NSB N° 18 del 27 NOVEMBRE 2016
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NSB N° 18 del 27 NOVEMBRE 2016
“Noi Aversani”, nervo scoperto: “Siete pennivendoli” Zinzi vuole De Cristofaro alla Provincia Tesori perduti, il sarcofago romano di S. Lorenzo N. 18 | ANNO XIX | 27 NOVEMBRE 2016 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.com Remo Cristallo: “Non toglieteci la tenda” Giornata dell’Albero che figuraccia! Di Capri ad Aversa per i terremotati Sun ecco i bus per gli studenti e il Comune dorme Movida? Ci pensa Democrazia&Territorio Riccitiello: “Rifiuti, più fatti e meno spot” Consigliere multato e “vigili sfaticati” Il museo di S. Francesco e il miracolo Sigma Cultura e sport, si vince 2 SOMMARIO LA MISSIONE 16 Sottopasso via Atellana, il regalo di Natale LA POLEMICA 20 Riccitiello: “Ripulire Aversa, al di là della propaganda” AVERSA 28 Così si scopre “il Vigile sfaticato” LA NOVITA’ 30 La Sun ha le navette e il Comune dorme CULTURA 46 Aversa, arriva il museo di San Francesco IL CONVEGNO di Giuseppe Lettieri 14 Referendum, informarsi Migranti, con Romano primi risultati a Bratislava IL PROGETTO L’Editoriale 62 Bo, Garziera e il primo personal computer Olivetti PERIODICO DI CULTURA VARIA DELL’AGRO AVERSANO A DISTRIBUZIONE GRATUITA per un voto libero I l 4 dicembre gli italiani sono chiamati al voto referendario. Ci auguriamo che tutti sappiano che, non trattandosi di referendum abrogativo, non c’è bisogno di alcun quorum. Anche un solo italiano che vota ed il referendum e i suoi effetti saranno validi. Quindi se qualcuno avesse pensato di astenersi come in passato avrebbe fatto male i conti, perché l’astensione non invalida niente. Altro errore questa volta voluto dai politici è stato quello di render politico-partitico il voto su un tema che segnerà, nel bene e nel male, il futuro del nostro Paese. Assurdo. Votare Sì o votare No deve esser frutto di una cognizione sulla Riforma, senza pensare di mandare Renzi a casa o meno. I Presidenti del Consiglio passano, mentre il cambiamento produrrà effetti per chissa quanto. Non ci si deve fermare al quesito referendario, racchiuso in poche sintetiche righe ma andare oltre e capire cosa e come cambierà la struttura istituzionale italiana. Saranno veri i risparmi annunciati? E’ vero che in Italia una Legge per essere approvata ci vogliono mesi e mesi a causa dell’attuale bicameralismo? Ricordando a molti che il CNEL non è una sigla che controlla i distributori di benzina sul nostro territorio e ricordandovi anche che la nostra Costituzione fu redatta e approvata da uomini che si chiamavano Benedetto Croce, Pietro Calamandrei, Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Sergio Coordinamento Editoriale Vito Faenza Anno XIX n° 18 - 27 Novembre 2016 Segreteria di Redazione Raffaele De Chiara Direttore Responsabile Giuseppe Lettieri Garante dei Lettori Franco Terracciano Direttore Editoriale Nicola De Chiara Fotografie Nicola Baldieri Consulente di Redazione Giuseppe Cristiano Editore Associazione Dimensione Cultura La Pira (politico di sante virtù pure per la Chiesa), Palmiro Togliatti, il nostro Raffaele Numeroso, che citiamo anche per campanilismo, vi inviatiamo ad informarvi seriamente prima di andare a votare. Solo informati, infatti, potremo esprimere un voto libero. Ci dispiace che da parte della classe politica ci sia sempre più spesso una intolleranza verso i media che, quando denunciano cose che non vanno, subito vengono etichettati come pennivendoli. Fermo restando che siamo pronti a lodare le azioni e i fatti politici che portano vantaggio alla nostra comunità, saremo sempre vigili ed attenti controllori delle cosiddette “cose storte” che ad Aversa non sono certo poche. Gli encomi li lasciamo agli altri: è meglio che il politico ti chiami pennivendolo piuttosto che 3 i lettori ti chiamino lacchè … per non usare un termine napoletano molto più colorito!Buona domenica. nerosubiancoaversa.com Nero su Bianco [email protected] Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998 Redazione Via Michelangelo, 108 - Aversa (Ce) Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510 www.nerosubiancoaversa.com e-mail: [email protected] Stampa Tuccillo Arti Grafiche srl Afragola (Na) PRIMO PIANO Un nervo scoperto toccato ed un fremito coglie “Noi Aversani”, vice sindaca in testa Noi “pennivendoli”? E’ stata solo detta la verità Non scriviamo articoli sotto dettatura ma analizziamo semplicemente i fatti. I Sagliocchiani primo o poi diventeranno il vero nemico di questa Amministrazione w Nicola Rosselli U 4 n nervo scoperto toccato ed ecco un fremito che coglie tutti “Noi Aversani”, vice sindaca in testa che perde le staffe (forse a causa della sua mancanza di esperienza dovuta alla sua giovane età) e parla di “pennivendoli”. In questo senso credo sia il caso di evidenziare che mai mi è capitato di scrivere articoli sotto dettatura e che il termine “pennivendoli” è diffamante per cui mi riservo eventuali azioni a mia tutela. Oltre all’enfant prodige della politica normanna, a reagire imprenditori e dipendenti comunali folgorati sulla strada del ...sagliocchismo, sulle cui capacità deduttive di quanto da noi scritto stendiamo un velo pietoso. Giunta e amministrazione sotto l’egida di “Noi Aversani”, prigioniera dei Il commento dell’esperta vice Sindaca sagliocchiani, avevo scritto nell’ultimo numero di questo giornale ed è un’affermazione innegabile. Sono loro che dettano l’agenda e creano, sempre più spesso, attrito in seno alla maggioranza. “Noi Aversani”, d’altronde, è un soggetto politico e con il suo atteggiamento dimostra che la politica la sa fare bene anche grazie alla debolezza oggettiva della restante parte della coalizione di maggioranza. Del resto non poteva essere altrimenti. Un matrimonio tra i seguaci dell’attuale sindaco e quelli del compianto Peppe Sagliocco non poteva non essere un matrimonio Extracomunitari fuori controllo N elle ultime settimane Aversa si è improvvisamente riempita di vagabondi e mendicanti extracomunitari, una presenza che è diventata costante e massiccia. Quella che sta popolando le nostre strade è una tipologia di immigrato molto peculiare, sono tutti uomini giovani, sotto i trent’anni, non parlano una parola di italiano salvo qualche improbabile richiamo in dialetto imparato alla bisogna. Stazionano di solito agli angoli delle strade chiedendo qualche spicciolo, sono una presenza quasi quotidiana agli incroci tra via Alifana e via Belvedere, nei pressi dell’Arco dell’Annunziata, all’incrocio tra via Magenta e via Roma, per poi calare a frotte nel fine settimana tra la folla delle vie del centro. Sono ben coordinati, al punto da darsi il cambio di tanto in tanto, segno che probabilmente c’è una qualche forma di organizzazione a guidarne la mosse. Chiedono un’offerta con petulanza e talvolta prepotenza, evidentemente abbeverati dalla retorica del “povero rifugiato” e della facile accoglienza, ma non hanno assolutamente i volti sofferenti, anzi, sulle facce c’è stampato un sorriso ebete, di chi, ben nutrito da qualche struttura di accoglienza, impiega il suo tempo a bighellonare per strada o stravaccati a terra ad arrotondare gli introiti con le offerte pietose, probabilmente avendo affrontato la traversata fino all’Italia senza il fardello del bagaglio della dignità. Ad Aversa molti sono ospitati dalla Caritas, ma chi vigila su di loro? Potrebbero in breve trasformarsi da questuanti auto organizzati a manovalanza per la criminalità. In un territorio come il nostro, con numerose criticità ed ampie sacche di povertà, che impatto può avere questa presenza massiccia? Salvatore de Chiara PRIMO PIANO contro natura, un’unione votata al divorzio in tempi brevi a meno che una delle parti in causa non subisca in silenzio (come sta avvenendo ora con il sindaco De Cristofaro & friends). Abbiamo ricordi in prima persona di come il primo cittadino attuale li abbia osteggiato (d’altronde lo ha fatto anche pubblicamente) su più temi e in maniera scomposta. Basta ricordare l’episodio dell’asfalto sui sampietrini di via Roma. In quel frangente De Cristofaro ebbe parole di fuoco su quanto aveva fatto e quanto stava facendo Peppe Sagliocco lasciando trasparire la sua volontà di candidarsi. Oggi De Cristofaro subisce, come La giovane vice Sindaca perde le staffe, ma non è colpa nostra. Perché il Sindaco non dice che i debiti fuori bilancio sono quasi tutti eredità di Sagliocco? quando si parla, ad esempio, di debiti fuori bilancio. Sembra che nella maggioranza di centrodestra vi sia stato un ordine netto, secco a non dire la verità più semplice, una verità che li avrebbe tolti anche dai guai e dagli imbarazzi politici; questi debiti sono quasi tutti (salvo rare eccezioni) eredità della precedente amministrazione Sagliocco. Una verità che non si può dire, tanto da subire gli strali dell’opposizione che fa la propria parte. Lo stesso De Cristofaro, poi, è stato visibilmente in imbarazzo quando tutti parlavano, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi uffici del giudice di pace, di quanto aveva fatto per il tribunale il suo predecessore. Di quella fase dell’apertura del nuovo tribunale ha ricordato solo i debiti fatti dal Comune e che dovrebbero essere recuperati. “Noi Aversani”, ne siamo convinti, tiene chiuso, per ora, il rubinetto del gas di questa amministrazione e lo farà sino a quando non sarà contrariato. De Cristofaro è avvisato. Altro che “pennivendoli”. 5 PRIMO PIANO Aversa accantonata nella conferenza dei Sindaci dell’Asl, ma c’è una ricompensa Zinzi vuole De Cristofaro alla guida della Provincia Intanto le opposizioni sparano a zero sull’attuale primo cittadino normanno per la brutta figura fatta nell’organismo di controllo e di indirizzo della sanità casertana w Nicola Rosselli I 6 l sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro prossimo presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta. Sarebbe questa, secondo i beneinformati, la ricompensa che l’attuale amministrazione comunale dovrebbe ricevere per aver consentito al centrodestra casertano di aver spadroneggiato in seno alla conferenza dei sindaci dell’Asl di Caserta dove la città normanna è stata accantonata come se fosse l’ultima della classe, come se non avesse il presidio ospedaliero più importante di quell’Asl. Non sappiamo se quanto ipotizzato corrisponda a vero, ma, a quanto pare, tutto sarebbe avvenuto sotto la regia del consigliere regionale di Forza Italia Gianpiero Zinzi, molto vicino al sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro. L’esponente azzurro ha portato il sindaco di Mondragone, Giovanni Schiappa, e il collega di San Nicola la Strada, Vito Marotta, ai vertici dell’organismo di controllo e indirizzo della sanità casertana con l’intento, appunto, di collocare l’amico aversano Enrico De Cristofaro a Corso Trieste, a capo della provincia di Caserta. Intanto l’opposizione non ha risparmiato critiche per come è andata nella conferenza dei Sindaci dell’Asl Caserta. «Il risultato del voto, che ha eletto la nuova conferenza dei sindaci dell’Asl di Caserta - ha dichiarato il capogruppo consiliare del Pd Marco Villano - relega la città di Aversa, che ospita uno degli ospedali più importanti della provincia, al ruolo di fanalino di coda. Ancora una volta il sindaco, Enrico De Cristofaro, dimostra la sua debolezza politica a danno della comunità. De Cristofaro va Gianpiero Zinzi ed Enrico De Cristofaro Villano: “Ancora una volta il sindaco, Enrico De Cristofaro, dimostra la sua debolezza politica a danno della comunità. Ha svenduto Aversa agli interessi del suo gruppo politico” a braccetto con Domenico Zinzi e svende la città di Aversa agli interessi del suo gruppo politico, che non ha a cuore le sorti del territorio. Voglio ricordare che per l’accordo politico sull’Asi, fatto alla luce del sole, ci furono critiche aspre. Ora per l’Asl si sono utilizzati gli stessi metodi precedentemente denigrati e demonizzati, con la differenza che per l’area industriale noi come Pd, senza avere uomini nelle stanze dei bottoni, siamo riusciti a garantire la leadership alla nostra città, mentre De Cristofaro ha ceduto su tutti i fronti». «Faccio i complimenti a Schiappa - ha affermato da parte sua Rosario Capasso, altro consigliere di opposizione - ma non posso rallegrarmi con il sindaco De Cristofaro. Aversa, con questo voto, è stata declassata ed emarginata, messa in secondo piano rispetto all’intera provincia di Caserta. È chiaro che siamo di fronte ad un fallimento della politica di chi governa la nostra città, che ha perso la sua naturale vocazione ad avere un ruolo guida per il territorio. Aversa è la seconda città della provincia di Caserta, ha il Tribunale di Napoli Nord, i Dipartimenti universitari e un ospedale che serve ben 500mila utenti all’anno. Con tutto il rispetto per Mondragone ritengo che a guidare la conferenza dei sindaci dell’Asl ci dovesse essere proprio la nostra città». 7 L’EVENTO Evento benefico pro terremotati il sei dicembre organizzato dal Lions Club di Aversa Peppino di Capri in concerto al Metropolitan w Italia Mauriello I 8 l sei dicembre alle ore 20.30 al Teatro Metropolitan ci sarà una delle leggende della canzone italiana, Peppino di Capri. L’artista terrà il suo concerto in una serata organizzata dal Lions Club “Aversa Città Normanna”, presieduto da Annamaria Petrillo, con il Comune che ha concesso il patrocinio. Un’ iniziativa di beneficenza rivolta alle popolazioni del centro Italia che nei mesi scorsi sono state colpite da due forti terremoti che hanno seminato morti e tantissima distruzione. E da quei tragici avvenimenti in Italia è scattata la solidarietà a 360 gradi. Così anche i vertici nazionali e addirittura internazionali dei Lions si sono mobilitati. Il presidente internazionale del Lions Club, il giapponese Jitsuhiro Yamada, ha voluto visitare personalmente i Peppino Di Capri L’EVENTO luoghi colpiti dal sisma in Italia ed è rimasto molto scosso, nonostante il fatto che da giapponese non sia estraneo alla convivenza con il terremoto, da quanto visto. Ed è proprio in seguito a questa sua visita che ha spronato i Club Lions, sia italiani che esteri, ad attivarsi in una gara di solidarietà per la popolazione terremotata italiana. “Dove c’è un bisogno - esordisce Annamaria Petrillo, presidente del Lions Club di Aversa – c’è un lions. Questo è il nostro motto che ci guida nella nostra azione e non potevamo non cogliere lo sprone del nostro presidente internazionale. Con il patrocinio del Comune di Aversa, e ringrazio il sindaco De Cristofaro e l’assessore Oliva, abbiamo organizzato questo evento al Teatro Metropolitan il giorno sei dicembre, con uno degli artisti più amati nel nostro Paese, che ha fatto breccia in più generazioni. Grazie anche ad Enzo Anoldo, musicista aversano che da anni è tra i principali collaboratori del grande Peppino di Capri e che ha reso possibile la presenza del cantante qui ad Aversa. Grazie agli sponsor per il loro contributo. Infine un sentito ringraziamento ai soci del mio club che si sono attivati, al nostro governatore Renato Rivieccio e pure a tutte le associazioni e Ad aprire la serata ci sarà un omaggio a Pino Daniele, altro grande artista, che proprio ad Aversa mosse i primi passi artistici con la Tribute Band Mille Culure Renato Rivieccio e Petrillo alle persone che si stanno impegnando nella distribuzione degli inviti il cui ricavato sarà dato in beneficenza, perché oltre alla bella serata non bisogna mai perdere di vista il senso dell’iniziativa vale a dire Insieme per i terremotati del Centro Italia. Vi aspettiamo numerosi”. Ad aprire la serata ci sarà un omaggio a Pino Daniele, altro grande artista, che proprio ad Aversa mosse i suoi primi passi artistici con la Tribute Band Mille Culure formata da Alfonso d’Apuzzo (voce e chitarra), Enzo Anoldo (piano), Pascal De Angelis (basso), Cherubino Fariello (chitarra) e Tony Mambelli (batteria). Poi sul palco Peppino di Capri, che si esibirà in concerto. Un artista, fine, elegante e raffinato, che ha saputo con le sue canzoni incantare diverse generazioni. Da “Tu si na malatia” a “Champagne”, passando per “Roberta”, per ben quindici festival di Sanremo, un vero record, (due vinti con “Un grande amore e niente più” nel 1973 e “Non lo faccio più” nel 1976), quasi quaranta milioni di dischi venduti e perfino 24 film, tra cui quello esilarante dello scorso anno Natale col boss. L’evento aprirà anche il cartellone di Natale ad Aversa e sarà presentato dal nostro direttore Giuseppe Lettieri e non mancheranno le sorprese. Per info sugli inviti si potrà chiamare il 3533266034 o rivolgersi al botteghino del Metropolitan. 