MaGgIo 2004 - Bazarweb.info

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MaGgIo 2004 - Bazarweb.info
n.2 maggio 2004
mensile di intrattenimento intelligente
2
EDITORIALE bazar 05 2004
MAra Codalli
Direttore arTistico
[email protected]
Eugenia ROmanelli
Direttore responsabile
Vera RIsi
viceDirettore
[email protected]
bazar 05 2004
laboratori di serena cama e freestylers 3
SKATE
WILL NEVER DIE
Il primo skate è datato 1950. Ma nel
1965 lo skate sparì dalla circolazione.
Motivo? Incidenti fatali provocati da
materiali scadenti… Poi, nel 1970
nacquero le prime rotelle in uretano…
Di Serena Cama in collaborazione con Alessandro Intiso
Cos’è lo skateboard? Per alcuni una perdita di tempo, per
altri uno sport, un gioco o un feticcio
della dominante cultura americana. Per molti è simbolo
di libertà e così doveva essere per i
baby-boomer, i figli del boom economico statunitense, quando
abbandonarono le loro tavole
due per quattro montate su rotelle da pattini con una cassetta
da imballaggio per manubrio, per
comperare
Lo skate cominciò a guadagnare seguaci tra la folla di surfer
attratti dall’idea di poter cavalcare le
impervie asperità della strada. Nacquero subito riviste (la prima
fu Surfguide di Long Stevenson),
si organizzò la prima gara che si tenne a Hermosa, California
, nel 1963. In quegli anni si
produssero più di cinquanta milioni di tavole. Eppure nel 1965
lo skate morì.
Causa: la scarsa qualità dei materiali usati per costruirli come
le ruote in argilla che garantivano
una corsa più liscia ma anche cadute più rovinose. Così
in seguito ad alcuni incidenti fatali, i
comuni bandirono gli skates dalle strade.
Ma lo skate restò nel cuore di pochi appassionati come Frank
Nosworty che nel 1970 progettò
la prima ruota in uretano. Da allora nuove innovazioni tecnolog
iche, ma soprattutto i nuovissimi
skatepark, il primo dei quali inaugurato in Florida nel 1976,
portarono lo sport agli allori della
ribalta grazie anche a skaters come Bruce Logan, Russ
Howell, Tom Sims, Gregg Weawer
e Stacy Peralta. Ciò nonostante, la vecchia nemesi dello
skate – la preoccupazione per la
sicurezza – si ripresentò sotto forma di assicurazioni esorbitan
ti e insostenibili. Gli skatepark
dovettero chiudere le porte al pubblico e aprirle ai buldozer
.
Bisognerà aspettare il 1983 quando i video della Powell-P
eralta fungeranno da propulsori per
il rilancio dello skate e per la sua fusione con la musica
punk e new-wave. Grazie a questo
connubio, infatti, i contest si caricarono di appeal diventan
do dei veri e propri festival. Un mix
di musica, creste, giacchetti chiodati facevano da contorno
alle acrobazie aeree di Tony Hawk,
Rodney Mullen e altri che sembravano trasporre le energie
del punk direttamente sulla tavola.
Oggi grazie a televisione, videogame e tv via cavo il suo fascino
raggiunge e conquista giovani
delle regioni più sperdute del globo che con il loro skateare
azzerano tutti i regolamenti
continuando a rubare l’energia dell’onda per riportarla su cemento
.
Porretta Massimiliano
UNITED SK8ERS OF
ITALY
Di Dario Parente
Milano, Roma, Napoli: tre città a
confronto per chi ama andare in
skate
Sì, è vero, non possediamo una cultura dello skateboard radicata come in altri
paesi, ma nelle grandi città c’è un certo fermento. Soprattutto al Nord, dove le
strutture si sono sviluppate prima, gli skaters sono presenti da diversi anni. Ma non
pensiamo che al Centro o al Sud la situazione sia meno interessante: anche qui
comincia a imporsi questa pratica, per molti vero e proprio stile di vita.
Napoli
Realtà in espansione; qui il Centro Direzionale, fiore all’occhiello degli skaters
partenopei, costruito in marmo, con muretti di ogni forma e misura, scalinate
e handrails. Il fine settimana ci si incontra alla Rotonda Diaz, ma anche nei
pressi della città ci sono ottimi posti per andare in skate, tra cui il nuovissimo
skatepark di Pomigliano d’Arco.
Roma
Il quartiere dell’Eur è il punto di ritrovo degli skaters capitolini. In una zona
ricca di marmo, muretti, gradoni e banks, ci si può sbizzarrire nei week-end.
Il resto della settimana l’appuntamento è al Foro Italico, dove si possono
incontrare skater di ogni tipo, dai b-boy ai punk, fino agli hardcore. Molto
attivo anche il panorama nei dintorni della città, in particolare a Civitavecchia,
Ostia e Fregene.
Milano
Luogo ideale, con i suoi numerosi skatepark gratuiti e sempre aperti,
scalinate, corrimano e rampe nel nuovo polo universitario e nei pressi della
stazione Centrale. In centro luoghi molto frequentati sono piazza Borromeo e
la zona del Duomo, preferita per le scorribande notturne.
4 di serena cama e freestylers
laboratori bazar 05 2004
[email protected]
IL CONTESE’TSERVITO
Di Maria Concetta Furnò
Cinque gli ingredienti
essenziali per fare di un
CONTEST un evento che
faccia gola a tutti. Perché gli
skaters non si accontentano
della solita minestra
tutti
Sono moltissimi i giovani richiamati da questi appuntamenti agonistici,
.
pronti a mostrare il proprio talento e a regalare un grande spettacolo
Ma come si organizzano queste gare?
gli
Locazione – Pubblicità – Sponsor – Musica e Pernottamento, questi
ingredienti base.
:
Non importa dove si terrà la gara, purché il posto possa accogliere
come
competitori, pubblico e strutture adeguate a skateare al meglio,
Fissati
rampe, piramidi, o più semplicemente gradini, scalinate e muretti.
ento
con certezza data e luogo è il momento di pubblicizzare l’appuntam
i quali è
con volantini ed e-mail. E’ necessario inoltre trovare gli sponsor, per
i
possibile chiedere presso gli skateshop una lista di importatori e distributor
500
da contattare. Elementi non trascurabili sono: l’impianto stereo (minimo
dei
watt), un dj e uno speaker. Non dimenticando poi di fornire un elenco
possibili alloggi: ostelli, campeggi e alberghi della zona.
L’evento
must
dell’estate
A maggio prenderà il via la settima
edizione dell’ Etnies European Open.
Queste le location:
21-23 maggio Linkoping (Svezia)
11-13 giugno Monaco (Germania)
10-12 settembre Roma, presso il park di
Ostia Lido
E ANCORA…
25-27 giugno Etnies Bowlmasters a
Brixlegg (Austria)
20-22 agosto European Skateboard
Championship a Basilea (Svizzera)
Comunicare una passione,
il vocabolario degli skate
Di Corinna Capolunghi
Uno skate, le adeguate protezioni e molta buona volontà potranno trasformare un qualsiasi spazio aperto nel vostro
terreno di prova. Ma al di là della necessaria pratica, se non volete essere tagliati fuori da uno dei trend più giovani del
momento non potete esimervi da un tuffo nello skate language.
Quali sono i termini base per comunicare con i Bboys e le Flys (ragazzi e ragazze) di una crew (gruppo):
CONTEST/SESSION: occasione di ritrovo tra skaters, in qualunque spot, ovvero luogo dove ci sia qualcosa di adatto
a skateare.
TRICK: qualsiasi manovra, evoluzione effettuata su uno skate.
STREET: stile di skating che comporta lo skateare usando solo elementi trovati in ambiente urbano.
OLD SCHOOL: un trick, uno skater o qualcosa che si riferisce ad uno stile ormai superato.
GOOFY: si è goofy se si usa principalmente il piede sinistro sul dietro della tavola (detto tail, in contrapposizione con la
parte anteriore detta nose). Se, al contrario, si usa il piede destro sul tail, si è regular.
TWEAK: aggiungere stile a un trick esagerandolo.
SLAM: una caduta pesante.
POSER: chi si finge skater per vantarsi o chiunque cerchi di essere ciò che non è.
PRO: un professionista, capace di ottenere lo sponsor delle compagnie di skateboard.
DILDO BLADES: termine denigratorio con cui gli skaters si riferiscono a chi pattina.
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bazar 05 2004
Volete uno skate che risponda alle vostre esigenz
e, che
sappia prestarsi bene a ogni tipo di performance?
Beh,
se pensate di costruirlo da soli, leggete attentam
ente; le
operazioni non sono semplici.
Il primo vero problema è trovare il legno adatto: comuni
ssimo
acero canadese.
Già, comunissimo si… ma in America, non in
Italia dove
legni come faggio e betulla hanno qualità simili
ma non
perfette come l’acero canadese.
Il secondo, di gravità minore, è rimediare il giusto
stampo in
alluminio e in ultimo una colla efficace per attaccare
i vari strati
di legno (7 o 9).
Le cose si complicano con il pressaggio del legno.
Le tecniche
usate nel nostro paese risultano molto sofisticate
rispetto a
quelle americane e per questo inadatte.
Le questioni sono ancora molte, elencarle tutte nel
dettaglio
potrebbe spaventarvi.
Può essere utile, piuttosto, qualche consiglio affinché
la vostra
tavola sia sempre ok.
• Per migliorare l’aderenza con lo skate attaccateci
sopra uno
strato di griptape.
Potete ritagliarlo a vostro piacimento,
ripassare i contorni con un pennarello nero, per persona
lizzarlo
un po’, e magari marcare un’estremità in modo da
distinguere
il tail dal nose. Quando poi sarà divenuto sporco
e vecchio,
niente paura: si ricomincia. Staccatelo con l’aiuto
del phon e
date di nuovo spazio alla vostra creatività.
• Per i trucks, attenzione: scegliete i gommini in base
al vostro
peso, stile e specialità. I bulloni sono soggetti
a rompersi,
sostituiteli con dei grindking, si montano al contrari
o e sono
praticamente indistruttibili.
• Infine le ruote. Tenete conto della durezza: le 101A
durissime
sono buone per la rampa, le 95-97° per l’asfalto più
ruvido e le
99° per il marmo, gli skatepark e l’asfalto liscio. Lo
spessore:
più strette vuol dire maggiore leggerezza, più larghe
maggiore
aderenza.
Un ultimo suggerimento: provate a cambiare posto
alle ruote
disponendole in maniera tale da evitare che si
consumino
soltanto da un lato.
A questo punto il vostro skate è pronto per chiuder
e i tricks che
più vi piacciono!
laboratori di serena cama e freestylers 5
Di Manuela Trentadue
Una tavola su misura? perche’ no!
Ecco come fare uno skate
Foto di Rafael Casado
SKATE:
Di Francesca Fichera
“Ollie”, “wallie” e “ flip” sono solo alcune delle oltre 100 evoluzioni che lo
skateboard permette di fare. Se si pensa che skateare sia roba da tipico
teenager ribelle che vagabonda per la città con la tavola al piede, si è fuori
strada. Lo skating è una vera e propria arte con alla base molta esperienza,
passione e una buona dose di spericolatezza. Per diventare un vero skater
non basta affidarsi all’improvvisazione: serve la conoscenza delle innumerevoli
tecniche che lo skateboard richiede per essere controllato al meglio. Si inizia
prendendo confidenza con gli “ollie”: semplici movimenti che permettono alla
tavola di saltare rimanendo attaccata ai piedi dello skater. In genere chi cerca
di ollare per le prime volte prova e riprova i movimenti su un tappeto a casa per non farsi male in caso di cadute. Superata questa fase si passa
all’allenamento su campo in cui sbucciarsi le ginocchia e i gomiti è sinonimo di apprendimento. Scale, marciapiedi e superfici di marmo sono l’ideale
per avere le migliori prestazioni. In seguito si provano i vari tricks che vanno dal semplice salto di un ostacolo a flips e slides; per non parlare delle
molteplici figure che si possono inventare in freestyle su una doppia rampa.
tecnica e fantasia
TRICKS
Dietro l’improvvisazione ogni skater padroneggia un
bagaglio di tecnica costituito da un’infinità di tricks:
Ollie è la manovra base dello skate, consiste nel far leva sul
tail con il piede
posteriore per sollevare la tavola con il piede anteriore.
Nollie è l’opposto dell’ollie, un ollie dal nose invece che dal
tail.
Wallie un ollie effettuato con le quattro ruote su una superfici
e verticale.
Grab usare l’una o l’altra mano per stringere qualsiasi
punto della tavola
mentre si è in aria.
Slide ogni trick dove una parte dello skate scivola su qualche
superficie.
Spin far ruotare la tavola orizzontalmente.
Flip far ruotare la tavola lungo il suo asse verticale.
Questa è solo un’intro sulle evoluzioni degli skaters, ma
se siete fortunati
potreste assistere dal vivo persino ad un Impossibile.
Di Corinna Capolunghi
6 di serena cama e freestylers
laboratori bazar 05 2004
[email protected]
La moda degli
skaters
Scarpe da I negozi più forniti di
ginn asti ca Roma:
Line- largo Tevere degli Inventori 46
di Francesca Romana Mariantoni
pianta Hot
a
New Water Works- via G. Avezzana 29
Paradise- corso Vitt. Emanuele 204/206
larga, larghe t-shirt con graffiti e Windsurfing
Powder Pro Shop- via Dei Gracchi 21
Boards- via Massaciuccoli 77
comodi cargo. Per essere un vero Dna
A.S.P- via Famagosta 31
skater non basta una tavola di legno
con quattro rotelle, è necessario pensare,
ire come un vero rider
agire e vest
veste
abiti che assicurano comodità e libertà nei movimenti. Di solito, lo skater
I free-stylers indossano
sulla tavola; pantaloni molto
scarpe da ginnastica a pianta larga che consentono una maggiore stabilità
T-shirt ampie variamente
larghi e rigorosamente a vita bassa per favorire il movimento delle gambe;
ai passanti dei pantaloni,
raffigurate. Non mancano accessori che vanno dalle catenelle da attaccare
in negozi specializzati e
ai polsini stile tennista fino a cappellini di vario genere. Vestiario reperibile
do di dover acquistare scarpe,
soggetto a differenze di prezzo relative alla marca scelta. Supponen
senza contare l’acquisto
pantaloni e t-shirt, si parte da una spesa minima di 120 euro. Tutto ciò
il budget. Se sopravvivete a tale
principale: tavola, truk e ruote che fanno impennare vigorosamente
punto e cominciare a provare i
spesa, non vi resta che salire sulla vostra nuova tavola vestiti di tutto
triks più difficili.
Dirtsurf, da
un semplice
skateboard
allo skateboard
stellare
di Rosa Cristiano
Chi ha voglia di mischiare senza remore le emozioni
del surf con quelle dello skate, non deve far altro che
lanciarsi sul dirtsurf, un attrezzo in grado di offrire
altissime prestazioni su tutte le superfici. Nato in
Australia e lanciato alla fine del 2001, il Dirtsurf è
formato da due ruote in linea, un telaio in alluminio
e freni ad alta sicurezza che danno al guidatore una
sensazione di solidità con la tavola. Veloce e divertente
più di un normale skateboard, il dirtsurf permette di
raggiungere punte di velocità elevate, con un record
di 105 chilometri orari in discesa. Dall’erba alla sabbia,
dal cemento all’asfalto, da superfici lisce a superfici
irregolari, il Dirtsurf, predisposto per l’attacco di una
vela, ci permette di sfrecciare alla velocità del vento.
Stanchi di auto e
mezzi pubblici?
Arriva lo
skateboard volante
L’Airboard, veicolo per il tempo libero prodotto
dall’Arbortech australiana, fa la sua prima
apparizione durante la cerimonia inaugurale delle
Olimpiadi di Sidney 2000.
Lo skateboard ad aria, inventato da un gruppo di
ingegneri australiani, funziona a benzina verde, ha
un diametro di 160 cm, un’altezza di 120 cm, una
pedana alta 30 cm, una base di gomma, un peso
di circa 100 chili e un prezzo che si aggira attorno
ai 26.000,00 euro.
Basta accenderlo, lasciar gonfiare la base di
gomma fino a 5 cm, prendere i comandi e
decollare. Spostando l’asse di equilibrio del corpo
si possono compiere vere e proprie acrobazie.
Il cuscino d’aria permette di sorvolare qualsiasi
superficie solida per un’altezza massima di 4 cm e
raggiungere una velocità massima di 35 chilometri
orari sull’asfalto.
Per vedere l’Airboard in azione consultare
www.airboard.com.au
X
Ami lo skate, sei un professionista, un
principiante o vuoi soltanto avere maggiori
informazioni? Non ti resta che leggere o navigare
e scoprirai tutto su questo sport. Ecco qualche
segnalazione.
Libri
Concrete Wave di Michael Brooke (Paperback)
Lungo La Strada di Andrea Rigano (Kob Records)
SITI:
www.skatemap.it
www.skatecoffee.it
www.skateboardsociety.com
www.6am.it
www.coolboards.it
www.aneema.com
www.skate.it
www.skate.135.it
RIVISTE:
WIMPY
FREESTYLER
FREEZER
6:00 AM
BACO MAGAZINE
SKATEMAG
Foto di Rafael Casado
Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e
collaborare con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci,
delle novità da segnalarci?
SCRIVI A: [email protected]
bazar 05 2004
3-4-5-6
Studenti La SapienzaLABORATORI Skate will
never die
9-10-11
29 Claudio Amendola
RILEGGERE - Achille Piè
Veloce
30
Roberto Pisoni-VISIONI
Il virus Kill Bill
12 Alessandro Benvenuti-
VISIONI Stupidità,
bisognerebbe farci un film
14
15
Caterina Gonelli-ONDE
Coming Soon: cinema che
anticipa i tempi
Pietro d’Ottavio-SINTONIE
Ci vuole orecchio
16-17
Carla Antolini-SCENE
Toc toc? Sono lo spettatore
18 Andrea Rustichelli -SCENE
Primavera di Danza
19 Enrico Lo Verso-SCENE
Da domani sarò libero
21 Fabio Murru-SUONI
i sapori francesi di Nicky
Nicolai
22 Pietro D’Ottavio-SUONI
Nancy Brilli -BRILLETTURE
Fernando Pessoa
Amoruso - NOTTE - birra
31 battiti e brusii
Alberto Traversi NOTTE
32 Aperitivo in hotel
Andrea Lisi
24 Fabrizio
Gianuario-SUONI
Kraftwerk in concerto
Ciro Bertini -LEGGERE
26-27
Generazione degenerata
Marco Begani -FUMETTI
28 FUmetti, roba impegnata
50
Agnese Ananasso - HI TECH
Linee di confine
Oliva Muratore -
51 ARCHITETTURE
Urbana
52
Matteo Bianchini - PICCOLI
Il cestino dei tesori
NOTTE play
33 it loud, madame
53
Valerio Cammarano - SPORT
orienteering, lo sport degli
esploratori
Claudio Coccoluto
34 Volgarità in pista e sullo
schermo
36-37
Chiara Spegni
Tortillas & co!
38-39
Chiara Tacconi
Entradas
Angelita Peyretti Passerotto non
andare via
54 SCIOCCHINA
- GUSTI
55
Valeria Cecilia - CORSI
Confronti artistici: giovani e
maestri
56
Valeria Cecilia - FENOMENI
Reload: cafè crittografico e
nomade
- GUSTI -
40 Eva Buiatti-GUSTI
Tortilla alle melanzane
per extraterrestri
Lorella Scacco -ARTI Artisti
42 allo
specchio
Valeria Cecilia - NET -
57 Zapping nelle web tv
58
Beatrice -ARTI
43 Luca
Il coraggio dell’arte
59
44
Amoruso-SUONI
Comfort in progress
Giulia Premilli - AVERE
Guida al maggio fiorito
architettura
Up! Di Peter Gabriel
23
49
SOMMARIO 7
Marzia di Mento -ARTI
Anteprima bazar: la Casa
della Memoria
Luca Carboni -ARTI
46 Skizzi
Guido Dolara - NOI - Ponti
D’Europa
Franco Andreucci - LORO
I paradigmi della Big Night
Cristiana Scoppa - N:EA, Napoli:
Europa Africa
60 MIGRAZIONI
47 Go to Mali
- GENDER
61 Giulia Premilli
mano alle scope!
48
Morcellin
63 Mario
media di massa e reti di
Mugnaini -VIAGGI
Chiara Pietrella - ESSERE
Naturopata: niente regole?
Uomini,
i - CORTEI
convocazione
[email protected]
Il virus Kill Bill
Un film concepito come
era onirica
in cui confluiscono tutti un’op
film del nostro
immaginario… Un religiosoi canto
ore a
tutto il cinema che ha influenzato d’am
la vita di
Tarantino.
bazar 05 2004
visioni di roberto pisoni 9
capace di affrontare qualsiasi iperbolica circostanza con una convinzione totale.
E dopo di lei le altre splendide figure di donne isolate (Daryl Hannah, Vivica A. Fox, Lucy
Liu) che rappresentano le eterne categorie femminili della mente del cinema di genere,
dal kung fu alla blaxploitation.
Quello che tiene tutto insieme è il formalismo viscerale di Tarantino, l’aria di totale
artificio che governa per intero Kill Bill, dai duelli sanguinosi, all’animazione manga, fino
all’aria da tragedia biblica del secondo volume, mescolata all’ironia affettuosa, che non
trasmuta mai nell’insulto della parodia. Con Kill Bill, Tarantino non ha soltanto realizzato
un film, ha anche inventato lo spazio culturale che gli consente di esistere. Un spazio
fatto di celluloide, una casa del divertimento abitata da fantasmi del cinema in attesa di
accedere al Paradiso della forma assoluta.
Se un negozio di dvd e videocassette è, per il cinefilo onnivor
o, la
casa dei desideri, il noleggiatore o l’impiegato che sta
al banco,
in un mondo perfetto, dovrebbe essere l’oscuro scienziato
testato tutte le pozioni su se stesso, come anche i veleni e che ha
Immaginate che un giorno il nostro spacciatore torni a casa gli elisir.
e si lasci
andare ad un sogno in cui tutti i film che ha visto si incontri
no e si
costruiscano come un’unica emozionante e interminabile
opera: un
cast di gangster giapponesi, donne intrappolate in una prigione
del
sud degli Stati Uniti da secondini sadici, vampiri e sirene
marziali, wrestlers messicani, pistoleri italiani, fantasmi, delle arti
spiriti tutelari. Kill Bill, lo conferma ancor di più il secondo demoni e
volume, è
un film concepito esattamente in questo modo.
Se il folgorante Jackie Brown (1997) sembrava aver spinto
la regia e
la poetica di Tarantino verso un realismo sensibile fino all’elegi
a, la
sua ultima opera folle è la vendetta dell’ex-impiegato del videosto
re,
innamorato di tutte le epifanie vissute tra gli scaffali di
lontani drive-in della periferia e nei minuscoli festival gore. vhs, nei
Kill Bill è un religioso canto d’amore a tutto il cinema che ha
la vita di Tarantino, un cinema definito spesso di serie b, mainfettato
che ha
nella cifra popolare e nelle trovate spettacolari la sua sacra peculiar
ità.
Quando un film sa essere popolare con stile e classe non
mai all’appuntamento con Tarantino, è di sicuro nella lista manca
dei suoi
favoriti.
Questa infervorata lettera d’amore al cinema sotterraneo che
è Kill Bill
ha anche un chiaro destinatario: Uma Thurman, la sposa sanguin
ante
trasformata in una samurai vendicatrice, che domina lo schermo
ogni istante, urlando imprecazioni in americano o in giappon in
ese,
KILL QUENTIN, KILL
Ama i film d’autore ma è un fan degli spaghetti western e dei film di
genere. Perché è lì che emerge tutta l’italianità…
Intervista a Quentin Tarantino
Ai bordi di una piscina hollywoodiana, Tarantino, occhiali a goccia dalle lenti
rosse e camicia a righe sottili, sembra un personaggio uscito dalle pagine di un
romanzo di Elmore Leonard, amatissimo scrittore noir, da cui l’enfant terribile del
cinema americano ha tratto Jackie Brown (1997) e a cui si è spesso ispirato per
i suoi dialoghi scoppiettanti. Non è di letteratura però che si parla per discutere
dell’atteso volume due di Kill Bill ma di cinema. Del suo culto assoluto per i film di
genere italiani e di come questa seconda parte dell’epica della Sposa sia all’insegna
non più, o non solo, del kung fu ma soprattutto del western spaghetti. Quentin si
sbraccia snocciolando nomi e titoli dei suoi film di culto, e sono centinaia, per lo più
sconosciuti al pubblico medio, che ha consumato per anni in tv e nel videostore dove
lavorava prima di diventare regista. Quello che è certo è che lo stesso entusiasmo
caratterizzerà la sua missione a Cannes quando, nelle vesti di presidente della
Giuria, dovrà snocciolare il palmarès 2004 del festival.
Hai detto che Kill Bill è il tuo primo film-film, cosa intendi con questa formula?
Tutti i film che ho realizzato in precedenza, da Le iene (1992) a Pulp Fiction
(1994), si svolgevano a pochi metri da qui, laggiù o in quell’altro angolo di Los
Angeles. In questo mondo che è il mio. Kill Bill invece accade tutto in un universo
dell’altrove, un universo fatto solo di film, che non ha niente a che vedere con la
vita reale. Per questo lo chiamo il mio primo film-film. Tutte le vicende di Kill Bill
avvengono in un mondo che esiste soltanto sullo schermo.
Questo secondo volume è stato realizzato non più all’insegna del tuo amore per il
cinema orientale ma dello spaghetti western…
Quando si parla di spaghetti western, il primo nome che devi citare è inevitabilmente
quello di Sergio Leone. Ma Kill Bill vol. 2 è stato influenzato più da Sergio
Corbucci che da Leone. Infatti nel mio film ho utilizzato due temi di Morricone
tratti da un paio di opere di Corbucci che ho amato moltissimo: Navajo Joe (1966)
e Il Mercenario (1968) con Franco Nero e Tony Musante. Ma c’è un film che è
ancora più marcatamente all’origine di Kill Bill: Da uomo a uomo (1968) di
Giulio Petroni, con Lee Van Cleef e John Phillip Law, un western di vendetta
durissimo che mi ha segnato profondamente. Avevo già utilizzato due brani della
sua colonna sonora nel volume uno, ma è lo scenario archetipico della storia di
vendetta che è fondamentale: i quattro killer che uccidono la famiglia, il bambino
che ne è testimone, cresce e si vendica, quindici anni dopo, con dei fantastici duelli uno contro uno.
Ci sono tutti gli elementi dello spaghetti western: l’amore per i dettagli, le iperboli, gli zoom stretti
sugli occhi, i filtri rossi, i cattivi diabolici. Per me è un’opera seminale, il vero classico. E nel
secondo volume c’è molto di quel film, incluso il nome del personaggio principale, Bill, che là era il
buono e qui invece l’essenza del male.
Perché ami di più i film di genere che non i film d’autore? Tutti i registi americani, se devono
citare i loro maestri, fanno i nomi di Antonioni, Fellini, De Sica, tu sei l’unico che va a ripescare
film popolari che vengono sottostimati dalla critica…
E’ abbastanza divertente. Io amo anche i film d’autore, ma sono un fan dei sottogeneri. I registi
che citano Pasolini, De Sica e Antonioni, li hanno scoperti durante gli anni del college negli anni
sessanta, e sono stati la loro prima introduzione al cinema italiano. Io ho scoperto i film italiani
più tardi, in televisione. E in tv non trasmettevano le opere d’arte, ma gli spaghetti western, i
film di fantascienza di Antonio Margheriti, i peplum di Vittorio Cottafavi, gli horror di Mario
Bava. Sono cresciuto guardando questo cinema che è diventato il mio cinema. Non dico che non
mi piaccia Umberto D. (1952) o Ladri di Biciclette (1948), ma per paradosso quei film
potevano essere girati anche in Irlanda. E’ nei film di genere che invece, per me, emerge di più
l’italianità. E negli anni sessanta i film di genere italiani erano insuperabili.
Che effetto ti fa essere stato scelto come presidente della giuria di Cannes, dopo aver
presentato lì i tuoi primi film e aver vinto il festival?
Da ragazzino ero un cinefilo, divoravo film e, crescendo, mi sono innamorato di
Cannes, è diventato una specie di luogo da sogno per me. Il mio primo desiderio da
adolescente non era fare il regista ma, prima o poi, riuscire ad andare a Cannes. Era
come il mondo di Oz, volevo andare a Cannes, vedere i film e basta. Quando Le iene
è stato scelto per un A Certain Regard, ero contentissimo perché, anche se non era
in competizione, il mio film veniva mostrato al Grand Palais e questo mi bastava, il
mio sogno si era realizzato. Poi ho realizzato il sogno di vincere con Pulp Fiction e
ora, eccomi qua, presidente della giuria.
Quali film vorresti vedere e premiare?
Credo che il presidente e la giuria di un festival siano un po’ come i guardiani dell’estetica.
Con la loro decisione decidono lo status estetico dell’annata cinematografica, specialmente a
Cannes, che è il festival più importante del mondo. Non solo, è anche il festival che ama di
più i suoi film, che li abbraccia teneramente. Quello che farò, con tutte le mie forze, è premiare
i film più belli, senza lasciarmi influenzare da scelte politiche o nazionalistiche come spesso
accade nei festival. Cercherò di convincere la giuria a puntare sui film che, a prescindere da
tutto, sappiano indicare delle strade brillanti per il cinema e la sua estetica.
10 di roberto pisoni
visioni bazar 05 2004
[email protected]
Soy Cuba
Un tesoro riscoperto in dvd
Dimenticato volontariamente per trent’anni, Soy Cuba, film di
Mikhail Kalatazov è stato riscoperto nel 1992, dopo la caduta
del muro di Berlino, e si è subito imposto come uno dei grandi
capolavori misconosciuti della storia del cinema. Ora esce
finalmente in Dvd in Francia (dalla meritoria Mk2, già curatrice
insieme alla Cineteca di Bologna dei restauri dell’opera omnia
di Charlie Chaplin e della sua diffusione in Dvd) in un edizione
assolutamente imperdibile.
Quando nel 1992 Francis Ford Coppola e Martin Scorsese videro
per la prima volta il film di Kalatazov, si sentirono un po’ come
Cristoforo Colombo davanti al Nuovo Mondo: Soy Cuba sortisce
sugli spettatori una fascinazione sorprendente e dona a ciascuno
il sentimento della scoperta. Chi si aspetta di vedere una pesante
lezione di realismo socialista (il film fu prodotto e censurato
dall’Unione Sovietica in anni ancor poco disgelati), si imbatte
invece nell’intensa bellezza di una terra mitizzata, Cuba, dalla
macchina da presa di un genio della forma.
In quattro episodi, il film racconta l’irresistibile ascesa di Alberto,
Pedro e Enrique, studenti di paese che diventano guerriglieri per
combattere la miseria e opporsi al regime tirannico di Batista.
Il Dvd ha il merito di offrire un superbo transfert video, che
consente di apprezzare le incredibili qualità plastiche del film,
in un bianco e nero meraviglioso, e la preziosa versione originale
spagnola.
I commenti di Scorsese e Samuel Blumenfeld, competenti ed
entusiasti, tendono ad ascrivere troppo il film al cinema sovietico,
cercando di legarlo alla tradizione Eisenstein. Rivedendolo, invece,
non si possono non intravedere i punti di contatto con altre opere
capitali del cinema cubano, da Historias de la Revolucion (Gutiérrez
Alea, 1960) a Cuba 68 (Garcia Ascot, 1962), due film a episodi
che ricostruiscono gli ultimi giorni del regime di Batista. Inoltre
Soy Cuba, come tutto il cinema cubano post-rivoluzionario,
partecipa alla creazione di due figure mitriche: quelle del guajiro
e del barbudo, celebrati nel 1959 da Gutiérrez Alea nel suo
cortometraggio Esta tierra nuestra.
Il film è celebre per alcuni movimenti di macchina divenuti
leggendari per complessità e armonia, ma è ogni dettaglio, dalla
fotografia agli attori, a farne una sinfonia indimenticabile per gli
occhi.
Soy Cuba di Mikhail Kalatazov, Urss/Cuba, 1964,
MK2, 2DVD, 24,99 euro
[email protected]
bazar 05 2004
visioni di roberto pisoni 11
Un film la cui garanzia indiscutibile è la veridicità della storia, con cui ci urla,
è già
scena dopo scena, che non può essere sottoposto a giudizio. Perché tutto
successo…
aspirano alla sociologia spicciola del male contemporaneo, odora di raggiro
Da lontano Monster, come tutti i film che si ispirano alla cronaca nera e sotto sotto
sotto il braccio, “un film basato su una storia vera”, si presenta con
etichetta
bella
sua
la
Con
attese.
le
delude
non
,
purtroppo
sensazionalistico. E la visione,
né a inganni.
trucchi
a
né
ricorrerà
non
che
l’assicurazione dell’autenticità e la ferma intenzione di mostrarci
la salva da uno stupro e la coinvolge in una folle spedizione,
lesbica,
giovane
una
strada
sua
sulla
incontra
disperata
prostituta
una
cronaca:
di
Ecco il fatto
dollari in attesa di cambiare vita. Se qualcuno, a questo punto, comincia ad
costellata di omicidi gratuiti, in cambio di una macchina e qualche manciata di
le: Aileen “Lee” Wuornos, la protagonista, è vissuta davvero, è stata la
avvertire un po’ di fastidio, arriva tardi. Monster ha un marchio di garanzia indiscutibi
ottanta ed è finita sulla sedia elettrica dodici anni dopo (nel 2002). La
anni
degli
fine
la
verso
”
“esercitato
ha
,
americana
storia
prima serial killer donna della
Wuornos. The Selling of a Serial Killer, 1992 e Aileen. Life and Death of
(Aileen
d
Broomfiel
Nick
di
sua storia è stata già raccontata in due notevoli documentari
Story, 1992), un’opera (Wuornos di Carla Lucero), molti instant-book, un
a Serial Killer, 2003), ha ispirato un dramma televisivo (Overkill: The Aileen Wuornos
criminale.
agiografia
propria
e
vera
una
di
atto
l’ultimo
è
fumetto e decine di siti web. Insomma Monster
su…” e “Aileen Wuornos è stata incriminata e condannata…) il film ci
Introdotto e chiuso dai cartelli che certificano la correttezza dell’operazione (il “basato
perché ha trovato la retta distanza tra empatia per il personaggio e il rifiuto
urla, inquadratura dopo inquadratura, che non può essere sottoposto a giudizio,
insomma, a cui ci sottopongono i film tratti dalle storie vere, una
ricatto,
Il
bello.
è
dunque
della fascinazione: tutto è desunto dal vero, dunque è giusto,
rafica. Ma non è così che vanno le cose, Elephant di Gus Van Sant ce lo ha
specie di platonismo riveduto e corretto attraverso la forma dell’inchiesta cinematog
le proprie scelte linguistiche. Il come raccontare vale tanto il cosa, proprio
e
vero
del
dolore
il
e
fragranza
la
tra
dimostrato: è difficilissimo trovare l’equilibrio
, lo sguardo, allora, valgono tutto.
sfumature
le
perché il cosa è già accaduto ed è, nella sostanza, immodificabile. Gli accenti,
tra la performance atletica e l’attrazione da baraccone. Monster
situato
va
che
valore
un
è
dorati,
e
ti
indipenden
prodotti
di
genere
La verità, invece, in questo
Patty Jankins (all’esordio) che, in nome del vero, le consiglia
regista
la
lettera
alla
segue
Theron,
è una specie di Luna Park del sordido in cui la star, Charlize
ne
da competizio e irriconoscibile: una quindicina di chili in più e protesi di
di esasperare appena può. Cosa difficile per l’attrice, truccata come una macchina
“mostro”.
nel
o
trasforman
la
e
viso
il
o
ogni genere (agli occhi e ai denti), che le trasfiguran
e devastata è veramente (incredibile!) Charlize Theron.
Ecco il secondo criterio di verità del film: non solo la storia è vera, ma quell’attric
della maggior parte dei film basati sui fatti di cronaca, sono esperiti
l’essenza
è
che
trucido,
o
naturalism
questo
rumoroso,
show
Questo verismo degradato a
il tour de force di un’attrice che gioca a sporcarsi le mani
questo:
che
vede
si
non
dell’eroina
in Monster a un punto di estenuazione ultima. Sotto il trucco
(ovviamente ha ricevuto il premio a Berlino e l’Oscar), la
performance della macchina da presa che si agita per farci
godere senza mezzi termini del camuffamento (come definire
altrimenti le inquadrature che indugiano sulle rotondità
provvisorie di Charlize?). Anche la morale è quantomeno
allarmante. L’eroina si prostituisce e trova le sue vittime tra
i clienti, che uccide senza rimorsi. Sensi di colpa? Una sola
volta quando scopre nel portafoglio di una delle sue vittime
la foto della moglie, su una sedia a rotelle. Gli altri, i sordidi
che frequentano le prostitute, dopo tutto se la sono cercata.
