il Made in Italy

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il Made in Italy
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172 - settembre 2013 - Anno LXIV - 4,50 E - www.ilb2b.it
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il Made in Italy
Inchiesta. La qualità ai tempi della globalizzazione
Economia. Le attese e le speranze
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Editoriale
Secondo i dati Istat diffusi ad agosto, in Italia gli occupati si sono attestati a livelli da record: 22 milioni 510 mila. Un dato che si riferisce al
mese di giugno e segna una ulteriore diminuzione dello 0,1% rispetto
al mese precedente (-21 mila) e dell’1,8% su base annua (-414 mila).
Il tasso di occupazione, invece, fa riscontare un 55,8%, rimanendo invariato in termini congiunturali e diminuisce di un punto percentuale
rispetto a dodici mesi prima.
La disoccupazione non si caratterizza nemmeno per
differenze di genere su un mercato del lavoro che perdura in una tensione molto critica: in crescita sia quella
maschile sia quella femminile. Il tasso di disoccupazione
maschile, pari all’11,5%, rimane invariato rispetto al
mese precedente ma aumenta di 1,4 punti percentuali
nei dodici mesi; quello femminile, pari al 12,9%, diminuisce invece di 0,2 punti rispetto al mese precedente
mentre aumenta di 1,0 punti su base annua. Un dato
preoccupante che emerge dall’analisi Istat, se ve ne fossero di incoraggianti, riguarda il tasso di disoccupazione
maschile che è più che raddoppiato rispetto ai valori
pre-crisi: nel giugno del 2006 era al 6,2%. Non solo,
l’11,5% è il valore più alto dal primo trimestre del 1977.
Ulteriore elemento di drammaticità nei tendenziali riguarda le nuove
generazioni che vedono addirittura un balzo del 4,6% dell’incidenza
dei disoccupati con età compresa tra i 15 e i 24 anni sul totale degli
occupati o in cerca di lavoro della stessa età. Un dato, questo, che fa
salire il tasso di disoccupazione giovanile fino a un passo dalla soglia
psicologica del 40%.
Sono indubbiamente dati estremamente preoccupanti, che delineano
un perimetro futuro a tinte fosche. Il Governo delle cosidette larghe
intese la smetta di tentennare e finalmente batta un colpo: il mondo
che produce non ha davvero più né voglia né tempo da perdere per le
liturgie del mondo della politica.
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Il Governo
batta un colpo
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Editoriale
13 Il Governo batta un colpo
di Luca Rossi
&
Imprese Mercato
Personaggio del mese: Arnaldo Levi
28 Utensili per costruire il futuro
40
di Daniele Pascucci
49
Inchiesta
34 La qualità ai tempi della globalizzazione
di Daniele Pascucci
Strategie
40 Protagonista nella finitura
di Antonella Pellegrini
Strategie
44 Vivere il futuro
di Antonella Pellegrini
Strategie
48 Fanuc, insieme CNC e robot
di Antonella Pellegrini
Strategie
52 Oltreconfine si parla italiano
di Antonella Pellegrini
58
Economia
56 Emo 2013: ai nastri di partenza
di Antonella Pellegrini
63
Eventi
58 L’importanza della tornitura
44
di Gabriele Peloso
Strategie
60 Sulla via americana
di Attilio Alessandri
Eventi
62 L’accento sull’innovazione
66 in breve
60
Primo Piano
79 Il passaggio generazionale,
questo conosciuto
di Stefano Belviolandi
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Tecnologia Produzione
85
Soluzioni per tornitura
84 Azionamenti per torni verticali
di Marco Zambelli
Centri di lavoro
88 Vedo chiaro e in sicurezza
di Giovanni Rossi
Automazione
92 Per il dentale CAM e 5 assi
84
di Brunella Pala
Centri di lavoro
96 La velocità… al centro
di Grete Tanz
Laser
98 Per incisoria e texture
di Gabriele Peloso
Utensili
93
102
102 Foratura profonda per il common rail
di Attilio Alessandri
107
Centri di lavoro
106 Macchine utensili del futuro,
applicazioni al presente
di Roberto Grassi
Misura e controllo
106
110 Una moderna precisione
di Roberto Grassi
Utensili
114 Una forza a sei eliche
di Giordano Proverbio
Rassegna EMO Hannover
116 Una vetrina sul mondo
a cura di Stefano Viviani
20
Formazione
a cura di AssoMec
22
Finitura
a cura di Ucif
24
Barometro
a cura di UBI Banca
64
Expo Milano 2015
132 Contatti utili
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rmo settembre 2013
Tra arte
ed estetica
Al di là della sua connotazione industriale
legata al trattamento delle superfici, il settore della finitura è innanzitutto espressione di estetica, di bellezza. Un concetto
di arte, quello intriso nei prodotti frutto
di questo comparto, sempre più multisensoriali: non solo arte visiva ma anche
tattile e, perché no, sonora. Ucif, in rappresentanza dei costruttori di impianti di
finitura, è molto attenta a questo: senza
cura all’aspetto delle superfici, tutti i prodotti (porte, occhiali, autovetture ecc.)
non avrebbero quella resa estetica che ne
innalzerebbe il fascino e apprezzerebbe
il valore sul mercato. Se questa è una
delle caratteristiche del settore non può
che essere allo stesso tempo una priorità
per l’associazione che si attività da tempo
per valorizzare questo ambito. La nuova
campagna pubblicitaria Ucif ad esempio
sottolinea quanto i mezzi di trasporto,
intesi nell’accezione stretta dei veicoli,
siano la perfetta icona che rappresenta
l’effetto finale della finitura sul prodotto
finito. La campagna ha una natura fortemente istituzionale visto che coincide con
l’anno in cui Ucif compie i 40 anni dalla
sua costituzione sottolineando che le applicazioni dei trattamenti superficiali si
trovano nei più diversi settori industriali.
Inoltre anche la pubblicazione del libro
‘Dietro la Superficie’, che omaggia questo
importante traguardo per l’associazione,
ha evidenziato lo sforzo volto ad esaltare
il profilo estetico della finitura: la copertina del libro è molto rappresentativa di
ciò, opera di Chiara Castagna, giovane
artista che ha già esposto presso la Espacio Gallery di Londra. La raffigurazione in
copertina riassume tutti i caratteri distintivi della finitura: una donna che è espressione di bellezza, gli strumenti di lavoro,
insostituibili alleati per gli imprenditori
del settore che da sempre si ‘sporcano le
mani’ per apportare migliorie e per innovare, uno sfondo dorato come ogni superficie di prestigio merita e infine la sagoma
di un surfista ripreso dal nome ‘I Surfisti
della Meccanica’ dato per l’occasione a
chi opera da decenni nei trattamenti di
superficie.
Anche l’associazione Poliefun (di cui Ucif
fa parte), nata dalla collaborazione delle
aziende del settore del Trattamento delle
Superfici e il Politecnico di Milano, ha
dedicato attenzione all’arte tramite la
mostra Le Rond che ha avuto luogo il 13
giugno scorso presso la prestigiosa cornice della sede universitaria, che proprio
quest’anno compie il suo 150° anniversario. La mostra è stata incentrata all’esposizione delle di opere Giovanni Lamberti
focalizzate proprio sulla commistione tra
arte e tecnica. Il lavoro dell’artista parte
appunto dalle ricerche e dalle continue
innovazioni nel campo del trattamento
delle superfici che consentono oggi di
ottenere la perfezione nel rivestimento e
nella verniciatura dei materiali prendendo
forma e diventando vere e proprie opere
d’arte. Da più fronti quindi è opportuno
sottolineare che la finitura è arte e come
tale va valorizzato il suo contributo all’industria italiana.
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a cura di
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Fase
di stabilizzazione
Il sondaggio trimestrale condotto dalla
Banca d’Italia e dal Sole 24 Ore presso
824 imprese di cui 405 operanti nel settore industriale e 419 in quello dei servizi
ha evidenziato nel secondo trimestre di
quest’anno una stazionarietà nei giudizi
riguardanti la situazione economica generale: rispetto al risultato del sondaggio
del marzo scorso, la quota delle imprese
che ritiene probabile nei prossimi tre mesi
un miglioramento del clima economico è
salita solo lievemente, ma si è ridotto il
saldo negativo tra valutazioni di miglioramento e di peggioramento (a -49,9 contro il precedente -68,5).
Circa le condizioni economiche in cui operano le imprese (che includono domanda,
prezzi di vendita, prezzi delle materie
prime, costo del lavoro e credito), circa
un quarto delle imprese che hanno partecipato al sondaggio anticipano un peggioramento nel terzo trimestre rispetto
a quello appena passato (a marzo però
quasi la metà delle imprese si aspettavano un peggioramento).
Per quanto riguarda invece il prezzo di
vendita per i beni e servizi prodotti, le
imprese hanno dichiarato di avere effettuato una variazione appena positiva dei
propri prezzi di vendita negli ultimi dodici
mesi, oltre un punto percentuale in meno
rispetto alle attese espresse nell’inchiesta
di un anno prima. In effetti in questa fase
il calo delle materie prime e degli input
energetici sta già consentendo alle imprese manifatturiere italiane di recuperare parte della marginalità che era stata
sacrificata nella fase di precedente ascesa
del costo degli input produttivi.
Interessanti i risultati sull’evoluzione della
domanda: la quota di operatori che valuta negativamente l’andamento della
domanda dei propri prodotti nel secondo
trimestre si è ridotta, tanto che il saldo
negativo è stato il più basso dell’ultimo
biennio. Il miglioramento tuttavia è stato
più pronunciato tra le imprese esportatrici mentre le valutazioni sull’andamento
congiunturale della domanda estera dei
propri prodotti sono rimasti positivi, pressoché nella stessa misura rilevata nel trimestre precedente. Dunque il sondaggio
conferma ancora una volta come la vocazione all’export continua a rappresentare
un importantissimo paracadute per l’industria italiana.
Riguardo alle condizioni per l’investimento, rispetto a marzo si è ridotta la
quota delle imprese che le ritiene peggiori mentre è fortemente aumentata
quella delle imprese che le giudicano
invariate (conseguentemente è nettamente migliorato il saldo delle risposte al
sondaggio). Quasi la metà delle aziende
intervistate ritengono che la spesa in investimenti fissi resterà invariata nel 2013
rispetto ai livelli registrati lo scorso anno.
La fase di stabilizzazione in atto sembra
dunque trovare riscontro nel sondaggio
della Banca d’Italia: è probabile che, dopo
la discesa degli investimenti per otto trimestri consecutivi, ci possa attendere per
la seconda metà dell anno una fase di
stabilità, soprattutto nelle aziende esportatrici che continuano a beneficiare della
maggiore internazionalizzazione.
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A sessant’anni dalla sua nascita,
Iscar è una realtà multinazionale
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dirette in più di cinquanta nazioni nel
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americana Berkshire Hathaway, di
Warren Buffett. In Italia è presente con
una filiale fondata nel 1983, situata alle
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Arnaldo Levi
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a nascita di Iscar è una storia d’altri tempi, basata
sullo spirito pionieristico del fondatore Stef Wertheimer il quale, nel garage dietro la sua casa in Israele,
inizia nel 1952 a produrre i primi utensili saldobrasati.
A sessant’anni dalla sua nascita, Iscar è una realtà multinazionale dell’utensileria, presente con le sue filiali
dirette in più di cinquanta nazioni nel mondo e di proprietà della holding americana Berkshire Hathaway,
di Warren Buffett. In Italia è presente con una filiale
fondata nel 1983, situata ad Arese alle porte di Milano
e oggi gestita dagli attuali amministratori delegati, Arnaldo Levi e Sergio Marzocchi.
Chiediamo ad Arnaldo Levi qualcosa di più sulla filiale italiana…
“Grazie alla sua continua espansione, a trent’anni
dalla sua fondazione, Iscar Italia è una solida realtà
nell’industria della lavorazione del metallo, con fatturati in crescita costante e con più di cento dipendenti che, nel nuovo e modernissimo stabile di Arese
(MI), si dedicano ad attività tecniche, di vendita e di
marketing. Dopo tanti anni di esperienza sui mercati
mondiali e grazie soprattutto allo spirito fortemente
innovativo che ha sempre contraddistinto la nostra
casa madre, Iscar è ormai un fornitore completo
di soluzioni di utensileria, in grado di ottimizzare
qualsiasi tipologia di lavorazione. Inoltre, per poter
essere dei veri partner per i propri clienti andando
incontro anche a esigenze particolari, all’offerta di
utensili standard, Iscar Italia fin dal 1998 ha affiancato un reparto di produzione denominato Wertec
il quale, all’interno della sede di Arese, progetta e
realizza utensili e inserti speciali di altissima qualità,
non solo per la clientela Italiana ma anche per quella
mondiale”.
Quali sono secondo lei i vantaggi e gli svantaggi di far
parte di un grande Gruppo internazionale? Che livello di
flessibilità siete in grado di fornire ai vostri clienti nel mercato italiano?
“Qualche anno fa, all’interno di un video di presentazione aziendale, il nostro fondatore affermava che
‘essere globali significa essere locali’. La filosofia Iscar
è sempre stata rivolta al cliente, in un ottica di problem solving che implica attenzione alle richieste e
flessibilità nelle risposte. La struttura di Iscar Italia è infatti divisa territorialmente in cinque filiali, dove al personale commerciale si affianca un ufficio commerciale
specifico e l’assistenza tecnica dedicata alla clientela
di zona; in abbinamento al personale delle filiali sono
inoltre presenti i product manager specializzati per
ogni linea di prodotto, che sono in grado di intervenire su tutto il territorio nazionale. In questo modo riusciamo ad assicurare competenza, rapidità e flessibilità,
per essere sempre al fianco dei nostri clienti. Il fatto di
essere una grande azienda ci dà invece il vantaggio di
poter assicurare i livelli di servizio che solo un’organizzazione multinazionale può offrire: penso ad esempio
al magazzino centralizzato europeo, che è in grado di
assicurare la consegna del materiale ordinato entro le
ventiquattro ore successive; un altro esempio è stata
la creazione di una banca dati mondiale dove tutti i
nostri tecnici possono accedere per scambiarsi idee,
consigli applicativi e soluzioni tecniche adottate nei
vari Paesi, nella lavorazione di migliaia di componenti
differenti. Ovviamente una struttura sovranazionale
diventa poi fondamentale quando vengono affrontati
grossi progetti presso i nostri clienti, i quali, essendo a
loro volta aziende multinazionali con unità di produzione all’estero, ci richiedono spesso uno stretto coordinamento delle attività presso le differenti produzioni
delocalizzate nel mondo”.
Qual è il ruolo della ricerca nell’ambito della vostra
azienda?
“La ricerca e sviluppo è da sempre la principale leva
competitiva di Iscar: basta pensare che la nostra casa
madre reinveste tutti gli anni circa il 6% del proprio
fatturato nella ricerca, nella quale sono impegnate
oltre trecento persone tra ingegneri meccanici, chimici, fisici ed esperti dei nuovi materiali. Il denaro però
non sempre è sufficiente: per questo motivo sono state
create delle procedure aziendali specifiche di autoconcorrenza interna, grazie alle quali diversi team di
lavoro sono costantemente impegnati nell’evoluzione
e nel miglioramento dei nostri stessi prodotti. Nel
corso della sua storia, la ricerca Iscar ha sempre generato delle vere e proprie pietre miliari sul mercato, che
hanno spesso rivoluzionato la produzione dei componenti metallici: pensiamo agli utensili per troncatura a
fissaggio elastico prismatico Self-Grip, alla geometria
elicoidale positiva degli inserti per fresatura Helimill,
agli inserti per torni-scanalatura multidirezionali CutGrip, alle punte a cuspide con attacco a baionetta
Sumocham, e potrei continuare. Iscar ha quindi la capacità di anticipare le tendenze tecnologiche delle lavorazioni per asportazione, con un’offerta di prodotti
sempre allo stato dell’arte che hanno un obiettivo spe-
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Personaggio del mese
Imprese Mercato
cifico: migliorare la produttività e ridurre i costi di
produzione, per aumentare la redditività d’impresa
dei nostri clienti”.
Quali sono le caratteristiche dei vostri prodotti che sono
più apprezzate dal mercato italiano?
Qual è la vostra offerta di servizi mirati al cliente?
“Sicuramente la caratteristica primaria è l’innovazione tecnologica con nuove idee, spesso semplici
ma geniali, che cambiano l’approccio alle lavorazioni. Tra i vari obiettivi che Iscar si è data, uno in
particolare coinvolge direttamente l’innovazione di
prodotto: l’eliminazione dei ‘colli di bottiglia’, cioè le
inefficienze specifiche all’interno della produzione di
un particolare componente che, anche se piccole, rallentano l’intero ciclo di produzione riducendo la redditività complessiva dell’azione d’impresa. Possiamo
fare l’esempio di una lavorazione su un transfer, o
su un tornio plurimandrino: una singola lavorazione
inefficiente rallenta a cascata tutte le operazioni, sia
a monte sia a valle; migliorare questa area, aumentando i parametri di taglio o modificando la strategia
di lavorazione, significa ridurre i tempi complessivi
di produzione, aumentando quindi la produttività.
Basta un dato per capire quanto questa capacità ci
venga riconosciuta sul mercato: quasi la metà del
fatturato Iscar deriva da utensili che hanno meno
di cinque anni di vita, cioè da prodotti innovativi
dell’ultima generazione, che rappresentano lo stato
dell’arte della tecnologia di rimozione del truciolo”.
“Come detto in precedenza, Iscar è un fornitore
completo di soluzioni di utensileria altamente performanti; alla semplice qualità del prodotto, Iscar Italia
ha affiancato da molti anni un particolare approccio, dedicato allo studio e all’ingegnerizzazione dei
pezzi complessi, sia nel caso di un nuovo particolare
sia nell’eventualità si renda necessario ripensare le
strategie di produzione di un particolare già presente
in azienda. All’interno dell’ufficio OPS il nostro team
di specialisti si fa carico dell’intero studio dell’utensileria, che comprende sempre la valutazione precisa
dei tempi di produzione e del costo/pezzo finale;
questi parametri consentono di valutare a preventivo la bontà dell’investimento nei nuovi utensili e
l’aumento della produttività che la nuova soluzione è
in grado di generare. In sintesi, Iscar Italia è in grado
di interfacciarsi con il costruttore di macchine utensili
e con l’utilizzatore finale, realizzare lo studio completo dell’applicazione e metterlo in opera, fino al
raggiungimento dei risultati stabiliti. È importante
sottolineare che quest’ultima fase può essere svolta
anche all’estero, in collaborazione con un gruppo internazionale Iscar predisposto ai cosiddetti ‘run-off’:
Strategie
Visti i tempi che corrono, il fatto di avere prodotti di alta
qualità può diventare anche un limite ad esempio sul versante della politica dei prezzi?
“Il nostro rapporto con il cliente finale è sempre
basato sull’aumento dell’efficienza delle sue produzioni e sulla riduzione del costo/pezzo, grazie all’elevato livello tecnologico dei nostri utensili: spesso
utilizzare nuovi utensili e inserti di alta qualità consente ai nostri clienti di ridurre i costi complessivi di
produzione anche del 30% rispetto alla soluzione
precedente. Infatti gli utensili, pur avendo un impatto limitato sul costo puro di produzione, hanno
però una forte incidenza sugli altri parametri che,
complessivamente, generano il costo di produzione
complessivo di un pezzo: sfruttare al massimo le
possibilità offerte dalla propria macchina utensile,
ridurre i tempi passivi di produzione o abbassare
l’incidenza della manodopera, grazie alla maggiore
affidabilità offerta da utensili che abbinano qualità e performance, porta infatti a un risparmio nel
tempo che, in valore assoluto, è decisamente superiore al semplice prezzo di un inserto. Le aziende
nostre clienti, che vogliono continuare a competere
sui loro mercati di riferimento, ragionano ormai da
30
molto tempo in questi termini e il nostro approccio
sta generando importanti ritorni per Iscar, che viene
sempre più riconosciuta come un vero partner, per il
presente e soprattutto per il futuro”.
rmo settembre 2013
Arnaldo Levi
Arnaldo Levi è nato
a Torino nel 1950.
Opera nel settore
meccanico fin dal
1977, mentre è
entrato a far parte
del gruppo IMC,
di cui Iscar fa parte, nel 1991 con
incarichi in diversi Paesi: in Belgio,
dove è stato direttore della filiale
Iscar Benelux, e in Francia, dove ha
ricoperto la posizione di direttore
commerciale e successivamente
quella di vice direttore generale. Dal
2007 è amministratore delegato di
Iscar Italia.
ovunque andrà la loro nuova macchina utensile, i nostri clienti sono certi di trovare un tecnico Iscar pronto
ad accoglierla. Questa attività viene spesso eseguita
appoggiandosi alla già citata Wertec, il nostro reparto
di produzione di utensili speciali che agisce come una
vera e propria società satellite all’interno di Iscar Italia.
La nostra esperienza ci consente di progettare utensili
speciali realizzati esclusivamente per la risoluzione
di specifici problemi del cliente, senza accontentarsi
di un semplice adattamento di utensili standard:
un utensile specifico, progettato ad hoc, è infatti
in grado di assicurare un vero salto produttivo, impossibile da ottenere con una semplice modifica
dell’esistente. Il nostro approccio ci ha dato negli
anni notevoli soddisfazioni anche sui mercati internazionali, dove Wertec opera in appoggio alle altre
filiali Iscar”.
Merceologicamente e geograficamente, quali sono i principali ambiti di sbocco dei vostri prodotti, e quali fra questi vi sottopongono le maggiori sfide?
“In parte ne abbiamo parlato in precedenza: Iscar
Italia è un fornitore completo e affidabile, sia tecnicamente, con una gamma prodotti in grado di
affrontare e risolvere qualsiasi sfida, sia territorialmente, grazie alle filiali di zona e alla rete capillare
dei nostri distributori. Con la nostra offerta siamo
in grado di rispondere alle esigenze di qualsiasi settore industriale; dalla meccanica pesante alla componentistica di alta precisione, dalle lavorazioni di
pezzi complessi alla produzione di minuterie con
lotti elevati, ogni pezzo è una sfida singola, da affrontare con soluzioni mirate senza lasciare nulla al
caso. Qualsiasi siano le caratteristiche del particolare
in lavorazione, partendo da un semplice pezzo di
metallo, i nostri clienti riescono a realizzare un prodotto finito di qualità: affiancare i nostri clienti in
questi processi e aiutarli a risolvere le problematiche che inevitabilmente emergono è per noi sempre
motivo di soddisfazione”.
Come azienda che opera in Italia, qual è il vostro giudizio sulla situazione dell’industria e del mercato nel nostro
Paese, con particolare riferimento al vostro settore?
“Il mercato italiano è in contrazione, specialmente
se paragonato al settore internazionale delle lavorazioni meccaniche; ciononostante ancora permangono alcune fasce di mercato che non si trovano in
situazioni critiche, e questo vale anche per la meccanica. Negli ultimi anni abbiamo spesso notato la presenza di un binario a due velocità, anche all’interno
dello stesso comparto industriale: da un lato aziende
con una forte vocazione all’export, spesso abbinata
al mantenimento di piani di miglioramento tecnologico delle produzioni, che sicuramente mostrano
maggiore capacità di stare sul mercato; dall’altro
lato si trovano invece aziende più tradizionali, che
mantengono il mercato nazionale come principale punto di riferimento, e che quindi mostrano
maggiore sofferenza. In questo senso il marketing
strategico sta diventando sempre più importante:
rmo settembre 2013
31
&
Personaggio del mese
Imprese Mercato
ampliare il portafoglio clienti e diversificare la produzione può consentire anche alle aziende italiane,
spesso di minori dimensioni rispetto alle concorrenti
internazionali, di continuare a competere su quello
che è ormai diventato un unico mercato globale. In
Italia sono quindi ancora presenti molte lavorazioni
complesse, di eccellenza tecnica e qualitativa, ricche di
know-how e di innovazione tecnologica che possono
essere considerate delle vere barriere all’uscita, che ne
impediscono la delocalizzazione all’estero. Le aziende
che vi operano hanno da sempre un’elevata capacità
innovativa, sia per quanto riguarda le lavorazioni dei
nuovi materiali sia, più in generale, per l’abitudine a
sviluppare progetti di alto contenuto tecnologico. È
determinante anche la competenza e la capacità di
problem solving di noi italiani, qualità che ci viene riconosciuta in tutto il mondo anche nell’ambito meccanico. Le aziende che mantengono una forte vitalità sui
vari mercati di sbocco focalizzano l’attenzione su due
parametri competitivi fondamentali: l’innovazione
delle tecnologie di produzione, che mantengono l’eccellenza qualitativa della produzione, e l’efficienza
produttiva, per ridurre i costi di produzione e aumen-
AVM:
tare i margini contributivi dell’output. Ancora una
volta Iscar si pone in questo ambito come un partner
strategico, grazie alla sua offerta di utensili non tradizionali, cioè di utensili avanzati che si affiancano agli
elevati livelli di performance e di produttività delle
nuove macchine utensili. Dunque, il mercato italiano
offre ancora buone opportunità: in Europa la meccanica italiana è ancora seconda soltanto alla Germania,
con settori produttivi vitali sui quali concentrare i nostri sforzi”.
Quali sviluppi prevede per il mercato italiano nel futuro? E
come vede collocata la sua azienda all’interno di esso?
“Come ho detto, la meccanica italiana ha già ora le
risorse, le competenze e le tecnologie necessarie a superare l’attuale situazione di sofferenza. Le aziende
che puntano sulla qualità e sull’eccellenza produttiva
troveranno sempre Iscar Italia al loro fianco, pronta a
sostenere questa evoluzione con utensili performanti,
soluzioni innovative e personale altamente formato;
mai come in questo periodo difficile, il motto dell’intero settore meccanico italiano non può che essere: il
futuro è adesso”.
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Inchiesta
&
Imprese Mercato
L’imminente appuntamento
fieristico della EMO è l’occasione
per riflettere su quali debbano
essere le strategie che i protagonisti
del settore macchine utensili
devono mettere in campo per
fronteggiare una concorrenza
sempre più agguerrita e diffusa
geograficamente. Abbiamo sentito
le opinioni di alcune importanti
aziende con particolare
riferimento alla necessità di una
continua ricerca dell’eccellenza
di Daniele Pascucci
Strategie
I
tempi
della
globalizzazione
n questi lunghi e interminabili anni di crisi economica anche il settore delle macchine utensili
ha subito dei contraccolpi che hanno lasciato il
segno: alcune aziende sono sparite o sono state
assorbite, altre hanno dovuto ridimensionarsi
in maniera drastica e tutte quelle rimaste, oggi,
sono impegnate nella dura traversata del deserto
della recessione.
La domanda sul mercato interno continua a essere ripiegata sul segno meno, mentre a tenere
un certo livello di affari rimane principalmente
l’export che testimonia comunque la presenza
dinamica di molte aziende che hanno imparato
a ragionare in sintonia con la situazione attuale
e a rilanciarsi puntando su livelli qualitativi sia
di prodotto sia di servizio all’altezza delle sfide
dell’oggi. In occasione della EMO abbiamo ritenuto interessante fare il punto sulle tendenze
del mercato con alcune aziende protagoniste,
per sapere quali strategie hanno messo in atto
per mantenere e sviluppare la qualità che ha per-
34
rmo settembre 2013
La qualità ai
messo loro di competere su uno scenario sempre
più internazionalizzato e difficile.
La qualità è un prerequisito. In un periodo di forte
crisi come quello che l’economia sta attraversando
bisogna rivalutare il significato e rivedere il costo
della qualità: è il pensiero di Riccardo Pessina, legale rappresentante di Officine Monzesi. “Non è
facile costruire prodotti e fornire servizi di alto livello quando si ha la necessità di tagliare i costi e
abbassare i listini; allora soffermiamoci sul taglio
dei costi che deve essere inteso come ottimizzazione e riorganizzazione all’interno dell’azienda
- commenta Pessina -. Entrando nello specifico,
la qualità arriva da una continua e precisa ricerca
nello sviluppo di prodotti tecnologicamente sempre più vicini alle esigenze dei clienti; in poche
parole, prodotti sempre più performanti, precisi
e a costi ridotti. Una reale ricerca nell’ottimizzare
i costi della R&D permette alle nostre aziende di
continuare a fornire un prodotto sempre all’avan-
Una postazione di progettazione
in Jobs e alcuni utensili di Safety
Impero.
Per Riccardo Pessina,
legale rappresentante di
Officine Monzesi “la qualità
arriva da una continua e
precisa ricerca nello sviluppo
di prodotti tecnologicamente
sempre più vicini alle
esigenze dei clienti; in poche
parole, prodotti sempre più
performanti, precisi e a costi
ridotti. Una reale ricerca
nell’ottimizzare i costi della
R&D permette alle nostre
aziende di continuare a
fornire un prodotto sempre
all’avanguardia”.
“Per noi e per i nostri clienti
- dice Paolo Egalini, CEO e
general manager di Mandelli
Sistemi - la qualità è un
prerequisito senza il quale
metteremmo a repentaglio
il nostro posizionamento
sul mercato. Gli strumenti
operativi che utilizziamo, dalla
‘lean production’ al ‘customer
satisfaction survey’, coinvolgendo
i nostri fornitori chiave, sono
orientati alla implementazione
del miglioramento continuo, il
cui obiettivo ultimo è quello di
minimizzare per i nostri clienti
il time to profit”.
guardia”. In un periodo di calo degli investimenti
e delle vendite, diventa ancora più strategico aumentare la qualità dei servizi offerti in quanto
la soddisfazione del cliente porta a una fidelizzazione dello stesso. “Sono convinto che diverse
aziende pongano l’attenzione solo ed esclusivamente sul prezzo del bene da acquistare, ma la
mentalità è molto cambiata, specialmente negli
utilizzatori di prodotti di alta produzione dove il
prolungato fermo macchina, l’assenza di risposte
“Il concetto di qualità oggi,
come sempre, riveste un ruolo
di assoluta importanza che
permette alle imprese virtuose
di emergere in un mercato
sempre più globalizzato afferma Massimo Monti,
sales manager di Safety
Impero - è per questo che
la nostra azienda ha sempre
seguito questa linea sia a
livello di prodotto sia di servizi.
Il cliente oggi deve avere un
fornitore che gli possa dare le
massime garanzie qualitative
per poter ottenere la massima
produttività”.
e il ritardo nella consegna dei pezzi di ricambio
pesano di più che un potenziale prezzo d’acquisto inferiore della macchina utensile - riprende il
legale rappresentante di Officine Monzesi -. Personalmente vorrei poter parlare di qualità in un
concetto nuovo, che l’associa anche alla qualità
della vita e dell’ambiente. In un momento come
questo in cui siamo sottoposti a forti stress emotivi dovuti sia alla scarsità di lavoro che a forti
riduzioni del potere d’acquisto, la possibilità di
rmo settembre 2013
35
Inchiesta
&
Imprese Mercato
Strategie
‘’Saremo sempre più chiamati
a rispondere ad aspettative
di qualità estremamente
elevata da parte dei nostri
clienti - sostiene Antonio
Dordoni, sales, marketing e
service director di Jobs - ciò
coinvolge la proposta tecnicocommerciale, la fornitura del
prodotto, la sua affidabilità e
l’erogazione dei servizi per il suo
supporto. La qualità intrinseca
del prodotto è di fondamentale
importanza sia per soddisfare
le aspettative del cliente sia per
poter preservare i nostri margini
garantendoci impegnativi piani
di sviluppo futuri”.
Secondo Artemio
Affaticati, amministratore
delegato di Samp: ‘’La qualità
assume oggi un significato
completamente diverso
rispetto alla mera prestazione
e affidabilità delle macchine,
per abbracciare tutto il ciclo
di vita del prodotto, dalla
fase di proposta tecnico/
commerciale al service
e ai ricambi. La qualità
è la risposta adeguata a
qualsiasi richiesta del cliente
ventiquattro ore al giorno per
tutti i giorni dell’anno, su un
mercato che ha ormai il suo
baricentro in Asia”.
lavorare in un ambiente qualitativamente superiore alla media, in grado di fornire servizi sempre più dedicati a risolvere situazioni della vita
quotidiana, porta sicuramente un forte miglioramento della produttività sia in termini di qualità prodotto che in tempistica di realizzazione”.
Nelle parole di Paolo Egalini, CEO e general manager di Mandelli Sistemi, la qualità è data per
scontata: “Per Mandelli e per i nostri clienti, la
qualità è un prerequisito senza il quale metteremmo a repentaglio il nostro posizionamento
sul mercato.
Gli strumenti operativi che utilizziamo, dalla lean
production al customer satisfaction survey, coinvolgendo i nostri fornitori chiave, sono orientati
alla implementazione del miglioramento continuo, il cui obiettivo ultimo è quello di minimizzare per i nostri clienti il ‘time to profit’. Il 70%
36
rmo settembre 2013
Nell’opinione di Alessandro
Verduci, responsabile
commerciale Breton, l’idea di
qualità viene abbinata a quella
di innovazione: “Il motto che
contraddistingue Breton dalla
sua nascita è ‘Quality first’,
secondo noi innovazione e
qualità sono due concetti
che vanno a braccetto e sono
indispensabili per la crescita in un
mercato globalizzato altamente
competitivo. La qualità si
esprime non solo nel produrre
un prodotto che corrisponda alle
caratteristiche tecniche richieste,
ma nel superare le aspettative
del cliente”.
del nostro fatturato è destinato all’aeronautica e all’energia, si tratta di Gruppi industriali
fortemente globalizzati, che hanno standard
qualitativi molto spinti, validati con complesse
procedure di verifica e collaudo; tutto ciò è stato
assunto come ‘best practice’ all’interno dei processi tecnici e organizzativi di Mandelli.
Il livello prestazionale di assoluta eccellenza dei
nostri prodotti e servizi è continuamente monitorato in modo da consolidare all’interno della
cultura Mandelli il concetto di valore aggiunto
per il cliente”.
Anche per Massimo Monti, sales manager di Safety Impero, la risposta sta nel puntare all’eccellenza: “Il concetto di qualità oggi, come sempre,
riveste un ruolo di assoluta importanza che permette alle imprese virtuose di emergere in un
mercato sempre più globalizzato. È per questo
Le sedi di Breton e di Samp.
che la nostra azienda ha sempre seguito questa
linea sia a livello di prodotto sia di servizi. Il cliente
oggi deve avere un fornitore che gli possa dare le
massime garanzie qualitative per poter ottenere
la massima produttività”.
Esigenza a tutti i livelli. Non sono però solo le imprese a impostare il loro lavoro sulla qualità, essa
è anche una forte esigenza posta dagli utilizzatori
e dagli attori del mercato a vari livelli.
‘’Saremo sempre più chiamati a rispondere ad
aspettative di qualità estremamente elevata da
parte dei nostri clienti - dice Antonio Dordoni,
sales, marketing e service director di Jobs - ciò
coinvolge la proposta tecnico-commerciale, la
fornitura del prodotto, la sua affidabilità e l’erogazione dei servizi per il suo supporto. La qualità
intrinseca del prodotto è di fondamentale importanza sia per soddisfare le aspettative del cliente
sia per poter preservare i nostri margini garantendoci quindi l’attuazione degli impegnativi
piani di sviluppo futuri. Altro aspetto è la qualità
dei servizi post-vendita di supporto al prodotto:
gli utilizzatori, in generale, tendono sempre più
a ridurre le proprie strutture manutentive sostituendo i costi variabili legati a diversi fattori, più
o meno controllabili e gestibili internamente,
con costi fissi certi. Si va quindi verso accordi globali che integrano tutto il processo economicogestionale-manutentivo dell’impianto (total cost
of ownership). Relativamente a questo concetto,
Jobs opera con forte determinazione sull’adeguamento delle strutture all’interno dell’azienda indirizzate a questi due aspetti: qualità intrinseca
del prodotto e qualità del servizio che viene associata al prodotto. Oltre all’efficienza e ai costi
manutentivi, altro elemento qualitativo sempre
più importante per Jobs nel concepire il prodotto
è la condizione di funzionamento dello stesso dal
punto di vista ecologico-ambientale’’.
Il concetto di qualità spazia in tutti gli aspetti
dell’attività produttiva, secondo Artemio Affaticati, amministratore delegato di Samp: ‘’La qualità assume oggi un significato completamente
diverso rispetto alla mera prestazione e affidabilità delle macchine, per abbracciare tutto il ciclo
di vita del prodotto, dalla fase di proposta tecnico/commerciale al service e ai ricambi.
La qualità è la risposta adeguata a qualsiasi richiesta del cliente ventiquattro ore al giorno
per tutti i giorni dell’anno, su un mercato che
ha ormai il suo baricentro in Asia”.
Nell’opinione di Alessandro Verduci, responsabile commerciale Breton, l’idea di qualità viene
abbinata a quella di innovazione: “Il motto che
contraddistingue Breton dalla sua nascita è
‘quality first’, secondo noi innovazione e qualità
sono due concetti che vanno a braccetto e sono
indispensabili per la crescita in un mercato globalizzato altamente competitivo.
La qualità si esprime non solo nel produrre un
prodotto che corrisponda alle caratteristiche
tecniche richieste, ma nel superare le aspettative del cliente. Offrendo perciò un prodotto
altamente tecnologico affidabile, consegnato
nei tempi previsti (l’azienda ha un sistema di
progettazione e produzione ‘lean’), seguito da
personale competente dall’ordine alla consegna, garantendo un servizio di post vendita di
prima classe (teleservice fornito come standard
con tutte le macchine)”.
Un orizzonte ampio. Produrre macchine utensili oggi vuole dire anche misurarsi di continuo
con differenti mercati e competitori che hanno
come territorio di riferimento il mondo intero.
Quali cambiamenti culturali, di mentalità e
anche di strategia commerciale vengono richiesti ai costruttori di fronte al grande tema della
internazionalizzazione?
