Francesco Bertocco / Alberto Gri i Allegoria / Il preteso

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Francesco Bertocco / Alberto Gri i Allegoria / Il preteso
VILL∆ / IN FACT AND IN FICTION presentano andante moderato in spiaggia _ Per Musical Zoo-­‐ExpoZone le due associazioni invitano ad una serata di corpi mediali e musica automatica da e per macchine da presa. Ospite d'onore Pierre Bastien, compositore e polistrumentista francese. Ad aprire la serata il doppio ;ilm/progetto ‘Allegoria’ del ;ilm-­‐
maker Francesco Bertocco e ‘Il preteso corpo’ di Alberto Gri@i e a chiudere il live di Heroin in Tahiti, duo romano che presenta il nuovo disco ‘Sun and Violence’. VILL∆ è un'associazione culturale che dal 2012 propone ricerche di musicisti e artisti del panorama italiano e internazionale, con un approccio non convenzionale alla produzione di eventi in luoghi inusuali. IN FACT AND IN FICTION è un progetto interdisciplinare che nasce a Brescia per la promozione e la diffusione della ricerca artistica contemporanea nei suoi diversi linguaggi espressivi, spaziando tra arti visive, musica, editoria e arti performative. ::::: VILL∆ / INFACTANDINFICTION andante moderato in spiaggia Programma della serata: h.22.00/23.45 Francesco Bertocco / Alberto Gri@i Allegoria / Il preteso corpo Interviene: Francesco Bertocco Doppio screening (a ripetizione): Allegoria, di Francesco Bertocco (HD video, 25 min, 2014) Il preteso corpo, di Alberto Gri;i (16 mm, muto, 19 min, 1977) In collaborazione con Fondazione Alberto Gri=i // h.24.00 Pierre Bastien [Fra / Rephlex, Morphine Records] Live set & visual // h.01.00 Heroin in Tahiti [Rome / Boring Machines] Live set ::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Pierre Bastien [Fra / Rephlex, Morphine Records] Musicista e compositore nato a Parigi nel 1953, Pierre Bastien è una ;igura non comune nel campo della sperimentazione sonora. Ispirato nella sua ricerca alla tradizione francese del Settecento -­‐ secolo durante il quale si iniziarono a realizzare automi in grado di riprodurre brevi melodie o di imitare il suono degli strumenti – costruisce la sua prima “macchina musicale” nel 1977. Durante la sua lunga carriera, ha collaborato inizialmente con varie compagnie di danza e, in seguito, con il musicista Pascal Comelade. Dal 1987 si esibisce da solista, realizzando una sorta di orchestra dada i cui elementi sono apparati meccanici creati con pezzi del gioco Meccano e motori dei vecchi giradischi, in grado di riprodurre il suono di strumenti tradizionali come il liuto cinese, il bendir marocchino, il saron giavanese, il koto giapponese e il sansa africano. Simile a un ensemble di sculture sonore in movimento, negli anni Novanta questa orchestra meccanica si è ampliata ;ino ad ottanta elementi. Bastien ha partecipato a festival musicali e mostre d’arte in tutto il mondo e pubblicato dischi con note etichette come la Western Vinyl e la Rephlex (la label diAphex Twin). Negli ultimi anni ha collaborato con il video artista Pierrick Sorin, lo stilista Issey Miyake e il compositore britannico Robert Wyatt. Il suo prossimo disco uscirà sulla Morphine Records di Rabih Beaini (aka Morphosis). "Pierre Bastien uses several tiny cameras to project his Meccano-­‐driven contraptions onto a large screen. Although we can see little wheels depressing organ keys, on the screen it seems we are in some giant factory, where machines of unguessable size perform cumbersome operations to pluck at hawsers or vibrate great ;lapping sheets -­‐ in reality rubber bands and strips of paper. Bastien's non-­‐
synched looping machines naturally have non-­‐human quality, like an off-­‐kilter African drum ensemble, and this strangeness is further magni;ied by his carefully layered visual projections. Over the top he plays pocket trumpet phrases drawn from the earliest days of jazz, as if King Oliver is muttering in his ear. But the trumpet is often masked: somehow it plays a baseline like a tuba, or else the mute is jammed into a beaker of bubbling water. On the screen the monochrome Fritz Lang world of relentless Meccano is invaded by a beautiful fountain of blue bubbles. Like a blend of Philip Jeck's heartbreaking turntables and Max Eastley's lost-­‐in-­‐space musical sculptures, Bastien has created an elegant display of genuine musical surrealism. He has been re;ining his approach for over two decades -­‐ ten years ago Aphex Twin released Mecanoid on his Rephlex label, and this show made it clear why Richard D James was so mesmerized. Bastien wound down his mechanical mysteries after 45 minutes, but I could have happily watched