Ma il marito di un handicappata si può comprendere, con
lui bisogna essere indulgenti. In fondo il film dice di porsi
alla giusta distanza dal soggetto, ma lo sposa in quello che
ha di più squallido. Che piacere si può provare a vedere un
personaggio antipatico che si autodistrugge uccidendo gli
altri? Sola, minuscola e tenace Christina Ricci, resiste come
può, iniettando un briciolo di verità in un film imbroglione
che si crede intoccabile.
Il cinema e la cronaca: chi e’ il
mostro
vero?
12 di alessandro benvenuti
visioni.in pillole bazar 05 2004
La
[email protected]
STUPIDITA’: BISOGNEREBBE FARCI UN FILM
terza
Poi faranno il Papa nero. Poi l’Islam invaderà l’Occidente. Poi la
per tutti.
rancide
i
arachid
e
pianti
sospiri,
saranno
dopo
e
le
guerra mondia
se il
Anche
ta.
ottimis
Così Nostradamus profetizzò secoli fa. No, io resto
più
i
sono
colore
di
li
cardina
i
che
Papa nero potrebbero farlo. Mi dicono
il
perso
hanno
non
dunque
mondo
del
povere
regioni
da
o
motivati. Vengon
lo
valore,
un
contatto con la realtà; lo sanno che certi valori hanno ancora
fra il
sentono sulla pelle. I cardinali bianchi hanno messo troppo sapone
ità.
credibil
darsi
per
nero
farà
lo
Chiesa
la
Esatto,
mondo e l’epidermide.
e
iti
impaur
e
ricchi
più
sempre
ricchi
Coi
nostro.
il
mondo
Che strano
sempre
impegnati a far crescere la paura come difesa preventiva e i poveri
da
sogni
nostri
Nei
ostili.
ente
più numerosi e cattivi e apertam
da
telegiornalizzati, che i loro corpi ossuti trasformeranno in incubi
verranno
sedare con dosi sempre più massicce di sonniferi, i paria del mondo
nostri
dei
ioni
spiegaz
ci
chieder
a
con il machete, kalashnikov e gli RPG
le chiavi
comportamenti. Se non si accontenteranno di quelle, vorranno
nostro
di casa per saccheggiarla. Se noi che avevamo impiegato tutto il
quadri.
dei
logiche
cornici
le
con
ingegno per accozzare i mobili ai colori,
parte di
dalla
essere
di
Rabbia
poveri.
quei
come
Ma anch’io ho tanta rabbia
della
ia
battagl
la
)
sempre
no
consola
ci
che
Ferrari
le
parte
(a
perso
chi ha
qualche
ragione. Di avere delle figlie che si stanno fottendo i reni perché
anche
belico
dell’om
disotto
al
cm.
20
ni
idiota ha voluto le vite dei pantalo
o
abituat
c’è
non
bianco
Il
vento!
il
male
Fa
o!
motorin
sul
d’inverno! Anche
futuri
ili
al vento nella pancia. Fra i nostri figli, piccoli probab
c’è
soldatini del domani in guerre comandate da altri, al momento
subito si è
ente
l’Occid
E
a!
problem
che
Dio
:
eccesso
in
l’emergenza grasso
nostre
le
rare
dotato della International Obesity Task Force per monito
figli un
nostri
ai
e
ritrovar
far
è
a
pessime abitudini alimentari. Il problem
a di
problem
il
hanno
che
quelli
a
Pensate
cibo.
nuovo rapporto con il
i cui
nostri
figli
Poveri
ità!
semplic
quanta
Oh
cibo!
il
proprio
trovarlo
/ tivvù.
nemici sono le merendine fuori pasto e la combinazione nutella
le firme
loro
o
decidon
poi
video
al
davanti
r
Fortuna che dopo tanto mastica
nelle
cui
in
mondo
un
in
tati
disadat
sentirsi
non
per
re
indossa
che devono
quei
con
Amori
e.
città d’arte i monumenti più visitati son le boutiqu
i? Coi
capelli pieni di colori? Saper dissipare la noia che cresce nei neuron
ghini,
pearsin
i
tutti
farsi
a
portano
li
e
mano
per
no
genitori che li prendo
frega: fra un
i tatuaggini. Sì, così non rompono i coglioni; tanto a noi che ce
la vita se
anno o due divorziamo! E certo, mica che uno se po’ fregà tutta
della
sioni
trasmis
le
stanno
ce
poi
che
scelta
ha sbagliato a fare una
Siamo una
Defilippi che annamo lì e ce spiegamo come stanno ‘e cose no?
civiltà ridicola che si autocelebra attraverso le canzonette e le finte
ce
emozioni costruite in vitro da pessimi sceneggiatori televisivi. Aridate
(senti
ni
america
agli
er Craxi de Sigonella: l’unico che seppe dire picche
coloro nel
che mi tocca dire!). E mi viene di inchinarmi al dramma di tutti
Mi viene
.
dignità
senza
o
con
lutti
i
e
sete
la
e
fame
la
mondo che soffrono
ritrovo
di dire via amo anche se loro giustamente mi odiano perché mi
cosa deve
alleato senza distinguo con l’altra parte del mondo, quella che sa
giorni
90
a
pagare
nel
:
dignità
nostra
la
Dov’è
fare perché la pace ritorni.
Ti do
quella.
per
morì
e
nonno,
mio
disse
parola,
mia
la
do
Ti
bene?
se va
O caro
.
un’altra
pensano
ne
la mia parola, dicono quasi tutti oggi, e intanto
nell’87.
e
milanes
night
un
in
i
conobb
lo
Io
?
Silvio perché non hai carisma
via via
Mi fece l’effetto di uno che parlava e credeva d’essere quello che
votato
“l’ho
dissero
raccontava. Mai cambiato idea su di lui. E quelli che
che
crediate
non
Ma
i?
svegliat
poi
perché mi ha fatto sognare”? Si saranno
più
enze
intellig
uto
conosci
mai
ho
Non
!
davvero
No
eh?
io sia di sinistra
contro
inutili di certi pensatori di gauche. Belli come tante mongolfiere
cita
che
Richler
M.
di
Una
i.
sole: ossia inguardabili. E ora due citazion
ano di
trabocc
i
peggior
i
mentre
ioni,
convinz
hanno
Yeats: “I migliori non
re
governa
difficile
è
“Non
Benito:
ini
Mussol
di
L’altra
i”.
passion
intense
o.
d’alberg
camera
una
di
gli italiani, è inutile”. E’ tardi. Accendo la tivvù
,
libanesi
i,
irachen
esi,
palestin
arabi,
ani:
Ci sono un sacco di musulm
o
marocchini, ceceni, sauditi…chi li distingue più. Saltellano, brucian
alle
davanti
bandiere, minacciano, cantano, maledicono, e lo fanno
ui e mi dico:
telecamere. Non so se è la CNN o Al-Jazeera o Al-i-mortacci-t
Io lo
isti?
giornal
i
e
men
camera
il
subito
ano
massacr
Ma com’è che non
li
farei. Se la rabbia è così tanta come quella che si vede, perché non
a. Lo
fanno a pezzi in diretta? E poi capisco tutto e torna in me la speranz
ani
musulm
e
i
cristian
era
telecam
una
a
fronte
Di
fanno per farsi vedere.
finale?
l’arma
dunque
questa
E’
uguali.
cretini
sono
14 di caterina gonnelli
onde bazar 05 2004
[email protected]
Un canale che esplora il mondo cinematograficone
con acuti approfondimenti e una colta visio
d’insieme. Mai banale.
produttori, costumisti, curiosità e
Se amate il cinema e volete sapere tutto su attori, registi,
di anticipo rispetto ad altri canali
giorno
qualche
con
saperlo
volete
tto
soprattu
e
trame dei film,
che senza spendere un euro
canale
il
SOON,
COMING
su
di informazione, allora sintonizzatevi
bravi i conduttori tra i quali spicca il
esplora il dietro le quinte del grande schermo. Buoni i consigli,
facile arroganza, qualità sempre
giovane e talentuoso Mauro Donzelli. Non il Big Gim di turno dalla
to, simpatico, colto, un po’
prepara
ma
sta,
più richiesta nella conduzione televisiva della tv generali
o, saccentello Donzelli sa
paffutell
o,
Occhialin
sempre.
da
re
conosce
di
sembra
che
il vicino di casa
ogni giorno dal lunedì
autore,
anche
è
cui
di
Live,
Soon
e vuole sapere: con la trasmissione Coming
giorno successivo, intrattiene gli
al venerdì alle 18.00 con repliche a mezzanotte e alle 10.00 del
rilassata, una sorta di salotto di
ospiti in due ore di diretta raccontando il cinema in un’atmosfera
a partecipare con telefonate
invitato
è
tatore
casa nostra, un salotto interattivo al quale il telespet
al cinema, un modo per
dedicato
ente
interam
ore
contenit
show
talk
primo
del
tratta
e email. Si
dal doppiaggio alla
spazia
si
to:
conosciu
meno
quello
su
anche
aggiornarsi sul cinema “famoso” ma
facilmente alle domande di Donzelli
produzione fino alla promozione. I suoi ospiti sembrano aprirsi
ore che, come ognuno di noi
forse grazie alla passione e alla competenza critica di un condutt
one.
vorrebbe, ha fatto di una passione la propria professi
Coming Soon
il cinema che anticipa i tempi
:
Nile TV, non solo Piramidi
L’Egitto vi affascina, volete viaggiare senza spendere un euro?
NILE TV è il canale satellitare egiziano dedicato
alla storia, alla cultura, alle news ma soprattutto alla realtà
egiziana, passata, presente e futura. Con un
occhio di riguardo all’affascinate Cairo, metropoli dalle mille
sfaccettature, culla di una millenaria civiltà e allo
stesso tempo in continua evoluzione, NILE TV cattura l’attenz
ione e la curiosità del telespettatore. Peccato
non conoscere la lingua benché il mito dell’Egitto superi
ogni ostacolo. Per sapere le altre campane della
politica internazionale Nile International trasmette in lingua
inglese e francese news e aggiornamenti, pareri
di esponenti politici del mondo arabo, approfondimenti e dibattit
i per chi non si ferma alle apparenze. NILE TV
è anche documentari, arte, economia locale e internazionale,
programmi dedicati alle donne e allo spettacolo.
Per uno zapping di qualità.
BBC WORLD…
Raffinata, inimitabile, originale, equilibrata, di
qualità: è BBC WORLD , il più apprezzato canale
d’informazione globale realizzato dallo staff della
BBC. Belle le immagini, esclusive e mai scopiazzate,
esempio di attenzione per la fotografia, bravi i
conduttori, sempre obiettivi, affidabili, mai eccessivi.
Tutto ciò potrebbe far sospettare qualche aspetto
noioso di questa tv molto british che invece riesce
a catturare anche l’attenzione del telespettatore
disattento, complice la presenza di dieci redazioni
in tutto il mondo con oltre settanta corrispondenti
ed inviati speciali giovani e ben preparati, pronti
ad ogni avventura. BBC World, raccontata in un
perfetto inglese Oxford, è riuscita a contrastare la
superpotenza a stelle e strisce CNN tanto da essere
seguita anche negli States. Il canale propone 24 ore
al giorno di news, reportage e scottanti talk show sui
temi di attualità. Voto? 10 e lode.
Azioni, bot e mibtel!
Momento di crisi internazionale, incertezza e sfiducia
negli investimenti (per i fortunati che possono
permetterseli): difficile districarsi nella giungla
dell’economia e della finanza. MEDIOLANUM è il canale
interamente dedicato a questi temi : un po’ accademico
e ingessato, rimane comunque uno strumento utile per
orientarsi nel complesso mondo della finanza attraverso
interviste a imprenditori e guru della finanza ma anche
gente comune che punta più alla pratica che alla teoria
svelando i segreti del mestiere e mettendo a nudo
i problemi dei piccoli risparmiatori. Tra i vari canali
dedicati agli investimenti azionari da segnalare anche
VENTIQUATTRORE TV, la televisione del Gruppo Sole 24
Ore che offre tanta diretta, rubriche di approfondimento,
news dai mercati finanziari, filmati di forte impatto
visivo e programmi sui piaceri della vita, in vista del week
end, come la vela, le mostre, i libri e le auto. Visione
sconsigliabile agli squattrinati...
bazar 05 2004
[email protected]
sintonie di pietro d,ottavio 15
La Quinta di Beethoven e le fughe
di Bach tra le note calde del jazz e le
pause intense della prosa. Tutto via
etere affiancato da “radiocronache” di
spettacoli e inedite produzioni teatrali
per radio.
E’ un vero e proprio “auditorium” via
etere ricchissimo di musica classica e
lirica dal vivo e non solo. Da 13 anni in
onda sulle frequenze della Rai, RadioTre
Suite offre anche concerti jazz e originali
“radiocronache” di spettacoli teatrali.
L’ammiraglia della programmazione
della “radio della cultura” propone quasi
quattro ore di trasmissione in diretta
tutti i giorni, dal lunedì alla domenica
dalle 19.50 alle 23.30 (e il sabato fino
alla mezzanotte). Per gli ascoltatori
melomani è una autentica manna: in
nessun’altro canale è possibile ascoltare
i concerti e le grandi opere in diretta
dalla Scala di Milano, da Santa Cecilia
o dal Teatro dell’Opera di Roma, dal
San Carlo di Napoli, dal Carlo Felice di
Genova e ancora dagli altri “templi” della
lirica italiani e europei. E non mancano
i concerti dai grandi festival, come il
Ferrara Musica o l’imminente e atteso
Maggio Musicale Fiorentino, che sarà al
centro della programmazione di questo
mese. Le note della Quinta di Beethoven,
gli acuti della Tosca di Puccini, le fughe
di Bach, le memorabili registrazioni di
Arturo Toscanini o Maria Callas, non
sono le uniche pagine di musica ad alta
qualità trasmesse da Radio Tre Suite,
che riserva lo spazio dell’intera trasmissione
del martedì al jazz e quello del venerdì al teatro.
La prosa via etere piace e allora quelli della Suite
hanno pensato di affiancare alle “radiocronache”
di spettacoli delle produzioni specifiche di
teatro per radio, con una lunga serie dedicata
al Novecento francese. Oltre alla trasmissione
di concerti e spettacoli, la serata di Radio Tre
Suite si snoda in un fitto percorso di rubriche
dedicate ad eventi culturali, presentazioni
di mostre, rassegne, recensioni di dischi,
libri e spettacoli, con ospiti in studio o in
collegamento telefonico. Tra i prossimi eventi
in onda spicca - giovedì 13 alle 21 - il concerto
che vedrà protagonista Sawallish in diretta
dall’Auditorium Parco della Musica di Roma. Le
voci che si sono alternate nella trasmissione,
curata dal responsabile della programmazione
musicale di Radio Tre Michele Dall’Ongaro, sono
quelle di Guido Barbieri, Nicola Campogrande
e Oreste Bossini, oltre a quelle degli attuali
conduttori: Guido Zaccagnini, impegnato dal
lunedì al venerdì, e Michele Mannucci, sabato e
domenica. On-line: www.radio.rai.it/radio3
CI VUOLE
ORECCHIO
PATCHANKA!
Dal melting pot sonoro dei Mano Negra di Manu Chao,
un nome che identifica una
radio libera, ma libera veramente
La musica dal vivo in diretta alla radio. E’ la formula – magica,
ma semplice - del successo
di “Patchanka”, in onda su Popolare Network, il più seguito
circuito radiofonico nazionale,
l’alternativa per eccellenza alle emittenti private commerciali.
E quando una radio libera (“ma
libera veramente”, per dirla con Finardi) diffonde musica libera,
allora scocca la scintilla
del grande fascino dell’ascoltare. In fondo “Patchanka” è tutta
qui: riprendere la geniale
intuizione delle celebri “John Peel Sessions” iniziate negli anni
Settanta alla Bbc e scegliere
un nome legato al melting pot sonoro dei Mano Negra di Manu
Chao, il Caronte che ha
traghettato il rock dal vecchio al nuovo millennio. Manu Chao
che non poteva mancare nel
lungo elenco di artisti transitati negli studi della radio in questi
sette anni di trasmissioni,
insieme a tanti musicisti di calibro e qualità: Caetano Veloso,
Tiromancino, Carmen Consoli,
Daniele Silvestri, Subsonica, Laurie Anderson, Carlinhos Brown,
David Sylvian, Frankie
Hi NRG, Bill Wyman, Chemical Brothers, Coldplay, CSI, Herbie
Hancock, Afterhours,
Elettrojoyce, John Frusciante, David Byrne… l’elenco è troppo
lungo per essere riportato al
completo. Meglio accendere la radio su Popolare Network
(le frequenze le trovate su
www.radiopopolare.it/patchanka ) dal lunedì al venerdì tra
le 14 e le 15.30, oltre che il
venerdì sera alle 21.30. Marina Petrillo, dallo studio di Radio
Popolare Milano, ed Elisa
Graci da quello di Radio Città del Capo Bologna, dirigono
il traffico della musica suonata
e aggiungono notizie, introducono interviste, lanciano rubriche.
Le ultime da Londra le
racconta il corrispondente Fabio Barbieri.
Ecco a voi An
tonella Caram
ia: l’ultimo co
ricorda è il di
mpleanno ch
ciottesimo (p
e
otete anche
di aver compi
crederle…) ch
uto l’altro ieri
e dice
(potete anch
In onda dalle
e crederle…
9.30 alle 13.3
).
0 dal lunedì
RadioNorba
al venerdì su
(le frequenze
su
pomeriggio
w
w
w
.ra
di
onorba.it),
fa la mamma,
il
e la sera è ci
aspetta una
nefila convin
chiamata da
ta. E
Brad Pitt...
16 di carla romana antolini
scene bazar 05 2004
[email protected]
Toc toc?
Sono lo spettatore
Lo spettatore bussa alla porta, la protagonista apre. Non
esiste biglietteria, nè foyer, non c’è platea, né palcoscenico.
Il nuovo teatro abita le case e invita gli spettatori a cena
7-8-9 maggio
Cada Die Teatro
LOS LOCOS DEL CALVARIO
di e con Giancarlo Biffi
regia di Mauro Mou, Silvestro Ziccardi
Ven 7 maggio ore 21 La Faggiola
sab 8 ore 21 La Lodola
dom 9 ore 21 Casa Grasselli
prenotazione obbligatoria 051 6704373
20 - 31 maggio
Iraa Theatre
THE SECRET ROOM (La stanza segreta)
ideazione e regia Renato Cuocolo
con Roberta Bosetti
traduzione Stefania Bertola
da giovedì 20 a lunedì 31 ore 20.30 luogo segreto
prenotazione obbligatoria 051 6704373
Sono nuovi palcoscenici quelli che il Teatro delle Ariette cerca e abita
per proporre un
teatro senza sipari, né poltrone nella rassegna “A teatro nelle case”.
Il loro agire teatrale
strettamente collegato al rapporto con la natura e con il cibo li ha portati
successo in festival italiani ed europei, tanto che lo spettacolo “Teatro ad ottenere molto
lo spettatore cena a tavola con la compagnia, ha compiuto ad aprile da mangiare?”, dove
la 300esima replica.
Il teatro delle Ariette nasce proprio nell’Azienda Agricola “Le Ariette”
nel bolognese,
dove il gruppo ha iniziato a proporre i suoi spettacoli,
trovandosi ben presto ad invitare altre compagnie. Piano piano sono
state abitate tante altre case del territorio, prima a Castello di Serravalle
anche a Monteveglio e a Bazzano. E poi il teatro ha abitato anche fienili,
e poi
forni del pane e ospedali. La rassegna giunta quest’anno all’ottava edizione
propone a maggio un spettacolo dei sardi Cada Die Teatro e della
Compagn
ia
australian
a
Iraa
Theatre.
Dal
7
al
9
maggio
in
diversi
spazi Cada Die
propone “Los locos del Calvario”, che narra le giornate dei ragazzi di
ancora di qualche centimetro la propria corsa. Il Calvario è il nome strada di Managua che ogni giorno, a strappi, morsi e sputi, cercano di prolungare
di
una
chiesa
che
sorge
presso
il
Mercado
Oriental
di
quella
città,
praticamente il
loro rifugio.
Nulla di ciò che viene narrato è frutto di fantasia, tutto è spietatamente
reale,
dalla
gioia
alla
disperazi
one
racconta
ta,
così
come
sono
vicende realmente
accadute quelle che si dipanano nello scorrere delle parole. Dal 20
room” di Iraa Theatre. Lo spettacolo è immaginato partendo dalla al 31 maggio invece verrà presentato in un luogo segreto lo spettacolo “The secret
storia
della
protagon
ista,
Roberta
Bosetti,
e
si
svolge
sempre
nella
quel momento Roberta vive. Lo spettatore bussa alla porta, la protagon
casa in cui in
presente solo la relazione diretta tra i due, la possibilità di uno scambio,ista apre. Non esiste biglietteria, nè foyer, non c’è platea, né palcoscenico, è
di
un
accordo.
Della
casa si utilizza l’ingresso, la sala da pranzo dove una cena sarà servita,
e la stanza segreta. The
secret room è stato presentato la prima volta nel giugno 2000 a Melbour
i due maggiori premi del teatro australiano (Green Room Award e MO ne. Nel 2001 ha vinto
Award) come migliore
spettacolo dell’anno e migliore spettacolo di innovazione. Renato
Cuocolo e Roberta Bosetti
sono stati nominati dal 2001 al 2004 miglior regista e migliore attrice
nelle ultime quattro
edizioni del Green Room Award.
La memoria
dei braccianti
Volti, mani, stalle, campi che
raccontano le paure e i sogni dei
contadini
La scenografia dell’Edipo?
Un tramonto vero
Le prime scene del nuovo Edipo a Colono di Mario
Martone si muovono sullo sfondo del tramonto che ogni
sera si accende all’esterno del Teatro India di Roma. Poi
lo spettacolo continua dentro…
Per mettere in scena il nuovo spettacolo “Edipo a Colono” prodotto dal Teatro di Roma,
Mario Martone sceglie il tramonto come inizio della tragedia sofoclea. Da martedì 4
maggio ogni sera al tramonto l’Edipo a Colono di Sofocle diretto da Mario Martone,
inizierà all’esterno del Teatro India di Roma, per proseguire poi nelle due sale coperte
con l’allestimento scenico di Mimmo Paladino. Sarà il teatro che Martone fondò nel ’99
come direttore del Teatro di Roma, recuperando gli stabilimenti dell’Ex Miralanza, ad
ospitare la prima assoluta dello spettacolo che segue l’allestimento dell’Edipo Re che
debuttò al Teatro Argentina.
“Edipo a Colono – dichiara il regista – sarà direttamente collegato all’Edipo re che
realizzai al Teatro Argentina nel 2000. Oggi come allora mi interessa l’aspetto collettivo,
legato alle città, alle polis, che, dalla Tebe della peste all’Atene dell’accoglienza, occupa
un ruolo centrale, e spesso sottovalutato, nelle due grandi tragedie di Sofocle (e prima
di esse ne I sette contro Tebe di Eschilo, che è stata la mia prima tappa in questa trilogia
“tebana”)”. Ci condurranno in questo viaggi tra esterno ed interno a Lungotevere dei
Papareschi gli attori: Toni Bertorelli (Edipo), Elena Bucci (Antigone), Monica Piseddu
(Ismene), Andrea Renzi (Tèseo), Gianfranco Varetto (Creonte) e Valerio Binasco (Polinice).
Il Coro è composto anche da: Giovanni Calcagno, Daria De Florian, Raffaele Di Florio,
Roberto Latini, Mariagrazia Mandruzzato e Gianfranco Quero.
Della terra che inghiotte e prosciuga le forze, del lavoro
e delle battaglie dei contadini si parla ne “I Braccianti”,
spettacolo presentato dalla Provincia di Bologna e dalla
provincia di Foggia all’interno della rassegna “Tracce di
teatro d’autore”. Attraverso le voci, i racconti, e le parole
dei testimoni di allora, Enrico Messina e Micaela Sapienza
ci rimandano echi della storia tra paure e ribellioni,
durezze, sogni e solidarietà. Nello spazio vuoto del
palcoscenico abitato solo da qualche sedia e uno schermo,
mentre in scena si offrono al pubblico gli interventi degli
attori che rimandano gli sfruttamenti passati e presenti, in
video sono proiettate immagini che prendono vita dai gesti
degli interpreti stessi. Sono volti, mani, stalle, strade, campi,
vigne, povere stanze dove il ritratto di Giuseppe Di Vittorio,
l’uomo che fece della lotta contadina il proprio credo,
affianca una grande icona di Cristo. Il lavoro si interroga
sull’oggi e sulla memoria che resta.
Domenica 2 maggio 2004
Teatro Comunale “Alice Zeppilli”
Piazza Andrea Costa 17 - PIEVE DI CENTO
Info 3488049181
www.provincia.bologna.it/tracceteatro
ARMAMAXA presenta BRACCIANTI
Edipo a Colono
di Sofocle
regia di Mario Martone
allestimento scenico di Mimmo Paladino
dal 4 maggio al 13 giugno 2004
Teatro India, Lungotevere de’ Papareschi Roma
Info 066875445
www.teatrodiroma.net
bazar 05 2004
[email protected]
scene di carla romana antolini 17
Teatro inconsueto a Riccione
TTV - Expanded Theatre - 17° EDIZIONE
Riccione 26-30 maggio 2004
Palazzo del Turismo – Piazzale Ceccarini, Riccione
Villa Lodi Fè – Parco delle Magnolie, Riccione
Info 0541694425 www.riccioneteatro.it
Ingresso gratuito
Spazi storici di Riccione si trasformano in insoliti
schermi, per accogliere debutti e presentazioni
teatrali. Dall’installazione Occhi del Voyage au
bout de la nuit della Societas Raffaello Sanzio al
teatro senza attori dei Motus.
Si occupa di contaminazioni tra il teatro italiano di
media e le arti visive la sezione Expanded Theatre del ricerca, i nuovi
festival TTV che
si svolge a Riccione dal 26 al 30 maggio.
Come tappa finale del progetto Rooms, i Motus
arrivano
all’eliminazione degli attori e dello spazio fisico da
essi occupato.
Nella video-installazione Vacancy room, infatti, la stanza
da due schermi piatti su cui “vanno in onda” le registra è composta
del montaggio dello spettacolo Twin Rooms, mentre su zioni integrali
monitor scorrono le registrazioni di tutte le altre cinque piccoli
telecamere. Lo
spettacolo appare così sventrato, completamente aperto
e svelato,
Tempo libero?
La solitudine di un immigrato, tra chim
ere e nostalgie, mentre
trascorre il suo tempo libero dopo il lavor
o
Massimo Luconi presenta in teatro “Le paret
i della solitudine” il
romanzo/saggio dal marocchino Tahar Ben
Jelloun, scritto quando
come psicologo soggiornò in un centro
di accoglienza per immigrati a
Parigi. L’autore non si sofferma a parlare
del lavoratore nella fabbrica
o nel cantiere, ma durante il suo tempo
libero. La struttura narrativa
dello spettacolo riprende e sviluppa in forma
poetica, non realistica,
il tema della solitudine e dell’estremo males
sere nello scontro fra
differenti culture. Il protagonista è uno dei
tanti immigrati che
trascina la propria vita e il proprio corpo
in una città a lui estranea.
Una persona, invasa dai sogni, che sopra
vvive grazie alla capacità di
inventarsi tra chimere e nostalgia. Il perco
rso sonoro, musica e canto
di Maly Dialy Cissoko (straordinario music
ista senegalese che vive
da alcuni anni in Italia) e Mirio Cosottini
con la tromba, si intreccia
con il linguaggio simbolico e poetico della
narrazione, interpretato
da Fernando Maraghini, si inserisce sulla
valenza sonora della parola
e ne amplifica la forza comunicativa
diventando parte
integrante
del progetto
Teatro Metastasio Stabile della Toscana
drammaturgico.
LE PARETI DELLA SOLITUDINE
Molto attenta la
dall’opera di Tahar Ben Jelloun
scenografia, con
progetto drammaturgico e regia di Massimo Luconi
un allestimento
scene Jaume Plensa
che sfrutta gli
musiche live Maly Dialy Cissoko, Mirio Cosottini
ampi spazi del
costumi Paola Marchesin
Fabbricone di
luci Roberto Innocenti
Prato Jaume
con Fernando Maraghini
Pensa.
mostrando anche tutti i momenti dei fuori scena e delle
pause, di ciò che il pubblico – a teatro- non è abituato a vedere. Dai Motus viene
presentato anche Splendid’s film, dal testo di Genet che ha ispirato l’omonimo
spettacolo teatrale, e Motus Remix, una sorta di archivio video della compagnia.
Fanny & Alexander presentano in prima assoluta la videoinstallazione/performance
Lucinda Museum, ispirato al romanzo di Nabokov Ada o ardore, dove si raccontano
i disperati tentavi di Lucette per essere accolta nei giochi ardenti dei suoi fratellastri
Ada e Van. Esclusa dalla loro relazione amorosa, Lucette viene relegata in una forzata
solitudine, che la porterà al suicidio.
C’è anche la Societas Raffaello Sanzio, compagnia cesenate che ha portato la ricerca
teatrale italiana all’estero con grande successo, con l’installazione Occhi del Voyage
au bout de la nuit, tratta dallo spettacolo Voyage au bout de la nuit. Due schermi
rappresentano gli occhi di chi ascolta il romanzo di Céline “Viaggio al termine della
notte”. L’occhio di destra contiene immagini storiche, tratte da filmati del primo
Novecento, quello di sinistra invece raccoglie vedute aderenti al romanzo in forma
personale.
Un omaggio a Julian Beck e al Living Theatre è proposto dal videoartista Giacomo
Verde. Tra le opere presentate Inconsapevole Macchina Poetica: Sull’utopia, istallazione
interattiva in cui, tramite la tastiera del computer, gli spettatori rispondono ad alcune
domande ispirate dai diari di Julian Beck. All’attore, regista e anima del Living, si ispira
anche l’installazione suono/video di Roberto Paci Dalò Beck/ett. Il visitatore entra nello
spazio acustico fatto di fonemi e parole, mentre l’immagine è creata attraverso un uso
del video in quanto pura luce in movimento.
Musica ironia e favole
Il mondo dei piccoli vive
nella voce ironica di Paolo
Poli che, in versione di
chansonnier, racconta le
più belle favole del nostro
tempo
FAVOLE
con Paolo Poli (voce) e Antonio Ballista (pianoforte)
Dal 7 al 9 maggio - Teatro Goldoni
piazza San Marco, 46-50 Venezia
Info 0412402011
martedì 11 maggio 2004 - Sala Arcipelago
via della Resistenza, 201 Pianoro (Bo)
Info 0516529184
A Venezia come a Pianoro
in provincia di Bologna,
l’eclettico attore, autore
e regista fiorentino Paolo
Poli guarda al mondo
dell’infanzia
mettendo
in scena lo spettacolo
Antonio Ballista. L’artista che
“Favole”, con il pianista
suoi, rivisitazione di classici diverte da più di trent’anni il pubblico italiano con
o
par
odie
di
com
med
ie
altrui, persegue la sua passion testi
la letteratura, la musica e la
confrontandosi qui con il movoglia di divertire il pubblico con il suo raffinato um e per
fa da sostegno alla parola, ndo dei piccoli. Qui parole e musica si fondono, la orismo,
luoghi da favola. Poli, si pre commentando, descrivendo ed evocando personmusica
con il suo tipico stile allegramsenta in versione di chansonnier della parola e raccaggi e
con il sottofondo musicale ente caricaturale, fiabe di Perrault, Collodi e De Bru onta,
di Ravel e Poulenc. Il concert
nho
belle fiabe del mondo e alle
o-spettacolo dedicato alle ff,
più
solo per il viaggio nel mondo musiche a loro ispirate farà rivivere grandi emozion
i non
dei bimbi attraverso le favo
Beaumont, il “Giulietta e
le
di
Perr
ault
e
M.m
e
le
anche e soprattutto perchéRomeo” del Bandello e l’elefantino Babar di BrunhoPrinoc
ci introdurrà in questo mo
ndo la maestria del duetto ff, ma
Ballista, noti nei rispettivi cam
Poli e
pi d’azione come inventori
di spettacoli intriganti.
18 di andrea rustichelli
scene bazar 05 2004
[email protected]
Corpi in
trasmutazione,
verso West
A Prato, l’installazione
video della compagnia
Kinkaleri
di danza,
ra
ave
im
Pr
guardando alla Francia
Sbarcano in Italia gli artisti della rassegna La Francia si muove
intrigante, anche
Salta subito agli occhi la prima edizione di un festival che si mostra davvero
tutta la penisola
lungo
sbarca
infatti,
giugno,
6
al
maggio
5
dal
ativa:
per la dimensione organizz
asciata di
dall’Amb
ato
patrocin
oranea
contemp
danza
di
festival
un
muove,
si
La Francia
con
sodalizio
in
e),
Artistiqu
d’Action
e
Francia e sostenuto dalla AFAA (Association Français
Brescia,
di
oni
Divagazi
Festival
il
,
Bologna
di
Xing
come
:
molte pregevoli strutture nostrane
Catania, Fabbrica
il Festival Metamorfosi di Càscina, Zò Centro Culture Contemporanee di
dei Nuovi Teatri
aggio
teatrali/M
Europa di Firenze, Festival Superuovo di Milano, Geografie
Romaeuropa,
Rimini,
di
Teatri
dei
ngelo
Santarca
,
di Napoli, Teatro Garibaldi di Palermo
Torino.
di
anza
TorinoD
Roma,
di
Attive
Zone
e
Parco della Musica
più giocata sulla
Un autentico viaggio in Italia della nuova danza d’Oltralpe, sempre
invitati, alcune
artisti
gli
Tra
titoli.
17
di
e
«performance», che il festival declina in un cartellon
(per citarne
come
:
francese
oranea
contemp
fia
coreogra
della
ni
delle maggiori espressio
di canzoni
successi
18
su
costruito
on,
go
must
show
The
suo
col
Bel
Jérôme
alcune)
soltanto
di vitalità
veicolo
o,
parecchi
corpo-ap
un
pop; Alain Buffard con Good Boy, gioco sull’idea di
é
Decoufl
Philippe
i;
interpret
tre
suoi
dei
danza
solitaria
la
e malattia; Boris Charmatz con
di Stance II;
fascinosa
e
interpret
,
Diverrès
e
Catherin
Solo;
suo
del
e
vacillant
à
con l’intimit
i inediti; Rachid
Xavier Le Roy con Self-Unfinished, che ci conduce in territori percettiv
con Chantier
Verret
François
homme;;
jeune
le
et
Mort
Ouramdane con l’iper-tecnologico La
nto.
movime
in
ustico
video-ac
o
paesaggi
un
di
Musil, nell’instabilità
su aspetti e
Al calendario degli spettacoli si affiancheranno pure alcuni momenti di dibattito
danza. Da
nuova
della
onali
promozi
e
ali
temi legati ai contesti culturali, produttivi, istituzion
de
conditions
Les
su
Torino,
a
segnalare quello del 10 maggio
la création chorégraphique contemporaine. Mentre il 31 maggio,
all’Ambasciata di Francia a Roma, si discute della precaria
condizione della nuova danza in Italia.
È una delle formazioni più interessanti
della danza contemporanea italiana, e
– a mostrare la feconda indisciplina di tale
ambito creativo – si dedica anche al video:
nasce così il progetto multimediale West,
della compagnia fiorentina Kinkaleri,
che ha attraversato e attraverserà città
e continenti: Amsterdam, Berlino,
Bruxelles, Istanbul, Londra, Madrid,
New York, Parigi, Praga, Tokyo, Vienna.
Di cosa si tratta? Resistendo all’ansia
- ancor più fuori luogo, qui - da
definizione, West rassomiglia a questo:
«Chiedere a uno sconosciuto – dicono
i Kinkaleri - di fare qualcosa per me,
qualcosa di cui potrei fare a meno, di cui
potrebbe fare a meno, fermarlo per strada
interrompendo un suo percorso, una sua
occupazione, chiedergli di guardare fisso
nell’obiettivo per circa quindici secondi,
chiedergli che il suo sguardo resti fisso e
che dopo il tempo stabilito cada a terra,
con la propria consapevolezza di farlo, di
lasciare un vuoto, un corpo a terra, senza
interpretazione, senza melodramma,
l’ultima caduta possibile, che muoia
cadendo a terra, mentre tutto il resto
intorno continuerà per conto proprio,
nella sua organizzazione.»
L’installazione video prevede l’accumulo
dei singoli «decessi», montati in visione
monitor. Contemporaneamente, un altro
schermo mostrerà ulteriori morti riprese
in diretta da un’attigua location. Buona
visione: a Prato, presso il Centro «Luigi
Pecci» per le Arti Contemporanee (viale
della Repubblica, 277), fino al 9 maggio
(per le ulteriori tappe dell’esposizione:
www.kinkaleri.it).
