La scatola dei tesori

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La scatola dei tesori
La scatola dei tesori
La scatola dei tesori nasce dalla lettura di un libro Talpa, Lumaca e Pesciolino di Guido
Quarzo.
Il libro tratta il tema della diversità con estrema delicatezza e anche con un briciolo di sana
ironia. Talpa, Lumaca e Pesciolino, i tre bambini protagonisti dei racconti di questo libro, sono
bambini particolari, che vivono in un mondo tutto loro, dove sono liberi di avere i propri ritmi e i
propri sogni, anche se questi non sono gli stessi del mondo che ci circonda. I tre protagonisti
dicono e si dicono con un linguaggio tutto loro, in cui gli adulti, i ‘barbuti’, c’entrano poco o niente.
Tre racconti intensissimi e leggeri a un tempo, capaci di fare della competizione non un valore,
ma, piuttosto, una ridicola fissazione. È fondamentale, che attraverso i racconti, i cartoni animati,
l’esperienza, i bambini imparino a conoscere ed apprezzare le proprie differenze, scoprendo che
ciascuno di loro possiede un diverso tesoro.
Raccontarsi è importante e bello sempre, per se stessi ma anche per gli altri. Non ci si deve mai
vergognare di ciò che si è, si ha, o di ciò che si desidera. Bisogna imparare ad ascoltare gli altri e a
farsi ascoltare.
Viene utilizzato lo storytelling, tecnica in grado di coinvolgere soprattutto i bambini più piccoli.
Diversità, unicità, integrazione, identità, relazioni, amicizia, sentimenti, sono elementi fondamentali
di questa attività, perseguibili attraverso l’ascolto, la comprensione, la verbalizzazione, la
narrazione di storie, la narrazione autobiografica, la riflessione sulle esperienze.
“Tutti noi siamo istintivamente dei narratori di noi e del nostro mondo, solo che non ne abbiamo
la consapevolezza”1.
Una locandina con l’immagine della copertina del libro, è il primo indizio che i bambini
scoprono entrando in biblioteca.
L’insegnante presenta quindi alla classe il libro di Guido Quarzo. Nell’atmosfera distesa e
coinvolgente della biblioteca della scuola, i bambini seduti comodamente sui morbidi tappeti
ascoltano con interesse i racconti dei tre protagonisti che con efficace leggerezza ed ironia
affrontano un tema estremamente delicato.
L’insegnante estrae da una scatola tre sagome variopinte: sono i nomi su cartoncino dei tre
protagonisti della storia.
Concluso questo bel momento, si lascia ampio spazio alla discussione e al confronto. I bambini
molto interessati sottolineano alcuni aspetti fondamentali della bellissima storia. Ecco allora che
viene loro proposta una nuova attività: viene chiesto agli alunni di pensare a un nome fantastico che
rappresenti loro stessi, o meglio che rappresenti le proprie caratteristiche fisiche e caratteriali, le
proprie doti e i propri difetti e di scriverlo su appositi cartellini che precedentemente vengono loro
distribuiti.
Segue un gioco di ‘interpretazione’. Un bambino alla volta deve provare a giustificare il perché il
proprio compagno abbia scelto per identificarsi, quello specifico nome, ad esempio ‘campana’,
‘gufo’, ‘quattrocchi’, topo, terremoto, ecc.
Ogni bambino, infine, spiega ai propri compagni la sua personale scelta.
Al termine di questo scambio di ‘Sé’, l’insegnante guida i bambini ad un’attenta riflessione:
quanti nomi diversi, quante caratteristiche diverse, quanta ricchezza! Se proviamo ad unire tutto ciò
che personalmente possediamo, ci accorgiamo che tutti i bambini sono differenti e che la differenza
è un valore e non un ostacolo. Se si fosse tutti uguali, se tutti possedessero le stesse doti e gli stessi
limiti, non avremmo nulla da raccontarci e da condividere: la differenza è dunque un punto di forza.
Non bisogna avere paura di narrarsi. Sensazioni, disagi, paure, dubbi: tutto quanto ognuno sente il
bisogno di esprimere deve poter trovare spazio e libertà nell’abbraccio di chi ascolta.
A questo punto, ogni bambino realizza un disegno sul quale rappresenta il nome da cui
maggiormente si sente rappresentato.
Tutti i bambini inseriscono nella scatola il proprio cartellino.
Ogni bambino sceglie dalla ‘scatola dei tesori’ un cartellino a caso e lo inserisce in un grande
cartellone che sarà il ricordo di questa bella esperienza di scambio e condivisione.
1
R. Vittori, Identità e narrazione. Per una pedagogia narrativa, EMI, Bologna 1996, p. 18.
La valutazione avviene sia attraverso l’osservazione diretta e l’interazione con gli alunni, sia
attraverso l’utilizzo di indicatori di valutazione per verificare il grado di coinvolgimento degli
alunni. Indicatori quali: l’attenzione, la motivazione, il rispetto delle regole, la partecipazione attiva,
la collaborazione e il rispetto dei pensieri altrui, la capacità di istaurare relazioni, la disponibilità
alla discussione nel debriefing.
I bambini della classe IV A, scuola Rigola, hanno vissuto questa esperienza con grande
entusiasmo.
Locandina del libro.
Scatola dei tesori con i nomi dei personaggi .
Ogni bambino sceglie un nome per sé.
I bambini si raccontano attraverso i cartellini che hanno preparato.
Simona