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SIC EST as you like it, Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VII, n° 5, Febbraio 2013
IL LICEO FA 90!
Siamo entrati ufficialmente
nel novantesimo anno
dalla fondazione del Liceo!
Il primo anno scolastico
del Regio Liceo Statale “G. Galilei”
fu il lontano 1923/1924.
Conoscete ex studenti
o insegnanti del Liceo Scientifico
Galileo Galilei?
EDITORIALE
Il vortice turbinoso degli eventi.
Elezioni, bagni chiusi, fumo, gite sospese, votazioni, consigli…sto forse parlando a
caso? Ebbene, credo proprio di no. Il titolo
parla da solo: ovunque ci giriamo, che sia
nella nostra scuola, ma anche e soprattutto
fuori, un vortice turbinoso di eventi ci travolge, ci rimbomba in testa, ci sconvolge, e
ci lascia più confusi di prima. Basti pensare
alle elezioni politiche, e alle migliaia di diciottenni che guardano terrorizzati la scheda
elettorale, sudando freddo, con un solo pensiero: “E ADESSO?”. Oppure, perché non parlare dell’ultimo scoop sconvolgente? Il nostro
Papa Benedetto XVI, non sentendosi più
all’altezza del suo incarico a causa dei suoi
problemi di salute, ha ben pensato di rinunciare al pontificato. Ebbene sì: il 28 febbraio
Joseph Ratzinger si ritirerà, e verrà indetto
un nuovo conclave. E quali saranno le conseguenze per la cristianità? E soprattutto una
domanda sorge spontanea: che sia stata davvero SOLTANTO la salute a spingere il pontefice a un gesto così eclatante? MAH…
Oppure, diamo uno sguardo alla situazione del nostro liceo: tra la questione delle
gite e i bagni chiusi durante le lezioni, le polemiche fioccano, e la nostra pagina Facebook si tramuta improvvisamente in un campo
di battaglia tra studenti: da una parte, i paladini dell’antifumo, che sventolando il loro
di Martina D’Ottavio
stendardo si scagliano con forza contro i fumatori, condannandoli e criticando la loro
immaturità e il loro attaccamento a un vizio
che fa solo male. Dall’altro, i difensori della
libertà del popolo: studenti stufi di dover andare in bagno con la guardia del corpo al seguito, oppressi da questo clima che si fa
sempre più rigoroso (e come dare loro torto?)
Una cosa è certa: il provvedimento non è stato accettato di buon grado, ma non ritengo
che siano soltanto i fumatori a dover subire
le peggiori critiche. D’altra parte, come ripeto
sempre, è inutile far finta di niente: il fumo
al bagno è una tradizione che si tramanda da
anni e secoli, come pretendere che un circolo
vizioso del genere venga interrotto così, di
colpo? Certo, è vero che il fumo fa male, che
è illegale a scuola, e siamo tutti d’accordo su
questo, ma è forse un pretesto sufficiente a
mettere in difficoltà tutti gli studenti, molti
dei quali (me compresa) di fumare a scuola
non se lo sono neanche mai sognato? A mio
parere, non esattamente, ma d’altronde, il
mio è solo il modesto parere di una studentessa sedicenne.
Insomma, da come potete vedere, di ingredienti che bollono in pentola ce ne sono a
volontà… tutto sta nel tenersi forte e non lasciarsi trascinare dalla bufera! Manteniamo la
calma… e buona fortuna!
SIC EST as you like it
anno VII, n° 5, Febbraio 2013
scuola
ASSEMBLEA DI ISTITUTO
LA FORZA DELLA RISATA
“Il riso è il sole che scaccia l’inverno dal volto umano” (Victor Hugo)
“Chi sa ridere è padrone del mondo” Giacomo Leopardi, “L'umorismo è il più eminente
meccanismo di difesa” Sigmund Freud, “Ridere
è il linguaggio dell’anima” Pablo Neruda, “Non
si può ridere di tutto e di tutti, ma ci si può
provare”
Friedrich Nietzsche, “Cerca il ridicolo in ogni cosa e lo troverai” . Jules Renard, insomma la risata è una specialità dell’uomo e in più
è dimostrato che ridere trenta minuti al giorno
equivale a qualche esercizio ginnico praticato
in palestra e allora perché non farci una bella e
rilassante risata?
E’ proprio questo che hanno pensato i nostri
rappresentanti d’istituto che, cogliendo
l’occasione dell’assemblea, l’hanno trasformata
di Martina Ortolani 3A
in un tripudio gioioso
pieno non solo di risate,
ma anche di riflessioni
profonde derivate prima
dalla visione del film
“Quasi amici” e poi dalla
presenza di due rappresentanti de “Il baule dei sogni”, l’associazione
di clownterapia che sperimenta e divulga alcune scoperte scientifiche circa l’importanza che
il Ridere e le emozioni positive rivestono per
la psiche e per il corpo umano. Il compito del
Clown-Dottore, specie nei reparti pediatrici, è
quello di mediatore tra la struttura ospedaliera
e il bambino, egli trasforma la degenza in un
gioco così da avvicinare il piccolo paziente alle
cure dei medici senza angoscia o
traumi. Il clown è un concentrato di
umanità capace di ascoltare la sofferenza altrui senza essere patetico, egli sa cambiare le emozioni negative
con l'immaginazione e la magia, riesce a sviscerare sogni e desideri inespressi per dar loro forma anche tra
le mura di un ospedale, anche di fronte alla morte.
L’assemblea è stata fantastica, divertente e ben pensata dall’inizio alla fine e, non me ne vogliano i rappresentanti d’istituto precedenti, una delle
migliori fatte negli ultimi tre anni.
Finge la propria morte per uscire dal
coro della chiesa.
“Domani è un altro giorno” è il nome
della finestra che prevede il meteo della
giornata seguente.
Ruba alla polizia la marijuana sequestrata: “L’odore era irresistibile”.
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anno VII, n° 5, Febbraio 2013
Una cena al buio
Allora un profumo, un movimento, il suono di una voce diventa
un oggetto preziosissimo, una fonte di luce inimitabile.
