Classificazione

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Classificazione
CLASSE INSECTA
?? Progenitore ??
Proto-esapodi
Esapodi
Entognati(=Para-entomi)
Insetti (=Eu-entomi)
Apterigoti
Pterigoti
Pterigoti
Paleotteri
Neotteri
Eterometaboli
Olometaboli
CLASSIFICAZIONE
SUBPHYLUM
Proturi
Collemboli
Entognati
Esapodi
Dipluri
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Regno:
Phylum:
Classe:
Ordine:
(Sottordine):
(Superfamiglia):
Famiglia:
(Sottofamiglia):
Genere:
specie:
(sottospecie):
ANIMALIA
ARTHROPODA
INSECTA
......
......
......
......
......
......
......
......
Come si classifica una specie
Le categorie tassonomiche
Phylum
Sub-phylum
Classe
Ordine
Sottordine
Superfamiglia
Famiglia
Genere
Specie
Artropodi
Esapodi
Insetti
Emitteri
Omotteri
Aphidoidea
Aphididae
Viteus
vitifolii
Come si classifica una specie
Phylum
Sub-phylum
Classe
Artropodi
Esapodi
Insetti
Ordine
Lepidotteri
Sottordine
Superfamiglia
Heteroneura
Tortricoidei
Famiglia
Genere
Specie
Tortricidae
Cydia
pomonella
Esistono anche categorie subspecifiche (biotipi, razze, etc.)
COLLEMBOLI
Caratteri morfologici
(para-entomi)
Lunghi solo pochi mm,
atteri, biancastri.
Ametaboli, vivono nei
terreni ricchi di humus.
colloforo
Pulce di terra
tenacolo
furcula
Collemboli
Questo ordine (o classe a seconda delle classificazioni) comprende
specie molto piccole, spesso biancastre, lunghe solo pochi millimetri,
prive di ali, munite di apparato boccale masticatore di tipo speciale,
capace di praticare piccole erosioni sui vegetali attaccati.
Inconfondibili caratteristiche del gruppo sono (a) un tubo ventrale che
sporge dall'addome e che serve per aderire alle superfici lisce, e (b) un
processo posteriore biforcuto (furcula) ripiegabile sotto l'addome e
tenuto agganciato a (c) una sorta di pinzetta (retinacolo). Quando vuol
saltare, il collembolo sgancia la furcula che lo sospinge in alto e in
avanti. Questo apparecchio per il salto manca però in molte specie che
vivono nel terreno. Gli uriti (segmenti addominali) sono appena 6.
I Collemboli sono ametaboli e compiono mute anche allo stato di
adulto. Sono frequenti nei terreni umidi e ricchi di humus e sono
pertanto comuni nei semenzai o negli orti dove si fanno notare come
"pulci di terra" dannose a plantule emergenti dal terreno. La specie più
comune e più frequentemente dannosa è Sminthurus viridis L.
Collemboli
Sminthurus viridis L.
Altre due classi (ordini) di esapodi molto
primitivi sono i Proturi e i Dipluri che vivono in
rapporto al terreno.
l PROTURI sono anametaboli (nascono con un
numero ridotto di uriti, a cui ne aggiungono
altri con le mute).
I DIPLURI sono, invece, ametaboli come i
collemboli.
PROTURI
max. 2 mm
(para-entomi)
senza antenne né occhi
Zampe anteriori portate
in avanti e in alto
appendici boccali
stiliformi interne
Specie con sviluppo postembrionale
caratterizzato dall aggiunta di 3 uriti
con altrettante mute.
Sono comuni nell humus.
DIPLURI
(para-entomi)
I dipluri sono ametaboli; vivono nel terreno;
si nutrono di detriti organici vari;
apparato boccale entognato, lunghe antenne,
presenza di 2 lunghi cerci.
Forma del genere
Campodea
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
THYSANURA
(Pesciolini d argento
o Lepisme, etc.)
