N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova

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N E W S - Ordine dei Veterinari di Mantova
NEWS
DALL’ORDINE
CORSI/CONVEGNI
L’Ordine è stato informato dei seguenti corsi e convegni:
1) SIPAS: Evoluzione e Tendenze dei Mercati Internazionali e Impatto della Malattie: IL CASO PED Parma 9
ottobre – www.sipas.org
2) Comune Cavriana: EXPOVO 2015 la prima manifestazione interamente dedicata alle uova Cavriana 9 e 10
ottobre – www.comune.cavriana.mn.it
3) Museo Lombardo di Storia dell'Agricoltura: Sicurezza alimentare nei formaggi tradizionali italiani Lodi 12
ottobre http://formazione.izsler.it
4) Formazione IZSLER: Globalized Trade as a Driver of Emerging Risks in Food Safety Rho Fiere (MI) 14 ottobre [email protected]
5) ERSAF: Produrre formaggi in azienda agricola 15 ottobre Milano - www.ersaf.lombardia.it
www.scivac.it
6) SCIVAC:
Tutto quello che devi sapere di chirurgia addominale nella tua pratica ambulatoriale 17-18 ottobre Milano
Patologie ortopediche del cane in accrescimento 18 ottobre Padova
7) Alimentarea: La IV gamma - Dal processo produttivo alla normativa, dalle criticità
criticità del processo ai controlli
ufficiali 21 ottobre Torino – www.alimentarea.it
8) Associazione Giovanni Vincenzi: Corso di formazione per conducenti e guardiani di veicoli stradali che
trasportano animali 23-24-30 ottobre Verona - [email protected]
9) Formazione IZSLER: Aggiornamenti normativi, epidemiologici e diagnostici sulla malattia di aujeszky 30
ottobre Brescia - [email protected]
10) SIVAL: Benessere dell'animale da laboratorio ed Animal care Milano 30 ottobre-27 novembre –
www.vespa.unimi.it
11) Ospedale Cremona: Prevenzione dei rischi e dei danni
danni per la salute nel settore agricoltura e allevamento Risultati di uno studio nell’allevamento suinicolo 30 ottobre Cremona - www.ospedale.cremona.it
12) ANMVI: Congresso Nazionale “Il medico veterinario del 2020” Cremona 31 ottobre – www.anmvi.it
13) SIVAE
[email protected]
http://registration.evsrl.it/Default.aspx
Corso di medicina e chirurgia del coniglio Cremona 16-18 marzo 2016
Corso di medicina e chirurgia degli uccelli Cremona 21-23 giugno 2016
Corso di medicina e chirurgia dei piccoli mammiferi, furetto e cavia Cremona 8-10 settembre 2016
Corso di medicina e chirurgia di rettili,
rettili, anfibi e pesci Cremona 15-17 novembre 2016
Corso di medicina e chirurgia degli animali da zoo e selvatici Cremona 26-27 gennaio 2017
LA FNOVI CERCA UN VETERINARIO ESPERTO DI RELAZIONI INTERNAZIONALI
da www.fnovi.it
Con l’intento di reclutare una unità che possa essere di supporto alla Federazione Nazionale degli Ordini dei
Veterinari Italiani in relazione ai rapporti con gli organismi internazionali, il Comitato Centrale della FNOVI ha
deliberato l’emanazione di un avviso pubblico per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e
continuativa per la figura di un esperto nelle relazioni internazionali nel settore veterinario.
Per maggiori informazioni si rinvia alla consultazione dell'avviso pubblicato sul portale della FNOVI (www.fnovi.it)
nella sezione " BANDI CONCORSI E AVVISI".
I requisiti richiesti sono la laurea specialistica o magistrale in medicina veterinaria o titolo equipollente; una
esperienza professionale documentata nel campo delle relazioni internazionali della durata di almeno 2 anni
nonché la conoscenza avanzata della lingua inglese, scritta e parlata certificata di livello B2 o superiore. L’unità da
selezionare avrà il compito – tra gli altri – di ricercare, analizzare ed eventualmente tradurre la documentazione a
livello nazionale ed internazionale relativamente a materie di natura veterinaria. In collaborazione con il Comitato
Centrale sarà chiamata a gestire le relazioni con gli Organismi Internazionali di cui la FNOVI fa parte nonché
fornire supporto tecnico e scientifico nelle attività di ricerca e traduzione della documentazione necessaria.
Scadenza: 10 ottobre 2015.
BANDO DI CONCORSO DESTINATO AI GIOVANI COLLEGHI UNDER 35
L’Ordine dei Veterinari della Provincia di Savona informa del bando di concorso "Una relazione per il Futuro"
destinato ai giovani colleghi under 35, in memoria dei colleghi scomparsi. I partecipanti dovranno realizzare un
lavoro di clinica medica o chirurgia dei piccoli animali che dovranno mandare per e-mail all’Ordine di Savona
assieme al modulo d'iscrizione. Il vincitore sarà invitato a spese dell’Ordine per presentare la propria relazione e poi
premiato in occasione del Seminario di Dermatologia tenuto dalla Dr.ssa Vercelli il 29 novembre a Quiliano (Sv) e
sarà premiato con un buono acquisto di 400 € da spendere presso un grossista. Termine di presentazione del lavoro:
31 ottobre.
Per info:
email: [email protected]
PEC: [email protected]
FISCO/SENTENZE/NORMATIVE
COSA SONO LE SPESE DI RAPPRESENTANZA
da Professione Veterinaria n. 29/settembre 2015
L’articolo 54 del DPR 22 dicembre 1986 n. 917 - TUIR, disciplina le regole per la determinazione del reddito di
lavoro autonomo. Il comma 5 del predetto articolo stabilisce le regole per la deducibilità delle spese di
rappresentanza nei limiti dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta. Occorre innanzi tutto stabilire quali
spese possono essere considerate “di rappresentanza”. L’articolo 1 del DM 19 novembre 2008 stabilisce quali sono, ai
fini del reddito d’impresa, le spese di rappresentanza. La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 34 del 13.7.2009 ha
chiarito che quanto stabilito dall’articolo 1 del DM 19.11.2008 può essere applicato anche al reddito di lavoro
autonomo. Quindi vengono definite spese di rappresentanza quelle spese sostenute per erogazioni di beni e servizi:
- a titolo gratuito;
- effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni;
- il cui sostenimento risponda a criteri di ragionevolezza.
Lo stesso articolo 1 elenca a titolo esemplificativo una serie di spese che possono essere considerate di
rappresentanza:
• Spese per viaggi turistici in occasione dei quali siano programmate e in concreto svolte significative attività
promozionali dei beni o dei servizi la cui produzione o il cui scambio costituisce oggetto dell’attività caratteristica
dell’impresa (ndr e quindi dell’attività di lavoro autonomo)
• Spese per feste, ricevimenti e altri eventi di intrattenimento organizzati in occasione di: ricorrenze aziendali o di
festività nazionali o religiose; o dell’inaugurazione di nuove sedi o uffici; o mostre, fiere ed eventi simili in cui sono
esposti i beni e i servizi prodotti dall’impresa
• Ogni altra spesa per beni e servizi distribuiti o erogati gratuitamente, ivi inclusi i contributi erogati gratuitamente
per convegni, seminari e manifestazioni simili, il cui sostenimento risponda ai criteri di inerenza precedentemente
indicati (rientrano in tale categoria residuale gli omaggi distribuiti gratuitamente a clienti o potenziali clienti)
Le suddette spese pertanto soggiacciono al limite di deducibilità dell’1% dei compensi percepiti nel periodo
d’imposta.
ed un elenco di spese che non sono considerate tali (e quindi non soggiacciono ai limiti di deducibilità stabiliti per
le spese di rappresentanza):
• Spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per ospitare clienti, anche potenziali, in occasione di:
- mostre, fiere, esposizioni ed eventi simili in cui sono esposti i beni e i servizi prodotti dall’impresa (o dal lavoratore
autonomo)
- visite a sedi, stabilimenti o unità produttive dell’impresa
• Spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per ospitare clienti, anche potenziali, nell’ambito di iniziative finalizzate
alla promozione di specifiche manifestazioni espositive o altri eventi simili (per le imprese la cui attività
caratteristica consiste nell’organizzazione di manifestazioni fieristiche e altri eventi simili).
• Spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute direttamente dall’imprenditore individuale (o dal lavoratore autonomo)
in occasione di trasferte effettuate per la partecipazione a mostre, fiere, ed eventi simili in cui sono esposti beni e
servizi prodotti dall’impresa o attinenti all’attività caratteristica della stessa.
Le suddette spese pertanto non soggiacciono al limite di deducibilità dell’1% dei compensi percepiti nel periodo
d’imposta.
SPESE PER ACQUISTO DI OPERE D’ARTE, D’ANTIQUARIATO O DA COLLEZIONE
Il comma 5 del citato articolo 54 TUIR stabilisce tassativamente che sono considerate spese di rappresentanza (e
quindi soggette al limite dell’1%) quelle sostenute per l’acquisto o l’importazione di oggetti d’arte, di antiquariato o
da collezione.
Esempi di oggetti d’arte: pitture e disegni, eseguiti interamente a mano dall’artista; incisioni, stampe e litografie
originali, ottenuti in numero limitato escluso qualsiasi procedimento meccanico e fotomeccanico; opere originali
dell’arte statuaria o dell’arte scultoria, di qualsiasi materia, purché siano eseguite interamente dall’artista; arazzi e
tappeti murali eseguiti a mano da disegni originali forniti da artisti, a condizione che non ne esistano più di otto
esemplari; esemplari unici di ceramica, interamente eseguiti dall’artista e firmati dal medesimo;
Esempi di oggetti da collezione: francobolli, marche da bollo, marche postali, buste primo giorno di emissione,
interi postali e simili, obliterati o non obliterati ma non aventi corso né destinati ad aver corso; collezioni ed
esemplari per collezioni di zoologia, di botanica, di mineralogia, di anatomia.
Esempi di oggetti di antiquariato: ogni bene diverso dagli oggetti d’arte e da collezione, aventi più di cento anni di
età.
FARMACIE: COSA CAMBIA
Da La Professione Veterinaria N° 30-settembre 2015
Le società di capitali (o ‘catene’) potranno acquisire le farmacie private. Le commissioni riunite Finanze e Attività
produttive della Camera hanno introdotto specifiche incompatibilità per la partecipazione a queste società: non
potranno essere soci quanti svolgono attività nel settore della produzione di farmaci (le industrie), gli informatori
del farmaco e i medici.
LA COSTRUZIONE DI BOX PER CANI DEVE ESSERE COMUNICATA
AL COMUNE?
da Professione Veterinaria n. 30/settembre 2015
Al quesito ha risposto il Sole 24 Ore nella rubrica ‘L’Esperto risponde’ del 15 giugno scorso. Un lettore chiedeva
quale titolo edilizio occorresse per realizzare tre box per la dimora di cani. Di seguito la risposta a cura dell’esperto
V. Petrone: “Non esiste una individuazione univoca del titolo edilizio necessario alla realizzazione dei box per cani,
ameno che non sia esplicitamente previsto nel regolamento urbanistico ed edilizio (Rue) del Comune interessato.
