La privatizzazione dell`Acqua. Intervista a padre Alex
Transcript
La privatizzazione dell`Acqua. Intervista a padre Alex
in questo numero RomaLive Pubblicazione mensile ANNO V n° 10 - Novembre-Dicembre 2009 registrazione tribunale di Roma 110/2005 del 24/03/2005 Editore: Sergio Di Mambro Direttore Responsabile: Sergio Di Mambro Redazione: Viale degli Eroi di Rodi n. 214 Tel. 06/5083731 Grafica: Fabio Zaccaria Stampa: Ripoli snc Hanno collaborato: Irene Giarracca, Roberta de Vito, Katia Schieda, Cristina Cese, Simonetta Mulas, Elio Tomassetti, Manuela Biancospino. Per la pubblicità su “RomaLive” e i suoi supplementi, telefonare al numero: 380.3965716 06.5083731 oppure inviare un’e-mail all’indirizzo [email protected] La direzione si riserva di valutare i testi pervenuti. Il materiale non verrà restituito. Finito di stampare nel mese di dicembre 2009 romalive.org laziolive.it eurtorrinolive.it italialive.org ilperiodico.it 4 5 6 7 10 12 14 18 22 23 24 23 26 28 editoriale - di Sergio Di Mambro Intervista a Padre Alex Zanotelli Cinema: L’uomo che fissa le capre Assoinfanzia: Ass. scuole per l’infanzia 6 Romalive Festival A spasso per la Tuscia Moda Nuovi talenti da scoprire Bellezza: le nuove frontiere Storie Romane 10 L’Opera a teatro Romeo Gigli ospite di Talking IED Romalive e il Municipio XII Consiglio Regionale Informa Scopri le offerte del a pagina 8 26 [ di • Sergio Di Mambro ] editoriale: Cari lettori, Un Natale all’insegna dei nuovi talenti, con tante storie di artisti emergenti nel mondo della musica e dello spettacolo. Conosceremo i sogni, le speranze, le aspirazioni e i successi di persone che hanno deciso di dedicare la propria vita alle arti, e avremo la possibilità di approfondire la conoscenza di due astri nascenti del mondo dello spettacolo: Monica Vallerini e Victoria Petroff. Una sorta di augurio da parte di tutta la redazione e, speriamo, un regalo gradito per chi desidera approfondire spingendosi oltre gli aspetti superficiali del mondo circostante. 4:romalive Svago, dunque, con il cinema e i suggerimenti per la scoperta dei tesori della Tuscia, la moda, ma anche attualità, spazi di riflessione: l’intervista che Padre Alex Zanotelli ci ha gentilmente concesso è un autentico squarcio sul velo di disinformazione circa una questione di vitale importanza per la vita di miliardi di persone: l’acqua. Un bene di primaria necessità che non può e non deve essere privatizzato. Come sempre, abbiamo voluto tenervi aggiornati con tante informazioni dal territorio: a livello Municipale e Regionale. Buona lettura, e tanti, sinceri auguri di Buone Feste e felice 2010. l 19 Novembre il Parlamento ha approvato in via definitiva il provvedimento Ronchi. Nel decreto sono contenuti adeguamenti di diverse direttive comunitarie ed è inoltre prevista la privatizzazione delle reti idriche. Le reti idriche verranno date in affidamento ad enti privati ma la proprietà rimarrà esclusivamente pubblica. È previsto che l’affidamento debba avvenire nel rispetto dei principi di autonomia del soggetto gestore, tuttavia rimarrà nella sfera di competenza degli enti pubblici il potere decisionale in merito alla qualità e al prezzo del servizio. Sarà un Authority a fissare le tariffe: si pensa ad una branca dell’Autorità per l’energia. A seguito dell’approvazione del decreto legislativo abbiamo chiesto il punto di vista di Padre Alex Zanotelli, un comboniano, che ha passato la maggioranza della sua vita nell’edificazione di attività missionarie. I Padre, cosa ne pensa dell’approvazione di questo decreto, e del grande silenzio di cui l’opinione pubblica ha fatto mostra successivamente? Lei ha scritto una lettera ricordando l’episodio in cui Gesù si scaglia contro quanti offendono i luoghi sacri, che relazione c’è contro quanto è avvenuto in questi giorni? Toccare l’acqua vuol dire toccare la vita, l’uomo è fatto per l’80% d’acqua. L’acqua è una risorsa sacra, ed è per questo che quando è stato approvato il provvedimento mi è tornata in mente la reazione di Gesù, e mi è venuto spontaneo maledire quanti hanno votato a favore di questa privatizzazione. Nella provincia di Latina, è stata affidata la gestione delle risorse idriche ad una ditta privata, Acqua Latina. L’affidamento della rete idrica a questa azienda ha provocato un rialzo nel prezzo dell’acqua del 300%, da due anni 600 famiglie della zona si sono ribellate a questa decisione, e si rifiutano di pagare Acqua Latina, pur continuando a pagare il canone al comune. Attualmente le morti per fame si aggirano intorno ai 50-60 milioni di persone, questo avviene non tanto per l’assenza di cibo, quanto per il suo costo. Con la privatizzazione dell’acqua, il fenomeno si duplicherà, l’acqua è una risorsa che scarseggia, basti pensare che solo il 3% dell’acqua del pianeta è acqua dolce. Al vertice sul cambiamento climatico di Copenaghen parteciperanno 2500 scienziati, che hanno annunciato che l’obiettivo sarà di consentire un aumento della temperatura di soli di due gradi. Anche se le Nazioni riusciranno a giungere ad un accordo, sarà comunque un fallimento, poiché gli scienziati sostengono che basterà un solo grado centigrado in più per provocare lo scioglimento dei poli, se ciò avvenisse le risorse idriche si ridurrebbero drasticamente. Mettere un bene così essenziale nelle mani dei privati è un atto criminoso. Lei intervenne anche nella questione dei rifiuti a Napoli, contro i termovalorizzatori, anche allora si parlò di privatizzazione dell’acqua. Ecco, 60 milioni di persone tacciono di fronte a tutto ciò. È vero, è impressionante questo silenzio, inoltre chi ha governato questo paese negli ultimi anni, ha strumentalizzato i mezzi di informazione, in special modo la televisione, che invece di trasmettere notizie su fatti realmente rilevanti, ad esempio la Conferenza di Copenaghen, di cui non si è [ di • Sergio Di Mambro ] La privatizzazione dell’Acqua. Intervista a padre Alex Zanotelli assolutamente parlato, occupa pagine e pagine sui battibecchi politici. Questo uso dei mezzi di informazione ha addormentato l’opinione pubblica. È necessario pertanto mobilitare la popolazione, ed è necessario che la stampa faccia il proprio dovere. In questo senso è essenziale che l’intervento parta dal basso, dagli enti comunali, che dovrebbero contattare direttamente i cittadini, spiegando loro cosa sta avvenendo, organizzare dei dibattiti per affrontare e discutere queste questioni. Tuttavia, finora, l’intervento comunale verso i cittadini è stato nullo, nel 2004, i sindaci di 263 comuni hanno votato per la privatizzazione dell’acqua con in tasca 16 deleghe, ciò vuol dire che non è mai stata chiesta l’opinione dei residenti. Lei è un uomo di Chiesa, mai come oggi è necessario un intervento della Chiesa su questo tema, privatizzare l’acqua è un crimine contro l’umanità. Assolutamente d’accordo, la chiesa lotta per la vita, ma si riduce a parlare di aborto ed eutanasia. È necessario un intervento sull’acqua, i rifiuti, l’aria, il cui inquinamento provoca molte malattie. Il Papa ne ha parlato, ma sarebbe necessario anche un intervento dei Vescovi. Un’altra decisione importante riguarda il progetto di costruire entro il 2020, 5 o 6 Centrali nucleari, che costeranno circa 30 miliardi di euro, una scelta nettamente in controtendenza rispetto agli altri Stati, prima di tutto gli Stati Uniti, che stanno dismettendo molte centrali. Gli USA non sanno come disfarsi delle centrali, senza contare che le scorie nucleari rimangono dannose per circa 200mila anni. La scelta italiana è pura follia e questo perché non si vuole fare una scelta seria sulle energie rinnovabili. La Svezia è un paese che ha una bassa esposizione solare, eppure riesce ad ottenere dall’energia solare il 60% del suo fabbisogno. Il nostro è un paese molto più assolato eppure si sceglie di investire nel nucleare. Questo aspetto è connesso anche a questioni di natura militare, la Chiesa dovrebbe intervenire anche su questo. Relativamente alla questione dei rifiuti a Napoli ci stanno ammazzando. Dopo l’emanazione del decreto 90, ci è stata imposta la costruzione di 12 mega discariche con ben 4 inceneritori, che se mai dovessero entrare in funzione, ci costringerebbero ad importare rifiuti per farle funzionare. Le diossine provocate dall’incenerimento ci stanno avvelenando, e tutto a causa del fatto che lo Stato ne trae grandi guadagni. Maledetti voi! :5 romalive [ di • Irene Giarracca ] E wan Mc Gregor è Bob Wilton, un gior- periodo buio e oscurantista della caccia alle nalista di secondo ordine con una vita streghe, comuniste, di Joseph Mc Carthy, è piuttosto monotona, ma per lui va ritorna alla carica insieme al suo collega bene così, scrive qualche articolo per il suo George Clooney, con questa commedia, irogiornale e si dedica alla moglie. Un giorno nica e originale, ispirata da una storia realperò un evento imprevisto spezza la sua rou- mente accaduta. Ed anche se all’apparenza il tine e distrugge il suo matrimonio. È un film sembra solo voler raccontare una storia uomo disperato e deve tentare il tutto per paradossale e illogica, Grant Heslov si è pretutto per riconquistare la sua amata consor- murato di invitare lo spettatore a riflettere su te. Deve dimostrarle di essere un uomo forte temi di drammatica attualità. E allora forse e coraggioso, così, arriva l’illuminazione, farà c’è anche più gusto nel guardare questo film l’inviato di guerra in Iraq, alla ricerca dello pieno di gag ma certo non dimentico della scoop del secolo. Durante il viaggio si imbat- realtà. terà nella New Earth army, un corpo speciale dell’esercito degli Stati Uniti, nato dopo la guerra del Vietnam grazie a Bill Django (Jeff Bridges), un ufficiale che di ritorno dal conflitto, capisce che l’esercito ha bisogno di percorrere una nuova via, di trovare una nuova arma letale. Si imbatterà nei movimenti New Age dell’epoca e capirà che è il Flower Power è l’arma vincente. Addestra a colpi di LSD e musica hippy, un corpo di Jedi, che grazie alla potenza della Forza riescono a condizionare la mente dei nemici e i fenomeè ni naturali. L?Uomo che fissa le capre tratto da un libro di Jon Ronson, genere demenziale, e provocatorio, scritto contro l’intoccabile stato di reverenza che regna verso l’esercito degli Stati Uniti d’America, un libro ideato con lo scopo di dissacrare questo mito reverenziale. Un esercito che con la promessa di offrire grandi possibilità assolda, ora come nel 1970, ragazzi appena maggiorenni, che di nuovo vengono inviati a combattere una guerra lontana, in nome di grandi ideali di democrazia e giustizia ed in nome della responsabilità di Stato guida, che ormai dalla fine della seconda guerra mondiale gli Usa hanno deciso di assumersi. Grant Heslov che già con la sceneggiatura di Good Night and Good Luck, aveva attaccato l’America nel 6:romalive Produzione: USA - Gran Bretagna 2009. Regia: Grant Heslov Cast: Ewan Mc Gregor, George Clooney, Jeff Bridges, Kevin Spacey, Stephen Lang Durata: 95’ Distribuzione italiana: Medusa film L'ASSOINFANZIA è un'associazione di gestori di vari asili nido privati situati a Roma. Il rispetto e la tutela dei bambini che ospitiamo, e il miglioramento continuo dei nostri programmi è una prerogativa primaria del nostro lavoro. Purtroppo, senza i mezzi adeguati e senza il supporto necessario, questi propositi rischiano di scontrarsi con ragioni economiche difficili da superare, che però non possiamo esimerci dall'affrontare. Il nostro obiettivo è dialogare con tutti gli organi istituzionali per tutelare i nostri interessi e per ottenere strumenti concreti che ci permettano di operare bene a vantaggio della collettività. Per realizzare questo impor- tante progetto, è fondamentale innanzitutto attuare alcune modifiche essenziali all'anacronistica normativa vigente in materia di asili nido e scuole dell'infanzia. Noi crediamo fortemente che l' unione e la collaborazione di più strutture operanti nel settore dell'infanzia ci permetterà di raccogliere e confrontare esperienze e sinergie per crescere e per costruire insieme le condizioni ottimali per l'educazione e la cura dei bambini, la più preziosa risorsa della nostra società. Condividendo risorse per la formazione degli operatori e del personale, vogliamo offrire servizi più ampi ed efficienti anche alle famiglie, per poter rappresentare dei punti di riferimento saldi sul territorio, nello spirito del principio di sussidiarietà e di solidarietà sociale. Servizi ad hoc sono stati organizzati per gli associati, ed altre valide iniziative sono in programma. Abbiamo idee ed energie a volontà da mettere al servizio di un'attività tanto delicata e importante proprio perché riguarda i bambini e le loro famiglie. :7 romalive [ di • Irene Giarracca ] Ceci ci arte Cecilia Amici si avvicina al mondo dell' e a danz della nte ama ma, nissi da giova mi A ca inizialmente a dedi si ra pittu della a li ti queste due discipline, si diploma infat la con orto rapp Il tico. Artis al Liceo ito Danza si interrompe purtroppo a segu à etter perm le di un incidente, che non più di ballare. Ma da artista eclettica a quale è non si dà per vinta e coltiva l’altr sua grande passione, la musica. , ma ha bisogno di sperimentaante cant Inizia come e una musicire, diventando anche una compositrice negli ta solis voce e sta. Attualmente canta com ia molto la Stud . pone com re inolt i qual Handala, per i mi coltisissi diver musica, e avendo lavorato con autori ed sti jazzi con bora colla va svariati generi musicali, e Dark ca musi la è ione pass vera sua orchestre, ma la verso attra e , 2003 la New Wave. Entra negli Handala nel ni musicali. Nati la band riesce a tornare alle sue origi italo-palestinese di po grup un sono nel 1989 gli Handala uttore, la loro cui David Petrosino è fondatore e prod Progressive e la Rock il musica è una contaminazione fra musica etnica. 