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STAMPA REGGIANA
Sassuolauto
periodico di attualità > cultura > spettacolo
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anno I numero 8 > DICEMBRE 2003
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L’UNIONE EUROPEA HA SCELTO
L’ATENEO DI MODENA E REGGIO
E’ la prima indagine scientifica a livello Europeo affidata a un gruppo di docenti e ricercatori della nostra università. Come prevenire e combattere il fenomeno dello “stalking”.
Aspettando il Capo dello Stato
di GIanfranco Parmiggiani
Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi si appresta a sbarcare in terra reggiana
il prossimo 7 gennaio 2004 in occasione del
207° anniversario della nascita della bandiera
italiana che, come tutti sanno, ebbe i natali
proprio nel nostro comune capoluogo ad
opera della nascente
segue a pag. 12
MODENA. Un gruppo di docenti e
ricercatori dell'Università degli studi di
Modena e Reggio Emilia, coordinati dal
professor Salvatore Luberto (ordinario
di Medicina legale) affronterà in una
prospettiva scientifica di livello europeo
il fenomeno dello «stalking», cioè le
molestie assillanti rivolte alle donne «L'
obiettivo del progetto - spiega il prof.
Luberto – consiste nell'analisi dell'impatto e dei danni sulla salute delle vittime di stalking e nell'individuazione di
raccomandazioni rivolte ad alcune categorie di operatori come medici di base,
psicologi, psichiatri, assistenti sociali,
magistrati, avvocati e forze dell' ordine
che quotidianamente sono chiamati a
confrontarsi con esigenze di tipo sanitario connesse a tale genere di violenza
Lo stalking - spiega il prof. Paolo
Curci, ordinario di Psichiatria - «può
essere definito un insieme di comportamenti ripetuti e intrusivi di sorveglianza
e controllo, di ricerca di contatto e
comunicazione nei confronti di una vittima che ne è infastidita, preoccupata e
a volte spaventata. Alle molestie ripetute, in parecchi contesti (oltre il 60%) si
associano spesso minacce e violenze
Il problema su cui intende soffermarsi la ricerca è proprio quello della vittima, della sua sofferenza e dell'impatto
che questa forma di violenza può avere
sulla sua salute fisica e psichica in termini di limitazioni esistenziali e nelle relazioni, di paura e di necessità di interventi specifici il carattere e la portata
scientifica dell'indagine, la prima avviata in ambito europeo, ha suscitato l'interesse della Commissione Europea -
Foto d’archivio: 7 Gennaio 1999 il Ministro Carlo Azeglio Ciampi con la
consorte sig.ra Franca é in visita ufficiale a Reggio, sul palco d’onore accanto
al Sindaco Antonella Spaggiari.
segue a pag. 5
TUTI I COLORI DEL MUNICIPALE
Restaurata la facciata del municipale. Il presidente Elio Canova in una intervista a 360 ° spiega i 4 anni di lavoro che hanno portato il Valli ad essere un "modernissimo antico" teatro.
Chiunque ha avuto a che
fare con lavori intorno ad edifici storici sa di cosa stiamo
parlando. Trattandosi di teatro, quindi con l'obbligo di
essere attivo, il lavoro aumenta in modo esponenziale.
Elio Canova è il presidente
dei Teatri di Reggio Emilia. In
questi anni ha cambiato l'assetto giuridico dei Teatri (da
Consorzio a Fondazione), risanato la "casa" di uno dei teatri storici italiani più belli,
introdotto per la prima volta
nella sua storia la figura di un
direttore artistico. Lo incontriamo nell'Ufficio che da su
Piazza martiri 7 luglio.
di Davide Bologna
Il 20 dicembre la Fondazione
"I Teatri" inaugurerà la facciata del Municipale Valli, incartata dal febbraio scorso. Per il
presidente, Elio Canova, si
tratta della terza inaugurazione dopo quella storica del
restyling della Sala Grande del
Municipale e il completamento del restauro delle 28 statue
, altro fatto non meno storico,
dei lavori che hanno permesso
al teatro di usufruire di un
impianto di condizionamento.
Si tratta di risultati che, sulla
carta possono apparire un
elenco di questioni, ma che
all'atto pratico fanno tremare
le vene ai polsi.
segue a pag. 9
Elio Canova
IN OMAGGIO L’IMMAGINE DELLA
BEATA VERGINE ADDOLORATA
di Camillo Rossi
E’ tornata sull’altare della Cappella dell’Arte
della Seta nel Tempio della Ghiara, dopo un
sapiente restauro, la statua raffigurante la Beata
Vergine Addolorata.
La preziosa opera secentesca in legno policromo è stata restituita al suo originario splendore
dalla restauratrice Roberta Notari; l’indispensabileintervento,condottoconparticolaresensoartistico e competenza sotto la direzione di Angelo
Mazza della competente Soprintendenza, è
stato reso possibile grazie alla sensibilità della Best
Western Italia su segnalazione del Best Western
Classi Hotel di Reggio Emilia.
Il restauro rappresenta un ulteriore tassello di
quel notevolissimo complesso di opere di recupero e valorizzazione della Basilica mariana e del
suo patrimonio d’arte, che ha caratterizzato le
celebrazioni del IV Centenario del Primo
Miracolo (accaduto il 29 aprile 1596) e della posa
della prima pietra (avvenuta il 6 giugno 1597).
Un eccezionale e per moltissimi aspetti inedito e
fecondo rapporto
tra pubblico e privato ha reso possibile l’esecuzione
di grandiosi lavori
che resteranno
memorabili nella
storia della nostra
comunità, impegnata a conservare assieme alla devozione della Madonna, proclamata regina di Reggio, il monumentale
Tempio e i tesori d’arte che racchiude. Infatti la
nostra città ha indubbiamente radici religiose,
civili, storiche e culturali saldamente legate al
“suo” Santuario.
Ogni generazione ha gelosamente custodito
tanta ricchezza spirituale e materiale consegnandola a quella successiva perché rimanesse a testimonianza di un rapporto capace di superare
ristretti ambiti temporali e spaziali.
l’immagine a pag.13
> Inchiesta
Continua il nostro viaggio tra i periodici di Reggio e provincia
LA COOPERAZIONE INFORMA
UNIECO e PROGEO: due realtà profondamente radicate sul territorio reggiano con esperienze e vocazioni imprenditoriali che le proiettano sull’intero mercato nazionale
di Giulia Misti
Pietra miliare della cooperazione
edile italiana, attiva dal 1904 ma
con origini datate 1884 seguite da
numerose unificazioni di cooperative di muratori locali, la prima; tra
le più importanti aziende a livello
nazionale nel settore dei mezzi
tecnici e servizi per l'agro-zootecnia e frutto della fusione avvenuta
nel ’92 di tre aziende cooperative
sulla scena da oltre quarant’anni,
la seconda.
Nato nel 2001, Pianeta Unieco si
affianca, con una valenza prevalentemente esterna, ad una più
adulta rivista a carattere essenzialmente interno, quale house organ
quadrimestrale
dell’impresa
“multi-business” reggiana, che si
articola in cinque settori operativi:
costruzioni, immobiliare, ambiente,
laterizi e ferroviario.
“Pianeta Unieco informa i suoi
interlocutori esterni in merito alle
numerose attività e all'operato dell’azienda. – dice Donatella Galloni,
Ufficio comunicazione della
Cooperativa e curatrice della rivista – Budget, bilancio, commesse,
cantieri in corso, fiere cui presenziamo, interviste a personaggi di
rilievo del settore, a rappresentanti
degli Istituti di credito con i quali
interagiamo, attività formative e
didattiche esterne cui UNIECO
contribuisce, sono solo alcuni dei
contenuti dell'house organ. In virtù
della solidarietà, uno dei crismi cui
la cooperativa per definizione è
consacrata, informiamo anche del
nostro impegno profuso in attività
benefiche.
Pianeta
Unieco
approfondisce altresì argomenti di
carattere generale, ancorando così
temi specifici del settore a temi di
attualità.”
Il giornale, edito da Mauro Casoli,
presidente di UNIECO, ha una tira-
tura di 2500 copie "inviate tramite
servizio postale agli oltre 400 soci
lavoratori, agli altrettanti soci onorari, ai 230 dipendenti, ai principali fornitori, società partecipate,
banche, associazioni di categoria,
organi di informazione, autorità ed
amministrazioni locali delle varie
regioni con cui la Cooperativa
intrattiene rapporti, quali Emilia
Romagna, Lombardia, Piemonte,
Veneto, Toscana, Marche, Molise,
Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto
Adige" - precisa la curatrice della
testata. La pubblicazione interamente a colori ha sempre ottenuto
un positivo riscontro, tuttora confermato dalle numerose richieste.
Foto in alto: Donatella Galloni coordinatrice di Pianeta
Unieco, insieme con Mauro Casoli presidente di
Unieco ed editore della rivista. A sinistra la copertina
del quadrimestrale.
In alto a destra Renzo Notari coordinatore del periodico Progeo. Al centro la rivista dell’omonima azienda
cooperativa
Dall’Ateneo c’é posta per noi
SONO UNA STUDENTESSA
CON I SOGNI NEL CASSETTO
di Floriana Langella
E' da molto che volevo scrivere
questo articolo ( che forse non
verrà pubblicato), prima ancora di
avere tra le mani Stampa
Reggiana. Leggendolo ho sentito
una vocina di rabbia che mi saliva
e ho detto: ora é il momento per
farlo. Di raccontare proprio a questo giornale, che si rivolge anche a
noi giovani, le mie esperienze
"artistiche". Forse, quasi sicuramente, riceverò delle critiche, ma
almeno ho avuto il coraggio di
farlo. Sarò anche anticonformista,
ma il punto é questo, che ora vi
spiego da dove proviene la mia
rabbia. Ho cominciato a sfilare,
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STAMPA REGGIANA
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diciamo come modella, in una boutique del mio paese natale, pressapoco cinque anni fa. Una sfilata
semplice: dovevo solo indossare i
loro vestiti, imparare le coreografie
e camminare in un certo modo.
Tutto sembrava un gioco, un bellissimo gioco. Così ho voluto continuare prima a giocare poi a sognare. L'anno successivo partecipai,
sempre a carattere regionale, a una
selezione di Miss. Ma venni bocciata. Il perchè? Forse non ho quel
fascino o quegli "attributi" che
possono "colpire" i giurati maschi.
L'anno scorso arrivai qui a Reggio
Emilia, e pensando che le cose fossero più giuste contattai una agenzia di moda e spettacolo dopo aver
visto la sua pubblicità su una televisione locale. Questa emittente cercava facce nuove per il mondo
dello spettacolo e della moda
offrendo l'opportunità di fare, gratuitamente, un provino. Telefonai e
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DICEMBRE 2003
mi risposero che sarei stata contattata dalla sede di Bologna. Così
avvenne: feci il provino e anche
una sfilata. Alcuni giorni dopo nel
chiedere l'esito della prova fui invitata in studio. La mia felicità si
spense quando mi chiesero dei
soldi per il book fotografo. Non si
trattava di un milione di vecchie
lire, ma di ben quattro mila euro. Ci
pensate come uno studente possa
avere tutti quei soldi? Aggiungo,
per uno studente che viene da lontano e che i propri genitori fanno
enormi sacrifici per farmi studiare
all'Università. Sono iscritta al primo
anno
delle
Scienze
della
Comunicazione. Ora il mio sogno é
svanito come una bolla di sapone.
Perché ho raccontato questa "vita
vissuta"? Perché ho rabbia dentro
di me? Perché senza soldi e senza
conoscenze i sogni o le aspirazioni
rimarranno sempre chiuse in un
cassetto.
Uscito per anni come supplemento di un'altra
pubblicazione sempre del settore, alla fine del
2001 è nato Progeo,house organ autonomo,
rappresentativo dell'omonima impresa che
attualmente è articolata in tre
principali divisioni, zootecnia e
pet-food,agricoltura e molitoria
e che conta ventimila soci.
"Progeo non ha cadenza definita - afferma Renzo Notari,
coordinatore della testata nonché responsabile Ufficio marketing dell'azienda - Si va dai sei
agli otto numeri annuali.
Inderogabili sono quelli concernenti il bilancio, il raccolto del
frumento e la raccolta dei
cereali autunnali. Gli altri sono
numeri speciali che escono qualora se ne ravvisi la necessità,spesso legati a fiere di specifici settori merceologici,quali la Rassegna suinicola di Reggio Emilia e quella del settore vac-
che da latte, la principale, che si tiene a
Cremona." Il giornale,difatti,informa dell'operato e andamento aziendali, trend dei diversi
settori merceologici,risultati conseguiti dai propri clienti; comunica informazioni tecniche e
risolutive per problemi afferenti i vari comparti;"i numeri relativi ai raccolti riportano gli elenchi,con orari e luoghi,dei centri di raccolta ove
l'agricoltore può rivolgersi per la consegna dei
vari prodotti" - sottolinea il coordinatore di
Progeo. Consultabile anche sul sito internet
dell'azienda e diffusa prevalentemente tramite
servizio postale, ma anche distribuita a fiere e
consegnata direttamente
dagli agenti ai clienti come
forma promozionale, la
testata ha tiratura flessibile,
oscillando da un minimo di
2500 copie,in occasione ad
esempio della rassegna suinicola, alle oltre 12000 del
numero relativo al bilancio,
così come il target che, a
seconda dell'argomento
trattato, tocca specifiche
categorie.
Puntuali strumenti informativi sono, dunque, Pianeta Unieco e Progeo,
due importanti testimonianze editoriali di
come la qualità sia strumento gestionale adottato da entrambe le Cooperative divenute tessuto connettivo della città di Reggio Emilia.
