Eventi e Gastronomia nelle

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Eventi e Gastronomia nelle
Eventi e Gastronomia nelle
Events and Gastronomy in the Ionian-Silan Lands
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I Comuni delle
The municipalities of the Ionian-Silan Lands
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Eventi e gastronomia nelle
Events and Gastronomy in the Ionian-Silan Lands
Coordinamento e realizzazione di / Coordination and realization by
Ranieri Filippelli, Francesco Rizzo, Giuseppe Aiello
Fotografie di / Photos by
Francesco De Simone, Mary Valente, Francesco Patrizio,
Pro-Loco Paludi, Scuole Elementari area GAL
Traduzioni di / English translation by
Romina Lavia
Stampa / Print
Rubbettino print
Gal “Sila Greca Basso Jonio Cosentino” – viale Jonio, 96 – 87060 Mirto Crosia (CS)
Tel/fax 098342062 – email: [email protected]
www.galsilagreca.it
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Introduzione
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uesto volumetto, realizzato dal Gal “Sila Greca-Basso Jonio Cosentino” sulla Misura 313 azione 2 del proprio Piano di Sviluppo Locale (PSL) 2007/13, finanziato nell’ambito dell’iniziativa Leader del Piano di Sviluppo
Rurale 2007/13 della Regione Calabria, vuole costituire un piccolo catalogo/guida delle manifestazioni e delle
ricorrenze delle tradizioni civico-religiose dei 14 Comuni delle Terre Jonicosilane.
Uno strumento a disposizione dei residenti ma soprattutto dei turisti che vogliono penetrare l’animo delle nostre
popolazioni e del nostro territorio per gustarne il senso dei luoghi in occasione di quegli eventi che segnano l’annata paesana.
Agli eventi, cittadina per cittadina, abbiamo abbinato un piatto tipico del posto, come messaggio di “solletico” per
il palato di chi vi si reca, magari proprio in occasione di quegli eventi da noi segnalati. I piatti descritti spesso sono
caratteristici di ampia parte o dell’intero territorio delle Terre Jonicosilane, a dimostrazione di un amalgama che si
è intensificato nei secoli per via dei continui spostamenti di larghi strati delle popolazioni, dovuti vuoi alla ricerca
di lavoro, vuoi a ricongiungimenti familiari, vuoi a disastri a volte sismici, a volte geomeccanici.
Concludendo, ci piace riferire che alcune delle ricette qui descritte sono state ricostruite, nell’ambito del progetto
di “Educazione alimentare e al consumo sostenibile” portato avanti con la Misura 421 del PSL “Cooperazione
transnazionale”, dagli alunni delle scuole elementari del territorio, i quali, guidati dai loro maestri e dai loro parenti
più anziani, hanno “riscoperto” vere e proprie leccornie che purtroppo stanno cadendo in disuso ma che risultano
ancora essenziali per una sana “dieta mediterranea”.
Ranieri Filippelli, Presidente
Francesco Rizzo, Direttore
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Introduction
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his booklet, realized by the Local Action Group (LAG) “Greek Sila – South Ionian of Cosenza area” in accordance to the Measure 313 Action 2 of the Local Development Plan (LDP) 2007/2013, funded within the Leader
initiative of the Rural Development Plan 2007/2013 of Regione Calabria, is a guidebook about the main religious
and public events and anniversaries celebrated in the 14 Municipalities of the Ionian-Silan Lands.
It is a resource available for local people and, above all, for tourists wishing to penetrate the soul of our people
and territory in order to deeply understand and experience the meaning of the places during the many events of
which every village is characterized all year round.
Together with the many events of every village, there is a traditional local dish, in order to tickle the palate of the
visitors who attend the events this booklet highlights. The traditional dishes are often typical of all the villages in
the Ionian-Silan Lands, and this is a proof of the mixture which deepened over the centuries as a consequence of
the longstanding displacements which involved a great amount of people, caused by job search, family reunion,
earthquakes and, sometimes, geo-mechanic disasters.
Finally, we take pride in highlighting that some of the following recipes have been carried out by the pupils of the
local Primary Schools, within the project “Educazione alimentare e al consumo sostenibile” (literally Food and
Sustainable Consumerism Education) according to the Measure 421 of the LDP “Cooperazione transnazionale”
(Transnational Cooperation). Thanks to the instructions of their teachers and their elderly relatives, the pupils
“re-discovered” absolutely delicious delicacies which, unfortunately, are gradually disappearing but which are
still important for a healthy “Mediterranean diet”.
Ranieri Filippelli, Presidente
Francesco Rizzo, Direttore
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EVENTI E GASTRONOMIA NELLE TERRE JONICOSILANE
EVENTS AND GASTRONOMY IN THE IONIAN-SILAN LANDS
Legenda / Legend
Evento / Event
Gastronomia / Gastronomy
Crosia
“A Remurata”
– “U Mitu e San Giuseppe”
Rossano, contrade rurali / rural district
“Festa di Sant’Onofrio”
– “Luminciane ara schipecia”
Paludi
“Sagra del maiale”
– “Pitta cu re frittule”
Cropalati
“Sagra del cinghiale”
– “Zucca stufata”
Caloveto
“Festa San Giovanni Calibyta”
– “Maccheroni con carne salata e salsiccia piccante”
Longobucco
“Palio dell’Assunta”
– “U sacchiattu”
Bocchigliero
“Festa san Rocco”
– “Funghi sott’olio”
Mandatoriccio
“Sagra del vitello podolico e del cavatiello”
– “ Fichi al forno a jette”
Pietrapaola
“Festa San Domenico”
– “Fritti a viantu o scoratedd”
Calopezzati
“Festa San Francesco”
– “U ranu rattatu”
Campana
“Fiera della Ronza”
– “Castagne al mosto cotto”
Scala Coeli
“Sagra e ra pitta cu ru maiu”
– “Pitta cu ru maiu”
Terravecchia
“Festa Madonna del Carmine”
– “Mpanata e ricotta”
Cariati
“Festa San Cataldo”
– “Alici scattiate”
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Crosia - A Remurata
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seconda decade agosto
“Remurata” nel dialetto locale vuol dire “grande
frastuono”. Si fa “remurata” per attirare l’attenzione di
qualcuno su qualcosa; fa “remurata” l’indisciplinato;
fa “remurata” un gruppo di persone, una piccola o
grande folla poco composta. In questo caso si vuole
attirare l’attenzione sul centro storico di Crosia, e
non solo sulle sue evidenze storico-architettoniche,
ma anche sui suoi valori culturali e di tradizione. La
manifestazione si svolge in diversi rioni del centro
storico della cittadina jonica con spettacoli musicali,
folkloristici, teatrali e cinematografici messi in scena
da artisti di provenienza nazionale ed internazionale.
“A remurata”: come trascorrere una serata in allegria
e con soddisfazione del palato, lontano dai “rumori”
alienanti della città e del cosiddetto moderno
divertimento.
