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Cari concittadini, con questo opuscolo vogliamo
portare alla vostra conoscenza tutti i dati
e le informazioni relative alla qualità dell’aria
nella nostra città. Per condividerli, discuterne e avere
un quadro della situazione aggiornato su una questione,
giustamente, da sempre molto sentita a Colleferro.
Buona lettura.
Il sindaco
Mario Cacciotti
COLLEFERRO E LA QUESTIONE AMBIENTALE.
C’E’ ARIA DI CAMBIAMENTO.
Il principale compito di ogni amministrazione è la tutela dei propri cittadini. Di tutti, senza alcuna distinzione.
Quando si trattano argomenti delicati come l’ambiente e la salute poi, a maggior ragione ogni possibile divisione di sorta deve cedere il passo all’interesse dell’intera collettività. La difesa del bene comune come irrinunciabile obiettivo, che prescinde da bandiere politiche e ideologie: questa è la democrazia nella sua forma più
alta e nobile. E niente va più tutelato della salute. Colleferro, sia detto chiaramente, non gode di buona fama
per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria e la qualità dell’ambiente. Oggi però, a differenza del passato, non
brancoliamo più nel buio e siamo in grado di stabilire con assoluta certezza scientifica qual è lo stato di salute
ambientale della nostra cittadina. Il quadro che esce fuori da questa disamina è per certi aspetti sorprendente,
ma è comunque il frutto di una nuova attenzione che l’attuale amministrazione sta mettendo in questo campo,
colpevolmente trascurato per decenni, nonostante fosse già chiarissimo all’epoca che c’era molto da lavorare
in tal senso. Lo scopo di questo opuscolo è trasmettere alla cittadinanza, con la massima trasparenza possibile, tutti i dati in nostro possesso. Per confrontarli, discuterli, aprire un costruttivo dibattito che riguardi,
finalmente e davvero, ognuno di noi. Non vogliamo illudere nessuno: non viviamo in una ridente vallata alpina
e sarebbe da irresponsabili anche solo pensarlo. Oggi però, dati alla mano, una considerazione semplice ma
fondamentale possiamo farla: la qualità dell’aria a Colleferro, negli ultimi anni, è migliorata. Questo, sia chiaro, non è certo un punto d’arrivo. Al contrario, è solo un punto di partenza, perché c’è ancora da lavorare
molto duramente. E in tutto ciò, la vostra collaborazione risulterà essere necessaria come mai prima.
Il comune di Colleferro.
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COSA FARE, COME FARLO.
PERCHÉ INSIEME SI PUÒ.
Prima di passare ad una più dettagliata analisi dei dati in nostro possesso, infatti, va fatta una considerazione di
fondamentale importanza: spesso la nostra visione dell’inquinamento colleferrino si ferma a considerarne solo
alcuni aspetti e alcune specifiche realtà: il cementificio, il termovalorizzatore, la discarica di Colle Fagiolara.
Siti questi che, come appureremo, sono oggi tenuti sotto severa e strettissima sorveglianza, grazie a rigorose
normative di politica ambientale inesistenti fino soltanto a pochi anni fa. E’ giusto e normale che ognuno abbia
in merito la propria opinione, ma, scientificamente parlando, i dati di oggi parlano chiaro. E ci dicono qualcosa
su cui dobbiamo necessariamente riflettere: allo stato attuale, due grandi cause di inquinamento a Colleferro
sono i veicoli a motore e il riscaldamento domestico. Sul secondo punto torneremo a breve.
Va comunque detto, a tale proposito, che fino a che le energie alternative non diventeranno un bene di tutti, l’unica soluzione che possiamo adottare è limitare l’uso del riscaldamento quando possibile e, a livello di
amministrazione, promuovere l’utilizzo di energia pulita. Sulla questione veicoli a motore, invece, tutti noi
possiamo e dobbiamo fare. E’ vero che il più delle volte servirsi dell’automobile è una necessità, ma è anche
vero che non lo è sempre e comunque. Qui entra in ballo la nostra sensibilità, il nostro senso civico.
