Odio e falsità in rete.

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Odio e falsità in rete.
17 febbraio 2017 Odio e falsità in rete. La percezione dei ci-adini Indice Rischi e valutazione dei social network…………………………………… p. 3 Odio e violenza online…………………………………………………………… p. 10 No3zie false online……………………………………………………………….. p. 24 Scenari futuri e possibili………………………………………………………….. p. 42 Odio e falsità: da3 a confronto…………………………………………….… p. 47 Nota metodologica…..………………………………………………………….… p. 56 Tu0 i diri0 riserva3 2 RISCHI E VALUTAZIONE DEI SOCIAL NETWORK Rischi online e valutazione dei social network (1/2) Un primo elemento da prendere in considerazione è la percezione dei rischi collega3 all’u3lizzo di Internet e dei social network. Si forma una gerarchia che me-e in luce alcuni aspe0: pur essendo rilevan3 le voci rela3ve alla violenza, all’odio e ad a-eggiamen3 di questo genere non sono ritenu; come le prime preoccupazioni ineren; alla navigazione in rete i fur3 e le truffe impensieriscono di più, così come la lesione della privacy le false informazioni provocano una grande preoccupazione emergono, poi, degli aspe0 lega3 alla persona, al suo vivere in relazione problema3ca con la frequentazione della rete (dipendenza, pedofilia, distacco dalla realtà, isolamento). Nell’insieme l’opinione pubblica segnala che ha ben presente quali possano essere i rischi che l’uso di Internet e dei social network fa correre; li ar3cola in modo ampio e, a tu-’oggi, non ri3ene che la violenza ne sia il marchio. Il dato me-e in luce un forte equilibrio nella valutazione dei rischi che comporta quella che è ancora una realtà definibile come recente. Potrebbe esserci una certa soEovalutazione del fenomeno della violenza a più riprese evidenziato dall’indagine. Nell’analizzare le valutazioni che le persone danno dei social network, si può par3re da come li descrivono. L’opinione pubblica si distribuisce in tre aree che definiscono il modo di vederli: un’opportunità, una sfida, un problema. Prevale una valutazione posi3va. Il 41% dei ci-adini ri3ene che i social network siano un’opportunità. Consentono a tu0 di esprimersi, sono un’informazione libera e indipendente, sono uno strumento efficace per l’aggiornamento, aiutano la democrazia. Il 31% sceglie il conce-o di sfida; la valutazione so-ostante è di segno posi3vo ma coglie una cri3cità, quella del saper u3lizzare lo strumento da un lato e quella della libertà di espressione. Nel senso della maturazione nel misurarsi con una novità così impegna3va e potente. Il 28%, infine, è la parte insoddisfa-a, vede i problemi: sfogatoio, megafono di bufale, strumento di propaganda. Le tre aree, ovviamente, non sono impermeabili e le persone possono, nel tempo, vivere delle reazioni diversificate nel valutare i social network. La 3pologia è però u3le a dare una dimensione e una descrizione all’approccio ai social e inquadrare i due temi della violenza e delle falsificazioni. Tu0 i diri0 riserva3 4 Rischi online e valutazione dei social network (2/2) Per fare ancora un passo anali3co prima di approfondire i temi specifici, è u3le osservare quale sia, in tema di violenza non fisica tra le persone, la sensazione generale in merito a quanto accade. Si osserva che più di metà dell’opinione pubblica ri;ene che l’aggressività e la violenza verbale sono sempre esis;te ma operavano in ambi3 ristre0 o non avevano un’amplificazione consistente; a-orno al 40%, invece, sos;ene che vi sia una responsabilità dei nuovi mezzi di comunicazione. Infine vanno considera3 ancora due aspe0: la gravità percepita della situazione rela3va alla violenza e la valutazione generale della realtà dei social network. Per quanto riguarda il primo, quasi 1/3 ha un visione minimizzante dell’odio in rete, gius3ficando il fa-o che, come avviene off line, si può talvolta trascendere nella polemica. La maggioranza, però, tende a non transigere. Per la metà dell’opinione pubblica internauta, i social network hanno generalmente portato più vantaggi che svantaggi. I segmen; più porta; a vedere gli aspeM posi;vi dei social network sono i millennials e gli uten; intensivi: li vivono di più come nuove opportunità, ma in parte si trovano anche a gius3ficare più degli altri le dinamiche di hate speech, ravvisando una con3nuità con ciò che è sempre successo fuori dalla rete. Più intransigen3 risultano invece baby boomers, donne e uten3 occasionali, che, tendono inoltre a dare maggior peso agli svantaggi ei rischi dello stare sui social. Il quadro che emerge da questo primo passo dell’indagine è che siamo lontani da una valutazione consolidata di questa realtà; vi è ancora una larga parte della popolazione che deve confrontarsi in modo più approfondito con il fenomeno dei social network e del loro u3lizzo. Teniamo infa0 presente che oltre 10 milioni di italiani non accedono a internet e non sono -­‐ in questo caso -­‐ sta3 interpella3. Di ques3 fenomeni essi subiscono le conseguenze in modo crescente, seppure in maniera indire-a e passiva. Tu0 i diri0 riserva3 5 I principali rischi percepi3 nell’uso di internet e social Parliamo di internet. Secondo te, quali sono i principali rischi nell'uso del web e dei social network? (3 possibili risposte) furto di da3 falsa informazione truffe informa3che violazioni della privacy distacco dalla realtà virus e malware pedofilia furto di informazioni dipendenza individualismo e isolamento moles3e e stalking incitazione all'odio e alla violenza bullismo diffamazione/denigrazione decadimento del linguaggio esibizionismo estremizzazione di gruppi e opinioni spionaggio internazionale propaganda criminale assuefazione alla violenza diminuzione dei pos3 di lavoro 29 26 26 23 22 19 17 14 14 14 12 11 10 10 9 7 7 rischi lega3 a FALSA INFORMAZIONE rischi lega3 a ODIO/VIOLENZA altre 3pologie di rischi 20*