9 LA SORPRESA Un vero record per la squadra di Sergio Di Meo: sono la sorpresa del campionato Sigma Aversa, cinque vittorie di fila in serie A La squadra maschile di pallavolo aversana, che milita in serie A2, vince ad Alessano in Puglia conquistando il quinto successo consecutivo w Giuseppe Lettieri D opo una gara al cardiopalmo in terra pugliese con l’Alessano, l’Aversa del volley di serie A2, porta a casa il quinto successo consecutivo. Un vero record mai accaduto nella quasi sessantennale storia della pallavolo normanna in uno dei due massimi campionati, neanche ai tempi della Virtus quando militava tra la metà degli anni Settanta e degli anni Ottanta in A1 e A2. In penisola salentina i ragazzi 10 guidati da Bosco erano andati per conquistare la terza vittoria consecutiva in trasferta, dopo aver vinto a Lagonegro e a Roma contro Club Italia. Dopo un Sigma Aversa ...e sono cinque! Ital Funeral Associated srl Citarella Dal 1950 operiamo nel settore funerario, mettendo a disposizione la nostra esperienza e professionalità. OPERIAMO IN TUTTI I COMUNI Sede sita in Aversa Via Belevedere n.77 Tel.Uff. 081/8901120 Fax 081/8905956 email [email protected] Trasporti nazionali ed internazionali Disbrigo pratiche e documenti Servizi funebri completi Cremazioni - Tumulazioni Inumazioni Esumazioni - Estumulazioni Convenzionati con A.N.P.P.E. Servizi funebri ippotrainati Manifesti Fiori Ricordini LA SORPRESA ottimo avvio su due set a zero, i pugliesi sono emersi portandosi sul due pari e andando avanti anche sul tiebreak. Quando tutto sembrava compromesso Enrico Libraro e company ci hanno messo cuore e testa e alla fine con un 18-16 portano a casa un’altra vittoria. “Una trasferta massacrante - dice Sergio Di Meo - ma al ritorno, causa l’euforia del risultato, non sono riuscito a dormire. Siamo la sorpresa del campionato e nessuno se l’aspettava. Il nostro obiettivo è la salvezza e vincere cinque gare contro altrettante concorrenti a questo obiettivo ci permettono di iniziare a sognare. Certo manteniamo i piedi per terra ma devo dire che i ragazzi sono stati fantastici. Riportare dopo 32 anni la serie A nella nostra Aversa, è una esperienza esaltante, ma nel contempo non facile. Il merito di questi risultati va tutto alla staff tecnico a cominciare dall’allenatore Mister Pasquale Bosco, che tra gli addetti ai lavori, e non solo, si sta rivelando come uno dei migliori tecnici della serie A, fino a tutti gli altri che sia a livello societario che tecnico arricchiscono con il loro lavoro e la loro dedizione il valore della Sigma Aversa. Grazie anche agli sponsor ed ai tifosi che vorrei vedere sempre più numerosi sugli spalti del PalaJacazzi”. Cinque anelli messi in fila: Potenza Picena, Lagonegro, Club Italia Roma, Ortona e Alessano. Successi che hanno proiettato la Sigma Aversa nelle prime posizioni, subito dietro Siena, Castella Grotte, le due corazzate costruite per vincere il campionato ed il Viterbo, squadra che abbiamo incontrato alla prima di campionato perdendo nella città laziale 3-2 e portando a casa un punto. Oggi però alle ore 16.00 ritorna ad Aversa dopo 33 anni quella che all’epoca si chiamava Codyeco Santa Croce (loro sono i Lupi Santa Croce) e che oggi si chiama Kemas Lamipel Santa Croce. All’epoca era il 12 Novembre 1983 presso il Capannone (ex Consorzio Canapa) perdemmo per tre a zero (stesso risultato al ritorno in Toscana). Ma erano altri tempi. Oggi non c’è l’Indesit Aversa ma la Sigma, e c’è il PalaJacazzi, che a prescindere dalle nostalgie può contenere un pubblico pari a sei volte quello del Capannone. Quindi tutti al PalaJacazzi oggi pomeriggio alle 16,00 per gridare Forza Sigma Aversa! 11 LA LETTERA Ci ha scritto il pastore evangelico Remo Cristallo La tenda degli evangelisti: “Non ce ne andremo” “Lo stato di debolezza economica della chiesa non può essere l’occasione per sottrargli il bene, sarebbe una grave ingiustizia a danno di una comunità di onesti cittadini” I nnanzitutto vorrei tentare di correggere l’uso improprio del termine “Evangelisti” largamente usato dagli organi di stampa e anche nel dibattito politico di questi giorni per la questione dello sfratto della struttura sede storica di culto della chiesa evangelica che rappresento. Non perché “evangelista” sia un termine a noi sgradito, anzi, tutt’altro, è un termine storicamente troppo importante per attribuirlo genericamente a tutti i credenti osservanti il rito evangelico. Teologicamente “Evangelisti” sono gli scrittori dei quattro vangeli cristiani 12 (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), noi siamo semplicemente “EVANGELICI” dunque seguaci dei vangeli. Fatta questa pignola osservazione, veniamo al Remo Cristallo merito della vicenda che sta agitando il consiglio comunale cittadino. Abbiamo apprezzato l’intervento del Consigliere Michele Galluccio che con amministrativo buonsenso chiedeva di “accertare se effettivamente il capannone non sia più utilizzato per le attività di culto”. Poiché altri hanno tratto conclusioni affrettate, mi urge fornire qualche nota di chiarificazione per chi è interessato alla questione. L’impianto ecclesiastico è stato edificato su un terreno affidato in concessione dal Comune di Aversa nell’anno 1983. Molti degli attuali protagonisti della vita politica cittadina portavano i pantaloncini corti. Effettivamente la chiesa ha una presenza cittadina sin dai primi anni LA LETTERA 70. La “Tenda evangelica” è servita esclusivamente per le attività di culto e attività di assistenza sociale “no profit” della comunità cittadina di credenti di fede evangelica. E’ noto a tutti che la Comunità Evangelica aversana rappresenta una delle chiese evangeliche più floride ed importanti a livello nazionale ed internazionale. La struttura di cui stiamo trattando è all’origine un Pallone tenda che ricopre alcuni manufatti realizzati per le attività di culto (altare, auditorium, uffici, sale riunioni, servizi igienici). Successivamente la struttura pressostatica è stata trasformata in una tensostruttura per alleggerire i costi di esercizio. La crescita delle attività ha portato la chiesa a spostarsi nell’attuale sede di Via Gramsci 78, civico posto al confine dei territori di Giugliano in Campania e Sant’Antimo. Nondimeno, la chiesa non ha mai “abbandonato” la sede storica di via E. De Filippo 6, dove si svolgono ininterrottamente attività liturgiche di preghiera alle ore 06,00 del mattino. Quando si parla di revocare la concessione si sta dicendo in altre parole: “Spodestiamo una chiesa e le sue attività che accompagnano la storia cittadina da circa 50 anni”. Non mi sembra una campagna di illuminata lungimiranza e sensibilità verso il pluralismo e la convivenza pacifica delle minoranze religiose sullo stesso territorio. Aversa è la città delle “cento chiese” se a queste ve ne aggiungiamo altre due di tradizione “protestante/evangelica” che fastidio ne ha la cittadinanza? Posto che le chiese sono sempre un presidio di valori umani e agenzie di solidarietà verso le fasce sociali più deboli. Fa che ancora una volta si nascondono altri interessi politici dietro la scusa del “buongoverno”? E’ vero, la struttura è ridotta piuttosto male. Il problema è che la chiesa non ha ancora trovati i fondi per la sostituzione della copertura e per la riqualificazione generale dell’impianto. Tuttavia, lo stato di debolezza economica della chiesa non può essere l’occasione per sottrargli il bene, sarebbe una grave ingiustizia da perpetrare a danno di una comunità di onesti e devoti cittadini. E’ chiaro che dal canto nostro non ci rassegneremo a subire tale prepotenza. Cristallo Remo Carmine 13 LA MISSIONE Il senatore aversano Lucio Romano, unico relatore italiano Migranti, a Bratislava primi concreti risultati Approvato un nostro emendamento, che riconosce la possibilità di non prendere in considerazione le spese per i migranti in quelle strutturali di bilancio w Geppino De Angelis A 14 Bratislava si è svolta la Conferenza delle Commissioni per gli Affari europei dei Parlamenti nazionali nell’Unione Europea. Al senatore aversano Lucio Romano, vicepresidente della Commissione Politiche dell’UE, che ha guidato la delegazione ed è stato unico relatore italiano partecipando alla sessione sulla sicurezza delle frontiere esterne nel contesto dell’immigrazione, abbiamo posto alcune domande. Quali sono stati i temi al centro del dibattito? Premesso il riconoscimento e l’apprezzamento ufficiale per l’impegno dell’Italia e del suo Governo, flussi migratori e gestione sono stati al centro del dibattito, nella consapevolezza che non è emergenza temporanea. Le migrazioni sono fatti strutturali di questo tempo. Speranze che guardano all’Europa: comunità su cui si ripongono attese, aspettative di tanti segnate da tragici naufragi. Nel 2016, secondo l’Alto Commissariato per i rifugiati, sono state già 3.800 le persone morte nel tentativo di raggiungere le coste europee. Nel 2015 sono state 3.771, di cui 600 bambini. Tutti dati ovviamente sottostimati. Servono soluzioni durature e di respiro europeo. Nello specifico delle migrazioni, quali sono le criticità? Le principali sono: pressioni migratorie, sicurezza e sostenibilità economica in un contesto europeo con posizioni diverse. Tra queste, il confronto con i fautori di muri, fino alla sospensione temporanea del trattato internazionale di Schengen che assicura libera circolazione tra i Paesi membri dell’UE, è stato impegnativo. Si sono confrontate Paesi di origine e di transito, con adeguate risorse e finanziamenti, ed è evidente la difficoltà a ricollocare i migranti in Europa. È cruciale il ruolo dei paesi africani di origine e di transito dei flussi migratori. Gli obiettivi da raggiungere sono: migration compact, corridoi umanitari, partenariati con Lucio Romano alla conferenza di Bratislava Mali, Niger, Nigeria, Senegal ed Etiopia, posizioni politiche contrapposte, visioni sicurezza. Alcuni di questi obiettivi sono diverse nel dibattito in plenaria che ho già in corso di realizzazione. Solidarietà avuto con il collega ungherese che ha e accoglienze condivise, sostegno ai riconosciuto il gravoso ruolo assunto programmi di investimenti duraturi dall’Italia e l’impegno umanitario che sono le vere vie di sviluppo. Ancora, stiamo adempiendo. Infatti, le pressioni ricollocazione certa nei vari Paesi sull’Italia sono iniziate molto prima dell’UE e contrasto ai crimini connessi che per gli altri Stati membri coinvolti con le migrazioni. Il piano europeo per dalle migrazioni dalla Siria e dal vicino gli investimenti nell’Africa ha una dote di 3,35 miliardi di euro che permetterebOriente. be di mobilitare, grazie all’effetto leva, Qual è la posizione dell’Italia? Pressioni migratorie, accoglienza, ulteriori ingenti investimenti privati per integrazione e sicurezza delle frontiere 44 miliardi di euro. Somma che potrebbe devono essere in carico dell’Europa e anche raddoppiare grazie al contributo non solo dell’Italia. Ci sono questioni degli Stati membri. relative alla sostenibilità di gestione del Quale risultato ha raggiunto l’Italia fenomeno. Sono disponibili le risorse con la Conferenza di Bratislava? che la Commissione europea ha messo Nel documento finale è stato approvato a disposizione degli Stati membri mag- un nostro emendamento, contrastato da giormente interessati, attraverso il Fon- alcuni Paesi, che riconosce la possibilità do per l’Asilo e le Migrazioni (AMIF) di non prendere in considerazione le e il Fondo per la sicurezza interna. Ma spese per i migranti in quelle strutturali di bilancio. Inoltre è stata approvata da non sono sufficienti. Quali soluzioni sono state proposte diciannove delegazioni la dichiarazione italiana che esclude le spese per i terredall’Italia? Non c’è ancora una soluzione UE che moti dal patto di stabilità. Risultati non privilegi il blocco delle partenze dai facili da raggiungere. 15 IL PROGETTO La stazione ferroviaria presto collegata con via Atellana. Ma c’è un punto interrogativo Sottopasso, il regalo di Natale per gli Aversani Sarà capace il Comune di realizzare in tempi rapidissimi il parcheggio a servizio della stazione ferroviaria previsto nell’area standard comunale di via Atellana? w Antonio Arduino I l sottopasso destinato a collegare via Atellana alla stazione ferroviaria, permettendo ai viaggiatori provenienti dal lato di Aversa al confine con Gricignano di entrare in stazione senza dover raggiungere piazza Mazzini, sarà completato entro fine dicembre. Ripresi, infatti, da poco più di un mese dopo una serie di stop, iniziati nel luglio del 2011 a causa del rinvenimento di un ordigno bellico della seconda guerra mondiale, ripartiti, poi, nel 2013 16 e poi di nuovo sospesi a seguito di una revisione del progetto nazionale Cento Stazioni che escluse lo scalo di Aversa, inizialmente presente nel programma redatto dal Gruppo Ferrovie Italiane, i Sottopasso, i lavori in via Atellana procedono spediti IL PROGETTO lavori sono in uno stadio avanzato al punto da lasciar prevedere la conclusione entro il prossimo mese. L’attivazione del sottopasso permetterà di ridurre in maniera considerevole il carico veicolare dell’area cittadina circostante piazza Mazzini gravato dalla presenza di due istituti scolastici con sede in via Fermi, il liceo Scientifico ed un plesso del primo Circolo didattico. L’allora sindaco Sagliocco era sul punto di ottenere dall’ente Regione fondi Por per la realizzazione di un parcheggio multipiano nell’area standard di via Atellana Tutto questo, però, se l’amministrazione in carica sarà capace di realizzare in tempi rapidissimi il parcheggio a servizio della stazione ferroviaria previsto nell’area standard comunale di via Atellana destinata, appunto, secondo progetto, ad ospitare un parcheggio multipiano da edificare con fondi POR che l’allora sindaco Sagliocco era sul punto di ottenere dall’ente Regione. Un iter sospeso per la caduta dell’amministrazione che andrebbe ripreso immediatamente per ottenere i finanziamenti necessari. In attesa sarebbe necessario ipotizzare un’alternativa capace di fornire comunque un parcheggio a servizio della stazione per evitare che il caos quotidiano, creato dall’alto volume di automezzi che raggiungono piazza Mazzini, si sposti su via Atellana rendendo estremamente difficile il traffico veicolare normalmente complicato sia per la presenza di circa tremila abitanti, residenti nei numerosissimi condomini sorti negli anni tra via Atellana e via Dell’Archeologia, sia per la presenza di due affollatissimi istituti scolatici con sede proprio in via Dell’Archeologia. Insomma, il destino del sottopasso in via Atellana è legato a doppio filo alle decisioni del Comune, perché senza parcheggio non avrebbe senso permettere a chi proviene da via Atellana di accedere alla stazione. 