- Santuario di Santa Rita da Cascia

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- Santuario di Santa Rita da Cascia
SPED. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96 - FILIALE DI TERNI
EDITORIALE DEL DIRETTORE
API ALLE ROSE
bimestrale del Monastero di Santa Rita da Cascia
nr. 5 settembre-ottobre 2011
Aut. Trib. Spoleto n. 9 del 26-06-1954 Iscritto al ROC con il n. 2460
Edizione italiana: anno LXXXVIII. Edizione inglese: anno XLX. Edizione francese: anno XLIX.
Edizione spagnola: anno XXXIX. Edizione tedesca: anno XXXIX.
In copertina:
La salvaguardia del creato nell'esempio ritiano.
SOMMARIO
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8
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Editoriale del direttore
Se vuoi la pace, vivi “verde”
Salvaguardia del Creato
Deforestazione: la sfida è di tutti noi
Rita quotidiana
Santa dell’ecologia?
Agostiniani
La bellezza del creato
Carità di Santa Rita
Ottobre missionario
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16
20
22
Cascia Eventi
12 ottobre: Beata Fasce
Nel mondo
Una rosa dedicata a lei
Fede di Fatto
In fuga per amore
La nostra festa di S. Rita
Tracce di Rita
Immersa nella natura
La Badessa risponde
Quante volte confessarsi?
PER SOSTENERE I PROGETTI DELLA CARITÀ DI SANTA RITA
Posta: c/c postale nr. 5058
intestato a: Monastero S. Rita da Cascia
Banca: IBAN IT27D0631538330000001001328
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Direttore responsabile
Pasquale Grossi
Comitato di Redazione
Sr. M. Giacomina Stuani (direttore editoriale),
P. Mario De Santis, Roger Bergonzoli, Monica Guarriello (caporedattore)
In redazione
M. M. Natalina Todeschini, Sr. Maria Rosa Bernardinis, P. Angelo Lemme,
P. Giuseppe Caruso, P. Remo Piccolomini, Fra Paolo Zecca, Cristina Siccardi
Hanno collaborato a questo numero
P. Luciano De Michieli, Sr. Melania De Luca, Natalino Monopoli, Alessandra
Paoloni, Loriana Vescovile, Massimiliano Rocco, WWF Italia
Progetto Grafico e Impaginazione
Studio Pardini Apostoli Maggi - www.pardiniapostolimaggi.it
Monastero S. Rita - 06043 Cascia (PG)
Tel. +39 0743 76221 - Fax +39 0743 76786
www.santaritadacascia.org
[email protected]
Finito di stampare nel mese di agosto 2011 da Litograftodi srl
Via Umbria 148, 06059 Todi (PG).
SOSTIENI LA VOCE
DI S. RITA DA CASCIA
Cari amici lettori, anche la nostra Rivista subisce l’aumento
delle tariffe postali. Grazie alla
vostra generosità, da ben 88 anni, pubblichiamo “Dalle Api alle
Rose” per dare voce agli insegnamenti che ci ha lasciato
Santa Rita. Ma ora, senza le tariffe agevolate di cui godevano
le testate religiose, possiamo
solo sperare in un vostro piccolo
gesto.
Una vostra piccola donazione,
scrivendo nella causale “abbonamento”, ci permetterà di continuare la missione iniziata dalla
Beata Fasce, quando nel 1923
creò il 1° numero di questa Rivista, chiamandola “Dalle Api
alle Rose”.
Grazie di cuore, per quanto potrete fare. Siete sempre nelle
nostre preghiere a Dio e alle Sorelle Santa Rita e Beata Maria
Teresa Fasce.
Sr. M. Giacomina Stuani,
direttore editoriale
La differenza tra noi e gli altri esseri (viventi e
non) sta nel fatto che noi uomini abbiamo la
facoltà di distruggere ogni cosa che ci
circonda.
“In una terra ospitale, educhiamo
all’accoglienza”. È il titolo della 6a Giornata
per la Salvaguardia del Creato, individuata nel
1° settembre scorso dalla CEI, per
sottolineare una cosa che tendiamo a
dimenticare: Dio ci ha donato un meraviglioso
on più la guerra, non più!».
È il 1965 e Paolo VI, Papa
Montini, lancia un appello
davanti all’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite. Quattordici anni
dopo, Giovanni Paolo II, davanti alla
medesima Assemblea riprendeva quel
discorso, aggiungendo: «L’uomo vive
contemporaneamente nel mondo dei valori
materiali e in quello dei valori spirituali. […]
«N
Foto di M. Rautkari / WWF-Canon.
Si ringrazia WWF Italia per la gentile concessione.
DALLE
Se vuoi la pace,
vivi “verde”
Il primato spetta ai valori spirituali». Proviamo
a pensarci. Sono i valori spirituali, a indicarci
il “corretto uso” dei valori (e quindi dei beni)
materiali. E dato che le divisioni e le tragedie
scoppiano perché almeno due uomini si
contendono dei beni materiali, ecco che, per
arrivare alla pace, diventano indispensabili i
nostri valori spirituali, che fanno comunione e
accoglienza. Noi cristiani non possiamo
restare indifferenti davanti all’egoismo
umano, che offende la natura, generando il
disboscamento selvaggio e l’inquinamento del
nostro pianeta; l’egoismo che offende l’uomo
stesso, causando drammi come quello nel
Corno d’Africa, dove è in corso la più grave
carestia degli ultimi 60 anni. Oltre 12 milioni
di persone rischiano di morire di fame e di
sete in Somalia, Kenya, Etiopia, Repubblica
di Gibuti, Eritrea. Ognuno di noi può fare la
sua parte, non solo donando per l’emergenza
che incalza, ma mettendo in atto, giorno dopo
giorno, la piccola, grande “rivoluzione verde”
che implica regole basate sull’armonia della
convivenza tra esseri viventi e il resto del
creato. Siamo tutti “inquilini” della Terra.
posto in cui vivere. Bisogna che torniamo a
sentirci parte della natura e, come tali,
responsabili della sua salvaguardia, così come
delle nefandezze che perpetriamo a danno di
popoli e pezzi interi di continenti. La parolachiave è “rispetto”. Penso a Santa Rita che,
perseguendo il dialogo e la riconciliazione,
senza dubbio, aveva rispetto per tutti gli
esseri viventi e per le cose del mondo.
Certamente Rita viveva “verde”, alla ricerca
costante di armonia con i doni che il Signore
le aveva dato. Sulle tracce ritiane, “Dalle Api
alle Rose”, nel suo piccolo, ha fatto la scelta
precisa di essere stampata su carta certificata
ecologica, con il marchio FSC (il comitato
internazionale che si occupa di salvaguardare
le foreste). Un piccolo gesto, un passo alla
volta, possiamo modificare il nostro stile di
vita che accoglie l’altro e il mondo intero,
possiamo imparare a vivere “verde”,
rispettando il creato, perché «Mai più “gli uni
contro gli altri”, e neppure “l’uno sopra
l’altro”, ma sempre, in ogni occasione, “gli
uni con gli altri”» (Paolo VI).
Sr. M. Giacomina Stuani osa
La rivista Dalle Api alle Rose è stampata su carta ecologica certificata col marchio FSC
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SALVAGUARDIA DEL CREATO
Il 2011 è l’Anno Internazionale delle Foreste e, per l’occasione, parla con noi dell’argomento il responsabile Foreste del WWF Italia. Il WWF è la più grande organizzazione
mondiale per la conservazione della natura. Nato nel 1961, è presente nel mondo in 96
paesi. Oltre 2.000, sono i progetti concreti che ogni anno porta avanti per la tutela della
biodiversità e per creare un mondo dove l’uomo possa vivere in armonia con la natura.
