E - La voce Misena
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E - La voce Misena
n. 27 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 20 luglio 2006 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale DIOCESI Terra Santa Si avvicina il pellegrinaggio dei giovani M entre sistemo i nominativi del pellegrinaggio in Terra Santa, in programma per il prossimo ottobre, leggo le notizie di guerra che vengono proprio da lì. La Galilea, la parte Nord di Israele e il lago di Tiberiade, tappe consuete di ogni viaggio nella Terra di Gesù, sono citate dai bollettini bellici. E mi fa un certo effetto pensare in questi termini a luoghi che di solito associo a belle esperienze di preghiera e ad incontri con persone ricche di fede, nonostante la durezza della loro quotidianità. Siamo legati a doppio filo con questa realtà: perché la nostra fede è nata in quei deserti e in quei vicoli dove si sovrappongono, non senza fatica, fedi, tradizioni e culture. E perché la comune appartenenza mediterranea ci fa vicini di casa e di destini. Scrivo queste righe da Loreto, dove si stanno tenendo gli esercizi spirituali per i sacerdoti della nostra diocesi. E la Santa Casa mi riporta ancora una volta a Nazareth, in quella Galilea, particolarmente colpita da questi nuovi eventi terribili. Ancora un legame profondo, che ci ‘costringe’ a pregare per la pace, a volerla ad ogni costo, anzitutto nella nostra vita. E ad essere più attenti a ciò che succede lì, come in tanti altri scenari di violenze e di violazioni dei diritti umani. Essere cattolici, aperti all’universalità, appunto, dovrebbe farci più sensibili a ciò che accade al di fuori dei nostri confini, o a ciò che di ‘straniero’ vive nelle nostre città. Allora più che chiedere se sia pericoloso partire per la Terra Santa, dovremmo seriamente domandarci fino a quando i potenti e i fanatici sceglieranno di rinnegare quel messaggio di riconciliazione e di pace che nacque proprio duemila anni fa in quella Terra offesa, martoriata, bisognosa, come il mondo intero, di vivere in pace. Gesualdo Purziani GIOVANI ED ESTATE SENIGALLIA Redazione 8-9 Scritture migranti: il Palestinese che ama raccontare di Rosaria L. Cenerelli 4 IDEE In partenza per São Luis, Nordest Brasile di Francesca Angeletti 10 Violenza e spirito evangelico a raffronto di Vittorio Mencucci 12 Il Libano torna nell’incubo della guerra, il Medioriente a bruciare, le armi a determinare i rapporti internazionali. E da noi le divisioni ideologiche di sempre, mentre la gente, laggiù, muore. In fuga dalla pace G iusto un anno fa, più o meno, c’eravamo tutti esaltati della ‘primavera libanese’ che colorava le piazze del paese dei cedri con l’arancione di giovani speranze. Di Libano non si è parlato più, da allora. Ma si sa, i mezzi della comunicazione e la pubblica opinione (leggi, ognuno di noi) hanno la memoria tanto, troppo corta. Oggi Beirut torna a proporsi con le stesse immagini degli anni ‘80, quelli terribili della guerra civile che in pochissimi hanno cercato di capire e di spiegare ai comuni mortali. Torniamo a leggere di Hezbollah, campi profughi, strisce di sicurezza, razzi e controffensive. Il Medio Oriente assiste oggi ad una delle crisi più gravi degli ultimi anni. Non un fuoco di paglia, ma la conseguenza di problemi antichi che nessuno ha voluto affrontare fino in fondo. C’è tuttora una complessità delle relazioni internazionali, della storia di quell’area e degli equilibri delicati di quelle popolazioni che sfugge completamente di vista. Al centro del dibattito, un giochino sterile che soppesa la bontà delle parti in gioco e il diritto all’attacco o all’autodifesa, dividendo il campo tra buoni e cattivi e tra guardie e ladri. In Italia, si ripresentano anche stavolta posizioni stantie, agli antipodi: ci sono i filoisraeliani tout court pronti a sostenere la logica del raid perpetuo, ci sono i filopalestinesi ad oltranza che continuano a definire criminale la politica di Gerusalemme, ci sono gli equidistanti o equivicini, capaci di deplorare a voce la situazione, senza però muovere un dito. La pace o la guerra diventano così uno dei tanti temi su cui confrontarsi e polemizzare, nella stessa misura con cui lo si fa per altre questioni, dalla Nazionale di calcio al decreto sulle liberalizzazioni. Un efficace termometro per sondare gli umori sono le trasmissioni radio che danno la possibilità agli ascoltatori di dire la loro: su 100, 50 con Israele e 50 con i Palestinesi, più o meno. Nessuno che si schiodi dalla retorica ideologica. E questo dibattito ha stancato: c’è bisogno di pragmatico realismo politico, specialmente quando, mentre noi ci permettiamo il lusso di discutere, la gente muore. La pace che passa dalla giustizia è molto più impegnativa, perché non fa sconti e non guarda il colore delle fazioni, si fa guidare da ideali e valori e mette al centro l’equità. Giustizia significa senza dubbio prevenire le crisi eliminando i possibili focolai di tensione, ma anche fissare delle regole fondate sul diritto e sul rispetto della dignità umana. Un codice che magari porta ad esprimere perplessità sull’uso della forza da parte di Israele sui civili, sulle infrastrutture di un paese, il Libano, che torna nell’incubo della guerra. Senza però sottacere il resto. E cioè che regimi reazionari come quelli della Siria e dell’Iran non dovrebbero avere diritto di cittadinanza in un mondo normale, che i finanziamenti illegali a gruppi fondamentalisti andrebbero puniti e ostacolati insieme al traffico di armi, che la democrazia e i diritti umani non dovrebbero essere un di più, o merce da esportazione, ma condizioni irrinunciabili da costruire in tempi lunghi con saggezza e competenza. Mentre scriviamo, il prezzo petrolio schizza all’insù, le sfere di influenza geopolitica sono sempre quelle, l’Unione europea in panne, le Nazioni Unite ancora una volta immobili, i talebani che riguadagnano alcune città dell’Afghanistan meridionale. Un copione già visto, un gioco delle parti estenuante. Noi a parlarci addosso ed il Medioriente che continua a bruciare, ad appena tre ore di volo da qui. L.M. SVILUPPO L’agenda dello sviluppo è rimasta fuori dal vertice dei ‘Grandi 8’ per la prima volta in Russia, a San Pietroburgo I poveri possono aspettare I niziativa certo importante, ma non sufficiente”: Sergio Marelli, presidente dell’Associazione Ong italiane, ha espresso questo parere in merito all’inserimento della discussione della “Advanced market committement” (iniziativa italiana per la promozione della ricerca dei vaccini contro le grandi pandemie), su proposta di Prodi e Blair, nell’agenda del G8, che si è svolto dal 15 al 17 luglio, a San Pietroburgo. L’agenda dello sviluppo, per Marelli, invece, è restata fuori dal vertice. “Troppo poco è stato realizzato - ha evidenziato Marelli - degli impegni assunti nei precedenti vertici soprattutto a livello del Governo italiano”. Per Marelli, “a San Pietroburgo l’agenda dello sviluppo sembra essere definitivamente espulsa dai lavori del vertice”. Le importanti questioni di cui hanno discusso gli otto leader, come la sicurezza energetica, la proliferazione del nucleare, la grave situazione in Medio Oriente, “non giustificano il non voler trattare delle responsabilità che questi l’aids”, il nostro Paese si mostra, per Marelli, “ben Governi hanno verso il resto dell’umanità”. “Aver lontano dal rispetto degli impegni assunti con la invitato al G8 i Governi di alcuni Paesi in via di comunità internazionale”. sviluppo - ha osservato Marelli - senza impe- La decisione assunta a San Pietroburgo di rimangni concreti per sostenere lo sviluppo delle loro dare di un anno, cioè al vertice del 2007 in Gerpopolazioni diventa un atto di propaganda irri- mania, l’agenda dello sviluppo dei Paesi poveri è spettosa per centinaia di milioni di persone, i cui inaccettabile e vergognosa”. Questo il giudizio di destini dipendono anche dalle decisioni o dalle Marelli, in merito alla scelta di rinviare al vertice reticenze dei lavori di queste giornate”. del G8 a Heilingendamm la discussione di temi Nel corso di un incontro a Roma con il presiden- come la lotta contro la povertà, contro le pante del Consiglio italiano Romano Prodi, nei giorni demie, i diritti umani fondamentali. Per Marelli, scorsi, le Ong avevano chiesto un impegno degli 8 mentre “la povertà e la miseria crescono ad un Paesi più ricchi a favore di quelli più poveri per il ritmo incessante, le soluzioni proposte dai G8 tarfinanziamento dello sviluppo, la cancellazione del dano e restano inadeguate”. A giudizio di Marelli, debito, il diritto all’educazione e alle cure sanita- “lo bilanciamento tra gli sforzi e le risorse investiti rie, regole commerciali più giuste. nella lotta contro la povertà e quelle per far proAl contrario, a parte l’insistenza dell’Italia “gra- gredire un sistema di commercio internazionale zie alla quale il G8 ha assunto l’iniziativa per in- equo e liberato dall’enorme fardello del debito incentivare la ricerca nel campo dei vaccini contro ternazionale è sotto gli occhi del mondo intero”. 20 luglio 2006 attualità REGIONE Presentati i lavori di ampliamento dell’autostrada marchigiana 2007, parte la nuova A14 P artiranno a gennaio-febbraio 2007 i la- Anas e, quindi, l’ appalto dei lavori”. Comvori per la realizzazione della terza cor- mentando la condotta della Regione Marsia del tratto di 171 km dell’ A14 compreso che e degli altri enti locali, Castellucci ha fra Rimini Nord e Pedaso. Secondo le pre- sottolineato il fatto che gli enti, e la Regiovisioni termineranno nel 2010. I tempi li ha ne in particolare, hanno saputo cogliere l’ annunciati oggi ad Ancona, parlando con i opportunità di portare avanti il progetto. giornalisti, l’ ad di Autostrade per l’Italia, il “La Regione - ha rimarcato - ne ha avuto senigalliese Giovanni Castellucci, che ha il coraggio; è stata veloce, rapida e ha satenuto una conferenza stampa con il pre- puto esercitare una moral suasion decisiva sidente della Regione Marche Gian Mario su Comuni e Province”. “Un successo - ha Spacca per presentare un’ opera destinata ribadito Castellucci - specie se si pensa alla a migliorare radicalmente la viabilitaà dell’ sorte di altre tratte, come la variante di vaarea interessata. La terza corsia - ideata lico Bologna-Firenze, che dal 1982 vedrà per fronteggiare aumenti di traffico che nel solo adesso l’ entrata in servizio del primo 2004 toccavano un valore del 4%, doppio tratto funzionale”. rispetto alla media nazionale, con punte Dal canto suo, Spacca ha ribadito l’ imfino a 107.000 veicoli e 26.000 tir al giorno portanza della “concertazione” e della “ve- ha un costo di 1 miliardo e 762 milioni di locità procedurale” alla base del risultato euro, coperto tutto da Autostrade per l’ Ita- ottenuto per l’ opera (inserita tra quelle da lia che si rifarà, poi, con i pedaggi. L’ opera realizzare soltanto con il IV Atto aggiuntiprevede la rimozione di sei milioni di metri vo del 2004). cubi di terra; la pavimentazione asfaltata di Il Governatore regionale non ha però na5 milioni di metri quadri; 84 km di barriere scosto il rischio - emerso anche nel recente antirumore; oltre 36 km di nuove bretelle incontro con il ministro Di Pietro a Roma e complanari che concorreranno a limitare - che le risorse per la terza corsia dell’ A14 gli intasamenti dei centri urbani costieri; marchigiana potessero essere stornate verla realizzazione di sei nuovi caselli (Pesaro so altre opere in altre aree del Paese; “ma centro, Fano nord, Marina di Montemar- siamo riusciti a chiudere in tempi brevi la ciano, Ancona ovest, Porto Sant’ Elpidio conferenza dei servizi con Comuni e Proe lo spostamento di quello di Senigallia); l’ vince, facendo sì che le risorse venissero ampliamento e il rifacimento di dieci gal- confermate per le Marche”. lerie e l’ adeguamento dei dieci svincoli già E proprio riguardo a questo aspetto ha solesistenti. Durante i lavori verranno sempre lecitato la sola conferenza dei servizi rimamantenute aperte le due corsie, ha garan- sta ancora in sospeso competente a espritito Castellucci, sottolineando come in tal mersi sull’ ultima tratta meridionale, di 17 modo i disagi per gli automobilisti saranno km, fra Porto Sant’ Elpidio e Pedaso, circa ridotti al minimo. la quale si registra la contrarietà dei Comu“Ormai - ha aggiunto l’ ad di Autostrade ni di Fermo e Porto San Giorgio. “Bisogna per l’ Italia - abbiamo scollinato; adesso far presto - ha concluso - per prevenire il inizia la progettazione esecutiva, cui se- rischio che le risorse per questi 17 km si guirà, in tempi prevedibilmente brevi, l’ perdano e vengano destinate altrove”. approvazione del progetto da parte dell’ L.M. Una scuola a colori Sono oltre 17.500 gli alunni stranieri nelle scuole marchigiane. Si tratta dell’8,46% della popolazione studentesca. Lo scorso anno erano poco più di 15mila. S fiorano l’8,5% gli alunni stranieri che stanno frequentando le scuole delle Marche. E’ quanto emerge da una recente rilevazione effettuata dall’Ufficio scolastico regionale. Gli stranieri nelle scuole marchigiane risultano infatti essere l’8,46% della popolazione scolastica complessiva, con un dato assoluto del 17.547 alunni. Erano rispettivamente il 7,36 e il 6,47% negli anni 2004/2005 e 2003/2004. Tradotto in termini assoluti, circa duemila unità in più all’anno. La provincia con la percentuale maggiore risulta quella di Macerata, con il 10,07%, in quella di Ascoli Piceno si TEMPI MODERNI Una singolare classifica Come misurare la felicità oco più di duecentomila abitanti, un’ecoP nomia basata sull’agricoltura e sul turismo, un prodotto interno lordo pro capite inferiore ai tremila dollari. Vanuatu è un piccolo stato, un arcipelago, che si trova nel sud dell’Oceano Pacifico, 1.750 chilometri a est dell’Australia, 500 chilometri a nord-est della Nuova Caledonia. Ed è la nazione più felice al mondo. Così dicono i risultati di un’analisi che ha portato alla compilazione dell’Happy planet index, un nuovo indice legato alla misurazione del progresso globale. La Nef è un think-tank, cioè un gruppo d’opinione, con sede a Londra, che si occupa di economia, ambiente e temi so- Disabili e diritto al lavoro, una ricerca regionale E ’ una ricerca realizzata da Officina Solidale, in collaborazione con la Regione Marche, a rilevarlo: nel 2005 sono state 7.447 le persone che hanno usufruito dei servizi specifici all’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro. Di queste, 953 (pari al 12,8% del totale), sono state assunte a tempo indeterminato al termine del percorso d’inserimento. Il 20,2% dei soggetti svantaggiati che hanno cercato occupazione, ha terminato almeno un inserimento lavorativo. La ricerca, presentata ad Ancona durante il workshop “I percorsi di inserimento lavorativo per le fasce deboli: tra mito e realtà”, è stata condotta su un campione d’indagine composto da Enti locali, Zone territoriali sanitarie, Centri per l’impiego e per la formazione dal quale è pure emerso che questo servizio - molto importante per numero di utenti - rimane tuttavia frammentato e marginale nel sistema. “La sua stessa collocazione a cavallo tra politiche sociali e politiche del lavoro - spiegano Stefano Ranieri e Susy Sartini, curatori della ricerca - determina una certa difficoltà a definire percorsi organizzativi chiari e modelli di intervento uniformi per questo servizio. Ne segue che ogni territorio si organizza in maniera differente e che molta della sua efficacia è in mano alla sensibilità e competenza dei singoli operatori, piuttosto che di un quadro strategico progettato a monte”. La conseguenza è che, nonostante l’impegno degli operatori dei servizi, sembra ancora lunga la strada da percorrere per garantire il diritto al lavoro alle persone che hanno maggiori difficoltà di inclusione sociale. L’indagine condotta in stretta collaborazione con gli operatori dei servizi, fotografa infatti le principali necessità per migliorare il servizio, come quella di aumentare la capacità di seguire le varie fasce deboli coinvolte nel servizio, oppure quella di utilizzare strumenti contrattuali differenti, o di lavorare sulle competenze del personale aggiornandole costantemente per rispondere alle sfide di un servizio che cambia molto velocemente. E’ di questa opinione l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli che dichiara: “Per questo la Regione Marche è impegnata da tempo a migliorare la possibilità che i Centri per l’impiego trovino le opportunità perché i disabili scelgano, insieme alle aziende, l’inserimento lavorativo e per fare in modo che questo percorso possa essere monitorato e portare a successo o, se è il caso, per ripartire da zero.” Stefano Bracalente registra la quota più bassa (7,14%). Tra le due quelle di Ancona (8,55) e di Pesaro e Urbino (8,41%). Quasi il 10% dei bambini e ragazzi non italiani frequenta le scuole del 1° ciclo di istruzione (scuole dell’infanzia, primarie e medie), più del 5% gli istituti superiori. Una percentuale, quest’ultima, che evidenzia un significativo incremento rispetto ai due anni precedenti (3,82 e 3,06%), con oltre mille alunni in più e un record di presenze in provincia di Ancona: 1.300 ragazzi pari al 6,33% della popolazione scolastica degli istituti della provincia. ciali. O meglio, stando alla definizione che compare sul sito della fondazione, si tratta di un “think and do tank”, come a dire che l’organizzazione dà molto peso all’azione oltre che al pensiero. Promuove infatti soluzioni innovative che mettano in discussione i “classici” misuratori economici, quali il Pil, e forniscano una visione maggiormente accurata rispetto ai concetti di progresso e di ricchezza (o povertà) delle nazioni. L’Hpi di cui scriviamo è l’iniziativa più recente della Nef. Ne emerge che le persone possono vivere a lungo, vite felici, senza depauperare la Terra. Questo nuovo indice internazionale, che prende in considerazione 178 Paesi ed è focalizzato su impatto ambientale e benessere, mostra un ordine mondiale ben differente da quello sostenuto dai leader del globo. Gli Stati Uniti, per esempio, occupano la 150esima posizione della classifica. L’Italia è al 66esimo posto). L’indice è frutto di un’indagine che ha messo a confronto le risorse utilizzate da un dato Paese con l’aspettativa di vita e la felicità dei suoi abitanti. La “rivelazione” è che alti livelli di consumismo non producono necessariamente altrettanto alti livelli di benessere (inteso come soddisfazione in relazione alla propria esistenza), e che è possibile avere al contrario una vita felice anche se frugale. Nel complesso, la strada che il nostro pianeta deve percorrere perché i suoi abitanti abbiano vite decorose nel limite della disponibilità delle risorse terrestri è ancora lunga. Ma l’auspicio della Nef è che l’Hpi mostri ai governi di tutto il mondo come aggiustare il tiro, rispetto agli indicatori e agli obiettivi di progresso. Nelle parole di Nic Marks, membro della Nef e autore dell’indice: “Se hai la mappa sbagliata, difficilmente raggiungerai la tua destinazione”. Sul sito dedicato (www. happyplanetindex.org) è possibile calcolare il proprio Hpi, quanto cioè siamo, personalmente, felici e a che prezzo per l’ambiente. 