Centri di delivery per i servizi a larga banda

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Centri di delivery per i servizi a larga banda
OSSERVATORIO
Centri di Delivery per
per i servizi a larga banda:
organizzazione e attività
CARLO FILANGIERI
CARLO MASTANDREA
ANTONIO NUZZO
FILIPPO PICCIRILLO
FRANCESCO TAORMINA
GIOVANNI TORRE
Nell’ultimo biennio la domanda di servizi a larga banda ha avuto in tutto il
mondo un fortissimo impulso, divenendo una crescente fonte di ricavi per
gli operatori di rete fissa. Al fine di favorire lo sviluppo della domanda, il
ventaglio dell’offerta si è gradualmente ampliato in modo da coprire tutte
le potenziali fasce di clientela, partendo dall’offerta senza canone per il
mercato residenziale (Alice Free), fino ad arrivare alle offerte professionali
per le aziende (Hyperway) con accessi sia in rame che su fibra ottica.
Per gestire al meglio l’erogazione di tali offerte, Telecom Italia ha costituito un’organizzazione ad hoc a supporto del processo di delivery, strutturata su due livelli in funzione della complessità dei servizi da trattare; grazie a tale impostazione e all’elevato grado di automazione della piattaforma dei sistemi, si sono potuti sostenere volumi di 140.000 ordini a settimana tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004. Nell’articolo vengono descritti il processo e l’organizzazione del delivery broadband con un focus particolare sull’attività dei “Centri di Delivery”.
1. Introduzione
Fin dalla nascita, nell’ormai “lontano” anno
2000, si intuì l’importanza che i servizi broadband
avrebbero avuto per gli Operatori di rete fissa nell’incremento dei ricavi per servizi di accesso ad
Inter net ed a valore aggiunto (VAS) quali
audio/video streaming e videotelefonia.
La prospettiva di dover “cablare” in pochi anni
milioni di clienti, unitamente all’esigenza di mantenere un forte controllo dei costi operativi, rese prioritario l’obiettivo di efficienza nell’impostazione del
processo e dell’organizzazione a supporto del delivery dei servizi broadband.
Non fu comunque trascurata la necessità di
governare con molta attenzione la migrazione delle
reti dedicate dei maggiori clienti, dalle tecnologie
tradizionali (circuiti diretti, X.25) alle nuove e meno
costose tecnologie a larga banda (ATM, Frame
Relay e IP/MPLS).
In definitiva la filosofia seguita fu quella di:
• automatizzare al massimo il trattamento dell’ordine nelle varie fasi del processo di delivery;
• spingere all’efficienza le attività dei tecnici
interni ed esterni;
• gestire, tramite “Nuclei territoriali” con organico
contenuto, gli scarti (realizzazioni non andate a
buon fine) provenienti dalle fasi di processamento automatico degli ordini e le interazioni
con il cliente (appuntamenti);
• costituire dei “Centri di Delivery” a livello nazionale nei quali collaudare i processi ed i sistemi
di delivery dei nuovi servizi fino alla completa
messa a punto, nonché svolgere tutte le attività
non standard quali il supporto alla vendita e la
personalizzazione delle soluzioni più complesse
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
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FILANGIERI › MASTANDREA › NUZZO › PICCIRILLO › TAORMINA › TORRE • Centri di Delivery per i servizi a larga banda: organizzazione e attività
per la clientela Business/Executive e Wholesale.
I n ta l e c o n te sto, l’ utilizzo de i “ Ce n tri di
Delivery”, come “braccio” operativo e supporto
specialistico, nell’ambito della funzione centrale di
Delivery, si è rivelato determinante negli ultimi anni
per portare avanti alcuni progetti di rilevanza nazionale, quali l’interconnessione a larga banda di tutte
le scuole italiane (progetto MIUR del 2003) e l’upgrade di banda (da 256 Kbit/s a 640 Kbit/s in
downstream e da 128 Kbit/s a 256 Kbit/s in
upstream) effettuato a tappeto su tutti i clienti
ADSL all’inizio del 2004. Fondamentale è inoltre il
contributo fornito dai “Centri di Delivery” per il
rispetto del time to market nel rilascio dei nuovi
servizi.
Nelle pagine che seguono vengono illustrati il
processo e l’organizzazione del delivery, con particolare riferimento all’attività dei “Centri di
Delivery”.
sul nodo di accesso, del PVC ATM, della porta
del BRAS e degli indirizzi IP;
• CPC: per la configurazione della porta xDSL sul
nodo di accesso, del PVC ATM e della porta del
BRAS.
Per una descrizione dettagliata di tali elementi e
di tutti i sistemi correlati si veda il riquadro “La
piattaforma di delivery”.
Il processo di fornitura di un servizio a larga
banda può essere schematizzato in cinque macrofasi, ottenute dalla scomposizione dell’ordine commerciale in altrettanti ordini tecnici:
1) analisi dell’ordine, verifica di copertura del servizio e fattibilità tecnica;
2) progettazione, ossia assegnazione al servizio
delle risorse di rete fisiche e logiche;
3) configurazione del servizio sulla rete;
4) attività nella centrale di attestazione del cliente;
5) installazione/consegna del prodotto (modem o
router) presso il cliente.
2. Il processo di fornitura dei servizi broadband
Analisi dell’ordine
La verifica di vendibilità consiste nell’accertarsi
che l’area di centrale del cliente sia coperta dal
L’infrastruttura di rete per l’erogazione dei servizi broadband presenta
un’architettura composta da
più segmenti (figura 1), su
OLO/ISP
ognuno dei quali, in fase di
V35/Eth/USB
provisioning, devono essere
Rete IP
assegnate, correlate e confiSede Cliente
gurate le risorse per il
Rete
VPN/MPLS
ATM/SDH
cliente quali:
Modem
• coppia in rame della rete
ADSL/SHDSL
di distribuzione, dalla
Accesso
ADSL/SHDSL
centrale Telecom Italia
alla sede del cliente;
Area di centrale
Area di centrale
E1
• porta ADSL/SHDSL sul
SHDSL
Modem
nodo di accesso;
HDSL/SHDSL
• circuito
ATM
PVC
apparato
(Per manent
Virtual
RAF
ADM
Accesso
Circuit) dalla porta del
Sede Cliente
HDSL
nodo di accesso al PoP
SDH
DCE V35
ADM
Modem
(Point of Presence) di terADSL/SHDSL
Modem
minazione;
HDSL/SHDSL
• Porta del BRAS (Broad
Area di centrale
Band Remote Access
Accesso
Sede Cliente
Server) nel PoP di termiHDSL/SHDSL
remoto
nazione ed eventuali indiDCE V35
rizzi IP per il cliente.