Deforestazione:
la sfida è di tutti noi
di Massimiliano Rocco, Responsabile Foreste del WWF Italia
ell’anno internazionale dedicato alle
foreste dalle Nazioni Unite, l’attenzione di noi tutti deve essere posta su quei 13 milioni di ettari di foreste primarie che annualmente perdiamo a causa
dei processi di deforestazione; troppi, se non si cambia
rotta e si prosegue su questa
strada. Oltre 230 milioni di
ettari di nuova foresta scompariranno entro il 2050. Le
foreste rappresentano alcuni
dei luoghi del nostro pianeta
più ricchi di biodiversità. Forniscono servizi essenziali:
dall’acqua alla mitigazione
dei cambiamenti climatici,
stabilità del suolo e barriere
contro i fenomeni di desertificazione o per tragici eventi
naturali come gli tsunami, la
cui violenza delle onde è frenata da quelle foreste di man-
grovie che ne attenuano la
potenza sulle coste. Rappresentano una dispensa naturale, l’unica, per decine di milioni di uomini che vivono dei
soli prodotti delle foreste. Anche a noi, le foreste forniscono materiali e prodotti, cibo e
medicine, serbatoi di diversità genetica ancora in gran
N
Oltre 230
milioni di ettari
di foresta
scompariranno
“DALLE API ALLE ROSE” RISPETTA LA NATURA
convinte che la salvaguardia del creato è nelle nostre mani, con piccoli gesti che possono
cambiare i comportamenti di ogni giorno. La
natura è un dono di Dio. Come ci insegna
Sant’Agostino, padre spirituale di Santa
Rita, Meravigliosi prodigi sono quelli
dei semi e delle piante che nascono,
ma sono cose che hanno il loro
creatore. Contemplo la grandezza
del mare che mi sta intorno, mi stupisco, ammiro, cerco l’autore. Levo
gli occhi al cielo e alla bellezza delle
stelle; ammiro lo splendore del sole capace
di illuminare il giorno, e la luna che dirada
le tenebre notturne. Sono meravigliose queste cose, degne di lode, anzi di stupore…
(Esposizione al salmo 41, 7).
La Rivista “Dalle Api alle Rose” è amica
degli alberi, perché viene stampata su carta
ecologica, certificata con il marchio FSC.
FSC sta per Forest Stewardship Council
ed è l’organizzazione internazionale che
si occupa di salvaguardare le foreste,
migliorando la gestione delle risorse
forestali di tutto il mondo. La carta
che usiamo per il nostro bimestrale
proviene, infatti, da foreste che rispettano i principi e i criteri di buona
gestione, con attenzione alla tutela dei
diritti delle popolazioni indigene che dipendono dalla foresta, alla sicurezza sul lavoro e
al loro benessere economico e sociale.
Le Monache del Monastero S. Rita da Cascia hanno fatto questa scelta perché sono
Un serio
impegno a
evitare
gli sprechi
Le foreste
forniscono cibo
e medicine
Foresta indonesiana.
Foto di John Ratcliffe / WWF-Canon.
Si ringrazia WWF Italia
per la gentile concessione.
4
parte da scoprire e da potere
studiare per aiutare i progressi
della nostra medicina e non
solo. In quest’anno, il WWF
chiede a gran voce al mondo
della politica e agli uomini
d’affari di non girarsi dall’altro
lato, di porsi degli obiettivi
audaci per fermare la perdita
delle foreste, per conservare
la biodiversità e combattere i
cambiamenti climatici: è questo il messaggio contenuto nel
nuovo rapporto del WWF lanciato di recente, il “Living Forests”. Un rapporto con cui si
analizzano le principali cause
della deforestazione e si iden-
Parco Nazionale del Virunga,
Repubblica Democratica del Congo.
Foto di Kate Holt / WWF-UK.
Si ringrazia WWF Italia per la gentile
concessione.
tificano le opportunità per
passare dal mercato attuale
ad un nuovo modello di sostenibilità di cui possono beneficiare governi, imprese e comunità, per smettere letteralmente di sprecare le foreste
del pianeta.
La sfida però è per noi tutti, un serio impegno a modificare i nostri consumi, evitare
gli sprechi e più che mai ac-
quistare responsabilmente,
con scelte quotidiane che ci
portino a passare dalle parole
ai fatti acquistando e promuovendo solo prodotti certificati,
come quelli con il marchio
IN PAROLA
a cura di
P. Vittorino Grossi
5
FSC (cfr. box qui sopra, ndr).
Dalla carta ai mobili, dal parquet alle cornici dei nostri
quadri, scegliamo sempre solo
prodotti che siano veramente
certificati e non solo dichiarati ecologici. Dalle nostre scelte quotidiane, passa la sfida
per salvaguardare le foreste
del pianeta e con loro il futuro
di noi tutti.
(Nota della redazione: ringraziamo Massimiliano Rocco
e WWF Italia dell’articolo
scritto per i lettori di “Dalle
Api alle Rose”)
Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere
si sazia la terra.
(Salmo 104, 13)
RITA QUOTIDIANA
Santa dell’ecologia?
PRENDI E LEGGI
Orti di pace
«Quando coltiviamo un orto
impariamo anche a rallentare:
è quindi sempre un’esperienza che ci educa. Quando seminiamo e coltiviamo frutta e
ortaggi mettiamo a frutto le abilità manuali, le conoscenze scientifiche, lo sviluppo del pensiero logico-interdipendente. I tempi dell’orto ci educano all’attesa, alla pazienza di veder germinare il seme, maturare la pianta, produrre
il frutto, riprodurre semi fertili. […]
Quando coltiviamo un orto entriamo a
far parte di un modello economico basato sulla “stabilità” e non sulla crescita infinita o sulla rapina delle risorse finite. Consumiamo ciò che la natura ci
offre in maniera ciclica. Coltivare un orto è una piccola azione di pace, che ci
educa a immaginare una società che
non sia solo per noi, ma che duri nel
tempo».
(a cura di Gianfranco Zavalloni, Orti di
pace. Il lavoro della terra come via educativa, EMI, 9 €)
di P. Angelo Lemme osa, Priore Comunità Agostiniana di Cascia
ubito direte: “ma ci mancava anche
una Rita ecologista! Certo che ne inventano di tutte per riciclare un personaggio!” Giustamente una figura di
santo ecologico potrà essere il poverello di Assisi, per il suo stile di vita e per il bellissimo
Cantico delle creature che abbiamo studiato
anche a scuola. Ma Santa Rita?
Di lei non abbiamo né uno scritto, né dettagliate notizie storiche. Quale sarà stato il
suo rapporto con la natura in quell’ambiente
di Roccaporena e Cascia, in cui tutto è affascinante e selvaggio. Che ripercussioni interiori avrà suscitato in lei l’alternarsi delle stagioni, la dura fatica quotidiana di lottare con
la terra per ricavarne il cibo di ogni giorno.
Cosa avrà suscitato nel suo animo la vista di
quel piccolo fazzoletto di cielo disponibile
S
COSA PUOI FARE TU
“La società odierna non troverà soluzione al problema ecologico, se non rivedrà
seriamente il suo stile di vita.”
(Giovanni Paolo II, 1990)
“Prima di comprare qualcosa, chiediti
se ne hai veramente bisogno”. Era il messaggio pubblicitario della campagna WWF,
“Per un nuovo stile di vita”, rifiutato nel
1990 da tutti i giornali e dalle riviste perché... “troppo forte”. I soldi non fanno felici, ora lo dicono anche gli economisti!
Una ricerca della Cornell University ha appurato che, oltre una soglia minima di
reddito, non sono le grosse automobili o le
case di lusso a rendere felici, ma una famiglia stabile e una buona salute. Piuttosto che all’auto nuova è meglio, quindi,
dedicarsi alle persone care, passare più
giornate nella natura, evitare inquinamento e stress.
L’ambiente in cui viviamo è in serio pericolo e quindi dobbiamo cominciare a ragionare e comportarci di conseguenza.
Ognuno di noi ha un impatto ambientale
sul pianeta che può essere minimizzato se
teniamo sempre presente che bisogna rispettare l’ambiente dove si vive. Dobbiamo innanzitutto rispettare tutto quello che
in esso vi è: persone, piante, animali, fiumi, rocce, aria, monti, mare... Se ragionerai così, tutto il resto (il riciclare, l’evitare
gli sprechi, non distruggere, non nuocere,
non inquinare, ecc.) ti verrà spontaneo e
non ti peserà. (fonte: WWF)
Ci sarà presentato
il conto per l’erba
e per l’acqua
6
Cascia. La Basilica di S. Rita
immersa nel verde della Valnerina.
nelle silenziose notti stellate a Roccaporena, e
le travolgenti piene del vicino fiume Corno.