10:romalive SI IR Rifflessi non è un errore di battitura, ma il nome di un quartetto di art isti emergenti. Sono Enrico, Paolo Robert o, Luca Pepe e Stefano, sono amanti del la musica beat, della musica surf, del Roc k 'n Roll anni ’50 e come le band dell’ep oca hanno deciso di darsi un nome che giocasse sul doppio senso, infatti Riffles si viene da Riff, il giro di chitarra. Il loro è un genere che subisce diverse contaminazion i, quelle di artisti come i Beatles, i Beach boys, Elv is o Buddy Holly. Il gruppo nasce nel 2001, ispirandosi prevalenteme nte al beat, ma con l'arrivo dei vari componenti attraversa un period o di crescita e speriment azione che li ha portati al loro ultimo album Un inverno caldo. Agli iniz i il loro lavoro era incentrato soprattutto sulle cover, nonostante abb iano iniziato a comporre propri brani sin dagli esordi. Infatti nel 200 4 sono pronti per partecipare al Festiva l di Viterbo, “Vivi la Music a”. Arrivano primi e questo gli dà l’opportun ità di poter incidere in una vera sala di registrazione, all’Avalon di Montefiascone. Il primo alb um si chiama Fotografie, è composto sol o di 7 pezzi. Pochi anni dop o, con l'arrivo dagli altri componenti, ripr endono a lavorare, e creano altre 6 canzoni. Invece di pubblicare due album con poche tra cce, decidono di passare sopra le differenze stilistiche fra i due lavori. Li accorpano e così nasce Solo poche ore. Dell’ultimo album ci dicono sia il lavo- LE IFF S ro più completo, costituito da 16 brani. A scrivere i tes ti non è un solo componente, ma son o frutto di volta in volta del le idee di ciascun componente della ban d, che sceglie liberament e come creare l’arrangiamento del proprio strumento, con il risultat o che le diverse influenze musicali di ciascu no vengono a mescolarsi in un unico brano. Ugo i Pubblico e Privato è l’album d’esordio di Ugo Mazzei. Parlare d’esordio per Ugo z z Mazzei è forse un azzardo, lavora da Ma e anni nel mondo della musica come arrangiatore e autore. Lavorare per altri artisti lo ha portato inesorabilmente a comporre e scrivere per se, e Pubblico e Privato è la maturazione di anni di lavor o. L’album è lo specchio dei diversi mom enti vissuti. È lo stesso autore, infatti, a dire che il disco è diviso in due momenti, quello pubblico raccontato attraverso sonorità Pop, e quello privato, più intim o, raccontato attraverso sonorità completamente diverse. Il Privato è parte dell’intimo dell’autore che ci racconta aver scoperto il cantauto rato francese in giovanissima età. Al tempo delle sigle dei carto ni animati, rimane affascinato dalle ballate di De Andrè, anch’egli influ enzato dal genere francese. Fin da giovanissimo coltiva questa sua passione, riscontrabile anche nell’uso della fisarmonica, utilizzata com e leit-motiv dell’opera. È un album movimentato che alterna sono rità Jazz al tango francese. Ma ci sono anche storie di vita come quel la narrata nella canzone d’apertura Lucciole sulla Salaria, storia di due innamorati che dopo tempo si incontrano scoprendo di aver avuto due destini radicalmente diversi, lui neolaureato, lei prostituta. Barba elli sica è la sua vita. Lei è una cantautrice, la mu da giovanissima, Una passione che scopre e gruppo a 14 F st infatti fonda il suo primo ra Ama il rock, e co. pal sul anni, a 15 è già cover dei in un primo periodo suona Guns ‘n’ dei Queen, degli Aerosmith, e ama scrite, tan can roses. Non è solo una timidezla ma i zon can sue le vere i testi del ue seg Pro ento. za ha inizialmente il sopravv qual8 200 nel nte lme così fino ai 19 anni, ma fina a bar Bar ni, agi imm di e primo singolo, Ond . sica cosa cambia, incide il suo mu ive la tastierista dei Labyrinth scr o in gol sin scrivere il testo, mentre il del ne è lei a curare la distribuzio ad re ipa Non ha una produzione, ed tec par a tata viene notata ed invi suo il tutte le radio, fino a quando ide inc 9 200 Nel . m” salotto di Ada una trasmissione su Sky, “Il e che partecite, ed è con questa canzon con i tam Por o gol secondo sin nata da pag om tival di San Remo, acc perà alle selezioni per il Fes ce a passare. ries non ma , mo a fino all’ulti Claudio Lippi. Rimane in gar ola di musiscu ova ma insegna canto in una Barbara Festelli vive a Gen con Mattia itte scr o nza delle sue canzoni son agine, la ca di Milano. La maggiora imm un’ di to con rac suoi testi sono il Inverni, ci racconta che i ida sona tim , e di un momento. È una per descrizione dell’emozione ”. Tra gli ultimi o ciò che non riesco a dire infatti ammette: “Scrivo tutt tenitore. sos e ico am ceri, suo grande lavori un EP con Gatto Pan :11 romalive [ di • Roberta de Vito ] lo schema classico del cardo e del decumano, nord–sud ed est-ovest si intersecano ad angolo retto. Come accadeva nelle città dell’antichità, anche Civita è stata progettata a partire da questo schema architettonico. Una curiosità. Civita di Bagnoregio (Balneum Regis) ovvero La Città del Bagno del Re. Questo è il significato del suo nome. Pare che sul finire dell’VIII secolo il re longobardo Desiderio, gravemente malato, trovasse sollievo e guarigione ai suoi malanni immergendosi nelle acque sulfuree che ancora si trovano nei dintorni. Come arrivare? Autostrada A1: a 80 Km di distanza da Roma (verso Nord) uscire a “Orvieto”. All’uscita del casello girare a sinistra e seguire le indicazioni per Civita di Bagnoregio. Civita di Bagnoregio: La città morente Civita di Bagnoregio, “città che muore”, abbarbicata sul cucuzzolo della montagna, a poco più di cento km da Roma, accessibile solo attraverso un ponte sospeso a 300 metri da terra, sulla Valle dei Calanchi. Raggiungerla non è impresa da poco! Munitevi di scarpe comode, “inerpicatevi” con calma. E poi, quando sarete arrivati, preparatevi a riempirvi gli occhi di bellezza. Cittadina Medievale di rara bellezza, già dalla Porta di Santa Maria, Civita si mostra auten- Muvis 12:romalive ticamente fascinosa, è pressoché disabitata. Caratteristica che le dona un’aura di mistero e decadenza. L’isolamento di Civita, però, non è una trovata di marketing territoriale. Purtroppo l’erosione e la friabilità della roccia tufacea su cui è costruita fanno si che un lento e inesorabile processo di sgretolamento la porterà in un tempo futuro a non esistere più. I cedimenti, infatti, hanno provocato il crollo di metà della collina su cui si erge il borgo medievale. E Civita esisterà solo nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di visitarla. E poi solo nelle vecchie foto. Una sorta di Atlantide del futuro. Le tracce più antiche della storia di Civita risalgono all’epoca etrusca. In particolare la necropoli che si trova nella valle sottostante e, forse, anche la grotta di San Bonaventura. Probabilmente si trattava di una grotta di origine etrusca, trasformata in epoca medievale in oratorio. A partire dal VIII secolo d.C., dopo la dominazione Longobarda, Civita ha fatto parte del territorio della Chiesa, ma i suoi cittadini nel corso dei secoli hanno sempre cercato di mantenere una loro autonomia. La sua rovina, in qualche modo, è stata anche la nostra fortuna. Perché a tutt’oggi possiamo ammirare una cittadina ferma nel tempo. Infatti, è ancora conservato integro A1 direzione Nord: uscire al casello di Orte, girare a sinistra prendere la superstrada per Viterbo uscire in direzione “Siena Cassia”. All’altezza di Montefiascone, prendere la SS 71 Umbro-casentinese. Dopo circa 14 chilometri girare a destra per Bagnoregio. SS2 Cassia: da Viterbo in direzione Siena, all’altezza di Montefiascone prendere la SS 71 Umbro-casentinese. Dopo circa 14 chilometri girare a destra per Bagnoregio. [ a cura di • Elio Tomassetti ] Municipio XVI, Via di Bravetta Residence Roma: si attende ancora per la riqualificazione La delibera comunale 47/2007 prevedeva un asilo nido e la sistemazione dell’area verde. Da 25 anni il Residence Roma rappresenta un problema sociale e ambientale per il Municipio XVI e non solo. Cinque palazzoni, adiacenti alla verdissima Valle dei Casali, hanno ospitato per lungo tempo persone provenienti da ogni realtà. Insieme a persone che effettivamente necessitavano di un alloggio e lo ottenevano dal Comune, c’ erano migliaia di irregolari e di immigrati provenienti da ogni dove. Dentro i piccoli appartamenti vivevano decine di persone in condizioni incredibili. La legalità rimaneva fuori, oltre i cancelli, e forse anche oltre la strada chiamata via di Bravetta. Fatti di cronaca davvero incresciosi si susseguivano: l’ ultimo (gennaio 2006) fu il lancio da un balcone di due corpi devastati da colpi di spranga. Il 24 agosto 2007 il Comune concluse lo sgombero dei palazzi, iniziato a seguito della delibera consiliare n. 47 del 20/3/2007. Per procedervi fu necessario l’intervento delle forze armate, e le scuole limitrofe dovettero chiudere per motivi di sicurezza. Il Municipio XVI chiedeva da anni un intervento forte, che si è fatto attendere per la mancanza di disponibilità della proprietà a trattare con le istituzioni. Già, perché non dobbiamo scordare che il Residence apparteneva e appartiene ad un privato, che non ha mai sentito come immi- nente il bisogno di risolvere una vera emergenza sociale. Ma cosa diceva la delibera del Comune di Roma n. 47 del 2007? Permettendo al proprietario di vendere gli appartamenti, si stabiliva la realizzazione di un asilo nido, di una scuola d’ infanzia e di un centro d’ incontro destinato ai cittadini del quartiere con l’ utilizzo delle risorse derivanti dal cambio di destinazione d’ uso (3,5 mln €). Sono passati due anni e mezzo, con l’avvicendamento in Campidoglio, e la situazione versa in una fase di stallo. Infatti, terminati gli sgomberi, si è provveduto ad abbattere le mura delle costruzioni. Ora rimangono i pilastri, come scheletri surreali che dominano il quartiere e rovinano il paesaggio della Valle dei Casali. Il 19 ottobre il Consiglio del Municipio XVI ha votato un ordine del giorno con il quale chiede nuovamente il rispetto della delibera comunale 47/2007. Pochi giorni dopo, il Consiglio della Regione Lazio ha approvato il piano ambientale per la rideterminazione delle aree verdi tra le quali la Valle dei Casali. A questo punto si attende definitivamente l’ accordo tra la proprietà ed il Comune per l’utilizzo