quirinale - Rotary Club Cagliari Nord
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PERIODICO DEL DISTRETTO 2080 R.I. [email protected] N. 33 NOVEMBRE 2005 QUIRINALE LA CASA DEGLI ITALIANI SEMINARIO IDIR 5 NOVEMBRE 2005 453 MILA DOLLARI PER LA ROTARY FOUNDATION L’ AMICIZIA CONTRO OGNI BARRIERA LINGUA E DIALETTO IL SI DIVENTA OK FORO ROMANO TESORO DI VALORI la mappa di lettura La lettera del Governatore di novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Aiutiamo chi ha bisogno di Giorgio Di Raimondo 2 Seminario IDR, Roma 5 novembre 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 La meglio gioventù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 – Giovani radici per un albero centenario di Mario Virdis – Anchise porta sulle spalle Enea di Corso Donati – Giovani pieni di progetti di Nicola Fidanzia – Perché un giovane dovrebbe essere rotaractiano? di Carlo Noto La Diega Quirinale, la casa degli italiani di Sergio Piscitello In copertina: Giovan Battista Piranesi (1720-1778) Palazzo del Quirinale 1773 - incisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Rotary Foundation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 – Raccolti 453 mila dollari di Antonio Lico Il Rotary sul sentiero della felicità di Nunzio Primavera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Riunioni rotariane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 – Mai il gilet alla cacciatora di Sergio Piscitello Progetto Ryla, Rotary club Cagliari Est . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 – La sanità cerca manager di Pia Angius Triangolo rotariano Italia-Austria-Francia di Domenico Apolloni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Euromeeting a Iglesias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 – A quanto è quotata l’amicizia? di Mario Virdis Italia/Brasile in alta quota di Antonio Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Parliamone. Meno siamo, meglio stiamo? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Lingua e dialetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 – Il bel paese dove l’ok suona di Aldo Onorati Via francigena, una “mille miglia” a piedi di Adelaide Trezzini Una passeggiata lungo il foro romano Giuseppe Tiburzio Vergelli (XVII sec.) – Panoramica sulla piazza di Montecavallo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 di Livio Manzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Pianura pontina, tra qualche anno la percorreremo in barca (Disegno - 1693) di Lapo Hercolani . . . . . . . 37 Insieme. Il calendario dei programmi dei club . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Voce del Rotary Periodico del Distretto 2080 R.I. Anno XXIV n. 33 Novembre 2005 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB - Roma Direttore Responsabile Bruno Benelli Proprietà Società Cooperativa Edizioni Rotariane del Distretto 2080 R.I. - Via Salaria, 332 - 00199 Roma Comitato di Redazione Alberto Aime - Domenico Apolloni - Antonio Arcese - Antonio Cogliandro - Claudio Marcello Rossi - Pier Luigi Zanata Art Director Gaspare De Fiore - Claudio Marcello Rossi Le firme Pia Angius - Domenico Apolloni - Bruno Benelli - Antonio Daniele - Giorgio Di Raimondo Corso Donati - Nicola Fidanzia - Lapo Hercolani - Antonio Lico - Livio Manzoni - Carlo Noto La Diega - Aldo Onorati - Peppino Pintore - Sergio Piscitello - Nunzio Primavera - Enrico Scala Adelaide Trezzini - Mario Virdis Direzione e Redazione Piazza Cola di Rienzo, 69 - 00192 Roma Tel. 063242271 - Fax 0645437281 e-mail: [email protected] Stampa Borgia srl Industrie Grafiche Editoriali Associate Roma 00152 - Via di Monteverde n. 28-38 Tel 06536557 - Fax 0658200728 Questo numero di “Voce del Rotary” è stato chiuso in tipografia Lunedì 17 ottobre 2005 Registrata al Tribunale di Roma n. 191/82 Registro Nazionale della stampa n. 619 del 12/12/82 La proprietà e l’editore declinano ogni responsabilità per le opinioni espresse dagli autori. Associato all’USPI 2 Novembre 2005 Lettera di NOVEMBRE del Governatore Mese della Rotary Foundation GIORGIO DI RAIMONDO Aiutiamo chi ha bisogno Con il programma “ogni rotariano ogni anno” bastano 100 dollari Amici carissimi, il primo quadrimestre è terminato ed è ora di fare una prima verifica di quanto in questi mesi è stato fatto, pur tenendo presente la pausa estiva. Da parte mia ritengo doveroso relazionarvi sulle attività svolte da me e dalle commissioni distrettuali. Dopo aver concluso un primo ciclo di visite ai club, con un calendario molto fitto, mi sono incontrato con 34 club di Roma, Lazio e Sardegna, uno in meno di quelli programmati, la cui visita ho ritenuto di sospendere, rinviandola a data da destinarsi, in attesa che, come mi auguro, vengano risolte le annose questioni che periodicamente affliggono quel club, tali da pregiudicare la sua efficienza e forse anche la sua sopravvivenza. A questo proposito devo purtroppo constatare, con grande mia amarezza, che nel caso specifico i miei numerosi ed accorati appelli in materia di affiatamento e di rapporti tra soci sono rimasti inascoltati. Mi impegnerò con tutte le mie forze e, se necessario, con la dovuta fermezza, per risolvere al meglio ogni problema presente, e creare i presupposti per un futuro più aderente alla realtà del Rotary, invitando tutti ad abbandonare posizioni personali di incomprensione e intolleranza che nulla hanno a che vedere con la natura e gli scopi del Rotary. Chi non intendesse adeguarsi condividendoli, ricordi che la presenza nel Rotary è assolutamente volontaria e ne tragga le dovute conclusioni. Tralasciando questo ”incidente di percorso”, che voglio sperare non si verifichi in altri casi, sento l’obbligo di ringraziare tutti per l’affettuosa accoglienza che mi è stata concessa con tanta spontaneità e disponibilità. A tutti sono grato per aver contribuito a rafforzare in me quell’entusiasmo e quella carica indispensa- bili per rendere ogni nostra attività di servizio, non solo dovuta, ma gratificante e convincendomi sempre di più che, lavorando tutti insieme senza personalismi, potremo essere utili al nostro prossimo e a noi stessi, ottenendo i risultati che ci ripagheranno delle nostre fatiche. Ho rilevato un grande fervore di idee e di iniziative, per lo più ancora in fase di elaborazione, destinate alle due principali priorità, alfabetizzazione e risorse idriche, senza che siano stati trascurati i rapporti con la comunità e il territorio. Non ho mancato di richiamare l’attenzione sulla opportunità di rinnovare i nostri club con l’ammissione di giovani e donne e sulla opportunità di operare insieme con altri club ed eventualmente cooperare con altre istituzioni che condividano i nostri ideali e i nostri scopi. Approfittando della mia presenza in Sardegna, ho dedicato una giornata all’euromeeting, splendida manifestazione, mirabilmente organizzata quest’anno dal club di Iglesias, cui hanno partecipato, in una sentita atmosfera rotariana, club di sette Paesi europei, quali Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Lettonia e Svezia. È stata, ancora una volta, la dimostrazione della internazionalità del Rotary e del comune denominatore che unisce tra loro popoli diversi. Ho partecipato, per quanto mi è stato possibile, ad alcune riunioni del Rotaract ed ho avuto modo in occasione delle visite ai club di incontrarmi con i presidenti di club Rotaract. Ne ho tratto la convinzione, anzi la conferma, che i giovani meritano tutte le nostre attenzioni e le nostre cure, a cominciare dall’Interact che il 5 novembre celebra la sua settimana mondiale. Le commissioni distrettuali hanno iniziato a riunirsi per studiare i progetti più idonei da proporre ai club e 3 Novembre 2005 sono a disposizione per rendersi utili a chi avesse necessità di assistenza. Ora però, poiché il tempo incalza, dobbiamo passare dalle parole ai fatti e dare concretezza alle nostre intenzioni. Mi riferisco, fra l’altro, al Protocollo d’intesa sottoscritto con la Protezione civile, che ritengo opportuno venga sollecitamente esteso a tutti i club del distretto. Attendo adesioni. Per lo stesso motivo vorrei che venissero rivitalizzati gli accordi firmati a suo tempo dai club romani con varie municipalità della capitale, perché ritengo che costituiscano una importante opportunità di visibilità e presenza sul territorio da non perdere. Novembre è il mese della Rotary Foundation, la cui missione è quella di diffondere lo spirito di pace e comprensione internazionale attraverso programmi di carattere umanitario e scambi di natura educativa e culturale. La Fondazione è lo strumento più efficace per aiutare i meno fortunati, combattendo la povertà, la fame, le malattie e l’analfabetismo. Il sostegno alla Fondazione, che può essere offerto non solo con contributi finanziari, ma anche mediante la partecipazione ai diversi programmi, è uno degli elementi che definiscono l’efficienza di un club. Sono certo che la vostra consueta generosità ci consentirà di rispondere all’appello che anche quest’anno ci rivolge il Rotary Internazionale con l’iniziativa “Ogni Rotariano Ogni Anno”, chiedendo un contributo di almeno 100 dollari all’anno pro-capite a favore del Fondo programmi. Noto purtroppo, da parte di alcuni, una certa diffidenza e prevenzione sul modo con cui vengono utilizzati e investiti i nostri contributi e attribuisco questo ingiustificato fenomeno ad una insufficiente informazione e ad una scarsa conoscenza della Fondazione. Per questo motivo, nei giorni 12 e 26 novembre, si terranno due seminari sulla Rotary Foundation, il primo dei quali a Sassari e il secondo a Roma, ai quali sono invitati tutti i soci, specie quelli di più recente ammissione, i presidenti di club, i presidenti della relativa commissione R.F. con i suoi componenti, gli altri dirigenti in carica ed eletti e gli assistenti del Governatore. Confido nella massima partecipazione. Ricordo altresì che, dopo quello svoltosi il 29 ottobre a Macomer, il 5 novembre a Roma ha luogo l’Idir, secondo il programma già inviato ai club. È un’ulteriore occasione di approfondimento ed istruzione, cui non vorrete mancare. In attesa di questi prossimi incontri, che ci consentiranno fra l’altro di fraternizzare e perfezionare i nostri rapporti, vi abbraccio con sincera amicizia. Note di redazione – Il richiamo ai problemi dei giovani trova spazio nello speciale “La meglio gioventù” scritto in prima persona, tra gli altri, da rappresentanti distrettuali del Rotaract (pagine 5-13). – Il programma dell’Idir di Roma è pubblicato a pagina 4. – I brillanti risultati della raccolta di fondi da parte della RF sono elencati nelle pagine 16-17. – Un ampio resoconto dell’euromeeting svoltosi a Iglesias si trova alle pagine 25-26. NOVEMBRE 2005, IL TOUR DEL GOVERNATORE (con appendice al 1° Dicembre) Ecco l’elenco dei club visitati dal governatore nel periodo dal 4 novembre al 1° dicembre 2005. NOVEMBRE Giorno 4 = Giorno 8 = Giorno 9 = Giorno 10 = Giorno 11 = Giorno 12 = Giorno 14 = Giorno 15 = Giorno 16 = Giorno 17 = RC Roma Castelli Romani RC Sassari Nord RC Sassari Silki RC Sassari RC Porto Torres Seminario R.F. Sardegna RC Roma Palatino RC Aprilia Cisterna RC Colleferro RC Guidonia Giorno Giorno Giorno Giorno Giorno Giorno Giorno Giorno 18 21 22 23 24 26 29 30 = = = = = = = = RC Flaminia Romana RC Roma Tirreno RC Frosinone RC Roma Mediterraneo RC Civitavecchia Seminario R.F. Roma RC Roma Monte Mario RC Latina Monti Lepini DICEMBRE Giorno 1 = RC Tivoli 4 VITA DEL DISTRETTO Informazione rotariana: dopo Macomer è la volta della capitale SEMI NARIO IDIR Roma, sabato 5 novembre 2005 Novembre 2005 È ormai una tradizione del distretto 2080 quella di tenere in autunno l’Idir – acronimo di “Istituto di informazione rotariana” – chiamando a raccolta i propri soci per aggiornarli sulla ultime novità provenienti dal consiglio centrale del Rotary International. L’Idir, però, è anche formazione di futuri dirigenti e di nuovi soci, per cui la partecipazione al seminario viene particolarmente raccomandata ai nuovi presidenti, ai componenti dei consigli direttivi e delle commissioni nonché ai membri di recente affiliazione. Quest’anno, per motivi esclusivamente geografici, I’Idir è tornato a svolgersi in due sessioni: una a Macomer per i club della Sardegna e l’altra a Roma per i club di Roma e del Lazio. A Macomer il seminario si è tenuto sabato 29 ottobre scorso, a Roma si svolgerà, invece, sabato 5 novembre, dalle ore 9 alle 13, nella sala convegni dell’hotel Crowne Plaza, sulla via Aurelia Antica. Per i rotariani queste sono occasioni importanti non soltanto per apprendere le novità ed i cambiamenti in atto nel Rotary, ma anche per conoscere altri affiliati al sodalizio con i quali stringere solidi rapporti di amicizia. Novembre 2005 5 PERISCOPIO Riflessioni sul Rotaract, sulle sue finalità, sui rapporti con il Rotary, sui disagi morali e lavorativi dei giovani del XXI° secolo IDIR PER I CLUB DI ROMA E LAZIO Roma, Hotel Crowne Plaza, Via Aurelia Antica 415 5 novembre 2005 PROGRAMMA 9,00 9,30 9,45 10,00 10,15 10,30 11,00 11,15 11,30 13,00 Registrazione dei partecipanti Saluto del DG Giorgio Di Raimondo Saluto del DG 2006-2007 Roberto Ivaldi Saluto del DG 2007-2008 Franco Arzano Introduzione dell’istruttore distrettuale PDG Antonio Arcese La formazione dei futuri dirigenti di club (PP Maurizio Pozzi) Rapporti con le istituzioni locali (PP Francesco Chiappetta) Dibattito Pausa caffè La compagine dei soci (PDG Marco Randone) Interventi e discussione anche su eventuali altri argomenti di attualità rotariana. Moderatore: DG Giorgio di Raimondo Conclusioni del Governatore e termine dei lavori CHI HA PAURA DEL ROTARY? Precisazioni del Governatore Di Raimondo al “Corriere della Sera” Questa è bella. Il segretario dei comunisti italiani (Pdci) Oliviero Diliberto ha rivolto un’interrogazione al ministro della giustizia Castelli per chiedere la rimozione di un procuratore della Repubblica perché, tra l’altro, “legato a circoli esclusivi come il Lions club”. Ovviamente l’accusa è rivolta a tutte le associazioni che svolgono la loro attività, giustamente selezionando, come avviene nel Rotary, gli iscritti per avere un sodalizio composto da persone professionalmente valide, senza indagini sulle personali vedute religiose e politiche. Una interrogazione offensiva e insinuante, perché fa intendere che queste associazioni perseguono scopi inconfessabili, al di là dei principi di facciata. Circa, poi, la posizione politica del Rotary il nostro governatore ha spiegato al Corriere della Sera qual è la situazione esatta e corretta. Nell’edizione del giornale dell’11 ottobre u.s. Giorgio Di Raimondo ha detto: «Noi non facciamo politica, non capisco perché mettere la croce addosso a circoli come il nostro o come i Lions. Le nostre porte sono aperte a tutti e noi spesso invitiamo politici e cariche istituzionali alle nostre conferenze ma non c’è da fare alcuna insinuazione, alcun velato riferimento. La politica in senso stretto non ci interessa ma abbiamo rapporti cordiali con esponenti sia della destra sia della sinistra, come quando siamo stati ricevuti dal sindaco Veltroni per il centenario del Rotary». Questo mese affrontiamo il tema dei giovani e lo facciamo molto volentieri perché, nonostante l’elevata età media, il rotariano è una persona che deve essere volta al futuro, che deve capire senza fastidi come va il mondo per indirizzarlo e, se possibile, migliorarlo. I giovani che vogliono? C’è differenza tra un ragazzo che non sa neanche che esiste il Rotary e il coetaneo che si iscrive al Rotaract e che, caso mai, è già passato per l’esperienza dell’Interact ? Quali sono i problemi, anche esistenziali, di chi non trova lavoro ed è costretto a stare a casa con i genitori? Quali sono in particolare le aspirazioni del rotaractiano che vuole affermare i valori dello spirito e nello stesso quelli professionali propri? Di seguito sono pubblicati quattro articoli equamente suddivisi per classi di età: i primi due sono scritti da persone che sono entrati nella fascia anagrafica degli …anta, gli altri due da giovani che hanno posti di responsabilità nel Rotaract. Gli articoli possono essere suddivisi anche in base alla posizione degli autori: tre sono persone inserite nel sistema-rotary, la quarta è un esterno che,con occhio statistico e sociologico, tratteggia la deludente situazione lavorativa dei giovani italiani. Il discorso è complesso e non si esaurisce in quattro articoli. Perciò questo contributo della rivista è solo un modesto “lancio” mediatico del problema, sperando che altre persone raccolgano l’invito ad approfondire i temi e a proporre indicazioni, magari soluzioni, gettando ponti tra chi ha vissuto e chi vive la gioventù. Nel rispetto delle regole di civile convivenza, di amicizia, di spirito di servizio, qualità proprie del Rotary. In questo senso alla “meglio gioventù” deve corrispondere la “meglio anzianità”. (bruno benelli) 6 PERISCOPIO Novembre 2005 PERISCOPIO Novembre 2005 7 Il futuro è legato alla capacità di rinnovarsi Giovani per un albero V MARIO IRDIS Assistente Governatore area Sardegna ovest Rotary club Oristano Il futuro del Rotary, il nostro futuro di rotariani, è indissolubilmente legato alla nostra capacità di rinnovarci, alla nostra saggezza, alla nostra lungimiranza nel ricercare con grande attenzione quegli uomini e quelle donne che raccoglieranno il testimone, quelli che prima con noi e poi dopo di noi raccoglieranno, per