Il giornale degli studenti del liceo Caccioppoli Giugno 2008

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Il giornale degli studenti del liceo Caccioppoli Giugno 2008
FuoriClasse
Giugno 2008
Il giornale degli studenti del liceo Caccioppoli
Liceo Scientifico Statale “Renato Caccioppoli” - Via Nuova del Campo, 22/R - Napoli
In questo numero
Lo scandalo delle “morti bianche”
Pena di morte: moratoria internazionale
Forum/Elezioni politiche 2008
Napoli, tra cumuli di immondizia e
illegalità diffusa
1
Diario di classe
Cinema/I film del cineforum 2007-2008
Scuole aperte/Volontari si diventa
Sport/Campionati scolastici
Musica/I Negramaro
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
uguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri,
FuoriClasse!
Auguri, FuoriClasse!
di Gisberto Rondinella e Stefania Russo
Auguri, Fuoriclasse!
Auguri al nostro giornale che finalmente vede la luce e nasce grazie
all’impegno di un nutrito gruppo di
studenti. Fuoriclasse, il nome che
abbiamo scelto con un vero e proprio
referendum tra gli studenti, richiama
l’idea che questo giornale è pensato,
scritto e redatto oltre l’aula, ma
sottintende anche un pizzico di
presunzione: vuole essere, nel suo
piccolo, un “giornale coi fiocchi”!
Auguri, dunque, e accingiamoci a
leggerlo.
In questo primo numero richiamiamo
l’attenzione del lettore su una serie di
questioni all’ordine del giorno oggi,
come la drammatica realtà delle
“morti bianche”. In “Forum” tante
sono le questioni presentate e dibattute dai nostri redattori e collaboratori: si va dalle elezioni politiche
2008 alle emergenze infinite che
degradano la nostra Napoli.
In una scuola come la nostra, ricchissima di proposte formative integrative, è praticamente impossibile, in
poche pagine, rendere conto di tutto,
come avremmo voluto fare: alla fine
ne presentiamo solo alcune in “Diario di classe” e “Scuole aperte”.
In un giornale che si rispetti non
possono mancare, infine, pagine di
sport, di cinema, di musica.
Tutti gli articoli sono brevi: abbiamo
fatto questa scelta convinti che
spesso, se non sempre, moltiplicare le
parole non serve, anzi l’efficacia di
una comunicazione è quasi sempre
inversamente proporzionale alla
lunghezza di un testo.
Infine, è necessario precisare che i
singoli articoli, in genere, esprimono
il pensiero dell’autore e non quello
dell’intera redazione.
Ma ora buona lettura e fateci conoscere le vostre considerazioni sul
nostro giornale “Fuoriclasse”.
FuoriClasse
Il giornale degli studenti
del liceo Caccioppoli
Direttori: Gisberto Rondinella (IV C) e Stefania Russo (V C).
Segretaria di redazione: Arianna Medugno
(III B).
Capiredattori: Matteo Barbato (IV C), Angela D’Angelo (II F), Arianna Medugno (III
B), Giuseppe Senese (IV C).
Redazione: Achille Damasco (III A), Pietro D’Angelo (I F), Claudia De Luca (II F),
Viviana Manco (IV C), Cristiano Paudice
(IV C), Pasquale Reccia (III D), Nicoletta
Sica (III C), Ferdinando Verolino (I D).
Fotografie: Simona Giansante (III B).
Disegni: Cristiano Paudice (IV C).
Rielaborazione al computer delle immagini: Claudia De Luca (II F).
Docente: Antonio Spagnoli.
Hanno collaborato a questo numero: Michele Amura (II A), Antonella Coppola (IV
B), Antonella Cusimano (IV B), Emanuele
Monticelli (II F), Angelo Palladino (IV E),
Christian Pugliese (IV E), Emiliana
Raduazzo (IV G), Mariarosaria Solla (IV
B), Giuseppe Sica (V B).
La foto di copertina è della prof.ssa Giuseppina Di Guida ed è stata scattata nel
corso di una delle attività del progetto “Volontari si diventa”.
Per comunicare con la redazione:
[email protected].,
[email protected]
Il giornale è pubblicato anche in formato
elettronico sul sito web del liceo:
www.liceocaccioppoli.it.
Liceo Scientifico Statale
Renato Caccioppoli
Via Nuova del Campo, 22/R
Tel. 0817805620
2
I singoli articoli, salvo diversa indicazione, esprimono il pensiero dell’autore e non quello dell’intera redazione.
Confindustria critica, sindacati favorevoli
Sicurezza sul lavoro, approvato
il Testo unico di legge
Prevenzione e sanzioni più severe per porre fine alla tragedia delle “morti bianche”
di Giuseppe Senese
Il 5 Dicembre 2007, sette
Tutte norme “positive”, che
operai dell’acciaieria
potrebbero portare ad una
“Morti bianche”,
Thyssen Krupp di Torino
diminuzione delle morti
un’assurda ecatombe
muoiono a causa di un
“bianche”. La difficoltà,
incendio scoppiato in
però, sta nella loro applicafabbrica. In seguito a
zione. In questo senso,
1956
3.900
quest’episodio, è sempre più
vanno viste le norme
1961
4.418
impellente il bisogno di
riguardanti le sanzioni per
1963
4.644
normative più efficaci
le aziende inadempienti, che
riguardanti la sicurezza sul
si sono inasprite. Per i
1966
3.744
lavoro, per assicurare a tutti
datori di lavoro che non
1971
3.594
i lavoratori quel diritto
rispettano le norme, in
1976
2.793
“alla salute” sancito dalla
quelle aziende dove la salute
1981
1.919
nostra Costituzione e per
dei dipendenti è particolar1986
2.083
evitare che si continuino a
mente esposta, ad esempio, è
1991
1.941
verificare quegli “incidenti”
previsto l’arresto da 6 a 18
1996
1.372
che provocano tre o quattro
mesi. Il giudice, però, dovrà
morti al giorno. Dopo circa
convertire la detenzione in
2001
1.546
quattro mesi dal rogo di
ammenda, se l’azienda si
2006
1.341
Torino, così, il primo aprile,
metterà in regola.
il Governo approva il Testo
Il Testo unico è stato
Fonte: www.inail.it
unico sulla sicurezza sul
accolto negativamente da
lavoro. Questo testo introConfindustria, che ha
duce alcune novità rispetto
criticato soprattutto le
alle leggi precedenti, fra le
sanzioni previste, mentre è
quali norme che cercano di realizzare un
stato valutato positivamente dai sindacati,
cambiamento di mentalità, consistente nel
che hanno il dovere di segnalare eventuali
far comprendere che investire nella sicurezza irregolarità agli organi preposti al controllo,
paga. Come dimostrano i dati INAIL, infatti, ossia le ASL, gestite dalle regioni, e l’ispettole aziende che investono nella sicurezza,
rato al lavoro, gestito dal Ministero. Il Testo
riducendo il numero degli infortuni, contenunico approvato si riferisce, chiaramente, al
gono la spesa sanitaria, aumentano le ore
lavoro legalizzato, ma vi sono anche i morti
lavorative, riducono la pressione fiscale e, di
delle aziende illegali e criminali che spariscoconseguenza, aumentano la loro produttivino nel silenzio, senza la possibilità di denuntà. Fra queste norme, vi sono la formazione
ce o proteste. Secondo le stime della CGIL,
obbligatoria sulla sicurezza per datori e
infatti, i lavoratori in nero sono circa 5
dipendenti, la redazione di un documento di
milioni e la ricchezza illegale e criminale
valutazione del rischio e l’istituzione di un
costituisce il 40% della ricchezza totale del
rappresentante della sicurezza territoriale.
Paese.
3
No alla Pena di Morte
Campagna Internazionale promossa
dalla Comunità di Sant’Egidio
APPELLO PER UNA MORATORIA INTERNAZIONALE DELLA
PENA DI MORTE
Noi sottoscritti firmatari dell’appello, convinti che la pena di morte
- sia negazione del diritto alla vita riconosciuto universalmente
- sia pena finale, crudele, disumana e degradante,
non meno abominevole della tortura
- sia incapace di combattere la violenza, in realtà legittimazione della violenza più
completa: quella che recide la vita umana, a livello degli stati e delle società
- disumanizzi il nostro mondo dando il primato alla rappresaglia ed alla vendetta,
mentre elimina gli elementi di clemenza, perdono
e riabilitazione del sistema della giustizia
Invitiamo tutti anche quanti sostengono l’uso della pena di morte a riflettere
serenamente sulla necessità di una sospensione delle esecuzioni:
- Oggi nel mondo più della metà degli stati non utilizzano la pena di morte,
alcuni l’hanno abolita totalmente, mentre altri hanno deciso, nei fatti,
di non metterla in pratica
- Le Nazioni Unite riconoscono l’assenza di dati capaci di dimostrare che il suo uso
sia un deterrente efficace contro i crimini più efferati
- Da anni i reati gravi non hanno subito alcuna riduzione significativa,
lì dove la pena di morte è stata reintrodotta
- Esistono metodi alternativi di grande efficacia per proteggere
la società anche da quanti abbiano commesso i crimini più orribili.