Danzando sui fili della rete
Stanche dell’indifferenza generale, le compagnie di danza della Toscana
si sono finalmente prese il loro spazio: nasce così il progetto on line
www.adactoscana.it,
con l’obiettivo di avviare un processo di
cooperazione progettuale tra artisti, istituzioni e pubblico. L’intento è quello
di diffondere la cultura della danza, grazie anche alla newsletter mensile.
Queste le compagnie aderenti: Adarte, Aldes, Compagnia Danza Effetto
Parallelo, Compagnia Francesca Selva, Compagnia Xe, Compagnia Virgilio
Sieni Danza, Company Blu, Florence Dance Company, Giardino Chiuso,
L’Ensemble, Kinkaleri, Motus Danza, Sosta Palmizi, Versilia Danza. «Soltanto
andando oltre lo schematico e anacronistico approccio – si legge nella dichiarazione di
intenti - che separa il momento creativo da quello produttivo e distributivo, attraverso un
rapporto nuovo e condiviso tra compagnie, teatri, centri e circuiti, sarà possibile costruire
un sistema teatrale vitale, capace di adattarsi nel tempo all’evolvere della società».
[email protected]
bazar 05 2004
scene.salmoni di enrico lo verso 19
Claudio Amendola
Franco Andreucci
Renzo Arbore
Marco Begani
Alessandro Benvenuti
Susy Blady
Raul Bova
Nancy Brilly
Eva Buiatti
Serena Cama
Luca Carboni
Lorenzo Ciompi
Claudio Coccoluto
Pietro D’Ottavio
Klaus Davi
Pino Daniele
Marcello De Cecco
Joele Dix
Elido Fazi
Mario Fortunato
Freddy Grunert
Enrico Lo Verso
Wladimir Luxuria
Paolo Macry
Mario Martone
Mario Morcellini
Fabio Murru
Francesca Neri
Anna Oliverio Ferraris
Solange
Da domani sarò libero
Una sala gremita fino all’inverosimile.
Due file di poliziotti appoggiati alle pare
ti.
Sbarre, cancelli, volti dolenti e dignitosi in
primo piano. Rebibbia dà spettacolo.
Ho passato la giornata in carcere. Dopo le riprese mi sono infilato
in
macchina . L’ unica cosa che so è di essere in ritardo, ma dal
carcere non si
esce quando lo si desidera. Sarà già cominciato Lo Spettacolo?
Lo Spettacolo: una performance di teatro-danza concepita e
diretta da
Philippe Talard. Gli artisti della compagnia di varia proveni
enza: Francia,
Stati Uniti, ho anche sentito parlare tedesco, forse fiammin
go. Ma la più
parte di loro è stata reclutata lì dove aveva luogo la rappres
entazione,
Casa Circondariale Rebibbia “Nuovo Complesso”. Il richiam
o ambiguo e
inquietante della sala teatrale è tutto ciò che possiedo. Non
so ancora se
sia uno spettacolo per detenuti, con detenuti o cosa. Potrei
capire di più
dando un’occhiata al pubblico, ma impegni di set mi fanno
arrivare a
spettacolo appena cominciato, e al buio, dal fondo, vedo
soltanto
una sala piena fino all’inverosimile con almeno due file
di poliziotti
appoggiati alle pareti. Ballerini sono appoggiati al muro della
scenografia.
Danno le spalle al pubblico. Fisici agili, muscolosi, forse non
asciutti come
quelli dei ballerini, ma, non credo che sia uno spettacolo di
danza.
Una ballerina, inequivocabile, disegna/scontorna questi 6 corpi
che uno
per volta si staccano dal muro lasciando lì la loro sagoma come
siamo
abituati a vederla nei film polizieschi. L’impatto visivo è forte.
Ancora mi
chiedo da chi sia formato il pubblico, da chi sia formata la compag
nia. Lo
spettacolo va avanti e capisco che è una rivisitazione di Romeo
e Giulietta.
Capisco anche che la compagnia è mista. In parte sono professi
onisti, parte
non professionisti o, più correttamente, dilettanti. Da cosa
si distinguono?
Non è facile. Alcuni hanno un modo di muovere le mani, la
posizione del
piede, le uscite di scena che dichiarano anni di lavoro. Altri,
sono perfetti
nelle lunghe e difficili coreografie che illustrano le guerre fra
bande,
Montecchi e Capuleti. Ma quando non sono direttamente impegn
ati hanno
un cambiamento nella postura, nello sguardo. Non vivono
che su battuta.
Come molti attori peraltro! Poi li senti recitare ed allora scopri
che uno è
di Roma, L’altro di Napoli, e così via. Mi viene da notare che
a fronte del
grandissimo lavoro fatto sul corpo il regista straniero non ha dedicato eguale
attenzione alla voce. Non mi interessa la dizione (sono l’ultimo in Italia a
poter dire
qualcosa al riguardo), ma il senso della frase, l’emozione da cui nasce, quello
Sì. Le
battute sono in verità usate con grande parsimonia.
L’impianto visivo è forte. Lo spettatore è coinvolto nelle situazioni che in
scena gli
interpreti accennano, disegnano, cantano, giocano, vivono, talvolta eseguono
. Un
atto unico. Un filmato divide virtualmente in due lo spettacolo permetten
do agli
attori di riprendere fiato.
Sono scene tratte dal quotidiano degli attori. Sbarre, cancelli, volti dolenti
e dignitosi
in primo piano. Frasi di William riprese graficamente e ripetute, ripetute,
ripetute.
Gli attori, immobili, in scena. Offrendo e vedendo se stessi sdoppiati in questo
gioco
di ruoli e di rimandi. Il ritmo si fa serrato ed il dramma d’amore si compie
secondo
regole già suggerite da Eschilo e seguite ancora fino ad oggi. Le luci si accendon
oe
gli applausi scoppiano fragorosi e sinceri.
E’ un pubblico da prima che applaude ininterrottamente gli attori visibilmen
te
commossi. Uno di loro approfitta del momento di gioia per gridare che
dall’indomani sarà libero. Inserendosi fra gli applausi, gli AttoriBalleriniCan
tanti
si alternano sul palco per ringraziare coloro che li hanno accompagnati in
questo
viaggio e coloro che lo hanno reso possibile. Il momento è dolce, tenero. A
chi sa
cosa significhi montare uno spettacolo vengono subito in mente giorni di
prove,
discussioni, paure, gioie rubate. Fiducia. Non si può stare in scena senza la
Fiducia.
La si guadagna piano, la si concede più piano. Quanti saranno i muri crollati
durante
le prove? Chissà se chi ha gridato al pubblico la propria imminente libertà
avrà
ancora la possibilità di rifare questo spettacolo. Chissà se poi lo desidera…
Viene
annunciato un incontro con gli artisti. In mezzo a ministri e sottosegretari
scambio
qualche parola con Talard. L’impressione è di uno molto sulle sue, un po’
self driver.
Ma è con gli interpreti che stabilisco subito un rapporto di complicità. Mi
faccio
raccontare le prove, le emozioni, gli orari, e poi incontro lui. Lui che mi dice:
“sai…
in fondo quasi quasi mi dispiace uscire domani (ma dal carcere non si esce quando
lo si
desidera). Adesso che avevo questo, che ho provato certe cose, stretto delle amicizie così
forti.
Non ti credere… l’atmosfera non è bella come quella che vedi stasera. Però questo ormai
ce l’
ho. E non me lo toglie nessuno”. Restiamo lì a parlare del suo futuro, dei suoi
progetti,
delle proposte che ha avuto per un lavoro e che spera siano ancora valide quando
avrà terminato i domiciliari. Parliamo e non guardiamo l’orologio, mentre
saluta gli
amici-colleghi, e le colleghe vengono portate via verso l’istituto femminile
.
bazar 05 2004
[email protected]
suoni di fabio murru 21
cite
Nuove usi amm
chitarra
alianti di Einaudi, i sapori francesi di Nicky Nicolai, la
Le composizion
Satriani e quello elettrico dei
acustica di Bob Dylan. E poi il rock sofisticato di Joe
N.E.R.D. Novità dal gusto intenso.
Nicky Nicolai
Tutto passa
Emi
Ludovico Einaudi
Stanze
Bmg
Viene riproposto nei negozi in
una nuova veste grafica Stanze,
uno degli album più belli del
pianista compositore Ludovico
Einaudi. Nel disco, completamente
rimasterizzato, le composizioni si
avvalgono di una sola interprete
Cecilia Chailly all’arpa. In tutto
sedici brani che seducono
e ammaliano per bellezza e
atmosfera. La musica di Einaudi
galleggia magicamente in un lago
dove musica classica e moderna
si fondono in perfetto equilibrio.
L’artista scava nell’anima delle sue
composizioni traendo dalle sue note
piccole e impercettibili emozioni. Un
disco di valore per un ascolto colto
e raffinato che non deluderà.
Esordio di una voce femminile duttile e
versatile, quella di Nicky Nicolai mogl
ie
del sassofonista Stefano Di Battista,
che è anche produttore del cd oltre
che accompagnatore musicale con il
suo sassofono. Le musiche sono di
Aldo Romano, jazzista italiano ormai
naturalizzato francese, e di sapori franc
esi
è intriso tutto l’album, arricchito anche
da
quel gusto antico di canzoni sospese tra
il nostro passato e il jazz. Citazioni che
rimandano alla Mina degli anni sessanta
e
alle trame orchestrali anni 40 con tracc
e di
Sudamerica, che conferiscono all’album
una veste elegante. Ma è soprattutto la
voce di Nicky ad essere elegante come
un
abito da sera, che ci ammalia e sorprende
.
Alcuni dei testi sono della stessa Nicol
aim
la quale riesce a duettare sicura e disinv
olta
con giganti del calibro di Dalla e Renzo
Arbore, e a interpretare con passione un
bellissimo testo di un inspiratissimo Nicco
lò
Fabi nel brano In Te, uno dei debutti
migliori dell’anno.
N.e.r.d.
Fly or Die
Virgin
na
no i N.e.r.d. non bisog
quando i Neptunes fan
bisogna
e
ore
lett
il
e
end
acc
avere esitazioni: si
del
si ascolterà la musica
ssi,
essere consapevoli che
me
pro
com
o
ni. Non ci son
futuro, quella degli alie
strada
la
r
pe
tti
dri
va
si
.
nella musica dei N.e.r.d
o
a. In questo disco son
della storia della music
k in piena
roc
p
po
a
sic
mu
di
i
condensati 40 ann
e di
con infinite idee ritmich
ebollizione miscelata
i
ttric
ele
ora
i,
oni curatissim
grande modernità. Su
ano ai
and
rim
che
ri
ast
inc
ri
ora vintage, straordina
ompagnato
mosaico perfetto acc
favolosi anni ’60, un
sica
Mu
a.
gente e magnific
da una vocalità travol
i e ci
viv
tire
sen
fa
ci
che
re,
da ballare, da ascolta
uzione
sol
za
sen
po
nti nel tem
rimanda indietro e ava
di continuità.
Bob Dylan
Live 1964 Concert At
Philharmonic Hall
Columbia
Joe Satriani
The electric Joe Satriani – An anthology
Sony Music
semplice
era
Non
sintetizzare in una raccolta
artistica
carriera
la
musicale
genio
del
newyorchese Joe Satriani,
ma l’operazione risulta
riuscita.
completamente
Le trenta tracce presenti
nel doppio cd ci offrono
la possibilità di ascoltare e
apprezzare la straordinaria
tecnica di Satriani e dei
suoi compagni il cui stile
chitarristico si conferma
inconfondibile.
e
unico
Prodotto da Jeff Magid il nuovo lavoro vanta
re come Matt
anche la collaborazione di due musicisti di spesso. Un percorso
Bissonette al basso e Jeff Campitelli alla batteria
ative per
musicale di grande spessore che ha tutte le prerog
al rock si
chi
anche
ma
rock,
del
amanti
gli
solo
non
conquistare
convinta
per
che
sonoro
feeling
per
più
nte
onalme
avvicina occasi
le.
scelta musica
è stato chiamato
Lo storico Halloween Concert. Così
si di Dylan, pubblicato
dai fan uno dei bootleg più famo
1964 Concert At
in veste ufficiale con il titolo Live
1964 un giovanissimo
del
sera
la
Quel
Hall.
nic
armo
Philh
palco con la sua
sul
ntò
prese
si
anni)
23
Dylan (solo
sibizione che ci
Un’e
.
voce
sua
la
e
nica
chitarra armo
cità di performer,
capa
sue
delle
ice
all’ap
n
mostra un Dyla
ntura musicale,
avve
sua
della
do
perio
un Dylan del primo
rà solo tre mesi. Dopo
periodo di transizione che dure
It All Back Home che
verrà infatti pubblicato Bringing
icazione del folk,
porterà Dylan sui sentieri dell’elletrif
occhi di molti dei suoi
facendolo passare per eretico agli
i gia pronto a voltare
fan. Ma il giovane Dylan era orma
Dylan, e quelle 19
Bob
de
gran
il
tare
diven
e
a
pagin
non avremmo più
canzoni suonate in quel modo come
storia come l’unico
alla
erà
pass
1964
Live
hè
sentito (perc
di Bob Dylan)
tico
acus
e
ment
intera
concerto ufficiale
e. Intense versioni
pent
dirom
forza
una
hanno ancora oggi
ed alcuni brani
te
balla
folk,
i
bran
di canzoni di protesta,
Mr Tambourine Man,
allora ancora inediti e indefiniti come
ille di una rivoluzione
Gates Of Eden e It’s Alright. Scint
infiammato il mondo
musicale che avrebbe di lì a poco
cizzato di sempre, che
del rock. Forse il Dylan più politi
i contenuti. Un artista
gioca con le parole ma non con
il suo pubblico e si fa
con
rza
sche
che
iale
cord
fresco e
a Joan Baez per
amic
e
fedel
sua
dalla
e
accompagnar
no. Un grande
fasci
so
inten
di
ioni
quattro interpretaz
accompagnata da un
disco, in una elegante confezione
di foto rare e inedite degli
libretto che contiene 56 pagine
conferiscono all’album
anni più verdi dell’artista, foto che
un libro di storia
ancora più valore. Più che un disco
musicale, la nostra.
22 di marcello amoruso
suoni bazar 05 2004
Comfort in
progress
Urgenza espressiva e improvvisazioni
cerebrali all’insegna del free. Nello
studio della band pisana lavori in
corso
dedita al rock più
Gruppi
Logan : www.psychoticarecords.com/home_logan.htm
Baffos : www.baffos.it
Edible Woman : www.ediblewoman.it/
Vonneumann : www.vonneumann.net
Caboto : www.bluebaobab.net/caboto
Provate a leggere
attentamente i flyer!
più
Elettronica
a
teatro, una frizione attraente: al Palladium di
Roma gli approdi più sperimentali dell’elettronica, visual
compresi
A chi vive la propria passione musicale come
una estenuante ricerca, un elenco di siti di
gruppi emergenti e di progetti discografici ad
essi intrecciati da percorrere.
Etichette
www.mellowrecords.com
www.psychoticarecords.com
www.wallacerecords.com
www.widerecords.com
www.ravingrecords.com
Agenzie di booking
esperte in indie
Hup!, Dna e Locusta sono tre agenzie di booking
attive fin dal 2000 nella promozione e organizzazione
di eventi musicali indie in giro per l’Italia.
Quindi, se si cercano garanzie prima di andare al
concerto di un gruppo che non si conosce, ci si
vuole trovare in ambienti selezionati e con pubblici di
qualità, si consiglia di leggere con attenzione il flyer
che si ha in mano, trovare uno di quei nomi potrebbe
essere una traccia vantaggiosa.
Per una conoscenza più approfondita:
www.dnaconcerti.com
www.hupconcerti.com
www.locusta.net
A maggio i Comfort, band emergente di Pisa
sperimentale, ritorneranno in studio a registrare il loro quarto
album: il primo in veste ufficiale. Incerto il titolo e al momento non
si sa ancora chi curerà la produzione. Ma se la ricerca non dovesse
andare a buon fine, a produrre il nuovo lavoro potrebbe essere la
Raving Records, etichetta indipendente di cui Baris è l’ideatore.
Attualmente composto da quattro studenti universitari fuorisede (tre
del centro-sud e un livornese), il progetto Comfort prende vita nel
2000, e da lì a quattro anni molti passi sono stati fatti. Innanzitutto
il modo di sviluppare i pezzi e una maturità d’approccio a una
difficile fusione di free-jazz, rock, ambientazioni da soundtrack e
improvvisazione libera.
Il 2001 è l’anno dei primi due demotape, a pochi mesi di distanza
l’uno dall’altro. Miriam Raving a marzo e Nessuno e Trino +
COMFORT Trio ad agosto. Parlano di loro Blow Up, il Mucchio,
Succo Acido.
Ma la maturità esecutiva e lo sviluppo delle tecniche di registrazione
arrivano nel 2002 con l’omonimo COMFORT. Il progetto si delinea
ulteriormente e così anche la rosa di gruppi ai quali la formazione
pisana si lega. Mogwai, per l’uso della chitarra, Tortoise per le
rarefazioni armoniche post-rock, Lounge Lizards per le sferzate
free-jazz e ai nostrani Giardini di Mirò per certi sviluppi melodici. Il
suono dei Comfort risulta comunque segnato, nel suo complesso,
da uno stile marcatamente personale, che padroneggia su cambi
ritmici, pause, ritorni, deliri noise. Il tutto centrifugato all’interno di
atmosfere malinconicamente interrotte.
Non passa molto e uno dei brani dell’ultimo album confluisce
in 15id.fifteen italian dishes: 15 gruppi scelti tra il livornese e il
pisano vengono riuniti in questa uscita discografica a cura della
Raving Records: la Wide Records pensa a distribuirlo. Nel 2003,
è la Psychotica che pubblica un altro AA.VV. e inserisce un brano
dall’ultimo album: Cadillac, che per l’occasione è Revised, con la
partecipazione di Alessandro Rizzardi al sax.
L’ultima pubblicazione è avvenuta qualche mese fa ad opera della
Mellow Records. È un tributo ai King Crimson e ai Comfort spetta
we will let you know/fracture. Chi volesse ascoltarla può consultare
il sito ufficiale all’indirizzo www.comfortquartet.com: È ancora
incompleto ma la sezione download funziona benissimo.
Tra i gruppi prodotti dalla Raving Records, Alessandro Baris
segnala i Caboto di Bologna. Avranno diverse date questo
mese nel capoluogo emiliano e non solo. Per informazioni:
www.locusta.net
www.bluebaobab.net/caboto/
[email protected]
Riprende questo mese “Sensoralia”, la rassegna di arti elettroniche ideata
dal Brancaleone e dalla Fondazione Roma-Europa al Teatro Palladium di
Roma. Ascoltate e viste le suggestioni al silicio della prima parte (gennaiomarzo) – Rechenzentrum, Raster-Noton, AGF, Deadbeat –, la seconda
manterrà la stessa oculatezza. Pino Saulo offrirà la possibilità di ascoltare i
suoni della rassegna sintonizzandosi, ogni giorno dalla mezzanotte all’una,
su Radio Tre.
Il mondo del teatro si sta aprendo alle più acide sperimentazioni del
linguaggio binario, in barba alla veste classica che ha sempre rivestito;
viceversa buona parte della scena elettronica acquisisce sempre più un
sapore ‘da poltrona’, di marca avant.
Un simile percorso ha avuto anche la “Rassegna di nuove musiche
contemporanee” al Teatro Fondamenta Nuove di Venezia. Avviata a febbraio,
il carnet della rassegna ha dato ampio spazio alle performance elettroniche
e suggellerà la data finale con un doppio concerto dei Matmos.
Stessa tendenza per il Teatro Nuovo di Ferrara che, sempre in questo mese,
accoglierà i Múm.
È l’elettronica che definisce sempre meglio i propri contesti di attualizzazione
o sono i teatri ad essere stanchi delle solite ‘messe in scena’?
I tour mondiali diMatmos e Múm finalmente in Italia.
I rumori di guerra di Civil War (2003) seguiranno all’isolamento
degli sconfinanti paesaggi islandesi di Summer Make Good
(2004).
Matmos_ www.brainwashed.com/matmos/
21 maggio Firenze - Fabbrica Europa, Stazione Leopolda
22 maggio Bologna
23 maggio Catania - Zo
24-25 maggio Venezia - Teatro Fondamenta - Risonanze Festival
Múm_www.randomsummer.com/holding/
10 maggio Milano – Rainbow
11 maggio Roma – Horus
12 maggio Firenze – Fabbrica Europa, Stazione Leopolda
13 maggio Ferrara - Teatro Nuovo
bazar 05 2004
[email protected]
suoni di pietro d,ottavio 23
PETER GABRIEL/LE DATE:
Alzatevi, sta passando Peter Gabriel. “Up” - titolo dell’ultimo album del musicista inglese riecheggia anche nello slogan del “Growin Up Tour”, il giro del mondo in concerto che l’ex 11, MILANO - FORUM
leader dei Genesis ha iniziato dopo l’uscita del disco, un anno e mezzo fa. Ora Gabriel arriva 12, PESARO - BPA PALAS
in Italia per due eventi che promettono di essere memorabili nonostante il dodicesimo info: tel. 02/53006501
lavoro solista di Gabriel sia un album un po’ meno trascinante degli altri in cui il “guru di
Bath” aveva centrato la difficile alchimia di sintetizzare musica di alta qualità e melodie a
presa rapida, forse un prezzo pagato all’estrema lunghezza della gestazione che si è snodata per 9
anni. Oppure si tratta dell’ennesima svolta di un musicista talmente “avanti” che verrà compresa
nel futuro dalle masse. Ma di sicuro “Up” resta l’ennesimo acuto del più grande compositore pop
contemporaneo. Per di più l’artista britannico non rinuncia a proporre i precedenti capolavori che
lo hanno consacrato star di prima grandezza nell’olimpo del rock che guarda al futuro. Sempre
avanti e sempre pronto a precorrere i tempi, il tastierista lasciò i Genesis nel momento di massimo
splendore, dopo aver messo il proprio marchio a pietre miliari del pop sinfonico (“Nursery
Crime”, “Selling England By The Pound” , “Lamb Lies Down On Brodway”…). E già nel ’75
aveva gettato le basi del suo impegno per valorizzare la world-music, quando ancora ben pochi ne
erano interessati. Un impegno, quello di produrre decine di album di musicisti sconosciuti per la
propria etichetta “Real World” e di circuitarli dal vivo con il festival “Womad”, che ha dato a Peter
Gabriel profondi stimoli per il suo costante rinnovamento, soprattutto in direzione della poliritmia
africana. Escluso che la scaletta del concerto si spinga fino ai tempi dei Genesis, è certo che non
mancheranno frammenti dei primi quattro straordinari dischi solisti (semplicemente Peter Gabriel
I, II, III e IV), e dei successivi, monosillabici come “Up”: “So” e “Us”, il fulcro della sua produzione
solista, al di là delle colonne sonore e degli altri progetti come “Ovo”. Non mancheranno quindi
i grandi hit come “Sledgehammer””, (il clip più programmato nella storia di MTV ) e ancora
“Solsbury Hill”, “Mercy Street” o “Digging In The Dirt”.
Up!
PIGRO:
il latin-jazz-bossanova
di Pino Daniele. Da non
perdere.
Sono passati quasi trent’anni da quando Pino
Daniele proponeva quella tazzulella ‘e cafè che già
emanava tutto il profumo della musica dell’artista
napoletano, ponte tra le radici arabe partenopee e
i suoni della moderna casbah globale. Daniele ha
mescolato blues e canzone italiana, elettronica e
jazz-rock, i ritmi del mediterraneo europeo a quello
africano, lungo un percorso che ha spesso fatto
scaturire capolavori. E ora, dopo essersi inoltrato
con maggiore profondità nelle oasi del Nordafrica
con “Medina”, il chitarrista riprende il viaggio alla
ricerca della fusione del suono con il nuovo album
“Pino Daniel Projet – Passi d’Autore”. Il singolo
“Pigro” (che si puo’ preascoltare e acquistare
soltanto on-line su www.rossoalice.it ) spazia nei
territori del latin-jazz e rimanda direttamente alle
suggestioni della bossanova, immersa comunque
nel mondo della canzone d’autore italiana
PINO DANIELE/ LE DATE
di profilo internazionale. Non a caso, i
complici di Pino Daniele in questa avventura
MAGGIO
sono del calibro di Peter Erskine a batteria e
5 BOLOGNA - teatro Medica
percussioni, Alan Pasqua a piano e tastiere e
10 CREMONA - teatro Ponchielli
Dave Carpenter al contrabbasso. Tre nomi che
12 BERGAMO - teatrotenda Donizetti
da soli sono garanzia di qualità, anche se non
14 ANCONA - teatro delle Muse
è una novità per il chitarrista napoletano che
16 FIRENZE - teatro Verdi
da sempre incrocia gli strumenti con giganti
20 ROMA - teatro Auditorium Pio
come Wayne Shorter o Pat Metheny, senza
24 TORINO - teatro Colosseo
dimenticare il tour dello scorso anno insieme
28 VARESE - teatro di Varese
a Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia. E
31 VENEZIA - palaFenice
i concerti che stanno per partire promettono
GIUGNO
altrettanto bene.
3 MILANO - teatro Smeraldo
CONCERTO PRIMO MAGGIO
1 ROMA – Piazza San Giovanni
STEFANO BOLLANI
6 ROMA – Parco della Musica
LOMA
8 MONTESPERTOLI (FI) - Mulligan’s
RICCARDO SINIGALLIA
11 FIRENZE - Stazione Leopolda
28 BOLOGNA - Caserme Rosse
LUCA CARBONI
11 ROMA - Auditorium Pio
FRANCESCO GUCCINI
14 PARMA - Palasport
FILIPPO GATTI
15 ROMA - Astra
HERBIE HANCOCK 15 MILANO - Auditorium Verdi
PATRIZIA LAQUIDARA
15 MALO (VI) – cinema Aurora
QUINCY JONES & FRIENDS
16 ROMA – Circo Massimo
KRAFTWERK
17 ROMA - Gran Teatro
18 TORINO - Lingotto
RENATO ZERO
29 MILANO - San Siro
ALICIA KEYS
30 MILANO – Piazza Duomo
24 di fabrizio gianuario
suoni bazar 05 2004
simbiosi
Alle origini della
uomo-macchina silenzio, interrotto soltanto
[email protected]
Kraftwerk in concerto
Dopo diciassette anni di assoluto
dalla realizzazione del singolo Expo 2000 realizzato alle
soglie del nuovo millennio per l’Esposizione Universale di
Hannover, i Kraftwerk tornano in concerto con un tour che segue la recente
pubblicazione del loro ultimo disco Tour de France Soundtracks. In Italia terranno
di
due sole date: la prima a Roma il 17 maggio presso il Gran Teatro di Tor
Agnelli
Gianni
itorium
nell’Aud
18,
il
,
seguente
giorno
il
Quinto e la seconda
(Lingotto) di Torino, città simbolo dell’industrializzazione italiana.
e
E’ inutile ricordare che il gruppo tedesco nato nel 1971 dalla geniale intuizion
progetti
dei
uno
come
arsi
consider
deve
r
Schneide
Florian
e
Hütter
di Ralf
oltre
più importanti e influenti della recente storia della musica popolare. Ma ca, ai
ad essere stati i pioneri e al contempo i padri della moderna elettroni iuta
Kraftwerk, il cui nome in tedesco vuol dire “centrale elettrica”, va riconosc
che si
la capacità di aver saputo leggere e profetizzare tra le righe di quella realtà loro
alcuni
In
e.
izzazion
tecnolog
e
crescent
della
l’egida
andava costituendo sotto
a
dischi non si conserva infatti soltanto una bellezza senza tempo, ma si condens
un vero e proprio sistema di pensiero fondato su di un’estetica della simbiosi
i,
uomo-macchina. Ironici e malinconici, inespressivi e profondamente romantic
quel
musica
loro
la
con
amente
compiut
zare
simboliz
a
i Kraftwerk sono riusciti
processo di automatica fratellanza-alienazione sviluppatosi in seno alla cultura
in
tecnologica tra l’uomo e la macchina e teso a condizionare l’essere umano
ale.
esistenzi
esercizio
suo
il
tutto
Da quel lontano 1986, anno di pubblicazione di Electric Cafè, il gruppo è tornato
e del
così lo scorso anno a cimentarsi con un nuovo lavoro, uscito in occasion un
centenario della più celebre corsa ciclistica internazionale e ispirato ad
France
singolo composto diversi anni prima. Secondo le parole di Hütter Tour de dal
espressa
uomo”
e
a
macchin
tra
a
“armoni
quell’
Soundtracks intende celebrare
ciclismo e che “è una continua spinta in avanti, proprio come la nostra musica”.
ione,
Ma sebbene il disco risulti piacevole all’ascolto e pregiato nella realizzaz più
facciano
conti,
dei
fin
in
k,
Kraftwer
i
come
facilità
certa
una
con
emerge
parte della storia che del presente.
Vinicio Capossela e
Mario Brunello
Concertato per voci e visioni
Ci si sbaglia alla grande se si pensa che l’unione tra le sezioni di archi e
la canzone italiana sia ad esclusivo
appannaggio del festival sanremese. E si continua a cadere in errore se
ci si limita a pensare che strings
e songs servono soltanto a regalare smelense e leggere atmosfere musicali
da canzonetta strappacuore.
Quando infatti ad incontrarsi sono due artisti come Mario Brunello
, tra i più quotati violoncellisti
e maestri d’orchestra italiani, e Vinicio Capossela, il portavoce più autorevo
le della contemporanea
canzone d’autore italiana, a venirci incontro sono soltanto sorprese
. Accompagnati dall’Orchestra
d’archi italiana, composta da diciassette elementi, dal contrabbassista Glauco
Zuppiroli, da Vincenzo
Vasi al teremin e con la presenza sul palco di Cesare Malfatti dei La
Crus, i due si esibiranno il 6
maggio al Parco della Musica di Roma in un concerto dal titolo Concerta
to per voci e visioni. Uno
spettacolo musicale unico per formazione e programma, che spazierà
Piazzola, Tchaikovsky e Sollina a musiche dello stesso Capossela, che sida alcuni capolavori di Bach,
di brani tratti dal romanzo appena pubblicato da Feltrinelli Non si muoreesibirà inoltre in un reading
tutte le mattine.
Il jazz e la memoria
Sono passati cinque anni dalla scomparsa di Michel Petrucciani e la Dreyfus, etichetta per la quale ha inciso fin dal 1993, ha pubblicato
un’antologia di brani registrati tra il 1994 e il 2002 dal titolo So What-best of che offre un valido panorama sulle profonde e diverse
caratteristiche, emotive e stilistiche, del grande pianista francese. Mancherà per sempre al jazz il suo tocco secco, preciso, nitido,
quasi a sottolineare che non ci sono note perse o note più o meno importanti nella musica, ma che ognuna è li per vivere in tutta la
sua complessità anche per quei pochi centesimi di secondo. Così come mancherà l’energica vita ritmica dei suoni andamenti, del suo
fraseggio, espressivo quando in primo piano e sempre molto generoso in accompagnamento. Grandi non sono infatti solo quei musicisti
che sanno suonare ma, come ha insegnato Ellington, che sanno far suonare, che si rendono decisivi per l’espressività dei propri compagni
di palco. E così da brani in solo come J’Auraus Tellement Voulu, Brazilian Like e Besame Mucho, si passa ai duetti con Eddy Louis di
Summertime e Les grelots, e al trio con Steve Gadd e Anthony Jackosn in So What e Home, fino al sestetto di Chloe Meets Gershwin che vede
la presenza di Stefano di Battista e Flavio Boltro.
Sempre distribuita dall’Egea è inoltre la collana Dreyfus Jazz Reference, che conta al suo interno più di cinquanta titoli di grandi del jazz con
nomi del calibro di Miles Davis, Lester Young, Louis Armostrong, Duke Ellington, Billie Holiday, Charlie Christian e Frank Sinatra.
26 di ciro bertini
leggere bazar 05 2004
[email protected]
Emozioni viscerali
La difficile sfida, riuscita, di Ivano Ferrari
Fare poesia dei drammatici e truci momenti di un mattatoio.
e in
ripiegata com’è in un niente da dire espresso in toni lirici
ra,
soporife
risulta
ranea
contempo
poesia
la
Purtroppo, spesso,
dei lettori. Non è certo il
quello
con
poeti
i
aspirant
degli
numero
il
re
coincide
far
da
un’asfittica autoreferenzialità, tale
appaiono evidenti sin dai versi che si stagliano dalla classica
caso di “Macello”, la cui necessità e l’altissimo esito estetico
imbatta una scossa neuronale e una tempesta di emozioni.
si
vi
chi
in
do
suscitan
Einaudi,
ne
copertina bianca della collezio
– dà voce a chi non può raccontare la propria storia,
autonome
bellezza
e
Questo poema – in cui ogni poesia ha una sua forza
Non ci si lasci però sviare dall’iniziale comparazione
semplicemente prestandogli ascolto: alla violata inermità animale.
in fila/nudi/appena sporchi di letame/attendono la
(“Tutti
o
stermini
di
campi
dei
tra l’esperienza del mattatoio e quella
è molto più profonda e universale: ogni uomo è atteso
Ferrari
perfezione/balbettando proteste…”), perché l’intuizione di Ivano
terrore. Per questo è un libro così importante
rante
recalcit
pari
con
affronta
finale
stretta
dalla stessa gogna, che alla
l’inaccettabile, andando a frugarvi dentro per
con
sfida
la
affronta
alto;
e coraggioso: perché apre il nuovo secolo volando
e chiazzato/e una tornita manzarda/avranno
vitellon
d’attesa/un
trovare argomenti che diano un senso quotidiano (“Nella stanza
bile, con una forma scarna e rigorosa,
l’indici
no
affronta
che
Poesie
.
eterne”)
domani
/da
ancora la notte/per annusarsi promesse
ro/non si macella/…/sciopero/contro
(“Sciope
nia
dell’iro
l’arma
o
una lingua controllata eppure viscerale, che spesso impiegan
di
loro luce – ci si riavvicina decine di volte, sempre temendo
Augusto Pinochet/il macellaio”). Poesie cui – ipnotizzati dalla
rimanerne bruciati.
IVANO FERRARI - Macello. Einaudi, pp. 94 euro 11
the thief
Colonna sonora: GUSTAV MAHLER Sinfonia n°1; RADIOHEAD Hail to
Futurosofia
Il futuro con gli occhi di due
grandi autori di fantascienza: un
mondo in cui la cultura si assume
in forma di fiale, i giornali si
disintegrano al finire del giorno
e il mondo si popola di eserciti
mercenari.
Come sarà il mondo tra cinquant’anni? Ce lo raccontano,
con toni diversi, i libri di due autori di fantascienza che
sembrano non avere dubbi: la razza umana esisterà ancora
e
il suo dominio regnerà incontrastato sul pianeta terra. Ma
procediamo con ordine. Quello di Stanislaw Lem – scrittor
e
polacco di straordinaria levatura, il cui nome è quasi ogni
anno tra i papabili al nobel, autore tra l’altro di “Solaris
”
– è un romanzo scritto nel 1971, divertentissimo per la
girandola di situazioni paradossali in cui viene a trovarsi
il protagonista, l’astronauta Tichy, al suo risveglio nel
2039, dopo essere stato ibernato. Completamente disorientato
dai mutamenti avvenuti, decide, per capirci qualcosa,
di tenere un diario dove registra gli eventi. Tanto per
orientarci, ecco qualche esempio in ordine sparso, perché
l’inventario delle trovate sarebbe davvero lunghissimo. Le
condizioni meteorologiche vengono decise a maggioranza dalla
popolazione. Esistono una moltitudine di prodotti, tutti
di
origine chimica: giornali che si disintegrano automaticamente
allo scadere del giorno, uccelli telecomandati (quelli veri
si sono estinti causa smog), abiti che cambiano continuamente
foggia e colore. La vita è regolata dalla psicochimica.
C’è una medicina ad hoc per ogni circostanza. La cultura
si
assume sottoforma di fiale. Le chiese non esistono più: sono
diventate farmacie che dispensano il culto prescelto. Il
mutuo puoi restituirlo quando vuoi: tanto arrivano lettere
di
sollecito di pagamento contenenti sostanze psicochimiche
che
inducono sensi di colpa e voglia di lavorare. Scomparsa la
solitudine, perché c’è una sostanza in grado di scindere
in due la personalità dell’individuo: così non sono nemmeno
più necessari gli altri. Nessuno muore più, tutti possono
resuscitare: suicidarsi non serve, i parenti ti costringono
a tornare in vita. Tutti sono buoni: la vita dell’uomo è
più piacevole e rilassata, però sembra mancare un senso, la
ricerca, i dubbi, le domande. Per raccontare compositamente
la società futura, Lem inventa una moltitudine di
neologismi – da qui il valore letterario dell’opera – e
infarcisce le sue pagine di “futurosofia” di dilemmi morali
che spesso inducono alla sospensione della lettura in
favore di riflessioni di estrema attualità. Impressionanti
alcune preconizzazioni: l’attentato al Papa e le azioni
terroristiche ad opera delle periferie dell’impero
occidentale, cui gli USA rispondono con ritorsioni che
moltiplicano gli effetti degli atti subiti.