Tisanuri
Vi appartengono specie lunghe 1-2 cm, note nelle
abitazioni come "pesciolini d'argento" o" acciughine" per
il loro corpo appiattito, fusiforme, ricoperto di squame
argentee. Loro caratteristica morfologica inconfondibile è
la presenza di 3 lunghi processi sporgenti dall'apice
addominale (ultimo segmento dell'addome fortemente
allungato e fiancheggiato dai cerci) che vengono
adoperati come antenne posteriori nei veloci movimenti
alla ricerca di screpolature e di punti oscuri in cui
ripararsi. Sono anch'essi ametaboli, capaci di compiere
numerose mute anche da adulto. Si nutrono di detriti
vegetali, licheni, alghe, ma anche di cellulosa (e quindi
carta), stoffe, sostanze dolci, etc. Frequenti nelle
abitazioni sono Lepisma saccharina L. e
Thermobia domestica Pack.
Tisanuri
Lepisma saccharina
Thermobia domestica
TISANURI
Gli unici veri Apterigoti primitivi (atteri primari)
Pesciolini d argento
Presentano il corpo ricoperto di squame argentee.
Inconfondibili per i 3 processi posteriori (cerci e paracerco)
e le lunghe antenne. Si nutrono di carta e stoffe.
Ametaboli. Appendici boccali esterne.
Frequentano ambienti
caldo umidi poco
illuminati.
Lotta con sostanze
Polverulente abrasive
o con piretroidi
Thermobia domestica
Insetti ancora primitivi, anche se alati, sono
gli Efemerotteri (noti per la brevità della
durata della loro vita) e gli Odonati
(libellule). Presentano neanidi e ninfe
acquatiche, munite di tracheobranchie
lamellari esterne o rettali. Gli Efemerotteri
sono gli unici insetti alati che compiono una
muta nello stadio adulto (Prometabolia).
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
Sottordini:
ZYGOPTERA
ANISOPTERA
ODONATA
(Libellule)
- ZYGOPTERA
- ANISOPTERA
ODONATA
Gli Odonati sono predatori, grandi volatori,
privi di articolazioni alari, per cui le ali non
possono essere ripiegate sull addome.
poiché le neanidi
e ninfe svolgono vita acquatica.
Eterometaboli detti emimetaboli
EPHEMEROPTERA
Ali tenute a tetto
Sono le effimere
dalla breve vita
da adulto;
forme giovanili
acquatiche dotate
di vistose branchie
tracheali.
Efemerotteri
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
MANTODEA
(Mantidi)
Mantodei
Insetti molto facilmente riconoscibili per la struttura delle zampe
anteriori che si presentano sviluppate e trasformate per la presa
(zampe raptatorie) e che sono tenute, allo stato di riposo, ripiegate in
"atteggiamento di preghiera" molto caratteristico. Le
ali anteriori sono
ispessite (tegmine), quelle posteriori sono membranose e possono
essere ridotte o mancanti del tutto. Le uova sono deposte in
grosse ooteche. Il loro sviluppo è eterometabolico. Le
zampe raptatorie sono adoperate per predare le vittime (in genere altri
insetti). Sono annoverate tra le specie utili e qualche volta sono anche
utilizzate in operazioni di lotta biologica contro specie dannose in
agricoltura.
In appendice vanno ricordati i Fasmodei o Insetti stecchi (es.
Bacillus rossius) fortemente mimetici.
MANTODEI
Eterometaboli che depongono le
uova in grosse ooteche. Specie
predatrici.
zampe raptatorie
tegmine
Una loro diffusa presenza è indice
di un ambiente in buona salute
Mantodei
PHASMODEA
Gli Insetti stecco:
sono specie fitofaghe
di medie e grandi dimensioni,
mimetiche.
Possono essere atteri o alati
Fasmodei o Insetti stecchi (es. Bacillus
rossius) fortemente mimetici.
Fasmodei
BLATTODEI
Scarafaggi
ooteca a borsetta
Corpo piatto, lunghe antenne;
Veloci e lucifughi, colonizzano blatta americana
ambienti antropici, onnivori.
Eterometaboli, depongono in
blatta orientale
ooteche.
femmina
blattella delle cucine
Capo di
Periplaneta
4
3
2
1
5
6
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
ISOPTERA
(Termiti)
Isotteri
Noti meglio come
Tèrmiti,
sono insetti che pur essendo ancora primitivi
presentano un interessante tipo di vita sociale con organizzazione in
caste.