Cosa avrà detto ai suoi figlioletti sull’importanza di ogni bestiola selvatica e domestica
per l’equilibrio armonioso della natura. Quanta cura avrà messo nel riciclare vestiti, cibo,
risparmiare la preziosissima acqua. Quali pensieri e atteggiamenti verso la natura le avranno suggerito la sua fede profonda e la sua
femminilità squisita. Quale rispetto, commozione e meraviglia avrà sperimentato al pensiero del dono assolutamente gratuito che è la
vita di tutta la natura intorno a sé.
Tutto questo ed altro vorremmo sapere di
Rita, ma non ci è dato sapere, bensì solo immaginare. La domenica, nella chiesa di S.
Agostino a Cascia avrà senz’altro ascoltato
con vivo stupore il predicatore citare Agostino: “Ho detto alle cose create: se non siete
voi il mio Dio, ditemi almeno qualcosa di
Lui… e la loro risposta era la loro bellezza”
(Confessioni 10,6,9). Chissà, forse i suoi
pensieri non saranno stati molto dissimili da
quanto un moderno scrittore dice: “Un giorno
ci sarà presentato il conto per la luce del sole
e lo stormire delle fronde, per la neve e per il
vento, per l’erba e per l’acqua. Per l’aria che
abbiamo respirato e lo sguardo alle stelle, le
sere e le notti. Un giorno dovremo andar via e
dovremo pagare. Diremo: il conto, per favore!
E il Padrone di casa risponderà, sorridendo:
Ho offerto io, fino ai confini della terra. È
stato un vero piacere” (Klaus Berger). Di
fronte a tanta grazia, riusciremo noi moderni
ad essere uomini ‘naturali’ con una autentica
responsabilità?
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Santa Rita o saperne di più in
tempo reale delle opere di carità
del Monastero S. Rita, invia un’email con il tuo nome e cognome a
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AGOSTINIANI
Sant’Agostino studia l’uomo per conoscere Dio, studia Dio per conoscere l’uomo. P. Remo Piccolomini, grande studioso del padre spirituale della Famiglia Agostiniana, ci spiega come sia proprio la
creazione, a stabilire e fondare il rapporto tra la creatura e il Creatore.
l tema della “creazione”
è prettamente cristiano:
tema di ragione e di fede,
fondamentale, quindi, il
solo capace di stabilire un
rapporto profondo tra la creatura e il Creatore. Agostino ha
commentato i primi capitoli
della Genesi per ben quattro
volte. Perché tanto interesse?
Perché il tema della creazione
riguarda l’universo, l’uomo e
Dio, creatore di tutto dal nulla. Di fronte a tanta bellezza
Agostino è preso da meraviglia. Tutto, il creato e l’uomo
e ciò che loro hanno di bello e
di buono, lo hanno perché Dio
è buono e bello.
Il rapporto di natura tra
l’uomo e Dio, stabilito dalla
creazione, fa capire che l’uomo è orientato naturalmente
verso Dio, ha sete di Lui, vuole conoscerlo quanto più può.
L’uomo, nel cammino di ricer-
I
ca, trova aperte due vie: quella del mondo sensibile e quella del mondo interiore, dello
spirito. Il mondo creato è prima di tutto “cosmo”, cioè armonia, ordine, bellezza, gloria. La concezione del mondo
come “cosmo” è il messaggio
tra i più belli che abbia potuto
trasmettere la sapienza greca
alla spiritualità occidentale.
La conferma la troviamo nella
Bibbia, là dove si dice che Dio
ha creato il mondo dal nulla
(caos vuol dire “vuoto”, dove
non c’è nulla) e le cose, per
questo atto libero di Dio, sono
apparse in ordine, armonia,
bellezza, gloria. Dio, con la
La creazione
riguarda
l’uomo e Dio
8
sua azione creatrice, avrebbe
fatto un’opera di “cosmesi”,
mettendo ordine, bellezza dove c’era il caos, il nulla.
Dalla creazione derivano la
bontà e la bellezza delle cose.
Dio le ha create semplicemente perché ha voluto e ha voluto perché è buono. Un Dio
buono e bello non può creare
che cose buone e belle. Di
conseguenza, non esistono cose cattive e brutte, ed è, predica Agostino al popolo,
“grande errore e grande demenza riversare sulle cose che
si usano sregolarmente la colpa di coloro che appunto le
usano male” (Discorso 50, 7).
Il male c’è, ma esiste nel
bene, come la cecità c’è perché esiste nel bene della vista, tanto che, se gli occhi
non ci fossero, non si potrebbe nemmeno parlare di cecità.
Il male “esiste nel bene, ma
DEVO ANDARE A CASCIA
di Cristina Siccardi
rietta volle leggerne la biografia: non solo
ne restò rapita, ma s’impegnò a diffonderne
la conoscenza e la devozione. Poi fece un
sogno, che le indicò il suo avvenire: era alla
grata di un convento, dalla quale vedeva
tante suore vestite di bianco che la guardavano felici e c’erano anche delle bimbe.
Nella saletta dove si trovava erano con lei
un religioso e due suore, una delle quali
portava una ferita sulla fronte. Ed ecco che
nel giugno del 1906 Marietta partì, piena
di gioia, con il diretto Genova-Spoleto alla
volta di Cascia. Ad attenderla, sulla porta
del monastero, una suora vestita di bianco.
Maria Giovanna Fasce prima di approdare a
Cascia, quando divenne suor Maria Teresa,
visitò molti monasteri della sua terra ligure
fino ad arrivare a Savona, in un convento di
monache agostiniane. Ma quando tutto
sembrava ormai essere pronto per l’ingresso, Marietta scoppiò in un gran pianto: «A
Savona no… a Savona non posso… io devo
andare a Cascia», eppure non aveva mai visto il monastero di Santa Rita. Nel 1900,
in occasione della canonizzazione della
Santa degli impossibili, gli Agostiniani di
Genova proposero la figura di Rita come
modello di sposa, madre e religiosa e Ma-
L’uomo è
orientato
naturalmente
verso Dio
Si ringrazia Fulvio Biancifiori per la gentile concessione della foto. www.photoreportageonline.com
di P. Remo Piccolomini osa
Si ringrazia Fulvio Biancifiori per la gentile concessione della foto.
www.photoreportageonline.com
La bellezza del creato
MADRE FASCE
nel bene mutevole, perché
creato dal nulla” (Conf. XI, 4,
6). Il male fisico dipende dal
fatto che la natura è limitata;
il male morale dal cattivo uso
della libertà umana. In fondo,
il male non ha una causa, se
non nel limite in cui sono state create, per il quale esse (le
cose create), hanno un grado
diverso di bontà e di bellezza;
possono essere cioè più o meno buone, più o meno belle.
Per quanto riguarda il male
morale, la causa è nel disordine della volontà, che si rivolge
alle cose come se loro fossero
Dio.
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CARITÀ DI SANTA RITA
Tutti i progetti, in Italia e nel mondo, che il Monastero sostiene nel nome della Santa. Su questo
numero: Ottobre missionario, per celebrare e sostenere insieme le missioni sparse in tutto il mondo, con particolare attenzione alla missione delle nostre consorelle di Ishiara, in Kenya.
Ottobre missionario
10
€
el 1927, festeggiavamo la prima
“Giornata Missionaria Mondiale per la
propagazione della fede”, che si svolge annualmente (da ottantaquattro
anni!) ogni penultima domenica di ottobre, diventato il “Mese Missionario”. Il 23 ottobre
2011 sarà la prossima data in cui ricorre questo
importante avvenimento, che ci vede uniti tutti’intorno alle missioni della Chiesa nel mondo.
