2007_12_Nws_i

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2007_12_Nws_i
RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME
DELL’UNIONE EUROPEA
Bollettino n. 4
Dicembre 2007
Editoriale
Le istituzioni europee hanno sostenuto la nostra Rete mettendoci a disposizione una
sovvenzione annua nell’ambito del Programma per la Giustizia Civile che già nel 2008 ci offrirà la
possibilità di beneficiare di un finanziamento di € 250.000 per le nostre attività. Esso ci sarà utile
per sviluppare il Portale Comune della Giurisprudenza che già include, alla fine di quest’anno, le
banche dati di 16 Corti Supreme europee. Il successo del Portale dipende ovviamente dal
gradimento dei suoi futuri utilizzatori e desidero invitare i giudici delle nostre Corti ed i loro uffici
studi a consultare l’attuale versione del Portale (www.network-presidents.eu/rpcsjue; www.reseaupresidents.eu/rpcsjue) ed a riferire le loro considerazioni al gruppo di lavoro incaricato di
svilupparlo ([email protected]).
Scambi di magistrati tra le Corti Supreme
Nel 2007 la Rete ha organizzato, con il sostegno finanziario della Commissione Europea
messo a disposizione dalla Rete Europea per la Formazione Giudiziaria, ventidue stage per
diciassette corti supreme (Germania, Belgio, Bulgaria, Spagna, Estonia, Francia, Grecia, Ungheria,
Italia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Romania) i
cui giudici hanno, quindi, potuto recarsi per un periodo di quindici giorni presso le corti supreme
tedesca, inglese, austriaca, belga, scozzese, francese, italiana e dell’Irlanda del Nord. La rete si
occuperà di organizzare quest’anno tre stage presso le giurisdizioni amministrative supreme che
non sono membri della rete. Organizzati a partire dal 2005, questi scambi tra le corti supreme, che
mirano a sviluppare la fiducia reciproca tra le autorità giudiziarie, prevedono per il prossimo anno
una ventina di stage.
Nomine
Vasileis Nikopoulos è stato nominato Presidente della Corte Suprema greca (Areios Pagos)
quale successore del Presidente Kedikoglou.
Lazar Georgiev Gruev è il nuovo Presidente della Corte Suprema bulgara. Succede al
Presidente Grigorov.
Il Trattato di Lisbona
Il Trattato di Lisbona, siglato il 13 dicembre 2007, ridefinisce il trattato istitutivo della
Comunità Europea che diventa il “Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea”.
Alcune importanti modifiche istituzionali
1 – I poteri del Parlamento europeo sono rafforzati da due punti di vista:
esso è posto nella posizione di co-legislatore assieme al Consiglio nella maggior parte dei settori ed
elegge il Presidente della Commissione su proposta del Consiglio europeo.
2 – Il Consiglio europeo diventa un’istituzione a sé. Elegge il suo Presidente a maggioranza
qualificata per un mandato di trenta mesi rinnovabile una sola volta.
3 – Nel Consiglio dell’Unione Europea è stato modificato il metodo di calcolo della maggioranza
qualificata nonché l’attuale sistema di rotazione della presidenza: gruppi prestabiliti di tre Stati
Membri garantiscono la presidenza del Consiglio per 18 mesi.
4 – Il numero dei commissari sarà ridotto a partire dal 2014. Soltanto due terzi degli Stati Membri
sarà rappresentato nello stesso momento in Commissione a meno che il Consiglio all’unanimità
decida altrimenti.
5 – Il Consiglio europeo, a maggioranza qualificata, nomina, di concerto con il Presidente della
Commissione, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica in
Materia di Sicurezza.
Un rafforzamento del sistema giudiziario
1 – La Corte europea di Giustizia è stata ribattezzata Corte di Giustizia dell’Unione Europea e
comprende 3 livelli: la Corte di Giustizia, il Tribunale ed i Tribunali specializzati. Attualmente
esiste soltanto un tribunale speciale, il Tribunale per il Pubblico Impiego Europeo. La creazione di
nuovi tribunali specializzati potrà essere decisa dal Consiglio a maggioranza qualificata ed a seguito
della procedura di codecisione assieme al Parlamento europeo. Un comitato consultivo istituito in
base al Trattato esprimerà un parere sui candidati al ruolo di Giudice e di Avvocato Generale prima
che i governi procedano alle nomine.