Con Bruce Sterling, invece, il viaggio è completamente
diverso. Innanzitutto la forma: non fiction ma saggio.
Un saggio un po’ atipico, conseguenza dell’argomento:
per inquadrare gli scenari futuri, si parte da un’analisi
piuttosto oggettiva del presente, se ne indicano le
prospettive più ravvicinate, per poi strutturare,
attraverso una serie di congetture piuttosto arbitrarie,
sviluppi offerti come processi inevitabili. Il che, al
lettore che parta da presupposti diversi, può risultare
irritante, insieme alla seriosità dell’esposizione e alla
pretenziosità degli argomenti scelti. Infatti, Sterling
– inventore del cyberpunk, contestata ma innovativa
branca del genere fantascientifico, dai caratteri
gotici, neri, tristi – decide di raccontare il futuro
tramite la disanima delle sette età dell’uomo (bambino,
scolaro, amante, soldato, giudice, affarista, vecchio),
asserendo fin dall’introduzione che suo scopo è “suggerire
scelte migliori in una prospettiva a lungo termine”.
Potrà, ad esempio, consolare o indispettire la sua
convinzione che il fenomeno del terrorismo islamico non
sia da considerare, nel tempo, un problema fondamentale.
Sicuramente stimolante è, invece, la capacità messa in
mostra dall’autore americano di affrontare temi scottanti
- quali la manipolazione genetica, gli eserciti mercenari,
la globalizzazione informatica - senza pregiudizi
conservatori (ma anche senza ignorarne gli interessi
economici sottostanti), prospettandone possibili e vigili
applicazioni positive.
STANISLAW LEM – Il congresso di
futurologia. Marcos y marcos, pp.160 euro 12
BRUCE STERLING – Tomorrow now. Mondatori, pp.25
2 euro 14
[email protected]
bazar 05 2004
Generazione degenerata
Verità di comodo
Maschi trentenni che hanno eletto lo
scazzo a ragione di vita
Un romanzo che racconta una catarsi
collettiva intorno a uno stuproomicidio
Se non sapete come funziona la “manetta” – un sistema d’abbordaggio
– ve lo spiega Marco Rossari nel primo racconto, per poi rivelarvi
nell’ultimo che la verità non serve a niente. Nel mezzo, la
condivisibile avidità di una checca, la bottega del riparatore di bici
Angelo (ritrovo di spacciatori e universitari bramosi di conoscere la
vita vera), il sortilegio di una mano che non riesce a liberarsi di
un certo odore intimo, la celebrazione di un matrimonio ridicolmente
squallido, la giornata particolare di uno studente fuoricorso che
culmina nella decisione che non sarà mai un poeta. Protagonisti,
sia che si tratti di studenti in Erasmus che delinquentelli bolliti
dall’alcool, sono maschi trentenni che hanno eletto lo scazzo a
ragione di vita e che più che sentirsi parte di una generazione, lo
sono di una degenerazione. E nonostante l’insistita rappresentazione
di destini di sconfitti e l’ambientazione urbana milanese, questi
racconti si sorbiscono a catena come bicchieri di lambrusco, grazie
all’abilità dell’autore: mai una frase scontata, mai qualcosa di
già sentito nonostante l’evidente fascinazione beat americana. Come
Bukowski (cui ha dedicato la tesi di laurea), Marco Rossari nutre amore
per i perdenti, raffigurandoli con l’ironia di quell’Alan Bennett che
in passato ha tradotto e il velo malinconico del Chet Baker di cui ha
curato in italiano la biografia.
Un uomo ritorna a casa, nel paese del nord Italia
che gli aveva attribuito lo stupro-omicidio della
ex ragazza diciassettenne: è la miccia che innesc
a
la catarsi collettiva necessaria per sovvertire
le verità di comodo. Protagonisti di questa spoon
river odierna: un giusto che fa di tutto per
essere
inviso agli altri, una splendida ragazza con
le
stimmate della colpa, un prete ateo, un ex calcia
tore
frustrato, un marocchino che svolge il ruolo
di
poliziotto di quartiere. Chi ha amato lo Sean
Penn
di “Mistic river” e “21 grammi”, divorerà questo
romanzo.
RAUL MONTANARI – Chiudi gli occhi. Baldini Castol
di
Dalai editore pp. 400 euro 14,90
Colonna sonora: PORTISHEAD Dummy; LIVING COLOUR
Pride
…lo scopriremo vivendo
MARCO ROSSARI – Invano veritas. e/o, pp. 224 euro 14
Colonna sonora: BUGO Dal lofai al cisei; MASSIMO URBANI Easy to love
Una vita amorosa spesa alla ricerca
di sé
Avventure Ussare
leuropea
Comiche spassose in salsa mitte
ussaro che, braccato
Ovvero le avventure di un giovane ufficiale
ndo un terremoto di
dall’esercito russo, si traveste da donna, provoca
donne, umili e potenti,
sensualità che travolge trasversalmente uomini e
scritto con leggerezza
occupanti e invasi. Con questo romanzo del 1931,
riporta al centro
Holenia
Lernet
solo apparente e intriso d’ironia,
ignare degli scenari
comuni,
persone
delle
anità
quotidi
la
Storia
della
all’occasione a
pronte
ma
pelle,
loro
sulla
che altri stanno disegnando
recitare inconsapevoli ruoli da protagonista.
le in Polonia. Adelphi,
ALEXANDER LERNET HOLENIA – Avventure di un ufficia
14
euro
pp.146
crimson king; PAT
Colonna sonora: ; KING CRIMSON In the court of the
METHENY GROUP First circle
Intervista a Sergio Cofferati
sul futuro
Lem immagina la vita futura dell’uomo regolata dalla
psicochimica, vale a dire dall’assunzione di pasticche
che inducono ogni tipo di sentimento. Trova plausibile
un simile scenario?
No, i sentimenti degli umani non scompariranno mai. Non c’è,
secondo me, sostanza chimica che possa sostituire le relazioni
e le emozioni che le stesse creano. Questa dimensione degli
umani è destinata per fortuna a restare vitale. La difesa
delle loro emozioni e identità è anche la condizione per
assicurare democrazia e dunque impedire che la gestione del
potere avvenga attraverso atti che limitano l’autonomia e la
libertà.
Sterling ci mette in guardia contro i pericoli della
manipolazione genetica e il proliferare per il mondo di
eserciti mercenari. Che cosa le fa più paura tra i due
rischi?
La manipolazione genetica. I mutamenti che la stessa può
produrre sono enormi e potrebbero snaturare lo stesso profilo
leggere di ciro bertini 27
Uno scrigno pieno di tesori, che si “rivolge
agli uomini giovani ed è dedicato alle donne
mature”, con il tono beffardamente sapienziale
di chi, avendone fatta esperienza, indica
paradisi alla portata di tutti, rimasti
inesplorati per paura delle convenzioni.
Confessione sincera dai contenuti attualissimi
e al tempo stesso romanzo europeo del suo tempo
(1965), descrive la vita amorosa come una serie
di avventure inaspettate, in cui il protagonista
si imbarca per approfondire la conoscenza
di sé. Non ci si aspetti l’esaltazione del
libertinaggio, semmai la benefica dimostrazione
di poter essere felici, a tratti, semplicemente
vivendo.
STEPHEN VIZINCZEY – Elogio delle donne mature.
Marsilio pp. 216 euro 14
Colonna sonora: SIMON & GARFUNKEL Il laureato;
JAZZANOVA In between
degli esseri umani.
L’uomo sarà sostituito integralmente dalle
macchine per quanto attiene il lavoro
manuale?
Non integralmente perché anche nell’ipotesi
estrema servirà sempre il lavoro manuale per
attivare la prima macchina, che potrà a sua volta
intervenire anche su un sistema complesso di
altre macchine.
Quale scoperta - in qualsiasi campo rivoluzionerà maggiormente la vita umana?
Credo tutto ciò che consente il prolungamento
della vita senza mutare le caratteristiche
dell’umanità.
Ci indica un’invenzione tecnologica che le
piacerebbe fosse realizzata nei prossimi
anni?
Quella che rende utilizzabile a bassissimo costo
l’uso dell’idrogeno per il trasporto.
28 di marco begani
leggere.fumetti bazar 05 2004
[email protected]
Fumetti, roba impegnata
Un fumetto che racconta i drammi di un
paese
come l’Iran e un saggio univ
ersi
tari
o,
tutt
o
a fumetti, che spiega cos’è il fumetto.
Ma una
volta non era considerato "let
tura d’evasione"?
Marjane Satrapi, Persepolis, Storia di
un’infanzia, Milano, Sperling & Kupf
er Editori,
2003.
Questo libro, che è il primo fumetto iraniano mai pubblic
ato, è un dono di enorme importanza, sia sul piano
del
"cosa" è narrato, sia sul piano del "come". Nata nel
1969, Marjane Satrapi ci racconta la sua storia persona
le
dentro la storia del suo Paese, l’Iran, percorso dall’ing
iustizia sociale, sconvolto dal nuovo regime dopo
la
caduta dello scià e poi distrutto dalle bombe irachen
e quando per l’Occidente Saddam faceva ancora parte
dei buoni. La portata di avvenimenti così drammatici
viene resa attraverso lo sguardo di lei bambina, testimo
ne
di quanto la normalità della famiglia e delle relazion
i umane possa uscire devastata dall’insinuarsi della
Storia
nella vita di tutti i giorni, e di quanto, questa normali
tà, sia l’ultimo intimo approdo per sentirsi umani. I
19
capitoli di questo libro si snodano seguendo il solco
lasciato dai drammi personali e sociali, così strettam
ente
intrecciati da farci capire in poche pagine che la sofferen
za di un popolo è soprattutto la sofferenza di ognuno
.
Tanto peso è sostenuto da un filo sottile: un’ironia
dall’aspetto infantile, ma dall’anima adulta e taglient
e.
Il come, appunto. Un tratto non modulato, senza volumi
o scale di grigio; scelta stilistica consapevole, che
pone un’immediata distanza tra noi e la vicenda. Parallel
amente, tutti i personaggi, e soprattutto lei, Marjane
,
hanno volti quasi stilizzati, naif: come lettori non possiam
o sottrarci all’identificazione e diventare lei, vedere
con i suoi occhi. Nell’ambiente intorno ogni regola
prospettica viene sconvolta; è la raffigurazione del
mondo
intorno, un affresco espressionista dove persino le
masse – di vivi e di morti – diventano forma dell’incu
bo.
Senza che questa bambina ci abbia chiesto nulla,
alle ultime pagine siamo così partecipi dei sentime
nti intimi
di Marjane che la commozione dell’addio all’Iran e
alla sua famiglia fa scivolare in noi una vertigine incolma
bile.
Avremo imparato qualcosa.
Walt Kelly, Pogo, Milano, Panini Comics, 2004
.
La percezione che dall’Italia abbiamo di Pogo non restituisc
e giustizia alla fama che questo opossum e la
sua cerchia si sono guadagnati nel mondo, soprattutto negli
Usa, dove le sue strisce conoscono un’immensa
popolarità fin dall’inizio degli anni ’50. Recentemente apparso
nella collana I classici del fumetto di La
Repubblica, questo volume accoglie strisce degli anni ’69
e ’70. Golosa occasione per scoprire un universo.
Walt Kelly, scomparso nel 1973, è un fumettista americano
nel senso più tradizionale: i sei anni di lavoro
insieme a Walt Disney si fanno riconoscere nel tratto paziente
e rotondo con cui personaggi e ambienti sono
disegnati, e nella regia stessa delle vignette, dove più azioni
insieme occupano lo stesso spazio. I giochi
linguistici, la cura per il registro, il lettering dedicato per alcuni
personaggi, come Pantegana, sono i segnali
di una totale padronanza del mezzo, in cui i virtuosismi si sprecano
: memorabile l’avventura di Vespignano
all’interno del balloon di Alberto (p. 34-36).
Un orso, Kelly, che secondo le parole di chi lo conosceva,
mai avrebbe parlato a sproposito. Al contrario dei
personaggi delle sue storie, impegnati a dotare Okefenokee
(la palude in cui vivono) di sovrastrutture politiche
o giuridiche, perennemente tesi nello sforzo di ingarbugliarsi
l’esistenza. Animali? No: Alberto l’alligatore,
Churchy La Femme, una tartaruga, Beauregard, l’orgoglioso
segugio, Sarcophagus MaCabre, l’avvoltoio, il
Gufo, non sono affatto animali; sono la rappresentazione –
impietosamente attuale – della società americana e
occidentale. Addirittura, troviamo riferimenti a personaggi della
politica di allora, come Spiro McAgnew, vice di
Nixon, che ne L’ininquinabile Pogo diventa una iena dispotica
e sola. È il contrario di Pogo l’opossum, il poeta,
ben lontano dal voler essere protagonista di queste strisce:
nella veste di pigro e occasionale pescatore, viene
coinvolto di volta in volta nelle strampalate avventure dei suoi
amati compagni. Pogo è Walt Kelly, il testimone,
e la poesia è il suo linguaggio, che trova nel timido amico Crispino
(un porcospino, guarda caso) la sua voce
più profonda e dissacrante. Sarà lui a dire "Abbiamo incontrat
o il nemico… e siamo noi."
Scott McCloud, Capire Il Fumetto, L’arte
Invisibile, Torino, Vittorio Pavesio
Productions, 1996
Edizione italiana di Understanding Comics (Princeton, Kitchen
Sink Press, 1993), è ormai un classico,
tanto da essere usato all’Università di Torino nei corsi di Scienze
della Comunicazione.
Cosa c’è mai da capire nel fumetto? Tanto per cominciare,
che cos’è il fumetto? Da quanto esiste?
E che cosa accade tra una vignetta e l’altra? Perché ci identifich
iamo così facilmente in alcuni
personaggi? Come mai gli oggetti in movimento, nelle vignette,
hanno tutte quelle linee, e com’è
possibile che sia descritto il passare del tempo in una raffiguraz
ione statica? Cosa mette in comune le
tavole domenicali del New York Times con gli affreschi del
Medioevo? Insomma, com’è possibile che
una sequenza di immagini racconti qualcosa?
Un saggio analitico e avvincente, interamente a fumetti, e la
dimostrazione che una buona idea vale
più di mille parole.
[email protected]
bazar 05 2004
leggere.rileggere di claudio amendola 29
Achille Piè Veloce
Pagine che a volte accendono uno strano
senso di fastidio, una sensazione di
pietà e di schifo della quale poi ci si
vergogna un po’…
, sarcastico, piccante,
L’ultimo libro di Benni è bello, divertente, ironico
, insomma è perfettamente
pauroso
anche
pagine
commovente, inquietante, in alcune
anche questa volta non tradisce
che
se,
bologne
tore
dell’au
one
tradizi
alla
fedele
le aspettative dei suoi lettori.
re che non riesce a scrivere
La storia dell’amicizia tra Ulisse, giovane scritto
una piccola casa editrice,
per
scritti
dattilo
di
il suo secondo libro e lettore
scrittura, è un viaggio
della
genio
e
oso
misteri
-mostro
ragazzo
un
,
e Achille
a compimento un progetto
portano
Insieme
virtù.
nelle loro bassezze e nelle loro
à e le più feroci
intimit
e
profond
più
le
ndosi
scambia
morte,
di
e
di vita
essere diversi. Nel
loro
del
osi
nutrend
,
aggressività, uno attraverso l’altro
Achille assapora tutte
Ulisse,
di
i
raccont
i
ndo
ascolta
stanza,
sua
buio della
romanzo che l’amico non
le gioie del sesso a lui sconosciute, dando vita al
bellissime, e la fame di
pagine
no
diventa
Ulisse
di
parole
Le
e.
scriver
a
riesce
pari tra due amici,
alla
scambio
uno
atta,
vita del piccolo mostro viene soddisf
nonché fidanzata
latina,
a
bellezz
tipica
Pilar,
e
Penelop
cui
di
uno scambio
legge in qualche
chi
anche
E
nista.
protago
e
di Ulisse, diventa l’inconsapevol
il protagonista si
quando
zo
imbaraz
in
sente
si
come
così
ia,
benefic
modo ne
cutore. In quelle pagine si
trova davanti alla mostruosità del suo nuovo interlo
one di pietà e di schifo che
sensazi
quella
o,
fastidi
di
strano
senso
quel
rivive
, e della quale poi ci si
persone
queste
con
si avverte quando si ha a che fare
a fare un passo in più, ci
prova
questo,
tutto
oltre
và
Ulisse
po’.
un
a
vergogn
riesce e viene premiato.
e degli scrittori, si
Benni colpisce con forte ironia il mondo dei libri
, degli intellettuali
settore
del
isti
giornal
beffa dei critici letterari, dei
che si svegliano una
tanti,
sono
e
quelli,
tutti
di
anche
ma
itoria
dell’ed
stesso tempo ci fa vivere
mattina e decidono di fare gli scrittori, ma nello
la nostra lingua, con la
per
l’amore
lavoro,
suo
il
per
e
passion
la
e sentire
ggi di contorno, tutti
persona
I
e.
circens
abilità
quale gioca, come sempre, con
pezzetti di un puzzle molto
sono
,
omerici
nomi
da
i
distint
contrad
amente
rigoros
amaro o una lacrima, oppure
ben costruito e per ognuno c’è una risata, un sorriso
one.
repulsi
propria
e
vera
come d’abitudine per il
Anche in Achille piè veloce (Feltrinelli 14,50 euro),
“Aspirò una boccata di umida
iente:
all’amb
o
dedicat
è
io
passagg
un
ino”,
“Celest
argon, xenon,&radon, vapore
brezza del mattino e fece entrare azoto, ossigeno,
piombo tetraetile, benzene,
azoto,
di
o
biossid
o,
carboni
di
do
monossi
acqueo,
fungine, un’aeroflotta di
particolato di carbonati e silicati, alcune spore
e, pollini anemofili, una
piccion
di
assita
ectopar
un
,
anonimo
pelo
un
,
batteri
fabbrica, e un granello
remota
una
da
ta
stilla di anidride solforosa convola
le, trasportato dallo
cidenta
nord-oc
Turchia
ye,
Tevtiki
da
ente
proveni
di sabbia
città.”
della
l’aria
respirò
scirocco della notte. Insomma
calcio: le vicende del
Per i Benniani più esigenti, non manca un occhio al
o quando
giungon
Ulisse,
di
cuore
menisco di Mironi, campione del
risata.
una
sempre
no
strappa
e
aspetti
lo
te
meno
ovesimo
Considerato che, dal 1981 ad oggi, questo è il diciann
tore, mi
dell’au
l’età
rata
conside
e
Benni,
Stefano
di
libro
sento tranquillo per i prossimi venti anni.
Stefano Benni , Achille piè veloce, Ed. Feltrinelli
30 di nancy brilli
leggere.brilletture bazar 05 2004
Libro
dell’inquietudine di
Fernando Pessoa
Se cercate una trama,
questo è il libro
sbagliato…
“A tutti i viventi invidio il fatto di non essere me”. Lo pensa Bernardo
Soares, il doppio di Fernando Pessoa nel”Libro dell’inquietudine”.
“Un alito di musica o di sogno, qualcosa che faccia quasi sentire,
qualcosa che non faccia pensare”. Bernardo guarda la propria vita da
lontano, la studia, la sminuzza e non se ne innamora.
“Ogni giorno la materia mi maltratta. La mia sensibilità è una fiamma
al vento”. Pessoa sente, e soffre. Spellato vivo ma deciso a starne
lontano, da questa sua esistenza. Pare uno che campi in uno stato di
percezione alterata, tipo quando il sonno non arriva e senti i suoni
ovattati, il rumor bianco.
L’autore potrebbe parlare in prima persona, ma è a Bernardo che fa
scrivere il suo anomalo diario. Che strano libro. Doloroso e acuto
e triste e poetico. Di quella poesia che ci ripensi, e ti dici che è
proprio così che sono le sensazioni dell’anima, quando decidono di
prendere il sopravvento sulle cose. Se cercate una trama, questo è il
libro sbagliato, perchè hanno trovato in un baule certi fogli slegati e
incasinati che chissà come li ha scritti Pessoa, in che ordine e modo,
e, volenterosamente, li hanno messi insieme. Ma se vi va di godere di
una qualità di pensiero alta e bella, se magari siete un po’ depressi e
naturalmente avete messo su un cd di musica avvilita, e ovviamente
guardando fuori ora quasi piove ma definitivamente ancora no, qui
trovate qualcosa con del sublime autentico dentro.
Non so a voi, ma a me questo m’aiuta.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares di Bernardo Soares, Ed. Feltrinelli
[email protected]
[email protected]
notte di marcello amoruso 31
bazar 05 2004
Birra,battiti e brusii
Alta qualità degli eventi live e
divertimento tout-court. E’ que
il
tenore delle serate del Circolo sto
deg
li
Artisti di Roma. E poi la fresca nov
il
prato esterno suddiviso in aree perità:
una
surreale festa felliniana!
Locale notturno situato tra il Mandrione e P.le
degli Artisti continua imperterrito dal punto da Lodi, il Circolo
organizzazione di concerti live di artisti di spessore cui era partito:
internazionale ed
emergenti (no cover band!), laboratori e performance
e intrattenimento spensierato a base di birra, battiti teatrali, mostre
mese di aprile, sul palco del locale capitolino si sonoe brusii. Se nel
del calibro sperimentale e innovativo quali Xiu Xiu, alternati gruppi
e Lali Puna, maggio non sarà da meno. A corona Giardini di Mirò
programmazione indie saranno: Bugo (8), Down by re l’immancabile
Words (15), Misto Nocivo (22) e il Rock’n’roll Damnalow (13), Perfidius
Tutti i lunedì del mese, rassegna teatrale: il Circolo tion Festival (23).
Il locale continua a non deludere il suo numeroso del Teatro.
pubblico e si avvia
alle effusioni naturalistiche della primavera,
fregiandosi dell’ampia dose di verde che
ricopre la parte antistante l’edificio. Il prato è
realmente capiente, suddiviso in differenti aree:
una concepita come bar all’aperto, un’altra con
gazebo,
un
prato circondato da una siepe e infine un’area
terrazzata più appartata. Di fronte, le gobbe vuote dell’acquedotto
suggeriscono sfumature neorealiste. L’insieme dà l’idea di una
surreale festa felliniana riadattata in chiave stoned.
Sabrina, della Scuola di Teatro, La scaletta, residente al Circolo,
precisa che il locale è uno “splendido e bizzarro calderone”,
alludendo alla moltitudine delle attività proposte, che associano alla
qualità ricercata un certo eclettismo. Che si ritrova poi anche nel
pubblico che segue le tante serate, differenziato in base al tema di
volta in volta proposto.
Il 18 avrà inizio un laboratorio teatrale curato da Valeria Campo, cofondatrice del Teatro Archivolto di Genova. Dal 1995 si occupa di
Nouveau Cirque come docente di recitazione e regia, collaborando,
tra gli altri, con l’Ecole Nationale Du Cirque de Montreal.
A giudicare dalla gente che puoi incontrare, è proprio vero: checché
se ne dica, un circolo di artisti.
Circolo degli Artisti
via casilina vecchia 42 - Roma
Info: 0670305684
www.circoloartisti.it
Zo centro culture contem
poranee
Piazzale Asia 6 - Catania
Info: 095.533871
www.zoculture.it
Officine in fa
bbrica
Centro culture contem
ranee. A
fianco della stazione ferpo
ro
Catania, le ciminiere della viaria di
non fumano più, ma dent fabbrica
ro, lo Zo
continua a lavorare so
do
.
In un contesto post-industri
ale che
farebbe invidia al
degli urbani frequentatori
della notte, lo Zo giunge più languido
anno di attività con una prop
al suo
ulsione realizzativa che non terzo
dubbi, meritando a pieno
lascia
culture contemporanee. titolo l’appellativo di cui si bea: Centro
Il Centro più attivo della città
spazio interno in maniera mod barocca per eccellenza articola lo
di soluzioni: proiezioni, read ulare, permettendo un’ampia scelta
sala di registrazione e un ing, concerti, laboratori digitali, una
intimo e carico di elucubra bar-caffetteria: forse il momento più
quello di uscire fuori da una zioni nottambule. Vanto del locale è
visione museificata dei sape
alla liminalità fra i diversi lingu
ri e aprirsi
(14) e Matmos (22) i concerti aggi espressivi. Per maggio, Velma
teatro-danza e poi l’insolita da non perdere, un’intera rassegna di
routine.
Ironia della sorte o forse mov
culturale che ha lanciato il ente nominale, l’associazione
prog
titolare della nuova storia che etto si chiama Officine: oggi unico
raffinazione dello zolfo stan gli ex stabilimenti industriali per la
edifici che lo Zo lancia una no percorrendo. È all’interno di tali
nuova forte ondata in città.
sottolinea il direttore artistico,
Come
la vocazione geografica e cultuSergio Zinna: “il centro accoglie
rale
della
Sicil
ia di farsi ponte fra
le diverse tradizioni e cultu
a Occidente come a Sud ere, rivolgendo uno sguardo a Nord e
ampio raggio che investe laad Oriente”. Un’azione di ricerca ad
con un occhio di riguardo sperimentazione artistica tout court,
se a livello nazionale il progper gli artisti locali. Ci sarà un motivo
etto è stato definito “pilota”.
Adesso è
pronto al decollo e, per fortu
na, non serve allacciare le
cinture.
La grecia salentina continua a filare pizziche e
schiaccia l’occhio ai pub: copioso rituale notturno
Se su Google.it si prova a digitare le parole “lecce locali notturni” e premere invio, il
risultato sarà una sterminata lista di pub, pub, pub… Se a quelle parole si aggiunge
anche “pizzica”, il risultato non cambierà di molto: in più, qualche data di concerti di
pizzica di imprescindibile derivazione autoctona. Non tutto è pizzica, ma il morso della
tarantola avrà ormai infettati tutti da quelle parti. E, nello scorrere la lista, non sembra
affatto che qualcuno tenti di debellarne gli affetti. Anzi!
Pizzica e pub
Per un’esplorazione più completa
delle aree coinvolte nella rassegna
di locali qui proposta, una guida ai
portali della notte on line.
(Roma)
(Catania)
(Lecce)
www.notte.it
www.katania.it
www.nightchannel.it
32 di alberto traversi
notte bazar 05 2004
The Lounge
[email protected]
e tendaggi multicolore di fattura balinese, va in onda ogni sera
intorno
alle 20 il consueto struscio di bellezze benvestite e superaccessoria
te. La
filosofia che sta alla base dell’operazione è quella del relax a tutti
i costi. Dalla
musica (ambient e easy listening) al cibo (pizze e focacce calde
al momento in un forno a legna) all’arredamento pensato per preparate
favorire la
distensione emotiva e la socializzazione. L’ethno-chic, ma questa
volta di
matrice argentina, disegna anche gli spazi del Town House 31
31), neonato hotel della famiglia Rosso, diventato già un riparo(Via Goldoni,
cool-hunters della zona. Sedute di design, bolas impreziosite da sicuro per i
sogni di tango raccontati dai toni suadenti di musiche chill-out pietre dure e
danno un’aria
vacanziera alla corte di un palazzo vecchia Milano.
Lounge che più lounge non si può, il The Lounge del Palace
(Piazza della
Repubblica, 20), un altro hotel tra i preferiti del momento, rifà
grandi spazi americani in voga nell’era dello swing. Tra gli atout il verso ai
impeccabile per servizio e arredo spiccano libri d’arte, tappeti di un locale
preziosi e il
contorno di uno degli hotel più lussuosi della città.
Hotel Diana viale Piave 43. Tel. 0220581
Executive Lounge via De Toqueville, 3. Tel. 0262611617
Town House 31 Via Goldoni, 31. Tel. 0270156
The Lounge Piazza della Repubblica, 20. Tel. 0263361
Aperitivo
in hotel
Stasera tutti in hotel. Tra cocktail vintage e champeagne
le
mignon l’ultimo trend milanese è quello di gustar
ti
davan
hi
alberg
ri
miglio
dei
nti
suade
e
lounge
fere
atmos
suo
il
a un fresco aperitivo. Ma attenzione: ogni albergo ha
stile…
Si comincia alle sette di sera: quando la Milano che lavora
allenta cravatte e catene di scooter e prende tempo per uno dei
momenti più agognati della giornata, quello fatidico dell’aperitivo.
Tramontata un po’ la moda dei discobar, dei chiringuitos di scuola
caraibica e dei banconi in stile “grande abbuffata”, ora la cocktail
generation ha scelto come terra di conquista alcuni tra gli hotel
più chic della città. La tendenza, come spesso accade, arriva
dagli States e precisamente da New York, dove alberghi come
il Paramount, disegnato da Starck, il Mercer e il Morgans dell’eximpresario dello Studio 54 Ian Schrager sono diventati, oltre a
locande di culto dove passare la notte, luoghi di entertainment a
tutti gli effetti. Il primo a Milano a lanciare la moda è stato lo storico
Hotel Diana. Qui, nel salotto d’inizio secolo dove un tempo si
davano appuntamento artisti e letterati, oggi si sorseggiano
cocktail vintage e champagne mignon. Lo spazio in questione
che ha preso il posto del vecchio bar d’appoggio per il lounge,
si chiama H Club e presenta in una cornice di importanti abatjour, ricchi tendaggi e preziosi componenti d’arredo in fusione
di alluminio, appuntamenti eleganti con mostre e presentazioni,
aperitivi classici e dopocena a lume di candela. Poco lontano, nel
cuore della battutissima e modaiola zona intorno a Corso Como
c’è Executive Lounge, il giardino notturno dell’Atahotel Executive.
Tra letti artigianali, tavoli bassi, cuscinoni
Town House 31
STANOTTE..
Wine bar: tra gusto e tendenza
Più chic dell’enoteca, più understatement del discobar, più cool del ristorante, il bar-à-vin, famoso anche nella sua
accezione inglese di wine bar, costituisce l’ultima frontiera del divertimento notturno milanese. Preferito, in Francia come in Italia, da una gioventù
bon chic bon genre, tutta abiti vintage e cachemire del nonno, questa tipologia di locale racchiude in sé i concetti un po’radical-chic di bere bene e
mangiare genuino in spazi tranquilli ispirati alle antiche osterie. Tra i nuovi arrivati, in una scena che si arricchisce di mese in mese di nuove proposte,
c’e la Cantina del Jazz. Nata dalla ristrutturazione di un ex showroom di bigiotteria, questo wine bar dall’aria elegante riprende tematiche care agli
anni’20 con un’ambientazione raffinata basata sul contrasto tra bianco e nero dove l’unica concessione al colore è data dalla grande riproduzione di un
famoso quadro della pittrice polacca Tamara De Lempicka. Alla Cantina è comunque il vino il grande protagonista. Etichette importanti scelte con cura
dal sommelier Davide Santini sono a disposizione per degustazioni anche abbinate a piatti di piccola cucina. Nel cuore pulsante della City meneghina il
Malvasia 3000 propone vini e cibi di qualità provenienti da tutto il mondo. Tra accoppiate solenni come il culatello di Zibello e il Muffato Antinori o il foiesgras con confetture accompagnato dal Gewurztraminer Gruss alsaziano, l’idea dello staff è quella di associare vino e cibo partendo dalle 100 bottiglie
migliori del mondo. Nuovo anch’esso e dal nome che già ispira simpatia, il Ross & Bianch va ad arricchire la zona intorno a piazza Cinque Giornate. Aperto
dal lunedì al sabato dalle 17.00 all’una di notte, il locale propone, in un ambiente caldo ideato dagli architetti Fernandez e Vandoni, vini italiani noti e novità
poco conosciute, ma ben selezionate, dal sommelier Andrea. Il cibo, abbinabile ovviamente ai vini, segue il concetto fusion di associare materie prime e modi
di cucinare di paesi diversi. Storico, tradizionale ma anche un po’ antimodernista, visto che dal 1859 poco è cambiato nella sua struttura, il mitico Moscatelli
è un po’ il progenitore dei bar-à.vin dell’ultima generazione. Dalle sue vetrine ricche di volumi antichi dedicati al vino e tappezzate di preziose bottiglie
impolverate ad arte, si scorge la scritta “Il vino desta il genio”, motto che ci ricorda la sua filosofia fatta di cose semplici ma sicure.
Cantina del Jazz Via Cirillo ang. c.so Sempione. Tel. 0234934467
Malvasia 3000 Via Borromei, 13. Tel. 0280298821
Ross & Bianch Via P. Sottocorno, 11. Tel. 0276008728
Moscatelli Corso Garibaldi, 93. Tel. 026554602
bazar 05 2004
[email protected]
notte di andrea lisi 33
PLAY IT LOUD, MADAME
Nuovamente in Italia Miss Kittin, una delle
più famose dj del mondo: il 21 maggio al
Supermarket di Torino e il 22 maggio al
Brancaleone di Roma
Con il nome vezzoso e ironico di Miss Kittin, una trentunenne
di
Grenoble, città francese ai piedi delle Alpi, si è fatta conosce
re in
tutto il mondo come vocalist inconfondibile dei più grandi successi
che, tra anni ‘90 e 2000, hanno riportato in auge il sound electro
pop
degli anni ‘80: “1982” con The Hacker per la Gigolo di Dj Hell
nel
1998, “Intimites Ep”, sempre in coppia con The Hacker, nel
2000,
“Silver screen shower” scene e “Madame Hollywood” di Felix
da
Housecat nel 2001, anno in cui la sua voce compare anche
nei
Paola Testa
Miz Kiara
dischi di Steve bug, Sven Vath Antonelli Electric,
Justin Berkovi e Golden
boy, all’epoca boyfriend in Zurigo. La fama legata
a questi interventi
sotto forma di parlate svagate e asettiche, freddamente
erotiche come
possono esserlo le affermazioni perentorie di una
diva annoiata, ha fatto
passare in secondo piano la pluriennale attività di
dj di quella che molti
hanno finito per chiamare miss Electroclash, dimen
ticando che è invece
fondamentalmente una selezionatrice di tormentoni
techno. Salta
infatti all’occhio, anzi, all’orecchio, con una certa
evidenza la differenza
tra le selezioni dei mix album prodotti sull’onda del
grande successo
come lady “immagine” della scena alla moda, “Electr
oclash” del 2002,
“Radio Caroline” del 2003, con le sonorità domin
anti nei dj set a cui ci
ha abituati nelle sue recenti incursioni in Italia. Memo
rabile a riguardo
una chiusura di serata al Mattatoio di Roma, lo scorso
settembre, dopo
Andrew Weatherall e Radioactive man, a suon di
pistoni techno da rave
di altri tempi con la gente sudata in visibilio a gridare
a braccia alzate.
La cara Miss Kittin, a dispetto delle pose glam e della
nomea acquisita
di Madame Supercool è assolutamente un anima
le da consolle, prosaica
e “ignorante” quanto basta per sfondare senza troppi
complimenti.
D’altronde la francesina ha esordito, nel ‘94-95,
suonando roba in
stile Detroit in party illegali come il Dragon Bal, nel
sud della Francia,
e non sarebbe finita nelle braccia del gigantesco e
“grezzo” Technoproducer T Raumschmiere, se avesse avuto i pochi
peli sullo stomaco
della soubrettina fashion. “ Non bisogna avvallare
la trasformazione in
superstar dei dj. Sono contro tutto ciò perché siamo
semplicemente
gente che lancia dischi ( “record pushers”)”, parola
di Miss Kittin.
LE ITALIANE CI SANNO FARE?
ne di casa nostra
Le dj don
iare una pentola in
di dj italiane che hanno una rispettabilità nel circuito è come scoperch
Scovare i nomi
che suonano house, il genere più
cui bolle molto di più del previsto. Anche qui le più note sono quelle
e Milano che quest’inverno è
Ibiza
Londra,
tra
attiva
già
Poletto,
popolare della dance, come Paola Polly
G-Lounge di Milano, o come
al
le
ascoltabi
stata residente al Docks8 di Torino, Paola Testa di Radio 101
r” più famosi d’Italia.
