Saluto del nuovo Dirigente Scolastico a tutte le

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Saluto del nuovo Dirigente Scolastico a tutte le
Saluto del nuovo Dirigente Scolastico a tutte le componenti dell’IC San Giovanni
Bosco di Manfredonia
Agli alunni
Ai Genitori
Ai Docenti
Al D.S.G.A.
Al Personale ATA
Al Consiglio d’Istituto
Alle realtà istituzionali, culturali e sociali del territorio
Alla RSU e organizzazioni sindacali
Da pochi giorni ho assunto l’incarico come Dirigente Scolastico di questo Istituto e desidero far arrivare, a
ognuno di voi che siete i veri protagonisti della nostra Scuola, alunni, genitori, personale docente e ATA, il
mio saluto e un sincero augurio di buon anno scolastico. Mi accingo a svolgere il mio nuovo ruolo con
emozione, entusiasmo e senso di responsabilità, pronto a cogliere una sfida avvincente, insieme a tutti voi e
al vostro servizio.
Anzitutto, però, permettetemi di rivolgere il mio più sentito ringraziamento e un’affettuosa riconoscenza alla
Comunità del Toniolo di Manfredonia, dove ho svolto il mio servizio di docente per 28 lunghi anni, durante i
quali mi sono formato. Porto con me questo indimenticabile bagaglio ricco di emozioni, esperienze umane e
professionali e lo metterò a frutto, al servizio di questa nuova Comunità. Lascio dietro di me la pratica di 33
anni intensi di docente che mi ha regalato momenti formativi densi di emozioni, di successi e insuccessi.
Un’esperienza unica e irrepetibile, perché irripetibile è il momento della crescita di ogni persona.
Mi è gradito, quindi, porgere il mio saluto a Voi e sento di proferire un doveroso ringraziamento al
Dirigente che mi ha preceduto, prof. Lorenzo Vitulano, che mi ha accolto calorosamente e con affetto.
Rivolgo, altresì, il mio saluto al CdD, al Consiglio d’istituto, alle Organizzazioni sindacali, agli interlocutori
delle diverse realtà istituzionali, culturali e sociali con cui la scuola collabora, con l’auspicio di intraprendere
un percorso di intenti comuni per la valorizzazione della scuola.
Inizia, dunque, un nuovo anno scolastico. E’ un giorno importante per tutti, per chi varca per la prima volta il
cancello del nostro istituto e per chi ritorna dopo il riposo estivo. Ci sono attese e speranze, ansie e forse
qualche preoccupazione, ma siamo tutti pronti ad aprire le porte al nuovo anno scolastico.
Il mio augurio è quello di avere un anno creativo e sereno. Soprattutto sereno, perché in tutti noi è forte la
consapevolezza che la scuola rimane ancora il “luogo” dei valori, il punto di riferimento forte in cui ricercare e
ritrovare certezze e convinzioni sempre più solide in un mondo “liquido” e sempre più privo di appigli sicuri.
Il nostro impegno è, deve essere, quello di creare un ambiente di apprendimento stimolante, creativo,
professionale e umano, inclusivo, nella convinzione che aiutare gli alunni a crescere sul piano educativo e
cognitivo significhi mettere una “prima pietra” per la formazione di persone complete, intrise e testimoni di
valori positivi e appaganti per sé e per gli altri. Gli alunni, le famiglie, le Istituzioni si aspettano molto da noi.
Noi ci attiveremo al massimo per essere all’altezza del compito che ci è stato affidato. I nostri sguardi, le
nostre attenzioni saranno sempre rivolti agli alunni, alle loro aspettative, ai loro bisogni palesi e inespressi, li
comprenderemo e li aiuteremo a crescere e a realizzarsi come persone.
Ho un sogno e da Dirigente, lo porto a voi, e vi chiedo di realizzarlo con me: è il sogno di una scuola di tutti
e per tutti, una comunità che per ciascuno sia luogo in cui stare bene, ambiente di crescita intellettuale e
personale, luogo di apprendimento di strumenti e saperi, ma anche di idee e valori, di competenze da
portare nel contesto di vita per, un giorno, cambiarlo e renderlo migliore.
