il potere di facebook

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il potere di facebook
L’Arvultico
forme espressive dell’I.T.I.S. “L. ed A. Franchetti”
Numero 4 - Aprile 2011
EDITORIALE
l tempo passa, e anche quest’anno, si avvia pian piano
alla conclusione. Vicissitudini,
problemi, nuove e vecchie emozioni per tutti noi, “poveri” studenti,
ma anche per professori, preside, bidelli…
Molti eventi hanno stravolto l’abitudinaria routine quotidiana, specialmente riguardanti la cronaca: la
rivolta in Egitto, la guerra in Libia,
la crisi, la riforma scolastica, il primo passo verso il federalismo.
Lentamente tutti gli italiani stanno
cambiando: non voglio esprimere
pareri, riguardo al come! L’Italia è
di nuovo in movimento, anche se
sembra addormentata, da tanti anni,
dopo la guerra. Dopo l’unità, ci siamo battuti per un futuro migliore e
abbiamo ottenuto anche dei risultati.
E’ vero, noi italiani siamo considerati un po’ da tutti all’estero, i
buongustai “pizza e maccarroni”, e
non viene considerato il vero lato
che ci fa onore; l’arte, la storia e
l’ingegno. Siamo passati dai grandi
geni, ai poveri sfruttatori, ma anche
questo è il mondo, non si può
avere tutto per sempre. Benigni ci
ha ricordato la nostra grandezza,
nonostante tutto, durante la sua ultima apparizione ufficiale in televisione, dove illustrava al pubblico
l’esegesi del nostro inno nazionale.
“Non potete capire la soddisfazione
a passare per il Louvre, tra le varie
stanze e stanzoni e vedere che una
buona parte delle opere sono di artisti italiani”. Ogni straniero, oserei
dire è un po’ italiano, proprio per
questo motivo. Siamo noi, gli artefici del nostro destino, mi rivelò un
insegnante, qualche anno fa, ed è
qui, che siamo arrivati, oggi, vivendo.
I
(continua a pagina seguente)
IL POTERE DI FACEBOOK
Face book, il social network più cliccato nel web, al giorno d’oggi, contribuisce attivamente alla vita sociale
di ogni individuo; basti pensare che
molte persone si sono conosciute e
hanno intrapreso relazioni sentimentali grazie a questo social network.
È uno strumento di comunicazione
molto utile, vediamo la sua storia:
Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all'epoca studente diciannovenne
presso l'università di Harvard, con
l'aiuto di Andrew McCollum e
Eduardo Saverin. Per la fine del
mese, più della metà della popolazione universitaria di Harvard era re-
Parker. Il dominio attuale, facebook.com, fu registrato soltanto in
seguito, tra l'aprile e l'agosto 2005, e
molte singole università furono aggiunte in rapida successione nell'anno successivo. Col tempo, persone con un indirizzo di posta
elettronica con dominio universitario
(per esempio .edu, .ac.uk ed altri) da
istituzioni di tutto il mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi.
Quindi il 27 febbraio 2006 Facebook
si estese alle scuole superiori e alle
grandi aziende. Dall'11 settembre
2006, chiunque abbia più di 13 anni
può parteciparvi. Gli utenti possono
fare parte di una o più reti parteci-
In più, la sua celebrità è descritta in
due film di successo: Feisbum, un
film tutto italiano dove si parla delle
vicende che accadono a dei ragazzi
che utilizzano questo social network.
E il più recente: The social network,
film americano la cui trama è incentrata sui fondatori di face book, e sul
fenomeno che hanno scatenato.
Ma non tutto è oro ciò che luccica…infatti, ci sono delle misure di
sicurezza a cui devi attenerti se non
vuoi farti “cancellare” dal sito:
1.Devi mettere il tuo vero nome, non
puoi spacciarti per un personaggio
famoso, o per una persona che non
esiste, potresti fare involontaria-
gistrata al servizio. A quel tempo,
Zuckerberg fu aiutato da Dustin Moskovitz e Chris Hughes per la promozione del sito e Facebook si
espanse all'Università di Stanford,
alla Columbia University e all'Università Yale. Questa espansione continuò nell'aprile del 2004 quando si
estese al resto della Ivy League, al
MIT, alla Boston University e al Boston College. Alla fine dell'anno accademico, Zuckerberg e Moskovitz
si trasferirono a Palo Alto in California con McCollum, che aveva seguito uno stage estivo alla Electronic
Arts. Affittarono una casa vicino all'Università di Stanford dove furono
raggiunti da Adam D'Angelo e Sean
panti, come la scuola superiore, il
luogo di lavoro o la regione geografica. Se lo scopo iniziale di Facebook
era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il
mondo, con il passare del tempo si è
trasformato in una rete sociale che
abbraccia trasversalmente tutti gli
utenti di Internet.Dal settembre 2006
al settembre 2007 la posizione nella
graduatoria del traffico dei siti è passata secondo Alexa dalla sessantesima alla settima posizione. Dal luglio 2007 figura nella classifica dei
10 siti più visitati al mondo ed è il
sito numero uno negli Stati Uniti per
foto visualizzabili, con oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente.
mente anche un furto d’identità.
2. Non devi superare un determinato
limite di amici, potresti incorrere
nella cancellazione del tuo profilo
perché risulta che conosci “troppe”
persone, ricorda anche che face book
all’inizio era un social network
ideato per rincontrarsi con persone di
cui si sono “perse” le tracce.
Facebook ha rivoluzionato le comunicazioni, creando una rete mondiale
di persone che si incontrano in una
grande piazza virtuale, dove possono
interagire e scambiarsi idee.
Alice Bacci
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temi ed attualità
Guida spericolata
Tra tutti questi cataclismi, proteste,
e guerre contro i beduini schiacciamosche (non me ne vogliano, non
è in senso dispregiativo), dobbiamo
focalizzarci sulla nostra realtà valtiberina, e tornare dentro ai nostri
piccoli confini.
Qui, noi ragazzi dell’Arvultico
scriviamo. Al momento non possiamo fare tanto altro.
Essere cronisti indiretti dell’informazione, seguire agitatori delle
folle, politici irrazionali, vedere
come varia e gira oggi il mondo.
Possiamo farci sentire, ma ancora
non abbiamo molti strumenti, dalla
nostra parte.
Possiamo fare, ciò che non, possiamo fare. Sembra l’ideologia attuale che travolge il mondo dell’informazione ai giorni nostri: è infatti
comico delineare come le informazioni varino categoricamente, con
particolari d’ogni tipo e dimensione,
ogni volta modificati e aggiornati
per attirare ulteriormente la lettura,
dei pochi rimasti a leggere giornali.
Si potrebbe fare una consulta e
premiare gli articoli più fantasiosi
magari.
Non so come finirà tutto ciò.
Tutto questo sconquasso continua a
farmi tergiversare e rimanere a rimuginare su cosa saremo noi, ragazzi di oggi, studenti, un domani.
Riesco solo a focalizzare l’attenzione sulle mie passioni, e su tutte
le passioni di tutti i ragazzi del mondo, che consentono di liberarsi dall’impiccio e dal peso di tutte queste
situazioni e problemi, e di continuare a sperare che un giorno, magari,
un altro Lennon, King, Parker, riesca a dire basta, ad altre situazioni
che sono ingiuste, e senza senso.
Che questo giornale, umilmente
scritto per diletto, sia semplicemente
la bandiera di una passione che si
accende, e si spegne, razionalmente
rispetto al nostro modo di essere e
di vedere.
Che serva come sfogo, e consolazione a chi vuole esprimere pareri
e raccontare come oggi, tutto il
mondo gira e và.
Lasciamo semplicemente che sia.
Vi lascio ora, alla lettura di tutti gli
altri articoli, che vi potranno più o
meno interessare, conscio del fatto,
che chi li leggerà, non avrà buttato
il proprio tempo, poiché sta leggendo per curiosità, o per sfizio. O perlomeno, me lo auguro.
IL CAPOREDATTORE
Prima collega il cervello... poi parti!!!
Non siamo su un videogioco in
cui si corre a bordo di automobili da
sogno, spinte da gas che fungono da
propulsori e dalle provocazioni degli
avversari. "Guidare in maniera responsabile", per gli appassionati dei
titoli di simulazioni automobilisti-
rebbero, anzi, più propensi a ricercare emozioni forti, reagendo in
modo aggressivo proprio alla guida.
I giovani automobilisti mostrano
di non considerare il rispetto delle
norme sociali come un obiettivo importante di per sé, ma solo in fun-
dopo aver preso droghe, rischierà
fino a 15 anni di carcere oltre al ritiro
della patente e al sequestro dell’auto.
Anche i minorenni sono avvertiti: chi
viene pizzicato a guidare un motorino dopo aver bevuto non pagherà
solo una multa. Come punizione ag-
che, è come intimare ad un goloso di
limitarsi con i dolci. Ma noi siamo
sulla strada,non possiamo permetterci errori o follie.
Com’è la nostra vita al volante,che
abitudini di guida abbiamo? Compiamo spesso manovre rischiose, infrazioni dei limiti di velocità e la
propensione ad affondare sull'acceleratore con dei passeggeri a bordo
spesso bambini è all’ordine del
giorno. Non parliamo poi della passione nutrita dagli automobilisti per
le competizioni su strada, che prevedono corse movimentate da sorpassi
avventati e velocità sfrenate.
I ragazzi risultano essere poco preoccupati quando sono al volante; sa-
zione delle conseguenze strumentali
(premi o punizioni) che da esso possono derivare. I neopatentati sanno
bene che eccesso di velocità e alcool
alla guida sono gli ingredienti più temibili che causano sinistri per lo più
dagli effetti devastanti.
D'ora in poi o si beve o si guida:
parola di legge dello stato.
Ma cosa prevede la nuova legge?
I giovani fino a 21 anni, per prima
cosa, non potranno più bere neppure
un goccio di birra o vino, se si vorranno mettere alla guida.
O si beve, appunto, o si guida.
Ma le cose non si limitano a questo
provvedimento. Chi provoca un incidente mortale dopo aver bevuto, o
giuntiva, potrà prendere la patente
per la macchina più tardi dei suoi
amici: a 19 anni, se il livello di alcool
nel sangue era inferiore a 0,5, addirittura a 21 anni se superava quella
soglia.
Ma l'intervento si apre anche alla
"questione velocità".
Per i neopatentati, fino a tre anni,
scendono ancora i limiti di velocità:
da 100 a 90 chilometri orari in autostrada e da 90 a 70 sulle extraurbane.
Insomma: limiti strettissimi... e
tolleranza zero.
Un signore si trova improvvisamente sotto un autentico
diluvio, di notte, vede una
macchina nera che avanza
molto lentamente e senza
pensarci 2 volte ci sale a
bordo, ma quando si volta
verso il conducente si accorge che questi non c'è!!!
Spaventatissimo si butta
fuori dall'auto e inizia a
correre. Corre, corre, finchè non arriva in un paesino e, esausto, entra in un
bar urlando:
"I fantasmi, i fantasmi!!! In
paese ci sono i fantasmi!!!"
Il barman gli chiede cosa
fosse quella storia dei fantasmi, e lui racconta ai presenti la vicenda dell'auto
nera che avanzava lenta,
senza conducente! A quel
racconto uno dei presenti,
bagnato fradicio, rivolto
ad un amico:
"Giovanni questo dev'essere
il deficiente che s'è infilato
nella nostra macchina in
panne mentre la stavamo
spingendo!"