Il % degli intervista3 cita almeno un argomento legato ai temi dell’odio e della violenza online * Dato ripercentualizzato a 100 4 3 3 2 Valori espressi in %. Somma risposte. L’1% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 6 La divisione profonda sul bilancio cos3-­‐benefici dei social network Cosa ne pensi di queste situazioni che si vengono a creare online? SOMMA ACCORDO GENERAZIONE millennials generazione X baby boomers GENERE in fondo la polemica può far trascendere, non è poi così grave 31
% uomo donna 38 25 39 29 29 silent 26 SOCIAL NETWORK uso intenso uso regolare uso occasionale non usa 34 34 25 25 GENERAZIONE alla fine i vantaggi dei social superano gli svantaggi 49
% GENERE uomo donna 53 44 Valori espressi in %. Somma “molto + abbastanza d’accordo”. millennials generazione X baby boomers 52 50 45 silent 45 SOCIAL NETWORK uso intenso uso regolare uso occasionale non usa 59 51 41 19 Tu0 i diri0 riserva3 7 L’ar3colato giudizio sui social: opportunità, sfida, problema Cosa sono i social network? Scegli le frasi che meglio rappresentano il tuo pensiero (3 riposte consenPte) UN OPPORTUNITÀ 41%* un modo per dare a tu0 la possibilità di esprimersi lo strumento dell'informazione libera e indipendente strumen3 che consentono il massimo aggiornamento un passo avan3 per la democrazia 38 19 12 10 • 
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donne: 34%; uten3 occasionali: 39%; UNA SFIDA 31%* uno strumento che non si sa ancora u3lizzare una nuova sfida per la libertà di espressione 38 24 UN PROBLEMA 28%* un banale sfogatoio Il megafono di bufale e falsità • 
uten3 intensivi: 43%; strumen3 di propaganda nega3va e faziosa 27 25 11 • 
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millennials: 32%; Uten3 intensivi: 34%. *da3 ripercentualizza3 a 100. Valori espressi in %. Somma risposte. Il 4% risponde “non so”. Nessuno di quesP: 3%. Tu0 i diri0 riserva3 8 Metà degli intervista3 ravvisa una con3nuità con il passato Alcuni dicono che in realtà i social media non fanno che dare voce a quello che è sempre successo; i commenP violenP e gli insulP sono sempre esisPP ma restavano all'interno di piccoli ambiP. Con questa considerazione P trovi... molto abbastanza poco per niente 58 32 9 8 MOLTO + ABBASTANZA 53
% 45 48 uso intenso 64 millennials 59 Valori espressi in %. Il 6% risponde “non so”. uso regolare uso occasionale 54 46 generazione X baby boomers 53 50 non usa 26 silent 48 Tu0 i diri0 riserva3 9 ODIO E VIOLENZA ONLINE Odio e violenza online (1/2) In relaziona all’espansione di situazioni di violenza, aggressività e insul3 -­‐ sinte3zza3 nel conce-o di odio -­‐ in rete e nei social occorre analizzare in primo luogo la loro portata e le valutazioni che ne dà l’opinione pubblica. Emerge subito che si tra-a di una realtà consistente; quasi il 90% dei ciEadini la ri;ene largamente diffusa. È vista, inoltre, in dimensioni analoghe, come un problema per la società. Si osserva poi che dai 2/3 ai 3/4 dell’opinione pubblica giudica adeguato l’allarme che da più par; viene lanciato sul tema. Nell’insieme appare chiara la ripulsa di fondo delle dinamiche di odio innescate sui social media. Il rifiuto di quanto sta accadendo è mo3vato da sensazioni quali fas;dio, rabbia, tristezza e delusione; si mescolano così elemen3 rea0vi con una componente di asprezza e altri fonda; su una sensazione di sorpresa nega;va rispe-o a un mondo ritenuto di grande valore potenziale. Le reazioni posi3ve allo hate speech (come diver3mento e curiosità) non sono referenziate che in misura minima. A questo punto è importante osservare gli argomen3 e le persone che suscitano maggiormente il lancio di campagne di odio sui social network e, in generale, sulla rete. Come temi più caldi troviamo: •  poli;ca e l’economia •  immigrazione •  sesso e le relazioni di coppia Ciò a riprova di come in ques3 spazi le dimensioni pubblica e privata si compenetrano; anche le ques3oni personali divengono ogge-o di confronto e scontro anche aspro sulla pubblica piazza. Per quanto riguarda le categorie più colpite dal fenomeno si osserva una maggior diversificazione, con prevalenza di: •  migran; •  poli;ci •  gay •  donne •  minoranze Tu0 i diri0 riserva3 11 Odio e violenza online (1/2) Ciò rivela due cose. In relazione alla poli;ca e all’economia si può intuire che susci3no discussioni e cri3che anche pesan3: sono terreni sui quali si misurano scelte e opzioni diverse, interessi spesso contrappos3. Certo questo non gius3fica il livello -­‐ che dall’acrimonia giunge alla violenza verbale estrema -­‐ a cui si è giun3. Per quanto riguarda gli altri campi e sogge0 indica3 come target dell’odio -­‐ migran3 e l’immigrazione, il sesso e le relazioni, i gay, le donne, le minoranze -­‐ basta elencarli per cogliere l’emergere di tu-o il conformismo, l’ignoranza e anche la paura che trova cassa di risonanza, spesso estremizzandosi, tra le maglie dei social. Le risposte adeguate a