Parole che oggi sembrano desuete, fuori moda, ma che nascondono invece dentro di sé un intero mondo:
rispetto per il prossimo, per i propri figli, per le nuove generazioni. Scegliere di non prendere l’automobile,
quando ci è possibile farlo, è un atto di civiltà e di amore. Siamo erroneamente abituati a pensare che il nostro
personalissimo contributo quotidiano a livello ambientale abbia pochissima rilevanza, ma per fortuna non è
così. Fare la raccolta differenziata, usare i mezzi pubblici o andare a piedi quando è possibile: piccoli gesti che,
se sommati, portano a risultati sorprendenti. Le considerazioni qui sopra riportate non vanno certo fraintese: il problema dell’inquinamento a Colleferro ha radici antiche e gli impianti industriali e di smaltimento
dei rifiuti potenzialmente inquinanti vanno tenuti sotto costante monitoraggio (cosa che adesso accade con
regolarità) e, soprattutto, vanno fatti funzionare nel miglior modo possibile.
Questo però, va ribadito perché è fondamentale, non deve portarci a pensare che noi tutti, come privati cittadini, non possiamo fare nulla per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Sarebbe un errore gravissimo,
perché possiamo e dobbiamo farlo, nell’interesse dell’intera collettività. Nell’interesse, in sostanza, nostro.
Una delle biciclette con motore elettrico da poco in dotazione
al comando della Polizia Locale.
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L’intervento di riqualificazione urbana ha portato alla
pedonalizzazione di una parte di via XXV Aprile, che ha avuto come
logica conseguenza un’evidente diminuzione del traffico veicolare.
OGGI SOTTO IL GRIGIO VEDIAMO IL BLU.
FINALMENTE.
Gennaio
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Superamenti del valore limite
giornaliero di PM10 (50 mg/m3)
Superamenti del valore limite
giornaliero di PM10 (50 mg/m3)
Superamenti del valore limite
giornaliero di PM10 (50 mg/m3)
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L’anno si è concluso con 53 giorni
di superamento del valore limite.
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Agosto
Settembre
Ottobre
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L’anno si è concluso con 74 giorni
di superamento del valore limite.
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Febbraio
Marzo
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Giugno
Luglio
Agosto
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4
0
1
1
1
2
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L’anno si è concluso con 67 giorni
di superamento del valore limite.
2012
L’anno si è concluso con 62 giorni
di superamento del valore limite.
2011
L’anno si è concluso con 99 giorni
di superamento del valore limite.
2010
L’anno si è concluso con 105 giorni
di superamento del valore limite.
Superamenti del valore limite
giornaliero di PM10 (50 mg/m3)
2009
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Superamenti del valore limite
giornaliero di PM10 (50 mg/m3)
2008
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Superamenti del valore limite
giornaliero di PM10 (50 mg/m3)
2007
Superamenti del valore limite
giornaliero di PM10 (50 mg/m3)
2006
Oggi il comune di Colleferro sta affrontando la delicata questione della qualità dell’aria seguendo le rigorose
direttive a livello europeo. L’ultimo decreto in merito, il D.Lgs numero 155/2010 Attuazione della direttiva
2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria-ambiente e per un’aria più pulita in Europa ha istituito un quadro unitario,
stabilendo che il valore del limite giornaliero delle polveri sottili (PM10) è pari a 50 μg/m3 e non può essere
superato per più di 35 giorni l’anno.
Per la gran parte delle città italiane è davvero difficile riuscire a mantenersi entro questo limite, ma è quello
a cui ogni buona amministrazione deve tendere. A Colleferro, come già accennato e come anche accade in
altri comuni di pari grandezza, le principali fonti di inquinamento dell’aria sono tre: traffico veicolare, riscaldamento e attività industriali. I drastici interventi attuati negli ultimi anni per abbattere la concentrazione di
PM10 stanno oggi portando i loro auspicati frutti. Dal 2006 al 2012 siamo infatti riusciti a dimezzare i giorni
di superamento soglia, passando dai 105 giorni del 2006 ai 54 del 2012 (come attestano le tabelle ARPA qui
riportate) e avvicinandoci così di molto alla soglia stabilita dalla normativa. Riguardo al 2013, fino alla fine di
settembre i giorni di superamento soglia del valore limite sono stati soltanto 27. Nel 2012, l’anno migliore in
questo senso, già a maggio si erano comunque superati i 40 giorni.
L’anno si è concluso con 54 giorni
di superamento del valore limite.
I dati in questione (Fonte Arpa
Lazio) dimostrano come nel
corso degli anni si sia verificata
una notevole diminuzione dei
giorni di superamento del valore
limite quotidiano, passando dai
105 del 2006 ai 54 del 2012.
