dossier - FederFARMACO
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DOSSIER Testi a cura di Stefania Bortolotti, Claudio Alberto Buono, Laura Camanzi, Enrico Maria Corno, Federico Meda 19 DOSSIER LINK www.sitri.it www.tricologia.it A COLLOQUIO CON ANDREA MARLIANI Finché c’è capello, c’è speranza 20 Non è uno slogan ma la realtà che soccorre chi soffre di caduta prematura dei capelli. Ne abbiamo parlato con Andrea Marliani, presidente fondatore della Società italiana di tricologia (Sitri), impegnato fin dagli anni Settanta nella ricerca e divulgazione in ambito tricologico. «Più che un tricologo, definizione a mio modo di vedere un po’ commerciale, mi ritengo un trichiatra. Non mi occupo solo della fisiologia del capello come può fare un parrucchiere, ad esempio – ho come obiettivo la cura delle malattie». È indubbio, la Sitri è la maggiore società a livello europeo e il nostro Paese è certamente all’avanguardia. «è una questione culturale», ci spiega Marliani, «in Italia abbiamo sempre avuto attenzione per l’argomento, scoprendo tecniche e patologie prima di altri. A Firenze dagli anni Quaranta ci occupiamo di tricologia, purtroppo nel nostro dna non risiede grande capacità divulgativa: molte scoperte, non solo nel nostro ambito, sono state valorizzate da altri, con anni di ritardo». Prr la Tricologia Firenze è una mosca bianca: in tutto il mondo, e per molto tempo, è stata confinata a scienza di serie B. Per certi versi anche tuttora. È famosa, negli anni Settanta, la targa in uno studio dermatologico di un grande accademico: «Qui non si curano i capelli». Con tanto di infermiera che accompagnava alla porta i questuanti. Le colpe sono in parte da addossare ai centri tricologici del passato, in cui – al limite dell’illegalità – si sperimentavano dubbie tecniche di trapianto, direttamente sui pazienti. Quali le figure cardine per una diagnosi sul capello? Nell’ordine: il parrucchiere, un farmacista specializzato (meglio se in dermocosmesi), il dermatologo, il trichiatra, il chirurgo. Il primo può sensibilizzare le persone ad occuparsi dei propri capelli e utilizzare dei prodotti specifici. Il secondo, il farmacista, ha le conoscenze per indirizzare la clientela o su soluzioni farmacologiche o su un professionista del capello, sia dermatologo o trichiatra. Quest’ultimo, poi, è indicato per valutare un’operazione di trapianto (o terapie mediche complesse) e consigliare il chirurgo migliore. Ora è tutto più chiaro ma quando si è giunti a questa svolta, che sa tanto di protocollo? Da poco, si parla di anni, non di decenni. I dermatologi hanno cominciato a interessarsi seriamente di cuoio capelluto, anche su spinta dell’industria. Prima la tricologia era un settore incerto, complicato, anche rischioso. Da lasciare al parrucchiere. Le nuove tecnologie per i trapianti, che funzionano molto bene, hanno convinto i chirurghi a specializzarsi: prima si occupavano ‘anche’ di capelli. Ora, se bravi, fanno solo quello. A livello popolare, invece, a cosa si è assistito? La gente ha cominciato a interessarsi, vuoi per la crescente informazione, vuoi per le testimonianze di amici, parenti e personaggi famosi. Quindi Berlusconi con la bandana... Ha sdoganato i trapianti. Non c’è dubbio. E che metodo ha sfruttato? L’autotrapianto. Ha trasferito i capelli da una parte all’altra del capo, impiantando i bulbi ancora ‘funzionanti’ in zone senza capelli. Tempo qualche mese e hanno cominciato a ricrescere. Quanto può costare, mediamente? Intorno ai 6.000 euro, tra chirurgo, macchine, sala; con risultati stupefacenti: ingannano gli stessi esperti. Ma dove si prendono questi bulbi funzionanti? Ci sono delle zone d’elezione? In particolare dalla nuca, dove rimangono sempre dei capelli: è una parte del cuoio capelluto insensibile al diidrotestosterone, uno degli ormoni sessuali prodotti a livello del follicolo che tende, col tempo, a miniaturizzare il capello. • Tricologia: studio dell’anatomia, della fisiologia e della patologia del capello. • Trichiatria: scienza tricologica che ha come obiettivo la cura delle malattie di pelo, cute e capello. • Effluvio: caduta di capelli numericamente elevata e omogenea. DOSSIER GLOSSARIO Telogen effluvium: forma di repentina alopecia causata da diversi fattori, tra cui patologie, stress, gravidanza, terapie farmacologiche eccetera. • Defluvio: caduta anormale di capelli. • Anagen: fase di crescita del capello e del pelo (1.000 giorni nell’uomo, 2.000 nella donna). • Telogen: fase di riposo del follicolo pilifero con conseguente caduta del capello o del pelo. • Alopecia: assenza o carenza di peli e capelli nell’area in cui sono normalmente presenti, si divide in tre forme: androgenetica, areata, cicatriziale. Androgenetica: è causata da eccessiva secrezione di sebo da parte delle ghiandole sebacee del cuoio capelluto o da predisposizione ereditaria. Prevalentemente maschile - gli ormoni interessati sono gli androgeni - ne esiste una variante femminile che, frequentemente, si manifesta in seguito alla menopausa. Areata Colpisce indifferentemente uomini e donne di qualsiasi età. È caratterizzata dalla comparsa di aree prive di capelli, che possono rinfoltirsi spontaneamente nel giro di qualche mese oppure estendersi, interessando tutto il cuoio capelluto ed anche i peli di ogni zona corporea. Comunemente ritenuta una patologia da stress, ha in realtà un’origine molto complessa che coinvolge meccanismi immunologici e non. Cicatriziale Porta alla formazione di aree prive di capelli e di ghiandole sebacee. Le zone colpite assumono aspetto simile a quello di una cicatrice. Questo fenomeno non è reversibile: le zone colpite non potranno mai più rinfoltirsi. L’alopecia cicatriziale può essere associata ad altre patologie della pelle (lupus, lichen eccetera) di cui a volte rappresenta il primo sintomo. 