Per la prima volta ho cenato completamente al
buio. Completamente. Direi che per una come
me che, fin da piccola, ha avuto non solo paura,
ma un vero e proprio terrore dell’oscurità è stato
davvero un gran passo avanti. Cos’è che ci fa
più paura nel non vedere? Il sentirci soli? Disorientati? Grazie ad un’esperienza davvero unica
ho potuto capire, almeno per una sera, cosa si
prova nel vivere in questo stesso mondo senza
la possibilità di osservare la realtà che mi circonda, di poter guardare chi
ho accanto. Allora un profumo, un movimento, il suono
di una voce diventa un oggetto preziosissimo, una fonte
di luce inimitabile. Lo scorso
31 gennaio ho partecipato
alla mia prima “ Cena al buio”, organizzata dall’ UIC –
Unione italiana Ciechi e degli Ipovedenti Onlus - presso
l’agriturismo Moretti (MC): ad
invitarmi Jenny Lancellotti, la vice-presidente
dell’associazione. Periodicamente questa organizzazione - che non solo raccoglie persone
non vedenti, ma garantisce sostegno a bambini, disabili ed anziani attraverso variegate iniziative - dà vita a dei veri e propri deliziosi banchetti culinari (c’è davvero da leccarsi i baffi!):
chiunque può provare per una sera a sentirsi
non vedente. Divisi per file i gentili camerieri ed
organizzatori ci hanno condotto in una sala
completamente buia: le finestre oscurate e non
uno spiraglio di luce. Dopo un primo momento
di agitazione, grazie ad un prezioso sostegno
morale mi sono ambientata e mi sono resa conto
che…bastava ascoltare. Il chiacchierio della
gente intorno a me che rideva entusiasta, le parole e le carezze di chi cercava di tranquillizzarmi, la curiosità di scoprire cosa avevo nel piatto
(il menù è rivelato solo a fine serata!) mi hanno
fatto rilassare e sì, divertire. Non avevo la minima idea di chi avevo di fronte, ne di dove ero po-
di Federica Spalletti
sizionata: le mie uniche certezze consistevano
nel sapere che mia madre era accanto a me, che
i camerieri (quasi tutti non vedenti) erano assolutamente disponibili per qualsiasi evenienza e
che, sicuramente, ero seduta storta rispetto al
tavolo. La serata è volata, tra chiacchiere, piccoli
previsioni (“ Secondo me tu hai i baffi!”, oppure “
La stanza dovrebbe essere fatta ad L”; “ Ma questo è un raviolo?”) e scoperte: parlare senza potersi guardare fa aumentare esponenzialmente
la propria spontaneità. A fine
serata, nello stupore generale,
non volevo che accendessero
la luce! (Anche se, in effetti,
per bere il caffè non si poteva
fare altrimenti). E’ stato forte.
FORTE. Chi non vede al buio
sa muoversi con disinvoltura
perché conosce bene ciò che
può o non può aiutarlo: se
senza luce tutto solitamente
sembra strano o indecifrabile, mi sono resa conto che molti altri aspetti
sono invece più evidenti, vicini. Una fiducia
sconfinata in chi si ha accanto, la curiosità e la
bellezza di una voce amica non rimuovono affatto il sapore delle cose, Per chiunque sia interessato la prossima cena si terrà il 21 marzo:
contattatemi senza problemi se avete voglia di
partecipare! Una parte del pagamento andrà
all’associazione, l’altra al ristorante che ospiterà
la cena. E’ indescrivibile e mozzafiato: provateci.
*N.B. se siete vegetariani o avete allergie ed intolleranze potete comunicarlo preventivamente,
senza alcun problema. In caso si abbia voglia di
uscire per un qualsiasi motivo dalla sala o si
abbia bisogno di andare in bagno i camerieri
che, perfettamente, sanno orientarsi al buio sono
disponibilissimi! Fidatevi c’è solo da provarci,
non ve ne pentirete!
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anno VII, n° 5, Febbraio 2013
scuola
Intervista ad Andrea Egidi e Walt Isaacson
La scuola in Australia
di ………………..
D: Quanto tempo sei stato in
Australia/Italia?
A: Per tre mesi durante il periodo estivo, che da loro sono i mesi più freddi.
W: Due settimane: dall'8 di
Dicembre fino al 24 Gennaio.
D: Come ti sei trovato in Australia/Italia?
A: Bene, anche se si sono creati dei problemi
con la famiglia.
W: Molto bene ovviamente, mi piace l'Italia!
D: La scuola australiana è più difficile di
quella italiana?
A: No, c'è molta differenza, loro puntano al
pratico.
W: No, assolutamente.
D: Come segui le materie? Trovi molte difficoltà?
W: Riesco tranquillamente a seguire le mate-
rie, anche se ho notato che qui
sono molto più difficili e soprattutto teoriche.
D: Come ti trovi in famiglia?
W: Molto bene, sono gentili e
simpatici con me.
D: Suoni qualche strumento?
W: Sì, il violoncello.
D: In Australia c'è la possibilità di fare musica a scuola come materia?
W: Sì, ci sono molti laboratori.
A: Inoltre, rispetto a noi, i laboratori vengono utilizzati molto di più, anche a livello di
specializzazione. Per esempio loro utilizzano dei Mac. Questo è dovuto anche al fatto
che la scuola che ho frequentato io era una
Cattolica, quindi privata, perciò veniva finanziata dal Governo.
Dove sono andati a finire?
Ex-studenti dell’a.s. 77-78
Di Vanessa Fabiani
ci raccontano la loro storia dopo il Liceo
Continuiamo con la lista di ex studenti del nostro liceo:
in questo numero Paolo M. e Francesco V. si sono offerti di darci qualche
idea su cosa potremmo fare in futuro.
Paolo si è laureato in ingegneria attuando come specialistica la meccanica. In pochi anni è riuscito a spiccare
nel mondo lavorativo diventando diriRicerca: essere fan di un supereroe aumenta l’autostima.
gente alla Frau, una azienda italiana
che
opera
nel
settore
dell’arredamento. Ora è consulente
presso una ditta di pellami a Venezia.
Francesco si laurea in medicina e chirurgia presso l’università di Perugia,
specializzandosi in oculistica. Attualmente lavora presso la struttura ospedaliera di San Severino.
Jin Lin inventa la macchina fotografica
che aggiunge alla foto… il fotografo!