L’orientamento prevalente è quello di considerare questo tipo di intervento come «attività edilizia libera soggetta a
comunicazione» individuabile, come fonte normativa, nell’articolo 6, comma 2, del Dpr 380/2001, come sostituito
dal Dl 40/2010, convertito con legge 73/2010. Se poi l’intenzione fosse quella di creare un canile, occorre fare
comunque attenzione a quanto previsto - nel caso specifico del lettore, che vive in provincia di Napoli - dalla legge
regionale Campania 24 novembre 2001, n. 16, “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”.
FARMACI
ZOOTECNIA: AUTORIZZATI NUOVI FARMACI VETERINARI
da Notizie ANMVI 28 settembre 2015
Autorizzati tre nuovi farmaci veterinari per il trattamento della coccidiosi, delle infezioni e della
ipocalcemia/ipomagnesemia/ipofosfatemia in suini, bovini, ovini, polli, tacchini e anatre.
Il Ministero della Salute ha autorizzato, con procedura decentrata, all'immissione in commercio il medicinale per
uso veterinario Tolracol 50 mg/ml,
mg/ml sospensione orale per suini, bovini e ovini. Titolare della AIC la società slovena
KRKA. Il principio attivo è Toltrazuril 50 mg.
Specie di destinazione: suinetti di 3-5 giorni di età, vitelli negli allevamenti di bovini da latte, agnelli.
Indicazioni terapeutiche:
- Suini, per la prevenzione dei segni clinici della coccidiosi nei suinetti neonati (3-5 giorni di età) d'allevamento con
un'anamnesi accertata di coccidiosi causata da isospora suis;
- Bovini, per la prevenzione dei segni clinici di coccidiosi e la riduzione della diffusione di oocisti nei vitelli da
rimonta di bovine che producono latte destinato al consumo umano (bovine da
latte), in allevamenti con anamnesi positiva di coccidiosi sostenuta da eimeria bovis o eimeria zuernii;
- Ovini, per la prevenzione dei segni clinici di coccidiosi e la riduzione della diffusione di oocisti in agnelli negli
allevamenti con un'anamnesi positiva di coccidiosi sostenuta da eimeria crandallis e eimeria ovinoidalis.
Il periodo di validità del farmaco veterinario confezionato per la vendita è di 3 anni, mentre dopo la prima apertura
è di 12 mesi.
Il tempo di attesa per carne e visceri è di 77 giorni nei suini, 63 giorni nei bovini, 42 giorni negli ovini. L'uso non è
consentito in bovini e/o ovini in lattazione che producono latte per ul consumo umano.
Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile.
Con decreto ministeriale è stato autorizzato anche il farmaco veterinario Aminosalt,
Aminosalt soluzione per infusione per
bovini dell'Industri Italiana Integratori TREI S.p.A. I principi attivi sono Calcio Gluconato 280,00 mg e Ipofosfito di
Magnesio Esaidrato 90,00 mg.
Il medicinale è indicato per la prevenzione e il trattamento di ipocalcemia e/o ipomagnesemia e/o ipofosfatemia
associate a disordini metabolici ed epatici durante: mastite, paresi peri-partum, tetania da erba, eclampsia.
Il tempo di attesa è di zero giorni sia per carne e visceri sia per il latte.
Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 12 mesi, mentre dopo la prima
apertura è di 28 giorni.Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in copia unica
non ripetibile.
E' stato infine autorizzato all'immissione in commercio il medicinale veterinario Maxyl 500 mg/g,
mg/g polvere per uso in
acqua da bere per polli, tacchini, anatre e suini. Titolare della AIC la società spagnola Vetpharma Animal Health. Il
principio attivo è Amoxicillina 436 mg (equivalente a 500 mg di amoxicillina triidrato).
Il farmaco può essere utilizzato per il trattamento delle infezioni causate da batteri sensibili all'amoxicillina in polli,
tacchini e anatre; nei suini invece per il trattamento della pasteurellosi.
Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 21 mesi, dopo la prima apertura di 3
mesi, dopo la diluizione o ricostituzione conformemente alle istruzioni è di 12 ore.
Il tempo di attesa per carne e visceri è di 1 giorno nei polli, 9 giorni nelle anatre, 5 giorni nei tacchini, 2 giorni nei
suini. Uso non autorizzato in uccelli che producono uova per il consumo umano o nelle 3 settimane che precedono
l'inizio dell'ovodeposizione.
Solo per uso veterinario. Da vendersi dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non
ripetibile.
PRRS: IN ARRIVO DUE NUOVI VACCINI PER SCROFE E SUINETTI
da Notizie ANMVI 01/10/15
Due nuovi vaccini contro la Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino (PRRS) saranno disponibili sul mercato
europeo da questo mese.
L'annuncio è di Boehringer Ingelheim Animal Health e si tratta di Ingelvac PRRSFLEX EU per suinetti e ReproCyc
PRRS EU per scrofe,
scrofe per il controllo sostenibile della Sindrome Riproduttiva e Respiratoria del Suino. Ingelvac
PRRSFLEX EU riduce i segni clinici respiratori della PRRS ed è l’unico vaccino specifico per suinetti in Europa. Può
essere impiegato per l’immunizzazione attiva di suini sani a partire da 17 giorni d’età. L'impiego di ReproCyc PRRS
EU, in scrofe e scrofette, è possibile in tutte le fasi del ciclo riproduttivo con la conseguente riduzione delle
problematiche riproduttive dovute alla PRRS come l'aumento dei suinetti nati deboli e la mortalità neonatale.
Il virus della PRRS colpisce i suini di tutto il mondo, con pesanti conseguenze. La Sindrome Riproduttiva e
Respiratoria del Suino (PRRS) è una malattia che causa problemi riproduttivi e complicazioni all’apparato
respiratorio dei suini, rallentamento della crescita e aumento della mortalità dei suinetti. È una malattia diffusa in
tutto il mondo che causa sofferenza e morte nel suino e danni economici per gli allevatori.
FARMACOVIGILANZA. INDAGINE EUROPEA SULLA
SEGNALAZIONE DI EVENTI AVVERSI
Da AnmviOggi 5 ottobre 2015
La FVE promuove in tutta Europa un sondaggio fra i Medici Veterinari. Lo scopo dell'indagine è di accertare le
difficoltà e gli ostacoli per gli operatori del settore nel segnalare gli eventi avversi/indesiderati e quante
informazioni vengono ritrasmesse ai veterinari. Il questionario è in lingua italiana. I risultati dell' indagine,
promossa con il supporto dell'EMA, l'Agenzia Europea dei Medicinali, saranno utilizzati per individuare metodi più
efficaci nella segnalazione e notifica degli eventi avversi/indesiderati ed ottenere un sistema di feed-back per i
medici veterinari. L'intento è di formulare delle linee guida per migliorare l'attuale sistema, con il contributo dei
Veterinari. L'attività di farmacovigilanza (processo di sorveglianza e di esame degli eventi avversi) compete al
Veterinario curante ed è finalizzata a valutare in maniera continuativa la sicurezza dei farmaci - dopo la loro
immissione in commercio- e ad assicurare che diano un rapporto beneficio/rischio favorevole per il paziente
animale. In Italia la farmacovigilanza veterinaria è una attività obbligatoria che comporta sanzioni per il Medico
Veterinario inadempiente. Il Ministero della Salute mette a disposizione dei professionisti metodi e moduli di
segnalazione di sospetta reazione avversa. Il sondaggio lanciato dalla FVE è anonimo e richiede solo 5 minuti. Tutti
i Veterinari europei sono invitati a partecipare e per favorire la compilazione il questionario è stato tradotto in tutte
le lingue europee. La consultazione si chiuderà il 30 novembre.
www.surveymonkey.com/r/VGRHF2G
MEDICINALI VETERINARI, IL PREZZO DI MERCATO NON
DIPENDE DAL MINISTERO DELLA SALUTE
da www.salute.gov.it 21/09/15 e Newsletter FNOVI nr. 36/23.09.15
Il prezzo dei medicinali veterinari è generalmente percepito dai cittadini come molto alto e a parità di principio
attivo, il costo, in particolare di quelli per i piccoli animali, è ritenuto superiore a quello dei farmaci per uso umano.
Ma quali sono le dinamiche che regolano il prezzo? A cosa è dovuta, effettivamente, questa differenza? Per
rispondere il Ministero della Salute ha pubblicato un comunicato.
La normativa sulla produzione e distribuzione dei medicinali veterinari è una materia armonizzata a livello europeo.
L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio deve rispettare quanto previsto dal decreto legislativo n. 193 del 6
aprile 2006 che attua la direttiva 2004/28/CE contenente il Codice comunitario dei medicinali veterinari. A più
riprese il Ministero è stato interrogato sulla possibilità di applicare al settore veterinario le stesse regole che
normano il farmaco umano, ma le dinamiche che inquadrano l’immissione in commercio e la determinazione del
prezzo dei medicinali umani sono molto diverse da quelle del settore veterinario ed è difficile, se non impossibile,
operare un parallelismo tra i due ambiti.
Alla domanda su quali azioni si potranno mettere in campo per agevolare il contenimento della spesa il Ministero
ha dichiarato che servirà ” Rendere più dinamico il mercato del farmaco veterinario, da un lato e promuovere un
impiego sempre più razionale e consapevole, dall’altro, potrebbe contribuire indirettamente a raggiungere
l’obiettivo. Presso il Consiglio dell’Unione Europea è attualmente in discussione una nuova proposta di
Regolamento dei farmaci veterinari che mira anche a rendere reperibile nell'UE un numero maggiore di medicinali
per curare e prevenire le malattie degli animali. Le semplificazioni previste per le procedure di autorizzazione
dovrebbero portare all’auspicata maggiore disponibilità degli stessi e, di conseguenza, favorire la riduzione dei
prezzi. Dal punto di vista dello strumento normativo, la Commissione ha scelto il Regolamento e non più la
Direttiva, dotandosi così di uno strumento non più soggetto al processo legislativo interno di recepimento degli
Stati Membri, ma direttamente applicabile una volta approvato, con maggiori garanzie di concomitante attuazione
in tutta Europa”.
Il costo dei farmaci veterinari è da tempo al centro dell’attenzione della FNOVI che, oltre ad essersi impegnata sui
tavoli organizzati con gli altri operatori del settore con l’obiettivo di assicurare un prezzo di vendita del farmaco
equilibrato, è al lavoro per proporre un “position paper” per lo sviluppo dell’utilizzo nei pets del farmaco veterinario.
