Dispensa Marlowe 2 parte
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Dispensa Marlowe 2 parte
PHILIP MARLOWE AL CINEMA Philip Marlowe vede la luce negli anni Trenta ed è questa l'epoca nella quale inizia a muoversi, in un'America popolata da squali della finanza, poliziotti corrotti, dark ladies, ricchi arroganti e farabutti. Prima di assumere il nome definitivo con il quale è divenuto famoso, il detective nato dalla fantasia di Raymond Chandler si era chiamato in vari m o d i : M a l l o r y, Malverne, Carneady, Dalmas. La personalità di Marlowe è già ben delineata sin dal primo romanzo, The Big Sleep. Colto, apparentemente cinico e sarcastico, ma in realtà sentimentale. Paladino della giustizia, utopista, vicino ai perdenti, loser egli stesso. Fallito agli occhi della società in quanto non possiede denaro, ama il fumo e l'alcool ed è affascinato dalle donne e, pur non cercandole, non rifiuta le buone occasioni. Insomma, è un uomo comune. Infatti, come ebbe a scrivere Chandler: "(…) sulla strada dei criminali deve camminare un uomo che non è un criminale, né un vigliacco. Nel poliziesco realistico quest'uomo è il detective. È l'eroe, è tutto. Un uomo completo, un uomo comune eppure un uomo come se ne incontrano pochi. Deve essere (…) un uomo d'onore. (…) deve esserlo senza pensarci e, certamente, senza mai parlarne troppo". Philip Marlowe nacque nella città di Santa Rosa, circa cinquanta miglia a nord di San Francisco. Trasferitosi a Los Angeles fece il detective per una compagnia di assicurazioni e poi, alle dipendenze del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles. Perse quest'ultimo lavoro perché, come dice Chandler: "(…) Marlowe si dimostrò un po' troppo bravo in un momento e in un luogo in cui l'efficienza era l'ultima cosa desiderata dalla persona da cui dipendeva". Al cinema Marlowe approdò nel 1942 anche se, possiamo dire, in forma anonima. In quell'anno venne infatti adattato, dal romanzo Farewell My Lovely (Addio mia amata), il film The Falcon Takes Over di Irving Reis, che restò inedito in Italia. Tuttavia in questo film il detective non mantiene il nome del personaggio di Chandler. È nel 1945 che compare ufficialmente per la prima volta in un'opera cinematografica Philip Marlowe. In quell'anno, infatti, Edward Dmytryk porta sullo schermo il romanzo Addio mia amata girando il film Murder, My Sweet (L'ombra del passato). L'attore Dick Powell interpreta un Marlowe vulnerabile in un film d u r o , apprezzato dallo stesso Chandler. Ma il primo grande Marlowe dello schermo è, senza dubbio, Humphrey Bogart che nel film The Big Sleep del 1946, diretto da Howard Hawks e sceneggiato da William Faulkner, interpreta il private-eye chandleriano in maniera memorabile. Si può dire che, nell'immaginario collettivo, volendo associare un volto al nome di Marlowe, è sicuramente il viso di Bogart quello che balza immediatamente alla mente. E Bogart contribuisce a far entrare nella leggenda il detective di Santa Rosa con un'interpretazione caratterizzata da alcuni tocchi personali che, se da un lato possono far pensare alla durezza di Sam Spade nel Falcone Maltese tratto da Dashiell Hammett, dall'altro introduce quella malinconia tipica del personaggio di Rick in Casablanca. E la presenza di Lauren Bacall, sua compagna nella vita, contribuisce a rendere il film ironico e sensuale. Seguiranno un paio di lungometraggi, entrambi del 1947, che nulla apporteranno al mito di Marlowe. Si tratta di The Brasher Doubloon (La moneta insanguinata) per la regia di John Brahm, con Philip Marlowe interpretato da George Montgomery, tratto da Finestra sul vuoto e di Lady in the Lake (Una donna nel lago) di e con Robert Montgomery. Nel primo caso si tratta di un Marlowe che poco o niente ha a che fare con il personaggio creato da Chandler, essendo più simile a Sherlock Holmes, con pipa e baffi. Nel secondo caso il film è reso abbastanza ridicolo dal fatto che Marlowe viene sostituito dalla macchina da presa in soggettiva. Il detective si vedrà solamente quando riflesso da uno specchio. Passeranno più di vent'anni prima che un nuovo Marlowe compaia sullo schermo. È del 1969 Marlowe (L'investigatore