E per queste nostre sorelle di Ishiara, in
Kenya, che si prendono cura dei bambini che
hanno più bisogno, ringraziamo ogni giorno il
Signore! Loro, per l’instancabile amore che
mettono nel portare aiuto a chi non ha nulla.
Voi tutti, che leggete, per la generosità con la
quale avete preso a cuore questa missione africana, sostenendo il progetto! Grazie a tutti!
Sr. Espendita mi ha scritto dalla Comunità
delle Monache Agostiniane di Ishiara, per raccontarmi che i 200 bambini della Scuola
“Beata Teresa Fasce” crescono sani, ricevono
20
50
è il costo per comperare un
banco e una sedia per uno
degli allievi.
N
Il piano in costruzione della scuola
“Beata Teresa Fasce” in Kenya.
€
100
€
Le Monache di Ishiara,
con i bambini sostenuti dal progetto Kenya.
cure mediche adeguate e studiano sperando
che da grandi avranno una vita migliore. Ora
le nostre consorelle stanno procedendo alla
costruzione delle nuove aule e manca poco
per finire il piano superiore della scuola.
Manca poco per finire
il piano superiore
200€
ntra in Alveare all’inizio degli anni
’70, per non uscirne più. Sr Melania De Luca (cfr. articolo a pag.
16 di questo numero) vive le sue
giornate nell’Alveare di Santa Rita, accanto alle Apette (le bambine che vivono nel
collegio, che è come una casa per loro) e
ai Millefiori (le bambine e i bambini ospitati nella struttura durante il giorno). E, a
75 anni, mette amore e attenzione in ogni
gesto che ha, verso tutti i minori che abitano la struttura. Li segue, nel catechismo, durante i momenti ricreativi, c’è
E
assicurano il nutrimento a
un bambino, per un mese.
ci permettono di acquistare il
materiale scolastico necessario (zaino, penne, matite, quaderni e libri) per un bimbo.
€
di Sr. M. Natalina Todeschini, Badessa Monastero S. Rita
DENTRO L’ALVEARE
COSTRUIAMO IL FUTURO
DEI PICCOLI DI ISHIARA
consentono di pagare lo stipendio di una maestra.
contribuisco all’acquisto del
materiale edile (mattoni, pale, sabbia) per la costruzione
delle nuove aule.
Nel nome di Santa Rita, sostieni il Progetto Kenya con una donazione, anche
piccola, tramite:
posta: conto corrente postale 5058
intestato a Monastero S. Rita da Cascia
banca:
IBAN IT27D0631538330000001001328
SWIFT CRSPIT3S
specificando nella causale “Progetto Kenya”.
Grazie ai benefattori, stiamo mettendo in sicurezza
il vecchio cornicione dell'Alveare.
sempre quando loro hanno bisogno di lei.
Una vita dedicata a servire Dio e il suo
prossimo. «Ho solo cercato di dare l’esempio» mi dice timidamente al telefono e, alla mia domanda “impertinente” di isolare
nella sua mente una bambina che le è rimasta nel cuore, mi risponde: «Come faccio? Non ce n’è mica una…» ha spazio
per tutte e per tutte le loro singole storie,
quelle tristi, che l’hanno fatta soffrire, e
quelle piene di gioia, che le hanno portato
tanta soddisfazione. (MG)
Il vostro contributo ha reso possibile il risultato raggiunto fino a qui! In questo villaggio africano, malattie come AIDS, tubercolosi e malaria mietono ancora tante, troppe vittime ma, insieme, a piccoli passi, possiamo cambiare le cose. «La missione universale coinvolge tutti, tutto
e sempre» dice il nostro Papa Benedetto XVI «Il
Vangelo non è un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto, ma è un dono da condividere, una bella
notizia da comunicare». Tanti piccoli aiuti, saranno preziosi per terminare i lavori! Con l’occasione dell’ottobre missionario, vi chiedo di sostenere questa importante missione, per ciò che
potrete donare e Dio vi benedica per quanto fate
in favore di questi bambini!
Per sostenere questo progetto, puoi fare
una donazione, anche piccola tramite:
posta: conto corrente postale 5058
intestato a Monastero S. Rita da Cascia
banca:
IBAN IT27D0631538330000001001328
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specificando nella causale “Alveare”. Grazie!
11
CASCIA EVENTI
12 ottobre:
Beata Fasce
di P. Mario De Santis osa, Rettore Basilica S. Rita
i invito, sorelle, fortemente a
volervi bene a vicenda perché il
segreto di una comunità religiosa o familiare che sia, sta nel
vincolo dell’amore vicendevole e della carità
fraterna”. Così la Beata Teresa Fasce parlava
alle sue consorelle nel momento dell’ultimo
saluto. Era il 18 gennaio 1947, giorno in cui
Cascia, ogni anno, la ricorda come solerte promotrice di carità, di prosperità e di promozione umana a largo raggio. Dal Signore non le
fu permesso di vedere l’opera alla quale lei si
era fortemente impegnata, la Consacrazione
del Tempio energicamente da lei voluto: la
Basilica venne, infatti, consacrata il 18 mag-
gio dello stesso anno. Elevata agli onori degli
altari dal Beato Giovanni Paolo II il 12 ottobre
del 1997, Cascia ogni anno le rende omaggio
con sentimenti di vera gratitudine per aver saputo intravedere, con intelligente lungimiranza, il grande fascino che Rita aveva nel mondo, “catturando” cuori e animi affranti e inquieti, per ricondurli a Dio, offrendo all’immensa folla di devoti che iniziavano a salire a
Cascia, il nuovo Tempio e varie strutture, religiose e ricreative, per l’accoglienza e l’ascolto
“trasudanti” di carità e di solidarietà.
“V
Cascia ogni anno
le rende omaggio
Cascia (PG), 9-12 ottobre
FESTA DELLA B. MARIA TERESA FASCE
Quest’anno la predicazione del Triduo (il
9-10-11 ottobre), in preparazione alla festa della Madre Fasce, sarà affidata al novello sacerdote Agostiniano P. Marco Di
Benedetto, al quale vogliamo porgere i nostri migliori auguri. Il programma delle celebrazioni sarà così scandito: la sera dei
giorni 9-10-11, alle ore 17.00, nella Basilica Inferiore ci sarà la recita del Santo
Rosario; alle ore 18.00, la S. Messa.
Il 12 ottobre ricorre la Solennità della
Beata Maria Teresa Fasce, la donna che
ha saputo trasformare Cascia nella cittadina che è oggi. “La Madre”, la chiamavano
i casciani, è stata per molti un punto di riferimento, a partire dalle sue Monache. Se
oggi il nome di S. Rita è conosciuto in tutto il mondo lo si deve essenzialmente alle
sue grandi potenzialità. La ricorderemo la
sera del 12 alle ore 18.00, con una Concelebrazione Solenne presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Renato Boccardo.
Se mi è consentita un’equazione tra Rita e
la Beata Teresa, possiamo ben dire che l’amore e la dedizione di Rita sta a Cascia come la
passione caritativa della Beata Teresa sta alle
esigenze recettive religiose e di accoglienza
dei molti pellegrini. È in questo contesto, che
la Beata Teresa ha costruito la sua personalità
spiccatamente solidale, profondendo amore e
carità, gettando così le basi per diffondere tra
i cittadini della città cosmopolita di Rita il
suo buon profumo “rosato”, trovando così la
giusta chiave di lettura per essere, oggi, Rita,
la santa amata da tutti i cittadini del mondo.
Quelle parole profetiche rivolte alle sue
consorelle prima di salire al cielo, trovarono
allora e trovano tuttora una continuità caritativa dentro e fuori il Monastero, in Cascia e fuori della Valnerina, da essere paragonata a quel
meraviglioso “canto d’amore”, svelato in pienezza e portato appassionatamente a compimento nella persona di Gesù, Figlio di Dio, venuto ad abitare nella nostra città, per renderla
più vivibile e più a misura della vera umanità.
Affidiamo questi nostri pensieri alla Beata
Teresa affinché li accolga e li esaudisca.