OMS, COMMISSIONE UE ED EMA CONDIVIDERANNO
INFORMAZIONI RISERVATE
RISERVATE SULLA SICUREZZA DEI FARMACI
Da www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci 25/09/15
La Commissione europea e l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) hanno concordato con l'Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) di condividere certe informazioni non pubbliche sulla sicurezza, la qualità e l'efficacia
dei medicinali già autorizzati o in fase di revisione in seno all'Unione europea (UE), o pre-qualificati o in fase di
revisione da parte dell'OMS. L’accordo è operativo dallo scorso 1 settembre. Questa collaborazione rafforzerà la
comunicazione tra le rispettive organizzazioni e renderà più facile e veloce prendere provvedimenti per proteggere
la salute pubblica. La disposizione dovrebbe accelerare l'accesso dei pazienti ai farmaci innovativi nell'UE, evitare la
duplicazione delle valutazioni e migliorare l'autorizzazione e la sicurezza dei medicinali coinvolgendo le migliori
competenze da entrambi i lati. Secondo l'accordo di riservatezza, le organizzazioni coinvolte possono condividere tra
l’altro diverse informazioni sulla farmacovigilanza, in particolare sulle reazioni avverse e su eventuali problemi di
sicurezza, ma anche sulle autorizzazioni in commercio e sugli studi post marketing, sui farmaci orfani e poi sui
risultati delle ispezioni negli impianti di produzione e ricerca.
PICCOLI ANIMALI
ANIMALI
ALIMENTAZIONE DEI PET, UNA CONSULTAZIONE FRA
VETERINARI
da Anmvi Oggi 29 settembre 2015
ANMVI avvia una consultazione fra i Medici Veterinari sulla sicurezza sanitaria e la completezza nutrizionale
dell’alimentazione degli animali da compagnia. A dieci anni dalla prima indagine su questi temi, Anmvi rilancia gli
stessi quesiti a fronte dell'evoluzione professionale e del settore della nutrizione e degli alimenti dei pets. Un
questionario per misurare i cambiamenti intercorsi nel rapporto Veterinario-Paziente-Proprietario e soprattutto
nell'evoluzione delle conoscenze scientifiche dei professionisti italiani in fatto di alimentazione e nutrizione
animale. Un aspetto di rilievo della consultazione è la sicurezza alimentare e sanitaria degli alimenti industriali
preconfezionati. Altrettanta attenzione viene posta agli aspetti della completezza e dell'adeguatezza nutrizionale, in
presenza o in assenza di patologie nei pazienti animali, con un focus sugli orientamenti del proprietario (es. errori
alimentari) e sulle raccomandazioni del Veterinario. I risultati dell'iniziativa- aperta fino al 31 dicembreconsentiranno di valutare eventuali iniziative di approfondimento e aggiornamento scientifico mirato, sviluppare
sinergie fra la professione veterinaria ed il mondo produttivo. La compilazione sarà possibile on line e in formato
cartaceo, scaricando il questionario dal web o alla consegna in occasione di eventi scientifici territoriali.
http://sondaggi.anmvi.it
PROLASSO DISCALE LIQUIDO
Da email La Cittadina (Fondazione studi e ricerche veterinarie) 22/09/15
Una ricerca relativa al prolasso discale liquido nel cane, realizzata presso La Cittadina (Fondazione studi e ricerche
veterinarie) è stata accettata per la pubblicazione sulla rivista “Acta Veterinaria Scandinavica”. L’argomento è molto
dibattuto ed i risultati della ricerca condotta chiariscono sia i meccanismi patogenetici che i reperti RM e chirurgici.
Ecco l’abstract:
Hydrated Nucleus Pulposus Extrusion in dogs: correlation of MRI and microsurgical findings (Abstract)
Dolera M, Malfassi L, Marcarini S, Mazza G, Sala M, Carrara N, Vailati Facchini R, Finesso S.
Magnetic Resonance Imaging (MRI) patterns of canine cervical Hydrated Nucleus Pulposus Extrusion (HNPE) have
been described by a few reports, but the correlation between the physiopathology and MRI features has never been
investigated. The aim of this study was to compare the MRI features of HNPE with microsurgical findings. A
prospective clinical study was conducted in thirty-six dogs suffering from HNPE. The diagnosis was based on MRI
findings of ventral extradural lesions, adjacent to the intervertebral disc, characterised by high signal intensity in
T2-weighted sequences and hypointensity in T1-weighted sequences. Microsurgical decompression was performed
in all the patients. MRI images were analysed with regard to the intervertebral space involved, the grading of spinal
cord compression, the signal intensity and distribution of the material, and the thickness and signal intensity of the
involved discs. Direct observation of the compressing material was performed using a surgical microscope, and
particular attention was given to the anatomical localisation. The extruded material was collected within the fibres
of the dorsal longitudinal ligament and leaked out at a high pressure. The consistency was liquid with a gelatinous
array in 42%, plain liquid in 33%, and liquid with frustules in 25% of animals. Cytological samples obtained by
direct smear on a slide excluded the presence of inflammation, bacteria, fungal infection, atypical neoplastic cells
or foreign material. Microsurgical features of HNPE suggest that the offending material is collected within the
fibres of the dorsal longitudinal ligament and explain the typical MRI aspects of this disease.
www.lacittadina.org
LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DEI PROBLEMI
COMPORTAMENTALI DEL CANE E DEL GATTO
da www.vetjournal.it 24/09/15
La American Animal Hospital Association (AAHA) ha prodotto le Canine and Feline Behavior Management
Guidelines per fornire informazioni concise basate sulle evidenze ai veterinari e al loro staff che garantiscano che le
esigenze comportamentali di base dei pazienti canini e felini siano comprese e soddisfatte in ogni struttura
veterinaria. Nella attuale pratica veterinaria è essenziale possedere alcune conoscenze di medicina
comportamentale veterinaria. Cani e gatti sono affetti da più problemi comportamentali che da qualsiasi altra
condizione. Tali problemi determinano sofferenza per il paziente e atteggiamento di rinuncia e abbattimento del
morale dello staff. Le linee guida utilizzano un approccio di squadra completo per integrare la gestione
comportamentale di base nella cura quotidiana dei pazienti canini e felini utilizzando valutazioni comportamentali
standardizzate, per creare un ambiente che non induca paura e stress nel paziente, nello staff e nei proprietari e
creare un rapporto cooperativo con i proprietarie e i pazienti al fine di offrire le cure ottimali. L’approccio pratico e
sistematico delle linee guida consente allo staff veterinario di comprendere il comportamento normale, riconoscere
i più comuni problemi comportamentali e intervenire in una fase precoce del loro sviluppo. Le linee guida
enfatizzano il concetto che la gestione del comportamento deve essere una competenza di base di qualsiasi moderna
struttura veterinaria.
www.aaha.org
PET THERAPY
FINITA L'IMPROVVISAZIONE: "ORA L'ITALIA È UN MODELLO"
da Il Veterinario d'Italia n.158 del 16 settembre 2015
"Le linee guida sulla pet therapy sono un grosso passo in avanti, una opportunità di crescita per mettere ordine in
un settore che prima non aveva regole". Luca Farina, direttore del Centro di Referenza nazionale per gli interventi
assistiti con gli animali, non ha dubbi: l'accordo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni sulla pet therapy ha dato
finalmente un quadro di riferimento omogeneo a tutti gli operatori di questo campo. "Prima gli interventi erano
lasciati all'iniziativa di singole università o associazioni, adesso il Ministero della Salute ha dato un riconoscimento
ufficiale a questa terapia. L'Italia è diventato un modello da seguire per gli altri Paesi". Le linee guida sono frutto di
un percorso iniziato nel 2011 e concluso lo scorso 25 marzo con l'approvazione dell'accordo Stato- Regioni. Al
Centro di referenza, istituito dal Ministero della Salute presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, è
stato affidato il compito di promuovere la ricerca scientifica nel settore e organizzare percorsi formativi. Non ci si
potrà più improvvisare operatori di pet therapy: ci saranno dei corsi da seguire per ricoprire determinati ruoli e le
strutture dovranno rispettare criteri omogenei a livello nazionale. "Ogni professionista avrà una formazione
specifica ma verrà tenuta in considerazione anche quella acquisita prima dell'approvazione dell'accordo", continua
Farina.
Nel documento si pone l'accento anche sul benessere dell'animale: ci sono indicazioni precise su quando l'animale
non può essere coinvolto in interventi con l'uomo perché questi potrebbero essere fonte di stress. Per la prima volta
poi si riconosce il ruolo dei cani d'assistenza vengono educati e addestrati per aiutare la persona con disabilità,
fornendo un valido sostegno nella vita di tutti i giorni. Le Regioni terranno anche un registro delle strutture che
effettuano pet therapy e a prescrivere la terapia assistita con gli animali dovrà essere un medico. Esiste ancora un
po' di titubanza da parte del mondo scientifico anche se in Italia ci sono esperienze decennali di pet therapy negli
ospedali. Alcuni esempi sono l'Azienda Ospedaliera di Padova, il Niguarda di Milano, il Meyer di Firenze, Le
Molinette di Torino, l'Umberto I di Roma.
La pet therapy si rivolge non solo a pazienti con problemi fisici o neurologici, ma anche a detenuti,
tossicodipendenti, bambini autistici e minori stranieri non accompagnati, etc. L'Italia è all'avanguardia in questo
campo e notevole è il numero di progetti portati avanti da onlus ed enti pubblici e privati. L'associazione Noa Pet
Therapy lavora con pazienti psichiatrici; l'associazione ha avviato dei progetti di pet therapy anche nell'ospedale di
Macerata, al reparto di oncologia. "C'è stata all'inizio un po' di diffidenza perché spesso si crede che il cane sia
portatore di infezioni e germi. In questi casi invece l'animale può aprire canali di comunicazione inaspettati e
aiutare il paziente ad accettare la sua malattia. La sua presenza permette alla persona di sentirsi accolta, di sorridere
anche in un momento di difficoltà. Lavoriamo anche nelle classi dove ci sono bambini disabili: l'animale ti accetta
per come sei e questo aiuta i più piccoli ad avere una nuova consapevolezza di sé". (Maria Gabriella Lanza)
DE FILIPPO: LINEE GUIDA PET THERAPY PIETRA MILIARE, FACCIAMONE STRUMENTO
REALMENTE UTILE E EFFICACE
da www.sivemp.it 25/09/15
“L’approvazione delle Linee guida in materia di interventi assistiti con gli animali (IAA) da parte della Conferenza
Stato Regioni e Province Autonome fa dell’Italia il primo Paese al mondo ad avere stabilito una norma di
riferimento nel contesto della mediazione uomo-animale. Le Linee guida possono considerarsi a tutti gli effetti una
pietra miliare nell’ambito delle terapie con gli animali. Il nostro compito è farne ora uno strumento realmente utile
ed efficace per chi opera nel settore”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Salute On. Vito de Filippo in occasione del
Workshop dedicato agli interventi assistiti con animali: “Linee Guida IAA Riflessioni e proposte condivise” che si è
svolto al Ministero della Salute, organizzato in collaborazione con l’istituto Zooprofilattico Sperimentale delle
Venezie - Centro di Referenza Nazionale per gli IAA - e con la partecipazione di rappresentanti della Direzione
Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero, rappresentanti regionali, medici, veterinari,
psicologi, associazioni di settore e tutte le figure professionali coinvolte nei vari progetti di IAA.