STAMPA REGGIANA
periodico di attualità cultura spettacolo
Direttore Responsabile
Ivano Davoli
Consiglio Direttivo Associazione Stampa Reggiana “Gino Bedeschi”:
Ivano Davoli Presidente (Stampa Reggiana)
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Gianfranco Parmiggiani Vicepresidente (Teletricolore e Radio Erre)
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Pier Luigi Alberici Consigliere (Resto del Carlino)
Ivan Paterlini Consigliere (Gazzetta di Reggio)
Michela Scacchioli Consigliere (Ultime Notizie)
Gigi Zerbini Consigliere (Resto del Carlino)
Revisori dei conti
Carlo Pellacani
Presidente
Giuseppe Adriano Rossi
Ulisse Gilioli
Collegio arbitrale
Gino Badini
Camillo Rossi
Relazioni esterne e pubblicità Sabrina Zago
Servizi fotografici
Art Director
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Stefano Rossi (Resto del Carlino)
Marco Moretti (Resto del Carlino)
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n. 1093 del 17/03/2003
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“STAMPA REGGIANA” periodico dell’Associazione Stampa Reggiana inviato a tutti gli iscritti.
La quota di iscrizione all’Assostampa è comprensiva del costo dell’abbonamento al giornale.
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
DA GENNAIO I TRASLOCHI ALLA EX ZUCCHI
PRIMA LE BIBLIOTECHE POI LE SCIENZE
Sul presunto trasferimento della Facoltà di agraria pubblichiamo la lettera di risposta del Rettore Gian Carlo Pellacani e delPro Rettore Luigi Grasselli
Dopo che i quotidiani
locali hanno dato ampio
risalto all’eventuale trasferimento della facoltà di
Agraria
da
Reggio
a
Modena e dopo il sopralluogo compiuto nei giorni
scorsi dalle autorità accademiche e dagli amministratori locali a l’ex Caserma
Zucchi, il Rettore Gian Carlo
Pellacani e il Pro Rettore
Luigi Grasselli hanno inviato a “Stampa Reggiana “
una dettagliata lettera in
risposta ai vari punti che
oggi sono al centro del
dibattito tra gli studenti
dell’Ateneo di Modena e
Reggio.
Prof. Gian Carlo Pellacani
“Mai assunte decisioni a livello d’Ateneo circa l’eventualità
di chiudere o trasferire la
facoltà di Agraria. Il progetto
cui si sta lavorando è quello di
un ulteriore sviluppo delle attività universitarie,
presenti
nella sede di Reggio Emilia, nel
contesto della sottoscrizione
entro
l’anno
del
nuovo
Protocollo di intesa UniversitàEnti
Locali-Fondazione
Manodori
e
Camera
di
Commercio e dell’occupazione
dei nuovi spazi assegnati
all’Ateneo, già a partire dal
prossimo anno accademico.
Abbiamo constatato che i
lavori presso l’ex Caserma
Zucchi di Reggio Emilia procedono secondo i piani previsti:
già a gennaio i locali del complesso potranno accogliere le
biblioteche universitarie, mentre a maggio avrà inizio il trasferimento della facoltà di
Scienze della comunicazione e
del corso di laurea di Scienze
L’ I N T E R V E N T O D E G L I
STUDENTI DI REGGIO
Ecco come si presentava anni fà la Caserma Zucchi prima dei lavori di ristrutturazione.
della formazione primaria
Riguardo a questo corso di
laurea, l’incremento consistente nelle immatricolazioni, che
porterà a coprire pressochè
interamente i 210 posti assegnati dalla convenzione con
l’Università di Bologna, ha
rafforzato la convinzione e l’attesa per la creazione a Reggio
Emilia di una quarta facoltà
appunto di Scienze della formazione, comprendente anche il
corso di laurea in Scienze dell’amministrazione. La richiesta
è ora sul tavolo degli organi
competenti e del MIUR per la
indispensabile approvazione.
Come è facile arguire da queste considerazioni appare evidente che l’intento degli organi
dell’Università degli studi di
Modena e Reggio Emilia, sostenuta in questo sforzo dall’apprezzabile impegno degli Enti
locali, è esclusivamente di accelerare il processo di potenziamento e di identità della sede
di Reggio Emilia, come confermano le modifiche apportate in
questi anni al progetto iniziale,
tutte quante indirizzate a realizzare condizioni di espansione
e radicamento, ancorando sempre più la sua presenza al dinamismo del contesto economicoimprenditoriale locale ed all’affermazione del ruolo che
l’Università ha come motore
della innovazione e dello sviluppo.
Gli Enti che tennero a battesimo l’iniziativa nel 1998, sottoscrivendo l’Accordo di programma per la sede di Reggio
Emilia (Università, Comune e
Provincia di Reggio Emilia,
Fondazione Manodori) stanno
confrontandosi in questi giorni,
insieme alla Camera di commercio, per aggiornare quel protocollo, ormai giunto a scadenza,
e che prevede – tra l’altro – la
creazione di avanzati laborato-
ri, funzionali anche alla
imprenditoria reggiana.
La volontà, peraltro suffragata dalle decisioni assunte in
questi anni relative alla nascita
della facoltà di Scienze della
comunicazione, alle vocazioni
che stanno andando a caratterizzare sempre meglio l’offerta
formativa della facoltà di
Ingegneria (Meccatronica, ebusiness), ed al successo delle
Prof. Luigi Grasselli
sperimentazioni di corsi di laurea proposti nella modalità a
distanza (FAD), è di articolare
un progetto d’Ateneo che
tenga pienamente conto delle
particolarità e delle reali esigenze dei territori e sia, altresì,
in grado di valorizzare e promuovere la crescita degli studi
universitari e delle attività di
ricerca, nonché di rispondere a
quei criteri e parametri di efficienza e funzionalità richiesti
con molta forza nel disegno di
riforma universitaria, e degli
ordinamenti didattici, e dallo
stesso MIUR.
Su questa materia - è ovvio -
Venerdì 28 novembre l’associazione studentesca Sx ha organizzato una conferenza in via
Kennedy per discutere con gli
iscritti ad Agraria di Reggio
Emilia della possibilità che la
facoltà venga spostata a
Modena.
Ampia la partecipazione alla
riunione, a testimonianza dell’importanza della questione.
Con l’obiettivo di ridurre i costi
dei contratti d’affitto delle strutture dell’ateneo, l’Università
degli Studi di Modena e Reggio
Emilia avrebbe allo studio varie
soluzioni, tra cui quella di abbandonare il Centro Kennedy in
favore di altre edifici in via di
completamento. Soluzione già
trovata per Scienze della
Formazione
Primaria
ed
Economia (che troveranno alloggio alla Caserma Zucchi), così
come per gli uffici dell’Arestud
che dovrebbero venire spostati in
via Mazzini. Per Agraria sembrava pronta la migrazione verso il
Tondocenter, dove ora risiede la
facoltà
di
Comunicazione,
Economia e Informazione. Ma il
si è avviata una riflessione
molto ampia che coinvolge nel
caso specifico, da un lato, gli
Enti locali ed i partner che
hanno garantito il decollo della
sede d’Ateneo di Reggio Emilia
e, dall’altro, di quanti hanno
interesse oggi ad accompagnare con convinzione la realizzazione di un polo universitario
che vada ad integrarsi con i
bisogni e le caratterizzazioni
economico-sociali del territorio, nonchè con le associazioni
rappresentative del sistema
produttivo, che più di altri possono trarre beneficio dalla
espansione delle attività di
ricerca e di centri eccellenza
dedicati (vedasi ex-Cesma, oggi
Reggio Emilia Innovazione), nei
quali si sposino le competenze
di tutte le parti coinvolte.
Nessuno, dunque, e tanto
meno una commissione di
Ateneo, ha mai finora ufficialmente ipotizzato l’eventualità
di una soppressione, o anche
solo di un trasferimento, della
facoltà di Agraria. Semmai la
consultazione ed il confronto
promossi a livello istituzionale
e non, riguardano lo sviluppo
di attività e, quindi, la defini-
STAMPA REGGIANA
>
problema dell’allocazione dei
laboratori necessari a svolgere
l’attività sperimentale degli studenti rimarrebbe insoluto, dal
momento che tali strutture non
possono venire dislocate nello
stabile di via Giglioli Valle. E allora l’ipotesi che sembra avere
maggiore possibilità di successo è
proprio quella di spostare in blocco Agraria a Modena.
Critici i rappresentanti degli studenti, che vedono in questa soluzione il sintomo di un progressivo
disimpegno dell’Università di
Modena e Reggio Emilia nei confronti del nostro capoluogo.
Ad ogni modo, anche se la direzione nella quale l’ateneo vuole
procedere sembra tracciata, ogni
decisione in merito verrà presa
dopo il 2 dicembre, data nella
quale verrà probabilmente istituita dal Consiglio di facoltà una
commissione incaricata di valutare
la fattibilità delle varie soluzioni
allo studio. Solo in un momento
successivo si potrà decidere del
futuro di Agraria a Reggio Emilia
zione di un’offerta didattica
che contribuisca – come è stato
operato nel recente passato
attraverso la trasformazione di
alcuni corsi di laurea ed il
potenziamento della sede - a
rilanciare questa facoltà, il cui
radicamento è stato condizionato finora anche dalle storiche
presenze limitrofe di Parma e
Bologna.
Gli ingenti investimenti per
l’edilizia universitaria a Reggio
Emilia, che stanno sostenendo
gli Enti locali e l’Università,
consentiranno di dotare questa
sede d’Ateneo di spazi appropriati alla numerosa popolazione studentesca che la frequenta
e giustificano l’obiettivo in prospettiva di soppesare bene il
valore strategico di qualsiasi
iniziativa accademica.
La facoltà di Agraria è un
punto fermo di questo disegno,
ma ha – come tutte le altre iniziative dell’Università degli
studi di Modena e Reggio
Emilia – necessità di ridefinire
un suo progetto di sviluppo,
che specifichi e garantisca, in
accordo col territorio, il proprio ruolo e le proprie finalità.”
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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
LA FACOLTA’ PROMOSSA DAGLI STUDENTI
Gli iscritti a Comunicazione, Economia e Informazione, giudicano la didattica e i servizi dell’ateneo reggiano
>>>
Nicola Bigi
Vorrei sfruttare lo spazio che mi
ha concesso Stampa Reggiana
come momento per fermarmi a
ragionare sulla mia esperienza universitaria a distanza di dieci giorni
dalla laurea. Dieci giorni dalla
frase “per il potere conferitomi la
proclamo dottore in scienze della
comunicazione…”; dieci giorni in
cui sai che è cambiato molto anche
perché è finita un’ epoca. Questi
pochi giorni credo mi permettano
di parlare della nostra università
come di un capitolo chiuso, almeno
nel ruolo di studente, così da riuscire ad essere meno coinvolto di
quanto non lo possa essere qualcuno che è ancora al suo interno.
Permettetemi una piccola digressione quasi filosofica sull’importanza del rispetto delle istituzioni.
Credo fermamente che alla base di
ogni movimento di protesta, o
anche solo alla base della critica,
debba essere presente un forte
rispetto per l’istituzione in oggetto. Rispetto non è assolutamente
sinonimo di acquiescenza, ma è la
base affinché la protesta o la critica abbiano una reale utilità sociale. Il rispetto è di vitale importanza, in particolar modo in Italia, perché troppo spesso manca la parte
attiva successiva alla critica. E’ tipicamente italiano denunciare qualcosa senza poi attivarsi per realizzare alcuni cambiamenti; una
presa di coscienza dell’importanza
delle istituzioni avvierebbe un processo di protesta che non si fermerebbe alla denuncia ma darebbe
inizio ad un circolo virtuoso di critica e azione. Nella realtà universitaria è importantissima questa
L’esterno della sede reggiana di via Giglioli Valle
maggior consapevolezza, perché è
una realtà il cui cambiamento è
alla portata degli studenti.
L’università diventa il mondo in cui
vivere per almeno tre anni; è un
mondo fatto certamente di diversi
ruoli non paritari, ma non esiste la
distanza che c’è fra cittadino e
stato. La reale possibilità di riusci-
re a costruire una realtà universitaria migliore con l’aiuto degli studenti, dovrebbe essere un grande
incentivo ad una vita universitaria
attiva, dettato anche dal fatto che
la nostra facoltà è disposta ad
ascoltare. Nella mia esperienza di
ex-studente del vecchio ordinamento, ho visto un cambiamento
epocale nella nostra università e,
senza malcelato orgoglio, posso
dire che è anche merito di noi studenti.
Il distacco che ora esiste fra me e
la vita da studente mi ha portato a
vedere quanto sia più importante
porre l’accento non sulla selezione
data dagli esami o sulla poca
serietà degli studenti che li superano senza ingobbirsi sui libri (peraltro, è sufficiente vedere qualche
risultato in bacheca per rendersi
conto della loro difficoltà). Il furbismo italiano può raggiungere
vette inimmaginabili pur di passare
l’esame, ma è più importante
vedere quali possibilità offre la
facoltà agli studenti con la volontà
e la passione di costruirsi una cultura umana e professionale. Si sta
creando lentamente una vita
extra-accademica di alto livello,
fatta di seminari e rapporti con le
imprese, che da la possibilità, a chi
ha un forte ideale di cultura che
esula dal semplice ciclo lezioni-studio-esami, di vivere la vera vita uni-
versitaria.
Un altro punto che vorrei sottolineare è il rapporto fra didattica e
ricerca. Gli studenti credo vedano il
docente universitario come una
sorta di professore delle superiori,
il cui lavoro è insegnare all’università. In realtà la maggior parte del
lavoro di un docente universitario
dovrebbe essere collegato alla
ricerca, ma sempre più la didattica
toglie tempo all’altro ambito. Non
sono due ambiti staccati, l’uno
utile agli studenti e l’altro al
docente, ma sono entrambi parte
integrante della qualità totale del
lavoro. Se il tempo è dedicato
maggiormente alla didattica, questa non avanza se non ha alle spalle la ricerca, sino ad arrivare a quei
paradossi di quei corsi che non
cambiano di contenuto a distanza
di dieci anni. Capire questo problema è importante per approfondire
la conoscenza del mondo universitario, per poi riuscire a comprendere i reali problemi che gli studenti
possono aiutare a risolvere.