12
APPUNTAMENTI
a cura di Fra Paolo Zecca osa
Cascia (PG), 25-28 agosto
Festa di S. Agostino
Come ogni anno, il 25-26-27 agosto, le Famiglie Agostiniane di Cascia, hanno vissuto intensamente il solenne Triduo di preparazione alla festa del loro fondatore S. Agostino. La predicazione del triduo è stata affidata a P. Remo Piccolomini, religioso appartenente alla comunità dei
Padri Agostiniani di Cascia e grande conoscitore del pensiero agostiniano.
Domenica 28 agosto, è stata una domenica del tutto particolare, in quanto le campane della
Basilica di S. Rita hanno suonato a festa per un duplice motivo, per ricordare il giorno dedicato
al Signore ma in secondo luogo per la Solennità di S. Agostino, padre spirituale di S. Rita e degli Agostiniani presenti a Cascia. In tutte le celebrazioni, ha avuto largo spazio il pensiero di
questo grande uomo. La sera, alle ore 18.00, P. Nello Cipriani, docente dell’Istituto Patristico
Agostiniano di Roma, ha presieduto la Solenne Concelebrazione Eucaristica nella Chiesa di S.
Agostino.
Cascia (PG), 27 agosto
IV Giornata per la SM
Si è tenuta presso il Santuario di S. Rita, la IV Giornata di incontro e preghiera con i malati di sclerosi multipla, accorsi a centinaia da tutta Italia.
Realizzata dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) di Perugia, in
collaborazione con il Comune e i padri agostiniani, l’iniziativa ha inoltre raggiunto l’obiettivo di raccogliere fondi con un triangolare di calcio e di trattare, in una tavola rotonda, il ruolo del volontariato verso i malati di SM.
Alviano (TR), 29 ottobre-1 novembre
“That’s a show!” per l’Alveare
Lo spettacolare evento che si svolgerà nel cuore dell’Umbria, dedicato agli amanti dei cavalli, si
chiama “That’s a show!”. Si tratta della 1a edizione di un concorso ippico ad altissima spettacolarità, organizzata dall’Associazione Sportiva dilettantistica Playhorse Club ed è la 2a manifestazione nazionale a 6 stelle, come importanza di montepremi, su un panorama di 700 concorsi ippici. L’evento si svolgerà nella Playhorse Farm,
un’azienda agricola di 50 ettari, creata dalla ristrutturazione di un antico
borgo contadino della seconda metà dell’800. Responsabile tecnico dell’evento è Simone Sed, già vice campione italiano assoluto di salto ad ostacoli
con numerose presenze in campo internazionale.
“That’s a show!” non è solo un concorso ippico, ma è una manifestazione di
più ampia portata che nasce dall’idea di unire lo sport eco-compatibile con la
promozione del territorio e con un’iniziativa di solidarietà. All’interno del concorso ippico, infatti, vi è un evento benefico che vive di luce propria: la Cena dei Cavalieri, che si
svolgerà il 29 ottobre nel ristorante della Playhorse Farm ed il ricavato sarà devoluto all’Alveare
del Monastero di S. Rita da Cascia. Il Galà dei Cavalieri sarà curato dallo chef stellato Enrico Bartolini, mentre il noto cantautore Roberto Vecchioni sarà l’ospite d’onore della serata. Per informazioni sulla cena benefica: Alexandra Albano Cell. 327.98.15.092 - [email protected]
Cascia (PG), fine ottobre
Mostra Mercato dello Zafferano
Quattro Giorni di eventi, per la mostra mercato giunta all’11a edizione. Da non perdere, l’occasione
per conoscere e assaggiare lo “zaffarame di Cafcia”, questa spezia preziosissima dal tipico colore
giallo. Le date saranno reperibili telefonando all’Ente Turistico della Valnerina allo 0743.71.401.
13
NEL MONDO
Una rosa dedicata a lei
dalla comunità del Santuario Santa Rita di Honiton, Inghilterra
uella che noi
chiamiamo rosa,
anche
chiamata con
un’altra parola avrebbe lo
stesso odore soave”.
(William Shakespeare, Romeo
e Giulietta)
Al Centro di Rita di Honiton, abbiamo la nostra “rosa
ufficiale”, una rosa nuova
chiamata “La Rosa di Santa
“Q
Una rosa nuova
chiamata
“La Rosa
di Santa Rita”
Rita”. La rosa è stata coltivata
e così chiamata in onore di
questa incredibile santa dei
disperati. La storia della vita
di Santa Rita ci dice che nel
gennaio 1457 mentre Rita
stava morendo, chiese a una
parente di portarle una rosa
dal giardino alla sua vecchia
casa di Roccaporena - una richiesta strana, perché era il
mese di gennaio. La parente
andò nel giardino e con grande stupore trovò una solitaria
rosa in fiore. Dopo aver portato la rosa al capezzale di Rita,
si narra che tutta la stanza si
riempì di profumo di rose
((cfr. il miracolo della rosa e
dei fichi, nell'articolo di pag.
18 sul nr. 4-2011, ndr).
Il Santuario inglese dedicato a S. Rita da Cascia si
trova presso il Centro degli
Agostiniani Recolletti di Honiton, Devon, dove il 22
maggio di ogni anno, centinaia di suoi devoti visitano il
santuario per la Santa Messa
e la tradizionale benedizione
delle rose.
In seguito alla Messa di
quest’anno, la nuova rosa è
stata benedetta e piantata
presso il Centro da P. Gerald
Wilson, Vicario Provinciale
dell’Ordine degli Agostiniani
Recolletti. La rosa ha il colore
di un bel limone giallo, scelto
perché il giallo è simbolo di
gioia, felicità, ottimismo,
idealismo, immaginazione,
Al Centro S. Rita di Honiton, sono custoditi: (a sinistra) la rosa creata in onore della Santa;
(al centro) un'opera d'autore realizzata in merletto; (a destra) una reliquia.
14
La nuova rosa è
stata benedetta
e piantata
da P. Gerald
Wilson
speranza, sole, estate, oro e
filosofia ed è disponibile a
chiunque. Per informazioni,
potete visitare il sito
www.worldofroses.com.
Honiton è anche famosa
per i suoi merletti e, presso il
Santuario conserviamo un’immagine di Santa Rita realizzata col nostro tipico merletto
da Pat Perryman, molto conosciuto nella nostra città per i
suoi lavori.
Sempre al santuario, si trova una reliquia autenticata di
Santa Rita e uno stendardo
molto bello, fatto e presentato
al Centro Santa Rita da un devoto della Santa proveniente
da Alfaro, in Spagna.
LA PREGHIERA
Fatti e misfatti da ogni angolo del pianeta, là dove la devozione di Santa Rita è già presente nelle
comunità, portando risvolti positivi per la spiritualità e il benessere sociale, e là dove invece c’è bisogno che arrivi il culto della Patrona dei casi impossibili.
Anche tu puoi inviarci la tua testimonianza. Se, come noi, ami S. Rita e desideri raccontarci la devozione popolare che coinvolge la tua comunità, descrivere come festeggiate la festa della Santa o
condividere le altre iniziative intraprese in suo onore, manda un articolo con le foto a
[email protected]
ABUSO DI ALCOL.
RECORD DEI RICOVERI
Al 26 maggio 2011, il quotidiano inglese The Guardian
pubblica il triste record raggiunto in Inghilterra di 1 milione
di ricoveri ospedalieri in un anno, causati dall’abuso di alcol. Secondo il Servizio Sanitario Nazionale, il dato è raddoppiato in meno di dieci anni ed è stato calcolato considerando sia gli incidenti, che i danni a lungo termine (come
cirrosi, tumori, malattie cardiache e problemi di salute
mentale). In forte aumento anche le prescrizioni mediche
per il trattamento di abuso di alcol. Le statistiche parlano
di 1.057.000 ricoveri nel 2009-10, mentre nel 2008-09
sono stati 945.500. Tra i ricoverati, più anziani che giovani. I dati indicano anche che la dipendenza da alcol costa
allo stato quasi 2 milioni e mezzo di sterline (in prescrizioni
mediche).
