il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza
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il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza
lunedì 11 aprile 2016 ore 20:45 Salvatore Accardo direttore e violino solista Laura Gorna violino solista Orchestra da Camera Italiana “ IL PROGRAMMA “ I PROTAGONISTI CAMILLE SAINT-SÄENS (1835-1921) Havanaise in mi maggiore per violino e orchestra op. 83 Introduction et Rondò capriccioso op. 28 nelle versioni per violino e archi di Francesco Fiore SILVIA COLASANTI (1975) Capriccio a due solisti: Salvatore Accardo e Laura Gorna *** GIUSEPPE VERDI (1813-1901) Quartetto in mi minore (versione per orchestra d’archi) Allegro Andantino Prestissimo Scherzo – Fuga. Allegro assai mosso ORCHESTRA DA CAMERA ITALIANA Violini I Laura Gorna* Fatlinda Thaci Aurelia Macovei Rebecca Raimondi Violini II Enzo Ligresti* Alessandra Pavoni Belli Federica Severini Lena Yokoyama Viole Francesco Fiore* Angelo Cicillini Violoncelli Cecila Radic* Claudio Pasceri Contrabbasso Ermanno Calzolari ORCHESTRA DA CAMERA ITALIANA Nel 1996, a 10 anni dall’istituzione dei corsi di alto perfezionamento istituiti all’Accademia Walter Stauffer di Cremona, Salvatore Accardo decise di fondare un’orchestra d’archi con i migliori allievi ed ex allievi dell’Accademia. Nasce così l’Orchestra da Camera Italiana (OCI) i cui componenti – unico esempio al mondo – discendono tutti dalla stessa scuola, raggiungendo così un’unità espressiva senza pari. La OCI nasce dunque sia dalla volontà di non disperdere il lavoro didattico e artistico maturato a Cremona insieme a Bruno Giuranna, Rocco Filippini e Franco Petracchi, sia anche dal desiderio di offrire a giovani di talento esperienze professionali di alto livello. Alla guida della sua orchestra Salvatore Accardo si rivolge sia al competente pubblico delle più importanti stagioni concertistiche, sia ad ascoltatori non specializzati, soprattutto giovani, coinvolgendoli nelle prove, conversando con loro di musica, parlando delle caratteristiche dell’orchestra, della direzione, del repertorio... In 20 anni di attività la OCI ha effettuato tournée in tutto il mondo ed è stata ospite di rinomati festival come Schleswig-Holstein, Citée de la Musique, MITO Settembre Musica, Mentone e Verbier. L’Orchestra è stata testimonial di importanti istituzioni italiane e internazionali, quali Banca d’Italia, FAI, Banca Popolare di Milano, Schroeder Investment Management ed ha inciso per Warner Fonit, EMI Classics e Foné. La Fondazione Orchestra da Camera Italiana opera grazie al contributo di Fondazione Cariplo. Dal 2012 collabora inoltre con Pirelli, che mette a disposizione il proprio Auditorium per le prove d’Orchestra. SALVATORE ACCARDO Leggenda del violino, Salvatore Accardo ha esordito in pubblico a 13 anni con i Capricci di Paganini. A 15 vince il Concorso di Ginevra e due anni dopo, nel 1958, il Paganini di Genova. Da lì inizia una straordinaria carriera concertistica che lo ha visto esibirsi nei più importanti teatri di tutto il mondo insieme ai protagonisti mondiali della musica. Il suo vastissimo repertorio spazia dal barocco al contemporaneo; autori come Sciarrino, Donatoni, Piston, Piazzolla e Xenakis hanno scritto appositamente per lui. Nel 1987 ha debuttato come direttore d’orchestra e da allora ha guidato importanti formazioni in Italia e all’estero. La passione per la musica da camera e l’interesse per i giovani lo hanno portato alla creazione del Quartetto Accardo (nel 1992) e all’istituzione dei corsi di perfezionamento per archi presso la Fondazione Stauffer di Cremona (nel 1986) insieme a Bruno Giuranna, Rocco Filippini e Franco Petracchi. La sua discografia è vastissima. Oltre alle incisioni per la DGG dei Capricci e dei Concerti di Paganini con Charles Dutoit, ha registrato per Philips le Sonate e Partite di Bach per violino solo; ancora, i concerti di Čajkovskij, Dvořák, Sibelius con Sir Colin Davis, i concerti di Brahms e Beethoven con Kurt Masur. Dal 2007 ad oggi ha realizzato per Foné la seconda incisione