- La logica crudele di “vita per vita” è avvertita come arcaica e inaccettabile in gran
parte del nostro pianeta. Il sistema giudiziario praticamente ovunque cerca
di superare questo modo inumano di trattare persone che hanno commesso crimini,
anche i più gravi
- Nei paesi democratici, il costo della pena di morte è più alto
del costo della detenzione a vita
PER TUTTE QUESTE RAGIONI
CHIEDIAMO AI GOVERNI OVUNQUE NEL MONDO DI OSSERVARE
UNA MORATORIA INTERNAZIONALE DELLA PENA DI MORTE
4
Disegno di Cristiano Paudice
Determinante l’impegno dell’Italia
Pena di morte: finalmente
è arrivata la moratoria internazionale
Dopo un iter lungo tredici anni, l’assemblea generale dell’ONU ha finalmente
dato il via libera alla moratoria contro la pena capitale nel mondo
di Giuseppe Senese
È un passo in avanti compiuto da tutta l’umanità, ma ottenuto soprattutto grazie al
grande impegno della Comunità di Sant’Egidio, che
ha raccolto le firme di cinque
milioni di persone che hanno sottoscritto l’appello per
la moratoria sulla pena di
morte, e dell’Italia, che le
presentate all’ONU ed ha
contribuito, “una volta tanto” verrebbe da dire, a diffondere pace e giustizia nel
mondo. Dopo un iter lungo
tredici anni, il 19 Dicembre
2007 l’assemblea generale
dell’ONU ha finalmente dato il via libera
alla moratoria contro la pena di morte nel
mondo. I voti favorevoli sono stati 104,
quelli contrari 54, le astensioni 29. La
moratoria, nonostante non sia vincolante, porta con sé un grande peso politico e
morale e rappresenta uno strumento di
pressione, nelle mani dei governi, verso i
paesi che ancora approvano l’”omicidio
di Stato”. Questo è un ulteriore passo in
avanti di una battaglia di civiltà, che mira
all’abolizione totale della pena capitale,
iniziata nel 1994, quando una bozza di risoluzione fu battuta al Palazzo di Vetro
per soli 8 voti. Nel 1999, una risoluzione
dell’UE fu prima presentata e, poi, ritirata. Nonostante i fallimenti precedenti, tuttavia, l’Italia ci ha riprovato e, alla fine, ha
ottenuto ciò che voleva, dimostrando che
le battaglie per i diritti fondamentali dell’uomo vanno combattute fino in fondo,
anche se, a prima vista, sembrano utopie.
Questo rappresenta, dunque, un incentivo a proseguire la lotta per arrivare all’abolizione completa della
pena di morte nel mondo. I
dati, aggiornati al primo
Gennaio 2007, rivelano che
ben 69 paesi mantengono
ancora in vigore la pena capitale, mentre 11 paesi
l’hanno abolita, eccetto che
per reati eccezionali. Fra i
paesi che continuano a mantenerla in vigore, 24 appartengono all’Africa, 32 all’Asia, 1 all’Europa, 14 all’America. Nel 2006 sono
state eseguite 5.628 esecuzioni, delle quali la maggior parte in soli 6 paesi: Cina,
Iran, Pakistan, Iraq, Sudan e USA. Occorre sottolineare, tuttavia, che non si hanno
dati certi riguardo alle condanne a morte
e le esecuzioni, poiché essi si basano su
informazioni provenienti da associazioni
per la difesa dei diritti umani, dai massmedia e da informazioni governative non
sempre veritiere, soprattutto se provengono da paesi dove l’applicazione della
pena di morte è considerata segreto di Stato.
La pena capitale è da ritenersi inaccettabile in qualsiasi paese “civile”, in quanto
rappresenta una punizione inumana, che
non offre alcun contributo alla lotta contro il crimine, poiché non funge assolutamente da deterrente, come ha evidenziato
un’indagine condotta dall’ONU nel 2002,
e viola il diritto fondamentale di ogni essere umano: il diritto alla vita.
5
Pubblicata la relazione annuale del Ministro della Salute
Aborto, boom di medici e paramedici
obiettori di coscienza
Diminuiscono del 3% le interruzioni volontarie di gravidanza. In cinque regioni si è
adoperata la pillola Ru486 per un totale di 1.070 casi nell’anno 2007
di Gisberto Rondinella
“La legge 194/78, con la legalizzazione del- Allo stesso tempo sono stati resi pubblici
l’aborto, ha favorito la sostanziale riduzione i dati circa l’obiezione di coscienza regiodella richiesta di IVG (interruzione volon- ne per regione: l’aumento è in media
taria di gravidanza, ndr), grazie alla pro- dell’8% per ginecologi, anestesisti e permozione di un maggiore e più efficace ricorso sonale non medico.
a metodi di procreazione consapevoli, alterna- Vero e proprio boom in Campania dove
tivi all’aborto, secondo gli auspici della leg- addirittura le percentuali raddoppiano
ge… la legge 194/78 ha permesso un cambia- rispetto all’ultima rilevazione del 2003:
mento sostanziale del fenol’obiezione
per
i
meno abortivo nel nostro
ginecologi passa dal
paese, nonostante la sua ap44,1% all’ 83%.; per gli
plicazione possa essere ulteanestesisti dal 40,4% al
riormente migliorata”.
73,7%; per il personale
Il Ministro Livia Turco
non medico dal 50% al
così ha concluso, al Par74%.
lamento, il suo intervenAncora poco utilizzata la
to di presentazione della
pillola Ru486 (già impieRelazione annuale sull’atgata da oltre un quarto
tuazione della legge 194/
delle donne che scelgono
78. I dati offerti, relativi
di abortire in Francia e
agli anni 2006 (definitivi)
GB) che permette l’abore 2007 (preliminari), deto farmacologico: dal 2005
notano un sensibile calo
al 2007 si registrano solo
di ricorso all’interruzione
2.353 casi. D’altronde il rivolontaria di gravidanza
corso a tale farmaco è ancon un totale di 127.038
cora in fase sperimentale
IVG nell’anno passato rinel nostro paese; queste le
L’aula di Montecitorio
spetto ai 131.018 casi delcinque Regioni che ne
l’anno precedente (decrehanno permesso la vendimento del 3%). Lo stesso tasso di ta: Puglia, Trentino, Emilia Romagna, Toabortività è diminuito del 3,1% rispetto al scana e Marche.
2006 per le donne italiane, mentre è in Il Ministro infine ha sottolineato che “la
aumento per le donne straniere.
legge è stata e continua ad essere non solo effiIl numero indicativo di aborti clandestini cace, ma saggia e lungimirante, profondamente
è pari a 15.000 (ultima rilevazione datata rispettosa dei principi etici della tutela della
Novembre 2005) ed è relativo, però, alle salute della donna e della responsabilità femsole donne italiane, poiché non si dispo- minile rispetto alla procreazione, del valore sone ancora di cifre attendibili degli indica- ciale della maternità e del valore della vita
tori riproduttivi per le donne straniere.
umana dal suo inizio”.
6
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Elezioni politiche 2008 F
Vince Berlusconi,
perde l’Italia!?
Tracollo della
sinistra. E ora?
di Giuseppe Senese
di Gisberto Rondinella
Il risultato delle urne è inequivocabile:
netta vittoria del PdL. Per la terza volta in 14 anni, così, Berlusconi riceve con
piacere il “condono”, da parte del “popolo sovrano”, del suo conflitto d’interessi, dei suoi problemi giudiziari,
della sua evidente inadeguatezza a governare, inaugurando una sorta di regime, grazie anche ai tanti seggi ottenuti dalla Lega e dal partito-fotocopia
di Veltroni.
Ha vinto Berlusconi, dunque; ha vinto
l’Italia populista, insofferente alle leggi, che vede la politica non come impegno e responsabilità, ma come opportunità. Quale futuro ci attende? Possiamo provare a fare delle ipotesi, basandoci sulla conoscenza dei nostri
politici. Nulla o quasi sarà fatto per il
tema del lavoro (lotta al precariato, legge 30, ecc.) da un governo che è diretta
emanazione della volontà di Confindustria. Vi saranno delle misure ancor più
restrittive di quelle previste dalla vergognosa “Bossi-Fini” per il fenomeno
immigrazione, con aumento degli irregolari ed assenza di qualsiasi politica
integrativa. Ancora una volta il problema del conflitto d’interessi non sarà risolto. Di lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione, agli illeciti amministrativi ed economici, di riforma della giustizia e di politiche per l’ambiente non si sentirà parlare per un bel po’.
Prepariamoci al peggio!
Opportuno sarebbe analizzare cause e
modalità di tale disfatta, ma lo spazio
è limitato e non possiamo. Dunque partendo dal dato di fatto che la Sinistra,
quella con la S maiuscola, non è più
rappresentata in Parlamento, oggi viene da chiedersi: da chi e come saranno
rappresentati i ceti più deboli? Mentre
litigheranno su chi abbassa l’Ici, chi
penserà a stabilizzare i milioni di giovani precari? Intanto che tutti vorranno diminuire tasse indistintamente a
discapito dei servizi pubblici quali sanità ed istruzione, chi penserà ad aumentare il potere d’acquisto dei salari
più bassi? Cosa ne sarà dei disegni di
legge presentati sui diritti civili? La legge 194 è davvero al sicuro? E la BossiFini resterà dov’è? La riforma Moratti
solo rinviata, entrerà dunque in vigore? Dinanzi a tali quesiti (e paure), le
risposte paiono fin troppo scontate.
Il PD ha fallito in partenza e con la strategia suicida del suo leader ha consegnato il paese a Berlusconi, che potrà
governare senza opposizione, complimenti.
Sul nuovo premier, no comment.
A questo punto l’appello è rivolto a tutte le compagne ed i compagni che ancora credono e sperano di cambiare le
cose: non finisce qui.
Ora e sempre Resistenza (civile)!
7
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F Mobilitate molte associazioni animaliste per fermare la strage
massacro delle foche
o Canada:
La Lega Anti Vivisezione rivela che nell’anno 2008 circa 275 mila
esemplari di foche verranno uccise in modo disumano
r
u
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di Pasquale Reccia
Ogni anno, all’inizio della primavera,
i cacciatori nord canadesi danno vita
ad una vera e propria carneficina dei
piccoli ed indifesi cuccioli di foca. Il motivo? Ricavarne le pelli ricercate dall’industria del pellame per la loro particolare morbidezza e per la loro qualità.