dei 3,5 mln già in cassa e per dare al quartiere i servizi che da tanto si chiedono. Dopo anni di attese, ancora non si sblocca la situazione del mercato Capasso: i cittadini si fanno promotori di una raccolta firme L’iniziativa dell’associazione Area centro democratico vuole mantenere alta l’attenzione del Comune sul tema. L’ area di via Capasso rappresenta un punto di riferimento fondamentale in Municipio XVI. Infatti vi sono concentrati insieme un campo da calcio, un nuovo centro anziani, un parco giochi per bambini ed un’ area verde. Purtroppo da tempo si attende lo spostamento del marcato da piazza Visconti e la riqualificazione quindi dello spazio adiacente il parco giochi. Infatti da anni il Municipio ha proposto un PUP (piano urbanistico parcheggi) sotterraneo e la costruzione dei nuovi banchi. Dopo travagliate vicende, con addirittura il rischio della costruzione al posto del mercato di un’ enorme palazzo, nel gennaio 2009 sono partiti i lavori per i box sotterranei. Questi sono fatti a costo zero per l’ amministrazione, in quanto al privato costruttore è stato dato il diritto di superficie. L’ ex Giunta Veltroni aveva predisposto 800000€ per il completamento dei lavori comprendenti il mercato. Ma ora di questo non si sa più niente. Proprio in queste settimane il costruttore sta abbandonando l’ area, e lo spazio sopra i box rimane abbandonato. Infatti l’ assestamento di bilancio comunale (Deliberazione n. 57, Protocollo RC n. 6805/09) non cita gli 800000€ per Capasso. Dopo anni di attesa i cittadini non vogliono accettare questo immobilismo. Allora è partita una raccolta firme promossa dall’ associazione Area centro democratico, che sta riscuotendo un ottimo successo. Parte delle firme, tramite il consigliere Athos De Luca, sono state portate in Campidoglio per focalizzare l’ attenzione delle istituzioni sul tema. La speranza è che al più presto si arrivi alla soluzione per dare al quartiere e a tutta la città un punto di riferimento completo di ogni servizio, dopo tanti anni di attese. :13 romalive Lo “Spirito della bellezza” di Van Cleef a Tokio Van Cleef & Arpels presenta a Tokio la mostra, “Lo spirito della bellezza,” in cui le caratteristiche dei suoi gioielli, sono rappresentati come oggetti high-tech in un video tridimensionale commento da Catherine Deneuve. Van Cleef & Arpels è stata fondata nel 1896 da Salomon Arpels e Alfred Van Cleef. La Maison nasce nel 1906 e risiede al numero 22 di Place Vendôme, a Parigi. È riconosciuta in tutto il mondo per la sua artigianalità nella lavorazione e incastonatura delle più pure pietre preziose, un’incastonatura ancora oggetto di brevetto esclusivo Van Cleef & Arpels, il Serti Mystérieux. La mostra è una cronaca di più di 100 anni di storia del gioielliere parigino e si compone di oltre 250 pezzi, provenienti dagli archivi di Van Cleef & Arpels e da collezioni private di tutto il mondo. Si è inaugurata sabato 31 ottobre presso il Mori Arts Center Gallery nel complesso di Roppongi Hills, per approdare a New York, Pechino e Parigi. Il gioielliere, estende la logica botanica alla mostra stessa; Patrick Jouin ha progettato e curato l’esibizione, pensando a dei rami di alberi in poliestere e di forma irregolare, in vetro con sfere simili a gocce di rugiada. Vi sono dei pezzi del 1937 che include il Mistery Set Peony con 239 diamanti e 706 rubini in oro e platino e un collier di smeraldi del 1971 scolpito con diamanti che apparteneva alla principessa Salimah Aga Khan. Pezzi di gioielli di icone di stile come, Grace Kelly, Marlene Dietrich, Jacqueline Kennedy Onassis e Maria Callas ed altre figure importanti del mondo dello spettacolo e del jet-set. Vi sono anche altri oggetti indossati da celebrità in tempi più recenti come una collana con un turchese, diamanti e oro, che Eva Mendes portava al Golden Globe Awards di quest’anno. Stanislas de Quercize, presidente di Van Cleef, rifiuta di discutere su come il business di Van Cleef & Arpels sta muovendosi nell’attuale contesto economico, bensì aggiunge che il mercato dei beni di lusso, rimbalzerà ad un certo punto. La società, che fa parte della Compagnie Financière Richemont S.A. dal 1999, è sopravvissuta sempre a varie calamità - tra cui due guerre mondiali. “Sappiamo che il mercato, ritornerà a rispondere positivamente, così quello che dobbiamo fare è concentrarsi ed essere molto creativi”, ha detto, aggiungendo che Van Cleef & Arpels è stato il primo gioielliere di lusso tra quelli occidentali, a stabilire nel 1973 una presenza in Giappone. Bernard, il nuovo amministratore delegato di Van Cleef & Arpels in Giappone, ha sottolineato l’importanza della messa in scena della mostra in questo momento storico. “Il mercato sta andando in un certo senso e la gente ha bisogno di poesia“ ha detto. “Soprattutto in questi giorni dobbiamo aprire i nostri tesori”. Guardando i gioielli della maison, il mondo sembra fermarsi per lasciar spazio alla materializzazione dei desideri, alla realizzazione dei sogni, al fiato sospeso. Instanbul e moda. Solo rumors o nuovo mercato? Tempi di crisi e le aziende di moda cercano altri mercati e nuovi scenari da cui attingere, la Turchia è uno di questi. Vivienne Westwood ad Instnbul Istanbul, potrebbe questa città turca, diventare “la Londra del Medio Oriente”? ”Assolutamente si”, ha dichiarato Carla Damario, presidente di Vivienne Westwood, una delle cinque designers internazionali che hanno partecipato alla “moda di Istanbul”, un evento di tre giorni, da poco. 14:romalive Damario, dice di non percepire momenti di crisi economica in questo paese, rispetto a quelli che si vivono in Europa e negli Stati Uniti, citando forti vendite di accessori della linea Westwood ANGLOMANIA, e questo grazie ad un gran numero di giovani, che costituisce il 60% della popolazione turca. Westwood sta anche progettando, di aprire il suo primo negozio ad Istanbul dopo averne aperto uno a Beirut. “Il mercato non è più in America, ma qui“ ha detto Damario. Harvey Nichols della catena Beymen, uno dei maggiori compratori di collezioni di designers in Turchia, ha convenuto che, il mondo della moda ad Istanbul, ha lasciato la crisi alle spalle, aggiungen- do che i bilanci del settore, sono tornati ai livelli pre-crisi. “La crisi qui era per lo più psicologica. La domanda e la fiducia del consumatore, sono ritornate velocemente dal mese di aprile “, ha detto Elif Capli, manager della Beymen, “Le vendite, sono aumentate del 20% nel mese d’ottobre, rispetto l’anno prima”. Roberto Cavalli, che ha già una boutique ad Istanbul, afferma che, i momenti di crisi obbligano i progettisti a raggiungere i nuovi mercati. Inoltre, dice di amare molto la sensazione che si respira ad Instabul, “sia Occidentale che Orientale” - e ha promesso di tornare per avere l’ispirazione per una collezione futura. Il consulente di moda, Maia Guarnaccia, vice president di IMG Fashion di Istanbul, che ha seguito ad agosto la settimana della moda, ha consigliato agli organizzatori, di puntare i riflettori su Istanbul, con la creazione di una piattaforma d’alto profilo che darà ai designers turchi la fiducia necessaria per esprimersi a livello glo- [ a cura di • Simonetta Mulas ] bale. “Se il designer turco vuole diventare internazionale, deve soprattutto mostrarsi qui” - ha detto Guarnaccia. “Questo potrebbe diventare un ponte importante, come un legame tra l’Europa e l’Asia, Oriente e Occidente”. La Turchia vanta un’ottima produzione, qualità e creatività, secondo l’organizzatore Hakan Baykam, mentre difetta di esperienza nella promozione e nella commercializzazione. Guarnaccia, sostiene che i designer internazionali hanno voluto costruire la fiducia del marchio, attraverso lo sviluppo linee che sono già disponibili in negozio. “L’obiettivo non è ancora di raggiungere il mondo da Istanbul con una nuova collezione, ma entrare prima nella realtà turca”, ha detto. E mentre gli stilisti affermati, cercano nuovi mercati ed ispirazione in Oriente, è forte per i giovani designers turchi, il desiderio di avere un’opportunità di crescita in Occidente, soprattutto in Europa. Ebru Ozkan, uno studente di 26 anni presso l’Accademia di Lasalle a Istanbul, ha detto “Non vedo l’ora di andare a ovest, a spingere e provare i miei limiti”. Un augurio che queste due culture possano sempre coesistere armoniosamente, almeno nella moda, chissà che i grandi della terra non possano trarne ispirazione., Lanvin: Show di Primavera a Tokio Lanvin, prestigiosa maison francese, ha presentato recentemente a Tokio, una sfilata di moda presso lo stadio del Sumo, Ryogoku Kokugikan. Insolita fusione, quella tra il mondo della moda e quello dell’antica lotta giapponese, anche se non dovrebbe sorprenderci più di tanto, data l’originalità del direttore creativo, Alber Elbaz, personaggio sempre alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Un grande evento serale, dove sono state presentate le collezioni primavera donna e uomo, e che ha attirato più di mille ospiti, tra cui il cantante rap, Kanye West. Il direttore creativo Alber Elbaz, ha affermato che, insieme al suo staff, aveva considerato diverse possibili location per lo spettacolo, tra cui musei e templi, ma ha preferito scegliere lo stadio di sumo, per due motivi: innanzitutto perché è un fan di questa tradizionale lotta, e poi perché non poteva perdere l’occasione di rompere un tabù culturale. “Amo molto il sumo,” dice il designer “Lo guardo in TV, e penso che lottatori di sumo sono splendidi”. Tradizionalmente alle donne, è vietato l’ingresso nell’anello posto al centro dello stadio, considerato per l’appunto, uno spazio sacro. Elbaz è riuscito ad ottenere il permesso di costruire una pedana con impalcatura, posta sopra quel punto, ed ecco infranta la tradizione! Un gyoji o anche arbitro di sumo, vestito di seta verde smeraldo, leggeva da un rotolo per annunciare l’inizio dello spettacolo. Elbaz afferma di vedere un parallelo tra sport e moda, ma non risparmia frecciatine a tutte quelle celebrità del mondo sportivo, che cercano di sfruttare la loro fama per lanciare linee d’abbigliamento. “A volte si pensa, che tutto ciò che serve per fare moda, è quello d’essere famoso,” ha detto. “Ma, non è così, è necessario dedicare la propria vita a questo lavoro. Bisogna impegnarsi molto. Immaginate se io sostenga che voglio fare il ballerino, anche se non riesco nemmeno a saltare due centimetri, posso ugualmente andare all’opera e ballare? No. Quindi io lascio che sia il ballerino a ballare, il cuoco a cucinare, l’attore a recitare ed il progettista di moda a creare.” Cambia subito tono, quando poi parla di un famoso designer e poi diventato una leggenda della moda giapponese: Yohji Yamamoto, la cui azienda all’inizio di questo mese, ha presentato istanza di bancarotta. Un gruppo d’investitori ha assunto il controllo della casa di moda. “Voi sapete qual è la cosa più triste per me?”, ha detto Elbaz. “Che, dopo tutti questi anni, un genio e un talento, debbano finire così, ma non sono preoccupato per Yohji. Sono sicuro che ritornerà a creare cose meravigliose“. La sfilata di Tokyo coincide con la riapertura della boutique di Lanvin, a Ginza, lussuoso centro commerciale; a guidare l’espansione del brand in Asia, è Thierry Andretta, il quale afferma, che il Giappone rappresenta solo il 7% delle vendite di Lanvin, ma che si sta registrando un incremento, nonostante le condizioni del mercato del lusso. La boutique di Lanvin si trova vicino ad altre griffe del lusso come Van Cleef & Arpels e Salvatore Ferragamo, come pure le etichette fast fashion Zara e H& M, che hanno cambiato il volto ad uno dei quartieri più lussuosi di Tokio. Afferma che ancora non gli è stato chiesto di fare una collaborazione con una catena di fast-fashion, ma potrebbe considerarla se arrivasse l’offerta giusta. Noi speriamo che continui a fare Haute Couture, anche se come molti dicono, l’Alta Moda non esiste più. Sarà vero? Bottega veneta e gli studenti di architettura di Tokio Il famoso brand, Bottega Veneta, ha lanciato un concorso di progettazione