Galdieri Idiana
Il Barzellettiere nero
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Giovani e sessualità
Nel percorso evolutivo della specie umana, il sesso ha costituito l’elemento che ne ha permesso la riproduzione e l’adattamento genetico
ai vari ambienti che l’uomo ha conquistato nel suo percorso. Ogni
volta che l’uomo si accoppia e si riproduce dà la vita ad un nuovo individuo che porta un’eredità genetica risultante da un miscuglio dei
diversi caratteri dei suoi genitori. Il sesso, per gli individui, non
viene solo praticato con la consapevolezza di svolgere una funzione
biologica riproduttiva, bensì per la soddisfazione di bisogni fisici,
emotivi e psicologici. E’importante quindi capire che le funzioni biologiche riproduttive della sessualità, pure essendo connesse al nostro
spazio individuale emotivo e psicologico, mantengono tuttavia un
elevato grado di indipendenza. Questo ci permette di vivere la nostra
vita sessuale secondo scelte personali che ci garantiscano la felicità ,
felicità che non necessariamente si realizza all’interno di una coppia
che alleva figli.
Ma come vivono la sessualità i ragazzi di oggi?
Certamente i ragazzi hanno pochissima conoscenza dell'anatomia e delle fisiologia della risposta sessuale, mischiano le
informazioni corrette con le leggende metropolitane. Senza dubbio, però, il loro interesse è rivolto
verso le malattie sessualmente
trasmissibili e la contraccezione,
che sono poi i due problemi che
preoccupano maggiormente i
giovani. Ma non dimentichiamo
che il sesso va anche oltre: i ragazzi generalmente non conoscono il modo di confrontarsi con l'altro, mancano le basi della comunicazione sessuologica. In famiglia non si parla, e a scuola educazione
sessuale non si fa. Il problema della mancanza di dialogo sul sesso rimane, e per contro le incertezze vengono accresciute dalla continua
diminuzione dell'età media del primo rapporto, adesso si aggira intorno ai 14 anni.
I ragazzi, in fatto di sesso fanno tanto ma sanno poco, parlandone in
modo sbagliato, per vantarsi tra gli amici.
L'adolescenza è il periodo in cui i giovani acquisiscono la completa
maturità sessuale passando dalla semplice capacità procreativa alla
piena consapevolezza della propria sessualità. Questo passaggio è
profondamente influenzato dal contesto culturale e sociale in cui
vive il giovane. Diversi modelli culturali, sociali e religiosi causano nei
giovani rilevanti differenze di comportamento a parità di sviluppo fisiologico. Il giovane, passando dal controllo parentale all'adattamento
sociale, deve costruirsi i propri modelli di comportamento, anche sessuale, mediando tra i modelli trasmessi dai genitori e quelli del contesto sociale in cui si trova a vivere. E' importante in questa fase che
il giovane acquisisca le giuste informazioni sull'anatomia e la funzionalità degli organi sessuali, sulla fisiologia del rapporto sessuale (la
risposta sessuale), sulla contraccezione e sulle malattie sessualmente
trasmissibili .I genitori possono svolgere un ruolo importante in que-
Camminando in città... penso...
Mentre camminiamo in città, siamo immersi in
un ambiente che non è piacevole e stimolante
come quello naturale, che potremmo trovare in
campagna o anche in un parco. Specialmente
nelle metropoli, a dominare sono spesso il rumore, la sporcizia, i cattivi odori, l’atteggiamento indifferente e qualche volta aggressivo
delle persone che incrociamo. Inoltre, spostandoci sui marciapiedi dello spazio urbano, difficilmente possiamo praticare la meditazione,
caratterizzata da un’attenzione piena ad ogni
passo. Bisognerebbe assumere un nuovo modo
di camminare quando, per necessità, dobbiamo
spostarci a piedi all’interno della città. Un camminare pienamente consapevole, sereno, tran-
quillo,perchè camminare in città, in molti casi,
è un privilegio, perché fa comunque bene. Chi
si muove con mezzi privati, va a finire che non
fa mai un passo e relega all’eventuale palestra
tutto il bisogno di attività fisica del corpo. Inoltre, poter muovere liberamente il proprio corpo,
poter camminare, correre, saltare, è una fortuna. Non tutti se lo possono permettere. Non
tutti hanno le gambe che funzionano bene. Godiamoci dunque il privilegio di un corpo che si
muove come vogliamo. Diamo importanza al nostro respiro, stiamo facendo almeno due cose
insieme: camminare e respirare, ciascuna con
un proprio ritmo,inoltre col procedere dei passi,
possiamo sentire i muscoli delle gambe che la-
sto processo formativo, anche se i giovani preferiscono procurarsi autonomamente queste informazioni.
Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) sono malattie virali o
batteriche che si possono trasmettere e contrarre principalmente attraverso l’attività sessuale (ma alcune anche per altre vie). Il contagio
può avvenire anche in un rapporto non completo: può bastare un
semplice contatto salivare per essere a rischio di MST.
L’AIDS per esempio è una malattia complessa, caratterizzata dalla
perdita delle difese dell’organismo umano in conseguenza all’azione
di un virus specifico (HIV): chi ne è affetto è più facilmente esposto
a malattie che l’organismo sarebbe normalmente in grado di combattere.
L’HIV si trasmette da una persona infetta ad una sana attraverso lo
scambio di sangue, sperma e secrezioni vaginali. Si può essere contagiati usando materiale quale aghi, siringhe o accessori contaminati
con sangue infetto, oppure avendo rapporti sessuali senza profilattico
con una persona infetta, o ancora con trasfusioni di sangue infetto.
Non si trasmette invece con le strette di mano, i baci, le carezze, gli
oggetti e gli ambienti di uso comune (telefono, doccia, servizi igienici,
ecc.) né attraverso altri liquidi biologici (saliva, lacrime, ecc.).
HPV (papilloma virus umano)Sono virus che si trasmettono per via
sessuale e che si replicano nelle cellule dell’epidermide. Esistono
tanti tipi di HPV, alcuni sono benigni, cioè causano solo i condilomi,
mentre altri provocano alterazioni cellulari che favoriscono la comparsa di tumori al collo dell’utero. Si trasmette per via sessuale, ma
non vanno trascurate altre vie di contagio: servizi igienici pubblici,
bordi delle piscine, palestre, ecc. È anche possibile autoinfettarsi con
le proprie mani o con indumenti venuti a contatto con il virus. Il periodo di incubazione varia da tre a sei settimane.
Epatite B e C , è una malattia causata da più tipi di virus che colpiscono il fegato. L’epatite B è quella che più frequentemente viene trasmessa con i rapporti sessuali: il virus è presente nel sangue, nello
sperma, nelle secrezioni vaginali, nell’urina, nelle lacrime e nella saliva. Ha un’incubazione variabile tra i 40 e i 180 giorni. L’epatite C
porta in una gran quantità di casi alla malattia epatica cronica, causando danni al fegato nel lungo termine (ad esempiolacirrosi). Ha un
periodo d’incubazione piuttosto lungo.
Herpes genitale,è un’infezione causata da un virus che si trasmette
attraverso i rapporti sessuali. Il periodo d’incubazione è di pochi
giorni (4-5). Il virus dell’herpes una volta contratto tende a rimanere
nell’organismo dove resta inattivo per poi ripresentarsi periodicamente in momenti di deficit immunitario.
Trichomoniasi genitale è una malattia causata da un microrganismo
unicellulare che nuota frequentemente nell’apparato genitale maschile
e femminile. Si trasmette per lo più attraverso l’attività sessuale,
anche se è possibile il contagio mediante oggetti infetti quali asciugamani, biancheria, ecc. il periodo di incubazione è di 1/3 settimane.
Sifilide è una malattia causata da un batterio che si trasmette attraverso i rapporti sessuali. Il periodo di incubazione è di circa 3 settimane.
Ricorda che la prevenzione è un’ottima strategia: adottare comportamenti sessuali responsabili (informazione, attenzione nei rapporti
sessuali occasionali, uso di preservativi, ecc.) ti protegge dal contagio.
A.P.
vorano. Le gambe stanno facendo il loro mestiere, ciò per cui la natura le ha modellate,il
corpo che si muove nello spazio, che procede in
avanti,è una sensazione piacevole di tutto il
corpo che si muove in senso orizzontale, attraversando la città. È molto interessante anche
osservare le nostre reazioni rispetto alle persone
ed alle situazioni che incontriamo lungo il nostro cammino. La reazione istintiva della mente
spesso è quella di emettere un giudizio discriminante, per ogni persona che capita sotto tiro:
quello va bene, quest’altro no, questa qua deve
essere un tipo così, quell’altro è di quella certa
categoria, eccetera. È pure naturale, fino ad un
certo punto. Così è fatta la mente. Alcune persone e situazioni ispirano simpatia, altre repulsione. Il cucciolo di cane fa tenerezza, il
cassonetto strapieno di immondizia disgusta.
Non bisogna perdere l'occasione per conoscere
magari la propria città come non si aveva mai
fatto prima. Si scopriranno angoli suggestivi,
quel negozietto utile che proprio non si era mai
visto, i primi segni della primavera sugli alberi
dei viali, il canto degli uccelli, il profumo dei
pollini…
Fondamentale è osservare le cose che non vanno
e segnalarle a chi di dovere (vigili urbani, servizio di raccolta rifiuti, polizia ecc.): dalla buca
pericolosa alla scritta razzista sui muri, dall'albero malato al cumulo di rifiuti abbandonati,
camminare è un modo per scoprire tanti problemi e migliorare la tua città
L’ecologista
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C ib o ? ! ? ! ?
Mm m m m m ch e squi sit ez z a !
Questa è la nostra prima esclamazione al solo pensiero.
A volte ci viene una certa acquolina in bocca che nemmeno ci
rendiamo conto di quante cose
mangiamo per sentirsi
sazi, a tal punto da non
poterne più e sentirci,
pure, in colpa.
Con tutti questi
modelli che la Tv
ci impone di seguire,
l’unica
cosa che ci
mettiamo
in
testa è di dover
essere
tutti
belli
allo
stesso modo
per sentirci più
a nostro agio
con noi stessi e
con gli altri.
Ma siamo noi
che ci imponiamo determinate cose, perché
crediamo che dover
esser belli significhi:
avere una pancia
piatta, un viso perfetto,ed
essere guardati da tutti con occhi
strabilianti per sentirci realizzati.
Soprattutto per le ragazze è un
punto fisso che si ha in testa,
quello di dover essere perfette
per i ragazzi; il canone di bellezza
oggi di una giovane ragazza è 9060-90!
Ora ditemi come si può pretendere di essere così perfette?!
Ci sentiamo in colpa quando
mangiamo qualche cosa in più,
sognamo di essere modelle con
un fisico perfetto, e di avere un
principe azzurro che ci sbavi dietro.
Ci sono paesi nel mondo che richiedono cibo per poter sopravvivere, e noi lo rifiutiamo?
Non ci rendiamo conto che
siamo in un paese dove il cibo è
la nostra prima passione, siamo
riconosciuti per la migliore ali-
mentazione nel mondo, e dovremmo esserne orgogliosi invece di farci tutti questi problemi.
Ci sono persone nel mondo che
vanno fiere del loro corpo così
com’è , anche essendo obese
e in sovrappeso , ed allora
noi perché non possiamo
accettare il nostro?
