E - La voce Misena

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E - La voce Misena
n. 27
Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 20 luglio 2006 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
DIOCESI
Terra Santa
Si avvicina il
pellegrinaggio
dei giovani
M
entre sistemo i nominativi del pellegrinaggio in Terra Santa, in
programma per il prossimo
ottobre, leggo le notizie di
guerra che vengono proprio
da lì.
La Galilea, la parte Nord di
Israele e il lago di Tiberiade, tappe consuete di ogni
viaggio nella Terra di Gesù,
sono citate dai bollettini
bellici. E mi fa un certo effetto pensare in questi termini a luoghi che di solito
associo a belle esperienze
di preghiera e ad incontri
con persone ricche di fede,
nonostante la durezza della loro quotidianità.
Siamo legati a doppio filo
con questa realtà: perché
la nostra fede è nata in
quei deserti e in quei vicoli dove si sovrappongono,
non senza fatica, fedi, tradizioni e culture. E perché
la comune appartenenza
mediterranea ci fa vicini di
casa e di destini.
Scrivo queste righe da Loreto, dove si stanno tenendo gli esercizi spirituali
per i sacerdoti della nostra
diocesi. E la Santa Casa mi
riporta ancora una volta a
Nazareth, in quella Galilea,
particolarmente colpita da
questi nuovi eventi terribili. Ancora un legame
profondo, che ci ‘costringe’ a pregare per la pace, a
volerla ad ogni costo, anzitutto nella nostra vita.
E ad essere più attenti a
ciò che succede lì, come
in tanti altri scenari di violenze e di violazioni dei diritti umani. Essere cattolici,
aperti all’universalità, appunto, dovrebbe farci più
sensibili a ciò che accade
al di fuori dei nostri confini, o a ciò che di ‘straniero’
vive nelle nostre città.
Allora più che chiedere se
sia pericoloso partire per
la Terra Santa, dovremmo
seriamente domandarci
fino a quando i potenti e
i fanatici sceglieranno di
rinnegare quel messaggio di riconciliazione e di
pace che nacque proprio
duemila anni fa in quella
Terra offesa, martoriata,
bisognosa, come il mondo
intero, di vivere in pace.
Gesualdo Purziani
GIOVANI ED ESTATE
SENIGALLIA
Redazione
8-9
Scritture migranti:
il Palestinese che
ama raccontare
di Rosaria L. Cenerelli
4
IDEE
In partenza
per São Luis,
Nordest Brasile
di Francesca Angeletti
10
Violenza e spirito
evangelico
a raffronto
di Vittorio Mencucci
12
Il Libano torna nell’incubo della guerra,
il Medioriente a bruciare, le armi a determinare
i rapporti internazionali.
E da noi le divisioni ideologiche di sempre,
mentre la gente, laggiù, muore.
In fuga
dalla
pace
G
iusto un anno fa, più o meno, c’eravamo tutti
esaltati della ‘primavera libanese’ che colorava le piazze del paese dei cedri con l’arancione di
giovani speranze. Di Libano non si è parlato più,
da allora. Ma si sa, i mezzi della comunicazione e
la pubblica opinione (leggi, ognuno di noi) hanno
la memoria tanto, troppo corta.
Oggi Beirut torna a proporsi con le stesse immagini degli anni ‘80, quelli terribili della guerra civile che in pochissimi hanno cercato di capire e
di spiegare ai comuni mortali. Torniamo a leggere
di Hezbollah, campi profughi, strisce di sicurezza,
razzi e controffensive.
Il Medio Oriente assiste oggi ad una delle crisi più
gravi degli ultimi anni. Non un fuoco di paglia,
ma la conseguenza di problemi antichi che nessuno ha voluto affrontare fino in fondo. C’è tuttora una complessità delle relazioni internazionali,
della storia di quell’area e degli equilibri delicati di
quelle popolazioni che sfugge completamente di
vista. Al centro del dibattito, un giochino sterile
che soppesa la bontà delle parti in gioco e il diritto all’attacco o all’autodifesa, dividendo il campo
tra buoni e cattivi e tra guardie e ladri.
In Italia, si ripresentano anche stavolta posizioni
stantie, agli antipodi: ci sono i filoisraeliani tout
court pronti a sostenere la logica del raid perpetuo, ci sono i filopalestinesi ad oltranza che
continuano a definire criminale la politica di Gerusalemme, ci sono gli equidistanti o equivicini,
capaci di deplorare a voce la situazione, senza
però muovere un dito. La pace o la guerra diventano così uno dei tanti temi su cui confrontarsi e
polemizzare, nella stessa misura con cui lo si fa
per altre questioni, dalla Nazionale di calcio al decreto sulle liberalizzazioni.
Un efficace termometro per sondare gli umori
sono le trasmissioni radio che danno la possibilità agli ascoltatori di dire la loro: su 100, 50 con
Israele e 50 con i Palestinesi, più o meno. Nessuno che si schiodi dalla retorica ideologica.
E questo dibattito ha stancato: c’è bisogno di pragmatico realismo politico, specialmente quando,
mentre noi ci permettiamo il lusso di discutere, la
gente muore.
La pace che passa dalla giustizia è molto più impegnativa, perché non fa sconti e non guarda il
colore delle fazioni, si fa guidare da ideali e valori
e mette al centro l’equità. Giustizia significa senza dubbio prevenire le crisi eliminando i possibili
focolai di tensione, ma anche fissare delle regole fondate sul diritto e sul rispetto della dignità
umana. Un codice che magari porta ad esprimere
perplessità sull’uso della forza da parte di Israele
sui civili, sulle infrastrutture di un paese, il Libano,
che torna nell’incubo della guerra. Senza però sottacere il resto. E cioè che regimi reazionari come
quelli della Siria e dell’Iran non dovrebbero avere
diritto di cittadinanza in un mondo normale, che
i finanziamenti illegali a gruppi fondamentalisti
andrebbero puniti e ostacolati insieme al traffico
di armi, che la democrazia e i diritti umani non
dovrebbero essere un di più, o merce da esportazione, ma condizioni irrinunciabili da costruire in
tempi lunghi con saggezza e competenza.
Mentre scriviamo, il prezzo petrolio schizza all’insù, le sfere di influenza geopolitica sono sempre quelle, l’Unione europea in panne, le Nazioni
Unite ancora una volta immobili, i talebani che
riguadagnano alcune città dell’Afghanistan meridionale. Un copione già visto, un gioco delle parti
estenuante. Noi a parlarci addosso ed il Medioriente che continua a bruciare, ad appena tre ore
di volo da qui.
L.M.
SVILUPPO L’agenda dello sviluppo è rimasta fuori dal vertice dei ‘Grandi 8’ per la prima volta in Russia, a San Pietroburgo
I poveri possono aspettare
I
niziativa certo importante, ma non sufficiente”: Sergio Marelli, presidente dell’Associazione
Ong italiane, ha espresso questo parere in merito
all’inserimento della discussione della “Advanced
market committement” (iniziativa italiana per
la promozione della ricerca dei vaccini contro le
grandi pandemie), su proposta di Prodi e Blair,
nell’agenda del G8, che si è svolto dal 15 al 17 luglio, a San Pietroburgo. L’agenda dello sviluppo,
per Marelli, invece, è restata fuori dal vertice.
“Troppo poco è stato realizzato - ha evidenziato Marelli - degli impegni assunti nei precedenti
vertici soprattutto a livello del Governo italiano”.
Per Marelli, “a San Pietroburgo l’agenda dello sviluppo sembra essere definitivamente espulsa dai
lavori del vertice”. Le importanti questioni di cui
hanno discusso gli otto leader, come la sicurezza
energetica, la proliferazione del nucleare, la grave
situazione in Medio Oriente, “non giustificano il
non voler trattare delle responsabilità che questi l’aids”, il nostro Paese si mostra, per Marelli, “ben
Governi hanno verso il resto dell’umanità”. “Aver lontano dal rispetto degli impegni assunti con la
invitato al G8 i Governi di alcuni Paesi in via di comunità internazionale”.
sviluppo - ha osservato Marelli - senza impe- La decisione assunta a San Pietroburgo di rimangni concreti per sostenere lo sviluppo delle loro dare di un anno, cioè al vertice del 2007 in Gerpopolazioni diventa un atto di propaganda irri- mania, l’agenda dello sviluppo dei Paesi poveri è
spettosa per centinaia di milioni di persone, i cui inaccettabile e vergognosa”. Questo il giudizio di
destini dipendono anche dalle decisioni o dalle Marelli, in merito alla scelta di rinviare al vertice
reticenze dei lavori di queste giornate”.
del G8 a Heilingendamm la discussione di temi
Nel corso di un incontro a Roma con il presiden- come la lotta contro la povertà, contro le pante del Consiglio italiano Romano Prodi, nei giorni demie, i diritti umani fondamentali. Per Marelli,
scorsi, le Ong avevano chiesto un impegno degli 8 mentre “la povertà e la miseria crescono ad un
Paesi più ricchi a favore di quelli più poveri per il ritmo incessante, le soluzioni proposte dai G8 tarfinanziamento dello sviluppo, la cancellazione del dano e restano inadeguate”. A giudizio di Marelli,
debito, il diritto all’educazione e alle cure sanita- “lo bilanciamento tra gli sforzi e le risorse investiti
rie, regole commerciali più giuste.
nella lotta contro la povertà e quelle per far proAl contrario, a parte l’insistenza dell’Italia “gra- gredire un sistema di commercio internazionale
zie alla quale il G8 ha assunto l’iniziativa per in- equo e liberato dall’enorme fardello del debito incentivare la ricerca nel campo dei vaccini contro ternazionale è sotto gli occhi del mondo intero”.
20 luglio 2006
attualità
REGIONE Presentati i lavori di ampliamento dell’autostrada marchigiana
2007, parte la nuova A14
P
artiranno a gennaio-febbraio 2007 i la- Anas e, quindi, l’ appalto dei lavori”. Comvori per la realizzazione della terza cor- mentando la condotta della Regione Marsia del tratto di 171 km dell’ A14 compreso che e degli altri enti locali, Castellucci ha
fra Rimini Nord e Pedaso. Secondo le pre- sottolineato il fatto che gli enti, e la Regiovisioni termineranno nel 2010. I tempi li ha ne in particolare, hanno saputo cogliere l’
annunciati oggi ad Ancona, parlando con i opportunità di portare avanti il progetto.
giornalisti, l’ ad di Autostrade per l’Italia, il “La Regione - ha rimarcato - ne ha avuto
senigalliese Giovanni Castellucci, che ha il coraggio; è stata veloce, rapida e ha satenuto una conferenza stampa con il pre- puto esercitare una moral suasion decisiva
sidente della Regione Marche Gian Mario su Comuni e Province”. “Un successo - ha
Spacca per presentare un’ opera destinata ribadito Castellucci - specie se si pensa alla
a migliorare radicalmente la viabilitaà dell’ sorte di altre tratte, come la variante di vaarea interessata. La terza corsia - ideata lico Bologna-Firenze, che dal 1982 vedrà
per fronteggiare aumenti di traffico che nel solo adesso l’ entrata in servizio del primo
2004 toccavano un valore del 4%, doppio tratto funzionale”.
rispetto alla media nazionale, con punte Dal canto suo, Spacca ha ribadito l’ imfino a 107.000 veicoli e 26.000 tir al giorno portanza della “concertazione” e della “ve- ha un costo di 1 miliardo e 762 milioni di locità procedurale” alla base del risultato
euro, coperto tutto da Autostrade per l’ Ita- ottenuto per l’ opera (inserita tra quelle da
lia che si rifarà, poi, con i pedaggi. L’ opera realizzare soltanto con il IV Atto aggiuntiprevede la rimozione di sei milioni di metri vo del 2004).
cubi di terra; la pavimentazione asfaltata di Il Governatore regionale non ha però na5 milioni di metri quadri; 84 km di barriere scosto il rischio - emerso anche nel recente
antirumore; oltre 36 km di nuove bretelle incontro con il ministro Di Pietro a Roma
e complanari che concorreranno a limitare - che le risorse per la terza corsia dell’ A14
gli intasamenti dei centri urbani costieri; marchigiana potessero essere stornate verla realizzazione di sei nuovi caselli (Pesaro so altre opere in altre aree del Paese; “ma
centro, Fano nord, Marina di Montemar- siamo riusciti a chiudere in tempi brevi la
ciano, Ancona ovest, Porto Sant’ Elpidio conferenza dei servizi con Comuni e Proe lo spostamento di quello di Senigallia); l’ vince, facendo sì che le risorse venissero
ampliamento e il rifacimento di dieci gal- confermate per le Marche”.
lerie e l’ adeguamento dei dieci svincoli già E proprio riguardo a questo aspetto ha solesistenti. Durante i lavori verranno sempre lecitato la sola conferenza dei servizi rimamantenute aperte le due corsie, ha garan- sta ancora in sospeso competente a espritito Castellucci, sottolineando come in tal mersi sull’ ultima tratta meridionale, di 17
modo i disagi per gli automobilisti saranno km, fra Porto Sant’ Elpidio e Pedaso, circa
ridotti al minimo.
la quale si registra la contrarietà dei Comu“Ormai - ha aggiunto l’ ad di Autostrade ni di Fermo e Porto San Giorgio. “Bisogna
per l’ Italia - abbiamo scollinato; adesso far presto - ha concluso - per prevenire il
inizia la progettazione esecutiva, cui se- rischio che le risorse per questi 17 km si
guirà, in tempi prevedibilmente brevi, l’ perdano e vengano destinate altrove”.
approvazione del progetto da parte dell’
L.M.
Una scuola
a colori
Sono oltre 17.500
gli alunni stranieri
nelle scuole marchigiane.
Si tratta dell’8,46%
della popolazione studentesca.
Lo scorso anno erano
poco più di 15mila.
S
fiorano l’8,5% gli alunni stranieri che
stanno frequentando le scuole delle
Marche. E’ quanto emerge da una recente rilevazione effettuata dall’Ufficio
scolastico regionale. Gli stranieri nelle
scuole marchigiane risultano infatti
essere l’8,46% della popolazione scolastica complessiva, con un dato assoluto
del 17.547 alunni. Erano rispettivamente il 7,36 e il 6,47% negli anni 2004/2005
e 2003/2004. Tradotto in termini assoluti, circa duemila unità in più all’anno.
La provincia con la percentuale maggiore risulta quella di Macerata, con
il 10,07%, in quella di Ascoli Piceno si
TEMPI MODERNI
Una singolare classifica
Come misurare
la felicità
oco più di duecentomila abitanti, un’ecoP
nomia basata sull’agricoltura e sul turismo, un prodotto interno lordo pro capite
inferiore ai tremila dollari. Vanuatu è un piccolo stato, un arcipelago, che si trova nel sud
dell’Oceano Pacifico, 1.750 chilometri a est
dell’Australia, 500 chilometri a nord-est della
Nuova Caledonia. Ed è la nazione più felice
al mondo. Così dicono i risultati di un’analisi
che ha portato alla compilazione dell’Happy
planet index, un nuovo indice legato alla misurazione del progresso globale.
La Nef è un think-tank, cioè un gruppo
d’opinione, con sede a Londra, che si occupa di economia, ambiente e temi so-
Disabili e diritto al lavoro,
una ricerca regionale
E
’ una ricerca realizzata
da Officina Solidale, in
collaborazione con la Regione Marche, a rilevarlo:
nel 2005 sono state 7.447
le persone che hanno usufruito dei servizi specifici
all’inserimento di persone
svantaggiate nel mondo
del lavoro. Di queste, 953
(pari al 12,8% del totale),
sono state assunte a tempo
indeterminato al termine
del percorso d’inserimento.
Il 20,2% dei soggetti svantaggiati che hanno cercato
occupazione, ha terminato
almeno un inserimento lavorativo.
La
ricerca,
presentata ad Ancona durante il
workshop “I percorsi di
inserimento lavorativo per
le fasce deboli: tra mito e
realtà”, è stata condotta su
un campione d’indagine
composto da Enti locali,
Zone territoriali sanitarie,
Centri per l’impiego e per
la formazione dal quale è
pure emerso che questo
servizio - molto importante
per numero di utenti - rimane tuttavia frammentato e marginale nel sistema.
“La sua stessa collocazione
a cavallo tra politiche sociali e politiche del lavoro
- spiegano Stefano Ranieri e Susy Sartini, curatori
della ricerca - determina
una certa difficoltà a definire percorsi organizzativi
chiari e modelli di intervento uniformi per questo
servizio. Ne segue che ogni
territorio si organizza in
maniera differente e che
molta della sua efficacia
è in mano alla sensibilità
e competenza dei singoli
operatori, piuttosto che di
un quadro strategico progettato a monte”.
La conseguenza è che, nonostante l’impegno degli
operatori dei servizi, sembra ancora lunga la strada
da percorrere per garantire
il diritto al lavoro alle persone che hanno maggiori
difficoltà di inclusione sociale.
L’indagine condotta in
stretta collaborazione con
gli operatori dei servizi, fotografa infatti le principali
necessità per migliorare
il servizio, come quella di
aumentare la capacità di
seguire le varie fasce deboli coinvolte nel servizio,
oppure quella di utilizzare
strumenti contrattuali differenti, o di lavorare sulle
competenze del personale
aggiornandole
costantemente per rispondere alle
sfide di un servizio che
cambia molto velocemente.
E’ di questa opinione l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli che dichiara:
“Per questo la Regione Marche è impegnata da tempo
a migliorare la possibilità
che i Centri per l’impiego
trovino le opportunità perché i disabili scelgano, insieme alle aziende, l’inserimento lavorativo e per fare
in modo che questo percorso possa essere monitorato e portare a successo
o, se è il caso, per ripartire
da zero.”
Stefano Bracalente
registra la quota più bassa (7,14%). Tra
le due quelle di Ancona (8,55) e di Pesaro e Urbino (8,41%). Quasi il 10% dei
bambini e ragazzi non italiani frequenta le scuole del 1° ciclo di istruzione
(scuole dell’infanzia, primarie e medie),
più del 5% gli istituti superiori.
Una percentuale, quest’ultima, che
evidenzia un significativo incremento
rispetto ai due anni precedenti (3,82
e 3,06%), con oltre mille alunni in più
e un record di presenze in provincia
di Ancona: 1.300 ragazzi pari al 6,33%
della popolazione scolastica degli istituti della provincia.
ciali. O meglio, stando alla definizione che
compare sul sito della fondazione, si tratta
di un “think and do tank”, come a dire che
l’organizzazione dà molto peso all’azione oltre che al pensiero. Promuove infatti soluzioni innovative che mettano in discussione i
“classici” misuratori economici, quali il Pil, e
forniscano una visione maggiormente accurata rispetto ai concetti di progresso e di ricchezza (o povertà) delle nazioni. L’Hpi di cui
scriviamo è l’iniziativa più recente della Nef.
Ne emerge che le persone possono vivere a
lungo, vite felici, senza depauperare la Terra.
Questo nuovo indice internazionale, che
prende in considerazione 178 Paesi ed è focalizzato su impatto ambientale e benessere,
mostra un ordine mondiale ben differente
da quello sostenuto dai leader del globo. Gli
Stati Uniti, per esempio, occupano la 150esima posizione della classifica. L’Italia è al
66esimo posto).
L’indice è frutto di un’indagine che ha messo
a confronto le risorse utilizzate da un dato
Paese con l’aspettativa di vita e la felicità dei
suoi abitanti. La “rivelazione” è che alti livelli di consumismo non producono necessariamente altrettanto alti livelli di benessere
(inteso come soddisfazione in relazione alla
propria esistenza), e che è possibile avere al
contrario una vita felice anche se frugale. Nel
complesso, la strada che il nostro pianeta
deve percorrere perché i suoi abitanti abbiano vite decorose nel limite della disponibilità
delle risorse terrestri è ancora lunga.
