5 PER MILLE: CHE COS`È, COME SI SCEGLIE

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5 PER MILLE: CHE COS`È, COME SI SCEGLIE
Una guida completa e 13 consigli
VITA
NUMERO SPECIALE
L’ultima occasione
Nel nuovo Parlamento tanti i neoletti
provenienti dal Terzo settore.
Saranno loro a stabilizzare il 5 per mille?
Uno sguardo europeo
Così gli altri Paesi Ue usano il fisco
per sostenere il non profit
Dove vanno a finire soldi?
Come 5 big del Terzo settore
usano il 5 per mille.
E come rendicontano i risultati
Lo sapevate che...
Dati, infografiche, Faq e suggerimenti
per la dichiarazione dei redditi
5 PER MILLE:
CHE COS’È,
COME SI SCEGLIE
www.vita.it
3
VITA
APRILE 2013
focus 2013
5per1000
Una firma, un patto
di cittadinanza
Il 5 per mille è una misura nata “dal basso”, sposata con
convinzione ogni anno da 15 milioni di italiani. Ma che la politica
fatica a sposare con convinzione. Anche se, quest’anno...
Sommario
Tutti i numeri
Domande frequenti
di Mattia Schieppati
​
P
p. 4
La storia, i protagonisti e le statistiche
sul 5 per mille
p. 5
Vademecum al 5 per mille:
come funziona, cosa sapere
​iù che la cronistoria di una bella idea nata​dal​basso​che​“la
politica”​sta​cercando​di​tradurre​in​realtà,​il​cammino​del​5
per​mille​dal​2005​a​oggi​sembra​più​simile​a​un​(infinito)​gioco​dell’oca.​dove​ogni​buona​volontà​per​trasformare​uno​dei​più
intelligenti​–​a​livello​europeo​–​meccanismi​di​sussidiarietà​fiscale​attraverso​i​quali​uno​stato
cede​una​quota​minima​di​sovranità​nelle
mani​del​cittadino-contribuente​risaldando
il​patto​fiscale​e​di​cittadinanza,​e​insieme
incentivandone​la​capacità​donativa,​finisce
sempre​per​ricadere​nella​casella​del​“ci​dispiace,​ritorna​al​punto​di​partenza”.​
alla​faccia​di​quei​15​milioni​di​italiani​che
testardamente,​ogni​anno,​al​momento​della
compilazione​della​dichiarazione​dei​redditi,​scelgono​di​dire​sì​al​5​per​mille,​di​riconoscerlo​nei​fatti,​al​di​là​delle​chiacchiere.
lo​scorso​anno,​di​questi​tempi,​lavorando​a​questo​stesso​“speciale”,​avevamo​gagliardamente​titolato:​Il 2012, un anno decisivo.
decisivo​perché​finalmente,​dopo​anni​di​appelli,
trattative,​attività​di​sensibilizzazione​che​avevano
visto​Vita sempre​in​prima​linea,​sembrava​proprio
di​essere​riusciti​a​superare​questa​“casella”,​e​che
ci​si​potesse​finalmente​e​davvero​lasciare​alle​spalle​il​Gioco​dell’oca.​era​il​mese​d’aprile,​date​e​scadenze​per​l’edizione​del​5​per​mille​2012​si​facevano
strette,​ed​era​arrivata​dal​Presidente​del​consiglio
Mario​Monti​una​dichiarazione​impegnativa​e​importante:​«entro​nove​mesi​il​Governo​stabilizzerà
la​norma​del​5​per​mille».​sembrava​fatta.​Finalmente​si​sarebbe​usciti​dalla​“precarietà”​della​norma​contingente,​ridefinita​e​rifinanziata​di​anno​in
anno​(quindi​costantemente​sotto​la​mannaia​del​rischio​tagli,​o​addirittura​cancellazione),​e​il​5​per
mille​sarebbe​diventato​legge.​una​realtà​su​cui​il​terzo
settore​avrebbe​potuto​contare​con​certezza,​che​vuol​dire
certezza​di​risorse,​ovvero​di​progetti​e​attività​(quanto​e​come​il
5​per​mille​conti​per​le​onp,​lo​spieghiamo​in​queste​pagine),​ma​anche​certezza​del​fatto​che​lo​stato​desse​finalmente​riconoscimento
e​dignità​a​questo​strumento​di​civiltà.
com’è​andata​a​finire,​gli​italiani​lo​sanno:​con​le​dimissioni,​a​dicembre,​del​Governo​Monti,​decade​l’iter​della​legge​delega​fiscale
che​conteneva​la​stabilizzazione​del​5​per​mille.​e​ricomincia​il​gioco
dell’oca.
un​gioco​che​però,​ora,​si​apre​con​un​nuovo​Parlamento​ad​alta
densità​di​neoeletti​provenienti​dalle​fila​del​terzo​settore,​tanti​dei
quali​erano​“da​questa​parte​della​barricata”​quando​Vita chiedeva
la​stabilizzazione,​e​che​ora​questo​impegno​campeggia​alto​nelle
loro​agende​–​come​ci​hanno​riconfermato.​e​riparte​da​progetti​di
legge​già​molto​concreti,​portati​avanti​negli​scorsi​anni​dall’intergruppo​per​la​sussidiarietà,​e​condivisi​(allora)​da​tutte​le​forze​politiche.​Mancherebbe​solo​l’ultimo​scatto​di​volontà:​un​piccolo​passo,​che​diventa​però​smisurato​vista​l’incertezza​in​cui​navigano​le
istituzioni.​
Forse,​la​risposta​che​anche​quest’anno,​a​suon​di​firme​e​di​euro
donati,​gli​italiani​sapranno​dare​–​il​come​farlo,​è​tutto​in​queste​pagine​–​potrà​dare​la​spallata​decisiva.​Proviamoci.​​ ​
La parola alla politica
p. 6
Cari neo-Parlamentari: a quando
la stabilizzazione?
Così in Europa
p. 8
Come i diversi sistemi fiscali europei
facilitano le donazioni al non profit
I commercialisti
p. 10
Gli alleati del 5 per mille nel momento
della dichiarazione dei redditi
Rendicontazione
p. 11
Come viene speso il 5 per mille?
La parola al non profit
La nostra top 13
AIL
p. 13
Amnesty International
p. 14
Cittadinanzattiva
p. 15
Fondazione Dynamo
p. 16
Lega del Filo d’Oro
p. 17
ABIO
p. 19
ANT
p. 19
Intervita
p. 21
MCL
p. 21
Opera San Francesco
p. 22
Telefono Azzurro
p. 22
Telethon
p. 23
Trenta Ore per la Vita
p. 23
focus
2005
Giulio Tremonti
APRILE 2013
4
VITA
focus 2013
2006
2007
Tommaso Padoa Schioppa
Paolo Ferrero
2008
Rita-Levi Montalcini
2009
Giulio Tremonti
Eugenia Roccella
2
Gavino Sanna
Protagonisti
DICEMBRE 2005
OTTOBRE 2006
GIUGNO 2008
Giulio Tremonti introduce il 5 per mille «a titolo
iniziale e sperimentale» con la Finanziaria
2006. La copertura è di 400 milioni di euro.
Destinatari: volontariato, ricerca scientica,
ricerca sanitaria, comuni.
La Finanziaria di Prodi-Padoa Schioppa “dimentica” di inserire il 5 per
mille. Paolo Ferrero, allora ministro della Solidarietà sociale, promette
un emendamento per reinserirlo.
Solo il 40% dei beneficiari, per un totale di 80 milioni di euro,
ha ricevuto i soldi relativi al 5 per mille del 2006.
OTTOBRE 2008
DICEMBRE 2006
Nella Finanziaria 2007 il 5 per mille viene riproposto. Il tetto viene
abbassato a 250 milioni di euro. Vengono esclusi i comuni fra i
destinatari e lo 0,5% del totale viene attribuito alla Agenzia per le Onlus
e alle organizzazioni di secondo livello.
Il decreto legge n. 155 che prevede misure anticrisi contempla l'ipotesi
di recuperare risorse per la stabilità del sistema creditizio anche dalla
copertura del 5 per mille. Protesta il non profit. La sottosegretaria
Eugenia Roccella rassicura che la norma non verrà toccata. E così sarà.
DICEMBRE 2008
GIUGNO 2007
Dopo mesi di protesta per l'abbassamento del tetto, Vita.it lancia una
petizione online per riconfermare i 400 milioni necessari che in poco
tempo raccoglie 10mila firme. Il governo troverà i mancanti 150 milioni.
Il Comitato editoriale di Vita incontra a Roma i Parlamentari più attenti
al Terzo settore, che promettono il loro impegno.
Nella Legge Finanziaria 2009 lo strumento viene riconfermato
con un tetto di 400 milioni. Novità: vengono reintrodotti i comuni
fra i destinatari.
FEBBRAIO 2009
Un disegno di legge analogo a quello presentato al Senato (ddl 1366 del
26 novembre 2008) viene depositato alla Camera con il numero 1955.
OTTOBRE 2007
Nòva-Il Sole 24 Ore promuove una petizione con cui sollecita il governo
a rendere stabile la norma e senza limiti di copertura. Tra i firmatari i
premi Nobel: Renato Dulbecco, Carlo Rubbia e Rita Levi Montalcini. La
petizione raccoglierà 5mila firme.
DICEMBRE 2007
Finanziaria 2008. Questa volta il tetto è di 380 milioni di euro. Tra le
novità: vengono inserite le fondazioni nazionali di carattere culturale e
le associazioni sportive dilettantistiche fra i destinatari. E l'obbligo
di rendicontazione da parte delle associazioni.
Governi
B E R LU S C O N I I I I
Il 5 per mille è smart
Con la app “5x” codici fiscali in tasca
P RO D I I I
BERLUSCONI IV
La top 5
In questa grafica, le cinque
organizzazioni beneficiarie
iscritte nella categoria
“Volontariato” che hanno
ricevuto più firme in
occasione del 5 per mille
2010 (ultima annata
rendicontata e disponibile)
10.699.131
8.455.039
EMERGENCY
*cifre relative solo alla quota della
categoria “Volontariato”
Basta ritagli di giornale, codici fiscali scritti su foglietti volanti. Anche quest’anno per i contribuenti smemorati c’è
“5x”, l’App ideata da Vita che permette di avere su
smartphone e tablet tutti i riferimenti necessari per la
compilazione della dichiarazione dei redditi e i codici ficali delle onp aderenti. L’app è gratuita e disponibile per sistemi iOs, Android, BlackBerry e Windows Phone.
Gli speciali di www.vita.it
Per approfondimenti, sul sito www.vita.it c’è una speciale
guida digitale al 5 per mille, scaricabile, con indicazioni
pratiche sia per i contribuenti, che per le non profit. Sul sito
vita.it, ogni giorno, gli aggiornamenti e le notizie sul tema.
MEDICI SENZA
FRONTIERE
Risultati 2010
Suddiviso per categorie di
scelta, l’ammontare
complessivo delle firme e il
corrispettivo beneficio
economico (dati relativi
all’edizione 2010 del 5 per
mille, ultima annata
rendicontata disponibile).
Nel 2010 le categorie erano
ancora 5 - si è aggiunta la
sesta nell’edizione 2012.
Volontariato
Ricerca sanitaria
Ricerca scientifica
Comuni
Ass. sportive dilettant.
6.275.707
6.156.264
AIRC*
UNICEF
5.010.078
AIL
FIRME
ENTRATE (IN EURO)
10.373.882
2.449.357
2.316.944
569.537
267.337
249 milioni
54,1 milioni
55,6 milioni
12,1 milioni
6,5 milioni
5
VITA
5per1000
APRILE 2013
focus 2013
2010
2 011
2012
2013
FAQ
Cos’è il 5 per mille?
Riccardo Bonacina
Maurizio Sacconi
Mario Monti
APRILE 2009
FEBBRAIO 2012
Giulio Tremonti ipotizza di introdurre
il terremoto dell'Abruzzo nell'elenco delle
causali di destinazione per il 5 per mille.
Vita.it lancia una petizione perché l'idea
snaturerebbe la norma. Il 23 aprile Giulio
Tremonti alza bandiera bianca.
La circolare 10/E dell’Agenzia delle Entrate
aggiunge ai destinatari gli “esercenti attività di
tutela, promozione e valorizzazione dei
beni culturali e paesaggistici”. Nel riquadro
destinato ai beni culturali manca però la casella
per l'indicazione del codice fiscale del beneciario; tutto andrà nelle casse del ministero
Beni culturali. Per Ilaria Borletti (Fai), così si
«mina la filosofia del 5 per mille come
strumento di sussidiarietà scale».
DICEMBRE 2009
Norma e copertura per il 5 per mille trovano
spazio all'ultimo momento del cosiddetto
“Milleproroghe” della Finanziaria 2010. La
copertura è di nuovo di 400 milioni.
APRILE 2012
Vita lancia la campagna “Signor Tremonti,
ma...” firmata da Gavino Sanna Con cui chiede
di stabilizzare la norma del 5 per mille senza
limiti di copertura.
