il potere di facebook
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il potere di facebook
L’Arvultico forme espressive dell’I.T.I.S. “L. ed A. Franchetti” Numero 4 - Aprile 2011 EDITORIALE l tempo passa, e anche quest’anno, si avvia pian piano alla conclusione. Vicissitudini, problemi, nuove e vecchie emozioni per tutti noi, “poveri” studenti, ma anche per professori, preside, bidelli… Molti eventi hanno stravolto l’abitudinaria routine quotidiana, specialmente riguardanti la cronaca: la rivolta in Egitto, la guerra in Libia, la crisi, la riforma scolastica, il primo passo verso il federalismo. Lentamente tutti gli italiani stanno cambiando: non voglio esprimere pareri, riguardo al come! L’Italia è di nuovo in movimento, anche se sembra addormentata, da tanti anni, dopo la guerra. Dopo l’unità, ci siamo battuti per un futuro migliore e abbiamo ottenuto anche dei risultati. E’ vero, noi italiani siamo considerati un po’ da tutti all’estero, i buongustai “pizza e maccarroni”, e non viene considerato il vero lato che ci fa onore; l’arte, la storia e l’ingegno. Siamo passati dai grandi geni, ai poveri sfruttatori, ma anche questo è il mondo, non si può avere tutto per sempre. Benigni ci ha ricordato la nostra grandezza, nonostante tutto, durante la sua ultima apparizione ufficiale in televisione, dove illustrava al pubblico l’esegesi del nostro inno nazionale. “Non potete capire la soddisfazione a passare per il Louvre, tra le varie stanze e stanzoni e vedere che una buona parte delle opere sono di artisti italiani”. Ogni straniero, oserei dire è un po’ italiano, proprio per questo motivo. Siamo noi, gli artefici del nostro destino, mi rivelò un insegnante, qualche anno fa, ed è qui, che siamo arrivati, oggi, vivendo. I (continua a pagina seguente) IL POTERE DI FACEBOOK Face book, il social network più cliccato nel web, al giorno d’oggi, contribuisce attivamente alla vita sociale di ogni individuo; basti pensare che molte persone si sono conosciute e hanno intrapreso relazioni sentimentali grazie a questo social network. È uno strumento di comunicazione molto utile, vediamo la sua storia: Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all'epoca studente diciannovenne presso l'università di Harvard, con l'aiuto di Andrew McCollum e Eduardo Saverin. Per la fine del mese, più della metà della popolazione universitaria di Harvard era re- Parker. Il dominio attuale, facebook.com, fu registrato soltanto in seguito, tra l'aprile e l'agosto 2005, e molte singole università furono aggiunte in rapida successione nell'anno successivo. Col tempo, persone con un indirizzo di posta elettronica con dominio universitario (per esempio .edu, .ac.uk ed altri) da istituzioni di tutto il mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi. Quindi il 27 febbraio 2006 Facebook si estese alle scuole superiori e alle grandi aziende. Dall'11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli utenti possono fare parte di una o più reti parteci- In più, la sua celebrità è descritta in due film di successo: Feisbum, un film tutto italiano dove si parla delle vicende che accadono a dei ragazzi che utilizzano questo social network. E il più recente: The social network, film americano la cui trama è incentrata sui fondatori di face book, e sul fenomeno che hanno scatenato. Ma non tutto è oro ciò che luccica…infatti, ci sono delle misure di sicurezza a cui devi attenerti se non vuoi farti “cancellare” dal sito: 1.Devi mettere il tuo vero nome, non puoi spacciarti per un personaggio famoso, o per una persona che non esiste, potresti fare involontaria- gistrata al servizio. A quel tempo, Zuckerberg fu aiutato da Dustin Moskovitz e Chris Hughes per la promozione del sito e Facebook si espanse all'Università di Stanford, alla Columbia University e all'Università Yale. Questa espansione continuò nell'aprile del 2004 quando si estese al resto della Ivy League, al MIT, alla Boston University e al Boston College. Alla fine dell'anno accademico, Zuckerberg e Moskovitz si trasferirono a Palo Alto in California con McCollum, che aveva seguito uno stage estivo alla Electronic Arts. Affittarono una casa vicino all'Università di Stanford dove furono raggiunti da Adam D'Angelo e Sean panti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica. Se lo scopo iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, con il passare del tempo si è trasformato in una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di Internet.Dal settembre 2006 al settembre 2007 la posizione nella graduatoria del traffico dei siti è passata secondo Alexa dalla sessantesima alla settima posizione. Dal luglio 2007 figura nella classifica dei 10 siti più visitati al mondo ed è il sito numero uno negli Stati Uniti per foto visualizzabili, con oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente. mente anche un furto d’identità. 2. Non devi superare un determinato limite di amici, potresti incorrere nella cancellazione del tuo profilo perché risulta che conosci “troppe” persone, ricorda anche che face book all’inizio era un social network ideato per rincontrarsi con persone di cui si sono “perse” le tracce. Facebook ha rivoluzionato le comunicazioni, creando una rete mondiale di persone che si incontrano in una grande piazza virtuale, dove possono interagire e scambiarsi idee. Alice Bacci Pag. 2 Aprile 2011 temi ed attualità Guida spericolata Tra tutti questi cataclismi, proteste, e guerre contro i beduini schiacciamosche (non me ne vogliano, non è in senso dispregiativo), dobbiamo focalizzarci sulla nostra realtà valtiberina, e tornare dentro ai nostri piccoli confini. Qui, noi ragazzi dell’Arvultico scriviamo. Al momento non possiamo fare tanto altro. Essere cronisti indiretti dell’informazione, seguire agitatori delle folle, politici irrazionali, vedere come varia e gira oggi il mondo. Possiamo farci sentire, ma ancora non abbiamo molti strumenti, dalla nostra parte. Possiamo fare, ciò che non, possiamo fare. Sembra l’ideologia attuale che travolge il mondo dell’informazione ai giorni nostri: è infatti comico delineare come le informazioni varino categoricamente, con particolari d’ogni tipo e dimensione, ogni volta modificati e aggiornati per attirare ulteriormente la lettura, dei pochi rimasti a leggere giornali. Si potrebbe fare una consulta e premiare gli articoli più fantasiosi magari. Non so come finirà tutto ciò. Tutto questo sconquasso continua a farmi tergiversare e rimanere a rimuginare su cosa saremo noi, ragazzi di oggi, studenti, un domani. Riesco solo a focalizzare l’attenzione sulle mie passioni, e su tutte le passioni di tutti i ragazzi del mondo, che consentono di liberarsi dall’impiccio e dal peso di tutte queste situazioni e problemi, e di continuare a sperare che un giorno, magari, un altro Lennon, King, Parker, riesca a dire basta, ad altre situazioni che sono ingiuste, e senza senso. Che questo giornale, umilmente scritto per diletto, sia semplicemente la bandiera di una passione che si accende, e si spegne, razionalmente rispetto al nostro modo di essere e di vedere. Che serva come sfogo, e consolazione a chi vuole esprimere pareri e raccontare come oggi, tutto il mondo gira e và. Lasciamo semplicemente che sia. Vi lascio ora, alla lettura di tutti gli altri articoli, che vi potranno più o meno interessare, conscio del fatto, che chi li leggerà, non avrà buttato il proprio tempo, poiché sta leggendo per curiosità, o per sfizio. O perlomeno, me lo auguro. IL CAPOREDATTORE Prima collega il cervello... poi parti!!! Non siamo su un videogioco in cui si corre a bordo di automobili da sogno, spinte da gas che fungono da propulsori e dalle provocazioni degli avversari. "Guidare in maniera responsabile", per gli appassionati dei titoli di simulazioni automobilisti- rebbero, anzi, più propensi a ricercare emozioni forti, reagendo in modo aggressivo proprio alla guida. I giovani automobilisti mostrano di non considerare il rispetto delle norme sociali come un obiettivo importante di per sé, ma solo in fun- dopo aver preso droghe, rischierà fino a 15 anni di carcere oltre al ritiro della patente e al sequestro dell’auto. Anche i minorenni sono avvertiti: chi viene pizzicato a guidare un motorino dopo aver bevuto non pagherà solo una multa. Come punizione ag- che, è come intimare ad un goloso di limitarsi con i dolci. Ma noi siamo sulla strada,non possiamo permetterci errori o follie. Com’è la nostra vita al volante,che abitudini di guida abbiamo? Compiamo spesso manovre rischiose, infrazioni dei limiti di velocità e la propensione ad affondare sull'acceleratore con dei passeggeri a bordo spesso bambini è all’ordine del giorno. Non parliamo poi della passione nutrita dagli automobilisti per le competizioni su strada, che prevedono corse movimentate da sorpassi avventati e velocità sfrenate. I ragazzi risultano essere poco preoccupati quando sono al volante; sa- zione delle conseguenze strumentali (premi o punizioni) che da esso possono derivare. I neopatentati sanno bene che eccesso di velocità e alcool alla guida sono gli ingredienti più temibili che causano sinistri per lo più dagli effetti devastanti. D'ora in poi o si beve o si guida: parola di legge dello stato. Ma cosa prevede la nuova legge? I giovani fino a 21 anni, per prima cosa, non potranno più bere neppure un goccio di birra o vino, se si vorranno mettere alla guida. O si beve, appunto, o si guida. Ma le cose non si limitano a questo provvedimento. Chi provoca un incidente mortale dopo aver bevuto, o giuntiva, potrà prendere la patente per la macchina più tardi dei suoi amici: a 19 anni, se il livello di alcool nel sangue era inferiore a 0,5, addirittura a 21 anni se superava quella soglia. Ma l'intervento si apre anche alla "questione velocità". Per i neopatentati, fino a tre anni, scendono ancora i limiti di velocità: da 100 a 90 chilometri orari in autostrada e da 90 a 70 sulle extraurbane. Insomma: limiti strettissimi... e tolleranza zero. Un signore si trova improvvisamente sotto un autentico diluvio, di notte, vede una macchina nera che avanza molto lentamente e senza pensarci 2 volte ci sale a bordo, ma quando si volta verso il conducente si accorge che questi non c'è!!! Spaventatissimo si butta fuori dall'auto e inizia a correre. Corre, corre, finchè non arriva in un paesino e, esausto, entra in un bar urlando: "I fantasmi, i fantasmi!!! In paese ci sono i fantasmi!!!" Il barman gli chiede cosa fosse quella storia dei fantasmi, e lui racconta ai presenti la vicenda dell'auto nera che avanzava lenta, senza