descrizione - Reggio Gas

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descrizione - Reggio Gas
Orissa
Un volo dall’Italia ci porterà in India a Calcutta una notte in questa
straordinaria città, affascinante e sconvolgente, misera e ricca di una
cultura derivante da un’antica tradizione di città di studio. Calcutta è un
vero formicaio umano e una breve visita alla sua stazione ferroviaria ce ne
darà un’idea precisa, e dalla stazione di Howrah, partiremo in treno
notturno per Bhubaneswar capoluogo dell’Orissa e nostra base di
partenza per le montagne. Approfittiamo dei tempi necessari alla
organizzazione delle vetture e dei rifornimenti per la visita dei più bei
templi medioevali tra i 500 che circondano il lago sacro Bindu Sagar. I templi vennero costruiti dal 700 al 1250 d.C.
e sono nello stile Nagara tipico dell’architettura del Nord dell’India; quindi gita a Konark (66 km) per la visita della
famosa Pagoda Nera, nella sua cornice lussureggiante delle palme da cocco e delle risaie dell’Orissa. La Pagoda
Nera venne eretta verso la metà del 13° secolo consacrata a culto di Surya (il Sole), si tratta di un'enorme
costruzione di pietra nera rappresentante il carro del sole a 24 ruote, tirato da 6 cavalli. Si prosegue per la costa
dell’Orissa e la città sacra di Puri , (35 km) un bagno al mare che qui lambisce una spiaggia lunga decine di
chilometri. Si può anche visitare un villaggio primitivo di pescatori, poi il bazar di Puri e dal terrazzo della biblioteca
pubblica daremo un’occhiata all’interno del grande santuario di Jagannath , nel quale possono entrare solo gli indù.
Rientriamo a Bhubaneshwar con una breve sosta a Pipli famosa per i suoi patchwork di stoffe policrome ed eccoci
pronti per la nostra avventura tra le tribù dell’Orissa. Partiamo con le nostre auto verso le 'restricted areas'
nell'Orissa del sudest, dove servono speciali permessi e si deve essere accompagnati da una guida,
assolutamente necessaria per orientarsi fra i villaggi sperduti, avvicinare le tribù in modo corretto e raccogliere
informazioni oltre che immagini. A questo scopo da anni Avventure si avvale di un referente che per preparazione,
affidabilità e disponibilità non teme confronti. Dove non esistono strutture alberghiere utilizzeremo le tende o gli
'inspection bungalows ', costruiti per ospitare funzionari in trasferta, ma utilizzabili anche da viaggiatori spartani. Le
tappe avranno una sequenza ogni volta diverse, per permetterci di essere presenti in occasione di feste, danze e
mercati, in particolare quello di Chatikona, di Onukudelli o Mundiguda, dove le tribù scendono dalle colline per
vendere i loro prodotti e comperare quelli loro necessari, in una sorta di simbiosi con gli indù della pianura. Le
popolazioni tribali sono comunità con un forte senso di appartenenza o di 'clan', senza caste, dedite a culti animisti,
con precisi rituali e tabù: fino a poco prima dell 'indipendenza dalla Gran Bretagna sopravviveva fra i Khond il rito
cruento del sacrificio umano per nutrire la madre terra, oggi sostituito da quello di un bufalo. Ogni gruppo tribale è
in genere diviso in vari raggruppamenti con livelli diversi di integrazione, in base all'isolamento e al legame più o
meno forte con le proprie tradizioni. Incontreremo così i Desia Khond, con le donne dai volti tatuati per
rassomigliare a una tigre, ma che hanno ormai perso la loro identità tribale, più tradizionali Kutia Khond e i più
primitivi Dongria Khond dove sopravvive l'istituzione dei dormitori, per una sorta di iniziazione sessuale improntata
ad una estrema libertà. A differenza della società indù, fra i tribali anche il matrimonio è in genere basato sulla
reciproca attrazione, la dote viene pagata non dalla, ma alla famiglia della sposa e tutto il villaggio partecipa alla
transazione. Visiteremo i Gadaba, anch’essi divisi in base al livello di integrazione in Parenga, Ollar e Boro
Gadaba, dove sopravvivono legami parentali e fra villaggi estremamente solidi. Sarà poi la volta dei Bonda, ridotti a
soli 1500, tribù fra le più primitive e con rapporti familiari improntati all'individualismo e un carattere estremamente
suscettibile, soprattutto per quel che riguarda gli uomini che non esitano ad utilizzare arco e frecce, da cui non si
separano mai. Le donne invece a cause di un tabù religioso, si vestono solo con una stretta striscia di stoffa intorno
ai fianchi, lunghe collane di perline sul torso nudo e un copricapo di perline intorno alla testa rasata. In base al
tempo a disposizione visiteremo la tribù Koya, con le loro interessanti danze rituali e, nei viaggi di tre settimane, le
tribù Santal del nord, i nomadi Birhor e alcune riserve naturali come quella di Simlipal e il Crocodile Sanctuary.
Sicuramente soddisfatti per aver potuto avvicinare questa India tribale e rurale, ritorneremo a Bhubaneswar,
fermandoci a visitare una comunità di profughi tibetani e pernottando al Lago Chilka, popolato da molte varietà di
uccelli, o a Gopalpur on Sea, aspettando le barche di rientro dalla pesca. Poi il treno da Bhubaneswar a Calcutta e
infine il volo per l’Italia.
Sri Lanka
Partiamo dall’Italia per raggiungere in volo Colombo, la capitale, dove
inizieremo il nostro giro dell’isola il cui programma, essendo una prima,
potrà essere modificato localmente
e verificato dai gruppi che
seguiranno.