UE HA SCELTO MODENA E REGGIO
di Raffaella Quaquaro
(dalla prima)
Direzione generale giustizia e affari
esterni, che ha deciso di inserirla ed è
tra i pochi progetti italiani accolti - nel
«Programma Daphne 2000-2003: misure preventive dirette a combattere la
violenza contro i bambini, gli adolescenti e le donne», concorrendo alla
sua realizzazione con un contributo di
116.000 euro.
Metodologicamente si procederà
con un questionario a vignette che ha
come destinatari le categorie di operatori che possono individuare lo
·stalking', oltre che venire in contatto
con le vittime, e questo consentirà di
migliorare la conoscenza e l'individuazione del fenomeno
Le conclusioni dell'indagine saranno
rese note nel settembre del 2004: «Per
il nostro Ateneo - è il commento del
rettore Gian Carlo Pellacani - avere
ottenuto il coordinamento europeo di
questa ricerca è molto significativo
Il questionario è stato proposto a 252 studenti, di cui 147 di Scienze della Comunicazione e 105 di Comunicazione e Marketing e Cleri ( abbiamo accorpato questi due corsi sia perché
a livello di didattica sono abbastanza simili tra di loro, sia perché il numero di studenti del Cleri campionati era stato esiguo, e le statistiche sarebbero perciò risultate inattendibili).
La domanda n°12 è stata posta solo agli studenti del quarto e quinto anno perché riferita a chi ha iniziato Scienze della Comunicazione quando era in vigore il vecchio ordinamento e
la sede delle lezioni era in via Allegri.
La domanda n°20 non è stata posta alle matricole perché le elezioni si sono tenute durante l’anno accademico 2002-03.
Le votazioni in trentesimi conferite dagli studenti alla facoltà al termine di questo esame sono state le seguenti: 23.85 per quanto riguarda gli iscritti a Scienze della Comunicazione,
22.02 per Comunicazione e Marketing più Cleri. Le bocciature sul totale degli intervistati sono state solamente due.
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Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
I GIOVANI REGGIANI
RACCONTANO L’EUROPA
L’Associazione studentesca Sx lancia l’allarme
Un seminario al Castello di Rossena per discutere delle esperienze vissute in Erasmus
IN PERICOLO IL SISTEMA
UNIVERSITA’
di Elena Codeluppi
rubricarubricarubricarubricarubrica rubrica
Il 14, 15 e 16 novembre si è tenuto
presso il castello di Rossena
Europa’ndò? un seminario per presentare i programmi di mobilità giovanile
della Commissione Europea.
Nato da un progetto di capitale
futuro la tre giorni è stata realizzata
grazie
all’organizzazione
d e l l ’ A s s o c i a z i o n e
Microsophia.”Capitale futuro”offre la
possibilità ai volontari che hanno
seguito il programma di Servizio di
Volontariato Europeo (SVE) di portare
nelle loro comunità le abilità acquisite
nel corso del servizio. Realizzare, quindi in collaborazione ad associazioni
legate al territorio, attività che sono
finanziate
dalla
Commissione
Europea.
In questo caso Microsophia ha voluto, nella splendida cornice del comune
di Canossa, promuovere un incontro di
informazione e confronto tra i ragazzi
che hanno partecipato ai programmi
Gioventù, Erasmus e Leonardo e i rappresentanti di alcune associazioni che
promuovono e sostengono questo
tipo di attività. “Il fine era quello di far
incontrare e conoscere giovani che si
interessano di mobilità europea e
creare così una rete per future collaborazioni” sostiene Claudio Lacetera,
presidente di Microsophia..
Nella giornata di venerdì hanno
condotto l’incontro Andrea Polluzzi di
Carrefour Emilia, centro di informazione della Commissione e collaboratrice
dell’evento, e Claudio Lacetera, illustrando programmi che variano dal
settore dell’istruzione (il conosciuto
Erasmus), alla formazione professionale (Leonardo), all’apprendimento in
contesti informali (Gioventù). Questi
strumenti permettono di creare le condizioni nelle quali giovani,la cui età
varia dai 18 ai 25 anni, possono acqui-
di Nando
Rinaldi
Il Prof. Patrick Coppock in una fase del seminario al Castello di Rossena
sire l’esperienza, le conoscenze e le
competenze per vivere in società con
lingua e cultura diversa.
“Non sempre chi parte per questi
progetti è consapevole dell’impatto
con la nuova realtà” dichiara
Francesca Appi, presidente di
Opespeis, associazione studentesca
che si occupa dell’accoglienza dei
ragazzi Erasmus a Reggio Emilia “ecco
perché abbiamo deciso di far partecipare al seminario le ragazze spagnole
e norvegesi che per un anno studieranno
a
Scienze
della
Comunicazione”.
Un terzo gruppo, invece ha
approfondito le finalità e le caratteristiche dello SVE. Programma che consente ai giovani di svolgere attività di
volontariato in un paese straniero per
un periodo dai 6 ai 12 mesi. I settori di
azione possono riguardare ambiente,
arte, cultura attraverso l’interazione
con bambini, anziani o giovani e
molto altro ancora.
La seconda giornata ha visto protagonista il tema del viaggio con un
seminario dal titolo “Ci spostiamo o
viaggiamo?”a cura del prof. Patrick
Coppock docente di semiotica di
···
DI GIORNO
Li Zhensheng e la Rivoluzione
Culturale. La mostra allestita a Palazzo
Magnani propone 140 fotografie scattate
durante la rivoluzione culturale cinese che iniziò
il 16 maggio 1966. Dal 7 dicembre 2003 al 15
febbraio 2004 ingresso euro 5,00 intero; euro
4,00 ridotto. Tel. 0522454437.
Presepi napoletani nel ‘700. Sarà allestito un complesso scenografico che corrisponde a
tutti gli stilemi del Presepe napoletano classico
del '700 di ben 25 mq. realizzato da Salvatore
Carulli. Presso la Chiesa Parrocchiale di San
Pietro dall’8 dicembre al 2 marzo.
Visite guidate ai Civici Musei. La domenica pomeriggio alle ore 17 sarà possibile visitare i musei grazie a una guida e a percorsi tematici.
14 dicembre 2003
Il talento di Cesare Detti, pittore "alla moda"
- con Francesca Baboni - c/o Galleria
Parmeggiani - corso Cairoli, 2
28 dicembre 2003
La sala di anatomia, tra scienza e meraviglia con Antonella Tzirarkas
4 gennaio 2004
Fontanesi a Reggio Emilia: le opere per il
Caffè degli Svizzeri - con Renza Grossi
Scienze
della
Comunicazione
dell’Università degli Studi di Modena e
Reggio Emilia. Sono intervenuti il dott.
Nicola Bigi con una riflessione sui cambiamenti avvenuti negli ultimi anni
nell’economia del turismo e la dott.ssa
Marilena Cataldi dell’Università di
Rimini che ha approfondito il tema del
turismo responsabile. Ha partecipato
Stefano Spaggiari che ha presentato
un progetto patrocinato anche
dall’Università di Reggio che lo vedrà
protagonista di un viaggio intorno al
mondo. La giornata si è conclusa con
l’inaugurazione di una mostra fotografica “Di eter post” di Pippo Salsi,
Silvia Sai, Cosimo Bizzarri e Alessandro
Mortari. Un modo per viaggiare con la
reflex per cogliere sguardi e angoli dal
Brasile al Portogallo a Berlino.
Viaggiare per conoscere e confrontarsi con culture diverse significa mettersi in gioco e portare a casa un bagaglio di conoscenze che va oltre al semplice apprendimento scolastico. Un
ottimo modo per crescere e sfruttare
le
possibilità
offerte
dalla
Commissione Europea.
Lo scorso 25 settembre il Presidente della
CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università
Italiane) ha presentato la “Prima Relazione
sullo stato delle Università italiane”, un’ampia
riflessione sul ruolo che l’Università svolge nel
contesto sociale e culturale del paese e della
grave situazione finanziaria in cui versa,
denunciata già nel dicembre dello scorso
anno con le dimissioni dei Rettori e nei confronti della quale non è intervenuto alcun
provvedimento.
Con riferimento a questa situazione, che
ha portato nel nostro Ateneo ad un aumento generalizzato delle tasse universitarie per
l’anno accademico in corso, la lista universitaria SX esprime una valutazione fortemente
critica del disegno di Legge Finanziaria e dell’annesso decreto presentati dal Governo.
In particolare, segniamo i seguenti aspetti
negativi contenuti nella Legge Finanziaria:
1) Prevede un incremento del Fondo di
finanziamento ordinario (110 milioni di euro)
del tutto inadeguato alle esigenze del sistema
universitario.
2) Ripropone il blocco delle assunzioni di
personale docente e tecnico-amministrativo.
3) Mostra scarso interesse per la ricerca universitaria.
4) Riduce il finanziamento per l’edilizia universitaria.
5) Prevede un incremento irrisorio del
Fondo Integrativo per il Diritto allo Studio.
Ecco dunque come i provvedimenti contenuti nella Finanziaria incideranno sul nostro
Ateneo:
a) a causa del blocco delle assunzioni rimarranno vacanti nel nostro Ateneo 160 lavoratori tra docenti e personale amministrativo.
b) molto problematica risulterà essere la
copertura finanziaria delle spese per servizi
agli studenti (handicap, orientamento allo
studio, ecc.) e per la didattica sostitutiva e integrativa (professori a contratto, tutor, esercitatori, ecc.).
c) si troveranno gravemente penalizzati sui
corsi di laurea non ancora consolidati, cioè
non rispondenti ai requisiti minimi stabiliti dall’offerta formativa, come Ingegneria
Gestionale, Scienze della Comunicazione e
Agraria.
d) le opere di recupero edilizio saranno certamente ridimensionate a danno di quelle
realtà come Reggio Emilia da poco sede di
Ateneo.
e) infine, incideranno sul diritto allo studio.
Lo scorso Anno Accademico il sistema del diritto allo studio da sempre virtuoso nel nostro
Ateneo, ha incominciato a mostrare i primi
preoccupanti segnali di cedimento, sono state
pagate solo il 70,5% di borse di studio e questo dopo un intervento straordinario di
Università e Regione, di fatto la percentuale
degli assegnatari ad inizio anno era del 61,37
%. Nell’Anno Accademico in corso, la situazione rischia di precipitare. I primi dati elaborati dall’ARESTUD, dicono che l’Azienda sarà
in grado di erogare appena il 60,6% delle
borse di studio, corrispondenti a circa 1.000
studenti su oltre 1.650 idonei. Simile problema
per gli alloggi, dove su 89 idonei (sede di
Reggio Emilia) si è verificata una disponibilità
di soli 73 posti.
Sono dati che fanno prevedere il collasso
certo delle Università, in queste condizioni il
sistema universitario non potrà reggere per
più di tre o quattro anni. L’attuale governo ha
scelto di non investire in formazione e ricerca
campi cruciali dello sviluppo, condannando
l'Italia a un ruolo di retroguardia in Europa e
nel mondo. Si tratta di una scelta ragionata,
con alle spalle idee e convincimenti precisi. In
breve: che il mondo della scuola e delle università sia un luogo di inguaribili inefficienze,
inutilità e sprechi, altro che priorità per il
paese. Ma la nostra università ha bisogno di
più adeguate risorse pubbliche, di maggiori
investimenti privati, di competitività e diversificazione fra gli atenei.
USCIAMOINSIEME
Presepi dal mondo. Mostra internazionale
di presepi, provenienti da tutto il mondo, la cui
scenografia sarà realizzata dai migliori artisti
reggiani. La mostra sarà allestita con sette presepi realizzati da artisti provenienti da:
Barcellona (F.lli Colomer), Palermo (Tripi), Ordine
di Betlemme, Napoli (antico presepe del '700),
Messico, Sierra Leone, Argentina. Organizzato
da Federimpresa presso il Battistero di Reggio in
piazza Prampolini. tel. 0522273535 la mostra
sarà aperta dal 8 dicembre all’8 gennaio 2004.
4/5/6 gennaio. Stages di Capodanno al
Let’s dance. Sarà possibile frequentare corsi di
danza classica con Anna Maria Galeotti, jazz con
Mia Molinari, contemporanea con Loris Petrillo,
afro con Irene Tassembedo, percussioni con
Moussa Hema e un corso di automassaggio con
Carlo Marmiroli. Per informazioni potete contattare la segreteria della scuola tel. 0522/516801.
DI SERA
La Latteria. Nell'ex latteria sociale di S.
Michele della Fossa a Bagnolo in Piano, nasce La
Latteria, circolo giovanile che partecipa al calendario di CAROSELLO con musica dal vivo, proposte di cabaret, performance poetiche con esibizioni di danza e a fine spettacolo ballo con DJ.
Per informazioni tel. 0522954454
Jurmala non è solo un locale, ma uno stile di
vita. Chillout, break beat, dub, drum'n bass, jungle. Balsam cocktail, fruit-shake and wine.
Ogni mercoledì sera a partire dalle nove nei
locali del circolo Arci Calamita a Cavriago.
Ingresso gratuito con tessera Arci. Info tel.
3391115546.
Social Club. Tutti i venerdì e il sabato sera
musica caraibica dal vivo nel locale di Beppe
Carletti e red Ronnie. A Mancasale appena usciti dall’autostrada in via Gramsci, 98/E. Ritmi
caldi per chi ama il genere, sicuramente da non
perdere. Ingresso con tessera. Per info tel.
0522511899
EVENTI
13 dicembre. Jazz in blu IV edizione. A
Casalgrande presso la Sala blu del Centro
Polivalente si terrà il concerto Gospel & Blues
con "Vince VALLICELLI Band" e SPECIAL GUEST:
HAROLD BRADLEY, voce narrativa.
