Scarica il pdf

Transcript

Scarica il pdf
Dicembre 2016
2016 n. 1
APDIC
ONLUS
Associazionismo e volontariato: il valore della solidarietà
N O T I Z I E D I
R I L I E V O :

Il valore della
solidarietà.

EMDR

Una APP per iPad
e smartphone

L’AIAC ospita
l’APDIC

Monitoraggio
remoto, formazione e miopia
burocratica

Consigli per la
lettura
Armando Luisi - Presidente APDIC
S O M M AR I O :
Associazionismo e volontariato: il valore della
solidarietà
1
EMDR
3
Una App sviluppata per i
portatori di pacemaker
4
Presentazione Task Force
“AIAC con NOI”
6
Corso INE - Intervento
Nutrizionale Elementare
7
Ché se la tua voce sarà
molesta
8
Guardiamo al futuro:
nuove iniziative dell’AIAC
con l’APDIC protagonista
11
La nostra epoca è caratterizzata da frequenti e
spesso radicali cambiamenti nelle abitudini,
negli stili di vita e nelle
relazioni sociali. Da una
parte si impongono modelli efficientistici che
spingono le persone a
dimostrare di essere sempre all’altezza di ogni
situazione. Dall’altra si
assiste allo sviluppo sfrenato di modelli relazionali basati sull’utilizzo dei
social network che offrono occasioni di amicizia
virtuale che non reggono
alla prova dei fatti concreti.
I modelli efficientistici,
che lasciano poco spazio
a chi non può nascondere
le sue fragilità e debolezze, e le illusioni relazionali dei nuovi social non
riescono a occupare tutti
gli spazi necessari a soddisfare bisogni fondamentali di ognuno di noi.
Tutti noi abbiamo bisogno di sentirci parte di un
gruppo, di una comunità
che sia fonte di integrazione e occasione di soddisfazione di bisogni di
sicurezza, di appartenenza, di stima e di autorealizzazione.
Ciascuno di noi possiede
le risorse per realizzarsi,
Nostri volontari presso l’Ambulatorio P.M.
a ogni età, in qualunque
condizione.
Ciascuno di noi ha desideri e obiettivi la cui realizzazione può trovare
ostacoli nello stato di
malattia che ha reso necessario l’impianto di un
dispositivo cardiaco. Ma
prendere atto dei propri
limiti non significa rinunciare ai propri desideri e
obiettivi. La consapevolezza dei propri vincoli
non esclude il riconoscimento delle proprie potenzialità. Possiamo, in
altri termini, imparare a
essere protagonisti della
nostra vita, a partire dalle
cose più semplici, come
il processo di cura nel
quale siamo coinvolti.
Possiamo dirottare parte
delle nostre energie dal
profitto alla gratuità, co-
me già stiamo facendo
con la nostra associazione. Possiamo sperimentare l’intima soddisfazione
del fare e del dare senza
contropartita, semplicemente per condividere,
per sostenere, per dare e
ricevere compagnia, per
non sentirci soli.
Il volontariato può essere
un utile antidoto alla solitudine!
L’associazionismo ci aiuta a confrontarci con persone differenti da noi per
storie di vita, per provenienze lavorative, per
orientamento politico,
religioso o per stato sociale ed economico.
Scopriamo di essere tutti
uguali nella nostra eterogenea diversità. Le differenze, piuttosto che minacce, diventano risorse.
(Segue a pagina 2)
Pagina 2
Ognuno di noi può donare qualcosa: un po’ del suo tempo, la
sua conoscenza, le sue abilità
tecniche, la sua capacità di stare
insieme agli altri, un saluto cordiale, un sorriso autentico, una
domanda accorata.
Nel nostro stare insieme ci sono
sicuramente vantaggi pratici per
quanto l’Associazione può fare:
si pensi all’esenzione dal pagamento del ticket sui controlli,
agli accordi per il rinnovo della
patente, alle iniziative di formazione, all’informazione aggiornata. Ci sono però vantaggi immateriali che possono passare in
secondo piano, se non vi prestiamo attenzione. Il principale
di questi vantaggi è, forse, il
senso di solidarietà che le nostre
attività ci permettono di sperimentare.
Essere solidali vuol dire condividere, essere pronti a portare
insieme il peso che porta il nostro vicino ed essere disponibili
ad affidare a lui parte del nostro
peso.
Essere solidali vuol dire essere
affidabili per gli altri e sapersi
affidare agli altri, in un mondo
in cui sembrano prevalere diffidenza, paura ed egoismo.
APDIC
L’APDIC vive del contributo
dei soci ordinari e dei sostenitori. Essi la sostengono con le
quote associative, in modo da
far fronte soprattutto alle spese
necessarie per la realizzazione
del programma annuale.
