SAKURA “il fiore dei SAMURAI”
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SAKURA “il fiore dei SAMURAI”
Riccardo Partinico Dal Bushido agli Sport di Combattimento La parola Samurai, tradotta letteralmente, significa “essere al servizio”. In Giappone, per settecento anni circa, dal 1100 al 1870, i Samurai furono al servizio dell'imperatore, degli shogun e dei ricchi signori. I Samurai erano uomini forti, allenati e determinati. Ogni colpo di Katana era una testa che cadeva. Poi, a metà del 1800, con la comparsa delle armi da fuoco, i Samurai iniziarono ad avere il declino e, successivamente, non ebbero piu' ragione di esistere, infatti, anche un contadino, senza nessuna arte, nè parte, con una pistola poteva uccidere il migliore Samurai. Era un confronto iniquo. Nel 1876 l’imperatore Meiji scioglie la casta dei Samurai. Il codice d'onore dei Samurai, il Bushido, rimasto sempre vivo fino ai giorni nostri, dignitosamente e' adottato soprattutto da chi pratica sport di combattimento: karate, Judo e Aikido. Noi, dirigenti sportivi ed insegnanti tecnici di queste discipline siamo tutti Samurai. Infatti, siamo al servizio dei giovani, delle famiglie e della società civile. Aiutiamo i giovani ad affrontare la vita e contribuiamo con le famiglie e le istituzioni scolastiche allo sviluppo della personalità ed alla formazione dei ragazzi che saranno i futuri cittadini. Ogni giorno dobbiamo combattere, come i Samurai, per far rispettare la legge e far trionfare la giustizia. C'è' chi parcheggia la macchina sui marciapiedi creando disagio alle persone disabili, chi deposita rifiuti inquinando l'ambiente, chi e' arrogante con i deboli e gli indifesi. Noi, dirigenti della FIJLKAM, in questi primi giorni di luglio, abbiamo ripulito l'area perimetrale esterna della Pagoda a Reggio Calabria, abbiamo rimosso rifiuti, terra, buste di plastica. Le persone dei condomini vicini, non conoscendoci, ci chiedevano di ripulire anche altri spazi e quando facevamo presente di essere volontari e non dipendenti comunali, rimanevano di stucco. Questo, appena narrato, e' un esempio di cosa significa essere un Samurai. Akira Kurasawa – I sette Samurai Cenni storici; Bushido, Seppuku e Sakura; Armatura e Katana; 1870 la fine dei Samurai; Le Arti Marziali; Gli Sport di Combattimento. Date storiche per i Samurai 400 d.C. ca Introduzione dei cavalli nei combattimenti. 500 Arrivo del Buddhismo in Giappone. 1180 Guerra Gepei tra i Clan Taira e Minamoto Anno 1180 In Giappone, decine di migliaia di Samurai diedero vita ad uno spaventoso scontro armato. Ogni colpo di Katana era una testa che cadeva. Fu la guerra GEMPEI che si disputò tra il clan TAIRA ed il clan MINAMOTO. Al termine dello scontro, durato circa cinque anni, il clan MINAMOTO si impose e fondò lo Shogunato di Kamakura. 1180-85 d.C. Yoritomo Minamoto si schiera contro il clan Taira nella guerra di Genpei 1192 Yoritomo diventa il primo Shogun a vita in Giappone. Tardo 1200 Invasione dei Mongoli in Giappone. I Samurai sviluppano uno stile di combattimento che utilizza la Katana ed un codice d’onore. 1467-77 La guerra degli Onin vede il declino del potere dello Shogun ed inizia la Sengoku Jidai ("L'era della guerra nel Paese") che continua per 150 anni. 1868 L'imperatore Meiji istituisce il "Giuramento dei Cinque Articoli" con il quale inizia a smantellare la classe dei Samurai. 1873 L'imperatore Meiji apre l'esercito a tutti e rende la leva obbligatoria. 