Inversione termica e riscaldamento, uniti ad un accentuato uso delle automobili, sono le principali
componenti che determinano l’innalzamento dei valori di PM10 nell’aria, soprattutto nei mesi invernali.
Dobbiamo continuare e fare sempre meglio, ma il trend positivo di questi ultimi 6 anni ci permette di immaginare che, con ulteriori iniziative dell’amministrazione e con la preziosa collaborazione della cittadinanza,
si potrà in breve tempo essere annoverati tra le poche città della regione capaci di tenere nei limiti fissati le
concentrazioni di polveri sottili, con conseguente netto miglioramento della qualità dell’aria.
Una prospettiva, questa, semplicemente impensabile fino solo a pochi anni fa.
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LE CENTRALINE DI RILEVAMENTO.
LA SICUREZZA DI DATI CERTI.
Precedentemente accennavamo al fatto che oggi, quando si parla dello stato di salute di Colleferro, non
brancoliamo più nel buio e non facciamo più ricorso a congetture senza riscontro. Questo perché da qualche
anno sono in funzione due centraline di monitoraggio della qualità dell’aria gestite dall’ARPA Lazio: una in
viale Europa (nei pressi della Piscina Comunale) e una in Largo Oberdan (vicino Piazza Italia e a ridosso della
zona industriale). Dal confronto dei dati ottenuti dalle due centraline si evidenzia il fatto che, a Colleferro, il
traffico veicolare incide sui valori di PM10 più del settore industriale.
La centralina di viale Europa infatti presenta maggiori superamenti del valore limite di PM10 rispetto a quella di
viale Oberdan, più vicina agli impianti industriali e produttivi del territorio ma al contempo meno condizionata
dal traffico veicolare. In tutto ciò vanno naturalmente considerate altre variabili: i valori di PM10 sono infatti
influenzati anche da specifiche condizioni meteorologiche (vento e pioggia, ad esempio, abbassano il valore
limite). Infine, bisogna tener conto anche delle polveri provenienti dalle cave estrattive di calcare che, sebbene
site sul territorio di Segni, distano solo poche centinaia di metri dal territorio colleferrino.
Le centraline per il rilevamento di PM10 di Viale Europa e di largo Oberdan,
entrambe controllate dall’Arpa Lazio, l’agenzia regionale per l’ambiente.
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GLI INTERVENTI DELL’AMMINISTRAZIONE
DAL 2006 AL 2013.
Nel corso di questi ultimi anni sono stati molti i provvedimenti emanati dall’amministrazione per contenere
e ridurre l’inquinamento atmosferico. Alcuni di essi hanno portato a benefici immediati, altri porteranno agli
stessi risultati nel corso della loro piena realizzazione.
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Lavaggio periodico delle strade a maggiore intensità di traffico allo scopo di minimizzare la dispersione delle polveri.
Sottoscrizione di un protocollo d’intesa con i comuni di Segni e Montelanico, in data 28 dicembre 2006,
interessati da attività estrattive all’interno del proprio territorio, al fine di sensibilizzare i gestori delle
cave e gli autotrasportatori al rispetto delle prescrizioni imposte dalla normativa in materia ambientale.
Concertazione con gli enti sovracomunali per la realizzazione di interventi infrastrutturali allo scopo
di migliorare il sistema della viabilità. Vanno viste in tale ottica la circonvallazione tra via Fontana dell’Oste
e via Carpinetana Nord (con l’imminente realizzazione di un nuovo viadotto sulla linea ferroviaria) e la
strada di collegamento tra via Traiana Sud e via Carpinetana Sud.
Razionalizzazione del traffico urbano e limitazione del traffico dei mezzi pesanti (ordinanza numero 25
del 29.01.2007: limitazione del traffico autocarri superiori a 3,5 tonnellate nel centro urbano tutti i martedì;
ordinanza numero 216 del 24.10.2008: divieto di transito agli autocarri superiori a 110 tonnellate
ogni sabato e festivi e dalle ore 18 alle 7 nei giorni feriali; ordinanza numero 74 del 12.05.2010: divieto
zona A per i veicoli più inquinanti; ordinanza numero 75 del 12.05.2010: limitazione traffico per gli autocarri
superiori a 3,5 tonnellate nel centro urbano anche il venerdì).
Divieto di circolazione su tutto il territorio comunale agli autoveicoli sprovvisti di bollino blu.