3 Block Notes Sviluppo condiviso L a Regione Marche e altri 19 soggetti (sindacati, organismi e associazioni di categoria) hanno sottoscritto il nuovo Patto per lo sviluppo. Un’intesa che finalizza circa 44 milioni di euro a cinque principali filoni di intervento: rafforzamento della competitività; integrazione turismo-cultura-ambiente; inserimento lavorativo dei giovani; edilizia residenziale pubblica e fragilità sociali; infrastrutture per il sistema aeroportuale regionale. Il Patto non è stato sottoscritto interamente da Cgil e Cisl, limitatesi a firmare soltanto la premessa, ma non la seconda parte riguardante il merito degli interventi e la ripartizione delle risorse per la loro attuazione. Gli altri soggetti che hanno firmato integralmente l’ accordo sono: Confapi, Confindustria, Casartigiani, Claai, Cna, Confartigianato, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Confcommercio, Confesercenti, Uil, Agci, Confcooperative, Legacoop e Unci. Il Patto rappresenta l’ elemento qualificante del Documento di programmazione economico-finanziaria della Regione per il triennio 2006-2008, ed è propedeutico alla concertazione su alcuni dei più rilevanti atti di programmazione regionale in procinto di essere affrontati: Dpefr 2007-2009; Programmazione comunitaria 2007-2013; Piano attività produttive 2007-2009 e nuovo Piano socio-sanitario 2007-2009, “che costituirà ha detto Spacca - il tema del lavoro della giunta nei prossimi mesi”. Sono quindi brevemente intervenuti anche i rappresentanti dei soggetti firmatari, ma mentre Graziano Fioretti, segretario regionale della Uil, ha espresso un giudizio positivo sull’ intesa, Gianni Venturi e Giovanni Serpilli, rispettivamente segretari regionali di Cgil e Cisl, hanno letto le proprie dichiarazioni fatte mettere a verbale del Patto. Serpilli ha espresso una valutazione complessivamente “positiva” dell’ Intesa, ma ha rinviato alle successive fasi del varo dei regolamenti attuativi degli obiettivi previsti e del monitoraggio il momento in cui “si implementerà e completerà la partecipazione delle parti sociali, rispetto alle misure e alle modalità con cui le stesse si articoleranno, specie a livello dei singoli territori e settori”. Stando a quanto si è poi appreso, la Cgil, accanto a convergenze sulle politiche abitative, avrebbe invece manifestato divergenze sugli interventi per l’ inserimento lavorativo dei giovani laureati, sulle politiche riguardanti il sistema aeroportuale e sul provvedimento - approvato dal consiglio regionale nell’ ultima seduta - che consente un aumento del 20% della volumetria delle strutture alberghiere; misura, questa, che secondo il sindacato non dovrebbe costituire lo strumento più rilevante per il rilancio del turismo regionale. 4 20 luglio 2006 Senigallia scritture migranti Muin Masri, scrittore arabo, ha aperto il ciclo di incontri in via Carducci dedicati ai libri scritti da stranieri in lingua italiana Il Palestinese che ama raccontare Il secondo incontro del caffè letterario in via Carducci è giovedì 20 luglio alle ore 21. Incontro con lo scrittore del Togo, Kossi Komla Ebri, intervistato da Jean Léonard Touadì, assessore alle politiche giovanili del Comune di Roma. Seguono alle 22,30 canti e balli di donne nigeriane U n evento estivo di intercultura, il primo di tre incontri, nell’ambito del progetto “Caffè interculturale”, facente parte della progettazione comunale più ampia sul rione del Porto, si è tenuto in Via Carducci giovedì 13 luglio. Tali iniziative, Scritture migranti, promosse dalla Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti”, dal Cvm, dall’Associazione Luoghi in comune, con il patrocinio del Comune di Senigallia, tendono a far conoscere la letteratura italiana migrante come momento di incontro e conoscenza rivolto a tutta la cittadinanza. Mettersi in ascolto, conoscere, confrontarsi sulle diversità, partecipare e condividere anche a livello intellettuale, vuol dire aprirsi alla comprensione delle nostre e altrui identità per realizzare una società culturalmente più ricca e creativa e per favorire la pace. Il primo scrittore migrante che abbiamo piacevolmente ascoltato è stato Muin Masri, presentato da Alfio Albani. Muin ha parlato della sua vita, della sua presenza in Italia dal 1985, della famiglia, della Palestina sua terra amata da lui lasciata ma mai dimenticata. Nato nel 1962 a Nablus in Palestina, residente in Italia dal 1985, oggi vive ad Ivrea dove lavora. Si occupa di informatica ma l’attività a lui più cara è quella di raccontare storie del proprio paese. Ha esordito nel 1994 con “Racconti”, una raccolta bilingue in italiano e francese, seguono poi i romanzi “Il sole d’inverno”, “Pronto, ci sei ancora?”, “Io sono di là”, “Viaggio di sola andata”, cinque episodi trasmessi da Radio tre nella serie “Centolire”. Che cosa ha significato per noi l’incontro con Masri, un palestinese immigrato in Italia? Penso che al di là della piacevolezza dell’incontro, i suoi racconti abbiano messo bene in evidenza le diversità culturali da cui ciascuno di noi proviene. Ci dice: “Sono in debito con tutte le persone che cercano di dare spazio al diverso, come me, perché io possa raccontare storie del mio paese natale e sentirmi a casa”. Sono queste diver- città Incontro tra Amministrazione e proprietà Navalmeccanico Il futuro del cantiere P resso la Residenza Municipale si è svolto un incontro tra Amministrazione comunale e proprietà del Cantiere Navalmeccanico per approfondire i problemi legati alla dismissione delle aree occupate dal cantiere. Durante l’incontro il Sindaco di Senigallia, Luana Angeloni, e il legale rappresentante della Navalmeccanico srl, Giovanni Jonni, assistiti dai rispettivi legali, hanno verificato le diverse possibilità di giungere al rilascio delle aree secondo una procedura concordata. L’Amministrazione Comunale ha manifestato la sua ferma intenzione di rientrare in possesso dell’area attualmente occupata dal cantiere, giudicata strategica, come previsto dallo strumento urbanistico, per lo sviluppo dell’intera zona portuale. La Società ha manifestato la sua piena L disponibilità al rilascio delle aree in tempi definiti e si è impegnata in tal senso a presentare all’Amministrazione Comunale, entro la fine del mese di luglio, una proposta di dismissione e riconsegna delle aree occupate. a denti stretti a Rotonda è ritrovata, ma il consigliere comunale Roberto Paradisi contesta: “La notizia, peraltro mai comunicata ai consiglieri comunali, dell’affidamento della gestione del punto informazioni che sarà allestito all’interno della Rotonda alla società For.ma presieduta dall’ex assessore al turismo Andrea Nardella è un fatto preoccupante per il turismo e per l’immagine di Senigallia. Consegnare di fatto il simbolo della città a chi ha piegato il turismo senigalliese in cinque anni di scelte sbagliate e di iniziative mediocri di cui ancora risentiamo gli effetti, è fatto politicamente miope. Nel momento stesso in cui si ricordano, giustamente, i trascorsi gloriosi della Rotonda a mare, luogo di ritrovo mondano e di divertimento sano, si decide di affidare ad una società, sulla cui efficienza vi è molto da discutere, il compito di allestire all’interno della struttura un punto nevralgico di riferimento per i turisti. Tutti ricordiamo i gazebo turistici dell’assessore Nardella: “bidoni” in piena regola in cui le hostess non erano state messe nemmeno in condizione di rispondere a domande sull’offerta alberghiera cittadina. Ha cagionato politicamente più danni al turismo senigalliese l’assessore Nardella, che non dieci anni di alghe negli anni ottanta. Ed oggi, si arriva persino a premiare politicamente chi, dispensando solo fumo in cinque anni, ha contribuito al decadimento dell’immagine cittadina legando il suo ricordo ad un calo preoccupante dell’affluenza turistica. La Rotonda merita ben altro. Merita un futuro che ripercorra le tappe del passato”. sità culturali e religiose non importanti per Masri che possono però creare fratture sui cui i contesti economici e politici da sempre giocano alimentando divisioni e guerre. Conoscere quindi che ciascun popolo ha la sua identità specifica formatasi nel corso delle vicende storiche vuol dire saperlo rispettare senza utilizzarlo per altri fini. Parlando con Masri è emersa una convergenza sul senso della vita e sui valori essenziali. Cresciuto in mezzo alla violenza, usata come linguaggio consueto, a poco a poco è riuscito a trasformare il suo odio in rabbia per ogni forma di ingiustizia e in desiderio di costruire la pace attraverso il racconto e il dialogo. E’ emerso il suo amore per la famiglia di origine, in particolar modo per la madre a cui ha dedicato il romanzo “Pronto, ci sei ancora?”, per la famiglia che ha costituito in Italia, per i figli verso i quali cerca di essere un padre aperto e capace di dialogare e raccontarsi, per la terra che lo ospita attualmente e che gli permette di vivere nella pace e di perdersi tra la gente per porsi sempre in ascolto, per la terra che gli ha dato i natali e sempre nuove storie da raccontare. Nablus per il lettore di giornali occidentali è una città racchiusa da una grande gabbia, circondata da sei checkpoint e da una cinquantina di blocchi di cemento, montagne di terra, cancelli stradali e trincee, per Masri è la città dove vive la famiglia e dove la pace si affaccia a sorpresa attraverso i racconti e i luoghi della memoria ricordati continuamente dal dialogo telefonico d’amore che il figlio ha con la madre. Ci sono due racconti che concludono due suoi romanzi, il primo si intitola “Commiato” e si trova nel romanzo dedicato ai suoi colloqui con la madre, l’altro conclude il romanzo “Io sono di là”. Il primo è un brano di narrativa poetica sulle riflessioni che precedono un evento importante come uno stato d’assedio. “Qui, racconta Masri, sui pendii delle colline, dinanzi al crepuscolo e alla legge del tempo, vicino ai giardini dalle ombre spezzate, facciamo come fanno i prigionieri, facciamo come fanno i disoccupati, coltiviamo la speranza. L’assedio è attesa, attesa su una scala inclinata dove più infuria l’uragano, quando si è assediati il tempo diventa spazio pietrificato nella sua eternità. Lo spazio diventa tempo che ha fallito il suo ieri e il suo domani. Resistere significa accertarsi della forza del cuore e del tuo male tenace, il male della speranza”. Il tema della speranza ritorna anche nel secondo racconto quando il giovane protagonista decide di combattere per la Palestina. Di fronte all’invito di fermarsi e di non andare risponde: “Non posso, signora, io sono di là, vengo dalla terra che spegne ogni cosa dove la speranza nasce e muore nello stesso istante”. La terra di cui parla è la Palestina, un amore che rimarrà sempre. Attraverso le parole del protagonista, l’autore esprime il proprio sentimento : “di tornare un giorno alla vecchia strada, di stringere al mio petto la gente, la patria amata. Se per caso non torno non è mancanza d’amore, è il filo spinato che lacera il mio cuore, di per sé stanco d’aspettare, è un sogno di terra… il solco e il mare”. Rosaria Leonardi Cenerelli associazioni Una bella inziativa per sensibilizzare cittadini e turisti Avis on the beach U n torneo misto di beach volley 3x3 e in serata, dopo la finale e la premiazione del torneo, grande festa in spiaggia. E’ “Avis on the beach”, la manifestazione voluta e pensata dall’Avis di Senigallia, in collaborazione con l’Avis provinciale e il patrocinio del Comune di Senigallia, sabato 22 luglio ai bagni 12-13-14 del lungomare di ponente di Senigallia. Un torneo misto di beach volley 3x3 e in serata, dopo la finale e la premiazione del torneo, grande festa in spiaggia. E’ “Avis on the beach”, la manifestazione voluta e pensata dall’Avis di Senigallia, in collaborazione con l’Avis provinciale e il patrocinio del Comune di Senigallia sabato 22 luglio ai bagni 12-13-14 del lungomare di ponente di Senigallia. L’intera manifestazione sarà seguita in diretta digitale da Radio Arancia Network. L’iniziativa è stata pensata per promuo- a cura di vere la pratica della donazione di sangue soprattutto tra i più giovani. La situazione della donazione di sangue nel Comune di Senigallia pur essendo nel suo complesso abbastanza buona, necessita tuttavia di un aumento dei donatori, al fine di sopperire alle richieste del neonato Centro Trapianti Regionale dell’Ospedale di Torrette. Si pensi che solo nei primi otto giorni successivi ad un operazione sono necessarie oltre 200 sacche di sangue per ogni paziente trapiantato. Per questi motivi l’Avis intende proseguire ed incrementare la propria azione di proselitismo soprattutto tra le giovani generazioni, anche attraverso nuove iniziative quali “Avis on the beach”, durante la quale una manifestazione sportiva sarà il tramite per propagandare la donazione di sangue. Fabrizio Pergolesi Giuseppe Nicoli Dill’ al monc’ in piazza • Nel muro di cinta del campo da tennis del Ponterosso, dopo più di un mese dalla consultazione referendaria, ci sono ancora in bella vista i tabelloni sul referendum. Siamo in una zona altamente turistica e certo non ci si fa una bella figura davanti ai turisti. • In Via Podesti, sia nelle ore serali che di notte, da un po’ di tempo c’è un’invasione di auto parcheggiate. Anche dal Ponterosso fino a Piazza Diaz ce ne sono: una fila continua sul marciapiede lato mare per cui i pedoni sono costretti di notte a passare sulla carreggiata fra mille pericoli. Il marciapiede è fatto o no per i pedoni? Nessuno vigila in merito. • Altra nota che denota mancanza di vigi- lanza, sempre nelle ore serali, è quella della pista ciclabile lungo i campi da tennis al Ponterosso. Alcune auto, spesso, bloccano il passaggio per andare verso la Nazionale. Anche sul marciapiede, lato mare di Via Perugia, ognuno fa come vuole. Qualche multa non farebbe male! * E’ di questi giorni la notizia che Senigallia sarà la città capofila di un progetto pilota per la raccolta differenziata. A fine anno partono i primi quartieri, nel 2007 l’intero territorio. La prima cernita sarà fatta in casa dai residenti che separeranno ciò che è riciclabile da quello che non lo è. Il ritiro avverrà porta a porta e i cittadini pagheranno in base alla quantità e non alla superficie. Una vera e propria rivoluzione che richiederà attenzione e tanta sensibilità ambientale. 20 luglio Senigallia eventi Inaugurazione in grande stile del monumento balneare Rotonda, la nuova storia B astava chiudere gli occhi, sognare e riaprendoli, accorgersi che il sogno era lì, pronto per essere ammirato da migliaia di persone. Questa e tante altre le suggestioni offerte dall’inaugurazione della Rotonda a mare, sabato 15 luglio. Il ritorno del monumento al turismo balneare marchigiano è stato salutato dalla folla delle grandi occasioni con un evento magico, degno dell’evento. Le immagini di Rodolfo Valentino che balla il tango, proiettate su uno schermo gigante, palchi semoventi in cui ondeggiano le attrici Greta Garbo, Mae West, Gloria Swanson, sirene che danzano in gocce d’acqua giganti, ragazze appese a palloni volanti, musiche e fuochi di artificio. La Rotonda a mare, costruita nel 1933 e chiusa nel 1990 per essere restaurata, è stata salutata con questo e con tanto altro. Come in un film a scena aperta, la Compagnia Festi, la stessa che ha curato le coreografie delle Olimpiadi invernali di Torino, ha voluto presentare al pubblico che affollava la piazza tutta la storia della Rotonda. I seduttori e le seduttrici degli anni ‘30 e ‘40, l’esotismo delle vacanze al mare, le gioie e le danze di 60 anni di storia, le albe, i giorni, le notti, raffigurate nei palloni volanti e dipinti a mano, che trattenevano ballerine fluttuanti, delle estati infinite, di epoche spensierate e gaudenti, e infine i fuochi di artificio prima del taglio del nastro della riapertura e l’ingresso delle autorità e del pubblico accompagnato dalla banda. Il restauro della Rotonda, l’unica rimasta in Italia così sospesa tra acqua, terra e cielo, ha con- servato le caratteristiche originarie della struttura, cui l’architetto Alberto Bachiocchi ha aggiunto elementi spiccatamente moderni nelle balaustre in perspex delle scale, pavimentate in parquet, nelle lampade bianche e acciaio, e in un passaggio a vista tra le due parti semicircolari del secondo piano, costituito di elementi in ferro tubolari a vista. Nella soffitta del salone centrale è stato incorporato un diffusore di suono per migliorare l’acustica di un luogo cui l’amministrazione comunale di Senigallia e il sindaco Luana Angeloni hanno deciso di erigere a simbolo della città, destinandolo ad ospitare incontri musicali, mostre e iniziative culturali di vario genere per tutto l’anno. I festeggiamenti sono proseguiti tutta la notte in tutta la città, e alle 5.30 la Rotonda ha salutato l’alba con un concerto dell’ Italian Saxophone Orchestra. La domenica la festa doveva proseguire con gare di nuoto e di vela, ma il forte vento ha annullato tutto. Confermato, invece, il grande ritorno di Fred Bongusto, cui la Rotonda ispirò l’omonima canzone. Poi lo spettacolo di Marisa Laurito. Ancora tanti gli appuntamenti che saranno ospitati nella struttura sospesa tra cielo, terra ed acqua, così come le sfide che attendono il futuro di questo gioiello. Prima fra tutte, una città che dovrà dimostrare di essere all’altezza di un luogo esigente, nel quale alla raffinatezza delle proposte sarà sempre più necessario affiancare una politica culturale coinvolgente, in grado di far aprezzare i tanti linguaggi della