Il Consiglio dei ministri inserisce nella Delega
fiscale una voce che dice: «Verrà anche
razionalizzato e stabilizzato l’istituto del 5 per
mille». È la prima volta che questo concetto
viene esplicitato in maniera ufficiale. Il Governo
si impegna a tradurre in legge entro 9 mesi
questo enunciato.
NOVEMBRE 2010
DICEMBRE 2012
Il governo ipotizza una copertura di 100 milioni
per il 5 per mille edizione 2011 nella Legge di
Stabilità 2011. Scatta la protesta. Vita.it
raccoglie oltre 20mila firme online e lancia la
campagna “Chi ha lasciato in mutande
il non profit?”.
Con le dimissioni del gioverno Monti e la
chiamata a nuove elezioni decade l’iter della
Legge delega fiscale. Il cammino pr la
stabilizzazione del 5 per mille riparte quindi da
zero.
SETTEMBRE 2010
APRILE 2011
Alla Conferenza europea per l’Anno europeo
del volontariato il ministro del Lavoro, Maurizio
Sacconi, dichiara di voler stabilizzare il 5 per
mille «anche se ogni anno dovremmo valutare
quante risorse sono compatibili con
l'andamento della finanza pubblica».
Il 5 per mille è una misura di sussidiarietà fiscale introdotta per la prima volta nella Legge Finanziaria per il 2006. Si tratta ancora, formalmente, di una misura
«provvisoria e sperimentale », che prevede per i contribuenti la possibilità di destinare il 5 per mille dell’Irpef scegliendo tra onlus, associazioni di promozione
sociali, associazioni riconosciute, enti dediti alla ricerca scientifica e alla sanità,
università, servizi sociali dei Comuni. Dal 2012 sono entrati nel novero dei beneficiari anche gli enti che si occupano di tutela dei beni culturali.
Quali sono gli enti o associazioni che possono
beneficiare del 5 per mille?
Il 5 per mille può essere destinato a: associazioni di volontariato e altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale come le coop sociali, associazioni di promozione sociale e associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di
cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), del DL n. 460 del 1997; enti di ricerca
scientifica e dell’università; enti di ricerca sanitaria; associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI a norma di legge; attività sociali
svolte dal comune di residenza del contribuente e, dal 2012, enti “esercenti attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici”.
Come faccio a sapere quali enti possono beneficiare
del 5 per mille?
Il meccanismo del 5 per mille ha introdotto una forma di democrazia fiscale fondata sulla libertà di scelta dei contribuenti: la spesa efficiente è stata premiata, e
quella inefficiente tagliata in base a decisioni assunte dal basso; dai cittadini prima che dalla politica. Per esprimere un’adesione convinta e responsabile e scegliere consapevolmente una specifica destinazione è bene essersi informati sull'attività dell'ente, verificarne serietà ed efficienza, leggere i bilanci e le relazioni
economiche. Per essere certi che l'associazione che ci sta a cuore sia tra i beneficiari effettivi del 5 per mille, comunque, è sufficiente controllare sul sito dell'Agenzia delle Entrate i nominativi degli enti che hanno effettivamente richiesto il
contributo per il 2013, che saranno resi pubblici in maggio.
Queste organizzazioni hanno dovuto superare le verifiche formali e sostanziali
dell'Agenzia e quindi essere in regola con le normative; inoltre dal 2008 per i beneficiari del 5 per mille vige un obbligo di rendicontazione delle somme raccolte,
quindi se l'ente è da tempo inserito negli elenchi si può anche controllarne ex post la correttezza di gestione. È bene ricordare comunque che gli enti non ammessi per motivi formali possono rientrare ripresentando la domanda o integrando la documentazione entro il 30 settembre e ottemperando a una sanzione di 258 euro.
Quanto mi costa?
Nulla. Non si ha nessun aggravio rispetto alla cifra che in ogni caso il contribuente è tenuto a pagare per l’Imposta sul Reddito.
Un’azienda può destinare il 5 per mille?
MONTI
No. Il 5 per mille si riferisce esclusivamente all’IRPEF e non all’IRES. Un imprenditore può solo destinare il 5 per mille dei propri redditi personali.
Che differenza c’è tra il 5 e l’8 per mille?
Istruzioni per l’uso
Come si compila la dichiarazione dei redditi per donare
Tre differenze fondamentali: la prima è la tipologia e la numerosità degli enti. Del
5 per mille beneficiano decine di migliaia di enti di natura privata che promuovono attività solidaristiche, mentre dell’8 per mille godono poche realtà: lo Stato
stesso e altre 6 confessioni religiose. La seconda differenza, rispetto al 5 per mille, risiede nella destinazione di quella parte di fondi che non sono stati assegnati
ad alcun soggetto. Se il contribuente non firma alcun riquadro, la parte non optata del 5 per mille viene trattenuta dallo Stato per la spesa corrente.
Nel caso dell’8 per mille, invece, la parte inoptata viene distribuita tra i partecipanti proporzionatamente alle scelte ricevute.
Infine, a differenza del meccanismo dell’8 per mille, in cui la partecipazione o no
dei cittadini incide esclusivamente sulla destinazione dei fondi e non sull’ammontare degli stessi che è di natura predefinita, il meccanismo del 5 per mille
conta sulla partecipazione di tutti: tanto più numerose saranno le firme, tanto
più ingenti saranno i fondi stanziati.
È possibile considerare il 5 per mille una donazione e
beneficiare delle agevolazioni fiscali previste?
Nell’immagine qui sopra, il fac-simile della sezione dei modelli Unico, 730 o CUD in cui si può effettuare la sceltarelativa al 5 per mille.
Il contribuente può decidere di devolverlo genericamente a uno dei settori a disposizione, per
esempio al “volontariato”, e apportare la propria
firma nella casella, nell’apposito spazio tratteggiato. Ma può anche scegliere a quale specifica organizzazione, all’interno di quella categoria, vuole
destinare. In questo caso, deve scrivere il codice
fiscale dell’associazione prescelta negli spazi predisposti. Nel primo caso (quando cioè viene apposta unicamente la firma) l’importo del 5 per
mille va ripartito fra tutte le organizzazioni che
appartengono a quel settore, e che si sono registrate nell’apposito elenco. Quando invece si specifica il codice fiscale, l’importo viene destinato all’ente prescelto. Nella compilazione di questa sezione del modulo di dichiarazione dei redditi si
può esprimere una sola preferenza.
No, la destinazione del 5 per mille non è una donazione ma un’indicazione allo
Stato per indirizzare una quota delle proprie tasse verso i settori previsti, e quindi non può godere delle relative agevolazioni.
Come verifico che cosa è stato fatto con il 5 per mille?
La Finanziaria 2008 ha introdotto l’obbligo di predisporre un rendiconto per tutte le associazioni che ricevono il 5 per mille a partire dall’anno 2008 e seguenti
(vedi il servizio a pagina 11). I ministeri competenti garantiscono di pubblicarli
successivamente sul proprio sito.
focus
APRILE 2013
VITA
6
focus 2013
L’ultima
occasione
Tanti i neoeletti onorevoli e senatori provenienti dalle fila del Terzo
settore. Per tutti, la stabilizzazione del 5 per mille deve essere “la”
priorità per l’agenda politica. Una condivisione bipartisan dopo le
ripetute docce fredde e le promesse non mantenute. Sta per iniziare
- davvero - la legislatura decisiva per questo grande traguardo?
di Gabriella Meroni
ono tanti, e sono aggueriti. E anche se que- siedono persone che si sono spese in tutti i modi
sto avvio di legislatura costringe a una na- a favore della stabilizzazione», osserva Andrea
Al lavoro
vigazione quanto mai “a vista”, i neoparla- Olivero, ex presidente delle Acli e portavoce del
L’Aula di Montecitorio riunita per la prima seduta
mentari “sociali” eletti alle scorse elezioni - che Forum del Terzo settore e oggi coordinatore polidella nuova legislatura. Sarà quella che finalmente
provengono cioé a vario titolo dalle fila del Terzo tico alla Camera per Scelta Civica. «Il punto è farlo
stabilizzerà la norma del 5 per mille?
settore - hanno le idee chiare almeno su un pun- rientrare nella lista delle priorità, che gli spetteto: vogliono essere loro quelli che «finalmente», rebbe di diritto. Io personalmente mi impegno già
da ora perché questo possa avvenire».
come dicono tutti, faranno diventare
«Per me la stabilizzazione del 5 per
legge il 5 per mille.
Una legge
mille è una priorità assoluta», gli fa
Di stabilizzare la misura fiscale più
subito
eco il collega di partito Mario Sberna,
attesa dal Terzo settore italiano (ma
già presidente e fondatore dell’Assoanche dai contribuenti, che continuaciazione Famiglie numerose, recenteno a sceglierla in massa, dimostrando
mente assurto agli onori della cronaca
uno spirito di gratuità ecezionale) si
parla dall’anno del debutto, il 2006, e più volte le per i costumi sobri (a Roma dorme dalle suore) e del Fai Ilaria Borletti (che alla battaglia sul 5 per
varie Commissioni parlamentari avevano esami- lo stile francescano (in Quaresima, qualunque mille ha dedicato molte energie, non risparmiannato progetti di legge in questo senso, tempo faccia, indossa i sandali senza calze). «Il do neppure critiche all’ultima idea dell’uscente
ma senza fare mai grossi passi avanti. Paese ha estremo bisogno di tutto il bene che sta ministro Ornaghi di gestire direttamente la parte
Alla fine dell’anno scorso sembrava dietro al 5 per mille, che è una canale di finanzia- relativa ai beni culturali), non ha dubbi: «L’ho detche si fosse finalmente vicini alla svol- mento fondamentale. La nostra associazione, to fin dalla campagna elettorale: vado in Parlata, visto che la stabilizzazione del 5 per senza, sarebbe già chiusa. Bisogna uscire in fretta mento per occuparmi di cultura e Terzo settore»,
mille era stata inserita nel dise- da questa fase di emergenza e mettersi al lavoro. dice a Vita, «si figuri se non sono d’accordo sulla
gno di Legge delega sulla Io sono pronto». Anche una terza parlamentare stabilizzazione del 5 per mille. Mi batterò per queriforma fiscale, a cui il eletta nelle liste di Mario Monti, l’ex presidente sto e anche per ridare dignità a questa misura, in
governo Monti aveva
appiccicato l’etichetta
dell’urgenza. Il testo di
legge prevedeva l’ottima novità di sganciare
il finanziamento del 5
per mille dai possibili risparmi dovuti alla riduzione
del costo fiscale derivante
da deduzioni, detrazioni
Sei riquadri, cinque elenchi, quattro ministeri coinvolti (più uno). Quella del 5 per mille è una
e agevolazioni (in pratica,
macchina complessa che si è via via costruita per accumulo. E richiederebbe quindi una raziodoveva essere finanziato
nalizzazione. In questo 2013– dopo la pubblicazione delle scadenze anche per i nuovi iscritti al“a prescindere”) e introduceva l’obl’elenco della “ricerca sanitaria”, che hanno tempo fino al 30 aprile per chiedere l’iscrizione al
bligo per il governo di emanare in temministero della Salute - i contribuenti trovano sulla dichiarazione dei redditi sei spazi, corripi brevi i necessari decreti attuativi.
spondenti alle sei categorie di beneficiari: di questi, quattro prevedono la possibilità di scegliere
Peccato che l’accelerazione verso le
il codice fiscale dell’ente (per volontariato, ricerca scientifica e sanitaria, associazioni sportive
elezioni impressa tra novembre e didilettantistiche), mentre per i Comuni non c’è scelta (si dona al Comune di residenza) e nel ricembre 2012, e il conseguente sciogliquadro dei Beni Culturali si firma soltanto perché la distribuzione dei fondi ai beneficiari, iscritti
mento delle Camere, abbia impedito
in un elenco chiuso, spetta al ministero competente. Per Comuni e Beni Culturali la procedura è
al disegno di legge di andare in porto.
più semplice: il 5 per mille agli enti locali viene trasferito direttamente, alle organizzazioni pro
E così il 5 per mille è rimasto in balìa
cultura prescelte (nel 2012 erano solo una quindicina) è veloce far arrivare i pagamenti.
delle leggi di bilancio che devono riLe cose si complicano quando si passa agli altri 4 elenchi. Gran parte della procedura è in
confermarlo ogni anno.
mano all’Agenzia delle Entrate, che riceve telematicamente le iscrizioni degli enti del volontariato
L’avvio della diciassettesima legie delle associazioni sportive e ne predispone poi l’elenco sulla base delle domande arrivate. Il
slatura, su questo, promette però beMinistero dell’Istruzione prepara invece l’elenco degli enti della ricerca scientifica e dell’università,
ne, almeno a sentire gli onorevoli che
e poi lo trasmette all’Agenzia delle entrate; stessa cosa fa il ministero della Salute con l’elenco
provengono dal mondo associativo.
degli enti della ricerca sanitaria. Sempre l’Agenzia si occupa di far rientrare nel beneficio i “ritar«Mai come questa volta in Parlamento
datari”, quelli cioè che si iscrivono, pagando una sanzione, entro il 30 settembre di ogni anno, e
di correggere gli eventuali errori degli elenchi; al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
tocca invece procedere materialmente al pagamento delle quote per le associazioni di volontariato
Sappiamo bene che si tratta
e quelle sportive, una volta ricevuto l’ordine di cassa dal Ministero dell’Economia. Insomma un
di uno strumento chiave
lavoro non da poco, da cui derivano cronici ritardi sia dei pagamenti sia delle comunicazioni:
nulla si sa, ad esempio, del 5 per mille 2011...
