5 PER MILLE: CHE COS`È, COME SI SCEGLIE
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5 PER MILLE: CHE COS`È, COME SI SCEGLIE
Una guida completa e 13 consigli VITA NUMERO SPECIALE L’ultima occasione Nel nuovo Parlamento tanti i neoletti provenienti dal Terzo settore. Saranno loro a stabilizzare il 5 per mille? Uno sguardo europeo Così gli altri Paesi Ue usano il fisco per sostenere il non profit Dove vanno a finire soldi? Come 5 big del Terzo settore usano il 5 per mille. E come rendicontano i risultati Lo sapevate che... Dati, infografiche, Faq e suggerimenti per la dichiarazione dei redditi 5 PER MILLE: CHE COS’È, COME SI SCEGLIE www.vita.it 3 VITA APRILE 2013 focus 2013 5per1000 Una firma, un patto di cittadinanza Il 5 per mille è una misura nata “dal basso”, sposata con convinzione ogni anno da 15 milioni di italiani. Ma che la politica fatica a sposare con convinzione. Anche se, quest’anno... Sommario Tutti i numeri Domande frequenti di Mattia Schieppati P p. 4 La storia, i protagonisti e le statistiche sul 5 per mille p. 5 Vademecum al 5 per mille: come funziona, cosa sapere iù che la cronistoria di una bella idea natadalbassoche“la politica”stacercandoditradurreinrealtà,ilcamminodel5 permilledal2005aoggisembrapiùsimileaun(infinito)giocodell’oca.doveognibuonavolontàpertrasformareunodeipiù intelligenti–alivelloeuropeo–meccanismidisussidiarietàfiscaleattraversoiqualiunostato cedeunaquotaminimadisovranitànelle manidelcittadino-contribuenterisaldando ilpattofiscaleedicittadinanza,einsieme incentivandonelacapacitàdonativa,finisce sempreperricaderenellacaselladel“cidispiace,ritornaalpuntodipartenza”. allafacciadiquei15milionidiitalianiche testardamente,ognianno,almomentodella compilazionedelladichiarazionedeiredditi,scelgonodidiresìal5permille,diriconoscerloneifatti,aldilàdellechiacchiere. loscorsoanno,diquestitempi,lavorandoaquestostesso“speciale”,avevamogagliardamentetitolato:Il 2012, un anno decisivo. decisivoperchéfinalmente,dopoannidiappelli, trattative,attivitàdisensibilizzazionecheavevano vistoVita sempreinprimalinea,sembravaproprio diessereriuscitiasuperarequesta“casella”,eche cisipotessefinalmenteedavverolasciareallespalleilGiocodell’oca.erailmesed’aprile,dateescadenzeperl’edizionedel5permille2012sifacevano strette,ederaarrivatadalPresidentedelconsiglio MarioMontiunadichiarazioneimpegnativaeimportante:«entronovemesiilGovernostabilizzerà lanormadel5permille».sembravafatta.Finalmentesisarebbeuscitidalla“precarietà”dellanormacontingente,ridefinitaerifinanziatadiannoin anno(quindicostantementesottolamannaiadelrischiotagli,oaddiritturacancellazione),eil5per millesarebbediventatolegge.unarealtàsucuiilterzo settoreavrebbepotutocontareconcertezza,chevuoldire certezzadirisorse,ovverodiprogettieattività(quantoecomeil 5permillecontiperleonp,lospieghiamoinquestepagine),maanchecertezzadelfattochelostatodessefinalmentericonoscimento edignitàaquestostrumentodiciviltà. com’èandataafinire,gliitalianilosanno:conledimissioni,adicembre,delGovernoMonti,decadel’iterdellaleggedelegafiscale checontenevalastabilizzazionedel5permille.ericominciailgioco dell’oca. ungiococheperò,ora,siapreconunnuovoParlamentoadalta densitàdineoelettiprovenientidallefiladelterzosettore,tantidei qualierano“daquestapartedellabarricata”quandoVita chiedeva lastabilizzazione,echeoraquestoimpegnocampeggiaaltonelle loroagende–comecihannoriconfermato.eripartedaprogettidi leggegiàmoltoconcreti,portatiavantinegliscorsiannidall’intergruppoperlasussidiarietà,econdivisi(allora)datutteleforzepolitiche.Mancherebbesolol’ultimoscattodivolontà:unpiccolopasso,chediventaperòsmisuratovistal’incertezzaincuinaviganole istituzioni. Forse,larispostacheanchequest’anno,asuondifirmeedieuro donati,gliitalianisaprannodare–ilcomefarlo,ètuttoinquestepagine–potràdarelaspallatadecisiva.Proviamoci. La parola alla politica p. 6 Cari neo-Parlamentari: a quando la stabilizzazione? Così in Europa p. 8 Come i diversi sistemi fiscali europei facilitano le donazioni al non profit I commercialisti p. 10 Gli alleati del 5 per mille nel momento della dichiarazione dei redditi Rendicontazione p. 11 Come viene speso il 5 per mille? La parola al non profit La nostra top 13 AIL p. 13 Amnesty International p. 14 Cittadinanzattiva p. 15 Fondazione Dynamo p. 16 Lega del Filo d’Oro p. 17 ABIO p. 19 ANT p. 19 Intervita p. 21 MCL p. 21 Opera San Francesco p. 22 Telefono Azzurro p. 22 Telethon p. 23 Trenta Ore per la Vita p. 23 focus 2005 Giulio Tremonti APRILE 2013 4 VITA focus 2013 2006 2007 Tommaso Padoa Schioppa Paolo Ferrero 2008 Rita-Levi Montalcini 2009 Giulio Tremonti Eugenia Roccella 2 Gavino Sanna Protagonisti DICEMBRE 2005 OTTOBRE 2006 GIUGNO 2008 Giulio Tremonti introduce il 5 per mille «a titolo iniziale e sperimentale» con la Finanziaria 2006. La copertura è di 400 milioni di euro. Destinatari: volontariato, ricerca scientica, ricerca sanitaria, comuni. La Finanziaria di Prodi-Padoa Schioppa “dimentica” di inserire il 5 per mille. Paolo Ferrero, allora ministro della Solidarietà sociale, promette un emendamento per reinserirlo. Solo il 40% dei beneficiari, per un totale di 80 milioni di euro, ha ricevuto i soldi relativi al 5 per mille del 2006. OTTOBRE 2008 DICEMBRE 2006 Nella Finanziaria 2007 il 5 per mille viene riproposto. Il tetto viene abbassato a 250 milioni di euro. Vengono esclusi i comuni fra i destinatari e lo 0,5% del totale viene attribuito alla Agenzia per le Onlus e alle organizzazioni di secondo livello. Il decreto legge n. 155 che prevede misure anticrisi contempla l'ipotesi di recuperare risorse per la stabilità del sistema creditizio anche dalla copertura del 5 per mille. Protesta il non profit. La sottosegretaria Eugenia Roccella rassicura che la norma non verrà toccata. E così sarà. DICEMBRE 2008 GIUGNO 2007 Dopo mesi di protesta per l'abbassamento del tetto, Vita.it lancia una petizione online per riconfermare i 400 milioni necessari che in poco tempo raccoglie 10mila firme. Il governo troverà i mancanti 150 milioni. Il Comitato editoriale di Vita incontra a Roma i Parlamentari più attenti al Terzo settore, che promettono il loro impegno. Nella Legge Finanziaria 2009 lo strumento viene riconfermato con un tetto di 400 milioni. Novità: vengono reintrodotti i comuni fra i destinatari. FEBBRAIO 2009 Un disegno di legge analogo a quello presentato al Senato (ddl 1366 del 26 novembre 2008) viene depositato alla Camera con il numero 1955. OTTOBRE 2007 Nòva-Il Sole 24 Ore promuove una petizione con cui sollecita il governo a rendere stabile la norma e senza limiti di copertura. Tra i firmatari i premi Nobel: Renato Dulbecco, Carlo Rubbia e Rita Levi Montalcini. La petizione raccoglierà 5mila firme. DICEMBRE 2007 Finanziaria 2008. Questa volta il tetto è di 380 milioni di euro. Tra le novità: vengono inserite le fondazioni nazionali di carattere culturale e le associazioni sportive dilettantistiche fra i destinatari. E l'obbligo di rendicontazione da parte delle associazioni. Governi B E R LU S C O N I I I I Il 5 per mille è smart Con la app “5x” codici fiscali in tasca P RO D I I I BERLUSCONI IV La top 5 In questa grafica, le cinque organizzazioni beneficiarie iscritte nella categoria “Volontariato” che hanno ricevuto più firme in occasione del 5 per mille 2010 (ultima annata rendicontata e disponibile) 10.699.131 8.455.039 EMERGENCY *cifre relative solo alla quota della categoria “Volontariato” Basta ritagli di giornale, codici fiscali scritti su foglietti volanti. Anche quest’anno per i contribuenti smemorati c’è “5x”, l’App ideata da Vita che permette di avere su smartphone e tablet tutti i riferimenti necessari per la compilazione della dichiarazione dei redditi e i codici ficali delle onp aderenti. L’app è gratuita e disponibile per sistemi iOs, Android, BlackBerry e Windows Phone. Gli speciali di www.vita.it Per approfondimenti, sul sito www.vita.it c’è una speciale guida digitale al 5 per mille, scaricabile, con indicazioni pratiche sia per i contribuenti, che per le non profit. Sul sito vita.it, ogni giorno, gli aggiornamenti e le notizie sul tema. MEDICI SENZA FRONTIERE Risultati 2010 Suddiviso per categorie di scelta, l’ammontare complessivo delle firme e il corrispettivo beneficio economico (dati relativi all’edizione 2010 del 5 per mille, ultima annata rendicontata disponibile). Nel 2010 le categorie erano ancora 5 - si è aggiunta la sesta nell’edizione 2012. Volontariato Ricerca sanitaria Ricerca scientifica Comuni Ass. sportive dilettant. 6.275.707 6.156.264 AIRC* UNICEF 5.010.078 AIL FIRME ENTRATE (IN EURO) 10.373.882 2.449.357 2.316.944 569.537 267.337 249 milioni 54,1 milioni 55,6 milioni 12,1 milioni 6,5 milioni 5 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 2010 2 011 2012 2013 FAQ Cos’è il 5 per mille? Riccardo Bonacina Maurizio Sacconi Mario Monti APRILE 2009 FEBBRAIO 2012 Giulio Tremonti ipotizza di introdurre il terremoto dell'Abruzzo nell'elenco delle causali di destinazione per il 5 per mille. Vita.it lancia una petizione perché l'idea snaturerebbe la norma. Il 23 aprile Giulio Tremonti alza bandiera bianca. La circolare 10/E dell’Agenzia delle Entrate aggiunge ai destinatari gli “esercenti attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici”. Nel riquadro destinato ai beni culturali manca però la casella per l'indicazione del codice fiscale del beneciario; tutto andrà nelle casse del ministero Beni culturali. Per Ilaria Borletti (Fai), così si «mina la filosofia del 5 per mille come strumento di sussidiarietà scale». DICEMBRE 2009 Norma e copertura per il 5 per mille trovano spazio all'ultimo momento del cosiddetto “Milleproroghe” della Finanziaria 2010. La copertura è di nuovo di 400 milioni. APRILE 2012 Vita lancia la campagna “Signor Tremonti, ma...” firmata da Gavino Sanna Con cui chiede di stabilizzare la norma del 5 per mille senza limiti di copertura. Il Consiglio dei ministri inserisce nella Delega fiscale una voce che dice: «Verrà anche razionalizzato e stabilizzato l’istituto del 5 per mille». È la prima volta che questo concetto viene esplicitato in maniera ufficiale. Il Governo si impegna a tradurre in legge entro 9 mesi questo enunciato. NOVEMBRE 2010 DICEMBRE 2012 Il governo ipotizza una copertura di 100 milioni per il 5 per mille edizione 2011 nella Legge di Stabilità 2011. Scatta la protesta. Vita.it raccoglie oltre 20mila firme online e lancia la campagna “Chi ha lasciato in mutande il non profit?”. Con le dimissioni del gioverno Monti e la chiamata a nuove elezioni decade l’iter della Legge delega fiscale. Il cammino pr la stabilizzazione del 5 per mille riparte quindi da zero. SETTEMBRE 2010 APRILE 2011 Alla Conferenza europea per l’Anno europeo del volontariato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, dichiara di voler stabilizzare il 5 per mille «anche se ogni anno dovremmo valutare quante risorse sono compatibili con l'andamento della finanza pubblica». Il 5 per mille è una misura di sussidiarietà fiscale introdotta per la prima volta nella Legge Finanziaria per il 2006. Si tratta ancora, formalmente, di una misura «provvisoria e sperimentale », che prevede per i contribuenti la possibilità di destinare il 5 per mille dell’Irpef scegliendo tra onlus, associazioni di promozione sociali, associazioni riconosciute, enti dediti alla ricerca scientifica e alla sanità, università, servizi sociali dei Comuni. Dal 2012 sono entrati nel novero dei beneficiari anche gli enti che si occupano di tutela dei beni culturali. Quali sono gli enti o associazioni che possono beneficiare del 5 per mille? Il 5 per mille può essere destinato a: associazioni di volontariato e altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale come le coop sociali, associazioni di promozione sociale e associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), del DL n. 460 del 1997; enti di ricerca scientifica e dell’università; enti di ricerca sanitaria; associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge; attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente e, dal 2012, enti “esercenti attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici”. Come faccio a sapere quali enti possono beneficiare del 5 per mille? Il meccanismo del 5 per mille ha introdotto una forma di democrazia fiscale fondata sulla libertà di scelta dei contribuenti: la spesa efficiente è stata premiata, e quella inefficiente tagliata in base a decisioni assunte dal basso; dai cittadini prima che dalla politica. Per esprimere un’adesione convinta e responsabile e scegliere consapevolmente una specifica destinazione è bene essersi informati