apri - Stampa Reggiana
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Autogepy STAMPA REGGIANA Sassuolauto periodico di attualità > cultura > spettacolo Direzione e Redazione: Via Campo Samarotto, 10 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522/430032 - Fax 0522/408277 -e-mail: [email protected] Spedizione in abbonamento postale ai sensi dell’art. 2 comma 20/b Legge 662 del 23/12/96 www.autogepy.it anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 Euro 1, 00 www.sassuolauto.it L’UNIONE EUROPEA HA SCELTO L’ATENEO DI MODENA E REGGIO E’ la prima indagine scientifica a livello Europeo affidata a un gruppo di docenti e ricercatori della nostra università. Come prevenire e combattere il fenomeno dello “stalking”. Aspettando il Capo dello Stato di GIanfranco Parmiggiani Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si appresta a sbarcare in terra reggiana il prossimo 7 gennaio 2004 in occasione del 207° anniversario della nascita della bandiera italiana che, come tutti sanno, ebbe i natali proprio nel nostro comune capoluogo ad opera della nascente segue a pag. 12 MODENA. Un gruppo di docenti e ricercatori dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, coordinati dal professor Salvatore Luberto (ordinario di Medicina legale) affronterà in una prospettiva scientifica di livello europeo il fenomeno dello «stalking», cioè le molestie assillanti rivolte alle donne «L' obiettivo del progetto - spiega il prof. Luberto – consiste nell'analisi dell'impatto e dei danni sulla salute delle vittime di stalking e nell'individuazione di raccomandazioni rivolte ad alcune categorie di operatori come medici di base, psicologi, psichiatri, assistenti sociali, magistrati, avvocati e forze dell' ordine che quotidianamente sono chiamati a confrontarsi con esigenze di tipo sanitario connesse a tale genere di violenza Lo stalking - spiega il prof. Paolo Curci, ordinario di Psichiatria - «può essere definito un insieme di comportamenti ripetuti e intrusivi di sorveglianza e controllo, di ricerca di contatto e comunicazione nei confronti di una vittima che ne è infastidita, preoccupata e a volte spaventata. Alle molestie ripetute, in parecchi contesti (oltre il 60%) si associano spesso minacce e violenze Il problema su cui intende soffermarsi la ricerca è proprio quello della vittima, della sua sofferenza e dell'impatto che questa forma di violenza può avere sulla sua salute fisica e psichica in termini di limitazioni esistenziali e nelle relazioni, di paura e di necessità di interventi specifici il carattere e la portata scientifica dell'indagine, la prima avviata in ambito europeo, ha suscitato l'interesse della Commissione Europea - Foto d’archivio: 7 Gennaio 1999 il Ministro Carlo Azeglio Ciampi con la consorte sig.ra Franca é in visita ufficiale a Reggio, sul palco d’onore accanto al Sindaco Antonella Spaggiari. segue a pag. 5 TUTI I COLORI DEL MUNICIPALE Restaurata la facciata del municipale. Il presidente Elio Canova in una intervista a 360 ° spiega i 4 anni di lavoro che hanno portato il Valli ad essere un "modernissimo antico" teatro. Chiunque ha avuto a che fare con lavori intorno ad edifici storici sa di cosa stiamo parlando. Trattandosi di teatro, quindi con l'obbligo di essere attivo, il lavoro aumenta in modo esponenziale. Elio Canova è il presidente dei Teatri di Reggio Emilia. In questi anni ha cambiato l'assetto giuridico dei Teatri (da Consorzio a Fondazione), risanato la "casa" di uno dei teatri storici italiani più belli, introdotto per la prima volta nella sua storia la figura di un direttore artistico. Lo incontriamo nell'Ufficio che da su Piazza martiri 7 luglio. di Davide Bologna Il 20 dicembre la Fondazione "I Teatri" inaugurerà la facciata del Municipale Valli, incartata dal febbraio scorso. Per il presidente, Elio Canova, si tratta della terza inaugurazione dopo quella storica del restyling della Sala Grande del Municipale e il completamento del restauro delle 28 statue , altro fatto non meno storico, dei lavori che hanno permesso al teatro di usufruire di un impianto di condizionamento. Si tratta di risultati che, sulla carta possono apparire un elenco di questioni, ma che all'atto pratico fanno tremare le vene ai polsi. segue a pag. 9 Elio Canova IN OMAGGIO L’IMMAGINE DELLA BEATA VERGINE ADDOLORATA di Camillo Rossi E’ tornata sull’altare della Cappella dell’Arte della Seta nel Tempio della Ghiara, dopo un sapiente restauro, la statua raffigurante la Beata Vergine Addolorata. La preziosa opera secentesca in legno policromo è stata restituita al suo originario splendore dalla restauratrice Roberta Notari; l’indispensabileintervento,condottoconparticolaresensoartistico e competenza sotto la direzione di Angelo Mazza della competente Soprintendenza, è stato reso possibile grazie alla sensibilità della Best Western Italia su segnalazione del Best Western Classi Hotel di Reggio Emilia. Il restauro rappresenta un ulteriore tassello di quel notevolissimo complesso di opere di recupero e valorizzazione della Basilica mariana e del suo patrimonio d’arte, che ha caratterizzato le celebrazioni del IV Centenario del Primo Miracolo (accaduto il 29 aprile 1596) e della posa della prima pietra (avvenuta il 6 giugno 1597). Un eccezionale e per moltissimi aspetti inedito e fecondo rapporto tra pubblico e privato ha reso possibile l’esecuzione di grandiosi lavori che resteranno memorabili nella storia della nostra comunità, impegnata a conservare assieme alla devozione della Madonna, proclamata regina di Reggio, il monumentale Tempio e i tesori d’arte che racchiude. Infatti la nostra città ha indubbiamente radici religiose, civili, storiche e culturali saldamente legate al “suo” Santuario. Ogni generazione ha gelosamente custodito tanta ricchezza spirituale e materiale consegnandola a quella successiva perché rimanesse a testimonianza di un rapporto capace di superare ristretti ambiti temporali e spaziali. l’immagine a pag.13 > Inchiesta Continua il nostro viaggio tra i periodici di Reggio e provincia LA COOPERAZIONE INFORMA UNIECO e PROGEO: due realtà profondamente radicate sul territorio reggiano con esperienze e vocazioni imprenditoriali che le proiettano sull’intero mercato nazionale di Giulia Misti Pietra miliare della cooperazione edile italiana, attiva dal 1904 ma con origini datate 1884 seguite da numerose unificazioni di cooperative di muratori locali, la prima; tra le più importanti aziende a livello nazionale nel settore dei mezzi tecnici e servizi per l'agro-zootecnia e frutto della fusione avvenuta nel ’92 di tre aziende cooperative sulla scena da oltre quarant’anni, la seconda. Nato nel 2001, Pianeta Unieco si affianca, con una valenza prevalentemente esterna, ad una più adulta rivista a carattere essenzialmente interno, quale house organ quadrimestrale dell’impresa “multi-business” reggiana, che si articola in cinque settori operativi: costruzioni, immobiliare, ambiente, laterizi e ferroviario. “Pianeta Unieco informa i suoi interlocutori esterni in merito alle numerose attività e all'operato dell’azienda. – dice Donatella Galloni, Ufficio comunicazione della Cooperativa e curatrice della rivista – Budget, bilancio, commesse, cantieri in corso, fiere cui presenziamo, interviste a personaggi di rilievo del settore, a rappresentanti degli Istituti di credito con i quali interagiamo, attività formative e didattiche esterne cui UNIECO contribuisce, sono solo alcuni dei contenuti dell'house organ. In virtù della solidarietà, uno dei crismi cui la cooperativa per definizione è consacrata, informiamo anche del nostro impegno profuso in attività benefiche. Pianeta Unieco approfondisce altresì argomenti di carattere generale, ancorando così temi specifici del settore a temi di attualità.” Il giornale, edito da Mauro Casoli, presidente di UNIECO, ha una tira- tura di 2500 copie "inviate tramite servizio postale agli oltre 400 soci lavoratori, agli altrettanti soci onorari, ai 230 dipendenti, ai principali fornitori, società partecipate, banche, associazioni di categoria, organi di informazione, autorità ed amministrazioni locali delle varie regioni con cui la Cooperativa intrattiene rapporti, quali Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Marche, Molise, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige" - precisa la curatrice della testata. La pubblicazione interamente a colori ha sempre ottenuto un positivo riscontro, tuttora confermato dalle numerose richieste. Foto in alto: Donatella Galloni coordinatrice di Pianeta Unieco, insieme con Mauro Casoli presidente di Unieco ed editore della rivista. A sinistra la copertina del quadrimestrale. In alto a destra Renzo Notari coordinatore del periodico Progeo. Al centro la rivista dell’omonima azienda cooperativa Dall’Ateneo c’é posta per noi SONO UNA STUDENTESSA CON I SOGNI NEL CASSETTO di Floriana Langella E' da molto che volevo scrivere questo articolo ( che forse non verrà pubblicato), prima ancora di avere tra le mani Stampa Reggiana. Leggendolo ho sentito una vocina di rabbia che mi saliva e ho detto: ora é il momento per farlo. Di raccontare proprio a questo giornale, che si rivolge anche a noi giovani, le mie esperienze "artistiche". Forse, quasi sicuramente, riceverò delle critiche, ma almeno ho avuto il coraggio di farlo. Sarò anche anticonformista, ma il punto é questo, che ora vi spiego da dove proviene la mia rabbia. Ho cominciato a sfilare, 2 STAMPA REGGIANA > diciamo come modella, in una boutique del mio paese natale, pressapoco cinque anni fa. Una sfilata semplice: dovevo solo indossare i loro vestiti, imparare le coreografie e camminare in un certo modo. Tutto sembrava un gioco, un bellissimo gioco. Così ho voluto continuare prima a giocare poi a sognare. L'anno successivo partecipai, sempre a carattere regionale, a una selezione di Miss. Ma venni bocciata. Il perchè? Forse non ho quel fascino o quegli "attributi" che possono "colpire" i giurati maschi. L'anno scorso arrivai qui a Reggio Emilia, e pensando che le cose fossero più giuste contattai una agenzia di moda e spettacolo dopo aver visto la sua pubblicità su una televisione locale. Questa emittente cercava facce nuove per il mondo dello spettacolo e della moda offrendo l'opportunità di fare, gratuitamente, un provino. Telefonai e anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 mi risposero che sarei stata contattata dalla sede di Bologna. Così avvenne: feci il provino e anche una sfilata. Alcuni giorni dopo nel chiedere l'esito della prova fui invitata in studio. La mia felicità si spense quando mi chiesero dei soldi per il book fotografo. Non si trattava di un milione di vecchie lire, ma di ben quattro mila euro. Ci pensate come uno studente possa avere tutti quei soldi? Aggiungo, per uno studente che viene da lontano e che i propri genitori fanno enormi sacrifici per farmi studiare all'Università. Sono iscritta al primo anno delle Scienze della Comunicazione. Ora il mio sogno é svanito come una bolla di sapone. Perché ho raccontato questa "vita vissuta"? Perché ho rabbia dentro di me? Perché senza soldi e senza conoscenze i sogni o le aspirazioni rimarranno sempre chiuse in un cassetto. Uscito per anni come supplemento di un'altra pubblicazione sempre del settore, alla fine del 2001 è nato Progeo,house organ autonomo, rappresentativo dell'omonima impresa che attualmente è articolata in tre principali divisioni, zootecnia e pet-food,agricoltura e molitoria e che conta ventimila soci. "Progeo non ha cadenza definita - afferma Renzo Notari, coordinatore della testata nonché responsabile Ufficio marketing dell'azienda - Si va dai sei agli otto numeri annuali. Inderogabili sono quelli concernenti il bilancio, il raccolto del frumento e la raccolta dei cereali autunnali. Gli altri sono numeri speciali che escono qualora se ne ravvisi la necessità,spesso legati a fiere di specifici settori merceologici,quali la Rassegna suinicola di Reggio Emilia e quella del settore vac- che da latte, la principale, che si tiene a Cremona." Il giornale,difatti,informa dell'operato e andamento aziendali, trend dei diversi settori merceologici,risultati conseguiti dai propri clienti; comunica informazioni tecniche e risolutive per problemi afferenti i vari comparti;"i numeri relativi ai raccolti riportano gli elenchi,con orari e luoghi,dei centri di raccolta ove l'agricoltore può rivolgersi per la consegna dei vari prodotti" - sottolinea il coordinatore di Progeo. Consultabile anche sul sito internet dell'azienda e diffusa prevalentemente tramite servizio postale, ma anche distribuita a fiere e consegnata direttamente dagli agenti ai clienti come forma promozionale, la testata ha tiratura flessibile, oscillando da un minimo di 2500 copie,in occasione ad esempio della rassegna suinicola, alle oltre 12000 del numero relativo al bilancio, così come il target che, a seconda dell'argomento trattato, tocca specifiche categorie. Puntuali strumenti informativi sono, dunque, Pianeta Unieco e Progeo, due importanti testimonianze editoriali di come la qualità sia strumento gestionale adottato da entrambe le Cooperative divenute tessuto connettivo della città di Reggio Emilia. STAMPA REGGIANA periodico di attualità cultura spettacolo Direttore Responsabile Ivano Davoli Consiglio Direttivo Associazione Stampa Reggiana “Gino Bedeschi”: Ivano Davoli Presidente (Stampa Reggiana) Gianni Montanari Vicepresidente (Telereggio e Radio Reggio) Gianfranco Parmiggiani Vicepresidente (Teletricolore e Radio Erre) Mario Paolo Guidetti Segretario Pier Luigi Alberici Consigliere (Resto del Carlino) Ivan Paterlini Consigliere (Gazzetta di Reggio) Michela Scacchioli Consigliere (Ultime Notizie) Gigi Zerbini Consigliere (Resto del Carlino) Revisori dei conti Carlo Pellacani Presidente Giuseppe Adriano Rossi Ulisse Gilioli Collegio arbitrale Gino Badini Camillo Rossi Relazioni esterne e pubblicità Sabrina Zago Servizi fotografici Art Director Massimo Bagnoli (Ultime Notizie) Stefano Rossi (Resto del Carlino) Marco Moretti (Resto del Carlino) Andrea Santandrea (Gazzetta di Reggio) Roberta Castagnetti Direzione via Campo Samarotto, IO - Reggio Emilia Tel. O522.430032 Fax O522.408277 Sede amministrativa Fincro srl via san Martino, 23 -42100 Reggio Emilia Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 1093 del 17/03/2003 Stampa Graficstamp srl Montecchio (RE) - Tel. 0522 865688 “STAMPA REGGIANA” periodico dell’Associazione Stampa Reggiana inviato a tutti gli iscritti. La quota di iscrizione all’Assostampa è comprensiva del costo dell’abbonamento al giornale. Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia DA GENNAIO I TRASLOCHI ALLA EX ZUCCHI PRIMA LE BIBLIOTECHE POI LE SCIENZE Sul presunto trasferimento della Facoltà di agraria pubblichiamo la lettera di risposta del Rettore Gian Carlo Pellacani e delPro Rettore Luigi Grasselli Dopo che i quotidiani locali hanno dato ampio risalto all’eventuale trasferimento della facoltà di Agraria da Reggio a Modena e dopo il sopralluogo compiuto nei giorni scorsi dalle autorità accademiche e dagli amministratori locali a l’ex Caserma Zucchi, il Rettore Gian Carlo Pellacani e il Pro Rettore Luigi Grasselli hanno inviato a “Stampa Reggiana “ una dettagliata lettera in risposta ai vari punti che oggi sono al centro del dibattito tra gli studenti dell’Ateneo di Modena e Reggio. Prof. Gian Carlo Pellacani “Mai assunte decisioni a livello d’Ateneo circa l’eventualità di chiudere o trasferire la facoltà di Agraria. Il progetto cui si sta lavorando è quello di un ulteriore sviluppo delle attività universitarie, presenti nella sede di Reggio Emilia, nel contesto della sottoscrizione entro l’anno del nuovo Protocollo di intesa UniversitàEnti Locali-Fondazione Manodori e Camera di Commercio e dell’occupazione dei nuovi spazi assegnati all’Ateneo, già a partire dal prossimo anno accademico. Abbiamo constatato che i lavori presso l’ex Caserma Zucchi di Reggio Emilia procedono secondo i piani previsti: già a gennaio i locali del complesso potranno accogliere le biblioteche universitarie, mentre a maggio avrà inizio il trasferimento della facoltà di Scienze della comunicazione e del corso di laurea di Scienze L’ I N T E R V E N T O D E G L I STUDENTI DI REGGIO Ecco come si presentava anni fà la Caserma Zucchi prima dei lavori di ristrutturazione. della formazione primaria Riguardo a questo corso di laurea, l’incremento consistente nelle immatricolazioni, che porterà a coprire pressochè interamente i 210 posti assegnati dalla convenzione con l’Università di Bologna, ha rafforzato la convinzione e l’attesa per la creazione a Reggio Emilia di una quarta facoltà appunto di Scienze della formazione, comprendente anche il corso di laurea in Scienze dell’amministrazione. La richiesta è ora sul tavolo degli organi competenti e del MIUR per la indispensabile approvazione. Come è facile arguire da queste considerazioni appare evidente che l’intento degli organi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, sostenuta in questo sforzo dall’apprezzabile impegno degli Enti locali, è esclusivamente di accelerare il processo di potenziamento e di identità della sede di Reggio Emilia, come confermano le modifiche apportate in questi anni al progetto iniziale, tutte quante indirizzate a realizzare condizioni di espansione e radicamento, ancorando sempre più la sua presenza al dinamismo del contesto economicoimprenditoriale locale ed all’affermazione del ruolo che l’Università ha come motore della innovazione e dello sviluppo. Gli Enti che tennero a battesimo l’iniziativa nel 1998, sottoscrivendo l’Accordo di programma per la sede di Reggio Emilia (Università, Comune e Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Manodori) stanno confrontandosi in questi giorni, insieme alla Camera di commercio, per aggiornare quel protocollo, ormai giunto a scadenza, e che prevede – tra l’altro – la creazione di avanzati laborato- ri, funzionali anche alla imprenditoria reggiana. La volontà, peraltro suffragata dalle decisioni assunte in questi anni relative alla nascita della facoltà di Scienze della comunicazione, alle vocazioni che stanno andando a caratterizzare sempre meglio l’offerta formativa della facoltà di Ingegneria (Meccatronica, ebusiness), ed al successo delle Prof. Luigi Grasselli sperimentazioni di corsi di laurea proposti nella modalità a distanza (FAD), è di articolare un progetto d’Ateneo che tenga pienamente conto delle particolarità e delle reali esigenze dei territori e sia, altresì, in grado di valorizzare e promuovere la crescita degli studi universitari e delle attività di ricerca, nonché di rispondere a quei criteri e parametri di efficienza e funzionalità richiesti con molta forza nel disegno di riforma universitaria, e degli ordinamenti didattici, e dallo stesso MIUR. Su questa materia - è ovvio - Venerdì 28 novembre l’associazione studentesca Sx ha organizzato una conferenza in via Kennedy per discutere con gli iscritti ad Agraria di Reggio Emilia della possibilità che la facoltà venga spostata a Modena. Ampia la partecipazione alla riunione, a testimonianza dell’importanza della questione. Con l’obiettivo di ridurre i costi dei contratti d’affitto delle strutture dell’ateneo, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia avrebbe allo studio varie soluzioni, tra cui quella di abbandonare il Centro Kennedy in favore di altre edifici in via di completamento. Soluzione già trovata per Scienze della Formazione Primaria ed Economia (che troveranno alloggio alla Caserma Zucchi), così come per gli uffici dell’Arestud che dovrebbero venire spostati in via Mazzini. Per Agraria sembrava pronta la migrazione verso il Tondocenter, dove ora risiede la facoltà di Comunicazione, Economia e Informazione. Ma il si è avviata una riflessione molto ampia che coinvolge nel caso specifico, da un lato, gli Enti locali ed i partner che hanno garantito il decollo della sede d’Ateneo di Reggio Emilia e, dall’altro, di quanti hanno interesse oggi ad accompagnare con convinzione la realizzazione di un polo universitario che vada ad integrarsi con i bisogni e le caratterizzazioni economico-sociali del territorio, nonchè con le associazioni rappresentative del sistema produttivo, che più di altri possono trarre beneficio dalla espansione delle attività di ricerca e di centri eccellenza dedicati (vedasi ex-Cesma, oggi Reggio Emilia Innovazione), nei quali si sposino le competenze di tutte le parti coinvolte. Nessuno, dunque, e tanto meno una commissione di Ateneo, ha mai finora ufficialmente ipotizzato l’eventualità di una soppressione, o anche solo di un trasferimento, della facoltà di Agraria. Semmai la consultazione ed il confronto promossi a livello istituzionale e non, riguardano lo sviluppo di attività e, quindi, la defini- STAMPA REGGIANA > problema dell’allocazione dei laboratori necessari a svolgere l’attività sperimentale degli studenti rimarrebbe insoluto, dal momento che tali strutture non possono venire dislocate nello stabile di via Giglioli Valle. E allora l’ipotesi che sembra avere maggiore possibilità di successo è proprio quella di spostare in blocco Agraria a Modena. Critici i rappresentanti degli studenti, che vedono in questa soluzione il sintomo di un progressivo disimpegno dell’Università di Modena e Reggio Emilia nei confronti del nostro capoluogo. Ad ogni modo, anche se la direzione nella quale l’ateneo vuole procedere sembra tracciata, ogni decisione in merito verrà presa dopo il 2 dicembre, data nella quale verrà probabilmente istituita dal Consiglio di facoltà una commissione incaricata di valutare la fattibilità delle varie soluzioni allo studio. Solo in un momento successivo si potrà decidere del futuro di Agraria a Reggio Emilia zione di un’offerta didattica che contribuisca – come è stato operato nel recente passato attraverso la trasformazione di alcuni corsi di laurea ed il potenziamento della sede - a rilanciare questa facoltà, il cui radicamento è stato condizionato finora anche dalle storiche presenze limitrofe di Parma e Bologna. Gli ingenti investimenti per l’edilizia universitaria a Reggio Emilia, che stanno sostenendo gli Enti locali e l’Università, consentiranno di dotare questa sede d’Ateneo di spazi appropriati alla numerosa popolazione studentesca che la frequenta e giustificano l’obiettivo in prospettiva di soppesare bene il valore strategico di qualsiasi iniziativa accademica. La facoltà di Agraria è un punto fermo di questo disegno, ma ha – come tutte le altre iniziative dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – necessità di ridefinire un suo progetto di sviluppo, che specifichi e garantisca, in accordo col territorio, il proprio ruolo e le proprie finalità.” anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 3 STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia LA FACOLTA’ PROMOSSA DAGLI STUDENTI Gli iscritti a Comunicazione, Economia e Informazione, giudicano la didattica e i servizi dell’ateneo reggiano >>> Nicola Bigi Vorrei sfruttare lo spazio che mi ha concesso Stampa Reggiana come momento per fermarmi a ragionare sulla mia esperienza universitaria a distanza di dieci giorni dalla laurea. Dieci giorni dalla frase “per il potere conferitomi la proclamo dottore in scienze della comunicazione…”; dieci giorni in cui sai che è cambiato molto anche perché è finita un’ epoca. Questi pochi giorni credo mi permettano di parlare della nostra università come di un capitolo chiuso, almeno nel ruolo di studente, così da riuscire ad essere meno coinvolto di quanto non lo possa essere qualcuno che è ancora al suo interno. Permettetemi una piccola digressione quasi filosofica sull’importanza del rispetto delle istituzioni. Credo fermamente che alla base di ogni movimento di protesta, o anche solo alla base della critica, debba essere presente un forte rispetto per l’istituzione in oggetto. Rispetto non è assolutamente sinonimo di acquiescenza, ma è la base affinché la protesta o la critica abbiano una reale utilità sociale. Il rispetto è di vitale importanza, in particolar modo in Italia, perché troppo spesso manca la parte attiva successiva alla critica. E’ tipicamente italiano denunciare qualcosa senza poi attivarsi per realizzare alcuni cambiamenti; una presa di coscienza dell’importanza delle istituzioni avvierebbe un processo di protesta che non si fermerebbe alla denuncia ma darebbe inizio ad un circolo virtuoso di critica e azione. Nella realtà universitaria è importantissima questa L’esterno della sede reggiana di via Giglioli Valle maggior consapevolezza, perché è una realtà il cui cambiamento è alla portata degli studenti. L’università diventa il mondo in cui vivere per almeno tre anni; è un mondo fatto certamente di diversi ruoli non paritari, ma non esiste la distanza che c’è fra cittadino e stato. La reale possibilità di riusci- re a costruire una realtà universitaria migliore con l’aiuto degli studenti, dovrebbe essere un grande incentivo ad una vita universitaria attiva, dettato anche dal fatto che la nostra facoltà è disposta ad ascoltare. Nella mia esperienza di ex-studente del vecchio ordinamento, ho visto un cambiamento epocale nella nostra università e, senza malcelato orgoglio, posso dire che è anche merito di noi studenti. Il distacco che ora esiste fra me e la vita da studente mi ha portato a vedere quanto sia più importante porre l’accento non sulla selezione data dagli esami o sulla poca serietà degli studenti che li superano senza ingobbirsi sui libri (peraltro, è sufficiente vedere qualche risultato in bacheca per rendersi conto della loro difficoltà). Il furbismo italiano può raggiungere vette inimmaginabili pur di passare l’esame, ma è più importante vedere quali possibilità offre la facoltà agli studenti con la