Soffermandosi sull’attuale situazione italiana,
per Riccardo Pessina “è ovvio comprendere che
rmo settembre 2013
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Inchiesta
Strategie
&
Imprese Mercato
Una rettificatrice senza
centri modello Monza
620/350CNC di Officine
Monzesi e un modello
Mandelli.
il misurarsi con i mercati mondiali sia ormai una
necessità inevitabile. La nostra realtà ha visto
negli ultimi anni un fortissimo spostamento in
percentuale del fatturato italiano verso quello
estero: ormai ci assestiamo sull’85% estero
e 15% italiano. Per ottenere questo ci siamo
preparati per decenni e, allo stato attuale, abbiamo una filiale americana avente sia una divisione service che un’unità produttiva e una
filiale commerciale e produttiva in Brasile in
grado di costruire rettificatrici per il mercato
sudamericano”. Nell’obiettivo futuro di Officine
Monzesi ci sarà una sede asiatica che possa negli
anni garantire un’assistenza tecnica sempre più
preparata per evitare lungaggini e disguidi che
farebbero crollare la produzione dei clienti.
“L’affrontare i mercati esteri comporta diversi
cambiamenti sia interni all’azienda che commerciali - continua la sua analisi Pessina -. Il primo
passo è sicuramente la necessità di internazionalizzare la mentalità all’interno dell’azienda;
non basta avere personale che conosce diverse
lingue ma è necessario disporre di collaboratori
molto più dinamici e duttili, in grado di assecondare e affrontare diversi metodi di approccio e
capaci di velocizzare qualsiasi operazione.
Questa esigenza è per me di primaria importanza in quanto l’affrontare mercati esteri senza
una preparazione adeguata e una squadra idonea, creerebbe solo un aumento di costi e una
forte riduzione di ricavi; riassumendo con un
esempio, nessuno farebbe uno sport senza l’adeguata preparazione e l’idonea attrezzatura.
Ritengo sia importante focalizzare l’attenzione
anche sul servizio post-vendita e sulla necessità
che sia all’altezza del prodotto commercializzato. Una macchina di alta qualità e tecnologi-
38
rmo settembre 2013
camente all’avanguardia non può permettersi di
essere supportata da un service lento nel rispondere e disorientato nel comprendere le richieste
di aiuto dei clienti. Organizzare unità di service
in loco permette all’utilizzatore finale di ridurre
i costi e i tempi d’intervento consentendo al produttore di condurre trattative commerciali con
maggiori argomenti persuasivi. Non vi è dubbio
che tecnologicamente abbiamo le qualità per
poterci confrontare con qualsiasi concorrente,
quindi, annullando l’ostacolo della distanza e
della lingua, possiamo sicuramente aumentare
l’interesse nei nostri confronti”.
Mandelli è una realtà che opera da sempre a livello internazionale servendo settori industriali
altamente evoluti, con elevate aspettative di
prodotto e servizio. L’export, che rappresenta
oltre il 70%, si rivolge a Europa, Nord America
e Cina, con quest’ultima che ha assunto nell’ultimo decennio un peso significativo - afferma
Paolo Egalini -. Riteniamo fondamentale la vicinanza geografica al cliente, per dialogare nella
sua lingua con rapidità ed efficacia; grazie anche
all’appartenenza a un Gruppo industriale importante, Riello Sistemi, abbiamo da anni costituito
nostre società nelle principali aree di presenza
commerciale, nelle quali opera personale tecnico altamente qualificato in grado di garantire supporto remoto on line, tempi di reazione
brevissimi, efficacia di azione. La concorrenza,
spesso globalizzata e costituita da aziende facenti parti di grandi Gruppi industriali non ci
spaventa; attraverso la competenza del nostro
personale, l’organizzazione e l’adozione di
strumenti evoluti, siamo in grado di garantire
un’efficacia confermata dall’elevato livello di fidelizzazione della nostra clientela’’.
La vastità della sfida a livello mondiale non
sembra dunque preoccupare troppo le nostre
aziende. “È vero che avere a che fare con mercati oramai senza confini comporta un grosso
impegno ma noi - racconta Massimo Monti ‘combattiamo’ ogni giorno con competitor internazionali. La nostra azienda in questo ambito
è molto attenta e riesce a pianificare sia le logistiche sia i siti produttivi per poter rispondere in
tempi più rapidi alle esigenze dei clienti ovunque si trovino”.
Mercato globalizzato. Secondo Antonio Dordoni,
il mercato negli ultimi 5-8 anni ha cambiato
completamente profilo ed è appunto diventato
il mondo: “Di conseguenza - spiega - le strategie
commerciali e marketing, le strutture dei servizi
di vendita e di supporto al prodotto hanno dovuto adeguarsi a tale cambiamento. Jobs, per la
tipologia dei prodotti e dei servizi forniti, è sempre stata orientata al mercato internazionale,
dovendo far fronte anche a casi in cui lo stesso
cliente, con sedi produttive dislocate in più aree
di mercato, necessita di essere gestito con un
servizio differenziato fra le diverse zone geografiche. Pertanto l’adeguamento alle nuove
dinamiche competitive ha riguardato la costante
evoluzione e il rafforzamento della cultura dominante in Jobs relativamente ai fenomeni della
globalizzazione e internazionalizzazione, nonché dell’approccio a certe metodologie di lavoro
già presenti nella nostra azienda.
Dal punto di vista commerciale, le linee di attuazione delle nostre strategie hanno riguardato
l’ulteriore potenziamento della presenza di filiali
e centri servizi distribuiti laddove si concentra il
mercato, consentendo una efficienza operativa
completamente diversa rispetto a quella che si
può dare direttamente dall’Italia. In particolare
abbiamo lavorato per creare in loco un atteggiamento mentale simile a quello del nostro cliente,
cercando di stabilire le condizioni di massima
sintonia con le sue esigenze (con la sua lingua,
con i suoi tempi, i suoi orari - si pensi soltanto
alla neutralizzazione del fuso orario e quindi al
conseguente innalzamento del livello della qualità della risposta fornita). Sul fronte dei servizi,
queste tematiche si sono ancora di più espanse,
perché i clienti fanno sempre più affidamento
sulle capacità del costruttore/fornitore nel supporto al prodotto. È stato pertanto necessario
rafforzare in modo significativo le strutture del
service presenti nelle filiali, sviluppare accordi di
collaborazione con aziende esterne (rivenditori
locali o aziende specializzate nella fornitura di
servizi) e dedicare investimenti importanti nelle
strutture informatiche per la gestione a elevata
efficienza delle informazioni relative ai magazzini ricambi interconnessi fra tutte le nostre diverse sedi”.
L’opinione di Artemio Affaticati, è che l’internazionalizzazione non si affronta soltanto con
la delocalizzazione commerciale e produttiva,
bensì con l’adeguamento dei volumi di produzione e delle caratteristiche prestazionali: ”In
un momento economico dove l’accesso ai mezzi
finanziari è molto più difficile rispetto al passato, occorre razionalizzare il tessuto produttivo
tramite fusioni e acquisizioni a livello nazionale
e soprattutto internazionale. Il cambiamento
culturale è fondamentale per uscire da una dimensione familiare e confrontarsi con stili di gestione aziendale a volte sconosciuti”.
Alessandro Verduci individua una serie di prerogative che, in base all’esperienza della propria
azienda, qualificano un’impresa che voglia essere competitiva a tutto campo: ”Breton esporta
circa il 95% della propria produzione, per cui è
da sempre un costruttore fortemente orientato
all’export. Essenziale è avere una presenza fisica sotto forma di filiali commerciali e di service
presenti nei mercati più importanti. Per esempio Breton ha filiali in USA, Germania, Cina e
Australia. La presenza alle fiere internazionali
di riferimento e un continuo addestramento di
agenti e distributori sono inoltre dei ‘must’ per
poter garantire una penetrazione capillare del
mercato. Un forte investimento in marketing e
nelle risorse web (monositi in lingua, presenza
nei social network, newsletter, blog ecc.) è lo
strumento più adeguato per mantenere correttamente informati i clienti sulle novità”.
rmo settembre 2013
39
&
Strategie
Imprese Mercato
Protagonista
nella finitura
di Antonella Pellegrini
Festeggiare i quarant’anni di
un’associazione è l’occasione per conoscere
le persone che hanno contribuito a farla
crescere. Abbiamo incontrato Manuela
Casali, presidente di Ucif, che ci racconta
della sua esperienza ai vertici dell’Ucif
U
n comparto ritenuto ‘maschile’ (forse più di
ogni altro) è senza troppi dubbi quello della
meccanica. Eppure sono sempre di più le figure femminili che si sono distinte nel corso degli anni, con
grande impegno e determinazione. E che hanno
avuto successo, dimostrando che, nella pratica, anche
nella meccanica qualcosa è cambiato. È il caso di Manuela Casali, dallo scorso anno presidente dell’Ucif,
l’associazione nazionale dei costruttori di impianti di
finitura. Giovane, decisa ma soprattutto competente,
certamente non le mancano energia ed entusiasmo
oltre a una forte predisposizione alla comunicazione.
Entra nel mondo della meccanica giovanissima,
nell’azienda di famiglia, e subito inizia a occuparsi di
associazioni. La sua esperienza associativa parte dalla
partecipazione ai gruppi giovanili di Confindustria
dove ha l’occasione di lavorare nella commissione
marketing e comunicazione. In Federazione arriva
nel 2004 quando, rappresentando Reni Cirillo, viene
40
rmo settembre 2013
eletta primo consigliere donna in Ucif. Con la vendita
di Reni Cirillo a Rösler nel 2007, Manuela Casali rappresenta la filiale italiana della multinazionale tedesca
in Ucif e dal 2008 al 2012 ha ricoperto l’incarico di vice
presidente. Come detto, lo scorso anno diventa presidente dell’associazione. L’occasione per incontrarla
è il festeggiamento dei 40 anni dell’associazione, un
evento che, come dice lei stessa, “essere insieme oggi è
già un evento che merita una festa”.
Presidente, è ormai trascorso un anno alla sua nomina
a presidente dell’associazione. Ci fa un primo bilancio?
“Ho assunto la presidenza Ucif forse negli anni più
difficili dello scenario industriale italiano. Io, che sono
un’inguaribile ottimista, devo dire che guardandomi indietro vedo difficoltà e guardando in avanti, purtroppo,
le cose non cambiano di molto. Tuttavia Ucif in questo
ultimo anno in particolare ha rafforzato la propria presenza e assistenza verso gli associati, cercando - ancora
La serata di festeggiamenti
è stata anche l’occasione per
presentare pubblicamente il
libro dei 40 anni Ucif a cura
di Giovanna Goi e illustrato
dall’artista Chiara Castagna.
I protagonisti del settore della finitura alla festa
dei quarant’anni di Ucif.
di più - di dare il ‘valore aggiunto’ che tutti cercano:
il giusto investimento. Mi sento di poter dire che gli
Associati Ucif in questo anno hanno avuto l’opportunità di ripagarsi la quota attraverso i servizi offerti.
E oggi questa è una grande cosa!”
Cosa significa per lei essere alla guida di un’associazione come Ucif?
“È un motivo di grande onore e orgoglio. Ucif, per
chi costruisce impianti di finitura, non è solo un’Associazione: è un mondo, con le proprie regole e con
il proprio codice di comportamento. Ci sono innanzi
tutto dei valori da difendere: valori relativi alla sfera
lavorativa, parlando di serietà e di capacità imprenditoriale e valori che vanno nella sfera personale, di
correttezza e rispetto. Essere alla guida di un’Associazione che difende valori come questi è da solo un
elemento di enorme peso e responsabilità.
In termini più spicci, Ucif rappresenta oltre il 70%
della produzione italiana di macchine e impianti
di finitura, settore che nel nostro Paese conta oltre
3.000 addetti per un fatturato annuo superiore ai
550 milioni di euro e una quota export consolidata
del 40%. Attraverso Anima l’Associazione Ucif è accreditata presso il sistema confindustriale italiano
e rappresenta il settore della finitura nel suo complesso. E anche questi sono numeri e dati di tutto
rispetto!”
Vogliamo parlare del programma che ha caratterizzato il suo biennio di presidenza?
“Il mio biennio di presidenza è ormai arrivato agli
ultimi sei mesi, quindi posso dare una visione di
insieme di quello che è stato. Il mio obiettivo era
quello di poter conoscere meglio i nostri associati e
farli interagire, per dare loro i servizi più utili. Di qui
la continua richiesta di partecipazione, attraverso gli
eventi organizzati o attraverso i consueti strumenti di
comunicazione per avere indicazioni precise su come
orientare al meglio i programmi di formazione, gli aggiornamenti, i servizi principali dell’associazione.
Da queste indagini sono nati due percorsi formativi
per gli associati, uno rivolto all’internazionalizzazione
e l’altro di carattere tecnico che hanno riscosso un
buon interesse. A fianco di queste attività abbiamo
continuato nella strada intrapresa negli anni scorsi: i
consigli direttivi itineranti, ospitati dalle aziende socie,
i mercoledì degli associati, momenti di incontro al di
là della consueta assemblea annuale, durante i quali si
dibattono gli argomenti più vari. La festa dei 40 anni
e la pubblicazione del libro di Ucif rimarranno il fiore
all’occhiello di questa mia esperienza.
Il suo biennio coincide col festeggiamento del quarantennale, di cui abbiamo largamente parlato in un altro
articolo. Che significato ha per lei questa ricorrenza?
“Una grande festa. È così che insieme al Consiglio
Direttivo abbiamo voluto vedere questi 40 anni.
Abbiamo anche trovato uno slogan che dice ‘essere
insieme oggi è sicuramente un evento che va festeggiato’ perché vogliamo enfatizzare il fatto che
oggi Ucif compie 40 anni di attività, di fiducia che le
aziende ci concedono anno dopo anno e che ripaghiamo creando servizi e opportunità per i soci. Nel
corso del 2013 stiamo portando avanti le attività che
fanno parte della tradizione Ucif: formazione, con-
rmo settembre 2013
41
&
Strategie
Imprese Mercato
Ucif festeggia i 40 anni
Ucif, Unione Costruttori Impianti di Finitura, federata ad Anima
ha festeggiato lo scorso 20 giugno i 40 anni di vita associativa.
“Abbiamo pensato a una cena di gala - dichiara Manuela Casali,
Presidente Ucif - per festeggiare assieme le nostre vite, le nostre
imprese, i rapporti di amicizia che in questi anni sono nati e fioriti,
il supporto della Federazione Anima, la vitalità dell’associazione,
il succedersi di presidenti valorosi che hanno condotto con
passione e coraggio anche attraverso questi anni di crisi”. La
serata di festeggiamenti è stata anche l’occasione per presentare
pubblicamente il libro dei 40 anni Ucif a cura di Giovanna Goi e
illustrato dall’artista Chiara Castagna. “Volti, storie di persone,
creazione e sviluppo di imprese, innovazioni che non potevano
essere raccolti se non sotto un titolo meraviglioso che dice tutto
quello che siamo ‘Dietro la superficie’ - aggiunge Manuela Casali,
Presidente Ucif - raccontano e si raccontano i protagonisti del
mondo della finitura che ha dato un
contributo formidabile alla diffusione
del Made in Italy. La cura con cui tutti
gli associati Ucif lavorano la superficie
degli strumenti, degli apparecchi,
dei prodotti è uno degli elementi che
caratterizza la qualità del vero prodotto
italiano. L’immagine di copertina, che
ne è perfetta sintesi - conclude Manuela
Casali - creata da una giovane artista,
appositamente per Ucif, raffigura
una giovane donna che impugna gli
strumenti tipici del nostro lavoro di
finitura. In fondo, ogni ricorrenza è
sempre un nuovo inizio, carico di tutta la
storia vissuta. Buon inizio!”.
sulenza, rappresentanza. Abbiamo aggiunto una
grande festa, che si è tenuta il 20 giugno, per ritrovarci insieme. Nello spirito di Ucif, lo spirito di appartenenza.”
Quale è il ruolo di una associazione oggi rispetto a
quarant’anni fa?
“Oggi un’associazione deve ‘ripagarsi’: intendo dire
che affinché la partecipazione sia percepita come
importante e fondamentale (pertanto irrinunciabile), un’associazione deve dare abbastanza servizi
e opportunità agli associati da dimostrare loro che
l’investimento fatto con la quota associativa è ampiamente raggiunto e possibilmente superato. Oltre
a questo, ci sono i classici ruoli di rappresentanza
e di appartenenza. Ma sopra ad ogni altro valore,
un’associazione oggi deve dimostrare di potersi ripagare. Questo può stridere con la concezione di associazione classica - o meglio - tradizionale. Vorremmo
42
rmo settembre 2013
tutti essere più filantropi. Purtroppo però dobbiamo
fare i conti con la realtà e anche nel mondo associativo assistiamo a tagli drastici e falciate nette. Quindi
diventa imperativo ‘dare servizi utili e immediatamente fruibili’.
Quarant’anni fa probabilmente c’era un clima diverso: si doveva costruire. Oggi si cerca - con fatica
- di non perdere quello che si è costruito”.
Lei è troppo giovane per poterci dire come è cambiato, rispetto a quarant’anni fa, il mercato della
finitura. Però conosce personalmente i principali protagonisti di ieri e di oggi di questo settore. Che cosa
è cambiato in questi anni?
“Tutto. E purtroppo non in senso migliorativo. Oggi
non c’è più spazio per nulla e nessuno: corriamo con
l’orologio sempre sott’occhio, non abbiamo tempo
per fermarci. Gli strumenti di comunicazione di cui
disponiamo si tramutano da aiuti in despoti: non hai
risposto immediatamente al cellulare/mail?? Imperdonabile! E ci siamo complicati ulteriormente la vita.
Il progresso tecnico e tecnologico invece ci hanno
dato una grande mano nel progettare e mettere
sul mercato impianti sempre più competitivi e performanti. Quello che io percepisco come un grande
miglioramento riguarda soprattutto la parte della
sicurezza. Abbiamo fatto passi da giganti, anche se
spesso la burocrazia italiana ci massacra. Sembra che
la cosa importante sia ‘dimostrare di avere le carte
in regola’ piuttosto che avere effettivamente raggiunto standard qualitativi molto elevati e competitivi. Mi piacerebbe un ritorno alle relazioni personali
e una maggiore consapevolezza della condivisione
delle esperienze, parlando ovviamente in campo associativo”.
Il primo CAM integrato in
Solid Edge e in SolidWorks
Fresatura ad alta velocità
- Da 2,5 a 5 assi simultanei
- Lavorazione automatica
di più pezzi e del materiale
residuo
Tornitura
La presenza femminile in un’associazione che fa
parte del mondo della meccanica è un segno che
anche in questo ambito qualcosa sta cambiando?
“Si. Anche se il cambiamento è più esibito che operato. Nel senso che oggi ‘va di moda’ stupirsi se ci
sono donne al comando di aziende con vocazione
meccanica o ingegneristica. Io non starei tanto a
guardare se al comando ci sono uomini o donne:
guarderei piuttosto se ci sono persone competenti. E
di qui che dobbiamo ripartire: dalla capacità e dalla
competenza delle persone che stanno alla guida
delle nostre aziende, così come dovrebbe essere per
il Paese Italia”.
Quali sono le prospettive per il settore sia di andamento di mercato sia per quanto riguarda la
penetrazione di nuovi mercati. E cosa dobbiamo
aspettarci per quanto riguarda gli sviluppi tecnologici?
“Se non ci sarà una forte e determinata volontà per
ridare ossigeno alle aziende da parte del Governo
faccio fatica a pensare ad un futuro che ci veda
competitivi. Oggi non ci sono progetti concreti per
far ripartire questo settore che ci vede a livelli di
grande competizione con la Germania. A differenza
dei tedeschi però il nostro Paese non trova la serietà
necessaria per il rilancio. Le aziende e gli imprenditori di oggi possono avere soluzioni tecnologiche di
prim’ordine, ma senza il supporto di un Paese forte
non andiamo da nessuna parte. È ora di ritornare
a chiedere con forza e maggiore convinzione interventi immediati a tutela di un settore, quello della
finitura, che ci vede protagonisti nel campo della
meccanica”.
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rmo settembre
2013
Soluzioni
43AD HOC
&
Strategie
Imprese Mercato
Vivere
il futuro
di Antonella Pellegrini
Le imprese del comparto della meccanica puntano alla
EMO di Hannover, che dovrebbe contribuire a rilanciare
il settore, mentre l’Associazione organizza la prossima
Assise del mondo della meccanica. In una intervista
a Luigi Galdabini, presidente di Ucimu-Sistemi per
Produrre, vediamo quali sono le richieste e le aspettative dei
costruttori italiani di macchine utensili
44
rmo settembre 2013
I
costruttori italiani di macchine utensili credono nella
EMO, che dovrebbe rilanciare il settore, e al contempo
si fermano a riflettere e a confrontarsi. In che modo?
Dando vita alla prima Assise del mondo della macchina
utensile, che si svolgerà a Milano, a novembre, e sarà
un laboratorio di idee e proposte per ‘vivere il futuro’
(questo il claim). Ci racconta tutto questo Luigi Galdabini, presidente di Ucimu-Sistemi per Produrre, che allo
stesso tempo fa un bilancio della sua esperienza ai vertici sell’Associazione, a un anno dalla sua nomina.
Ingegner Galdabini, a oltre un anno dalla sua nomina a
Presidente dell’Ucimu, possiamo fare un bilancio?
“Entrare a far parte di una associazione di categoria
così prestigiosa quale è Ucimu-Sistemi per Produrre
è stato per me, fin da subito, motivo di orgoglio oltre
che grande stimolo professionale. Dal giorno in cui la
mia società decise di associarsi, mi sentii parte di un
gruppo coeso di imprenditori con molte esperienze e
conoscenze proprie e con tanta voglia di condividerle.
Il senso di appartenenza e l’opportunità di confronto
tra realtà simili ma non identiche, sono i due aspetti che
più ho apprezzato dell’essere parte di Ucimu-Sistemi per
Produrre. Proprio questi elementi mi hanno spinto a frequentare sempre di più l’associazione, a entrare a far
parte del consiglio direttivo, quale membro del board,
poi vicepresidente e infine ad accettare la proposta di
candidarmi alla presidenza. E in effetti su questi principi: il dialogo e la collaborazione, ho inteso costruire il
mio percorso di presidente. Sono stato eletto alla guida
dell’associazione nel giugno del 2012, quando l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e
automazione si era lasciata alle spalle la crisi del 2009
e veniva da un biennio di crescita. Oggi il contesto è
nuovamente mutato rispetto a un anno fa e l’Italia, per
quanto riguarda il consumo, sta manifestando tutta la
sua debolezza, anche perché il contesto in cui si trova a
operare l’industria costruttrice di macchine utensili non
è sicuramente dei migliori”.
L’export per le imprese italiane rimane la locomotiva del
settore…
“Quello che dice è senz’altro vero, a inizio luglio la nostra
annuale assemblea dei soci ha certificato che il settore,
nel 2012, ha visto crescere la produzione dell’1,3%, con
un record delle esportazioni (3,62 miliardi di euro), salite
dell’11%. È evidente che è proprio l’export ormai la fonte
di sostegno delle imprese italiane, dato che il rapporto
export/produzione è salito al 75% mentre il consumo interno è calato dell’18,1%. Ucimu da sempre supporta l’attività di internazionalizzazione delle aziende, attraverso
l’organizzazione di collettive italiane a fiere estere e progetti speciali. Tra i più recenti penso a ‘Piattaforma India’
a ‘Machines Italia in India’ o all’iniziativa ‘Uomo Ucimu
in Cina’. Inoltre l’associazione svolge un’intensa attività
di studio dei mercati emergenti, dei conconcorrenti e dei
canali distributivi. Le esportazioni però, per quanto eccezionali, non ci devono trarre in inganno, non possiamo
rinunciare al mercato interno, un’impresa, per essere sana
e competitiva deve essere inserita in un contesto forte, in
una filiera completa, in un sistema Paese efficiente.
Come fotografa il momento attuale?
“Senza dubbio un momento critico, involuto, che necessita di una scossa importante sotto tanti punti di vista,
tutte le parti in causa, imprenditori, associazioni, istituzioni, sono chiamate ad un impegno particolare. Nel
primo trimestre del 2013, il nostro indice degli ordini ha
segnato un calo pari a circa il 10% rispetto allo stesso
periodo dell’anno passato, numeri che dimostrano la debolezza del mercato domestico. In prospettiva possiamo
sperare in un recupero della raccolta degli ordini a partire
da settembre, non prima, sempre che le misure inserite
nel ‘decreto del fare’ trovino attuazione e siano dotate di
adeguate risorse economiche.
Ecco, parliamo di questo decreto recentemente proposto
dal dal Governo Letta?
“Siamo molto soddisfatti per l’introduzione nel ‘Decreto
rmo settembre 2013
45
&
Strategie
Imprese Mercato
del Fare’ della misura per l’agevolazione degli investimenti in beni strumentali sul modello della legge
Sabatini (1329/1965) che permette all’acquirente di dilazionare il pagamento del bene fino a 5 anni a tasso
agevolato, e che molto ha contribuito allo sviluppo del
Paese dal 1965 a oggi. Una misura che è anche motivo d’orgoglio per gli organi di rappresentanza come
la nostra associazione che per questo si sono battuti a
lungo. Adesso però bisogna capire in quali tempi sarà
attivo lo strumento, perché lo sforzo fin qui fatto sarà
vanificato se gli organi di governo non accelereranno la
fase di finalizzazione della stessa in modo che le imprese
possano effettivamente richiedere i contributi a partire
dall’inizio del 2014.
L’incertezza sulla disponibilità di risorse e sul momento
in cui queste saranno distribuite causa infatti un pericoloso blocco degli investimenti già programmati nell’attesa che esso divenga operativo”.
Quali sono i problemi ancora irrisolti e quali sono gli
interventi che gli imprenditori nel suo comparto si auspicano vengano messi in atto?
“I casi da affrontare sono molti ma fare delle liste è
poco significativo, ci troviamo in una fase di impasse
che è generale e che deve essere sbloccata al più presto,
anche perché i problemi sono tutti correlati: se le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese difficilmente
il consumo ripartirà e se questo non avviene le consegne
dei costruttori di macchine utensili sul mercato italiano
rimarranno al palo, non senza conseguenze per le fabbriche, che tra qualche anno si troveranno con sistemi
di produzione obsoleti che ne zavorreranno la competitività. Oltre alla già citata Sabatini, un altro provvedimento per il quale esprimiamo grande favore è quello
dei minibond, vere e proprie obbligazioni emesse dalle
PMI e sottoscritte da investitori istituzionali, i minibond
permetterebbero il rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, favorendo l’accesso
al credito particolarmente difficoltoso. Infine credo che
il rilancio del consumo di beni strumentali troverebbe
un utile strumento nella liberalizzazione delle quote
di ammortamento degli investimenti in mezzi di produzione. Gli investimenti in beni strumentali potrebbero
essere deducibili, ai fini delle imposte sui redditi, con
quote decise liberamente dall’impresa. Un tale provvedimento non inciderebbe, nel medio termine, sulle casse
dello Stato, poiché implicherebbe soltanto la traslazione
degli incassi per l’erario”.
Lei è stato recentemente nominato presidente del
Comitato Tecnico Cecimo, l’associazione europea
dell’industria della macchine utensile in Italia. Che cosa
46
rmo settembre 2013
rappresenta per lei questa nomina?
“Me lo hanno comunicato a inizio giugno, in occasione
del Cecimo Spring Meetings 2013. Nuovamente ospitata sul territorio italiano dopo quattordici anni, Cecimo
Meetings, che si tiene due volte all’anno per discutere
delle problematiche legate al settore della macchina
utensile e per sostenere la sua crescita, è stata un’occasione unica per discutere con tutte la rappresentanze
europee dei temi relativi le competenze, la formazione,
il know-how e il valore del nostra produzione, elementi
da mantenere e incrementare per garantire futuro al
settore. Tornando al mio nuovo incarico, sono stato
nominato presidente del Comitato Tecnico di Cecimo,
l’associazione europea dell’industria della macchina
utensile, un ruolo che ovviamente mi inorgoglisce moltissimo, ma quello che mi preme sottolineare e che questa è anche una dimostrazione della considerazione che
i colleghi europei hanno della produzione italiana e dei
suoi protagonisti”.
Ci parla della prima Assise della macchine utensile in
Italia?
“Stiamo attraversando una fase di profondi cambiamenti a livello produttivo e commerciale, dobbiamo
interpretarla e ‘sfruttarla’ senza paura, dobbiamo decidere in quale direzione innovare, progettare, costruire,
e dobbiamo farlo tutti insieme, con la consapevolezza
che le decisioni che prendiamo oggi ci permetteranno
di essere competitivi domani.
Con la prima Assise della macchina utensile in Italia, che
si terrà il prossimo 26 novembre presso MiCo, Milano
Congressi, Ucimu-Sistemi per Produrre propone un confronto esteso a tutto il mondo della macchina utensile,
non solo i costruttori dunque, ma anche agenti, impor-
La fiera Emo per i costruttori italiani di macchine utensili
è sempre un momento importante, magari di rilancio,
quali sono le vostre aspettative?
“EMO è la vetrina mondiale del comparto. Vi si trovano
tutti coloro che hanno a che fare con le macchine utensili: responsabili degli investimenti dei più diversi settori
industriali, leader del mercato mondiale della tecnologia
per la produzione, esponenti del mondo dell’industria
ma anche della scienza e della politica. La EMO Hannover dà impulsi decisivi per la produzione degli anni a
venire. Consapevoli che la mondiale itinerante, alternativamente ospitata da Hannover e Milano, rappresenta
la più importante occasione per presentare le novità al
pubblico internazionale, i costruttori italiani, coordinati
da Ucimu-Sistemi per Produrre che ha curato l’organizzazione della collettiva italiana a Hannover, hanno aderito in forze alla manifestazione. Gli espositori italiani
saranno i più numerosi, dopo i tedeschi. Infatti, sono
circa 242 aziende italiane hanno confermato la loro
adesione, per una superficie espositiva di circa 18.000
metri quadrati netti. Un dato che conferma l’importanza di EMO come fondamentale strumento di internazionalizzazione a disposizione delle aziende italiane,
vetrina d’eccellenza per il ‘made by Italians’ nel mondo.
Creatività, intelligenza, innovazione e profilazione sono
le caratteristiche per cui si sceglie un prodotto italiano,
e le nostre aziende, che in media esportano il 75% del
fatturato, non possono mancare un appuntamento
così prestigioso. Inoltre, se come dicevano prima, una
delle sfide più importanti che l’economia italiana deve
affrontare in questo periodo di ripresa è quella di fare
in modo che le sue PMI restino competitive sul mercato
mondiale, EMO è una scelta irrinunciabile”.
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tatori, distributori e alti rappresentanti delle filiali di imprese straniere. La prima Assise della macchina utensile
in Italia sarà laboratorio di idee e proposte per ‘vivere
il futuro’, sarà momento di analisi e confronto funzionale alla costruzione di un piano comune di interventi
a favore di uno dei settori strategici per l’intero sistema
economico del Paese. L’Assise non sarà uno dei tanti
convegni, organizzati da enti e rappresentanza, propedeutici alla presentazione di una lista infinita di richieste da indirizzare alle autorità di governo. Certamente
nell’occasione illustreremo alcune proposte di politica
industriale a supporto del manifatturiero, consapevoli,
tra l’altro, della scarsità delle risorse economiche. Ma
l’Assise sarà, prima di tutto, l’occasione per aprire un
confronto diretto tra attori di uno stesso settore che
difficilmente interloquiscono. A partire proprio dalle
differenti esigenze di costruttori e agenti, distributori
e filiali straniere proveremo a attivare un dialogo per
trovare nuovi comuni denominatori”.
&
Strategie
Imprese Mercato
Fanuc, insieme
CNC e robot
di Antonella Pellegrini
Creare una nuova, più forte identità di gruppo e riunire le forze per affrontare le sfide del
mercato con maggior vigore: con questi obiettivi ben chiari, le divisioni Fanuc FA e Fanuc
Robotics Italia si sono riunite sotto lo stesso tetto nella sede di Arese
F
anuc Corporation ha sede in Giappone, ai piedi del
Monte Fuji, ed è un indiscusso protagonista mondiale nell’ambito dell’automazione di fabbrica, della
robotica e delle robomacchine. La casa giapponese,
infatti, sviluppa e realizza prodotti e soluzioni per l’automazione allo stato dell’arte, che da soli possono raccontare l’evoluzione della fabbrica: dall’automazione
di una singola macchina all’automazione dell’intera
linea di produzione, fino alla robotica.
Dopo la fusione a livello europeo delle divisioni Robo-
48
rmo settembre 2013
tics, Factory Automation e Robomachines, dallo scorso
marzo anche Fanuc FA Italia e Fanuc Robotics Italia
si sono riunite sotto lo stesso tetto, convergendo nel
sito di Arese, nelle immediate vicinanze di Milano. E
per festeggiare questa nuova realtà, con tutte le carte
in regola per affrontare con maggiore vigore le sfide
dei mercati, lo scorso mese di giugno clienti, potenziali
utilizzatori e stampa specializzata hanno avuto l’opportunità di visitare la nuova e funzionale sede unificata. Nello show room erano esposti diversi prodotti
dedicati all’automazione: dai robot antropomorfi ai
tripodi fino ai CNC, motori e azionamenti. Il weekend precedente, invece, era stato dedicato alle famiglie dei dipendenti.
La ‘nuova’ Fanuc. Ripercorrendo la storia delle realtà italiane, alla fine del 2009 si è conclusa la joint
venture con General Electric: Fanuc ha mantenuto le
operazioni globali nel comparto CNC e a quel punto
è stato possibile realizzare la fusione tre le diverse
divisioni. Oggi Fanuc FA Italia e Fanuc Robotics Italia
sono ubicate su una superficie totale di 3.500 metri
quadri, tra magazzino, uffici amministrativi e assistenza tecnica. Sono circa novanta le persone impiegate nella nuova struttura, composta da un team di
professionisti attivi nel comparto dell’automazione
e in grado di seguire da vicino gli utilizzatori italiani.
Alla cerimonia inaugurale era presente il top management al completo: Marco Ceribelli, managing
director di Fanuc FA, Duilio Tissino, managing director di Fanuc Robotics, e Olaf Gehrels, presidente di
Fanuc Europe, che hanno sottolineato come questa
riunificazione consentirà alla società di essere ancora più solida per poter crescere ulteriormente.
“Vedervi numerosi oggi ci fa molto piacere, ed è un
segnale che l’industria italiana ha ancora molto da
dire a tutto il mondo su come si faccia automazione
e come si facciano le macchine utensili con competenza e qualità” esordisce Marco Ceribelli, managing director di Fanuc FA.
“Questi sono quei momenti unici per tutti noi perché
segnano quei punti di svolta e ci si ritrova pensare
quanto lavoro e impegno è stato messo per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati e quanto sia
difficile raggiungerli” aggiunge. “Tutti noi abbiamo
delle responsabilità e bene sappiamo come sia difficile
gestire le nostre aziende in modo attento e oculato,
in un mondo che cambia sotto i nostri occhi e dove è
molto difficile capire come si evolveranno i mercati in
futuro. Ebbene sono queste le occasioni per valutare
bontà affidabilità delle persone che ci stanno accanto,
dei nostri collaboratori e dei nostri clienti”.
Certamente, la riunificazione delle competenze di
Fanuc Robotics e Fanuc FA permette già nell’immediato di offrire un supporto ancora più incisivo ai
propri clienti, qualunque sia la destinazione delle
loro macchine: la rete mondiale di assistenza, infatti,
garantisce la presenza di tecnici qualificati a livello
globale.
La qualità è un must. La qualità in Fanuc è sempre
stata un punto di forza, partendo dal prodotto fino
ad arrivare al proverbiale servizio offerto, ovunque
nel mondo.
“In questi anni c’è stata una forte crescita nella richiesta di qualità dei nostri prodotti e servizi” prosegue
Marco Ceribelli. “Il mercato è diventato veramente
globale, ancor più esigente e competitivo. Le distanze
si sono annullate grazie agli strumenti di condivisione
in rete. Cosa abbiamo fatto e cosa possiamo fare per
rispondere in modo efficace a tutti questi cambiamenti?
Dati alla mano, il sistema italiano delle macchine utensili e dell’automazione è stato in grado di reagire con
forza e competenza al difficile momento del mercato
e si è rapidamente attrezzato per sostenere le nuove
sfide: riorganizzando, consolidando le strutture interne e attaccando con profitto il mercato globale.
Oggi per vincere queste sfide è necessario innovare
continuamente proponendo al mercato soluzioni
Il management al completo: al centro Olaf Gehrels,
presidente di Fanuc Europe, a destra Marco
Ceribelli, managing director di Fanuc FA,
a sinistra Duilio Tissino managing director
di Fanuc Robotics.
rmo settembre 2013
49
&
Strategie
Imprese Mercato
sempre più competitive e tecnologiche”.
E in quest’ottica Fanuc si è da sempre distinta nella
ricerca e sviluppo di nuovi prodotti verificati e testati
prima nelle fabbriche Fanuc e solo successivamente
mettendoli a disposizione dei clienti. “Noi cerchiamo
di aiutarli per migliorare le performance e l’affidabilità di macchine e impianti dei nostri clienti” prosegue Ceribelli. “Dopo la vendita, il passo successivo
è quello di saperli ben i integrare nei processi produttivi. E qui entra in gioco il prezioso supporto del
nostro team italiano. Questa è la vera missione di
questo gruppo che abbiamo riunito proprio per offrire il miglior supporto. Una volta sul mercato, le
macchine avranno sempre qualcuno che se ne prenderà cura, grazie alla nostra rete globale”.
Il valore delle persone. Due eccellenze, robot e
CNC, fatte de persone che da anni dedicano impegno e passione nello svolgimento delle loro mansioni.