L’Alcohol Concern (l’organizzazione non profit che si occupa di combattere l’abuso di alcol in Inghilterra e nel Galles) definisce i dati come “profondamente preoccupanti,
ma prevedibili”. E mentre il Dipartimento della Salute invita le industrie produttrici di bevande alcoliche a formulare
politiche sull’alcol, organizzazioni come Alcohol Concern
stanno subendo tagli ai finanziamenti pubblici che prima ricevevano. L’alcolismo è uno dei maggiori problemi di salute
pubblica in Inghilterra, ma purtroppo le politiche messe in
atto fino a oggi non portano a una netta risoluzione del problema. (fonte: www.guardian.co.uk)
Estratto della preghiera inviata alla redazione da don Salvatore, della Parrocchia San
Gerardo Maiella di Copertino, Lecce.
O’ gloriosa S. Rita, che fosti insignita di tanti doni e favori celesti, tanto da essere
chiamata dal popolo “la Santa degli impossibili” e “l’Avvocata dei casi disperati”,
ascoltaci nei nostri bisogni e sventure.
Tu, donna delle beatitudini, che hai vissuto in un tempo di gravi disordini sociali, assistendo a violenze e vendette tra le varie fazioni, donaci quella pace che è un bene
messianico, come segno della comunione fraterna che deve regnare tra di noi.
S. Rita, sposa, madre e religiosa esemplare, hai tanto sofferto conformandoti alla passione di Gesù, che da Lui ricevesti il dono della sacra spina sulla tua fronte, come emblema di partecipazione alle sue sofferenze.
Per la tua intercessione, concedi a noi di conseguire la felicità eterna, perdonando i
nostri nemici e testimoniando tra di noi la pace, la giustizia e la verità nella carità.
Amen.
(Basilica S. Maria ad Nives, Copertino, Lecce)
15
di Sr. M. Giacomina Stuani osa
Il suo “Eccomi, Signore”, Sr. Melania De Luca l’ha pronunciato nel luglio del 1958, quando, a 22
anni, lasciò la sua casa per entrare nel Monastero di S. Rita. La sua fu una vera “fuitina”, cioè una
fuga, per amore del Signore. Ecco come andarono le cose…
ppena morto il padre,
la mamma era contraria che la sua unica
figlia, nata dopo sette
maschi, si consegnasse tutta
al Signore tra le quattro mura
di un monastero… Ma l’Amore, si sa, è più forte e così,
per Amore, Maria (il nome di
battesimo di Sr. Melania De
Luca) scappò da casa. Come
andò quel giorno, ce l’ha raccontato lei stessa nell’anniversario del suo 50° di professione, il 24 giugno scorso. Sembrava che quella “fuitina” fosse accaduta solo il giorno prima e non 53 anni fa!
A
voleva raggiungere. Ma non si
è fatta tanti problemi. La guidava il desiderio così forte di
Dio, che aveva dentro di sé. La
Provvidenza l’ha portata fino a
Cascia. Il primo tratto lo fece
in compagnia di un parente
che, passando sulla strada con
una motoretta, la prese con sé
e la portò fino ad Assisi. Ma la
strada era ancora lunga…
Sempre la Provvidenza la condusse fino a Spoleto e da lì il
trenino della Valnerina fino a
Cascia. Naturalmente non ave-
va soldi per il biglietto ma nessuno glielo chiese… E la
mamma? Per tre anni non
andò a trovare la figlia in Monastero, offesa perché “era
fuita da casa” senza permesso… Possiamo ben comprendere, allora, il significato
profondo delle parole che Sr.
Melania ha voluto sull’immaginetta-ricordo del 50°: “Il Signore mio Dio mi ha portato,
come un uomo porta il proprio
figlio, per tutto il cammino
che ho fatto” (cfr. Dt 1, 31).
S’incamminò
sulla strada
verso… Cascia
Maria era vestita con gli
abiti di tutti i giorni e, per non
farsi notare, uscì così vestita
da casa, portando con sé in un
sacchetto, i vestiti più belli,
quelli che si usavano la domenica. Appena fu distante da
casa, si cambiò e lasciò vicino
a un cespuglio gli abiti usati.
Poi s’incamminò sulla strada
verso… Cascia. Particolare
non trascurabile: Maria abitava
nelle Marche, non propriamente a due passi dalla meta che
Sr. Melania De Luca distribuisce caramelle ai bambini dell'Alveare.
16
Sr. Melania, con la Madre Badessa sr. Natalina
Todeschini, festeggia il 50° anniversario della sua
Professione Solenne.
Non aveva soldi
per il biglietto ma
nessuno glielo chiese
Dire Sr. Melania è dire “Alveare”, la
casa di accoglienza per bambine e ragazze dai 6 ai 18 anni, voluta e fondata dalla Beata Madre Fasce nel 1937 (cfr. box
a pag. 11 di questo numero, ndr). Allo
stesso tempo è dire amore, accoglienza,
maternità spirituale, ascolto, gioia, attenzione, tenerezza, comprensione… Nel
suo cuore, dilatato dall’amore di Dio,
hanno preso posto tutte le Apette che sono passate per l’Alveare. Quasi tutti gli
anni della sua consacrazione, Sr. Melania li ha trascorsi con le ragazzine (lei ha
scelto di essere sorella esterna, cioè può
stare a contatto con i laici anche senza
la separazione della grata). Ciò non le ha
tuttavia impedito di essere totalmente
contemplativa e di testimoniare la sua
comunione con lo Sposo. Bellissimo,
l’augurio che le ha rivolto la Madre Preside in quest’occasione: «Sei una sorella
esterna, eppure hai compreso tutta la
bellezza e il valore dell’autentica clausura che non è stare nascoste dietro ad una
grata, ma avere il cuore nascosto nel
Cuore del Signore Gesù!».
Invia le foto dei tuoi piccoli a [email protected] con il consenso alla pubblicazione di entrambi i genitori.
In fuga per amore
SORRIDONO ALLA VITA
FEDE DI FATTO. MONASTERO
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5
6
7
8
9
10
11
12
1. Margarita Dugo - Argentina
2. Mateo Abel del Corazon de Jesús Doldan Romero,
Santa Fe - Argentina
3. Michele Arcangelo Mazzara
4. Narcisse Mangi, Kinshasa - Repubblica Democratica
del Congo
5. Rita Gusai, Nuoro - Italia
6. Roberta Ghiusu, Alà dei Sardi (OT) - Italia
7. Thomas Cesaretti e Valentina Messi, Sestino (AR) Italia
8. Aurora Saba, Olbia (OT) - Italia
9. Gabriele Maiorana, Detroit (Michigan) - USA
10. Gaia e Anna Dall’Ava, Lurate Caccivio (CO) - Italia
11. Ilaria Rita Coratella, Andria (BT) - Italia
12. Lorenzo Pio, Roma - Italia
17
FEDE DI FATTO. PIA UNIONE
a cura di Natalino Monopoli
Qualcuno ti chiAma
Un lascito,
dono d’amore
Caro amico, cara amica,
ti scrivo queste righe perché, leggendo la
nostra Rivista, ti sento parte della nostra
stessa famiglia, la grande e amorevole Famiglia Agostiniana di Santa Rita!
Per la vicinanza che sento di avere con te,
mi permetto di parlarti dell’importanza dei
lasciti testamentari.
Fare testamento è un
atto di responsabilità
civile, senza dubbio.
Per me, è soprattutto
un atto d’amore. Perché chi eredita i tuoi
beni è parte della tua
famiglia e del tuo
cuore. E tu resti parte
di loro. Purtroppo, ci
sono bambini che vivono in disagio, senza
avere le stesse possibilità. Bambini che, solo con un tuo intervento, possono sperare in
una vita migliore, nel futuro.
