. Tali impegni potranno essere autorizzati definitivamente in esito alla
conclusione di apposita gara, ancora non indetta, quale adempimento preliminare ed atto propedeutico
alla sottoscrizione della convenzione con il vettore vincitore.
Ai fini dell’avvio delle attività,
l’aeroporto dovrà garantire una serie di requisiti per ottenere la
connotazione di AEROPORTO A VALENZA NAZIONALE che consentirebbe di mantenere a carico
dello Stato i costi dei servizi statali come vigili del fuoco ed Enav. Tra i vari requisiti si dovrà dimostrare
la sostenibilità dello scalo e perciò si sta attivando un aumento di capitale e copertura delle perdite per
cui il Consiglio Regionale ha approvato la modifica alla legge regionale n.69/2012 e, alla n.5/2013
relativa alla sottoscrizione della quota di aumento di capitale che la Regione Calabria si obbliga a fare
nei confronti dell’Aeroporto Sant’Anna di Crotone
Tutto ciò premesso si ritiene che una volta completato il programma di investimenti previsti per le due
infrastrutture: PORTO e AEROPORTO, si possa optare per la fusione delle due società: Marina Spa e
Aeroporto S. Anna Spa. Un’unica società che avesse la concessione del porto turistico (gestione del
terminal passeggeri e dei posti barca) e dell’aeroporto realizzerebbe sinergie facilmente intuibili e
potrebbe più facilmente essere accompagnata sulla strada della privatizzazione.
INTERVENTI INTEGRATIVI E DI SUPPORTO
riqualificazione urbana (Centro commerciale naturale di Le Castella)
Il centro commerciale naturale è un modello innovativo adottato dalle politiche di sviluppo commerciale
nelle aree urbane finalizzato a revisionare il rapporto tra l’ esercente e i suoi clienti,secondo i principi di
cooperazione e di partecipazione tra più imprese che operano negli stessi settori. Si tratta di un modello
che incide direttamente sul rapporto tra il cittadino ed il suo territorio per promuovere un ambiente
urbano in cui si svolgono relazioni sociali, si condividono scelte architettoniche comuni, si promuovono
momenti di aggregazione e rigenerazione culturale, si intensificano gli scambi commerciali.
Il centro commerciale naturale si configura come un insieme di più esercizi di vicinato, nei settori di
somministrazione di alimenti e bevande, imprese artigiane e turistiche,insediate in una determinata area
urbana rivisitata in modo comune e tra loro organizzate e coordinate.
Il centro è naturale in quanto la locazione degli esercizi commerciali non si sviluppa in ambienti creati
artificialmente ma nelle vie, nelle piazze e nei vicoli del centro urbano rivisitato alla luce di un
cambiamento delle esigenze dei consumatori, identificando quale elemento identitario dei centri
commerciali naturali (CCN) l’ inscindibile legame tra “imprese alleate” e “ territorio”. Tra gli obiettivi posti
a base dell’ alleanza l’ impegno a contribuire alla riqualificazione del tessuto urbano e a promuovere lo
sviluppo del commercio e del turismo funzioni trainanti per lo sviluppo locale.
Più che nel passato va diffondendosi il convincimento che lo sviluppo dei CCN rappresenta una
risposta “locale” alla crisi che ha investito i centri urbani negli ultimi anni, che vede coinvolto l’intero
sistema della rappresentanza istituzionale e degli interessi economici (Regione,Comune, Associazione
di categoria e consumatori). Il borgo di Le Castella che nella sua peculiarità è già di per sé attrattivo, si
presta naturalmente alla costituzione di un centro commerciale naturale. L’attuale tessuto economico
commerciale ed artigianale risulta carente in ordine alla presentazione architettonica e alla coesione tra
le imprese esistenti, per cui necessita di uno strumento di raccordo rispetto alle realtà eccellenti ma non
sufficientemente sviluppate rispetto alle loro potenzialità. Tale obiettivo può essere centrato solo
attraverso l’attuazione di giuste sinergie tra pubblico e privato finalizzate alla creazione di forti attrattori
integrati con l’elemento caratterizzante il borgo, vale a dire il Castello Aragonese. L’idea è quella di
costituire una “Città Castello” quale motivo di interesse per richiamare presenze sul territorio in maniera
costante, anche al fine di una maggiore promozione e commercializzazione dei prodotti tipici della
provincia sia tramite la somministrazione negli esercizi di ristorazione che tramite la vendita negli
esercizi di vicinato. L’area interessata dalle opere de quo dovrebbe, naturalmente, essere quella che va
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
81
dall’entrata nel borgo sino a piazza Uccialì. In considerazione dei bandi a valere sui “regimi di aiuti”
rivolti alle imprese, si connaturerebbe una integrazione tra pubblico e privato, consentendo agli
operatori di aggregarsi e servirsi delle opere realizzate a sistema del centro commerciale naturale.
La volontà è quella di sostenere la nascita di CCN, fornendo una concreta risposta ad esigenze di
crescita e di sviluppo mediante la promozione di azioni volte a favorire l’aggregazione di attività
commerciali a dettaglio in sede fissa e su aree pubbliche, al fine di delineare specifici ambiti territoriali
nei quali cittadini consumatori, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregate possano
interagire con gli operatori commerciali e l’ ambito territoriale possa diventare così fattore trainante di
integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio,per accrescere l’attrattività,
rigenerare e valorizzare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali. Il
disegno di legge regionale disciplina l’ istituzione ed il riconoscimento dei CCN in Calabria al fine di
favorire il processo di aggregazione degli esercizi di vicinato, della media distribuzione, degli esercizi
della somministrazione di alimenti e bevande, delle imprese artigiane, turistiche e dei servizi;sostenere
una comune politica di sviluppo e promozione di un territorio determinato e delle attività economiche in
esso allocate; concorrere alla salvaguardia ed alla rivitalizzazione delle aree urbane e favorire
l’attrattività commerciale e turistica del territorio di insediamento.
L’area urbana individuata è già parzialmente connotata dalle caratteristiche identitarie, sociali, culturali e
territoriali locali e, comunque, caratterizzata dall’ integrazione consolidata tra funzione residenziale e la
diffusione di imprese commerciali, artigianali,di somministrazione di alimenti e bevande, di servizi e
turistiche che offrono prevalentemente un servizio di prossimità.
Sono configurabili le seguenti figure di CCN:
a)tematico:costituito da imprese che propongono un’offerta merceologica prevalentemente dello stesso
genere o di generi complementari e assimilabili, in misura non inferiore al 70% degli aderenti;
b)territoriale: costituito da imprese che propongono un’ampia offerta merceologica che rappresentano
almeno il 40% di quelle ubicate nell’ area individuata;
La Regione Calabria attraverso la promozione dei CCN si propone si perseguire le seguenti finalità:
organizzare e proporre un sistema locale di offerta integrata produttiva,commerciale e turistica
articolato con la partecipazione delle diverse espressioni dell’ economia urbana;
creare e promuovere un marchio identificativo che contraddistingue sotto un’unica immagine gli
operatori commerciali, artigianali e turistici;
Promuovere la diffusione di programmi di ricerca applicata e di innovazione in favore delle
imprese aderenti; realizzare programmi comuni di iniziative promozionali commerciali e
turistiche;
Garantire l’ offerta di servizi alle imprese aderenti.
Nel caso specifico verrà indetto un bando pubblico come concorso di idee per l’attuazione del CCN con
individuazione delle aree (vie e piazze da interessare) e con il tema da individuare come caratterizzante
il CCN.
Sarà inoltre indetto un bando pubblico la realizzazione di opere d’arte da esporre nelle aree interessate
del borgo aventi come tema le l’elemento caratterizzante il CCN.
riqualificazione dei centri storici (Caccuri, Strongoli, S. Mauro Marchesato, Santa
Severina, Melissa e Crucoli, Cutro)
Nell’ambito del PISL misura 8.2.1.5 sono previste azioni di riqualificazione dei centri storici di diversi
comuni del crotonese in funzione del grado di degrado in cui versano i relativi borghi sono previsti
interventi per quasi 3 mln di euro.
sviluppo
di
microfiliere
imprenditoriali
e
relativi
servizi
(Contratti
di
investimento PISL Sistemi Produttivi, Regime di Aiuti PISL Madre Natura Padre
Cultura)
Considerando il fatto che i progetti di trasformazione e di animazione territoriale coinvolgono molti fattori
(ambiente, territorio, socialità, istituzioni e mercato) e, conseguentemente, portano all’aggregazione di
differenti soggetti, pubblici e privati, è opportuno effettuare alcune riflessioni per poter proporre un
modello sperimentale e innovativo a sostegno della crescita economica.
Si ravvisa la necessità di coniugare armonicamente i concetti di sostenibilità istituzionale, sociale,
ambientale, con leggi di mercato che esulino dall’assistenzialismo ma che possano portare ad un
corretto dimensionamento dell’impegno e del coinvolgimento delle varie parti che concorrono alla
riuscita di un’idea. La costruzione delle interrelazioni per la realizzazione di un siffatto programma non
può prescindere dal valutare, sistematizzare e monitorare, lo sviluppo di micro filiere ed i relativi dervizi.
Nell’ambito del PISL sistemi produttivi sono stati inseriti i contratti di investimento come aiuti alle
imprese per un totale di 14 mln di euro di cui il 50% a valere sul POR FESR.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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Nell’ambito del PISL Madre Natura padre cultura sono stati inseriti i regimi di aiuto per un totale di poco
più di 14 mln di euro di cui il 50% a valere sul POR FESR.
infrastrutture di supporto (porto di Cirò m., Centro servizi territoriale, Centro
servizi carne e ortofrutta, Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa)
PORTO CIRO’ MARINA
Il Comune di Cirò Marina intende rilanciare il porto turistico con la gestione comunale della nuova
darsena e altre due già esistenti, attualmente gestite dalla Lega Navale, promuovendo tutto il territorio
attraverso il lancio di prodotti e pacchetti turistici innovativi, competitivi e sostenibili basati sulla
valorizzazione delle risorse naturali e culturali presenti non solo nell’ambito del territorio comunale e
provinciale.
La riqualificazione del porto, da realizzare con fondi PISL, prevede l’ampliamento delle banchine
utilizzando gli spazi dell’avamporto e nella riqualificazione e ripristino di un tratto di banchina
commerciale, attualmente sottoutilizzata poiché danneggiata.
Ciò consentirà di incrementare il numero dei posti barca, con particolare riferimento al miglioramento
delle condizioni atte ad intercettare il flusso turistico delle imbarcazioni diportisti che a vela,
contribuendo così a migliorare i sistemi regionali di mobilità sostenibile.
L’intervento sarà relazionato con i siti culturali, naturali e paesaggistici presenti nell’entroterra dell’intera
Provincia attraverso pannelli informativi che saranno installati nei punti di accesso al porto.
Per la qualità e sostenibilità tecnica del progetto, il miglioramento delle prestazioni ambientali e la
riduzione dell’inquinamento, saranno utilizzati materiali naturali facilmente reperibili in loco, in modo da
integrare le azioni di tutela e sostenibilità ambientale con quelle di promozione dei flussi turistici
destagionalizzati.
Il progetto tende a ridurre l’impatto ambientale minimizzando l’uso del suolo, in quanto utilizzano aree
già destinate all’infrastruttura portuale, che vengono così riorganizzate e valorizzate.
Centro servizi territoriale
Le imprese agroalimentari, a seguito delle difficoltà che vivono, hanno evidenziato l’esigenza di servizi
di base comune a tutto il settore agroalimentare e servizi specialistici, differenziati per settore
agroalimentare:
Attività di progettazione e gestione di programmi d’informazione e promozione dei prodotti
agroalimentari a livello europeo ed internazionale;
Assistenza alle imprese per la ricerca di nuovi mercati e partners commerciali e per
l'inserimento nei gruppi d'acquisto;
Azioni promozionali, studiate assieme ad associazioni e consorzi di tutela per la valorizzazione
di prodotti tipici della provincia di Crotone;
Organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento professionale; in particolare corsi di
degustazione e analisi sensoriale di prodotti agroalimentari tipici, quali: salumi, formaggi, vini,
miele, olio etc
Ottenimento di servizi di processo produttivo innovativi;
Miglioramento qualitativo dei prodotti da eseguire attraverso la realizzazione di disciplinari di
produzione, la loro applicazione;
Analisi chimiche ed organolettiche dei prodotti per il raggiungimento degli standard qualitativi
richiesti dal mercato;
Maggiore legame con gli altri settori produttivi del territorio specie con il turismo;
Presenza sul territorio di una rete commerciale capillare specie nei luoghi di maggiore interesse
turistico che possa far conoscere i prodotti e la loro storia;
L’intervento che si intende realizzare attraverso i fondi PISL sistemi produttivi è la creazione di “Centro
Servizi Territoriali” al servizio di tutti le imprese ricadenti non solo nei comuni degli ambiti interessati, ma
in tutta la provincia, e che funga da raccordo, collegamento ed integrazione con i singoli interventi.
La sede verrà realizzata in Cirò (KR), località Frandina ex s.s. 106 , nella struttura “ex Giara”, e sarà
destinata alla filiera del vino e dei prodotti enogastronomici, un vero e proprio centro servizi alle PMI
sede del PanKro (Paniere dei prodotti tipici crotonesi) la cui gestione sarà concessa ad un soggetto
appositamente creato con il sistema pubblico/privato.
Nello specifico il centro garantirà i seguenti interventi:
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- n. 1 Centro Servizi Territoriale per le imprese costituito da servizi comuni all'interno dei quali possono
trovare collocazione:
- spazi e servizi attrezzati per uffici temporanei;
- infrastrutture e servizi telematici condivisi;
- spazi comuni per le attività formative e seminariali;
- spazi e servizi comuni per le attività di segreteria, centro stampa, logistica, esposizione
La tradizione vitivinicola del nostro comprensorio è molto antica; difatti i più illuminati storiografi
riferiscono che nel VII – VI secolo a.c. i primi coloni greci nominarono l’attuale nostra zona Enotria,
forse per il nome degli abitanti locali, gli Enotri, ma più certamente per il significato di tale parola cioè
terre del vino, nome poi esteso a tutta l’Italia.
I Comuni di Cirò, Cirò Marina, Melissa e Crucoli, un territorio che produce il 90% - 95% dei vini doc
Calabresi fanno si che questa sia la zona più rinomata del sud Italia. In Calabria si può dire che l’unica
vera filiera agricola esistente è quella della vitivinicoltura Cirotana. Ma tra tutte le filiere quella vitivinicola
agricole è da sempre considerata tra le più complesse.
Relativamente all’unità specialistica vitivinicola saranno realizzati:
uffici;
laboratorio analisi;
servizi di grafica e stampe pubblicitaria;
attività legate alla valorizzazione ed alla promozione della cultura dell’enogastronomia;
Inserimento di controlli di qualità;
Partecipazione a sistemi di tracciabilità di filiera;
Attività legate alla commercializzazione;
Unità operativa - filiera del vino (DOC Cirò e Melissa )
La filiera vitivinicola Cirotana ha sicuramente dei punti di forza e dei punti di debolezza, analizzando i
quali più nel dettaglio sono stati individuati gli interventi da realizzare:
A ) fase quella della viticoltura che comprende le pratiche agronomiche, la gestione della superficie
vitata fino ad arrivare alla produzione dell’uva è il punto di forza di questa filiera. Di fatti nel
comprensorio del Cirotano ci sono circa duemila ettari di vigneto con una produzione annua che oscilla
tra i centocinquanta e i centottanta mila quintali annui. Quindi con una buona massa critica che nelle
annate generose ha il problema della collocazione di circa venti venticinquemila quintali.
B) la vinificazione che comprende varie fasi dalla pigiatura, fermentazione e conservazione, quindi
dalla trasformazione dell’uva in vino è un altro punto di forza in questa zona, anche se in alcune annate
non riesce a trasformare tutta l’uva prodotta nel comprensorio. Su questa fase della filiera si può
intervenire a favore dei trasformatori che potranno utilizzare un prodotto per migliorare il processo della
vinificazione utilizzando la concentrazione del mosto prodotto da uve che rientrano nel disciplinare DOC
Cirò. A tale scopo verrà realizzata la struttura atta alla produzione del mosto concentrato che sarà un
intervento a favore delle imprese agricole che nelle annate generose eviteranno il problema delle uve
invendute. Ed infine per rendere più forte questo anello della filiera verrà attrezzato un laboratorio
analisi a supporto delle PMI trasformano e che solo il 10 % riesce in parte a soddisfare le proprie
esigenze e il più delle volte le analisi sui mosti e sui vini vengono fatti fuori regione .
C) la fase di imbottigliamento e confezionamento rientrano i seguenti processi: riempimento, tappatura,
capsulatura, etichettatura, inscatolamento e pellettizzazione che nella zona in questione riescono a
soddisfare solo il 50% delle imprese che trasformano. E quindi per soddisfare la richiesta delle PMI
locali verrà realizzata sala imbottigliamento, confezionamento ed etichettatura, e servizi di grafica e
stampe pubblicitaria.
D) La distribuzione è caratterizzata dal trasporto del prodotto ai mercati di vendita , a livello locale,
regionali,nazionale e internazionale che è un punto di forza della filiera cirotana essa dovrà trainare
altri prodotti legati enogastronomia.
E) Consumo questo fase della filiera è la più delicata per il periodo particolare che si trovano tutti i
mercati mondiali che fanno registrare grosse contrazione ed appunto per questo che nel progetto è
stato previsto un potenziamento di questa fase della filiera con: attività legate alla valorizzazione ed alla
promozione della cultura dell’enogastronomia; inserimento di controlli di qualità; partecipazione a
sistemi di tracciabilità di filiera; attività legate alla commercializzazione.
f) fine vite questa fase comprende la gestione dei vuoti e lo smaltimento dei rifiuti d’imballaggio. Anche
per questa fase è previsto un piccolo intervento che può dare un impatto sull’ambiente, infatti, essa
verrà gestita con il riutilizzo e il riciclaggio di scatole di cartone , imballaggi in plastica, tappi di sughero
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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ecc. con alcune aziende del posto che riutilizzano questi prodotti di scarto per farne materia prima
seconda, ovvero materiale riciclato e riutilizzabile nel ciclo produttivo che non inficerà le discariche.
Nello specifico, per l’unità specialistica vitivinicola si prevede di realizzare:
Sala di produzione mosto concentrato;