[G.M.]
per la sopravvivenza del non profitn
S
Un meccanismo complesso
che va razionalizzato
Un intrico di Ministeri e di procedure diverse. All’italiana...
‘‘
‘‘
7
VITA
5per1000
ApRILE 2013
focus 2013
La Via Crucis della stabilizzazione
Speranza delusa
Fino ad oggi sono state 8 le proposte di legge presentate in Parlamento e
assegnate in Commissione per stabilizzare il 5 per mille. La più "antica" delle
pdl risale all'aprile 2008, la più recente al gennaio 2010. Di queste, 7 non
hanno ancora iniziato l'iter parlamentare. Tutti gli schieramenti si sono in più e
più occasioni espressi a favore della stabilizzazione della norma. Ultimo
pronunciamento, quello del neoinsediato governo Monti, che (aprile 2012)
promette la stabilizzazione del 5 per mille «entro nove mesi». Promessa però
destinata a finire nel nulla a causa delle dimissioni del governo nel dicembre
2012. L’ipotesi di stabilizzazione della misura era stata infatti inserita nel
pacchetto della Legge delega fiscale, pacchetto che nel suo complesso è
decaduto con l’ultimo scioglimento delle Camere, che ha trascinato con sé
anche le speranze legate a una rapida “soluzione” per il 5 per mille.
La proposta Chiti-Gasparri
L'unico atto che ha iniziato l'esame è espressione dell'Intergruppo
parlamentare per la sussidiarietà e porta la firma del senatore Pd Vannino Chiti
(primo firmatario) con Maurizio Gasparri (Pdl-cofirmatario) insieme a 97
colleghi. L'atto, DDL 1366, è stato assegnato alla 6ª Commissione permanente
(Finanze e tesoro) in sede referente l'11 febbraio 2009 e attende i pareri delle
commissioni 1ª (Aff. cost.), 5ª (Bilancio), 7ª (Pubb. istruz.), 11ª (Lavoro), 12ª
(Sanità). La discussione in Commissione Finanze è iniziata nel marzo 2009 ed
è stata sospesa nel novembre dello stesso anno.
Il provvedimento , composto da un solo articolo, prevede che a beneficiare del
5 per mille siano onlus, associazioni di promozione sociale iscritte nei registri,
associazioni riconosciute e fondazioni che operano nei settori di cui all'articolo
10 del Dlgs 460 del 1997, associazioni sportive dilettantistiche riconosciute
dal Coni, enti di ricerca scientifica e delle università ed enti della ricerca
sanitaria. Comunque rimanda a un decreto di natura non regolamentare del
Presidente del Consiglio su proposta dei Ministeri interessati, le modalità di
richiesta, le liste di soggetti ammessi al contributo e le modalità di riparto.
Il progetto dell’Intergruppo
Il progetto di legge "gemello" (perché sempre espressione dell'Intergruppo) è
stato presentato alla Camera dall'on. Maurizio Lupi (Pdl) con l'on. Guido
Sposetti (Pd) nel novembre 2008. I firmatari totali sono 225 (un record).
Assegnato nel febbraio 2009 alla 5ª Commissione permanente (Bilancio,
tesoro e programmazione), con pareri previsti delle commissioni 1ª (Aff.
costit.), 6ª (Finanze), 7ª (Cultura), 12ª (Aff. sociali), non è stato mai esaminato.
Gli altri sei progetti di legge sono stati presentati (in ordine cronologico dal più
antico) dagli onorevoli Gian Luca Galletti (UdC), Giorgio Jannone (PdL),
Rosario Giorgio Costa (PdL), Antonino Caruso (PdL), Antonio De Poli (UdC),
Elio Lannutti (IdV).
modo che abbia una dotazione finanziaria significativa».
Cambiando gruppo politico, la musica non
cambia. Tra i banchi del Pd alla Camera si trovano infatti altri due esponenti di spicco del
Terzo settore, Paolo Beni (tuttora presidente
dell’Arci) e Edoardo Patriarca, il cui curriculum
sembra una hall of fame del non profit: una vita
nell’Agesci, è stato portavoce del Forum del terzo settore e componente dell’Agenzia per le onlus, oltre che epresidente dell’Istituto italiano
della donazione. «La stabilizzazione del 5 per
mille s’ha da fare, punto», esordisce Paolo Beni.
«E non mi si venga a dire che non è una priorità,
visto che si tratta di uno strumento chiave del
sostegno al Terzo settore, senza il quale questo
paese cadrebbe giù. Inoltre, potrebbe essere un
terreno su cui diverse forze politiche potrebbero trovare un punto di incontro, cosa che mai
come oggi sarebbe necessaria per il bene dell’Italia».
E la convergenza che si potrebbe trovare in
Parlamento proprio sul 5 per mille sta a cuore
anche a Patriarca: «Credo che su questo siamo
tutti d’accordo, non solo nel Pd, ma anche nella
maggior parte dei partiti. Se riuscissimo a portare a casa, tra le altre cose, anche la stabilizzazione, noi parlamentari potremmo dirci davvero onorevoli», afferma il neodeputato Pd, che
ha già le idee chiare anche su come dovrà essere
il 5 per mille “definitivo”: «Uno dei nodi da sciogliere sarà quello del tetto ai contributi, che dovrà essere eliminato, poi quello della platea dei
beneficiari, che dovrà essere fissata una volta
per tutte. Più delicata invece la questione della
concentrazione dei contributi a vantaggio di
NUMERO SPECIALE A CURA DI
VITA Società editoriale S.p.A.
Via Marco D’Agrate, 43 - 20139 Milano
Registrazione del Tribunale di Milano n. 397 dell’8/7/1994
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poche associazioni: dovremo discutere se introdurre una qualche forma di perequazione».
Ma se qualcuno, come Patriarca, entra nei
dettagli di un testo di legge vero e proprio che
ancora non esiste, ci sono altri elementi di cui
tenere conto, che potrebbero in qualche modo
rallentare ancora una volta la stabilizzazione.
Il primo è il futuro molto incerto dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, il coordinamento bipartisan dei deputati e senatori più
sensibili ai temi cari al Terzo settore e ai corpi
intermedi. A quanto si apprende da fonti di
Transatlantico, infatti, una “riapertura” del tavolo non è in agenda nelle prossime settimane,
anche perché i gruppi devono ancora prendersi
le misure, gli onorevoli alla prima esperienza
sono tanti e poi anche perché – si sussurra – gli
accordi interforze in questa fase farebbero gri-
dare “all’inciucio”. Bocce ferme, dunque. L’altro elemento di novità di cui tenere conto, almeno a Montecitorio, è la posizione attendista
della neopresidente della Camera nonché deputata Sel Laura Boldrini, che a Vita si era dichiarata “prudente” su una possibile stabilizzazione del 5 per mille. Da ex portavoce di
un’organizzazione come L’Unhcr che riceve
esclusivamente fondi governativi e non beneficia del 5 per mille, Boldrini ci aveva confessato
di non conoscere “a fondo” l’argomento: «Prima di esprimermi vorrei valutare alcune questioni, come le modalità di distribuzione dei
fondi, la rendicontazione, l’impatto effettivo.
È un tema sfaccettato che credo meriti una seria
riflessione». La pattuglia dei parlamentari “sociali”, pare, non vede l’ora effettivamente di discuterne....
La via per arrivare (finalmente) a una legge
La proposta articolata da Vita in una PIattaforma programmatica
Fin dalla prima sperimentazione del 5 per mille, nel 2005, Vita
con le associazioni che compongono il suo Comitato Editoriale
ha stimolato i diversi governi che si sono succeduti a trasfomare
la norma in legge. Ecco, da un lavoro svolto fin dsal 2008 con
l’allora Agenzia per il Terzo settore (soppressa lo scorso anno) l’iter per definire una disciplina legislativa che razionalizzi il 5 per
mille e lo stabilizzi in legge.
1. Definire quali sono i soggetti beneficiari, che dovranno essere identificati una volta per sempre, validati e inseriti in un elenco liberamente consultabile.
2. La possibilità di destinare il 5 per mille non solo dell'Irpef ma
anche delle imposte sostitutive per i contribuenti cosiddetti
"minimi".
3. L'introduzione di una soglia minima (ad esempio 100 euro),
al di sotto della quale la quota del 5 per mille destinata agli enti
non sia loro attribuita, ma vada ad aggiungersi al complesso delle quote del 5 per mille dei contribuenti che non hanno indicato
alcun codice fiscale (o uno errato), e che poi vengono ripartite in
proporzione tra tutti gli enti. Analogamente, l'Agenzia propone
un'altra soglia, questa volta "in alto" raggiunta la quale i soggetti
perdono il diritto alla ripartizione delle quote “inoptate” del 5
per mille (cioè quelle per le quali il contribuente non ha specificato il codice fiscale di un ente preciso).
4. L'obbligo, per i soggetti beneficiari di pubblicare i propri bilanci utilizzando uno schema standard, trasparente e di facile
comprensione.
5. L'eliminazione del tetto massimo di spesa, onde evitare che
il 5 per mille si traduca in 3 per mille, 2 per mille ecc.
6. La semplificazione delle procedure amministrative a valle
del calcolo dei contributi spettanti a ciascun beneficiario: le risorse individuate dalla Agenzia delle Entrate potrebbero rimanere nel bilancio del Mimistero delle Finanze in modo da fare gestire tutte le erogazioni ai beneficiari direttamente dall’Agenzia,
mentre i controlli sui potenziali beneficiari dovrebbero rimanere
in capo alle amministrazioni competenti. In questo modo non
sarebbe più necessario un decreto ministeriale di riparto dei fondi nei bilanci di previsione dei singoli Ministeri e la gestione dei
pagamenti spetterebbe a un unico soggetto.
focus
APRILE 2013
VITA
8
focus 2013
Fisco e non profit
i diversi modelli in Europa
Un voto per i sistemi migliori. E quelli da tenere d’occhio
1. FRANCIA
5. LITUANIA
12. SPAGNA
Le donazioni per “opere di interesse
generale e utilità pubblica” sono
rimborsate tramite deduzione fiscale
al 66%. Per le donazioni ad
associazioni, fondazioni ed enti
d’intervento sociale la riduzione
d’imposta è invece del 75% fino a
donazioni di 521 euro, oltre questa
cifra si deduce al 66%.
La sussidiarietà fiscale, in vigore dal
2002, consente di destinare il 2%
delle tasse sul reddito personale a
enti non profit iscritti in un registro
nazionale.
Ogni contribuente può destinare il 7
per mille delle proprie tasse
personali alla Chiesa cattolica o a “fini
sociali”, o entrambe le finalità (nel
qual caso il contributo viene diviso a
metà). I fondi sociali vanno poi a
costituire un fondo che è il governo a
decidere come distribuire; in pratica
il cittadino ha il potere di dire allo
Stato «voglio aiutare le
organizzazioni non profit», ma non è
libero di indirizzare il proprio aiuto.
Nel 2012 oltre 9,7 milioni di spagnoli
hanno posto la propria firma nella
casella dei “fini sociali” (in esclusiva o
in combinazione con a firma pro
Chiesa), in aumento di 300mila unità
rispetto al 2011.
2. GERMANIA
In Germania esiste un prelievo fiscale
che varia dall'8 al 9% (a seconda dei
distretti fiscali) sulle imposte sul
reddito che va a finanziare le Chiese.
Il contributo è pagato
obbligatoriamente da chi indica
all'anagrafe la propria appartenenza
a una fede religiosa (le lettere EV
indicano i protestanti, RK i cattolici),
e lo Stato effettua controlli incrociati
su chi non adempie, in
collaborazione con le varie Chiese.
Chi ha dichiarato il proprio credo e
poi non intende più versare la tassa
deve dichiarare ufficialmente il
proprio distacco dalla Chiesa
prescelta, assumendosene le relative
conseguenze: non potrà più quindi
ricevere i sacramenti.
3. IRLANDA
Il sistema irlandese riprende quello
britannico (vedi sotto), ma lo
migliora, semplificandolo: anche in
Irlanda chi dona per esempio 10 euro
può poi chiedere di averne 2,5
indietro dallo Stato come beneficio
fiscale. Non è proprio un
“onepercent” classico, ma si tratta
comunque della devoluzione delle
proprie tasse all’organizzazione
prescelta nella massima libertà.
Come succede in Gran Bretagna e
Romania, l’associazione riceve la lista
dei contribuenti che l’hanno
sostenuta, in modo che li possa
ringraziare e rendicontare loro l’uso
dei contributi.