14 dicembre. Mercatino natalizio dell'artigianato artistico. Aspettando Natale passeggiamo nei mercati organizzati in provincia: dalle ore
9.00 alle 18.30 a Montecchio o dalle 8.30 alle
19.00 a Sant’Ilario d’Enza.
14 dicembre.VIII Maratona di Reggio Emilia “Città
del Tricolore”. Partenza da piazzale Matteotti alle ore
9.00. Per informazioni sul percorso e iscrizioni potete
contattare la Uisp di Reggio Emilia tel. 0522/267211.
STAMPA REGGIANA
>
20 dicembre. VII Rassegna di canto corale. A Gattatico loc. Praticello nella chiesa
parrocchiale ascoltiamo voci provenienti da
tutta Italia. La rassegna avrà inizio alle ore
21.00 ingresso libero.
20 dicembre. Coro di canti natalizi. Nella
suggestiva cornice di Toano un concerto di
Natale. Inizio ore 21.00 presso la chiesa parrocchiale.
28 dicembre. Il Cicciolo d’Oro. oltre 50
norcini si sfidano nella produzione dei ciccioli migliori; esposizione di stands gastronomici, vendita di prodotti derivati dal maiale e
provenienti da varie parti d'Italia, spettacoli
musicali, dimostrazione dell'antica arte della
norcineria padana. A campagnola Emilia tel.
0522.750713.
1 gennaio. Concerto di Capodanno. Dopo il
successo dell’anno scorso il cinema Novecento
di Cavriago ripropone l'Orchestra del Teatro
d'Opera di Kharkov (Ucraina). L’orchestra è
composta da 51 professori d'orchestra e da
alcuni anni compie tournèe internazionali
riscontrando ovunque lusinghieri apprezzamenti. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 15.30
o in replica alle 21.00 del 2 gennaio. Tel.
0522/372015.
anno I numero 8
(Elena Codeluppi)
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STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
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DICEMBRE 2003
> Teatro
Dopo quattro anni di lavori senza il rinvio di uno spettacolo
VALLI, UN TEATRO ANTICO
DAL CUORE MODERNO
I lavori iniziati quattr o anni fà hanno pr odotto un ammodernamento totale delle struttur e. Restaur ata
e condizionata la sale gr ande, or a è la volta della facciata senza un solo giorno di chiusur a. Il munici pale affr onta da par suo gli anni a venir e. Ce ne parla il pr esidente Elio C anova.
di Davide Bologna
(segue dalla prima)
Presidente, presto toglieranno
ponteggi e coperture alla facciata del Valli. Per lei si tratta della
terza inaugurazione dopo la Sala
Grande e i lavori di condizionamento. Come sono stati questi
mesi?
Più che di mesi parlerei di anni. I
lavori che si concludono alla metà
del mese di dicembre sono di fatto
partiti, come progetto, nel '99. Sono
dunque quattro anni.
Quattro anni di lavori attenti,
accurati, non sempre agevoli, senza
mai un giorno di chiusura, mai uno
spettacolo “saltato” o rinviato a
causa di un cantiere in corso. Non
nego che è per me e per l'istituzione
che presiedo, motivo di grande
orgoglio avere concluso una impresa
non facile: restaurare il teatro Valli,
ammodernarlo,
condizionarlo,
lasciandolo contemporaneamente
sempre aperto al suo pubblico.
Ora è la volta della facciata, com-
pletamente rimessa a nuovo.
I ponteggi (montati nello scorso
mese di febbraio) verranno rimossi a
metà dicembre, rispettando i tempi
previsti e in tempo per accogliere il
grande evento delle celebrazioni del
sette gennaio.
I restauri e l’ammodernamento
del teatro Valli erano al primo
punto del programma all’atto del
mio insediamento. E lo sforzo è stato
grande. Ma alla fine ci siamo riusciti,
grazie al Comune, che ha finanziato
l’impresa. La sala grande è stata
rimodernata e può contare su un
efficace impianto di aria condizionata, la facciata è tornata all’antico
splendore e il ridotto, con due successive tranche di lavori, è stato completamente restaurato. Il piano lavori però non si ferma qui: proseguirà
nel 2004 e negli anni futuri con massicci interventi alla Cavallerizza, un
teatro sul quale puntiamo sempre di
più.
Non si tratta come si suole dire, di
un intervento di mero lifting. Si tratta di un vero e proprio investimento
che dimostra ancora una volta come
i tre teatri reggiani siano, non a caso,
le sedi cittadine più prestigiose della
vita sociale, economica e culturale. Il
simbolo e il cuore della città.
Molti altri teatri della regione
e non, hanno chiuso i battenti
per lunghi mesi, altri per anni.
Dietro uno sforzo come questo,
deve lavorare una squadra di
alta tenuta.
Si tratta di una squadra motivata e
competente sulla quale i teatri possono contare. Capita molto di frequente che le compagnie che si fermano
qui a lavorare con noi, al momento di
andarsene, ci chiedano di tornare al
più presto. Quella dei Teatri di Reggio
Emilia è una squadra fatta di persone
esperte e professionalmente preparate che fanno dei teatri reggiani uno
dei luoghi dove artisti e compagnie si
esibiscono al meglio e nelle migliori
condizioni di lavoro.
Con la scelta di Daniele Abbado
come direttore artistico dei Teatri,
poi, si è aperta una nuova fase, caratterizzata da una qualità sempre più
elevata dell’offerta di spettacoli,
unita a un forte desiderio di innovazione. Un’innovazione che si rivolge
in modo particolare al pubblico dei
Foto in alto sala grande del Teatro Municipale Valli. Foto al centro: da sinistra Elio Canova, sulla destra la
facciata del Municipale. In basso alla sinistra la Cavallerizza e a destra il Teatro Ariosto.
giovani, le scuole e l'Università, ancora più forti relazioni in Italia e all'estero. Vogliamo dare il nostro contributo al bisogno di futuro e di speranza che è fortemente sentito.
I giovani. Avete avviato una
vera e propria politica verso
quello che si può definire l'arcipelago giovanile
cinema.
Un tema gigante è l'apporto
dei privati alle iniziative culturali
e teatrali nel particolare. Come
siete messi
Credo di avere il merito di avere
studiato e pensato a meccanismi di
ricerca di risorse economiche molto
prima e in misura maggiore rispetto
a tanti altri teatri italiani. Questo e
una attenta gestione ci fanno avere
bilanci sani. Ad oggi gli sponsor dei
Teatri di Reggio Emilia sono 130. Si
tratta di un tessuto vero, una sorta di
squadra che ci sta accompagnando
da anni assieme a partner istituzionali come Bipop Carire e Fondazione
Manodori. Anche qui siamo di fronte ad un vero e proprio salto di qualità che dobbiamo fare tutti insieme.
Di fronte a noi stanno appuntamenti precisi: "Il flauto magico" di
Claudio Abbado con la regia di
Daniele Abbado, una prima assoluta; il progetto "Pollini", il Reggio
Parma Festival e tanto altro ancora
che significa produrre cultura. E'
indubbio che occorrono risorse e
partecipazioni più forti e decise. La
nostra disponibilità è totale e la
porta per l'ingresso di nuovi soci è
aperta!
Un teatro come il nostro deve
porsi anche obiettivi di avviamento
al Teatro, non solo offrire vaghi propositi di catturare "i giovani".
Abbiamo avviato concrete e importanti iniziative per coinvolgerli maggiormente ed avvicinarli a questa
grande e affascinante macchina teatrale. Ecco quindi l’intensificazione
dei rapporti tra Teatro e scuola, università compresa, unita a una nuova
politica dei prezzi grazie alla quale,
per esempio, chi ha meno di 18 anni
entra in teatro pagando sempre un
biglietto di cinque euro, un po’
meno di quanto costa andare al
STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
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DICEMBRE 2003
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STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
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DICEMBRE 2003
> Auto
Fiocco rosa all'AutoGepy per l'arrivo dell’ultimo modello Chrysler-Jeep
SI CHIAMA CROSSFIRE
IL NUOVO GIOIELLO DI ANGELA
La Signora Zanghieri, amministratrice della prestigiosa concessionaria di S.Maurizio, ha presentato alla
stampa e al pubblico il coupè a due posti, la cui meccanica é completamente Mercedes
di IVANO DAVOLI
Del vecchio salone espositivo
non é rimasta che la superfice in
metri quadrati. Tanti metri quanti sarebbero sufficenti, anzi più
che sufficenti, per ospitare un
palazzetto dello sport in sostituzione del vecchio e acciacato
PalaBigi di via Guasco. Oggi quel
salone, che porta il marchio e la
bandiera dell'AutoGepy, é stato
completamente rinnovato: dal
pavimento, i cui eleganti lastroni
danno la sensazione di camminare su cristalli a tinte scure, alle
strutture in metallo chiaro che
ricoprono e arredano l'interno
creando movimenti e passaggi
che oserei paragonare, con le
dovute proporzioni, al Lingotto
di Torino nell'era ronconiana. C'è
persino una lunga passerella,
posta a mezz'aria, che farebbe la
gioia di qualsiasi stilista e, come
in tutti i show room che si rispettono, c'é anche un bar che in
talune occasioni sarà possibile
trasformare in un accogliente
piano -bar. Ma su questi futuri
eventi ne parlerò più dettagliatamente quando AutoGepy
sarà, nelle diverse occasioni, chiamata "CasaGepy". Perché, tra i
tanti programmi futuri della
concessionaria ufficiale della
Chrysler-Jeep, classificata tra le
più importanti in Italia, ci sarebbe anche quello di creare una
"casa-salotto" dove, a un'ora
canonica della sera, si potrebbero incontrare sia la vasta clientela della concessionaria di S.
Maurizio sia i lettori di "Stampa
Reggiana". In altre parole un
gemellaggio tra la carta stampata e il mondo dei motori. Questo
appuntamento dovrebbe coincidere mensilmente con l'uscita
del nostro giornale e la contemporanea presenza di alcuni personaggi del mondo artistico,
sportivo e culturale.
Voglio ora parlare dell'avvenimento che ha
caratterizzato
in positivo il
week end dello
scorso novembre, quando la
Sig.ra Angela
Zanghieri,
amministratore
u n i c o
dell'AutoGepy,
ha presentato a
un vasto e selezionato pubblico il nuovo
coupè della Chrysler: la CROSSFIRE. Una macchina bassa, larga e
con tanta grinta che potrebbe
essere tranquillamente utilizzata
da James Bond o, meglio ancora,
da Batman. Dal punto di vista
del design la critica é stata decisamente favorevole, apprezzando l'esuberanza e la "muscolosità" della carrozzeria.
E' la stessa Angela Zanghieri, che
ha ricevuto unanimi giudizi positivi sia per la nuova sede che per
l'auto, a parlarci della CROSSFIRE: "Nel ringraziare dei doppi
complimenti, posso dire che la
nuova coupè é un'auto che i reggiani presenti lo scorso anno al
Motor Show di Bologna, hanno
avuto il privilegio di ammirarla in
anteprima. Io, invece, ho avuto
l'altrettanto privilegio di provarla a Detroit alcuni mesi or sono e
non vedevo l'ora di portarla a
Reggio per i mei concittadini. Per
quanto riguarda invece questa
sede, abbiamo ritenuto opportuno rinnovarla completamente
per offrire alla città di Reggio
una grande immagine del mio
Gruppo che oggi, lo ripeto con
orgoglio, rappresenta in Italia
una delle più importanti reti
della CHRYSLER-JEEP. Questo
marchio è il primo
gruppo al mondo
nella produzione
di auto di media e
alta
cilindrata,
dopo che la
Mercedes si è fusa
con la Chrysler. La
Crossfire ne dimostra, infatti, la
fusione dei due
marchi con la meccanica completamente Mercedes".
In occasione della
STAMPA REGGIANA
>
presentazione ufficiale non
poteva mancare il giudizio del
Sig. Franco Bonini, che
all'AutoGepy é il direttore delle
vendite:" Si tratta di un coupè
retrò con una meccanica avanzata la cui linea viene in genere
riconosciuta da tutti come una
linea senza eguali. Noi della
Chrysler avevamo per primi
aperto questa porta con la PT
CRUISER. Posso infine aggiungere che tanti altri marchi vanno
verso questa strada. Il temperamento sportivo di questo coupè
a due posti, oltre che dal look, é
garantito da un V6 di 3.2 litri in
grado di erogare una adeguata
scuderia formata da 215CV, scaricata a terra da generose gommature. "
Ricordo che il nuovo gioiello di
Angela Zanghieri è sempre
esposto, su un "trono" girevole,
nel prestigioso maxi salone di S.
Maurizio.
Foto al centro in alto: al volante
della nuova Crossfire Angela
Zanghieri Amministratore del
Gruppo AutoGepy ChryslerJeep.
Al centro a sinistra: l’avveniristico Show-room AutoGepy Chrysler Jeep di San Maurizio
(RE)
In alto si riconoscono alcuni dei
visitatori: il Comm.Antonio
Barbieri (Autoclub BMW
Modena) con la consorte
Mariangela, il Sen. Alessandro
Carri, il direttore delle vendite
dell’AutoGepy Franco Bonini e
Mauro Bassinghi e il conte
Giovanelli (McDonald Sassuolo).