Modem
DSLAM
HDSL/SHDSL
L’assegnazione, correlazione e configurazione di
ADM = Add-Drop Multiplexer
ATM = Asynchronous Transfer Mode
tutti questi segmenti di rete
Router
DCE = Data Communications Equipment
viene realizzata tramite un
DSLAM = Digital Subscriber Line Access Multiplexer
HDSL = High bit-rate Digital Subscriber Line
complesso sistema di deliIP = Internet Protocol
Nodo ATM
ISP = Internet Service Provider
very che realizza i vari serMPLS = Multi Protocol Label Switching
vizi sulla piattaforma di rete.
OLO = Other Licenced Operator
RAF = Remotizzatore Accesso Frame relay
Gli elementi principali di tale
RAF
SDH = Synchronous Digital Hierarchy
piattaforma di delivery sono:
SHDSL = Symmetric High bit rate Digital Subscriber Line
VPN = Virtual Private Network
• Designer: per l’assegnaUSB = Universal Serial Bus
zione della coppia in
rame dalla sede cliente
alla centrale;
• UNICA-D: per l’assegna- FIGURA 1› Architettura di rete per l’erogazione dei servizi broadband.
zione della porta xDSL
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FILANGIERI › MASTANDREA › NUZZO › PICCIRILLO › TAORMINA › TORRE • Centri di Delivery per i servizi a larga banda: organizzazione e attività
LA PIATTAFORMA
DI DELIVERY
PIATTAFORMA COMMERCIALE CRM
Bus TIBCO
La piattaforma per l’erogazione dei
servizi broadband è composta
essenzialmente da quattro blocchi
logici (figura A) che cooperano sia
nella gestione delle attività svolte
dalle Risorse interne ed esterne di
Telecom Italia che nel coordinamento degli interventi sulle relative
risorse impiantistiche. Tali blocchi
logici comprendono:
• la Piattaforma CRM (Customer
Relationship Management);
• la Nuova Piattaforma di
Gestione;
• i Sistemi di gestione delle attività
e della forza lavoro;
• i Sistemi dedicati all’erogazione
dei servizi a valore aggiunto.
La Piattaforma CRM è il sistema in
cui le strutture di Vendita e di
Customer Care inseriscono gli ordini
commerciali secondo la richiesta di
servizio del cliente.
La Nuova Piattaforma di Gestione,
“snodo” infrastrutturale di gestione
delle attività del processo di service
delivery, impiega le seguenti componenti [1]:
- OM (Order Manager), preposto
all’analisi e alla suddivisione dell’ordine commerciale nelle componenti
tecniche necessarie alla “costruzione” del servizio richiesto dal
cliente;
- SAV (Sistema Analisi Vendibilità), per
la verifica della fattibilità e della vendibilità dei servizi in tecnologia xDSL;
- Designer, quale strumento a supporto delle attività (assegnazione
delle risorse sulla rete di accesso,
scelta tecnologia, scelta dell’impresa
o del personale Telecom Italia per l’installazione) in carico alle strutture di
governo del processo di delivery;
- UNICA-D (Unique Network Inventory
Co-operating Automatisms - Dati), è il
data base della rete dati ed il motore
di progettazione delle risorse [2];
- UNICA-T (Trasporto), è il data base
della rete di Trasporto ed il motore di
progettazione delle risorse [2];
- CSI (Customer Service Inventory), è
il data base della consistenza di servizi e prodotti in carico al cliente che
viene aggiornato in incremento o
NPG
Order
Manager
SAV
PROVAS
SC
Designer
CSI
Sistemi dedicati
all'erogazione dei
servizi a valore
aggiunto
ISP
Bus TIBCO
UNICA
Dati
UNICA
Trasporto
CPC
WRAP
WFM
Gestione
attività
e forza
lavoro
RPA
DAI
FAS
IP Dial up
NAS
Risorse
impiantistiche
AWS
CPC
CRM
CSI
DAI
DSLAM
FAS
ISP
MOI
MOS
NAS
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
NM
AWS, SOA
SDH
MOI
MOS
Risorse
interne e
esterne
DSLAM
NM
ADSL Work Station
NPG
Cisco Provisioning Center
Customer Relationship Management PROVAS
RPA
Customer Service Inventory
SAV
Delivery Assistenza Imprese
Digital Subscriber Line Access Multiplexer SC
SDH
Field Access System
SOA
Internet Service Provider
WFM
Mano d'Opera dell'Impresa
WRAP
Mano d'Opera della Società
Network Access Server
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
Network Manager
Nuova Piattaforma di Gestione
PROvisioning VAS
Rilevazione Presenze Attività
Sistema Analisi Vendibilità
Service Control
Synchronous Digital Hierarchy
Service On Access
Work Force Management
Work Request Automatism Producer
FIGURA A› Schema della piattaforma di delivery.
decremento a seguito dell’esecuzione
degli ordini di delivery;
- CPC (Cisco Provisioning Center), è il
sistema che automatizza la configurazione degli apparati della rete di
accesso (MUX-ADSL, nodi ATM, nodi
IP, NAS) necessari all’attivazione del
servizio;
- BUS TIBCO, è l’infrastruttura di
comunicazione tra i diversi sistemi
della Piattaforma.
I Sistemi di gestione delle attività e
della forza lavoro presiedono alla
gestione delle attività che richiedono
l’intervento impiantistico da parte del
personale tecnico sociale o dell’impresa esterna, attraverso gli strumenti:
- WRAP (Work Request Automatism
Producer), per la generazione e l’organizzazione degli ordini di lavoro (Work
Request) ai tecnici Telecom Italia;
- WFM (Work Force Management), per
l’ottimizzazione dell’assegnazione
degli ordini di lavoro, ricevuti da
WRAP, ai tecnici Telecom Italia;
- FAS (Field Access System), di supporto all’operatore per il dispacciamento dell’attività ai tecnici Telecom
Italia;
- RPA (Rilevazione Presenza Attività),
portale di accesso Web per la consuntivazione dell’attività ai tecnici
Telecom Italia;
- DAI (Delivery Assistenza Impresa),
portale per l’assegnazione e la consuntivazione degli ordini alle imprese
esterne.
I Sistemi dedicati all’erogazione dei
servizi a valore aggiunto:
- PROVAS (PROvisioning VAS), per l’erogazione dei servizi a valore
aggiunto per gli accessi di TD
Innovativa;
- ISP (Internet Service Provisioning),
per l’erogazione dei servizi a valore
aggiunto per gli accessi ADSL
SMART;
- SC (Service Control): per l’abilitazione ed il controllo della navigazione
in Internet dei clienti Alice e SMART.