di mobili per gli allievi dell’Università di Tokyo, quando la moda diventa anche formazione. La moda italiana fa sempre parlare di sé, soprattutto all’estero, questo è ciò che ha fatto Bottega Veneta, promuovendo il concorso per i giovani studenti giapponesi della facoltà d’architettura. Il direttore creativo, Tomas Maier, ha presentato il progetto ai giornalisti locali e visionato gli schizzi iniziali dei candidati. “Sono sempre stato un amante del Giappone ed ho sempre creduto nel Giappone“ ha detto Maier alla conferenza stampa, tenutasi presso l’Hotel Mandarin Oriental. “Questo è un paese molto raffinato con una tradizione di bellezza e alto valore dell’artigianato che mi hanno sempre ispirato. È per questo, che sono qui”. Maier, ha chiesto agli studenti, tutti allievi del famoso architetto Manabu Chiba, di progettare un mobile, che debba avere una funzione di seduta. Gli studenti, sono attualmente impegnati ad affinare le proprie proposte, e dei 18 concorrenti iniziali, il campo si restringerà a 10 finalisti. I tre fortunati saranno scelti in dicembre. Il mese successivo, i tre studenti vincitori, si recheranno presso l’atelier di Bottega Veneta a Vicenza, dove sarà valutato il prototipo costruito per loro. Nel mese di aprile, presenteranno i loro progetti a Milano, al Salone del Mobile come facente parte della collezione giapponese, che sarà il tema di Bottega Veneta. Durante la settimana d’eventi, il quartier generale di Bottega Veneta a Milano, ospiterà una mostra d’artigianato giapponese ed articoli speciali provenienti dal Giappone e dell’azienda italiana. I tre progetti vincitori del concorso, saranno disponibili attraverso uno speciale ordine, presso negozi di Bottega Veneta e saranno esposti a Ginza, il famoso quartiere di lusso di Tokio, entro il prossimo anno. Bottega Veneta è già impegnata a coltivare la futura generazione d’artigiani e designers, avendo aperto una propria scuola a Vicenza nel 2006, per la lavorazione dei suoi prodotti in cuoio, anche se questa è la prima volta che il marchio ha lavorato con un’università internazionale. Maier, ha affermato che, vuole continuare a sviluppare progetti di questo tipo, proponendoli a tutti quei paesi nel mondo, che dimostreranno sensibilità e lungimiranza verso il futuro della creatività. L’obiettivo è lodevole e anche molto ambizioso, mi chiedo però, se non sia il caso di coltivare anche giovani designers italiani, riacquistando quel know how che ci ha reso illustri in tutto il mondo e coinvolgendo istituzioni, università e aziende private, a sostenere e creare nuove sinergie creative, affinché possano essere parte attiva nella ripresa economica del nostro paese. :15 romalive [ di • Sergio Di Mambro ] Cos’è il talento? Difficile rispondere, forse il battito di ali di una farfalla che accendono l’aureola che ognuno di noi possiede. E se fosse la lampada di Aladino che improvvisamente si accende? In un momento socio- storico particolare, dove tutto è misurabile attraverso l’apparire, la semplice parola talento si perde nell’immaginario collettivo privo di creatività. Ma cos’è effettivamente il talento? Intelligenza, classe, sacrificio, volontà, amore per la vita e per il proprio lavoro, capacità di coltivare le proprie doti, crearsi un’immagine e rimanere se stessi. Un viaggio nel mondo delle top model, delle persone, delle bellezze mozzafiato, delle belle intelligenze. Noi proponiamo mondi, universi, macrocosmi e microcosmi alla ricerca del successo, della propria consapevolezza e realtà. Iniziamo con Victoria Petroff. Sapevo di lei tramite i rotocalchi, fotomodella, televisione, flirt. Ma chi è Victoria Petroff? Ho posto alcune domande, ed ecco le risposte. Tu sei moscovita e laureata in economia, cosa è per te il denaro? (Victoria ha risposto in modo sintetico ma con una chiarezza unica): Denaro per me è solo un mezzo per vivere bene. Tra le tue professioni: la modella, come sei finita nell’isola dei famosi? Facendo il casting come tutti i comuni mortali. Si parla di molti “flirt” con uomini importanti della Milano-bene, quanto è vero di ciò che si scrive? La verità sta sempre in mezzo! Che rapporto hai con il sesso? Sei mai stata attratta da una donna al punto di desiderarla? Sono abbastanza libera nel sesso. Anni fa mi è capitato di essere attratta da una mia amica, si chiamava Debora. Provavo un desiderio piu forte di me, ma avevo paura di perdere l’amicizia, e poi non sapevo come avrebbe potuto reagire. È finita lì… peccato. Non capita spesso di provare questa sensazione (desiderio) così forte! Amare qualcuno è una scelta, oppure una malattia dell’anima? Direi malattia scelta dalle persone! Quali sono i tuoi sogni? Come ti descriveresti? Ho tanti sogni che piano piano si realizzeranno. Come ha detto Martin Luther King: “Salite il primo gradino con fiducia. Non occorre vedere tutta la scala. Salite il primo gradino’’. Perciò oggi ho tutto quello che desideravo 3-4 anni fà, ora ho messo il piede sul prossimo gradino. Ti hanno fatto impazzire più gli uomini o le bugie del prossimo? Odio qualsiasi tipo di bugia! Quando una persona è intelligente? Quando sta zitta e sa ascoltare il prossimo. È preferibile un flirt con un uomo colto, o con uno mezzo scemo ma bello? 2 in 1 non si può?! Professionalmente, cosa vorresti fare per sentirti realizzata, e cosa fai attualmente? Progetti? Vorrei diventare un'attrice internazionale, perciò sto studiando recitazione in America (tra poco mi trasferirò, vivrò tra L.A. e Florida). Queste sono le risposte di Victoria, risposte ironiche ma razionali. Questa è la realtà che ci circonda, creature lontane alla ricerca di vita, realizzare il proprio destino dove sogni, realtà, amori, flirt, attimi difficili, si intrecciano nel meraviglioso orizzonte degli eventi della nostra unica e irripetibile vita. 18:romalive [ di • Manuela Biancospino ] È affascinante conoscere Monica, simpatica ed ironica, intelligente e profonda, con una bellezza prorompente e raffinata concessa a poche donne. Le piace viaggiare senza muoversi, entrare nelle persone e conoscerne l’animo e le emozioni. Se non avesse intrapreso il lavoro di attrice le sarebbe piaciuto molto diventare una psicologa. Si definisce variopinta, un essere multicolore con tante sfumature. «Mi vedo come un pittore - dice - e recitare per me è come sfumare il colore sulla tela, pennellarne le varie gradazioni, mettendoci sempre qualcosa di personale». Il suo amore per la recitazione nasce da giovanissima, subito dopo il diploma studia infatti alla scuola del Teatro Verdi di Padova e frequenta stage di recitazione presso il Teatro Goldoni di Venezia e il Marvel Theatre di New York. Parlaci del tuo ultimo lavoro. Una bella esperienza personale e professionale che mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con bravi attori e un ambiente familiare. Sto parlando infatti del ‘Medico in famiglia’ dove interpretavo il ruolo dell’infermiera Gloria. Mi hanno confermata nel cast della prossima serie nella quale, spero, il mio personaggio possa avere più spazio ed una sua vita personale. Cosa pensi della televisione e del cinema? Trovo che ci sia troppo snobbismo da parte di attori e registi nei confronti di chi fa lavori televisivi. Certo che partecipare ad un film è auspicabile per un attore poiché la cura, il tempo ed i mezzi impiegati sono maggiori rispetto ad una fiction. Per quanto mi riguarda un buon prodotto televisivo è sicuramente meglio di un brutto film. E di brutti film in giro ce ne sono! Nel lavoro hai avuto un modello al quale ti sei ispirata? Non ho mai preso a riferimento nessun modello, anche se mi ispirano molto le attrici americane degli anni Trenta come Bette Davis e Katharine Hepburn. Con che regista ti piacerebbe lavorare? Ammiro molto Sergio Martinelli per la sua bravura e la cura dei particolari; Gabriele Muccino, per come riesce a tirare fuori il meglio da ogni attore; Paolo Sorrentino per il prodotto di ottima qualità che crea, e Ferzan Ozpetek per le atmosfere e le storie che racconta. Per quanto riguarda i ruoli brillanti mi piacerebbe interpretatre una commedia all’italiana con la regia di Enrico Oldoini. Dimmi alcuni dei tuoi film preferiti. ‘La vita è meravigliosa’ di Frank Capra. Film degli anni Quaranta che adoro per la storia, per le atmosfere, per come è stato girato e interpretato. Un altro che mi piace molto è ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’ dove l’interpretazione di Jack Nicholson è davvero straordinaria. Adoro Barbra Streisand come cantante e come attrice, quindi vorrei citare anche ‘Il principe delle maree’. Con che attori ti piacerebbe interpretare un ruolo? Parlando di attori italiani mi piacerebbe lavorare con: Kim Rossi Stuart, Sergio Castellitto, Piefrancesco Favino, Claudio Santamaria e Tony Servillo. Mi piace molto anche il cinema inglese ed americano. Qui la scelta si fa più difficile perché ci sono diversi attori che vorrei al mio fianco. Cominciamo con i top: Robert De Niro, Al Pacino e Dustin Hoffman. Poi sorridendo e strizzando l’occhio dice: ‘Darei una possibilità anche a Joaquin Phoenix e a Mickey Rourke’. Non hai mai fatto teatro, perché? Mi dispiace dirlo ma è difficile avere ruoli di una certa importanza, perché il teatro è in mano a delle famiglie chiuse che non ti fanno accedere a meno che tu non sia già un personaggio conosciuto che fà nome sul cartellone. Mi piacerebbe interpretare ruoli classici rivisitati o commedie inglesi con la regia straniera. Il tuo sogno nel cassetto Vorrei avere un ruolo da protagonista, un personaggio tutto mio da studiare, costruire, e nel quale plasmarmi. Un’altra mia grande passione è il canto, ho infatti lavorato come corista per “Ace of base” e “Waylon’s brothers and sisters”. Mi piacerebbe moltissimo incidere un disco di musica pop o soul/black. OSSIGENO IPERBARICO ESTETICO: la novita’ del nuovo millennio nel ringiovanimento cutaneo a cura della Dr.ssa Leda Moro, Medico Estetico di Roma (www.brazilsystem.com) In un’epoca orientata verso sistemi sempre più evoluti e poco invasivi, l’ingegneria biomedica risponde sfruttando il presidio più naturale che esiste: l’ossigeno. Dei suoi effetti biologici sui tessuti la scienza parla chiaro: ben 17 sono le patologie attualmente curabili con la terapia di Ossigenazione in camera iperbarica, pressurizzata due o tre volte la pressione atmosferica normale. Spostare l’attenzione di questi benefici sul ringiovanimento cutaneo è stato un passo breve: dai quartieri delle Stars (Madonna, Michael Jackson e altri ne sono esempio), l’uso dell’ossigeno iperbarico estetico è approdato anche in Europa, dove ha assunto un carattere più “terreno” e destinato a tutti, dai vip alle persone comuni. COS’È L’ossigeno iperbarico estetico è una tecnica di infusione percutanea, tramite un sofisticato apparato costituito da un generatore che trasforma l’aria (costituita al 21% da ossigeno e al 79% da azoto) in ossigeno puro, iperbarizzandolo (portandolo cioè ad una pressione superiore rispetto a quella atmosferica di 1 Bar). Al compartimento iperbarizzante è collegato un deflussore a manipolo simile ad una pistola pneumatica che “spara” il gas ottenuto sulla cute, con un sistema a scansione e di intensità graduabile dal Medico. MECCANISMO D’AZIONE Un po’ di storia e cenni di ricerca scientifica: dagli studi del fisico Von Ardenne (1990), l’invecchiamento è legato al minor apporto di sangue ai tessuti, a sua volta conseguenza di un deficit della circolazione a livello dei tratti terminali dei capillari. Altri studi (Stuttgen G.) confermano che il numero di capillari attivi cutanei diminuisce con il passare degli anni. Lavori recenti (Stucker et al.) mostrano che gli strati superiori della pelle umana sono quasi esclusivamente riforniti di ossigeno dall’ambiente esterno, e i ricercatori della Clinica Universitaria di Berlino hanno infine dimostrato come l’impiego di ossigeno attivo topico favorisca la microcircolazione ed il metabolismo cutaneo. In termini pratici, invecchiamento, stress, inquinamento, malattie, sono tutti