Alcune stime effettuate da una delle associazioni animaliste più importanti
d’Europa, la L.A.V. (Lega Anti Vivisezione), rivela che nell’anno 2008 circa
275mila esemplari di foche verranno
uccise in modo disumano, lanciate quasi come se fossero pupazzi, scuoiate
vive… E’ incredibile la crudeltà con cui
i cacciatori massacrano queste creature indifese e Rebecca Aldworth
dell’HSUS (Human Society of the
United States) ne dà una descrizione
molto triste nei suoi diari. Scrive infatti: “Il mio occhio è stato colto da un movimento, con orrore ho realizzato che un cucciolo di foca, dopo essere stato bastonato,
era ancora cosciente. Sul ghiaccio si stava
contorcendo dal dolore, muoveva solo le
pinne. Giaceva vicino ad un’altra foca che
era stata uccisa, gli occhi guardavano verso il basso, il sangue già congelato nel
ghiaccio era sotto la sua bocca. Nel corso
degli anni passati ho visto foche scuoiate
vive davanti a me, ho visto foche coscienti
pugnalate con arpioni di metallo e trascinate attraverso le banchine di ghiaccio”.
L’Europa e gli Stati Uniti di fronte a
questa barbarie non sono state ferme
ad osservare: si sono mobilitate moltissime associazioni animaliste per la
salvaguardia dei diritti di questi animali e si sono anche emanate delle leg-
gi contro l’importazione delle pellicce,
come per esempio negli USA, nei Paesi Bassi e in Belgio, dove hanno deciso
di mettere completamente al bando il
loro commercio. Anche in Italia è in
corso di approvazione una legge contro l’importazione di pellami di cuccioli
di foca. Ed in questo campo l’Italia è
una delle prime Nazioni d’Europa che
si impegna moralmente e civilmente a
far capire a tutti che l’uccisione barbara degli animali lede fortemente i valori della nostra civiltà. Non sembra
credere così il Governo canadese, che,
schierandosi per i propri interessi dalla parte dei cacciatori, al contrario, continuerà a difendere la caccia delle foche.
Non possiamo restare con le mani in
mano mentre tutto ciò avviene. Partecipiamo anche noi a questa lotta contro il massacro delle foche mandando
una lettera di sollecito al Ministro canadese firmando l’appello lanciato
dall’OIPA sul sito www.oipaitalia.com.
8
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F
Il cielo fatto a strisce dalle chemitrals o
Cosa sono? Perché vengono utilizzate? Quali
effetti hanno su ambiente e uomo?
r
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Scie Chimiche: realtà o fantascienza?
di Angelo Palladino
Cosa sono? Alcuni sostengono che siano
normali scie di condensa lasciate dagli aerei di linea al passaggio nell’atmosfera; altri, invece, che siano composti chimici irrorati nell’atmosfera con lo scopo di alterare il clima. Questa distinzione si fa valutando la durata della loro presenza nei cieli. Una normale scia di condensa svanisce
dopo pochi minuti, mentre una chemitral
resta nell’atmosfera per ore. Questo, certamente, non basta
per affermare che si
tratta di scie chimiche. Alcuni elementi, tuttavia,
fanno riflettere. In
primis, la campagna
di
disinformazione
atta ad oscurare il
fenomeno. I Governi, infatti, affermano che queste
chemitrals sono
frutto dell’immaginazione; ma come spiegano la presenza di
metalli pesanti (quali sali di bario, ossido
di alluminio, torio e altri) in fiumi, terreni
ed atmosfera? Le prime testimonianze di
scie chimiche risalgono al 1996, quando numerose città americane lamentarono la presenza di “scie bianche” nel cielo. La prima
protesta ufficiale risale al 1998, dalla cittadina di Espanola (Canada), quando i cittadini cominciarono ad accusare malori. Inutile dire che le proteste furono messe a tacere con un semplice quanto banale “non ne
sappiamo nulla”! Il primo documento ufficiale in cui compaiono le chemitrals risale
al 2001. Il democratico Dennis J. Kucinich
propose una legge nella quale venivano
messe al bando numerose armi, fra cui le
chemitrals. La proposta di legge, però, non
venne presa in considerazione. Fa riflettere, tuttavia, il fatto che, soltanto un anno
dopo, la legge venne riproposta ed accettata, ma in nessun paragrafo furono menzionate le chemitrals. In Italia si inizia a parlare del fenomeno nel 1999. Nel 2007 si è
registrata una
m a s s i c c i a
irrorazione in tutto il mondo. In migliaia hanno chiesto spiegazioni.
Risposte: nessuna.
Ciò che determina
tanta preoccupazione è la loro composizione. Questi
elementi, se ingeriti, sono altamente nocivi, in quanto il nostro corpo
non è in grado di smaltire particelle di così
microscopica natura. Non esiste, purtroppo, alcun documento ufficiale che attesti
l’esistenza delle chemitrals. Tutti noi però,
fortunatamente, siamo dotati di un cervello e questo ci basta per comprendere che
quelle che vediamo in cielo non sono semplici scie di condensa e che i malori riscontrati dagli abitanti delle zone citate sono
da ricollegarsi al fenomeno delle chemitrals,
le quali contengono, come dimostrano varie analisi, sostanze molto pericolose per
l’uomo. Meritiamo una spiegazione: in gioco c’è la nostra salute.
9
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mm
F Nanoparticelle
che i governi non dicono
o Ciò
Secondo ricerche recenti, le nanoparticelle sono estremamente nocive e sono presenti non
r solo negli elettrodomestici di uso quotidiano, ma anche in molti cibi fra i più comuni
u
m
di Pietro D’Angelo
Nanoparticelle, un problema poco conosciuto ma che ci riguarda molto da vicino.
Per chi non lo sapesse le nanoparticelle
sono appunto particelle microscopiche
contenenti metalli di qualunque genere.
Queste particelle sono prodotte soprattutto dagli inceneritori e, respirandole, si
depositano nel nostro organismo provocando, anche a distanza di tempo, malattie non ancora classificate e quindi
incurabili. Pochi anni fa, fu concepita
una ricerca su queste nanoparticelle. I
due scienziati italiani che se ne occuparono riuscirono a scoprirne l’alta nocività.
Proprio per questo fu messo tutto a
tacere. I fondi per la ricerca furono
tagliati e il microscopio a scansione
ambientale usato per la ricerca “sequestrato”. Chissà perché! Si potrebbe
dedurre che alle grandi lobby politiche ed
economiche non faccia piacere che sia
fatta luce su questo argomento, visto che
le ripercussioni sui profitti potrebbero
essere notevoli avendo rilevato
nanoparticelle non solo negli elettrodomestici di uso quotidiano, ma anche in molti
cibi fra i più comuni. Molte industrie,
presenti sul mercato internazionale,
rischierebbero il fallimento. I nostri
governanti hanno più a cuore le proprie
tasche che la nostra salute? Sembrerebbe
di sì, ma questo già lo si sospetta. Tutti
producono nanoparticelle, ma soprattutto
l’essere umano quando fuma, quando
frigge, quando salda, quando guida. Non
possiamo fare niente per evitare tutto ciò,
ma possiamo fare molto per scoprire la
natura di questi microrganismi e cercare
di curare, ma soprattutto di identificare,
le malattie che provocano. Ahinoi, siamo
costretti a tenerci le nostre particelle
nocive e le nostre malattie; purtroppo è
così, non possiamo far nulla fin a quando
esisteranno persone interessate solo ai
proprio affari. Ma non dobbiamo mollare,
dobbiamo continuare a contrastare questi
approfittatori e buttarli giù dalla propria
poltrona.
10
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Napoli, tra cumuli di
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immondizia e illegalità diffusa o
“Qui gli uomini hanno per legge la loro costumatezza e l’equità... Qui è la gioia di vivere...”.
Così Papinio Stazio, duemila anni fa, descriveva a sua moglie la città di Napoli
r
u
m
di Angela D’Angelo
“Qui gli uomini hanno per legge la loro
costumatezza e l’equità. E che vedute magnifiche e campagne e templi spaziosi, segnati da tante colonne! Qui è la gioia di
vivere...”. Così Papinio Stazio descriveva
a sua moglie la città di Napoli. Così si presentava a quei tempi l’ultima metropoli plebea, che custidiva e custodisce il meglio di
Roma e Grecia. Dopo
duemila anni la criminalità organizzata, la
politica collusa, la
microillegalità e l’inciviltà diffusa hanno distrutto ogni cosa.
Le tracce di quella Napoli bella e feconda
spazzate via, l’emblema della civiltà costantemente schernito in
televisione attraverso
la diffusione di immagini di strade soffocate da tonnellate di rifiuti e percorse da ragazzini in motorino senza casco. “L’Italia
sarà quello che sarà il Mezzogiorno”, diceva Mazzini, ma cos’è il meridione oggi se
non una sorta di pattumiera d’Italia? L’incapacità e l’insensibilità dei politici e dei
funzionari pubblici hanno fatto perdere ai
napoletani la fiducia nelle amministrazioni e nella giustizia, l’appalto si è rivelato
fonte di spartizione di denaro tra politica
corrotta e camorra imprenditoriale, che ha
reso difficile la vita degli imprenditori onesti. Sotto gli occhi dei napoletani e del mondo intero si consuma l’ultimo dei drammi
che affligge la nostra regione: il business
dell’eco-camorra. Le organizzazioni criminali hanno monopolizzato il mercato, che
va dal controllo delle discariche abusive allo
smaltimento illegale di rifiuti tossici. Quale immagine di sé proietta al mondo la nostra terra? Non bastavano già le note faide
fra clan camorristici, che hanno insanguinato la nostra regione con centinaia di
morti ammazzati.
