comunicato stampa - Circolo Nautico Posillipo

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comunicato stampa - Circolo Nautico Posillipo
COMUNICATO STAMPA
Venerdì 21 novembre alle 18,00 nel salone del Circolo Posillipo, Ernesto Mazzetti
(docente universitario e giornalista), Mauro Giancaspro, scrittore e storico
direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli), Mario De Rossi e Lino Giugno (excampioni di sport nautici) parleranno con Antonio Talamo giornalista, scrittore e
autore del libro “Uomini e Navi” (edito dalla Compagnia dei Trovatori). Coordinerà
il dibattito il giornalista e scrittore Piero Antonio Toma. Il cantautore Lino
Blandizzi interpreterà alcuni brani musicali ispirati al mare. La psicologa e
scrittrice Maria Rosaria Riccio leggerà alcuni brani tratti dal libro.
Che Napoli non sia quasi mai stata una grande capitale marinara lo dimostra
questo libro. Innanzitutto lo sentenzia la sua storia, che Antonio Talamo, riassume
con occhio di giornalista vigile affisso sul porto, sulla flotta e sulla cantieristica
navale. A parte il confuso periodo ducale, e sul quale fra poco apriremo un
doveroso spiraglio, come avrebbe potuto essere altrimenti? Dall’inizio del secondo
millennio una decina di dominazioni, tutte rigorosamente straniere, dai Normanni
(gli scandinavi insediatisi in Normandia) agli Svevi (di provenienza germanica),
dagli Angioini (di origine francese) agli Aragonesi spagnoli. Segue il periodo dei
vicereami, il francese (1501-1504), lo spagnolo (1505-1703) e l’austriaco (17071734). E quindi il secolo e mezzo dei Borbone di Spagna (1734-1860), prima e
dopo i francesi napoleonici (1806-1815). E quindi a chiudere i Savoia dopo l’Unità
d’Italia. Per circa nove secoli, cioè per quel lungo periodo, durante il quale si
facevano le ossa gli Stati autonomi di Spagna, Francia, Inghilterra, Napoli, collocata
all’interno di una Penisola a frattura multipla e per giunta scomposta tra
autonomie e dominazioni, è sempre stata in mani forestiere, anche se i Borbone,
dopo Carlo III, diventano più napoletani dei napoletani. Ed ecco perché i napoletani
non sono stati quasi mai marinai, ma solo pescatori ed eccellenti campioni degli
sport nautici. Ben diversi da coloro che,a pochi chilometri di distanza,
conquistavano tutti i mari del mondo, come hanno fatto i procidani, i torresi e i
sorrentini.
Antonio Talamo, giornalista, ha vissuto la sua esperienza professionale quasi
tutta nella RAI dove era vicedirettore dei Servizi Giornalistici. Dalla redazione di
Napoli è stato per lunghi anni testimone del dibattito meridionalistico con
rubriche nazionali radiofoniche e televisive. Ha rappresentato più volte la Rai al
Prix Italia nella sezione documentari. Gli sono stati assegnati il Premio Napoli e il
Premio Chianciano. Ha pubblicato I figli dei patriarchi - Guida 1975, Cronache da
un’isola di fastidio - Edinapoli 1986, Lettera dal Sud - Rubbettino 1998,
Raccontando Napoli - Guida 2001, La sconveniente memoria - Guida 2007.