Una loro caratteristica sono le 4 lunghe ali che poi vengono perdute nel
momento in cui una coppia fonda una nuova colonia. L'apparato boccale è
masticatore. Il loro aspetto più frequente -almeno dalle nostre parti- è quello che
ricorda le formiche (sono infatti anche denominate, impropriamente, "formiche
bianche"). Una colonia di termiti presenta innanzitutto la casta dei cosiddetti reali
(maschio e femmina fondatori). Da questa coppia fondatrice deriva una
discendenza, talora numerosissima, di individui destinati a mantenere e a
difendere la colonia, provenienti da entrambi i sessi, che non raggiungeranno mai
lo stadio di adulto, rimanendo tutti sempre atteri. Sono essi (a) gli operai, destinati
alla costruzione del nido, alla cura della regina, delle forme giovanili e alla ricerca
del cibo e (b) i soldati, caratteristici per il grosso capo e le forti mandibole con cui
tentano di attaccare gli aggressori. Per questa loro caratteristica morfologica i
soldati sono incapaci di nutrirsi da soli e vengono alimentati dagli operai tramite
rigurgito boccale (trofallassi).
La trofallassi è il modo con cui vengono trasmessi a tutti i membri della
colonia -almeno nelle due specie nostrane- anche i protozoi di provenienza
intestinale, a loro volta legati a batteri simbionti utili nella digestione della
cellulosa, che è la poco digeribile materia di cui si nutrono le termiti le quali
sono tra i più noti insetti lignivori.
In mancanza di nuovi reali, la colonia si può accrescere o frammentare
mediante i cosiddetti reali di sostituzione che provengono da forme giovanili
originariamente destinate alla casta degli sterili e successivamente orientati
nella direzione riproduttiva.
La differenza tra le varie caste è regolata dalla circolazione, nella colonia,
tramite la trofallassi, di feromoni prodotti dai reali e esercitanti inibizione
sessuale sugli sterili e stimolazione delle varie funzioni di cui sono capaci
questi ultimi. Lo sviluppo è eterometabolico.
In Italia sono presenti le tre specie Kalotermes flavicollis F.
(sprovvista di casta di operai), Reticulitermes lucifugus
Rossi e Cryptotermes brevis (Walker).
Esche alimentari a base di Esaflumuron (inibitore sintesi
ISOTTERI
Le tèrmiti sono insetti sociali, quindi polimorfiche.
Da ricordare: le caste, la trofallassi, l ipersimbiosi
legata alla xilofagia, i feromoni sociali inibitori.
regina
soldato
4 ali uguali
In italia sono 3 le specie più diffuse:
Kalotermes flavicollis
Reticulitermes lucifugus
Cryptotermes brevis
Danni e camminamenti
Isotteri
Isotteri
(Kalotermes flavicollis)
(Cryptotermes brevis)
Isotteri
(Reticulitermes lucifugus)
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
DERMAPTERA
( Forbicine )
Dermatteri
Questi insetti devono il loro nome di "forbicine" allo
straordinario sviluppo dei cerci che hanno aspetto di
forbici (nelle femmine) e di pinze (nei maschi).
Il corpo è alquanto appiattito (depresso), carattere
risultante utile nelle ricerca dei nascondigli in cui
abitualmente si celano. L'apparato boccale è masticatore.
Le ali anteriori sono ispessite e del colore del corpo, brevi
o mancanti, quelle posteriori sono normali, ma tenute ben
ripiegate sotto le anteriori. Lo sviluppo è eterometabolico.
Sono onnivori con tendenza alla fitofagia e alcune specie
possono risultare nocive alle piante. Comunissima da noi è
la Forficula auricularia L.
DERMATTERI
Ali anteriori brevi
(tegmine di tipo elitre)
o assenti; specie
onnivore.
Cure parentali svolte dalle
femmine sulle uova per
mantenerle vitali e
protette.
Onnivori, vivono
sotto sassi, corteccia,
foglie e frutti che
presentano cavità
danneggiandoli.
Forbicina
cerci a pinza
Dermatteri
(Forficula auricularia)
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
Sottordini:
ORTHOPTERA
- ENSIFERA
(Grilli, parte cavallette)
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
Sottordini:
ORTHOPTERA
- ENSIFERA
(Grilli, parte cavallette)
- CAELIFERA
(cavallette)
Ortotteri
Insetti molto noti per le loro dimensioni, di solito medie o grandi, per le
zampe posteriori divenute saltatorie (tranne rare eccezioni) per il forte
sviluppo del femore e della tibia. Il pronoto è espanso ai lati e talora
presenta forma di sella. Le ali anteriori sono diritte e ispessite (tegmine),
quelle posteriori sono espanse e ripiegate a ventaglio sotto le anteriori.