A lato l’auto in esposizione
sulla pedana girevole.
anno I numero 8
>
DICEMBRE 2003
11
> Primo Piano
LA BANDIERA TRICOLORE COMPIE 207 ANNI
GRANDE FESTA CON IL PRESIDENTE CIAMPI
Per due giorni il Capo dello Stato e la signora Franca saranno in visita ufficiale a Reggio
di Gianfranco Parmiggiani
(segue dalla prima)
Repubblica Cispadana. Un appuntamento
già importante di per sé che riveste in questo
momento un significato ancora più particolare. Il Capo dello Stato infatti arriva nella città di
Reggio probabilmente nel periodo di maggior
affezione del popolo italiano al suo storico vessillo: la tragica fine dei carabinieri di Nassirija ha
infatti convogliato sulla bandiera l’orgoglio
nazionale e la coscienza di appartenere ad una
terra e ad un popolo straordinari. Impegnati in
questo momentoopportunamente o no a
seconda dei punti di vista, a svolgere un ruolo
di primo piano nel processo di pace. Mai occasione dunque potrebbe essere più ghiotta
affinché Reggio e provincia, oltre agli scontati
appuntamenti istituzionali, offrano all’italica
pubblica opinione un’immagine decorosa. Di
realtà forse provinciale (non è poi un’offesa)
ma cuore della nazione. L’allora ministro Carlo
Azeglio Ciampi arrivò a Reggio, il 7 gennaio
1999, in occasione del 202° anniversario, in un
contesto politico nazionale ed internazionale
decisamente differenti. Eravamo in dirittura
d’arrivo dell’ingresso dell’Italia nell’Euro, in un
clima di grandi attese; oggi il sentimento dominante, inutile nasconderselo, è l’incertezza e la
paura per un futuro in cui i rapporti tra i popoli, Islam e Occidente in questo caso, sono continuamente messi in discussione. Sarà per questo
necessario che dall’appuntamento reggiano
giungano inequivocabili segnali di impegno e
di pace. Il 7 gennaio 2004 potrebbe in sostanza
rappresentare soprattutto per noi una giornata irripetibile. Ciampi è legato a Reggio “a dop-
pio filo”: la sua visita (già citata) ma anche il suo
messaggio alla nazione, l’anno scorso, quando
proclamò il 7 gennaio “giornata nazionale
della bandiera” stanno a significare che il Capo
dello Stato ama il Tricolore. Poi gli affetti personali: a Reggio infatti nacque la signora Franca,
moglie del Presidente. Il programma ufficiale,
come da protocollo del Quirinale, sarà reso
noto solo pochi giorni prima della fatidica data
ma gli appuntamenti sono già conosciuti a
grandi linee. Presidente e consorte saranno
dunque a Reggio il 7 e l’8 gennaio: il 7 gennaio
di Ciampi dovrebbe avere inizio con gli onori
militari (in piazza Prampolini o in Prefettura)
per proseguire con la visita alla Sala del Primo
Tricolore ed al restaurato museo; quindi tappa
al Valli per il momento del discorso ufficiale
davanti alle autorità ed ai giovani degli istituti
scolastici. Prima del Capo dello Stato, prende-
ranno sicuramente la parola il sindaco Antonella Spaggiari, il
Presidente della Provincia Roberto
Ruini ed il Presidente della Regione
Vasco Errani. In serata, concerto del
Primo Tricolore sempre al
Municipale ed al mattino la visita
alla casa-museo di Gattatico con l’omaggio ai fratelli Cervi. Ci sarà
anche spazio per un incontro, strettamente privato, col vescovo mons.
Adriano Caprioli. Quattro uscite ufficiali e due
discorsi ed un, si augura davvero in questo caso,
bagno di folla di contorno. Reggio si prepara
all’avvenimento; vietato in questo caso stare
alla finestra. Il significato di queste giornate trascende parti e schieramenti; forse per alcune
ore la bandiera italiana sarà davvero il simbolo
di tutti, senza contraddizione tra l’amore per la
pace e quello per il proprio Paese. Esponiamo
allora il Tricolore, magari bello largo, a coprire
per un giorno le vere o presunte indecenze di
questa città
Nella foto il saluto di Ciampi alle Autorità pre-
senti nella Sala Tricolore
DALLA RESISTENZA ALLA SERIE A
PA S S A N D O D A C A M E R A E S E N AT O
Quattro domande a Walter Sacchetti già leader sindacale e manager di successo
di Mauro Bassinghi
Gramsci fonda l’Ordine
Nuovo, Sturzo il Partito popolare Italiano e Mussolini i Fasci
di Combattimento. Precipita
la produzione; i prezzi si
impennano, in Sicilia e nell’agro romano i contadini occupano le terre, le cronache raccontano di negozi saccheggiati. E’ il 1919 e nella temperie
febbricitante del cosiddetto
“biennio rosso” a Reggio
Emilia nasce Walter Sacchetti,
coetaneo e grande amico di
mio padre che spesso s’incontravano a casa mia, dove
Sacchetti vi alloggiava quando il giorno successivo c’erano
manifestazioni di operai della
zona ceramiche.
Il destino dell’uomo sembra
segnato. Sacchetti vive intensamente, da protagonista, il
“secolo breve”: partecipa, da
partigiano, alla liberazione
del paese dal nazifascismo; si
afferma, nel dopoguerra,
come leader sindacale; approda
giovanissimo
al
Parlamento come deputato
del Partito Comunista, passa
dalla “camera bassa” alla
“camera alta”. E poi si sperimenta come manager di successo alla guida delle Cantine
Cooperative Riunite, conducendo un oscuro sodalizio di
viticoltori padani dalla testa
quadra ai vertici dell’enoindu-
stria mondiale. Si tratta di un
uomo - per usare una metafora merceologicamente appropriata- a “fermentazione
naturale”, che non cessa di
stupire: si prende a cuore le
sorti dello sport agonistico
reggiano e porta il calcio e il
basket nella massima serie.
Sono traguardi di successo,
che
collocano
Walter
Sacchetti nel Gotha della reggianità volitiva e creativa, un
vissuto eccellente che conferi-
Senatore Sacchetti, come giudica la strategia e la
condotta del sindacato (e più specificamente della
CGIL) in questo frangente poco “concertativo” del
confronto sociale nel nostro Paese, quando la radicalità dello scontro, secondo i benpensanti, sembra
assumere una coloritura politica?
A proposito del libro di Pansa “Il sangue dei vinti”
e del suo riverbero polemico, come ricorda la “volante rossa” e la giustizia sommaria partigiana del
dopoguerra reggiano? Fu l’appendice deprecabile ma
ineluttabile di una guerra civile o si trattò di qualcosa d’altro?
Che la Confindustria possa dare valore prescrittivo, per
tutto il territorio nazionale e per il complesso delle relazioni industriali del settore metalmeccanico, a un contratto firmato da una minoranza, è francamente incredibile. L’accusa
di fare politica rivolta alla CGIL si può ribaltare: c’è chi sta
tentando, come è già accaduto in passato, di rompere il
fronte dei lavoratori, ma sono velleità destinate all’insuccesso. Le maggioranze non sono isolabili e la CGIL è un
“continente”, rappresenta la maggioranza degli operai
metalmeccanici.
Ho seguito la polemica con particolare interesse,
anche se rifiuto una rappresentazione della guerra di
Liberazione come un fatto fra italiani Non dobbiamo
mai dimenticare che l’Italia era occupata dai tedeschi e
la contrapposizione fondamentale, anche se era sorta
la repubblica di Salò, che collaborava con i Tedeschi,
era fra lo straniero occupante e i partigiani. Si trattava
di liberare l’Italia dall’invasore. L’atteggiamento di chi,
oggi, tende a caricare di significato episodi censurabili
del dopoguerra, attribuendoli a chissà quali strategie
eversive non è condivisibile, perché non tiene conto
del risentimento profondo che 25 anni di dittatura, col
suo portato di nefandezze, avevano creato. Non c’è
dubbio che, alla fine della guerra, si sono verificate
azioni condannabili, spesso (a volte con una certa
approssimazione) attribuite a partigiani. Tutto ciò, sia
chiaro, non deve portare macchia alla Resistenza , alla
quale dobbiamo il riscatto morale del nostro popolo.
Durante il periodo del regime fascista tutti quelli che
non avevano la tessera del fascio venivano discriminati e maltrattati compresi i famigliari. Come nel mio
caso. Figlio di mezzadri di Pratofontana, condannato
nel 1934 a 15 anni di carcere dal tribunale speciale per
aver distribuito un volantino contro il pericolo della
guerra. Non solo fui arrestato, ma i miei familiari furono ridotti in miseria perché io ero antifascista. Non ho
mai portato rancore, ma non tutti hanno saputo comportarsi così.
Quali sono, oggi, i punti d’eccellenza dell’imprenditoria reggiana? Attraverso quali politiche il governo
locale può sostenere la crescita economica? E’ preferibile orientare l’investimento pubblico verso la ricerca o verso le infrastrutture?
E’ una scelta imbarazzante, perché bisogna fare investimenti sia sulla ricerca che sulle infrastrutture. Fra l’una e
l’altra cosa c’è complementarità e una contrapposizione è
fuorviante. I punti d’eccellenza della struttura imprenditoriale della provincia ancora insistono sulla trasformazione
agroalimentare, sulla meccanica agricola, sulle ceramiche e
sul manifatturiero in genere. I destini industriali di Reggio
non sono prossimi al declino; l’economia produttiva è in
salute , l’imprenditoria è diffusa e ben distribuita sul territorio.Si lamentano, però, deficit di infrastrutture, diseconomie legate alla viabilità che non favoriscono lo sviluppo. Si
tratta di provvedere adeguando la rete e implementare i
vantaggi che già si riconoscono al sistema decentrato.
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STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
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DICEMBRE 2003
sce al Senatore un’aura di
saggezza. Resistiamo alla tentazione di chiedergli che cosa
farà da grande per cavargli,
invece, una qualche impressione sul momento che stiamo attraversando, pizzicandolo nella sua “scorza rossa”
e nella sua variante granata.
seria, obiettiva ed esaustiva
si propone anche al pubblico
medio;
Merito, a nostro parere,
tutt’altro che trascurabile.
Veniamo allo sport. Qual è la ricetta Sacchetti per
rilanciare la Reggiana?
Nella mia qualità di presidente delle Cantine Riunite, dopo
il successo dell’esportazione del nostro vino in Germania e in
America, contribuii a creare, assieme a Prandi e a Ferrari, una
squadra di basket che si impose , per i risultati agonistici che
ottenne, all’attenzione del mondo sportivo italiano. Al calcio, invece, approdai col proposito di far uscire la Reggiana,
in crisi col suo pubblico, dalle secche della serie C. Mi presi
l’impegno assieme alla Banfi, allora presieduta da Mariani,
Veroni, Morini, Fiaccadori e la Transcoop. Uno dei principali
artefici del passaggio da Vandelli al nostro gruppo fù Mauro
Bassinghi, il quale ebbe, più tardi una parte importante nella
successiva vendita da parte nostra a Dal Cin. Gli sforzi furono
coronati da successo: riuscimmo a portare la squadra in A
facendo un bel regalo alla città. Oggi non sono in grado di
dare giudizi sulla condotta di chi si stà adoperando per risollevare le sorti della squadra. Comunque, auguro a dirigenti,
giocatori, e tifosi i miei auguri più sinceri.
Foto in alto scattata nel 1989: Sacchettii e Giovanni Vandelli brindano al passaggio del pacchetto azionario della Reggiana
Omaggio di Stampa Reggiana
STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
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DICEMBRE 2003
> Economia
QUANDO IL FISCALISTA PUO’ DIRE CIO’ CHE VUOLE
di Massimo Crotti (*)
Sentenze (di Cassazione) ondivaganti
Avevo accennato, nel mio ultimo editoriale, in modo provocatorio, ma non troppo, come,
oggi come oggi, nell’isterico
impazzimento della normativa
tributaria attuale, il fiscalista,
nella stragrande maggioranza
dei casi, possa permettersi più
affermazioni, anche diametralmente opposte, e, messo alle
strette, giustificare facilmente e
con documentazione, la propria
risposta. Ovviamente se sorretto,
a sua volta da un professionista
di grande spessore, esperienza e
capacità. Avevo anticipato casi
concreti, promettendo ai lettori
di tornare sull’argomento con un
caso accattivante.
Ossia sulla possibilità o meno,
da parte dell'Amministrazione
finanziaria, di operare un sindacato di congruità sull'entità del
compenso erogato agli amministratori ed eventualmente, contestarne in tutto o in parte la
legittima deduzione.
Faccio un esempio. In una
società, poniamo il caso, che faccia 5 miliardi di fatturato, l’assemblea delibera di dare al consiglio di amministrazione 300
milioni all’anno, ovviamente se
davvero erogati, deducibili dal
reddito. Interviene il fisco che
ritiene eccessivo l’emolumento e
pone in essere un accertamento,
con tutto quanto ne deriva. Ma,
sino a che punto il fisco può permettersi di sindacare la volontà
dei soci? Sino a che punto i 300
milioni sono o non sono congrui? E chi me lo dice dove sta la
congruità, sempre che si possa
parlare di congruità? Bene
siamo nel classico caso in cui il
fiscalista può permettersi di dire
ciò che vuole con la massima
libertà e con la certezza di documentare la propria risposta con
sentenze di Cassazione una più
motivata dell’altra.
La tesi favorevole al Fisco. Un
ripetuta
posizione
della
Cassazione (sentenze 13478/2001
e 12813/2000) ha affermato la
tesi
secondo
la
quale
l'Amministrazione può legittimamente sindacare la congruità
di un costo senza doversi munire
di altre prove o dover dimostrare
altre irregolarità.
“…..il giudizio di equità prevale sul principio di legalità….”,
ciò significa, in altri termini, che
al di là di un rispetto (ritenuto
solo formale) delle norme che
presiedono la determinazione
del reddito d'impresa, se un
componente si dimostra palesemente sproporzionato esso può
essere rettificato. Da qui il non
riconoscimento della deducibilità dei compensi agli amministratori ritenuti eccessivamente
onerosi per la società.
Il cambio di rotta. In tempi più
recenti la Cassazione è tornata
sulla questione dei compensi
spettanti agli amministratori
rovesciando le conclusioni cui si
era giunti precedentemente.