17 LA PROPOSTA Il progetto realizzato da “Democrazia&Territorio” e De Cristofaro dice sì “Patto per la Movida”, maxi ztl e piazze libere da auto w Livia Fattore P iazze liberate e restituite agli aversani grazie ad una maxi ztl nelle serate dei fine settimana dedicate alla movida che richiama centinaia e centinaia di giovani dall’intero hinterland, dal venerdì alla domenica grazie ad un patto tra l’amministrazione e i cittadini. Si chiama, infatti, «patto per la movida» il progetto redatto dai tecnici dell’associazione politico – culturale Democrazia & Territorio che l’amministrazione comunale intende fare proprio con l’attuazione. Come sottolineato da Antimo Castaldo, presidente di Democrazia & Territorio, 18 il progetto è stato redatto dall’ingegnere Tito Fatatis, responsabile del dipartimento mobilità di D&T, e dall’architetto Luca Fabozzi. Nello specifico si avranno otto varchi Il “Patto per la Movida” partorito da Antimo Castaldo LA PROPOSTA a delimitare una maxi zona a traffico limitato che vedrà al proprio interno la presenza delle più importanti piazze centrali della città (Piazza Marconi, piazza Trieste e Trento, piazza San Nicola, piazza Municipio, solo per citarne alcune). A corona dei varchi, lungo il perimetro, i redattori del progetto hanno individuato la possibilità di parcheggio pubblico (strisce blu) per almeno 600 autovetture, oltre a parcheggi privati. «L’obiettivo – ha dichiarato Castaldo è quello di dare vita ad un meccanismo virtuoso che porti a liberare il centro dalle auto nelle notti di movida rendendo effettivamente fruibili le piazze cittadine. Ovviamente funziona solo se si attua in toto. Siamo di fronte ad un progetto che si autofinanzia con le entrate dei parcheggi (andrebbe bene anche una tariffa unica per le ore di movida) e che cancellerà la piaga dei parcheggiatori abusivi. Ai varchi prevista la presenza della protezione civile e in strada ci saranno gli ausiliari del traffico. Gli agenti di polizia municipale saranno, invece, presenti all’interno della ztl anche per verificare il rispetto delle ordinanze». Il progetto fu sottoposto all’attenzione Saranno otto i varchi a delimitare una maxi zona a traffico limitato che vedrà al proprio interno la presenza delle più importanti piazze centrali della città di Aversa Antimo Castaldo della giunta de Cristofaro al suo insediamento. Il sindaco, di concerto con la maggioranza, lo ha analizzato ritenendolo un valido strumento per affrontare le problematiche che si producono nell’area del centro storico a seguito della grande attività delle attività ricreative nelle serate di fine settimana. «La grande rinascita economica della zona del centro storico – ha dichiarato da parte sua il sindaco De Cristofaro - è un fattore positivo per Aversa, ma necessita di essere regolamentata dall’amministrazione comunale. Dopo il proficuo incontro che ho avuto qualche settimana fa con i gestori dei locali di via Seggio e dopo aver ascoltato anche le esigenze dei residenti, presenteremo questo nuovo progetto frutto della sinergia tra il Comune ed una associazione di cittadini, altra tappa di quel percorso di condivisione che abbiamo avviato sin dall’inizio della mia amministrazione, per giungere ad una gestione par- 19 tecipata anche del fenomeno movida che è sempre stato un mio obiettivo». LA POLEMICA Vito Riccitiello: “L’assessore all’Ambiente Tiziana D’Aniello sembra essere un’ombra” “Ripulire Aversa al di là della propaganda” “Sembra che l’ambiente e l’ecologia siano materia di nessuno, visto che si è dovuto scomodare il Sindaco per far ripulire qualche zona della città” w Italia Mauriello I l 6 novembre il Sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro ha annunciato con un video sul proprio profilo Facebook l’avvio dell’operazione “Aversa Pulita”, ovvero l’impegno assunto dall’attuale amministrazione per curare la pulizia e il verde nella cittadina normanna. Il tutto suffragato da una serie di immagini di varie zone della città, quali ad esempio Piazza Marconi o Viale Olimpico, ripulite a dovere. 20 Tale “lancio” ha riscosso indubbiamente consensi, ma sollevato alcune perplessità su alcuni membri della Vito Riccitiello amministrazione stessa. L’esponente dell’MCA, Laboratorio Alternativo di Idee, ing. Vito Riccitiello, commenta la vicenda: “Ho guardato il video postato sul profilo Facebook del Sindaco con estrema attenzione. Molto presente nel tour della città è stato, con lui, il consigliere Di Virgilio che visti i continui interventi in materia di ecologia e verde pubblico sembrerebbe già essere a suo agio nei panni di assessore all’ambiente. Peccato che questo ruolo istituzionale dovrebbe essere rivestito dall’arch. Tiziana D’Aniello che invece sembra essere un’ombra. Non si vede e non si sente, tant’è che le sue ultime dichiarazioni degne di nota si sono re- LA POLEMICA gistrate qualche tempo fa per informare i cittadini che il sistema della raccolta differenziata sarebbe cambiato. Eppure le deleghe dell’Assessore D’Aniello sono molteplici e tutte decisamente importanti. L’ecologia e l’ambiente, soprattutto nei nostri territori sono due aspetti delicati, idem il tema dei parchi pubblici, per il quale il Movimento a cui appartengo ha già lanciato una prima idea, o ancora dell’igiene urbana. Sembra invece che siano materia di nessuno, visto che si è dovuto scomodare il Sindaco per far ripulire qualche zona della città. Anche questo però merita un appunto”. “L’igiene urbana - continua l’Ing. Riccitiello - va monitorata giorno per giorno e le immagini pubblicate non testimoniano la realtà quotidiana. In molti angoli della città, ad esempio in zona San Giovanni, i rifiuti non sono assolutamente prelevati in maniera puntuale e tempestiva; discorso simile andrebbe fatto poi per gli interventi di disinfestazione da ratti e blatte, pagati dai cittadini. Infatti la normale manutenzione in alcune zone è fatta in maniera costante ed in altre, per lo più periferiche, in maniera superficiale e discontinua. Mi preme poi un appunto sulla questione randagi. Il costo che comporta la rimozione dei “poveri” cani è enorme per il Comune, che non ha una struttura ad hoc ma è costretto a rivolgersi al Comune di Frattamaggiore. Non sarebbe attuabile anche ad Aversa una iniziativa del tipo “Adotta un randagio, non paghi la Tares”!? Si tratterebbe di una soluzione, peraltro già adottata in molte zone d’Italia, vantaggiosa sia per il Comune che risparmierebbe soldi pubblici, sia per chi eventualmente adotta un randagio che andrebbe a risparmiare così una bella cifra (dovrebbe prevedersi un incentivo già fissato), sia per gli animali che troverebbero una famiglia”. “In buona sostanza – conclude l’esponente dell’MCA Riccitiello – va bene la ripulitura di Aversa e la propaganda via Social Network, ma le iniziative da attuare sono molteplici. A condizione che però l’Assessore preposto inizi a fare il suo dovere e inizi a onorare gli impegni scaturenti dal suo seggio Comunale”. Riflessioni che non si possono non condividere quelle di Riccitiello. il buon cioccolato dal 1991 21 L’APPUNTAMENTO I bambini sono capaci di capire meglio degli adulti quanto accade intorno a loro Unicef e vittime della strada, la giornata mondiale Una piazza gremita di bambini, provenienti da tutti i Circoli didattici aversani, che hanno calcato da protagonisti il palco installato sotto il monumento ai caduti w Antonio Arduino U na festa dell’infanzia che ha dimostrato come i bambini siano capaci di capire meglio degli adulti quanto accade intorno a loro. Questo in estrema sintesi il bilancio della Giornata Mondiale delle Vittime della Strada e Dei Diritti dell’Infanzia, sponsorizzate rispettivamente dall’AIFVS-Mamme Coraggio onlus e dall’UNICEF, che si è svolta domenica 20 novembre in piazza Municipio. Una piazza gremita di bambini, provenienti 22 da tutti i Circoli didattici aversani che hanno calcato da protagonisti il palco installato sotto il monumento ai caduti, più significativo che mai in questa occasione, essendo la giornata dedicata al ricordo delle migliaia di vittime della strada. Sono stati loro a porre domande all’amministazione comunale, rappresentata dal sindaco De Cristofaro, sul Le loro domande puntuali perché si debba permettere agli automobilisti di mettere in atto comportamenti che nulla hanno di civile. Con disegni ispirati alle situazioni di pericolo e di menefreghismo create ogni giorno dagli automobilisti, come ad esempio la sosta selvaggia anche sui marciapiedi, i bambini delle scuole aversane hanno richiamato l’attenzione del sindaco sulla necessità di rinforzare il corpo dei vigili urbani. Dimostrando una inaspettata capacità critica, i bambini hanno risposto alle domande poste loro da un rappresentante dell’Unicef sulle conseguenze del mancato uso dell’auricolare o dell’abuso dell’alcol da parte di chi si pone al volante. C’è stata persino una bimba che ha chiesto il perché si costruiscano automobili che vanno troppo veloci se esistono dei limiti di velocità. Naturalmente, benché finalizzata anche al ricordo delle vittime della strada, tragedie che buttano letteralmente nella disperazione intere famiglie, tra i vari stand informativi installati nella piazza non è mancato uno spazio dedicato al gioco. E così è riapparsa la “campana” dell’infanzia degli over 60, il lancio dei cerchi premiato con gadget e lo stand che dona peluche. Badanti, l’Asl dà il via ad un corso gratuito E’ stata presentata il 23 novembre, presso la Sede del Distretto 17 di Aversa dell’ASL Caserta, l’ultima iniziativa voluta dal direttore Mariano Buniello e che riscuoterà un enorme successo data la forte richiesta della figura. Si tratta di un “Corso per Badanti ed Assistenti familiari”, un’iniziativa concreta per le fasce deboli ed il relativo “mondo” di riferimento. Si tratta della prima edizione di un corso che vedrà sicuramente delle puntate successive. Il corso, articolato in cinque incontri, inizierà il 15 dicembre. Gli incontri si terranno il giovedì presso la sede del Distretto 17 di Aversa dell’Asl Caserta, in via S. Lucia, monoblocco b, e nelle case di riposo. La figura della badante o del badante nella cura degli anziani e dei disabili sostituisce i familiari impossibilitati a farlo e che, talvolta, non vogliono farlo. La domanda di partecipazione va presentata entro e non oltre il 6 dicembre 2017. Per eventuali Una grande iniziativa del Distretto 17 di Aversa contatti riferirsi al dott. Vittorio Savino secondo piano, proponendosi di formare (UO Ribailitazione) tel. 081/5001247, gratuitamente il personale che si occupa fax 081/5001245 , mobile 391/1836575 degli anziani a domicilio, negli ospedali – vsavinoibero.it. 23 CRONACA Il maggiore Antonio Forte si presenta con una grande operazione Droga, la spacciavano degli insospettabili w Nicola Rosselli A versa e lo spaccio di droga. Un binomio inscindibile che più volte abbiamo riportato anche da queste colonne come un fenomeno che, oramai, pervade la gioventù normanna soprattutto per l’estrema facilità di reperimento. Una realtà che è venuta fuori nei giorni scorsi in occasione di una maxi operazione dei carabinieri. Quindici le persone arrestate su ordine del gip del tribunale di Napoli Nord. Sono tutte ritenute responsabili di decine di episodi di spaccio, in particolare di hashish, cocaina e crack. In realtà, sono 21 gli indagati della 24 Procura della Repubblica del Tribunale aversano diretta dal procuratore capo Francesco Greco. I luoghi di vendita della droga, che, come spesso segnalato, veniva spaccia- Le dosi sequestrate dai carabinieri di Aversa CRONACA ta anche a minorenni, erano un noto bar di piazza Principe Amedeo e una sala giochi in piazza Municipio, situati nel centro della città normanna. Il fascicolo è stato aperto nel marzo di quest’anno grazie, probabilmente, anche alla denuncia di alcuni genitori di ragazzi ossessionati dalla droga che si vende e si consuma ovunque, dal Parco Pozzi ai portici della Casa Comunale. Da quel momento in poi sono scattate le intercettazioni telefoniche e i pedinamenti che hanno consentito ai carabinieri di ricostruire la rete e le modalità di spaccio. «Mi servono dieci paia di scarpe». «C’è un biglietto». «Ho bisogno della macchinetta grossa». Queste alcune delle affermazioni in codice emerse dalle intercettazioni contenute negli atti dell’inchiesta chiamata «Paperino Drug». I magistrati e i carabinieri hanno preso spunto da un’immagine di Donald Duck impressa su uno dei panetti di droga. E proprio sul giro di droga ad Aversa, Gricignano di Aversa e nei comuni a nord di Napoli, l’inchiesta della Procura di Napoli nord ha fatto luce. L’indagine, eseguita dal maggiore dei carabinieri Antonio Forte e dai tenenti Adolfo Donatiello e Flavio Annunziata, ha smascherato una serie di insospetta- “Mi servono dieci paia di scarpe”, “C’è un biglietto”, “Ho bisogno della macchinetta grossa”: queste alcune delle affermazioni in codice emerse dalle intercettazioni Il maggiore Antonio Forte bili che gestivano le piazze di spaccio in città. Gli indagati erano sicuri di non incappare in indagini giudiziarie; usavano, però, termini di fantasia per indicare la droga: dai «biglietti» alle «prevendite», ma anche «le birre», e giravano inoltre con dosi singole addosso, per provare ad apparire come semplici consumatori se fossero stati fermati dalle forze dell’ordine. Uno dei referenti del gruppo era conosciuto come “Spiniello”, che un giorno ha aperto la mente degli inquirenti quando in una intercettazione con altri due indagati ha riferito: «Quelle sei per me dove sono?». Si davano appuntamento «per ballare» e poi sniffavano e lucravano sulla rivendita di sostanza proibita. In manette sono finite nove persone, quasi tutte di Aversa, e cinque ai domiciliari. 