“afterhou
degli
uno
e,
Syncopat
del
fa
d’anni
paio
un
la veterana Babajaga creatrice
po’ bonazze un
he”un
“superfig
delle
categoria
la
to
Molto rappresentata dalle nostre parti è soprattut
o appartenere, a giudicare
sembran
cui
a
gio,
personag
il
richiede
come
voi”
cazzo
ve-che
po’ “aggressi
Alexia Rosati, conosciuta in
dall’immagine proposta nei siti personali, la triestina Onirika e la romana
sacri della scena soul funky anni
quel di Los Angeles per le sue frequentazioni “artistiche” con mostri
o residente alla Maison di
’80 e house primi ‘90. Piuttosto eclettiche sono Flavia Lazzarini, quest’ann
nte Miz Kiara, che mixa
l’emerge
e
onale,
internazi
Roma, ritenuta una delle più accreditate a livello
zioni fra Roma e Napoli,
peregrina
sue
nelle
ectro
Funky-el
al
se
Tech-hou
dalla
ra
disinvoltu
con estrema
oltre che come dj
producer
come
Nota
i.
alternativ
contesti
in
che
suonando sia in luoghi istituzionali
off e dei centri sociali ricorrono
è anche Ninfa, specializzata in Lounge, mentre nel circuito delle feste
da Milano area lesbo Hard
i nomi di Ailén Gamberoni, varesina specializzata in Breakbeat, AC/DShe
e uno no, va a rifornirsi di
si
mese
un
che
Roma
di
Vibes, l’emergente Ma.Rù del collettivo Phag off
iccione e dintorni), l’Ibiza
Rimini-R
(
Riviera
della
signore
le
anche
ate
menzion
Vanno
Berlino.
vinile a
di discotecomani incalliti;
orde
tare
acconten
per
solo
non
e
estivi
nostrana, che si coalizzano nei mesi
Marta B e Fanny. Mentre
a occhio e croce negli ultimi anni, le varie Janet, Enrica, Miss B, le milanesi
caparbietà e passione,
per
do
imponen
vanno
si
che
nomi
di
affollata
più
la scena romana è sempre
to nei beats, Lasky
soprattut
massiccia
dalla
Red,
Dj
da miss HotforTandoori De Monique, a miss Goa
come professioniste di
donne
le
vedere
a
re
continua
non
per
basta
quanto
n’è
C’è
dj, a Rossella.
i maschi, non tutte sono
serie b anche in questo settore. E se poi tecnicamente, come accusano
ancora a fare arte come Raffaello
impeccabili meglio così. Se la tecnica fosse tutto nella vita staremmo
?
e Michelangelo. Ma come? I DJ non appartengono all’avanguardia???
34 di claudio coccoluto
notte.nottetempo bazar 05 2004
[email protected]
Ritmi urlati, volumi eccessivi, stacchetti
e pacchianate varie: quando la TV e il
clubbing sono trash
E’ un po’ di tempo che serpeggiano in me dubbi e fugaci pensieri (fino a
i
qualche tempo fa non potevo neanche chiamarli tali), quasi strane sensazion
alcune
per
e
distrazion
e
Noia
e.
non-so-ch
un
di
rifiuto
il
come
cutanee…
delle cose che fanno parte del nostro quotidiano, dei nostri momenti di
svago che definiamo “liberi”, degli attimi in cui dovremmo ricaricarci e
divertirci, raccogliere input e trasformarli in energia benefica…
Mi riferisco alla confusione di contenuti che regna nell’intrattenimento,
del
con la televisione a far da regina. E’ infatti significativo che i contenitori
tempo libero schiamazzino nel dipingersi di mille colori pur di non passare
inosservati, di attirare la nostra attenzione e di catturarci come clienti;
perfino e soprattutto quando ciò stride con quello che possa essere il tono,
l’umore della proposta.
Pensieri che ho fatto nel momento in cui ho notato che non riuscivo più
a soffermarmi su alcuno dei programmi tv dello sterminato palinsesto
nazionale: tutti “troppo”: violentemente colorati, troppo commerciali,
obbligatoriamente ironici e divertenti, forzatamente spiritosi ma senza un
minimo di spiritualità. Tutti con un denominatore comune che non può
sfuggire ad un operatore del suono: ritmo alto e urlato (tecno-hardcore)
e volume eccessivo fuori luogo (distorsione). E’ curioso e divertente che
ti
quando si parla di volumi alti ed eccesso di suoni subito ci si senta autorizza
,
sprecano
si
aggettivi
gli
e
e:
discotech
delle
a puntare il dito sul mondo
assordante, volgare, fonte di incomunicabilità. Aggettivi che non sfiorano
a
nemmeno l’aura dell’inviolabile cultura catodica. Eppure non sono il primo
dirlo: è il momento di una tv urlata, che frastorna, che non potendo stupire
ti,
a causa della mancanza di argomenti, colpisce duro con colori, movimen
anche
che
dire
a
serve
mi
premessa
lunga
La
varie.
ate
stacchetti e pacchian
la discoteca è un “contenitore” del nostro bisogno di ritemprarci, di uscire
tra
dalla routine, di staccare la spina (della tv?). Il parallelo che suggerisco è
certa tv caciarona e inelegante e una precisa tipologia di locali da ballo:
i luoghi dell’apparire virtuale non sembrano tanto diversi da certi club
e
baracconi, spersonalizzanti che a dispetto della club-culture, sopravvivono
no
imperano; mega-locali che pur raccogliendo grandi folle, nulla trasmetto
in termini di emozioni. Templi della decadenza e, il più delle volte, del
brutto e dello squallido: il trionfo dell’iconografia discotecara più becera
e obsoleta, un vero e proprio inquinamento per chi predica un clubbing
maturo e consapevole. Come per una nuova televisione, capace di intrigare
senza frastornare, così per la discoteca il futuro è forse già qui, nella nostra
mente e nei nostri sogni: è il locale dove regni sovrano il benessere, principe
della serata; la musica sia protagonista in molti momenti, ma in altri dovrà
essere solo una sottolineatura degli attimi fuggenti di vita dei frequentatoriattori del locale, potrà essere un groove di percussioni nella resa totale
del corpo, oppure un sussurro tra i capelli che danzano, tra gli abiti che
frusciano. Un’onda tra le mani che si alzano, colonna sonora di una porzione
il
di vita che possa rimanere nella memoria di qualcuno tra i presenti come
più bello dei regali.
a
Voinlpgisatra it
e
sullo schermo
36 di chiara spegni
gusti bazar 05 2004
[email protected]
Essenziali nella cucina messicana
risalgono all’epoca precolombiana
e si mangiano rigorosamente con
le mani. Una versione nostrana? La
mitica piadina
Morbide, farcite e arrotolate diventano tacos, ripassate in padella
con carne o verdure sono burritos, con la salsa di pomodoro
enchiladas, quesidillas per variare. Le tortillas, schiacciate di
farina di granoturco o di frumento cotte sulla piastra di ferro o di
terracotta, la comal, fanno parte dell’abc della cucina messicana.
Fritte o ammorbidite nell’acqua dopo la cottura possono assumere
consistenze diverse, a seconda dell’esigenza del piatto. Ripetere
nelle nostre cucine l’impasto originale, con masa harina e acqua,
è quasi impossibile, così in genere si acquistano confezionate.
Pezzetti di tortillas tostati, i totopos, sono ottimi stuzzichini da
immergere nella salsa guacamole, nella crema di fagioli o nella
salsa mexicana. In Italia vengono chiamati nachos.
Los hombres de maiz
Tra le tante leggende sul mais, una racconta che da un impasto di ossa
e granoturco gli dei Quetzalcoatl e Coatlicue abbiano creato gli uomini.
Per questo i messicani sono chiamati anche los hombres de maiz. Si narra
che le tortillas siano state inventate da un suddito per il re affamato. La
prima viene datata a circa 10.000 anni a.C., quando il granoturco veniva
considerato una pianta sacra. Ripiene di carne o altri cibi, nel West le
tortillas erano apprezzate dai cowboys, per rifocillarsi attorno al fuoco.
In Messico tutti mangiano tortillas, rigorosamente con le mani. Tagliarle
con il coltello è un’eresia. I messicani però, pur consumando da sempre
tanto mais, non hanno mai sofferto di pellagra, una malattia molto diffusa
nell’Europa del XVIII secolo. A salvarli è stata l’antica pratica di maya e
aztechi di mettere l’impasto a bagno in acqua di calce per una notte,
prima di fare le tortillas. Questa preparazione rende “biodisponibili” per
la digestione la vitamina niacina e un importante aminoacido, il triptofano.
Un’usanza mai trasmessa nel Vecchio Mondo.
nare il mais
600 modi di cuci
e riso. Sono questi i jolly della
Tortillas, fagioli, peperoncino
cucina messicana, che ha conservato molto delle sue origini
precolombiane e ha acquistato gli elementi più interessanti
della cucina spagnola. Esistono almeno 32 varietà di mais in
Messico, con chicchi di cinque colorazioni diverse e proprietà
nutritive differenziate: il mais azul è la qualità più pregiata.
Mentre in Europa si usa solo per polenta e pop corn, in Messico
sono stati “censiti” oltre seicento modi di cucinare questo
cereale, alla base della dieta della popolazione locale.
Le guide ai fornelli
Come preparare una vera comida mexicana? Più di 120 ricette
nel manuale “La Cucina Messicana”, edizioni Sonda, 8,50
euro; bello “Cucinare Il Messico” di Juan Pedro Miquelasquez,
edizioni Demetra, 8,26 euro; invitanti le fotografie di “Cucina
Etnica” Tex mex” di Giovanni Guagliardi, edizioni Fabbri,
15,24 euro; da non perdere il ricettario tascabile delle “guide
minime” di Anne Wilson, “La Cucina Tex Mex”, edizioni
Gribaudo, a 1,49 euro. Tante informazioni nel manuale della
Vallardi, Messico, di Julia Fernandez, della collana “la cucina
del mondo”, 12,91 euro. Anche su www.bol.it “Cucinare Tex_
Mex” ediz.Demetra, 8,26 euro; La cucina messicana di Edicart
, 11,62 euro; curioso è “Il Libro Di Cucina” di Juana Inés de
La Cruz, di Angelo Morino, Sellerio, basato sulle ricette di un
manoscritto che “la monaca selezionò e copiò da un libro di
cucina del convento di San Girolamo” a Città del Messico, dove
entrò come novizia nel 1668 e rimase sino alla morte.
[email protected]
bazar 05 2004
gusti di chiara spegni 37
Una star dei fornelli
messicani
Se l’inglese non è un problema, allora si può cliccare su
www.amazon.com e ordinare i libri della cuoca messicana che in Usa è
famosa quasi come una stella del cinema. Si chiama Patricia Quintana
e ha fondato una scuola a Mexico City, dopo aver girato per il Paese alla
ricerca delle ricette degli indios. Ha scritto nove libri; ultimamente ha
sperimentato in cucina un mix fusion Messico-Francia. Suo il ristorante
di Mexico City, l’Izote, noto a livello internazionale, dove Patricia ha
una missione: conservare la tradizione culinaria precolombiana. Ma la
cucina messicana deve tanta fama negli States anche a Diana Kennedy,
un’altra autorità nel settore, che 25 anni fa ha diffuso in Usa questa
tradizione culinaria. Ha scritto “The Tortilla Book”, insieme ad altri
best-sellers, come “The Essential Cuisine Of Mexico”. Sempre su amazon
è interessante anche un altro libro: “Frida’s Fiestas: Recipes And
Reminescences Of Life With Frida Kahlo”. La nota artista Frida Kahlo era
anche un’ottima cuoca e in questo libro sono raccolte le sue ricette.
E-commerce made in Usa
e indirizzi italiani
La cucina messicana ha conquistato il mercato di tutto il mondo. Due siti
di e-commerce promettono consegne in tutto il mondo di prodotti tipici:
www.texmextogo.com e www.mexgrocer.com, dove sono disponibili
confezioni regalo e vari attrezzi, come la piastra per le tortillas. In
Italia la masa harina, difficile da trovare, si compra a Milano nel negozio
Granaglie del Bo, in piazza Lega Lombarda 5, a Roma invece nelle
drogherie Castroni, come in quella di via Ottaviano 55. Per chi fa la
spesa al mercato: in genere sono gli indiani ad avere ingredienti freschi
utili anche per le ricette messicane.
Tortilla Soup ha questo merito: ogni pietanza diventa parte della
storia. Dopo il successo di Mangiare Bere Uomo Donna di Ang Lee, la
regista Maria Ripall si cimenta in un film da gustare rigorosamente a
pancia piena, per non rimanere catturati dal desiderio di tortillas,
tomatillos, insalata di cactus, l’immancabile chili e agnello all’arancia.
Il protagonista che dimostra tanta abilità ai fornelli è Hector Elizondo,
alle prese con tre figlie impegnate a trovargli a tutti i costi una nuova
compagna.
Quando ci si ritrova con gli amici per guardare la partita o un
bel film, non si può resistere agli stuzzichini. E seguendo la
nuova tendenza del finger food si possono fare in casa alcune
ottime salsine di accompagnamento. Ecco due ricette sane
della cuoca Diana Beltran, che piacciono a tutti e soddisfano
anche le esigenze dei vegetariani. Da gustare insieme ai
totopos, conosciuti come nachos, oppure spalmate nei panini,
per un pic-nic dal sapore “etnico”.
Salsa guacamole: schiacciare con la forchetta tre avocado,
tagliare a pezzettini mezzo chilo di pomodori, una cipolla
grande e due piccoli peperoncini verdi freschi. Amalgamare il
tutto con sale, pepe, limone e coriandolo fresco a piacere.
Salsa mexicana: sempre presente al centro della tavola dei
messicani e un po’ piccante. Mettere nell’acqua sul fuoco 500
grammi di pomodori rossi da sugo con una cipolla, due spicchi
d’aglio e dieci piccoli peperoncini verdi freschi. Si tolgono
dall’acqua tutti gli ingredienti prima della bollitura e si trita il
tutto nel frullatore con un mazzetto di coriandolo fresco.
Oltre alla tradizione culinaria, la civiltà azteca ha lasciato
notevoli
tracce dietro di sé. Oltre 350 opere, tra cui gli ultimi ritrovam
enti degli
scavi eseguiti al Templo Mayor a Città del Messico, sono
esposti a Palazzo
Ruspoli a Roma fino al 18 luglio nella mostra I tesori degli
Aztechi.
Un’iniziativa voluta dalla Fondazione Memmo per riperco
rrere la vita e
la storia di questo popolo attraverso una raccolta di cerami
che, sculture,
pietre, gioielli e altri oggetti della quotidianità.
La tortilla spagnola
Si chiama tortilla, ma è tipicamente spagnola e non ha
nulla a che
fare con quella messicana. Secondo la leggenda è la creazio
ne di
una cuoca della Navarra. Con un ospite importante a tavola,
utilizzò
gli unici ingredienti che aveva in dispensa: uova e patate.
In realtà
le varianti della tortilla spagnola sono infinite. Quella origina
le si fa
con patate tagliate a pezzetti e fritte, amalgamate poi
in una bella
frittata, con aggiunta di sale e pepe. Spesso c’è anche
la cipolla tagliata
finissima...una vera leccornia.
La tortilla nostrana: la piadina
Una versione italiana della tortilla messicana potrebbe
essere la piadina
romagnola. Farcita di morbida crescenza, salumi o verdure
, è una
prelibatezza da gustare sempre con le mani e assolutamente
calda,
appena sfornata. Ottima anche nella moderna versione
con la nutella
che spopola tra i nottambuli, è un alimento semplice e
buono con tutto.
Ricette e mappa dei chioschi sul sito www.motopiadina.com
, mentre
altre curiosità sono su http://www.piadinaonline.com/piad
inaonline/
la_storia.htm.
Il tacos mexico
Nella ricetta originale di Diana, la cuoca del ristorante
La Cucaracha di
Roma, ovviamente si usano tortillas fresche, ma andran
no bene anche i
tacos già pronti trovati al supermercato o le morbide piadine
nostrane.
Per quattro persone basta friggere mezzo chilo di pepero
ni con 250
grammi di cipolla tagliati a julienne. Prima di completare
la cottura
aggiungere 400 grammi di straccetti di manzo, salare il
tutto e riempire
così il taco già scaldato. Il formaggio di pasta filante, 200
grammi,
tagliato finissimo sopra si dovrà sciogliere.
In versione dolce, il Bar Rivera di Napoli, aperto 24 ore su
24, è tappa obbligata. Tipici della notte sono gli spiedini
di dolci caldi appena sfornati: uno è composto da due
minibuondì, un cornettino e una graffa, sempre ripieni di
creme diverse, a 3,10 euro. Poi ci sono i “pan di stelle”,
brioche di tutti i tipi: Danubio con nutella; i sigari con
cioccolato bianco e nutella; il cuore matto, i buondì, le
girelle artigianali, a 1,80 euro. Anche un assaggio delle
15 torte al taglio merita una puntatine: dalla caprese
alla millefoglie “nutellata”, passando per cassate,
pastiere, babà, sfogliatelle, cannoli, choux,. E poi delizia
al limone, arancia e fragola. I patiti del cioccolato puro
saranno soddisfatti dai “nudi”, cioccolatini di fondente
senza incarto. Per voglie improvvise ci sono crème
caramel, panna cotta e tiramisù. Non mancano nemmeno
gelati e caramelle, insomma, è un luogo di perdizione. Un
must tra mezzanotte e le sette del mattino. L’indirizzo è
a Napoli, Riviera di Chiaia 182, tel. 081668258.
38 di chiara tacconi
gusti bazar 05 2004
[email protected]
Las Rosas
Una taquerìa in centro e un ristorante in via Giachino uniti dallo stesso nome e dalla stessa
formula: Mexico y algo màs. Ricette nel solco della tradizione messicana con puntigliosa
Ristorante: via Giachino 71, Torino
attenzione alla qualità, ma anche accostamenti insoliti che negli anni sono riusciti a rinnovare,
Tel. 011290485
pranzo)
solo
con passione e fantasia, i piatti inconfondibili di Las Rosas. Qui si reinterpreta la tortilla di
(domenica
Chiuso il lunedì
grano arricchendola di farciture inedite, suggerite dalla cucina giapponese, tex-mex o d’altra
Taquerìa: via Bellezia 15/F, Torino
tradizione, secondo la ricerca personale dello chef. Arredamento e atmosfera fanno il resto. Alla
Tel. 0115213907
taquerìa spariscono le posate e le proposte sono più semplici, ma ugualmente gustose: tacos,
Aperto tutte le sere fino alle 2
moles e platillos. Le bevande sono all’altezza della cucina. Prezzo medio 25 euro
www.lasrosas.it
El Rey
Viale XX Settembre 199, Avenza (Massa Carrara)
Tel. 3386554908 – 058551554
Aperto solo a cena
www.elrey.it
Al Plaza Pub di Avenza, in provincia di Massa Carrara,
dove già si mangiavano gustose specialità messicane,
da un paio di mesi si è aggiunto anche il ristorante
El Rey. Qui la cucina è più impegnativa: nel pub si
servono tortillas ripiene, mentre nel ristorante si
propongono piatti più elaborati. «Ogni anno andiamo
in Messico a cercare nuove ricette – racconta Guido
Balloni, il proprietario – e spesso ci facciamo mandare
anche le materie prime». Il risultato è interessante e
i prezzi sono accessibili: con un menu degustazione a
25 euro si possono assaggiare tre antipasti (cheviche
de pescado, atun de pollo, tamales de cerdo),
due primi (sopa azteca, aroz de cuitlacoche) e un
secondo (carnita tampiqueña). Oppure si sceglie fra
le tante proposte di entradas, sopas y arroz, fajitas,
carne asada, tagliate o i piatti di mare. Il tutto
accompagnato da vini messicani. Una trentina di
coperti nel ristorante e 80 nel pub.
Accostamenti insoliti, alta gastronomia,
nuove ricette e niente posate: il
Messico in tavola si mangia così
Guai a confonderlo con un banale texmex: «qui si fa alta cucina messicana»
precisano. Aperto da quattro anni, con uno chef rigorosamente messicano,
El Mezcalito propone innanzitutto una seria selezione di materie prime,
dalle carni argentine e irlandesi, allo stinco tedesco, ai vini esclusivamente
messicani. Il menu è infinito: dal mole poblano, il piatto più antico della
cucina messicana, di origine azteca, alle tantissime ricette accompagnate dalle
immancabili tortillas: chimichanga, tortilla di farina fritta ripiena di verdure
miste e formaggio, accompagnata da riso, insalata mista e purea di patate,
oppure il filetto alla messicana accompagnato da una vellutata di pomodoro
insaporita con anice stellata. L’aperitivo e il discobar aprono e chiudono le
serate. Per una cena, bevande incluse, si spendono in media 25 euro.
El mezcalito Restaurante
y cantina mexicana
Via Libertà 84/A, Palermo
Tel. 091304977
Aperto solo a cena tutti i giorni
www.elmezcalito.com
1) EAT & GO
Bengodi
Via della Società Operaia 11,
Castelnuovo Berardenga (Siena)
Tel. 0577355116
Chiuso il lunedì
Numero di coperti 30
Carte di credito tutte eccetto Diners
Musica sottofondo
Sale fumatori no
Gentilezza personale buona
Servizi per disabili no
Illuminazione diffusa
Parcheggio sì
Piatti dietetici no
Prezzi pranzo 25,00 euro, stracotto di
chianina 12,00 euro
Vino consigliato dal locale nessuno
Dolci fatti in casa
Cucina toscana
Specialità del locale gnocchi di ricotta
con lardo di Colonnata
Chef Iva Rocchi
Particolarità ottima la selezione dei
prodotti, soprattutto salumi e formaggi
2) DESIGN
Fusion Cafè
Via Sant’Agostino 17, Torino
Tel. 0114365022
Aperto solo la sera (ore 18-02), chiuso il lunedì
Numero di coperti 40
Carte di credito tutte eccetto American Express
Musica sporadicamente dal vivo; altrimenti
selezione anni ’70-‘80
Sale fumatori no
Gentilezza personale buona
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa, candele
Parcheggio sotterraneo a 100 metri (piazza
Emanuele Filiberto)
Piatti dietetici no
Prezzi cena bevande escluse 25,00 euro,
verdure e formaggi alla griglia 9,00 euro
Vino consigliato dal locale Roero Rosso
Dolci fatti in casa
Cucina nazionale rivisitata
Specialità del locale grigliate
Chef Alberto
Particolarità arredamento minimalista,
atmosfera newyorchese, colori predominanti
bianco, grigio e amaranto. Architetto Vallino.
3) ETNICO
Africano
Via San Jacopino 12/a, Firenze
Tel. 055362116
Aperto solo a cena
Numero di coperti 35
Carte di credito no
Musica sottofondo
Sale fumatori no
Gentilezza personale buona
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa, candele
Parcheggio sì
Piatti dietetici no
Prezzi cena bevande escluse 20,00 euro,
couscous 8,00 euro
Vino consigliato dal locale Chianti
Dolci importati
Cucina etiope-eritrea
Specialità del locale zighinì
Chef Kiros
Particolarità il caffè speziato preparato
sul momento: si può osservare il lento
procedimento di tostatura dei chicchi
bazar 05 2004
[email protected]
gusti di chiara tacconi 39
Il 30 maggio tutti in cantina
Per un giorno le mille cantine associate al Movimento
Turismo del Vino saranno aperte a turisti e
curiosi. Domenica 30 maggio saranno gli stessi produt
tori ad accoglierli spiegando come nascono
i vini, svelando i segreti per avere un ottimo nettar
e di Bacco e accompagnando gli ospiti nella
degustazione. Cantine aperte – questo il nome della
manifestazione – è alla sua dodicesima
edizione, con qualche novità: la possibilità di prenot
are in rete, dal 15 maggio, Giravino, la prima
guida che raccoglie tutte le cantine associate (in
libreria solo dal 30 maggio). Nel frattempo
il Movimento Turismo del Vino sta certificando le
cantine dei propri vignaioli associati con un
punteggio (da tre a cinque foglie di vite) che valuta
la qualità dell’accoglienza. Per cercare la
cantina più vicina consultate il sito www.movimen
toturismovino.it.
A cena non esco
Quando visitiamo un luogo, non importa quanto lontano, spesso
l’unica possibilità
per conoscerne i sapori e i profumi è andare in un ristoran
te. Ma il modo migliore
per gustare i piatti tradizionali non è forse quello di mangia
rli a casa di chi li
cucina tutti i giorni da generazioni? Da un anno c’è un’asso
ciazione che crea una
rete di “cene casalinghe” in tutta Italia: si chiama Stasera
nonesco e riunisce
curiosi e appassionati che si scambiano l’ospitalità, spesso
anche senza conoscersi.
«Gran parte, spesso la parte migliore del patrimonio gastron
omico – spiega Luigi
Pittalis, ideatore di Staseranonesco – è nelle mani, nei quadern
i scritti a mano e
nell’esperienza delle persone che hanno appreso l’arte dei
fornelli in famiglia. È
un peccato che rimanga confinata nelle pareti domestiche
e che non possa essere
condivisa». Il calendario degli incontri e i menu sono sempre
a disposizione di
tutti sul sito dell’associazione, così come tutte le informa
zioni utili per iscriversi:
www.staseranoesco.net.
1)NEW ENTRY
4) TRADIZIONALE
Da Sauro hotel ristorante
Isola Maggiore, Lago Trasimeno Perugia
Tel. 075826168
Sempre aperto
Numero di coperti 250
Carte di credito tutte
Musica no
Sale fumatori all’aperto
Gentilezza del personale buona
Servizi per disabili sì
Illuminazione diffusa
Parcheggio si raggiunge solo in barca
Piatti dietetici no
Prezzo pasto completo 20 euro bevande
escluse
Vino consigliato dal locale Colli del
Trasimeno
Dolci fatti in casa o importati
Cucina tipica del Trasimeno
Specialità del locale anguilla al tegamaccio
Chef Roberto Scarpocchi
Particolarità rustico in pietra nel borgo di
pescatori. Sull’isola non ci sono auto
Sans Egal lounge restaurant & cafè
bistrot
Vicolo fiori 2, Milano
Tel. 028693096
Aperto tutti i giorni, il lunedì solo a
cena
www.sansegal.it
Numero di coperti 150
Carte di credito American Express,
Visa, Diners
Musica sottofondo diffusa
Sale fumatori piano superiore
Gentilezza personale buona
Servizi per disabili sì
Illuminazione soffusa
Parcheggio no
Piatti dietetici no
Prezzi pranzo menu fisso 10,00 euro,
ossobuco con risotto 12,00 euro, cena
bevande escluse 20,00 euro
Vino consigliato dal locale Morellino di
Scansano
Dolci fatti in casa e importati
Cucina mediterranea
Specialità del locale rotoloni di magro
Chef Stefano
Particolarità materiali, arredi e colori
richiamano il deserto africano e la
savana. Progetto e allestimento studio
Well Made Factory
Sans Egal
40 di eva buiatti
gusti.leggi come mangi bazar 05 2004
Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni
[email protected]
diverse
Tortilla alle melanzane per un extraterrestre
melanzane (la mia
s… mi fa una tortilladidipane
“La signora Mercede
e pomodoro e una
con due fette
preferita) e me la mangio
birra, mentre sfoglio i giornali del mattino.. “.
E. Mendoza, Nessuna notizia di Gurb (Universale Economica Feltrinelli).
Non disprezzate questa vera Tortilla spagnola, resa più densa dalle melanzane, abbastanza diversa dalla
intero, olio per
nostra volgare frittata. Vi servono una patata grande, una cipolla media, una melanzana media, sei uova, un po’ di latte
verde e una
friggere (meglio se extravergine di oliva, tanto ne userete poco), un paio di pomodorini freschi tipo “ciliegia”, una cipollina
padella antiaderente con il suo coperchio.
un solo strato nell’olio
Mettete in padella un sottile strato di olio. Affettate la melanzana a rondelle non troppo spesse, appoggiate le fette in
bionde da una parte,
saranno
fette
le
Quando
olio.
poco
usare
di
permette
e
cottura
di
vapore
il
mantiene
coperchio
caldo e coprite. Il
tenere. Conservate
giratele eventualmente aggiungendo ancora un goccio d’olio e coprite di nuovo fino a che con la forchetta non le troverete
te la cipolla.
le melanzane da una parte su carta assorbente da cucina, tagliate la patata sbucciata a tocchetti piccoli e tritate grossolanamen
dopo avere
terrina
una
in
uova
le
bene
sbattete
parte,
A
cottura.
fine
a
Salate
medio.
fuoco
a
Aggiungete un po’ di olio e mettete a friggere
scolate dall’olio e le
aggiunto mezzo bicchiere di latte, salate e pepate. Adesso versate nelle uova delicatamente le patate con le cipolle ben
vedrete che i bordi
melanzane tagliate a pezzetti, scaldate di nuovo a fuoco vivo la padella con un velo d’olio e versate il composto. Appena
rimarrà alta. Dopo
e
bruciare
senza
dentro
cuocerà
tortilla
la
modo
si stanno addensando, abbassate il fuoco e coprite la padella. In questo
girate una seconda volta
qualche minuto, servendovi del coperchio rigirate la tortilla e fate cuocere dall’altro lato. Se vi sembra che non basti,
coperchio, a meno che
la tortilla fino a che non vi sembra dorata, alta e asciutta. Sconsiglio di cimentarsi nel girarla a mano senza l’aiuto del
cospargete la superficie
non siate del tutto soli in cucina e non abbiate alcun senso del ridicolo. Tagliate a pezzetti i pomodorini e la cipollina, e
della tortilla che, per motivi estetici, avrete trasferito su un vassoio da portata.
rumorosi e
Questo piatto grossolano e popolare è adatto ad amici dai cinque ai novantacinque anni, un po’ trogoli e pasticcioni,
per voi
prepararlo
potete
Oppure
scarpe.
le
tolgono
si
se
offendervi
senza
e
affamati, che volete mettere a loro agio apparecchiando in cucina
essere extraterrestri per
stessi in una giornata di svacco, magari mangiando davanti alla televisione (in questo caso usate meno uova: bisogna
che aggiungeva qualche
mangiare da soli una frittata di sei uova). Se volete strafare, completate il pasto come l’extraterrestre amico di Gurb,
chilo di frittelle.
e vi si sono
Se in metropolitana stavate fitti come sardine e vi hanno pestato dolorosamente un alluce, se è piovuto tutto il giorno
di un
accontentare
dovuti
siete
vi
pranzo
a
se
multa,
una
preso
avere
di
accorti
siete
vi
se
stantio,
fumo
di
puzzava
l’ufficio
bagnati i calzini, se
questo
leggetevi
bagno
da
vasca
nella
magari
giornata,
della
fine
alla
casa,
a
panino con acqua minerale e il panino era vecchio; allora la sera,
meraviglioso libretto e ritroverete il senso della vita come potremmo viverla in barba a chi ci vuole male.
Se c’ è un libro che vi piace,
con un personaggio che
mangia con gusto, e vi siete
sempre domandati che sapore
avrebbe il suo piatto, scrivete a:
[email protected]
Troverete
la ricetta sul
prossimo numero di Bazar!
42 di lorella scacco
arti bazar 05 2004
[email protected]
Artisti allo specchio
Riflessioni sul ruolo dell’artista, stimolazioni fisiche, arte
povera e racconti disincantati. Contemporaneità
Maurizio Cattelan
Dopo la laurea ad honorem ricevuta di recente presso
l’Università di Trento, Maurizio Cattelan, l’enfant terrible dell’arte
contemporanea, presenta un’opera ideata per uno dei luoghi più
significativi della storia di Milano: piazza XXIV Maggio. Prodotta e
commissionata dalla Fondazione Nicola Trussardi, l’installazione
è un racconto disincantato sull’infanzia e un’indagine sui contrasti
della contemporaneità, ma anche una nuova riflessione sul ruolo
dell’artista, interpellato in ogni occasione per mettere in scena le
sue visioni e paure.
Maurizio Cattelan, Milano Piazza XXIV Maggio. Tel. 028068821
- www.fondazionenicolatrussardi.com. Dal 5 maggio al 6 giugno
2004. Ingresso libero
Christian Löhr
giovane artista tedesca
Semi o crine di cavallo sono alcuni dei materiali preferiti dalla infatti da un contatto
per realizzare le sue installazioni e sculture. Il suo lavoro nasce ria delle forme da lei
diretto con la natura che cerca poi di guidare verso una geomet narie, leggere, fragili,
realizzate. Le sue opere si trasformano così in architetture immagi
Come lei stessa afferma
e allo stesso tempo, forti e solide, come è d’altronde la natura. facendoti sentire più
queste installazioni “suscitano una diversa percezione fisica, diverso”.
vicino al cielo o alla terra, che è un punto di vista completamente
ate 14. Dal 19 maggio
Christian Löhr, Roma, Studio Stefania Miscetti, Via delle Mantell
venerdì h 16 – 20.
al 30 giugno Tel. 0668805880 mistef @iol.it, Dal lunedì al
Adriano Nardi
Pino Pascali
Per la prima volta in Italia
si dedica una importante
mostra antologica a Pino
protagonista
Pascali,
dell’arte
rilievo
di
contemporanea italiana ed
internazionale. Nato a Bari
nel 1935, l’artista anticipò
le tendenze più importanti
contemporanea
dell’arte
italiana, e in particolare
dell’arte povera, divenendo
perno della scena artistica
degli anni Sessanta. Una
carriera folgorante che si
tragicamente
interruppe
a Roma all’età di 33 anni.
A Napoli si presenta
l’occasione di conoscere
la sua attività artistica
attraverso l’esposizione di
quaranta opere, provenienti
da collezioni pubbliche e
private italiane ed europee,
e di una sezione dedicata a
disegni, bozzetti e filmati.
Pino Pascali, Napoli, Castel
S. Elmo. Dal 6 maggio al 18
luglio. Tel. 0812294478 polomusna.uffstampa@arti.
beniculturali.it. Da martedì
a domenica h 10 – 19.
Una nuova personale per l’artista romano
Adriano Nardi, le cui opere legano
l’informazione digitale a quella politica
attraverso volti di donne che diventano figure
simboliche per denunciare i vari drammi
dell’umanità. E’ così la figura femminile ad
essere protagonista dei suoi lavori, la cui
bellezza viene filtrata da superfici cromatiche
e da scansioni geometriche, divenendo una
dichiarazione ‘criptata’ di lotta e di resistenza
attuata dall’autore.
Adriano Nardi, Roma, Maniero Associazione
Culturale, Via dell’Arancio 79. Dal 20
maggio. Tel. 0668807116. Da martedì a
sabato h 16 – 20.
Arte e tecnologia
Il nuovo libro di Pietro Montani, sull’estetica contemporanea.
Ce ne parla l’autore
PITTURA Marco Verrelli, Studio d’Arte Fedele,
Piazza Garibaldi 23 - Monopoli (Ba). Tel. 080
8872378 - 3351204798, studiodartefedele@tisca
li.it. Dal 1 al 31 maggio.
ITALYABROAD, Alba D’Urbano, “Whoami”,
Neuer Kunstverein Aschaffenburg,
landing str. 16, Aschaffenburg, Germania,
www.nkaschaffenburg.de, tel. 0049.6021299278.
Dal 9 maggio al 13 giugno.
PROJECT, Kinkaleri, West …(Paris)…(Roma)…
(Amsterdam) - Centro per l’arte contemporanea
Luigi Pecci - Viale della Repubblica, Prato.
Tel. 0574531828, [email protected], www.carte.it, fino al 9 maggio
ARTFAIR, MIART, Fiera d’arte contemporanea,
Quartiere Fiera, Milano, tel. 0229060263. Dal 13
al 16 maggio
Di cosa tratta il tuo nuovo libro?
Il libro, che si intitola L’estetica contemporanea. Il destino delle arti nella tarda modernità (Carocci),
parte dal presupposto (a suo tempo indicato da Adorno) che gli eventi tragici legati alla seconda
guerra mondiale – e mi riferisco in particolare alla Shoah – abbiano segnato in modo profondo
la pratica artistica successiva. In questo senso preciso: che il movimento con cui da sempre
l’opera d’arte ha inteso offrirsi come testimonianza è ora diventato a diverso titolo predominante
e caratterizzante, al punto da respingere in secondo piano i requisiti di innovatività e creatività
che l’estetica moderna ha sempre posto al centro dell’esperienza dell’arte. Mi sembra, in altri
termini, che da una dominante poetica (quella della modernità) l’arte della tarda modernità
sia passata a una dominante etica, in cui la questione dell’altro, del diverso e, appunto, della
testimonianza hanno guadagnato un peculiare primato. Il libro, che è antologico, cerca di chiarire
e di documentare questo passaggio.
Quale è la tua visione dell’arte contemporanea in rapporto alle nuove tecnologie? E cosa
prevedi in futuro?
Nel libro si tenta anche un’altra interpretazione, più complessa, che risponde alla tua domanda.
Si suppone, cioè, che questo movimento dal poetico all’etico (o, se preferisci, dal creativo al
testimoniale) possa essere espresso nel modo più efficace proprio dalle arti che nascono in ambito
tecnico, in particolare dal cinema e dalle diverse forme della ricerca audiovisiva (e qui, come vedi,
ci si distacca in modo radicale da Adorno). Il cinema oggi sta attraversando una fase di transizione
dalla registrazione ottico-fotografica a quella digitale, e questo comporta il rischio che il suo
potenziale testimoniale di base venga annullato. Ora, è della massima importanza che questa
transizione, che non è evitabile, avvenga nella consapevolezza di questo rischio – come del resto
la cosa è chiarissima ai cineasti più avvertiti.
Quali sono gli artisti che citi nel tuo libro?