quanto accade sono indicate, in par3colare, nella segnalazione dei contenu; offensivi ai gestori dei si; o dei social network e nell’isolamento di chi è scorreEo; sono due pra3che a0ve che segnalano il tenta3vo della maggioranza dell’opinione pubblica di frenare lo scivolamento in a-o. Si osserva invece come gli sforzi di interloquire, abbassare i toni o pacificare gli animi non siano ritenu; par;colarmente efficaci. Da ul3mo è necessario capire quali siano gli elemen3 che, secondo i ci-adini, favoriscono l’odio in rete, e quali vengano addita3 come i principali responsabili di questo fenomeno. Infa0, se le sensazioni di anonimato e di virtualità sono indicate come i precursori principali, sono gli stessi uten; – chi crea e chi condivide – a portare la principale responsabilità. Solo a distanza seguono distanza i gestori dei si3 e l’economia della rete; minima è invece la responsabilità assegnata alla poli3ca e al modo di vivere a-uale, cioè la società odierna. Questa serie di prese di posizione appaiono meditata in quanto paiono sostenute da un’ampia esperienza dire-a di hate speech su due piani: •  un terzo dei soggeM ne fa esperienza regolarmente; •  quasi un terzo conosce direEamente soggeM che creano o condividono contenu3 d’odio. Si tra-a pertanto di una quota significa;va di individui immersa in re; online dove le dinamiche di odio si consumano regolarmente e che si annida maggiormente tra i più giovani e, sopra-u-o, tra gli uten3 intensivi. Tu0 i diri0 riserva3 12 Hate speech: la sensazione di un fenomeno pervasivo Parliamo dell'odio e della violenza online. In rete e sui social network capita di trovare contenuP che rimandano a prese di posizione volgari, offensive, violente o che incitano all'odio. Secondo te quanto sono diffusi quesP contenuP e aZeggiamenP in rete? molto abbastanza poco per niente non sa 1 2 13 28 58 MOLTO + ABBASTANZA 86
uso intenso 91 uso regolare uso occasionale 87 82 non usa 66 % millennials 91 Valori espressi in %. generazione X baby boomers 87 82 silent 66 Tu0 i diri0 riserva3 13 L’odio in rete è vissuto come un problema per la società E secondo te, quesP contenuP e aZeggiamenP online sono un problema per la società di oggi? molto sì, ma nulla di così grave non sa abbastanza per niente 84 91 2 2 10 54 34 MOLTO + ABBASTANZA uso intenso 88
91 uso regolare uso occasionale 87 82 non usa 66 % millennials 91 Valori espressi in %. generazione X baby boomers 87 82 silent 66 Tu0 i diri0 riserva3 14 Oltre due terzi condivide l’allarme sul tema dell’odio online Come valuP il crescente grado di allarme e di aZenzione su questo tema? mi sembrano adegua3, è stato superato il livello di guardia mi sembrano esagera3, se ne parla troppo e in termini allarmis3ci non saprei 21 9 66 uso intenso 72 74 uso regolare uso occasionale 72 67 non usa 64 70 millennials 71 Valori espressi in %. generazione X baby boomers 69 70 silent 74 Tu0 i diri0 riserva3 15 Un terzo degli internau3 convive con dinamiche di hate speech Ti capita di entrare in contaZo con contenuP offensivi o violenP quando sei online? sempre spesso 21 47 5 27 ogni tanto mai REGOLARMENTE uso intenso 32
% 53 millennials 49 Valori espressi in %. uso regolare uso occasionale 32 17 generazione X baby boomers 29 26 non usa 13 silent 15 Tu0 i diri0 riserva3 16 Fas3dio, rabbia e tristezza le reazioni più comuni allo hate speech Che sensazioni ed emozioni provi quando P imba^ in contenuP del genere? (2 risposte consenPte) 51% 36% 32% FASTIDIO RABBIA TRISTEZZA +5% baby boomers +6% donne +6% silent genera;on 25% 11% DELUSIONE IMBARAZZO 10% PAURA +4% X genera;on Altre sensazioni: curiosità, 2%; diverPmento, 2%. Valori espressi in %. Somma risposte. Il 4% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 17 Per quasi un terzo l’odio online germoglia tra i conoscen3 Conosci persone che creano e condividono contenuP di questo Ppo? si, persone vicine (amici, familiari) si, conoscen3 si, ma sono persone che frequento solo online no non saprei / preferisco non rispondere 7 2 35 27 CONOSCE 13 15 30
% uso intenso 47 uso regolare uso occasionale 31 18 non usa 8 63 millennials 40 Valori espressi in %. generazione X baby boomers 31 26 silent 18 Tu0 i diri0 riserva3 18 Anonimato e ‘virtualità’ favoriscono le dinamiche di odio in rete E secondo te, cosa favorisce le dinamiche offensive e violente in rete? (2 risposte possibili) 63
la sensazione di anonimato che proviene dal mezzo % la sensazione di virtualità, che non fa percepire le conseguenze delle proprie azioni la consapevolezza della libertà di espressione consen3ta dal mezzo la pra3ca di una maggiore franchezza nei rappor3 personali 56