contemporaneità. Laura Mandolini sul maxischermo, il sindaco Angeloni taglia il nastro palloni volanti e ballerine S ono dodici anni or- Barrali, Giuseppina Barmai che l’Associazio- tolacci, Nello Berluti, Ilane Culturale Rione Porto ria Bernacchia, Giuliana svolge la sua attività a so- Giraldi, Cino Giulianelli, stegno del quartiere e per Roberto Mancini, Silvano la tutela delle più vive tra- Mosconi, Tecla Pasquini, dizioni locali. Luisa Zanardi; costumista La XII Festa del Porto Lina Conditi, truccatore avrà luogo dal 21 al 23 Pepino, scenografie di Ilaluglio p.v. nella rinnovata rio Bernacchia. via Carducci con il pro- Concorso fotografico “Segramma che segue. nigallia in un clic” aperto “Ròbba da chiòdi” è il ti- a tutti. Le foto saranno tolo delle due serate di esposte in via Carducci teatro dialettale che il dal 21 al 23 luglio (dalle gruppo I Mazzamurei ore 17.00 alle ore 23.00). presenterà in via Carducci La giuria presieduta dal il 21 ed il 23 luglio p.v. alle prof. Aristide Salvalai ore 21.15 con testi e regia premierà i vincitori il 23 di Carla Casci Ceccacci. A luglio alle ore 19.00. grande richiesta verrà ri- Il giorno 22 l’appuntaproposto l’atto unico “La mento in via Carducci bonànnima dә Magiorìno” prevede anche una vivace (già presentato per l’inau- “non stop” di Sudoku tra gurazione di via Carducci) gruppi di quattro concoral quale farà seguito l’ine- renti; le gare aperte a tutti dito “’l Cόntә Fòffo”. e gratuite si svolgeranno Le due rappresentazioni dalle 17.00 alle 23.00 e, saranno intervallate dalla per finire, dalle 21.00 in lettura di alcune poesie poi musica dal vivo con in vernacolo di Maria Pia Patrizia e Fabio Silvestrini. Si esibiranno: Anna Maria Giuliano Bedini Insetti molesti L servizi La collaborazione tra 118, Croce Rossa ed Asur 4 Potenziato il servizio emergenza tribuiranno a rendere più sicura e tranquilla la permanenza di quanti hanno scelto Senigallia per le ferie estive e naturalmente dei cittadini senigalliesi. Il mezzo reso disponibile dal Comitato Croce Rossa Italiana di Senigallia è una ambulanza Fiat Ducato di tipo A, quindi predisposta per ogni tipo di intervento, anche quelli più urgenti e sofisticati, disponendo, tra l’altro, di un defibrillatore; gli equipaggi, formati da personale volontario e dipendente, hanno seguito appositi corsi e sono certificati per attività di Bls-d (supporto alle funzioni vitali, con uso del defibrillatore semiautomatico), Ptc (Prehospital Trauma Care, strumento utile alla comprensione e gestione delle emergenze Festa al rione Porto una nota dal comune fuori dal coro n concomitanza con il periodo più caldo dell’anno, e non solo dal punto di vista meteorologico, il Comitato Locale di Senigallia della Croce Rossa Italiana mette a disposizione dell’Asur 4, su richiesta di quest’ultima, una ambulanza per svolgere emergenze sanitarie con orario 7.00/21.00; questo nuovo servizio integra l’attività di collaborazione con la Centrale Operativa 118 di Ancona, già da alcuni anni in atto per il periodo notturno. Il consistente aumento di popolazione legato alla stagione turistica e il desiderio di offrire un servizio sempre più completo ed efficiente hanno spinto Asur 4 e Croce Rossa Italiana ad organizzare questa nuova attività a favore di quanti dovessero avere dei problemi di salute o per interventi in caso di incidenti; le sinergie in atto con i mezzi e il personale del 118 che già operano sul territorio con- teatro, giochi, tradizioni e foto cartoline d’epoca * Uno spettacolo raffinato, costruito ad arte per miscelare storia, suggestioni, musica e spettacolo. Ascoltando tanti commenti, tra la folla di piazzale della Libertà, verrebbe da dire, troppo raffinato. Gli habitué del lungomare avrebbero preferito altro, forse. Magari qualcosa di più godereccio. I fuochi d’artificio, alla fine, hanno convinto tutti, ma resta la domanda su quanto sia diffusa la disabitudine al bello, alle proposte di qualità. * Altra domanda: perché quando parlano i politici, il livello di ascolto cala inesorabilmente? Per i nostri amministratori ogni occasione è buona per fare comizi ed in pochi hanno saputo usare il giusto registro comunicativo per un’occasione di festa come questa. I 5 traumatiche in ambito extraospedaliero) e Blspediatrico; peraltro gran parte degli equipaggi Cri operano già in stretta collaborazione con il personale medico e paramedico dell’Asur 4. È previsto che il servizio duri fino alla fine del mese di agosto, quando cioè termina sostanzialmente la stagione balneare. Mauro Petrucci a proliferazione degli insetti molesti, quali pappataci e zanzare, e fra queste la zanzara tigre, soprattutto nel periodo estivo crea seri problemi alla popolazione. Per contrastarne la diffusione da anni il Comune provvede a disinfestare le aree pubbliche mediante prodotti adulticidi e larvicidi. Questi ultimi risultano particolarmente efficaci, ma la loro azione è limitata dall’impossibilità dell’Ente di intervenire nelle proprietà private, dove ricettacoli larvali possono essere costituiti da griglie e caditoie pluviali, da sottovasi e ristagni d’acqua in genere. Per questo il Comune di Senigallia ha fornito precise direttive attraverso l’emanazione di un’ordinanza, la n° 178 del 29 marzo 2006, che riporta le indicazioni a cui devono attenersi per contenere le infestazioni i cittadini, i quali naturalmente possono anche avvalersi dell’intervento di ditte specializzate. Proprio ritenendo indispensabile la collaborazione dei privati, anche quest’anno comunque l’Amministrazione Comunale, come già fece nel 2005, sta provvedendo a distribuire gratuitamente a ogni nucleo familiare che avanzi motivata richiesta una confezione di un prodotto larvicida. Tale confezione può essere ritirata presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, situato al piano terra della residenza municipale di Piazza Roma, dal lunedì al giovedì (dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18) e il venerdì mattina (sempre dalle 8,30 alle 12,30). Il prodotto, sotto forma granulare, va erogato dosandone un cucchiaino da caffè ogni 7-10 giorni ovunque vi siano ristagni d’acqua, ripetendo l’operazione subito dopo ogni pioggia abbondante. Una confezione da 250 grammi è normalmente sufficiente per l’intero periodo riproduttivo degli insetti. Il trattamento non deve però essere sospeso nel periodo estivo neppure se si notasse la diminuzione delle zanzare, perché l’efficacia dell’azione è di tipo preventivo. Il preparato è innocuo per le persone, gli animali domestici e l’ambiente, in quanto ha azione mirata sulle larve degli insetti. Unitamente al larvicida, è in distribuzione un opuscolo contenente tutte le informazioni necessarie a prevenire la proliferazione degli insetti molesti. Si rende noto, infine, che prodotti larvicidi analoghi a quello distribuito dal Comune si possono trovare in vendita nelle farmacie così come nei negozi specializzati in giardinaggio e agricoltura 6 20 luglio 2006 Chiesa MISNA Diritti indigeni Gli indigeni Quechua, Aymara e Mapuche “sono un solo popolo che lotta per difendere la propria vita e creare una nazione collettiva che sia anche la patria di tutti i poveri della regione”: lo ha detto il dirigente autoctono Humberto Cholango in occasione del ‘Primer congreso de la Coordinadora andina de organizaciones indígenas’ ospitato nel sito archeologico Inca di Sacsayhuamán nella località peruviana di Cuzco, alla presenza di delegati provenienti da Bolivia, Colombia, Ecuador, Cile, Argentina e Centroamerica. “Le popolazioni native hanno resistito a un etnocidio ma ancora si tenta di cancellare la loro memoria... oggi sono attori politici che vogliono trasformare gli Stati coloniali che ancora esistono e rifondarli con la loro piena partecipazione sul principio del pluralismo sociale e culturale” ha aggiunto Cholango, criticando i governi della regione che hanno sottoscritto Trattati di libero commercio (Tlc) con gli Stati Uniti, considerati “una minaccia per le economie più deboli e per l’ecosistema e lo stile di vita degli autoctoni”. I partecipanti all’incontro hanno messo a punto un agenda comune “per difendere i propri diritti contro l’esclusione sociale, il saccheggio delle risorse naturali e la scarsa rappresentatività in ambito politico”. agenzia di stampa dei missionari Pakistan - India, colloqui sospesi New Delhi ha cancellato i colloqui in agenda per il prossimo 20 luglio che avrebbero dovuto vedere il terzo incontro tra i segretari degli Esteri di India e Pakistan nell’ambito del dialogo negoziale che impegna le due nazioni rivali da oltre due anni. La decisione è stata ufficialmente comunicata dal ministero degli Esteri indiano all’Alta commissione del Pakistan, l’organo diplomatico incaricato di seguire i colloqui da parte di Islamabad, senza che sia stata fissata una nuova data per l’attesa riunione. La sospensione dei negoziati è da ricondursi al plurimo attentato alla rete ferroviaria a Mumbai dell’11 luglio scorso che ha provocato 183 vittime e quasi 900 feriti; dell’attacco sono sospettati i separatisti islamici del Kashmir che, secondo New Delhi, trovano concreto appoggio in territorio pakistano mentre il governo di Islamabad non farebbe abbastanza per ridurli all’impotenza. Nei giorni scorsi il segretario degli Esteri indiano, Shyam Saran, ha detto che le bombe a Mumbai hanno messo “un punto interrogativo” sull’iniziativa di pace con Pakistan. Il dialogo con il Pakistan, avviato dalla precedente amministrazione, ha finora portato all’applicazione di numerose iniziative per favorire la fiducia tra le parti - dal cessate-il-fuoco lungo la Linea di Controllo in Kashmir alla riattivazione di collegamenti viari tra le due nazioni - che, sebbene ritenute di valore limitato da alcuni osservatori, rappresentano i maggiori progressi nei rapporti dei due paesi da oltre cinquant’anni.. Conteggio elettorale in Messico Almeno 800.000 persone hanno partecipato alla ‘marcia per la democrazia’ convocata dal candidato presidenziale del Partito della rivoluzione democratica (Prd) Andrés Manuel López Obrador che ha chiesto di “iniziare la resistenza pacifica” in tutto il paese, per chiarire i risultati elettorali. López Obrador, parlando all’enorme folla riunita nello Zocalo, gigantesca piazza di Città del Messico, ha ripetuto che é indispensabile ricontare tutte le schede, “voto per voto”; la consultazione del 2 luglio scorso ha assegnato la vittoria al candidato conservatore Felipe Calderón per uno scarto pari ad appena lo 0.58%. Sottolineando che Calderón, se è sicuro di aver vinto, non ha nulla da temere dal riconteggio, Una nuova manifestazione è prevista per il 30 luglio.[. Prove di pace in Uganda Il presidente del Sud Sudan Salva Kiir ha aperto a Juba i colloqui di pace tra il governo di Kampala e i ribelli dell’Esercito di resistenza del signore (Lra). Obonyo Olweny, portavoce dello Lra a Juba ha riferito che il movimento ribelle “farà tutto il possibile per raggiungere una pace giusta” e ha chiesto “un trattamento corretto e ragionevole delle popolazioni del Nord Uganda” – di fatto per 20 anni prese brutalmente di mira proprio dai ribelli di Joseph Kony con un bilancio di almeno 100.000 morti e un milione e mezzo di sfollati. chiaravalle Don Stefano Mattoni, l’umile, ‘piccolo’ cistercense L’ultimo monaco L ’ultima presenza cistercense a Chiaravalle era un piccolo sacerdote, don Stefano Mattoni (nella foto, a destra), vestito sempre con la talare dei preti o, molto più spesso, con lo “spolverino” adatto ai suoi lavori di sacrista. Aveva mantenuto con amore questa mansione fino all’ultimo, fino a quando proprio sui gradini dell’altare la sua ormai estrema debolezza gli aveva causato quella frattura che lo aveva reso progressivamente immobile su di un letto. Era una immobilità strana per chi lo vedeva e lo ricordava mentre andava e veniva con quel suo passo breve e rapido che, nascosto com’era dalla talare, sembrava farlo scivolare su delle rotaie invisibili agli altri. Quell’andatura veloce era il suo marchio di fabbrica: lo conduceva al servizio all’ospedale, alla visita ai malati, all’accompagno dei defunti, alle commissioni per il convento e per la parrocchia. Per chi lo incontrava c’era un sorriso, quasi sempre ricambiato, perché don Stefano era amato da tutti, anche da quelli che non frequentavano tanto. Era l’immagine viva di quei piccoli cui appartiene il Regno. A Chiaravalle aveva chiesto di restare anche quando la Comunità cistercense aveva chiuso la sua presenza plurisecolare: qui si era sentito finalmente accettato senza condizioni, cosa che non gli era capitato spesso nella sua vita. Anche la mamma, quando era uscito di casa per farsi religioso gli aveva intimato: “Se esci, qui non ritorni”, ma aveva scelto di seguire il Signore: avrebbe preferito farsi francescano e si era ritrovato accolto dai Cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle di Milano che da pochi anni aveva riaperto i battenti. Durante un periodo di tempo passato con i Cappuccini di Loreto per dar seguito alla sua vocazione primaria di francescano, si era ritrovato casualmente, per una collaborazione temporanea, a Chiaravalle… una provvisorietà di 37 anni, che si è prolungata ben oltre la presenza della comunità dei monaci. Amava i chiaravallesi e Chiaravalle: “la piccola Parigi” diceva bonariamente scherzando sulle pretese da città colta e illuminata. Qui vuole riposare per sempre, perché è ormai la sua città. Amato dagli anziani e dai giovani: il suo confessionale era sempre frequentato, perché il più… scorrevole. Si è pian piano integrato, lui monaco, nella comunità presbiterale fino a sentirci suoi fratelli.. ed abbiamo cercato di esserlo fino alla fine. Come con spirito fraterno tanti chiaravallesi si sono prestati per un’assistenza affettuosa e premurosa, E tutti ricambiava con un sorriso che negli ultimi tempi sembrava anche più intenso visto che con le parole non riusciva .più a comunicare. Anche noi confratelli ringraziamo di cuore tutti quelli che si prestati con tanto amore. Con don Stefano, il monaco vestito da prete, si conclude un’epoca della storia religiosa chiaravallese, ma non si conclude il cammino di fede che ha bisogno di sguardo rivolto al futuro, ma anche di memoria viva di tante testimonianze di fede vissuta che hanno costruito il presente. Giancarlo Giuliani Nel 20° anniversario della morte, ostra ricorda un frate particolare Padre Discepoli, testimone vivo I l 2 luglio u. s. per la città di Ostra è branti (il parroco e quattro sacerdoti di stata una giornata particolare, per- Ostra: don Filippo, don Francesco Orsi, ché molte persone hanno potuto “ri- Don Federico Sbarbati e P. Mario Pigiscoprire” un concittadino degno di ni) dava inizio alla solenne Eucaristia. essere ricordato e onorato: Padre Vin- All’omelia, il Presule, nella cornice cenzo Discepoli, sacerdote cappuccino delle letture della XIII domenica del della provincia marchigiana. tempo ordinario (ciclo B), ha illustraEra da tempo che ci si preparava per to sapientemente i lati più caratteristici celebrare il 20° anniversario della “na- della vita e della spiritualità del P. Vinscita al Cielo” di questo esimio sacer- cenzo. In particolare ha affermato che dote-religioso, che ha sempre onorato “P. Vincenzo è vivo: vivo nel ricordo la Chiesa, l’Ordine e la città di origine di quanti lo hanno conosciuto, con la sua riconosciuta competenza vivo soprattutto perché nelnelle scienze sacre, con l’apostolato la casa del Padre condivide delle confessioni e con la luminosa te- con il Cristo Risorto la sua stimonianza cristiana. vita immortale; vivo per la Anche se l’anniversario della morte ca- testimonianza cristiana ofdeva l’11 giugno, la data per il lancio ferta e ancora operante”. Ha della biografia e per la presentazione parlato della sua non ordidella figura del P. Discepoli era stata naria dottrina in tutto l’arco fissata per la domenica 2 luglio. Il ni- delle scienze ecclesiastiche, pote don Filippo Discepoli e l’Arci- del suo apostolato a contatto prete-parroco di Ostra don Umberto diretto con le anime (confesGasparini si sono impegnati per sensi- sione e direzione spirituale), bilizzare i fedeli, in particolare la vasta della sua vita caratterizzata parentela dei “Discepoli”. da ardente amore per il SiAlle ore 11,15, nella neoclassica col- gnore e per grande fedeltà a legiata di S. Croce, il nostro Vescovo, tutti i suoi doveri di religioso Giuseppe, assistito da cinque concele- e di sacerdote. Il Vescovo ha detto esplicitamente: Ostra deve essere felice e orgogliosa di questo suo figlio. Bisogna conoscerne la vita, ma non basta: occorre ispirarsi ad essa come a un modello a cui uniformarsi; occorre pregarlo perché “questa comunità cristiana sappia conservare e difendere la fede cristiana ricevuta dagli antenati”. Dopo la Comunione, tutta l’assemblea si è unita al Vescovo nella “Preghiera” a Dio Padre, fonte di ogni santità, per ottenere grazie “per le preghiere e l’intercessione” di P. Vincenzo. Per l’occasione è stata data alle stampe una rapida biografia, affidata all’agile penna del confratello p. Egidio Picucci: Padre Vincenzo Discepoli da Ostra, testimone di vita evangelica (Editrice Tau, 2006, pp. 86), da diffondere largamente, in tutta la nostra diocesi senigalliese. P. Mario Pigini “italia caritas” pubblica un’indagine sulle disuguaglianze in crescita Ammalarsi di povertà M igliorano le condizioni di vita e aumentano le sue aspettative, ma si allargano le differenze tra le classi sociali”: è quanto sostiene don Giancarlo Perego in “Ammalarsi di povertà, la salute è un diritto?”, articolo tratto dal numero di luglio-agosto del mensile “Italia Caritas”. Alcune ricerche dimostrano che in Occidente la vita media è in crescita, ma non per tutti. Uno studio svolto a Roma, dal Dipartimento di epidemiologia della Asl RmE, ha diviso la popolazione in quattro classi sociali, corrispondenti ad altrettanti livelli socio- economici. Dal 1990 al 2000 i morti per anno sono passati da 800 a 597 nella classe “alta” della popolazione, più ricca e colta. Nella fascia più bassa i decessi sono passati da 877 a 841: in pratica i più deboli non si sono avvantaggiati del miglioramento globale delle condizioni di vita, dei nuovi farmaci e dei nuovi ritrovati della scienza. Tra le donne, poi, è andata ancora peggio: pere le deboli dell’ultima classe il dato è stato addirittura negativo; ne