volontà e la passione di costruirsi una cultura umana e professionale. Si sta creando lentamente una vita extra-accademica di alto livello, fatta di seminari e rapporti con le imprese, che da la possibilità, a chi ha un forte ideale di cultura che esula dal semplice ciclo lezioni-studio-esami, di vivere la vera vita uni- versitaria. Un altro punto che vorrei sottolineare è il rapporto fra didattica e ricerca. Gli studenti credo vedano il docente universitario come una sorta di professore delle superiori, il cui lavoro è insegnare all’università. In realtà la maggior parte del lavoro di un docente universitario dovrebbe essere collegato alla ricerca, ma sempre più la didattica toglie tempo all’altro ambito. Non sono due ambiti staccati, l’uno utile agli studenti e l’altro al docente, ma sono entrambi parte integrante della qualità totale del lavoro. Se il tempo è dedicato maggiormente alla didattica, questa non avanza se non ha alle spalle la ricerca, sino ad arrivare a quei paradossi di quei corsi che non cambiano di contenuto a distanza di dieci anni. Capire questo problema è importante per approfondire la conoscenza del mondo universitario, per poi riuscire a comprendere i reali problemi che gli studenti possono aiutare a risolvere. UE HA SCELTO MODENA E REGGIO di Raffaella Quaquaro (dalla prima) Direzione generale giustizia e affari esterni, che ha deciso di inserirla ed è tra i pochi progetti italiani accolti - nel «Programma Daphne 2000-2003: misure preventive dirette a combattere la violenza contro i bambini, gli adolescenti e le donne», concorrendo alla sua realizzazione con un contributo di 116.000 euro. Metodologicamente si procederà con un questionario a vignette che ha come destinatari le categorie di operatori che possono individuare lo ·stalking', oltre che venire in contatto con le vittime, e questo consentirà di migliorare la conoscenza e l'individuazione del fenomeno Le conclusioni dell'indagine saranno rese note nel settembre del 2004: «Per il nostro Ateneo - è il commento del rettore Gian Carlo Pellacani - avere ottenuto il coordinamento europeo di questa ricerca è molto significativo Il questionario è stato proposto a 252 studenti, di cui 147 di Scienze della Comunicazione e 105 di Comunicazione e Marketing e Cleri ( abbiamo accorpato questi due corsi sia perché a livello di didattica sono abbastanza simili tra di loro, sia perché il numero di studenti del Cleri campionati era stato esiguo, e le statistiche sarebbero perciò risultate inattendibili). La domanda n°12 è stata posta solo agli studenti del quarto e quinto anno perché riferita a chi ha iniziato Scienze della Comunicazione quando era in vigore il vecchio ordinamento e la sede delle lezioni era in via Allegri. La domanda n°20 non è stata posta alle matricole perché le elezioni si sono tenute durante l’anno accademico 2002-03. Le votazioni in trentesimi conferite dagli studenti alla facoltà al termine di questo esame sono state le seguenti: 23.85 per quanto riguarda gli iscritti a Scienze della Comunicazione, 22.02 per Comunicazione e Marketing più Cleri. Le bocciature sul totale degli intervistati sono state solamente due. STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 5 STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia I GIOVANI REGGIANI RACCONTANO L’EUROPA L’Associazione studentesca Sx lancia l’allarme Un seminario al Castello di Rossena per discutere delle esperienze vissute in Erasmus IN PERICOLO IL SISTEMA UNIVERSITA’ di Elena Codeluppi rubricarubricarubricarubricarubrica rubrica Il 14, 15 e 16 novembre si è tenuto presso il castello di Rossena Europa’ndò? un seminario per presentare i programmi di mobilità giovanile della Commissione Europea. Nato da un progetto di capitale futuro la tre giorni è stata realizzata grazie all’organizzazione d e l l ’ A s s o c i a z i o n e Microsophia.”Capitale futuro”offre la possibilità ai volontari che hanno seguito il programma di Servizio di Volontariato Europeo (SVE) di portare nelle loro comunità le abilità acquisite nel corso del servizio. Realizzare, quindi in collaborazione ad associazioni legate al territorio, attività che sono finanziate dalla Commissione Europea. In questo caso Microsophia ha voluto, nella splendida cornice del comune di Canossa, promuovere un incontro di informazione e confronto tra i ragazzi che hanno partecipato ai programmi Gioventù, Erasmus e Leonardo e i rappresentanti di alcune associazioni che promuovono e sostengono questo tipo di attività. “Il fine era quello di far incontrare e conoscere giovani che si interessano di mobilità europea e creare così una rete per future collaborazioni” sostiene Claudio Lacetera, presidente di Microsophia.. Nella giornata di venerdì hanno condotto l’incontro Andrea Polluzzi di Carrefour Emilia, centro di informazione della Commissione e collaboratrice dell’evento, e Claudio Lacetera, illustrando programmi che variano dal settore dell’istruzione (il conosciuto Erasmus), alla formazione professionale (Leonardo), all’apprendimento in contesti informali (Gioventù). Questi strumenti permettono di creare le condizioni nelle quali giovani,la cui età varia dai 18 ai 25 anni, possono acqui- di Nando Rinaldi Il Prof. Patrick Coppock in una fase del seminario al Castello di Rossena sire l’esperienza, le conoscenze e le competenze per vivere in società con lingua e cultura diversa. “Non sempre chi parte per questi progetti è consapevole dell’impatto con la nuova realtà” dichiara Francesca Appi, presidente di Opespeis, associazione studentesca che si occupa dell’accoglienza dei ragazzi Erasmus a Reggio Emilia “ecco perché abbiamo deciso di far partecipare al seminario le ragazze spagnole e norvegesi che per un anno studieranno a Scienze della Comunicazione”. Un terzo gruppo, invece ha approfondito le finalità e le caratteristiche dello SVE. Programma che consente ai giovani di svolgere attività di volontariato in un paese straniero per un periodo dai 6 ai 12 mesi. I settori di azione possono riguardare ambiente, arte, cultura attraverso l’interazione con bambini, anziani o giovani e molto altro ancora. La seconda giornata ha visto protagonista il tema del viaggio con un seminario dal titolo “Ci spostiamo o viaggiamo?”a cura del prof. Patrick Coppock docente di semiotica di ··· DI GIORNO Li Zhensheng e la Rivoluzione Culturale. La mostra allestita a Palazzo Magnani propone 140 fotografie scattate durante la rivoluzione culturale cinese che iniziò il 16 maggio 1966. Dal 7 dicembre 2003 al 15 febbraio 2004 ingresso euro 5,00 intero; euro 4,00 ridotto. Tel. 0522454437. Presepi napoletani nel ‘700. Sarà allestito un complesso scenografico che corrisponde a tutti gli stilemi del Presepe napoletano classico del '700 di ben 25 mq. realizzato da Salvatore Carulli. Presso la Chiesa Parrocchiale di San Pietro dall’8 dicembre al 2 marzo. Visite guidate ai Civici Musei. La domenica pomeriggio alle ore 17 sarà possibile visitare i musei grazie a una guida e a percorsi tematici. 14 dicembre 2003 Il talento di Cesare Detti, pittore "alla moda" - con Francesca Baboni - c/o Galleria Parmeggiani - corso Cairoli, 2 28 dicembre 2003 La sala di anatomia, tra scienza e meraviglia con Antonella Tzirarkas 4 gennaio 2004 Fontanesi a Reggio Emilia: le opere per il Caffè degli Svizzeri - con Renza Grossi Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Sono intervenuti il dott. Nicola Bigi con una riflessione sui cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nell’economia del turismo e la dott.ssa Marilena Cataldi dell’Università di Rimini che ha approfondito il tema del turismo responsabile. Ha partecipato Stefano Spaggiari che ha presentato un progetto patrocinato anche dall’Università di Reggio che lo vedrà protagonista di un viaggio intorno al mondo. La giornata si è conclusa con l’inaugurazione di una mostra fotografica “Di eter post” di Pippo Salsi, Silvia Sai, Cosimo Bizzarri e Alessandro Mortari. Un modo per viaggiare con la reflex per cogliere sguardi e angoli dal Brasile al Portogallo a Berlino. Viaggiare per conoscere e confrontarsi con culture diverse significa mettersi in gioco e portare a casa un bagaglio di conoscenze che va oltre al semplice apprendimento scolastico. Un ottimo modo per crescere e sfruttare le possibilità offerte dalla Commissione Europea. Lo scorso 25 settembre il Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ha presentato la “Prima Relazione sullo stato delle Università italiane”, un’ampia riflessione sul ruolo che l’Università svolge nel contesto sociale e culturale del paese e della grave situazione finanziaria in cui versa, denunciata già nel dicembre dello scorso anno con le dimissioni dei Rettori e nei confronti della quale non è intervenuto alcun provvedimento. Con riferimento a questa situazione, che ha portato nel nostro Ateneo ad un aumento generalizzato delle tasse universitarie per l’anno accademico in corso, la lista universitaria SX esprime una valutazione fortemente critica del disegno di Legge Finanziaria e dell’annesso decreto presentati dal Governo. In particolare, segniamo i seguenti aspetti negativi contenuti nella Legge Finanziaria: 1) Prevede un incremento del Fondo di finanziamento ordinario (110 milioni di euro) del tutto inadeguato alle esigenze del sistema universitario. 2) Ripropone il blocco delle assunzioni di personale docente e tecnico-amministrativo. 3) Mostra scarso interesse per la ricerca universitaria. 4) Riduce il finanziamento per l’edilizia universitaria. 5) Prevede un incremento irrisorio del Fondo Integrativo per il Diritto allo Studio. Ecco dunque come i provvedimenti contenuti nella Finanziaria incideranno sul nostro Ateneo: a) a causa del blocco delle assunzioni rimarranno vacanti nel nostro Ateneo 160 lavoratori tra docenti e personale amministrativo. b) molto problematica risulterà essere la copertura finanziaria delle spese per servizi agli studenti (handicap, orientamento allo studio, ecc.) e per la didattica sostitutiva e integrativa (professori a contratto, tutor, esercitatori, ecc.). c) si troveranno gravemente penalizzati sui corsi di laurea non ancora consolidati, cioè non rispondenti ai requisiti minimi stabiliti dall’offerta formativa, come Ingegneria Gestionale, Scienze della Comunicazione e Agraria. d) le opere di recupero edilizio saranno certamente ridimensionate a danno di quelle realtà come Reggio Emilia da poco sede di Ateneo. e) infine, incideranno sul diritto allo studio. Lo scorso Anno Accademico il sistema del diritto allo studio da sempre virtuoso nel nostro Ateneo, ha incominciato a mostrare i primi preoccupanti segnali di cedimento, sono state pagate solo il 70,5% di borse di studio e questo dopo un intervento straordinario di Università e Regione, di fatto la percentuale degli assegnatari ad inizio anno era del 61,37 %. Nell’Anno Accademico in corso, la situazione rischia di precipitare. I primi dati elaborati dall’ARESTUD, dicono che l’Azienda sarà in grado di erogare appena il 60,6% delle borse di studio, corrispondenti a circa 1.000 studenti su oltre 1.650 idonei. Simile problema per gli alloggi, dove su 89 idonei (sede di Reggio Emilia) si è verificata una disponibilità di soli 73 posti. Sono dati che fanno prevedere il collasso certo delle Università, in queste condizioni il sistema universitario non potrà reggere per più di tre o quattro anni. L’attuale governo ha scelto di non investire in formazione e ricerca campi cruciali dello sviluppo, condannando l'Italia a un ruolo di retroguardia in Europa e nel mondo. Si tratta di una scelta ragionata, con alle spalle idee e convincimenti precisi. In breve: che il mondo della scuola e delle università sia un luogo di inguaribili inefficienze, inutilità e sprechi, altro che priorità per il paese. Ma la nostra università ha bisogno di più adeguate risorse pubbliche, di maggiori investimenti privati, di competitività e diversificazione fra gli atenei. USCIAMOINSIEME Presepi dal mondo. Mostra internazionale di presepi, provenienti da tutto il mondo, la cui scenografia sarà realizzata dai migliori artisti reggiani. La mostra sarà allestita con sette presepi realizzati da artisti provenienti da: Barcellona (F.lli Colomer), Palermo (Tripi), Ordine di Betlemme, Napoli (antico presepe del '700), Messico, Sierra Leone, Argentina. Organizzato da Federimpresa presso il Battistero di Reggio in piazza Prampolini. tel. 0522273535 la mostra sarà aperta dal 8 dicembre all’8 gennaio 2004. 