L’origine va ricercata nel tessuto sociale in
continuo degrado, nella crescente perdita
di ideali sani di riferimento che porta i giovani, prigionieri della
visione distorta del
“tutto e subito”, a diventare facili prede
della malavita organizzata e della sua logica mortale, speranza
per la continuità di
quel mondo che vede
capovolti i rapporti
normali. La scuola, attraverso l’istruzione, si propone di contrastare quel nemico potente e senza scrupoli
che abbiamo lasciato crescere per cecità, incapacità o, addirittura, convenienza: l’ignoranza. Il rispetto degli individui, del patrimonio naturale e di tutto ciò con cui
interagiamo si può raggiungere solo attraverso la cultura, gli unici mezzi per contrastare quel sistema - nuovo e attuale
nome della camorra - che miete vittime e
genera disperazione. Anche se i dati diffusi
dal Ministero dell’interno evidenziano un
aumento dell’illegalità, demoralizzano e annullano apparentemente ogni speranza, i
cittadini onesti chiedono e sono pronti ad
impegnarsi per il raggiungimento di un sogno: la tranquillità e la legalità diffusa a
ogni livello nella nostra cara Napoli.
È ciò che ci spetta di diritto.
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Potenziare le conoscenze di chimica con laboratori pomeridiani
Il metodo e la scoperta
di Angela D’Angelo e Claudia De Luca
Che cos’è la chimica? E’ la scienza o, più precisamente, quella branca delle scienze naturali che interpreta e razionalizza la struttura, le proprietà della materia e le sue trasformazioni. I prodotti chimici fanno parte della nostra vita quotidiana e molto spesso li
usiamo senza sapere realmente le loro caratteristiche e magari la loro pericolosità. Scoprire questo ed altro riguardo la chimica nella vita quotidiana è un obiettivo del corso “Il
metodo e la scoperta” del Progetto PON Obiettivo Convergenza Competenze per lo Sviluppo. Con l’aiuto della dr.ssa Marina Mastursi abbiamo scoperto quali sono le molecole
utili e indispensabili per la nostra sopravvivenza, acquisendo conoscenze sulle biomolecole,
l’alimentazione e una corretta dieta da seguire per vivere in salute. Ma come controllare
le reazioni chimiche? Un secondo modulo ha previsto le esperienze in laboratorio a contatto diretto con prodotti chimici, anche dannosi, al fine di scoprire le loro proprietà e
conoscere i loro effetti nocivi sull’uomo e sull’ambiente. Un lavoro che è stato svolto con
la supervisione del chimico Corrado Melillo. L’ultimo modulo infine ha trattato le molecole dannose, presenti nei farmaci o nelle droghe. Un discorso molto ampio sia dal punto
di vista scientifico che etico, affrontato dai noi giovanissimi e dalla tossicologa Marina
Vitelli con il massimo interesse e preoccupazione. Le finalità principali di questo corso
sono l’innalzamento delle competenze chiave nell’area scientifica e, soprattutto, il
potenziamento della conoscenze di chimica, dalle molecole utili alle sostanze dannose.
Cinema Modernissimo
Thay incontra gli studenti
Il monaco zen Thich Nhat Hanh a Napoli per l’iniziativa “L’arte della felicità”
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di Viviana Manco
28/03/08-“Progetto pace Napoli” e
“L’arte della felicità” si sono posti quest’anno lo scopo di mettere in contatto
il grande pubblico con personalità di
indiscusso valore per aprire un dialogo sui temi forti del vivere quotidiano.
Proprio in tale spirito hanno realizzato uno speciale evento di pace, ospitando il monaco vietnamita Thich Nhat
Hanh presso il multicinema Modernissimo. All’inizo dell’incontro gli studenti napoletani sono stati invitati a cantare un testo per la pratica della presenza mentale. Thay(che significa maestro) ha spiegato che questa è fondamentale per vivere con consapevolezza. Essa è una potente energia che si
deve creare dentro di noi per aver cura
della nostra rabbia, poiché quest’ulti-
ma è altrettanto potente, ma distruttiva. Egli ha parlato,a tal proposito, dell’esistenza al nostro interno di un seme
d’amore e di uno di rabbia: bisogna
sempre innaffiare il primo e mai il secondo, poiché noi siamo fiori nel giardino dell’umanità. Dobbiamo, dunque,
praticare in modo da restare tali e mantenere la freschezza dentro di noi. Alla
fine dell’incontro Thay ha risposto ad
alcune domande poste dai partecipanti.
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La Costituzione della Repubblica italiana
1948-2008: 60 anni, ma non li dimostra
di Giuseppe Senese
riuscì a trovare un accordo tra partiti
politici portatori di idee in forte contrasto
tra loro, poste talvolta addirittura agli
antipodi, perché tutti erano davvero
convinti che le regole fondamentali della
democrazia si decidono insieme. Non a
caso venne approvata con una maggioranza vicina al 90% dei voti.
Oggi, ogni cittadino italiano deve impegnarsi affinché questo Testo, al quale si
sono ispirati vari paesi del mondo per la
sua “modernità” e completezza, resti la
carta fondamentale e perché ogni suo
articolo sia pienamente applicato.
“L’Assemblea - affermò Umberto
Terracini, presidente dell’Assemblea
Costituente - ha pensato e redatto la
Costituzione come un patto d’amicizia e
fraternità di tutto il popolo italiano, cui
essa l’affida, perché se ne faccia custode
severo e disciplinato realizzatore”.
Nella Costituzione italiana sono confluiti
i principi più belli di ciascuna delle tre
visioni della storia e dell’uomo, quella
comunista, quella liberale e quella cattolica, allora ben rappresentate nell’Assemblea costituente eletta dagli italiani il 2
giugno del ’46. È così che valori come
l’uguaglianza, la solidarietà e la libertà
sono proclamati come principi fondamentali per il nostro Paese.
Il 13 maggio ne abbiamo parlato, nel
nostro istituto, con l’on. Raffaele
Cananzi, ex-deputato dell’Ulivo ed
esperto in materia costituzionale. Durante l’incontro, moderato da un gruppo di
studenti, è stato ricordato il lungo cammino che ha portato all’approvazione
della Costituzione italiana, nel dicembre
del 1947, e si è discusso dei suoi valori
fondamentali e dell’importanza che essa
ricopre oggi.
Il fatto straordinario è che allora si
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Educazione stradale
Realizzato uno spot per sensibilizzare tutti al rispetto del codice della strada
di Antonella Coppola, Antonella Cusimano e Mariarosaria Solla
Quanti sono i ragazzi che nel nostro paese rispettano il codice stradale? Davvero
pochi. Cosciente di questa triste realtà, la motorizzazione di Napoli ha promosso un progetto finalizzato alla sensibilizzazione dei giovani all’educazione stradale. Tale progetto, grazie alla partecipazione attiva e all’intenso impegno di
docenti e studenti della scuola e, parallelamente, grazie alle diverse lezioni svolte su svariati argomenti (tecniche e linguaggio cinematografico, codice stradale,
pericoli stradali), ha permesso la realizzazione di uno spot pubblicitario con il
quale, avendo utilizzato un linguaggio semplice ed efficace, si spera di colpire
l’interesse dei nostri coetanei. Un progetto dalla nobile causa ma che ha anche
saputo far rapportare gli alunni a realtà del tutto nuove, facendo loro scoprire
interessi ed inclinazioni verso tali argomenti. La parte più entusiasmante e divertente è stata la realizzazione pratica dello spot: è cominciata con dei veri e
propri provini per scegliere gli attori più adatti e si è conclusa con le riprese fatte
nella scuola stessa. Tutto ciò ha creato grande entusiasmo fra gli alunni del
Caccioppoli. Ora, la speranza è che coinvolga e sensibilizzi altrettanto anche
tutti coloro che lo vedranno.
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Tempo libero dedicato ad aiutare i compagni e medie strabilianti
Pasquale e Maurizio, orgoglio del Caccioppoli
Riconosciuti i loro meriti: vincono una borsa di studio di 200 euro a testa
di Matteo Barbato
Due esempi di notevole impegno profuso e
grande senso di responsabilità nei confronti
della scuola: stiamo parlando di Pasquale
Reccia di III D e Maurizio Mautone di
V H che lo scorso anno scolastico (2006/
2007) si sono distinti, oltre che per le qualità sopra citate, per grandi capacità logiche. Pasquale ha mostrato, inoltre, senso
dell’amicizia e della disponibilità, aiutando i compagni in difficoltà anche e soprat-
tutto nel proprio tempo libero. Maurizio si
è distinto, invece, tra le altre cose, per una
strabiliante media dell’8.5, con 6 punti di
credito, nonché casi di perfetta eccellenza,
come un 10 in storia citato nella relazione
del consiglio di classe.
Insomma, davvero due studenti modello,
motivo di orgoglio per il nostro liceo, che
ha deciso di premiarli con una borsa di studio di 200 euro a testa.
Fine di cicli sportivi e nascita di nuovi talenti
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Annata di transizione per il Caccioppoli sportivo
Punti d’arrivo differenti: bene la pallavolo maschile,
meno bene pallavolo femminile e basket maschile
di Giuseppe Sica
Sport al Caccioppoli! Basket maschile,
Pallavolo femminile e maschile e TennisTavolo!
Alcuni tornei sono ormai giunti agli
sgoccioli, altri addirittura sono già
archiviati... Ma è giusto ripercorrere
alcuni di quei momenti e riviverne le
emozioni!
Annata “marcia”, purtroppo, per il
Basket maschile: squadra condizionata
dalle pesanti assenze per infortuni vari e
risultati, dunque, inconcludenti, causa
anche piccole ingenuità che hanno condizionato i ragazzi partiti bene, ma smarriti
poi nella seconda parte del girone con due
sconfitte consecutive. Da sottolineare
comunque le notevoli prestazioni di
Ambrosino e Raiola (V B), Luongo (III
H) e Londra (III A).
