- Santuario di Santa Rita da Cascia
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SPED. IN ABB. POST. ART. 2 COMMA 20/C L. 662/96 - FILIALE DI TERNI EDITORIALE DEL DIRETTORE API ALLE ROSE bimestrale del Monastero di Santa Rita da Cascia nr. 5 settembre-ottobre 2011 Aut. Trib. Spoleto n. 9 del 26-06-1954 Iscritto al ROC con il n. 2460 Edizione italiana: anno LXXXVIII. Edizione inglese: anno XLX. Edizione francese: anno XLIX. Edizione spagnola: anno XXXIX. Edizione tedesca: anno XXXIX. In copertina: La salvaguardia del creato nell'esempio ritiano. SOMMARIO 3 4 6 8 10 Editoriale del direttore Se vuoi la pace, vivi “verde” Salvaguardia del Creato Deforestazione: la sfida è di tutti noi Rita quotidiana Santa dell’ecologia? Agostiniani La bellezza del creato Carità di Santa Rita Ottobre missionario 12 14 16 20 22 Cascia Eventi 12 ottobre: Beata Fasce Nel mondo Una rosa dedicata a lei Fede di Fatto In fuga per amore La nostra festa di S. Rita Tracce di Rita Immersa nella natura La Badessa risponde Quante volte confessarsi? PER SOSTENERE I PROGETTI DELLA CARITÀ DI SANTA RITA Posta: c/c postale nr. 5058 intestato a: Monastero S. Rita da Cascia Banca: IBAN IT27D0631538330000001001328 SWIFT: CRSPIT3S Direttore responsabile Pasquale Grossi Comitato di Redazione Sr. M. Giacomina Stuani (direttore editoriale), P. Mario De Santis, Roger Bergonzoli, Monica Guarriello (caporedattore) In redazione M. M. Natalina Todeschini, Sr. Maria Rosa Bernardinis, P. Angelo Lemme, P. Giuseppe Caruso, P. Remo Piccolomini, Fra Paolo Zecca, Cristina Siccardi Hanno collaborato a questo numero P. Luciano De Michieli, Sr. Melania De Luca, Natalino Monopoli, Alessandra Paoloni, Loriana Vescovile, Massimiliano Rocco, WWF Italia Progetto Grafico e Impaginazione Studio Pardini Apostoli Maggi - www.pardiniapostolimaggi.it Monastero S. Rita - 06043 Cascia (PG) Tel. +39 0743 76221 - Fax +39 0743 76786 www.santaritadacascia.org [email protected] Finito di stampare nel mese di agosto 2011 da Litograftodi srl Via Umbria 148, 06059 Todi (PG). SOSTIENI LA VOCE DI S. RITA DA CASCIA Cari amici lettori, anche la nostra Rivista subisce l’aumento delle tariffe postali. Grazie alla vostra generosità, da ben 88 anni, pubblichiamo “Dalle Api alle Rose” per dare voce agli insegnamenti che ci ha lasciato Santa Rita. Ma ora, senza le tariffe agevolate di cui godevano le testate religiose, possiamo solo sperare in un vostro piccolo gesto. Una vostra piccola donazione, scrivendo nella causale “abbonamento”, ci permetterà di continuare la missione iniziata dalla Beata Fasce, quando nel 1923 creò il 1° numero di questa Rivista, chiamandola “Dalle Api alle Rose”. Grazie di cuore, per quanto potrete fare. Siete sempre nelle nostre preghiere a Dio e alle Sorelle Santa Rita e Beata Maria Teresa Fasce. Sr. M. Giacomina Stuani, direttore editoriale La differenza tra noi e gli altri esseri (viventi e non) sta nel fatto che noi uomini abbiamo la facoltà di distruggere ogni cosa che ci circonda. “In una terra ospitale, educhiamo all’accoglienza”. È il titolo della 6a Giornata per la Salvaguardia del Creato, individuata nel 1° settembre scorso dalla CEI, per sottolineare una cosa che tendiamo a dimenticare: Dio ci ha donato un meraviglioso on più la guerra, non più!». È il 1965 e Paolo VI, Papa Montini, lancia un appello davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Quattordici anni dopo, Giovanni Paolo II, davanti alla medesima Assemblea riprendeva quel discorso, aggiungendo: «L’uomo vive contemporaneamente nel mondo dei valori materiali e in quello dei valori spirituali. […] «N Foto di M. Rautkari / WWF-Canon. Si ringrazia WWF Italia per la gentile concessione. DALLE Se vuoi la pace, vivi “verde” Il primato spetta ai valori spirituali». Proviamo a pensarci. Sono i valori spirituali, a indicarci il “corretto uso” dei valori (e quindi dei beni) materiali. E dato che le divisioni e le tragedie scoppiano perché almeno due uomini si contendono dei beni materiali, ecco che, per arrivare alla pace, diventano indispensabili i nostri valori spirituali, che fanno comunione e accoglienza. Noi cristiani non possiamo restare indifferenti davanti all’egoismo umano, che offende la natura, generando il disboscamento selvaggio e l’inquinamento del nostro pianeta; l’egoismo che offende l’uomo stesso, causando drammi come quello nel Corno d’Africa, dove è in corso la più grave carestia degli ultimi 60 anni. Oltre 12 milioni di persone rischiano di morire di fame e di sete in Somalia, Kenya, Etiopia, Repubblica di Gibuti, Eritrea. Ognuno di noi può fare la sua parte, non solo donando per l’emergenza che incalza, ma mettendo in atto, giorno dopo giorno, la piccola, grande “rivoluzione verde” che implica regole basate sull’armonia della convivenza tra esseri viventi e il resto del creato. Siamo tutti “inquilini” della Terra. posto in cui vivere. Bisogna che torniamo a sentirci parte della natura e, come tali, responsabili della sua salvaguardia, così come delle nefandezze che perpetriamo a danno di popoli e pezzi interi di continenti. La parolachiave è “rispetto”. Penso a Santa Rita che, perseguendo il dialogo e la riconciliazione, senza dubbio, aveva rispetto per tutti gli esseri viventi e per le cose del mondo. Certamente Rita viveva “verde”, alla ricerca costante di armonia con i doni che il Signore le aveva dato. Sulle tracce ritiane, “Dalle Api alle Rose”, nel suo piccolo, ha fatto la scelta precisa di essere stampata su carta certificata ecologica, con il marchio FSC (il comitato internazionale che si occupa di salvaguardare le foreste). Un piccolo gesto, un passo alla volta, possiamo modificare il nostro stile di vita che accoglie l’altro e il mondo intero, possiamo imparare a vivere “verde”, rispettando il creato, perché «Mai più “gli uni contro gli altri”, e neppure “l’uno sopra l’altro”, ma sempre, in ogni occasione, “gli uni con gli altri”» (Paolo VI). Sr. M. Giacomina Stuani osa La rivista Dalle Api alle Rose è stampata su carta ecologica certificata col marchio FSC 3 SALVAGUARDIA DEL CREATO Il 2011 è l’Anno Internazionale delle Foreste e, per l’occasione, parla con noi dell’argomento il responsabile Foreste del WWF Italia. Il WWF è la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura. Nato nel 1961, è presente nel mondo in 96 paesi. Oltre 2.000, sono i progetti concreti che ogni anno porta avanti per la tutela della biodiversità e per creare un mondo dove l’uomo possa vivere in armonia con la natura. Deforestazione: la sfida è di tutti noi di Massimiliano Rocco, Responsabile Foreste del WWF Italia ell’anno internazionale dedicato alle foreste dalle Nazioni Unite, l’attenzione di noi tutti deve essere posta su quei 13 milioni di ettari di foreste primarie che annualmente perdiamo a causa dei processi di deforestazione; troppi, se non si cambia rotta e si prosegue su questa strada. Oltre 230 milioni di ettari di nuova foresta scompariranno entro il 2050. Le foreste rappresentano alcuni dei luoghi del nostro pianeta più ricchi di biodiversità. Forniscono servizi essenziali: dall’acqua alla mitigazione dei cambiamenti climatici, stabilità del suolo e barriere contro i fenomeni di desertificazione o per tragici eventi naturali come gli tsunami, la