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FILANGIERI › MASTANDREA › NUZZO › PICCIRILLO › TAORMINA › TORRE • Centri di Delivery per i servizi a larga banda: organizzazione e attività
servizio ADSL/SDSL, mentre la fattibilità tecnica si
assicura che la coppia di distribuzione del cliente
sia adeguata per il servizio, ossia che il percorso di
rame tra la centrale ed il cliente non contenga elementi attivi quali armadi elettronici o multiplex
d’abbonato. Viene inoltre controllata - utilizzando
le informazioni presenti nella banca dati della rete
di accesso - la lunghezza del doppino per valutarne la capacità nel caso di richiesta di ADSL a
velocità superiori a 640kbit/s. Un ulteriore perfezionamento del controllo di banda è la imminente
integrazione nel sistema di delivery delle misure di
capacità eseguite su tutti i clienti in possesso di
ADSL, tramite l’applicativo CANTO sviluppato da
Telecom Italia Lab.
Progettazione
La progettazione è la fase in cui vengono individuate ed assegnate al servizio le risorse di rete:
porte di accesso alla rete dati, banda, nodo di terminazione, eventuali indirizzi IP da for nire al
cliente. Tale passo richiede una complessa modellizzazione di ogni servizio in rete in modo che la
scelta delle risorse avvenga coerentemente con le
regole definite per garantire le caratteristiche e la
qualità del servizio stesso (il servizio Alice ad
esempio è instradato su risorse distinte se è richiesto il “bundle” con l’offerta video o voce). In particolare la scelta del nodo di terminazione tiene
conto dell’area geografica di appartenenza e, nel
caso di offerta Wholesale, dell’Operatore richiedente. Nei casi più complessi, come i collegamenti
di backup richiesti da alcuni clienti Executive, il
sistema alloca risorse diversificate dalle risorse utilizzate per il collegamento primario, secondo i criteri di disponibilità definiti dal Planning di Rete.
Da parte dei nuclei di delivery territoriale viene
effettuato il reintegro continuo delle risorse logiche
in rete (VP) per garantire il corretto instradamento
di ogni servizio.
Configurazione
La fase di configurazione del servizio richiede
tipicamente l’interazione con almeno tre segmenti
di rete di diversa tecnologia (figura 1) ed avviene a
partire dai dati forniti dalla progettazione.
Con l’introduzione della nuova piattaforma di
delivery (riquadro “La piattaforma di delivery”), le
fasi di progettazione e configurazione sono state
completamente automatizzate per i servizi della
clientela residenziale (Alice ADSL), Small Medium
Business (Smart) e per gli Operatori (Wholesale),
modellizzando in modo accurato le varie tipologie
di servizio; l’analisi e la gestione degli eventuali
scarti (errori di configurazione, problematiche di
rete o errori in banca dati) nonché le variazioni
eventualmente richieste dal cliente su servizi già
attivi (per esempio, variazione velocità) sono state
affidate ai “Nuclei territoriali” di delivery.
Grazie a tale automatizzazione di processo è
stato possibile far fronte al forte incremento di
volumi che si è registrato a partire dalla fine del
2003 (figura 2).
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Per i servizi più complessi quali la Trasmissione
Dati Innovativa (collegamenti a larga banda per le
aziende, con accesso in rame o fibra ottica) la progettazione e configurazione della connettività viene
effettuata automaticamente sulla piattaforma di
delivery (collegamento ATM/FR dal cliente al PoP
IP e configurazione di base del livello IP), mentre la
personalizzazione del servizio - ove richiesta dal
cliente - è affidata ai “Centri di delivery”.
Attività in centrale
L’attività in centrale consiste nell’esecuzione
della permuta dalla linea di distribuzione del cliente
(doppino) alla porta del nodo di accesso (DSLAM);
tale attività viene assegnata al tecnico automaticamente tramite il sistema WFM (Work Force
Management). Alla fine del 2003 tale passo è stato
reso particolarmente efficiente introducendo due
nuove funzioni definite “grouping” in base alle quali
gli ordini di permuta in una stessa centrale vengono accorpati ed assegnati ad un unico tecnico
all’inizio della giornata e gli ordini di rimozione
della permuta, per cessazione del servizio, vengono eseguiti dal tecnico soltanto in caso di
necessità di riutilizzo della porta del nodo di
accesso (DSLAM) per una nuova attivazione.
Per ridurre ulteriormente gli oneri operativi
nonostante la forte crescita della clientela broadband, nel 2004 il processo di delivery è stato modificato in modo tale che - a fronte di ogni richiesta
di cessazione - la permuta non venga rimossa in
modo da essere successivamente riutilizzata per
una nuova attivazione ADSL sulla medesima linea
di distribuzione; i risultati riscontrati nei primi quattro mesi di utilizzo del nuovo meccanismo hanno
evidenziato interessanti ritorni (circa 50.000 attivazioni effettuate senza intervento del tecnico in centrale).
Installazione/consegna del prodotto
L’attività presso la sede del cliente, sia essa la
semplice consegna tramite vettore postale del kit
Alice, contenente il modem ed i filtri ADSL, che l’installazione e configurazione di un router multi-servizio da parte di un tecnico specializzato, vengono
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
0
2001
2002
FIGURA 2› Accessi broadband per anno.
2003
2004
(1H)
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dispacciate sul portale fornitori denominato DAI
(Delivery Assistenza Imprese) a cui sono connesse
tutte le Imprese abilitate alla fornitura di servizi
presso il cliente; il portale DAI è stato introdotto nel
2001 per il delivery dei servizi broadband e, negli
anni successivi, il suo impiego è stato esteso agli
ordini di installazione degli impianti di fonia ed alla
manutenzione correttiva (assistenza tecnica).
Il dispacciamento dell’ordine avviene in automatico per le attività di tipo standard ed a maggiori
volumi (consegna kit autoinstallante Alice, installazione modem/router per offerte Alice e Smart)
mentre è sottoposta a valutazione ed eventuale
integrazione dell’operatore per i servizi più complessi quali la Trasmissione Dati Innovativa,
potendo essere l’attività affidata a fornitori distinti
(per esempio, la realizzazione della linea a cura
dell’impresa di rete o dei tecnici Telecom Italia e
l’installazione del servizio di firewall o la fornitura
del server di accesso alla ditta specializzata in
sicurezza). Nel 2001 il contratto con le imprese
esterne fu rivisto con lo scopo di incrementare
l’efficienza generale e la qualità erogata, eliminando la remunerazione degli interventi a vuoto e
riconoscendo il compenso esclusivamente per l’attivazione del cliente finale.
A partire dallo stesso periodo Telecom Italia ha
intrapreso una forte politica di internalizzazione
sulle attività a maggiore valore aggiunto (installazione e configurazione del servizio presso il cliente
finale), effettuando la riconversione e la certificazione di oltre 1.500 propri tecnici sulle nuove tecnologie (progetto Sistema di Assistenza Totale).