vincerle, le sfide già lanciate nel secondo centenario appena iniziato. Ho da tempo una forte convinzione: coinvolgere di più e meglio i giovani. L’età media dei soci dei nostri club è abbastanza elevata. A partire dal mio club, quello di Oristano. Il rinnovamento, il ricambio, spesso avviene con altri soci ‘’non giovani’’. Forse alla base di queste scelte c’è la ricerca dell’eccellenza, del soggetto arrivato ai massimi livelli della sua professione. Con questo sistema, se da un lato corriamo meno rischi, dall’altro perdia- I rappresentanti distrettuali Rotaract per il 2005-2006 L’età media dei rotariani è elevata: svecchiamoci! Stanno bene le capacità professionali ma occorrono anche le forze fresche. Aprire le porte dei club ai giovani - di cui il rotaract è ottimo serbatoio – è l’investimento migliore e più sicuro per il domani mo forze più fresche, più generose, che potrebbero rinvigorire il Rotary e consentirgli un impegno più dinamico. I nuovi sentieri. Giovani e giovani professioni, anche al femminile, dove le professionalità non mancano sono, a mio avviso, i sentieri che dobbiamo percorrere. Nel mio club ho recentemente presentato un giovane socio. Forse uno dei più giovani degli ultimi anni. Il vecchio slogan “ogni rotariano deve essere di esempio ai giovani” è valido oggi come mezzo secolo fa. I rotariani possono aiutare le nuove generazioni a raggiungere il loro potenziale, instillando anche nei più giovani l’ideale del servire al di sopra di ogni interesse personale e lasciando che questo sia ideale a guidare il Rotary nel suo nuovo secolo di vita. Carl-Wilhelm Stenhammar Presidente Rotary International Francesco, brillante professionista, opera nel campo dell’informatica e nell’assistenza alle aziende giovani che vogliono nascere o crescere. Professionista giovane e professione nuova. Vorrei che iniziasse subito a conoscere meglio il Rotary : cercherò, facendolo in prima persona, di spiegargli meglio chi siamo e cosa facciamo. Se, come credo, si innamorerà dei nostri ideali il Club avrà una forza nuova, che potrà coinvolgere altri giovani, rinnovarlo e continuare, dopo di noi, quelle magnifiche sfide iniziate con Paul Harris il 23 febbraio del 1905. za sono ritenuti meritevoli. Diamo loro fiducia, la nostra capacità selettiva ci consente, certamente, di andare sul sicuro, ed i giovani ci dimostreranno di cosa sono capaci. Le quote. A chi sostiene invece che i giovani avrebbero difficoltà a sopportare l’onere economico dell’appartenenza al Rotary vorrei fare una proposta. Siamo professionisti e lavoriamo per obiettivi. Se il nostro obiettivo primario è quello di costruire il futuro del Rotary, allora investiamo sui giovani. Il club, in presenza di un giovane brillante ma ancora economicamente fragile, può consentirgli di pagare una quota diversa dagli altri soci. Senza regalargli nulla. Semplicemente, come in un piano Diamo credito. Per gli amici che sostengono che il Rotary è solo una elite di professionisti, al top delle singole professioni o attività, vorrei, senza nulla togliere a questa affermazione, spendere una parola in favore dei giovani. Riprendendo un brillante concetto espresso dall’amico Gianpiero Gamaleri, che ha sostenuto il valore delle professionalità non solo già acquisite ma anche in itinere, direi che possiamo anche anticipare dei crediti ai giovani che pur non avendo ancora raggiunto l’eccellen- Rotaractiani presenti al Congresso Rotary di pagamenti variabili, partendo da quote iniziali più leggere da maggiorare in seguito. Questo avvicinerebbe di più i giovani al Rotary e faciliterebbe le loro adesioni. Un’ultima considerazione sui giovani del Rotaract. Personalmente lo ritengo un ottimo serbatoio di potenziali rotariani. Ex rotaractiani. Questo non vuol dire che dobbiamo accettare, solo per non perderli, i rotaractiani che, per raggiunti limiti di età, lasciano. Pur senza vincoli, non dobbiamo, però, ignorare i non pochi ex rotaractiani che, lasciato il club, entrano nel mondo del lavoro. Diventati dei professionisti affermati non sarà difficile accoglierli nel Rotary, che loro già conoscono e amano. Teniamoli presenti quando rinforziamo i nostri Club. In questo secondo centenario appena iniziato, prendiamo per mano i giovani che lo meritano, rendiamoli partecipi degli ideali di Paul Harris: saranno professionisti migliori nelle singole attività e, soprattutto, capaci rotariani che costruiranno il Rotary di domani. 8 PERISCOPIO Novembre 2005 Il problema dei giovani non è di facile soluzione. Il Rotary aiuta ad affrontarlo attraverso la costituzione di club interact e rotaract. Qui viene pubblicato un articolo “esterno” al Rotary che offre alcune indicazioni, anche numeriche, sulla situazione italiana Il mondo sottosopra ANCHISE porta sulle spalle ENEA Cresce il numero degli studenti, si allunga la durata media degli studi, si rinviano le scelte difficili quali il matrimonio e mettere al mondo un figlio. I giovani non sono aiutati dallo Stato a crearsi una famiglia e perciò a diventare autonomi. Essere genitori? Il più tardi possibile. CORSO DONATI La lenta “transizione allo stato adulto” dei giovani italiani è associata alla bassissima fecondità. Con 1,26 figli per coppia nel 2004, l’Italia ha meritato un livello con lo specifico nome di lowest low fertility.Tra i fattori che hanno contribuito a questi livelli di primato, è fondamentale il rinvio del momento in cui si diventa genitori, pur in assenza di statistiche ufficiali aggiornate (la stima dell’età media delle donne alla nascita del primo figlio riportata dal Consiglio d’Europa per il 1997 è di 28,7 anni). Come si potrebbe invertire la tendenza a rinviare la decisione di diventare genitori? Secondo Francesco Billari (www.lavoce.info) vi sono due possibilità. La prima è quella di politiche che accorcino i tempi della gioventù, ad esempio rendendo più breve la carriera scolastica e universitaria e più agevole l’accesso a un lavoro sicuro e a una casa di proprietà. Sequenze rigide. La seconda è quella di politiche che allentino la rigidità delle sequenze di eventi durante la transizione allo stato adulto: poter lasciare la casa dei genitori anche se si è ancora studenti, poter scegliere di vivere in coppia o diventare genitori anche se si è studenti, poter diventare genitori anche se non si è sposati, anche se non si ha ancora un lavoro a tempo indeterminato. Le due vie non si escludono a vicenda, ma hanno implicazioni potenzialmente diverse. La scuola. Secondo alcuni studiosi, la leva principale per accorciare i tempi che conducono a diventare adulti è la durata del periodo dedicato all’istruzione. Se aver terminato gli studi “accende le polveri” per l’indipendenza abitativa e la formazione delle famiglie, accorciare la fase di vita dedicata a studiare contribuirebbe a diventare prima autonomi e a formare una famiglia. Non è detto che, in Italia, la durata media degli studi diminuisca. Infatti, è aumentata drasticamente, con la creazione delle lauree triennali, la quota di diciannovenni che si iscrive all’università. Secondo i dati del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, tale quota è passata dal 46,7 per cento nel 2000 al 59,7 per cento del 2003, solo tre anni dopo l’implementazione della riforma. Lionello Spada (1576-1622) “Enea e Anchise” - Museo del Louvre, Parigi Novembre 2005 9 PERISCOPIO “Quanto è bella la famiglia, Non me ne vado” Un’indagine svolta nel 2003 su ventotto paesi europei (l’Europa a 15, più i dieci nuovi paesi membri, più i tre candidati) ha segnalato, tra l’altro, che i giovani italiani sono, insieme ai maltesi, quelli che restano più a lungo nella famiglia di origine e tardano di più a entrare in un rapporto di convivenza di coppia. Viveva ancora con i genitori il 64 per cento dei giovani maschi italiani e maltesi sotto i 35 anni, a fronte del 57 per cento degli slovacchi, il 55 per cento dei polacchi, il 40 per cento degli spagnoli e dei portoghesi, per non parlare del 21 per cento dei tedeschi e del 12 per cento degli svedesi. La quota di giovani donne che si trova nella stessa situazione è inferiore, ma solo perché in Italia le donne si sposano ancora circa tre anni più giovani degli uomini. La stessa ricerca mostra che non si tratta soltanto di studenti o disoccupati. Anzi, tra i giovani italiani che vivono ancora con i genitori la maggioranza è occupata – una situazione ben più diffusa che negli altri paesi. Infine, come hanno segnalato anche altre ricerche, tra i giovani del Centro-Nord Europa chi non vive con i genitori si trova in una varietà di situazioni: in coppia convivente more uxorio, in coppia coniugata, da solo, con amici, come genitore solo; come studente, o occupato, e talvolta anche in cerca di lavoro. In Italia, viceversa, i giovani fuori dalla famiglia di origine sono per lo più in una situazione di coppia coniugata e, soprattutto se uomini, sono occupati. Mentre in altri paesi si esce dalla famiglia di origine per una molteplicità di ragioni, in Italia si esce per lo più a seguito del matrimonio. I dati dell’indagine Istat Famiglia, soggetti sociali, condizioni dell’infanzia, del 2003, usciti in questi giorni, segnalano che la quota di giovani che ritarda l’uscita dalla famiglia è aumentata dal 1993. Nella fascia di età 25-29 anni è passata dal 49 al 61 per cento; in quella 30-34 anni la percentuale di giovani ancora nella famiglia di origine è passata dal 18,5 al 29,5 per cento. Perché i giovani italiani escono più tardi dei loro coetanei europei dalla famiglia di origine e preferibilmente quando si sposano? Le ricerche comparative suggeriscono l’interagire di più cause, che tutte insieme tuttavia contribuiscono a rafforzare la dipendenza dalla famiglia di origine. Secondo Chiara Saraceno (www.lavoce.info) sono tre le cause principali. In primo luogo, per chi va all’università, non esiste né uno strumento generalizzato di borse di studio, né una offerta consistente di residenze universitarie a buon mercato. Difficilmente, inoltre, si ha accesso ad ammortizzatori sociali. Terza causa: il difficile accesso all’abitazione. In ritardo. Come gestire una situazione in cui i giovani italiani sono già “in ritardo” rispetto ai loro coetanei europei, e sono potenzialmente soggetti a un allungamento della durata media degli studi e probabilmente all’aumento dell’età in cui iniziano un lavoro “stabile”? Secondo Billari, per i giovani la strategia più naturale sarebbe quella di rinviare ulteriormente scelte percepite come scarsamente reversibili, come il matrimonio, o di fatto irreversibili, come avere un figlio. Per aiutarli a intraprendere tali scelte, le politiche dovrebbero mirare ad allentare la rigidità delle sequenze di eventi. A garantire, insomma, eguali opportunità anche a coloro che durante le prime età giovanili desiderassero vivere autonomamente dai genitori, vivere in coppia eventualmente senza sposarsi e, perché no, avere un figlio. Ingresso sul mercato. Esempi di tali politiche sono sostegni al reddito generalizzati per i giovani, inclusi gli studenti; agevolazioni sull’affitto per giovani single, coppie e coppie con figli (indipendentemente dal fatto che siano sposate), genitori soli, flessibilità della durata delle borse di studio, dei contrat- ti di lavoro, dei momenti di valutazione della carriera. I paesi nordici adottano spesso politiche di questo tipo. Se il finanziamento di tali politiche apparisse un problema, occorre ricordare che proprio ora inizia in Italia una finestra di opportunità demografica: i giovani in ingresso sul mercato del lavoro stanno diminuendo rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Forse, per aiutare i giovani a diventare adulti occorre che la società decida effettivamente di aiutarli investendo su di essi, e non solo sul loro capitale umano. 10 Novembre 2005 PERISCOPIO Novembre 2005 19-20 novembre: manifestazione nazionale “Accendi l’azzurro” GIOVANI sì, ma pieni di PROGETTI “Vogliamo far conoscere all’esterno ciò che di bello fa il Rotaract per la società civile”. Sei corsi di guida sicura. Gli sforzi dei giovani per aiutare il Rotary ad affrontare le emergenze legate all’acqua e all’alfabetizzazione. Il portale Rotmed e le assemblee distrettuali. Riunioni goliardiche per fare festa? Si, ma anche tanto impegno per sviluppare gli ideali rotariani. F NICOLA IDANZIA Rappresentante distrettuale Rotaract Per me è un piacere ed un onore scrivere su questa rivista e per questo vorrei ringraziare il governatore Giorgio Di Raimondo e il direttore Bruno Benelli per aver dato a me e al Rotaract questa opportunità per far comprendere meglio la nostra realtà. Anzitutto, vorrei brevemente illustrarvi quali sono i progetti che abbiamo in mente e stiamo realizzando durante questo anno sociale. Sicurezza stradale. Per poter dar seguito agli sforzi intrapresi in questi ultimi anni e per dare un senso di continuità alle azioni e ai progetti che sono stati seguiti in passato, come è stato anche chiesto dal Presidente internazionale, si è pensato di rivolgere i nostri sforzi per cercare di coinvolgere giovani esterni al Rotaract nelle nostre attività attraverso una serie di progetti tra cui il più importante è il progetto nazionale: “il Rotaract per la sicurezza stradale”. Nato sotto l’egida del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, questo progetto coinvolgerà tutti i soci Rotaract d’Italia al fine di promuovere una campagna di sensibilizzazione, formazione e informazione sul tema della sicurezza stradale. In particolare, il nostro distretto ha bandito un concorso rivolto a giovani di età compresa tra i 17 e 24 anni con l’intento di realizzare un poster pubblicitario e/o un cortometraggio su tale tema. Autodromo di Vallelunga. È ovvio che lo scopo primario è di realizzare sul nostro territorio tale campagna, mentre lo scopo secondario è di permettere di far conoscere all’esterno ciò che di buono fa il Rotaract per la società civile. Inoltre, scopo ultimo di tale progetto è anche quello di instaurare un colloquio con le maggiori istituzioni presenti sul territorio del nostro distretto. A tale proposito abbiamo ottenuto per questa iniziativa i patrocini della Regione Lazio, della Regione Sardegna e delle Province Cagliari, Frosinone, Latina, Ogliastra, Rieti, Roma, Sassari e Viterbo. Partner privilegiato dell’iniziativa è l’Automobile Club d’Italia (Aci) che ha riscontrato in questo concorso una possibile via per dare applicazione alla sua mission aziendale. Per tale motivo ha messo in palio sei corsi di guida sicura presso l’autodromo di Vallelunga (Roma) per i vincitori del concorso. Telefono azzurro. Su questa scia e nell’intenzione di legare il Rotaract ad iniziative benefiche, particolarmente sentite dalla popolazione italiana e in accordo con il governatore, durante il mese di novembre nei giorni 19 e 20 tutti i Rotaract club del nostro distretto saranno coinvolti all’interno della manifestazione nazionale “Accendi l’azzurro”, promossa dalla Onlus SOS il Telefono Azzurro. A differenza degli scorsi anni e grazie ai nostri contatti con la direzione nazionale di Telefono Azzurro siamo riusciti ad essere presenti con il nostro logo sulle comunicazioni pubblicitarie ufficiali sui giornali e sui flyer che saranno distribuiti insieme alle candele. Due emergenze. Oltre a queste importanti iniziative ogni commissione d’Azione ha individuato dei progetti da PERISCOPIO realizzare durante l’anno sociale 20052006. Al fine di trovare dei punti di contatto e di collaborazione tra le nostre due associazioni, abbiamo cercato di fare in modo che gli obiettivi dei progetti di commissione coincidessero con gli obiettivi posti dal nostro governatore e, più in generale, dal Presidente internazionale ai Rotary club. Anche noi del Rotaract focalizzeremo i nostri sforzi su due grandi sfide già intraprese a livello internazionale dal Rotary, che continuano a rappresentare per troppe zone del mondo delle vere e proprie emergenze: l’acqua e l’alfabetizzazione. Ci occuperemo, in particolare, dell’aggiornamento del portale Rotmed (www.rotmed.com) inserendo informazioni sui Rotaract club che si affacciano sul mar Mediterraneo. Inoltre, sarà istituto un bando di concorso per la migliore tesi di laurea in ingegneria idraulica. Tale iniziativa rientra nel progetto “Water for life in the mediterranean area”. Se ne avrò la possibilità, vi illustrerò nelle prossime uscite di questa rivista altre iniziative che stiamo portando avanti, perché vorrei ora parlarvi anche dei tanti momenti di incontro che abbiamo noi rotaractiani. Le assemblee distrettuali. Ritengo, infatti, che uno dei punti di forza del Rotaract sia la capacità di riunire tutti i club del nostro distretto in diverse occasioni. Proprio in tali occasioni si svolgono le nostre assemblee distrettuali, momenti in cui i club si confrontano sulle tematiche che riguardano il nostro distretto. Allo stesso tempo tali eventi sono capaci di aggregare tra loro soci provenienti da ogni parte del nostro distretto, permettendo così agli intervenuti di poter condividere esperienze, di poter stare insieme e di creare nuove amicizie. 