21 DOSSIER è una patologia tipicamente femminile, descritta e classificata solo negli anni più recenti, cui concorrono molteplici fattori. Il quadro generale è tutt’altro che chiaro, ma è universalmente riconosciuta l’esistenza di un problema del capello nell’utilizzo del glucosio. è un’affezione molto comune, caratterizzata dalla presenza di squame giallastre e untuose che si associano ad eritema del cuoio capelluto, a piccole formazioni crostose e a prurito talvolta intenso. Colpisce varie zone del corpo ricche di ghiandole sebacee, tra cui il cuoio capelluto. Trattandosi di una patologia cronico recidivante è rara la scomparsa definitiva del problema, anche se con le moderne terapie disponibili è possibile controllarla efficacemente, con periodi di completo benessere che si possono alternare a recidive. } dermatite seborroica } Effluvio cronico TERAPIA Vengono utilizzate creme che generalmente contengono sostanze ad azione infiammatoria e seboregolatrice, come selenio, zinco piritione, piroctone olamina, cloruro di stronzio. Le creme cortisoniche hanno una rapida azione antinfiammatoria, ma vanno utilizzate per brevissimi periodi e sotto la guida del dermatologo, per evitare possibili effetti collaterali del cortisone. In alcuni casi l’impiego di antimicotici può apportare dei benefici, grazie all’azione antinfiammatoria di alcune di queste molecole (es. flutrimazolo, sertaconazolo, isoconazolo eccetera). Per aiutare a gestire le fastidiose recidive, esistono in commercio diversi seboregolatori. TERAPIA Si basa sull’impiego di sostanze ad azione antiossidante e di farmaci, in grado di riequilibrare il ciclo vitale del capello. Molto utile si è rivelato anche l’impiego di integratori aminoacidi specifici. Infatti, poiché gli aminoacidi normalmente assunti con la dieta vengono prevalentemente utilizzati da muscoli, cuore e cervello, aumentandone l’assunzione, anche i capelli ne ricevono un’adeguata quantità. } psoriasi 22 È un’infiammazione della pelle, non infettiva, solitamente di carattere cronico e recidivante. Può presentarsi a qualunque età, ma è più comune dai 10 ai 40 anni, e in particolare al momento della pubertà e della menopausa. Sul cuoio capelluto si evidenzia con chiazze rossastre, coperte da cumuli compatti di squame color bianco-argenteo. Nelle forme più gravi tutto il cuoio capelluto può esserne coperto (in tal caso si parla di psoriasi a “calotta” o a “caschetto”) ma l’estensione oltre il margine di inserzione dei capelli è inferiore rispetto alla dermatite seborroica. Il prurito è nella maggioranza dei casi presente ma scarso. } Appartenente alla famiglia delle tigne, è una malattia della cute di origine parassitaria, che interessa il cuoio capelluto (ma può anche insediarsi sulla pelle e sulle unghie). Responsabile della malattia è il fungo ‘Trichophyton schoenleinii’. Ne sono affetti soprattutto i bambini e gli adolescenti ma, a differenza di altre tigne, non regredisce alla pubertà e può colpire anche gli adulti, provocando la rottura del capello e la distruzione del bulbo pilifero, con conseguente alopecia permanente. Il contagio avviene per contatto diretto o indiretto. La malattia si manifesta con piccole chiazze eritematose e squamose, sostituite successivamente da una crosta giallastra (scotulo) da cui escono pochi capelli decolorati. Lo scotulo è rotondo e a forma di cupola, sollevato dalla pelle di 2-3 mm. È costituito dalla massa dei filamenti che il fungo forma attorno all’ostio follicolare, dopo aver invaso il pelo in profondità fino al bulbo. Lo scotulo tende ad ingrandirsi ma non raggiunge mai i 2 cm di diametro, tuttavia le lesioni possono confluire, formando placche molto estese. TERAPIA è farmacologica, con l’uso di antimicotici da utilizzarsi localmente e per via orale. TERAPIA In linea di massima, il trattamento della psoriasi comprende preparazioni topiche emollienti, cortisoniche e/o agenti riduttori (catrame o ditranolo), agenti cheratolitici (acido salicilico e/o urea), analoghi della vitamina D (calcipotriolo) e retinoidi sintetici (tazarotene). SPECIALE CAPELLI L’altro è l’estrone. Esatto, è un ormone in grado di attivare le cellule staminali della ricrescita. Quando manca, il capello tende ad assottigliarsi e a non rigenerarsi come prima (ipotrichia). DOSSIER tigna FAVOSA Torniamo un attimo indietro: perché cadono i capelli? Per ragioni ormonali o genetiche. Perché vittime delle varie forme di alopecia (androgenetica, areata, cicatriziale), di defluvio o effluvio. Ci sono casi disperati, senza speranza? Direi di no. Finché ci sono capelli, c’è la possibilità di trapiantarli. L’importante, ad esempio in giovani con parenti calvi, è intervenire subito, alle prime perdite sensibili. Anche intorno ai 20 anni, se necessario. Quali sono i fattori esterni che determinano la caduta dei capelli? Lo stress, in particolare. Ad esempio una perdita di un parente o un incidente può causare un effluvio acuto. O cronico in caso di gravidanza o anoressia nervosa. Addirittura il primo sintomo di anemia e tiroidite è la perdita di capelli. La perdita durante la chemioterapia? Si tratta di un effluvio, per fortuna reversibile in alcuni mesi (da 2 a 6), con probabilità che il capello cresca anche meglio di prima. Parlando di prodotti, a 360°, dove è meglio acquistarli? Principalmente in farmacia o dal parrucchiere ma anche nella grande distribuzione si trovano delle eccellenze. Categoricamente da evitare, invece, quelli a poco prezzo. C’è un segreto per scoprirne la bontà? Purtroppo no, una volta arrivati allo scaffale. Faccio l’esempio degli shampo, il cui ingrediente principale è il lauril solfato, di cui esistono 2-300 tipi in commercio. Non sempre è possibile scoprire la qualità e la provenienza di questa materia prima. È ottimo, ma costo- 23 DOSSIER so, quello estratto dall’alloro. Ovviamente, non tutte le case specificano la provenienza. La forfora colpisce un numero altissimo di persone, cerchiamo di spiegare come bisogna comportarsi? Evitate il fai da te. Il mercato è pieno di prodotti antiforfora