sull'attività dell'ente, verificarne serietà ed efficienza, leggere i bilanci e le relazioni economiche. Per essere certi che l'associazione che ci sta a cuore sia tra i beneficiari effettivi del 5 per mille, comunque, è sufficiente controllare sul sito dell'Agenzia delle Entrate i nominativi degli enti che hanno effettivamente richiesto il contributo per il 2013, che saranno resi pubblici in maggio. Queste organizzazioni hanno dovuto superare le verifiche formali e sostanziali dell'Agenzia e quindi essere in regola con le normative; inoltre dal 2008 per i beneficiari del 5 per mille vige un obbligo di rendicontazione delle somme raccolte, quindi se l'ente è da tempo inserito negli elenchi si può anche controllarne ex post la correttezza di gestione. È bene ricordare comunque che gli enti non ammessi per motivi formali possono rientrare ripresentando la domanda o integrando la documentazione entro il 30 settembre e ottemperando a una sanzione di 258 euro. Quanto mi costa? Nulla. Non si ha nessun aggravio rispetto alla cifra che in ogni caso il contribuente è tenuto a pagare per l’Imposta sul Reddito. Un’azienda può destinare il 5 per mille? MONTI No. Il 5 per mille si riferisce esclusivamente all’IRPEF e non all’IRES. Un imprenditore può solo destinare il 5 per mille dei propri redditi personali. Che differenza c’è tra il 5 e l’8 per mille? Istruzioni per l’uso Come si compila la dichiarazione dei redditi per donare Tre differenze fondamentali: la prima è la tipologia e la numerosità degli enti. Del 5 per mille beneficiano decine di migliaia di enti di natura privata che promuovono attività solidaristiche, mentre dell’8 per mille godono poche realtà: lo Stato stesso e altre 6 confessioni religiose. La seconda differenza, rispetto al 5 per mille, risiede nella destinazione di quella parte di fondi che non sono stati assegnati ad alcun soggetto. Se il contribuente non firma alcun riquadro, la parte non optata del 5 per mille viene trattenuta dallo Stato per la spesa corrente. Nel caso dell’8 per mille, invece, la parte inoptata viene distribuita tra i partecipanti proporzionatamente alle scelte ricevute. Infine, a differenza del meccanismo dell’8 per mille, in cui la partecipazione o no dei cittadini incide esclusivamente sulla destinazione dei fondi e non sull’ammontare degli stessi che è di natura predefinita, il meccanismo del 5 per mille conta sulla partecipazione di tutti: tanto più numerose saranno le firme, tanto più ingenti saranno i fondi stanziati. È possibile considerare il 5 per mille una donazione e beneficiare delle agevolazioni fiscali previste? Nell’immagine qui sopra, il fac-simile della sezione dei modelli Unico, 730 o CUD in cui si può effettuare la sceltarelativa al 5 per mille. Il contribuente può decidere di devolverlo genericamente a uno dei settori a disposizione, per esempio al “volontariato”, e apportare la propria firma nella casella, nell’apposito spazio tratteggiato. Ma può anche scegliere a quale specifica organizzazione, all’interno di quella categoria, vuole destinare. In questo caso, deve scrivere il codice fiscale dell’associazione prescelta negli spazi predisposti. Nel primo caso (quando cioè viene apposta unicamente la firma) l’importo del 5 per mille va ripartito fra tutte le organizzazioni che appartengono a quel settore, e che si sono registrate nell’apposito elenco. Quando invece si specifica il codice fiscale, l’importo viene destinato all’ente prescelto. Nella compilazione di questa sezione del modulo di dichiarazione dei redditi si può esprimere una sola preferenza. No, la destinazione del 5 per mille non è una donazione ma un’indicazione allo Stato per indirizzare una quota delle proprie tasse verso i settori previsti, e quindi non può godere delle relative agevolazioni. Come verifico che cosa è stato fatto con il 5 per mille? La Finanziaria 2008 ha introdotto l’obbligo di predisporre un rendiconto per tutte le associazioni che ricevono il 5 per mille a partire dall’anno 2008 e seguenti (vedi il servizio a pagina 11). I ministeri competenti garantiscono di pubblicarli successivamente sul proprio sito. focus APRILE 2013 VITA 6 focus 2013 L’ultima occasione Tanti i neoeletti onorevoli e senatori provenienti dalle fila del Terzo settore. Per tutti, la stabilizzazione del 5 per mille deve essere “la” priorità per l’agenda politica. Una condivisione bipartisan dopo le ripetute docce fredde e le promesse non mantenute. Sta per iniziare - davvero - la legislatura decisiva per questo grande traguardo? di Gabriella Meroni ono tanti, e sono aggueriti. E anche se que- siedono persone che si sono spese in tutti i modi sto avvio di legislatura costringe a una na- a favore della stabilizzazione», osserva Andrea Al lavoro vigazione quanto mai “a vista”, i neoparla- Olivero, ex presidente delle Acli e portavoce del L’Aula di Montecitorio riunita per la prima seduta mentari “sociali” eletti alle scorse elezioni - che Forum del Terzo settore e oggi coordinatore polidella nuova legislatura. Sarà quella che finalmente provengono cioé a vario titolo dalle fila del Terzo tico alla Camera per Scelta Civica. «Il punto è farlo stabilizzerà la norma del 5 per mille? settore - hanno le idee chiare almeno su un pun- rientrare nella lista delle priorità, che gli spetteto: vogliono essere loro quelli che «finalmente», rebbe di diritto. Io personalmente mi impegno già da ora perché questo possa avvenire». come dicono tutti, faranno diventare «Per me la stabilizzazione del 5 per legge il 5 per mille. Una legge mille è una priorità assoluta», gli fa Di stabilizzare la misura fiscale più subito eco il collega di partito Mario Sberna, attesa dal Terzo settore italiano (ma già presidente e fondatore dell’Assoanche dai contribuenti, che continuaciazione Famiglie numerose, recenteno a sceglierla in massa, dimostrando mente assurto agli onori della cronaca uno spirito di gratuità ecezionale) si parla dall’anno del debutto, il 2006, e più volte le per i costumi sobri (a Roma dorme dalle suore) e del Fai Ilaria Borletti (che alla battaglia sul 5 per varie Commissioni parlamentari avevano esami- lo stile francescano (in Quaresima, qualunque mille ha dedicato molte energie, non risparmiannato progetti di legge in questo senso, tempo faccia, indossa i sandali senza calze). «Il do neppure critiche all’ultima idea dell’uscente ma senza fare mai grossi passi avanti. Paese ha estremo bisogno di tutto il bene che sta ministro Ornaghi di gestire direttamente la parte Alla fine dell’anno scorso sembrava dietro al 5 per mille, che è una canale di finanzia- relativa ai beni culturali), non ha dubbi: «L’ho detche si fosse finalmente vicini alla svol- mento fondamentale. La nostra associazione, to fin dalla campagna elettorale: vado in Parlata, visto che la stabilizzazione del 5 per senza, sarebbe già chiusa. Bisogna uscire in fretta mento per occuparmi di cultura e Terzo settore», mille era stata inserita nel dise- da questa fase di emergenza e mettersi al lavoro. dice a Vita, «si figuri se non sono d’accordo sulla gno di Legge delega sulla Io sono pronto». Anche una terza parlamentare stabilizzazione del 5 per mille. Mi batterò per queriforma fiscale, a cui il eletta nelle liste di Mario Monti, l’ex presidente sto e anche per ridare dignità a questa misura, in governo Monti aveva appiccicato l’etichetta dell’urgenza. Il testo di legge prevedeva l’ottima novità di sganciare il finanziamento del 5 per mille dai possibili risparmi dovuti alla riduzione del costo fiscale derivante da deduzioni, detrazioni Sei riquadri, cinque elenchi, quattro ministeri coinvolti (più uno). Quella del 5 per mille è una e agevolazioni (in pratica, macchina complessa che si è via via costruita per accumulo. E richiederebbe quindi una raziodoveva essere finanziato nalizzazione. In questo 2013– dopo la pubblicazione delle scadenze anche per i nuovi iscritti al“a prescindere”) e introduceva l’obl’elenco della “ricerca sanitaria”, che hanno tempo fino al 30 aprile per chiedere l’iscrizione al bligo per il governo di emanare in temministero della Salute - i contribuenti trovano sulla dichiarazione dei redditi sei spazi, corripi brevi i necessari decreti attuativi. spondenti alle sei categorie di beneficiari: di questi, quattro prevedono la possibilità di scegliere Peccato che l’accelerazione verso le il codice fiscale dell’ente (per volontariato, ricerca scientifica e sanitaria, associazioni sportive elezioni impressa tra novembre e didilettantistiche), mentre per i Comuni non c’è scelta (si dona al Comune di residenza) e nel ricembre 2012, e il conseguente sciogliquadro dei Beni Culturali si firma soltanto perché la distribuzione dei fondi ai beneficiari, iscritti mento delle Camere, abbia impedito in un elenco chiuso, spetta al ministero competente. Per Comuni e Beni Culturali la procedura è al disegno di legge di andare in porto. più semplice: il 5 per mille agli enti locali viene trasferito direttamente, alle organizzazioni pro E così il 5 per mille è rimasto in balìa cultura prescelte (nel 2012 erano solo una quindicina) è veloce far arrivare i pagamenti. delle leggi di bilancio che devono riLe cose si complicano quando si passa agli altri 4 elenchi. Gran parte della procedura è in confermarlo ogni anno. mano all’Agenzia delle Entrate, che riceve telematicamente le iscrizioni degli enti del volontariato L’avvio della diciassettesima legie delle associazioni sportive e ne predispone poi l’elenco sulla base delle domande arrivate. Il slatura, su questo, promette però beMinistero dell’Istruzione prepara invece l’elenco degli enti della ricerca scientifica e dell’università, ne, almeno a sentire gli onorevoli che e poi lo trasmette all’Agenzia delle entrate; stessa cosa fa il ministero della Salute con l’elenco provengono dal mondo associativo. degli enti della ricerca sanitaria. Sempre l’Agenzia si occupa di far rientrare nel beneficio i “ritar«Mai come questa volta in Parlamento datari”, quelli cioè che si iscrivono, pagando una sanzione, entro il 30 settembre di ogni anno, e di correggere gli eventuali errori degli elenchi; al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tocca invece procedere materialmente al pagamento delle quote per le associazioni di volontariato Sappiamo bene che si tratta e quelle sportive, una volta ricevuto l’ordine di cassa dal Ministero dell’Economia. Insomma un di uno strumento chiave lavoro non da poco, da cui derivano cronici ritardi sia dei pagamenti sia delle comunicazioni: nulla si sa, ad esempio, del 5 per mille 2011... [G.M.] per la sopravvivenza del non profitn S Un meccanismo complesso che va razionalizzato Un intrico di Ministeri e di procedure diverse. All’italiana... ‘‘ ‘‘ 7 VITA 5per1000 ApRILE 2013 focus 2013 La Via Crucis della stabilizzazione Speranza delusa Fino ad oggi sono state 8 le proposte di legge presentate in Parlamento e assegnate in Commissione per stabilizzare il 5 per mille. La più "antica" delle pdl risale all'aprile 2008, la più recente al gennaio 2010. Di queste, 7 non hanno ancora iniziato l'iter parlamentare. Tutti gli schieramenti si sono in più e più occasioni espressi a favore della stabilizzazione della norma. Ultimo pronunciamento, quello del neoinsediato governo Monti, che (aprile 2012) promette la stabilizzazione del 5 per mille «entro nove mesi». Promessa però destinata a finire nel nulla a causa delle dimissioni del governo nel dicembre 2012. L’ipotesi di stabilizzazione della misura era stata infatti inserita nel pacchetto della Legge delega fiscale, pacchetto che nel suo complesso è decaduto con l’ultimo scioglimento delle Camere, che ha trascinato con sé anche le speranze legate a una rapida “soluzione” per il 5 per mille. La proposta Chiti-Gasparri L'unico atto che ha iniziato l'esame è espressione dell'Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà e porta la firma del senatore Pd Vannino Chiti (primo firmatario) con Maurizio Gasparri (Pdl-cofirmatario) insieme a 97 colleghi. L'atto, DDL 1366, è stato assegnato alla 6ª Commissione permanente (Finanze e tesoro) in sede referente l'11 febbraio 2009 e attende i pareri delle commissioni 1ª (Aff. cost.), 5ª (Bilancio), 7ª (Pubb. istruz.), 11ª (Lavoro), 12ª (Sanità). La discussione in Commissione Finanze è iniziata nel marzo 2009 ed è stata sospesa nel novembre dello stesso anno. Il provvedimento , composto da un solo articolo, prevede che a beneficiare del 5 per mille siano onlus, associazioni di promozione sociale iscritte nei registri, associazioni riconosciute e fondazioni che operano nei settori di cui all'articolo 10 