Ma l’auspicio della Nef è che l’Hpi mostri ai
governi di tutto il mondo come aggiustare il
tiro, rispetto agli indicatori e agli obiettivi di
progresso. Nelle parole di Nic Marks, membro della Nef e autore dell’indice: “Se hai la
mappa sbagliata, difficilmente raggiungerai
la tua destinazione”. Sul sito dedicato (www.
happyplanetindex.org) è possibile calcolare
il proprio Hpi, quanto cioè siamo, personalmente, felici e a che prezzo per l’ambiente.
3
Block Notes
Sviluppo
condiviso
L
a Regione Marche e altri
19 soggetti (sindacati, organismi e associazioni di categoria) hanno sottoscritto il
nuovo Patto per lo sviluppo.
Un’intesa che finalizza circa
44 milioni di euro a cinque
principali filoni di intervento: rafforzamento della
competitività; integrazione
turismo-cultura-ambiente;
inserimento lavorativo dei
giovani; edilizia residenziale
pubblica e fragilità sociali;
infrastrutture per il sistema
aeroportuale regionale. Il
Patto non è stato sottoscritto interamente da Cgil e Cisl,
limitatesi a firmare soltanto
la premessa, ma non la seconda parte riguardante il
merito degli interventi e la
ripartizione delle risorse per
la loro attuazione. Gli altri
soggetti che hanno firmato integralmente l’ accordo
sono: Confapi, Confindustria, Casartigiani, Claai,
Cna, Confartigianato, Cia,
Coldiretti, Confagricoltura,
Copagri, Confcommercio,
Confesercenti, Uil, Agci,
Confcooperative, Legacoop
e Unci. Il Patto rappresenta
l’ elemento qualificante del
Documento di programmazione economico-finanziaria
della Regione per il triennio
2006-2008, ed è propedeutico alla concertazione su
alcuni dei più rilevanti atti
di programmazione regionale in procinto di essere
affrontati: Dpefr 2007-2009;
Programmazione comunitaria 2007-2013; Piano attività produttive 2007-2009 e
nuovo Piano socio-sanitario
2007-2009, “che costituirà ha detto Spacca - il tema del
lavoro della giunta nei prossimi mesi”. Sono quindi brevemente intervenuti anche i
rappresentanti dei soggetti
firmatari, ma mentre Graziano Fioretti, segretario regionale della Uil, ha espresso un giudizio positivo sull’
intesa, Gianni Venturi e
Giovanni Serpilli, rispettivamente segretari regionali
di Cgil e Cisl, hanno letto le
proprie dichiarazioni fatte
mettere a verbale del Patto.
Serpilli ha espresso una valutazione complessivamente “positiva” dell’ Intesa, ma
ha rinviato alle successive
fasi del varo dei regolamenti attuativi degli obiettivi
previsti e del monitoraggio
il momento in cui “si implementerà e completerà la
partecipazione delle parti
sociali, rispetto alle misure e
alle modalità con cui le stesse si articoleranno, specie a
livello dei singoli territori e
settori”. Stando a quanto si è
poi appreso, la Cgil, accanto
a convergenze sulle politiche abitative, avrebbe invece
manifestato divergenze sugli
interventi per l’ inserimento
lavorativo dei giovani laureati, sulle politiche riguardanti
il sistema aeroportuale e sul
provvedimento - approvato
dal consiglio regionale nell’
ultima seduta - che consente un aumento del 20% della
volumetria delle strutture
alberghiere; misura, questa,
che secondo il sindacato
non dovrebbe
costituire
lo
strumento più
rilevante per il
rilancio del turismo regionale.
4
20 luglio 2006
Senigallia
scritture migranti Muin Masri, scrittore arabo, ha aperto il ciclo di incontri in via Carducci dedicati ai libri scritti da stranieri in lingua italiana
Il Palestinese che ama raccontare
Il secondo incontro
del caffè letterario in via Carducci
è giovedì 20 luglio alle ore 21.
Incontro con lo scrittore del Togo,
Kossi Komla Ebri, intervistato da
Jean Léonard Touadì, assessore
alle politiche giovanili
del Comune di Roma.
Seguono alle 22,30 canti e balli di
donne nigeriane
U
n evento estivo di intercultura, il primo
di tre incontri, nell’ambito del progetto
“Caffè interculturale”, facente parte della progettazione comunale più ampia sul rione del
Porto, si è tenuto in Via Carducci giovedì 13
luglio. Tali iniziative, Scritture migranti, promosse dalla Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti”, dal Cvm, dall’Associazione Luoghi in
comune, con il patrocinio del Comune di Senigallia, tendono a far conoscere la letteratura
italiana migrante come momento di incontro
e conoscenza rivolto a tutta la cittadinanza.
Mettersi in ascolto, conoscere, confrontarsi
sulle diversità, partecipare e condividere anche a livello intellettuale, vuol dire aprirsi alla
comprensione delle nostre e altrui identità
per realizzare una società culturalmente più
ricca e creativa e per favorire la pace. Il primo
scrittore migrante che abbiamo piacevolmente ascoltato è stato Muin Masri, presentato da
Alfio Albani. Muin ha parlato della sua vita,
della sua presenza in Italia dal 1985, della famiglia, della Palestina sua terra amata da lui
lasciata ma mai dimenticata. Nato nel 1962
a Nablus in Palestina, residente in Italia dal
1985, oggi vive ad Ivrea dove lavora. Si occupa di informatica ma l’attività a lui più cara è
quella di raccontare storie del proprio paese.
Ha esordito nel 1994 con “Racconti”, una raccolta bilingue in italiano e francese, seguono
poi i romanzi “Il sole d’inverno”, “Pronto, ci
sei ancora?”, “Io sono di là”, “Viaggio di sola
andata”, cinque episodi trasmessi da Radio tre
nella serie “Centolire”. Che cosa ha significato
per noi l’incontro con Masri, un palestinese
immigrato in Italia? Penso che al di là della piacevolezza dell’incontro, i suoi racconti
abbiano messo bene in evidenza le diversità
culturali da cui ciascuno di noi proviene. Ci
dice: “Sono in debito con tutte le persone che
cercano di dare spazio al diverso, come me,
perché io possa raccontare storie del mio paese natale e sentirmi a casa”. Sono queste diver-
città Incontro tra Amministrazione e proprietà Navalmeccanico
Il futuro del cantiere
P
resso la Residenza Municipale si è
svolto un incontro tra Amministrazione comunale e proprietà del Cantiere
Navalmeccanico per approfondire i problemi legati alla dismissione delle aree
occupate dal cantiere.
Durante l’incontro il Sindaco di Senigallia, Luana Angeloni, e il legale rappresentante della Navalmeccanico srl, Giovanni Jonni, assistiti dai rispettivi legali,
hanno verificato le diverse possibilità di
giungere al rilascio delle aree secondo
una procedura concordata.
L’Amministrazione Comunale ha manifestato la sua ferma intenzione di rientrare in possesso dell’area attualmente
occupata dal cantiere, giudicata strategica, come previsto dallo strumento urbanistico, per lo sviluppo dell’intera zona
portuale.
La Società ha manifestato la sua piena
L
disponibilità al rilascio delle aree in tempi definiti e si è impegnata in tal senso a
presentare all’Amministrazione Comunale, entro la fine del mese di luglio, una
proposta di dismissione e riconsegna
delle aree occupate.
a denti stretti
a Rotonda è ritrovata, ma il consigliere comunale Roberto Paradisi contesta: “La notizia, peraltro mai comunicata
ai consiglieri comunali, dell’affidamento
della gestione del punto informazioni che
sarà allestito all’interno della Rotonda alla
società For.ma presieduta dall’ex assessore al turismo Andrea Nardella è un fatto
preoccupante per il turismo e per l’immagine di Senigallia. Consegnare di fatto
il simbolo della città a chi ha piegato il turismo senigalliese in cinque anni di scelte
sbagliate e di iniziative mediocri di cui
ancora risentiamo gli effetti, è fatto politicamente miope. Nel momento stesso in
cui si ricordano, giustamente, i trascorsi
gloriosi della Rotonda a mare, luogo di ritrovo mondano e di divertimento sano, si
decide di affidare ad una società, sulla cui
efficienza vi è molto da discutere, il compito di allestire all’interno della struttura
un punto nevralgico di riferimento per i
turisti. Tutti ricordiamo i gazebo turistici
dell’assessore Nardella: “bidoni” in piena
regola in cui le hostess non erano state
messe nemmeno in condizione di rispondere a domande sull’offerta alberghiera
cittadina. Ha cagionato politicamente più
danni al turismo senigalliese l’assessore
Nardella, che non dieci anni di alghe negli
anni ottanta. Ed oggi, si arriva persino a
premiare politicamente chi, dispensando
solo fumo in cinque anni, ha contribuito
al decadimento dell’immagine cittadina
legando il suo ricordo ad un calo preoccupante dell’affluenza turistica. La Rotonda merita ben altro. Merita un futuro
che ripercorra le tappe del passato”.
sità culturali e religiose non importanti per
Masri che possono però creare fratture sui
cui i contesti economici e politici da sempre
giocano alimentando divisioni e guerre. Conoscere quindi che ciascun popolo ha la sua
identità specifica formatasi nel corso delle
vicende storiche vuol dire saperlo rispettare
senza utilizzarlo per altri fini. Parlando con
Masri è emersa una convergenza sul senso
della vita e sui valori essenziali. Cresciuto in
mezzo alla violenza, usata come linguaggio
consueto, a poco a poco è riuscito a trasformare il suo odio in rabbia per ogni forma di
ingiustizia e in desiderio di costruire la pace
attraverso il racconto e il dialogo. E’ emerso
il suo amore per la famiglia di origine, in particolar modo per la madre a cui ha dedicato il
romanzo “Pronto, ci sei ancora?”, per la famiglia che ha costituito in Italia, per i figli verso i
quali cerca di essere un padre aperto e capace
di dialogare e raccontarsi, per la terra che lo
ospita attualmente e che gli permette di vivere nella pace e di perdersi tra la gente per
porsi sempre in ascolto, per la terra che gli
ha dato i natali e sempre nuove storie da raccontare. Nablus per il lettore di giornali occidentali è una città racchiusa da una grande
gabbia, circondata da sei checkpoint e da una
cinquantina di blocchi di cemento, montagne
di terra, cancelli stradali e trincee, per Masri
è la città dove vive la famiglia e dove la pace
si affaccia a sorpresa attraverso i racconti e i
luoghi della memoria ricordati continuamente dal dialogo telefonico d’amore che il figlio
ha con la madre.
Ci sono due racconti che concludono due
suoi romanzi, il primo si intitola “Commiato”
e si trova nel romanzo dedicato ai suoi colloqui con la madre, l’altro conclude il romanzo
“Io sono di là”. Il primo è un brano di narrativa poetica sulle riflessioni che precedono un
evento importante come uno stato d’assedio.
“Qui, racconta Masri, sui pendii delle colline,
dinanzi al crepuscolo e alla
legge del tempo, vicino ai
giardini dalle
ombre spezzate, facciamo
come fanno
i
prigionieri, facciamo
come fanno
i disoccupati,
coltiviamo la
speranza. L’assedio è attesa,
attesa su una
scala inclinata
dove più infuria l’uragano,
quando si è
assediati il tempo diventa spazio pietrificato
nella sua eternità. Lo spazio diventa tempo
che ha fallito il suo ieri e il suo domani. Resistere significa accertarsi della forza del cuore
e del tuo male tenace, il male della speranza”.
Il tema della speranza ritorna anche nel secondo racconto quando il giovane protagonista decide di combattere per la Palestina. Di
fronte all’invito di fermarsi e di non andare
risponde: “Non posso, signora, io sono di là,
vengo dalla terra che spegne ogni cosa dove la
speranza nasce e muore nello stesso istante”.
La terra di cui parla è la Palestina, un amore che rimarrà sempre. Attraverso le parole
del protagonista, l’autore esprime il proprio
sentimento : “di tornare un giorno alla vecchia strada, di stringere al mio petto la gente,
la patria amata. Se per caso non torno non è
mancanza d’amore, è il filo spinato che lacera
il mio cuore, di per sé stanco d’aspettare, è un
sogno di terra… il solco e il mare”.
Rosaria Leonardi Cenerelli
associazioni Una bella inziativa per sensibilizzare cittadini e turisti
Avis on the beach
U
n torneo misto di beach volley 3x3 e
in serata, dopo la finale e la premiazione del torneo, grande festa in spiaggia.
E’ “Avis on the beach”, la manifestazione
voluta e pensata dall’Avis di Senigallia, in
collaborazione con l’Avis provinciale e il
patrocinio del Comune di Senigallia, sabato 22 luglio ai bagni 12-13-14 del lungomare di ponente di Senigallia.
Un torneo misto di beach volley 3x3 e in
serata, dopo la finale e la premiazione del
torneo, grande festa in spiaggia.
E’ “Avis on the beach”, la manifestazione
voluta e pensata dall’Avis di Senigallia, in
collaborazione con l’Avis provinciale e il
patrocinio del Comune di Senigallia sabato 22 luglio ai bagni 12-13-14 del lungomare di ponente di Senigallia.
L’intera manifestazione sarà seguita in diretta digitale da Radio Arancia Network.
L’iniziativa è stata pensata per promuo-
a cura di
vere la pratica della donazione di sangue
soprattutto tra i più giovani. La situazione della donazione di sangue nel Comune di Senigallia pur essendo nel suo
complesso abbastanza buona, necessita
tuttavia di un aumento dei donatori, al
fine di sopperire alle richieste del neonato Centro Trapianti Regionale dell’Ospedale di Torrette.
Si pensi che solo nei primi otto giorni
successivi ad un operazione sono necessarie oltre 200 sacche di sangue per ogni
paziente trapiantato. Per questi motivi
l’Avis intende proseguire ed incrementare
la propria azione di proselitismo soprattutto tra le giovani generazioni, anche
attraverso nuove iniziative quali “Avis on
the beach”, durante la quale una manifestazione sportiva sarà il tramite per propagandare la donazione di sangue.
Fabrizio Pergolesi
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Nel muro di cinta del
campo da tennis del Ponterosso, dopo più di un mese
dalla consultazione referendaria, ci sono
ancora in bella vista i tabelloni sul referendum. Siamo in una zona altamente turistica
e certo non ci si fa una bella figura davanti ai
turisti.
• In Via Podesti, sia nelle ore serali che di
notte, da un po’ di tempo c’è un’invasione
di auto parcheggiate. Anche dal Ponterosso
fino a Piazza Diaz ce ne sono: una fila continua sul marciapiede lato mare per cui i pedoni sono costretti di notte a passare sulla
carreggiata fra mille pericoli. Il marciapiede
è fatto o no per i pedoni? Nessuno vigila in
merito.
• Altra nota che denota mancanza di vigi-
lanza, sempre nelle ore serali, è quella della pista ciclabile lungo i campi da tennis al
Ponterosso. Alcune auto, spesso, bloccano
il passaggio per andare verso la Nazionale.
Anche sul marciapiede, lato mare di Via Perugia, ognuno fa come vuole. Qualche multa
non farebbe male!
* E’ di questi giorni la notizia che Senigallia
sarà la città capofila di un progetto pilota per la raccolta differenziata. A fine anno
partono i primi quartieri, nel 2007 l’intero
territorio. La prima cernita sarà fatta in casa
dai residenti che separeranno ciò che è riciclabile da quello che non lo è. Il ritiro avverrà porta a porta e i cittadini pagheranno in
base alla quantità e non alla superficie. Una
vera e propria rivoluzione che richiederà attenzione e tanta sensibilità ambientale.
20 luglio
Senigallia
eventi Inaugurazione in grande stile del monumento balneare
Rotonda, la nuova storia
B
astava chiudere gli
occhi, sognare e riaprendoli, accorgersi che
il sogno era lì, pronto per
essere ammirato da migliaia di persone.
Questa e tante altre le suggestioni offerte dall’inaugurazione della Rotonda
a mare, sabato 15 luglio. Il
ritorno del monumento al
turismo balneare marchigiano è stato salutato dalla
folla delle grandi occasioni
con un evento magico, degno dell’evento.
Le immagini di Rodolfo
Valentino che balla il tango,
proiettate su uno schermo
gigante, palchi semoventi
in cui ondeggiano le attrici Greta Garbo, Mae West,
Gloria Swanson, sirene
che danzano in gocce d’acqua giganti, ragazze appese a palloni volanti, musiche e fuochi di artificio. La
Rotonda a mare, costruita
nel 1933 e chiusa nel 1990
per essere restaurata, è
stata salutata con questo e
con tanto altro.
Come in un film a scena
aperta, la Compagnia Festi, la stessa che ha curato
le coreografie delle Olimpiadi invernali di Torino,
ha voluto presentare al
pubblico che affollava la
piazza tutta la storia della
Rotonda. I seduttori e le
seduttrici degli anni ‘30
e ‘40, l’esotismo delle vacanze al mare, le gioie e le
danze di 60 anni di storia,
le albe, i giorni, le notti, raffigurate nei palloni
volanti e dipinti a mano,
che trattenevano ballerine fluttuanti, delle estati
infinite, di epoche spensierate e gaudenti, e infine
i fuochi di artificio prima
del taglio del nastro della
riapertura e l’ingresso delle autorità e del pubblico
accompagnato dalla banda. Il restauro della Rotonda, l’unica rimasta in
Italia così sospesa tra acqua, terra e cielo, ha con-
servato le caratteristiche
originarie della struttura,
cui l’architetto Alberto
Bachiocchi ha aggiunto
elementi spiccatamente
moderni nelle balaustre in
perspex delle scale, pavimentate in parquet, nelle
lampade bianche e acciaio,
e in un passaggio a vista
tra le due parti semicircolari del secondo piano,
costituito di elementi in
ferro tubolari a vista. Nella soffitta del salone centrale è stato incorporato
un diffusore di suono per
migliorare l’acustica di un
luogo cui l’amministrazione comunale di Senigallia
e il sindaco Luana Angeloni hanno deciso di erigere
a simbolo della città, destinandolo ad ospitare incontri musicali, mostre e
iniziative culturali di vario
genere per tutto l’anno.
I festeggiamenti sono proseguiti tutta la notte in
tutta la città, e alle 5.30 la
Rotonda ha salutato l’alba
con un concerto dell’ Italian Saxophone Orchestra.
La domenica la festa doveva proseguire con gare
di nuoto e di vela, ma il
forte vento ha annullato
tutto. Confermato, invece,
il grande ritorno di Fred
Bongusto, cui la Rotonda
ispirò l’omonima canzone.
Poi lo spettacolo di Marisa
Laurito. Ancora tanti gli
appuntamenti che saranno ospitati nella struttura
sospesa tra cielo, terra ed
acqua, così come le sfide
che attendono il futuro di
questo gioiello. Prima fra
tutte, una città che dovrà
dimostrare di essere all’altezza di un luogo esigente,
nel quale alla raffinatezza
delle proposte sarà sempre più necessario affiancare una politica culturale
coinvolgente, in grado di
far aprezzare i tanti linguaggi della contemporaneità.
Laura Mandolini
sul maxischermo, il sindaco Angeloni taglia il nastro
palloni volanti e ballerine
S
ono dodici anni or- Barrali, Giuseppina Barmai che l’Associazio- tolacci, Nello Berluti, Ilane Culturale Rione Porto ria Bernacchia, Giuliana
svolge la sua attività a so- Giraldi, Cino Giulianelli,
stegno del quartiere e per Roberto Mancini, Silvano
la tutela delle più vive tra- Mosconi, Tecla Pasquini,
dizioni locali.
