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I concerti
Inaugura la serie di concerti, mercoledì 9 luglio a Oristano, uno dei nomi di punta del jazz "made in
Sardinia": Silvia Corda. La pianista cagliaritana si presenta "en solitaire" sul palco in Piazza Cattedrale (ore
22) per presentare la prima parte dei suoi "Piano portraits". Riflettori puntati poi (ore 22.30) su
un'autentica icona del jazz d'avanguardia degli ultimi quattro decenni, Carla Bley con i suoi Lost Chords
� Andy Sheppard ai sax, Steve Swallow al basso e Billy Drummond alla batteria � impreziositi dalla
presenza di Paolo Fresu. Un incontro, quello fra il quartetto della bionda pianista americana con il
trombettista sardo, inaugurato l'anno scorso in una fortunata serie di concerti e poi consegnato alle tracce
di un disco ("The Lost Chords find Paolo Fresu") che testimonia perfettamente il progetto: composizioni
complesse e articolate, raffinate e ironiche che passano dalle tonalità swing al funky, ricercando le strade
più innovative anche nella musica meno nota del passato.
Il titolo "Donne d'altrimari" allude e rimanda a un'altra iniziativa, "Altri Mari" appunto, la rassegna in due
serate allestita e promossa dal comune di San Vero Milis e da Dromos, che da tre estati anima di suoni e
suggestioni il magnifico scenario marino di Capo Mannu. Il 15 e il 16 luglio (inizio ore 22) l'appuntamento
ritorna, quasi come un festival dentro il festival, ricalcando la formula già collaudata ma, stavolta,
declinata al femminile. Al centro dei riflettori nella prima serata - martedì 15 - ecco dunque Noa, la
grande cantante nata in Israele da genitori yemeniti, cresciuta negli U.S.A. e poi tornata nello stato
ebraico per spiccare il volo nel mondo della musica. Guarda proprio alla sua terra di origine il progetto
che presenta a Capo Mannu, "Genes & Jeans" (si intitola così anche il suo ultimo disco), una personale
rivisitazione delle canzoni yemenite ascoltate da bambina dalla voce della nonna. Con Noa, sul palco, il
chitarrista Gil Dor (colui che l'ha scoperta e lanciata per diventarne poi il direttore artistico e musicale,
produttore, coautore e arrangiatore), Gil Zohar alle tastiere, Anat Firestone al basso elettrico, Jean Paul
Zimbris alla batteria e Gadi Seri alle percussioni.
Preceduta dalla pianista Silvia Corda (ore 22) con la seconda parte dei suoi "Piano portraits", ecco poi, la
sera dopo - mercoledì 16 - un'altra grande cantante in arrivo da una terra davvero d'altri mari: la cubana
Omara Portuondo, la "Señora" del Buena Vista Social Club, splendida voce femminile riscoperta e lanciata
su scala internazionale dal progetto musicale di Ry Cooder e dal film di Wim Wenders. Classe 1930, la
Portuondo in patria era già una stella negli anni Cinquanta e Sessanta, quando contribuì a dare forma al
"filin", una versione cubana della bossa nova con influenze jazz. Voce di straordinaria versatilità, capace
di attraversare le diverse tradizioni dell�Isla Grande (son, guajira, boleri), si presenterà all'impegno in
Sardegna con Swami Jr. alla chitarra, Harold Lopez Nussa al piano, Felipe Cabrera al basso e due
percussionisti, Batista Andrès Coayo e Rodney Yllarza Barreto.
"Fil rouge" delle due serate a Capo Mannu, le letture della scrittrice Michela Murgia, una delle firme più
interessanti della nuova narrativa sarda. Accompagnata ora dai suoni gutturali e potenti del Coro a Tenore
"San Gavino" di Oniferi (il 15, in apertura di serata, alle 22), ora dalle atmosfere rarefatte del jazz della
pianista Silvia Corda (il 16, intorno alle 22.15), l'autrice di "Il mondo deve sapere" e del recentissimo
"Viaggio in Sardegna" proporrà "Altremadri": un testo inedito, appositamente creato per il decennale del
festival Dromos, in cui racconta, con ironia e originalità, di donne e di quell�"idea" di femminilità sarda
troppo spesso declinata al maschile, ora mitizzata, ora offesa, ma difficilmente compresa.
Si resta nella dialettica maschile-femminile con una serie di cinque appuntamenti musicali in programma a
Oristano, negli spazi ritrovati dell'ex Asilo Sant'Antonio (tutti con inizio alle ore 22), subito prima e
immediatamente dopo le due serate di Capo Mannu. Raccolti sotto il titolo "Concerti di uomini per
donne d�altrimari", segnano uno strappo alla regola di un festival tutto al femminile: un omaggio in
musica offerto da artisti maschi all'altra metà del cielo.
