I SEGRETI DEL CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI
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I SEGRETI DEL CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI
I SEGRETI DEL CERVELLO DEGLI ADOLESCENTI (…)Il progetto del Dott. Jay Giedd, alla divisione di psichiatria infantile del National Institute of Mental Health di Bethesda, Maryland ha lo scopo di determinare come si sviluppa il cervello dall’infanzia all’adolescenza e fino alla prima età adulta. Giedd, 43 anni, ha dedicato gli ultimi tredici anni ad esplorare la testa di 1800 bambini ed adolescenti usando la Risonanza Magnetica ad alto potenziale (RMI). Per ogni volontario egli crea uno specifico album fotografico facendo foto istantanee RMI ogni due anni, registrando così i dati su come si conforma e cresce il cervello. Giedd ha iniziato facendo ricerche sull’origine dei disturbi da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) e dell’autismo, ma presto ha scoperto che si sa così poco su come si sviluppa il cervello che è impossibile capire dove possono sorgere problemi. Prima degli studi fatti da Giedd e collaboratori all’UCLA di Harvard, dal Neurological Institute di Montreal e da una dozzina di altri istituti, la maggior parte degli scienziati riteneva che il cervello fosse un prodotto praticamente finito dal momento in cui un ragazzo raggiunge i 12 anni. Non solo sembrava che il cervello raggiungesse la sua dimensione completa, spiega Giedd, ma “in molta letteratura psicologica, tornando indietro fino allo psicologo Jean Piaget, lo stadio più alto sulla scala dello sviluppo cognitivo, quello delle operazioni formali, si verifica a 12 anni.” Gli studi di Giedd hanno dimostrato ciò che ogni genitore di un teenager sa: non solo il cervello dell’adolescente è lontano dall’essere maturo, ma sia la sostanza grigia che che quella bianca sono sottoposte ad estesi cambiamenti strutturali ben oltre la pubertà. “ Quando abbiamo iniziato” dice Giedd,, “ avevamo pensato di controllare ragazzi fino a 18 o 20 anni. Se dovessimo scegliere oggi probabilmente andremmo fino a 25 anni. Ora che gli studi RMI hanno aperto una finestra sullo sviluppo cerebrale, i ricercatori stanno tentando di capire se i cambiamenti fisiologici di recente scoperti possano giustificare i comportamenti degli adolescenti così familiari ai genitori: esplosioni emozionali, sfida temeraria del rischio, infrazione delle regole, ecc. Alcuni esperti ritengono che i cambiamenti strutturali individuati nel cervello degli adolescenti possano spiegare l’insorgenza di importanti malattie mentali come la schizofrenia ed il disordine bipolare. Queste malattie di solito iniziano nell’adolescenza e contribuiscono ad elevare il tasso di suicidi tra gli adolescenti. Inoltre, il comportamento incontrollato un tempo attribuito alla “tempesta ormonale” inizia ad essere visto come l’effetto di due fattori: sì la produzione abbondante di ormoni, ma anche la carenza dei controlli cognitivi necessari per un comportamento maturo. Negli ultimi anni, Giedd ha spostato la sua attenzione sui gemelli. Sebbene la maggior parte dello sviluppo cerebrale sembra seguire un piano prestabilito che cambia a seconda di quanto programmato nei geni, altri più sottili cambiamenti nella materia grigia riflettono l’esperienza e l’ambiente. Seguendo i gemelli, che partono con programmazione genetica identica o, nei gemelli diovulari, simile, ma che poi divergono poiché la vita li porta su strade diverse, egli spera di controllare separatamente l’influenza della natura genetica da quella dell’ambiente di crescita. In definitiva, egli spera di scoprire di scoprire, per esempio, che il progetto di Anthony Mann di diventare pilota e quello del gemello Brandon di studiare legge porteranno a differenze cerebrali che siano registrabili con i futuri esami RMI. Il cervello, più di ogni altro organo, è il luogo dove l’esperienza diventa carne.