struttura del lettering

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struttura del lettering
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struttura del lettering
grazie
altezza maiuscola
ascendenti
abcdefg
linea di base
altezza
discendente
altezza / occhio
ingombro totale
= corpo del
discendenti carattere
si esprime in
punti, come
l’interlinea
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J
f
o
o
gggg
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La struttura di ogni lettera, sia minuscola
che maiuscola, si compone di aste
all’estremità delle quali si trovano
i tratti terminali
tratto terminale
asta
Le aste possono essere uniformi,
se mantengono costante il proprio spessore,
oppure modulate, se variano lo spessore.
goccia
bottone
bandiera
I tratti terminali, le code e le punte delle lettere
possono assumere quattro tipi di conformazione:
a goccia, a bottone, a bandiera e a becco
becco
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Dal punto di vista geometrico gli elementi
costitutivi delle lettere sono individuabili in
quattro tipi di linee: rette, spezzate, curve
e miste
I caratteri delimitano con il loro profilo una
superficie ben precisa; l’immagine delle
lettere nasce dall’equilibri fra bianci e neri.
In ogni alfabeto le lettere OLV sono
determinanti: il loro contorno racchiude i
tre spazi fondamentali su cui si strutturano
tutti gli altri segni: cerchio, quadrato
o rettangolo, triangolo
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HMOP
O L V
O B C D P Q R G S U
L T E H F
A N X K V Y M Z
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Le correzioni ottiche
Le lettere sono figure percepite dall’occhio e il loro disegno deve sottostare a leggi fisiche ben precise. La sola costruzione geometrica
non garantisce al carattere una forma armoniosa e proporzionata; pertanto è necessario ritoccare le lettere apportando delle correzioni
ottiche.
A V T U
linea
mediana
EE
CC
centro
ottico
Le lettere a schema a schema circolare e
triangolare (C, G, O, Q, S, U, A, M, N, V) sono
leggermente più alte di quelle squadrate
(E, F, H, I, L, T, Z), per apparire simili fra loro.
In un piano diviso geometricamente in due metà
la parte superiore è percepita dall’occhio come
più grande rispetto a quella inferiore. Perché le
superfici risultino equivalenti i bracci mediani
delle lettere E, H, S, B, P, R devono allinearsi sul
centro ottico, posto al di sopra della linea
mediana su cui c’è il centro geometrico.
A parità di spessore, l’occhio legge i tratti
orizzontali più larghi di quelli verticali; quindi
perché le aste siano percepite come uniformi
devono essere di misura differente. Similmente
avviene per i tratti curvi.
In una figura l’occhio legge prima la parte
otticamente preponderante; per questo motivo
alcune lettere (B, C, E, G, K, S, X, Z) presentano
un restringimento nella zona superiore.
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La gamma seriale
I caratteri sono classificati per famiglie in relazione al loro stile. Per ciascuna di queste classi è possibile individuare ulteriori gruppi di
lettere, facendo riferimento alla gamma seriale che definisce: larghezza, tono, ortografia, inclinazione, corpo e decorazione.
Larghezza
Adrian Frutiger individua nella lettera H maiuscola di un qualsiasi
carattere il campione che fissa le proporzioni per costruire tutti gli altri
segni; nel minuscolo è la lettera n che possiede gli stessi rapporti.
La versione normale di queste lettere ci dice che la larghezza deve
essere l’80% dell’altezza. Essi possono anche non mantenere il
loro spessore, stringendosi o allargandosi.
Tono
Una lettera normale ha lo spessore delle aste pari al 15% della misura
della sua altezza. Le lettere possono cambiare il proprio valore tonale
e assottigliare gli spessori, diventando quindi più chiare, o ispessirli
per aumentare il nero complessivo e fare più macchia.