Pedonalizzazione di un tratto via XXV Aprile.
Realizzazione della copertura del nastro trasportatore della Italcementi su via Latina, ad opera dell’azienda stessa.
Incentivi per l’installazione di impianti a gas sulle auto. Su richiesta dei cittadini, nel 2010 sono stati erogati
contributi per la realizzazione di 100 impianti; nel 2011 per 42; nel 2012 per 50.
Incentivi per l’acquisto di auto Euro 5: 50 contributi nel 2011 e 50 nel 2012.
Smaltimento amianto: il comune ha effettuato la sua rimozione dalla scuola elementare
Francesco Petrarca ed ha offerto contributi ai privati (DC 250/2010 e DG 29/2011) attraverso lo stanziamento di 50.000 euro, di cui 29.257 sono già stati liquidati in risposta di una parte delle 24 richieste
totali presentate, mentre le restanti sono in itinere.
Realizzazione di nuove aree di verde attrezzato su tutto il territorio comunale, utilizzabili anche a fini
culturali attraverso l’organizzazione di eventi, concerti ed altro.
La Baita di via Giotto, grande spazio verde attrezzato per i bambini, recentemente recuperato
e utilizzato anche per eventi e concerti.
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Il Boschetto, storico parco cittadino, i cui lavori di riqualificazione sono terminati pochi mesi fa.
Inoltre, va ricordato come una delle fonti di inquinamento del territorio è rappresentata dal tratto dell’autostrada A1 che passa proprio accanto Colleferro.
A tal proposito l’amministrazione ha recentemente sollecitato la Società Autostrade affinché vengano realizzate delle barriere nel tratto attiguo al centro abitato, per limitare non solo il rumore prodotto dalle numerose auto in transito, ma anche la dispersione dei loro nocivi gas di scarico.
ABBIAMO IN PROGETTO UN’IDEA:
VIVERE MEGLIO.
Come accennavamo, uno dei possibili interventi per cercare di abbassare ulteriormente il livello di PM10
riguarda la limitazione dell’inquinamento prodotto dal riscaldamento invernale.
Eliminare il problema alla radice è ovviamente impossibile: non possiamo certo vivere senza riscaldarci durante i mesi freddi né si può chiedere ai cittadini di convertire il proprio riscaldamento affrontando l’onere di
spese non sempre sostenibili. In virtù di tutto questo, l’amministrazione comunale ha deciso di usufruire dei
contributi disponibili (ovvero finanziamenti regionali ed europei) per la realizzazione di impianti fotovoltaici
sugli edifici pubblici. Il primo progetto è già stato realizzato, e ci riferiamo all’edificio che ospita la scuola media
Giuseppe Mazzini.
Altri edifici comunali, inoltre, già dal prossimo anno potranno usufruire di questo tipo di riscaldamento pulito
e sostenibile. In previsione di ciò, c’è la ferma volontà di emettere un apposito bando per far eseguire altri
impianti negli edifici pubblici di tutta la città.
Numerosi altri interventi sono poi in fase realizzativa o in progetto:
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scelta, nell’ambito delle procedure per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale,
di società che gestiscono tale servizio attraverso l’impiego di veicoli a basso impatto ambientale
(mezzi a metano, GPL, elettrici, ibridi).
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Interventi infrastrutturali volti al decongestionamento del traffico veicolare in ambito urbano, compresa
l’acquisizione al patrimonio comunale, grazie ad un finanziamento regionale, di via Romana (da Colleferro
a Colleferro Scalo), con relativa apertura della stessa al transito degli autoveicoli.
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Misure di incentivazione della mobilità sostenibile ed alternativa (ad esempio il bike-sharing).
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Realizzazione (ormai avvenuta) di uno svincolo di collegamento tra via Carpinetana Nord e via Fontana
dell’Oste, fondamentale per decongestionare il traffico in entrata della città dei veicoli provenienti dalla Casilina.
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Creazione di isole pedonali in alcuni punti strategici del territorio comunale, in differenti periodi dell’anno.
Il tetto della scuola media Giuseppe Mazzini, con i pannelli fotovoltaici recentemente installati.
Il nuovo svincolo di via Carpinetana Nord, all’entrata di Colleferro.
In fase di ultimazione, apporterà enormi benefici per la circolazione
(e di conseguenza per l’ambiente), favorendo lo smaltimento del
traffico veicolare in entrata e in uscita dalla città.