11 Il primo evento importante dell’anno sociale è stato il congresso dell’Amicizia, svoltosi a Baja Sardinia (comune di Arzachena) il 23-24-25 settembre. Sono stati tre giorni fantastici in cui, oltre a divertirci e a goderci il mare stupendo della Costa Smeralda, abbiamo svolto la nostra seconda assemblea distrettuale e le prime riunioni delle commissioni distrettuali. Ci siamo incontrati poi anche nel mese di ottobre il 21-22-23 a Rieti per rinnovare il gemellaggio con il distretto Rotaract 2090, inaugurare l’apertura dell’anno sociale e svolgere la nostra terza assemblea distrettuale. Amicizia innanzitutto. Con questo non ho la pretesa di far cambiare opinione a coloro che pensano che noi giovani rotaractiani ci riuniamo solo per fare feste. Ma, con la convinzione di uno che è socio rotaractiano da otto anni, voglio affermare che i nostri momenti goliardici sono momenti aggregativi, necessari a creare quelle amicizie che ci permettono di portare avanti i tanti ed importanti progetti che seguiamo. L’amicizia è la base del Rotaract: lo afferma anche il nostro motto “amicizia attraverso il servire”, tanto più che lo ha affermato anche il nostro governatore :“il Rotary è principalmente amicizia”. Mi ritrovo pienamente con quanto ha detto. Vi posso assicurare che i giovani rotaractiani sono giovani impegnati che dedicano parte del proprio tempo libero a favore della società civile, sviluppando gli ideali rotariani e, allo stesso tempo, hanno voglia di stare insieme e divertirsi. Credo che questo sia il punto di forza di questa bellissima associazione che si chiama Rotaract. 12 Novembre 2005 PERISCOPIO Alcune utili considerazioni della gioventù d’oggi sulla gioventù d’oggi Perché un giovane dovrebbe essere rotaractiano? Rotary e Rotaract agiscono su due contesti diversi ma non danno luogo a una serie A e una serie B. Preferenze del giovane rotaractiano: feste danzanti e pomeriggi in casa con gli amici. Si tira tardi la notte e qualche volta ci scappa il tuffo in piscina. Una scelta che comunque va oltre quelle relative alla discoteca, allo stadio, al cinema. L D CARLO NOTO A IEGA Presidente commissione distrettuale Rotaract La telefonata del direttore di Voce del Rotary, Bruno Benelli, è tranchant e senza appello: “Caro Carlo, devi prepararmi un intervento per la rivista,che risponda alla seguente domanda”: perché un giovane dovrebbe oggi scegliere, fra le tante opportunità che il mondo gli offre, di diventare rotaractiano ?”. Essere rotariano dipende spesso dalle circostanze. Il non esserlo raramente è frutto di una scelta Non mi interessa, mi ha detto Bruno, sapere la situazione del Rotaract nel mondo o nel distretto, quali Rotary club hanno patrocinato un Rotaract club, quanti e quali sono i progetti ed i programmi del distretto Rotaract 2080. Niente di tutto questo, almeno in questo primo intervento. La risposta alla curiosa domanda mi ha impegnato per non poche ore ed è stata un intrigante stimolo ad approfondire il compito distrettuale che il governatore Giorgio Di Raimondo mi ha chiesto di svolgere in questo anno rotariano: presidente della commissione per il Rotaract. La riflessione è stata utile anche per riordinare e mettere a fuoco i contatti avuti con il mondo rotaractiano in questi primi mesi di lavoro. La scelta. Do subito una risposta alla domanda cercando di chiarire in seguito i motivi che mi hanno portato a questa risposta. “Un giovane sceglie oggi di diventare rotaractiano quando si rende conto che questa scelta non è assolutamente alternativa od in contrasto con le altre opportunità che gli vengono offerte, anzi l’essere rotaractiano può aprire ed ampliare tali opportunità.” Per comprendere questa affermazione invito gli amici lettori rotariani a dimenticare per un attimo il contesto rotariano e ad avvicinarsi ad un contesto profondamente diverso. Non si devono fare confusioni, non si deve commettere l’errore di considerare i due contesti come la serie A e la serie B del nostro campionato di calcio.Si tratta proprio di due contesti, due attività, due sport, diversi. Tanto diversi che non è assolutamente automatico il passaggio dall’uno all’altro, dalla serie B alla serie A dall’essere rotaractiano al diventare rotariano. Almeno sino ad oggi. E non condivido l’idea di rendere il passaggio automatico, anche se auspico meccanismi più semplici che consentano il passaggio laddove ce ne siano tutte le condizioni. Novembre 2005 PERISCOPIO 13 La competizione. L’ambiente rotaractiano è solitamente pervaso da una sana ed allegra atmosfera condita da una comprensibile ricerca di nuovi amici e di nuove avventure sentimentali. Molte coppie e molti matrimoni hanno preso il via dalla vita rotaractiana. Non manca anche una sana ed evidente competition tra distretto e distretto, tra club e club, tra socio e socio con una maggiore trasparenza e schiettezza della strisciante competizione che troppo spesso si nasconde dietro gli atteggiamenti finto-rinunciatari o narcisistici del mondo rotariano. Rotaract come agenzia matrimoniale? Può succedere Le finalità. Le finalità del rotaractiano sono diverse da quelle del rotariano e mirano essenzialmente a dare ai giovani la opportunità di affinare le doti e le conoscenze che contribuiranno al loro sviluppo professionale per affrontare meglio i problemi materiali e sociali delle comunità in cui vivono e promuovere lo sviluppo dei rapporti tra i popoli. Le alternativa. Ebbene, quali sono le altre offerte di aggregazione e di svago che si presentano ai nostri giovani ? Lo sport (attivo e/o passivo), il cinema, la musica, la discoteca, la lettura, la fotografia, altri hobbies. Ma si tratta proprio di alternative ? Chi fa sport o va allo stadio, chi va al cinema o in discoteca non può frequentare anche gli amici del Rotaract ? Ovvero non può fare le stesse cose con tutti od alcuni degli amici rotaractiani ? Le preferenze. Il rotaractiano non deve partecipare a periodiche conviviali con ospiti più o meno interessanti. Preferisce feste danzanti e pomeriggi in casa di altri amici rotaractiani. Il rotaractiano deve organizzare attività di servizio ma tali attività oltre ad essere utili ad altri devono tendere a rafforzare le sue attitudini alla leadership. Le cene rotaractiane cominciano di solito dopo le 21 e finiscono molto tardi, a volte all’alba e magari con qualche involontario tuffo in piscina. Le sessioni congressuali non cominciano alle 9 di mattina ma alle 11 per consentire a tutti di riposare e recuperare. Essere o non essere. È evidente che la scelta di “essere rotaractiano” dipende molto più dalle circostanze che da una specifica ed entusiastica volontà di esserlo. Viceversa si può dire che il “non essere rotaractiano” solo raramente è frutto di una precisa scelta. Non ho voluto in questa risposta enfatizzare gli aspetti educativi, sociali, psicologici, professionali e culturali che a mio giudizio, ed a quello di molti rotaractiani ed ex-rotaractiani, sono alla base della scelta di un giovane di frequentare il Rotaract oltre che la discoteca, lo stadio ed il cinema. Mi riservo comunque di tornare sull’argomento. La finalità del Rotary nel creare il Rotaract è stata quella di dar vita a un movimento in grado di formare i giovani, perché siano leader e buoni cittadini e di infondere in loro l’onorevole concetto di integrità 14 Novembre 2005 IN PRIMO PIANO L’abolizione fisica e spirituale di ogni distanza tra “potere” e “gente” QUIRINALE La casa (e non il palazzo) degli italiani È il luogo-simbolo dell’Italia e della nostra identità nazionale. Il Presidente Ciampi ha arricchito e sostanziato il processo di identificazione Quirinale-Italia con azione costante e quotidiana, favorendo anche la conoscenza dell’edificio e dei suoi tesori artistici con incontri, mostre, concerti e visite di cittadini e scolaresche. Per i rotariani il Quirinale è il punto di riferimento di condivisi principi morali e sociali. P ha utilizzato i più moderni sistemi di comunicazione – come internet – per rendere nota e trasparente ogni sua attività ufficiale e privata, in un certo senso ha “rielaborato” il costume e l’ufficialità presidenziali adeguandoli alla generalità dei comportamenti. SERGIO ISCITELLO Responsabile cerimoniale distretto Rotary club Roma Est Si deve al settimo Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, se il Quirinale ha cominciato a entrare nella coscienza collettiva non soltanto come sede monumentale, ma anche come realtà istituzionale – e anche umana – vicina e “affine”alla vita di tutti gli italiani. Le visite quotidiane delle scolaresche nei grandi saloni, la personalizzazione della presenza presidenziale in termini semplici e comprensibili, l’abolizione fisica e spirituale della distanza tra il “palazzo” e la “gente” hanno dato l’avvio a un processo di trasformazione che tuttavia ha avuto bisogno di oltre un decennio prima di diventare realtà. L’ “idea” del paese. È stato con il decimo Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che il Quirinale è stato finalmente percepito e riconosciuto dalla generalità degli italiani come il luogo simbolico della comune identità nazionale e la sua immagine è divenuta – più di ogni altra – la raffigurazione immediata e universale dell’ “idea” del Paese Italia. Così come avviene per altri luoghi simboli di molti Paesi: la Casa Bianca di Washington, l’Eliseo a Parigi e, perché no?, lo stesso Vaticano. Carlo Azeglio Ciampi, nel corso del suo settennato che sta ora per concludersi, ha seguito e sollecitato questo processo di identificazione con una azione costante e quotidiana, basata su principi semplici e su comportamenti coerenti. Ha abituato gli italiani a vederlo al lavoro in un ambiente moderno e funzionale, ha costantemente richiamato sentimenti e ideali condivisi dalla maggioranza usando un linguaggio senza retorica, Scoperte artistiche.Ciampi ha anche favorito la conoscenza del Quirinale come casa delle istituzioni con una intensa attività di incontri, ospitando mostre e concerti, aprendo settimanalmente le sale alle visite dei privati cittadini, rinnovando la fisionomia esterna con nuovi colori della facciata e modificando anche l’interno del complesso architettonico con indagini e lavori, che hanno permesso scoperte artistiche di grande rilievo e persino nuove soluzioni (o meglio il ripristino di antiche soluzioni) che hanno dato nuova vita alla grande struttura monumentale del Quirinale. In televisione tutti hanno potuto vedere con quanto giustificato orgoglio, durante la visita di Benedetto XVI, il Presidente illustrasse al Pontefice il volto nuovo del palazzo che un tempo è stato la residenza dei Papi. Cinghia di trasmissione. Ma sopratutto la riconoscenza popolare del Quirinale è stata in questi anni basata sulla sensazione che vi fosse, nel cuore del sistema, un luogo di vigile e obiettiva atten- Novembre 2005 zione, in grado di percepire il “sentire comune” e di trasformarlo, nel rigoroso rispetto delle norme costituzionali, in interventi e atti politici e legislativi: quasi una “cinghia di trasmissione” che ha avuto nel Capo dello Stato e nella istituzione Quirinale un interprete sempre attento e consapevole. La storia. Nasce da questa consapevolezza anche la curiosità che accompagna il Quirinale come luogo della storia e dell’arte. Nell’antichità sorgeva su questo colle il colossale tempio di Serapide e si trovavano qui gli imponenti gruppi scultorei equestri dei Dioscuri che gli hanno dato il nome: Monte Cavallo. Nel Cinquecento sulle sue pendici il cardinal Carafa aveva piantato un vigneto. Poi venne costruito il palazzo e molti Pontefici – da Gregorio XIII a Paolo V Borghese, che era un grande edificatore – chiamarono i più illustri artisti del tempo a contribuire alla sua edificazione e al suo abbellimento (basti pensare alla eccezionale scala del Mascherino, al torrino affrescato da Pannini e alla cappella di Guido Reni). Scelto da Napoleone per un soggiorno imperiale che non si realizzò mai, dal 1870 divenne residenza prima della famiglia reale dei Savoia e poi, da Einaudi in avanti (De Nicola non volle mai abitarvi), dei Presidenti della Repubblica. Rivista semestrale. Per chi desidera approfondire la conoscenza degli sterminati tesori artistici custoditi nel palazzo e nei suoi giardini, da poco un editore raffinato, Franco Maria Ricci, pubblica una stupenda rivista semestrale illustrata che si chiama “Il Quirinale” ed è diretta da Louis Godart, studioso d’arte di origine belga, chiamato dal Presidente Ciampi come consigliere per la conservazione artistica dell’intero compendio architettonico del Quirinale. Godart è il promotore e il realizzatore degli eccezionali ritrovamenti e delle nuove ricostruzioni 15 IN PRIMO PIANO IL QUIRINALE SUL WEB Chi vuole approfondire la storia del palazzo e delle sue preziose collezioni artistiche, o seguire le attività quotidiane del Capo dello Stato, conoscere tutto dei suoi incontri e dei suoi messaggi e discorsi a Roma, in Italia e all’estero può collegarsi al sito web www.quirinale.it ed entrare nel vivo della residenza del Presidente della Repubblica. Seguendo una logica ineccepibile di trasparenza e con lo scopo dichiarato di avvicinare i cittadini alla più prestigiosa delle istituzioni repubblicane, questo sito è una finestra continuamente aperta sulla vita del Quirinale di oggi e di ieri. Si può compiere una visita virtuale del palazzo e scoprirne così tutti i suoi aspetti più significativi. Si possono leggere descrizioni accurate dei luoghi, della storia, degli interni e delle opere d’arte, e anche – se si vuole – delle residenze di Castelporziano e Villa Rosebery, nonché di un altro luogo simbolico: il Vittoriano. Il sito permette anche di seguire giorno per giorno l’agenda ufficiale del Capo dello Stato, di vedere le immagini dei momenti salienti della sua attività in Italia e all’estero, di scorrere il diario di periodi precedenti e sfogliare l’album fotografico del settennato, rileggendo le pagine principali dei discorsi pronunciati da Carlo Azeglio Ciampi durante il suo mandato. Nelle intenzioni del Capo dello Stato, www.quirinale.it vuole essere un contributo al processo di rinascita dell’orgoglio nazionale e di identificazione con la sua massima istanza rappresentativa, uno strumento per far sentire tutti i cittadini partecipi e protagonisti degli aspetti più elevati della vita pubblica: quasi una scommessa vinta contro l’indifferenza, il disinteresse o l’ostilità che possono essere il “male oscuro” della democrazia e che il Quirinale di Carlo Azeglio Ciampi, con l’insegnamento e con l’esempio, ha contribuito a combattere e – per quanto possibile – a debellare. storico-artistiche che hanno contraddistinto questi ultimi anni, tra cui la riapertura delle finestre di alcuni grandi saloni, un tempo murate e nascoste da paratie e tendaggi e oggi spalancate sul cortile d’onore per illuminare a giorno la grande galleria che si affaccia sulla piazza e sul panorama di Roma. Le stupende immagini che illustrano questa pubblicazione (così come un altro prezioso volume mondadoriano: “Invito al Quirinale”) possono rappresentare un prezioso e divertente anticipo e una interessante fonte di informazione per tutti i cittadini che hanno desiderio ed occasione di visitare il Quirinale. Punto di riferimento. Per noi rotariani “questo” Quirinale costituisce un punto di riferimento di comuni principi morali e sociali che sentiamo fortemente e che sono la base della nostra appartenenza e del nostro servizio. Crediamo infatti in una società basata su valori condivisi che si ispirano al rispetto delle leggi e della convivenza e abbiamo l’aspirazione di vivere in un contesto che si richiami a modelli universalmente accettati – sotto tutte le latitudini ed in tutte le religioni – di solidarietà e di impegno per il progresso. Nell’ambito politico – al di là delle legittime convinzioni individuali – aspiriamo all’equilibrio dei poteri e alla osservanza dei doveri. In questa visione ci sentiamo vicini all’insegnamento che in questi sette anni è venuto, con l’esempio e con l’azione, dall’attuale inquilino del Quirinale e credo che tutti i rotariani italiani sarebbero onorati di potergli esprimere direttamente, prima della conclusione del suo mandato, sentimenti di gratitudine per il suo “servizio” al paese e per il prestigio che ha dato all’edificio-simbolo dell’unità nazionale. 