Ortografia
Ogni alfabeto presenta due versioni ortografiche: maiuscolo e
minuscolo. Tutti i caratteri “trasperenti”, cioè adatti alla
composizione di testi, hanno il minuscolo e, talvolta, anche il
maiuscoletto, una forma ortofrafica speciale, usata in editoria per
evidenziare alcune parole di testo; è un maiuscolo d’altezza uguale
all’occhio medio del minuscolo.
Inoltre, esistono alcuni caratteri che non hanno il minuscolo.
Es: TRAJAN PRO
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tondo corsivo bold
corsivo da tastiera
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Inclinazione
Le lettere possono essere dritte o inclinate; in tipografia questi due
aspetti sono denominati tondo e corsivo.
L’inclinazione del corsivo deve essere di 12°; essa implica per alcuni
caratteri un’alterazione della loro forma; infatti, il corsivo ha un colore
diverso da quello del tondo; viene utilizzato nel testo per evidenziere
parole.
NON USARE MAI IL CORSIVO DA TASTIERA!
abcdefghilmno ABCDEFGHILMNO Corpo
Il corpo indica la dimensione del carattere e viene espresso in punti
abcdefghilmno ABCDEFGHILMNO tipografici. Nel sistema francese Didot 1 pinto corrisponde 0,376 mm
(in Inghilterra e in America si esprime in pica ed è 0,351 mm).
abcdefghilmno ABCDEFGHILMNO Man mano che aumenta di dimensione a ciascun carattere
uno sviluppo orizzontale ben diverso. Questo dipende
abcdefghilmno ABCDEFGHILMNO corrisponde
dall’ampiezza dell’occhio di ogni singolo carattere.
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Decorazione
Con i computer abbiamo la possibilità di variare la forma della
lettera a fini ornamentali.
L’espressione decorativa più semplice di un carattere è data dal
negativo.
E’ importante sapere che questo dipo di abbellimento provoca
alcuni problemi percettivi. Per rendere omogenee le immagini è
necessario intervenire scegliendo corpi diversi oppure stili diversi.
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La distanza fra le lettere
Una parola è ben spaziata se l’occhio riconosce armonia ed equilibrio tra la forma della lettera e la superficie che sta intorno, cioè tra
pieni (neri) e vuoti (bianchi). Il risultato deve essere una sequenza senza interruzioni, lungo la quale l’occhio scorre indisturbato.
La determinazione dello spazio fra caratteri non ha regole fisse, non è possibile stabilire una distanza precisa e costante che separi ogni
lettera nel contesto della parola. La distanza deve essere valutata di volta in volta, anche se lettere strette esigono spaziature strette e
lettere larghe spaziature ampie. La distanza fra tratti verticali che si fronteggiano è la maggiore possibile.
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Le interruzioni ottiche
La forma delle lettere F, L, T determina figure
aperte, la cui superficie interna si fonde
direttamente con quella esterna, la forma delle
lettere C, D, G, O, Q determina figure chiuse,
che racchiudono vuoti molto ampi. Per
distanziare le lettere aperte è sufficiente uno
spazio minore di quello necessario a separare
le lettere chiuse.
Inoltre, alcuni caratteri accostati in una parola
determinano spazi bianchi di notevole
dimensione non riducibili ulteriormente.
Cio disturba l’equilibrio compositivo e crea
interruzioni ottiche fra le lettere; per evitare ciò
la composizione della parola deve essere
calibrata.
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I criteri di leggibilità
La leggibilità è una delle funzioni primarie da seguire nel disegno e nella
scelta dei caratteri. Non tutti sono progettati allo scopo di essere
semplicemente letti; in alcuni casi, ai fini di una comunicazione visiva di
maggiore impatto, è più importante che l’alfabeto abbia particolari funzioni
decorative, anche a scapito della sua leggibilità.
I caratteri per la composizione dei testi si definiscono trasparenti: sono un
mezzo fra il lettore e la comunicazione scritta e passano inosservati.
Tuttavia, esistono criteri ben precisi per determinare la leggibilità di un
carattere.