Alcuni soci contribuiscono dedicando una parte del loro tempo alla presenza presso
l’Ambulatorio Pace Maker, altri
partecipando alle iniziative pubbliche, al Consiglio Direttivo, al
Collegio dei Revisori.
A tutti loro va il nostro più sentito ringraziamento.
Molti altri nostri associati e anche loro amici e familiari contribuiscono con la loro presenza
alle nostre iniziative.
È la platea dei destinatari che
conferisce senso a quello che
facciamo. Se non ci fosse chi
aderisce, chi partecipa, chi telefona per avere un’informazione,
chi consulta il nostro sito o legge la nostra rivista, avrebbe ben
poca importanza il nostro impegno.
Non va dimenticato che i destinatari delle nostre iniziative sono tutti i portatori di dispositivo
cardiaco impiantabile, anche
EVENTI E INIZIATIVE APDIC
Il 10 settembre, con alcuni nostri associati abbiamo partecipato alla visita guidata presso il
sito archeologico di Monte Bibele.
Abbiamo raggiunto il Centro Servizi in automobile; da lì siamo saliti fino al sito e abbiamo potuto visitarlo con il contributo esperto
dell’archeologa messaci a disposizione dal Museo Civico Archeologico di Monterenzio.
La bella giornata e la buona compagnia hanno
reso ancora più godibile e interessante l’ntero
percorso.
non iscritti all’APDIC. Questa
universalità dei destinatari che
condividono una certa condizione caratterizza le attività delle
onlus. E per questa ampiezza di
popolazione interessata, la nostra piccola comunità di volontari e associati si apre a una dimensione più ampia che conferisce maggior valore al solidarismo. Questo aumento di valore
deriva dall’attenzione prestata
non solo a chi conosciamo e ci è
vicino ma anche a quanti incontriamo per una volta sola, per
una fortuita circostanza.
Questo ci permette di essere,
come dice Alda Marcoli, testimoni soccorrevoli occasionali,
di non restare indifferenti rispetto ai bisogni di chi ci passa a
fianco, di sentirci utili così come siamo e siamo capaci di
fare.
C’è bisogno di te, di noi, di tutti
noi. Questo è il messaggio che
le Associazioni di volontariato,
come l’APDIC, trasmettono a
tutti coloro che vi aderiscono. È
questo il messaggio sociale che
spinge chi ne ha interesse e bisogno a prestarci attenzione.
“Visita al Parco archeologico di
Monte Bibele”
2 0 1 6
n .
Pagina 3
1
E M D R
Silvia Luisi
Medico di medicina generale
Specialista in Psicoterapia ed Ipnosi clinica
Abilitata EMDR I livello
In questi ultimi mesi l’Italia si è
nuovamente e drammaticamente
dovuta
confrontare
con
l’emergenza terremoto. Nelle
aree maggiormente più colpite
sono arrivati, insieme agli aiuti
sanitari, gruppi di psicoterapeuti
volontari abilitati nell’EMDR.
Lo scopo del presente articolo è
spiegare in maniera breve e
semplice che cosa sia l’EMDR.
EMDR è l’acronimo di eye
movement desensitization and
reprocessing. Rappresenta un
approccio psicoterapeutico in
grado di agire positivamente sui
ricordi, contribuendo alla rimozione della natura traumatica
degli stessi. Questo metodo fu
elaborato alla fine degli anni
ottanta da Francine Shapiro, una
psicologa
statunitense.
La
Shapiro partì da un’esperienza
di vita che tutti noi abbiamo
fatto: quando si cammina o si è
su un mezzo pubblico ci si può
trovare a muovere gli occhi
orizzontalmente per seguire
un’immagine o il paesaggio circostante e ad essere pervasi da
ricordi, sotto forma di immagini, sensazioni corporee o
emozioni. Partendo da questo,
sono stati compiuti numerosi
studi che hanno portato alla dimostrazione che la stimolazione
bilaterale degli emisferi cerebrali permetteva una rievocazione delle immagini dei ricordi e
delle emozioni collegate ad essi.
Per ottenere la stimolazione bilaterale son stati utilizzati oltre
ai movimenti oculari, anche le
stimolazioni uditive e tattili
(sotto forma di tamburellamenti).
Il metodo è stato prima applica-
to ai reduci americani della
guerra del Vietnam e dal 1989 si
sono succeduti numerosi studi
che hanno dimostrato come
l’EMDR sia efficace nel trattamento del disturbo post traumatico da stress, proprio per la sua
capacità di agire sul ricordo.
L’EMDR non cancella il ricordo
traumatico,
ma
permette
l’elaborazione delle sensazioni
fisiche ed emotive disturbanti
che lo accompagnano.
L’approccio con EMDR rientra
nell’ambito più generale della
psicoterapia moderna: ogni essere umano è dotato di un’innata
spinta verso l’autoguarigione.
Può succedere che questo sistema si blocchi ed è qui che agisce lo psicoterapeuta, aiutando il
paziente a ritrovare la sua istintiva capacità di salute.