1876 L'imperatore Meiji dichiara illegale portare spade. La classe dei Samurai scompare dopo quasi mille anni di esistenza. Per 700 anni circa, i Samurai furono al servizio dei Signori del Giappone, degli Shogun o dell’Imperatore. I Samurai non erano altro che dei soldati di professione che si legavano ad un Signore o ad un altro, giurando fedeltà assoluta, combattendo anche fino alla morte. Noi abbiamo conosciuto i Samurai attraverso le rappresentazioni cinematografiche: uomini alti, forti e muscolosi. In effetti, le circa cinquanta armature, originali, del valore di 1000.000 di euro ciascuna, custodite da importanti uomini giapponesi (M° Daikaku Chodoin), dimostrano che i Samurai erano uomini di piccola corporatura al di sotto di m. 1,60 di altezza. Il BUSHIDO (la via del guerriero) rappresentò per i Samurai un codice etico fondato su sette principi: 1) Onestà e Giustizia; 2) Eroico Coraggio; 3) Compassione; 4) Gentile Cortesia; 5) Completa Sincerità; 6) Onore; 7) Dovere e Lealtà. Seppuku è un termine giapponese che indica il rituale del suicidio in uso tra i Samurai. La traduzione letterale del termine Seppuku è "taglio dello stomaco". Il taglio doveva essere eseguito da sinistra verso destra e poi verso l'alto. La posizione doveva essere quella classica giapponese detta seizan cioè in ginocchio con le punte dei piedi rivolte all'indietro; ciò aveva anche la funzione d'impedire che il corpo cadesse all'indietro, infatti il guerriero doveva morire sempre cadendo onorevolmente in avanti. Per preservare ancora di più l'onore del samurai, un fidato compagno, chiamato kaishakunin, previa promessa all'amico, decapitava il samurai appena egli si era inferto la ferita all'addome, per fare in modo che il dolore non gli sfigurasse il volto. SAKURA “il fiore dei SAMURAI” Per comprendere l’importanza che i fiori di ciliegio (sakura) hanno per i giapponesi, bisogna far riferimento ad uno dei principi basilari della filosofia buddista: la temporaneità delle cose terrene. Questo concetto così profondamente sentito, genera paradossalmente una predilezione verso gli elementi della natura segnati da una drammatica fugacità. E tale è il caso del fiore di ciliegio che ha una breve fioritura e proprio all’apice del suo splendore viene spezzato dal soffiare del vento. Per le sue caratteristiche, dunque, il sakura è considerato il simbolo dell’esistenza, bella ma effimera. Il sakura (fiore di ciliegio) era l’emblema dei Samurai; questi antichi guerrieri vedevano riflesso il loro destino nella sua breve fioritura. I Samurai, dotati di nobili virtù, quali purezza, integrità, fedeltà, devozione e coraggio, in nome di questi ideali perdevano la vita in battaglia nel pieno della loro giovinezza. Appunto come il fiore di ciliegio. Durante la seconda guerra mondiale, il sakura fu un emblema per i piloti giapponesi; essi lo dipinsero ai lati dei loro aerei prima di intraprendere le missioni suicide. Le armature dei Samurai Le armature dei Samurai erano delle vere e proprie opere d’Arte, arte militare, prodigi di metallurgia e fantasia. Le armature dei Samurai erano costituite da protezioni per pettorali, spalle e cosce, esse erano realizzate unendo tantissime lamine d’acciaio e tenute unite da lacci di cuoio e da fettucce di seta colorata. L’armatura era il risultato del lavoro di tanti artigiani, armaioli, tessitori e laccaioli. Ma la parte che più impressionava era l’elmo. Questo rappresentava demoni, mostri e teste di drago. Poi c’erano le maschere, anche queste, per proteggere il viso ed intimorire gli avversari. M° DAIKAKU CHODOIN E LE SUE ARMATURE DI SAMURAI Quando un samurai partiva in guerra portava con se tre sacche: una per il riso, una per le riserve ed una per le teste tagliate dei nemici. Le teste venivano recise con un colpo di Katana. La Katana ha una lama che misura tipicamente dai 60 ai 75 cm di lunghezza, è dotata di una curvatura più o meno pronunciata, si usa con il taglio ed è sempre stata una delle armi più micidiali costruite dall’uomo. La realizzazione di una