Secondo una statistica ci sono migliaia
di bambini in Africa e
in altre zone del
mondo che nascono sottopeso o
addirittura muoiono per malnutrizione, cioè per
cattiva alimentazione, e non possono permettersi
di avere un’alimentazione sana come
la nostra.
Il nostro il problema
con il cibo non viene
fuori così dal nulla;
perché se una persona
come per esempio un ragazzo è in sovrappeso, non
può dipendere soltanto dalla
costituzione fisica; ma può essere anche che i genitori fin da
piccoli impongono ai figli di mangiare determinate cose per forza,
ed alla fine il bambino si abitua
ad avere un certo tenore di vita
alimentare a cui è stato sempre
abituato.
Viene più spontaneo mangiare
un cibo preconfezionato che magari cucinarsi e gustarsi qualcosa
di preparato con le proprie mani,
in casa.
Prima accettiamo il nostro corpo
e spontaneamente iniziamo a regolarci con il cibo che mangiamo
tutti i giorni e di ciò che fa bene
alla salute.
Carlyn Yakubu
IL MALE COLPISCE LA NOSTRA SOCIETA’
La società in cui viviamo, votata
ormai alla degenerazione su qualsiasi versante, è la causa prima del
nostro senso di inadeguatezza...se
fossimo nati in un'epoca antecedente o in una diversa zona del pianeta non ancora raggiunta dal
consumismo, dalla globalizzazione
o dalla ricchezza sovrabbondante
non ci sarebbe ragione di definirci
'malati'. Malata è la nostra società
che tende inesorabilmente ad un
individualismo sempre più esasperato e si dimentica del valore irriducibile di qualsiasi essere umano, che
sia esso più o meno timido o insi-
curo di un altro... una società senza
DIO!
Una società malata non puo' che
sfornare menti "malate"...
E per "malattia" si intende il PREGIUDIZIO, l'INTOLLERANZA, la GRETTEZZA MENTALE.
Ovviamente il pregiudizio, in senso
ampio, non costituisce di per sé un
fenomeno da interpretarsi solo in
chiave negativa. Il filosofo inglese
Bacone pensava che l’intelletto
umano potesse, mediante la conoscenza, liberarsi dai pregiudizi (i famosi quattro idola) e dar vita ad un
percorso conoscitivo certo. Di solito,
però,quando si parla di pregiudizio
balzano subito agli occhi i gravi episodi di intolleranza, discriminazione
o ostilità razziale riportati dalle cronache: un gruppo di balordi che
aggredisce l'ignaro immigrato, magari per gioco, la mobilitazione del
quartiere cittadino contro l'insediamento di stranieri, le odiose manifestazioni di antisemitismo che
periodicamente ripropongono alla
nostra attenzione fantasmi del passato che speravamo sepolti per
sempre...o semplicemente un pensiero diverso da quello di un’altra
persona. Spesso una razza si ritiene
superiore biologicamente, e in
modo infondato su di un'altra, così
si genera il razzismo,intolleranza
verso gli altri,diversi da….Esistono
poi anche forme di intolleranza
meno vistose, quelle che nascono
da pregiudizi di casta, di classe sociale, di corporazione, ma forse è
più giusto parlare di discriminazione. Esiste l'intolleranza economica, laddove all'individuo è
preclusa la libera iniziativa economica, perché una burocrazia che
governa e pianifica, determina dall'alto ogni attività. Studiando la sto-
ria e la filosofia, conosciamo le vicende di Giordano Bruno, messo al
rogo per le sue idee troppo avanzate rispetto ai tempi, di Galileo Galilei e della sua famosa abiura,
conosciamo la secolare opera dell'Inquisizione, gli eretici perseguitati
e trucidati, la caccia alle streghe, le
teste mozzate durante la Rivoluzione francese, i campi di sterminio
nazisti, i gulag sovietici. Una lunga
serie di orrori e di violenze che ha
costellato il cammino della storia…
tutto in nome dell’intolleranza verso
qualcuno o qualcosa,aggiungerei
verso il libero pensiero che ci rende
ognuno diverso dall’altro e per questo importante. Non possiamo continuare a fingere e vivere la nostra
vita come se niente accadesse intorno a noi,essere egoisti al punto
da non ammettere l’evidenza,calpestare il prossimo pur di arrivare al
nostro obiettivo,perché tanto
“quella cosa” non ci coinvolge. La
società di oggi,nutrita di pettegolezzi,cattiverie e preconcetti sta andando alla deriva perché ha
completamente dimenticato il
senso della vita che non è quello
del bene personale ma della leale
convivenza civile. Ognuno di noi
ha bisogno “dell’altro”,che sia esso il
partner,l’amico,il fratello….o semplicemente una persona con cui
scambiare due parole nel rispetto
della libertà di tutti. E’ difficile curare
una società così malata,questo
male si è talmente radicato nel profondo del suo sistema linfatico che
occorre appellarsi alla voce della
coscienza per evitare che degeneri
e ne consegua la catastrofe.
Giorgia Checcaglini
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Solitudine: un male moderno
Si forse alla fine siamo tutti
un po’ soli, ci rifugiamo dentro noi stessi.
Viviamo su un mondo tutto
nostro, abbiamo difficoltà a
comunicare con i nostri genitori e ci auto convinciamo
che la soluzione sia “fregarsene”.
La solitudine quando diviene
una scelta volontaria si ripercuote negativamente sul nostro stato psicologico.
Le cause possono essere diverse: un po’ la timidezza,
un po’ la diffidenza verso gli
altri che ci porta a non fidarci
mai di nessuno e ad avere
paura di essere sempre delusi dalle persone che ci
stanno accanto.
Queste cause possono bloccarci ed influire a peggiorare
la solitudine, che s’intravede
sempre di più anche nelle
coppie, e nel matrimonio soprattutto: dove non c’è dialogo, non c’è unità, dove
qualcuno è sempre assente e
ciò porta alle separazioni o
divorzi.
La famiglia quando funziona,
è l’antidoto alla solitudine,
perché dove c’è armonia,
sincerità, felicità, ed unione
non si è mai soli.
E la conseguenza dei divorzi
nelle famiglie porta i figli a
disperdersi, a nascondere la
loro solitudine nelle uscite
con gli amici, nelle serate di
svago, dove l’unica cosa a
cui pensi è divertirti.
Si è sempre più soli quando
si stanno le ore davanti al pc,
davanti ai videogiochi, davanti al cellulare ecc… anziché stare con gli amici all’aria
aperta, semplicemente per il
piacere di stare insieme.
La tecnologia riduce le persone a condurre una vita
monotona, senza nemmeno
accorgersene; non ci rendiamo conto di quante cose
potremmo fare senza oggetti
tecnologici che condizionano
la nostra vita.
RISPETTA L’AMBIENTE:
altrimenti la natura si ribella!
Ormai gli adulti che vivono di
solitudine, ci sanno convivivere e ne sono consapevoli;
perciò quello che preoccupa
di più è la situazione dei giovani che ancora hanno un futuro da affrontare!
I social network tendono ad
isolare le persone dietro ad
un pc, un mezzo di comunicazione che sostituisce le
conversazioni faccia a faccia,
la possibilità di stare a contatto con le persone nella realtà.
E’ sempre più difficile fidarsi
delle persone senza aver
alcun pregiudizio, ci rifugiamo su cose per cui non
c’è bisogno di mettere in
gioco noi stessi per quello
che siamo; abbiamo paura
che nessuno ci possa capire,
che nessuno ci possa ascoltare ed allora ci chiudiamo in
noi stessi.
Carlyn Yakubu
“Giovani distrazioni”
“Si può dire che oggi i giovani
sono fin troppo normali anche
quando appaiono trasgressivi”.
La società dei consumi infatti
propone ai giovani un’identità
fatta di beni e segni da acquistare. E’ una società che li inganna, chi non riesce ad adeguarsi si sente insufficiente,
escluso. Si sente il bisogno di vestirsi griffati, di frequentare il
gruppo…, diciamo confondono bisogni primari e secondari. Vogliono
rimanere
bambini, mantenere
un’identità
adolescenziale il più a
lungo possibile. Sono
insensibili,
precoci
sessualmente e socialmente, scaltri, indifferenti verso il
prossimo.
Le giovani generazioni devono
lottare contro tanti fattori che
giorno per giorno rendono
sempre più difficili le loro condizioni; la difficoltà di trovare
un posto di lavoro; il crollo di
tante certezze e di tanti miti,
lo stato spesso è lontano dalla
loro realtà, non li tutela,quindi
essi appaiono incapaci di risolvere i loro problemi.
Qual è la causa?
Sicuramente la crisi dei valori
(famiglia, fede, rispetto, com-
prensione, etc.) crea smarrimento e senso di solitudine nei
giovani.
La società industriale ci ha
portato tanto benessere materiale ma col suo “dio-denaro”
ha trasformato tutto in oggetti
di consumo, ha illuso che
anche la felicità, diventa "viag-
gio", e può essere raggiunta in
ogni momento mediante il
consumo di una “dose”.
Oggi tutto può essere facilmente conquistato col denaro,
anche la libertà è diventata
"consumabile", ciò ha favorito
la diffusione tra i giovani, della
droga. Essi a volte sono autodistruttivi, cercano lo sballo
estremo per dimenticarsi dei
propri problemi, allora ricorrono alla droga, all’alcool o si
mettono alla guida in condi-
zioni terrificanti, con la musica
a tutto volume, catapultandosi
per le strade e diventare un
pericolo per sé e per gli altri.
Per venire incontro a certe situazioni si potrebbe pensare
ad un intelligente inserimento
sociale e ad una integrazione
professionale dei ragazzi. Occorrerebbe favorire
la parità delle opportunità tra loro,in
base al merito e non
al fatto di essere ”figlio di ”…Avvicinarli
ad un impegno solidale nei confronti di
chi ha bisogno,di chi
soffre, di chi è malato, o semplicemente diverso.
Promuovere il loro
ingresso in azioni
sociali, politiche,culturali, sportive, affinchè si sentano parte
integrante e utile al cambiamento.
Un ruolo fondamentale per
tale riuscita spetta alla famiglia, educando i propri figli ai
veri valori,ma anche la scuola
occupa un posto rilevante.
Solo seguendo una simile
strada, i giovani potranno raggiungere quella tranquillità interiore che tanti soldi non
comprano.
L.P.
E’ molto importante che noi
ragazzi impariamo il prima possibile a rispettare l’ambiente,
perché si diventi persone responsabili, che considerano il
proprio benessere strettamente
legato a quello della terra sulla
quale vivono.
Bisogna quindi sapere che
acqua ed energia elettrica non
vanno sprecate, e che pertanto
è bene aprire i rubinetti e accendere gli interruttori solo
quando servono.
Ma si deve anche sapere che
le automobili inquinano, e che
quindi, se possibile, è meglio
muoversi a piedi, in bicicletta o
con mezzi pubblici. Si deve sapere che tutto quello che si
butta via inquina l’ambiente, e
quindi è importante scegliere
oggetti in generale che abbiano
il minor numero possibile di involucri da eliminare, limitare
l’uso dei sacchetti di plastica
quando si fanno acquisti, preferire piatti, bicchieri, stoviglie,
fazzoletti, tovaglioli, bavaglini,
asciugamani, da lavare piuttosto che usa e getta.
Bisogna educarci alla raccolta
differenziata, imparando e distinguere tra i diversi materiali
e utilizzando gli appositi contenitori, in casa e fuori casa. Inoltre, è importante mangiare cibi
sani, naturali, biologici, che abbiano subito il minor numero di
trattamenti industriali: al bando
i pesticidi, che inquinano l’ambiente e il nostro corpo, al
bando i coloranti, i conservanti
e tutti quegli additivi chimici,
spesso inutili, che servono solo
per dare agli alimenti un aspetto
più accattivante.