4. GRAN BRETAGNA
La normativa «onepercent»
britannica è particolarmente
complessa. Prevista all'interno
dello schema legislativo chiamato
«Gift Aid», consente al donatore di
rivendicare dallo Stato fino a 28
centesimi per ogni sterlina donata;
se non le rivendica non avrà il
beneficio fiscale. In alternativa,
invece di donare 1 sterlina e farsi
recapitare a casa 28 centesimi di
rimborso dallo Stato, il donatore
può chiedere allo Stato di devolvere
quei 28 centesimi a una
organizzazione non profit di sua
scelta, anche – paradossalmente – a
un’associazione diversa da quella a
cui aveva donato la sterlina
originaria, nella massima libertà.
L’associazione conosce i nominativi
dei contribuenti “amici” ai quali
invia ringraziamenti e rendiconto.
6. MOLDOVA
Lo scorso febbraio il ministero delle
Finanze ha insediato un gruppo di
lavoro per mettere a punto un
meccanismo di devoluzione del 2%
delle imposte sul reddito a favore di
un fondo che verrà utilizzato a fini
sociali. Per ora il progetto, che
dovrebbe essere operativo nel 2014,
riguarda solo le persone giuridiche e
non i contribuenti persone fisiche,
visto che il sistema fiscale moldavo
prevede che le tasse individuali
vadano a favore degli enti locali.
L’ipotesi di introdurre in futuro una
legge onepercent anche per le
persone fisiche tuttavia non è esclusa.
7. POLONIA
Dal 2003 i polacchi possono
destinare a enti non profit l’1% delle
imposte. Fino al 2007, dovevano
“anticipare” la cifra all’ente prescelto
e quindi chiedere la resistuzione allo
Stato come beneficio fiscale.
8. PORTOGALLO
Dal 2001 il 5 per mille delle tasse può
essere devoluto a istituti pubblici o
privati di beneficenza. Ma senza
scegliere il beneficiario.
4
3
13. UNGHERIA
I contribuenti ungheresi possono
devolvere l’1% dell’imposta sul
reddito a organizzazioni della società
civile e un altro 1% alle chiese
oppure, in alternativa, al Programma
statale di sviluppo del talento
nazionale, una novità introdotta da
poco. I beneficiari possono essere
organizzazioni non profit ma anche
enti statali che si occupano di cultura
e sanità, e le università. La
percentuale di ungheresi che sceglie
di destinare l’1 per mille è stabile
attorno al 40%. La legge ungherese
non prevede alcuna forma di
rendicontazione per le somme
utilizzate, e le organizzazioni non
ricevono un elenco dei cittadini che
le hanno scelte..
1
9. ROMANIA
Dal 2003 la legge consente di
sostenere il non profit destinando il
2% delle imposte sul reddito.
Inoltre, chi destina al non profit i
proventi di proprietà intellettuali
beneficia di una deduzione del 5%
dell’imponibile.
10. SLOVACCHIA
Ogni contribuente, sia esso persona
fisica o impresa, può destinare il 2%
della propria tassazione a una
organizzazione non profit, anche
spezzettando su più organizzazioni
la propria devoluzione, a patto che
ogni parte sia di almeno 3 euro. Per
esemplificare, se il 2% delle imposte
dovute da un contribuente è pari a
30 euro, il cittadino si può destinare
3 euro a 10 organizzazioni, 6 euro a 5
organizzazioni, ecc. La legge è in
vigore dal 2004...
11. SLOVENIA
In Slovenia, ogni contribuente può
scegliere al massimo 5 organizzazioni
e donare a ciascuna di esse lo 0,1%
della propria devoluzione (ma si può
anche dare tutto a una sola
organizzazione).
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VITA
5per1000
APRILE 2013
focus 2013
Francia e Uk credono
in forme di
investimento civile
Tante buone pratiche per un’Italia che tentenna
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LEGENDA
indice
di virtuosità
del sistema
modelli
da tenere d’occhio
erché lo Stato, un qualunque Stato in Europa, o nel
mondo, dovrebbe facilitare la filantropia? Escludiamo
gli hegeliani e quei burocrati della vecchia generazione
convinti che lo Stato debba accompagnare i cittadini per mano
come fossero dei bambini. Del resto siamo tutti d’accordo che
lo Stato esiste per faciliatare il progetto di realizzazione personale e collettiva dei propri cittadini. Ma è uno strumento, non
è un fine.
Perciò mi rallegrai quando il governo italiano introdusse il 5
per mille. Perché è nell’intresse dello Stato la creazione di strumenti che aiutino i cittadini a devolvere parte della propria ricchezza a fini collettivi, facendosi carico della scelta degli strumenti più adeguati. È una dimostrazione di maturità da parte
di chi fa questa scelta che arricchisce la società, alleggerisce le
istituzioni pubbliche nell’allocazione efficace delle risorse e
dovrebbe diminuire la burocrazia.
Questo principio è stato recepito in Gran Bretagna già da
molto tempo. Nonostante i severi tagli alla spesa pubblica, il
governo inglese ha non solo mantenuto tutte le generose agevolazioni fiscali per le donazioni, ma quest’anno le ha estese
agli investimenti privati a finalità sociale (alias “finanza d’impatto”). Anche lo stato Francese, di tradizione dirigista, ha riconosciuto il valore dell’inervento privato nel
pubblico e, negli ultimi anni, ha introdotto una
legislazione molto generosa : il contribuente
francese può donare fino al 20% del proprio totale imponibile fiscale e dedurne il 66%. Altrettanto generese sono le agevolazione per la tassa
sul patrimonio e per le imprese. L’attuale governo Hollande è a corto di risorse, ma non sembra
intenzionato a fare marcia indietro su questo.
Chi è
L’esempio eclatante come sempre viene
Filippo Addarii
dall’altra sponda dell’Atlantico dove, grazie al
è direttore esecutivo
regime fiscale ottimale per le donazioni, i midi Euclid Network, la
liardari Gates e Buffett hanno già donato gran
rete europea che dal
parte della propria fortuna personale, circa 70
2007 connette oltre
miliardi di dollari, e hanno persino lanciato una
300 “innovation
capagna “Giving Pledge”, convincendo 102 tra
leader” della società
civile di tutto il
gli uomini più ricchi al mondo a donare una
Continente.
parte consoistente della propria eredità.
L’Italia, invece, non sembra convinto di questa direzione. Tanto è vero che il percorso del 5 per mille è da
sempre travagliato, i pagamenti sono stati posticipati, limitati,
tagliati, ribadendo quell’immagine di un’Italia che non è in
grado di progredire rispetto a una linea di sviluppo coerente e
che non mantiene fede ai propri impegni verso gli italiani.
Chi è il colpevole? Non di certo gli italiani, che vogliono donare e sono pronti a prendersi la responsabilità di migliorare il
proprio Paese. Ma è uno Stato che, complice una burocrazia affamata di risorse, preferisce svilire e inibire l’iniziativa dei propri cittadini.
Che fare? Prima cosa, riconosciamo definitivamente agli italiani la possibilità e la responsabilità di essere parte attiva nel
rispondere alle esigenze della comunità, sostenendo la capacità di azione individuale e collettiva. Già che ci siamo, potremmo poi fare un passo ulteriore. Diamo la possibilità di utilizzare le nuove opportunità create dalle tecnologie informatiche per tagliare i passaggi e avvicinare bisogni e soluzioni. Mi
piacerebbe che nella revisione complessiva del meccanismo
del 5 per mille fosse incluso anche un capitolo sul crowdfunding e sulla finanza d’impatto, che il Ministro uscente Profumo
ha appena presentato nell’Agenda italiana per l’innovazione
sociale. Questo contribuirebbe anche a riportare il Paese al
passo con le politiche di sviluppo di Bruxells che hanno scoperto nell’innovazione sociale uno dei motori per rilanciare
crescita e impiego.
Ad esempio Nesta, l’Agenzia inglese per l’innovazione, ha
lanciato una competizione a premi per individuare le innovazioni nel campo delle donazioni. Tra i vincitori c’è una forma
di micro-donazione elettronica che utilizza le tessere per la
metropolitana: prendi la metro e doni 50 centesimi.
Quindi, non si tratta di tagliare gli investimenti pubblici ma,
al contrario, di trasformarli in “investimenti civili”, lasciando
l’iniziativa ai cittadini.
Quanto allo Stato italiano una sola e semplice raccomandazione: meno spesa, meglio spesa.
[Filippo Addarii]
focus
APRILE 2013
VITA
10
focus 2013
Bertozzi: «Se la misura fosse
stabilizzata si eviterebbero sprechi»
Il presidente dell’Associazione commercialisti conferma: l’iter attuale è molto contorto
Da facilitatori a sostenitori. Potrebbe essere questa la
parabola seguita in questi anni dai dottori commercialisti
italiani, da sempre a fianco dei contribuenti anche nel
momento della dichiarazione dei redditi e convinti fan
del 5 per mille. Solo che, se all’inizio dovevano in qualche
modo “assistere” i clienti alle prese con una novità mai
vista prima (5 per mille? firmare? codice fiscale?), oggi
testimoniano con piacere la presa di coscienza dei contribuenti che non solo colgono in massa questa opportunità, ma soprattutto arrivano nei loro studi con il codice
fiscale dell’associazione scelta in mano. «Sì, è vero, adesso
non siamo più noi a suggerire di firmare per il 5 per mille;
i clienti sanno già tutto e sono molto consapevoli», testimonia il dottor Fausto Bertozzi, 57 anni, romagnolo con
studio a Savignano sul Rubicone, presidente della Fondazione dell’Associazione Dottori Commercialisti nonché
membro del direttivo dell’Adc stessa.
Dottor Bertozzi, è vero che il 5 per mille ha “sfondato” innanzitutto tra i commercialisti italiani?
Vero. Questa misura fiscale è stata accolta da noi con estremo favore e ci
siamo impegnati da subito a diffonderla tra i clienti e anche tra le associazioni come possibilità di sostegno
concreto, e a costo zero. Con il tempo
la consapevolezza dei contribuenti è
maturata, e oggi quasi nessuno arriva al momento della
dichiarazione dei redditi impreparato: anzi, moltissimi
vengono in studio con il foglietto del codice fiscale in
mano, sanno a chi donare, e come.
Merito dei commercialisti?
Merito soprattutto delle associazioni, che hanno saputo
in questi anni diffondere il messaggio in modo chiaro.
Gli italiani hanno capito che firmare nel riquadro del 5 ridurrebbero quasi a zero, senza contare il risparmio di
per mille non costa nulla ma significa molto. Semmai in denaro, tempo ed energie che comunque l’iter attuale
comporta.
questi anni è emerso un altro problema…
Quale?
I commercialisti non sono solo facilitatori, ma anche percettori di una quota del 5 per mille con la Fondazione Adc,
La difficoltà di scelta. Le buone cause da sostenere sono
che lei presiede. Di che cosa si occupa?
tante, ma il codice fiscale da scrivere è uno solo. Un altro
elemento che notiamo anche noi in sede di dichiarazione La Fondazione è nata sette anni fa a seguito del malcondei redditi è che data l’enorme platea dei beneficiari si ri- tento dei colleghi per il corrispettivo di pochi centesimi
schia la frammentazione dei contributi, con migliaia di che lo Stato eroga agli intermediari per l’invio della diassociazioni che ricevono pochi euro. Poi c’è la questione chiarazione dei redditi, e che molti di noi si rifiutavano
del tetto, che bisognerebbe eliminare per consentire un di incassare. Si è pensato così di trovare una collocazione
dispiegamento pieno delle potenzialità
economiche del 5 per mille.
«Il vero passo avanti, poi, sarebbe eliminare
Cosa chiedono i clienti quando è il momenfinalmente il “tetto”. Solo così
to di devolvere il 5 per mille?
Quasi tutti hanno la preoccupazione che il 5 per mille potrebbe dispiegare appieno
i propri soldi vengano utilizzati in modo
corretto per gli obiettivi dichiarati dall’as- le sue potenzialità economiche»
sociazione prescelta. È comprensibile e
giusto, per questo la rendicontazione, obbligatoria per adeguata a tale “obolo”, incassandolo e destinandolo a
gli enti di maggiori dimensioni, ma auspicabile per tutti, fini sociali. Lo scorso anno la Fondazione ha ricevuto cirè fondamentale.
ca 20mila euro grazie al 5 per mille.
I commercialisti spesso assistono pro bono le associazioni
Come avete utilizzato i contributi?
di volontariato alle prese con le procedure di iscrizione agli La nostra mission è favorire progetti di autoimprenditoelenchi. Come se la cavano?
rialità nei paesi in via di sviluppo, e per questo negli anni
La nostra associazione è particolarmente attiva in questo passati abbiamo sostenuto piccoli imprenditori in paesi
settore e organizza spesso conferenze e momenti di for- come Rwanda, Benin e Burkina Faso. Nel 2012 però, come
mazione diretti proprio agli amministratori degli enti in- avevamo già fatto nel 2009 dopo il terremoto dell’Aquila,
teressati. Ritengo siano iniziative utili perché in questo abbiamo scelto di aiutare le popolazioni colpite dal sisma
campo l’approssimazione non è consentita, e chi sbaglia, in Emilia: per questo abbiamo erogato 12 borse di studio
anche se in assoluta buona fede, paga con l’esclusione a favore dei figli degli operai morti nel crollo dei capandal contributo, se non con sanzioni. Certo se ci fosse la noni di Medolla, Mirandola, San Felice e Cavezzo, e acstabilizzazione non sarebbe più necessario ripetere le quistato un mezzo di trasporto per una cooperativa soprocedure di iscrizione ogni anno, e i margini di errore si ciale la cui sede è andata distrutta. [G.M.]
www.fundfacility.it
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VITA
5per1000
APRILE 2013
focus 2013
Sull’utilizzo dei fondi
c’è massima trasparenza.