morivano 477 nel 1990 e ne sono morte 496 nel 2000. Emergono così nella società italiana pericolose disuguaglianze, anche in relazione ad un bene primario come la salute, evidenzia ancora don Perego. Negli ultimi anni nuovi fenomeni sociali, come la crescita delle migrazioni, e tra gli immigrati degli irregolari, l’aumento del numero dei senza dimora, delle ragazze vittime di tratta e prostituite, dei detenuti in carcere ha reso più difficile l’accesso da parte di molti sia a servizi sanitari di base, sia a prestazioni specialistiche. Anche le regioni meridionali sono più a rischio assistenza sanitaria perché più povere ed ignoranti. In sintesi, si può affermare che negli ultimi anni è peggiorata radicalmente la salute di 1/4 della popolazione per colpa dello svantaggio economico. Indagini della regione Toscana confermano che l’attesa di vita è strettamente correlata al grado di istruzione posseduto, alla condizione sociale e professionale, al tipo di abitazione, alla composizione della famiglia. Maria Di Vito 20 luglio 2006 Chiesa diocesi La morte di un sacerdote che ha dato molto alla sua Chiesa Mons. Angelo Mencucci è spirato Mons. Angelo Mencucci. Figura di alto spessore umano, culturale e sacerdotale, è stato protagonista della vita della diocesi di Senigallia per oltre mezzo secolo. Collaboratore di 5 Vescovi che si sono succeduti alla guida della diocesi, prima con Mons. Umberto Ravetta, poi con i due Amministratori Apostolici Mons. Pardini e Mons. Micci, successivamente con il Vescovo Mons. Odo Fusi Pecci e infine con Mons. Giuseppe Orlandoni. Don Angelo era nato il 1 ottobre del 1914 ad Ostra da una famiglia profondamente cristiana. Entrato nel seminario diocesano a 11 anni è stato ordinato sacerdote a Corinaldo il 12 marzo 1938. Il suo primo incarico pastorale è cappellano nella parrocchia della Pace, in Senigallia. Ma non dimentica i suoi studi, che perseguirà in tutta la sua lunga esistenza sia in campo teologico, artistico e letterario divenendo un riferimento per la diocesi e per la città di Senigallia. La sua cultura la porrà sempre a disposizione prima come professore del Seminario fin dal 1944, poi nei molteplici incarichi che ricoprirà. Durante la guerra è cappellano militare e rientrando in diocesi riprende il suo servizio pastorale a Scapezzano. Docente di Lettere presso il Liceo del Seminario, nel 1947 ha l’incarico di insegnante di religione presso il Liceo Classico “Perticari” di Senigallia. Nello stesso anno è nominato segretario dello Stabilimento Pio (ora Opera Pia Mastai Ferretti) e Rettore della chiesa della Maddalena. E’ anche assistente diocesano delle Acli. Nel 1954 è nominato canonico del Capitolo della Cattedrale, al cui servizio profuse molte energie fino agli ultimi giorni e nel 1991 viene nominato Arciprete del Capitolo, la più alta carica. Nel 1966 è nominato Parroco della Cattedrale di Senigallia, servizio pastorale che ricoprirà fino al 1974, quando dovrà lasciare per ragioni di salute. Nel 1977 viene nominato economo del Seminario Vescovile iniziando il suo impegno anche nel settore amministrativo che lo vedrà saggio amministratore per un lungo periodo aggiungendo dall’anno 1984 anche l’incarico di Economo Diocesano che ricoprirà fino 1989. Nel 1983 porrà a servizio della diocesi la sua preparazione culturale e artistica guidando il Centro Cattolico di Cultura, presso il palazzo Mastai, che con il suo sostegno sarà per molti anni punto di riferimento culturale per il mondo cattolico e cittadino. Nello stesso anno è nominato presidente della Commissione diocesana di Arte Sacra. Il suo amore all’arte lo potrà espletare anche nell’ufficio di Rettore della Chiesa della Croce che espleterà dal 1986. Nel 1990 viene nominato Rettore della Chiesa dell’Immacolata in cui costruirà un cappella per i caduti delle guerre, in particolare dell’aviazione. Un’altra grande figura è presente in don Angelo, quella di Pio IX, che egli sempre venerò e per la cui causa di beatificazione profuse molte energie, in particolare nel suo incarico di Direttore del Centro Studio Pio IX, incarico di ricoprì dal 1996. La figura di don Angelo è stata una figura ricca e poliedrica, dai molteplici interessi e conoscenze, che però pose sempre a servizio della Chiesa diocesana Una vita piena di iniziative culturali a testimonianza di ra con Valerio VolpiL don Mencucci at- ni, don Italo Mancini, traversa il campo della gli altri amici urbinati. cultura e della passione per la ricerca storica, la costanza dell’impegno editoriale, tutti luoghi che amava molto; inoltre portava l’icona d’un carisma rivolto al colloquio ed all’incontro sui temi capitali della vita. Don Mencucci vi aggiungeva il suo ministero sacerdotale fra aperture e distinzioni, fra donazioni di fiducia e richiami alla fedeltà ecclesiale. Lo ricordo a Palazzo Mastai instancabile animatore, quando si andava nella sua casa della cultu- La vita l 12 luglio 2006, alle ore 14,30 Iti presso l’Opera Pia Mastai Ferretin cui da alcuni anni era ospite, dall’omelia di mons. Odo Fusi Pecci D on Angelo è vissuto in mezzo a noi “in persona Christi”; ha cercato nelle varie situazioni in cui si è trovato di essere modello per configurarci a Cristo. E’ stato parroco, pastore, sacerdote. Ammirava i parroci suoi predecessori, in special modo il parroco don Mercuri perché andava a far visita alle famiglie. E anche lui cercava di avvicinarle perché diceva: “Il buon pastore è colui che conosce le sue pecorelle, condivide le gioie e le speranze”. Per questo si è inserito non solo nella storia della nostra comunità ma particolarmente nel cuore e nella mente di tante persone. Quell’amore che egli ci ha dimostrato vivendo in mezzo a noi ora lo intercede dal cielo, chiedendo a Dio bontà, amore, misericordia e tanta speranza per il futuro delle nostre generazioni. Amava soprattutto la storia della nostra chiesa locale e nacque così la voluminosa storia della nostra diocesi. Insieme a tanti altri volumi, ha dedicato una ricerca a San Paolino da Nola, patrono della nostra comunità. Per questo suo amore alla cultura ha voluto dar vita a quella istituzione chiamata “Centro di cultura e promozione sociale” nel palazzo Mastai, raccogliendo una bella biblioteca di oltre quarantamila volumi. Il tempo che aveva a disposizione lo passava lì, specialmente per dialogare con i giovani, per capire le domande e le sfide che la cultura di oggi ci pone ed anche le risposte che possiamo dare. Fu un appassionato studioso del nostro concittadino Pio IX”. dal testamento spirituale di mons. Angelo Mencucci “O adorabile Santissima Trinità, nel tuo nome ho iniziato il mio cammino sacerdotale, nel tuo nome intendo santamente chiuderlo. O Salvatore Gesù, mio beneamato e adorabile maestro, quando mi chiamerai per giudicarmi imploro la tua benevola sentenza non confidando affatto sopra i miei meriti e nel servizio per tanti anni compiuto nella tua Chiesa ma solo nella infinita e gratuita generosità della tua redenzione. Tu che mi hai amato per primo, usami sino all’ultimo un gesto di bontà, di amicizia e di amore divino. O Maria, madre dolcissima del mio redentore Gesù, custode della mia adolescenza sofferta, stella del mio sacerdozio, suprema speranza del mio itinerario terreno che volge al tramonto, nell’ora del mio passaggio da questa valle di lacrime alla sponda misteriosa dell’oltretomba, porgimi una mano benigna, o clemente, o pia. Io ti ho tanto amato e sempre di te ho parlato e scritto. Voi tutti, compagni di viaggio, che rimanete ancora sulla terra: parenti, sacerdoti, fedeli, amici, collaboratori, usatemi la carità di implorare dal Datore di ogni bene il perdono e la grazia di essere accolto tra le sue braccia come il figlio prodigo che ritorna alla casa del Padre dopo l’esilio. Perdonate le mie colpe, i miei difetti, le ombre del mio carattere e le deficienze del mio ministero. Stendete pietosi un velo di oblio e di preghiere su tante pagine della mia esistenza non esemplare: (“parce sepulto”) e intercedete presso il sommo sacerdote e mediatore Gesù perché il mio nome sia iscritto come il vostro nel libro della vita”. D a queste parole traspare il vero animo di don Angelo. In queste parole si rivela e si manifesta l’identità più profonda del nostro caro fratello. E’ vero che don Angelo è stato un uomo di cultura, è vero che è stato la memoria storica della nostra diocesi e città di Senigallia, è vero che è stata una persona socialmente impegnata, che ha partecipato alla vita della città, culturale soprattutto, è vero che ha servito il nostro paese come cappellano militare, ma fondamentalmente è vero che don Angelo è stato sacerdote dall’inizio alla fine. Lo abbiamo sentito nel suo testamento. Nel testamento non si dicono sciocchezze, nel testamento si dicono le cose che sono veramente e profondamente sentite. Nel suo testamento, don Angelo apre il suo animo, il suo cuore e la sua mente. Ha voluto essere fondamentalmente sacerdote di Cristo e prima di dirgli addio, ma il nostro è un arrivederci, vogliamo dirgli grazie per la testimonianza che ci ha dato. Una testimonianza di fede, la testimonianza di un sacerdote fedele, generoso, sapiente, che si è speso per il bene della Chiesa. Gli diciamo grazie con tutto il cuore per il bene che ha compiuto in mezzo a noi e vorrei anche esprimere un ringraziamento, un sentimento di gratitudine a tutti coloro che gli sono stati vicino da sempre e soprattutto in questi ultimi tempi. Vorrei dire grazie ai collaboratori che ha avuto nei vari incarichi negli uffici che ha svolto; vorrei ringraziare i membri delle varie associazioni in cui egli è stato animatore, soprattutto in particolare vorrei dire grazie ai suoi parenti che lo hanno assistito in questi ultimi tempi con tanta premura e con tanto amore. Il Signore lo accolga nella sua casa e lo ammetta a celebrare in eterno la liturgia del cielo. + Giuseppe Orlandoni, vescovo 7 Ogni volta era pronto a raccogliere idee e proposte per poi aprire un dibattito che usciva dal palazzo per entrare nella riflessione quotidiana delle persone. Difatti il suo lavoro di storico e di cronista del Novecento senigalliese è tutto incentrato sulle persone, sui fatti, sulle immagini che arrivano dalla predicazione di Gesù. Il suo richiamo spesso ad alta voce era: seguire il modello di Cristo, essere segnati dal dono dell’amore Gastone Mosci Il grazie dai laici di Azione Cattolica ensando a don An- te assistente di AC: far P gelo non posso far a gustare la spiritualità ai meno di ricordare il suo laici, che a volte fanno grande impegno come Assistente dell’Azione Cattolica diocesana e regionale. Don Angelo è un sacerdote che negli ambienti in cui ha operato è considerato una pietra miliare. Anche nell’Azione Cattolica della nostra diocesi è così. Io non ho un ricordo diretto di quei tempi, perché quando lui ha svolto il suo servizio ero ancora “acierrina”, e la giovane età non mi metteva in contatto mai con l’assistente generale, ma ho ben presente quanto lui riuscisse ad essere punto di riferimento. Ciò che è stata sempre apprezzata di lui è proprio la spiritualità. Ed è proprio questo il compito di un sacerdo- fatica ad inserire questa dimensione nella vita di tutti i giorni. Don Angelo in questo non si risparmiava mai! L’Azione Cattolica gli ha chiesto anche di più: l’impegno a livello regionale e anche qui, senza tirarsi indietro, ha offerto il suo validissimo contributo. E’ molto bello pensare a lui come ad una presenza che tutti in diocesi sentono vicina, perché con lui hanno avuto qualche rapporto o hanno collaborato. Nell’arco della sua vita don Angelo ha incontrato tanta gente, ha seminato tanto. L’Azione Cattolica diocesana si unisce a questo immenso grazie che sale dall’intera diocesi. Anna Gobbetti Il ricordo del circolo Acli Senigallia Il prete attento alla società I l nostro circolo da sempre si è identificato in Don Angelo, Egli è stato l’anima e la guida sicura nel percorso degli anni. Sin dall’inizio ha creduto nel progetto delle Acli , si è impegnato nella formazione spirituale e nella realizzazione di quei servizi che ancora oggi sono di fondamentale importanza. La creazione del patronato, la formazione delle colf, l’assistenza alle persone più bisognose, la realizzazione del bocciodromo, la sede del circolo ed il bar sono il patrimonio culturale e sociale che Don Angelo ci ha donato. Noi l’abbiamo sperimentato personalmente poco tempo fa, prima della malattia, in occasione del 50° della Bocciofila, in una serata di ricordi Don Angelo con i suoi racconti , le sue testimonianze ed i suoi aneddoti ci ha donato un parte del suo spirito ACLI sta fatto di spiritualità e di impegno sociale, ci ha incoraggiato ad andare avanti, di non aver paura a lottare. Ancora oggi grazie alle persone formate da Don Angelo , come Enrico Pongetti, Vinto Galdenzi ,Giocchino Assuntini, Fulvio Gianoboli e tutti quelli che hanno creato le Acli che questo circolo trae la forza ispiratrice ed il modello esemplare di essere Acli. Grazie don Angelo. Tonino Sartini Sabato 22 luglio, ore 18,00, presso la sala del circolo Acli via Cavallotti 10, S. Messa in ricordo di Mons. Angelo Mencucci, celebrata da S.E. Mons. Odo Fusi Pecci, Vescovo Emerito di Senigallia. 20 luglio 2006 il paginone 20 luglio 2006 il paginone “Pellergrini alla sorgente”, il pellegrinaggio che si svolgerà dal 2 all’8 settembre nel territorio della Diocesi di Senigallia, è la proposta del Servizio di Pastorale Giovanile a tutti i giovani dai sedici anni in poi, un momento di comunione di tutti i gruppi ed i movimenti della diocesi, un’occasione per riscoprire il territorio con le sue ricchezze culturali, artistiche e spirituali. Sullo sfondo del pellegrinaggio, l’ordinazione sacerdotale del giovane chiaravallese Filippo Savini. La prima tappa, in barca, toccherà Marotta, si prosegue poi verso Mondolfo, Ponterio, Monterado, Ripe e Corinal- do; la terza tappa toccherà Corinaldo, Ostra Vetere e Serra de’Conti. In pullman da Serra de’ Conti si raggiugerà Arcevia e si scenderà fino al Brugnetto poi di nuovo a piedi da Ostra a Monte S. Vito passando per Belvedere e Morro d’Alba. Da Monte S. Vito si raggiunerà Marina di Montemarciano per concludere il pellegrinaggio a Chiaravalle. E’ possibile partecipare anche ad una sola tappa, verrano percorsi circa 15 km al giorno. I pelligrini pernotteranno nelle parrocchie e nelle famiglie disponibili. Informazioni: don Andrea Franceschini 3471460354- don Mario Camborata 3392371639 Pellegrini alle sorgenti: cos’è? P pastorale giovanile Tutto ciò che bisogna sapere per vivere al meglio questa esperienza Si avvicina il pellegrinaggio giovani A settembre oltre cento giovani della diocesi di Senigallia saranno protagonisti di un’esperienza inedita su tutto il territorio nazionale. Per la prima volta in Italia un gruppo di ragazzi si metterà in cammino alla scoperta delle origini della fede nel nostro territorio e delle bellezze di questa grande fetta della nostra regione. Come i pellegrini di un tempo, questi giovani chiederanno ospitalità nelle case e nelle parrocchie dei paesi. L’esperienza permetterà loro di soffermarsi a conoscere meglio i luoghi e la storia dei comuni che attraverseranno e ad ammirarne le bellezze artistiche e paesaggistiche. Don Andrea Franceschini responsabile, insieme a Don Mario Camborata, dell’Ufficio Pastorale Giovanile della Diocesi di Senigallia nutre molta speranza per i giovani che parteciperanno .“L’essenziale è mantenere un’anima da pellegrini, diceva don Helder Camara. La prima speranza è che i giovani, viaggiatori nel cuore, anzitutto sperimentino il gusto di sentirsi pellegrini verso una meta più grande. Il più grande pericolo del nostro benessere è che imprigiona i cuori in una fitta rete di piccoli bisogni che si tramutano da piaceri in tiranni sempre più esigenti: partire, spezzare questi idoli da due sol- di, fatti di comodità ed egoismo, e cominciare a sognare in grande. Il regno dei cieli è la nostra meta: un Amore grande come il mare.. su cui ci imbarcheremo il primo giorno, puro come il cielo che sarà il nostro riparo, fecondo di gioia come le nostre splendide colline. La seconda speranza è scoprirci orgogliosi e grati della storia che ci ha preceduto. Spesso i giovani sono indotti a pensare che per 2000 anni la Chiesa ha fatto fesserie e che ora, fortunatamente, siamo un po’ migliorati. Se ci vergogniamo delle nostre radici non costruiremo mai nulla di valido. tempo in cui si tende a chiudersi sempre nel privato e nell’interesse particolare. Noi invece siamo “Chiesa”, dunque desiderio di incontro e comunione, anche con chi non sa ancora di essere nostro fratello. E allora abbiamo puntato all’incontro personale. A tu per tu. Tanti giovani, quelli della segreteria della pastorale giovanile e altri stanno girando parrocchie, gruppi, associazioni, movimenti, amici ecc. Abbiamo avuto la fortuna dell’appoggio convinto dei parroci che ora si stanno muovendo per coinvolgere e accogliere bene i giovani pellegrini. Fin’ora è stata proprio una bella scommessa. Incontrare preti, giovani, sindaci, autorità, resposabili, pro-loco.. tutti da coinvolgere e da mettere in rete. Speriamo di continuare con lo stesso slancio e la stessa convinzione. In questo il nostro Vescovo, che sta sposando pienamente questa iniziativa, ci è di grande sostegno e stimolo.” Loreto 2007, Sydney 2008, tra i giovani cresce l’entusiasmo e la voglia di scrivere le pagine della loro storia e di essere protagonisti della vita della Chiesa. “Questi saranno i prossimi appuntamenti in comune per i giovani italiani. Ogni volta è una sfida nuova rimettersi in marcia. Giovanni Paolo II nelle scetticismo generale ha inventato questi grandi raduni, e i giovani hanno risposto sentendosi chiamati. C’è una grande voglia di comunione e di protagonismo che non deve essere disattesa. Certo, come non negare il rischio del sensazionalismo senza frutti duraturi? Ma se dovessimo giudicare le cose dai rischi e non dalle opportunità saremmo ben miopi. E i frutti delle Gmg sono stati tanti ed evidenti in ordine alla capacità di fare sentire i giovani orgogliosi di essere cristiani e di invitarli a gridare la loro fede con il loro linguaggio. La sfiducia e il pessimismo sono parole che non hanno nessun sapore di vangelo.”Nel 2009 ogni Diocesi d’Italia farà un pellegrinaggio in un santuario della propria terra. L’iniziativa senigalliese può essere considerata sicuramente una piccola anticipazione. “Ed ecco il terzo appuntamento dei giovani d’Italia; ed ecco un’altra opportunità. Proprio pochi giorni fa ho parlato al telefono con don Paolo Giulietti (il responsabile della Pastorale giovanile italiana, ndr) e si è mostrato molto interessato al nostro pellegrinaggio, al punto che ha deciso di venire con noi in cammino almeno una giornata. – racconta don Andrea - Ci ha invitato a lavorare bene, perché la nostra esperienza potrebbe essere il “format” anche per tante altre diocesi in vista del 2009. Ascolto, evangelizzazione e cultura: queste le tre parole della Chiesa italiana per i giovani del prossimo triennio. Questa forma di pellegrinaggio-missione mette in pratica, anzi diremmo “in strada”, pienamente queste linee guida. Don Paolo ci ha anche Girando di paese in paese scopriremo due millenni incoraggiato ha ricavare un libro-diario di questa di storia ricolmi di coraggio, di opere di carità, di esperienza unica che lui potrebbe diffondere in giro arte, di bellezza e di santità. per le diocesi d’Italia. Ci sembra proprio che siamo Certo, questa si è mescolata al peccato, ma la sposa sulla strada giusta…” del Signore, la Chiesa, rimane comunque bellissima. Infine un augurio a tutti i giovani che parteciperanno Infine vorrei che crescesse il desiderio di annunci- al pellegrinaggio.