Progressivamente, nell’ambito del processo,
sono stati introdotti il tracking completo dell’ordine
a favore del personale del Customer Care e l’invio
di SMS al cliente per notificare alcune fasi dell’ordine, quali l’attivazione della linea o la possibilità di
ritirare il kit Alice presso l’ufficio postale di zona.
Grazie all’elevata automatizzazione del processo di delivery è stato possibile garantire, tra la
fine del 2003 ed il primo trimestre del 2004, il trattamento di oltre 80.000 ordini medi a settimana
con punte di 140.000, disponendo di un numero di
addetti alla gestione degli scarti di progettazione e
configurazione inferiore alle 100 unità.
Per maggiori dettagli sul processo di delivery si
veda il riquadro “Il processo di delivery di un collegamento broadband simmetrico” contenente la
descrizione del processo di fornitura di un collegamento con accesso simmetrico a 2 Mbit/s.
3. I Centri di Delivery per i servizi Broadband
L’organizzazione operativa per il delivery dei servizi a larga banda è strutturata su due livelli, uno
territoriale che cura le attività on field (installazioni,
realizzazioni) e la gestione degli scarti prodotti dalla
fase di trattamento dell’ordine da parte della piattaforma di delivery, ed un livello centrale costituito
dai “Centri di Delivery” che si configurano come
nuclei specializzati dedicati alle seguenti attività:
• garantire l’avvio dei nuovi servizi in attesa del
consolidamento ed automatizzazione dei processi sulla piattaforma di delivery;
• fornire il supporto specialistico alle funzioni di
vendita nell’offerta e successiva implementazione di soluzioni complesse e personalizzate
per la clientela Business, Executive e
Wholesale;
• monitorare alcuni importanti indicatori di processo ed effettuare il controllo dei lavori su progetti di rilevanza nazionale;
• garantire l’assistenza specialistica ai nuclei territoriali.
Tale organizzazione si è rivelata particolarmente efficace nell’ultimo periodo consentendo, da
un lato, di trattare un numero elevatissimo di ordini
per i segmenti di mercato mass market e microbusiness e, dall’altro, di sostenere in parallelo alcuni
progetti di rilevanza nazionale, quale l’interconnessione a larga banda di tutte le scuole italiane
(Progetto MIUR, 2003) o l’upgrade di banda effettuato su tutti i clienti ADSL all’inizio del 2004.
I “Centri di Delivery” sono articolati, in funzione
della clientela gestita, in:
• Supporto Specialistico Executive;
• Supporto Specialistico Business;
• Supporto Specialistico Wholesale.
3.1. Supporto Specialistico Executive
Il nucleo di Supporto Specialistico Executive,
localizzato a Roma, ha l’obiettivo di presidiare il
processo di erogazione dei servizi dati a maggiore
complessità nei confronti della clientela Executive
e della fascia più alta della clientela Business.
Il Supporto Specialistico Executive collabora
con altre funzioni della struttura organizzativa della
Rete ed in particolare con:
• Network Services, per le attività di adeguamento ed ampliamento delle risorse di rete (ad
esempio, la banda tra i PoP);
• Sistemi di gestione, per la definizione dei requisiti gestionali ed i collaudi di nuove prestazioni;
• Service Enterprise Operation, per la realizzazione di reti in outsourcing;
• Customer Service Area (organizzazioni operative distribuite sul territorio), a cui fornisce il
supporto specialistico per le attività di delivery.
La crescente complessità ed articolazione dei
servizi per la clientela executive, ha reso necessario integrare le competenze e le attività del
nucleo rendendolo un punto di riferimento per le
f u n z i o n i d i Ve n d i t a e d i P ro g e t t a z i o n e n e l l a
ricerca di soluzioni personalizzate per le esigenze
del cliente.
Il contributo del nucleo Supporto Specialistico
Executive è stato determinante nel 2003 per la
messa a punto e per la diffusione in campo della
gestione integrata dei servizi IP sulla piattaforma
di delivery. Tale operazione ha consentito l’ottimizzazione delle attività, una completa autonomia del
territorio su alcuni servizi (ad esempio,
Interbusiness, Security e Datawan) e l’internalizzazione per circa 2 milioni di euro di tutte le attività
precedentemente svolte dai supporti esterni.
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IL PROCESSO DI
DELIVERY DI UN
COLLEGAMENTO
BROADBAND SIMMETRICO
I circuiti d’accesso simmetrici a due
Mbit/s possono essere realizzati tramite apparati trasmissivi che utilizzano
la tecnologia HDSL (su due coppie
simmetriche) o SHDSL (su una coppia
simmetrica). Tali collegamenti vengono
realizzati con l’impiego della tecnologia SHDSL integrata nei DSLAM
oppure con tecnologia SHDSL o HDSL
su apparati trasmissivi stand alone.
Allo scopo di utilizzare accessi di tipo
SHDSL su DSLAM, anche quando tale
tecnologia non è disponibile presso la
centrale urbana d’appartenenza del
cliente, vengono utilizzati dei prolungamenti a 2 Mbit/s su rete SDH da
tale centrale fino ad un PoP nel quale
un apparato svolge la funzione di
adattamento fra la porta SHDSL del
DSLAM e la porta a 2 Mbit/s E1
(G.703/G.704) della rete SDH (figura 1).
Tale apparato RAF (Remotizzatore
Accesso Frame Relay) realizza due
tipi di servizio:
• adattamento tra uno o più flussi
Frame Relay canalizzati sull'interfaccia E1 ed un numero di canali
virtuali ATM su porta SHDSL;
• rilancio di celle ATM tra cammini
virtuali (Virtual Path, VP) ATM
costituiti sulla porta E1 e sulla
porta SHDSL.
In sintesi esistono quattro tipi di processi di delivery per la fornitura di un
accesso simmetrico a 2 Mbit/s assolutamente equivalenti, a livello di servizio, per il cliente. I quattro processi
sono così definiti:
• HDSL: accessi punto punto su
apparati trasmissivi HDSL o
SHSDL stand alone;
• SHDSL: accessi SHDSL su DSLAM
locale o remotato su SDH;
• SSHDSL: accessi SHDSL punto
punto causa eccessiva lunghezza
della linea;
• HSHDSL: accessi SHDSL punto
punto e prolungamento SDH al
PoP causa assenza di centrale
con DSLAM.
La tipologia d'accesso HSHDSL si
verifica quando la centrale urbana del
cliente non è coincidente con la centrale del DSLAM con SHDSL, per cui
necessita l’impiego di risorse trasmis-
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sive SDH. La tipologia d'accesso
SSHDSL si verifica quando la centrale
del DSLAM è coincidente con la centrale urbana d'appartenenza del
Cliente, ma l’eccessiva lunghezza
della linea d’abbonato non consente
di realizzare un collegamento SHDSL
su DSLAM.