“Insieme significa essere ancora più solidi e avere
la possibilità di crescere ulteriormente” afferma
Duilio Tissino managing director di Fanuc Robotics
“sfruttando tutto il potenziale tecnologico a disposizione e garantendo ai clienti un servizio migliore
e completo in ogni angolo del mondo. Oltre cento
aziende sono oggi presenti alla cerimonia di inaugurazione, e la peculiarità è che sono aziende di estrazione molto diversa: dal farmaceutico al dolciario,
all’alimentare e al cartario, tanto per citarne alcuni.
Sono aziende che utilizzano CNC Fanuc e robot
Fanuc. Ora tutti questi prodotti sono qui ad Arese,
sotto un unico tetto”. Tissino ci tiene a sottolineare
la solidità delle due società: “Questa riunificazione
non viene fatta mettendo insieme aziende in difficoltà, ma anzi si tratta di aziende leader nei rispettivi
mercati. E i risultati sono già evidenti nei primi mesi
di operatività insieme più che soddisfacenti”.
In Fanuc, da sempre, le risorse umane sono considerate un grande patrimonio. “Siamo molto felici
di non aver perso alcun dipendente” afferma con
soddisfazione Tissino “e anche chi arriva da lontano
e a causa del trasferimento ha dovuto allungare il
proprio percorso, alla fine ha scelto di rimanere in
Fanuc”.
Il futuro è oggi. “Zukunft braucht Herkunft (non
esiste futuro senza passato)” con queste parole Olaf
Gehrels, presidente di Fanuc Europe, esordisce nel
corso della cerimonia. Parole che esprimono l’essenza di tutta la storia di Fanuc, dall’immediato do-
50
rmo settembre 2013
Lo show-room di Fanuc.
poguerra a oggi. “Quando si crea qualcosa di nuovo,
come la nuova organizzazione che oggi stiamo festeggiando, non possiamo prescindere dal nostro
passato, dalla storia della nostra società, creata nel
1956 dal doctor Inaba, che doveva avere, già allora,
ben chiaro questo principio. Sicuramente sarà stato
motivato dalla storia del Giappone per quello che
doveva essere il sogno di un giovane, brillante ingegnere, per contribuire alla ricostruzione del proprio
Paese, dopo la devastazione della Seconda Guerra
mondiale”. Un sogno diventato realtà, tanto che
oggi Fanuc è un’impresa globale, e il ‘gigante giallo’
(il colore che contraddistingue la società) è attivo in
tutto il mondo grazie a una rete di professionisti
estremamente competenti e preparati.
“Oggi celebriamo l’unione di due realtà speciali, di
due protagonisti nei rispettivi mercati” aggiunge
Gehrel. “La politica aziendale è quella di essere
sempre più vicini al cliente, di parlare la stessa lingua e di comprendere le esigenze talvolta legate
al mercato interno. Per questo in Fanuc Europa il
99% dei dipendenti è di origine europea, e questo su 900 circa dipendenti. Solo una minima parte
proviene dal Giappone”. Come dicevamo, dopo la
fusione il management non è cambiato. “Il valore
delle persone è dato anche dalla continuità” aggiunge il presidente di Fanuc Europe “e questo a
partire dal management stesso”. Cambiamento,
dunque, ma all’insegna della continuità, come è
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il settore delle macchine
utensili. Nel 2012, infatti, i tre
quarti della produzione sono
andati oltreconfine. Per l’anno
in corso non si prevedono
sostanziali cambiamenti, anche
se il consumo interno sembra
ridursi ulteriormente
52
rmo settembre 2013
P
erdurano le difficoltà nel settore
delle macchine utensili,
in particolare per quanto
riguarda il consumo interno. La crisi del mercato domestico, però, è
bilanciata dalla tenuta
dell’export: le imprese
italiane del comparto, infatti, riconfermano la loro
propensione all’internazionalizzazione tanto che
hanno mantenuto la terza
posizione nella classifica
dei Paesi esportatori.
È invece risultata quinta
nella classifica dei produttori, cedendo un posto rispetto all’anno passato,
preceduta, di pochissimo, dalla Corea del Sud. È
quanto è emerso dai dati recentemente resi noti da
Ucimu - Sistemi per Produrre, che indicano inoltre
che la produzione nel 2012 ha registrato una crescita dell’1,3%, e si è attestata a 4.826 milioni di
euro, trainata, come detto, dall’ottima performance
delle esportazioni che, salite dell’11,1%, hanno raggiunto il valore record di 3.621 milioni di euro. Deci-
samente differenti i riscontri del mercato italiano.
Il consumo, sceso del 18,1%, si è ridotto a 2.089
milioni di euro, penalizzando le consegne dei costruttori scese, del 19,7%, a 1.205 milioni, e le importazioni che, ridotte del 15,7%, si sono fermate a
884 milioni di euro. Con riferimento all’export, nel
2012, la Cina si è confermata il primo mercato di
destinazione dei prodotti italiani del settore, seguita da Stati Uniti, Germania, Russia, Francia, Brasile. Anche l’ultima rilevazione disponibile, relativa
Cresce la domanda nei Paesi emergenti
Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata ‘Global machine tools and cutting tools market’, rileva che il
mercato ha prodotto entrate per 15,72 miliardi di dollari nel 2012 e stima che questa cifra raggiungerà quota
21,18 miliardi di dollari nel 2017. La ricerca riguarda i segmenti relativi al taglio, alla formatura e alla finitura
dei metalli in Nord America, Europa (compresa la Russia e altri Paesi CSI), Medio Oriente, Africa (Emea),
Asia e Pacifico (Apac) e America Latina.
“Nonostante la crisi economica, si prevede che la domanda di macchine utensili e di utensili da taglio crescerà
nelle economie emergenti come Cina, India, Brasile e Russia (Bric), - osserva Guru Mahesh, analista di
Frost & Sullivan. - L’aumento degli investimenti nei settori automobilistico, aerospaziale e della difesa, che
utilizzano questi utensili nei propri processi di produzione, darà slancio ai livelli di adozione”.
La crescita dei settori aerospaziale e della difesa - in cui è ampiamente diffuso l’utilizzo di utensili da taglio ad
alta precisione, super abrasivi e macchine utensili per la formatura e la fabbricazione dei metalli - in Europa,
Russia, Cina e India annuncia buone notizie per le prospettive di mercato.
L’aumento della domanda di materiali avanzati, come le leghe di nichel e le leghe di titanio, da parte del
settore aerospaziale, è destinato a promuovere ulteriormente l’utilizzo di macchine utensili e di utensili da
taglio.
Nonostante siano i primi produttori di macchine utensili e utensili da taglio, la Cina e l’India non sono state
in grado di rispondere alla domanda in costante aumento di prodotti tecnologicamente avanzati di alta
qualità. Ciò è stato dovuto alla mancanza di competenze locali. Invece, questo bisogno è stato soddisfatto dai
produttori tedeschi.
rmo settembre 2013
53
Strategie
&
Imprese Mercato
al periodo gennaio-marzo 2013, vede la Cina stabilmente al primo posto nella graduatoria dei Paesi di
sbocco, anche se in deciso rallentamento (-16,4%),
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Seguono Stati Uniti(-14,6%), Germania (-3,3%), Russia (+7,2%), India(-18,5%), Brasile (-5,2%).
Strategie
Il secondo trimestre 2013. Nel secondo trimestre
2013 l’indice degli ordini di macchine utensili è risul-
tato in crescita dello 0,7%, soltanto grazie ai positivi riscontri raccolti all’estero. In particolare, l’indice
degli ordini interni ha registrato una contrazione
del 21,2%, rispetto al già difficile secondo trimestre
del 2012; il valore assoluto, pari a 41,3, risulta il più
basso mai registrato prima, a conferma della forte
debolezza del mercato domestico.
Sul fronte estero, l’indice ordinativi segna invece un
incremento del 6,2%, interrompendo così la serie
negativa registrata a partire dal secondo trimestre
dell’anno scorso. Il valore assoluto, pari a 83,4, risulta però ben al di sotto della media.
Su base semestrale, l’indice registra un arretramento
del 6%, determinato dal pessimo riscontro ottenuto
54
rmo settembre 2013
dai costruttori sul mercato italiano (-29,6%) e dalla
debolezza della domanda estera (-1%).
“Quest’ultima rilevazione - afferma Luigi Galdabini,
presidente Ucimu - fotografa la difficoltà che oggi
incontrano i costruttori italiani di macchine utensili
alle prese con una pressoché inesistente domanda
domestica cui si aggiunge una riduzione di quella
estera”. E aggiunge: “Le misure volte a facilitare
l’accesso al credito da parte delle imprese italiane
sono indispensabili per trasformare la domanda interna in
reale consumo. Sebbene sia innegabile che il mercato italiano
si sia ridotto in modo deciso, è
altrettanto vero che c’è necessità di investire in macchinari.
Ciò che manca è la liquidità, su
questo occorre intervenire”.
Le previsioni. Il rallentamento evidenziato dai dati
di consuntivo 2012 rispetto a
quanto registrato l’anno precedente sarà ancora più evidente
nel 2013. Nel 2013, infatti, la
produzione resterà stabile, attestandosi a 4.820 milioni di
euro (-0,1%). Le esportazioni
cresceranno solo dell’1,8% a
3.685 milioni. Il consumo italiano subirà un ulteriore ridimensionamento, scendendo
a 2.005 milioni (-4%). Soffriranno le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno
che caleranno, del 5,8%, a
1.135 milioni di euro. Salirà
ancora la quota di produzione
destinata oltre confine, attestandosi al 76,5%. “Nel
2012 - afferma Luigi Galdabini, presidente di Ucimu
- i tre quarti della produzione nazionale di settore
sono stati destinati oltreconfine. Questo dato, oltre
a dimostrare la capacità delle imprese italiane di ben
presidiare le aree vicine e lontane, esprime però la
profonda difficoltà in cui versa il mercato nazionale,
la cui domanda di macchinari non riesce a ripartire.
Un problema che riguarda non soltanto i costruttori
di macchine utensili ma tutto il sistema economico
del Paese per il quale il mancato (o scarso) investimento in tecnologia di produzione significa arretramento del sistema manifatturiero a tutti i livelli
della filiera produttiva”.
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&
Eventi
Imprese Mercato
EMO 2013:
ai nastri di partenza
di Antonella Pellegrini
Si terrà il prossimo settembre ad Hannover l’edizione 2013 della EMO, la manifestazione
mondiale dedicata al mondo della lavorazione dei metalli. I costruttori italiani di macchine
utensili hanno aderito in forza alla manifestazione dal profilo sempre più internazionale. La
crisi del mercato interno, infatti, spinge i produttori italiani verso i mercati internazionali
I
ntelligence in Production. È questo lo slogan scelto per
l’edizione 2013 della EMO, che si svolgerà ad Hannover
dal 16 al 21 settembre. Qui i produttori internazionali di
tecnologia per l’industria manifatturiera presenteranno i
loro prodotti, le loro soluzioni per far vedere ai visitatori
specializzati e agli utenti internazionali con quali tecnologie innovative sarà possibile rispondere alle sfide produttive del futuro.
“In tutto il mondo l’industria deve fare fronte a complessi
compiti - afferma Wilfried Schäfer, direttore della VDW,
l’Associazione dei costruttori tedeschi di macchine utensili che organizza la EMO -. In ogni Paese cresce anche il
bisogno di prodotti migliori. Per rispondere alle nuove
esigenze è necessario l’impiego delle macchine utensili.
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rmo settembre 2013
Megatrend sociali come quelli connessi al potenziamento
delle infrastrutture, alla mobilità, all’energia, all’alimentazione o alla salute richiedono maggiori prestazioni all’industria e danno pertanto nuova linfa anche al consumo
di macchine utensili”.
Sono oltre 1.969 le aziende che hanno già aderito, provenienti da ben 39 Paesi. Le aziende italiane sono 234, e
occuperanno una superficie espositiva di circa 18.000 m2.
Sono tutte imprese fortemente orientate all’export, che
nel 2012 ha assorbito il 75% del prodotto generato dal
comparto.
Le imprese italiane, infatti, distribuiscono le proprie soluzioni ovunque nel mondo, nei Paesi tradizionali così come
in quelli emergenti.
Wilfried Schäfer,
direttore
della VDW,
l’Associazione dei
costruttori tedeschi
di macchine
utensili.
La presenza dell’Italia. Coordinata da Ucimu-Sistemi
per produrre, la partecipazione italiana sarà identificata
dal claim ‘Made by Italians, Technology and Creativity’
che accompagnerà tutta la promozione della manifestazione, a partire dal ‘welcome point’ organizzato
all’interno dell’aeroporto di Hannover che accoglierà i
visitatori presentando al centro uno degli oggetti cult
degli appassionati di motociclismo e non solo: la Ducati
Diavel Carbon. Gioiello della tecnologia italiana, la Diavel
Carbon è stata scelta quale oggetto rappresentativo del
saper fare italiano applicato al settore dei veicoli.
“Cultura, arte, stile e storia sono tra i principali pilastri su
cui si basa il saper fare italiano - afferma Luigi Galdabini,
presidente di Ucimu -. In questo senso, la manifattura
nei suoi prodotti più alti, tra questi le macchine utensili,
sintetizza in sé tutti gli aspetti che hanno fatto grande il
Paese; a tutto questo è dedicata la promozione dei costruttori italiani che si presenteranno a Hannover”.
I mega trend. In ambito produttivo, anche macchine,
utensili e componenti devono affrontare nuove sfide.
Anche qui, infatti, svolgono un ruolo importante aspetti
quali efficienza, sostenibilità, comunicazione e collegamento in rete, nuovi materiali, flessibilità, qualità, nuove
idee di prodotto, e così via.
Megatrend globali, come urbanizzazione e ampliamento delle infrastrutture o mobilità, e i trend relativi
a energia, alimentazione e salute hanno portato al progresso tecnico, ma anche a tutta una serie di problemi
quotidiani in ambito produttivo. “Il progresso tecnico
non è fine a se stesso. È trainato da sfide globali sociali
ed economiche - spiega Wilfried Schäfer della VDW-. Per
ogni impresa industriale è una questione di sopravvivenza
tenersi aggiornata sulle tendenze attuali, pensare con anticipo ai propri sviluppi e trarne le giuste conclusioni per la
propria strategia di innovazione e per i propri prodotti. Gli
espositori della EMO Hannover 2013 proporranno informazioni, aiuti e valutazioni di esperti al riguardo. Gli sviluppi
globali della società, dell’economia e della tecnologia determinano insomma tendenze che si riflettono anche sulla
tecnica della produzione”. In tutto il mondo le aziende si
trovano a doversi rapportare con queste megatendenze e
con gli effetti che esse producono sulla loro attività. Cambiano gli equilibri dei singoli mercati. Negli ambiti citati i
progressi si raggiungono spesso attraverso prodotti e sviluppi tecnici realizzati industrialmente. “Come tecnologia
chiave per la produzione industriale, la macchina utensile
è presente ovunque si cerchino soluzioni alle sfide presenti
e future, e assicura il progresso in molti settori”, afferma
Schäfer.
Intelligenza in produzione. “In tutti gli aspetti presi in
considerazione, l’intelligenza dei futuri sistemi di produzione è un elemento di tenuta centrale - conclude Schäfer,
con riferimento agli sviluppi futuri -. L’intelligenza agisce su
due fronti. Da una parte, consente di collegare tra di loro i
componenti efficienti e di ottimizzarli. Il ruolo di apripista
degli smartphone, collegati a reti decentrate, ha avvantaggiato anche l’industria. Componenti e gruppi macchine
sono dotati di una propria conoscenza e di parametri di
funzionamento ottimali, si collegano autonomamente a
sistemi di controllo di livello superiore e sono pronti all’impiego in brevissimo tempo senza intervento manuale.
Dall’altra parte, però, si accresce la complessità dei sistemi
adottati, perché le informazioni non sono più disponibili
centralmente. E quindi anche l’uomo, che interviene in
funzione di utente macchina, manutentore o programmatore della produzione, deve poter essere messo in grado di
utilizzare e di controllare questi sistemi. Le parole d’ordine
al riguardo sono programmazione intuitiva della macchina
o diagnostica decentrata”. Alla EMO Hannover 2013 gli
espositori internazionali dimostreranno come è possibile
far fronte alle molteplici sfide citate con soluzioni tecniche
intelligenti declinate in varie forme.
rmo settembre 2013
57
&
Eventi
Imprese Mercato
L’importanza
della tornitura
I moderni centri di tornitura
Index e Traub sono macchine
dotate di maggiore flessibilità
e alta produttività. Le possibili
applicazioni vengono così
ampliate a lavorazioni
complesse. La sfida della
competitività si gioca sul
terreno dell’innovazione come
dimostrato nel corso dell’Open
house di Synergon, distributore
italiano dei marchi
di Gabriele Peloso
N
el corso di un’Open house dello scorso giugno,
Synergon ha presentato una serie di centri di tornitura plurimandrino e bimandrino Index e torni a fantina mobile, commutabili a testa fissa Traub. Si tratta di
macchine altamente produttive e nel contempo flessibili.
“Anche se l’industria manifatturiera italiana non vive un
momento di espansione - ha detto Stefano Reati di Synergon - il trend tecnologico è chiaro. Gli utilizzatori chiedono macchine utensili sempre più efficienti e in grado
di effettuare più lavorazioni con una sola macchina”. I
visitatori dell’Open house, lo scorso giugno, hanno potuto toccare con mano questa tendenza, grazie ai sistemi
Index e Traub. Index MS16 è un centro di tornitura pluri-
58
rmo settembre 2013
mandrino particolarmente indicato per sostituire i torni
plurimandrino a camme. Oggi con lotti di produzione
ridotti (8.000-10.000 pezzi) e variabili nel tempo sono necessarie macchine produttive con tempi di ciclo anche di
2,5 s, flessibili nel loro attrezzaggio. Ecco allora l’importanza del CNC che equipaggia la macchina, sviluppato da
Index. Alcuni dati tecnici: sei mandrini motorizzati azionati singolarmente con funzione asse C; adattamento del
numero di giri per una velocità di taglio ottimale, facile
rottura dei trucioli e tempi di lavorazione ridotti; undici
slitte autonome con controllo a CNC, con uno o due assi di
spostamento; lavorazione completa con utensili motorizzati posizionabili su tutte le slitte; fino a due o tre utensili
per la lavorazione posteriore del pezzo; asse C, fresatura
e tornitura poligonale. Per quanto riguarda i torni a
fantina mobile/fissa (con testa intercambiabile in pochi
minuti), le ultime innovazioni proposte da Traub sono i
modelli TNL 32 e TNL 18, disponibili in varie configurazioni. In particolare il TNL 18 7B, esposto all’open house,
è dotato di asse B per una flessibilità ancora maggiore.
Le possibili applicazioni del centro di tornitura vengono
così ampliate a lavorazioni particolarmente complesse.
È possibile eseguire anche lavorazioni di fresatura e foratura. Entrambe le macchine saranno esposte da Index
alla prossima EMO di Hannover, padiglione 17 stand D05.
Tornitura e innovazione. Lo abbiamo scritto molte
volte, ma la sfida della produttività si vince sul terreno
dell’innovazione. Il costruttore tedesco ha sviluppato
centri di tornitura che ben si adattano alle sfide globali.
“L’MS16 - ha proseguito Reati - è una macchina dalle dimensioni compatte concepita da Index a completamento
della propria gamma di torni. Questo modello ha un passaggio barra di 16 mm ed è stato costruito per essere una
valida alternativa ai torni plurimandrino a camme, questi
ultimi decisamente più rigidi nei cambi di produzione con
lunghi tempi di attrezzamento giustificati solo da produzioni elevatissime”. Ma non è tutto: “Il centro di tornitura
grazie alla moderna componentistica adottata, dai motori agli azionamenti fino al CNC, si caratterizza per una
grande flessibilità di produzione – ha concluso Reati -. Si
possono ottenere anche cicli produttivi decisamente ridotti intorno ai 2,5 s a pezzo”. Infine, ma non per questo
meno importante, l’MS16 rappresenta la sintesi della tecnologia innovativa di Index, che sarà ulteriormente sottolineata e amplificata, in occasione dei festeggiamenti per
i cento anni della casa tedesca, nel 2014.
Se vincere la sfida dell’innovazione significa vincere la
sfida dello sviluppo, l’attenzione passa alle macchine
Traub presentate da Walter Carzaniga, responsabile tec-
nico di Synergon. I sistemi Traub esposti erano due TNL 18
e TNL 32. Vediamo di che cosa si tratta. Il primo centro di
tornitura è a fantina mobile, ma in pochi minuti è possibile
convertirlo a fantina fissa al fine di ottimizzare il consumo
di materiale lavorabile. “Questa gamma di torni, completamente automatizzati - ha sottolineato Carzaniga -, si caratterizzano per il diverso numero di assi lineari disponibili par
le lavorazioni: 5, 7, 9, asse B ecc. Mentre il passaggio barra
viene identificato con il numero successivo al modello per
esempio 18 e 32 mm”. Per quanto riguarda l’automazione
del sistema produttivo Traub da sempre adotta componentistica Mitsubishi Electric, sia per quanto riguarda il CNC, sia
per i motori, azionamenti e righe ottiche. Il software del
CNC, invece, è personalizzato da Traub per alcune funzioni
di programmazione. Esso è semplificato con cicli macchina
ridotti, al fine di diminuire drasticamente i tempi di attrezzamento. I centri di tornitura TNL 18 e 32 sono particolarmente adatti alla lavorazione di acciaio, acciaio inox, leghe
particolarmente resistenti e compositi.
Punto di vista. Tecnologia e innovazione non sono tutto
per lo sviluppo di un’impresa. “La restrizione dei finanziamenti da parte degli istituti di credito è la principale causa
che tiene in stallo gli investimenti delle imprese - è intervenuto Gianluigi Sanclemente, fondatore di Synergon -, a
fronte di lavoro che non manca”. Ecco allora che Synergon pensa per i propri clienti non solo formule tradizionali
di acquisto delle macchine utensili, ma anche il noleggio.
“È un’opportunità interessante - ha detto Sanclemente -,
che toglierebbe molte spese immediate all’utilizzatore, in
quanto il servizio viene fatturato direttamente alla società
che noleggia il bene. Il noleggio non richiede alcun anticipo, si paga subito la prima rata d’affitto. Inoltre, ci sono
benefici fiscali connessi che annullano la differenza dei tassi
di interesse”. Cosa dire. Tecnologia, innovazione e accesso
al credito potrebbero dare una svolta a questa crisi, che
sembra senza fine.
rmo settembre 2013
59
&
Strategie
Imprese Mercato
Sulla via
di Attilio Alessandri
americana
RF Celada e Haas Automation hanno inaugurato l’accordo commerciale che vede la società
di Cologno Monzese distributore unico delle macchine utensili statunitensi nel nostro Paese.
Haas Factory Outlet è il punto di riferimento per tutti gli utilizzatori italiani
G
ene Haas, presidente e fondatore di Haas Automation e Guido Celada, presidente di RF
Celada (nella foto di apertura G. Haas a sinistra e a
destra G. Celada) hanno inaugurato ufficialmente, lo
scorso giugno, la collaborazione tra le due aziende,
iniziata lo scorso marzo. Il costruttore americano
di macchine utensili ha scelto l’azienda di Cologno
Monzese, come unico rivenditore sul territorio italiano dei propri sistemi per produrre. Per l’open day
è stato scelto il nome Haassieme, per enfatizzare l’unione tra i due marchi Haas e RF Celada.
Questa collaborazione è stata necessaria poiché gli
utilizzatori delle macchine utensili Haas, nel nostro
Paese, sono cresciuti in modo significativo in questi
ultimi anni. Ecco allora la volontà di presidiare sul
territorio la vendita, l’assistenza tecnica e la rete
commerciale in Italia. Per rispondere al meglio a questa necessità è stata costituita la Haas Factory Outlet.
La nuova struttura comprende un ampio showroom
dotato di tutte le più recenti macchine utensili, un
magazzino completo di pezzi di ricambio e centri di
formazione tecnica dotati di simulatori CNC Haas.
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rmo settembre 2013
Durante l’evento erano esposti numerosi modelli di
centri di lavorazione verticali e centri di tornitura.
Decisamente interessante l’UMC-750, il centro di
lavorazione a 5 assi continui per la lavorazione di
geometrie complesse. Alcune caratteristiche sono:
tavola rotobasculante su due assi (per la lavorazione
su 5 assi) da 650 x 500 mm; mandrino cono 40 ad accoppiamento diretto da 8.100 giri/min, con potenza
di 22,4 kW; cambio utensili da 40 +1 stazioni. Andiamo con ordine e vediamo come e perché nasce
la collaborazione tra le due aziende e quali sono i
suoi obiettivi.
Qualità ed efficienza. Gene Haas, presente nella cerimonia di inaugurazione, fondò Haas Automation
nel 1983 con l’intenzione di produrre delle macchine
utensili che fossero economiche e affidabili. Oggi
le macchine targate Haas hanno avuto successo in
tutto il mondo, anche grazie alla loro tecnologia
intrinseca: sia per il sistema di indexaggio della tavola 5 assi, completamente automatizzato sia per lo
sviluppo dei controlli numerici. “I sistemi Haas –ha
Centro di lavorazione Haas Automation
modello UMC-750, a 5 assi continui, per la
lavorazione di geometrie complesse.
commentato Alain Reynvoet, managing director
sono modulari e la nostra strategia di produzione
si basa su alcuni princìpi importanti. Per prima cosa
i vari componenti sono realizzati nei nostri centri di
produzione, utilizzando principalmente macchine
utensili Haas”, ciò sottolinea come l’azienda creda
nei propri prodotti. Inoltre, la produzione viene
gestita con moderni sistemi just in time, in modo
da snellire al massimo le capacità produttive. Oggi
Haas produce quattro linee di prodotti: centri di lavorazione verticali e orizzontali, centri di tornitura
e tavole girevoli, oltre una serie di macchine a 5 assi
e macchinari speciali.
Assistenza mirata in Italia. Anche se la situazione
europea del mercato manifatturiero è decisamente
difficile, Haas è consapevole delle potenzialità
di quest’area geografica. Ecco allora la necessità
di collaborare con un’azienda storica italiana del
comparto delle macchine utensili come RF Celada.
Essa vanta oltre 70 anni di esperienza nella fornitura di macchine utensili e soluzioni di produzione
avanzate. La collaborazione tra le due imprese
è iniziata lo scorso primo marzo, ma si è svolta lo
scorso giugno la cerimonia ufficiale presso la Haas
Factory Outlet di Cologno Monzese (MI). Si tratta
di un’azienda recentemente costituita per seguire
esclusivamente i prodotti Haas. Essa si occuperà non
solo della vendita delle macchine utensili, ma anche
dell’assistenza, con tecnici qualificati, sul prodotto e
i pezzi di ricambio. Inoltre, i corsi di formazione saranno disponibili agli utilizzatori per un corretto utilizzo dei sistemi produttivi e dei relativi CNC. Questa
organizzazione permetterà un tempestivo e mirato
intervento per tutte le necessità del caso. Gli interventi saranno risolti nell’arco delle 24 ore dalla richiesta in oltre il 90% dei casi. “Haas Factory Outlet è
stato realizzato per questo scopo - ha detto Roberto
Sorrentino, responsabile della HFO italiana -. Esso è
il luogo ideale per seguire i clienti italiani, che sono
cresciuti in modo significativo in questi ultimi anni”.
La sede comprende un ampio showroom dotato di
tutte le più recenti macchine utensili Haas, dai centri di lavorazione verticale a quelli orizzontali fino ai
centri di tornitura. All’inaugurazione erano esposte
oltre trenta macchine utensili, un magazzino completo di pezzi di ricambio e CNC.
Cosa dire. L’attività manifatturiera è un volano fondamentale per il terziario avanzato. È un regolatore
dell’economia che contamina con la sua concretezza
anche altri settori. Ecco allora la necessità di innovare
processi e prodotti, affidandosi anche a partner affidabili e qualificati. Fare efficienza sui processi e sviluppare nuovi prodotti è la sfida fondamentale per
continuare a crescere nel lungo periodo. Haas Automation e RF Celada ci credono. Non resta che cogliere
questa opportunità.
rmo settembre 2013
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Eventi
&
Imprese Mercato
L’accento
sull’innovazione
di Tony Bosotti
Strategie
S
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In occasione della open house tenutasi
presso lo show room di Sirma Macchine a
Spirano (Bergamo), dal 27 al 29 giugno
2013, sono state presentate, fra le altre,
quattro novità importanti di torni CNC
introdotte sul mercato da Citizen e Miyano.
Soddisfazione fra gli organizzatori per la
partecipazione numerosa dei visitatori e
per l’interesse dimostrato verso le nuove
soluzioni
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uattro novità importanti di torni CNC introdotte sul mercato da Citizen e Miyano sono
state presentate in occasione della open house tenutasi presso lo show room di Sirma Macchine a Spirano (Bergamo), dal 27 al 29 giugno 2013.
Queste nuove macchine sono capaci, secondo i tecnici dell’azienda, di generare importanti innovazioni
per la riduzione del ‘costo per componente’.
I modelli puntano al top della produttività e flessibilità per integrare i cicli di tornitura e fresatura nelle
lavorazioni da barra, con un range da 3 a 64 mm.
Linea Innovation. I due nuovi modelli facenti parte
della linea Innovation sono il Citizen L12-VII, tornio
CNC a fantina mobile e fantina fissa e il Miyano BNA42GTY.
Il modello Citizen L12-VII è stato presentato per la
prima volta alla clientela italiana in questa occasione;
progettato per un facile e veloce attrezzaggio, ottimizzato per la lavorazione sia di componenti lunghi
sia corti, grazie alla possibilità di poter aggiungere o
rimuovere velocemente il gruppo boccola di guida con
un sistema meccanico brevettato.
La macchina viaggia a 35 m/min di rapidi con alte accelerazioni, si possono configurare fino a 27 utensili, raggiungere una velocità di rotazione pari a 15.000 giri/
min al mandrino e 10.000 giri/min al contromandrino,
il tutto controllato dal CNC Cincom a 7 assi.
Il ‘controllo’ è equipaggiato con l’ECO-software, che
consente di monitorare e visualizzare il recupero energetico ottenuto grazie alla tecnologia di potenza rigenerata che consente di ridurre i costi di utilizzo e di
conseguenza il costo per componente prodotto sulla
macchina.
Sempre facente parte della linea Innovation, è stato
presentato il Miyano BNA-42GTY, nuovissimo centro di
tornitura CNC 13-assi (10+3 ausiliari), da 42 mm di capacità che incorpora il software con brevetto internazionale Citizen Cincom, ora disponibile per ridurre i tempi
ciclo fino al 27% grazie alla possibilità di lavorare con
tre utensili in simultanea.
La macchina è dotata di una torretta a 16 posizioni,
3 assi, un mandrino da 11 kW e un contromandrino
da 5,5 kW. Grazie alla flessibilità di montaggio utensili
nella nuova piastra vertical, 45 utensili possono ora essere utilizzati.
Francesco
Cavalleri, direttore
commerciale e
amministratore
delegato di Sirma
Macchine.
Linea Evolution. Oltre ai suddetti due nuovi modelli, altre sette macchine Citizen e Miyano della linea
Evolution sono state esposte in occasione dell’open
house, tutte equipaggiate con gli ultimi aggiornamenti e miglioramenti tecnologici. Stiamo parlando
dei modelli Citizen K16E, Citizen M432-VIII, Citizen
L20X, Citizen A32-VII, Miyano ABX-64THY2, oltre al
nuovo modello di tornio da ripresa per la lavorazione
di pezzi temprati, Miyano GN3200. Inoltre è stata ripresentata una macchina assente dal mercato italiano
da oltre 10 anni, si tratta del Citizen B16E, prodotta
in migliaia di unità, già destinata ai mercati asiatici, e
ora ritornata a grande richiesta sui mercati occidentali in risposta alla crescente richiesta di sostituzione
delle macchine a camme. Le nove macchine presentate erano attrezzate nella esecuzione di componenti
meccanici dimostrativi aventi come denominatore comune una notevole complessità di esecuzione: interpolazioni fino a 5 assi, forature profonde fino a 50xD,
esecuzione di maschiature inclinate dal pieno con un
solo utensile, tornitura di super leghe ecc. Tali dimostrazioni hanno consentito ai visitatori presenti di individuare e associare le suddette lavorazioni ai settori
merceologici di loro competenza: dentale, medicale,
automotive, idraulica, subfornitura e quant’altro, potendo così ammirare il valore aggiunto delle macchine
Cincom Miyano nella realizzazione del ‘pezzo finito’.
Profumo di ottimismo. Aziende partner di Sirma
Macchine hanno collaborato all’allestimento delle macchine in dimostrazione oltre a esporre i loro prodotti
all’interno degli spazi a loro dedicati: dai caricatori
barre Iemca e Lns, agli utensili Febametal-Horn, Kennametal, NSK, oltre al partner storico delle applicazioni
CAD-CAM, Esprit. Dice Francesco Cavalleri, direttore
commerciale e amministratore delegato di Sirma Macchine: “L’evento da noi organizzato ha avuto un successo di visitatori oltre ogni più ottimistica aspettativa,
raddoppiando il numero di aziende ospiti rispetto alla
precedente edizione. Grande la partecipazione di clienti
giunti da più parti d’Italia, grazie anche alla organizzazione di bus dedicati, a dimostrazione del grande
interesse per le due novità presentate in anteprima
nazionale in questi giorni presso la nostra show-room,
le stesse novità presentate in anteprima mondiale alla
Jimtof di Tokyo dello scorso novembre. Il livello di interesse per i nuovi modelli lanciati da Citizen, L12-VII
e BNA-42GTY, è stato molto elevato, in particolare nel
settore delle lavorazioni meccaniche di precisione conto
terzi, comparto molto desideroso di migliorare la propria competitività nei mercati globali”.
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63
EXPO MILANO 2015
Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 Milano ospiterà l‘Esposizione Universale. Il
tema attorno cui si svilupperà la manifestazione è ‘Nutrire il Pianeta, Energia
per la Vita‘. In un mondo in cui oltre un
miliardo di persone soffre di fame, o al
contrario di obesità, e che nel 2050 sarà
abitato da 9 miliardi di individui, i pro-
blemi legati all‘alimentazione si impongono con urgenza. Expo Milano 2015 affronterà il tema dal punto di vista economico, scientifico, culturale e sociale, chiamando
a raccolta intelligenze e competenze da tutto il mondo.
I Paesi partecipanti saranno chiamati a proporre soluzioni concrete per rispondere
ad alcune sfide decisive: assicurare il diritto a un‘alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti; garantire la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della
filiera agroalimentare e salvaguardare la consapevolezza del gusto e della cultura del
cibo. L‘obiettivo di Expo Milano è dare al mondo le linee guida,
ragionate e condivise, per vincere tali battaglie. Expo Milano
2015 lascerà anche un‘eredità materiale: il sito espositivo diventerà una smart city del futuro, un quartiere intelligente ed
ecologico nell ‘uso della tecnologia e dell‘energia.
Aziende di rilievo internazionale hanno deciso di scommettere
su questo progetto: Telecom Italia, Cisco, Accenture, Enel, Intesa San Paolo, Selex ES, Came, Fiat, Coop e Illy sono state le
prime imprese ad aver investito risorse ed esperienze per realizzarlo, in qualità di Partner della manifestazione.
I padiglioni sorgeranno su una superficie di circa un milione di
metri quadrati, lungo l‘asse di Rho-Fiera e di Malpensa.
È un‘area strategica, collegata a due autostrade, a pochi chilometri dagli aeroporti di Linate e Malpensa, servita dalla linea
ferroviaria ad alta velocità e dalla metropolitana.
L‘esposizione e le migliaia di appuntamenti (eventi culturali
e spettacoli), previsti per i sei mesi della manifestazione, porteranno a Milano più di 20 milioni di visitatori, 130 Nazioni,
aziende e organizzazioni internazionali. Ad oggi Expo Milano
2015 conta 129 adesioni ufficiali.
I numeri
Tema: ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita‘
Data: 1 maggio – 31 ottobre 2015 (184 giorni)
Obiettivi: 130 Paesi, 20 milioni di visitatori
Sito espositivo: circa un milione di metri quadri
Investimenti pubblici per l ‘evento: 1,3 miliardi di euro
Contributo del settore privato: 0,3 miliardi di euro
Investimento dei partecipanti ufficiali: circa un miliardo di euro
Benefici per il turismo: 5 miliardi di euro
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rmo settembre 2013
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Imprese Mercato
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Integrazione strategica
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Autodesk e NetSuite integrano le
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completo e flessibile che colma le
tradizionali lacune tra PLM e sistemi
ERP. L’unione di Autodesk PLM, per
la gestione del ciclo di vita prodotto,
e del gestionale aziendale NetSuite,
che include NetSuite Manufacturing
edition, offre una soluzione per velocizzare i processi, dall’ideazione alla
progettazione del prodotto finito,
alimentando automaticamente il gestionale, per assemblare la distinta
base BOM, erogare i componenti e
valutare la fattibilità, con livelli di
autorizzazione role-based in entrambi i sistemi. È così possibile ottimizzare efficienza, costi e redditività,
abilitando la collaborazione nella catena distributiva, con visibilità totale
e in tempo reale dei costi, già profilati con chiarezza fin dalla fase di
progettazione. L’integrazione tra le
due soluzioni consente anche una
gestione facile e documentata delle
modifiche, favorisce l’efficienza delle
fasi post-produzione grazie alle funzioni di inventario e completamento
ordini di NetSuite, e grazie a NetSuite SuiteCommerce supporta anche
le vendite nei luoghi fisici o tramite
eCommerce.
rmo settembre 2013
Air Liquide con Ferriere Nord
Air Liquide e l’italiana Ferriere Nord, società principale del Gruppo
Pittini con sede a Osoppo (Udine), rafforzano la loro partnership
iniziata nel 1989 con un nuovo contratto di lungo termine siglato con la Business Line Large Industries di Air Liquide, per
l’installazione presso il cliente di due nuove unità produttive VSA
(vacuum swing absorption), che sostituiranno tre impianti già
presenti all’interno dell’acciaieria aumentando a oltre 200 t/g la
produzione di ossigeno, impiegando tecnologie all’avanguardia
che porteranno elevati livelli di efficienza energetica. Le nuove
unità entreranno in attività entro l’estate 2015, e il contratto full
service includerà anche la fornitura ausiliaria di ossigeno e azoto
liquidi. “Nella difficile congiuntura economica attuale, siamo
molto orgogliosi di annunciare la firma del contratto con Ferriere Nord, un investimento importante che testimonia la volontà
delle due aziende
di continuare a
investire e crescere in Italia”, ha
dichiarato Gian
Luca Cremonesi,
direttore della Business Line Large
Industries di Air
Liquide Italia.