del Dlgs 460 del 1997, associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni, enti di ricerca scientifica e delle università ed enti della ricerca sanitaria. Comunque rimanda a un decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio su proposta dei Ministeri interessati, le modalità di richiesta, le liste di soggetti ammessi al contributo e le modalità di riparto. Il progetto dell’Intergruppo Il progetto di legge "gemello" (perché sempre espressione dell'Intergruppo) è stato presentato alla Camera dall'on. Maurizio Lupi (Pdl) con l'on. Guido Sposetti (Pd) nel novembre 2008. I firmatari totali sono 225 (un record). Assegnato nel febbraio 2009 alla 5ª Commissione permanente (Bilancio, tesoro e programmazione), con pareri previsti delle commissioni 1ª (Aff. costit.), 6ª (Finanze), 7ª (Cultura), 12ª (Aff. sociali), non è stato mai esaminato. Gli altri sei progetti di legge sono stati presentati (in ordine cronologico dal più antico) dagli onorevoli Gian Luca Galletti (UdC), Giorgio Jannone (PdL), Rosario Giorgio Costa (PdL), Antonino Caruso (PdL), Antonio De Poli (UdC), Elio Lannutti (IdV). modo che abbia una dotazione finanziaria significativa». Cambiando gruppo politico, la musica non cambia. Tra i banchi del Pd alla Camera si trovano infatti altri due esponenti di spicco del Terzo settore, Paolo Beni (tuttora presidente dell’Arci) e Edoardo Patriarca, il cui curriculum sembra una hall of fame del non profit: una vita nell’Agesci, è stato portavoce del Forum del terzo settore e componente dell’Agenzia per le onlus, oltre che epresidente dell’Istituto italiano della donazione. «La stabilizzazione del 5 per mille s’ha da fare, punto», esordisce Paolo Beni. «E non mi si venga a dire che non è una priorità, visto che si tratta di uno strumento chiave del sostegno al Terzo settore, senza il quale questo paese cadrebbe giù. Inoltre, potrebbe essere un terreno su cui diverse forze politiche potrebbero trovare un punto di incontro, cosa che mai come oggi sarebbe necessaria per il bene dell’Italia». E la convergenza che si potrebbe trovare in Parlamento proprio sul 5 per mille sta a cuore anche a Patriarca: «Credo che su questo siamo tutti d’accordo, non solo nel Pd, ma anche nella maggior parte dei partiti. Se riuscissimo a portare a casa, tra le altre cose, anche la stabilizzazione, noi parlamentari potremmo dirci davvero onorevoli», afferma il neodeputato Pd, che ha già le idee chiare anche su come dovrà essere il 5 per mille “definitivo”: «Uno dei nodi da sciogliere sarà quello del tetto ai contributi, che dovrà essere eliminato, poi quello della platea dei beneficiari, che dovrà essere fissata una volta per tutte. Più delicata invece la questione della concentrazione dei contributi a vantaggio di NUMERO SPECIALE A CURA DI VITA Società editoriale S.p.A. Via Marco D’Agrate, 43 - 20139 Milano Registrazione del Tribunale di Milano n. 397 dell’8/7/1994 Direttore editoriale Riccardo Bonacina ([email protected]) Direttore responsabile Giuseppe Frangi ([email protected]) Stampa Centro Stampa Quotidiani via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (Bs) poche associazioni: dovremo discutere se introdurre una qualche forma di perequazione». Ma se qualcuno, come Patriarca, entra nei dettagli di un testo di legge vero e proprio che ancora non esiste, ci sono altri elementi di cui tenere conto, che potrebbero in qualche modo rallentare ancora una volta la stabilizzazione. Il primo è il futuro molto incerto dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, il coordinamento bipartisan dei deputati e senatori più sensibili ai temi cari al Terzo settore e ai corpi intermedi. A quanto si apprende da fonti di Transatlantico, infatti, una “riapertura” del tavolo non è in agenda nelle prossime settimane, anche perché i gruppi devono ancora prendersi le misure, gli onorevoli alla prima esperienza sono tanti e poi anche perché – si sussurra – gli accordi interforze in questa fase farebbero gri- dare “all’inciucio”. Bocce ferme, dunque. L’altro elemento di novità di cui tenere conto, almeno a Montecitorio, è la posizione attendista della neopresidente della Camera nonché deputata Sel Laura Boldrini, che a Vita si era dichiarata “prudente” su una possibile stabilizzazione del 5 per mille. Da ex portavoce di un’organizzazione come L’Unhcr che riceve esclusivamente fondi governativi e non beneficia del 5 per mille, Boldrini ci aveva confessato di non conoscere “a fondo” l’argomento: «Prima di esprimermi vorrei valutare alcune questioni, come le modalità di distribuzione dei fondi, la rendicontazione, l’impatto effettivo. È un tema sfaccettato che credo meriti una seria riflessione». La pattuglia dei parlamentari “sociali”, pare, non vede l’ora effettivamente di discuterne.... La via per arrivare (finalmente) a una legge La proposta articolata da Vita in una PIattaforma programmatica Fin dalla prima sperimentazione del 5 per mille, nel 2005, Vita con le associazioni che compongono il suo Comitato Editoriale ha stimolato i diversi governi che si sono succeduti a trasfomare la norma in legge. Ecco, da un lavoro svolto fin dsal 2008 con l’allora Agenzia per il Terzo settore (soppressa lo scorso anno) l’iter per definire una disciplina legislativa che razionalizzi il 5 per mille e lo stabilizzi in legge. 1. Definire quali sono i soggetti beneficiari, che dovranno essere identificati una volta per sempre, validati e inseriti in un elenco liberamente consultabile. 2. La possibilità di destinare il 5 per mille non solo dell'Irpef ma anche delle imposte sostitutive per i contribuenti cosiddetti "minimi". 3. L'introduzione di una soglia minima (ad esempio 100 euro), al di sotto della quale la quota del 5 per mille destinata agli enti non sia loro attribuita, ma vada ad aggiungersi al complesso delle quote del 5 per mille dei contribuenti che non hanno indicato alcun codice fiscale (o uno errato), e che poi vengono ripartite in proporzione tra tutti gli enti. Analogamente, l'Agenzia propone un'altra soglia, questa volta "in alto" raggiunta la quale i soggetti perdono il diritto alla ripartizione delle quote “inoptate” del 5 per mille (cioè quelle per le quali il contribuente non ha specificato il codice fiscale di un ente preciso). 4. L'obbligo, per i soggetti beneficiari di pubblicare i propri bilanci utilizzando uno schema standard, trasparente e di facile comprensione. 5. L'eliminazione del tetto massimo di spesa, onde evitare che il 5 per mille si traduca in 3 per mille, 2 per mille ecc. 6. La semplificazione delle procedure amministrative a valle del calcolo dei contributi spettanti a ciascun beneficiario: le risorse individuate dalla Agenzia delle Entrate potrebbero rimanere nel bilancio del Mimistero delle Finanze in modo da fare gestire tutte le erogazioni ai beneficiari direttamente dall’Agenzia, mentre i controlli sui potenziali beneficiari dovrebbero rimanere in capo alle amministrazioni competenti. In questo modo non sarebbe più necessario un decreto ministeriale di riparto dei fondi nei bilanci di previsione dei singoli Ministeri e la gestione dei pagamenti spetterebbe a un unico soggetto. focus APRILE 2013 VITA 8 focus 2013 Fisco e non profit i diversi modelli in Europa Un voto per i sistemi migliori. E quelli da tenere d’occhio 1. FRANCIA 5. LITUANIA 12. SPAGNA Le donazioni per “opere di interesse generale e utilità pubblica” sono rimborsate tramite deduzione fiscale al 66%. Per le donazioni ad associazioni, fondazioni ed enti d’intervento sociale la riduzione d’imposta è invece del 75% fino a donazioni di 521 euro, oltre questa cifra si deduce al 66%. La sussidiarietà fiscale, in vigore dal 2002, consente di destinare il 2% delle tasse sul reddito personale a enti non profit iscritti in un registro nazionale. Ogni contribuente può destinare il 7 per mille delle proprie tasse personali alla Chiesa cattolica o a “fini sociali”, o entrambe le finalità (nel qual caso il contributo viene diviso a metà). I fondi sociali vanno poi a costituire un fondo che è il governo a decidere come distribuire; in pratica il cittadino ha il potere di dire allo Stato «voglio aiutare le organizzazioni non profit», ma non è libero di indirizzare il proprio aiuto. Nel 2012 oltre 9,7 milioni di spagnoli hanno posto la propria firma nella casella dei “fini sociali” (in esclusiva o in combinazione con a firma pro Chiesa), in aumento di 300mila unità rispetto al 2011. 2. GERMANIA In Germania esiste un prelievo fiscale che varia dall'8 al 9% (a seconda dei distretti fiscali) sulle imposte sul reddito che va a finanziare le Chiese. Il contributo è pagato obbligatoriamente da chi indica all'anagrafe la propria appartenenza a una fede religiosa (le lettere EV indicano i protestanti, RK i cattolici), e lo Stato effettua controlli incrociati su chi non adempie, in collaborazione con le varie Chiese. Chi ha dichiarato il proprio credo e poi non intende più versare la tassa deve dichiarare ufficialmente il proprio distacco dalla Chiesa prescelta, assumendosene le relative conseguenze: non potrà più quindi ricevere i sacramenti. 3. IRLANDA Il sistema irlandese riprende quello britannico (vedi sotto), ma lo migliora, semplificandolo: anche in Irlanda chi dona per esempio 10 euro può poi chiedere di averne 2,5 indietro dallo Stato come beneficio fiscale. Non è proprio un “onepercent” classico, ma si tratta comunque della devoluzione delle proprie tasse all’organizzazione prescelta nella massima libertà. Come succede in Gran Bretagna e Romania, l’associazione riceve la lista dei contribuenti che l’hanno sostenuta, in modo che li possa ringraziare e rendicontare loro l’uso dei contributi. 4. GRAN BRETAGNA La normativa «onepercent» britannica è particolarmente complessa. Prevista all'interno dello schema legislativo chiamato «Gift Aid», consente al donatore di rivendicare dallo Stato fino a 28 centesimi per ogni sterlina donata; se non le rivendica non avrà il beneficio fiscale. In alternativa, invece di donare 1 sterlina e farsi recapitare a casa 28 centesimi di rimborso dallo Stato, il donatore può chiedere allo Stato di devolvere quei 28 centesimi a una organizzazione non profit di sua scelta, anche – paradossalmente – a un’associazione diversa da quella a cui aveva donato la sterlina originaria, nella massima libertà. L’associazione conosce i nominativi dei contribuenti “amici” ai quali invia ringraziamenti e rendiconto. 6. MOLDOVA Lo scorso febbraio il ministero delle Finanze ha insediato un gruppo di lavoro per mettere a punto un meccanismo di devoluzione del 2% delle imposte sul reddito a favore di un fondo che verrà utilizzato a fini sociali. Per ora il progetto, che dovrebbe essere operativo nel 2014, riguarda solo le persone giuridiche e non i contribuenti persone fisiche, visto che il sistema fiscale moldavo prevede che le tasse individuali vadano a favore degli enti locali. L’ipotesi di introdurre in futuro una legge onepercent anche per le persone fisiche tuttavia non è esclusa. 7. POLONIA Dal 2003 i polacchi possono destinare a enti non profit l’1% delle imposte. Fino al 2007, dovevano “anticipare” la cifra all’ente prescelto e quindi chiedere la resistuzione allo Stato come beneficio fiscale. 8. PORTOGALLO Dal 2001 il 5 per mille delle tasse può essere devoluto a istituti pubblici o privati di beneficenza. Ma senza scegliere il beneficiario. 4 3 13. UNGHERIA I contribuenti ungheresi possono devolvere l’1% dell’imposta sul reddito a organizzazioni della società civile e un altro 1% alle chiese oppure, in alternativa, al Programma statale di sviluppo del talento nazionale, una novità introdotta da poco. I beneficiari possono essere organizzazioni non profit ma anche enti statali che si occupano di cultura e sanità, e le università. La percentuale di ungheresi che sceglie di destinare l’1 per mille è stabile attorno al 40%. La legge ungherese non prevede alcuna forma di rendicontazione per le somme utilizzate, e le organizzazioni non ricevono un elenco dei cittadini che le hanno scelte.. 1 9. ROMANIA Dal 2003 la legge consente di sostenere il non profit destinando il 2% delle imposte sul reddito. Inoltre, chi destina al non profit i proventi di proprietà intellettuali beneficia di una deduzione del 5% dell’imponibile. 10. SLOVACCHIA Ogni contribuente, sia esso persona fisica o impresa, può destinare il 2% della propria tassazione a una organizzazione non profit, anche spezzettando su più organizzazioni la propria devoluzione, a patto che ogni parte sia di almeno 3 euro. Per esemplificare, se il 2% delle imposte dovute da un contribuente è pari a 30 euro, il cittadino si può destinare 3 euro a 10 organizzazioni, 6 euro a 5 organizzazioni, ecc. La legge è in vigore dal 2004... 