ma alcuni sono molto aggressivi, soprattutto per chi porta i capelli lunghi. Se il fenomeno è saltuario, limitatevi a farvi consigliare da uno specialista (farmacista, parrucchiere). Se la forfora compare con troppa frequenza recatevi da un dermatogo o tricologo: magari è necessaria una preparazione ad hoc per risolvere il problema. Concludiamo con dei consigli senza tempo da dare ai lettori? Banalmente e in rapida successione: cercate di non usare il phon troppo vicino ai capelli, il calore ne rovina il fusto; durante l’estate non sottovalutate la decolorazione da raggi ultravioletti, che è molto dannosa. Munitevi di una crema solare per capelli (si trovano in farmacia) o, se non l’avete, utilizzate un po’ di quella classica per la pelle. Raccomando un po’ di prevenzione: anche se in autunno è normale perdere più capelli del solito - è una stagione di muta, fisiologicamente – recatevi da un tricologo/dermatologo. è bene non sottovalutare gli effetti dell’irradiazione del sole estivo. Infine usate, senza esagerare, creme e balsami di qualità. biografie ANDREA marliani Fiorentino, classe 1947, Marliani, dopo il conseguimento della laurea in Medicina e Chirurgia, comincia un percorso di specializzazione in Dermatologia e Endocrinologia che lo porta, nel 1996, a fondare la Società italiana di tricologia (Sitri), di cui è il primo presidente e direttore scientifico. Professore a contratto di terapia tricologica presso l’Università degli Studi di Firenze, Marliani ha al suo attivo oltre 200 pubblicazioni su riviste scientifiche. 24 ZOOM DAGLI EGIZI AL 2010 Va da sé che la storia del capello sia lunga quanto quella dell’uomo stesso, anche se è altrettanto vero che solo negli anni recenti – negli ultimissimi del secolo scorso – la cura e l’acconciatura hanno cominciato ad avere una importanza sociale rilevante D ai primordi il capello, nell’uomo, rappresenta la virilità e, nel gentil sesso, la femminilità. E se, per natura, i capelli delle donne sono più resistenti, negli uomini la caduta dimostra palesemente la perdita della vigoria e il passaggio a un’età matura. Le vignette e le strisce dei comics ancora ci trasmettono l’immagine, figlia di un’iconografia ingenua, dell’uomo primitivo che trascina per i capelli la propria compagna. In realtà, le prime testimonianze storiche sul valore sociale del capello e sulla sua cura si riscontrano nella Bibbia: la più nota è quella di Sansone che, non casualmente, perde la forza dopo aver tagliato la sua folta chioma. Nell’antico Egitto del resto le cronache raccontano di quanto fossero lisci e lucenti i capelli di Cleopatra e, logica conseguenza, quelli di tutta l’aristocrazia. Lungo il Nilo, si diluisce negli oli il miele e la polvere di pietre preziose, rispettivamente fonte di profumo e brillantezza. E pettini e mollette di tartaruga o fermacapelli di giada e oro non mancano sulle teste delle donne che contano. E se Ippocrate, primo medico accreditato della storia, nel 400 a.C., propone di spalmarsi sul cranio intrugli di erbe e irripetibili composti naturali, nell’antica Roma la plebe, troppo povera per permettersi altro, si accontenta di grassi animali che – al di là dell’olezzo – danno il medesimo risultato estetico. Nel basso Medioevo nessuno ha modo di preoccuparsi delle acconciature ma, a partire dal primo Rinascimento, anche la cura del capello rappresenta un allontanamento consapevole da secoli di imbarbarimento dei costumi: le lozioni per combattere la caduta dei capelli si preparano utilizzando polvere di zolfo (molto usata nella medicina generale dei tempi) e zafferano. Chi non ricorda l’immagine di Leonardo da Vinci, praticamente pelato ma con i capelli lunghi sulle spalle? Sono gli stessi anni in cui i monaci cominciano a farsi la chierica per allontanare tentazioni ed essere puliti e ordinati. I NUOVI MONDI Le contaminazioni in arrivo dai nuovi mondi cominciano a tramandare in Europa anche altre tecniche per la salvaguardia della chioma. In India, per curare l’alopecia, si ricavano oli dalla pianta del cocco e si amalgamano con spezie locali. La millenaria cultura ayurvedica propone eccezionali oli profumati: senza andare dall’altra parte del mondo, chi ha provato - nei centri wellness delle metropoli italiane e dell’Alto Adige - un massaggio originale ayurveda, è stato portato ad uno stato di rilassamento (anche) grazie ad un filo sottilissimo di olio che cade dall’alto sulla fronte del “paziente”. Nonostante ripetuti quanto inutili lavaggi, i capelli rimangono lucidi e mor- bidi per diversi giorni. I cinesi si affidano, da sempre, all’agopuntura e a erbe medicinali come il ginkgo biloba o il the verde (aloe vera e radici di jojoba, invece, sono nella tradizione sudamericana) ma anche a rimedi discutibili come unguenti tratti da ossa e organi genitali polverizzati di animali (spesso rari) come gli squali, gli orsi e le tigri. Queste consuetudini, declinate sulle mode e sui costumi delle varie epoche, accompagnano la storia del capello fino ai ‘nostri’ anni Sessanta, epoca in cui l’uomo dà ancora poca importanza allo stesso taglio: quante le storie di scodelle in testa e di mamme intente a sperimentare l’uso improprio delle forbici sulle teste dei figli... La stessa rivoluzione culturale di fine decennio affonda le proprie radici nella contestazione (rappresentata quotidianamente) attraverso il capello lungo. Essere un “capellone” significa essere contro il sistema autoritario e gli obblighi militari, che includono la testa rasata. Solo alla fine della decade successiva (i Settanta), gli uomini cominciano a scegliere consapevolmente un taglio piuttosto che un altro e ad acquistare prodotti come gel, creme e lacche senza sentirsi in imbarazzo. Poi arrivano i punk con le creste colorate, i neri con le pettinature afro, Fiorello con il codino, Gianluca Vialli con la “pelata”, le extension e le tinte multisfaccettate... E la prossima moda? DOSSIER SPECIALE CAPELLI 25 DOSSIER gio g a v a l l i 1. 