Sala imbottigliamento, confezionamento ed etichettatura
La realizzazione del presente progetto ha il compito di valorizzare un territorio che vanta una antica
vocazione vitivinicola, e che situato in zona collinare e di mare, gode di un clima ottimale per la
coltivazione della vite e soprattutto un comprensorio dove la filiera vitivinicola rappresenta l’unica
risorsa economica del territorio. Tutto questo dovrà fare da traino a tutta la filiera enogastronomica del
territorio provinciale con il marchio Pan Kro (paniere dei prodotti tipici Crotonesi) dove entreranno tutte
le eccellenze del territorio con tutti i marchi di qualità con i vari punti vendita dislocati nel territorio.
L’intervento sarà al servizio di tutte le imprese presente nel territorio e negli ambiti territoriali extra
provincia contigui alla zona e coinvolti nella filiera.
Centro servizi carne e ortofrutta
Il settore dell’ortofrutta rappresenta uno dei settori strategici a livello internazionale e dagli studi e
dall’analisi della domanda effettuati sul territorio, anche attraverso la realizzazione di diversi momenti di
animazione territoriale, è chiaramente emersa da parte degli imprenditori del settore ortofrutticoli e delle
carni la richiesta di servizi logistici a supporto delle due filiere.
Considerata l’assoluta mancanza nel territorio di strutture logistiche e di sostegno delle due filiere,
l’Amministrazione di Rocca di Neto ha deciso di realizzare un’infrastruttura con i fondi destinati ai PISL,
che svolga la funzione di supporto alle imprese non solo dei due settori inquadrati ma anche degli altri
ad essi collegati che vivono l’esigenza di servizi di base comune a tutto il settore agroalimentare e della
carne.
Considerato che l’operazione si basa su esigenze manifestate delle imprese del territorio delle due
filiere si riportano di seguito le maggiori necessità specifiche ad esse collegate:
Assistenza alle imprese per sistemi di conservazione e mantenimento delle caratteristiche dei
prodotti ortofrutticoli e della carne in vista di commercializzarli in
nuovi mercati e per
l'inserimento nei gruppi d'acquisto;
Azioni studiate assieme ad associazioni e consorzi di tutela per la valorizzazione di prodotti
della provincia di Crotone;
Ottenimento di servizi di processo produttivo innovativi;
Miglioramento qualitativo della conservazione dei prodotti da eseguire attraverso uso di
piattaforme logistiche adeguate ai settori;
Conservazione e packaging in grado di mantenere le caratteristiche chimiche ed organolettiche
dei prodotti per il raggiungimento degli standard qualitativi richiesti dal mercato.
Quest’analisi ha portato a sviluppare l’azione secondo un progetto generale che prevede la
realizzazione in un’area di 27.000 mq circa di opere realizzate ex novo, 12 blocchi prefabbricati in c.a.
suddiviso in 5 sottozone :
1. Blocchi ortofrutta
2. Blocchi carne
3. Blocchi parcheggi ovest
4. Blocchi parcheggi est
5. Area Raccordi Sud Nord
e la creazione di “Unità operativa ortofrutta e carni” al servizio di tutti le imprese ricadenti non solo
nei comuni degli ambiti interessati, ma in tutta la provincia, e che funga da raccordo, collegamento
ed integrazione con i singoli interventi.
Tale unità operativa si occuperà per le due filiere di riferimento: ortofrutta e carne, di erogare servizi
specifici e particolarmente innovativi per le aziende ricadenti nel territorio provinciale. Tali servizi
serviranno a ridurre i costi di lavorazione e a migliorare la qualità del prodotto, il tutto per ottenere un
maggiore valore aggiunto della produzione.
L’allocazione nel territorio di tale unità operativa è legata alla vocazione storica e territoriale di Rocca di
Neto e dei vicini comuni dediti all’allevamento di bestiame.
L’unità operativa renderà disponibile infrastrutture produttive tramite acquisizione linee logistiche
specifiche per i due settori di competenza e renderà disponibili spazi comuni:
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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-
spazi e servizi attrezzati per uffici temporanei;
-
infrastrutture e servizi telematici condivisi;
-
spazi comuni per le attività formative e seminariali;
-
spazi e servizi comuni per le attività di segreteria, ecc.
Saranno inoltre realizzati:
1. Blocco A- cella frigo – stoccaggio- packaging
2. Blocco B- cella frigo
3. Blocco C- lavorazione e confezionamento prodotti ortofrutticoli4. Blocco D-E ampliamento carne
L’operazione garantirà la definizione di politiche di intervento nel comparto delle carni e dell’ortofrutta
per migliorarne la produzione e adeguarsi alle esigenze del mercato promuovendo l’introduzione di
innovazioni tecnologiche e organizzative nelle aziende della filiera, incentivando le produzioni di qualità
e favorendo gli accordi fra i diversi operatori all’interno delle filiere e favorendo la realizzazione di
accordi commerciali in un contesto nazionale, favorendo l’introduzione di tecniche e infrastrutture
condivise fra i diversi operatori delle filiere finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale, definendo
adeguati percorsi formativi per gli operatori delle due filiere, migliorando l’efficacia delle O.P. nel settore
del fresco e favorire la concentrazione dell’offerta rafforzando il sistema cooperativo.
Inoltre il presente progetto ha il compito di valorizzare un territorio che vanta una consolidata vocazione
ortofrutticola determinata dal clima ottimale e dalla presenza della filiera della carne che rappresenta
un’importante risorsa economica del territorio dell’immediato entroterra collinare, caratterizzato da una
moltitudine di allevamenti.
Tutto questo dovrà fare da traino a tutta la filiera enogastronomica del territorio provinciale con il
marchio Pan Kro (paniere dei prodotti tipici Crotonesi) dove entreranno tutte le eccellenze del territorio
con tutti i marchi di qualità con i vari punti vendita dislocati nel territorio. I servizi saranno rivolti a tutte
le imprese presenti nei territori e degli ambiti coinvolti affinchè funga da raccordo, collegamento ed
integrazione con i singoli .
Area attrezzata ex Cantina Sociale Melissa
Tale intervento rientra nell’ambito del tematismo “Enogastronomico, naturalistico” finanziato con il PISL
ed in tal senso risulta favorevole, ai fini del raggiungimento dell’ obiettivo della Regione di uno sviluppo
competitivo locale e regionale, l’idea di una proposta progettuale sul territorio del Comune di Melissa,
storicamente inserito in un circuito di produzione e divulgazione della cultura vitivinicola dell’ Alto
Crotonese, elemento di identificazione primario del proprio territorio comunale.
Il progetto prevede una serie di interventi all’ interno del complesso produttivo vinicolo “Cantina
Sociale” di Torre Melissa, che dispone di ampie aree libere e locali inutilizzati. L’ intento è quello di
realizzare un’area attrezzata per la promozione, valorizzazione, esposizione e commercializzazione
enogastronomia ed attività produttiva artigianale – Vetrina commerciale-.
L’area nella quale è concepito l’intervento gode di ampi spazi, all’interno dei quali è possibile
organizzare:
-
laboratori e spazi per la ricerca e la sperimentazione in campo enologico e agroindustriale
corsi sperimentali ecc. ecc.
-
un centro servizi di riferimento per le imprese del settore con possibilità di consulenze tecniche
ed economiche;
-
un spazio flessibile per eventi ed esposizioni promozionali e divulgative del settore
enogastronomico ed attività produttiva artigianale agroindustriale dell’ intero ambito vetrina
commerciale.
La localizzazione delle strutture e degli spazi prescelti, posti all’ interno dell’ area di competenza della
Cantina sociale, da poco ristrutturata e ritornata in funzione, favorisce le attività sopraelencate.
Uno dei principali interventi previsti consiste nella ristrutturazione del fabbricato prospiciente Via
Nazionale (SS. 106 Ionica), asse principale della frazione Torre del Comune di Melissa, che
rappresenta uno dei punti di forza del progetto cioè la massima accessibilità territoriale.
Questo centro si candida ad essere nel panorama territoriale provinciale un polo baricentrico tra
Crotone e Torretta di Crucoli e polo catalizzatore di tutto il bacino della ex comunità Montana Alto
Crotonese. Storicamente il luogo scelto per la proposta progettuale, è stato punto di conferimento di
tutta la viticoltura di quest’area. Pertanto una proposta che guarda ai servizi, alle imprese e che vuole
mettere in rete le imprese del comprensorio non può prescindere dai fenomeni di attrazione e
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
91
delocalizzazione, come pure la dotazione infrastrutturale rappresenta un fattore determinante per la
competitività di un territorio e dell’idea che su di esso si vuole attuare.
E’ inoltre una sede accessibili e ben collegata per la presenza della Strada SS 106 su cui si affaccia.
ATTRATTORI GIA’ ESISTENTI E DA VALORIZZARE
14 Parco archeologico di Capo Colonna
Si trova nel cuore dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”e su 40 ettari di macchia mediterranea in
luoghi boschivi, un tempo consacrati ad Hera Lacinia, sono oggi sede di una suggestiva area
archeologica servita da parcheggio ed area pic-nic.
Il Museo è dotato di info-point, bar/self-service, cyber-cafè, sala convegni, sala per le esposizioni
temporanee e toilette.
Le sezioni espositive sono tre: la Terra, il Sacro e il Mare. Il visitatore scoprirà uno dei più famosi
santuari greci in Italia, e la storia di Croto, fondata nell’area sacra ad opera di 300 cittadini romani.
La visita consentirà di ammirare alcuni importanti reperti:
-
un elmo corinzio in bronzo(V sec.) di provenienza subacquea che attesta le virtù atletiche e
belliche dei Crotoniati;
-
un’ara in marmo con dedica alla dea per la salute di Marciana, sorella dell’imperatore Traiano
che simboleggia il sacro tra il senso pratico romano e l’ideale greco;
-
un tesoretto di monete auree bizantine che ricorda le ricchezze transitate sul Lacinio dal
periodo greco fino alla tarda antichità.
-
Di rilievo, inoltre, un ceppo d’ancora appartenente all’unica imbarcazione dei Greci d’Occidente
che parteciparono alla battaglia di Salamina ed alcune lampade del Sele, simboli del culto di
Hera e rappresentanti la fecondità.
I SEZIONE “LA TERRA”
Ci conduce alla scoperta della colonia romana che si insediò nell’area del
santuario dal 194 a.C., al I sec. d.C. :
Il busto in terracotta (del II sec. a.C.) rappresenta una divinità romana non
ancora identificata, splendida nel volto incorniciato da una folta capigliatura
su cui è posto il caratteristico copricapo.
Altre vetrine contengono le principali classi ceramiche che venivano
adoperate per le necessità quotidiane all’interno delle sontuose dimore dei
nobili romani (domus), e nelle abitazioni più modeste della plebe.
Numerosi i reperti numismatici.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
93
II SEZIONE “IL SACRO”
Fa scoprire attraverso sculture in marmo e in terracotta, ex-voto di diversi
materiali e favolose membrature architettoniche, la sontuosità del santuario
di Hera Lacinia.
Cippo (horos) di età arcaica (VI sec. a.C.) con iscrizione in caratteri achei,
dedicata ad Hera Eleutheria (“che scioglie i vincoli e libera”).
Ricostruzione di una significativa parte della trabeazione del tempio dorico
del V sec. a.C., e una porzione del tetto marmoreo che coronava la
struttura.
Ritrovamenti Edificio B: serie di preziosi ex-voto.
III SEZIONE “IL MARE”
Grazie ai reperti subacquei di quasi un secolo, è stato possibile tracciare
l’itinerario dei convogli che percorsero queste rotte, dalle prime fasi della
navigazione pregreca fino ai relitti della seconda guerra mondiale. La costa
jonica della Calabria faceva, infatti, da collegamento naturale tra il
Mediterraneo orientale e quello occidentale, mentre, con la Sicilia,
costituiva un ponte ideale verso l’Africa. All’epoca i trasporti di derrate
agricole, di manufatti e materie prime, si svolgevano prevalentemente per
mare,
risultando
molto
più
veloci
ed
economici.
Nel 1915 per la prima volta l’archeologo Paolo Orsi diresse il recupero di
marmi informi, cippi, basi a zampe di leone e colonne pure di marmo,
recanti iscrizioni della cava e la data di astrazione, 197-200 d.C.. Gruppo
marmoreo di Amore e Psiche. Sarcofago con scene dionisiache.
Tutto ciò, allo stato, non è assolutamente valorizzato, è scarsamente fruibile, e si avvia ad un
lento ma inesorabile degrado.
15 Museo d’arte contemporanea Crotone
Il museo nato per documentare, con opere contemporanee, le tendenze dell'arte italiana dal dopoguerra
ai nostri giorni ha ospitato rassegne dedicate all'arte contemporanea. Fondato nel giugno 2008 nelle
sale dell’ottocentesco palazzo Fonte Calojro di Crotone, il museo è stato allestito nella nuova sede in
Palazzo Barracco situato nelle immediate vicinanze del Castello di Carlo V. L’idea è quella di
rivalorizzare il museo nel percorso culturale individuato con questo progetto considerato l’inestimabile
valore delle opere in esso custodite e presenti nella prima sede del museo (Carla Accardi con Violablu
n.2 del 1961, Nicola Carrino con Costruttivo Kroton 98, Mimmo Rotella con il decollage Pazzo per le
donne, Giuseppe Uncini, Hidetoshi Nagasawa, Vettor Pisani, Bruno Ceccobelli, Nino Longobardi,
Claudio Verna, Ferdinando Fedele, Serafino Maiorano, Alfredo Pirri, Giuseppe Pulvirenti e Ascanio
Renda) a cui si sono aggiunte successivamente 42 tele dell’artista crotonese Arnaldo Mori e altri artisti
contemporanei
quali:
Stefania Galegati, Mario Airò, Francesco Arena, Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti, Maurizio
Cannavacciuolo, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Ra di Martino, Bruna Esposito, Franco Giordano, Jannis
Kounellis, Nino Longobardi, Eva Marisaldi, Mario Merz, Liliana Moro, Luigi Ontani, Giulio Paolini,
Federico Pietrella, Veltro Pisani, Annie Ratti, Mimmo Rotella, Antonio Rovaldi, Marinella Senatore,
Grazia Toderi, Giuseppe Uncini, Nico Vascellari, Claudio Verna, ZimmerFrei.
16 Parco Pitagora Crotone
Si tratta di valorizzare il parco e il museo Pitagora pensato come luogo privilegiato per
l’approfondimento dell’opera e del pensiero di Pitagora e come nuovo centro di riferimento delle attività
culturali della città di Crotone con l’obiettivo di diffondere l’identità scientifica e storica di Pitagora- e la
riqualificazione del contesto urbano compreso tra centro e periferia.
La riqualificazione del parco rientrata nell’ambito del programma Comunitario Pic Urban II,consente di
valorizzare e rendere fruibile dalla comunità il patrimonio di spazi pubblici, quali aree verdi, piazze e
strade.
L’edificio, incastonato nella collina, è raggiungibile attraverso uno dei percorsi dei giardini, attraverso
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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uno schema a “spirale” si realizza una omogenea continuità fra esterno del museo e quello esterno dei
Giardini.
17 Centro Accoglienza Turisti La Vrica
Seguendo quanto impostato nella progettazione PIT 13 del Comune di Crotone, è stato ricreato in tale
struttura un percorso illustrativo per mostrare e spiegare l’importanza didattico-scientifica della sezione
geologica della Vrica, conosciuta nella letteratura geologica moderna, quale stratotipo mondiale del
limite Pliocene-Pleistocene.
18 Partendo quindi da un contesto più generale quale quello del bacino geologicosedimentario di Crotone (nel quale risultano inserite le sezioni geologiche della Vrica e del
Semaforo), sono illustrate le caratteristiche più importanti
(geologiche, zoologiche e
botaniche) di tali zone al fine di consentire e facilitare eventuali visite guidate sul territorio in
questione.
19 Gli aspetti geologici forniscono in chiave didattica la comprensione dell’evoluzione
ambientale (terrestre e marina) della zona, negli ultimi 5-6 milioni di anni, fino ad arrivare al
contesto geomorfologico attuale. In altri termini “Il Passato è la chiave del Presente”. Questi
sono visivamente illustrati in carte geologiche, sezioni stratigrafiche, stampe, poster, foto e
campioni di preparati naturalistici (rocce e minerali) utili allo scopo.
20 Gli aspetti zoologici offrono in chiave attualistica la comprensione del “Mare attuale” nei
vari aspetti ecologici e faunistici, onde effettuare un basilare e utile confronto con gli
ambienti del passato. In altri termini “Il Presente è la chiave del Passato”. Questi sono
visivamente illustrati in diorami, poster, foto e campioni di preparati naturalistici attuali
(molluschi, echinodermi, coralli, etc. mediterranei ed esotici) utili allo scopo. Gli aspetti
botanici offrono infine in chiave attualistica la comprensione delle associazioni floristiche
attuali negli aspetti ecologici e botanici, onde effettuare un basilare ed utile confronto con
gli ambienti del passato, scaturiti dall’interpretazione dei pollini. Questi sono visivamente
illustrati in poster e foto e preparati naturalistici attuali (sezioni di tronchi e foglie) utili allo
scopo.
21 Recentemente il Centro è stato inserito tra i progetti selezionati dal GAC CostiHERA per la
costruzione di un pontile che consenta l’attracco di battelli turistici per visite guidate anche
all’Area Marina Protetta.
ANALISI SWOT DEL TERRITORIO PROVINCIALE
L’analisi dei punti di forza/debolezza e dei rischi/opportunità contribuisce ad evidenziare gli aspetti
salienti che attualmente costituiscono l’insieme dei nodi-problema da un lato e delle risorse/opportunità
dall’altro, con le quali la Provincia di Crotone deve fare i conti per promuovere una significativa
inversione di tendenza rispetto al passato anche molto recente.
Punti di forza
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
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
Peculiare posizione geografica dell’area, collocata fra mare e
monti;
Presenza del proto distretto turistico a Isola Capo Rizzuto e di
altri addensamenti turistici nei comuni del litorale (Crotone,
Strongoli, Cutro, Cirò M. e Crucoli Torretta);
Presenza di un patrimonio naturalistico ed ambientale ad
elevato valore attrattivo;
Presenza di notevoli testimonianze storiche di diversi periodi:
Progetti in corso sul territorio di recupero e valorizzazione del
patrimonio archeologico e culturale ;
Significative espressioni di artigianato (tessuti, arte orafa,
lavorazione del legno, della ceramica e del ferro);
Pregiate produzioni tipiche locali ad elevato valore qualitativo,
storico e gastronomico (pecorino crotonese, pane, insaccati,
olio, vino, ecc);
Rilevante superficie agricola da rivitalizzare sotto il profilo
economico-produttivo;
Presenza di un consistente e vario patrimonio ittico;
Ricco patrimonio di tradizioni e di cultura;
Centrali energetiche (Crotone, Strongoli, Cutro) alimentate a
biomasse e compatibili con l’ambiente;
Presenza di importanti infrastrutture: aeroporto a Isola Capo
Rizzuto e porto turistico e di scalo merci a Crotone;
Sensibilità ed interesse crescente da parte delle
amministrazioni comunali e dei cittadini verso i beni culturali
e la fruizione di ambienti naturali.
Opportunità