11. SLOVENIA In Slovenia, ogni contribuente può scegliere al massimo 5 organizzazioni e donare a ciascuna di esse lo 0,1% della propria devoluzione (ma si può anche dare tutto a una sola organizzazione). 8 12 9 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 Francia e Uk credono in forme di investimento civile Tante buone pratiche per un’Italia che tentenna P 5 7 2 10 13 6 11 9 ? + LEGENDA indice di virtuosità del sistema modelli da tenere d’occhio erché lo Stato, un qualunque Stato in Europa, o nel mondo, dovrebbe facilitare la filantropia? Escludiamo gli hegeliani e quei burocrati della vecchia generazione convinti che lo Stato debba accompagnare i cittadini per mano come fossero dei bambini. Del resto siamo tutti d’accordo che lo Stato esiste per faciliatare il progetto di realizzazione personale e collettiva dei propri cittadini. Ma è uno strumento, non è un fine. Perciò mi rallegrai quando il governo italiano introdusse il 5 per mille. Perché è nell’intresse dello Stato la creazione di strumenti che aiutino i cittadini a devolvere parte della propria ricchezza a fini collettivi, facendosi carico della scelta degli strumenti più adeguati. È una dimostrazione di maturità da parte di chi fa questa scelta che arricchisce la società, alleggerisce le istituzioni pubbliche nell’allocazione efficace delle risorse e dovrebbe diminuire la burocrazia. Questo principio è stato recepito in Gran Bretagna già da molto tempo. Nonostante i severi tagli alla spesa pubblica, il governo inglese ha non solo mantenuto tutte le generose agevolazioni fiscali per le donazioni, ma quest’anno le ha estese agli investimenti privati a finalità sociale (alias “finanza d’impatto”). Anche lo stato Francese, di tradizione dirigista, ha riconosciuto il valore dell’inervento privato nel pubblico e, negli ultimi anni, ha introdotto una legislazione molto generosa : il contribuente francese può donare fino al 20% del proprio totale imponibile fiscale e dedurne il 66%. Altrettanto generese sono le agevolazione per la tassa sul patrimonio e per le imprese. L’attuale governo Hollande è a corto di risorse, ma non sembra intenzionato a fare marcia indietro su questo. Chi è L’esempio eclatante come sempre viene Filippo Addarii dall’altra sponda dell’Atlantico dove, grazie al è direttore esecutivo regime fiscale ottimale per le donazioni, i midi Euclid Network, la liardari Gates e Buffett hanno già donato gran rete europea che dal parte della propria fortuna personale, circa 70 2007 connette oltre miliardi di dollari, e hanno persino lanciato una 300 “innovation capagna “Giving Pledge”, convincendo 102 tra leader” della società civile di tutto il gli uomini più ricchi al mondo a donare una Continente. parte consoistente della propria eredità. L’Italia, invece, non sembra convinto di questa direzione. Tanto è vero che il percorso del 5 per mille è da sempre travagliato, i pagamenti sono stati posticipati, limitati, tagliati, ribadendo quell’immagine di un’Italia che non è in grado di progredire rispetto a una linea di sviluppo coerente e che non mantiene fede ai propri impegni verso gli italiani. Chi è il colpevole? Non di certo gli italiani, che vogliono donare e sono pronti a prendersi la responsabilità di migliorare il proprio Paese. Ma è uno Stato che, complice una burocrazia affamata di risorse, preferisce svilire e inibire l’iniziativa dei propri cittadini. Che fare? Prima cosa, riconosciamo definitivamente agli italiani la possibilità e la responsabilità di essere parte attiva nel rispondere alle esigenze della comunità, sostenendo la capacità di azione individuale e collettiva. Già che ci siamo, potremmo poi fare un passo ulteriore. Diamo la possibilità di utilizzare le nuove opportunità create dalle tecnologie informatiche per tagliare i passaggi e avvicinare bisogni e soluzioni. Mi piacerebbe che nella revisione complessiva del meccanismo del 5 per mille fosse incluso anche un capitolo sul crowdfunding e sulla finanza d’impatto, che il Ministro uscente Profumo ha appena presentato nell’Agenda italiana per l’innovazione sociale. Questo contribuirebbe anche a riportare il Paese al passo con le politiche di sviluppo di Bruxells che hanno scoperto nell’innovazione sociale uno dei motori per rilanciare crescita e impiego. Ad esempio Nesta, l’Agenzia inglese per l’innovazione, ha lanciato una competizione a premi per individuare le innovazioni nel campo delle donazioni. Tra i vincitori c’è una forma di micro-donazione elettronica che utilizza le tessere per la metropolitana: prendi la metro e doni 50 centesimi. Quindi, non si tratta di tagliare gli investimenti pubblici ma, al contrario, di trasformarli in “investimenti civili”, lasciando l’iniziativa ai cittadini. Quanto allo Stato italiano una sola e semplice raccomandazione: meno spesa, meglio spesa. [Filippo Addarii] focus APRILE 2013 VITA 10 focus 2013 Bertozzi: «Se la misura fosse stabilizzata si eviterebbero sprechi» Il presidente dell’Associazione commercialisti conferma: l’iter attuale è molto contorto Da facilitatori a sostenitori. Potrebbe essere questa la parabola seguita in questi anni dai dottori commercialisti italiani, da sempre a fianco dei contribuenti anche nel momento della dichiarazione dei redditi e convinti fan del 5 per mille. Solo che, se all’inizio dovevano in qualche modo “assistere” i clienti alle prese con una novità mai vista prima (5 per mille? firmare? codice fiscale?), oggi testimoniano con piacere la presa di coscienza dei contribuenti che non solo colgono in massa questa opportunità, ma soprattutto arrivano nei loro studi con il codice fiscale dell’associazione scelta in mano. «Sì, è vero, adesso non siamo più noi a suggerire di firmare per il 5 per mille; i clienti sanno già tutto e sono molto consapevoli», testimonia il dottor Fausto Bertozzi, 57 anni, romagnolo con studio a Savignano sul Rubicone, presidente della Fondazione dell’Associazione Dottori Commercialisti nonché membro del direttivo dell’Adc stessa. Dottor Bertozzi, è vero che il 5 per mille ha “sfondato” innanzitutto tra i commercialisti italiani? Vero. Questa misura fiscale è stata accolta da noi con estremo favore e ci siamo impegnati da subito a diffonderla tra i clienti e anche tra le associazioni come possibilità di sostegno concreto, e a costo zero. Con il tempo la consapevolezza dei contribuenti è maturata, e oggi quasi nessuno arriva al momento della dichiarazione dei redditi impreparato: anzi, moltissimi vengono in studio con il foglietto del codice fiscale in mano, sanno a chi donare, e come. Merito dei commercialisti? Merito soprattutto delle associazioni, che hanno saputo in questi anni diffondere il messaggio in modo chiaro. Gli italiani hanno capito che firmare nel riquadro del 5 ridurrebbero quasi a zero, senza contare il risparmio di per mille non costa nulla ma significa molto. Semmai in denaro, tempo ed energie che comunque l’iter attuale comporta. questi anni è emerso un altro problema… Quale? I commercialisti non sono solo facilitatori, ma anche percettori di una quota del 5 per mille con la Fondazione Adc, La difficoltà di scelta. Le buone cause da sostenere sono che lei presiede. Di che cosa si occupa? tante, ma il codice fiscale da scrivere è uno solo. Un altro elemento che notiamo anche noi in sede di dichiarazione La Fondazione è nata sette anni fa a seguito del malcondei redditi è che data l’enorme platea dei beneficiari si ri- tento dei colleghi per il corrispettivo di pochi centesimi schia la frammentazione dei contributi, con migliaia di che lo Stato eroga agli intermediari per l’invio della diassociazioni che ricevono pochi euro. Poi c’è la questione chiarazione dei redditi, e che molti di noi si rifiutavano del tetto, che bisognerebbe eliminare per consentire un di incassare. Si è pensato così di trovare una collocazione dispiegamento pieno delle potenzialità economiche del 5 per mille. «Il vero passo avanti, poi, sarebbe eliminare Cosa chiedono i clienti quando è il momenfinalmente il “tetto”. Solo così to di devolvere il 5 per mille? Quasi tutti hanno la preoccupazione che il 5 per mille potrebbe dispiegare appieno i propri soldi vengano utilizzati in modo corretto per gli obiettivi dichiarati dall’as- le sue potenzialità economiche» sociazione prescelta. È comprensibile e giusto, per questo la rendicontazione, obbligatoria per adeguata a tale “obolo”, incassandolo e destinandolo a gli enti di maggiori dimensioni, ma auspicabile per tutti, fini sociali. Lo scorso anno la Fondazione ha ricevuto cirè fondamentale. ca 20mila euro grazie al 5 per mille. I commercialisti spesso assistono pro bono le associazioni Come avete utilizzato i contributi? di volontariato alle prese con le procedure di iscrizione agli La nostra mission è favorire progetti di autoimprenditoelenchi. Come se la cavano? rialità nei paesi in via di sviluppo, e per questo negli anni La nostra associazione è particolarmente attiva in questo passati abbiamo sostenuto piccoli imprenditori in paesi settore e organizza spesso conferenze e momenti di for- come Rwanda, Benin e Burkina Faso. Nel 2012 però, come mazione diretti proprio agli amministratori degli enti in- avevamo già fatto nel 2009 dopo il terremoto dell’Aquila, teressati. Ritengo siano iniziative utili perché in questo abbiamo scelto di aiutare le popolazioni colpite dal sisma campo l’approssimazione non è consentita, e chi sbaglia, in Emilia: per questo abbiamo erogato 12 borse di studio anche se in assoluta buona fede, paga con l’esclusione a favore dei figli degli operai morti nel crollo dei capandal contributo, se non con sanzioni. Certo se ci fosse la noni di Medolla, Mirandola, San Felice e Cavezzo, e acstabilizzazione non sarebbe più necessario ripetere le quistato un mezzo di trasporto per una cooperativa soprocedure di iscrizione ogni anno, e i margini di errore si ciale la cui sede è andata distrutta. [G.M.] www.fundfacility.it 11 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 Sull’utilizzo dei fondi c’è massima trasparenza. Nonostante le lentezze... Obbligo di rendicontazione per chi incassa più di 20mila euro La trasparenza innanzitutto. Dove va a finire il 5 per mille? Che cosa succede dopo che il contribuente ha firmato nell’apposito spazio in dichiarazione dei redditi, lo Stato ha incassato, ha conteggiato, e ha finalmente accreditato alle realtà destinatarie i fondi (meccanismo complesso, e soprattutto molto lungo in termini di tempo)? Anche per rispondere a questa domanda, e a questa sostanziale esigenza di chiarezza, è entrato in vigore, nel 2008, l’obbligo per le associazioni di Terzo settore che ricevono il 5 per mille di rendicontare in un apposito documento, diverso dal bilancio “normale”, come si è spesa la somma ricevuta dai contribuenti. Cinque anni fa la norma vigeva per gli enti che avevano incassato oltre 15mila euro, ma dal 2009 - grazie al Dpcm 3 aprile 2009 - l’asticella si è alzata a quelli che hanno ricevuto almeno 20mila euro. A sovrintendere alle procedure di rendicontazione è il Dipartimento sociale del Ministero del Lavoro, al quale vanno inviati i rendiconti entro un anno dal ricevimento delle somme; per agevolare il lavoro delle organizzazioni (già oberate da più di un rendiconto obbligatorio da redigere nel corso dell’anno, basti pensare al bilancio d’esercizio, a quelle ex raccolte pubbliche di fondi, a quello in caso si ricevano fondi pubblici o europei ecc. ecc.) il Ministero stesso ha preparato un modello di rendicontazione, piuttosto agile, in cui le associazioni trovano 5 voci di spesa (risorse umane, costi di funzionamento, acquisto beni e servizi, erogazioni, altro) da “riempire” con gli euro spesi per sostenere ciascuna sezione. Sono inoltre disponibili delle Linee Guida, preparate anch’esse dal Ministero (il tutte nell’apposita sezione “5 per mille” del sito www.lavoro. gov.it, una miniera di informazioni non solo per addetti ai lavori, ma anche per tutti i cittadini che vogliono restare informati), che chiariscono la necessità di accompagnare il rendiconto sintetico con una relazione descrittiva nel caso siano stati compilati i campi “erogazioni” e “altre voci”, e ricordano il divieto di «utilizzare la somma percepita per coprire, in tutto o in parte, le spese di pubblicità sostenute per fare campagna di sensibilizzazione sulla destinazione della quota». Per esaminare, infine, i rendiconti che arrivano agli Uffici ministeriali, è stata costituita lo scorso anno una