delle Sonate e Partite per violino solo di Bach, la terza incisione dei 24 Capricci di Paganini (edizione originale) e la terza incisione delle Quattro Stagioni di Vivaldi (edizione Urtext) con l’OCI. Nel 2011 Deutsche Grammophon ha pubblicato un cofanetto dal titolo “L’Arte di Salvatore Accardo: una vita per il violino”, che raccoglie alcuni tra i più famosi brani della letteratura violinistica di ogni epoca. Nell’ambito di un vasto progetto editoriale, le Edizioni Curci hanno da poco pubblicato i Concerti per violino n. 3, 4 e 5 di Mozart (riduzione per violino e pianoforte) nella revisione e diteggiatura di Salvatore Accardo. Seguiranno gli altri concerti mozartiani e successivamente quelli di Čajkovskij, Brahms e Beethoven. Accardo suona un violino Stradivari (l’Hart ex Francescatti del 1727) e un Guarneri del Gesù (il Reade del 1733). LAURA GORNA Nata in una famiglia di musicisti, Laura Gorna si è diplomata con il massimo dei voti al Conservatorio di Milano sotto la guida di Gigino Maestri. Perfezionatasi successivamente con Salvatore Accardo all’Accademia Stauffer di Cremona, vince la XXII edizione del Concorso “Città di Vittorio Veneto” e debutta giovanissima alla Sala Verdi di Milano suonando il Concerto di Khachaturian con l’Orchestra della Rai. Le sue numerose tournée l’hanno vista esibirsi – in recital, in formazioni da camera e come solista – nei principali centri musicali internazionali: dal Théâtre de Champs-Elysées di Parigi alla Royal Albert Hall di Londra, dal Teatro Colon di Buenos Aires al Lincoln Center di New York. Grande appassionata di musica da camera, dal 1992 fa parte del Quartetto Accardo e collabora frequentemente con artisti del calibro di Giuranna, Hoffmann, Filippini, Canino, Bellucci, Lucchesini e Franco Petracchi. Nel 2005, con la violoncellista Cecilia Radic e la pianista Laura Manzini, ha dato vita a Estrio, formazione con la quale si esibisce con regolarità in Italia e all’estero. Fra le numerose registrazioni discografiche (per Fonè e Decca) sono da segnalare, con Estrio, il CD dedicato a Schumann e Shostakovich e – più recentemente – il CD con i Trii di Mendelssohn. Ha inoltre al suo attivo numerose registrazioni radiotelevisive. Da anni Laura Gorna si dedica con passione anche all’insegnamento con una cattedra all’Istituto di Alta Formazione Musicale “C. Monteverdi” di Cremona. Suona lo splendido violino “Giorgio III” di Giovanni Paolo Maggini (Brescia,1620). “ NOTE AL PROGRAMMA Prima ancora che essere un eminente musicista, Camille Saint-Saëns fu un personaggio straordinario. Nel corso della sua lunga vita – nonostante varie avversità familiari – spaziò attraverso tantissimi interessi: dalla geologia alla botanica, dalle scienze occulte alla matematica, dalla filosofia all’entomologia. E poi la gran passione per i viaggi, che divenne quasi un’ossessione, dai 50 anni in poi. Visitò tutta l’Europa, frequentemente l’Algeria (dove morì nel 1921) e l’Egitto (che gli ispirò un Concerto per pianoforte, detto appunto l’egiziano), l’Estremo Oriente, il Sud America, gli Stati Uniti, l’Africa del Nord... I diari di questi tour sono pubblicati in alcuni volumi, che Saint-Saëns diede alle stampe con lo pseudonimo di Sannois. Ma restando al musicista, Camille fu un talento precocissimo. Rimasto orfano di padre quando aveva pochi mesi di vita, a due anni fu avviato alla musica dalla prozia Charlotte; a quattro compose un piccolo pezzo per pianoforte; a cinque debuttò in pubblico e a sette tenne il suo primo concerto alla prestigiosa Salle Pleyel di Parigi dove, come bis, interpretò a memoria una Sonata di Beethoven. E nel frattempo... aveva raggiunto una perfetta padronanza del latino. Come compositore la sua figura si pone ancora oggi a metà strada fra i grandi (ebbe, fra gli altri meriti, quello di introdurre nel suo Paese il genere del poema sinfonico) e i minori (qualcuno arrivò a definirlo il più grande compositore di serie B). Fu certamente un innovatore, ma allo stesso tempo rimase sempre legato alla tradizione classica. Le due proposte