Si deve imparare ad apprezzare il sapore di frutta e verdura
e a legumi e vari tipi di cereali
integrali oltre alla pasta tradizionali, che è fatta con farina di
frumento raffinata, limitando
inoltre il consumo di carne. Infine, è importante che siamo
consapevoli che anche saponi,
detersivi e detergenti inquiniamo, e che quindi è meglio
scegliere prodotti a basso impatto sull’ambiente, ecologici, e
usarne in quantità moderata
RICORDIAMOCI BENE:
La natura può vivere senza
l’uomo ma l’uomo senza natura
morirebbe.
“Dobbiamo quindi ricollocarci
all’interno di questo corpo di cui
fanno parte solo gli altri esseri
umani ma anche la natura; dobbiamo rispettarci per avere un
futuro migliore, sia con gli operai della prima ora, sia con quelli
dell’ultima; sia con quelli del nostro colore politico, e sia con gli
altri; con tutti coloro cioè che
lottano per un mondo che non
finirà con l nostra generazione” .
CAPOREDATTORE
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Aprile 2011
POLIS
Il film “Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso”
Titolo: “Genitori e figli: agitare
bene prima dell’uso”.
Regia: Giovanni Veronesi.
BANCO
Se Garibaldi vedesse
l’Italia di oggi…
…Sicuramente sarebbe deluso nonché amareggiato nello scoprire che i mille e… qualcun
altro sono morti per nulla!!!
Sono passati 150 anni di storia e dobbiamo
scoprire che oggi ci sentiamo più disuniti che
mai; non rispettiamo più la morale e il senso
civico, un cittadino si sente migliore dell’altro,
perché magari è nato e risiede in zone privilegiate o più sviluppate rispetto ad altre, non
parliamo poi del lavoro,dello studio, dello sviluppo socio-economico che taglia l’Italia in
due, se non in tre.
Sarebbe meglio dire che i politici sono divisi
e non la società, ma non è così, la guerra continua che essi si fanno su tutti i fronti, considerata ormai la normalità, accade perché
vivono forse da troppi anni dentro i palazzi,
per loro diventati castelli, vero senso per cui si
trovano ad occupare “quel trono”.
Questo modo di essere e di fare tuttavia è un
cattivo esempio per la popolazione(soprattutto
giovanile) che sta perdendo gli ideali in cui
crede e nel corso degli anni questi valori
vanno acquistando un ruolo sempre più diverso. Per parlarci chiaro,oggi non c’è nessuno pronto a sacrificare tutto quello che ha in
nome di un ideale,forse la differenza consiste
proprio in questo; un tempo ,quegli uomini valorosi non avevano nulla da perdere, quindi
potevano ribellarsi, agire contro un sistema
con la speranza di guadagnare almeno la libertà. Oggi in nome di un ideale o di un pensiero diverso dal contesto, si rischia di perdere
tutto… e allora?
Allora si va avanti a testa china, pensando in
un modo ma agendo in un altro, solo perché
travolti dall’onda che spinge la nazione.
Il nostro simile diventa un nemico da eliminare o considerare inferiore solo perché parla
napoletano invece che milanese o triestino.
Ricordiamoci che l’italiano è l’uomo che abita
in Italia, paese in cui ognuno si deve sentire
parte integrante e necessaria per la Nazione.
Uniti si vince ogni difficoltà, divisi si precipita
nell’abisso, diventando preda per gli altri,
sempre in agguato per la cattura.
A.L.
Interpreti: Silvio Orlando
(Gianni); Luciana Litizzetto
(Luisa); Chiara Passarelli
(Nina); Matteo Amata (Ettore); Michele
Placido (Alberto); Margherita Bui (Rossana); Andrea Fachinetti (Luigi); Piera
Degli Esposti (nonna Lea); Elena Sofia
Ricci (Clara); Max Tortora (Mario); Vittorio Emanuele Propizio (Ubaldoly).
Musiche: Andrea Guerra.
Produzione: Aurelio e Luigi De Laurentis.
Nazionalità: Italiana.
Anno: 2010.
Genere: commedia.
Trama
Il film si apre con la scena di un ragazzo
che espone ai suoi genitori la propria intenzione di fare un provino per entrare
nella casa del Grande Fratello. Suo padre
è nettamente contrario e perciò si scambiano delle brutte battute. Però il figlio è
maggiorenne e risponde a suo padre che
può fare quello che vuole. Il giorno
stesso il padre, che è professore in un
liceo, dà da fare ai suoi alunni un tema in
classe riguardo al loro rapporto con i genitori. A questo proposito una ragazza di
nome Nina, prima di scrivere il tema,
pensa che nella sua casa altre persone
vedevano una tranquillità che era, però,
soltanto apparente. Tutto ciò perché suo
padre e sua madre ogni volta che si rivolgevano la parola, litigavano.
La pace era tornata in casa sua soltanto
quando i suoi genitori si erano separati.
Suo padre era andato a vivere in una
barca di sua proprietà nel porto della
città e sua madre era restata in casa con
Nina e suo fratello minore Ettore.
Quest’ultimo aveva un carattere alquanto strano ed aveva comunque le
idee molto chiare. Infatti, anche se piccolo, non simpatizzava affatto per gli extracomunitari. Una volta, a scuola, aveva
scritto un tema a proposito del suo disprezzo per gli stranieri e per questo le
insegnanti avevano convocato i suoi genitori. Il padre e la madre di Nina e di Ettore, non solo si erano separati recando
dolore ai figli, ma avevano trovato un
altro partner, senza pensare alle conseguenze che ciò poteva portare ai figli
quando ne fossero venuti a conoscenza.
Il padre, Gianni, se la faceva con Clara,
l’amica della sua ex-moglie e lei, Luisa,
si vedeva con Mario, infermiere e suo
collega di lavoro. A questo punto si verifica un secondo episodio negativo che
vede protagonista Ettore. Egli malmena
un suo compagno di classe zingaro e,
successivamente le insegnanti convo-
cano di nuovo i genitori dicendo loro che
se il figlio avesse continuato a comportarsi in quel modo dovevano necessariamente sospenderlo per una settimana. La
madre di Ettore, in seguito, va a chiedere
scusa alla famiglia di Garco, il ragazzino
zingaro. Le scuse vengono accettate da
suo padre insieme ad un biglietto di
cento euro. Nonostante Luisa e Gianni
fossero divorziati, si ritrovavano per discutere dei problemi riguardanti i figli e
la madre di Gianni, Lea. E’ lei che scopre Luisa che flerta con Mario e lo ridice
alla nipote Nina che non prende molto
bene la cosa. Nina va sempre a trovare
la nonna ammalata all’ospedale per domandarle della sua adolescenza e di
come risolvere i suoi problemi con i ragazzi. A proposito di questi, Nina incontra un ragazzo che frequenta il quarto
superiore chiamato Ubaldolay, dal quale
si sente subito attratta. Egli, la sera del
primo maggio, la porta ad un festa per
ragazzi ventenni. Qui compare di nuovo
Luigi, il figlio del suo professore, il
quale per dimostrare il suo coraggio e il
fatto che gli animali non fanno del male
se non disturbati, attraversa a nuoto una
grande vasca all’interno della quale vi
era un’immensa orca di circa quindici
metri, sotto gli occhi di Nina e degli altri
ragazzi. Successivamente vi è una scena
molto importante, nella quale Nina per
la prima volta ha una relazione intima
con Ubaldolay , nella casa della nonna
Lea., che le aveva consegnato di persona
le chiavi e dato il permesso. Poco dopo
la nonna peggiora e muore sotto gli
occhi di suo figlio, il quale per la prima
volta dopo quindici anni, l’aveva rivista.
In seguito a ciò, Nina dice: «Nonna Lea
batte ospizio tre a zero e così la partita
era finita», perché la nonna era una
grande giocatrice di poker . Nonna Lea
viene cremata e le sue ceneri gettate
nelle acque del porto. Qui si svolge una
scena molto particolare, ovvero il ricongiungimento di tutta la famiglia, sembrava come se fossero tutti in vacanza.
Tutti e quattro si tuffano in acqua con i
vestiti. In conclusione vi è l’episodio di
Nina e Ubaldolay che aspettano i risultati del test di gravidanza che, per loro
fortuna, dà esiti negativi. Ora si chiude
il lungo flash-back e si vede Nina che
consegna il tema al professore e pensa:
«io questo tema lo potevo fare in due
versioni; sia da figlia sfortunata che da
giovane mamma sfigata».
Personaggi più importanti
Il personaggio più importante è proprio
lei, Nina, una ragazza di circa 15 anni
che frequenta il liceo classico. Come per
ogni ragazza della sua età, i litigi con i
genitori sono all'ordine del giorno.
I personaggi secondari sono: Gianni, il
padre di Nina, un commerciante di articoli da pesca, che lascia la moglie per
andare a vivere su una barca; Luisa, la
madre di Nina, caposala in un ospedale;
Ettore, il fratellino, un bambino inspiegabilmente razzista, vista la sua giova-
nissima età; Alberto, professore di Nina
e padre di Luigi, un uomo un po' all'"antica" con dei modi alquanto bruschi
verso il figlio; Rossana, moglie di Alberto e madre di Luigi, una donna un po'
trascurata nella famiglia che per sfogare
il nervosismo suona il pianoforte; Luigi,
figlio di Alberto e Rossana, un ragazzo
che sogna di avere successo e di andare
in tv e sfrutta ogni occasione per riuscirci; Lea, madre di Gianni e quindi
nonna di Nina, dal passato burrascoso;
fino all'ultimo suo figlio si rifiuta di vederla perché circa venti anni prima aveva
perso la casa a causa del gioco d'azzardo; Clara, migliore amica di Luisa e
amante di Gianni, una donna un po' "facile"; Mario, collega e amante di Luisa,
sposato con un'altra donna dalla quale ha
avuto tre figli, è un po' codardo; infine,
c'è Ubaldolay, il "fidanzato “di Nina, un
ragazzo che frequenta la stessa scuola
della protagonista, il suo soprannome
deriva da un attore che impersonava un
detective di una serie televisiva, appunto
"Ubaldo Lay", che indossava sempre un
impermeabile bianco, uguale a quello
che un giorno aveva indossato il ragazzo.
Intento dell’autore e
messaggio contenuto.
Sicuramente l’intento dell’autore era
quello di creare una storia che parlasse
delle tematiche e dei problemi di tantissimi adolescenti, come la separazione
dei genitori, il razzismo e il rapporto genitori-figli. Sono questi, infatti, gli
aspetti contenuti nel messaggio che l’autore vuole trasmetterci, e cioè che tutti i
problemi possono essere risolti stando
vicino alle persone che amiamo e facendoci dare una mano da loro.
L'autore vuole far notare le difficoltà che
ognuno ha, in questo caso con i genitori
o con i figli, e il fatto che alla fine, prima
o poi, tutto si "aggiusterà", anche se in
seguito si riapriranno inevitabilmente
nuove liti. E’ simpatica la sua idea di far
vedere queste situazioni dal punto di
vista dei figli.