cui violenza delle onde è frenata da quelle foreste di man- grovie che ne attenuano la potenza sulle coste. Rappresentano una dispensa naturale, l’unica, per decine di milioni di uomini che vivono dei soli prodotti delle foreste. Anche a noi, le foreste forniscono materiali e prodotti, cibo e medicine, serbatoi di diversità genetica ancora in gran N Oltre 230 milioni di ettari di foresta scompariranno “DALLE API ALLE ROSE” RISPETTA LA NATURA convinte che la salvaguardia del creato è nelle nostre mani, con piccoli gesti che possono cambiare i comportamenti di ogni giorno. La natura è un dono di Dio. Come ci insegna Sant’Agostino, padre spirituale di Santa Rita, Meravigliosi prodigi sono quelli dei semi e delle piante che nascono, ma sono cose che hanno il loro creatore. Contemplo la grandezza del mare che mi sta intorno, mi stupisco, ammiro, cerco l’autore. Levo gli occhi al cielo e alla bellezza delle stelle; ammiro lo splendore del sole capace di illuminare il giorno, e la luna che dirada le tenebre notturne. Sono meravigliose queste cose, degne di lode, anzi di stupore… (Esposizione al salmo 41, 7). La Rivista “Dalle Api alle Rose” è amica degli alberi, perché viene stampata su carta ecologica, certificata con il marchio FSC. FSC sta per Forest Stewardship Council ed è l’organizzazione internazionale che si occupa di salvaguardare le foreste, migliorando la gestione delle risorse forestali di tutto il mondo. La carta che usiamo per il nostro bimestrale proviene, infatti, da foreste che rispettano i principi e i criteri di buona gestione, con attenzione alla tutela dei diritti delle popolazioni indigene che dipendono dalla foresta, alla sicurezza sul lavoro e al loro benessere economico e sociale. Le Monache del Monastero S. Rita da Cascia hanno fatto questa scelta perché sono Un serio impegno a evitare gli sprechi Le foreste forniscono cibo e medicine Foresta indonesiana. Foto di John Ratcliffe / WWF-Canon. Si ringrazia WWF Italia per la gentile concessione. 4 parte da scoprire e da potere studiare per aiutare i progressi della nostra medicina e non solo. In quest’anno, il WWF chiede a gran voce al mondo della politica e agli uomini d’affari di non girarsi dall’altro lato, di porsi degli obiettivi audaci per fermare la perdita delle foreste, per conservare la biodiversità e combattere i cambiamenti climatici: è questo il messaggio contenuto nel nuovo rapporto del WWF lanciato di recente, il “Living Forests”. Un rapporto con cui si analizzano le principali cause della deforestazione e si iden- Parco Nazionale del Virunga, Repubblica Democratica del Congo. Foto di Kate Holt / WWF-UK. Si ringrazia WWF Italia per la gentile concessione. tificano le opportunità per passare dal mercato attuale ad un nuovo modello di sostenibilità di cui possono beneficiare governi, imprese e comunità, per smettere letteralmente di sprecare le foreste del pianeta. La sfida però è per noi tutti, un serio impegno a modificare i nostri consumi, evitare gli sprechi e più che mai ac- quistare responsabilmente, con scelte quotidiane che ci portino a passare dalle parole ai fatti acquistando e promuovendo solo prodotti certificati, come quelli con il marchio IN PAROLA a cura di P. Vittorino Grossi 5 FSC (cfr. box qui sopra, ndr). Dalla carta ai mobili, dal parquet alle cornici dei nostri quadri, scegliamo sempre solo prodotti che siano veramente certificati e non solo dichiarati ecologici. Dalle nostre scelte quotidiane, passa la sfida per salvaguardare le foreste del pianeta e con loro il futuro di noi tutti. (Nota della redazione: ringraziamo Massimiliano Rocco e WWF Italia dell’articolo scritto per i lettori di “Dalle Api alle Rose”) Dalle tue dimore tu irrighi i monti, e con il frutto delle tue opere si sazia la terra. (Salmo 104, 13) RITA QUOTIDIANA Santa dell’ecologia? PRENDI E LEGGI Orti di pace «Quando coltiviamo un orto impariamo anche a rallentare: è quindi sempre un’esperienza che ci educa. Quando seminiamo e coltiviamo frutta e ortaggi mettiamo a frutto le abilità manuali, le conoscenze scientifiche, lo sviluppo del pensiero logico-interdipendente. I tempi dell’orto ci educano all’attesa, alla pazienza di veder germinare il seme, maturare la pianta, produrre il frutto, riprodurre semi fertili. […] Quando coltiviamo un orto entriamo a far parte di un modello economico basato sulla “stabilità” e non sulla crescita infinita o sulla rapina delle risorse finite. Consumiamo ciò che la natura ci offre in maniera ciclica. Coltivare un orto è una piccola azione di pace, che ci educa a immaginare una società che non sia solo per noi, ma che duri nel tempo». (a cura di Gianfranco Zavalloni, Orti di pace. Il lavoro della terra come via educativa, EMI, 9 €) di P. Angelo Lemme osa, Priore Comunità Agostiniana di Cascia ubito direte: “ma ci mancava anche una Rita ecologista! Certo che ne inventano di tutte per riciclare un personaggio!” Giustamente una figura di santo ecologico potrà essere il poverello di Assisi, per il suo stile di vita e per il bellissimo Cantico delle creature che abbiamo studiato anche a scuola. Ma Santa Rita? Di lei non abbiamo né uno scritto, né dettagliate notizie storiche. Quale sarà stato il suo rapporto con la natura in quell’ambiente di Roccaporena e Cascia, in cui tutto è affascinante e selvaggio. Che ripercussioni interiori avrà suscitato in lei l’alternarsi delle stagioni, la dura fatica quotidiana di lottare con la terra per ricavarne il cibo di ogni giorno. Cosa avrà suscitato nel suo animo la vista di quel piccolo fazzoletto di cielo disponibile S COSA PUOI FARE TU “La società odierna non troverà soluzione al problema ecologico, se non rivedrà seriamente il suo stile di vita.” (Giovanni Paolo II, 1990) “Prima di comprare qualcosa, chiediti se ne hai veramente bisogno”. Era il messaggio pubblicitario della campagna WWF, “Per un nuovo stile di vita”, rifiutato nel 1990 da tutti i giornali e dalle riviste perché... “troppo forte”. I soldi non fanno felici, ora lo dicono anche gli economisti! Una ricerca della Cornell University ha appurato che, oltre una soglia minima di reddito, non sono le grosse automobili o le case di lusso a rendere felici, ma una famiglia stabile e una buona salute. Piuttosto che all’auto nuova è meglio, quindi, dedicarsi alle persone care, passare più giornate nella natura, evitare inquinamento e stress. L’ambiente in cui viviamo è in serio pericolo e quindi dobbiamo cominciare a ragionare e comportarci di conseguenza. Ognuno di noi ha un impatto ambientale sul pianeta che può essere minimizzato se teniamo sempre presente che bisogna rispettare l’ambiente dove si vive. Dobbiamo innanzitutto rispettare tutto quello che in esso vi è: persone, piante, animali, fiumi, rocce, aria, monti, mare... Se ragionerai così, tutto il resto (il riciclare, l’evitare gli sprechi, non distruggere, non nuocere, non inquinare, ecc.) ti verrà spontaneo e non ti peserà. (fonte: WWF) Ci sarà presentato il conto per l’erba e per l’acqua 6 Cascia. La Basilica di S. Rita immersa nel verde della Valnerina. nelle silenziose notti stellate a Roccaporena, e le travolgenti piene del vicino fiume Corno. Cosa avrà detto ai suoi figlioletti sull’importanza di ogni bestiola selvatica e domestica per