Diapositiva 1 - I.T.C.S. Toscanelli

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Diapositiva 1 - I.T.C.S. Toscanelli
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Riferimenti Normativi
Decreto Legislativo 81/08 come modificato da D. Lgs. 106/09 TITOLO VIII AGENTI
FISICI CAPO V “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni
ottiche artificiali”
Art. 214 Definizioni
 radiazioni ottiche: tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza
d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm;
 radiazione laser: radiazione ottica prodotta da un laser;
 radiazione non coerente: qualsiasi radiazione ottica diversa dalla radiazione laser;
 valori limite di esposizione: limiti di esposizione alle radiazioni ottiche che sono basati
direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di
questi limiti garantisce che i lavoratori esposti a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche siano
protetti contro tutti gli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute conosciuti.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Riferimenti Normativi
Decreto Legislativo 81/08 come modificato da D. Lgs. 106/09 TITOLO VIII AGENTI
FISICI CAPO V “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni
ottiche artificiali”
Art. 214 Definizioni
Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e
radiazioni infrarosse:
 radiazioni ultraviolette: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 100 e 400
nm. La banda degli ultravioletti è suddivisa in UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC
(100-280 nm);
 radiazioni visibili: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 380 e 780 nm;
 radiazioni infrarosse: radiazioni ottiche a lunghezza d'onda compresa tra 780 nm e 1
mm. La regione degli infrarossi è suddivisa in IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC
(3000 nm-1 mm);
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Radiazioni Ottiche
Le radiazioni ottiche sono costituite da onde elettromagnetiche, vibrazioni di
campi magnetici ed elettrici che si propagano nello spazio.
Le onde elettromagnetiche viaggiano alla velocità della luce.
Ogni onda elettromagnetica ha una frequenza ed una lunghezza d'onda.
La radiazione ottica comprende, quindi, le componenti dello spettro
elettromagnetico di lunghezza d’onda minore dei campi elettromagnetici e
maggiore di quelle delle radiazioni ionizzanti.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Radiazioni Ottiche
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Sorgenti di Radiazioni Ottiche
Le sorgenti di radiazioni ottiche si classificano in:
 coerenti
 non coerenti.
Le Sorgenti coerenti emettono radiazioni in fase fra di loro (i minimi e i
massimi delle radiazioni coincidono) mentre le sorgenti non coerenti
emettono radiazioni sfasate.
Ad esempio i laser (Light Amplification by Stimulated Emission of
Radiation) sono sorgenti di radiazioni ottiche artificiali coerenti, mentre
tutte le altre sono non coerenti (IR, Visibile, UV).
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Sorgenti Non Coerenti
IR
•Riscaldatori radianti
•Forni di fusione metalli e vetro
•Cementerie
•Lampade per riscaldamento a incandescenza
•Dispositivi militari per la visione notturna
VISIBILE
•Sorgenti di illuminazione artificiale (lampade ad alogenuri metallici, al
mercurio, sistemi LED , ecc.)
•Lampade per uso medico (fototerapia neonatale e dermatologica)/estetico
•Luce pulsata –IPL (Intense Pulsed Light)- Saldatura
UV
•Sterilizzazione
•Essiccazione inchiostri, vernici
•Fotoincisione
•Controlli difetti di fabbricazione
•Lampade per uso medico (es.: fototerapia dermatologica) e/o estetico
(abbronzatura) e/o di laboratorio
•Luce pulsata –IPL– Saldatura ad arco/al laser
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Sorgenti Coerenti
SORGENTI LASER
Applicazioni mediche e mediche per uso estetico
Applicazioni per solo uso estetico (depilazione)
Telecomunicazioni, informatica
Lavorazioni di materiali (taglio, saldatura, marcatura e incisione)
Metrologia e misure
Applicazioni nei laboratori di ricerca
Beni di consumo (lettori CD e “bar code”) e intrattenimento
(laser per discoteche e concerti )
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Effetti Dannosi
Gli effetti dannosi prodotti dall’esposizione a radiazioni ottiche artificiali (ROA)
colpiscono principalmente gli occhi e la pelle.
I possibili danni causati dall’esposizione sono, fra l’altro, fortemente dipendenti
dalla lunghezza d’onda della radiazione.
L’occhio è in grado di focalizzare sulla retina le radiazioni visibili o nell’infrarosso
vicino, per cui gli effetti dannosi sono molto più elevati sulla retina piuttosto che
sull’occhio a livello della cornea. L’azione delle radiazioni ultraviolette è di tipo
fotochimico, porta alla distruzione delle cellule epiteliali causando nell’occhio
congiuntiviti o addirittura cataratte.
La penetrazione della pelle è massima per lunghezze d’onda intorno al micron
(μm).