fattori che colpiscono i microcapillari avviando un processo di degradazione del collagene e dell’elastina: ossigenare la pelle vuol quindi dire “rivascolarizzarla” rendendola più sana, tonica, luminosa e morbida. Tuttavia, se il primo beneficio del trattamento topico è una rivitalizzazione diretta degli strati cutanei, ne esiste un secon- do: il gas iperbarico è anche un potenziatore metabolico e veicolatore di alcune molecole attraverso gli strati dermo epidermico. Se ne deduce che il grande successo che questa tecnica sta riscuotendo in tutto il mondo è legato sia al potere dell’ossigeno stesso che all’azione dei farmaci antiaging scelti dal Medico e veicolati. INDICAZIONI Invecchiamento cutaneo e non solo: molte patologie dermatologiche del viso e del corpo traggono enormi benefici dall’ossigenazione percutanea (acne in tutte le sue forme, iperpigmentazioni, lassità, edemi post chirurgici, cellulite, smagliature, ecc…) al punto da rendere questa strategia indicata in molti campi d’azione. La sua assenza totale di effetti collaterali, dolore e traumi la rende peraltro completamente priva di controindicazioni e adatta a qualsiasi età. PROTOCOLLI INDIVIDUALI Esistono al momento diversi protocolli, che derivano essenzialmente dal grado di invecchiamento cutaneo e, soprattutto, dal fatto che il trattamento venga effettuato da una estetista o da un medico. Nel caso in cui l’operatore sia un medico, i principi attivi saranno veri e propri “farmaci” e l’ossigeno iperbarico rappresenterà una sorta di siringa virtuale con cui iniettare, senza aghi, tossina botulinica, fattori di crescita ed altre molecole “medical device”. I protocolli di trattamento “strong” possono essere articolati in sedute intensive a cadenza mensile, della durata di circa 60 minuti, il cui costo dipende dai materiali veicolati (dai 200 ai 250 euro a seduta). Lo schema “strong” mensile è ottimale in abbinamento ad altre strategie antiaging che ottimizzino il risultato: radiofrequenza bipolare, bioristrutturazione con polinucleotidi, carbossiterapia, peelings, ecc… Altri protocolli prevedono invece 4-6 sedute “soft”, di circa trenta minuti, (da 100 a 200 euro a seduta) con cadenza settimanale, e qualche richiamo mensile. Tale schema è adatto a pelli più giovani e rientra in un programma di prevenzione antiaging o di mantenimento o, ancora, nel pre e post chirurgico (lifting). In ogni caso, le modalità, i tempi, i farmaci da veicolare e le associazioni con altre terapie saranno quindi “strettamente personalizzati” e individuati in una valutazione medica essenziale per un risultato visibile e duraturo. RISULTATI La tecnica è recente ma le nostre casistiche attuali (condotte nei tre centri medici pilota di Napoli, Roma e Milano), si fondano su più di un anno di sperimentazione e su un “Customer Satisfaction” in cui i pazienti hanno definito il “ringiovanimento ottenuto” superiore alle aspettative (il 70 % definisce il risultato molto significativo, il 22% abbastanza significativo, il 6 % risultato mediocre e soltanto il 2% riferisce risultato nullo). Detti risultati sono così descrivibili: Dopo circa dieci giorni dalla prima seduta è già molto evidente l’evoluzione di tutti i parametri morfologici cutanei (turgore, elasticità, tessitura) e il miglioramento in termini di luminosità, tono e spessore della zona trattata. Notevole la diminuzione delle rughe dinamiche e statiche, il restringimento dei pori cutanei, l’involuzione dei processi acneici attivi e degli esiti cicatriziali post acneici. Nel pre e post chirurgico, ottimizzazione del risultato operatorio con regressione veloce degli edemi e assestamento cutaneo veloce. Tutti i risultati subiscono un ulteriore incremento al progredire delle sedute e, in follow up ad un anno, restano stabili e duraturi. PER INFORMAZIONI: tel 0666154318, www.brazilsystem.com storie romane [ a cura di • Roberta de Vito] I l d a d o è t r at t o Il dado è tratto. Quel che è fatto è fatto. Ci ripariamo così, dietro a Caio Giulio Cesare, quando dobbiamo giustificare qualche malefatta. Tuttavia, sicuramente, le nostre azioni sono meno dirompenti di quella che portò il padre morale dell’Impero a pronunciarla. Nella notte tra il 10 e l’11 gennaio del 49 a.C., Giulio Cesare passò il fiume Rubicone alla guida della XIII Legione. Piccolo fiume dell’Italia settentrionale balzato improvvisamente agli onori delle cronache, il Rubicone separava la Gallia Cisalpina dal territorio amministrato e diretto da Roma. La legge romana vietava a chiunque di varcare i romani confini con le armi in pugno senza previa autorizzazione, diremmo oggi, del Senato. Attraversando con le sue truppe il Rubicone senza il famoso placet senatorio, Giulio Cesare violò questa legge. La violazione di una precisa legge promulgata dal Senato non fu solo un atto “illegale”. Quella lanciata da Cesare fu una vera e propria sfida al Senato della repubblica di Roma. Ovvero alla massima espressione del potere costituito. Atto che aprirà, di lì a poco, le porte alla seconda guerra civile e poi alla nascita dell’Impero. Sembra che in quell’occasione Cesare pronunciò una frase in greco, che in latino venne tradotta con la celeberrima locuzione “Alea iacta est”, a sua volta resa in italiano con la frase “il dado è tratto”. Questa di Cesare fu una forzatura avvenuta dopo una lunga strategia. Dieci anni prima, nel 59 a.C., l’ambizioso e brillante stratega divenne Console, ma la sua visione moderna della politica fu giudicata troppo spregiudicata e non piacque per nulla al Senato. Così il nostro venne spedito in Gallia in mezzo ai Barbari, con la speranza di farlo dimenticare. Mai atto fu più controproducente. Coperto di gloria, “trionfante”, rientrò nel 49, dopo avere spinto le frontiere di Roma fino al Reno e all’Atlantico. Con questo bel bottino di conquiste, il Divo Giuliopoteva tranquillamente permettersi di passare il Rubicone, sbertucciando il Senato e mandando in fuga in quel di Durazzo Pompeo che nel frattempo lo aveva rimpiazzato. In seguito si fece proclamare Dittatore a vita, che lunga non fu. Le Idi di Marzo del 44 come sappiamo venne assassinato dai congiurati, e qui altra locuzione: “quoque tu Bruto filii mii”. Il grande condottiero ha avuto molti “imitatori”, nel corso della storia, tant’è che il suo nome è transitato da un significato all’altro, in molte lingue vuol dire “capo”. Da nord a sud, da est a ovest chi ha cercato di eguagliarlo non c’è mai riuscito, dopotutto “diamo a Cesare quel che è di Cesare”! :23 romalive [ di • Irene Giarracca ] Il teatro dell'Opera di Roma regala grandi emozioni Teatro dell’Opera, sinfonie, opere liriche, sono eventi musicali tradizionalmente lontani al grande pubblico. Questi generi musicali nel tempo sono stati percepiti come sempre più distanti, ma portano con se una forte tradizione culturale che appartiene a tutta la nostra storia. Quest’anno il Teatro dell’Opera di Roma ha dato una risposta al dilagare di questo fenomeno, ed insieme al sostegno del Consiglio Regionale del Lazio, ha patrocinato una stagione musicale volta alla promozione della Musica Lirica: “L’Opera a Teatro”. L’evento prevede una serie di più di 30 Concerti eseguiti in Teatri di Roma e delle periferie. Saranno gli artisti ed i maestri del Teatro dell’Opera di Roma, insieme alla Giovane Orchestra, ad esibirsi. Ogni spettacolo verrà preceduto da una breve introduzione nella quale i maestri e gli artisti daranno allo spettatore quegli strumenti interpretativi necessari per trovare la chiave dello spettacolo. Gli spettatori verranno guidati in un percorso di approfondimento intorno al mondo della musica lirica e di tutto ciò che la compone. L’iniziativa è stata sostenuta inoltre dall’Unione Regionale Agis del Lazio, che si è adoperata per la promozione dello spettacolo dal vivo, in tutte le sue forme (prosa, musica e danza). Opera a Teatro è rivolta ai giovani e ai ceti sociali più deboli, infatti i biglietti saranno venduti ad un prezzo fisso di 10 euro, e per i ragazzi fono a 25 anni, verranno venduti ad 8 euro. L’evento è diviso in due periodi, quello natalizio dal 14 Dicembre al 5 gennaio, ed un secondo periodo dal 29 gennaio a fine maggio. Lo spettacolo di apertura si terrà a Palestrina, in provincia di Roma, fatto non casuale, come ribadito anche dal Presidente della Regione Lazio, Bruno Astorre, che ha partecipato personalmente alla presentazione dell’attività. Sarà un’ottima occasione per quanti non hanno mai pensato di approfondire la conoscenza di questo genere, guidati dai maestri del Teatro, dal Coro, e dalla Giovane Orchestra in questo mondo affascinante in grado di trasmettere le più disparate e forti emozioni. Pietro Longhi, Presidente dell’unione regionale AGIS del Lazio L’On. Bruno Astorre, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio ROMEO GIGLI OSPITE DI TALKING IED: "TORNO, E SONO SEMPRE LO STESSO" [ di • Martina Pelliccia ] Talking IED about future è un ciclo di conferenze pubbliche, in cui IED Roma invita personaggi del mondo della cultura, dell’arte, della moda e di tutte le professioni creative a raccontare, attraverso la propria esperienza, le questioni legate alla costruzione di un futuro possibile. Questi incontri costituiranno un terreno comune ed interdisciplinare di indagine per la comunità creativa che rappresenta lo IED con i suoi 1200 studenti e circa 500 docenti; tali appuntamenti saranno scanditi in tutto l’anno accademico e saranno incentrati sul medesimo tema, per stimolare ed indirizzare occasioni progettuali concrete, tramite tesi e workshop, che si svilupperanno nel medesimo orizzonte temporale, al fine di ricercare un orizzonte comune e solido in questo mondo dove, a volte, regnano incertezza e precarietà lavorativa per i giovani. Il 3 dicembre lo IED Roma ha ospitato lo stilista Romeo Gigli, che tramite TALKING IED, ha esposto la propria visione del futuro, imperniato sull’atemporalità del progetto creativo. Romeo Gigli è stato definito agli albori della sua carriera uno stilista “anomalo”, poiché quando negli anni ‘80 esordisce con le sue prime collezioni si trova, in un primo momento, di fronte a reazioni contrastanti, dividendo il mondo della moda in due: da una parte la stampa d’avanguardia, che ne capì subito il contenuto di innovazione e di apertura verso una nuova via per il tramite delle sue figure intimiste, che esaltavano il concetto di femminilità poetica e minimalista; dall’altra i fedelissimi della filosofia della donna “ostentata”, forte, dotata di una silhouette architetturale, aggressiva, spalle grandi e rinforzate come armature. Lo stilista nasce a Castelbolognese, nei pressi di Faenza, intraprende gli studi classici e, avendo la fortuna di crescere tra i libri custoditi dal padre antiquario, s’incammina verso un matrimonio con la cultura e l’arte, che si porterà dietro per tutta la sua vita; tale connubio nutrirà di stimoli e fascinazioni la sua carriera e, nel corso del tempo, verrà contaminato e completato tramite la conoscenza di nuove civiltà, anche grazie ad i suoi innumerevoli viaggi. Infatti, fin da giovanissimo, si avventura in India nel periodo in cui tutti i giovani del mondo erano accomunati dall’immancabile motto “Peace & Love”, dove la diversità e l’innovazione culturale e religiosa, la filosofia orientale e la forte attenzione all’elemento spirituale degli hippy aveva raggiunto il suo apice dimostrando una notevole influenza su musica, televisione, cinema, letteratura, arte e soprattutto moda. È qui che, circondato da mille stimoli, tessuti, ornamenti, atmosfere lontane, Gigli trova un luogo diverso dalla nostra culla occidentale, un modo per aprire gli orizzonti e la mente: si cala in un’epoca ed in una cultura nuova, scoprendo tesori racchiusi in un mercato, un’opera d’arte nascosta in uno strumento musicale, e li trasforma inizialmente in abiti per se stesso e successivamente nelle sue collezioni. Collezioni che hanno trovato nuovi spazi, significati, valori, attraverso una reinterpretazione in chiave occidentale e moderna dei temi classici dell’arte e