16 VITA DEL DISTRETTO Novembre 2005 Novembre 2005 QUI ROTARY FOUNDATION a cura di Antonio Lico Seminari RF: il 12 novembre a Sassari, il 26 a Roma Fondi: raccolti 453 mila dollari Nel Golfo d’Anzio pesca ricca: 263 dollari a testa Si tirano le somme dell’annata 2004-2005: siamo giunti quarti sui dieci distretti italiani. Prima di ogni cosa desidero esprimere il mio ringraziamento per i brillanti risultati ottenuti nell’anno 2004-05. La raccolta complessiva è stata di US$ 453,130.68 così suddivisi: US$ 388.899.79 al Fondo annuale; US$ 61,217.56 al Restricted e US$ 3,013.00 al Fondo permanente. Il nostro distretto si è posizionato al 4° posto sui 10 distretti italiani. Rallegramenti particolari ed auguri per sempre migliori risultati vanno rivolti ai club che hanno raggiunto i migliori risultati per i contributi al Fondo annuale e che riceveranno gli attestati particolari dalla Rotary Foundation. Ecco i dati riassuntivi. I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI AL FONDO ANNUALE ROMA ROMA APPIA ANTICA ROMA OVEST 30 club hanno raggiunto e superato i 100 dollari pro capite; 19 club hanno raggiunto e superato l’obiettivo che si erano prefissati; 12 club non hanno ritenuto necessario fornire alcun contributo alla Fondazione. I restanti hanno fatto quanto era nelle loro possibilità. A tutti quanti hanno inviato un contributo un grazie particolare. Come possiamo rilevare il primo anno del nuovo programma Ogni Rotariano Ogni Anno (Oroa) nella versione inglese Every Rotarian Every Year (Erey), accolto con un po’ di scetticismo, ha dimostrato la sua validità e continua il programma: 100 dollari = E 85 in un anno. Sono piccoli sacrifici per un futuro migliore. Non abbiamo idea di cosa si possa realizzare nel mondo con 100 dollari. Come prima cosa ricordo quanto detto sulle pagine di questa rivista a proposito del Microcredito e Microrisparmio. A titolo esemplificativo sottolineo: 100 $ sei nuovi banchi per una scuola in Messico 100 $ pasti giornalieri per due mesi a bambini affamati in Guatemala 100 $ nuovi pozzi per villaggi rurali in Ghana. Bene di questo e di tanto altro parleremo nelle tavole rotonde che saranno la base dei seminari della Fondazione Rotary che si tengono in questo mese con il seguente andamento: 12 novembre a Sassari 26 novembre a Roma A Sassari l’organizzazione del seminario, presso la locale Camera di commercio, è affidata al Rc Sassari Nord. Il seminario di Roma, che si terrà presso l’hotel Crowne Plaza Rome St. Peter’s, è organizzato dal Rc Roma Mediterraneo. Il seminario è aperto a tutti ma è richiesta in modo particolare la presenza dei presidenti della commissione di club della Fondazione; un particolare invito è rivolto ai soci del Rotaract, e per la prima volta saranno presenti anche rappresentanti degli “Ex Alumni”, che sono quelle persone che in passato hanno partecipato a Gse, che hanno usufruito di una borsa di studio ecc. Avremo anche il piacere di avere con noi i nostri borsisti in partenza ed i borsisti stranieri presenti nel nostro distretto. Arrivederci a presto. US$ 27,345.98 » 15,725.94 » 15,392.00 flash I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI PRO CAPITE GOLFO D’ANZIO- ANZIO E NETTUNO ROMA APPIA ANTICA MONTEROTONDO MENTANA 17 VITA DEL DISTRETTO US$ » » 263.66 187.21 183.15 flash DIAMO UN PO’ DI NUMERI In EUROPA Nazione più grande Nazione più piccola Capitale più a nord Capitale più a sud Capitale più a est Capitale più a ovest Monte più alto Punto più basso Costruzione più alta Francia 552 mila Kmq Malta 315 Kmq Helsinki (Finlandia) La Valletta (Malta) Vilnius (Lituania) Lisbona (Portogallo) Monte Bianco (Italia/Francia) 4.810 m. Wieringermeer-Polder (Paesi Bassi) – 6,7 m. Torre Eiffel (Parigi-Francia) * * * Nel MONDO Popolazione delle maggiori città del mondo (anno 2000) (numeri in migliaia) Tokyo (Giappone) 34.450 Città del Messico (Messico) 18.066 New York (Usa) 17.846 San Paolo (Brasile) 17.099 Bombay (India) 16.086 Calcutta (India) 13.058 Shangai (Cina) 12.887 Buenos Aires (Argentina) 12.583 Nuova Dheli (India) 12.441 Los Angeles (Usa) 11.814 18 VITA DEL DISTRETTO Novembre 2005 Presenza “glocal” sul piano internazionale e su quello locale Il ROTARY sul “sentiero selvaggio” della felicità Siamo quelli di cento anni fa: è cambiata solo l’ampiezza dell’azione rotariana. Inseguiamo la felicità, come i pellegrini del Mayflower nel 1776, intesa come ricchezza e benessere di tutti. Abbiamo un seggio permanente all’Onu in qualità di organizzazione non governativa. L’ideale di servizio ci ha permesso di sconfiggere la polio. E di piantare la nostra bandiera sulla Luna. P che quello era il seme di un’impresa di dimensioni planetarie. La storia la conosciamo tutti. Il primo Ed è proprio sulla dimenRotary Club si è riunito a Chicago per sione mondiale che, a un iniziativa di un giovane avvocato, Paul secolo dalla nascita, si Harris, il 23 febbraio 1905: era un grup- misura il Rotary, sodalizio po di amici professionalmente impe- presente in tutto il gnati e il nome Rotary è scaturito dal mondo e impegnato in fatto che i primi soci si riunivano a progetti per migliorare la rotazione presso i rispettivi luoghi di vita delle persone. In lavoro. La caratteristica era quella di fondo, a pensarci bene, la Assemblea dell’Onu operare nell’ambito del proprio lavoro mission del Rotary non è o professione per risolvere i problemi cambiata molto. Ad essere cambiata è li del Rotary International. Mediando della comunità: dalla realizzazione dei l’ampiezza del riferimento dell’azione un termine in voga tra gli studiosi di vespasiani nel mercato al restauro di rotariana. fenomeni sociali, potremmo dire che una scuola, dalla funzionalità dei servioggi il Rotary fa costantemente del zi pubblici alla manutenzione delle Megavillaggio. Nel 1905 si affrontava- “glocal” l’ambito del servizio dei propri strade. no questioni collegate al miglioramen- soci. Professionisti, dirigenti, imprendito della convivenza nelle città. Oggi che tori attraverso il Rotary cooperano con I pionieri. Quei primi concreti pionieri il villaggio è globale, per dirla con il i loro programmi perché, a partire dalla del Rotary avevano in mente obiettivi sociologo della comunicazione Mars- comunità in cui vivono, nel mondo si per l’immediato raggiungimento dei hall Mc Luhan, il Rotary, come cento diffondano la felicità come ricchezza quali ciascuno era coinvolto in prima anni fa, continua a prendere in conside- comune a tutti, il benessere delle perpersona e, certamente, non pensavano razione i problemi della comunità, ma sone come obiettivo prioritario e la affronta anche la dimen- pace come bene condiviso da tutte le sione mondiale con la nazioni. Felicità è una parola multilingue. Alcuni medesima concretezza popoli la chiamano così. del gruppo di amici di Diritti primari. Il Rotary viene fondato – Spagna = Felicidad Chicago del 1905. negli Usa che, nella dichiarazione d’indi– Francia = Bonheur Le dimensioni globali e pendenza sottoscritta il 4 luglio 1776 – Inghilterra e Usa = Happiness locali dei progetti rap- dai puritani sbarcati dalla Mayflower, – Germania = Gluck presentano una delle pongono il perseguimento della felicità, – Ungheria = Boldogsàg caratteristiche essenzia- insieme alla vita e alla libertà, come NUNZIO RIMAVERA Rotary club Roma Parioli Novembre 2005 IL ROTARY E LE NAZIONI UNITE I rapporti tra il Rotary International e le Nazioni Unite risalgono al 1945, quando 49 rotariani parteciparono alla conferenza di San Francisco che approvò la carta costitutiva dell’organizzazione. Nei dieci anni successivi, il Rotary ha partecipato attivamente Anno 1945, Conferenza di San Francisco: 49 soci rotariani alla sua crescita, inviando approvano la carta costitutiva dell’organizzazione regolarmente osservatori alle riunioni più importanti e promuovendone la causa nelle proprie pubblicazioni. Dalla nascita del Consiglio economico e sociale (Ecosoc) e dell’Organizzazione culturale, scientifica ed educativa dell’Onu (Unesco), avvenute rispettivamente del 1945 e 1946, il Rotary ha mantenuto rapporti con entrambe le agenzie, espandendoli in anni più recenti grazie a una rete specifica di rappresentanti (Rotary’s Representative Network). Il Rotary International è l’organizzazione non governativa (Ong) con maggior potere consultivo in seno al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, che sovrintende ai lavori di varie agenzie specializzate. Il Rotary partecipa inoltre alle riunioni di vertice del Congo, il congresso delle Ngo con potere consultivo alle Nazioni Unite. Non solo, ma la bandiera del Rotary è stata piantata vicino a quella Usa sulla Luna dall'astronauta rotariano Neil Armstrong nel 1969. Nei primi anni di vita dell'Onu sono stati 5 i Rotariani chiamati alla presidenza dell’assemblea generale. diritti fondamentale dell’uomo. Il Rotary International nello spirito di quei padri pellegrini offre una strada per il raggiungimento della felicità e perché il mondo migliori. Per questo i progetti ai quali ciascun rotariano si dedica si rivolgono verso i bisogni delle comunità di vita ma anche verso i popoli emergenti e quelli più poveri. Il progetto Polio Plus del Rotary rappresenta un esempio di come rotariani di fedi, culture e nazioni diverse, accomunati da un ideale di servizio, possono sconfiggere definitivamente una malattia gravissima come la poliomielite. Operatori del bene. Il Rotary International in qualità di organizzazione non governativa ha seggi all’Onu e in importanti organismi internazionali e opera con contributi caratterizzati dalla immediatezza degli interventi e dalla concretezza dei risultati. Una presenza che è lo specchio del 19 VITA DEL DISTRETTO carattere dei rotariani: persone concrete semplici, oneste, alacri, costruttive. Sereni operatori per il bene della comunità attraverso la propria professione o attività, impegnati in un servizio al di sopra dell’interesse personale. Niente barriere. Nel Rotary l’amicizia tra i soci si cementa al di là di confini nazionali, religioni e convinzioni politiche. Una ricchezza, questa, che è patrimonio dell’umanità e che rappresenta un punto di riferimento importante in tanti consessi e organismi internazionali dove spesso sono rotariani i rappresentanti di paesi diversi e trovano nella comune appartenenza al Rotary un punto di partenza per un dialogo utile per superare barriere a volte insormontabili. In questo senso, il Rotary ha fatto molto e molto può fare per rendere più agevole quel “sentiero selvaggio”, come l’ha definito Paul Harris, che è la via della pace. Le iniziative. La pace tra i popoli è la pietra angolare del Rotary International che ogni anno celebra alle Nazioni Unite una giornata rotariana per festeggiare e promuovere l’amicizia e la tolleranza fra i popoli e le culture. Sono molte le iniziative del Rotary per la pace: dalle borse di studio della Rotary Foundation agli scambi di gruppi di studio, dallo scambio giovani ai centri rotariani di studi internazionali. Progetti ambiziosi e concreti che fanno del Rotary un sodalizio vivo che vuole essere presente nel mondo con capacità propositiva e con realizzazioni concrete. I rappresentanti del Rotary all’ONU e ad altre organizzazioni internazionali Il Rotary International invia rappresentanti presso le organizzazioni con le quali intrattiene rapporti ufficiali, al fine di promuovere la conoscenza delle attività e dei programmi rotariani all’interno della comunità internazionale. Durante incontri regolari con i dirigenti e lo staff delle varie agenzie Onu, i rappresentanti rotariani si occupano di: • discutere questioni parallele e possibili collaborazioni; • informare le organizzazioni dei programmi rotariani; • raccogliere informazioni sugli sviluppi organizzativi e le opportunità di cooperazione a livello locale. In collaborazione con lo staff della sede centrale di Evanston, i rappresentanti del Rotary organizzano inoltre presentazioni, mostre e conferenze promozionali in occasione di eventi importanti, sia dell’Onu che di altre organizzazioni. 20 Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO Novembre 2005 La cravatta è un elemento essenziale e distintivo che non può essere abolito RIUNIONI ROTARIANE mai il gilet alla cacciatora Sergio Piscitello, responsabile del cerimoniale del distretto 2080 e socio del Rotary club di Roma Est ha preparato il cerimoniale rotariano, utilizzato anche in occasione del Sipe. È un documento molto interessante che detta le regole in tema di organizzazione di cerimonie ed eventi (esclusivamente rotariani o pubblici) con la precisa e minuziosa assegnazione dei posti in funzione della carica e del sesso, di dislocazione dei tavoli, di accoglienza degli ospiti, degli inni da suonare, delle bandiere da esporre, ecc. Nel redigere il testo, a nostro uso e consumo per l’anno 2005-2006, Piscitello si è avvalso della collaborazione di Alessandro Bolzan Mariotti Posocco del Rotary club Roma Nord Ovest. Del prezioso elaborato pubblichiamo la introduzione e la parte finale, perché hanno un respiro più ampio non entrando nei dettagli del cerimoniale e quindi una più marcata validità di succosa informazione mediatica. P SERGIO ISCITELLO Responsabile cerimoniale distretto Rotary club Roma Est dine e dell’anarchia. Non sembri esagerato, quindi, definire il cerimoniale come l’etica del comportamento. Il cerimoniale potrebbe essere definito il complesso delle norme e dei principi che regolano la vita degli uomini e della società. Anche se al termine cerimoniale si tende ad attribuire un valore più formale che sostanziale, se si guarda dietro l’apparenza delle parole e il travisamento semantico, che talvolta ne stravolge il significato, vi si può ritrovare un riferimento profondo a valori più alti e particolarmente sentiti dal mondo rotariano: l’ordine, il rispetto degli altri, il rifiuto della improvvisazione, del disor- Regole e formule. Nel manuale di procedura del Rotary – così come in molte altre definizioni ufficiali e istituzionali – viene preferenzialmente usato il termine protocollo, che deriva dal greco protokollon, con cui si indicava il primo foglio incollato di un codice o di un documento. Da qui, volendo indicare la parte per il tutto, è nato e si è imposto genericamente un termine che peraltro suona burocratico e convenzionale, senza un richiamo dinamico alla realtà del vivere e del convivere. Ecco perché, pur rispettando la definizione ufficiale del manuale di procedura, che deriva dalla traduzione del termine inglese protocol, riteniamo preferibile adoperare la parola cerimoniale di cui il dizionario Oli-Devoto dà la seguente definizione: complesso di regole e di formule che fissano lo svolgimento di celebrazioni e manifestazioni (mentre di protocollo lo stesso Oli-Devoto dice: complesso delle norme relative alla redazione dei documenti diplomatici o anche all’applicazione del cerimoniale; talvolta, ironicamente o scherzosamente, sinonimo di etichetta). Il rispetto. Per il rotariano il cerimoniale consiste quindi nell’osservanza profonda dei principi che regolano la società civile e, di conseguenza, il nucleo della filosofia rotariana, riconoscendo il ruolo ed i meriti di ciascun componente della comunità nel macrocosmo della vita sociale e nel microcosmo dell’attività all’interno del distretto, dei club e rispettando i diritti, i doveri e le competenze gerarchiche e professionali che a ciascuno competono nell’ambito e nello svolgimento della sua funzione umana, familiare e lavorativa. Derivano da questi principi e dalla loro concreta applicazione i criteri pratici di svolgimento delle attività, degli eventi e delle manifestazioni del Rotary. L’abbigliamento. In una società civile che ha profondamente modificato alcuni antichi e consolidati dettami della moda specie nell’abbigliamento sia maschile che femminile, risulta difficile imporre criteri tassativi in materia di estetica in generale e, in qualche modo, anche di estetica rotariana. 21 VITA DEL DISTRETTO Certamente, alcune regole formali sono invalicabili perché interferiscono con i rapporti interpersonali. E tuttavia l’esperienza dimostra che alcuni santuari – come ad esempio le platee e i palchi dei teatri dell’Opera, anche in occasione di prime rappresentazioni – sono stati ormai violati e che l’eleganza “casual” ha acquistato un diritto di cittadinanza persino nelle occasioni ufficiali. Tuttavia alcuni paletti anche in materia di estetica possono essere piantati a difesa di un equilibrio dei comportamenti reciproci. Nelle riunioni rotariane diurne può essere escluso l’obbligo (che del resto nessuno o quasi rispetterebbe) dell’abito scuro e della camicia bianca: ma certamente non può essere ammesso disinvoltamente l’uso del pullover o il gilet sportivo “alla cacciatora”, che pure sono abitudinari in molte località ed in alcune condizioni climatiche. La cravatta è un elemento essenziale e distintivo dell’abbigliamento e della eleganza maschile, che non può essere abolita. Il blazer. Tuttavia se si vuole, può essere accettabile una elegante sciarpa o faz- zoletto da collo, ma bisogna evitare di apparire ”sciamannati” e di confondere la disinvoltura estetica con la trasandatezza. Di sera il blazer (nato originariamente come abito spezzato da mattina, che derivava dal cosiddetto mezzo tight, pantaloni grigi argento rigati e giacca nera) oggi è un segnale di accuratezza e la camicia azzurra o biancoazzurra a righe non solo è l’ideale per le riprese televisive ma è anche un accessorio comodo e necessario quando le esigenze di lavoro impongono orari continuati dal primo mattino sino a sera tarda. Nelle circostanze più ufficiali – come la visita del Governatore, per non parlare di quella del Presidente Internazionale – Cravatta nera. Le rare volte in cui viene richiesta la cravatta nera (cioè l’uso di quello che noi chiamiamo smoking prendendo a nolo il termine dall’abbigliamento che i signorotti inglesi usavano per ritirarsi dopo il pasto serale a bere un bicchiere di Porto ed a fumare un sigaro) sarebbe bene non fraintendere e non presentarsi con un abito scuro e cravatta lunga da funerale: anche se l’esperienza insegna che l’equivoco ha avuto seguaci persino nei ricevimenti di stato al Quirinale. il formalismo è più di rigore, e qui si impone ed è giusto richiedere un sobrio abito scuro e, per le signore (che negli altri casi possono affidarsi al loro personale buon gusto, evitando in ogni caso gli eccessi) un tocco più accentuato di eleganza. gibile dell’orgoglio di essere socio del Rotary e di voler comportarsi come rotariano, cioè come chi crede nelle regole e intende applicarle a sé e agli altri in ogni circostanza. Ed è nel rispetto di questi parametri di vita che l’estetica rotariana diventa cerimoniale. Il distintivo. Quello che non bisogna mai dimenticare è il distintivo rotariano da portare all’occhiello del bavero della giacca in ogni occasione e da accompagnare con il distintivo della o delle Paul Harris Fellow nelle occasioni più solenni e sempre durante la visita del Governatore, non solo come segnale di appartenenza ma anche come espressione tan- DALL’APOCALISSE AD ANDREOTTI Riferimenti al cerimoniale possono ritrovarsi già nei libri dell’Apocalisse e nell’antichità egizia e orientale, nei riti religiosi pagani e cristiani e nelle consuetudini cavalleresche delle corti medievali. In Italia norme di cerimonia sono contenute nella cosiddetta circolare Andreotti del 26 dicembre 1950 (quando Alcide De Gasperi era presidente del consiglio dei ministri e Andreotti sottosegretario a palazzo Chigi), parzialmente integrata da circolari del 1959, 1988, 1993, che tuttavia non sono complete e lasciano lacune e spazio a improvvisazioni e incompetenze. Anche la letteratura in materia è scarsa. Gli unici due testi attendibili ai quali si può fare riferimento sono “Il cerimoniale nelle pubbliche relazioni” del generale Michele Santantonio e il manuale “Il cerimoniale moderno e il protocollo di stato” di Massimo Sgrelli, responsabile dell’ufficio del cerimoniale presso la presidenza del consiglio dei ministri. 