(…) “L’RMI “ puntualizza Giedd” ha reso possibile esaminare ragazzi sani perché non richiede l’uso di radiazioni. ( Prima dell’invenzione dell’RMI lo sviluppo del cervello era studiato usando soprattutto cadaveri). Ciascuno dei ragazzi è esaminato tre volte. Il primo esame è un rilevamento veloce che dura un minuto, il secondo dura due minuti ed il terzo dura 10 minuti alla massima risoluzione. Giedd controlla come appare il cervello in sezione trasversale sullo schermo di un computer. La macchina scandisce 124 strati ciascuno sottile come una moneta. Al computer occorreranno 20 ore per elaborare le immagini, ma l’interpretazione è fatta da esseri umani dice Giedd. “ Il cervello umano è ancora il migliore nel controllo dei campioni.”dice con meraviglia. LE PROSPETTIVE Il cervello cresce molto poco nel corso dell’infanzia. Da quando un bambino ha 6 anni il suo cervello ha le dimensioni dal 90 al 95% di quelle dell’adulto. Un dato acquisito è che nasciamo forniti della maggioranza dei neuroni che il nostro cervello potrà mai avere, ma questi sono di meno di quelli che avevamo quando eravamo ancora nell’utero di nostra madre. Gli essere umani raggiungono la massima densità cerebrale fra il terzo ed il Estratto dall’articolo “What makes teens tick” di Claudia Wallis pubblicato sulla rivista Time del 7 giugno’04 e tradotto a cura della prof.ssa Riva Fiorella utilizzabile non a scopo di lucro dagli studenti e dai docenti dell’Istituto Romero di Albino(BG). Pagina 1 di 6 sesto mese di gestazione- il periodo di culminazione dell’esplosiva crescita neuronale prenatale. Durante i mesi finali prima della nascita, il nostro cervello subisce una drammatica riduzione durante la quale le cellule cerebrali non necessarie sono eliminate. Molti neuroscienziati ora credono che l’autismo sia il risultato di una insufficiente o anomala distruzione di cellule cerebrali nel periodo prenatale. Ciò che gli studi a lungo termine di Giedd hanno documentato è che c’è una seconda ondata di proliferazione seguita da una riduzione che si verifica più tardi nell’infanzia e che la parte critica finale di questa seconda ondata avviene nella tarda adolescenza. Al contrario dei cambiamenti prenatali, questo incremento e decremento neurale altera non il numero delle cellule nervose, ma il numero delle connessioni, o sinapsi, tra di esse. Tra i 6 e i 12 anni di età i neuroni crescono più fitti, ciascuno facendo dozzine di connessioni con altri neuroni e creando nuove vie per gli impulsi nervosi. La densità di tutta questa materia grigia- i neuroni ed i loro dendriti- è massima quando le ragazze hanno circa 11 anni ed i ragazzi 12 e mezzo, momento in cui è in atto una seria ondata di recisione di connessioni. Il processo di rarefazione della materia grigia prosegue al tasso dello 0,7% circa all’anno e si arresta all’inizio dei 20 anni. Nello stesso tempo, la sostanza bianca del cervello si infittisce. La sostanza bianca è composta dalle guaine lipidiche di mielina che avvolgono gli assoni e, come l’isolante su di un filo elettrico, rendono la trasmissione dei segnali nervosi più veloce e più efficiente. Per ogni anno che passa ( forse fino ai 40 anni) le guaine mieliniche si ingrossano, come gli anelli di accrescimento di un albero. Durante l’adolescenza, dice Giedd, riassumendo il processo, “ si hanno nel cervello meno connessioni ma più veloci.” Il cervello diventa una macchina più efficiente, ma c’è una contropartita: probabilmente perde qualcosa della sua primitiva capacità di apprendimento e della sua abilità di recupero dai traumi. Molti scienziati credono che la distruzione delle connessioni sia guidata sia dal corredo genetico che dal principio “ se non si usa si perde”. Il neuroscienziato Gerld Edelmann vincitore di un premio Nobel ha descritto quel processo come “ darwinismo neurale”- la sopravvivenza delle sinapsi