della cultura e che, con il passare degli anni e il susseguirsi dei viaggi, lo fanno approdare a New York dove realizza su questo filone di pensiero la sua prima collezione nell’atelier Dimitri. La reazione, come accennavo all’inizio dell’articolo, fu un grosso choc per il periodo; per lui sfilavano modelle-donne avvolte da sari coloratissimi, con grosse calze di lana e scarpe basse… Tutti elementi estremamente innovativi rispetto alla moda di quegli anni e questo gli procurò una grande notorietà. Lo stilista non trova solo nel suo debutto una forte capacità d’avanguardia e di rottura degli schemi ordinari, ma per tutto il corso della sua carriera è uno stupire continuo: basti pensare che negli anni successivi sfida la fissità di un universo-moda popolato da donne manager, tutte carriera e tailleur, e manda in passerella fragili ed eteree icone pre-raffaellite dai capelli rosso tiziano, scalze... In pochi anni, diventa uno dei caposcuola della moda italiana, al punto da avere sedi dislocate nel mondo, senza incontrare difficoltà nel seguire ogni cambiamento delle tendenze, dell’innovazione, della tecnologia, da utilizzare per esprimere la sua capacità d’immaginazione. Èœ spesso controcorrente, e le sue presentazioni in un vecchio e spoglio garage di Corso Como, a Milano, diventano l’appuntamento più esclusivo ed ambìto. Poi... le luci di Parigi, dove presenta la sua collezione nell’ambito delle sfilate di prêt-à-por- ter francesi. Una standing ovation di 20 minuti lo accoglie nell’olimpo dei grandi. I suoi abiti hanno lavorazioni tridimensionali e riflettono epoche ed etnie, paesaggi e poesie, filtrati dalla sua personalità complessa e romantica. Il suo credo è la leggerezza. Cosi dagli anni ’80 ad oggi ha lasciato un segno indelebile nella moda con la sua estetica fragile ed eterea, anticamera del minimalismo. E oggi, dopo una pausa di riflessione, lo stilista è l’anima di un nuovo progetto di moda cioè semdal nome evocativo: Io Ipse Idem, pre sé stesso, ma mai uguale a sé stesso. «Per quattro anni sono stato a guardare e avevo voglia di creare qualcosa di nuovo, ma immaginando un meccani smo diverso: quando non si pi- coin volti e fagocitati dagli impegni si han delle intuizioni, si riesce a dar vita nuovi progetti con un approccio diverso e alla ricerca della purezza delle form Siamo saturi di tutto e abbiamo bisogno di pulizia, non c? spazio per il decor tivismo ipertrofico¨. E da questo senso di ricerca di freschezza e dalla creatività dei giovani collaboratori del suo staff stilistico, prendono forma alcuni degli elementi cardine del nuovo corso di Romeo Gigli, dove lui sottolinea che il ruolo dell’abito debba assecondare con grazia il corpo femminile e che una gonna, ad esempio, debba poter danzare intorno al corpo. Braccia, mani e collo devono potersi esprimere attraverso una propria gestualità. ˙La gente deve sentirsi a proprio agio quello che faccio e per questo creo abi che vivono con il corpo grazie a pochi segni, essenziali ma efficaci. La donna che voglio rappresentare svela lentamente la sua sensualit , che si nasconde tra le pieghe di un maschil sofisticato e sensuale per poi rivelare una femminilit dolcemente irresistibil Cerco l?armonia che non nei canoni tradizionali e che esprime al meglio il concetto di un abito senza tempo¨. Gigli, quindi, solo per tutto ciò che ha creato e per ciò che rappresenta è una figura cosmopolita, anticonformista e libera dagli schemi: e il [ a cura di • Cristina Cese ] Finanziamento da Bando Regionale. Il Presidente del Municipio XII ai microfoni di Romalive cheggi più grandi della zona, ma da circa due anni, l’intera area è stata occupata da un cantiere. In progetto c’era la costruzione di un parcheggio sotterraneo. Tuttavia durante i lavori sono insorti dei problemi che hanno impedito il completamento dell’opera. Grazie all’intervento Municipale l’area è stata liberata, e sono stati restituiti ai residenti e ai dipendenti degli uffici di zona i numerosi posti auto che l’area offriva in origine. La zona Eur, è una realtà in continuo movimento, che offre diverse possibilità, come la Nuvola di Fuksas, importante area congressuale e fieristica, che il Presidente annuncia potremo vedere ultimata in poco più di un anno, o come la costruzione dell’Acquario presso il Laghetto dell’Eur. Ma non solo, è una zona che offre possibilità di svago e arricchimento culturale, infatti spostandosi di poche centinaia di metri dalla Nuvola, ci si Vivere Meglio al Municipio XII Il XII Municipio ha presentato domanda di partecipazione ad un Bando regionale, riuscendo ad aggiudicarsi un finanziamento di 250 mila euro, che saranno destinati ad una delle strade più importanti dell’Eur, lo racconta ai nostri microfoni il Presidente Calzetta, protagonista della vicenda. Ci si riferisce a Viale Europa, strada parallela al Laghetto dell’Eur, nel cuore del quartiere. Oltre a trovarsi in una posizione centrale ha un’importanza commerciale primaria, è un centro commerciale naturale, e grazie all’aggiudicazione dei fondi sarà possibile effettuare diversi interventi di riqualificazione. Poco più su si trova Piazza Don Luigi Sturzo, dove si concentrano la maggioranza delle realtà aziendali. Pertanto ha da sempre ospitato uno dei par- La Direzione Scientifica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e il Municipio Roma XII Eur, mediante il diretto contributo del Presidente Pasquale Calzetta e l'Assessore alle Politiche Sociali Gemma Gesualdi, hanno dato vita al progetto "Vivere meglio" un programma di sensibilizzazione dei cittadini sulla prevenzione oncologica. L'iniziativa prevede un ciclo di sei conferenze, tenute da medici specialisti ed esperti nelle varie patologie, che illustreranno in maniera semplice ma efficace, i vari aspetti della prevenzione: dagli strumenti di diagnosi precoce, agli stili di vita salutari, alle tipologie di screening secondo l'età ed i fattori di rischio. imbatte in uno dei musei più importanti di Roma, il Pigorini. In discussione è inoltre la possibilità di collocare il circuito di Formula 1, al centro dell’Eur. Il progetto non è stato ancora approvato, tuttavia, secondo l’opinione del Presidente Calzetta, potrebbe dare al Municipio e all’intera città grande visibilità, che andrebbe a vantaggio dell’intera comunità residente. Il Presidente aggiunge inoltre, che l’impegno del Municipio sarebbe interamente indirizzato ad assicurare che i residenti non subiscano alcun disagio, in particolare in merito alla mobilità. In proposito, ha comunicato che il Municipio ha stanziato diversi fondi volti al miglioramento della mobilità dell’intera area, in particolare si stanno effettuando interventi vicino l’Ospedale Sant. Eugenio, e presso le fermate della metropolitana. 26:romalive Il Direttore Scientifico dell'Istituto Regina Elena Prof.ssa Paola Muti inaugurerà il 16 dicembre prossimo alle ore 17.00, presso la Sala del Consiglio del Municipio XII il ciclo di conferenze illustrando il programma dal titolo "La prevenzione delle malattie è vivere meglio". "Questo nuovo approccio di fare prevenzione – dichiara in una nota il Presidente del Municipio Roma XII Eur Pasquale Calzetta - significa mettere assieme le sinergie di due enti, il Municipio e l'Ospedale, punti di riferimento indispensabili nel territorio, che mirano a tutelare e migliorare la salute di ogni singolo mettendo a disposizione le risorse di competenza. L'iniziativa "Vivere Meglio" è un primo approccio diretto con i cittadini e mi auguro che, con l'insostituibile sostegno dei medici di famiglia, questo modello di intervento possa ripetersi nel tempo a vantaggio di tutta la comunità". Municipio XII Dai il meglio di te: dona il sangue Il 19 dicembre dalle ore 7.45 alle 11.30 in Piazza Cina, sarà possibile donare il proprio sangue presso il punto mobile di prelievo allestito dall'AVIS Comunale Roma, situato in prossimità del Mercato di Natale del Municipio Roma XII EUR. Chi volesse essere donatore dovrà presentarsi il mattino preferibilmente a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati. Nell'ultima settimana non si deve aver assunto alcun farmaco come antidolorifici e aspirine e nelle ultime due settimane antibiotici o antibatterici, esclusi preparati vitaminici e pillola anticoncezionale. Info: tel. 06 44 23 01 34 www.avisroma.it [email protected] Digitale Terrestre: La Regione istituisce un servizio di assistenza gratuita Nell'ambito del processo di digitalizzazione del segnale televisivo terrestre, la Regione Lazio ha deciso di istituire un servizio informativo e di supporto sul territorio a favore di alcune categorie della popolazione (anziani, disabili, malati, etc.). Il servizio completamente gratuito, consiste nel lavoro di apposite squadre incaricate di visitare i principali luoghi di aggregazione di queste categorie (Parrocchie, Patronati, Centri Anziani, Bocciodromi, etc.) e realizzare adeguati interventi di assistenza. Il servizio è attivabile su appuntamento, chiamando il numero 06 36 39 91 03 oppure chiamando il numero verde 800 022 000 o inviando una e-mail all'indirizzo: [email protected] un addetto fornirà le informazioni del caso e fissare un appuntamento con la squadra operativa. Il servizio telefonico di prenotazione è attivo con il seguente orario: 9.30 – 13.30 / 14.30 – 18.00. Nuovi posti presso l’asilo nido del S. Eugenio A seguito della nuova procedura per il convenzionamento di nidi e micronidi privati ed aziendali, debitamente autorizzati al funzionamento ed al fine di allargare l'offerta quantitativa di posti per la prima infanzia, l'Asilo Nido Aziendale esistente presso l'Ospedale S. Eugenio, mette a disposizione per l'anno 2009/2010, n. 20 posti per l'utenza del Municipio XII, riferita ai bambini inseribili nelle sezioni dei medi e dei grandi. La struttura denominata "L'isola che non c'è" è riservata ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni ed è fruibile con un orario di apertura dalle 7.30 alle 18.00. L'Ufficio utenze asili nido del Municipio XII provvederà a chiamare direttamente i genitori dei bambini aventi diritto, risultanti dalla pubblica graduatoria. Parco delle Muse, Laurentino: cerimonia per il “Cristo Risorto” Domenica 6 dicembre alle ore 11.00, alla presenza del Presidente del Municipio XII Pasquale Calzetta, si è svolta la cerimonia di benedizione del "Cristo Risorto" che è stato posizionato nella "Riserva Naturale Laurentino Acqua Acetosa", adiacente il Casale della Massima nel "Parco delle Muse" da parte degli abitanti di Via Alfonso Gatto che hanno offerto il Crocefisso. L'evento, patrocinato dalla Presidenza del Municipio Roma XII Eur e da Roma Natura, è stato organizzato dal Comitato Amici del Verde e dall'Associazione Gocce Verdi che con questa manifestazione ha voluto dare seguito al progetto "La scuola adotta un monumento" e "Gocce Verdi nel parco, sulle orme di San Francesco" in occasione del 30° anniversario del riconoscimento di San Francesco come primo ecologista della storia. Dopo la benedizione del Crocefisso impartita da Mons. Giancarlo Graziano, alle ore 11.30 sarà celebrata una Santa Messa nella Chiesa di S. Mauro Abate, successivamente musicisti, poeti e pittori hanno coronato l'evento con le loro performances. Inaugurazione della Piazza dei Fumetti Venerdì 20 novembre il Municipio XII, in collaborazione con il Dipartimento IX del Comune di Roma, ha inaugurato, presso il "Parco dei Fumetti" nel quartiere di Torrino Mezzocammino, Piazza Andrea Pazienza, dedicata al famoso fumettista italiano. Nell’occasione è stata apposta un'opera d'arte con tutti gli eroi delle nuvolette parlanti. In questo modo la città di Roma vuole rendere un tributo al fumetto, un fenomeno artistico che ha caratterizzato molte forme d'arte del '900. Le strade adiacenti il Parco sono tutte dedicate ai creatori del fumetto italiano, da Andrea Pazienza ad Hugo Pratt a Benito Jacovitti e tanti altri ed anche le scuole del territorio, dall'asilo nido alla scuola media, avranno i nomi di personaggi dei fumetti. Inoltre ad ogni ingresso al Parco, che