“Le Linee guida – ha spiegato il Sottosegretario – rappresentano un passaggio fondamentale per stabilire regole
omogenee sul territorio e definire gli standard di qualità per la corretta applicazione degli Interventi. Lavorare in
qualità significa armonizzare le metodiche con le quali si intende operare e garantire la tutela degli attori coinvolti,
nel nostro caso le persone e gli animali, favorendo una corretta interrelazione".
Testo delle linee guida: www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_276_allegato.pdf
NO ALLA PET THERAPY CON ANIMALI
ANIMALI SELVATICI: È CONTRO LA LEGGE
da sivemp.it 22-09-2015
A sostenerlo in una nota è il direttivo dell’Ordine dei Medici Veterinari della Valle d’Aosta in relazione all'iniziativa
del parco faunistico La Chevrère di Champdepraz di svolgere con daini e caprioli la Pet Therapy. "L’impiego di
animali selvatici in Interventi Assistiti con gli animali (Pet-Therapy) è non rispettoso del benessere animale ed è in
palese contrasto con la normativa regionale e nazionale". "Chiunque abbia avuto a che fare con cervidi (cervo, daino,
capriolo) sa che anche quando allevati in cattività rimangono comunque animali estremamente sensibili allo stress:
possono accettare il contatto con le persone che li accudiscono quotidianamente, ma si spaventano facilmente se
esposti a persone o stimoli sconosciuti" spiegano i veterinari in una nota. "In questo caso manifestano tutti i
comportamenti tipici di un animale in una situazione di disagio: tentativo di fuga e manifestazioni ansiose. Questo
comportamento è dovuto al fatto che, non solo questi animali sono delle prede, ma soprattutto non sono animali
domestici. L'ordine dei veterinari ricorda quindi come la legge regionale vieti il ricorso ad animali selvatici e a
cuccioli di età inferiore a sei mesi.
ALLEVAMENTO E VENDITA DI CANI E GATTI, LE NORME NEI 28
STATI UE
Da AnmviOggi 22/09/15
Eu Dog & Cat Alliance ha passato in rassegna la legislazione nei 28 Stati Ue su cani e gatti coinvolti in attività
commerciali. Lo slogan dell'Alleanza (50 organizzazioni aderenti in 17 Paesi Europei)è There's currently little EU
legislation to protect dogs and cats; l'obiettivo è l'armonizzazione della normativa a livello europeo, non solo per
garantire il benessere di cani e gatti, ma anche nell'interesse della sanità pubblica, dei consumatori e del corretto
funzionamento del mercato interno.
Aspetti criticicritici- Ad oggi non esiste una disciplina europea sulla protezione di cani e gatti oggetto di attività
commerciale, fatte salve le norme sul benessere al trasporto e sui requisiti sanitari per la movimentazione. Alcuni
Stati Membri si sono dotati di una legislazione molto rigorosa, altri non ne hanno alcuna. L'identificazione e la
registrazione anagrafica, ad esempio, è obbligatoria in 19 Stati dell'Unione (solo 2 Paesi hanno reso obbligatoria
l'identificazione anche del gatto), un numero destinato a salire a 23 quando, nel 2016, Irlanda, Latvia e Lituania
faranno entrare in vigore l'obbligo.
Alcuni Stati hanno un data base anagrafico per i cani solamente, altri- la maggioranza- non sono collegati a un data
base europeo, pregiudicando la piena tracciabilità delle movimentazioni
Quasi tutti gli Stati richiedono che gli allevamenti commerciali siano autorizzati, ma i requisiti per l'ottenimento
della licenza sono molto variegati (le ispezioni sulle strutture d'allevamento da autorizzare sono previste in 12 Paesi)
e solo 8 Stati hanno un database degli operatori autorizzati. Sotto il profilo del benessere, 6 Paesi hanno introdotto
misure per la socializzazione dei cuccioli mentre 15 contemplano la prevenzione della trasmissione di problemi
genetici. La vendita di cani e gatti è consentita nei pet shop in 20 Paesi dell'Unione, una decina di questi non ha
fissato un età minima legale; il taglio della coda è ancora consentito in 4 Stati Membri.
Le proposteproposte La EU Dog &Cat Alliance raccomanda una legislazione europea, uniforme e armonizzata, che preveda
l'obbligo di: identificazione e registrazione anagrafica dei cani e dei gatti e il collegamento dei database nazionali
con quello centrale europeo; autorizzazione/licenza all'allevamento di cani e gatti che preveda requisiti di
detenzione e prevenzione delle malattie geneticamente trasmesse. E il divieto di: vendita di cani e gatti, nei negozi,
nei mercati e alle fiere e manifestazioni e nelle strade; la vendita dovrebbe essere consentita solo nell'ambito degli
allevamenti per consentire ai proprietari acquisrenti di verificare le condizioni dei pet; amputazioni chirurgiche per
motivi non sanitari.
La EU Dog &Cat Alliance raccomanda inoltre l'adozione di controlli sul commercio di cani e gatti via internet e
l'introduzione di requisiti specifici per il trasporto di cani e gatti nel contesto di una attività economica, partendo dal
Regolamento 1/2005.Sulla regolamentazione delle attività commerciali che hanno oggetto cani e gatti la
Commissione Europea ha avviato uno studio (Study on the welfare of dogs and cats involved in commercial
practices) per raccogliere dati socio-economici del settore. Lo studio ha coinvolto allevatori (professionisti e
amatoriali) e commercianti di 12 Paesi dell'Unione, Italia compresa, scelti in base alla consistenza della popolazione
animale. L'iniziativa, durata un anno, si è conclusa a febbraio di quest'anno.
Se approntare o meno una legislazione europea in materia è una decisione che la Commissione Europea deve
ancora prendere.
A review of the legislation across EU countries: www.dogandcatwelfare.eu
MODALITÀ DI TRATTAMENTO
TRATTAMENTO NUTRIZIONALE E
FARMACOLOGICO DEI GATTI CON CKD
Da Vet.journal 28 settembre 2015
Uno studio prospettico descrittivo cross-sectional ha descritto le modalità di trattamento alimentare e
farmacologico dei gatti con nefropatia cronica (CKD) attraverso un’indagine via web. Partecipavano i proprietari di
1089 gatti con CKD. L’età media segnalata dei gatti affetti era di 13,7 ± 4,2 anni. Il 40% dei gatti (430/1089)
presentava malattie concomitanti, le più comuni delle quali erano l’ipertiroidismo, le cardiopatie e la malattia
infiammatoria intestinale. La raccomandazione del veterinario era il motivo più comune (684/1032; 66%) di scelta
della dieta e il 51% (556/1089) dei proprietari somministrava un alimento terapeutico veterinario formulato per le
nefropatie come componente della dieta. Molti proprietari (466/1079; 43%) segnalavano un appetito alterato; di
questi, il 52% riportava che il gatto aveva scarso appetito e doveva essere stimolato a mangiare 5-7 giorni alla
settimana. Il 47% e 51% dei gatti riceveva rispettivamente una fluidoterapia sottocutanea e farmaci per via orale,
tuttavia, alla maggior parte dei gatti (811/1036; 78%) non venivano somministrati farmaci leganti il fosforo. Il 46%
e il 38% dei gatti riceveva rispettivamente snack commerciali e integratori alimentari per gatti. L’anoressia o
l’iporessia sono problemi comuni nei gatti con CKD e possono far sì che il gatto sia nutrito in modo non ottimale
per la sua patologia. Tali informazioni possono essere utili per trattare o sviluppare strategie nutrizionali per i gatti
con CKD, concludono gli autori.
CREMAZIONE ANIMALI D’AFFEZIONE
Da email Ing. Andrea Avanzini-Polvere di Stelle S.r.l.
L’Ing. Avanzini informa dell’apertura di una nuova attività di cremazione di animali d’affezione in località Cella di
Reggio Emilia. I proprietari degli animali potranno consegnare le spoglie del loro animale direttamente alla
struttura, previo appuntamento telefonico. Ma sarà anche possibile (nonché auspicabile) prenotare il ritiro
dell’animale presso l’ambulatorio del proprio veterinario (o, in subordine, l’abitazione del cliente). Il ritiro avverrà
con un mezzo idoneo, autorizzato dall’AUSL di Reggio Emilia e dotato di contrassegno di riconoscimento. Una volta
ritirato l’animale, esso verrà immediatamente trasferito presso le celle frigorifere dell’azienda in attesa di essere
cremato. La cremazione avverrà entro 7 giorni dal ritiro, ma sarà anche possibile richiedere una cremazione
urgente. Sarà possibile optare per una cremazione collettiva (di gruppo). In tal caso sarà la struttura si occuperà
dello smaltimento finale delle ceneri, nel rispetto della normativa. In alternativa, sarà possibile avere la restituzione
delle ceneri del proprio animale, scegliendo fra diversi tipi di urne per dimensioni, forma, prezzo, biodegradabilità,
etc. Si potrà assistere alla cremazione presso la sede oppure via web da remoto (qualora si possieda una connessione
alla rete a banda larga) ovvero ricevere una registrazione del filmato riversata su DVD o chiavetta USB. Il forno
crematorio conforme CE è il modello Minitransit 550 prodotto dalla Ciroldi S.p.A. di Modena, azienda leader del
mercato.