Imprese “affitta fidanzati ” per le ragazze stanche di sentirsi chiedere:
“Quando ti sposi?”.
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anno VII, n° 5, Febbraio 2013
E’ NATO PRIMA L’UOVO O LA GALLINA?
di Giovanni Di Girolamo, Laura Foresi, Natalia Giorgi, Marco Chiodera, Matilde Lanciani, Caterina Raffo, Chiara Cafarella, Diletta Petroselli
Il 12 febbraio ricorre il duecentoquattresimo anniversario della nascita del
famoso scienziato
evoluzionista Charles Darwin, che in
seguito ad un viaggio intorno al mondo formulò una
teoria che cambiò il
pensiero comune.
Però rimane ancora
oggi un mistero da
svelare: la formazione della vita. Ci sono tante ipotesi a riguardo che provano a spiegare come noi esseri viventi siamo arrivati ad essere così. Sia la religione che la scienza hanno dato le loro versioni, estremamente contrastanti ma che secondo
diversi scienziati potrebbero completarsi. Queste due hanno influenzato e continuano a influenzare il pensiero dell’umanità, la quale da
sempre dibatte sulla sua origine. La religione
afferma, nella teoria creazionista, che tutto
ebbe origine in un preciso momento secondo
l’intervento di una forza divina, in quanto la
comparsa della vita non si presta ad una spiegazione prettamente naturale. Darwin invece
introdusse una teoria basata sulla selezione
naturale con la quale portò le prove che i viventi sono frutto di un lungo processo evolutivo delle forme più semplici, cominciato probabilmente circa 3,5 miliardi di anni fa.
Questa teoria, sviluppatasi nell’800, è ad oggi
la più accreditata, e nel corso dei secoli è stata
perfezionata grazie alle numerose scoperte
dovute allo sviluppo della scienza. Con le prime scoperte dei fossili si è iniziato a capire
che gli esseri viventi hanno avuto un graduale
cambiamento genetico nel corso dei millenni.
Alcuni di questi si sono estinti, altri invece sono rimasti subendo cambiamenti di cui si chiede la causa. Si è arrivati alla conclusione che
l’essere vivente cambia per adattarsi
all’ambiente in cui vive. Questo spiega perché
anche negli umani ci sia una differenza tra le
varie popolazioni.
Quindi la teoria dell’evoluzione non contrasta
quella della creazione, visto che ognuno ha il
proprio modo di esprimersi.
By G.R.
Senti piccolo mio,
lo senti? Questo è il vento che ulula, ulula / alla terra: perché mi hai fatto questo? / Perché mi hai abbandonato? / Il vento, la voce del cielo.
Non aver paura bimbo mio del temporale, / ascolta,
tendi le orecchie, la senti? La pioggia? Cade disperata al suolo / bagna il terreno, rinfresca. La pioggia, le
lacrime del cielo.
La volta celeste sta piangendo, piccolo mio, è affranta! Non ne aver timore, non sfuggirgli.
Ascoltalo. Vivilo.
Ah, quanto è amaro il sapore che dilania le labbra
del cielo: al sua amante lo ha dimenticato, / la sua
sposa ne ha perso memoria, la Terra.
Li senti, bimbo mio, i tuoni che si scaraventano sul
terriccio umido?
Sono il fragore dello spezzarsi del cuore del cielo, il
suo animo è smembrato: / la voglia di riavere
l’amore perso sbadatamente sulla via del ritorno. /
Non premere le tue manine sulle orecchie, lasciati
invadere.
Non chiudere gli occhi così stretti, tesoro della mamma, / lascia che il tuo tenero volto sia dipinto dai
bagliori dei lampi: / sai, sono gli sguardi del cielo,
profondi, di dolore.
E le nuvole i suoi occhi stanchi vuoti.
Le fronde degli alberi fremono, lunghi brividi li attraversano per ogni nervatura del loro legno. / Accarezza il suolo, figlio mio, egli palpita frenetico. Che buffo, ha terrore proprio come te. / La Terra è confusa.
Ciascuno si fugge. / I due amanti si accusano. Si dimenano. Si ribellano. Si possiedono. Si amano.
Si placano.
Il mattino che seguirà il cielo bacerà al sua sposa con
dolci raggi di sole.
Lettera di una mamma.
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AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
Gli “obesi” di Mendeleev
Dopo
l’aggiunta
113
dell’Ununtrio , la tavola periodica degli elementi sembrava essere
destinata a restare invariata almeno per un po’
di tempo. Ma il progetto
che i ricercatori del Joint Intitute of Nuclear
Research (Dubna, Russia) avevano portato
avanti già nel 1998 non poteva passare inosservato al resto della comunità scientifica. Per
la sintesi del Flerovio114 è stato necessario accelerare atomi di Plutonio244 (isotopo del
Plutonio) contro ioni Calcio48: facendo viaggiare i due fasci di particelle a velocità relativistiche (prossime a quelle della luce), la loro
energia cinetica complessiva può essere convertita in massa (E=mc2); perciò, in seguito
all’urto, è possibile trovare un elemento con
massa maggiore della somma delle due precedenti. I fisici che monitoravano l’apparato di
ripresa dell’acceleratore di particelle hanno
osservato la traccia di un atomo che decade in
circa mezzo minuto, tuttavia non è stato possibile affermare subito con certezza la scoperta
di un nuovo elemento. L’esperimento è stato
ripetuto l’anno successivo, utilizzando un diverso isotopo del Plutonio, ma i risultati sono
rimasti pressoché deludenti fino al 2010, quando dall’urto di un fascio di atomi di
Plutonio242 e di Calcio48 sono scaturiti degli
atomi di Flerovio285 (denominato provvisoriamente Ununquadio).
di Edoardo Altamura
L’altro “obeso” della tavola periodica sembra
però superare anche il
Flerovio. È stato scoperto nel dicembre del
2000, grazie alla collaborazione tra il JINR di
Dubna e il Lawrence Livermore National
Laboratory (USA). Come per il Flerovio
l’annuncio non è stato immediato, ma ufficializzato solo nel 2011, con il nome di
Livermorio116. Durante il corso di un esperimento sul Flerovio, i fisici hanno notato che
quest’ultimo elemento è il prodotto di un decadimento estremamente repentino (47 millisecondi) di un atomo ancora più massiccio. Il
nome provvisorio di Ununhexio (o Moscovio)
è stato cambiato in Livermorio in onore del
Lawrence Livermore National Laboratory e
collocato nella zona degli elementi superpesanti.