conducente! A quel racconto uno dei presenti, bagnato fradicio, rivolto ad un amico: "Giovanni questo dev'essere il deficiente che s'è infilato nella nostra macchina in panne mentre la stavamo spingendo!" Galdieri Idiana Il Barzellettiere nero Aprile 2011 Pag. 3 Giovani e sessualità Nel percorso evolutivo della specie umana, il sesso ha costituito l’elemento che ne ha permesso la riproduzione e l’adattamento genetico ai vari ambienti che l’uomo ha conquistato nel suo percorso. Ogni volta che l’uomo si accoppia e si riproduce dà la vita ad un nuovo individuo che porta un’eredità genetica risultante da un miscuglio dei diversi caratteri dei suoi genitori. Il sesso, per gli individui, non viene solo praticato con la consapevolezza di svolgere una funzione biologica riproduttiva, bensì per la soddisfazione di bisogni fisici, emotivi e psicologici. E’importante quindi capire che le funzioni biologiche riproduttive della sessualità, pure essendo connesse al nostro spazio individuale emotivo e psicologico, mantengono tuttavia un elevato grado di indipendenza. Questo ci permette di vivere la nostra vita sessuale secondo scelte personali che ci garantiscano la felicità , felicità che non necessariamente si realizza all’interno di una coppia che alleva figli. Ma come vivono la sessualità i ragazzi di oggi? Certamente i ragazzi hanno pochissima conoscenza dell'anatomia e delle fisiologia della risposta sessuale, mischiano le informazioni corrette con le leggende metropolitane. Senza dubbio, però, il loro interesse è rivolto verso le malattie sessualmente trasmissibili e la contraccezione, che sono poi i due problemi che preoccupano maggiormente i giovani. Ma non dimentichiamo che il sesso va anche oltre: i ragazzi generalmente non conoscono il modo di confrontarsi con l'altro, mancano le basi della comunicazione sessuologica. In famiglia non si parla, e a scuola educazione sessuale non si fa. Il problema della mancanza di dialogo sul sesso rimane, e per contro le incertezze vengono accresciute dalla continua diminuzione dell'età media del primo rapporto, adesso si aggira intorno ai 14 anni. I ragazzi, in fatto di sesso fanno tanto ma sanno poco, parlandone in modo sbagliato, per vantarsi tra gli amici. L'adolescenza è il periodo in cui i giovani acquisiscono la completa maturità sessuale passando dalla semplice capacità procreativa alla piena consapevolezza della propria sessualità. Questo passaggio è profondamente influenzato dal contesto culturale e sociale in cui vive il giovane. Diversi modelli culturali, sociali e religiosi causano nei giovani rilevanti differenze di comportamento a parità di sviluppo fisiologico. Il giovane, passando dal controllo parentale all'adattamento sociale, deve costruirsi i propri modelli di comportamento, anche sessuale, mediando tra i modelli trasmessi dai genitori e quelli del contesto sociale in cui si trova a vivere. E' importante in questa fase che il giovane acquisisca le giuste informazioni sull'anatomia e la funzionalità degli organi sessuali, sulla fisiologia del rapporto sessuale (la risposta sessuale), sulla contraccezione e sulle malattie sessualmente trasmissibili .I genitori possono svolgere un ruolo importante in que- Camminando in città... penso... Mentre camminiamo in città, siamo immersi in un ambiente che non è piacevole e stimolante come quello naturale, che potremmo trovare in campagna o anche in un parco. Specialmente nelle metropoli, a dominare sono spesso il rumore, la sporcizia, i cattivi odori, l’atteggiamento indifferente e qualche volta aggressivo delle persone che incrociamo. Inoltre, spostandoci sui marciapiedi dello spazio urbano, difficilmente possiamo praticare la meditazione, caratterizzata da un’attenzione piena ad ogni passo. Bisognerebbe assumere un nuovo modo di camminare quando, per necessità, dobbiamo spostarci a piedi all’interno della città. Un camminare pienamente consapevole, sereno, tran- quillo,perchè camminare in città, in molti casi, è un privilegio, perché fa comunque bene. Chi si muove con mezzi privati, va a finire che non fa mai un passo e relega all’eventuale palestra tutto il bisogno di attività fisica del corpo. Inoltre, poter muovere liberamente il proprio corpo, poter camminare, correre, saltare, è una fortuna. Non tutti se lo possono permettere. Non tutti hanno le gambe che funzionano bene. Godiamoci dunque il privilegio di un corpo che si muove come vogliamo. Diamo importanza al nostro respiro, stiamo facendo almeno due cose insieme: camminare e respirare, ciascuna con un proprio ritmo,inoltre col procedere dei passi, possiamo sentire i muscoli delle gambe che la- sto processo formativo, anche se i giovani preferiscono procurarsi autonomamente queste informazioni. Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) sono malattie virali o batteriche che si possono trasmettere e contrarre principalmente attraverso l’attività sessuale (ma alcune anche per altre vie). Il contagio può avvenire anche in un rapporto non completo: può bastare un semplice contatto salivare per essere a rischio di MST. L’AIDS per esempio è una malattia complessa, caratterizzata dalla perdita delle difese dell’organismo umano in conseguenza all’azione di un virus specifico (HIV): chi ne è affetto è più facilmente esposto a malattie che l’organismo sarebbe normalmente in grado di combattere. L’HIV si trasmette da una persona infetta ad una sana attraverso lo scambio di sangue, sperma e secrezioni vaginali. Si può essere contagiati usando materiale quale aghi, siringhe o accessori contaminati con sangue infetto, oppure avendo rapporti sessuali senza profilattico con una persona infetta, o ancora con trasfusioni di sangue infetto. Non si trasmette invece con le strette di mano, i baci, le carezze, gli oggetti e gli ambienti di uso comune (telefono, doccia, servizi igienici, ecc.) né attraverso altri liquidi biologici (saliva, lacrime, ecc.). HPV (papilloma virus umano)Sono virus che si trasmettono per via sessuale e che si replicano nelle cellule dell’epidermide. Esistono tanti tipi di HPV, alcuni sono benigni, cioè causano solo i condilomi, mentre altri provocano alterazioni cellulari che favoriscono la comparsa di tumori al collo dell’utero. Si trasmette per via sessuale, ma non vanno trascurate altre vie di contagio: servizi igienici pubblici, bordi delle piscine, palestre, ecc. È anche possibile autoinfettarsi con le proprie mani o con indumenti venuti a contatto con il virus. Il periodo di incubazione varia da tre a sei settimane. Epatite B e C , è una malattia causata da più tipi di virus che colpiscono il fegato. L’epatite B è quella che più frequentemente viene trasmessa con i rapporti sessuali: il virus è presente nel sangue, nello sperma, nelle secrezioni vaginali, nell’urina, nelle lacrime e nella saliva. Ha un’incubazione variabile tra i 40 e i 180 giorni. L’epatite C porta in una gran quantità di casi alla malattia epatica cronica, causando danni al fegato nel lungo termine (ad esempiolacirrosi). Ha un periodo d’incubazione piuttosto lungo. Herpes genitale,è un’infezione causata da un virus che si trasmette attraverso i rapporti sessuali. Il periodo d’incubazione è di pochi giorni (4-5). Il virus dell’herpes una volta contratto tende a rimanere nell’organismo dove resta inattivo per poi ripresentarsi periodicamente in momenti di deficit immunitario. Trichomoniasi genitale è una malattia causata da un microrganismo unicellulare che nuota frequentemente nell’apparato genitale maschile e femminile. Si trasmette per lo più attraverso l’attività sessuale, anche se è possibile il contagio mediante oggetti infetti quali asciugamani, biancheria, ecc. il periodo di incubazione è di 1/3 settimane. Sifilide è una malattia causata da un batterio che si trasmette attraverso i rapporti sessuali. Il periodo di incubazione è di circa 3 settimane. Ricorda che la prevenzione è un’ottima strategia: adottare comportamenti sessuali responsabili (informazione, attenzione nei rapporti sessuali occasionali, uso di preservativi, ecc.) ti protegge dal contagio. A.P. vorano. Le gambe stanno facendo il loro mestiere, ciò per cui la natura le ha modellate,il corpo che si muove nello spazio, che procede in avanti,è una sensazione piacevole di tutto il corpo che si muove in senso orizzontale, attraversando la città. È molto interessante anche osservare le nostre reazioni rispetto alle persone ed alle situazioni che incontriamo lungo il nostro cammino. La reazione istintiva della mente spesso è quella di emettere un giudizio discriminante, per ogni persona che capita sotto tiro: quello va bene, quest’altro no, questa qua deve essere un tipo così, quell’altro è di quella certa categoria, eccetera. È pure naturale, fino ad un certo punto. Così è fatta la mente. Alcune persone e situazioni ispirano simpatia, altre repulsione. Il cucciolo di cane fa tenerezza, il cassonetto strapieno di immondizia disgusta. Non bisogna perdere l'occasione per conoscere magari la propria città come non si aveva mai fatto prima. Si scopriranno angoli suggestivi, quel negozietto utile che proprio non si era mai visto, i primi segni della primavera sugli alberi dei viali, il canto degli uccelli, il profumo dei pollini… Fondamentale è osservare le cose che non vanno e segnalarle a chi di dovere (vigili urbani, servizio di raccolta rifiuti, polizia ecc.): dalla buca pericolosa alla scritta razzista sui muri, dall'albero malato al cumulo di rifiuti abbandonati, camminare è un modo per scoprire tanti problemi e migliorare la tua città L’ecologista Pag. 4 Aprile 2011 C ib o ? ! ? ! ? Mm m m m m ch e squi sit ez z a ! Questa è la nostra prima esclamazione al solo pensiero. A volte ci viene una certa acquolina in bocca che nemmeno ci rendiamo conto di quante cose mangiamo per sentirsi sazi, a tal punto da non poterne più e sentirci, pure, in colpa. Con tutti questi modelli che la Tv ci impone di seguire, l’unica cosa che ci mettiamo in testa è di dover essere tutti belli allo stesso modo per sentirci più a nostro agio con noi stessi e con gli altri. Ma siamo noi che ci imponiamo determinate cose, perché crediamo che dover esser belli significhi: avere una pancia piatta, un viso perfetto,ed essere guardati da tutti con occhi strabilianti per sentirci realizzati. Soprattutto per le ragazze è un punto fisso che si ha in testa, quello di dover essere perfette per i ragazzi; il canone di bellezza oggi di una giovane ragazza è 9060-90! Ora ditemi come si può pretendere di essere così perfette?! Ci sentiamo in colpa quando mangiamo qualche cosa in più, sognamo