Suggerimenti di lettura per adulti
“L’anno della lepre”
di Arto Paasilinna, Iperborea, Milano, 1994
A cura di Elisa Toscano
Il protagonista, un giornalista quarantenne di Helsinki, di nome Vatanen,
vive una vita grigia, senza slanci e con i sogni rimasti ad ammuffire nel
cassetto.
Una sera, tornando a casa in macchina, investe una lepre, che fugge, ferita, nella campagna. Vatanen scende dalla macchina, la trova, la cura e si
inoltra con lei nei boschi. Da qui hanno inizio le stravaganti e spesso divertenti avventure diVatanen, che sempre insieme alla lepre, attraversa le
selvagge foreste del Nord in un viaggio coraggioso verso la libertà e la
felicità. Questo romanzo piacerà agli amanti della natura e a coloro che
pensano che nella vita c' è sempre posto per le sorprese!
Pagina 4
APDIC
Una App sviluppata per i portatori di pacemaker
Dott. Giulio Molon
Direttore Dipartimento di Cardiostimolazione e Cardiologia Ospedale S.Cuore, Negrar (VR)
In un'era caratterizzata dalla
tecnologia e da internet che possiamo avere sempre a portata di
mano, soprattutto con la diffusione degli Smartphone, l'uso di
Applicazioni in campo medico
sta aumentando. Sicuramente ci
può essere un grande e fruttuoso
utilizzo di queste nuove tecnologie anche da parte dei pazienti, e per questo ho ideato e realizzato, con la collaborazione
dell'ingegnere Sergio Datteri,
questa App per iPhone, indirizzata alle persone con pacemaker
e defibrillatore impiantabile. La
App si chiama MyPacemaker ed
è pensata per una migliore gestione del paziente portatore di
device. L'idea dell'App nasce
dal fatto che la persona portatrice di pacemaker o defibrillatore
deve avere sempre con sé il tesserino, fornitogli dall'ospedale
in cui ha effettuato l'impianto,
su cui sono riportati i dati iden-
tificativi del dispositivo assieme
ai propri dati anagrafici. Questo
tesserino deve essere esibito sia
ai normali controlli di follow-up
sia in caso di accesso al pronto
soccorso o ricovero urgente. In
realtà moltissime volte il paziente lo dimentica a casa oppure lo esibisce usurato dal tempo
e illeggibile. Il telefono invece
non si dimentica mai. E sul telefono, con questa App, c'è la
possibilità di archiviare tutti i
dati che servono con ottima
qualità delle informazioni.
Nella sezione Tesserino si inseriscono i dati del dispositivo e
dei cateteri, che vengono estratti
da un archivio già precaricato,
si inserisce la terapia, che talora
il paziente non ricorda se non in
modo molto vago e il nominativo di una persona (moglie, marito, figlio) da chiamare in caso
di bisogno, il proprio cardiologo
e l’ospedale di riferimento. Si
possono caricare e conservare
anche visite di controllo, ecocardiogrammi, il tesserino cartaceo, il tutto con una semplice
fotografia che viene archiviata
nell’applicazione.
L'App ha una sezione Informazioni in cui vengono riportate
una serie importante di indicazioni che possono essere utili ai
pazienti in casi particolari, sia
nella normale vita quotidiana
sia in caso di difficoltà (ad esempio se e' possibile fare la
risonanza magnetica o può usare il trapano oppure cosa fare
2 0 1 6
n .
Pagina 5
1
dopo che ha sentito un suono provenire dal defibrillatore, etc), con
suggerimenti specifici che possono dare rassicurazione. Tutte queste informazioni molto specialistiche spesso non sono ben conosciute dai pazienti e possono essere fonte di insicurezza, costringendoli a telefonare in ospedale nella speranza di trovare chi è in
grado di fornire chiarimenti specifici, oppure al fai-da-te con uso
di internet o altre fonti di informazione non sempre attendibili.
Un'altra sezione dell'App riporta la mappa degli ospedali italiani;
con la geolocalizzazione si può individuare sulla mappa la propria
posizione ed il centro di controllo più vicino. È una caratteristica
apprezzata soprattutto quando si è lontani da casa per lavoro o per
turismo.
La App rivela la sua utilità anche in caso di persone anziane e magari non dotate di cellulari di ultima generazione. In questo caso,
proprio perché molto anziane queste persone sono seguite ed assistite dai loro figli/e o parenti che le accompagnano in occasione
dei controlli..
Attualmente l’App e' disponibile sull'App Store e scaricabile gratuitamente sia su iPhone che su iPad. È disponibile in lingua italiana, inglese, russa, araba, spagnola, portoghese, tedesca e francese.
http://www.appstore.com/mypacemaker
EVENTI E INIZIATIVE APDIC
“Monterenzio ci sta a … cuore”
L’11 settembre 2016 a Monterenzio si è svolta la cerimonia di
consegna di cinque nuovi defibrillatori che vanno ad aggiungersi
a quelli già disponibili e che permetteranno di coprire tutto il territorio comunale.