Indice qualità dell’aria: valore medio delle stazioni di monitoraggio di Colleferro.
Inquinanti
Particolato
atmosferico
PM10
(Fonte Arpa Lazio)
Dato
Valore Limite
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Media annua
μg/m3
40 μg/m3
49
44
38
38
35
38
34
105
99
62
67
53
74
54
Numero
superamenti
50 μg/m3
da non superare
più di 35 volte l’anno
Dal grafico sopra riportato si evince un trend discendente del valore della media annuale, scesa da 49 a 34.
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L’ INQUINAMENTO INDUSTRIALE.
TENERLO SOTTO CONTROLLO ORA SI PUO’.
Nelle pagine precedenti abbiamo rapidamente accennato all’inquinamento industriale. Per anni è stato il principale accusato, e spesso a ragione, dell’inquinamento territoriale. Adesso però, a differenza di prima, due
fattori fondamentali giocano a nostro favore: il costante monitoraggio delle strutture in questione e nuove
severe normative e direttive a livello europeo impossibili da eludere. Sottovalutare questa particolare forma
di inquinamento sarebbe da irresponsabili, ma oggi più di ieri abbiamo efficaci armi a nostra disposizione per
tenere sotto controllo la situazione in qualsiasi momento. Se è vero che sapere è potere, allora adesso siamo
tutti noi, cittadini e amministrazione, ad avere il bastone dalla parte del manico.
ITALCEMENTI
Anche se non le compete direttamente, l’amministrazione ha ovviamente interesse a sapere se le industrie operanti
sul suo territorio seguono le normative vigenti e sono quindi in regola, soprattutto in relazione alle emissioni potenzialmente inquinanti. A proposito di Italcementi, principale industria locale, a seguito del rilascio da parte della Provincia
dell’A.I.A. (ai sensi del D.Lgs. numero 59/05, con D.D. numero 4732/2010) sta provvedendo in proprio ad effettuare
il monitoraggio periodico delle emissioni inquinanti, trasmettendo agli enti istituzionalmente competenti la relazione sui
dati ottenuti (dati pubblicati anche sul sito web istituzionale del Comune). Per ottenere l’A.I.A. (Autorizzazione Integrata
Ambientale) Italcementi ha dovuto ottemperare a oltre 100 prescrizioni stabilite e adeguarsi alla vigente normativa in
materia. Ora quindi, sappiamo con certezza che l’azienda in questione è in regola con la legge sotto ogni punto di vista.
Il sequestro dell’impianto di qualche mese fa non era fortunatamente legato a gravi violazioni in materia ambientale,
ma ad alcune altre violazioni contestate (superamento in un camino secondario di polveri inerti che ricadono nello stabilimento, forma geometrica non conforme, utilizzo parziale di un forno di essiccamento), che sono state prontamente
risolte dalla Società nell’arco di 10 giorni dal momento del sequestro, così come richiesto dall’autorità giudiziaria, la
quale peraltro non aveva nemmeno ordinato il fermo dell’impianto non ritenendo che ci fossero state inottemperanze
tali da minare l’ambiente e la salute pubblica. Questa vicenda riveste però una profonda importanza per due distinti
motivi: lo scalpore che ha creato tra la cittadinanza dimostra quanto sia ormai viva, radicata (e sempre in guardia) una
sensibilità a livello ambientale matura e pienamente consapevole. Inoltre, evidenzia come le recenti normative in ambito
di tutela dell’ambiente siano severe, responsabili e non lascino più nulla al caso. Ad oggi, comunque, le emissioni prodotte
dall’impianto risultano ampiamente nei limiti consentiti dall’A.I.A., che attesta l’adeguamento della struttura alle migliori
tecniche disponibili (BAT).
TERMOVALORIZZATORI
I termovalorizzatori, opportunamente condotti (e questo è un aspetto fondamentale della questione), non inquinano più di
una qualsiasi impresa industriale a ridotto impatto ambientale. Il rapporto ERAS ci conforta in tal senso quando, ponendo
in relazione il valore massimo delle emissioni di PM10 dei termovalorizzatori (pari a 3 mcg/m3) con il valore limite giornaliero indicato dalla normativa vigente (pari a 50 mcg/m3), dimostra che questi ultimi hanno un’incidenza giornaliera
sull’inquinamento della nostra città pari ad 1/17 del totale. Per entrambe gli impianti di termovalorizzazione, grazie al
provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciato il 30 maggio 2009, è stato attivato un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni gassose in atmosfera. Resta naturalmente valido quanto affermato in precedenza: il
controllo di tutte queste attività deve essere costante e rigoroso, al fine di avere sempre chiaro il quadro della situazione.