Le radiazioni ultraviolette possono provocare nella pelle dermatiti con possibili
effetti mutageni ad alte dosi.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Effetti Dannosi
 Danno retinico di natura termica (380-1480nm);
 Danno retinico di natura fotochimica (380-550 nm);
 Danno al cristallino di carattere termico da esposizione ad IR-A
(780-1400 nm) e IR-B (1400-3000 nm)
 Danno termico alla cornea (1400 nm-1 mm);
 Ustioni cutanee (380 nm-1 mm);
 Fotosensibilizzazione cutanea (380-700 nm)
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Effetti Dannosi
Rischi indiretti
 Sovraesposizione a luce visibile: disturbi temporanei visivi, quali
abbagliamento, accecamento temporaneo;
 Rischi di incendio e di esplosione innescati dalle sorgenti stesse
e/o dal fascio di radiazione;
 Rischi associati alle apparecchiature/lavorazioni che utilizzano
ROA quali stress termico, contatti con superfici calde, rischi di natura
elettrica.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Grandezze Fisiche
Irradianza o densità di potenza: la potenza radiante incidente per
unità di area su una superficie, espressa in watt per unità di area
(W/m2).
Radianza: potenza radiante emessa per unità di area e che si
propaga nell’unità di angolo solido, espressa in watt per unità di
area irradiata per steradianti (W/m2sr).
Esposizione radiante: integrale nel tempo della Radianza, espressa
in Joule per unità di area irradiata (J/m2).
Potenza radiante: potenza emessa, trasmessa o ricevuta sotto
forma di radiazione, espressa in watt (W).
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Livelli di Esposizione
I limiti di esposizione sono definiti per:
 E Irradianza (W/m2)
 H Esposizione radiante (J/m2)
 L Radianza (W/m2 sr)
I valori limite di esposizione alle radiazioni ottiche sono legati ai possibili
effetti sulla salute, il rispetto di questi limiti fornisce un elevato livello di
protezione della salute per i lavoratori esposti.
I valori limite permettono, inoltre, di valutare il tempo massimo di
permanenza in un ambiente ove sia possibile una esposizione, misurabile o
calcolabile, a radiazioni non coerenti o laser senza subire danni alla salute.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Livelli di Esposizione
I Valori Limite di Esposizione per le radiazioni non coerenti emesse da sorgenti
artificiali sono riportati nell'Allegato XXXVII Parte I quelle delle radiazioni laser
nell‘Allegato XXXVII Parte II del D. Lgs. 81/08 e s.m.i.
Le formule e i parametri da utilizzare per la valutazione dell’esposizione dipendono
dall’intervallo di lunghezza d’onda in cui si colloca lo spettro della radiazione
emessa dalla sorgente, dalle caratteristiche di emissione e da quelle di esposizione.
I risultati delle valutazioni dell’esposizione devono essere poi confrontati con i
corrispondenti valori limite delle grandezze radiometriche considerate e indicati
negli allegati citati.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Valutazione dei Rischi
Il datore di lavoro, in occasione della valutazione dei rischi, presta particolare attenzione ai
seguenti elementi:
 Il livello, la gamma di lunghezze d’onda e la durata dell’esposizione a sorgenti artificiali di
radiazioni ottiche;
 i valori limite di esposizione;
 qualsiasi effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori appartenenti a gruppi
particolarmente sensibili al rischio;
 qualsiasi eventuale effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultante dalle
interazioni sul posto di lavoro tra le radiazioni ottiche e le sostanze chimiche fotosensibilizzanti;
 qualsiasi effetto indiretto come l’accecamento temporaneo, le esplosioni o il fuoco;
 la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione alle
radiazioni ottiche;
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Valutazione dei Rischi
Il datore di lavoro, in occasione della valutazione dei rischi, presta particolare
attenzione ai seguenti elementi:
 l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di
esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;
 per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza
sanitaria, comprese le informazioni pubblicate;
 sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;
 una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente norma IEC e,
in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un
laser della classe 3B o 4, tutte le classificazioni analoghe;
 le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle
relative attrezzature di lavoro in conformità delle pertinenti direttive comunitarie.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Valutazione dei Rischi senza misurazioni
Per la valutazione dei rischi il datore di lavoro valuta e, quando necessario,
misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere
esposti i lavoratori.
La valutazione senza misurazioni può essere effettuata quando si è in
possesso di dati tecnici forniti dal fabbricante (comprese le classificazioni
delle sorgenti o delle macchine secondo le norme tecniche pertinenti), o di
dati in letteratura scientifica o di dati riferiti a situazioni espositive
analoghe.