Sviluppo delle attività legate alla conservazione, alla tutela,
alla valorizzazione e alla fruizione delle risorse ambientali,
paesaggistiche e archeologiche-culturali;

Possibilità di creazione di un pacchetto integrato (vacanza
balneare integrata con la natura, la cultura e la
enogastronomia) che soddisfi la nuova domanda turistica;
Creazione di itinerari “territoriali” per favorire uno stabile
collegamento tra il patrimonio culturale e gli altri settori
quali il risanamento ambientale, lo sviluppo del turismo e
l’artigianato;
Realizzazione di iniziative di ricerca, di scavi e di recupero
del patrimonio magno-greco;
Attività di marketing promozionale a supporto del parco
archeologico Pitagora e del Giardino di Pitagora, importanti
attrattori d’area;
Creazione di itinerari tematici, divulgativi della storia del
territorio crotonese, mediante lo svolgimento di visite
guidate a siti e beni archeologici;
Maggiore caratterizzazione dell’immagine dell’area, da
trasferire anche all’esterno;
Rilancio, sotto il profilo economico, delle espressioni di
artigianato locale, ridando forma alle antiche botteghe, per
recuperare l’identità dell’area da promuovere all’esterno;
Valorizzazione delle produzioni tipiche, al fine di
incrementare la produttività e la competitività delle imprese
del settore, in un’ottica di integrazione con altri settori;
Promozione dell’appeal enogastronomico provinciale;
Sostegno ad iniziative nel campo delle ricerca,
sperimentazione e trasferimento delle innovazioni
tecnologiche;
Riconversione del sistema: sviluppo della maricoltura,
dell’itticoltura, nonché sfruttamento della pesca compatibile
con l’ambientale;
Qualificazione del patrimonio edilizio incompleto da
destinare allo sviluppo di forme alternative di nuova
ricettività;
Creazione di nuove professionalità ed incremento delle
esistenti, attraverso percorsi formativi;
Incremento delle azioni di salvaguardia e di risanamento
ambientale.