Crosia - A Remurata
second half of August
In the local dialect, “Remurata” means “strong noise”. You make “remurata” to draw the attention of somebody
on something; an undisciplined makes “remurata”; a group of people, a large or small ruffled crowd make
“remurata”. In this case, the aim is to draw the attention
on the old town center of Crosia, not only on its historicalarchitectural buildings, but also on its cultural and traditional values. The event takes place in many historical
neighborhoods of the Ionian village through music and
folkloristic shows, theatrical and cinematographic exhibitions performed by national and international artists.
“A Remurata”: how to spend a happy and palatable night,
away from the alienating “noises” of the town and the socalled modern entertainment.
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baccalà. A cottura di quest’ultimo, si separa il baccalà
(che si mangia a parte come secondo piatto) e si
aggiungono i ceci ed i fagioli precedentemente lessati
nell’altra padella. Il tutto va a condire i “tajjhiarini”,
profumate tagliatelle fatte in casa.
Ingredienti. Tajjhiarini (tagliatelle all’uovo fatte in casa),
ceci, fagioli bianchi, baccalà, porro, salsa di pomodoro,
alloro, peperoncino piccante, olio di oliva e sale.
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Crosia - U mitu e San Giuseppe
It is a dish belonging to an ancient gastronomic tradition of the Ionian-Silan Lands through which, in March every
year, families that are wedded to St. Joseph “share” the feast by making juicy tagliatelle and dishing out the specialty to their neighbours and, in particular, to the poorest families. It is in fact the dish of friendship and solidarity.
Preparation. Stew beans and chickpeas while frying leek in another saucepan; then add tomato sauce, laurel,
red hot pepper and salted codfish to the second saucepan. When it
is ready, arrange the salted codfish in an extra plate to serve it as a
second course and add the beans and the chickpeas you previously
strew to the same sauce. This is the relish to dress “tagghiarini”, tasty
handmade tagliatelle.
Ingredients. Tagghiarini (homemade egg tagliatelle), chickpeas, white
beans, salted codfish, leek, tomato sauce, laurel, red hot pepper, olive
oil and salt.
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E’ il piatto di un’antica tradizione gastronomica delle
Terre Jonicosilane, con il quale, nel mese di marzo,
famiglie devote a San Giuseppe “condividono” la festa
preparando le succulenti tagliatelle e distribuendole al
vicinato ed in particolare ai meno fortunati. E’ il piatto
dell’amicizia e della solidarietà.
Preparazione. Si fanno lessare fagioli e ceci, mentre in
un’altra padella si frigge del porro, per poi aggiungere
salsa di pomodoro, alloro, pepe rosso piccante e
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Crosia - U mitu e San Giuseppe
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Rossano, contrade rurali - Festa di sant’Onofrio
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terza domenica di maggio
La festa rurale di S Onofrio si svolge nei pressi
dell’omonimo Santuario intitolato al Santo Patrono dei
pastori. Segnava e segna ancora l’inizio della risalita
a monte delle greggi. Infatti, il Santuario è situato
in contrada Mimosa, lungo la via che conduce dalla
bassa valle del Colognati ai pascoli alti intorno a Monte
Paleparto o nei Piani di Greco nel cuore della Sila. Nella
giornata di festa i pastori offrono al Santo caciocavalli
e “pezze di formaggio”, salumi, vino e i tradizionali
“maji”, pertiche di taralli adornate di nastri multicolori
e fiori, tutte “dolcezze” che poi vengono giocate
all’“incanto” (sorta di asta rurale con banditore quasi
sempre improvvisato), per la gioia dei partecipanti. Le
celebrazioni si concludono con i tradizionali fuochi di
artificio e con un immancabile pic-nic in montagna. Una
giornata da vivere con i profumi della primavera silana.
Rossano, rural districts - Feast of St. Onophre
Third Sunday of May
The rural feast of St. Onophre takes place near the homonym
Sanctuary dedicated to the Patron Saint of shepherds. It is in fact
located in Contrada Mimosa, along the way which spreads from the
low valley of Colognati river to the high pastures surrounding Mount
Paleparto or Piani di Greco in the heart of Sila. During the feast day,
the shepherds donate their traditional productions to the Saint, such
as caciocavallo and “pezze di formaggio” (specifically large pieces
of mature cheese), salami, wine and the traditional “maji”, that are
long perches decorated with multicoloured ribbons and flowers, all
treats which are then sold during the “incanto” (a sort of rural auction whose auctioneer is often improvised) to the delight of the participants. All celebrations end with the traditional
fireworks and the unmissable picnic. It is a day to enjoy together with the scents of the Silan spring.
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Preparazione. Le melanzane vengono suddivise
in due parti, sulle quali vengono incisi dei tagli
orizzontali e verticali. Contemporaneamente si
mettono a soffriggere peperoni tagliati a cubetti.
Quindi si prapara un impasto di pomodori a
pezzettini, basilico, aglio e alloro conditi con sale,
olio e peperoncino. L’impasto viene adagiato sulle
melanzane ed il tutto viene lessato. Una volta
cotte, alle melanzane vengono aggiunti i peperoni
precedentemente soffritti. Il tutto viene fatto
cuocere ancora per altri cinque minuti. E poi … buon
appetito!
Ingredienti. Melanzane, peperoni, pomodoro, aglio,
alloro, peperoncino, basilico, sale e olio
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Rossano, contrade rurali - Luminciane a ra schipecia
Preparation. Cut the aubergines into
two halves on which making horizontal
and vertical cuts, while sauté pimiento
in cubes. Then prepare a mixture
of tomatoes in pieces, basil, garlic
and laurel dressed with salt, oil and
chili pepper. Lay the mixture on the
aubergines and then stew. Once the
aubergines are ready, add the previously sautéed pimientos and cook for 5
more minutes. And then … enjoy!
Ingredients. Aubergines, pimientos,
tomato, garlic, laurel, chili pepper,
basil, salt, oil
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Rossano, rural districts - Lumingiane a ra schipecia
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Paludi - Sagra del maiale
“E ru puarcu un si jetta ‘nnente” (del maiale non si
butta niente). E’ la massima sempre attuale che
reitera la sua annuale consacrazione nella “Sagra
del maiale” che si tiene nella “brettia” cittadina
jonicosilana e che ha come protagonista il “Suino
nero di Calabria”, animale di razza autoctona e di
elevata rusticità, con eccezionali caratteristiche
organolettiche. Una ricorrenza di tradizione dove è
possibile degustare tutti i prodotti del “nero”, alcuni
dei quali tipicamente locali. Gli assaggi offerti sono: i
salumi stagionati (salsiccia e soppressata), “u suzo”
(profumata gelatina ottenuta con le parti povere); i
fusilli freschi conditi col sugo di salsiccia o col ragù
di maiale; “a fressurata” (gustoso soffritto di parti
più o meno magre); le grigliate di salsiccia, pancetta
e costine; ed ancora il piatto principe della festa: “ e
frittule”, bollito delle ossa già scarnificate, da spolpare
direttamente con la bocca usando rigorosamante le
mani. Alla sagra è abbinato un concorso di disegno e
scrittura, il cui tema è “Le tradizioni paludesi”.