Trend negativi per la meccanica
I dati preconsuntivi Anima per la meccanica mostrano segnali poco
incoraggianti, con ristagno della domanda interna: rivista al ribasso
la produzione, -0,8% rispetto allo 0,3% previsto, trend negativo previsto anche per il 2013, -0,4%. Positivo l’export, +1,5% nel 2012 e
+1% nel previsionale 2013, e aumentata la quota export/fatturato al
56%, con i Paesi UE primi destinatari, appena scesi dal 44 al 40% in
favore di Asia, Americhe e altri Paesi extra UE. Scesi gli investimenti,
-0,5% nel 2012 e previsti a -0,3% per il 2013, e calata pure l’occupazione, -0,2% nel 2012. Commenta il presidente Anima, Sandro
Bonomi: “Non posso che prendere atto di una situazione recessiva
nel nostro Paese che sta intaccando anche il
comparto della meccanica, in un contesto come
quello nazionale che lascia davvero poco spazio a speranze di recupero in tempi brevi. Con
forza, auspico che il nuovo Governo prenda
provvedimenti urgenti almeno per sbloccare i
debiti della pa verso le imprese, e che metta
in campo misure concrete per attuare la Strategia Energetica Nazionale, avviata a livello
programmatico dal Governo Monti e rimasta
finora pura teoria”.
La filiera meccanica emiliana
Unicredit ha presentato il volume ‘La filiera della
meccanica strumentale’, preparato in collaborazione con Ucima e Ucimu a fotografare i settori
delle macchine utensili e per il packaging in EmiliaRomagna. L’industria del bene strumentale conta
3.300 imprese in Italia, con un fatturato di 28miliardi di euro: l’Emilia Romagna conta il 15,8%
delle aziende costruttrici di macchine utensili, producendo il 12% del totale nazionale, ed esporta il
12,3% dell’export totale. Le province di Bologna e
Modena concentrano ciascuna il 27% di aziende,
seguite da Piacenza con il 20%, prima per produzione ed export regionali di settore, il 40 e il 34%.
L’Emilia Romagna ospita il 38% delle 700 aziende
del settore packaging (un centinaio solo nel bolognese), realizzando il 65% del fatturato di settore,
circa 3 miliardi di euro sui 4,5 totali. Il 90% circa del
fatturato in macchine per imballaggio di Bologna
è destinato all’esportazione, facendone un’eccellenza del Made by italians. Attenzione agli investimenti in progetti innovativi e alla qualità delle
produzioni sono due fattori che fanno il successo
di entrambe le produzioni industriali emiliane.
SPS di successo
La terza edizione di SPS IPC Drives Italia, tenutasi
a Parma dal 21 al 23 maggio scorsi, ha registrato
18.000 visitatori, +24% dal 2012, decretando il
successo dell’evento dedicato all’automazione
elettrica, grande forza trainante e risorsa strategica per il tessuto produttivo italiano nel difficile
momento di crisi. Alto è stato il profilo professionale dei visitatori, al 25% alti decisori aziendali, come alta è stata la soddisfazione espressa.
Predominanti le presenze da Lombardia, Emilia
Romagna, Veneto e Piemonte, pari all’86%, ma in
crescita i visitatori da Regioni del Centro, +62%,
e del Sud, +83%. Movimentazione e Robotica
e Produzione Elettronica sono stati i settori
più rappresentati, mentre il settore Energia, al
terzo posto, ha superato i comparti Packaging
e Meccanico/Siderurgico, mostrando crescente
attenzione al tema energetico, sia in ragione di
costi aziendali che di sostenibilità a medio-lungo
termine. Dopo il focus 2013 sul Food & Beverage,
l’edizione 2014 si concentrerà sul settore Farmaceutico e Chimico, e darà più visibilità all’intera
filiera dell’automazione, fornitori, integratori,
distributori e produttori di software industriale.
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Parker premia Kennametal
Parker Hannifin ha conferito il premio come Fornitore di eccellenza a Kennametal, in riconoscimento
di due progetti di co-engineering che hanno portato risparmi di circa 80.000 $ nella divisione pompe
& motori della sede di Chemnitz del produttore,
implementati nel 2011 nell‘ambito dell‘iniziativa
PCI (Process of continuous improvement) che Parker Hannifin porta avanti con i propri fornitori nel
mondo. Il contributo degli ingegneri Kennametal
ha aiutato a ridurre i tempi ciclo nelle operazioni
di tornitura su acciaio al manganese basso legato,
tagliando i tempi di lavorazione di 680 ore, per cui
la macchina viene ora utilizzata per aumentare la
produzione della lavorazione soft di ingranaggi.
La riduzione nel consumo degli utensili ha inoltre ridotto le spese di utensileria. Kennametal ha
infine contribuito a incrementare la durata degli
inserti sui centri di lavoro e sulle carcasse in ghisa
per pompe a ingranaggi, e gli utensili di fresatura a
passo fine sono stati ridefiniti, portando un risparmio di 85 ore a macchina, dimezzando la frequenza
di sostituzione degli inserti da taglio.
Autodesk acquisisce PI-VR
Autodesk ha annunciato l’avvenuta acquisizione
della tedesca PI-VR, specializzata nella produzione di software che sfruttano la tecnologia
Vred di visualizzazione in tempo reale, usata
principalmente nell’industria automotive. Tramite
l’acquisizione delle soluzioni di visualizzazione
d’avanguardia sviluppate da VI-PR, e aggiungendo alla propria offerta i prodotti con tecnologia Vred, Autodesk intende rafforzare l’offerta
per il comparto automobilistico, integrando le
proprie soluzioni all’interno della piattaforma
PI-VR. “Questa acquisizione - spiega Buzz Kross,
senior vice presidente design, lifecycle e simulazione Autodesk - porta in Autodesk un team
altamente competente con elevata esperienza
nella visualizzazione, che espanderà la nostra offerta per l’automotive, dove la tecnologia Vred
aiuta a risolvere un’ampia varietà di problemi nei
processi di design e progettazione delle vetture,
riducendo il ricorso a prototipi fisici grazie all’impiego di tecniche di visualizzazione in tempo
reale altamente realistiche”.
rmo settembre 2013
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Hypertherm per l’est Europa
Formazione tecnica in Cina
Kennametal ha istituito la Borsa di Studio della Fondazione
Kennametal presso la Northwestern Polytechnical University di Xi’an, al fine di promuovere la coltivazione di giovani
talenti per le industrie nazionali nel settore aerospaziale
e della lavorazione per asportazione metallica di truciolo.
Kennametal continua in tal modo a investire nella formazione tecnica, mettendo a valore le competenze accumulate
dalla sua nascita, avvenuta nel 1938, fino a divenire oggi
una realtà di primo piano nelle soluzioni di taglio e resistenti
all’usura, con filiali in oltre 60 Paesi in tutto il mondo. La
Borsa di studio rafforzerà le attività di ricerca e sviluppo
grazie agli sforzi congiunti con la prestigiosa accademia per
l’addestramento di nuovi talenti. Presenti alla cerimonia di
inaugurazione Zheng Weijian, vicepresidente Kennametal
per le attività Asia-Pacifico, e Wang Wei, vicepresidente
della Northwestern Polytechnical University. Nella foto: da
sinistra a destra - Gong Jian, Yuan Weizheng, Wang Wei,
Zhang Yingqun, Ma Ning, Zheng Weijian, Ye Ying, Xu Yingxu.
carriere
inbreve
Imprese Mercato
Hypertherm integra un nuovo responsabile commerciale
per Europa centro-orientale e Russia, Witold Szpakowski,
che lavorerà per espandere la rete di partner autorizzati
per i consumabili Hypertherm. “In virtù dell’esperienza lavorativa maturata in questa importante regione, Witold Szpakowski
consentirà al nostro team europeo
di rafforzare ulteriormente il sostegno ai partner e la presenza sul territorio”, commenta Theo Cornielje,
direttore europeo Hypertherm.
Zini a capo di DHL Italia
Mario Zini è il nuovo country manager DHL Global
Forwarding Italia. Zini risponderà direttamente alla direzione Region Emea, occupandosi di sviluppare la presenza
della compagnia sul mercato italiano, con l’obiettivo di
consolidare la leadership nel trasporto aereo e di conquistare quella nella movimentazione cargo via mare, operando
dall’head office di Pozzuolo Martesana (MI), hub logistico inaugurato nel 2012 il cui sviluppo è tra
le priorità della Direzione Italia.
Bosatelli per Prosiel
Commesse milionarie cinesi
GF AgieCharmilles comunica la conclusione di un importante
ordine per un noto produttore cinese di microcomponenti per
l’industria elettronica, un ordine da 55 impianti che fa seguito
alla precedente commessa di 100 macchine già effettuata nel
mese di gennaio dello scorso anno. La nuova commessa include macchine per la lavorazione EDM e per la fresatura,
per un valore complessivo di 10 milioni di franchi svizzeri,
pari a circa 8 milioni di euro, e l’allestimento degli impianti
è previsto per i mesi centrali del 2013. I centri di lavoro serviranno alla lavorazione a elevata precisione di componenti
miniaturizzati, che verranno in seguito impiegati per la realizzazione di dispositivi elettronici. Il nuovo ordine conferma
l’importanza del mercato cinese per GF AgieCharmilles, dove
la società è attiva da oltre 20 anni, rappresentando oggi il singolo mercato più produttivo per l’azienda: due sono i centri
di produzione GF AgieCharmilles sul territorio, affiancati da
otto uffici vendite e assistenza, occupando oltre 700 dipendenti, un quarto della forza lavoro complessiva dell’azienda.
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Luca Bosatelli è il nuovo presidente di Prosiel: in Gewiss
dal 1989, oggi è vice presidente del Gruppo. Con la mission di promuovere l’innovazione elettrica, Bosatelli ha
detto: “Nell’ultimo decennio il consumo di energia elettrica nelle case è aumentato sensibilmente, con impianti spesso
concepiti con criteri costruttivi e
fabbisogni del secolo scorso. Occorre promuovere consapevolezza
sulle nuove soluzioni impiantistiche, migliorando sicurezza e
comfort di tutti”.
Ferri alla guida di Cicof
Vincenzo Ferri, della Cimprogetti di Dalmine, è il nuovo
presidente Cicof per il biennio 2013-2014. “Il mio lavoro
sarà in linea con quello del mio predecessore Michele
Bendotti - ha commentato Ferri -: come seconda associazione europea per grandezza,
sarà fondamentale incrementare
la nostra partecipazione ai tavoli
di lavoro. Proporremo inoltre
corsi di formazione ad associati e
non, per mostrare il ruolo svolto
da Cicof nel panorama internazionale”.
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Imprese Mercato
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Esportare non basta più
L’export non è più sufficiente nemmeno
per il comparto meccanico: lo dice Sandro Bonomi, presidente Anima, per un
settore che chiude il 2012 a 41,4 miliardi
di euro, poco meno del fatturato 2011,
al 56% in export, salito del 12% nell’ultimo quadriennio. “Se fino a ieri le nostre
aziende sopravvivevano grazie all’export,
oggi la crisi del mercato interno sta assumendo dimensioni tali che le esportazioni
non bastano per mantenere i livelli di
fatturato” afferma Bonomi, presentando
il documento programmatico di Confindustria al Governo, ‘Anima per l’Italia. Un
percorso per lo sviluppo che meritiamo’.
Tra i punti salienti, raddoppiare le risorse
ICE e rafforzare gli strumenti finanziari,
promuovendo le esportazioni, sostenere
gli investimenti per rinnovare il parco
macchine, riproponendo la Legge Sabatini, promuovere lo sviluppo delle rinnovabili termiche e dare effettività alla SEN
prospettata dal Governo Monti. Infine,
introdurre la denominazione obbligatoria del Made in per la meccanica, per i
prodotti in ingresso in Ue, e stimolare la
collaborazione tra grandi imprese appaltatrici che lavorano all’estero e fornitori
di meccanica italiani.
Il leader globale
nell’Acquisizione Dati …
Navigazione utensili 2.0
… con la sua impareggiabile gamma
di soluzioni per l’acquisizione dati
Walter ha aggiornato alla versione 2.0
il proprio software di selezione utensili e parametri di taglio per supportare anche gli utensili in metallo duro
e quelli ad inserti. Il nuovo Walter GPS
- global productivity system, funziona
come una sorta di navigatore stradale:
l’utente indica la propria necessità di
lavorazione, ottenendo diverse tecnologie che si prestano allo scopo, complete di relativi dati e ordinate per costi
di operazione previsti. Oppure, immet-
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tendo parametri descrittivi sempre più
specifici, di processo o economicità, il
sistema individua la soluzione di utensili ottimale per l’applicazione indicata,
attingendo all’intera offerta del produttore.
Possibile anche partire da un utensile
già definito, per ottenere parametri su
materiali, qualità di finitura o strategia.
Filettatura e foratura sono pienamente
rappresentate, e, novità di Walter GPS
2.0, anche la lavorazione di componenti
prismatici: la prima opzione già disponibile è la realizzazione di sporgenze
a spallamento, ulteriori possibilità saranno aggiunte nelle successive release,
e a seguire l’aggiunta dei componenti a
rotazione simmetrica.
… per le applicazioni di prova più
impegnative
Strumentazione e software di
acquisizione dati …
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Imprese Mercato
Competenza globale-locale
Walter AG ha aperto tre Competence center regionali per Europa, America e Asia, che
affiancano in ottica di rete il Competence
center europeo e globale di Tübingen. I
nuovi centri potranno offrire supporto per
i progetti più complessi e impegnativi, con il
vantaggio di poterli concludere con rapidità
ed efficienza maggiori grazie alla presenza
in loco. “I nostri Clienti operano in un contesto sempre più globalizzato, in Paesi quali
Cina, India e Brasile dove la concorrenza
è molto dinamica - dichiara Mirko Merlo,
presidente di Walter AG -: grazie a 34 filiali
Walter siamo già ben presenti in tutti i principali mercati. Ora, nel know-how per soluzioni speciali e specifiche di settore, i nostri
clienti possono accedere ai nostri specialisti
tramite i nuovi RCC, senza il bisogno per le
consociate di tutto il mondo di dipendere
tanto fortemente dai nostri esperti di Tübingen”. Sede nella quale si continueranno comunque a definire standard e metodologie
globali, delineando soluzioni specifiche in
collaborazione con clienti e reparto ricerca
e sviluppo, provvedendo quindi alla trasmissione del know-how verso gli altri centri.
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PRIMO PIANO
Il passaggio
generazionale,
questo conosciuto
di Stefano Belviolandi
A colloquio con tre giovani ingegneri under
40 che in Rösler Italiana hanno portato
novità, intraprendenza e freschezza,
bruciando le tappe. Il rapporto con gli studi
e la ‘vecchia guardia’, l’approdo al mondo
del lavoro. Uno spaccato di un’azienda
che ha deciso di puntare sul ricambio
di Alessandra Fraschini
generazionale,
a cominciare
dall’ex amministratore delegato,
Alessandro Giussani, che le nuove
leve se le è andate a prendere
direttamente al
Politecnico di Milano
D
avide Silva, responsabile commerciale macchine e ricambi; Simone
Guzzi, responsabile ufficio tecnico e Riccardo Leoni, tecnico del laboratorio, sono
solo tre dei giovani under 40 e, nel caso
di Leoni under 30, che si sono affacciati al
mondo di Rösler, vi sono entrati e insieme
stanno portando innovazione, freschezza
e tanta voglia di sperimentare. Il più ‘anziano’ lavorativamente parlando è Silva,
da sette anni presente in azienda, ha preso
in mano la responsabilità commerciale
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PRIMO PIANO
dell’area macchine e ricambi di Rösler, gestendo, a
oggi, circa la metà del fatturato della sede Italiana.
L’incontro con questi giovani, tutti ingegneri e tutti
usciti dal Politecnico di Milano, ha il sapore di novità e di cambiamento generazionale in Rösler Italiana. Sono giovani che hanno voglia di portare in
azienda valore aggiunto, hanno accettato la sfida
senza dimenticarsi della vecchia guardia, ma hanno
un percorso di studi e di vita sul quale Rösler Italiana
ha deciso di puntare.
Strategie
Esperienza professionale e umana. Riccardo
Leoni è il più giovane dei giovani ingegneri intervistati e il più giovane in azienda. Ha 28 anni ed è
da sei anni in azienda, in pratica da quando si è laureato e ha ricevuto la ‘chiamata’ di Rösler Italiana.
Leoni è laureato in ingegneria dei materiali e trattamento delle superfici e come afferma lui “lavorare
in Rösler è stato il massimo, sono caduto in piedi.
L’università e la conoscenza delle tecnologie mi ha
dato lo schema mentale per affrontare un problema
e trovare una soluzione. In azienda si deve sempre
stare col cervello acceso perché si imparano sempre
cose nuove. Ho sviluppato il mio periodo di tesi in
azienda e ho realizzato una tesi dal titolo: ‘Vibrofinitura dei rivestimenti depositati per Hvof’, ossia una
tecnologia di deposito per materiali duri, e dopo un
anno da tirocinante, l’azienda ha creduto in me e
mi ha assunto. Devo ringraziare il team del laboratorio e, in particolare, Luca Sala, responsabile del la-
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boratorio, colui il quale mi ha seguito come relatore
esterno nella mia tesi - spiega Leoni - mi ha trasmesso
un bagaglio di esperienza. Il laboratorio è aperto al
dialogo”, continua “con i colleghi ci si confronta ogni
giorno su come affrontare i problemi”. Entrando in
Rösler Italiana e avendo modo di parlare con questi
giovani ingegneri, si respira un certo rispetto e riconoscenza, nonché un’apertura mentale da parte dei vertici aziendali e l’esempio che ricorre spesso è quello di
Alessandro Giussani, l’ex amministratore delegato di
Rösler Italiana, che ha creduto in tutti loro e, qualche
volta, li ha letteralmente buttati in campo. Un esempio lo racconta lo stesso Leoni: “Ero in azienda da sei
mesi e l’ingegner Giussani ha deciso di mandarmi a
Cassino, da un cliente importante. Fu una sua richiesta
personale perché lui voleva che affrontassi i problemi
per superarli e quando ho avuto momenti di difficoltà ho avuto la forza di rialzarmi dicendomi che la
cosa fondamentale era il risultato da portare ‘a casa’,
svolgendo un lavoro al massimo delle potenzialità,
anche ammettendo di fronte al cliente qualche debolezza perché così, secondo me, si crea un rapporto
di fiducia”. Leoni segue il collaudo interno e quello
esterno col personale del cliente. In questi sei anni,
Rösler Italiana gli ha dato la possibilità di uscire dall’Italia e confrontarsi con culture differenti. “Rösler è
un’azienda multinazionale - precisa - che permette il
contatto e il confronto con i colleghi delle altre consociate”. A questo proposito traspare da tutti i giovani
intervistati l’idea che i problemi vadano affrontati e
PRIMO PIANO
se si cade ci si deve necessariamente rialzare. Rösler
è una realtà che occupa una settantina di persone,
tra di esse il più giovane, lavorativamente parlando,
è Guzzi, 35 anni, che è in azienda da due anni ed è
responsabile tecnico. Guzzi precisa che nel suo passato ha lavorato in una società che ha operato per la
Reni Cirillo, che nel 2007 è stata acquistata da Rösler
Italiana. “Quindi - spiega - non arrivavo avulso dalle
tematiche sulle macchine perché ho avuto la fortuna
di operare per Reni Cirillo in modo intenso e questo
ha fatto la differenza anche per il mio ingresso qui”.
Guzzi racconta di aver visto un cambiamento delle
persone verso sui ci si deve rapportare con il cliente,
anche dal punto di vista della verifica della qualità
dei processi: le richieste sono sempre più spinte,
quindi la qualità stessa dei clienti è aumentata ed è
ovvio che se ci sono richieste spinte ci si deve riadattare per dare risposte all’altezza. Secondo Guzzi l’università dà quei mattoni fondamentali per iniziare
a costruire qualcosa e al seguito ci si arriva attraverso
un continuo aggiornamento. “Ho studiato al Politecnico di Milano e mi sono laureato in Ingegneria
Aeronautica. La mia formazione in azienda è stata
affidata a Marco Lombardi, il responsabile di produzione, figura con 35 anni di esperienza sulle spalle
che ringrazio poiché mi sta formando tutti i giorni,
perché tutti i giorni si impara qualcosa di nuovo su
macchine sulle quali bisogna avere molta esperienza
per capirne le problematiche, ma devo dire grazie
a tutti i miei colleghi e in particolar modo a tutti i
ragazzi dell’ufficio tecnico. Il mio percorso di studi
- continua Guzzi - mi ha spinto verso nuove tecnologie e applicazioni che mi hanno dato le basi per
capire meglio come funzionano le nostre macchine
in vibrazione. I sistemi in vibrazione - spiega - sono
complessi e a volte ci troviamo di fronte a comportamenti particolari della macchine che non capiamo,
pertanto l’applicazione di alcuni programmi messi
a disposizione a costi abbordabili può darci un supporto. Secondo me il futuro della parte tecnica deve
essere dietro a questo aspetto: ampliare le nostre
conoscenze sul funzionamento delle macchine, perché queste fanno il processo e conoscerne il comportamento supporta al meglio il lavoro dei colleghi
in laboratorio”, afferma Guzzi. “Il processo va fatto
nella macchina, è come se fossero i due ventricoli del
cuore, devono lavorare assieme: senza l’uno l’altro
non funziona”, ribatte Leoni parlando del rapporto
tra il laboratorio e l’ufficio tecnico. Silva, invece, si
è laureato in Ingegneria Chimica al Politecnico di
Milano e ha realizzato una tesi sui nanotubi in carbonio e, a seguito di questa tesi, il relatore di tesi
lo ha introdotto in Rösler Italiana. “Sono entrato in
azienda da neolaureato, a 25 anni, e fin da subito mi
è stata affidata la responsabilità commerciale della
granigliatura, in quanto Rösler aveva necessità di
una figura commerciale e tecnica che proponesse e
vendesse le granigliatrici”, spiega. “ll mio approdo
in azienda e avvenuto tramite il Politecnico perché
esiste una collaborazione con Rösler Italiana sia di
tipo tecnologico sia di accesso alle risorse che escono
dall’Università e possono far crescere la Rösler Italiana. Il percorso di studio mi ha dato basi e modus
operandi per affrontare il cliente e concordo con
Leoni sul fatto che l’Università dà basi ma bisogna
poi continuare a studiare. In Rösler Italiana abbiamo
avuto la possibilità di crescere e l’azienda ha investito su di noi dando a tutti la possibilità di partire
con solide prospettive. L’azienda, pur non conoscendomi, mi ha assunto a tempo indeterminato grazie
al sostegno del Politecnico e del relatore che mi ha
seguito e rappresenta l’interfaccia tra Politecnico e
Rösler Italiana”. Ciò a cui fa riferimento Silva è l’associazione Poliefun-Politecnico di Milano (www.
poliefun.org), che fa da ponte tra l’università e le
aziende e della quale Rösler ha la vicepresidenza.
L’associazione si occupa della divulgazione della cultura d’impresa, di ricerca e di innovazione nel trat-
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81
PRIMO PIANO
tamento delle superfici. Poliefun ha promosso il corso
di Trattamento delle Superfici, oggi istituzionalizzato
nel piano di studi universitario. Ma Rösler ha anche
la presidenza di UCIF: Unione Costruttori Impianti di
Finitura (www.ucif.net), che rappresenta il 70% dei
costruttori di impianti di finitura. Si tratta dell’associazione del sistema di Confindustria per il trattamento
delle superfici.
Dall’università all’azienda. Per spiegare meglio
quello che gli studi hanno poi permesso ai giovani
manager di portare in Rösler le loro esperienze, lo sintetizza Guzzi. “Ho fatto uno studio statico e dinamico
su giunti cardanici per un sistema di puntamento
andato sulla stazione spaziale internazionale: lo studio dinamico mi ha dato le basi, una volta entrato
in Rösler, di dire che se c’è dinamica ci sono strade
per approfondire questi argomenti”. Ai tre giovani
ingegneri under 40 chiediamo cosa farebbero se oggi
fossero nominati amministratori delegati. Silva traccia, prima di tutto, un profilo dell’Ingegner Giussani
e lo fa affermando che “ha una prerogativa di leader. Ha sempre dato spazio alle persone per crescere
dando loro in mano progetti importanti e alla fine
lui prendeva la decisione. Se fossi amministratore
delegato…”, Silva si ferma per qualche secondo…
Strategie
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St
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Da sinistra Davide Silva,
Simone Guzzi e Riccardo Leoni.
82
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22012
12
“Il mercato è cambiato: le scelte sbagliate del passato non danneggiavano molto le aziende perché
c’era margine di recupero, ma oggi le scelte sono
differenti perché una scelta sbagliata può mettere
in crisi un’azienda. Oggi le scorte si sono consumate, perché i fatturati sono ridotti e le aziende
verificano attentamente gli investimenti. Non possiamo dimenticare, però, che chi si ferma è perduto
perché il mondo cambia e quando si dovrà investire, ci si accorgerà che il treno è passato. Quindi
- spiega - credo che le aziende siano obbligate a
investire e lo si può fare o sulle macchine o sulle
persone: farlo sulle persone giovani permette di
approcciare i problemi in modo differente. Nel mio
percorso formativo - continua Silva - mi è sempre
stata data la possibilità di esprimere il mio parere e
di essere responsabilizzato. Ho avuto la responsabilità di un settore e del relativo fatturato; mi hanno
dato un’auto e un cellulare dicendomi di partire
alla conquista dell’Italia e mi è stato ricordato che
la porta dell’ufficio dell’amministratore delegato
restava sempre aperta. Se fossi amministratore delegato mi focalizzerei su investimenti in tecnologia
per far rendere al meglio il lavoro delle persone.
Guzzi parte invece dal presupposto che le scelte
finora fatte hanno pagato: l’incontro azienda-am-
PRIMO PIANO
biente universitario va nella direzione giusta, ma
se fosse l’amministratore delegato “aumenterei gli
investimenti in tecnologia con strumentazioni tecnicamente più avanzate che possano migliorare il
processo produttivo, inteso come la realizzazione
della gestione della commessa e la gestione delle
informazioni”. Maurizio Foppa Pedretti è l’attuale
amministratore delegato di Rösler Italiana, una persona scelta da Giussani affinché continuasse il lavoro
svolto. È Silva che ammette che è impossibile fare un
paragone tra le due figure, spiega, in quanto due
persone completamente differenti. L’ing. Giussani
è una persona dal bagaglio di esperienza immenso,
la sua storia è la storia dell’azienda. Foppa Pedretti
è un amministratore altrettanto valido che sta lavorando per migliorare il team di lavoro dandogli più
libertà di azione con conseguente aumento della
sua responsabilizzazione” spiega.
La differenza la fanno i giovani. Largo ai giovani, dunque, che hanno dalla loro la proposta
di una soluzione e non solo la visione problematica delle cose. La preparazione universitaria fa
la differenza e porta un plus. Leoni concorda sia
con Silva, per quanto riguarda i tempi odierni e
l’oculatezza sulle scelte da fare perché si naviga
a vista, sia con Guzzi e sull’idea di stare al passo
con gli investimenti in strumentazioni tecnologiche. “Bisogna sempre mettersi in discussione,
uscire dal seminato per provarci sempre”, spiega
Leoni, “anche se bisogna trovare la quadratura
del cerchio per evitare di incappare in scelte avventate che, in questo periodo, possano portare
danni in azienda”. L’affiancamento a persone
che hanno anni e anni di esperienza fa piacere
ai giovani ingegneri di Rösler Italiana, ma come
è possibile affiancare l’esperienza del passato con
le idee dei giovani, a volte davvero inconciliabili?
“L’apertura mentale delle due interfacce fa la differenza”, dice Silva. “Da un lato l’intraprendenza
del giovane e la persona navigata in azienda che
porta l’esperienza. È la volontà di condividere, che
è fondamentale, e in azienda questo è presente”,
continua. “Bisogna dimostrare l’umiltà sia verso chi
ha esperienza - incalza Guzzi - sia verso il tecnico sia
verso l’operaio che da anni lavora sulle macchine e
la credibilità che la mia figura di lavoratore deve
cercare di trasmettere. La credibilità professionale
e umana apre con la controparte un rapporto di
fiducia”. Freschezza, spregiudicatezza, dialogo, soluzione dei problemi. Sono queste alcune delle caratteristiche che disegnano i giovani occupati, oggi.
Ma la realtà giovanile presenta anche un altro lato
della medaglia e cioè la scuola che, sebbene sia
importante, non nasconde alcuni limiti. Ai giovani
ingegneri di Rösler Italiana abbiamo quindi chiesto
che cosa la scuola non fa per i giovani d’oggi e cosa
avrebbero voluto che la scuola insegnasse loro e
non ha fatto.
Il ruolo della scuola. Secondo Guzzi, la scuola,
come l’università, tratta poco l’aspetto normativo.
“Attualmente altri grossi cambiamenti sono l’entrata in servizio delle direttive comunitarie che
sono applicate in qualsiasi ambito. Io auspico un
approfondimento in questo senso, perché quando
si è sul mercato del lavoro le difficoltà sono molte,
se non si conoscono queste direttive. Rösler Italiana
permette di seguire corsi dedicati, ma non tutte
le aziende sono così illuminate e spesso capita di
navigare a vista. Quindi - spiega Guzzi - spero che
l’università si prenda carico di questo aspetto perché oggi le normative la fanno da padrone anche
da un punto di vista commerciale, perché i clienti
sono sempre più esigenti”. Secondo Silva l’università non ha lasciato grossi buchi. “Il dipartimento
di ingegneria chimica è sempre stato attento con
gli studenti, dando loro una mano a trovare uno
sbocco nel mondo del lavoro, mentre dal punto di
vista didattico non possiamo aspettarci che l’università dia tutto, deve offrire le basi per poi trovare la
strada e aggiornarsi e le aziende devono completare nella formazione ciò che l’università non è riuscita a fare”, suggerisce Silva. Leoni porta in primo
piano i seminari tecnici, con le aziende, svolti in università. “Tecnici di aziende sono arrivati in università e spiegano il proprio percorso. Bisognerebbe
incentivare, oltre alla normativa, anche la possibilità di fare pratica e quindi avere contatto con le
aziende direttamente, magari uscendo anche dalle
aule universitarie”, conclude Leoni.
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83
&
Automazione
Tecnologia Produzione
di Marco Zambelli
Azionamenti
per torni verticali
Redex presenta il nuovo sistema di azionamento per grandi tavole di
tornitura MSR TwinDrive e l’innovativo alloggiamento Cubic Concept.
La tecnologia di finitura ingranaggi HQ-GF inoltre assicura avanzati
standard di qualità e consumi ridotti nell’impiego delle macchine utensili
I
l sistema MSR TwinDrive di Redex semplifica la progettazione dell’azionamento assi per grandi torni
verticali, grazie a due gruppi identici che si dividono
la coppia di azionamento al 50% nelle operazioni di
tornitura: l’innovativa configurazione del sistema è
stata studiata in modo tale da garantire livelli elevati di precisione nel posizionamento, consentendo
anche l’esecuzione di funzioni da asse C senza ricorso
a complessi dispositivi meccanici addizionali, tipicamente un riduttore precaricato di avanzamento con
il compito di eliminare il gioco durante le lavorazioni
in modalità asse C, con sistema di innesto/disinnesto
dalla corona, il tutto mentre l’azionamento principale
deve essere portato a un rapporto neutro. Il nuovo
azionamento con concezione TwinDrive elimina completamente il gioco grazie al contributo di sistemi di
controllo di ultima generazione, come i CNC Siemens
o Fanuc, che gestiscono la coppia di precarico del mo-
84
rmo settembre 2013
tore. La speciale concezione del sistema ottiene pertanto molteplici vantaggi: semplifica enormemente
la progettazione della meccanica di trasmissione, riducendo come conseguenza la manutenzione, guadagnando in compattezza con una soluzione a due
motori meno costosa e più facilmente gestibile. Nelle
lavorazioni pesanti, infatti, due motori più piccoli da
80 kW costano meno di uno solo da 160, sono più
facili da approvvigionare e snelliscono a livello di costi
anche la gestione delle parti di ricambio. Inoltre, la
soluzione aumenta la precisione nelle lavorazioni, in
quanto ad esempio in operazioni di fresatura uno dei
due motori spinge e l’altro frena.
Montaggio semplice chiavi in mano. L’azionamento
MSR TwinDrive può essere collocato sotto la tavola, in
presa diretta con la corona senza ulteriori stadi intermedi di riduzione, necessari ad esempio nelle cinema-
La qualità nella finitura degli
ingranaggi è essenziale per il costante
miglioramento degli azionamenti
industriali.
tiche fatte in casa per diametri elevati della tavola o
parti grandi da lavorare, dove l’impiego di più stadi di
riduzione con rapporti differenti complica il sistema,
alzando i costi e abbassando l’efficienza. Nella concezione chiavi in mano in cui la nuova soluzione viene
offerta, Redex ha combinato l’ultima generazione di
riduttori MSD a due velocità con la versione cubica
potenziata del rinvio angolare Serie R (rinvio angolare opzionale per gli OEM, a seconda della configurazione macchina), evoluzione di sistema che impiega
un nuovo motoriduttore più compatto e ancora più
affidabile per l’azionamento del cambio gamma, insieme a un nuovo impianto per la lubrificazione. Il
tutto viene fornito come un sottoinsieme autonomo,
integrato e pronto da installare sulla macchina utensile, con estetica migliorata per adattarsi alla progettazione di componenti per macchine utensili high-tech.
La nuova serie MSR migliora le caratteristiche delle 4
taglie MSR330-MSR640-MSR650 e MSR660, con capacità di coppia al pignone da 2.000/4.000 Nm (in soluzione con due motori da 40 kW) a 9.000/18.000 Nm
(con due motori da 100 kW), con tre combinazioni di
rapporti possibili: 7,66&2, 9,88&2 e 11,49&3. Combinata con rapporto pignone/corona che normalmente
va da 10 a 15, la soluzione offre coppie alla tavola di
tornitura che vanno da circa 200.000 Nm a 270.000
Nm, per la maggior parte delle taglie disponibili, e
rapporti totali riduttore+ingranaggio ad anello da
77/20 a 172/45.
Il Cubic Concept. Redex ha inoltre integrato la tecnologia HQ-GF per la finitura degli ingranaggi nei riduttori nelle serie DRP e KRP, che assicura reversibilità e
precisione elevate, riducendo il rumore e le perdite
di potenza del 15%, risparmiando migliaia di kWh
nell’intero ciclo di vita della macchina utensile. I prodotti delle linee DRPng e KRPXng integrano un ridut-
tore planetario a gioco ridotto e altissima rigidezza
che impiega l’innovativo Cubic Concept, un involucro cubico che incorpora gli azionamenti assi, pronti
per essere montati direttamente sul telaio macchina,
come fossero parte del telaio stesso. Le strutture cubiche di alloggiamento del treno planetario sono
state ottimizzate con metodi FEM per minimizzare
la deformazione in qualsiasi condizione di accelerazione, con metodo di fissaggio ad alta rigidezza con
il telaio macchina. Questo sistema, di invenzione di
Redex, elimina la necessità di progettare e integrare
estensioni di fissaggio a elevata precisione sul telaio
principale della macchina, semplificando il progetto
e con evidente risparmio nei tempi di simulazione
della rigidezza tramite sofisticati software CAD 3D/
FEM, oltre che nelle campagne di prova in condizioni
reali. Il Cubic Concept di Redex semplifica anche l’implementazione degli azionamenti, dal momento che
richiede forme di lavorazione molto più semplici per
le interfacce di fissaggio: il tutto si traduce in risparmi
dal 15 al 20% in total cost of design e total cost of
manufacturing.
Rigidezza in cinque taglie. Le due serie di riduttori
planetari con struttura cubica Redex sono ora inoltre disponibili nelle cinque taglie standard universali:
nello specifico, il KRPXng è un singolo azionamento
compatto, progettato per facilitare la costruzione di
sistemi di azionamento assi totalmente privi di gioco
impiegando un doppio azionamento assieme a un
precarico elettrico. Il DRPng combina invece due riduttori planetari nella stessa unità cubica compatta
ultrarigida, design cubico che annulla totalmente il
gioco, sia mediante una soluzione brevettata di precarico meccanico (con regolazione semplice ed economica in quanto basata su di un solo motore), sia
con l’abituale soluzione basata sul precarico elettrico.
rmo settembre 2013
85
&
Automazione
Tecnologia Produzione
Redex ha trasformato il proprio stabilimento di Senonches
(Francia) in un avanzato centro d’eccellenza nella produzione
di ingranaggi.
Entrambe le serie offrono eccezionale rigidezza grazie alla concezione brevettata del pignone d’uscita
integrale Redex, sostenuto da un doppio cuscinetto
d’uscita sovradimensionato e precaricato. I pignoni
d’uscita sono lavorati allo stesso diametro degli alberi,
offrendo un equilibrio ottimale fra coppia trasmissibile e rigidezza sulla cremagliera, mentre la flangia
d’uscita consta di due cuscinetti a rulli incrociati e sovradimensionati.