% 30% 10% Valori espressi in %. Somma risposte. Il 5% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 19 Gli hate topics: poli3ca e società, ma anche relazioni in3me Secondo te, quali sono gli argomenP su cui si innescano maggiormente dinamiche offensive o violente? (3 risposte possibili) 51 poli3ca ed economia 47 esteri e migrazioni 34 sesso e relazioni di coppia 26 fa0 ed esperienze quo3diane 24 crimine e melversazione leggi e opere pubbliche 12 spe-acolo (tv, cinema, moda) 11 natura e animali domes3ci 10 sport e gaming 10 Altri argomenP: tempo libero, consumi, viaggi:4%; cultura, arte e istruzione: 4%; salute, food e cucina/ clima, ecologia e green, 3%; scienza, tecnologia e motori, 2%. Valori espressi in %. Somma risposte. Il 5% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 20 I target dell’odio sono i bersagli della discriminazione e i poli3ci Quali sono le categorie più colpite da quesP aZeggiamenP? (3 risposte possibili) migran3 32 poli3ci 30 gay 30 donne 27 minoranze 21 musulmani 15 bambini e adolescen3 15 persone comuni 12 disabili 9 personaggi dello spe-acoli personaggi televisivi 8 7 indaga3 o condanna3 6 forze dell'ordine 6 Altri sogge^: ebrei/giornalisP: 4%; ricchi/altri gruppi religiosi o spirituali/Pfosi: 3%; calciatori/medici: 2%; giudici/aZori/musicisP o cantanP, 1%. Valori espressi in %. Somma risposte. L’8% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 21 L’assunzione di responsabilità degli verso lo hate speech E quali riPeni essere i principali responsabili di queste situazioni? (2 risposte consenPte) gli uten3 che creano contenu3 offensivi o innescano li3 36 gli uten3 che commentano e condividono quei contenu3 30 29 i gestori dei social che non intervengono l'economia della rete più si urla, più si a0rano i click, più ci guadagna il sito 26 gli uten3 che non reagiscono all'uso scorre-o dei social media 16 is3tuzioni e poli3ci che hanno perso credibilità 16 non c'è un responsabile, si tra-a del degrado dei rappor3 umani fuori e dentro la rete 8 Valori espressi in %. Somma risposte. Il 5% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 22 Le reazioni auspicate: segnalare il troll al social e isolarlo Quale consideri la reazione più opportuna di fronte a contenuP e dinamiche offensive e violente in rete? (2 risposte consenPte) segnalare i contenu3 offensivi al gestore del sito/social network 54 +4
% utente intensivo social network 51 +8
cercare di isolare chi agisce scorre-amente % baby boomers cercare di ricondurre la discussione a toni civili 19 lasciar correre 12 cercare di trovare una chiave umoris3ca per sdramma3zzare 11 7 rispondere a tono nessuna di queste 2 Valori espressi in %. Somma risposte. Il 4% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 23 NOTIZIE FALSE online No3zie false online (1/2) Per contestualizzare il fenomeno delle false no3zie occorre dapprima osservare le fon3 e i media preferi3 dall’opinione pubblica. Si nota così come le fon; ufficiali (is;tuzionali, scien;fiche e giornalis;che) siano ritenute più affidabili da circa i ¾ degli internau;, con punte dell’80% tra anziani e uten3 occasionali dei social network. Un quarto si affida invece maggiormente a fon; orizzontali come blog o comunque, si affida al filtro esercitato via social dalla propria rete di conta0. Si tra-a tu-avia di una dicotomia anali3ca con funzione di orientamento, ma va tenuto conto del fa-o che mol3 si servono di entrambi i 3pi di fonte per scegliere informazioni e fa0 d’interesse. Allo stesso modo si osserva il persistere – per il 57% dei casi – di una maggior fiducia nei media tradizionali, seppure una quota elevata (43%) si mostri più propensa a informarsi in rete e sui social. Va anche in questo caso tenuto conto circa un terzo si informa a-raverso entrambi i 3pi di mezzo. La contestualizzazione si può completare osservando come i rudimen; del fact checking vengano ben iden;fica; dalla maggioranza dei ciEadini, seppure ciò non significhi che queste competenze vengano poi impiegate nell’assegnare valore di verità alle no3zie. Passando così al tema delle no3zie false, i ci-adini a-estano la loro elevata diffusione in rete e sui social network (87%); una ne-a maggioranza (76%) afferma che queste cos3tuiscono un problema per la società (76%) e per i 2/3 l’allarme “bufale”, che da più par3 viene lanciato, è adeguato alla situazione a-uale. Seguono una serie di da3 che riguardano le esperienze personali: un dato di percezione, che non riguarda tu-avia i casi nei quali il sogge-o incontra o maneggia no3zie false senza saperlo. I ci-adini mostrano innanzitu-o un’elevata con;guità con il fenomeno: • ai 3/4 capita di leggere no3zie false; • a 1/3 è capitato di condividere, più o meno consapevolmente, una bufala; • sempre 1/3 afferma che elemen; afferen; alla propria rete siano parte aMva nella propagazione di bufale online. Tu0 i diri0 riserva3 25 No3zie false online (2/2) Dal punto di vista tema3co, i pascoli più rigogliosi per le bufale vengono riconosciu; in primis nella poli;ca e nell’economia, da3 anche l’interesse e la vas3tà degli argomen3 che li cara-erizzano. Vengono, poi, i diversi aspe0 in cui si estrinseca la vita sociale: dai fa0, all’emigrazione, alla cronaca, allo star system. In merito ai bersagli delle no;zie false emergono gerarchie analoghe, che combinano aspe0 for3 -­‐ come il tema dei migran3 e delle minoranze di vario genere -­‐ con temi più “leggeri” lega3 alle celebriPes televisive e al jet set. Le prevalen3 reazioni suscitate dalle “bufale” sono fas3dio, delusione, rabbia, tristezza; si colgono bene le differen3 forme di rifiuto: quella legata alla delusione o tristezza, figlia di un’apertura di credito allo strumento e quella correlata alla rabbia o fas3dio, derivata dall’insopportabilità della situazione. Come per l’odio, le reazioni posi3ve non sono referenziate che in misura minima, seppure un quota del 7% si dice diver3ta. L’opinione pubblica addita in modo ne-o i principali responsabili della crescita delle falsità nella rete e nei social network: ovvero gli uten3 stessi. A ques3 vengono ascri-e tre ordini di mo3vazioni: a par3re