Il libro mira innanzitutto a mettere in chiaro e ad articolare una proposta filosofica e non si
preoccupa di corroborarla sistematicamente con esempi appropriati. E’ vero, invece, che alcuni
artisti, pochi ma molto significativi, vi compaiono come autori di testi che assumono un rilievo
teorico autonomo. Brecht, per esempio, o, nel campo della poesia, Paul Celan, infine Godard e
Kiarostami per il cinema.
Pietro Montani è titolare della cattedra di Estetica presso l’Università La Sapienza di Roma.
Il libro: L’estetica contemporanea. Il destino delle arti nella tarda modernità (Carocci).
bazar 05 2004
[email protected]
arti di luca beatrice 43
Il coraggio dell’arte
Dalla prima bad girl d’Italia ad un ex periferico a metà tra
e l’holigan. Il filo conduttore degli eventi artistici di questi il punk
giorni si
chiama coraggio.
CommiediTrue
ms
Drea
Art
In
reclusione sessuale all’analisi dei drammi
meccanis
dai
guerra,
alla
malattia
Dalla
Car
olin
a
o
del
la
ribe
llio
affrontati nelle opere di Katarzyna Kozyra, la più
ne
scottanti
temi
i
questi
Sono
collettivi.
Quando le femministe non esistevano, quando le donne
ranea alla sua prima personale in un museo italiano.
artiste
si contavano sulle dita di una mano, quando mostrare sesso
considerato ben oltre che un tabù, Carol Rama già dipinge era
sue opere così violente e trasgressive ma allo stesso modo va le
così
autentiche e sentimentali. Nata a Torino nel 1918, si avvicin
alla pittura da ragazzina quasi come una terapia e, autodid a
atta,
frequenta lo studio di Felice Casorati. Nei suoi primi acquere
lli
(1936-41) c’è una sessualità violenta ed esplicita, mezzo
in anticipo sulle attuali Bad Girls. E Carol arrabbiata lo secolo
sempre stata: una outsider che si è tenuta lontana dai giriè
dell’arte, preferendo condividere passioni con scrittori giusti
“ribelli” come lei. Poi, negli anni, è diventata oggetto die poeti
culto,
soprattutto da parte delle nuove generazioni di artiste che
visto incarnato in lei tutto quel coraggio di cui oggi non hanno
c’è più
bisogno. Proprio dalla sua città parte il giusto riconosciment
o,
che segue di pochi mesi il Leone d’Oro alla Biennale di
per una lettura che, finalmente, privilegia l’artista e non Venezia,
personaggio. Non è un omaggio né un’antologica, ma solo il
fresca e stimolante, a dimostrazione che quando l’arte èuna mostra
giovane
non ha bisogno del conforto della carta d’identità.
importante artista polacca contempo
mostrandosi
Coraggiosa e cinica, la Kozyra non ha paura di ironizzare sul tabù del cancro,
Fa danzare
nuda come l’Olympia di Manet ma emaciata dalle sedute di chemioterapia.
di battaglia
vecchietti ultraottuagenari sulle note di Stravinskij. Ricostruisce uno scenario la società
interpretato da fantocci mascherati. Una mostra che è un dito nella piaga dentro
attuale.
via Belenzani 46.
Katarzyna Kozyra. Trento, Galleria Civica d’Arte Contemporanea,
martedìFino al 30 maggio. Tel. 0461985511 info: www.workartonline.com Orario:
domenica 10-18. Ingresso € 2,60 – 1,60
Carol Rama. Torino. Fondazione Sandretto Re Rebau
dengo,
via Modane 16. Fino al 6 giugno 2004. Tel. 01119831600
info:
www.fondsrr.org. Orario: martedì-domenica 12-20,
12-23. Ingresso € 5.00 – 4.00, ingresso libero gioved giovedì
ì 20-23
Polaroid
Voyeur
Polaroid è un materiale che polarizza
Tutto Boetti (o quasi)
Alla domanda “chi è stato l’artista più importante
per la vostra formazione”, oltre il 70 % dei giovani
italiani ha risposto Alighiero Boetti (inchiesta
condotta da Flash Art). Profeta della leggerezza
e dell’ironia, metodico archivista e instancabile
viaggiatore di spazi reali e virtuali, l’arte di Boetti
rivela il primato della mente sulla passione. La
sua eredità (è scomparso dieci anni fa) continua
infatti a offrire risvolti intellettuali in continuo
movimento. Lo dimostra l’esauriente personale
omaggio allestita alla Gamec di Bergamo, cui ha
risposto un coro di critici e intellettuali impegnati
nella compilazione di un divertente dizionario
boettiano, sotto la regia del direttore Giacinto Di
Pietrantonio.
Alighiero Boetti. Quasi tutto. Bergamo,
Gamec, via San Tomaso 53. Fino al 18 luglio.
Tel. 035399528 info: www.gamec.it. Orario:
martedì – domenica 10-21, giovedì fino alle
22. Ingresso € 3,00 – 1,50
la luce, scoperto nel 1929 e usato come
antiriflesso nelle lampade e nelle lenti
per occhiali. Nel 1972 la Polaroid SX70
è la prima macchina fotografica che
scatta e sviluppa stampe istantanee a
colori. Ed è proprio grazie a questa
qualità da instant photography che il
suo uso ha riguardato spesso territori
molto privati, dentro quelle memorie
segrete che investono l’erotismo. Tra
piacere dell’esibizione e ossessione del
voyeurismo, questa mostra presenta
centinaia di scatti proibiti realizzati
da cinque autentici fuoriclasse della
memoria polaroid: Araki, Mapplethorpe,
Mollino, Morimura e Schifano.
Instant Instincts. Art in Polaroid.
Torino, Galleria In Arco, piazza
Vittorio Veneto 1/3. Fino al 22
maggio. Tel. 0118122927 info:
www.in-arco.com Orario: martedìsabato 10.30-12.30; 16-19.30.
Ingresso libero.
Istruzioni per un
successo sicuro.
Parola di Damien
Hirst
Un
tempo era Andy Warhol a dettare le regole
per l’ingresso nella high society dell’arte
contemporanea. Ma i tempi che cambiano
offrono la possibilità a un ex periferico, con
atteggiamenti provocatori a metà tra il punk e
l’hooligan, di diventare uno dei più importanti
e pagati artisti al mondo. Damien Hirst si
mette a nudo davanti al microfono di Gordon
Burn: dai difficili inizi agli scandali di Sensation,
passando per avventure, droghe, sesso, passioni.
Un’autobiografia che, ripercorrendo oltre dieci
anni di carriera, si trasforma nella cronaca
degli anni ’90. Best seller in Inghilterra, oggi
Postmedia lo traduce con l’accattivante titolo
Manuale per giovani artisti. Per talenti ambiziosi e
aspiranti star.
Damien Hirst e Gordon Burn, Manuale per
giovani artisti, Postmedia books, Milano 2004
€ 18,60. info: www.postmedia.org
44 di marzia di mento
arti bazar 05 2004
Anteprima bazar:
la Casa della Memoria
Tra Marzo e Aprile hanno preso il via a Roma, nel quartiere storico di
San Lorenzo, i lavori per la “Casa della Memoria”, recuperando un edificio
,
umbertino dismesso da tempo. Contenitore della memoria del quartiere
collettive
ze
esperien
di
incontro
di
punto
solo,
della città di Roma, ma non
,
- le città colpite dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale
comune.
gente
di
storiche
ianze
testimon
di
archivio
un
ad esempio -,
Voluta fortemente dal Municipio, con il contributo della Provincia, a questa
prima fase, che si concluderà nell’aprile del 2005, dovrebbero seguirne
.
altre due, finanziate dalla Regione nell’ambito dei Contratti di Quartiere
Oltre alla risistemazione dell’edificio su via Tiburtina, il progetto
dell’Arch. Carmelo Franchina prevede la creazione di una serie di spazi
polifunzionali, tra cui laboratori, sale di incisione, la sala conferenze,
e infine uno spazio espositivo, chiuso da una parete trasparente che
permetta di vedere le opere dalla strada.
“Casa della memoria non intesa come luogo contemplativo, ma memoria
viva, attualizzata, elaborazione letteraria, artistica”, dice Alfredo Spositi,
consigliere e referente del Municipio per la Memoria.
Un comitato scientifico, di cui farà parte l’Università “La Sapienza” di
e
Roma, si occuperà di promuovere rassegne annuali di arti e musica,
convegni, anche a livello internazionale.
[email protected]
Dal 1 Giugno al 30 Luglio, Museo di Arte
Contemporanea: “Gibellina. Il Cretto di
Burri. Un luogo, una città, un museo. La
ricostruzione.” Mostra itinerante sui luoghi
colpiti dal sisma – Barcellona, Porto,
Gemona del Friuli.
Comune di Gibellina (TP)
Tel. 092/4985111
Web: www.comunedigibellina.it
contemporanea e
Arte
età rurale
soci
Prima: Piccolo centro dell’entroterra siciliano, ad economia
agricola, distrutto dal terremoto nella notte tra il 14 e il15
Gennaio 1968.
Dopo: Le rovine della città, i Ruderi di Gibellina, trasformate
da Alberto Burri, che le ha ricoperte di una coltre di cemento
bianco sezionata dai tracciati viari lasciati inalterati: il “Grande
Cretto”, la più grande opera d’arte ambientale in Italia.
La città, Gibellina Nuova, ricostruita a 18 km di distanza come
museo permanente, disseminata di opere di artisti e architetti
contemporanei tra cui Pomodoro, Consagra, Accardi e
Quaroni, Samonà e Purini.
E i suoi abitanti che ne pensano?
Olio e arte
Da vedere questo piccolo museo aperto nel 2001 nel silenzioso borgo
di Castelnuovo di Farfa, in provincia di Rieti.
Si inizia con le installazioni di artisti contemporanei legate all’olio e
all’olivo (Cavaliere, Lai e Nagasawa, Strazza). Colpisce l’Oleophona,
creata da Gazzola, il suono dell’olio, gocce e corteccia tradotti in brani
musicali sempre diversi.
Poi la sala delle presse, il frantoio settecentesco e il vecchio forno,
esterno all’edificio; la Sala multimediale – peccato per i video - e quella
della Memoria. In corso
Museo dell’Olio della Sabina
di realizzazione il Gioco
Palazzo Perelli, Castelnuovo di Farfa (RI)
dell’Oca, e il Giardino degli
Tel./fax. 0765.36370
Ulivi del Mondo, presso
E-mail: [email protected]
la chiesa medievale di S.
Orari: venerdì dalle 15,30 alle 19,30; il sabato e
Donato.
la domenica dalle 10,00 alle 13,30 e dalle 14,30
alle 19,30 (su prenotazione anche in giorni
Altri Musei dell’Olio: Liguria
feriali). Tutte le visite sono guidate. Chiuso il 25
(Imperia e Arnasco),
dicembre, il 1 gennaio e il 1 maggio.
Veneto (Cisano del
Biglietti: intero 5.16 €, ridotto 3.60 (gruppi di
Garda), Toscana (Figline
15 persone, sopra i 65 anni e minori di 18);
Valdarno), Umbria (Torgiano
accesso a S. Donato 2.50 € in più.
e Trevi), Lazio (Pastena),
Servizi: Bookshop e accesso per disabili.
Abruzzo (Picciano) e Sicilia
(Chiaramonte Gulfi).
“THAT’S AMERICA! Musei
dell’impossibile, cibi assurdi e altre
follie a stelle e strisce.”
Carlo Masi, Cooper Castelvecchi, 2003. pp. 308,
euro 10.
Solo la prima parte del libro è dedicata ai musei;
leggera ma senza dubbio curiosa, ci guida attraverso
l’”altra” America, passando per il Maryland, il
Massachusetts, il Wisconsin, il Tennessee, con una
straordinaria concentrazione in California, tra musei
delle Mestruazioni, delle Mini-torte, del Portacenere,
dell’Erotismo sessuale, della Carta igienica, dei
Contenitori delle bibite gassate. Trapela inaspettata
la serietà, unita alla passione, degli ideatori dei
musei, alla ricerca continua dei pezzi mancanti: alcuni
organizzano stage e simposi nazionali.
Maria Lai. Logo del Museo. Foto di Mao Benedetti
Il Cenacolo di Leonardo, solo per
pochi
Lo sapevate che:
- è obbligatoria la prenotazione
- la visita dura solo 15 minuti
- costa 6.50 € più 1.50 di prenotazione; ridotto (3.25 €)
tra i 18 e 25 anni, gratuito fino a 18 e sopra i 65 anni e
studenti con tesserino
- nella sala non c’è nessun pannello esplicativo; per la
visita guidata 3.25 € in più.
Refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano.
Aperto dal martedì alla domenica dalle 8.15 alle
18.45, chiuso di lunedì.
Prenotazione al numero 02/89421146.
46 di luca carboni
arti.skizzi bazar 05 2004
[email protected]
[email protected]
bazar 05 2004
viaggi di andrea mugnaini 47
Go to Mali
foto di andrea mugnaini
COSA VEDERE
Timbuctu, la misteriosa. Così viene definita dai griot (i cantasto
rie locali) questa città
costruita alle porte del deserto e letteralmente invasa dalla sabbia.
Chatwin, il re dei 5 cose da non perdere
viaggiatori, scrive che ci sono due Timbuctu, una reale “stanca città
carovaniera che ribolle 1- Timbuctu (vietato usare l’aereo per arrivare o andare via)
nel sole”, e una immaginaria, “luogo mitico di un regno delle favole”.
2- I colori e gli odori degli affollatissimi mercati del Mali
In realtà Timbuctu è ancora oggi una città bellissima e conserva
intatta la sua magia. Il
tempo e la fatica fatti per raggiungerla sono parte integrante della
3Una notte in un villaggio tuareg
sua scoperta. Solo così
rimarrete affascinati dai manoscritti e dai libri antichi del Centro
Culturale, dalle moschee 4- La moschea di Djenné
di fango e dalle case dei pochi esploratori europei che nei secoli
scorsi sono riusciti 5- Un trekking nella terra dei Dogon
ad arrivare fin qui. Conoscerete il popolo tuareg che vive nel
deserto nei pressi della
città.”Tuareg” è un termine spregiativo coniato dagli arabi che
significa “abbandonati da
Dio”. In effetti questo popolo nomade vive ai margini della
società maliana e sopravvive solo grazie al commercio delle lastre
di sale trasportato con le carovane di cammelli.
Ogni lunedì la città di Djenné è invasa da migliaia di venditori che
danno vita a un coloratissimo mercato ai piedi della Grande Mosche
a, splendido esempio di
architettura africana costruita con mattoni di fango.
Camminare nella terra dei Dogon vi lascerà senza fiato. Famosi
per la loro elaborata e complessa cosmogonia, i Dogon vivono lungo
la Falaise di Bandiagara, in
un paesaggio dalla bellezza sorprendente tra l’altopiano e la pianura.
(vedi il box in basso).
Infine, anche Bamako, la caotica capitale del Mali, è un luogo interessa
nte. Qui ritroviamo tutte le contraddizioni di questa nazione nel
tanfo nauseabondo delle
fogne a cielo aperto, nell’inquinamento impressionante prodotto
da automobili e motorini da cui escono nuvole di fumo nero. Ma
anche nei mille colori dei
vestiti delle donne, negli affollatissimi mercati di strada dove si vende
di tutto. Negli occhi di bambini che ti corrono incontro ricoperti
di fango e di mosche a
chiederti una caramella, una penna o un qualunque regalo.
ACQUISTI
Il variegato artigianato del Mali è fatto di stoffe, gioielli
I Dogon sono specializzati in porte e maschere scolpite, sculture, vestiti.
tempo questi oggetti si sono miniaturizzati per facilitarin legno. Con il
trasporto da parte dei turisti. Il luogo migliore dove acquiste l’acquisto e il
arli è Sanga.
I Bambara, il maggior gruppo etnico del Mali, produc
strisce di cotone cucite insieme su cui vengono eseguit e le stoffe bogolan,
utilizzando il fango. I gioielli d’argento sono tipici dei i disegni geometrici
Tuareg: braccialetti,
amuleti, collane utilizzati come portafortuna.
MALI MUSIC
Dalla commistione dei ritmi africani e l’esperienza della schiavitù nelle
piantagioni di cotone è nato il blues. Ed è proprio qui in Mali che possiamo
ritrovare le sue radici e infatti è fonte di ispirazione per gli artisti occidentali.
Nei primi anni Ottanta Ry Cooder e Ali Farka Touré hanno composto il
bellissimo Talking Timbouctou. Più recentemente Damon Alborn, cantante
dei Blur, ha prodotto insieme a Afel Bocoum e altri musicisti del posto Mali
music, splendido esempio di convivenza e fusione tra tradizioni africane e pop
occidentale. La canzone Madan di Salif Keita, tratta dall’album Moffou è stata
recentemente rimixata da Martin Solveig (ma l’originale è molto meglio).
E ancora Bowmboi di Rokia Traoré, giovane cantante maliana trasferitasi in
Francia, Wati di Amadou & Mariam, coppia di non vedenti compagni nella
musica e nella vita e Baro di Habib Koité. Sono solo alcuni degli esempi di una
tradizione antica che continua a produrre artisti di valore.
TREKKING NELLA TER
Nella terra dei dogon, non RA DEI DOGON
campement, strutture mol esistono alberghi, ci sono dei
to spartane dove è possibile
mangiare e pernottare. General
case per sfuggire alle tempera mente si dorme sui tetti delle
villaggi Dogon hanno struttur ture sempre piuttosto elevate. I
hanno la base in pietra, i mure architettoniche simili. I granai
forma conica. La Toguna, un i di fango e il tetto di paglia a
edificio dal tetto molto bass
è una sorta di tribunale, il luog
o,
o dove i saggi si riunisco
per risolvere le liti tra i mem
bri della comunità. I villaggi no
più
interessanti da visitare sono Nom
bori, Youga e Koundou.
SITI INTERNET
www.afribone.com Sito generalis
ta dove si possono trovare info
di attualità sul Mali
rmazioni
www.dogon-lobi.ch Oltre mill
e
foto
sul popolo Dogon, una
testimonianza di questo affascina
nte popolo e della regione dov preziosa
www.festival-au-desert.org Fest
e abitano
ival
mus
icale che si svolge ogni ann
a gennaio in un’oasi nei pres
si
di
Tim
buctu, a cui partecipano artis o
provenienti da tutto il mondo
ti
COME ARRIVARE
Air France (via Parigi) e Air Maroc
(via Casablanca) sono le principali
compagnie aeree che arrivano in Mali
partendo dall’Italia. La tariffa base
della prima è di 860 €, mentre per la
seconda ve ne basteranno 650, ma
arriverete e ripartirete da Bamako in
orari notturni.
essere
48 di chiara pietrella
bazar 05 2004
Naturopata : niente regole
[email protected]
E’ quello che si è chiesta
la Fe.na.i (Federazione
Nazionale Italiana per
la Naturopatia), che da
qualche anno sta lavorando
perché questa nuova
tra cui una relazione
,
proposte
le
che
attesa
In
ntata.
regolame
venga
professione
vengano
presentata al tavolo della Commissione Affari Sociali della Camera,realizzaz
valutate, la Federazione si occupa di autodisciplinarsi, attraverso lala professioione
ne,
del R.I.N (Registro Italiano Naturopati) e l’esame nazionale per
della
o
Minister
il
lontana:
ancora
sembra
e
soluzion
la
Ma
istituiti.
entrambi già
riguardanti
Salute ha infatti “bloccato” tutti gli ECM (corsi di formazione continua) riconosci
uti.
le discipline alternative: possono cioè essere frequentati, ma non vengono di corsi di
Questo naturalmente spinge gli operatori del settore, che hanno bisogno
aggiornamento, ad orientare la propria scelta altrove.
Quali possono essere i motivi che spingono l’Italia, così come altri Paesi
Europei, a non riconoscere ancora il naturopata come figura professionale?
Svolgere la professione:
un caso
normativo appare
Se il panorama
sconfortante, c’è chi non si scoraggia ile
avanza sulla propria strada. Questo in
caso di Maria Grazia Campus, laureata
lettere, e responsabile delle relazioni esterne
della Scuola Simo. “Sono una caso raro di
naturopata, perché non sono medico néo
fisioterapista” afferma sorridendo “Svolg
la mia professione regolarmente, con
partita IVA, e ne sono molto soddisfatta,
anche se la mia posizione non rientra in
quelle specifiche dedicate agli operatori
della salute, quale invece io sono”.
Come si svolge la sua professione?
Per ora non mi sono mai fatta pubblicità,il
le persone vengono da me attraverso
passaparola. Da poco tempo collaboro
anche con una farmacia associata ad alcuni
studi, affiancando i medici di base nel loro
lavoro.
Lo considera un percorso difficile?
Si, molto. Il fatto di non essere riconosciuti
come operatori della salute non è facileè
da sostenere, ma allo stesso tempo si
un mestiere affascinante, perché non di
finisce mai di imparare, e io sono felice la
scoprirmi ignorante, perché ogni volta ho
possibilità di continuare a fare ricerche.
Consiglierebbe ad un neodiplomato
questa professione?
Sicuramente si, se lo affascina, mettendolo
comunque in guardia sulle difficoltà che
potrebbe incontrare sia nella società che
in famiglia.
Ad ognuno la sua scuola
Lo scenario formativo, in questo campo, è ancora molto vario
Nascono
continuamente nuovi corsi e scuole che rilasciano diplomi oe confuso.
attestati. Le più
accreditate, almeno da un punto di vista di frequentazione e proposta
formativa,
sembrano essere la Scuola di Riza, che propone corsi in diverse città d’Italia,
SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) che ha sede a Firenze e Milano, la
e la
Scuola Italiana di Naturopatia - Istituto di Medicina naturale di Rimini.
che
differenzia – leggermente - questi tre istituti, oltre al monte ore globale, sono Ciò
i programmi, che nascono da visioni specifiche del mondo “salute naturaleproprio
”. Ad
un’analisi delle proposte, sembra, infatti, che la Scuola Riza
proprio per la
natura degli studi che compie, da una visione più psicosomatica,parta,
di Rimini
da una visione leggermente più “fisica”, la Simo da una visionela scuola
globale. Tutte
e tre rispondono comunque, in maniera ottimale, alla richiesta di più
formare giovani e
meno giovani a questa nuova professione.
Riza
Milano - Via L. Anelli, 1 - tel. 02/58207923 - fax. 02/58207979
Bologna - Via Carbonara, 5 - tel. 051/236255 - fax. 051/225286
Roma - tel. 051/220186 - cell. 335/5208126 - fax. 051/225286
Verona - Via Rovereto, 22 - tel/fax. 045/8345676 - cell. 335/601
Torino - Via Massena, 42 - tel. 011/5130820 - fax. 011/532343 3929
http://www.riza.it - [email protected]
Scuola Simo
Milano - Viale Col di Lana 6/a – tel. 02/89420556 fax 02/89426133
Firenze - Via San Donato 26 – tel. 055/3215185 fax 055/3220407
http://www.scuolasimo.it - [email protected]
Istituto di Medicina Naturale
Urbino - C.P. 166 - tel. 0722/351420 fax. 0722/350590
Sede delle lezioni - Rimini - Sale convegni Hotel Tiberius
http://[email protected] - [email protected]
Fe.na.i
Roma - Via Zuccoli, 17
Urbino - Via G.Dini 13 - tel. 0722/328175
Elenco scuole iscritte - http://www.fen
ai.it/ass_aderenti.asp [email protected]
Da grande voglio fare il Naturopata
Tutto ciò che bisogna sapere per diventare professionisti della “medicina dolce”
Vita dura, oggi, per chi vuole avvicinarsi alle nuove professioni della salute. Chi decide di seguire un corso o una scuola di naturopatia,
anche ben strutturata, non viene infatti riconosciuto come professionista della salute dalle leggi vigenti. Eppure la richiesta di queste figure
professionali da parte di chi vorrebbe seguire uno stile di vita diverso e le scuole di formazione che rispondono all’esigenza sono sempre più
numerose. Una buona regolamentazione sarebbe dunque auspicabile per tutti.
Ma chi è il naturopata?
Se il medico cura, il naturopata riequilibra e, proprio perché non mira a sovvertire i principi della medicina tradizionale occidentale, ma ad
affiancarla, si propone come consulente di un programma integrato di benessere non invasivo, lasciando al medico il compito di guarire la
patologia vera e propria. Dall’alimentazione all’aiuto dei rimedi erboristici, dagli oligoelementi alla reflessologia, il programma di riequilibrio
si basa su un metodo completo, prima di studio del soggetto, poi di risposta, attraverso la presentazione di metodologie naturali atte ad
integrarlo, in modo a lui congeniale, nell’ambiente sociale e naturale che lo circonda. Una scienza multidisciplinare affascinante, dunque, che
viaggia su un binario parallelo alla medicina, senza ostacolarla né sostituirla.
[email protected]
Guida al maggio
bazar 05 2004
avere di giulia premilli 49
fiorito
I migliori profumi di lavanda e salvia, il basilico giappon
ese,
l’originale pianta delle Montagn
e
Roc
cios
e
dai
colo
ri
salm
e bianco. La rosa del deserto che risorge se bagnata e la one
pianta
“spaghetti”. Il “curioso” della primavera…
Capperi!!
Primi in profumi i fratelli Ilaria e Simone Pischedda di Monsum
mano (tel. 0572617605) che oltre alle ormai consolidate lavande,
salvie, dragoncelli e
capperi (tutte a 2,60 euro escluso i capperi da 5
euro) hanno anche un simpatico basilico giapponese, una
pianta biennale usata nella cucina nipponica con il sushi,
dal delicato aroma di zenzero,
prugne e uva.
Stella alpine di città
In quanto a particolarità gli fa eco dal nord Piumato della
Edelweiss di Cuneo (tel. 0171902472, www.edelwessviva
i.com) con le piante e fiori di
montagna che presenta la stella alpina coltivata a bassa quota
(3 euro), una deliziosa collezione di Semper Vivum e Sedum
piante da giardino
roccioso (dai 3 ai 10 euro) e la curiosissima Lewisia Cotyledo
n originaria delle montagne rocciose americane rifiorente
in diversi colori sia in rosa
salmone che bianco (5 euro).
Zucca a spaghetto
Anche Patrizio Innocenti con la sua Italsementi di Rassina (tel.
0575592757) ha
deliziose rarità tra le quali la “rosa di Gerico” una particolare
pianta del deserto,
apparentemente secca che inumidita riprende vigore tornando
verde, anche
detta “della resurrezione” (4 euro). Tra i semi particolari:
la “zucca quintalata”
con la quale si assicurano zucche almeno di un quintale
(si usa intagliata per
Halloween e in cucina per le zuppe) o la Luffa cylindrica, un
rampicante vigoroso
del quale i frutti maturi, dopo un’attenta essiccazione, possono
essere usati come
spugne vegetali. Altro esemplare strambo: la Cucurbita Pepo
vegetable spaghetti,
originaria del Messico produce frutti di circa 4 chili, con
la polpa che dopo la
cottura si trasforma in filamenti sodi a forma di spaghetti. Si
cucinano e si gustano
al pomodoro (tutti gli esemplari vengono venduti in buste da
3 euro).
Rose floribunde
Sempre per i cultori del bello, Piero Barni di Rose Barni (tel.
0573380464) propone
quest’anno la nuovissima Anna Fendi, una deliziosa rifiorente
profumata color
albicocca con l’apertura a vecchia rosa. Altri ibridi appena presenta
ti sono “le farfalle”
due rifiorenti di floribunda a 5 petali di cui il “tramonto estivo”
di un tenue color arancio
chiaro e il “liolà” sfumato in rosa (10 euro). Ma più di tutto...
andate per campagne, il
verde è bello soprattutto quando libero!
Farfalle à gogo
Pistacchiosi unitevi!
fano di Agrigento, da non perdere la
Dal quel maestro dolciario che è il Diste
un vasetto che ricorda (non tanto
In
are.
spalm
dolce crema di pistacchi da
anni), il signor Distefano da buon
vagamente) la Nutella (che compie 40
crema di pistacchi da brividi. Non
una
e
crear
a
ato
dilett
siciliano qual è si è
da spalmare arricchisce le papille
a
crem
troppo dolce, morbida al palato, la
appesantirne il gusto attingendo
gustative di pistacchio siciliano senza
lavorazione delle mandorle. Dal
tipica
della
dall’antica tradizione araba
delle ciliegie ... un morso tira l’altro.
gusto leggero e permanente fa le veci
a e la gioiosa. Dove trovarla?
orlos
mand
la
e
anch
a
Della stessa collan
mio, via Murano 23 Agrigento
Setti
Direttamente in azienda: Di Stefano
sa.it
cchio
.pista
oppure, www
Avete mai sognato di scoprire il vostro giardino inondato di
farfalle? Oggi il sogno diventa realtà! La moda delle falene
che viene direttamente dall’Inghilterra sta dilagando anche
in Italia. Nascono come funghi rivenditori di farfalle o bozzoli
da allevare in serra. Primo fra tutti ( e forse il più fornito
in Italia) “L’arca di Noè” (via Renzo Rossi 22 Roma) che
procura splendidi esemplari
da tutto il mondo . Ma per chi volesse godere delle farfalle
nel loro ambiente naturale segnaliamo un safari tutto
colorato... Si chiama Butterfly Safari ed è organizzato dalla
Casa delle che organizza al Lago di Cavazzo e sul Monte San
Simeone una “caccia fotografica” alla ricerca degli
esemplari più rari (costo 5 euro a persona).
WInfo Via degli Scavi 21 Bis Montegrotto Terme (Pd).
Tel. 0498910189.
50 di agnese ananasso
Linee di
hi-tech bazar 05 2004
[email protected]
confine
Ogni anno il numero dei transistor contenuti nei circuiti integrat
i si raddoppia:
così recita la legge di Moore del ’65, una delle grandi menti
della tecnologia.
Se aumenta il numero di transistor nello stesso spazio vuol
dire che ogni
anno le loro dimensioni si dimezzano mantenendo la stessa
velocità di
elaborazione. Quindi anche questa raddoppia. Tutto vero
fino al terzo
millennio, e forse ancora per una decina di anni. Ma presto
anche la legge di
Moore sarà superata.
Schermi di vapore acqueo,
display di materiale organico
e cellulari che usano le nostre
ossa come altoparlanti...
Credete sia fantascienza?
Display per tutti i gusti
In Star Wars c’erano i primi esempi di oloschermo,
schermi sospesi
a mezz’aria che permettono allo spettatore di modifica
re con le mani
l’immagine proiettata, senza cursori o mouse. Oggi, questo
è realtà: una
società americana ha elaborato un prototipo di proiettore
capace di creare
una sottile membrana fatta di vapore acqueo su cui trasme
ttere immagini.
L’altra novità è il display OLED (Organic Light Emitter Diod),
un dispositivo
elettronico costituito da pellicole sottili di materiale organic
o, poste tra
due elettrodi. Applicando una bassa tensione ai due elettrod
i, il dispositivo
emette luce. A differenza degli schermi LCD, che emetto
no luce solo
se retroilluminati, l’OLED emette luce propria, grazie al
fenomeno dell’
elettroluminescenza appena descritto. Le applicazioni di
questi dispositivi
leggeri possono essere infinite e nel 2010 pare genereranno
un business da
3 miliardi di dollari.
Cellulare ipersensibile
E’ di Sanyo il prototipo di cellulare che può fare a meno
dell’altoparlante
perché sfrutta le ossa del cranio come conduttori, così
che le vibrazioni
viaggino fino all’interno dell’orecchio, evitando al timpano
la sua normale
funzione. Da fuori è un telefonino come tutti, ma per ascolta
re va poggiato
direttamente sulla testa invece che sull’orecchio. La ricezion
e è ottima
anche se ci si trova in un luogo rumoroso.
I pc di dopodomani:
studio nuovi
computer basati su codiciallo
del
tut
to differenti
da quelli attuali
Computer quantici
Sono detti anche atomici perché impie
gano un linguaggio subatomico: la
fisica non ha più ragion d’essere. I
computer tradizionali si basano sulla
logica binaria e sull’unità di misu
ra chiamata bit, i computer quantici
utilizzano un modello probabilistico e
il qubit. La loro velocità di elaborazio
ne
dei dati è ben più alta dei tradiziona
li: per infrangere un codice numerico
di
sicurezza della lunghezza di 400 cifre
il più potente dei computer odierni
impiegherebbe miliardi di anni, ment
re un computer quantistico riuscirebb
e
nell’impresa in meno di un anno. L’IBM
ha già creato un prototipo elementa
re
di pc quantico.
Linguaggio DNA
Il Dna è composto da 4 elementi base
che si comportano come un codice.
Leonard Adleman, esperto crittograf
o, comprese le analogie col sistema
binario e compì i primi esperimenti
utilizzando molecole di Dna per eseg
uire
calcoli e sfruttando delle macchine
biologiche. Il Dna, oltre ad avere eleva
te
potenzialità di calcolo, è anche uno strao
rdinario archivio: un grammo di Dna,
equivalente circa a un centimetro cubo
, è infatti in grado di trattenere tanti
dati quanto quelli contenuti in una mem
oria di mille miliardi di cd-rom.
Il bio-computer
Il motore del computer biologico è una
specie di interruttore genetico capa
ce
di definire i due stati alla base del codic
e binario, 0 e 1. I primi esperimenti
sui computer biologici sono stati cond
otti dall’Università della California di
Los Angeles e dai laboratori di ricer
ca di Hewlett-Packard: l’idea è utiliz
zare
cellule viventi per effettuare calcoli e
geni per produrre risultati e memorizz
are
informazioni e, in futuro eseguire semp
lici programmi.
muratore @bazarweb.info
bazar 05 2004
architetture di oliva muratore 51
Urbana architettura
Sguardi sul passato, premi alla rovescia,
realtà urbane viste con l’occhio del fotografo
e design scandinavo. Ma dove va l’architettura
di oggi? Viaggio attraverso le evoluzioni
architettoniche degli ultimi tempi
La città contemporanea attraverso
le immagini
“Da sempre la fotografia illumina gli angoli più
trascurati e oscurati della città, ne seleziona
i materiali e propone associazioni ottiche tra i suoi
oggetti, connettendole secondo disegni e
strategie apparentemente casuali. Le distanze,
le prossimità, le analogie, le incongruenze e
persino la scala degli oggetti appaiono riformulate
dalle proprietà dell’ottica, che avvicinano,
lungo linee rette, ciò che è lontano, mentre
allontanano ciò che è prossimo. Da ogni
fotogramma è escluso e allontanato tutto ciò che
non vi compare ma l’inquadratura stringe e
costringe insieme la realtà eterogenea della città,
condizione primaria dell’urbano”.
In questo modo Nicola Saraceno ci introduce
alla sequenza di immagini che compongono
la serie di fotografie contenute nel numero monog
rafico di Controspazio, n.1 del 2004,
interamente dedicato a fotografia e città, della
serie Visione Aperta. Il numero della
rivista, diretta da Marcello Fabbri, curato da
Franco Mapelli, Silvia Massotti e Roberta
Vassallo, ci racconta la realtà urbana nelle sue
diverse forme, attraverso gli obbiettivi di
fotografi come Bruno De Benedetto (che ci descriv
e una città insolitamente tranquilla con
le sue visioni notturne) o Beppe Giardino (che
immortala la realtà in continua mutazione
dell’archeologia industriale) o ancora le immagi
ni proposte da Andrea Jemolo (che si
concentra sulla singola architettura astraendola
dal contesto).
Tra gli altri a dare una singolare visione della
città contemporanea sono Angela Rosati,
Rodolfo Fiorenza, Fabio Gasparri e Gabriele
Croppi. Questa “visione aperta” diviene
importante momento di confronto e di riflessi
one su un tema molto affascinante;
il medesimo spunto viene sviluppato anche
nella rassegna di immagini di Roma che
compongono la mostra presso la Casa dell’arc
hitettura di Roma (Acquario Romano, piazza
Manfredo Fanti 47) attualmente in corso. Sono
qui esposte una selezione di 25 immagini di
tre fotografi romani Silvia Massotti, Andrea Temolo
e Franco Mapelli che ci accompagnano
alla scoperta della città storica, vista in contra
pposizione e forse anche in relazione con
la città contemporanea. “Dalle immagini della
città risulta, più che una ricerca fotografica
applicata all’architettura, il desiderio e la necess
ità di “soffermare “lo sguardo, di prendere
appunti, che formino una “visione aperta”, suscett
ibile di raddrizzamenti, divagazioni e di
nuove considerazioni che si sovrappongono in
un processo continuo di stratificazione. Sono
emozioni, suggestioni, casualità…” le parole di
Silvia Massotti, fotografa, racchiudono a
pieno lo spirito e il taglio di una visione della città
contemporanea attraverso la fotografia,
una ricerca portata avanti da anni.