22 Novembre 2005 VITA DEI CLUB RC Cagliari Est vara un progetto Ryla per venti giovani sotto i 30 anni La sanità cerca manager Il Rotary risponde all’appello I partecipanti al bando devono essere laureati con 110/110 e lode e quattro di essi possono provenire da un paese della comunità europea. Il corso è gratuito ed è articolato su due linee: lezioni didattiche per 39 ore (periodo 16 gennaio – 2 febbraio 2006) e tirocinio pratico per 60 giorni (e 252 ore) presso l’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari. A PIA NGIUS Presidente commissione Ryla, area Sardegna Il Rotary club Cagliari Est, attuando una delle prime finalità del Rotary International, intende realizzare un incontro rotariano per la formazione di giovani leader nella professione di manager in una azienda sanitaria. La recente rifor- ma sanitaria ha istituito vere e proprie aziende nelle quali l’aspetto sanitario si fonde con quello amministrativo, organizzativo, giuridico e tecnico-ingegneristico. Scopo di questo incontro è quello di avvicinare i giovani neolaureati a queste nuove figure di manager per la gestione, nei rispettivi campi, di una azienda articolata e complessa come quella sanitaria. Lezioni didattiche. L’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari è stata scelta come sede di questo Ryla ( Rotary youth leadership award) in quanto di rilevante dimensione e raccolta in un unico edificio. Il Ryla inizia con un corso di lezioni didattiche per trentanove ore complessive da tenersi in tredici giornate dal 16 gennaio al 2 febbraio 2006. Dopo una introduzione sulla natura del Rotary international e sullo scopo di questo Ryla (fornire ai giovani prescelti una esperienza pratica volta a sviluppare le loro attitudini e ad assumere posizioni di leadership responsabile ed efficace), vengono trattati tutti quei temi (sanitari, giuridico-amministrativi, ingegneristico-impiantistici, ecc.), in prospettiva teorica e pratica, che sono fondamenti comuni ed indispensabili a tutte le figure manageriali impegnate nella gestione di una azienda complessa. DOMANDE ENTRO IL 20 NOVEMBRE Le domande devono essere trasmesse, con lettera raccomandata, al Rotary club Cagliari Est, ed esattamente alla dott.ssa Pia Angius, improrogabilmente entro il 20 novembre 2005. L’ indirizzo è: Pia Angius – via Messina, 38 – 09126 Cagliari – e mail: [email protected]. Farà fede la data del timbro di spedizione postale. Novembre 2005 23 VITA DEI CLUB Tirocinio pratico. Nella seconda fase il neolaureato svolgerà uno tirocinio pratico per un numero complessivo di 252 ore in sette settimane presso l’azienda Brotzu nel corso del quale i partecipanti frequenteranno i servizi di loro competenza e loro attribuiti. Sarà possibile svolgere il tirocinio pratico usufruendo delle facilitazioni offerte dall’università degli studi di Cagliari, che ha promosso tali tirocini presso aziende, enti pubblici e privati al fine di contribuire all’orientamento dei neolaureati nelle proprie future scelte professionali. Crediti formativi. I partecipanti potranno chiedere di effettuare il tirocinio, che nel caso durerà 60 giorni, in obbedienza alla normativa universitaria, al fine di lucrare crediti formativi ed ottenere l’attestato finale. L’azienda Brotzu si dichiara disponibile ad erogare borse di studio semestrali o annuali destinate a coloro che, mostratisi meritevoli, vogliono proseguire il suddetto tirocinio. Italia ed Europa. Partecipanti al corso, diretto da Bruno Loviselli, presidente Rotary club Cagliari Est, saranno 20 giovani di età inferiore ai 30 anni laureati, con voto di laurea di 110/110 e lode, nelle seguenti discipline (o equipollenti): economia e commercio (4 partecipanti), medicina (4 partecipanti), farmacia (2 partecipanti), giurisprudenza (3 partecipanti), scienze politiche (2 partecipanti), ingegneria (3 partecipanti) fisi- ca sanitaria (1 partecipante). Il 20% dei partecipanti potrà provenire da un qualsiasi paese della comunità europea, con conoscenza della lingua italiana e a proprie spese. I titoli. Le domande (vedi box) devono essere corredate dalla copia di un documento di riconoscimento e dalla documentazione autentica attestante i titoli segnalati. Nel caso in cui il numero delle domande superasse l’offerta, una apposita commissione costituita dal club produrrà una graduatoria non appellabile esclusivamente sulla base dei titoli presentati. È obbligatoria la esibizione di un indirizzo di posta elettronica. Non verranno accettate le domande prive di e-mail e tutte le comunicazioni avverranno per e-mail Gratis. È utile precisare che il corso ed il tirocinio pratico sono gratuiti; i frequentatori con tirocinio universitario sono coperti da debita assicurazione; i docenti non percepiscono alcuna retribuzione. A U TO E M O T E C A D A 8 5 M I L A E U R O SERVIRE GLI ALTRI. Nell’ambito dei progetti del centenario citiamo, per il suo “peso”, quello realizzato dal Rotary club di Tivoli (in quel momento presidente Giangiuseppe Madonna Terracina). Il club ha donato alla Azienda sanitaria locale RM G un’autoemoteca. Come si vede nella foto è un automezzo di grandi dimensioni specificatamente predisposto al suo interno per ospitare ed assistere donatori di sangue, e per recarsi in qualunque luogo del territorio per effettuare raccolte di sangue. L’ autoemoteca – che ha lo scopo di far aumentare il numero di donazioni e quindi la disponibilità di sangue per i malati – è costata 85.000 euro. La ingente somma è stata raccolta, non soltanto grazie all’intervento economico dei soci del club tiburtino, ma anche grazie agli stanziamenti economici di enti pubblici, privati e di numerose realtà imprenditoriali. Altrettanto significativo è stato il contributo economico dato dagli studenti di tutte le scuole superiori di Tivoli e da molti cittadini, mediante la massiccia adesione alle tante manifestazioni medico-culturali organizzate dal Rc Tivoli nel triennio 2003-2005. La realizzazione di questo obiettivo così oneroso e di così concreta validità sociale ed assistenziale è una ulteriore bella conferma delle alte finalità e delle grandi capacità del Rotary. 24 VITA DEI CLUB Novembre 2005 Novembre 2005 VITA DEI CLUB 25 Scuola, acqua potabile, sanità Euromeeting: un modo intelligente di ”fare Rotary” Un progetto lanciato dal Rotary club di Viterbo e sostenuto da Viterbo Ciminia e BolsenaDucato di Castro, unitamente ai club di Avignone e Vienna. E’ un tour rotariano per l’Europa, che coinvolge un solo club per nazione. A Iglesias la terza tappa dopo quelle di Belgio e Francia. Usi, costumi, culture di popoli differenti che il Rotary riconduce a unità civile e spirituale. Per aiutare i pakistani triangolo rotariano Italia-Austria-Francia DOMENICO APOLLONI V Il progetto di “scolarizzazione di giovani pakistani”, lanciato dal club Viterbo e sostenuto da Viterbo Ciminia con la partecipazione del club Bolsena-Ducato di Castro, nonché di quelli di Avignone e Vienna, ha iniziato il suo cammino. Quattro rotariani di Islamabad (tre pakistani, un dirigente farmaceutico, un architetto ed un informatico, con un tedesco naturalizzato da quarant’anni per aver trovato moglie in loco) sono arrivati a Viterbo con un programma di ampio respiro, che include il progetto della scolarizzazione e comprende anche la potabilizzazione delle acque e tre progetti sanitari (assistenza “madrebambino”; sostegno economico per attrezzature; diagnostica/terapia/education per le donne delle zone rurali, che – dai 15 ai 30 anni – hanno, in media, dieci attività procreative). La presentazione del programma, con ampio filmato sul paese (sette volte l’Italia con oltre 150 milioni di abitanti e con la bellezza suggestiva delle monta- MARIO IRDIS Assistente Governatore area Sardegna ovest Rotary club Oristano Le idee semplici sono spesso quelle vincenti. Tutto è cominciato nel 2003 in Belgio e più precisamente nel club di Oudenaarde, splendida città fiamminga, durante un incontro realizzato da club europei, accomunati dallo stesso anno di costituzione: il 1968. Bernard Thienpont, rotariano di quel club, propone agli altri club presenti, Iglesias per l’Italia, Auxerre per la Francia e Jonkoepping per la Svezia , un modo innovativo di fare Rotary. I soccorsi resi in condizioni molto precarie. gne del nord, dove resiste la memoria di Compagnoni e Lacedelli e anche quella del Duca degli Abruzzi, quel nostro grande esploratore che pareggiò la gloria del fratello, l’invitto Duca d’Aosta della III Armata) è avvenuta alla presen- QUANDO LA TERRA DIVENTA MATRIGNA In contemporanea con l’incontro di Viterbo un violentissimo terremoto ha devastato il Pakistan. Questa tragedia ovviamente scompagina i progetti sulla scolarizzazione, essendo per il momento ben diverse le priorità. Ma anche in questa occasione il Rotary dimostrerà la propria forza e la capacità di essere una “multinazionale” di servizio, rispettosa dei principi dell’amicizia e del soccorrere chi è nel bisogno, senza confini materiali e spirituali, senza steccati geografici. za del Pdg Lico e dell’assistente del governatore Chiarini, che ha partecipato anche alla cena di gala per concludere gli interventi ed i discorsi ufficiali. Durante la conviviale è stato firmato (da Viterbo e da Islamabad) un verbale sull’incontro con l’intesa di esame approfondito di tutta la materia da parte dei cinque club attualmente coinvolti, per la decisione su quale punto fissare l’attenzione (il progetto della scolarizzazione prevede un impegno di 12 anni – tanti sono quelli del corso completo degli studi pre-universitari – con un intervento economico onnicomprensivo di circa 1.500 dollari l’anno per studente). A rotazione. L’idea consiste nello scambio di amicizia rotariana tra i diversi club, con incontri a rotazione, ogni anno presso un club diverso. La regola di base è che può parteciparvi solo un club per nazione. Questo vuol dire riunirsi, anno dopo anno, in un diverso Paese. Il mee- GLI Anno 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Il presidente del club Franco Plaisant (a destra) con il presidente del club di Dublino Paul Loughlin, che soddisfatto esibisce il collare più antico di Europa, risalente al 1912. ting, della durata di alcuni giorni, consente agli ospiti di conoscere gli usi, i costumi e la cultura di popoli differenti. Il risultaINCONTRI 2003-2009 to è bello e coinvolgente. Città Nazione E’ una full-immersion di tre, quattro giorni, non Oudenaarde Belgio solo nelle famiglie degli Auxerre Francia amici rotariani ma in tutta Iglesias Italia la città del club ospitante e nel suo territorio. Jonkoepping Svezia Il primo incontro è stato Dublino Irlanda in terra fiamminga: ad Hastings Inghilterra Oudenaarde. Il meeting è Bochum Germania partito col piede giusto: infatti i quattro club iniziali non sono rimasti soli; da subito altri tre club hanno apprezzato l’iniziativa e si sono aggregati: il prestigioso ed antico club di Dublino in Irlanda, poi quello di Hastings in Inghilterra e quello di Bochum in Germania. Terza tappa. Il secondo incontro nel 2004 è avvenuto ad Auxerre in Francia e quest’anno è stato il turno di Iglesias per l’Italia. Quello di Iglesias è un club di lunga militanza che ha già maturato 37 anni di servizio rotariano. Seguo questo club, 26 VITA DEI CLUB prima linea per consentire al territorio della nuova provincia del Sulcis-Iglesiente di recuperare proficuamente questo inestimabile valore. Alcuni soci europei presenti al concerto. come assistente del governatore, da tre anni ed ho sempre espresso un giudizio altamente positivo sul suo operato. Centro minerario. Iglesias, centro minerario fin dall’epoca romana, pur risentendo delle difficoltà derivanti dalla chiusura di gran parte delle miniere del suo territorio, cerca oggi nuovi sbocchi, soprattutto in ambito turistico, culturale e dei servizi. Anche il riutilizzo del grande patrimonio minerario potrà recitare un ruolo importante nel futuro di questa bella ed antica città. I rotariani del club, a partire da Luciano Otelli, geologo, oggi direttore generale dell’Igea, la struttura regionale che sovrintende alle miniere, sono tutti impegnati in I collari. L’arrivo degli amici rotariani ha festosamente animato Iglesias e l’incontro è durato alcuni giorni con oltre cento partecipanti e con la presenza, nella serata finale, del governatore Giorgio Di Raimondo, a riprova dell’importanza dell’avvenimento. Novembre 2005 Respiro europeo, Iglesias ha degnamente onorato la terza tappa di un incontro di grande respiro europeo. Le prossime località sono già state stabilite: il prossimo anno 2006 in Svezia a Jonkoepping, nel 2007 in Irlanda a Dublino, nel 2008 in Inghilterra ad Hastings e nel 2009 in Germania a Bochum. Sono convinto che il cerchio dei club partecipanti continuerà presto ad allargarsi. Da tempo accompagna il gruppo Anno 1912. La serata finale è stata indimenticabile, in un tripudio di luci, suoni, colori, sapori. I presidenti indossavano il collare: uno mi ha colpito in modo particolare, quello al collo del presidente del Rc di Dublino, Paul Loughlin. In metallo pesante, dimostra- Quanto è bella la Sardegna! va i suoi anni: era il collare più antico d’Europa, datato 1912, con una anche un rappresentante rotariano “scaletta” di targhette con i nomi dei 93 della Lettonia, più precisamente di Riga, presidenti suoi predecessori. Per Dubli- che ha nel cuore l’Europa e, soprattutto, no si avvicinano i festeggiamenti del l’Italia. Questo signore, non più giovane, ha tradotto dall’italiano al lettone la primo centenario. ‘’Divina Commedia” e la ‘’Vita nuova” di Dante e ama talmente il nostro sommo poeta da aver imparato a memoria entrambe le opere. Mi piacerebbe vedere in un prossimo futuro il coinvolgimento di tutti i paesi europei. Credo che il nostro servire in amicizia sia un ottimo veicolo nel lungo cammino dell’integrazione europea. Il club di Iglesias ha donato al comune una statua – creata dal socio rotariano Stefano Cherchi – che, tramite una figura femminile alta quasi sei metri, vuole essere l'emblema del dolore. Una targa inserita nella scultura ricorda le "macerie impastate di sangue" della triste giornata dell'11 settembre 2001 a New York. La statua è dedicata ai 700 vigili del fuoco e a tutte le altre persone deceduti nell'attacco terroristico. Nella foto: il governatore Giorgio Di Raimondo con l'artista davanti al monumento. Novembre 2005 27 VITA DEI CLUB Rotary club Guidonia-Montecelio: rievocata una leggendaria impresa. Quando l’Italia era imbattibile sulle strade del cielo. ITALIA - BRASILE, in alta quota vinciamo noi Anno 1928. Ferrarin e Del Prete volano in Brasile per più di 8 mila chilometri per oltre 48 ore: è record mondiale di distanza senza scalo. Il Rotary brasiliano di Natal ha costruito un monumento celebrativo (il bronzo è stato offerto dall’aeronatica militare italiana), una copia del quale è stata posta a Guidonia. Grande festa al circolo ufficiali. I più audaci hanno volato con gli alianti. D ANTONIO ANIELE Rotary club Guidonia- Montecelio Ha avuto luogo, nell’aeroporto di Guidonia, la cerimonia di inaugurazione del monumento che rievoca un’impresa leggendaria compiuta da due eroici aviatori italiani. Il 3 luglio 1928 Arturo Ferrarin e Carlo Del Prete partivano dall’aeroporto, che all’epoca si chiamava ancora Campo di volo di Montecelio, alla volta del Brasile dove giungevano dopo un avventuroso volo durato 48 ore e 14 minuti, stabilendo il record mondiale di distanza senza scalo (oltre 8100 chilometri). Il velivolo, espressamente costruito per l’impresa, era un Savoia Marchetti S.64 e consumava nel volo tutto il carburante, tant’è che i nostri eroi prendevano terra sulla spiaggia di Touros, nelle vicinanze di Porto Natal. Il Rotary club di Natal ha voluto celebrare il centenario rotariano costruendo un monumento che ricordasse l’impresa che, all’epoca, aveva unito per la prima volta l’Italia al Brasile. L’aeronautica brasiliana ha messo a disposizione l’area, i soci del Rotary di Natal hanno offerto il basamento in pietra e l’aeronautica militare italiana una riproduzione in bronzo del velivolo tratta dalla maquet- te esposta al museo storico dell’aeronautica di Vigna di Valle. Lo stampo utilizzato per produrre il monumento bronzeo, consentiva