l’equilibrio armonioso della natura. Quanta cura avrà messo nel riciclare vestiti, cibo, risparmiare la preziosissima acqua. Quali pensieri e atteggiamenti verso la natura le avranno suggerito la sua fede profonda e la sua femminilità squisita. Quale rispetto, commozione e meraviglia avrà sperimentato al pensiero del dono assolutamente gratuito che è la vita di tutta la natura intorno a sé. Tutto questo ed altro vorremmo sapere di Rita, ma non ci è dato sapere, bensì solo immaginare. La domenica, nella chiesa di S. Agostino a Cascia avrà senz’altro ascoltato con vivo stupore il predicatore citare Agostino: “Ho detto alle cose create: se non siete voi il mio Dio, ditemi almeno qualcosa di Lui… e la loro risposta era la loro bellezza” (Confessioni 10,6,9). Chissà, forse i suoi pensieri non saranno stati molto dissimili da quanto un moderno scrittore dice: “Un giorno ci sarà presentato il conto per la luce del sole e lo stormire delle fronde, per la neve e per il vento, per l’erba e per l’acqua. Per l’aria che abbiamo respirato e lo sguardo alle stelle, le sere e le notti. Un giorno dovremo andar via e dovremo pagare. Diremo: il conto, per favore! E il Padrone di casa risponderà, sorridendo: Ho offerto io, fino ai confini della terra. È stato un vero piacere” (Klaus Berger). Di fronte a tanta grazia, riusciremo noi moderni ad essere uomini ‘naturali’ con una autentica responsabilità? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER Se desideri ricevere le preghiere di Santa Rita o saperne di più in tempo reale delle opere di carità del Monastero S. Rita, invia un’email con il tuo nome e cognome a [email protected] 7 AGOSTINIANI Sant’Agostino studia l’uomo per conoscere Dio, studia Dio per conoscere l’uomo. P. Remo Piccolomini, grande studioso del padre spirituale della Famiglia Agostiniana, ci spiega come sia proprio la creazione, a stabilire e fondare il rapporto tra la creatura e il Creatore. l tema della “creazione” è prettamente cristiano: tema di ragione e di fede, fondamentale, quindi, il solo capace di stabilire un rapporto profondo tra la creatura e il Creatore. Agostino ha commentato i primi capitoli della Genesi per ben quattro volte. Perché tanto interesse? Perché il tema della creazione riguarda l’universo, l’uomo e Dio, creatore di tutto dal nulla. Di fronte a tanta bellezza Agostino è preso da meraviglia. Tutto, il creato e l’uomo e ciò che loro hanno di bello e di buono, lo hanno perché Dio è buono e bello. Il rapporto di natura tra l’uomo e Dio, stabilito dalla creazione, fa capire che l’uomo è orientato naturalmente verso Dio, ha sete di Lui, vuole conoscerlo quanto più può. L’uomo, nel cammino di ricer- I ca, trova aperte due vie: quella del mondo sensibile e quella del mondo interiore, dello spirito. Il mondo creato è prima di tutto “cosmo”, cioè armonia, ordine, bellezza, gloria. La concezione del mondo come “cosmo” è il messaggio tra i più belli che abbia potuto trasmettere la sapienza greca alla spiritualità occidentale. La conferma la troviamo nella Bibbia, là dove si dice che Dio ha creato il mondo dal nulla (caos vuol dire “vuoto”, dove non c’è nulla) e le cose, per questo atto libero di Dio, sono apparse in ordine, armonia, bellezza, gloria. Dio, con la La creazione riguarda l’uomo e Dio 8 sua azione creatrice, avrebbe fatto un’opera di “cosmesi”, mettendo ordine, bellezza dove c’era il caos, il nulla. Dalla creazione derivano la bontà e la bellezza delle cose. Dio le ha create semplicemente perché ha voluto e ha voluto perché è buono. Un Dio buono e bello non può creare che cose buone e belle. Di conseguenza, non esistono cose cattive e brutte, ed è, predica Agostino al popolo, “grande errore e grande demenza riversare sulle cose che si usano sregolarmente la colpa di coloro che appunto le usano male” (Discorso 50, 7). Il male c’è, ma esiste nel bene, come la cecità c’è perché esiste nel bene della vista, tanto che, se gli occhi non ci fossero, non si potrebbe nemmeno parlare di cecità. Il male “esiste nel bene, ma DEVO ANDARE A CASCIA di Cristina Siccardi rietta volle leggerne la biografia: non solo ne restò rapita, ma s’impegnò a diffonderne la conoscenza e la devozione. Poi fece un sogno, che le indicò il suo avvenire: era alla grata di un convento, dalla quale vedeva tante suore vestite di bianco che la guardavano felici e c’erano anche delle bimbe. Nella saletta dove si trovava erano con lei un religioso e due suore, una delle quali portava una ferita sulla fronte. Ed ecco che nel giugno del 1906 Marietta partì, piena di gioia, con il diretto Genova-Spoleto alla volta di Cascia. Ad attenderla, sulla porta del monastero, una suora vestita di bianco. Maria Giovanna Fasce prima di approdare a Cascia, quando divenne suor Maria Teresa, visitò molti monasteri della sua terra ligure fino ad arrivare a Savona, in un convento di monache agostiniane. Ma quando tutto sembrava ormai essere pronto per l’ingresso, Marietta scoppiò in un gran pianto: «A Savona no… a Savona non posso… io devo andare a Cascia», eppure non aveva mai visto il monastero di Santa Rita. Nel 1900, in occasione della canonizzazione della Santa degli impossibili, gli Agostiniani di Genova proposero la figura di Rita come modello di sposa, madre e religiosa e Ma- L’uomo è orientato naturalmente verso Dio Si ringrazia Fulvio Biancifiori per la gentile concessione della foto. www.photoreportageonline.com di P. Remo Piccolomini osa Si ringrazia Fulvio Biancifiori per la gentile concessione della foto. www.photoreportageonline.com La bellezza del creato MADRE FASCE nel bene mutevole, perché creato dal nulla” (Conf. XI, 4, 6). Il male fisico dipende dal fatto che la natura è limitata; il male morale dal cattivo uso della libertà umana. In fondo, il male non ha una causa, se non nel limite in cui sono state create, per il quale esse (le cose create), hanno un grado diverso di bontà e di bellezza; possono essere cioè più o meno buone, più o meno belle. Per quanto riguarda il male morale, la causa è nel disordine della volontà, che si rivolge alle cose come se loro fossero Dio. 9 CARITÀ DI SANTA RITA Tutti i progetti, in Italia e nel mondo, che il Monastero sostiene nel nome della Santa. Su questo numero: Ottobre missionario, per celebrare e sostenere insieme le missioni sparse in tutto il mondo, con particolare attenzione alla missione delle nostre consorelle di Ishiara, in Kenya. Ottobre missionario 10 € el 1927, festeggiavamo la prima “Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede”, che si svolge annualmente (da ottantaquattro anni!) ogni penultima domenica di ottobre, diventato il “Mese Missionario”. Il 23 ottobre 2011 sarà la prossima data in cui ricorre questo importante avvenimento, che ci vede uniti tutti’intorno alle missioni della Chiesa nel mondo. E per queste nostre sorelle di Ishiara, in Kenya, che si prendono cura dei bambini che hanno più bisogno, ringraziamo ogni giorno il Signore! Loro, per l’instancabile amore che mettono nel portare aiuto a chi non ha nulla. Voi tutti, che leggete, per la generosità con la quale avete preso a cuore questa missione africana, sostenendo il progetto! Grazie a tutti! Sr. Espendita mi ha scritto dalla Comunità delle Monache Agostiniane di