da una spinta narcisis3ca (vogliono visibilità) fino a conclamate ignoranza (non dis3nguono il vero dal falso) e superficialità (non leggono neppure ciò che condividono). Il giudizio è pesante e potrebbe di faEo essere leEo come autocri;ca dato che una larga parte di chi ha risposto così u3lizza la rete e i social. ll ruolo dell’economia della rete e degli stessi gestori dei social viene invece percepito in modo minore. Giungendo al tema delle reazioni, il debunking è a0vità conosciuta da oltre 8 internau3 su 10, ma la sua condivisione a0va non pare tu-avia cos3tuire prassi consolidata, se non per meno di un sogge-o su cinque. Più in generale, nonostante l’ampio riconoscimento del problema sollevato dalla diffusione dalle fake news, non sembra esserci, complessivamente, una reazione decisa a questa situazione. In generale si può s3mare che, di fronte a una no3zia falsa, oltre 2/3 reagiscano in maniera a0va mentre quasi 1/3 tenda a comportarsi in modo passivo. Tu0 i diri0 riserva3 26 I crismi del fact checking presen3 tra gli internau3 Quali riPeni essere le migliori garanzie di qualità di una noPzia leZa sui social? (3 risposte possibili) 46 l'ufficialità della fonte (stampa, is3tuzione) la possibilità di trovare la stessa no3zia su fon3 diverse (giornali, si3, blog) 44 35 la credibilità dell'autore del contenuto +6% baby boomers +7% baby boomers +7% uten3 intensivi 25 il riferimento a tan3 da3 e fa0 la provenienza da una fonte di informazione alterna3va 14 l'uso di un linguaggio semplice, che capiscono tu0 10 la possibilità di trovare la stessa no3zia su altri social network 10 il fa-o che più persone di cui mi fido l'abbiano condivisa +7% silent genera3on 9 7 l'uso congiunto di immagini e testo l'elevato numero di like e condivisioni +9% uten3 intensivi 3 Valori espressi in %. Somma risposte. L’8% % risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 27 Tre su qua-ro si fidano delle fon3 d’informazione ufficiali Cambiamo argomento. TuZo sommato, di quali fonP d'informazione P fidi di più? (3 possibili risposte) 36 quo3diani e periodici nazionali 35 telegiornali 73
18 si3 e pagine social di giornali nazionali %* 13 si3 e pagine social di giornali esteri • 
• 
11 radiogiornali generazione silent: 82%; Uten3 occasionale: 80%; 18 blog che parlano di argomen3 specifici no3zie condivise sui social da conta0 di cui mi fido 14 12 si3 e pagine social di controinformazione no3zie condivise sui social da amici e paren3 FONTI UFFICIALI 29 riviste scien3fiche 8 Valori espressi in %. Somma risposte. Il 12% risponde “non so”. FONTI ORIZZONTALI 27
%* *Da3 ripercentualizza3 a 100. Tu0 i diri0 riserva3 28 Prevale ancora la fiducia verso i media tradizionali Cambiamo argomento. TuZo sommato, di quali fonP d'informazione P fidi di più? (3 possibili risposte) 36 quo3diani e periodici nazionali 35 telegiornali 57
11 radiogiornali %* si3 e pagine social di giornali nazionali 18 blog che parlano di argomen3 specifici 18 no3zie condivise sui social da conta0 di cui mi fido • 
• 
generazione silent: 66%; Uten3 occasionale: 68%; 14 13 si3 e pagine social di giornali esteri 12 si3 e pagine social di controinformazione no3zie condivise sui social da amici e paren3 MEDIA TRADIZIONALI 29 riviste scien3fiche 8 Valori espressi in %. Somma risposte. Il 12% risponde “non so”. RETE E SOCIAL 43
%* *Da3 ripercentualizza3 a 100. Tu0 i diri0 riserva3 29 Fake news: la percezione di un fenomeno onnipresente In rete e sui social network capita di trovare bufale, noPzie false, imprecise o faziose. Secondo te quesP contenuP in rete sono… molto diffusi abbastanza diffusi per niente diffusi non sa poco diffusi 1 2 9 51 MOLTO + ABBASTANZA 36 uso intenso 92 uso regolare uso occasionale 89 86 non usa 70 87
% millennials 87 Valori espressi in %. generazione X baby boomers 87 90 silent 80 Tu0 i diri0 riserva3 30 Tre su qua-ro considerano le bufale un problema sociale E secondo te, le noPzie false diffuse in rete sono un problema per la società di oggi? molto abbastanza poco per niente non sa 73 79 3 2 MOLTO + ABBASTANZA 29 21 uso intenso 76
% 47 81 millennials 80 Valori espressi in %. uso regolare uso occasionale 77 71 generazione X baby boomers 79 71 non usa 70 silent 75 Tu0 i diri0 riserva3 31 L’allarme bufale è opportuno per due terzi degli internau3 Come valuP il crescente grado di allarme e di aZenzione su questo tema? mi sembrano adegua3, è stato superato il livello di guardia 65 mi sembrano esagera3, se ne parla troppo e in termini allarmis3ci non saprei 10 25 uso intenso 67 67 uso regolare uso occasionale 65 67 non usa 62 65 millennials 64 Valori espressi in %. generazione X baby boomers 65 66 silent 74 Tu0 i diri0 riserva3 32 Imba-ersi nelle bufale è per mol3 pane quo3diano Ti capita di leggere online contenuP che scopri essere bufale o noPzie false? sempre spesso 3 raramente mai non sa 2 SEMPRE+ SPESSO 29 21 uso intenso 76
78 uso regolare uso occasionale 60 36 non usa 37 % 47 millennials 70 Valori espressi in %. generazione X baby boomers 57 51 silent 37 Tu0 i diri0 riserva3 33 Fas3dio, delusione e rabbia per le fake news online Che sensazioni ed emozioni provi quando P imba^ in contenuP del genere? (2 risposte consenPte) 52% 29% 28% FASTIDIO DELUSIONE RABBIA +5% baby boomers +5% uten; modera; +6% uten; intensivi; +4% donne 22% 12% TRISTEZZA IMBARAZZO +4% baby boomers 7% DIVERTIMENTO +5% millennials/uomini Sensazioni con % minori: curiosità, 5%; paura, 4%. Valori espressi in %. Somma risposte. Il 5% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 34 Oltre un terzo degli internau3 ha condiviso almeno una bufala E P è mai capitato di condividere noPzie false, magari scoprendolo soltanto dopo averle condivise? sì, più volte sì, una volta no, mai 33 HA CONDIVISO UNA BUFALA 9 64 38 27 36