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97
Punti di debolezza
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


Rischi
Elevata disoccupazione in particolare giovanile;
Inadeguatezza delle politiche di marketing territoriale:
scarsa integrazione tra risorse ed economia;
Forte stagionalità della domanda turistica;

Aumento del gap
nazionale ed estera;

Perdita di professionalità che ostacola lo sviluppo
manageriale delle imprese turistiche;
Scarsa presenza di strutture e servizi turistici di qualità;
Eccessiva frammentazione dell’offerta dei prodotti
turistici locali, delle strategie promozionali nonché
assenza di pacchetti turistici integrati (offerta basata
sulla sola fruizione del mare);

Alterazione del paesaggio naturale e crescita di
fenomeni di degrado per la persistenza di un’edilizia
incompleta;
Aumento della pressione antropica e di atti
depauperativi dei beni e delle aree di interesse
ambientale ed archeologico, con incidenza di rischio
sulla loro conservazione ed utilizzazione economica;
Difficoltà degli operatori di adeguarsi ai cambiamenti
strutturali in atto (turisti più mobili, più esigenti,
vacanze destagionalizzate);
Fenomeni di abusivismo edilizio sulle coste e
antropizzazione dei paesaggi naturali ed ambientali;
Presenza di un patrimonio edilizio incompleto, a
notevole impatto visivo e dequalificante per l’ambiente
naturale;
Insufficienti azioni di tutela, valorizzazione e fruizione
del patrimonio ambientale ed archeologico;
Problematiche inerenti l’utilizzo dei depuratori;

turistico
rispetto
all’offerta

Permanenza della bassa redditività e della scarsa
competitività delle imprese agricole;

Abbandono della superfici coltivabili e spopolamento
delle campagne;
Perdita di giovani imprenditori nel settore agricolo;



Intensificazione
dell’isolamento
dei
sistemi
imprenditoriali locali con emarginazione economica
dell’impresa e perdita di nicchie di mercato;
Aumento della disoccupazione giovanile e femminile,
nonché dell’emarginazione sociale;
Incapacità di crescita e di competitività delle aziende;

Degrado e abbandono delle aree ad elevato interesse
ambientale e dei territori limitrofi alle aree urbane;

Eccessiva polverizzazione delle aziende agricole e
scarsa diversificazione colturale;

Permanenza delle difficoltà nell’accesso ai mercati
nazionali ed internazionali;

Carenza di infrastrutture viarie di servizio all’economia
agricola;

Insufficiente
valorizzazione
produzioni tipiche dell’area;

Assenza di un ricambio generazionale nella conduzione
delle imprese agricole e artigianali;
Scarso ricorso a forme associative e di cooperazione;

Ripresa della recrudescenza criminale.



economica
delle
Nel settore agricolo, difficoltà di adeguare le azienda ai
cambiamenti strutturali in atto ed alle tendenze dei
mercati;
Permanenza di fenomeni di declino demografico;

Dispersione sul territorio delle forme di artigianato
locale;