Per informazioni: Ing. Andrea Avanzini (titolare attività): 338 2131755; [email protected]
Polvere di Stelle S.r.l. - Sede legale ed uffici: Via Garonna, 17 – 42124 Cella di Reggio Emilia (RE)
Sede operativa per la cremazione e la conservazione delle spoglie animali: Via De Chirico, 32 – 42124 Cella di
Reggio Emilia (RE)
GRANDI ANIMALI
NUOVE PROCEDURE PER UN CORRETTO FUNZIONAMENTO
FUNZIONAMENTO
DELL’ANAGRAFE EQUINA
da nota della DGSAFV 24157 del 23/09/2015
Sarà presto attivata una procedura informatizzata per trasmettere gli attestati di macellazione direttamente ai punti
di contatto degli Stati membri di provenienza degli equidi. Ne dà notizia la Direzione Generale della Sanità Animale
in una nota sui flussi informativi connessi all'anagrafe degli equidi. La nota ministeriale fa riferimento alla
procedura indicata agli articoli 34 e 36 del Regolamento (UE) 2015/262, e in particolare allo scarico degli equidi
macellati e/o morti. Per quanto attiene gli equidi di provenienza comunitaria e macellati in Italia, il Ministero,
"attiverà a breve una procedura informatizzata" per il tramite dei Centro Servizi Nazionale Anagrafi Animali (CSN)
dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo, al fine di trasmettere gli attestati di macellazione o il passaporto qualora
richiesto (articolo 34, comma 1, lettera c), punto i) direttamente ai punti di contatto individuati dagli Stati membri
di provenienza degli equidi, come indicato all’articolo 36 del regolamento 2015/262. Resta invariata la procedura in
essere per lo scarico in BDN degli equidi macellati, indipendentemente dalla loro provenienza, così come prevista
all’articolo 10 del decreto 29 dicembre 2009 “Linee guida e principi per l'organizzazione e la gestione dell'anagrafe
degli equidi da parte dell'UNIRE (articolo 8, comma 15, legge 1° agosto 2003, n. 200)” e al cap. 24.2 “Macellazione
dell’equide” del relativo Manuale operativo. La Direzione ministeriale richiama sia gli operatori che i Servizi
veterinari dei macelli "ad attenersi scrupolosamente alle prescrizioni ivi impartite per rendere correttamente
operativo il sistema". In particolare, "dovrà essere verificato e registrato al momento dello scarico in BDN oltre al
numero di trasponder anche il “numero unico di identificazione a vita” (cosiddetto codice UELN della sezione I,
punto 4 del passaporto), un codice alfanumerico a 15 cifre che identifica l’Organismo che ha emesso il passaporto e
quindi permette la restituzione immediata a detto organismo delle informazioni richieste".
CRITICITÀ
CRITICITÀ "RILEVANTI" NELLA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI
ALLA MACELLAZIONE
da nota della DGSAFV 24602 del 29/09/15
Con riferimento all’obbligo del personale addetto alle operazioni di macellazione di possedere il certificato di
idoneità conseguito attraverso un percorso formativo, il Ministero della Salute ha elaborato e divulgato il 7/1/13 e il
18/7/14 opportune linee guida fornendo precise disposizioni alle Autorità sanitarie regionali in merito alla
formazione e al rilascio dell’idonea certificazione.
A tale scopo, il Centro di Referenza Nazionale per il benessere animale istituito presso l’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, è stato coinvolto nell’organizzazione del percorso formativo,
mentre i servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Locali sono stati autorizzati al rilascio del certificato d’idoneità
attraverso una procedura on-line predisposta tramite il sito internet del Centro di Referenza per il benessere
animale, che ha reso disponibile il format del certificato e ne assicura la numerazione e il mantenimento in
archivio.
Con la nota prot.3934 del 27/02/2013 la Direzione Generale aveva impartito precise istruzioni per il rilascio di tali
certificati. In particolare ogni regione avrebbe dovuto fornire un elenco di utenti (uno per ASL) per la creazione di
una lista di personale autorizzato alla registrazione dei certificati nella banca dati del Centro di Referenza di Brescia.
Il Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale, dall’analisi delle informazioni contenute nella suddetta
banca dati, ha inviato una relazione presso la Direzione Generale, dalla quale emergono rilevanti criticità che di
seguito vengono elencate.
- in alcune regioni i servizi veterinari non hanno richiesto l’abilitazione all’uso del software per emettere la
certificazione per l’idoneità degli operatori addetti alle macellazioni
- in altre regioni non c’è stato un idoneo coordinamento e le singole ASL hanno richiesto l’abilitazione alla
certificazione on-line
- in talune regioni non sono state emesse certificazioni d’idoneità
- un rilevante numero di operatori del settore alimentare (OSA) che ha acquisito la certificazione d’idoneità
con procedura semplificata non ha ancora provveduto ad effettuare il percorso formativo (teorico)
A tal proposito, è stato attivato presso il sito internet del Centro di Referenza nazionale un corso di aggiornamento
gratuito a distanza (FAD), attivo sino al 31 dicembre 2015, pertanto le Autorità regionali e le Associazioni di
categoria destinatarie della comunicazione, sono invitate a diffondere tale informazione presso gli OSA sulla
possibilità di realizzarlo iscrivendosi all’indirizzo: http://formazione.izler.it/eventi
Il Ministero rammenta che tutti i possessori del certificato d’idoneità conseguito con procedura semplificata devono
obbligatoriamente effettuare un percorso formativo teorico entro l’8 dicembre 2015; in caso contrario i certificati
saranno annullati con gravi ripercussioni sulle attività di macellazione dei mattatoi. Nel caso in cui si dovesse
verificare tale situazione," il Ministero della Salute non potrà concedere alcun tipo di deroga o sanatoria.
BOVINI E BUFALINI, FISSATE LE INDENNITÀ DI ABBATTIMENTO
PER IL 2015
da www.sivemp.it 30/09/15 e AnmviOggi 30 settembre 2015
Il Ministero della Salute ha definito il tetto massimo per gli indennizzi previsti per gli abbattimenti di bovini e
bufalini. Decurtazioni sugli ovi-caprini. Gli importi sono dettagliati nel decreto 11 agosto 2015 pubblicato il 29/09/15
sulla Gazzetta Ufficiale. Poichè le Regioni e gli Izs predispongono specifici piani di sorveglianza per la tubercolosi,
brucellosi e leucosi negli allevamenti bovini da ingrasso, il Ministero della Salute ha ritenuto di "non differenziare
l'indennizzo di bovini da allevamento e da riproduzione rispetto a quelli da ingrasso, in considerazione dell'esiguo
numero di' questi ultimi eventualmente interessati dai provvedimenti di abbattimento".
Indennizzi previsti per i bovini e bufalini dal 1 gennaio 2015 per gli animali abbattuti nel corso dell'anno 2015:
-bovini abbattuti perche' infetti da tubercolosi, da brucellosi e da leucosi enzootica dei bovini: €473,81.
-bovini quando le carni ed i visceri debbono essere interamente distrutti:€ 869,00.
-bufalini abbattuti perche' infetti da tubercolosi,brucellosi e leucosi: € 414,65.
-bufalini quando le carni ed i visceri debbono essere interamente distrutti: € 759,89.
L'indennità è aumentata del 50% per capo, negli allevamenti bovini e bufalini che non superano i 10 capi. In
allegato al decreto sono riportate le tabelle con le suddivisioni per categoria, eta' e sesso dei capi della specie bovina
e bufalina infetti e abbattuti o abbattuti e distrutti.
Indennizzi previsti per gli ovi-caprini:
-ovini abbattuti perche' infetti da brucellosi:dal 1 gennaio 2013: € 109,22 a capo per i capi iscritti ai libri genealogici
e € 79,98 a capo per i capi non iscritti; l'indennità resta invariata sia per i capi iscritti che per i capi non iscritti ai libri
genealogici, con decorrenza dal 1 gennaio 2015 per gli animali abbattuti nel corso dell'anno 2015.
- caprini abbattuti perche' infetti da brucellos: dal 1 gennaio 2013 in € 145,87 a capo per i capi iscritti ai libri
genealogici e in € 101,74 a capo per i capi non iscritti; indennità invariata sia per i capi iscritti che per i capi non
iscritti ai libri genealogici, con decorrenza dal 1 gennaio 2015 per gli animali abbattuti nel corso dell'anno 2015.
Le indennita' di abbattimento sono pari al 35 percento della relativa indennita' riconosciuta nel 2014 nel caso di
ovini e caprini con eta' maggiore o uguale a 6 anni.
Dove previste, le maggiorazioni dell'indennita' di abbattimento si applicano anche ai casi di reinfezione negli
allevamenti ufficialmente indenni a condizione che venga accertato il rispetto delle disposizioni vigenti in materia
di profilassi della tubercolosi, brucellosi e leucosi. Le spese relative alla corresponsione delle indennita' gravano
sugli stanziamenti previsti dal Fondo sanitario nazionale.
DIARREA EPIDEMICA DEL SUINO: PROROGATE DI UN ANNO LE
MISURE DI PROTEZIONE
da Notizie ANMVI 2 ottobre 2015
Permangono i rischi di diffusione del virus della diarrea epidemica del suino e pertanto la Commissione Europea ha
prorogato di un anno le misure di protezione introdotte l'anno scorso per proteggere la situazione zoosanitaria
dell'Unione. La diarrea epidemica del suino colpisce i suini ed è più evidente nei suinetti, nei quali ha causato
un'elevata percentuale di mortalità. Le prescrizioni di polizia veterinaria erano state riviste dopo una notifica degli
Stati Uniti all'Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) dalla quale risultava la presenza in Nordamerica
di una nuova malattia enterica suina da coronavirus causata da alfacoronavirus suini emergenti, tra cui appunto il
virus della diarrea epidemica del suino ed un nuovo deltacoronavirus suino. Il regolamento di esecuzione (UE) n.
750/2014 della Commissione è stato adottato di conseguenza, stabilendo misure di protezione in relazione
all'introduzione nell'Unione di partite di suini vivi destinati all'allevamento e alla produzione provenienti dalle zone
in cui è presente la malattia causata da tali virus, al fine di ottenere le necessarie garanzie da parte dell'azienda di
origine e di evitare l'introduzione nell'Unione della diarrea epidemica del suino causata da tali virus. Le misure di
protezione inizialmente applicabili fino al 12 gennaio 2015 - e già proprogate una prima volta fino al 31 ottobre di
quest'anno - resteranno in vigore fino al 31 ottobre 2016.
EVIDENZE DI TRASMISSIONE VERTICALE DI SALMONELLA NEL
BOVINO
Da Vet.journal 2 ottobre 2015
Uno studio ha verificato se Salmonella enterica fosse presente in diversi tessuti dei vitelli neonati vitali
immediatamente dopo il parto. Si prelevavano 11 campioni in maniera asettica da ciascuno di 20 vitelli, in
particolare da: linfonodi subiliaci e prescapolari di destra e di sinistra (LN), LN mesenterici, milza, fegato e tessuti
intestinali (incluso il contenuto luminale) di piccolo intestino, cieco, colon spirale e retto. Inoltre, si prelevava un
campione di feci da 19 madri. Salmonella veniva isolata da almeno un campione di 10 dei 20 neonati. Tra tutti i
vitelli, Salmonella veniva isolata dal 12,7% di tutti i campioni e in particolare dai LN: 10,0%, 5,0% e 5,0%
rispettivamente dei linfonodi subiliaci, prescapolari e mesenterici. Salmonella veniva isolata nello 0-73% dei
campioni; nei tessuti, la stima di prevalenza di Salmonella era maggiore nel cieco (30%%), mentre non veniva mai
riscontrata nel linfonodo prescapolare destro. I presenti dati forniscono evidenze di trasmissione verticale di
Salmonella dalla madre al feto, con nascita di vitelli vitali già infetti che quindi non necessitano di un’esposizione
oro-fecale per la trasmissione. Tale nuova conoscenza dovrebbe affiancare gli esistenti paradigmi delle dinamiche di
trasmissione di Salmonella nelle mandrie bovine, concludono gli autori.