Ishiara, per raccontarmi che i 200 bambini della Scuola “Beata Teresa Fasce” crescono sani, ricevono 20 50 è il costo per comperare un banco e una sedia per uno degli allievi. N Il piano in costruzione della scuola “Beata Teresa Fasce” in Kenya. € 100 € Le Monache di Ishiara, con i bambini sostenuti dal progetto Kenya. cure mediche adeguate e studiano sperando che da grandi avranno una vita migliore. Ora le nostre consorelle stanno procedendo alla costruzione delle nuove aule e manca poco per finire il piano superiore della scuola. Manca poco per finire il piano superiore 200€ ntra in Alveare all’inizio degli anni ’70, per non uscirne più. Sr Melania De Luca (cfr. articolo a pag. 16 di questo numero) vive le sue giornate nell’Alveare di Santa Rita, accanto alle Apette (le bambine che vivono nel collegio, che è come una casa per loro) e ai Millefiori (le bambine e i bambini ospitati nella struttura durante il giorno). E, a 75 anni, mette amore e attenzione in ogni gesto che ha, verso tutti i minori che abitano la struttura. Li segue, nel catechismo, durante i momenti ricreativi, c’è E assicurano il nutrimento a un bambino, per un mese. ci permettono di acquistare il materiale scolastico necessario (zaino, penne, matite, quaderni e libri) per un bimbo. € di Sr. M. Natalina Todeschini, Badessa Monastero S. Rita DENTRO L’ALVEARE COSTRUIAMO IL FUTURO DEI PICCOLI DI ISHIARA consentono di pagare lo stipendio di una maestra. contribuisco all’acquisto del materiale edile (mattoni, pale, sabbia) per la costruzione delle nuove aule. Nel nome di Santa Rita, sostieni il Progetto Kenya con una donazione, anche piccola, tramite: posta: conto corrente postale 5058 intestato a Monastero S. Rita da Cascia banca: IBAN IT27D0631538330000001001328 SWIFT CRSPIT3S specificando nella causale “Progetto Kenya”. Grazie ai benefattori, stiamo mettendo in sicurezza il vecchio cornicione dell'Alveare. sempre quando loro hanno bisogno di lei. Una vita dedicata a servire Dio e il suo prossimo. «Ho solo cercato di dare l’esempio» mi dice timidamente al telefono e, alla mia domanda “impertinente” di isolare nella sua mente una bambina che le è rimasta nel cuore, mi risponde: «Come faccio? Non ce n’è mica una…» ha spazio per tutte e per tutte le loro singole storie, quelle tristi, che l’hanno fatta soffrire, e quelle piene di gioia, che le hanno portato tanta soddisfazione. (MG) Il vostro contributo ha reso possibile il risultato raggiunto fino a qui! In questo villaggio africano, malattie come AIDS, tubercolosi e malaria mietono ancora tante, troppe vittime ma, insieme, a piccoli passi, possiamo cambiare le cose. «La missione universale coinvolge tutti, tutto e sempre» dice il nostro Papa Benedetto XVI «Il Vangelo non è un bene esclusivo di chi lo ha ricevuto, ma è un dono da condividere, una bella notizia da comunicare». Tanti piccoli aiuti, saranno preziosi per terminare i lavori! Con l’occasione dell’ottobre missionario, vi chiedo di sostenere questa importante missione, per ciò che potrete donare e Dio vi benedica per quanto fate in favore di questi bambini! Per sostenere questo progetto, puoi fare una donazione, anche piccola tramite: posta: conto corrente postale 5058 intestato a Monastero S. Rita da Cascia banca: IBAN IT27D0631538330000001001328 - SWIFT CRSPIT3S specificando nella causale “Alveare”. Grazie! 11 CASCIA EVENTI 12 ottobre: Beata Fasce di P. Mario De Santis osa, Rettore Basilica S. Rita i invito, sorelle, fortemente a volervi bene a vicenda perché il segreto di una comunità religiosa o familiare che sia, sta nel vincolo dell’amore vicendevole e della carità fraterna”. Così la Beata Teresa Fasce parlava alle sue consorelle nel momento dell’ultimo saluto. Era il 18 gennaio 1947, giorno in cui Cascia, ogni anno, la ricorda come solerte promotrice di carità, di prosperità e di promozione umana a largo raggio. Dal Signore non le fu permesso di vedere l’opera alla quale lei si era fortemente impegnata, la Consacrazione del Tempio energicamente da lei voluto: la Basilica venne, infatti, consacrata il 18 mag- gio dello stesso anno. Elevata agli onori degli altari dal Beato Giovanni Paolo II il 12 ottobre del 1997, Cascia ogni anno le rende omaggio con sentimenti di vera gratitudine per aver saputo intravedere, con intelligente lungimiranza, il grande fascino che Rita aveva nel mondo, “catturando” cuori e animi affranti e inquieti, per ricondurli a Dio, offrendo all’immensa folla di devoti che iniziavano a salire a Cascia, il nuovo Tempio e varie strutture, religiose e ricreative, per l’accoglienza e l’ascolto “trasudanti” di carità e di solidarietà. “V Cascia ogni anno le rende omaggio Cascia (PG), 9-12 ottobre FESTA DELLA B. MARIA TERESA FASCE Quest’anno la predicazione del Triduo (il 9-10-11 ottobre), in preparazione alla festa della Madre Fasce, sarà affidata al novello sacerdote Agostiniano P. Marco Di Benedetto, al quale vogliamo porgere i nostri migliori auguri. Il programma delle celebrazioni sarà così scandito: la sera dei giorni 9-10-11, alle ore 17.00, nella Basilica Inferiore ci sarà la recita del Santo Rosario; alle ore 18.00, la S. Messa. Il 12 ottobre ricorre la Solennità della Beata Maria Teresa Fasce, la donna che ha saputo trasformare Cascia nella cittadina che è oggi. “La Madre”, la chiamavano i casciani, è stata per molti un punto di riferimento, a partire dalle sue Monache. Se oggi il nome di S. Rita è conosciuto in tutto il mondo lo si deve essenzialmente alle sue grandi potenzialità. La ricorderemo la sera del 12 alle ore 18.00, con una Concelebrazione Solenne presieduta dal nostro Arcivescovo Mons. Renato Boccardo. Se mi è consentita un’equazione tra Rita e la Beata Teresa, possiamo ben dire che l’amore e la dedizione di Rita sta a Cascia come la passione caritativa della Beata Teresa sta alle esigenze recettive religiose e di accoglienza dei molti pellegrini. È in questo contesto, che la Beata Teresa ha costruito la sua personalità spiccatamente solidale, profondendo amore e carità, gettando così le basi per diffondere tra i cittadini della città cosmopolita di Rita il suo buon profumo “rosato”, trovando così la giusta chiave di lettura per essere, oggi, Rita, la santa amata da tutti i cittadini del mondo. Quelle parole profetiche rivolte alle sue consorelle prima di salire al cielo, trovarono allora e trovano tuttora una continuità caritativa dentro e fuori il Monastero, in Cascia e fuori della Valnerina, da essere paragonata a quel meraviglioso “canto d’amore”, svelato in pienezza e portato appassionatamente a compimento nella persona di Gesù, Figlio di Dio, venuto ad abitare nella nostra città, per renderla più vivibile e più a misura della vera umanità. Affidiamo questi nostri pensieri alla Beata Teresa affinché li accolga e li esaudisca. 