Con la sentenza 6599/2002 la
Suprema corte ha negato che
esista un potere valutativo, a
d i s p o s i z i o n e
dell'Amministrazione finanziaria, che possa spingersi a rettificare costi ritenuti eccessivi. La
Corte di cassazione inverte la
rotta. Centrando il cuore del
problema, la Corte giunge alla
conclusione che <la spettanza e
la deducibilità dei compensi agli
amministratori è determinata
dal consenso che si forma tra le
parti
senza
che
all'Amministrazione sia riconosciuto un potere specifico di
valutazione di congruità>.
Ma non è finita.
Ulteriore ripensamento. La
Cassazione, ci ripensa ed inverte
nuovamente
la
rotta.
All'amministrazione finanziaria
è attribuito nell'accertamento
del reddito il generale potere di
disconoscere la valutazione economica data nel bilancio o
comunque risultante da atti o
negozi giuridici, ai componenti
positivi e negativi del reddito a
prescindere dall'accertamento
della simulazione di tali atti e
anche in presenza di una contabilità regolarmente tenuta. É
quanto emerge dalla lettura
della sentenza 11240/02 depositata il 30 luglio 2002 della Corte
di cassazione. Il procedimento
sottoposto al vaglio della
Cassazione, da cui origina la più
recente sentenza riguardava
indagini di polizia giudiziaria
dalle quali, in estrema sintesi
emergeva che un'impresa aveva
acquistato partecipazioni di tre
società a responsabilità limitata
sostenendo un costo di lire
13.161.290.000 a fronte di un
valore
effettivo
di
lire
1.000.000.000.
Il mio pensiero? Non posso
esprimermi per ragioni evidenti.
Di certo fra non molto leggeremo una sentenza, sull’argomento, a sezioni unite ossia una sentenza presa da un collegio giudicante della Cassazione formato
dai presidenti di tutte le sezioni.
Questa sentenza dovrebbe sciogliere ogni dubbio. Ma non è
detto. Per ora è quindi lecito
dire ed affermare, nel caso concreto, tutto ed il contrario di
tutto.
(* giudice tributario)
> Diritto
LA TUTELA DELLA PRIVACY E LA LIBERTA’ DI STAMPA
di Tiziano Avv.Rinaldi
La storica contrapposizione tra
valori della persona che si esprimono negli aspetti della identità riservatezza, decoro e reputazione, ed
esercizio del diritto di cronaca è
stata oggetto di disciplina normativa, affrontata con la legge
675/1996 e intitolata "la tutela
delle persone e degli altri soggetti
rispetto al trattamento dei dati
personali.
Essa ha voluto contemperare la
norma relativa alla tutela della privacy con quelle sulla libertà di
stampa, entrambi diritto di rilievo
costituzionale.
Se da una parte si è impedito che
non si frappongano ostacoli ingiustificati alla raccolta da parte del
giornalista delle informazioni e alla
loro divulgazione in quanto di pubblico interesse - per cui per tali attività il giornalista è ritenuto irre-
14
STAMPA REGGIANA
>
sponsabile - dall'altra parte si pretende che egli agisca nei limiti
imposti dalla correttezza professionale.
Le norme in materia di trattamento dei dati applicabili all'attività giornalistica possono essere
così schematicamente riassunti.
Il giornalista dovrà trattare i dati
conformanti ai criteri fissati dall'art.
9 e cioè secondo corret-tezza; per
scopi determinati,con esattezza e
pertinenza; i dati dovranno essere
completi e non eccedenti rispetto
alle finalità per le quali sono raccolti o trattati; egli dovrà osservare le
regole in materia di sicurezza dei
dati; dovrà consentire all'interessato coinvolto nel trattamento l'esercizio dei diritti previsti dall'art. 13,
cioè di conoscere mediante accesso
gratuito il trattamento l'aggiornamento l'integrazione dei dati, o la
cancellazione dei dati trattati in
violazione di legge.
Anche altri ostacoli contengono
deroghe che legittimano tale soggetto a ricorrere a forme semplificate di notificazione (anche se più
propriamente la norma è riferita
all'editore - art. 7 ), a tacere la fonte
della notizia (art. 13); e a prescindere dal consenso dell'interessato
per raccogliere, diffondere comunicare e trasferire all'estero i dati.
In particolare sulle modalità della
diffusione dei dati l'art. 12 lett. e)
richiede che il trattamento sia
effettivamente finalizzato all'esercizio della cronaca; che il dato sia
essenziale in riferimento a fatti di
pubblico interesse, che il giornalista
anno I numero 8
>
DICEMBRE 2003
sia rispettoso del codice deontologico.
In estrema sintesi il legislatore ha
voluto che il concetto di interesse
pubblico alla conoscenza si coordinasse con il rispetto del codice
deontologico.
Avendo chiara la sostanziale differenza fra espressione "in varie
modalità del pensiero e trattamento dei dati personali" il legislatore
ha voluto armonizzare i due concetti con l'introduzione di un
nucleo di regole di condotta. Infatti
poichè l'esercizio della professione
rispetto all'astratto principio di
espressione del pensiero è attività
diretta a procurare un profitto,
esso dovrà sottostare ad interventi
regolatori sulle modalità del suo
esercizio; a un codice deontologico
redatto dall'ordine dei Giornalisti
sotto la guida del Garante; e il controllo sulla osservanza del Codice
stesso. E' il Garante a risolvere il difficile conflitto tra la tutela della privacy e diffusione a mezzo stampa
dei dati personali, e ciò sia in sede
"contenziosa" sia in sede di definizione delle regole sostanziali che
compongono il codice deontologico.
Nella panoramica delle decisioni
prese dal Garante meritano di essere menzionate i seguenti casi paradigmatici.
I genitori di un bambino morto
suicida fatto oggetto di articoli di
cronaca in cui si parla diffu-samente di loro provocano l'intervento
del Garante, il quale inibisce il trattamento dei dati in questione
motivando che nessuno dei soggetti coinvolti nelal cronaca aveva prestato il consenso alla pubblicazione
dei propri dati personali, che la gravità del fatto consigliava una maggiore consapevolezza, che la diffusione di alcuni dati non risultavano
essenziali al diritto di cronaca. Oltre
all'ordine di cessazione del trattamento dei dati, il diritto alla riservatezza ottiene qui anche il veto di
ulteriore pubblicazione della notizia.
Altro caso, se sia consentito al
giornalista di diffondere la notizia
relativa ad una indagine giu-diziaria prima che l'interessato ne abbia
notizia, è risolto con l'affermazione
che la diffusione della notizia viola
"le norme poste a tutela della riservatezza (art. 9)".
Quando invece la notizia relativa
ad una ipotesi di rinvio a giudizio,
venga diffusa prima che il decreto
sia stato notificato all'interessato il
Garante ha ritenuto la stessa rientrante nel diritto di cronaca.
Un altro provvedimento - 6 ottobre 1997 - ha riguardato la diffusione a mezzo stampa di parte dei
verbali di una udienza penale, con
l'accoglimento del reclamo proposto da una figlia di un imputato
coinvolta in una conversazione
registrata con una coimputata. Il
Garante ha affermato che la cronaca giudiziaria può estendersi a
qualsiasi fatto emerso nel corso dle
processo ma "non può valicare i
limiti della riservatezza dell'identità personale e della dignità della
persona umana".
Infine il ricorso promosso dall'interessato relativo alla diffusione a
mezzo stampa delle retri-buzioni e
delle indennità percepite come
funzionario pubblico, è stato disatteso alla luce del fatto che si tratta
di dati conoscibili da tutti e accessibili da parte di qualsiasi interessato
(L. 241/1990) e che l'esercizio del
diritto di cronaca risulta conforme
all'interesse alla traspareza delle
attività svolte da enti pubblici.
Pare quindi che l'interesse pubblico alla diffusione delle informazioni (cosiddetta pertinenza) venga
ad assumere nella legge sulla privacy il fine di "escludere dalla notizia i particoli che (sebbene siano
spettacolari, sebbene incrementino
le entrate dei giornali) finiscono
con rendere la notizia un fattore
socialmente inquinante". Potrebbe
quindi affermarsi che se il giornalista accerti la mancanza di un interesse pubblico alla conoscenza del
dato, egli sia tenuto a richiedere il
consenso dell'interessato (art. 11).
Per quanto riguarda i diritti della
personalità a fronte di qualsiasi
tipo di trattamento dei dati si è
confermata la tendenza a riconoscere, sulla scorta del dettato legislativo (art. 13) il diritto di accesso
che consente all'interessato di verificare correttezza e veridicità dei
dati prima ancora che essi siano
pubblicati.
Ma il giornalista non è tenuto a
rivelare l'identità di chi gli ha comunicato la notizia.
> Politica
Dopo i Comitati Civici c’é un altro pericolo per i Poli di destra e sinistra
SULLE PROSSIME ELEZIONI SPUNTA
L’INCOGNITA DEGLI EXTRACOMUNITARI
Se la differenza di numeri tra l’Ulivo e la Casa delle Libertà non dovesse risultare incolmabile, il
voto degli stranieri potrebbe risultare determinante. Aperto in Consiglio il dibattito.
stranieri ma la partita non è affatto
scontata. Fatto sta che le iniziative
favorevoli alla “liberalizzazione”
del voto tocca trasversalmente
diverse forze politiche da An ai Ds.
Il “seme della malapianta”, come
l’ha chiamata la Lega Nord reggiana è stata infatti piantata dal partito di Gianfranco Fini, che ha dato il
“la” ad una serie di ribaltoni
impensabili fino a ieri. Il tutto in un
contesto di particolare, comprensibile, diffidenza degli italiani e dei
reggiani nei confronti di alcune
nazionalità, quelle che popolano il
mondo arabo e nordafricano. Su un
piatto della bilancia dunque l’indirizzo che questi nuovi ingressi nelle
urne potrebbero prendere, sull’altra la sua accettazione da parte
della società. Sì perché il voto rappresenta lo strumento di cittadinanza democraticamente più
importante. Anche a Reggio, recentemente, la conferenza dei capigruppo in sala Tricolore avrebbe
licenziato un accordo di massima
per cambiare il regolamento nelle
circoscrizioni proprio in vista del
voto extracomunitario. Un primo
passo, sembra, verso la completa
legittimazione. Su questo impor-
di Gianfranco Parmiggiani
Due foto scattate in occasione dell’ultimo giorno del Ramadam. A sinistra in
preghiera nella Moschea, sopra all’interno della palestra dello stadio Giglio.
Non ci sono solo i comitati civici a
turbare il sonno dei Poli di destra e
sinistra. Un’altra incognita (anche
se fino a un certo punto) che
potrebbe pesare infatti sull’esito
elettorale, già a partire dalle prossime amministrative, è il voto degli
extracomunitari. Naturalmente se
la differenza di peso tra l’Ulivo e la
Casa delle Libertà non dovesse, per
la prima volta nella storia di
Reggio, risultare incolmabile. E’
infatti vero che il centrosinistra reggiano ha fino ad oggi portato avanti politiche locali tese a compiacere
i bisogni, spesso legittimi, degli
tantissimo tema non ci sono però
state, al momento, le reazioni prevedibili. L’unica, e veemente, è stata
quella della Lega Nord. Il capogruppo in comune, Gabriele Fossa, ha
immediatamente annunciato una
raccolta di firme per presentare in
consiglio a Reggio una specifica
mozione di iniziativa popolare contro questa ipotesi ritenuta prematura. Quelli del partito del
Carroccio in sostanza non si sono
detti pregiudizialmente contrari
ma considerano il diritto di voto un
punto d’arrivo e non di partenza de
processo
d’integrazione.
L’argomento è destinato comunque ad avere un’importanza crescente nel dibattito, anche perché
le iniziative in questo senso si stanno moltiplicando e molto vicino a
noi. L’ex sindaco di Bologna ed ora
senatore Walter Vitali ha per esempio annunciato una proposta di
legge tesa a concedere il voto nelle
circoscrizioni a quegli extracomunitari regolarmente soggiornanti in
Italia da almeno tre anni e legalmente residenti nei comuni. Insomma la
corsa alle urne non è mai stata così
carica di interrogativi e proprio per
questo ancor più appassionante.
I successi di Elisa Pellacani
Ambasciatrice dell’Assostampa
Ha partecipato alla Biennale d’arte di Venezia e alla Biennale du carnet de voyage di Clermont-Ferrand.
In questi giorni è nelle edicole un volume di poesie con le sue illustrazioni. Passione e ricerca
Elisa Pellacani, pubblicista dal 1995,
è in piena attività come artista. Ha
appena conclusa la sua presenza alla
Biennale d'arte di Venezia ove ha
esposto una selezione della sua
mostra “Palestina Promessa” e, mentre è in corso la rassegna Expoarte a
Dublino, ove è presente con un innovativo progetto editoriale, la giovane
artista reggiana sta partecipando alla
4^ Biennale del carnet de voyage che
si tiene nella Casa della cultura di
Clermont-Ferrand.
Questa prestigiosa esposizione era
riservata, finora, ad artisti francesi,
ma a partire da questa edizione sono
presenti anche disegnatori italiani.
Oltre a Elisa Pellacani espongono
infatti loro opere il milanese
Giancarlo Illiprandi e il torinese
Stefano Faravelli. Complessivamente
sono 120 gli autori presenti, di cui una
ventina indipendenti.
Il libretto di viaggio è uno strumen-
to utilizzato, in passato, prevalentemente da artisti per fissare situazioni,
immagini e stati d’animo. Oggi, rivalutando il segno grafico e l’annotazione emozionale o descrittiva, questi
strumenti trovano una particolare
attenzione e sono ricercati da appassionati bibliofili o raffinati cultori dell’arte grafica. Il mondo giovanile
trova in queste opere una particolare
attrazione per il mezzo con il quale
sono realizzate e per l’accostamento
all’intramontabile desiderio dell’avventura e della conoscenza di popoli
lontani.
Elisa Pellacani espone a ClermontFerrand due carnet, uno con disegni e
appunti sul Sahrawi e uno sull’India.