UNA FILIERA DELLE CARNI BOVINE ITALIANA E SOSTENIBILE
CON L'ACCORDO INALCAINALCA-COLDIRETTI
da Adnkronos - 29.09.2015
Inalca e Coldiretti insieme per la prima volta per la sostenibilità in agricoltura. Un'alleanza che ha l'obiettivo di
condividere metodi di produzione, procedure di controllo e strategie da adottare per la filiera delle carni bovine in
Italia. Presentato, nel padiglione di Federalimentare a Expo, l'accordo tra Inalca, società del Gruppo Cremonini, e
Coldiretti. “Obiettivo dell'alleanza è una filiera zootecnica tutta italiana ed è la prima volta che si sigla un accordo di
questo tipo, che parta da capi allevati in Italia. Un’opportunità per dare risalto alle eccellenze della nostra
zootecnica, un modo per dare un futuro a territori dove spesso l'agricoltura è andata via”, dichiara il presidente di
Coldiretti Roberto Moncalvo. “Attenzione però - sottolinea Moncalvo - che venga riconosciuto un prezzo equo e
giusto agli agricoltori per la produzione di carni. La sostenibilità nel cibo parte dalle campagne e dall'allevamento;
attenzione a tutte le pratiche di sostenibilità ambientale che poi si traduce in altissima qualità del prodotto carne. Al
Governo italiano facciamo proposte proprio in questa logica: siamo convinti che il prodotto made in Italy che parte
dai nostri campi e dalle nostre stalle sia una traiettoria di futuro fondamentale per il nostro Paese”.
CASTRAZIONE CHIRURGICA DEI SUINI: QUALI ALTERNATIVE?
da Notizie ANMVI 1 ottobre 2015
La FVE promuove una consultazione fra i Medici Veterinari europei sulla castrazione chirurgica dei suini, una
pratica avviata alla graduale dismissione volontaria entro il 2018. La ricerca di alternative è una delle sfide più
impegnative per il settore che coinvolge, allevatori, veterinari e produttori di alimenti derivati.
www.surveymonkey.com/r/S28GKFP
Dal 2012, la castrazione chirurgica dei suini è effettuata con analgesia e/o anestesia prolungata. Ma una
Dichiarazione europea ha vincolato i firmatari- fra questi la Federazione dei Veterinari Europei- a sostituire su base
volontaria la prassi chirurgica con alternative ritenute più rispettose del benessere animale. Il tema è dei più
rilevanti sul piano sanitario ed economico per una pluralità di attori dagli allevatori fino al consumatore finale di
carni suine e prodotti derivati. La castrazione è infatti praticata - oltre che per evitare comportamenti sessuali
indesiderabili o aggressivi dei suini maschi interi - per evitare lo sviluppo dell’odore di verro, il cosiddetto boar taint:
il sapore e l’odore della carne è un elemento importante per il consumatore all’atto dell’acquisto della carne suina.
L’eventuale abbandono della castrazione è comunque subordinato al verificarsi di una serie di condizioni, quali:
a) metodi reciprocamente riconosciuti per determinare l’odore di verro
b) metodi riconosciuti a livello europeo per la misurazione di ogni componente responsabile dell’odore di verro
c) metodi di analisi rapida dell’odore di verro presso gli impianti di macellazione
d) riduzione dei componenti dell’odore di verro attraverso la selezione genetica e/o il management e l’alimentazione
e) sistemi di produzione e gestione dei maschi interi durante l’allevamento, il trasporto e la macellazione per
minimizzare i comportamenti sessuali e aggressivi.
Diverse alternative alla castrazione chirurgica sono già in uso sia in Europa che in paesi extra europei, ma questi
differenti approcci tra gli Stati membri dell’Unione Europea potrebbero creare dei problemi sia per il
funzionamento del mercato interno, sia per le esportazioni verso i Paesi terzi: un approccio a livello europeo
reciprocamente riconosciuto faciliterà il mercato della carne suina. I costi per l’attuazione dell’abbandono della
castrazione chirurgica devono essere distribuiti tra gli attori economici della filiera- è la posizione di ANAS
Associazione Nazionale Allevatori Suini- che tuttavia puntualizza che nel caso dei prodotti registrati come
“specialità tradizionali garantiti” o con “indicazioni geografiche” (Indicazioni Geografiche Protetta IGP o i prodotti
di Denominazione d’Origine DOP) e le carni suine destinate a prodotti tradizionali di alta qualità, la castrazione è
inevitabile per raggiungere i correnti standard qualitativi".
La Union of European Veterinary Practitioners (UEVP) ha creato, insieme alla FVE, un Gruppo di lavoro sul
benessere animale che, fra le altre, ha allo studio la questione della castrazione dei suinetti. Del gruppo fa parte, per
l'Italia, il Collega Roberto Bardini.. La UEVP, a cui ANMVI è affiliata, incoraggia i Veterinari italiani a partecipare e
a segnalare ai Colleghi del settore suiatrico l'iniziativa.
IL SESSO DEI PULEDRI È INFLUENZATO DALL’ETÀ DEI GENITORI
GENITORI
Da Professione Veterinaria n. 30/settembre 2015
Uno studio ha determinato l’effetto dell’età dei genitori sul sesso dei puledri. Si effettuavano due prove. Nella prima
prova, si analizzavano i dati di una popolazione di 59.950 cavalli Mangalarga Marchador nati in Brasile tra il 1990 e
il 2011 con rapporto tra i sessi di 1:1. Il rapporto tra i sessi della prole veniva confrontato tra gruppi basati sull’età
della fattrice e dello stallone (da 3 a 25 anni). Nella prima fase dell’analisi, le fattrici e gli stalloni venivano
raggruppati in base all’età con intervalli di 5 anni. Nella seconda fase, i gruppi erano basati sulla differenza di età
dei genitori al concepimento. Nella terza fase, il gruppo di fattrici e stalloni con età simili della seconda fase veniva
suddiviso e si confrontavano i diversi sottogruppi di età dei genitori suddivisi in intervalli di 5 anni. Nella quarta
fase, si determinava il rapporto tra i sessi della prole in accordo all’età delle fattrici e degli stalloni al concepimento.
La seconda prova si basava sui dati di 253 cavalli di diverse razze di una stessa mandria nati con gestazione naturale
tra il 1989 e il 2010 e si confrontava la prole dei gruppi con età minore o maggiore a 15 anni. Si analizzavano
statisticamente i dati di entrambe le prove per il confronto del rapporto tra i sessi. Nella prima prova si usava il test
di Spearman per verificare le correlazioni tra età dei genitori e rapporto tra i sessi della prole. Nella prima prova, il
rapporto tra i sessi della prole si riduceva all’aumentare dell’età della fattrice o dello stallone e la riduzione era più
marcata per le fattrici che per gli stalloni. Nella seconda prova le fattrici di età maggiore di 15 anni partorivano più
puledre rispetto alle cavalle più giovani ma l’età dello stallone non aveva effetto sul sesso dei figli. La prima prova,
con un maggiore numero di cavalli, rivelava la modalità di distribuzione del rapporto tra i sessi dei figli in accordo
all’età dei genitori, mentre la seconda prova, con un numero più ristretto di cavalli, confermava l'influenza dell’età
della madre sul rapporto tra i sessi della prole. Gli autori concludono che l’età dei genitori influenza il rapporto tra i
sessi nel cavallo e che questo effetto è più forte per la cavalla che per lo stallone.
Ente Nazionale Previdenza Assistenza Veterinari
Da www.enpav.it
INDENNITÀ DI NON AUTOSUFFICIENZA: APPROVATO IL
REGOLAMENTO ENPAV
I Ministeri vigilanti hanno approvato, senza alcuna modifica, il nuovo Regolamento per la concessione
dell’indennità di non autosufficienza. L'Assemblea Nazionale dei Delegati Enpav l'aveva aveva deliberato lo scorso
novembre. I beneficiari del nuovo istituto sono i pensionati diretti ENPAV di inabilità/invalidità che si trovino in
stato di non autosufficienza, senza limiti reddituali, al pari dell’indennità di accompagnamento prevista dal sistema
previdenziale generale. L’indennità di non autosufficienza avrà carattere continuativo e sarà erogata mensilmente.
“L’introduzione del nuovo Regolamento è motivo di particolare soddisfazione per l’Ente – ha dichiarato il Presidente
Gianni Mancuso – in quanto si tratta di uno strumento innovativo, che, esattamente come i nuovi sussidi alla
genitorialità, entrati in vigore lo scorso anno, riesce ad essere aderente ai cambiamenti dei nostri tempi, andando
incontro ad esigenze dei nostri iscritti evidenziate dall’ampliamento dei parametri biometrici e dall’allungamento
dell’orizzonte di vita media". L'ENPAV conferma, così, la sua "attenzione verso le fasce più deboli dei suoi iscritti, tra
cui gli anziani e le madri, e viene loro incontro, contribuendo a sostenere il peso della loro condizione che
altrimenti, in quanto professionisti, dovrebbero sostenere interamente da soli.”
Nel darne notizia, l'ENPAV evidenzia che l’introduzione del nuovo istituto non altera la sostenibilità della gestione
nel lungo periodo, mantenendo i saldi previdenziali e di bilancio positivi fino al 2061. In questo modo la Cassa dei
professionisti, oltre a svolgere la loro primaria funzione previdenziale, provvede a fornire ai loro iscritti la copertura
di welfare di cui altrimenti sarebbero sprovvisti, essendo molte misure pubbliche riservate ai lavoratori dipendenti.
Entro il mese di ottobre sarà resa disponibile sul sito la modulistica per presentare la domanda e tutte le relative
istruzioni operative
DAL REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI INDENNITA’ DI NON AUTOSUFFICIENZA
Soggetti aventi diritto
Ai titolari di pensioni erogate dall’Enpav di inabilità o di invalidità, che si trovino in stato di non autosufficienza,
può essere corrisposta un’indennità mensile in aggiunta alla pensione diretta percepita, per il sostegno delle spese
connesse allo stato di non autosufficienza.
Ai fini del presente Regolamento, lo stato di non autosufficienza sussiste in presenza di almeno una delle seguenti
condizioni:
- impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore;
- necessità di assistenza continua per non essere in grado di compiere gli atti quotidiani della vita;
- cecità assoluta.
La condizione di non autosufficienza può sussistere alla data del pensionamento oppure verificarsi in un momento
successivo.
I richiedenti devono essere titolari di indennità di accompagnamento, istituita con leggi 28 marzo 1968, n. 406, e 11
febbraio 1980, n. 18, e successive modificazioni ed integrazioni.
L’indennità è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa anche non attinente alla professione veterinaria.
La disciplina del presente Regolamento trova applicazione anche per coloro che, al momento della sua entrata in
vigore, siano già titolari di pensione di inabilità o di invalidità.