12 APPUNTAMENTI a cura di Fra Paolo Zecca osa Cascia (PG), 25-28 agosto Festa di S. Agostino Come ogni anno, il 25-26-27 agosto, le Famiglie Agostiniane di Cascia, hanno vissuto intensamente il solenne Triduo di preparazione alla festa del loro fondatore S. Agostino. La predicazione del triduo è stata affidata a P. Remo Piccolomini, religioso appartenente alla comunità dei Padri Agostiniani di Cascia e grande conoscitore del pensiero agostiniano. Domenica 28 agosto, è stata una domenica del tutto particolare, in quanto le campane della Basilica di S. Rita hanno suonato a festa per un duplice motivo, per ricordare il giorno dedicato al Signore ma in secondo luogo per la Solennità di S. Agostino, padre spirituale di S. Rita e degli Agostiniani presenti a Cascia. In tutte le celebrazioni, ha avuto largo spazio il pensiero di questo grande uomo. La sera, alle ore 18.00, P. Nello Cipriani, docente dell’Istituto Patristico Agostiniano di Roma, ha presieduto la Solenne Concelebrazione Eucaristica nella Chiesa di S. Agostino. Cascia (PG), 27 agosto IV Giornata per la SM Si è tenuta presso il Santuario di S. Rita, la IV Giornata di incontro e preghiera con i malati di sclerosi multipla, accorsi a centinaia da tutta Italia. Realizzata dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) di Perugia, in collaborazione con il Comune e i padri agostiniani, l’iniziativa ha inoltre raggiunto l’obiettivo di raccogliere fondi con un triangolare di calcio e di trattare, in una tavola rotonda, il ruolo del volontariato verso i malati di SM. Alviano (TR), 29 ottobre-1 novembre “That’s a show!” per l’Alveare Lo spettacolare evento che si svolgerà nel cuore dell’Umbria, dedicato agli amanti dei cavalli, si chiama “That’s a show!”. Si tratta della 1a edizione di un concorso ippico ad altissima spettacolarità, organizzata dall’Associazione Sportiva dilettantistica Playhorse Club ed è la 2a manifestazione nazionale a 6 stelle, come importanza di montepremi, su un panorama di 700 concorsi ippici. L’evento si svolgerà nella Playhorse Farm, un’azienda agricola di 50 ettari, creata dalla ristrutturazione di un antico borgo contadino della seconda metà dell’800. Responsabile tecnico dell’evento è Simone Sed, già vice campione italiano assoluto di salto ad ostacoli con numerose presenze in campo internazionale. “That’s a show!” non è solo un concorso ippico, ma è una manifestazione di più ampia portata che nasce dall’idea di unire lo sport eco-compatibile con la promozione del territorio e con un’iniziativa di solidarietà. All’interno del concorso ippico, infatti, vi è un evento benefico che vive di luce propria: la Cena dei Cavalieri, che si svolgerà il 29 ottobre nel ristorante della Playhorse Farm ed il ricavato sarà devoluto all’Alveare del Monastero di S. Rita da Cascia. Il Galà dei Cavalieri sarà curato dallo chef stellato Enrico Bartolini, mentre il noto cantautore Roberto Vecchioni sarà l’ospite d’onore della serata. Per informazioni sulla cena benefica: Alexandra Albano Cell. 327.98.15.092 - [email protected] Cascia (PG), fine ottobre Mostra Mercato dello Zafferano Quattro Giorni di eventi, per la mostra mercato giunta all’11a edizione. Da non perdere, l’occasione per conoscere e assaggiare lo “zaffarame di Cafcia”, questa spezia preziosissima dal tipico colore giallo. Le date saranno reperibili telefonando all’Ente Turistico della Valnerina allo 0743.71.401. 13 NEL MONDO Una rosa dedicata a lei dalla comunità del Santuario Santa Rita di Honiton, Inghilterra uella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un’altra parola avrebbe lo stesso odore soave”. (William Shakespeare, Romeo e Giulietta) Al Centro di Rita di Honiton, abbiamo la nostra “rosa ufficiale”, una rosa nuova chiamata “La Rosa di Santa “Q Una rosa nuova chiamata “La Rosa di Santa Rita” Rita”. La rosa è stata coltivata e così chiamata in onore di questa incredibile santa dei disperati. La storia della vita di Santa Rita ci dice che nel gennaio 1457 mentre Rita stava morendo, chiese a una parente di portarle una rosa dal giardino alla sua vecchia casa di Roccaporena - una richiesta strana, perché era il mese di gennaio. La parente andò nel giardino e con grande stupore trovò una solitaria rosa in fiore. Dopo aver portato la rosa al capezzale di Rita, si narra che tutta la stanza si riempì di profumo di rose ((cfr. il miracolo della rosa e dei fichi, nell'articolo di pag. 18 sul nr. 4-2011, ndr). Il Santuario inglese dedicato a S. Rita da Cascia si trova presso il Centro degli Agostiniani Recolletti di Honiton, Devon, dove il 22 maggio di ogni anno, centinaia di suoi devoti visitano il santuario per la Santa Messa e la tradizionale benedizione delle rose. In seguito alla Messa di quest’anno, la nuova rosa è stata benedetta e piantata presso il Centro da P. Gerald Wilson, Vicario Provinciale dell’Ordine degli Agostiniani Recolletti. La rosa ha il colore di un bel limone giallo, scelto perché il giallo è simbolo di gioia, felicità, ottimismo, idealismo, immaginazione, Al Centro S. Rita di Honiton, sono custoditi: (a sinistra) la rosa creata in onore della Santa; (al centro) un'opera d'autore realizzata in merletto; (a destra) una reliquia. 14 La nuova rosa è stata benedetta e piantata da P. Gerald Wilson speranza, sole, estate, oro e filosofia ed è disponibile a chiunque. Per informazioni, potete visitare il sito www.worldofroses.com. Honiton è anche famosa per i suoi merletti e, presso il Santuario conserviamo un’immagine di Santa Rita realizzata col nostro tipico merletto da Pat Perryman, molto conosciuto nella nostra città per i suoi lavori. Sempre al santuario, si trova una reliquia autenticata di Santa Rita e uno stendardo molto bello, fatto e presentato al Centro Santa Rita da un devoto della Santa proveniente da Alfaro, in Spagna. LA PREGHIERA Fatti e misfatti da ogni angolo del pianeta, là dove la devozione di Santa Rita è già presente nelle comunità, portando risvolti positivi per la spiritualità e il benessere sociale, e là dove invece c’è bisogno che arrivi il culto della Patrona dei casi impossibili. Anche tu puoi inviarci la tua testimonianza. Se, come noi, ami S. Rita e desideri raccontarci la devozione popolare che coinvolge la tua comunità, descrivere come festeggiate la festa della Santa o condividere le altre iniziative intraprese in suo onore, manda un articolo con le foto a [email protected] ABUSO DI ALCOL. RECORD DEI RICOVERI Al 26 maggio 2011, il quotidiano inglese The Guardian pubblica il triste record raggiunto in Inghilterra di 1 milione di ricoveri ospedalieri in un anno, causati dall’abuso di alcol. Secondo il Servizio Sanitario Nazionale, il dato è raddoppiato in meno di dieci anni ed è stato calcolato considerando sia gli incidenti, che i danni a lungo termine (come cirrosi, tumori, malattie cardiache e problemi di salute mentale). In forte aumento anche le prescrizioni mediche per il trattamento di abuso di alcol. Le statistiche parlano di 1.057.000 ricoveri nel 2009-10, mentre nel 2008-09 sono stati 945.500. Tra i ricoverati, più anziani che giovani. I dati indicano anche che la dipendenza da alcol costa allo stato quasi 2 milioni e mezzo di sterline (in prescrizioni mediche). L’Alcohol Concern (l’organizzazione non profit che si occupa di combattere l’abuso di alcol in Inghilterra e nel Galles) definisce i dati come “profondamente preoccupanti, ma prevedibili”. E mentre il Dipartimento della Salute invita le industrie produttrici di bevande alcoliche a formulare politiche sull’alcol, organizzazioni come Alcohol Concern stanno subendo tagli ai finanziamenti pubblici che prima ricevevano. L’alcolismo è uno dei maggiori problemi di salute pubblica in