Anche la Pallavolo femminile, squadra
abbastanza acerba, ha concluso il proprio
viaggio causa una piccola ingenuità:
un’unica disfatta che ne ha condizionato
il passaggio alle finali. Per il resto,
piccole-grandi soddisfazioni per la squadra di Canfora (V A), Cerulo (V D) &
Co.
La Pallavolo maschile, invece, ha disputato la finalissima il 17 Maggio al
Palavesuvio contro il Nitti e, purtroppo,
pur partendo alla grande, ha perso per 2
set a 1. Al termine della gara sono stati
premiati i vincitori dei diversi tornei: il
Virgilio, per il basket maschile, il Galiani,
per la pallavolo femminile, oltre al Nitti,
per la pallavolo maschile.
Infine, termina la scalata dei
Caccioppolini del Tennis-Tavolo, già
detentori del titolo da quattro anni, ma
quest’anno caduti in finale. Ragazzi come
Fuscone e Chianese di V H e Procida di V
F se la sono giocata fino in fondo, con un
Procida in grande spolvero cadendo però
nelle ultime battute di gara.
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Le Olimpiadi della matematica
Campioni di logica
Gaetano Esposito, di II A, si è qualificato al 6° posto nella graduatoria provinciale
di Nicoletta Sica
Come ogni anno l’Università di Napoli Federico II ed in particolare la facoltà di Scienze matematiche, fisiche e
naturali, organizza le olimpiadi della
matematica, alle quali partecipano i
ragazzi delle scuole della provincia.
Tra i vincitori, quest’anno, si annovera
anche uno degli studenti del Liceo
Scientifico Renato Caccioppoli:
Gaetano Esposito, studente del biennio, si è piazzato al 6° posto nella
graduatoria delle olimpiadi, totalizzando complessivamente 35 punti.
I partecipanti, come Gaetano, hanno
sostenuto delle prove basate su una
serie di quesiti a punteggio di logica,
di algebra e di geometria.
È questo un risultato davvero incoraggiante, vista la condizione in cui versano gli studenti italiani circa la matematica, che, quindi, non è solo una materia scolastica da studiare con impegno costante, ma rappresenta anche
una vera e propria sfida con se stessi
per mettere alla prova le proprie capacità cognitive e logiche.
Progetto integrato di orientamento al lavoro
Studiare l’impresa, l’impresa di studiare
Unione Industriali di Napoli, USR Campania, Il Mattino e Provincia di Napoli
promuovono la settima edizione del progetto a cui partecipa anche il nostro liceo
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di Matteo Barbato
quotidiano “Il Mattino”, diretto da
Mario Orfeo, segue l’iniziativa e più volte
un’intera pagina è stata dedicata alla
nostra scuola, agli incontri-conferenze
con la Gesac, società che gestisce l’aeroporto di Capodichino, e agli stage presso
lo stesso aeroporto.
Unione Industriali di Napoli, Ufficio
Scolastico Regionale per la Campania, Il
Mattino e Assessorato alla Scuola della
Provincia di Napoli promuovono la
settima edizione di Studiare l’impresa,
l’impresa di studiare, Progetto integrato di orientamento al lavoro. L’iniziativa
è rivolta agli studenti delle Scuole superiori della provincia di Napoli e mira,
attraverso la realizzazione di esperienze
di partenariato tra scuola e impresa, alla
creazione di un modello di orientamento,
finalizzato a rendere più puntuale il
raccordo tra offerta formativa e domanda
di lavoro. Nel Progetto, che vede protagonisti imprese e istituti scolastici della
provincia di Napoli, è inserito anche il
nostro liceo e vi prendono parte la quarte
classi. Le attività sono coordinate dal
prof. Pasquale Santoro. Puntualmente il
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“Volontari si diventa”
Ragazzi e natura: un legame per la vita
Grande successo dello stage nel territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
di Nicoletta Sica
A tutelare l’ambiente, stavolta, ci abbiamo pensato noi , i ragazzi del L.S.S.
“Renato Caccioppoli” di Napoli che
partecipano al progetto “Scuole aperte”
nell’ambito del modulo formativo “Volontari si diventa”. Così il 4 e il 5 aprile
2008, insieme agli studenti dell’ITC
“M.Pagano” di Napoli e di altre tre
scuole del Cilento, abbiamo preso parte
allo stage di volontariato organizzato
dalla prof.ssa Giuseppina Di Guida,
coordinatrice della scuola capofila. Era
un evento particolarmente atteso da tutti
noi. Arrivati a S. Maria di Castellabate
siamo stati accolti nell’aula magna
dell’Istituto Comprensivo “Luigi Guercio”. Oltre 100 ragazzi, dopo aver
raccolto tutte le informazioni inerenti
alle attività che avrebbero svolto, si sono
subito attivati al fine di portare a termine, nel migliore dei modi, un progetto
così importante. Le due giornate si sono
svolte all’insegna della conoscenza del
territorio, dei paesaggi, delle risorse e
delle tipicità, ma anche dei problemi che
hanno colpito e colpiscono ancora il
Cilento. L’entusiasmo e la voglia di
tutelare un patrimonio così prezioso
hanno portato alla realizzazione e ad
un’ottima riuscita dei progetti
“Ripiantiamo un sentiero”, svoltosi
nelle zone arse dagli incendi dell’anno
precedente, in modo particolare nel Parco
nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e
“Spiagge pulite” sul tratto costiero del
Pozzillo, reso possibile grazie anche al
coinvolgimento di Legambiente. Il giorno
5 i ragazzi si sono trasferiti a San Mauro
Cilento presso la cooperativa agricola
Nuovo Cilento, dove hanno avuto modo
di visitare la fattoria didattica, assistere
all’attività di apicoltura e alla lavorazione
delle olive, da cui si ricava un ottimo olio.
Questa nuova esperienza ha lasciato nei
ricordi di tutti noi, ma anche nel bagaglio
delle proprie esperienze di vita, suggestive immagini di meravigliosi paesaggi da
proteggere con l’ attenzione costante alla
salvaguardia del nostro patrimonio
naturalistico.
Intervista alla professoressa Di Guida
di Pasquale Reccia e Achille Damasco
Anche quest’anno il L.S.S. Renato Caccioppoli ha partecipato come scuola capofila alla
seconda edizione del progetto “Volontari si diventa” nell’ambito di Scuole Aperte,
insieme con altri istituti della Campania. Abbiamo intervistato la prof.ssa Di Guida,
coordinatrice del progetto, che espone il grande successo dello stage nel territorio del
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Prof.ssa Di Guida, come si sono svolti i due giorni di stage nel Cilento?
“I circa 110 giovani volontari di Napoli e Salerno si sono incontrati per la
prima volta a S. Maria di Castellabate il 4 e il 5 aprile. Carico di valenze
educative l’incontro degli studenti nell’auditorium dell’Istituto
“L.Guercio”con la Dirigente Scolastica Maria Masella, le coordinatrici di
Scuole Aperte, il Funzionario della Guardia Forestale, il responsabile del
volontariato nel PNALM. Nel pomeriggio sulla collina di Castelsandra ad ogni
volontario è stata consegnata una pianta tipica della macchia mediterranea che
gli stessi ragazzi hanno poi piantato lungo uno dei sentieri devastati dall’incendio dell’estate 2007. Un altro gruppo di volontari, coordinato da
Legambiente, era nel frattempo impegnato a ripulire dai rifiuti il litorale di
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L’associazione di volontariato nata presso il liceo Caccioppoli è in crescita costante
Vol.un.t.a.s., work in progress S
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di Cristiano Paudice
Vol.un.t.a.s. - l’associazione di
volontariato fondata da docenti e studenti presso il nostro liceo su iniziativa della prof.ssa Di Guida - sta crescendo e, per aiutare i soci e l’associazione
stessa in questo percorso, è stato organizzato un seminario di quattro incontri con esperti del settore e con la collaborazione del CSV di Napoli (Centro
Servizi per il Volontariato). Gli esperti, Susanna Van Citters, formatrice per
il programma “Gioventù in Azione”
(Youth in Action), Guido Spaccaforno,
portavoce dell’Eurodesk di Salerno, exalunno del nostro istituto, Paola
Matricardi, della FEO -FIVOL (Fondazione Europa Occupazione e
Volontariato. Impresa e Solidarietà) di
Roma, figura importantissima per
Vol.un.t.a.s., che ha partecipato anche
alla fondazione e alla formazione dell’associazione stessa, e, infine, Stefania
Mancini, Consigliere delegato della
Fondazione CharleMagne Italia, hanno dato un grande contributo all’associazione. Si è discusso riguardo la redazione di un buon progetto,
l’acquisizione dei finanziamenti necessari, i vari ambiti in cui può intervenire un’associazione di volontariato e,
soprattutto, le difficoltà che bisogna affrontare, in particolare riguardo lo SVE
(Servizio Volontario Europeo). Non è
stato, di certo, un seminario puramente teorico, anzi, sono stati creati dei
gruppi di lavoro che sono stati messi
alla prova, partecipando attivamente
agli incontri, filmando uno spot , scrivendo una newsletter e, cosa più importante, simulando la scrittura di un
progetto. La scrittura di un buon progetto, tuttavia, non è stata solo simulata. Per sfruttare al meglio le conoscenze acquisite, la grande volontà, la
disponibilità e l’entusiasmo dei soci,
alcuni di essi si sono riuniti autonomamente e fuori dall’ambito scolastico e hanno dato vita a un progetto che
vedrà l’associazione attiva in un parco estero (Harz-Sassonia) e nel parco
del Vesuvio. Se riceverà i
finanziamenti necessari dall’associazione CharleMagne Italia, 36 volontari, quest’estate, partiranno per la Germania e, al loro ritorno, li attenderà
un iter di creazione di partnership e
di progettazione con scuole elementari e con il parco del Vesuvio, per visitare uno dei percorsi naturalistici più
caratteristici del parco campano. I soci,
infine, diverranno ambasciatori dell’associazione, riportando la loro esperienza a tutte le scuole medie-superiori nella rete di Scuole Aperte.