Debolezza strutturale, tecnologica e organizzativa delle
PMI, dovuta in parte allo scarso utilizzo di servizi reali
e telematici;
Difficoltà di collegamento con i principali assi di
comunicazione;



Assenza di valide strategie di marketing per la
valorizzazione economica delle produzioni tipiche;

Diffusa presenza di fenomeni di criminalità su gran
parte del territorio.
In sintesi:
gli aspetti positivi appaiono legati soprattutto alle molteplici potenzialità derivanti in primo luogo
dalla presenza di qualificate risorse naturali, ambientali, culturali, umane e relazionali;
gli aspetti negativi attengono alla conformazione morfologica del territorio, impervio e instabile, con
notevole diffusione di fenomeni di dissesto idro-geomorfologico, alla scarsa efficienza del sistema
istituzionale, alla scarsa organizzazione dei diversi settori dell’imprenditoria in termini di
collaborazione ed interazione, alla criminalità, con bassa presenza di popolazione e basso livello di
reddito medio.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
99
AZIONI PER LA FATTIBILITÀ DI UN PIANO DI REALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI
ATTRATTORI E SERVIZI DI SUPPORTO.
È evidente che l’ideazione e la realizzazione del piano degli attrattori individuati nei paragrafi precedenti
richiedono un articolato programma di interventi collaterali ricadenti negli diversi settori che
inevitabilmente sono coinvolti nel processo/percorso di sviluppo: turismo, lavori pubblici, urbanistica,
trasporti, beni culturali. È altrettanto evidente che è necessario effettuare delle scelte strategiche ed
operative non solo in merito all’individuazione degli attrattori sui quali investire, ma anche rispetto ai
servizi principali e alle attività di supporto da realizzare per “capitalizzare” il grande valore incorporato
negli attrattori stessi e massimizzare l’effetto moltiplicatore dello sviluppo locale anche agli altri settori
coinvolti.
Le attività di supporto, infatti, non rivestono un ruolo marginale, ma anzi rischiano di essere il fattore
discriminante rispetto al successo dell’iniziativa. Tra queste attività rientrano:
1. le attività di Studio e ricerca, Pianificazione, Studi di fattibilità e Piani Finanziari, Progettazione,
Marketing di progetto e territoriale, promozione, incentivazione, formazione e monitoraggio etc.;
2. il sistema dei servizi al turista (informazione, accoglienza, ospitalità etc.) con annessa
professionalità e competenza degli operatori; al riguardo si ritiene che la Regione Calabria
debba rivedere e snellire l’iter che disciplina l’apertura di bed and breakfast ed in generale di
esercizi di ricettività diffusa mediante l’adozione di un’apposita “normativa a Burocrazia Zero”
che preveda oltre alla concessione di contributi in conto capitale anche l’accesso facilitato al
credito bancario.
3. le infrastrutture circostanti (fisiche e tecnologiche), che facilitano la mobilità interna ed esterna
alla destinazione turistica.
LE FASI DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ
Quanto sinora detto costituisce un primo contributo finalizzato a fornire elementi utili a migliorare la
competitività del sistema turistico regionale attraverso una maggiore articolazione dell’offerta territoriale
e la valorizzazione dei siti e delle località a forte vocazione turistica, contribuendo in particolar modo al
prolungamento della stagione.
Per definire i contenuti dell’intervento, sarà necessario o realizzare uno studio di fattibilità sui singoli
Attrattori articolato nelle seguenti fasi:
1) Analisi dello stato dell’arte su:
a. attrattori: loro stato d’uso e presenza di servizi ad essi correlati;
b. iniziative di valorizzazione pubbliche e private in corso, connesse agli attrattori individuati nel
punto “a”
c. domanda potenziale, riferita ai segmenti di turisti intercettabili dagli attrattori;
d.
offerta attuale (pacchetti turistici degli operatori locali), riferita agli attrattori;
e. suggerimenti dei principali tour operator sugli interventi necessari per migliorare la qualità
dell’offerta;
f.
analisi della concorrenza diretta e indiretta rispetto sia agli attrattori (attrattori uguali o simili)
che rispetto al grado di penetrazione della domanda da parte di altre destinazioni turistiche.
2) Definizione del piano strategico d’intervento strutturato in:
a. Definizione del quadro strategico di valorizzazione degli attrattori nell’ambito del piano
strategico provinciale;
b. Definizione degli interventi operativi (sia hard, sulle infrastrutture, i trasporti, l’urbanistica, i beni
culturali ecc., che soft sull’integrazione delle varie componenti dell’offerta, sulla formazione
degli operatori ecc.) da realizzare per ciascun attrattore o gruppi di attrattori;
c. Definizione dei possibili slot connessi agli attrattori;
d. Verifica della sostenibilità con gli attori locali;
e. Business plan degli interventi.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
101
NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA, NAZIONALE E REGIONALE, COERENZA DELLA
STRATEGIA
L’idea strategica di sviluppo predisposta per la provincia di Crotone è perfettamente coerente con la
programmazione 2014/2020 comunitaria e nazionale, considerato che quella regionale è appena stata
avviata, secondo cui i fondi europei si dovranno impegnare in interventi specifici legati a particolari assi
di sviluppo fra cui, l’Italia in particolare, ha individuato: 1) Made In Italy tradizionale; 2) alta tecnologia; 3)
agricoltura specializzata; 4) cultura e ambiente.
Le amministrazioni locali e centrali si dovranno sforzare di operare in modo integrato per la ripresa di
tutto il Paese perciò il risultato sarà di non ammettere più progetti isolati, si terrà conto della strategia
generale per lo sviluppo economico del paese e, in questo rispetto sarà valutata la possibilità di cofinanziare nuovi progetti.
Inoltre, riguardo agli ”Attrattori culturali, naturali e turismo” nel 2012 l’Italia ha dovuto restituire risorse a
Bruxelles per 33,3 milioni di euro poiché non sono stati raggiunti gli obiettivi fissati e perciò si è
complessivamente “ripensato” il programma con l’accordo e il lavoro comune di Stato e Regioni.
Il rilancio del programma interregionale Attrattori nell’ambito delle Regioni “Convergenza”, definito e
attuato nella cornice del Piano di Azione Coesione, si basa su tre punti fondamentali:
1) l’attuazione – già in corso – del Grande Progetto Pompei, autorizzato in tempi record dalla
Commissione europea e dotato di 105 milioni di euro;
2) l’adozione, stabilita dal Piano di Azione Coesione, di criteri di selezione degli interventi
in “aree di attrazione culturale e naturale” più stringenti (in particolare rilevanza strategica
e avanzamento della progettazione) e la ridefinizione del quadro finanziario per renderlo
adeguato e realistico rispetto al triennio di attuazione in cui il nuovo programma va
realizzato;
3) l’individuazione e la selezione a regia nazionale e regionale di interventi rispondenti ai
nuovi criteri e di altri interventi per i quali verrà completata la progettazione.
L’attuazione del nuovo programma “Attrattori” avverrà nel quadro di un modello di governance
notevolmente semplificato rispetto al passato. Sarà rafforzata la cooperazione istituzionale e soprattutto
tecnica fra Centro e Regioni sulla base di specifici accordi operativi di attuazione degli interventi.
Il nuovo “Attrattori” costituirà inoltre un “ponte” verso il prossimo periodo di programmazione 2014-2020.
L’intervento in “aree di attrazione culturale” è previsto infatti, per quanto riguarda il tema dello sviluppo
basato su progetti di valorizzazione del patrimonio, fra le azioni indicate nel documento “Metodi e
obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020” per l’apertura del confronto sul futuro delle
politiche di coesione. Per la Regione Calabria esiste già un progetto di 21 mln di euro destinato all’area
archeologica di Sibari inserito nel programma operativo interregionale sugli attrattori culturali per le
Regioni Campania, Sicilia, Puglia e Calabria.
Le nuove norme sulle politiche di coesione hanno prodotto un quadro di cambiamento in cui Bruxelles
vedrà potenziate le proprie facoltà di controllo che saranno esercitate non solo, come è avvenuto
sinora, sulla regolarità procedurale degli atti, ma anche sul merito dei progetti proposti per il
finanziamento europeo. In considerazione di ciò e considerata l’entità degli investimenti necessari per
la realizzazione del grande attrattore parco divertimenti, attenendoci alle nuove procedure di
valutazione approfondita da parte della Commissione UE, sarà molto probabile che l’investimento
venga “verificato” dalla UE o da suoi organismi incaricati a livello nazionale, al fine di concedere “aiuti”
solo se necessari per permettere investimenti che non sarebbero stati effettuati senza il contributo
pubblico.
In tal senso, il governo italiano ha istituito un’apposita agenzia per la coesione territoriale che dipenderà
dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e il cui statuto dovrà essere emanato entro il 1° marzo 2014
con decreto del Presidente della Repubblica, che avrà proprio questo ruolo di interfaccia con la UE e si
occuperà di “ monitoraggio sistematico e continuo dei programmi operativi e interventi della politica di
coesione, nonché di “sostegno e l’assistenza alle amministrazioni che gestiscono programmi europei e
nazionali” sia con “iniziative di formazione del personale delle amministrazioni interessate”, sia anche
con interventi per “l’accelerazione e la realizzazione dei programmi”. In alcuni casi bene definiti e su
indicazione del Ministro per la Coesione territoriale, svolgerà compiti diretti di autorità di gestione tanto
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
103
per progetti sperimentali, quanto nell’ipotesi di gravi inadempienze e ritardi di alcune autorità di gestione
dei programmi, nei riguardi dei quali potrà assumere poteri sostitutivi.
Nell’ambito di questo sistema di gestione e controllo, l’Italia potrà designare uno o più organismi
intermedi per lo svolgimento di determinati compiti dell'autorità di gestione o di certificazione cui affidare
la gestione di parte di un programma operativo. A questo scopo viene introdotto un sistema di
accreditamento nazionale per rafforzare l'impegno degli Stati membri a garantire una sana gestione
finanziaria.
In considerazione dell’introduzione di nuovi strumenti nella programmazione 2014-2020 quali:
potrebbe risultare interessante valutare l’opportunità di individuare un ITI (Investimento Territoriale
Integrato) per Crotone poiché l’idea strategica individuata riguarda il tema dello sviluppo urbano
integrato che è valutato molto favorevolmente dal Comitato delle Regioni della UE.
GESTIONE DEL PROGETTO
STRUTTURA DI SUPPORTO ALLA CRESCITA CON IL PROGETTO AREA VASTA
Presso Sviluppo Crotone é prevista la realizzazione di una struttura di supporto espressamente
finalizzata allo gestione degli interventi rientranti nel Progetto Area Vasta.
Potrà risultare fondamentale il ruolo che Crotone Sviluppo svolgerebbe tra gli attori locali nel processo
negoziale per la elaborazione, negoziazione, attuazione, modifica e presentazione delle proposte
progettuali e nel ruolo di attuatore della politica di coesione quale interfaccia, non soltanto a livello
locale, ma anche a livello regionale e statale, determinante per la realizzare obiettivi che non sarebbero
altrimenti raggiungibili.
Inoltre, tenendo conto delle direttive individuate nell’ambito dei fondi strutturali 2014-2020, secondo le
quali per ciascun programma operativo lo Stato membro designa autorità pubbliche o un organismo
pubblico nazionale, regionale o locale quale:
- Autorità di Gestione
- Autorità di certificazione (lo Stato membro può designare per un programma operativo un'autorità di
gestione che svolga anche le funzioni di autorità di certificazione);
- Autorità di Audit funzionalmente indipendente dall‘Autorità di Gestione e dall'autorità di certificazione;
in tal senso, Crotone Sviluppo potrebbe candidarsi allo svolgimento di alcune di queste funzioni.
ATTIVITA’ A CURA DI CROTONE SVILUPPO IN QUALITA’ DI SOGGETTO ATTUATORE E
GESTORE DEL PROGETTO D’AREA VASTA.
Organo responsabile della gestione ed attuazione del Progetto sarà Crotone Sviluppo, che per il
perseguimento delle finalità del Programma fin qui esposto, curerà le seguenti attività:
 Assistenza tecnica finalizzata la redazione e stipula di un Accordo di programma Quadro
ovvero altro strumento che regolamenterà l’attuazione del Progetto di Area Vasta;
 Assistenza alle Amministrazioni Comunali nella progettazione esecutiva dei singoli interventi;
 Gestione delle risorse pubbliche erogate dalla Regione Calabria/Agenzia per la Coesione
Territoriale al fine garantire l’efficienza ed efficacia nella realizzazione dei livelli di spesa.
Trasversali a tali attività sono da considerarsi i seguenti servizi:
 Assistenza nella fase di negoziazione del programma con la Regione Calabria/Agenzia per la
Coesione Territoriale
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
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Crotone Sviluppo fungerà da raccordo tra le amministrazioni comunali e la struttura regionale/Agenzia
per la coesione territoriale, nella fase di valutazione del Progetto.
L’assistenza sarà organizzata su due livelli:
1) il livello di operazione – in questa fase Crotone Sviluppo consentirà di poter verificare che:
esiste compatibilità e coerenza dei singoli interventi proposti con i piani ed i programmi
esistenti nel rispetto dei vincoli territoriali, nonché del grado di integrazione con le altre
operazioni e di finalizzazione al conseguimento degli obiettivi generali specifici;
che esiste congruenza fra la dimensione finanziaria e la dimensione fisica prevista.
2) il livello di progetto - in questa fase l’assistenza tecnica sarà orientata a favorire una buona
valutazione del progetto nel suo complesso perché garantisce il soddisfacimento dei seguenti
criteri:
Buon livello di integrazione fra le componenti del progetto;
Coerenza con gli obiettivi dello stesso;
Coerenza con la programmazione esistente;
Coinvolgimento del partenariato, specie privato;
Innovazione;
Sostenibilità ambientale;
Rispetto del principio delle pari opportunità.
Crotone Sviluppo sarà in grado di fornire chiarimenti e pareri qualificati che accertino che:
-
tutto il processo di progettazione è avvenuto in conformità con la legislazione comunitaria,
nazionale e regionale in materia;
-
l’attuazione è compatibile con la legislazione in materia ambientale e in particolare con le
metodologie per la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) e per la Valutazione di Impatto
Ambientale (V.I.A.).;
-
sono stati focalizzati gli effetti diretti ed indiretti degli investimenti utilizzando metodologie
progettuali e di intervento qualitative basate su logiche di risultato;
-
i programmi sono congrui con i piani e le politiche di settore nazionali e regionali;
-
esistono complementarietà e sinergie rispetto ad altri interventi previsti dai Fondi Strutturali e da
altri programmi locali, nazionali e comunitari.
 Coordinamento ed assistenza ai destinatari degli interventi in regime d’aiuto previsti nel
Progetto , nella predisposizione delle proposte progettuali e delle relative domande di
contributo.
Allo scopo di fornire ai beneficiari potenziali una chiara e trasparente informativa in merito ai criteri che
regolano la concessione dei contributi, la Società fornirà supporto e assistenza metodologica alle
Amministrazioni Comunali nella preparazione di pacchetti informativi che comprendano:
–
una sintesi significativa delle linee di intervento del POR;
–
una sintesi significativa del Progetto nonché dei suoi obiettivi orizzontali e verticali;
–
i criteri di ammissibilità ai contributi e di eleggibilità delle spese;
–
un prospetto che evidenzi le percentuali di contribuzione previste e le modalità di erogazione delle
stesse;
–
una sintesi che illustri gli adempimenti principali e sostanziali che il beneficiario, ove selezionato,
dovrà assumere in sede di contrattualizzazione;
–
una sintesi che illustri gli adempimenti che dovrà soddisfare il beneficiario in materia di
monitoraggio e rendicontazione;
–
la check list (indicativa e che verrà aggiornata attraverso i bandi che via via saranno pubblicati) dei
documenti e dati che il beneficiario dovrà fornire sia per poter ottenere la concessione dei contributi
nonché le previste tranche di erogazione;
–
un prospetto che riepiloghi i canali comunicativi che la Regione attiverà per informare
costantemente sia i potenziali beneficiari che in generale il pubblico.
Durante il periodo di apertura dei bandi Crotone Sviluppo fornirà assistenza e consulenza ai potenziali
beneficiari mettendo a disposizione un servizio di sportello idoneo a fornire agli utenti risposte
tempestive in merito a ciascuna richiesta di chiarimenti sulle modalità di accesso ai contributi ed
indicazioni per la predisposizione delle proposte progettuali e delle relative domande di aiuto.
Il servizio sarà offerto avvalendosi di un pool di operatori con cui i proponenti potranno entrare in
contatto ricevendo l’assistenza necessaria alla migliore definizione del progetto ed alla risoluzione di
eventuali criticità segnalate.
Il supporto che Crotone Sviluppo fornirà sarà finalizzato al rispetto della conformità dei progetti alle
tipologie produttive, dimensionali e occupazionali cui si farà riferimento, alla verifica dell’immediata
eseguibilità dei progetti, all’accertamento della capacità finanziaria dei proponenti.
Più in dettaglio:
Verifica della sussistenza dei requisiti giuridici e tecnico-amministrativi, con particolare
riguardo a:
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
107
-
verifica della completezza documentale della proposta e dei criteri di ammissibilità previsti nei
bandi di gara;
-
conformità dell’iniziativa proposta alle tipologie merceologiche, dimensionali e occupazionali
prescritte dal progetto e dalle normative nazionali e comunitarie;
-
rispetto dei parametri, delle limitazioni e dell’appartenenza ai settori definiti dalle azioni;
-
cantierabilità dell’iniziativa con riferimento al complessivo iter amministrativo di autorizzazione
ed alla realizzazione e gestione dell’iniziativa stessa, nonché impegno a concluderne la
realizzazione, effettuandone i pagamenti, entro i termini previsti. (la documentazione relativa
alla cantierabilità deve riguardare il complessivo iter amministrativo concernente
l'autorizzazione a realizzare e gestire l'iniziativa proposta:concessione edilizia, pareri di
conformità, eventuali prescrizioni e vincoli di carattere ambientale, ecc.
Verifica della sussistenza delle informazioni tecnico-economiche e finanziarie atte a
consentire la valutazione del progetto con particolare riguardo :
-
al piano finanziario di copertura dei fabbisogni dell’investimento perché risulti congruente
all’impegno di conferire gradualmente mezzi propri nella misura minima prevista dalle Azioni di
riferimento e capitale di prestito fino alla copertura integrale del fabbisogno di investimento
(comprese le agevolazioni), e risulti congruente agli stati di avanzamento del progetto ed alle
rispettive anticipazioni erogabili;
-
agli obblighi di assunzione previsti dall’iniziativa;
-
all’obbligo di mantenimento della destinazione degli immobili agevolati.
Verifica formale dell’esistenza degli elementi atti a valutare i presupposti industriali e
commerciali del progetto ed in particolare:
- la validità tecnico-economica e di mercato dell’iniziativa proposta;
-