Inghilterra, ma purtroppo le politiche messe in atto fino a oggi non portano a una netta risoluzione del problema. (fonte: www.guardian.co.uk) Estratto della preghiera inviata alla redazione da don Salvatore, della Parrocchia San Gerardo Maiella di Copertino, Lecce. O’ gloriosa S. Rita, che fosti insignita di tanti doni e favori celesti, tanto da essere chiamata dal popolo “la Santa degli impossibili” e “l’Avvocata dei casi disperati”, ascoltaci nei nostri bisogni e sventure. Tu, donna delle beatitudini, che hai vissuto in un tempo di gravi disordini sociali, assistendo a violenze e vendette tra le varie fazioni, donaci quella pace che è un bene messianico, come segno della comunione fraterna che deve regnare tra di noi. S. Rita, sposa, madre e religiosa esemplare, hai tanto sofferto conformandoti alla passione di Gesù, che da Lui ricevesti il dono della sacra spina sulla tua fronte, come emblema di partecipazione alle sue sofferenze. Per la tua intercessione, concedi a noi di conseguire la felicità eterna, perdonando i nostri nemici e testimoniando tra di noi la pace, la giustizia e la verità nella carità. Amen. (Basilica S. Maria ad Nives, Copertino, Lecce) 15 di Sr. M. Giacomina Stuani osa Il suo “Eccomi, Signore”, Sr. Melania De Luca l’ha pronunciato nel luglio del 1958, quando, a 22 anni, lasciò la sua casa per entrare nel Monastero di S. Rita. La sua fu una vera “fuitina”, cioè una fuga, per amore del Signore. Ecco come andarono le cose… ppena morto il padre, la mamma era contraria che la sua unica figlia, nata dopo sette maschi, si consegnasse tutta al Signore tra le quattro mura di un monastero… Ma l’Amore, si sa, è più forte e così, per Amore, Maria (il nome di battesimo di Sr. Melania De Luca) scappò da casa. Come andò quel giorno, ce l’ha raccontato lei stessa nell’anniversario del suo 50° di professione, il 24 giugno scorso. Sembrava che quella “fuitina” fosse accaduta solo il giorno prima e non 53 anni fa! A voleva raggiungere. Ma non si è fatta tanti problemi. La guidava il desiderio così forte di Dio, che aveva dentro di sé. La Provvidenza l’ha portata fino a Cascia. Il primo tratto lo fece in compagnia di un parente che, passando sulla strada con una motoretta, la prese con sé e la portò fino ad Assisi. Ma la strada era ancora lunga… Sempre la Provvidenza la condusse fino a Spoleto e da lì il trenino della Valnerina fino a Cascia. Naturalmente non ave- va soldi per il biglietto ma nessuno glielo chiese… E la mamma? Per tre anni non andò a trovare la figlia in Monastero, offesa perché “era fuita da casa” senza permesso… Possiamo ben comprendere, allora, il significato profondo delle parole che Sr. Melania ha voluto sull’immaginetta-ricordo del 50°: “Il Signore mio Dio mi ha portato, come un uomo porta il proprio figlio, per tutto il cammino che ho fatto” (cfr. Dt 1, 31). S’incamminò sulla strada verso… Cascia Maria era vestita con gli abiti di tutti i giorni e, per non farsi notare, uscì così vestita da casa, portando con sé in un sacchetto, i vestiti più belli, quelli che si usavano la domenica. Appena fu distante da casa, si cambiò e lasciò vicino a un cespuglio gli abiti usati. Poi s’incamminò sulla strada verso… Cascia. Particolare non trascurabile: Maria abitava nelle Marche, non propriamente a due passi dalla meta che Sr. Melania De Luca distribuisce caramelle ai bambini dell'Alveare. 16 Sr. Melania, con la Madre Badessa sr. Natalina Todeschini, festeggia il 50° anniversario della sua Professione Solenne. Non aveva soldi per il biglietto ma nessuno glielo chiese Dire Sr. Melania è dire “Alveare”, la casa di accoglienza per bambine e ragazze dai 6 ai 18 anni, voluta e fondata dalla Beata Madre Fasce nel 1937 (cfr. box a pag. 11 di questo numero, ndr). Allo stesso tempo è dire amore, accoglienza, maternità spirituale, ascolto, gioia, attenzione, tenerezza, comprensione… Nel suo cuore, dilatato dall’amore di Dio, hanno preso posto tutte le Apette che sono passate per l’Alveare. Quasi tutti gli anni della sua consacrazione, Sr. Melania li ha trascorsi con le ragazzine (lei ha scelto di essere sorella esterna, cioè può stare a contatto con i laici anche senza la separazione della grata). Ciò non le ha tuttavia impedito di essere totalmente contemplativa e di testimoniare la sua comunione con lo Sposo. Bellissimo, l’augurio che le ha rivolto la Madre Preside in quest’occasione: «Sei una sorella esterna, eppure hai compreso tutta la bellezza e il valore dell’autentica clausura che non è stare nascoste dietro ad una grata, ma avere il cuore nascosto nel Cuore del Signore Gesù!». Invia le foto dei tuoi piccoli a [email protected] con il consenso alla pubblicazione di entrambi i genitori. In fuga per amore SORRIDONO ALLA VITA FEDE DI FATTO. MONASTERO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1. Margarita Dugo - Argentina 2. Mateo Abel del Corazon de Jesús Doldan Romero, Santa Fe - Argentina 3. Michele Arcangelo Mazzara 4. Narcisse Mangi, Kinshasa - Repubblica Democratica del Congo 5. Rita Gusai, Nuoro - Italia 6. Roberta Ghiusu, Alà dei Sardi (OT) - Italia 7. Thomas Cesaretti e Valentina Messi, Sestino (AR) Italia 8. Aurora Saba, Olbia (OT) - Italia 9. Gabriele Maiorana, Detroit (Michigan) - USA 10. Gaia e Anna Dall’Ava, Lurate Caccivio (CO) - Italia 11. Ilaria Rita Coratella, Andria (BT) - Italia 12. Lorenzo Pio, Roma - Italia 17 FEDE DI FATTO. PIA UNIONE a cura di Natalino Monopoli Qualcuno ti chiAma Un lascito, dono d’amore Caro amico, cara amica, ti scrivo queste righe perché, leggendo la nostra Rivista, ti sento parte della nostra stessa famiglia, la grande e amorevole Famiglia Agostiniana di Santa Rita! Per la vicinanza che sento di avere con te, mi permetto di parlarti dell’importanza dei lasciti testamentari. Fare testamento è un atto di responsabilità civile, senza dubbio. Per me, è soprattutto un atto d’amore. Perché chi eredita i tuoi beni è parte della tua famiglia e del tuo cuore. E tu resti parte di loro. Purtroppo, ci sono bambini che vivono in disagio, senza avere le stesse possibilità. Bambini che, solo con un tuo intervento, possono sperare in una vita migliore, nel futuro. Come sai, noi, Monache del Monastero, portiamo avanti il progetto Alveare di Santa Rita, la struttura che ospita minori in difficoltà, per seguirli nella crescita con amore e sostegno concreto per ciò di cui hanno bisogno. Questo progetto vive unicamente grazie alle offerte dei devoti della Santa. Devoti, come te. Ognuno di voi fa quello che può e Dio vi benedica tutti i giorni per questo! E, se sei d’accordo con me e pensi che fare testamento sia anche un gesto d’amore, ti chiedo di scriverci a [email protected] così potremo darti maggiori informazioni su come fare per aiutarci. Siamo tutti figli di Dio! Tutti meritano una possibilità! Destinare anche un piccolo lascito testamentario al Monastero S. Rita da Cascia significa lasciare il segno della tua presenza nel tempo. Grazie ai lasciti, possiamo sostenere il progetto dell’Alveare S. Rita di Cascia, una speranza per tutti i bambini che erediteranno il tuo amore. Sr. M. Natalina Todeschini osa Badessa Monastero S. Rita da Cascia In questo numero, parla l’Associazione S. Rita di Bisceglie (cittadina in provincia di Barletta-Andria-Trani), che