Giudizi personali
In questo film l’ autore vuole descrivere
il rapporto tra genitori e figli, che è
molto complicato nell’ età adolescenziale. Ci sono anche altre tematiche,
come il razzismo. Il film mi è piaciuto
molto, perché parla di una situazione
particolare, l’ adolescenza, che sto vivendo in questo momento. Infatti il film
parla, più o meno, di ragazzi della nostra
età, esponendo le loro problematiche e
le loro situazioni, gli incontri e i sentimenti. Nonostante appartenga al genere
della commedia, il film mi ha fatto riflettere sul rapporto con i miei genitori e
anche su altre tematiche, come il razzismo e il rispetto per gli animali.
Bianchi Paolo.
(continua pagina seguente)
Aprile 2011
Pag. 7
Questo film mi è piaciuto molto , perché
è ambientato ai tempi odierni e proprio
per questo mi sono identificato nelle
scene e nei personaggi, soprattutto nel
modo di fare della protagonista. Quest’ultima, Nina, è una ragazza di quindici
anni mia coetanea ed è proprio per questo che mi sono ritrovato nel rapporto
che Nina ha con i suoi genitori. L’impressione che ho riportato dal film è che
tracci un quadro realistico, in quanto è
vero che i genitori, che appartengono ad
una generazione diversa da quella dei
figli, hanno delle idee e la pensano in
modo più tradizionalista e “statico” rispetto ai giovani d’oggi che sono volti
sempre più verso una società dinamica e
moderna. Quindi i genitori dovrebbero
adeguarsi a questo modo di pensare più
giovanile. Una critica che sento il bisogno di fare alla protagonista è relativa al
suo comportamento nei confronti di suo
fratello minore Ettore. Infatti, una scena
che ha suscitato in me reazioni negative,
è quando Nina il sabato sera vuole uscire
con gli amici e sua madre, che anche lei
doveva incontrare il suo amante Mario,
le dice che non poteva uscire finchè suo
fratello non si addormentava. Allora, siccome Nina aveva “fretta” di uscire ,
mette all’interno di un bicchiere pieno
d’acqua quattordici gocce di sonnifero e
lo fa bere a suo fratello. Dopo poco, quest’ultimo si addormenta e così Nina,
spensierata, esce con il suo ragazzo ed
insieme vanno alla festa. Quest’episodio
non mi è per niente piaciuto, perché secondo me l’amore verso i propri familiari è un aspetto molto importante,
”imparagonabile” con le sciocchezze
giovanili. Anche sotto quest’aspetto mi
identifico molto con la situazione vissuta
da Nina perché , a volte quando voglio
uscire con i miei compagni, mio fratello
non è d’accordo e vuole che prima rimanga con lui a giocare e magari devo
anche rinunciare agli impegni prestabiliti. Però ne sono contento, perché stare
con la mia famiglia, per me, è la cosa più
bella che ci possa essere e che rende felice la nostra vita.
per il tipo di discussioni che spesso ha
con i suoi genitori nel corso del film e il
modo nel quale risponde soprattutto a
sua madre. Mi ci vedrei pure bene nel
personaggio di Luigi, anche se usa un
po’ troppo la prepotenza, quando come
lui mi rivolgo a mio padre e a mia madre
in tono polemico e mi arrabbio se non
condividono certe mie idee o opinioni.
Inoltre il rapporto che c’è nella realtà fra
genitori e figli è proprio uguale identico
a quello che si trova nel film, con le
stesse battute e le stesse frasi dette dagli
uni e dagli altri. Mi hanno appassionato
tanto le canzoni di Gianna Nannini e mi
ha fatto parecchio ridere il fatto che Nina
quando vedeva i suoi genitori litigare
immaginava che dicessero dei numeri.
Infine mi è molto piaciuto il titolo ed in
particolare la frase “agitare bene prima
dell’uso” che a me fa pensare ai genitori
e ai figli come la bomboletta di schiuma
per i capelli: se agitata bene prima di
usarla viene fuori una schiuma densa e
cremosa, altrimenti avremo una schiuma
liquida e flaccida che lascerebbe i capelli
crespi e difficili da pettinare piuttosto
che lucenti e brillanti. Così nel caso di
genitori e figli, se non cercano ognuno
piano piano di adeguarsi alle idee dell’altro prima di rapportarsi, si continuerà
ad andare incontro a litigi e discussioni
che possono portare (nel caso più
estremo ma probabile) alla rottura di
un’intera famiglia.
Conti Riccardo.
Secondo me l'intento dell'autore è farci
riflettere su temi molto importanti come:
il rapporto tra i membri di una famiglia ,
il razzismo , il sesso. Il film mi è piaciuto
molto perchè rispecchia in modo realistico i problemi di tutti gli adolescenti,
mi ha coinvolto e mi ha fatto riflettere
sui temi sviluppati all'interno di esso. Mi
ha sensibilizzato su un problema in particolare, il razzismo, che secondo me è
la cosa più stupida che possa esistere e
si dovrebbe cercare assolutamente di togliere questi pregiudizi e queste idee
dalla testa di molte persone.
Cappellacci Mattia.
Rossi Andrea.
Questo film mi è piaciuto molto perché
rispecchia la realtà dei giorni d’oggi in
tutto e per tutto ed in particolare perché
i protagonisti hanno recitato in maniera
così veritiera che mi è sembrato come
se ci fossi io all’interno di quella storia al
posto di Nina o di Luigi. Infatti io mi
identifico molto bene nel personaggio di
Nina, sia perché è una mia coetanea, sia
Il film tratta dei giovani e dei genitori e
dei loro problemi e secondo me è molto
rappresentativo dei nostri tempi.Una
delle scene più belle , a parer mio, è
quella in cui Luigi attraversa la vasca
con l’orca, ma allo stesso tempo è la
scena che c’entra di meno con l’argomento trattato. Il film gode inoltre di una
colonna sonora fantastica .Secondo me
Veronesi aveva l’intento di far capire che
fra genitori e figli non è facile stabilire
un dialogo e non ci sono consigli o manuali sul come avere un ottimo rapporto,
ma comunque i genitori ameranno sempre i figli e viceversa, anche se non sembra.A me personalmente è piaciuto ma
non lo consiglio a tutti per via della profondità dei pensieri alternata con scene
molto istintive, come le litigate.
Morganti Ettore.
Botteghi Marco.
Secondo me, questo è un bellissimo film
che tocca soprattutto noi giovani, perché
molti ragazzi si rivedono nei panni dei
personaggi e nella loro storia. Ma tocca
anche i genitori che, come quelli del
film, cercano di fare del loro meglio per
capire i propri figli, anche se non sempre
ci riescono. È difficile essere figli come
lo è essere genitori!
figli, che però non sempre colgono i
messaggi “inviati”dai genitori, a volte
anche ribellandosi. Gli aspetti principalmente sottolineati dal film sono molto
attuali al giorno d'oggi molto accentuati
soprattutto nelle citta' e sono: sesso,
droga, alcool, che per gli adolescenti
possono rappresentare a volte anche
trappole mortali. Il film parla anche di
valori molto importanti, per esempio
nella parte finale dove viene esaltata la
famiglia, soprattutto con la scena del
tuffo in acqua.
Giogli Gianluca.
Questo film rispecchia in modo realistico la vita di molte famiglie moderne
separate e in conflitto ed anche i problemi degli adolescenti e i rapporti difficili che hanno con i genitori . L’ unica
cosa che non ho gradito è la figura della
nonna, perché è un cattivo esempio per i
nipoti, mentre in realtà dovrebbe essere
il contrario ed essere un appoggio per la
famiglia che soprattutto oggi è molto in
difficoltà per il resto mi è piaciuto e mi
ha trasmesso il messaggio che è molto
importante comunicare con i genitori
Chimenti Elia.
Il film, intende spiegare il rapporto tra
genitori e figli, per niente facile al
giorno d'oggi ; i genitori certamente cercano di agire sempre a favore dei loro
Penso che l’ intento dell’ autore sia stato
quello di mostrare a noi ragazzi che durante il periodo dell’ adolescenza certi
problemi e certi argomenti sono normali
e anche i genitori devono quindi capire i
propri figli. Naturalmente c’è un limite
a tutto e noi ragazzi non dobbiamo esagerare. A me personalmente il film è piaciuto molto perché tratta un argomento,
o meglio più argomenti che sto vivendo
in prima persona. Secondo me l’autore
ci vuol far capire che i genitori ci devono
comprendere e sostenere se magari abbiamo periodi in cui siamo più scontrosi
e ribelli. D’altra parte, come ho già detto,
tutto ha un limite. Insomma secondo me
il film è stato importante per molti ragazzi come me.
Nardi Giacomo.
Questo film mi è piaciuto molto perchè
parla di un tema molto moderno (infatti
il film è dell’anno scorso): il dialogo tra
genitori e figli, che non è del tutto presente in questo momento. Inoltre gli attori principali, essendo ancora adolescenti, secondo me, hanno reso bene
l'idea del rapporto problematico che siste
tra un figlio e la propria famiglia. Secondo me i genitori dovrebbero essere le
persone che capiscano meglio il figlio,
perchè essendo passati anche loro da
quell'età sarebbe normale che aiutassero
i figli ad affrontare questo periodo di
"novita" che è l'adolescenza.
Sara Fekkak.
L’importanza di leggere
Orami è stimato che gli adolescenti italiani sono meno interessati alla lettura
(o alla cultura?) di quanto lo fossero i
loro coetanei di qualche anno fa.
Questo fatto, è derivante dall’incremento esponenziale delle tecnologie,
che distolgono l’attenzione dalla cara
vecchia carta stampata.
Ora, videogiochi, televisione, internet,
sono i mezzi che sostituiscono al meglio: giornali, libri e bambole.
Il libro in sé può sembrare un elemento
ingombrante nella vita di tutti i giorni,
perché è pesante, costa molto, però c’è
da dire che, quando cerchi a lungo un
libro quasi introvabile, quando lo trovi
è la felicità più grande, sfogliarne le pagine e sentirne l’odore, insomma
un’emozione più unica che rara.
Dall’esperienza di tutti i giorni si può
trarre qualche spunto, ovvero, in una
scuola, trovare un ragazzo/a che ha la
passione per i libri e non legge solo scemenze ma anche libri di autori più importanti, è come cercare l’oro nel
Tevere, ovvero una cosa impossibile.
Questa domanda, però mi rendo
conto che è difficile da rispondere,
quindi ho chiamato in aiuto un mio
vecchio amico, un fiorentino di
quelli… proprio IGP (indicazione geografica protetta): Dante Alighieri, anche
a lui ho posto la fatidica domanda, eccovi uno stralcio della mia intervista.
Alice(d’ora in poi A): egregio professore, secondo lei, perché i ragazzi di
oggi non amano la lettura?
Dante Alighieri(d’ora in poi D.A.): sai
forse perché al mondo di oggi non interessano le storie del passato, o perché
gli argomenti trattati dai libri non sono
abbastanza intelligenti o interessanti.
Oppure per il contrario, sono talmente
belli che nessuno ha il coraggio di leggerli, chi lo può sapere, ti dico solo che,
e questo tienilo bene a mente,se non
cerchi qualcosa che stimoli culturalmente il tuo cervello, esso, prima o poi
si impigrirà.
Perciò, fare delle buone letture, è la
chiave di un cervello sempre sveglio e
diciamo “pronto all’uso”, è come un
computer, se salvi sempre il dato, esso
lavorerà più correttamente e senza impacci, mentre se salvi poco e niente,
sarà lento e non ricettivo.