una seconda colata, di modo che si è potuto posare una copia dello stesso monumento qui da noi, ricordando in tal modo l’impresa sia nel luogo di arrivo che di partenza. La cerimonia ha visto presenti importanti autorità e personalità tra cui il segretario distrettuale Aldo Bernuzzi, il past governor Gianni Gasbarrini Fortuna, il sindaco di Guidonia Filippo Lip- piello, il procuratore della repubblica di Tivoli dottor D’Angelo e la contessa Maria Fede Caproni. La delegazione rotariana era composta non solo dai soci del Rotary club di Guidonia – Montecelio, ma anche da soci dei club di Tivoli, Todi, Fiuggi e Palestrina – Zagarolo. Ascoltando gli interventi si veniva riportati indietro nel tempo a quel lontano eppur vicino 1928. Il comandante dell’aeroporto colonnello Antonio Daniele (socio rotariano, che scrive le presenti note ndr) ha sottolineato la duplice 28 VITA DEI CLUB Novembre 2005 Rotary Club di Fiuggi si recavano subito presso la linea di volo per provare l’ebbrezza dell’aliante, gli altri si sono riuniti in conviviale nel grande salone delle feste del circolo ufficiali, alla presenza dei vertici dell’aeroclub di Roma (Squiccimarro, De Lorenzo, Marchetti). Tutti si sono poi trasferiti in linea di volo dove, a turno, ben diciotto rotariani hanno avuto il battesimo dell’aria volando con gli alianti messi a disposizione dalla scuola di volo a vela che l’aeroclub di Roma gestisce nell’aeroporto di Guidonia. valenza, militare e rotariana dell’evento, il presidente del Rotary club Americo Innocenti ha evidenziato come il centenario rotariano sia occasione per solennizzare importanti ricorrenze nazionali, il generale di brigata aerea Franco Camperi, rappresentante del comandante generale delle scuole A.M., ha sottolineato l’importanza dell’evento pur nella sua sobrietà. Dopo i dovuti commiati con le autorità, ha avuto inizio la parte più rotariana della giornata. Mentre gli amici del I “PIRATI” DEL VINO ITALIANO IN USA UNA BOTTIGLIA SU DUE È FALSA È questa la clamorosa denuncia che viene dagli Usa. Il falso made in Italy tartassa il mercato del vino. Le bottiglie false sono quasi uguali a quelle delle nostre esportazioni: ci si imbatte sistematicamente con curiose bottiglie di Chianti, Sangiovese, Refosco e Barbera, Barolo e Malvasia. In ogni caso per il vino italiano è boom:le esportazioni verso l’America crescono e hanno spinto l’Italia alla leadership sul mercato statunitense. Il nostro vino copre da solo un terzo del valore di mercato dei vini stranieri, seguito a distanza da Australia con il 25% e Francia con il 21%. Un risultato che, a detta della Coldiretti, conferma i risvolti commerciali positivi di numerose ricerche che evidenziano gli effetti benefici del consumo di vino sulla salute, come quello antinvecchiamento dovuto al contenuto di resveratrolo e a quello antistress della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importantissimo nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l’umore. La Coldiretti ricorda che l’Italia è il secondo produttore di vino in Europa con 51 milioni di ettolitri (24,6 bianchi e 26,3 rossi) e conta su un patrimonio di 4453 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60% della produzione nazionale di vino, che genera un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di euro. Novembre 2005 29 PARLIAMONE LETTERE CARTOLINE FAX E-MAIL MESSAGGI POSTA AEREA PICCIONI VIAGGIATORI … “Meno siamo, meglio stiamo”. O no? Renzo Arbore nella sua ultima trasmissione televisiva di successo ha ironicamente posto il titolo che noi riportiamo qui anche se in forma dubitativa. L’interrogativo è interessante. Qual è la consistenza numerica giusta per la vita di un club? Deve esistere un numero massimo di soci da non superare? È conveniente ed efficiente averlo? Peppino Pintore del Rc Sassari Nord lancia il sasso: non si dovrebbe andare al di là dei 50 soci. E si chiede e ci chiede: come fanno a operare i club con oltre 200 soci? Domande legittime che ho girato al Rc Roma, unico club del nostro distretto a superare tale soglia. Leggiamo con attenzione le considerazioni del presidente Enrico Scala. Fatalità vuole che nello stesso momento (fine settembre) al Rc Roma sia stato dato un premio internazionale per il “maggiore sviluppo dell’effettivo”, come è riportato nella didascalia della foto. Allora è il caso di aggiornare il titolo è dire “ più siamo, meglio stiamo” ? (bruno benelli) Il club ideale: non piu’ di 50 soci Alla luce della mia esperienza di rotariano da circa 25 anni mi capita spesso di fare qualche riflessione a proposito del mio club: di come è sorto, del suo sviluppo, delle sue attività e dell’affiatamento fra i soci. Già da quando mi accingevo a condurre il club di Sassari Nord, in qualità di presidente, pensavo che l’espansione richiesta da tutti i governatori ed i presidenti internazionali dovesse avvenire, non tanto in seno al club, ma in seno al distretto con la creazione di nuovi club. Questo perché ho sempre pensato (forse sbagliando?) che la buona armonia e la sincera amicizia tra i soci si potesse realizzare solo con un numero non eccessivo degli stessi. Pertanto, secondo me in un club non si dovreb- bero superare i cinquanta soci in quanto solo così si può instaurare una conoscenza approfondita e un rapporto di cordialità. Come sarebbe possibile il raggiungimento di questo traguardo con un numero di soci più elevato? Mancherebbe il piacere dell’incontro tra amici e la possibilità di attuare insieme, con la partecipazione unanime, le varie attività, i programmi e le manifestazioni che il Rotary si propone. Il mio club ha raggiunto e superato i settanta iscritti e già da tempo si nota una minore partecipazione alle riunioni settimanali (in media la presenza è di 20-25 soci) ed una minore conoscenza tra i soci che non conduce certo ad instaurare dei validi rapporti di amicizia che è uno dei tre cardini fondamentali su cui si basa l’azione rotariana. Che dire di alcuni club che superano i 200 iscritti? Quanti partecipano alle riunioni? E quanti si conoscono tra loro? Che ne pensi? Peppino Pintore Rotary club Sassari Nord Un club grande può essere un grande club Un organico numeroso è una indubbia ricchezza per un club e far fruttare tale ricchezza è compito dei dirigenti: costruire un organico numeroso puramente per un “ritorno di immagine” sarebbe un non-senso rotariano. Al Rotary club di Roma, che conta al 20 settembre 2005 un organico di n. 226 unità, abbiamo adottato alcune iniziative per il coinvolgimento dei soci. Il regolamento interno prevede che le 30 riunioni conviviali vengano svolte, a settimane alterne, in diurna (ore 13,15) e in serale (ore 20,15); ciò permette di avere una partecipazione “differenziata” che, pur non incidendo sulla percentuale mensile, consente la frequenza ad un considerevole numero di soci. Poniamo particolare attenzione alla informazione. Oltre a sollecitare la lettura della stampa rotariana, inviamo a tutti i soci – via e.mail – le notizie di interesse corrente; nel corso delle conviviali veniamo aggiornati sulle attività delle commissioni, sui progetti e sulle manifestazioni a livello distrettuale e viene data comunicazione delle direttive pervenute dal Rotary international. Nel bollettino del club i soci possono esprimere il proprio pensiero su argomenti di interesse rotariano o di costume in una apposita rubrica. Disponiamo di un sito web, del quale completeremo a breve la ristrutturazione, nel quale possono essere reperite tutte le informazioni sul club di Roma e sui programmi sia del distretto 2080 che del Rotary international. L’organigramma del club è suddiviso, tra commissioni e task-forces, in 26 gruppi di lavoro. Il numero dei soci direttamente coinvolti, con incarico formale, è di 84 unità; peraltro, a seconda delle necessità, i gruppi di lavoro (che si riuniscono mediamente una volta al mese) si avvalgono della collaborazione di altri soci, anche se non inseriti “formalmente” nell’organico. I temi delle conviviali (in particolare di quelle diurne) vengono preferibilmente affidati ai soci del club al fine di poter fruire, su temi di interesse sociale, culturale o professionale, delle loro specifiche competenze ed instaurare un proficuo dibattito con gli altri soci. Attraverso le attività dell’Azione interna (in particolare con le sottocommissioni Programmi, Famiglia del Rotary, Donne nel Rotary) incentiviamo l’affiatamento con diversificate iniziative (reciproca conoscenza, gite, visite a mostre o a siti artistici, interclub). L’Azione professionale svolge un programma per lo scambio di idee sulle problematiche di cia- PARLIAMONE Novembre 2005 UN PREMIO INTERNAZIONALE AL ROTARY CLUB ROMA Novembre 2005 CULTURA 31 Lingua e dialetto : un matrimonio rato e consumato Alessandro Manzoni e Mike Buongiorno: i padri della lingua italiana. Il servizio militare obbligatorio e la migrazione interna hanno favorito i matrimoni misti, per cui i figli di una milanese e di un palermitano oggi parlano un idioma né materno né paterno. Inventando la radio Marconi porta la parola parlata in tutte le case. Il fascismo dichiara guerra al dialetto, il neorealismo lo riporta in auge. Ma è quella scatola chiamata tv a rivoluzionare lingua e mentalità. Tutti parliamo un linguaggio-guazzabuglio: il bello è che ci capiamo! O ALDO NORATI scrittore e poeta PIU’ SIAMO, MEGLIO STIAMO. Il Rotary international ha dato al Rotary club Roma il premio per l’“espansione e lo sviluppo dell’effettivo 2004-2005”. Il past president Glenn E. Estess Sr. ha firmato il documento ufficiale con il quale si riconoscono agli amici del RC Roma i “contributi dati allo sviluppo dell’effettivo reclutando il maggior numero di soci del distretto 2080”. Il documento è stato consegnato da Lucio Artizzu, past governor, a Gianpiero Gamaleri, past president del club Roma nel corso di una conviviale di fine settembre 2005. scuna categoria lavorativa, consentendo di accrescere ulteriormente il coinvolgimento dei soci. Certamente notevole è l’impegno richiesto sia ai responsabili che ai componenti dei gruppi di lavoro, ma tale impegno è di buon grado accettato nello spirito del servizio rotariano. Va aggiunto anche che il club ha sempre avuto una validissima collaborazione dal proprio ufficio di segreteria che, oltre a disbrigare le attività correnti, contribuisce a diffondere le comunicazioni fra i soci. Nel club di Roma siamo fermamente convinti che, al di là della frequenza alle riunioni o alle attività delle commissioni, un buon socio possa qualificarsi come tale se è messo in condizione di essere opportunamente “formato ed informato”. Conoscendo e partecipando alle attività intraprese dal Rotary – da quelle del proprio club fino a quelle a livello mondiale – il socio potrà mettere a disposizione, con cognizione di causa, la propria professionalità in ogni occasione richiesta dal club e potrà poi consapevolmente diffondere “all’esterno” l’immagine del Rotary per farlo conoscere nella vera essenza. Enrico Scala Presidente Rotary club Roma Alessandro Manzoni intuì, ben circa quattro decenni prima, che non sarebbe stata possibile l’unità d’Italia politicamente senza un linguaggio unico. Mi viene in mente l’Europa delle patrie, ora unita, che parla tante lingue diverse, con predominio dell’inglese, ma con forte resistenza francese, poiché la terra dei lumi si crede ancora il centro culturale del mondo. Dunque, già nella ventisettana dei “ Promessi sposi”, ma soprattutto nella quarantana, Manzoni crea un idioma vicino alla parlata popolare ( di stampo toscano), spianando la strada alla penisola unita. Il grande romanzo ebbe tale successo, che se ne fecero sessanta edizioni pirata, oltre quella illustrata che il Manzoni stesso, a proprie spese, aveva curato in fascicoli. Tuttavia, si trattava sempre di un pubblico letterato, alfabetizzato, quindi ristretto, per cui si continuò a parlare in vernacolo e a scrivere in lingua: chi alla maniera aulica, chi abbassando il tono ed esemplificando lo stile al modo di Leopardi nel verso e di don Lisander nella prosa. Ma se non fossero sopraggiunti altri fattori, non saremmo addivenuti alla lingua cosiddetta italiana, compresa da tutti, la quale cimenta ( o dovrebbe cimentare) lo stivale in un unico codice espressivo, Se tornassero in vita i nostri padri linguisti… IL BEL PAESE DOVE L’OK SUONA unitario per la nostra immensa storia artistica e letteraria. Il dialetto resiste. 1861 : Italia unita sotto la monarchia sabauda, poi , dieci anni dopo circa, Roma capitale. Le barriere doganali degli stati cadono, si circola liberamente e non si può non conoscere la lingua; ma la resistenza dei dialetti è enorme, dato l’analfabetismo diffuso e la difficoltà delle comunicazioni. Però, il servizio militare obbligatorio sposta appositamente masse di giovani come in uno scacchiere: i polentoni Se la scrittura è una in tutta la penisola, non ugualmente avviene per la pronuncia vanno dai terroni, questi al nord; i centristi, un po’ qua, un po’ là. Ed ecco la prima mossa per obbligare a parlare come aveva scritto Manzoni, altrimenti non ci si intendeva da una zona all’altra. Nascono così, grazie all’emigrazione interna, i matrimoni misti in fatto di lingua, per cui i figli di una milanese e un palermitano non parlano né l’idioma materno né il vernacolo paterno,ma l’italiano senza inflessioni regionali. Intanto, era stato inventato il treno, grande demone dell’era industriale, di cui parlano sia Carducci sia Fogazzaro, per non citare Tolstoj. La stampa. Il tempo che era scandito dalla giornata solare, ora è scisso in minuti primi. Gli italiani si muovono, circolano, viaggiano: serve la lingua della comunicazione pratica. A facilitarle il compito è la legge sull’istruzione obbligatoria fino agli otto anni, tanto quanto basta per compitare nel leggere, scrivere e far di conto. In più, si attiva la stampa che, da locale o regionale, diviene nazionale. Aumentano i libri, almeno quelli scolastici. Arriva la radio. Tuttavia, questo non sarebbe bastato a divulgare la parlata media manzoniana a tutta la penisola, se non fosse avvenuta una specie di miracolo dovuto al genio di Guglielmo 32 Marconi, il quale, inventando la radio, toglieva a Gutenberg il primato della comunicazione per appropriarsene, portando la parola parlata, e quindi più facile da decodificare che quella scritta, a chiunque avesse orecchie per sentire, e magari anche per intendere.Il regime fascista dichiarò guerra ai dialetti, tanto che, nelle stesse scuole, era peccato grave esprimersi nella parlata locale e, fra il popolino, dialogare in vernacolo era sinonimo di ignoranza, arretratezza e grossolanità. Poi, dopo il secondo conflitto mondiale, il neorealismo, il cinema sonoro, il teatro, la scrittura, rivalutarono i dialetti. Come si dice 14? Se la scrittura era una in tutta la penisola, non egualmente avveniva per la pronuncia, perché le vocali chiuse o aperte dipendevano dalla struttura semantico-fonetica del nord, del centro e del sud ( ancora oggi, ad esempio, c’è chi dice quattòrdici e chi lo pronuncia con l’accento chiuso, e così piede, lettera etc., senza che si sia addivenuti a una regola unitaria: ma a questo punto, con le parlate stravolte da intrusioni dialettali e straniere, il problema non si pone più, perché il purismo linguistico è diventato cosa da cruscanti per la maggior parte delle nuove “auctoritates” linguistiche, che sono la tv, i giornali, il cinema e la pubblicità su scala industriale). Altre strade. Gli scrittori hanno ben presto cercato altre strade da quella manzoniana. Tommaseo, che nel suo CULTURA vocabolario, capolavoro assoluto di ricerca linguistico-morale, pur ammirando Manzoni, piglia una sua via; Verga e Fogazzaro , su due percorsi diversissimi, riesumano le assonanze vernacolari; D’Annunzio, con la sua popolarità e autorità, il suo fascino di primo ingegno d’ Italia, maneggia la lingua in modo geniale e aulico, mentre i futuristi la distruggono per sgrammaticarla e liberarla dal collare degli schemi morti. Alla fine irrompe nella scena una scatola chiamata tv, che rivoluziona non solo la lingua, ma la mentalità, stravolgendo ogni possibilità di arginamento da parte di altri mezzi di comunicazione di massa. Taluni hanno dichiarato che il secondo padre della lingua italiana è Mike Buongiorno, e non completamente a torto, perché la tv, più della radio, è penetrata in ogni famiglia, anche negli ambienti in cui l’analfabetismo scolare resiste alle leggi dell’istruzione obbligatoria e dove non arrivano né i giornali, né i potenti rotocalchi femminili e tanto meno i libri. L’epica moderna. Ma, all’inizio, la tv selezionava i dicitori, per cui era un mezzo di diffusione della lingua regolare e canonica; oggi si parla come si può, tenendo presente l’immenso materiale dei neologismi, nati dalle lingue straniere ( soprattutto l’inglese, che è veicolare per la scienza, l’economia, il commercio etc.), dal linguaggio tecnico-scientifico, dal politichese, dall’epica moderna che è quella sportiva, dalle intrusioni dialettali imposte, data la loro autorità, da politici e uomini del cinema, sportivi, mezzibusti, i quali si esprimono magari con simpatici termini gergali, ma la gente e i giornalisti poi li assumono nell’uso quotidiano, rendendoli familiari. Se tornassero i nostri padri linguisti, quelli che si sono accapigliati per accettare o rifiutare un termine secondo regole ben precise di autorità e antichità, si