25 Tiziana ovvero quando il web non perdona A maggio 2015 Tiziana diventa la protagonista assoluta dei social network. Su Facebook, You Tube e tanti altri siti sono postati video, fotomontaggi, parodie dal contenuto quasi sempre osceno, volgare e violento. La famosa frase “Stai facendo un video? Bravo!” è stampata su ogni tipo di oggetto: dalle Tshirt ai cappellini, dalle tazzine alle cover dei cellulari. Cantanti famosi, calciatori, attori, tutti prendono in giro la povera ragazza. A quel punto Tiziana si chiude in casa. Non esce più, non va al lavoro, non mangia. L’unica soluzione è abbandonare la propria terra e andare a vivere lontano dalla “notorietà”. Così accade. Va a vivere in Emilia Romagna. Ma questo non serve 26 a placare il suo dolore. Arriva la depressione. Tiziana decide di cambiare il cognome. La richiesta viene accolta, ma è inutile. Tiziana tenta il suicidio (una volta secondo i legali, due volte secondo la madre). Successivamente va a vivere da una zia a Mugnano. La segue anche la madre. Per tentare di bloccare i video dà l’incarico a una legale (pagata dal fidanzato) di chiedere dei provvedimenti d’urgenza al Tribunale di Napoli. Nella denuncia Tiziana ammette di essere stata inizialmente d’accordo con il fidanzato a inviare i video ad alcuni amici, ma di essersi pentita quando si era accorta che erano stati messi in rete. Inizia una battaglia legale contro i giganti del web come Google, Youtube, Facebook, Yahoo. Si susseguono le varie udienze presso il Tribunale, ad Aversa. Il 5 settembre arriva la sentenza. La ragazza ha teoricamente ragione. Ai giganti della rete era stata contestata la mancata rimozione dei filmati. Alcuni riportavano solo frasi come “Stai facendo un video? Bravo!” o semplici riferimenti alla vicenda. Per questo la ragazza “soccombe” in cinque casi su dieci. Questo costa a Tiziana ben 18.225 euro più IVA, cioè la somma dovuta per il risarcimento delle spese legali ai cinque social network citati in giudizio e risultati poi “innocenti”. Per giunta il diritto all’oblio non le viene riconosciuto perché: “Presupposto fondamentale perché l’interessato possa opporsi al trattamento dei dati personali, adducendo il diritto all’oblio è che tali dati siano relativi a vicende risalenti nel tempo. Non si ritiene che sia decorso quel notevole lasso di tempo che fa venir meno l’interesse della collettività”. Con la pubblicazione della sentenza la storia ricomincia a essere una delle più “commentate” in rete. Per Tiziana è una nuova tragedia. Il sospetto che questa circostanza potrebbe essere stata la causa scatenante del suicidio inizia a balenare nella mente di molti. Fatto sta che un giorno la bella Tiziana scende nella palestra di casa e, usando un foulard azzurro attaccato a un attrezzo per il sollevamento pesi, si suicida. E’ il 13 settembre 2016. La vicenda, però, non finisce qui. Il 4 novembre scorso il Tribunale civile di Napoli Nord respinge il ricorso presentato da Facebook Ireland contro l’ordinanza che condannava il re dei social network a pagare le spese legali a Tiziana. Anche se, per i giudici, Facebook non è obbligato a verificare e censurare preventivamente i contenuti postati, i social network devono comunque rimuovere i contenuti denigratori, offensivi, lesivi delle persone, quando ciò viene richiesto dai diretti interessati. A questo punto per la madre di Tiziana l’unica ragione di vita è la lotta per scoprire chi è stato a mettere in rete i video. Il primo a dover rispondere su quanto è avvenuto è Sergio, l’ex fidanzato. Ascoltato dalla Procura di Napoli Nord, dai pm Russo (sostituto di Napoli Nord) e Milita (sostituto della Procura di Napoli) come persona informata sui fatti, Sergio, secondo il suo avvocato dichiara che fu la fidanzata a inviare i video, tramite WhatsApp, a quattro ragazzi che aveva conosciuto in rete. Sergio aggiunge poi di non sapere chi abbia diffuso ulteriormente i video, ma di certo quelle immagini, da quanto ne sa lui, sono state inviate solo a quattro persone. Noi crediamo che prima o poi la verità uscirà fuori. Per ora, sappiamo solo che dal racconto di Sergio e dagli eventi tragici di questa vicenda emerge in modo impressionante l’assoluta sottovalutazione dei pericoli insiti nell’uso disinvolto della rete. Internet è uno strumento impareggiabile per chi lo vuole usare per comunicare, conoscere, apprendere, studiare, progredire, incontrare persone, coltivare interessi, migliorare la propria vita e quella degli altri. Può diventare, però, una vera e propria anticamera dell’inferno per chi ne fa un uso incontrollato, istintivo, non riflessivo, spregiudicato. Il web non perdona, non dimentica, non cancella. Chi usa internet deve riflettere su ogni azione che compie. Il rischio di ritrovarsi con altre tragedie, tipo quella di Tiziana, è altissimo. Rifletteteci ogni volta che accendete il vostro computer, tablet o telefonino. 2 - fine 27 AVERSA Un consigliere è particolarmente vigile con i Vigili “Vigili sfaticati”, ecco le foto G razie alla solerzia di un consigliere comunale di maggioranza e alla collaborazione del sindaco Enrico De Cristofaro, la città normanna può fregiarsi anche del servizio “scopri il vigile sfaticato”. Da qualche settimana, come abbiamo potuto verificare, ci sarebbe un puntiglioso consigliere comunale che, armato di smartphone, immortala gli agenti di polizia municipale che stanno per entrare in un bar o stanno appoggiati a qualche transenna o al muro. Veri e propri dossier fotografici che vengono poi consegnati dal zelante ed efficiente consigliere comunale al primo cittadino. Questi, a sua volta, passa le foto al comandante della polizia municipale 28 Stefano Guarino. Non sappiamo fino a che punto corrisponda al vero, ma, pare, che quest’ultimo, visibilmente (e giusta- mente, osiamo dire) infastidito, avrebbe detto al sindaco, parola più parola meno: “Caro architetto, se lei ritiene che ci siano gli estremi per la concretizzazione di reati, me lo dica chiaramente e sarò io stesso ad accompagnarla in Procura. Se lei, però, non ha intenzione di farlo, non mi invii più queste foto”. Foto che, da quanto sappiamo, non significano un bel nulla. Fermo restando, infatti, che nell’immaginario collettivo i vigili urbani rappresentano una delle categorie di lavoratori classificabili tra quelle più scansafatiche, a chi non capita durante il turno di lavoro, specialmente fatto all’aperto, di non sentire il bisogno di un caffè o di dover andare in bagno per un bisognino fisiologico? Per non parlare, poi, di un attimo di riposo per prendere fiato e ricominciare. Comunque, sia ben chiaro, l’azione del Vigili urbani ...sotto controllo! consigliere in questione è più che meritevole, Peccato, però, che questa attività sia stata intrapresa solo per rappresaglia contro gli agenti di polizia municipale. I caschi bianchi normanni, infatti, qualche giorno prima che il consigliere comunale in questione si trasformasse in detective avrebbero elevato nei suoi confronti una contravvenzione al codice della strada per aver posto la sua vettura in divieto di sosta. I vigili si sarebbero sentiti dire il fatidico “Voi non sapete chi sono io, sono un consigliere comunale”. E il vigile di turno: “Allora dovrebbe dare il buon esempio”. Da qui la “tolleranza zero” del giovane consigliere. Il condominio in...forma! I l piano ammezzato, chiamato anche mezzanino, è quel particolare piano interposto tra il piano terra ed il primo piano di un edificio, che, in ambito architettonico, non viene conteggiato nel computo complessivo dei piani. Esso, solitamente, ha un’altezza inferiore a quella degli altri piani ed è destinato ad attività commerciali/ professionali e a civili abitazioni. Dal punto di vista condominiale, l’esistenza del piano ammezzato consente di focalizzare l’attenzione, in particolar modo, sulla disciplina della ripartizione delle spese, con specifico riferimento alle spese per la pulizia delle scale e per la manutenzione dell’ascensore. S’è detto che, in termini architettonici il piano ammezzato non è considerato un vero e proprio piano nel computo dei piani totali. La situazione è differente in relazione alle tabelle millesimali. Nessun dubbio dell’avv. Maurizio Golia Ammezzato: si paga lo stesso sull’inclusione nella tabelle di proprietà, altrimenti nota come tabella generale, delle unità immobiliari di proprietà esclusiva allocate al piano ammezzato. Nel calcolo delle tabelle, la posizione al piano ammezzato, comporterà l’applicazione di un particolare coefficiente di piano, la cui valutazione andrà effettuata dal tecnico incaricato della redazione delle tabelle stesse. Rispetto alle tabelle scale ed ascensore, non si può non considerare il contenuto del secondo comma dell’art. 1124 c.c. che – in relazione alla valutazione dell’altezza recita: ‘‘Al fine del concorso nella metà della spesa, che è ripartita in ragione del valore, si considerano come piani le cantine, i palchi morti, le soffitte o camere a tetto e i lastrici solari, qualora non siano di proprietà comune’’. Nessuno specifico riferimento al piano ammezzato, ma non può escludersi la sua presenza all’interno del calcolo, posto che esso contribuisce all’altezza dell’edificio. Minore valore 29 millesimale gli dovrà essere attribuito nel caso in cui l’ascensore non prevedesse la sosta al piano ammezzato. LA NOVITA’ Accompagneranno gli studenti dalla stazione alle facoltà L’università si dota dei bus e il Comune dorme Tramite una app, scaricabile sul proprio smartphone, gli studenti possono prenotare un posto sulle navette-bus. Tutti i dettagli su www.soontosun.it w Livia Fattore P artito il servizio di navetta SoontoSUN. Da lunedì 14 novembre i bus gratuiti per gli studenti dell’Università sono attivi sulle seguenti tratte: da Caserta a Santa Maria Capua Vetere e a Capua (e viceversa) autobus con servizio ad orario che effettuano corse dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 13.00 alle 18.30; dalla Stazione di Aversa ai Plessi di via Roma e viale Michelangelo del Dipartimento di Ingegneria autobus 30 con servizio ad orario che effettuano corse dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 13.00 alle 19.00; dalla Stazione di Aversa al Dipartimento di Architettura autobus con servizio orario che effettuano corse dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 13.00 alle 19.00. “Con le navette sul territorio - ha dichiarato il professore Armando Cartenì, ideatore dell’iniziativa - è attivo al cento per cento il sistema di Mobilità SoonToSUN, un sistema integrato di trasporti, con cui l’Ateneo supporta i suoi studenti nei vari spostamenti necessari a raggiungere le sedi dei dipartimenti”. Tramite una app, scaricabile sul proprio smartphone, gli studenti possono prenotare un posto sulle navette-bus. Inoltre, è già attivo da mesi il Servizio di Carpooling per incentivare gli studenti ad organizzarsi in equipaggi su itinerari comuni al fine di ridurre i costi di viaggio (dividendo le spese) e alternare l’uso delle auto private. L’Ateneo ha individuato dei parcheggi dedicati in molti Plessi della SUN ad uso esclusivo per chi fa carpooling e completamente gratuiti. Tutto in un’unica APP, un click sull’icona SoonToSUN dello smartphone e gli studenti potranno trovare compagni di viaggio per raggiungere insieme le sedi dei corsi e degli esami. Tutti i dettagli su www.soontosun.it. Acqua e Palazzetto All’entrata del Palajacazzi, la struttura di cemento armato fa acqua da tutte le parti, e c’è una grande macchia di umido che si accentua durante le giornate uggiose e piovose. La società paga profumatamente, l’amministrazione potrebbe riparare il danno? 31 di VITO FAENZA N Diritto di cronaca e sicurezza on ci avevo mai fatto caso pur avendo incontrato questa signora di mezza età con la gruccia qualche volta. Ma io passeggio con la mia labrador che è buonissima, ma, come tutti i cani, difende il suo padrone da chiunque, anche scherzando, lo avvicini minaccioso. L’altro giorno, invece, mi trovano in un’agenzia per fare dei biglietti per il treno e, mentre ero in attesa, sono entrate tre donne impaurite che fuggivano da questa donna anziana che aggredisce le persone. Le tre donne hanno chiuso la porta e l’hanno sbarrata. La donna in questione è passata ed è tornata la calma. Quando sono andato via mi sono chiesto fra me e me com’era possibile che una persona, 32 visibilmente disturbata mentalmente, possa girare tranquillamente in città (e da quanto mi hanno detto anche in alcuni paesi limitrofi), aggredire le persone, danneggiare le auto, creare panico senza un intervento deciso che le impedisca di agire come fa. Poi ho scoperto che per alcuni periodi viene sottoposta a cure e poi… Quando va fuori di testa viene chiamata la polizia (o i carabinieri) che chiamano i sanitari, che la calmano con qualche iniezione e si ritorna da capo. Quasi contemporaneamente ho letto su fb che un operatore del 118, mentre assisteva questa donna (poi qualcuno ha scritto che si trattava di un medico) ha redarguito il collega Stefano Montone che stava realizzando un video su questa persona. Perché questo operatore ha sbagliato? Perché il diritto di cronaca nasce quando un avvenimento ha un interesse generale, riguarda una pluralità di soggetti, coinvolge situazioni generali. Non c’è diritto di cronaca se l’episodio, pur avvenendo in una strada pubblica o in un luogo privato, ma aperto al pubblico (com’è un esercizio pubblico) riguarda poche persone, non ha un interesse generale ed è un fatto priva- normali e con l’arrivo del digitale (e scarso costo delle schede di memoria rispetto alle pellicole) questa invadenza è aumentata. Per esempio quando si vuole evitare che i fotografi riprendano scene scabrose, violente o altro, si stende un lenzuolo per impedire queste riprese. E quando il lenzuolo non c’è? Si chiede agli operatori dell’informazione di essere discreti, di non essere invasivi. In questo modo non si lede il diritto-dovere dell’informazione e non si creano contrasti. Invece si invoca la privacy anche a sproposito, come in questo caso. Purtroppo andrebbe fatto un corso generale sul diritto alla privacy e su come deve essere La donna di Aversa bisognosa di cure tutelata. Quando vedete delle foto di attori, un po’ sfocate, sappiate che le foto, che vengono definite rubate, sono concordate con gli agenti Un operatore del 118 dei personaggi in questione o addirittura ha redarguito un con gli stessi personaggi. Raramente, collega mentre molto raramente, queste foto sono veraassisteva la donna mente rubate. Lo stesso riguarda le interviste che vedete in tv. Se l’intervistato che terrorizza Aversa. è riconoscibile, anche se non si vede Sbagliando perché il suo volto in tv, per la messa in onda il diritto di cronaca deve dare in suo consenso. La casistica nasce quando ha un è talmente ampia che è difficile stabilire interesse generale una regola generale se non quella del buonsenso, come è difficile stabilire i limiti del diritto di cronaca, che non è to. Questa donna, per quanto malata, universale, generale e verso chiunque. con i suoi comportamenti è di fatto un Ma richiede tanta educazione e buon personaggio pubblico. Far sapere che è senso. Per questo, al di là del diritto assistita ha quindi un interesse generale. di cronaca e della tutela della privacy, Nei quarant’anni e mezzo di carriera spero che questa donna che terrorizza mi sono trovato spesso di fronte a Aversa sia curata sul serio e in maniera persone che reagivano alla presupposta duratura e non solo per brevissimi pe“invadenza” dei media. Sono convinto riodi. Per la sua tranquillità, per quella che spesso fotografi e cineoperatori tra- dei suoi familiari e per quella dei nostri valicano quelli che sono comportamenti concittadini. 