La peculiare costruzione consente al cuscinetto di supportare il pignone il più vicino possibile al punto di applicazione della forza, in quanto il pignone è separato
dal cuscinetto d’uscita solo dallo spessore del dado di
serraggio. La flessione radiale, che contribuisce normalmente per il 60% alla deflessione globale, viene
in tal modo notevolmente ridotta.
L’estrema rigidezza combinata alla bassa inerzia consentono di spostare carichi più pesanti a velocità più
elevate, con accelerazioni fino a 25 m/s2, con significativo aumento delle frequenze naturali dei sistemi
che incorporano i nuovi azionamenti assi DRP e KRPX.
Centro ingranaggi all’avanguardia. Redex ha infine
trasformato il proprio stabilimento di Senonches
(Francia) - oltre 500 m2 dove lavorano 50 ingegneri e
due tecnici esperti - sviluppando un volume commerciale di quasi 10 milioni di euro, in un avanzato centro
d’eccellenza nella produzione di ingranaggi, con un
investimento da 20 milioni di euro in nuove tecnologie in tutte le fasi di produzione, taglio, finitura e
controllo 3D (ingranaggi cilindrici, lineari o elicoidali
86
rmo settembre 2013
Redex offre fra l’altro una gamma completa di ingranaggi ‘di qualità
superiore’: cilindrici, lineari o elicoidali, spiro conici.
e spiro-conici), che consentono oggi all’azienda di
offrire di serie ingranaggi di qualità superiore nei
propri azionamenti per gli OEM nel settore macchine
utensili, sviluppando anche un’attività conto terzi per
il settore aeronautico. Il 40% dell’investimento globale del Centro Ingranaggi ha potenziato il valore
aggiunto addotto dalle tecniche di automazione,
gestione del flusso e metodi operativi sviluppati in
Redex in 65 anni nella produzione di riduttori planetari: ad esempio, le officine che ospitano macchine
utensili di ultima generazione hanno sistemi di
condizionamento che consentono di lavorare quasi
come in camere sterili, realizzando un ambiente
high-tech per la lavorazione degli ingranaggi che
richiede precisioni quasi sempre nell’ordine dei micron. La qualità nella finitura degli ingranaggi è infatti essenziale per il costante miglioramento degli
azionamenti industriali, per offrire ai costruttori di
macchine migliore efficienza, minori livelli di rumore, una progettazione ecosostenibile e vita più
lunga, rendendo possibile implementare innovazione e cambiamento nei nuovi progetti senza rischi,
come mai prima d’ora.
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Centri di lavoro
Tecnologia Produzione
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e in sicurezza
I vetri di sicurezza per macchine utensili proposti da Hema hanno caratteristiche di
protezione e visibilità della zona di lavoro elevate, in grado di aumentare la protezione
dell’operatore. I vetri possono essere installati anche su macchine già esistenti
N
egli ultimi decenni i vetri di sicurezza per le macchine utensili, consentono una visuale perfetta
sulla zona di lavoro offrendo al contempo una protezione sicura, sono stati oggetto di un costante sviluppo.
La struttura in due strati, costituita da una lastra di policarbonato e da un vetro di sicurezza, si è imposta sul
mercato come la soluzione che presenta la massima capacità di ritenzione. Per esempio, la resistenza alla penetrazione di una lastra di policarbonato (PC) dello spessore
di 12 mm in un test d’impatto secondo EN 12417 con un
proiettile da 100 g è di 1.125 Nm. Le lastre di policarbonato utilizzate, tuttavia, hanno un grande svantaggio:
per effetto dei raggi ultravioletti e del contatto permanente con i prodotti refrigeranti, le lastre si infragiliscono
e assumono caratteristiche simili a quelle del vetro, con
una duttilità molto inferiore. Per questa ragione i vetri
88
rmo settembre 2013
di sicurezza per le macchine dovrebbero essere sostituiti
ogni due-cinque anni a seconda delle sollecitazioni.
Una soluzione completa. I vetri di sicurezza di Hema,
distribuiti nel nostro Paese da Sefra Italia, vengono proposti su richiesta con una piastra preinstallata per il montaggio della finestra, ma non solo: sono disponibili anche
come soluzione completa con telaio di montaggio e illuminazione integrata. Questa soluzione coniuga i vantaggi di varie soluzioni di provata efficacia in un sistema
compatto, semplifica notevolmente il montaggio e la
messa in servizio dei vetri di sicurezza. I vetri di sicurezza
in policarbonato di Hema, grazie all’incapsulamento e
alla sigillatura, sono protetti in modo efficace dai fattori
d’influenza esterni.
I vetri danneggiati da agenti meccanici esterni o non più
I vetri di sicurezza per macchine di Hema con illuminazione a led integrata.
Efficenti protezioni per le macchine utensili
trasparenti per effetto dei prodotti chimici devono essere
sostituiti anche prima dei due/cinque anni previsti, poiché
la loro funzione protettiva non è più totalmente garantita. Per le macchine utensili destinate alla lavorazione
meccanica ad asportazione di truciolo esistono norme
relative ai torni (EN Iso 23125) e alle fresatrici e centri di
lavorazione (EN 12417). Queste norme sono alla base
della progettazione dei vetri di sicurezza di Hema.
La sicurezza prima di tutto. La capacità di ritenzione
dei vetri di sicurezza non dipende solo dallo spessore del
policarbonato utilizzato, ma anche dalla struttura in lamiera in cui vengono montati. In questo campo, le soluzioni più indicate sono le giunzioni mediante serraggio e
incollaggio, nonché le soluzioni con telaio. Per impedire
la fuoriuscita del vetro dal telaio del dispositivo di protezione in caso d’impatto con corpi estranei, le giunzioni
devono essere eseguite con una copertura sufficiente. Per
questo i bordi dei vetri di sicurezza per macchine Hema
sono provvisti di una sigillatura che li rende ermetici alla
diffusione e resistenti ai refrigeranti; su richiesta vengono
forniti anche con telai in alluminio o acciaio inox per un
montaggio ottimale. Hema offre esclusivamente vetri di
qualità testata in policarbonato (PC) con un rivestimento
superficiale performante, che garantisce una protezione efficace da agenti chimici, graffi e usura. Le lastre
in policarbonato sono disponibili in tutti gli spessori più
comuni. Il materiale di base è costituito da lastre di policarbonato con uno spessore compreso tra 4 e 15 mm. Sul
lato interno della macchina, le lastre sono ulteriormente
protette con vetro di sicurezza monolastra o in lastra
composita. In base alle specifiche richieste dell’utente,
è possibile combinare lastre in policarbonato, pellicola e
vetro: normalmente si utilizzano lastre in vetro temprato
e stratificato, poiché in caso di danneggiamento formano una quantità di schegge molto ridotta e pertanto
comportano un minore rischio di lesioni e tempi di fermo
macchina e pulizia della cabina inferiori. La capacità di ritenzione di tutti i vetri e i componenti utilizzati da Hema
è testata dall’istituto IWF di Berlino secondo la norma
EN ISO 23125 con classi d’impatto da A1 a C3 e secondo
norma DIN EN 12417.
Ben illuminati. I vetri di sicurezza consentono il controllo dei processi di lavoro all’interno della macchina
utensile. Un’illuminazione supplementare, tuttavia, è
quasi sempre necessaria. A seconda dello spazio disponibile e delle posizioni dei corpi luminosi, su questi ultimi
spesso si creano accumuli di sporcizia. Per questo Hema
ha integrato l’illuminazione nel vetro di sicurezza: le
luci a led vengono collocate direttamente tra la lastra di
policarbonato e quella di vetro e di conseguenza sono
perfettamente protette. Le strisce a led, posizionabili
liberamente in verticale o in orizzontale nel vetro di sicurezza, consentono un’illuminazione molto flessibile
dell’interno della macchina. I bordi dei vetri sono muniti
di una sigillatura perimetrale che li rende ermetici alla diffusione e resistenti ai refrigeranti; in questo modo i led
sono protetti efficacemente dalla sporcizia e dall’umidità.
Un sistema di inserimento intelligente permette inoltre
di conservare le strisce di luci a led in caso di danneggiamento del vetro di sicurezza.
rmo settembre 2013
89
Centri di lavoro
&
Tecnologia Produzione
Ogni soffietto viene consegnato dopo
un controllo qualità finale, pronto per il
montaggio.
I soffietti di Hema sono
realizzati in tessuti
speciali di alta qualità
(teflon, poliuretano,
preotex).
Molle a spirale
di protezione in
acciaio per molle o in
acciaio inox per viti
a ricircolo di sfere e
alberi.
Sistema integrato a due assi CUBE, con soffietti a lamelle precaricate.
Le luci a led per macchine di Hema illuminano anche nel
retrofit. Il sistema d’illuminazione modulare Hetled può
essere adattato individualmente a tutte le condizioni di
spazio e di luce. Gli apparecchi sono disponibili a scelta con
tre, sei, nove o dodici led. Il corpo esterno è composto da
alluminio e policarbonato e il grado di protezione IP68 lo
rende adatto anche agli ambienti umidi o polverosi. Per
l’impiego nel campo della lavorazione ad asportazione di
truciolo è possibile ordinare anche una tipologia di vetro
resistente ai graffi. Grazie alla lunga durata dei led (fino
a 50.000 ore) e alla facilità dell’installazione si ottengono
risparmi significativi sulla manutenzione e sui montaggi.
Retrofit, una cura di giovinezza. Hema propone una
grande varietà di componenti che permettono di riportare allo stato dell’arte anche le macchine più datate.
90
rmo settembre 2013
Quando si acquista una nuova macchina, oltre al prezzo
d’acquisto ci sono anche altri costi: molto spesso si devono realizzare nuove fondazioni, formare il personale
e integrare la nuova macchina nella linea di produzione
esistente. Per le macchine più vecchie e di buona qualità
spesso vale la pena di ricorrere a un retrofit, tanto più che
quest’ultimo si può realizzare in tempi molto più brevi
rispetto alla consegna di una nuova macchina. Spesso,
nel corso della vita di una macchina, si riscontra una
maggiore usura da attrito e da utilizzo sui componenti
mobili. Inoltre i dispositivi di sicurezza devono essere adeguati alle condizioni, ai requisiti di legge e agli intervalli
di manutenzione prescritti da leggi o norme che sono
oggetto di costanti aggiornamenti.
Per il retrofit è possibile aggiungere coperture in acciaio, sistemi a tendina, soffietti, molle elicoidali, vetri
Venite a scoprire le nostre
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Con le qualità di
nuova generazione
di sicurezza o luci adatti al caso, che garantiscono la sicurezza e ostacolano efficacemente la sporcizia. Questi
componenti dovrebbero provenire dal fornitore delle
parti originali, poiché in caso contrario potrebbero subentrare costi unitari elevati per il dimensionamento e
la progettazione. Dato che Hema da oltre 30 anni produce coperture di sicurezza per le macchine e dispone
di una grande quantità di documenti di progettazione
relativi a tali componenti, è molto probabile che abbia a
disposizione i dati delle parti originali. Questo permette
di impiegare ricambi allo stato dell’arte, perfettamente
adatti nelle dimensioni e nel funzionamento.
I soffietti di Hema sono realizzati in tessuti speciali di
alta qualità (per esempio teflon, poliuretano, preotex).
La piegatura e il taglio avvengono su una macchina CNC
che garantisce la massima precisione dimensionale. Tecnologie di connessione intelligenti assicurano poi una
giunzione duratura delle parti. In caso di liquidi aggressivi o proiezione di trucioli, i soffietti possono essere
rivestiti anche con lamelle o lamiere d’acciaio. Queste
ultime vengono montate direttamente sulle pieghe e
proteggono efficacemente i soffietti dai trucioli caldi,
affilati e proiettati ad alta velocità. La documentazione
e verifica completa secondo ISO 9001:2008 garantisce
la possibilità di riprodurre e sostituire in ogni momento
tutti i componenti in caso d’usura. Ogni componente
viene consegnato singolarmente al cliente dopo un controllo qualità finale, pronto per il montaggio e il funzionamento e può essere installato direttamente nella
macchina.
Le coperture telescopiche in acciaio si utilizzano tradizionalmente nella costruzione delle macchine utensili
e richiedono un minimo di cure quotidiane. Tuttavia,
una manutenzione regolare e preventiva è la condizione fondamentale per un funzionamento affidabile
a lungo termine. Le parti d’usura come guide, raschiatori, elementi di scorrimento e rulli, forbici e guarnizioni
devono essere sostituite ad intervalli regolari a seconda
del grado d’usura. Le molle elicoidali in acciaio azzurrato
o inox offrono una protezione affidabile per mandrini e
assi di rotazione. Robuste e particolarmente indicate per
le applicazioni contenenti olio, sono disponibili in tante
dimensioni. Oltre a queste coperture protettive industriali, Hema è specializzata anche nei sistemi di serraggio, frenata e ritenuta per assi di rotazione, guide lineari
e aste cilindriche, che con l’ausilio dei vetri di sicurezza
per macchine in policarbonato di Hema e dei deflettori
Visiport restano sempre sott’occhio.
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rmo settembre 2013
91
&
Automazione
Tecnologia Produzione
di Brunella Pala
Per il dentale
CAM e 5 assi
Diverse tecnologie permettono precisioni di lavorazioni impensabili fino a
qualche anno fa. Tutto inizia da una buona progettazione. Il ruolo dei software
CIMsystem dal CAM alla misura 3D nel comparto dentale
L’
esperienza nelle tecnologie CAM è un fattore
chiave per la scelta ottimale di soluzioni tecnologiche capaci di migliorare efficienza e qualità del processo
produttivo di un’azienda meccanica. In tal senso si colloca
la scelta dell’azienda Gozzi, che in CIMsystem ha trovato
il partner tecnologico in grado di offrire le soluzioni più
adeguate per le lavorazioni CAM dei propri reparti produttivi; lavorazioni meccaniche che negli anni più recenti
si sono indirizzate in modo particolare al settore dentale.
Gozzi ha sede in Emilia, a Cavriano, e vanta un’esperienza che risale a quarant’anni fa, quando l’azienda è
stata fondata da Raul Gozzi per svolgere attività meccanica conto terzi nel settore dell’incisoria e degli stampi.
Da un mercato inizialmente rivolto ai settori automobili-
92
rmo settembre 2013
stico e aeronautico, l’azienda ha successivamente rivolto
l’attenzione verso il settore medicale e più precisamente
a quello dentale.
Dal 3D alla macchina utensile. “L’attività conto terzi
svolta nei nostri reparti produttivi - spiega Massimo
Gozzi, che oggi conduce l’azienda - è rivolta in modo
particolare a una clientela costituita da odontotecnici ai
quali, avvalendoci delle nostre esperienze e risorse tecnologiche, possiamo garantire la realizzazione di componenti precisi e qualitativamente in linea con le migliori
aspettative dei clienti finali: i dentisti”. Per soddisfare le
aspettative di una clientela molto attenta ai dettagli di lavorazione, la Gozzi dispone di centri a controllo numerico
Con SUM3D Dental è possibile suddividere le lavorazioni e beneficiare delle strategie suggerite dal software. Grazie alle funzioni di import disponibili, le geometrie vengono acquisite immediatamente dal sistema.
tecnologicamente avanzati, in grado di svolgere accurate
lavorazioni di fresatura a 5 assi necessarie per realizzare
i componenti richiesti in questo mercato: corone per singoli denti, ponti, arcate complete, ed elementi strutturali
richiesti dalle tecniche di implantologia. La prima fase
del processo comporta l’acquisizione delle geometrie di
forma, fornite dai laboratori odontotecnici attraverso file
in formato STL, generati da scanner 3D. Già in questa fase
emerge l’importanza del software SUM3D Dental, sul
quale si impernia il flusso di operazioni che conducono
alla lavorazione su macchina utensile.
Grazie alle funzioni di import disponibili, le geometrie
vengono acquisite immediatamente dal sistema che
dispone di opzioni per interfacciarsi con altri standard
geometrici, a beneficio della flessibilità. Il file STL fornito
dall’odontotecnico viene importato in ambiente SUM3D
Dental che è in grado di interpretare automaticamente
le geometrie definite da tale standard, oltre a quelle
provenienti da altri formati ottenuti per scansione 3D
ed eventuali elaborazioni con CAD dentale. Il file STL
Massimo Gozzi, di Gozzi con sede a Cavriano (RE).
così importato può essere sottoposto all’interpretazione
software per la conseguente definizione del relativo ciclo
di lavorazione CAM. Questa fase è completamente guidata dalle funzionalità software di SUM3D Dental, che in
modo automatico provvede al riconoscimento del pezzo
e quindi, in base alla tipologia e forma del componente
da realizzare, predispone la sequenza delle lavorazioni,
dal nesting delle parti sul grezzo da lavorare fino alla specifica del percorso e dei parametri per la lavorazione sul
centro di lavoro prescelto dall’operatore.
Precisione automatizzata. La flessibilità nell’acquisizione dei formati geometrici si rivela di particolare
interesse per un’attività conto terzi come quella svolta
dall’azienda Gozzi; essa consente infatti di poter lavorare
con i più svariati committenti, senza essere vincolati a specifici standard di formato. “È nella fase di allestimento
della lavorazione - sottolinea Massimo Gozzi - che emergono le principali doti di SUM3D Dental, la cui semplicità
consente di arrivare in breve alla fase produttiva. Gli automatismi offerti dal sistema agevolano la predisposizione
delle lavorazioni senza richiedere particolare esperienza
all’operatore mentre la flessibilità del software permette
all’operatore esperto di attuare scelte personalizzate sui
dettagli di lavorazione in base a criteri dettati dall’esperienza o da condizioni particolari”.
L’accuratezza della lavorazione meccanica, necessaria per ottenere i vari componenti, viene affidata alle
potenzialità del centro di fresatura e al supporto delle
funzioni software che, in base al tipo di materiale e alle
caratteristiche di finitura richieste, permettono di identificare in modo completamente automatico la tipologia
e i parametri di lavorazione. Trattandosi di materiali con
caratteristiche di alta resistenza, la scelta della lavorazione è attuata seguendo criteri dettati dall’esperienza;
tuttavia, grazie alle funzionalità del software, è possibile
automatizzare tale scelta e semplificare le operazioni
per definire la lavorazione. Che si tratti di titanio, cromocobalto, ossido di zirconio o disilicato di litio, ciascuno con
specifica struttura e durezza, è possibile definire in modo
rmo settembre 2013
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&
Automazione
Tecnologia Produzione
Gozzi dispone di
centri fresatura a 5
assi per lavorazioni
complesse.
semplice i parametri più adatti alla lavorazione CAM, tenendo conto del comportamento fisico e del ritiro a cui il
materiale è soggetto, garantendo così i desiderati livelli di
qualità superficiale del prodotto finale.
Materiali leggeri con elevata resistenza meccanica, possono essere lavorati su centri di fresatura ad alta velocità
con utensili molto piccoli che, grazie a percorsi definiti su
5 assi, consentono un elevato livello di precisione geometrica e finitura superficiale del pezzo. Nelle soluzioni per
l’implantologia la precisione della lavorazione riveste un
particolare ruolo, perché si tratta di garantire la perfetta
adesione dell’impianto con la relativa struttura di sostegno. Macchine utensili ad alta precisione, supportate dalle
funzionalità software disponibili nell’ambiente SUM3D
Dental, contribuiscono a far crescere la produttività e ad
ottimizzare i materiali impiegati. Il nesting accurato permette infatti di predisporre le forme da lavorare in modo
tale da ottimizzare il grezzo a disposizione, fornito sotto
forma di cialde standard, poste su attrezzature collocate
sulla tavola basculante del CNC.
5 assi e CAM. Se la semplicità operativa viene incontro
alle esigenze del settore dentale, poco avvezzo all’impiego di complesse tecnologie computerizzate, sofisticate
funzionalità e algoritmi interni al software garantiscono
il miglior impiego di quelle macchine che si affacciano al
mondo delle lavorazioni dentali per fornire prestazioni
specifiche.
Non è un caso che i centri di fresatura dell’azienda Gozzi
siano caratterizzati da rigidità strutturale e stabilità meccanica che, insieme all’alta velocità e movimentazione
dell’utensile a 5 assi, permettono la totale copertura delle
esigenze di un ambito che richiede elevati livelli qualitativi. Per macchine con queste caratteristiche è importante
che il software sia in grado di supportare la definizione dei
percorsi utensile più adatti ai tipi di lavorazione previsti.
“Con SUM3D Dental - spiega Massimo Gozzi - è possibile
94
rmo settembre 2013
suddividere le lavorazioni e, per ciascuna tipologia, beneficiare delle strategie suggerite dal software. È inoltre
possibile memorizzare in apposite librerie procedure dedicate, accanto a personalizzazioni riguardanti utensili e
parametri di lavorazione”.
L’immediatezza delle funzionalità offerte dal software
e la sua semplicità d’impiego consentono all’utente di
ridurre i tempi di apprendimento e di perseguire rapidamente i massimi livelli di produttività. “Inoltre la risposta
che l’assistenza tecnica di CIMsystem è in grado di fornire
a ogni nostra richiesta è sempre immediata - sottolinea
Massimo Gozzi - si è instaurato un rapporto di collaborazione che consente non solo di risolvere problemi contingenti ma anche di alimentare, attraverso richieste e
suggerimenti dettati dalla nostra esperienza, la continua
innovazione che rende il software SUM3D Dental costantemente aggiornato rispetto all’evoluzione delle macchine e alle esigenze del processo produttivo”. È proprio
attraverso un continuo confronto con l’utente e le sue
richieste che si concretizza la partnership collaborativa in
grado di fornire agli sviluppatori software efficaci spunti
per la sua continua evoluzione.
Misurazione 3D. Nel mondo dentale, caratterizzato
da procedure gestite in modo più soggettivo rispetto
alla meccanica tradizionale, gli automatismi software
di SUM3D Dental rispondono all’esigenza di rendere le
procedure omogenee rispetto alle specificità delle lavorazioni, senza togliere all’operatore la possibilità di avvalersi della propria esperienza per intervenire in modo
personalizzato e con la massima flessibilità quando
necessario. È la precisione delle lavorazioni a stabilire il
livello qualitativo del prodotto finale, ma non manca
la possibilità di misurare in modo semplice e veloce il risultato della lavorazione stessa, per una sua convalida
formale. A tal fine l’applicazione software di CIMsystem
prevede, attraverso il modulo 3D Form Inspect, la possibilità di misurare i punti rilevanti del pezzo lavorato, per
confrontarli con la geometria teorica e stabilire la conseguente correttezza del processo di fresatura.
Il sistema acquisisce le misure senza dover togliere il
pezzo lavorato dall’attrezzatura in macchina, riducendo
i tempi e consentendo eventuali interventi successivi,
senza svolgere onerose operazioni di smontaggio e
montaggio del pezzo stesso. Semplicità, funzionalità specifiche e costante supporto da parte di CIMsystem sono
gli ingredienti di un processo produttivo che consente
all’azienda Gozzi di realizzare centinaia di componenti
ogni mese, beneficiando di un parallelismo fra lavorazioni diverse, gestite e pianificate attraverso il supporto
degli automatismi software.
B. Pala, responsabile marketing CIMsystem.
Per informazioni:
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viale Fulvio Testi 128,
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Centri di lavoro
Tecnologia Produzione
La
velocità…
al centro
di Grete Tanz
Con il suo cambiatore di pallet denominato PW 3000, il costruttore tedesco Hermle esplora nuove
dimensioni di peso e amplia le possibilità per i pezzi di lavorazione. Il sistema è stato ideato per
l’automazione dei propri centri di lavoro a cinque assi.
C
on le macchine Hermle C 50/C 60 gli utenti di
tutti i settori traggono vantaggio da centri di
lavorazione di grandi proporzioni, in grado di lavorare a cinque assi fino a 2.000 o 2.500 kg. Mandrini
altamente tecnologici con una coppia elevata o un
alto numero di giri garantiscono il dinamismo in una
nuova dimensione.
In risposta alle richieste di maggiori possibilità di impiego, gli impianti ad altissime prestazioni sono disponibili anche nelle varianti per fresatura e tornitura.
96
rmo settembre 2013
Gestione automatizzata. Il nuovo cambiatore di pallet PW 3000, composto da tre moduli, serve ad automatizzare in maniera coerente la C 50 U / MT e la
C 60 U / MT.
Il modulo di base è costituito da assi di movimento,
rotazione e sollevamento, oltre che da un rivestimento protettivo con porte rototraslanti, e garantisce un afflusso e deflusso omogeneo dei pallet con i
pezzi di lavorazione.
Il modulo del posto di attrezzaggio con porta gire-
vole consente un attrezzaggio dei pallet in parallelo
al tempo macchina. E il modulo scaffale a uno o due
piani può contenere fino a 8 pallet. Di notevole importanza pratica è la possibilità che il cambiatore di
pallet PW 3000 possa essere anche allungato e concatenato a due centri di lavorazione.
Caratteristiche tecniche. Le principali caratteristiche
tecniche del cambiatore PW 3000 sono: installazione
rapida e semplice; nessun ancoraggio al pavimento
necessario; libero accesso alla zona di lavoro per la
regolazione, le operazioni manuali o gli interventi di misurazione e pulizia; trasformabilità in
un sistema di produzione completo mediante il
concatenamento con centri di lavorazione C 60;
peso di trasporto di 3.000 kg pallet incluso; dimensioni pallet 1.000 x 1.000 diametro 1.200 mm;
dimensioni pezzi di lavorazione diametro 1.400
x 980 mm e diametro 1.400 x 930 mm nella versione MT; caricatore due piani cinque pallet e due
piani nove pallet; concatenamento con due centri
di lavoro.
rmo settembre 2013
97
&
Laser
Tecnologia Produzione
L’impiego di macchine GF
AgieCharmilles equipaggiati
con dei laser Ytterbium a
fibra ottica permettono
a Mira di eseguire
lavorazioni di incisoria
e texture per importanti
comparti industriali come:
l’automotive, l’aerospace, il
medicale, gli elettrodomestici
e altri svariati settori
di Gabriele Peloso
Per incisoria e texture
L
a tecnologia laser è innovativa ed è utilizzata in
numerose applicazioni industriali, in particolare
nei processi delle lavorazioni degli stampi, incisoria,
saldatura, microsaldatura ottenendo risultati fino ad ora
irrealizzabili. Un’azienda specializzata nelle lavorazioni
laser è Mira.
La società, con sede in provincia di Bologna, ha un
organico di sei persone ed è specializzata nella saldatura
e microsaldatura laser, incisioni, texture, e lucidatura
speculare di stampi. Essa opera in svariati comparti
industriali: dall’automotive all’aerospace, dal medicale
alla cosmetica, stampi, fino alla meccanica generale.
In azienda sono presenti moderni sistemi laser per
la saldatura e per l’incisione e fotoincisione laser e
personale altamente qualificato per la lucidatura degli
stampi. L’elevato livello di flessibilità del processo e
l’illimitata gamma di materiali e geometrie lavorabili
rendono la tecnologia laser decisamente flessibile e
adatta a un mercato dinamico, come quello attuale.
Precisione di lavorazione e finiture di alto livello
permettono a Mira di sviluppare applicazioni
impensabili fino a qualche anno fa. Insomma, anche in
questo comparto il leit motiv è uno solo: innovazione.
Per questo motivo l’azienda ha pianificato investimenti
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rmo settenbre 2013
importanti acquistando una macchina Laser 1000 5ax
per incisioni laser di GF AgieCharmilles, con un laser
50 W di potenza.
5 assi per la creatività. “Dal 2002 operiamo con
sistemi laser nel campo della saldatura e dal 2006
anche in quello dell’incisione”, ha esordito Daniele
Raisa, socio fondatore di Mira. “Con la saldatura laser
riusciamo grazie al suo minimo apporto termico ad
eseguire saldature e microsaldature prive di alterazioni e
deformazioni dovute allo stress termico della miniatura
meccanica allo stampo di media dimensione su ogni
tipo di acciaio bonificato, temprato, inox e lega di
alluminio ergal, rame berillio, titanio ecc”. Tutto questo
è reso possibile grazie alle fonti laser che permettono
di riportare lo stesso tipo di materiale del particolare da
saldare, di intervenire in zone circoscritte facilitandone
il ripristino ed evitando di effettuare ulteriori trattamenti
termici mantenendo invariate geometrie, tolleranze e
durezze.
Ma non è tutto. L’azienda emiliana adesso esegue
lavorazioni di incisioni e texture con sistemi produttivi
avanzati della società svizzera GF AgieCharmilles. La
tecnologia laser a fibra Ytterbium dell’azienda elvetica
permette di realizzare texture e microstrutture, marcare
e incidere geometrie 2D fino a complesse geometrie 3D
con un utensile di 30 —. Si tratta di lavorazioni accurate e
affidabili di processo con maggiore versatilità, mettendo
in primo piano la creatività e l’innovazione. In questo
caso entra in scena la tecnologia 5 assi.
“Il sistema Laser 1000 a 5 assi di GF AgieCharmilles - ha
proseguito Omar Bettini, responsabile tecnico di Mira
- ci permette di eseguire lavorazioni specifiche fino allo
spigolo della chiusura stampo, senza che quest’ultimo
si deformi. Ciò non sarebbe possibile con lavorazioni
tradizionali come per esempio l’elettroerosione e laser
Yag di vecchia generazione che tende comunque ad
arrotondare gli spigoli. Inoltre, possiamo ricavare le
texture, come l’effetto pelle su tutta la superficie dello
stampo”. Le macchine e le strategie di lavorazione GF
AgieCharmilles possiedono caratteristiche di flessibilità,
capacità prestazionale e affidabilità fondamentali
per la produzione di componenti complessi per i
settori sopra riportati, anche con superfici irregolari
e stampi per termoplastica, metallo e matrici. Il laser
a fibra ottica ha caratteristiche importanti poiché è
un’evoluzione dei sistemi Nd:Yag a lampada o a
diodi, i quali hanno alcuni limiti. Le fibre ottiche non
necessitano di supporti meccanici; non devono essere
allineate; possono essere arrotolate; non risentono delle
vibrazioni. Proprio come le fibre ottiche utilizzate nel
campo delle telecomunicazione, anche queste hanno
dispersioni minime, per massimizzare il rendimento
del sistema, ovvero la conversione di energia elettrica
in potenza laser. “I vantaggi nelle lavorazioni con il
laser a fibra - ha sottolineato Bettini - sono uniformi
e l’erogazione della potenza è costante. La qualità dei
rmo settenbre 2013
99
&
Laser
Tecnologia Produzione
prodotti è aumentata enormemente rispetto all’utilizzo
delle tecnologie tradizionali”.
Moderna tecnologia per competere. L’investimento
in moderne macchine utensili ha permesso a Mira di
differenziarsi rispetto ad altri contoterzisti. La tecnologia
di ultima generazione, non solo quella relativa ai sistemi
produttivi, ma anche all’IT in genere, i sistemi CAD/
CAM e la simulazione permettono alle imprese di
competere acquisendo commesse sia sul mercato interno
sia sui mercati internazionali. Ecco allora le principali
caratteristiche dei sistemi laser targati AgieCharmilles.
Il modello Laser 1000 è dotato di una sorgente laser
pulsato a fibra da 50 W. Le corse degli assi X, Y e Z
sono rispettivamente di 995, 550 e 845 mm; la velocità
di avanzamento massima degli assi è fino a 48 m/min
con accelerazione di 3 m/s2. La tavola di lavoro ha
dimensioni di 1.000 x 560 mm e il peso massimo del
pezzo installabile è di 750 kg. L’asse rotante B muove il
pezzo di 360° mentre l’asse rotante A del laser si muove
di 200° (+140° e –60°). Il costruttore svizzero propone
agli utilizzatori quattro macchine laser in varianti diverse.
Esse offrono soluzioni che vanno dal modello base Laser
600 a tre assi fino al modello di fascia alta Laser 1200
per la lavorazione a cinque assi con un campo di lavoro
di 1.200 x 900 x 1.200 mm (X, Y, Z). Le dimensioni
massime del pezzo sono 700 x 700 x 700 mm e il peso
fino a 1.700 kg, senza contare che la macchina Laser
4000 è in grado di lavorare pezzi di 2.500 x 1.500 x 900
mm.
La linea di prodotti laser di AgieCharmilles consente
agli utenti di migliorare il loro vantaggio competitivo.
Questa tecnologia reca indubbi vantaggi per realizzare
texture e microstrutture, marcare e incidere in modo
efficiente e ripetibile su stampi e materiali differenti.
La linea di prodotti laser offre possibilità enormi per
la progettazione di pezzi, garantendo la libertà creativa
nelle tre dimensioni per differenti materiali e misure del
pezzo da lavorare. Insomma, grazie a questi sistemi di
produzione è possibile migliorare la qualità dei prodotti
e non porre limiti alla creatività con spirito innovatore e
tecniche hi-tech.
La gamma Laser di GF AgieCharmilles digitalizza
l’intero processo di texture, chiudendo l’anello del
processo produttivo. Nel passato, ogni fase del processo
era computerizzata eccetto le texture, le quali venivano
realizzate grazie al processo manuale della fotoincisione
chimica. Oggi, in Mira, con il sistema Laser 1000 a 5 assi
anche le texture sono digitalizzate, offrendo un modo
efficiente di visualizzare in anteprima il prodotto finito
e riprodurre in modo affidabile le texture e le immagini
sia grandi sia piccole in lotti.
“I materiali lavorati con il sistema laser - commenta
100
rmo settenbre 2013
Bettini - sono diversi e tutti significativi: eseguiamo
saldature su qualsiasi tipo di acciaio e leghe di alluminio;
lavoriamo rame ottone e bronzo nell’incisoria. Sempre
nelle lavorazioni di saldatura trattiamo anche leghe di
rame berillio e titanio”. Poi ha continuato: “È importante
sottolineare che la struttura artigianale di Mira consente
al personale di controllare, gestire e verificare tutti i
prodotti lavorati e garantire la qualità delle lavorazioni.
Siamo in grado di affrontare qualsiasi problematica.
Proponiamo ai nostri clienti uno sviluppo prodotto in
concurrent engineering e non solo la produzione fine
a se stessa”.
Cosa dire. La qualità, il Made in Italy, non riguarda
più solo lo stretto momento produttivo, ma coinvolge
l’intero processo, la scelta dei sistemi per produrre,
i materiali, i controlli, la progettazione, fino alle fasi
della consegna e distribuzione delle merci. È questa la
filosofia di Mira.
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Tecnologia Produzione
di Attilio Alessandri
Foratura profonda
per il common rail
Per la lavorazione completa dei common rail sono utilizzati centri di lavorazione per foratura
profonda MFZ e WBM di Samag. L’aumento della produttività è al centro del processo di
lavorazione. Ecco qui di seguito come
L’
alimentazione di carburante dei motori diesel avviene in misura sempre maggiore tramite common rail. Il sistema common rail sta infatti
prendendo il sopravvento su altre tecnologie. Con
questa tecnologia vengono generate pressioni
elevate, che assicurano minor contaminazione da
particelle e ridotti consumi di carburante. Quel
che inizialmente veniva impiegato nei motori più
potenti è ora usato da un numero sempre crescente di produttori per un assortimento sempre
più ampio. Oltre che nelle autovetture, i benefici
di questo sistema vengono sfruttati anche nei veicoli commerciali e nei grandi diesel navali. Con un
volume di produzione di 3,5 milioni di rail all’anno,
questo componente del settore Powertrain rientra
tra i principali gruppi di prodotti del fornitore di
102
rmo settembre 2013
sistema Rege. Per gestire un tale volume è necessaria una tecnologia modernissima. Da anni vengono
pertanto utilizzati differenti centri di lavorazione
di Samag.
L’attività produttiva di Rege. Rege è, con quasi
2.000 collaboratori totali, uno dei maggiori subfornitori tedeschi del settore della lavorazione di parti
di motore e componenti di telai. Oltre che dai produttori di automobili, la cerchia di clienti è composta
da subfornitori di componenti e sottosistemi. Le certificazioni di qualità e gestione ambientale richieste
da tali clienti nonché norme come la TS 16949 (standardizzazione internazionale dei requisiti dei sistemi
di gestione qualità, che sono state implementate da
circa il 30% dei produttori automobilistici) sono cosa
Centri di
lavorazione
orizzontali
multimandrino
della serie MFZ di
Samag. A destra
la serie MFZ
6, che consente
la lavorazione
multimandrino di
pezzi grandi.
scontata in Rege. Gli stabilimenti hanno differenti
fulcri di prodotti: i common rail e bielle sono fabbricati presso la sede centrale di Hörselberg/Eisenach,
assieme a corpi valvola per ABS e sistemi EPS, corpi
pompa e monoblocchi. La sede di Witzenhausen è
invece specializzata in testate, traverse e diversi tipi
di corpi. A Brasov in Romania è infine eseguita la
lavorazione meccanica per entrambi gli stabilimenti.
I materiali utilizzati sono alluminio, acciaio forgiato,
acciaio inox e ghisa. Gli stabilimenti di Witzenhausen e Eisenach sono insigniti con il Ford Q1-Award, il
marchio di qualità Ford, una premessa essenziale per
tutti i subfornitori.