di essere modelle con un fisico perfetto, e di avere un principe azzurro che ci sbavi dietro. Ci sono paesi nel mondo che richiedono cibo per poter sopravvivere, e noi lo rifiutiamo? Non ci rendiamo conto che siamo in un paese dove il cibo è la nostra prima passione, siamo riconosciuti per la migliore ali- mentazione nel mondo, e dovremmo esserne orgogliosi invece di farci tutti questi problemi. Ci sono persone nel mondo che vanno fiere del loro corpo così com’è , anche essendo obese e in sovrappeso , ed allora noi perché non possiamo accettare il nostro? Secondo una statistica ci sono migliaia di bambini in Africa e in altre zone del mondo che nascono sottopeso o addirittura muoiono per malnutrizione, cioè per cattiva alimentazione, e non possono permettersi di avere un’alimentazione sana come la nostra. Il nostro il problema con il cibo non viene fuori così dal nulla; perché se una persona come per esempio un ragazzo è in sovrappeso, non può dipendere soltanto dalla costituzione fisica; ma può essere anche che i genitori fin da piccoli impongono ai figli di mangiare determinate cose per forza, ed alla fine il bambino si abitua ad avere un certo tenore di vita alimentare a cui è stato sempre abituato. Viene più spontaneo mangiare un cibo preconfezionato che magari cucinarsi e gustarsi qualcosa di preparato con le proprie mani, in casa. Prima accettiamo il nostro corpo e spontaneamente iniziamo a regolarci con il cibo che mangiamo tutti i giorni e di ciò che fa bene alla salute. Carlyn Yakubu IL MALE COLPISCE LA NOSTRA SOCIETA’ La società in cui viviamo, votata ormai alla degenerazione su qualsiasi versante, è la causa prima del nostro senso di inadeguatezza...se fossimo nati in un'epoca antecedente o in una diversa zona del pianeta non ancora raggiunta dal consumismo, dalla globalizzazione o dalla ricchezza sovrabbondante non ci sarebbe ragione di definirci 'malati'. Malata è la nostra società che tende inesorabilmente ad un individualismo sempre più esasperato e si dimentica del valore irriducibile di qualsiasi essere umano, che sia esso più o meno timido o insi- curo di un altro... una società senza DIO! Una società malata non puo' che sfornare menti "malate"... E per "malattia" si intende il PREGIUDIZIO, l'INTOLLERANZA, la GRETTEZZA MENTALE. Ovviamente il pregiudizio, in senso ampio, non costituisce di per sé un fenomeno da interpretarsi solo in chiave negativa. Il filosofo inglese Bacone pensava che l’intelletto umano potesse, mediante la conoscenza, liberarsi dai pregiudizi (i famosi quattro idola) e dar vita ad un percorso conoscitivo certo. Di solito, però,quando si parla di pregiudizio balzano subito agli occhi i gravi episodi di intolleranza, discriminazione o ostilità razziale riportati dalle cronache: un gruppo di balordi che aggredisce l'ignaro immigrato, magari per gioco, la mobilitazione del quartiere cittadino contro l'insediamento di stranieri, le odiose manifestazioni di antisemitismo che periodicamente ripropongono alla nostra attenzione fantasmi del passato che speravamo sepolti per sempre...o semplicemente un pensiero diverso da quello di un’altra persona. Spesso una razza si ritiene superiore biologicamente, e in modo infondato su di un'altra, così si genera il razzismo,intolleranza verso gli altri,diversi da….Esistono poi anche forme di intolleranza meno vistose, quelle che nascono da pregiudizi di casta, di classe sociale, di corporazione, ma forse è più giusto parlare di discriminazione. Esiste l'intolleranza economica, laddove all'individuo è preclusa la libera iniziativa economica, perché una burocrazia che governa e pianifica, determina dall'alto ogni attività. Studiando la sto- ria e la filosofia, conosciamo le vicende di Giordano Bruno, messo al rogo per le sue idee troppo avanzate rispetto ai tempi, di Galileo Galilei e della sua famosa abiura, conosciamo la secolare opera dell'Inquisizione, gli eretici perseguitati e trucidati, la caccia alle streghe, le teste mozzate durante la Rivoluzione francese, i campi di sterminio nazisti, i gulag sovietici. Una lunga serie di orrori e di violenze che ha costellato il cammino della storia… tutto in nome dell’intolleranza verso qualcuno o qualcosa,aggiungerei verso il libero pensiero che ci rende ognuno diverso dall’altro e per questo importante. Non possiamo continuare a fingere e vivere la nostra vita come se niente accadesse intorno a noi,essere egoisti al punto da non ammettere l’evidenza,calpestare il prossimo pur di arrivare al nostro obiettivo,perché tanto “quella cosa” non ci coinvolge. La società di oggi,nutrita di pettegolezzi,cattiverie e preconcetti sta andando alla deriva perché ha completamente dimenticato il senso della vita che non è quello del bene personale ma della leale convivenza civile. Ognuno di noi ha bisogno “dell’altro”,che sia esso il partner,l’amico,il fratello….o semplicemente una persona con cui scambiare due parole nel rispetto della libertà di tutti. E’ difficile curare una società così malata,questo male si è talmente radicato nel profondo del suo sistema linfatico che occorre appellarsi alla voce della coscienza per evitare che degeneri e ne consegua la catastrofe. Giorgia Checcaglini Aprile 2011 Pag.5 Solitudine: un male moderno Si forse alla fine siamo tutti un po’ soli, ci rifugiamo dentro noi stessi. Viviamo su un mondo tutto nostro, abbiamo difficoltà a comunicare con i nostri genitori e ci auto convinciamo che la soluzione sia “fregarsene”. La solitudine quando diviene una scelta volontaria si ripercuote negativamente sul nostro stato psicologico. Le cause possono essere diverse: un po’ la timidezza, un po’ la diffidenza verso gli altri che ci porta a non fidarci mai di nessuno e ad avere paura di essere sempre delusi dalle persone che ci stanno accanto. Queste cause possono bloccarci ed influire a peggiorare la solitudine, che s’intravede sempre di più anche nelle coppie, e nel matrimonio soprattutto: dove non c’è dialogo, non c’è unità, dove qualcuno è sempre assente e ciò porta alle separazioni o divorzi. La famiglia quando funziona, è l’antidoto alla solitudine, perché dove c’è armonia, sincerità, felicità, ed unione non si è mai soli. E la conseguenza dei divorzi nelle famiglie porta i figli a disperdersi, a nascondere la loro solitudine nelle uscite con gli amici, nelle serate di svago, dove l’unica cosa a cui pensi è divertirti. Si è sempre più soli quando si stanno le ore davanti al pc, davanti ai videogiochi, davanti al cellulare ecc… anziché stare con gli amici all’aria aperta, semplicemente per il piacere di stare insieme. La tecnologia riduce le persone a condurre una vita monotona, senza nemmeno accorgersene; non ci rendiamo conto di quante cose potremmo fare senza oggetti tecnologici che condizionano la nostra vita. RISPETTA L’AMBIENTE: altrimenti la natura si ribella! Ormai gli adulti che vivono di solitudine, ci sanno convivivere e ne sono consapevoli; perciò quello che preoccupa di più è la situazione dei giovani che ancora hanno un futuro da affrontare! I social network tendono ad isolare le persone dietro ad un pc, un mezzo di comunicazione che sostituisce le conversazioni faccia a faccia, la possibilità di stare a contatto con le persone nella realtà. E’ sempre più difficile fidarsi delle persone senza aver alcun pregiudizio, ci rifugiamo su cose per cui non c’è bisogno di mettere in gioco noi stessi per quello che siamo; abbiamo paura che nessuno ci possa capire, che nessuno ci possa ascoltare ed allora ci chiudiamo in noi stessi. Carlyn Yakubu “Giovani distrazioni” “Si può dire che oggi i giovani sono fin troppo normali anche quando appaiono trasgressivi”. La società dei consumi infatti propone ai giovani un’identità fatta di beni e segni da acquistare. E’ una società che li inganna, chi non riesce ad adeguarsi si sente insufficiente, escluso. Si sente il bisogno di vestirsi griffati, di frequentare il gruppo…, diciamo confondono bisogni primari e secondari. Vogliono rimanere bambini, mantenere un’identità adolescenziale il più a lungo possibile. Sono insensibili, precoci sessualmente e socialmente, scaltri, indifferenti verso il prossimo. Le giovani generazioni devono lottare contro tanti fattori che giorno per giorno rendono sempre più difficili le loro condizioni; la difficoltà di trovare un posto di lavoro; il crollo di tante certezze e di tanti miti, lo stato spesso è lontano dalla loro realtà, non li tutela,quindi essi appaiono incapaci di risolvere i loro problemi. Qual è la causa? Sicuramente la crisi dei valori (famiglia, fede, rispetto, com- prensione, etc.) crea smarrimento e senso di solitudine nei giovani. La società industriale ci ha portato tanto benessere materiale ma col suo “dio-denaro” ha trasformato tutto in oggetti di consumo, ha illuso che anche la felicità, diventa "viag- gio", e può essere raggiunta in ogni momento mediante il consumo di una “dose”. Oggi tutto può essere facilmente conquistato col denaro, anche la libertà è diventata "consumabile", ciò ha favorito la diffusione tra i giovani, della droga. Essi a volte sono autodistruttivi, cercano lo sballo estremo per dimenticarsi dei propri problemi, allora ricorrono alla droga, all’alcool o si mettono alla guida in condi- zioni terrificanti, con la musica a tutto volume, catapultandosi per le strade e diventare un pericolo per sé e per gli altri. Per venire incontro a certe situazioni si potrebbe pensare ad un intelligente inserimento sociale e ad una integrazione professionale dei ragazzi. Occorrerebbe favorire la parità delle opportunità tra loro,in base al merito e non al fatto di essere ”figlio di ”…Avvicinarli ad un impegno solidale nei confronti di chi ha bisogno,di chi soffre, di chi è malato, o semplicemente diverso. Promuovere il loro ingresso in azioni sociali, politiche,culturali, sportive, affinchè si sentano parte integrante e utile al cambiamento. Un ruolo fondamentale per tale riuscita spetta alla famiglia, educando i propri figli ai veri valori,ma anche la scuola occupa un posto rilevante. Solo seguendo una simile strada, i giovani potranno raggiungere quella tranquillità interiore che tanti soldi non comprano. L.P. E’ molto importante che noi ragazzi impariamo il prima possibile a rispettare l’ambiente, perché si diventi persone responsabili, che considerano il proprio benessere strettamente legato a quello della terra sulla quale vivono. Bisogna quindi sapere che acqua ed energia elettrica non vanno sprecate, e che pertanto è bene aprire i rubinetti e accendere gli interruttori solo quando servono. Ma si deve anche