Luisa Zanardi; costumista
La XII Festa del Porto Lina Conditi, truccatore
avrà luogo dal 21 al 23 Pepino, scenografie di Ilaluglio p.v. nella rinnovata rio Bernacchia.
via Carducci con il pro- Concorso fotografico “Segramma che segue.
nigallia in un clic” aperto
“Ròbba da chiòdi” è il ti- a tutti. Le foto saranno
tolo delle due serate di esposte in via Carducci
teatro dialettale che il dal 21 al 23 luglio (dalle
gruppo I Mazzamurei ore 17.00 alle ore 23.00).
presenterà in via Carducci La giuria presieduta dal
il 21 ed il 23 luglio p.v. alle prof. Aristide Salvalai
ore 21.15 con testi e regia premierà i vincitori il 23
di Carla Casci Ceccacci. A luglio alle ore 19.00.
grande richiesta verrà ri- Il giorno 22 l’appuntaproposto l’atto unico “La mento in via Carducci
bonànnima dә Magiorìno” prevede anche una vivace
(già presentato per l’inau- “non stop” di Sudoku tra
gurazione di via Carducci) gruppi di quattro concoral quale farà seguito l’ine- renti; le gare aperte a tutti
dito “’l Cόntә Fòffo”.
e gratuite si svolgeranno
Le due rappresentazioni dalle 17.00 alle 23.00 e,
saranno intervallate dalla per finire, dalle 21.00 in
lettura di alcune poesie poi musica dal vivo con
in vernacolo di Maria Pia Patrizia e Fabio
Silvestrini.
Si esibiranno: Anna Maria
Giuliano Bedini
Insetti molesti
L
servizi La collaborazione tra 118, Croce Rossa ed Asur 4
Potenziato il servizio emergenza
tribuiranno a rendere più sicura e tranquilla la permanenza di quanti hanno
scelto Senigallia per le ferie estive e
naturalmente dei cittadini senigalliesi.
Il mezzo reso disponibile dal Comitato Croce Rossa Italiana di Senigallia è
una ambulanza Fiat Ducato di tipo A,
quindi predisposta per ogni tipo di
intervento, anche quelli più urgenti e
sofisticati, disponendo, tra l’altro, di un
defibrillatore; gli equipaggi, formati da
personale volontario e
dipendente, hanno seguito appositi corsi e sono
certificati per attività di
Bls-d (supporto alle funzioni vitali, con uso del
defibrillatore semiautomatico), Ptc (Prehospital
Trauma Care, strumento
utile alla comprensione e
gestione delle emergenze
Festa al rione Porto
una nota dal comune
fuori dal coro
n concomitanza con il periodo più
caldo dell’anno, e non solo dal punto di vista meteorologico, il Comitato
Locale di Senigallia della Croce Rossa
Italiana mette a disposizione dell’Asur
4, su richiesta di quest’ultima, una ambulanza per svolgere emergenze sanitarie con orario 7.00/21.00; questo nuovo
servizio integra l’attività di collaborazione con la Centrale Operativa 118
di Ancona, già da alcuni anni in atto
per il periodo notturno. Il consistente
aumento di popolazione legato alla stagione turistica e il desiderio di offrire
un servizio sempre più completo ed
efficiente hanno spinto Asur 4 e Croce Rossa Italiana ad organizzare questa
nuova attività a favore di quanti dovessero avere dei problemi di salute o per
interventi in caso di incidenti; le sinergie in atto con i mezzi e il personale del
118 che già operano sul territorio con-
teatro, giochi, tradizioni e foto
cartoline d’epoca
* Uno spettacolo raffinato, costruito ad arte per miscelare storia, suggestioni, musica e spettacolo. Ascoltando tanti commenti,
tra la folla di piazzale della Libertà, verrebbe da dire, troppo raffinato. Gli habitué del lungomare avrebbero preferito altro,
forse. Magari qualcosa di più godereccio. I fuochi d’artificio, alla fine, hanno convinto tutti, ma resta la domanda su quanto
sia diffusa la disabitudine al bello, alle proposte di qualità. * Altra domanda: perché quando parlano i politici, il livello di
ascolto cala inesorabilmente? Per i nostri amministratori ogni occasione è buona per fare comizi ed in pochi hanno saputo
usare il giusto registro comunicativo per un’occasione di festa come questa.
I
5
traumatiche in ambito extraospedaliero) e Blspediatrico; peraltro gran parte degli equipaggi Cri operano già in
stretta collaborazione con il personale
medico e paramedico dell’Asur 4.
È previsto che il servizio duri fino alla
fine del mese di agosto, quando cioè
termina sostanzialmente la stagione
balneare.
Mauro Petrucci
a proliferazione degli
insetti molesti, quali
pappataci e zanzare, e fra
queste la zanzara tigre,
soprattutto nel periodo
estivo crea seri problemi alla popolazione. Per
contrastarne la diffusione
da anni il Comune provvede a disinfestare le aree
pubbliche mediante prodotti adulticidi e larvicidi.
Questi ultimi risultano
particolarmente efficaci,
ma la loro azione è limitata dall’impossibilità dell’Ente di intervenire nelle
proprietà private, dove
ricettacoli larvali possono
essere costituiti da griglie
e caditoie pluviali, da sottovasi e ristagni d’acqua
in genere.
Per questo il Comune di
Senigallia ha fornito precise direttive attraverso
l’emanazione di un’ordinanza, la n° 178 del 29
marzo 2006, che riporta
le indicazioni a cui devono attenersi per contenere le infestazioni i cittadini, i quali naturalmente
possono anche avvalersi
dell’intervento di ditte
specializzate.
Proprio ritenendo indispensabile la collaborazione dei privati, anche
quest’anno
comunque
l’Amministrazione
Comunale, come già fece nel
2005, sta provvedendo a
distribuire gratuitamente
a ogni nucleo familiare
che avanzi motivata richiesta una confezione
di un prodotto larvicida.
Tale confezione può essere ritirata presso l’Ufficio
Relazioni con il Pubblico,
situato al piano terra della
residenza municipale di
Piazza Roma, dal lunedì
al giovedì (dalle 8,30 alle
12,30 e dalle 15,30 alle 18)
e il venerdì mattina (sempre dalle 8,30 alle 12,30).
Il prodotto, sotto forma
granulare, va erogato dosandone un cucchiaino
da caffè ogni 7-10 giorni
ovunque vi siano ristagni
d’acqua, ripetendo l’operazione subito dopo ogni
pioggia abbondante.
Una confezione da 250
grammi è normalmente sufficiente per l’intero
periodo riproduttivo degli insetti. Il trattamento
non deve però essere sospeso nel periodo estivo
neppure se si notasse la
diminuzione delle zanzare, perché l’efficacia dell’azione è di tipo preventivo. Il preparato è innocuo
per le persone, gli animali
domestici e l’ambiente, in
quanto ha azione mirata
sulle larve degli insetti.
Unitamente al larvicida, è
in distribuzione un opuscolo contenente tutte le
informazioni necessarie a
prevenire la proliferazione degli insetti molesti.
Si rende noto, infine, che
prodotti larvicidi analoghi a quello distribuito
dal Comune si possono
trovare in vendita nelle
farmacie così come nei
negozi specializzati in
giardinaggio e agricoltura
6
20 luglio 2006
Chiesa
MISNA
Diritti indigeni
Gli indigeni Quechua, Aymara e Mapuche
“sono un solo popolo che lotta per difendere
la propria vita e creare una nazione collettiva
che sia anche la patria di tutti i poveri della
regione”: lo ha detto il dirigente autoctono
Humberto Cholango in occasione del ‘Primer
congreso de la Coordinadora andina de organizaciones indígenas’ ospitato nel sito archeologico Inca di Sacsayhuamán nella località
peruviana di Cuzco, alla presenza di delegati
provenienti da Bolivia, Colombia, Ecuador,
Cile, Argentina e Centroamerica.
“Le popolazioni native hanno resistito a un
etnocidio ma ancora si tenta di cancellare la
loro memoria... oggi sono attori politici che
vogliono trasformare gli Stati coloniali che
ancora esistono e rifondarli con la loro piena
partecipazione sul principio del pluralismo
sociale e culturale” ha aggiunto Cholango,
criticando i governi della regione che hanno
sottoscritto Trattati di libero commercio (Tlc)
con gli Stati Uniti, considerati “una minaccia
per le economie più deboli e per l’ecosistema
e lo stile di vita degli autoctoni”. I partecipanti
all’incontro hanno messo a punto un agenda
comune “per difendere i propri diritti contro
l’esclusione sociale, il saccheggio delle risorse
naturali e la scarsa rappresentatività in ambito politico”.
agenzia di stampa dei missionari
Pakistan - India, colloqui sospesi
New Delhi ha cancellato i colloqui in agenda
per il prossimo 20 luglio che avrebbero dovuto vedere il terzo incontro tra i segretari degli Esteri di India e Pakistan nell’ambito del
dialogo negoziale che impegna le due nazioni rivali da oltre due anni. La decisione è
stata ufficialmente comunicata dal ministero
degli Esteri indiano all’Alta commissione del
Pakistan, l’organo diplomatico incaricato di
seguire i colloqui da parte di Islamabad, senza che sia stata fissata una nuova data per
l’attesa riunione. La sospensione dei negoziati è da ricondursi al plurimo attentato alla
rete ferroviaria a Mumbai dell’11 luglio scorso che ha provocato 183 vittime e quasi 900
feriti; dell’attacco sono sospettati i separatisti
islamici del Kashmir che, secondo New Delhi,
trovano concreto appoggio in territorio pakistano mentre il governo di Islamabad non
farebbe abbastanza per ridurli all’impotenza.
Nei giorni scorsi il segretario degli Esteri indiano, Shyam Saran, ha detto che le bombe a
Mumbai hanno messo “un punto interrogativo” sull’iniziativa di pace con Pakistan. Il dialogo con il Pakistan, avviato dalla precedente
amministrazione, ha finora portato all’applicazione di numerose iniziative per favorire la
fiducia tra le parti - dal cessate-il-fuoco lungo
la Linea di Controllo in Kashmir alla riattivazione di collegamenti viari tra le due nazioni
- che, sebbene ritenute di valore limitato da
alcuni osservatori, rappresentano i maggiori
progressi nei rapporti dei due paesi da oltre
cinquant’anni..
Conteggio elettorale in Messico
Almeno 800.000 persone hanno partecipato
alla ‘marcia per la democrazia’ convocata dal
candidato presidenziale del Partito della rivoluzione democratica (Prd) Andrés Manuel
López Obrador che ha chiesto di “iniziare
la resistenza pacifica” in tutto il paese, per
chiarire i risultati elettorali. López Obrador,
parlando all’enorme folla riunita nello Zocalo, gigantesca piazza di Città del Messico, ha
ripetuto che é indispensabile ricontare tutte
le schede, “voto per voto”; la consultazione
del 2 luglio scorso ha assegnato la vittoria
al candidato conservatore Felipe Calderón
per uno scarto pari ad appena lo 0.58%. Sottolineando che Calderón, se è sicuro di aver
vinto, non ha nulla da temere dal riconteggio,
Una nuova manifestazione è prevista per il
30 luglio.[.
Prove di pace in Uganda
Il presidente del Sud Sudan Salva Kiir ha
aperto a Juba i colloqui di pace tra il governo di Kampala e i ribelli dell’Esercito di resistenza del signore (Lra). Obonyo Olweny,
portavoce dello Lra a Juba ha riferito che il
movimento ribelle “farà tutto il possibile per
raggiungere una pace giusta” e ha chiesto
“un trattamento corretto e ragionevole delle
popolazioni del Nord Uganda” – di fatto per
20 anni prese brutalmente di mira proprio
dai ribelli di Joseph Kony con un bilancio di
almeno 100.000 morti e un milione e mezzo
di sfollati.
chiaravalle Don Stefano Mattoni, l’umile, ‘piccolo’ cistercense
L’ultimo monaco
L
’ultima presenza cistercense a
Chiaravalle era un piccolo sacerdote, don Stefano Mattoni (nella foto,
a destra), vestito sempre con la talare dei preti o, molto più spesso, con
lo “spolverino” adatto ai suoi lavori di
sacrista. Aveva mantenuto con amore
questa mansione fino all’ultimo, fino a
quando proprio sui gradini dell’altare
la sua ormai estrema debolezza gli aveva causato quella frattura che lo aveva
reso progressivamente immobile su di
un letto.
Era una immobilità strana per chi lo
vedeva e lo ricordava mentre andava e
veniva con quel suo passo breve e rapido che, nascosto com’era dalla talare,
sembrava farlo scivolare su delle rotaie
invisibili agli altri. Quell’andatura veloce era il suo marchio di fabbrica: lo
conduceva al servizio all’ospedale, alla
visita ai malati, all’accompagno dei defunti, alle commissioni per il convento
e per la parrocchia. Per chi lo incontrava c’era un sorriso, quasi sempre
ricambiato, perché don Stefano era
amato da tutti, anche da quelli che non
frequentavano tanto. Era l’immagine
viva di quei piccoli cui appartiene il Regno.
A Chiaravalle aveva chiesto di restare
anche quando la Comunità cistercense aveva chiuso la sua presenza plurisecolare: qui si era sentito finalmente
accettato senza condizioni, cosa che
non gli era capitato spesso nella sua
vita. Anche la mamma, quando era
uscito di casa per farsi religioso gli aveva intimato: “Se esci, qui non ritorni”,
ma aveva scelto di seguire il Signore:
avrebbe preferito farsi francescano e
si era ritrovato accolto dai Cistercensi
dell’Abbazia di Chiaravalle di Milano che da pochi anni aveva riaperto i
battenti. Durante un periodo di tempo passato con i Cappuccini di Loreto
per dar seguito alla sua vocazione primaria di francescano, si era ritrovato
casualmente, per una collaborazione
temporanea, a Chiaravalle… una
provvisorietà di 37 anni, che si è
prolungata ben oltre la presenza
della comunità dei monaci. Amava i chiaravallesi e Chiaravalle: “la
piccola Parigi” diceva bonariamente scherzando sulle pretese da città colta
e illuminata. Qui vuole riposare per sempre, perché è ormai
la sua città. Amato dagli anziani e
dai giovani: il suo
confessionale era
sempre frequentato, perché il più…
scorrevole.
Si è pian piano
integrato, lui monaco, nella comunità
presbiterale
fino a sentirci suoi
fratelli.. ed abbiamo cercato di esserlo
fino alla fine. Come con spirito fraterno tanti chiaravallesi si sono prestati
per un’assistenza affettuosa e premurosa, E tutti ricambiava con un sorriso
che negli ultimi tempi sembrava anche
più intenso visto che con le parole non
riusciva .più a comunicare. Anche noi
confratelli ringraziamo di cuore tutti
quelli che si prestati con tanto amore.
Con don Stefano, il monaco vestito da
prete, si conclude un’epoca della storia religiosa chiaravallese, ma non
si conclude il cammino di fede
che ha bisogno di sguardo rivolto al futuro, ma anche di
memoria viva di tante testimonianze di fede vissuta che
hanno costruito il presente.
Giancarlo Giuliani
Nel 20° anniversario della morte, ostra ricorda un frate particolare
Padre Discepoli, testimone vivo
I
l 2 luglio u. s. per la città di Ostra è branti (il parroco e quattro sacerdoti di
stata una giornata particolare, per- Ostra: don Filippo, don Francesco Orsi,
ché molte persone hanno potuto “ri- Don Federico Sbarbati e P. Mario Pigiscoprire” un concittadino degno di ni) dava inizio alla solenne Eucaristia.
essere ricordato e onorato: Padre Vin- All’omelia, il Presule, nella cornice
cenzo Discepoli, sacerdote cappuccino delle letture della XIII domenica del
della provincia marchigiana.
tempo ordinario (ciclo B), ha illustraEra da tempo che ci si preparava per to sapientemente i lati più caratteristici
celebrare il 20° anniversario della “na- della vita e della spiritualità del P. Vinscita al Cielo” di questo esimio sacer- cenzo. In particolare ha affermato che
dote-religioso, che ha sempre onorato “P. Vincenzo è vivo: vivo nel ricordo
la Chiesa, l’Ordine e la città di origine di quanti lo hanno conosciuto,
con la sua riconosciuta competenza vivo soprattutto perché nelnelle scienze sacre, con l’apostolato la casa del Padre condivide
delle confessioni e con la luminosa te- con il Cristo Risorto la sua
stimonianza cristiana.
vita immortale; vivo per la
Anche se l’anniversario della morte ca- testimonianza cristiana ofdeva l’11 giugno, la data per il lancio ferta e ancora operante”. Ha
della biografia e per la presentazione parlato della sua non ordidella figura del P. Discepoli era stata naria dottrina in tutto l’arco
fissata per la domenica 2 luglio. Il ni- delle scienze ecclesiastiche,
pote don Filippo Discepoli e l’Arci- del suo apostolato a contatto
prete-parroco di Ostra don Umberto diretto con le anime (confesGasparini si sono impegnati per sensi- sione e direzione spirituale),
bilizzare i fedeli, in particolare la vasta della sua vita caratterizzata
parentela dei “Discepoli”.
da ardente amore per il SiAlle ore 11,15, nella neoclassica col- gnore e per grande fedeltà a
legiata di S. Croce, il nostro Vescovo, tutti i suoi doveri di religioso
Giuseppe, assistito da cinque concele- e di sacerdote.
Il Vescovo ha detto esplicitamente:
Ostra deve essere felice e orgogliosa di
questo suo figlio. Bisogna conoscerne
la vita, ma non basta: occorre ispirarsi
ad essa come a un modello a cui uniformarsi; occorre pregarlo perché “questa
comunità cristiana sappia conservare e
difendere la fede cristiana ricevuta dagli antenati”.
Dopo la Comunione, tutta l’assemblea
si è unita al Vescovo nella “Preghiera”
a Dio Padre, fonte di ogni
santità, per ottenere
grazie “per le preghiere
e l’intercessione” di P.
Vincenzo.
Per l’occasione è stata
data alle stampe una rapida biografia, affidata
all’agile penna del confratello p. Egidio Picucci:
Padre Vincenzo Discepoli da Ostra, testimone
di vita evangelica (Editrice Tau, 2006, pp. 86),
da diffondere largamente, in tutta la nostra diocesi senigalliese.
P. Mario Pigini
“italia caritas” pubblica un’indagine sulle disuguaglianze in crescita
Ammalarsi di povertà
M
igliorano le condizioni di vita e
aumentano le sue aspettative, ma
si allargano le differenze tra le classi sociali”: è quanto sostiene don Giancarlo
Perego in “Ammalarsi di povertà, la
salute è un diritto?”, articolo tratto dal
numero di luglio-agosto del mensile
“Italia Caritas”. Alcune ricerche dimostrano che in Occidente la vita media è
in crescita, ma non per tutti. Uno studio svolto a Roma, dal Dipartimento di
epidemiologia della Asl RmE, ha diviso
la popolazione in quattro classi sociali, corrispondenti ad altrettanti livelli
socio- economici. Dal 1990 al 2000 i
morti per anno sono passati da 800 a
597 nella classe “alta” della popolazione,
più ricca e colta. Nella fascia più bassa
i decessi sono passati da 877 a 841: in
pratica i più deboli non si sono avvantaggiati del miglioramento globale delle condizioni di vita, dei nuovi farmaci
e dei nuovi ritrovati della scienza. Tra
le donne, poi, è andata ancora peggio:
pere le deboli dell’ultima classe il dato
è stato addirittura negativo; ne morivano 477 nel 1990 e ne sono morte 496
nel 2000.