conta 170 iscritti, tra uomini e donne. Entriamo insieme nel momento dell’anno, la festa di Santa Rita del 22 maggio, che rappresenta il cuore della devozione di questo gruppo e dell’intera città. Chiunque desideri saperne di più o è interessato ad associarsi al gruppo ritiano, che fa parte della Pia Unione Primaria S. Rita, può rivolgersi alla responsabile della Pia Unione, Alessandra Paoloni, scrivendo a [email protected] La nostra festa di S. Rita Associazione S. Rita, Parrocchia S. Adoeno Carissima sorella e amica, in queste poche righe desideriamo ridirti alcune parole chiave dette da Gesù, che pensiamo possano essere significative per la tua vita. Gesù è venuto a darci la vita e vuole che tu l’abbia in abbondanza (cfr. Gv 10, 10). Che cosa cerchi? È una domanda che prima o poi ti devi porre… Venite e vedrete… Non aver paura di varcare la soglia della Sua Casa, di parlare con Lui faccia a faccia… Se tu conoscessi il dono di Dio… Il dono che Dio ti fa è qualcosa di grande: è Lui stesso… Prendi il largo… Prendi i remi della tua vita e naviga in mare aperto… Non temere, continua ad avere fede… Perché con lei attraverserai il deserto… Se vuoi… vieni e seguimi… La tua strada è una sola: Cristo. Lui sta passando… Se vuoi vieni a trovarci… per condividere con noi Gesù, la preghiera, ciò che porti nel tuo cuore. “Non abbiate paura di cercare Dio, perché Egli vi sta cercando e vi ama”(Giovanni Paolo II). Monastero Santa Rita Viale Santa Rita, 13 – 06043 Cascia (PG) Tel. 0743 76221 - Fax 0743 76786 [email protected] 18 Dalle sei del mattino fino al Solenne Pontificale, nel corso del quale viene recitata la supplica, è impossibile contare le rose levate al cielo per la benedizione durante le Sante Messe; è impossibile capire il numero delle preghiere che si levano a Dio, per intercessione della amata Santa. In serata, dopo l’ultima celebrazione eucaristica, accolta e trasportata su un artistico carro floreale, appositamente preparato con le rose, la venerata immagine (foto accanto) percorre le vie della città accompagnata dagli associati e dalla cittadinanza orante: un popolo che agostinianamente canta e cammina. Al rientro in chiesa, mentre le luminarie brillano, i colori variopinti e artistici dei fuochi di artificio chiudono l’eco di una lunga giornata. Ma se il giorno della Santa è sicuramente importante, questo è solo il cuore di un cammino annuale, che continua perfino in estate con le celebrazioni della messa nei quartieri della parrocchia e con i due ritiri annuali nei tempi forti dell’anno liturgico. ulcro dell’anno ritiano, per l’Associazione S. Rita di Bisceglie, sono i Quindici Giovedì, che iniziano con l’ultimo di gennaio e arrivano fino alla soglia della novena - il primo momento forte per la festa. In tale occasione, il messaggio della Santa si manifesta quanto mai vivo nel lavoro dell’associazione, mediante l’opera caritatevole espressa dalla giornata dell’ammalato, la domenica precedente il 22 maggio; è quella una circostanza in cui il consiglio direttivo, guidato dal parroco, unitamente a tutta la comunità, offre un servizio di grande amore mediante la Santa Messa e la preparazione del pranzo. Dopo le giornate del Triduo, si entra nel vivo dei festeggiamenti con la rievocazione del Transito della Santa, la sera del 21 maggio, accompagnato dalla rappresentazione suggestiva del corteo storico che riecheggia quello casciano. “Il giorno della rosa”, così si può definire, invece, la data del 22 maggio: la chiesa e le strade limitrofe sono gremite di gente che porta in mano rose di tanti colori. F Se fai parte di una confraternita o di un’associazione devota a S. Rita e vuoi condividerne l’esperienza con i lettori di Dalle Api alle Rose, se vuoi raccontarci la vostra festa di Santa Rita, mandaci la tua testimonianza con le foto del tuo gruppo a [email protected]. Per dare voce a tutte le iniziative realizzate in nome della Santa. 19 Immersa nella natura di P. Giuseppe Caruso a natura parla sempre all’uomo, con un suo linguaggio a volte difficile da decifrare, ma sempre ricco di messaggi. La natura ci parla quando, con la sua bellezza, ci lascia intuire che siamo parte di un progetto grande e bello: emozioni che tutti abbiamo provato contemplando i caldi colori di un tramonto, l’azzurra distesa del mare o l’incanto del cielo stellato. Anche Rita è stata sensibile a questo messaggio: cos’altro indica, infatti, il suo ritirarsi in preghiera sullo scoglio di Roccaporena? Là, sospesa tra l’azzurro del cielo e il verde dei boschi, inframmezzato dall’aspro biancore della roccia, Rita si è messa in ascolto, e la bellezza del creato le ha portato il messaggio dell’amore di Dio, che non abbandona mai le sue creature, malgrado le brutture e le contraddizioni della storia. Se L Il suggestivo paesaggio naturale dello Scoglio, a Roccaporena, dove Rita andava a pregare. 20 La bellezza del creato le ha portato il messaggio di Dio A te, Signore, umilmente raccomandiamo questi nostri defunti, perché come nella loro vita mortale sono stati sempre amati da Te d’immenso amore, così ora, liberati da ogni male, entrino, per Tua grazia nel riposo eterno. Portali nel tuo Paradiso, dove non vi è più lutto, né dolore, né lacrime, ma pace e gioia con il Tuo Figlio e con lo Spirito Santo, nei secoli dei secoli. Amen. TESTIMONIANZA DI SR. PIERANGELA PERRE (FIGLIE DELLA DIVINA PROVVIDENZA, ROMA, ITALIA) Vorrei parlare di mia sorella, Teresa Perre Aloisi, emigrata in Australia e rimasta vedova (del fu Antonio Aloisi) in giovane età con sei figli. Donna carismatica, Teresa ha sempre condotto la sua vita con profonda fede e carità cristiana, in mezzo alle preoccupazioni e alle occupazioni giornaliere, aiutando la numerosa famiglia con dedizione e generosità. Bella d’aspetto e sempre sorridente, affabile con tutti, parla e agisce con soavità e mitezza. Nonna premurosa, ama profondamente i suoi nipotini, di cui si prende cura. Inoltre è sempre disponibile con tutti. Vive la sua quotidianità in continua preghiera con digiuni e astinenze. La sua costante preghiera verso Santa Rita, patrona dei casi impossibili, ha fatto sì che si compisse il miracolo verso suo figlio Francesco, che ormai era in coma da otto mesi e non dava più segni di vita. Improvvisamente ha aperto gli occhi, tornando alla vita proprio nel momento in cui Teresa stava recitando la sua novena alla Santa, mentre diceva queste parole: “Fonte di ogni bene, fonte di ogni consolazione, ottienimi la grazia che desidero, tu, che sei la Santa degli impossibili, l’avvocata dei casi disperati. Santa Rita, per le pene da te sofferte, per le lacrime d’amore da te vissute, vieni in mio aiuto, parla e intercedi per me, che non oso chiedere presso il Cuore di Dio, Padre di misericordia. Non allontanare da me il tuo sguardo, il tuo cuore, tu, esperta nel soffrire, fa’ capire le pene del mio cuore. Consolami e confortami dandomi se tu vuoi la guarigione di mio figlio Francesco e questo ho chiesto e questo ho ottenuto!”