Dopo questa intervista mi sono permessa di portare un brano tratto da “Il
tempo che vorrei” di Fabio Volo:
“Leggere mette in moto tutto dentro
te: fantasia, emozioni, sentimenti. È
un'apertura dei sensi verso il mondo, è
un vedere e riconoscere le cose che ti
appartengono e che rischiano di non
essere viste, fa scoprire l'anima delle
cose. Leggere significa trovare le parole
giuste, quelle perfette per esprimere ciò
cui non riuscivi a dare forma. Trovare
una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere. Nei libri le parole
degli altri risuonano come un'eco dentro di noi, perché c'erano già.”
Bacci Alice
Pag. 8
Aprile 2011
MOVIES
STAR
&
Giorgia Checcaglini
E!!!
ONF
ORC
E anche a distanza di tempo la loro
musica è sempre grande, è sempre magnifica. Sono stati dei personaggi brillanti e fantasiosi, in poche parole sono
stati i re del passato, e in questo articolo riusciremo a far venire a galla tutti
i loro segreti!
Bene, cominciamo…
Quando è uscito l’album ‘The Dark
Side Of The Moon’ ? E chi e in
quanti eravate a scriverlo?
«Nel 1973, eravamo in quattro, Roger
Waters, Richard Wright, Nick Mason
e David Glimour».
Chi è stato il compositore delle canzoni del CD ‘The Darkside of the
moon’?
Nelle nostre canzoni ci ha aiutato Syd
Barret, nostro caro amico affetto da
schizofrenia, a cui dobbiamo il successo dell’album. L’albulm è stato in
cima alle classifiche per settimane e
settimane e, grazie a questo, che ci
hanno conosciuto in tutto il mondo».
Roger, dove hai registrato le tue
prime canzoni?
«Ad Abbey Road».
Quale idea vi ha ispirati per la composizione dell’album ?
«Ci incontrammo a casa di Nick
Mason. E a un tratto dissi: "Ehi ragazzi, mi è venuta un'idea". Stavo pensando a tutte le difficoltà che ci
ritroviamo di fronte nella vita e che ci
mettono in ansia, e alle capacità che
abbiamo di risolverle o di scegliere la
strada da percorrere».
Venne definito un album a tema,
anche se ne trattava più d'uno: la follia, la tristezza, il tempo, la vita e la
morte. Come riassumerebbe quel che
ha voluto esprimere in "Dark Side of
the Moon"? «Se c'è un messaggio è
questo: la vita non e un gioco. Abbiamo un solo colpo in canna, e dobbiamo fare scelte basate sulla
posizione morale, filosofica o politica
che abbiamo adottato. Possiamo rendere il mondo un po' più luminoso o
più buio. Ma a tutti è offerta l'occasione di trascendere le proprie tendenze egoistiche e la propria avidità,
lasciando il segno sulla grande tela
della vita. Siamo confusi dalla religione come dalla politica. E dobbiamo
rendercene conto soprattutto in questo
momento, nel 2003, mentre è in corso
una nuova crociata, a 600 anni di distanza dal passato».
Il suo più famoso riferimento a Syd
Barrett è "Shine On Your Crazy Diamond", dall'album successivo "Wish
You Were Here". Ma il tema della
follia di "Brain Damage" faceva allusione proprio a lui...
«È stato un grande shock per me osservare la tragedia della schizofrenia così
da vicino».
mente ai Dragonforce un proprio
provino audio/video che sarebbe poi stato valutato dagli
stessi. La scelta ricade così su un
giovane francese, Fred Leclercq,
leader dei Maladaptive. Viene
subito schierato nell'Inhuman
Rampage European Tour: The
First Strike, tour in collaborazione con gli Edguy, e poco dopo
viene confermato come bassista
della band.
Ultra Beatdown:
Nel giugno 2008 i Dragonforce
hanno annunciato l'uscita del
quarto album, intitolato Ultra Beatdown, il quale è stato pubblicato il 25 agosto. Quest'ultimo è
stato seguito da un tour iniziato
ad ottobre assieme ai Turisas,
che poi è continuato in Australia
e nel Regno Unito.
Il 4 luglio è stato pubblicato il
primo singolo estratto dall'album, Heroes of Our Time, uscito
esclusivamente sul loro MySpace; successivamente è stato
reso scaricabile anche da iTunes.
Il 9 luglio, infine, è stato pubblicato il video ufficiale sul canale
ufficiale YouTube della band. Il
22 gennaio 2009 è stata annunciata l'anteprima del video per il
nuovo singolo estratto, The Last
Journey Home, in esclusiva per
gli utenti di xBox Live. Il 27 gennaio il video è stato caricato sul
sito web della Roadrunner Records.
Twilight Dementia:
Il 13 settembre 2010 in Europa e
il 14 negli USA e in Canada i DragonForce hanno rilasciato il loro
primo album live, intitolato Twilight Dementia. Le 13 canzoni totali, divise in 2 CD, sono state
registrate in 19 spettacoli nel
Regno Unito e a detta del chitarrista Herman Li l'idea è stata
quella di registrare ogni singolo
spettacolo dell'ultima tappa del
tour, in modo da poter scegliere
il meglio di ogni canzone senza
bisogno di fare qualsiasi sovraincisione in studio, mantenendo il
tutto molto "live".
Il loro genere è definito da un
termine coniato da loro stessi:
EXTREME POWER METAL, per
via dei drummings velocissimi,
veri e propri virtuosismi alla chitarra e le loro ritmiche estremamente veloci.
DRAG
Intervista ai Pink Floyd !
Il loro primo nome DragonHeart
è stato cambiato nel dicembre
2001 per evitare ambiguità con
altre band, etichette e film. La formazione iniziale comprendeva i
due chitarristi Herman Li e Sam
Totman, il cantante ZP Theart e il
bassista Steve Scott. Nell'aprile
2000 la band, con il produttore
Karl Groom, entrò nei Thin Ice
Studios per registrare il demo
Valley of the Damned. Non contenti dei primi risultati, chiamarono il virtuoso tastierista Clive
Nolan per un'apparizione da
ospite. Nel giro di una settimana
la demo fu pronta. Per concludere l'anno 2000, il gruppo fu
chiamato dagli Stratovarius come
spalla nel loro tour inglese, e pur
non avendo un tastierista ottennero grandi successi.
Valley of the Damned:
La prima metà del 2001 fu passata a scrivere le canzoni per il
primo album e a cercare di accordarsi con una casa discografica. Con l'arrivo del tastierista
Vadym la band cominciò un tour
in Inghilterra e riuscì a firmare un
contratto con Sanctuary/ Noise
Records nel marzo 2002. L'album,
Valley of the Damned, è stato registrato in tre studi diversi tra
maggio e ottobre 2002. Subito
dopo la band ha girato l'Europa
in un tour di successo.
Inhuman Rampage:
Il 2005 vede la composizione del
terzo album, Inhuman Rampage,
la cui data di uscita è il 20 giugno
2006 in Canada e negli USA, ed
un breve tour in Nord America.
L'album è stato registrato fra
marzo e settembre 2005 nei Thin
Ice Studios in Surrey (Regno
Unito) e nello LamerLuser Studios di Londra. I biglietti del concerto del 22 novembre a New
York sono stati esauriti in un
giorno. Il primo brano del CD, intitolato Through the Fire and Flames, è stato scelto tra le tracce
bonus del videogioco Guitar
Hero III: Legends of Rock, anche
grazie all'elevato impegno tecnico richiesto nell'eseguirla.
Successivamente alla registrazione dell'album, la band si ritrova
senza
bassista
per
l'abbandono, a causa di svariati
motivi, di Adrian Lambert; inizia
così la ricerca di un nuovo componente con un metodo abbastanza insolito. Infatti chiunque
avrebbe potuto spedire diretta-
Bacci Alice
Il senso del Risorgimento:
oggi pura illusione?
Non potevamo non parlare nel centocinquantesimo compleanno della Repubblica italiana di un film che ne
festeggia la ricorrenza;”NOI CREDEVAMO” di Mario Martone.
Noi…
La prima persona plurale esprime l’attore collettivo: non solo i tre protagonisti del film, ma tutti i personaggi uniti
nell’azione di credere.
Un noi, però, al quale manca il popolo. Il popolo è l’assente del film: la
Repubblica Romana resta fuoricampo,
nel carcere borbonico i contadini non
partecipano alle conversazioni sulla
politica, pur essendo anche loro detenuti in quanto sovversivi. Che il popolo manchi, lo dice fin dall’inizio la
principessa di Belgiojoso. Il popolo
non fa parte del noi. Questo è un
punto molto importante: fa già intendere in che senso Noi credevamo può
essere film di storia critica.
… credevamo
L’imperfetto è il tempo del racconto:
esprime la durata delle azioni, la loro
continuità nella storia.
E’ un film forte,riproduce uno spaccato storico che noi tutti dovremmo ricordare,per
meglio
dire,
non
dimenticare, per non perdere quei
principi e ideali per cui molti uomini
hanno combattuto o sono morti.
Si,quei tre ragazzi del sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica
dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie,così maturano la
decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini.
Nel film,attraverso quattro episodi che
corrispondono ad altrettante pagine
oscure del processo risorgimentale per
l'Unità d'Italia, le vite di Domenico,
Angelo e Salvatore (i protagonisti) verranno segnate tragicamente dalla loro
missione di cospiratori e rivoluzionari,
sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità,
slanci ideali e disillusioni politiche.
C’è una forte vena celebrativa per raccontare verità storico-scomode sul nostro Paese, con una serie insistente di
allusioni al nostro presente;infatti ancora oggi sono vivi i conflitti mai superati di allora: conflitto tra Nord e
Sud del Paese, tra conservatorismo autoritario e democrazia libertaria, tra
padronato e proletariato. La fine del
potere temporale dei papi e la nascita
della Repubblica, il tempo passa ma
non matura le idee,anzi le degenera!
E’ un film che cattura e sintetizza perfettamente un momento storico,è avvincente come un western, ma
soprattutto fa capire a tutti noi perché
l'Italia è una democrazia imperfetta.
Il Caporedattore
Aprile 2011
Pag. 9
Tra Sogno
e Realtà
Qualche giorno fa è passato a trovarmi a casa, mentre rassettavo
un pò qui un pò lì, il mio nipotino
di 7 anni .
Non so come mi è uscita fuori la
frase "ma sei come l'Orlando Furioso?!" (perchè si era un attimino scatenato)... ovvio che non
sarei sfuggita alla domanda "zia,
chi è l'Orlando Furioso?"... eh...
me la sono cercata lo so!
L’Orlando Rimescolato
dannato all'esilio fino a che non
avesse portato in dono alla Regina una zanna di Drago! (forse
per farsi un girocollo)
E quindi il nostro Orlando partì
tutto triste e ricco solo della sua
armatura d'acciaio inossidabile
tirato a lucido a sputi, olio di gomito e grasso di foca. Bè, quella,
il re non poteva di certo toglier-
finalmente trovò nel folto della
foresta, una casina all'apparenza
abbandonata!
Avvicinandosi però pian piano
vide che un filo di fumo usciva
dal comignolo sul tetto e così,
spada alla mano, si avvicinò furtivo all'unica finestra e sbirciò
dentro...
Vide, intenta a rimestare in un
gliela essendo un'armatura appartenente alla nobile casata del
Cavaliere da tempi immemorabili! Si vociferava addirittura che
fosse stata forgiata col metallo
preso da una stella cadente!!!