sapere che le automobili inquinano, e che quindi, se possibile, è meglio muoversi a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici. Si deve sapere che tutto quello che si butta via inquina l’ambiente, e quindi è importante scegliere oggetti in generale che abbiano il minor numero possibile di involucri da eliminare, limitare l’uso dei sacchetti di plastica quando si fanno acquisti, preferire piatti, bicchieri, stoviglie, fazzoletti, tovaglioli, bavaglini, asciugamani, da lavare piuttosto che usa e getta. Bisogna educarci alla raccolta differenziata, imparando e distinguere tra i diversi materiali e utilizzando gli appositi contenitori, in casa e fuori casa. Inoltre, è importante mangiare cibi sani, naturali, biologici, che abbiano subito il minor numero di trattamenti industriali: al bando i pesticidi, che inquinano l’ambiente e il nostro corpo, al bando i coloranti, i conservanti e tutti quegli additivi chimici, spesso inutili, che servono solo per dare agli alimenti un aspetto più accattivante. Si deve imparare ad apprezzare il sapore di frutta e verdura e a legumi e vari tipi di cereali integrali oltre alla pasta tradizionali, che è fatta con farina di frumento raffinata, limitando inoltre il consumo di carne. Infine, è importante che siamo consapevoli che anche saponi, detersivi e detergenti inquiniamo, e che quindi è meglio scegliere prodotti a basso impatto sull’ambiente, ecologici, e usarne in quantità moderata RICORDIAMOCI BENE: La natura può vivere senza l’uomo ma l’uomo senza natura morirebbe. “Dobbiamo quindi ricollocarci all’interno di questo corpo di cui fanno parte solo gli altri esseri umani ma anche la natura; dobbiamo rispettarci per avere un futuro migliore, sia con gli operai della prima ora, sia con quelli dell’ultima; sia con quelli del nostro colore politico, e sia con gli altri; con tutti coloro cioè che lottano per un mondo che non finirà con l nostra generazione” . CAPOREDATTORE Pag. 6 Aprile 2011 POLIS Il film “Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso” Titolo: “Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso”. Regia: Giovanni Veronesi. BANCO Se Garibaldi vedesse l’Italia di oggi… …Sicuramente sarebbe deluso nonché amareggiato nello scoprire che i mille e… qualcun altro sono morti per nulla!!! Sono passati 150 anni di storia e dobbiamo scoprire che oggi ci sentiamo più disuniti che mai; non rispettiamo più la morale e il senso civico, un cittadino si sente migliore dell’altro, perché magari è nato e risiede in zone privilegiate o più sviluppate rispetto ad altre, non parliamo poi del lavoro,dello studio, dello sviluppo socio-economico che taglia l’Italia in due, se non in tre. Sarebbe meglio dire che i politici sono divisi e non la società, ma non è così, la guerra continua che essi si fanno su tutti i fronti, considerata ormai la normalità, accade perché vivono forse da troppi anni dentro i palazzi, per loro diventati castelli, vero senso per cui si trovano ad occupare “quel trono”. Questo modo di essere e di fare tuttavia è un cattivo esempio per la popolazione(soprattutto giovanile) che sta perdendo gli ideali in cui crede e nel corso degli anni questi valori vanno acquistando un ruolo sempre più diverso. Per parlarci chiaro,oggi non c’è nessuno pronto a sacrificare tutto quello che ha in nome di un ideale,forse la differenza consiste proprio in questo; un tempo ,quegli uomini valorosi non avevano nulla da perdere, quindi potevano ribellarsi, agire contro un sistema con la speranza di guadagnare almeno la libertà. Oggi in nome di un ideale o di un pensiero diverso dal contesto, si rischia di perdere tutto… e allora? Allora si va avanti a testa china, pensando in un modo ma agendo in un altro, solo perché travolti dall’onda che spinge la nazione. Il nostro simile diventa un nemico da eliminare o considerare inferiore solo perché parla napoletano invece che milanese o triestino. Ricordiamoci che l’italiano è l’uomo che abita in Italia, paese in cui ognuno si deve sentire parte integrante e necessaria per la Nazione. Uniti si vince ogni difficoltà, divisi si precipita nell’abisso, diventando preda per gli altri, sempre in agguato per la cattura. A.L. Interpreti: Silvio Orlando (Gianni); Luciana Litizzetto (Luisa); Chiara Passarelli (Nina); Matteo Amata (Ettore); Michele Placido (Alberto); Margherita Bui (Rossana); Andrea Fachinetti (Luigi); Piera Degli Esposti (nonna Lea); Elena Sofia Ricci (Clara); Max Tortora (Mario); Vittorio Emanuele Propizio (Ubaldoly). Musiche: Andrea Guerra. Produzione: Aurelio e Luigi De Laurentis. Nazionalità: Italiana. Anno: 2010. Genere: commedia. Trama Il film si apre con la scena di un ragazzo che espone ai suoi genitori la propria intenzione di fare un provino per entrare nella casa del Grande Fratello. Suo padre è nettamente contrario e perciò si scambiano delle brutte battute. Però il figlio è maggiorenne e risponde a suo padre che può fare quello che vuole. Il giorno stesso il padre, che è professore in un liceo, dà da fare ai suoi alunni un tema in classe riguardo al loro rapporto con i genitori. A questo proposito una ragazza di nome Nina, prima di scrivere il tema, pensa che nella sua casa altre persone vedevano una tranquillità che era, però, soltanto apparente. Tutto ciò perché suo padre e sua madre ogni volta che si rivolgevano la parola, litigavano. La pace era tornata in casa sua soltanto quando i suoi genitori si erano separati. Suo padre era andato a vivere in una barca di sua proprietà nel porto della città e sua madre era restata in casa con Nina e suo fratello minore Ettore. Quest’ultimo aveva un carattere alquanto strano ed aveva comunque le idee molto chiare. Infatti, anche se piccolo, non simpatizzava affatto per gli extracomunitari. Una volta, a scuola, aveva scritto un tema a proposito del suo disprezzo per gli stranieri e per questo le insegnanti avevano convocato i suoi genitori. Il padre e la madre di Nina e di Ettore, non solo si erano separati recando dolore ai figli, ma avevano trovato un altro partner, senza pensare alle conseguenze che ciò poteva portare ai figli quando ne fossero venuti a conoscenza. Il padre, Gianni, se la faceva con Clara, l’amica della sua ex-moglie e lei, Luisa, si vedeva con Mario, infermiere e suo collega di lavoro. A questo punto si verifica un secondo episodio negativo che vede protagonista Ettore. Egli malmena un suo compagno di classe zingaro e, successivamente le insegnanti convo- cano di nuovo i genitori dicendo loro che se il figlio avesse continuato a comportarsi in quel modo dovevano necessariamente sospenderlo per una settimana. La madre di Ettore, in seguito, va a chiedere scusa alla famiglia di Garco, il ragazzino zingaro. Le scuse vengono accettate da suo padre insieme ad un biglietto di cento euro. Nonostante Luisa e Gianni fossero divorziati, si ritrovavano per discutere dei problemi riguardanti i figli e la madre di Gianni, Lea. E’ lei che scopre Luisa che flerta con Mario e lo ridice alla nipote Nina che non prende molto bene la cosa. Nina va sempre a trovare la nonna ammalata all’ospedale per domandarle della sua adolescenza e di come risolvere i suoi problemi con i ragazzi. A proposito di questi, Nina incontra un ragazzo che frequenta il quarto superiore chiamato Ubaldolay, dal quale si sente subito attratta. Egli, la sera del primo maggio, la porta ad un festa per ragazzi ventenni. Qui compare di nuovo Luigi, il figlio del suo professore, il quale per dimostrare il suo coraggio e il fatto che gli animali non fanno del male se non disturbati, attraversa a nuoto una grande vasca all’interno della quale vi era un’immensa orca di circa quindici metri, sotto gli occhi di Nina e degli altri ragazzi. Successivamente vi è una scena molto importante, nella quale Nina per la prima volta ha una relazione intima con Ubaldolay , nella casa della nonna Lea., che le aveva consegnato di persona le chiavi e dato il permesso. Poco dopo la nonna peggiora e muore sotto gli occhi di suo figlio, il quale per la prima volta dopo quindici anni, l’aveva rivista. In seguito a ciò, Nina dice: «Nonna Lea batte ospizio tre a zero e così la partita era finita», perché la nonna era una grande giocatrice di poker . Nonna Lea viene cremata e le sue ceneri gettate nelle acque del porto. Qui si svolge una scena molto particolare, ovvero il ricongiungimento di tutta la famiglia, sembrava come se fossero tutti in vacanza. Tutti e quattro si tuffano in acqua con i vestiti. In conclusione vi è l’episodio di Nina e Ubaldolay che aspettano i risultati del test di gravidanza che, per loro fortuna, dà esiti negativi. Ora si chiude il lungo flash-back e si vede Nina che consegna il tema al professore e pensa: «io questo tema lo potevo fare in due versioni; sia da figlia sfortunata che da giovane mamma sfigata». Personaggi più importanti Il personaggio più importante è proprio lei, Nina, una ragazza di circa 15 anni che frequenta il liceo classico. Come per ogni ragazza della sua età, i litigi con i genitori sono all'ordine del giorno. I personaggi secondari sono: Gianni, il padre di Nina, un commerciante di articoli da pesca, che lascia la moglie per andare a vivere su una barca; Luisa, la madre di Nina, caposala in un ospedale; Ettore, il fratellino, un bambino inspiegabilmente razzista, vista la sua giova- nissima età; Alberto, professore di Nina e padre di Luigi, un uomo un po' all'"antica" con dei modi alquanto bruschi verso il figlio; Rossana, moglie di Alberto e madre di Luigi, una donna un po' trascurata nella famiglia che per sfogare il nervosismo suona il pianoforte; Luigi, figlio di Alberto e Rossana, un ragazzo che sogna di avere successo e di andare in tv e sfrutta ogni occasione per riuscirci; Lea, madre di Gianni e quindi nonna di Nina, dal passato burrascoso; fino all'ultimo suo figlio si rifiuta di vederla perché circa venti anni prima aveva perso la casa a causa del gioco d'azzardo; Clara, migliore amica di Luisa e amante di Gianni, una donna un po' "facile"; Mario, collega e amante di Luisa, sposato con un'altra donna dalla quale ha avuto tre figli, è un po' codardo; infine, c'è Ubaldolay, il "fidanzato “di Nina, un ragazzo che frequenta la stessa scuola della protagonista, il suo soprannome deriva da un attore che impersonava un detective di una serie televisiva, appunto "Ubaldo Lay", che indossava sempre un impermeabile bianco, uguale a quello che un giorno aveva indossato il ragazzo. Intento dell’autore e messaggio contenuto. Sicuramente l’intento dell’autore era quello di creare una storia che parlasse delle