Questi due elementi, nonostante fossero stati
scoperti da diversi anni, sono entrati a far parte
della tavola periodica solo di recente, in seguito ad ulteriori accertamenti sperimentali,
durante i quali le “fabbriche di particelle” potrebbero aver prodotto atomi ancora più pesanti, che sarebbero potuti decadere in Flerovio e
Livermorio:
si
ipotizza
la
scoperta
117
118
dell’Ununseptio e dell’Ununoctio .
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“Morto” un Papa… se ne fa un altro!
di Francesco Mecca e Michele Lambertucci
Il Papa ha dato le dimissioni, questo oramai lo
sappiamo tutti: le tv
non parlano d'altro, dal
vaticano mille giustificazioni, addirittura un
comunicato in latino.
Nel frattempo il web
impazzisce e ironizza sul fatto. Qui di seguito noi
del Sic Est abbiamo pubblicato 30 battute liberamente reperibili su internet e da noi giudicate le
migliori.
Il Sic Est non è responsabile delle seguenti battute:
sono liberamente reperibili su internet. Se ritenete
che argomenti religiosi possano offendervi smettete
ora di leggere. Le seguenti frasi possono essere giudicate da alcune persone blasfeme. In tutti I casi
sono state approvate da chi di competenza e quindi
ci è lecito pubblicarle. Si ringrazia il forum di Spinoza per averci dato questa ispirazione divina e aver raccolto le seguenti. Se volete mettere al rogo I
responsabili di questo articolo siamo in 3G e 4G.
Che Dio vi benedica.
 Per i bookmakers il prossimo papa sarà italiano,
per la profezia sarà nero. Insomma sembra proprio l’anno di Balotelli.
 Presto un nuovo conclave. Ed è già polemica per
la concomitanza con il festival Gregoriano.
 Iniziano i pronostici sul prossimo papa. Si fa addi-
ritura il nome di un credente
 “Il Papa ha riconosciuto il declino”. Quando ha
visto quanti followers ha Lady Gaga.
 Monsignor Lombardi: “La decisione ha colto tutti
di sorpresa”. Toccherà bere spumante caldo.
 Le dimissioni saranno ufficializzate il 28 febbraio.
Non sapevo che anche in Vaticano pagassero il 27.
 Il Papa si dimette. Ora che ha Twitter, non ha più
tempo libero.
 La disoccupazione diventa sempre più preoccupan-
te. Oggi, ad esempio, ha perso il lavoro il Papa.
 Il Papa si dimette. Ora capisco perché Berlusconi
ha rinunciato al ruolo di Presidente del Consiglio.
 Il papa si é dimesso. È scaduto l'affitto del costume.
 Il papa si é dimesso. Per il Vaticano è un fulmine a
ciel sereno. Speriamo che abbia una buona mira.
 “Sono consapevole della gravità del mio atto”.
Che sconfitta, andarsene citando Galileo.
 Il Papa si dimette. Sono i primi effetti della cam-
pagna anti-Germania di Berlusconi.
 Il Papa si dimette. Accontentatevi.
 Il papa lascia la Santa Sede. Choosy.
 Il Papa si dimette. Pare voglia mettersi in proprio.
 Il papa si dimette erano finiti gli ermellini.
 Il Papa lascia. Berlusconi raddoppia.
 Il papa si dimette. Per combattere la piaga delle
 Il Papa si dimette. Le foto con lui ora valgono
doppio.
 Il Papa si dimette e convoca il conclave. Rovinan-
do il proverbio.
 (Ieri mattina ho visto due testimoni di Geova citofo-
nare in Vaticano. Chissà com’è andata a finire)
 Ratzinger lascia il Vaticano dopo sette anni. Subi-
to ritirata la stola numero 16.
 (Non so che intenzioni abbiano in Vaticano, ma
sul sito della Santa Sede è comparsa la pagina
“Lavora con noi”)
 Il successore di Ratzinger potrebbe essere africa-
no. Pio HIV.
morti bianche.
 Il Papa si dimette. Lo ricorderemo come un gran
rifiuto.
 Ratzinger si dimette. Ora Berlusconi punta a riu-
nire le corone.
 Il Papa si è dimesso da suo pontificato. E la legge
Fornero è entrata in vigore solo da un mese.
 Ratzinger si dimette: "Il Bianco mi ingrassa"
 Il Papa si dimette: "Voglio sposare il mio compagno!"
 Sembra, ma per ora sono solo voci, che Nanni Mo-
retti si sia messo già a lavorare su un film dove
Berlusconi va a finire in galera.
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anno VII, n° 5, Febbraio 2013
Il paradosso del gelataio
I partiti sembrano tutti uguali? Ecco perchè
Ascoltando un po’ in giro sento spesso una frase:
“tanto sono tutti uguali”, in riferimento ai partiti
politici. C’è un motivo per cui i partiti si assomigliano nelle posizioni? Non si può negare che sia
un concetto con cui i media ci tartassano, ma c’è
qualcosa in più: quello che si può osservare, invece, è che tutti i partiti tendono pian piano ad uniformarsi verso delle posizioni moderate, finendo
per assomigliarsi. Perché? Possiamo cercare di
capirlo con un’analogia: immaginiamo una spiaggia lunga 1 km. Per semplificare, immaginiamoci
siano due gelatai (partiti) che vendono il gelato ai
bagnanti (elettori). All’inizio i due gelatai si trovano ai due estremi della spiaggia, ognuno a distanza di 0,5 km dal centro. I bagnanti vanno a comprare il gelato da uno dei due, e in generale andranno da quello che è a loro più vicino: in questo modo i gelatai si divideranno la spiaggia a
metà, perché quelli che si trovano a destra del
centro andranno dal gelataio di destra, e viceversa. Per chi si trova al centro, invece, è indifferente andare dall’una o dall’altra parte, perché sono
entrambi ugualmente distanti.