Il processo di delivery degli accessi a
2 Mbit/s simmetrici prevede una prima
verifica di compatibilità commerciale in cui viene verificato se l’area di centrale ove ricade il cliente è coperta dal
servizio broadband - ed una successiva analisi di fattibilità tecnica.
Analisi di fattibilità tecnica SHDSL su
DSLAM
Sul sistema OM (Order Manager) è
riportata la lista delle offerte commerciali compatibili con la tecnologia
SHDSL su DSLAM (standard o remotato su SDH). Il sistema OM, ricevute
le richieste commerciali, verifica il tipo
d’accesso e, nel caso di accessi in
tecnologia FR, il tipo di interfaccia
richiesto dal cliente (G.703, V.35). In
base a tali controlli abilita o meno le
possibili scelte. Ad esempio, nel caso
di richiesta con interfaccia G.703 o
diversa da V.35 pone l’ordine in fattibilità SHDSL su DSLAM remotato su
SDH. L’operatore, nel caso in cui su
OM sia abilitata la scelta SHDSL e
valorizzato il campo relativo alla centrale sede di DSLAM SHDSL invia, tramite OM l’ordinativo al sistema
Designer per la fattibilità SHDSL, l’inserimento del percorso di rete (coppie
rete di distribuzione) e la scelta dell’impresa; in tale ambito l’operatore
verifica che la distanza tra la centrale
d'attestazione del cliente e la sede
cliente sia tale da permettere l’accesso in tecnologia SHDSL su DSLAM.
Nel caso in cui le analisi di fattibilità
diano esito positivo, pone la pratica in
“OK Fattibilità” e completa i dati relativi al percorso di rete da utilizzare.
Analisi di fattibilità tecnica SHDSL su
DSLAM remotato su SDH
Nel caso di fattibilità SHDSL negativa
(es. lunghezza eccessiva del collegamento), incompatibilità d’interfaccia
(diversa da V.35) o centrale di competenza del cliente non equipaggiata
con tecnologia SHDSL, l'operatore ha
tre possibili scelte:
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•
realizzazione del collegamento in
tecnologia SSHDSL;
• realizzazione del collegamento in
tecnologia HSHDSL;
• realizzazione del collegamento in
tecnologia HDSL.
Nel caso in cui la centrale sede di
DSLAM SHDSL sia dotata di apparato
di conversione SHDSL/E1 G.703, la
scelta ricade su SSHDSL. In caso contrario va scelta la soluzione HSHDSL,
ed il sistema propone 4 possibili scelte
per il DSLAM remoto, in funzione dei
criteri forniti dal Planning:
• 1a scelta: la centrale sede di SGU
geograficamente più vicina alla
centrale urbana del cliente;
• 2 a scelta: una centrale sede di
SGU alternativa, nel caso di indisponibilità di risorse sulla prima;
• 3a scelta: la centrale sede di PoP
OPB geograficamente più vicina
alla centrale urbana del cliente;
• 4a scelta: una centrale sede di PoP
OPB alternativa, nel caso di indisponibilità di risorse sulla prima.
Se non sono disponibili centrali dotate
di apparato di conversione il collegamento viene realizzato in HDSL.
Realizzazione del collegamento
Un volta definita la tipologia di
accesso (SHDSL, HDSL, SSHDSL,
HSHDSL) secondo quanto sopra riportato, viene attivato l’appropriato flusso
di delivery sui sistemi della catena di
provisioning. Nel seguito né vengono
descritti tre a titolo esemplificativo:
Processo SHDSL
1) OM attiva il sistema DESIGNER
per la scelta dell’impresa, l’inserimento del Percorso di Rete e la
fattibilità tecnica;
2) successivamente, OM invia ad
UNICA-D la richiesta di progettazione del circuito end to end (dalla
porta dell’apparato SHDSL, fino
all’attestazione del Router di
accesso alla rete IP, nel caso di
servizi di livello 3 o sede master
nel caso di servizi ATM/FR);
3) ricevuta la notifica di fine progettazione di UNICA-D, OM invia un
messaggio di attivazione al
sistema CPC per la configurazione
degli apparati;
4) acquisiti i dati del percorso rete
da DESIGNER, il sistema OM invia
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5)
6)
7)
8)
la richiesta a DAI. Il messaggio
verso DAI contiene i dati dell’indirizzo del cliente, i dati per la
permuta e i dati della coppia in
rete di distribuzione;
completate le attività, il sistema
DAI invia l’espletamento ordinativo al sistema OM;
nel caso di riscontro negativo da
parte DAI (errata fattibilità
SHDSL), OM richiede la liberazione delle risorse di rete impegnate e, pone nuovamente la pratica in completamento manuale
per la scelta della tipologia d’accesso;
il sistema OM, dopo il completamento dell’attività, esegue una
seconda chiamata a DESIGNER,
per notificare l’avvenuto completamento dell’ordinativo ed i dati
effettivi del Percorso di Rete, per
l’aggiornamento del percorso
stesso;
al termine dell’invio di tutte le
notifiche verso OM, e tramite
espletamento manuale, sarà
effettuata la chiusura finale verso
CRM-SIEBEL.
Processo SSHDSL
1) L’OL è inviato a DESIGNER per la
scelta automatica dell’impresa;
2) OM attiva verso il sistema UNICAD il processo implementato per i
collegamenti che utilizzano tecnologia SHDSL. UNICA-D esegue la
progettazione assegnando automaticamente una porta di tipo
SHDSL sulla centrale MUX;
3) ricevuti i dati da UNICA-D (A
point), OM attiva il sistema
UNICA-T per la progettazione
della tratta trasmissiva e del portante trasmissivo in rame. La progettazione su UNICA-T dei collegamenti avviene tra la sede
cliente e la Porta Mux-SHDSL, non
occupando risorse di rete SDH;
4) il sistema UNICA-T invia ad OM
l’esito di avvenuta generazione
dell’ordinativo;
5) ricevuto il riscontro sulla progettazione da UNICA-T, OM attiva il
sistema WRAP per le attività di
realizzazione dell’accesso a cura
dei tecnici Telecom Italia;
6) OM, ricevute le notifiche di avvenuta realizzazione da WRAP e da
DAI, attiva nuovamente DAI per
CRM-SIEBEL - Richiesta collegamento simmetrico a 2 Mbit/s
Compatibilità
della tecnologia
SHDSL
con l'offerta
commerciale
SI
NO
Centrale cliente
coincidente con
la centrale
SHDSL
NO
SI
Richieste verifica della fattibilità
tecnica al sistema Partner Designer
Esito delle
verifiche
tecniche
OK
Scelta PoP RAF
e individuazione
del tipo di
lavorazione
OK
Attivazione del processo
HDSL/SHDSL stand alone
CRM
HDSL
PoP
RAF
SHDSL
=
=
=
=
=
Attivazione del processo
SHDSL
Attivazione del processo
HSHDSL/SSHDSL
Customer Relationship Management
High bit-rate Digital Subscriber Line
Point of Presence
Remotizzatore Accesso Frame relay
Symmetric High bit rate Digital Subscriber Line
FIGURA A› Flusso decisionale del processo di delivery di un collegamento simmetrico a 2 Mbit/s.
permettere all’impresa il collaudo
presso il cliente del servizio;
7) OM invia la richiesta di configurazione al sistema CPC, una volta
pervenuti da UNICA-D i dati A/Z
point;
8) al termine dell’invio di tutte le
notifiche dai sistemi partner verso
OM e tramite espletamento
manuale sarà effettuata la chiusura finale verso CRM-SIEBEL.