2 – Lo Statuto della Corte di Giustizia dell’Unione Europea potrà essere modificato applicando la
stessa procedura. Tuttavia, sarà necessario raggiungere l’unanimità in caso di modifica del regime
linguistico; eventuali modifiche dello status dei giudici e degli avvocati generali richiederanno una
revisione del Trattato.
3 – E’ stata ampliata la possibilità per i privati cittadini di rivolgersi alla Corte di Giustizia.
L’evoluzione più significativa riguarda la portata della giurisdizione della Corte che ora copre il
settore della Giustizia e degli Affari Interni.
Il settore della Giustizia e degli Affari Interni
1- Il settore della Giustizia e degli Affari Interni è stato ribattezzato “Spazio di Libertà, Sicurezza e
Giustizia”. Il principale cambiamento riguarda l’abolizione del requisito dell’unanimità: la
maggioranza qualificata in seno al Consiglio dei Ministri è ora la regola. Soltanto alcuni settori
restano soggetti all’unanimità, come quello del diritto di famiglia, le misure relative all’istituzione
ed ai poteri di un Pubblico Ministero europeo e la cooperazione operativa tra la polizia ed la
procura.
2- Il Trattato introduce la procedura della codecisione tra il Parlamento ed il Consiglio prevedendo
la maggioranza qualificata nella maggior parte dei settori della Giustizia e degli Affari Interni per i
quali attualmente si richiede una semplice consultazione con il Parlamento. Il potere di iniziare la
procedura legislativa è attribuito ad un quarto degli Stati Membri e, quindi, non appartiene più in
via esclusiva alla Commissione.
3 – Sono stati introdotti i “freni di emergenza”. Uno Stato Membro può rivolgersi al Consiglio
europeo se ritiene che il dibattito relativo al riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziali o
alla definizione di reato abbia minato un principio fondamentale del proprio ordinamento penale.
4 – Il Trattato permette all’Unione di creare una Procura Europea con funzioni investigative, di
accusa e di rinvio a giudizio dei complici e degli autori di reati contro gli interessi dell’Unione. E’
consentito un ampliamento di questi poteri con riferimento a tutti i reati gravi di natura
transfrontaliera.
5 – Sono state chiarite le modalità relative alle clausole di non partecipazione (opt-out) accordate al
Regno Unito ed all’Irlanda. Ad esempio, a titolo compensativo per la perdita del loro potere di veto
ad entrambi gli Stati è stato permesso di non aderire alle modifiche relative all’aggiornamento.
La Carta dei Diritti Fondamentali diventa giuridicamente vincolante
6 – La Carta dei Diritti Fondamentali proclamata il 12 dicembre 2000 a Strasburgo “avrà lo stesso
valore legale dei trattati”. La Carta non è allegata al Trattato di Lisbona e dovrà, quindi, essere
proclamata dal Parlamento europeo nel corso di una seduta solenne. Essa si applica alle istituzioni
europee ed agli Stati Membri quando questi attuano il diritto dell’Unione Europea. La Carta non è
giuridicamente vincolante per il Regno Unito e la Polonia.
7 – La tutela dei diritti fondamentali all’interno dell’Unione va oltre quella offerta dalla Carta. Il
Trattato effettivamente sancisce il principio stabilito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia in
base al quale: “I diritti fondamentali, garantiti dalla Convenzione europea sulla Salvaguardia dei
Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali quali risultano dalle tradizioni costituzionali comuni
agli Stati Membri, costituiranno i principi generali del diritto dell’Unione”.
8 – Inoltre, una disposizione del Trattato consente all’Unione di aderire alla Convenzione europea
sulla Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali. L’adesione sarà decisa
all’unanimità in seno al Consiglio e ratificata poi da ogni Stato Membro.