26 AVERE CONSIGLI PER F CAPELLI PER ETTI o dei sull’aspett o im s is lt o base al influisce m e scelto in r Il lavaggio e s s e e v e rati, shampo d fragili, colo capelli. Lo i, h c c e s i, s elli (gras d essere tipo di cap schiuma e a c o p e r fa , deve pelluto bianchi....) ul cuoio ca s o tt u tt a r to sop ano la massaggia che riattiv i r la o c ir c enti lizzato ece, va uti con movim v in , o m a e. Il bals essere circolazion o poi deve u q c ia c is r unte. Il fortuna di solo sulle p si avrà la e s e o im s i avvertirà accuratis calcarea s o c o p a u q un’ac capelli utilizzare ferenza: i if d la te n me e setosi. immediata ti, leggeri n e c lu iù p o risulterann 2. il phon curata L’asciugatura deve essere altrettanto È bene affinché la chioma risulti splendente. e pettini non pettinare i capelli con spazzole bagnati e a denti stretti quando sono ancora anza dalla tenere sempre il phon a 20 cm di dist testa. INCHIESTA PARRUCCHIERIA,* TRA ARTE E MESTIERE I le giovanissime, 14-24 anni, e le 35-45enni a non saper dire di no a forbici e messa in piega. Al sud, invece, sembra che in proporzione ci siano molti meno esercizi, ma in realtà sono compensati da un’abitudine più radicata nei confronti del parrucchiere a domicilio. Una donna su sette dichiara, infatti, di non rinunciare al piacere del parrucchiere pur non recandosi nei saloni, e tra queste non ci sono solo persone anziane o che hanno difficoltà a muoversi, ma anche donne così impegnate durante la settimana da non riuscire a conciliare i propri impegni con gli orari dei negozi. E se molto spesso il parrucchiere a domicilio è sinonimo di risparmio (perché i prezzi generalmente sono più bassi di quelli applicati in salone), altre volte diventa invece sinonimo di lusso: un parrucchiere tutto per sé, che dedichi tempo e attenzioni esclusive, che faccia sentire “uniche” dall’inizio alla fine, e non clienti “qualsiasi” sul rullo della catena di montaggio che dallo shampo arriva alla piega. E chi trova un parrucchiere così se lo tiene stretto e ne custodisce gelosamente il numero di telefono, condividendolo solo con le sorelle e le amiche più care. l mondo dei parrucchieri è variegato e contraddittorio ed è molto cambiato negli ultimi anni, per venire incontro a nuove esigenze e stili di vita. L’obiettivo però è da sempre lo stesso: cercare di accontentare i desideri delle donne che amano i propri capelli. E sono tante. Oltre due terzi delle italiane, infatti, dichiara di andare dal parrucchiere e quasi tutte ammettono che anche in tempi di crisi questo è uno degli ultimi piaceri a cui si rinuncia. C’è chi ci va per necessità e chi per ritagliarsi un momento tutto per sé, chi vi ricorre solo in casi estremi, quando la somiglianza con un cespuglio diventa troppo evidente, e chi va in crisi quando il parrucchiere di fiducia si prende una settimana di ferie. In Italia sono più di 60 mila i parrucchieri, sparsi in tutta la penisola, con punte in Lombardia che rasentano l’invasione (sono quasi 13 mila) e picchi minimi nelle regioni più piccole; anche se poi, a ben vedere, in rapporto alla popolazione la media torna sempre ad assomigliarsi. Scandagliando più approfonditamente la realtà italiana si vede che una maggiore frequentazione dei saloni si ha nel nord-ovest, dove sono soprattutto 3. la spaz zola Spazzolare i capelli tutt i i giorni no datato consi n è solo un glio delle no nne, ma un toccasana p appurato er i capelli. I famosi cen spazzola pri to colpi di ma di andare a dormire so buon “eserci n o un zio” per i ca pelli, perché spargere lun a iu tano a go il fusto g li oli natura capelluto. li del cuoio DOSSIER SPECIALE CAPELLI * Nel gergo dei coiffeur, l’arte di tagliare e acconciare i capelli. re e h c s a 4. le m nge poi i si aggiu t n e lta a im g e una vo t accor n i t ie s r e t u u q Se a chera n nti. he evide una mas c i d iù o p z o iz n l’util ti saran i risulta a n a im t set 27 DOSSIER LINK www.tobeequipe.it www.contestarock.com www.toniandguy.it www.hairforce.it www.gabriostaff.it www.glamhaircafe.com I “nuovi” parrucchieri 28 Con le normative entrate in vigore qualche anno fa le regole su orari e giorni di chiusura sono cambiate, consentendo ad ogni esercizio di gestirsi in base alle esigenze della propria clientela. Se prima bisognava sacrificare la pausa pranzo, mettersi in lista d’attesa per il sabato mattina o cercare di incastrare un appuntamento tra una riunione in ufficio e il bimbo da prendere a scuola, ora sembrano essersi moltiplicate le possibilità di godersi con calma il rito del parrucchiere. C’è chi apre molto presto il mattino consentendo di essere impeccabili ad un appuntamento importante di lavoro, e chi invece preferisce tirare tardi la sera; chi ha rinunciato al lunedì come canonico giorno di chiusura favorendo i lavoratori del week-end e chi ha puntato sulla domenica per attirare le mamme che si godono un’ora di libertà lasciando i bambini a casa con i padri. Moltissimi sono gli esercizi che tengono aperto fino a tardi in alcuni giorni della settimana, ma altrettanti sono quelli che hanno deciso di trasformare la seduta dal parrucchiere in qualcosa di più di una semplice esigenza. E nella società del multitasking dove si può, e spesso si deve, fare più cose contemporaneamente, anche i coiffeur hanno optato per questa scelta, e hanno trasformato il tempo “perso” durante la messa in piega in tempo “guadagnato”. Si può bere un aperitivo, ascoltare un concerto, guardare una mostra, leggere un libro... il tutto mentre si curano i propri capelli. Antesignano della flessibilità di orario e del parrucchiere “festaiolo” è stato Intrecci a Milano (via Larga 2) che tra esposizione di oggetti d’arte e di design, deejay da tutta Europa e atmosfere ricercate crea look al passo con i tempi. Più tradizionale, ma sempre in linea con la Milano da bere è l’appuntamento da “Bigodini” (corso di Porta Vittoria 13) con l’aperitivo