. Spero che possa essere di conforto a tutti coloro che, con molta pazienza, sapranno cogliere queste parole: la preghiera opera miracoli. Nota della redazione: Per ragioni di spazio, non possiamo pubblicare i numerosi nomi dei testimoni, ne citiamo alcuni: Michele e Maria Sergi e famiglia, Anna Romeo e famiglia, Lena e Rocco Catanzariti e famiglia, Domenica e Sam Ciampa. Carmen Taborelli (Villa Guardia, Como) Domenico Fiori (Cascia, Perugia) Erminia Renda Grimaldi (Cosenza) Giovanni Casadei (Cesenatico, Forlì-Cesena) Rita è sempre vissuta in contatto con la natura questa sensibilità al bello della natura ha parlato a Rita come agli uomini di ogni tempo, c’è anche un’altra parola che, purtroppo, rischia di sfuggire a noi moderni, che spesso viviamo in contesti cittadini. Pensiamoci un attimo: Rita è sempre vissuta in stretto contatto con la natura, sia nella sua casa che in monastero, e non solo la natura solenne e grandiosa di cui abbiamo parlato prima, ma anche quella, modesta e “feriale”, del piccolo orto o degli animali da cortile. Anche questa ha insegnato qualcosa a Rita: le ha certamente insegnato la pazienza, quella con cui si deve attendere che ogni frutto giunga a maturazione; le ha insegnato la fiducia, quella con cui chi lavora nei campi, dopo essersi impegnato al massimo, sa che il raccolto non dipende da lui, ma dalla provvidenza che manda la pioggia e il sereno. Forse, più di tutto, le ha insegnato che la natura va rispettata, assecondandone i ritmi e non sottoponendola a uno sfruttamento insensato: che va amata come uno dei doni di Dio. Un dono grande e bello ma che, come ogni vero dono, diventa un impegno per chi lo riceve: l’impegno a custodirlo e a trasmetterlo ad altri ancora integro, perché di quanto a tutti è stato donato tutti possano veramente gioire. 21 GRAZIA RICEVUTA Cercando la fede nell’esperienza ritiana, vi proponiamo tracce di vita e insegnamenti, passando per i “simboli” e i luoghi dove la Santa ha lasciato un segno della sua mistica presenza, visibile ancora oggi negli occhi dei tanti fedeli che ne ripercorrono il cammino. VIVONO IN CRISTO TRACCE DI RITA LA BADESSA RISPONDE Bomboniere solidali di Santa Rita. Fatte per Amore. Quante volte confessarsi? Ho una sorella avanti negli anni che, in seguito a un’operazione chirurgica, non può uscire di casa perché prova dolore nel camminare. Non potendo recarsi in chiesa, la domenica e in qualche altro giorno festivo, ascolta la S. Messa per televisione; però non si confessa e non si comunica più. Ho un dubbio: l’obbligo di confessarsi almeno una volta l’anno e comunicarsi almeno a Pasqua è valido solo per i sani che possono andare in chiesa, mentre i malati e gli anziani che non possono uscire sono dispensati anche dalla Confessione e Comunione, oltre che dalla S. Messa? (Gaetana) ! Codice A - Rosa - portachiavi Le Bomboniere solidali di Santa Rita sono un prodotto di artigianato realizzato dal Monastero Santa Rita da Cascia, per sostenere i progetti di carità in favore dei più bisognosi, come sempre, in modo concreto e diretto. Da oggi puoi unire, alla gioia della tua festa, un sentimento che ci rende tutti parte della stessa famiglia: l’amore per la solidarietà. Codice B - Cuore Per richiedere le Bomboniere solidali, basta compilare il modulo d'ordine e inviarlo insieme alla ricevuta di avvenuto versamento, tramite • fax 0743.750179 • e-mail [email protected] • posta Monastero S. Rita da Cascia - 06043 Cascia (PG) Carissima Gaetana, il precetto della Chiesa di confessarsi almeno una volta all’anno e di comunicarsi almeno a Pasqua, è d’obbligo per tutti i cristiani in grado di comprendere tale dono, siano essi in buona salute o ammalati. Certamente, attenersi solo a questa norma significa che abbiamo capito pochissimo il dono del Perdono e dell’Amore di Dio che riceviamo attraverso i Sacramenti della Riconciliazione e della Comunione. Nell’Eucaristia c’è tutto il Cuore di Dio, tutto il Suo Amore che si riversa nel nostro cuore; la forza del Suo Spirito che vince il male dentro di noi, che ci riempie di speranza e ci fa sperimentare la pace di chi vive di Lui, della Sua Vita. Il cristiano non si deve accontentare delle briciole. Abbiamo una mensa imbandita che Gesù ci ha ottenuto con il suo sacrificio sulla croce. Gesù è il regalo più grande che ci svela il cuore di Dio. Nell’Eucaristia, Egli ci dà se stesso, ci riveste della sua umanità vera, ci cambia la vita, ci rende nuovi e con questa grazia possiamo vivere come Lui. L’Eucaristia ci dà la forza di amare e di dare la vita come Lui. Allora la nostra vita ha senso e vale la pena viverla, assaporandola ogni giorno nella sua novità e bellezza. “Se tu conoscessi il dono di Dio!”, dice Gesù alla Samaritana (Gv 4, 10)… Noi lo conosceremo nella misura in cui accogliamo il dono della Riconciliazione e dell’Eucaristia. Invitiamo i nostri fratelli a mangiare e a bere di Lui spesso, magari ogni giorno. Quanto conforto riceverebbero i nostri malati… Aiutiamo tutti a comprendere l’amore di Dio che non conosce confini. Ciascuno di noi vuole la felicità; è nelle nostre mani, non lasciamola scappare! Provi a spiegare a sua sorella queste verità della fede e allora sarà lei stessa a chiederle di nutrirsene non qualche volta, ma sempre. Ne riceverà tanto conforto e sostegno spirituale; l’aiuterà ad affrontare con maggiore serenità la sua precaria salute e l’anzianità. Concludo con le parole del Santo Padre Agostino: “Mangiare questo cibo e bere questa bevanda vuol dire dimorare in Cristo e avere Cristo sempre con noi” (Commento al Vangelo di Giovanni, 26,18). Se desideri condividere con noi le tue speranze o i tuoi timori, i tuoi dubbi o la tua felicità, scrivi a [email protected], specificando di autorizzarci alla pubblicazione della lettera. Madre M. Natalina risponderà a tutti, sulla Rivista o in forma privata. 22 Al momento è possibile fare ordini solo per l’Italia. Per informazioni sulle Bomboniere solidali: tel. 0743.750941 cognome nome indirizzo cap città tel. provincia cell. e-mail note (specificare l’indirizzo di consegna solo se diverso da quello indicato sopra) Data cerimonia Con la presente, si richiede l’invio delle seguenti Bomboniere Solidali (ordine minimo 10 pezzi) Codice Descrizione Quantità A Rosa - portachiavi Cuore B Contributo unitario 6€ 5€ Spese di spedizione TOTALE COMPLESSIVO TOTALE 10 € Battesimo Comunione Cresima Matrimonio Nozze d’argento Laurea Modalità di versamento: posta: c/c postale nr. 5058 - intestato a: Monastero S. Rita da Cascia banca: IBAN IT27D0631538330000001001328 Specificando nella causale “Bomboniere” Data Firma La sua prima maestra sarà la tua generosità. Sostieni l’Alveare di Santa Rita, aiuta una bambina a diventare grande. C’è un posto, nel Monastero di Santa Rita da Cascia, dove da più di 70 anni si perpetua un piccolo miracolo. È l’Alveare di Santa Rita, casa, scuola, famiglia per bambine in difficoltà economica e sociale. Circondate dall’amore delle Monache e sostenute dalla generosità dei benefattori, le Apette ritrovano qui la serenità e la speranza di potersi costruire un futuro. Tante sono le bambine che, tra le mura dell’Alveare, sono diventate grandi. Tante sono quelle che ancora hanno bisogno del nostro aiuto. Nel nome di Santa Rita, sostieni il suo Alveare con una donazione sul conto corrente postale 5058 oppure sul conto bancario IBAN IT27D0631538330000001001328 SWIFT CRSPIT3S causale “Alveare”. Tel. +39 0743 76221 [email protected] www.santaritadacascia.org