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terza decade di febbraio
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Paludi - Pork festival
Second half of February
“E ru puarcu un si jetta ‘nnente” (the
meaning is “don’t discard pork pieces”).
It is an always modern aphorism which
repeats every year on the occasion of
the “pork festival” that takes place in
the “Brettian” Ionian-Silan village, and
the “black Calabrian pork” is the protagonist, a local,
highly rough specimen with extraordinary organoleptic
features. It is a traditional event during which it is
possible to taste all products deriving from the “black”,
some of which are typically local. You can taste: ma-
ture salami (salsiccia and soppressata),
“u suzo” (tasty gelatin obtained from the
discards); freshly made fusilli dressed with
salsiccia or pork sauce; “a fressurata”
(tasty sautéed made up of more o less
low-fat pieces); salsiccia, bacon or spare
ribs grills; and finally the main course of the festival: “e
frittule”, which are boiled bones without meat to eat by
using only your hands! On this occasion, a drawing and
writing competition takes place as well, whose main
theme is “The traditions of Paludi”.
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e peconorino grattuggiato. L’impasto si versa in una
teglia e si cuoce in forno fino a divenire croccante. Si
dice dalle nostre parti che “il prufumo della pitta con
la frittole fa risuscitare i morti”.
Ingredienti. Acqua, farina, lievito e sale per il primo
impasto. Ciccioli di maiale, uova, pepe nero e pecorino
grattugiato per il secondo impasto da aggiungere al
primo in un secondo momento.
Preparation. This rustic pizza
belongs to the Ionian-Silan
tradition too. It is linked to the
traditions of Paludi because its
main ingredient is the “frittula”
of black pork which, as we
have seen, is celebrated every
year in Paludi. First of all,
make a dough with water, flour, yeast and salt and
let it rise; when the rising is over, add the “frittule” –
that are pieces of pork obtained by boiling the meat
(as described above in the festival section), eggs,
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Paludi - Pitta cu re frittule
black pepper and grated
pecorino. Pour the dough
into a baking tray and let
it bake until it turns crispy.
Around here, people say
that “the scent of pitta
con le frittule make deads
come back to life”.
Ingredients. Water, flour, yeast and salt for the first
dough. Pieces of pork meat, eggs, black pepper and
grated pecorino for the second dough to later add to
the first one.
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Preparazione. Anche questa pizza rustica è di
tradizione jonicosilana. La si abbina alle tradizioni
paludesi perché è prodotta con la “frittula” del suino
nero, che, come abbiamo visto, viene “celebrato” ogni
anno a Paludi. Si realizza per primo un impasto di
acqua, farina, lievito e sale per ottenere un panetto
che si lascia lievitare; a lievitazione completa si
aggiungono le “frittole”, ciccioli di maiale ottenuti
con il bollito discritto per la sagra, uova, pepe nero
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Paludi - Pitta cu re frittule
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Cropalati - Sagra del cinghiale
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13 agosto
La cittadina di Cropalati ha consolidato nei secoli un
intenso calendario di eventi popolari che si snodano
lungo tutto il corso dell’anno. Fra tutti, quello che ormai
maggiormente avvince residenti e non è la sagra del
cinghiale, che si tiene puntualmente il 13 di agosto. La
manifestazione è nata, molti anni fa, per iniziativa di un
gruppo di cacciatori che, condividendo la passione per
la caccia “a ru puarcu serbaggiu” (al porco selvaggio),
il cinghiale, si posero l’obbiettivo di far conoscere a tutti
gli amanti della buona e tradizionale cucina calabrese
i sapori unici e “delicatamente forti” della carne di
selvaggina da “suino”, quale è quella del cinghiale,
molto presente nei boschi jonicosilani. Lungo le viuzze
del centro storico vengono allestiti stands, dove è
possibile degustare, fra l’altro, maccheroni con sugo
e carne di cinghiale e lo spezzatino di cinghiale con
patate. La serata è allietata da canti e balli tradizionali,
nei quali i cropalatesi sono dei veri maestri.
Cropalati - Wild boar festival
13th August
Over the centuries, the village of Cropalati collected
a rich agenda of cultural events which take place all
year round. Among all, the wild boar festival is the one
that mostly attracts resident and non-resident people,
which takes place exactly on the
13th August. Many years ago, the
event was arranged by a group of
hunters who, thanks to their shared
passion for the “wild boar hunting”
(caccia aru puarcu srbaggiu in the
local dialect), decided to convey the
unique and “gently strong” flavors
of the game meat (that of the wild boar which is very
common in the Ionian-Silan woods) to all lovers of
the tasty and traditional Calabrian cuisine. Along the
typical streets of the old town center, it is possible to
find some stands where you can
taste, among other delicacies,
macaroni, gravy and wild boar
meat together with boar stew and
potatoes. The evening is cheered
up by traditional songs and dances
and people from Cropalati are real
masters in these fields.
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fondo d’olio d’oliva, di cui Cropalati è produttrice
eccezionale. Si uniscono quindi l’alloro, l’aglio, un
peperoncino, una spolverata di pepe rosso e sale
quanto basta. Si copre la padella con coperchio e
si lascia cuocere a fuoco alto, mescolando, fino a
cottura completata. Si serve calda.
Ingredienti. Zucca rossa, olio, peperoncino, 2 foglie di
alloro, 1 spicchio d’aglio e sale.
Cropalati - Stewed pumpkin
Preparation. In our places,
people from Cropalati are usually referred
to as “cucuzzari” (namely
pumpkins’ men), not
negatively of course, but
only because they are
great lovers of flavors and
tastes of the red pumpkin.
The main course of this thousand-year old “affection” is the “stewed pumpkin”. It is made by cutting
a pumpkin into slices (about half a centimeter thick)
and by laying down them in
a pan together with some
olive oil, of which Cropalati
is an excellent producer.
Then, add laurel, garlic,
chili pepper, a pinch of red
pepper and as much salt as
is necessary. Cover the pan
with a lid and let it cook on
high fire by stirring until it is ready. Served hot.
Ingredients. Red pumpkin, oil, chili pepper, two laurel
leaves, one clove of garlic and salt.