4/5/6 gennaio. Stages di Capodanno al Let’s dance. Sarà possibile frequentare corsi di danza classica con Anna Maria Galeotti, jazz con Mia Molinari, contemporanea con Loris Petrillo, afro con Irene Tassembedo, percussioni con Moussa Hema e un corso di automassaggio con Carlo Marmiroli. Per informazioni potete contattare la segreteria della scuola tel. 0522/516801. DI SERA La Latteria. Nell'ex latteria sociale di S. Michele della Fossa a Bagnolo in Piano, nasce La Latteria, circolo giovanile che partecipa al calendario di CAROSELLO con musica dal vivo, proposte di cabaret, performance poetiche con esibizioni di danza e a fine spettacolo ballo con DJ. Per informazioni tel. 0522954454 Jurmala non è solo un locale, ma uno stile di vita. Chillout, break beat, dub, drum'n bass, jungle. Balsam cocktail, fruit-shake and wine. Ogni mercoledì sera a partire dalle nove nei locali del circolo Arci Calamita a Cavriago. Ingresso gratuito con tessera Arci. Info tel. 3391115546. Social Club. Tutti i venerdì e il sabato sera musica caraibica dal vivo nel locale di Beppe Carletti e red Ronnie. A Mancasale appena usciti dall’autostrada in via Gramsci, 98/E. Ritmi caldi per chi ama il genere, sicuramente da non perdere. Ingresso con tessera. Per info tel. 0522511899 EVENTI 13 dicembre. Jazz in blu IV edizione. A Casalgrande presso la Sala blu del Centro Polivalente si terrà il concerto Gospel & Blues con "Vince VALLICELLI Band" e SPECIAL GUEST: HAROLD BRADLEY, voce narrativa. 14 dicembre. Mercatino natalizio dell'artigianato artistico. Aspettando Natale passeggiamo nei mercati organizzati in provincia: dalle ore 9.00 alle 18.30 a Montecchio o dalle 8.30 alle 19.00 a Sant’Ilario d’Enza. 14 dicembre.VIII Maratona di Reggio Emilia “Città del Tricolore”. Partenza da piazzale Matteotti alle ore 9.00. Per informazioni sul percorso e iscrizioni potete contattare la Uisp di Reggio Emilia tel. 0522/267211. STAMPA REGGIANA > 20 dicembre. VII Rassegna di canto corale. A Gattatico loc. Praticello nella chiesa parrocchiale ascoltiamo voci provenienti da tutta Italia. La rassegna avrà inizio alle ore 21.00 ingresso libero. 20 dicembre. Coro di canti natalizi. Nella suggestiva cornice di Toano un concerto di Natale. Inizio ore 21.00 presso la chiesa parrocchiale. 28 dicembre. Il Cicciolo d’Oro. oltre 50 norcini si sfidano nella produzione dei ciccioli migliori; esposizione di stands gastronomici, vendita di prodotti derivati dal maiale e provenienti da varie parti d'Italia, spettacoli musicali, dimostrazione dell'antica arte della norcineria padana. A campagnola Emilia tel. 0522.750713. 1 gennaio. Concerto di Capodanno. Dopo il successo dell’anno scorso il cinema Novecento di Cavriago ripropone l'Orchestra del Teatro d'Opera di Kharkov (Ucraina). L’orchestra è composta da 51 professori d'orchestra e da alcuni anni compie tournèe internazionali riscontrando ovunque lusinghieri apprezzamenti. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 15.30 o in replica alle 21.00 del 2 gennaio. Tel. 0522/372015. anno I numero 8 (Elena Codeluppi) > DICEMBRE 2003 7 STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 > Teatro Dopo quattro anni di lavori senza il rinvio di uno spettacolo VALLI, UN TEATRO ANTICO DAL CUORE MODERNO I lavori iniziati quattr o anni fà hanno pr odotto un ammodernamento totale delle struttur e. Restaur ata e condizionata la sale gr ande, or a è la volta della facciata senza un solo giorno di chiusur a. Il munici pale affr onta da par suo gli anni a venir e. Ce ne parla il pr esidente Elio C anova. di Davide Bologna (segue dalla prima) Presidente, presto toglieranno ponteggi e coperture alla facciata del Valli. Per lei si tratta della terza inaugurazione dopo la Sala Grande e i lavori di condizionamento. Come sono stati questi mesi? Più che di mesi parlerei di anni. I lavori che si concludono alla metà del mese di dicembre sono di fatto partiti, come progetto, nel '99. Sono dunque quattro anni. Quattro anni di lavori attenti, accurati, non sempre agevoli, senza mai un giorno di chiusura, mai uno spettacolo “saltato” o rinviato a causa di un cantiere in corso. Non nego che è per me e per l'istituzione che presiedo, motivo di grande orgoglio avere concluso una impresa non facile: restaurare il teatro Valli, ammodernarlo, condizionarlo, lasciandolo contemporaneamente sempre aperto al suo pubblico. Ora è la volta della facciata, com- pletamente rimessa a nuovo. I ponteggi (montati nello scorso mese di febbraio) verranno rimossi a metà dicembre, rispettando i tempi previsti e in tempo per accogliere il grande evento delle celebrazioni del sette gennaio. I restauri e l’ammodernamento del teatro Valli erano al primo punto del programma all’atto del mio insediamento. E lo sforzo è stato grande. Ma alla fine ci siamo riusciti, grazie al Comune, che ha finanziato l’impresa. La sala grande è stata rimodernata e può contare su un efficace impianto di aria condizionata, la facciata è tornata all’antico splendore e il ridotto, con due successive tranche di lavori, è stato completamente restaurato. Il piano lavori però non si ferma qui: proseguirà nel 2004 e negli anni futuri con massicci interventi alla Cavallerizza, un teatro sul quale puntiamo sempre di più. Non si tratta come si suole dire, di un intervento di mero lifting. Si tratta di un vero e proprio investimento che dimostra ancora una volta come i tre teatri reggiani siano, non a caso, le sedi cittadine più prestigiose della vita sociale, economica e culturale. Il simbolo e il cuore della città. Molti altri teatri della regione e non, hanno chiuso i battenti per lunghi mesi, altri per anni. Dietro uno sforzo come questo, deve lavorare una squadra di alta tenuta. Si tratta di una squadra motivata e competente sulla quale i teatri possono contare. Capita molto di frequente che le compagnie che si fermano qui a lavorare con noi, al momento di andarsene, ci chiedano di tornare al più presto. Quella dei Teatri di Reggio Emilia è una squadra fatta di persone esperte e professionalmente preparate che fanno dei teatri reggiani uno dei luoghi dove artisti e compagnie si esibiscono al meglio e nelle migliori condizioni di lavoro. Con la scelta di Daniele Abbado come direttore artistico dei Teatri, poi, si è aperta una nuova fase, caratterizzata da una qualità sempre più elevata dell’offerta di spettacoli, unita a un forte desiderio di innovazione. Un’innovazione che si rivolge in modo particolare al pubblico dei Foto in alto sala grande del Teatro Municipale Valli. Foto al centro: da sinistra Elio Canova, sulla destra la facciata del Municipale. In basso alla sinistra la Cavallerizza e a destra il Teatro Ariosto. giovani, le scuole e l'Università, ancora più forti relazioni in Italia e all'estero. Vogliamo dare il nostro contributo al bisogno di futuro e di speranza che è fortemente sentito. I giovani. Avete avviato una vera e propria politica verso quello che si può definire l'arcipelago giovanile cinema. Un tema gigante è l'apporto dei privati alle iniziative culturali e teatrali nel particolare. Come siete messi Credo di avere il merito di avere studiato e pensato a meccanismi di ricerca di risorse economiche molto prima e in misura maggiore rispetto a tanti altri teatri italiani. Questo e una attenta gestione ci fanno avere bilanci sani. Ad oggi gli sponsor dei Teatri di Reggio Emilia sono 130. Si tratta di un tessuto vero, una sorta di squadra che ci sta accompagnando da anni assieme a partner istituzionali come Bipop Carire e Fondazione Manodori. Anche qui siamo di fronte ad un vero e proprio salto di qualità che dobbiamo fare tutti insieme. Di fronte a noi stanno appuntamenti precisi: "Il flauto magico" di Claudio Abbado con la regia di Daniele Abbado, una prima assoluta; il progetto "Pollini", il Reggio Parma Festival e tanto altro ancora che significa produrre cultura. E' indubbio che occorrono risorse e partecipazioni più forti e decise. La nostra disponibilità è totale e la porta per l'ingresso di nuovi soci è aperta! Un teatro come il nostro deve porsi anche obiettivi di avviamento al Teatro, non solo offrire vaghi propositi di catturare "i giovani". Abbiamo avviato concrete e importanti iniziative per coinvolgerli maggiormente ed avvicinarli a questa grande e affascinante macchina teatrale. Ecco quindi l’intensificazione dei rapporti tra Teatro e scuola, università compresa, unita a una nuova politica dei prezzi grazie alla quale, per esempio, chi ha meno di 18 anni entra in teatro pagando sempre un biglietto di cinque euro, un po’ meno di quanto costa andare al STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 9 STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 > Auto Fiocco rosa all'AutoGepy per l'arrivo dell’ultimo modello Chrysler-Jeep SI CHIAMA CROSSFIRE IL NUOVO GIOIELLO DI ANGELA La Signora Zanghieri, amministratrice della prestigiosa concessionaria di S.Maurizio, ha presentato alla stampa e al pubblico il coupè a due posti, la cui meccanica é completamente Mercedes di IVANO DAVOLI Del vecchio salone espositivo non é rimasta che la superfice in metri quadrati. Tanti metri quanti sarebbero sufficenti, anzi più che sufficenti, per ospitare un palazzetto dello sport in sostituzione del vecchio e acciacato PalaBigi di via Guasco. Oggi quel salone, che porta il marchio e la bandiera dell'AutoGepy, é stato completamente rinnovato: dal pavimento, i cui eleganti lastroni danno la sensazione di camminare su cristalli a tinte scure, alle strutture in metallo chiaro che ricoprono e arredano l'interno creando movimenti e passaggi che oserei paragonare, con le dovute proporzioni, al Lingotto di Torino nell'era ronconiana. C'è persino una lunga passerella, posta a mezz'aria, che farebbe la gioia di qualsiasi stilista e, come in tutti i show room che si rispettono, c'é anche un bar che in talune occasioni sarà possibile trasformare in un accogliente piano -bar. Ma su questi futuri eventi ne parlerò più dettagliatamente quando AutoGepy sarà, nelle diverse occasioni, chiamata "CasaGepy". Perché, tra i tanti programmi futuri della concessionaria ufficiale della Chrysler-Jeep, classificata tra le più importanti in Italia, ci sarebbe anche quello di creare una "casa-salotto" dove, a un'ora canonica della sera, si potrebbero incontrare sia la vasta clientela della concessionaria di S. Maurizio sia i lettori di "Stampa Reggiana". In altre parole un gemellaggio tra la carta stampata e il mondo dei motori. Questo appuntamento dovrebbe coincidere mensilmente con l'uscita del nostro giornale e la contemporanea presenza di alcuni personaggi del mondo artistico, sportivo e culturale. Voglio ora parlare dell'avvenimento che ha caratterizzato in positivo il week end dello scorso novembre, quando la Sig.ra Angela Zanghieri, amministratore u n i c o dell'AutoGepy, ha presentato a un vasto e selezionato pubblico il nuovo coupè della Chrysler: la CROSSFIRE. Una macchina bassa, larga e con tanta grinta che potrebbe essere tranquillamente utilizzata da James Bond o, meglio ancora, da Batman. Dal punto di vista del design la critica é stata decisamente favorevole, apprezzando l'esuberanza e la "muscolosità" della carrozzeria. E' la stessa Angela Zanghieri, che ha ricevuto unanimi giudizi positivi sia per la nuova sede che per l'auto, a parlarci della CROSSFIRE: "Nel ringraziare dei doppi complimenti, posso dire che la nuova coupè é un'auto che i reggiani presenti lo scorso anno al Motor Show di Bologna, hanno avuto il privilegio di ammirarla in anteprima. Io, invece, ho avuto l'altrettanto privilegio di provarla a Detroit alcuni mesi or sono e non vedevo l'ora di portarla a Reggio per i mei concittadini. Per quanto riguarda invece questa sede, abbiamo ritenuto opportuno rinnovarla completamente per offrire alla città di Reggio una grande immagine del mio Gruppo che oggi, lo ripeto con orgoglio, rappresenta in Italia una delle più importanti reti della CHRYSLER-JEEP. Questo marchio è il primo gruppo al mondo nella produzione di auto di media e alta cilindrata, dopo che la Mercedes si è fusa con la Chrysler. La Crossfire ne dimostra, infatti, la fusione dei due marchi con la meccanica completamente Mercedes". In occasione della STAMPA REGGIANA > presentazione ufficiale non poteva mancare il giudizio del Sig. Franco Bonini, che all'AutoGepy é il direttore delle vendite:" Si tratta di un coupè retrò con una meccanica avanzata la cui linea viene in genere riconosciuta da tutti come una linea senza eguali. Noi della Chrysler avevamo per primi aperto questa porta con la PT CRUISER. Posso infine aggiungere che tanti altri marchi vanno verso questa strada. Il temperamento sportivo di questo coupè a due posti, oltre che dal look, é garantito da un V6 di 3.2 litri in grado di erogare una adeguata scuderia formata da 215CV, scaricata a terra da generose gommature. " Ricordo che il nuovo gioiello di Angela Zanghieri è sempre esposto, su un "trono" girevole, nel prestigioso maxi salone di S. Maurizio. Foto al centro in alto: al volante della nuova Crossfire Angela Zanghieri Amministratore del Gruppo AutoGepy ChryslerJeep. Al centro a sinistra: l’avveniristico Show-room AutoGepy Chrysler Jeep di San Maurizio (RE) In alto si riconoscono alcuni dei visitatori: il Comm.Antonio Barbieri (Autoclub BMW Modena) con la consorte Mariangela, il