Domanda
La prestazione viene erogata a seguito di presentazione dell’istanza dell’interessato e ha decorrenza dal primo
giorno del mese successivo a quello della richiesta. Qualora la domanda venga presentata contestualmente
all’istanza di pensione, l’indennità è riconosciuta dalla data del pensionamento.
Ai fini dell’accertamento del diritto alla prestazione, la condizione di non autosufficienza deve essere comprovata
attraverso la produzione della documentazione medica attestante il riconoscimento al richiedente dell’indennità di
accompagnamento. L’effettivo riconoscimento del diritto all’indennità di non autosufficienza, con deliberazione del
Comitato Esecutivo, è comunque subordinata alla verifica dei requisiti da parte dell’Ente.
Misura e durata della prestazione
L’importo dell’indennità ammonta a € 300,00 mensili, perequati a norma dell’art. 48 del Regolamento di Attuazione
allo Statuto dell’Enpav, e viene erogato in aggiunta alla pensione per 12 mesi. Non sono previsti limiti reddituali del
richiedente per l’accesso all’indennità.
L’importo mensile dell’indennità spetta in misura di € 500,00 mensili, perequati a norma dell’art. 48 del
Regolamento di Attuazione allo Statuto dell’Enpav, per i richiedenti in possesso di un reddito ISEE riferito al nucleo
familiare, relativo all’ultima annualità fiscalmente dichiarata, non superiore al limite di € 15.000,00, rivalutato
annualmente secondo l’indice Istat.
Il Consiglio di Amministrazione verificherà periodicamente l’adeguatezza di tale limite per eventualmente
modificarlo, in funzione delle risultanze dell’andamento di gestione e della garanzia della sostenibilità del sistema
previdenziale.
La durata della prestazione è subordinata alla permanenza delle condizioni previste per l’indennità di
accompagnamento, che può essere temporanea e soggetta a revisione. Pertanto la cessazione dell’indennità di
accompagnamento comporta il venir meno dell’indennità di non autosufficienza.
La prestazione non è reversibile ai superstiti.
Incompatibilità ed esclusioni
Il beneficio non spetta nei casi in cui il soggetto è permanentemente ricoverato in una struttura con costi
totalmente a carico della Pubblica Amministrazione, ivi inclusi gli Enti Locali.
I beneficiari sono tenuti a pena di decadenza a produrre all’Ente idonea dichiarazione di responsabilità di cui al
D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 attestante il mancato ricovero alle condizioni indicate al comma 1 del presente
articolo.
I veterinari a cui è stata concessa un’indennità di importo pari a € 500,00, sono tenuti a produrre annualmente
all’Enpav idonea documentazione attestante la permanenza dei requisiti reddituali di cui all’art. 3, comma 2, del
presente Regolamento.
INTEGRAZIONE CONTRIBUTIVA
Si rammenta che fino a quando non saranno decorsi 25 anni dall'entrata in vigore della Legge 136 del 12/04/1991
(Riforma dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i veterinari), tutti coloro che matureranno diritto a
pensione sono tenuti al versamento di una integrazione contributiva, diretta a creare una anzianità contributiva
convenzionale di 25 anni.
I 25 anni richiesti si compiranno al 31.12.2015*, pertanto l’integrazione contributiva non sarà più dovuta dal 1
gennaio 2016.
Chi presenta domanda di pensione durante questi mesi (fino a dicembre 2015), dovrà ancora pagare l’integrazione
contributiva; l’importo è determinato dalla differenza tra quanto versato secondo la previgente normativa e quanto
risulta da versare per tanti anni quanti ne siano necessari per integrare, sino al numero indicato nella tabella di cui
all’art. 21 comma 3 del Regolamento di attuazione allo Statuto dell’ENPAV, gli anni di contribuzione ex Lege
136/91.
Modalità di versamento dell'integrazione contributiva:
• con un unico versamento a totale saldo, prima della deliberazione della pensione
• con opzione di rateizzazione, in rate comprensive di interessi al tasso legale
L’integrazione contributiva rappresenta un onere deducibile.
* restano salvi i casi di coloro che presentano periodi di omessa contribuzione dal 1991 in poi
ALIMENTI
MINISTERO SALUTE: SEGNALAZIONI DI NON CONFORMITÀ
ALIMENTARI DA PARTE DEI CONSUMATORI
Da Il Veterinario d'Italia n. 169 del 1 ottobre 2015
Il meccanismo delle comunicazioni rapide, sempre più numerose negli ultimi anni, è uno strumento essenziale per
la valutazione di eventuali rischi e per la tutela del consumatore. Per fare una segnalazione o una lamentela su una
non conformità di rilevanza sanitaria in prodotti alimentari il consumatore deve preventivamente fare una
comunicazione all’ASL di appartenenza o, in via alternativa, ai Carabinieri per la tutela della salute NAS per le
successive verifiche del caso. Sul reperto alimentare consegnato dal consumatore le Autorità sanitarie potranno
effettuare ulteriori accertamenti necessari per individuare la causa e/o poter concludere con ragionevole certezza
che la non conformità rilevata sia o meno attribuibile al processo di produzione. Dal 2014 ad oggi, numerose sono
state le segnalazioni dei consumatori verificate dalle Autorità competenti locali, che hanno dato luogo a ben 184
notifiche. Tra queste segnalazioni definite come “lamentale dei consumatori” le più ricorrenti hanno riguardato:
presenza di corpi estranei, sostanze non autorizzate in integratori alimentari, con sostanze ad attività farmacologica
o presenza di alto dosaggio di vitamine liposolubili, caratteristiche organolettiche alterate, allergeni non dichiarati
in etichetta, parassiti o insetti, tossinfezioni da microrganismi patogeni. Dai questi dati risulta necessario porre la
massima attenzione anche alla sempre più diffusa vendita online di alimenti e/o integratori, poiché quest’ultimi
potrebbero contenere principi attivi non consentiti, o sostanze ad attività farmacologica, la cui presenza non è
riportata sulla confezione né sul sito Internet.
Attraverso il sistema di allerta rapido europeo RASFF è possibile notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti
per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto e quindi di adottare tempestivamente le
opportune misure di salvaguardia e comunicarle a tutti i membri del network. Istituito sotto forma di rete, i cui
punti di contatto sono la Commissione europea, gli Stati membri e l’EFSA, si attiva quando un prodotto che
presenta o può presentare un pericolo, ha raggiunto il mercato europeo.
PANGASIO SMERCIATO COME CERNIA? NON PIÙ, GRAZIE AL
FISH TRACK DELL’UNIVERSITÀ DI SIENA
Da ilsole24ore.com - 21.09.2015
Scambieremo ancora lucciole per lanterne, ma non confonderemo più la brotula o il pangasio del Mekong per la
cernia mediterranea, l’halibut dell’Atlantico per una sogliola, lo squalo per il pesce spada, il palombo per lo
spinarolo, la verdesca o lo smeriglio e altri pesci africani per un persico nostrano. L’Italia importa il 50% del pesce
consumato a livello nazionale: 900 specie ittiche provenienti da tutto il mondo. Nella catena produttiva si
inseriscono fino a 7 intermediari, rendendo più difficili i controlli e la tracciabilità su tutta la filiera. Questo intricato
sistema facilita le frodi, comprese quelle involontarie. Ma la biologia molecolare più avanzata smaschera le
contraffazioni legate alla sostituzione di specie ittiche più pregiate con altre di valore inferiore, un fenomeno
diffuso e in crescita. Fish Track, progetto di ricerca dell’Università di Siena (Dipartimento di Scienza della vita),
finanziato dalla Regione Toscana ed elaborato in collaborazione con l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del Cnr
di Firenze, specializzato nella provenienza geografica del pescato, non si sofferma solo sulle dichiarazioni false in
etichetta e le falsificazioni documentali nella catena produttiva, ma va all’origine del problema: con l’estrazione di
una minima quantità di Dna, le migliori e ombrine, le spigole, le orate, soprattutto quelle già pulite e sfilettate il cui
riconoscimento morfologico è più difficile (sono prive di testa, pelle e pinne), non potranno più essere scambiate
con specie somiglianti ma di minor pregio e valore economico.
Il problema è commerciale, ma anche di salute pubblica: le sostituzioni illecite possono determinare il consumo di
pesci pericolosi, la cui vendita è vietata in Europa. E’ accaduto che la rana pescatrice sia stata sostituita dal pesce
palla, potenzialmente letale. O il pesce spada con il Ruvettus Pretiosus: la sua commercializzazione è sottoposta a
particolare regolamentazione in Europa e in alcuni paesi asiatici, come si legge nel rapporto di Fish Lab
dell’Università di Pisa. Fino all’80% di merluzzo, salmone selvatico e dentice non risulta autentico. Alcuni esemplari
di merluzzo vengono scambiati con pesci d’acqua dolce. Anche i pregiatissimi e costosi bianchetti e rossetti sono
oggetto di frode: al loro posto pesce ghiaccio cinese.
Fish Track rappresenta, dunque, una soluzione al problema delle frodi: il 58% delle cernie analizzate è risultato un’
“imitazione”. Al loro posto si trova l’Acanthurus Chirurgus (il pesce chirurgo) o la primitiva Brotula. Gamberi e
gamberetti sgusciati sono difficili da classificare: il 50% però viene identificato dal Database di Fish Track come
falso. Le uniche specie per le quali le informazioni risultano affidabili sono il gamberetto boreale (Pandalus
borealis) e la mazzancolla tropicale (Litopenaeus vannamei).
«Il Dna, ovvero la molecola comune a tutti gli organismi viventi che racchiude le informazioni genetiche di ogni
individuo può essere utilizzato come un’impronta digitale che permette, nel prodotto finito, di risalire con certezza
assoluta alle materie prime utilizzate, certificando la presenza di una specie piuttosto che di un’altra», spiega
Giacomo Spinsanti dell’Università di Siena, responsabile del progetto. Questo sistema ha creato a livello
internazionale, attraverso l’istituzione di un consorzio inter-universitario, una banca dati online in cui ogni specie è
collegata a una sequenza immodificabile. E la ricerca continua: presto sarà possibile anche distinguere il pescato dal
pesce d’allevamento.
TROMBINA. EFSA: È SICURO L'ENZIMA RICAVATO DAL SANGUE
DI SUINI E BOVINI
Da AnmviOggi 30/09/15
E' il parere del gruppo EFSA sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti
tecnologici dell’EFSA (gruppo CEF). Gli esperti hanno infatti concluso che la trombina non pone problemi di
sicurezza sulla base del fatto che deriva da parti di animali che sono destinate al consumo umano, "purché si
produca in condizioni igieniche conformi alle norme UE". L’enzima trombina viene ricavato dal sangue di suini o
bovini ed è utilizzato nell'industria alimentare insieme al fibrinogeno, una proteina ottenuta ugualmente dal
sangue di tali animali, per legare assieme pezzi di carne o pesce. Per stimare l'esposizione alimentare alla trombina
gli esperti hanno utilizzato la banca dati particolareggiata dell’EFSA sui consumi alimentari in Europa. Sull'impiego
della trombina, cosiddetta "colla per carne", il Parlamento Europeo aveva adottato una risoluzione nel 2010. Il
parere pubblicato ora dall'EFSA scaturisce da una richiesta di parere scientifico avanzata dalla Commissione
Europea.