A questo punto però, uno dei due gelatai ha un colpo di genio, cioè decide di spostarsi di 250m verso
il centro. Quest’operazione è intelligente perché gli
permette di mantenere i bagnanti che si trovano da
0 a 250 metri, che sono ancora più vicini a lui, e ottiene anche una parte di quelli che prima andavano
all’altro gelataio. Mentre prima per un bagnante che
si trova al centro era indifferente andare dall’uno o
dall’altro (entrambi distavano 500m), ora il gelataio
che si è spostato dista 250m, l’altro 500 come prima: è chiaro che andrà da quello che si è spostato,
perché più vicino.
Così uno dei due gelatai, spostandosi verso il
centro della spiaggia, ha ottenuto una fetta di
mercato più ampia. L’altro gelataio però non è
idiota, quindi decide di spostarsi anche lui di 250
metri e riporta la situazione all’equilibrio. A questo punto però si è fatto furbo e ha capito come
funzionano le cose: decide di spostarsi di altri
100 metri verso il centro. Così guadagna clienti,
Di Alessandro Mariani
come aveva fatto l’altro prima, e il motivo è lo
stesso motivo: si è avvicinato a quelli che si trovano tra i due e resta comunque il più vicino per
quelli al suo estremo.
La cosa non finisce qui: anche l’altro si sposta
ancora e l’altro pure, e così via. Andando avanti
così entrambi si ritrovano al centro della spiaggia. Questa posizione è in pratica identica alla
prima, ma così nessuno può guadagnare qualcosa
sull’altro
soltanto
spostandosi.
Fin qui tutto ok, ma c’è un problema. I bagnanti
che si trovano alle estremità della spiaggia potrebbero non aver voglia di farsi 500m per andare a prendere un gelato, così rinunciano.
La metafora è abbastanza chiara: i partiti spostano le loro posizioni al centro come fanno i gelatai
perché sanno di essere comunque più vicini
dell’altro partito alle posizioni “estremiste”.
In realtà questo potrebbe provocare una diminuzione dell’affluenza al voto, perché più un elettore è distante dal centro, tanto meno si sente rappresentato dalle posizioni dei partiti. Ed ecco
perché partiti di un certo orientamento (centrosinistra o centro-destra), che in pratica sono
quelli vicini al centro, scelgono di allearsi con
movimenti più estremisti (di sinistra e destra, rispettivamente), cioè per accogliere anche i voti
dei più lontani, che altrimenti potrebbero non
votare affatto. Chiaramente la realtà è molto più
complessa, e le dinamiche politiche non si possono esaurire in questo semplice modello. Però mi
sembra un’ottima metafora che può aiutare a
comprendere quanto succede.
SIC EST as you like it
anno VII, n° 5, Febbraio 2013
musica
Marsili il vulcano
Una delle fonti “tsunamigenetiche” del Mar Mediterraneo
È il più grande vulcano d’Europa, con una lunghezza di circa 50 km e una larghezza di 20 km.
Ha un’altezza di 3 km rispetto ai fondali circostanti e la sua “cresta” si estende linearmente in
direzione Nord – Nord Est –Sud – Sud Ovest per
20 km. É formato da una serie di edifici vulcanici
di dimensioni diverse: il fianco occidentale è costituito da edifici conici, mentre quello nordoccidentale è caratterizzato da alcuni “vulcani a
cima piatta” e da una scalinata di terrazzi lavici
sovrapposti. Benché non sia mai stata osservata
un’eruzione in atto, l’attività del Marsili è testimoniata dalla circolazione di fluidi ad alta temperatura che si depositano sul fondo marino.
A differenza dei famosi Etna, Stromboli e Vesuvio, è il Marsili il vulcano, sommerso, più grande
d’Europa.
I fondali tirrenici non sono pianeggianti ma sono,
a causa della forte instabilità tettonica, percorsi
da una serie di catene montuose sottomarine che
fanno del Tirreno uno dei bacini più giovani
(geologicamente parlando) del Mediterraneo. Basti pensare che nel piano abissale del Tirreno, a
circa 3000-3500 metri di profondità, sono presenti tre imponenti vulcani; il Magnaghi, il Valivov ed
appunto il Marsili.
Il Magnaghi è ormai spento da milioni di anni, mentre il Valivov e il
Marsili sono tuttora attivi e quindi
pronti a scatenarsi in nuove fasi
eruttive di materiali magmatici ed
esplosioni.
Le lave del Marsili sono simili per
composizione a quelle rilevate
nell’arco eoliano la cui attività vulcanica è attribuita al processo di
subduzione, in atto da milioni di
anni sul bacino tirrenico, che vede la placca africana scorrere al di sotto di quella europea.
Lungo i suoi ripidi fianchi che si tuffano sugli abissi del Tirreno meridionale si ergono crateri secondari dal quale fuoriescono enormi quantità di
materiale magmatico che vanno ad accumularsi
sui pendii del grande vulcano sottomarino, a seguito delle frequenti eruzioni. A volte l’eccessivo
accumulo di questi materiali alle pendici del Marsili determina importanti eventi franosi, un po’
L’ultima moda tra le giapponesi? Indossare pannolini.
di Martina Ortolani 3A
come avviene nella “Sciara del Fuoco” dello
Stromboli, con conseguenti fenomeni sismici di
debole entità, captabili solo da adeguata strumentazione microsismica.
In passato lungo i fianchi dell’apparato vulcanico,
durante violente eruzioni di tipo esplosivo, si sono generati giganteschi eventi franosi sottomarini
in grado di alzare imponenti onde di “tsunami”
che hanno flagellato tutte le coste tirreniche
dell’Italia meridionale, dalla bassa Campania fino
ai litorali della Basilicata, Calabria e nord Sicilia,
con massima altezza d’onda capaci di lambire gli
8-10 metri nei punti ove la morfologia del fondale
lo permetteva. Proprio per questo motivo il Marsili rappresenta una delle principali e costanti fonti
“tsunamigenetiche” dell’intero mar Tirreno.