Commissione di verifica composta da personale interno al ministero, che ha esaminato e approvato lo scorso 16 gennaio i primi rendiconti delle somme percepite nel 2010 a titolo del 5 per mille per l’anno finanziario 2008 sui redditi 2007. Ovvero dati e informazioni su procedure avviate e chiuse sei anni fa. Che dire alla Commissione? Buon lavoro, perché il lavoro da fare è davvero tanto... Così noi spendiamo il 5 per mille Le 5 onp più “premiate” del 2010 (ultimi dati disponibili) raccontano i progetti sostenuti grazie a queste risorse Emergency I fondi del 5 per mille raccolti da Emergency non hanno una destinazione specifica, ma sono fondamentali per sostenere tutto il grande meccanismo di intervento umanitario. «Tali fondi hanno coperto parte dei costi per l'acquisto di farmaci, materiali sanitari e chirurgici e attrezzature sanitarie necessari al trattamento dei nostri pazienti nel Centro Salam di cardiochirurgia a Khartoum, in Sudan, nel Centro chirurgico di Battambang, in Cambogia, nel Centro chirurgico e pediatrico di Goderich in Sierra Leone, nel Centro di maternità di Anabah e nei Centri chirurgici ad Anabah, Kabul e Lashkar-gah in Afghanistan», illustra Cecilia Strada, presidente di Emergency. Inoltre, queste risorse hanno consentito di coprire i costi per il personale impiegato nelle missioni umanitarie in Afghanistan, Cambogia, Iraq, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone e Sudan, in Libia. Ma il 5 per mille serve anche per sensibilizzare i donatori: «Il 5 per mille copre anche le spese di produzione e spedizione della rivista trimestrale gratuita di Emergency, inviata a tutti i sostenitori e distribuita nel corso di iniziative dell'associazione e dei gruppi territoriali, e in alcune librerie». Uno strumento di rendicontzione dell’utilizo dei fondi e delle attività: «È un sacrosanto dovere verso il cittadino che ci dà una parte delle sue tasse far sapere dove e come utilizziamo i fondi. Consolida la fiducia fra i donatori e l’organizzazione. La trasparenza spinge il donatore a continuare a sostenerci». MSF Medici Senza Frontiere ha sostenuto interventi d’emergenza come quello in Libia a seguito del conflitto civile e progetti di assistenza sanitaria, destinando 936.975 euro, e ha portato avanti interventi già in corso. Come l’attività in Zimbawe che ha richiesto 3milioni di euro. «I fondi hanno finanziato un progetto per il trattamento dell’Aids tramite farmaci antiretrovirali e interventi per ridurre la mortalità», specifica Kostas Moschochoritis, direttore generale di Medici Senza Frontiere. Grazie al 5 per mille continua il sostegno all’ospedale di Ahmad Shah Baba in Afghanistan (1 milione di euro), del centro per le urgenze chirurgiche di Tabarre ad Haiti (1 milione di euro), del progetto di salute materno-infantile “Gondama referral Center – Bo district” in Sierra Leone (sempre 1 milione) e di due progetti di prevenzione e cura dell’Aids in Repubblica Democratica del Congo (3 milioni). Interventi anche in Italia, in particolare in Lombardia, per la diagnosi della malattia di Chagas, diffusa fra le popolazioni dell’America Latina. Lo spazio privilegiato per la rendicontazione è il portale internet: «I report di tutte le sedi sono pubblicati on line perché chi è interessato possa avere tutte le informazioni quando vuole», spiega Moschochoritis. Che aggiunge «Il 5 per mille rappresenta oltre il 20% delle nostre entrate e quindi sentiamo il dovere di essere il più trasparenti possibile. Queste informazioni sono contenute in maniera analitica anche nel nostro bilancio, che è certificato da auditors internazionali». Airc AIRC sostiene due programmi di ricerca speciali che portano nella loro denominazione il riferimento al 5 per mille, per sottolineare la fonte del finanziamento e i tradizionali Investigators Grants. I primi sono: “Programma di oncologia clinica molecolare 5 per mille” e “Diagnosi precoce e analisi del rischio di sviluppare un tumore 5 per mille”. «Ad essi afferiscono 14 programmi di ricerca multicentrici, della durata di tre anni, a cui se ne aggiungono altri due dopo una valutazione scientifica positiva», spiega Niccolò Contucci, direttore generale di AIRC. «Con il 5 per mille finanziamo anche una rilevante parte degli Investigator Grants, cioè i progetti di ricerca triennali che costituiscono la colonna portante della ricerca oncologica italiana e che quest’anno valgono complessivamente oltre 49 milioni di euro. La somma destinata a questi ultimi e proveniente dai contributi del 5 per mille è pari a 9,2 milioni di euro». Da sempre AIRC è attenta alla rendicontazione. «Le nostre procedure prevedevano già prima dell’introduzione del 5 per mille l’obbligatorietà della rendicontazione delle somme spese dai ricercatori» spiega Contucci. «AIRC rendiconta secondo le regole dei tre Ministeri cui facciamo riferimento: ognuno dei tre ha stabilito diverse modalità di rendicontazione, a cui ci atteniamo scrupolosamente e a cui facciamo in modo si attengano anche gli istituti scientifici a cui destiniamo questi fondi». Unicef Gli interventi più impegnativi dal punto di vista finanziario, per Unicef, sono stati quelli attivati in Chad, Repubblica Democratica del Congo (800mila euro), Costa d’Avorio (700mila euro), Zambia (600mila euro), Tanzania e Myanmar (500mila euro). Unicef tiene costantemente informati i donatori soprattutto attraverso il sito. «Qui è pubblicata la periodica rendicontazione verso i donatori sulla destinazione dei fondi ricevuti con la descrizione dei singoli programmi sostenuti. Un altro veicolo è rappresentato dal bilancio sociale. Informazioni, con un approccio più divulgativo e meno tecnico rispetto al bilancio, sono pubblicate sulla rivista dei donatori “Dalla Parte dei Bambini”», afferma Davide Usai, direttore generale Unicef. Unicef, come tutte le organizzazioni non profit che beneficiano del 5 per mille, assolve anche l’obbligo di rendicontazione prescritto dalla legge inviando la documentazione ai ministeri competenti. Per Unicef dare conto ai donatori di come le risorse raccolte sono spese è fondamentale, come ribadisce Davide Usai: «Perché vogliamo che i nostri donatori sappiano come sono stati impiegati i fondi ricevuti e conoscano quali sono i risultati conseguiti, quanti bambini abbiamo potuto salvare grazie al loro supporto». Ail La destinazione dei fondi del 5 per mille in AIL segue uno schema costante, illustrato dal direttore generale Tiziana Mazzini. «Il 10% dell’importo lo destiniamo a Fondazione Gimema. Il restante, al netto di un 15% di costi di struttura, lo ridistribuiamo alle 82 sezioni AIL che lo impiegano per le attività tipiche delle sezioni che sono: cure domiciliari in ematologia, ricerca a livello locale, poiché Fondazione Gimema è opera a livello nazionale, assistenza e supporto ai reparti di ematologia e attività socioassistenziali di supporto alle famiglie e ai pazienti ematologici». La rendicontazione è una questione di reputazione. «Noi pensiamo che rendicontare sia, in termini di mantenimento di alta reputazione, un obbligo che sentiamo a prescinde dalla norma. Con l’introduzione dell’obbligo dal 2008, la rendicontazione è ancora più vincolante e seppure si tratta di una modalità impegnativa, la considero corretta. Con i nostri donatori abbiamo un appuntamento annuale con la pubblicazione dei dati sul sito, oltre che nella rivista “Destinazione domani”. Poi nel bilancio sociale, nel bilancio di esercizio e con una grafica del bilancio consolidato sui principali media». C’è poi una “rendicontazione sul territorio”, come spiega il direttore generale. «Ridistribuendo alle sezioni locali, i territori fanno una verifica diretta di come vengono impiegati i fondi. Si tratta di un valore aggiunto che serve alla presa di coscienza diretta di come sono investiti i fondi, non solo quelli del 5 per mille». a cura di Carmen Morrone 13 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 AIL Nome ente: AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma - ONLUS Indirizzo: via Casilina, 5 - 00182 Roma Telefono: 06.7038601 Fax: 06.70386041 Sito internet: www.ail.it E-mail: [email protected] Codice fiscale: 80102390582 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE L’AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma – Onlus, costituita a Roma l’8/04/1969 e riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica n. 481 del 19/09/1975, è impegnata da più di 40 anni nella lotta contro le malattie del sangue. Fondamentale è l’attività svolta dalle 82 sezioni provinciali a sostegno dei Centri di Ematologia, sia universitari che ospedalieri, su tutto il territorio nazionale. Aiutare l’AIL significa sostenere un’attività che persegue importanti obiettivi: rendere sempre più curabili leucemie, linfomi e mieloma, migliorare la qualità della vita dei malati e dei loro familiari, promuovere e sostenere la ricerca scientifica e il progresso delle terapie. L’AIL organizza il Servizio di Assistenza Domiciliare e Realizza “Case di Accoglienza” nei pressi dei Centri ematologici, per ospitare i pazienti che devono affrontare i lunghi periodi di cura, assistiti dai familiari. Mantenere e migliorare i risultati conseguiti finora richiede però impegno e fondi sempre crescenti ed è per tale motivo che quest’anno chiediamo ancora più fiducia a tutti. Il “5 per mille” è l’occasione giusta per dare un aiuto concreto alla lotta contro le malattie del sangue. CHE COSA STIAMO FACENDO Ricerca. Oltre 5,5 milioni di euro sono destinati in un anno alla ricerca scientifica, per realizzare laboratori, acquistare apparecchiature, sovvenzionare medici, biologi e altri professionisti. In particolare l’AIL finanzia il GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) composto da 150 Centri di Ematologia presenti sul territorio nazionale che opera con l’obiettivo di identificare e divulgare i migliori standard diagnostici e terapeutici in campo ematologico. Centri di Ematologia: più di 5 milioni di euro in un anno sono impiegati per sostenere le spese dei Centri di Terapia e per garantire alti livelli di prestazione. Assistenza. 6,5 milioni di euro sono destinati ai servizi di assistenza. L’assistenza domiciliare: l’AIL offre attualmente 43 servizi di cure domiciliari, che permettono di evitare il ricovero in ospedale di quei pazienti che possono essere curati a casa con l’aiuto dei familiari. In un an- Codice Fiscale no sono stati seguiti 2.400 pazienti e svolte a domicilio oltre 46.000 visite. Tale forma di assistenza viene praticata da équipe multi - professionali (medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi e volontari) che assistono il paziente a casa mantenendo un costante collegamento con l’ospedale dove il paziente è curato per la sua malattia ematologica. Le case AIL hanno l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie. Per questo motivo 33 sezioni provinciali AIL hanno realizzato strutture e operano servizi che permettono di alleviare i problemi dei pazienti residenti lontano dai centri di cura. Inoltre l’AIL realizza scuole, sale gioco e sostiene le famiglie con difficoltà economiche. QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI I rilevanti progressi della Ricerca Scientifica e le terapie sempre più efficaci e mirate, compreso il trapianto di cellule staminali, hanno determinato un grande miglioramento nella diagnosi e nella cura dei pazienti affetti da tumori del sangue, ma è necessario un sostegno continuo e su più fronti per raggiungere l’obiettivo di rendere leucemie, linfomi e mieloma sempre più guaribili. A questo proposito, i fondi del 5 per mille sono una risorsa molto importante per finanziare la ricerca scientifica, per potenziare i servizi di Assistenza Domiciliare, per migliorare le “Case alloggio AIL”, per realizzare interventi significativi nei reparti di degenza, nei day hospital e nei Centri di trapianto. Il 90% dei fondi raccolti sarà destinato alle Sezioni provinciali AIL per progetti specifici sul territorio. Sono le Sezioni, infatti, che accolgono il malato e la sua famiglia e lo accompagnano per tutto il percorso della malattia. Si occupano direttamente di organizzare i servizi di Assistenza Domiciliare, di realizzare e mantenere operative le “Case AIL”, di acquistare farmaci costosi o difficilmente reperibili, di intervenire nelle esigenze dei Centri di Ematologia di riferimento. Il restante 10% è destinato al GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) per finanziare la ricerca scientifica. 