La zona fisiognomica della lettera è la sua metà superiore, per cui risultano
più leggibili gli alfabeti con i tratti superiori più accentuati e con forme più
articolate.
L’occhio riconosce più facilmente le forme più consuete; risultano più
leggibili i caratteri con grazie che non disturbano la forma canonica della
lettera e con ascendenti e discendentiben definite rispetto al centro (occhio)
della lettera.
Figure troppo contrastate, con tratti di raccordo molto sottili, hanno un
basso grado di leggibilità, specie in corpi piccoli. Es. Bodoni, Didot
In un carattere la sagoma di alcune singole lettere può essere determinante
ai fini della leggibilità; lettere più articolate si riconoscono meglio.
L’occhio percepisce meglio il contorno delle parole e lo memorizza più
facilmente se ha una forma frastagliata; per questo motivo si preferisce il
minuscolo per la composizione dei testi.
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Ai limiti della leggibilità
Le lettere sono segni sedimentati nella nostra memoria; fin dall’infanzia impariamo a riconoscere le loro sagome.
L’occhio di fronte ad un testo scritto non ha necassità di controllare il contorno minuziosamente, preché ciò avviene in automatico, osservando
solo pochi tratti.
Dal punto di vista della comunicazione visiva, tuttavia, può a volte essere necessario far assumere ai caratteri connotazioni fifferenti, forti, al fine di
di ottenere un maggiore impatto visivo.
Si cerca cioè di ottenere un’immagine non memorizzata del segno, ma, al tempo stesso, non così alterata da risultare irriconoscibile.
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Nel 1924 Thibaudeau classifica i fonts secondo la terminazione delle aste.
Diversi metodi di suddivisione dei caratteri:
1953
Maximilien Vox - Francia
1953-54
(3 proposte inglesi):
Berry-Johnston
Balding e Mansell
Bastien
1955
J.C. Tarr – Svizzera
1957
Aldo Novarese
1959
Norma Din - Germania
1960
G.Pellitteri - Italia
1979
J. Alessandrini – Francia
Le classificazioni Vox e Novarese ripercorrono in senso storico l’evolversi della lettera.
Quella Novarese si riferisce, come quella di Thibaudeau, alle terminazioni delle aste.
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I font nell’editoria
Garamond
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
I caratteri sono indicati con il nome
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
del disegnatore, con quello della casa
1234567890
produttrice o con nomi di fantasia.
Al nome può essere associato il
numero di serie (helvetica 55 Roman),
l’indicazione della forma (roman,
italic), della sua proporzione
(expanded, condensed) oppure dello
spessore delle aste (ultralight, roman,
black, ultrablack).
I font più diffusi sono i Post Script
(.ps), gli Open Type (.ot) e quelli
Adobe e Linotype.
Bodoni
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Futura
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Helvetica
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
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Garamond
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Adobe Garamond
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Simoncini Garamond
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Garamond 3
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
15
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Garamond
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Didot
abcDefghijklmnopqrstuvwxyz
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Berling
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Century 725
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Bookman
aBcdefghijklmnopqrstuvwxyz
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Rotis serif
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Palatino
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Simoncini Garamond
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
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Garamond
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Avant Garde
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Berling
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Miryad Pro
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Frutiger
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Rotis sans serif
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
Eurostile
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
The Sans
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz
1234567890
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FAMIGLIE
ASTE
GRAZIE
Lineari
di spessore uniforme
non esistono
Egiziani
uniformi o modulate
tagliate ad angolo retto
Romani antichi
modulate con leggero contrasto
triangolari e raccordate
Romani moderni
con forte contrasto
Filiformi
Scritture
a imitazione della calligrafia dell’uomo
Fantasia
elaborate e decorate in maniera varia
Gotici
si ispirano ai caratteri medievali
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ESEMPI
AAAAA
AAA
AAA
AaA
AAA
AAA
AAA
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forma delle grazie
Garamond
Palatino
Galliard
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terminali
grado dell’asse
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
forme di gamba
e giunzione
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Old Style
Sono caratterizzati da un
contrasto naturale del
peso dei tratti, eredità del
disegno a pennello o a
penna, da un asse ad
angolo o obliquo nelle
forme curve e da
un’altezza del minuscolo
notevolmente ridotta. I
terminali sono a goccia e
le aperture nelle lettere
minuscole hanno piccole
dimensioni
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Americana
Baskerville
Times
HRMafgo
HRMaf go
HRMafgo
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Transizionali
Questi caratteri rivelano
una struttura mutevole. Il
contrasto del tratto è
maggiore ed è applicato in
modo razionale. L’altezza
del maiuscolo è maggiore,
l’asse è più dritto e le
grazie sono più marcate e
definite.