più adatte (o più usate). Come si trascorre il proprio tempo può essere il fattore discriminante. La ricerca mostra, ad esempio, che esercitarsi al pianoforte velocemente aumenta i neuroni nelle regioni cerebrali che controllano il movimento delle dita. Gli studi sui taxisti di Londra, che devono memorizzare tutte le strade della città, mostrano che essi hanno un insolitamente grande ippocampo, una struttura coinvolta nella memoria. La ricerca di Giedd dimostra che il cervelletto, che coordina sia le attività mentali che quelle fisiche, è particolarmente influenzata dall’esperienza, ma egli ammonisce che è ancora prematuro sapere propriamente che cosa guida le fasi di proliferazione-recisione di sinapsi. Egli spera che i suoi studi sui gemelli aiuteranno a rispondere a tali domande.”Stiamo controllando ciò che mangiano, come passano il loro tempo ( si tratta di videogames o sport ?). Ora viene il bello” egli dice. Indipendentemente da come un determinato cervello si trasforma, il suo sviluppo procede a stadi, in generale da dietro in avanti. Alcune delle regioni cerebrali che raggiungono per prime la maturità- attraverso le fasi di proliferazione e recisione- sono quelle della parte posteriore del cervello che mediano il contatto diretto con l’ambiente controllando le funzioni sensoriali come la vista, l’udito, il tatto ed i processi spaziali. Le successive sono le aree che coordinano quelle funzioni: la parte del cervello che vi aiuta a sapere dov’è l’interruttore della luce nel vostro bagno anche se non riuscite a vederlo nel mezzo della notte. L’ultima parte del cervello a subire la recisione sinaptica e ad essere conformata alle sue dimensioni adulte è la corteccia prefrontale, sede delle cosiddette funzioni esecutive- pianificazione, individuazione delle priorità, organizzazione del pensiero, soppressione degli impulsi, valutazione delle conseguenze delle proprie azioni. In altre parole, l’ultima parte del cervello a crescere è la parte capace di decidere. “Gli scienziati ed il senso comune generale avevano attribuito ai cambiamenti ormonali le cattive decisioni prese dagli adolescenti” dice Elisabeth Sowell, una neuroscienziata UCLA che ha condotto un’esemplare indagine RMI sullo sviluppo del cervello.” Ma una volta che abbiamo iniziato a mappare dove e quando avvengono i cambiamenti del cervello abbiamo potuto dire: aha, la parte del cervello che rende i teenager più responsabili non ha ancora finito di maturare”. LA TEMPESTA ORMONALE Gli ormoni, tuttavia, rimangono una parte importante della storia del cervello degli adolescenti: proprio all’età in cui il cervello passa dalla proliferazione alla recisione di fibre, il corpo subisce l’assalto ormonale della pubertà. (La ricerca dimostra che i due eventi non sono strettamente correlati poiché lo sviluppo del cervello procede secondo tabella anche se un ragazzo raggiunge la pubertà prima o dopo). Per anni gli psicologi hanno attribuito le emozioni intense e fiammanti ed il comportamento imprevedibile degli adolescenti a questo ingorgo biochimico. E la nuova ricerca aggiunge a questa idea ulteriore supporto. Alla pubertà le ovaie ed i testicoli Estratto dall’articolo “What makes teens tick” di Claudia Wallis pubblicato sulla rivista Time del 7 giugno’04 e tradotto a cura della prof.ssa Riva Fiorella utilizzabile non a scopo di lucro dagli studenti e dai docenti dell’Istituto Romero di Albino(BG). Pagina 2 di 6 iniziano ad immettere estrogeni e testosterone nel flusso sanguigno, stimolando lo sviluppo del sistema riproduttivo, causando la crescita dei peli nelle ascelle e nell’inguine, provocando sfoghi della pelle,e dando al corpo la forma adulta. Allo stesso tempo gli ormoni testosterone-simili rilasciati dalle ghiandole surrenali iniziano a circolare. Le recenti scoperte mostrano che questi ormoni sessuali adrenalici sono estremamente attivi nel cervello