di questa sera appartengono al periodo della maturità e sono dedicate ad altrettanti eccellenti violinisti che Saint-Saëns conosceva bene. L’Havanaise in mi maggiore – che si ispira alla danza cubana “habanera”, nonostante sia stata composta nel 1887 mentre l’autore si trovava in Nord Europa – è dedicata al violinista cubano Rafael Díaz Albertini. L’Introduction et Rondò capriccioso op. 28 risale al 1870 ed è stata scritta – ascoltandola è facile capirne il motivo – per uno dei maggiori virtuosi del tempo: quel Pablo de Sarasate autore, fra l’altro, della celebre Fantasia da concerto sulla Carmen di Bizet. Silvia Colasanti, studi al Conservatorio romano di Santa Cecilia e perfezionamento alla Chigiana e all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è uno degli autori italiani più interessanti del panorama contemporaneo. Vincitrice di numerosi premi internazionali, i suoi lavori sono eseguiti con regolarità nelle prin- cipali istituzioni musicali italiane ed estere (Francia, Germania, Belgio, Spagna, Portogallo, Finlandia...) da importanti solisti e gruppi da camera. Capriccio a due è una composizione per due violini solisti e orchestra d’archi, scritta per Salvatore Accardo e Laura Gorna, insieme all’Orchestra da Camera Italiana. «Il progetto – sono le parole della compositrice – coinvolge due grandi solisti e un’orchestra da camera che rappresenta l’eccellenza giovanile italiana. Il lavoro ricalca il genere del Capriccio, rileggendone le caratteristiche di libertà formale e virtuosismo, non solo tecnico, ma anche lirico, attraverso la lente del presente, in una continua dialettica tra i solisti e l’orchestra». Giuseppe Verdi soffriva di essere considerato, in certi ambienti “colti”, un compositore di serie B per il solo fatto di essere un operista. In più, era credenza comune che la scrittura per quartetto d’archi (genere cameristico per eccellenza) fosse appannaggio dei compositori tedeschi: «è convenuto che noi italiani non dobbiamo ammirare questo genere di composizione se non porta un nome tedesco. Siamo sempre gli istessi, noi italiani», scriveva un Verdi stizzito. Fu così che, quasi raccogliendo un guanto di sfida, nell’inverno del 1873 il Maestro di Busseto si cimentò nella scrittura di un Quartetto per archi che compose nei ritagli di tempo mentre si trovava a Napoli per la prima rappresentazione al “San Carlo” della sua Aida. Se l’intento era quello di dimostrare che anche lui – volendo – era capacissimo di creare un quartetto che rispettasse i dettami accademici e che utilizzasse in maniera più che corretta le regole del contrappunto, bisogna dire che fu raggiunto in pieno. Lo scoop del sommo operista che compone un quartetto per archi venne pubblicato pochi giorni dopo la prima esecuzione privata (in una sala dell’Albergo delle Crocelle di Napoli) dalla “Gazzetta Musicale” di Milano, che titolò: Un quartetto di Verdi! Forse per il suo spirito polemico, forse per snobismo, per parecchio tempo il Maestro negò l’autorizzazione ad eseguire questo pregevolissimo lavoro alle molte Società di concerti italiane che gliela chiedevano: «non desidero, almeno per il momento, renderlo noto in nissuna maniera», era la sua risposta. In compenso fu eseguito a Vienna, Parigi e Londra, anche nella versione orchestrale che ascoltiamo questa sera. La prima esecuzione italiana avvenne a Milano nel dicembre del 1876. IL PROSSIMO CONCERTO LUNEDì 18 APRILE ore 20:45 LONDON BRASS fiati musiche di John Dowland, Giovanni Gabrieli, Antonio Vivaldi, Witold Lutoslawski, Duke Ellington, Billy Strayhorn, Vincent Youmans e Paul Hart arrangiate per ensemble di ottoni Biglietti: INTERO euro 20 / RIDOTTO OVER65 euro 15 / RIDOTTO UNDER30 euro 10,60 La 106a Stagione Concertistica della Società del Quartetto è realizzata grazie a main sponsor sponsor PARTNER SUPPORTER ENTI ISTITUZIONALI Per le attività culturali SOCIO MEDIA PARTNER AIAM Associazione Italiana Attività Musicali Il servizio TAXITEATRO70 è svolto in collaborazione con COMUNE DI VICENZA Assessorato alla Comunità e alle famiglie