L'apparato boccale è sempre masticatore. Quest'ordine è
tradizionalmente diviso nei due sottordini degli Ensiferi (grilli) e dei
Celiferi (cavallette). Nei primi I'ovopositore è sempre molto lungo, come
lunghe sono le antenne. Nei secondi I'ovopositore e le antenne sono
brevi. Diversi sono anche la posizione dell'organo uditivo (sulle tibie delle
zampe anteriori negli Ensiferi, ai lati del primo urite nei Celiferi) e il
meccanismo di stridulazione (per sfregamento delle tegmine negli
Ensiferi, per sfregamento dei femori contro le tegmine nei Celiferi). Lo
sviluppo è graduale (eterometabolico), attraverso stadi di neanidi (tre) e di
ninfa (due). Possono comparire in gran numero (orde), soprattutto se in
grado di presentarsi in una fase che manifesta istinto gregario e
migratorio.
ORTHOPTERA
Caratteristiche morfologiche
Apparato boccale masticatore
Zampe posteriori generalmente
adatte al salto con robustissimi femori
Ali anteriori sclerificate (tegmine), strette e lunghe
Addome con cerci e ovipositore presente
Caratteristiche biologiche
In alcune specie si ha l istinto gregario e comportamento
migratorio con comparsa del polimorfismo ambientale
(forma solitaria e gregaria più quelle di transizione)
2 sottordini
Ensifera
Caelifera
grilli
cavallette
grillo
Ensifera
grilli
Antenne ed ovopositore molto lunghi
Il grillotalpa è dotato di zampe
anteriori fossorie
ovopositore
grillotalpa
Caelifera
cavallette
Dociostaurus maroccanus
Antenne ed ovopositore brevi
Condizioni ambientali
+
Fatte di terra impastata con il
secreto delle ghiandole colleteriche
Feromone gregarizzante
Fenomeni di gregarietà
locusta
Attraverso
forme intermedie
forma solitaria
forma gregaria
Sciame di cavallette
SPECIE DANNOSE IN ITALIA
Calliptamus italicus
Cavalletta dalle ali rosee
Sverna da uovo
1 gen./anno
Si confonde con:
Oedipoda germanica
-lavorazioni
- Trattamenti primaverili su neanidi (Deltametrina)
- Lotta biologica con galline faraone e tacchini
Ali posteriori
fasciate di nero
Grillotalpa
Gryllotalpa gryllotalpa
Svolge 1 gen. ogni 2 anni
Dannoso per la notevole
attività di scavo
In prevalenza zoofago
Gryllotalpa gryllotalpa
Presente nei terreni ricchi di humus.
Conduce praticamente vita sotterranea,
creando nel terreno una fitta rete di gallerie
varie e nidi. Con quest attività escavatoria
danneggia organi sotterranei.
Specie onnivora.
Si lotta normalmente con esche avvelenate
distribuite in aprile, nel periodo degli accoppiamenti,
per colpire le femmine voraci durante la maturazione delle uova.
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
PSOCOPTERA
(=CORRODENTIA)
(Psocotteri, pidocchi dei libri)
Psocotteri o Corrodenti
Comprendono specie di piccole dimensioni (al massimo
lunghe 3-4 millimetri) dotate di tegumento debole, alate o
attere, capaci anche di sviluppo partenogenetico. L'apparato
boccale è di tipo masticatore modificato. Lo sviluppo è
eterometabolico. Vivono di polline, muffe, spore fungine e di
ogni sorta di piccoli detriti e pertanto sono noti anche come
"pidocchi della polvere". In campagna sono frequenti sulle
fumaggini (funghi di diverse specie) che si stratificano sulle
melate escrete da fitomizi del gruppo degli Sternorinchi
soprattutto (afidi, alerodidi, psille, cocciniglie). Qualche
specie (es. Liposcelis divinatorius L.) è comune nelle case,
nelle biblioteche e nelle collezioni di animali e piante.