VARIE
STRESS E INFEZIONI MAMMARIE NEGLI OVIOVI-CAPRINI
da Georgofili Newsletter 23 settembre 2015
Le infezioni della ghiandola mammaria sono tra le principali cause di patologie negli allevamenti degli animali da
latte e sicuramente tra le patologie di maggior impatto economico. La mastite è connessa all’attivazione di uno stato
infiammatorio del sistema immunitario che in larga misura è conseguente alla penetrazione di microrganismi
patogeni, distinti in patogeni contagiosi (Staphylococcus aureus, Streptococcus agalatiae, Streptococcus bovis),
patogeni ambientali (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Strptococcus uberis, Staphylococcus chromogenes)
e stafilococci coagulasi negativi (CNS). La ghiandola mammaria è caratterizzata dalla presenza di una serie di
fattori anatomici, cellulari e solubili di difesa. L’attivazione del sistema immunitario della ghiandola mammaria in
risposta ad uno stimolo infiammatorio, determina anche variazioni nel numero e nel contenuto delle cellule
somatiche del latte (SC), rappresentate in larga parte da linfociti, macrofagi, neutrofili e cellule epiteliali. I
neutrofili, i macrofagi e i linfociti, in particolare, sono i responsabili dei meccanismi effettori. Esiste una stretta
connessione tra disagio grave, disturbo dell’omeostasi psico-fisica e possibile somatizzazione, con manifestazioni di
stati pre-patologici e patologie clinicamente conclamate. L'alterazione delle funzioni immunitarie va valutata in
relazione allo stressore ed al tipo di funzione considerata, in quanto talvolta si può avere incremento di alcune
funzioni immunitarie, anziché depressione, in risposta allo stressore. È ben noto che la secrezione del cortisolo
determina fenomeni di linfopenia e neutrofilia. Inoltre, un comprovato effetto del cortisolo è l’inibizione
dell’accumulo dei neutrofili nella sede di un trauma o di un’infezione. In particolar modo il cortisolo stimola la
liberazione di neutrofili immaturi dal midollo osseo, determinando un aumento totale del loro numero nel torrente
ematico, ma di fatto sembra che ne riduca l’attività fagocitaria e battericida, nonché la diapedesi dai vasi sanguigni.
L’effetto di tali azioni è quindi la riduzione della capacità di opporre una risposta locale efficace ad agenti irritanti o
anche microrganismi e di circoscrivere l’infezione. In definitiva il cortisolo riduce l’efficacia delle azioni di risposta
soprattutto dei neutrofili. Negli ovini in particolar modo, stressori di natura metabolica o ambientale sono
responsabili di effetti immunodepressivi a livello sistemico. Non sempre però la risposta immunologica sistemica
risulta essere connessa alla risposta immunologica locale della ghiandola mammaria. È pur vero che spesso
situazioni responsabili della riduzione del benessere nell’allevamento ovino sono altresì responsabili del
peggioramento igienico-sanitario della condizione stabulativa degli ovi-caprini e quindi di un aumento di possibili
fonti di contaminazione batterica della ghiandola mammaria.
La routine di mungitura rappresenta uno dei punti critici negli allevamenti ovini e caprini da latte. Il
peggioramento delle condizioni igieniche degli operatori di stalla, della macchina mungitrice, della sala di
mungitura rappresenta un importante fattore di contaminazione della ghiandola mammaria e del latte. In
particolare il non corretto funzionamento dell’impianto di mungitura, causato da un’adeguata installazione, scarsa
manutenzione e uso improprio possono indurre stress negli animali durante la mungitura aumentando il rischio di
contrarre patologie a carico della ghiandola mammaria. Da quanto riportato sembrerebbe quindi che tutte le volte
in cui, a causa delle condizioni fisiologiche o ambientali, si assiste ad una riduzione del livello di benessere degli
ovini, si registra uno stato di immunodepressione sistemico in termini di risposta umorale e cellulo-mediata; lo
stato immunologico della ghiandola mammaria, almeno per quanto attiene alla definizione del contenuto in cellule
somatiche, sembra però reagire con ampi margini di indipendenza dalla risposta immunologica sistemica, e spesso
in maniera antitetica. Concludendo, lo stress, a prescindere dalla sua origine, attiva il sistema nervoso centrale e
l’HPA che, con la mediazione di una complessa compagine di mediatori chimici e di ormoni, possono produrre due
distinti effetti dose-dependent sul sistema immunitario: la sindrome immunodepressiva e l’infiammazione sterile.
Entrambi gli esiti costringono l’animale a un “dispendioso” recupero dell’omeostasi che mina l’efficienza biologica
e/o ne compromette più o meno gravemente lo stato di salute. Soprattutto la sindrome immuno-soppressiva appare
insidiosa, specialmente nei casi, non infrequenti, di precarie condizioni igieniche in allevamento. La tutela del
benessere in allevamento si conferma in definitiva uno degli strumenti più efficaci per assicurare condizioni di vita
e di salute soddisfacenti agli animali e per garantire un reddito soddisfacente all’allevatore.
SALUTE DELLE API: RAPPORTO ANSES SUI FATTORI DI STRESS
Da Newsletter IZSVe 06/10/15
L’agenzia per la sicurezza alimentare francese ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de
l’environnement et du travail) ha pubblicato i risultati di un’indagine sui fattori di stress in colonie di api derivanti
dall’utilizzo di pesticidi e di altri agenti infettivi. La ricerca si è svolta tra febbraio 2013 e luglio 2015 con la
partecipazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Il responsabile del Centro di referenza
nazionale per l’apicolturaha dato un importante contributo per la parte del documento che riguarda i residui dei
farmaci veterinari e la tossicità per le api dei principi attivi usati nel controllo della Varroa. Ha inoltre seguito i
programmi di monitoraggio dello stato di salute delle api e la legislazione sanitaria apistica comunitaria e
internazionale. La co-esposizione delle api a molti fattori di stress è una realtà innegabile. La gestione del rischio
sanitario, chimico, biologico, deve tenere conto di questa situazione: il rapporto pubblicato mostra infatti come i
meccanismi di comparsa delle alterazioni siano complessi ed interdipendenti. Di fronte alla constatazione della
molteplicità e dell’entità dell’esposizione a sostanze chimiche usate per la protezione delle piante e per gli animali
d’allevamento, è indispensabile lavorare in tutti i modi possibili per una riduzione complessiva dell’esposizione
stessa. Si tratta di ridurre i trattamenti, o almeno i loro effetti negativi, in particolare l’insorgenza di resistenze e la
presenza di residui. Serve un approccio diverso che riesca innanzitutto a integrare gli interventi in agricoltura e gli
interventi in zootecnia seguendo una prospettiva ecologica, che utilizzi i trattamenti chimici in modo consapevole.
Per quanto riguarda più direttamente la salute delle api, gli esperti incoraggiano il dialogo tra le ricerche in altre
filiere animali e le ricerche in apicoltura, tenendo conto delle sue caratteristiche specifiche, in particolare il suo
forte legame con il territorio.
VETERINARIA INTERNAZIONALE: NOTIZIARIO EPIDEMIOLOGICO
AGOSTO 2015
da Settimanale della Veterinaria Preventiva nr. 32/27.09.15
Pubblicato il n. 8 del Notiziario sulla situazione epidemiologica internazionale delle malattie infettive degli animali
relativo al mese di agosto 2015. Il documento contiene un elenco dei focolai delle malattie infettive degli animali
notificate in Europa e notizie di epidemiologia internazionale di particolare interesse. Il numero di agosto fornisce
aggiornamenti particolarmente numerosi in tema di afta epizootica (provenienti da Angola, Botswana, Mongolia,
Namibia e Zimbabwe), peste suina africana ed influenza aviaria. Di significativo rilievo risultano le informazioni
provenienti da Estonia ed Ucraina sulla comparsa di alcuni focolai di peste suina africana in allevamenti industriali:
negli altri Stati membri interessati, il virus continua ad essere isolato in cinghiali. Interessanti sono anche gli
aggiornamenti in tema di influenza aviaria ad alta patogenicità: la situazione in Canada e nel Regno Unito sembra
essere sotto controllo. Le Autorità statunitensi hanno chiuso gli eventi legati alla comparsa del sierotipo H8N8 e
segnalano un deciso miglioramento della situazione conseguente alla comparsa del sierotipo H5N2. Altrettanto
interessante è la prima segnalazione della Lumpy skin disease in Grecia. Le Autorità bulgare hanno isolato la
Brucellosi melitensis a distanza di 6 anni dall’ultimo focolaio. La Slovenia ha notificato la presenza di Carbonchio
ematico, l'ultima segnalazione risale al 2008.
www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_3900_listaFile_itemName_7_file.pdf
CONVENZIONE ONAOSIONAOSI-MPS
Da Newsletter ONAOSI del 05/10/2015
E´ stata sottoscritta una convenzione tra la Fondazione ONAOSI (Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei
Sanitari Italiani) e Monte dei Paschi di Siena riservata ai Sanitari Contribuenti ed Assistiti. La nuova convenzione
ONAOSI MPS presenta notevoli vantaggi con validità fino al 31/12/2015 tra cui prestiti chirografari (senza ipoteca)
sino a 35.000 euro per esigenze private con tasso agevolato (dal 4% al 5% maggiorato di euribor 6 mesi: attualmente
il tasso richiesto sarebbe compreso tra il 4.03% e il 5.03% a seconda del profilo del cliente ) e di ulteriori 75.000 euro
per esigenze professionali (compreso il ripristino liquidità) con tasso dal 4,5% al 5,5% + euribor 6 mesi (attualmente
il tasso richiesto sarebbe compreso tra il 4.53% e il 5.53% a seconda del profilo del cliente). Sono inoltre disponibili
agevolazioni su mutui ipotecari e conti correnti. Gli interessati, se non già in possesso di un conto attivo presso
Montepaschi, dovranno accendere un c/corrente indicando il seguente CODICE CONVENZIONE: C3191. Per
ulteriori informazioni è possibile contattare l'Ufficio Relazioni con il Pubblico della Fondazione ONAOSI allo
075/5869258.
N.B.: L’Ordine declina ogni responsabilità sulla precisione delle informazioni contenute in questo servizio di rassegna
stampa, messo a disposizione dei propri iscritti. Inoltre si evidenzia che le notizie che compongono le News sono per ovvi
motivi sintetiche; per approfondimenti si rimanda alle fonti degli articoli.
Mantova, 6 ottobre 2015
Prot.: 597/15