% uso intenso 45 millennials 36 Valori espressi in %. uso regolare uso occasionale 39 24 generazione X baby boomers 38 37 non usa 22 silent 27 Tu0 i diri0 riserva3 35 Debunking ben riconosciuto, ma solo alcuni lo diffondono E P capita di leggere online contenuP o commenP creaP allo scopo di smenPre bufale e noPzie false? sempre 5 spesso 28 ogni tanto 50 mai CONTATTO CON DEBUKING 83
17 % GENERAZIONE millennials generazione X baby boomers silent 88 83 83 69 USO DEI SOCIAL uso intenso uso regolare uso occasionale non usa 89 87 78 50 Ti è mai capitato di condividere contenuP del genere? sì, più volte 18 24 sì, una volta mai 58 Valori espressi in %. HA CONDIVISO DEBUKING 42
% GENERAZIONE millennials generazione X baby boomers silent 44 51 36 26 USO DEI SOCIAL uso intenso uso regolare uso occasionale non usa 60 41 28 19 Tu0 i diri0 riserva3 36 Per un terzo le bufale pascolano anche nel giardino del vicino Conosci persone che creano e condividono contenuP di questo Ppo? sì, persone vicine (amici, familiari) sì, conoscen3 sì, ma sono persone che frequento solo online no non saprei/preferisco non rispondere 6 5 12 60 17 36 30 CONOSCE 34
% uso intenso 48 millennials 43 uso regolare uso occasionale 37 20 generazione X baby boomers 33 29 non usa 5 silent 17 Tu0 i diri0 riserva3 37 Fake topics: poli3ca, economia e fa0 di vita quo3diana Secondo te, quali sono gli argomenP su cui circolano maggiori bufale e noPzie false? (3 risposte possibili) 45% 27% poli3ca ed economia 20% spe-acolo (tv, cinema, moda) 15% leggi e opere pubbliche 27% fa0 ed esperienze quo3diane 18% esteri e migrazioni 18% salute, food e cucina 12% sesso e relazioni di coppia 11% clima, ecologia e green crimine e malversazione ArgomenP con % minori: scienza, tecnologia e motori, 8%; tempo libero, consumi e viaggi/ cultura, arte e istruzione, 5%; natura e animali domesPci/ sport e gaming, 4%. Valori espressi in %. Somma risposte. L’8% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 38 Elevata percezione di false news su poli3ci, migran3 e celebriPes E quali sono le categorie su cui vengono diffuse più noPzie false in rete? (3 risposte possibili) 29 poli3ci 24 migran3 20 personaggi televisivi 19 personaggi dello spe-acoli 13 minoranze gay 12 musulmani 12 donne 10 a-ori 10 indaga3 o condanna3 9 persone comuni 9 Altre categorie: calciatori/musicisP e cantanP, 6%; forze dell’ordine, bambini e adolescenP, 5%. ricchi/altri gruppi religiosi o spirituali, 4%; disabili/ebrei/medici/giornalisP, 3%; Pfosi, 2%; giudici, 1%. Valori espressi in %. Somma risposte. Il 13% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 39 Dito puntato sugli uten3 creatori, ma anche sulla superficialità degli altri E quali riPeni essere i principali responsabili della diffusione di false noPzie in rete? (2 risposte consenPte) gli uten3 che creano contenu3 falsi o faziosi per avere più visibilità e like 33 gli ignoran3 che non sono in grado di dis3nguere il falso dal vero 29 gli uten3 che non leggono neanche quello che condividono 28 l'economia della rete più si spara grossa, più si a0rano i click, più ci guadagna il sito 23 20 i gestori dei social che non intervengono gli uten3 che riconoscono la bufala ma non lo segnalano 10 la stampa ufficiale, in balia della poli3ca e dei poteri for3 10 la scienza ufficiale, in balia degli interessi delle mul3nazionali non c'è un responsabile, si tra-a della crescente ignoranza fuori e dentro la rete +3% uten3 occasionali +3% millennials +5% uten3 intensivi +3% baby boomers +4% uten3 regolari/baby boomers 5 4 Valori espressi in %. Somma risposte. Il 6% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 40 Opere e omissioni di fronte alle fake news online Quale consideri la reazione più opportuna di fronte a bufale e noPzie false? (2 risposte consenPte) non seguire più la pagina/il sito/il profilo che ha pubblicato la no3zia 35 segnalare il contenuto falso al gestore del sito/social network 35 +3% donne segnalare la falsità della no3zia sulla pagina/profilo su cui compare 34 s3gma3zzare pubblicamente chi ha prodo-o la no3zia falsa lasciar correre +4% uten3 intensivi +4% baby boomers 15 +3% uomini 13 s3gma3zzare pubblicamente chi ha condiviso la no3zia falsa 10 cercare di trovare una chiave umoris3ca/