Katana, secondo i metodi tradizionali, può richiedere anche mesi. Si parte dalla costruzione di un particolare tipo di fornace detta "Tatara" simile ad un primitivo altoforno in argilla nella quale per 3 giorni e 3 notti viene introdotto e fatto bruciare carbone vegetale insieme a sabbia ferrosa per formare un acciaio leggero e resistente composto da ferro e carbonio. Per i Samurai, le armature e le katane sono state considerate importanti simboli di potere e condizione sociale. Una vita dedicata allo studio delle migliori tecniche su come uccidere un uomo tagliandogli la testa, era questo l’obiettivo principale dei Samurai. Con la diffusione delle armi da fuoco, già nel 1860 esisteva il revolver COLT, tutto diventava relativo. Anche un contadino, senza arte né parte, poteva uccidere, a cinque metri di distanza, il migliore Samurai… Revolver - Colt del 1860 Fucile - Winchester del 1873 1870 Il Giappone entra in una nuova fase storica con l'abolizione della struttura feudale. La classe dei Samurai non esiste più. L’Imperatore Meiji proibisce al popolo la detenzione di armi e non ha più senso indossare un’armatura. 1870 -1945 In 75 anni il Giappone ebbe una rapida crescita economica, conquistò la Corea e Taiwan. Nel 1931 iniziò l’espansione nella Manciuria e la penetrazione in Cina, sfidando anche gli Stati Uniti d’America. Nel 1941 il Giappone entrava in guerra nella seconda guerra mondiale. Dopo gli attacchi Kamikaze dei piloti giapponesi, il 6 ed il 9 agosto 1945 gli Stati Uniti d’America lanciavano due bombe atomiche distruggendo Hiroshima e Nagasaki ed ottenendo la resa da parte del Giappone. Ma il mondo dei Samurai non era solo un mondo di nemici, sangue, spade e duelli, perché dietro all’abilità nel maneggiare la spada esisteva un orizzonte culturale vasto, profondo, fatto di meditazione, religiosità, poesia e valori che fino ai giorni nostri hanno rappresentato una vera e propria eredità spirituale e che si sono gradualmente mascherati nel corso dei secoli nelle arti marziali, andando a costituire i principi di riferimento fondamentali delle nuove discipline JUDO, KARATE e AIKIDO nate dal 1882. JUDO, KARATE e AIKIDO furono le Arti Marziali che, utilizzando soltanto tecniche di combattimento a mani nude, si svilupparono maggiormente in Giappone. Jigorō Kanō – 1860-1938 - Fondatore del JUDO Gichin Funakoshi 1868-1957 – Fondatore del KARATE Morihei Ueshiba 1883 -1969 – Fondatore dell’AIKIDO 1964 Ai Giochi di Tokyo il Judo maschile entra nel programma olimpico, nel quale viene incluso definitivamente ai Giochi del 1972. 1974 La F.l.A.P. cambia la propria denominazione in F.l.L.P.J. (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo). 1995 Il Karate entra a far parte della F.l.L.P.J., che assume, pertanto, la denominazione di F.l.L.P.J.K. (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo Karate). 2000 Il 1° luglio 2000 l'Assemblea Nazionale delibera di dividere la F.I.L.P.J.K. in Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali (F.I.J.L.K.A.M.) e Federazione Italiana Pesistica e Cultura Fisica (F.I.P.C.F.). KARATE – Specialità Kumite Luigi Busà CAMPIONE DEL MONDO 2006 (Tampere) e 2012 (Parigi) KARATE – Specialità Kata Luca Valdesi CAMPIONE DEL MONDO 2004 (Monterrey), 2006 (Tampere) e 2008 (Tokyo) JUDO Giuseppe Maddaloni CAMPIONE OLIMPICO 2000 Sydney JUDO Giulia Quintavalle CAMPIONESSA OLIMPICA 2008 (Pechino) Karate - Alessandra Benedetto Campionessa Italiana di Kumite (S.G.S. Fortitudo 1903) 5 Luglio 2012 Un gruppo di Samurai, dopo una lunga “guerra burocratica”, durata cinque anni, conquista la “Pagoda” di Reggio Calabria e si pone al SERVIZIO dei GIOVANI con lo scopo di aiutarli ad affrontare la vita. 4 Luglio 2013 “NOI SIAMO SAMURAI AL SERVIZIO DELLO SPORT”