Apre la serie, l'11 luglio, un quintetto acustico cagliaritano, L'Armeria dei Briganti, con le sue "Serenate
demodè per Frida": una rilettura di mazurke, tarantelle, canzoni da osteria, musiche balcaniche e da
videogames per un tributo irriverente e scanzonato alla donna così come la racconta la tradizione
popolare, fra stereotipi e verità.
Tre sere dopo (il 14 luglio), è il turno di un collaudatissimo duo jazz, quello formato dal chitarrista
cagliaritano (ma da tempo vive e lavora a Milano) Bebo Ferra e dal contrabbassista mantovano Paolino
Dalla Porta. Attitudine poetica, colore e creatività sono gli ingredienti principali di questo tandem
musicale, attivo da oltre dieci anni, che a Oristano proporrà "Amor Sacro, Amor Profano", un omaggio
alla donna attraverso le suggestioni suscitate nei due musicisti dalla celeberrima opera di Tiziano.
Una raffinata rielaborazione di brani celebri del jazz dedicati alla figura femminile: questa la proposta del
trio A2C di Stefano Careddu (pianoforte), Costantino Agus (contrabbasso) e Beppe Albanese (batteria), di
scena a Oristano il 18 luglio. Echi di tango e di jazz, Africa, Mediterraneo e America latina: è una musica
viva e ricca di colorazioni diverse quella proposta la sera dopo (sabato 19) in "Elegiaco" dal bandoneonista
marchigiano Daniele Di Bonaventura e dal chitarrista sardo Marcello Peghin.
Ancora un duo chiude infine (il 20 luglio) la cinquina di "Concerti di uomini per donne d�altrimari":
protagonista una coppia di volti noti della scena musicale sarda, Gavino Murgia (sassofoni, voce e flauti) e
Francesco Sotgiu (batteria, percussioni e violino). Entrambi impegnati nel campo del jazz (dove contano
esperienze e collaborazioni importanti con musicisti come Paolo Fresu, Michel Godard, Don Moye, Mal
Waldron, Al di Meola Djivan Gasparian, Rabih Abou Kalil, Enrico Rava, John Taylor, Paul McCandless,
Kenny Wheeler) e nella ricerca intorno alla musica tradizionale dell�isola, fanno confluire i rispettivi
percorsi in questo progetto attivo da un paio d�anni.
I riflettori di Dromos si trasferiscono a Nurachi, nello spazio all'aperto del Museo "Peppetto Pau", per gli
ultimi due concerti in cartellone. Tiene banco l'Africa in entrambi i casi. Mercoledì 23 luglio (ore 22) la
scena è tutta per la giovane Simphiwe Dana, una cantante dalla voce intensa e affascinante e
dall'incantevole presenza scenica, che a soli ventisei anni si è imposta nella scena musicale del suo paese,
il Sudafrica, per guadagnarsi presto il plauso anche del pubblico e della critica internazionali. Il suo
secondo album, "The One Love Movement on Bantu Biko Street", l'anno scorso ha fatto incetta di premi
ai South African Music Awards con la sua raffinata miscela di jazz, R&B, gospel, pop e sonorità tradizionali
africane. Lo stesso mix che Simphiwe Dana servirà al pubblico di Dromos accompagnata da Tokoloho
Moeketsi alla chitarra, Tshegofatso Didibeng alle tastiere, Nathi Bongumusa Shongwe al pianoforte, Vuyo
Shiburi al basso, Bafana Sukwene alla batteria, Ngari Ndong alle percussioni e da un coro femminile
composto dalle voci di Priscilla Moeketsi, Vusi Khobeni e Sizwe Magwaza.
Arriva invece degli Stati Uniti Dee Dee Bridgewater, una delle voci più celebri e raffinate della scena jazz
degli ultimi tre decenni. Ma guarda al Continente Nero il progetto che porta a Nurachi il 24 luglio (e che
ha fissato sulle tracce del suo disco più recente): "Red Earth, A Malian Journey" fonde infatti le tradizioni
vocali e musicali del jazz nero americano con la musica, le voci e gli strumenti popolari del Mali, la terra
degli avi. Così la cantante che ha lavorato con jazzisti del calibro di Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max
Roach, Sonny Rollins e Ray Charles, si imbarca nel suo viaggio nella "terra rossa", alla ricerca delle radici
africane della sua musica e delle sue origini. Con Dee Dee Bridgewater sul palco per l'ultimo concerto
estivo di Dromos, le voci di Kabine Kouyate e Mamani Keita, la kora (l'arpa africana) di Mamadou Cherif
Soumano, Moussa Sissokho al djembè, Yacouba Sissoko alle percussioni (tamani, talking drum, nígoni),
Edsel Gomez al piano, Ira Coleman al contrabbasso e Minino Garay alla batteria.