Sen. Alessandro Carri, il direttore delle vendite dell’AutoGepy Franco Bonini e Mauro Bassinghi e il conte Giovanelli (McDonald Sassuolo). A lato l’auto in esposizione sulla pedana girevole. anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 11 > Primo Piano LA BANDIERA TRICOLORE COMPIE 207 ANNI GRANDE FESTA CON IL PRESIDENTE CIAMPI Per due giorni il Capo dello Stato e la signora Franca saranno in visita ufficiale a Reggio di Gianfranco Parmiggiani (segue dalla prima) Repubblica Cispadana. Un appuntamento già importante di per sé che riveste in questo momento un significato ancora più particolare. Il Capo dello Stato infatti arriva nella città di Reggio probabilmente nel periodo di maggior affezione del popolo italiano al suo storico vessillo: la tragica fine dei carabinieri di Nassirija ha infatti convogliato sulla bandiera l’orgoglio nazionale e la coscienza di appartenere ad una terra e ad un popolo straordinari. Impegnati in questo momentoopportunamente o no a seconda dei punti di vista, a svolgere un ruolo di primo piano nel processo di pace. Mai occasione dunque potrebbe essere più ghiotta affinché Reggio e provincia, oltre agli scontati appuntamenti istituzionali, offrano all’italica pubblica opinione un’immagine decorosa. Di realtà forse provinciale (non è poi un’offesa) ma cuore della nazione. L’allora ministro Carlo Azeglio Ciampi arrivò a Reggio, il 7 gennaio 1999, in occasione del 202° anniversario, in un contesto politico nazionale ed internazionale decisamente differenti. Eravamo in dirittura d’arrivo dell’ingresso dell’Italia nell’Euro, in un clima di grandi attese; oggi il sentimento dominante, inutile nasconderselo, è l’incertezza e la paura per un futuro in cui i rapporti tra i popoli, Islam e Occidente in questo caso, sono continuamente messi in discussione. Sarà per questo necessario che dall’appuntamento reggiano giungano inequivocabili segnali di impegno e di pace. Il 7 gennaio 2004 potrebbe in sostanza rappresentare soprattutto per noi una giornata irripetibile. Ciampi è legato a Reggio “a dop- pio filo”: la sua visita (già citata) ma anche il suo messaggio alla nazione, l’anno scorso, quando proclamò il 7 gennaio “giornata nazionale della bandiera” stanno a significare che il Capo dello Stato ama il Tricolore. Poi gli affetti personali: a Reggio infatti nacque la signora Franca, moglie del Presidente. Il programma ufficiale, come da protocollo del Quirinale, sarà reso noto solo pochi giorni prima della fatidica data ma gli appuntamenti sono già conosciuti a grandi linee. Presidente e consorte saranno dunque a Reggio il 7 e l’8 gennaio: il 7 gennaio di Ciampi dovrebbe avere inizio con gli onori militari (in piazza Prampolini o in Prefettura) per proseguire con la visita alla Sala del Primo Tricolore ed al restaurato museo; quindi tappa al Valli per il momento del discorso ufficiale davanti alle autorità ed ai giovani degli istituti scolastici. Prima del Capo dello Stato, prende- ranno sicuramente la parola il sindaco Antonella Spaggiari, il Presidente della Provincia Roberto Ruini ed il Presidente della Regione Vasco Errani. In serata, concerto del Primo Tricolore sempre al Municipale ed al mattino la visita alla casa-museo di Gattatico con l’omaggio ai fratelli Cervi. Ci sarà anche spazio per un incontro, strettamente privato, col vescovo mons. Adriano Caprioli. Quattro uscite ufficiali e due discorsi ed un, si augura davvero in questo caso, bagno di folla di contorno. Reggio si prepara all’avvenimento; vietato in questo caso stare alla finestra. Il significato di queste giornate trascende parti e schieramenti; forse per alcune ore la bandiera italiana sarà davvero il simbolo di tutti, senza contraddizione tra l’amore per la pace e quello per il proprio Paese. Esponiamo allora il Tricolore, magari bello largo, a coprire per un giorno le vere o presunte indecenze di questa città Nella foto il saluto di Ciampi alle Autorità pre- senti nella Sala Tricolore DALLA RESISTENZA ALLA SERIE A PA S S A N D O D A C A M E R A E S E N AT O Quattro domande a Walter Sacchetti già leader sindacale e manager di successo di Mauro Bassinghi Gramsci fonda l’Ordine Nuovo, Sturzo il Partito popolare Italiano e Mussolini i Fasci di Combattimento. Precipita la produzione; i prezzi si impennano, in Sicilia e nell’agro romano i contadini occupano le terre, le cronache raccontano di negozi saccheggiati. E’ il 1919 e nella temperie febbricitante del cosiddetto “biennio rosso” a Reggio Emilia nasce Walter Sacchetti, coetaneo e grande amico di mio padre che spesso s’incontravano a casa mia, dove Sacchetti vi alloggiava quando il giorno successivo c’erano manifestazioni di operai della zona ceramiche. Il destino dell’uomo sembra segnato. Sacchetti vive intensamente, da protagonista, il “secolo breve”: partecipa, da partigiano, alla liberazione del paese dal nazifascismo; si afferma, nel dopoguerra, come leader sindacale; approda giovanissimo al Parlamento come deputato del Partito Comunista, passa dalla “camera bassa” alla “camera alta”. E poi si sperimenta come manager di successo alla guida delle Cantine Cooperative Riunite, conducendo un oscuro sodalizio di viticoltori padani dalla testa quadra ai vertici dell’enoindu- stria mondiale. Si tratta di un uomo - per usare una metafora merceologicamente appropriata- a “fermentazione naturale”, che non cessa di stupire: si prende a cuore le sorti dello sport agonistico reggiano e porta il calcio e il basket nella massima serie. Sono traguardi di successo, che collocano Walter Sacchetti nel Gotha della reggianità volitiva e creativa, un vissuto eccellente che conferi- Senatore Sacchetti, come giudica la strategia e la condotta del sindacato (e più specificamente della CGIL) in questo frangente poco “concertativo” del confronto sociale nel nostro Paese, quando la radicalità dello scontro, secondo i benpensanti, sembra assumere una coloritura politica? A proposito del libro di Pansa “Il sangue dei vinti” e del suo riverbero polemico, come ricorda la “volante rossa” e la giustizia sommaria partigiana del dopoguerra reggiano? Fu l’appendice deprecabile ma ineluttabile di una guerra civile o si trattò di qualcosa d’altro? Che la Confindustria possa dare valore prescrittivo, per tutto il territorio nazionale e per il complesso delle relazioni industriali del settore metalmeccanico, a un contratto firmato da una minoranza, è francamente incredibile. L’accusa di fare politica rivolta alla CGIL si può ribaltare: c’è chi sta tentando, come è già accaduto in passato, di rompere il fronte dei lavoratori, ma sono velleità destinate all’insuccesso. Le maggioranze non sono isolabili e la CGIL è un “continente”, rappresenta la maggioranza degli operai metalmeccanici. Ho seguito la polemica con particolare interesse, anche se rifiuto una rappresentazione della guerra di Liberazione come un fatto fra italiani Non dobbiamo mai dimenticare che l’Italia era occupata dai tedeschi e la contrapposizione fondamentale, anche se era sorta la repubblica di Salò, che collaborava con i Tedeschi, era fra lo straniero occupante e i partigiani. Si trattava di liberare l’Italia dall’invasore. L’atteggiamento di chi, oggi, tende a caricare di significato episodi censurabili del dopoguerra, attribuendoli a chissà quali strategie eversive non è condivisibile, perché non tiene conto del risentimento profondo che 25 anni di dittatura, col suo portato di nefandezze, avevano creato. Non c’è dubbio che, alla fine della guerra, si sono verificate azioni condannabili, spesso (a volte con una certa approssimazione) attribuite a partigiani. Tutto ciò, sia chiaro, non deve portare macchia alla Resistenza , alla quale dobbiamo il riscatto morale del nostro popolo. Durante il periodo del regime fascista tutti quelli che non avevano la tessera del fascio venivano discriminati e maltrattati compresi i famigliari. Come nel mio caso. Figlio di mezzadri di Pratofontana, condannato nel 1934 a 15 anni di carcere dal tribunale speciale per aver distribuito un volantino contro il pericolo della guerra. Non solo fui arrestato, ma i miei familiari furono ridotti in miseria perché io ero antifascista. Non ho mai portato rancore, ma non tutti hanno saputo comportarsi così. Quali sono, oggi, i punti d’eccellenza dell’imprenditoria reggiana? Attraverso quali politiche il governo locale può sostenere la crescita economica? E’ preferibile orientare l’investimento pubblico verso la ricerca o verso le infrastrutture? E’ una scelta imbarazzante, perché bisogna fare investimenti sia sulla ricerca che sulle infrastrutture. Fra l’una e l’altra cosa c’è complementarità e una contrapposizione è fuorviante. I punti d’eccellenza della struttura imprenditoriale della provincia ancora insistono sulla trasformazione agroalimentare, sulla meccanica agricola, sulle ceramiche e sul manifatturiero in genere. I destini industriali di Reggio non sono prossimi al declino; l’economia produttiva è in salute , l’imprenditoria è diffusa e ben distribuita sul territorio.Si lamentano, però, deficit di infrastrutture, diseconomie legate alla viabilità che non favoriscono lo sviluppo. Si tratta di provvedere adeguando la rete e implementare i vantaggi che già si riconoscono al sistema decentrato. 12 STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 sce al Senatore un’aura di saggezza. Resistiamo alla tentazione di chiedergli che cosa farà da grande per cavargli, invece, una qualche impressione sul momento che stiamo attraversando, pizzicandolo nella sua “scorza rossa” e nella sua variante granata. seria, obiettiva ed esaustiva si propone anche al pubblico medio; Merito, a nostro parere, tutt’altro che trascurabile. Veniamo allo sport. Qual è la ricetta Sacchetti per rilanciare la Reggiana? Nella mia qualità di presidente delle Cantine Riunite, dopo il successo dell’esportazione del nostro vino in Germania e in America, contribuii a creare, assieme a Prandi e a Ferrari, una squadra di basket che si impose , per i risultati agonistici che ottenne, all’attenzione del mondo sportivo italiano. Al calcio, invece, approdai col proposito di far uscire la Reggiana, in crisi col suo pubblico, dalle secche della serie C. Mi presi l’impegno assieme alla Banfi, allora presieduta da Mariani, Veroni, Morini, Fiaccadori e la Transcoop. Uno dei principali artefici del passaggio da Vandelli al nostro gruppo fù Mauro Bassinghi, il quale ebbe, più tardi una parte importante nella successiva vendita da parte nostra a Dal Cin. Gli sforzi furono coronati da successo: riuscimmo a portare la squadra in A facendo un bel regalo alla città. Oggi non sono in grado di dare giudizi sulla condotta di chi si stà adoperando per risollevare le sorti della squadra. Comunque, auguro a dirigenti, giocatori, e tifosi i miei auguri più sinceri. Foto in alto scattata nel 1989: Sacchettii e Giovanni Vandelli brindano al passaggio del pacchetto azionario della Reggiana Omaggio di Stampa Reggiana STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 > Economia QUANDO IL FISCALISTA PUO’ DIRE CIO’ CHE VUOLE di Massimo Crotti (*) Sentenze (di Cassazione) ondivaganti Avevo accennato, nel mio ultimo editoriale, in modo provocatorio, ma non troppo, come, oggi come oggi, nell’isterico impazzimento della normativa tributaria attuale, il fiscalista, nella stragrande maggioranza dei casi, possa permettersi più affermazioni, anche diametralmente opposte, e, messo alle strette, giustificare facilmente e con documentazione, la propria risposta. Ovviamente se sorretto, a sua volta da un professionista di grande spessore, esperienza e capacità. Avevo anticipato casi concreti, promettendo ai lettori di tornare sull’argomento con un caso accattivante. Ossia sulla possibilità o meno, da parte dell'Amministrazione finanziaria, di operare un sindacato di congruità sull'entità del compenso erogato agli amministratori ed eventualmente, contestarne in tutto o in parte la legittima deduzione. Faccio un esempio. In una società, poniamo il caso, che faccia 5 miliardi di fatturato, l’assemblea delibera di dare al consiglio di amministrazione 300 milioni all’anno, ovviamente se davvero erogati, deducibili dal reddito. Interviene il fisco che ritiene eccessivo l’emolumento e pone in essere un accertamento, con tutto quanto ne deriva. Ma, sino a che punto il fisco può permettersi di sindacare la volontà dei soci? Sino a che punto i 300 milioni sono o non sono congrui? E chi me lo dice dove sta la congruità, sempre che si possa parlare di congruità? Bene siamo nel classico caso in cui il fiscalista può permettersi di dire ciò che vuole con la massima libertà e con la certezza di documentare la propria risposta con sentenze di Cassazione una più motivata dell’altra. La tesi favorevole al Fisco. Un ripetuta posizione della Cassazione (sentenze 13478/2001 e 12813/2000) ha affermato la tesi secondo la quale l'Amministrazione può legittimamente