Emergono così nella società italiana
pericolose disuguaglianze, anche in
relazione ad un bene primario come
la salute, evidenzia ancora don Perego. Negli ultimi anni nuovi fenomeni
sociali, come la crescita delle migrazioni, e tra gli immigrati degli irregolari, l’aumento del numero dei senza
dimora, delle ragazze vittime di tratta
e prostituite, dei detenuti in carcere ha
reso più difficile l’accesso da parte di
molti sia a servizi sanitari di base, sia
a prestazioni specialistiche. Anche le
regioni meridionali sono più a rischio
assistenza sanitaria perché più povere
ed ignoranti. In sintesi, si può affermare che negli ultimi anni è peggiorata
radicalmente la salute di 1/4 della popolazione per colpa dello svantaggio
economico. Indagini della regione Toscana confermano che l’attesa di vita
è strettamente correlata al grado di
istruzione posseduto, alla condizione
sociale e professionale, al tipo di abitazione, alla composizione della famiglia.
Maria Di Vito
20 luglio 2006
Chiesa
diocesi La morte di un sacerdote che ha dato molto alla sua Chiesa
Mons. Angelo Mencucci
è spirato Mons. Angelo Mencucci.
Figura di alto spessore umano, culturale e sacerdotale, è stato protagonista della vita della diocesi di
Senigallia per oltre mezzo secolo.
Collaboratore di 5 Vescovi che si
sono succeduti alla guida della diocesi, prima con Mons. Umberto Ravetta, poi con i due Amministratori
Apostolici Mons. Pardini e Mons.
Micci, successivamente con il Vescovo Mons. Odo Fusi Pecci e infine
con Mons. Giuseppe Orlandoni.
Don Angelo era nato il 1 ottobre
del 1914 ad Ostra da una famiglia
profondamente cristiana. Entrato
nel seminario diocesano a 11 anni
è stato ordinato sacerdote a Corinaldo il 12 marzo 1938. Il suo primo incarico pastorale è cappellano
nella parrocchia della Pace, in Senigallia. Ma non dimentica i suoi
studi, che perseguirà in tutta la sua
lunga esistenza sia in campo teologico, artistico e letterario divenendo
un riferimento per la diocesi e per la
città di Senigallia. La sua cultura la
porrà sempre a disposizione prima
come professore del Seminario fin
dal 1944, poi nei molteplici incarichi che ricoprirà.
Durante la guerra è cappellano militare e rientrando in diocesi riprende il suo servizio pastorale a Scapezzano. Docente di Lettere presso
il Liceo del Seminario, nel 1947 ha
l’incarico di insegnante di religione
presso il Liceo Classico “Perticari”
di Senigallia. Nello stesso anno è
nominato segretario dello Stabilimento Pio (ora Opera Pia Mastai
Ferretti) e Rettore della chiesa della Maddalena. E’ anche assistente
diocesano delle Acli. Nel 1954 è nominato canonico del Capitolo della
Cattedrale, al cui servizio profuse
molte energie fino agli ultimi giorni
e nel 1991 viene nominato Arciprete
del Capitolo, la più alta carica.
Nel 1966 è nominato Parroco della
Cattedrale di Senigallia, servizio
pastorale che ricoprirà fino al 1974,
quando dovrà lasciare per ragioni
di salute.
Nel 1977 viene nominato economo
del Seminario Vescovile iniziando il
suo impegno anche nel settore amministrativo che lo vedrà saggio amministratore per un lungo periodo
aggiungendo dall’anno 1984 anche
l’incarico di Economo Diocesano
che ricoprirà fino 1989.
Nel 1983 porrà a servizio della diocesi la sua preparazione culturale
e artistica guidando il Centro Cattolico di Cultura, presso il palazzo
Mastai, che con il suo sostegno sarà
per molti anni punto di riferimento
culturale per il mondo cattolico e
cittadino. Nello stesso anno è nominato presidente della Commissione
diocesana di Arte Sacra.
Il suo amore all’arte lo potrà espletare anche nell’ufficio di Rettore della Chiesa della Croce che espleterà
dal 1986. Nel 1990 viene nominato
Rettore della Chiesa dell’Immacolata in cui costruirà un cappella per
i caduti delle guerre, in particolare
dell’aviazione.
Un’altra grande figura è presente in
don Angelo, quella di Pio IX, che egli
sempre venerò e per la cui causa di
beatificazione profuse molte energie,
in particolare nel suo incarico di
Direttore del Centro Studio Pio IX,
incarico di ricoprì dal 1996.
La figura di don Angelo è stata una
figura ricca e poliedrica, dai molteplici interessi e conoscenze, che però
pose sempre a servizio della Chiesa
diocesana
Una vita piena di
iniziative culturali
a testimonianza di ra con Valerio VolpiL
don Mencucci at- ni, don Italo Mancini,
traversa il campo della gli altri amici urbinati.
cultura e della passione
per la ricerca storica, la
costanza dell’impegno
editoriale, tutti luoghi
che amava molto; inoltre portava l’icona d’un
carisma rivolto al colloquio ed all’incontro
sui temi capitali della
vita. Don Mencucci vi
aggiungeva il suo ministero sacerdotale fra
aperture e distinzioni,
fra donazioni di fiducia
e richiami alla fedeltà
ecclesiale. Lo ricordo
a Palazzo Mastai instancabile animatore,
quando si andava nella
sua casa della cultu-
La vita
l 12 luglio 2006, alle ore 14,30
Iti presso
l’Opera Pia Mastai Ferretin cui da alcuni anni era ospite,
dall’omelia di mons.
Odo Fusi Pecci
D
on Angelo è vissuto in mezzo a
noi “in persona Christi”; ha cercato
nelle varie situazioni in cui si è trovato di essere modello per configurarci a
Cristo.
E’ stato parroco, pastore, sacerdote.
Ammirava i parroci suoi predecessori,
in special modo il parroco don Mercuri
perché andava a far visita alle famiglie.
E anche lui cercava di avvicinarle perché diceva: “Il buon pastore è colui che
conosce le sue pecorelle, condivide le
gioie e le speranze”. Per questo si è inserito non solo nella storia della nostra
comunità ma particolarmente nel cuore
e nella mente di tante persone.
Quell’amore che egli ci ha dimostrato
vivendo in mezzo a noi ora lo intercede
dal cielo, chiedendo a Dio bontà, amore, misericordia e tanta speranza per il
futuro delle nostre generazioni. Amava
soprattutto la storia della nostra chiesa
locale e nacque così la voluminosa storia della nostra diocesi. Insieme a tanti
altri volumi, ha dedicato una ricerca a
San Paolino da Nola, patrono della nostra comunità.
Per questo suo amore alla cultura ha
voluto dar vita a quella istituzione chiamata “Centro di cultura e promozione
sociale” nel palazzo Mastai, raccogliendo una bella biblioteca di oltre quarantamila volumi.
Il tempo che aveva a disposizione lo
passava lì, specialmente per dialogare
con i giovani, per capire le domande e
le sfide che la cultura di oggi ci pone
ed anche le risposte che possiamo dare.
Fu un appassionato studioso del nostro
concittadino Pio IX”.
dal testamento spirituale
di mons. Angelo Mencucci
“O adorabile Santissima Trinità, nel tuo nome ho iniziato il mio cammino sacerdotale, nel tuo nome intendo santamente chiuderlo. O Salvatore Gesù, mio beneamato e adorabile maestro, quando mi chiamerai per giudicarmi imploro la tua benevola sentenza non confidando affatto sopra i miei meriti e nel servizio per tanti anni
compiuto nella tua Chiesa ma solo nella infinita e gratuita generosità della tua redenzione. Tu che mi hai amato per primo, usami sino all’ultimo un gesto di bontà,
di amicizia e di amore divino. O Maria, madre dolcissima del mio redentore Gesù,
custode della mia adolescenza sofferta, stella del mio sacerdozio, suprema speranza del mio itinerario terreno che volge al tramonto, nell’ora del mio passaggio da
questa valle di lacrime alla sponda misteriosa dell’oltretomba, porgimi una mano
benigna, o clemente, o pia. Io ti ho tanto amato e sempre di te ho parlato e scritto.
Voi tutti, compagni di viaggio, che rimanete ancora sulla terra: parenti, sacerdoti,
fedeli, amici, collaboratori, usatemi la carità di implorare dal Datore di ogni bene
il perdono e la grazia di essere accolto tra le sue braccia come il figlio prodigo che ritorna alla casa del Padre dopo l’esilio. Perdonate le mie colpe, i miei difetti, le ombre
del mio carattere e le deficienze del mio ministero. Stendete pietosi un velo di oblio
e di preghiere su tante pagine della mia esistenza non esemplare: (“parce sepulto”)
e intercedete presso il sommo sacerdote e mediatore Gesù perché il mio nome sia
iscritto come il vostro nel libro della vita”.
D
a queste parole traspare il vero
animo di don Angelo. In queste
parole si rivela e si manifesta l’identità
più profonda del nostro caro fratello. E’
vero che don Angelo è stato un uomo
di cultura, è vero che è stato la memoria storica della nostra diocesi e città di
Senigallia, è vero che è stata una persona socialmente impegnata, che ha
partecipato alla vita della città, culturale soprattutto, è vero che ha servito il
nostro paese come cappellano militare,
ma fondamentalmente è vero che don
Angelo è stato sacerdote dall’inizio alla
fine. Lo abbiamo sentito nel suo testamento. Nel testamento non si dicono
sciocchezze, nel testamento si dicono
le cose che sono veramente e profondamente sentite. Nel suo testamento, don
Angelo apre il suo animo, il suo cuore
e la sua mente. Ha voluto essere fondamentalmente sacerdote di Cristo e
prima di dirgli addio, ma il nostro è un
arrivederci, vogliamo dirgli grazie per
la testimonianza che ci ha dato. Una testimonianza di fede, la testimonianza di
un sacerdote fedele, generoso, sapiente,
che si è speso per il bene della Chiesa.
Gli diciamo grazie con tutto il cuore
per il bene che ha compiuto in mezzo a
noi e vorrei anche esprimere un ringraziamento, un sentimento di gratitudine
a tutti coloro che gli sono stati vicino
da sempre e soprattutto in questi ultimi
tempi. Vorrei dire grazie ai collaboratori che ha avuto nei vari incarichi negli
uffici che ha svolto; vorrei ringraziare i membri delle varie associazioni in
cui egli è stato animatore, soprattutto
in particolare vorrei dire grazie ai suoi
parenti che lo hanno assistito in questi
ultimi tempi con tanta premura e con
tanto amore. Il Signore lo accolga nella sua casa e lo ammetta a celebrare in
eterno la liturgia del cielo.
+ Giuseppe Orlandoni, vescovo
7
Ogni volta era pronto a
raccogliere idee e proposte per poi aprire un
dibattito che usciva dal
palazzo per entrare nella riflessione quotidiana
delle persone.
Difatti il suo lavoro di
storico e di cronista del
Novecento senigalliese
è tutto incentrato sulle
persone, sui fatti, sulle
immagini che arrivano
dalla predicazione di
Gesù. Il suo richiamo
spesso ad alta voce era:
seguire il modello di
Cristo, essere segnati
dal dono dell’amore
Gastone Mosci
Il grazie dai laici
di Azione Cattolica
ensando a don An- te assistente di AC: far
P
gelo non posso far a gustare la spiritualità ai
meno di ricordare il suo laici, che a volte fanno
grande impegno come
Assistente dell’Azione
Cattolica diocesana e
regionale. Don Angelo
è un sacerdote che negli
ambienti in cui ha operato è considerato una
pietra miliare. Anche
nell’Azione Cattolica
della nostra diocesi è
così.
Io non ho un ricordo
diretto di quei tempi,
perché quando lui ha
svolto il suo servizio
ero ancora “acierrina”,
e la giovane età non mi
metteva in contatto mai
con l’assistente generale, ma ho ben presente
quanto lui riuscisse ad
essere punto di riferimento.
Ciò che è stata sempre apprezzata di lui è
proprio la spiritualità.
Ed è proprio questo il
compito di un sacerdo-
fatica ad inserire questa
dimensione nella vita di
tutti i giorni. Don Angelo in questo non si
risparmiava mai!
L’Azione Cattolica gli
ha chiesto anche di
più: l’impegno a livello
regionale e anche qui,
senza tirarsi indietro,
ha offerto il suo validissimo contributo.
E’ molto bello pensare a lui come ad una
presenza che tutti in
diocesi sentono vicina,
perché con lui hanno
avuto qualche rapporto o hanno collaborato.
Nell’arco della sua vita
don Angelo ha incontrato tanta gente, ha seminato tanto. L’Azione
Cattolica diocesana si
unisce a questo immenso grazie che sale dall’intera diocesi.
Anna Gobbetti
Il ricordo del circolo Acli Senigallia
Il prete attento
alla società
I
l nostro circolo da
sempre si è identificato in Don Angelo,
Egli è stato l’anima e la
guida sicura nel percorso degli anni. Sin dall’inizio ha creduto nel
progetto delle Acli , si è
impegnato nella formazione spirituale e nella
realizzazione di quei
servizi che ancora oggi
sono di fondamentale
importanza.
La creazione del patronato, la formazione delle colf, l’assistenza alle
persone più bisognose,
la realizzazione del bocciodromo, la sede del
circolo ed il bar sono il
patrimonio culturale e
sociale che Don Angelo
ci ha donato.
Noi l’abbiamo sperimentato personalmente
poco tempo fa, prima
della malattia, in occasione del 50° della
Bocciofila, in una serata
di ricordi Don Angelo
con i suoi racconti , le
sue testimonianze ed i
suoi aneddoti ci ha donato un parte del suo
spirito ACLI sta fatto
di spiritualità e di impegno sociale, ci ha
incoraggiato ad andare avanti, di non aver
paura a lottare. Ancora
oggi grazie alle persone
formate da Don Angelo
, come Enrico Pongetti,
Vinto Galdenzi ,Giocchino Assuntini, Fulvio
Gianoboli e tutti quelli
che hanno creato le Acli
che questo circolo trae
la forza ispiratrice ed il
modello esemplare di
essere Acli. Grazie don
Angelo.
Tonino Sartini
Sabato 22 luglio, ore
18,00, presso la sala
del circolo Acli via
Cavallotti 10, S. Messa in ricordo di Mons.
Angelo Mencucci, celebrata da S.E. Mons.
Odo Fusi Pecci, Vescovo Emerito di Senigallia.
20 luglio 2006
il paginone
20 luglio 2006
il paginone
“Pellergrini alla sorgente”, il pellegrinaggio che si svolgerà dal
2 all’8 settembre nel territorio della Diocesi di Senigallia, è la
proposta del Servizio di Pastorale Giovanile a tutti i giovani
dai sedici anni in poi, un momento di comunione di tutti i
gruppi ed i movimenti della diocesi, un’occasione per riscoprire il territorio con le sue ricchezze culturali, artistiche e
spirituali. Sullo sfondo del pellegrinaggio, l’ordinazione sacerdotale del giovane chiaravallese Filippo Savini.
La prima tappa, in barca, toccherà Marotta, si prosegue
poi verso Mondolfo, Ponterio, Monterado, Ripe e Corinal-
do; la terza tappa toccherà Corinaldo, Ostra Vetere e Serra
de’Conti. In pullman da Serra de’ Conti si raggiugerà Arcevia
e si scenderà fino al Brugnetto poi di nuovo a piedi da Ostra
a Monte S. Vito passando per Belvedere e Morro d’Alba. Da
Monte S. Vito si raggiunerà Marina di Montemarciano per
concludere il pellegrinaggio a Chiaravalle. E’ possibile partecipare anche ad una sola tappa, verrano percorsi circa 15 km
al giorno. I pelligrini pernotteranno nelle parrocchie e nelle
famiglie disponibili. Informazioni: don Andrea Franceschini
3471460354- don Mario Camborata 3392371639
Pellegrini
alle sorgenti: cos’è?
P
pastorale giovanile Tutto ciò che bisogna sapere per vivere al meglio questa esperienza
Si avvicina
il pellegrinaggio giovani
A
settembre oltre cento giovani della diocesi di
Senigallia saranno protagonisti di un’esperienza
inedita su tutto il territorio nazionale. Per la prima
volta in Italia un gruppo di ragazzi si metterà in cammino alla scoperta delle origini della fede nel nostro
territorio e delle bellezze di questa grande fetta della
nostra regione.
Come i pellegrini di un tempo, questi giovani chiederanno ospitalità nelle case e nelle parrocchie dei
paesi. L’esperienza permetterà loro di soffermarsi a
conoscere meglio i luoghi e la storia dei comuni che
attraverseranno e ad ammirarne le bellezze artistiche
e paesaggistiche. Don Andrea Franceschini responsabile, insieme a Don Mario Camborata, dell’Ufficio
Pastorale Giovanile della Diocesi di Senigallia nutre
molta speranza per i giovani che parteciperanno
.“L’essenziale è mantenere un’anima da pellegrini,
diceva don Helder Camara. La prima speranza è che
i giovani, viaggiatori nel cuore, anzitutto sperimentino il gusto di sentirsi pellegrini verso una meta più
grande. Il più grande pericolo del nostro benessere
è che imprigiona i cuori in una fitta rete di piccoli
bisogni che si tramutano da piaceri in tiranni sempre
più esigenti: partire, spezzare questi idoli da due sol-
di, fatti di comodità ed egoismo, e cominciare a sognare in grande. Il regno dei cieli è la nostra meta: un
Amore grande come il mare.. su cui ci imbarcheremo
il primo giorno, puro come il cielo che sarà il nostro riparo, fecondo di gioia come le nostre splendide
colline. La seconda speranza è scoprirci orgogliosi e
grati della storia che ci ha preceduto. Spesso i giovani
sono indotti a pensare che per 2000 anni la Chiesa ha
fatto fesserie e che ora, fortunatamente, siamo un po’
migliorati. Se ci vergogniamo delle nostre radici non
costruiremo mai nulla di valido.
tempo in cui si tende a chiudersi sempre nel privato
e nell’interesse particolare. Noi invece siamo “Chiesa”, dunque desiderio di incontro e comunione, anche con chi non sa ancora di essere nostro fratello. E
allora abbiamo puntato all’incontro personale. A tu
per tu.
Tanti giovani, quelli della segreteria della pastorale
giovanile e altri stanno girando parrocchie, gruppi,
associazioni, movimenti, amici ecc.
Abbiamo avuto la fortuna dell’appoggio convinto
dei parroci che ora si stanno muovendo per coinvolgere e accogliere bene i giovani pellegrini. Fin’ora è
stata proprio una bella scommessa. Incontrare preti,
giovani, sindaci, autorità, resposabili, pro-loco.. tutti
da coinvolgere e da mettere in rete. Speriamo di continuare con lo stesso slancio e la stessa convinzione.
In questo il nostro Vescovo, che sta sposando pienamente questa iniziativa, ci è di grande sostegno e stimolo.” Loreto 2007, Sydney 2008, tra i giovani cresce
l’entusiasmo e la voglia di scrivere le pagine della loro
storia e di essere protagonisti della vita della Chiesa.
“Questi saranno i prossimi appuntamenti in comune
per i giovani italiani. Ogni volta è una sfida nuova
rimettersi in marcia. Giovanni Paolo II nelle scetticismo generale ha inventato questi grandi raduni, e i
giovani hanno risposto sentendosi chiamati. C’è una
grande voglia di comunione e di protagonismo che
non deve essere disattesa. Certo, come non negare il
rischio del sensazionalismo senza frutti duraturi? Ma
se dovessimo giudicare le cose dai rischi e non dalle
opportunità saremmo ben miopi. E i frutti delle Gmg
sono stati tanti ed evidenti in ordine alla capacità di
fare sentire i giovani orgogliosi di essere cristiani e
di invitarli a gridare la loro fede con il loro linguaggio. La sfiducia e il pessimismo sono parole che non
hanno nessun sapore di vangelo.”Nel 2009 ogni Diocesi d’Italia farà un pellegrinaggio in un santuario
della propria terra.