33 IL CASO Prime fondate critiche sulla nuova sede del Giudice di Pace di Aversa I disabili: “Sede nuova ma poco funzionale” L’ascensore si ferma all’altezza del piano rialzato della struttura coincidente con l’ultimo tratto della scala di emergenza. Ma non è solo questo l’unico neo w Antonio Arduino L’ apertura della nuova sede dell’Ufficio del Giudice di Pace in via Cavallerizza rappresenta un momento importante di riqualificazione dell’immagine della città ma, insieme alle frasi di rito che esprimevamo soddisfazione per il nuovo traguardo raggiunto, pronunciate da tutti i presenti all’evento, è trapelata qualche critica più o meno esplicita. L’assessore al contenzioso Alfonso 34 Oliva, presente alla manifestazione anche nella veste di addetto ai lavori, svolgendo la professione di avvocato, non ha nascosto di averne ricevuto da parte dei colleghi avvocati. “Però tutto è perfettibile ma certamente, per quanto di competenza comunale, rimedieremo a eventuali imperfezioni presenti” - ha affermato. Poi ha aggiunto: “Il problema grosso è quello della carenza di personale amministrativo ma conto sull’impegno del sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore che solleciterò personalmente”. Tra le problematiche, a parte la segnalata carenza di parcheggi, ce ne sono due in particolare relative alla organizzazione della struttura, segnalate rispettivamente da Gianpaolo Dello Vicario, consigliere comunale di Forza Italia ed addetto ai lavori, esercitando la professione di avvocato, e dal rappresentante del Codacons dei diversamente abili su sedia a rotelle Carlo Zaccariello. Per l’avvocato “Bisogna subito ricavare ambienti per i servizi, dotare la struttura di tutto quanto possa rendere fruibile gli spazi angusti e realizzare quanto possa consentire di svolgere la professione in maniera dignitosa”. Questo perché anche la nuova sede dell’ufficio del Ascensore che si ferma al piano rialzato scala di emergenza metallica interna al cortile dello stabile, riporta esattamente nel corridoio d’ingresso creando caos tra chi sta uscendo per mettersi al sicuro e chi segue le indicazioni per l’uscita di emergenza. Inoltre, impedisce Tra le problematiche la carenza di parcheggi, la mancanza di locali in cui gli avvocati possano consultare documenti e scrivere e l’uscita di emergenza che coincide con l’ingresso Giudice di Pace, mentre abbondano locali destinati ai giudici e al personale amministrativo, è sprovvista di locali in cui gli avvocati possano consultare documenti e scrivere note o verbali utilizzando sedie e scrivanie e non armadietti trasformati in occasionali scrivanie da campo. Per il rappresentante del Codacons la nuova sede presenta una grossa carenza relativa all’uscita di emergenza che coincide con l’ingresso principale della struttura, mentre dovrebbe essere indipendente e separata da questo. Una coincidenza che, in caso di necessità, dopo un lungo giro, fatto utilizzando la Avvocati senza locali idonei letteralmente ai diversamente abili su sedia a rotelle di mettersi in salvo perché prendendo l’ascensore, obbligatorio se non si è in grado di usare le scale, non si raggiunge il cortile dato che l’ascensore si ferma all’altezza del piano rialzato della struttura coincidente con l’ultimo tratto della scala di emergenza. A questo punto il disabile su sedia a rotelle ha una sola scelta: affidarsi a Dio, perché essendogli impossibile scendere le scale dovrebbe rientrare nel corridoio del piano rialzato, ma non può perché la porta dell’uscita di emergenza non si apre dall’esterno ma solo dall’interno. 35 L’INCONTRO Abbiamo incontrato il Giudice di Pace Elvira Romano “La nuova sede convince ma c’è ancora da fare” “Oggi abbiamo gli spazi adeguati, ma servono i cancellieri per far funzionare la sede e, soprattutto, una seria informatizzazione della struttura giudiziaria” w Donato Liotto V ogliamo ritornare sulla recente inaugurazione della nuova sede del Giudice di Pace in via cavallerizza, stavolta vogliamo provare a entrare nel merito della questione con un approfondimento inerente la funzionalità di questo ufficio da parte degli addetti ai lavori, vale a dire, di quelle persone che ogni giorno si recano in questo ufficio per espletare il proprio lavoro: avvocati, magistrati e 36 personale vario. Per questa occasione, abbiamo incontrato il Giudice di Pace dottoressa Emilia Romano, che espleta queste funzioni dal lontano 2003. Prima presso l’ufficio di Trentola Ducenta e, dal 2014, a seguito degli accorpamenti degli uffici dovuti alla nuova geografia giudiziaria, presso l’ufficio di Napoli Nord ubicato fino al 7 novembre 2016 nei locali di piazza San Domenico in Aversa. La prima domanda che facciamo alla dottoressa Romano è questa: Per molti anni, avete lavorato e, va detto, con non pochi disagi presso la struttura di S. Domenico, qual è la sua idea in tal senso? “Posso esserle sincera?” Assolutamente lo deve. “Tali locali, sebbene architettonicamente pregevoli, non sono risultati idonei ad accogliere un tale carico di lavoro”. Si spieghi meglio? “Non solo per gli spazi e preciso che non solo io la penso così, la struttura di San Domenico era assolutamente insufficiente a garantire un dignitoso svolgimento delle udienze soprattutto per l’esiguità del numero dei Cancellieri. Comprenderà le enormi difficoltà che negli anni ci siamo dovuti sobbarcare ma, nonostante questo, abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con impegno e costanza”. Elvira Romano “Sono state enormi le difficoltà che negli anni ci siamo dovuti sobbarcare ma, nonostante questo, abbiamo sempre svolto il nostro lavoro con impegno e costanza” Queste difficoltà erano ben conosciute, ora con la nuova sede di via Cavallerizza, lei cosa ne pensa, ce ne vuole parlare? “Certamente, e voglio anche dire che, a fronte di tali ed enormi difficoltà, il Presidente del Tribunale di Napoli Nord. dott.ssa Elisabetta Garzo, grazie alla sua tenacia e determinazione, ha restituito dignità a questo ufficio del Giudice di Pace con la realizzazione del nuovo ufficio. Lo reputo e ritengo logisticamente adeguato sia al carico di lavoro che al numero dei giudici. Un vero fiore all’occhiello per la città ma soprattutto per noi addetti ai lavori”. Quindi, per lei è conforme alle vostre esigenze lavorative la nuova struttura? “Sotto molti aspetti lo è sicuramente, certo la realizzazione di un così importante progetto tuttavia è solo un primo passo per poter garantire una giustizia celere, poiché rimane ancora il grave problema della carenza del personale di cancelleria assolutamente insufficiente rispetto al carico di lavoro. Io, ritengo che, ora, per garantire una piena efficienza l’ulteriore passo da fare è quello dell’informatizzazione”. Informatizzazione, ci spieghi meglio cosa vuol dire? “Consisterà, per il momento, nell’iscrizione a ruolo e nella pubblicazione delle sentenze per via telematica per poi arrivare all’intero processo telematico. Però mi preme anche dire che con l’apertura del nuovo ufficio l’informatizzazione è stata già avviata, anche se si resta, comunque, in attesa di ulteriore personale specializzato”. Ringraziamo la dottoressa Emilia Romano per il tempo concesso e le auguriamo un buon lavoro. 37 AUGURI Potete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti COMPLEANNO Tanti auguri alla piccola Aurora Cantile, che il 15 novembre ha festeggiato il suo primo compleanno. Da parte dei genitori Anna e Dario, da nonni, zii e parenti vari. ONOMASTICO Sinceri auguri ad Andrea Pellegrino, 38 che il 30 novembre, attorniato dai genitori Vittoria e Giuseppe e dal fratello Raffaele, festeggerà il suo onomastico. Circondato dai genitori Raffaele de Gaetano e Rita Scaringia, dai nonni paterni e materni e dai parenti ed amichetti, domani 28 novembre festeggerà il suo terzo compleanno il bellissimo Andrea. AUGURI Auguri vivissimi allo storico sacrestano della Trinità, Francesco Spatarella, detto don Ciccio, per i suoi ottant’anni. MAGGIORENNE Tanti auguri ad Annarita Galasso, che il 23 novembre, ha compiuto 18 anni. Dal papà Walter, dai fratelli Gianluca e Daniele e dalla mamma Marilena Colella. COMPLEANNO AUGURI Nell’intimità familiare, con moglie, figli, nipoti e parenti vari, ha festeggiato i suoi... primi ottantasette anni il nostro amico Pasquale Liguori. Ai tanti auguri vanno aggiunti quelli della redazione. AUGURI Fervidi, sinceri auguri della professoressa Rita Simeone Butano che, nei giorni scorsi, con parenti ed amici ha festeggiato sessantacinque anni. Tanti auguri anche dalla nostra redazione. Tanti auguri di buon compleanno a Raffaele de Paola che ha festeggiato il suo sedicesimo compleanno. Con tanto amore da parte di mamma, di papà e dalla piccola Emma. SALUTE L’immagine gioca un ruolo fondamentale nell’identificazione delle patologie collegate Nefropatia, la diagnostica per immagini I l paziente con insufficienza renale cronica (IRC) presenta una serie di problematiche secondarie alla perdita della funzionalità renale. L’immagine gioca un ruolo fondamentale nell’identificazione delle patologie collegate all’IRC che possono manifestarsi a carico dell’apparato cardio-circolatorio, endocrino e scheletrico. La metodica di primo livello è rappresentata dall’ecografia, che fornisce informazioni riguardo le dimensioni e la struttura dei reni (spessore parenchimale, differenziazione cortico-midollare, formazioni cistiche, formazioni litiasiche e lesioni solide). L’esame ecografico va inoltre integrato con lo studio color-Doppler sia nel paziente iperteso per il quale si sospetti una stenosi dell’arteria renale che per lo studio del sistema vascolare periferico. La tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM) sono due metodiche di secondo livello che consentono di effettuare, in ambito nefrologico, diagnosi e stadiazione di neoplasie, valutazione di reni policistici, calcolosi, nefriti e patologie vascolari. La prima è una tecnica di imaging che sfrutta le radiazioni ionizzanti; la seconda, invece, sfrutta i campi magnetici e le onde radio per generare le immagini. La TC viene eseguita con mezzo di contrasto iodato mentre la RM con mezzo di contrasto paramagnetico. Proprio a causa degli effetti tossici di quest’ultimo sui pazienti con IRC (alto rischio di fibrosi sistemica nefrogenica), la RM con mdc viene utilizzata solo in pochi casi selezionati. Inoltre, i pazienti con IRC che eseguono TC o RM con mdc per via endovenosa, devono essere sottoposti ad un’adeguata preparazione e sorveglianza nefrologica. Infine, la scintigrafia renale è una metodica di medicina nucleare che sfrutta le proprietà di alcuni radiofarmaci di essere captati ed eliminati dai reni in modo proporzionale alla loro funzionalità. Pertanto permette di valutare il filtrato 39 glomerulare e il deflusso delle urine dai reni alla vescica. dr.ssa Benedetta Guarino IL FLOP Per l’erba alta al Terzo Circolo non è stato possibile interrare le piantine Giornata dell’Albero, un vero fallimento “FareAmbiente” rimasta senza parole: il Comune di Aversa ha ignorato l’iniziativa. Figuraccia della vice Sindaca Turco: “L’erba è tagliata tre volte all’anno” w Antonio Arduino L a Giornata dell’Albero, istituita con la legge 10 del 14 gennaio 2013, celebrata sabato 19 novembre nella sede centrale del Terzo Circolo didattico “Antonio Stefanile” di via Canduglia è stata una occasione di festa per i piccoli allievi della scuola diretta da Annalisa Marinelli, ma ha dimostrato i limiti dell’organizzazione comunale in fatto di cura del verde. Organizzata da FareAmbiente, presente con il presiden40 te provinciale dell’associzione Gennaro Caserta, la Giornata dell’Albero che è finalizzata ad insegnare ai più piccoli tra i cittadini italiani l’amore per la natura e l’importanza di curarne in particolare gli alberi si conlcude normalmente con la piantumazione di alberi. Al Terzo circolo didattico non è andata così. Perchè la presenza di erbacce cresciute in maniera abbondante nelle aiuole in cui erano destinate alcune piantine ha reso impossibile effettuare questo gesto simbolico. Per il presidente provinciale di FareAmbiente per le dimensioni ridotte le piantine messe in sede nelle aiuole del plesso scolastico sarebbero state soffocate così ha preferito mostrarne alcune ai ragazzi posandole sul pavimento dell’ambiente d’ingresso della struttura, annunciando un prossimo ritorno per completare la cerimonia. Una conclusione incredibile per un evento programmato da tempo giacchè, come riferito dallo stesso presidente Caserta, per poter aderire alla tante richieste arrivate dalle scuole di ogni ordine e grado, come accaduto per altri istituti della provincia, si era deciso di anticipare alla “Stefanile” al 19 novembre la cerimonia che, secondo la legge istitutiva, doveva essere effettuata il 21 comunale l’erba viene tagliata tre volte all’anno, certo i bambini sono stati felici comunque nel vedere la piantina portata da FareAmbiente accogliendo la novità con l’entusiamo caratterisco dell’età ma di sicuro la città non ha fatto una bella figura nel presentarsi ad un evento previsto La delusione dei bambini e, sotto, l’erba alta in condizioni approssimative relativamente alla piccola area verde presente nella “Stefanile”. Gennaro Caserta ha Tra l’altro dalle erbacce possono venir fuori animali poco graditi e pericolosi mostrato le piantine e possibile fonti di malattie, di conseponendole sul guenza anche se gli addetti al verde pavimento d’ingresso pubblico sono soltanto tre unità sarebbe della struttura, opportuno farli intervenire con perioannunciando un dicità almeno mensile per tenere pulite aiuole che dovrebbero abbellire quella ritorno per completare e le altre scuole comunali affinchè le la cerimonia aree verdi presenti non si trasformino in luoghi in cui depositare rifiuti. novembre. Una scelta che, presumibilmente, doveva essere nota all’amministrazione comunale che avrebbe dovuto fare la sua parte preparando in maniera consona la struttura per quanto riguarda le condizioni del verde presente. Invece no, l’erbaccia la faceva da padrona al punto da sconsigliare la messa in sede delle piantine. Certo l’assessore alla pubblica istruzione e vice sindaco Federica Turco, presente alla cerimonia, ha chiarito che nelle scuole di competenza 41 L’INTERVENTO Le dichiarazioni di padre Cavalcoli da “Radio Maria” ci inducono a riflettere “I terremoti? Castigo divino per le unioni civili” Il teologo è stato sospeso. Il Vaticano e la Cei hanno avuto una dura reazione ma il prelato ha incalzato: “È bene che in Vaticano ripassino il catechismo!” w Geppino De Angelis N on di rado ci capita di ascoltare le trasmissioni di “Radio Maria”, soprattutto per quel che concerne la ultratrentennale vicenda di Medjugorje, piccolo centro bosniaco dove si verificherebbero apparizioni della Madonna ad alcuni veggenti, per cui siamo rimasti veramente “basiti” (per usare un termine alla moda) nel venire a conoscenza del clamoroso “caso” provocato dal teologo domenicano padre 42 Giovanni Cavalcoli con le sue dichiarazioni da “Radio Maria”. Da due millenni, sempre, dovunque e comunque, è stato detto (e si continua a dire) che il Padreterno è misericordioso, pronto a perdonare tutti, tanto da aver mandato sulla terra Gesù per salvarci dal peccato originale, senza dimenticare che sta per concludersi proprio il Giubileo della misericordia. Mai, tra l’altro, si è parlato di un Dio vendicatore, giustiziere ma il padre domenicano evidentemente non la pensa così. Da “Radio Maria”, infatti Giovanni Cavalcoli ha detto a chiare lettere che il sisma che ha sconvolto l’Umbria, le Marche, così come altri disastri naturali sarebbero un vero e proprio “castigo divino” per le unioni civili, legge approvata dal Parlamento italiano. Affermazioni che, come giusto che fosse, ha immediatamente provocato non solo il provvedimento dei responsabili dell’emittente cattolica che lo hanno sospeso impedendogli per il futuro qual- siasi altro intervento, ma quel che più è grave, la reazione dei vertici del Vaticano e della CEI, atteso che il sostituto della segreteria di Stato, mons. Angelo Beccia ha affermato tra l’altro: “Si tratta di una visione precristiana che non risponde alla teologia della Chiesa perché contraria alla visione di Dio offertaci da Cristo. I terremotati ci perdonino, ad essi va la solidarietà del Papa. Chi evoca il castigo Divino dai microfoni di “Radio Maria” prende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa. Dal canto suo padre Cavalcoli ha ribadito: “Confermo tutto, i terremoti sono provocati dai peccati dell’uomo come le unioni civili. È bene che in Vaticano ripassino il catechismo!”