sindacare la congruità di un costo senza doversi munire di altre prove o dover dimostrare altre irregolarità. “…..il giudizio di equità prevale sul principio di legalità….”, ciò significa, in altri termini, che al di là di un rispetto (ritenuto solo formale) delle norme che presiedono la determinazione del reddito d'impresa, se un componente si dimostra palesemente sproporzionato esso può essere rettificato. Da qui il non riconoscimento della deducibilità dei compensi agli amministratori ritenuti eccessivamente onerosi per la società. Il cambio di rotta. In tempi più recenti la Cassazione è tornata sulla questione dei compensi spettanti agli amministratori rovesciando le conclusioni cui si era giunti precedentemente. Con la sentenza 6599/2002 la Suprema corte ha negato che esista un potere valutativo, a d i s p o s i z i o n e dell'Amministrazione finanziaria, che possa spingersi a rettificare costi ritenuti eccessivi. La Corte di cassazione inverte la rotta. Centrando il cuore del problema, la Corte giunge alla conclusione che <la spettanza e la deducibilità dei compensi agli amministratori è determinata dal consenso che si forma tra le parti senza che all'Amministrazione sia riconosciuto un potere specifico di valutazione di congruità>. Ma non è finita. Ulteriore ripensamento. La Cassazione, ci ripensa ed inverte nuovamente la rotta. All'amministrazione finanziaria è attribuito nell'accertamento del reddito il generale potere di disconoscere la valutazione economica data nel bilancio o comunque risultante da atti o negozi giuridici, ai componenti positivi e negativi del reddito a prescindere dall'accertamento della simulazione di tali atti e anche in presenza di una contabilità regolarmente tenuta. É quanto emerge dalla lettura della sentenza 11240/02 depositata il 30 luglio 2002 della Corte di cassazione. Il procedimento sottoposto al vaglio della Cassazione, da cui origina la più recente sentenza riguardava indagini di polizia giudiziaria dalle quali, in estrema sintesi emergeva che un'impresa aveva acquistato partecipazioni di tre società a responsabilità limitata sostenendo un costo di lire 13.161.290.000 a fronte di un valore effettivo di lire 1.000.000.000. Il mio pensiero? Non posso esprimermi per ragioni evidenti. Di certo fra non molto leggeremo una sentenza, sull’argomento, a sezioni unite ossia una sentenza presa da un collegio giudicante della Cassazione formato dai presidenti di tutte le sezioni. Questa sentenza dovrebbe sciogliere ogni dubbio. Ma non è detto. Per ora è quindi lecito dire ed affermare, nel caso concreto, tutto ed il contrario di tutto. (* giudice tributario) > Diritto LA TUTELA DELLA PRIVACY E LA LIBERTA’ DI STAMPA di Tiziano Avv.Rinaldi La storica contrapposizione tra valori della persona che si esprimono negli aspetti della identità riservatezza, decoro e reputazione, ed esercizio del diritto di cronaca è stata oggetto di disciplina normativa, affrontata con la legge 675/1996 e intitolata "la tutela delle persone e degli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Essa ha voluto contemperare la norma relativa alla tutela della privacy con quelle sulla libertà di stampa, entrambi diritto di rilievo costituzionale. Se da una parte si è impedito che non si frappongano ostacoli ingiustificati alla raccolta da parte del giornalista delle informazioni e alla loro divulgazione in quanto di pubblico interesse - per cui per tali attività il giornalista è ritenuto irre- 14 STAMPA REGGIANA > sponsabile - dall'altra parte si pretende che egli agisca nei limiti imposti dalla correttezza professionale. Le norme in materia di trattamento dei dati applicabili all'attività giornalistica possono essere così schematicamente riassunti. Il giornalista dovrà trattare i dati conformanti ai criteri fissati dall'art. 9 e cioè secondo corret-tezza; per scopi determinati,con esattezza e pertinenza; i dati dovranno essere completi e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolti o trattati; egli dovrà osservare le regole in materia di sicurezza dei dati; dovrà consentire all'interessato coinvolto nel trattamento l'esercizio dei diritti previsti dall'art. 13, cioè di conoscere mediante accesso gratuito il trattamento l'aggiornamento l'integrazione dei dati, o la cancellazione dei dati trattati in violazione di legge. Anche altri ostacoli contengono deroghe che legittimano tale soggetto a ricorrere a forme semplificate di notificazione (anche se più propriamente la norma è riferita all'editore - art. 7 ), a tacere la fonte della notizia (art. 13); e a prescindere dal consenso dell'interessato per raccogliere, diffondere comunicare e trasferire all'estero i dati. In particolare sulle modalità della diffusione dei dati l'art. 12 lett. e) richiede che il trattamento sia effettivamente finalizzato all'esercizio della cronaca; che il dato sia essenziale in riferimento a fatti di pubblico interesse, che il giornalista anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 sia rispettoso del codice deontologico. In estrema sintesi il legislatore ha voluto che il concetto di interesse pubblico alla conoscenza si coordinasse con il rispetto del codice deontologico. Avendo chiara la sostanziale differenza fra espressione "in varie modalità del pensiero e trattamento dei dati personali" il legislatore ha voluto armonizzare i due concetti con l'introduzione di un nucleo di regole di condotta. Infatti poichè l'esercizio della professione rispetto all'astratto principio di espressione del pensiero è attività diretta a procurare un profitto, esso dovrà sottostare ad interventi regolatori sulle modalità del suo esercizio; a un codice deontologico redatto dall'ordine dei Giornalisti sotto la guida del Garante; e il controllo sulla osservanza del Codice stesso. E' il Garante a risolvere il difficile conflitto tra la tutela della privacy e diffusione a mezzo stampa dei dati personali, e ciò sia in sede "contenziosa" sia in sede di definizione delle regole sostanziali che compongono il codice deontologico. Nella panoramica delle decisioni prese dal Garante meritano di essere menzionate i seguenti casi paradigmatici. I genitori di un bambino morto suicida fatto oggetto di articoli di cronaca in cui si parla diffu-samente di loro provocano l'intervento del Garante, il quale inibisce il trattamento dei dati in questione motivando che nessuno dei soggetti coinvolti nelal cronaca aveva prestato il consenso alla pubblicazione dei propri dati personali, che la gravità del fatto consigliava una maggiore consapevolezza, che la diffusione di alcuni dati non risultavano essenziali al diritto di cronaca. Oltre all'ordine di cessazione del trattamento dei dati, il diritto alla riservatezza ottiene qui anche il veto di ulteriore pubblicazione della notizia. Altro caso, se sia consentito al giornalista di diffondere la notizia relativa ad una indagine giu-diziaria prima che l'interessato ne abbia notizia, è risolto con l'affermazione che la diffusione della notizia viola "le norme poste a tutela della riservatezza (art. 9)". Quando invece la notizia relativa ad una ipotesi di rinvio a giudizio, venga diffusa prima che il decreto sia stato notificato all'interessato il Garante ha ritenuto la stessa rientrante nel diritto di cronaca. Un altro provvedimento - 6 ottobre 1997 - ha riguardato la diffusione a mezzo stampa di parte dei verbali di una udienza penale, con l'accoglimento del reclamo proposto da una figlia di un imputato coinvolta in una conversazione registrata con una coimputata. Il Garante ha affermato che la cronaca giudiziaria può estendersi a qualsiasi fatto emerso nel corso dle processo ma "non può valicare i limiti della riservatezza dell'identità personale e della dignità della persona umana". Infine il ricorso promosso dall'interessato relativo alla diffusione a mezzo stampa delle retri-buzioni e delle indennità percepite come funzionario pubblico, è stato disatteso alla luce del fatto che si tratta di dati conoscibili da tutti e accessibili da parte di qualsiasi interessato (L. 241/1990) e che l'esercizio del diritto di cronaca risulta conforme all'interesse alla traspareza delle attività svolte da enti pubblici. Pare quindi che l'interesse pubblico alla diffusione delle informazioni (cosiddetta pertinenza) venga ad assumere nella legge sulla privacy il fine di "escludere dalla notizia i particoli che (sebbene siano spettacolari, sebbene incrementino le entrate dei giornali) finiscono con rendere la notizia un fattore socialmente inquinante". Potrebbe quindi affermarsi che se il giornalista accerti la mancanza di un interesse pubblico alla conoscenza del dato, egli sia tenuto a richiedere il consenso dell'interessato (art. 11). Per quanto riguarda i diritti della personalità a fronte di qualsiasi tipo di trattamento dei dati si è confermata la tendenza a riconoscere, sulla scorta del dettato legislativo (art. 13) il diritto di accesso che consente all'interessato di verificare correttezza e veridicità dei dati prima ancora che essi siano pubblicati. Ma il giornalista non è tenuto a rivelare l'identità di chi gli ha comunicato la notizia. > Politica Dopo i Comitati Civici c’é un altro pericolo per i Poli di destra e sinistra SULLE PROSSIME ELEZIONI SPUNTA L’INCOGNITA DEGLI EXTRACOMUNITARI Se la differenza di numeri tra l’Ulivo e la Casa delle Libertà non dovesse risultare incolmabile, il voto degli stranieri potrebbe risultare determinante. Aperto in Consiglio il dibattito. stranieri ma la partita non è affatto scontata. Fatto sta che le iniziative favorevoli alla “liberalizzazione” del voto tocca trasversalmente diverse forze politiche da An ai Ds. Il “seme della malapianta”, come l’ha chiamata la Lega Nord reggiana è stata infatti piantata dal partito di Gianfranco Fini, che ha dato il “la” ad una serie di ribaltoni impensabili fino a ieri. Il tutto in un contesto di particolare, comprensibile, diffidenza degli italiani e dei reggiani nei confronti di alcune nazionalità, quelle che popolano il mondo arabo e nordafricano. Su un piatto della bilancia dunque l’indirizzo che questi nuovi ingressi nelle urne potrebbero prendere, sull’altra la sua accettazione da parte della società. Sì perché il voto rappresenta lo strumento di cittadinanza democraticamente più importante. Anche a Reggio, recentemente, la conferenza dei capigruppo in sala Tricolore avrebbe licenziato un accordo di massima per cambiare il regolamento nelle circoscrizioni proprio in vista del voto extracomunitario. Un primo passo, sembra, verso la completa legittimazione. Su questo impor- di Gianfranco Parmiggiani Due foto scattate in occasione dell’ultimo giorno del Ramadam. A sinistra in preghiera nella Moschea, sopra all’interno della palestra dello stadio Giglio. Non ci sono solo i comitati civici a turbare il sonno dei Poli di destra e sinistra. Un’altra incognita (anche se fino a un certo punto) che potrebbe pesare infatti sull’esito elettorale, già a partire dalle prossime amministrative, è il voto degli extracomunitari. Naturalmente se la differenza di peso tra l’Ulivo e la Casa delle Libertà non dovesse, per la prima volta nella storia di Reggio, risultare incolmabile. E’ infatti vero che il centrosinistra reggiano ha fino ad oggi portato avanti politiche locali tese a compiacere i bisogni, spesso legittimi, degli tantissimo tema non ci sono però state, al momento, le reazioni prevedibili. L’unica, e veemente, è stata quella della Lega Nord. Il capogruppo in comune, Gabriele Fossa, ha immediatamente annunciato una raccolta di firme per presentare in consiglio a Reggio una specifica mozione di iniziativa popolare contro questa ipotesi ritenuta prematura. Quelli del partito del Carroccio in sostanza non si sono detti pregiudizialmente contrari ma considerano il diritto di voto un punto d’arrivo e non di partenza de processo d’integrazione. L’argomento è destinato comunque ad avere un’importanza crescente nel dibattito, anche perché le iniziative in questo senso si stanno moltiplicando e molto vicino a noi. L’ex sindaco di Bologna ed ora senatore Walter Vitali ha per esempio annunciato una proposta di legge tesa a concedere il voto nelle circoscrizioni a quegli extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia da almeno tre anni e legalmente residenti nei comuni. Insomma la corsa alle urne non è mai stata così carica di interrogativi e proprio per questo ancor più appassionante. I successi di Elisa Pellacani Ambasciatrice dell’Assostampa Ha partecipato alla Biennale d’arte di Venezia e alla Biennale du carnet de voyage di Clermont-Ferrand. In questi giorni è nelle edicole un volume di poesie con le sue illustrazioni. Passione e ricerca Elisa Pellacani, pubblicista dal 1995, è in piena attività come artista. Ha appena conclusa la sua presenza alla Biennale d'arte di Venezia ove ha esposto una selezione della sua mostra “Palestina Promessa” e, mentre