Processo HSHDSL
1) L’OL è inviato a DESIGNER per la
scelta dell’impresa;
2) OM attiva verso il sistema UNICAD il processo implementato per i
collegamenti che utilizzano tecnologia SHDSL. UNICA-D effettua la
progettazione assegnando automaticamente una porta di tipo
SHDSL sulla centrale MUX;
3) ricevuta la notifica con i dati dell’avvenuta progettazione di
UNICA-D (A point), OM attiva il
sistema UNICA-T per la progettazione della tratta trasmissiva e del
portante d’accesso in rame con la
sede del cliente e la centrale MUX;
4) il sistema UNICA-T invia ad OM
l’esito di avvenuta generazione
dell’ordinativo;
5) in caso di esito positivo, OM attiva
DAI, con tutti i dati in suo possesso per permettere all’impresa
di effettuare la permuta ed il collaudo della SOL;
6) ricevuto il riscontro sulla progettazione da UNICA-T, OM attiva il
sistema WRAP per le attività di
realizzazione del trasporto con
tante Work Request (caratterizzate
dal Job Type R - sola realizzazione) quante sono le sedi trasmissive intermedie coinvolte;
7) OM, ricevute le notifiche di avvenuta realizzazione da WRAP e da
DAI, attiva nuovamente DAI per
permettere all’impresa il collaudo
del servizio presso il cliente;
8) OM invia la richiesta di configurazione al sistema CPC quando
riceve i dati di A-point e Z-point
del collegamento;
9) al termine dell’invio di tutte le
notifiche dai sistemi partner verso
OM e tramite espletamento
manuale sarà effettuata la chiusura finale verso CRM-SIEBEL.
La figura A descrive il flusso decisionale del processo di delivery di un
collegamento simmetrico a 2 Mbit/s.
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
135
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Come attività collaterale, ma non meno importante, il nucleo interagisce con la Registration
Authority Italiana per la registrazione e/o la modifica dei domini Internet dei clienti Telecom Italia.
I servizi commerciali attualmente gestiti dal
Supporto Specialistico Executive sono:
• Interbusiness: accesso professionale alla rete
Internet;
• Hyperway: VPN (Rete Privata Virtuale) in ambito
nazionale per servizi sia di dati che fonia.
• IP Centr ex: servizio di fonia su IP per le
aziende.
Il nucleo Supporto Specialistico Executive
svolge inoltre le seguenti attività:
• personalizzazioni: in accordo con il cliente vengono impostati i parametri di prestazioni
aggiuntive quali il bilanciamento di carico o la
protezione del traffico;
• assistenza in fase di attivazione: tramite un
numero dedicato il nucleo fornisce assistenza
specialistica ai tecnici che eseguono l’installazione degli accessi a larga banda presso la
clientela Executive;
• collaudi e requisiti: in accordo con la funzione
centrale, il nucleo esegue i collaudi e redige i
requisiti per lo sviluppo di nuove prestazioni
sulla piattaforma di delivery.
3.2. Supporto Specialistico Business
Il nucleo, focalizzato sulla clientela Business, ha
sede a Genova ed ha preso in carico, fin dal 2001,
le attività di delivery dei servizi broadband.
In particolare, nella prima fase ha gestito l’avvio
delle offerte Business Neteconomy e Smart, successivamente automatizzate sulla piattaforma di
delivery, nonché la fornitura dei servizi ADSL wholesale e CVP (Canale Virtuale Permanente) per gli
Operatori alter nativi OLO (Other Licenced
Opertaor) e gli ISP (Internet Service Provider).
Quest’ultima attività è stata successivamente trasferita al costituendo nucleo di Bari per focalizzare
definitivamente il nucleo di Genova sulla clientela
Business.
Il portafoglio dei servizi commerciali al
momento gestiti è il seguente:
• Hyperway Team: rete privata virtuale (VPN) con
tecnologia IP ed accesso a larga banda;
• Gateway centralizzato: opzione del servizio
Hyperway Team che consente ad una VPN l’accesso controllato ad Internet;
• Web Content: ulteriore opzione del servizio in
base alla quale il cliente può scegliere la propria
politica di accesso ad Internet (inibizione siti);
• Hyperway Dial-up: accesso in dial up alla propria rete aziendale tramite VPN-IP.
Il servizio di accesso ad Internet fornito nel
2003 a tutte le scuole italiane (Progetto MIUR,
2003) è basato sulle offerte precedentemente
descritte.
Inoltre, il nucleo di Supporto Specialistico
Business svolge, per i servizi di competenza, le
attività di personalizzazione, assistenza ai tecnici e
requisiti/collaudi.
136
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
3.3. Supporto Specialistico Wholesale
Il nucleo di Supporto Specialistico Wholesale,
con sede a Bari, è stato costituito nell’aprile del
2002, con l’intento di fornire un presidio dedicato al
processo di erogazione dei servizi broadband verso
la clientela Wholesale (altri Operatori e Internet
Service Provider).
Nella fase di avvio il nucleo è stato impegnato
nell’individuazione e risoluzione delle problematiche
presenti sulla catena di provisioning dei servizi ADSL
Wholesale e CVP (Canale Virtuale Permanente).
In seguito, con la riorganizzazione del portafoglio attività dei “Centri di delivery”, il nucleo ha
acquisito l’attività di fornitura dei servizi ADSL wholesale e CVP per gli Operatori e gli ISP, precedentemente in carico al nucleo di Genova; contestualmente è stato costituito il supporto on line per il
collaudo dei “kit di interconnessione” alla rete dati
forniti agli Operatori.
Operazione di rilievo svolta dal nucleo di
Supporto Specialistico Wholesale è stata la conduzione del piano di upgrade di banda della clientela
ADSL con accesso wholesale (ossia affittato da
altri Operatori sulla rete di Telecom Italia).
