TEST DI CONOSCENZA DELLA CULTURA CIVICA E DELLA VITA

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TEST DI CONOSCENZA DELLA CULTURA CIVICA E DELLA VITA
Data 8 gennaio 2015
Livello A1-A2
Idee e materiali
Valutazione e certificazione
TEST DI CONOSCENZA DELLA CULTURA CIVICA E DELLA VITA CIVILE IN ITALIA
di Claudia Virili
Il punto
Le sessioni di formazione civica e di informazione vengono introdotte dal DPR 179 del 2011, Regolamento
concernente la disciplina dell'accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato.
Esse prevedono che, entro i tre mesi successivi alla stipula dell'Accordo di Integrazione, lo straniero
partecipi gratuitamente a una sessione di formazione civica e di informazione sulla vita civile in Italia,
della durata di cinque/dieci ore.
Successivamente sono state emanate le Linee guida per la progettazione della sessione di formazione
civica e di informazione, di cui all’articolo 3 del DPR 179/2011, contenenti le modalità organizzative delle
sessioni e i contenuti da proporre.
Già a partire dall'attivazione delle sessioni (marzo 2012) sono stati utilizzati materiali e sussidi tradotti
nelle diverse lingue e messi a disposizione dalle Prefetture, dove inizialmente le prove si sono svolte.
Successivamente alla stipula dell'Accordo Quadro tra Ministero dell'Interno e MIUR (agosto 2012) le sessioni
si sono potute svolgere presso i CTP.
La fruizione dei contenuti è obbligatoria, pena la perdita di 15 dei 16 punti assegnati d'ufficio al momento
della stipula dell'Accordo. Il sistema dei crediti (cfr. tabella dei crediti) permette inoltre allo straniero di
acquisire punti attraverso diverse modalità, da far valere al momento della verifica dell'Accordo. Con la
firma dell'Accordo, infatti, l'immigrato si impegna a imparare la lingua italiana e a integrarsi nel territorio.
In assenza dell’esibizione di documentazione necessaria a ottenere il riconoscimento dei crediti per la
verifica dell’Accordo di Integrazione, l'immigrato ha facoltà di “far accertare il proprio livello di
conoscenza della lingua italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia attraverso un apposito
test” (art.6 DPR 179/2011).
Attualmente i primi Accordi, firmati nel 2012, sono in scadenza; la maggior parte degli immigrati, in Italia
da due anni, è in grado di documentare l'acquisizione di crediti senza la necessità di farsi sottoporre ad
accertamento linguistico. A ogni buon conto, il MIUR ha recentemente diffuso la nota dell'8 ottobre ’14,
indicando criteri e modalità per lo svolgimento presso i CPIA del test per la verifica della conoscenza della
lingua italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia ai fini dell'assegnazione dei crediti. Viene
prevista la possibilità di organizzare nei diversi territori delle sessioni apposite, suddivise in due sezioni (la
prima per accertare la conoscenza della lingua italiana a livello A2, la seconda dedicata alla conoscenza
della cultura civica e della vita civile in Italia).
Il Ministero dell'Interno, nella nota del 10 aprile 2014, ha specificato che il numero di richiedenti il test
sarà esiguo, prevedendo un'unica sessione per provincia entro l'anno.
Riferimenti normativi
L’Accordo di Integrazione, già previsto dall’articolo 4 bis del Dlgs 286/1998 “Testo Unico delle disposizioni
concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”, è stato attuato con
il DPR 179/2011 “Regolamento concernente la disciplina dell'accordo di integrazione tra lo straniero e lo
Stato a norma dell'art.4-bis c 2 del TU sull'immigrazione”.
Il DPR è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l'11 novembre 2011 ed è entrato in vigore il 10 marzo
2012.
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Alcune circolari del Ministero dell'Interno hanno successivamente fornito indicazioni operative sia sulle
procedure informatiche di registrazione e prenotazione sull'apposito portale, sia sulle risorse umane e
finanziarie previste per l'organizzazione delle sessioni di formazione civica (Circolari del Ministero
dell'Interno n. 8946 del 6 dicembre 2011, n. 1583 del 5 marzo 2012, n. 1886 del 7 marzo 2012).
La circolare del Ministero dell'Interno n. 21542 del 2 marzo 2012 ha inoltre fornito le linee di indirizzo per
l'applicazione dell'Accordo, con esplicite indicazioni sui test da effettuarsi a partire dal 2014.