Il progetto, che ha fatto di Monterenzio uno dei “Comuni cardioprotetti d’Italia”, è nato da una proposta dell’APDIC e ha coinvolto l’Amministrazione Comunale, l’onlus Pubblica Assistenza,
la Banca di Credito Cooperativo e la A.s.d Polisportiva Monterenzio.
I nuovi dispositivi, acquistati da BCC e da APDIC, saranno collocati presso il Comune, la palestra delle scuole Medie, la Biblioteca Comunale, il Circolo Tennis e nella piazza della chiesa di San
Benedetto del Querceto vicino alla filiale della Banca. Questi defibrillatori si aggiungeranno a quelli già esistenti: sulle ambulanze
della Pubblica Assistenza, presso il campo da Calcio, la palestra
Menestrina, l’Acquapark e il Villaggio della Salute.
Nel corso della manifestazione “Monterenzio ci sta … a cuore”, il
presidente dell’APDIC, Armando Luisi, ha consegnato i defibrillatori all’Assessore alla sanità Silvia Cuppini. Ha fatto seguito
una conferenza sull'arresto cardiaco a cura del dott. Mauro Biffi e
la dimostrazione sull'utilizzo dei defibrillatori e sul massaggio
cardiaco a cura della Pubblica Assistenza di Monterenzio.
Il Presidente APDIC consegna i defibrillatori all’Assessore Silvia Cuppini.
Il dott. Biffi commenta le fasi del massaggio
cardiaco eseguito dai volontari della P.A.
Pagina 6
APDIC
Presentazione Task Force “AIAC con NOI”
Prof. Valeria Calvi
Professore associato di cardiologia dell’Università di Catania
Nasce la nuova task force AIAC
con NOI.
L'iniziativa, fortemente voluta
dal Presidente Prof. Giuseppe
Boriani, è stata pensata con l'obiettivo di creare una collaborazione tra AIAC e le associazioni
di pazienti presenti sul territorio
Nazionale.
Nel corso degli anni infatti, allo
scopo di tutelare gli interessi dei
pazienti e migliorare la loro qualità di vita, si sono costituite diverse associazioni e tra queste
alcune accomunano pazienti affetti da problemi del ritmo cardiaco in generale, che spesso portano avanti campagne per la rivendicazione di alcuni diritti innegabili.
Riteniamo che AIAC, Associazione Italiana di Aritmologia e
Cardiostimolazione, possa essere
un utile supporto a tali iniziative,
sia perché rappresenta la categoria medica del settore, ma soprattutto perché può fornire indicazioni ed informazioni tecniche
costantemente aggiornate su tutti
gli aspetti legati al trattamento
delle turbe del ritmo cardiaco.
AIAC è da sempre impegnata
nella ricerca, nell'aggiornamento
degli esperti aritmologi e nella
divulgazione delle più recenti
acquisizioni, ma anche nell'ottenimento del riconoscimento istituzionale di svariate prestazioni.
In questo senso potere collaborare con le associazioni di pazienti
porterebbe senz'altro ad un reciproco sostegno per un definitivo
riconoscimento di tali attività.
Vediamo un altro importante
spunto di reciproco sostegno nella battaglia, costantemente portata avanti da AIAC, per far si che,
nonostante le ristrettezze econo-
miche attuali, il paziente riceva
sempre il meglio della tecnologia
disponibile per le sue cure, come
peraltro previsto dalla nostra Costituzione.
L'idea di questa nuova task force,
che sarà coordinata da Valeria
Calvi, professore associato di
Cardiologia dell'Università di
Catania e responsabile presso
tale struttura dell'Unità Operativa
di Aritmologia, scaturisce dalla
volontà di operare uno scambio
proficuo di esperienze, condividere obiettivi, programmi e valori comuni, nonché avere un continuo confronto sulle tematiche
di reciproco interesse, anche con
l'organizzazione di iniziative culturali e con la partecipazione
reciproca agli Eventi periodici
che già si organizzano.
Suggerimenti di lettura per adulti
“Il gatto che aggiustava i cuori”
di Rachel Wells, Garzanti, Milano, 2015
A cura di Elisa Toscano
Alfie, il protagonista, è un gatto molto fortunato e coccolato che passa
le sue giornate sonnecchiando sul divano accanto al camino. Ma un
brutto giorno la sua vita cambia e, come alternativa al soggiorno in
gattile, preferisce avventurarsi, solo e sperduto, per le strade di Londra. La sua vita ha una svolta improvvisa quando arriva in una via,
Edgar Road, dove scoprirà di avere un dono speciale: la capacità di
riconoscere i desideri più nascosti delle persone per aiutarle a ritrovare loro stesse.