80102390582 5per1000 APRILE 2013 VITA 14 focus 2013 Amnesty International PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5X1000 Da oltre 50 anni lavoriamo instancabilmente in favore dei prigionieri di coscienza e di tutti coloro che rischiano di essere vittime di sparizioni forzate o di subire maltrattamenti, discriminazioni, processi iniqui, torture, condanne a morte, sgomberi forzati: persone i cui diritti fondamentali quali la salute, l’istruzione, l’accesso all’acqua, al cibo e al lavoro vengono violati. Per un’associazione imparziale e indipendente come Amnesty International, che non accetta fondi da governi, istituzioni politiche e gruppi economici, il sostegno di ogni singola persona è fondamentale. Devolvere il 5x1000 ad Amnesty International significa permetterci di rafforzare il nostro impegno quotidiano per un mondo non più dominato da esclusione, violenza, discriminazione e impunità ma caratterizzato, invece, dal rispetto di tutti i diritti fondamentali sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. CHE COSA STIAMO FACENDO AI Jazeera English Accanto alle tradizionali campagne in favore dei diritti civili e politici e al noto impegno contro la tortura e la pena di morte in tutto il mondo, l’Associazione ha quest’anno lanciato nel nostro Paese la campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani”, attraverso la quale ha sottoposto ai leader delle coalizioni e a tutti i candidati delle circoscrizioni elettorali un’Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia. Dal 2011 inoltre seguiamo le crisi e le transizioni in Medio Oriente e Africa del Nord e siamo accanto alle donne e agli uomini scesi nelle piazze di Egitto, Siria, Tunisia, Yemen, Bahrein e di altri paesi della regione per chiedere ai governi il pieno rispetto dei loro diritti. In nessun altro Paese toccato dalle rivolte, il costo umano è stato così alto come in Siria: da quando le proteste hanno avuto inizio, nel marzo 2011, sono morte decine di migliaia di persone. Amnesty International continuerà a chiedere a tutte le parti in conflitto di proteggere i civili. Per ottenere risultati concreti mobilitiamo la nostra rete di soci e sostenitori, oltre tre milioni in tutto il mondo, così da proteggere i difensori dei diritti umani, quelle persone che, ogni giorno, rischiano © Amnesty International Nome ente: Amnesty International Sezione Italiana Onlus Indirizzo: via G. B. De Rossi, 10 - 00161 Roma Telefono: 06.4490210 Fax: 06.4490243 Sito internet: www.amnesty.it E-mail: [email protected] Codice fiscale: 03031110582 la propria vita per difendere i loro diritti umani e quelli degli altri. Svolgiamo quotidianamente, inoltre, la nostra attività di educazione ai diritti umani, per sensibilizzare e promuovere i diritti all’interno delle scuole. Infine, l’Associazione prosegue il suo impegno nella campagna “Io pretendo dignità” che punta l’attenzione sugli abusi commessi nei confronti di chi vive in insediamenti abitativi precari, sulla responsabilità delle aziende, che possono essere complici - e talvolta direttamente responsabili - di diverse violazioni dei diritti umani, e sulla tutela della salute materna. QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Nel corso dei prossimi mesi, continueremo a monitorare la situazione dei diritti umani in Siria e in tutto il Medio Oriente e Africa del Nord sostenendo le proteste pacifiche di chi, dopo aver sfidato decenni di repressione, si batte ancora per un futuro di dignità e giustizia. Continueremo a portare avanti la campagna “Ricordati che devi rispondere” per la promozione e la difesa dei diritti umani in Italia e la campagna “Io pretendo dignità” per affermare che senza diritti umani non si sconfigge la povertà. Faremo pressione per chiedere l’abolizione della pena di morte dove ancora praticata. Chiederemo inoltre ai paesi dell’Europa di eliminare la persecuzione, l'esclusione e la discriminazione per motivi di etnia, nazionalità, religione, orientamento sessuale, identità di genere o di altri aspetti relativi alla coscienza di ogni persona affinché chiunque possa godere di un'effettiva protezione da ogni forma di discriminazione. Interverremo dove leggi e prassi illegali tentano di respingere richiedenti asilo e rifugiati. Codice Fiscale 03031110582 15 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 Cittadinanzattiva Onlus Nome ente: Cittadinanzattiva Onlus Indirizzo: via Flaminia, 53 - 00196 Roma Telefono: 06.367181 Fax: 06.36718333 Sito internet: www.cittadinanzattiva.it E-mail: [email protected] Codice Fiscale: 80436250585 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5x1000 CHE COSA STIAMO FACENDO Un gesto che non ti costa nulla, ma può aiutare i ragazzi, specialmente quelli con limitata capacità motoria o sensoriale, a vivere “senza barriere” a scuola. Vogliamo aggiungere rampe di accesso dove necessario, spianare percorsi accidentati per le carrozzine, mettere a norma servizi igienici non accessibili, fornire ausili a chi ne è sprovvisto. Destina il tuo 5 per mille a Cittadinanzattiva, ci aiuterai a portare avanti la campagna “Assente ingiustificato”, che realizziamo con la Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare. Il nostro obiettivo non è solo quello di fare sì che le scuole italiane non abbiano più barriere architettoniche, cioè qualunque elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, ma di lavorare perché i diritti di tutti gli studenti con disabilità vengano rispettati. Partecipare con costanza a tutte le attività scolastiche significa apprendere e dotarsi di un’istruzione; significa anche socializzare e sviluppare le proprie possibilità di relazione. Per maggiori informazioni sul progetto, sapere cosa stiamo facendo per rendere le scuole davvero senza barriere e sostenere anche con il tuo lavoro le nostre attività, visita il nostro sito. Cittadinanzattiva nel 2013 è impegnata su molteplici fronti, per promuovere la partecipazione civica, garantire la tutela dei diritti dei cittadini, con il nostro “Progetto integrato di Tutela”, nei casi in cui vi sia una violazione, dare voce al punto di vista dei cittadini con l’informazione civica. Si parte dalle attività svolte sul territorio dalle circa 500 sezioni del Tribunale per i diritti del malato, i cui volontari sono quotidianamente a tua disposizione per informarti sui tuoi diritti, aiutarti per tutelarli, rimuovere situazioni di rischio per la salute, lottare perché il Servizio Sanitario Nazionale sia davvero universale e al servizio delle persone. E sono molte le attività che portiamo avanti anche nel settore dei consumi, della giustizia, dell’istruzione e della cittadinanza europea. Anche quest’anno realizziamo la campagna “Impararesicuri”, attraverso la quale conduciamo una indagine a tappeto sullo stato della sicurezza strutturale delle scuole e lavoriamo affinché le istituzioni rimuovano le situazioni di rischio. Inoltre, anche quest’anno il 25 novembre celebreremo la “Giornata nazionale della sicurezza scolastica”, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, in 10mila istituti scolastici, per insegnare a prevenire i rischi e a mettere in campo comportamenti che aiutino a evitarli. Anche la Giustizia è tra le nostre attività. La nostra “Giustizia per i diritti” è una rete di professionisti e cittadini il cui obiettivo è quello di migliorare il sistema giudiziario, lavorando affinché diventi davvero al servizio del cittadino. I Procuratori dei cittadini sono la rete dedicata alle politiche dei consumatori, con attività e campagne sui temi delle assicurazioni, del trasporto pubblico locale, dei costi di accesso ai servizi essenziali come luce, rifiuti, e asili nido, su come essere consci delle potenzialità e dei rischi del sistema bancario e creditizio. Come vedi, sono moltissime le attività che realizziamo ogni anno, anche grazie ai fondi che raccogliamo con il 5 per mille, grazie a te. Se vuoi saperne di più, visita il nostro sito, e iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter settimanale. QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Cittadinanzattiva onlus è un movimento di partecipazione civica che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori. Dal 2000 siamo riconosciuti dal Cncu (presso il Ministero dello Sviluppo Economico) come Codice Fiscale associazione dei consumatori. Cittadinanzattiva, che nasce nel 1978, conta oggi 115.539 aderenti e 15 associazioni federate, di cui 13 di malati cronici. È presente in Italia con 19 sedi regionali e 250 assemblee locali. La missione dell’associazione trova il suo fondamento nell’art.118 della Costituzione, che recita: “Stato, regioni, province, città metropolitane, comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà”. Cittadinanzattiva ha come obiettivi: intervenire a difesa del cittadino, prevenendo ingiustizie e sofferenze inutili; attivare le coscienze e modificare i comportamenti; attuare i diritti riconosciuti dalle leggi e favorire il riconoscimento di nuovi diritti; fornire ai cittadini strumenti per tutelarsi e dialogare ad un livello più consapevole con le istituzioni; costruire alleanze e collaborazioni indispensabili per risolvere i conflitti e promuovere i diritti. Cittadinanzattiva si occupa di: sanità, con il Tribunale per i diritti del malato ed il Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici; politiche dei consumatori, con i Procuratori dei cittadini; giustizia, con Giustizia per i diritti; scuola, con la Scuola di cittadinanza attiva; cittadinanza europa, con Active citizenship network; attivismo civico, in Italia e nel mondo. 80436250585 5per1000 APRILE 2013 VITA focus 2013 Dynamo Camp Nome ente: Associazione Dynamo Camp Onlus Indirizzo: Via Ximenes, 662 (loc. Limestre) - 51028 San Marcello Pistoiese (PT) Telefono: 0573.62171 Fax: 0573.621757 Sito internet: www.dynamocamp.org Mail: [email protected] Codice fiscale: 90040240476 ma e foto. Da gennaio a dicembre sono previsti 17 programmi: 11 sessioni per bambini e adolescenti, di cui una per i soli fratelli e sorelle sani (Sibling camps) e 6 sessioni per famiglie. I bambini e ragazzi provengono da tutta Italia grazie alla collaborazione con 67 ospedali e 55 associazioni di patologia. QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE Dynamo Camp è il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia, appositamente strutturato per ospitare gratuitamente bambini e ragazzi affetti da patologie gravi e croniche, dai 6 ai 17 anni, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione. Si tratta principalmente di bambini affetti da patologie oncoematologiche, patologie neurologiche, sindromi rare, spina bifida e diabete. Il Camp lavora tutto l’anno e offre anche programmi specifici rivolti all’intero nucleo familiare genitori e fratelli sani compresi. Dynamo Camp vuole offrire a questi bambini malati l’opportunità di tornare ad essere “semplicemente bambini” trascorrendo una settimana di divertimento in un ambiente protetto. Sollevare un bambino dalla sua malattia – anche se per brevi periodi – può fare la differenza nella sua vita e in quella della sua famiglia. Il Camp è situato a Limestre in provincia di Pistoia, in un’oasi di oltre 900 ettari affiliata WWF, Oasi Dynamo, e fa parte dell’Associazione SeriousFunChildren’s Network (già Association of Hole in The Wall Camps) rete di camp fondati nel 1988 da Paul Newman e attivi in tutto il mondo. Il vostro contributo è visibile e concreto a Dynamo Camp che rimane visitabile in qualunque momento dell'anno per rendersi conto di come vengono spese le risorse raccolte anche grazie alla donazione del 5 per mille. CHE COSA STIAMO FACENDO I bambini al Camp si divertono in totale sicurezza e serenità, secondo i principi della Terapia Ricreativa Codice Fiscale 16 e con l’aiuto dei medici, di staff specializzato e volontari selezionati e formati accuratamente. La Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività del Camp. L’esperienza si concentra sulla scoperta di nuove potenzialità e su nuove possibilità di apprendimento in varie forme. In questo modo i benefici tendono ad essere di lungo termine, spesso permanenti, e si verificano cambiamenti positivi nella capacità dei bambini di confrontarsi con la loro malattia. Al Camp il rapporto è di un membro del personale ogni due ragazzi al fine di garantire una supervisione costante e personalizzata. La supervisione medica a Dynamo Camp è garantita attraverso un'infermeria completamente attrezzata e dalla presenza costante, 24 ore su 24, di medici ed infermieri specializzati in oncoematologia pediatrica e nelle patologie che il Camp ospita. Dynamo Camp oggi offre attività sportive e all’aperto