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Io credo che questo sogno possa divenire realtà. Allora chiedo aiuto innanzitutto a voi, piccoli della scuola
dell’infanzia e della scuola primaria: con la vostra genuinità e la vostra spontaneità, insegnate ai grandi la
fiducia e la speranza; con loro fate esperienze, guardate il mondo con freschezza e voglia di imparare e
lasciate che i grandi vi insegnino il gusto del fare e dell’apprendere.
A voi, docenti, che con calore e fervore operativo mi avete accolto fin dal primo giorno, giunga tutta la mia
stima e il mio sostegno: anche in questi tempi difficili, chiedo a voi di continuare ad accompagnare con
passione e cura, competenza e professionalità, fiducia ed energia, i più piccoli nel loro percorso di crescita:
accogliete tutti e ciascuno, valorizzate le potenzialità che ognuno porta con sé, aiutate i vostri alunni a
coltivare sogni grandi, perché diventino adulti consapevoli e competenti, capaci di far fronte alle sfide cui il
mondo di oggi costantemente chiama, scolpite il diamante che è in ognuno di essi. Vi chiedo, inoltre, di
passare da una valutazione dell’apprendimento ad una valutazione per l’apprendimento e di applicare
l’effetto Pigmalione per seminare sentimenti di autostima e di fiducia, perché attraverso l’insegnamentoponte sappiate seminare il germe dell’apprendimento significativo e permanente.
Un saluto va alle famiglie, con le quali, sono certo, nasceranno rapporti di condivisione, di fattiva e sincera
collaborazione. Anche a voi genitori chiedo aiuto: partecipate, con noi scuola, alla crescita educativa e
formativa dei vostri figli, motivandoli a fare sempre meglio e incoraggiandoli a superare le difficoltà,
attraverso la strada del dialogo e del confronto. Credete in loro e nelle loro possibilità e, con gli insegnanti
siate collaborativi, comprensivi, per offrire loro punti di riferimento e trampolini di lancio verso esperienze
sempre nuove e significative.
Un grazie fin da ora va ai collaboratori scolastici, che saranno al fianco dei bambini per rendere gradevole
l’ambiente scuola e fornire supporto durante le attività di ogni giorno.
Un grazie anche al DSGA e al personale di segreteria, la cui collaborazione fin dai primi giorni si è rivelata
per me preziosa ed è per noi tutti indispensabile affinché il nostro Istituto possa funzionare sempre al
meglio.
A tutti noi chiedo di applicare la parabola dei talenti: diamo a tutti, piccoli e adulti, la possibilità di fruttificare il
proprio talento, sia esso 1, 2 oppure 5, senza fare valutazioni quantitative. Offriamo a tutti sempre una nuova
possibilità per valorizzare le risorse umane.
Da parte mia, in qualità di Dirigente, mi assumo l’impegno e la responsabilità di “esserci”, al fianco di tutti e di
ciascuno, con professionalità e umanità, di spendermi ogni giorno con voi e per voi, in ogni cosa e per ogni
cosa mi sarà possibile, al fine di costruire un team coeso e motivato, in cui, ognuno nel suo ruolo e con le
sue peculiarità, ma insieme agli altri, operi per una scuola che abbia a cuore il benessere e la crescita dei
suoi giovani utenti.
Infine, sento doveroso ringraziare gli Amministratori locali, nei quali fin da subito ho trovato disponibilità e
collaborazione: questo rapporto iniziale sia preludio di una collaborazione a lungo termine, per garantire ai
piccoli studenti condizioni organizzative e progetti adeguati.
Un saluto affettuoso va al Dirigente uscente, prof. Lorenzo Vitulano, che mi ha accolto calorosamente e
con premura.
A tutti ricordo che il nostro compito è quello di educare “la persona”: un essere unico e irripetibile. Ogni
bambino, ogni ragazzo, ogni adulto ha la necessità permanente di essere educato, per tirar fuori il proprio
talento e scoprire il valore di se stesso, degli altri, della realtà.