ha una estensione di circa 40 ettari, verrà posizionata una china di ferro raffigurante i più famosi comics che hanno accompagnato generazioni di lettori. Partono laboratori teatrali promossi dall'Associazione Culturale Theatrica. L’Associazione Culturale Theatrica e la sua Compagnia teatrale nascono a Roma il 28-12-2006. I fondatori del gruppo si riuniscono quando hanno già alle spalle diverse produzioni teatrali ed avendo lavorato, tra gli altri, con Cesar Corrales, Hal Hamanoucy, Kathy Marchand, Massimiliano Caprara, Matteo Tarasco, Laura Jacobbi, Gennadi Bogdanov. Ognuno mette al servizio della Compagnia le più varie esperienze, derivanti dal teatro classico, dal teatro gestuale, da quello di strada e da esperienze registiche. Avvalendosi di questa molteplicità di esplorazione, il gruppo arriva a creare una propria, originale lettura delle opere. Tra gli spettacoli allestiti e presentati a Roma, POLACCHI, è stato premiato come terzo classificato al Concorso per testi inediti, indetto dalla Siae nel 2008. A partire dal mese di ottobre di quest’anno, la Compagnia promuove ed organizza due laboratori teatrali con frequenza bisettimanale pomeridiana e monosettimanale serale con seminari intensivi sul teatro. Tra le materie fondamentali troviamo recitazione, espressione corporea e dizione. Mentre i seminari prevedono studi approfonditi sulla recitazione cinematografica, sul teatro-danza, sul teatro-comico e sulla storia del teatro. Le materie ed i seminari sono tenuti da professionisti del settore artistico e performativo. Le lezioni di prova saranno gratuite e si svolgeranno presso il Teatro dell’Istituto S.Anna sito in Viale Marconi, 700. Il teatro è dotato di un ampio palcoscenico in legno e di una platea di 420 posti. Al termine dei corsi verranno presentate le prime performances. Le iscrizioni sono aperte a tutti, durante tutto l’anno. I costi sono contenuti e prevedono solo quote mensili senza obblighi o contratti. Per approfondimenti sugli orari e i giorni delle lezioni di Dmensione Teatro, si prega di contattare i seguenti numeri di telefono: 338.8927639 oppure 346.7672791 theatrica2007.blogspot.com [email protected] Silvia Todaro Consiglio Re Saharawi, l’impegno del Consiglio continua ] di Cristina Cese [ On. Anna Pizzo, parliamo dell’incontro con questo popolo in difficoltà, che cosa avete fatto? E cosa avete intenzione di fare? Già la nostra spedizione in Saharawi di qualche mese fa è stata propedeutica a tutto questo, siamo andati con una carovana istituzionale proprio perché volevamo sottolineare l’importanza e l’urgenza della questione di trovare una risposta a questa situazione. Inoltre, abbiamo fatto una raccolta fondi fra tutti i consiglieri, e questo è stato un altro gesto politicamente rilevante, perché significa che ciascuno può fare la sua parte anche a livello istituzionale. Siamo tornati dopo aver visto una situazione molto complicata e difficile con una serie di impegni che avevamo assunto e con altre cose che, invece, avevamo portato a compimento. Oggi si tratta di proseguire il cammino, nel rispetto dei nostri impegni che bisogna portare a termine. Il lavoro è molto, e come hanno detto gli altri rappresentanti del Saharawi, la situazione non è migliorata, perché i rapporti con il Marocco sono molto complicati, e lo testimoniano gli arresti, che rischiano di trasformarsi in una vera e propria pena di morte; c’è un lavoro ai più alti livelli istituzionali, un’assunzione di responsabilità ad ogni livello, e anche un investimento che la regione può fare a livello europeo e internazionale. Come ha detto il presidente, bisogna coinvolgere anche l’Onu, per fare in modo di tamponare l’ennesima emergenza e di far rispettare i diritti umani. Mesi fa abbiamo anche incontrato l’ambasciatore del Marocco, che aveva chiesto un incontro per confutare alcune nostre affermazioni che facemmo al nostro ritorno dal Saharawi, vedo che non ci sono stati risultati e che le confutazioni sono rimaste molto evanescenti e – dicendo la verità – false, perché quello che poi si verifica è contrario. L’On. Anna Evelina Pizzo (SL), Consigliere Regionale del Lazio 28:romalive Oggi si parla del popolo del Saharawi, ma volevo conoscere un suo parere per quanto riguarda la questione della la Giunta regionale, al di la dell’aspetto umano e personale, cosa succederà alla Giunta? Penso che in questa situazione, e nelle condizioni in cui si trova Marrazzo che è autosospeso dalla carica, credo debba essere avviata il prima possibile una procedura per trovare una soluzione. Penso che presto si arriverà alle dimissioni, e per la prossime decisioni sia necessaria una grande disponibilità e una grande responsabilità sia da parte della maggioranza sia da parte dell’opposizione, perché non sono decisioni che possono essere prese da una parte. Alle elezioni regionali, quando ci saranno, dobbiamo dare dimostrazione di grande assunzione di responsabilità, la situazione che si è verificata è sì una situazione personale dell’ex presidente Marrazzo, ma è una questione che ha dei risvolti politici, e che come stiamo vedendo avrà delle ripercussioni sulla politica. On. Celori (consigliere Pdl), oggi si è parlato del popolo del Saharawi. Questo popolo vive in condizioni disumane nel deserto da trentacinque anni, una politica del Marocco gli impedisce di tornare nei propri territori, addirittura ha eretto un muro lungo 2.200 km, che noi abbiamo visto e toccato con mano durante il nostro viaggio. Restano i segni di una guerra cruenta combattuta alcuni anni fa, il popolo del Saharawi è fiero e dignitoso, vuole tornare nei propri territori, e lo esprime in maniera chiara e legittima, vivono in quattro villaggi nel deserto in condizioni ai limiti della sopravvivenza; per questo la provincia di Roma aveva già finanziato per la captazione dell’acqua potabile a 4 km dal villaggio, oggi quest’acqua viene trasportata attraverso autobotti con un finanziamento di 200.000 euro, che abbiamo messo nell’ultimo assestamento di bilancio consentiremo loro di collegare questo pozzo con il villaggio, per fare L’On. Luigi Celori (PdL), Consigliere Regionale del Lazio in modo che l’acqua arrivi in tempo reale e pura in tutte le case, quindi questo è già una condizione migliore per farli vivere meglio. Di certo questo non dipende solo dalla regione Lazio, ma anche dall’ONU, dai governi nazionali, dalle nazioni unite, fare in modo che questa controversia, che va avanti da quasi quarant’anni, possa avviarsi a soluzione. Quando si andrà alle elezioni per eleggere il nuovo presidente regionale? Io spero il più presto possibile, c’è una situazione insostenibile, Marrazzo naturalmente deve dimettersi, non possiamo consentire che questa sospensione diventi un escamotage per la Giunta, affinché possa andare avanti come se niente fosse. Io auspico che si torni a votare con delle regole cambiate, ci auguriamo che non solo i cittadini del Lazio siano in grado di eleggere tutti e 70 i consiglieri, ma si vada con regole per evitare l’eccessivo frazionamento, oggi abbiamo 22 gruppi, con tutto quello che comporta, quindi, gionale informa una conferenza dei capigruppo elefantiaca che non decide mai niente, tante spese in più, il tutto a svantaggio della rapidità delle decisioni. Per quanto riguarda il bilancio della regione, se si dovesse andare alle elezioni? Vedremo che cosa si deciderà in queste ore con la maggioranza, e cosa ci proporrà. Quello che questo presidente e questa regione non hanno fatto in cinque anni, era impossibile farlo in questi due mesi, anche per questo abbiamo scelto di non partecipare ai lavori dell’aula quando si è parlato di un piano sanitario che impegnava la regione a fare cose per i prossimi cinque anniStiamo già elaborando un nostro programma per quanto riguarda la sanità, che presenteremo ai cittadini: in base a quello faremo un nuovo piano sanitario. Oggi cambia notevolmente lo scenario, non sarà più Marrazzo il candidato, quindi ci sarà una riflessione ulteriore per quello che riguarda il Popolo delle Libertà, è stato fatto il nome della Polverini, ma anche di tanti altri candidati capaci di guidarci, non solo alla vittoria, ma anche di arrivare a un Lazio governabile, perché poi quello che interessa ai cittadini, è un presidente che dia delle garanzie. e mezzo siano stati contraddistinti da questo slogan, che è rimasto solo uno slogan elettorale, io ricordo quando andò ad Aprilia a dire ai cittadini che non avrebbe fatto la centrale a turbo-gas, poi liquidò i cittadini dicendo che era stata una cosa detta in campagna elettorale, e amministrare era un’altra storia. Noi invece crediamo che il rapporto dei cittadini sia una cosa seria, ciò che viene detto in campagna elettorale va mantenuto, e faremo in modo che questo accada sull’ambiente, sulla sanità, sui trasporti, tutti quei settori strategici ai quali Marrazzo non è stato in grado di dare una risposta. Io sono dell’idea che quando si ha a che fare con la cosa pubblica tutto ciò che è privato non può essere messo da parte e tenuto fuori, soprattutto se poi si discende “nell’orgia” del ricatto. Se decidiamo di fare politica, e di diventare personaggi pubblici, dobbiamo mettere in conto che la nostra vita privata venga investita da un’analisi maggiore e più attenta, questo riguarda qualsiasi politico, che quindi deve essere trasparente anche per quanto riguarda la propria vita privata. Ma comunque questo lo trovo un gossip, io, come ho già detto, lo giudico per come si è comportato nella politica. Poi sicuramente quello che si fa diventa anche lo specchio di quello che si è. La maggior parte dei politici non ha mai lavorato al di fuori della politica, nella loro vita, e quindi per loro è difficile mettersi nei panni dei cittadini, non sono mai stati in un pronto-soccorso, non hanno mai preso un autobus, è per questo che poi è complicato interpretare le esigenze dei cittadini. La maggior parte dei politici va solo in trasmissioni importanti dove ci sono informazioni filtrate, io consiglierei veramente di andare in piccole televisioni, dove si sentono i veri problemi dei cittadini, degli imprenditori, dei precari, e del singolo. Questi sono i problemi reali della gente, e allora bisogna essere capaci di interpretarli. Come giudica Marrazzo uomo e Marrazzo presidente? Marrazzo uomo è un fatto personale che non voglio assolutamente giudicare, per quanto riguarda Marrazzo presidente lo critico, come abbiamo sempre fatto, per la mancanza di risposte ai cittadini, l’ex presidente parlava di una regione dove sarebbero stati tutti protagonisti, nessuno escluso, e non mi sembra che questi quattro anni «Non fragili se tutelati» Conferenza del Consiglio Regionale sui diritti dei minori Il 20 Novembre del 1989, a New York l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha approvato la Convenzione sui diritti dell’infanzia, alla quale hanno aderito 193 Paesi, tra cui l’Italia, che l’ha ratificata, nel 1991. La Convenzione è entrata in vigore il 2 Settembre del 1990. Tra gli Stati che ancora non hanno ratificato la Convenzione ci sono gli Stati Uniti, e la Somalia. La Convenzione è uno strumento giuridico vincolante per tutti gli Stati parti. Avendo valenza giuridicamente vincolante, obbliga gli Stati membri ad emanare delle leggi nazionali che siano conformi ai principi ivi enunciati. Pertanto gli Stati hanno l’obbligo di assistere tutte le figure di riferimento e di effettuare tutti gli sforzi necessari per il sostenimento delle famiglie, e delle Istituzioni o Associazioni che si occupano della formazione dei minori. In conformità a quanto previsto dall’art.. 44, è stato istituito un organo di monitor- aggio, con il compito di verificare che tutti gli Stati si conformino a quanto previsto dai principi sanciti nella Convenzione. Questo organo è il Comitato dei diritti per l’infanzia, al quale viene inviato periodicamente un rapporto su quanto attuato in ciascuno Stato. All’art 1 della Convenzione viene data una definizione di bambino. Sono considerati tali, “tutti gli individui di età