Nel febbraio 2010 una nave oceanografica del
CNR ha iniziato una campagna di studi sul vulcano sommerso e durante la ricerca scientifica sono
state rilevate preoccupanti frane che testimoniano una notevole instabilità. Le frane preoccupano
molto gli scienziati perché in caso di una forte
eruzione sugli abissi del Tirreno meridionale si
innescherebbero colossali smottamenti sottomarini, con un potenziale tale da originare delle onde di Maremoto in estensione a
tutte le coste tirreniche, come già
avvenne più volte in passato (solo
alle Eolie negli ultimi secoli si contarono decine di piccoli maremoti
per grosse frane sottomarine).
In caso di una forte eruzione sottomarina l’onda di tsunami sprigionata, viaggiando ad una velocità
non inferiore ai 500 km/h, andrebbe ad abbattersi con grande forza
sulle Eolie, nel giro di 10-15 minuti
(anche meno nell’isola di Stromboli), per poi propagarsi sino ai litorali di Calabria, nord Sicilia e
Campania meridionale nel giro di 20-30 minuti,
causando ingenti danni e devastazioni lungo i comuni costieri affacciati al basso Tirreno.
Il rischio è reale e di difficile valutazione per la
mancanza di una capillare rete di sismometri in
grado di avvisare se un’eruzione è imminente,
almeno con un certo margine di preavviso come
avviene per l’Etna.
Ladro ingoia diamante falso per sviare la
Si lancia nella spazzatura per sfuggire
polizia dal furto del diamante vero.
alla fidanzata.
SIC EST as you like it
anno VII, n° 5, Febbraio 2013
SOMEKINDOFMADNESSHASSTARTEDTOEVOLVE
La pazzia più dolce: l’amore.
Se per Boiardo il Paladino aveva puri
sentimenti d’amore che non solo non
rovinavano e logoravano l’eroe ma addirittura lo rendevano degno e appetibile per la donna amata, per Ariosto la
passione, che nella sua esperienza biografica era stato motivo di follia, diviene la causa della rovina di Orlando:
acquista così l’epiteto di Furioso.
Anche nella classicità è possibile trovare personaggi che legano l’amore infelice alla propria morte causata da una
violenta e improvvisa pazzia: basti
pensare a Enea e Didone, a Romeo e
Giulietta, nomi di personaggi destinati ad essere ricordati insieme.
Ma se si prescinde dall’ambiente letterario, si possono
trovare esempi di sentimento che provocano azioni e
reazioni incontrollate, come ad esempio di recente è
accaduto ad un’anziana coppia che, alla morte di uno
dei due coniugi in casa e repentinamente, è succeduta a
causa della forte emozione provata, quella dell’altro.
È difficile asserire se una passione amorosa debba essere talmente grande da condizionare l’esistenza di u soggetto, ma è altrettanto corretto dire che senza dubbio
avere un oggetto che alimenta il proprio desiderio è motivo di impegno, rischio, dispiacere e felicità.
In un’epoca come quella di Paolo e Francesca, di Dante e
di Marta Romanelli 4F
Beatrice, per gli intellettuali questo sentimento era quasi il fulcro dell’esistenza,
ma bisogna considerare che lo stile di
vita era radicalmente differente rispetto
ad oggi: il lavoro, un’eventuale famiglia, la
frenesia, gli impegni personali, occupano
di più la mente oltre che il tempo della
persona.
È tutta questione di tempo infatti, per un
adolescente che ha indubbiamente minori impegni rispetto ad un adulto è maggiore lo slancio emotivo, anche perché
nella giovane età si trovano le prime esperienze in questo campo, mentre
nell’adulto medio è normale che i fulcri dell’esistenza
siano più numerosi.
Risulta comunque necessario che questo “problema” è
non tanto e solo soggettivo, quanto una questione di
tempismo: l’amore è un sentimento universale, amare e
sentirsi amati è importante per chiunque, trarre felicità
da questo dipende dalla propria condizione emotiva e
dalla disponibilità della persona desiderata.
Non è un fatto magico o sovrannaturale, è
un’esperienza profondamente umana, ed è opportuno
ricordare che il sentimento amoroso è una di quelle sensazioni più istintive e incontrollabili, frutto non solo
dell’intelletto, che oltre a dar voce alla propria emotività,
permette di far esprimere ogni fibra del proprio corpo.
ALLERTA METEO… SU SATURNO
Cassini osserva una tempesta estesa per 300000 Km
Il 5 dicembre del 2010 è apparsa sull’emisfero
boreale di Saturno una tempesta che ha inizialmente catturato l’attenzione del team della
missione Cassini. Dopo aver formato un vortice che l’aveva rallentata, aveva iniziato a muoversi verso ovest e per diversi mesi è sembrato
che non si arrestasse, finché si è definitivamente placata il 28 agosto 2011, dopo ben 267
giorni di piena attività. In questo lasso di tempo, però, la “testa” della tempesta ha raggiunto la sua “coda”, avvolgendo letteralmente il
gigante gassoso in una banda turbolenta di
12000km di larghezza e 300000km di lun-
di Edoardo Altamura
ghezza, il cui cammino è stato facilitato
dall’assenza di ostacoli solidi che avrebbero potuto disperdere gran parte dell’energia trasportata. Infatti sulla Terra una turbolenza
non potrebbe “mordersi la coda”, proprio a
causa della topografia della superficie rocciosa, che favorirebbe la diminuzione dell’impeto
dell’uragano. Le caratteristiche fisiche e morfologiche di questa tempesta “a tutto tondo” la
porta a essere confrontabile con le grandi tempeste di Giove, come Oval BA e la Grande Macchia Rossa, seppur la durata di quest’ultima
sia secolare.
SIC EST as you like it
anno VII, n° 5, Febbraio 2013
Lifehack!
Trucchi e consigli per vivere meglio. Forse!
Dormi a pancia in sotto se hai bevuto molto.
Se portate delle lenti che NON sono costruite
appositamente per essere portate nel sonno,
toglietevele assolutamente prima di andare a
dormire, per il vostro bene, vi distruggono
l'occhio!
di Francesco Mecca
Nel giocare a sasso carta forbici (morra cinese), al primo lancio il 90% della gente butta
forbici.
Avete problemi a svegliarvi la mattina? Tenete la vostra sveglia lontano dal letto così per
farla smettere di suonare sarete costretti ad
alzarvi.
Mettere delle zollette
di zucchero nella scatola dei biscotti li aiuta a rimanere croccanti
più a lungo.