l’affidabilità dell’imprenditore proponente.
Monitoraggio delle singole operazioni finanziate e del Progetto nel suo complesso.
Nell’ambito dell’attuazione del progetto, si
dovrà procedere alla rilevazione dei dati relativi al
monitoraggio fisico, finanziario e procedurale del Programma e a trasmetterli alla struttura regionale
ovvero all’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Saranno pertanto strutturate opportune schede di rilevazione, analisi e valutazione dei dati e sarà
definito il sistema degli indicatori.
La strutturazione di dette schede permetterà in generale di creare un sistema funzionale in grado di
fornire indicazioni circa:
-
Il quadro di riferimento programmatico del progetto, in materia di costi, tempi di attuazione,
impatto ambientale ed occupazionale (con riferimento anche alle pari opportunità), finalità del
progetto, indicatori fisici (di realizzazione) e di risultato e di impatto attesi.
-
lo stato di attuazione finanziario, fisico, procedurale del progetto,
-
l’immediata comparazione con i dati programmatici posti a riferimento,
-
la segnalazione di eventuali scostamenti o problemi di varia natura che rischiano di
compromettere la regolare attuazione del progetto.
Tutti i dati trattati, provenienti dai soggetti beneficiari, saranno canalizzati in una banca dati elettronica.
Per quanto attiene alle schede, a livello di dettaglio queste saranno organizzate per dare particolare
risalto al sistema degli indicatori fisici, finanziari, procedurali e di performance delle iniziative e a livello
crescente di aggregazione .
In linea generale, la verifica dell’avanzamento degli interventi comprenderà diverse fasi:
1) monitoraggio di realizzazione, che si proporrà di determinare, quantificandolo, lo stato di
avanzamento del progetto e si distinguerà in:
-
monitoraggio finanziario, che valuterà gli investimenti programmati, gli impegni di spesa assunti dai
soggetti beneficiari, le spese effettivamente sostenute , gli importi erogati dalla Regione ;
-
monitoraggio fisico, che verificherà la concreta realizzazione degli interventi, costituendo una prima
valutazione del soddisfacimento degli obiettivi.
2) monitoraggio di risultato o di performance, che valuterà gli effetti, diretti e indiretti, che gli
interventi hanno sortito nei singoli contesti territoriali in cui sono stati realizzati o in fase di realizzazione.
In linea generale verranno presi a riferimento gli indicatori di realizzazione già individuati nelle varie
linee di intervento del POR CALABRIA 32007-2013;
3) monitoraggio procedurale, che analizzerà l’efficienza complessiva del sistema preposto alla
gestione ed alla realizzazione operativa degli interventi, partendo dalla scansione temporale delle
diverse fasi amministrative che entrano in gioco nel ciclo realizzativo dei singoli progetti.
La prima componente di monitoraggio (monitoraggio di realizzazione, finanziario e fisico) rappresenta
l’elemento base per qualunque analisi e valutazione dell’andamento dell’attuazione degli interventi, e
consentirà di esprimere la capacità di impegno e di spesa e il livello concreto di realizzazione.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
109
La seconda tipologia di monitoraggio (monitoraggio di risultato) esprimerà la ricaduta degli interventi dal
punto di vista fisico ed economico.
La terza tipologia (monitoraggio procedurale), consentirà, nell’ambito dell’iter attuativo, l’individuazione
dei passaggi non finanziari - e cioè amministrativi e tecnici - critici per evidenziare i momenti che
condizionano l’attuazione (finanziaria e fisica) degli interventi e il raggiungimento dei risultati tecnici
immediati. In definitiva, il monitoraggio “procedurale”, attraverso l’individuazione dei fattori causali che
contribuiscono ai ritardi nella realizzazione degli interventi, consentirà l’adozione degli opportuni
adeguamenti organizzativi e procedurali.
Il sistema di monitoraggio, così impostato, rappresenterà un efficace chiave di lettura a disposizione
della struttura regionale che gestisce il sistema di controllo.
La metodologia e le soluzioni tecniche sopra proposte trovano poi il loro naturale e completo sviluppo
nell’organizzazione della struttura di reporting (che verrà prodotto a vari livelli intermedi). Al riguardo
strumenti essenziali diverranno le schede di rilevazione che conterranno anche i dati statistici delle
singole precedenti rilevazioni, il tutto nella logica di fornire, mano a mano che si effettueranno le
rilevazioni ,una visione completa del trend degli avanzamenti.
In tal modo attraverso il sistema informatico di archiviazione e di analisi dei dati delle schede, sarà
possibile avere risposte immediate che evidenzino le operazioni in “sofferenza” secondo i livelli di
criticità codificati o che stanno procedendo con delle performance di avanzamento al di sotto della
media complessiva delle operazioni riconducibili al programma in esame.
Naturalmente, ove tali scostamenti fossero significativi, il sistema attraverso la correlazione dei dati di
consuntivo, potrà fornire l’evidenziazione delle operazioni in situazioni di forte ritardo o sofferenza.
La metodologia proposta prevede un approfondimento diretto sull’operazione critica che potrà essere:
di natura documentale (vale a dire si reperiranno tutti i documenti e gli atti aventi rilevanza al fine di
qualificare la cronologia degli eventi nonché la capacità del proponente di portare a risultato l’iniziativa e
la presenza di eventuali blocchi procedurali/tecnici di percorso che rendono, anche in proiezione,
l’iniziativa stessa non più realizzabile nei termini previsti e consentiti);
attraverso rilevazioni fisiche e quindi attraverso sopralluoghi volti ad approfondire le tematiche, capire
le esigenze ed i problemi per una puntuale attività di reporting.
Il sistema di rilevazione dei dati di monitoraggio opportunamente informatizzato consentirà poi alla task
force di supervisori ed esperti di settore di verificare, analizzare e valutare il quadro emerso dalla
valutazione di monitoraggio.