I nuovi componenti del Comitato del Foro Europeo dei Giudici per l’Ambiente
La Conferenza Annuale del Foro Europeo dei Giudici per l’Ambiente si è tenuta presso la
Corte Europea di Giustizia in Lussemburgo dal 3 al 4 dicembre 2007. L’Assemblea Generale ha
approvato le proposte del Comitato relative alle nuove nomine, tra cui quelle di cinque giudici delle
Corti Supreme. Il Comitato del Foro per il 2008 sarà composto da:
Presidente – Luc LAVRYSEN (Belgio),
Vice Presidente – Lord Robert REED (Regno Unito),
Vice Presidente – Amedeo POSTIGLIONE (Italia),
Vice Presidente – Ulf BJALLAS (Svezia),
Segretario Generale – Françoise NESI (Francia),
Tesoriere – Péter DARAK (Ungheria),
Revisore – Corina Mihaela JIJIE (Romania)
Diritto della concorrenza
La Commissione ha invitato la Rete a partecipare il 6 novembre ad una riunione riguardante
l’efficacia delle azioni risarcitorie relative al diritto della concorrenza. I giudici Arminio De
Oliveira E Sa, Marques Bernardo, De Andrade Bettencourt De Faria (Corte Suprema del
Portogallo), Kirchhoff (Corte Suprema federale tedesca), Matray (Corte di cassazione del Belgio),
Riffault-Silk (Corte di cassazione francese), Panzani (Corte suprema di cassazione italiana),
McLaughlin (Corte Suprema irlandese), Lord Pumfrey (Corte Suprema di Inghilterra e Galles)
hanno, quindi, partecipato alla riunione assieme ad alcuni rappresentanti dell’Associazione dei
Magistrati per il Diritto della Concorrenza e della Rete Europea dei Consigli della Magistratura.
Il dibattito ha riguardato in particolar modo il documento preparatorio per il Libro Bianco
della Commissione relativo alle modalità finalizzate a rafforzare le azioni risarcitorie per danni
causati dal diritto della concorrenza che dovrebbe essere pubblicato il prossimo febbraio dalla
Commissione stessa. Sono state discusse le seguenti questioni: l’accesso alla prova e le difficoltà
riscontrate dalle vittime delle violazioni del diritto della concorrenza nel soddisfare gli elevati
requisiti stabiliti per la prova e relativi alle azioni legali in materia di diritto della concorrenza,
l’effetto vincolante (cosa decisa o cosa giudicata) delle decisioni adottate dalle autorità competenti
in materia di concorrenza nell’ambito delle azioni per danni proposte dalle vittime al fine di
semplificare in maniera considerevole i procedimenti davanti ai giudici civili e commerciali,
l’eventuale risarcimento per le vittime delle violazioni che hanno recuperato le perdite aumentando
il prezzo dei loro prodotti o servizi, l’interesse ad agire delle vittime indirette ed i meccanismi delle
azioni collettive, congiunte o con rappresentanza, ed in ultimo le spese di giustizia a carico di coloro
che avanzano pretese risarcitorie, le cui dimensioni potrebbero disincentivare la proposizione di tali
azioni.
Gruppo di lavoro sulle questioni pregiudiziali
La Rete è stata invitata dall’Associazione dei Consigli di Stato e delle Supreme
Giurisdizioni Amministrative dell’Unione Europea a partecipare ad un Gruppo di Lavoro sulla
riforma della procedura relativa ai rinvii pregiudiziali. Costituito su iniziativa del Presidente del
Consiglio di Stato olandese, questo Gruppo di Lavoro intende formulare suggerimenti pratici alle
autorità europee per ridurre i tempi necessari alla Corte di Giustizia per trattare i rinvii pregiudiziali
poiché la durata media di tali procedimenti è attualmente di 19,8 mesi secondo la Relazione
Annuale 2006 della Corte di Giustizia. Il gruppo di Lavoro si occupa anche della riduzione del
numero delle cause depositate presso la suddetta Corte.
I Presidenti Koskelo (Corte Suprema della Finlandia) e Verougstraete (Corte di cassazione
belga) partecipano a questo gruppo la cui prima riunione si è tenuta a L’Aia il 4 dicembre scorso.
Nel corso della riunione i partecipanti hanno convenuto che il procedimento deve essere
migliorato (entro certi limiti), ovvero reso più celere ed efficace, sia a livello della Corte di
Giustizia che a livello nazionale. I suggerimenti principali che sono stati adottati saranno precisati
ed inseriti in una relazione attesa per fine febbraio che conterrà raccomandazioni riguardanti sia la
Corte di Giustizia che le giurisdizioni nazionali.