è in corso la rassegna Expoarte a Dublino, ove è presente con un innovativo progetto editoriale, la giovane artista reggiana sta partecipando alla 4^ Biennale del carnet de voyage che si tiene nella Casa della cultura di Clermont-Ferrand. Questa prestigiosa esposizione era riservata, finora, ad artisti francesi, ma a partire da questa edizione sono presenti anche disegnatori italiani. Oltre a Elisa Pellacani espongono infatti loro opere il milanese Giancarlo Illiprandi e il torinese Stefano Faravelli. Complessivamente sono 120 gli autori presenti, di cui una ventina indipendenti. Il libretto di viaggio è uno strumen- to utilizzato, in passato, prevalentemente da artisti per fissare situazioni, immagini e stati d’animo. Oggi, rivalutando il segno grafico e l’annotazione emozionale o descrittiva, questi strumenti trovano una particolare attenzione e sono ricercati da appassionati bibliofili o raffinati cultori dell’arte grafica. Il mondo giovanile trova in queste opere una particolare attrazione per il mezzo con il quale sono realizzate e per l’accostamento all’intramontabile desiderio dell’avventura e della conoscenza di popoli lontani. Elisa Pellacani espone a ClermontFerrand due carnet, uno con disegni e appunti sul Sahrawi e uno sull’India. Ambedue realizzati nel 2003, i carnet sono illustrati con tecniche diverse, anche se l’acquerello prevale. E’ un susseguirsi di volti, di paesaggi, di aspetti della vita d’ogni giorno che l’artista abbina a descrizioni di fatti e di situazioni. In essi, come nell’utilizzo dello strumento fotografico, Elisa Pellacani infonde una viva attenzione all’analisi umana e alla comprensione di stati d’animo e di condizioni di vita. I due volumetti sono unici e costituiscono una testimonianza di grande effetto sulle sensazioni che si realizzano nell’animo del viaggiatore a contatto con queste realtà dimenticate. Nel frattempo la sua serie fotografica “Palestina Promessa”, dopo essere stata presente al VISA-Immagine di Perpignan nel 2002 e all’ultima Biennale d’arte di Venezia, continua un percorso costellato di consensi e di apprezzamenti. L’impegno di Elisa Pellacani nel settore grafico è, inoltre, evidenziato in un volume che da alcuni giorni è apparso nelle librerie con un suo ricco corredo illustrativo. Si tratta di una raccolta di poesie di Alessia Rossi Spallanzani, intitolata “Gocce d’anima”, in cui l’artista accompagna sensazioni e proiezioni liriche con la delicatezza di tratti e di figure di fantasia, ma soprattutto con la trasparenza di colori ad acquerello che denotano la dimensione di una passione e di una ricerca. Due foto scattate tra il dicembre 2001 e gennaio 2002 tratte dal catalogo “Palestina promessa” di Elisa Pellacani STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 15 > Libreria CON IL NUOVO CATALOGO PRANDI IL PIACERE DELLA GRAFICA Incisioni originali italiane e straniere dell’800 e moderne Pagina a cura di Gaetano Montanari Come di consuetudine, nella seconda metà del mese di ottobre , é uscito il nuovo catalogo Prandi 2003-2004: INCISIONI ORIGINALI ITALIANE E STRANIERE dell’800 e MODERNE. Con 342 tavole fuori testo comprendenti 163 riproduzioni a colori e 733 in nero. Il cospicuo numero di opere offerte (936 titoli), evidenzia, come al solito, ma in misura maggiore rispetto al catalogo dell’anno scorso,una esauriente panoramica della grafica italiana e straniera. La pubblicazione é costituita da sintetiche schede per ciascuna opera (tutte riprodotte), in parte a colori e parte in bianco e nero, dove sono riportate anche le misure e la tiratura, offrendo uno spaccato del collezionismo di questo periodo e del gusto che lo orienta. In particolare é ampiamente rappresentata la produzione grafica di artisti italiani, raccogliendo numerose voci significative come Barbisan, L.Bartolini, Boccioni, Boldini, Campigli, Carrà, Casorati, De Chirico, Fattori, Fontanesi, Gentilini, Guttuso, Leonardi, Maccari, Manfredi, Manzù, Morandi, Sassu, Severini, Soffici, Viviani, ecc. Presente, tra l’altro, una invidiabile selezione di grandi maestri stranieri. Di rilevante interesse risultano l’acquaforte e acquatinta di Eduard Manet “Le buveur d’absinthe”, la mitica vernice molla di Auguste Renoir ‘La danse à la campagne” (magnifico esemplare nella rarissima tiratura Vollard), l’acquaforte di James Ensor “Un pecheur d’Ostende” e la stupenda litografia di H. M. ToulouseLautrec “L’Union francerusse” (bellissima prova nella edizione unica del 1894 a 100 esemplari numerati). Per tradizione il catalogo Prandi rappresenta un sicuro e prestigioso punto di riferimento per chi si interessa di grafica nazionale ed estera. Ricercato da amatori e collezionisti, é da oltre cinquant’anni che in maniera seria, obiettiva ed esaustiva si propone anche al pubblico medio; Merito, a nostro parere, tutt’altro che trascurabile. A sinistra la copertina del catalogo n°228 A fianco Renato Guttuso : Nudo (tecnica mista 1973: 43x31 firmata) L’APPENNINO DI CROVI NOVITA’ Raffaele Crovi. Avventure in un paesaggio.Milano, A.Mondadori,2003, 8°, pp.287 Copertina figurata Dopo “Il franco tiratore”(1968), “Ladro di ferragosto” (1984), “Le parole del padre” (1991), “la valle dei cavalieri” (1993), vincitore del Supercampiello, “Il santo peccatore” (1995) e “L’indagine di via Rapallo” (1996), é uscito di Raffaele Crovi, un nuovo romanzo incentrato su uomini, cose, casi e paesi dell’appennino Reggiano. La suggestiva foto a colori di Bismantova, riprodotta in sovracopertina, nella magica realtà che la incornicia assurge a simbolo di una singolare epopea che ha per scenario il mitico comprensorio matildico. Il forte narratore dé “La valle dei cavalieri”, si rivela, in questa sua ultima fatica, disegnatore di assoluto prim’ordine dal tocco sempre effervescente ed efficace. Lo stile é tradizionalmente 16 STAMPA REGGIANA > quello che si conosce, inciso a volte o limpido e sereno, scorrevolissimo in ogni occasione, solidamente costruito e sobriamente condotto. Il periodo di Crovi é asciutto, ma fresco e armonico: l’articolatura del pensiero traspare nitidamente da esso come le vene del sangue al di sotto della pelle. In queste sue “avventure in un paesaggio” ha dato vita a figure indimenticabili. E’ la storia di due fratelli, Fabio (un tempo gran viaggiatore) e Aldo (pittore dilettante,musicista dilettante, uomo dilettante) che si incarica di descrivere comportamenti e pensieri del fratello e di un gruppo di amici. Vicende che hanno per sfondo il panorama d’una volta e attuale dell’Appennino Reggiano. anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 Originale polittico di una spontaneità sconcertante, dove, accanto ai protagonisti, tra realtà e fantasia,sfila un’umanità che conserva ancora intatte e rigogliose le sue radici. Vi si parla anche di resistenza al tedesco invasore. Tornano, con essa, i fantasmi tragici dell’eccidio di Cervarolo e della strage di Roncroffio. L’autore noto anche per varie raccolte di poesie e saggi, si conferma un fedele figlio dell’appennino. Il suo paradiso incorrotto. Il suo habitat idilliaco. Un regno meraviglioso dove una volta gli uomini non scambiavano le petizioni di principio per dimostrazioni, il tratto di spirito per superiorità intellettuale, l’offesa per ragionamento. Un quadro sconcertante sui temi di grandissima attualità: l’amore, il matrimonio, l’amicizia, la fede, la violenza, la cultura, l’arte, lo spettacolo, la musica, la poesia. Una cocente accusa a questa nostra epoca in cui é tutto scandalosamente incoerente, tutto falso e blasfemo, tutto distorto da un materialismo dissacrante. Ma é anche un libro nel quale c’é tutto il cuore di uno scrittore che ha saputo fare della sua vita una fiamma. Sicuramente destinato a sollevare, oltre a vivaci reazioni, un notevole successo editoriale. L’Autore: F. G. Pezzuoli, laureato in giurisprudenza e residente a Bologna, é nato a Reggio Emilia. Esordì a 21 anni con la raccolta di versi “immagini del sentimento” (Premio Bismantova), cui, a breve distanza di tempo, seguirono “Solitudini” e “L’età giovanile”. In quegli anni vinse anche il Premio Vallombrosa. Nel 1995, dopo un lungo intervallo, ritornò alla ribalta, pubblicando la raccolta di poesie giovanili “Fra terra ed infinito” (1995) e il poema “Umana civiltà”. Ha quindi pubblicato “L’essenza del Vangelo” (1996), “I Quattro Vangeli” (1997), “I Libri della Sapienza” (2002). STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 > Documenti Nell’opera monumentale di Paolo Gallingani LA STORIA DEL TENNIS A REGGIO Il volume, presentato nella Sala del Tricolore e al Circolo Tennis di Villa Canali, reca il patrocinio dell’Associazione Stampa Reggiana e il coordinamento editoriale di Carlo Pellacani. “Il tennis a Reggio” è un volume che traccia la storia del tennis nella nostra Provincia nel Novecento. Di ogni circolo effettua la ricostruzione degli eventi che ne hanno caratterizzato l’attività e ne indica i principali protagonisti, ma soprattutto elenca con completezza le iniziative agonistiche effettuate e i nomi dei partecipanti. Sonåo circa diecimila i nomi citati nell’opera, facendole acquisire i caratteri di un’enciclopedia del tennis reggiano d’ogni tempo. Particolare attenzione è dedicata all’attività della Federazione Provinciale Tennis dalla sua fondazione e agli eventi sportivi che, dal 1968 al 2000, hanno portato alla ribalta della nostra città affermati campioni e giovani appassionati. Sono elencate, in particolare, competizioni con la partecipazione di tennisti affermati come Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Bijon Borg, Lea Pericoli, ma anche la Prima Olimpiade del Tricolore, i Giochi della Gioventù o il Trofeo “Un campione per amico” per ragazzi delle scuole inferiori e per disabili. La ponderosa ricerca di Gallingani traccia la storia di tutti i circoli del tennis della nostra Provincia e ne riporta i nomi dei fondatori, dei presidenti, dei consiglieri e il dettaglio dell’attività agonistica con i nomi dei protagonisti e dei punteggi realizzati in ogni gara. L’attività tennistica del Capoluogo inizia negli anni ’20, si trasferisce nel tempo in sedi diverse e fornisce elementi su eventi di portata internazionale come i Campionati Italiani e le Coppe Davis del 1968 e del 1973. Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli, assidui frequentatori della nostra città, hanno definito quegli anni mitici e la loro storia li fa apparire come risultati difficilmente eguagliabili di un’attività agonistica che ha posto Reggio al centro dell’Europa. Il volume offre spazio a tutte le iniziative e realizza un risarcimento di grande rilievo etico verso i tanti dirigenti, giocatori, insegnanti e ufficiali di gara che hanno trasformato il tennis da gioco d’élite a sport di massa. L’autore, nella prefazione al volume, dichiara di essersi dedicato a quest’opera per un debito di riconoscenza che ha maturato durante una cinquantennale presenza nel settore, come giocatore e come dirigente. Un impegno che lo vede ancora attivo come membro della Giunta provinciale del CONI e che gli ha valso il conferimento della Stella al merito sportivo nel 2001. Si può dire che Gallingani ha posto le premesse per la definizione di una storia dello sport reggiano che, con il suo patrimonio di umanità e di civiltà, potrebbe rappresentare un importante documento dell’evoluzione sociale e culturale della nostra comunità nel corso del Novecento. Il lavoro di Gallingani espone un tassello fondamentale di tale storia, e non si può che essergli grati per la sua fatica e per la sua passione. Nella stessa misura occorre espri- In alto a sinistra la copertina del libro. In basso Paolo Gallingani premia Chiara Modena nel 2000. Qui sopra : Chiarino Cimurri, Ilie Nastase e John Mc Enroe durante la Top Tennis Exhibition 1987. mere gratitudine a chi ha permesso la realizzazione dell’opera. Agli enti che hanno offerto il loro patrocinio morale e soprattutto al Gruppo bancario Deutsche Bank che, recentemente approdato nella nostra città con un sportello in Via Emilia S. Stefano, 23, ha inteso sostenere concretamente un’iniziativa così meritevole. Il volume, per l’attenta e precisa ricostruzione di fatti e avvenimenti di un secolo della nostra comunità, merita di essere inserito nelle Biblioteche di ogni centro della provincia e dovrebbe essere consultato dalle nuove generazioni per meglio comprendere i valori dell’attività sportiva e la gratificazione che deriva allo spirito e al fisico dalla sana competizione. Il volume è stato curato sotto il profilo editoriale da Carlo Pellacani e rientra tra le novità dell’anno della casa editrice Consulta, una delle piccole case editrici di cui la nostra provincia è ricca. La stampa è stata curata dalla Tipografia De Pietri di Castelnovo di Sotto. Presentata ufficialmente nella Sala del Tricolore e al Circolo Tennis di Reggio, l’opera è disponibile nelle