Nonostante le lentezze...
Obbligo di rendicontazione per chi incassa più di 20mila euro
La trasparenza innanzitutto.
Dove va a finire il 5 per mille?
Che cosa succede dopo che il
contribuente ha firmato nell’apposito spazio in dichiarazione dei redditi, lo Stato ha incassato, ha
conteggiato, e ha finalmente accreditato alle
realtà destinatarie i fondi (meccanismo complesso, e soprattutto molto lungo in termini di
tempo)? Anche per rispondere a questa domanda, e a questa sostanziale esigenza di chiarezza, è entrato in vigore, nel 2008, l’obbligo
per le associazioni di Terzo settore che ricevono il 5 per mille di rendicontare in un apposito documento, diverso dal bilancio
“normale”, come si è spesa la somma ricevuta
dai contribuenti. Cinque anni fa la norma vigeva per gli enti che avevano incassato oltre
15mila euro, ma dal 2009 - grazie al Dpcm 3
aprile 2009 - l’asticella si è alzata a quelli che
hanno ricevuto almeno 20mila euro.
A sovrintendere alle procedure di rendicontazione è il Dipartimento sociale del Ministero
del Lavoro, al quale vanno inviati i rendiconti
entro un anno dal ricevimento delle somme;
per agevolare il lavoro delle organizzazioni (già
oberate da più di un rendiconto obbligatorio
da redigere nel corso dell’anno, basti pensare
al bilancio d’esercizio, a quelle ex raccolte pubbliche di fondi, a quello in caso si ricevano fondi pubblici o europei ecc. ecc.) il Ministero stesso ha preparato un modello di rendicontazione,
piuttosto agile, in cui le associazioni trovano 5
voci di spesa (risorse umane, costi di funzionamento, acquisto beni e servizi, erogazioni,
altro) da “riempire” con gli euro spesi per sostenere ciascuna sezione.
Sono inoltre disponibili delle Linee Guida,
preparate anch’esse dal Ministero (il tutte nell’apposita sezione “5 per mille” del sito
www.lavoro. gov.it, una miniera di informazioni non solo per addetti ai lavori, ma anche
per tutti i cittadini che vogliono restare informati), che chiariscono la necessità di accompagnare il rendiconto sintetico con una relazione descrittiva nel caso siano stati compilati
i campi “erogazioni” e “altre voci”, e ricordano
il divieto di «utilizzare la somma percepita per
coprire, in tutto o in parte, le spese di pubblicità sostenute per fare campagna di sensibilizzazione sulla destinazione della quota».
Per esaminare, infine, i rendiconti che arrivano agli Uffici ministeriali, è stata costituita
lo scorso anno una Commissione di verifica
composta da personale interno al ministero,
che ha esaminato e approvato lo scorso 16 gennaio i primi rendiconti delle somme percepite
nel 2010 a titolo del 5 per mille per l’anno finanziario 2008 sui redditi 2007. Ovvero dati e
informazioni su procedure avviate e chiuse sei
anni fa.
Che dire alla Commissione? Buon lavoro,
perché il lavoro da fare è davvero tanto...
Così noi spendiamo il 5 per mille
Le 5 onp più “premiate” del 2010 (ultimi dati disponibili) raccontano i progetti sostenuti grazie a queste risorse
Emergency
I fondi del 5 per mille raccolti da
Emergency non hanno una
destinazione specifica, ma sono
fondamentali per sostenere tutto il
grande meccanismo di intervento
umanitario. «Tali fondi hanno
coperto parte dei costi per
l'acquisto di farmaci, materiali
sanitari e chirurgici e attrezzature
sanitarie necessari al trattamento
dei nostri pazienti nel Centro Salam
di cardiochirurgia a Khartoum, in
Sudan, nel Centro chirurgico di
Battambang, in Cambogia, nel
Centro chirurgico e pediatrico di
Goderich in Sierra Leone, nel Centro
di maternità di Anabah e nei Centri
chirurgici ad Anabah, Kabul e
Lashkar-gah in Afghanistan», illustra
Cecilia Strada, presidente di
Emergency. Inoltre, queste risorse
hanno consentito di coprire i costi
per il personale impiegato nelle
missioni umanitarie in Afghanistan,
Cambogia, Iraq, Repubblica
Centrafricana, Sierra Leone e Sudan,
in Libia.
Ma il 5 per mille serve anche per
sensibilizzare i donatori: «Il 5 per
mille copre anche le spese di
produzione e spedizione della
rivista trimestrale gratuita di
Emergency, inviata a tutti i
sostenitori e distribuita nel corso di
iniziative dell'associazione e dei
gruppi territoriali, e in alcune
librerie». Uno strumento di
rendicontzione dell’utilizo dei fondi
e delle attività: «È un sacrosanto
dovere verso il cittadino che ci dà
una parte delle sue tasse far sapere
dove e come utilizziamo i fondi.
Consolida la fiducia fra i donatori e
l’organizzazione. La trasparenza
spinge il donatore a continuare a
sostenerci».
MSF
Medici Senza Frontiere ha
sostenuto interventi d’emergenza
come quello in Libia a seguito del
conflitto civile e progetti di
assistenza sanitaria, destinando
936.975 euro, e ha portato avanti
interventi già in corso. Come
l’attività in Zimbawe che ha
richiesto 3milioni di euro. «I fondi
hanno finanziato un progetto per il
trattamento dell’Aids tramite
farmaci antiretrovirali e interventi
per ridurre la mortalità», specifica
Kostas Moschochoritis, direttore
generale di Medici Senza Frontiere.
Grazie al 5 per mille continua il
sostegno all’ospedale di Ahmad
Shah Baba in Afghanistan (1 milione
di euro), del centro per le urgenze
chirurgiche di Tabarre ad Haiti (1
milione di euro), del progetto di
salute materno-infantile “Gondama
referral Center – Bo district” in
Sierra Leone (sempre 1 milione) e di
due progetti di prevenzione e cura
dell’Aids in Repubblica Democratica
del Congo (3 milioni). Interventi
anche in Italia, in particolare in
Lombardia, per la diagnosi della
malattia di Chagas, diffusa fra le
popolazioni dell’America Latina.
Lo spazio privilegiato per la
rendicontazione è il portale
internet: «I report di tutte le sedi
sono pubblicati on line perché chi è
interessato possa avere tutte le
informazioni quando vuole», spiega
Moschochoritis. Che aggiunge «Il 5
per mille rappresenta oltre il 20%
delle nostre entrate e quindi
sentiamo il dovere di essere il più
trasparenti possibile. Queste
informazioni sono contenute in
maniera analitica anche nel nostro
bilancio, che è certificato da
auditors internazionali».
Airc
AIRC sostiene due programmi di
ricerca speciali che portano nella
loro denominazione il riferimento al
5 per mille, per sottolineare la fonte
del finanziamento e i tradizionali
Investigators Grants. I primi sono:
“Programma di oncologia clinica
molecolare 5 per mille” e “Diagnosi
precoce e analisi del rischio di
sviluppare un tumore 5 per mille”.
«Ad essi afferiscono 14 programmi
di ricerca multicentrici, della durata
di tre anni, a cui se ne aggiungono
altri due dopo una valutazione
scientifica positiva», spiega Niccolò
Contucci, direttore generale di
AIRC. «Con il 5 per mille finanziamo
anche una rilevante parte degli
Investigator Grants, cioè i progetti
di ricerca triennali che
costituiscono la colonna portante
della ricerca oncologica italiana e
che quest’anno valgono
complessivamente oltre 49 milioni
di euro. La somma destinata a
questi ultimi e proveniente dai
contributi del 5 per mille è pari a 9,2
milioni di euro».
Da sempre AIRC è attenta alla
rendicontazione. «Le nostre
procedure prevedevano già prima
dell’introduzione del 5 per mille
l’obbligatorietà della
rendicontazione delle somme spese
dai ricercatori» spiega Contucci.
«AIRC rendiconta secondo le
regole dei tre Ministeri cui
facciamo riferimento: ognuno dei
tre ha stabilito diverse modalità di
rendicontazione, a cui ci atteniamo
scrupolosamente e a cui facciamo in
modo si attengano anche gli istituti
scientifici a cui destiniamo questi
fondi».
Unicef
Gli interventi più impegnativi dal
punto di vista finanziario, per
Unicef, sono stati quelli attivati in
Chad, Repubblica Democratica del
Congo (800mila euro), Costa
d’Avorio (700mila euro), Zambia
(600mila euro), Tanzania e
Myanmar (500mila euro). Unicef
tiene costantemente informati i
donatori soprattutto attraverso il
sito. «Qui è pubblicata la periodica
rendicontazione verso i donatori
sulla destinazione dei fondi ricevuti
con la descrizione dei singoli
programmi sostenuti. Un altro
veicolo è rappresentato dal bilancio
sociale. Informazioni, con un
approccio più divulgativo e meno
tecnico rispetto al bilancio, sono
pubblicate sulla rivista dei donatori
“Dalla Parte dei Bambini”», afferma
Davide Usai, direttore generale
Unicef.
Unicef, come tutte le organizzazioni
non profit che beneficiano del 5 per
mille, assolve anche l’obbligo di
rendicontazione prescritto dalla
legge inviando la documentazione
ai ministeri competenti. Per Unicef
dare conto ai donatori di come le
risorse raccolte sono spese è
fondamentale, come ribadisce
Davide Usai: «Perché vogliamo che i
nostri donatori sappiano come
sono stati impiegati i fondi ricevuti
e conoscano quali sono i risultati
conseguiti, quanti bambini abbiamo
potuto salvare grazie al loro
supporto».
Ail
La destinazione dei fondi del 5 per
mille in AIL segue uno schema
costante, illustrato dal direttore
generale Tiziana Mazzini. «Il 10%
dell’importo lo destiniamo a
Fondazione Gimema. Il restante, al
netto di un 15% di costi di struttura,
lo ridistribuiamo alle 82 sezioni AIL
che lo impiegano per le attività
tipiche delle sezioni che sono: cure
domiciliari in ematologia, ricerca a
livello locale, poiché Fondazione
Gimema è opera a livello nazionale,
assistenza e supporto ai reparti di
ematologia e attività socioassistenziali di supporto alle
famiglie e ai pazienti ematologici».
La rendicontazione è una questione
di reputazione. «Noi pensiamo che
rendicontare sia, in termini di
mantenimento di alta reputazione,
un obbligo che sentiamo a
prescinde dalla norma. Con
l’introduzione dell’obbligo dal
2008, la rendicontazione è ancora
più vincolante e seppure si tratta di
una modalità impegnativa, la
considero corretta. Con i nostri
donatori abbiamo un
appuntamento annuale con la
pubblicazione dei dati sul sito, oltre
che nella rivista “Destinazione
domani”. Poi nel bilancio sociale, nel
bilancio di esercizio e con una
grafica del bilancio consolidato sui
principali media». C’è poi una
“rendicontazione sul territorio”,
come spiega il direttore generale.
«Ridistribuendo alle sezioni locali, i
territori fanno una verifica diretta di
come vengono impiegati i fondi. Si
tratta di un valore aggiunto che
serve alla presa di coscienza diretta
di come sono investiti i fondi, non
solo quelli del 5 per mille».
a cura di Carmen Morrone
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VITA
5per1000
APRILE 2013
focus 2013
AIL
Nome ente: AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma - ONLUS
Indirizzo: via Casilina, 5 - 00182 Roma
Telefono: 06.7038601
Fax: 06.70386041
Sito internet: www.ail.it
E-mail: [email protected]
Codice fiscale: 80102390582
PERCHÈ CHIEDIAMO
IL 5 PER MILLE
L’AIL – Associazione Italiana contro le
Leucemie, linfomi e mieloma – Onlus,
costituita a Roma l’8/04/1969 e riconosciuta con Decreto del Presidente della
Repubblica n. 481 del 19/09/1975, è impegnata da più di 40 anni nella lotta contro le malattie del sangue. Fondamentale
è l’attività svolta dalle 82 sezioni provinciali a sostegno dei Centri di Ematologia,
sia universitari che ospedalieri, su tutto
il territorio nazionale.