Marlowe) di Paul Bogart, con James Garner nella parte del detective privato. Tratto dal romanzo The Little Sister, Marlowe viene calato in una atmosfera tipicamente anni Sessanta. È comunque una trasposizione interessante e avvincente del libro di Chandler, anche se la vicenda, già di per sé aggrovigliata, viene resa ancora più intricata dalla sceneggiatura di Stirling Silliphant. Sarà Elliott Gould nel film di Robert Altman del 1974 The Long Good-bye (Il lungo addio), tratto dal romanzo omonimo a restituire, almeno in parte, il Marlowe che tutti conosciamo. Anche se l'ambientazione è quella contemporanea, Gould rende il personaggio che interpreta un perdente, che vive solo con un gatto, senza donne e che riceve da un amico lo smacco più cocente della sua carriera. Resta, comunque, la grande dignità del personaggio chandleriano che recupera alla fine un senso dell'onore ormai perduto nella Los Angeles contemporanea. E poi venne Robert Mitchum. Il grande attore, ormai cinquantottenne, caratterizzerà in due film, Farewell, My Lovely (Marlowe, il poliziotto privato) del 1975 per la regia di Dick Richards e The Big Sleep (Marlowe indaga) del 1978, regia di Michael Winner, un Marlowe emotivamente coinvolgente grazie alla sua maschera affaticata e dolente. In Farewell, My Lovely, è stanco e disilluso, si aggira per Los Angeles senza credere più a nulla. Sempre a disagio, anche quando bacia la donna che va ricercando, interpretata da una bellissima Charlotte Rampling, in quanto personificazione della corruzione dilagante. Disincanto e delusione sono alla base anche del secondo Marlowe interpretato da Robert Mitchum (The Big Sleep). Film minore, ridicolmente ambientato in Inghilterra anziché in California, privo di atmosfera, che nulla aggiunge a quanto l'attore americano era già riuscito a comunicare giocando con il proprio volto stanco. In ogni caso, anche questa volta, una grande interpretazione di Mitchum. Infine, dopo altri vent'anni di silenzio, ecco riapparire Marlowe al cinema nel film di Bob Rafelson Poodle Springs (Marlowe, omicidio a Poodle Springs) del 1998, tratto dall'opera omonima lasciata incompiuta da Raymond Chandler e terminata poi da Robert B. Parker. James Caan giustamente ingrassato interpreta un Marlowe già avanti con gli anni che si ritrova addirittura sposato con una bella e ricca ereditiera. È coinvolto in un intri- go di affari sporchi, sesso, bigamia e politica collegato alla lussuosa località residenziale di Poodle Springs a pochi km dal Nevada. È un film che, in origine, era stato prodotto per la TV; con una storia volutamente intricata, dove quello che conta sono i personaggi, l'atmosfera; con Marlowe che porta a spasso il suo feltro nero e la sua disillusione in una California ormai troppo cambiata. Quanti anni sono passati dall'uscita dei romanzi di Chandler, e quanti dalle grandi interpretazioni di Bogart e Mitchum! Tuttavia il fascino di Philip Marlowe resta immutato, proprio per i motivi che si è cercato di spiegare. In fondo, Marlowe è tutti noi e tutti noi amiamo rispecchiarci nella sua malinconia, sognare e lottare, come lui, per un mondo più giusto anche se, al pari di Marlowe, ben sappiamo che un mondo migliore non sarà mai possibile. I FILM 1945: Murder, My Sweet (L’ombra del passato). Regia Edward Dmytryk, con Dick Powell, Claire Trevor. 1973: The Long Goodbye (Il lungo addio). Regia Robert Altman, con Elliott Gould, Sterling Hayden. 1946: The Big Sleep (Il grande sonno). Regia Howard Hawks, con Humphrey Bogart, Lauren Bacall, Martha Vickers. 1975: Farewell, MyLovely (Marlowe, il poliziotto privato). Regia Dick Richards, con Robert Mitchum, Charlotte Rampling. 1947: The Brasher Doubloon (La moneta insanguinata). Regia John Brahm, con George Montgomery, Nancy Guild, Florence Bates. 1978: The Big Sleep (Marlowe indaga). Regia Michael Winner, con Robert Mitchum, Sarah Miles. 1947: Lady in the Lake (Una donna nel lago). Regia Robert Montgomery, con Robert Montgomery. 1969: Marlowe (L’investigatore Marlowe). Regia Paul Bogart, con James Garner, Rita Moreno. 1998: Poodle Springs (Marlowe, omicidio a Poodle Springs). Regia Bob Rafelson, con James Caan, Dina Meyer