Valori tratti dall’esperienza. Le macchine utensili
di Saalfeld fanno parte del parco macchine di Rege
già dal 1996. Le prime macchine erano costruzioni
speciali, a fine 2005, a queste si sono aggiunti i
primi centri di lavorazione dell’allora nuova serie
MFZ. Oggi in Rege sono in funzione 28 MFZ, una
macchina speciale per l’alesatura di precisione e
tre foratrici per alberi per i grandi rail. Queste realizzano i fori passanti dei rail, mentre sui sistemi
MFZ è eseguita la lavorazione completa dei lati di
connessione, le uscite e, per i rail più corti, anche
la foratura profonda. Anche scatole dell’albero
di equilibratura e bielle rientrano tra i pezzi a cui
Rege conferisce la forma richiesta sui centri di lavorazione di Samag. Nella lavorazione bielle le due
aziende hanno imboccato nuove strade nel 2007,
quando è stata messa in funzione la prima cella
robot per l’attrezzaggio delle MFZ. La cella autarchica è concatenata con il centro di lavorazione ed
espleta il caricamento e lo scarico tramite pallet o
vassoi. I centri di lavorazione MFZ sono stimati per
la loro concezione dell’attrezzo, che garantisce un
processo stabile. Andreas Gutzeit, responsabile del
progetto Common Rails in Rege, apprezza molto
la concezione delle macchine di Samag, proprio in
quanto assicura processi stabili. Nel 2007, quando
Samag ha inserito nel suo programma anche la
foratura profonda, la nuova foratrice per alberi
è risultata del tutto convincente e infatti ne sono
in uso oggi tre esemplari. Secondo Gutzeit traspaiono in essa sia il know-how nelle macchine che la
competenza nella foratura profonda. Anche la vicinanza geografica crea ulteriori vantaggi: i tecnici di
Rege non sono infatti costretti a specializzarsi nelle
operazioni di manutenzione dettagliate dei centri
di lavorazione, in quanto un tecnico dell’assistenza
del produttore dotato di una sua formazione specifica è presto in loco.
Da tutti i lati. Con le MFZ a due o tre mandrini
orizzontali vengono eseguiti circa 30 passaggi di lavorazione sui common rail. Si tratta principalmente
di processi di fresatura e foratura, che devono essere eseguiti con la precisione richiesta. In generale
nell’industria automobilistica sono richieste tolleranze di forma e posizione ristrette. Il resistentissimo materiale dei common rail costituisce una
sfida aggiuntiva, in quanto è proporzionalmente
difficile da lavorare. La MFZ, nella versione standard, è adatta per queste mansioni, mentre per
requisiti ancora più impegnativi può essere opportunamente adattata. Oggi la serie MFZ (nelle due
versioni MFZ 4 e MFZ 6) è disponibile nell’esecuzione a tre e quattro mandrini ed è costantemente
aggiornata al nuovo stato della tecnica. Le innovazioni più recenti comprendono la riduzione dei
tempi di rotazione per gli assi portapezzi. Per la
lavorazione a 5 assi, come opzione, sono disponibili tavole circolari CN quali assi B, che nelle MFZ
sono ora azionate singolarmente, semplificando
quindi le correzioni nella truciolatura dei pezzi cubici. Nella revisione della serie MFZ alcuni dettagli
rmo settembre 2013
103
&
Centri di lavoro
Tecnologia Produzione
sono stati messi sul banco di prova. Considerazioni
pratiche basate su esperienze degli utenti, dal caricamento al riattrezzamento, sono parte integrante
della costruzione e creano le premesse per condizioni di lavoro ottimali.
Un esempio di ciò è l’arco a C, a cui nelle macchine
utensili di Saalfeld è fissata l’unità di comando.
L’arco a C è girevole e l’unità di comando è posizionata su di esso di modo che l’utente possa verificare il risultato delle sue immissioni direttamente
con una semplice occhiata allo spazio di lavorazione. Agganciato alla macchina, ne semplifica il
trasporto. Grazie alla sua forma e al colore rosso,
che salta all’occhio, è al contempo una caratteristica distintiva che ne consente il riconoscimento
immediato.
Maggiore produttività. L’aumento della produttività è al centro del processo di lavorazione vero e
proprio. In questo senso gli aspetti decisivi sono la
riduzione dei tempi di inattività, un cambio utensili senza difficoltà e l’attrezzaggio automatizzato.
“Una delle finalità della costruzione è creare un
fondamento sicuro ed ergonomico per processi rapidi e sofisticati. Il calcolo FEM apre potenziali di
ottimizzazione grazie ai quali possiamo giungere a
soluzioni tanto potenti quanto economiche”, ha affermato Rainer Lenz, responsabile dell’engineering
di Samag, in relazione alle moderna costruzione
delle macchine. Tutte le parti sottoposte a forza sono
state sottoposte a ottimizzazione secondo criteri statici e dinamici. Il risultato è tra l’altro una struttura
della macchina estremamente rigida, che assicura la
massima precisione anche nelle lavorazioni di asportazione pesante come nella lavorazione di parti in
ghisa. Il bancale della macchina in monoblocco è
costruito per uno smorzamento delle vibrazioni elevato con contemporanea termostabilità. Il modulo
di lavorazione e portapezzo costituiscono pertanto
un’unità, di cui fanno parte anche i moduli aggiuntivi. L’asse Y verticale con azionamento Gantry è dotato di una compensazione del peso.
Geometrie compatte. Nelle foratrici per alberi i
circuiti separati dell’energia e oleoidraulico sono
disposti sopra la macchina. I due circuiti sono divisi
uno dall’altro. Tale disposizione rende le tubazioni
facilmente accessibili e consente di risparmiare
tempo nella manutenzione - un fattore importante in relazione ai costi di mantenimento della
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rmo settembre 2013
Centro di lavoro Samag modello WBM con
nastro di alimentazione pezzi.
macchina. Altrettanto pragmatico, ma ugualmente
decisivo è il posizionamento flessibile dello smaltimento trucioli nel sistema WBM. Non di rado
un’installazione non riesce in quanto nel punto
del capannone destinato al trasportatore trucioli
non c’è posto. La possibilità di installare tale attrezzo a destra o a sinistra della macchina consente
quindi un adattamento flessibile alle condizioni locali - anche in caso di spostamento della macchina.
Con tale flessibilità nella concezione dell’impianto
Samag offre un beneficio aggiuntivo reale. Quale
esempio del maggior comfort d’uso Gutzeit cita
il nastro di trasporto temporizzato con cui i rail
sono automaticamente alimentati e che può essere regolato in maniera particolarmente semplice.
Alternativamente l’alimentazione dei pezzi è possibile anche manualmente, tramite robot o sistemi
di trasporto. Le macchine possono inoltre essere
convertite, senza grande dispendio, per altri pezzi
simmetrici a rotazione. L’intervallo di numeri di giri
può essere regolato in maniera continua tra 1.000
e 10.000 giri/min. Nel rapido si raggiungono velocità di 10 m/min. Nell’esercizio S1 la WBM2 eroga
una potenza di 5,5 kW. L’azionamento separato di
ciascun mandrino consente il monitoraggio esatto
della coppia. Quale optional anche il circuito refrigerante può essere monitorato singolarmente per
ciascun mandrino. Per i fori lunghi 500 mm si lavora
con una scentratura massima di 0,5 mm. A tale fine
è necessario un orientamento esatto di mandrini,
punte e pezzi. Una conduzione sicura delle punte a
cannone monotagliente è assicurata dalle lunette
con sistema di ritorno a catena. Grazie a un sistema
di cambio rapido le punte possono essere sostituite
in tempi estremamente brevi.
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Centri di lavoro
&
Tecnologia Produzione
Macchine utensili
del futuro,
applicazioni al presente
Roberto Grassi
In Arol sono presenti
una decina di macchine
estremamente avanzate
dalle fresatrici a 5 assi ai
torni multitasking che
permettono lavorazioni di
fresatura integrata su una
sola macchina. Come cambia
la strategia di produzione
in un’azienda che produce
macchine automatiche per
la chiusura di contenitori
(tappatura)
M
acchine complesse, automazione al limite,
produttività estreme, serie limitate, consegna
immediata: cinque caratteristiche che richiedono eccezionali capacità produttive, ma soprattutto adattabilità e precisione; tutto sulle spalle delle macchine
utensili, ossature portanti dell’azienda meccanica
che garantiscono il rispetto di specifiche al limite del
possibile. Analizziamo insieme un caso applicativo e
dimostreremo quanta tecnologia si nasconda dietro
un oggetto semplice quale un comune tappo. La tappatura industriale è antica quanto l’inscatolamento:
dagli albori dell’industria qualunque prodotto che
fosse commercializzato in un contenitore richiedeva
che il contenitore fosse chiuso. In luogo di tappatura
sarebbe più indicato dire chiusura, perché quello che
106
rmo settembre 2013
realizza Arol, azienda piemontese specializzata nel
settore, è fornire soluzioni di chiusura che garantiscano sicurezza, efficienza, e soprattutto velocità.
La chiusura non è da intendersi come l’applicazione di un tappo, ma come un processo che deve
garantire performance predeterminate a fronte di
produzioni industriali, del tappo e del contenitore,
di milioni di pezzi. Una macchina per chiusure diventa quindi un oggetto che accetta in ingresso
due componenti e fornisce il prodotto finito con
una determinata efficienza: questa efficienza, che
esprime la percentuale di successo nella chiusura di
una grande serie di contenitori, è il parametro su
cui si deve lavorare per identificare una macchina
efficiente. Arol progetta e costruisce macchine in
Alcuni pezzi realizzati in Arol.
Centro di lavoro universale
DMC 125 U duoblock, con
tempi cambio utensile ridotti e
lavorazione a 5 assi.
grado di soddisfare le più svariate richieste di clienti
di dimensioni spesso molto diverse, mantenendo elevata l’efficienza di chiusura con un modello di produzione improntato sulla risposta rapida e sulla serie
limitata, in questa continua corsa contro il tempo e la
precisione ha trovato un valido alleato in DMG/Mori
Seiki, azienda specializzata nel settore della tornitura
e fresatura. Vediamo ora qualche spunto significativo
sull’impresa piemontese. Arol nasce nel 1978 dedicata alla progettazione e realizzazione di sistemi di
chiusura nei settori del beverage, food, home-care,
health-care e pharma. Nel 1999 l’impresa inizia il suo
percorso di internazionalizzazione espandendosi alla
volta del mercato globale raggiungendo attualmente
una copertura commerciale e di assistenza con sedi
in Francia, Cina, India, Nord e Sud America. Nel 2009
Arol acquisisce il controllo di FT System azienda focalizzata sulla realizzazione di tecnologie di ispezione
e controllo delle linee di imbottigliamento. Dall’anno
della sua fondazione la società ha progettato, realizzato e installato oltre 16.000 matricole nel mondo.
Ricerca e sviluppo per il pezzo unico. Gli utenti di
Arol vanno dai grandi produttori di catene di imbottigliamento ai clienti finali come la cantina di pregio, il produttore di olio o il produttore di cosmetici
naturali. Lo sforzo per far fronte alle richieste sempre più stringenti comporta una totale aderenza
alle specifiche in un concetto di on demand spinto
all’estremo. Ogni prodotto è personalizzato a seconda delle esigenze del cliente che viene coinvolto
in un processo di ricerca e sviluppo per sperimentare insieme nuove soluzioni. Alla domanda diretta
sulle capacità di DMG/Mori Seiki a far fronte a simili richieste Marco Re, sales manager DMG/Mori
Seiki Italia risponde: “Una struttura on demand ha
richieste particolari che non possono essere esaudite solo con macchine convenzionali, le macchine
performanti non si limitano agli assi base tipici di
una fresatrice, ma aggiungono una tavola a tornire
che permette alla fresatrice di effettuare operazioni
a simmetria cilindrica. Un altro esempio è la tecnologia di tornitura FD tipica di DMG/Mori Seiki. In
Arol sono presenti una decina di macchine estremamente avanzate dalle fresatrici a 5 assi ai torni
multitasking che permettono lavorazioni di fresatura integrata su una sola macchina”.
Ridurre i tempi di produzione. Il target di Arol è
migliorare i tempi di attraversamento arrivando alle
due settimane indipendentemente dalla complessità del prodotto. Per arrivare a questi risultati l’ottimizzazione del ciclo produttivo è fondamentale,
si tende a scomporre in singoli cicli corti su centri
di lavoro che partono dal grezzo per fornire il componente finito. La velocità di lavoro delle macchine
rmo settembre 2013
107
Centri di lavoro
&
Tecnologia Produzione
utensili è arrivata a un punto in cui un ulteriore incremento ha un effetto marginale sulla produzione, i
tempi che devono essere ridotti sono quelli di cambio
pezzo e allineamento. È fondamentale quindi che utilizzatore e costruttore analizzino insieme i punti del
ciclo di lavoro per identificare opportunità di miglioramento e ottimizzazione.
Un esempio lampante è la fase dell’inversione: un
tornio che produce partendo da grezzo quando ha
finito la lavorazione su un lato del pezzo richiede
l’inversione, ovvero lo smontaggio del pezzo semilavorato e la sua installazione sul mandrino nel senso
opposto per procedere alla lavorazione del secondo
lato. Questo richiede l’intervento di un operatore o di
un opportuno robot che andrà a piazzare il pezzo sul
mandrino. Il tornio a doppio mandrino risolve questo
problema facendo in modo che l’inversione avvenga
sempre con almeno uno dei mandrini in presa. L’incremento di produttività dato da questa soluzione è
evidente da due punti di vista: si eliminano tutti gli
interventi manuali sul pezzo e si riducono gli errori
dovuti al secondo piazzamento. Un tornio a doppio
mandrino garantisce una precisione tale che alcuni
dei pezzi che è in grado di lavorare risultino irrealizzabili con una configurazione classica: il costo di
realizzazione, su cui incidono tempi morti e pezzi di
scarto, risulterebbe eccessivo per mantenere una precisione comparabile.
L’obiettivo di Arol è migliorare i tempi di produzione
indipendentemente dalla geometria del pezzo.
Dedicato alle macchine utensili
DMG/Mori Seiki è un’azienda specializzata nel
settore macchine utensili, per le tecnologie di
tornitura, fresatura, ultrasuoni e asportazione
laser. Dalla collaborazione tra DMG e Mori Seiki,
due gruppi che hanno contribuito allo sviluppo
e crescita economica del mondo della macchina
utensile, è nata una terza e ancor più solida realtà.
Una struttura forte, autonoma e incisiva, capace di
definire e rinnovare le proprie risorse e relazioni
per perseguire gli obiettivi di qualità e innovazione
a vantaggio dei clienti. Una maggior presenza sul
territorio e un miglioramento della propria rete
di assistenza e di vendita rappresentano il primo
passo di un processo di perfezionamento che offre
al mondo della meccanica italiana un partner
affidabile.
La rete commerciale DMG/Mori Seiki si distingue
per una costante attenzione alle esigenze del
mercato, una vendita diretta in grado di coprire
tutte le aree di mercato e un’offerta di servizi a
misura dell’utilizzatore. Grazie ai 21 stabilimenti
produttivi, ai 35 centri tecnologici presenti
in Europa di cui tre in Italia, e una copertura
commerciale e service capillare, il Gruppo presenta
una struttura di vendita e di assistenza consolidata
e ottimizzata e una gamma di prodotti include
un’ampia offerta di soluzioni innovative e di qualità
per diverse esigenze produttive.
Più automazione e qualificazione del personale.
La filosofia di Arol riguardo all’automazione non è
quella di acquisire macchine che richiedono meno
intervento umano per ridurre personale bensì di
reimpiegare il personale per lavoro a più alto valore aggiunto quale: il controllo di qualità e l’ottimizzazione della lavorazione. DMG/Mori Seiki dal
lato suo conferma che il tornio a doppio mandrino
e le macchine in grado di effettuare cicli di lavorazione in una fase unica sono la spinta verso il futuro.
La distinzione tra fresatrice e tornio è destinata a
scomparire lasciando spazio al nuovo concetto di
macchine ibride, un moderno tornio equipaggiato
con mandrino attivo può effettuare operazioni che
fino ad alcuni anni fa erano possibili solo caricando
il pezzo su una fresatrice. Il duale è la fresatrice equipaggiata con una tavola rotante che aggiunge un
ulteriore asse ‘virtuale’ e permette di lavorare agevolmente pezzi a simmetria cilindrica.
R. Grassi, Politecnico di Torino.
108
rmo settembre 2013
Il numero di Platino® installati in tutto il mondo testimonia la grande
affidabilità di questa macchina.
Costantemente innovato e migliorato, oggi Platino® è disponibile in
versione Fiber, per il taglio veloce, economico ed ecologico della lamiera
sottile e CO2 , per ottime prestazioni e qualità anche su spessori elevati.
primapower.com
The Bend
The Combi
The Laser
The Punch
The System
&
Misura e controllo
Tecnologia Produzione
Una moderna
precisione
di Roberto Grassi
Renishaw ha presentato alcune importanti novità
di prodotto dedicate alla misura, alla calibrazione
e controllo del processo industriale. L’azienda ha
chiaramente indicato quali sono le sue linee guida
per adeguare l’offerta di prodotti alle sempre più
specifiche esigenze dell’industria moderna
C
ome ogni anno la sede italiana di Renishaw,
azienda specializzata nel settore della misura
industriale, ha presentato, lo scorso giugno, la nuova
linea di prodotti. Sistemi che naturalmente saranno
esposti alla EMO, che si terrà ad Hannover dal 16 al
21 settembre, nel padiglione 6, stand B38. Si tratta
di una serie di soluzioni per il controllo di processo
che aiutano a sostenere la spinta delle aziende verso
la produzione snella: dalle nuove tecnologie per la
calibrazione pre-processo delle macchine alla misura
on-line e off-line. Le principali novità includono un
encoder laser a lunga portata e un sistema innovativo per la calibrazione di assi rotanti unitamente a
un nuovo software di misura per il sistema Equator e
a recenti acquisizioni nelle tecnologie di produzione
additiva.
60 m di portata. Un encoder laser in grado di raggiungere i 60 m di portata specificatamente dedicato
al mondo delle grandi macchine per la lavorazione
110
rmo settembre 2013
di componenti aeronautici e navali, questo è HS20, il
sostituto pensato per andare a rimpiazzare i modelli
HS10 che, prodotti alla fine degli anni 90, sono ormai
arrivati al termine della loro vita utile. Il nuovo encoder è compatibile con le installazioni delle vecchie
unità HS10, ma la struttura interna è completamente
differente e ricalca quella dei laser da calibrazione.
HS20 si apre un mercato nel mondo delle grandi
macchine utensili destinate al settore aerospaziale
(incluse le macchine per il taglio ad acqua di pannelli
compositi) che di norma producono pezzi estremamente costosi dove non è economicamente accettabile lo scarto di parti non conformi. Gli encoder laser
installati in macchina ne esaltano le caratteristiche di
precisione rendendole immuni ai fenomeni di deriva
termica e assicurano un elevato livello di ripetibilità
e affidabilità.
Misure di parti rotanti. Renishaw presenterà ad
Hannover una soluzione innovativa per effettuare la
Calibrazione di asse rotativo fuori asse.
calibrazione di macchine a controllo numerico a 5 assi
costituita dal software rotativo fuori asse per il calibratore XR20-W. Il software in questione permette
di misurare l’accuratezza del posizionamento di rotazione di un asse anche nelle macchine utensili che
non permettono l’installazione di strumenti tradizionali alloggiati sul centro di rotazione dell’asse stesso.
Il sistema di calibrazione XR20-W per assi rotanti consente di misurare le prestazioni di posizionamento
degli assi rotativi con un’accuratezza di ± 1 secondo
d’arco utilizzando un laser XL-80. Il metodo per le
misure fuori asse prevede la sincronizzazione dei
movimenti degli assi lineari e rotativi in modo che
il fascio del laser sia allineato durante l’intero test.
L’azienda fornisce inoltre software e strumentazione
utili per individuare con precisione micrometrica la
posizione del centro di rotazione di un asse rotante.
La conoscenza della posizione dei centri di rotazione
degli assi rotanti rispetto agli assi lineari è fondamentale per effettuare lavorazioni corrette, errori in queste quote affliggono pesantemente il risultato finale
perché il sistema di controllo non riesce a guidare gli
assi in maniera affidabile.
Renishaw si
zione laser.
Renishaw ha
acquisito la
espande nella prototipaLa filiale tedesca di
recentemente
società
LBC Laser Bearbeitungs Center, un’azienda che si
occupa di tecnologie additive per la realizzazione
di stampi. Nasce così LBC Engineering, azienda integrata con Renishaw presso la sede di Pliezhausen.
Renishaw è già presente sul mercato dei sistemi di
fusione laser per produzione additiva in vari materiali
e arricchisce il suo parco macchine con i sistemi della
LBC in grado di realizzare pezzi in metallo con le possibilità offerte dalla tecnologia laser. La fusione laser
è una tecnologia per la produzione additiva che utilizza un laser ad alta potenza per fondere polveri di
materiali bassofondenti e creare, strato dopo strato,
pezzi tridimensionali lavoranti. Questa tecnologia in
rapida evoluzione ha raggiunto la maturità necessaria
ad operare su polveri metalliche per la realizzazione
di particolari complessi e molto sollecitati quali gli
stampi per pressofusione; tramite la prototipazione
additiva sarà possibile ottenere forme estremamente
complesse che porteranno benefici nella
realizzazione soprattutto dei
canali di raffreddamento
degli stampi stessi.
Encoder HS20 con ottiche e raggi laser.
rmo settembre 2013
111
Misura e controllo
&
Tecnologia Produzione
Equator, il calibro intelligente. L’interfaccia utente
del sistema di calibrazione Equator di Renishaw (foto
di apertura), si arricchisce di una nuova finestra di
monitoraggio che mostra all’operatore i risultati delle
misure degli elementi ispezionati, tramite una visualizzazione con grafico a barre. Il sistema Equator, prodotto di punta della linea Renishaw, è un innovativo
concetto di strumento di misura che svolge le funzioni
di verifica e controllo post produzione. Si tratta, infatti, di una sorta di macchina di misura semplificata in
grado di garantire un’eccellente ripetibilità del valore
letto. In questo modo sarà possibile effettuare misure
di confronto tra un pezzo campione, denominato
master, e i pezzi di produzione uscenti dalla linea. Il
processo di apprendimento della forma e delle dimensioni del pezzo master è detto masterizzazione e può
venire eseguito più volte su richiesta della macchina
o dell’operatore. È proprio questa la caratteristica
che rende possibile, utilizzando una macchina semplificata, effettuare misure comparative che tengono
conto di effetti quali la deriva termica senza necessità
di costosi sistemi di compensazione tipici delle macchine di misura assolute.
A titolo di esempio il sistema Equator agisce nei confronti delle variazioni di temperatura dell’ambiente
semplicemente richiedendo una iterazione del processo di masterizzazione e acquisendo la nuova forma
dell’oggetto nelle nuove condizioni di temperatura.
Questo rende possibile l’installazione di Equator in
ambienti di officina e possibilmente a bordo macchina, comportandosi a tutti gli effetti come un cali-
La specialità di LBC sono i
sistemi di simulazione dei canali di
raffreddamento.
112
rmo settembre 2013
Rapida evoluzione dei prodotti
Nello showroom dello stabilimento di
Pianezza in provincia di Torino, trasformato
all’occasione in un accogliente stand fieristico,
l’amministratore delegato di Renishaw Italia,
Roberto Rivetti, ha presentato in anteprima le
macchine che saranno esposte alla fiera EMO
2013 di Hannover.
Renishaw durante l’evento ha chiaramente
indicato quali sono le sue linee guida per
adeguare l’offerta di prodotti alle sempre più
specifiche esigenze dell’industria moderna: la
crescente complessità dei prodotti, l’importanza
crescente degli aspetti estetici e di design uniti
alla rapidità nella loro evoluzione portano
il mondo industriale a operare in maniera
sempre differente in un processo di continuo
rinnovamento. Tolleranze ridotte e lavorazioni
su macchine sempre più complesse vanno a
sposarsi con le esigenze di rapida prototipazione
di prodotti lavoranti e produzioni che variano
dalla grande serie al pezzo unico. Renishaw
supporta adeguatamente il cambiamento
introducendo miglioramenti e rivisitazioni alle
proprie filosofie progettuali assecondando il
bisogno di diagnostica, acquisizione di misure
in tempo reale e successiva elaborazione in linea
anche sui pezzi più complicati.
bro passa o non passa in grado di effettuare misure
di accettazione del pezzo per confronto con un campione. Renishaw presenterà anche un nuovo modello
di encoder della famiglia Resolute in grado di interfacciarsi direttamente con i controllori Sinumerik e
Sinamics. L’encoder ottico assoluto Resolute verrà
quindi integrato con l’interfaccia Drive-CLiQ per consentire ai costruttori di produrre macchine utensili
più affidabili e performanti. Drive-CliQ è un’interfaccia di comunicazione sviluppata da Siemens per
il mondo delle macchine CNC per mettere in collegamento l’encoder e i sistemi di misura direttamente
con i componenti del controllo. Questo dispositivo
è in grado di determinare la posizione immediatamente all’accensione e risulta quindi particolarmente
adatto per l’utilizzo su mandrini di torni ad alte prestazioni e su motori coppia rotativi a presa diretta
che richiedono elevata precisione e massima integrità nel controllo del movimento.
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Utensili da taglio
Tecnologia Produzione
Una forza
a sei eliche
di Giordano Proverbio
Le nuove frese integrali in ceramica Eade Beyond di Kennametal fanno
registrare altissimi risultati in fatto di velocità e durata dell’utensile nella
lavorazione di leghe ad alta temperatura a base di nichel. Grazie alle buone
prestazioni di velocità e di durata sono molto indicate nella lavorazione di
pale di turbine e altri componenti dei settori energia e aerospazio
L
e leghe a base nichel utilizzate per le turbine a gas
e a vapore sono fra i materiali più duri del mondo
e vengono continuamente sviluppati per consentire
agli impianti di generazione dell’energia di funzionare
a temperature molto più elevate. Oltre a offrire una
maggiore potenza dove è necessario, ciò aumenta l’efficienza degli impianti e riduce o elimina le emissioni
nocive.
Le superleghe come inconel, waspaloy, rene e altre entrano in gioco nelle pale di turbine e altre parti che richiedono elevata resistenza, anche contro le fessurazioni
alle alte temperature, stabilità di fase e ancora resistenza
a ossidazione e corrosione.
Tuttavia, la lavorazione di materiali come questi può essere un’esperienza lenta, laboriosa e costosa.
In generale, l’utensileria in metallo duro è comunemente utilizzata a velocità di taglio comprese fra 20 e 60
m/min su questi materiali, con una limitata durata degli
utensili. Le nuove frese integrali in ceramica Beyond in
qualità KYS40TM Kennametal, tuttavia, presentano miglioramenti di ordini di grandezza, nella lavorazione di
leghe ad alta resistenza a base di nichel, con sgrossatura
a velocità di taglio fino a 1.000 m/min e durata dell’utensile, da due a tre volte superiori rispetto ai corrispondenti
utensili in metallo duro.
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rmo settembre 2013
Prime nel settore. Gli utensili da taglio in ceramica, principalmente in ossido di alluminio (Al2 O3)
esistono dall’inizio del XX secolo. Brevetti su utensili
da taglio in ceramica sono stati rilasciati in Germania
nel 1913 e sono diventati commercialmente disponibili negli USA negli anni 50.
Gli inserti a fissaggio meccanico in ceramica hanno
oggi una loro collocazione perché possono funzionare a velocità più elevate in applicazioni selezionate,
ma frese integrali in ceramica si sono viste raramente,
perché questi utensili erano più fragili di quelli al carburo e non offrivano buone prestazioni. In realtà,
molti produttori di turbine hanno iniziato a produrre
internamente le proprie frese integrali in metallo
duro a causa dell’elevato consumo di questi utensili.
Il nuovo tipo ceramico SiAlON KYS40 di Kennametal e
il design complessivo delle frese integrali in ceramica
offrono ora ‘il modo più efficace’ per la sgrossatura di
leghe ad alta temperatura a base di nichel. “Le velocità di taglio sulle superleghe a base di nichel possono
essere fino a 20 volte maggiori rispetto a quelle delle
frese in metallo duro e, grazie all’ottima resistenza
al calore e ai taglienti più duri (con spoglia negativa)
della ceramica, la durata degli utensili può essere cinque volte superiore o anche di più”, afferma Thilo
Le pale di turbine in superleghe a base di nichel presentano
complessi problemi di lavorazione.
Mueller, responsabile di prodotto globale presso
Kennametal.
Sono disponibili due tipi di frese in ceramica KYS40,
una versione a sei eliche per la spianatura e la profilatura; e una versione a quattro eliche, con colletto,
per la fresatura di asole e di tasche. Entrambe le linee
di prodotto permettono anche la penetrazione inclinata, l’interpolazione elicoidale e strategie di lavorazione trocoidale.
I meccanismi di usura e l’indicazione di usura sulle
frese in ceramica sono completamente differenti
rispetto a quelle in metallo duro, permettendo di
utilizzare le frese in ceramica molto oltre il punto
nel quale sarebbe necessario sostituire un utensile
in metallo duro. È anche questo il motivo per cui la
nuova fresa integrale di tipo KYS40 è un utensile ‘usa
e getta’ che può essere utilizzato oltre il normale tipo
di usura.
Lavorazione di pale di turbine. Quasi tutta l’energia elettrica sulla Terra è generata da una turbina di qualche tipo, alimentata da combustibili
fossili o energia idraulica o nucleare. Produrre, gestire e manutenere questi componenti critici è vitale per mantenere il flusso dell’energia. Ciò pone
sotto un’elevata pressione i produttori, che devono
costantemente aggiornare le loro strategie di lavorazione tenendo conto di molti fattori: sono richiesti quantità elevate di pale simili o piccoli volumi di
pale con caratteristiche differenti? Occorre utilizzare
setup multipli e centri di lavoro o singole macchine
multitask multiasse? Quale sistema CAD/CAM viene
utilizzato e qual è la competenza degli operatori? E,
naturalmente, quali sono le scelte migliori in termini
di utensili per le operazioni di lavorazione? I risultati
di recenti test eseguiti sulla nuova fresa in ceramica
KYS40 sono rivelatori.
In primo luogo, la ceramica di tipo KYS40 Beyond,
nelle versioni a quattro e a sei eliche, presenta un design del nocciolo ingrandito che migliora la rigidità
dell’utensile e riduce la flessione alle elevate velocità
di taglio. La geometria ottimizzata della punta e un
angolo di inclinazione dell’elica di 40 gradi aumentano l’azione di taglio e l’evacuazione del truciolo.
Le nuove frese integrali in ceramica di Kennametal fissano, secondo il
costruttore, nuovi riferimenti nella velocità di lavorazione e nella durata
dell’utensile.
Nella sgrossatura di una piccola pala di turbina in inconel 718, con lavorazione a secco, la fresa a quattro
eliche Eade è stata utilizzata a 645 m/min, con avanzamento di 0,03 mm/z. La profondità di taglio (ap)
era di 0,5 mm e la larghezza di taglio (ae) era di 11,4
mm. Rispetto a una soluzione convenzionale, fa sapere Kennametal, la durata della fresa Eade è stata
tre volte superiore, eseguendo la sgrossatura in meno
tempo. Questa applicazione si è tradotta nel triplo di
parti prodotte per fresa.
Un interessante test. La fresa in ceramica piena
a sei eliche Eade è stata testata dai tecnici della Kennametal nella profilatura di un blisk (disco integrato
nella pala) in inconel 718, con evacuazione del truciolo mediante aria compressa. A differenza degli
utensili convenzionali in metallo duro, la sgrossatura,
fino a raggiungere quasi la forma netta, crea trucioli
più simili alla polvere rispetto ai trucioli a ricciolo
tradizionali, richiedendo solo aria compressa per
evacuarli. Le condizioni di test erano una velocità di
taglio di 679 m/min, un avanzamento di 0,03 mm/z
e la variazione della profondità di taglio fino a 0,5
mm. I risultati sono stati due segmenti di blisk lavorati
con un utensile per un tempo di lavorazione di 12 minuti per segmento, che il personale di test ha definito
‘senza precedenti’.
Kennametal offre le nuove frese in ceramica KYS40
nella gamma da 4 a 12 mm (da 3/16 a ½ pollice). L’utensile non richiede l’uso di un serraggio speciale, è
pienamente sufficiente l’uso di comuni mandrini con
bussola, a forte serraggio o idraulici a elevate prestazioni, ma il mandrino deve essere in grado di girare
alle elevate velocità necessarie per la lavorazione
delle superleghe. Per assicurare la durata più elevata
dell’utensile, è raccomandata l’equilibratura finale.
rmo settembre 2013
115
Rassegna
a cura di Stefano Viviani
Una
vetrina sul mondo
EMO Hannover 2013 dal 16 al 21 settembre allinea le novità che i produttori
internazionali protagonisti nel settore delle macchine utensili presentano al
mercato. In occasione della fiera, raccogliamo in queste pagine i servizi e i
prodotti che le aziende ci hanno segnalato
ACETI
Levigatrice-satinatrice per tubi
La satinatrice Planetaria Art.79 presentata da Aceti è adatta a effettuare lavorazioni di levigatura e satinatura per la finitura di tubi diritti e curvati, barre a sezione circolare, ovale,
tubolari conici e con cambi di sezione. La macchina può lavorare tubi da diametro minimo 10
a massimo 100 mm e viene utilizzata per finiture di qualità su qualsiasi materiale, soprattutto
metallico e in particolar modo per l’acciaio inossidabile. Il principio di lavorazione prevede
l’adozione di un sistema planetario, ovvero il tubo da lavorare inserito nella macchina non
ruota, ma sono i due nastri abrasivi e l’intero volano della macchina a ruotare attorno al
pezzo.
Planetaria Art.79 è dotata di un motore a due velocità per la rotazione dei nastri abrasivi
e di un comando a pedale per l’apertura dei nastri abrasivi. Come accessori a richiesta è
possibile avere l’inverter per la regolazione elettronica dei giri motore dei nastri abrasivi e
l’avanzamento automatico per tubi diritti.
AFAR
Utensili di precisione
Afar produce seghe e frese circolari in metallo duro integrale din e frese circolari a profilo
costante con diametro da 6 a 300 mm. Presente da trent’anni sul mercato italiano ed estero,
è qualificata e specializzata per le esigenze del taglio e/o fresatura nei seguenti campi merceologici: collettori elettrici, meccano-tessile, minuteria metallica in generale, elettromeccanica,
meccanica generale, orafo, occhialeria, chiavi, gomme, plastica, compositi, circuiti stampati
ecc. Un reparto interno dell’azienda è dedicato al servizio di riaffilatura, in modo da mantenere gli standard produttivi garantiti dall’utensile nuovo il più a lungo possibile.
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rmo settembre 2013
ALBERTI
Teste pneumatiche
EMO 2013 sarà per Alberti l’occasione per esporre parte dei suoi prodotti in modo nuovo. Grazie
alla presenza di una macchina utensile verranno fatte delle dimostrazioni di lavorazioni dal vivo.
In particolare, Alberti, ha sviluppato, in collaborazione con l’azienda Nakanishi, una serie di teste
pneumatiche, Turboflex, alimentate da un motore ad aria, con una capacità massima in pinza di 3
mm. La particolarità di queste teste è che si inseriscono nel cambio utensile automatico della macchina
e sono quindi utilizzabili nel ciclo di lavorazione del pezzo senza bisogno di riposizionarlo. Inoltre,
grazie al motore ad aria interno, che dà la rotazione all’utensile, riescono a raggiungere alte velocità, fino a 60.000 giri/min. Le teste Turboflex sono ideali per piccole forature, sbavature, incisioni e
microlavorazioni in generale. Della stessa linea fanno parte anche le Slimline, anch’esse adatte per
entrare in spazi molto ridotti, per fori più piccoli di 13 mm, ma queste, a differenza dei Turboflex,
prendono il moto direttamente dalla macchina.
APOLLO
Manipolatore CN
La ditta Apollo, produce e commercializza un manipolatore a CN di carico scarico tubi ad assi
cartesiani. Il Mach3, carica i tubi da forare e scarica i tubi forati su due appositi contenitori costruiti
a misura, consente un cambio rapido di formato per il trasferimento di tubi, utilizzando una pinza
magnetica unica per tutti i formati, la quale rende possibile caricare le barre in modo veloce e preciso.
Con questo manipolatore la linea di punzonatura diventa completamente automatica, senza presidio.
Generalmente viene affiancato alla linea di punzonatura Twin, modello di punta della produzione
Apollo, che può essere affiancato anche alle altre linee di punzonatura, o utilizzato per un qualsiasi
spostamento di barre da un punto di presa a un punto di scarico e viceversa. Con una pinza di presa
adeguata, può spostare barre fino a un peso di 50 kg.
AZ
Rettifiche per il settore aerospaziale
AZ, produttore di rettifiche per alberi a gomito di grande dimensione, già protagonista con
le sue rettifiche da 12 metri per alberi a gomito fino a 30 t di peso per il settore marino, si
posiziona oggi sul mercato con una nuova gamma di rettifiche per il settore aerospaziale. AKP
come rettifica per esterni di carrelli fino a 3 m di lunghezza e 4.000 mm di diametro, GSB
come rettifica per interni di carrelli con profondità fino a 2.200 mm e RU sofisticata rettifica per
componentistica aerospaziale con ricopertura Hvof.
BLM GROUP
Nuovo sistema tagliatubi
LT5, uno dei prodotti di punta di BLM Group, è un nuovo sistema della famiglia Lasertube in grado
di tagliare tubi di piccolo e medio spessore con un laser in fibra da 1 kW. Il sistema è progettato
secondo un design innovativo e compatto, che garantisce ampia accessibilità e facilità di utilizzo.
LT5 è in grado di tagliare tubi fino a 6,5 m di lunghezza e 120 mm di diametro con le prestazioni
e l’affidabilità che caratterizzano tutti i prodotti della famiglia Lasertube. Il sistema LT5 produce tubi
tagliati e lavorati che vengono raccolti da un robot antropomorfo che li rende disponibili a un sistema
di curvatura modello E-turn che esegue la curvatura finale. Quattro elementi uguali realizzati in questo
modo sono pronti per essere manualmente assemblati a formare un oggetto di arredo finito. La riduzione dei consumi continua a essere un aspetto nel quale BLM investe molto: i sistemi di curvatura di
nuova generazione con la tecnologia All-electric consumano fino all’80% meno dei loro predecessori.