dove si attaccano ai recettori dappertutto ed esercitano un’influenza diretta sulla serotonina ed altri neuromediatori che regolano l’umore e l’eccitabilità. Gli ormoni sessuali sono attivi in modo particolare nel centro emozionale del cervello, il sistema limbico. Questo crea “ un accendino delle emozioni” dice il dott. Ronald Dahl, psichiatra all’Università di Pittsburgh. Non solo fa in modo che le sensazioni raggiungano più facilmente il punto culminante, ma anche che gli adolescenti tendano a cercare situazioni in cui possono lasciar correre liberamente le loro emozioni e passioni. “Gli adolescenti sono attivamente alla ricerca di esperienze che creino emozioni intense” dice Dahl. “È un indizio molto importante che ci sia una relazione tra un certo particolare ormone ed il cervello che contribuisce al desiderio del brivido, di sensazioni forti, di eccitazione.” Questa ricerca del brivido può essersi evoluta per promuovere l’esplorazione, il desiderio di lasciare il nido per cercarsi la propria strada ed il partner. Ma in un mondo dove le auto veloci, le droghe illegali, le bande e le relazioni pericolose sono un richiamo, anche questo mette l’adolescente a rischio. È così specialmente perché le regioni cerebrali che mettono un freno al comportamento a rischio ed impulsivo sono ancora in costruzione. “ Le parti del cervello responsabili di comportamenti come la ricerca di sensazioni si stanno attivando in grande stile nell’età vicina alla pubertà” dice lo psicologo Laurence Steinberg dell’Università di Temple. “ Ma le parti responsabili dell’esercizio del giudizio stanno ancora maturando lungo tutto il corso dell’adolescenza. Così abbiamo questa sfasatura tra il momento in cui le strutture cerebrali spingono i ragazzi ad affrontare i rischi nella prima adolescenza e quello in cui sono attivate le strutture che permettono di pensare prima di agire. È come accendere il motore di un automobile senza un autista capace di guidare.” LE DECISIONI SCIOCCHE Sempre di più gli psicologi come Steinberg stanno tentando di collegare i modelli familiari del comportamento imprevedibile degli adolescenti alle nuove scoperte sull’evoluzione della loro struttura cerebrale. Non sempre è facile farlo. “ Con ogni probabilità, il comportamento cambia perché il cervello sta cambiando, egli dice. “ Ma questo è una piccola parte di un grande salto”. Un mezzo efficace per fare questo salto è la risonanza magnetica ad alto potenziale funzionale ( fRMI). Mentre la RMI ordinaria rivela la struttura del cervello, la fRMI mostra in tempo reale l’attività cerebrale mentre i soggetti stanno compiendo attività assegnate. All’ospedale Mc Lean di Belmont, Massachussets, la neuropsicologa Deborah Yurgelun-Todd ha compiuto una serie elegante di esperimenti fRMI in cui sia a ragazzi che ad adulti era richiesto di identificare le emozioni espresse in fotografie di volti. “Nell’eseguire questo compito”, ella dice,” i ragazzi ed i giovani adolescenti fanno forte affidamento sull’amigdala,una struttura nei lobi temporali associata alle reazioni emotive e viscerali. Gli adulti fanno meno uso dell’amigdala e più del lobo frontale, una regione associata alla pianificazione ed al giudizio. Mentre gli adulti fanno pochi errori nel riconoscere le foto, i ragazzi al di sotto dei 14 anni tendono a fare errori. In particolare essi identificano le espressioni di paura come di rabbia, confusione o tristezza. Seguendo gli stessi ragazzi anno dopo anno Yurgelon –Todd è stata in grado di verificare la maturazione del loro modello di attività cerebrale e della loro capacità di giudizio. La fisiologia del cervello immaturo, ella ritiene, può spiegare perché gli adolescenti così frequentemente interpretano male i segnali emozionali vedendo rabbia ed ostilità dove non esiste. Le dichiarazioni degli adolescenti (“ quel docente mi odia!”) possono essere meglio capite in questa