tematiche e dei problemi di tantissimi adolescenti, come la separazione dei genitori, il razzismo e il rapporto genitori-figli. Sono questi, infatti, gli aspetti contenuti nel messaggio che l’autore vuole trasmetterci, e cioè che tutti i problemi possono essere risolti stando vicino alle persone che amiamo e facendoci dare una mano da loro. L'autore vuole far notare le difficoltà che ognuno ha, in questo caso con i genitori o con i figli, e il fatto che alla fine, prima o poi, tutto si "aggiusterà", anche se in seguito si riapriranno inevitabilmente nuove liti. E’ simpatica la sua idea di far vedere queste situazioni dal punto di vista dei figli. Giudizi personali In questo film l’ autore vuole descrivere il rapporto tra genitori e figli, che è molto complicato nell’ età adolescenziale. Ci sono anche altre tematiche, come il razzismo. Il film mi è piaciuto molto, perché parla di una situazione particolare, l’ adolescenza, che sto vivendo in questo momento. Infatti il film parla, più o meno, di ragazzi della nostra età, esponendo le loro problematiche e le loro situazioni, gli incontri e i sentimenti. Nonostante appartenga al genere della commedia, il film mi ha fatto riflettere sul rapporto con i miei genitori e anche su altre tematiche, come il razzismo e il rispetto per gli animali. Bianchi Paolo. (continua pagina seguente) Aprile 2011 Pag. 7 Questo film mi è piaciuto molto , perché è ambientato ai tempi odierni e proprio per questo mi sono identificato nelle scene e nei personaggi, soprattutto nel modo di fare della protagonista. Quest’ultima, Nina, è una ragazza di quindici anni mia coetanea ed è proprio per questo che mi sono ritrovato nel rapporto che Nina ha con i suoi genitori. L’impressione che ho riportato dal film è che tracci un quadro realistico, in quanto è vero che i genitori, che appartengono ad una generazione diversa da quella dei figli, hanno delle idee e la pensano in modo più tradizionalista e “statico” rispetto ai giovani d’oggi che sono volti sempre più verso una società dinamica e moderna. Quindi i genitori dovrebbero adeguarsi a questo modo di pensare più giovanile. Una critica che sento il bisogno di fare alla protagonista è relativa al suo comportamento nei confronti di suo fratello minore Ettore. Infatti, una scena che ha suscitato in me reazioni negative, è quando Nina il sabato sera vuole uscire con gli amici e sua madre, che anche lei doveva incontrare il suo amante Mario, le dice che non poteva uscire finchè suo fratello non si addormentava. Allora, siccome Nina aveva “fretta” di uscire , mette all’interno di un bicchiere pieno d’acqua quattordici gocce di sonnifero e lo fa bere a suo fratello. Dopo poco, quest’ultimo si addormenta e così Nina, spensierata, esce con il suo ragazzo ed insieme vanno alla festa. Quest’episodio non mi è per niente piaciuto, perché secondo me l’amore verso i propri familiari è un aspetto molto importante, ”imparagonabile” con le sciocchezze giovanili. Anche sotto quest’aspetto mi identifico molto con la situazione vissuta da Nina perché , a volte quando voglio uscire con i miei compagni, mio fratello non è d’accordo e vuole che prima rimanga con lui a giocare e magari devo anche rinunciare agli impegni prestabiliti. Però ne sono contento, perché stare con la mia famiglia, per me, è la cosa più bella che ci possa essere e che rende felice la nostra vita. per il tipo di discussioni che spesso ha con i suoi genitori nel corso del film e il modo nel quale risponde soprattutto a sua madre. Mi ci vedrei pure bene nel personaggio di Luigi, anche se usa un po’ troppo la prepotenza, quando come lui mi rivolgo a mio padre e a mia madre in tono polemico e mi arrabbio se non condividono certe mie idee o opinioni. Inoltre il rapporto che c’è nella realtà fra genitori e figli è proprio uguale identico a quello che si trova nel film, con le stesse battute e le stesse frasi dette dagli uni e dagli altri. Mi hanno appassionato tanto le canzoni di Gianna Nannini e mi ha fatto parecchio ridere il fatto che Nina quando vedeva i suoi genitori litigare immaginava che dicessero dei numeri. Infine mi è molto piaciuto il titolo ed in particolare la frase “agitare bene prima dell’uso” che a me fa pensare ai genitori e ai figli come la bomboletta di schiuma per i capelli: se agitata bene prima di usarla viene fuori una schiuma densa e cremosa, altrimenti avremo una schiuma liquida e flaccida che lascerebbe i capelli crespi e difficili da pettinare piuttosto che lucenti e brillanti. Così nel caso di genitori e figli, se non cercano ognuno piano piano di adeguarsi alle idee dell’altro prima di rapportarsi, si continuerà ad andare incontro a litigi e discussioni che possono portare (nel caso più estremo ma probabile) alla rottura di un’intera famiglia. Conti Riccardo. Secondo me l'intento dell'autore è farci riflettere su temi molto importanti come: il rapporto tra i membri di una famiglia , il razzismo , il sesso. Il film mi è piaciuto molto perchè rispecchia in modo realistico i problemi di tutti gli adolescenti, mi ha coinvolto e mi ha fatto riflettere sui temi sviluppati all'interno di esso. Mi ha sensibilizzato su un problema in particolare, il razzismo, che secondo me è la cosa più stupida che possa esistere e si dovrebbe cercare assolutamente di togliere questi pregiudizi e queste idee dalla testa di molte persone. Cappellacci Mattia. Rossi Andrea. Questo film mi è piaciuto molto perché rispecchia la realtà dei giorni d’oggi in tutto e per tutto ed in particolare perché i protagonisti hanno recitato in maniera così veritiera che mi è sembrato come se ci fossi io all’interno di quella storia al posto di Nina o di Luigi. Infatti io mi identifico molto bene nel personaggio di Nina, sia perché è una mia coetanea, sia Il film tratta dei giovani e dei genitori e dei loro problemi e secondo me è molto rappresentativo dei nostri tempi.Una delle scene più belle , a parer mio, è quella in cui Luigi attraversa la vasca con l’orca, ma allo stesso tempo è la scena che c’entra di meno con l’argomento trattato. Il film gode inoltre di una colonna sonora fantastica .Secondo me Veronesi aveva l’intento di far capire che fra genitori e figli non è facile stabilire un dialogo e non ci sono consigli o manuali sul come avere un ottimo rapporto, ma comunque i genitori ameranno sempre i figli e viceversa, anche se non sembra.A me personalmente è piaciuto ma non lo consiglio a tutti per via della profondità dei pensieri alternata con scene molto istintive, come le litigate. Morganti Ettore. Botteghi Marco. Secondo me, questo è un bellissimo film che tocca soprattutto noi giovani, perché molti ragazzi si rivedono nei panni dei personaggi e nella loro storia. Ma tocca anche i genitori che, come quelli del film, cercano di fare del loro meglio per capire i propri figli, anche se non sempre ci riescono. È difficile essere figli come lo è essere genitori! figli, che però non sempre colgono i messaggi “inviati”dai genitori, a volte anche ribellandosi. Gli aspetti principalmente sottolineati dal film sono molto attuali al giorno d'oggi molto accentuati soprattutto nelle citta' e sono: sesso, droga, alcool, che per gli adolescenti possono rappresentare a volte anche trappole mortali. Il film parla anche di valori molto importanti, per esempio nella parte finale dove viene esaltata la famiglia, soprattutto con la scena del tuffo in acqua. Giogli Gianluca. Questo film rispecchia in modo realistico la vita di molte famiglie moderne separate e in conflitto ed anche i problemi degli adolescenti e i rapporti difficili che hanno con i genitori . L’ unica cosa che non ho gradito è la figura della nonna, perché è un cattivo esempio per i nipoti, mentre in realtà dovrebbe essere il contrario ed essere un appoggio per la famiglia che soprattutto oggi è molto in difficoltà per il resto mi è piaciuto e mi ha trasmesso il messaggio che è molto importante comunicare con i genitori Chimenti Elia. Il film, intende spiegare il rapporto tra genitori e figli, per niente facile al giorno d'oggi ; i genitori certamente cercano di agire sempre a favore dei loro Penso che l’ intento dell’ autore sia stato quello di mostrare a noi ragazzi che durante il periodo dell’ adolescenza certi problemi e certi argomenti sono normali e anche i genitori devono quindi capire i propri figli. Naturalmente c’è un limite a tutto e noi ragazzi non dobbiamo esagerare. A me personalmente il film è piaciuto molto perché tratta un argomento, o meglio più argomenti che sto vivendo in prima persona. Secondo me l’autore ci vuol far capire che i genitori ci devono comprendere e sostenere se magari abbiamo periodi in cui siamo più scontrosi e ribelli. D’altra parte, come ho già detto, tutto ha un limite. Insomma secondo me il film è stato importante per molti ragazzi come me. Nardi Giacomo. Questo film mi è piaciuto molto perchè parla di un tema molto moderno (infatti il film è dell’anno scorso): il dialogo tra genitori e figli, che non è del tutto presente in questo momento. Inoltre gli attori principali, essendo ancora adolescenti, secondo me, hanno reso bene l'idea del rapporto problematico che siste tra un figlio e la propria famiglia. Secondo me i genitori dovrebbero essere le persone che capiscano meglio il figlio, perchè essendo passati anche loro da quell'età sarebbe normale che aiutassero i figli ad affrontare questo periodo di "novita" che è l'adolescenza. Sara Fekkak. L’importanza di leggere Orami è stimato che gli adolescenti italiani sono meno interessati alla lettura (o alla cultura?) di quanto lo fossero i loro coetanei di qualche anno fa. Questo fatto, è derivante dall’incremento esponenziale delle tecnologie, che distolgono l’attenzione dalla cara vecchia carta stampata. Ora, videogiochi, televisione, internet, sono i mezzi che sostituiscono al meglio: giornali, libri e bambole. Il libro in sé può sembrare un elemento ingombrante nella vita di tutti i giorni, perché è pesante, costa molto, però c’è da dire che, quando cerchi a lungo un libro quasi introvabile, quando lo trovi è la felicità più grande, sfogliarne le pagine e sentirne l’odore, insomma un’emozione più unica che rara. Dall’esperienza di tutti i giorni si può trarre qualche spunto, ovvero, in una scuola, trovare un ragazzo/a che ha la passione per i libri e non legge solo scemenze ma anche libri di autori più importanti, è come cercare l’oro nel Tevere, ovvero una cosa impossibile. Questa domanda, però mi rendo conto che è difficile da rispondere, quindi ho chiamato in aiuto un mio vecchio amico, un fiorentino di