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Non solo musica
Ma la decima edizione di Dromos non è fatta solo di musica. L'8 luglio � primo atto ufficiale del festival
� si inaugura a San Vero Milis (al Centro Sociale di via San Nicolò) l'esposizione del PAV, la sezione del
festival Time in Jazz di Berchidda dedicata alle arti visive. Ed è la prima volta che una ricca selezione
della collezione varca i confini del paese fra Logudoro e Gallura per offrire uno spaccato significativo di
quanto prodotto in Sardegna negli ultimi decenni attraverso le opere di artisti ormai ampiamente
storicizzati, come Aldo Contini o Pinuccio Sciola, accanto a quelle di più giovani come Boscani e Pietrolio,
o anche giovanissimi.
Alle arti visive è dedicata anche la mostra SMS che apre i battenti il 10 luglio nei nuovi spazi dell�ex
asilo di Sant�Antonio a Oristano. Ideata e realizzata da ASKOSARTE e curata da Ivo Serafino Fenu, vedrà
anche in questo caso la partecipazione di artisti giovani assieme ad altri già affermati. Come suggerisce il
titolo, SMS ruota intorno allo "short message", la forma comunicativa più diffusa e tipica in questi tempi di
afasia, superficialità e frenesia, e si interroga dunque sul flusso di messaggi che viaggiano via telefonini,
chatline, tv, fumetti e videoclip.
Rientra invece nel tema dominante del festival la mostra fotografica in programma dal 21 luglio nel
centro storico di Nurachi: raccoglie gli scatti di dieci fotografi - Tiberio Caddeo, Valerio Caddeo,
Antonello Carboni, Simone Cireddu, Maria Gabriella Manca, Valeria Murgia, Marco Pili, Alessandra Raggio,
Rino Siddi e Max Solinas � impegnati a raccontare, ognuno col proprio stile e dal proprio punto di vista, le
donne di Nurachi.
Iran, Sardegna, Libano: tre terre al centro dello schermo in altrettanti film in cui la figura femminile ha
un ruolo determinante. In "Persepolis" (il 12 luglio a Oristano, ex Asilo sant'Antonio, ore 21.30) pellicola
d'animazione di Marjane Satrapi, la fumettista iraniana rivive gli sconvolgimenti storici e sociali del suo
paese ripercorrendo le tappe della sua sofferta formazione di donna. Tratto dall�omonimo romanzo di
Maria Giacobbe, "Arcipelaghi", di Giovanni Columbu, narra invece una storia sarda con personaggi ricchi
di fascino, "buoni" o "cattivi", ugualmente pervasi da sentimenti intensi e laceranti (il 17 luglio, alle 21.30,
a San Vero Milis, nel Giardino del Museo Civico). In "Caramel", infine, la libanese Nadine Labaki
(protagonista e regista del film in visione il 21 luglio alle 21:30 a Nurachi, al Museo "Pepetto Pau"), dà vita
a un affresco tutto al femminile ambientato a Beirut. Un intreccio di storie a tinte delicate, che tratta
temi di scottante attualità come la guerra e la convivenza tra cristiani e musulmani.
I conflitti e e le contraddizioni del nostro momento storico faranno da sfondo anche all'incontro in
programma il 14 luglio a Oristano (ex Asilo Sant'Antonio, ore 19.30) con alcune delle protagoniste del
festival: la cantante israeliana Noa, l�artista turca Pinar Yolaçan, la scrittrice sarda Michela Murgia. Con
loro anche Maria Antonietta Mongiu, anche lei sarda, archeologa "prestata" alla politica. Un momento di
riflessione fra donne che con la loro opera di mediazione e di apertura al confronto culturale hanno
contribuito o possono contribuire a combattere fondamentalismi, pregiudizi e stereotipi che penalizzano
in primo luogo la donna.
La decima edizione del festival Dromos è organizzata con il contributo della Regione Autonoma della
Sardegna (Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato al Turismo), della Provincia di
Oristano (Assessorato alla Cultura), dei Comuni di Oristano, San Vero Milis e Nurachi (Assessorati alla
Cultura), della Fondazione Banco di Sardegna e del GAL MBS (Montiferru � Barigadu � Sinis).
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Biglietti e informazioni
I biglietti per gli appuntamenti con ingresso a pagamento si possono acquistare in questi
punti vendita:Cagliari: Box Office, viale Regina Margherita � tel. 070 65 74 28Oristano:
Applausi, via S. Mele, 5/b � tel. 0783 31 04 90Macomer: Logozzo, via Puglie, 1 � tel.
0785 71 077 / 0785 74 71 96Sassari: Messaggerie Sarde, piazza Castello � tel. 079 23 00
28 / 079 20 08 091
e in tutto il circuito nazionale www.greenticket.it
Per informazioni: ASSOCIAZIONE CULTURALE DROMOS, via Sebastiano Mele, 5/b · 09170
ORISTANO
tel.: 0783 310490 - 0783 310564 fax: 0783 31 05 57 - E-mail: [email protected]
www.dromosfestival.it
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RICCARDO SGUALDINI
tel.: 070 30 31 48
cell.: 347 83 29 583
E-mail: [email protected]