Come sai, noi, Monache del Monastero,
portiamo avanti il progetto Alveare di Santa
Rita, la struttura che ospita minori in difficoltà, per seguirli nella crescita con
amore e sostegno concreto per ciò di cui
hanno bisogno. Questo progetto vive unicamente grazie alle offerte dei devoti della Santa. Devoti, come te. Ognuno di voi
fa quello che può e Dio vi benedica tutti i
giorni per questo! E, se sei d’accordo con
me e pensi che fare testamento sia anche
un gesto d’amore, ti chiedo di scriverci a
[email protected] così potremo darti maggiori informazioni su come fare per aiutarci. Siamo tutti figli di
Dio! Tutti meritano una possibilità!
Destinare anche un piccolo lascito testamentario al Monastero S. Rita da Cascia significa lasciare il segno della tua presenza
nel tempo. Grazie ai lasciti, possiamo sostenere il progetto dell’Alveare S. Rita di Cascia, una speranza per tutti i bambini che
erediteranno il tuo amore.
Sr. M. Natalina Todeschini osa
Badessa Monastero S. Rita da Cascia
In questo numero, parla l’Associazione S. Rita di Bisceglie
(cittadina in provincia di Barletta-Andria-Trani), che conta
170 iscritti, tra uomini e donne. Entriamo insieme nel momento dell’anno, la festa di Santa Rita del 22 maggio, che
rappresenta il cuore della devozione di questo gruppo e dell’intera città. Chiunque desideri saperne di più o è interessato ad associarsi al gruppo ritiano, che fa parte della Pia
Unione Primaria S. Rita, può rivolgersi alla responsabile della Pia Unione, Alessandra Paoloni,
scrivendo a [email protected]
La nostra festa di S. Rita
Associazione S. Rita, Parrocchia S. Adoeno
Carissima sorella e amica,
in queste poche righe desideriamo ridirti
alcune parole chiave dette da Gesù, che
pensiamo possano essere significative
per la tua vita. Gesù è venuto a darci la
vita e vuole che tu l’abbia in abbondanza
(cfr. Gv 10, 10).
Che cosa cerchi? È una domanda che
prima o poi ti devi porre…
Venite e vedrete… Non aver paura di varcare la soglia della Sua Casa, di parlare
con Lui faccia a faccia…
Se tu conoscessi il dono di Dio… Il dono
che Dio ti fa è qualcosa di grande: è Lui
stesso…
Prendi il largo… Prendi i remi della tua
vita e naviga in mare aperto…
Non temere, continua ad avere fede…
Perché con lei attraverserai il deserto…
Se vuoi… vieni e seguimi… La tua strada
è una sola: Cristo. Lui sta passando…
Se vuoi vieni a trovarci… per condividere
con noi Gesù, la preghiera, ciò che porti
nel tuo cuore. “Non abbiate paura di cercare Dio, perché Egli vi sta cercando e vi
ama”(Giovanni Paolo II).
Monastero Santa Rita
Viale Santa Rita, 13 – 06043 Cascia (PG)
Tel. 0743 76221 - Fax 0743 76786
[email protected]
18
Dalle sei del mattino fino al Solenne Pontificale, nel corso del
quale viene recitata la supplica, è
impossibile contare le rose levate
al cielo per la benedizione durante
le Sante Messe; è impossibile capire il numero delle preghiere che
si levano a Dio, per intercessione
della amata Santa.
In serata, dopo l’ultima celebrazione eucaristica, accolta e
trasportata su un artistico carro
floreale, appositamente preparato
con le rose, la venerata immagine
(foto accanto) percorre le vie della città accompagnata dagli associati e dalla cittadinanza orante:
un popolo che agostinianamente
canta e cammina.
Al rientro in chiesa, mentre le luminarie
brillano, i colori variopinti e artistici dei fuochi di artificio chiudono l’eco di una lunga
giornata.
Ma se il giorno della Santa è sicuramente
importante, questo è solo il cuore di un cammino annuale, che continua perfino in estate
con le celebrazioni della messa nei quartieri
della parrocchia e con i due ritiri annuali nei
tempi forti dell’anno liturgico.
ulcro dell’anno ritiano, per
l’Associazione S. Rita di
Bisceglie, sono i Quindici
Giovedì, che iniziano con
l’ultimo di gennaio e arrivano fino
alla soglia della novena - il primo
momento forte per la festa. In tale
occasione, il messaggio della Santa si manifesta quanto mai vivo
nel lavoro dell’associazione, mediante l’opera caritatevole espressa dalla giornata dell’ammalato, la
domenica precedente il 22 maggio; è quella una circostanza in cui
il consiglio direttivo, guidato dal
parroco, unitamente a tutta la comunità, offre un servizio di grande
amore mediante la Santa Messa e
la preparazione del pranzo.
Dopo le giornate del Triduo, si entra nel vivo dei festeggiamenti con la rievocazione del
Transito della Santa, la sera del 21 maggio,
accompagnato dalla rappresentazione suggestiva del corteo storico che riecheggia quello
casciano.
“Il giorno della rosa”, così si può definire,
invece, la data del 22 maggio: la chiesa e le
strade limitrofe sono gremite di gente che porta in mano rose di tanti colori.
F
Se fai parte di una confraternita o di un’associazione devota a S. Rita e vuoi condividerne l’esperienza con i lettori di Dalle Api alle Rose, se vuoi raccontarci la vostra festa di Santa Rita, mandaci
la tua testimonianza con le foto del tuo gruppo a [email protected]. Per dare voce a
tutte le iniziative realizzate in nome della Santa.
19
Immersa nella natura
di P. Giuseppe Caruso
a natura parla sempre
all’uomo, con un suo
linguaggio a volte difficile da decifrare, ma
sempre ricco di messaggi. La
natura ci parla quando, con la
sua bellezza, ci lascia intuire
che siamo parte di un progetto
grande e bello: emozioni che
tutti abbiamo provato contemplando i caldi colori di un tramonto, l’azzurra distesa del
mare o l’incanto del cielo stellato. Anche Rita è stata sensibile a questo messaggio: cos’altro indica, infatti, il suo ritirarsi in preghiera sullo scoglio di Roccaporena? Là, sospesa tra l’azzurro del cielo e
il verde dei boschi, inframmezzato dall’aspro biancore
della roccia, Rita si è messa in
ascolto, e la bellezza del creato le ha portato il messaggio
dell’amore di Dio, che non abbandona mai le sue creature,
malgrado le brutture e le contraddizioni della storia. Se
L
Il suggestivo paesaggio naturale dello Scoglio, a Roccaporena,
dove Rita andava a pregare.
20
La bellezza
del creato
le ha portato
il messaggio
di Dio
A te, Signore, umilmente raccomandiamo
questi nostri defunti, perché come nella
loro vita mortale sono stati sempre amati
da Te d’immenso amore, così ora, liberati
da ogni male, entrino, per Tua grazia nel
riposo eterno. Portali nel tuo Paradiso, dove non vi è più lutto, né dolore, né lacrime, ma pace e gioia con il Tuo Figlio e
con lo Spirito Santo, nei secoli dei secoli.
Amen.
TESTIMONIANZA
DI SR. PIERANGELA PERRE
(FIGLIE DELLA DIVINA
PROVVIDENZA, ROMA, ITALIA)
Vorrei parlare di mia sorella, Teresa Perre
Aloisi, emigrata in Australia e rimasta vedova (del fu Antonio Aloisi) in giovane età con
sei figli. Donna carismatica, Teresa ha sempre condotto la sua vita con profonda fede e
carità cristiana, in mezzo alle preoccupazioni e alle occupazioni giornaliere, aiutando la
numerosa famiglia con dedizione e generosità. Bella d’aspetto e sempre sorridente, affabile con tutti, parla e agisce con soavità e
mitezza. Nonna premurosa, ama profondamente i suoi nipotini, di cui si prende cura.