“Il Signore ci dia occhi nuovi ed un are il Signore Gesù, senza paure e senza giri di pa- cuore nuovo per vedere tutta la bellezza della nostra role, e di rispondere con un generoso sì alla sua voce terra e della nostra Chiesa, ma soprattutto per imche instancabilmente chiama.” Spiega don Andrea. parare che vale sempre la pena mettersi in cammino Un’iniziativa di tale portata richiede l’impegno di per il viaggio più coraggioso e affascinante della vita: tutte le realtà presenti sul territorio della diocesi, quello che porta fin nel cuore del nostro fratello e gli come siete riusciti a coinvolgerle? “E’ la fatica più annuncia un Amore che non tramonterà mai”. grande, ma anche così affascinante... Siamo in un P.V. ellegrini alle sorgenti è una proposta di pastorale giovanile missionaria per settembre 2006. L’idea di questo pellegrinaggio si inquadra in una proposta di pastorale giovanile missionaria e di comunione. Si vuole fare un’esperienza spirituale che ha più una dimensione vitale simbolica, tale da permettere un radicamento più forte in Cristo e nella Chiesa locale, assumendo decisamente una prospettiva missionaria. Così, lo ricordiamo, ci spronava Giovanni Paolo II: “Scoprite le vostre radici cristiane, imparate la storia della Chiesa, approfondite la conoscenza dell’eredità spirituale che vi è stata trasmessa seguite i testimoni e i maestri che vi hanno preceduto”. (Giovanni Paolo II, Messaggio ai giovani in preparazione alla XVII GMG a Toronto). Il pellegrinaggio consiste in un viaggio a piedi nella nostra diocesi, facendo tappa di volta in volta in qualche luogo significativo della vita e della storia cristiana della nostra Chiesa diocesana. Giunti in questi luoghi, che saranno verosimilmente legati ogni volta ad una parrocchia e paese dell’interno, proporre poi un’esperienza di annuncio ed incontro che prenderà forma o in un momento di preghiera, o in una festa di piazza, una liturgia penitenziale ecc. ecc. ( è evidente che l’unico periodo possibile è quello di fine estate). Ogni volta si verrà ospitati, come veri pellegrini, dalle parrocchia che si raggiunge, ma è pensabile anche talvolta il pernottamento in tenda, che può essere suggestivo in particolare in alcuni posti. Vuole essere un’occasione anche di saldare la pastorale giovanile della città con quella dell’interno, e di fare comunione tra le varie realtà associative e non della diocesi. Per quanto riguarda le mete, facciamo riferimento ai luoghi natali di alcuni santi significativi come Enrico Medi e Maria Goretti, a luoghi storici di evangelizzazione come Chiaravalle o di devozione popolare come la Madonna della Rosa. E’ stato scelto un itinerario “bello” dal punto di vista naturalistico (quante belle strade e sentieri panoramici nel nostro interno!), che dia il gusto del grande dono che Dio ci ha fatto con questa terra. E poi anche valorizzare alcuni luoghi artistici che mostrano come si sia inculturata la fede. Non sarebbe male ricordare anche cenni della storia più recente, come il fiorire di oratori o di Casse rurali di ispirazione cristiana per venire incontro ai nuovi bisogni della gente nel mutare del tempo ; come anche di figure di Chiesa ( ad es: Mons. Ravetta o altre, rimaste a fianco della gente nei momenti difficili della storia recente). Anche alcuni racconti popolari e devozioni tradizionali potrebbero essere valorizzati tramite il racconto diretto della gente, o una eventuale riproposta (penso ad esempio ai fuochi per “l’arrivo” della S. Casa di Loreto il 10 dicembre, o al ricordo di grazie particolari per cui sorsero edicole o Chiese). L’obiettivo del pellegrinaggio è Far fare ai giovani un’esperienza missionaria di annuncio di chiaro sapore evangelico; Vivere insieme un momento forte di comunione della nostra Chiesa dove si faccia memoria dei grandi doni ricevuti per rilanciarsi verso il futuro, con un chiaro stile di santità. Andare incontro ai giovani “lontani” in un modo semplice ed immediato, fatto di incontri personali; mostrare la bellezza della nostra Chiesa e della nostra terra per favorire scelte forti di fede legate alla Chiesa locale (in un senso vocazionale) legato sia alla consacrazione che al servizio laicale. M.G. La proposta I l pellegrinaggio si svolgerà dal 2 all’8 settembre prossimo e la partenza è prevista dal Duomo di Senigallia e avrà, se così possiamo dire, un percorso in senso antiorario, circolare. Partiremo da nord a sud. La prima tappa sarà Marotta/Mondolfo, poi si snoderà per l’interno del territorio della nostra diocesi. Il senso di questo pellegrinaggio nella nostra diocesi, nel nostro territorio, ha anche un significato di conoscenza della bellezza, della ricchezza, dell’arte, della cultura, della spiritualità di personaggi importanti che hanno vissuto, sono stati protagonisti delle nostre città, delle nostre parrocchie. A volte ci sembra che siamo proiettati e orientati anche all’esterno della nostra diocesi, della nostra Italia ma a volte c’è invece un po’ di ignoranza nei confronti delle ricchezze, sotto tanti punti di vista, che abbiamo nel nostro territorio. La proposta che vorremmo fare a tutti i giovani dai 16 fino ai trent’ anni riguarda un momento che è fondamentalmente aggregativo, di spiritua- lità, incontro, testimonianza e missione. Il senso di questo pellegrinaggio nella nostra diocesi, nel nostro territorio, ha anche un significato di conoscenza della bellezza, della ricchezza, dell’ arte, della cultura, della spiritualità di personaggi importanti che hanno vissuto e sono stati protagonisti delle nostre città e delle nostre parrocchie. Il pellegrinaggio si svolgerà appunto dal 2 all’ 8 settembre e la partenza è prevista dal Duomo di Senigallia. Avrà un percorso antiorario: si andrà da nord a sud, fino a giungere a Chiaravalle. E’ possibile parteciparvi interamente o prendere parte solo ad alcuna delle tappe previste. La speranza, per Don Mario Camborata e gli altri organizzatori, è che questa esperienza possa toccare il cuore dei giovani: vorremmo che la prima cosa che i ragazzi cogliessero sia la bellezza dello stare insieme, condividendo momenti di aggregazione e spiritualità. Questo pellegrinaggio può diventare una metafora di vita: spero che tutti i giovani diventino pellegrini non solo fisicamente ma anche come persone che vogliono continuamene camminare e cambiare nella vita, diventando compagni di viaggio. Da questa esperienza nascerà un libro Presentare le cose nella loro verità. Dire la cosa vera, la successione dei movimenti e dei fatti che producono l’emozione, e che resta valida per un anno e per dieci anni o, se siete stati fortunati e se l’avete espressa con una grande purezza, per sempre. Ernest Hemingway Vista la portata dell’evento, la Pastorale Giovanile ha deciso di raccontare l’esperienza in un libro. Un reportage fatto di parole e fotografie che racconti volti, sensazioni e luoghi. La redazione del libro sarà affidata alla giornalista pubblicista Michela Gambelli.Gli scatti saranno del fotografo professionista Gabriele Moroni (foto Effimera Senigallia). Sarà un modo per dare voce ai giovani e conoscere meglio le nostre zone. Oltre ad essere un’occasione per promuovere i centri urbani e con essi le realtà presenti sul territorio.Ma vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta: pubblicazione di un reportage scritto e fotografico sull’esperienza di centinaia di giovani del territorio senigalliese che parteciperanno al pellegrinaggio “Pellegrini alla sorgente”. L’iniziativa, inedita su tutto il territorio nazionale, è promossa dall’Ufficio per la Pastorale Giovanile della Diocesi di Senigallia e si svolgerà dal 2 all’8 settembre 2006. I giovani si metteranno in cammino alla scoperta delle origini della fede nel nostro territorio e delle bellezze di questa grande fetta della nostra regione. Come i pellegrini di un tempo chiederanno ospitalità nelle case e nelle parrocchie dei paesi. L’esperienza permetterà loro di soffermarsi a conoscere meglio i luoghi e la storia dei comuni che attraverseranno e ad ammirarne le bellezze artistiche e paesaggistiche. La pubblicazione si pone l’obbiettivo di rendere protagonisti i giovani attraverso la narrazione della storia, della cultura e delle peculiarità del territorio. Dare voce ai partecipanti attraverso le pagine della pubblicazione. Rendere la pubblicazione patrimonio locale e fruibile dalle nuove generazioni. Far accrescere un maggior senso di appartenenza alla propria comunità in una generazione che difficilmente se ne sente parte. Tutto questo al fine di promuovere le bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio. Riscoperta dei luoghi particolarmente significativi per la storia della fede della diocesi. La stampa di un libro che permetta ai giovani di toccare con mano la loro esperienza e di sentirsi protagonisti attraverso la narrazione della storia, della cultura e delle peculiarità del territorio. Per la realizzazione del progetto è necessario anche il vostro aiuto. Per questo vi chiediamo di sostenerci economicamente tramite un contributo. Chiunque voglia sponsorizzare l’iniziativa attraverso una donazione può contattare i referenti per il pellegrinaggio. A.F. 10 20 luglio 2006 Territorio l’altra estate Tre giovani in partenza verso il Sudamerica, per il progetto ‘Coloriamo la vita’ Di nuovo verso São Luis, Brasile Martedì 25 luglio presso il “Centro di Solidarietà Palazzolo” di Senigallia alle ore 21.15 saluteremo Silvia Artibani, Giulia Torbidoni e Gianmarco Iannello prima della loro partenza per il Brasile e in quell’occasione verrà presentato il progetto di gemellaggio con Sao Luis. L’invito è aperto a tutti. L ’anno di volontariato sociale alla Caritas Diocesana si conclude con un’esperienza affascinante ma impegnativa: un periodo di circa un mese alla “scuola dei poveri” in un paese del sud del mondo. Quest’anno è la volta di Silvia Artibani, di Ripe, che sta per concludere la sua esperienza di volontariato al Centro di Ascolto della Caritas diocesana ed il prossimo 28 luglio partirà per il Brasile e precisamente per Sao Luis in una delle realtà missionarie gemellate con la nostra diocesi. Proprio perché considerato un momento forte di formazione e di prosecuzione del servizio di volontariato, la Caritas si fa carico anche delle spese di viaggio. Insieme a lei partiranno anche Gianmarco Iannello e Giulia Torbidoni (di Brugnetto), due giovani che invece a proprie spese hanno scelto di trascorrere le vacanze estive nel Sud del mondo a contatto con una cultura diversa, vivendo con spirito di solidarietà, con umiltà e delicatezza. Tutti e tre si appoggeranno alle strutture della missione e saranno accolti dalle Suore della Redenzione di cui fa parte Suor Gabriella , che è già venuta a farci visita ben due volte portandoci la sua toccante testimonianza di missionaria in Brasile. Lì incontreranno anche i missionari combo- niani ed il loro provinciale Padre Luigi Codianni. Silvia ed i suoi amici saranno impegnati con i bambini e i ragazzi nell’animazione pastorale e educativa e in attività del tempo libero nella favela di Vila Embratel. Conosceranno meglio le attività del progetto educativo Coloriamo la vita ampiamente sostenuto dalla parrocchia del duomo e da altri benefattori. Inoltre ci sarà la possibilità per loro di accompagnare l’equipe della pastorale carceraria nella visita ai detenuti delle carceri di Sao Luis. E’ bene precisare che non sono il partire, l’andare lontano, e neppure il portare soldi o eseguire lavori che, da soli, possono darci la “qualità” di questa iniziativa. La qualità è interna, è quella della nostra vita e caratterizza tutte le nostre azioni. Sgombriamo anche il cuore da illusioni romantiche o da presunzioni, legittimate dalla cultura in cui stiamo vivendo. Non siamo migliori di altri o più progrediti nello sviluppo umano solo perchè abbiamo la capacità e la possibilità di pagarci un viaggio, di trasferire competenze o tecnologia. Dobbiamo ricostruire un piano di parità umana perchè possa avvenire un dialogo tra fratelli che fanno delle loro diversità una ricchezza da scambiare. “Attorno all’unico tavolo della vita costruiamo la convivialità delle differenze perchè tutti abbiano pari opportunità” (donTonino Bello). Il viaggio punta soprattutto su esperienze di conoscenza e condivisione, che favoriscano l’apertura delle menti e dei cuori, che non punti alla critica e al giudizio, ma ad atteggiamenti di comunione e scambio di ricchezze. A loro viene chiesto sostanzialmente di vivere la quotidianità del Paese che li ospita. Non si va per cambiare qualcosa, ma per cambiare noi stessi e tornare arricchiti, con un rinnovato desiderio di impegnarci . Non siamo onnipotenti, tanto da poter risolvere ogni problema, non saremo noi a cambiare tutte le situazioni di ingiustizia e di violenza, ma possiamo vivere in atteggiamento concreto di interessamento per l’altro, per assumere in concreto la realizzazione delle nostre vite, la nostra e la loro. La vita dei poveri, la loro dignità di persone umane evidenziata dalla mancanza di sovrastrutture e, a volte, dalla mancanza del necessario, la loro capacità di ricominciare a lottare ogni giorno, senza assicurazioni o conti in banca, operano un silenzioso quanto efficace giudizio sulle strutture che riteniamo indispensabili alla nostra vita. Sarebbe bello chiedere alle persone della favela che incontreranno cosa ne pensano di questi giovani europei che arrivano da lontano, fanno uno sforzo di comprensione e di apertura e poi ripartono. Forse qualcuno di loro storcerà il naso, qualcun altro si sentirà un po’ troppo osservato e magari fotografato. Ma ci piace pensare che nella loro saggezza, questi popoli lontani sappiano cogliere lo spirito con cui i nostri ragazzi rinunciano alla vacanza “tutto compreso” e si mettono in discussione. Forse, questi amici lontani sarebbero contenti di sapere che al loro rientro Slvia, Gianmarco e Giulia parleranno di loro, racconteranno quello che hanno visto e vissuto con il cuore più gonfio e più libero. Che continueranno con più convinzione ad impegnare la loro vita per valori più solidi, frenando la corsa consumistica del nostro occidente perchè capiranno che possono vivere più felici con meno. Ci piace pensare che dal Sud America, dall’Africa dall’Asia queste persone sorridano, consapevoli di aver donato gioia e dignità e contribuito a mettere delle persone nella possibilità di fare scelte determinanti nella progettazione globale della loro vita. Francesca Angeletti l’avsi ha evacuato il personale nel paese dei cedri Bicicletta, macchina per la vita l’evidenziatore U na vera e propria “macchina per la vita”: mai definizione fu più azzeccata per l’amata amica bicicletta! In Italia negli ultimi anni c’è stata un’evidente ripresa dell’uso della bici come mezzo di spostamento urbano e i km di piste ciclabili complessivi sono passati da 1069 nel 2000 a 2243 nel 2004 (fonte Rapporto Ambiente Italia 2006). Anche nelle Marche è innegabile che diversi comuni, soprattutto medio-piccoli, hanno fatto degli sforzi in questo senso, ma ad oggi le piste ciclabili sono ancora insufficienti rispetto alla domanda e per lo più su brevi tratte a sè stanti, che invece andrebbero collegati. Ecco perchè crediamo che la Regione farebbe bene a ripartire dall’ottima L.R.16/1996 garantendole adeguati finanziamenti e che i Comuni dovrebbero dotarsi dei cosiddetti uffici biciclette, atti ad operare in maniera trasversale a tutte le politiche affinchè la mobilità in bici sia un’alternativa praticabile e preferibile. Il perchè è presto detto. Intanto la bici è un vero veicolo a emissioni zero, si sposa perfettamente al treno e occupa poco spazio, perciò potenziarne l’uso significa migliore qualità dell’aria e alleggerimento del traffico soprattutto nei centri città; usarla al posto dell’auto fa risparmiare sol- di e si traduce in attività fisica che fa bene alla salute. E poi volete mettere il piacere di gustarsi panorami in libertà a bordo della bici? n buon network di percorsi ciclo-pedonali, ancor più in aree protette, è anche un’ottima offerta di fruizione turistica del territorio, ultimamente sempre più ricercata. Infine, le piste ciclabili sono per tutti: vere e proprie “oasi” di circolazione accessibili anche a pedoni, disabili, anziani e passeggini. Insomma, la bici ha innumerevoli potenzialità e gli strumenti per incentivarla non mancano (postazioni noleggio a costi ridotti e posti attrezzati nei parcheggi scambiatori e centri nevralgici; sul treno gratis o a costi ridicoli ecc.). Se a mancare sono i soldi per le piste, è ora di scelte impopolari, ma coraggiose come destinarvi una quota della sosta a pagamento, oppure istituire il road pricing nei centri storici o superbolli sui suv, che scoraggiano l’uso dell’auto rendendo contemporaneamente disponibili delle risorse. U Luigino Quarchioni Presidente Legambiente In fuga dal Libano A causa l’emergenza guerra in Libano tutto il personale espatriato italiano di Avsi nel paese è stato evacuato lo scorso venerdì 14 luglio 2006. “Abbiamo