L’iniziativa senigalliese può essere considerata sicuramente una piccola anticipazione. “Ed ecco il terzo
appuntamento dei giovani d’Italia; ed ecco un’altra
opportunità.
Proprio pochi giorni fa ho parlato al telefono con
don Paolo Giulietti (il responsabile della Pastorale
giovanile italiana, ndr) e si è mostrato molto interessato al nostro pellegrinaggio, al punto che ha deciso
di venire con noi in cammino almeno una giornata.
– racconta don Andrea - Ci ha invitato a lavorare
bene, perché la nostra esperienza potrebbe essere
il “format” anche per tante altre diocesi in vista del
2009. Ascolto, evangelizzazione e cultura: queste le
tre parole della Chiesa italiana per i giovani del prossimo triennio. Questa forma di pellegrinaggio-missione mette in pratica, anzi diremmo “in strada”, pienamente queste linee guida. Don Paolo ci ha anche
Girando di paese in paese scopriremo due millenni incoraggiato ha ricavare un libro-diario di questa
di storia ricolmi di coraggio, di opere di carità, di esperienza unica che lui potrebbe diffondere in giro
arte, di bellezza e di santità.
per le diocesi d’Italia. Ci sembra proprio che siamo
Certo, questa si è mescolata al peccato, ma la sposa sulla strada giusta…”
del Signore, la Chiesa, rimane comunque bellissima. Infine un augurio a tutti i giovani che parteciperanno
Infine vorrei che crescesse il desiderio di annunci- al pellegrinaggio.“Il Signore ci dia occhi nuovi ed un
are il Signore Gesù, senza paure e senza giri di pa- cuore nuovo per vedere tutta la bellezza della nostra
role, e di rispondere con un generoso sì alla sua voce terra e della nostra Chiesa, ma soprattutto per imche instancabilmente chiama.” Spiega don Andrea. parare che vale sempre la pena mettersi in cammino
Un’iniziativa di tale portata richiede l’impegno di per il viaggio più coraggioso e affascinante della vita:
tutte le realtà presenti sul territorio della diocesi, quello che porta fin nel cuore del nostro fratello e gli
come siete riusciti a coinvolgerle? “E’ la fatica più annuncia un Amore che non tramonterà mai”.
grande, ma anche così affascinante... Siamo in un
P.V.
ellegrini alle sorgenti è una proposta di pastorale giovanile missionaria per settembre 2006. L’idea di
questo pellegrinaggio si inquadra in
una proposta di pastorale giovanile
missionaria e di comunione. Si vuole
fare un’esperienza spirituale che ha
più una dimensione vitale simbolica,
tale da permettere un radicamento più forte in Cristo e nella Chiesa
locale, assumendo decisamente una
prospettiva missionaria. Così, lo ricordiamo, ci spronava Giovanni Paolo II: “Scoprite le vostre radici cristiane, imparate la storia della Chiesa,
approfondite la conoscenza dell’eredità spirituale che vi è stata trasmessa seguite i testimoni e i maestri che
vi hanno preceduto”. (Giovanni Paolo
II, Messaggio ai giovani in preparazione alla XVII GMG a Toronto).
Il pellegrinaggio consiste in un viaggio a piedi nella nostra diocesi, facendo tappa di volta in volta in qualche
luogo significativo della vita e della
storia cristiana della nostra Chiesa
diocesana.
Giunti in questi luoghi, che saranno
verosimilmente legati ogni volta ad
una parrocchia e paese dell’interno, proporre poi un’esperienza di
annuncio ed incontro che prenderà
forma o in un momento di preghiera,
o in una festa di piazza, una liturgia
penitenziale ecc. ecc. ( è evidente che
l’unico periodo possibile è quello di
fine estate).
Ogni volta si verrà ospitati, come veri
pellegrini, dalle parrocchia che si raggiunge, ma è pensabile anche talvolta
il pernottamento in tenda, che può
essere suggestivo in particolare in alcuni posti. Vuole essere un’occasione
anche di saldare la pastorale giovanile della città con quella dell’interno, e
di fare comunione tra le varie realtà
associative e non della diocesi.
Per quanto riguarda le mete, facciamo riferimento ai luoghi natali di
alcuni santi significativi come Enrico
Medi e Maria Goretti, a luoghi storici
di evangelizzazione come Chiaravalle o di devozione popolare come la
Madonna della Rosa.
E’ stato scelto un itinerario “bello” dal
punto di vista naturalistico (quante
belle strade e sentieri panoramici nel
nostro interno!), che dia il gusto del
grande dono che Dio ci ha fatto con
questa terra. E poi anche valorizzare
alcuni luoghi artistici che mostrano
come si sia inculturata la fede.
Non sarebbe male ricordare anche
cenni della storia più recente, come
il fiorire di oratori o di Casse rurali
di ispirazione cristiana per venire
incontro ai nuovi bisogni della gente nel mutare del tempo ; come anche di figure di Chiesa ( ad es: Mons.
Ravetta o altre, rimaste a fianco della
gente nei momenti difficili della storia recente). Anche alcuni racconti
popolari e devozioni tradizionali
potrebbero essere valorizzati tramite il racconto diretto della gente, o
una eventuale riproposta (penso ad
esempio ai fuochi per “l’arrivo” della
S. Casa di Loreto il 10 dicembre, o al
ricordo di grazie particolari per cui
sorsero edicole o Chiese).
L’obiettivo del pellegrinaggio è Far
fare ai giovani un’esperienza missionaria di annuncio di chiaro sapore
evangelico; Vivere insieme un momento forte di comunione della nostra Chiesa dove si faccia memoria
dei grandi doni ricevuti per rilanciarsi verso il futuro, con un chiaro
stile di santità.
Andare incontro ai giovani “lontani”
in un modo semplice ed immediato,
fatto di incontri personali; mostrare
la bellezza della nostra Chiesa e della
nostra terra per favorire scelte forti
di fede legate alla Chiesa locale (in
un senso vocazionale) legato sia alla
consacrazione che al servizio laicale.
M.G.
La proposta
I
l pellegrinaggio si svolgerà dal 2 all’8 settembre
prossimo e la partenza è prevista dal Duomo
di Senigallia e avrà, se così possiamo dire, un
percorso in senso antiorario, circolare. Partiremo da nord a sud. La prima tappa sarà Marotta/Mondolfo, poi si snoderà per l’interno del
territorio della nostra diocesi. Il senso di questo
pellegrinaggio nella nostra diocesi, nel nostro
territorio, ha anche un significato di conoscenza
della bellezza, della ricchezza, dell’arte, della cultura, della spiritualità di personaggi importanti
che hanno vissuto, sono stati protagonisti delle
nostre città, delle nostre parrocchie.
A volte ci sembra che siamo proiettati e orientati anche all’esterno della nostra diocesi, della
nostra Italia ma a volte c’è invece un po’ di ignoranza nei confronti delle ricchezze, sotto tanti
punti di vista, che abbiamo nel nostro territorio.
La proposta che vorremmo fare a tutti i giovani
dai 16 fino ai trent’ anni riguarda un momento
che è fondamentalmente aggregativo, di spiritua-
lità, incontro, testimonianza e missione. Il senso
di questo pellegrinaggio nella nostra diocesi, nel
nostro territorio, ha anche un significato di conoscenza della bellezza, della ricchezza, dell’ arte,
della cultura, della spiritualità di personaggi importanti che hanno vissuto e sono stati protagonisti delle nostre città e delle nostre parrocchie.
Il pellegrinaggio si svolgerà appunto dal 2 all’ 8
settembre e la partenza è prevista dal Duomo di
Senigallia. Avrà un percorso antiorario: si andrà
da nord a sud, fino a giungere a Chiaravalle.
E’ possibile parteciparvi interamente o prendere
parte solo ad alcuna delle tappe previste. La speranza, per Don Mario Camborata e gli altri organizzatori, è che questa esperienza possa toccare
il cuore dei giovani: vorremmo che la prima cosa
che i ragazzi cogliessero sia la bellezza dello stare
insieme, condividendo momenti di aggregazione
e spiritualità.
Questo pellegrinaggio può diventare una metafora di vita: spero che tutti i giovani diventino
pellegrini non solo fisicamente ma anche come
persone che vogliono continuamene camminare
e cambiare nella vita, diventando compagni di
viaggio.
Da questa esperienza nascerà un libro
Presentare le cose nella loro verità.
Dire la cosa vera, la successione dei movimenti e dei fatti che producono l’emozione,
e che resta valida per un anno e per dieci anni o, se siete stati fortunati e se l’avete espressa
con una grande purezza, per sempre.
Ernest Hemingway
Vista la portata dell’evento, la Pastorale Giovanile ha deciso di raccontare l’esperienza in un libro. Un reportage fatto di parole e fotografie che racconti volti, sensazioni e luoghi.
La redazione del libro sarà affidata alla giornalista pubblicista Michela Gambelli.Gli scatti saranno del fotografo professionista Gabriele Moroni (foto Effimera Senigallia). Sarà
un modo per dare voce ai giovani e conoscere meglio le nostre zone. Oltre ad essere un’occasione per promuovere i centri urbani e con essi le realtà presenti sul territorio.Ma
vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta: pubblicazione di un reportage scritto e fotografico sull’esperienza di centinaia di giovani del territorio senigalliese che parteciperanno al pellegrinaggio “Pellegrini alla sorgente”. L’iniziativa, inedita su tutto il territorio nazionale, è promossa dall’Ufficio per la Pastorale Giovanile della Diocesi di Senigallia e
si svolgerà dal 2 all’8 settembre 2006. I giovani si metteranno in cammino alla scoperta delle origini della fede nel nostro territorio e delle bellezze di questa grande fetta della
nostra regione. Come i pellegrini di un tempo chiederanno ospitalità nelle case e nelle parrocchie dei paesi. L’esperienza permetterà loro di soffermarsi a conoscere meglio i
luoghi e la storia dei comuni che attraverseranno e ad ammirarne le bellezze artistiche e paesaggistiche. La pubblicazione si pone l’obbiettivo di rendere protagonisti i giovani
attraverso la narrazione della storia, della cultura e delle peculiarità del territorio. Dare voce ai partecipanti attraverso le pagine della pubblicazione. Rendere la pubblicazione
patrimonio locale e fruibile dalle nuove generazioni. Far accrescere un maggior senso di appartenenza alla propria comunità in una generazione che difficilmente se ne sente
parte. Tutto questo al fine di promuovere le bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio. Riscoperta dei luoghi particolarmente significativi per la storia della fede della
diocesi. La stampa di un libro che permetta ai giovani di toccare con mano la loro esperienza e di sentirsi protagonisti attraverso la narrazione della storia, della cultura e delle
peculiarità del territorio. Per la realizzazione del progetto è necessario anche il vostro aiuto. Per questo vi chiediamo di sostenerci economicamente tramite un contributo.
Chiunque voglia sponsorizzare l’iniziativa attraverso una donazione può contattare i referenti per il pellegrinaggio.
A.F.
10
20 luglio 2006
Territorio
l’altra estate Tre giovani in partenza verso il Sudamerica, per il progetto ‘Coloriamo la vita’
Di nuovo verso São Luis, Brasile
Martedì 25 luglio
presso il “Centro di
Solidarietà Palazzolo”
di Senigallia alle ore
21.15 saluteremo
Silvia Artibani,
Giulia Torbidoni e
Gianmarco Iannello
prima della loro
partenza per il Brasile
e in quell’occasione
verrà presentato
il progetto di
gemellaggio
con Sao Luis.
L’invito è aperto
a tutti.
L
’anno di volontariato sociale alla Caritas Diocesana si conclude con un’esperienza affascinante ma impegnativa: un periodo di circa un
mese alla “scuola dei poveri” in un paese del sud
del mondo. Quest’anno è la volta di Silvia Artibani, di Ripe, che sta per concludere la sua esperienza di volontariato al Centro di Ascolto della
Caritas diocesana ed il prossimo 28 luglio partirà
per il Brasile e precisamente per Sao Luis in una
delle realtà missionarie gemellate con la nostra
diocesi. Proprio perché considerato un momento
forte di formazione e di prosecuzione del servizio
di volontariato, la Caritas si fa carico anche delle
spese di viaggio.
Insieme a lei partiranno anche Gianmarco Iannello e Giulia Torbidoni (di Brugnetto), due giovani che invece a proprie spese hanno scelto di
trascorrere le vacanze estive nel Sud del mondo a
contatto con una cultura diversa, vivendo con spirito di solidarietà, con umiltà e delicatezza.
Tutti e tre si appoggeranno alle strutture della
missione e saranno accolti dalle Suore della Redenzione di cui fa parte Suor Gabriella , che è già
venuta a farci visita ben due volte portandoci la
sua toccante testimonianza di missionaria in Brasile. Lì incontreranno anche i missionari combo-
niani ed il loro provinciale Padre Luigi Codianni.
Silvia ed i suoi amici saranno impegnati con i
bambini e i ragazzi nell’animazione pastorale e
educativa e in attività del tempo libero nella favela
di Vila Embratel. Conosceranno meglio le attività
del progetto educativo Coloriamo la vita ampiamente sostenuto dalla parrocchia del duomo e da
altri benefattori.
Inoltre ci sarà la possibilità per loro di accompagnare l’equipe della pastorale carceraria nella visita ai detenuti delle carceri di Sao Luis.
E’ bene precisare che non sono il partire, l’andare
lontano, e neppure il portare soldi o eseguire lavori che, da soli, possono darci la “qualità” di questa iniziativa. La qualità è interna, è quella della
nostra vita e caratterizza tutte le nostre azioni.
Sgombriamo anche il cuore da illusioni romantiche o da presunzioni, legittimate dalla cultura in
cui stiamo vivendo.
Non siamo migliori di altri o più progrediti nello
sviluppo umano solo perchè abbiamo la capacità
e la possibilità di pagarci un viaggio, di trasferire
competenze o tecnologia. Dobbiamo ricostruire
un piano di parità umana perchè possa avvenire
un dialogo tra fratelli che fanno delle loro diversità una ricchezza da scambiare. “Attorno all’unico
tavolo della vita costruiamo la convivialità delle
differenze perchè tutti abbiano pari opportunità”
(donTonino Bello).
Il viaggio punta soprattutto su esperienze di conoscenza e condivisione, che favoriscano l’apertura
delle menti e dei cuori, che non punti alla critica
e al giudizio, ma ad atteggiamenti di comunione
e scambio di ricchezze. A loro viene chiesto sostanzialmente di vivere la quotidianità del Paese
che li ospita.
Non si va per cambiare qualcosa, ma per cambiare noi stessi e tornare arricchiti, con un rinnovato
desiderio di impegnarci .
Non siamo onnipotenti, tanto da poter risolvere
ogni problema, non saremo noi a cambiare tutte
le situazioni di ingiustizia e di violenza, ma possiamo vivere in atteggiamento concreto di interessamento per l’altro, per assumere in concreto la
realizzazione delle nostre vite, la nostra e la loro.
La vita dei poveri, la loro dignità di persone umane evidenziata dalla mancanza di sovrastrutture e,
a volte, dalla mancanza del necessario, la loro capacità di ricominciare a lottare ogni giorno, senza
assicurazioni o conti in banca, operano un silenzioso quanto efficace giudizio sulle strutture che
riteniamo indispensabili alla nostra vita.
Sarebbe bello chiedere alle persone della favela che incontreranno cosa ne pensano di questi
giovani europei che arrivano da lontano, fanno
uno sforzo di comprensione e di apertura e poi
ripartono. Forse qualcuno di loro storcerà il naso,
qualcun altro si sentirà un po’ troppo osservato e
magari fotografato. Ma ci piace pensare che nella
loro saggezza, questi popoli lontani sappiano cogliere lo spirito con cui i nostri ragazzi rinunciano alla vacanza “tutto compreso” e si mettono in
discussione. Forse, questi amici lontani sarebbero
contenti di sapere che al loro rientro Slvia, Gianmarco e Giulia parleranno di loro, racconteranno
quello che hanno visto e vissuto con il cuore più
gonfio e più libero. Che continueranno con più
convinzione ad impegnare la loro vita per valori
più solidi, frenando la corsa consumistica del nostro occidente perchè capiranno che possono vivere più felici con meno. Ci piace pensare che dal
Sud America, dall’Africa dall’Asia queste persone
sorridano, consapevoli di aver donato gioia e dignità e contribuito a mettere delle persone nella
possibilità di fare scelte determinanti nella progettazione globale della loro vita.
Francesca Angeletti
l’avsi ha evacuato il personale nel paese dei cedri
Bicicletta,
macchina
per la vita
l’evidenziatore
U
na vera e propria “macchina per
la vita”: mai definizione fu più
azzeccata per l’amata amica bicicletta! In Italia negli ultimi anni c’è stata
un’evidente ripresa dell’uso della bici
come mezzo di spostamento urbano
e i km di piste ciclabili complessivi sono passati da 1069 nel 2000 a
2243 nel 2004 (fonte Rapporto Ambiente Italia 2006).
Anche nelle Marche è innegabile che diversi comuni, soprattutto
medio-piccoli, hanno fatto degli
sforzi in questo senso, ma ad oggi
le piste ciclabili sono ancora insufficienti rispetto alla domanda e per
lo più su brevi tratte a sè stanti, che
invece andrebbero collegati. Ecco
perchè crediamo che la Regione
farebbe bene a ripartire dall’ottima L.R.16/1996 garantendole adeguati finanziamenti e che i Comuni
dovrebbero dotarsi dei cosiddetti
uffici biciclette, atti ad operare in
maniera trasversale a tutte le politiche affinchè la mobilità in bici sia
un’alternativa praticabile e preferibile. Il perchè è presto detto. Intanto
la bici è un vero veicolo a emissioni
zero, si sposa perfettamente al treno
e occupa poco spazio, perciò potenziarne l’uso significa migliore qualità
dell’aria e alleggerimento del traffico soprattutto nei centri città; usarla
al posto dell’auto fa risparmiare sol-
di e si traduce in attività fisica che fa
bene alla salute. E poi volete mettere il piacere di gustarsi panorami in
libertà a bordo della bici?
n buon network di percorsi ciclo-pedonali, ancor più in aree
protette, è anche un’ottima offerta
di fruizione turistica del territorio,
ultimamente sempre più ricercata.
Infine, le piste ciclabili sono per tutti: vere e proprie “oasi” di circolazione accessibili anche a pedoni, disabili, anziani e passeggini. Insomma,
la bici ha innumerevoli potenzialità
e gli strumenti per incentivarla non
mancano (postazioni noleggio a costi ridotti e posti attrezzati nei parcheggi scambiatori e centri nevralgici; sul treno gratis o a costi ridicoli
ecc.). Se a mancare sono i soldi per
le piste, è ora di scelte impopolari,
ma coraggiose come destinarvi una
quota della sosta a pagamento, oppure istituire il road pricing nei centri storici o superbolli sui suv, che
scoraggiano l’uso dell’auto rendendo
contemporaneamente
disponibili
delle risorse.
U
Luigino Quarchioni
Presidente Legambiente
In fuga dal Libano
A
causa l’emergenza guerra in Libano tutto il personale espatriato italiano di Avsi
nel paese è stato evacuato lo scorso venerdì 14 luglio 2006. “Abbiamo lasciato il paese
– afferma Emilio Maiandi, rappresentante
Avsi in Libano da 7 anni – con le lacrime agli
occhi, ma con la speranza e la voglia di tornare per stare accanto alla popolazione. Ora
è veramente impossibile, l’ambasciata italiana sta sfollando tutti”.
Chiusi temporaneamente anche gli uffici di
Avsi e sospesi i progetti.
Al momento la situazione è molto critica.
Avsi sta comunque tenendo i contatti quotidianamente con i suoi partner locali e il
personale rimasto nel paese, cercando di
garantire un monitoraggio dei 1.500 bambini libanesi sostenuti a distanza da famiglie
italiane.