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anno VII, n° 5, Febbraio 2013
musica
Lost distance calling
Un altro gruppo che fa della parola
un mezzo superfluo per la trasmissione emotiva.
Post Rock tedesco, simile quanto diverso da gruppi come God
Is An Astronaut o This Will Destroy You: simile per la prevalenza strumentale, diverso per
il metodo d’espressione. Se per
i God Is An Astronaut troviamo
uno stile più “onirico”, per i
Long Distance Calling la prima cosa si nota è una
leggera durezza in più. Emerge molto la batteria nei
pezzi, e le sonorità sono prettamente cupe. Sarà che
questi cinque ragazzi provengono da Münster in
Vestfalia, o saranno le loro influenze musicali, come
i Mogwai, i Tool, gli Isis, i Porcupine Tree, o magari
tutto assieme, ma in fondo tutto questo tecnicismo
sparisce quando li si ascolta. David Jordan
(chitarra), Janosch Rathmer (batteria), Florian Füntmann (chitarra), Jan Hoffmann (basso) e Reimut
van Bonn (ambience) hanno la capacità di parlare
con la loro musica. In fondo ognuno ha qualcosa di
diverso da dire, è questo il bello. Ed ogni tanto
l’elaborare sonorità con la propria mente è uno dei
di Cristina Angeloro
regali più belli che un musicista possa fare: vagare
nei propri pensieri, senza il freno di un alfabeto,
senza il limite della parola. E’ semplicemente un
modo in più per conoscersi, oltre al benefico influsso di tali sonorità, le quali rilassano piacevolmente
in ogni senso. I loro brani superano tutti i cinque
minuti, non annoiando mai, cambiando sempre tono d’interlocuzione, cambiando sempre gli accenti e
le sfumature. Poesia per le orecchie! E come tutte le
cose rare quanto belle, rimangono sempre un po’
all’ombra per chi ha la pazienza di cercare. Oltre
però alla forma strumentale, le loro composizioni
ospitano, di tanto in tanto, voci da altri gruppi
(come in Middleville John Bush, ex cantante degli
Anthrax), giusto per rendere varia la loro discografia, composta da tre album di studio, Satellite Bay
[2007], Avoid the Light [2009], Long Distance Calling
[2011], il che non li rende affatto incoerenti col genere, anzi. Rimanendo fedeli al concetto che a volte
le parole son di troppo, non resta che ascoltarli.
Come primi ascolti: Aurora, The Filgrin D’an Boogie,
Into The Black Wide Open, Invisibile Giants.
DEVIL MAY CRY
Una saga duratura nel tempo
Chi “vive” il mondo degli action game non può
non conoscere questo
titolo. Dante, il famigerato cacciatore di demoni, torna in campo con
un rebbot nuovo di zecca: DMC. Ma ricordiamo la sua storia? Dante è figlio del leggendario cavaliere Sparda, il demone
che aveva combattuto contro i suoi simili a difesa
dell’umanità, segregando il mondo demoniaco da
quello umano. Dante, già dalla tenera età, presenta caratteristiche non umane come la poderosa
forza e quei suoi capelli albini che lo caratterizzano all’interno di tutta la saga. Ha un fratello gemello di nome Vergil con cui ha diverse controversie a causa dei loro caratteri completamente
opposti: mentre il primo è una testa calda, spavaldo e arrogante , il fratello invece è calcolatore,
serio e affamato di potere.
di Cristina Angeloro
All’età di 18 anni, in seguito alla morte della madre, i due fratelli si dividono completamente seguendo due strade diverse. Dante apre
un’azienda specializzata nella caccia ai demoni
mentre Vergil decide di sfruttare il suo sangue
demoniaco per acquisire più potere e conquistare
la carica di re dei demoni. Durante la saga, i due
fratelli si sono scontrati più volte ma alla fine
Dante è risultato il vincitore. Ad ogni capitolo, il
cacciatore è alle prese con nuovi e sempre più
pericolosi nemici, con nuovi e vecchi compagni,
affiancato dal suo leggendario equipaggiamento:
due pistole artigianali Ebony & Ivory e la sua amata spada, Rebellion.
“ Wow! Non ho mai visto un cane che parla. Sai, potresti
diventare la stella indiscussa di un circo”-Dante a Cerbero
“ … i due fratelli si davano battaglia come i peggiori tra i
nemici. Era come se provassero un piacere perverso in questa lotta fratricida”-Prologo
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anno VII, n° 5, Febbraio 2013
cinema
VISIONI PERDUTE
Film sconosciuti, opere perdute, piccoli capolavori
di Matteo Ciucci 4G
“Shaun of the dead”: Tradotto in
italiano col pessimo titolo “L'alba dei
morti dementi”, il film risulta essere un
perfetto mix di horror e commedia, citazionista, il tutto fuso con la regia perfetta di Edgar Wright ed una grande
prova attoriale dell intero cast in
special modo i 2 protagonisti Simon
Pegg e Nick Frost .
“Crazy Stupid Love”: Passata in
sordina in Italia, questa Romcom
(Romantic comedy) ha tutto ciò che serve per funzionare: scene esilaranti , buona sceneggiatura e grandissimi interpreti
dal sempre più geniale Steve Carrell (40
anni Vergine, Agente Smart – Casino Totale) a Emma Stone e Ryan Gosling
(Drive). Film assolutamente da rivalutare.
“It' s a kind of a funny story”: Craig Gilner
sedicenne sotto pressione per un test di ammissione ad una prestigiosa scuola estiva dal padre e
dagli amici prima pensa al suicidio poi si fa rinchiude nel reparto psichiatrico di un ospedale
dove imparerà a vivere e a prendere le proprie
scelte. Buona la regia di Anna Boden e Ryan Fleck.
Dal Tramonto all' Alba: I 2 fratelli Seth Gecko (Clooney) e Richard Gecko (Tarantino) scappati dopo una rapina prendono come ostaggi una
famiglia i Fuller. Il gruppo poi si ferma in un locale poco dopo aver passato il confine, qui si scatenerà l'inferno tra vampiri e improbabili armi. Da
una sceneggiatura di Quentin Tarantino arriva un
film che pur essendo senza pretese riesce nella
sua impresa, quella di intrattenere lo spettatore
GLI SGOMMATI
La nostra dose di satira politica quotidiana
“Gli Sgommati” è una
striscia quotidiana di
satira il cui team autorale è guidato da
Paolo Mariconda.