Anche l’analisi preliminare della situazione lavorativa e della sorgente
talvolta permettono di evitare la necessità di effettuare le misure.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Valutazione dei Rischi senza misurazioni
Le misure o i calcoli non si rendono necessari:
 Nel caso delle saldatrici ad arco, dove è noto che con qualsiasi
corrente di saldatura e su qualsiasi supporto i tempi per cui si
raggiunge una sovraesposizione per il lavoratore addetto risultano
dell’ordine delle decine di secondi
 Nel caso di sorgenti classificate in accordo con lo standard UNI EN
12198:2009 (per le macchine) o lo standard CEI EN 62471:2009
(lampade o sistemi di lampade) dove i dati di classificazione
consentono una ragionevole valutazione dei livelli di esposizione.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Valutazione dei Rischi con misurazioni
Durante le misurazioni è utile rilevare il valore di irradianza o
radianza a cui è esposta il lavoratore durante la propria attività alla
sorgente, ma anche l’eventuale esposizione di personale che si trovi
nell’area vicina.
Occorre effettuare misure comparative come: misure ambientali a
sorgente spenta, misure con frapposizione di schermi o DPI tra
sorgente e ottica di rilevazione.
Tali misure servono per verificare l’adeguatezza delle tecniche di
schermatura e di protezione individuate.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Valutazione dei Rischi con misurazioni
Gli strumenti da utilizzare sono:
 Spettroradiometri: rilevano il valore di radianza e di irradianza spettrale, per
ogni lunghezza d’onda nel range previsto dallo strumento.
 Radiometri: rilevano valori di radianza e di irradianza integrati su tutto lo
spettro di radiazione considerato.
 Dosimetri: rilevano un dato complessivo di esposizione della persona esposta
nel periodo di misurazione.
Ogni strumento è in generale costituito da un detector (strumento rilevatore)
collegato mediante fibra ottica o direttamente ad un’ottica per la raccolta delle
radiazioni.
Gli strumenti devono essere tarati periodicamente secondo le indicazioni del
costruttore per garantire la continua precisione delle misure effettuate.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Il datore di lavoro definisce e attua un programma d’azione che comprende
misure tecniche e/o organizzative destinate ad evitare che l’esposizione superi i
valori limite, tenendo conto in particolare:
 di altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione alle
radiazioni ottiche;
 della scelta di attrezzature che emettano meno radiazioni ottiche, tenuto
conto del lavoro da svolgere;
 delle misure tecniche per ridurre l’emissione delle radiazioni ottiche, incluso,
quando necessario, l’uso di dispositivi di sicurezza, schermatura o analoghi
meccanismi di protezione della salute;
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Il datore di lavoro definisce e attua un programma d’azione che comprende misure
tecniche e/o organizzative destinate ad evitare che l’esposizione superi i valori
limite, tenendo conto in particolare:
 degli opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei
luoghi e delle postazioni di lavoro;
 della progettazione e della struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
 della limitazione della durata e del livello dell’esposizione;
 della disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale;
 delle istruzioni del fabbricante delle attrezzature.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Misure di Tutela e di Contenimento
Se la valutazione dei rischi ha rilevato il superamento dei Valori
Limite di Esposizione oppure la sorveglianza sanitaria ha riscontrato
alterazioni apprezzabili dello stato di salute dei lavoratori correlate
all’esposizione a Radiazioni Ottiche Artificiali, il datore di lavoro
deve adottare specifiche misure di protezione e contenimento dei
rischi.
Diventa necessario, oltre all’adozione di specifiche misure di tutela
previste dai manuali di istruzione delle attrezzature di lavoro
utilizzate e soprattutto quando una sorgente non può essere
eliminata o sostituita, programmare specifiche misure di
prevenzione e contenimento per limitare o prevenire l’esposizione.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Misure di Tutela e di Contenimento
RADIAZIONI OTTICHE NON COERENTI
 Contenimento della sorgente all’interno di alloggiamenti schermanti
completamente ciechi oppure di attenuazione nota, in relazione alle lunghezza
d’onda di interesse; ad esempio, la radiazione UV si può schermare con finestre di
vetro o materiali plastici trasparenti nel visibile;
 Adozione di schermi ciechi o inattinici a ridosso delle sorgenti (es.: i normali
schermi che circondano le postazioni di saldatura);
 Separazione fisica degli ambienti nelle quali si generano ROA potenzialmente
nocive dalle postazioni di lavoro vicine;
 Impiego di automatismi (interblocchi) per disattivare le sorgenti ROA
potenzialmente nocive (es.: lampade germicide a raggi UV) sugli accessi ai locali nei
quali queste sono utilizzate;
 Definizione di “zone ad accesso limitato”, contrassegnate da idonea segnaletica
di sicurezza, ove chiunque acceda deve essere informato e formato sui rischi di
esposizione alla radiazione emessa dalle sorgenti in esse contenute e sulle
appropriate misure di protezione.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Misure di Tutela e di Contenimento
RADIAZIONI OTTICHE COERENTI (LASER)
 Schermare adeguatamente il fascio al termine del suo percorso utile;
 Trattare o proteggere le eventuali superfici riflettenti presenti sul percorso del
fascio e per le specifiche lunghezze d’onda al fine di evitarne la riflessione o la
diffusione;
 Collegare i circuiti del locale o della porta ad un connettore di blocco remoto;
 Inserire una abilitazione dello strumento mediante comando a chiave, hardware
o software;
 Inserire un attenuatore di fascio;
 Installare segnaletica di sicurezza e segnali di avvertimento sugli accessi alle
aree o agli involucri di protezione;
 Predisposizione di procedure per l’accesso in sicurezza alle aree a rischio (es.:
evitare oggetti riflettenti introdotti dal personale).