lasciato il paese – afferma Emilio Maiandi, rappresentante Avsi in Libano da 7 anni – con le lacrime agli occhi, ma con la speranza e la voglia di tornare per stare accanto alla popolazione. Ora è veramente impossibile, l’ambasciata italiana sta sfollando tutti”. Chiusi temporaneamente anche gli uffici di Avsi e sospesi i progetti. Al momento la situazione è molto critica. Avsi sta comunque tenendo i contatti quotidianamente con i suoi partner locali e il personale rimasto nel paese, cercando di garantire un monitoraggio dei 1.500 bambini libanesi sostenuti a distanza da famiglie italiane. Avsi è presente in Libano dal 1996 perché impegnata in un progetto sanitario affidato dal ministero degli Affari esteri italiano, che prevedeva la ristrutturazione del grande ospedale governativo della Quarantina a Beirut, e l’equipaggiamento di 5 altri ospedali situati nel nord del paese, con diverse sessioni di formazione per il personale medico e paramedico del ministero della Sanità libanese. Oggi Avsi è presente in Libano con uffici a Beirut e a Jounieh, più a nord, con sei espatriati italiani e 19 persone locali, con i quali realizza i seguenti progetti: Avsi in Libano sostiene circa 1.500 bambini in tutto il paese, in collaborazione con diverse organizzazioni non governative e associazioni locali (Caritas Liban, La Libanaise, Maison de l’Enfant, Ecole Notre Dame du perpetuel secours, Anta Akhi). Il sostegno aiuta bambini di famiglie libanesi estremamente povere pagando loro le rette scolastiche, il materiale necessario, come libri, uniformi e quaderni, e la formazione degli insegnanti ed educatori. In più assicura l’assistenza medica, le medicine e cibo in caso di necessità. Anche nel territorio della diocesi di Senigallia sono numerose le persone, famiglie, associazioni e scuole che si danno da fare per questi progetti. Sarà cura dell’articolazione locale dell’Associazione fornire informazioni su questa nuova, terribile pagina di violenze in Medioriente. Francesco Conigli 20 luglio 2006 Territorio serra de’ conti Legambiente premia Serra per il legno riusato 11 mondolfo Il comune riciclone Il pallone con il bracciale L E egambiente ha attribuito al Comu- della raccolta del legno nel comune di ne di Serra de’ Conti un riconosci- Serra de’ Conti nel corso del 2005 sono mento prestigioso. Il sindaco Bruno decisamente lusinghieri. Massi ha infatti ricevuto a Roma, il 12 “L’impegno di raccolta - così si legge luglio scorso, il premio Comuni Rici- nella motivazione - si esplica attravercloni 2006, destinato alle amministra- so una sola isola ecologica dove i cittazioni cittadine che hanno raggiunto dini possono conferire i rifiuti in modo risultati di eccellenza nel settore delle differenziato. L’autonomia e la responraccolte differenziate. sabilità condivisa a quanto pare hanno Al comune di Serra de’ Conti è sta- dato ottimo frutto, e hanno fatto meto, nello specifico, attribuito il premio ritare al Comune la maglia di Comune Rilegno per la migliore raccolta diffe- Riciclone per la frazione legnosa tra renziata del legno, con una motivazio- quelli del centro Italia”. ne gratificante, pubblicata nel dossier Alla cerimonia di premiazione, che si è Comuni Ricicloni 2006 curato da Le- svolta presso il Grand Hotel Palatino di gambiente col patrocinio del Ministero Roma e che è stata presieduta dal Didell’Ambiente. rettore Generale di Legambiente FranLa motivazione precisa che i risultati cesco Ferrante, sono intervenuti il Mi- nistro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio on. Alfonso Pecoraro Scanio ed il Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati on. Ermete Realacci. Hanno, altresì partecipato i presidenti del Comai Roberto De Santis, di Federambiente, Daniele Fortini, di FiseAssoambiente, Pietro Colucci, della Assorecuperi Marco Calderazzo e del Cobat Giancarlo Morandi. La raccolta del legno si inquadra, a Serra de’ Conti, nella più complessa attività di raccolte differenziate seguite dall’Assessorato all’Ambiente affidato a Pieramelio Baldelli e gestita dal Responsabile dell’Area Ambientale Dalmazio Chiacchiarini. R.M. Mondolfo: istituzioni in visita alla Casa di Riposo S i è tenuto nei giorni scorsi l’atteso incontro tra i vetrici dell’Unione Valcesano e le rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e Uil a proposito di alcuni problemi sollevati dal personale della Casa di Riposo di Mondolfo “Ciavarini-Doni”. Al tavolo della trattativa erano presenti il Presidente dell’Unione Valcesano Giuliano Lucarini, il vice-presidente Alvise Carloni, il responsabile del servizio Sergio Anniballi oltre ai rappresentanti dei lavoratori. Al centro del dibattito le evidenti difficoltà del personale nel mantenere quegli standard di efficienza del servizio a causa delle aumentate condizioni di pazienti non autosufficienti. Problemi sollevati da parte dei sindacati con estremo spirito di collaborazione dal momento che a dire di Condividendo le richieste dei lavoratori, i vertici dell’Unione Valcesano hanno insieme ai sindacati ribadito l’importanza di addivenire in tempi celeri a delle soluzioni che non implichino però aumenti delle rette da parte dei ricoverati. Pertanto l’impegno assunto dalle istituzioni è stato quello di voler verificare i reali carichi di lavoro da parte dei lavoratori, partendo un momento di dialogo con gli stesi e con la stessa cooperativa che gestisce il servizio. L’incontro verrà fissato subito dopo il periodo di ferie estive. All’incontro è seguita la visiva alla struttura da parte del vice-presidente dell’Unione Valcesano e del responsabile del servizio, Anniballi: “Si tratta senza dubbio – ha detto il vice-presidente Alvise Carloni subito dopo la visita – di una struttura che rappresenta per noi un vero fiore all’occhiello soprattutto per la sua incredibile efficienza e sicuro punto di riferimento per tuo il mondo della terza età. E’ per questo che come Valcesano riteniamo che sia importante dare a questa problematica sollevata dalla parte sindacale attenzione e collaborazione. Certo questo comporterà uno sforzo economico gestionale e organizzativo molto forte per l’Unione Valcesano, oltre certamente all’importante contributo di efficienza e collaborazione che dovrà arrivare da parte del personale che vi lavora”. L.P. ostra Festa al mare per l’asilo di Ostra Asilo in spiaggia Giovedì 13 luglio, l’Asilo Nido “La Tavolozza” di Ostra, ha festeggiato con bambini e famiglie la fine dell’anno scolastico, presso i bagni 19 di marina vecchia. Quest’anno i protagonisti, oltre ai bambini, sono stati alcuni simpatici clown e Fischio, il protagonista delle avventure che i bambini hanno vissuto con lui nel corso dell’anno, all’interno del progetto Mimart. Giochi, palloncini e divertimenti hanno colorato la spiaggia all’insegna dell’allegria e della collaborazione tra insegnanti e familiari, intervenuti numerosi. Come ogni anno l’Asilo Nido del Comune di Ostra “La tavolozza”, gestito dalla cooperativa sociale Casa della Gioventù di Senigallia, si è distinto per la collaborazione che personale educativo e famiglie hanno dimostrato nel corso dell’anno, dando vita a numerosi progetti e attività. Il fine è quello di garantire ai bambini un’educazione coerente ed uno sviluppo armonico: la festa è il coronamento di un anno di lavoro condiviso! Non ci resta che darci appuntamento per il prossimo incontro con questo Asilo Nido sempre così ricco di creatività e spirito di iniziativa. Fabrizio Chiappetti ’ una iniziativa a tutto campo quella che sta conducendo l’ASD Amici del Pallone col Bracciale di Mondolfo, fortemente orientata non solo a coltivare questa classica disciplina sportiva del rinascimento italiano, ma anche a riscoprire e valorizzare i campi da gioco presenti nelle diverse città italiane. “Il pallone col bracciale – spiega Luca Sorcinelli, presidente dell’Associazione – era una delle discipline più praticate nell’Italia dei secoli passati, ed ebbe un grande sviluppo fra ‘800 e ‘900, per cui possiamo dire che quasi ogni città (un po’ come avviene oggi per il calcio) aveva un proprio campo da gioco, cioè uno ‘sferisterio’, come è denominato in maniera più appropriata”. Per il gioco del pallone col bracciale, come avviene un po’ oggi per la pelota, serve pure un muro di sponda, in genere ricavato un tempo utilizzando un tratto delle mura castellane presenti un po’ in tutti i paesi italiani. “E’ per questo – prosegue Sorcinelli – che appena saputo dei restauri allo sferisterio di Fano, nell’area dove prima sorgevano i carri del carnevale, ci siamo subito rivolti a quella Amministrazione comunale, al fine di sensibilizzare un restauro che permetta, in alcune occasioni, di utilizzare l’area per la sua destinazione naturale di sferisterio”. In tal senso è seguito pure un incontro con l’Assessore ai Lavori Pubblici e Beni Monumentali del Comune di Fano, Marco Paolini. “E’ stato un incontro molto cordiale quello intercorso con l’Assessore Paolini – ha proseguito Sorcinelli – al quale abbiamo esposto l’obiettivo dell’associazione diretto a far sì che anche a Fano sia possibile utilizzare occasionalmente lo sferisterio cittadino per le competizioni del pallone col bracciale, uno sport che richiede grande capacità atletiche e che, a ben guardare, è pure accattivante da un punto di vista turistico”. Una risposta estremamente importante quella data dall’Assessore del Comune di Fano. “Ci ha detto che è disposto, sentita la competente Soprintendenza, a far modificare l’attuale progetto che prevede un marciapiede per tutta la lunghezza del muro così da poter consentire il gioco che ovviamente sarebbe altrimenti impedito da quella barriera, e che ci terrà informati sull’evolversi della situazione”. Ma c’è un’altra soddisfazione per gli Amici del Pallone col Bracciale di Mondolfo. “L’Assessore ci ha offerto di inaugurare con una grande partita di pallone col bracciale lo sferisterio appena saranno terminati i lavori di restauro, probabilmente la prossima primavera, così da riportare questo sport cantato anche da Leopardi a Fano dove manca ormai da decenni: ovviamente come associazioni ci siamo detti lusingati dell’offerta e senz’altro disponibili ad intervenire”. Ed ora l’associazione mondolfese volge lo sguardo ad altre città. “Sì, siamo ora in contatto con il Comune di Siena, al fine di conoscere la situazione di quel Capoluogo dove erano operanti addirittura due sferisteri”. Alessandro Berluti corinaldo Edizione particolarmente ricca di presenze e idee La Contesa fa il pieno I l palio della XXVIII edizione della “Contesa del Pozzo della Polenta”, realizzato dalle artiste corinaldesi Giovanna e Lucia Ferroni, è andato al Rione San Pietro, secondi si sono classificati ex-aequo i rioni di Sant’Agostino e Porta San Giovanni, terzo Santa Maria del Mercato. Tutte e quattro le giornate hanno avuto uno strepitoso successo e fra i molti turisti che hanno invaso Corinaldo abbiamo notato l’europarlamentare Luciana Sbarbati. Il sindaco Livio Scattolini al termine della manifestazione ci ha rilasciata la seguente dichiarazione: “E’ stato un fine settimana all’insegna del “ritorno al passato” quello che ha coinvolto il Centro Storico di Corinaldo ed appassionato migliaia di visitatori, che hanno potuto apprezzare la bellezza dei vestiti medioevali frutto del suntuoso lavoro delle sartorie rionali, gli affascinanti spettacoli del Gruppo Storico “Combusta Revixi” nonché gustare i particolari menù presenti nelle quattro taverne. Particolare interesse hanno suscitato anche le mostre e le esposizioni degli artigiani e mestieranti. Un successo dunque che premia l’impegno di tutti i componenti dell’Associazione Pozzo della Polenta, dando nuova linfa e rinnovato entusiasmo per le future edizioni della Con tesa”. Il giovane presidente Francesco Spallacci ed i suoi collaboratori possono ritenersi soddisfatti dell’esito della Contesa del Pozzo della Polenta. Quest’anno sono stati ospiti della Contesa gli sbandieratori della Città dell’Aquila, (gruppo nato nel 1995 e da allora sempre in continua crescita) e la compagnia M&D – Musica e Drama, diretta dal maestro Alberto Allegrezza, composta da giovani che hanno studiato e collaborato con artisti di chiara fama nella rispettiva disciplina. Bellissimi gli abiti della duchessa e del duca di Urbino, alias Lucia e Mario Conti, disegnati dallo stilista Gianni Giacomelli e realizzati dalle sarte corinaldesi. Tutti gli spettacoli del gruppo storico Città di Corinaldo “Combusta Revixi” hanno riscosso il consenso del numeroso pubblico presente. Lungo via del Corso e nel loggiato del Comune gli artigiani hanno esposto la loro produzione mentre gli allievi dell’Unitre, in via del Velluto, hanno allestito una mostra mercato, presentando i propri lavori di artigianato artistico, realizzato nel corso dell’Anno Accademico 2005/2006. Il tradizionale sparo del Cannone di Fico ha annunciato la fine della Contesa. A tutti i presenti l’appuntamento è per la terza domenica di luglio del 2007, per la XXVIIII edizione. Ilario Taus 12 20 luglio 2006 Cultura idee Come il pensiero teologico ha affrontato nel tempo l’idea di guerra e di pace Lo spirito evangelico F intanto che la chiesa ha avuto il potere politico, è stata trascinata dalla necessità storica a far guerra come tutti gli altri stati secondo la logica del potere, spesso in contrasto col la teorizzazione teologica della guerra giusta. Erasmo da Rotterdam nell’opera Lamento della pace (1510) scandalizzato denuncia: “...neppure i sacerdoti, neppure i teologi, neppure quelli che fanno professione di vita perfettamente religiosa, neppure i vescovi, neppure i cardinali, neppure i vicari di Cristo hanno vergogna di essere istigatori e provocatori di guerra, di quella guerra che Cristo ha tanto energicamente condannato”. Siamo sotto il pontificato di Giulio II Della Rovere che si vanta di essere grande stratega e continuamente organizza guerre per affermare la propria egemonia. Per lui Erasmo scrive un piccolo saggio di triste ironia: Iulius secundus a paradiso esclusus. La perdita dello stato pontificio è stata vissuta tragicamente come perdita di sostegno alla fede. Eppure oggi è unanime il giudizio positivo, come evento provvidenziale che ha liberato la chiesa dagli impacci del potere politico e l’ha resa più disponibile alla propria missione spirituale. La nuova situazione ha favorito un ritorno allo spirito evangelico di fronte al problema della guerra. Rimane la teorizzazione teologica della guerra giusta, ma nella pratica la chiesa afferma la necessità della pace e di volta in volta condanna la guerra. Il primo intervento è quello di Benedetto XV durante la prima guerra mondiale, definendola: “inutile strage”. Pio XII, il 24 agosto 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale, afferma: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può essere perduto con la guerra”. I suoi radiomessaggi, pur rifacendosi alla tradizionale visione della guerra giusta, sono una costante esor- tazione alla pace, come opera di pace sono gli interventi diplomatici e il sostegno caritativo alle vittime della guerra. L’avvento delle armi di distruzione di massa rende superato il dibattito teologico sulla guerra giusta. Di fronte alla reale possibilità di una distruzione universale la guerra non è più strumento adeguato per la rivendicazione dei diritti conculcati. Giovanni XXIII intuisce l’urgenza della mutata situazione e affronta con nuovo stile il problema della pace nella celebre enciclica Pacem in terris e nella costituzione conciliare Gaudium et spes. “Nella nostra età in cui è disponibile la forza atomica riesce impensabile che la guerra sia strumento di reintegrazione dei diritti violati”. “Il Concilio, condannata l’inumanità della guerra, intende rivolgere un ardente appello ai cristiani, affinché con l’aiuto di Cristo, autore della pace, collaborino con tutti per stabilire tra gli uomini una pace fondata sulla giustizia e sull’amore e per apprestare i mezzi necessari per il suo raggiungimento” (G. S. 77). La “teologia della guerra e della pace”, che regola l’ordine costituito, lascia il posto alla “teologia dei segni dei tempi”, che volge lo sguardo a un futuro di liberazione: compito della chiesa non è quello di elaborare una teoria completa in sé e sempre valida a cui gli stati debbono uniformarsi per garantire il bene comune, ma essere solidale con gli uomini, condividendo le gioie e le speranze, le angosce e i dolori, e dal di dentro della storia offrire stimoli di profezia. Qui ritorna la libertà dello spirito evangelico, parola creativa, fuori dalle logiche del potere. Vittorio Mencucci libri Il progetto “Tana libera tutti” permette ai ciechi di poter accedere, tramite internet, ad una serie di pubblicazioni Per leggere ad occhi chiusi E ’ dalla segnalazione di Gennaro Iorio che è nato il progetto “Tana libera tutti”: un progetto curato dai Servizi sociali della Regione Marche, che prevede l’intesa tra Regione, Unione italiana ciechi delle Marche (Uic) e Associazione regionale editori marchigiani (Arem). Un patto speciale, del tutto ‘inedito’ nel panorama nazionale. L’intesa prevede l’impegno degli editori marchigiani a depositare tutte le loro pubblicazioni in un sito internet, già funzionante, costruito dai ‘Servizi sociali e informatica’ per permettere la lettura ad ogni iscritto all’Uic. Libri elettronici in rete, quindi, da leggere attraverso una barra in braille applicata al computer. Qualsiasi libro, seppur limitatamente a quelli marchigiani, sarà dunque alla portata dei lettori ciechi senza filtri o lunghe attese, realizzando, almeno in questo, pari opportunita` con tutti gli altri cittadini. Anche la Regione Marche, in qualità di editore, si impegna a depositare qualsiasi prodotto editoriale (volumi, cd, opuscoli informativi, brochure, atti di convegni) su questo sito, al quale si accede dal portale della Regio- ne, sezione ‘Sociale’. La speranza è che anche Università, docenti e autori di testi adottino questo sito internet per aderire a un progetto che non significa ‘libri gratis’. L’Unione, infatti, sarà garante della correttezza di utilizzo del servizio e di raccogliere i pagamenti (il 20% del prezzo di copertina) per i libri ‘scaricati’, trasmettendole poi all’Arem. Gli studenti non vedenti non chiedono libri gratis: chiedono e hanno diritto di pagare, come tutti, per poter leggere ed esercitare il pieno diritto