G A S T R O N O M I A
Preparazione. Nelle Terre Jonicosilane gli abitanti
di Cropalati spesso vengo soprannominati come “i
cucuzzari”, certamente non in senso dispregiativo,
ma solo perché veri amanti dei sapori e dei profumi
della zucca rossa. Piatto principe di questa millenaria
“affezione” è la “zucca stufata”. Si prepara tagliando
la zucca a fette non troppo sottili (circa mezzo
centimetro) e adagiandole in una padella su un
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Cropalati - Zucca stufata
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Caloveto - Festa san Giovanni Calibyta
Arroccato su una collina vicino alla costa jonica,
Caloveto sorge su una classica “timpa”, dentro la
quale, nel secolo IX, dei monaci acemeti scavarono
una serie di grotte, miseri tuguri (in greco “kalybe”)
che usarono come loro rifugio e che costituirono un
vero e proprio cenobio/monastero. Sono chiamate
“Grotte di San Giovanni” perché è qui che, secondo
la tradizione, ha vissuto San Giovanni Calibyta, il
protettore del paese, le cui spoglie riposano a Roma
sull’isola Tiberina. In onore del Santo Protettore
vengono annualmente organizzati grandiosi
festeggiamenti il 15 gennaio.
Caloveto - Feast of St. John Calibytes
15th january
Located on a hill close to the Ionian
coast, Caloveto rises on a typical rocky
“timpa” (namely a cliff) where, during the
IX century, some Acemite monks dug a
series of grottoes, which were poor hovels
(“kalybe” in Greek) they used as shelter
and eventually turned to a coenobium/
monastery. They are called “St. John’s
Grottoes” because, according to the tradition, it was here that St. John Calibytes
lived, the Patron of the village, whose
remains are now in Rome on the Tiber
Island. Every year, on the 15th January,
great celebrations take place in honour on
the Patron Saint.
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15 gennaio
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Anche a Caloveto la fa da padrone il “Suino nero di
Calabria”, quasi sempre allevato nei porcili di famiglia
presenti nella campagna circostante, con i rimasugli
del desco quotidiano, circostanza che conferisce
alle carni dell’animale sapori di spiccato gusto e
di evidente genuinità. Piatto tradizionale sono “i
maccarruni cu carna salata e sazizza piccante”.
Preparazione. Prelevare, la sera prima, la carne
salata “e ru tinuaddu”, dal “tinello”, contenitore di
terracotta che custodisce le costine, la pancetta e la
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carne sotto salamoia, e metterla a mollo nell’acqua
fresca. In una pentola, soffriggere la cipolla
nell’olio, quindi aggiungere le costine, la carne e
la pancetta e la passata di pomodoro. Quando il
sugo bolle, aggiungere la salsiccia piccante tagliata
a pezzettini. A sugo pronto, mettere a cuocere
i maccheroni fatti in casa. Spolverare con buon
formaggio e pepe nero.
Ingredienti. Cipolla, olio di oliva, carne salata,
salsiccia piccante, salsa di pomodoro, sale e basilico.
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Caloveto - Maccherroni con carne salata e salsiccia
The “black Calabrian pork” is the
undisputed ruler of Caloveto traditions
as well and he is quite always bred
into the family pigpens located in the
surrounding country. He is fed with
daily leftovers which gives the animal
meat a unique taste and an undeniable authenticity. A traditional dish is “maccarruni cu carna salata
e sazizza piccante” (macaroni, salt meat and hot
sausage).
Preparation. the previous evening, take the salt meat
from the “tinuaddu” – that is a sort of
terracotta barrel where spare ribs, bacon
and brine meat are stored – and soak in
fresh water. In a pot, sauté the onion and
then add spare ribs, meat, bacon and
tomato sauce. Once the gravy is boiling,
add the hot sausage cut into small pieces. Later, cook
homemade macaroni. Finally, sprinkle with cheese and
black pepper.
Ingredients. Onion, olive oil, salt meat, hot sausage,
tomato sauce, salt and basil.
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Caloveto - Macaroni, salt meat and sausage
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Longobucco - Palio dell’Assunta
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14 agosto
Nel cuore dell’estate longobucchese ed a cavallo delle
giornate di Ferragosto, tradizionalmente dedicate
alla Madonna Assunta, a Longobucco venerata nella
“Madonnina Nera dei Carbonai”, icona lignea del 1400
conservata nel locale Santuario, si svolge annualmente
il “Palio dell’Assunta” e nell’occasione si rinnova la
“Giostra del castrato”, antico concorso a cavallo le
cui radici si perdono nei secoli. La manifestazione
costitisce l’occasione per attirare nella ridente cittadina
silana, porta naturale del Parco Nazionale della Sila,
numerosissimi visitatori e turisti alla riscoperta delle
sane tradizioni di un tempo e delle suggestioni che solo
le piccole comunità, ricche di tanta storia, cultura e
tesori nascosti, possono ancora offrire.
Longobucco - St. Mary of the Assumption Horse race
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14th August
In Longobucco, in the middle of the summer and
between the days of Ferragosto (14th-15th August),
every year, “St. Mary of the Assumption Horse Race”,
together with a renewed
“Giostra del castrato”
(Joust of the wether)
takes place, that is a
horse race whose origins
date back to a very old
age. It is traditionally
dedicated to St. Mary
of the Assumption that
is venerated through
the “Black Madonna of
the Coalmen”, a XV century wooden icon preserved
in the local Sanctuary. In this cheerful Silan village,
natural door of the Sila National Park, the event
is a good occasion to
attract several visitors
and tourists in order
to make them rediscover the healthy old
traditions as well as
the charm which only
small communities,
rich in history, culture
and hidden treasures,
are still able to offer.
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Longobucco - U sacchiattu (The bag)
The “Black of Calabria” is very familiar in Longobucco
and local people have an excellent experience with the
pork meat production since his meats, “stored” by using
several ways, have been one of the main foods eaten
during winter, in a village that, before the 60s of 1900,
from November to April, got isolated “from the rest of the
world” because of the snow. “U sacchiattu” is a typical
salami characterized by an extremely delicate taste.
Preparation. Extract large pieces of muscle from the back
paw of the pork by leaving intact the covering
rind. Stuff them
with salt and black
pepper grains and
then put the muscle
into the rind which is sewed by
using kitchen twine, in so giving a bag shape. Cook the
bag into pork grease for about three hours. Served in
slices, together with the rind.
Ingredients. Meat from the back paws of a pork, rind of
the paw itself, black pepper grains and salt.
G A S T R O N O M Y
estrae il muscolo a pezzettoni, lasciando intatta
la cotenna di rivestimento. I pezzettoni di muscolo
vengono farciti di sale e pepe nero in grani; quindi
si ricollocano pressati nella cotenna, la quale viene
cucita, con spago da cucina, così assumendo la
forma di un sacchetto. Questo viene fatto cuocere
nelle frittole del maiale per circa 3 ore. Si serve
affettato, con la cotenna.
Ingredienti. Carne del muscolo delle zampe anteriori
del maiale, cotenna della stessa zampa, pepe nero
in grani e sale.