L’operazione, svolta in collaborazione con i principali Operatori, ha portato all’incremento della
banda di accesso (da 256 a 640 kbit/s) per oltre
600.000 clienti.
Di seguito sono riportati i servizi commerciali al
momento gestiti.
ADSL Wholesale
È il servizio dedicato agli Operatori alternativi
OLO ed ISP che desiderano sviluppare e commercializzare servizi di accesso ad alta velocità (da 640
kbit/s a 2 Mbit/s) a Rete Dati e ad Internet, utilizzando la rete di accesso di Telecom Italia e la tecnologia ADSL. A supporto di tale offerta il nucleo
svolge le seguenti attività:
a) configurazione del collegamento di raccolta
(VP) tra la rete ATM di Telecom Italia e la rete
dell’Operatore;
b) esecuzione delle attività di variazione di banda
o ri attestazi o n e dei VP su base ri ch ie s t a
dell’Operatore.
CVP (Canale Virtuale Permanente)
È il servizio dati ad alta velocità che consente
agli OLO ed ISP di collegare i clienti finali, utilizzando le tecnologie di accesso a larga banda
HDSL, SDSL, ADSL o SDH. Il nucleo di Supporto
Specialistico Wholesale esegue le variazioni e le
migrazioni su base richiesta dell’Operatore.
[email protected] ADSL
È il servizio di raccolta e trasporto del traffico
Internet ad alta velocità completo di conversione da
ATM ad IP, servizio di proxy radius, e navigazione
full Internet sulla rete IP di Telecom Italia. L’OLO o
l’ISP può virtualizzare tutta o una parte della propria
rete dati per il trasporto del traffico Internet always
on. Il nucleo svolge le seguenti attività:
a) configura in rete il servizio di raccolta effettuan-
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done, a seguire, il collaudo con l’Operatore;
b) assegna le classi di indirizzi IP per i collegamenti con indirizzo statico.
[email protected] Dial up
È il servizio di raccolta del traffico Internet originato in dial up dai clienti di un Operatore e successivo trasporto nazionale ed internazionale verso il
punto di utilizzo. Il nucleo di Supporto Specialistico
Wholesale attiva e collauda il servizio su base
richiesta commerciale curando anche le fasi successive di variazione e cessazione.
IP-Link
È l’offerta di banda IP agli Operatori per poter
trasferire dati da e verso la loro clientela con
approccio “full Internet”. Il servizio IP-Link prevede
la configurazione di una connessione su singolo VC
di tipo ATM ABR (Available Bit Rate), tra l’Operatore
e un PoP del Backbone nazionale Telecom Italia. Il
nucleo di Supporto Specialistico Wholesale provvede alla configurazione ed al collaudo delle connessioni su rete ATM e sul server Radius.
Su base offerta commerciale, il nucleo SSW fornisce, inoltre, supporto specialistico agli OLO e ISP
che né necessitano per progetti speciali o motivi
contingenti. Il nucleo cura, inoltre, il controllo dei
dati di produzione e di performance della catena di
delivery dei servizi dati Wholesale.
4. Conclusioni
Nel corso dell’articolo abbiamo esaminato i processi, l’infrastruttura e l’organizzazione a supporto
dell’erogazione dei servizi broadband. In particolare, per quanto riguarda i processi, sono stati
effettuati interventi innovativi per incrementarne
l’efficienza a fronte di volumi sostenuti, introducendo in particolare:
• il portale “DAI” come strumento di comunicazione con le imprese ed i vettori per velocizzare,
semplificare e razionalizzare l’appalto e la consuntivazione delle prestazioni;
• il dispacciamento automatico ed il raggruppamento “grouping” degli ordini di lavoro per ottimizzare l’attività dei tecnici e delle strutture di
governo;
• il riutilizzo dei cablaggi cessati per l’attivazione
di nuovi clienti senza pertanto ricorrere all’intervento del tecnico;
• gli automatismi nella progettazione e configurazione dei servizi (oltre il 94 per cento degli ordini
viene trattato senza intervento degli operatori).
Parimenti si è iniziato a lavorare sulla convergenza tra le attività di erogazione dei servizi di
fonia e di quelli broadband, consentendo l’attivazione contestuale della linea telefonica e dell’ADSL
(OL in catena), con l’ottimizzazione dei tempi di
fornitura nei confronti del cliente e la riduzione
degli oneri di fornitura del servizio.
Per quanto riguarda l’attuale assetto organizzativo, la strutturazione su due livelli - il primo cen-
trale dedicato alle attività direzionali ed a quelle
operative non standard (consulting, personalizzazione dei servizi, supporto specialistico); il secondo
territoriale dedicato alla gestione degli scarti di
lavorazione della piattaforma di delivery ed al presidio delle attività on field - ha garantito la necessaria flessibilità per sostenere la crescita del mercato broadband e il contenimento dei costi e dei
tempi di fornitura dei nuovi servizi. Con il progressivo consolidamento dei processi e della piattaforma dei sistemi, l’organizzazione potrà essere
rimodellata per adattarsi a nuovi scenari.
—
ABBREVIAZIONI
ABR
ADM
ADSL
ATM
AWS
BRAS
CPC
CRM
CSI
CVP
DAI
DCE
DSLAM
FAS
HDSL
ISDN
ISP
MIUR
MOI
MOS
MPLS
NAS
NM
OM
PoP
PROVAS
RAF
RPA
SAV
SC
SDH
SDSL
SHDSL
SOA
UNICA
USB
VAS
VoIP
VPN
WFM
WR
WRAP
Available Bit Rate
Add-Drop Multiplexer
Asymmetric Digital Subscriber Line
Asynchronous Transfer Mode
ADSL Work Station
BroadBand Access Server
Cisco Provisioning Center
Customer Relationship Management
Customer Service Inventory
Canale Virtuale Permanente
Delivery Assistenza Imprese
Data Communications Equipment
Digital Subscriber Line Access Multiplexer
Field Access System
High bit-rate Digital Subscriber Line
Integraded Service Digital Network
Internet Service Provider
Min. Pubblica Istruzione, Università e Ricerca
Mano d’Opera dell’Impresa
Mano d’Opera della Società
Multi Protocol Label Switching
Network Access Server
Network Manager
Order Manager
Point of Presence
PROvisioning VAS
Remotizzatore Access Frame relay
Rilevazione Presenze Attività
Sistema Analisi Vendibilità
Service Control
Synchronous Digital Hierarchy
Symmetric Digital Subscriber Line
Symmetric High bit rate Digital Subscriber
Line
Service on Access
Unique Network Inventory Co-operating
Automatisms
Universal serial Bus
Value Added Services
Voice over IP
Virtual Private Network
Work Force Management
Work Request
Work Request Automatism Producer
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
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FILANGIERI › MASTANDREA › NUZZO › PICCIRILLO › TAORMINA › TORRE • Centri di Delivery per i servizi a larga banda: organizzazione e attività
Carlo Filangieri si è laureato in
Ingegneria Elettronica nel 1992 presso
l’Università La Sapienza di Roma. Dopo una
parentesi di un anno con la società STS, inizia
a lavorare presso la Direzione Regionale di
Roma dell’allora SIP. In tale ambito si occupa
inizialmente del dimensionamento della rete di
fonia e, successivamente, di programmazione
e dimensionamento degli interventi
infrastrutturali sulla rete di trasporto. Dal 1999,
in Direzione Generale, lavora sui processi di fornitura dei servizi,
trasmissivi e dati, proponendo l’automazione dei flussi di
trattamento degli ordini ed una serie di innovazioni nella gestione
delle attività affidate alle imprese esterne (portale DAI, compensi
a forfait). Alla fine del 2000 è nominato responsabile della
nascente funzione di Delivery Servizi Broadband e nel 2004
dell’unificata funzione Delivery di Telecom Italia Wireline.