crostino&crodino. Tony&Guy (www.toniandguy.it) da sempre ha puntato sulla cortesia, e nei suoi 10 saloni italiani offre alle clienti the e tisane al pomeriggio e vino e cocktail all’ora dell’aperitivo. A Modica, in provincia di Ragusa, il giovedì ci si taglia i capelli a ritmo di musica. A Firenze da Hair Force il lunedì l’atmosfera diventa caliente con tacos e sangria E i prezzi? (www.hairforce.it) e da Gabrio Staff Olympo si può fare un’esperienza quasi mistica: non più scomode poltrone lavatesta, ma morbide chaise longue, detersione con brocche di cristallo per accentuare il contatto non aggressivo dell’acqua sul capello, rituali di bellezza e prodotti naturali per questa vera e propria Spa del capello (www. gabriostaff.it). A Roma al ToBeEquipe Hairstyle ogni sera è una festa, con aperitivo, finger food e messa in piega (www.tobeequipe.it), e al Contesta Rock Hair (www. contestarock.com), laboratorio creativo con sedi anche a Firenze, Miami e Shanghai, il cambio di look avviene rigorosamente a tempo di musica. Più romantica invece la scelta di Hairlanguage (via del Pellegrino 103) che tiene aperto fino a tardi solo nelle notti di luna piena, quelle in cui leggenda vuole che i capelli si rinforzino e crescano meglio se vengono tagliati. Ma anche Bologna non è da meno nelle novità: un parrucchiere e un barista hanno aperto un vero e proprio Hair cafè, dove si cambia look con un cocktail in mano (www. glamhaircafe.com). DOSSIER SPECIALE CAPELLI Variano, e non solo da regione a regione, ma da parrucchiere a parrucchiere. C’è chi lo shampo lo conta a parte e chi lo comprende nel prezzo di listino, chi basa il costo della piega sulla lunghezza dei capelli (small, medium, large ed extra-large non valgono più solo per le taglie dei vestiti) e chi differenzia il valore del taglio tra ripresa di quello vecchio o scelta di un nuovo look. Balsamo, crema, lacca e fissante alle volte fanno lievitare lo scontrino senza neanche accorgersene. Il taglio se fatto dal titolare o da un apprendista ha un costo a volte molto diverso. E se i prezzi medi sono di circa 30 euro per taglio e piega, si trovano anche casi limite (e neanche tanto limite vista la loro diffusione) di hairstylist che si fanno pagare 130 euro per lo stesso servizio e di parrucchieri alle prime armi che riescono invece ad abbassare i prezzi fino alla quasi inspiegabile cifra di 8 euro. Le differenze di prezzo ci sono, è inutile negarlo, ma non sono così statiche e definite come ci si aspetterebbe. Al nord e nelle grandi città i parrucchieri costano tendenzialmente di più che al sud e in provincia, ma questa linea non è certo così marcata. Quando i soldi sono pochi Se, come abbiamo detto, anche in tempo di crisi al parrucchiere proprio non si vuole rinunciare, molte sono le occasioni in cui poter risparmiare: giorni della settimana, di solito quelli centrali, in cui taglio, piega e colore costano meno, promozioni scaricabili da internet o buoni sconti pubblicati su quotidiani e riviste. Ci sono poi le scuole per parrucchiere in cui si può avere un taglio di capelli gratis trasformandosi in modelli per apprendisti coiffeur (senza rimorsi né rimproveri però se il nuovo look alla fine non rispecchia proprio quello che avevamo sognato). E quando il budget è proprio limitato si possono provare i parrucchieri cinesi 29 DOSSIER ZOOM CALVI PER SCELTA Qual è la tecnica migliore per radersi i capelli a zero? Un problema dalle soluzioni non scontate. Cominciarono i militari di professione all’inizio del secolo scorso e finirono negli anni ’70 i punk che abbinavano qualche cresta colorata ai crani rasati. In mezzo operai siderurgici, contadini, ragazzini nei collegi. Dopo i ciuffi e le code di cavallo degli anni ’80 fu la volta di atleti e rapper americani, soprattutto neri, e la testa glabra divenne una moda. In Italia il primo fu forse Gianluca Vialli che, a fronte di un’incipiente caduta dei capelli, a metà degli anni ’90 vibrò strenui colpi di rasoio, contribuendo a cambiare l’immagine della virilità, prima inevitabilmente legata alla quantità e alla lunghezza della chioma maschile. «Una questione di comodità», afferma la maggioranza, ma la testa rasata ha i suoi pro e i suoi contro: restare privi dei capelli significa perdere la naturale protezione per la testa, inoltre la “pelata” è conveniente solo a chi ha la forma del cranio adatta (simmetrica e con una delicata curvatura dalla zona occipitale alla fronte). E poi radersi il cranio a zero non è per niente comodo né facile. QUALE TECNICA SCEGLIERE Il taglio tradizionale continua ad essere il migliore metodo per una rasatura totale, perché la sensibilità di una “buona mano” riesce a seguire meglio il profilo della testa. La macchinetta elettrica invece è preferibile se si sceglie di mantenere i capelli cortissimi, anche solo pochi millimetri. Se nel primo caso ognuno ha, per esperienza, la propria marca e il proprio modello di rasoio preferiti tra le decine sul mercato, tra quelli elettrici la scelta ricade su pochi modelli, tutti evoluzioni degli “sfoltitori” che servivano (e servono) per mantenere in ordine barba e basette. E se è la primissima volta? Forse per l’esordio è meglio andare da un barbiere professionista che esegua perfettamente il primo taglio. Senza dare per scontato che si sappia, ricordiamo che non è possibile “radersi” i capelli con la crema depilatoria: rovinerebbe inevitabilmente la pelle bruciandone i bulbi. Troverete conferma nelle istruzioni per l’uso che ne accompagnano la confezione. 