quelli… proprio IGP (indicazione geografica protetta): Dante Alighieri, anche a lui ho posto la fatidica domanda, eccovi uno stralcio della mia intervista. Alice(d’ora in poi A): egregio professore, secondo lei, perché i ragazzi di oggi non amano la lettura? Dante Alighieri(d’ora in poi D.A.): sai forse perché al mondo di oggi non interessano le storie del passato, o perché gli argomenti trattati dai libri non sono abbastanza intelligenti o interessanti. Oppure per il contrario, sono talmente belli che nessuno ha il coraggio di leggerli, chi lo può sapere, ti dico solo che, e questo tienilo bene a mente,se non cerchi qualcosa che stimoli culturalmente il tuo cervello, esso, prima o poi si impigrirà. Perciò, fare delle buone letture, è la chiave di un cervello sempre sveglio e diciamo “pronto all’uso”, è come un computer, se salvi sempre il dato, esso lavorerà più correttamente e senza impacci, mentre se salvi poco e niente, sarà lento e non ricettivo. Dopo questa intervista mi sono permessa di portare un brano tratto da “Il tempo che vorrei” di Fabio Volo: “Leggere mette in moto tutto dentro te: fantasia, emozioni, sentimenti. È un'apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere le cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste, fa scoprire l'anima delle cose. Leggere significa trovare le parole giuste, quelle perfette per esprimere ciò cui non riuscivi a dare forma. Trovare una descrizione a ciò che tu facevi fatica a riassumere. Nei libri le parole degli altri risuonano come un'eco dentro di noi, perché c'erano già.” Bacci Alice Pag. 8 Aprile 2011 MOVIES STAR & Giorgia Checcaglini E!!! ONF ORC E anche a distanza di tempo la loro musica è sempre grande, è sempre magnifica. Sono stati dei personaggi brillanti e fantasiosi, in poche parole sono stati i re del passato, e in questo articolo riusciremo a far venire a galla tutti i loro segreti! Bene, cominciamo… Quando è uscito l’album ‘The Dark Side Of The Moon’ ? E chi e in quanti eravate a scriverlo? «Nel 1973, eravamo in quattro, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Glimour». Chi è stato il compositore delle canzoni del CD ‘The Darkside of the moon’? Nelle nostre canzoni ci ha aiutato Syd Barret, nostro caro amico affetto da schizofrenia, a cui dobbiamo il successo dell’album. L’albulm è stato in cima alle classifiche per settimane e settimane e, grazie a questo, che ci hanno conosciuto in tutto il mondo». Roger, dove hai registrato le tue prime canzoni? «Ad Abbey Road». Quale idea vi ha ispirati per la composizione dell’album ? «Ci incontrammo a casa di Nick Mason. E a un tratto dissi: "Ehi ragazzi, mi è venuta un'idea". Stavo pensando a tutte le difficoltà che ci ritroviamo di fronte nella vita e che ci mettono in ansia, e alle capacità che abbiamo di risolverle o di scegliere la strada da percorrere». Venne definito un album a tema, anche se ne trattava più d'uno: la follia, la tristezza, il tempo, la vita e la morte. Come riassumerebbe quel che ha voluto esprimere in "Dark Side of the Moon"? «Se c'è un messaggio è questo: la vita non e un gioco. Abbiamo un solo colpo in canna, e dobbiamo fare scelte basate sulla posizione morale, filosofica o politica che abbiamo adottato. Possiamo rendere il mondo un po' più luminoso o più buio. Ma a tutti è offerta l'occasione di trascendere le proprie tendenze egoistiche e la propria avidità, lasciando il segno sulla grande tela della vita. Siamo confusi dalla religione come dalla politica. E dobbiamo rendercene conto soprattutto in questo momento, nel 2003, mentre è in corso una nuova crociata, a 600 anni di distanza dal passato». Il suo più famoso riferimento a Syd Barrett è "Shine On Your Crazy Diamond", dall'album successivo "Wish You Were Here". Ma il tema della follia di "Brain Damage" faceva allusione proprio a lui... «È stato un grande shock per me osservare la tragedia della schizofrenia così da vicino». mente ai Dragonforce un proprio provino audio/video che sarebbe poi stato valutato dagli stessi. La scelta ricade così su un giovane francese, Fred Leclercq, leader dei Maladaptive. Viene subito schierato nell'Inhuman Rampage European Tour: The First Strike, tour in collaborazione con gli Edguy, e poco dopo viene confermato come bassista della band. Ultra Beatdown: Nel giugno 2008 i Dragonforce hanno annunciato l'uscita del quarto album, intitolato Ultra Beatdown, il quale è stato pubblicato il 25 agosto. Quest'ultimo è stato seguito da un tour iniziato ad ottobre assieme ai Turisas, che poi è continuato in Australia e nel Regno Unito. Il 4 luglio è stato pubblicato il primo singolo estratto dall'album, Heroes of Our Time, uscito esclusivamente sul loro MySpace; successivamente è stato reso scaricabile anche da iTunes. Il 9 luglio, infine, è stato pubblicato il video ufficiale sul canale ufficiale YouTube della band. Il 22 gennaio 2009 è stata annunciata l'anteprima del video per il nuovo singolo estratto, The Last Journey Home, in esclusiva per gli utenti di xBox Live. Il 27 gennaio il video è stato caricato sul sito web della Roadrunner Records. Twilight Dementia: Il 13 settembre 2010 in Europa e il 14 negli USA e in Canada i DragonForce hanno rilasciato il loro primo album live, intitolato Twilight Dementia. Le 13 canzoni totali, divise in 2 CD, sono state registrate in 19 spettacoli nel Regno Unito e a detta del chitarrista Herman Li l'idea è stata quella di registrare ogni singolo spettacolo dell'ultima tappa del tour, in modo da poter scegliere il meglio di ogni canzone senza bisogno di fare qualsiasi sovraincisione in studio, mantenendo il tutto molto "live". Il loro genere è definito da un termine coniato da loro stessi: EXTREME POWER METAL, per via dei drummings velocissimi, veri e propri virtuosismi alla chitarra e le loro ritmiche estremamente veloci. DRAG Intervista ai Pink Floyd ! Il loro primo nome DragonHeart è stato cambiato nel dicembre 2001 per evitare ambiguità con altre band, etichette e film. La formazione iniziale comprendeva i due chitarristi Herman Li e Sam Totman, il cantante ZP Theart e il bassista Steve Scott. Nell'aprile 2000 la band, con il produttore Karl Groom, entrò nei Thin Ice Studios per registrare il demo Valley of the Damned. Non contenti dei primi risultati, chiamarono il virtuoso tastierista Clive Nolan per un'apparizione da ospite. Nel giro di una settimana la demo fu pronta. Per concludere l'anno 2000, il gruppo fu chiamato dagli Stratovarius come spalla nel loro tour inglese, e pur non avendo un tastierista ottennero grandi successi. Valley of the Damned: La prima metà del 2001 fu passata a scrivere le canzoni per il primo album e a cercare di accordarsi con una casa discografica. Con l'arrivo del tastierista Vadym la band cominciò un tour in Inghilterra e riuscì a firmare un contratto con Sanctuary/ Noise Records nel marzo 2002. L'album, Valley of the Damned, è stato registrato in tre studi diversi tra maggio e ottobre 2002. Subito dopo la band ha girato l'Europa in un tour di successo. Inhuman Rampage: Il 2005 vede la composizione del terzo album, Inhuman Rampage, la cui data di uscita è il 20 giugno 2006 in Canada e negli USA, ed un breve tour in Nord America. L'album è stato registrato fra marzo e settembre 2005 nei Thin Ice Studios in Surrey (Regno Unito) e nello LamerLuser Studios di Londra. I biglietti del concerto del 22 novembre a New York sono stati esauriti in un giorno. Il primo brano del CD, intitolato Through the Fire and Flames, è stato scelto tra le tracce bonus del videogioco Guitar Hero III: Legends of Rock, anche grazie all'elevato impegno tecnico richiesto nell'eseguirla. Successivamente alla registrazione dell'album, la band si ritrova senza bassista per l'abbandono, a causa di svariati motivi, di Adrian Lambert; inizia così la ricerca di un nuovo componente con un metodo abbastanza insolito. Infatti chiunque avrebbe potuto spedire diretta- Bacci Alice Il senso del Risorgimento: oggi pura illusione? Non potevamo non parlare nel centocinquantesimo compleanno della Repubblica italiana di un film che ne festeggia la ricorrenza;”NOI CREDEVAMO” di Mario Martone. Noi… La prima persona plurale esprime l’attore collettivo: non solo i tre protagonisti del film, ma tutti i personaggi uniti nell’azione di credere. Un noi, però, al quale manca il popolo. Il popolo è l’assente del film: la Repubblica Romana resta fuoricampo, nel carcere borbonico i contadini non partecipano alle conversazioni sulla politica, pur essendo anche loro detenuti in quanto sovversivi. Che il popolo manchi, lo dice fin dall’inizio la principessa di Belgiojoso. Il popolo non fa parte del noi. Questo è un punto molto importante: fa già intendere in che senso Noi credevamo può essere film di storia critica. … credevamo L’imperfetto è il tempo del racconto: esprime la durata delle azioni, la loro continuità nella storia. E’ un film forte,riproduce uno spaccato storico che noi tutti dovremmo ricordare,per meglio dire, non dimenticare, per non perdere quei principi e ideali per cui molti uomini hanno combattuto o sono morti. Si,quei tre ragazzi del sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie,così maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Nel film,attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l'Unità d'Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore (i protagonisti) verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche. C’è una forte vena celebrativa per raccontare verità storico-scomode sul nostro Paese, con una serie insistente di allusioni al nostro presente;infatti ancora oggi sono vivi i conflitti mai superati di allora: conflitto tra Nord e Sud del Paese, tra conservatorismo autoritario e democrazia libertaria, tra padronato e proletariato. La fine del potere temporale dei papi e la nascita della Repubblica, il tempo passa ma non matura le idee,anzi le degenera! E’ un film che cattura e sintetizza perfettamente un momento storico,è avvincente come un western, ma soprattutto fa capire a tutti noi perché l'Italia è una democrazia imperfetta. Il Caporedattore Aprile 2011 Pag. 9 Tra Sogno e Realtà Qualche giorno fa è passato a trovarmi a casa, mentre rassettavo un pò qui un pò lì, il mio nipotino di 7 anni . Non so come mi è uscita fuori la frase "ma sei come l'Orlando Furioso?!" (perchè si era un attimino scatenato)... ovvio che non sarei sfuggita alla domanda "zia, chi è l'Orlando Furioso?"