Filippo Piccirillo si è laureato in
Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università
degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1981.
Ha iniziato la sua attività in SIP (oggi Telecom
Italia) nel 1982 nel Settore Energia
occupandosi degli sviluppi innovativi e della
accettazione dei sistemi di alimentazione per
le Telecomunicazioni. È stato membro di
diversi Comitati Tecnici nazionali collaborando
alle attività internazionali del settore fino al
1989. Ha curato, dal 1990 nell’Ingegneria dei Sistemi di
Gestione, la definizione e la gestione dei Piani e dei Programmi,
la Pianificazione e Progettazione impiantistica dei Centri Territoriali
e la gestione degli ambienti di test e collaudo delle diverse
tipologie dei Sistemi. A partire dal 1997 opera in Pianificazione
Rete curando, inizialmente al Piano Strategico e
successivamente alle Strategie, le valutazioni economico
finanziarie delle iniziative strategiche, dell’introduzione della
tecnologia ADSL e dei Progetti di Work Force e di Trouble&Job
Management e la definizione del Piano Economico della Rete.
Attualmente alle Architetture, si occupa anche della valutazione
dei Piani e dei Progetti Industriali di ottimizzazione delle risorse e
della evoluzione Architetturale dei Sistemi di Gestione della Rete.
Carlo Mastandrea è assunto nel 1983
nella Direzione Regionale Puglia della ex SIP,
con il ruolo di Assistente Tecnico addetto alla
progettazione della rete di accesso. Nel 1985
intraprende l’attività di referente per la
consistenza e cartografia, contribuendo alla
costituzione dei centri CAD presso le filiali
della Puglia, e successivamente agli studi dei
primi anelli ottici. Nel 1995 passa sotto la
diretta responsabilità della Direzione Generale,
in qualità di referente per il nucleo di cartografia e progettazione in
seno al Centro Nazionale Sviluppo Impianti di Bari, occupandosi
del progetto di sviluppo della rete a larga banda SOCRATE. Dal
1999 al 2002 si occupa della riorganizzazione delle Banche Dati
grafiche, partecipando alla redazione dei requisiti di sistema e dei
processi di lavorazione per la migrazione delle banche dati sulla
nuova piattaforma CAD. Nel marzo 2002, con la costituzione del
Supporto Specialistico Wholesale della funzione Delivery di
Customer Service, diviene responsabile del nucleo.
Francesco Taormina nel 1983 si è
diplomato Perito in Telecomunicazioni a
Roma, ha iniziato la sua attività in SIP nel
1986 presso l’Agenzia di Venezia, prestando
servizio nella Centrale di Transito di Mestre.
Nel 1987 lavora a Roma presso il Centro di
Gestione e Manutenzione della Rete ITAPAC,
di cui diviene uno dei coordinatori nel 1989.
Dal 1997 coordina il CGI (Centro di Gestione
Interbusiness), nel quale veniva curato il
backbone, il provisioning e l’assurence della rete Interbusiness.
Con la costituzione di Datacom nel 2001, si dedica
completamente al delivery delle offerte su rete IP (Interbusiness)
nell’ambito dell’Order Management della struttura CNA. Da
giugno 2002, dopo la dismissione di Datacom, diviene il
responsabile del nascente Supporto Specialistico Executive della
funzione Delivery del Customer Service.
Antonio Nuzzo si è diplomato all’Istituto
Tecnico Industriale nel 1985, consegue nel
1987 una specializzazione sui sistemi a
microprocessore. Nel 1988 inizia a lavorare in
SIP presso il Centro di Lavoro di Scalea
occupandosi di esercizio e manutenzione
degli autocommutatori telefonici Itatel, di
telefonia pubblica e di stazioni di energia. Nel
1996 opera presso la Gestione Tecnica di
Cosenza e l’anno successivo in Direzione
Generale a Roma, per riorganizzare l’attività di fornitura dei circuiti
a tempo per le emittenti televisive e radiofoniche nazionali e
internazionali. Dal 1999 si occupa di delivery dei circuiti e servizi
d'accesso alla rete dati, apportando un contributo decisivo alla
definizione dei processi dei principali servizi (Alice, Smart) e alla
costruzione della nuova piattaforma di delivery. Nell’ultimo
periodo si è focalizzato sulla razionalizzazione dei processi di
fornitura dei servizi per la clientela Business ed Executive (TD
Innovativa) e delle offerte innovative, quali Alice Mia (VoIP) e IPCentrex.
Giovanni Torre nel 1983 consegue il
diploma di perito tecnico in telecomunicazioni.
Nel 1986 inizia a lavorare presso l’ex SIP, nel
settore Esercizio delle Trasmissioni presso la
Direzione Regionale Liguria, in qualità di
supporto specialistico sugli apparati PCM, sui
cavi in fibra ottica e sui ponti radio. In tale
periodo svolge numerose docenze presso i
Centri di Formazione Telecom sugli argomenti
relativi al mondo delle trasmissioni e delle
misure elettriche. Dal 1995, nell’ambito del nucleo Larga Banda
di Genova, si occupa della piattaforma di gestione UNIX a
supporto dell’attività di progettazione della rete di accesso
fibra/coassiale per il progetto SOCRATE, contribuendo alla
creazione della rete di supervisione per la gestione remota delle
workstation. Nel 1998, con l’abbandono del progetto Socrate,
diviene coordinatore del Centro Nazionale di Genova (Direzione
Generale) per la fornitura dei collegamenti su rete SDH. Dal 2001
è il coordinatore del nucleo Supporto Specialistico Business della
funzione centrale Delivery di Customer Service.
138
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004