Inoltre è sempre disponibile con tutti. Vive
la sua quotidianità in continua preghiera
con digiuni e astinenze. La sua costante
preghiera verso Santa Rita, patrona dei casi
impossibili, ha fatto sì che si compisse il
miracolo verso suo figlio Francesco, che ormai era in coma da otto mesi e non dava più
segni di vita. Improvvisamente ha aperto gli
occhi, tornando alla vita proprio nel momento in cui Teresa stava recitando la sua novena alla Santa, mentre diceva queste parole:
“Fonte di ogni bene, fonte di ogni consolazione, ottienimi la grazia che desidero, tu,
che sei la Santa degli impossibili, l’avvocata
dei casi disperati. Santa Rita, per le pene da
te sofferte, per le lacrime d’amore da te vissute, vieni in mio aiuto, parla e intercedi per
me, che non oso chiedere presso il Cuore di
Dio, Padre di misericordia. Non allontanare
da me il tuo sguardo, il tuo cuore, tu, esperta nel soffrire, fa’ capire le pene del mio
cuore. Consolami e confortami dandomi se
tu vuoi la guarigione di mio figlio Francesco
e questo ho chiesto e questo ho ottenuto!”.
Spero che possa essere di conforto a tutti
coloro che, con molta pazienza, sapranno
cogliere queste parole: la preghiera opera
miracoli.
Nota della redazione: Per ragioni di spazio,
non possiamo pubblicare i numerosi nomi
dei testimoni, ne citiamo alcuni: Michele e
Maria Sergi e famiglia, Anna Romeo e famiglia, Lena e Rocco Catanzariti e famiglia,
Domenica e Sam Ciampa.
Carmen Taborelli (Villa Guardia, Como)
Domenico Fiori (Cascia, Perugia)
Erminia Renda Grimaldi (Cosenza)
Giovanni Casadei (Cesenatico, Forlì-Cesena)
Rita è sempre vissuta
in contatto con la natura
questa sensibilità al bello della natura ha parlato a Rita come agli uomini di ogni tempo,
c’è anche un’altra parola che, purtroppo, rischia di sfuggire a noi moderni, che spesso viviamo in contesti cittadini. Pensiamoci un attimo: Rita è sempre vissuta in stretto contatto
con la natura, sia nella sua casa che in monastero, e non solo la natura solenne e grandiosa
di cui abbiamo parlato prima, ma anche quella, modesta e “feriale”, del piccolo orto o degli animali da cortile. Anche questa ha insegnato qualcosa a Rita: le ha certamente insegnato la pazienza, quella con cui si deve attendere che ogni frutto giunga a maturazione;
le ha insegnato la fiducia, quella con cui chi
lavora nei campi, dopo essersi impegnato al
massimo, sa che il raccolto non dipende da
lui, ma dalla provvidenza che manda la pioggia e il sereno. Forse, più di tutto, le ha insegnato che la natura va rispettata, assecondandone i ritmi e non sottoponendola a uno sfruttamento insensato: che va amata come uno
dei doni di Dio. Un dono grande e bello ma
che, come ogni vero dono, diventa un impegno per chi lo riceve: l’impegno a custodirlo e
a trasmetterlo ad altri ancora integro, perché
di quanto a tutti è stato donato tutti possano
veramente gioire.
21
GRAZIA RICEVUTA
Cercando la fede nell’esperienza ritiana, vi proponiamo tracce di vita e insegnamenti, passando
per i “simboli” e i luoghi dove la Santa ha lasciato un segno della sua mistica presenza, visibile
ancora oggi negli occhi dei tanti fedeli che ne ripercorrono il cammino.
VIVONO IN CRISTO
TRACCE DI RITA
LA BADESSA RISPONDE
Bomboniere
solidali
di Santa Rita.
Fatte per Amore.
Quante volte confessarsi?
Ho una sorella avanti negli anni che, in seguito a un’operazione chirurgica, non può uscire
di casa perché prova dolore nel camminare.
Non potendo recarsi in chiesa, la domenica e
in qualche altro giorno festivo, ascolta la S.
Messa per televisione; però non si confessa e
non si comunica più. Ho un dubbio: l’obbligo
di confessarsi almeno una volta l’anno e comunicarsi almeno a Pasqua è valido solo per i
sani che possono andare in chiesa, mentre i
malati e gli anziani che non possono uscire
sono dispensati anche dalla Confessione e Comunione, oltre che dalla S. Messa? (Gaetana)
!
Codice A - Rosa - portachiavi
Le Bomboniere solidali di Santa Rita sono
un prodotto di artigianato realizzato dal
Monastero Santa Rita da Cascia, per
sostenere i progetti di carità in favore dei
più bisognosi, come sempre, in modo
concreto e diretto. Da oggi puoi unire, alla
gioia della tua festa, un sentimento che ci
rende tutti parte della stessa famiglia:
l’amore per la solidarietà.
Codice B - Cuore
Per richiedere le Bomboniere solidali, basta compilare il modulo d'ordine e inviarlo
insieme alla ricevuta di avvenuto versamento, tramite
• fax 0743.750179
• e-mail [email protected]
• posta Monastero S. Rita da Cascia - 06043 Cascia (PG)
Carissima Gaetana,
il precetto della Chiesa
di confessarsi almeno
una volta all’anno e di
comunicarsi almeno a
Pasqua, è d’obbligo per
tutti i cristiani in grado
di comprendere tale dono, siano essi in buona
salute o ammalati. Certamente, attenersi solo
a questa norma significa che abbiamo capito
pochissimo il dono del Perdono e dell’Amore
di Dio che riceviamo attraverso i Sacramenti
della Riconciliazione e della Comunione. Nell’Eucaristia c’è tutto il Cuore di Dio, tutto il
Suo Amore che si riversa nel nostro cuore; la
forza del Suo Spirito che vince il male dentro
di noi, che ci riempie di speranza e ci fa sperimentare la pace di chi vive di Lui, della Sua
Vita. Il cristiano non si deve accontentare delle briciole. Abbiamo una mensa imbandita
che Gesù ci ha ottenuto con il suo sacrificio
sulla croce. Gesù è il regalo più grande che ci
svela il cuore di Dio. Nell’Eucaristia, Egli ci
dà se stesso, ci riveste della sua umanità vera, ci cambia la vita, ci rende nuovi e con
questa grazia possiamo vivere come Lui. L’Eucaristia ci dà la forza di amare e di dare la vita come Lui. Allora la nostra vita ha senso e
vale la pena viverla, assaporandola ogni giorno
nella sua novità e bellezza. “Se tu conoscessi
il dono di Dio!”, dice Gesù alla Samaritana
(Gv 4, 10)… Noi lo conosceremo nella misura
in cui accogliamo il dono della Riconciliazione e dell’Eucaristia.
Invitiamo i nostri fratelli a mangiare e a bere
di Lui spesso, magari ogni giorno. Quanto
conforto riceverebbero i nostri malati… Aiutiamo tutti a comprendere l’amore di Dio che
non conosce confini. Ciascuno di noi vuole la
felicità; è nelle nostre mani, non lasciamola
scappare! Provi a spiegare a sua sorella queste verità della fede e allora sarà lei stessa a
chiederle di nutrirsene non qualche volta, ma
sempre. Ne riceverà tanto conforto e sostegno
spirituale; l’aiuterà ad affrontare con maggiore
serenità la sua precaria salute e l’anzianità.
Concludo con le parole del Santo Padre Agostino: “Mangiare questo cibo e bere questa
bevanda vuol dire dimorare in Cristo e avere
Cristo sempre con noi” (Commento al Vangelo
di Giovanni, 26,18).
Se desideri condividere con noi le tue speranze
o i tuoi timori, i tuoi dubbi o la tua felicità,
scrivi a [email protected],
specificando di autorizzarci alla pubblicazione
della lettera. Madre M. Natalina risponderà a
tutti, sulla Rivista o in forma privata.
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TOTALE
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Cresima
Matrimonio
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di Santa Rita da Cascia,
dove da più di 70 anni
si perpetua un piccolo miracolo.
È l’Alveare di Santa Rita, casa,
scuola, famiglia per bambine
in difficoltà economica e sociale.
Circondate dall’amore
delle Monache e sostenute dalla
generosità dei benefattori,
le Apette ritrovano qui la
serenità e la speranza di potersi
costruire un futuro.
Tante sono le bambine che,
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sono diventate grandi.
Tante sono quelle che ancora
hanno bisogno del nostro aiuto.
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