Dopo mesi e mesi di vagabondaggio, campando solo di ciò che
la foresta aveva da offrire e chiedendo notizie ad ogni contadino,
mercante o pellegrino incontrasse sulla sua strada, se erano a
conoscenza di un Drago in zona,
grosso pentolone appeso ad un
gancio sul fuoco del caminetto, la
più bella donzella mai incontrata
in vita sua!
Ovvio che se ne innamorò al
primo sguardo!Anzi al primo
sbircio!!!
Ma quella donzella, devi sapere,
mio caro Nipotino, non era che
una strega, che già sapeva dell'arrivo di quel Cavaliere disgraziato, così aveva avuto tutto il
tempo di preparare un apposito
Premetto che per evitare la noia
nel raccontare un poema così
lungo e intrecciato….. ho improvvisato...come potevo….all’istante questo è uscito…..
L'Orlando Furioso era un valoroso Cavaliere - che si chiamava
per l'appunto Orlando - che combatteva tutte le ingiustizie del
Mondo ma un brutto giorno
cadde in disgrazia “Zia cos'è
una disgrazia?” perchè durante i
giochi olimpici organizzati per
onorare il suo Re, con la sua possente spada infilzò per sbaglio il
gatto preferito della Regina (un
orribile bestia, dal pelo ispido,
nero, col muso prominente e i
dentoni di sotto sporgenti fino a
toccare il naso... tanto che il nostro Orlando lo scambiò per un
cinghiale... “ecco Amore mio,
questa è una disgrazia...” ma
ho lasciato a lui scegliere se la
disgrazia fosse l'aver ammazzato tale bestia o se lo fossero
discutibili i gusti della Regina...
Così venne cacciato dal Re, privato del suo bene principale (il
cavallo che tanto amava) e con-
Cosa farò da grande?
Essendo una ragazza del primo superiore ho ancora tanto
tempo per pensare a quello che farò da grande, e se un
giorno deciderò, fino all’ultimo non sarò mai sicura della
strada che farò. Secondo me tutte le scuole ti danno una
base fondata per qualsiasi indirizzo, certo, alcune saranno
più appropriate di altre, ma se c’è la forza di volontà si arriva da tutte le parti. Da piccola, mia mamma mi diceva: ‘
Sai cosa farai da grande?’ E io rispondevo: ‘Dato che mi
piacciono gli animali, la veterinaria! ‘. E a distanza di nove
incantesimo che la trasformò, appunto, in tale bellezza! Solo in
questo modo infatti, ella sapeva,
che avrebbe attirato la sua attenzione!
Appena il Cavaliere bussò alla
porta, la Strega aprì e chiese chi
fosse quel bel Cavaliere, si mostrò timida e timorosa.
Fu così che il Cavaliere entrò inconsapevole di chi avesse di
fronte. Ignaro del suo destino.
Vi trovò un ottimo pasto caldo,
un comodo letto fresco e pulito e
un sonno ristoratore, dopo notti e
notti passate all'agghiaccio. La
mattina successiva il Cavaliere si
sentiva in debito con quella donzella (che cavaliere sarebbe
sennò?!) e chiese cosa poteva fare
per sdebitarsi di tanta generosità.
Quella vecchia strega,all’apparenza docile fanciulla, che già sapeva di averlo in trappola, finse lì
per lì di non voler nulla in cambio, ma all'insistenza del Cavaliere, ella ammise che, effettivamente, qualcosa c'era....
Doveva recarsi in cima ad una
montagna per uccidere un
Drago.(lui pensò tra sé:) “ecco
c’era la fregatura!”
Tuttavia in groppa al suo cavallo,che guarda caso era riapparso miracolosamente ,armato
di speranza e coraggio partì baldanzoso e convinto dell’ardua
impresa da compiere. L’uccisione
del Drago avrebbe permesso alla
strega di completare un potente
incantesimo di magia nera!!!
Quale zia!!!
La prossima volta che stai più
tranquillo ,finisco di raccontarti
la storia!!!
Galdieri Idiana
anni, se mi richiedesse la stessa cosa risponderei : ‘ ANCORA HO QUATTRO ANNI PER PENSARCI!’. Appunto
per questo voglio precisare che secondo me, tutti i ragazzi
della mia stessa età che hanno già un’idea ben precisa su
quello che faranno in futuro sono da ammirare, io non sono
tra questi, ma sono sicura che quando sarà il momento farò
la mia scelta e sarà giusta. Perché le persone devono ragionare con la propria testa non con quella degli altri,
alla fine l’ultima parola è solo e soltanto la vostra.
Giorgia Checcaglini
Pag. 10
Aprile 2011
Estro Poetico
Luna
Nelle parole sussurrate
c’è la via del non ritorno,
quanto pianse la creatura
che si vide abbandonata
dall’amor cui nulla sfugge,
per cui si fan mille e più cose,
la poveretta sta ancor lì,
e il sole asciuga le sue lacrime,
e come due amanti in un giro tondo,
allor si fondono luna e sole.
Bacci Alice
Grido
Nulla potè il mio grido,
che in un giorno di primavera
fece da eco al tu addio,
invano pregai la morte,
che non ti portasse via.
Quanto sperai che l’incubo più buio finisse proprio lì.
Bacci Alice
Germoglio
Noi,
germogli di vita,
cerchiamo invano la luce del sole,
sperando di accaparrarcene almeno una stilla,
serbando nel cuore la speranza
che nessuno ci colga.
Bacci Alice
L’anima
La mia anima va,
dalla notte dei tempi,
ella va,
ascoltando inerte le parole d’altri,
ispirando pensieri che cambiano il mondo,
errando per paesaggi sconosciuti,
tornando a casa nella notte d’oggi,
piena di sapienza del mondo d’altri.
Bacci Alice
Paura
Si nutre del nostro credo,
si fonde con l’anima,
parla della vita con le persone a te più care,
la sfidi,
ma perdi da eroe.
Bacci Alice
La parola alle fanciulle
Parlo a te, o giovinetta ignara della vita, che sogni ad occhi
aperti,che pensi di adagiarti come su fantastici tappeti di rose;a
te che non sai che la vita è pericolo e potrebbe essere abisso,la
vita è tempesta,potrebbe essere naufragio.
Giovanetta, ricordalo, che tu hai un manto reale ed è il pudore; tu
hai una felicità ed è la purezza.
La purezza non è solo legge, ma felicità della vita. Se vuoi sorridere
sii pura. Solo i puri sorridono, gli altri sogghignano.
Se avessi la sventura di perdere la purezza, per tutta la vita perderesti la gioia.
L’Inferno comincia nell’istante stesso in cui si commette la colpa;
quindi ciò che è strano e terribile è che si trova l’inferno in fondo
allo stesso piacere.
Ma se vuoi essere pura,non transigere! Ricordati che sei una figlia-la figlia dell’Immacolata!Anche una minima macchia risalta sulla magnolia e sul giglio.
Quando indossi un abito, domandati prima: questo abito è degno
di una figlia di Maria?
Non dire:-è la moda!Vuoi essere la schiava della moda o essere figlia di Dio, libera e
vera! Quando poi ti sei vestita di un abito indegno non osare aver
paura di chiedere aiuto e perdono, non macchiarti di superbia ed
orgoglio.
Se tu sarai te stessa tutto apparirà più vero; allora sulle ansie sarà
balsamo,sulle angosce sarà dolcezza,sull’avvenire sarà luce,quella
luce che è riflesso del cielo.
R.C.
Ti racconto mia nonna
Una donna d’altri tempi…..
Mia nonna era sempre col sorriso sulle labbra. Anche quando la
fame si faceva sentire,quando a tavola c’era pane e cipolla, lei non si
preoccupava ma si dava da fare come poteva per sfamare i suoi figli.
S’inventava pietanze che apparissero gustose ed appetibili agli
occhi dei suoi tre figli,che non facevano il broncio davanti al piatto
,ma divoravano velocemente quello che c’era per paura che entrasse qualcuno e facesse sparire quel “ben di Dio”!
Per non parlare della sua bravura nell’essere sarta,si adoperava a
cucire vestiti e vestitini su misura per tutta la famiglia, riusciva a ricavare modelli “all’ultimo grido “anche da canovacci e tovaglie, per non
parlare poi di come costruiva giocattoli di vario tipo per i piccoli.
Era sempre in movimento; in casa pensando all’educazione dei suoi
figli e al lavoro domestico necessario per una famiglia di 10 persone, fuori,nei campi ad aiutare gli uomini nei lavori pesanti. Però
aveva sempre il sorriso sulle labbra!
Non la ricordo mai arrabbiata, ma sempre premurosa, pronta ad
ogni evento, saggia nei consigli,severa quando era necessario,ma
molto pacata, silenziosa,schiva,spesso riflessiva!
La sua voce echeggiava per la casa, fischiettava spesso, non so
che arie… ma erano note melodiose, di pace,come quando usciva
sull’aia, mi ricordo tutti gli animali le correvano intorno come tanti
piccoli che cercano la loro mamma per protezione, e lei…con il suo
canestro li chiamava a sé.
Poi la sera…prima di andare a letto era la prima che salutava,si coricava per ultima dopo che tutti si erano ritirati, poi andava nella
stanza dei piccoli e dava loro la buonanotte raccontando storie
d’altri tempi.
Che fantasia!!! Quelle storie apparivano vere, reali, un misto tra
mito e realtà, ma bellissime, perché lei gli dava un senso.
Questa era mia nonna… e se potessi averla ancora con me… le racconterei io una storia, il mio ringraziamento per essere esistita!
Giorgia Checcaglini
La parola “manga”, indica in generale i fumetti di origine giapponese,
dapprima veniva trascritta con il carattere significante “immagini senza
nesso logico”, poi traslitterata in
“man”-immagine e “ga”-satireggiante.
Nelle prime pubblicazioni italiane, le
pagine venivano girate, come se si
portassero davanti ad uno specchio,
poi editate con i dialoghi italiani, tutto
ciò, avveniva, per via delle case editrici che non apprezzavano il modo di
lettura originale, cioè da destra verso
sinistra.
In più, le tavole, ovvero le pagine
singole dei fumetti, sono sempre in
bianco e nero, a meno che non ci
sia in corso una riedizione speciale,
dove a volte vengono inserite anche
tavole o illustrazioni a colori, ciò, deriva dal fatto che la maggior parte dei
fumetti in Giappone, viene pubblicata
settimanalmente su una rivista, quindi
le pagine a colori risulterebbero una
perdita di tempo superflua.
Nel mondo dei manga, esistono vari
generi, definiti per l’età dei lettori a
cui si rivolgono, e agli argomenti trattati, i più conosciuti sono:
Kodomo: manga facili da comprendere
per i bambini, con disegni stilizzati e
privi di alcuna linea superflua, spesso
in
e
a g i n a ...
ame
nt
hanno come protagonisti dei personaggi zoomorfi.
Shojo e Majo shojo: sono manga diffusi tra le ragazze, gli shojo, raccontano di fatti della vita quotidiana di
adolescenti e ragazze più o meno
coetanee al pubblico a cui è rivolto.
I majo shojo, invece, sono sempre
fumetti che raccontano la vita delle
adolescenti, ma si introduce un concetto di fantasy, ovvero che le protagoniste hanno come una seconda
vita in cui usano la magia per risolvere i loro problemi, spesse volte,
sono rappresentate come paladine
della giustizia.