. Un “caso”, insomma, che ha messo letteralmente a soqquadro non solo Radio Maria, ma tutto il Vaticano, tanto più che il padre domenicano, anziché incassare la “batosta” vaticana, in pratica è rimasto sulle sue posizioni sulle quali, probabilmente, nei prossimi giorni ci saranno polemiche ed altri interventi. Masci, dopo 22 anni Tinto lascia il Magistero M artedì 15 novembre, si sono svolte le votazioni per eleggere il nuovo Magistero alla guida del Masci Aversa1. Sono stati proclamati eletti i seguenti adulti scout: Gaetano Romaniello (Magister) Salvatore Russo (Tesoriere), Ferdinando Spatarella, Salvatore Tinto, Mario Di Martino, Luigi Della Rocca e Salvatore Tinto (che era Magister Uscente) invece comporranno il direttivo in qualità di consiglieri. Nell’assemblea programmata per domani, lunedì 28, presso la sede della comunità mascina di Piazza Salvatore Tinto Municipio, verrà presentata alla città ed alla comunità una bozza di programma da parte del Magistero per il prossimo anno 2017 alla presenza dell’Assistente Ecclesiastico della comunità Don Evaristo Rutino, del nostro Vescovo S.E. Mons. Angelo Spinillo che vorrà salutare e benedire il nuovo cammino da intraprendere. Nel corso dell’evento i fratelli mascini aversani avranno l’occasione per ringraziare il Magistero uscente che ha guidato la Comunità per ben 22 anni, riportando risultati encomiabili sotto l’aspetto della crescita comunitaria. La regina della tavola 43 prova i nuovi pronti da mangiare! Più sapore a tavola. MOZZARELLA D.O.P. DI BUFALA CAMPANA TEVEROLA PRODOTTO NAZIONALE via Roma 90 tel. 081 8119478 AVERSA viale Olimpico 182 www.caseificiocaputo.it tel. 081 8113312 IL PUNTO Se vince il “No” Renzi resterà al suo posto al di là di quello che afferma A proposito di Referendum A proposito di referendum costituzionale, personalmente sono convinto che se domenica prossima si concludesse con la vittoria del “No” Renzi (nella foto) resterebbe al suo posto insieme alla squadra di ministri che si è scelta. Questo perchè nessuno dei quesiti referendari chiede se si vuole che Renzi resti al suo posto o vada a casa. Certo, il premier, nelle ultime settimane, ha ripreso ad affermare che se ne andrà se dovesse vincere il “No”, riproponendo quella personalizzazione del voto che aveva evidenziato nella fase iniziale della campagna referendaria ma che, poi, aveva tentato di cancellare quando si è reso conto che poteva essergli dannosa, ma è un bluff. Qualunque sarà il risultato del voto Renzi non se ne andrà, resterà in sella e non cambierà la squadra di fedelissmi che lo 44 supporta. Il perchè è semplice: in primis Renzi sa bene che non potrebbe ottenere un nuovo mandato da Mattarella dal momento che il “No” equivarrebbe a una bocciatura da parte degli Italiani e il Presidente della Repubblica, se davvero intende rappresentare gli Italiani, non può riaffidare il comando ad un primo ministro bocciato dal Popolo e, poi, perchè il referendum chiede agli Italiani di appprovare o meno le modifiche apportate dal Governo alla seconda parte della costituzione. Se vincesse il “No”, Renzi dovrebbe prendere atto che il Popolo non vuole modificare quella parte della Costituzione e non cambiare premier dato che il cambio del primo ministro non era oggetto della consultazione. Certo facendo balenare l’idea che la vittoria del “No” comporti d’obbligo le dimissioni del premier e un conseguenziale vuoto di Governo, che farebbe precipitare la nazione in una crisi dagli effetti ca- tastrofici, Renzi prova a raccogliere i voti degli Italiani che, imitando quella vecchietta che pregava perchè avesse lunga vita il tiranno che guidava la sua nazione, pur volendo votare “No” o che addirittura pensano di astenersi dal voto, si pongono anche la domanda “se Renzi va via dopo chi viene?”. Stiano certi, Renzi non se ne andrà perché se volesse riavere quella poltrona dovrebbe mettersi in gioco proponendosi al corpo elettorale e non prenderla senza passare per il voto popolare come ha fatto tre anni fa. E, allora, meglio andare a votare per far sentire che certe scelte non si possono fare sulla testa degli Italiani regalando mance da 80 euro e bonus che non cambiano la vita a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai avuto, sprecando il denaro di tutti per acquistare un nuovo aereo di Stato o per volare dall’altro capo del mondo per assistere ad una partita di tennis. Il Paese reale ha bisogno di fatti concreti e non di ascoltare favole che definiscono lavoro i voucer che danno un’occupazione temporanea, pagata a 7 euro e 50 centesimi l’ora. Antonio Arduino Il 19 dicembre Franco Roberti al tribunale “T utela del territorio e ordine negli ultimi tempi, il nostro territorio, pubblico”: questo l’interes- giunto purtroppo alla ribalta della crosante tema di un convegno naca nazionale e straniera con la poco edificante definizione in programma lunedì di “Terra dei fuochi”, 19 dicembre presso il sta subendo notevole, Castello Aragonese, sede del tribunale preoccupante degrado sia per la “criminale” “Napoli-Nord”, orgaviolenza alla natura nizzato dalla Camera Penale del tribunale, sia per i gravissimi episodi di delinquenza di cui è presidente il nostro concittadino Franco Roberti (scippi, rapine, furti) nonostante l’impegno avvocato Paolo Trofino, dalla Procura della Repubblica quotidiano, tra difficoltà di vario genedel tribunale che ha sede in Aversa, dai re, profuso dalla magistratura e dalle consigli dell’ordine degli avvocati di forze dell’ordine. I lavori saranno aperti Santa Maria C.V. e di Napoli e dall’U- alle 15:00 dall’avvocato Paolo Trofino niversità telematica “Niccolò Cusano” che sarà anche il coordinatore, mentre al tavolo dei relatori si susseguiranno i di Roma. Un tema di scottante attualità atteso che, magistrati: Luigi Riello, procuratore ge- nerale della Corte di Appello di Napoli, Antonio Gialanella, avvocato generale della Corte di Appello, Elisabetta Garzo, presidente del tribunale NapoliNord, Francesco Greco, procuratore della Repubblica dello stesso tribunale e l’avvocato Paolo Tanda, professore dell’Università “Niccolò Cusano” di Roma, mentre le conclusioni saranno tratte dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Nell’occasione sarà anche presentato il libro di Paolo Tanda sui “Reati Urbanistico-Edilizi”. Un convegno che, per il tema di scottante attualità oggetto della discussione e per l’autorevolezza e notorietà dei relatori, polarizzerà sulla nostra città l’attenzione del mondo giudiziario non solo casertana dell’intera Campania. Geppino De Angelis 45 CULTURA Sarà inaugurato il 7 dicembre alla presenza del vescovo Angelo Spinillo e del Sindaco Arriva il museo di San Francesco Altra lodevole iniziativa di don Pasqualino De Cristofaro. Per la prima volta si potranno ammirare le opere realizzate a mano dalle suore di clausura w Geppino De Angelis “D a tempo pensavo di offrire alla città di Aversa la visione di tesori nascosti nelle varie forme d’arte che, per esigenze cautelari, erano chiuse in cassaforte. Lo scopo e l’esigenza sono di rinverdire attraverso l’arte sacra, la fede assopita nelle nuove generazioni. Uno stimolo per i giovani disincantati, per aiutarli a leggere nelle pieghe della storia dell’arte che ci vengono da 46 passato sia umano che religioso”. Con queste dichiarazioni il nostro amico e padre spirituale don Pasqualino De Cristofaro, da circa mezzo secolo rettore del complesso monumentale di San Francesco, risalente alla seconda metà del “settecento”, presenta per il nostro periodico l’inaugurazione del museo di San Francesco in programma mercoledì 7 dicembre alla presenza del Vescovo mons. Angelo Spinillo, del Sindaco Enrico De Cristofaro e di altre autorità civili e religiose. Sarà un evento di notevole spessore storico-culturale, alla cui preparazione stanno lavorando di gran lena, oltre a don Pasqualino, Nino Di Nardo, Lucia Pisano, Emilio Iavarone, Mimmo ed Emilio Stabile. Sarà l’occasione di ammirare per la prima volta in assoluto parametri sacri, pianete, tonacelle, piviali per benedizioni solenni, camici merlettati, opera a mano delle suore di clausura che fino ad una cinquantina di anni addietro abitavano nel monastero. Tra le opere in mostra ci sono, tra l’altro, un paliotto d’altare in seta dorata del XIX secolo, ricamato dalle suore, messali del 1837 e 1853 con fregi in oro ed argento, un incensiere del 1779, calici, pissidi, ostensori in Alcune delle opere che faranno parte del nascente museo In esposizione calici, pissidi, ostensori, quadri, presepi, messali. Un patrimonio importante che fa di Aversa un polo di turismo religioso (non sfruttato) argento, finemente cesellati, quadri in tela del 1700, statuette in legno del XIX secolo, oltre ad alcuni artistici presepi stabilmente collocati nel matroneo e nel coro superiore, tra i quali spiccano quelli del compianto prof. Giovanni D’Amore, del dott. Aldo Stabile e di Nino Di Nardo, vincitori del concorso per il miglior presepe nelle edizioni passate. Ma, sorpresa tra le sorprese, chi visiterà la mostra, nel corso di un interessante “tour” guidato in quell’ autentico gioiello che è il complesso francescano, avrà modo di ammirare per la prima volta in assoluto degli artistici affreschi del “settecento” che, dopo essere stati coperti da altri dipinti, sono stati riportati alla luce e restaurati da Simona Anastasio, Claudio Napolitano e Vincenzo Salomone, sotto la direzione del nostro concittadino architetto Arturo Pozzi. Mostra, insomma, che va vista da quanti sono appassionati e studiosi dell’arte sacra. Un patrimonio storicoartistico che con l’intero complesso di San Francesco, andrebbe inserito in un secondo progetto di turismo religioso, tale da richiamare in Aversa persone da ogni parte d’Italia, oltre che dall’estero. Qualcuno vorrà pensarci, a prescindere da quelle visite sporadiche a chiese e monumenti cittadini? Vogliamo sperarlo, anche perché siamo del parere che Aversa ne guadagnerebbe sotto tutti i punti di vista. 47 di Geppino De Angelis B uona regola, a nostro modesto parere, per quanti fanno politica, soprattutto se occupano posti di responsabilità come può essere quello di sindaco di importanti città come Napoli ed Aversa (sia pure con le dovute differenze e proporzioni) dovrebbe essere sempre quella di evitare degli …autogol per non porgere sul classico piatto d’argento all’opposizione l’occasione per attaccare. Considerazioni, queste, dettateci da quelli che ci sono sembrati veramente dei classici autogol di cui sono stati protagonisti (al tempo stesso delle vittime) l’ex magistrato Luigi de Magistris, attualmente primo cittadino di Napoli e l’ex presidente dell’ordine regionale degli architetti 48 Enrico De Cristofaro che da pochi mesi ricopre l’onerosa carica di una città “difficile” come Aversa. Il primo, essendosi recato a Roma con una delegazione per protestare con alcune centinaia di cittadini, contro il governo Sindaci ed... autogol! Anche De Cristofaro in autogol per il commissariamento di Bagnoli, ha chiesto il rimborso spese di cento (dicesi cento) euro, ovvero una miseria, se si considera l’attuale potere d’acquisto di tale somma. Un rimborso a nostro avviso, poteva, se non doveva, essere evitato, anche se il primo cittadino partenopeo, dinanzi alle critiche (ed era facile prevederle) ha controbattuto che avrebbe avuto diritto anche a chiedere una somma per il pasto. Per quel che concerne, invece, il nostro sindaco, avrebbe dovuto prevedere che la delibera con la quale si concede il parcheggio gratis a tutti gli assessori e consiglieri comunali, avrebbe fatto …“scatenare” non solo le critiche dell’opposizione (che ne ha fatto il suo preferito cavallo di battaglia contro la maggioranza ) ma anche dei cittadini. Due …autogol, insomma, dei quali avrebbero dovuto fare a meno sia De Magistris che De Cristofaro, trattandosi peraltro di due persone non prive di esperienza per la loro pregressa attività professionale. Ma entrambi, prima di fare certi passi, non interpellano qualche consigliere? Alla “Pascoli” tutto sul primo soccorso L a scuola media statale “Giovanni Pascoli”, diretta dalla professoressa Maria Rosaria Bocchino, ha organizzato, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, un corso per promuovere la conoscenza delle tecniche di “Primo soccorso”. Il corso non ha il fine di creare un gruppo di giovani soccorritori ma di avvicinare i giovani (futuri adulti di domani) a delle tematiche troppo spesso ignorate e che, per tale motivo, generano nel cittadino comune timore e smarrimento; i ragazzi potranno recepire quelle che sono le linee guida di una corretta attivazione dei servizi di emergenza e pertanto sapranno che, con la calma ed un minimo di addestramento, sarà possibile fronteggiarla e contenere i danni fino all’arrivo dei soccorsi qualificati. Alcune tecniche insegnate Nello specifico da novembre a febbraio prossimo, ci saranno corsi con tanto di attrezzature e acquisizione di tecniche. Prevista anche un’attività di verifica finale delle competenze acquisite: approntare una simulazione di conversazione tipo tra operatore di un servizio di emergenza ed il richiedente del soccorso verificando la chiarezza e l’efficacia della stessa, basandosi sulle domande: chi chiamare? quando chiamare? cosa dire?; simulazione del corretto comportamento in caso di emergenza; lavori