in strutture di eccellenza con personale qualificato e certificato: equitazione, tiro con l’arco, arrampicata, piscina e campeggio overnight su in Oasi Dynamo. Le attività creative ed espressive dei workshop sono organizzate per progetti e prevedono anche la partecipazione di professionisti esterni formati: teatro, Radio Dynamo, Dynamo Art Factory, scuola di circo e Dynamo Studios per cine- Dynamo Camp ha aperto le porte nel 2007 ospitando 60 bambini. Nel 2012, al suo sesto anno di attività, ha accolto in modo completamente gratuito 1.065 bambini e ragazzi e 149 famiglie. Il progetto è quello di continuare a offrire la possibilità di venire al Camp al maggior numero possibile di bambini e famiglie che ne hanno bisogno - coprendo anche i costi di viaggio - e farlo con sempre maggiore professionalità. Per fare questo il nostro sforzo si concentra su diversi livelli: aumentare il numero di posti letto con nuove strutture di accoglienza; valutare con il Comitato Medico Scientifico altre patologie ammissibili al Camp che possano trarre beneficio dai programmi offerti; integrare i programmi internazionali a quelli per i soli bambini italiani favorendo un’esperienza multiculturale; incrementare i progetti formativi Leaders in Training - LIT per gli excampers e offrire una formazione di livello agli oltre 600 volontari che ogni anno donano il proprio tempo, intelligenza e cuore. La formazione di staff e volontari riguarda la capacità di gestire necessità e problematiche di bambini e ragazzi con patologie gravi e croniche. Il contenuto si integra con gli obiettivi dei programmi di Dynamo Camp, sul piano psicologico - contribuire a rafforzare l’autonomia nei bambini malati, la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità e potenzialità – e sul piano sociale – fare nuove amicizie e riconoscere il valore della collaborazione e del sostegno reciproco nell’affrontare i problemi della vita. 90040240476 17 VITA 5per1000 aprile 2013 focus 2013 Lega del Filo d’Oro Onlus Nome ente: lega del Filo d’Oro Onlus Indirizzo: Via Montecerno 1 - 60027 Osimo (aN) Telefono: 071.72451 Fax: 071.717102 Sito internet: www.legadelfilodoro.it E-mail: info@legadelfilodoro.it Codice Fiscale: 80003150424 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5x1000 La Lega del Filo d'Oro è una realtà unica in Italia che, da quasi 50 anni, fornisce un servizio altamente qualificato alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Le attività svolte vengono finanziate solo parzialmente da fondi pubblici e solo grazie alle risorse da privati, che rappresentano circa il 70% delle entrate, è possibile garantire agli utenti una completa assistenza, ampliare e potenziare i servizi offerti e dare risposte ai bisogni di un numero sempre maggiore di persone. Per questa ragione la solidarietà per la Lega del Filo d’Oro ha un ruolo fondamentale per la vita e lo sviluppo dell’Associazione stessa. Il meccanismo del 5xmille si è rivelato un’importante opportunità di finanziamento in più, che si va a sommare alla abituale donazione senza alcuna spesa aggiuntiva per il contribuente. Una firma per la Lega del Filo d’Oro nella propria Dichiarazione dei redditi è un gesto che non costa nulla e vale tantissimo: rappresenta una conferma di fiducia nell’opera svolta e un aiuto concreto all’Associazione, particolarmente prezioso in questo periodo di difficoltà economica, in cui l’Ente è impegnato nell’ampliare la presenza sul territorio e costantemente teso ad offrire una migliore qualità nel servizio offerto. gnità e autonomia, grazie a uno staff di specialisti che valuta quotidianamente, per ognuno, le terapie e i livelli di recupero raggiunti. L’aumento costante di richieste di accoglienza e assistenza specialistica ha spinto la Lega del Filo d’Oro a portare sul territorio nazionale l’esperienza maturata a Osimo in quasi 50 anni di attività. Un impegno volto ad offrire maggiori opportunità in particolare alla fascia di età giovane/adulta che più incontra difficoltà a trovare risposte qualificate a livello territoriale e per la quale, visto il numero sempre crescente di casi dovuto al progressivo aumento della vita media, si richiede un tipo di assistenza specialistica. Con questo obiettivo sono nati nel 2004 a Lesmo (MB), nel 2007 a Molfetta (BA), nel 2010 a Termini Imerese (PA) e nel 2013 a Modena, quattro Centri Residenziali. Fondamentale è anche l’attività dei servizi territoriali presenti nei Centri e delle sedi territoriali di Roma e Napoli che offrono un servizio importante per gli utenti, le famiglie e sono di supporto alla rete dei servizi locali. QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI La Lega del Filo d’Oro ha iniziato il 2013 con nuove importanti sfide, che necessitano un sostegno significativo anche in termini economici e di donazioni. A gennaio sono state avviate le attività del nuovo centro socio-riabilitativo di Modena, con l’ingresso dei primi ospiti. Il Centro emiliano, una volta a regime, sarà in grado di accogliere 24 persone a ricovero a tempo pieno. A oggi sono un centinaio gli utenti della Regione Emilia Romagna di cui la nostra associazione si occupa che ora potranno contare su centro specialistico nel loro territorio. Sono inoltre in fase di avviamento i lavori per la realizzazione di una nuova sede ad Osimo, sede principale dell’Ente, che possa raccogliere in un’unica struttura tutti i servizi esistenti (attualmente dislocati in 15 edifici diversi). Il beneficio maggiore di questo progetto sarà un importante incremento dei posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione, con la conseguente riduzione delle lunghe liste di attesa, oltre che un considerevole risparmio di risorse e una maggiore efficienza dei servizi. Tra i progetti in corso c’è quello di estendere la presenza di servizi sul territorio nazionale, per consentire un sostegno ulteriore alle famiglie e una maggiore integrazione con il tessuto sociale e le strutture ed i servizi locali. CHE COSA STIAMO FACENDO Presso il Centro di Osimo (AN) si svolgono le attività di diagnosi e riabilitazione e trovano ospitalità bambini, giovani ed adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. Per ogni ospite viene elaborata una terapia riabilitativa personalizzata e sistemi adeguati di comunicazione, per permettere loro di stabilire relazioni col mondo e recuperare, quanto più possibile, una dimensione fatta di di- Codice Fiscale 80003150424 web Siti w eb Corsi utilizzaree TTii insegniamo ad utilizzar gli strumenti giusti Sappiamo Sap p ppiamo pp cosa ser serve ve all N Non P Profit... Pr ofit... PRESSO Nostree sedi Nostr ( (BO-CO-ROMA-PV) V ostre sedi di Vostre Online Centri di Coor dinamento Coordinamento Newsleett Newsletter Newsle etter er ding P Page e LLanding age Realizzati su cms Joomla, Wordpress Wordpress offrirti una complecompleper offrirti ta autonomia autonomia nella ta gestione dei contenuti contenuti totalment e integrati g ati l iinntegr totalmente database se GIVE GI e con i database NP@Help Business Bu uusiness siness Intelligence IInt telligence lli Creiamo Creiamo la strategia strategia g per le tue campagne grafica Dalla gr afica alla realizzazione realizzazzione della DEM per la tua newsletter, newsletter,, fino all’analisi all’ana ll’ alisi della redemption redemption Costruzione di landing page e mini siti per le tue campagne analizzaree i tuoi dati Gli strumenti per analizzar Give uale costru costruGiv e e NP@Help una base solida sulla quale iree rreport utilizzare ili e con i principali i ipalili ir epor eport p t e cubi,i,i, dda utilizzar pprincip cato presenti mercato strumenti di analisi ana pr esenti sull mer Sociaaal Social Soc Netw e work Network ADV A DV Consulenza organizzazioni grandi ganizzazioni gr andi e piccole Seguiamo le or start servizi loroo consolidament consolidamentoo vizi al lor dallo st art up dei ser e sviluppo specializzati nell’analisi I nostri esper espertiti sono specia delle necessit ganizzative e gestionali, nel necessitàà or organizzative contr ollo di gestione g e nel nella rraccolta accolta ffondi controllo ondi hi i nostrii pr prodotti Coniughiamo odotti con l’esperienza per ott enere il meglio ottenere li Softw Software are CON MODULI e-commerc ce e-commerce P ersonal Fundr ndraaising Personal Fundraising Social cost antemente int egr g ati costantemente integrati con i nostri dat abase database Servizi Ser vizi e consulenze web di w eb e social marketing, eting, g media mark strategie pianificai ifi str ategie e pianifica zione,, comm community i e zione unity word w ord of mouth outhh marketing mark eting Seo/Sem Seo/ Consulenza SEO Ottimizzazione SEM Google Adw ords Adwords Pianificazione display e video Mobile Adv ertising Advertising Media planning online I nostri dat database: abase: GIVE NP@Help elp NPC G Ge NPCoGe GiveNewsletter Giv eNewsletter Freemium NPWEB Fr eemium attività e delle finalizzazioni Gestione delle campagne campagne,, delle attività Rendicontazione progetti progetti Rendicontazione volontari e E-recruitment Gestione volontari E-recruitment Contabilità generale Contabilità generale e analitica comunicazioni newsletter, Gestione delle comunicazioni newsletterr, sms Integrazione diretta diretta con siti web web e landing page Integrazione Comunicazione afica per Realizziamo la tua gr grafica Com unicazione car tacea Comunicazione cartacea (br ochure, pieghe voli) (brochure, pieghevoli) Com unicazione Esposit p ori Comunicazione Espositori (A Avvolgibili, ostterr, Striscioni) Strisc l ibili,, P St i (Avvolgibili, Poster, ale Com unicazione digit Comunicazione digitale (w ebb bbanner)) (web Bologna | Como | Roma | P avia Pavia .npsolutions.it http://www.npsolutions.it http://www [email protected] inf [email protected] Donazioni, ringraziamenti g aziamenti e ricevute ricevute Gestione incassi,, bollettini post ali,, bonifici postali, Anagr g afiche donat ori,, pr osppect e loro loro qualificazione Anagrafiche donatori, prospect Normalizzazione e dedupli ica indirizzi e anagr afiche afi h N deduplica anagrafiche 19 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 ABIO Nome ente: Fondazione ABIO Italia Onlus Indirizzo: Via don Giuseppe Gervasini, 33 - 20153 Milano Telefono: 02.45497494 Fax: 02.45497057 Sito internet: www.abio.org Mail: [email protected] Codice fiscale: 97384230153 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Far sorridere i bambini, anche in ospedale L’impegno per un ospedale "All’altezza dei bambini" Dal 1978 ABIO è accanto ai bambini in ospedale Destinare il proprio 5x1000 a Fondazione ABIO Italia significa essere al nostro fianco per portare il sorriso dei volontari, il gioco e i colori nei reparti di pediatria. Con 64 Associazioni locali, costituite da 5mila volontari presenti in più di 200 reparti di pediatria, aiutiamo ogni giorno i bambini che affrontano in ospedale l’impatto con un ambiente sconosciuto, con la malattia, con la paura. ABIO, insieme a Società Italiana di Pediatria e Progea, propone agli ospedali un percorso di valutazione dei servizi di cura pediatrici secondo i principi della Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale; un risultato positivo porta alla certificazione come ospedale “All’altezza dei bambini”, che prende cioè in considerazione i bisogni emotivi, affettivi, culturali dei bambini e degli adolescenti ricoverati, nel pieno rispetto dei loro diritti. Grazie ai nostri sostenitori possiamo organizzare corsi di formazione, per portare nuovi volontari accanto ai bambini in ospedale; realizzare ambienti ospedalieri in linea con i bisogni dei bambini (sale gioco, arredi per le stanze, decorazioni per i corridoi); promuovere i diritti dei bambini e degli adolescenti ricoverati. L’obiettivo è anche aprire nuove Associazioni, per portare il servizio ABIO in nuovi reparti. Codice Fiscale 97384230153 Ant Fondazione Nome ente: Fondazione ANT Italia Onlus Indirizzo: Via Jacopo di Paolo, 36 – 40128 Bologna Telefono: 051.7190111 Fax: 051.377586 Sito internet: www.ant.it Mail: [email protected] Codice fiscale: 01229650377 1978 Onlus PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Sono 421 i professionisti che lavorano per ANT, cui si affiancano circa 1.600 volontari impegnati nella logistica e nella raccolta fondi. Solo il 17% di quanto ANT raccoglie per sostenere la propria attività deriva da fondi pubblici, il resto è frutto di donazioni di aziende e cittadini. Il 5 per mille costituisce il 13% del bilancio di ANT ed è quindi indispensabile per poter continuare a garantire assistenza domiciliare professionale gratuita