Shonen: manga rivolto ad un pubblico
pressoché maschile, le inquadrature
sono più prospettiche che negli shojo
manga, i disegni tendono a sottolineare le caratteristiche fisiche e psicologiche del personaggio, viene fatta
attenzione alla data di nascita, al
sesso, alla statura, al segno zodiacale, e addirittura al gruppo sangiugno.
Yaoi: manga con sfondo di relazioni
omosessuali tra uomini, nei quali ci si
concentra molto sull’aspetto dei protagonisti, e sull’atto fisico.
Yuri: manga che tratta vicende a
sfondo omosessuale tra ragazze, a
differenza degli yaoi, le protagoniste,
vivono amori platonici, e si incentrano
su aspetti molto psicologici.
Bacci Alice
Pag.11
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Manga!
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L
Aprile ì 2011
AFORISMI
L'uomo e' cacciatore; la donna pescatrice.
Sapete che cosa vuol dire rientrare a
casa e trovare una donna che vi da'
un po' d'amore, un po' d'affetto e un
po' di tenerezza? Che siete entrati
nella casa sbagliata
L'amore e' come una clessidra:
quando si riempie il cuore, si svuota
il cervello.
Alcuni temono che la felicita' sia un
bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a piu'
non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che
piu' corrono e piu' se ne allontanano
Un pessimista vede le difficolta' in
ogni opportunita'; un ottimista vede
le opportunita' in ogni difficolta'.
Se non puoi essere una via maestra,
sii un sentiero. Se non puoi essere il
sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei.
Mio padre ha lavorato nella stessa
azienda per dodici anni. Poi l'hanno
licenziato per sostituirlo con un computer, che fa tutto ciò che faceva mio
padre, ma meglio. La cosa più deprimente è che mia madre ha abbandonato la casa e ne ha comprato uno.
Se i fatti e la teoria non concordano,
cambia i fatti.
Non abbandonare le tue illusioni.
Una volta che le hai perse tirerai lo
stesso a campare, ma la tua non sarà
più vera vita."
PROVERBI
Chi non vuol imparare a scrivere con
il manico della penna, impari col manico della vanga.
Quando l'amore è a pezzi non c'è
nessuna colla che lo riappiccichi.
L'Amore senza baci è pane senza
sale.
Non aver paura di una lama muta
ma guardati da lingua biforcuta
Un padre campa cento figli e cento
figli non campano un padre
Se le vostre parole non sono migliori
del silenzio, dovreste stare zitti
Chi dice quel che vuole sente quel
che non vorrebbe.
Non sorridiamo perchè qualcosa di
buono è successo ma qualcosa di
buono succederà perchè sorridiamo
Pag. 12
Aprile 2011
BARZELLETTE e RISATE
sesso erano?" Marito: "3 erano sulle lattine della birra e 2 sul telefono!!!"
Una vecchietta entra dal macellaio e gentilmente domanda: Buongiorno, ha della carne da fare ai ferri?". "Ma certo, signora, quanta
gliene occorre?". "Beh, un gomitolo..!
Polizia! C’e un matto che alto 1 metro e pesa 900 kg!!
e il poliziotto: -ma cosa dice? come può, una persona essere così, bassa
e pesare così, tanto?!- e l'altro risponde: -”ma gliel'ho detto che è matto
Una bimba con una pallina in mano canta:''Ho la caramellina,ho la caramellina...'' il fratello da dietro l'afferra al volo,la mangia e dice:''Ora
non ce l' hai piùuuu!'' la piccola senza scomporsi si infila il dito nel naso
e dice:''E io me ne faccio un' altra!!'
Il giudice rivolto all'imputato: - Lei è accusato di aver gettato sua suocera dal terzo piano. Come si proclama? Colpevole o innocente? - Colpevole. Credo che non stessi ragionando in quel momento... - Direi
proprio. Avrebbe potuto colpire qualche passante!!
Una donna entra in cucina e vede suo marito che si aggira con in mano
un ammazzamosche. Allora chiede: "Cosa stai facendo?" Marito:
"Ammazzo le mosche!" Moglie: "Come procede?" Marito: "Ho già
ucciso 3 mosche maschi e 2 mosche femmine!"
La moglie un po’ stranita dall'affermazione: "Come fai a sapere di che
Modi di dire ed epressioni figurate
La lingua comune usa molti modi di
dire ed espressioni figurate.
Abbiamo raccolto e spiegato un
certo numero di quelli più comuni,
con l’avvertenza che questo repertorio è anche per gli studenti stranieri.
Tuttavia… è un ausilio alla comprensione,non un invito all’uso.
Abbassare il tiro:avere pretese meno
ambiziose
Andare coi piedi di piombo:procedere con prudenza
Arma a doppio taglio:qualcosa che
può giovare,ma anche nuocere a chi
se ne serve
Balenare nella mente:il presentarsi
di una intuizione
Battere la fiacca: non impegnarsi
(essere la) cartina di tornasole:la
prova di qualcosa. espressione del
linguaggio chimico; la cartina di tornasole si colora di rosso in ambiente
acido, di blu in ambiente basico.
Cavalcare l’onda:seguire la tendenza del momento
Colpo d’ala:soluzione improvvisa e
brillante
Dare il ”LA”: dare il via (perché è la
nota con cui si accordano tutti gli
strumenti)
Essere in lizza: prendere parte a una
competizione
Fare fagotto: andarsene
Menare il can per l’aia:tirare in lungo,
trovare scuse per non far qualcosa
Mettere al bando: allontanare,evitare
Spezzare una lancia: prendere le difese
Tirare le fila: concludere una discussione
Uscire dal seminato: deviare dall’argomento principale
Zoccolo duro: che non muta idee,
opinione
PAROLE, MITI, STORIA
L’italiano comune possiede un nutrito gruppo di parole,nomi,aggettivi,
verbi, avverbi, il cui significato rimanda direttamente a personaggi
del mondo antico: divinità, eroi, episodi della mitologia o della storia.
• Si dice che qualcuno è un Ercole o
che ha forza erculea in riferimento
all’eroe che compì le 12 fatiche; il
metallo liquido e sfuggente, il mercurio, prende il nome da dio messaggero degli dei, in continuo
movimento. Un’impresa titanica in riferimento ai Titani,i giganti che osarono sfidare gli dei dell’Olimpo;ad
altri noti giganti ,i Ciclopi, rimanda
l’aggettivo ciclopico, che pure significa enorme.
• L’aggettivo proteiforme, che vuol
dire” capace di assumere forme diverse” rimanda al personaggio mitologico proteo che aveva questa virtù.
Una donna dalle forme abbondanti si
dice giunonica da Giunone, dea con
queste stesse caratteristiche. Certi
cibi o sostanze che stimolerebbero
l’istinto sessuale, gli afrodisiaci,prendono il nome dalla dea greca dell’amore, Afrodite,mentre dal nome
latino della stessa dea,Venere, abbiamo l’aggettivo venereo, riferito sia
alle attività erotiche, sia alle malattie
trasmesse per via sessuale.
• L’atteggiamento di chi -beato luiammira se stesso senza riserve è il
narcisismo, dal personaggio mitologico di narciso,che si innamorò della
propria immagine riflessa in uno
specchio d’acqua. Con una metafora,quei richiami a cui non si sa resistere si dicono sirene, come le
bellissime e mortali cantrici cui
Ulisse riuscì a sfuggire, e un’odissea
,dal viaggio di Ulisse/Odisseo,è un
itinerario ,o un’avventura, particolarmente difficile o travagliato. Per restare nell’ambito omerico (aggettivo
che vuol dire di per sé”grandioso”,
dal nome di Omero,leggendario autore dei poemi epici Iliade e Odissea), ricordiamo anche un’altra
metafora, il tallone di Achille, ossia il
punto debole,poiché l’eroe era invulnerabile tranne che, appunto, in un
tallone.
Pierino torna a casa alle 10 di mattina e dice alla mamma di essere stato
sospeso da scuola. La mamma preoccupata chiede spiegazioni."Sai
mamma..."dice Pierino "Sono stato sospeso perché il mio compagno di
banco fumava!!".Ma come, fumava il tuo compagno di banco e hanno
sospeso te...?"."Si mamma hanno cominciato a dire che ero stato io a
dargli fuoco..."
Pierino, perche' hai scritto camino con la K ?.
"Perché camini senza cappa non esistono!".
Pierino in classe: "Signora maestra, ho buttato della carta dalla finestra".
"Va bene, Pierino, ma non lo fare piu” .Poco dopo entra in classe un
bambino tutto sanguinante.
La maestra: "E tu chi sei?".
"Io sono Della Carta".
Pierino alzati! E' ora di andare a scuola".
"Mamma, oggi non ho voglia di andarci".
"Su alzati, lo sai che ci devi andare: hai 47 anni e sei il Preside".
Professore: "Chi sa cos'e' l'H2SO4?".
Studente: "Io lo so e'...e'... ce l'ho sulla punta della lingua...".
Professore: "E allora, imbecille, sputalo, che e' acido solforico...".
• Anche la storia antica fornisce parole e modi di dire. Dionigi, tiranno di
Siracusa, aveva ceduto per un
giorno il suo trono al principe Damocle, invidioso della sua posizione.
Per fargli capire che il potere si accompagna sempre a gravi responsabilità e pericoli, Dionigi aveva però
fatto appendere sul trono una spada
affilata, sostenuta con un sottile crine
di cavallo. Da ciò l’espressione
spada di Damocle, che indica una
minaccia sempre incombente. Una
vittoria di Pirro è un successo ottenuto a carissimo prezzo,proprio
come la vittoria che Pirro, re dell’Epiro, conseguì in una battaglia
contro i romani, ma a prezzo di perdite così gravi da impedirgli di vincere la guerra. Infine una maratona,
gara sportiva ma anche attività estenuante, ci riporta alla battaglia di Maratona e alla corsa che fece morire
di fatica il messaggero greco incaricato di riferirne l’esito.
Dottore,ho il verme solitario!
Lo sanno tutti: i medici usano parole
difficili ed è arduo decifrare la loro
scrittura. Questo si deve al fatto che
anticamente il mestiere del guaritore
aveva qualcosa di sacro e qualcosa
di stregonesco. La difficoltà dei termini medici dà vita ad alcuni fra i più
divertenti esempi di etimologia popolare, quello strafalcione che si commette quando si deforma una parola,
perché se ne fraintende il significato.
Primo Levi, ha fatto notare quanto
spesso questi storpiamenti avvengano con i termini medici.
cato dell’espressione originale,
tifo pidocchiale perché si trasmette
coi pidocchi,
dolori aeronautici perché si pensa
che la meteorologia influisca sui dolori reumatici.
P.Levi,L’altrui mestiere.
LA REDAZIONE
Caporedattore:
Marco Mercati
Redattori:
Giorgia Checcaglini
Martina Biagioli
Angela La Colla
Idiana Galdieri
Marco Mattiacci
Carlyn Yakubu
Marco Mercati
Alice Bacci
Insegnante referente:
Prof.ssa Rita Cuccarini
Impaginazione:
Enzo Marchettoni
Ringraziamenti:
Si ringraziano coloro che con il loro aiuto
hanno reso possibile la realizzazione del
giornalino.
Buone Pasqua a tutti!!!
Stampa:
Raggi ultraviolenti deriva dagli effetti
dannosi per il corpo,
puz dal cattivo odore associato a
ogni degenerazione della materia,
iniezioni indovinose perché non
sempre si trova la vena al primo
colpo,
verme sanitario perché si collega
meglio alla salute più che al signifi-
FOTOLITO90