In seguito all'Accordo Quadro stipulato il 7 agosto 2012 tra Ministero dell'Interno e MIUR, quest'ultimo ha
emanato la nota n. 2645 del 31.10.2012 sulle modalità di organizzazione delle sessioni di formazione
civica. L'Accordo Quadro è contenuto altresì nella Circolare del Ministero dell'Interno n. 6831 del 6
novembre 2012, insieme alle Linee guida per la progettazione dei percorsi di alfabetizzazione e di
apprendimento della lingua italiana messe a punto dallo stesso MIUR; in questa circolare viene definita
nei dettagli l'organizzazione delle sessioni di formazione civica, rimandando al 2014 maggiori dettagli sui
test ai fini della verifica dell'Accordo. Il che, infatti, accade con le circolari del Ministero dell'Interno n.
824 del 10 febbraio 2014, n.4806 del 4 luglio 2014, n.5923 del 10 ottobre 2014, contenenti per l'appunto
dettagliate indicazioni sulle procedure di verifica dell'Accordo di integrazione ormai in scadenza.
Nel frattempo il MIUR aveva diffuso, attraverso la nota n.988 del 4 luglio 2013, le Linee guida per la
progettazione delle sessioni di formazione civica e di informazione di cui all’articolo 3 del DPR 179/2011,
che diventano il punto di riferimento per la progettazione delle sessioni di formazione civica e di
informazione e un concreto sostegno al lavoro svolto nei CTP.
È in base alle Linee guida per la progettazione delle sessione di formazione civica e di informazione che
opera un gruppo di lavoro nazionale costituito da esperti individuati dal Ministero dell’Interno, dal MIUR,
dall’INVALSI, dall’Indire e dagli UUSSRR, per stilare alcuni dispositivi pratici, diffusi dal MIUR con la nota
del 3 aprile 2014, insieme alla nota del Ministero dell'Interno del 10/02/2014:
• le Linee guida contenenti criteri e modalità per lo svolgimento del test di conoscenza della lingua
italiana, della cultura civica e della vita civile in Italia;
• le Linee guida contenenti Criteri per lo svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana a
livello A2 parlato;
• le Linee guida contenenti Criteri per lo svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana a
livello B1.
Il gruppo di lavoro avrebbe dovuto corredare di prove esemplificative il modello condiviso per le
procedure di esame, ma ciò non è stato ancora realizzato.
Le recenti note del MIUR (8 ottobre 2014) sulle modalità per lo svolgimento presso i CPIA del test e del
Ministero dell'Interno (10 ottobre 2014) sull'esiguità del numero di richiedenti rappresentano l'ultima tappa
di questo percorso.
L'esperienza del CTP di Trieste
A partire dal mese di marzo del 2012, in alcuni casi dopo, a seconda delle scelte organizzative delle
diverse Prefetture distribuite sul territorio italiano, i CTP sono stati chiamati a ospitare le sessioni di
formazione civica, integrando i materiali plurilingui disponibili con materiali propri ed in collaborazione
con i mediatori culturali.
Parallelamente allo svolgimento delle sessioni di formazione civica, anche in previsione dell'esame
conclusivo da effettuare a scadenza dell'Accordo, durante l'anno scolastico 2013/2014, presso il CTP dell'IC
San Giovanni di Trieste (ora CPIA, sede di via Foscolo 13, Trieste) sono stati organizzati due corsi di
formazione civica, modulari, della durata di dieci ore ciascuno.
I corsi sono stati approvati dal coordinamento docenti dell'allora CTP e successivamente avallati dalla
Regione FVG e dalla Prefettura di Trieste, che ha collaborato nella diffusione del materiale di
divulgazione. I moduli formativi sono stati inoltre pubblicizzati presso le associazioni di immigrati operanti
sul territorio.
Contenuti e materiali
I contenuti dei corsi sono stati selezionati in base alle “Linee guida per la progettazione della sessione di
formazione civica e di informazione, di cui all’articolo 3 del DPR 179/2011” (cfr.allegato), e sono stati
strutturati sui seguenti moduli:
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1. La Costituzione della Repubblica e l'organizzazione e il funzionamento delle istituzioni pubbliche
italiane
2. Sanità e scuola
3. Servizi sociali, diritto al lavoro e obblighi fiscali
4. Informazioni
5. Laboratorio e verifica
La struttura modulare ha consentito ai candidati di recuperare le parti della sessione che non erano stati
in grado di frequentare.
