Muore a dieci giorni dall`incidente
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Muore a dieci giorni dall`incidente
22 LA PROVINCIA SABATO 29 SETTEMBRE 2012 GIORNALE DI BRESCIA Montichiari Apre al pubblico il Museo Lechi MONTICHIARI Porte aperte al pubblico, domani dalle 11,30, per l’inaugurazione del Museo Lechi in Palazzo Tabarino di corso Martiri della Libertà 33. Cinquanta dipinti (tra cui Moretto, Gandino, Procaccini, Baciccio, van Bloemen, Todeschini, Ceruti) raccontano l’arte italiana dal Cinque al Settecento, e soprattutto il col- lezionismo bresciano che, prima delle dispersioni degli ultimi 200 anni, raccolse nei palazzi nobiliari della città veri e propri capolavori. Sulla scia di quella tradizione il notaio Luigi Lechi, scomparso nel novembre 2010, costruì la propria collezione, giuntadopo la sua morte alComune di Montichiari, località dove Lechi Muore a dieci giorni dall’incidente Capriolo: non ce l’ha fatta Fabio Vezzoli, l’operaio 32enne caduto in moto mentre andava al lavoro. Era tra i volontari della Protezione civile BERZO INFERIORE Il cavallo in vetrina nella rassegna «Cavalgrigna» BERZO INFERIORE Al galoppo, nella vetrina del cavallo più importante della Valcamonica. «Cavalgrigna 2012» entra nel vivo: dopo l’apertura in grande stile di ieri, oggi e domani in località «Marucche» va in scena il primo atto della rassegna organizzata dall’associazione «Cavalieri del Grigna» col patrocinio di otto Comuni valligiani e di Regione, Provincia e Vallecamonica Servizi. «Il successo dello scorso anno ci ha fatto capire che siamo sulla strada giusta», spiega Gianfranco Bontempi, presidente dell’associazione organizzatrice». I numeri parlan da soli: nei 60mila metri quadrati di fiera sono attesi 40 Haflinger per la prova morfologica, 30 esemplari a campo aperto, 35 cavalli di razze americane, dieci esemplari per impiego agricolo, un ricco parterre di stalloni purosangue arabo e una quindicina di capi asinini di varie razze. Quattro le scuole di equitazione e i circoli ippici coinvolti nella rassegna di quest’anno che si completerà con gli stand di numerosi produttori agricoli locali. CAPRIOLO Il gigante buono di Capriolo non ce l’ha fatta. Fabio Vezzoli, 32enne operaio in una ditta di valvolame, è spirato nel pomeriggio di giovedì al secondo Centro di Rianimazione del Civile di Brescia. Nel nosocomio cittadino Fabio era entrato dieci giorni prima, il 17 settembre, dopo una brutta caduta dalla sua motocicletta, una potente Ktm. Alle sette del mattino, il 32enne stava percorrendo via Sarnico, in direzione del posto di lavoro. All’altezza dell’albergo «Sole», un malore improvviso fa perdere la presa al centauro. La motocicletta, senza più un controllo saldo, sbanda e finisce con violenza sul selciato. Nessuna manovra azzardata, nessun’imprudenza: solo un mancamento improvviso. Arrivato nel momento sbagliato e al posto sbagliato. L’eliambulanza del 118, arrivata sul posto in pochi minuti, aveva trasportato il giovane ormai incosciente all’ospedale del capoluogo. In questi lunghi giorni in Rianimazione, i medici hanno messo in secondo piano l’origine del malore, concentrandosi sul tentativo estremo di salvare la vita all’operaio. Giovedì sera, però, le speranze di amici e familiari si sono interrotte. Il cuore di Fabio ha cessato di battere. Oggi l’esame autoptico cercherà di far luce sulle cause del malore, risultato poi fatale. Una volta terminato il lavoro dei medici, il 32enne tornerà a Capriolo e saranno fissate le esequie. Ancora da stabilire, oltre all’orario, il luogo da cui partirà il corteo funebre: proprio negli ultimi giorni di estate Fabio Vezzoli stava ultimando il trasloco nell’appartamento comunale di via Adro, vicino allo Zerbimark, dove intendeva andare a vivere con la compagna. La morte del 32enne ha colpito nel profondo la comunità di Capriolo. Il papà di Fabio, Sandro, è stato tra i fondatori nel 2008 dell’«Associazione volontari Protezione civile e sommozzatori di Capriolo». Da oltre quattro anni Fabio era entrato nel sodalizio, come ricorda un altro socio, l’assessore al Bilancio Enrico Marchetti: «Fabio aveva sia l’abilitazione di operatore subacqueo di superficie sia la patente nautica. Con la sua disponibilità, cordialità e tolleranza, quest’estate era stato lui a guidare per ben 11 volte il nostro natante nelle giornate di servizio sul lago d’Iseo. A nome di tutti i componenti della nostra associazione, esprimo alla famiglia e a chi gli è stato vicino in questi anni il più profondo cordoglio». Daniele Piacentini Tragedia ■ Fabio Vezzoli, il 32enne di Capriolo, è morto all’ospedale Civile di Brescia dieci giorni dopo l’incidente in moto avvenuto alla rotatoria di via Sarnico BOVEZZO Trova 1.000 euro e li restituisce BOVEZZO Ogni tanto, fortunatamente, succede. Capita che si verifichi un gesto di alto valore civico e che questo diventi notizia. Il fatto è accaduto a Bovezzo, dove un uomo, un docente di italiano che insegna all’Itis, ha trovato nei pressi di uno sportello bancomat circa 1.000 euro in contanti. Non se li è tenuti per sè, come sarebbe stato facile fare, ma si è dato da fare per farli riavere al legittimo proprietario. E così la somma è tornata nelle mani di una pensionata del paese, che li aveva perduti qualche ora prima. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi della filiale di via Dante Alighieri del Banco di Brescia, ai cui sportelli la donna aveva prelevato il contante. L’uomo è entrato in banca e s’è rivolto al cassiere, che in precedenza la donna, una volta accortasi di aver perduto le banconote, aveva contattato. Così è stato velocemente organizzato l’incontro tra la pensionata e l’insegnante, con la consegna dei soldi. aveva esercitato la professione. Accanto ai dipinti di Luigi, specchio della memoria storica e della passione di famiglia, oltre che del proprio gusto personale, il Museo accoglie temporaneamenteanche quattro opere prestate dal fratello Piero. Al Museo Lechi sarà dedicata un’ampia pagina sull’edizione di domani. Montichiari Reas, un ventaglio di eccellenze al salone dell’emergenza MONTICHIARI Al Reas, salone dell’emergenza, si incontrano produttori, volontari, soccorritori, tecnici qualificati, provenienti dall’Italia e non solo, per diffondere la cultura della sicurezza e della tutela dei cittadini nelle situazioni di rischio o di calamità. Dal 5 al 7 ottobre, il Centro fiera di Montichiari, accoglie la 12esima edizione della rassegna ospitata in cinque padiglioni (26mila mq di superficie espositiva coperta): partecipano 160 aziende produttrici, istituzioni e Corpi dello Stato, associazioni di volontariato. Un riferimento significativo per gli operatori di Protezione civile, i Vigili del fuoco, del Soccorso alpino e speleologico, delle Polizie locali, degli enti e delle imprese che all’emergenza dedicano la propria attività. Una manifestazione che si riconferma come momento di approfondimento tecnico, di scambio di know how per gli specialisti e di crescita professionale per i volontari. Con alcune novità rispetto al passato. «Innanzitutto va evidenziata l’importanza internazionale che Reas ha assunto - ha commentato l’assessore provinciale Giorgio Bontempi -: avvenimento di rilievo, dunque, che mette in vetrina tutta l’eccellenza del volontariato». In fiera anche l’Ana, Associazione nazionale alpini, quest’anno con un programma di attività e dimostrazioni, come ad esempio il montaggio di una vasca antincendio o l’utilizzo di automezzi per telecomunicazioni e sanitari. «In un momento nel quale si parla prevalentemente di ciò che è negativo - ha aggiunto il sindaco di Montichiari, Elena Zanola - dobbiamo renderci conto della straordinaria ricchezza che la nostra società solidale sa esprimere». Questa una delle finalità di Reas che nella tre giorni presenterà una ventina tra convegni e seminari, con la prima edizione del «Reas Police», giornate formative per le polizie locali che hanno già adesioni da molte regioni italiane. «Ulteriore conferma dell’attenzione con cui i partner europei guardano alla nostra rassegna - ha concluso il direttore del Centro Fiera, Ezio Zorzi - è la presenza nei padiglioni della Vfdb (i Vigili del fuoco della Germania) con il presidente Jochen Blatte, affiancato dal colonnello del Corpo di Berlino, Dirk Oberhagemann». Un grande banco di prova, dunque, al quale accedere per tre giorni intensi (5, 6 e 7, dalle 9 alle 18; domenica dalle 9.30 alle 17.30). L’ingresso è gratuito. Wilda Nervi Montirone «L’allevamento dei visoni è in regola» Dopo le polemiche degli ambientalisti, «open day» dell’azienda per difendere la struttura Decine di visitatori ieri all’allevamento di Montirone uSfzvQPzZiH+xNFO1O7KBtrIeu5iU1MUJRq6YhtRd6E= MONTIRONE Il mangime sempre fresco. La tutela dei cicli naturali degli animali, sia del sonno-veglia che della riproduzione. Il rispetto degli standard europei «Welfur» dell’Efba (l’Associazione europea di allevatori di visoni). Questo e altro è stato spiegato dai titolari dell’allevamento di 3 mila visoni di Montirone ai circa 50 visitatori che hanno aderito all’open day della struttura, finita tra gli «osservati speciali» del movimento animalista sceso in piazza lo scorso sabato per protestare contro quello che è stato definito un nuovo «allevamento lager». Contrapposta alla piazza l’iniziativa di Efba e Aiav, l’omologa italiana. Risposta alle proteste? No, l’open day sarebbe stato organizzato già da tempo perché «c’è tanta disinformazione, molta gente pensa che questi allevamenti siano illegali - dichiara la titolare, Natalia De Poli -. Ma noi abbiamo sempre seguito la legge». Insomma, viene sostenuto, non si tratta di un nuovo Gre- en Hill. «Siamo stati vittima di disinformazione. La nostra attività - aggiunge Giovanni Bellina, figlio della titolare - non è da demonizzare. È solo un’azienda del tutto legale che dà lavoro ad una famiglia. Le proteste animaliste ci sono e sempre ci saranno. Ciascuno è libero di esternare il proprio pensiero, se lo fa nella legalità». All’allevamento è arrivato il sostegno di diverse associazioni di allevatori. «Chi contesta queste iniziative contesta la valenza di un’impresa» ha detto Annibale Feroldi, direttore dell’Upa di Brescia; «Il benessere animale è sempre garantito» per Massimiliano Filippi, segretario generale di Federfauna; «Questi allevamenti sono legali e danno reddito alle famiglie in un momento difficile» ha sottolineato Alessandro Baronchelli, presidente Copagri Brescia. A visitare i tre capannoni anche il sindaco di Montirone, Francesco Lazzaroni: «Questo allevamento segue tutte le leggi vigenti». Elisa Bonomelli