Un incontro inaspettato Un giorno siamo usciti da casa per andare
Transcript
Un incontro inaspettato Un giorno siamo usciti da casa per andare
Un incontro inaspettato Un giorno siamo usciti da casa per andare al parco. Nel tragitto ci siamo fermati al panificio per prendere una focaccia, solo che arrivati fuori dal negozio abbiamo visto una biga. Un po' pensierosi siamo entrati e con sorpresa abbiamo trovato Achille che mangiava un panino. Con difficoltà lo abbiamo convinto a venire con noi, per chiedergli qual era la sua opinione sull'inquinamento e per spiegargli la situazione della città. Arrivati alla fontana Achille, arrabbiatosi per la situazione in cui viviamo, si è messo a tirare calci e pugni. Dopo averlo tranquillizzato abbiamo ripreso a camminare. Achille ci ha spiegato cosa voleva fare per cambiare il comportamento alle persone, infatti, arrivato al parco ha detto a tutti gli abitanti della città di usare meno le automobili in modo da diminuire lo smog nelle strade. Le persone lo hanno ascoltato e da quel giorno hanno usato meno la macchina. Michelle, Sasha, Yasmine, Chiara Usciti di casa, prima di andare a scuola, siamo andati in edicola per comprare matite e pennarelli. Lungo il nostro viaggio siamo passati come sempre davanti alla banca BBC, stranamente quel giorno stavano facendo dei lavori sulla strada, noi, non avendo visto una buca enorme ci siamo finiti dentro. Quando ci siamo risvegliati la banca non c'era più. Senza pensarci troppo siamo andati in gelateria a mangiare un gelato, ma una volta usciti ci siamo accorti che tutti viaggiavano con le navicelle che non inquinavano perché andavano ad energia solare. Allora abbiamo iniziato a pensare che c’era qualcosa di strano, siamo andati al bar a prendere delle patatine e usciti abbiamo trovato un giornale con scritto: anno 2050. Così abbiamo capito che eravamo nel futuro. Increduli siamo ripartiti verso la scuola e una volta arrivati ci siamo accorti che era più divertente di prima. Così abbiamo deciso di vivere nel futuro dove l'aria era più pulita e non c’erano automobili. Domenico, Yassine, Ali, Elkin, Emanuele Quel giorno era più scuro degli altri. Le fabbriche continuavano a produrre fumo, le macchine diffondevano una nebbia fitta che si disperdeva nel cielo. Io mi stavo dirigendo verso la scuola, quando all'improvviso, tutte le persone che c'erano intorno a me iniziarono a svenire, e la causa era l'inquinamento. La mia compagna di classe Anna, insieme a sua madre, decise di reagire a questa triste condizione. Entrambe corsero verso la piscina dove sapevano di trovare un'acqua speciale che fa crescere gli alberi in meno di cinque secondi. Durante il tragitto Anna vedeva parchi abbandonati e case immerse nella nebbia. Arrivata in piscina prese dei secchi d'acqua che sparse in tutto il paese. Gli alberi iniziarono a crescere, l'inquinamento sparì e tutti gli abitanti vissero felici e contenti. Anna, Andreas, Massimo, Ismail In una bella giornata, con il sole già sorto, siamo usciti per andare a scuola. Come al solito siamo passati dal nostro amico barista per compare le brioche. Quando abbiamo finito di mangiarle siamo passati a salutare i signori Mario e Luigi, che ci regalarono un paio di palline da tennis. Contenti del regalo ricevuto abbiamo iniziato a giocare passandocela e al tempo stesso camminavamo solo che, senza renderci conto, ci siamo smarriti. Disperati non sapevamo più cosa fare, abbiamo persino trovato un razzo della Nasa abbandonato nel parco, oltre all’inquinamento dell’aria ora si inquinano anche i parchi! Subito dopo incontriamo Mirko, un signore che vive nei boschi, perché vuole stare a contatto con la natura, lui ci indica la strada e ci consiglia di rispettare sempre l'ambiente. Alessandro, Beniamino, Sara