Aiutare l’AIL significa sostenere un’attività che persegue importanti obiettivi:
rendere sempre più curabili leucemie,
linfomi e mieloma, migliorare la qualità
della vita dei malati e dei loro familiari,
promuovere e sostenere la ricerca scientifica e il progresso delle terapie. L’AIL
organizza il Servizio di Assistenza Domiciliare e Realizza “Case di Accoglienza”
nei pressi dei Centri ematologici, per
ospitare i pazienti che devono affrontare
i lunghi periodi di cura, assistiti dai familiari. Mantenere e migliorare i risultati
conseguiti finora richiede però impegno
e fondi sempre crescenti ed è per tale
motivo che quest’anno chiediamo ancora più fiducia a tutti. Il “5 per mille” è
l’occasione giusta per dare un aiuto concreto alla lotta contro le malattie del sangue.
CHE COSA STIAMO FACENDO
Ricerca. Oltre 5,5 milioni di euro sono
destinati in un anno alla ricerca scientifica, per realizzare laboratori, acquistare
apparecchiature, sovvenzionare medici,
biologi e altri professionisti. In particolare l’AIL finanzia il GIMEMA (Gruppo
Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) composto da 150 Centri di Ematologia
presenti sul territorio nazionale che opera con l’obiettivo di identificare e divulgare i migliori standard diagnostici e terapeutici in campo ematologico. Centri
di Ematologia: più di 5 milioni di euro in
un anno sono impiegati per sostenere le
spese dei Centri di Terapia e per garantire
alti livelli di prestazione.
Assistenza. 6,5 milioni di euro sono destinati ai servizi di assistenza. L’assistenza domiciliare: l’AIL offre attualmente 43
servizi di cure domiciliari, che permettono di evitare il ricovero in ospedale di
quei pazienti che possono essere curati
a casa con l’aiuto dei familiari. In un an-
Codice Fiscale
no sono stati seguiti 2.400 pazienti e
svolte a domicilio oltre 46.000 visite.
Tale forma di assistenza viene praticata da équipe multi - professionali
(medici, infermieri, assistenti sociali,
psicologi e volontari) che assistono il
paziente a casa mantenendo un costante collegamento con l’ospedale
dove il paziente è curato per la sua
malattia ematologica. Le case AIL
hanno l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie. Per questo motivo 33 sezioni
provinciali AIL hanno realizzato strutture e operano servizi che permettono
di alleviare i problemi dei pazienti residenti lontano dai centri di cura. Inoltre l’AIL realizza scuole, sale gioco e
sostiene le famiglie con difficoltà economiche.
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
I rilevanti progressi della Ricerca
Scientifica e le terapie sempre più efficaci e mirate, compreso il trapianto
di cellule staminali, hanno determinato un grande miglioramento nella
diagnosi e nella cura dei pazienti affetti da tumori del sangue, ma è necessario un sostegno continuo e su
più fronti per raggiungere l’obiettivo
di rendere leucemie, linfomi e mieloma sempre più guaribili.
A questo proposito, i fondi del 5 per
mille sono una risorsa molto importante per finanziare la ricerca scientifica, per potenziare i servizi di Assistenza Domiciliare, per migliorare le
“Case alloggio AIL”, per realizzare interventi significativi nei reparti di degenza, nei day hospital e nei Centri di
trapianto. Il 90% dei fondi raccolti
sarà destinato alle Sezioni provinciali
AIL per progetti specifici sul territorio.
Sono le Sezioni, infatti, che accolgono
il malato e la sua famiglia e lo accompagnano per tutto il percorso della
malattia. Si occupano direttamente di
organizzare i servizi di Assistenza Domiciliare, di realizzare e mantenere
operative le “Case AIL”, di acquistare
farmaci costosi o difficilmente reperibili, di intervenire nelle esigenze dei
Centri di Ematologia di riferimento.
Il restante 10% è destinato al GIMEMA
(Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) per finanziare la ricerca scientifica.
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VITA
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focus 2013
Amnesty International
PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5X1000
Da oltre 50 anni lavoriamo instancabilmente in favore dei prigionieri di coscienza e di tutti coloro
che rischiano di essere vittime di sparizioni forzate
o di subire maltrattamenti, discriminazioni, processi iniqui, torture, condanne a morte, sgomberi
forzati: persone i cui diritti fondamentali quali la
salute, l’istruzione, l’accesso all’acqua, al cibo e al
lavoro vengono violati.
Per un’associazione imparziale e indipendente come Amnesty International, che non accetta fondi
da governi, istituzioni politiche e gruppi economici,
il sostegno di ogni singola persona è fondamentale.
Devolvere il 5x1000 ad Amnesty International significa permetterci di rafforzare il nostro impegno
quotidiano per un mondo non più dominato da
esclusione, violenza, discriminazione e impunità
ma caratterizzato, invece, dal rispetto di tutti i diritti fondamentali sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.
CHE COSA STIAMO FACENDO
AI Jazeera English
Accanto alle tradizionali campagne in favore dei
diritti civili e politici e al noto impegno contro la
tortura e la pena di morte in tutto il mondo, l’Associazione ha quest’anno lanciato nel nostro Paese
la campagna “Ricordati che devi rispondere. L’Italia e i diritti umani”, attraverso la quale ha sottoposto ai leader delle coalizioni e a tutti i candidati
delle circoscrizioni
elettorali un’Agenda
in 10 punti per i diritti
umani in Italia. Dal
2011 inoltre seguiamo
le crisi e le transizioni
in Medio Oriente e
Africa del Nord e siamo accanto alle donne e agli uomini scesi
nelle piazze di Egitto,
Siria, Tunisia, Yemen,
Bahrein e di altri paesi
della regione per chiedere ai governi il pieno rispetto dei loro diritti. In nessun altro
Paese toccato dalle rivolte, il costo umano
è stato così alto come
in Siria: da quando le
proteste hanno avuto inizio, nel marzo 2011, sono
morte decine di migliaia di persone. Amnesty International continuerà a chiedere a tutte le parti in
conflitto di proteggere i civili.
Per ottenere risultati concreti mobilitiamo la nostra
rete di soci e sostenitori, oltre tre milioni in tutto il
mondo, così da proteggere i difensori dei diritti
umani, quelle persone che, ogni giorno, rischiano
© Amnesty International
Nome ente: Amnesty International Sezione Italiana Onlus
Indirizzo: via G. B. De Rossi, 10 - 00161 Roma
Telefono: 06.4490210
Fax: 06.4490243
Sito internet: www.amnesty.it
E-mail: [email protected]
Codice fiscale: 03031110582
la propria vita per difendere i loro diritti umani e
quelli degli altri. Svolgiamo quotidianamente, inoltre, la nostra attività di educazione ai diritti umani,
per sensibilizzare e promuovere i diritti all’interno
delle scuole.
Infine, l’Associazione prosegue il suo impegno nella
campagna “Io pretendo dignità” che punta l’attenzione sugli abusi commessi nei confronti di chi vive
in insediamenti abitativi precari, sulla responsabilità delle aziende, che possono essere complici - e
talvolta direttamente responsabili - di diverse violazioni dei diritti umani, e sulla tutela della salute
materna.
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Nel corso dei prossimi mesi, continueremo a monitorare la situazione dei diritti umani in Siria e in
tutto il Medio Oriente e Africa del Nord sostenendo
le proteste pacifiche di chi, dopo aver sfidato decenni di repressione, si batte ancora per un futuro
di dignità e giustizia.
Continueremo a portare avanti la campagna “Ricordati che devi rispondere” per la promozione e
la difesa dei diritti umani in Italia e la campagna
“Io pretendo dignità” per affermare che senza diritti umani non si sconfigge la povertà. Faremo
pressione per chiedere l’abolizione della pena di
morte dove ancora praticata.
Chiederemo inoltre ai paesi dell’Europa di eliminare la persecuzione, l'esclusione e la discriminazione per motivi di etnia, nazionalità, religione,
orientamento sessuale, identità di genere o di altri
aspetti relativi alla coscienza di ogni persona affinché chiunque possa godere di un'effettiva protezione da ogni forma di discriminazione. Interverremo dove leggi e prassi illegali tentano di respingere richiedenti asilo e rifugiati.
Codice Fiscale
03031110582
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VITA
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APRILE 2013
focus 2013
Cittadinanzattiva Onlus
Nome ente: Cittadinanzattiva Onlus
Indirizzo: via Flaminia, 53 - 00196 Roma
Telefono: 06.367181
Fax: 06.36718333
Sito internet: www.cittadinanzattiva.it
E-mail: [email protected]
Codice Fiscale: 80436250585
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5x1000
CHE COSA STIAMO FACENDO
Un gesto che non ti costa nulla, ma può aiutare
i ragazzi, specialmente quelli con limitata capacità
motoria o sensoriale, a vivere “senza barriere” a
scuola. Vogliamo aggiungere rampe di accesso dove
necessario, spianare percorsi accidentati per le carrozzine, mettere a norma servizi igienici non accessibili, fornire ausili a chi ne è sprovvisto. Destina
il tuo 5 per mille a Cittadinanzattiva, ci aiuterai a
portare avanti la campagna “Assente ingiustificato”, che realizziamo con la Unione italiana per la
lotta alla distrofia muscolare.
Il nostro obiettivo non è solo quello di fare sì
che le scuole italiane non abbiano più barriere architettoniche, cioè qualunque elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, ma di lavorare
perché i diritti di tutti gli studenti con disabilità
vengano rispettati.
Partecipare con costanza a tutte le attività scolastiche significa apprendere e dotarsi di un’istruzione; significa anche socializzare e sviluppare le
proprie possibilità di relazione. Per maggiori informazioni sul progetto, sapere cosa stiamo facendo
per rendere le scuole davvero senza barriere e sostenere anche con il tuo lavoro le nostre attività,
visita il nostro sito.
Cittadinanzattiva nel 2013 è impegnata su
molteplici fronti, per promuovere la partecipazione civica, garantire la tutela dei diritti
dei cittadini, con il nostro “Progetto integrato di Tutela”, nei casi in cui vi sia una violazione, dare voce al punto di vista dei cittadini
con l’informazione civica. Si parte dalle attività svolte sul territorio dalle circa 500 sezioni del Tribunale per i diritti del malato, i
cui volontari sono quotidianamente a tua disposizione per informarti sui tuoi diritti, aiutarti per tutelarli, rimuovere situazioni di rischio per la salute, lottare perché il Servizio
Sanitario Nazionale sia davvero universale
e al servizio delle persone. E sono molte le
attività che portiamo avanti anche nel settore dei consumi, della giustizia, dell’istruzione e della cittadinanza europea. Anche
quest’anno realizziamo la campagna “Impararesicuri”, attraverso la quale conduciamo
una indagine a tappeto sullo stato della sicurezza strutturale delle scuole e lavoriamo
affinché le istituzioni rimuovano le situazioni di rischio. Inoltre, anche quest’anno il 25
novembre celebreremo la “Giornata nazionale della sicurezza scolastica”, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, in 10mila istituti scolastici, per insegnare a prevenire i rischi
e a mettere in campo comportamenti che
aiutino a evitarli.
Anche la Giustizia è tra le nostre attività.
La nostra “Giustizia per i diritti” è una rete
di professionisti e cittadini il cui obiettivo è
quello di migliorare il sistema giudiziario, lavorando affinché diventi davvero al servizio
del cittadino. I Procuratori dei cittadini sono
la rete dedicata alle politiche dei consumatori, con attività e campagne sui temi delle
assicurazioni, del trasporto pubblico locale,
dei costi di accesso ai servizi essenziali come
luce, rifiuti, e asili nido, su come essere consci delle potenzialità e dei rischi del sistema
bancario e creditizio. Come vedi, sono moltissime le attività che realizziamo ogni anno,
anche grazie ai fondi che raccogliamo con il
5 per mille, grazie a te. Se vuoi saperne di
più, visita il nostro sito, e iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter settimanale.
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Cittadinanzattiva onlus è un movimento
di partecipazione civica che opera in Italia e
in Europa per la promozione e la tutela dei
diritti dei cittadini e dei consumatori. Dal
2000 siamo riconosciuti dal Cncu (presso il
Ministero dello Sviluppo Economico) come
Codice Fiscale
associazione dei consumatori. Cittadinanzattiva,
che nasce nel 1978, conta oggi 115.539 aderenti e
15 associazioni federate, di cui 13 di malati cronici.
È presente in Italia con 19 sedi regionali e 250 assemblee locali. La missione dell’associazione trova
il suo fondamento nell’art.118 della Costituzione,
che recita: “Stato, regioni, province, città metropolitane, comuni favoriscono l'autonoma iniziativa
dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento
di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà”.
Cittadinanzattiva ha come obiettivi: intervenire
a difesa del cittadino, prevenendo ingiustizie e sofferenze inutili; attivare le coscienze e modificare i
comportamenti; attuare i diritti riconosciuti dalle
leggi e favorire il riconoscimento di nuovi diritti;
fornire ai cittadini strumenti per tutelarsi e dialogare ad un livello più consapevole con le istituzioni;
costruire alleanze e collaborazioni indispensabili
per risolvere i conflitti e promuovere i diritti.