E partiamo in minibus verso sud per Bentota (Tartarughe) “Sea Turtle
Protecting Association e; Project”, cioè la “fabbrica delle tartarughe”,
così detta perché qui vengono tenute sotto la sabbia, finché non si schiudono, le uova di tartaruga raccolte. Le
tartarughe infatti, depositano le uova su molte spiagge della costa sud dello Sri Lanka e, per salvaguardarle, gli
abitanti, vengono pagati affinché le raccolgano e le portino a questo centro. Al secondo giorno di vita le giovani
tartarughe vengono rimesse in mare. Da Bentota proseguiamo per Ambalangoda (fabbrica maschere) visitiamo un
laboratorio artigianale con annesso un piccolo museo di Maschere quindi Hikkaduwa località balneare per
eccellenza e Galle con il suo Forte una passeggiata lungo le mura della città e’ sufficiente per intuirne il fascino.
Proseguiamo per Tissamaharama e lo Yala National Park dove è possibile effettuare safari in jeep: in mezzo a
tanto verde e a tanta acqua, vedremo elefanti, coccodrilli, iguana, manguste, cervi maculati, cinghiali, bufali,
scimmie, cicogne, marabù, cormorani, fenicotteri, tantissimi pavoni ed altre specie di uccelli. Durante il giro nel
parco si raggiunge anche una spiaggia dove è ancora evidente la furia devastatrice dello tsunami del 2004, e dove
hanno costruito un “memorial”. Escursione davvero splendida. Lasciamo il Yala National Park per Nuwara Elia. Il
percorso in minibus offre vedute splendide dell’entroterra cingalese. Piantagioni di tè, cascate, laghi artificiali ormai
divenuti parte integrante dell’ecosistema locale. A Katukitula visitiamo la Fabbrica del tè (Glenloch Tea Factory).
Viene fornita un’interessante spiegazione sul ciclo produttivo del tè. Assistiamo alle varie fasi della lavorazione e,
alla fine, ci viene offerta una degustazione della migliore qualità, il B.O.P.F. (broken orange peckoe fanning). Viewpoint sulle piantagioni. La strada sulle montagne attraversa le piantagioni di tè ed arriviamo a Kandy con il suo
giardino botanico. La passeggiata esalta i colori della natura, dura 2 ore e si possono vedere praticamente tutte le
specie di piante presenti nello Sri Lanka ed una serra con tantissime specie di orchidee. Quindi il Tempio del Dente
di Buddha. Molto silenzio ed atmosfere mistiche. Al Kandyan Cultural Centre spettacolo di danze folkloristiche
cingalesi anche con bellissime maschere. Il nostro giro prosegue per Aluvihara con il suo Giardino delle spezie
con piante di vaniglia, cannella, noce moscata, cacao, pepe, aloe, peperoncino e i relativi unguenti più diversi
daglie effetti prodigiosi. Proseguiamo per Dambulla con le grotte che ospitano molte statue del Buddha, sono
cinque templi rupestri scavati in altrettante grotte e contenenti immagini del Buddha. Quindi Sigiriya e la sua
Lion’s rock. Iniziamo la visita della spettacolare fortezza rupestre di Sigiriya con i suoi 1.200 gradini. Circa a metà
percorso, in una galleria coperta scavata nella ripida parete di roccia, ammiriamo le splendide pitture di una serie di
donne bellissime. Giunti sulla sommità, dove ci sono i resti dell’antica fortezza del re Kasyapa, si gode un
bellissimo panorama a 360 gradi sulla giungla sottostante. Lasciamo Sigyria per Polonnaruwa, antica città con un
palazzo reale, Dagoba (o stupa) e il palazzo col Buddha in piedi e proseguiamo per Habarana dove di può fare una
escursione appollaiati sull’apposita cesta posta sulla schiena dell’elefante. Quindi Anuradhapura la più vasta ed
importante antica capitale dello Sri Lanka (380 A.C.). Vediamo la colossale stupa bianca di Maha Vihara (R.T.), la
Ruvanvelisaya Dagoba, Jethavana e Abhayagiri, i resti del Brazen Palace, il Sacro albero del Bodhi che si dice sia
il più vecchio albero del mondo di cui si abbia documentazione (2.400 anni), un altro Dagoba in restauro, gli Stagni
Gemelli, ed altri Dagoba. Proseguiamo ora verso una novità assoluta: la costa nord est dell’isola per Trincomale.
Dopo molti anni di isolamento a causa della guerra civile, oggi Trincomale è tornata accessibile al turismo e si offre
alla curiosità del viaggiatore motivato con la sua ricca storia e la sua splendida costa. La zona della costa nordorientale è stata uno degli ultimi territori di battaglia fra le truppe regolari cingalesi e le Tigri del Tamil (LTTE). Pare
quasi impossibile che fino a due anni fa qui era ancora guerra aperta e non si riesce a capire come, questa gente
così serena e pacifica abbia potuto scatenare una guerra tanto dolorosa. Trinco, così viene comunemente
chiamata dai locali. offre lungo la costa nord alcune strutture alberghiere di buon livello e spiagge immacolate a
perdita d’occhio, senza incontrare un turista, un bagnante, solo qualche isolata barca di pescatori.
Fotografo
Giorgio Carlucci.
Viaggiatore da trent’anni, di cui venticinque con Avventure nel Mondo. Ho girato il mondo
in lungo e in largo. Quando mi chiedono qual’è il paese che mi è piaciuto di più rispondo
sempre: “il prossimo”. Sono appassionato di fotografia, instancabile escursionista e socio
CAI. Nelle mie vacanze, non disdegno di partire per trekking impegnativi.