luce. All’Università di Temple, Steinberg ha studiato un altro tipo di capacità giudicante: il riconoscimento del rischio. In un esperimento con un gioco di simulazione della guida egli studia adolescenti ed adulti quando decidono se passare ad un semaforo giallo. Entrambi i gruppi di soggetti, ha scoperto, compiono scelte sagge quando giocano da soli. Ma nel gioco di squadra i teenager cominciano a scegliere più rischi in presenza degli amici, mentre i soggetti di età superiore ai vent’anni non mostrano alcun cambiamento nel loro comportamento. “ Con questo sistema” dice Steinberg” abbiamo dimostrato che le differenze di età nel prendere decisioni e nel dare giudizi possono manifestarsi in condizioni emotivamente scatenanti o che hanno un alto impatto sociale.” “ La maggioranza dei crimini giovanili”, egli dice,” sono commessi da ragazzi in bande. Altri ricercatori stanno scoprendo come la propensione adolescenziale verso l’assunzione senza inibizioni del rischio spinga i teenager a sperimentare droghe ed alcool. Tradizionalmente gli psicologi hanno attribuito questa tendenza alla pressione dei pari, all’attrazione che la novità esercita sui teenager ed al loro prepotente Estratto dall’articolo “What makes teens tick” di Claudia Wallis pubblicato sulla rivista Time del 7 giugno’04 e tradotto a cura della prof.ssa Riva Fiorella utilizzabile non a scopo di lucro dagli studenti e dai docenti dell’Istituto Romero di Albino(BG). Pagina 3 di 6 desiderio di perdere le inibizioni sessuali. Ma i ricercatori hanno sollevato la possibilità che i rapidi cambiamenti nelle aree cerebrali ricche di dopamina possano essere un fattore aggiuntivo che rende i teenager vulnerabili agli effetti stimolanti ed additivi delle droghe e dell’alcool. La dopamina, il mediatore chimico cerebrale coinvolto nella motivazione e nel rinforzo del comportamento, è particolarmente abbondante ed attiva negli anni dell’adolescenza. Perché è così difficile far alzare un adolescente dal divano per lavorare su quel saggio assolutamente importante per il college? Si potrebbe incolpare il loro immaturo nucleus accumbens, una regione nella corteccia frontale che dirige la motivazione a cercare ricompense. James Bjork al National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism di Bethesda nel Mayland, ha usato il fRMI per studiare la motivazione in un gioco d’azzardo di sfida. Ha scoperto che gli adolescenti hanno meno attività in questa zona rispetto agli adulti. “ Se gli adolescenti hanno un deficit motivazionale, questo può significare che essi sono inclini ad adottare comportamenti che hanno un fattore di eccitazione notevolmente elevato oppure un fattore di sforzo notevolmente basso od ancora una combinazione di entrambi.” Suona familiare? Bjork ritiene che il suo lavoro possa produrre valide lezioni per i genitori e per la società. “ Quando i genitori presentano delle proposte, qualunque cosa possano fare per dare più enfasi agli effetti positivi immediati sarà più efficace”, egli dice. Per persuadere un adolescente a smettere di bere, per esempio, egli suggerisce di mettere l’accento su qualcosa di immediato e tangibile- il pericolo di essere espulsi dalla squadra di football, per esempio,- piuttosto che su un futuro da barbone. Persuadere un adolescente ad andare a letto e ad alzarsi ad orari ragionevoli è completamente un'altra questione. Questo genere di decisione ha più a che fare con la ghiandola pineale (epifisi) che sta alla base del cervello che con il lobo frontale. Quando la notte si avvicina e la luce del giorno diminuisce, la ghiandola pineale produce melatonina, una sostanza chimica che segnala all’organismo di iniziare a prepararsi al sonno. Gli studi di Mary Carskadon alla Brown University hanno dimostrato che occorre più tempo perché si alzi il livello di melatonina negli adolescenti che nei bambini più giovani o negli adulti, a