CORRODENTI
Spesso atteri, clipeo sporgente, apparato
boccale masticatore modificato con cibarium
trituratore, eterometaboli (pseudoametaboli se
atteri), ovipari, speso partenogenetici, onnivori,
spesso a carico di muffe e detriti vari
Ectopsocus sp.
Liposcelis divinatorius
PROBABILE FILOGENESI ed
ELEMENTI di CLASSIFICAZIONE
Ordine:
Sottordini:
TEREBRANTIA
THYSANOPTERA
(Tisanotteri)
- TEREBRANTIA
- TUBULIFERA
Tisanotteri
Comprendono insetti di piccole e piccolissime dimensioni,
caratterizzati dal corpo molto stretto e da ali strettissime e
munite di una frangia di lunghe setole. L'apparato boccale è
di tipo pungente, ma costituito di un numero impari di pezzi
stiliformi (si ritiene che essi siano le due mascelle più una
sola delle due mandibole, la sinistra). Questo tipo di apparato
boccale non è solo pungente, ma anche raspante e determina
danni di tipo rugginosità oltre che deformazioni delle parti
vegetali attaccate. Lo sviluppo è neometabolico: ai primi due
stadi di tipo neanide, seguono stadi di subpupe simili a ninfe,
ma immobili e incapaci di alimentarsi, proprio come le pupe
degli insetti olometabolici. Frequente nelle specie di
quest'ordine è la partenogenesi arrenotoca (maschi aploidi) e
telitoca, con maschi in alcune specie rari.
Tisanotteri
Molte specie di tisanotteri si nutrono di polline, parecchie altre
sono predatrici di insetti, molte sono fitofaghe a carico di
germogli, fiori, frutti, su cui causano gravi deformazioni.
Parecchie altre specie sono capaci di trasmettere virus.
I Tisanotteri sono ripartiti nei due sottordini dei Terebranti, con
femmine munite di ovopositore simile a una terebra e capaci di
ovideporre nei tessuti vegetali, e Tubuliferi, con femmine prive
di ovipositore di tipo terebra e deponenti le uova in superficie
per mezzo di un prolungamento tubulare degli ultimi uriti. Ai
Terebranti appartengono numerose specie di interesse notevole
in orto-floro-frutticoltura (es. Heliothrips haemorroidalis
Bouche, Frankliniella occidentalis Perg., Thrips meridionalis Pr.,
Thrips tabaci Lind. etc.) e in cerealicoltura (Limothrips
cerealium Hal., Haplothrips tritici Kurd. etc.). Ai Tubuliferi
appartiene l'importante specie Liothrips oleae Costa, dannosa
all'olivo.
Tisanotteri
TISANOTTERI
Insetti di piccole e piccolissime
dimensioni;
ali strette con lunga frangia;
app. boccale sia pungente che raspante
(= rugginosità e deformazioni);
sviluppo neometabolico; maschi aploidi
(partenogenesi arrenotoca)
2 tipi di ovopositore nei 2 sottordini.
Anche vettori di pericolosi virus.
TISANOTTERI
app. boccale pungente asimmetrico
3 stiletti perforanti:
2 lacinie + mand. sinistra
Danni interessanti gli strati
cellulari superficiali dei tessuti
vegetali attaccati
2 sottordini
Terebranti: ovopositore con
2 paia di valve
ovopositore
Tubuliferi: tubo terminale formato
dal X urite.
Lo sviluppo neometabolico dei tripidi
fa seguire ai primi due stadi di neanide
degli stadi immobili chiamati subpupa
e pupa (simili a ninfe) che non si alimentano.
TISANOTTERI DANNOSI
Heliothrips haemorrhoidalis
Frankliniella occidentalis
Agrumi, ornamentali
Ortive, ornamentali, nettarine
Thrips major &
Taeniothrips meridionalis
Nettarine
Liothrips oleae
Olivo
Heliothrips haemorrhoidalis
Eliotripide degli agrumi e delle serre
Svolge 3-4 generazioni all anno.
Svernamento da adulto
Pullulazioni primaverili e autunnali.
Danneggia in superficie tutti gli
organi teneri della pianta con le
punture di alimentazione,
provocando la formazione della
tipica argentatura che poi tende
a suberificare.
In genere è lottato indirettamente; comunque in habitat favorevoli al tripide
si considera una SI = 2-3% di frutti con sintomi iniziali e 5-10% di foglie infestate.