for hours." Clive Bell, The Wire -­‐ Dec. 2010 link: www.pierrebastien.com http://www.ursss.com/2014/10/pierre-­‐bastien/ Pierre Bastien -­‐-­‐ Mecanoid https://vimeo.com/53003334 https://vimeo.com/58993716 Heroin in Tahiti (Rome / Boring Machines) https://soundcloud.com/heroinintahiti http://heroinintahiti.tumblr.com http://heroinintahiti.bandcamp.com Heroin In Tahiti -­‐ Nuda per Satana https://vimeo.com/43188627 Francesco Bertocco / Alberto Gri@i Allegoria / Il preteso corpo Links: http://www.albertogri;i.com/43 http://www.viafarini.org/italiano/mostre/bertocco_gri;i.html http://francescobertocco.com/allegoria Allegoria: Allegoria, HD video, 25 min, 2014. Estratto breve Allegoria affronta i linguaggi del documentario sperimentale, mettendo in opera tre registri diversi di rappresentazione con l’obiettivo di dare forma ad un’inedita essayist video practice, capace d’integrare registri onirici e ;ictionali alla narrativa teorica. La camera ci introduce infatti agli stabilimenti di una casa farmaceutica, esplorandone l'architettura, la ;isiognomica del luogo ed il loro legame con l'estetica corporativa, dalla plasticità ovattata e impersonale, che essi veicolano. Un corpo multinazionale e diffuso, disinnescato nella sua identità "esoterica" e riportato al suo compito discorsivo Completo Allegoria è un documentario sperimentale strutturato in tre tempi, ciascuno dei quali affronta un approccio e un linguaggio registico differente, torcendo la forma tradizionale del documentario scienti;ico attraverso l’uso strategico del registro allegorico. Anticipato da un breve preludio narrativo, Allegoria si snoda nell’arco di 25 minuti giustapponendo un piano ;ictionale, un piano documentaristico legato alla registrazione di una messa in scena psicodrammatica ed un piano simbolico che sfrutta l’immaginario utopico del robot umanoide come nuova frontiera speculativa. Parte 1 Realizzate all’interno degli stabilimenti di una casa farmaceutica multinazionale nella primavera del 2014, le riprese della prima parte esplorano l'architettura di un luogo simultaneamente ;isico e “;igurato”. La de;inizione dei contorni e la limpidezza con cui le super;ici vengono ritratte sono parte di un processo di disinnescamento dell'identità "esoterica" del luogo. Una voice over femminile copre la globalità della sezione, negoziando la sua presenza con un contrappunto sonoro che interrompe a tratti il piano narrativo. Il testo francese pronunciato è un componimento lirico diviso in sei parti, strutturato mimeticamente sulla forma letteraria del “poemetto breve”. Ogni parte costituisce la fase della nascita di un mito, una mitopoiesi di un corpo allegorico che si esprime attraverso la sua creazione. Il registro ;inctionale, fortemente evocativo ed emblematico, costituisce l'incipit e la chiave di lettura dell'intero ;ilm. Parte 2 La seconda parte propone la documentazione oggettiva della messa in scena di una sessione di psicodramma, una pratica analitica, clinica ed educativa che utilizza i metodi basati sulla teorie di Jacob Levy Moreno. Lo psicodramma usa i dispositivi della rappresentazione scenica, della sociometria, delle dinamiche di gruppo e della teoria del ruolo, per facilitare un cambiamento costruttivo nell’individuo e nei gruppi, attraverso lo sviluppo di nuove percezioni e la riorganizzazione di vecchi modelli di comportamento. In questo secondo tempo, la rappresentazione del corpo, nel suo versante allegorico, avviene attraverso la “teatralizzazione” del Sé e la proiezione delle generalità dell'Io concepito come sistema chiuso dentro cui mettiamo in scena noi stessi. Parte 3 La terza e ultima parte, intenzionalmente strutturata in modo ambiguo e non esplicativo, è ambientata nei laboratori di robotica di Nuzoo Robotics e del Politecnico di Milano. Il corpo è evocato nella sua complementarietà radicale con l'Altro cibernetico. Al centro di questa parte c'è la ;igura utopica e politica dell’umanoide -­‐ surrogato morfologicamente aderente all'uomo e rivolto all’autosuf;icienza e conservazione – una ;igura sempre a-­‐venire, in grado di inserire una serie di forze centripete nella nozione “umanista” di uomo e di corpo umano. Il preteso Corpo: Il preteso Corpo, 16 mm, muto, 19 min, 1977. Documentario ospedaliero sulla sperimentazione di un medicinale prodotto dal una nota casa farmaceutica su persone considerate psichiatricamente tarate che provocava una "tempesta vascolare" con orribili convulsioni. I pazienti venivano dimessi quando riuscivano a fare il saluto fascista. Trovato al mercatino della Fiera di Senigallia a Milano, ;irmato da Gri;i come ready made.