/
A Longobucco il “Nero di Calabria” è di casa e gli
abitanti dell’antico centro silano conservano con
il maiale una secolare dimestichezza, in quanto
le sue carni, “conservate” nei modi più svariati,
costituivano uno dei principali alimenti invernali,
in una cittadina che, prima degli anni 60 del ‘900,
spesso, da novembre ad aprile, restava isolata “dal
resto del mondo” causa neve. “U sacchiattu” è un
salume tipicamente locale dal gusto estremamente
delicato.
Preparazione. Dalla zampa anteriore del maiale si
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Longobucco - U sacchiattu
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Bocchigliero - Festa san Rocco
e v e n ti
/
e v e n ts
21 agosto
A 1.050 m. s.l.m. nel Comune di Bocchigliero, in Sila,
sorge il Santuario di San Rocco, che venne costruito
dopo la peste che colpì il territorio silano nel 1723.
Nel 1837 nel paese si era diffuso il colera; gli abitanti
si affidarono al glorioso Santo e, a decorrere dal 21
agosto, non si registrarono più decessi per causa
del morbo. Ogni anno, nei giorni 19-20-21 agosto,
Bocchigliero dedica a S.Rocco sontuosi festeggiamenti
che richiamano in paese migliaia di pellegrini
provenienti da ogni parte.
Bocchigliero - The feast of St. Roch
21st August
In the municipality of
Bocchigliero, in Sila,
St. Roch’s Sanctuary rises at 1050
metres a.s.l. It was
built after the plague
which affected the
Silan population in
1723. In 1837, local
people left themselves to the mercy
of the Saint and,
from the 21st August
on, no more epidemic
deaths were registered. Every year,
on the 19th, 20th
and 21st August,
Bocchigliero dedicates sumptuous
celebrations to St.
Roch which attract
many pilgrims
coming from everywhere to attend
the procession and
the striking candlelight walk.
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/
quelli di maggiori dimensioni, con aglio, peperoncino,
prezzemolo ed aceto. Si lasciano riposare per un paio
di ore e poi si introducono, pressandoli con forza, nei
“boccacci” (barottoli di vetro già sterilizzati). Infine si
ricoprono di olio d’oliva e si lasciano stagionare per un
mese. Li consumeremo come ghiotti antipasti e come
armoniosi contorni.
Ingredienti. Funghi del sottobosco silano, olio , aglio,
peperoncino, prezzemolo ed aceto.
Bocchigliero - Mushrooms preserved in oil
You can say that everywhere
mushrooms are preserved in oil
but, in the heart of Greek Sila,
there is a great variety of local
species which grow in abundance,
especially the exquisite “porcini”,
thanks to the typical microclimate but, above all, to the rate
of rainfalls which is the highest in
Italy.
Preparation. After cleaning and boiling the mushrooms in water and vinegar, soak them in fresh water
soon after. Once they are dried,
chop them up, dress and mix with
garlic, chili pepper, parsley and
vinegar. Let them stand for a couple
of hours and then insert the mixture
into “boccacci” (glass and sterilized
jars). Finally, dress with olive oil
and let them season for a month.
Use mushrooms as tasty starters or
lively side dishes.
Ingredients. mushrooms form the Silan brush, oil, garlic,
chili pepper, parsley and vinegar.
G A S T R O N O M I A
Si dirà: si confezionano dappertutto … ! Ma nel cuore
della Sila Greca grande è la varietà, anche di specie
autoctone, e grande è l’abbondanza, soprattutto dei
preziosi “porcini”, dovuta al particolare microclima,
ma soprattutto alla piovosità che è la più alta d’Italia.
Preparazione. Dopo averli ripuliti e lessati in acqua
con aceto, i funghi si mettono subito a mollo
nell’acqua fredda. Una volta asciugati, i “miceti”
vengono conditi ed amalgamati, dopo aver spezzettato
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Bocchigliero - Funghi sott’olio
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Mandatoriccio - Sagra del vitello podolico
e del cavatiello
L’estate mandatoriccese è impreziosita da una sagra
dedicata a due prodotti gastronomici d’eccellenza delle
Terre Jonicosilane: la “Sagra del cavatiello e del vitello
podolico”. Quest’ultimo è una eccellenza della zootecnia
delle Terre Jonicosilane, che si diffuse in Calabria
intorno al V secolo a. C. e che, utilizzato fin dalle origini
come animale da traino, venne pian piano riconvertito
in ottimo produttore sia di gustosissime carni che di
succulenti derivati del latte come caciocavalli, butirri,
ricotte e sciungate. In occasione della sagra, e’ una
autentico spettacolo osservare le signore del piccolo
borgo mentre preparano a mano i tradizionali cavatielli
(gnocchi di patate rigorosamente silane), che vengono
poi conditi con sugo e carne di maiale, mentre gli
uomini si dedicano alla griglia per preparare gustosi
arrosti di carni podoliche. Le serate vengono animate da
gruppi folkloristici locali.
e v e n ti
/
e v e n ts
prima decade di agosto
Mandatoriccio - Podolic veal and cavatiello festival
first half of August
In Mandatoriccio, the summer is enriched by a
festival dedicated to two extraordinary gastronomic
products of the Ionian-Silan lands: the
“cavatiello and podolic veal festival”.
The last represents an excellence of the
zootechnics of our places, which spread
in Calabria around the V century B.C. He
was originally used for drawing carts
and then was slowly turned to a good
producer both of very tasty meats and of
milk derivative such as caciocavallo, butter cheese,
ricotta and sciungata. On the occasion of the festival,
it is really funny to see the ladies of this
little village while preparing handmade
cavatielli (Silan potato dumplings) which
are eventually dressed with gravy and
pork meat, while men deal with the grill
to prepare tasty roasts of podolic meats.
The evenings are cheered up by local folk
bands.
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le essenzialità delle abitazioni del nostro territorio.
Per preparare le “jette”, composizioni di fichi essiccati
intrecciati a spillo su due sottili bastoncini di canna, dopo
la raccolta, i fichi vengono messi ad essiccare all’aperto,
sulle “cannizze” (stuoie di canna appositamente
preparate) per circa un mese. Una volta essiccati, si
confezionano le “jette” che vengono infornate per un
piccolo lasso di tempo, fino all’indoramento.
Ingredienti. Fichi delle Terre Jonicosilane.
Preparation. According to some recent researches, the
fig is one of the basic products of the Mediterranean
diet which, as we know, has been recognized by UNESCO as “World Cultural Heritage”. In the Ionian-Silan
lands, whose residential areas have remained for
a very long period far from the sea and frequently
isolated because of severe and atmospheric and geomorphological phenomena, “stored” foods – the figs
among them – have been essential in every house of
our territory. To prepare the “jette” (namely dried figs
arrangements which are waved like a pin around two
cane sticks), after their collection, the figs are dried
/
Mandatoriccio - Backed figs in jette
up outdoors,
hanging on
the “cannizze”
(cane wickers
prepared for
the occasion)
for about a
month. Once
they are dried,
arrange the “jette” and bake them for a little while, to
make them golden.