É un libro ottimista e pieno di emozioni positive, che piacerà a chi già
ama gli animali domestici e a coloro che ancora non sanno di amarli.
2 0 1 6
n .
Pagina 7
1
EVENTI E INIZIATIVE APDIC
“Corso INE - Intervento Nutrizionale Rlementare
Gabriele Adinolfi
A inizio anno si è svolto presso il Policlinico
S.Orsola, a cura del Dipartimento di Malattie
dell’Apparato Digerente e Medicina Interna, un
corso INE - Intervento Nutrizionale Elementare .
Per interessamento del responsabile, Prof. Giulio
Marchesini, la nostra Associazione è stata invitata a
partecipare al corso con un numero limitato di Soci,
fra i quali il nostro Presidente Armando Luisi ed il
Socio Gabriele Adinolfi.
Per sei lunedì, quindi, nei mesi di Gennaio e Febbraio dalle nove alle undici i nostri hanno seguito
con grande interesse le “lezioni”. Il corso, con il
supporto di un prezioso e corposo manuale, tendeva
a fornire tutti gli elementi e le notizie necessarie per
modificare errati stili di vita ed alimentari a seconda delle condizioni di salute e le esigenze dei pazienti ed evitare così, o almeno contrastare, il sovrappeso, l’obesità, il diabete, la dislipidemia e
l’ipertensione.
La piramide alimentare
La proposta suggeriva semplicemente il cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari senza,
però, drastiche e frustanti modifiche, ma semplicemente, facendo tesoro di quanto imparato circa le proprietà dei diversi alimenti e del loro corretto impiego, evitando o limitando l’uso di alimenti potenzialmente
dannosi.
Un corso davvero utile che ci ha
fornito tutte le indicazioni necessarie per poter essere noi stessi
a decidere come e che cosa
mangiare, senza scuse e senza
“non lo sapevo”.
Nelle ripetizioni del corso, in
date successive, altri nostri iscritti hanno avuto modo di partecipare.
Va dato atto al prof. Giulio Marchesini e al prof. Giuseppe Boriani, che ci ha accompagnato nei
contatti iniziali, di aver individuato uno spazio, quali fruitori dei
corsi INE, anche per chi, come
noi, è a rischio cardiovascolare.
Nei prossimi corsi sarà possibile
inserire altri portatori di dispositivo cardiaco impiantabile, previo accordo con la segreteria del
Prof. Marchesini e tramite il nostro Presidente.
P a g i 8n a
Pagina
8
A P D I C
APDIC
Ché se la voce tua sarà molesta ...
Dr. Mauro Biffi
Cardiologo, esperto in Terapia con Dispositivi Impiantabili
“ Ché se la voce tua sarà molesta
nel primo gusto, vital nodrimento
lascerà poi, quando sarà digesta.”
Paradiso, XVII, 130-132
Il monitoraggio remoto dei
portatori di Pacemaker ed
ICD ha un ruolo fondamentale nella pratica medica!! I
risultati dello Studio INTIME hanno ormai chiarito
che il monitoraggio in quanto
tale diminuisce gli eventi cardiaci gravi e migliora la sopravvivenza dei pazienti.
All’annuale Congresso della
Società Europea di Cardiologia i dati raggruppati dei 3
studi condotti con il sistema
di monitoraggio Biotronik
hanno evidenziato un significativo impatto su indicatori
molto rilevanti delle malattie
cardiovascolari, la sopravvivenza ed i ricoveri per scompenso cardiaco.
Come ragionevolmente atteso, la Telemedicina rappresenta un passo avanti nella
cura delle malattie cardiovascolari. Non era facile fallire
in questo approccio al monitoraggio delle patologie croniche come lo scompenso
cardiaco e le aritmie cardiache, essendo le variabili biologiche riconducibili a numeri il cui andamento temporale
risulta altamente predittivo
del rischio di eventi avversi,
ma nessun risultato è scontato fino a che non sia acquisito. Basta quindi ricevere e
collegare il trasmettitore remoto per garantirsi il “vissero
insieme felici e contenti”?