Rendicontazione; divulgazione e diffusione dell’informazione inerente ai risultati
conseguiti nelle diverse fasi di attuazione.
In questa sede, il supporto fornito sarà orientato all’implementazione di un adeguato sistema di
informazione e divulgazione dei risultati conseguiti nelle diverse fasi di attuazione che seguirà il
seguente percorso:
Rilevazione sui singoli interventi
verificati sui singoli interventi
dei singoli interventi
Analisi e Valutazioni dei singoli investimenti
Indagini supplementari di campo/documentali
Scostamenti
Previsioni di trend
Proiezioni e valutazioni di livello superiore e dunque dell’intero programma
REPORTING
Crotone Sviluppo elaborerà, nelle diverse fasi di attuazione, un rapporto informativo sia su supporto
cartaceo che a disposizione sul sito web per adeguata diffusione e divulgazione anche mediante
organi di stampa. Il documento, a livello puramente indicativo e non esaustivo, potrà essere così
strutturato:
A) Premessa: tale paragrafo sarà dedicato a richiamare le finalità del documento, nonché le
modalità operative e metodologiche a cui si è fatto ricorso per elaborare le schede di
rendicontazione e le valutazioni che vengono riportate nel report. In tale paragrafo verrà altresì
evidenziato l’elenco dei soggetti/amministrazioni con cui si sono attivate le interfacce operative
nonché l’elenco delle risorse della proponente che hanno operato con l’indicazione dei ruoli e
delle attività eseguite;
B) Note generali- : tale paragrafo sarà dedicato all’illustrazione qualitativa e quantitativa
(attraverso le opportune schede ) dell’avanzamento complessivo che il Programma ha
conseguito all’atto della rilevazione. In particolare includerà:

Aspetti finanziari
 ammontare globale dei progetti (con evidenziazione della parte privata e della parte pubblica);
 ammontare dei contributi privati già apportati nelle iniziative;
 avanzamento finanziario verranno fornite le tabelle illustranti:
disponibilità finanziarie totali previste;
totale dei finanziamenti approvati (come impegno globale di spesa già assunto sulla
base delle operazioni istruite favorevolmente);
totale delle erogazioni di periodo e progressive richieste dai proponenti;
totale delle erogazioni di periodo e progressive effettuate;
 avanzamento percentuale di periodo e progressivo delle erogazioni richieste verso impegno
globale di spesa;
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
111
 avanzamento percentuale di periodo e progressivo erogazioni effettuate verso erogazioni
richieste dai proponenti;
 avanzamento percentuale di periodo e progressivo impegni globali di spesa già assunti verso
disponibilità totali;
 ammontare globale dei progetti organizzati in Project Financing (con evidenziazione della
quota pubblica e privata);
 ammontare dei contributi privati già apportati sulle iniziative.

Aspetti fisici realizzativi .
-
avanzamento fisico conseguito alla data attraverso l’aggiornamento degli indicatori;

Aspetti procedurali .
-
avanzamento procedurale conseguito alla data.