parità di esposizione alla luce o ad attività stimolanti. “ Il programma cerebrale per l’inizio del periodo notturno è più lento” ella spiega. PROBLEMI DI RECISIONE Le nuove scoperte sullo sviluppo cerebrale degli adolescenti hanno stimolato ogni sorta di questioni e teorie sull’insorgenza delle malattie mentali infantili e dei disordini cognitivi. Alcuni scienziati ora ritengono che l’ADHD e la sindrome di Tourette, che si manifesta tipicamente nel momento in cui un bambino raggiunge i 7 anni di età, possono essere correlate al periodo di proliferazione cerebrale. Sebbene entrambe le malattie abbiano radici genetiche, la rapida crescita del tessuto cerebrale nella prima infanzia, specialmente nelle regioni ricche di dopamina, “ può creare la base per l’aumento delle attività motorie e dei tic nervosi”, dice il dott. Martin Teicher, direttore della ricerca di biopsichiatria dello sviluppo al McLean Hospital. “Quando inizia la fase di recisione delle fibre nervose nell’adolescenza, spesso si vedono i sintomi diminuire”: La schizofrenia, d’altro canto, fa la sua comparsa all’incirca nel momento in cui nella corteccia prefrontale sono sfoltite le sinapsi. “ Molti hanno ipotizzato che la schizofrenia sia dovuta ad un’anomalia in questo processo di recisione” dice Teicher. “Un’altra ipotesi è che la schizofrenia abbia un’origine prenatale molto precedente, che diventa manifesta quando il cervello riduce le connessioni”. Gli studi RMI hanno dimostrato che mentre l’adolescente medio perde circa il 15% della sua materia grigia corticale, quelli che sviluppano la schizofrenia ne perdono il 25%. CHE COSA DEVE FARE UN GENITORE? (…)È chiaro (…) che ci sono implicazioni della nuova ricerca per genitori, educatori e legislatori. Alla luce di quanto si è appreso, sembra alquanto arbitrario che la società americana abbia deciso che un giovane, ragazzo o ragazza, sia pronto per guidare un’auto a 16 anni, per votare ed arruolarsi nell’Esercito a 18 e per bere alcool a 21 anni. Giedd dice che la miglior stima di quando il cervello è veramente maturo è 25 anni, l’età in cui negli USA si può noleggiare un’auto”.(…) Ora che esiste l’evidenza scientifica che il cervello adolescente non è molto abile, alcuni studiosi di legge ed avvocati di ragazzi negli USA sostengono che i ragazzi al di sotto dei 18 anni di età mai dovrebbero essere trattati da adulti e dovrebbero essere esenti dalla pena di morte. L’anno scorso, in una dichiarazione ufficiale che riassumeva lo stato della ricerca attuale sul cervello adolescente, l’American Bar Association invitava i legislatori di tutti gli stati a bandire la pena di morte per i Estratto dall’articolo “What makes teens tick” di Claudia Wallis pubblicato sulla rivista Time del 7 giugno’04 e tradotto a cura della prof.ssa Riva Fiorella utilizzabile non a scopo di lucro dagli studenti e dai docenti dell’Istituto Romero di Albino(BG). Pagina 4 di 6 minorenni. “ Per ragioni sociali e biologiche” recita la dichiarazione” gli adolescenti hanno crescente difficoltà a prendere decisioni mature ed a capire le conseguenze delle loro azioni.” La maggior parte dei genitori, naturalmente, sa questo istintivamente. Inoltre, è utile imparare che il comportamento adolescenziale non è solo una questione di capriccio o determinazione consapevole a farvi impazzire- sebbene anche questi possono essere elementi presenti. “ È in atto un dibattito su quanto controllo cosciente possiedano i ragazzi”, dice Giedd, che ha per figli quattro teenager con cui allenarsi. “ Si può dire loro di comportarsi bene o di andarsene, ma fare sbagli è parte delle modalità con cui il cervello cresce bene”. Potrebbe essere più utile aiutarli a costruire ciò di cui il loro cervello ancora è carente fornendo ordine, organizzando il loro tempo, guidandoli nelle decisioni difficili (anche quando fanno resistenza) ed applicando le virtù genitoriali