... eh... me la sono cercata lo so! L’Orlando Rimescolato dannato all'esilio fino a che non avesse portato in dono alla Regina una zanna di Drago! (forse per farsi un girocollo) E quindi il nostro Orlando partì tutto triste e ricco solo della sua armatura d'acciaio inossidabile tirato a lucido a sputi, olio di gomito e grasso di foca. Bè, quella, il re non poteva di certo toglier- finalmente trovò nel folto della foresta, una casina all'apparenza abbandonata! Avvicinandosi però pian piano vide che un filo di fumo usciva dal comignolo sul tetto e così, spada alla mano, si avvicinò furtivo all'unica finestra e sbirciò dentro... Vide, intenta a rimestare in un gliela essendo un'armatura appartenente alla nobile casata del Cavaliere da tempi immemorabili! Si vociferava addirittura che fosse stata forgiata col metallo preso da una stella cadente!!! Dopo mesi e mesi di vagabondaggio, campando solo di ciò che la foresta aveva da offrire e chiedendo notizie ad ogni contadino, mercante o pellegrino incontrasse sulla sua strada, se erano a conoscenza di un Drago in zona, grosso pentolone appeso ad un gancio sul fuoco del caminetto, la più bella donzella mai incontrata in vita sua! Ovvio che se ne innamorò al primo sguardo!Anzi al primo sbircio!!! Ma quella donzella, devi sapere, mio caro Nipotino, non era che una strega, che già sapeva dell'arrivo di quel Cavaliere disgraziato, così aveva avuto tutto il tempo di preparare un apposito Premetto che per evitare la noia nel raccontare un poema così lungo e intrecciato….. ho improvvisato...come potevo….all’istante questo è uscito….. L'Orlando Furioso era un valoroso Cavaliere - che si chiamava per l'appunto Orlando - che combatteva tutte le ingiustizie del Mondo ma un brutto giorno cadde in disgrazia “Zia cos'è una disgrazia?” perchè durante i giochi olimpici organizzati per onorare il suo Re, con la sua possente spada infilzò per sbaglio il gatto preferito della Regina (un orribile bestia, dal pelo ispido, nero, col muso prominente e i dentoni di sotto sporgenti fino a toccare il naso... tanto che il nostro Orlando lo scambiò per un cinghiale... “ecco Amore mio, questa è una disgrazia...” ma ho lasciato a lui scegliere se la disgrazia fosse l'aver ammazzato tale bestia o se lo fossero discutibili i gusti della Regina... Così venne cacciato dal Re, privato del suo bene principale (il cavallo che tanto amava) e con- Cosa farò da grande? Essendo una ragazza del primo superiore ho ancora tanto tempo per pensare a quello che farò da grande, e se un giorno deciderò, fino all’ultimo non sarò mai sicura della strada che farò. Secondo me tutte le scuole ti danno una base fondata per qualsiasi indirizzo, certo, alcune saranno più appropriate di altre, ma se c’è la forza di volontà si arriva da tutte le parti. Da piccola, mia mamma mi diceva: ‘ Sai cosa farai da grande?’ E io rispondevo: ‘Dato che mi piacciono gli animali, la veterinaria! ‘. E a distanza di nove incantesimo che la trasformò, appunto, in tale bellezza! Solo in questo modo infatti, ella sapeva, che avrebbe attirato la sua attenzione! Appena il Cavaliere bussò alla porta, la Strega aprì e chiese chi fosse quel bel Cavaliere, si mostrò timida e timorosa. Fu così che il Cavaliere entrò inconsapevole di chi avesse di fronte. Ignaro del suo destino. Vi trovò un ottimo pasto caldo, un comodo letto fresco e pulito e un sonno ristoratore, dopo notti e notti passate all'agghiaccio. La mattina successiva il Cavaliere si sentiva in debito con quella donzella (che cavaliere sarebbe sennò?!) e chiese cosa poteva fare per sdebitarsi di tanta generosità. Quella vecchia strega,all’apparenza docile fanciulla, che già sapeva di averlo in trappola, finse lì per lì di non voler nulla in cambio, ma all'insistenza del Cavaliere, ella ammise che, effettivamente, qualcosa c'era.... Doveva recarsi in cima ad una montagna per uccidere un Drago.(lui pensò tra sé:) “ecco c’era la fregatura!” Tuttavia in groppa al suo cavallo,che guarda caso era riapparso miracolosamente ,armato di speranza e coraggio partì baldanzoso e convinto dell’ardua impresa da compiere. L’uccisione del Drago avrebbe permesso alla strega di completare un potente incantesimo di magia nera!!! Quale zia!!! La prossima volta che stai più tranquillo ,finisco di raccontarti la storia!!! Galdieri Idiana anni, se mi richiedesse la stessa cosa risponderei : ‘ ANCORA HO QUATTRO ANNI PER PENSARCI!’. Appunto per questo voglio precisare che secondo me, tutti i ragazzi della mia stessa età che hanno già un’idea ben precisa su quello che faranno in futuro sono da ammirare, io non sono tra questi, ma sono sicura che quando sarà il momento farò la mia scelta e sarà giusta. Perché le persone devono ragionare con la propria testa non con quella degli altri, alla fine l’ultima parola è solo e soltanto la vostra. Giorgia Checcaglini Pag. 10 Aprile 2011 Estro Poetico Luna Nelle parole sussurrate c’è la via del non ritorno, quanto pianse la creatura che si vide abbandonata dall’amor cui nulla sfugge, per cui si fan mille e più cose, la poveretta sta ancor lì, e il sole asciuga le sue lacrime, e come due amanti in un giro tondo, allor si fondono luna e sole. Bacci Alice Grido Nulla potè il mio grido, che in un giorno di primavera fece da eco al tu addio, invano pregai la morte, che non ti portasse via. Quanto sperai che l’incubo più buio finisse proprio lì. Bacci Alice Germoglio Noi, germogli di vita, cerchiamo invano la luce del sole, sperando di accaparrarcene almeno una stilla, serbando nel cuore la speranza che nessuno ci colga. Bacci Alice L’anima La mia anima va, dalla notte dei tempi, ella va, ascoltando inerte le parole d’altri, ispirando pensieri che cambiano il mondo, errando per paesaggi sconosciuti, tornando a casa nella notte d’oggi, piena di sapienza del mondo d’altri. Bacci Alice Paura Si nutre del nostro credo, si fonde con l’anima, parla della vita con le persone a te più care, la sfidi, ma perdi da eroe. Bacci Alice La parola alle fanciulle Parlo a te, o giovinetta ignara della vita, che sogni ad occhi aperti,che pensi di adagiarti come su fantastici tappeti di rose;a te che non sai che la vita è pericolo e potrebbe essere abisso,la vita è tempesta,potrebbe essere naufragio. Giovanetta, ricordalo, che tu hai un manto reale ed è il pudore; tu hai una felicità ed è la purezza. La purezza non è solo legge, ma felicità della vita. Se vuoi sorridere sii pura. Solo i puri sorridono, gli altri sogghignano. Se avessi la sventura di perdere la purezza, per tutta la vita perderesti la gioia. L’Inferno comincia nell’istante stesso in cui si commette la colpa; quindi ciò che è strano e terribile è che si trova l’inferno in fondo allo stesso piacere. Ma se vuoi essere pura,non transigere! Ricordati che sei una figlia-la figlia dell’Immacolata!Anche una minima macchia risalta sulla magnolia e sul giglio. Quando indossi un abito, domandati prima: questo abito è degno di una figlia di Maria? Non dire:-è la moda!Vuoi essere la schiava della moda o essere figlia di Dio, libera e vera! Quando poi ti sei vestita di un abito indegno non osare aver paura di chiedere aiuto e perdono, non macchiarti di superbia ed orgoglio. Se tu sarai te stessa tutto apparirà più vero; allora sulle ansie sarà balsamo,sulle angosce sarà dolcezza,sull’avvenire sarà luce,quella luce che è riflesso del cielo. R.C. Ti racconto mia nonna Una donna d’altri tempi….. Mia nonna era sempre col sorriso sulle labbra. Anche quando la fame si faceva sentire,quando a tavola c’era pane e cipolla, lei non si preoccupava ma si dava da fare come poteva per sfamare i suoi figli. S’inventava pietanze che apparissero gustose ed appetibili agli occhi dei suoi tre figli,che non facevano il broncio davanti al piatto ,ma divoravano velocemente quello che c’era per paura che entrasse qualcuno e facesse sparire quel “ben di Dio”! Per non parlare della sua bravura nell’essere sarta,si adoperava a cucire vestiti e vestitini su misura per tutta la famiglia, riusciva a ricavare modelli “all’ultimo grido “anche da canovacci e tovaglie, per non parlare poi di come costruiva giocattoli di vario tipo per i piccoli. Era sempre in movimento; in casa pensando all’educazione dei suoi figli e al lavoro domestico necessario per una famiglia di 10 persone, fuori,nei campi ad aiutare gli uomini nei lavori pesanti. Però aveva sempre il sorriso sulle labbra! Non la ricordo mai arrabbiata, ma sempre premurosa, pronta ad ogni evento, saggia nei consigli,severa quando era necessario,ma molto pacata, silenziosa,schiva,spesso riflessiva! La sua voce echeggiava per la casa, fischiettava spesso, non so che arie… ma erano note melodiose, di pace,come quando usciva sull’aia, mi ricordo tutti gli animali le correvano intorno come tanti piccoli che cercano la loro mamma per protezione, e lei…con il suo canestro li chiamava a sé. Poi la sera…prima di andare a letto era la prima che salutava,si coricava per ultima dopo che tutti si erano ritirati, poi andava nella stanza dei piccoli e dava loro la buonanotte raccontando storie d’altri tempi. Che fantasia!!! Quelle storie apparivano vere, reali, un misto tra mito e realtà, ma bellissime, perché lei gli dava un senso. Questa era mia nonna… e se potessi averla ancora con me… le racconterei io una storia, il mio ringraziamento per essere esistita! Giorgia Checcaglini La parola “manga”, indica in generale i fumetti di origine giapponese, dapprima veniva trascritta con il carattere significante “immagini senza nesso logico”, poi traslitterata in “man”-immagine e “ga”-satireggiante. Nelle prime pubblicazioni italiane, le pagine venivano girate, come se si portassero davanti ad uno specchio, poi editate con i dialoghi italiani, tutto ciò, avveniva, per via delle case editrici che non apprezzavano il modo di lettura originale, cioè da destra verso sinistra. In più, le tavole, ovvero le pagine singole dei fumetti, sono sempre in bianco e nero, a meno che non ci sia in corso una riedizione speciale, dove a volte vengono inserite anche tavole o illustrazioni a colori, ciò, deriva dal fatto che la maggior parte dei fumetti in Giappone, viene pubblicata settimanalmente su una rivista, quindi le pagine a colori risulterebbero una perdita di tempo superflua. Nel mondo dei manga, esistono vari generi, definiti per l’età dei lettori a cui si rivolgono, e agli argomenti trattati, i più conosciuti sono: Kodomo: manga facili da comprendere per i bambini, con disegni stilizzati e privi di alcuna linea superflua, spesso in e a g i n a ... ame nt hanno come protagonisti dei personaggi zoomorfi. Shojo e Majo shojo: sono manga diffusi tra le ragazze, gli shojo, raccontano di fatti della vita quotidiana di adolescenti e ragazze più o meno