Evidentemente no. Per aspera ad astra non è coniato a
caso. Di fatto negli studi che
hanno dimostrato un significativo impatto sulla storia
clinica dei pazienti riducendo
gli eventi sfavorevoli, il peso
determinante è rappresentato
dalle azioni mediche intraprese di conseguenza alla notifica di una segnalazione di
potenziale pericolo da parte
del sistema di monitoraggio
remoto. Infatti, la riduzione
degli eventi sfavorevoli risulta legata alla anticipazione
dei provvedimenti volti a prevenire il peggioramento del
compenso cardiaco in base
alle informazioni fornite dal
sistema di monitoraggio. Non
solo. Negli studi IN-TIME,
ECOST, TRUST un sistema
di “sorveglianza” centralizzato era costantemente all’erta
in modo che, alla ricezione di
segnalazione dal sistema di
monitoraggio remoto, il contatto con il paziente venisse
stabilito nei tempi previsti
dalla priorità clinica della
segnalazione, ed eventualmente avvenisse un controllo
ambulatoriale per i provvedimenti diagnostici e terapeutici appropriati. Si comprende
che il centro di controllo dei
portatori di dispositivi assume una valenza completamente diversa rispetto al modello in cui semplicemente
P
a . 91
2a
0g
1 i6n n
controlla i dispositivi per attestare che siano più o meno
distanti dal momento della
sostituzione. Grazie ai dati
diagnostici provenienti dai
dispositivi è infatti possibile
istituire la terapia personalizzata per ogni singolo paziente. Emerge dall’analisi di
APPa D
g iInCa 9
questi studi che non solo la
tecnologia che si adotta faccia la differenza (numero di
trasmissioni effettivamente
ricevute dal centro di controllo, completezza dei dati diagnostici), ma anche la qualità
del personale coinvolto nella
gestione del monitoraggio
remoto faccia la differenza.
Ovviamente questo aspetto
necessita di una opera di continua formazione e aggiornamento di tutto il personale
del team, per mantenere lo
standard della eccellenza.
Non altrimenti i cuoci a’ lor vassalli
Fanno attuffare in mezzo la caldaia
la carne con li uncin, perché non galli
Inferno, XXI, 55-57
Fa sorridere il recente clamore intorno alle vicende degli
ECM, i “punti” che attestano
che il personale medico e
quello infermieristico abbiano svolto le attività previste
per adempiere all’obbligo
dell’aggiornamento professionale. Non esistono le risorse di tempo (organici sottodimensionati) né finanziarie
per consentire la formazione
continuativa. Per chi ha competenza ed esperienza è impossibile: essendo docenti dei
corsi finalizzati alla formazione altrui, non si percepiscono i “crediti” (i suddetti
ECM). Evidentemente per
essere convocato docente e
mantenersi a tale livello nel
tempo non si debbono possedere competenze degne di
specifico riconoscimento …
Paradosso: chi partecipa alla
formazione in eventi internazionali riceve ECM in proporzionata dose in quelle sedi, ma essi non sono valevoli
in Italia ! Ci si lamenta poi
che le nostre migliori forze
giovanili – di fronte a tanto
scempio - siano in fuga dal
(ex) Belpaese. La preparazione del personale che opera in
un contesto tanto specifico
non è però l’unico aspetto che
caratterizza il monitoraggio
remoto,
essendo
l’organizzazione del centro
altrettanto cruciale.
Alla luce delle nuove
tecnologie diagnostiche e
della rapida disponibilità di
test a elevato contenuto
informativo,
la
riorganizzazione dei centri
che utilizzano modelli di
Telemedicina è imperativa: è
infatti caratteristica di tale
modello fondere la estrema
flessibilità necessaria a
rispondere a condizioni
cliniche di pazienti con
patologie eterogenee (ad
esempio cardiopatia
coronarica, cardiomiopatie
primitive, sindromi aritmiche
a funzione cardiaca normale)
con la adozione di modelli
comportamentali
estremamente rigorosi e
codi ficati per fornire
messaggi comportamentali
chiari e precisi. Di fatto, una
“device clinic” richiede al
giorno d’oggi competenza
profonda di tipo tecnico e
clinica, versatilità, senso
pratico necessario a gestire
con test mirati un ventaglio di
condizioni quanto mai
dissimili tra loro (ad esempio
scompenso cardiaco,
P a g i 10
n a
Pagina
1 0
infezioni, patologie noncardiovascolari). In questa
logica è necessario dotare
una
tale
struttura
ambulatoriale di percorsi che
consentano un accesso
rapidamente organizzabile a
diagnostica di laboratorio e
per
immagini,
e
possibilmente a servizi di day
-hospital per terapia
continuative
e
ad
intermittenza, come quelle
infusionali ( vedi i modelli
ematologici ed oncologici).
Gli aspetti fondamentali sono
un accesso rapido ed efficace
ai documenti elettronici del
paziente, ed ai
test
diagnostici in tempo reale:
questo da solo consente una
estrema efficienza medica
con un abbattimento dei
costi. Dove siamo oggi ? Rari
nantes in gurgite vasto,
navighiamo ad anni luce da α
-Centauri … E’ inutile
elencare la mancata
realizzazione dei progetti
partiti da oltre un anno, che
ancora stentano a vedere la
fase embrionale ( ed anche
quella grazie allo sforzo di
singole individualità). Vi è
un grave errore nella
organizzazione della
medicina, ed è ritenere che
strumenti tecnologici ed
informatici possano surrogare
o sostituire il giudizio clinico
e la umanità del gesto
medico: nella misura in cui
migliorano la fruibilità dei
A P D I C
APDIC
dati possono facilitare la
nostra
professione,
diversamente quando
sottraggono il nostro tempo
al rapporto medico-paziente
ed alla discussione collegiale
sono inutili o peggio dannosi.