Intervista alla professoressa Di Guida
S.Maria”.
Quali sono stati gli scopi che si è proposta di realizzare con questo progetto di “Scuole
aperte”?
“L’idea pedagogica di partenza consisteva essenzialmente nel voler formare
un gruppo di alunni in grado di riconoscere il valore della dignità umana, aver
cura di sé, degli altri e dell’ambiente in cui vivono, ma soprattutto essere in
grado di realizzare azioni concrete di cooperazione e di solidarietà”.
E ora, quali sono le prospettive per il futuro?
“Noi ci auguriamo che a questo primo stage di alternanza scuola-volontariato
tanti altri ne seguiranno e che in futuro l’esperienza possa coinvolgere anche
altri istituti. Ce lo auguriamo per il futuro della nostra regione, ma soprattutto
per i tanti ragazzi che a contatto con la bellezza dei parchi possono scoprire
una dimensione dell’esistenza più sana di quella che oggi conoscono”.
Pasquale Reccia e Achille Damasco
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La pittura come mezzo di espressione e di comunicazione
IMPARIAMO A
DIPINGERE?...
di Emanuele Monticelli e Emiliana Raduazzo
Quando noi studenti pensiamo ai corsi
pomeridiani a scuola, tutto ciò che ci
viene in mente sono recuperi faticosi ed
interminabili ore in più da passare quasi
come prigionieri, ma non sempre è così.
La scuola ci ha offerto diversi corsi da
seguire a nostro piacimento, solo che non
tutti i nostri compagni sono consapevoli
della loro organizzazione e della loro
bellezza. Tra questi vi è “Impariamo a
dipingere”, un corso di pittura non per
pittori provetti, visto che, aperto a tutti,
non ha richiamato solo la gli studenti
dotati in disegno, ma tutti quelli che,
interessati, ma alle prime armi, si sono
lanciati in qualcosa di nuovo. «Molto
utile per il miglioramento e lo sviluppo delle proprie capacità» dice
Miriam, una delle ragazze del corso,
imitando la voce di un prof., ma continua
dicendo che «però è anche un modo
per conoscere persone nuove e stare
insieme in modo diverso... non
immagini le risate che ci facciamo tra
una pennellata e l’altra». I ragazzi
hanno risposto con entusiasmo alla
nostra intervista e sono stati felici di
comunicarci la loro opinione: «Mi piace!
Possiamo esprimere un po’ della
nostra creatività, ci rilassiamo, è
divertente e poi... i professori! Le
proff. Cuturi e Tutichiano sono
grandi, sono proprio l’anima del
corso» dice Fabiana.
Il corso, articolato in più fasi, comprende
lezioni teoriche sulle norme pittoriche e i
“trucchi del mestiere” e, soprattutto,
lezioni pratiche che vedono l’uso di
diversi materiali. Dopo l’inizio con
l’acquarello, tecnica che prevede una
buona dose di attenzione e concentrazione, i partecipanti hanno provato l’emozione di dipingere anche con cavalletto e
tavolozza, dando così, attraverso la
tecnica dell’acrilico su tela, libero sfogo
alla propria abilità.
Al termine del corso è in programma
l’esposizione dei lavori presso
l’auditorium del nostro istituto, dal 26 al
30 Maggio, e la premiazione delle opere
più belle il giorno 28.
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Sara Mele (I C)
Giulio Buongiovanni (IV H)
Emanuele Monticelli (II F)
IMPARIAMO A
DIPINGERE?...
Livia
Borgonuovo
(IV D)
Ecco alcuni dipinti
realizzati durante il corso
Milena Cangiano G. Emiliana Raduazzo (IV G)
(IV H)
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Davide Rescigno
(IV D)
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Ciack! Oggi si parla di...
S Il Caccioppoli alla riscoperta dell’Asia
Valeria Donati, rappresentante dell’Associazione per la
c Tra gli ospiti
Solidarietà Internazionale in Asia (A.S.I.A. Onlus)
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Il docente Amirante:
”L’India, un paese dai
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mille volti, in crescita
costante... Come fare a
convivere con tanti
e
particolarismi d’ogni
di Matteo Barbato
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31 gennaio. Un pomerigressa, alla quale chiediagio particolare qui al
mo anche per quale moCaccioppoli dove, dopo
tivo ancora oggi il goverla proiezione del film
no cinese si rifiuta di renKundun la settimana
dere autonomo quel Paprecedente, nell’ambito
ese: “Interessi logistici”,
di Scuole Aperte, ci si è
ci risponde, “stiamo parrincontrati per un dibatlando dell’unico punto
tito che ci ha portati ad
di contatto della Cina
sorta? La risposta sta
affrontare da un lato la
con l’India, ad oggi una
spinosa questione del
potenza economica in
tutta in una parola:
Tibet, la cui cultura ricostante crescita”.
tolleranza”
schia di scomparire per
Insomma, un dibattito
sempre, dall’altro la creche nella prima parte
scita dell’India e il suo multi- non ha risparmiato toni polemici riculturalismo. Da una parte noi studen- guardo tale questione internazionale,
ti, dall’altra ospiti d’onore come la anche se, dopo l’intervento di F. Risolo
dott.sa Valeria Donati, il dirigente sco- sull’intercultura ed il bisogno di camlastico F. Risolo e il prof. D. Amirante, biare mentalità in Italia, si è passati a
parlare di qualcosa
docente di Diritto
di decisamente diComparato allla Feverso con il docenderico II di Napoli.
te Amirante, il quaLa prima ad interle, nonostante il
venire è stata la dotpoco tempo a ditoressa Donati, che
sposizione, è riusciha esordito parlanto a darci un quadro
doci dell’A.S.I.A.
chiaro e completo
(Associazione per
della realtà dell’Inla Solidarietà Interdia oggi: un paese,
nazionale in Asia),
come già accennato
un’associazione
sopra, che cresce raONLUS che da anni
pidamente, nonoè attiva in estremo
stante le numerose
oriente per salvadifficoltà e contradguardare identità
dizioni: oltre un miculturali a rischio,
come quella tibetana, ma più concreta- liardo di abitanti per 28 stati, 23 lingue
mente per costruire scuole e ospedali ufficiali ed una grande varietà religiosa. Come fare a convivere con tanti
dove ce n’è bisogno.
“Il Tibet rischia di perdere la propria particolarismi d’ogni sorta? La rispocultura per sempre”, spiega la dotto- sta sta tutta in una parola: tolleranza.
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L’ULTIMO
SCUGNIZZO
Commedia in tre atti di Raffaele Viviani
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di Achille Damasco
È stata scelta per voi una vivace commedia di Raffaele Viviani: “L’ultimo
scugnizzo”, rappresentata al teatro
Salesiani, Giovedì 8 Maggio alle 17:00.
Al centro di tutto l’intreccio, un giovane napoletano “imperfetto” ed emotivo, come un ragazzo comune, ma spinto da una grande voglia di vivere e di
offrirsi agli altri. La storia è una catena di equivoci e sorprese che l’ultimo scugnizzo gestisce,
scatenando un vortice
di comicità che diverte
ed entusiasma. Durante
la commedia, com’è tipico delle opere di
Viviani, è stata cantata
una celebre canzone entrata ormai entrata nel
repertorio classico della
canzone napoletana: la
“Rumba
degli
scugnizzi”. Alla rappresentazione hanno collaborato anche attori adulti, che si sono inseriti con interesse in questa attività di “Scuole aperte”, a conferma della capacità che ha il
teatro di unire, sia sul palcoscenico che
nella vita, anche persone di generazio-
21
ni diverse.
Infatti, hanno preso parte al lavoro
pure i ragazzi del laboratorio di pittura, guidati dalle professoresse Cuturi
e Tutichiano, che hanno realizzato le
scenografie. Senza contare poi il grande aiuto della costumista e della truccatrice, che hanno permesso agli attori
di procurarsi gli indumenti e gli oggetti necessari.
Il corso di teatro non è
stato solo un’occasione
per realizzare un’offerta formativa o una compagnia teatrale tutta
nostra. Migliorando i
personaggi, battuta
dopo battuta, abbiamo
scoperto quanto noi
umani ci siamo evoluti,
non solo nel camminare, ma anche nel diventare capaci di esprimere noi stessi attraverso i gesti. Una gamba piegata, un sorriso accennato: elementi scontati che, nel momento giusto, ti fanno entrare nel personaggio,
permettendoti di sentirlo tuo. Questo
è stato il nostro lavoro: abbiamo preso
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L’ULTIMO SCUGNIZZO
Commedia in tre atti di Raffaele Viviani
dal copione persone diverse da noi, le
abbiamo smontate e abbiamo scoperto
in quelle battute parole e gesti che appartengono anche al nostro mondo. I
professori Renato Casolaro e Daniela
Cimmino hanno avuto quindi il compito di insegnarci a mentire, per dire al
meglio la verità dei nostri personaggi.
La rappresentazione ha mirato a coinvolgere gli studenti per avvicinarli al
teatro ed alla grande tradizione napoletana che ha come colonna portante
Eduardo De Filippo.