Avsi è presente in Libano dal 1996 perché
impegnata in un progetto sanitario affidato dal ministero degli Affari esteri italiano,
che prevedeva la ristrutturazione del grande ospedale governativo della Quarantina a
Beirut, e l’equipaggiamento di 5 altri ospedali situati nel nord del paese, con diverse
sessioni di formazione per il personale medico e paramedico del ministero della Sanità
libanese.
Oggi Avsi è presente in Libano con uffici a
Beirut e a Jounieh, più a nord, con sei espatriati italiani e 19 persone locali, con i quali
realizza i seguenti progetti:
Avsi in Libano sostiene circa 1.500 bambini
in tutto il paese, in collaborazione con diverse organizzazioni non governative e associazioni locali (Caritas Liban, La Libanaise,
Maison de l’Enfant, Ecole Notre Dame du
perpetuel secours, Anta Akhi).
Il sostegno aiuta bambini di famiglie libanesi
estremamente povere pagando loro le rette
scolastiche, il materiale necessario, come
libri, uniformi e quaderni, e la formazione
degli insegnanti ed educatori. In più assicura l’assistenza medica, le medicine e cibo in
caso di necessità.
Anche nel territorio della diocesi di Senigallia sono numerose le persone, famiglie, associazioni e scuole che si danno da fare per
questi progetti. Sarà cura dell’articolazione
locale dell’Associazione fornire informazioni
su questa nuova, terribile pagina di violenze
in Medioriente.
Francesco Conigli
20 luglio 2006
Territorio
serra de’ conti Legambiente premia Serra per il legno riusato
11
mondolfo
Il comune riciclone
Il pallone
con il bracciale
L
E
egambiente ha attribuito al Comu- della raccolta del legno nel comune di
ne di Serra de’ Conti un riconosci- Serra de’ Conti nel corso del 2005 sono
mento prestigioso. Il sindaco Bruno decisamente lusinghieri.
Massi ha infatti ricevuto a Roma, il 12 “L’impegno di raccolta - così si legge
luglio scorso, il premio Comuni Rici- nella motivazione - si esplica attravercloni 2006, destinato alle amministra- so una sola isola ecologica dove i cittazioni cittadine che hanno raggiunto dini possono conferire i rifiuti in modo
risultati di eccellenza nel settore delle differenziato. L’autonomia e la responraccolte differenziate.
sabilità condivisa a quanto pare hanno
Al comune di Serra de’ Conti è sta- dato ottimo frutto, e hanno fatto meto, nello specifico, attribuito il premio ritare al Comune la maglia di Comune
Rilegno per la migliore raccolta diffe- Riciclone per la frazione legnosa tra
renziata del legno, con una motivazio- quelli del centro Italia”.
ne gratificante, pubblicata nel dossier Alla cerimonia di premiazione, che si è
Comuni Ricicloni 2006 curato da Le- svolta presso il Grand Hotel Palatino di
gambiente col patrocinio del Ministero Roma e che è stata presieduta dal Didell’Ambiente.
rettore Generale di Legambiente FranLa motivazione precisa che i risultati cesco Ferrante, sono intervenuti il Mi-
nistro dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio on. Alfonso Pecoraro Scanio
ed il Presidente della Commissione
Ambiente della Camera dei Deputati on. Ermete Realacci. Hanno, altresì
partecipato i presidenti del Comai Roberto De Santis, di Federambiente, Daniele Fortini, di FiseAssoambiente, Pietro Colucci, della Assorecuperi Marco
Calderazzo e del Cobat Giancarlo Morandi. La raccolta del legno si inquadra,
a Serra de’ Conti, nella più complessa
attività di raccolte differenziate seguite dall’Assessorato all’Ambiente
affidato a Pieramelio Baldelli e gestita
dal Responsabile dell’Area Ambientale
Dalmazio Chiacchiarini.
R.M.
Mondolfo: istituzioni in visita alla Casa di Riposo
S
i è tenuto nei giorni scorsi l’atteso incontro tra i vetrici
dell’Unione Valcesano e le rappresentanze sindacali Cgil,
Cisl e Uil a proposito di alcuni problemi sollevati dal personale della Casa di Riposo di Mondolfo “Ciavarini-Doni”. Al tavolo della trattativa erano presenti il Presidente dell’Unione
Valcesano Giuliano Lucarini, il vice-presidente Alvise Carloni,
il responsabile del servizio Sergio Anniballi oltre ai rappresentanti dei lavoratori. Al centro del dibattito le evidenti
difficoltà del personale nel mantenere quegli standard di
efficienza del servizio a causa delle aumentate condizioni di
pazienti non autosufficienti. Problemi sollevati da parte dei
sindacati con estremo spirito di collaborazione dal momento
che a dire di Condividendo le richieste dei lavoratori, i vertici dell’Unione Valcesano hanno insieme ai sindacati ribadito
l’importanza di addivenire in tempi celeri a delle soluzioni
che non implichino però aumenti delle rette da parte dei ricoverati. Pertanto l’impegno assunto dalle istituzioni è stato
quello di voler verificare i reali carichi di lavoro da parte dei
lavoratori, partendo un momento di dialogo con gli stesi e
con la stessa cooperativa che gestisce il servizio. L’incontro
verrà fissato subito dopo il periodo di ferie estive.
All’incontro è seguita la visiva alla struttura da parte del
vice-presidente dell’Unione Valcesano e del responsabile
del servizio, Anniballi: “Si tratta senza dubbio – ha detto il
vice-presidente Alvise Carloni subito dopo la visita – di una
struttura che rappresenta per noi un vero fiore all’occhiello
soprattutto per la sua incredibile efficienza e sicuro punto
di riferimento per tuo il mondo della terza età. E’ per questo che come Valcesano riteniamo che sia importante dare
a questa problematica sollevata dalla parte sindacale attenzione e collaborazione. Certo questo comporterà uno sforzo
economico gestionale e organizzativo molto forte per l’Unione Valcesano, oltre certamente all’importante contributo di
efficienza e collaborazione che dovrà arrivare da parte del
personale che vi lavora”.
L.P.
ostra Festa al mare per l’asilo di Ostra
Asilo in spiaggia
Giovedì 13 luglio, l’Asilo Nido “La Tavolozza” di Ostra, ha festeggiato con bambini e famiglie la fine dell’anno scolastico,
presso i bagni 19 di marina vecchia. Quest’anno i protagonisti, oltre ai bambini,
sono stati alcuni simpatici clown e Fischio, il protagonista delle avventure che
i bambini hanno vissuto con lui nel corso
dell’anno, all’interno del progetto Mimart.
Giochi, palloncini e divertimenti hanno
colorato la spiaggia all’insegna dell’allegria e della collaborazione tra insegnanti
e familiari, intervenuti numerosi. Come
ogni anno l’Asilo Nido del Comune di
Ostra “La tavolozza”, gestito dalla cooperativa sociale Casa della Gioventù di Senigallia, si è distinto per la collaborazione
che personale educativo e famiglie hanno
dimostrato nel corso dell’anno, dando
vita a numerosi progetti e attività. Il fine
è quello di garantire ai bambini un’educazione coerente ed uno sviluppo armonico:
la festa è il coronamento di un anno di
lavoro condiviso! Non ci resta che darci
appuntamento per il prossimo incontro
con questo Asilo Nido sempre così ricco
di creatività e spirito di iniziativa.
Fabrizio Chiappetti
’ una iniziativa a tutto
campo quella che sta
conducendo l’ASD Amici
del Pallone col Bracciale
di Mondolfo, fortemente
orientata non solo a coltivare questa classica disciplina sportiva del rinascimento italiano, ma anche
a riscoprire e valorizzare
i campi da gioco presenti
nelle diverse città italiane.
“Il pallone col bracciale
– spiega Luca Sorcinelli,
presidente dell’Associazione – era una delle discipline più praticate nell’Italia
dei secoli passati, ed ebbe
un grande sviluppo fra
‘800 e ‘900, per cui possiamo dire che quasi ogni
città (un po’ come avviene
oggi per il calcio) aveva un
proprio campo da gioco,
cioè uno ‘sferisterio’, come
è denominato in maniera più appropriata”. Per il
gioco del pallone col bracciale, come avviene un po’
oggi per la pelota, serve
pure un muro di sponda,
in genere ricavato un tempo utilizzando un tratto
delle mura castellane presenti un po’ in tutti i paesi
italiani.
“E’ per questo – prosegue
Sorcinelli – che appena
saputo dei restauri allo
sferisterio di Fano, nell’area dove prima sorgevano i carri del carnevale,
ci siamo subito rivolti a
quella Amministrazione
comunale, al fine di sensibilizzare un restauro che
permetta, in alcune occasioni, di utilizzare l’area
per la sua destinazione
naturale di sferisterio”. In
tal senso è seguito pure un
incontro con l’Assessore
ai Lavori Pubblici e Beni
Monumentali del Comune
di Fano, Marco Paolini. “E’
stato un incontro molto
cordiale quello intercorso con l’Assessore Paolini
– ha proseguito Sorcinelli
– al quale abbiamo esposto l’obiettivo dell’associazione diretto a far sì che
anche a Fano sia possibile
utilizzare occasionalmente lo sferisterio cittadino
per le competizioni del
pallone col bracciale, uno
sport che richiede grande
capacità atletiche e che, a
ben guardare, è pure accattivante da un punto di
vista turistico”.
Una risposta estremamente importante quella data
dall’Assessore del Comune
di Fano. “Ci ha detto che è
disposto, sentita la competente Soprintendenza,
a far modificare l’attuale
progetto che prevede un
marciapiede per tutta la
lunghezza del muro così
da poter consentire il gioco che ovviamente sarebbe altrimenti impedito da
quella barriera, e che ci
terrà informati sull’evolversi della situazione”. Ma
c’è un’altra soddisfazione
per gli Amici del Pallone
col Bracciale di Mondolfo.
“L’Assessore ci ha offerto di inaugurare con una
grande partita di pallone
col bracciale lo sferisterio
appena saranno terminati
i lavori di restauro, probabilmente la prossima
primavera, così da riportare questo sport cantato
anche da Leopardi a Fano
dove manca ormai da decenni: ovviamente come
associazioni ci siamo detti lusingati dell’offerta e
senz’altro disponibili ad
intervenire”. Ed ora l’associazione mondolfese volge
lo sguardo ad altre città.
“Sì, siamo ora in contatto
con il Comune di Siena, al
fine di conoscere la situazione di quel Capoluogo
dove erano operanti addirittura due sferisteri”.
Alessandro Berluti
corinaldo Edizione particolarmente ricca di presenze e idee
La Contesa fa il pieno
I
l palio della XXVIII edizione della “Contesa del Pozzo della Polenta”, realizzato dalle
artiste corinaldesi Giovanna e Lucia Ferroni,
è andato al Rione San Pietro, secondi si sono
classificati ex-aequo i rioni di Sant’Agostino
e Porta San Giovanni, terzo Santa Maria del
Mercato. Tutte e quattro le giornate hanno
avuto uno strepitoso successo e fra i molti
turisti che hanno invaso Corinaldo abbiamo
notato l’europarlamentare Luciana Sbarbati.
Il sindaco Livio Scattolini al termine della
manifestazione ci ha rilasciata la seguente
dichiarazione: “E’ stato un fine settimana
all’insegna del “ritorno al passato” quello
che ha coinvolto il Centro Storico di Corinaldo ed appassionato migliaia di visitatori,
che hanno potuto apprezzare la bellezza dei
vestiti medioevali frutto del suntuoso lavoro
delle sartorie rionali, gli affascinanti spettacoli del Gruppo Storico “Combusta Revixi”
nonché gustare i particolari menù presenti
nelle quattro taverne. Particolare interesse
hanno suscitato anche le mostre e le esposizioni degli artigiani e mestieranti. Un successo dunque che premia l’impegno di tutti
i componenti dell’Associazione Pozzo della
Polenta, dando nuova linfa e rinnovato entusiasmo per le future edizioni della Con tesa”.
Il giovane presidente Francesco Spallacci ed
i suoi collaboratori possono ritenersi soddisfatti dell’esito della Contesa del Pozzo della
Polenta. Quest’anno sono stati ospiti della
Contesa gli sbandieratori della Città dell’Aquila, (gruppo nato nel 1995 e da allora
sempre in continua crescita) e la compagnia
M&D – Musica e Drama, diretta dal maestro
Alberto Allegrezza, composta da giovani che
hanno studiato e collaborato con artisti di
chiara fama nella rispettiva disciplina. Bellissimi gli abiti della duchessa e del duca di
Urbino, alias Lucia e Mario Conti, disegnati
dallo stilista Gianni Giacomelli e realizzati
dalle sarte corinaldesi. Tutti gli spettacoli del
gruppo storico Città di Corinaldo “Combusta Revixi” hanno riscosso il consenso del
numeroso pubblico presente. Lungo via del
Corso e nel loggiato del Comune gli artigiani hanno esposto la loro produzione mentre
gli allievi dell’Unitre, in via del Velluto, hanno allestito una mostra mercato, presentando i propri lavori di artigianato artistico,
realizzato nel corso dell’Anno Accademico
2005/2006. Il tradizionale sparo del Cannone di Fico ha annunciato la fine della Contesa. A tutti i presenti l’appuntamento è per
la terza domenica di luglio del 2007, per la
XXVIIII edizione.
Ilario Taus
12
20 luglio 2006
Cultura
idee Come il pensiero teologico ha affrontato nel tempo l’idea di guerra e di pace
Lo spirito evangelico
F
intanto che la chiesa ha avuto il potere politico, è stata trascinata dalla necessità storica a
far guerra come tutti gli altri stati secondo la logica
del potere, spesso in contrasto col la teorizzazione
teologica della guerra giusta. Erasmo da Rotterdam
nell’opera Lamento della pace (1510) scandalizzato
denuncia: “...neppure i sacerdoti, neppure i teologi,
neppure quelli che fanno professione di vita perfettamente religiosa, neppure i vescovi, neppure i
cardinali, neppure i vicari di Cristo hanno vergogna
di essere istigatori e provocatori di guerra, di quella
guerra che Cristo ha tanto energicamente condannato”.
Siamo sotto il pontificato di Giulio II Della Rovere
che si vanta di essere grande stratega e continuamente organizza guerre per affermare la propria
egemonia. Per lui Erasmo scrive un piccolo saggio
di triste ironia: Iulius secundus a paradiso esclusus.
La perdita dello stato pontificio è stata vissuta tragicamente come perdita di sostegno alla fede. Eppure oggi è unanime il giudizio positivo, come evento
provvidenziale che ha liberato la chiesa dagli impacci del potere politico e l’ha resa più disponibile alla
propria missione spirituale. La nuova situazione ha
favorito un ritorno allo spirito evangelico di fronte
al problema della guerra. Rimane la teorizzazione teologica della guerra giusta, ma nella pratica
la chiesa afferma la necessità della pace e di volta
in volta condanna la guerra. Il primo intervento è
quello di Benedetto XV durante la prima guerra
mondiale, definendola: “inutile strage”.
Pio XII, il 24 agosto 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale, afferma: “Nulla è perduto con
la pace. Tutto può essere perduto con la guerra”. I
suoi radiomessaggi, pur rifacendosi alla tradizionale
visione della guerra giusta, sono una costante esor-
tazione alla pace, come opera di pace sono gli interventi diplomatici e il sostegno caritativo alle vittime
della guerra.
L’avvento delle armi di distruzione di massa rende
superato il dibattito teologico sulla guerra giusta. Di
fronte alla reale possibilità di una distruzione universale la guerra non è più strumento adeguato per
la rivendicazione dei diritti conculcati. Giovanni
XXIII intuisce l’urgenza della mutata situazione e
affronta con nuovo stile il problema della pace nella
celebre enciclica Pacem in terris e nella costituzione conciliare Gaudium et spes. “Nella nostra età in
cui è disponibile la forza atomica riesce impensabile che la guerra sia strumento di reintegrazione dei
diritti violati”. “Il Concilio, condannata l’inumanità
della guerra, intende rivolgere un ardente appello ai
cristiani, affinché con l’aiuto di Cristo, autore della
pace, collaborino con tutti per stabilire tra gli uomini una pace fondata sulla giustizia e sull’amore e
per apprestare i mezzi necessari per il suo raggiungimento” (G. S. 77).
La “teologia della guerra e della pace”, che regola
l’ordine costituito, lascia il posto alla “teologia dei
segni dei tempi”, che volge lo sguardo a un futuro
di liberazione: compito della chiesa non è quello di
elaborare una teoria completa in sé e sempre valida a cui gli stati debbono uniformarsi per garantire
il bene comune, ma essere solidale con gli uomini,
condividendo le gioie e le speranze, le angosce e i
dolori, e dal di dentro della storia offrire stimoli di
profezia. Qui ritorna la libertà dello spirito evangelico, parola creativa, fuori dalle logiche del potere.
Vittorio Mencucci
libri Il progetto “Tana libera tutti” permette ai ciechi di poter accedere, tramite internet, ad una serie di pubblicazioni
Per leggere ad occhi chiusi
E
’ dalla segnalazione di Gennaro Iorio che è nato il
progetto “Tana libera tutti”: un progetto curato
dai Servizi sociali della Regione Marche, che prevede
l’intesa tra Regione, Unione italiana ciechi delle Marche (Uic) e Associazione regionale editori marchigiani
(Arem). Un patto speciale, del tutto ‘inedito’ nel panorama nazionale. L’intesa prevede l’impegno degli editori
marchigiani a depositare tutte le loro pubblicazioni in
un sito internet, già funzionante, costruito dai ‘Servizi
sociali e informatica’ per permettere la lettura ad ogni
iscritto all’Uic. Libri elettronici in rete, quindi, da leggere attraverso una barra in braille applicata al computer.
Qualsiasi libro, seppur limitatamente a quelli marchigiani, sarà dunque alla portata dei lettori ciechi senza
filtri o lunghe attese, realizzando, almeno in questo,
pari opportunita` con tutti gli altri cittadini.
Anche la Regione Marche, in qualità di editore, si impegna a depositare qualsiasi prodotto editoriale (volumi,
cd, opuscoli informativi, brochure, atti di convegni) su
questo sito, al quale si accede dal portale della Regio-
ne, sezione ‘Sociale’. La speranza è che anche Università, docenti e autori di testi adottino questo sito internet
per aderire a un progetto che non significa ‘libri gratis’.
L’Unione, infatti, sarà garante della correttezza di utilizzo del servizio e di raccogliere i pagamenti (il 20% del
prezzo di copertina) per i libri ‘scaricati’, trasmettendole poi all’Arem. Gli studenti non vedenti non chiedono
libri gratis: chiedono e hanno diritto di pagare, come
tutti, per poter leggere ed esercitare il pieno diritto alla
lettura, all’istruzione e più in generale allo studio e alla
conoscenza.
Il presidente della regione Marche, Gian Mario Spacca,
sottolinea il carattere innovativo del progetto auspicandone l’estensione ad altri enti: “La Regione Marche
è orgogliosa di aver fatto cadere una barriera della comunicazione e di aver tracciato un percorso virtuoso
che coniuga perfettamente Sociale- Cultura- Istruzione-Pari Opportunità. Ci auguriamo che anche altri
enti, cittadini e editori-imprenditori illuminati seguano
l’esempio, sorretti dalla volontà e dalla sensibilità di far
partecipare davvero tutti al patrimonio culturale. Del
resto, questo progetto è così versatile, quasi un ‘uovo
di Colombo multimediale’, che basterà un semplice clic
per aderire.”
Alla presentazione del progetto, anche l’assessore all’istruzione Ugo Ascoli ha espresso l’augurio che “Tana
libera tutti” si diffonda a livello nazionale e nel mondo
della Scuola.