librerie cittadine dall’inizio di dicembre al prezzo di 35 Euro. Paolo Gallingani “Il tennis a Reggio. Fatti e protagonisti del Novecento” Edizioni Consulta, 2003, pp. 496, 376 illustrazioni a colori e in b/n, rilegato, Euro 35. PER UN GIORNO CAVRIAGO CAPITALE DELLO SPORT Importante convegno sul mondo sportivo, delle sponsorizzazioni e dei media promosso dall’USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana), dal CONI e dall’Amministrazione Comunale Il mondo dello sport vive un particolare momento storico che, anche nella nostra provincia, costringe società grandi e piccole a riaggiustamenti di bilancio in funzione delle difficoltà di ordine economico. Il ruolo dei media e delle sponsorizzazioni non è, in questo contesto, trascurabile. Fermarsi a riflettere sugli argomenti in questione è un’esigenza di tutti gli addetti ai lavori e proprio in questo quadro sui problemi e sulle prospettive ne hanno discusso personalità del mondo dello sport, dell'industria e dei Mass Media nel corso di un Convegno che si è svolto a Cavriago dal titolo "Sport, sponsor e Mass Media". Lodevole l'iniziativa del comune di Cavriago, che ha 18 STAMPA REGGIANA > preso la palla balzo dalla proposta arrivata dall’Ussi, che ha nel segretario Ercole Spallanzani il deus ex machina, dal Coni reggiano e dal Coni regionale per ospitare questa assise, che si è svolta nella sala del Consiglio Comunale del Comune di Cavriago, e che ha avuto il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia. Cavriago conferma l’impegno nei confronti dello sport, in tutte le sue sfaccettature, anche grazie alla sensibilità del Sindaco Loriana Paterlini e dell'assessore allo sport Milo Cepelli. Il convegno è arrivato poche settimane dopo l’inaugurazione del nuovo Parco Sportivo, una struttura modernamente attrezzata che ospita anno I numero 8 >DICEMBRE E 2003 campi da calcio, da tennis e percorsi ciclabili. Dopo il saluto del Sindaco Paterlini, si sono succeduti gli oratori Doriano Corghi, Presidente del Coni Provinciale, di Marco Prandi, Assessore allo sport della Provincia di Reggio, di Alberto Bortolotti, Presidente di Gergs. Si è poi parlato di “Relazioni fra sport e sponsor” con il Presidente Coni di Modena e Manager del Parma Calcio, Franco Bertoli, di “Sport e Mass Media” con l’ex direttore di Rai Sport Paolo Francia e di “Sport e Industria” con Nicola Raffa, Responsabile relazioni esterne Coca Cola Italia. Altri interventi di spicco sono stati quelli di Enrico Prandi, Presidente della Legabasket, Giampaolo Galloni, Responsabile comunicazione Michelin Italia, Marco Ferro, Direttore marketing e comunicazione Diadora, Mario Apolloni della Marangoni, Milo Cepelli, Assessore allo sport del Comune di Cavriago, Alessandro Dalla Salda, Direttore Generale Pallacanestro Reggiana, Piero Gallonetto, William Reverberi, Presidente Coni Emilia Romagna, Wiliam Punghellini, Presidente serie D. Tutti gli interventi sono stati interessanti ed hanno dato un valido contributo, tanto che il Coni pubblicherà presto gli atti del convegno. Al termine Antonello Capone, presidente Ussi ha tirato le somme di quanto era emerso nel dibattito. La conduzione del convegno è stata affidata all'abile regia di Giorgio Martino, l'ex telecronista Rai, ora direttore di Roma Channell, che non solo è un profondo conoscitore del pianeta sport, ma è anche un abile intrattenitore. Numerosa l'affluenza di pubblico e degli studenti dell'Istituto D'Arzo che hanno affollato l'aula consigliare. (E.S) > Sport e Arte Ogni giorno i Granata in Rete! Rinnovato dall’O-One il portale internet della Reggiana. Notizie in tempo reale dai campi di gioco di Matteo Incerti Responsabile Ufficio Stampa A.C. Reggiana SpA Internet è un veicolo di comunicazione dalle grandissime potenzialità per le società sportive. L’esperienza maturata dal sito della Reggiana Calcio (www.reggianacalcio.it ) ne è la concreta testimonianza. Nato nella stagione 1998/99 grazie a Roberto Fontanili, il “portale dal cuore granata” negli anni seguenti e’ stato rinnovato dalla O-One Srl (www.o-one.net ) azienda reggiana leader nel settore. Decisiva nel lavoro di restyling, e’ stata la mano di Gianfranco Fornaciari della O-One. Oggi il portale, sta dando alla Regia l’opportunità di promuovere in tutto il Mondo in forme diretta ed interattiva la propria immagine. SPAZIO NEWS- Nella home page sono disponibili in tempo reale notizie dai campi di gioco e dalla societa’ arricchite da immagini digitali. Grazie alla collaborazione con i fotografi dei quotidiani locali (Foto Artioli e Gianni Santandrea) sono messe a disposizione dei visitatori le migliori istantanee delle diverse partite. L’Archivio News, arricchito da un motore di ricerca , memorizza tutte le notizie inserite nelle ultime stagioni dall’Ufficio Stampa granata. NEWSLETTER-Per i tifosi e la stampa è stata creata una mailing list, grazie alla quale quotidianamente sono inviate notizie sulla squadra granata a centinaia di indirizzi di posta elettronica. Un modo diretto per comunicare con sostenitori, abbonati, giornalisti, sponsors. A fine settembre, per implementare questo servizio e’ nata la Newsletter Granata che in pochi giorni ha raccolto centinaia di adesioni. WEB MARKETING -Per gli sponsors sono state create apposite pagine. Oltre ai loghi delle diverse aziende vi sono i collegamenti diretti alle pagine Internet aziendali. La visibilità dei diversi sponsors cambia a seconda dell’impegno pattuito con la società. Sponsor Ufficiale, Sponsor Tecnico e Co Sponsors godono della vetrina nella pagina principale, mentre Partner Ufficiali, Supporter Commerciali e Fornitori trovano spazio in pagine appositamente create per loro. Lo Spazio News nella Home page è a completa disposizione di tutti i gli Sponsors che possono comunicare le diverse iniziative.La Newsletter granata realizzata con la collaborazione della O-One implementa inoltre le possibilita’ di Web Marketing per i Sostenitori Granata. RADIOCRONACA WEB- Insieme al Novara Calcio, la Reggiana è l’unica societa’ di tutta la serie C1 che fornisce ai propri tifosi ed a quelli della squadra ospite la possibilità di ascoltare gratuitamente via Internet la radiocronaca della gara a cura dell’emitettente ufficiale RadioErre. Il servizio, gratuito, è stato realizzato grazie alla piattaforma www.radiosports.info messa a disposizione da Mediasports scrl. Con la Radiocronaca Web, sostenitori granata residenti in Argentina come a Torino, Roma, Sestri Levante, Milano ed ogni altra parte del Mondo, possono seguire in diretta l’andamento dell’incontro dalla viva voce di Alex Bartoli. Nelle diverse trasmissioni si sono registrati anche oltre 100 ascoltatori in contemporanea sintonizzati sul canale radio web. Un numero molto elevato per un servizio radiofonico Internet. BACHECA & E-GADGET -A disposizione dei visitatori vi e’ una Bacheca dove lasciare commenti (insulti e parolacce off limits…). Da domenica sera a martedi’ mattina, i sostenitori “online” possono votare per il concorso il “Granata del Match”. Nella pagina dedicata ai Gadget, e’ possibile inviare cartoline elettroniche con loghi e foto della Reggiana o scaricare il Desktop con il logo societario. ARCHIVIO - Tutti i tabellini delle partite degli ultimi anni e le statistiche dei giocatori, sono archiviate nel database del sito. In questo modo ogni domenica i giornalisti in sala stampa ricevono una stampa della Rosa Granata aggiornata con i dati su presenze, ammonizioni, espulsioni, gol, sostituzioni etc. Dati disponibili per tutti online. STATISTICHE- Sono state in totale 130.579 le visite singole al sito www.reggianacalcio.it nel periodo 31 dicembre 2002-31 agosto 2003. In pratica sono più che raddoppiati i visitatori al sito granata rispetto la stagione 2001/2002. Da luglio 2003 ad oggi sono state 893 le visite medie di singole persone ogni giorno. Il totale delle pagine visitate su tutto il sito e’ di ben 5.107.738 . Nel periodo gennaio-giugno ‘03 sono stati 58.565 i visitatori singoli totali, rilevati dal servizio statitistiche di O-One. Di questi 54.589 hanno visitato una sola volta il portale, mentre 3.976 sono invece quelli che si connettono abitualmente. Nel periodo estivo luglioagosto’03 il sito della Regia ha raccolto 34.709 visitatori singoli totali. 2.883 sono invece tornati più volte a visitare il portale granata. Un ottimo dato, dal momento che si trattava del periodo estivo e di pausa del campionato. In totale la Reggiana in questi ultimi mesi ha avuto 11.085 nuovi visitatori che in passato non si erano mai connessi al suo sito.VISITATORI DA TUTTO IL MONDO - Dei 130.579 visitatori singoli raccolti da gennaio ad agosto, 124.764 provengono dall' Italia. 10.785 da server degli Stati Uniti (ma sotto questa dicitura sono compresi anche quelli da siti commerciali con il suffisso .com .nda) , 603 dal Giappone, 540 dalla Francia, 454 dalla Germania, 432 dal Regno Unito, 405 dalla Svizzera, 309 dal Brasile, 243 dalla Svezia, 250 dalla Spagna e 209 dalla Nigeria, 203 dai Paesi Bassi, 167 dal Canada, 118 dal Belgio e 177 dall'Argentina. Poi via via contatti da ogni angolo del pianeta, dalla Cina alla Colombia, passando per Austria, Portogallo, Taiwan, Polonia. Un dato che segna l' "internazionalizzazione" grazie alla Rete delle Reti della Reggiana Calcoi. Non è un caso che nei mesi scorsi la squadra granata abbia raccolto nuovi fans anche in Cina ed a Panama, Uruguay, Argentina e Brasile. Reggiani che vivono all’estero ma anche cittadini stranieri. In totale i contatti dall’estero rappresentano il 10% delle visite. Il sito della Reggiana è quindi il veicolo principale per i tifosi granata da tutta Italia e dal Mondo per restare in contatto diretto con la squadra del cuore. I VOLONTARI DELLA SALUTE Oltre 2 milioni e cinquecento mila Euro per la sanita' reggiana. Questo il bilancio 2002 dell'A.S.C.M.A.D. Una straordinaria esperienza del volontariato di casa nostra. di Gianni Montanari Soprattutto, risorse. In una societa' ipertecnologicizzata, dove il nuovo è gia' vecchio dopo pochi mesi, la rincorsa e' assillante per non dire vitale, soprattutto quando si tratta di salute. Una considerazione banale nella sua enunciazione ma assolutamente imprescindibile. Con spirito di iniziativa e straordinaria buona volonta' ci sono dei volontari che hanno dato valore a questo principio nell'oramai lunga vicenda dell'Ascmad, l'associazione per lo studio e la cura delle malattie dell'apparato digerente, presieduta dal dottor Giovanni Bedogni, direttore dell'Unita' Operativa di Endoscopia Digestiva del Santa Maria Nuova, fondata sul lavoro e sull'iniziativa di un nutrito gruppo di sostenitori, un vero patrimonio della sanita' reggiana. Una ulteriore controprova la si e' avuta il 16 novembre scorso, in occasione del pranzo sociale dell'Ascmad al quale hanno preso parte 440 persone. Un bel colpo d'occhio a conferma di dati assolutamente oggettivi che si traducono per il 2002 in una cifra: 2.532 Euro di risultato globale al netto delle spese di gestione. Insomma, oltre quattro miliardi e mezzo delle vecchie lire da destinare al potenziamento delle attrezzature, a borse di studio e iniziative d'avanguardia anche attraverso il progetto Prora, per la radioterapia oncologica. Ma il bilancio in denaro e' solo un aspetto di questo lavoro che si trasforma in un vero e proprio valore aggiunto per una sanita'di buon livello come la nostra ma sempre obbligata a guardare avanti. I volontari dell'Ascmad sono portatori di un messaggio concreto e coraggioso, percio' dei veri e proprio ambasciatori nella difesa della salute. Nel giorno di festa dell'Ascmad, accanto al dottor Bedogni c'erano il dottor Luciano Armaroli, direttore della radioterapia oncologica dell'ospedale reggiano e vicepresidente Ascmad e la dottoressa Maria Grazia Mortilla, dirigente dell'endoscopia digestiva, segretaria dell'Ascmad e tanti volontari e ospiti, tra i quali Felice Tavernelli, il presidente dell'Associazione "Bedeschi" Ivano Davoli, l'imprenditore Vincenzo Biggi, Ida Tommasi. L'elenco di quanto realizzato e' lunghissimo. Ma ancora piu' lungo e' quello di quanto si intende fare e del quale si e' discusso senza sosta anche nel giorno della festa sociale. D'altronde i volontari dell'Ascmad non hanno tempo da perdere. La prima battaglia per la salute e' nelle loro mani di donne e uomini di buona volonta', consapevoli che il bene di tutti comincia dentro di noi. STAMPA REGGIANA > Foto a lato: da sinistra Tosca Grassi, Miriam Neroni, Giuseppe Rota, Elsa Rota, Patrizia Silingardi, Elena Strozzi, Meka Silingardi. In alto: il Dott. Giovanni Fornaciari, primario di medicina III e alla sua sinistra, il Dott.Giuliano Bedogni primario di endoscopia. anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 19 STAMPA REGGIANA > anno I numero 8 > DICEMBRE 2003 STAMPA REGGIANA > anno I numero 7 > NOVEMBRE 2003 STAMPA REGGIANA > anno I numero 7 > NOVEMBRE 2003