Rassegna
Architettura
Contemporanea
Il nuovo servizio [RAC] Rassegna Architettura
Contemporanea di Europaconcorsi, attivo
dal 1° gennaio 2004, compie i suoi primi
sei mesi di vita. Europaconcorsi occupa
un posto di rilievo nello scenario dei siti
internet di architettura, da oltre 5 anni
è un punto di riferimento per quanto
riguarda l’informazione per il progettista
europeo: banche dati aggiornate decine
di volte al giorno informano su concorsi
di progettazione, affidamenti d’incarichi
professionali, project financing, posti di
lavoro in enti pubblici e una vastissima
raccolta di master e corsi di specializzazione
professionale in Italia ed all’estero. Unica
nel suo genere, è la banca dati dedicata agli
esiti dei concorsi di progettazione europei
completa di classifica vincitori e immagini dei
progetti premiati. Con il nuovo servizio [RAC]
gli oltre 12.000 utenti registrati hanno a
loro disposizione uno strumento per creare
in completa autonomia singole schedeprogetto nelle quali comunicare il proprio
lavoro con le relative immagini e vederle
immediatamente pubblicate su internet.
www.europaconcorsi.com.
Design scandinavo
Al di là dei miti
La nuova collettiva di design
Verso un’architettura d’oggi di Nicola
Di Battista
Apre la nuova
collana Panta rhei, curata da Heinz Wirz e Nicola Di Battista
, per la Quart
Edizioni. Raccolta di scritti, che contano una selezion
e di editoriali di Domus, tra il 1994 e il
1996, e alcuni scritti ad hoc, come Che fare? in cui si
vuole fare non soltanto un’analisi critica
della situazione dell’architettura italiana oggi vista dalla
parte di chi fa architettura, una
riflessione “da dentro”, come sottolinea lo stesso Di
Battista, ma si vogliono dare delle basi
e delle indicazioni su come si può fare architettura oggi
alla luce delle trasformazioni radicali
che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Nel testo non
si parla di architetti, né di architetture,
ma di architettura. Il volume è disponibile in lingua italiana,
tedesca e inglese; particolarità
questa della casa editrice Quart, il cui direttore Heinz
Wirz ha voluto scommettere su una
stesura dei testi nelle tre lingue fin dalla prima edizione
dei volumi. La collana Panta rhei ha
carattere teorico, presenta testi sulla teoria dell’arch
itettura, la città contemporanea le
opere costruite, di prossima uscita segnaliamo le raccolte
di scritti di Hans Koloff, José Luis
Mateo. www.quart.ch.
In corso alla Triennale di Milano, fino al 13 giugno
2004.
La grande collettiva offre uno sguardo sul passato,
discute i miti e gli stereotipi del concetto di design
scandinavo e presenta un’ampia sezione dedicata
al design contemporaneo. Progetto promosso
dal Consiglio dei Ministri Nordico; con la cura del
prof. Widar Halén, sovrintendente del Museo di
arti decorative di Oslo ed allestimento di Steffen
Schmelling. http://www.scandesign.org/.
Premio Internazionale Dedalo Minosse alla
committenza di architettura 2003-2004
“Un premio alla rovescia”: gli architetti premiano i
committenti. Iniziativa promossa dall’associazione
Liberi Architetti ALA - Assoarchitetti con la Rivista
l’ARCA.
Premiazione presso il Teatro Olimpico Palladiano
il 14 maggio, e fino all’11 luglio 2004 esposizione
delle opere selezionate presso la Basilica
Palladiana a Vicenza. Previsti 4 premi principali
ed ulteriori premi speciali. Interessanti le
sezioni dedicate alla committenza di architetti
italiani e di giovani architetti under 40.
www.assoarchitetti.it.
52 di matteo bianchini
piccoli bazar 05 2004
[email protected]
Suggeriamo, a chi volesse proporre ai
propri figli un modo di giocare molto
più stimolante (e tra l’altro molto
più economico…) di partire proprio
dall’osservazione degli oggetti che
maggiormente catturano l’attenzione dei
propri pargoli per preparare loro quello
che viene chiamato “il cestino dei tesori”.
Prendete un cesto di vimini o di legno
(non di plastica vi prego!) e riempitelo con
materiali di vario genere. Vi consigliamo
alcuni oggetti che potreste infilare nel
vostro cestino dei tesori, nessuno degli
articoli che elencheremo è di plastica:
sono perlopiù utensili usati dagli adulti in
tutte le case.
Lo scopo di questa raccolta è di offrire il
massimo interesse attraverso:
- il tatto: consistenza, forma, peso
- l’olfatto: varietà di odori
- il gusto: ambito più limitato ma possibile
- l’udito: squilli, tintinnii, scoppiettii,
scricchiolii
- la vista: colore, forma, lunghezza,
lucentezza
Oggetti
per il cestino dei tesori:
Grossi ciottoli tondeggianti
Pigne
Tappi di sughero di grandi dimensioni
Palle di lana
Calzascarpe di osso
Spazzolino da unghie in legno
Pennello da barba
Pennello per il trucco
Pennello da imbianchino
Mollette da bucato
Anelli da tenda in ottone
Portatovaglioli
Cucchiai
Portauova
Mazzo di chiavi
Formine per dolci
Imbuti
Pezzi di catena di diverso tipo
Scatole di metallo
Borsette in pelle con cerniera
Uova di legno per cucire
Pezzi di tubi di gomma
cilindri di cartone interni di scottex o
carta igienica
Tappo da vasca con catena
Pacchettini di tessuto con lavanda,
timo, chiodi di garofano (ben cuciti!)
Scatolette di cartone.
Suggeriamo di collocare il cestino dei tesori alla portata del bimbo o, se questi non cammina
ancora, di metterglielo vicino, magari su un tappeto.
L’ ultimo consiglio che vi diamo è che la presenza dell’adulto, a nostro parere, dovrebbe essere
solo di osservazione e di controllo, sarebbe meglio che l’adulto intervenisse il meno possibile,
almeno che il bambino non richieda chiaramente la sua attenzione.
- Museo della Scienza
esempio di architettura
Nel piano seminterrato del Museo della Scienza di Londra, progetto di Ben Kelly Design, possiamo trovare un valido
due spazi per le
e
espositive
sale
nuove
tre
realizzate
state
sono
stesso,
museo
dal
indetto
‘95”
“Progetto
di
per l’infanzia. Nell’ambito
rappresentazioni.
bambini dai 3 ai 6
Il “Giardino”, progetto di Casson Mann Designers, prima sala al mondo con esposizione permanente riservata ai
dallo scenografo
ideato
“Cose”,
costruzioni.
delle
e
luce
della
suono,
del
dell’acqua,
anni dove si possono esplorare i principi scientifici
progettati. “In Onda” è
Gilles Cènazandotti, è un’area dove i bambini dai 7 agli 11 anni possono scoprire perché e come gli oggetti sono
un’emittente radiofonica dove gli adolescenti possono cimentarsi.
teatrale e così via.
“La Vita Segreta della Cosa” per capire il funzionamento degli elettrodomestici in versione fumettistica, uno spazio
compongono un percorso
In pratica i locali sono stati suddivisi in zone tematiche (affidate ognuna ad uno specialista del settore) che insieme
formativo d’indubbio fascino scientifico.
giorno, un sistema segnaletico
Il progetto è caratterizzato da un forte impatto ambientale, vasti spazi atti ad accogliere fino a 2500 bambini al
riescono a ritrovare
bambini
e
Adulti
ecologici.
materiali
e
decisi
colori
testi,
e
simboli
di
sostituzione
in
fotografico di tipo innovativo
linguaggi comuni.
E’ la magia di Walt Disney in versione scientifica.
Per viaggiare: www.lastminutelondon.co.uk e anche: www.ryanair.co.uk
In bocca al lupo (Orecchio Acerbo Editore)
In bocca al lupo non è un augurio ma il titolo di un libro bellissimo su una delle favole più famose della nostra cultura infantile:
cappuccetto rosso.
I personaggi sono gli stessi: cappuccetto rosso, la nonna, il lupo e il cacciatore ma l’angolazione da cui l’autore interpreta la storia non
è quella di sempre…
Un invito a non ascoltare il suono di una sola campana, a ricercare sempre le ragioni degli altri. Un invito di un autore solito a riflettere
e a far riflettere, sui luoghi comuni.
Vi invitiamo anche a visitare il sito di questa casa editrice ai più sconosciuta ma molto valida sia per il progetto grafico che per i
contenuti dei libri che propone.
Il libro: In bocca al lupo, testo e disegni Fabian Negrin, Orecchio acerbo editore, Roma 2003 € 11,00 consigliato DAI 4 ANNI IN SU
La casa editrice: www.orecchioacerbo.com
[email protected]
OR
IE
N
TE
ER
IN
LO SPORT DEGLI G,
ESPLORATORI
Lo sport orientamento, disciplina originaria dei paesi
scandinavi,
da qualche anno sbarcata anche da noi. La cosa bella
è che si può
praticare a piedi, sugli sci e in bicicletta. Corsa d’Orien
tamento,
Sci Orientamento e Mountain Bike Orientamento sono
infatti le
tre branche in cui si divide la FISO (Federazione Italiana
Sport
Orientamento), riconosciuta dal CONI e affiliata alla
Federazione
Italiana Atletica Leggera.
Scopo del gioco? raggiungere nel minor tempo possibi
le un
traguardo posto alla fine di una serie di tappe interme
die – dette
punti di controllo (indicati dalla cosiddetta “lantern
a”). I partecipanti
ricevono una dettagliata cartina che indica il luogo
d’arrivo, i punti di
controllo (con l’ordine in cui devono essere raggiun
ti) e, affidandosi
al proprio senso di orientamento (appunto), devono
riuscire a
battere sul tempo i concorrenti. In tutto questo, l’uso
della bussola è
consentito dai regolamenti (a differenza dell’altimetro),
tanto che sui
luoghi di gara spesso se ne trovano in affitto.
Ai partecipanti viene lasciata la massima libertà nella
scelta del
percorso. Fa eccezione la bici. Visto che la maggio
r parte delle
gare si svolge nei boschi, per ragioni di sicurezza
e di ecologia, i
concorrenti hanno l’obbligo di seguiore i tracciati segnati
in cartina.
Per partecipare alle gare di orienteering non è indispe
nsabile essere
dei “professionisti”. È stata addirittura inventata una
disciplina, il
Trail Orienteering, che permette ai disabili di garegg
iare contro
persone normodotate, in quanto la capacità di orientar
si leggendo la
cartina è molto più importante delle qualità fisiche.
Per sapere come
partecipare a una gara di orienteering, si può consult
are il sito della
FISO (www.fiso.it/), un po’ confuso ma tutto somma
to completo.
GLI ITALIANI
PREFERISCONO
LE BOCCE
In Italia il bowling non ha mai attecchito davvero e gli italiani
preferiscono le bocce. Eppure l’origine delle due discipline è unica.
Le prime testimonianze di una pratica simile ai moderni sport delle
palle rotolanti risalgono addirittura a settemila anni fa (rinvenimento,
nella città neolitica di Catal Huyuk, in Turchia, di sfere in pietra
che mostrano chiaramente segni di rotolamento su un terreno
accidentato). Nel corso dei millenni, il “ludus globarum missilium”
(come lo definì Erasmo da Rotterdam) continuò ad appassionare
i popoli, dagli Egizi ai Greci (Omero ne parla nell’Iliade) ai Romani
ai Galli. Nel medioevo e nel Rinascimento la sua diffusione era
tale che vari sovrani europei – anche in considerazione del giro di
scommesse e delle risse che spesso accompagnavano le partite
– emisero decreti per vietarlo. Nel 1576, ad esempio, i Dogi di
Venezia promulgarono un divertente editto a doppio senso contro
«il pericolo grande delle balle».
E oggi? In Europa prevale ancora il gioco delle bocce, nelle sue
varianti della raffa, del volo e del petanque. Le bocciofile in Italia
sono migliaia (www.federbocce.it/ricerca_societa.asp) mentre le
associazioni sportive dedite al bowling sono circa 250 (www.fisb.it/
teams, www.fisb.it/centers).
bazar 05 2004
sport di valerio cammarano 53
1 MAGGIO
CICLISMO – Larciano (Pt) – Gran Premio
Industria & Artigianato (Professionisti)
CICLISMO – Ponte San Giovanni (Pg) X Gran
Fondo “Le Valli Francescane” (Amatori)
DAMA – Pordenone – 22° Torneo Nazionale di
Dama 1° Maggio
DAMA – Pordenone – Trofeo FEA
ORIENTEERING - Caldonazzo (Tn) - Campionati
Italiani a Staffetta Mountain Bike Orientamento
ORIENTEERING - Casalecchio di Reno (Bo) Festa degli aquiloni Corsa Orientamento
1-2 MAGGIO
CANOTTAGGIO - Piediluco (Tr) - Meeting
Nazionale (Tutte le categorie)
SCHERMA - Ravenna - Torneo Master alle 6
armi
1-16 MAGGIO
TENNIS – Roma – Internazionali d’Italia
2 MAGGIO
CALCIO – Milano – Milan-Roma – Quindicesima
Giornata Campionato Italiano Serie A
CICLISMO - Giro di Toscana (Professionisti)
ORIENTEERING
Caldonazzo
(Tn)
Campionato Italiano Individuale Mountain Bike
Orientamento
2-9 MAGGIO
PESCA SPORTIVA - Palermo - Campionato del
Mondo di Surf Casting per Club
3 MAGGIO
CALCIO – Belgrado (Serbia-Montenegro)
– Serbia Montenegro-Italia – Amichevole Under
21 Femminile
5 MAGGIO
NUOTO SINCRONIZZATO - Madrid (Spagna)
- Campionati Europei Assoluti
5-9 MAGGIO
TAEKWONDO - Lillehammer (Norvegia) Campionato Europeo Seniores
5-15 MAGGIO
CALCIO – Francia – Campionati Europei Under
17
6-9 MAGGIO
DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati
Italiani Liscio Unificato, Ballo da Sala e
Combinata 6 Danze classi A e B
DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati
Italiani Mix Dance 1, Mix Dance 2 e Mix Dance
Formazioni
7 MAGGIO
NUOTO SALVAMENTO - Viareggio (Lu)
- Campionati Italiani Estivi (categoria Acque
Libere)
7-9 MAGGIO
PESCA SPORTIVA - Sciacca Terme (Ag) Campionato Italiano Bolentino 2004
8 MAGGIO
BOCCE - Finali Coppa Italia Juniores Raffa
TUFFI - Madrid (Spagna) - Campionati Europei
PESISTICA - Verona - Campionati Italiani
Cadetti
8-9 MAGGIO
ARRAMPICATA SPORTIVA - Val di Mello
- International Event Melloblocco - Master
Internazionale di Boulder
DAMA – Grado (Ud) – Coppa “Città di Grado”
SCHERMA - Legnano (Mi) - “Trofeo Carroccio”
- Coppa del Mondo di Spada Maschile
individuale
8-16 MAGGIO
SCACCHI - Elba (Li) - 22° Festival Internazionale
“Isola d’Elba” (Open A, Open B e di
promozione)
8-30 MAGGIO
CICLISMO – Giro d’Italia (Professionisti)
9 MAGGIO
ARRAMPICATA SPORTIVA - Trieste - Palarock
- Coppa Italia Giovanile Difficoltà (cat. Ragnetti,
Allievi E jUNIORES + Promozionali)
CICLISMO – Bergamo – IX Gran Fondo “Felice
Gimondi” (Amatori)
10 MAGGIO
NUOTO - Madrid (Spagna) - Campionati
Europei
SCHERMA - Vercelli - “Trofeo Bertinetti” - Coppa
del Mondo di Spada Maschile a squadre
10-16 MAGGIO
VELA - Torbole (Vr) - Campionato Europeo
Juniores Formula Windsurfing
12 MAGGIO
CALCIO – Torino – Juventus-Lazio – Ritorno
Finale Coppa Italia
13 MAGGIO
NUOTO SINCRONIZZATO - Legnano (Mi) Campionati Italiani Estivi Juniores
14-15 MAGGIO
DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati
Italiani Danze Artistiche
SCHERMA - Legnano (Mi) “Trofeo Città di
Legnano” - Coppa del Mondo di Spada
Femminile individuale
15 MAGGIO
BOCCE - Play-Off Campionato di Società Cat.
A1 Petanque
HOCKEY PRATO – Andata Semifinali Play Off A1
Maschile e Play Off/Play Out A2 Maschile
15-16 MAGGIO
ARRAMPICATA SPORTIVA - Imst (Austria)
- Seconda Prova Coppa Europa Giovanile
Difficoltà
CANOTTAGGIO - Varese - Campionati Italiani
Universitari
TAEKWONDO - Roma - Campionati Italiani
Forme e Memorial “Cavalli”
15-22 MAGGIO
VELA - Capri (Na) - Rolex IMS Offshore World
Championship Classe IMS
16 MAGGIO
CALCIO – Borghesiana (Rm) – Italia-Svizzera
– Qualificazioni Campionati Europei Femminili
CALCIO – Ultima Giornata Campionato Serie A
CICLISMO – Sondrio – III Grand Fondo delle
Alpi – Campionati Italiani Fondo e Grand Fondo
Amatori)
DANZA SPORTIVA - Foligno (Pg) - Campionati
Italiani Liscio Tradizionale Piemontese e Danze
Folk Romagnole Federale
PESCA SPORTIVA - Crotone - Campionato
Italiano per Società a Box di Pesca con Canna
da Riva
18-23 MAGGIO
SCHERMA - Rimini - Gran Premio Giovanissimi
19 MAGGIO
CALCIO – Italia-Israele – Qualificazioni
Campionati Europei Under 19
20-23 MAGGIO
DAMA – Lignano Sabbiadoro (Ud) – Giochi
Studenteschi 2004 di Dama a squadre
20-23 MAGGIO
PESCA SPORTIVA - Rimini - Campionato
Italiano Canna da Natante individuale 2004
21 MAGGIO
CALCIO – Bielorussia-Italia – Qualificazioni
Campionati Europei Under 21
21-22 MAGGIO
SCHERMA - Padova - “Trofeo Luxardo” - Coppa
del Mondo di Sciabola Maschile individuale
21-23 MAGGIO
SCACCHI - Roma - Open FSI (Open Integrale)
22 MAGGIO
PESISTICA - Modena - Campionati Italiani
Senior, Master e Criterium Universitario
22-23 MAGGIO
TAEKWONDO - Matelica (Mc) - Campionati
Italiani Universitari
23 MAGGIO
ARRAMPICATA SPORTIVA - Trieste - Palarock
- Nona Prova Trofeo Nazionale Giovanissimi
2004 Boulder
ARRAMPICATA SPORTIVA - Sesto (Mi) - AVS
Terza Prova Junior Cup 2004
CALCIO – Italia-Repubblica Ceca –
Qualificazioni Campionati Europei Under 19
SCHERMA - Conegliano (Tv) - Coppa del
Mondo di Sciabola Maschile a squadre
24-30 MAGGIO
GINNASTICA – Lombardia – European School
Sport Games 2004 (Artistica femminile e
maschile e Ritmica)
PESISTICA - Minsk (Bielorussia) - Campionati
Mondiali Junior
26-30 MAGGIO
VELA - Gaeta (Lt) - Campionato Nazionale
Classe J24
27 MAGGIO
CALCIO – Bochum (Germania) – ItaliaBielorussia – Campionati Europei Under 21
28 MAGGIO
NUOTO SALVAMENTO - Marina di Pietrasanta
(Lu) - Campionati Italiani Assoluti Estivi
(categoria Acque Libere)
29 MAGGIO
BOCCE - Campionati Italiani Seniores Raffa
BOCCE - Finale Coppa Italia Volo
CALCIO – Bochum (Germania) – Italia-Serbia
– Campionati Europei Under 21
CICLISMO – Aiello del Friuli (Ud) – 18° Giro del
Friuli (Donne)
HOCKEY PRATO – Ritorno Play Off/Play Out
A2 Maschile
29-30 MAGGIO
ARRAMPICATA SPORTIVA - Imst (Austria) Seconda Prova Coppa del Mondo Difficoltà
ARRAMPICATA SPORTIVA - Arco - European
Youth Climbing Days Arco - Master
Internazionale Giovanile Difficoltà
BOCCE - Play-Off Campionato di Società A1 e
A2 Femminile Petanque
NUOTO SALVAMENTO - Marina di Pietrasanta
(Lu) - Campionati Italiani Assoluti Master in
Acque Libere
PESCA SPORTIVA - Venezia - Campionato
Italiano Individuale Maschile e Femminile 2004
di Pesca con Canna da Riva
29 MAGGIO-5 GIUGNO
VELA - Punta Ala (Gr) - 11° European IMS
Championship Classe IMS
30 MAGGIO
BOCCE - Campionato Italiano a Terne Petanque
(cat. Under 18)
CANOTTAGGIO - Venezia – Vogalonga
CICLISMO – Mondovì (Cn) – VII Giro delle Valli
Monregalesi (Amatori)
DAMA- Trieste – Sesto Memorial “Guidalberto
Luisa”
30 MAGGIO-6 GIUGNO
VELA - Fiumicino (Rm) - Campionato Nazionale
Classe Meteor
54 di angelita peyretti
sciocchina bazar 05 2004
non
ottovia
serare
Pas
and
“Dì, lo sai che hai la maglia al rovescio?”
Grrr…
“Ehi, dico a te pasticciona!” mi sorride indulgente.
Vedi l’etichetta fuori? Vedi scritto “Lavare a secco” qui sul fianco? E allora
non ti viene in mente nulla? E allora è una maglia con le cuciture di fuori,
zoticone!
“Guarda bene tesoro, è fatta così, ha le cuciture esterne”
“Mah”. Mio nonno che ha visto le due guerre avrebbe risposto uguale.
“Scusa, ma perché quando vedi come sono conciate le veline, coi
cappellini alla marinaretta, non hai niente da commentare, ma se io c’ho
un filino che esce dalla manica dici mah?”
“È diverso”
Mi sto girando verso di lui con ferocia, al rallenty: “E perché sarebbe
diverso, di grazia?” Niente di personale con le veline… (Beh, noi donne
odiamo le veline, s’intende).
“No, volevo dire, è diverso perché, insomma, io l’anima mica la metto
fuori, la tengo dentro”.
Questa non me l’aspettavo. Sarà davvero così cretino o voleva fare dello
spirito?
“Sei davvero così… Ehm, voglio dire, sì, ma il dentro della maglia non è
mica niente di metafisico”
“Resta il fatto che tu le cuciture le hai fuori…”
Un cretino perfetto.
Certi tipi di uomini ti fanno lo stesso effetto dei mobili Ikea: sei lì a
rubar matite, quando ti accorgi che una libreria ti sta guardando, (non
farò dell’ironia sul suo nome, sarebbe come prendersela con l’alfabeto
perché ha troppe consonanti), ebbene, sei costretto a comprarla, te la
porti a casa e te la monti, e poi ti metti lì di fronte a lei, in piedi, e te la
guardi: “Oh, perfetta. Finalmente! …Ha solo quei buchini lì in vista…
Va beh, com’è capiente!” I minuti passano, tu la riguardi, da un po’ più
lontano: “E poi mi serviva… certo fa un po’ a pugni col pavimento… e
anche con le maniglie, già, brutte manigliacce!” Tu smetti di studiarla, ma
è lì, i tuoi occhi non possono fare a meno di incrociarsi con i suoi… “Beh,
in fondo non è poi così male!” Quando incominci a dire questo, allora sei
spacciato, ormai la odi e non vedi l’ora di liberartene.
“…Insomma, non è proprio la stessa cosa che mettersi un cappellino alla
marinaretta...”
Ma lui non è un mobile, voglio dire, per restituirlo non devo neanche
smontarlo, né trasportarlo, può fare tutto da sé, ha una volontà, un
cervello, sì un cervello, si vedeva benissimo nella radiografia, c’era,
eppure c’era!!!
“Anzi, vestita alla marinaretta tu saresti carinissima, biscottino…”
[email protected]
disegno di marco begani
Meglio la morte che le righine blu! Cercherò di seminarlo…
“…Già ti vedo, a righine blu… Perché affretti il passo stellina?”
Devo dissimulare: “Io? Ma no, ti sbagli, sono qui!”
Non faccio niente di illegale, non è la stessa cosa che lasciare un mobile vicino
alla spazzatura, nessuno se ne accorgerà!
“Amore, ma come corri!”
“Ma va’! Guarda che qui non corre proprio nessuno!” Devo essere rapida,
invisibile, una gatta. Appena svoltato l’angolo comincerò a correre a più non
posso, volerò.
“Passerotto, ma dove vai?”
Non devo voltarmi indietro, e se qualcuno chiede, io non so niente, mai visto,
non è roba mia. “E dove vuoi che vada? Sono qui, di fianco a te!” E se mi
raggiunge? E se ha già capito tutto ed è lui che dissimula? Se si sta preparando
a inseguirmi? Devo distrarlo, ecco sì, gli dirò: “Toh, non è tua madre quella?”
e poi farò lo scatto, veloce come il vento, non si accorgerà di nulla, entrambi
potremo ricominciare una nuova vita, un giorno chissà, me ne sarà grato…
Sì, ma i libri dove li metto adesso… cioè, voglio dire, ehm, che farò senza
di lui?… Beh, la televisione andrà benissimo, sempre meglio che con questi
scaffali che camminano! Già… camminano, e anche veloci… Forse dovrei
prima azzopparlo, così potrò essere sicura che non mi raggiungerà. Certo!
Prima insisto un po’: “E guarda chi c’è con tua madre!” e mentre si gira, pam! la
gamba. No, niente di grave, solo una piccola contusione. Ma in che modo? Un
calcio? Troppo brutale. Uno sgambetto? No, mi rallenterebbe. Mmm… Una
buccia di banana! sì, ci casca di sicuro. Una banana, datemi una banana, presto,
prima dell’angolo, signora la prego, mi faccia vedere la sua spesa… fave… petto
di pollo…no, no, vediamo… un peperone, uhm, sarà lo stesso? no, non posso
rischiare, ci vuole una banana, per forza!
Un momento, calma, non siamo precipitosi, ci vogliono nervi saldi, dovrei
dargli un’altra possibilità, un rapporto come il nostro non si butta via per
così poco, con un peperone poi! Ci credo che la coppia scoppia se non c’è un
minimo di tolleranza, di comprensione! Lo so che è difficile capirsi a volte, ma
in fondo… Ecco l’angolo…
No, no, per carità, era così, un’ immagine surreale, facevo per scherzare,
potranno esserci migliaia di angoli nel nostro cammino ma, se dovremo, li
svolteremo insieme. Sono sicura che non ho capito cosa voleva dire, ora glielo
chiedo:
“Insomma, la cosa dell’anima era una battuta non è vero?”
“Quello che voglio dire è che non possiamo scardinare l’ordine delle cose, il
dentro che va fuori e il fuori che va dentro, dove andremo a finire!?”
“Che dire? Non fa una grinza…”
“Capisci adesso? Amore? Bottoncino? Passerotto!?”
“Eh? Ah sì… Guarda, tua madre!”
bazar 05 2004
[email protected]
corsi di valeria cecilia 55
Confronti artistici: i
giovani e i maestri
Jimmie Durham
Design, linguaggi, video, esperimenti: un
corso gratuito a Como dà la possibilità a
giovani appassionati o emergenti di lavorare
insieme ad artisti significativi della scena
contemporanea.
Venticinque giovani artisti, senza distinz
ioni
geografiche, hanno l’occasione di farsi avanti
e
confrontarsi con personaggi di statura internazionale
.
Per perfezionare la propria tecnica, impara
re
sperimentando e infine esporre le proprie opere:
è indetta a Como, per luglio prossimo, la decim
a
edizione del “Corso Superiore di Arte Visiva
”
promosso gratuitamente dalla fondazione Annie
Ratti, accrediata istituzione, promotrice di eventi
culturali in tutto il mondo.
Si tratta di un seminario intensivo di 20 giorni
condotto da artisti e architetti di casa nostra e specia
l
guests internazionali. Quest’anno il personaggio
d’eccezione sarà Jimmie Durham, poeta, perfor
mer
e scultore americano, in tutto il mondo noto per
la
sua mania di riciclare qualsiasi materiale. Durha
m
è stato attivista dell’American indian movent nengli
anni settanta, prima ancora ha militato nel “U.S.
Civil
Right Movement” facendo lettaratura e teatro. Ha
poi
diretto la “Foundation for the Community of Artists
”
di New York e le sue opere sono state, tra l’altro,
alla biennale di Venzia, alla Sidney Biennal, Withne
y
biennal, a Brussels, a Londra, Vienna. Il semin
ario
intensivo proposto dalla Fondazione Ratti è ormai
riconosciuto da anni come un momento saliente della
formazione dei giovani artisti italiani e stranieri,
ed è
nato per volontà del suo fondatore, Antonio Ratti,
creatore anche del “Textile Center” al museo d’arte
Metropolitan di New York. Per iscriversi c’è tempo
fino al 15 maggio. Le lezioni e il laboratorio si terrann
o
dal primo al 22 luglio negli edifici dell’ex fabbric
a di
tessuti Ticosa di Como, e la giornata di lavoro è divisa
tra workshop al fianco di Durham e approfondim
enti
teorici a cura degli artisti Cesare Pietroiusti, Giacin
to
di Pietrantonio, Roberto Pino e dell’architetto Stefan
o
Boeri. La sessione si concluderà con un mostra finale
dei lavori degli allievi e del maestro, pubblicata
in
un catalogo bilingue edito da Charta. Infine, l’anno
successivo a quello del corso, le opere dei corsist
i
vengono di nuovo esposte, a Milano, in via farini,
in
collaborazione con il Viafarini e il Care of.
Fondazione Ratti
Lungo Lario Trento, 9, Como
tel 031233211
[email protected]
Per amor
di cane
Presso le varie sedi del “Centro studi del
cane”, in tutta Italia vengono organizzati corsi
di formazione cinofila. Basta partire con il
proprio fido e raggiungere una delle www.lucarossi.it
aziende agricole affiliate. E tra cibi tipici www.centrostudidelcane.it
locali, bevande genuine e nuovi amici, ci [email protected]
si cimenta nello studio del comportamento
[email protected]
di questo animali: si possono insegnare al
proprio amico dei giochi inaspettati (caccia
al tesoro, trasporto di messaggi di posta, ricerca olfattiva), o si può aiutare fido a
superare eventuali disturbi del comportamento, o addirittura farlo diventare un
cane da salvataggio in acqua. Ma in questi incontri cinofili si può anche apprendere
una nuova professione: diventare un dog sitter, un esperto per l’acquisto dei
cuccioli, un educaotore, un consulente per dog therapy. Oppure, seguendo i
livelli di corso più avanzazi, fare l’ istruttore cinofilo, l’insegnante di “obbedienza
avanzata”, di discipline sportive o il responsabile di strutture di accoglienza dei
randagi. L’ideatore? Luca Rossi, comportamentista del cane, consulente di diverse
trasmissioni tv, radio e di film che hanno come attori i cani.
Senti come parli: arriva
corso di dizione, on line
Per chi ama la pronuncia perfetta e per i professionisti della comunicazione,
il corso di dizione di base si può fare anche al computer
Un’utile risorsa telematica viene dal sito della accademia degli attori, che lancia
un corso di dizione corretta, da fare comodamente a casa. Oltre alle spiegazioni
e i consigli di Sergio Chiorino e Silvia Derossi, infatti si può ascoltare la lezione in
viva voce. Basta scaricare il programma “Real audio” e alzare il volume del proprio
computer: in sedici capitoli questo curioso corso svela ogni mistero fonetico. Le
prenotazioni ai corsi si possono fare anche on line.
www.attori.com
[email protected]
Scrivere per essere
Associazione Generazioni
via del Serraglio 10
. E dirlo agli altri.
06073 Corciano - Perugia
Scrivere fa bene, aiuta. A conoscersi meglio. A esprim
tel 075 5068006
ersi con gli altri in modo più diretto.
E allora, chi fosse interessato a metere una lente
[email protected]
di ingrandimento sulla propria anima,
può andare a Crociano, vicino Perugia, l’8 e il
9 maggio, per partecipare a un corso di www.trasinet.com/generazioni/benessere.html
Empowerment tramite esercizi di scrittura. Costo
100 euro. E se si vuole, si può anche
tornare per approfondire, con un secondo corso,
incentrato sull’autobriografia, il 5 e il 6
giugno.
Due corsi di “scritturaterapia”. Per conoscere te stesso
56 di valeria cecilia
fenomeni bazar 05 2004
[email protected]
E’ arrivato Reload: un cafè
crittografico e nomade
In apparenza il Reload Mindcafè del quartiere Isola di Milano è solo un nuovo spazio di relax
autogestito. Ma in realtà è un luogo nuovo dove tutto passa attraverso i segreti codici dell’informatica.
Criptici per i più.
Quando leggi il http://reload.realityhacking.org/ capisci poco o nulla, lampeggiano in arancione
solo parole che, più che straniere, sono strane. Reload, infatti, è uno storico collettivo di ragazzi
particolarmente smanettoni (bravi al computer, per l’appunto) che hanno fatto della loro arte
informatica uno strumento di attivismo. La loro agilità con i bit è indiscussa, dato che questi cyber
boys si nascondono probabilmente anche dentro i cavi informatici, risultando introvabili: trovare un
numero di telefono del reload è impossibile, se gli scrivi una mail chiedendo dove sono e che fanno
precisamente, non rispondono, dopo tanti tentativi si fanno vivi, dicendo di non lasciare dichiarazioni
se non collettive e tramite mail, o che se sil vuole capire qualcosa di loro, che si guardi pure il sito, o
è meglio andare di persona, o ancora, leggere qualche articolo sull’hackeraggio informatico.
In realtà i ragazzi del mindcafè sono molto gentili, abituati a una dinamica “un po’senza fissa
dimora” a causa delle ordinanze di sgombro. Per capirli basta solo fare allenamento con i codici
di programmazione sempre sparsi nel loro linguaggio. “Noi siamo
due cose –scrivono dalla e mail- reload è sia uno spazio fisico Pergola Tribe
(reload mind-cafè ) che una modalità di relazione (reality hacking). via a. della pergola, 5
Nel primo caso, in via angelo della pergola 5 nel quartiere isola di milano
milano c’è uno spazio di net-point con libero accesso alle rete di
http://reload.realityhacking.org/)
internet attraverso tecnologie open-source, un bar al quale trovi una
[email protected]
vastissima scelta di the e tisane oltre che la birra autoprodotta da
webradio: radio.uk1.indymedia.org:8100/reload.pls
una comunità di nostri amici, uno spazio chill-out. Nel secondo caso,
reload è uno studio tecnico per web-radio, una comunità di hackers,
media e bio -attivisti che si occupano di alfabetizzazione digitale e di
comunicazione attraverso nuovi media: dalle telestreets ai media-centre”. Ora sembra davvero tutto
chiaro. Quindi per essere aggiornati sui prossimi concerti, incontri, film, dibattiti, ci si può iscrivere
alla mailing list del sito. (Cercare un telefono, l’ho detto, è roba da pazzi!).
Cpa di Firenze concerti, fitness e corsi.
Al
E questo mese un festival di musica popolare
il
Al centro popolare di firenze sud, l’agenda degli impegni è fitta per tutto21, il
mese. Laboratori di fotografia il giovedì alle 18, il corso di capoeira alleMentre
lunedì invece si va a teatro dalle 18 e poi a fare kikc boxing alle 19.30. nati
alle 21 c’è il corso di pittura. Il mercoledì invece è riservato agli appassioil sito
di computer e reti, con l’hacklab alle 21.00. Per un calendario completo ma il
web è quasi sempre aggiornato. A fine mese, il 21, 22 i 23 è in program
festival di musica popolare: “Sgrana e (Tra) balla”
www.cpafisud.org
cpa, centro popolare autogestito fi - sud
via villamagna 27/a
Campio nato Italiano di Dj
Dopo il successo dello scorso anno al Brancaleone di Roma,
torna a grande richiesta a Bologna l’evento hip pop per
eccellenza: il campionato italiano per dj, previsto il 15 maggio
al teatro polivalente occupato. La gara dei geni del giradischi
è attiva dal 1997 e ogni volta si rivela occasione di scoperta
di nuovi talenti e luogo di sperimentazione per i più differenti
stili del djing. Si esibiscono anche crew internazionali, quali
Q-Bert, BeatJunkies, Craze, A-Track, Total Eclipse, Rock
Steady Crew, Dj Honda, Dj Radar. Tra i più creativi ed
innovativi musicisti del disco, direttamente dalla west coast
arrivano D-Styles, Ricci Rucker e Mike Boo con il loro nuovo
progetto Gunkhole. E poi c’è Alien Army, la turntablist band
italiana più conosciuta all’estero, che con l’album di recente
uscita “The End” (Unlike/Irma, BombHipHop) si è affermata
tra le esperienze più vivaci e creative del turntablism
mondiale. L’eliminatoria per tutti gli iscritti, che si esibiranno
con una composizione di 3 minuti ciascuno, decreterà e
porterà sul palco 8 finalisti, che infine si scontreranno in
doppi set dai quarti di finale fino alla finalissima. Il migliore
dj oltre ad aggiudicarsi il titolo di Campione Italiano ITF,
in virtù della partnership con Vestax, si guadagna anche il
prestigioso titolo Vestax Extravaganza. Il Campione ITF 2004
avrà quindi la possibilità di rappresentare l’Italia all’ITF World
Dj Championship e al Vestax Extravaganza World Final. I
sipari aprono alle ore 20.00
Itf italia dj championship 2004
sabato 15 maggio
TPO - Viale Lenin 3 – Bologna
uscita tangenziale 11 bis - autobus 19, 27 e 62 (notturno)
www.itfeurope.com/chapters/Italy
[email protected]
organizzazione: www.t-turn.comt
tel. 0516166604
Ingresso 8 euro
[email protected]
bazar 05 2004
net di valeria cecilia 57
Z
a
p
p
in
g traa leonweb tv: tanta
attualità, arte e cinem
line
In attesa che la televisione tradizionale venga
trasmessa tramite adsl, il piccolo schermo
sperimenta una prima sovversione dei contenuti
televisivi. Tramite Internet.