Concentrazione del PM10 di background e di quello prodotto dai termovalorizzatori e dal cementificio. (Media, deviazione standard, 25°, 50°, 75°,
90° per centile e range interquartile del PM10 prodotto dalle diverse fonti). Si osservi come il contributo espositivo del PM10 prodotto dai termovalorizzatori sia
molto inferiore a quello prodotto dal cementificio e a quello di background.
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Dato
DS
P25
P50
P75
P90
P75
P25
PM10 di background
9.58
1.46
8.00
9.69
10.86
10.94
2.86
PM10 termovalorizzatore
2.96
1.11
1.99
3.30
3.80
4.00
1.81
PM10 cementificio μg/m3
59.47
23.78
40.35
61.38
78.92
84.02
38.57
Colleferro è situata al centro della Valle del Sacco. A causa della
sua posizione, i monti che la circondano impediscono un regolare
passaggio delle correnti d’aria che “puliscono” l’atmosfera.
I nuovi giardini pubblici di via Fontana dell’Oste, attualmente
in fase di completamento.
DISCARICA DI COLLE FAGIOLARA
Come molti sapranno, la discarica di Colle Fagiolara dovrà nel tempo esaurire la propria funzione, fino alla sua totale e definitiva chiusura. E’ cominciata infatti una progressiva diminuzione di conferimento, dimostrata dal fatto che nel 2012 ha
smaltito in totale 100.000 tonnellate, con un decremento del 40% rispetto al 2009, anno in cui furono smaltite 170.000
tonnellate. Chiaramente, in conseguenza di ciò, anche i proventi sono diminuiti di circa 1.500.000 euro, a fronte però di
innegabili benefici per l’intera cittadinanza. Per il prossimo anno, inoltre, è prevista un’ulteriore diminuzione del 30%, in
conseguenza della raccolta differenziata porta a porta che partirà entro la fine dell’anno. A proposito di rifiuti, va evidenziato come nel nostro Comune la tariffa relativa alla Tarsu è di 1,10 euro al mq, ovvero 2/3 in meno rispetto alle tariffe
applicate dalla stragrande maggioranza dei comuni. Questo grazie ai proventi derivanti dalla discarica. In conseguenza
di queste entrate, anche il costo di un pranzo nelle mense scolastiche (1,92 euro) è nettamente inferiore rispetto ai 3-4
euro che richiedono gli altri comuni. Come si può evincere, quindi, gli introiti provenienti dalla discarica sono impiegati o
per ridurre la tassa sui rifiuti ai cittadini o in ambito sociale. Resta comunque il fatto che Colle Fagiolara è destinata alla
chiusura, con enormi vantaggi a livello ambientale per tutto il territorio. Perché il bilancio ha la sua importanza, ma la
salute dei cittadini ne ha tutt’altra.
CENTRALE TERMICA SECOSVIM
La nuova centrale termica rispetta pienamente i limiti emissivi imposti dal Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria
della Regione Lazio, il quale è ancora più restrittivo rispetto alla normativa nazionale. Le emissioni nell’aria sono perciò
molto inferiori a quelle della centrale che è andata a sostituire, posizionata a 150 metri da piazza Italia, dismessa proprio
perché ormai del tutto obsoleta, essendo stata concepita diversi decenni fa con gli ormai vetusti criteri dell’epoca (basti
pensare che funzionava a olio combustibile). L’attuale, invece, risponde a requisiti tecnologici estremamente più raffinati
e restrittivi da un punto di vista dell’impatto sull’ambiente.
BONIFICA ARPA 1 E ARPA 2
Sotto la direzione dell’Ufficio Commissariale per l’Emergenza Ambientale della Valle del fiume Sacco è stata completata la
bonifica del sito Arpa1 ed è iniziata quella del sito Arpa2. Sono passati circa sette anni da quando è iniziato il risanamento, ed altri ancora ce ne vorranno, dal momento che si tratta di un processo lungo, complesso e costoso, assolutamente
necessario però per regalare alla popolazione del nostro territorio un habitat in cui vivere senza timori e preoccupazioni.