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Questa persona, unica e irripetibile, può essere educata a conoscere, ad accettare, a costruire se stessa e
apprezzare l’altro, solo attraverso il rapporto con il contesto.
La scuola, con tutti i suoi componenti, deve essere in prima linea nella battaglia contro il vuoto
dell’ignoranza, dell’inciviltà e dell’esclusione, attraverso la trasmissione e l’assimilazione di valori che danno
appartenenza, identità, passione: il rispetto di sé e degli altri, della dignità di tutti e di ciascuno, nessuno
escluso.
Educare istruendo è responsabilità del docente e del genitore, che si declina nell’essere maestri di vita,
testimoni di ciò che si trasmette.
La scuola deve essere ed è un luogo di incontro, di dialogo e di crescita di persone, per cui non è un
semplice collettivo, ma una comunità.
Educare istruendo significa essenzialmente realizzare la transizione dalla cultura del sapere alla cultura della
competenza, da una cultura che continua a misurarsi in termini di quantità di contenuti appresi e concepire la
conoscenza come un avere, a una cultura che, invece, ha come riferimento il crescere dell’essere.
Tutto ciò si realizza spostando l’attenzione dal docente al discente, dall’insegnamento all’apprendimento,
riconoscendo la centralità della persona come soggetto attivo nel processo educativo.
Nell’e-ducere, nel tirar fuori ciò che si è e nella relazione con gli altri, si impara ad apprendere. Pertanto,
obiettivo della scuola non è l’insegnamento, ma l’apprendimento, motivando, facendo nascere il tarlo della
curiosità, lo stupore della conoscenza.
La nostra scuola deve essere un laboratorio dove si sperimenta quotidianamente, anche nelle difficoltà, nelle
diversità e nelle differenze, la centralità della persona-studente, attraverso il progetto della crescita integrale
della persona, per una nuova cittadinanza e per un nuovo umanesimo e, quindi, capace di futuro.
Dobbiamo capire che oltre alle risorse economiche, necessarie e indispensabili, ma esauribili, ci sono le
risorse umane, inesauribili, come la condivisione del progetto educativo da parte della famiglia e della
società.
Dobbiamo impegnarci concretamente affinché l’alleanza scuola-famiglia diventi strutturale e colonna
portante del progetto educativo, perché la scuola non può realizzare il compito di educare istruendo senza la
condivisione responsabile della famiglia.
Cercare di educare istruendo in opposizione o nell’indifferenza della famiglia depotenzia il lavoro svolto a
scuola, genera disorientamento e disagio sia tra i ragazzi, sia tra gli insegnanti.
Pertanto, è essenziale fare sistema, nel senso che le diverse componenti del <<pianeta scuola>>, nel
rispetto reciproco dei ruoli e delle funzioni, devono interagire per formare una comunità educazionale,
impegnandosi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire il pieno sviluppo della
persona umana, nell’ottica della centralità della persona di tutti.
Concludo ricordando alcune massime ricche di pedagogia e andragogia:
<<La mente non ha bisogno, come un vaso, di essere riempita, ma, piuttosto, come legna, di una scintilla
che l’accenda e vi infonda l’impulso alla ricerca (Plutarco)>>.
<<Meglio una testa ben fatta che ben piena (Montaigne, Morin)>>.
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<<L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo>>
(Nelson Mandela).
<<Quello che facciamo per noi muore con noi, quello che facciamo per gli altri è immortale, rimane>>.
Confido fortemente, quindi, nella collaborazione di tutti, nella convinzione che la nostra scuola di oggi abbia
bisogno di "volare più alto", con etica e leggerezza e, pertanto, porgo all’intera Comunità il mio più sentito
augurio di buon anno scolastico vissuto in serenità e positività, oltre che in produttività.
Un pensiero particolare alla mia famiglia che mi sostiene e a Colei che mi ha generato, che è stata, è,
e sarà sempre mia Madre, nel Suo Dolce Ricordo senza tempo.
Il DIRIGENTE SCOLASTICO
Filippo QUITADAMO
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