Ingredients. Figs of the Ionian-Silan lands.
G A S T R O N O M I A
Preparazione. Recenti ricerche hanno certificato
che il fico è uno dei prodotti essenziali della dieta
mediterranea, che, com’è noto, è stata ricosciuta
dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”. Nelle Terre
Jonicosilane, i cui centri abitati, per tanti secoli, hanno
avuto poca frequentazione con la costa marina, sia per
problemi ambientali, sia per frequenti isolamenti dovuti
a ingenerosi fenomeni atmosferici e geomorfologici,
i cibi “da conserva”, e fra questi i fichi, sono stati fra
G A S T R O N O M Y
Mandatoriccio - Fichi al forno a jette
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Pietrapaola - Festa San Domenico
e v e n ts
4 agosto
La festa patronale di San Domenico di Guzman si
ricollega alla presenza sul territorio di Pietrapaola
di un convento domenicano chiuso nel 1652. In
occasione delle festa patronale, il Santo viene portato
in processione per il paese, accompagnato dalla locale
banda musicale, mentre nella serata si esibiscono
cantanti di fama. Una caratteristica della festa di san
Domenico sono gli “incanti”, asta dei prodotti offerti
dai cittadini in voto verso il Santo Patrono (“u vutu”).
I prodotti più singolari messi in gara, sotto … il vigile
sguardo del “Principe” che, attento, sorveglia dalla sua
grotta scavata nella rupe del Salvatore che sovrasta
la piazzetta principale del Paese, sono capretti, galli e
latticini, come caciocavalli e “pezze ‘e casu” (formaggi
stagionati di forma rotonda).
e v e n ti
/
Pietrapaola - Feast of St. Dominic
4th August
In Pietrapaola, the Patronal Feast of St. Dominic from Guzman
is linked to the presence of a Dominican monastery which
was closed in 1652. During the Patronal Feast, the statue of
the Saint is carried in procession, and it is accompanied by
the local marching band while, in the evening, many famous
and popular songs are performed. One of the main features of
this Feast is the “incanto”,
that is a public auction of the products given through the religious offerings
made by local people (“u vutu”, namely ex voto). The most interesting products on sale are goats, cocks and milk derivative such as caciocavallo and
“pezze e casu” (mature and round shaped cheeses). The event is carefully
monitored by the “Prince” who stands as a guard in his cave dug in the cliff
of the Savior overlooking the main square of the village.
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Nelle Terre Jonicosilane per festeggiare si frigge
di dolce. Si frigge per “u buanu aguriu” (il buono
augurio) e nelle più svariate occasioni.
Preparazione. Si fa bollire l’acqua con una foglia
di alloro e sale, si aggiunge la farina e, una volta
preparato l’impasto, si stende su un piano di
legno cosparso di olio e, ancora bollente, si batte
insistentemente con le mani per sciogliere i grumi.
Quindi l’impasto viene lavorato in piccoli bastoncini
che vengono chiusi a cerchio per formare
“i cudduriaddi”, che subito vengono fritti in olio e poi
cosparsi di zucchero.
Ingredienti. Acqua, farina, alloro, sale, zucchero ed
olio.
G A S T R O N O M Y
Pietrapaola - Fritti a viantu o scoratedd
In the Ionian-Silan
lands, people make
fried food to celebrate
any occasion, “u buanu
aguriu”.
Preparation. Bring to a
boil some water with
a laurel leaf and salt.
Sprinkle the flour by
keeping blend quickly
with a wooden spoon.
Once the dough is
ready, stretch it out on
a wooden table spread
with oil and, still boiling, hit it vigorously in
order to dissolve the
clots. Later, give the
dough a stick shape
and join the ends
together in a round to
make “cudduriaddi”
which are soon after
fried and then sprinkled with sugar.
Ingredients. Water,
flour, laurel, salt, sugar
and oil
G A S T R O N O M I A
/
Pietrapaola - Fritti a viantu o scoratedd (Fried cookies)
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Calopezzati - Festa San Francesco
Nel 2012, dopo circa 30 anni, è stata ripresa, nel
piccolo borgo di Calopezzati, la Festa Patronale in
onore di San Francesco da Paola.
I festeggiamenti prevedono la processione con
il simulacro del Santo per le vie della cittadina,
giochi popolari organizzati dalle associazioni locali,
tradizionali incanti, il “Palio delle Torte” e, in serata,
spettacolo musicale. Nelle piazzette e tra le vie
del borgo sono presenti molti stands gastronomici
per assaggi di specialità locali. Nei mesi di luglio
e di agosto, manifestazioni varie si tengono nella
località marina di San Giacomo, a beneficio di tanti
turisti che affollano le spiagge del Basso Jonio
Cosentino.
Calopezzati - Feast of St. Francis
first half of April
e v e n ti
/
e v e n ts
prima decade di aprile
In 2012, in the
small village
of Calopezzati,
after about
30 years, the
Patronal feats
in honour of
St. Francis of
Paola has been
resumed. The celebrations include the procession with
the statue of the Saint along the streets of the village,
folk games organized by the local associations,
the typical popular auctions, the “Palio delle Torte”
(literally The Cakes’ Trophy) and, in the evening, some
music shows. In
the squares and
the streets of
the village, it is
possible to find
many gastronomic
stands to make
people try some
local products. In
July and August,
in the sea village of San Giacomo, several events take
place to make the many tourists enjoy and relax on
the beaches of the South Ionia area.
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Preparazione. E’ un piatto tipico e storicamente
distintivo di alcuni paesi delle Terre Jonicosilane, fra
i quali Calopezzati. Dopo essere stato pulito, lavato e
asciugato, il grano viene macinato con le macine di
pietra. Quindi si versa in una pentola di acqua bollente
e si rigira con continuità ed energicamente con un
mestolo di legno, aggiungendo un pizzico di sale e,
man mano, anche del sugo di pomodoro cotto con
salsiccia. A cottura ultimata, dopo circa 40 minuti, si
versa nei piatti e si condisce con il rimanente sugo
e con abbondante pecorino grattugiato. Si serve ben
caldo.
Ingredienti. Grano, acqua, sale, olio, sugo con
salsiccia, pecorino grattugiato
G A S T R O N O M Y
Calopezzati - U ranu rattatu
Preparation. It is a
typical and
historically
characteristic
dish of the
Ionian-Silan lands,
among which Calopezzati. After cleaning, washing
and drying the wheat, it is grated using a stone mill.
Then, pour it into a pot with boiling water and keep
blend quickly with a wooden spoon, by adding a pinch
of salt and, gradually also the tomato gravy cooked
with sausage. Once
it is ready,
40 minutes
later pour
it into the
dishes and
dress it
with some
more gravy
and sprinkle with a lot of grated pecorino cheese.