BRETON
Centro di lavoro per stampistica
Matrix 1000/2T Dynamix è il centro di lavoro a portale con traversa mobile progettato e realizzato
da Breton per soddisfare particolarmente le nuove esigenze di lavorazioni ad alta velocità nel settore
della stampistica e dello stile per la lavorazione di particolari complessi di grandi dimensioni. Le
peculiari caratteristiche di rigidezza e dinamica consentono di affrontare le varie tipologie di particolari con la massima velocità di lavorazione e capacità di asportazione. Matrix 1000/2T Dynamix,
infatti, grazie alle velocità degli assi lineari fino a 60 m/min e alla testa Direct Drive, con velocità di
rotazione fino a 100 giri/min, e alla rotazione continua dell’asse C, mostra capacità di lavorazione
non comuni proprio nell’esecuzione di profili complessi a cinque assi continui con la massima precisione e dinamica. La testa birotativa continua ad azionamento diretto, posizionabile in qualsiasi
angolazione del suo campo operativo grazie a potenti freni idraulici, permette di utilizzare mandrini
fino a 40 kW (51 Nm o 100 Nm) di potenza continuativa e fino a 28.000 giri/min conferendo
alla macchina una notevole capacità di asportazione. Le diverse configurazioni di Matrix 1000/2T
Dynamix consentono di lavorare particolari di medie e grandi dimensioni realizzati in acciaio, alluminio, resina e materiali compositi.
rmo settembre 2013
117
Rassegna
BUFFOLI TRANSFER
Un’ampia gamma di macchinari
Per la bresciana Buffoli, EMO è l’occasione per esporre un’ampia gamma di macchinari CNC, a
partire dalle macchine multimandrino da barra non rotante, flessibili e rapidamente riattrezzabili, ma
in grado di abbattere drasticamente anche i tempi ciclo, alle macchine transfer propriamente dette,
ottimizzate per pezzi di alta precisione. Dalle macchine flessibili di tornitura e fresatura per pezzi
particolarmente complessi quali mozzi ruote, giunti omocinetici, alberi fino a 1.000 mm di lunghezza
e oltre, ai multi-centro, ovvero celle di più centri di lavoro integrati per ottimizzare flessibilità e produttività nella lavorazione di pezzi di precisione da stampati, fusioni o direttamente da barre non rotanti.
Determinate operazioni di precisione saranno visibili direttamente sui macchinari esposti, altre soluzioni saranno presentate con l’ausilio di grandi monitor. Le soluzioni Buffoli sono sviluppate a partire
da moduli sperimentati, ma altresì l’azienda da decenni si caratterizza per l’elevata innovatività e
tecnologia, tanto meccanica quanto elettronica.
CABE
Famiglia di stozzatrici
Cabe dice addio al tradizionale meccanismo biella-manovella per la movimentazione dell’utensile con
le nuove stozzatrici della serie ST4 che lo sostituiscono con un asse lineare servo-controllato. Con le
stozzatrici ST4 sono possibili tempi più rapidi di approntamento macchina, velocità di taglio costante
per ottimizzare la durata dell’utensile, lavorazioni di cave elicoidali e coniche con l’interpolazione di
2 assi e realizzazione di cave cieche senza effettuare fori di scarico. L’asse è implementato da vite di
comando a ricircolo di sfere rettificate precaricate, dimensionata per il carico di punta del sistema, ed
è spinto da motore brushless. La praticità d’uso della macchina è completata dal porta-utensile ad alta
ripetibilità, brevettato, che consente di avere sempre gli utensili posizionati al centro del foro. Di grande
contenuto tecnologico è il controllo, dotato di un software dedicato che permette di realizzare in modo
semplice figure poligonali complesse quali esagoni e quadri, impostando il lato del poligono.
CAR
Levigatura e lappatura dei clindri
CAR, specializzata nella progettazione e realizzazione di macchine, attrezzature e sistemi per la
levigatura e la lappatura interna di cilindri, vanta un ampio range produttivo che trova vasto impiego
in moltissimi settori della meccanica generale e nelle lavorazioni di tubi e distributori idraulici, iniettori, ingranaggi, pompanti idraulici, boccole e matrici in metallo duro, ceramica, vetro ecc., laddove
siano richieste rugosità molto basse, finiture o superfiniture di cilindri, nell’oleodinamica e dopo i
processi di foratura e rettifica. La produzione standard comprende macchine CNC per levigare in
verticale fino a 1.500 mm, in orizzontale fino a 8.000 mm, levigatrici manuali oppure automatiche,
gestite dall’innovativo software proprietario ‘LPE’. Tutte le levigatrici e i relativi programmi operativi
possono essere personalizzati in relazione a specifiche esigenze di lavorazione. Unitamente alle
macchine, vengono prodotti levigatori per tutti i tipi di foro e diametri da 3,80 mm a 1.000 mm, a
grande espansione, nominali, temprati, bussole diamantate, utensili speciali ecc. Su questi mandrini
CAR assembla pietre abrasive tradizionali (ossido di alluminio, carburo di silicio) oppure diamantate
(diamante, CBN borazon a legante metallico o resinoide).
CBC
Curvatubi per grandi diametri
Presente sul mercato con una vasta gamma di macchine e attrezzature per curvare, filettare, saldare,
tagliare e per i vari sistemi di pressfitting in commercio, l’emiliana CBC propone UNI 76, una curvatubi potente e precisa per curvare tubi di grande diametro. I raggi di curvatura ottimali e costanti
non deformano in alcun modo i tubi curvati. UNI 76 è una macchina ideale per le varie esigenze
degli operatori nei settori della nautica, oleodinamica, industria e impiantistica in genere. Il corpo è in
ghisa sferoidale su basamento in carpenteria metallica, il motore autofrenante asincrono a 2 velocità
(voltaggio e tensione a richiesta), la centralina elettronica digitale è munita di microprocessore per
l’impostazione e il controllo dell’angolo di curvatura desiderato (memorizza 50 programmi di curvatura e per ogni programma 9 angoli di curvatura sequenziali). Quadro comandi a bassa tensione
(24V), ritorno automatico a fine corsa, angolo massimo di curvatura 180°. La capacità massima di
curvatura varia a seconda del tipo di tubo sottoposto alla lavorazione.
C.B. FERRARI
Due macchine produttive
C.B.Ferrari sarà presente a EMO 2013 con due novità. La prima è rappresentata dalla macchina
a motori digitali e torque a 6 assi continui tipo A176, progettata e realizzata con numerose novità
tecniche che consentono di combinare un’altissima precisione, elevati livelli di finiture e ridotti tempi
di esecuzione. La macchina, grazie alla sua flessibilità, si rivolge principalmente ai settori aeronautici,
energia, stampi e meccanica di precisione. Le corse sono configurate con l’asse longitudinale da 1.050
mm, mentre le corse trasversale e verticale sono rispettivamente di 520 e 420 mm. Su questa macchina
è applicato il nuovo CNC Siemens 840D sl. La seconda novità è rappresentata dal centro di lavoro
verticale a 5 assi continui di alta velocità e precisione tipo D230, con corse X = 1.600, Y = 1.600 e
Z = 820 mm. Questo centro di lavoro è particolarmente adatto alla lavorazione a 5 assi di stampi e
attrezzature di medio/grandi dimensioni. Su questa macchina è applicato il nuovo CNC Heidenhain
i TNC 530 Hsci.
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CEIA
Generatori con funzione ‘auto-learn’
In occasione di EMO 2013, Ceia presenta la nuova gamma di generatori Power Cube SA/80,
composta da generatori con potenze da 25, 50 e 100 kW. Tutti i nuovi generatori sono dotati
della funzione di ‘auto-learn’ che consente la configurazione automatica dei parametri interni del
generatore, riducendo al minimo i tempi di set-up macchina, con la conseguente riduzione dei
costi di esercizio. Il generatore, grazie a uno specifico software di controllo a microprocessore,
è in grado di adattarsi in tempo reale alle variazioni di carico di lavoro, modificando automaticamente il circuito di accoppiamento interno, massimizzando l’energia trasferita ed evitando
sprechi energetici. Tutti i generatori SA sono dotati di una nuova interfaccia grafica touch-screen
che consente all’operatore di accedere alla programmazione dei parametri di funzionamento in
maniera semplice, rapida e intuitiva. Di estrema importanza il sistema di data log e web server
integrato in dotazione. Tramite una connessione Ethernet TCP/IP è possibile accedere al web
server interno del generatore per poter effettuare la programmazione e il log dati da postazione
remota, e l’interfaccia con sistemi Svada/DCS.
COLGAR
Fresalesatrici tipo gantry
Precisione e flessibilità sono le caratteristiche principali della gamma di fresalesatrici Colgar tipo
gantry serie FVG. Il modello base, FVG 60 M, propone una serie di caratteristiche strutturali e
funzionali che lo rendono molto interessante per una vasta gamma di utenti finali. La linea di
macchine a portale presenta un passaggio tra le colonne che può raggiungere 10.000 mm e la
corsa dell’asse X di lavorazione che può superare i 30 m. Lo spazio del passaggio tra il mandrino e i piani di lavoro regolabili è stato migliorato tramite la soluzione con traversa mobile che,
accoppiata con ram idrostatici fasciati fino a 1.800 mm, consente la lavorazione di componenti
con dimensioni diverse. L’elevata flessibilità della macchina deriva da una vasta gamma di teste
accessorie con deposito teste a bordo e magazzino utensili con soluzioni a catena o a rack; la
tavola di fresatura e di tornitura può essere implementata. La velocità del mandrino arriva fino a
4.500 giri con 4.000 Nm di coppia e di potenza fino a 100 kW giri/min. Le elevate prestazioni
in termini di precisione e affidabilità provengono da un design che fornisce il sistema idrostatico
su tutte le guide e il loro dimensionamento simmetrico con soluzioni molto rigide.
COLOMBO FILIPPETTI
Macchina cambia utensili
‘Gestire la complessità della semplificazione’ è lo slogan di Colombo Filippetti, che da sessant’anni opera nel campo dei meccanismi a camme e da venticinque negli scambiatori a
camme con innumerevoli soluzioni, standard e non. Fedele a questa filosofia, l’azienda propone
il suo cambia utensili VTC, con meno componenti e più facile da montare. Un meccanismo che
realizza i movimenti tipici del dispositivo con ingombri in larghezza molto contenuti, consente lo
scambio in tempi più brevi e una maggiore rigidità. Anche l’eventuale assistenza nei luoghi più
ameni e remoti del mondo risulta estremamente semplificata.
COMEV
Torni paralleli convenzionali e a CNC
Comev, azienda Italiana fondata nel 1958, produce torni paralleli convenzionali e torni CNC.
La politica dell’azienda è quella di produrre torni di qualità per le imprese che cercano di
investire su macchine utensili durevoli e affidabili. Le macchine a CNC di Comev, presentano
un software unico appositamente sviluppato, in grado di affrontare con estrema semplicità ed
efficacia, molteplici lavorazioni ed è configurabile a seconda delle esigenze del cliente. Programmazione completamente conversazionale, oppure ISO standard e grafica efficiente e a
elevata precisione sia in simulazione sia in esecuzione pezzo. A corredo, cicli di tornitura,
foratura, fresatura e rettifica, compresa teleassistenza gratuita e tutti i programmi di diagnosi per
una veloce ed efficiente assistenza.
D.ELECTRON
Controlli numerici economici
D.Electron è in prima fila nei controlli numerici economici, con realizzazioni innovative e di
grande efficienza, tra cui il nuovo CNC Solo Series, ultimo nato della famiglia basata sul
moderno sistema operativo FlorenZ (Linux based), che ha la missione di rendere accessibili
alle applicazioni più semplici tutti i vantaggi e la potenza dei CNC Z32. Il CNC Z32 Solo
Series si pone in concorrenza al classico connubio tra Plc e Hmi consentendo di affrontare
anche applicazioni di motion control con il comfort operativo e la potenza di calcolo tipica
di un CNC Z32 di fascia alta. Gli assi sono interfacciati agli azionamenti di commercio
tramite un solo cavo, che integra il riferimento analogico e la simulazione encoder oltre a
I/O dedicati alla comunicazione col drive. Questo rende il cablaggio minimale, economico
e affidabile. Grazie ai semplici e potenti strumenti di ausilio all’attivazione e alla manutenzione, con Teleservice integrato, può essere messo in servizio e assistito anche da personale
non particolarmente esperto.
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Rassegna
DELTA
Rettificatrici per piani a montante mobile
Delta, presente a EMO con la sua Rotax7, produce un’ampia gamma di rettificatrici per piani a
montante mobile. Oltre alla linea esposta ha a catalogo 11 modelli della serie Maxi e Mini. L’architettura a montante mobile garantisce che ‘la testa non cada’, infatti vengono eliminati in partenza
tutti i problemi di caduta della testa legati alla corsa trasversale che si verificano normalmente nelle
rettificatrici a testa mobile (flessione che aumenta con lo sbraccio della testa e relative problematiche
di compensazione). Tutte le guide degli assi-macchina sono a sostentamento idrostatico, il che si
traduce nell’eliminazione degli attriti radenti e massimo sfruttamento di tutta la potenza installata,
usura zero, movimenti estremamente regolari in assenza di andamento a scatti (stick-slip). La linea
mandrino è un progetto originale Delta frutto di anni di ricerca e sperimentazioni. Anteriormente
è supportato da un cuscinetto idrodinamico Mackensen a usura zero, mentre posteriormente è
montata una coppia di cuscinetti a sfere di precisione precaricati. Il risultato è un’elevata precisione
geometrica e di lavoro, durata nel tempo e finiture superficiali molto accurate.
DROPSA
Sistemi di lubrificazione
Dropsa, presente a EMO 2013, oltre ai prodotti già consolidati per la lubrificazione a grasso
(Sumo, CannonPump e Bravo), a olio (DragonX), aria/olio e minimale (Serie Vip4), presenta una
gamma di nuovi prodotti che include le pompe Smart3 e PoliPump. Smart3 è il nuovo pacchetto
pompa per la lubrificazione a olio e a grassello, configurabile ad hoc per il cliente, un modo
economico di applicare le più innovative tecnologie per la lubrificazione a una soluzione di semplice utilizzo. La versione automatica include la possibilità di avere differenti modi di configurare
il ciclo di lubrificazione. Polipump è una soluzione completamente nuova per la lubrificazione e
una grande alternativa per i sistemi che sono al momento lubrificati manualmente. Polipump è
in grado di alimentare fino a 35 punti di lubrificazione direttamente con grasso e non richiede
conoscenze specialistiche di ingegneria per la progettazione del sistema. Semplice da utilizzare,
non appena estratta dalla confezione, all’utente non rimane che selezionare l’intervallo di lubrificazione. Un altro prodotto esposto da Dropsa, è MiQueL, il sistema modulare aria/olio per la
lubrificazione minimale lanciato lo scorso anno.
ELBO CONTROLLI
Macchine preset
Elbo Controlli partecipa a EMO 2013 con due nuove macchine preset, Sethy Six e Hathor Six,
che vanno ad ampliare la gamma di prodotti già presente sul mercato. Grazie alla continua
ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e ai suggerimenti ricevuti dai propri partner
commerciali, Elbo Controlli ha sviluppato una nuova tipologia di preset con interessanti novità.
Anche sulle macchine di fascia media, le dimensioni del campo di misura sono state aumentate,
in modo da realizzare un migliore rapporto tra prestazioni e prezzo. Non solo la meccanica ha
fatto un notevole passo in avanti: l’elettronica, di ultima generazione, e il software, totalmente
rivisitato, completano il processo di crescita e sviluppo di tecnologie. Le caratteristiche che accompagnano da sempre i prodotti Elbo Controlli sono rapidità di apprendimento, facilità d’uso,
ergonomia e l’ottimo rapporto qualità-prezzo.
FAMAR
Torni verticali a mandrino rovescio
Famar, quest’anno, in cui cade il 40° della sua fondazione, punta sulla gamma Infinity, arricchendola di nuovi modelli che oggi partono dalla taglia 200 per arrivare fino alla taglia 630
nella versione Ergo monomandrino, e dalla taglia 200 fino alla 400 nella versione Tandem
bimandrino. Nella soluzione Infinity, grazie a un magazzino fino a 40 posizioni, e a uno scambiatore utensile posti nella parte posteriore della macchina, diventa possibile sostituire in automatico l’utensile usurato. Questa operazione viene eseguita durante la fase di carico e scarico
automatico del pezzo, e quindi senza gravare sul tempo ciclo. Eliminando gli arresti macchina
per sostituzione manuale dell’utensile o dell’inserto, la soluzione Infinity permette di incrementare
in modo notevole la produttività della macchina stessa. In funzione delle diverse taglie, sono
disponibili attacchi utensile Capto C5, C6 e C8 oppure, in alternativa, HSK63 e HSK80.
GIANA
Tornio parallelo a controllo numerico
Il tornio parallelo a controllo numerico modello GF/SC 10 CNC a quattro guide è caratterizzato
dal fatto che le guide del carro e della contropunta sono tra loro indipendenti. Ciò permette di evitare interferenza tra carro, lunette e contropunta e offre la possibilità di avere più carri operanti sulla
stessa macchina. La testa porta mandrino poggia sul bancale in modo da lasciare libere le guide
del carro. La stabilità della macchina viene garantita da un allargamento della base di appoggio
della testa sul banco. Questo consente di proteggere in modo economico e semplice le guide del
bancale e l’alloggiamento della cremagliera con coperture telescopiche. Il tornio è disponibile in
diverse altezze punte (da 460 a 560 mm) e può essere fornito con differenti motorizzazioni del
mandrino (40 o 60 kW) e con configurazioni diverse per meglio adattarsi alle esigenze produttive
degli utilizzatori. La macchina può essere equipaggiata di un motore torque direttamente calettato
sul mandrino in modo da ottenere il migliore asse C possibile.
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GIORIA
Rettificatrice cilindrica a mola mobile
Gioria si presenta a EMO con il suo modello R/162. Questa rettificatrice, dotata di controllo
CNC Sinumerik 840D SL, viene prodotta con distanza punte da 1.000 fino a 8.000 mm e
altezza punte fino a 450 mm. Il massimo diametro rettificabile arriva a 600 mm e il massimo
peso del pezzo ammesso in macchina fino a 3.000 kg. La dotazione può essere corredata
da un’ampia serie di accessori opzionali, come: mandrino testa porta mola a sostentamento
idrodinamico o idrostatico, bilanciamola dinamico automatico, dispositivo per la rettifica di
bombature e curve complesse mediante movimento micrometrico del supporto eccentrico
del mandrino porta mola a doppio sostentamento idrostatico controllato dal CNC (asse
X2), testa porta mola speciale per eseguire lavorazioni di rettifica conica in passata, senza
interpolazione, mediante asse B e asse Z2 controllati dal CNC, telediagnosi, servizio di assistenza remota, lunette aperte a regolazione manuale o mediante assi controllati dal CNC,
unità di superfinitura.
HEIDENHAIN
Software per asportazione di truciolo
Con Dynamic Efficiency, Heidenhain combina importanti funzioni dei controlli numerici TNC
per le lavorazioni con elevata asportazione di truciolo, facilitando l’attività dell’operatore,
ma anche incrementando la velocità, la stabilità e la prevedibilità dei processi produttivi.
Vengono combinate potenti funzioni di regolazione con strategie di lavorazione innovative,
in modo da migliorare le prestazioni di asportazione e ridurre il tempo di lavorazione. Dynamic Efficiency comprende queste tre funzioni TNC: AFC (Adaptive Feed Control) - controllo
adattativo dell’avanzamento che ottimizza automaticamente l’avanzamento traiettoria; ACC
(Active Chatter Control) - soppressione attiva delle vibrazioni che riduce le vibrazioni della
macchina e consente maggiori avanzamenti e profondità di passata; fresatura trocoidale,
che velocizza la sgrossatura di scanalature e tasche. Come consuetudine dei controlli Heidenhain, l’impiego delle funzioni da parte dell’operatore è semplice e agevole. In particolare,
la combinazione di queste funzioni TNC sfrutta il potenziale della macchina e dell’utensile e,
allo stesso tempo, limita il sovraccarico meccanico.
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VDW – Generalkommissariat EMO Hannover 2013
Verein Deutscher Werkzeugmaschinenfabriken e.V.
Corneliusstraße 4 · 60325 Frankfurt am Main · GERMANY
Tel. +49 69 756081-0 · Fax +49 69 756081-74
[email protected] · www.emo-hannover.de
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Rassegna
HYDROBLOCK
Cilindro a staffa rotante autoallineante
Cilindro a staffa rotante autoallineante con supporto antivibrante a doppio effetto ad attacco flangiato
battezzato SRA20FD. È questa la proposta che Hydroblock ha studiato per rispondere a esigenze di
compattezza combinate a elevate prestazioni di stabilità di bloccaggio richieste nelle applicazioni
complesse su attrezzature idrauliche. Questi cilindri sono particolarmente indicati per applicazioni
come quarto punto di bloccaggio svolgendo la funzione combinata di cilindro a staffa rotante e di
supporto antivibrante. Un particolare studio dei componenti è stato rivolto all’ottenimento di una elevata
scorrevolezza e di un basso carico di adattamento al pezzo così da contenere al minimo le reazioni
trasmesse al pezzo in bloccaggio evitandone indesiderate deformazioni in fase di bloccaggio e lavorazione. I cilindri SRA20FD sono predisposti per essere alimentati a corpo flangiato tramite o-ring
oppure in linea tramite attacchi filettati 1/8” Bspp.
JOBS
Centro di fresatura
Tra le numerose proposte esposte a EMO 2013 da Jobs c’è il centro di fresatura eVer 7, con traversa
mobile, di medie dimensioni. I principi progettuali di eVer 7 sono le alte prestazioni dinamiche e di
asportazione assicurate dalla struttura della traversa a sezione multi-triangolare ‘MT–frame’, le elevate
accelerazione e velocità (fino a 40 m/min) realizzate con meccanica e cinematica innovative, i costi
orari di esercizio contenuti, la flessibilità d’impiego, l’ergonomia, la facilità di carico/scarico e la manutenzione semplificata. La versione esposta è una soluzione ideale per la lavorazione di grandi pezzi
dei settori stampi e aeronautico su cui sono necessarie sia l’asportazione ad alta potenza, sia la finitura
ad alta velocità. La macchina è infatti dotata di una testa universale Kosmo, particolarmente adatta
per le operazioni di grande asportazione e di una testa T3K con elettromandrino a 27.000 giri/min,
per lavorazioni di seminifitura e finitura ad alta velocità. La configurazione compatta della macchina
consente poi ‘un’eccellente cabinatura per un efficiente contenimento dei residui di lavorazione’.
ILC
Sistemi di lubrificazione
I sistemi di lubrificazione minimale di ILC sono stati progettati per sostituire la tradizionale lubrificazione a emulsione d’olio nelle lavorazioni con asportazione di truciolo, stampaggio e deformazione
a freddo. Utilizzano lubrificanti vegetali, a base naturale, che sostituiscono i tradizionali fluidi, eliminando l’obbligo di registrazione e smaltimento dei liquidi esausti. Le micropompe pneumatiche dosano
minime quantità di lubrificante trasportato da un flusso di aria compressa verso il punto di contatto
utensile/pezzo, senza creare nebbia. Il lubrificante è consumato durante la fase di lavorazione. Si
ottiene un immediato incremento della produttività con l’eliminazione dei tempi morti derivati dalla
pulizia della macchina, della zona di lavoro e dei pezzi. Un ulteriore vantaggio è dato dall’incremento
della durata dell’utensile che, mantenuto a una temperatura ambiente, aumenta in maniera sensibile la
sua vita. Si eliminano inoltre i problemi di salute derivati dal contatto con i fluidi tradizionali.
IMAS GROUP
Macchine transfer a tavola rotante
Imas Group, presente sul mercato delle macchine transfer a tavola rotante da quasi 70 anni, offre
ai propri clienti una gamma completa di soluzioni a disegno speciale e flessibili. L’ultima nata della
famiglia Imasflex è 300 V. Caratterizzata da un cubo di lavoro insolitamente elevato (si possono raggiungere anche i 600 mm), si avvale di avanzate soluzioni progettuali, come il satellite direct-drive a
indexaggio continuo, con attacco rapido e sgancio automatico dell’attrezzo di bloccaggio per un setup
agevole, anche robotizzato. La macchina è ingegnerizzata per avere il massimo spazio e pulizia intorno alla zona di lavoro: l’adozione di teste speciali diventa facile, a tutto vantaggio del contenimento
del tempo ciclo e della riduzione del costo/pezzo. Il cubo rilevante permette anche l’implementazione
di soluzioni molto efficienti qualora il pezzo richieda un doppio posaggio o si debbano lavorare più
pezzi alla volta. Imasflex 300 V trova il suo utilizzo ideale nei componenti automotive quali coppe olio,
scatole cambio, carter, testate e basamenti.
IMSA
Macchina di foratura profonda
La macchina di foratura profonda MF1000A di IMSA, con 3 assi CNC, utilizza punte a cannone per
realizzare fori fino alla profondità di 1.000 mm, per diametri da 4 a 25 mm. Rigida e compatta, si
tratta di una macchina per la foratura di stampi per plastica, pressofusione e metrici di piccole-medie
dimensioni, con circuiti di difficoltà non elevata formati da fori ortogonali o a singola inclinazione.
MF1000A ha una corsa orizzontale di 1.000 mm, corsa verticale 400 mm, corsa di foratura 1.000
mm. Il vantaggio dell’utilizzo di una foratrice con punta a cannone, confrontata con la foratura con
punte a elica senza lubrificazione interna, è soprattutto nella velocità di avanzamento. Inoltre la vita
dell’utensile è molto lunga: una punta a cannone esegue da 25 a 50 m di foro fra due riaffilature, e
può essere riaffilata fino a 30 volte in media. Temperatura, pressione e pulizia dell’olio di foratura sono
parametri fondamentali per assicurare forature continue in piena affidabilità. Nella MF1000A queste
vengono gestite da due differenti pompe per alta e bassa pressione, per un sistema completo di filtraggio e un refrigeratore per l’olio. La macchina è controllata da un TNC 620 Heidenhain, con funzioni
specifiche Imsa per la foratura profonda e per la trasformazione delle coordinate per i fori inclinati.
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IMT FAVRETTO
Rettificatrice tangenziale con testa orizzontale
Flessibilità, facilità d’utilizzo, alta velocità di esecuzione e finitura ottimale sono i punti di forza della nuova
Modulo 500 di IMT Favretto. A partire dal successo ottenuto con la serie di rettificatrici monomontanti a
testa orizzontale e a tavola a movimento alternato, la Modulo Favretto è stata progettata e sviluppata da
IMT Grinding Group, integrando in un’unica macchina maggiore potenza, più prestazioni e rispetto per
l’ambiente. I tempi di rettifica sono significativamente ridotti grazie alla velocità di traslazione della tavola
(fino a 55 m/min) e alla profondità di passata (fino a 30 micron), incrementabili utilizzando un impianto
refrigerante specifico opzionale per l’adduzione all’interno della mola, ottenendo così alte prestazioni
nella capacità di asportazione (Q’=25 mm3/s). Il tutto garantito dalla grande rigidità della rettificatrice.
IMT INTERMATO
Famiglia di torni
Tra le proposte IMT Intermato c’è la famiglia di torni P60, studiata specificatamente per le operazioni di
tornitura e fresatura, sia nella configurazione con torrette sia con testa di tornitura/fresatura e cambio
utensile, eseguite nella stessa fase, con una capacità massima tornibile fino a un diametro di 1.500 mm.
Questa caratteristica rende la macchina ideale per le lavorazioni di pezzi che presentano varie fasi di
lavorazioni, come ad esempio flange e valvole. La serie P può essere configurata in molti modi, anche se i
dati tecnici si possono riassumere in: 4 assi di tornitura configurabili con torrette oppure teste, 2 magazzini
utensili da 30 posizioni, operazione di fresatura realizzata mediante un asse C e un mandrino da 3.000
giri e 30 kW con coppie fino a 1.100 Nm, potenza mandrino 125 kW, capacità di carico 5.000 kg. La
macchina è inoltre equipaggiata con un gruppo pallet di carico semiautomatico a 2 posizioni che riduce
drasticamente il tempo ciclo e offre una configurazione più ergonomica durante il controllo e il carico
del pezzo, anche se una caratteristica peculiare è quella di poter eseguire due differenti operazioni in
sequenza.
IMT MECCANODORA
Fresatrice per giunti omocinetici
La fresatrice Cage Window di IMT Meccanodora è la soluzione ideale per chi necessiti di operazioni
di fresatura di qualità elevata e faccia dell’alta produttività un proprio punto di forza. Più precisione,
maggiore attenzione all’ambiente e controllo totale della macchina: sono queste alcune delle principali
caratteristiche della fresatrice. Con una velocità di 5.000 giri/min e una risoluzione di 0,5 micron, i due
mandrini portautensile (asse X1 e X2) scorrono su guide lineari mediante motore AC Brushless, con vite
a ricircolo di sfere accoppiata al motore per mezzo di giunto coassiale. La testa portapezzo (asse C),
con motorizzazione torque, poggia su un basamento a struttura rigida per garantire massima stabilità
e un’eccellente precisione dei pezzi lavorati. Per soddisfare le esigenze dell’automotive, la fresatrice per
giunti omocinetici di IMT Meccanodora è attrezzata con un caricatore automatico a CNC (asse X3 e Z3),
in grado di provvedere al trasporto in ingresso e uscita del pezzo, garantendo l’ottimizzazione dei tempi
ciclo e la massima produttività.
IMT MORARA
Rettificatrice per diametri e profili interni
La nuova rettificatrice per diametri e profili interni MT–ID, di IMT Morara, è la soluzione ottimale per tutti
i rettificatori che fanno dell’alta produttività e della flessibilità operativa il loro punto di forza. La gamma
è composta da tre nuovi modelli con swing di 900, 500 e 250 mm, equipaggiati con un carro a croce
e una torretta in grado di ospitare fino a quattro mandrini, rotante su motore torque e regolabile da -20°
a + 230° tramite CN. Costruita su un basamento monoblocco, progettato con le più moderne tecnologie
3D e verificato con analisi FEM, la nuova rettificatrice garantisce lavorazioni in una sola presa pezzo per
diametri esterni di 500 mm e ammette lunghezze a sbalzo di 350 mm, sostenendo pesi fino a 500 kg. La
testa portapezzo (asse C), montata su cuscinetti a sfere di alta precisione, può ruotare manualmente da
- 5° a + 20°. Il carro a croce, asse X trasversale e asse Z longitudinale, si muove tramite motore Siemens
e viti a ricircolo di sfere. Oltre a garantire una perfetta finitura di diametri cilindrici interni, la macchina
rettifica anche spallamenti e facce esterne.
IMT TACCHELLA
Centro di rettificatura
Design rinnovato e prestazioni incrementate, si presenta così il centro di rettificatura per diametri esterni
e interni Proflex di IMT Tacchella, controllata Paritel. Proflex è la soluzione ottimale per tutti i rettificatori
che intendono massimizzare produttività e flessibilità operativa. Le numerose configurazioni della testa
portamola, che consentono di posizionare più utensili in svariate combinazioni sopra un carro a croce
(asse X e Z), costituiscono la caratteristica principale della gamma. Due, tre, quattro mole (convenzionali
ad alta velocità di taglio CBN) possono essere montate contemporaneamente e impiegate in successione
per le lavorazioni richieste. Grazie alle molteplici opzioni modulari, le versioni Proflex sono ampiamente
utilizzate nei settori della media e grande industria (automotive, aeronautica, agricoltura, idraulica, meccanica di precisione ecc.), in quanto capaci di rispondere con la massima efficienza ad esigenze produttive medio-alte. Il modello Proflex 3 è equipaggiato con tre mole (2 convenzionali e 1 CBN) esterne
(R/L/R-B) orientabili con motore digitale AC Brushless su posizioni angolari programmabili comprese tra
+10° e -240°, con velocità periferica inclusa tra 50 e 250 m/s.
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Rassegna
INDUSTRIAL TECHNICAL TOOLS
Serie di utensili
Industrial Technical Tools è un’azienda che produce e vende, con il suo marchio Yonnex, utensili
innovativi, sviluppando e ricercando nuove soluzioni. Con la serie di punte in metallo duro Y1200
si possono eseguire fori di alta precisione con tolleranza H7 e profondità fino a 30 volte il diametro senza stop per scaricare il truciolo ma forare in un’unica operazione. Le punte serie Y1200
forano acciai fino a RM 1.300 n/mm2. Un utensile estremamente versatile è la nuova fresa Y468
per sgrossatura, semi-finitura e finitura, che esegue cave e contornature, lavora acciai legati da
costruzioni, acciai inossidabili, acciai da stampi, materiali aeronautici come il titanio e l’inconel.
Questa fresa permette di ridurre il numero di utensili da gestire nella tool-room contenendo i costi.
Lo stesso vale per la nuova fresa Y456, nata per sgrossare usando elevati avanzamenti, per
esempio: Ø 6 Vc 150 m/min F=10.000 mm/min fresando acciai da stampi 1.2311.
LAZZATI
Alesatrice idrostatica
Lazzati lancia l’alesatrice idrostatica HB 160T, figlia della R&S della linea T-Type Boring. Alta
dinamica, rapidi fino a 15 mm/1’, accelerazione di 1 m/s2, elevati avanzamenti di lavoro,
idrostatica su tutti gli assi, completa dotazione di accessori e termostabilizzazione costante delle
strutture, permettono a questo prodotto di adattarsi a ogni lavorazione per l’asportazione di truciolo. La HB 160T è dotata di un mandrino di alesatura di diametro 160 mm da 4.000 giri/min
e potenza pari a 65 kW. La corsa longitudinale del mandrino è di 1.100 mm, quella trasversale
della tavola girevole di 3.000 mm ÷ 6.000 mm; quella verticale di testa 2.000 mm ÷ 3.000 mm;
quella longitudinale del montante 1.500 mm ÷ 3.000 mm. La tavola girevole con portata di 30
t e dimensione 2.000 mm x 2.500 mm è dotata di un sistema a doppio pignone con recupero
del gioco che lavora su una cremagliera a dentatura rettificata. Il sistema permette precisioni di
posizionamento della tavola nell’ordine dei 3” di grado e la possibilità di utilizzare la rotazione
tavola come un vero asse per lavorazioni in contornatura.
LOSMA
Separatore magnetico a dischi rotanti
In occasione di EMO 2013 Losma presenta un nuovo modello di separatore magnetico a dischi rotanti DMD. Progettato per eliminare le particelle magnetiche senza l’impiego di materiale
consumabile, il nuovo DMD presenta dischi separatori più sottili, che permettono di aumentare
considerevolmente la potenza magnetica e il numero delle calamite presenti. Con la nuova struttura
il passaggio dalla versione a scivolo fisso a quello regolabile avviene cambiando solo il pacco
magnetico. DMD è disponibile in otto modelli standard con portate da 50 a 500 l/min di olio
emulsionato e da 25 a 250 l/min di olio intero. Il principio di funzionamento è semplice: il liquido
contaminato attraversa il gruppo rotante dei dischi magnetici che catturano le particelle inquinanti,
una lama raschiante le rimuove e le invia a uno scivolo per lo scarico in cassetta. Il liquido depurato
può essere rinviato alla macchina utensile o passare attraverso un ulteriore stadio di filtrazione.
MANDELLI
Centro di lavoro a elevata modularità
Spark 2600X, presentato da Mandelli, è un centro di lavoro per grandi componenti in configurazione a T rovesciata con il movimento dell’asse Z sulla tavola e dell’asse X sul montante. Gli
importanti dati del pezzo lavorabile (diametro max 2.600 mm, peso max 5.000 kg), le significative caratteristiche degli assi lineari (corse X=2.500, Y=2.000, Z=1.800; rapido 50 m/1’;
accelerazione 4 m/s2) e la tavola girevole continua Direct Drive con velocità di rapido di 20 giri/
min fanno di questo modello ‘un prodotto di elevate prestazioni tecnologiche e dinamiche’. Altre
caratteristiche di Spark 2600X sono l’elevata modularità delle configurazioni, che permettono di
adeguarsi alle molteplici esigenze dei diversi settori di applicazione, la capacità di lavorare tutti
i tipi di materiali, dalle leghe leggere ai materiali tenaci, l’automazione flessibile con magazzini
utensili e sistemi di movimentazione pallet modulari, il sistema evacuazione trucioli con 3 coclee
parallele all’asse Z, adatto a trattare efficacemente qualunque tipo di truciolo. Sono possibili
soluzioni a 4 o 5 assi, sia con una grande varietà di teste mandrino da 5.000 a 24.000 giri/
min, potenze fino a 70 kW e coppie fino a 1.200 Nm, sia con tavole tilting.
MATRIX MACHINE TOOL
Rettificatrice interna
Machine Matrix Tool, celebra quest’anno il centenario della sua fondazione, è specializzata in
macchine smerigliatrici e macchine a CNC per la filettatura di precisione, ma dispone anche di
un’ampia gamma di rettificatrici interne ed esterne per poter offrire soluzioni su misura per svariate applicazioni. A EMO 2013 espone la rettificatrice interna 5060, modello che ha un’oscillazione di 500 mm e una capacità di smerigliatura con diametro di 400 mm e lunghezza di 250
mm, ideale per applicazioni come sterzo a dado, strumenti API ecc. Il modello 5060 è munito
di sistema di controllo Siemens 840DE, programmato utilizzando il software proprietario Matrix
‘ProfileMate’, per la generazione di operazioni a forma di vite e di filettatura. Ogni macchina
è fornita di un sistema di raffreddamento, separatore centrifugo, separatore magnetico, frigo
per il raffreddamento, dispositivo per l’estrazione di fumi, frigo a mandrino, scatola di controllo
elettrica con aria condizionata, ruota per la smerigliatura e disco con diamante per rivestire la
ruota per smerigliatura.