alla lettura, all’istruzione e più in generale allo studio e alla conoscenza. Il presidente della regione Marche, Gian Mario Spacca, sottolinea il carattere innovativo del progetto auspicandone l’estensione ad altri enti: “La Regione Marche è orgogliosa di aver fatto cadere una barriera della comunicazione e di aver tracciato un percorso virtuoso che coniuga perfettamente Sociale- Cultura- Istruzione-Pari Opportunità. Ci auguriamo che anche altri enti, cittadini e editori-imprenditori illuminati seguano l’esempio, sorretti dalla volontà e dalla sensibilità di far partecipare davvero tutti al patrimonio culturale. Del resto, questo progetto è così versatile, quasi un ‘uovo di Colombo multimediale’, che basterà un semplice clic per aderire.” Alla presentazione del progetto, anche l’assessore all’istruzione Ugo Ascoli ha espresso l’augurio che “Tana libera tutti” si diffonda a livello nazionale e nel mondo della Scuola. La dimostrazione pratica di come un cieco può accedere al servizio, invece, è stata effettuata da Aldo Grassini, presidente dell’Uic Marche, che ha letto, attraverso la barra Braille sul computer, l’incipit di un libro pubblicato da ‘Città ideale’: “Sentir leggere il frutto del mio lavoro da un lettore cieco è stato commovente: un ricordo che serberò tra i più belli della mia vita professionale. La speranza – conclude Grassini - è che questo esempio possa contagiare il mondo dell’editoria e far cadere un’altra barriera tra quelle che separano i non vedenti dalla cultura come piena espressione di libertà.” S.B. fotografia A Senigallia, immagini inedite di Giacomelli Una giovane controcorrente IL LIBRO di Andrea Gasparino Santa Maria Goretti – una giovane controcorrente – è un nuovo libro pubblicato dalla Shalom, con la presentazione del nostro Vescovo Giuseppe Orlandoni che, fra l’altro, scrive : “Il volume, dopo aver presentato alcuni tratti della vita di Santa Maria Goretti, propone un itinerario di catechesi e una metodologia catecumenale, toccanto i temi salienti della vita cristiana: la scelta religiosa, il senso della vita, la risposta della vita a Dio-Amore, l’incontro con Gesù nella Chiesa, la vita nella Carità, la speranza: sono proprio i temi su cui è misurata la santità di Maria Goretti”. I testi sono stati assemblati dal nostro direttore responsabile don Giuseppe Cionchi. Edizioni Shalom Euro 5,00 Cose mai viste E ’ arrivata a Senigallia la mostra di fotografie inedite e originali di Mario Giacomelli stampate tra gli anni ’60 e gli anni ’90, selezionate dall’artista marchigiano Enzo Cucchi, uno dei più noti ed apprezzati artisti italiani al mondo. La mostra (presentata per la prima volta presso la galleria Photology l’8 febbraio scorso) è stata inaugurata venerdì 14 luglio a Palazzo del Duca ed è promossa ed organizzata dal Comune di Senigallia Assessorato alla Cutura in collaborazione con Photology. I soggetti della mostra “Cose mai viste” sono quelli più cari al fotografo: ritratti, nudi, paesaggi, scene di vita quotidiana, autoritratti e doppie esposizioni, soggetti di cui Giacomelli si è occupato nel corso della sua intera attività. Mai apparse in nessuna raccolta, queste fotografie sorprenderanno il grande pubblico e saranno al tempo stesso una conferma dell’insuperata capacità di Giacomelli di suscitare emozioni immediate e profonde. La mostra, allestita da Enzo Cucchi, fa parte di un progetto più ampio che ha visto tra l’altro la realizzazione di un volume in tre lingue “Cose mai viste” edito da Photology, che raccoglie 230 fotografie inedite di Giacomelli, scoperte nell’archivio dell’artista e selezionate da Enzo Cucchi, che ha realizzato espressamente per il volume una serie di disegni ispirati dall’opera del conterraneo. Mostra e volume nascono della profonda stima tra i due artisti e da un lungo sodalizio che li ha legati e ancora da’ vita a nuove suggestioni. La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre 2006 con orario dalle 18 alle 24. Biblioteca a Barbara: nuovi orari di apertura D ’estate la biblioteca comunale cambia volto. Nei mesi di luglio e di agosto il servizio di consultazione e di prestito dei libri sarà associato all’ufficio turistico, che resterà aperto ogni giovedì (dalle ore 10,30 alle 12) al pianterreno della residenza municipale (a fianco dell’ingresso principale). Pertanto a chi volesse documentarsi sulle principali iniziative, sulle proposte più allettanti dei cartelloni estivi di Barbara e dei paesi contermini, nonché sul loro patrimonio artistico e sulla loro storia, o fosse intenzionato a scegliersi un buon libro da leggere in riva al mare o nella frescura delle montagne non resta che recarsi nella sede dell’ufficio turistico – biblioteca. Leonardo Pasqualini 20 luglio 2006 Spettacolo eventi Tanti spettacoli e personaggi in ogni angolo della regione Estate made in Marche Continua il Festival Organistico Internazionale U na lunga estate di spettacoli, con tantissime celebrità che faranno a gara per rendere indimenticabili le serate di tanti marchigiani. L’estate 2006 può a buon diritto, essere definita “un’estate grandi firme”. L’ultimo che lascerà la sua, sarà Roberto Benigni, che il prossimo cinque settembre si esibirà in uno spettacolo straordinario a Pesaro, per la Festa de L’Unità. Prima di allora, anche luglio ed agosto si annunciano ad alta gradazione di spettacoli. La rassegna “Sferisterio musica live” porterà nell’ottocentesca arena maceratese Ivano Fossati l’8 agosto, Vinicio Capossela il 21 agosto, la voce potente di Massimo Ranieri il 25 agosto, gran finale il 28 agosto con la “cantantessa” Carmen Consoli. Poker di vip anche per sabato 22 luglio. Riccardo Fogli sarà a Falconara Marittima, Paolo Belli a Montelupone, Andrea Braido a San Benedetto. Nella stessa serata al San Severino Blues Festival salirà sul palco addirittura il batterista dei Police, Stewart Copeland e ad Ascoli Piceno si esibirà Youssou N’Dour in Piazza del Popolo. Il 23 sarà la volta del compositore Ludovico Einaudi a Cagli, il 25 Charlie Wood all’Arena Gigli di Porto Recanati ed il 27 Shel Shapiro, in acustico, andrà a chiudere Recanati Forever. Venerdì 28 luglio gli scatenati Bandabardò saranno a Ripatransone per il Summer Festival, i Pooh saranno in piazza del Popolo ad Ascoli Piceno ed i Baustelle alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Il giorno dopo i Sud Sound System saranno al Mamamia di Senigallia, Davide Van De Sfross ad Appignano ed i Funk Off a Monte San Giusto, stesso luogo, in cui il giorno successivo si esibirà Enzo Avitabile ed i Bottari. Per il Camerino Festival saranno di scena Uto Ughi il 27 luglio e Uri Caine il 30 luglio. “Fano Jazz by the sea” farà ascoltare ai marchigiani Galliano Portal Duo il 26 luglio e Dee Dee Bridgewater il 29 luglio. Agosto porterà a Senigallia i Modena City Ramblers (5 agosto), Marco Columbro, Chiara Noschese ed Enzo Garinei all’arena Gigli di Porto Recanati (10 agosto), stesso posto per lo spettacolo “A briglia sciolta” di Enrico Brignano. L.M. il taccuin di Tullio Piersantelli MOSTRE una mostra che restituisce i profili di Fabriano - Spedale di Santa Maria alcuni maestri del legno e cerca di far Buon Gesù, Piazza San Giovanni, “Gen- luce su una pagina d’arte da scoprire. tile Da Fabriano e l’altro Rinascimento”, una grande mostra internazionale di MUSICA uno dei protagonisti assoluti dell’arte Ancona - Teatro delle Muse, ore 21.15, del ‘400 Informazioni: 199199111. 1. “Roy Hargrove Quintet”. Questo conArcevia - Chiostro San Francesco mo- tinuatore di Freddie Hubbard e Lee stra di Edgardo Mannucci, fino al 30 Morgan ha allestito un nuovo eccellenagosto 2006. te quintetto acustico capace di far riviOstra Vetere - Chiostro San France- vere, attraverso arrangiamenti originali, sco, personale di pittura di Detlef H. il grande jazz “straight ahead”, solidissiFurst, dalle ore 18 alle 23 personale di mo e pieno di contributi individuali di pittura, dal 17 giugno al 15 settembre prim’ordine. I musicisti coinvolti sono Camerino - “Il rinascimento scolpito”. d’altronde tra i migliori degli ultimi Con una straordinaria rassegna di scul- dieci anni, presenti in gruppi importura lignea, Camerino propone, dopo tanti (Harper Brothers, Eric Alexander, la grande mostra del 2002 sulla pittura Dena DeRose,ecc.) e affidabili session del Quattrocento, una nuova esposi- men, paladini di un linguaggio insiezione sulla sorprendente produzione me elegante e muscoloso, dove tecnica artistica del suo Rinascimento. Le cin- e cuore sono sempre al servizio dello quanta opere raccolte per l’occasione swing più bruciante. L’attualità della sono presentate per la prima volta in storia, un concerto che è anche futuro. Settimanale della Diocesi di Senigallia Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071/64578 - Fax 071/7914132 e-mail:[email protected] sito:www.vocemisena.it Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Realizzazione grafica e stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Tiratura:4000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 Prosegue la quinta edizione del Festival Organistico Internazionale città di Senigallia (Chiesa Santa Maria della Neve – ingresso gratuito – Inizio concerti ore 21,15). Il Festival, diretto da Federica Iannella, è nato con lo scopo di valorizzare il patrimonio organario che caratterizza la città di Senigallia, legato alla promozione del repertorio organistico di ogni tempo e di ogni luogo. Giovedì 20 luglio è la volta de “I solisti di Cremona” che eseguiranno Le kirchensonate W.A. Mozart nel 250° anniversario. Giovedì 27 luglio a dominare la scena sarà l’organista inglese Philip Rushforth della città di Chester gemellata con Senigallia, che presenterà brani del maestro Guy Bovet. In agosto il carnet di appuntamenti proseguirà giovedì 3 con l’esibizione del maestro Wolfgang Zerer (Amburgo), uno dei più emergenti interpreti e didatti del mondo organistico europeo. Giovedì 10 agosto Alessandro Bianchi (Como) celebrerà l’anniversario dei 150 anni dalla morte di Schumann. Venerdì 18 agosto concluderà il festival Andrea Macinanti (Bologna), musicista colto e attento alla riscoperta della letteratura organistica dell’ot- 13 percorsi museali/4 Alla scoperta di tradizioni e mestieri O ltrechè dalle istituzioni imperniate sul mondo agricolo di un tempo o sull’arte del vino, lo spirito e le peculiarità più genuini del territorio provinciale di Ancona affiorano pure dai musei dedicati ad alcune tradizioni e mestieri. Per i cultori delle strutture demoantropologiche, dopo un’escursione fra le specificità rurali di alcuni decenni fa il viaggio può proseguire fra i ricordi o l’attualità di attività professionali che hanno lasciato un’impronta sullo sviluppo economico e sociale di talune comunità o all’interno di usanze che si perdono nella notte dei tempi. Partendo da Fabriano, la tappa inaugurale fa rima con Museo della Carta e della Filigrana. Antichi macchinari, una collezione di filigrane artistiche ed una dimostrazione della fabbricazione della carta a mano nell’antica gualchiera medievale costituiscono il percorso della struttura museale, che tramanda la secolare tradizione della produzione della carta che rende Fabriano una città unica in Europa. Nella limitrofa Sassoferrato, e precisamente nella frazione Cabernardi, si trova il Museo della Miniera di Zolfo. Foto, documenti, attrezzi da lavoro e modellini restituiscono al turista la storia economi- ca e sociale del territorio negli anni in cui era attivo uno dei centri estrattivi più importanti d’Europa, gestito dalla Montecatini. Una delle prime città a recepire l’arte della tipografia (1472), Jesi ospita invece lo Studio per le Arti della Stampa. La qualità degli apparati didattici e la bellezza degli oggetti esposti, i torchi per la stampa e le macchine per la litografia fanno rivivere una tradizione longeva e raffinata, prolungatasi sino al XX secolo. Corinaldo si segnala invece per la Sala del Costume e delle Tradizioni Popolari, che raccoglie le riproduzioni di abiti cinquecenteschi. Nel Museo delle Arti Monastiche ‘Le Stanze del Tempo Sospeso’ di Serra dè Conti è custodito il passato dell’attiguo Monastero di Santa Maria Maddalena. Gli oggetti usati quotidianamente dalle Clarisse e le loro attività manuali rivivono in una suggestiva esposizione museale, che riesce ad abbinare la storia della comunità monastica alle innovazioni tecnologiche e che viene resa ancor più coinvolgente, unica, da un percorso teatrale con audioguide, studiato per immergere il visitatore nelle stanze della clausura e come prologo alla visita delle altre sale. Per informazioni, numero verde: 800.439392. archeologIa Ad Ostra V. i lavori dell’Università di Bologna Scavi alle Muracce I n corso a Ostra Vetere la nuova campagna di saggi di scavo sull’area archeologica di Ostra antica, in contrada Muracce. L’intervento è affidato al Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna, che aveva a suo tempo sottoscritto a questo riguardo una specifica intesa con l’amministrazione comunale di Ostra Vetere. La sinergia innescatasi tra i due soggetti pubblici è avvalorata dall’autorevole supporto della Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, e punta non solo alla valorizzazione dell’area ma anche a favorire una intensificazione degli studi sulla città, di cui ebbero modo di parlare storici insigni come Plinio il Vecchio e Tolomeo. Intanto, per chi desiderasse ammirare quanto resta dell’antico teatro e delle terme del “municipio” romano sono state preordinate apposite visite guidate: “I nuovi saggi di scavo -ci dice il sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello- interessano in particolare l’area del tempio. Si tratta di una ulteriore occasione per focalizzare l’attenzione degli studiosi sul sito archeologico, a cui riguardo stiamo con l’ateneo felsineo incoraggiando organici studi ed approfondimenti. Vi basti pensare che nel Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna sono state presentate ultimamente alcune tesi che hanno per oggetto Ostra, e mi riferisco non a lavori occasionali ma a vere e proprie tesi di laurea. Stiamo inoltre lavorando perché l’Ateneo sia in grado di impiantare in tempi ragionevolmente brevi, in prossimità del sito di Ostra romana, un laboratorio permanente nel quale gli studenti universitari potranno compiere stages sul campo. A proposito di Ostra antica -puntualizza il sindaco- ha preso corpo fra Comune, So- printendenza e Università una sinergia che ha effettivamente dato riscontri confortanti, grazie all’impegno dei professori Dall’Aglio e De Maria per l’Università, del dottor Landolfi e dello stesso soprintendente De Marinis per la Soprintendenza ai Beni Archeologici, e anche della struttura comunale, a partire dalle energie profuse dall’assessore ai beni culturali Susanna Massi che ha assiduamente collaborato con me in queste settimane.” Raoul Mancinelli Nella foto: uno dei reperti più celebri riaffiorati dall’antica Ostra, lo scultoreo “Traiano” oggi conservato a Ginevra. 14 20 luglio 2006 Sport calcio Valentino Mandolini, nuovo presidente Vigor Assetto completato a ricerca del nuovo presidente della Vigor si è conclusa con la nomina di Valentino Mandolini. Tanti i giorni trascorsi per arrivare a questa votazione interna del consiglio direttivo, constatato che i diversi personaggi sentiti al di fuori di questo hanno risposto negativamente. In un primo momento era stato interpellato l’ex assessore Nardella, ma lo stesso non ha accettato per motivi di lavoro, così pure l’ex sindaco Mariani, tutte figure di prestigio ma non interessate per motivi diversi ad impegnarsi a dirigere la Vigor. Il consiglio direttivo si è pure rivolto a personaggi del mondo imprenditoriale locale, ma nessuno si è preso l’onere di “imbarcarsi” in una simile impresa. Non è facile dirigere una società come la Vigor quando le risorse economiche sono poche, così pure tutte le altre società sportive locali non assistitite da chi ne avrebbe la possibilità. Bisogna dare atto all’attuale consiglio direttivo che, pur in evidente difficoltà economiche, ha allestito una squadra che nella carta dovrebbe dare buone garanzie per disputare un onorevole campionato. Come già tutti sanno, alla guida del team vigorino è stato chiamato Dino Giuliani, una garanzia per quanto ci ha fatto vedere nel passato, quando la Vigor per poco non fece il salto di categoria. L’organigramma per la stagione sportiva 2006-2007 risulta così composto: Presidente Valentino Mandolini, vice presidente Diego D’Adderio, consiglieri Renato Mandolini, Marco Severi, Dario Becci, Stefano Marchionni, Alessandro Memé, Renzo Pelliccia, Stefano Bartolini, direttore sportivo riconfermato Augusto Scarpini, segretario Aldo Morico, cassiere Lucio Baioni, addetta alle comunicazioni Giulia Mancinelli, allenatore prima squadra Dino Giuliani, allenatore Juniores Maurizio Marchini, preparatore atletico prof.Glauco Simonetti, allenatore portieri Cesare Bernacchia, medico sociale Andrea Moschini, massaggiatore Marco Conti, responsabile materiale sportivo Francesco Fabrizi, magazzinieri Alfredo Tranquilli e Marco Piaggesi, collaboratore di magazzino Elio Gambioli. Come già descritto la volta scorsa, la squadra è praticamente completata, resta da definire la posizione di Stefano Goldoni, il centrale mancante. Contatti sono in corso col giocatore e la speranza è che resti in seno alla Vigor; qualora ciò non si avverasse il direttore sportivo dovrà cercare sulla “piazza” l’elemento adatto ad assumersi questo ruolo. Ultimo giocatore ancora in forse è il terzino Matteo Rossetti, che per motivi di lavoro non ha ancora preso una decisione. La squadra inizierà la preparazione presso il campo centrale e lì resterà per tutto il periodo fino a inizio campionato. Il raduno è fissato per il giorno 31 luglio 2006. Prima uscita il 6 agosto. Si affronteranno fra di loro Vigor A contro Vigor B, poi in notturna il 9 a Senigallia contro il Fano. I ragazzi della “curva nord” continuano a protestare presso l’Amministrazione comunale per aver destinato il campo d’allenamento a parcheggio auto. Giancarlo Mazzotti CICLISMO L Marche Marathon miseni delle due ruote sono Irellapronti per la (dura) passefinale. Con la Gran Fondo dei Sibillini, la challenge Marche Marathon (quasi mille al via sul vialone di Caldarola...) ha spiccato un altro notevole salto di qualità, ponendo agli archivi