Per la realizzazione del percorso formativo sono state utilizzate schede originali e materiali specifici,
anche audiovisivi, prodotti dal MIUR e da altri enti istituzionali. Sono stati predisposti materiali in più
lingue, da utilizzare al momento e/o da lasciare come promemoria o per consultazione (indirizzi, telefoni,
mappe/schemi, sitografie ecc.). Per un maggiore coinvolgimento dei partecipanti, è stata favorita la
narrazione biografica, partendo dall’esperienza di migrazione, con l'utilizzo di una pluralità di canali nella
comunicazione (filmati, riproduzioni scritte in sintesi, immagini, interazione verbale ecc.).
Anche il setting è stato particolarmente curato, in modo da favorire più modalità dinamiche di interazione
nel gruppo e agevolare il confronto interculturale.
Destinatari
I corsi sono stati aperti a tutti gli studenti del Centro, con una conoscenza della lingua italiana
corrispondente almeno al livello A2 del QCER, e con precedenza a coloro che si trovavano in prossimità
della verifica dell'Accordo (questi ultimi presenti in numero davvero esiguo, non solo nella provincia di
Trieste, ma anche considerando l'intera regione Friuli Venezia Giulia).
In sintesi i destinatari di questi corsi erano e sono tuttora:
• immigrati che non hanno frequentato la sessione iniziale di formazione civica, i quali possono
ricevere attestazione di frequenza al corso di 10 ore (basato sugli stessi contenuti) senza perdere i
crediti, con la possibilità di certificazione (se si sottopongono all'esame conclusivo);
• immigrati frequentanti i corsi di lingua italiana presso il centro, che desiderano approfondire la
conoscenza civica;
• immigrati che, pur avendo partecipato alle sessioni di formazione civica entro tre mesi dall'arrivo
in Italia nella loro lingua madre, desiderano consolidare le loro conoscenze in vista della verifica.
Allo stato attuale delle cose questo percorso formativo non può, salvo eccezioni, sostituire la sessione di
formazione civica iniziale, che viene fruita in lingua madre nei primi tre mesi di permanenza in Italia,
quando il livello di conoscenza dell'italiano è generalmente nullo o basso.
Modalità di svolgimento del test
I contenuti del test finale predisposto a conclusione dei corsi fanno riferimento all’elenco delle
conoscenze così come declinate nel paragrafo 2 delle “Linee guida”.
Il CTP di via Foscolo ha progettato i test sperimentando le procedure discusse dal gruppo di lavoro
nazionale, sulla base delle indicazioni del dottor Lorenzo Rocca dell'Università per Stranieri di Perugia.
Il test è individuale e si svolge in forma orale; la Commissione è formata da due docenti: uno interagisce
con l'esaminato, l'altro assume il ruolo di osservatore e verbalizzante. Nel CTP di via Foscolo si è scelto di
inserire nella Commissione docenti abilitati nella classe di concorso 043 (Italiano, storia ed educazione
civica, geografia nella scuola media).
Il test ha una durata di circa 10 minuti, durante i quali l'esaminato dimostra di aver acquisito le
conoscenze previste.
La prova è composta da:
1) una breve presentazione da parte dell'immigrato, guidata dall’esaminatore (che utilizzerà un linguaggio
chiaro, un ritmo rallentato, e un tono il più possibile cordiale) ed eventualmente ampliata, se ritenuto
opportuno; questa fase ha lo scopo di mettere a proprio agio l'esaminato.
2) uno scambio comunicativo che prende avvio attraverso tre input, uno per ciascuna delle tre sezioni dei
contenuti. In questa fase l'esaminatore si avvale di input che possono favorire lo scambio, quali immagini o
oggetti di uso quotidiano, scelti sulla base di quanto emerso nella breve presentazione guidata
dell’esaminato, al fine di permettere lo svolgimento dell’interazione su ambiti e tematiche il più possibile
vicini all’esperienza della persona. In ogni caso gli input vanno formulati in coerenza con le competenze e
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le sottoabilità previste per il livello A2 parlato dalle Linee guida contenenti criteri per lo svolgimento del
test di conoscenza della lingua italiana.
Al termine del test la Commissione attribuisce il livello di conoscenza della cultura civica e della vita
civile in Italia ed eventualmente anche quello del livello A2 (“solo lingua parlata”), come specificato più
avanti nel testo.
Il Verbale d'esame adottato dal CTP di via Foscolo (cfr. tool), schematico e di semplice utilizzo, ha la
funzione di:
• rendere immediatamente chiaro al docente verbalizzante l'andamento del test, nel caso non abbia
partecipato direttamente al corso di formazione civica, e dunque non conosca nel dettaglio i
contenuti delle lezioni svolte;
• permettere una stesura facile e veloce, in tempo reale;
• permettere alla segreteria la compilazione dei certificati finali senza criticità nell'interpretazione
della valutazione.