Served hot.
Ingredients. Wheat, water, salt, oil, sausage gravy,
grated pecorino
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/
Calopezzati - U ranu rattatu (The grated wheat)
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Campana – Fiera della Ronza
e v e n ti
/
e v e n ts
prima decade di giugno
Quella della “Ronza” è una delle manifestazioni
fieristiche più antiche dell’Europa occidentale. Risale
al 1464 e fu istituita dal Re Ferdinando d’Aragona,
come privilegio per Campana. Fu, fin dall’inizio,
finalizzata soprattutto al mercato del bestiame e delle
attrezzature agricole e zootecniche. Durante la fiera
era concessa l’esenzione da dazi, così da rendere
convenienti i prezzi delle merci per compratori e
venditori.
Si tiene sull’ampio pianoro della località “Ronza”,
all’ingresso dell’importante centro silano, sulla SS 108t
che sale da Cariati. Oggi la fiera è meno specialistica,
ma richiama sempre un gran numero di espositori e
di visitatori provenienti da tutta la Calabria Citra. Su
impulso del Comune, costituisce anche l’occasione per
incontri e dibattiti fra Istituziooni, Enti ed Associazioni
sull’attualità della condizione socioeconomica
dell’hinterland.
Campana - The Ronza fair
first half of June
That of the “Ronza” is one
the most ancient fairs in
the whole Western Europe.
It dates back to 1464 and
it was established by King
Ferdinand II of Aragon as a privilege for Campana.
From the beginning, the fair has been directed to
the cattle, farming and zootechnics equipment
trade. During the fair, the exemption from the duties
was granted, so to make cheaper the prices of the
merchandise both for buyers and for sellers. It takes
place on a wide plain in “Ronza” site, at the entry
of the important Silan
village, on the National
Road 106 going up from
Cariati. Today, the fair
is less detailed than in
the past, although it keeps attracting a remarkable
number of exhibitors and visitors coming from the
whole Calabria. Thanks to the drive of the Municipal
Institution, the fair is also a good occasion for local
Institutions, Agencies and Associations to meet and
discuss about the contemporary socio-economic
condition of the hinterland.
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I boschi di castagno coprono vaste aree dell’alta
collina delle Terre Jonicosilane e le castagne sono
perciò frutti caratteristici della Sila Greca. Frutti
“poveri”, ma ricchi per i loro molteplici impieghi. Le
castagne sono buone come frutta fresca e come
frutta secca; sciroppate e poi coperte con glassa di
zucchero; lessate od infornate, sciolte o in splendide
collane; sono preziose per produrre un gustosissimo
pane, dolce e profumato. Sono ottime conservate nel
mosto cotto, come di seguito preparate.
/
Preparazione. Dopo essrere state bollite in
acqua, le castagne vengono fatte raffreddare.
Poi si procede all’eliminazione della buccia e si
immergono nel mosto cotto in barattoli di vetro.
Vengono usate per guarnire gelati, panna cotta
e come contrasto su ricotta fresca sottilissima.
Possono essere degustate anche da sole come
frutta dolce, accompagnate dal loro sciroppo/
liquore.
Ingredienti. Castagne, zucchero e mosto cotto.
G A S T R O N O M Y
Campana – Castagne al mosto cotto
The chestnuts woods spread in wide areas of the
high hill of the Ionia-Silan lands. For this reason,
chestnuts are typical fruits of Greek Sila.
“Poor” fruits, but rich for their several
uses. Chestnuts are tasty as fresh or
dried fruits, put in syrup and then covered
with sugar, boiled or baked, single or in
beautiful necklaces; they are exquisite
for making a tasty bread, sweet and
perfumed. They are excellent if conserved
in the cooked must, prepared like that.
Preparation. After boiling chestnuts in water,
let them cool down. Then, remove the peel and
immerge them in cooked must into
glass jars. They are used to garnish
ice-creams, panna cotta and as
contrast with fresh and thin ricotta.
It is possible to taste them as sweet
fruits, accompanied by their syrup/
liqueur.
Ingredients. Chestnuts, sugar and
cooked must.
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Campana – Chestnuts in cooked must
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Scala Coeli – Sagra e ra pitta cu ru maiu
e v e n ti
/
e v e n ts
seconda decade di maggio
Il sambuco è un arbusto dalle foglie pennate e
dai fiori bianchi che durante la fioritura ricoprono
letteralmente l’intera pianta. Cresce abbondante nelle
Terre Jonicosilane ed il suo fiore “u majiu”, raccolto
ed essiccato all’ombra, viene usato per farcire “pitte”
e ciambelle. Annualmente, nel piccolo Comune di
Scala Coeli si festeggia la raccolta de “u maiu”,
con l’organizzazione di una sagra dove si possono
degustare vari prodotti che, lavorati “cu ru maiu”,
come appunto “pitte” e ciambelle, ecc., assumono un
delicatissimo e particolare profumo. Nella serata si
esibiscono gruppi folk.
Scala Coeli – Pitta cu ru maiu festival
second half of May
The elder tree is a shrub with pinnate leaves and
white flowers which, during the efflorescence,
cover completely the whole plant. It grows abundantly in the Ionian-Silan lands and its flower,
“u maiu” in the local dialect, once gathered and
dried up in the shadow, is used to stuff “pitte”
(sort of rustic pizzas) and doughnuts. Every year,
in the little village of Scala Coeli, the gathering of
“maiu” is celebrated through the organization of
a festival where it is possible to taste many local
products which, made with “maiu” such as “pitte”
and doughnuts indeed, etc., take a very delicate
and particular fragrance. In the evening, some
local folk bands perform.
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Scala Coeli - Pitta cu ru maiu
Preparation. Prepare a dough with water, flour, yeast
and salt to make a loaf to be risen. Then, prepare an-
other dough
by adding,
to the first
one, the
“maiu” by
crumbling
it with your
hands,
oil, black
pepper and grated pecorino. Finally, pour the mixture
into a baking tray and let it bake until it is completely
gilded.
Ingredients. Water, flour, yeast and salt for the first
dough. “Maiu”, oil, black pepper and grated pecorino
for the second one.
G A S T R O N O M Y
pecorino grattuggiato. Infine si versa l’impasto in una
teglia e si mette a cuocere al forno, fino a completa
indoratura.
Ingredienti. Acqua, farina, lievito e sale per il primo
impasto. “Maiu”, olio, pepe nero e pecorino grattugiato
per il secondo impasto.
/
Preparazione. Si prepara un impasto di acqua, farina,
lievito e sale per ottenere un panetto che si lascia
lievitare.
Poi si prepara un secondo impasto, dove al panetto
precedentemenete confezionato, si aggiungono:
“u maiu”, sbriciolato con le mani, olio, pepe nero e
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Scala Coeli - Pitta cu ru maiu
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Terravecchia - Festa Madonna del Carmine
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e v e n ts
martedi dopo Pasqua
La festa della Madonna del Carmine, a Terravecchia,
è sicuramente la più importante ricorrenza dell’anno.