Cittadinanzattiva si occupa di: sanità, con il Tribunale per i diritti del malato ed il Coordinamento
nazionale delle Associazioni dei malati cronici; politiche dei consumatori, con i Procuratori dei cittadini; giustizia, con Giustizia per i diritti; scuola,
con la Scuola di cittadinanza attiva; cittadinanza
europa, con Active citizenship network; attivismo
civico, in Italia e nel mondo.
80436250585
5per1000
APRILE 2013
VITA
focus 2013
Dynamo Camp
Nome ente: Associazione Dynamo Camp Onlus
Indirizzo: Via Ximenes, 662 (loc. Limestre) - 51028 San Marcello Pistoiese (PT)
Telefono: 0573.62171
Fax: 0573.621757
Sito internet: www.dynamocamp.org
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 90040240476
ma e foto. Da gennaio a dicembre sono previsti 17
programmi: 11 sessioni per bambini e adolescenti,
di cui una per i soli fratelli e sorelle sani (Sibling
camps) e 6 sessioni per famiglie. I bambini e ragazzi
provengono da tutta Italia grazie alla collaborazione
con 67 ospedali e 55 associazioni di patologia.
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE
Dynamo Camp è il primo camp di Terapia Ricreativa in Italia, appositamente strutturato per ospitare
gratuitamente bambini e ragazzi affetti da patologie
gravi e croniche, dai 6 ai 17 anni, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione. Si tratta principalmente di bambini affetti da patologie oncoematologiche, patologie neurologiche, sindromi rare, spina
bifida e diabete.
Il Camp lavora tutto l’anno e offre anche programmi specifici rivolti all’intero nucleo familiare genitori e fratelli sani compresi. Dynamo Camp vuole offrire a questi bambini malati l’opportunità di
tornare ad essere “semplicemente bambini” trascorrendo una settimana di divertimento in un ambiente
protetto. Sollevare un bambino dalla sua malattia –
anche se per brevi periodi – può fare la differenza
nella sua vita e in quella della sua famiglia. Il Camp
è situato a Limestre in provincia di Pistoia, in un’oasi
di oltre 900 ettari affiliata WWF, Oasi Dynamo, e fa
parte dell’Associazione SeriousFunChildren’s
Network (già Association of Hole in The Wall Camps)
rete di camp fondati nel 1988 da Paul Newman e attivi in tutto il mondo. Il vostro contributo è visibile
e concreto a Dynamo Camp che rimane visitabile in
qualunque momento dell'anno per rendersi conto
di come vengono spese le risorse raccolte anche grazie alla donazione del 5 per mille.
CHE COSA STIAMO FACENDO
I bambini al Camp si divertono in totale sicurezza
e serenità, secondo i principi della Terapia Ricreativa
Codice Fiscale
16
e con l’aiuto dei medici, di staff specializzato e volontari selezionati e formati accuratamente. La Terapia Ricreativa è la base scientifica che ispira l’attività del Camp. L’esperienza si concentra sulla scoperta di nuove potenzialità e su nuove possibilità di
apprendimento in varie forme. In questo modo i benefici tendono ad essere di lungo termine, spesso
permanenti, e si verificano cambiamenti positivi
nella capacità dei bambini di confrontarsi con la loro
malattia. Al Camp il rapporto è di un membro del
personale ogni due ragazzi al fine di garantire una
supervisione costante e personalizzata. La supervisione medica a Dynamo Camp è garantita attraverso
un'infermeria completamente attrezzata e dalla presenza costante, 24 ore su 24, di
medici ed infermieri specializzati in oncoematologia pediatrica e nelle patologie che il
Camp ospita. Dynamo Camp
oggi offre attività sportive e all’aperto in strutture di eccellenza con personale qualificato e
certificato: equitazione, tiro con
l’arco, arrampicata, piscina e
campeggio overnight su in Oasi
Dynamo. Le attività creative ed
espressive dei workshop sono
organizzate per progetti e prevedono anche la partecipazione
di professionisti esterni formati: teatro, Radio Dynamo, Dynamo Art Factory, scuola di circo e Dynamo Studios per cine-
Dynamo Camp ha aperto le porte nel 2007 ospitando 60 bambini. Nel 2012, al suo sesto anno di attività, ha accolto in modo completamente gratuito
1.065 bambini e ragazzi e 149 famiglie. Il progetto è
quello di continuare a offrire la possibilità di venire
al Camp al maggior numero possibile di bambini e
famiglie che ne hanno bisogno - coprendo anche i
costi di viaggio - e farlo con sempre maggiore professionalità. Per fare questo il nostro sforzo si concentra su diversi livelli: aumentare il numero di posti
letto con nuove strutture di accoglienza; valutare
con il Comitato Medico Scientifico altre patologie
ammissibili al Camp che possano trarre beneficio
dai programmi offerti; integrare i programmi internazionali a quelli per i soli bambini italiani favorendo
un’esperienza multiculturale; incrementare i progetti formativi Leaders in Training - LIT per gli excampers e offrire una formazione di livello agli oltre
600 volontari che ogni anno donano il proprio tempo, intelligenza e cuore.
La formazione di staff e volontari riguarda la capacità di gestire necessità e problematiche di bambini e ragazzi con patologie gravi e croniche. Il contenuto si integra con gli obiettivi dei programmi di
Dynamo Camp, sul piano psicologico - contribuire
a rafforzare l’autonomia nei bambini malati, la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità e potenzialità – e sul piano sociale – fare nuove amicizie
e riconoscere il valore della collaborazione e del
sostegno reciproco nell’affrontare i problemi della
vita.
90040240476
17
VITA
5per1000
aprile 2013
focus 2013
Lega del Filo d’Oro Onlus
Nome ente: lega del Filo d’Oro Onlus
Indirizzo: Via Montecerno 1 - 60027 Osimo (aN)
Telefono: 071.72451
Fax: 071.717102
Sito internet: www.legadelfilodoro.it
E-mail: info@legadelfilodoro.it
Codice Fiscale: 80003150424
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5x1000
La Lega del Filo d'Oro è una realtà unica in Italia
che, da quasi 50 anni, fornisce un servizio altamente qualificato alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Le attività svolte vengono finanziate solo parzialmente da fondi pubblici
e solo grazie alle risorse da privati, che rappresentano circa il 70% delle entrate, è possibile garantire
agli utenti una completa assistenza, ampliare e potenziare i servizi offerti e dare risposte ai bisogni
di un numero sempre maggiore di persone.
Per questa ragione la solidarietà per la Lega del
Filo d’Oro ha un ruolo fondamentale per la vita e
lo sviluppo dell’Associazione stessa. Il meccanismo
del 5xmille si è rivelato un’importante opportunità
di finanziamento in più, che si va a sommare alla
abituale donazione senza alcuna spesa aggiuntiva
per il contribuente. Una firma per la Lega del Filo
d’Oro nella propria Dichiarazione dei redditi è un
gesto che non costa nulla e vale tantissimo: rappresenta una conferma di fiducia nell’opera svolta
e un aiuto concreto all’Associazione, particolarmente prezioso in questo periodo di difficoltà economica, in cui l’Ente è impegnato nell’ampliare la
presenza sul territorio e costantemente teso ad offrire una migliore qualità nel servizio offerto.
gnità e autonomia,
grazie a uno staff di
specialisti che valuta
quotidianamente, per
ognuno, le terapie e i
livelli di recupero raggiunti. L’aumento costante di richieste di
accoglienza e assistenza specialistica
ha spinto la Lega del
Filo d’Oro a portare
sul territorio nazionale l’esperienza maturata a Osimo in quasi
50 anni di attività. Un
impegno volto ad offrire maggiori opportunità in particolare
alla fascia di età giovane/adulta che più
incontra difficoltà a
trovare risposte qualificate a livello territoriale e
per la quale, visto il numero sempre crescente di
casi dovuto al progressivo aumento della vita media, si richiede un tipo di assistenza specialistica.
Con questo obiettivo sono nati nel 2004 a Lesmo
(MB), nel 2007 a Molfetta (BA), nel 2010 a Termini
Imerese (PA) e nel 2013 a Modena, quattro Centri
Residenziali. Fondamentale è anche l’attività dei
servizi territoriali presenti nei Centri e delle sedi
territoriali di Roma e Napoli che offrono un servizio importante per gli utenti, le famiglie e sono di
supporto alla rete dei servizi locali.
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
La Lega del Filo d’Oro ha iniziato il 2013 con nuove importanti sfide, che necessitano un sostegno
significativo anche in termini economici e di donazioni. A gennaio sono state avviate le attività del
nuovo centro socio-riabilitativo di Modena, con l’ingresso dei primi ospiti. Il Centro emiliano, una volta
a regime, sarà in grado di accogliere 24 persone a
ricovero a tempo pieno. A oggi sono un centinaio
gli utenti della Regione Emilia Romagna di cui la
nostra associazione si occupa che ora potranno
contare su centro specialistico nel loro territorio.
Sono inoltre in fase di avviamento i lavori per
la realizzazione di una nuova sede ad Osimo, sede
principale dell’Ente, che possa raccogliere in un’unica struttura tutti i servizi esistenti (attualmente
dislocati in 15 edifici diversi). Il beneficio maggiore
di questo progetto sarà un importante incremento
dei posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione, con la conseguente riduzione delle lunghe
liste di attesa, oltre che un considerevole risparmio
di risorse e una maggiore efficienza dei servizi.
Tra i progetti in corso c’è quello di estendere la
presenza di servizi sul territorio nazionale, per
consentire un sostegno ulteriore alle famiglie e una
maggiore integrazione con il tessuto sociale e le
strutture ed i servizi locali.
CHE COSA STIAMO FACENDO
Presso il Centro di Osimo (AN) si svolgono le attività di diagnosi e riabilitazione e trovano ospitalità bambini, giovani ed adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali. Per ogni ospite viene elaborata una terapia riabilitativa personalizzata e sistemi adeguati di comunicazione, per permettere
loro di stabilire relazioni col mondo e recuperare,
quanto più possibile, una dimensione fatta di di-
Codice Fiscale
80003150424
web
Siti w
eb
Corsi
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TTii insegniamo ad utilizzar
gli strumenti giusti
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Ottimizzazione SEM
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Pianificazione display e video
Mobile Adv
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attività e delle finalizzazioni
Gestione delle campagne
campagne,, delle attività
Rendicontazione progetti
progetti
Rendicontazione
volontari e E-recruitment
Gestione volontari
E-recruitment
Contabilità generale
Contabilità
generale e analitica
comunicazioni newsletter,
Gestione delle comunicazioni
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Integrazione diretta
diretta con siti web
web e landing page
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[email protected]
Donazioni, ringraziamenti
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ricevute
Gestione incassi,, bollettini post
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postali,
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osppect e loro
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Anagrafiche
donatori,
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Normalizzazione e dedupli
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deduplica
anagrafiche
19
VITA
5per1000
APRILE 2013
focus 2013
ABIO
Nome ente: Fondazione ABIO Italia Onlus
Indirizzo: Via don Giuseppe Gervasini, 33 - 20153 Milano
Telefono: 02.45497494
Fax: 02.45497057
Sito internet: www.abio.org
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 97384230153
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Far sorridere i bambini, anche in ospedale
L’impegno per un ospedale
"All’altezza dei bambini"
Dal 1978 ABIO è accanto ai bambini in ospedale
Destinare il proprio 5x1000 a Fondazione ABIO
Italia significa essere al nostro fianco per portare
il sorriso dei volontari, il gioco e i colori nei reparti
di pediatria. Con 64 Associazioni locali, costituite
da 5mila volontari presenti in più di 200 reparti
di pediatria, aiutiamo ogni giorno i bambini che
affrontano in ospedale l’impatto con un ambiente
sconosciuto, con la malattia, con la paura.
ABIO, insieme a Società Italiana di Pediatria e
Progea, propone agli ospedali un percorso di valutazione dei servizi di cura pediatrici secondo i principi della Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale; un risultato positivo porta alla
certificazione come ospedale “All’altezza dei bambini”, che prende cioè in considerazione i bisogni
emotivi, affettivi, culturali dei bambini e degli adolescenti ricoverati, nel pieno rispetto dei loro diritti.
Grazie ai nostri sostenitori possiamo organizzare corsi di formazione, per portare nuovi volontari accanto ai bambini in ospedale; realizzare ambienti ospedalieri in linea con i bisogni dei bambini
(sale gioco, arredi per le stanze, decorazioni per i
corridoi); promuovere i diritti dei bambini e degli
adolescenti ricoverati. L’obiettivo è anche aprire
nuove Associazioni, per portare il servizio ABIO in
nuovi reparti.
Codice Fiscale
97384230153
Ant
Fondazione
Nome ente: Fondazione ANT Italia Onlus
Indirizzo: Via Jacopo di Paolo, 36 – 40128 Bologna
Telefono: 051.7190111
Fax: 051.377586
Sito internet: www.ant.it
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 01229650377
1978
Onlus
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Sono 421 i professionisti che lavorano per ANT,
cui si affiancano circa 1.600 volontari impegnati
nella logistica e nella raccolta fondi. Solo il 17%
di quanto ANT raccoglie per sostenere la propria
attività deriva da fondi pubblici, il resto è frutto
di donazioni di aziende e cittadini. Il 5 per mille
costituisce il 13% del bilancio di ANT ed è quindi
indispensabile per poter continuare a garantire
assistenza domiciliare professionale gratuita ai
malati di tumore in fase avanzata e avanzatissima.