provocatoria per screditare la no3zia 10 +3% baby boomers Valori espressi in %. Somma risposte. Il 5% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 41 SCENARI FUTURI E POSSIBILI Scenari possibili Dopo aver analizzato le categorie della violenza e dell’odio e quella delle falsità in rete e nei social network, gli a-eggiamen3 e le valutazioni degli uten3, si possono descrivere degli scenari che vengono ipo3zza3 per il prossimo futuro.   Il 70% dell’opinione pubblica ri3ene che l'elevata presenza in rete di a-eggiamen3 offensivi e violen3, così come di no3zie false siano da veder come permanen;, un passaggio a un nuovo paradigma comunica;vo: non si tra-a di un periodo di crisi o di qualcosa inerente alla capacità di maturare una nuova condizione della comunicazione, bensì di una nuova realtà a cui fare fronte. E, per di più, per 2/3 degli internau; il fenomeno è des;nato ad aumentare ancora.   Il contrasto, ritenuto necessario e urgente, dovrà par3re dall’educazione degli uten; e, più in generale, dall’educazione al rispe-o degli altri; un compito lungo, dunque. Solo dopo vengono richiamate le funzioni ‘censorie’ responsabilità dei gestori e delle is;tuzioni: Nonostante l’impiego voluto di termini quali ‘censurare’ e ‘stabilire cosa è falso’, un quarto si a-ende che siano i grandi player priva3 del web rete a esercitare questa funzione (il 9% le is3tuzioni pubbliche nazionali e sovranazionali). Tu0 i diri0 riserva3 43 La percezione di una nuova realtà della comunicazione Proviamo a Prare le somme. Secondo te, l'elevata presenza in rete di aZeggiamenP offensivi e violenP, così come di noPzie false, è una cosa temporanea o cosBtuisce una nuova realtà con la quale occorrerà misurarsi d'ora in avanP? 21 %
SOMMA TEMPORANEA 36 70 %
SOMMA NUOVA REALTÀ 34 14 7 è una cosa temporanea, dovuta al fa-o che ques3 strumen3 sono nuovi e la gente deve imparare a usarli è una cosa temporanea, legata al periodo di crisi che s3amo a-raversando non è temporanea, è il nuovo modo di comunicare in rete non è temporanea, è il nuovo modo di comunicare della società di oggi GENERAZIONE GENERE uomo donna millennials generazione X baby boomers silent 73 66 59 69 77 68 Valori espressi in %. Il 9% risponde ‘non so’ Tu0 i diri0 riserva3 44 Una visione in cui odio online e bufale aumenteranno ancora E credi che in futuro quesP aZeggiamenP… aumenteranno rimarranno stabili diminuiranno 57 67 3 uso intenso 35 62 69 millennials 57 Valori espressi in %. uso regolare uso occasionale 61 60 generazione X baby boomers 61 66 non usa 54 silent 58 Tu0 i diri0 riserva3 45 La richiesta di intervento: prevenzione innanzitu-o RiPeni che quesP fenomeni vadano contrastaP? Se si, come? si, le persone vanno educate al rispe-o, così come a comprendere e valutare le informazioni 38 si, gli stessi social network come Facebook, Twi-er devono stabilire cosa è falso e va censurato 23 si, le is3tuzioni devono impegnarsi a contrastare le no3zie false, smentendole e diffondendo quelle corre-e +4% baby boomers +3% uten3 intensivi 19 si, le is3tuzioni, i governi e l'Europa devono stabilire cosa è falso e va censurato no, ognuno è libero di dire ciò che vuole e come vuole +4% millennials 8 5 Valori espressi in %. Somma risposte. Il 7% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 46 ODIO E FALSITÀ: DATI A CONFRONTO I livelli di esposizione degli internau3 a hate speech e fake news sempre Ti capita di entrare in conta-o con contenu3 offensivi o violen3 5 quando sei online? 32%
Ti capita di leggere online contenu3 che poi scopri essere bufale o no3zie false? Valori espressi in %. 27 9 57%
spesso 47 mai 21 ESPOSTI REGOLARMENTE A HATE SPEECH 48 ogni tanto 39 4 ESPOSTI REGOLARMENTE A FAKE NEWS Tu0 i diri0 riserva3 48 Odio e bufale online: allarmi condivisi da due terzi del web Come valuP il crescente grado di allarme e di aZenzione su quesP temi? mi sembrano adegua3, è stato superato il livello di guardia mi sembrano esagera3, se ne parla troppo e in termini allarmis3ci non saprei odio e violenza online no3zie false e bufale online Valori espressi in %. 70 65 21 25 9 10 Tu0 i diri0 riserva3 49 Emozioni e sensazioni intorno a odio e bufale online Che sensazioni ed emozioni provi quando in rete P imba^ in contenuP che incitano all’odio / in noPzie false e bufale? odio e violenza online no3zie false e bufale online 51 52 36 28 32 22 25 29 11 12 10 fas3dio rabbia tristezza delusione imbarazzo Valori espressi in %. Somma risposte. Il 4% risponde “non so”. 4 paura 4 5 curiosità 2 7 diver3mento Tu0 i diri0 riserva3 50 Hate speech e fake news: temi comuni e differenze Secondo te, quali sono gli argomenP su cui circolano maggiormente… odio e violenza online no3zie false e bufale online 51 poli3ca ed economia 45 47 esteri e migrazioni 27 34 sesso e relazioni di coppia 18 26 27 24 fa0 ed esperienze quo3diane crimine e melversazione 11 12 leggi e opere pubbliche 15 11 spe-acolo (tv, cinema, moda) salute, food e cucina clima, ecologia e green 20 3 18 3 12 Valori espressi in %. Somma risposte. L’8% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 51 Hate speech e fake news: target comuni e differenze E quali sono le categorie su cui vengono diffusi… odio e violenza online no3zie false e bufale online migran3 32 24 30 29 30 poli3ci gay 12 donne minoranze 12 bambini e adolescen3 9 9 3 8 personaggi dello spe-acoli indaga3 o condanna3 15 15 5 persone comuni personaggi televisivi 21 13 musulmani disabili 27 10 7 6 12 19 20 9 Valori espressi in %. Somma risposte. Il 13% risponde “non so”. Tu0 i diri0 riserva3 52 Hate speech e fake news: presenza nella rete ristre-a e allargata Conosci persone che creano o condividono… hate speech fake news si, persone vicine (amici, familiari) 2 5 34% FAKE NEWS 12 15 si, ma sono persone che frequento solo online 17 63 no Valori espressi in %. HATE SPEECH 13 si, conoscen3 non saprei / preferisco non rispondere 30% 60 7 6 Tu0 i diri0 riserva3 53 Cenni conclusivi (1/2) La ricerca si è svolta su due ambi3 diversi tra loro per natura e implicazioni. Nel contempo, però, vi è una base comune consente di valutare alcune analogie e