di gruppo (cartelloni, power-point, ricerca, etc) inerente i temi trattati; compilazione dei test di apprendimento; promuovere il 22 novembre “la giornata nazionale della sicurezza e prevenzione”. Nic. Ros. 49 PENSIERI Quando ci si lamenta per niente. Pensiamo a chi davvero vive le emergenze Due giorni senz’acqua? Pensiamo ai terremotati... Poche ore di “siccità” forzata. E che sarà mai? Ma ci pensate alle donne dell’Africa che fanno chilometri ogni giorno per portare un po’ d’acqua a casa? w Donato Liotto V enerdi, 11 novembre 2016, tutti gli aversani, e comuni limitrofi, (ma non tutti), sono rimasti senza acqua. Forse, un allarmismo esagerato dato che si parlava di sospendere l’erogazione dell’acqua solo per due giorni tant’è che, presi dal panico siamo tutti corsi ai ripari e, tutti ci siamo posti una domanda: conviene lavarsi domattina presto (venerdì) o durante l’ora di pranzo? Sì, perché più 50 tardi ti lavi e più si arriva “profumati” e freschi alla riapertura dei rubinetti prevista per la domenica del 13 novembre. In quei due giorni di “siccità” forzata, voglio ricordare cosa accadeva nelle case, tutti a correre ai ripari: vasche da bagno piene fino alla loro sommità, bacinelle, secchi, bottiglie di plastica, taniche, alcuni, visto che i contenitori non se ne trovavano più, si sono dovuti arrangiare comprando i pappagalli (di quelli usati per persone sofferenti bloccate nei letti.). Tutta la mia solidarietà, ovviamente, a chi sta soffrendo in un letto. Altri, invece, si sono attrezzati con cisterne fatte in casa, utilizzando i cateteri collegati direttamente ai punti nevralgici della casa: in primis, nei bagni, i tubi partivano dal piano di sopra, affinché si potesse produrre un effetto “cascata” tale da spingere con efficacia nelle fogne, le nostre prelibate delizie dette anche “esportazioni”. Io, la scena la immagino e, con esagerazione, ma certamente non discostante dalla realtà. Quello che è accaduto in questi due giorni senza acqua ci avrebbe dovuto riportare (almeno me lo sono augurato) con la mente alla gente del “Terzo Mondo”, popoli, tra l’altro, abituati a stare senza acqua e, questa gente, per I terremotati del centro Italia Vasche piene fino alla sommità, bacinelle, secchi, bottiglie, taniche, pappagalli e cateteri: così ci siamo preparati alla ...tragedia procurarsela macinano chilometri a piedi per raggiungere un pozzo. “Una goccia d’acqua per questa popolazioni vale più del petrolio”, mi diceva un mio caro amico sacerdote. Noi, invece, al massimo ci poteva toccare di fare la spola, se occorreva, con le cisterne messe a disposizione della Protezione Civile, in sosta sul piazzale della stazione, così hanno detto. Qualcuno ha pure esclamato: Non era meglio “avvasce a scesa” (piazza V. Emanuele Aversa) direttamente nella fontana? Bastava pulirla, rappresentava una buona occasione per farlo, la si riempiva e si risolveva il problema. Quantomeno, avrebbe fatto comodo a qualcuno schiacquarsi la faccia, visto come è ridotta mò, nun te può fa manche nu bidè, che si to fai l’acido, perché diciamolo è acido quello che sta in quella fontana, t’abbruciave o mazze (o deretano) Due giorni di “gravissimo disagio”, sicuramente non ci siamo abituati, sicuramente sembriamo in certi casi non allenati a cotanta sofferenza e a queste emergenze. Emergenza? Ma solo per un attimo pensiamo ai terremotati dell’Umbria e delle Marche, proviamo a metterci nei loro panni, ai disagi che stanno vivendo, alle molteplici mancanze che stanno sopportando: senza casa, senza abiti, senza soldi, senza nulla! Noi ci lamentiamo sempre, forse anche a ragione però: se si è deciso di sistemare i tubi dell’acquedotto, se non è stato pianificato l’intervento da parte della Regione Campania e se la Regione Campania non ci ha avvisato un anno prima, affinché ci si potesse preparare psicologicamente al funesto evento, embè? Secondo voi, quando arriva il terremoto e ti toglie tutto mica ti avvisa? Due giorni senza acqua e ci sembra sia capitata la fine del mondo, ma i popoli dell’Africa, gli immigrati ei nostri cari amici delle terre distrutte dal terremoto come fanno a sopravvivere? Allora ricordiamoci sempre che c’è chi sta peggio di noi! E mò posso tirare lo scarico ...l’acqua c’è! 51 S mio e mi sono ritagliato l’ingrato ruolo di opinionista, non posso fare a meno di esprimere un mio parere sul Referendum del 4 dicembre. A mio avviso “ridicolo” ed ecco spiegato il perché. Per prima cosa devo fare un accenno alla Costituente, che probabilmente sono in molti a non conoscerla, soprattutto i politici. L’ Assemblea Costituente della Repubblica italiana fu l’organo legislativo elettivo preposto alla stesura di una Costituzione per la neonata Repubblica e che diede vita alla Costituzione della Repubblica Italiana nella sua forma originaria. Le sedute si svolsero fra il 25 giugno 1946 e il 31 gennaio 1948. Votò inoltre la fiducia ai governi che si susseguirono in quel periodo. Come previsto dal Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98/1946, l’Assemblea 52 aveva innanzitutto il compito di redigere la nuova costituzione. Essa, però, aveva anche altri tre compiti: votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali. Quindi se non avete ancora capito, di Giuseppe Chiatto cari lettori, nacque prima l’Assemblea Costituente della Repubblica Italiana e poi la Costituzione. La Costituzione italiana è una costituzione scritta, rigida, lunga, votata, compromissoria, laica, democratica e programmatica ed è nostra, di tutti noi italiani, e non degli opportunisti che si susseguono al Governo. Solo coloro che non riescono a governare affermano che bisogna cambiare la Costituzione, è già successo e succederà ancora. Per la cronaca nessun paese civile europeo, ha cambiato radicalmente la sua Costituzione, perché noi vogliamo Giù le mani dalla nostra Costituzione! cambiarla? Siamo migliori degli altri? Ad Aversa è nata un’Associazione denominata “Cittadini Protagonisti”, composta da liberi cittadini che chiedono solo un confronto dialettico, politico con coloro che ritengono la politica un argomento privato, o addirittura un interesse privato, forse aderirò all’iniziativa, ma ho il sospetto che dovremmo dialogare tra noi, mai nessuno si confronterà con noi. Perché? Semplice, non hanno motivo per farlo, né interessi, e, se poi vogliamo concludere, nemmeno la cultura. Per tutti i cittadini che vogliono interessarsi a ciò che ho scritto sappiate che domenica 27 dicembre alle ore 10,00, presso la libreria “Il Dono” alla Piazzetta don Giuseppe Diana, ci sarà un momento di riflessioni sul Referendum Costituzionale con il sostenitore del “no” avv. Raffaele Ferrara, ed il sostenitore del “sì” Sen. Lucio Romano. Partecipate cari lettori, la Costituzione è anche vostra. “Mercatino di Natale” il 10 e l’11 dicembre C ampania Plus organizza “Il Mercatino di Natale” ad Aversa. Il 10 e 11 Dicembre 2016 ad Aversa presso il Chiostro di San Francesco (piazzetta Giuseppe Diana, vicino al Municipio) avrà luogo il Mercatino di Natale riservato ad Artigiani, Artisti e Creatori. Durante la 2 giorni gli Artigiani, Artisti e Creatori potranno dare un saggio del loro Talento anche con produzioni in loco, fatta salva la sicurezza dei Visitatori. Il Mercatino di Natale vedrà la partecipazione di studenti delle varie Scuole del Territorio. Chi vorrà recitare, fare una breve drammatizzazione, danzare, cantare o suonare. Come per tante altre iniziative, del CO.SA.DIR.CI., prima, e di Campania Plus, dal 2010, non mancheranno le delizie Eno-Gastronomiche della nostra Città. Il Mercatino di Natale si inserisce nel contesto del Turismo di Qualità perché Aversa torni ad essere una Città con Attrattiva Storica, Artistica, Culturale ed Economica. E per creare, finalmente, molteplici Opportunità alle Giovani generazioni. Campania Plus sito e pagina Fb. Info : 339 3508367 – 347 7163454. “Con questa prima edizione – ha dichiarato Gennaro Mariniello, uno degli organizzatori - il Mercatino lo intendiamo, come nei Millenni, un luogo di incontro per conoscere e dare soddisfazione a chi crea, ha idee e fantasia e sa realizzarle. I Visitatori possono scegliere, se del caso, gli oggetti da portare a casa o regalare”. Gli Sponsor o Commercianti possono partecipare con roll-up o banner, proiettando eventuali foto o video pubblicitari. “Palazzo Angelillo” IMMOBILIARE NORMANNA SRL Aversa, via Sanfelice,22 APPARTAMENTI DI PRESTIGIO IN VENDITA NEL CENTRO STORICO DI AVERSA PALAZZO NOBILIARE DELL’800 RESTAURATO CON ELEGANZA, ALTI STANDARD ENERGETICI E COSTRUTTIVI, CONIUGA IL COMFORT DELLA ZONA CENTRALE CON IL VIVERE IN UNA RESIDENZA STORICA DI PRESTIGIO IN UN ANGOLO DI VIA ROMA VENDIAMO APPARTAMENTI ESCLUSIVI E DI PRESTIGIO DI VARIE METRATURE SERVIZI AUTONOMI E PERSONALIZZATI CAPITOLATO E FINITURE DI ALTO PROFILO IMPIANTO DI RAFFRESCAMENTO A GESTIONE AUTONOMA APPARTAMENTI CON ASCENSORE ESCLUSIVA AMPI TERRAZZI SIAMO IN VIA SANFELICE ANGOLO VIA SAN FRANCESCO (TRA VIA ROMA E PIAZZA MUNICIPIO) - AVERSA INFO E CONTATTI: 3284503771 – 3385619555 – [email protected] 53 LA PRESENTAZIONE A Palazzo Parente il testo che indaga sulle sofferenze di una donna violentata “PERDONATe”, il libro di Delle Curti ad Aversa L’autore: “Una ragazza abusata che si preoccupa dell’altro. E si chiede se può perdonarlo e capire se stessa. La parola chiave anche qui si chiama Amore” w Martina Melino A palazzo Parente di Aversa si è tenuta la presentazione del libro “PERDONATe” di Domenico Delle Curti. Il primo salotto del festival Cimarosa ha idealmente legato il tema del perdono con la bellezza dell’antico palazzo Parente. L’introduzione è data dal moderatore Salvatore De Chiara: “Il libro pone un accento particolare sul rapporto uomo-donna e sulla sofferenza di una donna vittima di violenze. Attra54 verso un lungo percorso germoglia una realtà diversa che passa attraverso lo strumento del perdono”. La prima ad intervenire è la dott.ssa Teresa Gordon, psicoterapeuta: “Siamo qui per presentare un libro che offre un’opportunità di crescita, emancipazione, evoluzione. Ci fa parlare di psicologia, una psicologia anticonformista che va un po’ contro tutto ciò che noi stiamo diventando. Un popolo fatto di persone che usano solo la mente per capire gli eventi. Noi cerchiamo di capire, di razionalizzare senza sentire davvero. Questo libro mi ha colpito così tanto perché finalmente sposta l’attenzione dal capire al sentire. Parla di emozioni. Il perdono è anche per noi stessi. Io perdono me per continuare a vivere”. Poi è stata la volta del dott. Pino Tartaglia, psicoterapeuta e avvocato, che ha parlato dell’aspetto psicosomatico del perdono: “Spesso corriamo il rischio di fare dei perdoni che non sono veri. Non si può averlo se non c’è un processo che attraversa la propria rabbia interiore, la propria storia e il proprio corpo. Perché esso arrivi al cuore deve attraversare una differenza sostanziale tra il capire e il sentire. Significa cambiare un punto di vista radicato. Ed è un atto di grande La presentazione del testo di Delle Curti a Palazzo Parente nobiltà”. L’avvocato Raffaele Delle Curti, presidente dell’associazione Urbe, inizia il suo intervento parlando della sua associazione. “Cerchiamo di evitare un contrasto insanabile tra generazioni. Ci troviamo nell’epoca dove c’è un dialogo tra sordi e muti. E generalmente il muto è quello che deve parlare ed il sordo quello che deve ascoltare. È il momento che genitori e figli adottino un sistema di comunicazioni diverso. C’è una costante necessità del ragazzo di perdonarsi, senza riuscirci. Non si capacita il non potersi confrontare con tutto il mondo. Sopravviene, quindi, la rabbia che viene scagliata contro la vecchia generazione”.Altra tematica non ancora affrontata, ma presente nel libro, è il viaggio nella bellezza delle nostre terre, infatti l’avvocato continua: “Cerchiamo di rispettare e tutelare il patrimonio artistico dei nostri territori. Il problema della nostra terra è che non riusciamo a perdonare quella che è la nostra storia e non riusciamo a comunicare quello che di buono stiamo producendo”. Altro relatore è stato il magistrato Nicola Graziano che si è interrogato su una domanda complessa: “Il perdono è un sentimento che nella società moderna si può coltivare ancora?”. La sua risposta: “Possiamo perdonare cercando di essere più forti. Attraverso la ricerca di noi stessi, abbiamo la consapevolezza dei nostri valori e possiamo diffonderli e riaffermarli”. Infine, ha preso parola l’autore del libro, Domenico Delle Curti: “È una storia vera. Ci sono voluti tre anni per scriverlo, ho impegnato colloqui con docenti ed esperti della branca, per capire se veramente attraverso un introspezione, che questo ragazzo si fa in sei anni di galera, riesce a cambiare. È un viaggio dentro l’anima. Ringrazierò eternamente questa ragazza che mi ha dato una lezione di vita. Una ragazza abusata che si preoccupa dell’altro. E si chiede se può perdonare lui o riesce a capire se stessa, che può fare un passo avanti e capire che quelle cicatrici profumano d’amore. Perché in questo libro c’è una parola chiave che si chiama Amore”. 