Ambedue realizzati nel 2003, i carnet
sono illustrati con tecniche diverse,
anche se l’acquerello prevale. E’ un
susseguirsi di volti, di paesaggi, di
aspetti della vita d’ogni giorno che
l’artista abbina a descrizioni di fatti e
di situazioni. In essi, come nell’utilizzo
dello strumento fotografico, Elisa
Pellacani infonde una viva attenzione
all’analisi umana e alla comprensione
di stati d’animo e di condizioni di vita.
I due volumetti sono unici e costituiscono una testimonianza di grande
effetto sulle sensazioni che si realizzano nell’animo del viaggiatore a contatto con queste realtà dimenticate.
Nel frattempo la sua serie fotografica “Palestina Promessa”, dopo essere
stata presente al VISA-Immagine di
Perpignan nel 2002 e all’ultima
Biennale d’arte di Venezia, continua
un percorso costellato di consensi e di
apprezzamenti. L’impegno di Elisa
Pellacani nel settore grafico è, inoltre,
evidenziato in un volume che da alcuni giorni è apparso nelle librerie con
un suo ricco corredo illustrativo. Si
tratta di una raccolta di poesie di
Alessia Rossi Spallanzani,
intitolata “Gocce d’anima”,
in cui l’artista accompagna
sensazioni e proiezioni liriche con la delicatezza di tratti e di figure di fantasia, ma
soprattutto con la trasparenza di colori ad acquerello che
denotano la dimensione di
una passione e di una ricerca.
Due foto scattate
tra il dicembre 2001
e gennaio 2002
tratte dal catalogo
“Palestina promessa” di Elisa
Pellacani
STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
>
DICEMBRE 2003
15
> Libreria
CON IL NUOVO CATALOGO PRANDI
IL PIACERE DELLA GRAFICA
Incisioni originali italiane e straniere dell’800 e moderne
Pagina a cura di
Gaetano Montanari
Come di consuetudine,
nella seconda metà del mese
di ottobre , é uscito il nuovo
catalogo Prandi 2003-2004:
INCISIONI ORIGINALI ITALIANE E STRANIERE dell’800 e
MODERNE.
Con 342 tavole fuori testo
comprendenti 163 riproduzioni a colori e 733 in nero.
Il cospicuo numero di opere
offerte (936 titoli), evidenzia,
come al solito, ma in misura
maggiore rispetto al catalogo dell’anno scorso,una
esauriente panoramica della
grafica italiana e straniera.
La pubblicazione é costituita da sintetiche schede per
ciascuna opera (tutte riprodotte), in parte a colori e
parte in bianco e nero, dove
sono riportate anche le misure e la tiratura, offrendo uno
spaccato del collezionismo di
questo periodo e del gusto
che lo orienta.
In particolare é ampiamente rappresentata la produzione grafica di artisti italiani,
raccogliendo numerose voci
significative come Barbisan,
L.Bartolini, Boccioni, Boldini,
Campigli, Carrà, Casorati, De
Chirico, Fattori, Fontanesi,
Gentilini, Guttuso, Leonardi,
Maccari, Manfredi, Manzù,
Morandi, Sassu, Severini,
Soffici, Viviani, ecc. Presente,
tra l’altro, una invidiabile
selezione di grandi maestri
stranieri.
Di rilevante interesse risultano l’acquaforte e acquatinta di Eduard Manet “Le
buveur d’absinthe”, la mitica
vernice molla di Auguste
Renoir ‘La danse à la campagne” (magnifico esemplare
nella
rarissima
tiratura
Vollard), l’acquaforte di
James Ensor “Un pecheur
d’Ostende” e la stupenda
litografia di H. M. ToulouseLautrec “L’Union francerusse” (bellissima prova nella
edizione unica del 1894 a
100 esemplari numerati).
Per tradizione il catalogo
Prandi rappresenta un sicuro
e prestigioso punto di riferimento per chi si interessa di
grafica nazionale ed estera.
Ricercato da amatori e collezionisti, é da oltre cinquant’anni che in maniera
seria, obiettiva ed esaustiva
si propone anche al pubblico
medio;
Merito, a nostro parere,
tutt’altro che trascurabile.
A sinistra la copertina del catalogo
n°228
A fianco Renato Guttuso : Nudo
(tecnica mista 1973: 43x31 firmata)
L’APPENNINO
DI CROVI
NOVITA’
Raffaele Crovi. Avventure in
un paesaggio.Milano,
A.Mondadori,2003, 8°,
pp.287 Copertina figurata
Dopo “Il franco tiratore”(1968),
“Ladro di ferragosto” (1984), “Le
parole del padre” (1991), “la valle
dei cavalieri” (1993), vincitore del
Supercampiello, “Il santo peccatore” (1995) e “L’indagine di via
Rapallo” (1996), é uscito di
Raffaele Crovi, un nuovo romanzo incentrato su uomini, cose, casi
e paesi dell’appennino Reggiano.
La suggestiva foto a colori di
Bismantova, riprodotta in sovracopertina, nella magica realtà che
la incornicia assurge a simbolo di
una singolare epopea che ha per
scenario il mitico comprensorio
matildico.
Il forte narratore dé “La valle
dei cavalieri”, si rivela, in questa
sua ultima fatica, disegnatore di
assoluto prim’ordine dal tocco
sempre effervescente ed efficace.
Lo stile é tradizionalmente
16
STAMPA REGGIANA
>
quello che si conosce, inciso a
volte o limpido e sereno, scorrevolissimo in ogni occasione, solidamente costruito e sobriamente
condotto.
Il periodo di Crovi é asciutto,
ma fresco e armonico: l’articolatura del pensiero traspare nitidamente da esso come le vene del
sangue al di sotto della pelle.
In queste sue “avventure in un
paesaggio” ha dato vita a figure
indimenticabili. E’ la storia di due
fratelli, Fabio (un tempo gran
viaggiatore) e Aldo (pittore dilettante,musicista dilettante, uomo
dilettante) che si incarica di
descrivere comportamenti e pensieri del fratello e di un gruppo di
amici.
Vicende che hanno per sfondo
il panorama d’una volta e attuale
dell’Appennino Reggiano.
anno I numero 8
>
DICEMBRE 2003
Originale polittico di una spontaneità sconcertante, dove, accanto ai protagonisti, tra realtà e fantasia,sfila un’umanità che conserva ancora intatte e rigogliose le
sue radici.
Vi si parla anche di resistenza al
tedesco invasore. Tornano, con
essa, i fantasmi tragici dell’eccidio
di Cervarolo e della strage di
Roncroffio.
L’autore noto anche per varie
raccolte di poesie e saggi, si conferma un fedele figlio dell’appennino. Il suo paradiso incorrotto. Il
suo habitat idilliaco. Un regno
meraviglioso dove una volta gli
uomini non scambiavano le petizioni di principio per dimostrazioni, il tratto di spirito per superiorità intellettuale, l’offesa per
ragionamento.
Un quadro sconcertante sui temi di grandissima
attualità: l’amore, il
matrimonio, l’amicizia, la
fede, la violenza, la cultura, l’arte, lo spettacolo, la
musica, la poesia.
Una cocente accusa a
questa nostra epoca in
cui é tutto scandalosamente incoerente, tutto
falso e blasfemo, tutto
distorto da un materialismo dissacrante. Ma é
anche un libro nel quale
c’é tutto il cuore di uno
scrittore che ha saputo
fare della sua vita una
fiamma.
Sicuramente destinato
a sollevare, oltre a vivaci
reazioni, un notevole successo editoriale.
L’Autore:
F. G. Pezzuoli, laureato in giurisprudenza e residente a Bologna, é nato
a Reggio Emilia. Esordì a 21 anni con la raccolta di versi “immagini del sentimento” (Premio Bismantova), cui, a breve distanza di tempo, seguirono
“Solitudini” e “L’età giovanile”. In quegli anni vinse anche il Premio
Vallombrosa.
Nel 1995, dopo un lungo intervallo, ritornò alla ribalta, pubblicando la
raccolta di poesie giovanili “Fra terra ed infinito” (1995) e il poema
“Umana civiltà”.
Ha quindi pubblicato “L’essenza del Vangelo” (1996), “I Quattro
Vangeli” (1997), “I Libri della Sapienza” (2002).
STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
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DICEMBRE 2003
> Documenti
Nell’opera monumentale di Paolo Gallingani
LA STORIA DEL TENNIS A REGGIO
Il volume, presentato nella Sala del Tricolore e al Circolo Tennis di Villa Canali, reca il patrocinio
dell’Associazione Stampa Reggiana e il coordinamento editoriale di Carlo Pellacani.
“Il tennis a Reggio” è un volume
che traccia la storia del tennis nella
nostra Provincia nel Novecento. Di
ogni circolo effettua la ricostruzione degli eventi che ne hanno caratterizzato l’attività e ne indica i principali protagonisti, ma soprattutto
elenca con completezza le iniziative
agonistiche effettuate e i nomi dei
partecipanti. Sonåo circa diecimila i
nomi citati nell’opera, facendole
acquisire i caratteri di un’enciclopedia del tennis reggiano d’ogni
tempo.
Particolare attenzione è dedicata
all’attività della Federazione
Provinciale Tennis dalla sua fondazione e agli eventi sportivi che, dal
1968 al 2000, hanno portato alla
ribalta della nostra città affermati
campioni e giovani appassionati.
Sono elencate, in particolare, competizioni con la partecipazione di
tennisti affermati come Adriano
Panatta, Paolo Bertolucci, Bijon
Borg, Lea Pericoli, ma anche la
Prima Olimpiade del Tricolore, i
Giochi della Gioventù o il Trofeo
“Un campione per amico” per
ragazzi delle scuole inferiori e per
disabili.
La ponderosa ricerca di Gallingani
traccia la storia di tutti i circoli del
tennis della nostra Provincia e ne
riporta i nomi dei fondatori, dei
presidenti, dei consiglieri e il dettaglio dell’attività agonistica con i
nomi dei protagonisti e dei punteggi realizzati in ogni gara.
L’attività
tennistica
del
Capoluogo inizia negli anni ’20, si
trasferisce nel tempo in sedi diverse
e fornisce elementi su eventi di portata internazionale come i
Campionati Italiani e le Coppe Davis
del 1968 e del 1973. Lea Pericoli e
Nicola Pietrangeli, assidui frequentatori della nostra città, hanno definito quegli anni mitici e la loro storia li fa apparire come risultati difficilmente eguagliabili di un’attività
agonistica che ha posto Reggio al
centro dell’Europa.
Il volume offre spazio a tutte le
iniziative e realizza un risarcimento
di grande rilievo etico verso i tanti
dirigenti, giocatori, insegnanti e
ufficiali di gara che hanno trasformato il tennis da gioco d’élite a
sport di massa.
L’autore, nella prefazione al volume, dichiara di essersi dedicato a
quest’opera per un debito di riconoscenza che ha maturato durante
una cinquantennale presenza nel
settore, come giocatore e come dirigente. Un impegno che lo vede
ancora attivo come membro della
Giunta provinciale del CONI e che
gli ha valso il conferimento della
Stella al merito sportivo nel 2001.
Si può dire che Gallingani ha
posto le premesse per la definizione
di una storia dello sport reggiano
che, con il suo patrimonio di umanità e di civiltà, potrebbe rappresentare un importante documento
dell’evoluzione sociale e culturale
della nostra comunità nel corso del
Novecento.
Il lavoro di Gallingani espone un
tassello fondamentale di tale storia,
e non si può che essergli grati per la
sua fatica e per la sua passione.
Nella stessa misura occorre espri-
In alto a sinistra la copertina del libro. In basso Paolo Gallingani premia
Chiara Modena nel 2000. Qui sopra : Chiarino Cimurri, Ilie Nastase e John
Mc Enroe durante la Top Tennis Exhibition 1987.
mere gratitudine a chi ha permesso
la realizzazione dell’opera. Agli
enti che hanno offerto il loro patrocinio morale e soprattutto al
Gruppo bancario Deutsche Bank
che, recentemente approdato nella
nostra città con un sportello in Via
Emilia S. Stefano, 23, ha inteso
sostenere concretamente un’iniziativa così meritevole.
Il volume, per l’attenta e precisa
ricostruzione di fatti e avvenimenti
di un secolo della nostra comunità,
merita di essere inserito nelle
Biblioteche di ogni centro della
provincia e dovrebbe essere consultato dalle nuove generazioni per
meglio comprendere i valori dell’attività sportiva e la gratificazione
che deriva allo spirito e al fisico
dalla sana competizione.
Il volume è stato curato sotto il
profilo editoriale da Carlo Pellacani
e rientra tra le novità dell’anno
della casa editrice Consulta, una
delle piccole case editrici di cui la
nostra provincia è ricca. La stampa
è stata curata dalla Tipografia De
Pietri di Castelnovo di Sotto.
Presentata ufficialmente nella
Sala del Tricolore e al Circolo Tennis
di Reggio, l’opera è disponibile
nelle librerie cittadine dall’inizio di
dicembre al prezzo di 35 Euro.
Paolo Gallingani
“Il tennis a Reggio. Fatti e protagonisti del
Novecento”
Edizioni Consulta, 2003, pp. 496, 376 illustrazioni a colori e in b/n, rilegato, Euro 35.
PER UN GIORNO CAVRIAGO CAPITALE DELLO SPORT
Importante convegno sul mondo sportivo, delle sponsorizzazioni e dei media promosso
dall’USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), dal CONI e dall’Amministrazione Comunale
Il mondo dello sport vive un
particolare momento storico
che, anche nella nostra provincia, costringe società
grandi e piccole a riaggiustamenti di bilancio in funzione
delle difficoltà di ordine economico. Il ruolo dei media e
delle sponsorizzazioni non è,
in questo contesto, trascurabile.