differenze, u3li a comprendere in modo più approfondito questa realtà. Una differenza significa3va è data dal livello di esposizione a contenu3 violen3 e offensivi e quelli falsi o artefa0. Si osserva che, in questo secondo caso, la frequenza dei contaM con le fake news è quasi doppia di quella con le tema;che legate all’odio. La circolazione delle “bufale” si avvale di una strada più seguita. Si osserva, però, che l’aMvità di produzione e condivisione delle fake news non viene ritenuta più pericolosa dello hate speech; l’allarme lanciato sulle due situazioni viene condiviso da una quota di persone simile (tra il 65% e il 70%); mol3 affermano che il livello di guardia è stato superato e s3gma3zzano fortemente i due fenomeni, mostrando indignazione. Un terzo sembra invece più tollerante e meno allarmato ritenendo che in fondo «non è poi così grave». Appare anche simile la quota di persone che affermano di conoscere – dire-amente o indire-amente – gli autori delle campagne violente e di quelle false; a-orno al 30%. La nega3vità della situazione coinvolge un’area consistente di persone che, su entrambi i fron3, non riesce a (o non saprebbe) porre un freno alla diffusione di ques3 fenomeni nel proprio bacino social. Tu0 i diri0 riserva3 54 Cenni conclusivi (2/2) I due aspe0 analizza3 – la violenza e le falsità – generano, a confronto, delle emozioni leggermente diversificate: gli interven3 segna3 dall’odio provocano più rabbia e tristezza, mentre le fake news generano più delusione e fas3dio. La gerarchia complessiva delle sensazioni provate dall’opinione pubblica è simile tra le due situazioni ma le differenze riscontrate indicano una reazione più di indignata da una parte e più di sorpresa nega3va dall’altra. Osservando gli argomen3 e le persone che suscitano maggiormente il lancio di campagne di odio e la costruzione di “bufale” emerge un gerarchia simile che vede al centro poli;ca, economia e immigrazione. Entrambe virano poi su temi personali e di vita quo;diana, seppure lo hate speech spinga di più su sesso e relazioni affe0ve, mentre le bufale vertano su un più ampio ventaglio di temi, dalla salute al mondo dello spe-acolo. Infine, per quanto riguarda i bersagli di odio e falsità la scelta è molto simile. Tu-avia tra le vi0me dello hate speech si osserva una quota maggiore di donne e di minoranze. Viceversa sono più spesso le celebriBes a essere percepite come principali target delle falsità. Tu0 i diri0 riserva3 55 Nota metodologica Indagine svolta con metodo Cawi (Computer Assisted Web Interview) su popolazione di 1.000 soggeM rappresenta3vi della popolazione italiana maggiorenne in merito a genere, età, zona geografica di residenza. Le interviste sono state effe-uate nella se0mana compresa tra il 30 gennaio e il 3 febbraio. GENERE GENERAZIONE maschio femmina 48 52 Z + millennials (18-­‐36 anni) generazione X (37-­‐52 anni) baby boomers(53-­‐71 anni) silent (più di 71 anni) 26 30 35 8 USO DEI SOCIAL NETWORK ZONA DI RESIDENZA Nord-­‐Ovest Nord-­‐Est Centro Sud Isole 27 19 20 23 11 Valori espressi in %. intenso regolare occasionale non usa 22 48 24 6 Tu0 i diri0 riserva3 56 swg.it Maurizio Pessato Presidente di Swg [email protected] [email protected] | pec: [email protected] Trieste, via S. Francesco 24 -­‐ 34133 Tel. +39 040 362525 – Fax +39 040 635050 Milano, Via G. Buga0 7/A -­‐ 20144 Tel. +39 02 43911320 – Fax +39 040 635050 Roma, Via Sallus3ana 26 -­‐ 00187 Tel. +39 06 42112 – Fax +39 06 86206754 SWG S.p.A. ha scelto di cer3ficarsi nel 1999. È stata tra le prime società del se-ore a farlo, cogliendo quella che sarebbe stata la linea ado-ata dall’associazione internazionale della categoria. La cer3ficazione UNI EN ISO 9001:2015 ricomprende tu-a l’a0vità di ricerca, anche quella più recente legata al mondo Internet. La società è membro di due organizzazioni di categoria: ESOMAR e ASSIRM. ESOMAR è l’associazione internazionale della ricerca di mercato e di opinione; svolge un’intensa a0vità forma3va, norma3va, regolamentare e rappresenta3va della categoria con le istanze pubbliche e private (Unione europea, Sta3, associazioni imprenditoriali). Giulio VidoEo Fonda Ricercatore di Swg [email protected] ASSIRM è l’omologa associazione italiana; svolge un’intensa a0vità legata ai problemi e alle necessità delle società di ricerca, con par3colare a-enzione al tema della qualità. È interlocutore della Pubblica Amministrazione e del mondo delle imprese private per i diversi aspe0 dell’espletamento del lavoro di ricerca. SWG fa, inoltre, parte di un network internazionale di società di ricerca indipenden3 INTERSEARCH -­‐ che non fanno parte di gruppi mul3nazionali; la partecipazione a questa rete consente uno scambio di esperienze e conoscenze e una possibilità di compiere lavori a cara-ere internazionale. SWG, so-oscrivendo un aumento di capitale ad essa riservato, nel 2015 è entrata con una quota del 22% nel capitale sociale di VOICES from the Blogs S.r.l., Spin-­‐Off dell'Università degli Studi di Milano. È nato così in Italia il primo gruppo integrato di data science che fonde l'esperienza trentennale dell’is3tuto demoscopico tries3no, specializzato nella raccolta e analisi dei da3 di mercato, sociali e poli3ci, con quella del gruppo di ricerca accademico milanese, leader in Italia nell’analisi dell'opinione della Rete e più in generale di Big Data analy3cs. Tu0 i diri0 riserva3