La dimostrazione pratica di come un cieco può accedere al servizio, invece, è stata effettuata da Aldo Grassini,
presidente dell’Uic Marche, che ha letto, attraverso la
barra Braille sul computer, l’incipit di un libro pubblicato da ‘Città ideale’: “Sentir leggere il frutto del mio lavoro da un lettore cieco è stato commovente: un ricordo
che serberò tra i più belli della mia vita professionale.
La speranza – conclude Grassini - è che questo esempio possa contagiare il mondo dell’editoria e far cadere
un’altra barriera tra quelle che separano i non vedenti
dalla cultura come piena espressione di libertà.”
S.B.
fotografia A Senigallia, immagini inedite di Giacomelli
Una giovane
controcorrente
IL LIBRO
di Andrea
Gasparino
Santa Maria Goretti – una
giovane controcorrente – è un
nuovo libro pubblicato dalla Shalom, con la presentazione del nostro Vescovo Giuseppe Orlandoni
che, fra l’altro, scrive : “Il volume,
dopo aver presentato alcuni tratti
della vita di Santa Maria Goretti,
propone un itinerario di catechesi
e una metodologia catecumenale,
toccanto i temi salienti della vita
cristiana: la scelta religiosa, il senso della vita, la risposta della vita
a Dio-Amore, l’incontro con Gesù
nella Chiesa, la vita nella Carità, la
speranza: sono proprio i temi su
cui è misurata la santità di Maria
Goretti”.
I testi sono stati assemblati dal
nostro direttore responsabile don
Giuseppe Cionchi.
Edizioni Shalom
Euro 5,00
Cose mai viste
E
’ arrivata a Senigallia la mostra di fotografie inedite e originali di Mario Giacomelli stampate tra gli anni ’60 e gli anni
’90, selezionate dall’artista marchigiano
Enzo Cucchi, uno dei più noti ed apprezzati artisti italiani al mondo.
La mostra (presentata per la prima volta
presso la galleria Photology l’8 febbraio
scorso) è stata inaugurata venerdì 14 luglio a Palazzo del Duca ed è promossa
ed organizzata dal Comune di Senigallia
Assessorato alla Cutura in collaborazione
con Photology.
I soggetti della mostra “Cose mai viste”
sono quelli più cari al fotografo: ritratti,
nudi, paesaggi, scene di vita quotidiana,
autoritratti e doppie esposizioni, soggetti
di cui Giacomelli si è occupato nel corso
della sua intera attività. Mai apparse in
nessuna raccolta, queste fotografie sorprenderanno il grande pubblico e saranno
al tempo stesso una conferma dell’insuperata capacità di Giacomelli di suscitare
emozioni immediate e profonde.
La mostra, allestita da Enzo Cucchi, fa
parte di un progetto più ampio che ha
visto tra l’altro la realizzazione di un volume in tre lingue “Cose mai viste” edito
da Photology, che raccoglie 230 fotografie
inedite di Giacomelli, scoperte nell’archivio dell’artista e selezionate da Enzo Cucchi, che ha realizzato espressamente per
il volume una serie di disegni ispirati dall’opera del conterraneo. Mostra e volume
nascono della profonda stima tra i due artisti e da un lungo sodalizio che li ha legati
e ancora da’ vita a nuove suggestioni.
La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre 2006 con orario dalle 18 alle 24.
Biblioteca
a Barbara: nuovi
orari di apertura
D
’estate la biblioteca comunale cambia volto. Nei mesi
di luglio e di agosto il servizio di
consultazione e di prestito dei
libri sarà associato all’ufficio turistico, che resterà aperto ogni
giovedì (dalle ore 10,30 alle 12) al
pianterreno della residenza municipale (a fianco dell’ingresso
principale).
Pertanto a chi volesse documentarsi sulle principali iniziative,
sulle proposte più allettanti dei
cartelloni estivi di Barbara e dei
paesi contermini, nonché sul
loro patrimonio artistico e sulla
loro storia, o fosse intenzionato
a scegliersi un buon libro da leggere in riva al mare o nella frescura delle montagne non resta
che recarsi nella sede dell’ufficio
turistico – biblioteca.
Leonardo Pasqualini
20 luglio 2006
Spettacolo
eventi Tanti spettacoli e personaggi in ogni angolo della regione
Estate made in Marche
Continua il Festival
Organistico
Internazionale
U
na lunga estate
di spettacoli,
con tantissime celebrità che faranno
a gara per rendere
indimenticabili le
serate di tanti marchigiani.
L’estate
2006 può a buon diritto, essere definita
“un’estate
grandi
firme”.
L’ultimo che lascerà
la sua, sarà Roberto
Benigni, che il prossimo cinque settembre si esibirà in uno spettacolo
straordinario a Pesaro, per la Festa
de L’Unità. Prima di allora, anche luglio ed agosto si annunciano ad alta
gradazione di spettacoli.
La rassegna “Sferisterio musica live”
porterà nell’ottocentesca arena maceratese Ivano Fossati l’8 agosto, Vinicio Capossela il 21 agosto, la voce
potente di Massimo Ranieri il 25
agosto, gran finale il 28 agosto con la
“cantantessa” Carmen Consoli.
Poker di vip anche per sabato 22 luglio. Riccardo Fogli sarà a Falconara
Marittima, Paolo Belli a Montelupone, Andrea Braido a San Benedetto.
Nella stessa serata al San Severino
Blues Festival salirà sul palco addirittura il batterista dei Police, Stewart
Copeland e ad Ascoli Piceno si esibirà Youssou N’Dour in Piazza del
Popolo.
Il 23 sarà la volta del compositore Ludovico Einaudi a Cagli, il 25
Charlie Wood all’Arena Gigli di Porto Recanati ed il 27 Shel Shapiro, in
acustico, andrà a chiudere Recanati
Forever.
Venerdì 28 luglio gli scatenati Bandabardò saranno a Ripatransone per
il Summer Festival, i Pooh saranno
in piazza del Popolo ad Ascoli Piceno ed i Baustelle alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Il giorno dopo i Sud
Sound System saranno al Mamamia
di Senigallia, Davide Van De Sfross
ad Appignano ed i Funk Off a Monte San Giusto, stesso luogo, in cui
il giorno successivo si esibirà Enzo
Avitabile ed i Bottari.
Per il Camerino Festival saranno di
scena Uto Ughi il 27 luglio e Uri Caine il 30 luglio.
“Fano Jazz by the sea” farà ascoltare
ai marchigiani Galliano Portal Duo
il 26 luglio e Dee Dee Bridgewater il
29 luglio.
Agosto porterà a Senigallia i Modena City Ramblers (5 agosto), Marco
Columbro, Chiara Noschese ed Enzo
Garinei all’arena Gigli di Porto Recanati (10 agosto), stesso posto per lo
spettacolo “A briglia sciolta” di Enrico Brignano.
L.M.
il taccuin
di Tullio Piersantelli
MOSTRE
una mostra che restituisce i profili di
Fabriano - Spedale di Santa Maria alcuni maestri del legno e cerca di far
Buon Gesù, Piazza San Giovanni, “Gen- luce su una pagina d’arte da scoprire.
tile Da Fabriano e l’altro Rinascimento”,
una grande mostra internazionale di MUSICA
uno dei protagonisti assoluti dell’arte Ancona - Teatro delle Muse, ore 21.15,
del ‘400 Informazioni: 199199111. 1.
“Roy Hargrove Quintet”. Questo conArcevia - Chiostro San Francesco mo- tinuatore di Freddie Hubbard e Lee
stra di Edgardo Mannucci, fino al 30 Morgan ha allestito un nuovo eccellenagosto 2006.
te quintetto acustico capace di far riviOstra Vetere - Chiostro San France- vere, attraverso arrangiamenti originali,
sco, personale di pittura di Detlef H. il grande jazz “straight ahead”, solidissiFurst, dalle ore 18 alle 23 personale di mo e pieno di contributi individuali di
pittura, dal 17 giugno al 15 settembre
prim’ordine. I musicisti coinvolti sono
Camerino - “Il rinascimento scolpito”. d’altronde tra i migliori degli ultimi
Con una straordinaria rassegna di scul- dieci anni, presenti in gruppi importura lignea, Camerino propone, dopo tanti (Harper Brothers, Eric Alexander,
la grande mostra del 2002 sulla pittura Dena DeRose,ecc.) e affidabili session
del Quattrocento, una nuova esposi- men, paladini di un linguaggio insiezione sulla sorprendente produzione me elegante e muscoloso, dove tecnica
artistica del suo Rinascimento. Le cin- e cuore sono sempre al servizio dello
quanta opere raccolte per l’occasione swing più bruciante. L’attualità della
sono presentate per la prima volta in storia, un concerto che è anche futuro.
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An)
Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132
e-mail:[email protected]
sito:www.vocemisena.it
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani
Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi
Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti
Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti,
Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica
Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli.
Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini
Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it)
Tiratura:4000 copie
Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602
Prosegue la quinta edizione
del Festival Organistico Internazionale città di Senigallia (Chiesa Santa Maria
della Neve – ingresso gratuito – Inizio concerti ore
21,15). Il Festival, diretto da
Federica Iannella, è nato
con lo scopo di valorizzare il patrimonio organario
che caratterizza la città
di Senigallia, legato alla
promozione del repertorio
organistico di ogni tempo e di
ogni luogo.
Giovedì 20 luglio è la volta de
“I solisti di Cremona” che eseguiranno Le kirchensonate W.A.
Mozart nel 250° anniversario.
Giovedì 27 luglio a dominare
la scena sarà l’organista inglese Philip Rushforth della città
di Chester gemellata con Senigallia, che presenterà brani del
maestro Guy Bovet.
In agosto il carnet di appuntamenti proseguirà giovedì 3 con
l’esibizione del maestro Wolfgang Zerer (Amburgo), uno
dei più emergenti interpreti e
didatti del mondo organistico europeo. Giovedì 10 agosto
Alessandro Bianchi (Como)
celebrerà l’anniversario dei 150
anni dalla morte di Schumann.
Venerdì 18 agosto concluderà
il festival Andrea Macinanti
(Bologna), musicista colto e
attento alla riscoperta della
letteratura organistica dell’ot-
13
percorsi museali/4
Alla scoperta
di tradizioni e mestieri
O
ltrechè dalle istituzioni imperniate
sul mondo agricolo di un
tempo o sull’arte del vino,
lo spirito e le peculiarità
più genuini del territorio
provinciale di Ancona
affiorano pure dai musei
dedicati ad alcune tradizioni e mestieri. Per i
cultori delle strutture demoantropologiche, dopo
un’escursione fra le specificità rurali di alcuni
decenni fa il viaggio può
proseguire fra i ricordi
o l’attualità di attività
professionali che hanno
lasciato un’impronta sullo sviluppo economico e
sociale di talune comunità o all’interno di usanze
che si perdono nella notte
dei tempi. Partendo da
Fabriano, la tappa inaugurale fa rima con Museo
della Carta e della Filigrana. Antichi macchinari,
una collezione di filigrane
artistiche ed una dimostrazione della fabbricazione della carta a mano
nell’antica
gualchiera
medievale costituiscono
il percorso della struttura museale, che tramanda la secolare tradizione
della produzione della
carta che rende Fabriano
una città unica in Europa.
Nella limitrofa Sassoferrato, e precisamente nella
frazione Cabernardi, si
trova il Museo della Miniera di Zolfo. Foto, documenti, attrezzi da lavoro e
modellini restituiscono al
turista la storia economi-
ca e sociale del territorio
negli anni in cui era attivo
uno dei centri estrattivi
più importanti d’Europa,
gestito dalla Montecatini.
Una delle prime città a recepire l’arte della tipografia (1472), Jesi ospita invece lo Studio per le Arti
della Stampa. La qualità
degli apparati didattici e
la bellezza degli oggetti esposti, i torchi per la
stampa e le macchine per
la litografia fanno rivivere
una tradizione longeva
e raffinata, prolungatasi
sino al XX secolo. Corinaldo si segnala invece
per la Sala del Costume e
delle Tradizioni Popolari,
che raccoglie le riproduzioni di abiti cinquecenteschi. Nel Museo delle
Arti Monastiche ‘Le Stanze del Tempo Sospeso’ di
Serra dè Conti è custodito il passato dell’attiguo
Monastero di Santa Maria Maddalena. Gli oggetti usati quotidianamente
dalle Clarisse e le loro
attività manuali rivivono
in una suggestiva esposizione museale, che riesce
ad abbinare la storia della
comunità monastica alle
innovazioni tecnologiche
e che viene resa ancor più
coinvolgente, unica, da
un percorso teatrale con
audioguide, studiato per
immergere il visitatore
nelle stanze della clausura
e come prologo alla visita
delle altre sale.
Per informazioni, numero verde: 800.439392.
archeologIa Ad Ostra V. i lavori dell’Università di Bologna
Scavi alle Muracce
I
n corso a Ostra Vetere la nuova campagna di saggi di scavo sull’area archeologica di Ostra antica, in contrada Muracce.
L’intervento è affidato al Dipartimento di
Archeologia dell’Università di Bologna,
che aveva a suo tempo sottoscritto a questo riguardo una specifica intesa con l’amministrazione comunale di Ostra Vetere.
La sinergia innescatasi tra i due soggetti
pubblici è avvalorata dall’autorevole supporto della Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, e punta non solo
alla valorizzazione dell’area ma anche a
favorire una intensificazione degli studi
sulla città, di cui ebbero modo di parlare storici insigni come Plinio il Vecchio
e Tolomeo. Intanto, per chi desiderasse
ammirare quanto resta dell’antico teatro e
delle terme del “municipio” romano sono
state preordinate apposite visite guidate:
“I nuovi saggi di scavo -ci dice il sindaco di
Ostra Vetere Massimo Bello- interessano
in particolare l’area del tempio. Si tratta
di una ulteriore occasione per focalizzare
l’attenzione degli studiosi sul sito archeologico, a cui riguardo stiamo con l’ateneo
felsineo incoraggiando organici studi ed
approfondimenti. Vi basti pensare che
nel Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna sono state presentate
ultimamente alcune tesi che hanno per
oggetto Ostra, e mi riferisco non a lavori
occasionali ma a vere e proprie tesi di laurea. Stiamo inoltre lavorando perché l’Ateneo sia in grado di impiantare in tempi
ragionevolmente brevi, in prossimità del
sito di Ostra romana, un laboratorio permanente nel quale gli studenti universitari
potranno compiere stages sul campo. A
proposito di Ostra antica -puntualizza il
sindaco- ha preso corpo fra Comune, So-
printendenza e Università una sinergia
che ha effettivamente dato riscontri confortanti, grazie all’impegno dei professori
Dall’Aglio e De Maria per l’Università, del
dottor Landolfi e dello stesso soprintendente De Marinis per la Soprintendenza
ai Beni Archeologici, e anche della struttura comunale, a partire dalle energie profuse dall’assessore ai beni culturali Susanna Massi che ha assiduamente collaborato
con me in queste settimane.”
Raoul Mancinelli
Nella foto: uno dei reperti più celebri
riaffiorati dall’antica Ostra, lo scultoreo
“Traiano” oggi conservato a Ginevra.
14
20 luglio 2006
Sport
calcio Valentino Mandolini, nuovo presidente Vigor
Assetto completato
a ricerca del nuovo presidente della Vigor
si è conclusa con la nomina di Valentino
Mandolini. Tanti i giorni trascorsi per arrivare
a questa votazione interna del consiglio direttivo, constatato che i diversi personaggi sentiti al
di fuori di questo hanno risposto negativamente. In un primo momento era stato interpellato
l’ex assessore Nardella, ma lo stesso non ha accettato per motivi di lavoro, così pure l’ex sindaco Mariani, tutte figure di prestigio ma non
interessate per motivi diversi ad impegnarsi a
dirigere la Vigor. Il consiglio direttivo si è pure
rivolto a personaggi del mondo imprenditoriale locale, ma nessuno si è preso l’onere di “imbarcarsi” in una simile impresa. Non è facile
dirigere una società come la Vigor quando le
risorse economiche sono poche, così pure tutte le altre società sportive locali non assistitite
da chi ne avrebbe la possibilità. Bisogna dare
atto all’attuale consiglio direttivo che, pur in
evidente difficoltà economiche, ha allestito una
squadra che nella carta dovrebbe dare buone
garanzie per disputare un onorevole campionato. Come già tutti sanno, alla guida del team
vigorino è stato chiamato Dino Giuliani, una
garanzia per quanto ci ha fatto vedere nel passato, quando la Vigor per poco non fece il salto
di categoria. L’organigramma per la stagione
sportiva 2006-2007 risulta così composto: Presidente Valentino Mandolini, vice presidente
Diego D’Adderio, consiglieri Renato Mandolini,
Marco Severi, Dario Becci, Stefano Marchionni, Alessandro Memé, Renzo Pelliccia, Stefano
Bartolini, direttore sportivo riconfermato Augusto Scarpini, segretario Aldo Morico, cassiere Lucio Baioni, addetta alle comunicazioni
Giulia Mancinelli, allenatore prima squadra
Dino Giuliani, allenatore Juniores Maurizio
Marchini, preparatore atletico prof.Glauco Simonetti, allenatore portieri Cesare Bernacchia,
medico sociale Andrea Moschini, massaggiatore Marco Conti, responsabile materiale sportivo Francesco Fabrizi, magazzinieri Alfredo
Tranquilli e Marco Piaggesi, collaboratore di
magazzino Elio Gambioli.
Come già descritto la volta scorsa, la squadra
è praticamente completata, resta da definire la
posizione di Stefano Goldoni, il centrale mancante. Contatti sono in corso col giocatore e la
speranza è che resti in seno alla Vigor; qualora
ciò non si avverasse il direttore sportivo dovrà cercare sulla “piazza” l’elemento adatto ad
assumersi questo ruolo. Ultimo giocatore ancora in forse è il terzino Matteo Rossetti, che
per motivi di lavoro non ha ancora preso una
decisione. La squadra inizierà la preparazione
presso il campo centrale e lì resterà per tutto
il periodo fino a inizio campionato. Il raduno è
fissato per il giorno 31 luglio 2006. Prima uscita il 6 agosto. Si affronteranno fra di loro Vigor
A contro Vigor B, poi in notturna il 9 a Senigallia contro il Fano. I ragazzi della “curva nord”
continuano a protestare presso l’Amministrazione comunale per aver destinato il campo
d’allenamento a parcheggio auto.
Giancarlo Mazzotti
CICLISMO
L
Marche
Marathon
miseni delle due ruote sono
Irellapronti
per la (dura) passefinale. Con la Gran Fondo
dei Sibillini, la challenge Marche Marathon (quasi mille al
via sul vialone di Caldarola...)
ha spiccato un altro notevole
salto di qualità, ponendo agli
archivi la quarta e penultima
prova, nell’attesa dell’atto finale: la Gran Fondo “Straducale”
di Urbino di domenica 30 luglio.
Finalmente d’oro il “Semprepiazzato” Giampolo Busbani,
che ha superato allo sprint il
compagno d’avventura Stefano
Zavoli.
La terza piazza è stata appannaggio del CicloEnologo Pierpaolo Pascucci (Bici Adventure Quintabà Piagiarelli).
Tra i personaggi che si sono
messi in luce, l’oscar del protagonismo e della sfortuna è
andato al figlio d’arte Jarno
Calcagni: scivolato in discesa
basket, la goldengas cerca giocatori e sponsor
Momento delicato
D
opo l’appello della Pallacanestro
Senigallia, lanciato tramite stampa, il presidente Claudio Moroni si
rivolge di nuovo all’imprenditoria
locale perché si senta coinvolta affinché il Basket senigalliese continui ad
onorare l’attuale posizione nel campionato nazionale d’Eccellenza di B1.