La tradizione racconta che nei pressi del paese viveva
un mostro a forma di serpente che terrorizzava gli
abitanti.
Ma, in un martedì dopo Pasqua, apparve in cielo la
Madonna del Carmine, che con una lancia squarciò
il ventre del mostro liberando Terravecchia da
quest’incubo. Da allora, ogni anno, si rinnova il
ringraziamento alla Madonna del Carmine con una
solenne processione, fuochi d’artificio e danze
folkloristiche.
Terravecchia - Feast of Our Lady of Mount Carmel
On Tuesday after Easter
In Terravecchia, the Feast of Our Lady of Mount
Carmel is the most important event in the whole year
of course. According to the tradition, a snake-like
monster lived around the village. But, on a Tuesday
after Easter, Our
Lady of Mount
Carmel appeared
in the sky who, by
means of a spear,
tore the belly of
the monster in so
making Terravecchia free from
such a nightmare.
From that moment
on, every year, the gratitude towards the Virgin is
renewed through a solemn procession, fireworks and
folk dances.
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Terravecchia - Mpanata of ricotta
The “ ‘mpanata” of ricotta is an exquisite dish
prepared with goat milk ricotta, and it is a typical
product to taste in the small shelters of the shepherds in the Ionian-Silan lands.
Preparation. Break
some slices of
bread into small
pieces and put
them into an
enameled terracotta container;
pour hot and
readymade ricotta
on the bread, and
then add some
buttermilk, as well as the “fatty” part of milk used by
shepherds to make cheeses. Let it stand for a while
and then taste the dish naturally hot.
Ingredients. Goat ricotta, bread and buttermilk.
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pane si versa la ricotta calda appena preparata, per
poi aggiungere del “siero di latte”, nonché la parte
“grassa” del latte, utilizzata dai pastori per realizzare i
formaggi. Si lascia riposare per un po’ e poi il piatto si
degusta naturalmente caldo.
Ingredienti. Ricotta di capra, pane e siero di latte.
/
Piatto tipico da assaggiare nei piccoli rifugi dei pastori
delle Terre Jonicosilane, “a mpanata ‘e ricotta” è un
delizioso piatto preparato con le ricotte di latte di
capra.
Preparazione. All’interno di un recipiente di terracotta
smaltata si spezzettano alcune fette di pane; sul
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Terravecchia - Mpanata e ricotta
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Cariati - Festa San Cataldo
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9-10 maggio
San Cataldo, vescovo irlandese vissuto nel VII secolo,
è il Santo Patrono di Cariati insieme a San Leonardo.
La venerazione di San Cataldo venne introdotta
nella cittadina jonica, e in altri centri calabresi, dai
pescatori tarantini che ne costeggiavano il litorale.
Ebbe, poi, un forte incremento sotto l’episcopato di
Francesco Gonzaga, che nel 1647 fece restaurare la
chiesetta rurale a lui dedicata, situata sul litorale nord,
a 3 chilometri dall’abitato di Cariati. La festa di San
Cataldo a Cariati ha tutte le caratteristiche di “festa
grande”, anche per i Cittadini dei Paesi vicini. Durante
la processione con la sacra effigie, adornata con gli
ori degli ex voto, gigli e rose (i fiori di San Cataldo), il
momento più emozionante è quello in cui San Cataldo
benedice il paese, dal punto più panoramico dell’antica
cinta muraria, da cui si domina tutta la Marina. Ricchi
“maji” (bastoni ricoperti di taralli zuccherati) sono offerti
in voto da alcuni cittadini cariatesi.
Cariati - St. Cataldo Feast
9th-10th May
St. Cataldo, an Irish bishop who lived
in the VII century, is the Patron Saint
of Cariati together with St. Leonard.
The veneration of St. Cataldo was
introduced in this Ionian town, and
in other Calabrian places as well, by
some fishermen from Taranto who
were sailing along the seaside. Later,
during the episcopacy of Francis Gonzaga, the worship
increased a lot and, indeed, in 1647 he wanted the
rural church, dedicated to the Saint, to be renovated.
It is located on the northern coast, 3 kilometers away
from Cariati. The feast keeps all the
features of a “great feast”, also for
people coming from nearby villages.
During the procession leaded by the
sacred effigy which is decorated with
gold jewelry, given by the ex voto, lilies and roses (St. Cataldo’s flowers),
the most striking moment is when
the Saint blesses the village, from the most panoramic
point of the old city wall, overlooking the whole seaside
area. Rich “maji” (sticks covered with sugar cookies)
are offered by some local people.
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E’ a Cariati che si è sviluppata e consolidata la cucina
di mare che ha nelle “alici scattiate” uno dei piatti
locali più caratteristici e più diffusi, dai sapori intensi e
dagli odori appetitosi.
Preparazione. Si preparano ponendo in una padella,
sufficientemente ampia, alici eviscerate, olio
abbondante, aglio, alloro. Si lasciano cuocere per
8/10 minuti agitando la padella, quindi con un
cucchiaio si elimina l’olio in sovrappiù, tenendolo
da parte, e si riggira come una frittata aggiungendo
l’olio tolto prima e condendo con sale e origano.
A fine cottura, dopo altri 8/10 minuti, si aggiunge
peperoncino rosso in polvere e si sfuma con
una spruzzata di aceto che farà “scattariate”
(scoppiettare) le alici in modo da ottenere un
preparato molto croccante.
Ingredienti. Alici, peperoncino rosso macinato, aglio,
alloro, acqua, sale, olio, aceto, origano.
In Cariati, the sea culinary tradition developed and consolidated
more than in other villages, and
“alici scattiate” is one of the
most characteristic and known
dishes, because of its intense
flavors and tasty scents.
Preparation. In a quite large pan,
put some eviscerated anchovies,
a lot of oil, garlic and laurel.
Let them cook for 8/10 minutes by shaking the pan,
then take away the extra oil with a spoon and keep
it apart; turn it upside-down
like an omelet, add the oil you
previously took away and dress
with salt and oregano. After
cooking, 8/10 more minutes
later, add red chili pepper
powder and blend with some
vinegar which will make them
“scattariare” (crackling) so to
obtain a very crispy dish.
Ingredients. anchovies, ground red pepper, garlic,
laurel, water, salt, oil, vinegar, oregano.
G A S T R O N O M I A
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Cariati - Alici scattiate
G A S T R O N O M Y
Cariati - Alici scattiate
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Progetto realizzato a valere sulla Misura 313 Azione 2 del PSL 2007/2013 GAL “Sila Greca - Basso Jonio Cosentino”
The Project has been realized according to the Measure 313 Action 2 of the PSL 2007/2013 LAG “Greek Sila - Bass Jonio Cosentino”
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