In questa logica, il tentativo
di costringere il personale
medico anche al lavoro di
segreteria appare nitido nel
progetto di epurazione di una
categoria professionale, che
da sempre svolge la sua
parte: con quale vantaggio
per il paziente ? I medici
saranno occupati al terminale
per completare un referto
tanto sofferto quanto
impersonale (il videogame
ospedaliero), anziché
indagare capillarmente i
dettagli di una storia clinica,
per mantenere accettabili
tempi di attesa in ambulatorio
(la catena produttiva). Gli
ambulatori sono dotati di un
software che potenzialmente
migliora di molto la qualità e
la quantità
dei dati che
riguardano i pazienti ma …..
è una partitura di Wagner !
Occorre una orchestra per
eseguirla, i cui musicanti
continuano a essere decimati
dalla politica di abolizione
del
turnover.
Sarà
interessante vederne l’ultima
evoluzione, quando il
Direttore rimirerà – solo sul
podio – le file vuote degli
archi ! Avere ordito un
dettagliato software – la
partitura – non genera la
Musica. Ogni ipotesi
migliorativa richiede un
investimento in risorse …
Immaginate che, per
“eseguire” il software,
impiegassimo in media 10
minuti a persona (ipotesi
molto ottimistica, a prova ne
ho impiegato fino a 23): per
il nostro carico di lavoro, ad
esempio, i pazienti delle 11
entrerebbero in ambulatorio
alle 14….
Comprendete che il valore
del monitoraggio remoto del
dispositivo è crescente
quanto minori siano le risorse
del sistema sanitario:
perlomeno il tempo destinato
ad ogni singola persona sarà
finalizzato al massimo, e non
disperso per il controllo del
dispositivo, che notoriamente
non si ammala. E’ verosimile
che i tempi tra un controllo
ambulatoriale del dispositivo
ed il successivo si dilatino,
poiché saranno sostituiti da
quelli (più frequenti) in
remoto:
le
visite
ambulatoriali saranno
riservate alle segnalazioni del
sistema di monitoraggio.
Annotazione: il sistema
sanitario ancora non
riconosce – e non retribuisce
– il controllo remoto:
pioniere in questo la
provincia di Trento, che ne
ha deliberato l’approvazione
ed il (magro) rimborso nel
maggio 2016.
“Ara vos prec, per aquella valor
que vos guida al som de l’escalina,
sovenha vos a temps de ma dolor.”
Poi s’ascose nel foco che gli affina.
Purgatorio XXVI, 145-148
P
a . 1 11
2a
0g
1 i6n n
AaPgD
C 11
P
i nI a
Guardiamo al futuro: nuove iniziative dell’AIAC con l'APDIC protagonista
Prof. Giuseppe Boriani
Presidente Nazionale AIAC- Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione
Cari amici dell’APDIC, sono
Giuseppe Boriani e con l'avvicinarsi delle festività voglio
indirizzarvi i più sinceri auguri, un caro saluto e qualche
considerazione. Da più di un
anno si sono ridotte le occasioni di incontro personale
con tutti voi ma ha mantenuto
i contatti con il presidente
Luisi ed è questa l'occasione
per informarvi di una serie di
iniziative condotte in collaborazione fra l’APDIC e
l'AIAC (Associazione Italiana
di Aritmologia e Cardiostimolazione) che rappresento.
Come ben sapete APDIC è
nata contando sulla collaborazione fra pazienti e operatori della sanità, medici infermieri e tecnici, impegnati nel
lavoro quotidiano che si svolge alla Cardiologia del Policlinico Sant'Orsola. APDIC è
un grande esempio di collaborazione e sinergia che ha portato a una serie di risultati
importanti, riguardo ad esempio le esenzione ticket per i
portatori di defibrillatore, le
procedure per il rilascio della
patente di guida, nonché una
serie di iniziative di tipo formativo molto importanti. Come Presidente di un'Associazione nazionale mi sono posto
il problema di come proporre
su più ampia scala iniziative
di collaborazione efficace fra
operatori della salute, pazienti
e cittadini e recentemente ho
promosso un'iniziativa dal
nome “AIAC con NOI” che
vuole porre in diretto contatto
per confronto, dialogo, informazione e varie iniziative gli
associati dell’ AIAC (medici,
infermieri, tecnici) e una serie di Associazioni di pazienti
e cittadini coinvolti nelle tematiche di prevenzione cura e
conoscenza della salute. APDIC è stata la prima Associazione coinvolta e il Presidente Luisi ha già presentato
APDIC in un articolo pubblicato sul sito web dell’ AIAC
(www.aiac.it) .