30 COME PREPARARSI In primo luogo bisogna portare i capelli alla lunghezza adatta per la rasatura, tagliarli con cura con le forbici fino a che, su tutto lo scalpo, siano lunghi meno di mezzo centimetro. Una lunghezza superiore “ingolferebbe” il rasoio, impedendo un corretto scivolamento della lama e causando fastidiosi tagli e irritazioni. In seguito, per facilitare il processo di rasatura, è necessario ammorbidire la pelle e gli stessi capelli passando sulla testa un asciugamano bagnato con acqua calda per almeno un paio di minuti cercando di avvolgere il cranio come in una sorta di turbante. Molti fanno addirittura la doccia, spazzolandosi vigorosamente sotto il getto dell’acqua calda per far uscire il capello quanto possibile dal bulbo. Nel caso di rasoio elettrico, al contrario è fondamentale poi asciugare perfettamente cute e capelli prima di cominciare l’operazione. COME OPERARE Armarsi di pazienza, soprattutto all’inizio e ricordare che la pelle del cranio è molto più sensibile di quella del viso che si rade tutti i giorni. Prima di cominciare si può applicare un po’ di schiuma da barba o gel da rasatura sulla cute per lubrificare la pelle. C’è anche chi passa una crema emolliente sotto lo strato successivo di schiuma. Si appoggia poi il rasoio sullo scalpo e si passa nella direzione della crescita dei capelli con una pressione minima, ricordando una semplice regola: meglio tre passaggi leggeri di un singolo passaggio deciso. Bisogna inoltre sciacquare spesso il rasoio per evitare spiacevoli “incidenti”. Anche nel caso di un semplice graffio affiorerà una quantità di sangue notevole, perché la cute della testa è estremamente irrorata di capillari. COSA FARE DOPO Una volta tagliati i capelli è bene pulire la testa tamponando la pelle con un asciugamano bagnato di acqua fredda o con una spugna. La temperatura inferiore servirà a tendere la pelle e a chiudere i pori. A pelle asciutta si può provvedere ad ammorbidire ulteriormente la cute con una lozione, un balsamo tonificante o meglio ancora idratante. Ora che la testa è diventata un naturale “prolungamento” della fronte bisogna curarla diversamente: lavarla spesso, tenerla al caldo e coprirla di abbondante crema di protezione quando si è all’aperto, soprattutto in spiaggia e in alta montagna. SPECIALE CAPELLI che riescono a far pagare per un taglio-piega solo 8-10 euro. E lasciando a parte le polemiche sulla concorrenza sleale e sui prodotti di dubbia provenienza (molti negozi permettono di portarsi il proprio shampo da casa ndr) resta il fatto che questi saloni sono molto frequentati, vuoi per il prezzo vuoi perché, in fondo, sono anche bravi. cosa cercano le donne quando vanno dal parrucchiere? C’è chi cambia taglio e colore con la facilità con cui cambia un vestito e chi invece ha fatto della propria pettinatura un tratto distintivo, ma che siano camaleontiche o conservatrici quello che cercano le donne dal parrucchiere è qualcuno che sappia dare forma ai propri desideri. Cercano soprattutto un parrucchiere che le ascolti e che non faccia di testa sua, che non stravolga le ri- chieste iniziali e che le aiuti a scegliere la strada giusta per valorizzarsi. Dal parrucchiere ci si aspetta di uscire “trasformate”, più belle, più leggere a volte (e le donne sanno quanto una seduta dal parrucchiere in certi casi possa essere “terapeutica”), più simili a quello che ci si sente o a quello che si vorrebbe essere. Ma per soddisfare tali aspettative non servono solo competenze, prodotti e macchinari di qualità. Serve la capacità di creare la giusta intesa, la sicurezza e la serenità di lasciarsi andare perché ci si sente in buone mani. Ed è qui che il mestiere diventa arte. Ritorno alla natura (senza dimenticare la tecnologia) Dopo anni di permanenti e tinte dalle formulazioni chimiche impronunciabili e dal fastidioso odore di ammoniaca, cresce oggi la voglia di curare le chiome con prodotti na- 31 DOSSIER Uno sguardo all’estero LE AVANGUARDIE? IN INGHILTERRA (E USA) La mecca dell’hairstyle è sempre stata Londra, ed è da lì che ancora oggi partono tutte le novità e le tendenze in fatto di capelli. Se quel che cercate è un trattamento luxury con una maschera per capelli a base di acido ialuronico (www.theklinik.com) o un colpo di testa dal maestro del colore esagerato (www.danielgalvin.com), a Londra certo non resterete deluse. Per chi, invece, ha il terrore delle forbici il posto giusto è “Blow” a New York, il primo negozio scissor-free, dove è possibile curare, migliorare, sistemare e acconciare i capelli senza ricorrere al taglio (www.blowny.com) , perché si sa che le unità di misura del parrucchiere difficilmente coincidono con quelle delle clienti, infatti, la spuntatina che vorremmo noi il più delle volte si trasforma in un taglio di almeno una spanna. Parigi, fedele alla sua fama di città “très chic”, propone il ritorno alla pettinatura bon ton per eccellenza con i suoi numerosi Bar à Chignon, corner di rinomati coiffeur parigini dedicati alla realizzazione (e all’istruzione per il fai-da-te) dello chignon a regola d’arte. Berlino, invece, è la meta di chi punta sul low cost. Negozi Cut&Go sono sparsi per tutta la città: ci si va senza appuntamento, si prende il numerino e si aspetta il proprio turno; dopo un taglio semplice e veloce ci si asciuga i capelli da sole, il tutto per l’onestissima cifra di 10 euro. Non è solo il prezzo a richiamare le numerosissime clienti, ma anche l’atmosfera divertente e curiosa che vi si respira: perché mentre si aspetta il proprio turno si possono vedere esposizioni d’arte, prendere lezioni di ballo, fare un tatuaggio e bersi un caffè mangiando pasticcini. 