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Bodoni
New Century
Scoolbook
New
Caledonia
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
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Modern
Il contrasto dei tratti è
estremo. I tratti sottili sono
ridotti a filetti e quelli
spessi tendono al
grassetto. L’asse delle
forme curve è verticale e
le grazie sono collegate
alle aste mediante una
giunzione netta ed
elegante.
21
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Helvetica
Futura
Frutiger
Optima
Eurostile
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
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lEttEring
Sans serif
I primi caratteri senza
grazie sono stati creati in
Inghilterra alla fine del 19°
secolo. Derivano dai
caratteri per titolazione.
Oltre l’assenza delle grazie
presentano una
caratteristica uniformità
ottica di tutti i tratti.
Evidenziano un disegno
geometrico rigido, pur
comparendo anche
qualche raro alfabeto più
personalizzato. Questi
caratteri divengono ben
presto i veri segni grafici
del nostro secolo e ne
sono state create versioni
a dir poco esasperate.
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American
Typewriter
Clarendon
Prestige elite
Italia
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
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Slab serif (con grazie
squadrate)
Derivano anch’essi dai
caratteri per titolazione.,
combinano il grassetto dei
caratteri senza graziene
l’orizzontalità dei caratteri
con grazie. Le grazie
hanno lo stesso peso delle
aste. Il corpo del carattere
Slab serif è spesso più
largo rispetto a quello
normale.
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ElEmEnti
Kauffmann
Park Avenue
Hobo
Cooper black
Stencil
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Grafici
Questi caratteri sono
evoluzioni sperimentali dei
cartteri per titolazione. Le
loro caratteristiche visive
sono espressive, ma mal
si prestano a testi lunghi.
Questa categoria
comprende modelli come i
caratteri calligrafici,
stravaganti e complessi
ispirati alla scrittura a
mano, e altri caratteri
particolari, illustrativi o
concettuali.
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
HRMafgo
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La classificazione dei caratteri
Di Aldo Novarese. Studioso e creatore di caratteri
lapidari
scritti
medievali
ornati
veneziani
egiziani
transizionali
lineari
bodoniani
fantasia
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Arrogante
Arrogante
Arrogante
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Arrogante
Arrogante
Arrogante
Arrogante
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dinamico dinamico dinamico dinamico
dinamico dinamicodinamico
dinamico dinamico
dinamico dinamico
dinamico dinamico
dinamico dinamico
All’interno della stessa famiglia le variazioni di peso, larghezza e postura comportano nomerosissimi cambiamenti grafici e
ritmici che potrebbero incidere sulla comunicazione.
Si noti come la parola, composta in caratteri della famiglia Univers, cambi in termini di presenza, cadenza e ubicazione
spaziale, man mano che la larghezza, il peso e la postura di ciascun carattere vengono modificati.
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Leggibilità o visibilità?
Nella scelta di un carattere è determinante la quantità di testo da
trattare > maggiore è il testo, minore deve essere la possibilità di
affaticamento dell’occhio
Viceversa più breve è il testo maggiore deve essere la sua capacità
attrattiva.