Tra pochi giorni, il 19 dicembre saremo insieme io e il dottor Luisi in un convegno
nell'aula della Biblioteca del
Senato ove si parlerà di tematiche concernenti il valore della longevità dei dispositivi
elettrici impiantabili. Questo
è un ulteriore esempio a supporto di come il futuro debba
vedere un crescere delle interazioni fa cittadini pazienti e
operatori della salute. Di fatto
lo sviluppo di queste prospettive è un mandato preciso della mia presidenza della AIAC
e sono estremamente convinto
che queste iniziative, originate
magnificamente sulla base di
rapporti personali, in sede
locale, possano essere esportate ampliate e proposte su
ampia scala. Poiché vogliamo
pensare in grande, anticipo a
tutti Voi che il giorno venerdi’
24 marzo 2017 al Palazzo dei
Congressi di Bologna durante
il Congresso Nazionale AIAC
vi sarà una sessione di “AIAC
con NOI” di incontro con i
pazienti e le associazioni. Il
Presidente dottor Luisi e gli
associati dell'APDIC saranno
invitati, con modalità che il
dottor Luisi Vi specificherà
prossimamente.
Ci aspetta quindi un anno di
interessante lavoro con innovazioni nel rapporto di collaborazione motivate dalla necessita di “guardare avanti”
perché i tempi richiedono
sforzi crescenti per la tutela e
la cura della salute. Tutti noi
siamo pronti, continuando e
ampliando forme di collaborazione sicuramente vincenti.
Auguro a tutti voi e vostri familiari e amici i migliori auguri di Buone Festività e di un
Felice 2017
P a g i n a
Pagina 12
1 2
A P D I C
APDIC
Premiazione Concorso “Batte il mio cuore al ritmo del tuo passo”
Il 17 aprile 2016, in occasione dell’Annuale assemblea di
bilancio, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso “Batte il mio cuore al ritmo del tuo passo”.
Hanno partecipato al concorso le due scuole secondarie di
secondo grado di San Lazzaro di Savena: l’istituto “E. Mattei” e l’Istituto “E. Majorana”. Le classi partecipanti hanno
prodotto 26 elaborati strettamente correlati con gli indirizzi
delle sue scuole.
I lavori, apprezzati e valutati da numerosi visitatori, hanno
testimoniato un notevole interesse da parte degli studenti e
dei loro insegnanti per il tema dell’arresto cardiaco e per la
Suggerimenti di lettura per bambini
“Storia di un cane che insegnò a un
bambino la fedeltà”
Di Luis Sepulveda, Guanda, Milano, 2015
sua prevenzione e cura.
Alle due scuole, rappresentate alla premiazione da numerosi studenti e dai docenti
che hanno coordinato l’iniziativa, l’APDIC
ha donato un defibrillatore semiautomatico.
Alla cerimonia ha partecipato il dott. Giuseppe Panzardi, vicedirettore dell’Ufficio
Scolastico Provinciale, il quale ha portato
il saluto del direttore e ha posto in rilievo il
valore educativo dell’iniziativa promossa
da APDIC.
Il dott. Mauro Biffi e il Presidente APDIC
Armando Luisi hanno posto l’accento sulle
finalità del concorso e messo in evidenza il
valore sociale ed educativo del lavoro svolto dai docenti e dagli studenti.
A cura di Elisa Toscano
Il destino è scritto nel nome e il
cane che vive in questo racconto
ha un nome che significa fedeltà:
alla vita e ai legami affettivi che
il passare del tempo non può
spezzare. Questo libro che ha lo
stile della favola è anche un affettuoso omaggio alla tradizione
orale della gente del Sud del Cile, la gente della terra. Si consiglia una lettura insieme, adulti e
bambini: fa bene al cuore!
APDIC onlus
Sede Legale: C/o Lomastro, Via S. Isaia 6/3,
40123 Bologna
Codice fiscale 91328810378
Tel.: 3292127561
E-mail: [email protected]
Sito web: www.apdic.it
Cuore realizzato con stampante 3D e circuito che
simula il battito cardiaco
Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 8350 del 4 luglio 2014
Direttore Responsabile Dott. Mauro Biffi
Organizzazione editoriale e redazione Armando Luisi
Composizione e impaginazione in proprio.
Finito di stampare nel mese di dicembre 2016 presso Tipoarte
s.a.s. di Morini Franco, Via S. Bertella 16/18
40064 Ozzano dell’Emilia BO
Per donazioni, contributi ed erogazioni liberali:
Conto corrente bancario:
Banca di Imola – Dipendenza Ozzano dell’Emilia
IBAN IT 91 X 05080 36990 CC0180633108
L’APDIC può essere destinataria del 5 per mille dell’IRPEF in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi. A tale scopo occorre indicare nell’apposito modulo il codice fiscale dell’Associazione
(91328810378) nella parte relativa al “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative
di utilità sociale …”