55 I TESORI PERDUTI Alla fine dell’Ottocento fu “regalato” al Museo Campano dal reggente dell’ospizio Il sarcofago romano di San Lorenzo Il prezioso manufatto fu donato senza alcun indugio e senza nemmeno porsi l’interrogativo se le autorità cittadine fossero interessate al suo recupero w Franco Pezzella D a una necropoli atellana fu recuperato molto probabilmente il sarcofago romano con iscrizione funeraria dell’XI secolo che, proveniente dal giardino dell’ospizio di San Lorenzo di Aversa, già monastero dell’attigua basilica benedettina e ora sede della Facoltà di Architettura della Sun, si conserva dal 1870 nel Museo Provinciale Campano di Capua. Il sarcofago, come si legge nel verbale 56 della tornata del 12 ottobre 1870 degli Atti della Commissione Conservatrice dei Monumenti e oggetti di Antichità e Belle Arti della Provincia di Terra di Lavoro - l’organismo che fu incaricato di reperire per il costituendo museo capuano i reperti archeologici e artistici abbandonati esistenti nei diversi comuni della provincia - era stato richiesto dall’allora presidente della Commissione, Demetrio Salazar, al reggente dell’ospizio, che, senza alcun indugio e senza nemmeno porsi l’interrogativo se le autorità cittadine fossero interessate o no a un suo eventuale recupero, lo aveva frettolosamente messo a sua disposizione, privando, di fatto, la città di un’importante testimonianza storicoartistica. Il manufatto, in marmo proconnesio, è costituito da una cassa parallelepipeda inquadrata alle estremità inferiore e superiore da un listello modanato e ai lati da due fiaccole. La fronte è decorata da una coppia di ittiocentauri, immaginarie creature con busto umano, zampe anteriori da cavallo e coda di pesce, che sostengono un clipeo, con inserito al centro una croce e, distribuita tra i bracci di essa, parte di un’iscrizione funeraria che si sviluppa per il resto sul lato destro Il sarcofago di Aversa risale al secondo secolo d.C. di chi osserva, mentre con l’altra mano reggono rispettivamente un remo e una tromba. Sui lati brevi sono raffigurate due ghirlande di frutta sorrette da fiaccole e al centro una rosetta a dieci petali. La dedica funeraria, preceduta dal cristogramma IHC XPC, una combinazione di lettere dell’alfabeto greco o latino che formano un’abbreviazione del nome di Gesù Cristo, utilizzata come simbolo cristiano nella decorazione di edifici, arredi e paramenti, recita: Doc D(omi) ni signo munitur ab hoste maligno quisq(ui)s in hoc tumulo / subreq(ui) escet homo, che tradotta in italiano diventa: Con questo segno del Signore è protetto dal nemico maligno qualunque uomo riposi in questo sepolcro. Siamo di fronte ad un manufatto molto più antico della stessa iscrizione riutilizzato come sepoltura cristiana. Se gli elementi costitutivi dell’epigrafe dedicatoria sono, infatti, probativi di una datazione dello scritto entro la metà dell’XI secolo, la presenza degli ittiocentauri che sorreggono un clipeo e i motivi angolari della fiaccola consentono di attribuire la realizzazione del sarcofago a un’officina campana d’età antonina (96 a.C-192 d.C.), che rielabora più antichi schemi iconografici di tradizione anatolica. D’altra parte, si sa bene, quanto i sarcofagi romani siano stati abbondantemente adattati per sepolture di personaggi di rango e come, parimenti, i soggetti marini siano stati altrettanto abbondantemente utilizzati dall’iconografia cristiana giacché ben si prestavano a una reinterpretazione in ambito sacrale. La presenza di un foro nella parte inferiore della fronte suggerisce, peraltro, un reimpiego del manufatto in un periodo ancora precedente e con un’altra finalità. Il foro, indurrebbe, infatti, a sostenere che il sacello sia stato utilizzato come fontana secondo una pratica molto comune in età medievale. Un’ultima annotazione: la decorazione della fronte è considerata una variante del motivo dei grifi o degli eroti che sorreggono indifferentemente una tabula ansata o una corona anepigrafica; tema che, prodotto frequentemente da maestranze campane a metà del II secolo d. C., troviamo con il motivo angolare della fiaccola, in un esemplare reimpiegato come sepolcro nella chiesetta di Montanaro Francolise, proveniente dalla chiesa di Santa Maria delle Dame Monache di quest’ultima località. corsi pomeridiani di inglese corsi pomeridiani di spagnolo uscita Aversa sud t. 081 8907746 081 19814605 bi.froebel.it bi froebel - The English Studio 57 STORIA NOSTRA Dalla storia dell’aversano Cocò la spiegazione di un noto moto “Ah! compare, chi va per mare questi pesci piglia” w Antonio Marino F rancesco Muscatiello detto Cocò (poi ne significhiamo il perché) era un tipo eccentrico, simpaticissimo per certi versi e dalla battuta facile. Tanto che le parole, quendo ne aveva l’occasione o lo si provocava, gli uscivano dalla bocca come un fiume in piena. Un personaggio particolare che a forza di dire la sua per spargere in giro il “buonumore” finiva spesso con l’esagerare, infastidendo il prossimo. Che, quando non era in vena di ascoltarlo, cercava di scansarlo con qualche scusa. Partito di casa giovanissimo, girovagò per la Penisola facendo diversi mestieri e, quando ebbe l’opportunità di entrare 58 come guardia nel Corpo forestale dello Stato ossia di avere un posto fisso, trovò moglie facendo ritorno ai padri lidi. Aversa, il municipio nel 1909 Prese in fitto un appartamento ad Aversa trasferendosi con la sua famigliola e, una volta andato in pensione, si costruì (non andando d’accordo con i condomini) una propria casa alla periferia del centro abitato su un terreno di sua proprietà. Una casa messa su a rilento (tipo villetta) con dietro un piccolo appezzamento di terreno, che adibì a giardino, trasformando un vecchio tinello preesistente in capiente pollaio. In questo giardino, cinto da un muro di poco più di tre metri di altezza, soleva trattenersi ben volentieri curando animali (polli e conigli) e ortaggi di stagione da lui piantati …sui quali svettavano alberi di agrumi. Un lavoro agreste, alquanto rilassante, che lo teneva lontano e a riparo dalle dicerie del vicinato che ne temeva l’e- STORIA NOSTRA stroso quanto focoso carattere. Le cose per Cocò (detto così perché chiamava le galline per nome usando dire cocò, cocò…) andavano in questo modo, per buona pace di tutti, allorquando cominciarono ad accadere fatti strani e spiacevoli. Una per volta, settimanalmente, spariva qualche gallina e Cocò, che le teneva contate, non sapeva darsi pace. Rinforzò le già rinforzate mura del tinello e il tetto, raddoppiò la rete della porta d’ingresso al pollaio, chiuse ogni scolo dell’acqua piovana credendo fosse opera di qualche faìna: tutto invano, le galline continuavano a sparire …anche mettendosi di coccio a spiare. Con i polli cominciarono anche a prendere il volo i conigli ed allora Cocò, arrabbiatissimo, escogitò un espediente molto più consono ed efficace. Dotò il pollaio di un paio di travicelli penzolanti internamente, collegati con un filo alla porta, che, non appena smossa, li lasciava cadere pesantemente su chi si accingeva ad entrare. Mettendo in atto questo sistema, venne finalmente a capo della misteriosa scomparsa dei suoi polli e dei conigli. Sta di fatto che qualche giorno dopo, Cocò aveva trovato il suo ladro e lo aveva proprio di fronte; per non insospettirlo fece finta di nulla. Poi cominciò a fissarlo intensamente fino a quando... durante la notte mentre stava dormendo, fu destato da strani rumori e dallo schiamazzo delle galline. Scese dal letto, prese la doppietta che gli serviva per la caccia e si affacciò da una finestra che dava sul giardino; ma data l’oscurità non vide nulla e pensò (anche per precauzione) di rimettersi a letto rimandando tutto alla luce dell’alba. Ai primi chiarori scese subito in giardino e trovò che la porta del pollaio era stata forzata (se ne accorse dai legni pesanti caduti, che mancava un altro coniglio, che alcuni friarielli erano stati calpestati e che lungo la parete del muro di cinta soprattutto facevano bella mostra di sé delle macchie di sangue. Capì che si trattava dell’opera di un ladro, anche se aveva già qualche sospetto in merito, ma chi incolpare senza averne le prove? Ogni cosa fu chiara un paio di giorni dopo quando, uscito di casa per recarsi al bar vicino per sorbire il suo solito caffè e mettersi a giocare a carte con gli amici del cuore, notò che uno di loro aveva tutta la testa fasciata e lo guardava imbarazzato …quasi a volerlo evitare: si trattava di Mastaniello, suo vicino e compare di anello. Cocò aveva trovato il suo ladro e lo aveva proprio di fronte; per non insospettirlo fece finta di nulla. Poi cominciò a fissarlo intensamente fino a farlo alzare e andar via. Lasciando il locale Mastaniello rivolto a Cocò, ebbe a dire che si allontanava perché colto dal mal di testa, per una ferita riportata durante lavori casalinghi …accennando alla caduta di un mobile fissato male. Cocò subito gli rispose con un noto motto: “Ah! compare, chi va per mare questi pesci piglia” e la cosa finì lì. I polli non furono più visitati e Cocò trascorse notti tranquille al contrario di Mastaniello che visse sulle spine - come suol dirsi - 59 per una serie di atti vandalici, compiuti nel tempo ai danni della sua proprietà. STORIA NOSTRA Erano arrivati ad Aversa a seguito di Rainulfo: fatale gli fu la fedeltà agli Svevi La storia mai raccontata dei nobili Rebursa w Enzo Della Volpe L o storico e parlamentare di origini capuane Angelo Broccoli racconta che, con sua meraviglia, scartabellando tra i documenti dell’Archivio Vescovile di Aversa, si trovò tra le mani non pochi documenti inerenti la combattiva famiglia aversana dei Rebursa. I Rebursa avevano origine normanna, essendo venuti in Italia al seguito di Rainulfo, detto Drengot, figlio del signore di Quarrel. Ignoriamo quale fosse il loro vero nome, secondo il nostro Lello Moscia, deriverebbe da bersae, luogo attrezzato con recinti di rami e rovi per attrarre e catturare la grossa selvaggina. La Famiglia Rebursa 60 era proprietaria di una vecchia baronia aversana appartenuta a «Giovanni de Sancto Clero», non pochi tenimenti fa- Corradino di Svevia e Carlo D’Angiò STORIA NOSTRA cevano parte di questo ricco feudo. Probabilmente è dal 1240 che la famiglia inizia a chiamarsi solo Rebursa, senza il “de”. Un certo Unfrido de Rebursa è citato in un documento del 1156, gli succede il figlio Pietro, conestabile di Aversa (sovrintendente alle scuderie). Tra il 1166 e il 1189, Unfrido compare nell’albo dei baroni che, al comando di re Guglielmo II, successore di Tancredi d’Altavilla, mette a disposizione di questi dei cavalli da inviare nella spedizione in Terra Santa. Bartolomeo Rebursa sposa la nobile Altruda de Rocca, dalla quale ebbe sei figli: Unfrido (detto Unfridello), Riccardo, Giovanni, Isabella, Pietro e Roberto. Sola Isabella non parteggiò per Corradino di Svevia. La città di Aversa rimase sempre fedele agli imperatori di Casa Sveva. Morto Federico II, la città, per essersi schierata con il giovane Corradino, dopo la sconfitto di Tagliacozza, subì la vendetta di Carlo I d’Angiò: Aversa fu messa a ferro e fuoco. Carlo, violento vendicatore, non mostrò pietà per i suoi nemici, oltre a Corradino, fece salire sul patibolo tutti gli oppositori che avevano combattuto sotto il vessillo degli Svevo. Sicché anche la nobile La vendetta di Carlo colpì anche i Rebursa. Corradino sarà decapitato a Napoli in piazza Mercato il 29 ottobre del 1268. Il giorno dopo toccò al nostro Riccardo famiglia Rebursa subì la stessa sorte. I loro averi furono confiscati e poi donati agli avventurieri di re Carlo, per lo più francesi. Dal diploma del 30 giugno 1263 si evince che furono parecchi i beneficiari de beni confiscati ai nobili fedeli agli Svevo; un registro angioino è rimasto unico in tutta la storia archivistica del Regno di Napoli per essere stato utilizzato interamente a tale scopo. La famiglia Rebursa pagò più di altri la fedeltà agli Svevo. Cosa che invece non successe ad altre famiglie, che poterono continuare a prosperare affianco a quelle che non si erano schierate con gli Svevo. I maschi della famiglia Rebursa furono braccati, massacrati e impiccati fino all’ultimo uomo. Alcuni furono scannati nelle segrete senza avere né processo né pubblica esecuzione. Corradino sarà decapitato a Napoli in Pizza Mercato il 29 ottobre 1268; Riccardo, stessa piazza, sarà impiccato il giorno seguente. I cadaveri di Corradino, Riccardo e degli altri giustiziati non ebbero sepoltura, furono trascinati verso il mare e abbandonati, ricoperti solo con sassi dal popolo impietosito. Le “donne” dei Rebursa rimasero ad Aversa, nel palazzo di famiglia, quello posto in prossimità di Porta Sant’Andrea, nella parrocchia di S. Audeno, ad aspettare che terminasse la ferocia degli angioino. Riccardo Rebursa è la figura preminente della famiglia, è il secondogenito di Bartolomeo. Dopo la sconfitta degli Svevo, messo al bando, ripara a Napoli presso un suo fedele amico, Giovanni de Grotta. Ma una notte, nell’allontanarsi dalla casa dell’amico, per nascondersi in un altro rifugio, viene scoperto e arrestato da Andrea Jancolo che, il 23 ottobre, per 61 la sua prodezza, viene insignito da re Carlo nobile del Regno di Napoli. 1 - continua IL CONVEGNO A Caserta, l’aversano Bo invita l’inventore del primo personal computer di massa Garziera e la storia della Programma 101 di Olivetti L’illustre ospite ha fatto funzionare una Programma 101, spiegando agli studenti i percorsi matematici e logici che portarono alla realizzazione del prodotto finale La lectio magistralis di Garziera è stata prevalemente una lezione pratica: a avuto un ruolo di primo piano ha fatto funzionare una sia nell’organizzazione del Programma 101, spieganconvegno che nel corso dell’indo agli studenti presenti contro. L’imprenditore aversano Gianni i percorsi matematici e Bo da presidente della Piccola Industria logici che portarono alla di Confindustria Caserta si sta rivelando realizzazione del prodotto particolarmente attivo nel preparare finale. eventi di spessore a favore delle imprese Al gruppo di progettisti associate. Ultimo in ordine di tempo e alla filosofia che aveva è il seminario con Gastone Garziera Gianni Bo tra Lavornia e Garziera determinato lo studio e lo che ha raccontato a Caserta, nella sala sviluppo della macchina 62 convegni di Confindustria, la nascita televisioni di tutto il mondo da anni del primo Personal Computer. Gastone stanno dedicando documentari e filmati. Bo: “La presenza Garziera era giovanissimo quando entrò Tra tutti spicca quello della History nello staff Olivetti dell’ing. Pier Giorgio Chanell scaricabile da youtube. del ricercatore Perotto per creare il primo personal Per il 50º anniversario (2015) della e progettista Garziera, computer da tavolo della storia, una presentazione della Olivetti Programma il padre del primo delle più prestigiose macchine elettroni101, in tutta Italia, si sono svolte varie personal computer, che messa a punto dalla Olivetti e che mostre ed eventi. Il 14 ottobre 2015 (50 è un esempio per anticipò di ben dieci anni Steve Jobs e anni esatti dalla prima presentazione a Bill Gates. Garziera ha incontrato gli New York) i due progettisti ancora in tutti noi di tecnologia studenti degli istituti che lo scorso anno vita, Giovanni De Sandre e Gastone e generosità” scolastico hanno partecipato ai cicli di Garziera, sono stati ricevuti a Palazzo conferenze di Alternanza Scuola Lavoro Chigi da Matteo Renzi per raccontare la organizzati da Confindustria Caserta loro esperienza. L’Olivetti Programma e dal Centro studi ed Alta Formazione presenti anche l’Isiss “Conti” di Aversa. 101, o P101, sviluppata dalla Olivetti Maestri del Lavoro d’Italia. Con Gianni “La manifestazione di oggi – ha dichia- negli anni tra il 1962 e il 1964 e prorato Bo - è rivolta dotta tra il 1965 e il 1971, è considerata Bo, ad accogliere a voi giovani che il primo esempio di desktop computer o l’illustre ospite è rappresentate il personal computer al mondo in quanto stato il presidente nostro futuro. dotata delle principali caratteristiche dei di Confindustria La presenza del computer dell’epoca ma destinato, per Caserta, Luciano ricercatore e pro- la prima volta, ad un uso personale. Era Morelli. Presenti gettista Gastone in grado di operare su dati alfanumerici anche Paolo Garziera, consi- e disponeva di una memoria di lavoro Vincenzo Pedone, derato il padre del interna, un sistema di salvataggio dati su della “Luigi Vanprimo personal unità magnetica e una piccola ed avanvitelli”, Mauro computer, è un zata stampante come sistema di output. Nemesio Rossi, La Programma 101 esempio per tutti Del primo personal computer di massa responsabile della Olivetti di Caserta, Stefano Marrone, noi di tecnologia e generosità. Ma è della storiae furono vendute circa 44 della Sun, e Giovanni Lavornia, pre- anche l’esempio che le migliori innova- mila unità, un numero enorme per l’esidente della Provincia. Tra gli istituti zioni vengono fatte dai giovani”. poca che ne decretò anche il successo. w Nicola De Chiara H 63 PACCHETTO 10 SEDUTE 30€ *SOLO SE SI ACQUISTA IL PACCHETTO COMPLETO CAD.