32 turali e privi di agenti aggressivi. Tra smog, trattamenti chimici e acque urbane sempre più dure, sono più del 40% le italiane che dichiarano di avere i capelli rovinati (dati Ipsos). Ed è per questo che sul mercato arrivano prodotti sempre più concentrati che promettono di proteggere, curare e rinforzare. Dagli ultimi dati Unipro (associazione italiana per le imprese cosmetiche) è emerso che più della metà delle vendite dei prodotti per capelli deriva da shampo acquistati in farmacia o nei saloni professionali, segno che finalmente si è diffusa la consapevolezza che questo prodotto non svolge solo un’azione detergente, ma anche curativa. Cresce anche l’attenzione nei confronti di prodotti personalizzati, come balsami progettati in base al genotipo del capello, maschere a lunga durata, spazzole e phon dagli effetti idratanti, e verso i prodotti multi-effetto che ottimizzano tempo e denaro, come shampo in grado di donare lucentezza e nel- lo stesso tempo favorire la piega o maschere che agiscano sui capelli e contemporaneamente anche sulla pelle. Ma il bisogno di tornare alla natura non si vede solo nella formulazione dei prodotti. L’esigenza di porre un freno ai danni ambientali causati dall’uomo ha raggiunto anche la categoria dei parrucchieri, e L’Oréal Professionel se n’è fatta portavoce con corsi per promuovere l’ecoresponsabilità e progetti di riforestazione in collaborazione con Federparchi-Europarc. L’iniziativa “carbon offsetting” propone, infatti, agli esercizi che vi aderiscono di piantare alberi in proporzione all’anidride carbonica che emettono. Sono già 105 i Saloni Nature che hanno scelto di dare una mano all’ambiente, e l’obiettivo è quello arrivare a 400 entro la fine dell’anno. Piemonte e Lombardia si contendono il primato della maggiore presenza di “parrucchieri ecologici”, e la Campania si aggiudica un terzo posto di tutto rispetto. DOSSIER RIMEDI NATURALI ZOOM ACCESSORI Se li volete illuminare miscelate tuorli d’uovo e cacao, se li avete secchi e li volete rinvigorire ai tuorli aggiungete il miele. Se il vostro problema sono le doppie punte, la maschera ideale è a base di uovo e mela, che deterge e rafforza la chioma lasciando anche un gradevole profumo di pulito. Applicate l’impacco su tutta la lunghezza dei capelli e lasciatelo in posa per 30 minuti prima di sciacquare normalmente. Per dare lucentezza ai capelli si può aggiungere nell’acqua dell’ultimo risciacquo un cucchiaio di aceto di mele. Un po’ di succo di limone, invece, aiuterà chi ha i capelli più grassi. Anche l’olio d’oliva ha “poteri” straordinari: nutre, ammorbidisce, rigenera la fibra capillare e crea un film protettivo che salva da smog e agenti atmosferici. Applicate l’impacco sui capelli, pettinateli e avvolgeteli in un asciugamano di cotone. Tenuto tutta notte e poi sciacquato accuratamente al mattino con uno shampo delicato fino alla completa eliminazione di tutti i residui di olio, questo impacco darà nuova vita anche alle chiome più sfibrate. Alle volte non serve necessariamente ricorrere al parrucchiere per cambiare look, ma possono bastare anche semplici accessori per capelli, che dopo anni di oblio tornano alla luce grazie alla nuova immagine che ne hanno saputo dare gli hairstylist. Qualche forcina non più nascosta e mimetizzata dai capelli, ma scelta volutamente in colori forti e contrastanti basta a creare un morbido chignon alla Grace Kelly, elegante e intramontabile come la sua madrina d’eccezione. Il cerchietto, abbandonati cuoricini e orsetti che si vedevano sulle teste delle bambine negli anni Ottanta, torna di moda nella sua versione più semplice: sottile di vernice e in tartaruga o più spesso in stoffa bicromatica stile Jackie Kennedy. Fasce e foulard si prestano a tutti i look, da quelli più chic e sofisticati, che si rifanno alla Audrey Hepburn di “Vacanze romane”, a quelli più pratici e sbarazzini, perfetti quando non si ha né tempo né un parrucchiere a portata di mano. Fermagli-gioiello e fiori oversize rendono speciale la più semplice delle pettinature, purché non si cada negli eccessi. Sono perfetti se abbinati ad un look sobrio e misurato. 33 DOSSIER SUGGERIMENTI CAPELLI IN CRISI? Avere una capigliatura sana, morbida, voluminosa è il sogno di tutte. Con l’aiuto di cure quotidiane e mirate non è impossibile: dalla scelta dello shampo su misura al balsamo, alla maschera ristrutturante… O pachi e senza volume, pesanti e “oleosi”, sfruttati e sfibrati: sono molte le donne che desiderano “aggiustare” i capelli. Per renderli vaporosi e curati o farli ritornare sani e vitali, non serve un miracolo. Molte volte si tratta solo di adottare trattamenti mirati per la cura e lo styling. Ma, soprattutto, serve il buon senso. Evitare cioè di maltrattarli con shampo troppo aggressivi, colorazioni ripetute, stirature violente e, se qualcosa non va, correre subito ai ripari prima che sia troppo tardi. In queste pagine i prodotti ad hoc, i suggerimenti e le risposte per affrontare i problemi “di testa”. pesanti? più volume con la piega 34 Pesanti, opachi e “sporchi” anche subito dopo lo shampo. La piega non riesce, non “tiene” e bisogna rinnovarla spesso. Ma è inutile accanirsi con frizioni “sgrassanti” e shampo schiumosi. «I capelli grassi sono legati all’eccessiva produzione di sebo», spiega la dottoressa Michela Castello, dermatologa presso il CDM (Centro di Dermatologia Integrata di Milano) ed esperta di tricologia. «Questa sostanza protegge il cuoio capelluto dagli agenti esterni. Se le ghiandole sebacee sono iperattive, si ha lo spiacevole effetto del capello grasso. La seborrea (questo è il termine medico) si può presentare assieme alla dermatite seborroica, malattia della pelle che richiede l’intervento di uno specialista. La soluzione ideale è uno shampo delicato che non irriti il cuoio capelluto e l’uso di prodotti specifici». sfibrati? nutriteli di più Sono parecchie le occasioni per ritrovarsi con i capelli opachi, sfibrati e sfruttati. Attenzione quando si decide di cambiare radicalmente il colore dei capelli. «Può essere una situazione transitoria dovuta a radioterapie, disturbi epatici, farmaci, malattie infettive recenti», afferma la dottoressa Castello. «Oppure è colpa delle diete dimagranti non equilibrate, di lavaggi fatti con shampo aggressivi o di trattamenti chimici ripetuti. Sta di fatto che i capelli sfruttati, oltre ad essere poco gradevoli, possono indicare qualcosa che non va nell’organismo. Cosa fare? Sottoporli ad un esame tricologico e a un mineralogramma che evidenzi un’eventuale carenza o un eccesso di minerali o la presenza di metalli tossici. I risultati consentono di attuare