la quarta e penultima prova, nell’attesa dell’atto finale: la Gran Fondo “Straducale” di Urbino di domenica 30 luglio. Finalmente d’oro il “Semprepiazzato” Giampolo Busbani, che ha superato allo sprint il compagno d’avventura Stefano Zavoli. La terza piazza è stata appannaggio del CicloEnologo Pierpaolo Pascucci (Bici Adventure Quintabà Piagiarelli). Tra i personaggi che si sono messi in luce, l’oscar del protagonismo e della sfortuna è andato al figlio d’arte Jarno Calcagni: scivolato in discesa basket, la goldengas cerca giocatori e sponsor Momento delicato D opo l’appello della Pallacanestro Senigallia, lanciato tramite stampa, il presidente Claudio Moroni si rivolge di nuovo all’imprenditoria locale perché si senta coinvolta affinché il Basket senigalliese continui ad onorare l’attuale posizione nel campionato nazionale d’Eccellenza di B1. Interpellato nella composizione della nuova squadra, ha così risposto: “Della formazione messa in campo l’anno scorso resta solo il coach Bianchi. quando era in lizza per la conquista della mezza maratona dei Monti Azzurri. Giovane signora delle pedalatrici (marito gregario...) si è laureata Maria Felicita Piccioni. Primati di categoria a Jarno Calcagni, Roy Mazzucco, Pierpaolo Pascucci, Natale Barzanti, Moreno Giulianelli, Paola Donatucci, Giorgio Focante. La corsa lunga ha laureato il simpatico Pierluigi Paolucci (alla media di 36,26 km/h). Il campione uscente Christian Ceralli si è dovuto accontentare della seconda moneta, saltando Roberto Cùnico, dopo una dozzina di secondi. Monia Gallucci ha chiuso in eccellente 18^ posizione assoluta, lar- Tutti i giocatori se ne sono andati in altre squadre, incominciando da Panichi e Pazzi passati nell’Osimo. Una perdita enorme. Stiamo cercando nuovi sostituti e già di due ho il contratto firmato: Graziani dal Gorizia e Riccardo Bazzoli dal Riva del Garda (foto). Stiamo lavorando con grande impegno ma, come ben sapete, le risorse sono quelle che sono e grandi progetti non si possono fare”. G.M. Basket 2000: è B1! F inalmente la buona notizia è arrivata. Attesa da tempo, ora c’è la conferma. La Basket 2000, Fredde Bontà – Savini impianti Senigallia, disputerà il campionato 2006/2007 nella serie B d’Eccellenza nazionale. Sarà inserita nel girone B. La decisione è arrivata dalla Lega basket femminile, viste le defezioni di cinque squadre appartenenti alla categoria e le richieste di ripescaggio presentate da diverse società in ambito nazionale. La squadra senigalliese è stata ripescata come seconda scelta a livello nazionale (la prima è stata Latina che disputerà il campionato nel girone C). E’ grande la soddisfazione dello staff dirigenziale e tecnico della società, il ripescaggio va a premiare i grandi sforzi compiuti, nel campionato terminato da poco più di un mese, dalle giocatrici, dal coach Luconi, dal presidente Pierpaoli e da tutti gli altri dirigenti della squadra. Dice il vice presidente Gianluca Foschi: “Ora si tratta di stabilire quale sarà il nuovo roster delle senigalliesi. Sono già in corso dei contatti con alcune atlete che potrebbero entrare a far parte della nuova squadra, mentre è abbastanza chiaro il quadro delle riconferme. Rimane poco più di un mese per portare a termine questo compito da parte della dirigenza, dopodiché poco dopo il ferragosto si partirà con la preparazione atletica, curata anche quest’anno da due preziosissimi collaboratori della società: Alessandro Frezza e Marta Mencarelli. Dopo la preparazione atletica il compito passerà al riconfermato coach David Luconi per ciò che riguarda il vivo della preparazione tecnica”. “Beach festival”, tennis e spiaggia F inalmente a Senigallia il beach festival torna ad animare le spiagge della città. Dopo la prima tappa a fine maggio ai bagni Marco e Virgilio 46, è approdato sabato 8 luglio ai bagni 14 Village. Giornata agonistica ma imprevedibile domenica per il torneo con massimo abbinamento di un giocatore di serie C. Si sono piazzati sul secondo gradino del podio, dopo aver vinto la finale dei tabelloni, i gio- vani Nicolò Appiotti e Mattia Parma provenienti dai bagni Billy. Si sono classificati primi, dopo un tour de force durato ben partite consecutive, Andrea Gambelli e Michele Mezzanotte, due vecchie conoscenze del beach tennis provenienti dai bagni Marco e Virgilio. Al terzo posto si sono piazzati Simone Zoppini e l’under 16 Onori Alessandro. Il beach è proseguito poi ai bagni 11, Giovanni e Olga. gheggiando tra le cicliste. In vetta alle categorie: Christian Ceralli, Roberto Cunico, Fabrizio Aloisi, Matteo Podestà, Paolo Marconi, Andrea Ciavatti, Monica Bandini ed il cicloturista Daniele Marcelletti. Capofila delle società: G.C. Sforzacosta sul sempre più tricolore Pedale Civitanovese e sul Mobili Rimini Appignano. Il tracciato di 155 km è tornato ad affrontare i severi scogli di Forca di Presta (Cima Coppi, a 1.536 metri) e Forca di Gualdo. Salite: 7. Dislivello: 2700 m. Difficoltà: alta. Chilometri totali in ascesa: 38. Pendenza massima:16%. La “breve” di 95 km è salita fino al Santuario di Macereto ed al valico Santa Margherita (1.010 metri). Difficoltà: medio-alta. Salite: 3 (per un totale di km 21). Pendenza massima: 10%. Dislivello: 1.010 metri. La partenza unica ed i due arrivi erano posizionati ai 314 metri del colle caldarolese. Il meglio è stato largamente offerto: dal ricco montepremi al pasta party, dal cocomero party al frutta party. A fare carovana sono stati corridori di ogni età e preparazione, con rappresentativa rosa femminile mai registrata prima e con significativa delegazione straniera di profilo intercontinentale. I due percorsi paralleli hanno confermato la loro suggestione, rafforzando la crescita del ciclismo turistico, familiare e culturale, nella direzione della promozione del territorio. Il Campionato Italiano Gran Fondo Udace Csain ha archiviato la 14^ prova. Applaudita l’organizzazione del Gruppo Ciclistico S.G.U. e del Club Corridonia OTM. Fino all’ultimo, fanno compattissima squadra i promotori: Maurizio Giustozzi, Enzo Giustozzi, Sebastiano Nasuti, Lanfranco Passarini, Egidio Brilloni. Umberto Martinelli riuscita manifestazione della us Acli Scacchi a Sant’Angelo C onclusa la manifestazione organizzata dal Circolo e U.S. ACLI di S.Angelo. Mandolini Riccardo di Senigallia ha conquistato il primo posto nel 14° Torneo di Scacchi Semilampo organizzato dal Circolo e U.S. ACLI di S.Angelo in collaborazione con F.S.I. – C.O.N.I. – Circolo scacchistico di Senigallia e Chiaravalle. Un appuntamento entrato ormai a pieno titolo nel calendario regionale delle manifestazioni del genere. Questa la classifica dei vincitori, dopo il settimo turno: 1°) Mandolini Riccardo 1N, 2°) Rago Riccardo MF, 3°) Priori Lorenzo NC, 4°) Barigelli Enrico 1N, Faini Marco 2N, Bussoli Sauro 1N, Faini Ivano 1N, Giombini Giacomo NC, Subissati Massimo 1N, Ciarloni Giuseppe NC, De Benedettis Mattia NC, Perugini G.Luca NC, Regni Marco NC, Carta Giuseppe NC, Conti Ales NC J, Rossi Matteo NC, Fortunato Martina NC/JF, Polidori FilippoNC J, Curzi Carlo Alberto NC J, Fiorani Federico NC J, Yerohina Tatiana NC F, Mancinelli Elisa NC/JF, Mancini Sebastiano NC J. NB. Domenica 20 agosto 2006, ore 9,00, Marcialonga della Pace. 20 luglio 2006 penultima LA PAROLA Le vacanze di Dio DI DIO 23 LUGLIO 2006 XVI domenica del Tempo ordinario Ger 23,1-6 Salmo 22 Ef 2,13-18 Marco 6,30-34 a cura di don Paolo Curtaz La cima del m.te Vettore, nel parco dei Sibillini (foto Purziani) Stanchezza Alzi il dito chi non si è mai sentito stanco, esausto, scoppiato. Non parlo, ovvio, della stanchezza esteriore, ma dell’innaturale stanchezza che prende ciascuno di noi alla fine di una settimana lavorativa passata non a lavorare a picco e pala ma davanti ad un bizzoso computer o imbottigliati per due ore al giorno nel traffico; parlo di quella più drammatica, quel dolore sordo che ti prende in pieno petto quando meno te lo aspetti, magari quando la tensione per un lavoro si è sovrapposta alle preoccupazioni in casa, parlo dell’urlo straziante di Munchiana memoria che alberga in fondo al nostro cuore, quel dover sempre a tutti i costi dimostrare di valere, di essere un buon marito, una brava madre, un buon prete, l’urlo profondo di stanchezza, di urgente ed ineludibile bisogno di senso, di gioia, di pace che si sfoga (ma pensa!) quando ci lasciamo travolgere dall’euforia collettiva per avere vinto una partita di calcio. Oggi parliamo proprio di questo bisogno, cari amici, parliamo del fatto che se non troviamo un senso alla nostra vita, se non arriviamo a capire la ragione per cui siamo nati allora – prima o poi – scoppiamo. E scoppiamo scappando o tacendo o stordendoci o illudendoci che alla nostra felicità manca qualche decina di cavalli nel motore della nostra auto o qualche ruga in meno. Il Nazareno E Gesù vede, se ne accorge, ne prova compassione, tenerezza. La sua non è una tenerezza sdrucciolevole e finta. Il suo è un accorgersi pieno di autentica compassione, di condivisione adulta del sogno e del dolore degli uomini. Gesù conosce il dolore perché è uomo fino in fondo, perché ama davvero questo Dio timido e pieno di esperienza. Gesù vede che i suoi stanno scoppiando, come tanti miei confratelli che incontro e che mi fanno segno con la mano di quante parrocchie gli hanno aggiunto come se dovessimo serrare le fila e tappare i buchi invece di costruire comunità, Gesù vede i suoi pieni delle preoccupazioni dei malati che chiedono una guarigione e penso alla mamma stanca di non dormire – tre figli in tre anni – che ha pianto sulla mia spalla non più di due ore fa; Gesù sa che abbiamo bisogno di dentro, di pace, di luce, di vacanza. Vacanza bella non piena e stupida, non stordente e chiassosa. Vacanze Non vi è mai successo? Hai preparato un viaggio con cura, lo hai atteso, hai comprato le cose per il viaggio, un po’ eccitato e preoccupato e poi ti sei trovato agli antipodi del mondo su una spiaggia o nella città dei grattacieli con un senso di smarrimento nel cuore, perché tu sei sempre lo stesso, anche abbronzato sulla spiaggia e se non trovi senso viaggi senza mai arrivare. Il Signore ci propone di passare le vacanze con lui, nel silenzio, nel deserto, ci chiede di fidarci, di guardarlo negli occhi, perché lui è il pastore che si commuove della fatica delle pecore, il pastore che non vuole a tutti i costi venderci qualcosa. Gesù propone ai suoi di andare in disparte, con lui, a riposare un po’... La vacanza è il momento in cui andare in disparte e riposarsi un po’ con il Signore Gesù. C’è il rischio di vedere la vacanza come un momento di euforia, di eccesso, di esteriorità. Le vacanze, specie quelle che permettono viaggi lontani, sono sempre più diffuse ma sono davvero occasioni di rispetto e confronto con culture diverse? Di approfondimento della complessità dell’uomo? Sappiamo cogliere la vacanza come un dono, come un momento di ascolto e di confronto con gli altri, uscendo dal nostro orizzonte e dai nostri giudizi per accogliere con dignità la vita di altri popoli? Fate come Benedetto: mettete nella valigia un vangelo e un libro di spiritualità! Abbiamo sempre pronta la scusa di non avere tempo da dedicare alla preghiera: perché non ricavarlo durante il tempo del riposo? Il Signore ci invita a riposarci, ad andarcene in disparte certo, ma con lui, per ritrovare l’armonia tra il corpo e lo spirito che la frenesia del lavoro spesso interrompe. Una seconda, consolante parola, per tutti gli altri. Per quelli, la maggioranza (!), che non hanno, né avranno la possibilità di fare vacanza, specialmente per quelli che d’estate vivono ancora più soli: gli anziani, gli ammalati, le persone separate, chi è in difficoltà economica. Il Signore guarda la folla e prova compassione, si commuove, perché, allora come oggi, noi uomini siamo come pecore senza pastore. Animo, amici! Il Signore non si dimentica di noi, non ci lascia soli, diventa nostro pastore. A questo Dio di tenerezza e di compassione sappiamo rivolgere il nostro sguardo e la nostra preghiera. Pizza per tutti all’Opera Pia Pio IX oggi a cura del Servizio animazione presso l’Opera Pia Mastai - Ferretti I n estate c’è sempre qualche iniziativa straordinaria a rendere piacevole il pomeriggio all’Opera Pia. Anche quest’anno puntuale è arrivata pizza offerta da Mancinelli a tutti gli ospiti. Come non apprezzare una ottima merenda? La pizza è uno degli alimenti più gustosi e la storica pizzeria senigalliese, oltre a far tornare alla mente tanti ricordi, mantiene sempre molto alta la sua qualità. Fondamentale è stato l’apporto dei volontari Avulss, presenti numerosi per l’occasione, cosicché tutti gli ospiti, anche quelli con qualche difficoltà, in più hanno potuto gustare la buonissima pizza. I volontari Avulss sono una presenza importante all’Opera Pia: garantiscono un servizio costante per chi ha bisogno di aiuto, e non si sottraggono mai alla condivisione di momenti piacevoli in compagnia. Si sono creati così con tanti ospiti dei veri e propri legami di amicizia, proprio per- ché la loro presenza è continua nel tempo e non solo legata a particolari iniziative. Si inseriscono poi in tutte le iniziative promosse dal servizio animazione sempre per dare un valido contributo: li possiamo allora trovare in una gita, al mare, alle feste di compleanno, ai pomeriggi musicali. Sono una risorsa davvero preziosa per la Casa di Riposo. 15 IN BREVE MONTERADO • Caccia al Tesoro. Sabato 15 luglio, la cittadina di Monterado è stata tutto un movimento, dalle ore 16 in poi, per la gara “caccia al Tesoro”, promossa in collaborazione fra il Centro Sociale e l’Oratorio. Giovanissimi i “cervelli” organizzatori (con un occhio vigile di Lamberto). Questi i nomi degli organizzatori: Vanni, Claudio, Giacomo, Lorenzo, Serena A., Serena R., Sara, Cecilia, Alessandra, Alessandro, Tommaso, Mirco, Daniele C., Daniele P., Federico, Angelica, Nancy, Jessica, Luca B., Luca C., Alessio, Christian, Gabriele, Matteo, Andrea, Robert, Daniele P. Sono stati proposti, oltre ai classici bigliettini nascosti, giochi di gruppo, come: il twister, il gioco dell’oca gigante, il gioco delle spugne, il gioco dei quiz, il cruciverba, il gioco delle bottiglie sommerse, il karaoke, la corsa dei sacchi, canestri e rigori. Alla fine della serata premiazione per tutti, con canti e allegria. • Oratorio estivo. Ha riaperto in “grande” l’Oratorio estivo con molteplici attività e con la frequenza dei giovanissimi (con l’immancabile motorino), al di sopra di ogni aspettativa. Su proposta di Angela e Lamberto sono stati avviati lavori di pirografia, traforo, bricolage, mixage, disegno ecc., mentre la pista polivalente ha visto l’assalto di grandi e piccini. RICORDANDO ANNA MARIA Nel silenzioso, commosso raccoglimento che si deve all’ultimo incontro terreno con una persona cara, la vasta chiesa di San Francesco a Corinaldo, lunedì 10 luglio alle ore 17, ha ospitato un incalcolabile numero di persone, che si sono riunite attorno alla famiglia di Angelo Melchiorre per la messa funebre della moglie Anna Maria. “La Comunità di ascolto” di Piticchio e Montale di Arcevia era tutta presente, partecipe e addolorata, animata da viva riconoscenza per Anna Maria ed Angelo, i quali (quattro anni fa) hanno accolto l’invito del nostro parroco don Mauro Mattioli per dare inizio al cammino di fede che, tranne nella pausa estiva, riunisce i frequentanti ogni lunedì sera alle ore 21 nella cappella annessa alla chiesa di San Sebastiano di Piticchio. Che esperienze nuove, profonde, avvincenti nelle ore in cui siamo raccolti nella piccola cappella, dove domina un grande Crocifisso. E’ qui che Anna Maria ed Angelo hanno dato tanto di se stessi per aiutarci ad approfondire la nostra formazione religiosa, la nostra fiducia nel Signore, il desiderio di addentrarci sempre più nella sua “Parola” e di comunicarla. Fino a non molti mesi fa, Anna Maria si presentava mensilmente alle riunioni serali: sorridente, preparatissima, determinata, incitante, incoraggiante, gareggiando con il marito Angelo ad arricchire di molto la nostra interiorità. Ecco perché noi della “Comunità di ascolto” ci siamo uniti al grande dolore che i familiari di Anna Maria dimostrano di sopportare con la serenità che solo una forte formazione religiosa può dare. Anna Maria era sicurissima che seguirci permetteva a lei ed ad Angelo di crescere spiritualmente e sperava di ritornare al più presto in mezzo a noi. Questo ce lo ha scritto inviandoci gli auguri per Natale e confidandoci anche, però, che sentiva il bisogno di ricevere dal Signore una bella spinta per ricaricarsi di serenità. Scrisse, tra l’altro, che il Signore chiamandoci al cammino di fede ci trasmetteva questo messaggio: essere “pietre vive della nostra Chiesa”, contribuendo alla crescita della Chiesa di Cristo. Riflettendo sul nostro “cammino” lei sentiva sempre più la responsabilità di essere “pietra viva”. Lo è stata certamente, non solo riguardo al nostro “cammino di fede”, ma anche per le varie attività religiose che ha saputo portare avanti con fiducia, costanza, generosità, amore. Le letture ed il Brano Evangelico scelti per la messa funebre, la sentita omelia del parroco don Umberto Mattioli, hanno fatto riflettere sulla profonda religiosità di Anna Maria, sulla fiducia nel Signore, sulla speranza che solo Lui può dare se si ha coscienza delle sue opere grandiose e della sua continua presenza nella storia dell’umanità. Carla Carignani TRATTORI DA CORSA Si svolgerà in località Borgo Bicchia sabato 22 luglio a partire dalle ore 17 la settima tappa del campionato italiano di Tracteur Pulling, presentata da Rosatimacchine agricole.Lungo un tragitto di 100 metri potenti trattori truccati si sfideranno a percorrere il tratto di gara nel minor tempo possibile trascinando una slitta pesante 50 tonnellate. Nato negli Stati Uniti questo sport ha numerosi appassionati anche in Italia, l’evento è patrocinato dall’assessorato allo sport ed al turismo del Comune di Senigallia: “Questa manifestazione rappresenta un’ulteriore proposta turistica, sono attesi numerosi partecipanti e spettatori” ha sottolineato l’assessore al turismo Luigi Rebecchini. La manifestazione, che si svolgerà in località Borgo Bicchia, inizierà alle ore 17 con le qualifiche Italian Pulling e Truck; dalle ore 20,30 fino alle ore 22 si svolgeranno le qualifiche Pro-stock e Liberi 45, a seguire le finali di tutte le categorie.