inferiore ai 18 anni”, “Il cui interesse deve essere tenuto in primaria considerazione in ogni circostanza”(art.2). Viene inoltre tutelato il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione, al gioco, alla tutela contro ogni forma di abuso o sfruttamento. In occasione del XX anno dalla ratifica della Convenzione è stata organizzata presso la sede del Consiglio regionale del Lazio, “Non fragili se tutelati”, una Conferenza presieduta dal Presidente del Consiglio, Bruno Astorre. Hanno partecipato inoltre diverse figure Istituzionali coin- ] di Irene Giarracca [ volte nella tutela dei diritti dell’Infanzia, fra cui Giuseppe Mariani, Presidente della Commissione Lavoro e Politiche sociali, l’Assessore alle politiche sociali, Luigina di Liegro, Il Presidente del Tribunale minorile di Roma, Melita Cavallo, il :29 romalive Garante per l’infanzia e l’adolescenza Franco Alvaro. Il Lazio, insieme a Marche, Friuli, Puglia, Molise e Campania, ha nominato la figura del tutore o garante per l’infanzia. Il garante per l’infanzia e adolescenza è stato nominato in seguito all’emanazione della Legge regionale 38/2002. Il suo compito è quello di vigilare sull’applicazione regionale dei principi della Convenzione, di vigilare sull’assistenza prestata ai minori ricoverati in Istituti educativo-assistenziali ed in tutti gli ambienti esterni alla famiglia con il fine di segnalare ai servizi sociali o agli organi giudiziari, eventuali mancanze o maltrattamenti. Ha inoltre il compito di diffondere la conoscenza dei diritti dell’Infanzia e l’adolescenza. Alla Conferenza ha partecipato inoltre Alfonso De Biasio, intervenuto in rappresentanza dell’Unicef. In questi anni gli interventi dell’Unicef sono stati indirizzati verso la diffusione di strategie di prevenzione dell’abuso e dello sfruttamento. A tal fine sono stati organizzati attraverso dei protocolli di intesa, dei corsi di formazione per la polizia. Dal 2004 sono state avviate attività di monitoraggio verso i soggetti e le associazioni del terzo settore che si occupano della tutela e della formazione dei minori, contro una gestione indiscriminata di queste attività. Successivamente è stata avviata una campagna di monitoraggio sulla navigazione in rete dei bambini, che ha prodotto una collaborazione anche con la scuola, che ha dato luogo ad attività come“ Scuola ricomincia navigando”. L’Unicef ha collaborato anche con aziende del terzo settore istituendo seminari, e corsi di formazione. Il Presidente della Commissione Lavoro e politiche sociali, ha parlato di un’altra importante iniziativa promossa dalla Regione, contro la presenza di figli di detenuti nelle Carceri. Ha spiegato che la permanenza di questi bambini nelle carceri è causa di traumi profondi. Pertanto è stata portata avanti una proposta per l’edificazione di luoghi diversi dal carcere, in cui inserire la madri ed i figli detenuti. Ci spiega che saranno dei luoghi sicuri, ma i bambini avranno la possibilità di essere all’aria aperta. Riprendendo il titolo della Conferenza, invece la Presidente del Tribunale minorile, è intervenuta spiegando quali sono le cause che a suo avviso, generano fragilità nei bambini di oggi. Secondo il suo punto di vista il motivo è rintracciabile nella segmentazione dei nuclei familiari. Molte più donne hanno dei figli da rapporti occasionali, per cui i bambini nascono senza una figura paterna. Molto spesso il padre del bambino convive con un’altra donna, e fatica a riconoscere la sua paternità. Le donne non collaborano alla costruzione di una figura maschile positiva. Tutto ciò provoca l’aumento di generazioni psicologicamente vulnerabili, che non hanno alcuna regola di comportamento. Secondo il Presidente Melita Cavallo proprio in questo fenomeno è rintracciabile l’aumento del bullismo. Molto frequente è anche la violenza in famiglia, sono più di diecimila i casi in cui la conflittualità familiare è altissima. I bambini assistono a scene di violenza ed anche se inizialmente si ribellano a quelle dinamiche, finiscono per assumerle come modelli comportamentali. In questi ultimi anni stanno inoltre aumentando le coppie di genitori con nazionalità differenti e sempre più spesso accade che alla separazione dei genitori avvengono rapimenti da parte di una delle due figure genitoriali, che torna nel proprio paese di origine con i figli, non lasciando alcun recapito, e tagliando ogni ponte e possibilità di comunicazione tra i bambini ed il padre. Il Presidente ha pertanto ribadito, che quelle istituzioni che hanno il compito di provvedere alla formazione dei bambini, in primis la scuola, hanno il dovere di intervenire per restituire loro un modello positivo. Hanno il compito di impartire quelle regole che non vengono definite in famiglia. Tuttavia come sottolineato dallo stesso Presidente, la scuola attualmente non ha le risorse umane ed economiche per riuscire ad espletare in modo adeguato questo compito. La finanziaria 2009-2010, ha tagliato ulteriormente i fondi alla scuola, che ammontano ad 8 miliardi di euro. Ciò ha generato l’aumentato del rapporto insegnanti-alunni, impossibilitando questi ultimi a seguire in modo appropriato le loro problematiche. Sarebbero inoltre necessari corsi di formazione in grado di consentire ai docenti di acquisire le competenze necessarie. Inoltre la decisione di abbassare l’obbligo scolastico a 14 anni di età, oltre ad essere in contrasto con la media europea, e con il diritto alla piena formazione della personalità, come sancito dall’art.3 Cost, certo non influirà positivamente sul fenomeno della dispersione scolastica, che è in aumento, e che concorre ad aumentare il fenomeno dello sfruttamento e del lavoro minorile. Sanità, la Regione salda titoli per 340 milioni ] di Cristina Cese [ Con il primo pagamento di novembre (i pagamenti avvengono a scadenze fisse, due volte al mese, il 20 e il 30), ammontano a circa 340 milioni di euro i crediti pagati finora ai fornitori del sistema sanitario del Lazio, attraverso la fatturazione elettronica. Tutto ciò in virtù dei nuovi accordi sui pagamenti introdotti dall'Assessorato al Bilancio della Regione Lazio a partire da quest'anno, che prevedono l'impegno a saldare le fatture entro 30:romalive un periodo massimo di 180 giorni. Questo è stato reso possibile da un innovativo sistema informatico, realizzato dall'Assessorato al Bilancio -direzione Economia e Finanza, in collaborazione con LAit spa, azienda di innovazione tecnologica della Regione Lazio. Si tratta di un processo che introduce la fatturazione elettronica nella Pubblica Amministrazione regionale. Il sistema consente l'invio delle fatture dei fornitori aderenti all'ini- ziativa, direttamente al servizio centrale regionale unicamente per via telematica. Lo stesso sistema provvede poi a smistarle ed inviarle, sempre in formato elettronico, sui sistemi contabili delle Aziende sanitarie di competenza, che provvedono alla loro verifica e liquidazione. Il servizio è accessibile attraverso la home page del portale www.regione.lazio.it, cliccando alla voce "sanità accordo pagamenti" della barra servizi. «Pagamenti certi in tempi rapidi. Sono questi gli obiettivi raggiunti da questa Giunta regionale grazie alla fatturazione elettronica - è quanto dichiara l'Assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri - Uno dei problemi più gravi delle imprese è sempre stato il ritardo nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. In questo modo la Regione Lazio onora sino in fondo i suoi impegni. Bisogna ricordare che questa Giunta ha ereditato dal passato 10 miliardi di euro di debiti e tempi medi di pagamento pari a 15 mesi. Oggi quel debito è stato azzerato e i pagamenti sono effettuati entro i 180 giorni, nonostante le difficoltà dovute al mancato trasferimento di circa 4 miliardi da parte del Governo. Si tratta di un risultato straordinario. Con la fatturazione elettronica, inoltre, la Regione introduce un altro elemento di trasparenza. Con questo sistema si abbattono notevolmente i tentativi di frode nei confronti dell'Amministrazione regionale». "LAit ha realizzato un servizio che costituisce non solo uno snodo importante, per quanto riguarda l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario, ma anche uno strumento efficace di controllo e di verifica, per la regolarità e la puntualità dei pagamenti" sottolinea il presidente di LAit spa, Regino Brachetti. Tramite il nuovo sistema di fatturazione elettronica regionale sono state finora movimentate, totalmente in digitale, oltre 80.000 fatture di forniture di acquisti di beni e servizi dell'anno 2009, inviate dai circa 1.400 fornitori aderenti all'iniziativa, per un controvalore superiore a 1,5 mi- liardi di euro. Possono aderire all'accordo tutti i soggetti che hanno rapporti di fornitura con il Sistema Sanitario Regionale: fornitori di beni e servizi, e case di cura (tutte le strutture provvisoriamente accreditate nelle varie tipologie di prestazioni). Donne: il no alla violenza degli studenti delle superiori della ] di Cristina Cese [ Regione Lazio Premiazione concorso della Consulta femminile: "Mai più violenza: esci dal silenzio" La Consulta femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 Novembre 2009, ha istituito un premio intitolato "Mai più violenza:esci dal silenzio". Domani, mercoledì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso l'ex Chiesa di Santa Marta, Piazza del Collegio Romano, 5 a Roma, si terrà la premiazione dei vincitori/vincitrici alla presenza delle autorità istituzionali e delle forze di polizia. L'evento della premiazione prevede anche l'esposizione delle rappresentazioni grafiche; la proiezione dei messaggi multimediali composti dai ragazzi; la narrazione degli elaborati letterari pervenuti. Il bando era stato promosso per i giovani affinché siano loro stessi i protagonisti di una nuova stagione di dialogo e del riconoscimento dei valori umani. "Un messaggio che partirà dalla consapevolezza di sé stessi e degli altri per non lasciare le donne senza voce" dichiara Donatina Persichetti, Presidente della Consulta femminile. Due le sezioni: un testo breve di singoli candidati o di gruppo; prodotti artistici o multimediali. Ai premiati saranno consegnati 1.000 euro sia per l'elaborato artistico che per il letterario. La violenza contro le donne rappresenta nella nostra società un fenomeno crescente e di efferata gravità che investe tutti i campi della società e mina i principi più nobili su cui si basa la storia di un popolo, la civiltà umana e l'espressione della Costituzione italiana e dei diritti umani universali. L'iniziativa intende sollecitare, nell'ambito delle attività didattiche e di ricerca, un approfondita riflessione, da parte dei docenti e studenti delle scuole medie superiori di Il grado della Regione Lazio, che metta al centro le vicende umane e sociali collegate ai diversi aspetti della violenza intesa come espressione di sofferenza, ricerca di giustizia, analisi delle conseguenze sulla personalità della vittima, ricostruzione di un percorso di vita dopo la violenza. Inoltre, vuole promuovere un dialogo in cui gli studenti e le studentesse possano maturare un proprio senso critico, una propria coscienza dei diritti e dei doveri, individuali e di responsabilità collettiva per arrivare ad individuare quali potrebbero essere i diversi modi d'essere e di comportarsi, personali e sociali, più utili ad un più umano sistema di rela- zioni e ad una pari dignità fra uomo e donna. La Consulta femminile inoltre, avvalendosi delle opere che saranno premiate, si propone di diffondere il messaggio dei giovani, attraverso l'affissione di un manifesto e/o con spot di comunicazione, al fine di sollecitare la riflessione sulla violenza, riconoscendone e valorizzando ne le opinioni, promuovendo una lettura più consapevole delle forme di violenza e di offesa alla dignità della persona, in particolare delle donne, ed invitando la collettività all'individuazione di percorsi "alternativi", di stili di vita rispettosi di sé e degli altri. :31 romalive