Fermarsi a riflettere sugli
argomenti in questione è
un’esigenza di tutti gli
addetti ai lavori e proprio in
questo quadro sui problemi
e sulle prospettive ne hanno
discusso personalità del
mondo dello sport, dell'industria e dei Mass Media nel
corso di un Convegno che si
è svolto a Cavriago dal titolo
"Sport, sponsor e Mass
Media".
Lodevole l'iniziativa del
comune di Cavriago, che ha
18
STAMPA REGGIANA
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preso la palla balzo dalla
proposta
arrivata
dall’Ussi, che ha nel
segretario
Ercole
Spallanzani il deus ex
machina, dal Coni reggiano e dal Coni regionale
per ospitare questa assise, che si è svolta nella
sala
del
Consiglio
Comunale del Comune di
Cavriago, e che ha avuto
il patrocinio della Provincia
di Reggio Emilia.
Cavriago conferma l’impegno nei confronti dello
sport, in tutte le sue sfaccettature, anche grazie alla sensibilità del Sindaco Loriana
Paterlini e dell'assessore allo
sport Milo Cepelli. Il convegno è arrivato poche settimane dopo l’inaugurazione
del nuovo Parco Sportivo,
una struttura modernamente attrezzata che ospita
anno I numero 8
>DICEMBRE E 2003
campi da calcio, da tennis e
percorsi ciclabili.
Dopo il saluto del Sindaco
Paterlini, si sono succeduti
gli oratori
Doriano Corghi, Presidente
del Coni Provinciale, di
Marco Prandi, Assessore allo
sport della Provincia di
Reggio,
di
Alberto
Bortolotti, Presidente di
Gergs.
Si è poi parlato di “Relazioni
fra sport e sponsor” con il
Presidente
Coni
di
Modena e Manager del
Parma Calcio, Franco
Bertoli, di “Sport e Mass
Media” con l’ex direttore
di Rai Sport Paolo Francia
e di “Sport e Industria”
con
Nicola
Raffa,
Responsabile
relazioni
esterne Coca Cola Italia.
Altri interventi di spicco
sono stati quelli di Enrico
Prandi, Presidente della
Legabasket,
Giampaolo
Galloni, Responsabile comunicazione Michelin Italia,
Marco
Ferro,
Direttore
marketing e comunicazione
Diadora, Mario Apolloni
della
Marangoni,
Milo
Cepelli, Assessore allo sport
del Comune di Cavriago,
Alessandro Dalla Salda,
Direttore
Generale
Pallacanestro
Reggiana,
Piero Gallonetto, William
Reverberi, Presidente Coni
Emilia Romagna, Wiliam
Punghellini, Presidente serie
D. Tutti gli interventi sono
stati interessanti ed hanno
dato un valido contributo,
tanto che il Coni pubblicherà presto gli atti del
convegno.
Al
termine
Antonello
Capone, presidente Ussi ha
tirato le somme di quanto
era emerso nel dibattito.
La conduzione del convegno è stata affidata all'abile regia di Giorgio Martino,
l'ex telecronista Rai, ora
direttore di Roma Channell,
che non solo è un profondo
conoscitore del pianeta
sport, ma è anche un abile
intrattenitore. Numerosa
l'affluenza di pubblico e
degli studenti dell'Istituto
D'Arzo che hanno affollato
l'aula consigliare. (E.S)
> Sport e Arte
Ogni giorno i Granata in Rete!
Rinnovato dall’O-One il portale internet della Reggiana. Notizie in tempo reale dai campi di gioco
di Matteo Incerti
Responsabile Ufficio Stampa
A.C. Reggiana SpA
Internet è un veicolo di comunicazione dalle grandissime potenzialità
per le società sportive.
L’esperienza maturata dal sito della
Reggiana Calcio (www.reggianacalcio.it ) ne è la concreta testimonianza.
Nato nella stagione 1998/99 grazie
a Roberto Fontanili, il “portale dal
cuore granata” negli anni seguenti e’
stato rinnovato dalla O-One Srl
(www.o-one.net ) azienda reggiana
leader nel settore. Decisiva nel lavoro
di restyling, e’ stata la mano di
Gianfranco Fornaciari della O-One.
Oggi il portale, sta dando alla Regia
l’opportunità di promuovere in tutto
il Mondo in forme diretta ed interattiva la propria immagine.
SPAZIO NEWS- Nella home page
sono disponibili in tempo reale notizie dai campi di gioco e dalla societa’
arricchite da immagini digitali. Grazie
alla collaborazione con i fotografi dei
quotidiani locali (Foto Artioli e Gianni
Santandrea) sono messe a disposizione dei visitatori le migliori istantanee
delle diverse partite. L’Archivio News,
arricchito da un motore di ricerca ,
memorizza tutte le notizie inserite
nelle ultime stagioni dall’Ufficio
Stampa granata.
NEWSLETTER-Per i tifosi e la stampa è stata creata una mailing list, grazie alla quale quotidianamente sono
inviate notizie sulla squadra granata
a centinaia di indirizzi di posta elettronica. Un modo diretto per comunicare con sostenitori, abbonati, giornalisti, sponsors. A fine settembre,
per implementare questo servizio e’
nata la Newsletter Granata che in
pochi giorni ha raccolto centinaia di
adesioni.
WEB MARKETING -Per gli sponsors sono state create apposite pagine. Oltre ai loghi delle diverse aziende vi sono i collegamenti diretti alle
pagine Internet aziendali. La visibilità
dei diversi sponsors cambia a seconda
dell’impegno pattuito con la società.
Sponsor Ufficiale, Sponsor Tecnico e
Co Sponsors godono della vetrina
nella pagina principale, mentre
Partner
Ufficiali,
Supporter
Commerciali e Fornitori trovano spazio in pagine appositamente create
per loro. Lo Spazio News nella Home
page è a completa disposizione di
tutti i gli Sponsors che possono comunicare le diverse iniziative.La
Newsletter granata realizzata con la
collaborazione della O-One implementa inoltre le possibilita’ di Web
Marketing per i Sostenitori Granata.
RADIOCRONACA WEB- Insieme al
Novara Calcio, la Reggiana è l’unica
societa’ di tutta la serie C1 che fornisce ai propri tifosi ed a quelli della
squadra ospite la possibilità di ascoltare gratuitamente via Internet la
radiocronaca della gara a cura dell’emitettente ufficiale RadioErre. Il servizio, gratuito, è stato realizzato grazie alla piattaforma www.radiosports.info messa a disposizione da
Mediasports scrl. Con la Radiocronaca
Web, sostenitori granata residenti in
Argentina come a Torino, Roma,
Sestri Levante, Milano ed ogni altra
parte del Mondo, possono seguire in
diretta l’andamento dell’incontro
dalla viva voce di Alex Bartoli. Nelle
diverse trasmissioni si sono registrati
anche oltre 100 ascoltatori in contemporanea sintonizzati sul canale
radio web.
Un numero molto elevato per un
servizio radiofonico Internet.
BACHECA & E-GADGET -A disposizione dei visitatori vi e’ una Bacheca
dove lasciare commenti (insulti e
parolacce off limits…). Da domenica
sera a martedi’ mattina, i sostenitori
“online” possono votare per il concorso il “Granata del Match”. Nella
pagina dedicata ai Gadget, e’ possibile inviare cartoline elettroniche con
loghi e foto della Reggiana o scaricare il Desktop con il logo societario.
ARCHIVIO - Tutti i tabellini delle partite degli ultimi anni e le statistiche
dei giocatori, sono archiviate nel
database del sito. In questo modo
ogni domenica i giornalisti in sala
stampa ricevono una stampa della
Rosa Granata aggiornata con i dati su
presenze, ammonizioni, espulsioni,
gol, sostituzioni etc. Dati disponibili
per tutti online.
STATISTICHE- Sono state in totale
130.579 le visite singole al sito
www.reggianacalcio.it nel periodo
31 dicembre 2002-31 agosto 2003. In
pratica sono più che raddoppiati i
visitatori al sito granata rispetto la
stagione 2001/2002. Da luglio 2003
ad oggi sono state 893 le visite medie
di singole persone ogni giorno. Il
totale delle pagine visitate su tutto il
sito e’ di ben 5.107.738 . Nel periodo
gennaio-giugno ‘03 sono stati 58.565
i visitatori singoli totali, rilevati dal
servizio statitistiche di O-One. Di questi 54.589 hanno visitato una sola
volta il portale, mentre 3.976 sono
invece quelli che si connettono abitualmente. Nel periodo estivo luglioagosto’03 il sito della Regia ha raccolto 34.709 visitatori singoli totali.
2.883 sono invece tornati più volte a
visitare il portale granata. Un ottimo
dato, dal momento che si trattava del
periodo estivo e di pausa del campionato.
In totale la Reggiana in questi ultimi mesi ha avuto 11.085 nuovi visitatori che in passato non si erano mai
connessi al suo sito.VISITATORI DA
TUTTO IL MONDO - Dei 130.579 visitatori singoli raccolti da gennaio ad
agosto, 124.764 provengono dall'
Italia. 10.785 da server degli Stati
Uniti (ma sotto questa dicitura sono
compresi anche quelli da siti commerciali con il suffisso .com .nda) , 603 dal
Giappone, 540 dalla Francia, 454
dalla Germania, 432 dal Regno Unito,
405 dalla Svizzera, 309 dal Brasile,
243 dalla Svezia, 250 dalla Spagna e
209 dalla Nigeria, 203 dai Paesi Bassi,
167 dal Canada, 118 dal Belgio e 177
dall'Argentina. Poi via via contatti da
ogni angolo del pianeta, dalla Cina
alla Colombia, passando per Austria,
Portogallo, Taiwan, Polonia. Un dato
che segna l' "internazionalizzazione"
grazie alla Rete delle Reti della
Reggiana Calcoi. Non è un caso che
nei mesi scorsi la squadra granata
abbia raccolto nuovi fans anche in
Cina
ed a Panama, Uruguay,
Argentina e Brasile. Reggiani che
vivono all’estero ma anche cittadini
stranieri. In totale i contatti dall’estero rappresentano il 10% delle visite. Il
sito della Reggiana è quindi il veicolo principale per i tifosi granata da
tutta Italia e dal Mondo per restare in
contatto diretto con la squadra del
cuore.
I VOLONTARI DELLA SALUTE
Oltre 2 milioni e cinquecento mila Euro per la sanita' reggiana. Questo il bilancio 2002
dell'A.S.C.M.A.D. Una straordinaria esperienza del volontariato di casa nostra.
di Gianni Montanari
Soprattutto, risorse. In una
societa' ipertecnologicizzata,
dove il nuovo è gia' vecchio
dopo pochi mesi, la rincorsa e'
assillante per non dire vitale,
soprattutto quando si tratta di
salute. Una considerazione
banale nella sua enunciazione
ma assolutamente imprescindibile. Con spirito di iniziativa e
straordinaria buona volonta' ci
sono dei volontari che hanno
dato valore a questo principio
nell'oramai lunga vicenda
dell'Ascmad, l'associazione per
lo studio e la cura delle malattie dell'apparato digerente,
presieduta dal dottor Giovanni
Bedogni, direttore dell'Unita'
Operativa
di
Endoscopia
Digestiva del Santa Maria
Nuova, fondata sul lavoro e sull'iniziativa di un nutrito gruppo
di sostenitori, un vero patrimonio della sanita' reggiana. Una
ulteriore controprova la si e'
avuta il 16 novembre scorso, in
occasione del pranzo sociale
dell'Ascmad al quale hanno
preso parte 440 persone. Un
bel colpo d'occhio a conferma
di dati assolutamente oggettivi
che si traducono per il 2002 in
una cifra: 2.532 Euro di risultato globale al netto delle spese
di gestione. Insomma, oltre
quattro miliardi e mezzo delle
vecchie lire da destinare al
potenziamento delle attrezzature, a borse di studio e iniziative d'avanguardia anche
attraverso il progetto Prora, per la
radioterapia oncologica. Ma il bilancio
in denaro e' solo un
aspetto di questo
lavoro che si trasforma in un vero e proprio valore aggiunto
per una sanita'di
buon livello come la
nostra ma sempre obbligata a
guardare avanti. I volontari
dell'Ascmad sono portatori di
un messaggio concreto e coraggioso, percio' dei veri e proprio
ambasciatori nella difesa della
salute. Nel giorno di festa
dell'Ascmad, accanto al dottor
Bedogni c'erano il dottor
Luciano Armaroli, direttore
della radioterapia oncologica
dell'ospedale reggiano e vicepresidente Ascmad e la dottoressa Maria Grazia Mortilla,
dirigente dell'endoscopia digestiva, segretaria dell'Ascmad e
tanti volontari e ospiti, tra i
quali Felice Tavernelli, il presidente
dell'Associazione
"Bedeschi" Ivano Davoli, l'imprenditore Vincenzo Biggi, Ida
Tommasi. L'elenco di quanto
realizzato e' lunghissimo. Ma
ancora piu' lungo e' quello di
quanto si intende fare e del
quale si e' discusso senza sosta
anche nel giorno della festa
sociale. D'altronde i volontari
dell'Ascmad
non
hanno tempo da
perdere. La prima
battaglia per la salute e' nelle loro mani
di donne e uomini di
buona volonta', consapevoli che il bene
di tutti comincia
dentro di noi.
STAMPA REGGIANA
>
Foto a lato: da sinistra Tosca Grassi,
Miriam Neroni, Giuseppe Rota, Elsa
Rota, Patrizia Silingardi, Elena
Strozzi, Meka Silingardi.
In alto: il Dott. Giovanni Fornaciari,
primario di medicina III e alla sua
sinistra, il Dott.Giuliano Bedogni primario di endoscopia.
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DICEMBRE 2003
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STAMPA REGGIANA
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anno I numero 8
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DICEMBRE 2003
STAMPA REGGIANA
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anno I numero 7
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NOVEMBRE 2003
STAMPA REGGIANA
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anno I numero 7
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NOVEMBRE 2003