coetanee al pubblico a cui è rivolto. I majo shojo, invece, sono sempre fumetti che raccontano la vita delle adolescenti, ma si introduce un concetto di fantasy, ovvero che le protagoniste hanno come una seconda vita in cui usano la magia per risolvere i loro problemi, spesse volte, sono rappresentate come paladine della giustizia. Shonen: manga rivolto ad un pubblico pressoché maschile, le inquadrature sono più prospettiche che negli shojo manga, i disegni tendono a sottolineare le caratteristiche fisiche e psicologiche del personaggio, viene fatta attenzione alla data di nascita, al sesso, alla statura, al segno zodiacale, e addirittura al gruppo sangiugno. Yaoi: manga con sfondo di relazioni omosessuali tra uomini, nei quali ci si concentra molto sull’aspetto dei protagonisti, e sull’atto fisico. Yuri: manga che tratta vicende a sfondo omosessuale tra ragazze, a differenza degli yaoi, le protagoniste, vivono amori platonici, e si incentrano su aspetti molto psicologici. Bacci Alice Pag.11 p Manga! ibe r L Aprile ì 2011 AFORISMI L'uomo e' cacciatore; la donna pescatrice. Sapete che cosa vuol dire rientrare a casa e trovare una donna che vi da' un po' d'amore, un po' d'affetto e un po' di tenerezza? Che siete entrati nella casa sbagliata L'amore e' come una clessidra: quando si riempie il cuore, si svuota il cervello. Alcuni temono che la felicita' sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a piu' non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che piu' corrono e piu' se ne allontanano Un pessimista vede le difficolta' in ogni opportunita'; un ottimista vede le opportunita' in ogni difficolta'. Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Mio padre ha lavorato nella stessa azienda per dodici anni. Poi l'hanno licenziato per sostituirlo con un computer, che fa tutto ciò che faceva mio padre, ma meglio. La cosa più deprimente è che mia madre ha abbandonato la casa e ne ha comprato uno. Se i fatti e la teoria non concordano, cambia i fatti. Non abbandonare le tue illusioni. Una volta che le hai perse tirerai lo stesso a campare, ma la tua non sarà più vera vita." PROVERBI Chi non vuol imparare a scrivere con il manico della penna, impari col manico della vanga. Quando l'amore è a pezzi non c'è nessuna colla che lo riappiccichi. L'Amore senza baci è pane senza sale. Non aver paura di una lama muta ma guardati da lingua biforcuta Un padre campa cento figli e cento figli non campano un padre Se le vostre parole non sono migliori del silenzio, dovreste stare zitti Chi dice quel che vuole sente quel che non vorrebbe. Non sorridiamo perchè qualcosa di buono è successo ma qualcosa di buono succederà perchè sorridiamo Pag. 12 Aprile 2011 BARZELLETTE e RISATE sesso erano?" Marito: "3 erano sulle lattine della birra e 2 sul telefono!!!" Una vecchietta entra dal macellaio e gentilmente domanda: Buongiorno, ha della carne da fare ai ferri?". "Ma certo, signora, quanta gliene occorre?". "Beh, un gomitolo..! Polizia! C’e un matto che alto 1 metro e pesa 900 kg!! e il poliziotto: -ma cosa dice? come può, una persona essere così, bassa e pesare così, tanto?!- e l'altro risponde: -”ma gliel'ho detto che è matto Una bimba con una pallina in mano canta:''Ho la caramellina,ho la caramellina...'' il fratello da dietro l'afferra al volo,la mangia e dice:''Ora non ce l' hai piùuuu!'' la piccola senza scomporsi si infila il dito nel naso e dice:''E io me ne faccio un' altra!!' Il giudice rivolto all'imputato: - Lei è accusato di aver gettato sua suocera dal terzo piano. Come si proclama? Colpevole o innocente? - Colpevole. Credo che non stessi ragionando in quel momento... - Direi proprio. Avrebbe potuto colpire qualche passante!! Una donna entra in cucina e vede suo marito che si aggira con in mano un ammazzamosche. Allora chiede: "Cosa stai facendo?" Marito: "Ammazzo le mosche!" Moglie: "Come procede?" Marito: "Ho già ucciso 3 mosche maschi e 2 mosche femmine!" La moglie un po’ stranita dall'affermazione: "Come fai a sapere di che Modi di dire ed epressioni figurate La lingua comune usa molti modi di dire ed espressioni figurate. Abbiamo raccolto e spiegato un certo numero di quelli più comuni, con l’avvertenza che questo repertorio è anche per gli studenti stranieri. Tuttavia… è un ausilio alla comprensione,non un invito all’uso. Abbassare il tiro:avere pretese meno ambiziose Andare coi piedi di piombo:procedere con prudenza Arma a doppio taglio:qualcosa che può giovare,ma anche nuocere a chi se ne serve Balenare nella mente:il presentarsi di una intuizione Battere la fiacca: non impegnarsi (essere la) cartina di tornasole:la prova di qualcosa. espressione del linguaggio chimico; la cartina di tornasole si colora di rosso in ambiente acido, di blu in ambiente basico. Cavalcare l’onda:seguire la tendenza del momento Colpo d’ala:soluzione improvvisa e brillante Dare il ”LA”: dare il via (perché è la nota con cui si accordano tutti gli strumenti) Essere in lizza: prendere parte a una competizione Fare fagotto: andarsene Menare il can per l’aia:tirare in lungo, trovare scuse per non far qualcosa Mettere al bando: allontanare,evitare Spezzare una lancia: prendere le difese Tirare le fila: concludere una discussione Uscire dal seminato: deviare dall’argomento principale Zoccolo duro: che non muta idee, opinione PAROLE, MITI, STORIA L’italiano comune possiede un nutrito gruppo di parole,nomi,aggettivi, verbi, avverbi, il cui significato rimanda direttamente a personaggi del mondo antico: divinità, eroi, episodi della mitologia o della storia. • Si dice che qualcuno è un Ercole o che ha forza erculea in riferimento all’eroe che compì le 12 fatiche; il metallo liquido e sfuggente, il mercurio, prende il nome da dio messaggero degli dei, in continuo movimento. Un’impresa titanica in riferimento ai Titani,i giganti che osarono sfidare gli dei dell’Olimpo;ad altri noti giganti ,i Ciclopi, rimanda l’aggettivo ciclopico, che pure significa enorme. • L’aggettivo proteiforme, che vuol dire” capace di assumere forme diverse” rimanda al personaggio mitologico proteo che aveva questa virtù. Una donna dalle forme abbondanti si dice giunonica da Giunone, dea con queste stesse caratteristiche. Certi cibi o sostanze che stimolerebbero l’istinto sessuale, gli afrodisiaci,prendono il nome dalla dea greca dell’amore, Afrodite,mentre dal nome latino della stessa dea,Venere, abbiamo l’aggettivo venereo, riferito sia alle attività erotiche, sia alle malattie trasmesse per via sessuale. • L’atteggiamento di chi -beato luiammira se stesso senza riserve è il narcisismo, dal personaggio mitologico di narciso,che si innamorò della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua. Con una metafora,quei richiami a cui non si sa resistere si dicono sirene, come le bellissime e mortali cantrici cui Ulisse riuscì a sfuggire, e un’odissea ,dal viaggio di Ulisse/Odisseo,è un itinerario ,o un’avventura, particolarmente difficile o travagliato. Per restare nell’ambito omerico (aggettivo che vuol dire di per sé”grandioso”, dal nome di Omero,leggendario autore dei poemi epici Iliade e Odissea), ricordiamo anche un’altra metafora, il tallone di Achille, ossia il punto debole,poiché l’eroe era invulnerabile tranne che, appunto, in un tallone. Pierino torna a casa alle 10 di mattina e dice alla mamma di essere stato sospeso da scuola. La mamma preoccupata chiede spiegazioni."Sai mamma..."dice Pierino "Sono stato sospeso perché il mio compagno di banco fumava!!".Ma come, fumava il tuo compagno di banco e hanno sospeso te...?"."Si mamma hanno cominciato a dire che ero stato io a dargli fuoco..." Pierino, perche' hai scritto camino con la K ?. "Perché camini senza cappa non esistono!". Pierino in classe: "Signora maestra, ho buttato della carta dalla finestra". "Va bene, Pierino, ma non lo fare piu” .Poco dopo entra in classe un bambino tutto sanguinante. La maestra: "E tu chi sei?". "Io sono Della Carta". Pierino alzati! E' ora di andare a scuola". "Mamma, oggi non ho voglia di andarci". "Su alzati, lo sai che ci devi andare: hai 47 anni e sei il Preside". Professore: "Chi sa cos'e' l'H2SO4?". Studente: "Io lo so e'...e'... ce l'ho sulla punta della lingua...". Professore: "E allora, imbecille, sputalo, che e' acido solforico...". • Anche la storia antica fornisce parole e modi di dire. Dionigi, tiranno di Siracusa, aveva ceduto per un giorno il suo trono al principe Damocle, invidioso della sua posizione. Per fargli capire che il potere si accompagna sempre a gravi responsabilità e pericoli, Dionigi aveva però fatto appendere sul trono una spada affilata, sostenuta con un sottile crine di cavallo. Da ciò l’espressione spada di Damocle, che indica una minaccia sempre incombente. Una vittoria di Pirro è un successo ottenuto a carissimo prezzo,proprio come la vittoria che Pirro, re dell’Epiro, conseguì in una battaglia contro i romani, ma a prezzo di perdite così gravi da impedirgli di vincere la guerra. Infine una maratona, gara sportiva ma anche attività estenuante, ci riporta alla battaglia di Maratona e alla corsa che fece morire di fatica il messaggero greco incaricato di riferirne l’esito. Dottore,ho il verme solitario! Lo sanno tutti: i medici usano parole difficili ed è arduo decifrare la loro scrittura. Questo si deve al fatto che anticamente il mestiere del guaritore aveva qualcosa di sacro e qualcosa di stregonesco. La difficoltà dei termini medici dà vita ad alcuni fra i più divertenti esempi di etimologia popolare, quello strafalcione che si commette quando si deforma una parola, perché se ne fraintende il significato. Primo Levi, ha fatto notare quanto spesso questi storpiamenti avvengano con i termini medici. cato dell’espressione originale, tifo pidocchiale perché si trasmette coi pidocchi, dolori aeronautici perché si pensa che la meteorologia influisca sui dolori reumatici. P.Levi,L’altrui mestiere. LA REDAZIONE Caporedattore: Marco Mercati Redattori: Giorgia Checcaglini Martina Biagioli Angela La Colla Idiana Galdieri Marco Mattiacci Carlyn Yakubu Marco Mercati Alice Bacci Insegnante referente: Prof.ssa Rita Cuccarini Impaginazione: Enzo Marchettoni Ringraziamenti: Si ringraziano coloro che con il loro aiuto hanno reso possibile la realizzazione del giornalino. Buone Pasqua a tutti!!! Stampa: Raggi ultraviolenti deriva dagli effetti dannosi per il corpo, puz dal cattivo odore associato a ogni degenerazione della materia, iniezioni indovinose perché non sempre si trova la vena al primo colpo, verme sanitario perché si collega meglio alla salute più che al signifi- FOTOLITO90