Aspetti di risultato.
-
risultati ottenuti in comparazione con i risultati programmatici previsti.
C) Analisi e dati di dettaglio.
Sarà il paragrafo dedicato al dettaglio di realizzazione di ciascuna iniziativa del programma. I
dati riportati consentiranno di fornire una corretta chiave di lettura dell’avanzamento fisico,
finanziario e procedurale dell’intero Programma.
D) Note conclusive: in tale paragrafo verranno fornite considerazioni e suggerimenti (ove
necessario) in relazione al trend che va emergendo attraverso l’attività di monitoraggio, per ciò
che riguarda il Progetto nel suo complesso.
PROFILO DEL SOGGETTO ATTUATORE E GESTORE CROTONE SVILUPPO
In questa sede ci preme sottolineare la competenza della società per l’espletamento del ruolo di Ente
Gestore ed Attuatore.
Costituita nel dicembre del 1993, con la partecipazione di Enisud , Progeo in liquidazione S.p.A (dal ’99
Sviluppo Italia), Fincalabra, Bic Calabria, Provincia di Crotone, Comune di Crotone, C.C.I.A.A.,
Consorzio Nucleo Industriale, Carical-Banca Carime, Banca Popolare di Crotone, Banca Intesa,
Compagnia Finanziaria Industriale, Assindustria, CONFAPI, Associazione Provinciale Artigiani,
Confederazione Nazionale dell’Artigianato, Crotone Sviluppo S.c.p.A nasce per favorire la
riconversione industriale a seguito della dismissione del polo chimico e metallurgico.
L’attività di concertazione condotta per la gestione della Sovvenzione Globale di Crotone, a partire dalla
firma del Protocollo di Intesa siglato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel settembre 93 e
proseguita in diverse conferenze di servizi con la partecipazione dei Ministeri del Bilancio, dell’Industria
e del Tesoro, del Dipartimento delle politiche Comunitarie e del Comitato per il Coordinamento delle
iniziative per l’Occupazione nonché della regione Calabria, denota la capacità della Società di
colloquiare con le istituzioni, coordinare strategie e linee di intervento messe a punto nei percorsi di
concertazione.
L’esperienza acquisita si connota altresì in un’attività promozionale di ricerca di potenziali investitori, di
affiancamento ed assistenza alla migliore definizione delle ipotesi di progetto per l’utilizzo delle risorse,
di controllo dei progetti attivati e delle attività gestionali inerenti.
Da febbraio 2006, a seguito dell’acquisizione della maggioranza del pacchetto azionario da parte
dell’Amministrazione Provinciale di Crotone, la società
assume prioritariamente il compito di fornire
consulenza, supporto e assistenza tecnica alle pubbliche Amministrazioni, agli Enti Regionali,
Provinciali e Comunali, al sistema delle autonomie locali nella impostazione e realizzazione di politiche
di sviluppo e di programmi di intervento economico realizzati in Provincia di Crotone e/o nel territorio
regionale. L’Agenzia svolge
funzioni e
servizi di interesse generale strettamente necessari al
perseguimento delle finalità istituzionali della Pubblica Amministrazione e degli Enti collegati, e non
coincidenti con quelle dei medesimi.
La società svolge, in funzione di struttura operativa di gestione, le seguenti attività:
a.
iniziative di progettazione integrata secondo i criteri dello sviluppo sostenibile, nel quadro della
programmazione Europea, Nazionale e Regionale;
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
113
b.
supporto tecnico alle strategie di concertazione, al fine di promuovere una cultura dello sviluppo
economico locale, territoriale e regionale con azioni informative, di documentazione
e di
sensibilizzazione; attività tecniche di superamento e sintesi dei conflitti ambientali e socioeconomici, individuando procedure utili e buone pratiche per il conseguimento del consenso ,
della coesione sociale, dell’accesso e dell’inclusività per i programmi e i progetti economici messi
in atto da soggetti pubblici e privati in coerenza con le programmazioni in essere;
c.
promuovere accordi di collaborazione tra settore pubblico e privato, nonché stipulare, in qualità di
organismo intermedio, apposite convenzioni a livello nazionale e comunitario per la gestione (a
titolo esemplificativo) di contratti di programma, di sovvenzioni (o analoghi strumenti), destinati a
cofinanziare iniziative economiche nell’area;
d.
favorire l’innovazione e la competitività del sistema economico-produttivo della provincia di
Crotone e della Regione Calabria con particolare riferimento ai settori della ricerca,
dell’innovazione tecnologica, dell’energia e della diversificazione delle fonti energetiche, delle
infrastrutture pubbliche e logistiche specie quelle riguardanti Gioia Tauro, autorità portuale in cui
ricade il Porto di Crotone;
e.
progettare e gestire Accordi di Programma Quadro per la realizzazione di progetti strategici
complessi, in particolare nei settori dei beni culturali, dell’ambiente, dell’agroalimentare, della
ricerca e dello sviluppo tecnologico, favorendo buone pratiche per il commercio internazionale e
l’internazionalizzazione del sistema produttivo;
f.
attivare e gestire iniziative di marketing territoriale al fine di promuovere e sviluppare sul territorio
regionale nuove opportunità di investimenti provenienti dall’esterno, sia nazionali che
internazionali, con attività di accoglienza, tra le quali uno sportello integrato e un’assistenza
globale alle attività in via di insediamento;
g.
supportare gli Enti nella progettazione e attuazione di efficaci e innovativi modelli di sviluppo dei
territori, con particolare riferimento alla creazione di distretti industriali e culturali e di filiere
produttive;
h.
curare la realizzazione di sistemi informativi territoriali(osservatori) in grado di acquisire, elaborare,
diffondere esperienze e dati a supporto delle politiche locali di sviluppo;
i.
curare la progettazione e la realizzazione di studi conoscitivi e valutativi (rapporti annuali e analisi
di settore) a supporto delle decisioni relative alle scelte di programmazione dello sviluppo e di
riorganizzazione istituzionale degli enti;
j.
promuovere l'attrattività delle città e dei territori non urbani attraverso azioni di miglioramento delle
condizioni ambientali di congestione urbana o di marginalizzazione, riqualificazione degli spazi o
infrastrutture, anche attraverso il project financing, o di rigenerazione economico-sociale,di
contrasto alle situazione di disagio,di marketing territoriale. Promuovere altresì la costruzione di
"alleanze di aria vasta" anche con Province appartenenti all'area ionico-meridionale e a province
di regioni limitrofe."
k.
realizzare attività di monitoraggio e valutazione dei programmi comunitari e delle iniziative
pubbliche;
l.
gestire, in qualità di Ente di Formazione accreditato, attività di formazione finalizzate agli obiettivi
di sviluppo dei territori; adottare iniziative di alta formazione finalizzate alla qualificazione delle
funzioni pubbliche e in sintonia con le indicazioni comunitarie, nazionali e regionali relative
all'intervento nelle aree depresse o in ritardo di sviluppo;
m.
gestire in qualità di Intermediario Finanziario iscritto all’U.I.C Fondi di garanzia ed altri strumenti di
facilitazione nell’accesso al credito;
n.
fornire assistenza e consulenza alle imprese ai fini del rispetto degli adempimenti previsti dagli
accordi internazionali per l’accesso al credito bancario;
o.
cooperare con gli “sportelli unici” per le attività produttive, assicurando assistenza tecnica e
supporto consulenziale.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
115
COMPAGINE SOCIETARIA
8%
2%1%
4% 2% 2%
4%
4%
55%
4%
4%
9%
1%
Amministrazione Provinciale di Crotone - Valore azioni € 361.200,00
Confindustria Crotone - Valore azioni € 5.160,00
Fincalabra S.p.A. - Valore azioni € 60.630,00
Comune di Crotone - Valore azioni € 25.800,00
C.C.I.A.A. Crotone -Valore azioni € 25.800,00
Banca Popolare di Crotone S.p.A. - Valore azioni € 25.800,00
Sviluppo Italia Calabria S.p.A. - Valore azioni € 25.800,00
Banca Carime - Valore azioni € 51.600,00
Consorzio Sviluppo Industriale -Valore azioni € 15.480,00
Confapi Calabria € 15.480,00
APA – Confartigianato € 12.900,00
Compagnia Finanziaria Valore azioni € 12.900,00
CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) - Valore azioni €
3.870,00
La composizione della Società evidenzia l’ampio coinvolgimento delle istituzioni e delle forze economico
sociali nella promozione e gestione degli strumenti di sviluppo locale alla stessa affidati, garantendo
expertises finanziarie una approfondita conoscenza delle realtà, delle potenzialità e delle aspettative
locali, una visione imprenditoriale ed una capacità propositiva autonoma capacità e know-how
gestionali.
Crotone Sviluppo è uno strumento di servizio a disposizione del sistema degli enti locali, delle imprese,
del settore no-profit, per favorire la promozione di un modello di crescita dell'area, concertato, durevole
e sostenibile.
La Società si riqualifica con lo scopo di fornire supporto tecnico - operativo alle amministrazioni locali
nei processi di pianificazione territoriale ed ambientale; fornire consulenza alla promozione e alla
gestione di programmi integrati territoriali; accompagnare le politiche di sviluppo locali promosse dalla
Regione Calabria, dal Governo Italiano e dall’Unione Europea
Ancora più nel dettaglio, Crotone Sviluppo supporta gli enti locali nell'attuazione di azioni concrete che
servano a rafforzare il sistema produttivo locale, costituito prevalentemente da piccole e medie imprese
(PMI) e da attività artigiane; programma e attua una collaborazione efficace e specializzata con
Università, centri di ricerca, associazioni nazionali e internazionali, ONG per promuovere progetti con
paesi esterni all'U.E.
La mission si concentra principalmente sulle seguenti aree strategiche:
Marketing territoriale: progettazione e realizzazione di strumenti e di iniziative di promozione del
territorio a livello nazionale e internazionale, con particolare riferimento all'attrazione di
investimenti esteri e di risorse qualificate, alla creazione di un'offerta turistica integrata.
Promozione di settori economici strategici: supporto e rilancio delle imprese crotonesi di settori
particolarmente rilevanti per l'area, dalla net economy, l'informatica e le telecomunicazioni, alle
industrie di filiera agroalimentare, turistica ed energetica.
Progetti speciali di reindustrializzazione: supporto agli enti locali nella realizzazione di progetti
di riconversione di aree dismesse e nell'attuazione di azioni di rafforzamento del sistema
produttivo
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
117
ESPERIENZE E CAPACITA’ MATURATE
Le esperienze e le capacità maturate dalla società possono catalogarsi nelle seguenti principali aree di
attività :
-
promozione del territorio attraverso la progettazione lo sviluppo di azioni di marketing
territoriale e di comunicazione per valorizzare e far conoscere, a livello nazionale e
internazionale , le opportunità territoriali.
-
sostegno ai settori economici strategici: attraverso attività di assistenza agli Enti nella
creazione di modelli di sviluppo territoriale secondo la logica bottom-up della programmazione
negoziata, concertata dal basso.
-
progetti speciali di reindustrializzazione e di rigenerazione urbana: attraverso il supporto
gli enti locali nell’attuazione di programmi complessi comunitari di riconversione di aree
dimesse e interventi integrati di rigenerazione urbana per valorizzare le risorse territoriali,
ambientali, sociali ed economiche.
-
supporto agli enti locali: attraverso la costruzione ed il coordinamento di percorsi di
partecipazione e di pianificazione strategica per aiutare gli enti locali a elaborare una visione
condivisa dello sviluppo, a individuare nuove vocazioni territoriali, a migliorare la governance.
-
Formazione professionale e politiche del lavoro, in qualità di Ente di formazine accreditato
presso la Regione Calabria ;
-
Strumenti di sostegno alle imprese per l’accesso al credito, in qualità di intermediario
finanziario, iscritto all’Ufficio Italiano Cambi.
Il radicamento della società nel contesto locale di riferimento; il contatto diretto con la storia, le
vocazioni, i problemi, le dinamiche del territorio; l’attivazione di processi di mobilitazione dal basso, di
partecipazione ai tavoli di concertazione;
fanno di Crotone Sviluppo lo strumento attraverso il quale
elaborare uno scenario strategico condiviso e concertato.
ATTIVITA’ REALIZZATE
 Gestione della Sovvenzione Globale per la reindustrializzazione dell’area di Crotone;

Azione di concertazione con Istituzioni nazionali, (Presidenza del Consiglio dei Ministri ,
Ministeri del Bilancio, dell’Industria e del Tesoro, Dipartimento delle politiche Comunitarie,
Comitato per il Coordinamento delle iniziative per l’Occupazione) istituzioni locali (Regione,
Provincia, Comune), Associazioni di categoria, rappresentanti del comparto industriale
dell’economia locale, Organizzazioni sindacali;

Attività di ricerca finalizzata alla ricognizione della realtà economico-sociale, dei punti di forza e
di debolezza del sistema economico locale;

Promozione sul territorio locale degli strumenti di agevolazione finanziaria;

Predisposizione e definizione del Bando di gara per l’accesso alle agevolazioni;

Analisi istruttorie per la valutazione tecnico economica dei progetti imprenditoriali ed
infrastrutturali;

Selezione dei progetti ed elaborazione della graduatoria e determinazioni degli indicatori da
adottare;

Stipula dei contratti e delle convenzioni con i soggetti finanziati;

Controllo della rispondenza fra l’attuazione del programma ed il rispetto della normativa
comunitaria in materia di fondi strutturali con particolare riguardo al regime de minimis;

Monitoraggio finalizzato alla verifica dello stato di avanzamento delle iniziative imprenditoriali e
dei progetti infrastrutturali ammessi a finanziamento;

Predisposizione e gestione delle procedure formalizzate per la concessione dei contributi;

Certificazioni di spesa, richieste di pagamento, monitoraggi finanziari, fisici e procedurali.
 Assistenza tecnica e monitoraggio delle attività del Contratto d’area;

attività di promozione, di assistenza tecnica agli imprenditori e di verifica preliminare delle
domande presentate per il primo e secondo Protocollo Aggiuntivo del Contratto d’Area di
Crotone.

attività di monitoraggio delle iniziative beneficiarie finalizzate al controllo, attraverso verifiche
documentali-amministrative e sopralluoghi, del rispetto delle condizioni cui è subordinata
l’erogazione dei fondi.
 Attività di formazione professionale per rendere disponibile personale qualificato per le necessità
occupazionali dell’area derivanti dai nuovi insediamenti industriali in corso di sviluppo nell’ambito della
Sovvenzione Globale e delle altre iniziative industriali in corso di realizzazione.
 Attività di Assistenza Tecnica in qualità di Unità Tecnica di Gestione, al Comitato di Gestione del
PIT 13 Crotone.
DOCUMENTO ELABORATO DA CROTONE SVILUPPO S.C.P.A
119
Gruppo di Lavoro:
Ing. Maria Domenica Perri
Ing. Francesco Desiderio
Dr.ssa Teresa Gualtieri
Dr.ssa Teresa Sperlì
Via Filippo Corridoni SS. 106 Loc. Passovecchio presso Consorzio Nucleo di Industrializzazione
Tel. 0962/938000-14 - Fax: 0962/930033 - 931602