Interpellato nella composizione della
nuova squadra, ha così risposto: “Della formazione messa in campo l’anno
scorso resta solo il coach Bianchi.
quando era in lizza per la conquista della mezza maratona
dei Monti Azzurri.
Giovane signora delle pedalatrici (marito gregario...) si è
laureata Maria Felicita Piccioni. Primati di categoria a Jarno
Calcagni, Roy Mazzucco, Pierpaolo Pascucci, Natale Barzanti, Moreno Giulianelli, Paola
Donatucci, Giorgio Focante.
La corsa lunga ha laureato il
simpatico Pierluigi Paolucci
(alla media di 36,26 km/h).
Il campione uscente Christian
Ceralli si è dovuto accontentare della seconda moneta, saltando Roberto Cùnico, dopo
una dozzina di secondi. Monia
Gallucci ha chiuso in eccellente 18^ posizione assoluta, lar-
Tutti i giocatori se ne sono andati in
altre squadre, incominciando da Panichi e Pazzi passati nell’Osimo. Una
perdita enorme. Stiamo cercando
nuovi sostituti e già di due ho il contratto firmato: Graziani dal Gorizia e
Riccardo Bazzoli dal Riva del Garda
(foto). Stiamo lavorando con grande
impegno ma, come ben sapete, le risorse sono quelle che sono e grandi
progetti non si possono fare”.
G.M.
Basket 2000: è B1!
F
inalmente la buona notizia è arrivata. Attesa
da tempo, ora c’è la conferma. La Basket 2000,
Fredde Bontà – Savini impianti Senigallia, disputerà
il campionato 2006/2007 nella serie B d’Eccellenza
nazionale. Sarà inserita nel girone B.
La decisione è arrivata dalla Lega basket femminile, viste le defezioni di cinque squadre appartenenti
alla categoria e le richieste di ripescaggio presentate
da diverse società in ambito nazionale.
La squadra senigalliese è stata ripescata come seconda scelta a livello
nazionale
(la prima è
stata Latina
che disputerà il campionato nel
girone C).
E’ grande la
soddisfazione dello staff dirigenziale e tecnico della
società, il ripescaggio va a premiare i grandi sforzi
compiuti, nel campionato terminato da poco più
di un mese, dalle giocatrici, dal coach Luconi, dal
presidente Pierpaoli e da tutti gli altri dirigenti della
squadra.
Dice il vice presidente Gianluca Foschi: “Ora si tratta di stabilire quale sarà il nuovo roster delle senigalliesi. Sono già in corso dei contatti con alcune
atlete che potrebbero entrare a far parte della nuova
squadra, mentre è abbastanza chiaro il quadro delle
riconferme. Rimane poco più di un mese per portare a termine questo compito da parte della dirigenza, dopodiché poco dopo il ferragosto si partirà con
la preparazione atletica, curata anche quest’anno da
due preziosissimi collaboratori della società: Alessandro Frezza e Marta Mencarelli. Dopo la preparazione atletica il compito passerà al riconfermato
coach David Luconi per ciò che riguarda il vivo della preparazione tecnica”.
“Beach festival”, tennis e spiaggia
F
inalmente a Senigallia il beach festival torna ad
animare le spiagge della città. Dopo la prima
tappa a fine maggio ai bagni Marco e Virgilio 46, è
approdato sabato 8 luglio ai bagni 14 Village. Giornata agonistica ma imprevedibile domenica per il
torneo con massimo abbinamento di un giocatore
di serie C. Si sono piazzati sul secondo gradino del
podio, dopo aver vinto la finale dei tabelloni, i gio-
vani Nicolò Appiotti e Mattia Parma provenienti dai
bagni Billy. Si sono classificati primi, dopo un tour
de force durato ben partite consecutive, Andrea
Gambelli e Michele Mezzanotte, due vecchie conoscenze del beach tennis provenienti dai bagni Marco e Virgilio. Al terzo posto si sono piazzati Simone
Zoppini e l’under 16 Onori Alessandro. Il beach è
proseguito poi ai bagni 11, Giovanni e Olga.
gheggiando tra le cicliste.
In vetta alle categorie: Christian Ceralli, Roberto Cunico,
Fabrizio Aloisi, Matteo Podestà, Paolo Marconi, Andrea
Ciavatti, Monica Bandini ed il
cicloturista Daniele Marcelletti.
Capofila delle società: G.C.
Sforzacosta sul sempre più tricolore Pedale Civitanovese e
sul Mobili Rimini Appignano.
Il tracciato di 155 km è tornato
ad affrontare i severi scogli di
Forca di Presta (Cima Coppi, a
1.536 metri) e Forca di Gualdo.
Salite: 7. Dislivello: 2700 m.
Difficoltà: alta. Chilometri totali in ascesa: 38. Pendenza
massima:16%.
La “breve” di 95 km è salita
fino al Santuario di Macereto
ed al valico Santa Margherita
(1.010 metri).
Difficoltà: medio-alta. Salite: 3
(per un totale di km 21). Pendenza massima: 10%. Dislivello: 1.010 metri.
La partenza unica ed i due arrivi erano posizionati ai 314
metri del colle caldarolese.
Il meglio è stato largamente offerto: dal ricco
montepremi al pasta
party, dal cocomero
party al frutta party.
A fare carovana sono
stati corridori di ogni
età e preparazione,
con rappresentativa
rosa femminile mai
registrata prima e
con significativa delegazione straniera
di profilo intercontinentale.
I due percorsi paralleli hanno
confermato la loro suggestione, rafforzando la crescita del
ciclismo turistico, familiare e
culturale, nella direzione della
promozione del territorio.
Il Campionato Italiano Gran
Fondo Udace Csain ha archiviato la 14^ prova.
Applaudita
l’organizzazione
del Gruppo Ciclistico S.G.U. e
del Club Corridonia OTM.
Fino all’ultimo, fanno compattissima squadra i promotori: Maurizio Giustozzi, Enzo
Giustozzi, Sebastiano Nasuti,
Lanfranco Passarini, Egidio
Brilloni.
Umberto Martinelli
riuscita manifestazione della us Acli
Scacchi a Sant’Angelo
C
onclusa la manifestazione organizzata dal Circolo e U.S.
ACLI di S.Angelo.
Mandolini Riccardo di Senigallia
ha conquistato il primo posto nel
14° Torneo di Scacchi Semilampo organizzato dal Circolo e U.S.
ACLI di S.Angelo in collaborazione con F.S.I. – C.O.N.I. – Circolo
scacchistico di Senigallia e Chiaravalle. Un appuntamento entrato
ormai a pieno titolo nel calendario
regionale delle manifestazioni del
genere.
Questa la classifica dei vincitori,
dopo il settimo turno:
1°) Mandolini Riccardo 1N, 2°)
Rago Riccardo MF, 3°) Priori Lorenzo NC, 4°) Barigelli Enrico 1N,
Faini Marco 2N, Bussoli Sauro 1N,
Faini Ivano 1N, Giombini Giacomo
NC, Subissati Massimo 1N, Ciarloni Giuseppe NC, De Benedettis
Mattia NC, Perugini G.Luca NC,
Regni Marco NC, Carta Giuseppe
NC, Conti Ales NC J, Rossi Matteo
NC, Fortunato Martina NC/JF, Polidori FilippoNC J, Curzi Carlo Alberto NC J, Fiorani Federico NC J,
Yerohina Tatiana NC F, Mancinelli
Elisa NC/JF, Mancini Sebastiano
NC J.
NB. Domenica 20 agosto 2006,
ore 9,00, Marcialonga della Pace.
20 luglio 2006
penultima
LA
PAROLA Le vacanze di Dio
DI DIO
23 LUGLIO 2006 XVI domenica del Tempo ordinario
Ger 23,1-6
Salmo 22
Ef 2,13-18
Marco 6,30-34
a cura di
don Paolo Curtaz
La cima del m.te Vettore,
nel parco dei Sibillini
(foto Purziani)
Stanchezza
Alzi il dito chi non si è mai sentito stanco,
esausto, scoppiato.
Non parlo, ovvio, della stanchezza esteriore, ma dell’innaturale stanchezza che prende ciascuno di noi alla fine di una settimana
lavorativa passata non a lavorare a picco e
pala ma davanti ad un bizzoso computer o
imbottigliati per due ore al giorno nel traffico; parlo di quella più drammatica, quel
dolore sordo che ti prende in pieno petto
quando meno te lo aspetti, magari quando
la tensione per un lavoro si è sovrapposta
alle preoccupazioni in casa, parlo dell’urlo straziante di Munchiana memoria che
alberga in fondo al nostro cuore, quel dover sempre a tutti i costi dimostrare di valere, di essere un buon marito, una brava
madre, un buon prete, l’urlo profondo di
stanchezza, di urgente ed ineludibile bisogno di senso, di gioia, di pace che si sfoga
(ma pensa!) quando ci lasciamo travolgere
dall’euforia collettiva per avere vinto una
partita di calcio. Oggi parliamo proprio di
questo bisogno, cari amici, parliamo del
fatto che se non troviamo un senso alla
nostra vita, se non arriviamo a capire la ragione per cui siamo nati allora – prima o
poi – scoppiamo.
E scoppiamo scappando o tacendo o stordendoci o illudendoci che alla nostra felicità manca qualche decina di cavalli nel
motore della nostra auto o qualche ruga in
meno.
Il Nazareno
E Gesù vede, se ne accorge, ne prova compassione, tenerezza.
La sua non è una tenerezza sdrucciolevole
e finta. Il suo è un accorgersi pieno di autentica compassione, di condivisione adulta del sogno e del dolore degli uomini.
Gesù conosce il dolore perché è uomo fino
in fondo, perché ama davvero questo Dio
timido e pieno di esperienza.
Gesù vede che i suoi stanno scoppiando,
come tanti miei confratelli che incontro e
che mi fanno segno con la mano di quante parrocchie gli hanno aggiunto come se
dovessimo serrare le fila e tappare i buchi
invece di costruire comunità, Gesù vede i
suoi pieni delle preoccupazioni dei malati
che chiedono una guarigione e penso alla
mamma stanca di non dormire – tre figli
in tre anni – che ha pianto sulla mia spalla
non più di due ore fa; Gesù sa che abbiamo
bisogno di dentro, di pace, di luce, di vacanza. Vacanza bella non piena e stupida,
non stordente e chiassosa.
Vacanze
Non vi è mai successo? Hai preparato un
viaggio con cura, lo hai atteso, hai comprato le cose per il viaggio, un po’ eccitato e
preoccupato e poi ti sei trovato agli antipodi del mondo su una spiaggia o nella città
dei grattacieli con un senso di smarrimento nel cuore, perché tu sei sempre lo stesso,
anche abbronzato sulla spiaggia e se non
trovi senso viaggi senza mai arrivare.
Il Signore ci propone di passare le vacanze
con lui, nel silenzio, nel deserto, ci chiede
di fidarci, di guardarlo negli occhi, perché
lui è il pastore che si commuove della fatica delle pecore, il pastore che non vuole a
tutti i costi venderci qualcosa.
Gesù propone ai suoi di andare in disparte,
con lui, a riposare un po’...
La vacanza è il momento in cui andare in
disparte e riposarsi un po’ con il Signore
Gesù. C’è il rischio di vedere la vacanza
come un momento di euforia, di eccesso,
di esteriorità.
Le vacanze, specie quelle che permettono
viaggi lontani, sono sempre più diffuse ma
sono davvero occasioni di rispetto e confronto con culture diverse? Di approfondimento della complessità dell’uomo?
Sappiamo cogliere la vacanza come un
dono, come un momento di ascolto e di
confronto con gli altri, uscendo dal nostro
orizzonte e dai nostri giudizi per accogliere con dignità la vita di altri popoli?
Fate come Benedetto: mettete nella valigia
un vangelo e un libro di spiritualità!
Abbiamo sempre pronta la scusa di non
avere tempo da dedicare alla preghiera:
perché non ricavarlo durante il tempo del
riposo? Il Signore ci invita a riposarci, ad
andarcene in disparte certo, ma con lui,
per ritrovare l’armonia tra il corpo e lo spirito che la frenesia del lavoro spesso interrompe.
Una seconda, consolante parola, per tutti
gli altri. Per quelli, la maggioranza (!), che
non hanno, né avranno la possibilità di
fare vacanza, specialmente per quelli che
d’estate vivono ancora più soli: gli anziani,
gli ammalati, le persone separate, chi è in
difficoltà economica. Il Signore guarda la
folla e prova compassione, si commuove,
perché, allora come oggi, noi uomini siamo come pecore senza pastore.
Animo, amici! Il Signore non si dimentica
di noi, non ci lascia soli, diventa nostro
pastore. A questo Dio di tenerezza e di
compassione sappiamo rivolgere il nostro
sguardo e la nostra preghiera.
Pizza per tutti all’Opera Pia
Pio IX
oggi
a cura
del Servizio
animazione
presso l’Opera
Pia Mastai
- Ferretti
I
n estate c’è sempre qualche iniziativa straordinaria a rendere piacevole il pomeriggio all’Opera Pia. Anche quest’anno puntuale è arrivata pizza offerta da Mancinelli a tutti gli ospiti.
Come non apprezzare una ottima merenda? La
pizza è uno degli alimenti più gustosi e la storica
pizzeria senigalliese, oltre a far tornare alla mente tanti ricordi, mantiene sempre molto alta la
sua qualità.
Fondamentale è stato l’apporto dei volontari
Avulss, presenti numerosi per l’occasione, cosicché tutti gli ospiti, anche quelli con qualche
difficoltà, in più hanno potuto gustare la buonissima pizza.
I volontari Avulss sono una presenza importante
all’Opera Pia: garantiscono un servizio costante
per chi ha bisogno di aiuto, e non si sottraggono mai alla condivisione di momenti piacevoli
in compagnia. Si sono creati così con tanti ospiti
dei veri e propri legami di amicizia, proprio per-
ché la loro presenza è continua nel tempo e non
solo legata a particolari iniziative.
Si inseriscono poi in tutte le iniziative promosse
dal servizio animazione sempre per dare un valido contributo: li possiamo allora trovare in una
gita, al mare, alle feste di compleanno, ai pomeriggi musicali. Sono una risorsa davvero preziosa
per la Casa di Riposo.
15
IN BREVE
MONTERADO
• Caccia al Tesoro. Sabato 15 luglio, la cittadina di
Monterado è stata tutto un movimento, dalle ore
16 in poi, per la gara “caccia al Tesoro”, promossa
in collaborazione fra il Centro Sociale e l’Oratorio.
Giovanissimi i “cervelli” organizzatori (con un occhio
vigile di Lamberto). Questi i nomi degli organizzatori:
Vanni, Claudio, Giacomo, Lorenzo, Serena A., Serena
R., Sara, Cecilia, Alessandra, Alessandro, Tommaso,
Mirco, Daniele C., Daniele P., Federico, Angelica, Nancy,
Jessica, Luca B., Luca C., Alessio, Christian, Gabriele,
Matteo, Andrea, Robert, Daniele P.
Sono stati proposti, oltre ai classici bigliettini nascosti,
giochi di gruppo, come: il twister, il gioco dell’oca
gigante, il gioco delle spugne, il gioco dei quiz, il
cruciverba, il gioco delle bottiglie sommerse, il
karaoke, la corsa dei sacchi, canestri e rigori.
Alla fine della serata premiazione per tutti, con canti
e allegria.
• Oratorio estivo. Ha riaperto in “grande” l’Oratorio
estivo con molteplici attività e con la frequenza dei
giovanissimi (con l’immancabile motorino), al di sopra
di ogni aspettativa. Su proposta di Angela e Lamberto
sono stati avviati lavori di pirografia, traforo, bricolage,
mixage, disegno ecc., mentre la pista polivalente ha
visto l’assalto di grandi e piccini.
RICORDANDO ANNA MARIA
Nel silenzioso, commosso raccoglimento che si deve
all’ultimo incontro terreno con una persona cara, la
vasta chiesa di San Francesco a Corinaldo, lunedì 10
luglio alle ore 17, ha ospitato un incalcolabile numero
di persone, che si sono riunite attorno alla famiglia di
Angelo Melchiorre per la messa funebre della moglie
Anna Maria.
“La Comunità di ascolto” di Piticchio e Montale di Arcevia
era tutta presente, partecipe e addolorata, animata da
viva riconoscenza per Anna Maria ed Angelo, i quali
(quattro anni fa) hanno accolto l’invito del nostro parroco
don Mauro Mattioli per dare inizio al cammino di fede
che, tranne nella pausa estiva, riunisce i frequentanti
ogni lunedì sera alle ore 21 nella cappella annessa alla
chiesa di San Sebastiano di Piticchio. Che esperienze
nuove, profonde, avvincenti nelle ore in cui siamo
raccolti nella piccola cappella, dove domina un grande
Crocifisso. E’ qui che Anna Maria ed Angelo hanno dato
tanto di se stessi per aiutarci ad approfondire la nostra
formazione religiosa, la nostra fiducia nel Signore, il
desiderio di addentrarci sempre più nella sua “Parola” e
di comunicarla. Fino a non molti mesi fa, Anna Maria si
presentava mensilmente alle riunioni serali: sorridente,
preparatissima, determinata, incitante, incoraggiante,
gareggiando con il marito Angelo ad arricchire di molto
la nostra interiorità. Ecco perché noi della “Comunità di
ascolto” ci siamo uniti al grande dolore che i familiari
di Anna Maria dimostrano di sopportare con la serenità
che solo una forte formazione religiosa può dare. Anna
Maria era sicurissima che seguirci permetteva a lei ed ad
Angelo di crescere spiritualmente e sperava di ritornare
al più presto in mezzo a noi. Questo ce lo ha scritto
inviandoci gli auguri per Natale e confidandoci anche,
però, che sentiva il bisogno di ricevere dal Signore
una bella spinta per ricaricarsi di serenità. Scrisse, tra
l’altro, che il Signore chiamandoci al cammino di fede ci
trasmetteva questo messaggio: essere “pietre vive della
nostra Chiesa”, contribuendo alla crescita della Chiesa
di Cristo. Riflettendo sul nostro “cammino” lei sentiva
sempre più la responsabilità di essere “pietra viva”.
Lo è stata certamente, non solo riguardo al nostro
“cammino di fede”, ma anche per le varie attività
religiose che ha saputo portare avanti con fiducia,
costanza, generosità, amore.
Le letture ed il Brano Evangelico scelti per la messa
funebre, la sentita omelia del parroco don Umberto
Mattioli, hanno fatto riflettere sulla profonda religiosità
di Anna Maria, sulla fiducia nel Signore, sulla speranza
che solo Lui può dare se si ha coscienza delle sue opere
grandiose e della sua continua presenza nella storia
dell’umanità.
Carla Carignani
TRATTORI DA CORSA
Si svolgerà in località Borgo Bicchia sabato 22 luglio a
partire dalle ore 17 la settima tappa del campionato
italiano di Tracteur Pulling, presentata da Rosatimacchine agricole.Lungo un tragitto di 100 metri potenti
trattori truccati si sfideranno a percorrere il tratto di
gara nel minor tempo possibile trascinando una slitta
pesante 50 tonnellate.
Nato negli Stati Uniti questo sport ha numerosi
appassionati anche in Italia, l’evento è patrocinato
dall’assessorato allo sport ed al turismo del Comune
di Senigallia: “Questa manifestazione rappresenta
un’ulteriore proposta turistica, sono attesi numerosi
partecipanti e spettatori” ha sottolineato l’assessore al
turismo Luigi Rebecchini.
La manifestazione, che si svolgerà in località Borgo
Bicchia, inizierà alle ore 17 con le qualifiche Italian
Pulling e Truck; dalle ore 20,30 fino alle ore 22 si
svolgeranno le qualifiche Pro-stock e Liberi 45, a seguire
le finali di tutte le categorie.