La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche
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La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche
La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche, Innovazione e Trasferimento tecnologico Agricoltura Università degli Studi di Milano Via Giovanni Celoria, 2 20133 Milano Tel ++ 39 02 503.165000 Fax ++ 39 02 503.165140 http://www.agraria.unimi.it Alimentazione Ambiente LA FACOLTA’ DI AGRARIA INCONTRA LE IMPRESE: RICERCHE, INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO A cura di Claudia Sorlini e Marcello Duranti con la collaborazione di Chiara Magni, Roberto Rovelli e Carmela Carone Prefazione In coerenza con la missione del Consiglio Europeo di Lisbona di trasformare il territorio europeo in un’avanzata economia basata sulla conoscenza, Regione Lombardia, nel corso dell’VIII legislatura che volge ormai al termine, ha puntato ad operare come motore di progettualità e fattore di connessione tra le diverse componenti del sistema (cittadini, imprese e istituzioni pubbliche e private), attivando una strategia complessiva di sostegno alla ricerca e allo sviluppo. E’ in tale contesto che l’Assessorato all’Agricoltura, a scadenza triennale, predispone i Programmi regionali di ricerca in campo agricolo, con i quali individua linee strategiche, strumenti, obiettivi e risorse al fine di sostenere la competitività del settore, di tutelare le risorse, di salvaguardare e valorizzare il territorio, con un’attenzione particolare alla qualità delle produzioni e alla sicurezza alimentare. Fra le linee strategiche delineate dall’ultimo Programma, spicca l’impegno a finanziare progetti di ricerca di forte impatto sul sistema rurale regionale, a rafforzare la rete di relazioni, il confronto e la collaborazione fra enti di ricerca e fra questi e le filiere produttive lombarde e a favorire l’accesso all’innovazione tecnologica da parte delle imprese tramite un complesso di iniziative di comunicazione e trasferimento dei risultati scaturiti dalle ricerche. E’ con vero piacere quindi che ho accolto la proposta della Preside della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano di mettere a disposizione, tramite la pubblicazione di questo volume, una sintesi di quanto i ricercatori hanno recentemente elaborato, spesso anche con il contributo di Regione Lombardia, in termini di informazioni, prodotti e strumenti di immediato interesse applicativo. Un’iniziativa perfettamente in linea con le strategie del mio Assessorato, che sono certo sarà ben utilizzata dalle imprese, ma anche dai tecnici e da tutti quei soggetti associativi e istituzionali che giocano un ruolo di fondamentale importanza nel trasferimento delle innovazioni. Luca Daniel Ferrazzi Assessore all’Agricoltura Regione Lombardia II Introduzione Questa brochure, curata dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano, è rivolta agli imprenditori che forniscono prodotti e servizi nei settori dell’agro-alimentare e ambientale. Raccoglie più di 200 schede che illustrano i risultati di ricerche già raggiunti o che si intende raggiungere in prospettiva. E’ un invito alle imprese a prenderne visione e, nella misura del possibile, a trasferire i risultati di interesse all’interno delle proprie aziende, per migliorare la qualità della produzione e la produttività, offrendo prodotti più qualificati al consumatore e all’utente e preservando l’ambiente. Acquisire le innovazioni offerte dalla ricerca da parte sia della grande impresa sia di quella piccola e media è un passo indispensabile per aumentare la competitività e per contribuire ad affrontare in modo più attrezzato l’attuale crisi economica. Inoltre le tematiche in oggetto si relazionano perfettamente con il tema dell’EXPO 2015, “Nutrire il pianeta – Energia per la vita” , che vedrà Milano impegnata nel grande evento dell’esposizione universale. L’EXPO del 2015 può essere un’occasione per il sistema delle imprese lombarde per presentare al mondo intero le proprie eccellenze, migliorate attraverso una continua innovazione tecnologica ed un’alta qualità della produzione. La Lombardia è la Regione che da sola produce il 13,7% della produzione agricola e forestale italiana. Dispone di industrie, tecnologie avanzate, capitale umano, risorse ed iniziativa. La vocazione agricola della pianura più fertile d’Italia è fuori discussione; al sud di Milano si estende il parco agricolo più grande di Europa. I prodotti dell’industria alimentare italiana sono conosciuti e apprezzati dappertutto. Anche la piccola e media azienda, favorita dalle numerose relazioni create dall’EXPO, può beneficiarne attraverso l’esportazione nei paesi in via di sviluppo di tecnologie semplici ma solide, il cui funzionamento sia basato sul risparmio energetico e sulla efficienza produttiva e nei paesi ricchi di prodotti alimentari di nicchia. In questo contesto la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, contribuisce per la sua parte. Infatti, per sua stessa vocazione, sviluppa ricerche di base con ampie possibilità di arrivare a risultati applicabili in tempi ragionevoli, risultati che possono comportare prospettive promettenti per le aziende dei settori coinvolti. D’altra parte l’interesse delle imprese per le ricerche della Facoltà è manifestato dai numerosi contratti e convenzioni che vengono ogni anno stipulati. Il fatto che al loro scadere tali contratti vengano spesso rinnovati sta a testimoniare il consolidamento del rapporto di fiducia che si è creato tra aziende e gruppi di ricercatori . Tuttavia molto di più si potrebbe fare. Infatti sono ancora troppi i risultati di interesse applica- III tivo, ottenuti con ricerche finanziate da enti pubblici, che finiscono nei cassetti senza un “futuro”, mentre potrebbero essere utilizzati per creare innovazione ed incrementare la competitività del sistema Italia. Per questo motivo ho invitato tutti i ricercatori della Facoltà a compilare le schede contenute in questo volume, con l’obiettivo di far conoscere i temi sui quali vengono svolte le ricerche. Come si potrà leggere nel testo, le indicazioni che emergono dalle ricerche possono essere di rilevante utilità per il mondo delle imprese in quanto affrontano problemi di grande attualità, per i quali si suggeriscono possibili soluzioni nei campi dell’agricoltura, dell’industria alimentare e dell’ambiente: si lavora sulla selezione di piante resistenti a stress abiotici e biotici; su metodi innovativi per debellare vecchi e nuovi agenti patogeni e parassiti delle piante; sulla innovazione nella produzione e utilizzazione di energie alternative e sulla riduzione dei consumi energetici nel settore delle produzioni agro-alimentari; sull’innovazione di processo industriale per migliorare la qualità dei prodotti finiti, sull’innovazione di prodotto alimentare; sulla produzione di alimenti per settori particolari di consumatori (es. affetti da intolleranze alimentari); sulle tecniche più avanzate per il monitoraggio di filiera ed il controllo della qualità igienico-sanitaria degli alimenti; sul valore nutrizionale degli alimenti ed i loro effetti sulla salute; sulle modalità avanzate di fertilizzazione dei suoli, di gestione delle risorse idriche e dei reflui, sulla progettazione delle aree verdi e la conservazione del patrimonio rurale. Questo è solo per citare qualche esempio. D’altronde l’impegno a trasferire i risultati delle ricerche da anni investe tutta l’Università di Milano attraverso la costituzione di spin off, il sostegno alla registrazione di brevetti, l’istituzione di incubatori di grandi dimensioni, come il Filarete ed una serie di altre importanti iniziative. Il nostro paese ha bisogno di creare innovazione tecnologica che a sua volta crei valore aggiunto al prodotto e di incrementare la competitività per rispondere alle esigenze di una società che richiede posti di lavoro, sicurezza, benessere con uno sguardo di attenzione particolare anche alle esigenze dei Paesi in via di Sviluppo e questo passa inesorabilmente attraverso un rapporto più stretto e qualificato tra imprese private, enti pubblici, università e istituti di ricerca. Milano, 24.11.2009 La Preside Claudia Sorlini IV 1. AGRICOLTURA Indice 1.1 PRODUZIONE E DIFESA Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi Gemma Assante Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso lo studio della produzione di latte Luciana Bava Caratterizzazione di reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico Luca Bechini Diagnosi precoce di patogeni delle piante Piero Attilio Bianco Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi Luigi Bodria Batteri promotori della crescita vegetale Sara Borin Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici, biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco Maurizio Cocucci Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo e salutistico nell’area alpina Maurizio Cocucci Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno Paolo Cortesi Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina Paola Crepaldi Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative della frazione lipidica del latte caprino Paola Crepaldi Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati conformemente a vari disciplinari Matteo Crovetto Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P) nella bovina da latte Matteo Crovetto Sintesi di nuovi fungicidi Sabrina Dallavalle Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà nutraceutiche Tommaso Eccher Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea mays Luca Espen Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità alla viticoltura Osvaldo Failla Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici delle piante Franco Faoro Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento Franco Faoro L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento Marco Fiala Valorizzazione dei cereali minori di montagna Anna Giorgi Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie di piante officinali della sintesi di metaboliti secondari Anna Giorgi Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricoltura Marcello Iriti 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 V Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante Marcello Iriti Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) Ilaria Mignani Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione di piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo Fabio Francesco Nocito Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale Sergio Quaroni Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare) Laura Rossini Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo) Laura Rossini Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso a basso contenuto di cadmio in granella Gian Attilio Sacchi Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante Marco Saracchi Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso di oli essenziali Paola Sardi Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione delle risorse genetiche Attilio Scienza Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) Anna Spinardi Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita del coniglio Ivan Toschi Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali Annamaria Vercesi Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite Annamaria Vercesi Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola Annamaria Vercesi Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi Graziano Zocchi Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza Graziano Zocchi Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro Graziano Zocchi 1.2 GESTIONE ED ECONOMIA Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio Stella Agostini Costruzioni rurali in area urbana Stella Agostini Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale Stella Agostini Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli Luca Bechini Ottimizzazione della filiera del postraccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi Luigi Bodria Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi Michele Corti Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambiente Michele Corti Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio Marco Fiala VI 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 47 48 49 50 51 52 53 54 Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali Marco Fiala Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere agro-energetiche in Italia Marco Fiala Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati in differenti ambiti climatici Bianca Ortuani Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini da latte lombardi Giorgio Provolo Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per la valutazione energetica dei foraggi Luca Rapetti Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano Guido Sali La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini Franco Sangiorgi Sicurezza in agricoltura e zootecnia Franco Sangiorgi 55 56 57 58 59 60 61 62 2. ALIMENTAZIONE 2.1 TECNOLOGIA Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso indice glicemico M. Cristina Casiraghi Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT Stefano Cattaneo Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte ad attività immunomodulante Ivano De Noni Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi Marcello Duranti Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione lattiero-casearie caprine Roberto Foschino Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale Roberto Foschino Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico Roberto Foschino Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione delle caratteristiche nutrizionali del mirtillo Gabriella Giovanelli Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde Vera Lavelli Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante mulino a sfere Mara Lucisano Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane e pasta gluten-free Mara Lucisano Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning Saverio Mannino Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali Manuela Mariotti Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali Manuela Mariotti 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 VII Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico Francesco Molinari Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse alimentare Diego Mora Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare condizioni di processo industriali) M. Ambrogina Pagani Progettazione di alimenti / ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate Laura Piazza Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce Luciano Piergiovanni Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili allo scambio di umidità Luciano Piergiovanni Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentare Luciano Piergiovanni Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni nell'imballaggio alimentare Luciano Piergiovanni Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione alla stabilità ossidativa del prodotto finito Margherita Rossi Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali Margherita Rossi Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità di preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro Fernando Tateo 2.2 QUALITÀ E SICUREZZA Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della pasta fresca all’uovo Cristina Alamprese Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi Ernestina Casiraghi Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti alimentari e dei processi di trasformazione Ernestina Casiraghi Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life di prodotti alimentari Ernestina Casiraghi Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali dell'area mediterranea Stefano Cattaneo Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti Maria Stella Cosio Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale Paola Crepaldi Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione dei formaggi tradizionali Ivano De Noni Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi Marcello Duranti Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti Luca Espen Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma durante la “shelf life” Antonio Ferrante La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani Maria Grazia Fortina VIII 80 81 83 84 85 86 87 88 89 90 91 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi complessi Maria Grazia Fortina La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti Maria Grazia Fortina Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici nelle filiere alimentari Roberto Foschino Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di prodotti artigianali di origine animale Laura Franzetti Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno del processo produttivo per la sua ottimizzazione Laura Franzetti Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare Laura Franzetti Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori Laura Franzetti Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco Alyssa Hidalgo Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova, del pomodoro e prodotti derivati Alyssa Hidalgo Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum nelle industrie alimentari Lidia Limonta Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali Daria Patrizia Locatelli Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso tradizionale e aromatico Mara Lucisano Ottimazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio Pietro Marino Gallina Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi di trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative Manuela Mariotti 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del comportamento in cottura della pasta M. Ambrogina Pagani 119 Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero) mediante il processo di decorticazione M. Ambrogina Pagani 120 Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale M. Ambrogina Pagani Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura di prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento Ella Pagliarini Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP Luisa Pellegrino Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico di latti liquidi per la prima infanzia Luisa Pellegrino Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi della qualità sensoriale Laura Piazza Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni Carlo Pompei 121 122 123 124 125 126 IX Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore dell'active packaging Manuela Rollini Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte dell’alimento nella frittura ad immersione Margherita Rossi Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali delle uova e degli ovoprodotti Margherita Rossi Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla Anna Sandrucci Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimentari Luciano Suss Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti in contenitori ad uso alimentare Fernando Tateo Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza di prodotti alimentari di larga distribuzione Fernando Tateo Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti Fernando Tateo Innovazione in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare di semilavorati aromatizzati per settori food e non food Fernando Tateo Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena Fernando Tateo Determinazione di micotossine in alimenti Angela Vecchio Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali Annamaria Vercesi 2.3 GESTIONE Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea Alessandro Banterle Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili economiche e socio-demografiche Alessandro Banterle Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione Alessandro Banterle Studio di modelli gestionali per la ristorazione Riccardo Guidetti Analisi energetica delle industrie alimentari Riccardo Guidetti Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari Ella Pagliarini Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine Ella Pagliarini Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi Ella Pagliarini Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione di patologie degenerative Marisa Porrini Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare Franco Sangiorgi La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna Franco Sangiorgi 2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali Angela Bassoli X 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 154 Peptidi bioattivi di derivazione casearia Franco Bonomi Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare sul tratto gastrointestinale M. Cristina Casiraghi Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante Marcello Duranti Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino Marcello Duranti Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni Daniela Erba Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione con l'ospite Simone Guglielmetti Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione Marisa Porrini Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione Marisa Porrini Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress ossidativo in soggetti anziani Paolo Simonetti Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la daidzeina nel composto bioattivo equolo Paolo Simonetti Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) Anna Spinardi 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 3. AMBIENTE 3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili del Sud d’Italia Marco Acutis Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici Fabrizio Adani Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici e qualità del digestato Fabrizio Adani Biomasse per biogas Fabrizio Adani Metodi enzimatici per abbassare il “puor point” del biodiesel a base di olio di palma Fabrizio Adani Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie Fabrizio Adani Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione di suoli da pesticidi Fabrizio Adani Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione fotocalitica di acque inquinate da CrVI Fabrizio Adani Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate Fabrizio Adani Influenza della modificazione genetica sull'ultrastruttura del mais e possibili applicazioni nella produzione di bioenergie e biocarburanti Fabrizio Adani Monitoraggio degli odori durante la stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani Fabrizio Adani 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 XI Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio Fabrizio Adani Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo Stella Agostini Riconoscere e valutare il patrimonio rurale Stella Agostini Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di ossidoriduzione dell'arsenico Vincenza Andreoni Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea collina/afidi/predatori Johann Baumgartner Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell’impiego agronomico Luca Bechini Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti correlati Stefano Bocchi Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici Luigi Bodria Digestione anaerobica di biomasse di scarto Daniele Daffonchio Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato Marco Fiala Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per la valorizzazione energetica Pierluigi Genevini Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico Francesco Molinari Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS Giorgio Provolo Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica Giorgio Provolo Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo Alessandro Toccolini Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori Alessandro Toccolini Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways) Alessandro Toccolini Analisi e progettazione delle aree verdi Alessandro Toccolini Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso del suolo agricolo nel sud Milano Alessandro Toccolini XII 3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Monitoraggio dell’azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali, sotterranee e in atmosfera Marco Acutis Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e validazione delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-2 Dario Casati Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza Maria Laura Deangelis Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di dighe Daniele De Wrachien Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della provincia di Cremona Claudio Gandolfi 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 201 202 203 204 205 Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca Claudio Gandolfi Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo a differenti scale territoriali Claudio Gandolfi Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi Claudio Gandolfi Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo Claudio Gandolfi Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2 Claudio Gandolfi Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche, applicazione pilota ad un bacino lombardo Claudio Gandolfi L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda Mauro Greppi Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un modello 2D per acque poco profonde Mauro Greppi Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati in differenti ambiti climatici Bianca Ortuani Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli effluenti di allevamento e la sostenibilità ambientale Giorgio Provolo Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS Giorgio Provolo Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti zootecnici intensivi Giorgio Provolo Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica Giorgio Provolo Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi previsti dalla condizionalità e delle normative ambientali Giorgio Provolo Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano Guido Sali Lotta contro le mosche sul territorio urbano Luciano Süss Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane mediante Lyfe Cycle Assessment Alberto Tamburini 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 4. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino) Vincenza Andreoni Proteina immunomodulante da mollusco Oreste Vittore Brenna Biopulitura di croste nere su materiali lapidei Francesca Cappitelli Strategie “anti-fouling” innovative e non-tossiche Francesca Cappitelli 225 226 227 228 XIII Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti specie di pesci Salvatore Ciappellano Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico" Daniele Daffonchio Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi Sabrina Dallavalle Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale Sabrina Dallavalle Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare Elio Desimoni Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei risultati analitici Elio Desimoni Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox Fabio Forlani Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni in microrganismi Food-Grade Maria Grazia Fortina Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna Anna Giorgi Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali Francesco Molinari Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche Francesco Molinari Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità Claudia Ricci XIV 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 1. AGRICOLTURA AGRICOLTURA 1.1 PRODUZIONE E DIFESA 3 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Attività di sostanze naturali e di sintesi per il controllo dei fitoplasmi Inglese: Activity of natural and synthetic compounds for the control of phytopalsma diseases Nome e cognome dei ricercatori Gemma Assante ([email protected]) Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - Milano Parole chiave Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Una serie di metaboliti naturali o da essi derivatizzati possiedono attività antibiotica, ma non hanno storia in in programmi R&D. L'indagine è costituita da saggi di attività nei confronti dei fitoplasmi, gruppo di patogeni per i quali non si conoscono agrofarmaci efficaci. La ricerca è effettuata su vinca, scelta come pianta modello ed ha un duplice obbiettivo: trovare una molecola attiva e studiare l'interazione tra pianta e patogeno, inserendo come terza variabile il trattamento con la molecola eventualmente attiva. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca E' stato messo a punto un sistema di saggio e sono stati raccolti dati utili alla eventuale validazione di test di efficacia. Possibili applicazioni Miglioramento delle strategie di controllo delle fitoplasmosi e approfondimento sul rapporto ospite-patogeno Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Chiesa S.et al.(2007) Bulletin of Insectology 60 (2): 313-314. Chiesa S. et al. (2008). A tentative discrimination between healthy and phytoplasma-infected periwinkles by infrared thermography. II International Phytoplasma Workshop. Havana, Cuba 4 Nome e cognome dei ricercatori Luciana Bava ([email protected]) Alberto Tamburini, Anna Sandrucci, Maddalena Zucali Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali, sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano - via Celoria, 2 - Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Valutazione dello stato sanitario della mammella di bovina attraverso lo studio della produzione di latte Inglese: Assessment of udder health status throughout milk flow emission in dairy farm Parole chiave Emissione del latte; Sanità mammella; Qualità latte Milk flow; Udder health; Milk quality Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nella produzione del latte una corretta procedura di mungitura è fondamentale per poter mungere in modo rapido ed efficiente, garantendo il benessere dell’animale, riducendo i rischi di infezione mammaria e consentendo l’ottenimento di un latte di buona qualità. Lo scopo della ricerca è stato quello di individuare i principali punti critici del processo di mungitura mediante l'analisi dei dati ottenuti da flussometri elettronici in grado di misurare in continuo le caratteristiche individuali delle curve di emissione del latte da parte delle bovine. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria, UNIMI; ARAL Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I risultati dello studio hanno confermato che le caratteristiche della curva di emissione sono dei buoni indicatori predittivi per l'identificazione rapida di situazioni prblematiche sia in terrmini di efficienza della mungitura che in termini di stato sanitario della mammella. Possibili applicazioni L'utilizzo dei flussometri in sala di mungitura consente sia all'allevatore che al tecnico di individuare gli errori gestionali nell'esecuzione della mungitura e apportare rapidamente dei correttvi che consentono il miglioramento sia della sanità della mammella che della qualità del latte. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Sandrucci et al., Italian J. Anim. Sci. (2005) 4:(2) 215-217 A. Sandrucci et al., J. Dairy Sci. (2007) 90:1159-1167 L. Bava et al., Italian J. Anim. Sci. (2007) 6:(1) 500-502 L. Bava et al., Quaderni Ricerca Regione Lombardia (2008) 82 M. Zucali et al., Italian J. Anim. Sci. (2009) in press 5 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: : Caratterizzazione dei reflui zootecnici e dei prodotti della digestione anaerobica a supporto del loro impiego agronomico Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application Nome e cognome dei ricercatori Luca Bechini ([email protected]) Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen. Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema gestionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e quindi raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono stati sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica. Possibili applicazioni Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione consentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637. G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69. P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265. P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222. L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008) 6 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Diagnosi precoce di patogeni delle piante Inglese: Early detection of plant pathogens Nome e cognome dei ricercatori Bianco Piero Attilio ([email protected]) Casati Paola Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, Milano Parole chiave Fitopatogeni, diagnostica precoce Plant pathogens, early detection Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi È' sempre più urgente disporre di metodi diagnostici rapidi, specifici e sensibili per il rilevamento dei patogeni delle piante al fine di ottemperare alle norme in vigore in materia di circolazione dei vegetali (passaporto verde). Il progetto prevede l’individuazione e la caratterizzazione di isolati di fitovirus e di fitoplasmi da quarantena e “di qualità”, la selezione di marcatori molecolari ad hoc, la preparazione di sonde molecolari e verifica della loro efficienza su estratti da piante infette e la predisposizione di kit diagnostici Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Parco Tecnologico Padano di Lodi Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Individuare polimorifismi genici e marcatori molecolari tipici di patogeni da quarantena e agenti di gravi malattie della vite (Flavescenza dorata, Legno nero e Accartocciamento fogliare) del pesco (sharka) e del melo (scopazzi o apple proliferation) Possibili applicazioni Messa a punto e produzione di kits diagnostici Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bianco et al., (2004). Detection of phytoplasmas associated with grapevine Flavescence dorée disease using Real-time PCR. J. of Plant Pathology, 86 (3), 259-264Casati P. et al. 2009. Identification and Molecular Characterization of 'Ca. P. mali' Isolates in Nwestern Italy. J. of Phyt. in press. 7 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Reti di sensori per il monitoraggio automatico degli insetti fitofagi Inglese: Sensor network for automatic monitoring of pest insects Nome e cognome dei ricercatori Luigi Bodria ([email protected]) Pierattilio Bianco, Stefania Prati, Dario Maffi R. Oberti, E. Naldi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano Parole chiave Difesa colture, semiochimici, reti monitoraggio Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L’impiego di segnali chimici (semiochimici) per interferire nella comunicazione e nel comportamento degli insetti può aprire decisive possibilità allo sviluppo di nuovi sistemi di difesa delle piante, caratterizzati da capaci di coniugare efficacia e selettività fitosanitaria a esigenze di sicurezza tossicologica, alimentare e ambientale. Un contributo fondamentale per la gestione di queste nuove tecniche viene da sistemi automatici in grado di monitorare, direttamente in campo e con continuità nell’arco della stagione, la popolazione degli insetti bersaglio e il loro comportamento. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Agrario San Michele all'Adige Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sono state messe a punto unità automatiche di campo che associate a stazioni di attrazione semiochimica permettono di registrare l'andamento delle popolazioni parassite e la loro reazione all'esposizione alla sorgente semiochimica. Possibili applicazioni Reti territoriali di monitoraggio dei parassiti di interesse agrario; difesa di comprensori agricoli specializzati; difesa dei parchi e delle foreste; presidio dei punti di ingresso delle specie esogene invasive (IAS), come aeroporti e porti; sviluppo di nuovi prodotti semiochimici Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Oberti (2008), "Tecnologie innovative per il monitoraggio automatico delle popolazioni di insetti fitofagi", Quaderni dei Georgofili Oberti et al. (2008), "Automatic remote monitoring of attractant-based insecticide delivering systems", Proc. of Agricultural& Biosystem Engineering, AgEng 2008 8 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Batteri promotori della crescita vegetale Inglese: Plant growth promoting bacteria Nome e cognome dei ricercatori Sara Borin, [email protected] Daniele Daffonchio, Claudia Sorlini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 Milano Parole chiave Biostimolazione, biofertilizzazione, biocontrollo Biostimulation, biofertilisation, biocontrol Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di studiare la microflora associata alle piante, allo scopo di isolare colture batteriche aventi attività di promozione della crescita vegetale, con particolare riferimento all'attenuazione dello stress idrico. Vengono studiate le attività dirette sulla crescita, quali l'apporto di nutrienti disponibili per la nutrizione vegetaler (biofertilizzazione) o l'interferenza con l'assetto ormonale della pianta (biostimolazione), e le attività indirette sulla crescita, quali la produzione di sostanze antagoniste di fitopatogeni (biocontrollo). Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale (Università di Milano) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Possibili applicazioni Produzione di inoculi per le colture agrarie Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 9 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Valorizzazione della qualità del frutto: individuazione di indicatori fisiologici, biochimici e molecolari per il miglioramento genetico del pesco Inglese: Study of physiological, biochemical and molecular aspects of peach fruit ripening and development of quality traits Nome e cognome dei ricercatori Maurizio Cocucci ([email protected] ) Silvia Morgutti, Noemi Negrini, Fabio Nocito Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Pesca, etilene, qualità del frutto Peach; ethylene; fruit quality Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La qualità del frutto ha importanti implicazioni economico-commerciali e dietetiche. La ricerca esamina gli aspetti biochimico-molecolari dell’evoluzione, durante la maturazione, delle caratteristiche qualitative (tessitura, composti nutraceutici) di frutti con diverso pattern di maturazione ed ammorbidimento della polpa. Vengono studiati le caratteristiche ed i livelli di espressione di geni implicati nella ristrutturazione delle pareti delle cellule della polpa e di geni coinvolti nel signalling etilenico, allo scopo di individuare marcatori molecolari della qualità del frutto. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM, UniMi; UniMiBicocca; UniBo; CRA - Centro Ricerca per la Frutticoltura, Roma Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Marcatore molecolare della tessitura Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto Sequenze geniche Possibili applicazioni Uso dei marcatori per selezione assistita (MAS) Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Morgutti et al., 2005. Acta Hort. 682, 155-162. S. Morgutti et al., 2006. New Phytol. 171, 315-328. A. Ghiani et al., 2007. In: Advances in Plant Ethylene Research (Ramina, A. et al., eds.). Springer, pp. 175-180. 10 Nome e cognome dei ricercatori Maurizio Cocucci ([email protected]) Anna Giorgi, Marco Mingozzi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Sviluppo delle produzioni di erbe officinali di elevato valore qualitativo e salutistico nell’area alpina Inglese: Development of high quality and salutistic herb productions in the alpine area Parole chiave Erbe officinali, qualità, area alpina Herbs, quality, alpine area Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Progetto che mira all’individuazione delle strategie di miglioramento della produzione di piante officinali in aree montane, con metodi compatibili con l’ambiente, al fine di ottenere una una gamma di prodotti con differente funzionalità nel settore erboristico. Studio sul comportamento agronomico e della produttività quali-quantitativa di cultivar di piante officinali in differenti condizioni pedo-climatiche. Studio dell'influenza di fattori ambientali sulla produzione di metaboliti secondari in campo e in modelli in vitro. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Comunità Montana di Morbegno; Università dell'Insubria Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Attuazione ed implementazione di una microfiliera di piante officinali in montagna. Individuazione di composti caratterizzanti la qualità delle produzioni e delle condizioni che ne influenzano la sintesi in contesto montano. Possibili applicazioni Trasferibilità in altri contesti montani; caratterizzazione delle produzioni officinali con criteri qualitativi nuovi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1. GIORGI A., BOMBELLI R, LUINI A, SPERANZA G, CASENTINO M, LECCHINI S AND COCUCCI M (2009). Phytother. Res. 23, 540–545. 2. GIORGI A., LICHERI GL, MINGOZZI M, COCUCCI M (2007) PLANTA MEDICA, 73, 1020-1021. 11 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Nuovi strumenti di lotta biologica al cancro del castagno Inglese: New tools for the biological control of chestnut blight Nome e cognome dei ricercatori Paolo Cortesi ([email protected]) Marco Saracchi, Matteo Cerea, Andrea Gazzaniga Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Cryphonectria parasitica, ipovirulenza, CHV1 Cryphonectria parasitica, ipovirulence, CHV1 Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il castagno è un'essenza multifunzionale molto importante per il territorio. Nel tempo la superficie occupata dal castagno (10% della superficie forestale nazionale e 13-15% di quella lombarda) diminuisce progressivamente a causa dell'abbandono, determinato principalmente dai danni causati dal cancro indotto da Cryphonectrai parasitica. Tale malattia può essere curata attraverso l'uso di ceppi del fungo ipovirulenti. Vengono predisposti ceppi per gli interventi di lotta biologica al cancro nelle diverse realtà anche in formulazioni innovative. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Farmaceutiche "Pietro Pratesi", Università degli Studi di Milano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Ceppi ipovirulenti formulati per applicazioni su castagno. Possibili applicazioni Lotta biologica al cancro del castagno Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cortesi P., et al., 2001. Genetics, 159: 107-118. Milgroom M.G., Cortesi P. 2004. Annual Review of Phytopathology, 42: 311-338. Papazova-Anakieva I., Cortesi P., et al. 2008. European Journal of Plant Pathology, 120: 35-42. 12 Nome e cognome dei ricercatori Paola Crepaldi ([email protected]) Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Ricerca di SNPs in geni candidati per la fertilità maschile nella specie bovina Inglese: SNPs detection in candidate genes for male fertility in cattle Parole chiave Fertilità maschile; bovini; SNP Male fertility; cattle; SNP Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nella specie bovina, la fertilità maschile contribuisce al successo economico dell’allevamento. Le nuove conoscenze biochimiche e fisiologiche su questo carattere e le crescenti informazioni molecolari frutto del sequenziamento e dell’annotazione dei genomi animali, hanno permesso di individuare un alto numero di geni candidati per la fertilità maschile, anche per la specie bovina. L’identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) in questi geni bovini e studi di associazione con questo carattere, possono costituire un utile strumento per la valutazione dei riproduttori. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzioni Animali, UNITUS; Istituto di Zootecnica, UNICATT; VSA, UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Un pannello di marcatori SNP associati a caratteristiche fenotipiche del materiale seminale di giovani riproduttori maschi. Possibili applicazioni La valutazione dei riproduttori maschi e l'individuazione di varianti genetiche associate a migliori o peggiori caratteristiche di fertilità. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Crepaldi P, Nicoloso L, Milanesi M, Colli L, Santus E, Negrini R. (2009). Towards the understanding of bull fertility: phenotypic traits description and candidate gene approach. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077 13 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Ricerca di polimorfismi in geni candidati per le variazioni quanti-qualitative della frazione lipidica del latte caprino Inglese: Identification of polymorphisms in candidate genes for milk fat traits in goat Nome e cognome dei ricercatori Paola Crepaldi ([email protected]) Elisabetta Milanesi, Letizia Nicoloso Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Parole chiave Phytoplasma, Catharanthus, antibiotic activity Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La componente lipidica del latte influenza le caratteristiche nutrizionali e aromatiche del prodotto e ha implicazioni di ordine tecnologico legate alla sua conservazione e trasformazione. Obiettivo del progetto è lo studio del polimorfismo di geni coinvolti nelle variazioni quanti-qualitative del grasso del latte di capra delle principali razze allevate in Italia, al fine di individuare varianti alleliche associate alla variabilità di questo carattere e quindi utili per la selezione dei riproduttori. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Progetto SELMOL (MIPAAF) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) associati alla variazione quantitativa e qualitativa dei lipidi del latte di capra. Possibili applicazioni Sviluppo di marcatori utili per la selezione dei riproduttori caprini; miglioramento di caratteristiche qualitative dei prodotti lattiero-caseari delle diverse razze caprine allevate; valorizzazione della diversità delle razze autoctone. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Ramunno L., Cosenza G., Crepaldi P., Pilla F. (2008) Large Animal Review, 14:117-121. Milanesi E., Nicoloso L., Crepaldi P. (2009) It. J. Anim. Sci. (XVIII Congresso ASPA, Palermo, 9-12 Giugno 2009) 14 Nome e cognome dei ricercatori Matteo Crovetto ([email protected]) Gianluca Galassi, Luca Malagutti AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Prestazioni produttive ed emissioni ammoniacali in suini alimentati conformemene a vari disciplinari Inglese: Productive performance and ammonia emissions in pigs fed according to the guidelines of the PDO ham production consortia Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Suino pesante, prestazioni zootecniche, azoto Heavy pig, performance, nitrogen Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli allevamenti zootecnici necessitano sempre più di strategie in grado di ridurre l'impatto ambientale derivante. Il progetto di ricerca ha avuto lo scopo di valutare l'effetto di diete ad alto contenuto di polisaccaridi non amidacei e alto tenore di fibra, abbinato alla riduzione della quota proteica, sui parametri produttivi e le emissioni ammoniacali dai reflui di suini alimentati con razioni che consentissero la produzione del prosciutto tipico italiano da suino pesante coerentemente con quanto proposto dai disciplinari di produzione dei maggiori consorzi. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Prestazioni zootecniche e digeribilità degli alimenti, bilancio dell'azoto, parametri qualitativi alla macellazione, emissione ammoniacale dai reflui Possibili applicazioni E' possibile attraverso strategie alimentari basate sulla riduzione del tenore proteico e sull'introduzione di polisaccaridi non amidacei nella dieta del suino pesante, ridurre l'escrezione azotata nel suino pesante, senza penalizzare le prestazioni zootecniche Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Galassi, L. Malagutti, G.M. Crovetto, Italian Journal of Animal Science, 2007, 6, 227-239 G. Galassi, L. Malagutti, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombardia- 2006, n. 56 L. Malagutti, G. Galassi, G. M. Crovetto, Quaderni della Ricerca della Regione Lombardia- 2008, n 79 15 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Tecniche alimentari per una riduzione dell'escrezione di azoto (N) e fosforo (P) nella bovina da latte Inglese: Feeding tecniques for the reduction of N and P excretion in the dairy cow Nome e cognome dei ricercatori Matteo Crovetto ([email protected]) Luca Rapetti, Gianluca Galassi, Stefania Colombini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano Parole chiave Escrezione azotata, bovina da latte, fosforo N excretion, dairy cow, phosphorous Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivo del progetto è quello di mettere a punto razioni che minimizzino l'escrezione azotata e fosforica nella bovina in lattazione. Verranno testate 4 diete, metà destinate a bovine ad alta produzione e metà a bassa produzione. I due gruppi di bovine saranno ulteriormente suddivisi in due sottogruppi alimentati con due razioni a diverso rapporto "amido:proteine". Si registreranno ingestione, produzione quanti/qualitativa di latte, bilancio azotato e fosforico di ogni bovina. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Mantova Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca A ricerca conclusa i risultati verranno pubblicati sia su riviste scientifiche che su riviste divulgative. Si valuterà inoltre l'opportunità di organizzare un seminario specifico per ricercatori, tecnici e allevatori. Possibili applicazioni Suggerire ai tecnici e alimentaristi aziendali, ai formulisti di mangimificio e agli stessi allevatori razioni che possano contenere il più possibile l'escrezione di N e di P da parte della bovina, fatto questo essenziale nell'ottica della Direttiva Nitrati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alimentazione ed escrezione azotata nei bovini da latte - G.M. Crovetto e S. Colombini, in corso di pubblicazione. 16 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Sintesi di nuovi fungicidi Inglese: Synthesis of new fungicides Nome e cognome dei ricercatori Sabrina Dallavalle ([email protected]) Paolo Cortesi, Loana Musso, Paola Sardi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Sintesi, Fungicidi, Micosi Synthesis, Fungicides, Mycosis Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Vengono progettati e sintetizzati nuovi composti organici, anche analoghi di prodotti naturali, ad attività antifungina e viene valutata la loro attività biologica verso funghi patogeni delle piante e dell'uomo, sia in vitro che in vivo. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità - UniMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Alcune serie di composti organici attivi contro funghi patogeni delle piante, e una classe di composti molto attivi su dermatofiti, responsabili di infezioni fungine nell'uomo. Possibili applicazioni Impiego come agrofarmaci e/o farmaci per il trattamento delle micosi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Arnoldi et al. J. Agr. Food Chem. 55, 8187-8192 (2007) N. Chakor et al. Tetrahedron Lett. 49, 5056-5058 (2008) N. Chakor et al. J. Org. Chem. 74, 844-849 (2009) Brevetto a nome Università di Milano in preparazione 17 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Recupero e valorizzazione di vecchie varietà di mele con elevate proprietà nutraceutiche Inglese: Recovery and exploitation of old Apple varieties with higher nutraceutical substances content Nome e cognome dei ricercatori Tommaso Eccher ([email protected]) Giuseppe Granelli, Rossana Pontiroli, Roberto Lo Scalzo Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Antiossidanti, Acido ascorbico, Polifenoli Ascorbic acid, Antioxidants, Polyphenols Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Molte vecchie varietà di melo, non più coltivate, producono frutti di pregio sia per caratteristiche morfologiche e organolettiche che per le loro caratteristiche nutraceutiche, decisamente superiori a quelle delle cv commerciali attualmente sul mercato. Scopo del progetto è la conservazione del patrimonio genetico raccolto in un campo collezione e la valorizzazione delle cv più promettenti anche sotto l'aspetto della resistenza ai patogeni, per la loro reintroduzione nel mercato. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A.- I.A.A., ERSAF Fonti di finanziamento: Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Conservazione del patrimonio genetico del melo e individuazione delle vecchie cultivar che presentano resistenza ai patogeni, con conseguente minore impatto ambientale e frutti con caratteristiche qualitative ottimali sia sotto l'aspetto organolettico che per il loro contenuto nutraceutico Possibili applicazioni Reintroduzione in coltura e sul mercato per consumo fresco e per la trasformazione di cultivar con alto valore nutrizionale Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) P. Cambiaghi, G. Granelli, R. Lo Scalzo, (2006). Workshop COST 924, Praga, 17-26. T.Eccher et al. (2006). Italus Hortus, 13 (2) : 105-109 R. Lo Scalzo,et al. Italus Hortus, 13 (2) : 251-254 R. Lo Scalzo et al. (2001) Food Chemistry, 73 : 333 R. Lo Scalzo et al. (2005) Food Chemistry, 93 : 521 18 Nome e cognome dei ricercatori Luca Espen ([email protected]) Fabio Francesco Nocito, Maurizio Cocucci AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Controlli biochimici e fisiologici di assorbimento ed assimilazione dell'azoto in Zea mays Inglese: Study of biochemical and physiological mechanisms involved in nitrogen uptake and assimilation in Zea mays Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Azoto, nitrato, pH cellulare, proteomica Nitrogen, nitrate, cellular pH, proteomics Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'azoto, presente nei suoli agrari prevalentemente come nitrato, costituisce uno dei principali fattori che possono limitare la produttività delle specie coltivate. La ricerca si prefigge di meglio caratterizzare le basi molecolari implicate nell'assorbimento e nell'assimilazione del nitrato. Sono attualmente in atto due ricerche. La prima ha l'obiettivo di chiarire il ruolo del pH cellulare come secondo messaggero nell'induzione dei trasportatori del nitrato, la seconda si prefigge di analizzare i cambiamenti del proteoma e del fosfo-proteoma in relazione al diverso stato nutrizionale. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Comprensione dei meccanismi implicati nell'induzione dei trasportatori del nitrato Approfondimento dei processi implicati nell'assimilazione dell'azoto Caratterizzazione del fosfo-proteoma in Zea mays Caratterizzazione di proteine Possibili applicazioni Individuazione di marcatori da impiegarsi in progetti di selezione assistita Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Espen et al., (2004). Journal of Experimental Botany, 5: 2053-2061. Bhakti et al. (2009). BMC Plant Biology (submitted) 19 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Qualità enologica dell'uva in relazione alle condizioni ambientali e vocazionalità alla viticoltura Inglese: Enological quality of grapes in relation to environmental conditions and land suitability to viticulture Nome e cognome dei ricercatori Osvaldo Failla ([email protected]) Mara Rossoni, Laura Rustioni Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Vitis vinifera, polifenoli, agro-ecologia Vitis vinifera, polyphenols, agroecology Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La qualità enologica dell'uva da vino è il risultato del metabolismo secondario della bacca che porta ad accumuli selettivi di polifenoli e di molecole aromatiche. Il metabolismo della bacca è modulato dalle condizioni ambientali e colturali. Tra i fattori che esercitano una particolare importanza vi è il microclima termico e radiativo del grappolo. Il progetto affronta questa problematica a scale diverse, da quella micrometeorologica a quella territoriale con strumenti di analisi molecolare e di modellistica. L'obiettivo generale è di valorizzare la qualità enologica dell'uva. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Piattaforma di Proteomica del CISI - Università di Milano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modelli ecofisiologici utili alla razionalizzazione delle tecniche colturali del vigneto in diversi contesti vitivinicoli: vitigni, ambienti, obiettivi enologici. Possibili applicazioni Miglioramento delle pratiche colturali e trafile di vinificazione adatte a valorizzare la qualità dell'uva. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Failla O. et al., 2004 Am. J. Enol. Vitic. 55, 2: 128-138. Rustioni et al. 2007 Italus Hortus, 14, 3: 176-180. Negri et al. 2008 BMC Genomics, vol. 9, doi: 10.1186/1471-2164-9-378 20 Nome e cognome dei ricercatori Franco Faoro ([email protected]) Marcello Iriti, Dario Maffi, Valentina Picchi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Impiego di chitosani nell'induzione di resistenza agli stress biotici e abiotici delle piante Inglese: Chitosans as resistance inducers to biotic and abiotic plant stresses Parole chiave Chitosano, induzione di resistenza, stress Chitosans, induced resistance, stress Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'induzione dei meccanismi di resistenza della pianta ai patogeni e agli stress abiotici è una strategia alternativa e/o complementare all'utilizzo di agrofarmaci. Tra gli induttori, notevole interesse rivestono i chitosani ottenuti a basso costo dalla chitina, scarto della lavorazione dei crostacei. La ricerca si prefigge di verificare quali siano i chitosani più efficaci nei confronti dei vari tipi di stress, il loro meccanismo di azione e come poterli solubilizzare facilmente per l'utilizzazione in pieno campo. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: CNR, Istituto di Virologia Vegetale, Valagro SpA. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Meccanismi di azione dei vari tipi di chitosano nell'induzione di resistenza agli stress. Formulati a base di chitosano di facile solubilità ed impiego in pieno campo. Possibili applicazioni Protezione delle colture da patogeni e da stress idrico con un prodotto naturale, a basso impatto ambientale ed in grado di abbassare il livello di micotossine. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti M, et al., Plant Physiol Biochem, 2006, 4, 893-900 Faoro F and Iriti M, Caryologia, 2007, 60, 121-124 Faoro F, Maffi D, Cantu D, Iriti M, Biocontrol 2008 53, 387-401 Iriti M, Faoro F, Plant Physiol Biochem, 2008, 46:1106–1111 Iriti M et al., Exp Environ Bot, 2009 doi:10.1016/j.envexpbot.2009 21 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Tecniche di identificazione e prevenzione dei danni da ozono su frumento Inglese: Ozone injury on wheat: sintomatology, crop yield quality, plant antioxidant defences, control strategies Nome e cognome dei ricercatori Franco Faoro ([email protected]) Marcello Iriti, Sergio Quaroni,Valentina Picchi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Ozono, frumento, sintomatologia Ozone, wheat, sintomathology Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il frumento è una delle colture più sensibili ai danni da ozono, con perdite di produttività fino al 20%. Il progetto si propone di validare i sintomi da ozono, spesso sovrapponibili a quelli da patogeni, e la sensibilità all'inquinante delle varietà più coltivate. Si propone inoltre di verificare le perdite di produttività in un ambiente molto inquinato come quello della Pianura Padana e il modo di prevenire i danni con trattamenti specifici. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università Cattolica Sacro Cuore, Brescia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sintomatologia indotta da ozono su varietà di frumento tenero e duro; individuazione di varietà tolleranti; alterazioni quali-quantitative delle cariossidi; sostanze in grado di limitare i danni. Possibili applicazioni Discriminazione dei danni da ozono da quelli indotti da patogeni o altri stress abiotici; semina di varietà tolleranti all'inquinante e/o prevenzione del danno con trattamenti specifici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti et al., Environ. Pollution, 2006, 141, 275-282 Picchi et al., J. Plant Pathol., 2007, 89 S18. Faoro F, Iriti M, Environ. Pollution, 2008, doi: 10.1016/j.envpol.2008.09.026 Iriti M, Faoro F, Water Air Soil Pollution 2008, 187:285–301 Iriti et al., J.Agric. Food Chem. 2009, 57, 201-208, 22 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: L'impianto di colture arboree a rapido accrescimento Inglese: SRF transplanting Nome e cognome dei ricercatori Marco Fiala ([email protected]) Jacopo Bacenetti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Biomassa, colture arboree, impianto Biomass, tree crops, transplanting Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ceduazione quinquennale delle specie legnose a rapido accrescimento destinate alla produzione di legno cippato appare per molti aspetti vantaggiosa rispetto a un taglio più frequente dei polloni. In tali coltivazioni, la ridotta densità di impianto impone l'uso di trapiantatrici particolari in grado di operare con astoni. Per contenere i costi di produzione e valutare le prestazioni dei prototpi di trapiantatrici si svolgono prove sperimentali mirate al rilievo di tutti i parametri operativi. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca 1 tirocinio (in esecuzione) Possibili applicazioni Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1 articolo su rivista nazionale 23 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Valorizzazione dei cereali minori di montagna Inglese: Valorization of cereal productions in mountain areas Nome e cognome dei ricercatori Anna Giorgi ([email protected]) Moira Madeo, Marco Mingozzi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Cereali; Grano saraceno; montagna Cereals; buckwheat; mountain areas Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto “Valorizzazione dei cereali minori di montagna in provincia di Brescia” con capofila la Comunità Montana di Valle Camonica e finanziamento del Centro Studi sulla Montagna Bresciana, ha la finalità di riproporre la messa in coltura di cereali minori nelle aree montane della provincia di Brescia, verificando l’attuabilità e la sostenibilità di una “filiera corta” legata a tali produzioni. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Centro Studi sulla Montagna c/o Assessorato all’Agricoltura della provincia di Brescia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Verificare la sostenibilità delle produzioni in oggetto. Possibili applicazioni Offrire la possibilità agli agricoltori di coltivare cereali minori su più vaste superfici, diversificando l’offerta di prodotti delle aree montane. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 24 Nome e cognome dei ricercatori Anna Giorgi - [email protected] M. Madeo, M. Mingozzi, M. Cocucci, J. Baungartner, G. C. Lozzia, P. Morlacchi AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Interazioni pianta-insetto e stress abiotici: induzione in specie di piante officinali della sintesi di metaboliti secondari Inglese: Plant-insect interaction and abiotic stress: induction of the synthesis of secondary metabolites in herbs Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Piante officinali, interazione pianta-insetto Herbs, plant-insect interaction Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto consiste in uno studio interdisciplinare teso a verificare attraverso approcci di tipo chimico, biochimico, fisiologico e modellistico, l’influenza di stress abiotici e biotici sul contenuto di specifici metaboliti secondari in specie officinali. In particolare, lo studio mira ad indagare come l’attacco di specifici insetti fitofagi possa influenzare la sintesi di principi attivi e quale sia l'effetto sul ciclo vitale dei fitofagi. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di modelli in vitro e in vivo per lo studio dell'influenza di stress abiotici e biotici sulla produzione di metaboliti secondari in specie officinali. Individuazione di composti fitochimici prodotti in risposta alle condizioni di stress applicate e potenziale utilizzo. Possibili applicazioni Individuazione di condizioni che favoriscano la sintesi di composti attivi nelle specie indagate per utilizzo nei settori erboristico, farmaceutico, alimentare, agricolo (insetticidi), ecc. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1. GIORGI A., MINGOZZI M, MADEO M, SPERANZA G, COCUCCI M (2009). - FOOD CHEMISTRY, 114, 204-211, ISSN: 0308-8146 2. A. Giorgi, M. Madeo, M. Mingozzi, P. Morlacchi, E. Onelli, G.C. Lozzia, J. Baumgärtner (2009). - Obergurgl - Austria, April 26-29. 25 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Sintesi di metaboliti secondari della vite in seguito ad elicitazione: applicazioni in agricoltura Inglese: Elicitor-induced improvement of grapevine phytochemical content Nome e cognome dei ricercatori Marcello Iriti ([email protected]) Franco Faoro, Sara Vitalini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Uva, polifenoli, melatonina Grape products, polyphenols, melatonin Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Lo scopo del progetto è quello di migliorare il contenuto di polifenoli e di melatonina in uve trattate con elicitori. Tali molecole sono in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta verso i patogeni, tra i quali la sintesi di fitoalessine (polifenoli). Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Valagro SpA, CRA, Centro di Ricerca per la Viticoltura Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I principali risultati attesi includono la possibilità di ottenere dei prodotti (uve e vini) con un maggior contenuto di molecole bioattive di interesse farmaco-nutrizionale. Possibili applicazioni Trattamenti in pieno campo con elicitori al fine di incrementare la sintesi di metaboliti secondari da parte della pianta, oltre che per il controllo di alcune malattie della vite. In termini di sostenibilità, tali prodotti hanno un profilo tossicologico più basso rispetto ai fitofarmaci. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti et al., J. Agric. Food Chem. 2004, 52, 4406-4413 Iriti at al., J. Agric. Food Chem. 2005, 53, 9133-9139 Iriti M, Rossoni M, Faoro F, 2006, J Sci Food Agric 86,1432-38 Iriti M, Faoro F, Med Hypothesis, 2006, 67: 833-838 Iriti M (2008) J. Pineal Res. 2008, Doi:10.1111/j.1600-079X.2008.00616.x81. 26 Nome e cognome dei ricercatori Marcello Iriti ([email protected]) Franco Faoro Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Impiego del chitosano come antivirale e antitraspirante nelle piante Inglese: Mechanisms involved in antiviral and antitranspirant activity of chitosan (CHT) Parole chiave Chitosano, virus, antitraspiranti Chitosan, virus, antitranspirant Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il chitosano è una molecola naturale in grado di attivare i meccanismi di difesa della pianta, oltre che di regolare la funzionalità del complesso stomatico. In particolare, lo scopo del progetto è quello di valutare il ruolo di alcuni ormoni (acido abscissico ed etilene) sui processi modulati da CHT. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Chiarire il meccanismo d'azione del CHT, sia come induttore di resistenza che come antitraspirante, in merito alla regolazione ormonale eventualente indotta da CHT. Possibili applicazioni Tra le applicazioni, la possibilità di utilizzare, in pieno campo, un composto ad attività antivirale, data la mancanza di presidi fitosanitari ad hoc. Inoltre, CHT potrebbe ridurre il consumo irriguo in aree rurali particolarmente siccitose. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Iriti M, Faoro F (2008) Plant Physiol Biochem 46:1106-1111 Iriti M, Faoro F (2009) Plant Signaling Behavior 2009 4: 1-3 Iriti M, Picchi V, Rossoni M, Gomarasca S, Ludwig N, Gargano M, Faoro F (2009) Exp Environ Bot doi:10.1016/j.envexpbot.2009.01.004 27 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Modalità di conservazione del mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) Inglese: Effect of storage conditions on antioxidant content of blueberry (Vaccinium corymbusum L) Nome e cognome dei ricercatori Ilaria Mignani ([email protected]) Anna Spinardi, Giacomo Cocetta Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano Parole chiave Atmosfera controllata, mirtillo, antociani Controlled Atmosphere, blueberry, antocyanin content Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante nella prevenzione di patologie degenerative.Nella sperimentazione è stato valutato l'effetto delle modalità di conservazione a lungo termine (90gg) ad atmosfere controllate, sul contenuto di sostanze antiossidanti in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’, di mirtillo gigante americano. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM; Fondazione Fojanini (Sondrio) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Definizione delle migliori modalità di conservazione del mirtillo e dell'attitudine varietale alla conservazione prolungata, per la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti; estensione del calendario di commercializzazione a periodi dell'anno in cui non è reperibile il frutto appena raccolto. Possibili applicazioni La modalità ottimale di conservazione, la salvaguardia del contenuto in fitonutrienti e l'estensione del calendario di commercializzazione può servire alle aziende per incrementare e valorizzare la produzione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press 28 Nome e cognome dei ricercatori Fabio Francesco Nocito ([email protected]) Clarissa Lancilli, Gian Attilio Sacchi AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Utilizzo di linee “gene trapping” di Arabidopsis thaliana per la costituzione di piante biondicatrici dello stato nutrizionale dello zolfo Inglese: Using Arabidopsis thaliana gene trapping lines to develop plant bioindicators for sulfur nutritional status Afferenza del ricercatore responsabile Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Sulfur, bioindicator, gene trapping Zolfo, bioindicatore, gene trapping Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca ha lo scopo di valutare il possibile utilizzo della strategia gene trapping per sviluppare bioindicatori vegetali in grado di monitorare lo stato nutrizionale dello zolfo nelle piante e/o la disponibilità di solfato in rizosfera. La popolazione di linee gene trapping di Arabidopsis thaliana, precedentemente generata dal consorzio “EXOTIC”, viene analizzata allo scopo di identificare in pianta elementi genici in grado di rispondere a condizioni di solfo-carenza in modo specifico e precoce, e quindi potenzialmente utili per lo sviluppo di bioindicatori. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di una sequenza genica, ad oggi non caratterizzata, in grado di indurre la trascrizione di un gene reporter in condizione di solfo-carenza. Possibili applicazioni Costituzione di un bioindicatore dello stato nutrizionale dello zolfo nelle piante. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Lancilli et al. (2008) 7th Workshop on Sulfur in Plants Nocito et al. (2007) Plant Stress 1:142-156 29 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Selezione di attinomiceti con attività di promozione della produttività vegetale Inglese: Selection of actinomycetes with specific biological activity Nome e cognome dei ricercatori Sergio Quaroni ([email protected]) Marco Saracchi, Paola Sardi, Paolo Cortesi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Streptomiceti, PGPR, biocontrollo Streptomycetes, PGPR, biocontrol Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli attinomiceti sono noti per la loro ricca produzione di metaboliti ad attività biologica e per le relazioni che intrattengono con altri microrganismi e con le piante. In questa indagine vengono attuati isolamento e caratterizzazione di attinomiceti, con particolare interesse agli streptomiceti, in grado di produrre metaboliti secondari dotati di attività biologica e/o capaci di promozione o modulazione della crescita vegetale. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Ceppi microbici con particolari attività biologiche e determinati tassonomicamente. Possibili applicazioni Biocontrollo delle malattie radicali, promozione della crescita vegetale, biodegradazione di substrati di difficile deterioramento, produzione di metaboliti secondari con attività biologica Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Quaroni et al., Boll. Soc. It. Sc. Suolo (2005) 54 (3): 497-504 L. Valenti, M. Saracchi et al., Atti 5° Giornate Scientifiche SOI (2000) 117-118 B. Petrolini, P. Sardi et al., Actinomycetes (1996) 7: 66-78 30 Nome e cognome dei ricercatori Laura Rossini ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Identificazione di geni per il controllo dello sviluppo in orzo (Hordeum vulgare) Inglese: Comparative genomic approaches for the identification of candidate developmental genes in barley (Hordeum vulgare) Parole chiave Orzo, architettura della pianta, genomica comparativa Barley, plant architecture, comparative genome Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'orzo si colloca fra le prime quattro specie di cereali per importanza economica e l'UE nel suo complesso è il primo produttore al mondo. Obiettivi primari per il miglioramento genetico comprendono il controllo della staura della pianta, dell'accestimento e della fertilità della spiga. Mutanti utili per la dissezione di tali caratteri sono stati isolati e 40 loci sono così stati posizionati in una mappa molecolare del genoma d'orzo. Questo progetto era volto all'identificazione di geni coinvolti nell'architettura della pianta di orzo mediante analisi comparative col genoma di riso. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: UNIVERSITA' di BOLOGNA, UNIVERSITA' di MILANO - Dip. Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di regioni genomiche di riso colineari con 23 loci mutanti di orzo Identificazione di geni candidati per 23 mutanti di orzo Validazione preliminare di un gene candidato per la ramificazione della spiga Possibili applicazioni I risultati faciliteranno l'isolamento di geni coinvolti nel controllo di caratteri di interesse agronomico, con potenziali ricadute su programmi di miglioramento genetico. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and Applied Genetics,112: 1073-1085. 31 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Genomica per il miglioramento delle Triticeae (frumenti e orzo) Inglese: Genomics for Triticeae improvement Nome e cognome dei ricercatori Laura Rossini ([email protected]) Francesco Salamini, Emanuele Quattrin Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – V. Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Orzo, accestimento, mappe genetiche Barley, tillering, genetic maps Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Limitare le aree coltivate è un obiettivo importante per la sostenibilità dell'agricoltura. In questo ambito, incrementi nelle rese cerealicole si possono ottenere manipolando l'architettura della pianta. Nel miglioramento genetico dei cereali, il controllo dell'accestimento ha potenziale impatto sulle rese e il controllo delle infestanti. L'orzo è il quarto cereale al mondo per importanza economica. Obiettivo di questo progetto è la clonazione di un gene responsabile dell'accestimento in orzo come punto di partenza per ottenere varietà migliorate. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Ampio progetto di collaborazione internazionale, finanziato della EU (7°PQ). Coinvolti 17 partner. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Risultati attesi: mappa genetica ad alta risoluzione di un locus per l'accestimento di orzo. Marcatori molecolari strettamente associati a locus per l'accestimento di orzo di potenziale utilità in programmi di breeding. Gene responsabile dell'accestimento in orzo e alleli utili per il breeding. Possibili applicazioni Marcatori e alleli associati all'accestimento possono essere utili per il miglioramento delle rese in orzo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossini L, Vecchietti A, Nicoloso L, Stein N, Franzago S, Salamini F and Pozzi C (2006). Candidate genes for barley mutants involved in plant architecture: an in silico approach. Theoretical and Applied Genetics,112: 1073-1085. 32 Nome e cognome dei ricercatori Gian Attilio Sacchi ([email protected]) Alessandro Abruzzese, Bianca Dendena, Clarissa Lancilli, Giorgio Lucchini, Fabio Francesco Nocito AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Impiego di markers fisiologici per l'identificazione di genotipi di riso a basso contenuto di cadmio in granella Inglese: Identifying and characterizing the physiological and molecular determinants for the “cadmium content” trait in rice grain Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Rice, cadmium, metal transporters Riso, cadmio, trasportatori di metalli Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca ha lo scopo di chiarire i meccanismi fisiologici e molecolari responsabili dell'accumulo di cadmio nella granella di riso. Si vogliono descrivere i comportamenti di diverse varietà di riso italiane, caratterizzate da diversi contenuti in cadmio, allevate in condizioni di sommersione o asciutta su terreni moderatamente contaminati da cadmio. Inoltre nei diversi organi della pianta vengono identificati alcuni geni codificanti per trasportatori di metalli, successivamente caratterizzati per i loro profili di espressione e le loro caratteristiche cinetiche. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie, UNIMI Ente Nazionale Riso Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di varietà di riso italiane a basso, medio ed alto accumulo di cadmio nella granella. Descrizione dei profili di espressione dei geni di riso codificanti per trasportatori di metalli. Caratterizzazione funzionale e cinetica dei trasportatori dei metalli ad oggi non caratterizzati. Possibili applicazioni Selezione precoce di varietà di riso a basso accumulo di cadmio. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Nocito et al. (2008). New Phytol. 179: 700-711 Nocito et al. (2007). Plant Stress 1: 142-156 Nocito et al. (2006). Plant Physiol. 141: 1-11 Sacchi et al. (2005). In: Plant nutrition for food security, human health and environmental protection (Li et al., eds), Tsinghua University Press p 764-765 33 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Strumenti per la diagnosi di nuove malattie batteriche e fungine delle piante Inglese: Diagnostic tools for new bacterial and fungal plant diseases Nome e cognome dei ricercatori Marco Saracchi ([email protected]) Paolo Cortesi, Sergio Quaroni, Paola Sardi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Diagnosi, batteri fitopatogeni, funghi fitopatogeni Diagnosis, phytopathogenic bacteria, fungi Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Rilevare e identificare batteri e funghi fitopatogeni negli organi vegetali sono fattori chiave per la diagnosi delle malattie che essi provocano, specialmente per quelle di nuova introduzione. Tale aspetto presenta spesso notevoli difficoltà e, talvolta, le tecniche tradizionali richiedono tempi analitici particolarmente lunghi. Vengono sviluppati strumenti biomolecolari specifici per il riconoscimento di agenti patogeni nelle matrici vegetali. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sintesi di primer specie-specifici. Messa a punto di protocolli per il rilevamento e identificazione di funghi cariogeni in matrici legnose. Possibili applicazioni Diagnosi rapida di nuove malattie delle piante erbacee e arboree. Identificazione tassonomica di agenti di malattie. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Saracchi et al., Atti 5° Congresso EFPP (2000) 134-136 P. Cortesi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (1): 76. P. Cortesi, C. Pizzatti, J. Plant Path. (2007) 89: S76 M. Saracchi, F. Rocchi, J. Plant Path. (2007) 89: S60-61 34 Nome e cognome dei ricercatori Paola Sardi ([email protected]) Marco Saracchi, Paolo Cortesi, Sergio Quaroni Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – Celoria 2, 20133 Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Difesa dalle malattie dei vegetali in campo e in post raccolta mediante uso di oli essenziali Inglese: Essential oil activity for the control of field and post-harvest diseases Parole chiave Oli essenziali, post raccolta, difesa Essential oils, post harvest, disease management Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli oli essenziali delle piante aromatiche sono miscele di composti terpenici che hanno evidenziato capacità antimicrobiche. Questi composti sono stati ampiamente studiati come antibatterici e numerosi studi sono stati anche effettuati sulla loro attività antifungina. Nella ricerca vengono effettuate la selezione e la valutazione di oli efficaci verso i principali agenti di alterazioni postraccolta, come Botrytis cinerea, Penicillium spp., Rhizopus spp., Alternaria spp., e di epifitie di campo, quali ad esempio gli oidi. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Individuazione di oli utili per il controllo di malattie delle piante. Possibili applicazioni Difesa dei vegetali da malattie in post-raccolta e in campo con composti naturali e non tossici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Farina, P. Sardi et al., Atti Congresso COST Action 924 (2008) 423-431 G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2006) 88 (3 suppl.): S43 G. Farina, P. Sardi et al., J. Plant Path. (2005) 87 (4): 293 35 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Caratterizzazione e valorizzazione dei vitigni minori italiani e conservazione delle risorse genetiche Inglese: Characterisation, valorisation and conservation of Italian wild and cultivated grapevine genetic resources Nome e cognome dei ricercatori Attilio Scienza ([email protected]) Osvaldo Failla, Lucio Brancadoro, Serena Imazio, Barbara Biagini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di .Produzione Vegetale (DIPROVE) Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Variabilità genetica, mercatori molecolari, vite Genetic diversity, molecular markers, grapevine Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Analisi tramite marcatori molecolari SSR del patrimonio genetico viticolo (vitigni coltivati e vite selvatica) pesente sul territorio italiano, per valutare la ricchezza genetica della piattaforma viticola italiana e lo stato di salute delle risorse genetiche spontanee. Al fine di tutelare le risorse genetiche in pericolo di erosione costituendo vigneti collezione in cui preservare il materiale coltivato e selvatico censito. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Agrario San Michele all'Adige (TN); Fondazione Symbola (Roma); Parco naz. Cinque Terre (SP) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Realizzazione di vigneti collezione presso Parchi e Istituti Agrari. Monitoraggio dell'erosione genetica della specie V.vinifera. Individuazione di nuove varietà e cloni idonei alla coltivazione. Attività divulgativa di sensibilizzazione verso la tutela dell'agro-biodiversità . Possibili applicazioni Attività vivaistica. Individuazione e messa a punto di marcatori molecolari associati a caratteri di interesse agronomico. Costituzione di Databases molecolari funzionali al riconoscimento varietale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Imazio et al., Rendiconti Lincei (2008). 19: 223-240 De Mattia et al, J.Int.Sci.Vigne Vin (2007). 41(4): 175-184 Grassi et al, Plant Biology (2003). 5: 1-7 36 Nome e cognome dei ricercatori Anna Spinardi ([email protected]) Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes Parole chiave Mirtillo, antociani, acido ascorbico Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione, in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini (Sondrio) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale. Possibili applicazioni Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and Technology 50:31-36. Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press 37 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Effetto dell'addizione alla dieta di acidi organici sulle performance di crescita del coniglio Inglese: Effect of dietary acidification on growth performance and caecal characteristics in rabbits Nome e cognome dei ricercatori Ivan Toschi ([email protected]) Valentina Cesari, A.M. Pisoni, Guido Grilli, Nicoletta Cesari Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali Sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Dietary acidification, growth performance, rabbits Acidificanti, performance zootecniche, conigli Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Negli allevamenti cunicoli intensivi gli antibiotici sono abitualmente utilizzati per prevenire problemi enterici durante la fase di accrescimento; il continuo utilizzo di queste molecole ha indotto negli animali fenomeni di “antibiotico-resistenza”, che hanno stimolato lo studio di soluzioni alternative per migliorare la salute intestinale del coniglio. Tra queste, l’utilizzo degli acidi organici addizionati alla dieta potrebbe rappresentare un approccio interessante per migliorare l'equilibrio della microflora ciecale e per promuovere le performance zootecniche. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia, UNIMI DIPAV, Raggio di Sole Mangimi S.p.A., Granda Zootecnici s.r.l. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca L'utilizzo degli acidificanti sembra migliorare le performance di accrescimento degli animali nella seconda fase del ciclo di ingrasso e l'indice di conversione alimentare, senza però ridurre la mortalità e la morbilità quando la patologia enterica si manifesta con vigore. Possibili applicazioni Sviluppare approcci multidisciplinari per prevenire l'insorgenza delle forme enteriche nel coniglio, anche attraverso l'addizione di acidi organici con formulazioni differenti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) V. Cesari et al., Proc. of 9th World Rabbit Congress (2008). 583-587. 38 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops Nome e cognome dei ricercatori Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it) Gemma Assante, Giovanni Venturini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Toxinogenic fungi, mycotoxin Funghi tossinogeni, micotossine Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche. In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di varie sostanze nel contenimento dei danni Possibili applicazioni L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63 Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa. 39 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Comportamento epidemico di Plasmopara viticola su vite Inglese: Epidemiology of Plasmopara viticola in vineyard Nome e cognome dei ricercatori Annamaria Vercesi ([email protected]) Silvia Laura Toffolatti, Giovanni Venturini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Peronospora della vite, Plasmopara viticola, difesa Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto ha l'obiettivo di indagare il comportamento epidemico di Plasmopara viticola, l'agente della peronospora della vite, in diverse zone dell'Italia settentrionale, verificando nel contempo l'attendibilità di modelli matematici che mirano a stimare il rischio di infezione presente in vigneto. Particolare importanza viene attribuita sia al processo sia alla dinamica di germinazione delle strutture di svernamento del patogeno al fine di raccogliere dati che ne permettano la modellizzazione mediante metodi innovativi. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: CNR-IMATI Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Informazioni sui meccanismi che determinano la germinazione delle oospore di Plasmopara viticola Modelli matematici Possibili applicazioni La modellizzazione del processo epidemico della peronospora della vite è fondamentale per l'impostazione di razionali strategie di intervento nei confronti di Plasmopara viticola, al fine di applicare i trattamenti in funzione di un accertato rischio di infezione dell'ospite da parte del patogeno. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Vercesi et al., 2008, J. Plant Pathology, 173 Fremiot et al., 2006, Atti G. Fitopatologiche, 153-160 40 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Resistenza ai fungicidi in Plasmopara viticola Inglese: Fungicide resistance in Plasmopara viticola Nome e cognome dei ricercatori Annamaria Vercesi ([email protected]) Silvia Laura Toffolatti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Fungicidi, resistenza, Plasmopara viticola Fungicide, resistance, Plasmopara viticola Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'obiettivo della ricerca è la quantificazione degli individui resistenti a diverse sostanze ad attività antiperonosporica nell'ambito delle popolazioni di Plasmopara viticola. Le indagini vengono effettuate sulle oospore, le strutture svernanti del patogeno utilizzando metodi molecolari insieme a saggi di inibizione della germinazione su substrato agarizzato. E' possibile in tal modo evidenziare la presenza di individui resistenti in vigneto e quantificarne la consistenza, permettendo di impostare opportune strategie di trattamento nel vigneto/areale monitorati. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Syngenta CropProtection, Research Centre, Stein (CH) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Quantificazione ceppi resistenti di Plasmopara viticola Possibili applicazioni Il metodo consente di quantificare la presenza di ceppi di Plasmopara viticola resistenti a varie sostanze attive nel periodo immediatamente precedente l'inizio dei trattamenti fungicidi in vigneto, che potranno quindi essere effettuati con i fungicidi in grado di proteggere al meglio la vite. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Toffolatti et al., 2006, Pest Management Science, 155 Toffolatti et al., 2008, Modern Fungicides and Antifungal compounds, 159 Toffolatti et al., 2008, J. Plant Pathology 143. 41 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto per l'individuazione di genotipi resistenti alla clorosi Inglese: Integrated analysis in the acquisition and transport of iron in fruit trees aimed to individuate genotypes resistant to the lime-induced chlorosis Nome e cognome dei ricercatori Graziano Zocchi ([email protected]) Dell'Orto Marta, De Nisi Patrizia, Donnini Silvia, Vigani Gianpiero Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Piante arboree, clorosi ferrica Fruit trees, iron chlorosis Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Analisi integrata dei diversi aspetti della nutrizione ferrica nelle piante arboree da frutto, che consideri: il ruolo delle condizioni ambientali (presenza di bicarbonato, forme azotate diverse, chelati naturali del Fe e consociazione con graminacee) nell'influenzare la disponibilità del Fe; la funzionalità dei meccanismi di acquisizione e l'utilizzazione dell'elemento all'interno dei tessuti vegetali; l’operatività dei sistemi di membrana; il ruolo del Fe nel preservare la funzionalità e l'integrità dell'apparato fotosintetico. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Aumentare le conoscenze sugli aspetti fisiologici, biochimici e molecolari dell’acquisizione del Fe in specie arboree da frutto; individuazione di genotipi resistenti; impiego dell’espressione di geni come marcatori funzionali per lo screening di genotipi tolleranti. Possibili applicazioni Importanti ricadute sullo sviluppo di tecniche di miglioramento genetico di piante arboree da frutto e di tecniche colturali eco-compatibili di controllo e prevenzione della clorosi ferrica in frutteti e vigneti, contenere i costi e limitare il rischio ambientale derivante dall'uso di Fe-chelati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Donnini S. et al. (2009) J Plant Phys, in press Donnini S. et al. (2008) PLANT CELL TIS. ORG. CULT 93; 191-200 Zocchi G. et al (2007) J EXP BOT 58; 993-1000 Dell'Orto M. et al (2000) J PLANT NUTR 23; 1767-1775 42 Nome e cognome dei ricercatori Graziano Zocchi ([email protected]) Silvia Donnini, Marta Dell'Orto, Patrizia De Nisi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2-Milano AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Analisi del proteoma di radici di piante allevate in condizioni di Fe carenza Inglese: Proteomic analysis of plant roots grown under iron deficiency condition Parole chiave Proteomica, cetriolo, Fe carenza Proteomic, cucumber, Fe deficiency Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Sebbene nelle piante a Strategia I, il meccanismo che regola l'assorbimento del Fe sia stato caratterizzato, i meccanismi che presiedono la sua regolazione sono ancora poco noti. Il primo obiettivo è la messa a punto di un protocollo di estrazione/purificazione del materiale vegetale. Le proteine separate mediante elettroforesi bidimensionale (2-DE) e quelle up- o down-regulated in Fe carenza rispetto ad una condizione di controllo sono identificate mediante LC-ESI-MS/MS. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Department Plant Nutrition, Estación Experimental de Aula Dei (CSIC), Zaragoza, Spain Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Conoscenza dei pattern proteici correlati alle modificazioni metaboliche e ai meccanismi di regolazione della Strategia I di acquisizione del Fe Possibili applicazioni Molte specie arboree ed erbacee soffrono di clorosi ferrica con cali di rese e di qualità del prodotto finale che si traducono in danni economici. La conoscenza dei meccanismi che presiedono/regolano la risposta alla Fe carenza potrebbe essere fondamentale per la realizzazione di varietà tolleranti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Donnini et al., Plant cell Tiss Organ Cult (2008) 93: 191-200 M'Sehli et al., Plant Soil (2008) 312:151-162 Donnini et al., J Plant Physiol (2009) DOI 10.1016/ J.Jplph.2009.01.007 43 AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA Titolo del progetto Italiano: Ottenimento di piante di interesse alimentare biofortificate per il ferro Inglese: Achievement of iron biofortified plant of food interest Nome e cognome dei ricercatori Graziano Zocchi ([email protected]) Marta Dell'Orto, Silvia Donnini, Gianpiero Vigani Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Fe carenza, Strategia I, dgl Fe deficiency, Strategy I, dgl Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto è finalizzato 1) allo studio dei meccanismi di regolazione delle risposte alla Fe carenza in pisello, con particolare riguardo all'attività di acidificazione della rizosfera; 2) allo studio delle variazioni a carico del metabolismo associate a tali risposte. A tal fine si utilizza un mutante di pisello (dgl) iperaccumulatore di Fe in quanto caratterizzato da sovraespressione costitutiva di FRO1 (gene codficante per una FeIII-chelato reduttasi di membrana. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dr. M. Grusak, U. S. Dept. of Agriculture-Agricultural Research Service, Houston, TX Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca 1)La costitutiva acidificazione della rizosfera in dgl non è ascrivibile solo all'H+-ATPasi del plasmalemma 2)L'attività di enzimi coinvolti nel catabolismo del carbonio è aumentata in Fe carenza e in dgl Possibili applicazioni La caratterizzazione dei meccanismi di acquisizione del Fe, della loro regolazione e delle modificazioni metaboliche associate è necessaria per il miglioramento genetico volto ad ottenere varietà biofortificate e/o tolleranti la carenza di Fe in specie leguminose di interesse alimentare. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M'sehli et al. (2009) Plant Soil DOI 10.1007/s11104-008-9887-7 Zocchi et al. (2007) J. Exp. Bot. 58, 993-1000. 44 AGRICOLTURA 1.2 GESTIONE ED ECONOMIA 45 Nome e cognome dei ricercatori Stella Agostini ([email protected]) Francesca Mesiti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Multifunzionalità dell'impresa agricola ed integrazione nel paesaggio Inglese: Multifunctional farm into the landscape Parole chiave Multifunzionalità, agriturismo, turismo rurale, Diversification, agri-tourism, rural tourism Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca analizza le modalità ed indici per valorizzare la multifunzionalità dell'azienda agricola nel territorio agroforestale. Gli indicatori definiti sono finalizzati a misurare/definire il grado di efficacia dell’intervento, sull'attività dell'azienda e sulla qualità del paesaggio, consentendo in modo da rimodulare gli interventi e/o gli obiettivi sulla base delle opportunità e delle criticità emerse nell’area esaminata. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Indicazioni per la validazione di sistemi di gestione agricola sostenibile, strategie innovative per garantire la competitività dell'azienda e la salvaguardia del territorio e del paesaggio. Possibili applicazioni Supporti esperti di scelta per valutare la convenienza e la competitività della trasformazione dell’impresa agricola, applicazione misure Piano Sviluppo Rurale, pianificazione provinciale e regionale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini (2008), Learning Sustainability of Rural Tourism: in Subir Ghosh (editor), "RuralTourism"., Hyderabad, India : Icfai University Press, India, ISBN: 978-81-314-1507-8, pag. 208-215 S. Agostini, F. Mesiti (2008). Landscaping the sustainability of the farm of tomorrow. In Education in. 47 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Costruzioni rurali in area urbana Inglese: Rural settlement in urban sprawl Nome e cognome dei ricercatori Stella Agostini ([email protected]) Dalila Cairoli Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano Parole chiave Consumo di suolo, costruzioni rurali, territorio agroforestale Urbanization, farm, farmland Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca analizza il ruolo degli insediamenti rurali che, assorbiti dall'urbanizzazione, rischiano di essere considerati “vuoti” agricoli in area urbana, con la cancellazione di ogni funzione agricola e separazione dal sistema rurale di riferimento. Lo studio si concentra sulle cascine di Milano per sviluppare degli indicatori che ne mettano in luce potenzialità e criticità, rispetto alla preparazione dell’evento Expo 2015 e ne propone una rilettura finalizzata alla costruzione di un sistema agroalimentare urbano. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Best Politecnico di Milano Fonti di finanziamento: Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Analisi delle costruzioni rurali esistenti in area urbana, in relazione alla caratteristiche strutturali e paesistiche; valutazioni d'interazione fra sistema rurale, sistema urbano e politiche di governo del territorio. Possibili applicazioni Linee guida alla progettazione e al recupero, pianificazione d'area, comunale, sovracomunale e provinciale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S.Agostini, D. Cairoli, (2008) Farming governance and landscape management. In Agricultural and Biosystem Engineering for a sustainable world, 1177460 Eurageng S. Agostini, D. Cairoli, (2007). The governance of rural identity in urban areas, in Anticipating the future of cultural past, CIPA, Icomos 48 Nome e cognome dei ricercatori Stella Agostini ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 -20133 Milano AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Nuovi scenari di pianificazione del territorio agroforestale Inglese: Planning the future of agricultural land Parole chiave Imprese agricole, pianificazione, sviluppo sostenibile Farm, planning, sustainable development Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca analizza i riflessi delle attuali politiche di governo del territorio sulle imprese agricole della provincia di Milano, valutando le attese degli operatori del settore agroforestale rispetto ai processi innescati dalla nuova urbanistica. Obiettivo è frenare il consumo di suolo agricolo innescato dalle politiche territoriali, esplorando un modello di sviluppo territoriale che definisca gli elementi fondamentali che ne condizioneranno gli scenari futuri dell'agricoltura nell'area metropolitana milanese. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Milano Metropoli Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I risultati relativi al sistema agricolo milanese, presentati in un workshop rivolto alla cittadinanza, sono andati a formare il corollario della proposta del nuovo PTCP della provincia di Milano nel processo di adeguamento alla nuova legge di governo del territorio. Possibili applicazioni Governo del territorio delle are agricole/rurali, normativa di supporto ai processi di pianificazione e di attuazione in ambito agricolo/rurale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini, (2009), La voce degli attori: il sistema agricolo, in Aa.Vv.,“Il Fattore territorio nel sistema economico milanese. Elementi per uno scenario metropolitano al 2020”, Provincia di Milano, Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo. 49 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Valutazione della sostenibilità agro-ambientale dei sistemi agricoli Inglese: Evaluation of agro-ecological sustainability of agricultural systems Nome e cognome dei ricercatori Luca Bechini ([email protected]) Nicola Castoldi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Indicatori, modelli, analisi multicriterio Indicators, models, multicriteria analysis Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivo del progetto è quello di valutare la sostenibilità dei sistemi agricoli attraverso strumenti di facile applicazione (indicatori e semplici modelli), utilizzando dati ottenibili attraverso interviste, o disponibili in database pubblici. Le analisi sono state condotte a quattro scale d’applicazione: singola coltura, campo, azienda e comprensorio. Sono state anche eseguite indagini per valutare l’effetto dell’incertezza degli input sull'incertezza dei risultati e per l’integrazione dei vari indicatori in un unico indice, in grado di sintetizzare i molteplici aspetti della sostenibilità. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: University of Zürich (CH); Dep. Earth Observation Sci. ITC, Enschede (NL). Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Gli indicatori indicatori descrivono l'utilizzo di nutrienti, dei fitofarmaci e dell'energia fossile, e la gestione del suolo. I risultati ottenuti forniscono un quadro dettagliato dello stato dei sistemi agricoli studiati e dell'incertezza legata a tali valutazioni. Possibili applicazioni La metodologia sviluppata per le valutazioni di sostenibilità può essere applicata a molteplici contesti agro-ecologici. Tale metodologia è in grado di fornire al decisore politico gli strumenti e le conoscenze necessarie per la definizione delle politiche agro-ambientali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) N. Castoldi, L. Bechini, Eur. J. Agron. (2009) doi:10.1016/j.eja.2009.02.0033 L. Bechini, N. Castoldi, Ecol. Indicat. (2009) doi: 10.1016/j.ecolind.2008.12.008. N. Castoldi et al., Ecol. Indicat. (2009) 9:902-912. L. Bechini, N. Castoldi, Ital. J. Agron. (2006) 1:665-676. 50 Nome e cognome dei ricercatori Luigi Bodria ([email protected]) Riccardo Guidetti, Roberto Beghi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione della filiera del post-raccolta vitifrutticolo mediante sistemi innovativi Inglese: Enhancement and optimization of the post-harvest supply chain of Valtellina fruit through innovative systems and quality transformations. Parole chiave NIR, Frutta, proprietà nutraceutiche - NIR, Fruit, Nutraceutical properties Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto VALORVI’ si pone l’obiettivo di completare l’introduzione dei sistemi non distruttivi nelle filiere delle produzioni tipiche valtellinesi, rivolgendosi alle attività post-raccolta. Il fine è la valorizzazione delle produzioni primarie locali, consolidando le produzioni tradizionali, mela ed uva ed incoraggiando le diversificazioni già in atto (piccoli frutti) favorendo l'introduzione di nuove tecnologie (NIR, Naso elettronico, ecc.) a supporto delle decisioni dell'agricoltore. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DiProVe, DISTAM, Fond. Fojanini, Cons. Mele Valt., Cons. vini Valt, Coop. Ponte, UNITEC, Prometea. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione delle caratteristiche nutraceutiche delle produtioni valtellinesi tramite tecniche innovative (messa a punto delle curve di calibrazione, definizione delle specifiche per dispositivi semplificati); progettazione e realizzazione di un distributore di mirtilli per la filiera corta. Possibili applicazioni La ricerca porta a risultati di immediata applicazione sia durante le fasi di conferimento dei prodotti ortofrutticoli che possono essere meglio caratterizzati, sia nella gestione del post-raccolta o delle trasformazioni quando è possibile basarsi su un maggior numero di parametri di controllo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) R. Guidetti, R. Beghi, L. Bodria, (2009) Vis-NIR technologies for the evaluation of the nutraceutical parameters, Proceeding of the FRUTIC 09, Concepcion (Chile), 5-9 gennaio. 51 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Metodologie per la valutazione multifunzionale degli alpeggi Nome e cognome dei ricercatori Michele Corti ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Multifunzionalità, aree silvo-pastorali, turismo Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca è stata finalizzata alla elaborazione di indici di valore multifunzionale dell'uso dei beni silvo-pastorali utilizzando un campione di 18 alpeggi di proprietà regionale e valutando analiticamente la loro potenzialità alla luce di tre valenze principali: produttiva (compreso agriturismo), fruizionale, e socio-ambientale. Per ogni valenza sono stati considerati diversi aspetti e individuati dei parametri operazionali in grado di stimare un indice di potenzialità per ciascuno di essi. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Schede per ciascun sito con una valutazione analitica delle potenzialità multifunzionali. Indicazioni circa le correlazioni e raggruppamenti di aspetti multifunzionali ai fini della programmazione di schemi di indagine applicabili ad altri insiemi di beni pastorali. Possibili applicazioni Utilizzo di schemi di valutazione multifunzionale al fine del supporto di scelte decisionali relative all'allocazione di risorse per interventi strutturali e infrastrutturali in funzione della massimizzazione delle diverse valenze multifunzionali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) In corso 52 Nome e cognome dei ricercatori Michele Corti ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e valorizzazione delle biodiversità Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione dell’ambiente Parole chiave Gestione fauna, tetraonidi, capre Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca è stata finalizzata alla valutazione degli effetti di interventi di miglioramento ambientale a fini faunistici in relazione all'introduzione di sistemi di pascolo con valenza multifunzionale. Gli aspetti pascolivi, studiati nel contesto di precisi contesti vegetazionali rappresentativi e di superfici oggetto o meno di interventi di diradamento, sono stati focalizzati al contenimento della vegetazione e agli effetti sull'habitat monitorati mediante il rilievo dell'entomofauna. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini di Studi Superiori, Ersaf, Dip. Patologia animale, igiene e sanità pubblica Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Indicazioni circa la capacità di contenimento della vegetazione in diversi contesti vegetazionali di arbusteto e pascolo arborato da parte del pascolo con capre. Possibili applicazioni Progettazione in area silvo-pastorale di interventi selvicolturali e di piani di pascolamento complementari alla manutenzione delle superfici interessate dagli stessi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) L. Maggioni, M. Corti, Valutazione della capacità di contenimento di essenze arboree ed arbustive attraverso il pascolo con capre. in: Lashabitat. Modelli di gestione silvo-pastorali orientati al miglioramento e conservazione di un ambiente idoneo alla presenza di tetraonidi, pp.29-41 53 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Valutazione dei consumi energetici delle aziende agricole e tecniche di risparmio Inglese: Mesurement of energy supply profile in Po-valley farms Nome e cognome dei ricercatori Marco Fiala ([email protected]) Riccardo Guidetti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Energia, curva, aziende agricole Energy, profile, farms Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Misurare, per le tipologie aziendali più diffuse nella agricoltura lombarda, i consumi annuali di Energia sia Termica (ET) che Elettrica (EE) destinati ai fabbisogni produttivi e loro andamento stagionale. La conoscenza dei consumi interni, del loro andamento stagionale, della loro flessibilità/rigidità, costituiscono informazioni tecniche indispensabili per impostare correttamente ogni business-plan connesso a tecnologie di auto-produzione energetica. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Camera di Commercio Milano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Possibili applicazioni Risparmio energetico finalizzato alla riduzione dei costi di produzione e dei costi energetici. Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche in ambito agricolo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 54 Nome e cognome dei ricercatori Marco Fiala ([email protected]) Roberto Oberti, Jacopo Bacenetti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Generazione di energia da fonti energetiche rinnovabili in aziende agricole nazionali Inglese: Experimental tests on plants for energy generation by Renewable Sources applied in Italian farms Parole chiave Energie rinnovabili, impianti, aziende agricole Renewable sources, plants, farms Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'applicazione di impianti che utilizzano Fonti Energetiche Rinnovabili si sta progressivamente diffondendo nel settore agricolo che è tuttavia chiamato a valutarne attentamente la reale fattibilità. Il monitoraggio di impianti solari (termico e fotovoltaico), di biogas da reflui zootecnici, di combustione e gassificazione di biomasse ligno-cellulosiche, con il rilievo delle prestazioni energetiche e dei limiti operativi nel contesto delle diverse tipologie aziendali, mira a raccogliere informazioni di dettaglio assai importanti per poter esprimere un giudizio di convenienza esaustivo. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Aziende agricole della Pianura Padana, Azienda Sperimentale "A. Menozzi" - Facoltà Agraria - UniMi Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Tesi di Laurea e tirocini (in atto). Possibili applicazioni Valutazione di dettaglio sulla trasferibilità di sistemi energetici in agricoltura. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 55 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Modello di calcolo per la valutazione della sostenibilità globale di filiere agro-energetiche in Italia Inglese: Model to evaluate the full sustainability of the biomass-energy processes in Italy Nome e cognome dei ricercatori Marco Fiala ([email protected]) Jacopo Bacenetti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Biomassa, energia, sostenibilità Biomass, energy, sustainability Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Per la valutazione completa delle possibilità applicative delle filiere biomasse-energia si rende necessaria una analisi multidisciplinare che consideri i diversi aspetti del processo; oltre alla fattibilità tecnico-economica va, infatti, contestualmente verificata la sostenibilità ambientale (emissioni) ed energetica (bilancio output/input). Il modello si propone, per le filiere agro-energetiche più diffuse nel nostro Paese, di omogeneizzare i criteri di calcolo e restituire una informazione di "sostenibilità complessiva". Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca 1 Dottorato di Ricerca (in esecuzione) Possibili applicazioni Razionale applicazione delle filiere agro-energetiche con informazioni di sintesi per operatori e decisori pubblici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1 comunicazione a Convegno nazionale (in preparazione) 56 Nome e cognome dei ricercatori Bianca Ortuani ([email protected]) Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Applicazione di un indice spazializzato di siccità agricola a comprensori agrari situati in differenti ambiti climatici Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different climatic conditions Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano Parole chiave Siccità agricola, indice Agricultural drought, distributed index Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana di Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia per la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche. Possibili applicazioni Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche, l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 57 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Criteri di progettazione delle strutture di stabulazione negli allevamenti di bovini da latte lombardi Inglese: Design criteria of cowshed for dairy farms in Lombardy Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Elisabetta Riva, Eleonora Rossi Afferenza del ricercatore responsabile Dairy cows, behaviour, THI Parole chiave Vacche da latte, comportamento, THI Dairy cows, behaviour, THI Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto ha affrontato alcuni aspetti del sistema produttivo della filiera del latte in relazione alle condizioni microclimatiche nelle strutture di stabulazione e al comportamento degli animali, mettendo in luce l’importanza di una corretta progettazione degli edifici zootecnici e l’effetto negativo delle carenze progettuali delle strutture di stabulazione sulle performances e sul benessere delle bovine. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sono stati definiti i principali criteri per la progettazione degli edifici per bovine da latte e sono stati elaborati due indici riferiti alla ventilazione naturale e l’inerzia termica delle stalle per valutare l'adeguatezza ai requisiti per le condizioni climatiche. Possibili applicazioni La metodologia messa a punto può essere applicata nella valutazione di nuove realizzazioni e di ristrutturazione, da tecnici o da funzionari pubblici, nel caso di erogazione di contributi pubblici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Rossi E. (2007) Condizioni microclimatiche nelle strutture stabulative per bovine da latte. Quaderni della Ricerca n° 63, Regione Lombardia Provolo G., Riva E. 2008.Influence of Temperature and Humidity on Dairy Cow Behaviour in Freestall Barns. AgEng2008, Crete – Greece 58 Nome e cognome dei ricercatori Luca Rapetti ([email protected]) Gianluca Galassi, Stefania Colombini, G. Matteo Crovetto AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Sviluppo e standardizzazione di metodiche di fermentazione per la valutazione energetica dei foraggi Inglese: Improvement and standardization of in vitro fermentation methods for the energy evaluation of forages Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali - Sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave In vitro NDFd, fermentazioni ruminali, Daisy In vitro NDFd, ruminal fermentation, Daisy Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il programma sviluppa una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione nutrizionale dei foraggi per mettere a punto procedure di stima semplici ed accurate ad uso dei tecnici e dei laboratori agrozootecnici che svolgono consulenza alle aziende zootecniche. Il programma si propone di creare un inventario di campioni di foraggi rappresentativi delle produzioni della Pianura Padana che saranno analizzati con metodi chimici, prove biologiche in vitro e con tecnica NIRS per ottenere parametri nutrizionali innovativi. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi UD, Univ. degli Studi PD, Univ. degli Studi TO, Univ. Cattolica Sacro Cuore PC Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Il progetto propone di sviluppare una attività di ricerca nel settore delle tecniche di valutazione nutrizionale dei foraggi mettendo a punto procedure di stima semplici ed accurate del valore energetico dei foraggi supplendo ad una carenza di informazioni nutrizionali sui foraggi nazionali. Possibili applicazioni - Creazione di modelli di previsione dei valori energetici dei foraggi specifici per la realtà italiana mediante equazioni lineari e multiple sulla base dei dati di composizione chimica. - Diffusione di curve di calibrazione NIRS messe a punto su foraggi nazionali per parametri chimici e biologici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapetti et al. (2005) Ital. J. Anim. Sci., VOL. 4 (SUPPL. 2), 144-146. Colombo et al. (2007) Ital. J. Anim. Sci. VOL. 6 (SUPPL. 1), 289-291. Colombini et. al. (2008). J. Anim. Sci. Vol. 86, E-Suppl. 2 / J. Dairy Sc 59 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon Nome e cognome dei ricercatori Guido Sali ([email protected]) A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco Afferenza del ricercatore responsabile Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA) Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo Rural development, irrigation requirement Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate: (a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b) al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI, Ministero degli Affari Esteri (MAE) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi). Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs).. Possibili applicazioni La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica, che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)” Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4 60 Nome e cognome dei ricercatori Franco Sangiorgi ([email protected]) Carlo Bisaglia Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di ..Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: La automazione della alimentazione negli allevamenti bovini Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia Parole chiave Automazione in agricoltura, alimentazione del bestiame, unifeed Automation in agriculture, cattle feeding, unifeed Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'alimentazione delle bovine stabulate permanentemente si basa sulla somministrazione di alimenti totalmente miscelati (unifeed) generalmente distribuiti una o due volte al giorno, che richiedono periodici avvicinamenti alla mangiatoia del miscelato rimanente. Ciò comporta un forte decadimento delle caratteristiche nutrizionali dell'alimento stesso e una sua minore appetibilità, una minore ingestione e una minore produzione. Ecco, pertanto, l'importanza di realizzare un sistema in grado di portare nuovo alimento fresco più volte nel corso delle 24 ore. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISMA Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Studio preliminare delle caratteristiche operative di un sistema automatico per la distribuzione di foraggi e mangimi vari, soli o miscelati, negli allevamenti di bovine da latte e realizzazione di un primo prototipo. Possibili applicazioni Sviluppo di una nuova tecnologia con potenziali rilevanti ricadute sia sul piano industriale sia su quello produttivo agricolo Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann, F. Sangiorgi (2009) L’automazione dell’unifeed: le tecnologie disponibili. L'Informatore Agrario, in press. C. Bisaglia, F. Nydegger, A. Grothmann (2009) L’automazione dell’unifeed: esperienze concrete e aspetti economici. L'Informatore Agrario, in press 61 AGRICOLTURA GESTIONE ED ECONOMIA Titolo del progetto Italiano: : Sicurezza in agricoltura e zootecnia Inglese: Health and safety in agriculture and animal husbandry Nome e cognome dei ricercatori Franco Sangiorgi ([email protected]) Loredana Dioguardi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Agricoltura, sicurezza, salute Agriculture, safety, health Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il settore agro-zootecnico si pone ai più alti livelli nella negativa classifica degli infortuni sul lavoro. Il complesso normativo della prevenzione è di difficile applicazione nel settore primario. E' pertanto importante trovare, attraverso la messa a punto di un sistema informatizzato, nuovi metodi di gestione della sicurezza. La conoscenza delle più frequenti dinamiche di infortunio, fornisce ulteriori strumenti a supporto della pianificazione di adeguate politiche di prevenzione degli infortuni. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: ASL di Lodi Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Analisi delle dinamiche infortunistiche, individuazione delle emergenze in agricoltura e nelle attività zootecniche, messa a punto di un Sistema Informativo di Gestione della Sicurezza a supporto delle attività ispettive, materiale formativo sul linee guida regionali integrate Possibili applicazioni Campagne di prevenzione mirate per riduzione i rischi emergenti, diffusione di corrette pratiche agricole e procedure di lavoro, formazione delle figure del sistema della prevenzione aziendale, sui temi di edilizia rurale, di sicurezza delle macchine agricole. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sangiorgi F. Dioguardi L. (2003). Linee guida regionali per la prevenzione degli infortuni in zootecnia. Dioguardi L. Sangiorgi F. Ariano E.(2008) Identifying physical hazard for intensive pig and cattle breeding operators and defining prevention measures Proc. RAGUSASHWA 62 2. ALIMENTAZIONE AGRICOLTURA PRODUZIONE E DIFESA ALIMENTAZIONE 2.1 TECNOLOGIA 65 Titolo del progetto Italiano: Formulazione e caratterizzazione nutrizionale di prodotti da forno a basso indice glicemico Inglese: Modelling Low Glycemic Index Bakery Products ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori M.Cristina Casiraghi ([email protected]) Ambrogina Pagani Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie alimentari.. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano Parole chiave Pane e prodotti da forno,fibra alimentare, indice glicemico Backery P, Dietary fiber,Glycemic Index Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Studi recenti dimostrano che gli stati di iperglicemia, ed i conseguenti stati di iperinsulinemia, possono costituire un fattore di rischio nello sviluppo delle malattie cronico-degenerative e suggeriscono quidi che diete a basso indice glicemico possono costituire un ottimo strumento nel combattere le malattie legate a sindromi metaboliche.La ricerca si prefigge dunque la formulazione e la verifica degli effetti funzionali di prodotti da forno,arricchiti in fibra alimentare, con basso indice glicemico Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Pane e prodotti da forno a basso indice glicemico. Possibili applicazioni Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional Claims. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Casiraghi MC et al (2006) J Am Coll of Nutr25:313-320 , Wolever TM et al (2008) Am J Clin Nutr ;87:247S-57S. 66 Titolo del progetto Italiano: Strategie di contenimento del danno termico nel latte UHT Inglese: Limiting the heat damage in UHT milk processing Nome e cognome dei ricercatori Stefano Cattaneo ([email protected]) Luisa Pellegrino, Fabio Masotti, Veronica Rosi Parole chiave Latte UHT, danno termico, indici chimici UHT milk, heat damage, chemical markers Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il consumo di latte UHT in Italia oggi supera quello di latte pastorizzato. Contrariamente a quanto avviene per quest'ultimo, la legge italiana non prevede un limite massimo al danno termico per il latte UHT. Il processo UHT induce nel latte reazioni chimiche che ne alterano i costituenti e che proseguono durante la conservazione. Da prove su impianti industriali, è emerso che il danno termico del latte UHT in commercio, valutato con indici chimici derivanti dalle predette reazioni (furosina, lattulosio, lisinoalanina, beta-piranone), deriva in buona parte da condizioni di non corretta GMP. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Individuazione di punti critici e delle relative modalità di intervento nel processo di sterilizzazione UHT del latte che consentono di limitare il danno termico. Individuazione degli indici chimici più idonei per la valutazione del danno termico del latte UHT. Possibili applicazioni Gli indici chimici suggeriti costituiscono, per gli operatori, uno strumento per ottimizzare le condizioni di processo direttamente sul proprio impianto. La produzione di latte UHT a ridotto danno termico costituisceuna via di valorizzazione di questo prodotto sicuramente apprezzata dal consumatore. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Resmini et al. (2003) Ital. J. Food Science, 15, 473Cattaneo et al. (2008) Eur. Food Res. Technol. 226, 1099Cattaneo et al. (2008) Ital. J. Food Sci., 20, 1-14. 67 ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di bioprocessi per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte ad attività immunomodulante Inglese: Development of bioprocesses for the production of milk protein hydrolysates with immunomodulatory properties Nome e cognome dei ricercatori De Noni Ivano ([email protected]) Guglielmetti Simone, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Zanoni Ivan, Rossi Filippo Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Peptidi bioattivi,bioprocessi, immunomodulazione Bioactive peptides, bioprocesses, immunomodulation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca intende mettere a punto bioprocessi basati sullo sfruttamento dell’attività delle proteinasi di parete di batteri food-grade per la preparazione di idrolizzati di proteine del latte (IPL) contenenti peptidi ad attività immunomodulante e in grado di influenzare lo sviluppo e la maturazione delle cellule dendritiche. L’obiettivo finale è la definizione di bioprocessi completamente food-grade, trasferibili a livello industriale e finalizzati alla preparazione di idrolizzati utilizzabili come ingredienti in formulazioni alimentari. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Milano Bicocca, Università Cattolica di Piacenza Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificare ceppi batterici food-grade capaci di liberare peptidi immnumodulanti in grado di influenzare lo sviluppo e la maturazione delle cellule dendritiche anche sulla base di evidenze derivanti da sperimentazioni in vivo su animali. Possibili applicazioni Definizione di bioprocessi di grado alimentare trasferibili su scala industriale e capaci di produrre IPL con attività immunomodulante controllata. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 68 Titolo del progetto Italiano: Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products Nome e cognome dei ricercatori Marcello Duranti ([email protected]) Jessica Capraro, Chiara Magni Parole chiave Proteine di lupino, prodotti gluten-free Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha previsto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano Fonti di finanziamento: Pubblico ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione. Possibili applicazioni La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il processo di produzione di alimenti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017 69 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione dell’impiego dei batteri lattici nelle produzione lattiero-casearie caprine Inglese: Biodiversity and role of Lactic Acid Bacteria in dairy products from goat milk Nome e cognome dei ricercatori Roberto Foschino ([email protected]) Claudia Picozzi, Giorgio Volponi ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Latte, formaggio, batteri lattici, Lactococcus, Enterococcus, Milk, cheese, lactic acid bacteria, Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le produzioni lattiero-casearie da latte di capra rappresentano una opportunità per lo sviluppo economico delle piccole imprese nei territori montani lombardi. La conoscenza della biodiversità e del ruolo dei microrganismi coinvolti nelle trasformazioni casearie consentono da un lato di proteggere la tipicità del prodotto e dall'altro di tutelare la sicurezza al consumo del prodotto finito, che talvolta deriva direttamente da latte crudo. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Prof. M.T. Bottero. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi con potenziale attività casearia appartenenti a differenti specie. Possibili applicazioni Produzione di starter per l'industria lattiero-casearia; produzione di vaccini. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Fortina M.G., Ricci G., Foschino R., Picozzi C., et al. (2007). J. Appl. Microbiol., 103, 445-453. Cocolin L., Foschino R., et al. (2007).Food Microbiol., 24 (7-8), 752-758. Foschino R., Nucera D., Volponi G., Picozzi C., et al. (2008).J. Appl. Microbiol. 105 (3), 652-662. 70 Titolo del progetto Italiano: Selezione della microflora degli impasti acidi per prodotti da forno a lievitazione naturale Inglese: Study on sourdough microflora for baked products. Nome e cognome dei ricercatori Roberto Foschino ([email protected]) Claudia Picozzi, Ileana Vigentini Parole chiave Batteri lattici, lieviti, impasti acidi, tracciabilità Lactobacillus, yeast, sourdough Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi I prodotti da forno a lievitazione naturale costituiscono preparazioni tipiche del nostro Paese. La maturazione degli impasti operata da una associazione microbica mutualistica costituita da batteri (L. sanfranciscensis) e da lieviti (C. humilis) consente il raggiungimento delle peculiari proprietà sensoriali ed una prolugata shel-life. La possibilità di identificare le specie microbiche anche dopo il trattamento di cottura costituisce un potente strumento di tracciabilità per la tutela della tipicità. Il ruolo dei batteriofagi come vettori naturali di trasferimento genico è stato investigato. ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: University of Freising (D), Prof. R. Vogel Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi di lieviti, batteri lattici e batteriofagi. Possibili applicazioni Produzione di starter, produzione di enzimi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Foschino R., et al. (2004). C. FEMS Yeast Res. 4 (6), 609-618. Foschino R., Venturelli E., Picozzi C. (2005). Curr. Microbiol. 51, 413-418. Picozzi C., D’Anchise F., Foschino R. (2006). Eur. Food Res. Technol. 222 (3/4), 330-335. 71 Titolo del progetto Italiano: Selezione di lieviti autoctoni per impiego enologico Inglese: Genetic and physiological aspects of microorganisms used in oenology. Nome e cognome dei ricercatori Roberto Foschino ([email protected]) Ileana Vigentini, Claudia Picozzi ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Vino, lieviti Wine, yeast Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Lo studio del ruolo e la conoscenza della biodiversità dei microrganismi presenti nelle operazioni di vinificazione sono punti fondamentali per il miglioramento della qualità e della sicurezza dei prodotti enologici. Tali informazioni possono risultare utili come strumento di tracciabilità lungo la filiera per la tutela della tipicità. Le risposte fisiologiche allo stress ambientale di lieviti e batteri sono oggetto delle ricerche più recenti. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Pisa, Prof. M. P. Nuti.; Università del Molise, prof. G. Ranalli. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi di lieviti e batteri lattici. Innovazione di tecniche enologiche. Possibili applicazioni Produzione di starter, produzione di coadiuvanti per enologia. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Vigentini I. et al. (2008). FEMS Yeast Res. 8 (7), 1087-1096. Vigentini I., Fracassetti D., Picozzi C., Foschino R. (2008). Curr. Microbiol. DOI 10.1007/s00284008-9310-x. Agnolucci M., Vigentini I. et al (2009). Int.J. Food Microbiol. (in press). 72 Titolo del progetto Italiano: Messa a punto di trattamenti di trasformazione per la valorizzazione delle caratteristiche nutrizionali del mirtillo Inglese: Study of the nutritional characteristics of blueberries and optimisation of dehydration processes for product valorisation. Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM) Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Mirtilli, polifenoli, attività antiossidante Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Caratterizzazione di mirtilli coltivati e selvatici e messa a punto di trattamenti di osmodisidratazione ed essiccamento in corrente d’aria, per l’ottenimento di derivati ad umidità relativa intermedia con elevate caratteristiche sensoriali e nutraceutiche. Dopo l'ottimizzazione dei trattamenti di osmodisidratazione (composizione della soluzione osmotica, durata del trattamento e pretrattamenti ai frutti) si studierà l'essiccamento in corrente d'aria e si caratterizzanno i prodotti finiti dal punto di vista nutrizionale e sensoriale, anche con metodi innovativi. ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Gabriella Giovanelli ([email protected]) Ernestina Casiraghi, Nicoletta Sinelli Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Istituto per la Valorizzazione Tecnologica dei Prodotti Agricoli (Mi) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Mirtilli IMF con elevate caratteristiche sensoriali (consistenza, colore, turgidità), di attività antiossidante e di stabilità che li rendono adatti al consumo tal quale, oltre che come ingrediente per preparazioni complesse. Possibili applicazioni Mercato dei prodotti freschi; mercato dei semilavorati per industria alimentare; valorizzazione di produzioni locali, con particolare riferimento a mirtillo selvatico e coltivato. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Giovanelli , S. Buratti(2009) Food Chem.112: 903-908 N. Sinelli, A. Spinardi, V. Di Egidio, I. Mignani, E. Casiraghi. (2008) Post. Biol and Technol. 50, 31-36. G. Giovanelli. (2007) Proceedings of CIGR- Section VI 3rd International Symposium (CD-ROM). 73 Titolo del progetto Italiano: Messa a punto di derivati innovativi della mela fortificati con tè verde Inglese: Development of novel apple products fortified with green tea Nome e cognome dei ricercatori Vera Lavelli ([email protected]) William Kerr, Claudia Vantaggi, Mark Corey ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Tè verde; mela; fortificazione Green tea; apple; fortification Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il tè verde è uno degli agenti dietetici maggiormente promettenti per la prevenzione ed il trattamento di molte malattie, proprietà attribuite all’elevato contenuto di flavanoli. In una prima fase la ricerca ha avuto per obiettivi la messa a punto di prodotti disidratati e ad umidità intermedia a base di mela e tè verde, lo studio della loro efficacia nell’inibire reazioni che simulano in vitro patologie umane e la definizione di un modello predittivo della stabilità ossidativa e del colore. Lo studio prosegue con l’obiettivo di sperimentare la fortificazione con tè verde di altri frutti. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Technology, University of Georgia, USA Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modello predittivo della stabilità dei flavanoli del tè verde incorporati in mele disidratate e a umidità intermedia. Possibili applicazioni La fortificazione con il tè verde della mela, quarto frutto in termini di produzione mondiale, è una prospettiva di innovazione per i produttori, che offre al consumatore un’opportunità di assumere regolarmente contenuti elevati di flavanoli, implicati nel mantenimento dello stato di salute. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) V. Lavelli, C. Vantaggi, M. Corey, W. Kerr, Eur Fed Food Sci Tech Congr, Ljubljana, 2008. V. Lavelli, J Agric Food Chem, 2008, 56, 7194-7200. M. Corey, W. Kerr, V. Lavelli, C. Vantaggi, 237th Am Chem Soc Congr, Salt Lake City, 2009. V. Lavelli, C. Vantaggi, J Agric Food Chem, 2009, 57, 4733-4738. 74 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione della fase di raffinazione-concaggio del cioccolato mediante mulino a sfere Inglese: Optimization of processing parameters of chocolate ball mill refining Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Cioccolato, raffinazione, viscosità Chocolate, refining, viscosity Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La fase di raffinazione del cioccolato è generalmente condotta con un impianto a cinque cilindri sovrapposti. Recentemente, per soddisfare le esigenze di piccoli produttori, è stato proposto l’impiego del mulino a sfere. Il gruppo di ricerca si è occupato soprattutto di studiare gli effetti dell’impiego di tale impianto su alcuni parametri fisici del cioccolato, valutando anche gli effetti di alcune variabili di formulazione. Ci si è inoltre occupati di ottimizzare il processo al fine di minimizzare il tempo di raffinazione e la spesa energetica, applicando tecniche di disegno sperimentale. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Packint (Milano) Fonti di finanziamento: Pubblico ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Mara Lucisano ([email protected]) Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Manuela Mariotti Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Individuazione dei parametri che maggiormente influenzano i tempi di lavorazione ed i parametri fisici del cioccolato. Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo di raffinazione del cioccolato con mulino a sfere. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese C., Datei L., Semeraro Q. (2007). J. Food Eng., 83:629-636. Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2006). Eur. Food Res. Technol., 223:797-802. Lucisano M., Casiraghi E., Mariotti M. (2001). 5° Congresso Italiano di Scienza e Tecnologia degli Alimenti. Cernobbio (CO), 13-14 settembre. 75 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane e pasta gluten-free Inglese: Optimization of ingredients and processing parameters for the production of gluten-free bread and pasta ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Mara Lucisano ([email protected]) M. Ambrogina Pagani, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Carola Cappa Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Alimenti gluten-free, reologia, ultrastruttura Gluten free products, rheology, ultrastructure Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si focalizza sulla messa a punto di formulazioni (amidi, sfarinati di pseudocereali, farine di riso e di mais, idrocolloidi e fibre alimentari) e sulla definizione di tecnologie di trasformazione in grado di garantire un prodotto gluten-free di elevata qualità. La sperimentazione prevede anche l'applicazione di tecniche di analisi d’immagine per la definizione delle caratteristiche macroscopiche dei prodotti, nonché l’utilizzo di tecniche reologiche e ultrastrutturali per la comprensione dei fenomeni coinvolti nella formazione e trasformazione di matrici non-convenzionali. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Prof. Franco Bonomi, Prof. Stefania Iametti - DISMA (UNIMI) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Pasta gluten free di buona qualità in cottura, pane gluten free di elevata sofficità e limitata tendenza al raffermimento; messa a punto di metodiche idonee alla valutazione di matrici gluten-free. Possibili applicazioni Ottimizzazione di formulazioni e di processi gluten free. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A., Ng P.K.W. (2009). Submitted to: Food. Res. Int. Bonomi F., Iametti S., Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Ragg E. (2008). 4th Central European Congress on Food, Cavtat, Croatia. May, 15-17. 76 Titolo del progetto Italiano: Nuove membrane di nanofibre ottenute mediante elettrospinning Inglese: Novel membranes based on electrospun nanofibers Nome e cognome dei ricercatori Saverio Mannino ([email protected]) Matteo Scampicchio, Alessandra Arecchi Parole chiave Nanofibre, membrane, sensori Nanofiber, membrane, sensors Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi I nanomateriali fibrosi hanno ampie applicazioni per la loro elevata porosità ed ampia area superficiale. L’elettrospinning è una semplice tecnica per generare nanofibre da una grande varietà di materiali anche biologici. Lo scopo principale è quello di produrre membrane con questa tecnologia basate su nanofibre otteneute da biopolimeri biodegradabili e/o edibili (proteine, carboidrati e lipidi). Le membrane con materiali attivi (composti chimici, proteine, cellule, etc.) miglioreranno le loro proprietà consentendone nuove applicazioni nel settore alimentare. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di nuove membrane per la realizzazione di nuovi agenti di rilascio, sensori bioelettronici o “active food packaging”. Possibili applicazioni Sensori, packaging, agenti di rilascio di molecole biologiche attive. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Scampicchio, A. Bulbarello, A. Arecchi, S. Mannino. Electrochemistry Communications. - ISSN 1388-2481 (2008) M. Scampicchio et al. - In: Electroanalysis. - ISSN 1040-039S. Drusch, S. Benedetti, M. Scampicchio, S. Mannino.: AGRO FOOD INDUSTRY.HI-TECH.- ISSN 17226996 19:4( 2008) pag 31 77 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione delle formulazioni e delle tecnologie di produzione di pane con madre acida o arricchito con cereali minori e pseudocereali Inglese: Optimization of the ingredients and of the baking process for the production of sourdough bread or enriched bread with minor and pseudo-cereals ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Manuela Mariotti ([email protected]) Mara Lucisano, M. Ambrogina Pagani Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Cereali minori, pseudocereali, pane Minor cereals, pseudocereals, bread Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto riguarda l'uso in panificazione di madre acida, cereali minori e pseudo-cereali, una linea di ricerca di grande interesse in quanto il loro uso è associato ad un miglioramento delle proprietà nutrizionali e ad un rallentamento del raffermimento del pane. Sono stati valutati gli effetti sulla strutturazione dell’impasto e sulla qualità del prodotto finito della presenza di diverse tipologie di sfarinati: avena (interessante per l'alto contenuto di polisaccaridi non-amido), amaranto e grano saraceno (ricchi di costituenti funzionali), cereali trattati termicamente e/o soffiati. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Prof. F. Bonomi, Prof. S. Iametti - DISMA (UNIMI); Prof. E. Berghofer, Dr. R. Schoenlechner, BOKU Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Pane arricchito con migliorate proprietà nutrizionali, elevata sofficità e limitata tendenza al raffermimento. Possibili applicazioni Messa a punto di un protocollo per la panificazione di matrici non convenzionali. Uso alternativo di farine ottenute da cereali soffiati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Lucisano M., Pagani M.A. Iametti, S. (2008). J. Agr. Food Chem., 56: 4258-4267. Mariotti M., Lucisano M., Pagani, M.A. (2006). Int. J. Food Sci. Tech., 41(s2): 151-157. Schoenlechner R., Scelsi C., Lucisano M., Mariotti M., Berghofer E. (2006). WGS, San Francisco (USA). 78 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione della produzione di prodotti dolciari non convenzionali Inglese: Non-conventional sweet products Nome e cognome dei ricercatori Manuela Mariotti ([email protected]) Cristina Alamprese Parole chiave Alimenti non convenzionali, intolleranza, struttura Non-conventional food, intolerance, structure Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le industrie alimentari studiano continuamente la formulazione di nuovi prodotti non convenzionali, importanti per persone con specifiche diete, esigenze o restrizioni alimentari. Tuttavia, la definizione della formulazione di questi alimenti avviene spesso mediante approcci dettati dalla sola esperienza. Il gruppo di ricerca sta pertanto focalizzando l’attenzione sulla struttura di prodotti dolciari non convenzionali (es. budini per intolleranti al lattosio o allergici alle proteine del latte, croissant ipocalorici), settore poco presente nella letteratura scientifica. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Maggiore conoscenza dei meccanismi alla base della strutturazione di prodotti dolciari non convenzionali (ottimizzazione di metodi di reologia empirica e fondamentale, Image Analysis, microscopia). Possibili applicazioni Individuazione degli ingredienti più idonei alla produzione di prodotti dolciari non convenzionali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese C., Mariotti M. (2009). Effects of different milk substitutes on the pasting, rheological and textural properties of puddings. Proceedings of the International Symposium on Food Rheology and Structure. Zurich, June, 15-18. 79 Titolo del progetto Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields Nome e cognome dei ricercatori Francesco Molinari ([email protected]) Diego Romano, Raffaella Gandolfi ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25, 20133 Milano Parole chiave Enologia, fermentazioni, bioetanolo Oenology, fermentations, bioethanol Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica di lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni. Possibili applicazioni Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di seconda generazione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains under wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096. 80 Titolo del progetto Italiano: Miglioramento delle caratteristiche tecnologiche in microrganismi di interesse alimentare Inglese: Improvement of the technological traits in food-grade microrganisms Nome e cognome dei ricercatori Diego Mora ([email protected]) Parole chiave Batteri lattici, metabolismo, mutanti food-grade Lactic bacteria, metabolism, food-grade mutant Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'obiettivo di questa ricerca è quello di migliorare le caratteristiche tecnologiche di microrganismi di interesse alimentare attraverso approcci di ingegnieria metabolica anche mediante l'ottenimento di mutanti spontanei o indotti utilizzando tecnologie food-grade. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Possibili applicazioni Miglioramento delle performance di fermentazione e delle attitudini tecnologiche di microrganismi di interesse alimentare. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mora D. et al. (2005). Research in Microbiology, 155,897-903. Arioli S. et al., (2007). Applied and Environmental Microbiology, 73,5789-5796. Arioli S. et al. (2009). Microbiology-SGM, 155,1953-1965. Arioli S. et al., (2009). Journal of Applied Microbiology, 10.1111/j.1365-2672.2009.04213.x. 81 Titolo del progetto Italiano: Produzione di pasta alimentare su impianti pilota (in grado di simulare condizioni di processo industriali) Inglese: : Pasta-making processes ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori M. Ambrogina Pagani ([email protected]) Mara Lucisano, Gabriella Bottega, Alessandra Marti. Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Pasta secca, diagrammi di essiccazione, semola Dried pasta, drying diagrams, semolina Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli impianti-pilota di pastificazione del DISTAM permettono di simulare, in ogni fase, le condizioni di processo applicate su linee industriali. E' possibile produrre sia formati lunghi che corti. L'essiccazione, condotta in cella statica gestita da personal computer, può applicare diagrammi a bassa o ad alta temperatura; in particolare, l'umidità del prodotto è monitorata in continuo come variazione del peso rilevato da una cella di carico. Il centro sperimentale possiede anche un impianto per la produzione di paste gluten-free con pre-cottura dell'impasto prima della sua estrusione. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione S. Angelo Lodigiano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La flessibilità degli impianti pilota di pastificazione permette di produrre pasta a partire sia da semola che da formulazioni arricchite con ingredienti funzionali e di essiccare con diagrammi ad alta o bassa temperatura al fine di indurre modificazioni macromolecolari di diversa entità. Possibili applicazioni Comprensione delle relazioni tra condizioni di processo/struttura delle macromolecole/qualità in cottura/disponibilità di nutrienti della pasta. Ottimizzazione di formulazioni interessanti per proprietà nutrizionali e funzionali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition. Pagani M.A., Lucisano M., Mariotti M., 2007. Traditional Italian products from wheat and other starchy flours. In: Handbook of food products manufacturing, Hui Y.H. ed., John Wiley Ltd, New York 82 Titolo del progetto Italiano: Progettazione di alimenti/ingredienti alimentari con strutture ingegnerizzate Inglese: Structure design for Tailor Made Foods and Ingredients Nome e cognome dei ricercatori Laura Piazza ([email protected]) Parole chiave Alimenti mirati, proprietà fisiche, tecnologie di formilazione Tailor-made foods; physical properties of foods; formulation technology Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'obiettivo della ricerca è la produzione di tailor-made foods, alimenti disegnati ad hoc con proprietà specifiche, come richiesto dai consumatori. In particolare, la sperimentazione è rivolta: 1) all’indagine sull’influenza del processo di produzione e della formulazione sulla struttura e sulle proprietà chimico-fisiche e sensoriali di nuovi ingredienti, alimenti e/o imballaggi; 2) alla progettazione di ingredienti, semilavorati, alimenti e/o imballaggi ingegnerizzati, con prestazioni tecnologiche predeterminate. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: UNINA - Istituto Ronzoni (MI) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca - film edibili per il controllo della migrazione di umidità nei prodotti multifasici - carrier a base di polisaccaridi per la veicolazione di pricipi attivi/composti di interesse tecnologico in prodotti formulati. Possibili applicazioni Innovazione di prodotto e riposizionamento di prodotti già esistenti con miglioramento della shelf-life (film edibili) e con riduzione dell'impatto tecnologico per la ritenzione/rilascio di sostanze "delicate" (aromi, pricipi di intersse nutrizionale, ingredienti ) nei prodotti formulati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Piazza, L., Gigli; J. 2007. In: Proceedings 8° CISETA. CD rom Piazza L., Gigli J., Arecchi A. 2007. In: 3rd International Symposium Food and Agricultural Products: Processing and Innovation,CD rom Piazza L. , Gigli J., Bulbarello A. 2008. . Journal of Food Engineering, 84: 420-429 83 Titolo del progetto Italiano: Imballaggi per la protezione degli alimenti sensibili alla luce Inglese: Light effects on sensitive food products and protective capacity of packaging materials Nome e cognome dei ricercatori Luciano Piergiovanni ([email protected]) Sara Limbo, Luisa Torri ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano Parole chiave Fotodegradazione, fotossidazione, packaging Photodegradation, photooxidation, packaging Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Si è avviato uno studio della foto-degradazione e foto-ossidazione nei prodotti alimentari confezionati. Un’indagine presso la GDO ha permesso di identificare quali sorgenti luminose siano impiegate per illuminare i prodotti alimentari e di selezionare le lampade da adottare durante le prove di shelf-life simulata. Si è sviluppato un nuovo approccio strumentale per valutare l’efficacia schermante dei materiali di confezionamento, realizzando in seguito uno screening delle prestazioni dei diversi film plastici in commercio. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sciennze Gastronomiche Pollenzo, AMB PACKAGING srl San Daniele Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Metodologie analitiche, protocolli di esposizione per test di conservazione. Possibili applicazioni Studi di shelf-life accelerata, nuovi materiali di confezionamento, prodotti sensibili alla luce. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Limbo S., Torri L., Piergiovanni L. 2007 J. Agric. Food Chem. 55, 5238-5245 Torri L., Limbo S., Piergiovanni L. 2007 Industrie Alimentari, 46 (V): 526-532 Piergiovanni L., Limbo S., 2004. Packaging Technology and Science, 17:155-164. 84 Titolo del progetto Italiano: Previsione ed estensione della shelf-life di prodotti alimentari sensibili allo scambio di umidità Inglese: Forecasting and extension of food products moisture-dependent shelf-life Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Food packaging, shelf-life extension, shelf-life modelling Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Molti prodotti alimentari si rivelano sensibili agli scambi di umidità con l’ambiente, che determinano variazioni di texture e più in generale di qualità. Le scelte di packaging, l'estensione della conservabilità e ottimizzazione del processo, richiedono spesso la capacità di prevedere e modellare la conservazione dei prodotti, in ambienti a diversa umidità relativa e temperatura. La ricerca in atto spazia su diversi alimenti ed ha anche la finalità di mettere a punto metodologie di valutazione della qualità e di modellazione degli scambi di umidità. ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Luciano Piergiovanni ([email protected]) Sara Limbo, Stefano Farris, Pietro Lamiani Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: RDE company srl Società di Ingegneria Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modelli di previsione della shelf-life, dispositivi di rilevazione di parametri sensibili, nuove soluzioni di confezionamento. Possibili applicazioni Prodotti da forno tradizionali e vegetali disidratati Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Farris S., Piergiovanni L., Limbo S. 2008 Ital. J. Food Sci. n. 1, vol. 20:75-90 Farris S., Piergiovanni L. J. Food Process Eng. (accepted) DOI:10.1111/j.1745-4530.2007.00203 Del Nobile, M.A., Fava, P., Piergiovanni, L. 2002. J. of Food Eng.. 53 (2002):295-300 85 Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di un coating ibrido barriera ai gas per applicazioni nell'imballaggio alimentare Inglese: Development of a hybrid gas barrier coating for food packaging applications ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Luciano Piergiovanni ([email protected]) Stefano Farris, Laura Introzzi Afferenza del ricercatore responsabile Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità Barrier material, packaging, sustainability Parole chiave Materiale barriera, imballaggio, sostenibilità Barrier material, packaging, sustainability Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivo della ricerca e' quello di sviluppare sottili strati (coatings) con elevate performance di barriera ai gas (ossigeno in particolare) a partire da matrici di origine naturale ed inorganica (struttura ibrida). In questo modo è possibile ottimizzare il packaging attualmente presente sul mercato, implementando le performance dell'imballaggio ed utilizzando una minore quantità di materiale. Non meno importante, la possibilità di ottenere una struttura performante senza l'utilizzo di molecole di origine petrolifera. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Prototipi. Possibili applicazioni Tutti gli alimenti per i quali l'ossigeno rappresenta un fattore di degradazione primario. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R., Introzzi L. MI2009A000126 86 Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di un saldante ottenuto da biomacromolecole per applicazioni nell'imballaggio alimentare Inglese: Development of a sealant from biomacromolecules for food packaging applications Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Bio-saldante, imballaggio, sostenibilità Bio-seal, packaging, sustainability Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivo della ricerca e' stato lo sviluppo di una nuova soluzione di imballaggio, attraverso la combinazione ‘sintetico/naturale’. E' stato pertanto sviluppato un sottilissimo strato saldante a partire da macromolecole naturali (proteine, lipidi, polisaccaridi), che possa essere depositato sui comuni films plastici. Il biocoating saldante è stato specificatamente progettato per applicazioni nel settore dell’imballaggio alimentare, al fine di sostituire i comuni polimeri saldanti, per ridurre la massa dei materiali plastici, ma soprattutto per proporre una alternativa ai cold sealants. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Metalvuoto Spa Fonti di finanziamento: Pubblico No ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Luciano Piergiovanni ([email protected]) Stefano Farris, Laura Introzzi Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Prototipi. Possibili applicazioni Settore gelati e snacks. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Farris S., Piergiovanni L., Ronchi G., Rocca R. WO 2008/075396 Farris S., Introzzi L., Piergiovanni L. Evaluation of a bio-coating as a solution to improve barrier, friction and optical properties of plastic films. Packaging Technology and Science (in press) DOI: 10.1002/pts.826 87 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole in relazione alla stabilità ossidativa del prodotto finito Inglese: Optimization of hazelnut roasting process to improve oxidation stability of roasted products ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Margherita Rossi ([email protected]) Cristina Alamprese Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano Parole chiave Nocciole, tostatura, ossidazione Hazelnut, roasting, oxidation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La tostatura delle nocciole è un processo termico condotto per sviluppare il flavour, il colore e la texture desiderati. Tuttavia, questo trattamento, comunemente condotto in singolo stadio, provoca una destrutturazione cellulare che rende il prodotto tostato più sensibile all’ossidazione nel corso della conservazione. Il gruppo di ricerca sta lavorando all’ottimizzazione e alla semplificazione di un processo "two steps", la cui finalità principale è quella di ottenere un prodotto a più lunga conservazione. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Industria dolciaria Quaranta (Milano). Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Ottimizzazione del processo di tostatura delle nocciole, con ottenimento di un prodotto finito più stabile durante la conservazione. Semplificazione tecnologica del processo di tostatura "two steps". Possibili applicazioni L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende che tostano frutta secca e vogliano ottimizzare il loro processo per ottenere un prodotto finito più stabile durante la conservazione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Quaranta M. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing and Innovations. Naples, 24-26 September 2007. Rossi M., Alamprese C., Ratti S. J. Food Eng., submitted. 88 Titolo del progetto Italiano: Aspetti tecnologici e nutrizionali nella produzione di gelati e sorbetti artigianali Inglese: Technological and nutritional features of artisanal ice creams and sherbets Nome e cognome dei ricercatori Margherita Rossi ([email protected]) Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Roberto Foschino, Carlo Pompei Parole chiave Gelato, sorbetto, probiotici Ice cream, sherbet, probiotics Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Vengono studiati gli effetti di differenti ingredienti, additivi e/o variabili di processo sulle caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali dei gelati e dei sorbetti artigianali. In particolare, le ultime ricerche hanno riguardato lo studio della sopravvivenza di microrganismi probiotici in un gelato prodotto con diverse concentrazioni di zuccheri e grassi e la possibilità di sostituire gli stabilizzanti normalmente impiegati nella formulazione di sorbetti con polpa di caco, naturalmente ricca di pectine. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: IVTPA (Milano) Fonti di finanziamento: Pubblico No ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Produzione di un gelato probiotico non fermentato, che preserva un elevato numero di microrganismi anche durante la conservazione prolungata; ottimizzazione di una formulazione di sorbetto priva di stabilizzanti aggiunti. Possibili applicazioni Le formulazioni messe a punto sono direttamente trasferibili alla produzione artigianale di gelati e sorbetti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese et al. 3rd International Symposium on Food and Agricultural Products: Processing and Innovations. Naples, 24-26 September 2007. Alamprese et al., 2005. Int. J. Dairy Technol., 58(4):200-206. Casiraghi et al. Second International Symposium on Ice Cream. IDF. Thessaloniki, 14-16 May 2003. 89 Titolo del progetto Italiano: Tecnologie avanzate innovative per la produzione ed il controllo di qualità di preparazioni alimentari a base di sfarinati di farro Inglese: Innovative technologies for the production and quality control of emmer specialities ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA Nome e cognome dei ricercatori Fernando Tateo ([email protected]) Monica Bononi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Farro medio; selezione; trasformazione Emmer; breeding; processing technology Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli studi condotti ad oggi sulle proprietà nutrizionali ed anche relativi all’attitudine alla trasformazione del farro medio (Triticum dicoccon Schrank) hanno evidenziato sostanziali differenze per i numerosi genotipi considerati. Le esperienze di caratterizzazione di popolazioni miste di Triticum dicoccon Schrank costituiscono gli stadi fondamentali di conoscenza utili al fine di documentare le tappe di filiera produttiva per preparazioni alimentari realizzate con processi caratteristici della pasta alimentare. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: PastaZara S.p.A. - Riese Pio X (Tv) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di caratteristiche di composizione di varietà selezionate di farro medio dal punto di vista sensoriale e nutrizionale, con riferimento alle proprietà reologiche degli sfarinati derivati. Ottimizzazione di processi di decorticazione-perlatura e di macinazione. Possibili applicazioni Produzione di preparazioni alimentari di farro 100%, considerate come alternativa parallela ma nutrizionalmente differenziata rispetto a quella delle tradizionali produzioni di pasta di semola di grano duro. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 58(11), 1197-1203 (2007). M. Bononi, F. Tateo, et al.,Tecnica Molitoria International 59 (9/A), 133-139 (2008) M. Bononi, F. Tateo, et al., Tecnica Molitoria 59 (7), 761-769 (2008). M. Bononi, F. Tateo et al.,Tecnica Molitoria 59 (10), 1161-1168 (2008 90 ALIMENTAZIONE 2.2 QUALITA’ E SICUREZZA 91 Titolo del progetto Italiano:Controllo dei fattori che influenzano la struttura e il comportamento in cottura della pasta fresca all’uovo Inglese: Fresh egg pasta: factors influencing structure and cooking behavior Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi Parole chiave Pasta fresca, struttura, comportamento in cottura Fresh pasta, texture, cooking behavior Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il gruppo di ricerca si occupa da alcuni anni dello studio delle caratteristiche della pasta fresca all'uovo, soprattutto dal punto di vista strutturale e del comportamento in cottura, cercando anche di stabilire una correlazione con gli attributi sensoriali percepiti dai consumatori. Particolare attenzione è rivolta all’influenza dell’ingrediente uovo e del trattamento di pastorizzazione, che è obbligatorio per legge nel caso di paste fresche preconfezionate. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Cristina Alamprese ([email protected]) Ernestina Casiraghi, Margherita Rossi Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Conoscenza approfondita delle caratteristiche qualitative della pasta fresca all'uovo e dei parametri di formulazione e di processo che le influenzano; produzione di analoghi gluten-free della pasta fresca. Possibili applicazioni L'esperienza maturata può essere messa a disposizione di aziende produttrici di pasta fresca all'uovo per ottimizzare formulazioni o parametri di processo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Alamprese et al., 2009. J. Food Eng. doi:10.1016/j.jfoodeng.2009.01.025 Alamprese et al., 2008. J. Food Eng., 89:1-7. 93 Titolo del progetto Italiano: Evoluzione delle caratteristiche qualitative e nutrizionali di frutta conservata con metodi tradizionali e innovativi non distruttivi Inglese: Study of qualitative and nutritional characteristics of long-term stored fruit with traditional and non-destructive methods ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Ernestina Casiraghi ([email protected]) Nicoletta Sinelli, Gabriella Giovanelli, Anna Spinardi, Ilaria Mignani, Susanna Buratti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM) Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Mirtillo, mela, spettroscopia FT-NIR e FT-IR Blueberrry, apple, FT-NIR and FT-IR Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Ottimizzazione delle condizioni di shelf-life e riflessi delle modalità di conservazione, con particolare riferimento ad atmosfere modificate sulle caratteristiche qualitative e nutraceutiche di frutti a diversa deperibilità (mirtilli, mele) mediante utilizzo di tecniche tradizionali e innovative quali spettroscopia FT-NIR, naso elettronico, image-analysis. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Fondazione Fojanini (So); Consorzio Melavì (So) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Individuazione delle condizioni ottimali (temperatura, atmosfera) per la conservazione a lungo e medio termine di frutta; miglioramento delle caratteristiche nutraceutiche dei frutti conservati; metodiche analitiche non distruttive per la valutazione della qualità dei frutti. Possibili applicazioni Mercato dei prodotti freschi; valorizzazione di produzioni lombarde; protocolli analitici per il controllo della qualità. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Giovanelli. Antioxidant activity of cultivated and wild blueberries: effects of processing and frozen storage. Proc. CIGR, 2007. 94 Titolo del progetto Italiano: Tecniche avanzate per la rilevazione dell'autenticità e della qualità dei prodotti alimentari e dei processi di trasformazione Inglese: Advanced spectroscopic techniques to determine food quality and authenticity and to monitor food processing Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM) Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Spettroscopia NIR e MIR, metodi innovativi, autenticità di prodotto NIR and MIR, new methods, authenticity Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La spettroscopia NIR e MIR viene applicata come metodo innovativo per l’autenticazione e il controllo degli alimenti e per il monitoraggio delle trasformazioni indotte dai trattamenti tecnologici. Sono stati sviluppati modelli di classificazione di oli extra vergini e di mieli in funzione dell’origine e sono state costruiti modelli per la stima del contenuto di sostanze nutraceutiche di alcuni prodotti ortofrutticoli. Mediante tecniche spettroscopiche sono stati studiati alcuni processi fermentativi (lievitazione, fermentazione malolattica) ed èstata valutata la shelf life di prodotti freschi. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Ernestina Casiraghi ([email protected]) Nicoletta Sinelli, Valentina Di Egidio Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Teagasc, Ashtown Food Research Centre, Ashtown, Dublino 15, Irlanda Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modelli di regressione per la stima quantitativa di costituenti degli alimenti. Metodi di classificazione per l'individuazione di prodotti autentici. Monitoraggio di processo con sistemi rapidi, non distruttivi e "in-line". Possibili applicazioni Metodi veloci per il controllo di qualità. Valorizzazione di produzioni tipiche. Controllo di processo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) N. Sinelli, M.S. Cosio, C. Gigliotti, E. Casiraghi. (2007) Anal. Chim. Acta.. 598, 128- 134. N. Sinelli, E. Casiraghi, G. Downey. (2008).J. Agric. Food Chem., 56, 922-931. N. Sinelli, E. Casiraghi, D. Tura , G. Downey. (2008). J. Near Infrared Spectrosc.; 16:335-342. 95 Titolo del progetto Italiano: Applicazione di metodi innovativi non distruttivi allo studio della shelf-life di prodotti alimentari Inglese: Innovative methods for shelf-life studies ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Ernestina Casiraghi ([email protected]) Sara Limbo, Nicoletta Sinelli, Luisa Torri Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM) Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Shelf life, spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico Shelf-life, NIR and MIR, electronic nose Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Studio del decadimento qualitativo dei prodotti alimentari mediante tecniche innovative, non distruttive e rapide. Le tecniche classiche di indagine basate sulla valutazione di indicatori specifici del decadimento qualitativo (variazione di pH, di composizione, di struttura, di caratteristiche sensoriali e nutrizionali) sono affiancate da indagini sensoristiche, basate su approcci fisici o fisico-chimici, e caratterizzate da rapidità di esecuzione, limitata invasività e possibile applicazione "on"- o "in-line". Si impiegano spettroscopia NIR e MIR, naso elettronico e analisi di immagine. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Nuovi approcci analitici caratterizzati da rapidità, non invasività della matrice analizzata, possibilità di essere gestiti on- e in-line. Valutazione della shelf-life di numerosi prodotti freschi. Possibili applicazioni Mercato dei prodotti freschi; sviluppo di prodotti ad estesa shelf-life. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Limbo S. et al., 2009. LWT - Food Science and Technology - doi:10.1016/j.lwt.2008.12.011 Di Egidio et al. Postharvest Biology and Technology. Submitted. Cattaneo T.M.P. et al., 2005. International Dairy Journal, 15, 693-700. 96 Titolo del progetto Italiano: Riconoscimento di ingredienti lattieri essiccati in formaggi tradizionali dell'area mediterranea Inglese: Detection of dried dairy ingredients in traditional cheeses of the Mediterranean area Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze eTecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Formaggi tradizionali, ingredienti lattieri essiccati Traditional cheeses, dried dairy ingredients Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'utilizzo di ingredienti lattieri in polvere per standardizzare la composizione del latte e aumentare la resa in caseificazione, vietato in Italia ma non altrove, è oggetto di acceso dibattito. La tecnologia di produzione dei formaggi freschi si presta all'impiego di tali ingredienti con notevole vantaggio economico. La determinazione nei formaggi di idonei marker molecolari (es. furosina, lisinoalanina) ha finora consentito di riconoscere i prodotti ottenuti esclusivamente da latte naturale nel caso di Mozzarella, Caciocavallo, Halloumi. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Stefano Cattaneo ([email protected]) Fabio Masotti, Luisa Pellegrino, Veronica Rosi Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Test Aankoop Organisation (Belgium); Cyprus Milk Organisation. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Definizione dei livelli di furosina e lisinoalanina caratteristici di alcuni formaggi tradizionali in funzione della tecnologia produttiva. Protocollo analitico per la distinzione di Mozzarella, Mozzarella STG, Caciocavallo e Halloumi da prodotti di imitazione. Possibili applicazioni Controllo della genuinità di prodotti in commercio, utilizzati nella ristorazione collettiva, nei ristoranti, bar, pizzerie. Valorizzazione di formaggi tradizionali Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Resmini P., Pellegrino L., Cattaneo S. (2003) Ital. J. Food Sci., 4, 473-484 Resmini P., Pellegrino L. (2005) International Standard ISO 18329 - IDF 193 97 Titolo del progetto Italiano: Sensori elettrochimici specifici e aspecifici nell'analisi degli alimenti Inglese: Specific and non-specific electrochemical sensors in food analysis Nome e cognome dei ricercatori Maria Stella Cosio ([email protected]) Saverio Mannino, Susanna Buratti, Simona Benedetti ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Sensori electrochimici, electrochemical sensors Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca ha per obiettivo lo sviluppo di nuove metodologie in grado di soddisfare le attuali esigenze nell’ambito dell'analisi degli alimenti. I sensori elettrochimici, permettono di operare con sensibile riduzione di tempi e costi su un elevato numero di campioni rendendo più efficace il sistema di controllo. Le ricerche sono inerenti alla messa a punto di sensori specifici e array di sensori aspecifici (per gas e per liquidi rispettivamente), alla verifica e alla ottimizzazione della loro attività e capacità discriminante da utilizzare nel settore alimentare per numerose determinazioni. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sensori specifici e array di sensori aspecifici per liquidi e gas, semplici da usare, senza pretrattamenti del campione, sufficientemente robusti ed in grado di specificare con buona precisione livelli di adulterazione, presenza di contaminanti e/o per l'individuzione di marker di processo. Possibili applicazioni L’individuazione di nuove metodiche più rapide e accurate, meno costose e di più semplice applicazione è di fondamentale importanza nelle indagini di routine per valutare parametri di qualità, per l’individuazione di frodi e, per la caratterizzazione sensoriale di prodotti alimentari tipici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. S. Cosio et al., Ital. J. Food Sci. (2003) 15: 321-327 M.S. Cosio et al., J. Dairy Sci. (2000) 83 (9): 1933-1938 E. Desimoni et al., Electroanal.(2006) 18 (3): 231-235 M.S. Cosio et al., Anal. Chim. Acta (2006) 567: 202-210 M.S.Cosio et al., Food Chem.(2007) 101: 485-491 98 Titolo del progetto Italiano: Tracciabilità molecolare dei prodotti alimentari tipici di origine animale Inglese: Molecular traceability of animal-derived products in Trentino region Nome e cognome dei ricercatori Paola Crepaldi ([email protected]) Letizia Nicoloso, Elisabetta Milanesi Parole chiave Tracciabilità; bovini; SNP Traceability; cattle; SNP Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nei territori dove esiste una forte tradizione dell’allevamento bovino e di produzione di specialità locali di origine animale, come il Trentino, risulta interessante lo sviluppo di un sistema di tracciabilità molecolare che leghi i prodotti di origine animale alle razze autoctone come la razza Rendena, tipiche di una specifica zona geografica. Si intende identificare un pannello di marcatori SNP (Single Nucleotide Polymorphism) sui geni del colore del mantello, date le differenze della pigmentazione nelle razze, come strumento di tracciabilià molecolare per i prodotti zootecnici monorazza. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali - sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Zootecnica UNICATT, Bioanalisi Trentina s.r.l., ANARe. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Un pannello di marcatori SNP che consenta di identificare la razza di provenienza di animali e dei prodotti di origine animale. Possibili applicazioni Applicare la tracciabilità molecolare ai prodotti monorazza in modo da tutelare le esigenze di trasparenza e garanzia richieste dal mercato e di garantire l’autenticità dei prodotti reclamizzati come tradizionali e frutto di produzioni legate a realtà produttive locali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Nicoloso L, Milanesi M, Passerotti S, Malavolta M, Gilmozzi I, Crepaldi P (2009). Cattle breeds traceability using SNPs in coat colour gene. ITALIAN JOURNAL OF ANIMAL SCIENCE, ISSN: 1594-4077 99 Titolo del progetto Italiano: Fenomeni di migrazione nelle pellicole estensibili per la conservazione dei formaggi tradizionali Inglese: Migration of flexible films components to traditional cheeses ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori De Noni Ivano ([email protected]) Limbo Sara, Cattaneo Stefano, Pellegrino Luisa, Piergiovanni Luciano, Chiesa Luca, Battelli Giovanna Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Pellicole estensibili, migrazione, formaggi DOP Flexible films, migration, PDO cheeses Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le pellicole estensibili (PES) sono utilizzate per il confezionamento di formaggi porzionati, anche DOP. In funzione delle condizioni di conservazione e delle caratteristiche del formaggio, l’ampia superficie di contatto tra alimento e materiale plastico può favorire ed accelerare fenomeni di migrazione di componenti dalle PES ai formaggi. Lo studio vuole valutare sul formaggio tipico il tipo e i livelli di migrazione che si verificano in condizioni di conservazione che riproducono quelle di uso corrente. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia, Dip. VSA (UNIMI), CNR-ISPA Milano, Esselunga Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Procedure analitiche per l’identificazione e quantificazione delle molecole nelle PES e nei formaggi. Individuazione delle condizioni di utilizzo che limitano/evitano la cessione di molecole. Indicazioni per la GDO in base alle quali orientare le scelte delle PES da utilizzare. Possibili applicazioni Il lavoro si propone come un contributo a garanzia della qualità e sicurezza della “filiera latte” lombarda. In questo contesto, lo studio vuole fornire ulteriori garanzie sulla qualità dei formaggi tipici lombardi, tra i quali molti DOP, che normalmente vengono porzionati e confezionati in PES. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 100 Titolo del progetto Italiano:Analisi di processo nella produzione di alimenti con metodi innovativi Inglese: Innovative methods of industrial process analysis of food products Nome e cognome dei ricercatori Marcello Duranti ([email protected]) Jessica Capraro, Chiara Magni Parole chiave Proteine di lupino, prodotti gluten-free; Lupin proteins; Gluten-free products; 2D electrophoresis Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nel processo di produzione di un alimento le proteine possono andare incontro a diversi tipi di modificazioni. Al fine di evidenziare eventuali variazioni nel profilo proteico durante la produzione di pasta a base di lupino, campioni a diverse fasi di processo tra cui materie prime, semilavorati e prodotto finito, sono stati analizzati tramite elettroforesi bidimensionale. Il progetto ha previsto anche l'analisi Western blotting per la rivelazione dello stato di glicosilazione delle proteine. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: PLADA s.r.l., Milano Fonti di finanziamento: Pubblico ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Le mappe bidimensionali ottenute mostrano che nel corso dello specifico processo produttivo non si verificano modificazioni covalenti a carico delle principali proteine presenti né modificazioni nell'assetto dei ponti disolfuro e neppure del profilo di glicosilazione. Possibili applicazioni La ricerca descritta dimostra l'efficacia dell'impiego della tecnica di elettroforesi bidimensionale per la tracciabilità di proteine e la valutazione degli effetti indotti nelle proteine stesse durante il processo di produzione di alimenti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) J. Capraro et al., LWT (2008) 41: 1011-1017 101 Titolo del progetto Italiano: Approcci innovativi per lo studio della maturazione dei frutti Inglese: Study of the ripening processes in fruits by using a proteomic approach Nome e cognome dei ricercatori Luca Espen ([email protected]) Maurizio Cocucci, Attilio Scienza, Osvaldo Failla ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Maturazione, qualità del frutto Ripening; fruit quality Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La maturazione del frutto è un processo caratterizzato da profonde modificazioni biochimiche e fisiologiche. Partendo dalle conoscenze attuali, essenzialmente riguardanti il trascrittoma, la ricerca in oggetto ha l'obiettivo di analizzare l'evoluzione del proteoma nelle diverse fasi di maturazione, allo scopo di ottenere informazioni a livello traduzionale e post-traduzionale. L'analisi si prefigge inoltre di individuare potenziali marcatori utili a definire in modo maggiormente dettagliato la fase fenologica e la qualità del frutto di vite, pesca e ciliegia. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Risultati e prodotti della ricerca Marcatori del processo di maturazione Conoscenze di base sui meccanismi coinvolti nella maturazione del frutto Caratterizzazione di proteine. Possibili applicazioni Uso dei marcatori per la definizione della qualità del frutto. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Marsoni et al., 2005 Vitis 44(4): 181-186 AS.Negri et al., 2007. Acta Hort. (in press). AS.Negri et al., 2008. Journal of Plant Physiology 165: 1379-1389 AS.Negri et al., 2008. BMC Genomics 9:378 102 Nessuno specifico Titolo del progetto Italiano: Analisi non distruttive per la valutazione della qualità di ortaggi di IV gamma durante la "shelf-life" Inglese: Non-destructive analysis for the quality evaluation of ready-to-eat vegetables during the shelf-life Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano Parole chiave NIR, fluorescenza clorofilla a, acido ascorbico NIR, chlorophyll a fluorescence, ascorbic acid Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La valutazione della shelf-life degli ortaggi baby leaf è una questione di crescente interesse per le aziende di produzione e commercializzazione alimentare. La messa a punto di un sistema non distruttivo di monitoraggio della shelf-life attraverso l’impiego di tecniche NIR/IR, luminometriche o a fluorescenza può permettere di stimare le caratteristiche qualitative del prodotto in qualsiasi momento durante la conservazione, anche su base giornaliera e consentire di prevedere con precisione il tempo massimo di commercializzazione. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Antonio Ferrante ([email protected]) Ilaria Mignani, Anna Spinardi, Livia Martinetti Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Lattiero Caseario di Lodi, Linea Verde di Manerbio Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Protocolli che utilizzano analisi rapide per valutare lo stato di conservazione di ortaggi della IV gamma e per verificare, a monte della produzione, le caratteristiche della materia prima impiegata. Possibili applicazioni Il monitoraggio della qualità con metodi rapidi e non distruttivi può servire alle aziende di produzione e di commercializzazione per valutare lo stato di conservazione degli ortaggi da foglia della IV gamma. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Vaona, E. Quattrini, L. Martinetti, M. Schiavi, A. Ferrante, Italus Hortus (2006) 13 (5): 155-158. A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta Horticulturae(2008) 801: 1167-1175. 103 Titolo del progetto Italiano: La carta di identità microbiologica di formaggi artigianali italiani Inglese: The microbiological identity card of Toma del Mottarone cheese Nome e cognome dei ricercatori Maria Grazia Fortina ([email protected]) Giovanni Ricci, Francesca Borgo ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Toma, tipizzazione molecolare Toma cheese, Microbiological characterization, Molecular typing Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si propone la definizione di una dettagliata carta di identità microbiologica di un prodotto caseario tipico del territorio della Provincia di Novara, ai fini di una valorizzazione della qualità globale del prodotto in relazione anche ai suoi legami con il territorio di produzione, attarverso l'impiego di indagini molecolari e metodi di typing. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Allestimento di una ceppoteca significativa di ecoptipi microbici isolati lungo la filiera produttiva della Toma del Mottarone; individuazione delle componenti microbiche direttamente coinvolte nel conferimento della qualità globale e unicità del prodotto. Possibili applicazioni La definizione della qualità microbiologica di un prodotto tradizionale di nicchia rappresenta per le aziende operanti nel settore un fondamentale strumento di garanzia con il quale documentare la genuinità, l'origine e la tipicità dell'alimento. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) In preparazione 104 Titolo del progetto Italiano: Metodologie innovative per il controllo dello sviluppo microbico in sistemi complessi Inglese: Alternative methodologies for the control of microbial growth in a complex system Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si propone di saggiare nuove procedure di sanificazione di contenitori ad uso alimentare e di sviluppare nuove metodologie genetico-molecolari per la valutazione della salubrità di prodotti ittici freschi. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: RDE Srl, Milano Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Maria Grazia Fortina ([email protected]) Giovanni Ricci, Francesca Borgo Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di un processo di sanificazione di contenitori di vetro ad uso alimentare mediante impiego di ozono in fase gassosa; ottenimento di un protocollo di monitoraggio dello sviluppo di microrganismi produttori di ammine biogene in prodotti ittici. Possibili applicazioni L'mpiego di un metodo molecolare altamente specifico per la valutazione della presenza di microrganismi potenziali produttori di ammine biogene può consentire una più completa valutazione della salubrità ed una più corretta determinazione della shelf-life dell'alimento. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 105 Titolo del progetto Italiano: La sicurezza nella tipicità di prodotti alimentari di origine animale: individuazione e tipizzazione di ecotipi batterici contaminanti Inglese: Safety in the tipicity of food products of animal origin: detection and typing of emerging contaminating bacterial ecotypes ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Maria Grazia Fortina ([email protected]) Francesca Borgo, Giovanni Ricci Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Prodotti lattiero-caseari, tipicità Lactococcus garvieae, dairy products, food tipicity and safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Studi di tipizzazione di ecotipi potenziali contaminanti emergenti isolati lungo la filiera produttiva di formaggi tipici artigianali, con lo scopo di individuare per ogni ecotipo specifici fingerprint molecolari, peculiari proprietà biotecnologiche, fattori di patogenicità e virulenza. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DIVAPRA e Dip. Patologia Animale -Università Torino-Dip. Scienze degli Alimenti-Università di Udine Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Allestimento di una ceppoteca specifica; individuazione della potenziale patogenicità degli isolati; deteminazione del ruolo tecnologico attivo degli isolati nel conferimento della salubrità e tipicità del prodotto. Possibili applicazioni L'individuazione e lo studio approfondito di ecotipi batterici contaminanti emergenti apporta nuove conoscenze necessarie per una corretta definizione dell'alimento, con particolare riguardo alla presenza di eventuali fattori di rischio per la salute dei consumatori. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Lett Appl. Microbiol. 44, 443-446 (2007) J. Appl. Microbiol. 103, 445-453 (2007) Food Microbiol. 24, 752-758 (2007) Int. J. Food Microbiol. 123, 204–211(2008) 106 Titolo del progetto Italiano: Metodi avanzati per la determinazione di Escherichia coli verotossici nelle filiere alimentari Inglese: Detection of VTEC in food chains Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Escherichia coli verotossici, alimenti, sicurezza alimentare VTEC, foods, food safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Escherichia coli è universalmente considerato un valido indicatore di contaminazione fecale nelle filiere alimentari essendo stabile ospite nel tratto intestinale degli animali. Alcuni ceppi, tuttavia, sono considerati pericolosi poichè veicolano fattori di virulenza in grado di causare patologie anche gravi nel consumatore. La determinazione rapida e la tipizzazione genetica di VTEC (Escherichia Coli Verotossici) sono alla base delle attività di prevenzione e degli studi epidemiologici per la tutela della sicurezza alimentare. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Roberto Foschino ([email protected]) Claudia Picozzi, Giorgio Volponi Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: University of Wageningen (NL), Prof. R. Beumer; University of Liverpool (UK), Prof. A.J. MacCarthy Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Collezione di ceppi VTEC. Possibili applicazioni Protocolli per l'identificazione e la tipizzazione rapida di ceppi VTEC; produzione di vaccini. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Picozzi C., Foschino R., Heuvelink A., Beumer R. (2005). Lett. Appl. Microbiol. 40 (6), 491-496. Bernasconi C., Volponi G., Picozzi C., Foschino R. (2007). Appl. Environ. Microbiol. 73 (19), 63216325. 107 Titolo del progetto Italiano: Metodologie molecolari e tradizionali per lo studio e la caratterizzazione di prodotti artigianali di origine animale Inglese: Culture independent and dependent methods to study microbial communities in animal food products ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Laura Franzetti ([email protected]) Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta. Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 20133 Milano Parole chiave Microrganismi autoctoni, dinamica della popolazione Microbial population and dynamics Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La preparazione dei prodotti artigianali non prevede l'utilizzo di “starter”, ma la trasformazione e maturazione del prodotto sono operate dalla popolazione residente autoctona. In questo modo si realizzano quei caratteri sensoriali tipici di ciascun prodotto. Diventa quindi necessario per la valorizzazione di questi prodotti studiarne l'ecosistema per selezionare ceppi che posseggano opportune proprietà tecnologiche e sensoriali ma che siano nel contempo sicuri da un punto di vista igienico-sanitario. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La ricerca ha portato alla realizzazione di database che ha consentito il riconoscimento delle specie lattiche e non, coinvolte nella preparazione di formaggi di capra. Attualmente il lavoro sta proseguendo per formaggi di origine bovina e continuerà con salumi. Possibili applicazioni Realizzazione di starter con determinate e specifiche proprietà tecnologiche. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Colombo E., Frusca M. , Scarpellini M., Franzetti L. 1 Microbial Ecology Of Artisanal Italian Cheese: Molecular Microbial Characterization by CultureIndipendent Method. Convegno SIMTREA 10-12 Giugno 2009. 108 Titolo del progetto Italiano: Microbiologia dei prodotti ortofrutticoli, individuazione dei punti critici all'interno del processo produttivo per la sua ottimizzazione Inglese: Microbiology of fruit and vegetables ready to use, identification of CCP and optimization of the process Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano Parole chiave Indicatori di qualità, tempo di stabilità Quality indicators, ready-to-eat, stability time Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Accanto ai prodotti vegetali, la cui presenza sul mercato è ormai indiscussa, si stanno diffondendo i prodotti base frutta le cui prospettive di sviluppo sono decisamente ottimistiche. La loro composizione (ricchezza di composti zuccherini) e tenore in aw, non costituiscono un limite allo sviluppo microbico, principale responsabile dei processi alterativi. Conoscere la composizione microbiologica dei frutti e la sua evoluzione durante la lavorazione è quindi necessario per stabilire dei tempi di conservazione, indispensabile per ottenere un prodotto di qualità. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Laura Franzetti ([email protected]) Mauro Scarpellini, Marco Frusca, Elena Colombo Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sono stati studiati i processi di lavorazione di due differenti frutti, il cocco e l'ananas. Per ciascuno si sono effettuati contrrolli lungo la linea di produzione e identificato i vari microrganismi. Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo produttivo e possibilità di effettuare delle previsioni mediante l'utilizzo di idonei modelli matematici a fini della determinazione per i vari prodotti dei tempi di stabilità. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) D'Egidio, Sinelli, Casiraghi, Limbo, Torri, Franzetti Evaluation of shelf life of fresh cut pinaple by using FT-NIR and FT IR spectroscopy Postharvest Biol. Technol. in press. Franzetti, Scarpellini 2007. Characterization of Pseudomonas spp. Isolated from Foods. Ann.Microbiol. 57(1) 39-49 109 Titolo del progetto Italiano: Valutazione dell'attività antimicrobica di materiali di imballaggio alimentare Inglese: Evaluation of antimicrobial activity of food packaging Nome e cognome dei ricercatori Laura Franzetti ([email protected]) Mauro Scarpellini, Marco Frusca ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano Parole chiave Fotocatalisi, attività antibatterica Photocatalysis, antibacterial activity Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'imballaggio sempre di più sta assumendo importanza nell'influenzare la shelf-life dei vari prodotti alimentari. La possibilità di inserire nella formulazione dei vari materiali sostanze che possano rallentare i fenomeni alterativi di origine microbica è ormai una realtà. Lo scopo del lavoro è quindi quello di valutare la possibilità di trasferire in campo alimentare sostanze con azione attimicrobica già utilizzate in altri settori industriali. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Attualmente è stata valutata la capacità di rallentare la crescita microbica da parte di prodotti forniti dall'azienda finanziatrice nei confronti di differenti microrganismi indici di qualità ed indici di sicurezza d'uso. Possibili applicazioni Tale ricerca consentirebbe la messa a punto di materiali destinati a contenere alimenti (film, vassoi, ecc.) che permettano l'allungamento della shelf-life di alimenti sia a livello di distribuzione che domestico. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 110 Titolo del progetto Italiano: Influenza dell'ambiente (luce, umidità, temperatura, igiene) e delle operazioni sulla qualità del prodotto finito e sulla salute degli operatori Inglese: Influence of environmental and processing on the quality of final products and safety of workers Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Sez Microbiologia Agraria Alimenta Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 20133 Milano Parole chiave Contaminazione ambientale, tecnica luminescenza Environmental contamination, Bioluminometer Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La microflora presente nell'aria e che va a ricadere sulle superfici con le quali il prodotto viene a contatto possono influenzare negativamente la qualità finale del prodotto. Sono stati considerati differenti ambienti di lavoro in particolare ambienti a produzione artigianale quali: caseifici (alpeggio e fondovalle), prodotti IV gamma. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Laura Franzetti ([email protected]) Mauro Scarpellini, Loredana Dioguardi, Elena Colombo Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Il lavoro, ancora in atto, ha evidenziato come la realtà artigianale sia estremamente critica. Nel settore caseario artigianale il lay-out del prodotto nonché la disposizione delle zone sono fondamentali. In generale tuttavia la situazione è apparsa confortante. Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo produttivo e realizzazione di prodotti igienici e sicuri nell rispetto delle caratteristiche di tipicità dei prodotti artigianali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Dioguardi, Franzetti 2006.Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe del nord Italia. Ind. al. 45:41-46. Dioguardi,Franzetti,Colombo,Scarpellini. Microbial ecology of craft Italian cheese: environment and working conditions 3° IMEBE Palma di Maiorca settembre 2008. 111 Titolo del progetto Italiano: Valutazione della qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco Inglese: Evaluation of nutritional and technological quality of einkorn wheat Nome e cognome dei ricercatori Alyssa Hidalgo ([email protected]) Carlo Pompei, Daniela Erba ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM) Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Frumento monococco; qualità nutr. e tecn. Einkorn; wheat; nutritional and technological quality Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivo di questa linea di ricerca è di studiare la qualità nutrizionale e tecnologica del frumento monococco comparandolo con altre tipologie di frumento allo scopo di sviluppare una filiera di trasformazione per l'ottenimento di alimenti (pane, prodotti da forno e pasta) a base di monococco e con alto valore nutrizionale. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Andrea Brandolini, CRA-SCV Sant'Angelo Lodigiano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Il monococco dimostra un contenuto in proteine, carotenoidi, tocoli e microelementi superiore ad altri frumenti. Presenta inoltre minor proporzione in SFA e maggiore in MUFA, così come una minor tendenza al danno termico. Ci sono linee adatte per la produzione di pane, pasta e biscotti. Possibili applicazioni Le migliori linee identificate potrebbero essere utilizzate dall'industria alimentare. I risultati relativi all'influenza della conservazione e dei processi tecnologici sulle diverse caratterisitiche di qualità in studio possono essere utilizzati dalla piccola e grande industria. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Hidalgo et al. J Cereal Sci. 2006, 44:182-193 Hidalgo, Brandolini J Agric Food Chem 2008, 56:11300-11305 Hidalgo et al Food Chem 2008, 111:549-555 Hidalgo, Brandolini Food Chem 2008, 107:444-448 Brandolini et al J Cereal Sci 2008, 47:599-609 Hidalgo et al Food Chem doi 10.1016/j.foodchem.2009.01.075 112 Titolo del progetto Italiano: Identificazione e valutazione di markers d’igiene nel settore delle uova, del pomodoro e prodotti derivati Inglese: Identification and evaluation of hygiene markers in eggs, tomatoes and their products Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie e Microbiologiche (DISTAM) Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Hygienic quality; egg; tomato Qualità igienica; uovo; pomodoro Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Lo scopo di questa linea di ricerca è identificare parametri chimici per valutare la qualità di ovoprodotti e conserve di pomodoro. La legislazione comunitaria attualmente non fornisce oggettivi ed efficienti indici di controllo della qualità igienica della materia prima misurabili in ovoprodotti e conserve di pomodoro. Lo sviluppo di indicatori chimici che, a differenza delle analisi microbiologiche, permettano la valutazione dello stato igienico della materia prima nel prodotto pastorizzato e/o sterilizzato risulta essenziale. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Alyssa Hidalgo ([email protected]) Margherita Rossi, Carlo Pompei, Laura Franzetti Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca E' stato identificato l’uracile, una base azotata termostabile assente in uova e pomodoro che si forma solo in seguito ad alterazione microbica, per effetto dell’attività idrolitica dei microrganismi nei confronti dell’uridina, naturalmente presente in questi substrati. Possibili applicazioni La presenza di uracile è indice di utilizzo di materia prima di qualità igienica scadente e/o ricontaminazione durante il processo produttivo che potrebbe essere considerato a livello legislativo come parametro di controllo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Hidalgo A., Franzetti L., Rossi M., Pompei C. J Agric Food Chem 2008, 56:1289-1297 Hidalgo A., Pompei C., Galli A. Food Chem 2007, 104:1327-1332 Hidalgo A., Pompei C., Galli A., Cazzola S. J Agric Food Chem 2005, 53: 349-355 Hidalgo A., et al. 2007. Proceed Eur Symp Qual Eggs, Prague, 040, 90-91 113 Titolo del progetto Italiano: Tecniche avanzate nel monitoraggio di Tribolium castaneum e T. confusum nelle industrie alimentari Inglese: Development of a trap for monitoring Tribolium spp. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Lidia Limonta ([email protected]) Daria Patrizia Locatelli, Massimiliano Stampini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Trappole, Triboli, monitoraggio Trap, Flour beetles, monitoring Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi I Triboli sono fra i Coleotteri più frequenti nei locali di stoccaggio e trasformazione delle derrate. Le trappole attualmente in commercio per il monitoraggio dei Triboli difficilmente forniscono un’indicazione sufficientemente precisa del livello di infestazione di un ambiente. In questa ricerca si vuole individuare il materiale più idoneo per la realizzazione di un prototipo di trappola, e testare la capacità di cattura attivandolo con diverse sostanze attrattive presenti sul mercato. Le prove verranno effettuate anche in magazzini e ambienti di lavorazione delle derrate. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca In laboratorio sono stati individuati il materiale con le caratteristiche migliori per favorire l'ngresso nella trappola dei Triboli. E' stato ideato e preparato il prototipo della trappola, attivandolo con la sostanza maggiormente attrattiva, e saggiato in laboratorio con esiti positivi. Possibili applicazioni Produzione di una trappola per Triboli maggiormente efficiente rispetto a quelle attualmente in commercio. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Limonta L., Locatelli D.P., 2007 – Boll. Zool. agr. Bachic., Ser. II, 39 (3): 223-227.53) Limonta L., Locatelli D.P., Stampini M., 2008 - In: Atti dell’VIII Simposio sulla difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari e la protezione degli alimenti, Piacenza 26-28 settembre 2007: 356360. 114 Titolo del progetto Italiano:Tecniche avanzate di utilizzo dell'ozono per la disinfestazione dei cereali Inglese: Efficacy of ozone fumigation to control some cereals insects Nome e cognome dei ricercatori Daria Patrizia Locatelli ([email protected]) Lidia Limonta, Massimiliano Stampini Parole chiave Fumigazioni, ozono, insetti Fumigation, ozone, insects Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'ozono è un gas tossico che non lascia residui, agisce in tempi brevi e può sostituire il bromuro di metile nella disinfestazione dei cereali. Sono state effettuate prove preliminari in laboratorio trattando risone infestato da coleotteri e lepidotteri in una colonna prototipo con concentrazione di 600 ppm a 20±2°C per differenti periodi (da 30 min a 3 ore). Sono previste prove in silos di stoccaggio. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca In laboratorio con una concentrazione di 600 ppm di ozono si è ottenuto il 100% di mortalità di tutte le specie e degli stadi considerati con un tempo di contatto di tre ore. Possibili applicazioni Disinfestazione dei sili in tempi brevi, possibile applicazione anche ad altri tipi di derrate che attualmente sono trattate con bromuro di metile il cui uso è sempre più limitato. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) LIMONTA L., STAMPINI M., LOCATELLI D.P., 2008 - Efficacy of ozone fumigation to control some stored product insects. Proceedings of the 8th International Conference on Controlled Atmosphere and Fumigation in Stored Products, Chengdu, China September 21-26:120-123. 115 Titolo del progetto Italiano: Valutazione delle caratteristiche qualitative di varietà italiane di riso tradizionale e aromatico Inglese: Quality evaluation of traditional and aromatic Italian rice varieties ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Mara Lucisano ([email protected]) Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Riso, qualità in cottura, struttura Rice, cooking quality, texture Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La sperimentazione condotta su alcune varietà italiane di riso, sia tradizionali che aromatiche, ha portato ad una completa definizione del profilo qualitativo dei campioni attraverso metodiche di diversa natura: valutazioni chimiche, fisiche e reologiche (consistenza e collosità del riso dopo cottura). Correlazioni significative sono state evidenziate tra la texture dei prodotti cotti e alcuni indici viscoamilografici. E' stato evidenziato che non solo il contenuto di amilosio gioca un ruolo di primaria importante nella definizione della qualità del riso, ma anche il contenuto proteico. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Elisabetta Lupotto (CRA Novara) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Definizione delle caratteristiche qualitative di varietà di riso e definizione del comportamento di gelatinizzazione-retrogradazione di farine di riso. Possibili applicazioni Messa a punto di un protocollo oggettivo di valutazione dell’alkali score, mediante tecniche di analisi d’immagine. Definizione di procedure reologiche e spettroscopiche per monitorare le cinetiche di retrogradazione delle farine di riso, aspetto fondamentale per l'utilizzo in prodotti gluten-free. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009) J. Cereal Sci., 49:171-177. Lucisano M., Pagani M.A., Lupotto E., Mariotti M., Bottega G. (2007). Proc. 4th Int. Temperate Rice Conf. Catenacci F., Fongaro L., Mariotti M. (2007). Proc. 4th Int.Temperate Rice Conference. 116 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione della concimazione degli ortaggi da foglia raccolti per sfalcio Inglese: Nutrient uptake, optimization of nitrogen fertilisation and quality of the ready-to-eat leafy vegetables Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano Parole chiave Nitrati, ortaggi baby leaf, asportazioni Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La concimazione azotata degli ortaggi da foglia richiede particolare cura, poichè se eccessiva può provocare accumulo di nitrati nel prodotto edule, oltre all’inquinamento ambientale. Scopo del progetto è l’acquisizione di conoscenze utili per la redazione di razionali piani di concimazione degli ortaggi baby leaf per la IV gamma, coltivati sia in terreno, sia in floating system, in modo da ottimizzare la produzione sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Pietro Marino Gallina ([email protected]) Antonio Ferrante, Livia Martinetti Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Ist. Sper. Orticoltura (Montanaso Lombardo), Linea Verde (Manerbio), Bonduelle (S.Paolo d'Argon) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Determinazione delle esigenze nutritive degli ortaggi baby leaf e protocolli per la loro coltivazione, sia in terreno, sia in floating system, con miglioramento della produzione dal punto di vista quanti-qualitativo. Possibili applicazioni I risultati possono essere utilizzati dai tecnici e dagli agricoltori per attuare una gestione più razionale della concimazione azotata, con vantaggio economico, minore impatto ambientale e riduzione del contenuto di nitrati nel prodotto edule. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Alberici, E. Quattrini, M. Penati, L. Martinetti, M. Schiavi, P. Marino Gallina, A. Ferrante, Acta Horticulturae(2008) 801: 1167-1175. 117 Titolo del progetto Italiano: Cereali e derivati: valutazione della qualità e monitoraggio dei processi di trasformazione mediante l'applicazione di tecniche innovative Inglese: Cereals and cereal products: quality evaluation and process control by means of innovative techniques ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Manuela Mariotti ([email protected]) Nicoletta Sinelli, M. Ambrogina Pagani, Mara Lucisano, Alessandra Marti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano Parole chiave Cereali, NIR, MIR, analisi d'immagine, microscopia Cereals, NIR, MIR, Image Analysis, microscopy Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Applicazione di tecniche innovative per la quantificazione dei costituenti delle cariossidi e per il monitoraggio delle modificazioni molecolari che avvengono nel corso della trasformazione degli sfarinati: spettroscopia NIR e MIR (monitoraggio della lievitazione, studi di previsione delle caratteristiche della farina dagli spettri delle cariossidi); Image Analysis (caratteristiche morfologiche, modificazioni nel corso della trasformazione); microscopia ottica, elettronica e confocale (comprensione dei fenomeni coinvolti nei processi di trasformazione). Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dr. Alessandro Ulrici, Dr. Giorgia Foca (UNIMORE); Dr. Maria Corbellini (CRA S. Angelo Lodigiano) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Implementazione di tecniche rapide e non distruttive per il controllo di qualità e il monitoraggio dei processi. Possibili applicazioni Previsione delle caratteristiche degli sfarinati e dei prodotti finiti mediante tecniche spettroscopiche applicate al cereale in granella; monitoraggio "in-line" dei processi; valutazioni macro- e micro-strutturali di cereali e derivati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Mariotti M., Sinelli N., Catenacci F., Pagani M.A., Lucisano M. (2009). J.Cereal Sci., 49:171-177. Foca G., Ulrici A., Corbellini M., Pagani M.A., Lucisano M., Franchini G.C., Tassi L. (2007). J. Sci. Food Agr., 87:839–846. 118 Titolo del progetto Italiano: Nuovi approcci strumentali per la valutazione della qualità della semola e del comportamento in cottura della pasta Inglese: Evaluation of semolina quality and cooking behaviour of pasta Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Qualità semola, qualità in cottura pasta Semolina quality, pasta cooking quality Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di studiare metodi rapidi ed affidabili che possano rappresentare una valida alternativa agli attuali test di previsione della qualità pastificatoria della semola a partire già dall'esame della granella, senza dover ricorrere ad una sua preventiva macinazione. Un altro tema critico è la valutazione della qualità in cottura in quanto non esiste una valida alternativa al test sensoriale. Le ricerche in corso mirano a monitorare i fenomeni a carico di amido e proteine durante la cottura con differenti tecniche di indagine (analisi immagine, spettroscopia, microscopia). ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori M. Ambrogina Pagani ([email protected]) Mara Lucisano, Nicoletta Sinelli, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo; Aziende private Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La qualità pastificatoria della semola è stata prevista, con buona significatività, a partire dagli spettri NIR dei corrispondenti campioni di granella. Questa tecnica sembra efficace anche per valutare il comportamento in cottura della pasta, ben descritto da tecniche d'analisi d'immagine. Possibili applicazioni Classificazione grano duro e stoccaggio differenziato della granella in classi qualitative di diverso valore economico. Standardizzazione dei metodi di valutazione della qualità in cottura. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) De Noni I., Pagani M.A., 2009. Accepted for publication: Critical Reviews Food Science & Nutrition. Lucisano M., Pagani M.A., Mariotti M., Locatelli D.P. 2008. Food Research International, 41: 646652. Pagani M.A., Sinelli N., Mariotti M., Lucisano M., D’Egidio M.G., 2007. 13th ICNIRS, Umeå. 119 Titolo del progetto Italiano: Miglioramento della qualità dei prodotti derivati dal frumento (duro e tenero) mediante il processo di decorticazione Inglese: The debranning process as a tool for improving quality and safety of wheat and wheat products ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori M. Ambrogina Pagani ([email protected]) Mara Lucisano, Manuela Mariotti, Gabriella Bottega, Alessandra Marti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Decorticazione, Frumento, Valorizzazione sottoprodotti Debranning, Wheat, By-product exploitation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca, condotta sull'impianto-pilota del DISTAM, si propone di verificare gli effetti positivi associati alla decorticazione del frumento. Nella prima parte del lavoro sono state individuate le condizioni di processo e le caratteristiche delle mole abrasive associate ad un’asportazione omogenea degli strati cruscali, senza intaccare la mandorla farinosa. La seconda parte degli studi è dedicata alla valorizzazione dei sottoprodotti, individuando interventi fisici e biotecnologici efficaci per modificarne le caratteristiche macromolecolari. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DISMA, Università degli Studi Milano; CRA, sez. Roma e S.Angelo; Aziende private Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Produzione di semola e farina di miglior qualità igienico-sanitaria e tecnologica; miglioramento rese produttive. Recupero sottoprodotti per uso alimentare e loro valorizzazione mediante trattamenti enzimatici per incrementare la frazione solubile. Possibili applicazioni Ottimizzazione del diagramma di macinazione con riduzione tempi di condizionamento e aumento rese processo. Produzione alimenti ricchi in fibra e con caratteristiche sensoriali simili a quelle dei prodotti tradizionali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bottega G, Caramanico R, Lucisano M, Mariotti M, Pagani MA. 2009. J. Food Eng. (accepted) Bottega G, Cecchini C, D'Egidio M.G, Marti A, Pagani M.A. 2009. Tec. Mol. Int., Pagani M.A., De Noni I., D’Egidio M.G., Cecchini C. 2002. 2° Int. Workshop durum wheat & pasta quality. Roma, 19-20 Nov., 157 120 Titolo del progetto Italiano: Impiego della granella immatura di frumento come ingrediente funzionale Inglese: Immature wheat grains as functional ingredient Nome e cognome dei ricercatori M. Ambrogina Pagani ([email protected]) Maria Cristina Casiraghi, Gabriella Bottega, Alessandra Marti, Stefania Iametti, Enrica Canzi Parole chiave Granella immatura, FOS, proprietà prebiotiche Immature wheat grain, FOS, prebiotic properties Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le più recenti indicazioni nutrizionali suggeriscono di aumentare il consumo di alimenti non raffinati quali fonti di carboidrati complessi, micronutrienti e sostanze antiossidanti. La ricerca si propone di implementare le potenzialità funzionali, sviluppando specifici trattamenti/processi, del frumento e altri cereali raccolti allo stadio di maturazione lattea. La granella immatura infatti, presenta una composizione peculiare, caratterizzata da elevate percentuali di FOS e proteine solubili e dalla mancanza di proteine di riserva in grado di formare glutine. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche.. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: CRA-ISC sezione Roma; Dip. Biom. & Surg. Sci. Università Verona Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca L'assenza di proteine del glutine limita l’utilizzazione di farina di grano immaturo in % massime del 30% per alimenti tipo pasta. Solo nella produzione di biscotti, l’arricchimento ha raggiunto il 50% degli sfarinati. Studi in vivo hanno dimostrato le effettive proprietà prebiotiche dei FOS. Possibili applicazioni Produzione di alimenti di base con accresciute proprietà nutrizionali e funzionali (rallentata digeribilità dell’amido; alto contenuto in fibra, particolarmente della frazione solubile proprietà prebiotiche). Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. G. D’Egidio et al. Tecnica Molitoria International, (2005) 56(4/A):89-97 M. G. D’Egidio et al Tecnica Molitoria International, (2006) 57(5/A):123-131 M. G. D’Egidio et al.(2006) Molini d’Italia, Maggio;9-31 121 Titolo del progetto Italiano: Studio dei parametri sensoriali e strumentali durante e a fine stagionatura di prosciutto crudo a diversa DOP e loro influenza sul gradimento Inglese: Study of sensory and instrumental parameters during and after ripening of dry-cured ham at different PDO and their influence on consumers liking ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Ella Pagliarini ([email protected]) Gabriella Giovanelli, Susanna Buratti, Monica Laureati Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari (DISTAM) Università degli Studi di Milano - via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Prosciutto crudo, Analisi sensoriale, Naso elettronico, Dry-cured ham, Sensory evaluation, E nose Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Caratterizzazione dal punto di vista sensoriale e strumentale durante la stagionatura e come prodotto finitodi prosciutti crudi DOP ottenuti in base a differenti disciplinari di produzione. Il progetto prevede un approccio multi-disciplinare che prende in considerazione oltre all'analisi sensoriale anche la valutazione dei principali parametri chimico-fisici (pH, umidità, attività dell'acqua concentrazione in cloruri) e lo studio dell'evoluzione della componente volatile (naso elettronico) e dell'aspetto visivo del prodotto (analisi computerizzata dell'immagine). Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Udine, Università di Firenze, Università di Modena e Reggio Emilia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione delle proprietà sensoriali che influenzano la percezione della tipicità dei prodotti testati. Verifica del ruolo delle componenti volatili dei prosciutti (valutate mediante naso elettronico) nel determinare la tipicità dei prodotti. Possibili applicazioni Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti carnei a Denominazione d'Origine Protetta e messa a punto di protocolli analitici e sensoriali per il controllo di qualità. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 122 Titolo del progetto Italiano: Modelli multi-parametro per la difesa di formaggi DOP Inglese: Multi-parameter models for the protection of PDO cheeses Nome e cognome dei ricercatori Luisa Pellegrino ([email protected]) Fabio Masotti, Stefano Cattaneo, John Hogenboom, Ivano De Noni, Veronica Rosi Parole chiave Formaggi DOP, formaggi simili, controllo qualità PDO cheese, imitation cheese, consumer protection Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La difesa di un formaggio DOP dalle imitazioni richiede la combinazione di più parametri analitici che consentano la sua totale tracciabilità. Attraverso lo studio dei fenomeni chimico-fisici e biochimici che meglio caratterizzano la filiera produttiva e il prodotto finito, vengono individuati i parametri più idonei allo scopo. Per ogni parametro viene studiato un opportuno metodo analitico e individuato un valore di riferimento che differenzi i DOP da formaggi similari. La possibilità di valutare l'età viene studiata per i formaggi DOP per i quali è specificata come elemento caratterizzante. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Consorzi di tutela di Grana Padano, Parmigiano-Reggiano, Gorgonzola, Taleggio, MiPAF. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modello multi-parametro per Grana Padano DOP, approvato dal MiPAF e in uso da parte del Consorzio. Metodi di analisi riconosciuti a livello internazionale. Possibili applicazioni La possibilità di accertare l'identità di un formaggio DOP attraverso controlli analitici riconosciuti consente ai produttori di certificare il prodotto in commercio, garantisce gli acquirenti (GDO, ristorazione collettiva, consumatori) e permette azioni di tutela da parte delle autorità preposte. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Masotti F., et al. (2005) Ital. J. Food Sci. 4, 429-436. Cattaneo S., et al. (2008) Dairy Sci. Technol. 88, 595-605 Pellegrino L. Norma ISO/TS 27105 | IDF 216 (2009) 123 Titolo del progetto Italiano: Valutazione di aspetti tecnologici e nutrizionali in relazione al danno termico di latti liquidi per la prima infanzia Inglese: Evaluation of some technological and nutritional aspects related to heat-damage in liquid infant formulas ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Luisa Pellegrino ([email protected]) Stefano Cattaneo, Ivano De Noni, Fabio Masotti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Latti infanzia, danno termico, digeribilità Infant formula, heat damage, in vitro digestibility Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La qualità nutrizionale dei latti per l'infanzia dipende in parte dal danno termico indotto dal processo produttivo. Su produzioni industriali è stato studiato il contributo delle materie prime e l'effetto di alcuni parametri tecnologici nel determinare il danno termico finale del prodotto e individuate alcune vie di contenimento. Durante la conservazione il danno termico aumenta di oltre il 100% rispetto al prodotto fresco. Si sta studiando come il danno termico influenzi la digeribilità proteica in vitro, la biodisponibilità di alcuni amminoacidi e la possibilità di rilascio di biopeptidi. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industriale s.r.l., Regione Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Individuazione degli step tecnologici che maggiormente incidono sul danno termico finale e di possibili interventi per il suo contenimento. Quantificazione dei livelli di danno termico che influenzano digeribilità proteica e rilascio di biopeptidi nei latti per la prima infanzia. Possibili applicazioni I risultati della presente ricerca potranno essere utilizzati per modificare alcuni aspetti della tecnologia di produzione, al fine di minimizzare il danno termico delle formulazioni a base di latte per la prima infanzia. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) De Noni I. Food Chem. 110 (2008), 897-903. Pellegrino L., Masotti F., Cattaneo S., Food Chem. (sottoposto per la pubblicazione). 124 Titolo del progetto Italiano: Criteri innovativi per la valutazione strumentale della texture e di altri attributi della qualità sensoriale Inglese: Innovative criteria in the instrumental assessment of texture and other aspects of sensory quality. Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologia - DISTAM Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 202133 Milano Parole chiave instrumental sensory analysis, texture, chemometric modelling Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nell'ambito della caratterizzazione in termini oggettivi della texture dei prodotti alimentari la ricerca ha le seguenti finalità: 1) implementare tecniche combinate di analisi strumentale-sensoriale (es. tecnica combinata acustico-meccanica); 2) migliorare la qualità dell’informazione estraibile dalle analisi strumentali di proprietà fisiche dei prodotti alimentari mediante analisi statistica multivariate e modellazione chemometrica. E' in corso una sperimentazione su nuove varietà di mele da immettere sul mercato a risposta della domanda dei consumatori per particolari indici di texture. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Laura Piazza ([email protected]) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Chemometrics and QSAR Research Group (UNIMIB) IASMA (San Michele all'Adige) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Protocolli di analisi fisica e protocolli di elaborazione di dati delle indagini strumentali. Possibili applicazioni Trasferimento nella R&D per l'innovazione di prodotto nelle funzioni aziendali di controllo qualità. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Piazza, L., et al . 2008. Journal of Cereal Science. 48: 413-419. Piazza, L., et al. 2009. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems.Accepted. Piazza, et al. 2008. Chemometrics and Intelligent Laboratory Systems 86: 52-59. 125 Titolo del progetto Italiano: Messa a punto di derivati di frutta ed ortaggi a basso contenuto in allergeni Inglese: Fruit and vegetable products with reduced allergenic content Nome e cognome dei ricercatori Carlo Pompei ([email protected]) Oreste Vittore Brenna ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM) Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Allergia; alimenti vegetali ipoallergenici Allergy; ipoallergenic vegetable foods; OAS Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Lo scopo della ricerca è quello di modificare la tecnologia di produzione di alcuni derivati della frutta e degli ortaggi con l’obiettivo di eliminare la proteina a basso peso molecolare (Lipid Transfer Protein, LTP) responsabile della Sindrome Orale Allergica (OAS). I risultati acquisiti mostrano che è possibile ottenere derivati di diverso tipo (nettari, succhi, confetture, concentrati di pomodoro, ortaggi in pezzi per la IV gamma o destinati ad altre trasformazioni) presentanti caratteristiche di ipoallergenicità e con caratteristiche sensoriali non dissimili dai prodotti tradizionali. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Produzione sperimentale a livello industriale di passata di pomodoro e nettare di pesca ipoallergenici. Possibili applicazioni I brevetti relativi sono stati ceduti in opzione per 2 anni ad Industria del settore. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Pompei C, et al. (2006) Brev. It.2006A000424. Primavesi L, et al. (2006) J.Agric.Food Chem. 54, 9930-5. Pompei C, Brenna OV, (2007) US Pat Appl 2007178201. Pompei C, Brenna OV, (2007) Brev. mex. MX PA06009472A. Pompei C, et al.(2007) WO2007102186. Brenna OV et al. (2005) J.Food Sci. 70, S38-S41 126 Titolo del progetto Italiano: Produzione biotecnologica di sakacina A, molecola impiegabile nel settore dell'active packaging Inglese: Biotechnological production of sakacin A, molecule to be employed in active packaging technology Afferenza del ricercatore responsabile DiSTAM, Sezione Microbiologia Industriale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Sakacina A, batteriocina, disegno sperimentale Sakacin A, bacteriocin production improvement, experimental design Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto ha previsto la messa a punto di un processo biotecnologico per la produzione e la purificazione di sakacina A su scala applicata. L’impiego di un disegno fattoriale ha consentito di valutare l’influenza di alcuni parametri e le rispettive interazioni. E’ stato selezionato un biopolimero adatto all’incorporazione della batteriocina per controllare lo sviluppo di Listeria in prodotti alimentari RTE. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Manuela Rollini ([email protected]) Matilde Manzoni, Alida Musatti Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DISMA (Prof. Bonomi, Prof. Iametti), DiSTAM (Prof. Piergiovanni) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca E' stato messo a punto un processo biotecnologico per l'ottenimento di sakacina A. E' stata condotta l'incorporazione in un biofilm e challenge test su prodotti alimentari di origine carnea, che ne hanno validato l'utilizzo. Possibili applicazioni Active packaging. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Trinetta V., Rollini M., Limbo S., Manzoni M. Annals of Microbiology 58: 633-639 (2008). Trinetta V., Rollini M., Manzoni M. Process Biochemistry 43: 1275-1280 (2008). 127 Titolo del progetto Italiano: Stabilità e ruolo dei fattori che determinano l’adsorbimento di olio da parte dell’alimento nella frittura ad immersione Inglese: Deep-fat frying: studies on the role and stability of natural antioxidants and on the factors affecting oil uptake of foods ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Margherita Rossi ([email protected]) Cristina Alamprese Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Antiossidanti, frittura, assorbimento d'olio Antioxidants, frying, oil uptake Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Lo scopo è studiare i vari aspetti della frittura ad immersione che coinvolgono la degradazione ossidativa dell'olio e il suo adsorbimento da parte dell'alimento. In particolare, lo studio della stabilità durante la frittura di tocoferoli e tocotrienoli naturalmente presenti in diversi oli vegetali raffinati ha permesso di definire il ruolo antiossidante di questi composti in relazione al grado di insaturazione degli oli. Si è inoltre messo in evidenza come il grado di degradazione raggiunto dall'olio durante la frittura sia uno dei fattori che determinano il livello di adsorbimento dell'olio. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di un metodo rapido, basato sulla misura dell'angolo di contatto mediante analisi d'immagine, quale indice globale di degradazione dell'olio durante la frittura. Possibili applicazioni Ottimizzazione del processo di frittura per la produzione di alimenti a ridotto tenore di olio. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rossi, M., Alamprese, C., Ratti, S. 2007. Food Chem., 102: 812-817. Rossi M., Alamprese C., Ratti S., Riva M. 2009. Food Chem., 112: 448-453. 128 Titolo del progetto Italiano: Fattori che influenzano le caratteristiche compositive e le proprietà funzionali delle uova e degli ovoprodotti Inglese: Study on the factors affecting the compositional characteristics and the functional properties of eggs and egg products Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133, Milano Parole chiave Ovoprodotto, proprietà funzionali, composizione Egg product, functional properties, composition Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le uova e gli ovoprodotti sono ingredienti cardine che contribuiscono alla struttura e alle caratteristiche sensoriali di molte formulazioni alimentari. Da parecchi anni la qualità delle uova e degli ovoprodotti e la loro funzione tecnologica negli alimenti è oggetto di indagine presso il DiSTAM. La ricerca prende in considerazione tutti gli aspetti della filiera produttiva che possono avere un ruolo nell’influenzare la composizione e le proprietà tecnologiche delle uova, a partire dalle condizioni di allevamento delle ovaiole fino ai processi di trasformazione in ovoprodotti. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Margherita Rossi ([email protected]) Cristina Alamprese, Ernestina Casiraghi, Alyssa Hidalgo Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Ottimizzazione del sistema solvente per l'estrazione contemporanea e esaustiva di tocoferoli, carotenoidi, e retinolo dal tuorlo d'uovo. Messa a punto delle metodologie per la valutazione reologica di albume, tuorlo e misto d'uovo e dei gel d'albume e misto d'uovo. Possibili applicazioni L'esperienza maturata rappresenta un importante supporto scientifico e tecnologico per le industrie utilizzatrici di ovoprodotti, che spesso ne sottovalutano le potenzialità e si trovano impreparate ad intervenire al sorgere di problematiche imputabili a tale ingrediente. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Hidalgo et al. 2008. Food Chem. 106: 1031-1038. Rossi et al. 2008. 1st Med. Summit of WPSA, 7 – 10 May 2008. Porto Carras, pp 229-233. Casiraghi et al. 2007. XVIII Eur. Symp. on the Quality of Eggs and Egg Products, Prague, Sept. 2-5, 05, 103-104. Hidalgo et al. 2006. Food Chem., 94: 608-612. 129 Titolo del progetto Italiano: Sistema di diagnosi delle fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla Inglese: Assessment model of factors affecting microbiological quality of milk at farm gate Nome e cognome dei ricercatori Anna Sandrucci ([email protected]) Luciana Bava, Alberto Tamburini, Maddalena Zucali ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Qualità del latte, carica batterica Milk quality, bacterial count Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivi del progetto sono: l’identificazione dei punti critici nella produzione del latte bovino alla stalla nei riguardi dell’aspetto igienico e della sicurezza; la quantificazione dell’importanza delle differenti fonti di contaminazione (igiene della stalla, mungitura, lavaggio dell'impianto, funzionamento del tank di refrigerazione, ecc.), anche in funzione della temperatura e dell'umidità ambientale; la messa a punto di un sistema di diagnosi basato sull’impiego combinato di specifiche analisi microbiologiche e di strumenti elettronici per l’individuazione delle fonti di contaminazione. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Santangiolina Latte Fattorie Lombarde, ARAL, Ist. Scienze delle Produzioni Alimentari CNR, DIPAV Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Il prodotto principale del progetto sarà rappresentato da un sistema di diagnosi rapida per l'individuazione delle principali fonti di contaminazione microbiologica del latte alla stalla. Possibili applicazioni La disponibilità di un sistema rapido di diagnosi delle fonti di contaminazione del latte alla stalla potrà consentire ad allevatori, tecnici, acquirenti e trasformatori del latte di far fronte rapidamente alle eventuali situazioni di innalzamento della carica batterica del latte di massa. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bava et al. Sci. e Tecn. Lattiero-Casearia (2008) 59, 339-343 Morandi et al. Lait (2005) 85, 181-192 Sandrucci et al. Atti Soc It Sci Vet (1990) 44, 1779-1783 130 Titolo del progetto Italiano: Alternative al bromuro di metile nella disinfestazione di industrie alimeri Inglese: Methyl bromide alternatives for pest control in food industries Nome e cognome dei ricercatori Luciano Süss ([email protected]) Sara Savoldelli Parole chiave Sulfurilfluoruro, aria calda, lotta integrata Sulfurylfluoride, heat treatment, integrated control Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Con il Protocollo di Montreal è stato eliminato il bromuro di metile. Sono stati messi a punto strumenti tecnici per la sostituzione del bromuro di metile nel settore del post-raccolta. In particolare si tratta di: impiego di CO2; impiego di azoto; frigoconservazione; disinfestazione con alte temperature; microonde; polveri inerti; tecniche di “lotta integrata”; utilizzo di nuovi formulati antiparassitari; utilizzo di un gas tossico alternativo, il sulfurilfluoruro; trattamenti abbattenti con strumentazioni automatiche a tempo. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: ASSINCER - Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca E’ possibile prescindere dall’uso del bromuro di metile. Tra le diverse possibilità applicative devono essere privilegiate le più consone a quella determinata realtà produttiva e, a tal proposito, si è in grado di fornire, a richiesta, indicazioni e assistenza tecnica in merito. Possibili applicazioni - Difesa antiparassitaria di magazzini di stoccaggio di cereali. - Disinfestazione di molini e industrie alimentari in genere. - Difesa di derrate conservate da attacchi da insetti, acari e roditori. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Süss L., Savoldelli S., 2008 – Alternatives to methyl bromide in Italian food industry. Results of two-year practical application. Proceedings 8th International Conference on Controlled Atmosphere and Fumigation in Stored Products, 21-27 September 2008, Chengdu, Cina: 149-152. 131 Titolo del progetto Italiano: Tecniche avanzate per l’identificazione di coadiuvanti tecnologici e contaminanti in contenitori ad uso alimentare Inglese: Identification of organic contaminants in food containers ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Fernando Tateo ([email protected]) Monica Bononi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Contenitori per alimenti; contaminanti; sicurezza Food containers, contaminant, food safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto prevede l’applicazione di tecniche analitiche GC/MS e LC/MS/MS atte alla identificazione di composti indesiderati in varie tipologie di contenitori destinati a cottura e/o trasporto di alimenti. Le ricerche in corso sono mirate ad identificare sostanze organiche la cui presenza non è prevista per i contenitori destinati al contatto con gli alimenti. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Studio delle problematiche di cessione di sostanze organiche in diverse fasi di utilizzo di contenitori per alimenti. Possibili applicazioni I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo di valutazione di conformità/non conformità all'utilizzo di contenitori destinati al contatto con alimenti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006). F. Tateo, M. Bononi, Food Add. Contam., 23 (10), 1030-1037 (2006). M. Bononi, F. Tateo, Am. J. Agri. & Biol. Sci. 2 (3), 191-194 (2007). M. Bononi, F. Tateo, Packag. Technol. Sci. 22, 53–58 (2009) 132 Titolo del progetto Italiano: Criteri integrati di verifica di qualità, di valore nutrizionale e di sicurezza nello studio di prodotti alimentari di larga distribuzione Inglese: Integrated criteria in quality control, nutritional evaluation and food safety Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Alimenti; qualità; sicurezza Food; quality; safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto prevede la definizione di criteri integrati da adottare per la verifica di significatività delle risposte e dei referti che le Società GDO ricevono da parte di fornitori esterni di servizio analitico. Il tutto al fine di svolgere un servizio “critico” sui controlli analitici svolti esternamente oltre che al fine di dimensionare e razionalizzare le richieste rivolte dalle Società stesse ai fornitori di servizio. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Fernando Tateo ([email protected]) Monica Bononi Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Eurospin Italia S.p.A. - San Martino Buonalbergo (VR) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La ricerca analitica è rivolta alla conferma di correlazione esistente fra gli standard di qualità, valore intrinseco delle derrate ed entità dei prezzi al consumo. Possibili applicazioni Progetti innovativi in tema di preparazione di alimenti che rispondano ad esigenze di carattere socio-economico e nutrizionale, il tutto con largo raggio di credibilità scientifica. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, Bulletin de l’OIV, (Sept.-Oct.), 766-778 (2003). F. Tateo, M. Bononi, Ital. J.Food Sci. 15 (4), 593-599 (2003). M. Bononi et al., Industrie delle Bevande 35 (202), 126-129, (2006). F. Tateo, M. Bononi et al., J. Food Comp. Anal. 20, 232-235 (2007). 133 Titolo del progetto Italiano: Definizione di indici di qualità e di sicurezza alimentare in formulati aromatizzanti Inglese: Identification of quality control and food safety indicators in flavourings. Nome e cognome dei ricercatori Fernando Tateo ([email protected]) Monica Bononi ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Aromi; controllo qualità, sicurezza alimentare Flavourings, quality control, food safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca prevede l’applicazione di nuovi criteri di formulazione di aromi che rispondano a innovative logiche di qualità e di sicurezza d’uso. Vengono applicate tecniche ed estrattive analitiche avanzate al fine di identificare/quantificare principi attivi in derivati da matrici vegetali (estratti) e di identificare/quantificare sostanze la cui sicurezza alimentare non è ancora ben definita e che possono essere presenti in formulati aromatizzanti. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Select Alimenta S.r.l. - Bresso (Mi) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca L'attività di ricerca è diretta alla realizzazione di formulati aromatizzanti caratterizzati da logiche di qualità e sicurezza d'uso. Possibili applicazioni Realizzazione di certifcazione di prodotto (aromi certificati). Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 16 (6), 721-727 (2003). M. Bononi, F. Tateo et. al, J. Food Technol., 3 (3), 319-325 (2005). M. Bononi et al., J. Sci. Food Agric. 86, 2592-2596 (2006). M. Bononi, F. Tateo, Int. J. Food Sci. Nutr. 58 (2), 142-149 (2007). 134 Titolo del progetto Italiano: Innovazione in formulazione, applicazione, controllo qualità e sicurezza alimentare di semilavorati aromatizzati destinati ai settori food e non food Inglese: Innovation in formulation, use, quality control and food safety of semi-finished goods destined to "food" and "non food" industry Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Semilavorati; controllo qualità; sicurezza Semi-finished goods; quality control; food safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca è rivolta fondamentalmente alla definizione di formulati che possano vantare caratteristiche di qualità e sicurezza di buon livello. Particolare attenzione è rivolta alla identificazione di problematiche oggi emergenti nel settore delle erbe e delle spezie per quanto attiene alla eventuale presenza di inquinanti e/o di principi attivi di limitata sicurezza d’uso per le applicazioni alimentari. Per i semilavorati utilizzati in trasformazione di alimenti l’attenzione è rivolta alla verifica di utilizzo di additivi appartenenti a categorie a rischio ridotto. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Nome e cognome dei ricercatori Fernando Tateo ([email protected]) Monica Bononi Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Drogheria & Alimentari - San Piero a Sieve (Fi) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca L’attività di ricerca è diretta alla realizzazione di semilavorati aromatizzati e non aromatizzati destinati alle industrie alimentari, mangimistiche, farmaceutiche e cosmetiche con particolare riferimento agli aspetti di sicurezza alimentare o di impiego non-food. Possibili applicazioni Realizzazione di semilavorati prodotti secondo principi di efficienza, di qualità e di sicurezza. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004). F. Tateo, M. Bononi, J. Food Comp. Anal. 19(1), 83-87 (2006) M. Bononi, F. Tateo, J. Food Comp. Anal. 21(1), 84-89 (2008) M. Bononi, F. Tateo et al., Industrie Alimentari, 47, 730-736 (2008). 135 Titolo del progetto Italiano: Valutazione di sicurezza alimentare e controllo qualità in aceto balsamico di Modena Inglese: Food safety evaluation and quality control in balsamic vinegars of Modena Nome e cognome dei ricercatori Fernando Tateo ([email protected]) Monica Bononi ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Aceto balsamico; sicurezza alimentare; controllo qualità Balsamic vinegar; food safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L’attività di ricerca si inquadra sia nella problematica della sicurezza che in quella della verifica della qualità merceologica degli aceti balsamici di Modena. Oggetto specifico della ricerca è quello della messa a punto di metodiche analitiche atte alla identificazione di micro- e macro-elementi con possibili implicazioni di ordine tossicologico e di qualificazione dell’aroma con tecniche GC/MS. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Acetaia Bellei di Bellei Luigi & Figli - Casoni di Rivarino (Mo) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Studio della frazione volatile attraverso tecniche estrattive innovative (SPME, SBSE, SAFE, ecc.) ed identificazione di sostanze aromatiche caratterizzanti. Possibili applicazioni I risultati delle valutazioni analitiche possono costituire mezzo per redazione di giudizio di conformità/non conformità a capitolati definiti da qualificati gruppi di distribuzione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) F. Tateo, M. Bononi, Ital. J. Food Sci., 15(1), 149-151 (2003). F. Tateo, M. Bononi, J. Agric. Food Chem., 52 (4), 655-658 (2004). M. Bononi, F.Tateo, J. Food Comp.Anal., 22, 79-82 (2009). 136 Titolo del progetto Italiano: Determinazione di micotossine in alimenti Inglese: Mycotoxin occurrence in foods Nome e cognome dei ricercatori Angela Vecchio ([email protected]) Parole chiave Aflatossine, ocratossina A, alimenti Aflatoxins, ochratoxin A, foods Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Tra le varie micotossine, metaboliti secondari fungini, le aflatossine e l’ocratossina A (OTA), sono fra le maggiormente diffuse e pericolose. Sono classificate dall’International Agency for Research on Cancer come cancerogene o possibili cancerogene per l’uomo e l’Unione Europea ne ha fissato i tenori massimi in diversi alimenti. Gli studi hanno permesso di valutare i livelli di micotossine in prodotti lattiero-caseari, cacao in polvere, oli e olive da mensa, vini. Le ricerche proseguono prendendo in considerazione altre derrate alimentari. ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento ITAF, Università degli Studi di Palermo Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Valutazione dei possibili rischi per la salute dei consumatori. Possibili applicazioni Valutazione dei livelli di assunzione di micotossine tramite la dieta e confronto con i valori di Tolerable Weekly Intake indicati dai diversi comitati scientifici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Finoli C., Vecchio A., (2003) Ital. J. Anim. Sci., 2, 191-196 Finoli C., Vecchio A., Scarpellini M., Burruano S., (2004) Riv. Vitic. Enol., 57(3), 63-77 Finoli C., Vecchio A., Planeta D., (2005) 44, 506-514 Vecchio A., Finoli C., (2007) Industrie Alimentari, 46, 1015-1020, 1023 137 Titolo del progetto Italiano: Rilevazione di funghi tossinogeni associati ai cereali Inglese: Mycotoxinogenic fungi associated with cereal crops Nome e cognome dei ricercatori Annamaria Vercesi (annamaria.vercesi @unimi.it) Gemma Assante, Giovanni Venturini ALIMENTAZIONE QUALITA’ E SICUREZZA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale, sez. Patologia Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2- 20133 Milano Parole chiave Funghi tossinogeni, micotossine Toxinogenic fungi, mycotoxin Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le indagini mirano all'individuazione delle principali specie fungine tossinogene associate ai cereali, soprattutto mais e grano, le loro modalità di interazione con la specie ospite per quanto concerne l'infezione e la colonizzazione delle strutture riproduttive. La caratterizzazione degli individui isolati riguarda in particolare le loro potenzialità tossinogene in varie situazioni ambientali e nutrizionali al fine di evidenziare l'influenza di diversi fattori sulla produzione di sostanze tossiche. In tale ambito viene indagato l'effetto sui miceti tossinogeni isolati di alcuni fungicidi. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Sassari, Università di Padova Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Composizione e potenzialità tossinogene della comunità fungina associata a cereali; efficacia di varie sostanze nel contenimento dei danni. Possibili applicazioni L'indagine permette di tracciare una mappa della distribuzione dei miceti tossinogeni, della loro potenziale produzione di micotossine, individuando le aree nelle quali è opportuno cercare di limitare il loro insediamento sull'ospite, segnalando nel contempo la possibilità di interventi mirati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Moretti et al., 2008, J. Plant Pathology., S63 Venturini et al., 2009, Micologia Italiana, in corso di stampa. 138 ALIMENTAZIONE 2.3 GESTIONE 139 Titolo del progetto Italiano: Valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali dell'Unione Europea Inglese: Traditional European Union Food Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Banterle ([email protected]) Stefanella Stranieri, Laura Carraresi, Alessia Cavaliere Parole chiave Marketing, PMI, industria alimentare, UE Marketing, SMEs, Food Industry, EU Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il DEPAAA collabora al capitolo “Metodi per migliorare le capacità di mercato e l’organizzazione della filiera per i prodotti alimentari tradizionali” (WP5). La crescente globalizzazione rende difficile per le PMI di prodotti alimentari tradizionali stare sul mercato accanto alle grandi imprese. Si vuole quindi sviluppare uno strumento di valutazione delle capacità di marketing delle PMI per capire i punti di debolezza, e un piano d'azione mirato al miglioramento. In futuro la ricerca si dirigerà alla valutazione della competitività delle PMI considerando le risorse interne e la redditività. ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA) Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Federalimentare, Ghent University (B), Campden & Chorleywood Institute (HU), e altri 32 partners. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Attraverso un'indagine diretta, sono state valutate le capacità di gestione del marketing, sono stati individuati i punti critici ed è stato sviluppato un piano d'azione mirato al miglioramento. Possibili applicazioni Auto-valutazione delle capacità di gestione del marketing delle PMI mediante lo strumento sviluppato. Organizzazione di corsi e seminari di aggiornamento su temi che sono risultati essere punti deboli per le PMI. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Banterle A., Carraresi L., Stranieri S. (2008). An Innovative Tool to Assess Marketing Capabilities of Traditional Producers within the European Food Industry. In Fritz M., Rickert U., Schiefer G. (Editors) ISBN 978-3-932887-96-3. Banterle A., Gellynck X. (Editors) (2008), ISBN 978-88-548-1891-0. 141 Titolo del progetto Italiano: Modelli econometrici per studiare la relazione tra obesità e alcune variabili economiche e socio-demografiche Inglese: The social and economic determinants of obesity through econometric models ALIMENTAZIONE GESTIONE Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Banterle ([email protected]) Alessia Cavaliere Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA) Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 - Milano Parole chiave Obesità, BMI, modelli econonometrici Obesity, BMI, econometric models Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'eccesso di peso è considerato un fattore determinante per le malattie non trasmissibili, in particolare diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione e tumori. Lo studio si pone come obiettivo quello di analizzare attraverso l’utilizzo di modelli econometrici le relazioni tra i tassi di obesità e alcune variabili economiche e socio-demografiche. È stata svolta un’indagine empirica, attraverso la quale si è predisposto un questionario su un campione di consumatori lombardi, che ha assunto la funzione di database per correlare i livelli di obesità con alcune variabili socio-economiche. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: CREDA-UPC-IRTA Barcellona Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Dai primi risultati è emerso che il problema dell’obesità tende ad essere più rilevante tra le categorie più svantaggiate, ad esempio tra le persone più anziane, con livelli di istruzione più bassi, con bassi livelli di knowledge nutrizionali e nelle aree con reddito pro-capite più basso. Possibili applicazioni Programmare piani per la prevenzione dei “disordini” alimentari; superando la logica di interventi a livello di singolo prodotto e considerare, invece, il modello alimentare del consumatore nel suo insieme, frutto di diverse determinanti di natura sociale, economica e psicologica. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cavaliere A., Banterle A. (2008). Economic factors affecting obesity: an application in Italy. 12th Congress of European Association of Agricultural Economists. Ghent, Belgium, 26-29 August 2008, http://ageconsearch.umn.edu/handle/44324. 142 Titolo del progetto Italiano: Nuove forme di riorganizzazione delle filiere agro-alimentari e costi di transazione Inglese: New forms of food supply chains governance and transaction costs Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Banterle ([email protected]) Stefanella Stranieri Parole chiave Coordinamento verticale, Costi di transazione Vertical coordination, Transaction costs Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare gli effetti dell’introduzione di sistemi di certificazione volontari sul coordinamento verticale delle filiere agro-alimentari in chiave di costi di transazione. In particolare, si considerano tali sistemi come delle istituzioni in grado di variare l'efficienza degli scambi fra i soggetti economici delle filiere agro-alimentari. Obiettivo della ricerca è, quindi, quello di riuscire a trovare una cornice di riferimento che guidi le imprese del sistema agro-alimentare a selezionare le certificazioni secondo un criterio di efficienza economica. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Kent Business School Fonti di finanziamento: Pubblico ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale (DEPAAA) Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La moltitudine di standard presenti nel sistema agro-alimentare possono essere considerate delle nuove forme istituzionali. La teoria dei costi di transazione può essere considerato un approccio di riferimento per orientare in maniera efficiente le scelte organizzative delle imprese agro-alimentari. Possibili applicazioni - Imprese del settore agricolo, indiustria alimentare e distribuzione. - Arricchimento del dibattito politico sulle modalità di intervento all'interno del sistema agro-alimentare. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 1) Banterle A. and Stranieri S. (2008). Food Policy, vol 33, 6, pp. 560-569. 2) Banterle A., Stranieri S. (2008). Agribusiness: An International Journal, vol 24, 3, pp.320-331. 3) Banterle A., Stranieri S., Baldi L. (2006). Journal on Chain and Network Science, vol 6, 1, pp. 69-78. 143 Titolo del progetto Italiano: Studio di modelli gestionali per la ristorazione Inglese: Studies of management model for food-service Nome e cognome dei ricercatori Riccardo Guidetti ([email protected]) Roberto Beghi ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Gestione, modelli, ristorazione Management, model, food-service Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca prevede di applicare alcune tecniche tipiche dell'ingegneria gestionale al settore della ristorazione con lo scopo di ottimizzare le fasi di progettazione degli impianti impiegati in questo ambito. Sono studiate sia alcune applicazioni della Ricerca operativa (dimensionamento ottimale del numero di pasti in fuzione della tipologia, studio del dimensionamento ottimale di pizzerie da asporto), sia nell'ambito della Analisi multivariata (valutazione del lay-out ottimale di un self service). I risultati sono incoraggianti alla luce dell'esigenza di crescita culturale del settore. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Autogrill, Sodexo, Serist. Fonti di finanziamento: Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Metodologie modellistiche a supporto della progettazione di realtà ristorative. Possibili applicazioni Fornire a tutti gli attori del mondo della ristorazione delle metodologie oggettive che supportano la loro esperienza. Contribuire a definire in dettaglio il sistema ristorazione identificando i flussi di ingresso ed uscita (materie prime, energia, pasti, ecc.). Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) R. Guidetti, A. Montanari (2007), La Ristorazione Ospedaliera: aspetti organizzativi e progettuali, Atti del XXXIV Congresso Nazionale della SINU, “La nutrizione umana oggi tra tecnologia e prevenzione”. Riccione (RN), 8-10 novembre 144 Titolo del progetto Italiano: Analisi energetica delle industrie alimentari Inglese: Energy Analysis of food industries Nome e cognome dei ricercatori Riccardo Guidetti ([email protected]) Roberto Beghi, Valentina Giovenzana Parole chiave Analisi energetica, industria alimentare, ambiente Energy Analysis, food industries, environment Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'obiettivo del progetto A-POWER è quello di mettere a punto ed applicare una metodologia di analisi energetica per l'industria alimentare con lo scopo di identificare eventuali criticità nella gestione dell'energia nelle realtà che sono oggetto della ricerca. I dati di riferimento sono dedotti sia dalla letteratura specifica sia dalle BAT FDM (Best Availables Techniques - Food, Drink and Milk, agosto 2006). Tramite queste informazioni sarà possibile definire interventi reali (introduzione di inverter, uso di motori ad alta efficienza, ecc.) con sicuri benefici per le industrie coinvolte. ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: InnoHub, Agrimercati (aziende speciali della Camera di Commercio di Milano) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La ricerca porta ad identificare una metodologia di analisi energetica specifica per il settore alimentare che si caratterizza per alcune peculiarità (tempi di lavorazione a volte stagionali, sottoprodotti con valenza energetica, ecc.). Possibili applicazioni Razionalizzazione dei consumi energetici nell'industria alimentare; possibilità di impiego ai fini energetici dei materiali di scarto dal processo produttivo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Bodria L.,R. Guidetti (2006), Energy analysis of a pasta factory and application of cogeneration, CIGR Congress, Agricultural Engineering for a better World, Bonn, 3-7 sept. 145 Titolo del progetto Italiano: Influenza della memoria e delle emozioni nelle scelte alimentari Inglese: Influence of memory and emotions in food choice Nome e cognome dei ricercatori Ella Pagliarini ([email protected]) M. Laureati, E.P. Koster, J. Mojet, S. Issanchou, C. Sulmont-Rossé ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM) Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Scelte alimentari,Memoria alimentare, Percezione sensoriale Food choice, Memory, Sensory perception Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La memoria alimentare è un tipo di memoria implicito. Ogni volta che consumiamo del cibo, inconsapevolmente ne immagazziniamo informazioni sull’aspetto, il gusto, la consistenza e il gradimento. Tali informazioni, sotto forma di ricordi, serviranno al consumatore ogni volta che incontrerà quel prodotto o un prodotto simile per decidere se mangiarlo oppure no. Pertanto, la memoria svolge un ruolo fondamentale nella scelta di un alimento. L’obiettivo di questo progetto è di valutare come le caratteristiche sensoriali degli alimenti vengano memorizzate e come influiscano sul gradimento. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Agrotechnology & Food Innovation , CICS-Wageningen Univ. Olanda; INRA-Dijon Francia. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I risultati hanno evidenziato che le caratteristiche sensoriali degli alimenti, seppur apprese in maniera inconscia, vengono memorizzate. La capacità di memorizzazione degli alimenti sembra essere influenzata dal fattore gradimento ma non dall'età dei consumatori. Possibili applicazioni Implicazioni sul comportamento di acquisto e sulla preferenza del consumatore per la messa a punto di nuove strategie di marketing. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) L. Morin-Audebrand et al.,Food Qual. and Pref (2009) 20: 92-99 M. Laureati et al., Appetite (2008) 51: 273-282 M. Laureati, E. Pagliarini ,II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008) 146 Titolo del progetto Italiano:Il consumatore celiaco e le valutazioni sensoriali dei prodotti senza glutine Inglese: Celiac consumer and sensory characterization of gluten-free products Nome e cognome dei ricercatori Ella Pagliarini ([email protected]) M. Laureati, M. Trezzi Parole chiave A.sensoriale, Celiachia,Prod. senza glutine Sensory analysis, Coeliac disease, Gluten-free products Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Dato il continuo aumento di consumatori celiaci nella popolazione italiana appare interessante studiare la messa a punto di nuovi prodotti senza glutine che siano apprezzati dal consumatore anche da un punto di vista sensoriale. Obiettivo di questo lavoro è stato quindi la caratterizzazione sensoriale e chimico-fisica di differenti tipi di pane senza glutine. L'identificazione delle principali variabili sensoriali di pane privo di glutine può essere di aiuto nella messa a punto di nuovi prodotti rivolti ai consumatori celiaci, mercato in continua espansione. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Plada Industrie Srl, Milano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM) Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- Milano Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I risultati hanno mostrato l'importanza dell'argomento ma anche la necessità di un'ulteriore ricerca degli aspetti sensoriali, molto spesso sottovalutati, dei prodotti, in generale, destinati ai consumatori celiaci. Possibili applicazioni Messa a punto di nuovi prodotti da forno privi di glutine con caratteristiche sensoriali sempre più simili ai prodotti da forno tradizionali già presenti sul mercato italiano e mondiale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Pagliarini et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, Milano 30 giugno-1 luglio (2008) 147 Titolo del progetto Italiano: Caratteristiche sensoriali e valutazione dell'accettabilità di nuovi composti attivi sulla chemorecezione gustativa e sulla chemestesi Inglese: Sensory characteristics and acceptability of new compounds active on taste and chemestesis ALIMENTAZIONE GESTIONE Nome e cognome dei ricercatori Ella Pagliarini ([email protected]) A. Bassoli, M. Laureati, G. Borgonovo, G. Morini, M.R. Rhyu Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DISTAM) Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Accettabilità, Percezione sensoriale, Chemestesi Acceptability, Sensory perception, Chemestesis Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il crescente interesse per lo studio della chemorecezione gustativa e della chemestesi è giustificato dal fatto che le industrie alimentare e farmaceutica sono sempre alla ricerca di nuovi composti da impiegare come additivi. Accanto allo studio della persistenza sensoriale di dolcificanti isovanillici, recentemente sono stati studiati i descrittori sensoriali di un infuso di foglie di Perilla, una pianta asiatica sconosciuta nei Paesi occidentali, contenente molecole attive coinvolte nella percezione di sensazioni chemestetiche. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DISMA- UNIMI, Univ. Scienze Gastronomiche, Pollenzo, Korea Food Research Institute, Seul. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di nuove formulazioni alimentari reali addizionate delle diverse molecole (dolcificanti) e analisi della loro accettabilità da parte dei consumatori. Messa a punto di un laboratorio permanente di studio di formulazioni gastronomiche italianecoreane. Possibili applicazioni Impiego delle molecole in campo alimentare e farmaceutico. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Pagliarini et al., Chemical Senses (2006) 31E57. M. Laureati et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008 A. Bassoli et al., II Convegno SISS di Scienze Sensoriali, 30 giugno-1 luglio 2008 A. Bassoli et al.,Chemosensory Perception.(2008) Doi: 10.1007/s12078-008-9027-z 148 Titolo del progetto Italiano: Biosensori per la valutazione del ruolo della dieta nella prevenzione di patologie degenerative Inglese: Use of biosensors within a multidisciplinary approach for the study of degenerative disease prevention through diet Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Alimentazione, composti vasoattivi, biosensori Nutrition, vasoactive compounds, biosensors Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Lo studio consiste nello sviluppo di biomarker in grado di misurare variazioni di tipo strutturale e funzionale indotte da trattamenti dietetici mirati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. In particolare si interessa all’applicazione di biosensori per l’analisi della funzionalità delle arterie in modelli animali e nell’uomo in funzione di trattamenti dietetici specifici. ALIMENTAZIONE GESTIONE Nome e cognome dei ricercatori Marisa Porrini ([email protected]) Patrizia Riso Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Department of Food Science and Human Nutrition, University of Maine Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di componenti/alimenti con proprietà vasoattive. Sviluppo di protocolli dieteticii capaci di migliorare le proprietà funzionali delle arterie. Possibili applicazioni Sviluppo del know-how per la formulazione di nuovi prodotti con ricadute sulla salute vascolare. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Del Bò C, Riso P et al. Experimental Biology 2009, April 18-22, New Orleans. 149 Titolo del progetto Italiano: Criteri di analisi e progettazione integrata per l’industria agro-alimentare Inglese: Integrated analysis and planning criteria for food industry Nome e cognome dei ricercatori Franco Sangiorgi ([email protected]) Loredana Dioguardi, Laura Franzetti, Marina Mastropietro ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Industria agro-food, disegno integrato, sicurezza alimentare Agro-food industry, integrated design, food safety Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La presenza di normative, spesso conflittuali, rende necessario stabilire delle priorità nelle scelte progettuali. In particolare, è importante individuare materiali e tecnologie costruttive in grado di minimizzare lo sviluppo dei microrganismi. Inoltre, occorre considerare l'ambiente di lavoro per i suoi riflessi sul benessere degli operatori. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Univ. di Bologna, Univ. della Tuscia, Univ. della Basilicata, Univ. di Catania Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca - Modelli progettuali ottimizzati; - Modelli di inserimento territoriale degli opifici; - Valorizzazione e miglioramento della qualità delle produzioni; - Miglioramento delle condizioni di lavoro e della sicurezza; - Corsi e seminari formativi per operatori, tecnici e enti di controllo. Possibili applicazioni - Schede aziendali e modelli progettuali migliorativi alla luce dei punti critici individuati; - Messa a punto di manuali di autocontrollo per le aziende che ne sono sprovviste; - Linee guida sulla progettazione e gestione di nuove strutture relative agli indirizzi produttivi esaminati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sangiorgi F. Dioguardi L.(2006) PRIN 2003 La progettazione integrata nell’industria alimentare. Criteri progettuali e gestionali per il settore caseario. Dioguardi L., Franzetti L. (2006) Condizioni di lavoro e qualità igienica in piccoli caseifici e malghe nel Nord Italia Ind.Alim.XLV,463,141:146 150 Titolo del progetto Italiano: La valorizzazione dei prodotti caseari tipici della montagna Inglese: Enhancing the value of mountains' produce: the case of Toma della Valsesia Nome e cognome dei ricercatori Franco Sangiorgi ([email protected]) Loredana Dioguardi, Laura Franzetti Parole chiave Formaggi, prodtotti di montagna, produzione Cheese, mountains' produce, cheese making Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'Italia è ricca di prodotti alimentari che meriterebbero un maggiore valorizzazione. Tale obiettivo si scontra, però con la scarsa attenzione che è stata da sempre riservata ai piccoli produttori che caratterizzano le aree di montagna. In particolare, le carenze riscontrate sono dovute alla non conoscenza degli aspetti applicativi legati alla applicazione delle normative sull'igiene e sicurezza. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: IMONT, IBAF, IARD, A&Q Fonti di finanziamento: Pubblico ALIMENTAZIONE GESTIONE Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di soluzioni produttive, tecnologiche, meccanico-impiantistiche, organizzative, logistiche, di marketing e di tracciabilità della filiera tradizionale per il miglioramento quali-quantitativo della qualità della Toma e per la valorizzazione del territorio. Creazione di banche dati. Possibili applicazioni Individuzione di strategie di sviluppo territoriale, di nuove linee produttive alternative, riorganizzazione aziendale e territoriale, razionalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, dei costi, introduzione di layout e impianti più appropriati per le realtà studiate. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Dioguardi L. Sangiorgi F. (2008) Small dairies design to improve safety and workers’ welfare in mountain areas. e Dioguardi L. Franzetti L. Sangiorgi F. (2008) Environmental and surface hygienic quality of small dairies in mountain areas: suggestion to improve food safety. Proc. RAGUSASHWA 15-17Set. 151 ALIMENTAZIONE 2.4 NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA 153 Titolo del progetto Italiano: Prodotti bioattivi da piante eduli e cibi tradizionali Inglese: Bioactive compounds from food plants and traditional food Nome e cognome dei ricercatori Angela Bassoli ([email protected]) Gigliola Borgonovo, Leonardo Scaglioni ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano Parole chiave Bioactive compounds, taste, TRP Composti bioattivi, sapore, TRP Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Molte spezie ed erbe spontanee e/o coltivate utilizzate nella cucina tradizionale italiana ed estera contengono composti attivi sul sapore e sulla chemestesi. L'attivazione specifica su alcuni recettori delle famiglie GPCR e TRP dà luogo non solo alle proprietà gustative ma ad altre bioattività interessanti quali l'attività insetto-repellente o la percezione dei segnali dolorosi (nocicezione). Il progetto utilizza il sapore come guida per l'identificazione e l'isolamento di nuovi principi bioattivi di interesse alimentare, agrario, farmaceutico, cosmetico, erboristico. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Composti bioattivi con attività specifica sui recettori delle sensazione gustative e della chemestesi delle famiglie GPCR e TRP; composti attivi sul chemical sensing; composti attivi nei meccanismi di percezione della nocicezione. Possibili applicazioni Additivi alimentari (composti sapidi, inibitori o modificatori del gusto); composti attivi sul chemical sensing (es. insetticidi, insetto-repellenti, nematocidi) e sulla nocicezione (es. analgesici); estratti naturali di piante eduli per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, dietetico, agrario. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Bassoli et al., Chemistry and Biodiversity, 2008, 5, 1184-1194. A. Bassoli et al., J. Biorg. & Med. Chem., 2008, ( DOI 10.1016/j.bmc.2008.12.057). 154 Titolo del progetto Italiano: Peptidi bioattivi di derivazione casearia Inglese: Bioactive peptides of dairy origin Nome e cognome dei ricercatori Francesco Bonomi ([email protected]) Stefania Iametti Parole chiave Peptidi bioattivi, proteine, industria casearia Bioactive peptides, proteins, dairy industry Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si è proposto l'isolamento di peptidi bioattivi da reflui di diversi processi di caseificazione. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Torchiani Impianti, BS; CaBre, BS; Stella Bianca, LO; Cas. Gervasina, BS; CRA-ILC, LO Fonti di finanziamento: Pubblico Privato ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 -20133 Milano Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Si è pervenuti all'isolamento in forma economicamente conveniente di proteine e peptidi con attività biologica interessanti dal punto di vista nutrizionale, farmacologico, e per altre applicazioni industriali. Possibili applicazioni Nutraceutica, supplementazione alimentare, antimicrobici naturali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) P. Rasmussen, A. Barbiroli, F. Bonomi, F. Faoro, P. Ferranti, M. Iriti, G. Picariello, S. Iametti. Biopolymers (2007) 86, 57-72. A. Barbiroli, F. Bonomi, S. Benedetti, S. Mannino, L. Monti, T. Cattaneo, S. Iametti. J. Dairy Sci., (2007) 90, 532-540 155 Titolo del progetto Italiano: Valutazione degli effetti funzionali di prodotti arricchiti in fibra alimentare sul tratto gastrointestinale Inglese: Comparison of high fibre cereal prototypes on intestinal health benefits ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Nome e cognome dei ricercatori M.Cristina Casiraghi ([email protected]) D.Erba, Canzi, Zanchi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche. Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano Parole chiave Prodotti da forno, prebiotici, ecosistema intestinale; Backery prod, prebiotic, intestinal ecosystem Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La fibra alimentare è considerata uno dei principali componenti funzionali della nostra dieta poiché promuove effetti fisiologici positivi come la capacità lassativa, l’attenuazione della colesterolemia, la modulazione dei livelli ematici di glucosio. Alcune frazioni della fibra mostrano attività prebiotica, favorendo lo sviluppo di microrganismi intestinali positivi per la salute umana.Lo studio si propone di verificare meccanismi d'azione ed effetti funzionali di nuove formulazioni arricchite con fibra alimentare e prebiotici sulla funzionalità intestinale e sul suo ecosistema microbiobico. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Univ. degli Studi di Modena; AAT-Univ. Cattolica del sacro Cuore di Piacenza Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Nuovi prodotti funzionali arricchiti in fibra alimentare e prebiotici. Possibili applicazioni Dossier di supporto scientifico per richieste a EFSA, a norma Reg 924,2007, Health and Nutritional Claims. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Brighenti,F. et al .(1999) Eur J Clin Nutr 53 : 726-733 Bianchi-Salvadori B. et al .(2001)New Microbiologica 24:23-33 Casiraghi MC et al (2007 )J Appl Microbiol 103 :499–506. 156 Titolo del progetto Italiano: Produzione biotecnologica di un polipeptide di soia ad azione ipolipidemizzante Inglese: Biotechnological production of a soybean polypeptide with lipid lowering activity Nome e cognome dei ricercatori Marcello Duranti ([email protected]) Alessio Scarafoni, Alessandro Consonni, Mariarosa Lovati Parole chiave Soia; proteina ipolipidemica; sovraespressione Soybean; hypolipidemic protein; overexpression Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le proteine di soia sono da tempo considerate efficaci agenti di controllo della lipidemia ed in particolare della colesterolemia. L'identificazione della catena polipeptidica della subunità alfa' della beta-conglicinina di soia responsabile di questa attività biologica in cellule modello ha portato al clonaggio ed alla sovraespressione in lievito di alcuni frammenti della stessa. Le ricerche proseguono in direzione della verifica della attività di questi frammenti in modelli animali, della comprensione del meccanismo d'azione e della identificazione del peptide minimo dotato di attività. ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento Farmacologia, UNIMI; INDENA s.p.a., Milano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Cloni di Pichia pastoris esprimenti frammenti della catena polipeptidica alfa' di soia. Frammenti polipeptidici purificati. Anticorpi specifici. Possibili applicazioni Il controllo delle concentrazioni ematiche dei lipidi nell'uomo è fondamentale nella prevenzione e trattamento delle iperlipidemie, che notoriamente sono tra gli agenti scatenanti di numerose malattie cardiocircolatorie. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M. Duranti, P. Morazzoni, Patent N. WO03063608 (2003) C. Manzoni et al., J. Nutr. (2003) 133: 2149-2155 M. Duranti et al., J. Nutr. (2004) 134: 1334-1339 157 Titolo del progetto Italiano: Attività ipoglicemizzante di una proteina del seme di lupino Inglese: Hypoglicemic activity of conglutin gamma, a lupin seed protein Nome e cognome dei ricercatori Marcello Duranti ([email protected]) Alessio Scarafoni, Chiara Magni, Livio Luzi ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Proteina di lupino, glicemia, insulina Lupin protein, glycaemia, insulin Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nella medicina tradizionale i semi di lupino sono da tempo descritti come prodotto antidiabetico, ma fino ad ora non è stata individuata la molecola responsabile di questo effetto. La conglutina gamma, proteina del lupino in grado di interagire in vitro con insulina, sembra un'ottima candidata. Per questo motivo sono state realizzate prove da carico di glucosio in ratti pretrattati con conglutina gamma. Inoltre mioblasti di topo sono stati stimolati con conglutina gamma per verificare un'eventuale azione insulino-mimetica della proteina. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: INDENA, Milano; Facoltà Scienze Motorie, UNIMI; Unità NutrizioneMetabolismo Osp. S. Raffaele Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Le prove da carico di glucosio hanno dimostrato che la somministrazione orale di conglutina gamma induce una significativa riduzione dei valori di glucosio nel sangue. La stimolazione di mioblasti di topo con la proteina induce l'attivazione della cascata di chinasi tipica dell'insulina. Possibili applicazioni Possibile impiego della conglutina gamma nel controllo della glicemia e delle malattie insulinocorrelate. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C. Magni et al., J. Nutr. Biochem. (2004) 15: 646-650 Morazzoni P., Duranti M., Patent N.WO2004071521 158 Titolo del progetto Italiano: Effetti metabolici dell'assunzione di isoflavoni Inglese: Metabolic effects of isoflavones intake Nome e cognome dei ricercatori Daniela Erba ([email protected]) Parole chiave Isoflavones; antioxidant; human health Isoflavoni; antiossidanti; salute umana Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli isoflavoni sono composti polifenolici presenti in particolare nella soia e prodotti derivati. La loro rilevanza per l'uomo risiede sia nella capacità di legarsi ai recettori estrogenici endogeni che nella possibile attività antiossidante. Le ricerche hanno indagato quest'ultima attività sia in vitro che in soggetti sani supplementati con isoflavoni. Le ricerche proseguono ampliando lo spettro delle possibili attività biologiche esercitate da questi composti (metabolismo lipidico, glicemico, osseo) in soggetti sani. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Le ricerche hanno confermato sia in vitro, con colture cellulari immortalate e primarie, che in soggetti sani supplementati con alimenti a base di soia l'attività antiossidante degli isoflavoni. Sono in fase di elaborazione i dati relativi agli effetti metabolici degli isoflavoni. Possibili applicazioni L'assunzione degli isoflavoni, esercitando diverse attività biologiche (estrogenica ed antiossidante), può contribuire a mantenere lo stato di salute, in particolare nelle donne in post-menopausa. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Foti P, Erba D, et al Arch Biochem Biophys 2005;433:421-427 22. Foti P, Erba D et al Nutr Res 2006,26:284 Spadafranca A, Erba D et al Nutr Met Card Dis 2008;18(9):e45 159 Titolo del progetto Italiano: Caratterizzazione molecolare di batteri probiotici e studio della loro interazione con l'ospite Inglese: Molecular characterization of probiotic bacteria and study of host-microbe interactions Nome e cognome dei ricercatori Simone Guglielmetti ([email protected]) ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - via Mangiagalli 25 - 20133 Milano Parole chiave Batteri probiotici, bifidobatteri, immunomodulazione Probiotic bacteria, immunomodulation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'obiettivo di questa ricerca è quello caratterizzare a livello molecolare i microrganismi probiotici e di valutare i meccanismi di interazione con l'ospite attraverso prove in vitro e in vivo, con particolare attenzione nei riguardi della loro attività immunostimolante. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Possibili applicazioni Questa ricerca si propone di migliorare la formulazione di preparati alimentari a base di probiotici o di proporre nuovi prodotti innovativi a base di batteri probiotici con manifestate proprietà immunostimolanti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Guglielmetti S. et al. (2006) Applied Microbiology and Biotechnology 74,1053-1061. Guglielmetti S. et al. (2008) Applied and Environmental Microbiology 74,1284-1288. Guglielmetti S. et al. (2008) International Journal of Food Microbiology 124,285-290. 160 Titolo del progetto Italiano: Studio delle caratteristiche funzionali di alimenti tipici e di nuova formulazione Inglese: Evaluation of functional properties of typical and new foods Nome e cognome dei ricercatori Marisa Porrini ([email protected]) Patrizia Riso Parole chiave Proprietà funzionali salute, interventi dietetici Functional properties, health, nutritional studies Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto consiste nella validazione, mediante studi di intervento dietetico su gruppi di volontari, delle proprietà funzionali e salutistiche di specifici alimenti e/o componenti di interesse nutrizionale. A tale scopo si prevede la valutazione di diversi biomarker di funzione o attività correlati a specifiche malattie cronico-degenerative. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Alimenti e formulazioni alimentari con specifiche caratteristiche funzionali e/o salutistiche. Possibili applicazioni La dimostrazione delle proprietà funzionali e salutistiche degli alimenti è necessaria per supportare la definizione di claim salutistici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Guarnieri S, Riso P, Porrini M. Brit J Nutr 2007;97:639. Riso P, Visioli F, Grande S, et al. J Agric Food Chem 2006;54:2563. Riso P, Martini D, Visioli F, Martinetti A, Porrini M. Nutrition and Cancer 2009;61:23. Riso P, Brusamolino A, Moro M, Porrini M. Int J Food Sci Nutr in press. 161 Titolo del progetto Italiano: Studio delle caratteristiche sazianti di alimenti tipici e di nuova formulazione Inglese: Evaluation of satiating properties of typical and new foods Nome e cognome dei ricercatori Marisa Porrini ([email protected]) Patrizia Riso ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Alimenti, sazietà, appetito Foods, satiety, appetite Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le caratteristiche chimiche, fisiche e sensoriali degli alimenti giocano un ruolo importante nel modulare i meccanismi di controllo dell'appetito. La formulazione di alimenti nuovi può quindi prendere in considerazione anche la loro capacità di influenzare i consumi alimentari. Il progetto consiste nella valutazione delle proprietà sazianti di specifici alimenti su gruppi di volontari appositamente arruolati. A tale scopo si effettua il rilevamento delle sensazioni soggettive correlate all'assunzione di cibo e la valutazione oggettiva dei consumi alimentari. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Alimenti e formulazioni alimentari con definite proprietà sazianti o appetizzanti. Possibili applicazioni Formulazione di alimenti che rispondono a particolari esigenze di gruppi di popolazione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Berti C, Riso P, Brusamolino A, Porrini M. Brit J Nutr 2005;94:850-858. Berti C, Riso P, Porrini M. J Am Coll Nutr 2008;00(0) 162 Titolo del progetto Italiano: Diete ad alto contenuto di antiossidanti naturali per la modulazione dello stress ossidativo in soggetti anziani Inglese: Evaluation of the antioxidant status of a sample of elderly subjects following interventions with diets poor or rich in natural antioxidant compounds Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche - Sezione Nutrizione Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Oxidative stress, Markers, Elderly subjects Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Diversi studi dimostrano che sostanze antiossidanti, assunte con la dieta, sono in grado di modulare lo stress ossidativo e ritardare il declino cognitivo. Obiettivo è effettuare uno studio di intervento con diete ricche e povere di antiossidanti in un gruppo di soggetti anziani e monitorare le concentrazioni plasmatiche di vitamine antiossidanti, carotenoidi, folati, betaina; negli eritrociti i livelli di glutatione, l’attività della glutatione perossidasi e superossido dismutasi; nelle urine le quantità di isoprostani e 8-oxo-2’-desossiguanosina. ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Nome e cognome dei ricercatori Paolo Simonetti ([email protected]) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dip Scienze Sanitarie Applicate-Dip Medicina Interna Terapia Medica-UNIPV;Dip Sanità Pubblica-UNIPR Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Individuare specifici biomarkers dell’invecchiamento e la loro correlazione con interventi dietetici. Capire se un miglioramento qualitativo della dieta con alimenti naturalmente ricchi di antiossidanti corrisponda a un miglioramento dello stato ossidativo e dei markers legati all'invecchiamento. Possibili applicazioni Suggerire corretti comportamenti alimentari per ridurre il rischio di stress ossidativo ed invecchiamento precoce nella popolazione anziana. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Turconi G., Simonetti P., Brusamolino A., Martini D., Rondanelli M., Cuzzoni G., Ricevuti G., Roggi C., Cena H. Potenziale antiossidante in un gruppo di pazienti affetti da malattia di Alzheimer SINU - Invecchiamento e longevità: evidenze in campo nutrizionale – Roma, Italy, December 1112, 2008 163 Titolo del progetto Italiano: Identificazione di colture microbiche intestinali in grado di trasformare la daidzeina nel composto bioattivo equolo Inglese: Identification of intestinal microbiota able to convert daidzein in the bioactive compound S-equol ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Nome e cognome dei ricercatori Paolo Simonetti ([email protected]) Enrica Canzi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Daidzein; Equol; Metabolism Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Valutare la capacità di produrre equolo in donne pre- e menopausa effettuando test di fermentazione in vitro in anaerobiosi su campioni fecali. Studiare la componente microbica intestinale responsabile della biotrasformazione procedendo alla selezione e caratterizzazione, mediante test fisiologici e molecolari, di colture microbiche miste e pure attive nella conversione della daidzeina e/o della DHD in equolo. Studiare in vivo il metabolismo della daidzeina verificando a livello plasmatico ed urinario la capacità di produrre S-equolo e gli altri intermedi di trasformazione. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Stima della capacità della popolazione di produrre S-equolo partendo da daidzeina assunta oralmente. Determinazione della cinetica plasmatica della daidzeina e dei suoi metaboliti. Indentificazione di colture microbiche in grado di trasformare la daidzeina in equolo. Possibili applicazioni Identificazione di ceppi batterici con potenzialità probiotiche. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) The role of diet in the metabolism of daidzein by human faecal microbiota sampled from Italian volunteers C Gardana, E Canzi, P Simonetti. J Nutr Biochem 2008, doi.org/10.1016/j.jnutbio.2008.08.006 164 Titolo del progetto Italiano: Valorizzazione della qualità nutrizionale di mirtillo gigante americano (Vaccinium corymbosum L.) Inglese: Antioxidant contents of blueberry (Vaccinium corymbusum L) during ripening processes Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2-20133 Milano Parole chiave Blueberry, antocyanin content, ascorbic acid Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il mirtillo gigante americano (V. corymbosum, L.) ha suscitato negli ultimi anni un elevato interesse sia sotto il profilo nutrizionale che salutistico, a causa del suo ricco contenuto di fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli e acido ascorbico) dall’elevata attività antiossidante, importante nella prevenzione di patologie degenerative. Nella sperimentazione è stata valutata l’evoluzione degli indici di qualità e del contenuto in fitonutrienti presenti nel mirtillo nel corso della maturazione, in due varietà differenti, ‘Duke’ e ‘Brigitta’; coltivate a due altitudini diverse. ALIMENTAZIONE NUTRIZIONE E NUTRACEUTICA Nome e cognome dei ricercatori Anna Spinardi ([email protected]) Ilaria Mignani, Giacomo Cocetta Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Ingegneria Agraria di Milano, Fondazione Fojanini (Sondrio) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Definizione dei principali indici di maturazione e fitonutrienti (antociani, flavonoidi, polifenoli totali e acido ascorbico) del mirtillo, dell’ottimale momento di raccolta per il maggior effetto salutistico e dell’areale di coltivazione per un frutto in grande espansione colturale. Possibili applicazioni Il monitoraggio della qualità, la definizione dell'ottimale momento di raccolta e l'ampliamento dell'areale di coltivazione può servire alle aziende per valorizzare la tipicità di produzione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sinelli N., Spinardi A., Di Egidio V., Mignani I. and Casiraghi E. 2008 Postharvest Biology and Technology 50:31-36. Guidetti R., Beghi R., Bodria L., Spinardi A., Mignani I. and Folini L. Acta Horticulturae. In press Spinardi A., Mignani I., Folini L. and Beghi R. Acta Horticulturae. In press 165 3. AMBIENTE 166 AMBIENTE 3.1 TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA 167 Titolo del progetto Italiano: Supporti decisionali per la gestione delle risorse idriche in aree vulnerabili del Sud d’Italia Inglese: Decision support systems to manage water resources at irrigation district level in Southern Italy using remote sensing information Nome e cognome dei ricercatori Marco Acutis ([email protected]) Ettore Bernardoni, Alessia Perego Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Gestione risorse idriche, GIS, modelli Hydric resource management, GIS; cropping systems model in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto intende sviluppare un approccio metodologico integrato, per l'ottimizzazione delle risorse idriche in comprensori meridionali caratterizzati da sistemi colturali irrigui ad alto valore aggiunto, che possa essere utile alle autorità preposte alla pianificazione territoriale. Il supporto decisionale che si intende produrre si basa su: telerilevamento da satellite, modelli di simulazione e sistemi Informativi Geografici (GIS) per la gestione dei parametri di tipo distribuito riguardanti clima, suolo, sistemi colturali di un determinato territorio, loro regionalizzazione e mappatura. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: C.R.A. - Unità di Ricerca per i Sistemi Colturali degli Ambienti Caldo-Aridi. Bari Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di un sistema di supporto alle decisioni (modello AQUATER) che integri dati colturali e pedoclimatici, assimilando nel modello le informazioni derivanti da satellite e interfacciandolo con il GIS, i cui dati saranno spazializzati geostatisticamente individuando così aree omogenee. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni Possibilità di stimare settimanalmente su scala territoriale i consumi idrici colturali, correggendo i bilanci idrici con i dati satellitari utilizzando il modello AQUATER. Ciò permette di prevedere situazioni di emergenza idrica aumentando l'efficacia nella pianificazione degli interventi irrigui. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Acutis M., Rinaldi M., Mattia F., Perego A., 2008. Integration of a crop simulation model and remote sensing information. Proceedings of International Symposium on Crop Modeling and Decision Support, 19-22 April, Najing ( China ), pdf. 8029. 169 Titolo del progetto Italiano: Produzione di bio-idrogeno ed energia rinnovabile da residui agro-zootecnici Inglese: Production of bio-hydrogen and renewable energy from husbandry wastes Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Barbara Scaglia; Andrea Schievano Afferenza del ricercatore responsabile Sezione di Chimica Agraria - Dip. Produzioni Vegetali Università degli Studi di Milano - Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Idrogeno, energie rinnovabili, biomasse Hydrogen, renewable energy, biomasses AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto mira a studiare e ottimizzare un sistema di produzione di idrogeno e metano basato su un innovativo processo di fermentazione anaerobica a due stadi, alimentato con sottoprodotti agricoli quali reflui zootecnici e biomassa. L’interesse per la fermentazione a due stadi separati, rispetto alla classica generazione anaerobica di biogas, si giustifica, oltre che per la significativa produzione di bio-idrogeno nella prima fase del processo, per l’elevata resa di metano che si ottiene nella seconda fase. Sarà costruito un impianto pilota da installare presso l’azienda agricola sperimentale dell’Università degli Studi di Milano. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ingegneria Agraria, Università degli Studi di Milano Sezione di Microbiologia Dip. Sc. Tecn. Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano Edison SpA Milano Rhön Energie Systeme Gehaus GmbH Gehaus (D) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I risultati acquisiti nella ricerca permetteranno di quantificare l’incremento di energia prodotta dalla fermentazione a due stadi rispetto alla digestione anaerobica tradizionale e di valutare la sostenibilità economica di tale tecnologia, così come gli eventuali benefici ambientali. Possibili applicazioni L'idrogeno prodotto nella fermentazione e opportunamente purificato, verrà utilizzato per alimentare una pila a combustibile PEM per la produzione di energia elettrica a “emissione zero” a livello aziendale. Verrà altresì sperimentato l’uso di un sistema di micro-cogenerazione basato su turbina a gas, alimentato da metano o da miscela metano/idrogeno. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Schievano, A. Tenca, R. Oberti, F. Adan, An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the use of digestate for process control. Atti di Ecomondo, 2008 Partecipazione orale al HYdrogen – POwer THeoretical and Engineering Solutions International Symposium (Hypothesis 2009) 170 Titolo del progetto Italiano: Bilancio dell’azoto nella filiera di produzione del biogas da reflui zootecnici e qualità del digestato Inglese: Nitrogen balance in the biogas production from organic manure and quality of digestate Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani([email protected]) Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Digestione anaerobica; azoto; spettroscopia NMR Anaerobic digestion; nitrogen; NMR spectroscopy Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I dati raccolti e la loro elaborazione statistica, dovrebbero permettere di tracciare un quadro attendibile e dettagliato della ripartizione dell’azoto nei flussi di materia che entrano ed escono in un impianto di digestione anaerobica, evidenziando eventuali possibilità d’intervento a basso costo per una migliore gestione dell’azoto attraverso i processi di digestione anaerobica. Possibili applicazioni Il controllo degli input ed output di azoto risultano essere fondamentali nell’applicazione a scala territoriale della Direttiva Nitrati. Inoltre, le caratteristiche spettroscopiche della componente organica dei digestati da utilizzarsi in agricoltura, forniscono utili informazioni circa il loro potenziale di mineralizzazione e quindi di disponibilità di elementi nutritivi, tra i quali, anche l’azoto. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Monitoraggio del processo di digestione anaerobica in diversi impianti di scala reale operanti con diverse condizioni di processo (temperatura di esercizio, matrici utilizzate, ecc..), finalizzato a tracciare un quadro completo della mobilità dell’azoto. Studio delle caratteristiche fertilizzanti dei digestati finali e dell’evoluzione della componente organica a mezzo di 13C CPMAS NMR. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 171 Titolo del progetto Italiano: Biomasse per Biogas Inglese: Biomasses for Biogas Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Fulvia Tambone, Barbara Scaglia, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Biogas; energia; digestione anaerobica Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L’obiettivo del progetto è quello di fornire informazioni tecnico-economiche circa la filiera produttiva di energia da biogas in seguito a digestione anaerobica di colture vegetali energetiche ed altri scarti organici reperibili sul territorio lombardo.Il progetto si propone di perseguire tali obiettivi per mezzo di uno studio completo della filiera produttiva: 1) produzione delle biomasse energetiche vegetali e reperimento di biomasse di scarto; 2) produzione di biogas su scala di laboratorio e reale; 3) produzione di energia da biogas; 4) valutazione economica della filiera produttiva. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Monsanto s.p.a., Associazione Kiloverde Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Risultati e prodotti della ricerca Stima delle colture erbacee realizzabili nell’aerale di pianura lombarda e ruolo delle biomasse di scarto nella produzione di energia rinnovabile: aspetti economici, agronomici e rese energetiche. Possibili applicazioni Produzione di biogas ed energia in Regione Lombardia attraverso la valorizzazione delle biomasse di scarto. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Schievano et al., Bioresource Technology, (2008) 99, 8112–8117. 172 Nessuno specifico Titolo del progetto Italiano: Metodi enzimatici per abbassare il “pour point” del biodiesel a base di olio di palma Inglese: Lowering the pour point of palm oil bio-diesel by enzymatic desaturation Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Silvia Salati, Roberto Pilu, Elena Cassani Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Biodiesel, olio di palma, desaturasi Biodiesel, palm oil, desaturase Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Estrazione e purificazione di enzimi di origine vegetale in grado di desaturare gli acidi grassi dell'olio di palma. Possibili applicazioni Abbassare la temperatura di solidificazione del biodiesel a base di olio di palma attraverso l'utilizzo di metodi enzimatici. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli oli vegetali ricchi di acidi grassi monoinsaturi possono essere utilizzati come fonti rinnovabili, l’aumento della quantità di questi ultimi offre la possibilità di modificare le proprietà fisiche di oli vegetali. La via enzimatica rappresenta una valida alternativa, per abbassare la temperatura di solidificazione, ai metodi chimici e fisici comunemente utilizzati che possono causare variazioni nelle altre proprietà del biodiesel. Le ricerche proseguono in direzione della verifica dell’attività desaturasica di enzimi di origine vegetale sull’olio di palma. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 173 Titolo del progetto Italiano: Modificazione della nanostruttura delle biomasse per la produzione di bioenergie Inglese: Nanostructure biomasses modification for bioenergies production Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Giuliana D'Imporzano, Marinella Broglia Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Biocarburanti; nanostrutture; biomasse Biofuel; nanostructure; biomasses Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La composizione ultrastrutturale delle biomasse è un fattore fisico limitante l'attivà enzimatica e la sua modificazione attraverso attacchi chimici e metodi fisici ne può determinare un miglior utilizzo nel campo della produzione di bioenergie. Si intende quindi studiare gli effetti chimico-fisici dei trattamenti sulla composizione di biomasse di diversa origine. 174 Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Enea Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Valutazione delle modificazioni strutturali nelle biomasse. Possibili applicazioni Maggior facilità di trattamento delle biomasse nella produzione di bioenergia. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Adani F., Salati S, Spagnol M., Tambone F., Genevini P., Pilu R and Nierop K. (2009). Nanometer scale structure of alkali-soluble bio-macromolecules of maize plant residues explains their recalcitrance in soil.Chemosphere (in press) Titolo del progetto Italiano: Utilizzo delle proprietà surfattanti degli acidi umici nella decontaminazione di suoli da pesticidi Inglese: Study of the surfactant properties of humic acid and their application to decontaminate soils Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Fabrizio Adani, Barbara Scaglia Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Proprietà surfattanti, acidi umici, pesticidi Surfactant properties, humic acid, pesticide Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Università di Catania Fonti di finanziamento: Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La ricerca ha prodotto già alcune pubblicazioni a livello internazionale e la nascita di nuove collaborazioni scientifiche. Possibili applicazioni L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione dei suoli da pesticidi permetterebbe la diffusione della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche anch'esse inquinanti. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli acidi umici sono surfattanti di origine naturale in grado di favorire la solubilizzazione di molecole idrofobiche come i pesticidi. Il progetto intende valutare la capacità degli acidi umici estratti da biomasse di solubilizzare i pesticidi presenti in suoli contaminati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Montoneri E., Boffa V., Savarino P., Tambone F., Adani F., Micheletti L., Gianotti G., Chiono R. (2008). Use of biosurfactants from urban wastes compost in textile dyeing and soil remediation. Waste Management, in press. 175 Titolo del progetto Italiano: Utilizzo degli acidi umici da biomasse nei processi di decontaminazione fotocalitica di acque inquinate da CrVI Inglese: Fotocatalysis remediation of water contaminated with CrVI using humic acid Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Fabrizio Adani, Barbara Scaglia Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Acidi umici, cromo esavalente, fotocalisi Humic acid, exavalent cromium, fotocatalysis remediation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La contaminazione da CrVI delle acque superficiali è di elevata pericolosità per la salute umana. Al momento è in studio la possibilità di ridurre il CrVI a CrIII per mezzo di processi fotocalitici. L'utilizzo di molecole con attività di scavenger permettere di aumentare l'efficienza del processo. Il progetto intende valutare la possibilità di utilizzo degli acidi umici, molecole di origine naturale, in sostituzione degli scavenger chimici al momento in uso. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica, UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Possibili applicazioni L'utilizzo degli acidi umici nei processi di decontaminazione da cromo permetterebbe la diffusione della tecnologia limitata, al momento, dalla necessità di utilizzo di molecole chimiche anch'esse inquinanti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Quadri, G., Chen X., Jawitz, J., Tambone F., Genevini P.L., Faoro F., Adani F. (2008). Bio-based surfactant-like molecules from organic wastes: the effect of waste composition and composting process on surfactant properties and on the ability to solubilize tetrachloroethene (PCE). Environ. Sci. T 176 Titolo del progetto Italiano: Evoluzione della sostanza organica di rifiuti in discariche simulate Inglese: Evolution of organic matter of municipal solid waste in laboratory scale landfill Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Barbara Scaglia, Silvia Salati Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave MSW, discariche, impatto MSW, landfill, impact Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Sorain Cecchini Tecno Fonti di finanziamento: Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Possibili applicazioni Lo studio dell'evoluzione delle sostanza organica in discarica permetterà di trovare relazioni tra l'emissione di gas serra (CH4), la tendenza delle discariche ad agire da sink di carbonio e le caratteristiche della sostanza organica. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Scaglia B. and Adani F. (2008). An index for quantifying the aerobic reactivity of municipal solid wastes and derived waste products. Sci Total Environm. , 394, 183-191. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto intende studiare l'evoluzione della sostanza organica di rifiuti organici in reattori discarica di laboratorio. Il progetto prevede l'incubazione di rifiuti urbani con differente grado di stabilità biologica per 1 anno. Nel corso dell'incubazione i campioni di rifiuto saranno caratterizzati da un punto di vista biologico, chimico e fisico. 177 Titolo del progetto Italiano: Influenza della modificazione genetica sull’ultrastuttura del mais e possibili applicazioni nella produzione di bionergie e biocarburanti Inglese: Influence of genetic modification on maize ultrastucture and possible applications to bioenergies and biofuels production Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Manuela Spagnol, Andrea Schievano, Salvatore Roberto Pilu Afferenza del ricercatore responsabile Dip. Produzione Vegetale, Dipartimento di Produzione vegetale-Sezione Patologia Vegetale Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Modificazione genetica, bioenergia, ultrastruttura gneteic modification, bioenergy, ultrastructure AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si pone l'obiettivo di verificare l'influenza di modificazioni genetiche sulla ultrastruttura fisica delle piante di mais. Al medesimo tipo di coltura saranno apportate differenti modificazioni genetiche di tipo BM3, atte a ridurre il contenuto di lignina in favore della cellulosa. Saranno quindi fatti studi a livello di nano-scale per verificare variazioni di micro o meso porosità. La struttura chimica sarà studiata usando risonanza magnetica nucleare e analisi chimiche. Attraverso test biologici, si verificherà invece un'attesa variazione della degradabilità della sostanza organica. Risposte positive aprirebbero la strada a possibili applicazioni nella produzione di bio-carburanti di seconda e terza generazione da colture energetiche. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Possibile influenza della modificazione genetica (tipo BM3) sulla microstruttura, la composizione chimica e la degradabilità della sostanza organica della pianta del mais. Possibili applicazioni Miglioramento delle rese nell'utilizzo del mais per produzione di bio-fuels di seconda e terza generazione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 178 Titolo del progetto Italiano: Monitoraggio degli odori nella stabilizzazione dei rifiuti solidi urbani Inglese: Measurement of the potential odour emission during aerobic and anaerobic biostabilization processes of municipal solid waste Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Valentina Orzi, Barbara Scaglia, Giuliana D'Imporzano Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale, sezione Fisiologia Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Biostabilizzazione, Naso elettronico, Composti ogranici volatili Bio-stabilization, Electronic Nose, Volatile Organic Compounds in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Negli ultimi 30 anni, gli odori provenienti da impianti per il trattamento dei rifiuti sono diventati un grave problema ambientale. E' risaputo che l'odore deriva dai processi degradativi, aerobici, ma soprattutto anaerobici, a carico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. E' quindi di attuale interesse la conoscenza più approfondita degli odori emessi durante queste lavorazioni in modo da potere migliorare i processi e di conseguenza diminuire la formazioni di odori fastidiosi e dannosi per l'ambiente. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Mario Negri, PCA Technologies s.r.l. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La caratterizzazione approfondita della composizione degli odori, provenienti dalle diverse fasi di stabilizzazione, ha permesso di trovare una stretta correlazione tra fase degradativa e produzione di odore che strumentalmente può essere determinata tramite l'utilizzo del Naso Elettronico. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni La popolazione è diventata più sensibile alle questioni della qualità dell'aria e raramente tollera la presenza di odori. Per questo motivo, gli organismi di regolamentazione richiedono un affidabile metodo per valutare l'impatto degli odori provenienti dagli impianti di trattamento dei rifiuti. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) D’Imporzano G., Crivelli F., Adani F. (2008) Science of the Total Environment 402: 278-284. Pierucci P., Porazzi E., P. Martinez M., Adani F., Carati C., Rubino F. M., Colombi A., Calcaterra E., Benfenati E. (2005) Chemosphere 59: 423-430. 179 Titolo del progetto Italiano: Fanghi in agricoltura, inquinanti organici e analisi del rischio Inglese: Use of sewage sludge in agriculture: risk analysis Nome e cognome dei ricercatori Fabrizio Adani ([email protected]) Fulvia Tambone, Silvia Salati, Manuela Spagnol Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Fanghi di depurazione; metalli pesanti; xenobiotici Sewage sludge; heavy metals; xenobiotics AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Studio effettuato su due differenti siti (coltivati a riso e mais) sottoposti a trattamento pluriennale con fanghi di depurazione (più due siti di controllo), delle concentrazioni nel terreno e nei vegetali di diossine e furani, PCB, idrocarburi policiclici aromatici, solventi volatili, alchilfenoli e microinquinanti inorganici. Valutazione delle quantità di assunzione alimentare e messa a punto di un modello di bioaccumulo per stimare l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale, da confrontare con i valori descritti dalle linee guida internazionali. Particolare attenzione sarà dedicata alla determinazione della qualità dei suoli a mezzo di indici statici e dinamici. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di un modello di un modello di bioaccumulo specifico, che permetterà di stimare l'esposizione a partire da una certa concentrazione ambientale di xenobiotici. Il modello verrà implementato su un foglio di Excel al fine di renderlo utilizzabile a persone esterne. Possibili applicazioni Il modello messo a punto sarà di supporto per la valutazione su scala territoriale del rischio legato all’utilizzo dei fanghi di depurazione su colture agrarie. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Adani F., Tambone F. (2005). Long-term effect of sewage sludge application on soil humic acids. Chemosphere, 60,9: 1214-1221. 180 Titolo del progetto Italiano: Criteri di caratterizzazione del sistema agricolo Inglese: A framework for agricultural characterisation Nome e cognome dei ricercatori Stella Agostini ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Agricoltura, patrimonio rurale, pianificazione Agriculture, Rural heritage, Planning Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Milano, Legambiente, Associazione per la salvaguardia del Borgo di Viboldone Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Il metodo guida a valutare la congruenza dei progetti in area agricola, come richiesto dalle normative vigenti (Lr. 12/05), fornendo criteri per individuare il patrimonio rurale, guidare le trasformazioni in area agricola e riqualificare e valorizzare il territorio agroforestale. Possibili applicazioni Definizione degli ambiti agricoli strategici e definizione del valore delle aree agricole, individuazione, rilievo, catalogazione e classificazione del patrimonio rurale, strumenti di appoggio alla progettazione e alla pianificazione in area agricola/rurale (PGT, PTCP). AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca definisce una metodologia di analisi preventiva per valutare gli effetti e la caratterizzazione del sistema agricolo sul territorio. I risultati si sviluppano, anche alla luce dei documenti di riferimento internazionali, definendo una serie di indicatori multicriteri delle caratteristiche storico culturali e paesistiche delle aree interessate dall'agricoltura. Lo studio, grazie ai contributi provinciali della Lr. 9/93, è stato applicato a casi esemplificativi del territorio della provincia di Milano. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini. (2007).Vernacular rural housing. Heritage in the landscape. In "Landscape and rural heritage", Council of Europe S. Agostini et alter (2006). Il patrimonio rurale vernacolare ai margini della metropoli. Milano. LibreriaClup, ISBN 88-7090-849-6, pp. 1-238 181 Titolo del progetto Italiano: Riconoscere e valutare il patrimonio rurale Inglese: Guidance on rural heritage assessment Nome e cognome dei ricercatori Stella Agostini ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi per i Beni Culturali Parole chiave Patrimonio rurale, beni culturali, paesaggio Rural heritage, Cultural values, Landscape Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca, oggetto di un Memorandum of understanding fra Unimi e UNESCO World Heritage, coinvolge 24 università in 4 continenti nell'ambito del Forum UNESCO University & Heritage con l'obiettivo di riconoscere il patrimonio rurale proprio di ogni luogo e definirne i criteri di preselezione per l’inserimento nel World Heritage List. L'individuazione di un patrimonio rurale vernacolare è tesa ad implementare i criteri di valutazione definiti dall'Icomos, allargandone la lettura a tutte le relazioni umane, ambientali e paesistiche generate dalle scelte agricole nel tempo. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Forum UNESCO UNiversity&Heritage, UNESCO WHC and università partners del progetto Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Parametri per applicare la Convenzione UNESCO 1972 alle risorse culturali prodotte dall’agricoltura e riconoscerne l'eccezionalità ai fini di un'eventuale proposta di inserimento nel World Heritage List. Possibili applicazioni A livello internazionale: aggiornamento della Convenzione UNESCO 1972 e della Convenzione Europea del Paesaggio sugli ambiti rurali. A livello nazionale e locale: D. Lgs.42/2004 e gestione dei progetti agricoli in aree protette. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Agostini, (2008), Agriculture, terre et identité populaire en Italie,. In Futuropa, n.1, Counseil d’Europe, Strasbourg pp. 22-24 S. Agostini S., P. Kaplan P., J. Tomasi, A. Chaturvedi A (2006). Role of agricultural & agro-pastoral practices in the formation of cultural landscapes in 3 continents 182 Titolo del progetto Italiano: Popolazioni batteriche rizosferiche coinvolte in processi di ossidoriduzione dell'arsenico Inglese: Rhizosphere bacteria involved in arsenic redox processess Nome e cognome dei ricercatori Vincenza Andreoni ( [email protected]) Lucia Cavalca, Enrica Canzi, Raffaella Zanchi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133-Milano Parole chiave Batteri rizosferici, Arsenito, Arsenato Rhizobacteria, Arsenite, Arsenate Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Napoli, Torino, Sassari, Viterbo. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Microrganismi arsenito-ossidanti, arsenato-riducenti, sonde molecolari di rilevamento di sistemi di resistenza all'arsenico. Possibili applicazioni Rimozione dell'arsenito da acque inquinate. Mobilizzazione dell'arsenico nei suoli. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Analizzare la composizione della comunità batterica delle rizosfere di piante spontanee in crescita su terreni contaminati da arsenico con metodi colturali e molecolari al fine di ampliare le conoscenze sulla distribuzione ambientale dei batteri arsenico-resistenti e dei sistemi per la detossificazione da arsenico. Isolare batteri capaci di ossidare As(III) e ridurre As(V) e con caratteristiche di promozione di crescita della pianta per un loro utilizzo in processi di biorisanamento. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S.P. Bachate, L. Cavalca, V. Andreoni. “Arsenic resistant bacteria isolated from agricultural soils of Bangladesh and characterization of arsenate reducing strains”. Journal of Applied Microbiology doi: 10.1111/j.1365-2672.2009.04188.x. 183 Titolo del progetto Italiano: Dinamica spazio-temporale del sistema multitrofico Achillea collina/afidi/predatori Inglese: Spatio-temporal dynamics of the multrophic Achillea collina/aphid/predator system Nome e cognome dei ricercatori Johann Baumgartner ([email protected]) Pablo Morlacchi, Moira Madeo Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità Università degli Studi di Milano – via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Tritrophic population system, herbivore plant interactions, secondary plant compounds Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L'obiettivo del progetto è di migliorare la conoscenza sulla dinamica temporale di un sistema multitrofico per implementare un sistema di gestione più efficiente. Il sistema è composta da diverse popolazioni che vivono a livelli trofici diversi (pianta, afidi, predatori). La dinamica di queste popolazioni e la loro interazione viene rappresentata con modelli esplicativi. La considerazione delle sostanze secondarie nell'analisi permette la definizione di una strategia di coltivazione che cerca un rendimento alto e stabile delle sostanze di interesse per la medicina umana. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La conoscenza della composizione del sistema di produzione e della formazione di rendimento della pianta. Possibili applicazioni Pianificazione strategica della coltura comprendendo la scelta del sito per la produzione e la gestione delle popolazioni di insetti associati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Giorgi, A. et al. (2009). Aphid infestations influence growth and bioactive compounds, and induce resistance in Achillea collina Becker ex Rchb. Convegno: Plants from High Altitude – Phytochemistry and Bioactivity. University Centre Obergurgl/Tyrol, Austria 184 Titolo del progetto Italiano: Caratterizzazione dei reflui zootecnici e digestati ai fini dell'impiego agronomico Inglese: Characterisation of raw and digested animal manures to support their agronomic application Nome e cognome dei ricercatori Luca Bechini ([email protected]) Pietro Marino, Giovanni Cabassi, Daniele Cavalli, Andrea Manfredini, Marco Negri, Tommaso Maggiore Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Mineralizzazione, Analisi rapide, Azoto Mineralisation, Rapid analyses, Nitrogen. Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori della Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Utilizzando 101 campioni di liquami bovini sono state sviluppate calibrazioni NIR che consentono stime utili per la loro gestione agronomica. Dalle prove d’incubazione si evince che l’effetto fertilizzante nel breve termine del liquame è dovuto soprattutto all’ammonio, e poco alla quota organica. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi In Lombardia i reflui zootecnici, tal quali o digeriti anaerobicamente, costituiscono un problema gestionale ed ambientale, sia per la variabilità compositiva, sia per la difficoltà di stimare la dinamica di mineralizzazione dell'azoto. In alternativa alle analisi convenzionali, che sono costose e quindi raramente usate, sono stati sviluppati approcci analitici rapidi basati sulla spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR). Per la comprensione e la gestione dei processi di rilascio dell’azoto sono stati sviluppati modelli di simulazione basati su prove di incubazione condotte in laboratorio. Possibili applicazioni Le calibrazioni NIR ottenute consentono la caratterizzazione dei liquami con strumenti da laboratorio e, in prospettiva, con strumenti semplificati per l’azienda agricola. I modelli di simulazione consentono il confronto di scenari applicativi, a scala di campo e territoriale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. De Ferrari et al., Near Infrared Spectr. - Proc. 12th Int. Conf. (2007) 630-637. G. Cabassi et al., J. Near Infrared Spectr. (2008) 16:59-69. P. Marino et al., Biosys. Eng. (2008) 100:256-265. P. Marino, L. Bechini, 15th N Workshop (2008) 220-222. L. Bechini et al., 10th ESA Congress (2008) 185 Titolo del progetto Italiano: Ottimizzazione della produzione di energia con biomasse e gestione degli impatti correlati Inglese: Energy production from energy crop biomasses by means of anaerobic digestion and mitigation of the related environmental impacts Nome e cognome dei ricercatori Stefano Bocchi ([email protected]) Pierluigi Navarotto, Tommaso Maggiore, Massimo Brambilla, Marco Negri, Andrea Manfredini, Giovanni Cabassi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Sez Agronomia e Coltivazioni Erbacee, Università degli Studi di Milano – Facoltà di Agraria Via Celoria, 2 20133 Milano Parole chiave Biogas, Digestione Anaerobica, Biomasse Biogas, Anaerobic Digestion, Biomass AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Studio del processo di digestione anaerobica delle biomasse finalizzato alla produzione di biogas e dei sistemi biologici per la produzione di energia attraverso la valutazione della potenzialità metanigena di matrici di origine agricola, di scarti dell’attività agro-indusriale e di allevamento intensivo, lo studio delle problematiche connesse alla produzione di energia con sistemi biologici e implementazione di tecnologie per la gestione e mitigazione di ogni aspetto dell'impatto connesso a tali attività produttive. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sistema di attrezzature e protocolli di laboratorio per la caratterizzazione di matrici di diversa origine per il loro potere metanigeno e la resa in energia attraverso la fermentazione anaerobica. Banca-dati delle rese energetiche delle diverse matrici organiche. Possibili applicazioni Ottimizzazione della gestione di impianti aziendali di fermentazione anaerobica, gestione dei malfunzionamenti, servizio di ottimizzazione tecnico economica della razione del fermentatore e controllo dei problemi agroambientali correlati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006. Navarotto P. Inf. Agrario. n.3, 2006. Navarotto P. Inf. Zootecnico. n.8, 2006. Navarotto P., Navarotto L. Inf. Zootecnico. n.. 2, 2006. M. Guarino, C. Fabbri, M. Brambilla, L. Valli, P. Navarotto. Transactions of the ASABE, 2006, 49 (3). 186 Titolo del progetto Italiano: Produzione di bioidrogeno da biomassa e reflui agrozootecnici Inglese: Biohydrogen production from biomass and agricultural waste Nome e cognome dei ricercatori Luigi Bodria ([email protected]) R. Oberti, A. Tenca Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria,2 - 20133 Milano Parole chiave Agroenergie, bioidrogeno, controllo di processo Agro-energy, biohydrogen, process control Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DISTAM e DiProVe - Università degli studi di Milano Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Prototipi di reattori automatizzati a scala di laboratorio; caratterizzazione del potenziale produttivo delle principali biomasse di interesse agricolo; sviluppo di sensori per la determinazione di potenziali instabilità di processo. Possibili applicazioni Produzione di bioidrogeno in azienda agricola; valorizzazione energetica di matrici organiche di scarto; soluzioni tecnologiche per il controllo automaico dei processi di fermentazione. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Separando il processo di digestione anaerobica in due stadi in serie tra loro, oltre a metano, si ottiene una produzione significativa di bioidrogeno a partire da fonti rinnovabili, quali biomasse vegetali o scarti organici. Gli studi in corso mirano a definire le condizioni ottimali di processo e adeguate soluzioni tecnologiche, capaci di garantire la massima produzione di energia complessiva dalle due fasi: idrogenica e metanogenica. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Schievano et al. (2009), "An operational strategy to produce Bio-hydrogen: the use of digestate for process control", Proc. HypothesisVIII Oberti e Daffonchio (2009), "Idrogeno da biomasse: bioprocessi microbici di produzione, tecnologie di utilizzo e possibili scenari di sviluppo", I Georgofili 187 Titolo del progetto Italiano: Digestione anaerobica di biomasse di scarto Inglese: Anaerobic digestion of waste biomasses Nome e cognome dei ricercatori Daniele.Daffonchio ([email protected]) Claudia Sorlini, Sara Borin, Aurora Rizzi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Digestione Anaerobica, biogas, bioidrogeno Anaerobic digestion, biogas, biohydrogen Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di mettere a punto processi di digestione anaerobica di biomasse di scarto provenienti dal comparti agro-zootecnico, ottenendo un recupero energetico sotto forma di biogas e/o idrogeno. 188 Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Produzione Vegetale, Istituto di Ingegneria Agraria (Università di Milano), ERSAF Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di impianti e processi in scala di laboratorio per lo smaltimento di biomasse di scarto, con la produzione di biogas e bioidrogeno. Possibili applicazioni Smaltimento scarti con recupero di energia. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rizzi A., Zucchi M., Borin S., Marzorati M., Sorlini C., Daffonchio D. (2006) Response of methanogen populations to organic load increase during anaerobic digestion of olive mill wastewater. Journal of Chemical Technology and Biotechnology 81:1556-1561. Titolo del progetto Italiano: Pioppo da biomassa: ottimizzazione dei cantieri di raccolta e trasporto del cippato Inglese: Experimental tests on harvesting equipements for SRF-poplar Nome e cognome dei ricercatori Marco Fiala ([email protected]) Jacopo Bacenetti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - via G. Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave SRF, pioppo, raccolta SRF, poplar, harvest Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: CNER, Centro Nazionale Energie Rinnovabili Agricole Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca 1 tirocinio, 1 tesi di laurea (in esecuzione). Possibili applicazioni Meccanizzazione raccolta biomasse legnose per filiere energetiche. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nelle condizioni italiane la specie legnosa più utilizzata per la produzione di bio-combustibile è il pioppo, ceduato ogni due anni. Per la raccolta si impiegano sia macchine taglia-cippatrici specifiche e accoppiate al trattore, sia particolari piattaforme di taglio accoppiate a trinciatrici semoventi. Per contenere il costo di produzione del bio-combustibile è necessario ottimizzare le prestazioni delle macchine e del cantiere di trasporto a esse associato. A tal fine, si svolgono prove di campo su superfici estese, rilevando tutti i parametri operativi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 2 comunicazioni a convegni nazionali, 1 comunicazione a convegno internazionale, 2 articoli su riviste nazionali. 189 Titolo del progetto Italiano: Valutazione della stabilità biologica di rifiuti bioessiccati per la valorizzazione energetica Inglese: Biological stability of biodryed waste for energetic recovery Nome e cognome dei ricercatori Pierluigi Genevini ([email protected]) Fabrizio Adani, Fulvia Tambone Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Rifiuti; bioessiccamento; stabilità biologica Waste; biodrying; biological stability Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nell’ambito del progetto generale la nostra unità di ricerca si occupa dello studio della stabilità biologica dei rifiuti urbani e suoi derivati (bioessiccato) attraverso l’applicazione di tecniche respirometriche (Indice di Respirazione Dinamico potenziale e reale), misura della potenzialità di selfheating, test anaerobici per la valutazione della produzione residua di biogas, metodi chimici in grado di distinguerne la frazione “biogenica” da quella “non biogenica”. La verifica della validità di tali tecniche avverrà con l’ausilio di tecniche spettroscopiche (DRIFT, 1H 13C-NMR in solid state). Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università degli Studi di Milano Bicocca, di Napoli, di Reggio Calabria, di Genova; Politecnico di Torino; Università Politecnica delle Marche; Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri; Ecodeco s.p.a. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Lo studio delle cinetiche di stabilizzazione/essiccazione è di primaria importanza in quanto la conoscenza di tali meccanismi permette la modulazione del processo verso gli obiettivi di massimizzazione della stabilità biologica o dell’essiccamento e conservazione del potere calorifico. Possibili applicazioni I risultati della ricerca saranno di estrema utilità delle tecnologie impiantistiche finalizzate ai sistemi per la valorizzazione dei bacini secondari di energia. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Metodo UNI/TS 11184 – ottobre 2006; Adani F. et al., (1998). International Technology 4: 2-8; Scaglia B. et al., (2000). Compost Science & Utilization, 8 (2), 90-98; Adani F. et al., (2000). Waste Management Research, 18: 1-9; Adani F. et al., (2001). Compost Science & Utilization, 9 (29), 163-178. Adani F. et al., (2002). Bioresource Technology, 83 (3), 173-179; Adani F. et al., (2003). Compost Science & Utilization, 11 (2), 144-151; Adani F. et al., (2004). Journal Environmental Quality, 33:1866-1876; Adani F. et al., (2004). Waste Management, 24: 775-783; Adani F. et al., (2005). Waste Management, in press; Sugni M. et al., (2005). Bioresource Technology, 96, (12):13311337; Pierucci P. et al., (2005). Chemosphere, 59: 423-430 190 Titolo del progetto Italiano: Fermentazioni di interesse in campo alimentare ed energetico Inglese: Fermentations of interests in food, pharma and energy fields Nome e cognome dei ricercatori Francesco Molinari ([email protected]) Diego Romano; Raffaella Gandolfi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 20133 Milano Parole chiave Enologia, fermentazioni, bioetanolo Oenology, fermentations, bioethanol Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto di Cerealicoltura (Stezzano, Bg) IRM (CNR), Dip. Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Caratterizzazione di processi enzimatici e di fermentazioni. Possibili applicazioni Sistemi di controllo di fermentazioni enologiche; processi per la produzione di bioetanolo di seconda generazione. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Physiological and oenological traits of different Dekkera/Brettanomyces bruxellensis strains under wine-model conditions FEMS Yeast Research 2008, 8, 1087-1096. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di studiare fermentazioni per la produzione di bioetanolo dalla frazione cellulosica di mais; un altro aspetto della sperimentazione riguarda la caratterizzazione enzimatica di lieviti (Brettanomyces/Dekkera) che intervengono negativamente in fermentazioni enologiche 191 Titolo del progetto Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning and the Strategic Environmental Assessment procedures Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Elisabetta Riva Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano Parole chiave Analisi multivariata; pianificazione rurale, GIS Multicriteria analysis, rural planning, GIS Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori. Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione per l'amministrazione pubblica. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura. Possibili applicazioni Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock areas. RAMIRAN Conference, 499-502. Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento - Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi 192 Titolo del progetto Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes in intensive livestock areas Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Elisabetta Riva, Salvatore Serù Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano Parole chiave Allevamento; trattamenti, rimozione dell’azoto Animal manure, treatments, nitrogen removal in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale ERSAF Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole, sia per l'amministratore pubblico. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - Regione Lombardia. Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore Agrario, 37-40. 193 Titolo del progetto Italiano: Sistema per la tutela e valorizzazione dei fontanili del territorio lombardo Inglese: Conservation and valorization of "fontanili" in Lombardy (Italy) Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Toccolini ([email protected]) Claudia Ricci, Gian Battista Bischetti, Natalia Fumagalli, Giulio Senes Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Fontanili, valorizzazione, territorio Valorization, landscape Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivi del progetto sono: la creazione del Sistema Informativo Territoriale dei Fontanili della Lombardia; la classificazione funzionale degli stessi (funzioni irrigua, naturalistica, paesaggistica e storico-culturale); la definizione di una metodologia per l’individuazione la gestione e l’organizzazione di una rete di monitoraggio; la definizione di una metodologia per la classificazione e misurazione, mediante indicatori, del biotopo “Fontanile”; la definizione delle linee linee guida per la gestione dei fontanili in funzione delle loro caratteristiche funzionali ed ambientali. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Regione Lombardia - DG Agricoltura; URBIM Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Banca dati informatizzata e georeferenziata contenente i dati raccolti riferiti a ciascun fontanile censito; cartografia Provinciale dei Fontanili della Lombardia; metodologia per la classificazione funzionale dei Fontanili; linee guida per la gestione dei fontanili. Possibili applicazioni Salvaguardia e valorizzazione dei fontanili della Lombardia anche in chiave naturalistica; individuazione delle risorse idriche disponibili e gestione della risorsa acqua; monitoraggio nel tempo; studi di pianificazione territoriale e ambientale a livello regionale e locale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G.B. Bischetti et al. (2008), La riqualificazione dei canali agricoli. Linee guida per la Lombardia, Reg.Lombardia A.Toccolini, P. Ferrario (2000) La salvaguardia e lo sviluppo del territorio rurale nei comprensori di bonifica della Reg. Lombardia: metodi ed indicatori, Atti Convegno AIIA 06/2000 194 Titolo del progetto Italiano: Analisi territoriale e ambientale attraverso l'utilizzo di indicatori Inglese: : Landscape assessment using territorial indexes Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Toccolini ([email protected]) Giulio Senes Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Analisi territoriale, indicatori territoriali Landscape assessment, territorial indexes Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: IREALP, Regione Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Indicatori territoriali, metodi di analisi e valutazione delle risorse del territorio. Possibili applicazioni Pianificazione territoriale e ambientale, analisi territoriali. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca riguarda l'analisi territoriale e la valutazione delle risorse agricole e ambientali attuata attraverso la definizione di indicatori in grado di descrivere, in maniera sintetica e significativa, le caratteristiche e le valenze del territorio, al fine di effettuare confronti temporali e spaziali e di valutare gli effetti delle politiche sul territorio stesso. In tale contesto sono stati definiti indicatori territoriali volti alla valutazione dell’impatto fisico-ambientale delle opere realizzate in base alla cosiddetta “Legge Valtellina” (102/90) Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini, G. Senes, A. Strada (2006) Profilo Italia, Indicatori e modelli per lo sviluppo sostenibile del territorio e la valorizzazione del paesaggio” cap 5, 113-131, ali&no Editrice A. Toccolini G. Senes (2008) Le diverse vocazioni delle aree boscate, in Svil.sost. in aree protette, Grenzi Ed 195 Titolo del progetto Italiano: Pianificazione e progettazione di sistemi di percorsi verdi (greenways) Inglese: Greenways planning and design Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Toccolini ([email protected]) Natalia Fumagalli, Giulio Senes Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Percorsi verdi, pianificazione, progettazione Greenways, planning, design AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca affronta le problematiche relative alla definizione di una metodologia, basata sull’analisi territoriale, finalizzata alla realizzazione di sistemi di percorsi verdi (greenways) quali elementi per lo sviluppo sostenibile del territorio, nonchè la definizione dei criteri di progettazione dei percorsi stessi. In tale contesto è stato realizzato il sistema informativo territoriale delle greenways del Lago di Como ed è in corso lo studio di fattibilità per la realizzazione di una rete di percorsi dedicati alla mobilità non motorizzata nella provincia di Rovigo. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Unione dei Comuni della Tremezzina (Co), Provincia di Rovigo, Ministero dell'Ambiente Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Piano delle greenways, linee guida per la progettazione esecutiva. Possibili applicazioni Utilizzi nei settori della pianificazione territoriale e della valorizzazione turistica e storico-culturale del territorio. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2004) Progettare i percorsi verdi, Maggioli Editore A. Toccolini, N. Fumagalli, G. Senes (2006) Greenways planning in Italy: the Lambro river Valley Greenways System, Landscape and Urban Planning, n. 76, pp. 98-111, 2006 196 Titolo del progetto Italiano: Analisi e progettazione delle aree verdi Inglese: Green areas design Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Toccolini ([email protected]) Giulio Senes, Natalia Fumagalli Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Progettazione, aree verdi Design, green areas Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Casa di cura Ville di Nozzano (LU) Fonti di finanziamento: Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Linee guida per la progettazione delle aree verdi e degli Healing Gardens. Possibili applicazioni Studi e progetti di aree verdi a diversi livelli territoriali. AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca riguarda la definizione di un percorso procedurale di progettazione del verde, sia urbano sia a scala sovracomunale utilizzando le tecniche di progettazione informatica nelle diverse fasi del disegno, del “rendering” e dell’animazione. Un attenzione particolare è posta alla definizione di criteri progettuali per le aree verdi annesse alle strutture di cura (Healing gardens). In tale contesto sono valutati i benefici che il verde può portare ai fruitori degli Healing Gardens applicata in un caso di studio (casa di cura Ville di Nozzano - LU). Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini (2007) Piano e progetto di area verde - III edizione, Maggioli Editore A. Toccolini (2007) Healing Gardens: giardini per guarire, Sistema Università, n.21 197 Titolo del progetto Italiano: Monitoraggio della trasformazione del territorio rurale: evoluzione dell'uso del suolo agricolo nel sud Milano Inglese: Transformation of rural landscape: agricultural land use changes in south Milan Nome e cognome dei ricercatori Alessandro Toccolini ([email protected]) Giulio Senes Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Uso del suolo agricolo, GIS, cinture verdi Agricultural land use, GIS, greenbelt AMBIENTE TERRITORIO, TECNOLOGIA, ENERGIA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione dell’uso del suolo agricolo (ultimi 50 anni) nell'area del sud milanese e di valutare l’efficacia della funzione di limitazione all’espansione urbana svolta dal Parco Sud Milano. La metodologia utilizzata è quella del confronto temporale di dati territoriali (cartografia, dati telerilevati e statistici), elaborati tramite GIS, riferiti a periodi diversi e in grado di evidenziare una sorta di evoluzione storica della tematica oggetto dello studio. Sono derivate informazioni relative ai trend di espansione dell'urbanizzato tramite indicatori. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Valutazione efficacia della cintura verde relativamente alla funzione di controllo e limitazione dell’espansione urbana. Possibili applicazioni Pianificazione territoriale, politiche di conservazione del suolo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A. Toccolini, G. Senes, et. al. (2008), Controlling urban expansion in Italy with Green Belts, in Urban Green Belts in the twenty-first Century, 203-225, Ashgate. 198 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA AMBIENTE 3.2 GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA 199 Titolo del progetto Italiano: Monitoraggio dell'azoto rilasciato dai suoli agricoli nelle acque superficiali, sotterranee e in atmosfera Inglese: Nitrogen losses monitoring from cropped fields in shallow and deep groundwater and in atmosphere Nome e cognome dei ricercatori Marco Acutis ([email protected]) Ettore Bernardoni, Marco Carozzi, Mattia Fumagalli, Alessia Perego Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Gestione dell’azoto; inquinamento diffuso; sistemi colturali Nitrogen management; diffuse pollution; cropping systems in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Primo obiettivo del progetto ARMOSA 2 è la prosecuzione del monitoraggio (avviato con il progetto ARMOSA Hydro) dei rilasci di nitrati in diversi siti per consolidare le serie storiche di dati misurati alla base dell’ottimizzazione della modellistica ambientale. Il monitoraggio include le perdite di nutrienti con i processi di ruscellamento superficiale e quelle di azoto sotto forma gassosa in atmosfera, e consentirà una conoscenza più completa della dinamica dell’azoto nei sistemi suolo-clima-colture lombardi e applicazioni modellistche di supporto alle decisioni. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: CNR - Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo; ERSAF Regione Lombardia; C.R.A.-SCA-Bari. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modello di simulazione ARMOSA inteso come strumento per analizzare possibili sistemi e gestioni colturali, relativi alla pianura lombarda, che siano idonei dal punto di vista produttivo ed ecologico. Serie storiche regionali di dati misurati relativi al rilascio di azoto nell'agrosistema. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni I risultati della modellistica di rilasci di azoto verranno utilizzati per approfondire la vulnerabilità del territorio regionale, per confrontare sotto il profilo agroambientale modelli colturali differenti supporto delle politiche regionali in merito alla direttiva comunitaria sui nitrati. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Acutis M., Basile A., Brenna S., Terribile F. Quaderni della ricerca ; 65. Modellizzazione della dinamica dell'acqua e dell'azoto nei suoli agricoli lombardi. Regione Lombardia, 2007. - p. 47-91. 201 Titolo del progetto Italiano: Governo dell’acqua in Lombardia verso standard europei: definizione e validazione delle azioni prioritarie previste dal piano di bacino idrografico-Fase 2 Inglese: Towards European standards for water management in Lombardy: analysis and evaluation of the priority measures in the basin plan – stage 2 Nome e cognome dei ricercatori Dario Casati ([email protected]) G. Sali, L. Baldi, C. Bulgheroni Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 20133 Milano Parole chiave Fabbisogno irriguo, pmp, modello territoriale Irrigation supply, pmp, regional model AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per la valutare gli scenari costruiti. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Dip.Ingegneria Agraria UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Stima degli effetti sulle destinazioni produttive dei suoli agricoli della pianura irrigua lombarda dovuti a variazione di prezzo dei prodotti agricoli, variazione della disponibilità di acqua irrigua e introduzione di vincoli alla distribuzione di azoto da fonte zootecnica. Possibili applicazioni La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare l'evoluzione dell'uso del suolo a causa della modifica dei fabbisogni irrigui o di vincoli ambientali è di estrema utilità per supportare decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Sali G., Bulgheroni C. (2009) "Pressure factors affecting Lombardy agricultural system: the environmental consequences of the Fischler Reform", Atti 109th EAAE Seminar, in pubb. 202 Titolo del progetto Italiano: Valutazione del deflusso subsuperficiale in un versante montano a forte pendenza Inglese: Subsurface flow evaluation in a steep hillslope Nome e cognome dei ricercatori Maria Laura Deangelis ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria - Sezione Idraulica Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - Milano Parole chiave Deflusso subsuperficiale Subsurface flow; pedotransfer functions; groundwater modelling Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nell'ambito della valutazione della stabilità dei versanti, soprattutto in relazione ai franamenti superficiali, un aspetto particolarmente critico è quello della valutazione delle pressioni interstiziali nel terreno, e quindi del livello che la falda raggiunge in occasione di eventi meteorici intensi. Si intende modellizzare il transitorio di deflusso subsuperficiale con strumenti semplici, ma efficaci. Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modello numerico semplice ma basato fisicamente, in grado di simulare correttamente il moto dell'acqua nel primo strato di terreno di un pendio montano ripido. Possibili applicazioni Valutazione della possibilità di innesco di fenomeni di instabilità dei versanti dovuto a piogge intense e in particolari caratteristiche idrauliche del terreno. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) M.L. Deangelis, G.B. Bischetti (2007). In Quaderni di Idronomia Montana: “Ricerca ed esperienze di sistemazioni idraulico-forestali” pp. 311-322. Nuova Bios. ISBN: 88-609 M.L. Deangelis, M. Pregnolato (2008). IDRA2008. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: 203 Titolo del progetto Italiano: Metodologie per lo studio di colate detritiche e correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di dighe Inglese: Modelling of dam-break surges with floating debris Nome e cognome dei ricercatori Daniele De Wrachien ([email protected]) Stefano Mambretti Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria. Università degli Studi di Milano – Via Celoria,2 - Milano Parole chiave Debris flow ; hyper-concentrated flow ; dam-break AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Le colate detritiche e le correnti iper-concentrate conseguenti al crollo di dighe sono fenomeni parossistici di trasporto solido , con reologia non-newtoniana , che hanno luogo in ambienti prevalentemente montani,dove causano annualmente numerose perdite di vite umane ed ingenti danni economici. Con riferimento a tale problematiche i Coordinatori della ricerca si propongono di sviluppare nuove metodologie di indagine che verranno divulgate nell' ambito del Convegno Internazionale "Debris Flow "che si terra' a Milano nel 2010. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento DIIAR , Politecnico di Milano, Wessex Institute of Technology (UK). Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto e taratura di un nuovo modello reologico multifase e multidimensionale per colate detritiche non stratificate e stratificate. Possibili applicazioni La previsione, descrizione e controllo delle correnti detritiche conseguenti al crollo di dighe è un elemento essenziale della salvaguardia ambientale e della programmazione territoriale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) S. Mambretti,E. Larcan,D. De Wrachien -Irrigation and Drainage,(2008),57(5),pp 555-570 S. Mambretti, E. Larcan,D. De Wrachien -Biosystem Engineering ,(2008),100,pp 297-308 S. Mambretti, D. De Wrachien ,E. Larcan -Jour. Agricultural Engineering ,(2008) ,XXXIX(2),pp7-17 204 Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di un modello preliminare del flusso idrico nel sistema acquifero della provincia di Cremona Inglese: A simulation model of the groundwater system in the Cremona province Nome e cognome dei ricercatori C.Gandolfi ([email protected]) G. Ponzini, M. Giudicci, B. Ortuani, A. Facchi, C. Vassena, C. Durante, L. Varola, M. Rienzner, D. Agostani, D. Ferrari, S. Zoia Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano Parole chiave Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione Hydrological balance, groundwater system, irrigation in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il modello matematico del sistema acquifero cremonese è realizzato valutando l’adeguatezza dei dati raccolti in un precedente progetto, al fine di individuarne eventuali carenze, ed ottenere un quadro conoscitivo il più possibile completo ed attendibile del sistema idrico cremonese. Il modello così realizzato può essere usato come strumento di conoscenza del sistema idrico, capace di fornire indicazioni sulla necessità e sulla progettazione adeguata di nuove campagne di monitoraggio, coerentemente con la descrizione dei processi fisici. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Aggiornamento del database e sviluppo del modello del sistema acquifero. Esso consta di due sotto-modelli: un modello del sistema suolo-vegetazione, per la stima dei flussi di ricarica alla falda; un modello del flusso nell’acquifero, per il quale è utilizzato il software Modflow. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni Il modello, sebbene preliminare, fornisce ai competenti Uffici provinciali elementi utili per assumere motivate decisioni sull’accoglibilità di nuove domande di concessione di derivazione, e sulla sostenibilità complessiva dei prelievi idrici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cremonini Bianchi M., Durante C., Gandolfi C., Giudici M., Ortuani B., Pesaro M., Ponzini G., Vassena C., 2007, ‘Integrated analysis of water resources for the ground water management in the Province of Cremona (northern Italy)’, in Proceedings of “IUGG XXIV General Assembly” 2-13 luglio, Perugia 205 Titolo del progetto Italiano: Un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca Inglese: Modeling water balance and water fluxes in agricultural soils and groundwater system in the plain of Bergamo province Nome e cognome dei ricercatori C.Gandolfi ([email protected]) G. Ponzini, Mauro Giudici, Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Licia Togni, Michele Rienzner, Davide Agostani, Daniele Ferrari Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica - Dip. di Scienze della Terra, sez. Geofisica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2- 20133 Milano; via Cicognara 7 Milano Parole chiave Bilancio idrico, sistemi acquiferi, irrigazione Hydrological balance, groundwater system, irrigation AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi I recenti studi di tipo modellistico sulle risorse idriche della pianura bergamasca sono la base di partenza di questa ricerca, che ne acquisisce integralmente i dati raccolti, le elaborazioni effettuate ed i risultati ottenuti, in particolare in relazione alla definizione di scenari evolutivi delle risorse idriche nel bacino del fiume Adda e delle loro implicazioni sulla disponibilità idriche per l’irrigazione. Quindi la ricerca ha l’obiettivo di realizzare un modello integrato del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Scienze della Terra, sez. Geofisica UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modello di simulazione del bilancio idrologico nei suoli agrari e dei flussi di ricarica alla falda; modello di simulazione del flusso in condizioni stazionarie negli acquiferi; uso dei modelli per l’analisi di scenari e la progettazione di una rete per il monitoraggio della falda e dei fontanili. Possibili applicazioni Realizzazione di un modello integrato dell’intero sistema acquifero compreso tra i fiumi Adda e Oglio, in coordinamento con le Province di Bergamo e Cremona e gli altri enti di gestione e monitoraggio delle risorse idriche (Regione Lombardia, ARPA, Consorzi di Bonifica; Consorzi di Regolazione). Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapporto Conclusivo - agosto 2008: Gandolfi C., Ponzini G., Giudici M., Ortuani B., Facchi A., Togni L., Rienzner M., Agostani D., Ferrari D., ‘Sviluppo di un modello preliminare del bilancio idrologico dei suoli agrari e del flusso idrico nel sistema acquifero della pianura bergamasca’ 206 Titolo del progetto Italiano: Modelli di flusso nei mezzi porosi insaturi: uno studio comparativo a differenti scale territoriali Inglese: Mathematical models of flow in the unsaturated zone: a comparative study at different territorial scales Nome e cognome dei ricercatori Claudio Gandolfi ([email protected]) A. Facchi, G. Baroni, B. Ortuani, S. Brenna Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Zona insatura, confronto tra modelli, scala spaziale Vadose zone, model comparison, spatial scale in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Sono comparati alcuni modelli che descrivono il flusso nel suolo insaturo a diverse scale spaziali, con particolare riferimento alle condizioni di territori di pianura interessati da pratiche irrigue intensive. In particolare, si considerano le fonti di incertezza legate al tipo di schema modellistico adottato (i.e. modelli fisicamente basati o modelli concettuali), e alla parametrizzazione (i.e. stima, a partire dai dati disponibili, dei valori dei parametri del modello). Analisi comparate dei diversi approcci modellistici sono rare in letteratura, e in genere riferite alla sola scala locale. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: ERSAF Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Si considerano le scale puntuale, parcellare e aziendale. L’area di studio si situa nella pianura irrigata con acque derivate dall'Adda, presso l’azienda sperimentale Menozzi della Facoltà di Agraria, dove sono monitorate l’umidità nel suolo, i flussi di ET, i volumi irrigui e lo sviluppo colturale. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni La questione della scala nel confronto tra modelli è rilevante per le ricadute dell’uso dei modelli idrologici nella pianificazione e gestione delle risorse idriche. Infatti il peso delle fonti di incertezza, soprattutto nella stima delle proprietà idrauliche dei suoli cresce al crescere della scala. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Baroni G., Facchi A., Gandolfi C., Ortuani B., 2008, ‘Analysis of the performances of methods for the evaluation of soil hydraulic parameters and of their application in two hydrological models’, Options Méditerranéennes, A 84 207 Titolo del progetto Italiano: Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi Inglese: Development and evaluation of spatially distributed transpiration deficit for the irrigation districts in Lombardy Nome e cognome dei ricercatori C.Gandolfi ([email protected]) Bianca Ortuani, Arianna Facchi, Michele Rienzner, Davide Agostani, Daniele Ferrari Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Siccità agricola,indice,bilancio idrico; Agricultural drought,distributed index,hydrological balance AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La siccità agricola provoca danni alle colture e perdite di produzione. Gli indici di siccità agricola sono usati dagli enti di governo e controllo per valutare le condizioni di siccità e decidere le contromisure necessarie. Gli indici basati sull’uso di modelli distribuiti per la simulazione della dinamica del contenuto idrico nel suolo e dei flussi evapotraspirativi considerano gli effetti della variabilità spaziale sia dei fattori meteorologici ed idrologici che possono provocare la siccità, sia delle caratteristiche dei suoli e delle colture che contribuiscono a determinarne la gravità. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Un codice di calcolo per la valutazione dell'indice di deficit traspirativo cumulato in forma distribuita nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei valori giornalieri dell'indice in base ai dati di serie storiche. Possibili applicazioni Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche, l’implementazione del modello in tempo reale richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapporto intermedio - ottobre 2008: Gandolfi C., Ortuani B., Facchi A., Rienzner M., Agostani D., Ferrari D., ‘Valutazione del deficit traspirativo in forma distribuita nel territorio dei comprensori di irrigazione e bonifica lombardi’ 208 Titolo del progetto Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework Directive (60/2000/EU) in Northern Italy Nome e cognome dei ricercatori Claudio Gandolfi ([email protected]) A.Facchi, B.Ortuani, M.Rienzner, A.Tediosi, D.Ferrari Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia Irrigation supply, irrigation districts, Lombardy in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi In Lombardia l’agricoltura è il settore con il maggiore consumo idrico, soprattutto ad uso irriguo. La stima dei fabbisogni irrigui è quindi di estrema importanza; essa dipende dal fabbisogno idrico delle colture, dalle precipitazioni, dalle caratteristiche del suolo e del sistema irriguo. Inoltre si deve considerare che gli indirizzi produttivi agricoli sono in profonda evoluzione, a causa della revisione a medio termine della PAC, in attuazione dal 2005. L’obiettivo è fornire le stime dei fabbisogni irrigui delle diverse zone e delle principali colture nei territori di pianura lombardi. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Carte dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili significativi). Stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi) per alcuni comprensori considerando possibili scenari di uso del suolo e di andamenti meteorologi. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni Una corretta valutazione dei fabbisogni irrigui è utile sia ai fini della definizione dei criteri per il rinnovo di concessioni di derivazione ad uso irriguo, sia nell’ambito della valutazione dei bilanci idrologici a scala di bacino o di comprensorio. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Rapp. Conclus.- maggio 2007, Gandolfi C.,FacchiA.,OrtuaniB.,Rienzner M.,TediosiA.,Ferrari D.,Casati D., SaliG.,BulgheroniC., ‘Governo dell’acqua in Lombardia verso gli standard europei: definizione e validazione tecnico scientifica delle azioni prioritarie previste dal Piano di Bacino Idrografico –1 209 Titolo del progetto Italiano: Messa a punto di metodologie a supporto dell'implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/EC) nel territorio lombardo - Fase 2 Inglese: Set up of methodologies to support the implementation of the Water Framework Directive (60/2000/EU) in Northern Italy - Phase 2 Nome e cognome dei ricercatori Claudio Gandolfi ([email protected]) A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, A.Tediosi, D. Agostani, D.Ferrari Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Fabbisogno irriguo,comprensori irrigui, Lombardia Irrigation requirement, Lombardy AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nella fase 2 della ricerca, che prosegue e completa la fase 1, per la costruzione di scenari relativi all'evoluzione delle destinazioni produttive nel territorio di pianura lombardo non vengono considerati solo gli effetti della revisione a medio termine della PAC, ma anche i prezzi dei prodotti nei mercati internazionali, i vincoli derivanti dall'applicazione della Direttiva "Nitrati" e di disponibilità e prezzo di acqua per l'irrigazione. Un modello di stima dei fabbisogni irrigui territoriali viene utilizzato per elaborare il vincolo irriguo e per valutare gli scenari costruiti. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale UNIMI Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Stima degli effetti sui fabbisogni irrigui determinati dall’evoluzione degli assetti produttivi: carte dei fabbisogni irrigui mensili e stagionali delle principali colture (valori medi e percentili significativi); stima dei fabbisogni irrigui comprensoriali (valori medi e percentili significativi). Possibili applicazioni La messa a punto di uno strumento che consenta di valutare gli effetti dell'evoluzione dell'uso del suolo sui fabbisogni irrigui del territorio agricolo lombardo è di estrema utilità per supportare decisioni pianificatorie relative all'utilizzo della risorsa idrica in agricoltura a scala regionale. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Tediosi et al. (2009) "Modelling tools to support the harmonization of Water Framework Directive and Common Agricultural Policy", in Atti EGU, in stampa Tediosi et al. (2009) "Modelli matematici ad ausilio dell’armonizzazione tra la Direttiva Quadro sulle Acque e la PAC", Atti AIIA, in stampa 210 Titolo del progetto Italiano: Messa a punto di un sistema per la Pianificazione delle Risorse Idriche: applicazione pilota ad un bacino lombardo Inglese: Set-up of a system for the Integrated Water Resources Planning: pilot application to a river basin in Northern Italy Nome e cognome dei ricercatori Claudio Gandolfi ([email protected]) A. Facchi, B. Ortuani, M. Rienzner, D. Agostani, D.Ferrari Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Pianif. integrata,risorse idriche,scala di bacino Integrated plann.,water resources,catchment scale in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Obiettivo del progetto TwoLe/B è stata l’implementazione di una procedura di Pianificazione Integrata e Partecipata (PIP) della risorsa idrica a scala di bacino, secondo l'indirizzo della Direttiva Quadro europea in materia di Acque (WFD 2000/60/EC), in un MODSS (MultiObjective Decision Support System). Il Dip. di Ingegneria Agraria ha sviluppato un modello distribuito del sistema irriguo che, integrato con i modelli delle altre componenti del sistema di risorse idriche, consente di valutare gli effetti sul sistema di interventi pianificatori. Il MODSS è stato applicato al bacino dell'Adda. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DEI-POLIMI; DIIAR-POLIMI; DEPAAA-UNIMI; CIRF Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sviluppo di un MODSS per l'applicazione di una procedura di pianificazione integrata e partecipata della risorsa idrica a scala di bacino. Costruzione di un data-base territoriale per il bacino dell'Adda. Valutazione degli effetti di politiche di gestione dei rilasci del Lario nel bacino dell'Adda. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni Valutazione degli effetti di interventi strutturali, gestionali e normativi sui sistemi di risorse idriche alla scala di bacino, con il coinvolgimento dei portatori d'interesse. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Gandolfi C. et al., 2007, ‘Pianificazione delle risorse idriche a scala di bacino: il caso del Fiume Adda’, in Atti di “Associazione Italiana di Ingegneria Agraria”, 120-122. Gandolfi C. et al., 2007, ‘IWRM in the Adda basin, Northern Italy’, in Atti EGU, ISSN: 1029-7006. 211 Titolo del progetto Italiano: L’irrigazione delle risaie e la conseguente ricarica della falda Inglese: Paddy fields groundwater recharge as a water resource Nome e cognome dei ricercatori Mauro Greppi ([email protected]) Maria Laura Deangelis, [email protected] Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Irrigazione risaie, ricarica falda Paddy fields, groundwater recharge Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Durante la sommersione delle camere delle risaie l’acqua infiltrata nel terreno determina una importante risalita del livello della falda superficiale fino al raggiungimento di uno stato di equilibrio, la cui soggiacenza rispetto al piano di campagna è correlata anche alla struttura e tessitura del suolo. Il volume di acqua immagazzinato dalla falda diventa una importante riserva idrica per l’intero territorio. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca L’irrigazione per sommersione è particolarmente importante per la ricarica della falda acquifera. Una cor-retta definizione del volume d’acqua che può essere accumulato nell’acquifero durante la stagione irrigua è di fondamentale importanza per valutare le componenti del bilancio di idrico. Possibili applicazioni Una stima del volume immagazzinabile e della sua variazione annuale è stata possibile in un comprensorio con una superficie di circa 860 km2 situato tra i fiumi Dora Baltea, Po, Sesia e il Canale Cavour. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Greppi M., Deangelis M. L. Ricerca ed innovazione nell’idraulica agraria e nelle sistemazioni idraulico-forestali, Nuova Editoriale Bios, ISBN: 978-88-6093-035-4, Marzo 2008.Greppi M., Deangelis M. L.- 4th International Temperate Rice Conference, Novara, June, 2007. 212 Titolo del progetto Italiano: Valutazione del deflusso di piena di un bacino idrologico ed applicazione di un modello 2D per acque poco profonde Inglese: Watershed runoff and river flood modeling in Land Use Planning Nome e cognome dei ricercatori Mauro Greppi ([email protected]) Marcello Niedda Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Deflusso, modello fluviale di piena Watershed runoff, river flood modelling in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il problema della simulazione numerica delle inondazioni fluviali e della conseguente definizione delle aree a rischio di allagamento nelle vallate e nelle pianure alluvionali ha assunto una grande rilevanza in relazione alla difesa del suolo e alla pianificazione del territorio. La simulazione numerica degli allagamenti delle aree vallive durante la propagazione delle portate di piena è simulata con un modello di integrazione delle equazioni differenziali per acque poco profonde 2D complete. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Il modello di deflusso e il modello 2D sono stati utilizzati per simulare la propagazione della piena nella pianura alluvionale del fiume Padrongiano nella Sardegna nord-orientale che scorre in prossimità della pista di volo dell’aeroporto Olbia-Costa Smeralda e di un viadotto stradale. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni I modelli si possono applicare in tutti i bacini idrologici con aree alluvionali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Niedda M., Greppi M., Pirastru M. XXXI Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche. Perugia, 912 settembre 2008. Niedda M., 2004, Water Resources Research (USA), Vol. 40, No. 4, W04206 10.1029 2003WR002721. 213 Titolo del progetto Italiano: Valutazione di un indice spazializzato di siccità agricola: applicazione a comprensori agrari situati in differenti ambiti climatici Inglese: Evaluation of spatially distributed transpiration deficit for irrigation districts in different climatic conditions Nome e cognome dei ricercatori Bianca Ortuani ([email protected]) Arianna Facchi, Maria Laura Deangelis Afferenza del ricercatore responsabile Dip. di Ingegneria Agraria, sez. Idraulica Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Siccità agricola, indice Agricultural drought, distributed index AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Al fine di testarne le potenzialità, si intende applicare la metodologia per la stima di un indice spazializzato di siccità agricola messa a punto nell’ambito di un altro Progetto, a comprensori irrigui situati in aree siccitose, quali l’entroterra di Caltanissetta (Regione Sicilia) o la Piana di Marjayoun-Khiam (sud del Libano). Tali comprensori sono aree pilota per ulteriori progetti in corso presso la Sez. Idraulica del DIA, per cui ad oggi è in fase di completamento l’implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione dell’indice spazializzato. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Implementazione delle banche di dati territoriali necessarie all’applicazione della metodologia per la stima dell'indice spazializzato di siccità agricola. Calcolo delle distribuzioni di probabilità dei valori giornalieri dell'indice sulla base dei dati meteorologici relativi a serie storiche. Possibili applicazioni Se si considera la stima dell’indice in assenza di irrigazione e per una coltura di riferimento, quindi esprimendo l’insorgenza di stress idrico colturale per effetto delle sole condizioni meteorologiche, l’implementazione in tempo reale dell'indice richiede solo l’aggiornamento dei dati meteo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) 214 Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di software e di sistemi di supporto alla decisione per la gestione degli effluenti di allevamento e la sostenibilità ambientale Inglese: Development of softwares and decision support systems for animal manure management and enviromental sustainability Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano Parole chiave Sistemi decisionali, allevamento, inquinamento Decision support systems, animal manure, pollution Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sono stati sviluppati, tra gli altri, software per la predisposizione dei Piani di Utilizzazione Agronomica nell'ambito dell'applicazione della direttiva nitrati e della valutazione delle emissioni per le aziende soggette all'Autorizzazione Integrata Ambientale. Possibili applicazioni I software sviluppati vengono utilizzati dai tecnici che operano sul territorio a supporto delle aziende agricole, dagli imprenditori agricoli e dai funzionari pubblici che effettuano valutazioni e controlli sull'applicazione delle normative ambientali in campo agricolo. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La gestione degli effluenti di allevamento in relazione agli aspetti ambientali e nel rispetto delle normative si avvantaggia del supporto di strumenti informatici a supporto dei tecnici, degli imprenditori agricoli e amministratori pubblici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G. (2007) PROGETTO BIAZO. Regione Lombardia. Direzione Generale Agricoltura Milano. Provolo G., Ferrari O. (2007) Valutazione del rischio ambientale derivante dell'uso agronomico degli effluenti di allevamento. Bullettino dell'agricoltura. Volume CXLVI, 2, 191-194 215 Titolo del progetto Italiano: Utilizzo dell'analisi multicriteria per la caratterizzazione del territorio rurale nella pianificazione territoriale e nelle procedure di VAS Inglese: Use of the multicriteria analysis for the characterisation of the rural districts in planning and the Strategic Environmental Assessment procedures Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Elisabetta Riva Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano Parole chiave Analisi multivariata, pianificazione rurale, GIS Multicriteria analysis, rural planning, GIS AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura nel contesto territoriale ha assunto negli ultimi anni una importanza sempre maggiore ed è stato integrato in modo esplicito negli aspetti pianificatori. Obiettivo dell'attività è di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni in ambito della pianificazione per l'amministrazione pubblica Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I risultati ottenuti hanno consentito di validare la metodologia e confermare come l’utilizzo di questi strumenti consenta di fornire un supporto efficace per il conseguimento degli obiettivi di pianificazione del territorio e per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura. Possibili applicazioni Analisi territoriali relativi al tematismo agricolo a supporto della pianificazione territoriale e in particolare dei piani agricoli, forestali e nelle procedure di VAS di piani e programmi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E. (2008) Management models for a sustainable use of manure in intensive livestock areas. RAMIRAN Conference, 499-502. Provolo G., Riva E. (2008) Il sistema degli obiettivi integrato nel contesto ambientale di riferimento - Proposta dei principali indicatori di contesto. Pr.Lodi 216 Titolo del progetto Italiano: Messa a punto di un sistema di monitoraggio ambientale negli allevamenti zootecnici intensivi Inglese: Development of a environmental monitoring systems for the intensive livestock farms Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Elisabetta Riva, Andrea Tosini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano Parole chiave Azoto, inquinamento, allevamento Nitrogen, pollution, animal manure Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Associazione Regionale Allevatori Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca I prodotti della ricerca riguardano le attrezzature e le metodologie che possono essere utilizzate in aziende zootecniche per la gestione degli effluenti zootecnici a basso impatto ambientale e per il monitoraggio delle operazioni effettuate. Possibili applicazioni Il sistema di monitoraggio ambientale può essere utilizzato dagli allevamenti che vogliono adottare un sistema di certificazione ambientale o vogliono dimostrare le loro prestazioni ambientali in relazione agli adempimenti normativi. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si pone come obiettivo la messa a punto di un sistema di automonitoraggio ambientale che possa essere adottato dalle aziende zootecniche per migliorare la gestione ambientale e certificare le loro prestazioni. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G. et al. (2007) In situ determination of slurry nutrient content by electrical conductivity. Bioresource technology, 98, 3235-3242. Martinez et al. (2008) Analysis of livestock slurries from farms across Northern Italy: Relationship between indicators and nutrient content. Biosystems Engineering 217 Titolo del progetto Italiano: Soluzioni tecnologiche e impiantistiche per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento nelle zone a elevata vocazione zootecnica Inglese: Technology and plant based solutions for the sustainable management of animal wastes in intensive livestock areas Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Elisabetta Riva, Salvatore Serù Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano Parole chiave Allevamento, trattamenti rimozione azoto Animal manure, treatments, nitrogen removal AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli allevamenti zootecnici intensivi devono ottemperare alle normative ambientali, per limitare l’inquinamento diffuso di origine agricola. Molte aziende producono azoto organico in eccesso rispetto ai limiti fissati dalle normative in vigore. Il progetto ha l’obiettivo di individuare percorsi progettuali e le tecnologie utilizzabili che possano essere impiegati per affrontare e risolvere la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende zootecniche e che siano condivisibili dalla pubblica amministrazione e accettabili dall’opinione pubblica. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi Settore Agricoltura e Ambiente Rurale ERSAF Lombardia Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Modelli e scenari di applicazione delle normative ambientali a livello lombardo, realizzate tramite GIS e analisi multicriteria. Le varie ipotesi formulate possono essere aziendali o consortili e comprendono l'uso di tecnologie e impianti di riduzione dell'azoto e relativi costi. Possibili applicazioni L'uso dei GIS e dell'analisi multicriteria diventa uno strumento di supporto sia per le imprese agricole, sia per l'amministratore pubblico. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Serù S. (2008) Gestione e riduzione dell’azoto di origine zootecnica : soluzioni tecnologiche e impiantistiche. Quaderno della ricerca n. 93 - Regione Lombardia. Provolo G., Riva E. (2009) Soluzioni tecnologiche per ridurre l’azoto nei reflui. L'Informatore Agrario, 37-40. 218 Titolo del progetto Italiano: Programmi di assistenza tecnica alle aziende agricole in vista degli obblighi previsti dalla condizionalità e delle normative ambientali Inglese: Technical assistance to farmers for the implementation of the obligations of th e cross–compliance and environmental regulations Nome e cognome dei ricercatori Giorgio Provolo ([email protected]) Elisabetta Riva, Gianluca Rognoni Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Ingegneria Agraria Università degli Studi di Milano - Via Giovanni Celoria, 2 20133 - Milano Parole chiave Premio unico, condizionalità, autocontrollo in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Nel quadro delle modifiche al regime di aiuti previsti dalla nuova PAC le aziende agricole devono rispettare i criteri di gestione obbligatori e mantenere la terra in buone condizioni agronomiche e ambientali. Le aziende agricole si trovano, quindi, nella condizione di dover verificare lo stato di adeguamento necessario e di valutare gli interventi gestionali e strutturali necessari. Il progetto pilota ha definito un sistema di autocontrollo aziendale che consente di verificare la coerenza delle modalità di gestione con i requisiti previsti dalla normativa della condizionalità. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Provincia di Lodi nell'ambito PSR, Misura n (Servizi per l’economia e la popolazione rurale) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Percorso di autocontrollo aziendale costituito da schede per il rispetto dei criteri di gestione obbligatori (CGO) e delle norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agricole ed ambientali (BCAA), che le aziende agricole beneficiarie di aiuti diretti dovranno rispettare. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Possibili applicazioni Questo lavoro vuole essere una guida all’agricoltore che intende verificare, in modo autonomo o con il supporto di un tecnico, la situazione della sua azienda rispetto alla normativa vigente sulla Condizionalità. E' rivolto a tutte le imprese agricole. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Provolo G., Riva E., Rognoni G. Percorso di autocontrollo aziendale. Schede tecniche. Provincia di Lodi Provolo G., Riva E. (2008) La gestione delle deiezioni per avere più azoto in campo. L'informatore agrario, LXIV, 38, supplemento, 25 - 27. 219 Titolo del progetto Italiano: Analisi del settore agricolo e strategie di sviluppo rurale in Libano Inglese: Emergency Interventions in the Marjayoun-Khiam Plain and in West Bekaa, Lebanon Nome e cognome dei ricercatori Guido Sali ([email protected]) A. Facchi, A. Vercesi, P. A. Bianco Afferenza del ricercatore responsabile Dip. Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale (DEPAAA) Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Sviluppo agricolo, fabbisogno irriguo Rural development, irrigation requirement AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Si tratta di un cluster di progetti di cooperazione universitaria, finalizzati a supportare lo sviluppo agricolo in alcune aree libanesi. Tra gli obiettivi principali la riorganizzazione strutturale e gestionale dei sistemi irrigui delle aree di studio. Le attività del Dip. di Ingegneria Agraria sono indirizzate: (a) all'applicazione di modellistica per la stima dei fabbisogni irrigui territoriali per supportare una migliore gestione dell'irrigazione ed una corretta pianificazione della risorsa idrica, (b) al sostegno alla strutturazione e all'avviamento di associazioni di utenti irrigui. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: DEPAAA UNIMI, Dip. Produzione Vegetale UNIMI, ONG AVSI, Ministero degli Affari Esteri (MAE) Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Stima dei fabbisogni irrigui a scala di schema irriguo (valori medi e percentili significativi). Costruzione di data-base territoriali per le aree di studio. Stesura di linee guida per la costituzione e l'avviamento di Water Users Associations (WUAs). Possibili applicazioni La valutazione dei fabbisogni irrigui territoriali è un passo fondamentale sia per la valutazione del bilancio idrologico a scala di bacino finalizzata ad una migliore pianificazione della risorsa idrica, che per il supporto ad una gestione più efficiente dell'irrigazione a scala di schema irriguo. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Facchi et al. (2008) Rapporto conclusivo del Progetto ROSS2 "“Esperienze e strumenti per il supporto alla costituzione e all’avviamento di Water Users Associations (WUAs)” Sali et al. (2008, 2009) Rapporti conclusivi dei Progetti ROSS1, ROSS2, ROSS4 220 Titolo del progetto Italiano: Lotta contro le mosche sul territorio urbano Inglese: Urban pest management against house fly Nome e cognome dei ricercatori Luciano Süss ([email protected]) Sara Savoldelli Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione delle Biodiversità. Università degli Studi di Milano - Via G. Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Mosca domestica, infestazioni, lotta antiparassitaria House fly, infestations, pest control in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L’insorgere di ceppi di mosche resistenti ai tradizionali interventi antiparassitari è stato accentuato dalla abnorme moltiplicazione dell’insetto in allevamenti avicoli e di suini, in discariche di rifiuti solidi urbani e in ambienti ove viene attuato il compostaggio dei rifiuti urbani. La gestione di tali rifiuti può diventare problema di rilevante interesse igienico in quanto le mosche si moltiplicano in presenza di una ricca flora batterica, a cui si aggiungono nematodi e virus. Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Comune di Busnago - Comune di Solbiate Olona Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La messa a punto della lotta larvicida e adulticida contro le mosche in impianti di compostaggio e in allevamenti, in particolare avicoli, consente di mantenere le popolazioni di questi pericolosi infestanti entro valori di accettabilità, con una riduzione d’uso degli antiparassitari. Possibili applicazioni Si è in grado di affrontare problematiche inerenti: gestione delle infestazioni in impianti di compostaggio e in discariche a cielo aperto; lotta contro le mosche in ambienti zootecnici; monitoraggio a livello comprensoriale delle pullulazioni muscine, per organizzare razionali interventi di lotta. AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Süss L., Russo A., Trematerra P. - La lotta contro le mosche: risultati di recenti esperienze in diversi ambienti italiani. Igiene Alimenti – Disinfestazione & Igiene ambientale, (2), 2003: 1-7. 221 Titolo del progetto Italiano: Valutazione dell'impatto ambientale della zootecnia da latte in aree montane mediante Lyfe Cycle Assessment Inglese: Lyfe Cycle Assessment of dairy farming in mountain areas Nome e cognome dei ricercatori Alberto Tamburini ([email protected]) Anna Sandrucci, Luciana Bava, Chiara Penati Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Animali, Sezione di Zootecnica Agraria Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Impatto ambientale, allevamento da latte, montagna Environmental impact, dairy farming, mountains AMBIENTE GESTIONE AMBIENTALE ED IDRAULICA Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si propone di valutare l'impatto ambientale della zootecnia bovina da latte in un'area alpina attraverso il metodo del Life Cycle Assessment. In particolare saranno valutate e confrontate le ricadute in termini di riscaldamento globale, acidificazione ed eutrofizzazione di allevamenti caratterizzati da differenti livelli di intensità produttiva e da diversi sistemi di gestione aziendale e di alimentazione delle bovine. Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: ARAL Fonti di finanziamento: Pubblico No Sì Privato Risultati e prodotti della ricerca I risultati della ricerca consentiranno di mettere a punto un sistema di valutazione dell'impatto ambientale tramite LCA degli allevamenti bovini da latte in Italia e di delineare una prima banca dati di riferimento utile per ulteriori applicazioni. Possibili applicazioni La possibilità di effettuare valutazioni dell'impatto ambientale delle attività zootecniche tramite LCA consente l'individuazione dei modelli aziendali a maggiore sostenibilità ambientale, mettendo a disposizione degli enti pubblici uno strumento utile per le scelte di politica agraria. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Penati et al. Quaderno SoZooAlp n.5 (2009) In press 222 Nessuno specifico APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI 223 Titolo del progetto Italiano: Biorimozione del tiodiglicole, prodotto dell'idrolisi dell'iprite (gas nervino) Inglese: Biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulphur mustard gas) Nome e cognome dei ricercatori Vincenza Andreoni ([email protected]) Lucia Cavalca Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche (DiSTAM) Università degli Studi di Milano - via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Biodegradazione microbica, iprite, biorisanamento Microbial biodegradation, yperite, bioremediation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dipartimento di Chimica Organica (Università degli Studi di Milano Bicocca), Ministero della Difesa. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Sono stati selezionati due ceppi batterici, Paracoccus denitrificans E4 e Achromobacter xylosoxidans G5, che si sono dimostrate capaci di crescere in presenza di iprite e di degradare il tiodiglicole. Possibili applicazioni Impiego di preparati batterici per la distruzione dell’iprite da stoccaggi e superfici e per la decontaminazione di matrici ambientali inquinate. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Dell’Amico, S. Bernasconi, L. Cavalca, C. Magni, B. Prinsi, V. Andreoni. “New insights into the biodegradation of thiodiglycol, the hydrolysis product of Yperite (sulfur mustard gas)”. Journal of Applied Microbiology doi: 10.1111/j.1365-2672.2008.04074.x. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L’iprite è molto persistente nel suolo e nell’acqua. Il disporre di microrganismi capaci di sopravvivere all’esposizione all’iprite e con capacità degradative nei confronti dell’agente chimico può consentire di distruggere la molecola dell’iprite ed i suoi derivati e/o precursori di sintesi, come richiesto dalla Chemical Weapon Convention. La ricerca si prefigge di isolare batteri tiodiglicoledegradanti, un prodotto di idrolisi dell'iprite, di caratterizzare i metaboliti formatesi e gli enzimi coinvolti nel processo. 225 Titolo del progetto Italiano: Proteina immunomodulante da mollusco Inglese: An immuno-modulant protein from Abalone Nome e cognome dei ricercatori Oreste Vittore Brenna ([email protected]) Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di .Scienze e Tecnologie Alimentari e Micobiologiche Università degli Studi di Milano – via G. Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Abalone, allergy, immunotheraphy Abalone, allergia, immunoterapia Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La tecnica detta EPD(Enzyme Potentiated Immunotheraphy) è in uso da più di 30 anni ed impiega un preparato semigrezzo estratto da Abalone del Sud Africa, la cui efficacia è stata attribuita alla presenza di una attività enzimatica (beta-glucuronidasi). L'obiettivo del progetto era di verificare questo assunto. La ricerca ha portato a stabilire che l'attività non è legata alla presenza dell'enzima, ma ad una proteina di circa 30 kDa. Successivamente si cercherà di ottenere peptidi da essa e di identificare in modelli animali l'eventuale peptide minimo dotato di attività. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: SARM Allergeni, L.Di Berardino MD 226 Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Sì Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Lo studio di una preparazione da anni impiegata in allergie (EPD) ha portato ad evidenziare il componente da cui dipende l'attività immunomodulante. Possibili applicazioni Immunoterapia preventiva generalizzata verso allergeni ambientali ed alimentari. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Di Berardino L., Brenna O.V. (2008). “Proteina da Haliotis Midae e suo uso come agente immunoterapico”. Brevetto It. MI2008A357 Di Berardino L., Paro, M; Brenna, O. (2008) “Immune tolerance induced in heterologous (mouse/rat) PCA by a new protein purified from Haliotis midae”- XXVII EAACI Congres Titolo del progetto Italiano: Biopulitura di croste nere su materiali lapidei Inglese: Biocleaning of black crusts on stone Nome e cognome dei ricercatori Francesca Cappitelli ([email protected]) Claudia Sorlini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2- 20133 Milano Parole chiave Biopulitura, biorestauro Biocleaning, bioremediation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Impiego di microrganismi solfatoriduttori per la rimozione di croste nere (alterazione di superfici in materiale lapideo). Rispetto ai metodi tradizionali, la biopulitura si dimostra più selettiva, rispettosa del substrato e innocua per l'uomo e l'ambiente. Progetto in collaborazione: No Se Sì, indicare partnership/s: Università del Molise Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Brevetto italiano. Possibili applicazioni Pulitura di beni culturali costituiti da materiali lapidei. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) MI2006A000776, domanda depositata in data 19.04.2006, "Procedimento di biopulitura di superfici di manufatti di diversa natura chimica ed edifici", inventori C. Sorlini, F. Cappitelli, E. Zanardini, G. Ranalli APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Fonti di finanziamento: Sì 227 Titolo del progetto Italiano: Strategie "anti-fouling" innovative e non-tossiche Inglese: Innovative non-toxic antifouling strategies Nome e cognome dei ricercatori Francesca Cappitelli ([email protected]) Claudia Sorlini Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Biofilm, antifouling Biofilm, antifouling Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Impiego di sostanze non tossiche di origine naturale per combattere la formazione di biofilm dannosi APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dip Chimica Organica e Industriale (UNIMI), Center for Biofilm Engineering, Montana University 228 Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Pubblicazioni. Possibili applicazioni Su superfici soggette a biofouling per evitare la formazione di biofilm dannosi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Villa F., Giacomucci, Polo A., Principi P., Toniolo L., Levi M., Turri S., Cappitelli F. 2009, accettato. "Nvanillylnonanamide tested as a non-toxic antifoulant, applied to surfaces in a polyurethane coating". Biotechnology Letters. Titolo del progetto Italiano: Valutazione della possibile trasmissione delle proteine prioniche a differenti specie di pesci Inglese: Evaluation of the possible transmission of prions (Scrapie and BSE) to different fish species Nome e cognome dei ricercatori Salvatore Ciappellano ([email protected]) Cristiana Berti, Zenone Dalla Valle Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Fish, TSE, prion protein Pesce, TSE, proteina prionica Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Dip. Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria; Istituto Superiore di Sanità Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La proteina prionica è riscontrabile nella mucosa ma non nei tessuti sottostanti dopo alcuni giorni successivi alla ingestione. Possibili applicazioni Il pesce di allevamento o catturato presenta bassi livelli di rischio come fonte della proteina prionica potenzialmente patologica. Sviluppo di metodi analitici per valutare la sicurezza del pesce. Raccolta di raccomandazioni per ridurre il rischio e aumentare la sicurezza del consumatore. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) A.Z. Dalla Valle et al. APMIS 2008;116:173-180 L Ingrosso et al. BMC-Vet Res 2006: 2:21 Health risks of feeding of ruminants with fishmeal in relation to the risk of TSE. The EFSA Journal (2007) 443, 1-26 APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La proteina prionica, causa di encefalopatie spongiformi, è stata descritta nei mammiferi e in altri vertebrati. E’ noto che in alcuni casi le encefalopatie spongiformi siano trasmissibili per via alimentare per assunzione di materiale infetto. La ricerca effettuata è stata centrata sullo studio dell’assorbimento intestinale della proteina prionica (scrapie e BSE) da parte del pesce tramite esperimenti condotti in vivo ed in vitro. La proteina è stata ricercata con metodi immunologici e immunistochimici nell'intestino e negli strati sottostanti dei pesci alimentati con cibo infetto. 229 Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di un approccio di "Controllo Simbiotico" Inglese: Development of a "Symbiotic Control" approach Nome e cognome dei ricercatori Daniele Daffonchio ([email protected]) Sara Borin, Aurora Rizzi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Insetti vettore di patogeni, controllo simbiotico Insect vector of pathogens, simbiotic control Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di studiare la microflora associata agli insetti vettori di patogeni di piante e dell'uomo, con lo scopo di 1) chiarire l'eziologia e l'epidemiologia di alcune patologie vegetali, 2) identificare simbionti microbici associati stabilmente e positivamente agli insetti vettori per lo sviluppo di un approccio di "controllo simbiotico" dei patogeni, in grado di interrompere la diffusione della malattia. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Torino, Università di Pavia, Università di Camerino 230 Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione e caratterizzazione di simbionti potenziali candidati per il "controllo simbiotico". Possibili applicazioni Messa a punto di sistemi naturali per interrompere la diffusione di malattie trasmesse da insetti vettori. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Favia G, Ricci I, Damiani C, Raddadi N, Crotti E, Marzorati M, Rizzi A, Urso R, Brusetti L, Borin S., Mora D, Daffonchio D. et al. (2007). Bacteria of the genus Asaia stably associate with Anopheles stephensi, an Asian malarial mosquito vector. PNAS 104, 9047-9051. Titolo del progetto Italiano: Valorizzazione di composti naturali biologicamente attivi Inglese: New biologically active natural substances Nome e cognome dei ricercatori Sabrina Dallavalle ([email protected]) Raffaella Cincinelli, Sonia Gattinoni, Gianluca Nasini, Gemma Assante, Piera Anna Martino Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Composti naturali, sintesi, attività biologica Natural substances, synthesis, biological activity Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto comprende l'estrazione e la determinazione strutturale di nuove sostanze naturali da piante e microorganismi. I composti vengono valutati per la loro attività biologica (citotossicità, attività antifungina, attività antibiotica). Si prevede la sintesi dei composti più interessanti e di loro analoghi per ottimizzarne l'attività. Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Identificazione di nuovi composti organici di origine naturale, di cui viene valutata l'attività biologica. Possibili applicazioni Eventuali possibili impieghi come farmaci e/o antiparassitari per l'agricoltura. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) G. Assante et al. Tetrahedron 61, 7686-7692 (2005). A. Bava et al. J. Nat. Prod. 69, 1793-1795 (2006) R. Nannei et al. J. Org. Chem. 71, 6277-6280 (2006) A. Arnone et al. Tetrahedron 65, 786-791 (2009) APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Riconoscimento Molecolare CNR Milano, Diprove e Dip. Patologia Animale, UniMI 231 Titolo del progetto Italiano: Sintesi di nuovi composti ad attività antitumorale Inglese: Synthesis of new antitumour compounds Nome e cognome dei ricercatori Sabrina Dallavalle ([email protected]) Raffaella Cincinelli, Raffaella Nannei, Franco Zunino Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Composti antitumorali, sintesi, farmaci Antitumour compounds, synthesis, drugs Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto comprende la progettazione e la sintesi di nuovi composti organici ad attività antitumorale e la valutazione della loro attività biologica su diverse linee cellulari tumorali, sia in vitro che in vivo. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Istituto Nazionale Tumori, Milano, Sigma-tau Pomezia 232 Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Alcune serie di composti organici attivi come agenti antitumorali, tra cui alcuni prodotti in sviluppo preclinico o clinico. Possibili applicazioni Possibile impiego come farmaci nel trattamento dei tumori. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C. Pisano et al. Mol. Cancer Ther. 7, 2051-2059 (2008) S. Dallavalle et al. Bioorg. Med. Chem. Lett. 18, 2781-2787 (2008) R. Cincinelli et al. J. Med. Chem. 51, 7777-7787 (2008) Brev. PCT WO2007000383 S. Dallavalle et al. Eur. J. Med. Chem in stampa (2009) Titolo del progetto Italiano: Elettrodi modificati con film scambio-ionici per analisi di matrici reali d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare Inglese: Electrodes modified with ion-exchange films for the analysis of real samples of pharmacological, environmental and alimentary concern Nome e cognome dei ricercatori Elio Desimoni ([email protected]) Barbara Brunetti Afferenza del ricercatore responsabile DiSTAM Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Elettrodi modificati, acido cisteico, validazione Modified electrodes, cysteic acid, validation Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Analisi delle metilxantine mediante elettrodi di carbone vetroso modificati con Nafion e acido cisteico. Possibili applicazioni Gli elettrodi possono essere usati nell’analisi di campioni reali come rivelatori amperometrici in sistemi a flusso o sensori da usarsi, soli o come arrays, per analisi elettrochimiche. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) B. Brunetti, E. Desimoni, P. Casati, Electroanalysis, 19 (2007) 385 B. Brunetti, E. Desimoni, Electroanalysis, (2009) in corso di stampa APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca è diretta allo sviluppo di elettrodi di carbone vetroso, modificati con film scambioionici di Nafion ed acido cisteico, per analisi di specie d’interesse farmacologico, ambientale ed alimentare in matrici reali. Gli elettrodi sono valutati come tali, o dopo inserzione nel film superficiale di specie capaci di modificare il trasporto di specie redox attraverso la membrana. La caratterizzazione degli elettrodi é effettuata mediante tecniche elettrochimiche e spettroscopiche. 233 Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di metodi statistici per il miglioramento della qualità dei risultati analitici Inglese: Development of statistical methods for improving the quality of analytical results Nome e cognome dei ricercatori Elio Desimoni ([email protected]) Barbara Brunetti Afferenza del ricercatore responsabile DiSTAM Università degli Studi di Milano – Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Validazione, conformità a limiti legali Validation, compliance to legal limits Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca è diretta allo sviluppo di metodi statistici utili nel controllo di qualità nel laboratorio chimico (validazione dei metodi di analisi, sviluppo di modelli per la corretta valutazione dell'incertezza di misura nella verifica della conformità a limiti legali, sviluppo di modelli per la stima del limite di rivelabilità in sistemi analitici eteroschedastici, ecc.). APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: Se Sì, indicare partnership/s: 234 Fonti di finanziamento: No Pubblico Sì Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Il testo "Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di analisi" è stato adottato a livello di sperimentazione nell’ambito del programma nazionale di Educazione Continua in Medicina (http://www.ministerosalute.it/ecm/ecm.jsp). Possibili applicazioni I metodi statistici messi a punto hanno applicazione nei campi merceologico e delle analisi legali. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) E. Desimoni, B. Brunetti. Assicurazione di qualità nel laboratorio chimico.Validazione dei metodi di analisi. CLUEB (BO) (2003). E. Desimoni, Accred.Qual.Assur.,9(2004)724 E. Desimoni, B. Brunetti, Accred.Qual.Assur.,11(2006)363 E. Desimoni, B. Brunetti, A. Clerici, Accred.Qual.Assur.13(2008)65 Titolo del progetto Italiano: Proteine come dispositivi molecolari per il controllo dell'omeostasi redox Inglese: Rhodanese-domain proteins as molecular devices for redox homeostasis Nome e cognome dei ricercatori Fabio Forlani ([email protected]) Silvia Pagani, Angelo Cereda Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze Molecolari Agroalimentari (DISMA) Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2 - 20133 Milano Parole chiave Rodanesi, omeostasi redox Rhodanese, redox homeostasis. Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: J. Papenbrock (Hannover, D); P. Dos Santos (WFU, NC, USA), S. Leimkuehler (Potsdam, D). Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Definizione dell’interattoma di rodanesi sviluppando metodologie di pull-down (p.e. TAP-tagging genomico). Definizione di contesti metabolici che modulino espressione (e correlazioni) di proteine a domini rodanesici utilizzando metodi di proteomica (2DE). Possibili applicazioni Rhodanese-like proteine come target per il controllo di patogeni. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Cereda A., Carpen A., Picariello G., Tedeschi G., Pagani S. (2009). Biochem. J. 418, 135-143. Forlani F., Cereda A., Freuer A., Nimtz M., Leimkuhler S., Pagani S. (2005). FEBS Lett. 579, 67866790. Forlani F., Carpen A., Pagani S. (2003). Protein Eng. 16(7), 515-519. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si propone di definire ruoli cellulari di proteine a rhodanese-domains approfondendo le loro relazioni funzionali in specifici processi regolatori, un obiettivo favorito dai “modelli sperimentali” da noi sviluppati. La ridondanza di rhodanese-like proteine negli organismi è indice di versatilità dei domini rodanesici che singolarmente, o in associazione con altre proteine, potrebbero svolgere ruoli diversificati quali trasporto di zolfo in forma biologicamente disponibile, modulazione di processi generali di detossificazione e relativi alla “chimica redox” cellulare. 235 Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di procedure di trasformazione per l'espressione di allergeni in microrganismi Food-Grade Inglese: Development of transformation protocols for the expression of allergenes in Food-Grade microorganisms Nome e cognome dei ricercatori Maria Grazia Fortina ([email protected]) Simone Guglielmetti, Diego Mora, Giovanni Ricci Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Celoria 2, 20133 Milano Parole chiave Food-Grade microorganisms, transformation, vaccine Microrganismi food-grade, trasformazione, vaccini Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto si propone la selezione di microrganismi Food-Grade con potenzialità probiotiche, da utilizzare per la trasformazione e l'espressione di proteine eterologhe con proprietà allergeniche. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università Milano-Bicocca; Università di Chieti; LoFarma SpA 236 Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Costruzione di un idoneo vettore di clonaggio per l'espressione di proteine eterologhe in Gram positivi; ottenimento di un ceppo ricombinante in grado di esprimere costitutivamente la proteina eterologa di interesse. Possibili applicazioni Sviluppo di vaccini orali per il controllo di manifestazioni allergiche. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Risultati non divulgabili. Titolo del progetto Italiano: Sviluppo di microfiliere di prodotti da piante officinali di montagna Inglese: Development of herb productions as a supplementary income for mountain farm Nome e cognome dei ricercatori Anna Giorgi ([email protected]) Moira Madeo, Giuseppe Carlo Lozzia, Giovanna Speranza Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Produzione Vegetale Università degli Studi di Milano – Via Celoria, 2- 20133 Milano Parole chiave Piante officinali; azienda agricola di montagna Herbs; mountain farm Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: - Veneto Agricoltura - Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali, Univ. di Padova Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Diversificazione colturale nelle aziende di montagna che può portare ad una ripartizione dei rischi di gestione e ad un possibile incremento del reddito. Individuazione delle composizione fenolica di alcune specie officinali e di miele prodotto in prossimità delle coltivazioni. Possibili applicazioni Trasferibilità ad altre aziende di montagna. Valutazione della qualità delle produzioni. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) GIORGI A., MADEO M., SPERANZA G., LOZZIA GC (2009).“Il miele di montagna, un alimento ricco di sostanze polifenoliche e di proprietà antiossidanti” NATURAL 1, n° 80; p. 32-41, ISSN: 1721-1425 GIORGI A., M. MADEO, P. FRANCESCATO, P. CAIROLI, G. SPERANZA (2007). Antioxidant capacity and chemical ch APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare una microfiliera di prodotti da piante officinali (taglio tisana e miele) in un’azienda agricola biologica di montagna. Il modello proposto prevede di ottenere utili indicazioni sulla tecnica di coltivazione da adottare, sulla tempistica di raccolta, sulle modalità di essiccazione applicabili, nonché sulla qualità del materiale ottenibile. Individuazione di modalità di caratterizzazione della qualità/provenienza delle produzioni di miele di montagna. 237 Titolo del progetto Italiano: Produzione di intermedi per la sintesi di principi attivi da lieviti non-convenzionali Inglese: Non-conventional yeasts as sources for stereoselective dehydrogenases: preparation of intermediates for the synthesis of API Nome e cognome dei ricercatori Francesco Molinari ([email protected]) Diego Romano, Raffaella Gandolfi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano Parole chiave Lieviti, biotrasformazioni , deidrogenasi Yeasts, biotransformations, dehydrogenases Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare reazioni di riduzione stereoselettiva su molecole di interesse in campo alimentare, zootecnico o farmaceutico; sono studiati in particolare lieviti e sistemi per l'ottenimento di enzimi in forma iper-espressa in cellule ricombinanti. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università di Modena, Industriale Chimica, Università Complutense di Madrid 238 Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa per la produzione di intermedi chirali. Possibili applicazioni Nuove sintesi chemo-enzimatiche di principi attivi. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Asymmetric reductions of ethyl 2-(benzamidomethyl)-3-oxobutanoate by yeasts. Tetrahedron: Asymmetry 2009, 20, 411-414. Enantioselective monoreduction of different 1,2-diaryl-1,2-diketones catalysed by lyophylised whole cells from Pichia glucozyma. Tetrahedron 2008, 64,7929-7936 . Titolo del progetto Italiano: Biotrasformazioni con nuove idrolasi microbiche Inglese: Biotransformations with new microbial enzymes Nome e cognome dei ricercatori Francesco Molinari ([email protected]) Diego Romano, Raffaella Gandolfi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche Università degli Studi di Milano - Via Mangiagalli 25 - 20133 Milano Parole chiave Screening, biotrasformazioni , enzimi microbici Yeasts, biotransformations, dehydrogenases Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi La ricerca si propone di studiare enzimi in grado di effettuare biotrasformazioni selettive su molecole di interesse; gli enzimi principalmente studiati sono acilasi, lipasi ed esterasi per applicazioni in campo alimentare (aromi, trigliceridi strutturati) e farmaceutico (modificazione di antibiotici glicopeptidici). Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca Messa a punto di bioprocessi su scala preparativa. Possibili applicazioni Preparazione di aromi a partire da substrati naturali, produzione di antibiotici semi-sintetici. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) Biocatalysis for use in pharmaceutical manufacturing J. Biotechnol. 2007, 131, 101-102. Biotransformations of lipoglycopeptides to obtain novel antibiotics J Antibiot. 2007, 60, 265-71 Biotransformations of cinnamic and ferulic acid with actinomycetes Enzyme Micro. Technol. 2004, 34, 3-9. APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: Università dell'Insubria, Zambon, Istituto Riconoscimento Molecolare CNR, Università di Trieste 239 Titolo del progetto Italiano: Riproduzione e sopravvivenza animale in microgravità Inglese: Animal reproduction under space condition Nome e cognome dei ricercatori Claudia Ricci ([email protected]) Giulio Melone, Aldo Zullini, Giuseppina Cornelli, Francesca Leasi Afferenza del ricercatore responsabile Dipartimento di Protezione dei Sistemi Agroalimentare e Urbano e Valorizzazione della Biodiversità Università degli Studi di Milano – via Celoria 2 - 20133 Milano Parole chiave Pseudocelomati, dormienza, embriogenesi Pseudocoelomates, dormancy, embryogenesis Stato di avanzamento: in corso concluso (fino a due anni precedenti) APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Allo scopo di valutare il ruolo del citoscheletro nel determinare i piani di divisione cellulare, cinque generazioni di rotiferi e di nematodi, animali eutelici a sviluppo determinativo, saranno allevati in un bioreattore nel corso di un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale per poter stimare effetti a breve e a lungo termine delle condizioni dello spazio. Il trasporto dalla Terra alla ISS avverrà ricorrrendo ad una loro forma naturale di dormienza, detta anidrobiosi, che mantiene gli animali in 'vita sospesa' ma permette di riportarli a condizioni attive in ogni momento. 240 Progetto in collaborazione: No Sì Se Sì, indicare partnership/s: ASI, ESA, Trondheim University, Thales Alenia Space, Astrium Fonti di finanziamento: Pubblico Privato Nessuno specifico Risultati e prodotti della ricerca La preparazione di questo esperimento comporta oltre ad una intensa attività di ricerca biologica su meccanismi riproduttivi e su dormienza, anche lo studio e la realizzazione di apparecchiature speciali dedicate. Possibili applicazioni La caratterizzazione della dormienza ha notevoli ricadute in quanto coinvolge biostabilità di molecole e di strutture biologiche, oltre che di interi organismi. Lo studio e la realizzazione di strumenti e di software ad hoc ha spesso prodotto importanti applicazioni tecnologiche. Pubblicazioni del gruppo sull’argomento (anche brevetti) C.Ricci, et al. 2000. TREE, 15: 220-221 D. Fontaneto, et al., 2007. PLoS Biol 5(4) C.Ricci, et al., 2007. BMC Evolutionary Biology 2007 T. Barraclough et al. 2007. Mol Biol Evol 24: 1952-1962 D. Fontaneto, et al., 2008. Molecular Ecology. 17, 3136–3146 Indice per autori Adani Fabrizio 169, 201 Cortesi Paolo 12 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176, Corti Michele 52, 53 177, 178, 179, 180 Agostini Stella 47, 48, 49, 181, 182 Alamprese Cristina 93 Andreoni Vincenza 183, 225 Assante Gemma Banterle Alessandro 4 141, 142, 143 Cosio Maria Stella Crepaldi Paola Crovetto Matteo Daffonchio Daniele Dallavalle Sabrina De Noni Ivano 98 13, 14, 99 15, 16 188, 230 17, 231, 232 68, 100 Bassoli Angela 154 Deangelis Maria Laura 203 Baumgartner Johann 184 De Wrachien Daniele 204 Bava Luciana 5 Bechini Luca 6, 50, 185 Duranti Marcello 69, 101, 157, 158 7 Eccher Tommaso 18 Bianco Piero Attilio Bocchi Stefano Bodria Luigi Bonomi Franco Borin Sara Brenna Oreste Vittore Cappitelli Francesca Casati Dario Casiraghi M. Cristina Casiraghi Ernestina Cattaneo Stefano Ciappellano Salvatore Cocucci Maurizio 186 8, 51, 187 155 9 226 227, 228 202 66, 156 94, 95, 96 67, 97 229 10, 11 Desimoni Elio Erba Daniela Espen Luca Failla Osvaldo Faoro Franco Ferrante Antonio Fiala Marco Forlani Fabio Fortina Maria Grazia Foschino Roberto Franzetti Laura Gandolfi Claudio Genevini Pierluigi 233, 234 159 19, 102 20 21, 22 103 23, 54, 55, 56, 189 235 104, 105, 106, 236 70, 71, 72, 107 108, 109, 110, 111 205, 206, 207, 208, 209, 210, 211 190 APPLICAZIONI IN ALTRI SETTORI Acutis Marco 241 Giorgi Anna Giovanelli Gabriella 24, 25, 237 Porrini Marisa 73 Provolo Giorgio 58, 192, 193, 215, 216, 217, 218, 219 212, 213 Quaroni Sergio 30 160 Rapetti Luca 59 Guidetti Riccardo 144, 145 Ricci Claudia 240 Hidalgo Alyssa 112, 113 Rollini Manuela 127 26, 27 Rossi Magherita 88, 89, 128, 129 Greppi Mauro Guglielmetti Simone Iriti Marcello Lavelli Vera 74 Rossini Laura Limonta Lidia 114 Sacchi Gian Attilio Locatelli Daria Patrizia 115 Sali Guido Lucisano Mara Mannino Saverio Marino Gallina Pietro Mariotti Manuela Mignani Ilaria Molinari Francesco 75, 76, 116 Sandrucci Anna 31, 32 33 60, 220 130 77 Sangiorgi Franco 117 Saracchi Marco 34 Sardi Paola 35 Scienza Attilio 36 78, 79, 118 28 80, 191, 238, 239 Simonetti Paolo 61, 62, 150, 151 163, 164 Mora Diego 81 Spinardi Anna 37, 165 Nocito Fabio Francesco 29 Süss Luciano 131, 221 Ortuani Bianca Pagani Ambrogina Pagliarini Ella Pellegrino Luisa Piazza Laura Piergiovanni Luciano Pompei Carlo 57, 214 82, 119, 120, 121 122, 146, 147, 148 123, 124 83, 125 84, 85, 86, 87 126 Tamburini Alberto Tateo Fernando Toccolini Alessandro Toschi Ivan Vecchio Angelo Vercesi Annamaria Zocchi Graziano Realizzazione grafica e stampa: Editing Milano, via Vitruvio, 43 - 20124 Milano 242 149, 161, 162 222 90, 132, 133, 134, 135, 136 194, 195, 196, 197, 198 38 137 39, 40, 41, 138 42, 43, 44 La Facoltà di Agraria incontra le imprese: Ricerche, Innovazione e Trasferimento tecnologico Agricoltura Università degli Studi di Milano Via Giovanni Celoria, 2 20133 Milano Tel ++ 39 02 503.165000 Fax ++ 39 02 503.165140 http://www.agraria.unimi.it Alimentazione Ambiente