scandalizzerebbero, ma forse non avrebbero tutti i torti. Novembre 2005 Qui si esagera. Ammesso e concesso che la lingua è un organismo vivo, in continua crescita o decrescita, e prendendo ad esempio i nostri antichi latini, i quali, al tempo di Ammiano Marcellino già scrivevano in modo da richiedere un interprete per quelli fermi a Orazio, Virgilio e Tito Livio; oggi si sta esagerando ovunque, e non solo per il massiccio e indiscriminato afflusso di anglismi. Si esagera perché i neologismi non vengono assimilati, cioè digeriti, ma messi lì freddamente, non italianizzati, e quindi in modo da formare piccoli corpi in un corpo che ormai li respinge per saturazione e incompatibilità semantica. Uomini e animali si cibano di sostanze diverse, ma, digerendole, le assimilano, cioè le rendono simili a se stessi, prendendo la forza e la vitalità da ciò che immettono nell’organismo, senza mutare il proprio Dna e la propria individualità. Nella lingua, invece, l’italiano sta diventando un ibrido, per cui proprio la struttura semantica sta mutando, l’organizzazione interna del logos, i rapporti dialettici fra gli elementi idiomatici, fraseologici, significanti e stilistici, nonché grammaticali. Stringere i freni. Dove si andrà a finire? Credo che si dovrà stringere i freni: e questo lo dice un anticruscante, uno aperto non solo agli influssi salutari dei dialetti, ma ad alcune espressioni vive da altre lingue. Però, un detto popolare molto noto afferma che il troppo storpia. Tempo fa scrissi un articolo dal titolo: “ Il bel paese là dove il sì suona” e,parafrasando il celebre verso di Dante, conclusi così: presto dovremo dire: “ Il bel paese là dov’ok suona”. Gli scrittori talvolta sono profeti, anche se di sventura! Novembre 2005 33 ITINERARI Via francigena: per il Consiglio di Europa è un grande itinerario culturale C’è un vademecum a partire dal Gran San Bernardo, più un altro che parte da Londra fino al confine italiano, che segna le tappe, i chilometri, gli alloggi economici e l’ospitalità religiosa: il tutto per rendere più confortevole il pellegrinaggio fino a Roma, la più antica e importante mèta dei cristiani. In Italia – grazie all’Aivf – la via è presente in tutto il Lazio e, a tratti, in Piemonte, Emilia e Toscana. Guide e schede cartografiche attualizzano il percorso. Occorre migliorare le vie pedonali e la segnaletica per la sicurezza dei viandanti. Una antica e religiosa “MILLE MIGLIA” a piedi 20 ottobre 2005. Il club Viterbo Ciminia ha organizzato un convegno sulla via Francigena con la presenza dei sindaci del territorio T ADELAIDE REZZINI operatrice culturale fondatrice e presidente Association internationale via francigena Nel dicembre 2004 la via francigena (Vf ) è stata elevata al rango di “grande itinerario culturale” dal Consiglio d’Europa, grazie anche alle iniziative e al lavoro di volontariato dell’association internationale via francigena (Aivf ), operativa dal 1997. Il congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa a Strasburgo, ha chiesto all’Aivf di condividere, con altri paesi europei interessati, la sua esperienza organizzativa nell’avere concretizzato un itinerario culturale europeo di 1900 km. Le esigenze e la precarietà di informazioni utili ai pellegrini per quanto riguarda le sistemazioni logistiche lungo il percorso, l’assenza totale di cartografia utile a chi cammina, la carenza di segnaletica, hanno stimolato l’associazione a colmare queste lacune con iniziative che si sono susseguite finora. Cinque lingue. Dal 1998 esiste un sito web, www.francigena-international.org, redatto in cinque lingue. Nel 2000 è stato pubblicato il vademecum della via dal Gran S. Bernardo a Roma con tappe, chilometraggi, alloggi economici e ospitalità religiosa. Queste due iniziative hanno fortemente incoraggiato i pellegrini stranieri a camminare fino a Roma, la più antica meta del pellegrinaggio cristiano. San Pietro. Nel 2001 il progetto dell’Aivf ha ottenuto il patrocinio della 34 Santa Sede, del Ministero dei beni e attività culturali, del Ministère de la culture et de la communication (Francia) e del Département de l’intérieur (Svizzera). L’associazione è stata onorata dal premio Sancti Benedicti 2001 del Rotary international. Nella basilica di San Pietro è stata predisposta un’accoglienza e la registrazione dei pellegrini della via francigena, grazie all’interessamento dell’Aivf. 400 chilometri. Per dare alla via la sua identità, l’Aivf ha creato un marchio, proposto e accettato dal Consiglio di Europa nel 2001. Attualmente la via è contrassegnata per un percorso di più di 400 km nei dipartimenti della Marne e del Doubs per la Francia; in Italia è presente a tratti nel Piemonte, in Emilia, in Toscana e in tutto il Lazio. ITINERARI de comunicazione. Infatti fino ad ora il pellegrino-pioniere, se arrivava a Roma sano e salvo malgrado qualche incidente, ha sempre lamentato la pericolosità del percorso, inconveniente assente sul cammino di Santiago di Compostela (Spagna), dove un passaggio protetto e Novembre 2005 mento da parte di amministrazioni comunali, provinciali e regionali. La sicurezza. Le basi dell’organizzazione per il rilancio della via, quale linea di pellegrinaggio sul modello del cammino di Santiago, sono state poste dall’Aivf in cinque anni (2000 - 2005). Ora occorre ampliarle e perfezionarle a livello istituzionale, principalmente per quanto riguarda gli alloggi economici e l’ospitalità religiosa, la manutenzione e il miglioramento delle vie pedonali, per la sicurezza del viandante, la segnaletica controllata. Sono i pellegrini francesi, inglesi e svizzeri, i principali fruitori della via: provengono da paesi dove il turismo pedestre è molto sviluppato e organizzato e quindi si aspettano di trovare le stesse condizioni proposte per Santiago di Compostela. Da Londra. Nel 2002 l’Aivf ha Siti e monumenti. Alcuni passi maturato il proposito di restituiimportanti sono stati avviati, per re alla via la sua dimensione esempio dalla Regione Lazio, nel europea ignorata fino ad allora. patrocinare il “manuale della Ed ha pubblicato la “guidasegnaletica Vf” realizzata dall’asvademecum da Londra al confisociazione. Sutri - Porta Franceta. ne italiano”, con note storiche Nella pagina precedente: Sutri - Particolare di un affresco nel mitreo Sin dal 1998, tutte le iniziative medievali. dell’Aivf (nata nel 1997 a MarQueste guide sono state completate, riservato ai pellegrini esiste anche in tigny, Svizzera) sono state avvalorate dal nel 2004 e 2005, da schede cartografi- prossimità delle autostrade. Consiglio d’Europa; sono stati creati, tra l’altro, un “centro di documentazione Vf che geo-culturali: la “topofrancigena”, per un percorso di 1900 km, rappresen- La via antica. Una ricerca di tre anni ha europea”, una “rete free-francigena” di ta un unicum nell’organizzazione delle permesso all’Aivf di individuare e utiliz- accesso gratuito a musei e monumenti zare tutte le proposte della via antica, medievali e una “rete di siti e monuvie di pellegrinaggio odierne. L’associazione si è fatta anche promotri- pedonale e ciclabile, prodotte finora da menti sulla Vf” da preservare, nella ce di un comitato scientifico plurinazio- studiosi e associazioni locali e nazionali. quale sono incluse la chiesa-rudere di S. nale, cui hanno aderito illustri personali- Per renderle utilizzabili occorreva colle- Maria in Forcassi e la chiesa di S. Eusetà. Per Inghilterra, Francia e Svizzera, garle, e a questo scopo sono stati messi bio, che si appresta ad essere inauguradove la via francigena era totalmente a profitto l’insostituibile conoscenza e ta dopo un lodevole restauro, in parte sconosciuta, è stato necessario tracciare disponibilità di polizie municipali e reso possibile per il contributo del ex novo il percorso storico e consigliato soprattutto provinciali, come nei casi di Rotary club Viterbo Ciminia. Vercelli, Piacenza, Massa-Carrara, Firen- Almeno nel Lazio sono presenti tutte le su cartografia 1:25.000. condizioni per proseguire nella valorizze, Siena e Viterbo. Sano e salvo. Per l’Italia il percorso era La “topofrancigena”, proponendo un zazione culturale e turistica della via, conosciuto, ma salvo pochi tratti di stra- tracciato principale e consigliato, per- sempreché non manchi una effettiva de medievali ancora in situ, era impro- metterà un notevole incremento di pel- volontà politica coordinata con i rapponibile per il viandante, perché si svol- legrini sulla via, tanto da risvegliare un presentanti delle autorità religiose e geva principalmente su strade di gran- forte interesse e il necessario coinvolgi- civili. Novembre 2005 35 ITINERARI Una passeggiata lungo il Foro romano, che compendia 1229 anni di storia ROMA, un dono di Dio per mano di un profugo Roma nasce nello stesso anno in cui cade Babilonia. Senato e popolo legati dal marchio SPQR. Dal tempio di Saturno, il più antico monumento, alla colonna dell’imperatore bizantino Foca, ultima costruzione. Basilica Giulia, tempio di Vesta e la colossale basilica di Massenzio ci conducono per la via sacra. Gli archi di Tito e Costantino: fotogrammi di un film che celebra eventi storici. Roma: coscienza degli uomini, tesoro di valori PROF. LIVIO MANZONI L’etimologia del nome Foro deriva molto probabilmente dal verbo “fero” (portare), cioè il luogo dove si portavano le merci, il mercato: un’altra possibile origine discende dal nome del mastello del vino che si chiamava “forum”. In que- sto luogo si compendia tutta la storia di Roma antica dal 753 a.C. al 476 d.C.. Una straordinaria coincidenza vuole che Roma venisse fondata nello stesso anno in cui cadeva un’altra città simbolica, Babilonia, quasi a segnare l’inizio di un nuovo destino storico. La basilica. Entrando da via dei Fori Imperiali, il primo impatto è con la Basilica Emilia, costruita nel 170 a.C. da Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliare; l’ampia spianata ed i pochi Roma: meravigliosa architettura che canta virtù e libertà ruderi e colonne ci permettono di ricostruire nella mente la colossale struttura architettonica della basilica romana, che, a differenza del tempio greco essenzialmente fatto per essere visto dall’esterno, è invece una meravigliosa architettura di spazi interni dove si possono svolgere importanti funzioni concernenti la giustizia e la politica. Il cristianesimo, che tende a raccogliere i fedeli in assemblea ecclesiale, userà questo modello per le sue chiese. La vicina Curia Julia, costruita da Cesare nel 54 a.C. a sostituire l’antica Curia Hostilia, sede del Senato, si erge ancora con le sue severe linee architettoniche; deve la sua salvezza dalla distruzione al fatto che, nel VII secolo, venne trasformata nella chiesa di San Adriano. mente interpretata da Livio, si materializza davanti a noi. Il cantore della “virtus”, che vede nella storia di Roma la storia della libertà, è il giusto commento a queste antiche memorie. Non a caso, alla fine dell’impero, San Agostino porrà la “virtus” romana a giustificazione dell’impero romano stesso: “Fu Dio a premiare i romani con il dono di un impero… a mostrare nel ricchissimo impero romano quanto potessero le virtù civili, anche senza vera religione.”. La libertà. Il Senato è il primo elemento del famoso simbolo di Roma: S.P.Q.R. (il senato ed il popolo romano). Il secondo elemento, il popolo, è rappresentato dal vicino Comizio sede dei comizi centuriati, il vero centro politico dall’epoca regia alla fine della Repubblica.Tra mito e storia l’età regia e repubblicana, storica- Il sacro recinto. Condensare in poche pagine più di due ore di visita è quasi impossibile. Mi limiterò ad elencare i monumenti da noi presi in esame nel nostro itinerario: l’arco di Settimio Severo, con il nome del figlio Geta sull’iscrizione, cancellato dal fratello Caracalla, che già lo aveva fatto uccidere; i templi 36 ITINERARI di essere materia di qualche battuta… Leggi ti prego i miei versi. La censura può permettere giochi innocenti: lasciva è la pagina, ma la vita è onesta.”. della Concordia e di Vespasiano con il portico degli Dei Consenti. Più avanti, il tempio di Saturno, il più antico del Foro essendo stato realizzato nel 506 a.C., che, con la vicina colonna onoraria dell’imperatore bizantino Foca, ultimo monumento costruito, costituisce, a pochi metri di distanza, un ideale ponte storico di oltre un millennio. Il sacro recinto del lacus Curtius con la leggenda dell’eroico sacrificio di Marco Curzio, che, per salvare Roma, precipitò se stesso ed il suo cavallo nella voragine apertasi per intervento divino. La vicina Carlo Azeglio Ciampi: “Volémose bene, semo romani” base del monumento equestre di Domiziano, distrutto dopo che fu decretata la sua “damnatio memoriae”, ha trovato il più bel commento nei versi che il poeta Marziale dedicava allo stesso Domiziano nei suoi epigrammi: “Se per caso ti capiteranno fra le mani i miei libretti, o Cesare, deponi il tuo cipiglio di padrone del mondo. Anche i vostri trionfi sono abituati a sopportare gli scherzi, e nessun generale si vergogna L’impero. Con la basilica Giulia, costruita da Cesare al posto della Sempronia, ci portiamo all’inizio dell’Impero; sarà Sallustio lo storico che cercherà di mettere in evidenza i nuovi contrasti impersonati da Cesare e Catone, da cesarismo e repubblica, da individualismo e collettivismo, per cui Roma diventerà nella coscienza degli uomini l’ispiratrice di categorie perenni ancora oggi storicamente vive. Il tempio dei Dioscuri, l’antica Regia, il tempio di Vesta con la vicina Casa delle Vestali ci riportano ai tempi dei Re e della Repubblica, mentre le basi dell’arco di Augusto ed il vicino tempio di Cesare sono il naturale ponte verso quell’Impero Romano ben rappresentato dal tempio di Antonino e Faustina e la colossale basilica di Massenzio, nella parte alta della via Sacra. Sarà Tacito lo storico di questo periodo, lo storico della “Potestas” che nel mutare degli antichi valori e nel rilassamento dei costumi teme “l’ira degli Dei contro lo stato”. Arco di Tito. L’arco di Tito dell’81 d.C., che celebra la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Tempio di Salomone, diventa il simbolo della profezia del Cristo e, nello stesso tempo, un inascoltato monito a non ripetere più tristi episodi di intolleranza religiosa. Giustamente Seneca nelle sue Consolazioni così scriveva:“Ognuno ebbe la sua ragione di emigrare: è chiaro che nulla è rimasto nel luogo natale. Incessante è il viavai del genere umano: ogni giorno qualcosa muta in un mondo così vasto: si gettano le fondamenta di nuove città… come se l’impero romano non risalisse ad un esule, un profugo che aveva perso la Novembre 2005 Novembre 2005 ATTUALITÀ 37 patria e si traeva dietro un pugno di superstiti…”. Il tempio di Venere e Roma di Adriano, ci riporta a quel periodo straordinario che va da Nerva a Marco Aurelio, in cui gli imperatori, scelti per adozione tra i migliori, permisero che l’Impero godesse di relativa pace e di straordinario benessere per oltre ottanta anni. Aumentano in Italia le “terre basse” Arco di Costantino. La nostra passeggiata si conclude ai piedi di quello straordinario monumento che è l’arco di Costantino. In esso sono infatti pre- Alluvioni e desertificazione: 4.500 chilometri quadrati saranno coperti dal mare. Per farsi un bagno di sole andremo nella penisola scandinava. E intanto il protocollo di Kyoto non è rispettato. Pianura pontina, tra qualche anno la percorreremo in barca LAPO senti i resti di precedenti monumenti, dai rilievi e dalle statue dei prigionieri Daci sulla basilica Ulpia del periodo di Traiano, ai tondi del periodo adrianeo ed ai pannelli del periodo di Commodo, quasi una summa dell’arte romana imperiale, mentre i pannelli contemporanei del periodo di Costantino mostrano già i segni di una perdita del centro prospettico classico e segnano il passaggio dall’arte come “mimesis”, imitazione, all’arte come messaggio in cui i corpi si schiacciano e le figure sono rappresentate in sequenze paratattiche la cui base è il ritmo ripetitivo. È già, infatti, presente un linguaggio che preannuncia aspetti sostanziali di quella che sarà l’arte del Medioevo. La memoria. Siamo dunque giunti alla conclusione di queste poche note, che sono solo una parziale sintesi di quella che è stata la nostra passeggiata e del lungo ed articolato discorso che ha commentato ogni monumento e fatto rivivere con l’aiuto della nostra fantasia quello che è forse il più importante “luogo della memoria” che l’umanità conosca. HERCOLANI Meno di un secolo e la pianura pontina sarà sott’acqua. L’abbassamento del suolo e gli sconvolgimenti climatici stanno cambiando il volto dell’Italia. Luoghi come Venezia, patrimonio dell’umanità, rischiano di scomparire nei prossimi decenni a causa dell’innalzamento del livello del mare. In tutto il Belpaese le “terre basse” sono 33 e coprono 4.500 chilometri quadrati. Queste sono le stime della commissione istituita in seno all’Onu ( si chiama Intergovernmental panel on climate change), confermate dagli studi nostrani dell’Enea e della fondazione Eni “Enrico Mattei”. Aree a rischio. Le aree a rischio vanno dalla Versilia a Grosseto, dalle lagune venete alle coste adriatiche, da numerosi posti sardi a pezzi di costa siciliana e al tavoliere delle Puglie. Nel centro della penisola a rischio le terre di “casa nostra”: Roma, pianura pontina e laghi costieri, Fondi, fino a comprendere il bacino del Garigliano, Volturno