Thrips major, Taeniothrips meridionalis,
Frankliniella occidentalis
Il tripide meridionale (specie migrante) sverna come
femmina nel terreno; in marzo si porta sui fiori ancora
chiusi e vi penetra attraverso i petali.
Depone alla base del pistillo e sugli stami;
le neanidi si nutriranno su questi e poi pungeranno
il frutticino dalla caduta dei petali in poi, soprattutto
sui frutti privi di tomentosità. Le gen. successive si
avranno su erbe spontanee.
Il tripide maggiore (specie non migrante) permane
più a lungo su pesco svolgendo varie generazioni.
Danni
Si manifestano alla sfioritura;
i frutticini allegati presentano
spaccature, rugginosità estese
Monitoraggio
100 fiori scelti a caso sul 5-10% delle piante.
SI: 3% dei fiori con presenza di tripidi.
Possibili interventi
Metodo frappage
(scuotimento)
lufenuron, acrinatrina,
azadiractina
Negli ultimi anni in alcune aree peschicole della nostra regione
è comparsa la Frankliniella occidentalis con una manifestazione
dannosa molto caratteristica su frutti in pre-raccolta.
È chiamato anche danno tardivo e consiste
in argentature e sbiancature sull epicarpo dei
frutti in maturazione.
Sono gli odori della maturazione che
determinano
lo spostamento dei tripidi dai germogli e dalle
erbe infestanti verso i frutti.
Frankliniella & nettarine
La presenza del tripide è favorita da:
Cv suscettibili
Condizioni climatiche
In pre-impianto valutare i dati disponibili per le cv
Esiste una relazione inversa tra ore di
bagnatura della chioma e gravità dell attacco
T° miti di inizio primavera (> 12°T)
determinano forti crescite di popolazioni
Frankliniella & nettarine
La presenza del tripide è favorita da:
Flora spontanea
Alcune malerbe costituiscono un serbatoi di tripidi:
(Convolvolus arvensis, Malva sp., Amaranthus sp.
Solanim nigrum, Chenopodium sp., Trifolium repens)
& colture erbacee
Forma di allevamento
Erba medica, fragola, floricole
Chiome fitte, poco aperte
con molte zone ombreggiate
Monitoraggio
A – sui germogli:
frappage (uso di tavolette su cui far cadere i tripidi
dai germogli battuti/ scossi)
A 3 settimane e 10 giorni dalla raccolta
SI = 0,4-0,5 tripidi/germoglio
B – sui frutti:
C. visuale
a 7-10 giorni dalla raccolta
SI = 2 tripidi/frutto
Interventi possibili
agronomici
Sfalci regolari delle infestanti per impedirne
la fioritura
Curare il diradamento dei frutti
chimici
Se necessario un intervento chimico
a 20 o a 7-10 giorni dalla raccolta
(IGR e acrinatrina a 20gg
azadiractina a 7-10 gg)
I frutti dimenticati durante le raccolte scalari diventano,
una volta maturi, dei potenti attrattivi per il tripide
TRIPIDI DELLA VITE
Frankliniella occidentalis
Drepanothrips reuteri
Nelle condizioni climatiche meridionali la prima specie è sempre attiva
e svolge numerose generazioni all anno. Vincolata a specie erbacee
spontanee, passa sulla vite in fioritura.
Danni
Aborti fiorali,
mancata allegagione,
deformazione acini,
sviluppo di aree necrotiche
Monitoraggio
Cromotrap
Metodo per scuotimento (frappage)
Accertare la presenza del tripide.
Interventi
Ove necessari sfalci delle malerbe prima della loro fioritura.
Interventi nelle fasi di pre-fioritura e inizio allegagione della vite,
soprattutto su uva da tavola.
Altre specie di tripidi, maggiormente fillofile, sono presenti dal
germogliamento e possono essere dannose soprattutto in vivaio
o su pt in formazione.
Tisanotteri
(Limothrips cerealium)
Terebrantia. Sverna da
adulto nel terreno, 1 gen/
anno
(Haplothrips tritici)
Tubulifera. Sverna da neanide
nelle ristoppie, adulti in
febbraio, 1 gen/anno.
Tisanotteri
Liothrips oleae
Sverna da adulto, in ripari vari
sul tronco, 3-4 gen./anno