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MCM
Torni a cinque guide
Questa edizione di EMO, coincide con i venticinque anni di attività di MCM, costruttrice di torni paralleli, torni
ad autoapprendimento e a CNC, con altezza punte da 180 mm a 1.200 mm e distanza punte da 1.000 mm a
12.000 mm. Sono disponibili modelli a cinque guide che permettono il passaggio del carro davanti alle lunette
senza interferenza. Notevoli le capacità di asportazione con pesi ammessi fino a 35 t e passaggi barra fino a
800 mm. È possibile scegliere tra CNC Fagor, Siemens, Fanuc e Heidenhain, tutti già ampiamente implementati
su ogni modello di tornio, e personalizzare i macchinari con studio e montaggio di accessori e attrezzature
idonee a ogni tipo di lavorazione. La certificazione di sistema è conforme alla norma UNI EN ISO 9001:2008.
MECLAB
Micrometro laser
Meclab, proposto da Aeroel, è uno strumento preciso e flessibile, adatto alla misura del diametro di pezzi
cilindrici, alberini, rulli di gomma, pezzi torniti e rettificati, utensili in metallo duro. È ideale per il controllo
di accettazione, il collaudo finale, la sorveglianza del processo produttivo e il controllo di qualità, nonché
adatto al controllo off-line di un’ampia gamma di pezzi con varie forme e dimensioni, come ad esempio,
alberini, particolari torniti o rettificati, rulli di gomma e utensili in metallo duro. Con Meclab si misurano diametri e ovalizzazioni, concentricità, posizioni di bordi, luce tra due pezzi, conicità, fondi gola, diametri di
picco, diametro di taglio ecc. I risultati dei controlli vengono memorizzati e i dati trasferiti a computer remoti.
MELCHIORRE
Rettifiche fini pianparallele
Le macchine Melchiorre serie ELC sono progettate per ottenere, in un solo passaggio, valori di planarità,
tolleranza, spessore e parallelismo elevati, compatibili con l’asportazione richiesta. Hanno una struttura
estremamente rigida, che permette l’impiego di opportune mole in superabrasivo CBN o diamante in relazione alla richiesta specifica. Questo abbinamento ha permesso di realizzare un’importante evoluzione
tecnologica rispetto alla lappatura classica con abrasivo libero. L’esclusivo sistema elettromeccanico adottato
per la gestione del carico ‘reale’ applicato sui pezzi, esercitato da una vite a ricircolo di sfere controllata ‘ad
anello chiuso’ da una cella di carico - il tutto gestito dall’unità di governo - consente di lavorare particolari
estremamente delicati e fragili con deformazioni iniziali importanti. La gamma di rettifiche a doppia mola
serie ELC, classificate secondo il diametro esterno della mola (parte da un diametro 400 fino a 2.000 mm),
consentono di ottenere elevati standard qualitativi, sempre più richiesti dal mercato attuale.
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Rassegna
MEP
Segatrice semiautomatica elettroidraulica
MEP presenta la nuova Shark 652 SXI evo H, segatrice semiautomatica elettroidraulica
a doppia colonna, con nastro da 6.700 x 41 x 1,3 mm per tubi e travi compresi in 650
x 450 mm a 0°, che consente di operare tagli compresi tra 60° sinistra e 60° destra.
La macchina è disponibile in due versioni (con impostazione manuale o automatica)
entrambe gestite da tastiera semplificata da touch screen e controllore MEP di ultima generazione progettato esclusivamente per le proprie segatrici. La struttura in robusta fusione
di ghisa sostiene un potente motore da 6,6 kW con inverter vettoriale per la regolazione
continua della velocità del nastro in unico range da 15 a 115 m/min. Discesa dell’arco
con doppio cilindro idraulico su guide lineari con pattini precaricati a ricircolo di sfere.
Display touch screen 7”, per programmazione dell’angolo e del numero dei tagli, visualizzazione numerica della posizione della testa, tesatura lama, velocità lama, diagnostica,
allarmi (descrizione delle cause), stato degli ingressi e delle uscite, conteggio dei tagli,
tempo impiegato per il taglio eseguito e assorbimento motore lama.
MICRONFILTER
Depuratore autopulente a tamburo
La serie Spin proposta da Micronfilter fa parte dei depuratori cosiddetti autopulenti a
tamburo. Progettata per la filtrazione di volumi consistenti di liquido lubrorefrigerante,
senza che ciò comporti la gestione di materiali filtranti a perdere, Spin utilizza come
elemento filtrante una speciale tela metallica avvolta attorno a un tamburo statico/dinamico, mantenuto a tenuta stagna rispetto al corpo del depuratore anche durante la fase
dinamica di rotazione. La tela metallica è permanente e la sua efficienza filtrante viene
mantenuta costante grazie a un esclusivo doppio sistema di lavaggio, realizzato con getti
di liquido in contropressione che la puliscono dall’interno verso l’esterno e con ulteriori
getti tangenziali che affinano il lavoro di pulizia effettuato dai primi. Questi depuratori
autopulenti sono indicati per tutte le macchine utensili per la lavorazione dei metalli, per
la depurazione di emulsioni e oli interi aventi una viscosità massima di 20 cSt a 40 °C
e per portate da 300 a 1.200 l/min di emulsione (da 150 a 600 l/min di olio intero),
con un grado di filtrazione, in funzione della tela metallica utilizzata, che varia da 25 a
50 micron. I fanghi che si staccano dalla tela vengono raccolti sul fondo del depuratore,
dove una draga a facchini provvede a trasportarli all’esterno.
OMG
Teste ad angolo
OMG presenta sul mercato una gamma rinnovata e ampliata di teste ad angolo, studiate per consentire una riduzione di tempi e costi nelle lavorazioni meccaniche evitando
ulteriori piazzamenti del pezzo. Le teste ad angolo serie TA, applicate su macchine
tradizionali e centri di lavoro con cambio automatico dell’utensile, sono particolarmente
curate in ogni particolare, dal cinematismo trattato termicamente, alle coppie coniche
Gleason rettificate, fino ai cuscinetti di precisione per ottenere e garantire un’elevata
rigidità e massima precisione nelle lavorazioni da effettuare. Le teste ad angolo serie TA
sono state studiate e definite avvalendosi di sistemi computerizzati all’avanguardia a supporto di conoscenze acquisite da OMG in quarant’anni di esperienza nel settore. Sono
inoltre disponibili teste ad angolo in versioni prolungate, anche di notevoli dimensioni,
per lavorazioni interne a pezzi o in spazi ridotti. In alta gamma vengono offerte teste con
movimenti automatici su tutti gli assi per completare l’attrezzamento di macchine utensili
di maggiore prestigio e qualità.
OML
Inserti in metallo duro per bloccare
SinterGrip di OML nasce dall’esigenza di bloccare un pezzo per meno millimetri possibili
(‘con SinterGrip 3,5 mm di presa’) consentendo così di poter lavorare il pezzo completamente in un’unica fase (soprattutto per macchine a 5 assi); risparmiare sulle materie
prime, specie quando queste hanno una grossa incidenza sul prezzo; avere maggiori
velocità di taglio e avanzamento, con conseguente maggior volume di truciolo asportato
e minore tempo per lavorare il pezzo. SinterGrip sono degli inserti in metallo duro sinterizzato tipo ISO P30:P35 e rivestito con metodo PVD. Il grande vantaggio di SinterGrip
è la combinazione di questo materiale abbinato con la propria affilatura delle cuspidi, la
speciale forma conica (5 gradi) della sezione dell’inserto e la speciale forma triangolare.
SinterGrip incide penetrando il materiale da lavorare e crea accoppiamenti con totale
assenza di giochi, scaricando forze e vibrazioni e diventando un corpo unico con la
morsa e/o l’attrezzatura di bloccaggio e il pezzo in lavorazione.
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OMV
Centro di fresatura a portale fisso
Si chiama Active il centro di fresatura ad alta velocità e portale fisso proposto da OMV - Officine
Meccaniche Venete, che consente una velocità massima di avanzamento in rapido di 60 m/min (40
m/min su asse verticale). L’asse verticale è equipaggiato con vite a ricircolo di sfere di precisione,
i movimenti degli assi longitudinale e trasversale sono realizzati con motore lineare raffreddato ad
acqua. Il montante, la mensola e lo slittone sono generosamente dimensionati e nervati. Le strutture
sono naturalmente simmetriche garantendo quindi costanza di comportamento indipendentemente
dalle variazioni di temperatura e dalle sollecitazioni generate in fase di lavorazione. Grazie alla
carenatura completamente chiusa e dotata di sistemi di visualizzazione (oblò rotanti, videocamere
ecc.), l’operatore ha un’ottima visibilità dell’area di lavoro, conservando una protezione da trucioli e
acqua. La linea mandrino è costituita da un moto-mandrino sincrono da 37 kW di potenza massima
con una coppia massima di 117 Nm e una velocità di rotazione fino a 22.000 giri/min. Nonostante
la mole e il campo di lavoro proposto, la macchina occupa uno spazio veramente limitato, indice
di grande compattezza.
PARPAS
Centro di fresatura ad alta velocità
Parpas propone il centro di fresatura ad alta velocità serie XS, il cui design è stato sviluppato completamente con l’impiego di software FEM, prestando particolare attenzione al dimensionamento
delle strutture per ottenere la massima rigidezza e precisione. Tra le altre caratteristiche di questa
macchina troviamo un sistema brevettato di avanzamento dell’asse longitudinale ottenuto tramite un
doppio motore torque (sistema TTM) con cremagliera e pignoni che permettono un avanzamento
fino a 100 m/min. La macchina è equipaggiata anche con un innovativo sistema brevettato per il
controllo completo delle deviazioni termiche sulle strutture che permette di ottenere un’elevata precisione nelle lavorazioni a 5 assi in ogni condizione ambientale. XS può essere equipaggiata con
varie teste a 5 assi sia meccaniche (40 kW, 800 Nm, 5.000 giri/min) sia ad alta velocità (fino a 65
kW, 250 Nm, 24.000 giri/min). È possibile equipaggiare la macchina con un sistema automatico
di cambio teste o di cambio cartuccia mandrino per operazioni di sgrossatura, semifinitura e finitura
in vari settori industriali.
PIETRO CARNAGHI
Centri di tornitura e fresatura verticali
La linea di centri di tornitura e fresatura verticali Pietro Carnaghi serie AC e AP è utilizzata principalmente per la lavorazione di componenti per l’industria aeronautica ed energetica. Questi centri di
tornitura sono particolarmente indicati per le lavorazioni delle casse turbine (vapore, gas , idraulico
ed eolico). Con queste macchine è possibile effettuare operazioni di tornitura, fresatura, foratura e
rettifica, nonché personalizzare la configurazione in funzione delle esigenze specifiche del cliente.
Le caratteristiche dei centri di tornitura e fresatura Pietro Carnaghi sono: diametro tavola da 1.000
mm sino a 12.000 mm con portata fino a 500 t, con sostentamento idrostatico; diametro tornibile
sino a 18.000 mm; altezza tornibile sino a 9.000 mm. La sezione del ram è di 600 x 600 mm con
113 kW di motore di fresatura. La corsa dell’asse Z arriva sino a 4.000 mm. Gli spostamenti degli
assi X, Z, W e Y sono effettuati tramite guide a sistema idrostatico di alta precisione.
PORTA SOLUTIONS
Macchina utensile futuristica
Frutto di due anni di analisi, studi, progettazioni, miglioramento continuo e un rapporto proficuo con
la Libera Accademia di Belle Arti (Laba) e la facoltà di Ingegneria Meccanica dell’Università degli
Studi di Brescia, Porta Solutions lancia la nuova Multicenter, esponendo a EMO 2013 una tipologia
di macchina utensile creata con il concetto d’innovazione futuristica (Innovision), per la produzione
industriale in diversi settori, quali automotive, industriale, chimico, petrolchimico, aeronautico, navale
e idraulico. Lo sviluppo della Multicenter è stato concepito di fatto, interamente all’interno di Porta Solutions, dove designer e ingegneri meccanici hanno sviluppato il progetto studiandone la tecnologia
d’avanguardia, le forme, il concetto, l’ergonomia, la compattezza e l’estetica.
RAMBAUDI
Centro di fresatura ad alta velocità
Si chiama RC270 il rinnovato centro di fresatura ad alta velocità di Rambaudi, le cui caratteristiche
e prestazioni sono il frutto di una lunga e consolidata esperienza nella produzione di macchine a
traversa mobile. La configurazione esposta a EMO 2013 presenta asse longitudinale X 6.000 mm,
asse trasversale Y 2.700 mm e asse verticale Z 1.250 mm, con testa Glob 89G, particolarmente
indicata per lavorazioni di semifinitura e finitura ad alta velocità di stampi sia per il settore plastica,
sia per il settore lamiera. In alternativa, sulla stessa macchina potrà essere integrata la versione Glob
123G, realizzata con mandrino HSK-A-100 e velocità di rotazione fino a 15.000 giri/min, adatta
per lavorazioni caratterizzate da utensili di grandi dimensioni. La macchina è dotata di magazzino
utensili a 42 posti per il quale sono disponibili alternative in termini di capacità. Così configurata,
RC270 è l’ideale per ‘lavorazioni che richiedono precisione, dinamica elevata e produttività a costi
orari estremamente competitivi’.
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Rassegna
RAMBAUDI-SANCO
Portale fisso a tavola mobile
Una delle novità per il mercato europeo presenti a EMO 2013 è Rambaudi RS-SDM 3225, frutto
dello sviluppo congiunto fra i brand Rambaudi-Sanco, che completerà la gamma dei prodotti Rambaudi. Destinato al mercato mondiale della meccanica generale, si tratta di un portale fisso a tavola
mobile, realizzato interamente in fusione di ghisa, con corse asse X 3.200 mm, asse Y 2.400 mm,
asse Z 1.200 mm, tavola mobile da 3.000 x 2.000 mm. Il mandrino da 6.000 giri/min, 18,5 kW,
ISO 50 è l’elemento forte dell’insieme, in quanto, grazie anche alla struttura della macchina, è in
grado di assicurare prestazioni di fresatura ai massimi livelli. La macchina è poi completata da testa a
90°, orientabile ogni 45°, cambio utensili e carenatura completa. Si tratta di un prodotto che guarda
alla subfornitura per la lavorazione di strutture meccaniche e stampi.
REMA CONTROL
Centri di lavoro a montante mobile
Rema Control è presente a EMO 2013 con i centri di lavoro a montante mobile a 5 assi Leonard
LT5B. Per caratteristiche tecniche questi centri si posizionano nel segmento di mercato ad alta tecnologia quale per esempio l’aeronautico ed energetico, specie su particolari ingombranti. Infatti, slitta
e montante hanno corse di 1.200 mm sugli assi Y e Z e la modularità consente la scelta di una corsa
lungitudinale asse X quasi illimitata, che da 1.600 mm di base può svilupparsi oltre i 20.000 mm.
La tavola può essere suddivisa in due zone distinte di lavoro. Una zona può essere utilizzata per il
cambio pezzo in tempo mascherato durante la lavorazione sull’altra (lavorazione in pendolare), con
grandi benefici in produttività. Grazie alla tecnologia del montante mobile, con Leonard si riducono
molto gli spazi al suolo rispetto alle soluzioni tradizionali a pallet. Altro vantaggio è la possibilità di
utilizzare tutta la lunghezza della tavola di lavoro nei casi in cui non sia necessaria la suddivisione
a zone. Questa flessibilità rende possibile abbinamenti di lavorazioni corte-lunghe per produzioni
diversificate.
ROBBI
Rettifiche semi-automatiche
L’inizio del 2013 ha visto il lancio sul mercato dei nuovi modelli della linea T6 del marchio Robbi.
L’innovazione principale risiede nel nuovo sistema di controllo Siemens integrato con il PLC. Rivisto
nella veste grafica e nel pannello operatore, il controllo semi-automatico T6 ingloba alcune delle
funzioni più utili nelle più comuni lavorazioni di rettifica tra cui la diamantatura automatica all’interno
del ciclo di lavoro e il concatenamento dei cicli. Le funzioni principali delle versioni precedenti, come
la lavorazione in manuale con fermo a zero del volantino e il recupero della diamantatura, sono
rimaste invariate. Il controllo T6 permette di lavorare lotti di piccole-medie dimensioni con estrema
facilità di utilizzo e di programmare fino a 8 differenti diametri in un unico programma di rettifica.
È inoltre possibile integrare differenti dispositivi di controllo, per una gestione accurata del ciclo di
lavoro, anche per componenti di elevata precisione.
ROBORIS
Software di simulazione
Eureka Virtual Machining, prodotto dalla Roboris di Pisa, è il software di simulazione per macchine
utensili a CNC che simula, analizza e ottimizza lavorazioni meccaniche di fresatura e tornitura utilizzando il programma ISO della macchina reale. Facile e affidabile, ideale per l’officina meccanica,
grazie a una fedele emulazione dei controlli numerici più diffusi, Eureka permette di verificare, senza
impegnare la macchina, i programmi generati manualmente o da un sistema CAM, riducendo i costi
di attrezzaggio e prova programma della produzione. Eureka consente di simulare qualsiasi cinematica, con un numero illimitato di assi, dal tornio 2 assi al centro di lavoro multifunzione, alle macchine
multi-flusso. Inoltre, permette un’accurata analisi dei risultati, la stima dei tempi ciclo, l’ottimizzazione
dei programmi e la creazione di report personalizzabili.
ROLLERI
Sistema per cambio utensili
Rolleri presenta il nuovo prodotto Quick Lock per utensili superiori. Questo sistema è simile a quello
tipo Wila (NL) precedentemente registrato con il nome Safety Click. Gli utensili superiori dotati di
sistema Quick Lock sono adattabili alle presse tipo Trumpf, Lvd o alle nuove presse piegatrici con
sistema di staffaggio Wila New Standard. Pertanto chi è in possesso di questi tipi di presse piegatrici
ha la possibilità di avere come prima alternativa un utensile Rolleri. Il sistema permette agli operatori
delle suddette presse piegatrici di cambiare vari utensili in modo veloce ed efficace. Il bottone di
sicurezza del Quick Lock evita la caduta dell’utensile. Gli utensili vengono montati verticalmente in
modo facile e veloce e fissati per mezzo di tale bottone, mentre premendolo a fondo è possibile
rimuovere l’utensile. Gli utensili con lunghezza fino a 100 mm sono forniti di un unico Quick Lock,
mentre utensili con lunghezza oltre 100 mm sono forniti di due Quick Lock posizionati ogni 100 mm
e distribuiti simmetricamente su tutta la lunghezza dell’utensile. In base alla sagoma dell’utensile e
per permettere all’operatore una facile movimentazione, ci sono diverse lunghezze dei bottoni Quick
Lock. Il peso massimo degli utensili non può superare i 12,5 kg.
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ROSA ERMANDO
Rettificatrice e tavola circolare di precisione
Rosa Ermando espone a EMO la rettificatrice Steel Linear 11.7 CNC con campi di lavoro di 1.200
x 750 mm e tavola azionata da motore lineare. La macchina nasce per soddisfare le crescenti necessità di ridurre i tempi ciclo per i componenti, laddove sono richiesti di continuo la rettifica di profili, i
componenti concavi/convessi e le parti rettificate dal pieno. Il controllo è affidato al collaudato CNC
Rosa System 7, su base Sinumerik 840 DiE. L’altro prodotto di sicuro interesse esposto è il modello a
tavola circolare di precisione Rotor 800 CN, che rappresenta la soluzione economica per la rettifica
di componenti piccoli e pezzi simmetrici di rotazione di grandi dimensioni. Le macchine della serie
Rotor vengono offerte con tavole circolari con un diametro da 400 mm a 1.500 mm. La Rotor 800
CN con unità di governo Sinumerik 840 DiE e programmazione Rosa System 6 si distingue per la
semplicità d’uso con cicli sia manuali sia automatici.
SACHMAN
Centro di fresatura
A EMO 2013 Sachman propone Thora RT, un nuovo centro di fresatura di media potenza e
medie dimensioni con configurazione a T e tavola girevole integrata. La nuova macchina è pensata
principalmente per il mercato della subfornitura, caratterizzato da fasce molto contenute di prezzo
senza rinunciare alle prestazioni. Flessibilità, affidabilità, precisione, capacità di asportazione ed
economicità sono i driver di progetto. Particolare cura è stata posta nel pensare la macchina come
unità produttiva finalizzata alla riduzione del costo orario. Thora RT è disponibile nelle configurazioni
‘basic’, concepita per lavorazioni meccaniche con testa universale e velocità massima di lavoro di
24 m/min, e ‘speed’, con testa a 5 assi continui e velocità massima di lavoro di 45 m/min e prestazioni dinamiche di alto livello. Come per tutti i prodotti Sachman, anche per Thora è disponibile
un’ampia gamma di accessori (cambio utensili, palettizzazione di vario tipo, dispositivi di controllo
della produzione ecc.).
rmo settembre 2013
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Rassegna
SAFETY IMPERO
Frese con inserti reversibili
Safety Impero presenta le nuove frese universali a 90° con inserti reversibili Lngx/Lngu.
Il design degli inserti Lngx 120508ER-M con tagliente 12 mm consente di eseguire
operazioni di spianatura e spallamento, esecuzione di cave, interpolazione elicoidale,
ramping ed entrata progressiva. È possibile ottenere una maggiore asportazione con un
minore assorbimento di potenza della macchina e un ridotto consumo di energia. Altra
novità è la gamma con punte con inserti Xpet e Scet prodotti nelle nuove qualità Up!grade.
L’assortimento comprende modelli 2D, 3D, 4D e 5D. Le nuove punte non consentono solo
la semplice esecuzione di fori, ma possono altresì essere impiegate per forare o allargare
fori mediante interpolazione elicoidale e in parte anche in fresatura verticale e fresatura
ad alto avanzamento. La geometria ottimale delle nuove punte offre una grande rigidità
del corpo utensile, riducendo così la tendenza alle vibrazioni e assicurando una maggiore
stabilità oltre che una migliore evacuazione del truciolo. Gli inserti Xpet sono prodotti nella
nuova qualità Up!grade D8345 con rivestimento PVD. Gli inserti Scet sono disponibili
nelle due nuove qualità Up!grade D8330 con rivestimento PVD e D9335 con un esclusivo
rivestimento MT-CVD.
SALA
Tornitura multimandrino
Sala presenta T4, una tornitrice a 4 mandrini verticali e contrapposti, per la tornitura
completa di particolari di precisione prodotti da barra, tubo, bobina e da semilavorati o
grezzi fusi, pressofusi, stampati. Dotata di struttura estremamente rigida e compatta che
racchiude e integra tutti gli impianti e il quadro elettrico, la tornitrice è dotata di 4 elettromandrini con velocità fino a 10.000 giri/min e potenza di 18 kW, montati su slitte a croce
con motori lineari e brushless. I portautensili fissi con attacco rapido sono 16. È possibile
applicare 4 unità supplementari con utensili rotanti per lavorazioni di fresatura con asse
C. La lubrificazione utensili avviene con sistema di lubrorefrigerazione minimale, oppure
con refrigerante ad alta pressione. Il ciclo, che prevede due pezzi finiti, è completamente
automatico e include carico e scarico dei pezzi. La macchina è completata da un sistema
di convogliamento degli sfridi di lavorazione, un sistema elettronico di controllo usura o
rottura degli utensili e un collegamento via internet per assistenza da remoto.
SAMPUTENSILI
Rettificatrice flessibile e veloce
L’ultima novità in casa Samputensili è la G 250, macchina rettificatrice molto versatile,
compatta e progettata espressamente per tempi ciclo ridotti. La G 250 è una rettificatrice
verticale sia di profilo sia per generazione, in grado di lavorare ingranaggi con un diametro massimo di 250 mm e alberi fino a 550 mm con l’utilizzo della contropunta. La
grande innovazione della G 250 è rappresentata dal concetto di doppia tavola presente
nella macchina, in grado di eliminare quasi del tutto i tempi ausiliari non produttivi. Le due
tavole di lavoro parallele fanno sì che, mentre su una tavola il pezzo viene lavorato, l’altra
tavola sia disponibile per le operazioni ausiliarie, che avvengono in tempo mascherato.
Il mandrino portautensile, grazie alle sue dimensioni, permette di alloggiare sia mole di
forma sia mole a vite, o anche combinazioni di mole (di forma o a vite) sgrossatrici e
finitrici in CBN elettrodeposto e/o in ceramica riprofilabile. Questo consente di avere sulla
macchina una notevole flessibilità, grazie alla quale la lavorazione in un unico setup di
pezzi anche molto complessi non rappresenta più un problema. In base alle applicazioni,
la G 250 può essere dotata di varie soluzioni di automazione per la produzione di piccole
e grandi quantità di pezzi.
SAN GIACOMO PRESSE
Presse eccentriche a collo di cigno
San Giacomo Presse ha nel suo catalogo presse meccaniche eccentriche a collo di cigno,
caratterizzate da una robusta struttura monolitica, semplice nelle sue caratteristiche ma
adatta a una molteplicità di lavorazioni, con una gamma di produzione con presse meccaniche eccentriche che vanno dalla 10 t alla 450 t, con modalità di trasmissione del
moto ‘alla volata’ o con ‘ritardo’. A queste si aggiungono le presse eccentriche a doppio
montante, a singola o doppia biella, che offrono il grande vantaggio di evitare il fenomeno
di sbadiglio. Con presse di questo tipo, oltre a limitare considerevolmente le deformazioni
strutturali, si riducono le tempistiche di manutenzione delle attrezzature impiegate nelle
lavorazioni, conferendo un elevato grado di finitura al prodotto. Grazie agli alberi eccentrici a rotazione contrapposta, con una singola o doppia riduzione a denti elicoidali, si
consente un ottimo bilanciamento delle masse in movimento e, di conseguenza, si evita
l’usura asimmetrica delle guide della mazza. La gamma di produzione include presse a
singola o doppia riduzione da 100 a 500 t.
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SIGMA TECHNOLOGY
Centro di lavoro verticale
Compact 5A, è il nuovo centro di lavoro verticale Sigma a tavola mobile a cinque assi continui, di
taglia media. La macchina, dotata di strutture generosamente dimensionate e realizzate in ghisa, è
concepita, nel rispetto del ‘Sigma DNA’, nella configurazione con tavola girevole (asse B continuo:
360°) annegata nella tavola mobile (asse X) e testa di fresatura basculante (asse C continuo: ±110°).
Compact 5A dispone di corse assi lineari X 1.250, Y 620 mm e Z 750 mm, rapidi 40 m/min e accelerazione di 3,5 m/s2. I motomandrini, sviluppati e costruiti interamente in Sigma, garantiscono una
coppia fino a 180 Nm e potenza fino a 33 kW con diverse velocità di rotazione: 12.000, 18.000
e 24.000 giri/min. Il magazzino utensili (40 posti standard), strutturalmente scollegato dai movimenti
degli assi della macchina, consente di caricare e scaricare gli utensili e di gestirli, grazie al dispositivo
elettronico Sigma Tool Check (brevetto Sigma), in completa sicurezza, senza interrompere il ciclo di
lavorazione, azzerando i tempi morti. I possibili settori di utilizzo sono: stampi, aerospace, meccanica
generale, medicale.
VALDARNO
Cesoie per taglio a caldo
La cesoia per taglio a caldo modello B.C.G.S. 300, proposta da Valdarno, è la più grande di una
lunga serie di macchine per la cesoiatura di barre alla temperatura di stampaggio. La particolarità
di queste cesoie sta nell’accuratezza del taglio che non deforma la superficie degli spezzoni ricavati.
Ciò permette massima precisione sul peso dello spezzone ricavabile e l’utilizzo dello stesso anche
nello stampaggio con stampi senza bava. I modelli di cesoie proposti da Valdarno sono completi di
un sistema di taglio in squadra senza sottrazione di forza che consente di non deformare il pezzo
alla temperatura di 1.200 °C durante l’azione di taglio. L’impianto sopra descritto è ad azionamento
oleodinamico con una centrale separata dal corpo della macchina, onde poter garantire una facile
manutenzione e pulizia dei vari organi. Questo tipo di cesoie è adatto al taglio di tutti quei materiali
non cesoiabili a freddo, o per quei materiali con grandi sezioni sia di quadro sia di tondo per il cui
taglio sia necessario l’impiego di macchinari quali cesoie a freddo, molto costose, e segatrici, che
risultano invece lente nell’esecuzione del taglio.
VOLUMEC
Sistema per foratura e maschiatura
Drilltronic, prodotta da Volumec, azienda che produce maschiatrici pneumatiche ed elettriche di alta
qualità vendute in tutto il mondo, è ‘la prima unità integrata per foratura e maschiatura dotata di un
innovativo sistema a braccio articolato’ sviluppato per dare la massima flessibilità di lavorazione. La
struttura è studiata con una tecnologia in grado di dare fluidità e rapidità nei posizionamenti, garantendo rigidità e precisione durante le operazioni di foratura e maschiatura. Equipaggiata con motore
brushless ad alte prestazioni e bassa rumorosità che offre un elevato campo di velocità e coppia,
Drilltronic è dotata di mandrino a innesto rapido che permette un montaggio veloce degli utensili.
È possibile attrezzarla con il sistema di controllo Vaps con interfaccia operatore touch screen, facile
e intuitiva, mediante la quale si possono eseguire operazioni di foratura e maschiatura, alle quote
prestabilite, senza bisogno della tracciatura manuale come nei trapani tradizionali.
rmo settembre 2013
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Cataloghi
Contatti
ACETI MACCHINE . . . . . . . . . . . . . . 116
C.B. FERRARI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
DROPSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120
HANNOVER MESSE . . . . . . . . . . . . . . 56
Tel. 035 843751
Tel. 0331 903524
Tel. 02 250791
Tel. 511 8931639
Fax 035 841624
Fax 0331 903642
Fax 02 25079767
Fax 511 8939695
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
AEROEL. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
CABE STOZZATRICI . . . . . . . . . . . . . 118
ELBO CONTROLLI. . . . . . . . . . . . . . . 120
HEIDENHAIN ITALIANA. . . . . . . . . . 121
Tel. 0432 671301
Tel. 0338 874045
Tel. 0362 342745
Tel. 02 270751
Fax 0432 609238
Fax 0338 879203
Fax 0362 342741
Fax 02 27075210
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
AFAR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116
CAR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
FAMAR AVIGLIANA . . . . . . . . . . . . . 120
HEMA MASCHINEN . . . . . . . . . . . . . . 88
Tel. 0331 924553
Tel. 039 6959161
Tel. 011 9367186
Tel. 0049 6182773
Fax 0331 913410
Fax 039 6957330
Fax 011 9367334
Fax 0049 618277335
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
AIR LIQUIDE ITALIA . . . . . . . . . . . . . . 66
CBC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
FANUC FA ITALIA. . . . . . . . . . . . . . . . 48
HERMLE ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
Tel. 02 40261
Tel. 0522 831023
Tel. 02 457951
Tel. 02 95327241
Fax 02 48705895
Fax 0522 831223
Fax 02 45795250
Fax 02 95327240
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 02 96703586
CEIA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
FANUC ROBOTICS ITALIA . . . . . . . . . 48
HYDROBLOCK . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
Fax 02 96703620
Tel. 0575 4181
Tel. 02 9345601
Tel. 0522 957324
[email protected]
Fax 0575 418287
Fax 02 93581598
Fax 0522 957116
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 02 45418500
CIMSYSTEM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
FAVRETTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
HYPERTHERM . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
Fax 02 45418545
Tel. 02 87213185
Tel. 011 8118888
Tel. 02 72546312
[email protected]
Fax 02 61293016
Fax 011 8111103
Fax 02 72546400
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 0536 851616
COLGAR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
FIERA DI HANNOVER. . . . . . . . . . . . . 56
ILC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
Fax 0536 851273
Tel. 02 936151
Tel. 02 70633292
Tel. 0331 601697
[email protected]
Fax 02 93615278
Fax 02 70633412
Fax 0331 365149
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 0141 820500
COLOMBO FILIPPETTI . . . . . . . . . . . 119
FIERE DI PARMA . . . . . . . . . . . . . . . . 67
IMAS GROUP . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
Fax 0141 820555
Tel. 0363 3251
Tel. 0521 996284
Tel. 031 757311
[email protected]
Fax 0363 325252
Fax 0521 996274
Fax 031 752002
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 02 575511
COMEV . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
FROST & SULLIVAN . . . . . . . . . . . . . . 52
IMPERO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34/130
Fax 02 57510105
Tel. 055 9102726
Tel. 0044 2077303438
Tel. 0523 551911
[email protected]
Fax 055 9104923
Fax 0044 2077303343
Fax 0523 551800
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 0445 575543
D. ELECTRON . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119
GF AGIE CHARMILLES . . . . . . . . . 70/98
IMSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
Fax 0445 575756
Tel. 055 416927
Tel. 02 664261
Tel. 031 860444
[email protected]
Fax 055 434220
Fax 02 66426550
Fax 031 861446
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 031 7070200
DELTA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120
GIANA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120
IMT INTERMATO . . . . . . . . . . . . . . . 123
Fax 031 715911
Tel. 0382 474301
Tel. 0331 658302
Tel. 0332 966110
[email protected]
Fax 0382 483141
Fax 0331 657330
Fax 0332 966033
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 0423 7691
DHL ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
GIORIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
INDUSTRIAL TECHNICAL TOOLS. . . 124
Fax 0423 769600
Tel. 02 952521
Tel. 0331 301540
Tel. 049 8060140
[email protected]
Fax 02 95252051
Fax 0331 301662
Fax 049 8060182
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 030 201550
DMG ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
HAAS AUTOMATION . . . . . . . . . . . . 60
ISCAR ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Fax 030 201555
Tel. 035 6228201
Tel. 0032 25229905
Tel. 02 935281
[email protected]
Fax 035 6228210
Fax 0032 25230855
Fax 02 93528213
[email protected]
[email protected]
[email protected]
ALBERTI UMBERTO . . . . . . . . . . . . . 117
ANIMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . .66/70/72
APOLLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
AROL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106
AUTODESK . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66/69
AZ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
BLM GROUP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
BRETON . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34/117
BUFFOLI TRANSFER . . . . . . . . . . . . . 118
132 rmo settembre 2013
JOBS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34/122
OMG . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
RF CELADA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
SIGMA TECHNOLOGY . . . . . . . . . . . 131
Tel. 0523 5496
Tel. 0522 941627
Tel. 02 251581
Tel. 0381 3051
Fax 0523 549750
Fax 0522 941951
Fax 02 27302870
Fax 0381 347864
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
KENNAMETAL . . . . . . . . . . . . . . 70/114
OML . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
ROBBI SAS DI ROBBI ROBERTO & C . . 128
SIRMA MACCHINE . . . . . . . . . . . . . . . 62
Tel. 02 895961
Tel. 0382 559613
Tel. 0442 47700
Tel. 011 9588082
Fax 02 89501745
Fax 0382 559942
Fax 0442 47966
Fax 011 9588081
[email protected]
omlspa@ omlspa.it
[email protected]
[email protected]
OMV OFFICINE MECC. VENETE. . . . 127
ROBORIS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
SYNERGON . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
Tel. 041 5709900
Tel. 050 754340
Tel. 02 6438436
Fax 041 5730776
Fax 050 754341
Fax 02 6426057
[email protected]
[email protected]
[email protected]
LAZZATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
Tel. 0331 465200
Fax 0331 464151
[email protected]
PARKER HANNIFIN . . . . . . . . . . . . . . 69
ROLLERI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
TACCHELLA MACCHINE . . . . . . . . . 123
LOSMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
Tel. 02 451921
Tel. 0144 7112124
Tel. 035 461444
Tel. 0523 870905
Fax 02 4479340
Fax 0523 879030
Fax 0144 714380
Fax 035 461671
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
PARPAS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127
SISTEMI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
ROSA ERMANDO . . . . . . . . . . . . . . . 129
Tel. 049 700711
Tel. 0523 548548
Tel. 0331 576280
Fax 049 703292
Fax 0523 617775
Fax 0331 464027
[email protected]
[email protected]
[email protected]
UBI BANCA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
Tel. 02 77811
Fax 02 784372
UCIF. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22/40
Tel. 02 45418563
PIETRO CARNAGHI . . . . . . . . . . . . . 127
MATRIX. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
ROSLER ITALIANA . . . . . . . . . . . . . . . 79
Tel. 0331 434500
Tel. 0445 671015
Tel. 039 611521
Fax 0331 434703
Fax 0445 671035
Fax 039 6115232
[email protected]
UCIMU - SISTEMI PER PRODURRE
[email protected]
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .44/52/56
PORTA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127
Fax 02 26255884
MCM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
SACHMAN . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
Tel. 030 8900587
[email protected]
Tel. 0523 879811
Tel. 0522 516836
Fax 030 8900531
Fax 0523 870400
Fax 0522 511701
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Tel. 02 262551
[email protected]
UNICREDIT BANCA D’IMPRESA . . . . 67
Tel. 045 8081111
PROSIEL-GPG ASSOCIATI. . . . . . . . . . 70
MECCANODORA . . . . . . . . . . . . . . . 123
SAFETY SYSTEMS . . . . . . . . . . . . 34-130
Tel. 02 6696606
Tel. 011 98221800
Tel. 02 38303276
Fax 02 66711735
Fax 02 38303277
Fax 011 9821058
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
VALDARNO CESOIE PUNZONATRICI . 131
Tel. 0331 901130
Fax 0331 904377
R.F. CELADA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
SALA COLLEBEATO . . . . . . . . . . . . . 130
MELCHIORRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
Tel. 02 27302850
Tel. 030 2510565
Tel. 02 66046522
Fax 02 27302870
Fax 030 2510702
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