Al termine delle procedure d'esame la Commissione invia i verbali completi di tutti i dati e debitamente
firmati al personale di segreteria della scuola, che può procedere alla stesura dei certificati.
Criteri di attribuzione del livello di conoscenza
La descrizione dei livelli da parte del Gruppo di lavoro nazionale è stata formulata tenendo conto delle
indicazioni contenute nel Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2: livello A2 a cura
degli Enti Certificatori (di cui al D.M. 4 giugno 2010) con particolare riferimento al capitolo 4, paragrafo
2.
La prova non è superata se l’esaminato non raggiunge un livello almeno sufficiente di conoscenza della
cultura civica e della vita civile in Italia.
Il raggiungimento almeno del “livello sufficiente” di conoscenza della cultura civica e della vita civile in
Italia comporta anche l’attribuzione del livello A2 (“solo lingua parlata”) della lingua italiana qualora
l’esaminato non sia in possesso di un livello superiore di conoscenza della stessa.
Elevato
Buono
Sufficiente
La prova è svolta in modo completo: l’esaminato affronta tutti i temi
previsti; interagisce mostrando di capire e richiedendo raramente
all’esaminatore di ripetere; dà risposte appropriate anche se in forma breve
e con qualche esitazione; usa un repertorio lessicale di base e strutture
semplici, anche se commette errori lessicali, morfosintattici, di intonazione
e pronuncia che comunque non compromettono la comprensione da parte
della Commissione.
La prova è svolta in modo sostanzialmente completo: l’esaminato affronta
buona parte dei temi previsti; interagisce mostrando quasi sempre di capire
e richiedendo a volte all’esaminatore di ripetere; dà risposte nel complesso
appropriate anche se in forma breve e con qualche esitazione; usa un
repertorio lessicale di base e strutture semplici anche se commette errori
lessicali, morfosintattici, di intonazione e pronuncia che comunque non
compromettono la comprensione da parte della Commissione.
La prova è svolta in modo non del tutto completo: l’esaminato affronta solo
alcuni dei temi previsti; interagisce con qualche difficoltà mostrando
comunque di orientarsi sulle tematiche affrontate; richiede spesso
all’esaminatore di ripetere; dà risposte non sempre appropriate; usa un
repertorio lessicale di base e strutture semplici anche se commette errori
lessicali, morfosintattici, di intonazione e pronuncia che comunque non
compromettono la comprensione da parte della Commissione.
Tabella tratta dalle Linee guida contenenti criteri e modalità per lo svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana,
della cultura civica e della vita civile in Italia.
Prospettive e criticità
Il corso è stato approvato all'inizio del corrente anno scolastico dal Collegio docenti del nuovo CPIA e
viene dunque proposto con la stessa formulazione dello scorso anno (modulare, attivato al raggiungimento
del numero minimo di iscritti, ripetibile).
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Con la trasformazione del CTP in CPIA e le diverse criticità legate all'avvio di una nuova realtà provinciale,
il quadro che si prospetta è piuttosto delicato: tra test di conoscenza della lingua italiana per i richiedenti
il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (di cui al D.M. 4 giugno 2010), sessioni di
formazione civica e test di conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia, c'è davvero molto da
fare e permangono alcuni nodi da sciogliere.
La procedura di gestione dei test di conoscenza della cultura civica è simile a quella prevista per lo
svolgimento dei test di attestazione del livello A2 per i richiedenti il permesso di soggiorno CE per
soggiornanti di lungo periodo, già a regime da anni; ciò sia dal punto di vista informatico (prenotazione on
line) sia sotto il profilo metodologico/linguistico; ma è evidente che le due prove dovranno essere diverse,
così come i due livelli A2 sono diversi: uno indica una conoscenza minima, che dimostra l'avvenuta
integrazione a due anni dall'arrivo in Italia; l'altro attesta una competenza linguistica conseguente a una
permanenza sul territorio italiano di ben cinque anni.
Un'altra questione importante sembra essere legata alla figura del somministratore, che dovrebbe avere
competenze specifiche in materia di conoscenza civica, oltre che in didattica dell'italiano L2.
Sarebbe inoltre opportuno prevedere per entrambe le tipologia di test una cabina di regia, possibilmente
nazionale, per garantire omogeneità di valutazione nelle diverse sedi d'esame e per effettuare un serio
monitoraggio dei dati.
Resta infine innegabile il ruolo, da sempre rilevante sul territorio, degli Uffici Scolastici Regionali, sia per
la supervisione delle sedi scolastiche che erogano i test, sia per la gestione dei rapporti con le Prefetture.
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