ai malati di tumore in fase avanzata e avanzatissima. Il rientro a casa per un malato di tumore con una prognosi delicata è una fase difficile, poiché mancano i riferimenti e le certezze dell’ospedale. I medici, gli infermieri e gli psicologi ANT si prendono cura dei pazienti oncologici nelle loro case con uno standard ospedaliero, in modo completamente gratuito per i malati e le loro famiglie. ANT assiste ogni giorno 3.800 persone in 9 regioni italiane, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Dal 1985 ANT ha assistito oltre 93.000 malati oncologici. Il progetto ANT è estendere il servizio di assistenza specialistica domiciliare gratuita ovunque ci sia necessità. Curarsi nella propria casa produce indiscussi benefici per i malati di tumore e per le famiglie, oltre a consentire un forte risparmio per la sanità pubblica. Una giornata di assistenza ANT costa meno di 30 euro, mentre una giornata in Ospedale costa in media 780 euro (inclusi di farmaci, servizi, ecc. Fonte: Ageing Society Osservatorio Terza Età su dati Ministero della Salute 2009). Codice Fiscale 01229650377 21 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 Intervita Nome ente: Intervita Onlus Indirizzo: via Serio, 6 - 20139 Milano Telefono: 02.55231193 Sito internet: www.intervita.it Mail: [email protected] Codice fiscale: 97241280151 PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5XMILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI L’impegno di Intervita è di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni vulnerabili in Italia e nel Sud del Mondo. In particolare crediamo che i bambini, le donne e le comunità locali in Italia, come in Africa, Asia e America Latina, abbiano bisogno di interventi immediati. Intervita opera nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze per uno sviluppo sostenibile. Con il tuo 5 per mille potremo aiutare tante donne e bambini in Italia, Cambogia, Kenya, Benin, Brasile e in tutti gli altri paesi dove interveniamo. Vogliamo sviluppare un modello di intervento altamente efficiente per la lotta alla povertà delle popolazioni più svantaggiate con una nostra filosofia che si basa sullo Sviluppo Integrato e Sostenibile. Intervita nel 2012 ha ampliato le proprie attività per difendere i diritti, sostenere l’educazione e contemporaneamente combattere ogni forma di abuso verso donne e bambini. In Italia ha avviato un progetto contro l’abbandono scolastico, schierandosi dalla parte di tutti i 690.000 ragazzi che ogni anno rischiano di lasciare la scuola prima della conclusione del ciclo dell’obbligo. Intervita opera dal 1999 in Italia e nel Sud del Mondo a supporto dell’infanzia, delle donne e delle comunità locali nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze, per uno sviluppo sostenibile e duraturo nel tempo. Siamo anche attivi con campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi per la tutela dei bambini e delle donne: “Diritti alla meta” dedicata alla tutela dei diritti dell’infanzia; “Siamo Pari” dalla parte dei diritti delle donne, da sempre svantaggiate nella costruzione del futuro. Codice Fiscale 97241280151 Movimento Cristiano Lavoratori Nome ente: Movimento Cristiano Lavoratori Indirizzo: Via Luigi Luzzatti, 13/a - 00185 ROMA Telefono: 06.7005110 Fax: 06.7005153 Sito internet: www.mcl.it Mail: [email protected] Codice fiscale: 80188650586 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Il Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl) è un’associazione di promozione sociale che da 40 anni, con una capillare diffusione sul territorio, ha modo di intercettare i bisogni delle persone: educazione, famiglia, assistenza previdenziale e fiscale, tutela della non autosufficienza, formazione professionale, servizi al lavoro specie per i giovani. Così utilizziamo il 5 per mille: per rispondere alle urgenze fornendo accoglienza e spazi di confronto, per rafforzare la partecipazione e arginare l’individualismo egoista del nostro tempo. Nuovi servizi sono stati avviati per accompagnare i giovani inoccupati in una dimensione di responsabilità e di intraprendenza (si veda per esempio il progetto “ProntolavoroMcl”). Altre risorse sono state messe a servizio dei bisogni delle persone in varie forme: pasti, centri d’ascolto, informazioni sul lavoro, gestione delle pratiche necessarie al vivere quotidiano anche per l’immigrazione regolare. Non sfugge poi la grave situazione che vivono molti cristiani nel mondo, oggetto di attentati, violenze, vessazioni. Vari gli interventi per emergenze umanitarie: Eritrea, Uganda, Congo, Brasile, Marocco, Senegal. Continuano i progetti nei Balcani e Est europeo e in Moldova, nella regione della Transnistria, terra di scontri e divisioni, dove sono stati attivati una serie di “Info point”. Infine il sostegno al Patriarcato latino di Gerusalemme per l’Università cattolica di Madaba, un’opera enorme che intende formare una nuova classe dirigente superando divisioni e conflitti attraverso lo studio e il lavoro comune. Codice Fiscale 80188650586 5per1000 APRILE 2013 VITA focus 2013 Opera San Francesco Nome ente: Opera San Francesco per i Poveri Indirizzo: viale Piave, 2 - 20129 Milano Telefono: 02.77122400 Fax: 02.77122410 Sito internet: www.operasanfrancesco.it Mail: [email protected] Codice fiscale: 97051510150 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Sostenere Opera San Francesco con il 5 per mille vuol dire accogliere, aiutare e confortare chi è povero ed emarginato. La nostra missione da oltre 50 anni è quella di rispondere ai bisogni primari dell’uomo offrendo un pasto caldo, una doccia e un cambio di biancheria pulita, garantendo cure mediche e farmaci essenziali a chi non ha nulla. Offrire il 5 per mille a Opera San Francesco significa contribuire a migliorare concretamente la quotidianità di tante persone povere, dando loro una speranza. La crisi della nostra società ha portato tante persone in più a bussare alla nostra porta. Abbiamo dunque registrato un significativo aumento di presenze ai nostri servizi gratuiti offerti ai poveri. Nel 2012 sono stati oltre 30mila i rinnovi delle tessere d’accesso ai servizi, oltre 8.900 le persone accolte per la prima volta, più di 800mila i pasti, 37.000 le visite mediche, 63mila gli accessi alle docce. Tutto questo grazie al contributo di benefattori e aziende che sostengono la nostra missione. Quando Fra Cecilio oltre 50 anni fa fondò la nostra Opera, i frati cappuccini di viale Piave distribuivano una minestra e del pane ai poveri. Oggi la Mensa di OSF è diventata un riferimento per migliaia di persone, insieme al servizio Docce, Guardaroba, all’Ambulatorio e all’Area Sociale. Il nostro progetto più grande è quello di continuare ad offrire gratuitamente e migliorare questi servizi, perché la lotta alla povertà è azione quotidiana e fraterna nei confronti di chi è in difficoltà. Codice Fiscale 97051510150 Telefono Azzurro Nome ente: SOS Il Telefono Azzurro Onlus Indirizzo: corso Lodi, 47 – 20139, Milano Telefono: 02.550271 Fax: 02.55027200 Sito internet: www.azzurro.it Mail: [email protected] Codice fiscale: 92012690373 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Perché da oltre 25 anni Telefono Azzurro è al fianco di bambini e adolescenti per garantire loro un’infanzia e un’adolescenza serena. Tutto questo è possibile anche grazie all'impegno di tanti volontari, preparati e sempre pronti ad agire. ll 5x1000 di Telefono Azzurro sarà quindi devoluto allo sviluppo di progetti concreti di ascolto, intervento e prevenzione a favore dell’infanzia, grazie alla formazione di sempre più volontari, così preziosi per il futuro dell’associazione. Telefono Azzurro difende i diritti di bambini e adolescenti; ascolta, con la storica linea telefonica per bambini 1.96.96 e in rete con la chat di www.azzurro.it; risponde all’emergenza, con la linea 114 Emergenza Infanzia e la linea 116.000, per segnalare la scomparsa di un minore. L’Associazione si occupa inoltre di progetti in scuole e carceri, di formazione di insegnanti, professionisti, volontari. Molteplici sono le aree di intervento in cui l’Associazione sta investendo energie con progetti mirati: l'abuso (emergenza e prevenzione in rete), la violenza, la pedofilia, la sensibilizzazione dei bambini sui loro diritti, il bullismo e cyberbullismo. E ancora la solitudine, l’area adolescenziale e il coinvolgimento attivo di giovani volontari, la creazione di network internazionali su infanzia e adolescenza per creare reti di intervento sempre più efficaci in sinergia con altri paesi. Codice Fiscale 22 92012690373 23 VITA 5per1000 APRILE 2013 focus 2013 Telethon Nome ente: Fondazione Telethon* Indirizzo: via Carlo Spinola 16 - 00154 Roma Telefono: 06.44015721 Sito internet: www.telethon.it Mail: [email protected] Codice fiscale: 04879781005 PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5XMILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Le malattie rare conosciute sono oltre seimila, di cui l’80% di origine genetica. Sono patologie gravi, spesso letali e, nella maggior parte dei casi, prive di terapie disponibili. Per la loro rarità sono trascurate dai principali investimenti pubblici e privati. Telethon ha scelto di occuparsene perché crede che ogni singola vita ed ogni singola persona siano importanti e che tutti abbiano il diritto di ricevere attenzione, senza essere lasciati soli a vivere il proprio problema. In oltre 20 anni di attività Telethon ha investito oltre 371 milioni di euro per finanziare più di 2.400 progetti di ricerca su oltre 400 malattie genetiche. Tutto questo si è tradotto in risultati di eccezionale importanza: una terapia per una grave malattia genetica, l’Ada Scid, è al vaglio delle autorità regolatorie e sta per essere resa disponibile a tutti pazienti che ne avranno bisogno, 7 studi clinici sono attualmente in corso e 24 strategie terapeutiche sono state avviate per 23 malattie. Telethon finanzierà la migliore ricerca scientifica su malattie che altrimenti non avrebbero la possibilità di essere studiate e curate, e con la sua attività continuerà a: - programmare l’avvio di nuovi progetti di ricerca; - sperimentare nuovi approcci terapeutici; - finanziare il lavoro dei propri istituti (Tigem, HsrTiget, Dti e Tecnothon); - mantenere alto il nome della ricerca italiana nel mondo. Codice Fiscale 04879781005 Trenta Ore per la Vita Nome ente: Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus Indirizzo: via della Giuliana n.80 - 00195 Roma Telefono: 06.39725783 Fax: 06.39720452 Sito internet: www.trentaore.org Mail: [email protected] Codice fiscale: 96335540587 PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE CHE COSA STIAMO FACENDO QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI Con il tuo 5x1000 sosterrai la realizzazione delle “Case Famiglia Trenta Ore per la Vita”, strutture che prevedono l’ospitalità protetta, in una residenza ad hoc, per i pazienti – spesso bambini - in cura presso centri ospedalieri e i loro familiari, soprattutto a quelli che risiedono lontano dagli stessi centri. Il ricreare, anche lontano da casa, un ambiente quanto più simile a quello familiare, aiuta non poco a vivere il forzato periodo di disagio in modo più sereno e con evidenti benefici psicologici in un periodo delicato come quello della crescita. Nel 2013, per il terzo anno consecutivo, “Trenta Ore per la Vita”, insieme a Croce Rossa Italiana, continuerà la campagna “Per salvare una vita non servono super eroi” volta da un lato a diffondere nella popolazione italiana la conoscenza delle semplici pratiche di rianimazione cardio-polmonare, e dall’altro a incrementare la disponibilità di attrezzature mediche salvavita nelle scuole statali e nelle strutture sportive pubbliche attraverso la donazione alle stesse di defibrillatori, utilizzabili anche da personale non sanitario, opportunamente formato. Fino al 31 ottobre 2013 saremo nelle piazze italiane con Croce Rossa Italiana per informare l’opinione pubblica circa la drammaticità dei dati relativi alle vittime di arresto cardiaco improvviso in Italia (circa 70.000 all’anno, una ogni 8 minuti). Con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca abbiamo promosso un concorso che ha coinvolto studenti e insegnanti delle scuole italiane nella realizzazione di una campagna di comunicazione che diffonda, a partire dai giovani, le regole generali del primo soccorso e la conoscenza delle tecniche più adatte nelle condizioni di emergenza. Codice Fiscale 96335540587 RACCOLTA D RACCOLTA DIFFERENZIATA IFFERENZIATA ALLUMINIO 1100% 00% RICICLABILE RICICLABILE