Achille Damasco
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Personaggi e interpreti
L’avvocato Razzulli: Achille Damasco
Donna Rosa: Alessandra Lepore
‘Ntonio Esposito: Giuseppe Russo
Elvira: Roberta Masi
Pascalino: Fabio Faliero
Sarchiaponi: Andrea Billi
Peppe ‘o navigante: Gennaro Auricchio
Maria Cacace: Milena Cangiano
‘Nnarella: Anna Ambra
Fornaio: Roberta Miele
‘A guagliona: Marta D’Emilio
Donna Palmira: Paola D’Uva
Peppeniella: Marta D’Emilio
‘O canestaro: Damasco Achille
Puparuolo: Danilo Di Palo
Pacchiello: Andrea Billi
Cesare Vasco: Diego Lanzano
Assunta: Fiorinda Lampognana
Rusella: Vittoria Caporusso
‘Ngiulina: Marilena Lipardi
Il vecchietto: Giovanni Sarnataro
Chitarre: Ignazio Caliendo
e Matteo Abbate
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Nelle foto, alcune
scene della rappresentazione
teatrale della
commedia in tre
atti “L’ultimo
scignizzo” di
Raffele Viviani
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Con Will Smith, Thandie Newton,
Jaden Smith, USA 2006
La ricerca della felicità
di Gabriele Muccino
di Pasquale Reccia
Il colore della libertàGoodbye Bafana
di B. August
di Viviana Manco
1968. Nel carcere di Robben Island in
Sudafrica sono rinchiusi solo detenuti neri,
soprattutto membri dell’African National
Congress (il partito che lotta per l’abolizione del regime dell’apartheid) e i loro
carcerieri sono tutti bianchi. James Gregory
vi arriva come guardia addetta alla censura, che conosce lo Xhosa, la lingua dei neri.
Egli e sua moglie sono a favore
dell’apartheid, ma a Robben Island James
avrà modo di conoscere Nelson Mandela:
sarà conquistato dalla sua personalità carismatica e dalla sua grande cultura, tanto
da cominciare ad interessarsi alle sue idee
politiche. Trafuga, infatti, in una sezione
di libri vietati, la Carta della Libertà e scopre che il documento parla di democrazia,
uguaglianza e libertà e non di sterminio dei
bianchi, come questi ultimi sostengono. Il
film, prodotto nel 2007 ed ispirato al libro
di B.Graham e J.Gregory “Nelson Mandela
da nemico a fratello”, si conclude con la
scarcerazione di Mandela, ordinata dal governo sudafricano in seguito alle pressioni
della comunità internazionale. E’ questo,
dunque, il racconto del risveglio della coscienza di un uomo e, parallelamente, della
trasformazione politica di un’intera nazione.
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Tratto da una storia vera, “La ricerca della
felicità” è un film che racconta di Chris
Gardner, venditore senza fortuna nella San
Francisco degli anni ‘80. Chris fatica a sbarcare il lunario, e dopo poco tempo sua moglie decide di lasciare figlio e marito. Rimasto solo, Chris ottiene un posto da
stagista non retribuito presso una società
di consulenza finanziaria. E’ costretto a
vivere senza stipendio, ma insieme al suo
bambino, nonostante tutte le peripezie che
deve superare, Chris riuscirà finalmente a
trovare la felicità. Nel film di Gabriele
Muccino c’è un padre che sogna per sé e
per suo figlio. La sceneggiatura procede con
una serie di sfortunati eventi, che vede come
protagonisti Chris e suo figlio. Ma alla fine
il momento di scioglimento, accompagnato da un lieto fine che muove alla commozione. Chris riesce ad ottenere la felicità:
questa non consiste di certo nel denaro, ma
nell’essere stato un buon padre, nell’aver
difeso l’infanzia di suo figlio. La tematica
del rapporto padre-figlio rompe lo stereotipo
americano di una società dedita solo al guadagno per lasciar spazio al sentimento
d’amore e allo spirito di sacrificio.
Step Up
di Anne Fletcher
di Viviana Manco
Rosso come il cielo
di Cristiano Bortone, con Luca Capriotti e
Paolo Sassanelli, Italia 2005
di Pasquale Reccia
Siamo in Italia, nel 1970. Un bambino,
Mirco Mencacci, si ferisce con un colpo di
fucile e perde la vista. È dunque costretto a
frequentare la scuola dei non vedenti, così
come era prescritto dalla legge vigente in
quegli anni. Nonostante tutto, si appassiona al suono e, con un registratore che gli
viene regalato dal suo maestro, riesce a dar
prova delle sue capacità, anche senza il possesso della vista. Questo film si basa su una
storia realmente accaduta, la cui tematica
è il problema dei non vedenti, confinati in
istituti differenziati, ma anche la storia di
un uomo che attraverso la sua “diversità”
riesce a dar prova della sua vena artistica.
Il regista Cristiano Bortone è riuscito ad
infondere i più svariati sentimenti attraverso questa sua produzione. L’intenso pathos del film viene acuito ancora di più dalle
musiche che creano un’atmosfera ora calma e pacata, ora drammatica e triste. Alla
comune concezione di considerare i ciechi
persone “diverse”, nel film si contrappone
il successo del protagonista che, nella realtà, è riuscito a diventare uno dei più importanti artisti del suono.
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Baltimora - Tyler Gage è un piccolo malfattore che, insieme all’amico Mac e a
Skinny (il fratellino di Mac), irrompe di
notte nella Maryland School of the Arts,
provocando danni alla struttura. Tyler viene preso dal guardiano notturno della scuola e condannato a un consistente numero
di ore di rieducazione da trascorrere nell’Istituto come inserviente. In questa “scuola per ricchi” incontra Nora, ballerina di
danza classica che ha puntato tutto sul saggio finale, il quale potrà segnare in modo
determinante il suo futuro. I due, pur provenendo da mondi diversi, cominciano a
ballare insieme e si innamorano. Questo
amore allontanerà Tyler dalle sue cattive
compagnie, lo aiuterà a sperare in un futuro migliore e a sognare. Il film ha, però,
anche degli accenti drammatici a causa
delle sparatorie e della morte di Skinny. In
seguito a questo tragico evento, Tyler e Mac
comprendono che bisogna crescere e prendere in mano la propria vita. Tyler partecipa, infatti, al saggio di fine anno e viene
ammesso alla Maryland.
Tanta musica e coreografie tra sale prova e
strade di periferia accompagnano questo
film che, per il suo messaggio ottimistico,
ha avuto tanto successo presso il pubblico
adolescente.
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Un sogno chiamato Europeo
di Arianna Medugno
Russia.
Meno proibitivo sembra il compito
della Germania che deve vedersela,
nel Girone B, con Austria, l’altra padrona di casa, Polonia e Croazia,
giustiziera dell’Inghilterra. Un’altra
favorita, il Portogallo, è inserita, infine, nel Girone A con Repubblica Ceca,
Svizzera e Turchia.
Gruppi più insidiosi e gruppi meno
impegnativi, vero, ma mai gironi facili. Chi vuole la coppa deve
sudarsela. Chi vuole la vittoria deve
guadagnarsela.
Inutili i ricordi della Grecia campione in carica che ha ancora impressi
nella mente gli Europei vinti da paese ospitante quattro anni fa, quando
partendo senza alcun favore dei
pronostici si aggiudicò la vittoria finale. Inutili anche le pretese dell’Italia, che appena due anni or sono si è
laureata campione del mondo; o della Francia, vice campione mondiale;
oppure ancora del Portogallo, secondo a Euro 2004.
In Austria e Svizzera tutti partono
dallo stesso punto, senza favori, senza pronostici accreditabili, senza
squadre avvantaggiate per i loro trascorsi.
Come direbbe qualcuno, l’Europeo “è
una livella”, ogni squadra partecipandovi “ha fatt’ ‘o punto c’ha perzo tutto”, il blasone “e pure ‘o nomme”.
L’Europeo ‘o ssaje ched’è?... È una livella.
volte un traguardo è alla portata di
C Atutti,
ma privilegio di uno solo. Magia dello sport, tanto eccitante quanto
i crudele, destino infame che regala
e delusione.
n soddisfazione
Magia del calcio, magia di una sfera
rotola cambiando pronostici e pree che
visioni. Mancano ormai pochi giorni
partita inaugurale che si terrà a
m alla
Basilea il 7 giugno e metterà di fronte
delle padrone di casa, la Svizzea una
ra, contro una delle pretendenti alla
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coppa, la Repubblica Ceca. Ventidue
giorni, tanto durerà la competizione,
da vivere col fiato sospeso, soprattutto per coloro che aspirano ad arrivare
lì, a Vienna, dove i sogni diventano
realtà e dove gli ultimi novanta minuti, chiamati finale, possono dichiararti campione d’Europa. “I have a
dream” avrebbe detto qualche inglese, ma purtroppo i britannici non saranno della competizione. L’assenza
di una delle maggiori contendenti,
però, non toglie spettacolo e pepe ad
un campionato che si preannuncia
spettacolare. A cominciare dai quattro gruppi iniziali dove spicca quello
dell’Italia campione del mondo affiancata a Olanda, Francia e Romania
a formare il Girone C. Secondo i
pronostici, è da questo gruppo che
uscirà la vincitrice dell’Europeo.
Non è, però, d’accordo la Spagna, inserita nel Girone D insieme con la
Grecia campione in carica, la sempre
temibile Svezia e la mai abbordabile
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Il ritorno in serie A del “Ciuccio” ha riservato tante sorprese
Gioie e sofferenze : ecco la
stagione del magico Napoli
La città ritorna a sognare l’Europa come ai bei tempi
di Stefano D’Angelo
“Direttore, a
cosa aspira il
Napoli
di
questa stagione?” “Il nostro obiettivo
sarà quello di
stupire!”
A v e v a
esordito così
il direttore
generale del
N a p o l i
Pierpaolo
Marino alla domanda postagli alla vigilia del campionato, e dai risultati, non
gli si può dare proprio torto.
Tanto entusiasmo attorno alla squadra,
che nel mercato estivo si era rafforzata
con gli innesti dei giovani ma promettenti Marek Hamsik, Ezequiel Lavezzi
e Walter Gargano affiancati alla maggiore esperienza di Manuele Blasi,
Marcelo Zalayeta e Matteo Contini;
acquisti che non avevano soddisfatto
molto l’esigente tifoseria napoletana.