un’integrazione vitaminica-minerale personalizzata. Utilizzare, poi, dopo ogni shampo un balsamo condizionante arricchito da polimeri lucidanti». TROPPO fini? non maltrattateli Si chiamano anche “capelli d’argento”: sono sottili, fragili e non tengono la piega. Sembra che non si sporchino, non si appesantiscano. Anzi spesso sono come “elettrici”. Ma questo tipo di capello non appare mai luminoso e soffice, neppure dopo la shampo, e inoltre si spezza facilmente ed è facile preda delle doppie punte. «Colpa di una scarsa produzione di sebo che non si distribuisce sul fusto e che deve essere sostituito da un balsamo ristrutturante che avvolge il capello come una guaina nutriente, protettiva ed elasticizzante carente in natura. Il balsamo è un cosmetico che si applica dopo lo shampo. Grazie alle sostan- DOSSIER ze condizionanti e ristrutturanti che contiene, diventa “ricostituente” per capelli fragili e secchi. Attenzione però: mentre lo shampo può essere utilizzato tutti i giorni, il balsamo va applicato al massimo due o tre volte la settimana». ribelli? domateli con il balsamo Il volume dei capelli ricci e crespi non vuol dire per forza disordine e una testa degna di Medusa. Per rendere meno scomposti questi capelli si può fare molto, ma è sconsigliato intervenire con trattamenti chimici stiranti che rendono i capelli innaturali. Meglio scegliere quelli rilassanti non aggressivi, che durano circa due mesi, ma non alterano la struttura del capello. Per quanto riguarda le stirature a phon, calore, trazioni con la spazzola e styling con la piastra elettrica, è bene ricordare che col tempo, rovinano il capello. «Agli svantaggi di una piega complicata», aggiunge la dermatologa Michela Castello, «si contrappone il fatto che i capelli ricci e crespi hanno, per natura, un diametro più grosso di quelli lisci, quindi sono più resistenti e non sono soggetti al diradamento, anche in tarda età». 35 DOSSIER Peeling ai capelli e al cuoio capelluto Una linea per i capelli secchi… … è di KLORANE al burro di mango. Il motivo? Le selezionate formulazioni di questa completa gamma si prendono cura dei capelli molto secchi, sfibrati e sciupati, ne riparano la struttura e la proteggono da nuovi danni. L’azione? Agisce a livello delle punte molto rovinate, grazie al potere inguainante e lisciante dei componenti. Le caratteristiche? Eccezionale azione nutritiva, capacità di prendersi cura di tutti i capelli secchi e di rispondere all’esigenza di trattamenti nutritivi efficaci. Smog, fumo e trattamenti chimici per decolorazioni e permanenti, lasciano sui capelli una patina che toglie lucentezza e vigore alla chioma. La Crema Lavica di Di Luca Milano è una maschera con microsfere di polvere lavica di origine vulcanica, ricca di oligoelementi e minerali che esercita un delicato peeling sul cuoio capelluto e sulle cuticole. Il massaggio delle microsfere riattiva la microcircolazione ed elimina le antiestetiche doppie punte. I capelli appaiono più lucidi, morbidi e corposi. Per “lui” e “lei” Da VICHY, DERCOS Technique Shampo Energizzante anti-caduta all’aminexil®. È ideale per uomini e donne con capelli fragili, deboli che si spezzano e cadono. Restituisce vigore alla capigliatura dalla radice alle punte. Oltre a rinforzare i capelli, ne combatte la caduta. Ma non è tutto: dona volume e luminosità alla chioma lasciando una piacevole sensazione di freschezza e pulizia. Si può usare frequentemente. La texture fluida e leggera non appesantisce i capelli. Innovazione biotecnologica PhytoLium®4 di PHYTO è il primo concentrato anti-caduta ad azione globale al CapicellPro, il complesso di principi attivi vegetali che protegge le cellule follicolari. Quattro le sue azioni: prolunga la vita del capello, rallenta la caduta, accelera la crescita, ridensifica la massa capillare. Va utilizzato dopo lo shampo sui capelli umidi ed è importante non risciacquare. Il periodo di cura? Due cicli di tre mesi nell’arco dell’anno. 36 Crema per capelli Colore brillante e naturale Le donne, ma anche gli uomini si colorano i capelli. Phytocolor di PHYTO, è la prima colorazione permanente agli estratti di 5 piante tintoriali che forniscono i pigmenti che compongono tutte le nuance. Grazie al trattamento protettivo post-colorazione, ricco di olio essenziale di Arancia dolce e dotato di un filtro UV, lascia i capelli morbidi, luminosi e protetti. Copre perfettamente e in modo duraturo il 100% dei capelli bianchi, rispettandone la natura. DOSSIER SPECIALE CAPELLI La formula di ogni trattamento PHYTO? Estratti vegetali dosati che agiscono in sinergia per apportare la massima efficacia e rispondere in modo mirato ai bisogni di ogni tipo di capello. Phyto 9 è una ”crema da giorno vegetale nutrimento estremo“ agli estratti di nove piante, una combinazione perfetta per donare energia, morbidezza, luminosità e vitalità alla chioma. Si usa sui capelli secchi privilegiando le punte. Non occorre risciacquare. Lacca vegetale Da PHYTO, Phytolaque Soie la lacca che apporta la dolcezza e la luminosità della seta ai capelli. Grazie alla Fibrina della Seta che agisce sulle parti alterate del fusto capillare, all’Alcol di Barbabietola come solvente naturale e alla Gomma Lacca come resina per un risultato che fissa il capello apportando luminosità e che non lascia nessun residuo. Si elimina facilmente con la spazzola. Si può usare in qualsiasi momento sui capelli asciutti vaporizzandola a 20 cm dalla capigliatura. Integratore alimentare Per avere un regolare ciclo di crescita capillare, il follicolo deve essere preservato dall’attacco dei radicali liberi. DERCOS Aminactif™ - integratore alimentare - è il primo riattivatore nutrizionale della funzionalità del capello dei Laboratori VICHY DERCOS. La formula di questo innovativo integratore? Ingredienti con proprietà anti-ossidanti e anti-caduta per aiutare dall’interno a proteggere l’attività del follicolo, responsabile della formazione del capello. 37