In questo programma
i personaggi famosi
(soprattutto politici) sono rappresentati principalmente da pupazzi in lattice con le loro stesse sembianze.
Colpita da un meteorite in casa, mentre
riposa sul divano.
di Anna Cingoli
Il programma va in onda tutti i giorni per 10
minuti, su Sky Uno e propone tutte le news politiche e non che avvengono in Italia e
all’estero. Oltre a far satira sui politici, i pupazzi prendono di mira anche diversi programmi
televisivi come XFactor (PoliticX) o MasterChef
(ParlamenterChef).
Leggero e simpatico per scherzare un po’ sui
problemi dell’Italia di oggi giorno.
Nuova frontiera del turismo estremo: la
caccia ai pirati.
Vola in macchina giù da una scarpata
per 150 metri, salvo.
SIC EST as you like it
anno VII, n° 5, Febbraio 2013
Le lettere di SIC EST
RISPONDIAMO ALLA POSTA
Risposta alla lettera di una nostra lettrice
“Cari redattori del Sic Est,
sono un’alunna del Liceo Scientifico e vi scrivo
perché vorrei darvi dei consigli su come migliorare questo giornalino scolastico.
Mi piace molto leggere il giornalino perché mi
informa sulle cose del Liceo, del mondo, e
dell’Arte. Però non sempre mi fa piacere vedere alcuni errori o altro tipo di cose che qui
vi elencherò.
Innanzi tutto vorrei pregarvi di fare più attenzione agli errori di battitura (ho notato che
in ogni uscita ce ne sono molti) e a errori che
spero siano dovuti a distrazioni, tipo alcuni
nel numero del 3 dicembre 2012 (nell’articolo
Passione per la musica! di Cristina Angeloro:
“Schopin” anziché “Chopin”; “De Bussy” anziché “Debussy”). Poi ho notato che in alcune
uscite alcuni articoli non sono stampati per
intero (nel senso che si vede che alla fine una
parola va a capo e che quindi l’articolo continua, ma non si sa dove, perché subito dopo
c’è il titolo di un altro articolo; esempio: Tempeste di sabbia di Edoardo Altamura del 6
maggio 2012). Poi ci sono parole spesso ripetute e scritte sempre male: la più battuta è
“Bè” anziché “Beh”, e a seguire “Si” anziché
“Sì”. Una cosa che mi dà molto fastidio è vedere quasi in continuazione delle “emoticons”
nella maggior parte degli articoli, perché io
penso che in un articolo di giornale, di qualunque tipo esso sia, non ci vadano dei simboli
che servano a spiegare le sensazioni che esso
deve comunicare: le parole devono parlare da
sole. Queste sono tutte osservazioni e critiche:
potete anche non seguirle, se volete, ma io le
ho scritte per farvi notare cosa per me non va
in questo giornalino. Grazie per la vostra attenzione.
Emma Principi.”
Accogliamo questa segnalazione di Emma
con molto piacere,
sebbene ci avverta riguardo problemi non
indifferenti dei quali
noi della redazione,
per primi, siamo coscienti e ci scusiamo.
Vogliamo quindi ringraziare la nostra lettrice per l’interesse
che ha mostrato nel
volerci aiutare a migliorare il giornalino e
la puntualità con la
quale ha segnalato le
varie imprecisioni. È vero, d’altro canto, che
l’impegno di alcuni di noi nel portare avanti il
tutto è notevole e che in vari modi abbiamo tentato di minimizzare il numero di errori. Abbiamo
i correttori delle bozze, ma anche questi ogni
tanto possono farsi sfuggire qualcosa (se poi gli
articoli sono inviati in ritardo a volte non si trova
neanche il tempo di correggerli), l’impaginatore
può aver disposto male una riga o omesso per
sbaglio una parte di articolo. Per quanto le critiche siano costruttive e legittime, vorremo anche
invitarvi a considerare che un giornalino portato
avanti solo da studenti non è affatto semplice da
organizzare e che gli impegni che precedono ciascuna uscita sono molti (decisione sullo speciale,
invio puntuale degli articoli, correzione bozze,
impaginazione, stampa, “pinzettatura”). Si consideri anche il fatto che, nonostante riusciamo a
riunirci una sola volta a settimana, siamo per ora
riusciti a pubblicare un numero al mese proprio
come ci eravamo riproposti all’inizio. Siamo aperti a tutte le vostre segnalazioni e apprezzeremo
ogni suggerimento sugli argomenti da trattare
che possano riscuotere sempre maggiore interesse.
La Redazione.
SIC EST as you like it
anno VII, n° 5, Febbraio 2013
SIC EST as you like it, Giornale del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Macerata (MC), anno VII, n° 5, Febbraio 2013
Martina D'Ottavio
caporedattrice (sede centrale)
Martina Ortolani
caporedattrice (succursale)
Anna Cingoli - redattore/fumettista
Andrea Sandri - redattore/fumettista
Francesco Mecca - redattore
Teresa Morelli - redattrice/notizie flash
Alessandro Mariani
vice caporedattore
Federica Spalletti
vice caporedattrice
Leonardo Petrini - collaboratore
Giovanni Di Girolamo, Laura Foresi, Natalia Giorgi, Marco Chiodera, Matilde Lanciani, Caterina Raffo, Chiara Cafarella,
Diletta Petroselli - collaboratori
Marta Romanelli - collaboratrice
Ana Lalaj - redattrice
Cristina Angeloro - redattrice
Edoardo Altamura - redattore
Giacomo Seri - redattore
Marco Matteucci - redattore
Matteo Ciucci - redattore
Michele Lambertucci - redattore
Riccardo Mazzieri - redattore
Vanessa Fabiani - redattrice
Il LOGO è stato realizzato
da Roberto Bartolacci
La COPERTINA di questo numero
è di Andrea Sandri
Ringraziamo il personale ATA
per la collaborazione nella
stampa del giornale
Tiratura: 300 copie
Responsabile del progetto
"Giornale Scuola SIC-EST":
prof. Stefano Della Ceca
[email protected]
www.sicestmacerata.altervista.org
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