e la piana del Sele. Un gran brutto scenario per i nostri figli e nipoti. Oltre a un grande caldo, i prossimi anni riservano un aumento di fenomeni meteorologici estremi: alluvioni nell’Italia settentrionale, desertificazione nell’Italia meridionale. Turismo addio. Le piogge dureranno di meno, saranno inferiori di numero ma saranno molto violente. L’acqua scorrerà molto veloce dalla montagna alla pianura causando danni: è il fenomeno chiamato “run off”, ruscellamento. Tra i vari danni al suolo e alla qualità di vita il sempre crescente calore porterà ad una riduzione drastica dei flussi turistici lungo le coste italiche e quelle del Mediterraneo. Ma anche il turismo invernale ne soffrirà dato il ritiro progressivo di ghiaccio e neve dalle Alpi. Negli ultimi cento anni la temperatura del pianeta è aumentata di 0,6 gradi. Ma negli ultimi 25 c’è stata la grande impennata e l’incremento è stato del 300% rispetto ai precedenti valori. Il livello del mare è salito di venti centimetri. Non sembri una battuta, ma è possibile che inaspettate chances turistiche saranno acquistate dai paesi del Nord Europa, cui arriderebbe un clima temperato. Salvare cosa? Gli esperti dell’Enea dicono che non si può perdere più tempo nell’investire risorse per ridurre al minimo i rischi e i disagi dei cambiamenti climatici. Una buona parte d’Italia si ritroverà sott’acqua e non riemergerà più. Che fare ? Su questo interrogativo le risposte divergono. Si prenda ad esempio la piana di Fondi in provincia di Latina: per impedirne l’allagamento sono in funzione le idrovore. Che costano molto e che costeranno ancora di più con il progressivo abbassamento del suolo. Ci si chiede: conviene spendere sempre più soldi per tamponare, oppure è meglio lasciar perdere, indennizzare i proprietari dei campi, accettare l’allagamento e praticare la piscicultura? E’ un quesito che ovviamente esiste per Fondi, ma è improponibile, ad esempio, per Venezia e mille altri posti d’arte. Anidride carbonica. Il futuro è obiettivamente nero, anche a non voler fare allarmismo. D’altro canto non è stato possibile attuare neanche il protocollo di Kyoto, dal momento che gli Usa si sono tirati fuori dal programma e c’è la resistenza dei paesi in via di sviluppo. In questo modo non si riducono le emissioni di anidride carbonica e questo aumento del CO2 è la causa principale dei nostri mali. 38 VITA DEI CLUB Novembre 2005 NOVEMBRE 2005. Il calendario dei programmi dei club INSIEME INCONTRIAMOCI PER CONOSCERCI MEGLIO I programmi vanno inviati – esclusivamente per posta elettronica – con la massima tempestività, al massimo entro il giorno 5 del mese precedente. In caso contrario la rivista non è più in grado di pubblicare le informazioni. e-mail: [email protected] Albano Laziale Albalonga Venerdì 4 ore 20.30 Caminetto. Giovedì 10 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale con Oratore – Past Governor Antonio Arcese: “Il Piano Direttivo del Club”. Giovedì 18 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale con Signore – Oratore Prof. Aldo Onorati: “Stendhal e i Castelli Romani (Albano e la Badessa di Castro)”. Giovedì 24 ore 20.00 Hotel Castelvecchio Consiglio Direttivo Aprilia Cisterna Martedì 15 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Bosa Venerdì 4 Commemorazione dei soci scomparsi ore 17.00 - Chiesa di Bosa Marina – S. Messa in suffragio di Salvatore Cau, Francesco Mocci, Gino Tanda, Egidio Contu, Salvatore Pisanu e Pietro Naitana. Martedì 8 Hotel Mannu ore 19.00 Riunione Direttivo - ore 20.00 Riunione di Caminetto. Martedì 15 Hotel Mannu ore 20.00 Riunione di caminetto allargato alle signore. Consegna del Premio Imprenditoria dedicato a Salvatore Cau. Martedì 22 Hotel Mannu ore 20.30 Riunione di Caminetto – Aggiornamento sul programma della fondazione Rotary – Alfabetismo e Emergenza Idrica. Martedì 29 Hotel Mannu o luogo da Indicarsi in alternativa. ore 20.00 Riunione di Assemblea – Elezione Presidente Incoming e Consiglio direttivo anno 2006/2007. Cagliari Nord Venerdì 11 ore 20.30 “Convento di San Giuseppe” Cagliari: interclub con il RC Cagliari Anfiteatro. La Prof.ssa Gioia Longo, docente di Antropologia Culturale alla Sapienza di Roma, e il dott. Qorbanali Ismaeli, illustreranno il progetto “Martina”, una iniziativa per insegnare a leggere e scrivere alle donne afghane alle quali, sotto il governo dei talebani, era stato proibito di andare a scuola. Le prenotazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero: 338119363 [email protected] Lunedì 14 ore 20.30 Hotel Mediterraneo Cagliari. La prof.ssa Anna Maria Sanna svolgerà una conferenza sul tema “La riforma Moratti”. Lunedì 21 ore 20.30 Hotel Mediterraneo Cagliari - mini conviviale – la presidente mondiale del GSE, Elizabeth Lamberti, e il presidente distrettuale del GSE, Piergiorgio Poddighe, illustreranno i progetti GSE per il 2006-2007 le prenotazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero: 3381193063 [email protected] Lunedì 28 ore 20.30 il prof. Alessandro Riva, ordinario di anatomia umana normale dell’Università di Cagliari, svolgerà una conferenza sulle cere anatomiche del Susini. Carbonia Martedì 8 ore 20.30 Assemblea del Club - Relazione dei Presidenti di Commissione sullo stato del programma. Martedì 15 ore 20.30 Conversazione del Socio Renato Monticolo sul tema: “Riflessione sui Beni Archeologici ambientali della Provincia di Carbonia-Iglesias: Risorsa produttiva o bene inutilizzato?”. Segue conviviale. Martedì 22 ore 20.30 Riunione delle Commissioni per l’Azione Professionale e di Pubblico Interesse per programmare i seguenti progetti: – Conferenza del Prof. Jo Conjaerts, finalizzata alla istituzione di una borsa di studio per gli studenti del territorio frequentanti il Conservatorio Musicale di Cagliari. – Raccolta, confezionamento e distribuzione pacchi dono Natalizi per famiglie meno abbienti. Riunione non conviviale Martedì 29 ore 20.30 Assemblea dei Soci del Club, con il seguente ordine del giorno: – Elezione Presidente A.R. 2007-2008 – Elezione del Consiglio Direttivo A.R. 2006-2007 – Approvazione modifiche Regolamento del Club Segue Conviviale Colleferro Mercoledì 16 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Civitavecchia Giovedì 24 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Flaminia Romana Venerdì 18 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Novembre 2005 VITA DEI CLUB 39 Frosinone Martedì 22 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Giovedì 24 ore 19.30. Caminetto - Villa Fiorio. Consiglio Direttivo. Ore 20.30 Illustrazione ai Soci dei lavori del Consiglio Direttivo. Guidonia Montecelio Giovedì 3 ore 20.00 Intervento dal titolo “Noi e gli altri” presieduto da Padre Gennaro Cicchese, insegnante di antropologia, teologia e filosofia, con alcune riflessioni antropologiche sul tema della globalizzazione. Per adesioni contattare [email protected] oppure [email protected] Giovedì 3 Interclub con il Rotary Club di Algeri conviviale posticipata sabato 12/11/2005 Giovedì 10 Direttivo. Poi cena di benvenuto presso un ristorante tipico. Venerdì 11 seguirà una passeggiata romana nei sotterranei di San Crisogono (Roma nascosta) alla villa Farnesina alla Lungara e al “cuore” di Trastevere. Cena in un ristorante tipico a Tivoli. Sabato 12 visita al museo delle navi a Nemi e pranzo a Frascati in casa dell’amico Nino. Alle ore 20.30 conviviale di saluto presso la sede sociale Grand’Hotel Duca D’Este con la relazione sulle pietre preziose presieduta dal relatore Maestro Orafo Luca Mastroianni, (Relazione “Conoscere le pietre preziose”) in Interclub con il Club di Alger Bahdja. Club Zagarolo Palestrina Colli Prenestini, Club Monterotondo Mentana. Giovedì 17 ore 20.30 Visita del Governatore Roma Cassia Mercoledì 2 conviviale sostituita dalla gita “Vino e Cultura” prevista nei giorni 4/6 novembre a Montefalco, Bagno Vignoni, Pienza, S. Quirico D’Orcia in interclub con Roma Sud Est. Martedì 8 interclub con Roma e Roma Est all’Hotel Excelsior. Mons. Comastri interverrà sul tema “La Pace testimonianza di Madre Teresa di Calcutta”. Mercoledì 16 elezioni del Presidente nominato 2007/2008 e del Consiglio Direttivo nominato 2006/2007. In sede. Mercoledì 23 Conviviale dedicata alle Borse di Studio della Rotary Foundation. Interverrà Daniela Tranquilli Presidente della specifica Commissione Distrettuale. In sede. Mercoledì 30 Interclub con Tevere e Sud Est in sede interverrà Marc Messegue sul tema “le nuove frontiere del benessere: la dieta di un giorno di M. Messegue”. Latina Giovedì 17 ore 20.30 - Ristorante Casablanca - Riunione conviviale con familiari. Relazione del Past President Angelo Nicotra sulla Rotary Foundation. A seguire ci sarà una lotteria per la raccolta di fondi. Latina Monti Lepini Mercoledì 30 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Porto Torres Venerdì 11 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Roma Sabato 26 ore 9.00 Seminario della Fondazione Rotary per i Club di Roma e del Lazio Roma Castelli Romani Venerdì 4 ore 20.30 - Familiare - Villa Fiorio. Visita del Governatore Giorgio Di Raimondo (Socio onorario del nostro Club) Sabato 5 ore 16.30 cantina Galassini. Festa del vino novello presso la cantina del nostro Socio Franco Galassini Giovedì 10 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Il Socio Valentino Libanori ci intratterrà su un tema di attualità. Sabato 12 - Gita a Napoli - Visita in preparazione del Natale al quartiere di S. Gregorio Armeno famoso per i suoi negozi di Presepi - Visita alla Cappella di S. Severo ove è visibile, fra l’altro, il “Cristo Velato” del Sammartino. Prenotarsi in tempo. Giovedì 17 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Riflessioni sulle condizioni del popolo Saharawi: possibili iniziative e progetti. Discussione sui Criteri per l’ammissione di nuovi soci. Sabato 19 chiesa - Messa in suffragio dei Defunti Rotariani del nostro Club. Officerà il nostro Socio Onorario Don Orlando Raggi. Roma Est Mercoledì 2 ore 19.00 presso Civiltà Cattolica (Via di Porta Pinciana) Santa Messa celebrata da Padre Gualberto Giachi S.J. Lunedì 7 Riunione spostata a Martedì 8/11 Martedì 8 Interclub con il Rotary Club Roma e Roma Cassia Hotel Excelsior - ore 20.15 Oratore S.E. Mons. Angelo Comastri Tema: “La pace: testimonianza di Madre Teresa di Calcutta”. Lunedì 14 Serata di beneficenza: Cinema Barberini, ore 21.00 “All the invisible children”, prodotto da Maria Grazia Cucinotta. Costo per tutti E 25,00. Lunedì 21 St. Regis ore 20.00 Tavola Rotonda su “La sicurezza nelle emergenze terroristiche”. Coordina: Carmen Lasorella. Intervengono: Gianandrea Gaiani, Andrea Margelletti, Stefano Silvestri. Lunedì 28 St. Regis - ore 20.30 - Riunione familiare. Assemblea del club per le votazioni. Oratore: Padre Gualberto Giachi S.J. Tema: “Timone-bussola-vela. Ignazio Fabro-Saverio. L’origine Storica dei Gesuiti”. Roma Eur Giovedì 3 ore 20.30 Conviviale Serale (da confermare). Interclub con il Rotary di Roma Sud Ovest e il Rotary di Istambul presso la nostra sede (Prenotazioni indispensabili). Giovedì 10 ore 20.30 Riunione sospesa e sostituita dall’interclub di Sabato 12 con il Rotary Club di Tivoli (a Tivoli). Coordinatore Ing. Claudio Borzi (prenotazioni necessarie). Giovedì 17 ore 13.30 Conversazione del Dott. Andrea Ketoff, Direttore generale Assomineraria (Ass. Italiana per l’industria mineraria e petrolifera). Giovedì 24 ore 20.30 Conviviale serale familiare - Serata dedicata alla R.F. Martedì 29 ore 20,30 Interclub con il Rotary di Roma e di Appia Antica presso l’Hotel Excelsior. Tema della serata “Nosso Brasil” (prenotazioni indispensabili). Roma Mediterraneo Mercoledì 23 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore Roma Monte Mario Mercoledì 9 ore 20.30 Hotel Sheraton Roma (Eur) - Serata dedicata alla Rotary Foundation. Interclub con i Rotary 40 VITA DEI CLUB Club Roma Campidoglio, Roma Mediterraneo, Roma Nord e Roma Tevere. Martedì 15 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Assemblea elettiva del Club (elezioni Presidente 2007-2008 e Consiglio Direttivo 2006-2007). Martedì 22 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Serata in Interclub con il Rotary Club Roma Prati. Relatore sarà il Presidente del Senato On. Marcello Pera. Martedì 29 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Visita del Governatore Dott. Giorgio Di Raimondo. Roma Nord Ovest Giovedì 3 ore 19.15. Messa in Commemorazione dei Soci Defunti - Chiesa Santa teresa del Bambin Gesù in Panfilo - Via G. Spontini. Ore 20.30 Riunione Familiare. L’ospite, il Dott. Franco Mariotti, giornalista ed esperto di Cinema, nonché consulente del Ministro dei Beni Culturali per il Cinema, parlerà sul tema: “Cinema: Vizi e Virtù”. Prenotazioni indispensabili entro il 30 ottobre 2005 presso la Segreteria (tel. 06-4452617). Giovedì 10 ore 13.30 Grand Hotel Parco dei Principi. Tema della Riunione “Parliamo di Noi tra di Noi”. Giovedì 17 ore 20.30 Grand Hotel Parco dei Principi. L’ambasciatore, dott. Federico Di Roberto, nonché socio onorario, parlerà sul tema “Essere ambasciatori oggi”. Prenotazioni Indispensabili entro il 15 novembre 2005 presso la Segreteria (tel. 06-4452617). Giovedì 24 ore 13:30 Grand Hotel Parco dei Principi Assemblea dei soci per l’elezione del Presidente per l’a.r. 2007-08 e dei membri del Consiglio Direttivo per l’a.r. 2006-07. Roma Ovest Martedì 8 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora - ore 13,30 Conviviale diurna - Assemblea dei soci per la nomina di 5 soci ad integrazione della Commissione per la designazione del Presidente 2007-2008 Martedì 15 Riunione sostituita dall’incontro dei Soci con Familiari di Venerdì 18 novembre 2005 per la visita alla Scuola ed al Museo della Zecca (programma a parte per Soci). Martedì 22 ore 20.30 St. Regis Grand. Relatore il Dott. Nicola Brunetti, Amministratore Unico dell’Unicab tema: “I sondaggi nell’ambito politico. Strumento di conoscenza e predizione o strumento di influenza e manipolizzazione?”. Martedì 29 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora. Conviviale diurna. Roma Palatino Lunedì 14 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore. Roma Sud Giovedì 3 ore 13.15 Manhattan Caffè, via Flaminia 520 (parcheggio interno) - Rotariamo… A seguire Consiglio Direttivo. Giovedì 17 ore 13.15 Hotel Ambasciatori - Rotariamo… Sabato 19 ore 10.00 Visita guidata di Palazzo Corsini, via della Lungara 10. Riservata ai soci. Roma Sud Est Mercoledì 2 ore 10.00 – Chiesa di S. Lorenzo de’ Speziali in Via in Miranda - Roma. S. Messa celebrata da Mons. Gianrico Ruzza per la Commemorazione dei nostri Rotariani Defunti. Novembre 2005 Da Venerdì 4 a Domenica 6 - Viaggio Culturale “Vino e Cultura”. Viaggio a Montefalco: Benozzo Gozzoli e “Sagrantino”, Montepulciano ed il suo “Nobile” con visita a Pienza la città di Pio II Piccolomini, il Castello di Poggio alle mura con il suo “Brunello”, Monte Oliveto con la sua “Cappella Sistina” del Signorelli e Sodoma. Lunedì 7 ore 18.30 - Hotel Bernini Bristol. Riunione del Consiglio Direttivo e Presidenti di Commissione. Venerdì 11 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. La Dott.ssa Daniela MONTELEONE, Assessore alla Cultura della Provincia di Roma, ci parlerà sul tema: “Scuola e Formazione al lavoro”. Prenotazioni entro mercoledì 9 novembre. Venerdì 18 ore 13.30 - Hotel Bernini Bristol. Incontro con il PDG Toni Lico sulla Rotary Foundation. Prenotazioni entro mercoledì 16 novembre. Giovedì 24 posticipata al 30 novembre. Mercoledì 30 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. Interclub con i Rotary Roma Cassia e Roma Tevere. Incontreremo M. Messeguè sul tema “La dieta di un giorno”. Prenotazioni entro venerdì 25 novembre Roma Sud Ovest Mercoledì 2 ore 12.15 S. Messa dei defunti. Chiesa di S. Agnese in Agone, Piazza Navona. Mons. Gianni Todescato celebrerà per il nostro Club insieme al Club Inner Wheel. Giovedì 3 ore 20.15 - Interclub con il R.C. Roma EUR Incontro con il Rotary di Istanbul (sostituisce la riunione del 2 novembre). Mercoledì 9 ore 20.00 - Riunione conviviale - Jolly Hotel di Corso Italia, 1. Ospite e relatore S.A.R. la Principessa India di Afganistan. Mercoledì 16 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520. Mercoledì 23 ore 20.00 - Riunione familiare - Jolly Hotel, Corso d’Italia, 1. Ospite la Signora Marinella D’Amico: Il programma Alizeta a Toessè (Burkina Faso) chiama il Club Roma Sud-Ovest. Mercoledì 30 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520. Roma Tirreno Lunedì 21 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore. Sassari Giovedì 10 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore. Sabato 12 ore 9.00 Seminario della Fondazione Rotary per i Club della Sardegna. Sassari Nord Martedì 8 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore. Sassari Silki Mercoledì 9 ore 20.00 Visita del Club da parte del Governatore. Viterbo Ciminia Giovedì 3 Caminetto consiglio direttivo pianificazione programma 2006. Giovedì 10 Assemblea di Club. Giovedì 17 Caminetto. Organizzazione dettagli operativi concorso fotografico. Giovedì 24 Conviviale e raccolta fondi per casa accoglienza per bambini “reduci di guerra” di Capranica. Concerto. Giuseppe Vasi (1710-1782) – Palazzo del Quirinale (Disegno) Foto anni ‘60 - Dei tre obelischi di Pio VI (Quirinale, Sallustiano, Montecitorio) questo del Quirinale fu il primo ad essere innalzato