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
DPI
Per proteggere i lavoratori dai rischi che possono provocare danni agli occhi e
alla pelle, dopo aver valutato i rischi ed adottate tutte le misure di tutela per la
loro eliminazione o riduzione, il datore di lavoro ha l’obbligo di adottare anche i
dispositivi di protezione degli occhi e del viso per contrastare i tipi di rischio
presenti.
Per la protezione di occhi e viso si utilizzano
 occhiali (con oculare doppio o singolo)
 maschere (del tipo a scatola o a coppa)
 ripari facciali (per saldatura o altro uso).
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
DPI
La protezione complessiva del lavoratore si avvale anche di DPI che non riguardano
solo la protezione di occhi e volto.
Ad esempio, nelle lavorazioni che comportano l’esposizione dell’operatore alle
radiazioni emesse da archi elettrici, torce al plasma, ecc. (radiazione UV, visibile e
infrarossa) i DPI da utilizzare oltre alle maschere munite di idonei filtri o agli
elmetti provvisti di filtri elettronici a cristalli liquidi, vi sono anche guanti e
indumenti resistenti al calore.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
SEGNALETICA DI SICUREZZA
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Formazione-Informazione Dipendenti
Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni ed istruzioni, in particolare per
quanto riguarda:
 tipo di Radiazione Ottica Artificiale utilizzata;
 definizione, entità e significato dei valori limite di esposizione;
 rischi per la salute e la sicurezza che possono derivare dall'esposizione alle ROA, con
particolare riguardo a quelli sugli occhi e sulla cute;
 controindicazioni specifiche all’esposizione, con elencazione delle condizioni di
salute che classificano un lavoratore come particolarmente sensibile, ad es. presenza di
lesioni oculari, alla pelle, ecc.;
 risultati della valutazione e/o misurazione e/o calcolo dei livelli di esposizione.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Formazione-Informazione Dipendenti
Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni ed istruzioni, in particolare per
quanto riguarda:
 circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una sorveglianza sanitaria e obiettivi
della stessa;
 modalità per individuare e segnalare gli effetti negativi per la salute derivanti
dall’esposizione alle ROA;
 risultati anonimi e collettivi della sorveglianza sanitaria sugli effetti delle ROA;
 misure di protezione e prevenzione adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi
derivanti dalle ROA, quali: uso corretto delle attrezzature; uso corretto dei dispositivi di
prevenzione collettiva (es.: schermature); procedure di lavoro corrette; quando e come
indossare correttamente i DPI e relative indicazioni e controindicazioni sanitarie all’uso;
 conoscenza della segnaletica relativa alle ROA e criteri utilizzati per la sua
collocazione.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Sorveglianza Sanitaria
La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno
o con periodicità inferiore decisa dal medico competente con particolare riguardo ai
lavoratori particolarmente sensibili al rischio, tenuto conto dei risultati della
valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro.
La sorveglianza sanitaria é effettuata con l’obiettivo di prevenire e scoprire
tempestivamente effetti negativi per la salute, nonché prevenire effetti a lungo
termine negativi per la salute e rischi di malattie croniche derivanti dall’esposizione
a radiazioni ottiche.
Sono tempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali é stata
rilevata un’esposizione superiore ai valori limite.
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI
Sorveglianza Sanitaria
Laddove i valori limite sono superati, oppure sono identificati effetti nocivi
sulla salute:
a) il medico o altra persona debitamente qualificata comunica al lavoratore i
risultati che lo riguardano. Il lavoratore riceve in particolare le
informazioni e i pareri relativi al controllo sanitario cui dovrebbe
sottoporsi dopo la fine dell’esposizione;
b) il datore di lavoro é informato di tutti i dati significativi emersi dalla
sorveglianza sanitaria tenendo conto del segreto professionale.