testate da tempo: la pazienza e l’amore. DENTRO IL CERVELLO ADOLESCENTE Il cervello è sottoposto a due grandi momenti di crescita nel suo sviluppo, uno nel grembo materno e il secondo dall’infanzia attraverso l’adolescenza quando l’organo matura per tappe veloci e battute d’arresto in una sequenza che parte dalla parte posteriore del cervello verso la parte frontale. CORPO CALLOSO Ritenuto coinvolto nella capacità di risolvere problemi e nella creatività, questo fascio di fibre nervose collega gli emisferi destro e sinistro del cervello. Durante l’adolescenza, le fibre nervose si infittiscono ed elaborano l’informazione con efficienza sempre più elevata. CORTECCIA PREFRONTALE Chiamata anche l’area del secondo pensiero sobrio, è l’ultima parte del cervello a maturareil che può essere la ragione per cui gli adolescenti si cacciano spesso nei guai. Collocata proprio dietro la fronte, la corteccia prefrontale cresce durante gli anni della preadolescenza e poi si restringe al momento in cui le connessioni nervose si diradano durante l’adolescenza. GANGLI DELLA BASE Più estesi nelle femmine che nei maschi, questa parte del cervello agisce come un segretario per la corteccia prefrontale , aiutandola a scegliere la priorità tra le informazioni. I gangli della base e la corteccia prefrontale sono strettamente connessi: quasi contemporaneamente accrescono le connessioni nervose tra i propri neuroni e poi le diradano. Quest’area del cervello è attiva anche nei movimenti motori piccoli e grandi, così può essere importante per gli adolescenti sperimentare la musica e gli sport mentre essa sta crescendo. AMIGDALA Questo è il centro emozionale del cervello, sede delle sensazioni primitive come la paura e la rabbia. Nell’elaborare l’informazione emozionale, gli adolescenti tendono a fare affidamento in modo più forte sull’amigdala. Gli adulti dipendono di più dalla razionale corteccia prefrontale, una parte del cervello che non è ancora sviluppata negli adolescenti. Questo può spiegare perché gli adolescenti spesso reagiscono più impulsivamente degli adulti. CERVELLETTO A lungo si è ritenuto che giocasse un ruolo nella coordinazione motoria, ma quest’area può anche regolare certi processi del pensiero. Più sensibile all’influenza dell’ambiente che al corredo ereditario, il cervelletto supporta le attività e gli Estratto dall’articolo “What makes teens tick” di Claudia Wallis pubblicato sulla rivista Time del 7 giugno’04 e tradotto a cura della prof.ssa Riva Fiorella utilizzabile non a scopo di lucro dagli studenti e dai docenti dell’Istituto Romero di Albino(BG). Pagina 5 di 6 apprendimenti più elevati come la matematica, la musica e le capacità relazionali avanzate. La nuova ricerca mostra che esso cambia pesantemente durante l’adolescenza, aumentando il numero dei neuroni e la complessità delle loro connessioni. Il cervelletto è l’unica parte del cervello che continua a crescere molto fino all’inizio dei 20 anni. IL CERVELLO NEL TEMPO La materia grigia decresce quando il cervello matura. Nella figura quindici anni di sviluppo sono compressi in 5 immagini che mostrano uno slittamento dal rosso (meno maturo) al viola (più maturo). PROLIFERAZIONE DI CONNESSIONI NERVOSE.. Dall’età di 11 anni per le ragazze e di 12 e mezzo per i ragazzi, i neuroni nella parte frontale del cervello hanno formato migliaia di nuove connessioni. Nel corso dei pochi anni successivi la maggior parte di queste saranno recise. E RECISIONE Le connessioni che sono usate e rinforzate-le vie coinvolte nel linguaggio, per esempio- saranno rafforzate, mentre quelle che non sono usate si estingueranno. Estratto dall’articolo “What makes teens tick” di Claudia Wallis pubblicato sulla rivista Time del 7 giugno’04 e tradotto a cura della prof.ssa Riva Fiorella utilizzabile non a scopo di lucro dagli studenti e dai docenti dell’Istituto Romero di Albino(BG). Pagina 6 di 6