Dopo la straziante preparazione atletica in vista di un lungo ed intenso campionato, i calciatori allenati da mister
Edy Reja scendono in campo il 26 agosto per la prima giornata di campionato contro il Cagliari. Lo stadio è pieno,
il caldo si fa sentire, le attese e le pressioni sono molte e, un po’ per l’emozione, un pò per la paura, il Napoli esce
sorprendentemente sconfitto da quel
match giocando anche molto bene. Nonostante la sconfitta, nell’aria c’è fiducia da parte di tutti, e solo sette giorni
dopo c’è il riscatto. E che riscatto! Vittoria
schiacciante
contro la corazzata Udinese
per 5-0 con una
grandissima
prova da parte
di tutta la squadra.
La stagione va
avanti, domenica dopo domenica, il Napoli stupisce sempre più,
talvolta lo fa anche in negativo, ma lascia a bocca aperta con le prestazioni
maturate contro le “grandi” del campionato: Inter, Roma, Juventus e Milan.
Dopo questi match, si capisce che il
Napoli sarà un osso duro per qualsiasi
squadra di serie A.
Arriva gennaio e il Napoli mette a segno ben quattro acquisti: Mannini,
Navarro, Pazienza e il giovane, ma già
fortissimo, Santacroce. Il Napoli si dimostra forte, e, soprattutto, fa sognare!
I tifosi sono orgogliosi della loro squadra ed ora sono entusiasti dei loro
beniamini: Lavezzi diventa l’idolo della piazza, Blasi il figliuol prodigo,
Zalayeta il goleador, Hamsik il
fantasista; qualcuno pensa in grande e
vorrebbe una Coppa UEFA da protagonista. Napoli sembra rivivere i bei
tempi, quando, guardando o solo sentendo la sua squadra, dimenticava tutti i problemi che purtroppo erano, e
sono, all’ordine del giorno.
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Olimpiadi di
Pechino 2008
di Pasquale Reccia
Dall’8 al 27 agosto si svolgeranno a
Pechino i Giochi della XXIX Olimpiade. Per la terza volta, dopo Tokyo 1964
e Seoul 1988, i Giochi Olimpici Estivi
si svolgeranno in Asia.
Il logo adottato in questa olimpiade è
Dancing Beijing 2008 e le mascotte sono
rappresentate da cinque Fuwa, bambole cinesi della fortuna, ognuna delle
quali rappresenta una caratteristica
culturale della Cina. Il programma è
molto simile a quello di Atene 2004 con
una particolarità in più: vi saranno, infatti, 28 discipline che si disputeranno
in 302 eventi, ma per la prima volta
saranno introdotte la nuova disciplina
ciclistica americana BMX, abbreviazione che sta per Bicycle Motocross, e le
3000 siepi per le donne. Tra le competizioni tradizionali, si annoverano l’atletica leggera, il triathlon, il calcio, il
nuoto, la lotta e così via.
Molto importante, in occasione dell’evento, è anche lo slogan adottato
“One world, one dream”, ossia “Un
mondo, un sogno”. Esso può essere
considerato un invito alla fratellanza,
alla solidarietà, alla legalità, affinché i
Giochi Olimpici non siano soltanto una
serie di gare, ma un’occasione che unisca persone provenienti da tutto il
mondo, persone di diversa cultura, persone di diverse etnie e, soprattutto, persone che hanno lo stesso scopo e cioè
quello di costruire un futuro migliore
per l’umanità. Il 23 marzo la fiaccola
olimpica è stata accesa ed è partita da
Olimpia per fare il giro del mondo. Tale
giro non va sottovalutato dal momento che i corridori dovranno affrontare
le strade impervie e i climi del continente asiatico.
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prof.
Cuturi
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smparticolare
smAlla
sm
ssm
sm
smsmsms
Un grazie
dagli
alunni
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+m
la stimano!
delle
profs
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ricorderemo
sorridendo!!
c msmsSiete
msunam
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smsmsempre
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A Stefy
e Milys
di II Cs
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msmsmsmsmsmssmsmsmsmsmsmsm
smsmsmsmsmssmsmsmsmsmsms
..non ci sono parole per esprimere le emozioni che vivo con voi ogni giorno...
siete la cosa + bella che mi sia capitata... Vi adoro troppo ragazze!!
Iaia
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio e amo. Perché io faccia questo, forse domandi.
Non lo so. Ma sento che accade e mi tormento.
Angela
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Nuoto, che
passione!
di Achille Damasco
“Vuoi divertirti e rimanere in forma? Fai nuoto, è uno sport completo!”. Quante volte vi siete sentiti dire una frase del genere e vi siete
chiesti come faccia uno sport individuale come
il nuoto ad essere completo? Il nuoto, in effetti, a parte le staffette, non è uno sport di squadra, ma praticarlo porta soddisfazioni, divertimento e passione. La divisa è semplice: non c’è.
Basta indossare una cuffia ed un paio di
occhialini che vi renderanno comunque
irriconoscibili e quindi non rischiate di fare
brutte figure se siete dei nuotatori inesperti.
Dimenticate le nuotate con le onde del mare e
l’acqua salata, nuotare in piscina è tutt’altra
cosa. Si nuota in linea retta e l’acqua sa di cloro
ed è pesante. Ma come negare il sollievo di uno
sport fresco ed appassionante come il nuoto?
Si comincia dal tuffo: se fatto bene vi darà la
spinta giusta per la vostra vasca. Ma quanto è
lunga una vasca? Le piscine più semplici sono
lunghe 25 metri, quelle olimpiche, invece, il
doppio. Ci sonno 6 o 8 corsie numerate e gli
allievi sono divisi, dagli istruttori, in base alle
loro capacità di nuotatori. Lo stile più veloce e
semplice è lo stile libero, anche detto semplicemente stile, ma non è l’unico. Un altro è il
dorso, lo stile che si nuota pancia all’aria. La
rana è forse lo stile che vi sembrerà più ridicolo, in quanto in esso si imita il movimento del
buffo anfibio. Più complesso è il delfino, in
cui il busto esce dall’acqua ad ogni bracciata
fatta con entrambe le braccia e i piedi si battono come un’unica pinna. Se muovete i piedi
come lo stile rana e le braccia come delfino,
otterrete lo stile farfalla. Ogni chilometro percorso nuotando equivale, per calorie consumate, a tre mila metri percorsi sulla terra ferma.
Quale modo migliore per allenarsi di più in
meno tempo? Il nuoto, però, è uno sport impegnativo, non solo appassionante. Anche il nuoto ha le sue regole, le sue leggi. La regola principale è che dovete ricordare che in acqua scatenarsi come un motoscafo impazzito non serve a nulla, una persona che nuota con la giusta
tecnica è più veloce di un’altra che fa i movimenti veloci ma sbagliati. Insomma, il nuoto è
uno sport completo perché variando gli stili
allenerete allo stesso livello tutti i muscoli, senza avere i “coscioni” da calciatore o le braccia
da tennista, e migliorerete respirazione e pressione sanguigna. Inoltre, quando andrete a
mare, potrete mostrare la vostra abilità.
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Pallanuoto
“A testa alta con quattro
napoletane”
di Ferdinando Verolino
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ed importante che si dia spazio anche a sport minori, sia sui giornali
c Èsiagiusto
in TV, dove, purtroppo, assistiamo solo a grosse “abbuffate” di calcio, diche anche in altri sport ci sono grandi sacrifici e allenamenti pea menticando
santissimi.
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Uno sport affascinante, spesso declassato, ma che, invece, proprio nella nostra
città riesce, da anni, a regalare tanti successi, è la pallanuoto.
Anche quest’anno, alla conferenza stampa svoltasi presso il circolo Canottieri
Napoli per l’apertura dei campionati di “A1” e “A2”, la città di Napoli ha presentato ai nastri di partenza ben quattro squadre.
In “A1”, infatti, c’è il Posillipo, squadra da anni ai vertici sia nazionali che
europei; in “A2” Napoli presenta ben tre squadre: Canottieri Napoli,
Acquachiara e Rari Nantes Napoli.
Queste tre squadre hanno obiettivi diversi: la Canottieri punta a vincere il
campionato, avendo un organico già esperto e ben collaudato; l’Acquachiara e
la Rari Nantes si preparano ad un campionato di transizione, cercando di non
retrocedere di categoria e di poter valorizzare al massimo i tanti giovani in
squadra.
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Dopo grandi stelle del calibro di Bob Marley e Vasco
Rossi, anche i Negramaro sbarcano al Meazza!
Negramaro a San Siro
di Michele Amura
Dopo un trionfale tour invernale, i Negramaro si preparano a sbarcare allo
stadio di San Siro di Milano per un’unica data, il prossimo 31 maggio. Un
appuntamento storico dal momento che i Negramaro saranno così la prima
band tricolore a suonare nella Scala del calcio. Sarà una grande giornata di
musica dal vivo con altri artisti, stranieri e non, come i The Fratellis e The
Hoosiers, e il Dj Luca De Gennaro. Appena chiuso il tour nei palazzetti e nei
teatri, per un totale di 76 spettacoli, che hanno registrato il tutto esaurito, la
band pugliese si prepara quindi a mettere la ciliegina sulla torta. Lo stadio di
San Siro è da sempre ad appannaggio dei big: da lì sono passati Bob Marley e
David Bowie, Bruce Springsteen e Red Hot Chili Peppers. Oppure i pezzi da
novanta della musica italiana, come Renato Zero, Claudio Baglioni, Vasco
Rossi, Ligabue, fino ad arrivare ai concerti dell’anno scorso di Laura Pausini
e Biagio Antonacci. Che una band giunta alla ribalta da poco meno di tre anni
arrivi così presto ad un traguardo così importante, ha quindi dell’incredibile,
ma per i fans dei Negramaro siamo sicuri che la performance live non sarà per
nulla deludente.
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Liberta’ di
pensiero
Liberta’ di parola
Liberta’ di
stampa
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
(Articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana)
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