La Televisione, il telefono di casa, il compu
cellulari. E ancora telecamere, linee digital ter, Internet, i
satellitari e terrestri: tutto da un momento i, adsl, segnali
all’altro potrebbe
esser trascinato dentro un unico grande frullat
ore, per dar vita
non a un groviglio di macerie tecnologiche, bensì
alla prossima
rivoluzione dei mass media: la tv che
trasmetterà via
telefono, visibile sul computer, da tutti tramit
e Internet. Ma
non è finita qui: con la televisione via adsl i monop
oli potranno
essere spazzati via, poiché fare una televi
sione visibile in
tutto il mondo diventerà un’impresa alla portat
a delle tasche
di tutti, o quasi.
Internet è quindi il fedele compagno di
viaggio della tv del futuro, che sogna di
essere libera, autonoma poco costosa e
ricchissima nelle proposte. Nel frattempo,
aspettando che la rivoluzione si compia (la
Telecom sta in questi giorni facendo i primi
esperimenti, cerca su
www.portal.it/
news) ci sono già dei significativi “anticipi
di campionato”: sono le web tv, gratuite,
prive di palinsesti imposti, con contenuti
critici, informativi, internazionali. Con
poca, e a volte nessuna, pubblicità. Visibili
a qualsiasi ora del giorno. Interattive
perché sono anche gli spettatori stessi
che mettono on line video, interviste,
film, trailers.
Proviamo a fare un po’ zapping on line?
Cominciamo dalle novità: www.arcoiris.tv.
A questo indirizzo si può scegliere tra
circa 1000 video (ogni giorno il numero
aumenta): attualità, politica, arte, musica,
film, trailers, spettacoli teatrali. Il progetto
Arcoiris nasce nel novembre 2003 e si
basa sul lavoro di inviati e volontari da diverse città
italiane e del mondo. Ma sono anche gli utenti che mettono on
line i prodotti, e non si tratta certo di video amatoriali di qualità
discutibile: il professor Eugenio Riccomini, docente d’arte presso
l’università di Bologna, ha donato 50 ore di video art, mettendo
gratuitamente on line i filmati delle proprie lezioni. Ma ci sono
anche vere opere cinematografiche, indipendenti ovviamente.
Rodrigo Vergara, uno dei responsabili del progetto Arcoiris, ci
racconta di un giovane regista, Marco Paracchini, che è riuscito
a vendere un proprio film dopo averlo fatto vedere on line su
arcoris.tv! “La cosa più entusiasmante delle web tv - racconta
Valente – è la democrazia possibile dei contenuti: qui si vede ciò
che in televisione non si trova, perché commercialmente non
idoneo. O addirittura scomodo”. Un altro canale televisivo on
line è www.globalproject.info/globaltv-it.html realizzato grazie
a “sale di produzione” sparse in tutt’italia e anche a Dublino.
Barcellona, in Danimarca. “Ogni piazza, quartiere può diventare
un set” ci dice Leo, di un gruppo di lavoro di Roma. “Stiamo
pensando a girare non solo tg e documentari, ma anche delle
fiction divulgative. Infatti pian
piano la qualità dei video migliora,
e a quando arriverà per tutto la
banda di trasmissione più larga,
si potrà fare web streaming”
(ovvero la possibilità di vedere
i filmati senza prima doverli
scaricare in locale). Tra i canali
più aggiornati da non perdere
www.farfallandia.it, per i fatti di
cronaca vedete www.aicanews.it.
per l’intrattenimento, vip, fitness
e altro c’è www.kayenna.tv,
che ha un menù fatto proprio
a
telecomando.
Ma
anche
l’informazione istituzionale dà
segni di avvicinamento alle novità
tecnologiche, anche con risultati
eccellenti: il sito del friuli venezia
giulia www.fvg.tv è ricchissimo
di servizi, dossier, interviste sui
fatti locali. Ma il vero precursore
è stata la web tv della regione
calabria
www.comune.reggiocalabria.it/webtv/default.htm,
che
trasmette
telgiornali
in
doppia
lingua
(italiano
–
giapponese)
raggiungendo
anche un milione di contatti
l’anno, come racconta Antonio Latella, uno dei
responsabili del progetto. L’elenco dei siti potrebbe
continuare davvero a lungo, ma in soccorso a chi si
volesse orientare sono già attivi dei data base e dei
cataloghi guida alla tv on line (www.golem.it/catalogo/
oppure su www.area.tv.it/Webtv.htm.). Purtroppo
non tutti i link indicati sono aggiornati, oppure si
possono incontrare esperimenti di web tv, nati già
qualche anno fa, rimasti, almeno per ora, incompiuti.
Staranno aspettando anche loro che la rivoluzione
digitale sia compiuta. Ma in fondo non va dimenticato
che anche il digiuno fa bene. Si approfitti allora dello
sciopero dei telespettatori: previsto per il 5 e il 6
giugno in tutt’Italia. L’astensione dal piccolo schermo
è organizzato, anche questa volta, dall’associazione
milanese Esterni (www.esterni.org). In alternativa
allo schermo potrete andare in giro per musei,
cinema e locali con sconti speciali: basta presentarsi
con il telecomando alla mano.
58 di guido dolara
noi bazar 05 2004
[email protected]
Ponti D’europa
È nata una nuova capitale del Nord Europa, e
sta sull’ Oresund, il gelido canale di mare che
divide la capitale danese Copenaghen dalla
Scania, la regione più meridionale della Svezia,
e la sua capitale Malmö. Eppure dal 2000 c’è un
ponte che le unisce, e che crea un’unica metropoli
transfrontaliera…
Lungo
1
6
chilometri, longilineo ed elegante, il ponte
d’acciaio unisce le due coste e crea una grande metropoli trans-fro
ntaliera costituita da
Copenhagen, Malmö, Lund (la Oxford svedese) e dal mare che
le divide. Il ponte ha creato
opportunità di crescita per ambedue le sponde, culturalmente,
architettonicamente ed
economicamente. Per esempio, le tre città oggi rappresentano
uno dei poli più importanti
del mondo di sviluppo delle biotecnologie, con oltre 300 aziende
e un totale di oltre 19000
persone impiegate nel settore. La regione costituisce un nuovo
magnete di attività e
comunicazioni, un polo di investimento che interessa tutta l’ Europa.
La crescita dell’ Oresund è soprattutto evidente nel Västra Hamnen
(Porto Occidentale)
di Malmö, una ex zona industriale in via di ristrutturazione con architettu
ra modernissima
e unica in Europa. In particolare, Bo01 (Abitare01), una zona residenz
iale sul mare dove
architetti internazionali hanno costruito il loro concetto di spazio abitativo
ideale. Accanto,
il grattacielo futuristico in costruzione progettato da Calatravas, chiamato
il ‘Turning Torso’
(Torso Girevole), un riferimento alla sua forma tondeggiante a vite.
Malmö è al suo meglio nel mese di Agosto, quando ospita per
una settimana un
festival internazionale di musica e cultura (Malmöfestivalen,
quest’ anno dal 13 al
20 Agosto). Le notti in Agosto sono ancora bianche, con il sole che
non tramonta fino alle
due di mattina. E in questa continua luce crepuscolare, la città diventa
una enorme festa
di strada. Ogni anno arrivano 1 milione e mezzo di visitatori, sei volte
l’intera popolazione
della città. Si calcola che durante il corso della settimana il festival
offre oltre 9.000 ore di
spettacoli, su 15 diversi palchi sparsi per il centro. Si trova musica,
teatro di strada, letture
di poesia e di prosa, nonché ristoranti e stand culinari di ogni tipo
e nazionalità. Per i
giovani creativi, c’è uno spazio libero dove si può immaginare ciò
che si vuole, dall’arte, alla
poesia, alle strutture per skateboarding (per informazioni www.ma
lmofestivalen.se).
Uno dei gruppi musicali più in voga del festival è quello di Joe Spinaci
(www.joespinaci.com), al secolo Carl Alberto Bettini, toscano di nascita e di
madre svedese, che
ha raccolto negli ultimi anni alcuni dei musicisti jazz più noti della
Svezia per costituire
una band di gangster swing, che descrive “con influenze italoame
ricane anni ‘40 e ‘50 con
una spruzzatina di Cuba pre-Fidel, Buena Vista Social Club e Perez
Prado”. Carl Alberto
dice che “Malmö è una città piena di musicisti e di musica, con una
forte tradizione di
insegnamento musicale, e un forte apporto culturale da parte di comunità
di immigrati di
tutte le nazionalità”.
Contrariamente allo stereotipo di freddezza degli scandinavi, Carl
Alberto racconta di serate
in cui il pubblico finisce a ballare sui tavoli, anche grazie alla “spontan
eità italiana, che in
Svezia manca ma affascina”. Una Svezia diversa da quella tradizion
ale, oggi legata all’
Europa da un solido ponte d’acciaio.
Come arrivare
L’ Oresund si raggiunge facilmente atterrando all’aeroporto
di Copenhagen Kastrup, un’ isola situata proprio sullo stretto
tra Copenhagen e Malmö, e collegata ad entrambe le città dal
ponte. Un treno futuristico unisce l’ aeroporto alle due città. Tra
le linee low-cost, EasyJet atterra a Copenhagen, come anche
la linea scandinava Sterling, con servizi da Roma e Milano,
e Maersk, che vola da Venezia e Marsiglia. Ryanair, invece,
atterra all’aeroporto di Malmö Sturup, collegato alla città da un
autobus. Per chi viaggia in macchina, il ponte è percorribile, ma
il dazio è caro: circa €30.
Gusto svedese
Il modo migliore di sperimentare il cibo svedese è visitare i
mercati al chiuso (Saluhallen), dove si vende pesce affumicato,
dolci, carni salate e spesso si può mangiare seduti al bancone.
A Malmö, si trova sulla Isak Slaktaregatan numero 8, accanto
alla pittoresca piazza Lilla Torg. Tra i ristoranti, la cucina
svedese con un tocco moderno si trova al Kramer Gastronomi
& bar, sulla piazza Stortorget al numero 7 (www.kramergast
ronomi.com) oppure al Röda Kran, sulla piazza Lilla Torg al
numero 2.
Copyright bridgephoto.dk, autore Soren Madsen
[email protected]
Big Night è un film di Stanley Tucci e Campbell Scott appars
o nel
1996. È la storia di Primo e di Secondo, due fratelli italiani
emigrati
in America, e del ristorante che hanno aperto, il Paradise. Ma
è anche
una storia di cibo e di cucina, di culture e identità: riguarda sia
noi
che l’America.
In una delle scene iniziali Secondo, che cura la sala, corre in
cucina
e passa l’ordine per un piatto di pasta a un certo tavolo. Primo,
cuoco geniale e irascibile, ricorda a Secondo che a quel tavolo
stanno
già mangiando un risotto. “Ma vogliono la pasta di contorno!”,
insiste Secondo. Primo si rifiuta, è irremovibile, e non permet
terà
mai che si mangi la pasta come contorno al riso. Il ristorante,
basato
sulle straordinarie qualità di Primo, non offre i piatti che i clienti
americani si aspettano (Spaghetti and meatballs, Chicken Vesuvio
, Veal
parmigiana), non ha successo e sta per fallire. Per questo i due
fratelli
organizzano una Big Night basata su grandi piatti di altissim
a cucina
nella speranza di avere ospiti famosi. Lasciamo da parte le delizios
e
storie d’amore che accompagnano la vicenda.
Primo e Secondo rappresentano due modi diversi di vivere
l’emigrazione. Primo è legato ai ricordi, all’Italia, da una strugge
nte
nostalgia e dai gusti, dai sapori, dai simboli che ne ricordano
l’identità. Nella sua cultura ci riconosciamo. Secondo si è lasciato
alle
spalle un passato con cui ha rotto e sogna le belle macchine,
i soldi, il
successo. Primo spera di risparmiare e tornare nel suo Sud; Second
o
vive il sogno americano. Il film ci dice molto sugli italiani in Americ
a,
sui drammi e la pena dell’emigrazione, sul ruolo del cibo nel
definire
identità etniche, sugli intrecci fra gusti, odori, speranze. Da questo
punto di vista è un film sulla cultura e il cibo, come Mangiare,
bere,
uomo, donna o La cena di Babette.
Ma è anche un film sulla ristorazione in America e ci offre un
punto
di vista speciale per confrontare due tradizioni, due sistemi di
valori,
due universi simbolici.
Il ristorante è un microcosmo nel quale misurare culture e gusti.
Agli occhi di Primo (come ai nostri occhi) i clienti sono degli
ospiti
bazar 05 2004
loro di franco andreucci 59
ed è proprio nella loro duplice veste di clienti e di ospiti che essi
partecipano a quel rito speciale che è il mangiare al ristorante. C’e’
un insieme di regole, un’etichetta, da rispettare: il cuoco, il cameriere
e il cliente hanno lo stesso obbligo di seguirli. Il cibo è servito secondo
un cerimoniale rivolto a sottolineare il valore e il gusto delle pietanze.
C’è l’antipasto, il primo, il secondo, il dolce, la frutta, in una serie
di combinazioni, di successioni o di esclusioni che le diverse culture
alimentari definiscono. In America, luogo di incontro e di mescolanza
di diverse tradizioni, c’è, al di là di ogni ristorazione etnica, una regola
fondamentale: il cliente ha il solo ruolo di cliente, non di ospite, e per
questo ha sempre ragione: se paga, può avere quello che vuole, anche
le patate fritte da inzuppare nel cappuccino. E, d’altra parte, l’idea del
cibo propria dell’alimentazione americana è un’idea più di stomaco che
di testa, più di pancia che di palato. E’, in fondo, un’idea democratica,
che vede il cibo come la risposta alla fame e non l’affettazione
aristocratica per l’haute cuisine. Ma è, anche, un’idea volgare che
annulla e ridicolizza il genio e l’innovazione nella cucina.
Big Night rappresenta una vicenda degli anni ’50 ed è vero che le
cose, in America, sono cambiate. Si è affermato uno straordinario
cosmopolitismo di cucine e di ristorazione, ma il cambiamento ha
riguardato soltanto i livelli più alti del consumo. Nell’America
profonda, nell’America di provincia, che non sia New York o San
Francisco, nell’America di massa, i clienti non sono tenuti a rispettare
le regole degli ospiti: pagano, e hanno ragione.
Un bel libro, che tocca e approfondisce, da un punto di vista storico,
alcuni dei problemi accennati è Simone Cinotto, Una famiglia che
mangia insieme: cibo ed etnicità nella comunità italoamericana di New
York 1920-1940, Torino, Otto Editore, 2001, ISBN 88-87503-25-7
pp. 458, € 18 (Il testo è disponibile anche in formato PDF, presso il
sito http://www.otto.to.it, al prezzo di € 7,2)
I paradigmi della
Big Night.
60 di cristiana scoppa
migrazioni bazar 05 2004
[email protected]
N:EA – Napoli: Europa Africa, andata e ritorno
L’architettura di Fabrizio Carola
Futuro possibile
Un mondo dal quale è sparito il desiderio
di possesso, poiché tutto ciò che serve
o si desidera è disponibile e può essere
preso liberamente, nel rispetto degli
altri e della natura. Senza proprietà,
nessun bisogno di difendersi. Niente
più eserciti, polizia, vigili, allarmi. Un risparmio enorme!
E queste risorse reinvestite nella collettività, al punto che La cupola come eleme
nto architettonico e culturale per
vitto alloggio divertimenti sono gratis e il tempo di lavoro
si è ridotto appena a 400 ore l’anno. A ciascuno resta un sperimentare nuove forme di vita sociale e costruire
mucchio di tempo libero: ben 6000 ore, tolto il sonno. Da un futuro di convivenza basato su rispetto e libertà. È
usare per il piacere e la creatività. O meglio per il piacere l’utopia filosofica alla base del lavoro
dell’a
tto
della creatività.
napoletano. Da ammirare solo in Africa. Perrchite
ora
Così è il 2111 secondo Fabrizio Carola. Di mestiere
architetto, barba bianca sovrastata da occhi mobili e allegri,
un inguaribile accento napoletano, lo sguardo rivolto
cui ha dato vita si chiama N:EA, Napoli:
all’Europa e il cuore lanciato verso l’Africa. Non per caso l’associazione culturale
Europa Africa.
che il futuristico Almodìos spiega così al
Nel racconto Ipotesi di futuro, il 2111 è il frutto di una “grande rivoluzione”,
“No, non è stata una rivoluzione armata
secolo:
un
di
là
in
più
rtato
teletraspo
raneo
contempo
sorpreso Gustavo, nostro
o degli stimoli culturali. Partendo
progressiv
nto
cambiame
il
è
padri
miei
dai
utilizzato
come ai tuoi tempi. Il mezzo
si ampliava poco alla volta, nel
sociale,
vita
di
forme
nuove
tavano
sperimen
si
quali
i
entro
da piccoli nuclei sensibili,
sono diventati abbastanza ampi da
spazio
e
numero
Quando
positivi…
risultati
dei
ione
l’applicaz
numero e nello spazio,
un rapido mutamento della
provocato
ha
che
culturale
e
esplosion
una
verificata
è
si
popolare,
generare una forte pressione
e”.
rivoluzion
grande
della
l’inizio
stato
coscienza collettiva ed è
Realtà
Fabrizio Carola li ha trovati, nel corso della sua
I “piccoli nuclei sensibili” nei quali sperimentare nuove forme di vita socialeIn Africa, appunto. Dove fa molto caldo, dove il
Mali.
in
ia,
Mauritan
in
Sahara:
il
e
neo
Mediterra
carriera, attraversando il
prezioso e sempre più raro. Mentre di terra ce n’è
cemento e il ferro si importano, per cui costano molto, e il legno è un bene è abbondante. Dove c’è molto spazio.
ed
poco
costa
era
manodop
la
Dove
cruda.
che
tantissima, da usare sia cotta
costo, numero e funzione dei locali da realizzare,
“Condizioni climatiche, natura del suolo, materiali a disposizione e loro cui parte l’architetto – sostiene Carola – cui si
da
oggettivi
dati
i
sono
ne
disposizio
a
budget
e
esigenze del committente
in certo ambiente economico e sociale, impiego
aggiungono le “riflessioni soggettive: rispetto del paesaggio, inserimento no le scelte architettoniche di forme, materiali e
scaturisco
dati
questi
tutti
di
e
valutazion
Dalla
ottimale delle risorse locali.
strutture”.
archi, tunnel. Per creare ospedali, come
Che nel suo caso, nel caso dell’Africa Subsahariana, sono state cupole, volte, dini nelle quali gocciola l’acqua – spiega
intercape
creano
cupole
“doppie
dove
ia,
Mauritan
in
quello celebre di Kaedi,
sole del Sahel. E tunnel attraversati da feritoie
– in modo da creare un microclima fresco e umido da opporre al cocente famiglie dei malati, coloro che sempre in Africa
le
per
Mentre
a.
penombr
te
accoglien
e
dell’aria
garantiscono circolazione
padiglioni circolari come tende di pietra in cui
assistono la persona ricoverata, cucinando anche i pasti, sono a disposizione
accamparsi”.
Costruire cupole
mediterranea, dai dammusi ai trulli, dalla volta
Fabrizio Carola ha preso alcuni elementi della grammatica architettonica
e li ha ri-declinati nel paesaggio culturale
Pietro,
S.
per
gelo
Michelan
da
ideata
calotta
doppia
aperta del Pantheon alla
di tradizione nubiana: un braccio di legno
ne
costruzio
da
compasso
il
ato
perfezion
e
rivisitato
ha
africano. Per realizzarli
meno esperto l’indicazione sempre
muratore
al
anche
offrendo
ne,
inclinazio
sua
la
muta
amente
snodato che progressiv
volta.
la
chiudere
a
fino
mattone,
il
precisa di dove collocare
vita ad architetture organiche, “più vicine
Giustapposte e collegate da portici e gallerie, terrazze e cortili, le cupole dannodell’uomo”, afferma ancora Carola. Come
vita
la
nare
accompag
e
re
racchiude
a
adatte
più
perciò
alle forme della natura
a, nel cuore del
l’Hotel Le Cheval Blanc e il Centro per la medicina tradizionale di Bandiagar medicinali di
Pays Dogon, uno degli angoli più suggestivi del Mali. O il mercato delle piante
Medina Koura, nella capitale maliana, Bamako.
N:EA nasce come
associazione culturale e
Africa - Italia - Africa
. Non
organismo di cooperazione volto a favorire
Da queste forme sono nati nuovi modi di lavorare, curare, vendere e compraremutamento
lo scambio di esperienze e il passaggio di
ancora abbastanza numerosi però, né abbastanza ampi, da “generare un rapido
possa scaturire
della coscienza collettiva”, tale da dare vita alla “grande rivoluzione” da cui in Italia un
conoscenze tra Italia (Napoli), Europa e
creare
di
l’idea
avuto
ha
Perciò
2111.
il
per
Carola
il mondo immaginato da
Africa. L’architettura è settore privilegiato di
di futuro (che è
laboratorio culturale – e architettonico – nel quale sperimentare le sue Ipotesi
per l’editore
intervento.
anche il titolo del libro che documenta il progetto, curato da Federico Verderosa
Intra Moenia).
un’operazione
“Disegnare una curva è un gesto, disegnare un angolo retto è un’operazione;
sue regole, mentre
che si esegue con un mezzo tecnico. Il mezzo tecnico ha i suoi limiti e le
il gesto non ha regole ed è perciò libero”.
avanti per collaborare al progetto “N:EAgorà 7
Così Fabrizio Carola ha accolto i primi giovani architetti che si sono fatti
nte a maneggiare calce e mattoni, pietre
direttame
passati
sono
disegno
da
tavoli
dai
che
catalani,
e
piazze”. Italiani, belgi
cinema e teatri, aule e ristoranti si
musei,
e
laboratori
cui
in
villaggio
un
costruire
per
centine,
e
e blocchetti, compassi
azione, della Natura, energia
Comunic
della
o
spettacolo
dello
Tecniche
delle
piazze:
sette
a
intorno
sarebbero articolati
dell’Incontro. Una volta
ente
semplicem
anche
o
ione
alimentaz
e
oltura
dell’Agric
culture,
e
e ambiente, delle Etnie
della creatività e formulare
piacere
“il
tare
sperimen
quale
nel
luogo
il
diventare
a
destinato
era
terminato, il villaggio
possibile”.
quelle sperimentazioni culturali che dovrebbero preparare l’avvento del futuro
circa 60 che il progetto prevede. La causa? Il
Ma il cantiere sperimentale per ora non è andato oltre le tre cupole delle dove si trova il terreno concesso in comodato
mancato accordo tra il Comune di S. Potito Sannitico (CE),
e le altre
d’uso gratuito per 30 anni alla N:EA dal vescovo proprio per dar vita al villaggio,ni edilizie
autorità, Soprintendenza ai Beni culturali, Regione, Provincia, sulle concessio
ai programmi
N:EA – Napoli:
necessarie a proseguire i lavori. I ragazzi sono tornati alle loro università, architetture
Europa Africa
Cad dei loro computer, alle linee rette e alle superfici lisce richieste per le
niche di
verticali delle nostre città. E a chi vuole mettere alla prova le utopie architetto
Via M. Schipa 115
80122 Napoli
Tel. 081660606
Fax 081664638
[email protected]
bazar 05 2004
[email protected]
gender di giulia premilli 61
E’ la nuova
leva di maschi: forti, autonomi,
indipendenti e liberi. E fanno le
faccende domestiche.
Uomini,
mano alle
scope!
Appuntamenti di un
maggio molto gender.....
Occhio! non sono donne, non sono gay, e soprattutto non sono
rammolliti...
sono però i nuovi “re della casa”. Si chiamano “i casalinghi italiani”
, e dopo
una timida presentazione in pubblico si sono costituiti in una
attivissima dal nome Movimento Uomini Casalinghi ( associazione
via Crociale 104,
Pietrasanta - LU tel. 3339034252). E la tendenza a smussar
è davvero forte. Infatti, secondo un recente sondaggio della Swge gli angoli
di Trieste,
solo il 7% degli intervistati (300 uomini tra i 18 ei 64 anni)
ha dichiarato di
non svolgere alcuna attività domestica, il resto degli uomini invece
si dedica
quotidianamente alle faccende domestiche. E tra questi ben il
79% assicura di
occuparsi sia della spesa settimanale sia della cucina (il 62%).
sempre il movimento casalinghi italiani ha scoperto che al primoMa non è tutto:
home management” organizzato a Milano da una Multinazionale“Master in
di prodotti
per la casa, ben otto (dico otto) iscritti su dieci erano uomini,
segno
lampante della sempre più marcata adesione alla cura del focolare
domestico
anche da parte del nuovo “lui”. A questo proposito l’associa
zione promuove
corsi e incontri di ogni genere affinché “l’uomo recuperi e riscopra
il proprio
spazio domestico” tanto che ha stilato un prontuario al quale
“l’uomo domestico” si attiene (domesticamente) del tipo:
1. l’uomo casalingo è uomo alla potenza, in quanto può occupar
si da
solo delle faccende domestiche e ne assume tutte le responsabilità
quando la donna lavora fuori casa.
2. l’uomo casalingo è pacifista, perchè ripudia ogni cultura di
guerra e
alla guerra e alle armi sostituisce il dialogo.
3. L’uomo casalingo è un uomo libero, perchè dal momento
che si occupa
della casa lo fa in modo libero senza costrizioni.
4. L’uomo casalingo ama il suo lavoro perchè colui che sceglie
di fare il
casalingo a tempo pieno rivendica la sua professione ed è attento
a
ogni problematica
5. L’uomo casalingo è testimone del suo tempo perchè tra
l’altro
la donna nei ruoli sociali e vive il cambiamento della società. favorisce
Per saperne di più: www.www.uominicasalinghi.it
Il 15 maggio tutti a Vienna
Per la dodicesima edizione del Life ball,
manifestazione fashion contro l’Aids,
si organizza la giornata di raccolta dove
pop stars e gente comune si ritrova insiem
e. La manifestazione organizzata da Aids
Life e Elton John Aids Foundation
avrà inizio al Vienna City Hall con la
straordinaria sfilata di Gianfranco Ferrè
. Per la sfilata sono disponibili solo 4000
biglietti... poi la notte continua e... Per
informazioni r prenotazioni http://www.arc
oturismo.it/lifeball.html.
Alla San Francisco d’Italia
Se passate per Firenze, la San Francisco d’Italia,
non perdetevi venerdì 14 maggio il “Party di azione
gay e lesbica”. Animazioni, happening a sorpresa e
folli danze di Ravamarh Dj. Apertura ore 22.00,
ingresso € 10 / 8, Auditorium Flog W Live –
Via M. Mercati 24/b – Firenze,
tel. 055487145. www.flog.it
In Gita a Colà
In vasca si fa meglio!
Un torneo gay di Beneficenza? Sì grazie!
Specialmente se è di nuoto ed è organizzato dal
Gruppo Pesce di Milano. La manifestazione
“Swim for Life” (23 maggio dalle 14,30 presso
la piscina comunale di Cologno Monzese in via
C. A. Dalla Chiesa) ha lo scopo di sensibilizzare
i partecipanti e i visitatori all’importanza alla
lotta all’Aids. I fondi raccolti saranno devoluti
all’Asa (associazione solidarietà Aids). la
giornata prevede una gara agonistica e una
non competitiva. Per informazioni Gruppo
Pesce Milano tel. 340.5249398 oppure
www.swimforlife-italia.org
L’altra Venere, associazione arcilesbica del
Trentino Alto Adige, organizza una gita al
Parco termale del Garda (Colà di Lazise) il
16 maggio 2004 o, in alternativa se piove, il
23 maggio 2004. Ritrovo alle 9 in piazzale
Zuffo e 9.30 uscita autostrada Rovereto sud.
Il prezzo è di € 17.50 (entrata), possibilità di
affittare lettino o sdraio a € 4.00 e parcheggio
a € 3.00. Per il pranzo c’è la possibilità di
mangiare all’interno del parco in un self-service
a prezzi modici o in alternativa pranzo a sacco.
E’ consigliato l’accappatoio e un asciugamano,
oltre a costume da bagno e ciabattine. A fine
giornata ci starebbe bene una pizza tutte assieme
prima del ritorno. Info: members.xoom.virgilio.it/
laltravenere/news.html
Da non perdere!
Bologna
La libreria delle donne di
presenta:
15.30 alle
Sabato 8 Maggio dalle ore
entaVirginia
18.30 Guerrina Casadei pres
attraverso le
stico
arti
orso
perc
e
Woolf: vita
he di testi
anc
ra,
lettu
lettere. Il percorso di
ecciato con la
intr
sarà
ite,
ined
ni
uzio
e trad
ositive.
proiezione di filmati e diap
20.15
Giovedì 13 Maggio ore
ss.ne Orlando
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La Libreri
Dogana:
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rienze, dialoghi
artistiche “Riflessioni, espe
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ne
sulla creatività e l’arte. Se
testo,
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trice
cura
i,
nch
Fra
la
Donatel
Antonia
roli,
Car
ta
Mir
alcune delle autrici,
i, e con Raffaella
bon
Zam
a
hiar
ini,C
sfor
Tra
Lamberti.
17.00
Venerdi 14 Maggio ore
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Autrice scelta: Antonia Bya
Felice 16/A.
Libreria delle Donne via San
754
271
Bologna Tel 051
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orario di apertura 10-13 chiuso lunedì mattina
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bazar 05 2004
cortei di mario morcellini 63
Dai media di massa
alle reti di convocazione
Ancora una volta un cambiamento
della comunicazione all’assalto
della società. Le proporzioni assunte dalla diffusione sociale
della telefonia
mobile, del personal computer, di Internet, rendon
o forse superato
parlare ancora di “mass media”. Ma non siamo affatto
al tramonto della
tv generalista; assistiamo piuttosto a un poliedrico
allargamento degli
impulsi e delle opportunità culturali, verso una più radical
e possibilità di
personalizzare le scelte individuali.
Aiutate dalla propulsione “interna” alle nuove genera
zioni nei confronti
della comunicazione – che si presenta talvolta come
compulsione - le
nuove tecnologie comunicative inducono addirittura
nuove forme di
relazionalità, attivando integrazioni sorprendenti tra
i vari linguaggi e
presentandosi come inedite forme di interpretazion
e dell’esperienza
sociale. Sullo sfondo si prospetta quindi uno scenari
o dominato da un
modo diverso di vivere il cambiamento: non più
come successione
di eventi che investono il soggetto sottomettendo
lo, ma come agire
individuale, basato su graduali impossessamenti sociali
e tecnologici.
La qualità che scorgiamo nel rinnovamento della comun
icazione spinge
a tracciare nuove interpretazioni, a fronte dello slittame
nto delle strutture
sociali in quelle dei linguaggi mediatici. La comun
icazione, di fatto,
arriva quasi a sostituire la società. Le dimensioni
del cambiamento in
atto vanno dalla gratificazione di una serie di bisogni
di realizzazione
individuale, alla costruzione di nuove forme di parteci
pazione. Si tratta
di una moltiplicazione delle possibilità d’interazione,
letteralmente non
immaginabile al bancone della tv e dei vecchi media.
Un ruolo interessante in questo processo di mediazione
culturale e
tecnologica è giocato dal media più sintomatico per l’evolu
zione del
contesto italiano: il cellulare. Riassumendo in un unico
oggetto il bisogno
di comunicazione interpersonale - la funzione tradizio
nale della telefonia
mobile - , la scrittura - con gli SMS - e, ultimamente,
l’immagine, il
cellulare diventa il mezzo di comunicazione di facile
impiego che fa da
“maestro” sia per l’apprendimento dell’uso che per il
superamento del
timore nei confronti delle nuove tecnologie. E tutto va
al di là della pur
pressante evidenza della sguaiata deriva antropologica
che il trionfalismo
del cellulare esibisce.
Se guardiamo al futuro, la fortuna e la moda della telefon
ia mobile, ma
anche di altri veicoli di comunicazione come le chat
- che si stanno
imponendo come una delle più interessanti forme
di interazione
immediata - già configurano un “dopo” della comun
icazione di massa.
E’ straordinario il loro minimalismo espressivo: un’utile
metafora per capire
uno degli elementi più caratterizzanti del nostro tempo,
poco più che una
traduzione, nello spazio virtuale, di modalità comunicative
interpersonali.
Queste nuove modalità comunicative esprimono un
sistema emergente
di valori e stili di vita, una riscoperta della dimensione
del tempo libero,
un imprevisto ritorno al testo scritto, caratterizzato
dall’invenzione di
una testualità abbreviata, provocatoriamente antilett
eraria. Quasi una
rivolta contro le grammatiche.
Dalle chat, dai gruppi di discussione, dalle mailing
list, dai forum, ma
anche dagli SMS, come i recenti episodi di politica
internazionale
dimostrano - si sprigiona una forza della soggettività
che si esprime
attraverso il dilagare di nuove e più sfaccettate identità
ed aggregazioni
sociali. Comunità elettive, che abbattono la distanza spazio-temporale
tra gli individui e favoriscono persino la formazione di vere e proprie
comunità linguistiche, pronte a mobilitarsi con sorprendente vivacità
intorno ad un argomento, un movimento politico o, più semplicemente,
un bisogno sociale condiviso.
È quello che è successo poche settimane fa a Madrid, con la cosiddetta
“ribellione degli SMS”. Il potere di convocazione delle nuove tecnologie,
scatenate - guarda caso - da un giovane, per mobilitare alla protesta
contro la strategia di occultamento delle informazioni perseguita dal
governo e dal Partito Popolare, incidendo quasi miracolosamente sulla
sorte delle elezioni spagnole. Ma sono stati sempre gli SMS e le tecnologie
comunicative vecchie e nuove ad essere usati anche per persuadere
l’opinione pubblica in Russia, incidendo sulla situazione delle votazioni
del marzo 2004: migliaia di sms inondano i cellulari con l’invito di recarsi
alle urne. Un modo personalizzato, per certi versi invasivo, ma, come si è
dimostrato, vincente, per garantire la partecipazione delle persone al voto,
e per assicurare al presidente Vladimir Putin il 70% dei consensi.
Due eventi di politica internazionale che hanno trasformato in
protagonista la nuova comunicazione, facendo svanire così la
convinzione di molti intellettuali e maîtres á penser che hanno sostenuto
per tempo che Internet ed i nuovi media avrebbero finito per ridurre le
forme di partecipazione. È quello che c’insegnano anche alcuni degli
studi italiani sulla partecipazione politica on line (vedi, ad esempio, La
politica in rete di Sara Bentivegna), ma anche le recenti riflessioni sui quei
nuovi movimenti sociali inquadrati nella categoria del media attivismo.
E su quest’ultimo argomento inviamo verso un classico degli scritti sul
tema del soggetto sociale, impossessato delle tecnologie e diventato
“tattico”, disponibile a giocare costantemente per trasformare i mezzi
di comunicazione in occasioni di emancipazione (cfr. L’invenzione del
quotidiano di Michel De Certeau).
COLLABORATORI
BAZAR
Via Bradano 30, 00199 Roma
[email protected]
DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli
VICEDIRETTORE - Vera Risi
DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli
Claudio Amendola
Marcello Amoruso
Agnese Ananasso
Franco Andreucci
Carla Romana Antolini
Luca Beatrice
Marco Begani
Alessandro Benvenuti
Ciro Bertini
Matteo Bianchini
Nancy Brilli
Eva Buiatti
Valerio Cammarano
Luca Carboni
Valeria Cecilia
Claudio Coccoluto
Pietro D’Ottavio
Marzia Di Mento
Guido Dolora
Fabrizio Gianuario
Caterina Gonnelli
Andrea Lisi
Enrico Lo Verso
Mario Morcellini
Andrea Mugnaini
Oliva Muratore
Fabio Murru
Angelita Peyretti
Chiara Pietrella
Roberto Pisoni
Giulia Premilli
Andrea Rustichelli
Lorella Scacco
Cristiana Scoppa
Chiara Spegni
Studenti La Sapienza
Chiara Tacconi
Alberto Traversi

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