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IL RAPPORTO ERAS SULLA SALUTE.
UN VALIDO STRUMENTO DI MONITORAGGIO.
Lo studio Eras a cui si è accennato pocanzi, curato dal Dipartimento di Epidemiologia SSR-Lazio, da
Arpa Lazio e dalla Direzione Regionale Attività Produttive e Rifiuti della Regione Lazio, è uno studio
teso a verificare il possibile impatto epidemiologico degli impianti di raccolta, trasformazione e smaltimento rifiuti sulla salute umana, utilizzando i dati relativi al periodo 1996-2008 forniti dal Sistema
Informativo Ospedaliero (S.I.O.).
E’ uno studio autorevole ed obiettivo, nonché un valido strumento scientifico da utilizzare e consultare per
ottenerne dati certi ed incontrovertibili. Tenendo sotto stretto controllo il numero di ospedalizzazioni legate a disturbi respiratori, ci consente di avere un quadro estremamente preciso della situazione. E di agire
tempestivamente laddove necessario.
LA QUESTIONE TUMORI.
UNO SGUARDO AI DATI REALI.
Anche in questo caso, dati alla mano, non c’è ragione di pensare che la malattia del secolo abbia messo radici
nella nostra comunità più che in altre zone d’Italia. Un recente studio dello stesso Dipartimento di Epidemiologia del Lazio (marzo 2012) effettuato sui residenti dei nove comuni della Valle del Sacco e con particolare
attenzione verso le patologie infantili, dimostra che: “La popolazione di soggetti 0-19 anni residente nelle due
aree presenta nel complesso una mortalità simile alla popolazione del Lazio e un eccesso di ospedalizzazioni
per tutte le cause rispetto al riferimento regionale, per entrambe i sessi.
Non si è evidenziato un aumento della frequenza dei tumori maligni nell’Area 1 (Colleferro, Segni, Gavignano), mentre si è riscontrato un numero più elevato di soggetti di sesso maschile ricoverati per tumori
all’encefalo e del tessuto linfatico ed ematopoietico nell’Area 2 (Anagni, Sgurgola, Morolo, Supino, Paliano,
Ferentino), in particolare nel comune di Anagni.
Per le femmine, in entrambe le aree, l’eccesso di ricoveri per tutte le cause non è invece attribuibile a tumori
maligni. Si può concludere che non c’è evidenza di un aumento della patologia tumorale in relazione alla contaminazione della zona di Colleferro. Il cluster di casi di sesso maschile riscontrato ad Anagni, anche se di
entità limitata e potenzialmente dovuto a variazioni casuali, merita ulteriori approfondimenti.”
A questo proposito riportiamo le dichiarazioni rilasciate dal Dott. Forastiere (del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Regione Lazio) nel consiglio comunale del 6 giugno 2013.
“Ci sono tumori come quello del polmone o della vescica in cui la causa più importante è il fumo di sigaretta, non ci
sono dubbi su questo: su 100 tumori polmonari, 90 sono dovuti alle sigarette. Su 100 tumori alla vescica, 60 sono
dovuti alla stessa causa. Qual è il problema? Che oltre a questa causa, di gran lunga la più importante, ci sono anche
altre cause, queste altre più difficili da valutare, perché se una persona che fuma corre un rischio 20-30 volte più alto
di avere un tumore polmonare rispetto a un non fumatore, il rischio di avere un tumore polmonare per esposizione
a inquinamento ambientale non è 20-30 volte superiore rispetto a una non esposizione, ma di 0,3%-0,4% in più,
ovvero l’effetto di un topolino rispetto a un elefante. E’ ovvio che anche il topolino esiste, ma misurarlo rispetto a
un elefante spesso è difficile. Continuando nella metafora, quello che cerchiamo di fare negli studi epidemiologici è:
sapendo che l’elefante fa quello che fa, cercare di vedere l’effetto del topolino. Ora, ci sono dei problemi più importanti: Colleferro ha avuto durante gli anni ‘60-’70 esposizioni di natura professionale in ambienti di lavoro e di natura ambientale che sono molto importanti. L’epidemia di mesotelioma che osserviamo oggi a Colleferro non è dovuta
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alle sigarette o all’alcool, ma all’esposizione all’amianto. Se oggi vediamo i tumori della pleura è ovvio che anche una
parte importante di tumori polmonari sono dovuti a quell’esposizione all’amianto, quindi quel topolino siamo in grado
di apprezzarlo proprio perché in questa situazione ci sono state nel passato delle importanti esposizioni in ambienti
di lavoro e non. Dire che oggi i tumori polmonari o alla vescica di Colleferro sono tutti legati al fumo di sigaretta
o a altre abitudini voluttuarie sarebbe negare il fatto che negli anni passati c’è stata un’esposizione professionale
e ambientale importante che ha causato sicuramente i tumori alla pleura e anche una quota di quelli polmonari.”