Cosa rende un carattere più o meno leggibile?
Il disegno non appariscente, la sua capacità di non aggredire il lettore.
La spaziatura corretta.
La giustezza.
Il rapporto fra corpo e interlinea.
Il peso del carattere e il negativo
Corsivo
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lEttEring
Maggiore leggibilità
Ad es. un testo con discendenti o ascendenti molto lunghi o troppo corti.
Quel ramo del lago di Como (HOBO)
Quel ramo del lago di Como (Antique Olive)
Quel ramo del lago di Como (Univers extended)
Quel ramo del lago di Como (Bordeaux roman)
Quel ramo del lago di Como (Helevetica thin)
Quel ramo del lago di Como
(Blackoak)
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maggiore visibilità
Per ottenere il massimo di visibilità del testo è opportuno scegliere:
> font senza grazie con occhio adeguato.
> peso regolare o medio, bold.
> minuscole e maiuscole insieme, mai solo maiscole.
> evitare i font condensati, espansi, corsivi.
> intervenendo manualmente, distanziare e correggere le spaziature
su corpi superiori a 18 pt.
> aumentare la spaziatura nei corpi fino a 10 pt.
> attribuire una spaziatura ampia nei corpi sopra i 14 pt.
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Carattere e colore
L’utilizzo del colore deve esserefrutto di una decisione consapevole.
I colori si influenzano reciprocamente in modo molto forte.
Lo stesso colore può apparire molto diverso a seconda dello sfondo.
Limitare il numero di colori compresenti sullo stesso campo ed
assegnare ad uno di essi il predominio.
Alcuni caratteri sono disegnati per la lettura di testo nero su fondo
bianco, per cui subiscono una perdita di impatto e leggibilità se
utilizzati diversamente (Bodoni).
Bodoni Bodoni Bodoni
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Il testo su fondo nero è più faticoso in lettura e, a volte, può generare
problemi in stampa.
testo su fondo nero
testo su fondo nero
Bilanciare tonalità, valore e intensità.
Es. un testo blu su un fondo arancio provoca una fastidiosa
vibrazione dei contorni.
testo su fondo arancio
Se utilizziamo due colori analoghi molto vicini non otteniamo
sufficiente contrasto.
testo su fondo nero
Alcuni caratteri possono apparire molto indeboliti se le tonalità non
sono adeguate
testo colorato testo colorato
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Se si decide di utilizzare il colore per un testo lungo e di corpo
ridotto occorre tenere presente che, in fase di stampa, possono
verificarsi problemi nella messa a registro.
Blocchi di testo composti con caratteri diversi e con lo stesso colore
vengono percepiti di colore diverso a causa del disegno del
carattere.
Blocchi di testo composti con caratteri diversi e
con lo stesso colore vengono percepiti di colore
diverso a causa del disegno del carattere.
Blocchi di testo composti con caratteri diversi e
con lo stesso colore vengono percepiti di colore
diverso a causa del disegno del carattere.
Blocchi di testo composti con caratteri diversi e
con lo stesso colore vengono percepiti di colore
diverso a causa del disegno del carattere.
Blocchi di testo composti con caratteri diversi e
con lo stesso colore vengono percepiti di colore
diverso a causa del disegno del carattere.
Spaziatura ed interlinea contribuiscono ad infittire o meno il blocco di
testo.
Spaziatura ed interlinea contribuiscono ad infittire o meno
un blocco di testo
Spaziatura ed interlinea contribuiscono ad infittire o meno
un blocco di testo
Spaziatura ed interlinea contribuiscono ad infittire o meno
un blocco di testo
Spaziatura ed interlinea contribuiscono ad infittire o meno un
blocco di testo
Spaziatura ed interlinea contribuiscono ad infittire o meno
un blocco di testo
Spaziatura ed interlinea contribuiscono ad infittire
o meno un blocco di testo
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