Il rientro a casa per un malato di tumore con
una prognosi delicata è una fase difficile, poiché
mancano i riferimenti e le certezze dell’ospedale.
I medici, gli infermieri e gli psicologi ANT si prendono cura dei pazienti oncologici nelle loro case
con uno standard ospedaliero, in modo completamente gratuito per i malati e le loro famiglie. ANT
assiste ogni giorno 3.800 persone in 9 regioni italiane, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Dal 1985 ANT
ha assistito oltre 93.000 malati oncologici.
Il progetto ANT è estendere il servizio di assistenza specialistica domiciliare gratuita ovunque
ci sia necessità. Curarsi nella propria casa produce
indiscussi benefici per i malati di tumore e per le
famiglie, oltre a consentire un forte risparmio per
la sanità pubblica. Una giornata di assistenza ANT
costa meno di 30 euro, mentre una giornata in
Ospedale costa in media 780 euro (inclusi di farmaci, servizi, ecc. Fonte: Ageing Society Osservatorio Terza Età su dati Ministero della Salute 2009).
Codice Fiscale
01229650377
21
VITA
5per1000
APRILE 2013
focus 2013
Intervita
Nome ente: Intervita Onlus
Indirizzo: via Serio, 6 - 20139 Milano
Telefono: 02.55231193
Sito internet: www.intervita.it
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 97241280151
PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5XMILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
L’impegno di Intervita è di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni vulnerabili in Italia e nel Sud del Mondo.
In particolare crediamo che i bambini, le donne e
le comunità locali in Italia, come in Africa, Asia e
America Latina, abbiano bisogno di interventi immediati. Intervita opera nella lotta alla povertà e
alle disuguaglianze per uno sviluppo sostenibile.
Con il tuo 5 per mille potremo aiutare tante donne
e bambini in Italia, Cambogia, Kenya, Benin, Brasile e in tutti gli altri paesi dove interveniamo.
Vogliamo sviluppare un modello di intervento
altamente efficiente per la lotta alla povertà delle
popolazioni più svantaggiate con una nostra filosofia che si basa sullo Sviluppo Integrato e Sostenibile. Intervita nel 2012 ha ampliato le proprie attività per difendere i diritti, sostenere l’educazione
e contemporaneamente combattere ogni forma di
abuso verso donne e bambini. In Italia ha avviato
un progetto contro l’abbandono scolastico, schierandosi dalla parte di tutti i 690.000 ragazzi che
ogni anno rischiano di lasciare la scuola prima della
conclusione del ciclo dell’obbligo.
Intervita opera dal 1999 in Italia e nel Sud del
Mondo a supporto dell’infanzia, delle donne e delle comunità locali nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze, per uno sviluppo sostenibile e duraturo nel tempo.
Siamo anche attivi con campagne di sensibilizzazione e raccolta fondi per la tutela dei bambini e
delle donne: “Diritti alla meta” dedicata alla tutela
dei diritti dell’infanzia; “Siamo Pari” dalla parte
dei diritti delle donne, da sempre svantaggiate nella costruzione del futuro.
Codice Fiscale
97241280151
Movimento Cristiano Lavoratori
Nome ente: Movimento Cristiano Lavoratori
Indirizzo: Via Luigi Luzzatti, 13/a - 00185 ROMA
Telefono: 06.7005110
Fax: 06.7005153
Sito internet: www.mcl.it
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 80188650586
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Il Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl) è
un’associazione di promozione sociale che da 40
anni, con una capillare diffusione sul territorio,
ha modo di intercettare i bisogni delle persone:
educazione, famiglia, assistenza previdenziale e
fiscale, tutela della non autosufficienza, formazione professionale, servizi al lavoro specie per i
giovani.
Così utilizziamo il 5 per mille: per rispondere
alle urgenze fornendo accoglienza e spazi di confronto, per rafforzare la partecipazione e arginare
l’individualismo egoista del nostro tempo.
Nuovi servizi sono stati avviati per accompagnare i giovani inoccupati in una dimensione di
responsabilità e di intraprendenza (si veda per
esempio il progetto “ProntolavoroMcl”).
Altre risorse sono state messe a servizio dei bisogni delle persone in varie forme: pasti, centri
d’ascolto, informazioni sul lavoro, gestione delle
pratiche necessarie al vivere quotidiano anche per
l’immigrazione regolare.
Non sfugge poi la grave situazione che vivono
molti cristiani nel mondo, oggetto di attentati, violenze, vessazioni.
Vari gli interventi per emergenze umanitarie:
Eritrea, Uganda, Congo, Brasile, Marocco, Senegal.
Continuano i progetti nei Balcani e Est europeo
e in Moldova, nella regione della Transnistria, terra
di scontri e divisioni, dove sono stati attivati una
serie di “Info point”.
Infine il sostegno al Patriarcato latino di Gerusalemme per l’Università cattolica di Madaba, un’opera enorme che intende formare una nuova classe
dirigente superando divisioni e conflitti attraverso
lo studio e il lavoro comune.
Codice Fiscale
80188650586
5per1000
APRILE 2013
VITA
focus 2013
Opera San Francesco
Nome ente: Opera San Francesco per i Poveri
Indirizzo: viale Piave, 2 - 20129 Milano
Telefono: 02.77122400
Fax: 02.77122410
Sito internet: www.operasanfrancesco.it
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 97051510150
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Sostenere Opera San Francesco con il 5 per mille vuol dire accogliere, aiutare e confortare chi è
povero ed emarginato.
La nostra missione da oltre 50 anni è quella di
rispondere ai bisogni primari dell’uomo offrendo
un pasto caldo, una doccia e un cambio di biancheria pulita, garantendo cure mediche e farmaci
essenziali a chi non ha nulla. Offrire il 5 per mille
a Opera San Francesco significa contribuire a migliorare concretamente la quotidianità di tante
persone povere, dando loro una speranza.
La crisi della nostra società ha portato tante persone in più a bussare alla nostra porta. Abbiamo
dunque registrato un significativo aumento di presenze ai nostri servizi gratuiti offerti ai poveri.
Nel 2012 sono stati oltre 30mila i rinnovi delle
tessere d’accesso ai servizi, oltre 8.900 le persone
accolte per la prima volta, più di 800mila i pasti,
37.000 le visite mediche, 63mila gli accessi alle
docce.
Tutto questo grazie al contributo di benefattori
e aziende che sostengono la nostra missione.
Quando Fra Cecilio oltre 50 anni fa fondò la nostra Opera, i frati cappuccini di viale Piave distribuivano una minestra e del pane ai poveri. Oggi la
Mensa di OSF è diventata un riferimento per migliaia di persone, insieme al servizio Docce, Guardaroba, all’Ambulatorio e all’Area Sociale.
Il nostro progetto più grande è quello di continuare ad offrire gratuitamente e migliorare questi
servizi, perché la lotta alla povertà è azione quotidiana e fraterna nei confronti di chi è in difficoltà.
Codice Fiscale
97051510150
Telefono Azzurro
Nome ente: SOS Il Telefono Azzurro Onlus
Indirizzo: corso Lodi, 47 – 20139, Milano
Telefono: 02.550271
Fax: 02.55027200
Sito internet: www.azzurro.it
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 92012690373
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Perché da oltre 25 anni Telefono Azzurro è al
fianco di bambini e adolescenti per garantire loro
un’infanzia e un’adolescenza serena. Tutto questo
è possibile anche grazie all'impegno di tanti volontari, preparati e sempre pronti ad agire. ll
5x1000 di Telefono Azzurro sarà quindi devoluto
allo sviluppo di progetti concreti di ascolto, intervento e prevenzione a favore dell’infanzia, grazie alla formazione di sempre più volontari, così
preziosi per il futuro dell’associazione.
Telefono Azzurro difende i diritti di bambini e
adolescenti; ascolta, con la storica linea telefonica
per bambini 1.96.96 e in rete con la chat di www.azzurro.it; risponde all’emergenza, con la linea 114
Emergenza Infanzia e la linea 116.000, per segnalare la scomparsa di un minore.
L’Associazione si occupa inoltre di progetti in
scuole e carceri, di formazione di insegnanti, professionisti, volontari.
Molteplici sono le aree di intervento in cui l’Associazione sta investendo energie con progetti mirati: l'abuso (emergenza e prevenzione in rete), la
violenza, la pedofilia, la sensibilizzazione dei bambini sui loro diritti, il bullismo e cyberbullismo.
E ancora la solitudine, l’area adolescenziale e il
coinvolgimento attivo di giovani volontari, la creazione di network internazionali su infanzia e adolescenza per creare reti di intervento sempre più
efficaci in sinergia con altri paesi.
Codice Fiscale
22
92012690373
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VITA
5per1000
APRILE 2013
focus 2013
Telethon
Nome ente: Fondazione Telethon*
Indirizzo: via Carlo Spinola 16 - 00154 Roma
Telefono: 06.44015721
Sito internet: www.telethon.it
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 04879781005
PERCHÉ CHIEDIAMO IL 5XMILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Le malattie rare conosciute sono oltre seimila,
di cui l’80% di origine genetica. Sono patologie
gravi, spesso letali e, nella maggior parte dei casi,
prive di terapie disponibili. Per la loro rarità sono
trascurate dai principali investimenti pubblici e
privati. Telethon ha scelto di occuparsene perché
crede che ogni singola vita ed ogni singola persona
siano importanti e che tutti abbiano il diritto di
ricevere attenzione, senza essere lasciati soli a vivere il proprio problema.
In oltre 20 anni di attività Telethon ha investito
oltre 371 milioni di euro per finanziare più di 2.400
progetti di ricerca su oltre 400 malattie genetiche.
Tutto questo si è tradotto in risultati di eccezionale
importanza: una terapia per una grave malattia genetica, l’Ada Scid, è al vaglio delle autorità regolatorie e sta per essere resa disponibile a tutti pazienti che ne avranno bisogno, 7 studi clinici sono
attualmente in corso e 24 strategie terapeutiche
sono state avviate per 23 malattie.
Telethon finanzierà la migliore ricerca scientifica su malattie che altrimenti non avrebbero la
possibilità di essere studiate e curate, e con la sua
attività continuerà a:
- programmare l’avvio di nuovi progetti di ricerca;
- sperimentare nuovi approcci terapeutici;
- finanziare il lavoro dei propri istituti (Tigem, HsrTiget, Dti e Tecnothon);
- mantenere alto il nome della ricerca italiana nel
mondo.
Codice Fiscale
04879781005
Trenta Ore per la Vita
Nome ente: Associazione Trenta Ore per la Vita Onlus
Indirizzo: via della Giuliana n.80 - 00195 Roma
Telefono: 06.39725783
Fax: 06.39720452
Sito internet: www.trentaore.org
Mail: [email protected]
Codice fiscale: 96335540587
PERCHÈ CHIEDIAMO IL 5 PER MILLE
CHE COSA STIAMO FACENDO
QUALI SONO I NOSTRI PROGETTI
Con il tuo 5x1000 sosterrai la realizzazione delle “Case Famiglia Trenta Ore per la Vita”, strutture
che prevedono l’ospitalità protetta, in una residenza ad hoc, per i pazienti – spesso bambini - in
cura presso centri ospedalieri e i loro familiari,
soprattutto a quelli che risiedono lontano dagli
stessi centri. Il ricreare, anche lontano da casa,
un ambiente quanto più simile a quello familiare,
aiuta non poco a vivere il forzato periodo di disagio in modo più sereno e con evidenti benefici
psicologici in un periodo delicato come quello
della crescita.
Nel 2013, per il terzo anno consecutivo, “Trenta
Ore per la Vita”, insieme a Croce Rossa Italiana,
continuerà la campagna “Per salvare una vita non
servono super eroi” volta da un lato a diffondere
nella popolazione italiana la conoscenza delle semplici pratiche di rianimazione cardio-polmonare,
e dall’altro a incrementare la disponibilità di attrezzature mediche salvavita nelle scuole statali e
nelle strutture sportive pubbliche attraverso la donazione alle stesse di defibrillatori, utilizzabili anche da personale non sanitario, opportunamente
formato.
Fino al 31 ottobre 2013 saremo nelle piazze italiane con Croce Rossa Italiana per informare l’opinione
pubblica circa la drammaticità dei dati relativi alle
vittime di arresto cardiaco improvviso in Italia (circa
70.000 all’anno, una ogni 8 minuti). Con il Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca abbiamo promosso un concorso che ha coinvolto studenti
e insegnanti delle scuole italiane nella realizzazione
di una campagna di comunicazione che diffonda, a
partire dai giovani, le regole generali del primo soccorso e la conoscenza delle tecniche più adatte nelle
condizioni di emergenza.
Codice Fiscale
96335540587
RACCOLTA D
RACCOLTA
DIFFERENZIATA
IFFERENZIATA
ALLUMINIO
1100%
00% RICICLABILE
RICICLABILE