La disamina del Dott. Forastiere è chiara, obiettiva e, per certi aspetti, anche impietosa. Colleferro, inutile
negarlo, ha vissuto nei decenni precedenti una storia estremamente difficile dal punto di vista ambientale.
Leggi meno restrittive, lassismo nell’applicare quelle esistenti, poca consapevolezza dei danni legati all’inquinamento, minore impegno sociale rispetto a oggi: sono tanti e complessi i motivi di tutto ciò. Purtroppo,
per molti aspetti ancora oggi ne stiamo pagando le conseguenze, ma da qualche anno abbiamo cominciato a
invertire la rotta. E di questo dobbiamo esserne tutti consapevoli e orgogliosi.
Sappiamo perfettamente cos’è l’inquinamento, come comunità lo abbiamo vissuto per moltissimi anni sulla
nostra pelle. Proprio per questo la nostra sensibilità al problema oggi deve essere maggiore. Se conosci bene
un nemico, conosci meglio anche i mezzi per affrontarlo e sconfiggerlo. E’ una sfida per ognuno di noi, affrontiamola con determinazione.
Ricoveri acuti di residenti nel comune
di Colleferro per infezioni respiratorie.
Ricoveri acuti di residenti nel comune
di Colleferro per asma.
(dati ASL Roma G)
(dati ASL Roma G)
Anno
Tutte le età
0-14 anni
Anno
Tutte le età
0-14 anni
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
126
91
92
90
72
69
96
84
112
80
90
111
77
49
43
40
35
32
42
37
59
40
37
56
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
33
50
33
43
39
30
51
45
59
34
29
25
30
45
27
35
32
26
41
44
52
27
21
22
Ricoveri acuti di residenti nel comune
di Colleferro per malattie respiratorie.
(dati ASL Roma G)
Ricoveri acuti di residenti nel comune
di Colleferro per broncopneumopatia
cronica ostruttiva.
(dati ASL Roma G)
Anno
Tutte le età
0-14 anni
Anno
Tutte le età
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
379
396
363
329
352
335
433
397
521
433
420
455
196
197
145
138
140
136
184
176
223
174
146
191
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
42
44
46
47
69
65
56
43
62
37
42
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I dati in questione, relativi al periodo 1997-2008 dimostrano come in questi anni non si sia verificato
quella forte crescita di ricoveri di cui spesso si è parlato.
I dati riguardano i ricoveri di cittadini colleferrini in tutti gli ospedali della regione.
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E’ ORA DI COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE.
IL NOSTRO.
Siamo giunti all’epilogo di questo breve ma speriamo esaustivo percorso tra le pieghe di una questione, quella
della salute legata all’inquinamento ambientale, da sempre al centro di accesi dibattiti nel nostro territorio.
Che oggi le cose vadano meglio di qualche anno fa è un dato appurato e assolutamente positivo, ma fermarsi
qui non avrebbe alcun senso. Si può e si deve fare ancora meglio.
Perché davanti a questioni così importanti deve uscire fuori tutto lo spirito di collaborazione di cui un’intera
città è capace. Al di là delle proprie peculiari scelte politiche, al di là di qualsiasi interesse personale, al di là
di ogni possibile divisione. Quello che l’amministrazione sta facendo, lo sta facendo nell’interesse di ognuno
di noi, perché la salute è un bene di tutti. Un’affermazione forse banale nella sua semplicità, ma vera come la
gran parte delle affermazioni semplici.
VIVIAMO TUTTI NELLA STESSA CITTÀ, E L’ARIA
CHE RESPIRIAMO È LA STESSA PER TUTTI.
Renderla sempre migliore renderà migliori noi. E le generazioni future avranno allora
un validissimo esempio da seguire. L’esempio di una comunità capace di percorrere,
unita e decisa, la strada verso un futuro da respirare finalmente a pieni polmoni.
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